La casa editrice di fumetti più
importante d’Italia, la Sergio Bonelli Editore,
non parteciperà a nessuna forma di aggregazione fieristica per
tutto il 2020, a causa della pandemia di Covid-19 ancora in corso.
A darne
annuncio ufficiale è lo stesso sito della SBE con la seguente
lettera aperta ai suoi lettori:
Cari Amici,
stiamo vivendo un periodo
storico davvero particolare, con il Paese e il Mondo intero
impegnati contro un nemico invisibile, subdolo e micidiale qual è
il virus Covid-19.
È questa un’annata nefasta, dove
abbiamo tutti imparato cosa vuol dire restare bloccati per mesi tra
le mura domestiche, non poter incontrare e abbracciare amici e
parenti, aver la paura di esser contagiati e di ammalarsi
repentinamente. Purtroppo lo stato di emergenza continua, e
auspichiamo tutti l’arrivo di un vaccino che ci possa mettere al
riparo dalla paura, continuando nel frattempo a rispettare le
disposizioni sanitarie relative alla prevenzione.
Qui
in SBE ci siamo chiesti molte volte
quale debba essere il nostro ruolo in questo contesto, e ci siamo
impegnati a fondo per continuare a realizzare e diffondere i nostri
fumetti regolarmente, nella convinzione che ciò sia la
testimonianza migliore per una qualche “normalità”, e nella
speranza di riuscire a portare un sorriso o anche solo un attimo di
spensieratezza a tutti Voi.
La sicurezza nostra e dei nostri
collaboratori è il primo obiettivo che abbiamo sempre cercato di
perseguire, e proprio per questo abbiamo deciso
che per tutto il 2020 non parteciperemo direttamente
ad alcuna Fiera del fumetto o manifestazione
similare.
Incontrarci deve essere un
momento di gioia e di serenità, e non ci sono le condizioni ora per
poterlo fare.
L’augurio è di tornare a stare
insieme e a parlare di fumetti e della nostra passione già in
primavera del 2021, e state certi che stiamo già lavorando per
costruire per l’anno che verrà degli eventi memorabili, così da
festeggiare come meritano tre compleanni d’eccezione: i 30 anni
di Nathan Never, i 60
di Zagor e gli 80 incredibili anni della
nostra Casa Editrice.
Ci tenevamo a raccontarvelo
direttamente, senza troppi giri di parole.
In un anno come questo 2020, in
cui sono state cancellate tutte le manifestazioni nazionali e
internazionali più importanti, dalle Olimpiadi al Campionato
Europeo di Calcio, dai mega-concerti negli stadi alle sagre di
Paese, ci sembra giusto fare un passo indietro e pensare
soprattutto alla sicurezza e alla salute di tutti noi e di tutti
Voi.
Con tutto l’affetto e il
desiderio di poterci ritrovare l’anno prossimo,
Sergio Bonelli Editore
SpA
Da sempre esponente di spicco
dell’editoria a fumetti e da poco anche attore che si comincia a
muovere nel campo cinematografico, la Bonelli è una delle major
che in genere popolano il Lucca Comics and Games, la fiera autunnale che
ha dichiarato di svolgersi secondo un’edizione tutta nuova e che
sta destando non poche polemiche nel settore.
Sedicicorto Forlì
International Film Festival assegna per il secondo anno il
premio Generazione G, dedicato ai nuovi talenti
del cinema internazionale. Il cortometraggio è una palestra sia per
gli autori che per gli attori, che quasi sempre muovono i loro
primi passi nel cinema breve.
Quest’anno il direttore artistico
Gianluca Castellini ha scelto due giovani che
negli ultimi dodici mesi hanno dimostrato di avere di fronte un
grande futuro. Una scelta condivisa dal media partner che assegna
il premio Generazione G,
Cinematographe.it-FilmIsNow. il prestigioso e
seguitissimo portale di cinema e serie tv, nella top 5 dei siti di
settore più letti.
Dopo Andrea Carpenzano e Daphne
Scoccia, premiati nell’edizione 2019, è quindi la volta di
Andrea Lattanzi e Ludovica
Martino.
Ludovica Martino,
23 anni, romana, ha esordito diciottenne nella fiction
Tutto può succedere, ma è stato il ruolo di Eva
Brighi nella serie di culto Skam Italia a farla
scoprire al grande pubblico. È stata poi scelta da Giacomo
Ciarrapico e Luca Vendruscolo, già autori di Boris, per la serie
Liberi tutti. Contemporaneamente Leonardo
D’agostini l’ha voluta al fianco proprio di Andrea Carpenzano ne
Il campione, per poi entrare nel cast di
Sotto il sole di Riccione, il sapore di mare
Netflix dei YouNuts. Prossimamente la vedremo al
fianco di Marco D’Amore in Security, diretto da
Peter Chelsom e tratto dal romanzo di Stephen Amidon.
È romano anche Andrea Lattanzi, 28
anni, rivelazione del bellissimo Manuel di Dario
Albertini e visto nello stesso 2018 anche in Sulla mia
pelle. Lattanzi è già legato a Sedicicorto, essendo uno
dei protagonisti di Indimenticabile, il corto di
Gianluca Santoni vincitore di CortItalia 2019. E come la Martino, è
legato alla riviera romagnola, grazie alla serie Netflix
Summertime, di cui sono già in corso le riprese
della seconda stagione. Curiosamente, anche Lattanzi lo vedremo al
fianco di un premio Generazione G. Sarà infatti tra gli interpreti
di Palazzo di Giustizia, con protagonista Daphne
Scoccia.
Ludovica Martino e Andrea Lattanzi
saranno, con modalità ancora da definire, presenti a Sedicicorto
2020, e sarà un bel modo per festeggiare il futuro del cinema
italiano insieme.
Sedicicorto International Film
Festival Forlì 2020 si terrà dal 2 all’11 ottobre ed è realizzato
con il contributo di Sedicicorto Forlì International Film
Festival è realizzato con il contributo di Comune di Forlì, Film
Commission Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna, DG Cinema e
Audiovisivo – Mibact e Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì la
sponsorship di Daniele Alessandrini Abbigliamento e Cantine
DreiDonà, con il patrocinio del Parlamento Europeo.
Sia i personaggi Marvel che quelli DC hanno ormai
colonizzato il grande schermo e l’immaginario collettivo di milioni
di spettatori. Sembra quindi che un’asta che metta a disposizione
di quei fan la possibilità di comprare e possedere un oggetto di
scena originale appartenuto a uno di quei personaggi/attori sia un
momento molto ghiotto per tutti loro.
Il sito Comic Connect ha svelato una
vasta gamma di oggetti di scena che fanno parte del MCU e del DCEU che saranno presto
disponibili all’asta. Dal lazo di Estia di Wonder Woman al potente Mjolnir di
Thor, ecco i prop che potranno essere disponibili
per l’acquisto dai fan.
Lazo di Estia
L’oggetto in questione è
stato usato da Gal Gadot in Batman V
Superman: Dawn of Justice (2016), film in cui fa il
suo esordio Wonder Woman e i fan potrebbero portare a casa un pezzo
di storia che racconta l’introduzione del personaggio sul grande
schermo. Questo particolare Lazo è in ottime condizioni, il che lo
rende ancora più prezioso.
Elmetto di Captain America di Chris
Evans
I fan del MCU avranno la possibilità di
portare a casa un elmetto da battaglia di Captain America indossato
da Chris Evans in Captain America:
il Primo Vendicatore del 2011. Pur rimanendo fedele
alle radici dei fumetti, l’elmo è stato adattato alle esigenze
cinematografiche e alle necessità dell’attore di indossarlo anche
in sequenze d’azione.
I guanti di cuoio di Captain
America
Un altro pezzo
dell’ensemble di Captain America è l’iconico guanto di pelle del
super soldato. Questo oggetto cinematografico è stato usato da
Chris Evans durante le riprese di Il Primo
Vendicatore. Già solo questa informazione renderebbe l’oggetto
degno di essere acquistato e custodito come un vero e proprio
cimelio.
La maglietta di Captain
America
Questa camicia senza
maniche in nylon e spandex è stata indossata dal Captain America di
Chris Evans durante la sua missione per salvare
Bucky (naturalmente sotto il resto del costume). Ottenere questo
oggetto cinematografico dovrebbe avere un significato simbolico
molto profondo poiché i fan possono portare un pezzo di storia del
MCU nelle loro case, oltre ad
essere un oggetto che ricorda una delle amicizie più belle
raccontate nel corso di 22 film.
Il primo scudo di Captain
America
I fan avranno la
possibilità di comprare il primo scudo di Cap mai apparso sul
grande schermo. Questo scudo presenta le ammaccature dell’originale
e ne è una perfetta copia, ridipinto e manipolato affinché sia
perfettamente uguale a quello usato nel film.
Il reattore ARC della Mark IV di
Iron Man
Il viaggio di Tony Stark
nel MCU è finito, ma l’ammirazione dei
fan per il personaggio non è per niente svanita, anzi è accresciuta
dalle modalità in cui il personaggio ha scelto di uscire di scena.
Comprando questo oggetto in particolare, i fan avranno un senso di
nostalgia per l’amato eroe MCU. Non solo, questo oggetto
cinematografico ha conservato anche le spine, i cavi e
l’elettronica utilizzati durante Iron Man
2, rappresentando per i fan un’aggiunta perfetta alla
loro collezione MCU.
Il puntello da polso per la pistola
di Deadshot
Il Deadshot di Will
Smith è stato uno dei personaggi di spicco nel Suicide
Squad del 2016, e le sue abilità del tiratore scelto
sono state sfruttate al massimo durante il film. Sembra che i fan
avranno un’idea di quelle abilità dato che questo puntello da
pistola con guanto da polso del film sarà presto disponibile
all’asta online. Anche se il film in cui compare non ha esattamente
entusiasmato le folle, il personaggio di Smith è stato sicuramente
una delle cose migliori.
La cintura di Cap da The
Avengers
Captain America ha
indossato una tuta potenziata dallo SHIELD in The
Avengers del 2012. Ora, i fan avranno la possibilità di
dare un’occhiata più da vicino a uno degli elementi dell’iconico
costume riuscendo ad accaparrarsi questa cintura indossata dal
personaggio nel film. La cintura è stata realizzata in nylon blu e
include anche tasche multiple e una clip in metallo.
Lo scudo di Lady Sif da Thor
Non si sa molto sul
potenziale ritorno nel MCU della Lady Sif di Jamie
Alexander, ma i fan possono ancora procurarsi il temibile
scudo della guerriera asgardiana così come lo abbiamo visto in
Thor. Questo scudo è sapientemente verniciato con
colori metallici oro e argento pur avendo una base in gomma
dura.
Il cruscotto della nave orgia del
Granmaestro
Il Granmaestro è uno dei
più “cattivi” del MCU ed ha debuttato nel 2017
Thor:
Ragnarok. In una delle scene più divertenti del film,
Bruce Banner e Thor sono a bordo della nave “da festa” del
Granmaestro che alla fine si rivela essere la navicella che il
colorito personaggio usa per dei party estremamente licenziosi… E
ora, i fan possono rivivere quel momento comprando una riproduzione
del cruscotto della nave.
Il Mjolnir di Thor da Thor: The
Dark World
Il Mjolnir è stata un’arma
iconica in tutta l’Infinity Saga. Questo potente martello è in cima
all’elenco degli oggetti che i fan vogliono avere nella propria
collezione MCU. Sembra che il desiderio di un
fortunato fan verrà esaudito presto poiché un prop di Mjolnir usato
da Chris Hemsworth sarà presto disponibile
all’asta. La testa di questa arma riconoscibile è realizzata in
densa gommapiuma, ma ciò non toglie il significato che avrà
ottenere un raro pezzo di memorabilia MCU come questo.
I titoli della saga di
Star
Wars sono stati modificati nel corso degli anni, con
l’evolversi del progetto di George Lucas. Il primo film uscì con il
nome semplice, tanto che da noi è infatti noto come Guerre
Stellari. Con l’uscita dei sequel e l’evolversi della storia, il
titolo dei film si è complicato, per non parlare poi della
nomenclatura a numeri romani per indicare gli Episodi e dare
un’indicazione dello sviluppo cronologico della storia.
Tuttavia, sembra che i titoli scelti
dalla produzione siano… sbagliati, alla luce di ciò che raccontano!
Il video di seguito, infatti, mostra come in base alla trama il
titolo di ogni episodio di Star Wars sarebbe dovuto essere
differente. Non solo, il video utilizza proprio i titoli ufficiali
della saga di nove film e li riposiziona per dare un nuovo senso a
ciò che viene raccontato! Eccolo:
Naturalmente si tratta di un ironico
gioco di parole, ma è davvero fatto con gusto e criterio, non
trovate?
L’ultimo film della saga, arrivato
in sala lo scorso dicembre, è disponibile ora su Disney+. Il cast di
Star Wars: L’Ascesa di Skywalker comprende
Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam
Driver, Daisy
Ridley, John
Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall
Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas
Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Ci sono personaggi monumentali della
storia del cinema italiano che continuano a ispirare il pubblico
con opere accattivanti e illuminate. Uno di questi è proprio
Nanni Moretti, famoso attore, regista,
sceneggiatore e produttore italiano, conosciuto grazie a film come
Ebbe Bombo, Il Caimano,
La stanza del figlio e molti altri ancora.
Scopriamo quindi insieme
tutto quello che c’è da sapere su Nanni Moretti e
la sua straordinaria carriera.
Nanni Moretti film
10. Nato a Brunico,
in provincia di Bolzano, il 19 agosto del 1953, da genitori di
origini calabro-romane, sin da ragazzo Nanni Moretti comincia a
coltivare due delle sue grandi passioni, la
pallanuoto e il cinema. Durante
l’adolescenza entra a far parte della S.S. Lazio Nuoto e nel 1970
arriva a giocare nella nazionale italiana juniores di
pallanuoto.
9. Nonostante la
sua passione per lo sport, Nanni continua sempre di più ad
innamorarsi del cinema tanto che arriva a vendere la sua collezione
di francobolli per acquistare una camera Super8.
In questo periodo quindi Moretti inizia a sperimentare e gira con
la sua Super8 due cortometraggi dal titolo La
Sconfitta (1973) e Patè de bourgois
(1973).
Nanni Moretti in Padre Padrone – Fonte: Wiki
8. Durante quegli
anni comincia anche a frequentare alcuni cineclub romani dove entra
in contatto con personalità importante del mondo del cinema e del
giornalismo, ampliando così i suoi orizzonti culturali. Grazie al
suo innato talento per la regia e alla sua voglia di sperimentare
nel 1976 Nanni gira il suo primo lungometraggio, Io sono un
autarchico, sempre girato in Super8, che attira
l’attenzione di alcuni importanti registi.
7. Nel 1977,
infatti, i famosi fratelli registi Paolo e Vittorio
Taviani, gli offrono una parte del film Padre
Padrone. Eppure la vera svolta nella sua carriera di
regista e attore arriva nel 1978, anno d’uscita di Ecce
Bombo.
Nanni Moretti in Ecce Bombo
6. Presentato al
31º Festival
di Cannes, Ecce Bombo è il primo film
davvero importante diretto e interpretato da Nanni
Moretti, film che segna l’inizio della sua folgorante
carriera nel cinema.
Protagonista del film è Michele
(Nanni Moretti), uno studente universitario,
impegnato con gli studi, i rapporti con gli amici di una vita Mirko
(Fabrio Traversa), Vito (Paolo
Zaccagnini) e Goffredo (Piero Galletti),
la famiglia e le ragazze. Il film è un semplice racconto della
quotidianità di Michele, un ragazzo semplice che ama trascorrere il
suo tempo libero al cinema, in pizzeria o a bere seduto al bar
insieme agli amici. Durante quelle serate Michele discute di tutto,
di problemi comuni come i difficili rapporti con la famiglia, con
la sua ragazza Silvia o con le donne in generale.
Nanni Moretti in Ecce Bombo – Fonte: Wiki
Anche i suoi amici sono pieni di
problemi; Mirko non sa come comportarsi con Olga (Lina
Sastri), un ragazza schizofrenica che abita con lui; Vito
è un impiegato annoiato e scontento; mentre Goffredo è uno studente
universitario molto pigro. Dal canto suo Michele, invece, si tiene
impegnato facendo da tutor ai ragazzi del liceo che si preparano
per la maturità.
Un giorno Michele, stanco delle
serate passate a vegetare insieme ai suoi amici fuori al solito
bar, decide di trasformare le loro riunioni in una sorta di terapia
di gruppo, per tentare di risolvere così i loro rispettivi
problemi. Ben presto però i loro incontri si trasformano in lunghe
conversazioni filo esistenziali e senza un obiettivo preciso.
Il film incanta il pubblico e la
critica al Festival di Cannes e non solo. Ecce
Bombo, infatti, fa strage di consensi anche tra il pubblico pagante
e finisce con l’incassare 2 miliardi di vecchie
lire a fronte del 180 milioni spesi per la
realizzazione.
Nanni Moretti in Bianca
5. Dopo un
incredibile inizio, la carriera di Nanni Moretti
prosegue senza intoppi negli anni ottanta. Il pubblico e la
critica, entrambi incantati dallo stile così diretto di questo
giovane attore e regista, continuando a seguire con attenzione la
carriera di Moretti.
Nel 1981 è la volta di Sogni
d’Oro, il primo film di Nanni girato in 35 mm, che porta
il regista a concorrere alla a Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia, conquistando
l’ambito Leone d’argento. Solo tre anni più tardi,
Moretti sbarca di nuovo al cinema con il film
Bianca.
Il film racconta la storia di
Michele Apicella (Nanni Moretti), un giovane
professore di matematica che cambia casa e comincia una nuova vita.
Pieno di fobie e ossessioni, come quella per l’igiene e
l’osservazione quasi maniacale dei dettagli, Michele fa fatica ad
adeguarsi alle nuove situazioni.
Nanni Moretti in Bianca
Nel nuovo palazzo conosce alcuni dei
suoi vicini, la coppia di sposi Massimiliano (Vincenzo
Salemme) e Aurora (Enrica Maria
Modugno), sempre pieni di preoccupazioni e problemi, e
Siro (Remo Remotti), un signore molto anziato ma
amante delle donne e della bella vita. Michele, inoltre, lavora in
una sorta di folle istituto sperimentale pieno di studenti
diligenti, dotato di bar e sala giochi, dove i professori
idolatrano Dino Zoff e tengono lezioni sulla musica di Gino
Paoli.
Nel suo tempo libero Michele si
diverte a osservare il comportamento delle sue coppie di amici,
trascrivendo tutte le sue riflessioni poi catalogate in un
archivio. La sua vita è ostaggio di una rassicurante routine fino a
quando un giorno tutto cambia a causa di una strana catena di
omicidi che coinvolgono i suoi amici. In questo frangente, Michele
inizia una relazione con Bianca (Laura
Morante), l’insegnante di francese della sua scuola,
relazione che il giovane non sa proprio come gestire.
Nanni Moretti in Caro Diario
4. Negli anni a
seguire, Moretti dirige e interpreta altri due film, La
Messa è Finita (1985) – vincitore dell’Orso d’Argento al
Festival di Berlino del 1986 – e
Palombella Rossa (1989). Arriviamo così agli anni
novanta e al film Caro Diario, vincitore del
premio per la migliore regia al Festival di Cannes
nel 1994.
Diventato un vero e proprio classico
della cinematografia morettiana, Caro Diaro è un film diviso in tre
episodi dal titolo In Vespa, Le
Isole e Medici, che hanno come
protagonista Moretti e la sua vita. In questi tre episodi Nanni
racconta e si racconta, parlando delle sue esperienze, del suo
rapporto col il cinema, la critica
cinematografica e Hollywood.
Nanni Moretti in Caro Diario
Nel primo episodio Moretti si
abbandona a una lunga passeggiata in una Roma
estiva e quasi completamente deserta, godendo degli splendidi
paesaggi e della splendida
architettura. Il secondo episodio invece vede il
regista in viaggio alle Isole Eolie, come in una
sorta di fuga dalla frenetica quotidianità dei centri urbani. Nel
terzo episodio, quello più importante e conclusivo, Nanni racconta
della sua malattia e di come è riuscito a
sconfiggere il linfoma di Hodgkin.
Dopo anni di sintomi invalidanti
come prurito agli arti, spossatezza e dimagrimento, e cure inutili
di medici incompetenti, grazie a un suo amico e a una semplice TAC,
Moretti scopre finalmente la malattia. Inizia quindi per lui un
lungo cammino di guarigione che prevede prima un importante
intervento chirurgico e poi una cura farmacologica.
Nanni Moretti in Aprile
3. Dopo il successo
di Caro Diario, Nanni Moretti nel 1998 esce con un
nuovo film dal titolo Aprile, presentato in
concorso al 51º Festival di Cannes.
Il film è in realtà una sorta di
documentario che racconta di un piccolo periodo della vita di
Nanni Moretti. CI troviamo nel 1994, anno della
vittoria della destra e di Silvio Berlusconi alle
elezioni politiche. Il regista, dichiaratosi sempre profondamente
di sinistra, è sconvolto dall’ascesa di Berlusconi e dall’evidente
conflitto d’interessi collegato alla sua vittoria. Decide quindi di
cominciare a lavorare su di un documentario dedicato proprio alla
figura di Berlusconi e alla sua vita politica. Il progetto tuttavia
viene messo in stand-by e sostituito momentaneamente da un
musical.
Nanni Moretti in Aprile – Fonte: Wiki
Con le elezioni anticipate del 1996,
però, Moretti torna sui suoi passi e decide di ripescare l’idea del
documentario politico. Nello stesso periodo, inoltre, sua moglie
scopre di essere incinta e il regista tenta di dividere il suo
tempo tra lavoro e famiglia. A causa quindi delle tante
responsabilità e del poco tempo a disposizione, la scelta del
documentario viene nuovamente abbandonata a favore del musical.
Questo film, all’apparenza un po’
bizzarro, è in realtà una lunghissima riflessione sul
cinema e la politica e ovviamente sull’importanza della
paternità.
2. Negli anni
successivi Nanni Moretti continua a lavorare ai suoi ambizioni
progetti cinematografici. Dal duemila in poi, il regista arriva al
cinema con La Stanza del Figlio (2001), Il
Caimano (2006) – film dedicato alla figura controversa di
Berlusconi -, Habemus Papam (2011) e infine Mia Madre (2015).
Nanni Moretti, Tre Piani: il suo
nuovo film
1. C’è un ultimo
progetto a cui Nanni Moretti lavora da tanti anni e che purtroppo
non è ancora riuscito a portare sul grande schermo. Si tratta del
film Tre Piani, attualmente fermo in
post-produzione a causa della pandemia di Corona Virus. Liberamente
tratto dal romanzo Shalosh Qomot di Eshkol
Nevo, il film di Moretti è ambientato in Italia e racconta
la storia di tre nuclei familiari che abitano in tre appartamenti
tutti nello stesso condominio borghese.
Inizialmente il film, che sarebbe
dovuto arrivare in sala nel 2020 e presentato alla
Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia di
quest’anno, è stato bloccato dalla pandemia e la sua uscita
rimandata ai primi mesi del 2021. Di questo nuovo progetto non si
conosce molto ma sappiamo che nel cast ci sono tantissimo nomi
importanti del cinema italiano contemporaneo come Alba
Rohrwacher,Margherita
Buy, Riccardo
Scamarcio, Adriano
Giannini e lo stesso Nanni
Moretti.
Sono passati quattro anni
dall’uscita in sala di questa fortunata commedia. Per il suo
regista Paolo Genovese e per tutto il cast
Perfetti sconosciuti fu un enorme
successo, i cui echi si sono sparsi in tutto il globo. Il film
arrivava dopo le buone prove di Immaturi e Tutta colpa di Freud che però, pur
essendo divertenti, ironiche e proponendo del buon intrattenimento,
non avevano ancora lo spessore per permettere al loro autore il
salto verso la commedia d’autore. Divertente sì, ma anche
disincantata, con una vena aspra e a volte perfino cattiva,
insomma, dolce-amara, come insegna il maestro
Monicelli – per certi aspetti il film condivide lo
spirito dei suoi Parenti serpenti. Una
commedia che pone al centro una riflessione sui rapporti umani e su
temi rilevanti della nostra società. Tutti ingredienti presenti in
Perfetti sconosciuti e che,
opportunamente mixati, ne hanno determinato il successo.
Perfetti
sconosciuti, un fine lavoro di
sceneggiatura
L’idea di partenza del soggetto di
Paolo Genovese è un gioco. In particolare, una
versione attualizzata del vecchio gioco della verità, che qui ruota
attorno a un oggetto onnipresente nelle nostre vite: il cellulare,
definito in un’ormai famosa battuta del film “la scatola nera
della nostra vita”. Dunque, una sera sette amici si ritrovano
a cena e decidono di mettere sul tavolo i loro cellulari. Da quel
momento in poi, qualsiasi messaggio o chiamata che arriverà saranno
ascoltati da tutti. Niente segreti, dal momento che i commensali
dicono di non averne. La serata, però, si rivela presto più
difficile del previsto e pian piano gli amici scoprono di essere in
realtà perfetti sconosciuti.
Attorno al tavolo si riuniscono tre
coppie: Carlotta, Anna Foglietta, e Lele, ValerioMastandrea; Bianca,
Alba Rohrwacher, e Cosimo,
Edoardo Leo; Eva, Kasia Smutniak, e Rocco,
Marco Giallini. Assieme all’amico Beppe,
Giuseppe Battiston. È facile prevedere che si
parlerà di amore e tradimento, ma il film non si riduce a un mero
“gioco delle coppie” come potrebbe sembrare a un primo sguardo. Se
non patisce l’effetto del tempo è perché al suo interno sono
racchiusi tantissimi temi: si parla del valore dell’amicizia,
di sincerità e menzogna, di ipocrisia e cattiveria, di
responsabilità e senso di colpa, di coraggio e vigliaccheria, ma
anche di omosessualità ed educazione dei figli. La riflessione sul
ruolo delle tecnologie all’interno delle nostre vite altro non è
che un pretesto per affrontare temi universali e senza tempo. La
trovata del gioco non è solo un espediente intrigante per catturare
l’attenzione dello spettatore, curioso di sapere come va a finire,
ma è funzionale ad esprimere contenuti e lo fa benissimo.
Operazione non sempre facile e che non riuscirà altrettanto bene a
Genovese nel successivo The Place.
È inoltre particolarmente difficile
rendere vivace un film ambientato tutto in interni, attorno a un
tavolo, durante una cena. Bisogna appunto essere bravi a mantenere
viva l’attenzione, altrimenti si rischia la noia.
Perfetti sconosciuti è un film molto
parlato, teatrale e nei film di parole la solidità della
sceneggiatura, la cura nella scrittura dei dialoghi rivestono una
grande importanza. Ecco dunque pienamente giustificati i premi alla
sceneggiatura ricevuti dai suoi autori: assieme al regista
Paolo Genovese, Filippo Bologna,
Paolo Costella, Paola Mammini e
Rolando Ravello. Perfetti
sconosciuti non stanca proprio perché i suoi scambi
sono brillanti, c’è intelligenza, ironia, disincanto. Tutto si
incastra al meglio tenendo incollato lo spettatore alla storia.
Il cast di Perfetti
sconosciuti, amici dentro e fuori dal set
Un gruppo di ottimi
attori, affiatati in scena e con un solido rapporto di amicizia
anche fuori dal set, che li lega pure al regista. Ecco il valore
aggiunto di Perfetti sconosciuti. Il film
è cucito addosso agli interpreti, sfruttando la loro reale
coesione. Genovese conosce e utilizza al meglio
anche le sfumature del loro carattere, dirigendo con sicurezza il
film. Punta su frequenti primi piani, volti a cogliere
immediatamente le reazioni di ciascuno in un contesto in cui sono
proprio gli sguardi a rivelare tensioni latenti, legami nascosti e
reazioni inaspettate. Ogni personaggio hauna precisa individualità
che emerge prepotente. Pur trattandosi di un film corale, nessun
ruolo è sacrificato.
Alba Rohrwacher interpreta il personaggio più
puro, l’anima immacolata del gruppo, assieme a Giuseppe
Battiston. Edoardo Leo convince ancora una volta nel
ruolo del Peter Pan in perenne fuga dalle responsabilità. Una
straordinaria Anna Foglietta dà corpo alle molteplici
sfumature del suo personaggio, che cova un dolore profondo, coperto
maldestramente con una maschera di leggerezza. ValerioMastandrea è Lele: un
insicuro che ha tentato, anche lui maldestramente, di salvare la
coppia in un momento difficile. Questa sta però crollando sotto il
peso dei reciproci sensi di colpa.Il Rocco di Marco Giallini va in analisi ma sembra essere
più saggio della moglie psicoterapeuta, quasi che si porti dietro
un po’ del suo personaggio di Tutta colpa di
Freud. Kasia Smutniak è un’analista, ma anche
una donna con le sue fragilità. Nel cast anche Benedetta Porcaroli nel ruolo della loro
figlia, Sofia.
Della coesione del gruppo la
commedia non può che beneficiare, prova ne sono la naturalezza con
la quale gli attori si scambiano le battute e i tempi comici
impeccabili, a beneficio del ritmo del racconto.
Perfetti
sconosciuti, il finale
Il finale è a sorpresa e
porta lo spettatore a riconsiderare tutto quanto ha visto fino a
quel momento. Il gioco della verità è stato fatto davvero? O
piuttosto il regista ha voluto mostrare cosa sarebbe successo se
questo avesse avuto luogo? Alla fine i protagonisti hanno scelto la
verità o la menzogna, la trasparenza o l’ipocrisia? Sono stati
coraggiosi o vigliacchi? E ci vuole più coraggio a svelare tutti i
segreti in una serata dura ma chiarificatrice, o a continuare a
vivere nell’ipocrisia, coprendosi a vicenda?
Queste le domande che l’ambiguo
finale di Perfetti sconosciuti apre,
lasciando allo spettatore la risposta. Un’ambiguità sostenuta dalla
metafora dell’eclissi lunare. Eclissi come stravolgimento
dell’ordine, momento eccezionale in cui il mondo come lo conosciamo
è sospeso e tutto può succedere. Ma appunto, si tratta di un
momento, poi tutto torna come prima, come se nulla fosse stato. Chi
guarda la luna dopo questo evento non direbbe mai che c’è stata
l’eclissi. Ecco, allo stesso modo, lo spettatore si chiede cosa sia
ciò a cui ha assistito: un gioco della mente, un’ipotesi che non si
è mai verificata, o la realtà? Al pubblico la risposta.
Quel che è certo è che
Perfetti sconosciuti ha convinto davvero
tutti, anche gli scettici che quattro anni fa non avevano visto di
buon occhio il suo trionfo, giudicandolo sproporzionato per una
buona commedia, ottimamente recitata e ben diretta, ma forse un po’
furba. Il tempo è stato galantuomo e ne ha fatto risaltare la
profondità nascosta sotto la veste accattivante e il piglio
brillante, facendo emergere ancor di più una pluralità di sfumature
che vanno ben oltre l’inflazionato binomio: amore e tradimento.
I premi vinti da
Perfetti sconosciuti
Il lavoro del regista romano fece
incetta di premi di peso, cosa piuttosto insolita per una commedia.
Dal David di Donatello per il miglior film, per ottenere il quale
sbaragliò una concorrenza di tutto rispetto –
Fucoammare, Il racconto dei racconti, Non essere cattivo, Youth –La
giovinezza – a quello per la migliore
sceneggiatura. Poi i Nastri d’Argento – migliore commedia, migliore
canzone originale Perfetti sconosciuti di Fiorella
Mannoia, Bungaro e
CesareChiodo, Nastro speciale
all’intero cast. Guadagnò anche il Globo d’Oro assegnato dalla
stampa estera come miglior commedia e il Premio per la migliore
sceneggiatura in Usa, al Tribeca Film Festival,
confermando l’ottima salute di cui godeva e tuttora gode la
commedia italiana.
Perfetti
sconosciutie i suoi remake
Il film vanta ben 18 remake e per
questo si è guadagnato l’accesso nel Guinness dei primati, avendo
davvero fatto il giro del mondo. La sua versione made in Usa
avrebbe dovuto vedere la luce grazie alla società di produzione di
HarveyWeinstein, che ne aveva
acquisito i diritti. Tuttavia, questa è poi fallita, mentre
Weinstein è stato travolto dallo scandalo e dalle note vicende
giudiziarie. A quanto sembra, il progetto è passato in altre mani,
ma ad oggi non vi è nulla di certo.
Numerosissime invece le versioni
europee: dalla Spagna alla Francia, dalla Grecia alla Turchia, dove
il remake, prodotto in collaborazione con Ferzan Ozpetek, è stato affidato a una delle
attrici che spesso lo accompagnano, Serra Yilmaz,
qui in veste di regista. Anche la Polonia ha avuto la sua versione
del film e l’attrice polacca Kasia Smutniak vi ha
ricoperto il ruolo di Eva, come nella versione italiana.
Senza dimenticare i paesi extra Ue, che pure hanno molto apprezzato
il film. Ne hanno tratto remake, ad esempio, la Cina e la Corea del
Sud.
Considerato uno dei grandi
interpreti dello spettacolo italiano, Michele
Placido ha costruito una carriera ricca di titoli per il
cinema e la televisione, sia in qualità di attore che di regista.
Il suo è oggi uno dei nomi più noti, indice spesso di una ricercata
qualità artistica, da lui riproposta in ogni suo lavoro. Diversi
sono ad oggi i titoli che lo hanno reso celebre, tra cui si
affermano in particolare la serie La piovra e il film
Romanzo criminale.
Ecco 10 cose che non sai di
Michele Placido.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Michele Placido: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. Placido debutta al cinema con il film
Il caso Pisciotta (1972), per poi distinguersi in titoli
come Romanzo popolare (1974), Mio Dio, come sono
caduta in basso! (1974), Marcia trionfale (1976),
Casotto (1977), Un uomo in ginocchio (1979),
Il prato (1979), Tre fratelli (1981), Grandi
magazzini (1986), Mary per sempre (1989), Padre e
figlio (1994), La lupa (1996), La balia
(1999), Un uomo perbene (1999), Il posto
dell’anima (2003), Il caimano (2006), con Silvio
Orlando, La sconosciuta (2006), Baarìa (2009),
Manuale d’amore
3 (2011), Tulpa – Perdizioni mortali (2012),
Viva
l’Italia (2012), con Raoul
Bova, Razzabastarda (2012), di Alessandro
Gassmann, Io che amo solo te (2015), La cena di
Natale (2016), con Laura
Chiatti, e Odio l’estate (2020).
9. Si è distinto anche come
regista. A partire dal 1990 Placido inizia a ricoprire
anche il ruolo del regista, dando vita negli anni a diversi film di
buon successo, in molti dei quali è stato anche presente come
attore. Il primo di questi fu Pummarò (1990), e seguirono
Le amiche del cuore (1992), con Claudia
Pandolfi, Un eroe borghese (1995), Del
perduto amore (1998), con Fabrizio
Bentivoglio, Un viaggio chiamato amore
(2002), Ovunque sei (2004), Romanzo criminale
(2005), con Pierfrancesco
Favino e Kim Rossi
Stuart, Il grande sogno (2009), Vallanzasca – Gli
angeli del male (2010), Il cecchino
(2012), Prima di andar via (2014), La scelta
(2015) e 7 minuti (2016),
con Cristiana
Capotondi.
8. È noto anche per i suoi
ruoli televisivi. In televisione Placito si è reso noto
grazie alla serie La piovra (1984-1989), dove ha
interpretato il commissario di polizia Corrado Cattani. In seguito,
ha recitato nei film Uomo di rispetto (1993), Padre
Pio – Tra cielo e terra (2000), Karol – Un papa rimasto
uomo (2006), L’ultimo padrino (2008), Aldo Moro –
Il presidente (2008), Volare – La grande storia di
Domenico Modugno (2013), Trilussa – Storia d’amore e di
poesia (2013). I suoi ultimi ruoli in televisione risalgono
alle serie Questo è il mio paese (2015) e In
Treatment (2015-2016), con Sergio
Castellitto.
Michele Placido: la moglie e i
figli
7. È stato sposato con
un’attrice. Placido è stato sposato dal 1989 al 1994 con
l’attrice Simonetta Stefanelli, nota per aver
recitato anche nel film Il padrino (1972). I due si sono
conosciuti sul set del film Peccati in famiglia, del 1975,
ed intrapresero una relazione che li portò poi al matrimonio. La
coppia ebbe poi modo di recitare nuovamente insieme nei film
Grandi magazzini e Le amiche del cuore. Diedero
alla luce tre figli: l’attrice Violante
Placido, l’attore Marco Brenno Placido e
Michelangelo.
6. Si è sposato una seconda
volta. A partire dal 2002 l’attore ha intrapreso una
relazione con l’attrice Federica Vincenti, poi
sposata nell’agosto del 2012. La coppia, già prima del matrimonio,
aveva avuto un figlio, nato nel 2006. Placido e la Vincenti hanno
poi avuto diverse occasioni per recitare insieme, grazie ai film
Il grande sogno, Vallanzasca – Gli angeli del male, Tulpa –
Perdizioni mortali e Trilussa – Storia d’amore e di
poesia.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Michele Placido in La piovra
5. Ha interpretato un
celebre commissario della televisione. Con la serie La
piovra, di genere poliziesco e andata in onda dal 1984 al
1989, l’attore ha avuto modo di affermarsi definitivamente come
grande interprete, prima di intraprendere la sua fortunata carriera
cinematografica. Placido ricopriva infatti il ruolo del
protagonista, il commissario Corrado Cattani, che arrivato in
Sicilia da Milano si trova a dover investigare su alcuni misteriosi
omicidi, opera probabilmente della mafia. Così, nel corso delle
puntata, si costruisce quello che ancora oggi è uno dei commissari
più celebri della televisione.
4. Ha chiesto lui di far
morire il personaggio. Nel 1989 gli spettatori rimasero
sconvolti nel vedere il protagonista della serie, giunta alla sua
quarta stagione, venire brutalmente ucciso. Di tale morte
televisiva si parlò a lungo e soltanto diversi anni dopo lo stesso
Placido spiegò le motivazioni di quella scelta. Fu infatti lui a
chiedere al regista di far morire il suo commissario, poiché
desiderava perseguire altri obiettivi professionali e dedicarsi
maggiormente al cinema. Libero dalla serie, Placido ebbe infatti
modo di cimentarsi anche nella regia per il grande schermo.
Michele Placido e Caravaggio
3. Realizzerà un film sul
celebre pittore. Il prossimo film da regista di Placido
sarà dedicato al celebre pittore Caravaggio, che verrà interpretato
dall’attore Riccardo
Scamarcio. Il lungometraggio, stando a quanto
dichiarato da Placido, vanterà inoltre un cast internazionale, con
attori francesi del calibro di Louis
Garrel, e verrà girato prevalentemente a Roma, Napoli
e Malta, dove si svolgerà una parte importante del racconto.
L’emergenza da Covid-19 ha tuttavia costretto a rimandare l’inizio
delle riprese, previsto ora però per l’autunno.
2. Non realizzerà una
classica biografia. Placido ha dichiarato di star
lavorando al progetto ormai da diversi anni, intenzionato a non
voler realizzare una classica biografia del pittore, quanto andare
a ricercare i momenti più oscuri e misteriosi della sua vita per
darvi significato. Nel film, infatti, sembra si tratterà
prevalentemente del suo rapporto con la chiesa, con la pittura e la
morte. Placido ha descritto il progetto come una “radiografia
psicofisica del personaggio, volta a mostrare chi era, come
ragionava e come creava i suoi capolavori”.
Michele Placido: età e
altezza
1. Michele Placido è nato
ad Ascoli Satriano, in Puglia, Italia, il 19 maggio del
1946. L’attore è alto complessivamente 177 centimetri.
Ottenuta una prima notorietà grazie
al cinema, l’attrice Ginnifer Goodwin ha poi
acquisito grande popolarità grazie al suo ruolo in acclamate serie
televisive. Negli anni è così diventata uno dei volti più popolari
del piccolo schermo, distinguendosi per le sue particolarità e il
carisma che la contraddistingue. Nel corso della sua carriera, ha
inoltre avuto modo di maturare come interprete grazie alle sue
collaborazioni con importanti registi e attori.
Ecco 10 cose che non sai di
Ginnifer Goodwin.
Ginnifer Goodwin: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attrice debutta al cinema nel 2003 con il
ruolo Connie Baker in Mona Lisa Smile, con Julia
Roberts. Successivamente, recita in Appuntamento
da sogno! (2004), Quando l’amore brucia l’anima
(2005), con Joaquin
Phoenix, Il bacio che aspettavo (2007),
Birds of America – Una famiglia incasinata (2008), La
verità è che non gli piaci abbastanza (2009), con Scarlett
Johansson, A Single Man (2009), con Colin
Firth, Ramona a Beezus (2010) e Something
Borrowed – L’amore non ha regole (2011), con Kate
Hudson.
9. È nota per i suoi ruoli
televisivi. La Goodwin ottiene una prima notorietà grazie
alla serie comedy Ed (2001-2004), per poi distinguersi in
Big Love (2006-2011), con Chloë
Sevigny. Il grande successo arriva però grazie a
C’era una volta,
dove ricopre il ruolo di Biancaneve dal 2011 al 2018, recitando
accanto agli attori Jennifer
Morrison e Colin
O’Donoghue. Terminato il suo lavoro nella serie,
partecipa all’episodio Point of Origin di The Twilight
Zone, e ad Why Women Kill (2019), con LucyLiu, e Dolly Parton – Le corde del
cuore (2019).
8. È anche
doppiatrice. Negli ultimi anni la Goodwin si è distinta
anche per la sua attività di doppiatrice, ricoprendo tale ruolo per
le serie animate Electric City (2012) e Robot
Chicken (2005-2014). Ha poi partecipato al doppiaggio di
Sofia la principessa (2014), Trilli e la creatura
leggendaria (2014), e Zootropolis
(2016), vincitore del premio Oscar come miglior film d’animazione,
dove l’attrice ha dato voce al personaggio protagonista di Judy
Hopps.
Ginnifer Goodwin, il marito Josh
Dallas e i figli
7. Ha conosciuto suo marito
sul set. Grazie alla serie C’era una
volta, la Goodwin ha avuto modo di conoscere l’attore
Josh
Dallas, il quale era lì interprete del personaggio del
Principe Azzurro. I due, partner nella serie, iniziarono così a
frequentarsi anche al di fuori del set a partire dal 2012. Dopo un
anno, nell’ottobre del 2013, annunciano di essersi fidanzati
ufficialmente, arrivando poi a sposarsi nell’aprile del 2014.
6. Ha avuto due figli da
suo marito. La coppia annunciò di essere in attesa del
primo figlio nel 2014, e la gravidanza dell’attrice venne inclusa
nella storia del suo personaggio in C’era una volta. Il
figlio, chiamato Oliver Finlay, nacque poi il 29 maggio del 2014.
Il 1° giugno del 2016 è invece nato il secondo figlio, Hugo Wilson.
Contrariamente a quanto precedentemente avvenuto, tale gravidanza
non venne inclusa nella storyline del suo personaggio nella
serie.
Ginnifer Goodwin in C’era una
volta
5. È entusiasta del suo
personaggio. Interprete di Biancaneve in C’era una
volta, l’attrice si è dichiarata particolarmente soddisfatta
della presenza di un personaggio del genere in una serie così
popolare. La sua Biancaneve, infatti, è tutto fuorché una
principessa bisognosa di aiuto. La Goodwin è infatti entusiasta di
aver potuto interpretare un personaggio femminile che contribuisce
a smentire lo stereotipo intorno alla celebre principessa delle
fiabe.
4. Sarebbe disposta a
tornare in un revival della serie. Grazie al suo finale
aperto, la Goodwin ha dichiarato che la serie potrebbe facilmente
essere ripresa e ampliata, ora come a distanza di diversi anni.
L’attrice ha infatti espresso la propria disponibilità a riprendere
il proprio ruolo in un revival della serie, immaginando di poter
ritrovare la propria Biancaneve intenta a combattere al fianco dei
propri pro nipoti.
3. Ha apprezzato molto
l’affetto dei fan. In seguito al termine della sesta
stagione, venne annunciato che l’attrice e il suo personaggio non
sarebbero più stati dei ruoli ricorrenti nella settima ed ultima.
L’attrice è infatti apparsa soltanto nell’ultimo episodio di
questa. Il suo abbandono, tuttavia, ha dato vita ad un generale
dispiacere nei fan della serie e del personaggio. L’attrice, che si
è detta commossa dall’affetto dimostratole, ha promesso che sarebbe
ritornata a vestire i panni di Biancaneve, e così è stato per il
gran finale.
Ginnifer Goodwin: oggi
2. È tra le protagoniste di
una nuova serie. Ad oggi l’attrice è impegnata con la
serie di genere commedia nera Why Women Kill, ambientata
in epoche diverse, nelle quali si raccontano le storie di tre donne
spinte ad uccidere dall’infedeltà dei loro mariti. La Goodwin è
Beth Ann Stanton, la quale vive nel 1963 ed è sposata con il marito
Rob. Venuta a sapere dei tradimenti coniugali di lui, la sua vita
cambierà in modi inaspettati.
Ginnifer Goodwin: età e
altezza
1. Ginnifer Goodwin è nata
a Memphis, nel Tennessee, Stati Uniti, il 22 maggio del
1978. L’attrice è alta complessivamente 168 centimetri.
Attore noto per i suoi ruoli
televisivi, Eric Dane si è costruito una buona
fama recitando in diverse serie di grande successo, affermandosi
così presso il grande pubblico. Negli anni, non ha poi mancato di
recitare anche per il grande schermo, comparendo in popolari film
che gli hanno permesso di accrescere la propria popolarità. Oggi
Dane è ancora impegnato a recitare in serie TV, che si confermano
essere la sua fonte primaria di successo.
Ecco 10 cose che non sai di
Eric Dane.
Eric Dane: i suoi film e le serie
TV
10. Ha recitato in noti
lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 1999 con il
film The Basket, per poi acquistare popolarità grazie a
Sol Goode (2003), Feast (2005), e X-Men – Conflitto
finale (2006), con Hugh Jackman,
Patrick
Stewart e Ian
McKellen. Nello stesso anno recita anche in Alla
deriva – Adrift (2006), mentre nel 2008 è in Io &
Marley, con Owen
Wilson. Recita poi nei film Appuntamento con
l’amore (2010), con JessicaBiel, e Burlesque (2010), con
Kristen
Bell. Torna al cinema nel 2017 per recitare in La
signora in grigio, mentre prossimamente reciterà in
Redeeming Love e The Ravine, con Peter
Facinelli.
9. È noto per i ruoli
televisivi. Dopo aver preso parte, all’inizio della sua
carriera, ad episodi di serie come Renegade (1992),
Sposati con figli (1995), Pappa e ciccia (1996),
Gideon’s Crossing (2000-2001) e The American
Embassy (2002), ottiene poi una buona popolarità grazie al
ruolo di Jason Dean in Streghe (2003-2004).
Successivamente è il dottor Mark Sloan in Grey’s Anatomy (2006-2012), con Ellen
Pompeo e Patrick
Dempsey. Nello stesso ruolo recita anche nello
spin-off Private Practice (2009-2010). Negli ultimi anni
ha invece preso parte a The Fixer (2015), The Last Ship
(2014-2018), dove interpreta l’ammiraglio Tom Chandler, ed
Euphoria (2019), con
Zendaya.
8. Ha prodotto una
serie. Quando nel 2014 l’attore assume il ruolo di
protagonista della serie post-apocalittica The Last Ship,
si dichiara subito molto legato al progetto. Dane, infatti, non si
limiterà ad essere per questa solo interprete, ma svolgerà anche il
ruolo di produttore per la prima volta nella sua carriera. Egli
partecipa infatti alla produzion di ben 35 episodi, su un totale di
56. Così facendo, ha avuto la possibilità di sostenere la serie
sino alla sua quinta ed ultima stagione.
Eric Dane è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram, con un totale di 2,1 milioni di persone. All’interno di
questo, Dane è solito condividere immagini relative alla sua
quotidianità, con momenti di svago o luoghi visitati. Non mancano
poi post con cui l’attore promuove i propri progetti, attuali e
futuri, permettendo così ai suoi follower di essere continuamente
aggiornati riguardo ai suoi impegni lavorativi.
Eric Dane: la moglie e i figli
6. Ha sposato
un’attrice. Dopo alcune relazioni con note attrici
statunitensi, nel 2004 Dane sposa l’attrice Rebecca
Gayheart, nota per aver recitato nei film Scream 2 e
C’era una volta a…
Hollywood. La coppia ha poi dato vita a due figli, nati
rispettivamente nel 2010 e nel 2011. Piuttosto riservati, i due non
rilasciano particolari notizie sul loro rapporto, salvo annunciare
nel 2018 il loro divorzio, deciso di comune accordo.
Eric Dane in Streghe
5. Ha recitato in alcuni
episodi della serie. Uno dei primi ruoli celebri
dell’attore è quello di Jason Dean nella serie Streghe,
dove recita in un totale di nove episodi tra la quinta e la sesta
stagione. Il suo personaggio è il proprietario del giornale The
Bay Mirror, nonché fidanzato di Phoebe. I due formano una
delle coppie più affiatate della serie, ma finiscono con il
lasciarsi nel momento in cui Jason scopre che la donna è in realtà
una strega.
4. Ha avuto una relazione
con una delle protagoniste. Recitando nella serie,
l’attore ha modo di conoscere l’attrice Alyssa
Milano, protagonista nel ruolo di Phoebe. Se anche la
relazione tra i loro personaggi termina sullo schermo, il loro
rapporto continua anche al di là della serie. I due iniziano
infatti a frequentarsi per un breve periodo, formando una delle
coppie più in vista del momento. Dopo poco, però, annunciano la
separazione, senza fornire motivi ufficiali.
Eric Dane in Euphoria
3. Ha dovuto girare una
scena molto complessa. Nella serie Euphoria, targata HBO, l’attore interpreta il
personaggio di Carl Jacobs. Nel primo episodio il personaggio
appare in un nudo frontale, e Dane si è trovato a raccontare della
difficoltà di realizzare tale scena. Per l’attore, infatti, non è
stato facile apparire senza vesti in modo così esplicito, e ha
avuto bisogno di un “coordinatore dell’intimità”, che lo aiutasse a
rimanere sicuro di sé e a creare un ambiente confortevole durante
le riprese.
2. È orgoglioso della
serie. Parlando di Euphoria, Dane ha espresso la
propria soddisfazione nel poter partecipare ad una serie che
racconta in modo così diretto e privo di filtri della difficile
vita di alcuni adolescenti, divisi tra sesso e droga. Per l’attore,
era infatti importante dar vita a questo progetto, che si promette
di essere libero dai moralismi e dalla retorica, potendo realmente
comunicare con il suo pubblico di riferimento.
Eric Dane: età e altezza
1. Eric Dane è nato a San
Francisco, in California, Stati Uniti, il 9 novembre del
1972. L’attore è alto complessivamente 185 centimetri.
Gli
Eterni, il nuovo attesissimo film Marvel, potrebbe plasmare il futuro
cosmico del MCU, dal momento che Guardiani della Galassia Vol. 3 potrebbe non essere
più in grado di farlo. Il prossimo film della Fase 4 sarà
ambientato sulla Terra, ma attraverso la backstory degli Eterni,
dei Devianti e dei Celestiali, il film potrebbe rivelare diversi
legami tra i nuovi personaggi e il lato cosmico dell’Universo
Cinematografico Marvel, arrivando a rivelare
elementi che potrebbe rivelarsi estremamente molto ai fini
dell’assetto narrativo dell’universo condiviso.
Diretto da Chloe
Zhao e attualmente in uscita a Febbraio 2021, Gli
Eterni introdurrà una nuova razza di superumani nel
MCU. La sinossi del film ha già
confermato che l’iterazione dei leggendari personaggi di
Jack Kirby ad opera del MCU sarà un gruppo di immortali
alieni che hanno segretamente condiviso la Terra con l’umanità.
Migliaia di anni fa, gli Eterni furono geneticamente modificati da
esseri simili a Dio, noti come i Celesti. Adesso, sono in missione
per difendere il pianeta dai Devianti, che nei fumetti
rappresentano una discendenza genetica e grottesca dell’umanità, in
conflitto con gli Eterni da diversi millenni.
I Celestiali sono già apparsi nei
film dedicati ai Guardiani di Galassia, ma gli Eterni e i Devianti
rappresenteranno delle new entry assolute nel MCU. Ikaris (Richard
Madden), Thena (Angelina
Jolie), Sersi (Gemma
Chan) e altri personaggi saranno probabilmente molto
importanti per il futuro del franchise, ma ci sono anche altri
personaggi Marvel associati agli Eterni e ai
Devianti e proveniente da angoli differenti dell’universo che
potrebbero essere esplorati dopo l’uscita del film in sala. Ciò che
la Marvel rivelerà a proposito di
queste due razze nel film Gli
Eterni potrebbe essere fondamentale per ciò che
accadrà nel futuro del MCU, in particolare nei film che
saranno ambientati nello spazio.
La storia cosmica degli Eterni nei fumetti Marvel
I fumetti dedicati agli
Eterni sono ambientati principalmente sulla Terra e si concentrano
sulle branchie Olimpiche e Polari della loro razza: la Marvel, però, ha stabilito che ci
sono Eterni anche in altre parti della galassia. Molto tempo fa,
gli Eterni vivevano in una città chiamata Titanos, soggetta ad una
guerra civile tra due membri rivali della loro specie, Kronos e
Urano. Kronos vinse la guerra, ma Urano sopravvisse e formò una
colonia sul pianeta omonimo. Più tardi, i due figli di Kronos –
Zuras e Alars – ebbero una propria faida quando arrivò il momento
del successo per il più anziano membro degli Eterni. Zuras prese il
suo posto, facendo sì che Alars istituisse una nuova città eterna
sulla luna di Saturno, Titanos. Più tardi, Alars generò due figli,
Thanos e Starfox. Poiché i due fratelli provengono da Titanos, non
hanno molto a che fare con gli Eterni terrestri, ma in passato
hanno incontrato sia Ikaris che gli altri.
È importante sottolineare che
sebbene tutti e quattro questi gruppi abbiano avuto origine dagli
esperimenti dei Celesti con il DNA umano sulla Terra, i Celestiali
viaggiarono in tutta la galassia creando la vita da varie razze che
scoprirono. La Terra era solo una delle loro tante tappe. Ciò
significa che, nei fumetti Marvel, ci sono Eterni e Devianti
in tutta la galassia. Un esempio in tal senso è costituito dagli
Skrull. Gli Skrull malvagi e mutevoli sono in realtà Devianti
creati da una specie che un tempo popolava il loro pianeta,
spazzata via dagli stessi Skrull Devianti. I Celestiali hanno anche
creato Devianti sul pianeta Lyonesse, incluso il supereroe
Blackwulf degli anni ’90.
Come la Marvel imposterà gli Eterni nel MCU
Il nuovo film potrà
consentire alla Marvel di ampliare il mondo degli
Eterni e dei Devianti nelle future iterazioni del MCU. La Marvel potrebbe realizzare la cosa
abbastanza facilmente. Tutto ciò che deve essere fatto è che la
Marvel, quando racconta la storia
delle loro origini, renda chiaro che i Celesti hanno creato la vita
in diverse parti dell’universo. In questo modo, la Marvel potrebbe accennare ad un
personaggio specifico o trattarlo in maniera ambigua senza bisogno
di menzionare dove sono andati a condurre questi esperimenti.
Inoltre, la Marvel può presentare gli Eterni di
Titanos attraverso un flashback che presenti Alars. È stato
confermato che A’lars esisteva già nel MCU quando Teschio Rosso
(Ross Marquand) si è rivolto a Thanos
(Josh Brolin) chiamandolo “figlio di Alars”. La
Marvel potrebbe mostrare come gli
Eterni si siano divisi quei secoli fa adattando la storia in cui
Alars si è allontanano da Zuras ed è partito per Titanos per dare
vita alla sua colonia. Questa potrebbe rivelarsi una buona mossa
per la Marvel, perché creerebbe una forte
connessione tra gli Eterni e il personaggio di Thanos.
Come cattivo principale di Avengers:
Infinity War e Avengers:
Endgame, Thanos è uno dei più grandi personaggi del
MCU e in questo momento Gli
Eterni è pieno di eroi con cui la maggior parte del pubblico
non ha ancora familiarità. Quindi, proprio per questo motivo, dare
vita ad un collegamento con Thanos è qualcosa che la Marvel sembra quasi costretta a
dover fare. Per quanto riguarda ciò che tale connessione potrebbe
rappresentare per il futuro, l’esistenza degli Eterni di Titanos
spianerebbe la strada all’eventuale introduzione di suo fratello,
Starfox, che nei fumetti è un supereroe errante e un membro abile
dei Vendicatori.
Come Gli Eterni plasmerà il futuro cosmico del MCU
La possibilità che ci siano
Eterni e Devianti che vivano in regioni inesplorate dell’Universo
Cinematografico Marvel crea un sacco di potenziale
narrativo per il futuro. Come notato in precedenza, una cosa che
potrebbe portare a ciò è il personaggio di Starfox in un eventuale
Gli Eterni 2, ma anche altri film Marvel potrebbero essere
influenzati dalla questione, come Thor: Love
and Thunder, Captain
Marvel 2 o
Guardiani della Galassia Vol. 3, o magari altri film
della Fase 5 che non sono ancora stati annunciati. Almeno
parzialmente, questi film saranno ambientati nello spazio, in modo
da poter eventualmente incorporare Eterni e Devianti. Ad esempio, i
Guardiani potrebbero incontrare Ultimus (un malvagio Kree Eterno) o
un Eterno nuovo di zecca. Inoltre, la Marvel potrebbe introdurre gli
Eterni di Uranio o i Quantum Bands se e quando si arriverà
all’impiego di Quasar (un personaggio chiave nelle storie cosmiche
della Marvel).
Probabilmente, lo scopo più
importante in merito all’introduzione di Eterni e Devianti è che la
Marvel non avrebbe più grossi
problemi a coinvolgere nel suo universo altri personaggi
incredibilmente potenti. L’unica spiegazione che dovrebbe fornire
circa i loro poteri è che, appunto, si tratta di membri degli
Eterni. Non importa se non condividono le stesse abilità degli
Eterni terrestri: essendo stati creati da una razza diversa,
avrebbero naturalmente poteri unici propri. In base a ciò, è del
tutto possibile che le prossime avventure della Marvel dedicate a Thor, Captain Marvel e ai Guardiani della Galassia possano
vedere i percorsi degli eroi intrecciarsi con quelli degli Eterni e
dei Devianti da diversi sistemi solari.
Gli anni novanta hanno dato vita a
una lunga serie di cult televisivi e cinematografici. Uno di questi
è proprio il film Speed del 1994 e con due
protagonisti d’eccellenza, Keanu
Reeves e Sandra
Bullock. Diretto dal regista olandese Jan de
Bont – al suo debutto dietro la macchina da presa, Speed è
un vero classico del genere action thriller, film che lo scorso
anno ha festeggiato il suo 25esimo compleanno.
Ma cos’è che rende
Speed un film tanto irresistibile? Scopriamolo
insieme.
Speed cast e trama del film
Ci troviamo nell’assolata Los
Angeles dei giorni nostri (o meglio, degli anni novanta!) quando un
terrorista decide di gettare il panico sulla città, piazzando una
bomba su di un ascensore di un palazzo pieno di uffici. Appena
l’ascensore si mette in moto, la bomba scoppia e la cabina
precipita fino a fermarsi al trentesimo piano del grattacielo,
grazie ai freni d’emergenza.
Entrano quindi in azione Jack
Traven (Keanu
Reeves) e Harry Temple (Jeff
Daniels), due agenti di polizia che, calandosi nel
vano dell’ascensore, riescono a trarre in salvo tutti i passeggeri,
mandando su tutte le furie l’attentatore che tenta di darsela a
gambe levate. Durante la fuga però, il bombarolo fa scoppiare un
altro ordigno che ferisce e uccide alcuni agenti.
Keanu Reeves e Jeff Daniels nel film Speed – Fonte:
IMDB
Credendo che il terrorista sia
morto nell’esplosione, Jack torna alla sua vita di sempre ma
qualche giorno più tardi un autobus pieno di gente esplode nel
centro della città. A quel punto Jack riceve un’inquietante
telefonata; all’altro capo del telefono c’è il dinamitardo Howard
Payne (Dennis
Hopper) che lo avverte di un altro ordigno su di un
altro autobus di linea. La bomba si attiva solo se l’autobus scende
al di sotto degli ottanta chilometri orari, uccidendo tutti i
passeggeri.
Jack si lancia quindi
all’inseguimento del pullman su cui finalmente riesce a salire e ad
avvisare l’autista della situazione di pericolo. Sull’autobus c’è
una gran varietà di personaggi, turisti, pendolari, anziani e
piccoli criminali armati di pistola. Ma c’è anche la bella Annie
Porter (Sandra
Bullock), una ragazza tutto pepe e sangue freddo che
aiuterà Jack nella sua difficile missione.
Dovendo restare sopra gli ottanta
chilometro orari, l’autobus non può fermarsi e comincia una corsa
contro il tempo, sperando che la polizia riesca ad acciuffare il
dinamitardo prima che la benzina finisca e i passeggeri saltino in
aria.
Speed curiosità sul film
Tra tutti i film con Keanu
Reeves protagonista, oltre a Matrix,
Speed è decisamente tra i più amati dal pubblico. Il film,
diretto da Jan de Bont, nel 1994 ha sbaragliato la
concorrenza, facendo strage di premi e anche al botteghino. Girato
con un budget di 28 milioni di dollari, Speed ha fatto il record
d’incassi, guadagnando ben 350 milioni di dollari
in tutto il mondo.
Il successo, meritatissimo, è
dovuto non solo alla struttura narrativa del film che funziona alla
perfezione, ma anche ai suoi protagonisti. Keanu
Reeves e Sandra
Bullock sono, infatti, una coppia molto affiatata. Ma
non tutti sanno che inizialmente, la Bullock doveva avere un
diverso compagno d’avventura.
Keanu Reeves nel film Speed – Fonte: IMDB
Sembra, infatti, che il regista Jan
de Bont fosse più propenso a ‘castare’ per il ruolo di Jack Traven
e che solo all’ultimo minuto cambiò idea e scegliendo Keanu Reeves.
Ma se per il protagonista maschile il regista aveva sollevato
qualche dubbio, de Bont non ebbe alcun dubbio su Sandra Bullock,
perfetta per il ruolo di Annie Porter. Ancora incerto su Reeves, il
regista capì di aver fatto la scelta giusta solo durante la prima
prova di lettura del copione, restando piacevolmente colpito dalla
sintonia tra i due protagonisti.
Anche il ruolo del cattivo ha
procurato non pochi pensieri a Jan de Bont. Il regista, infatti,
pare fosse indeciso tra Dennis
Hopper e Christopher
Walken per la parte di Howard Payne, assegnata poi a
Hopper solo poche settimane prima dell’uscita del film.
Speed: aneddoti dal set
Girato interamente a Los Angeles e
nelle zone di Long Beach, Mojave
e Santa Monica, il film ha riservato non poche
sorprese al regista. I protagonisti, pure essendo molto giovani, si
sono dimostrati dei veri professionisti.
Essendo un film d’azione, c’era un
gran numero di stuntmen pronti per sostituire le star
nelle acrobazie più pericolose. Tuttavia, sembra che Keanu
Reeves abbia eseguito personalmente quasi il novanta
per cento dei suoi stunt, senza utilizzare controfigure. Per essere
all’altezza, Keanu si è allenato duramente per mesi, seguendo anche
i corsi degli specialisti della SWAT. Certo, non
sono mancati gli errori, ma in alcuni casi questi sono stati
addirittura tenuti dal regista e inseriti nel cut finale del film.
Un esempio è la scena in cui Jack rompe il vetro dell’autobus che a
quanto pare non era prevista ma che è stata comunque utilizzata per
il film.
Dennis Hopper e Sandra Bullock nel film Speed – Fonte:
IMDB
Anche Sandra
Bullock si è distinta per la sua professionalità e il
suo istinto innato per l’improvvisazione. Una delle scene più
iconiche del film è quella del chewing-gum, in cui Annie
finge di essersi appiccicata con una gomma da masticare sul
seggiolino dell’autobus per poter cambiare posto ed evitare di
essere rimorchiata dal turista di turno. Sembra che questa scena
sia stata completamente improvvisata da Sandra Bullock.
L’attrice, inoltre, si è dimostrata
una perfetta autista di pullman. Non avendo mai guidato un mezzo
così pesante e ingombrante, sono rimasti tutti scioccati sul set
quando la Bullock non ha avuto problemi a eseguire le manovre,
anche quelle più complesse.
Speed 2, il sequel: un flop
worldwide
Il grande successo ottenuto da
Speed nel 1994, spinse Jan de
Bont tre anni più tardi alla realizzazione di un sequel,
Speed 2 – Senza Limiti.
In questo sequel, Annie Porter
(Sandra
Bullock) ha un nuovo fidanzato, Alex Shaw
(Jason Patric), conosciuto dopo la fine della sua
storia con Jack. Deciso a sorprenderla, Alex compra due biglietti
per una crociera ai Caraibi a bordo della lussuosa Seaboum Legend.
Il viaggio, che voleva essere un momento di riappacificazione tra i
due, si trasforma presto in un incubo.
L’inventore del software del
computer di bordo della nave, John Geiger (Willem
Dafoe), ingiustamente licenziato, decide di vendicarsi
prendendo il controllo della nave e minacciando di farla schiantare
contro la città. Sarà ovviamente compito di Annie e Alex sventare i
piani malvagi di Geiger.
La sconclusionata trama e la
mancanza di Keanu
Reeves, si rivelano purtroppo fatali per Speed 2 –
Senza Limiti che si rivela un fiasco internazionale. Ancora oggi,
infatti, viene ricordato come uno dei peggiori sequel della storia
del cinema.
Speed dove vederlo in
streaming
Se siete a caccia di adrenalina e
vi manca la coppia Bullock-Reese, potete guardare Speed in
streaming su Infinity
Tv oppure noleggiarlo o acquistarlo su Youtube a partire dal
3,99 euro.
Presentato fuori concorso
all’ultima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, l’ultimo
lavoro del Premio Oscar Gabriele Salvatores, il
road movie Tutto il mio folle amore, arriva in
prima visione tvsu Sky Cinema lunedì 3
agosto alle 21.15 su Sky Cinema Uno, disponibile anche on demand su
Sky e in streaming su NOW TV.
Tutto il mio folle amore – che vede nel cast
la presenza di Claudio
Santamaria, Valeria
Golino, Diego Abatantuono e il
giovane Giulio Pranno al suo debutto sul grande
schermo – è liberamente tratto dal romanzo di Fulvio Ervas “Se
ti abbraccio non aver paura” e racconta la storia
diVincent (G. Pranno), un ragazzo di 16 anni con
un grave disturbo della personalità, che la madre
Elena (V. Golino) e il suo nuovo marito
Mario (D. Abatantuono) hanno imparato a gestire.
L’equilibrio si rompe quando ricompare Willi (C.
Santamaria), il padre naturale del ragazzo che li aveva abbandonati
alla notizia della gravidanza. In cerca di libertà, Vincent si
intrufolerà nel furgone del padre, cantante diretto verso una
tournée nei Balcani.
«Il viaggio, la musica, le
strade senza nome dove emozioni e sentimenti trovano lo spazio per
volare. Insomma rock and roll! Di nuovo in strada, dove a volte ho
bisogno di tornare», queste le parole dello stesso
GabrieleSalvatores per
presentare il suo ultimo film. «Come il Pifferaio Magico o un
“fool” shakespeariano, un ragazzo di 16 anni si trascina dietro,
per strade deserte, i tre adulti più importanti della sua vita. E
li costringe a fare i conti con sé stessi e con l’amore che ognuno
di loro è riuscito a conservare dentro di sé. Visto da vicino,
nessuno è normale. E si può scoprire che è possibile riuscire ad
amare anche chi è diverso da noi. A patto di non aver paura di
questa diversità».
Sono anni che Hollywood cerca di
riportare Il Corvo sul grande schermo.
A gennaio di quest’anno avevamo appreso che la Sony era
ufficialmente tornata al lavoro sul travagliatissimo reboot, ma da
allora, di nuovo, non ci sono stati più aggiornamenti.
In attesa di saperne di più, è stato
uno degli attori del film originale, Ernie Hudson (noto per aver interpretato
Winston Zeddemore nella saga di Ghostbusters) a
parlare della possibilità di un nuovo film basato sull’iconico
fumetto di James O’Barr. Intervistato da
ComicBook, Hudson – che nel film del 1994 diretto da Alex
Proyas ha interpretato il ruolo del sergente Darryl Albrecht – ha
spiegato che, dal suo punto di vista, quella de Il
Corvo è una storia morta insieme al suo protagonista,
Brandon Lee.
“James O’Barr è un amico e ha
creato questa storia come una graphic novel”, ha spiegato
Ernie Hudson. “Conoscevo Brandon da prima
che girassimo il film. Abbiamo avuto un po’ di problemi nel mettere
insieme tutto, ma quando Brandon morì, ogni cosa diventò talmente
complicata che cercare di spiegarlo a parole è semplicemente
impossibile. Ho fatto diversi film d’azione, ma nessuno si è mai
fatto male. Voglio dire, è quasi impossibile che qualcuno
s’infortuni, o per lo meno era quello che pensavo nella mia testa.
Ma poi è successo. Ho amato far parte di quella pellicola e Alex
Proyas, che l’ha diretta, è stato un regista meraviglioso che si è
assicurato in ogni modo affinché il film venisse fuori al meglio.
Ma, nella mia mente, era tutto finito.”
L’attore ha poi aggiunto:
“Magari ci potranno anche essere remake o cose del genere, ma
non è come con Ghostbusters in cui trovo naturale un ragionamento
del tipo: ‘Oh, sì, puoi averne quanti ne vuoi’. Per me Brandon era
Il Corvo e, per quanto mi riguarda, una volta che lui è morto e
siamo riusciti a finire comunque il film, per me era tutto finito.
So che ne hanno fatti degli altri, ma non li ho mai visti. Il Corvo
era Brandon e non posso pensarla in maniera differente. Ora magari
i fan e lo studio hanno un’idea opposta, anche perché potrebbe
diventare un franchise valido, ma per me resta qualcosa di
estremamente specifico.”
I piani iniziali per il reboot de Il Corvo
Inizialmente, il reboot deIl
Corvosarebbe
dovuto arrivare nelle sale l’11 ottobre 2019. La pre-produzione del
film era già cominciata, con Jason
Momoa e il
regista Corin
Hardy(The
Nun – La vocazione del male) che avevano condiviso
attraverso i social il loro entusiasmo riguardo il progetto.
Improvvisamente, entrambi annunciarono di
aver deciso di lasciare il film, gettando nuovamente il reboot in una sorta
di limbo. Prima ancora del coinvolgimento di Momoa e Hardy, per un
periodo anche Luke
Evans è stato
associato al progetto.
Arrivano da
Deadline nuovi dettagli sull’annunciato film d’azione che sarà
ambientato nello spazio e che vedrà Tom Cruise collaborare con l’imprenditore ed
inventore sudafricano Elon Musk e con
la NASA. Come apprendiamo dalla fonte, pare
sia bastata una semplicissima riunione su Zoom per far sì che la
Universal Pictures concedesse ufficialmente il via libera al
progetto.
In base a quanto apprendiamo dalla
fonte, il protagonista Tom Cruise, il regista Doug
Liman, il produttore PJ van Sandwijk e
Christopher McQuarrie (regista della saga di
Mission Impossibile che collaborerà al progetto in qualità
di produttore e consulente), hanno proposto le loro idee alla major
durante una riunione virtuale: ricordiamo che il film non ha ancora
una sceneggiatura pronta, ma pare che le idee del team siamo
bastate per convincere lo studio ad approvare l’ambizioso
progetto.
Oltre a figurare come regista,
Doug Liman sarà coinvolto anche in qualità di
produttore insieme a Tom Cruise: i due avevano già lavorato insieme
per Edge of
Tomorrowe Barry
Seal – Una storia americana. Il budget del film sarà di
200 milioni di dollari, cifra indicativa che potrebbe ancora
variare, visto che la pre-produzione del film non è ancora
iniziata. Secondo fonti interne, invece, Cruise potrebbe guadagnare
tra i 30 e i 60 milioni di dollari per la parte.
I piani futuri di Tom Cruise e Doug Liman
Ricordiamo che tra i piani di
Tom Cruise e del
regista Doug Liman ci sarebbe anche la
realizzazione di un altro film per conto della Paramount Pictures,
che dovrebbe intitolarsi Luna Park e che
dovrebbe raccontare di una storia ambientata sempre nello spazio;
su quest’altro progetto, però, i dettagli sono piuttosto scarsi.
Inoltre, Liman è da tempo impegnato con la scrittura
dell’annunciato sequel di Edge of Tomorrow, che dovrebbe vedere il
ritorno di Cruise al fianco di Emily
Blunt.
Gli Amazon
Studios hanno acquisito i diritti per produrre una
serie ispirata al noto videogame Fallout
con gli acclamati produttori Jonathan Nolan e
Lisa Joy di Kilter Films. Il mondo di Falloutè
ambientato nel 2077 in un futuro, come quello immaginato
dagli americani negli anni 40, in cui è esplosa una guerra
nucleare. La magia del mondo di Falloutrisiede proprio
nelladurezza delle terre desolate in
contrapposizione con la visione utopistica di un futuro migliore
grazie all’energia nucleare delle generazioni precedenti. Il tono
generale dell’esperienza è duro, ma è spesso inframezzato da
momenti di ironia e di ispirazione B-movie.
I videogiochi di Fallouthanno
conquistato numerosi record di vendita e ricevuto centinaia di
premi tra cui una dozzina di riconoscimenti come Game of the Year.
La versione da mobile del gioco
chiamato FalloutShelter ha
registrato 170 milioni di download.
Fallout sarà prodotta da Amazon Studios e Kilter
Films in collaborazione con Bethesda Game Studios e Bethesda
Softworks, ricopriranno il ruolo di executive
producer Jonathan Nolan,Lisa Joy e Athena Wickham
per Kilter Films, Todd Howard per Bethesda Game Studios,
e James Altman per Bethesda Softworks.
Secondo uno dei membri del cast, il
film Justice
League Mortal mai realizzato da George
Miller avrebbe mostrato il miglior costume di Superman
mai visto in un live action. Prima del film di Zack
Snyder del 2017, intorno alla metà del 2000 Miller era
stato incaricato di dirigere un film dedicato alla Justice
League: il regista lavorò a Justice
League Mortal per anni, ma il progettò naufragò
ufficialmente nel 2008, in seguito al famoso sciopero degli
sceneggiatori.
Adesso, uno dei membri del cast del
film mai realizzato, ossia Jay Baruchel (che nel
film avrebbe dovuto interpretare il villain principale, Maxwell
Lord), ha parlato dei piani originali di Miller in una recente
intervista con il
Toronto Sun. Nello specifico, l’attore ha rivelato che ci sono
diversi elementi per cui il film avrebbe merito di vedere la luce:
uno fra tutti, è il costume di Superman,
che a detta dell’attore sarebbe stato il più bello mai visto in un
live action.
“Era la cosa più bella del
mondo”, ha spiegato Baruchel. “Poi c’era il film che
stavamo per fare. Avevano fatto i costumi e moltissimi concept art,
design e previsualizzazione. Era davvero cool. La sceneggiatura era
davvero fantastica. Quindi è un peccato che non sia stato
realizzato. È ancora la mia iterazione preferita dell’abito di
Superman. Anche le iterazioni di Batman e di Wonder Woman sarebbero state decisamente
toste.”
Il cast di Justice League Mortal
Ricordiamo che Justice
League Mortal avrebbe avuto come protagonisti
Armie Hammer nei panni di Batman, D.J.
Cotrona come Superman, Megan Gale come
Wonder Woman, Adam Brody come Flash,
Common come Lanterna Verde, Santiago
Cabrera come Aquaman, Hugh Keays-Byrne come
Martian Manhunter e Jay Baruchel come Maxwell
Lord.
Warrior 2 è
l’annunciata seconda stagione della serie tv Warrior
creata da Jonathan Tropper e Justin
Lin e basata sull’idea originale di Bruce Lee.
Warrior 2: quando esce e dove
vederlo in streaming
La seconda stagione di
Warrior composta
da dieci episodi debutterà questo ottobre, in esclusiva su CINEMAX,
negli USA. In Italia la serie andrà in onda su Sky
Atlantic. Warrior 2 in streaming sarà disponibile
contestualmente con la messa in onda su NOWTV.
Warrior 2: trama e cast
La serie ambientato durante le
brutali Tong Wars della Chinatown di San Francisco alla fine del
XIX secolo. La serie segue Ah Sahm (Andrew Koji), un prodigio di
arti marziali che emigra dalla Cina a San Francisco in circostanze
misteriose. Dopo aver dimostrato il suo valore come
combattente, Ah Sahm diventa un ascia per Hop Wei, una delle
tenaglie più potenti di Chinatown (famiglia cinese del crimine
organizzato). La seconda stagione segue la rivale Chinatown
Tongs mentre combattono per il dominio nel crescente fervore
anti-cinese che minaccia di distruggerli tutti.
La seconda stagione di
Warrior ritornano
i protagonisti Ah Sahm, interpretato da Andrew
Koji, esperto cinese di arti marziali di origine
parzialmente europea dal nonno americano bianco. Ah Toy,
interpretata da Olivia Cheng, Young Jun,
interpretato da Jason Tobin, Mai Ling,
interpretata da Dianne Doan, “Big Bill” O’Hara,
interpretato da Kieran Bew. Dylan Leary,
interpretato da Dean Jagger. Penelope Blake, interpretata da Joanna
Vanderham, Richard Lee, interpretato da Tom Weston-Jones, Wang
Chao, interpretato da Hoon Lee, Walter Buckley, interpretato da
Langley Kirkwood, Samuel Blake, interpretato da Christian McKay,
Padre Jun, interpretato da Perry Yung, Li Yong, interpretato da Joe
Taslim.
Warrior
è prodotto per CINEMAX da Perfect Storm Entertainment, Tropper Ink
Productions e Bruce Lee Entertainment; creato e prodotto esecutivo
da Jonathan Tropper. Justin Lin e Andrew
Schneider sono i produttori esecutivi per conto di Perfect Storm
Entertainment. Il produttore esecutivo di Shannon
Lee produce per Bruce Lee Entertainment. Sono Produttori anche
Brad Kane e Richard Sharkey. Co-esecutivo prodotto da Kenneth Lin,
Evan Endicott e Josh Stoddard.
Warrior 2: teaser trailer
Gli episodi della seconda stagione
di Warrior
In Warrior
2×01 che si intitolerà “Learn to Endure, or Hire a
Bodyguard” Di ritorno con Hop Wei, Ah Sahm (Andrew Koji) trascorre
le notti al Barbary Coast fight pit, affrontando un nuovo gruppo
anti-cinese, Teddy’s Boys. Mentre Ah Toy (Olivia Cheng) lo
accusa di cercare un altro combattimento, Mai Ling (Dianne Doan)
autorizzata si preoccupa dei prossimi passi di suo
fratello. Nel frattempo, Bill (Kieran Bew) trova difficile
liberarsi dal suo ruolo di tutore per Zing; Penny (Joanna
Vanderham) è determinata a continuare a dirigere Mercer Steel, con
grande sgomento di Blake (Christian McKay); e Chao (Hoon Lee)
offre ad Ah Sahm alcuni consigli per il suo futuro con Young Jun
(Jason Tobin).
In Warrior 2×02
che si intitolerà “The Chinese Connection” Ah Sahm (Andrew
Koji) e Young Jun (Jason Tobin) cercano un posto discreto dove
nascondere il loro prodotto dopo aver raggiunto un accordo con un
nuovo fornitore di oppio. Mentre Lee (Tom Weston-Jones)
diventa sempre più dipendente dal laudano, lui e Bill (Kieran Bew)
continuano a indagare sugli omicidi dello spadaccino. Mai Ling
(Dianne Doan) invia Li Yong (Joe Taslim) e Zing (Dustin Nguyen) per
consegnare un messaggio a una tenaglia rivale. Penny (Joanna
Vanderham) chiede l’aiuto di Ah Sahm per proteggere la sua
fabbrica. Sophie (Celine Buckens) continua a suscitare
l’interesse di Leary (Dean Jagger). Ah Toy (Olivia Cheng)
riceve la visita di Nellie Davenport (Miranda Raison), una ricca
vedova impegnata a porre fine allo sfruttamento delle donne
cinesi.
In Warrior 2×03
che si intitolerà “Not How We Do Business” Con la loro nuova
impresa che sta andando bene, Young Jun (Jason Tobin) condivide le
sue preoccupazioni con Ah Sahm ( Andrew Koji) sui nuovi uomini che
padre Jun (Perry Yung) ha portato dalla Cina, e in seguito i
partner sono impressionati da Hong (Chen Tang), una recluta
entusiasta con un segreto. Nel frattempo, Chao (Hoon Lee) va da Mai
Ling (Dianne Doan) per chiedere aiuto a tenere Zing (Dustin Nguyen)
lontano dai suoi affari, Sophie (Celine Buckens) si avvicina a
Leary (Dean Jagger), la politica di Nellie (Miranda Raison) solleva
interrogativi dai suoi coetanei, e le cose prendono una piega
mortale a casa di Bill (Kieran Bew).
In Warrior 2×04
che si intitolerà “Learn to Endure, or Hire a Bodyguard” Di ritorno
con Hop Wei, Ah Sahm (Andrew Koji) trascorre le notti al Barbary
Coast fight pit, affrontando un nuovo gruppo anti-cinese, Teddy’s
Boys. Mentre Ah Toy (Olivia Cheng) lo accusa di cercare un
altro combattimento, Mai Ling (Dianne Doan) autorizzata si
preoccupa dei prossimi passi di suo fratello. Nel frattempo,
Bill (Kieran Bew) trova difficile liberarsi dal suo ruolo di tutore
per Zing; Penny (Joanna Vanderham) è determinata a continuare
a dirigere Mercer Steel, con grande sgomento di Blake (Christian
McKay); e Chao (Hoon Lee) offre ad Ah Sahm alcuni consigli per
il suo futuro con Young Jun (Jason Tobin).
In Warrior 2×05
che si intitolerà “Not for a Drink, a F*ck, or a G**damn
Prayer” Una colpevole Mai Ling (Dianne Doan) cerca di
sistemare le cose con Ah Sahm (Andrew Koji), che è più intenzionato
che mai a cercare vendetta. Penny (Joanna Vanderham) trova i
suoi affari nei guai e scopre che Ah Sahm l’ha usata. Leary
(Dean Jagger) riceve un avvertimento e ne offre uno tutto
suo. Ah Toy (Olivia Cheng) fa una visita emozionante alla
cantina Sonoma di Nellie (Miranda Raison). Bill (Kieran Bew) e
Chao (Hoon Lee) mettono in atto il loro complotto contro i Fung
Hai. “Not for a Drink, a F*ck, or a G**damn Prayer” è
stato scritto da Evan Endicott e Josh Stoddard e diretto da Loni
Peristere.
In Warrior 2×06
che si intitolerà “To a Man with a Hammer, Everything Looks
Like a Nail” Ah Sahm (Andrew Koji), Young Jun (Jason Tobin) , e
Hong (Hoon Lee) viaggiano con Vega (Maria Elena Laas) a Rooker’s
Mill, una città di confine tra Stati Uniti e Messico di proprietà
di Elijah Rooker (Conor Mullen), il ricco ospite di un lucroso
torneo di combattimento che Ah Sahm è determinato a vincere. Man
mano che apprende di più su Vega, Ah Sahm attira l’attenzione di un
altro combattente, Dolph (Mike Bisping) e, successivamente, dello
stesso Rooker. Scritto da Jonathan Tropper e Brad
Kane; Diretto da Dustin Nguyen
In Warrior 2×07 che si intitolerà “If You Wait
by the River Long Enough”
In Warrior 2×08 che si intitolerà “All
Enemies, Foreign and Domestic” La polizia ha chiuso Chinatown a
caccia di un assassino, proprio mentre l’Hop Wei fa una mossa che
mette in difficoltà Mai Ling. Buckley assume un nuovo ruolo e
prende in considerazione una proposta di Leary, che affronta le
domande dei lavoratori irlandesi. Ah Toy combatte per la sua
vita, mentre Chao affronta un grosso dilemma.
In Warrior 2×09 che si intitolerà – NON
DISPONIBILE
In Warrior 2×10 che si intitolerà “Man on the
Wall”
Sulla scia
del nuovo trailer e della sequenza d’apertura che hanno
debuttato di recente durante il panel dedicato al film in occasione
del Comic-Con@Home, arriva online una nuova sinossi estesa di
The
New Mutants, lo spin-off di X-Men che sarà diretto da
Josh Boone e che dovrebbe arrivare nelle sale il
prossimo 28 agosto.
La nuova sinossi svela molti più
dettagli circa l’impostazione narrativa del film, andando ad
approfondire sia il background dei personaggi che i loro poteri.
Grazie alla sinossi veniamo anche a conoscenza del fatto che Magik,
il personaggio interpretato da
Anya Taylor-Joy, è la sorella minore di Colosso:
abbiamo quindi la conferma che il film è effettivamente ambientato
nell’universo degli X-Men, nonostante Boone abbia più volte
affermato che il suo cinecomic si distaccherà di precedenti
capitoli della saga. Di seguito potete leggere la nuova sinossi
estesa:
“In questo film terrificante e
pieno di azione basato sulla serie a fumetti Marvel, cinque giovani che
dimostrano poteri speciali vengono portati in un’istituzione
segreta per sottoporsi a trattamenti: ai giovani viene detto che
tali trattamenti li cureranno dai pericoli dei loro poteri. Il
gruppo è composto da Danielle Moonstar aka Mirage (Blu Hunt), in
grado di crea illusioni dalle paure altrui; Rahne Sinclair (Maisie
Williams), capace di trasformarsi nel lupo mannaro Wolfsbane; Sam
Guthrie (Charlie Heaton) che, una volta divenuto Cannonball, può
volare alla velocità di un jet protetto da un campo di forza;
Roberto da Costa, conosciuto anche come Sunspot (Henry Zaga), che
assorbe e incanala l’energia solare; e Illyana Rasputin, ossia
Magik (Anya Taylor-Joy).
Sorella minore di Colosso, Magik
ha la capacità di rinchiudersi all’interno di una sorta di armatura
che amplifica le sue molteplici abilità sovrumane e psichiche.
Invitati dalla Dottoressa Cecilia Reyes (Alice Braga) per
condividere le loro storie su quando i loro poteri si sono
manifestati per la prima volta, i cinque “pazienti” arrivano a
capire che appartengono ad una classe di persone chiamate mutanti,
che sono state storicamente emarginate e temute. Mentre rivivono il
loro passato, i ricordi sembrano trasformarsi in realtà
terrificanti.
Presto i giovani mutanti
metteranno in discussione ciò che è reale e ciò che non lo è,
mentre diventa chiaro che l’istituzione non è ciò che sembra. Ora
la domanda è: perché vengono tenuti prigionieri? E chi sta cercando
di distruggerli? La tensione e l’orrore aumentano in questa corsa
da brivido diretta da Josh Boone e co-scritta da Boone e Knate
Lee.”
The
New Mutants è un thriller con sfumature horror,
originale e ambientato in un ospedale isolato dove un gruppo di
giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche. Quando iniziano
ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove abilità mutanti
e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre cercano di
fuggire. Diretto da Josh Boone e scritto
da Boone e Knate Lee, il film vede nel
cast la presenza di Maisie
Williams, Anya
Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu
Hunt e Henry Zaga
Sembra che la produzione di Mission
Impossible 7 si sia posta l’obiettivo di far saltare
in aria un vero ponte in Polonia. Nel corso degli anni, il longevo
franchise di spionaggio si è guadagnato una certa reputazione per
aver portato il rischio all’estremo, soprattutto grazie al
protagonista Tom Cruise.
I fan non sono ancora certi di cosa
aspettarsi dal nuovo capitolo della saga, la cui produzione era
stata bloccata a causa della pandemia di Covid-19. Le riprese
sarebbero dovute ripartire a settembre, ma in realtà sono
ufficialmente ricominciate nei giorni scorsi a Londra. Nonostante
il film verrà girato consequenzialmente a Mission
Impossible 8, al momento gli sforzi del regista Christopher
McQuarrie sono tutti atti a garantire che la
produzione del settimo capitolo proceda senza intoppi e,
soprattutto, all’interno di un ambiente sicuro per tutti.
Eppure, sembra che la produzione del
film continui ad affrontare problemi, questa volta non legati alla
pandemia ma ad una particolare sequenze estremamente adrenalinica.
Come riportato da
The First News (via
CBR), pare che si voglia far saltare in aria un vero ponte
Polacco per una scena presente in Mission
Impossible 7. La cosa ha naturalmente scatenato la
polemica, con alcuni residenti che hanno iniziato a far sentire la
propria voce. Il ponte, originariamente costruito nel 1909 nel
comune rurale di Pilchowice, è stato smantellato nel 2016, quando
il suo deterioramento è stato ritenuto troppo grave per l’uso
pubblico.
Poiché non fornisce più un servizio,
il viceministro della cultura Pawel Lewandowski ha sostenuto che il
ponte manca dello status ufficiale richiesto per essere considerato
legalmente un monumento e che “solo una piccola parte di esso
verrà distrutta durante le riprese”. Lewandowski ha anche
dichiarato che la produzione del nuovo Mission Impossible
porterà una nuova attenzione globale sulla Polonia. Di seguito le
sue dichiarazioni complete:
“Non sarei così pignolo sul
considerare il ponte Pilchowicki come un monumento. È in
rovina da anni e non ha alcun valore. Non tutte le cose vecchie
sono monumenti. La legge afferma chiaramente che un monumento è
solo ciò che ha valore sociale, artistico o scientifico. Nell’arte
e nella cultura, quel valore emerge solo quando esiste una
relazione tra l’oggetto culturale e le persone. Quindi se un
oggetto è inutilizzato, o non disponibile, non ha tale valore.
Pertanto non è un monumento. E solo una piccola parte di esso verrà
distrutta durante le riprese.“
Lewandowski ha anche
dichiarato che gli introiti che entrerebbero grazie alla produzione
di Mission
Impossible 7 potrebbe aiutare, in seguito, a
ripristinare completamente il ponte, dal momento che senza la
produzione del film il ponte sarebbe destinato a rimanere soltanto
una rovina. Se la produzione del film sarebbe disposta a sostenerne
la ricostruzione, la sua parziale distruzione potrebbe allora avere
un senso.
Le date di uscita di Mission
Impossible 7 e 8
Nei prossimi due capitoli della saga
di Mission Impossible, Tom
Cruise e Rebecca
Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e
Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea
Whigham (Kong: Skull Island), Hayley
Atwell (Captain America: Il primo
vendicatore), Pom
Klementieff (Guardiani della Galassia)
e Esai
Morales (Ozark). Christopher
McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il
loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 19 novembre
2021 e il 4 novembre 2022.
Cresce l’attesa per il debutto di
Grey’s
Anatomy 17, l’annunciata
diciassettesima stagione del medical drama più visto della televisione
americana e non. Ebbene il noto americano Deadline ha rivelato
che la serie quest’anno promuoverà due personaggi da guest a
regular.
Si tratta di Richard
Flood e Anthony Hill che diventano dunque
presenze fisse in Grey’s Anatomy 17. Invece
StefaniaSpampinato che era
diventata regular in Grey’s
Anatomy nelle ultime tre stagioni, interpretando
la sorella di Andrew, la dott.ssa Carina DeLuca. La
scorsa stagione, è passata alla Stazione 19 dove è
tornata pesantemente quando il suo personaggio ha iniziato a
frequentare Maya Bishop (Danielle Savre). L’attrice diventa dunque
regular di Stazione 19.
Flood si è unito alla
Grey’s
Anatomy la scorsa
stagione come ricorrente, interpretando il Dr. Cormac Hayes, il
più recente chirurgo pediatrico di Gray Sloan. Nel corso della
stagione inizia una simpatia Meredith Gray (Ellen
Pompeo), grazie al fatto che entrambi sono vedovi.
Hill si unisce a Grey’s
Anatomy come serie regolare dopo essere stato ospite in
un singolo episodio della
scorsa stagione nel ruolo del Dr. Winston Ndugu. Ha incontra la
dott.ssa Maggie Pierce (Kelly McCreary) in una conferenza medica.
Si conoscono dal passato in cui Ndugu aveva lavorato sotto Pierce
come residente a Tufts.
In Grey’s
Anatomy 17 ritorneranno i personaggi Meredith
Grey (stagioni 1-in corso), interpretata da Ellen
Pompeo, Alexander “Alex” Michael Karev (stagioni 1-in
corso), interpretato da Justin
Chambers, Miranda Bailey (stagioni 1-in corso),
interpretata da Chandra
Wilson, Richard Webber (stagioni 1-in corso),
interpretato da James
Pickens, Jr., Owen Hunt (stagioni 5-in corso),
interpretato da Kevin
McKidd, Teddy Altman (stagioni 6-8, 15-in corso,
ricorrente 14), interpretata da Kim
Raver, Jackson Avery (stagione 7-in corso,
ricorrente 6), interpretato da Jesse
Williams, Josephine “Jo” Alice Wilson (stagione 10-in
corso, ricorrente 9), interpretata da Camilla
Luddington, Margaret “Maggie” Pierce (stagione 11-in
corso, guest 10), interpretata da Kelly
McCreary, Greg
Germann come Tom Koracick, Benjamin Warren
(stagioni 12-14, ricorrente 6-in corso, guest 7), interpretato
da Jason George, Andrew DeLuca
(stagione 12-in corso, guest 11), interpretato da Giacomo
Gianniotti e Caterina
Scorsone nei panni di Amelia Shepherd.
Il Thor di Chris
Hemsworth è sempre stato una presenza affascinante
all’interno del MCU, anche se solo in
Thor: Ragnarok di
Taika Waititi abbiamo visto il personaggio brillare grazie ad
una narrativa totalmente inedita per il Dio del Tuono. Waititi ha
intuito quanto Hemsworth sia un attore incredibilmente divertente,
mettendo il suo personaggio al centro di una vera e propria
commedia. Il regista ha quindi dato nuova vita all’eroe, spianando
la strada al popolarissimo Bro Thor che abbiamo poi visto in
Avengers: Endgame.
La prossima
apparizione cinematografica del Dio del Tuono sarà nell’annunciato
Thor: Love and
Thunder, che arriverà al cinema nel 2022. Al momento,
tutte le informazioni sul film indicano che Thor avrà un ruolo di
supporto rispetto al personaggio di Jane Foster interpretato da
Natalie Portman: il film, infatti, adatterà un recente
arco dei fumetti (“The Mighty Thor”) e vedrà Foster raccogliere
l’eredità del suo innamorato ed impugnare il Mjolnir. Quale sarà,
quindi, il destino del figlio di Odino?
Grazie ai fumetti, sappiamo che Thor
scende a patti con la perdita del suo mantello e del suo titolo.
Pur essendo noto come il figlio di Odino, l’eroe sceglie di vagare
per la galassia, apparentemente senza una meta precisa. Esistono
buone probabilità che ciò accade anche nel MCU: la cosa, infatti, potrebbe
lasciare una porta aperta ad Hemsworth per un potenziale ritorno
nei panni del personaggio. Nel frattempo, la nuova Thor femmina,
ossia Jane Foster, potrebbe apparire in più di un film
dell’universo condiviso: diverse voci, infatti, la vorrebbero anche
in Captain
Marvel 2.
Anche Beta Ray Bill raccoglierà
l’eredità di Thor nel MCU?
Eppure, Jane Foster potrebbe non
essere l’unico successore di Thor. Uno dei personaggi dei fumetti
preferito dai fan, ossia Beta Ray Bill, è già stato anticipato nel
MCU, precisamente in
Thor: Ragnarok, e da tempo si vocifera che il
personaggio possa apparire nella quarta avventura dedicata al Dio
del Tuono. Se ciò dovesse accadere, potremmo assistere di nuovo ad
un passaggio di mantello, poiché nei fumetti Bill si è più volte
dimostrato degno dell’eredità di Thor. Per ora si tratta di una
mera speculazione: speriamo che non appena comincino le riprese, le
prime immagini dal set saranno in grado di fornirci maggiori
dettagli in tal senso.
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle
sale è fissata invece al 11 febbraio 2022.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios
dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Bryan Cranston,
l’amatissimo Walter White della popolare serie tv Breaking
Bad, ha rivelato di aver avuto il Coronavirus. L’attore ha
rivelato la sua diagnosi attraverso un post condiviso via Instagram,
sottolineando di essere in via di guarigione, di aver sviluppato
gli anticorpi e di aver deciso di donare il suo plasma a favore
della ricerca.
Nel video condiviso online, infatti,
Cranston ha spiegato a tutti i suoi follower in che cosa consiste
il processo di donazione del plasma: “Voglio annunciare di aver
avuto il Covid-19 qualche tempo fa. Sono stato fortunato, i sintomi
erano molto leggeri. Così ho pensato che, forse, avrei potuto fare
qualcosa. Ho iniziato un programma alla UCLA: spero che attraverso
la donazione del plasma io possa aiutare altre persone”.
L’attore ha spiegato di aver trascorso l’ora necessaria al processo
di donazione guardando Un volto nella folla di
Elia Kazan.
Nella didascalia che ha accompagnato
il video, si legge: “Ciao. Probabilmente, in questo momento, vi
sentite un po’ legati a causa delle limitazioni e, come me, siete
stanchi di tutto questo!! Bene, vorrei incoraggiarvi ad avere
ancora un po’ di pazienza. Ho rispettato con una certa attenzione i
protocolli eppure… Ho contratto il virus. Sì. Sembra scoraggiante,
adesso, sapere che oltre 150,000 americani sono morti a causa di
questo virus. Io sono stato uno dei fortunati. Sintomi leggeri.
Ringrazio il cielo e vi invito a continuare a indossare quella
dannata mascherina, lavarvi le mani e rispettare il distanziamento
sociale. Possiamo vincere questa battaglia, ma SOLO se rispettiamo
le regole tutti insieme. Riguardatevi”. Potete vedere il video
cliccando sull’immagine di seguito:
Dal 31 luglio in esclusiva su Prime Video – Versione
originale, sottotitolata in inglese
Shakuntala Devi è il
primo film biografico in lingua indiana a debuttare su Prime Video.
La protagonista del film è Vidya Balan (Kahaani, Tumhari
Sulu, The Dirty Picture) nel ruolo di Shakuntala Devi,
divenuta famosa con il soprannome “computer umano” per la sua
incredibile capacità di eseguire operazioni matematiche complesse a
mente. Shakuntala Devi è un film biografico che narra
la vita straordinaria del genio della matematica, autrice e
astrologa Shakuntala Devi. Diretto da Anu Menon
(Waiting, Four More Shots Please S1) e
prodotto da Sony Pictures Networks Productions e Vikram
Malhotra (Abundantia Entertainment), il film vanta
nel cast anche Sanya Malhotra(Photograph,Dangal,
Badhaai Ho), che ricoprirà il ruolo della figlia di Shakuntala
Devi, con cui il genio aveva un complicato ma straordinario
rapporto. Gli attori Jisshu Sengupta (Piku, Mardaani 2,
Barfi) eAmit Sadh (Breathe, Kai Po
Che, Gold) hanno anch’essi un ruolo centrale nella storia. La
sceneggiatura è stata scritta daAnu Menon e Nayanika
Mahtani, mentre i dialoghi sono stati curati da Ishita
Moitra. Nel cast del film è presente anche l’attore italiano
Luca Calvani.
The Last Narc
Dal 31 luglio in esclusiva
su Prime Video,Versione originale,
sottotitolata
The Last Narc la
nuova provocatoria docuserie in 4 episodi che racconta
l’assassinio, il rapimento e l’omicidio, nel 1985, dell’agente
della DEA (Drug Enforcement Administration) Enrique “Kiki”
Camarena. The Last Narc è la storia di un eroe
caduto, degli uomini che lo hanno ucciso, dell’uomo che ha
rischiato tutto per scoprire cosa fosse realmente successo e il
perchè. Il decorato agente speciale Hector Berellez, a cui era
stata assegnata l’indagine sull’omicidio di Camarena, esamina tutti
gli strati del mito e della propaganda per rivelare la spaventosa
verità su un complotto che spazia dai “killing field” messicani ai
palazzi del potere a Washington, D.C. La testimonianza di Berellez
sarà affiancata dalle dichiarazioni della vedova di Camarena e
dalle testimonianze di tre infiltrati nei cartelli di
Guadalajara.
The Last Narc è diretto da Tiller Russell ed è una
produzione Amazon Studios e The Intellectual Property Corporation
(IPC) di Industrial Media. Eli Holzman e Aaron Saidman di IPC sono
i produttori esecutivi.
The Head
È arrivato l’inverno al Polo Sud.
Il sole presto scomparirà per i successivi sei mesi. Un piccolo
team, noto come ‘I Winterers’, si prepara a rimanere alla stazione
di ricerca antartica Polaris VI per continuare la loro ricerca
innovativa, cruciale per la lotta contro il cambiamento
climatico sotto la guida del famoso biologo Arthur Wilde
(John Lynch). Con l’avvento della primavera, però, il capo progetto
estivo Johan Berg (Alexander Willaume) ritorna alla stazione
constatando che tutti i membri del team sono morti o dispersi. C’è
un killer a piede libero e Annika (Laura Bach), la moglie di Johan,
è dispersa. Se la vuole ritrovare in vita dovrà fidarsi di Maggie
(Katharine O’Donnelly), la giovane dottoressa che è
profondamente scossa dagli avvenimenti e che pare essere l’unica
sopravvissuta del gruppo… o c’è anche qualcun
altro?
The Head è una produzione internazionale di The
Mediapro Studio, in collaborazione con Hulu Japan e HBO Asia,
diretta da Jorge Dorado e con sceneggiatura di Àlex and David
Pastor con Isaac Sastre. Il cast presenta una varietà di star
internazionali tra cui John Lynch, Katharine O’Donnelly, Alexandre
Willaume, Laura Bach, Tomohisa Yamashita, Richard Sammel, Chris
Reilly, Sandra Andreis, Amelia Hoy, Tom Lawrence, con la
partecipazione speciale di Álvaro Morte.
World’s Toughest Race:
Eco-Challenge Fiji
World’s Toughest Race:
Eco-Challenge Fiji debutterà su Prime Video il
14 Agosto. Questa avventura in 10 episodi presentata da Bear
Grylls e prodotta da Mark Burnett, è il racconto di una
gara estrema in cui 66 squadre provenienti da 30 paesi si
sfideranno non-stop per 11 giorni, 24 ore al giorno attraverso
centinaia di miglia sui terreni delle Fiji tra montagne, giungle e
oceani.
Girata lo scorso anno alle Fiji, World’s Toughest
Race: Eco-Challenge Fiji è una sfida per 330 concorrenti
(uniti in gruppi da 5 complessivi di atleti e un
assistente) a raggiungere il traguardo finale. Tuttavia
i veri avversari non sono i team rivali bensì gli
impervi 671 km del percorso. Gli spettatori vedranno la
resistenza fisica e mentale testata come mai prima d’ora. In fin
dei conti il cuore dello show è proprio la perseveranza.
La serie, prodotta da MGM Television in collaborazione con gli
Amazon Studios, è il frutto del lavoro di un team televisivo
premiato agli Emmy che include il presentatore ed executive
producer Bear Grylls (Man vs
Wild, Running Wild), la showrunner
ed executive producer Lisa
Hennessy (Eco-Challenge, The Biggest
Loser), e gli executive producer Mark
Burnett (Survivor, The
Voice), Eric Van
Wagenen (Survivor, The Amazing
Race), Barry Poznick degli MGM Studios,
e Delbert Shoopman, partner di produzione di Grylls.
Chemical Heart
Dal 21 agosto in esclusiva su Prime
Video
Il diciassettene Henry Page
(Austin Abrams) non si è mai innamorato. Si ritiene un romantico
solo che non ha ancora incrociato “l’amore della vita” in cui
spera. Ma il primo giorno dell’ultimo anno delle superiori incontra
una studentessa appena trasferitasi, Grace Town (Lili
Reinhart) e improvvisamente sembra che la situazione sia destinata
a cambiare. Quando Grace ed Henry vengono entrambi scelti per
dirigere il giornale della scuola, lui si ritrova immediatamente
coinvolto dalla vita della nuova arrivata. Con la scoperta del
segreto che ha cambiato la vita di lei, Henry se ne innamora, o per
lo meno si innamora della persona che lui pensa lei sia.
Chemical
Hearts è scritta e diretta da Richard
Tanne (Southside with You), basata sul romanzo
Our Chemical Hearts di Krystal Sutherland. Il
film è prodotto da Tanne e Alex Saks (The
Florida Project, Thoroughbreds) e annovera nel
cast Lili Reinhart (Riverdale, Hustlers), Austin Abrams
(Paper Towns, Brad’s Status), Bruce Altman (Mr.
Robot, Law & Order), Adhir Kalyan (Paul Blart:
Mall Cop, Rules of Engagement), Sarah Jones (For All
Mankind, Damnation), Coral Peña (The Post, 24:
Legacy) and Kara Young (Hair Wolf, The
Punisher).
NUOVI FILM E DOCUMENTARI IN
ARRIVO
Puoi Baciare lo Sposo | 1 agosto
Una Festa Esagerata | 7 agosto
Upgrade | 10 agosto
Escobar – Il fascino del male | 19 agosto
Amabili Resti | 20 agosto
Made in Italy | 21 agosto
#OPS – L’evento | 26 agosto
Kids in Love | 21 agosto
Il Regno | 28 agosto
Amiche in affari | 28 agosto
NUOVE SERIE IN ARRIVO
24 – 8 stagioni | 1 agosto
Misfits 5 stagioni | 1 agosto
Top Gear – dalla stagione 15 alla 22 in versione
doppiata | 1 agosto
FILM IN SCADENZA
Jurassic World: Fallen Kingdom | fino all’8
agosto
American Sniper | fino all’8 agosto
Il Signore degli Anelli: la Compagnia dell’Anello | fino al 15
agosto
Il Signore degli Anelli: Le Due Torri | fino al 15 agosto
Grande, Grosso e… Verdone | fino al 19 agosto
Peppermint | fino al 28 agosto
Pixar Animation
Studios ha annunciato oggi che la sua prossima uscita
cinematografica sarà Luca.
Diretto dal candidato all’Oscar Enrico Casarosa
(La Luna) e prodotto da Andrea Warren
(Lava, Cars
3), Luca arriverà nei cinema statunitensi il 18
giugno 2021.
Ambientato in una splendida città
di mare della Riviera italiana, Luca.,
l’originale film d’animazione è la storia di un giovane ragazzo che
vive un’esperienza di crescita personale durante un’indimenticabile
estate contornata da gelati, pasta e infinite corse in
scooter. Luca condivide queste avventure con il suo nuovo migliore
amico, ma tutto il divertimento è minacciato da un segreto
profondo: lui in realtà è un mostro marino di un altro mondo
situato appena sotto la superficie dell’acqua.
“Questa è una storia
profondamente personale, non solo perché è ambientata nella Riviera
italiana dove sono cresciuto, ma perché al centro di questo film
c’è la celebrazione dell’amicizia. Le amicizie infantili spesso
stabiliscono la rotta di chi vogliamo diventare e sono proprio quei
legami ad essere al centro della nostra storia in Luca”, ha
dichiarato il regista Enrico Casarosa. “Così, oltre alla
bellezza e al fascino del mare italiano, il nostro film racconterà
un’avventura estiva indimenticabile che cambierà radicalmente
Luca”.
Dopo
il trailer ufficiale01 Distribution
ha diffuso una clip di
After 2, sequel del film campione d’incassi nei cinema
italiani dal 2 settembre 2020.
In
After 2 dopo la loro rottura, Hardin
(Hero Fiennes Tiffin) e Tessa (Josephine Langford)
cercano di andare avanti ognuno per la propria
strada. Mentre Hardin torna a perdersi in cattive
abitudini, Tessa, forte della sicurezza acquisita, inizia a
frequentare lo stage dei suoi sogni alla casa editrice Vance dove
attira l’attenzione del suo collega Trevor (Dylan
Sprouse), il ragazzo perfetto col quale intraprendere una
relazione. Trevor è intelligente, spiritoso, attraente ma
soprattutto è affidabile. Tessa, nonostante questo nuovo incontro,
non riesce a togliersi dalla testa Hardin. Dopotutto lui è l’amore
della sua vita e al di là dei loro fraintendimenti e delle
difficoltà, non può negare ciò che prova. Vorrebbe essere in grado
di andare avanti per la sua strada, ma non è così semplice.
Attraverso gli alti e i bassi della loro relazione, Tessa e Hardin
lotteranno per stare ancora insieme anche se l’intero universo
sembra tramare per tenerli separati.
Dopo il successo del primo film,
“After”, uscito ad aprile 2019, che ha incassato più di 6 milioni
di euro al boxoffice italiano, arriva prossimamente nei cinema
After 2, basato sul secondo capitolo del
romanzo best seller di Anna Todd con protagonisti Tessa Young
(Langford) e Hardin Scott (Tiffin), diventato un fenomeno
sensazionale come fan fiction su Wattpad. After 2 è diretto da Roger
Kumble e vede protagonisti
Josephine Langford, Hero
Fiennes-Tiffin, Dylan Sprouse,
Selma Blair, Charlie Weber.
Il vero cattivo di The New
Mutants potrebbe essere uno dei personaggi più famosi,
antichi e potenti della storia dei fumetti dei mutanti Marvel: Proteo, un mutante i cui
poteri deformano la realtà stessa. L’ultimo film di X-Men
realizzato da Fox, The New Mutants ha avuto una
sorte decisamente ostile. È stato soggetto a ritardi costanti, per
lo più al di fuori del controllo del regista Josh
Boone, per il quale questo film è stato un atto d’amore. È
attualmente previsto per agosto 2020, ma nessuno sarebbe sorpreso
di vederlo spostato di nuovo a causa della pandemia di
coronavirus.
Naturalmente, tutti questi ritardi
hanno portato a un numero impressionante di trailer e spot
televisivi, quindi gli spettatori possono essere perdonati per aver
creduto di avere una conoscenza abbastanza solida della trama. In
base a quanto trapelato, sembra che i protagonisti della storia
saranno Dani Moonstar (Blu Hunt), Magik
(Anya Taylor-Joy) e il mostruoso Demon Bear. Ma
Josh Boone ha lasciato intendere che tutto ciò
potrebbe rappresentare un depistaggio. “Ci sono cose che non
vedrete mai nei trailer, che sono parti importanti del film”, ha
detto a IGN nel 2017 il regista. Durante la stessa intervista, a
Boone è stato chiesto di Demon Bear e lui ha lasciato trapelare un
indizio sorprendente; ha rifiutato di affermare che si tratta del
cattivo principale del film. “Non vorrei spingermi fino in fondo,”
rispose con cautela. “Direi solo che è molto ispirato da quella
serie di fumetti.”
Eppure, nonostante tutto, l’ultimo
trailer esteso di The New Mutants – rilasciato
durante il Comic-Con@Home (qui
il panel) – potrebbe aver lasciato trapelare un indizio
importante, un Easter Egg che sembra davvero un indizio importante.
Vediamolo di seguito:
Un curioso riferimento ai nuovi mutanti
Il
trailer esteso di The New Mutants, rilasciato
all’SDCC, era oscuro e suggestivo, e comprendeva un inquietante
scorcio di quello che sembra essere un cimitero mutante. Il dialogo
della dott.ssa Cecilia Reyes (Alice Braga), che
dirige l’istituzione mutante, ha suggerito che i giovani mutanti
vengono affidati alle sue cure o seppelliti in questo cimitero.
Dato che il film sembra essere ambientato interamente attorno al
suo istituto, tuttavia, è ragionevole supporre che il cimitero
contenga effettivamente i corpi di adolescenti mutanti rinchiusi
per un po’ nell’istituto in questione. È un inquietante accenno al
destino che potrebbe essere in serbo per i New Mutants. Si noti che
non ci sono nomi sulle tombe, solo numeri, ad indicare che i
pazienti non hanno identità.
A prima vista, questi numeri
rivelano semplicemente quanti mutanti sono stati sepolti. Ma,
naturalmente, gli adattamenti dei fumetti tradizionalmente amano
nascondere sottili indizi nelle scene, quindi non sarebbe una
sorpresa se quei numeri parlassero più di quanto sembra. Non
possono indicare il numero di un fumetto di The New Mutants, la cui
serie è terminata dopo 100 numeri, quindi molto probabilmente si
riferiscono alla serie Uncanny X-Men. Non sorprende che tutti
questi numeri siano in realtà parte dell’iconica run di
Chris Claremont, che Josh Boone
ha spesso affermato di amare.
Uncanny X-Men #126 potrebbe essere
particolarmente importante. In quel numero, gli X-Men si recarono
al Mutant Research Center sull’isola di Muir, gestito dalla loro
amica Moira MacTaggert. Gli X-Men avevano sempre
creduto che questo fosse un posto sano e sicuro, ma conteneva un
oscuro segreto. Il figlio di Moira era un mutante, un cosiddetto
mutante di “livello Omega” il cui potere era fuori scala, che
possedeva la capacità di manipolare la realtà a piacimento.
Sfortunatamente quel tipo di potere ha un costo, perché una persona
che può manipolare il tessuto stesso della realtà non cresce o non
si sviluppa normalmente; Moira si rese rapidamente conto che suo
figlio era pericoloso e lo aveva imprigionato nel cuore dell’isola
di Muir per anni, tentando di trovare una cura per le sue
condizioni. Quando Proteo alla fine perse lo scontro contro gli
X-Men, era terribilmente instabile e gli X-Men sopravvissero a
malapena all’incontro; persino Wolverine fu lasciato traumatizzato
dallo scontro con Proteo.
Proteo potrebbe essere il vero cattivo di The New Mutants
La cellula di Proteo
sull’Isola di Muir corrisponde quasi perfettamente a quella
osservata in The New Mutants, suggerendo che
esiste una sorta di legame tra il film e Uncanny X-Men #126. Ciò
solleva l’intrigante possibilità che Proteo possa apparire nel film
e potenzialmente essere il cattivo principale. E,
sorprendentemente, ciò si adatterebbe molto bene con le indicazioni
apparentemente contraddittorie fatte nel trailer.
Tutto in The New
Mutants sembra suggerire che Dani Moonstar sia il vero
cattivo, in una sorta di trama a là Dark Phoenix in cui i suoi
poteri sono fuori controllo. Dopotutto, nei fumetti, Dani possiede
il potere di far prendere vita agli incubi delle persone. Ciò
spiegherebbe perché si manifestano anche le paure di altri mutanti;
Cannonball ricorda un incidente in miniera in cui i suoi poteri si
sono innescati per la prima volta, Magik affronta i misteriosi
Smiley Men e Wolfsbane si ritrova nel confessionale di una chiesa,
probabilmente un’allusione a suo padre violento, che era un
reverendo. Inoltre, in uno dei dialoghi chiave, Sunspot afferma che
è la casa stessa a far manifestare le loro peggiori paure – una
forza esterna che i Nuovi Mutanti non riconoscono, quindi non Dani.
Non tutto sommato.
La conclusione più probabile è
semplicemente che esiste un altro manipolatore della realtà
nell’istituto: Proteo. In effetti, i trailer potrebbero in realtà
aver sottilmente accennato all’esistenza di Proteo, perché ci sono
state un paio di scene che mostrano un misterioso essere di energia
oscura.
Come Proteo potrebbe adattarsi ai nuovi mutanti
Se Proteo è il cattivo,
allora The New Mutants è ispirato da Uncanny X-Men #126 come lo è
alla Demon Bear Saga – e ciò darebbe un senso ad alcune
altre stranezze. Questo istituto non è esattamente un luogo
piacevole per i mutanti, eppure è gestita da una di loro, Cecilia
Reyes, i cui poteri di campo di forza sono stati visti in azione
nelle foto trapelate e nei trailer. In effetti, Boone inizialmente
aveva pianificato che il posto doveva essere gestito da Tempesta,
degli X-Men. Ma perché un mutante dovrebbe gestire un istituto del
genere, sperimentando mutanti, monitorandoli attentamente e non
preoccupandosi se vivono o muoiono?
È possibile che Boone abbia fuso
Cecilia Reyes con Moira MacTaggert stessa. In tal caso, la
dottoressa Reyes sta lavorando per cercare una cura per suo figlio
mutante, Proteo, i cui poteri stanno diventando sempre più
instabili. Dani – che ha anche la capacità di manipolare la realtà
in una certa misura – sarebbe una cavia adeguata per lei, e in
effetti Reyes sembra concentrarsi incessantemente su Dani
nell’ultimo trailer. Sfortunatamente, la strategia di Reyes
fallisce e Proteo fugge. Nei fumetti, poteva possedere corpi ospiti
e quindi nascondersi in bella vista; questo potrebbe spiegare
perché c’è stato così poco accenno al viaggio del personaggio di
Sunspot nei trailer, perché Proteo potrebbe scegliere lui per
possederlo. In una scena chiave dei trailer, Sunspot è di fronte, e
questo misterioso essere oscuro allunga una mano verso di lui; la
scena ricorda l’attacco di Proteo a Fenice in Uncanny X-Men #125.
L’unica domanda da porsi è a questo punto come possano dei giovani
mutanti inesperti fermare Proteo, mutante di classe Omega che ha
terrorizzato persino Wolverine. Non ci resta che aspettare per
scoprirlo.
L’amicizia tra Tony Stark e Peter
Parker nell’Universo Cinematografico Marvel è una delle relazioni più
belle e divertenti della Saga dell’Infinito. Iron Man incontrò per
la prima volta Spider-Man in Captain
America: Civil War, diventando immediatamente un mentore
per il giovane eroe. Tony si è sempre preoccupato
per Peter: spesso, infatti, ha sostituito lo zio Ben in qualità di
figura paterna del ragazzo. Tuttavia, l’eroe non ha sempre preso le
migliori decisioni quando si è trattato del suo protetto.
Screen Rant ha raccolto tutte le volte in cui Tony Stark ha
saputo agire da figura paterna nei confronti di Peter, e tutte le
volte che invece ha fallito:
Rimandare a casa Peter dallo
spazio
Iron Man e Spider-Man
vengono entrambi richiamati all’azione quando, in Avengers:
Infinity War, l’Ordine Nero invade New York. Tony incarica
Peter di proteggere Doctor Strange da Ebony Maw, cosa che spinge
il giovane supereroe ad intraprendere il suo primo viaggio nello
spazio.
Prima di tentare di
rispedirlo sulla Terra, Tony salva la vita di Peter schierando la
tuta di Iron Spider. Proprio come un vero e proprio figlio ribelle,
Peter sfida il suo mentore e rimane a bordo dell’astronave di
Thanos.
Portare Peter in Germania
Iron Man ha incontrato
Spider-Man per la prima volta in Captain
America: Civil War, dove Tony ha reclutato il giovane eroe
per la lotta contro il team di Cap. Con il senno di poi, questa
presa da Tony è stata una decisione alquanto sbagliata, un esempio
del fatto che non sempre ha saputo comportarsi da padre nei
confronti del suo pupillo.
Nonostante le reticenze del ragazzo,
Iron Man porta uno Spider-Man di appena 14 anni in Germania. Agendo
in maniera decisamente irresponsabile, Tony mette in pericolo la
sicurezza di Peter e manipola il giovane eroe, spingendolo a
lottare per lui.
Sequestrare il costume di Spider-Man
In Spider-Man:
Homecoming vediamo un Tony molto protettivo nei confronti
di Peter. Dopo che il giovane eroe ha messo a rischio la vita di
persone innocenti, Iron Man arriva per cercare di rimediare agli
errore di Spider-Man, sequestrando il suo nuovo costume.
Giustamente, Tony
redarguisce il suo pupillo: “Se non sei niente senza questo
costume, allora non dovresti averlo”. Si tratta di un momento
estremamente importante per Peter, in quanto le parole del suo
mentore lo costringono a fare i conti con la sua dipendenza dal
costume e a rivendicare la sua vera identità.
Tenere Peter all’oscuro degli accordi di Sakovia
Tony ha commesso diversi
errori in Captain
America: Civil War: primo fra tutti, coinvolgere
Peter nella sua lotta contro Cap. Oltre a mettere in pericolo la
vita dell’adolescente portandolo in Germania, Tony non ha neanche
rivelato al giovane eroe tutta la verità sul conflitto, trascurando
di menzionare gli accordi di Sokovia.
La cosa è palese durante il
confronto tra Spider-Man e Captain America. Steve Rogers capisce
che Tony non ha raccontato a Peter tutta la storia. Il giovane eroe
lo conferma, riportando la vaga scusa che gli è stata fornita dal
suo mentore.
Invitare Peter ad unirsi agli Avengers
Tony riconosce le qualità
eroiche di Peter e alla fine di Spider-Man:
Homecoming gli regala il riconoscimento che merita. Iron
Man chiede a Spider-Man di unirsi ai Vendicatori, invitandolo a
vivere nell’Avengers Tower e a diventare un membro della squadra a
pieno titolo.
Peter però rifiuta l’offerta di
Tony, rendendosi conto che non è ancora pronto per essere un
Vendicatore. Non si sente ancora pronto a seguire le orme del suo
mentore, nonostante Tony riconosca già che Peter sia degno di
raccogliere la sua eredità.
Il costume con la modalità di uccisione istantanea
Tony potrebbe aver fatto un
regalo prezioso a Peter donandogli il costume di Spider-Man
aggiornato; parallelamente, ha commesso un terribile errore
nell’aggiungere la funzione di uccisione istantanea. Donando ad un
adolescente un’arma così micidiale, Iron Man si dimostra una figura
paterna irresponsabile.
Lo stesso Peter è scioccato dal
fatto che, in Spider-Man:
Homecoming, Tony aggiunga una funzione di
uccisione istantanea al suo costume. Anche se gli salva la vita in
Avengers:
Endgame, questa svista rimane un esempio di genitorialità
tutt’altro che ammirevole.
Viaggiare nel tempo per salvarlo
All’inizio di Avengers:
Endgame, Tony è riluttante ad aiutare gli Avengers a
mettere in atto il piano basato sui viaggi nel tempo. L’eroe in
pensione, significativamente provato dalla decimazione di Thanos in
Avengers:
Infinity War, teme di perdere sua figlia Morgan,
così rifiuta la richiesta di aiuto di Cap.
Alla fine, è proprio una fotografia
di Peter a far cambiare idea a Tony. Determinato a cercare di
salvare il suo protetto e la vita di miliardi di altre persone,
Iron Man completa l’equazione del viaggio nel tempo e si riunisce
con gli altri Vendicatori.
Tagliare i ponti con Peter in Homecoming
Uno dei più grandi errori
di Iron Man nel suo ruolo di mentore in Spider-Man è stato quando
ha abbandonato il giovane eroe dopo gli eventi di Captain
America: Civil War. Tony lascia a Peter i
contatti di Happy Hogan e sparisce per mesi.
Le azioni di Tony fanno sì che Peter
commetta una serie di errori, dal momento che il giovane eroe opera
senza la necessaria guida. Iron Man avrebbe dovuto continuare a
supportare Spider-Man, soprattutto dopo aver coinvolto il
ragazzo nella lotta contro il team di Cap in Germania.
La reunion e l’abbraccio in Endgame
L’abbraccio simbolo della
riunione tra Tony e Peter in Avengers:
Endgame è probabilmente il momento più tenero che i
due personaggi hanno condiviso. Dopo cinque anni, Spider-Man e i
Vendicatori spazzati via da Thanos tornano a combattere per
l’ultima volta contro le forze del Titano Pazzo.
Tony e Peter si
riuniscono tra le rovine dell’Avengers Facility durante la
battaglia. Sollevato nel vedere nuovamente vivo il suo pupillo,
Tony cede alle sue emozioni e i due si scambiano un abbraccio che
forse in quel momento era decisamente necessario.
Concedergli di maneggiare armi mortali
Direttamente dalla tomba, Iron Man
prende un’altra decisione sconsiderata in Spider-Man:
Far From Home. Tony, infatti, ha lasciato in eredità a
Peter E.D.I.T.H., un sistema di intelligenza artificiale che
permette al giovane eroe l’accesso a tutti i sistemi di sicurezza
delle Stark Industries. Quando Peter, per errore, consegna gli
accessi di E.D.I.T.H. a Mysterio, naturalmente il disastro è dietro
l’angolo.
Tony pensava di fare del bene al
giovane eroe, ma dare ad un adolescente l’accesso ad armi così
pericolose è stata una svita decisamente imperdonabile.
Inavvertitamente, Peter invia un drone per uccidere il suo compagno
di classe, ammettendo ancora uan volta di non essere pronto a
raccogliere l’eredità di Iron Man. Tony potrebbe aver visto Peter
come una sorta di figlio surrogato, ma è palese quanto il
Vendicatore non abbia sempre fatto le migliori scelte per il suo
pupillo.
Nonostante non sia stato in grado di liberare tutta la potenza
delle Infinity Stones fino alla fine
di Avengers:
Infinity War, Thanos ha fatto buon uso delle gemme che aveva
per tutto il resto del film. Su Titano, ha combattuto
Iron Man, Spider-Man, Doctor Strange, Star-Lord, Drax,
Mantis e Nebula, riuscendo a
sopraffarli tutti.
Durante
lo scontro con Iron Man, Thanos usò le Pietre per trasformare alcuni
massi in pipistrelli, che poi mandò in volo sul Vendicatore
corazzato. Quella particolare scena è stata talmente breve che non
abbiamo avuto modo di vedere le creature nel dettaglio. Oggi però
grazie al al concept artist Jerad S. Marantz possiamo ammirare il
suo lavoro svolto proprio per dare sembianze a quelle creature. Il
risultato finale è strabiliante e sono innegabilmente terrificanti,
ed è sicuramente un peccato che non abbiano ottenuto un po’ più di
dettaglio nel film.
“Ho dovuto fare un paio di revisioni a questo
ragazzo” , spiega l’artista, “ed è stato
sorpreso di vedere come alla fine non riuscivi davvero vederli nel
film, ma questo succede molto spesso. Inizialmente queste
[creature] sarebbero dovute essere riprese con maggiore
dettaglio”. Al concept art di Avengers: Infinity War
di seguito:
L’attore Jon Cryer ha svelato un
aneddoto alquanto divertente in merito alla sceneggiatura originale
di Ritorno al
Futuro che finì nelle sue mani all’epoca del provino
che avrebbe dovuto sostenere per il film: come rivelato da Cryer,
per tornare indietro nel tempo, sarebbe stata necessaria… la
Coca-Cola!
Jon Cryer sostenne il provino per
interpretare il ruolo di Marty McFly, provino al quale si presentò
anche
Ben Stiller e ruolo che venne poi affidato – come sappiamo – a
Michael J. Fox. Oltre a confermare di aver
provato ad ottenere il ruolo del protagonista nel primo episodio
della celebre saga, Cryer ha anche rivelato via Twitter
che la sceneggiatura originale del film era molto diversa rispetto
a ciò che abbiamo poi visto sul grande schermo.
L’attore ha rivelato che in
originale la macchina del tempo non era una Delorean, ma una più
comune macchina del tempo. Ancora, l’ingrediente segreto che
avrebbe permesso alla macchina di funzionare era proprio la
Coca-Cola, la quale avrebbe attivato un processo di fusione
nucleare. Tuttavia, Mary avrebbe svuotato per sbaglio la bottiglia:
resosi conto che non sarebbe riuscito a sopravvivere alla
detonazione, si rifugia all’interno di un frigorifero rivestito di
piombo che lo riporta a casa, negli anni ’80.
Ritorno al Futuro e lo status di instant cult
Per fortuna, la sceneggiatura è
stata cambiata e, con tutto il rispetto per le rispettive capacità
recitative di Cryer e Stiller, alla fine Fox si è rivelato perfetto
per il ruolo di Marty. Il risultato finale è stato un instant
cult tanto credibile (nonostante la componente sci-fi) quanto
divertente, che ha contribuito a scrivere la storia del cinema
degli anni ’80.
Karl Urban ha rivelato di aver interpretato un
cameo segreto in
Star Wars: L’Ascesa di Skywalker. L’attore
neozelandese, diventato famoso a Hollywood grazie al ruolo di Eomer
nella saga de Il Signore degli Anelli, è attualmente
protagonista della serie di supereroi di successo di Amazon Prime,
The
Boys, dove interpreta il sardonico e sgarbato Billy
Butcher. Ha anche recitato nei panni di Leonard McCoy nel reboot di
Star Trek ad opera di
J.J. Abrams e nei sequel Star Trek: Into Darkness e
Star Trek: Beyond.
Abrams è stato responsabile del
lancio della trilogia sequel di Star
Wars con
Il Risveglio della Forza, ed è tornato per chiudere la
saga degli Skywalker con
L’Ascesa di Skywalker, uscito nelle sale lo scorso
Dicembre. I film del franchise sono nascondere al suo interno
numerosi cameo di celebri attori, come ad esempio Daniel
Craig, che proprio in Episodio VII ha
interpretato uno Stormtrooper.
Adesso, è stato
proprio Karl Urban a rivelare che anche il suo nome
può essere annoverato nella lunga schiera di star che hanno preso
parte al franchise attraverso un breve cameo. Intervistato da
Digital Spy, Urban ha confermato di aver interpretato anch’egli
uno Stormtrooper ne
L’Ascesa di Skywalker. L’attore ha spiegato che il cameo è nato
un giorno che era andato a trovare Abrams sul set. Il regista ha
spinto Urban ad apparire nel film, con l’attore che ha colto al
volo l’occasione irripetibile.
Karl Urban: “Ho sempre sognato
di interpretare uno Stormtrooper in Star Wars.”
“Ecco come sono
andate le cose”, ha spiegato
Karl Urban. “Ho avuto la fortuna di fare visita a
J.J. Abrams mentre girava L’Ascesa di Skywalker. Mentre ero lì, mi
ha messo addosso un uniforme da Stormtrooper e abbiamo trascorso
una giornata davvero divertente sul set. È sempre stato uno dei
miei obiettivi essere uno Stormtrooper, da tutta la vita, e
finalmente posso posso dire di esserci riuscito. Nel film potete
sentire la mia voce che esclama: “Cavalieri di Ren” mentre Kylo Ren
cammina lungo un corridoio al fianco di due Stormtrooper. Sono uno
di quei due Stormtrooper.”
Lucasfilm e il
regista J.J.
Abrams uniscono ancora una volta le forze per
condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia
lontana lontana con Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente
conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno
nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film
comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver,
Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi
Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri
Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran,
con Ian McDiarmid e Billy
Dee Williams.