La pandemia di
Covid-19 ha indubbiamente messo in ginocchio
l’industria cinematografica e costretto le case di distribuzione a
rivedere completamente il calendario relativo alle uscite in sala,
servendosi laddove possibile delle piattaforme di streaming per
lanciare determinati titoli inizialmente pensati per il grande
schermo.
Nelle ultime settimane, con gli
innumerevoli annunci delle nuove date di uscita dei progetti più
disparati da parte delle major di tutto il mondo, è balzato
all’attenzione dei cinefili più attenti come la Warner Bros. non
abbia ancora rivelato quale sarà il destino di due titoli della
propria scuderia attesissimi per il 2020: Tenet
di Christopher Nolan e Wonder Woman
1984 di Patty Jenkins.
In effetti, l’originale data di
uscita fissata per Tenet
di Nolan (ossia il 7 luglio 2020) non è mai stata modificata,
mentre Wonder Woman
1984 della Jenkins è stato posticipato dal 6
giugno al prossimo 14 agosto. Considerata l’attuale situazione
mondiale, è altamente difficile pensare che i cinema negli Stati
Uniti possano riaprire già a partire dall’estate e permettere,
dunque, alle nuova fatiche di Nolan e della Jenkins di arrivare al
cinema.
Adesso, attraverso un comunicato
ufficiale diramato via
THR, Ann Sarnoff e John
Stankey, rispettivamente CEO della Warner e CEO della
Warner Media, hanno dichiarato di non aver assolutamente intenzione
di rilasciare entrambe le pellicole in streaming, e che la loro
uscita sarà destinata esclusivamente alla sala cinematografica:
“Le uscite cinematografiche
sono sempre state una parte importante del nostro ecosistema. Ci
aspettiamo che, in considerazione delle nostre attività future, si
continuerò a sostenere il lavoro creativo che è degno
dell’esperienza in sala.”
Le intenzioni della major sono
dunque chiare: resta da capire soltanto se effettivamente Tenet
e Wonder
Woman 1984 riusciranno davvero ad arrivare in
sala rispettivamente a luglio e ad agosto…
Nel film diretto da Anthony e Joe Russo, i
Guardiani entrano in azione per soccorrere Thor e, una volta
scoperte le azioni di Thanos, si dividono: mentre Rocket e Groot
accompagnano il Dio del Tuono su Nidavellir per permettergli di
costruire un’arma da utilizzare contro Thanos, Star-Lord, Gamora,
Drax e Mantis ritornano su Knowhere per prendere la Gemma della
realtà prima di Thanos, ma il Titano li aveva preceduti, e rapisce
e uccide Gamora per ottenere anche la Gemma dell’anima.
Successivamente Star-Lord, Drax e
Mantis si recano su Titano, pianeta natale di Thanos, dove
incontrano Iron Man, Spider-Man e il Dottor
Strange, e capendo di aver un obbiettivo comune stringono
un’alleanza. Più tardi in loro soccorso arriva anche Nebula, dove
combattono il loro potente avversario ma questi li sconfigge
tutti.
Dopo che Thanos ha raccolto tutte le
sei Gemme dell’Infinito, con i suoi poteri cancella metà
popolazione dell’universo, e tra questi ci sono anche la maggior
parte dei Guardiani, come Star-Lord, Drax, Mantis e Groot si
dissolvono nel nulla, mentre Rocket e Nebula riescono a
sopravvivere.
Di recente, è stato proprio James Gunn a rivelare che, in origine, i
Guardiani della Galassia avrebbero dovuto avere
soltanto un breve cameo in Avengers: Infinity
War. Su
Twitter, il regista ha risposto alla domanda di un reporter di
ComicBook e ha spiegato: “All’inizio, sarebbero dovuti apparire
soltanto in un cameo in Avengers 3. Poi, mentre ero occupato a
scrivere la sceneggiatura di GOTG Vol. 2, il loro ruolo si è
trasformato in qualcos altro…”
Scritto e diretto da James
Gunn, Guardiani della Galassia Vol.
3 non ha ancora una data di uscita ufficiale. Le
riprese del film dovrebbero partire ufficialmente a Febbraio
2021.
Arriva da
The Hollywood Reporter la notizia che la Paramount Pictures, in
collaborazione con Entertainment One, è ufficialmente al lavoro
sullo sviluppo del sequel di Scary Stories to Tell in the Dark, il
film prodotto da Guillermo del Toro e diretto da André
Øvredal, uscito nelle nostre sale lo scorso anno.
Stando alla fonte, André
Øvredal tornerà dietro la macchina da presa, insieme a Dan
Hageman e Kevin Hageman, che si occuperanno nuovamente della
sceneggiatura. Per quanto riguarda il coinvolgimento di Guillermo del Toro, invece, il regista premio
Oscar tornerà a contribuire al soggetto, ma al momento non è chiaro
se sarà coinvolto di nuovo anche in qualità di produttore.
Scary Stories to Tell in the Dark è
tratto dall’omonimo e terrificante bestseller di Alvin
Schwartz, autore cult della narrativa horror, noto per la
sua vasta produzione letteraria dedicata a opere che, tra miti,
leggende e racconti di paura, esplorano gli aspetti folkloristici
del popolo americano.
Nella
saga pubblicata tra il 1981 e il 1991 con le illustrazioni
originali di Stephen Grammel, 29 storie di paura
si materializzano in un mondo sospeso tra magia e terrore: i
racconti più macabri di tutti i tempi prendono vita tra fiabe
horror, vendette oscure, entità agghiaccianti e avvenimenti
soprannaturali.
Il libro è stato
pubblicato in Italia dall’editore DeA Planeta Libri nella collana
DeA, ed è uscito in libreria il 4 settembre 2019 (al prezzo di
16.90 euro). Affascinato fin da adolescente dai racconti di
Alvin Schwartz, Guillermo del Toro, autore del soggetto del
film insieme a Patrick Melton e Marcus Dunstan (già sceneggiatori
di quattro capitoli della saga di Saw – L’enigmista), porta sul grande schermo
i racconti dell’orrore più spaventosi di sempre.
Sappiamo ancora poco in merito alla
storia di Thor: Love
and Thunder, e ci vorrà ancora molto
tempo prima che il film entri ufficialmente in produzione.
Ciononostante, Chris Hemsworth sembra impaziente di
tornare a vestire i panni del Dio del Tuono e di essere diretto
ancora una volta dal suo amico
Taika Waititi, con il quale aveva già lavorato per
Thor: Ragnarok.
In una recente intervista con
The Philadelphia
Inquirer in occasione della promozione del suo nuovo film
Tyler
Rake, Hemsworth ha rivelato di aver già
letto la sceneggiatura di Thor 4, scritta ovviamente da
Waititi. A tal proposito, l’attore ha dichiarato: “Da anni non
leggevo una sceneggiatura così bella. È Taika portato all’estremo,
e di conseguenza al suo meglio. Se la versione della sceneggiatura
che ho letto sarà effettivamente quella che useremo per le riprese,
sarà un film semplicemente folle.”
Thor: Love
and Thunder è sicuramente uno dei film più attesi
della Fase 4 del MCU e i commenti di Chris Hemsworth accresceranno certamente
l’entusiasmo dei fan per il progetto. Già in Thor:
Ragnarok avevamo visto una versione molto diversa del
Dio del Tuono rispetto ai precedenti film a lui dedicati: se
Taika Waititi continuerà a perseguire questa strada,
il quarto film dedicato al figlio di Odino potrebbe davvero
rivelarsi il più folle dell’Universo Cinematografico Marvel.
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto
capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios
dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come
“la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
L’uscita nelle sale è fissata invece
al 18 febbraio 2022.
L’attesissimo The
Batman diretto da Matt
Reeves e interpretato da Robert Pattinson rappresenterà a tutti gli
effetti un nuovo riavvio delle avventure del Crociato di Gotham sul
grande schermo. Nonostante la produzione del film sia stata
temporaneamente sospesa a causa della pandemia di Covid-19, pare
che i membri del cast continuino a lavorare sodo per essere pronti
a tornare sul set non appena sarà possibile.
È il caso di Zoe Kravitz, che nel film avrà il ruolo di
Catwoman, personaggio con cui aveva già avuto modo
di confrontarsi grazie al doppiaggio dello stesso nel film Lego
Batman del 2017. Catwoman è uno dei villain più iconici
dell’universo di Batman, interpretata in precedenza sul grande
schermo da attrici del calibro di
Michelle Pfeiffer,
Halle Berry e Anne Hathaway.
In una recente intervista con
Vanity Fair a proposito del suo recente ruolo nella miniserie
High Fidelity, la Kravitz ha rivelato che, nonostante la
produzione del film sia stata momentaneamente sospesa, continua ad
allenarsi per mantenersi in forma ed essere fisicamente pronta a
tornare nei panni del personaggio quando la produzione potrà
finalmente ripartire. Quando la pandemia di Covid-19 ha costretto
il mondo intero ad adottare delle misure precauzionali per cercare
di arginare i contagi, le riprese di The
Batman erano partite da pochissime settimane.
La Kravitz ha spiegato di non essere
dedita a diete o a regimi alimentari particolari: semplicemente, si
preoccupa di mantenere in allenamento il suo corpo in modo da non
avere problemi quando arriverà il momento di tornare sul set,
allenandosi virtualmente con un personal trainer per cinque giorni
alla settimana. Alle pagine della celebre rivista, la star di
Big Little Lies ha dichiarato: “In sostanza, mangio
tutto quello che voglio! Semplicemente, cerco di mantenere una
forma fisica adatta, in modo da non dover iniziare nuovamente da
capo.”
HN Entertainment ha suggerito che le
riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di
Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche
di Batman
v Superman: Dawn of Justice, Justice
League, Wonder
Woman e del sequel Wonder
Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata
al 25 giugno 2021.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“,
scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in
modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di
Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una
cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham
City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà
disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei
film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti
sospettati“.
Disney Gallery: The
Mandalorian, la nuova produzione originale
Disney+
creata da
Jon Favreau, arriva in Italia il prossimo 4 maggio in occasione
dello Star
Wars Day. Da oggi i fan di tutto il mondo possono scoprire
il primo poster e vedere l’attesissimo primo trailer della
serie!
In Disney Gallery: The
Mandalorian, il produttore esecutivo Jon
Favreau invita il cast e la troupe a condividere uno
sguardo inedito sulla realizzazione della serie che è diventata in
breve tempo un fenomeno della cultura pop, dopo la sua uscita a
novembre negli Stati Uniti e dallo scorso marzo anche in
Italia.
Disney Gallery: The
Mandalorian è una serie documentario in 8 episodi
che svela i retroscena di The
Mandalorian e fa il suo debutto nel giorno in cui
i fan di tutto il mondo celebrano l’intera galassia di Star
Wars. Ogni capitolo esplora un diverso aspetto della
prima serie televisiva live action ambientata nella galassia di
Star
Wars, attraverso interviste, scene inedite e tavole
rotonde presentate da
Jon Favreau. Ogni venerdì su Disney+ sarà disponibile un nuovo
episodio di Disney Gallery: The Mandalorian.
Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle ha fatto
breccia nel cuore dei fan di tutto il mondo guadagnandosi il titolo
di film di animazione numero uno di tutti i tempi. Il sequel di
Frozen – Il Regno di Ghiaccio, lungometraggio
del 2013 vincitore dell’Oscar per il miglior film d’animazione,
arriva finalmente in formato Blu-Ray e DVD.
I contenuti extra includono scene
tagliate, sequenze e canzoni eliminate, Easter Eggs e la versione
“Canta con noi” con i testi delle indimenticabili canzoni del film.
Le feature trasporteranno gli spettatori direttamente dietro le
quinte per conoscere tutti i segreti di Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle raccontati
dalla voce dei suoi protagonisti.
Perché Elsa è nata con
dei poteri magici? La risposta a questa domanda sta
minacciando il Regno di Arendelle, spingendo Elsa, Anna, Kristoff,
Olaf e Sven a partire insieme per un viaggio straordinario e pieno
di pericoli. In Frozen – Il Regno di
Ghiaccio Elsa temeva che i suoi poteri fossero troppo
forti per essere accettati dal mondo. Ora dovrà sperare che siano
abbastanza forti per salvarlo. Realizzato dalla squadra creativa
premiata con l’Oscar — i registi Jennifer Lee e Chris
Buck, il produttore Peter Del Vecho e gli autori delle
canzoni Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez —
Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle vede
nella versione italiana il ritorno delle voci di
Serena Autieri, Serena Rossi, Enrico Brignano e
Paolo De Santis.
Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle sarà
distribuito in diversi formati per consentirne la visione a tutta
la famiglia su qualsiasi dispositivo. Tutte le edizoni sono
disponibili in versione singola o nel cofanetto che include primo e
secondo capitolo di Frozen.
Il cast del film
Nella versione italiana del film
Serena Autieri, Serena Rossi, Enrico Brignano e Paolo De
Santis tornano a prestare le voci rispettivamente a Elsa, Anna,
Olaf e Kristoff. Il film è diretto da Chris Buck (Frozen – Il
Regno di Ghiaccio, Tarzan, Surf’s Up – I Re delle Onde) e
Jennifer Lee (Chief Creative Officer di Walt Disney Animation
Studios, sceneggiatrice/regista di Frozen – Il Regno di
Ghiaccio, autrice del musical di Broadway Frozen,
sceneggiatrice di Nelle Pieghe del Tempo). Lee ha firmato
anche la sceneggiatura. Il film è prodotto da Peter Del Vecho
(Frozen – Il Regno di Ghiaccio, La Principessa e il
Ranocchio), mentre Byron Howard (Zootropolis) è il
produttore esecutivo. Kristen Anderson-Lopez (Frozen – Il Regno
di Ghiaccio e l’omonimo musical di Broadway, lo spettacolo
Off-Broadway In Transit) e Robert Lopez (Frozen – Il
Regno di Ghiaccio e l’omonimo musical di Broadway, lo
spettacolo di Broadway The Book of Mormon) hanno scritto
sette nuove canzoni originali per il film, mentre Christophe Beck,
che aveva scritto la colonna sonora di Frozen – Il Regno di
Ghiaccio, ha firmato la colonna sonora orchestrale.
Frozen 2 – Il Segreto
di Arendelle CONTENUTI EXTRA
BLU-RAY E
DIGITAL:
Film in versione “Canta con noi” – Per
cantare insieme le indimenticabili canzoni del il film.
“Il fiume del passato”
“Qualche cosa non cambia mai”
“Il fiume del passato reprise”
“Nell’ignoto”
“Da grande”
“Perso quaggiù”
“Mostrati”
“Fai ciò che è giusto”
Fuori scena – Per ridere insieme al
cast di Frozen II mentre registra le battute, canta le
canzoni e si diverte nella cabina di registrazione.
Lo sapevi??? – Olaf pone la domanda “Lo
sapete?” mentre scopriamo fatti divertenti di Frozen II,
contenuti nascosti e curiosità sulla realizzazione del film.
Gli Spiriti di Frozen 2 – Cast
e troupe esplorano la mitologia scandinava che ha ispirato gli
spiriti che abitano la foresta incantata di Frozen
II.
Musicare un sequel – Il compositore
Christophe Beck combina un’orchestra di 91 elementi con 30 voci
corali per creare una colonna sonora “più matura e
sofisticata”.
Scene eliminate – Per entrare nel sogno
di Elsa e guardare come la sua magia riporta Anna indietro nel
tempo con alcune scene non presenti nel film:
Introduzione dei registi Jennifer Lee e Chris Buck
Prologo “Nell’ignoto”
La stanza segreta
Il sogno di Elsa
L’indomabile Nokk
Il nostro posto
Canzoni eliminate – Quando si tratta di
Frozen II, non ci può mai essere troppa musica. Ecco
alcune delle canzoni che sono state tagliate dal film.
Introduzione dei registi Jennifer Lee e Chris Buck
“Home”
“I Wanna Get This Right”
Prove di Zefiro–
Dicono che non puoi vedere il vento ma solo i suoi effetti. I
cineasti ci provano mentre creano Zafiro, il giocoso Spirito del
vento.
“Into the Unknown” in 29 lingue – Per
ascoltare l’incantevole richiamo all’avventura di Elsa in 29 lingue
diverse.
Video Musicali–
Weezer e Panic! at the Disco prestano le loro voci ad alcune delle
melodie di Frozen 2:
“Into the Unknown” – Panic! at the Disco version;
“Lost in the Woods” – Weezer version.
Frozen 2 – Il Segreto di
Arendelle IN ESCLUSIVA PER LE PIATTAFORME DIGITALI:
Incontra i Lopez – Incontra il team
composto da marito e moglie dietro le pluripremiate composizioni
musicali di Frozen e Frozen 2.
Canzone eliminata “Unmeltable Me” – Una
versione animata della canzone celebrativa di Olaf sulla sua
ritrovata libertà.
Frozen 2 – Il Segreto
di Arendelle SPECIFICHE TECNICHE:
Product SKUs:
Blu-Ray, DVD, Digital HD e SD
Durata: 1 ora e 43
minuti circa
Rating: Per
tutti
Aspect Ratio:
2.39:1
Audio:Blu-Ray: Italiano e tedesco Dolby Digital Plus 7.1; Inglese
DTS-HDMA 7.1
DVD = Italiano, Inglese, Greco
Dolby Digital 5.1; Inglese audio descrittivo Dolby 2.0
Sottotitoli:Blu-Ray = Italiano, Tedesco, Inglese per non udenti
Tornare a
vincere è quello che si augura chi, nella vita, ha
perso o sta perdendo, è quello che si augura anche Ben Affleck, regista straordinario, produttore
e sceneggiatore premio Oscar, attore che a 48 anni si trova di
fronte alla sua prova più intima, personale, emotivamente
impegnativa.
Tornare a
vincere è il titolo del film che vede Affleck ancora
una volta diretto dall’amico regista Gavin
O’Connor, che arriva on demand in digitale il 23
aprile e racconta la storia di un uomo colpito dalla vita e da se
stesso, un uomo che con enorme facilità cerca una strada per il
ritorno (il titolo originale del film è infatti The Way
Back).
Tornare a vincere, la trama
Jack Cunningham era un cestista
promettente ai tempi del liceo, ma ha deciso di arrendersi e di non
coltivare il suo promettente futuro di sportivo. Molti anni più
tardi, lo troviamo solo, alcolizzato, abbandonato a se stesso,
ancora innamorato della donna che ha sposato ma che non lo vuole
più al suo fianco. D’improvviso, una proposta insperata sembra
riportare nella sua vita un barlume di speranza: la sua vecchia
scuola ha bisogno di un allenatore per la squadra di basket del
liceo. Jack ha una nuova possibilità di rimettere in piedi la sua
vita e decide di coglierla.
Scritto e diretto da Gavin
O’Connor, Tornare a vincere è a tutti gli effetti un film
di Ben Affleck, cucitogli addosso e fortemente
voluto dalla star di Hollywood che, come il protagonista del film,
sta tentando di uscire da un momento particolarmente difficile
della sua vita.
Forse più di ogni altro personaggio
davvero famoso suo contemporaneo, Ben Affleck ha
conosciuto gioie e dolori, altezze e profondità del successo e
della fama, detentore di un talento acuto e sensibile, troppo
spesso sottovalutato, ma che con gli anni e con l’approdo alla
regia è riuscito a mostrare il tutto il suo splendore. Si invita
ovviamente a fare riferimento alle ottime prove di regia che questo
ragazzone di Boston ha offerto nel corso della sua carriera ormai
ventennale. Dal folgorante esordio con Gone Baby
Gone, al solido The Town,
al premiatissimo Argo, esempio di un talento e di un
gusto classico, come quello della Hollywood che fu.
All’inizio dell’ennesima e speriamo
definitiva parabola di risalita nella carriera (e nella vita) di
Ben Affleck, Tornare a vincere paga il prezzo
di una struttura esageratamente semplicistica, che si concentra
sull’addizione di eventi più che su un vero e proprio percorso di
redenzione di Jack Cunningham. Tuttavia è proprio nel suo splendido
protagonista che trova il suo punto di maggiore interesse.
Forse lo sguardo è viziato dalla
grande simpatia che il personaggio pubblico trasmette a chi scrive,
tuttavia è innegabile che la percentuale di autobiografia in questa
storia abbia messo Affleck di fronte alla prova
più difficile della sua carriera. E l’attore ne esce a testa alta,
confermandosi anche un interprete molto bravo, qualità che troppo
spesso gli viene negata. Basti pensare a
Hollywoodland, per cui vinse la Coppa
Volpi a Venezia, o a L’Amore Bugiardo, ad oggi sua
migliore interpretazione in carriera.
Ben Affleck è la forza e insieme al debolezza
di un film che da una parte paga una scrittura superficiale, ma
dall’altra mostra con cristallina chiarezza che quello che il
genere umano può fare di fronte alle difficoltà è far leva sulle
proprie caratteristiche e volgere a proprio vantaggio i suoi punti
di debolezza. Come fa Jack con i suoi ragazzi, come fa Ben
Affleck.
Vernon Wells,
attore trai protagonisti di Commando, ha
dichiarato che era in lavorazione un film prequel relativo
all’action culto con Arnlod Schwarzenegger. Uscito
nel 1985, Commando è stato un film chiave nello sviluppo ddella
carriera dell’attore per trasformare la sua immagine in quella di
un eroe action “buono”.
Con la sua trama in cui un soldato
delle forze speciali torna in azione per salvare la figlia rapita,
Commando ha mostrato che Schwarzenegger
poteva recitare in ruoli d’azione senza dover passare la sua
carriera a interpretare personaggi fantastici quasi muti o robot
che si arrivano dal futuro. Nonostante sia oggi davvero buffo, per
molti aspetti, il film è pieno di battute iconiche che lo rendono
amatissimo dai fan, e data questa popolarità sulla lunga durata, è
normale che i produttori abbiano pensato di sfruttare il
marchio.
Durante un’intervista con Forbes, Welles ha dichiarato che esisteva un progetto
che avrebbe esplorato il passato dei protagonisti del film.
“Qualcuno nel settore mi ha detto qualche tempo fa che si sta
pensando di fare un altro Commando. Ho pensato che volessero fare
un riavvio, quindi ero contrario, non pensavo che si potesse
rifare. È un classico. È così kitsch, ma poi hanno detto che non
hanno intenzione di rifarlo, stanno pensando di fare un prequel.
Questo funzionerebbe. Stavano pensando di fare il prequel per
raccontare dove tutto è iniziato, come si è sviluppata e inasprita
la relazione tra noi, come io sono diventato il cattivo e come il
personaggio di Arnie, Matrix, è diventato il buono. Le voci girano
sempre, ma era interessante che qualcuno ne stesse parlando
seriamente. E non sappiamo per certo che Bennett è morto. Potrebbe
non esserlo.”
Non sappiamo però se questo progetto
sia ancora in cantiere o se invece sia stato accantonato.
22.11.63 è la
miniserie evento basata sul romanzo di Stephen King 22/11/63 trasmessa HULU con protagonista
James Franco. Lo show composta di otto episodi
è stato prodotto da J.J. Abrams, Stephen King, Bridget
Carpenter e Bryan Burk.
Basata sull’omonimo best-seller di
Stephen King22.11.63, la serie unisce il
talento del celebre scrittore americano con quello di J.J.
Abrams (già autore di Lost e reduce dal successo
planetario di
Star Wars: Il risveglio della Forza) e del regista
Kevin Macdonald, premio Oscar per il documentario
sulla strage delle Olimpiadi di Monaco, Un giorno a
settembre.
22.11.63: dove vederla in streaming
La serie è andata in onda in Italia
dall’11 aprile 2016 su Fox. Dal 22 aprile 2020 viene trasmessa in
chiaro sul canale 20. In streaming la serie è stata trasmessa su
NOWTV
22.11.63: la trama e il cast
La serie racconta dell’insegnante
di liceo Jake Epping si ritrova a viaggiare nel tempo per cercare
di impedire l’assassinio di JFK, ma dovrà vedersela con Lee
Harvey Oswald, un amore imprevisto e con il passato, che non vuole
essere cambiato. Il titolo 22.11.63 riprende la
data dell’omicidio del presidente John F.
Kennedy.
James Franco veste i panni di Jake
Epping, un insegnante di inglese spossato da una vita
professionale poco soddisfacente e dalla recente separazione dalla
moglie. La sua vita cambia improvvisamente quando il suo fidato
amico Al Templeton (Chris Cooper, premio Oscar per
Il ladro di orchidee) gli confida di aver scoperto
l’esistenza di un passaggio spazio-temporale che trasporta chiunque
lo oltrepassi direttamente al 21 ottobre 1960. Non importa quanto
tempo si trascorra nel passato: che siano tre secondi o tre anni,
nel presente corrisponderanno sempre a due minuti esatti. Dopo un
primo momento di titubanza, Jake deciderà di tornare nel passato
per cercare di sventare l’assassinio di JFK e,
implicitamente, tutti i tragici eventi scaturiti da quell’omicidio.
In questa sua missione verrà ostacolato non solo da Lee Harvey
Oswald (colui che venne giudicato colpevole del delitto), ma
soprattutto da un passato che non vuole essere cambiato; Jake
scoprirà ben presto che riscrivere le pagine della storia può
essere molto pericoloso.
James Franco, già candidato agli Oscar e
vincitore di un Golden Globe è il protagonista assoluto di un cast
importante che comprende, tra gli altri, Josh
Duhamel (Las Vegas, Transformers, Battle
Creek), T.R. Knight (Grey’s Anatomy)
e Cherry Jones (24). Nel cast anche
Chris Cooper,Sarah Gadon, Lucy
Fry e
George MacKay. È un progetto fortemente voluto dallo
stesso Stephen King il quale figurerà come
produttore insieme al celebre Abrams. Questo è il secondo
romanzo del grande re dell’horror che diventa una serie tv dopo
Under The Dome (trasmessa sulla CBS per 3
stagioni).
Nei ruoli ricorrenti troviamo Deke
Simmons interpretato da Nick Searcy, George de
Mohrenschildt interpretato da Jonny Coyne, Mimi
Corcoran interpretata da Tonya Pinkins, Christy
Epping interpretata da Brooklyn Sudano, Harry
Dunning interpretato da Leon Rippy, Arliss Price
interpretato da Michael O’Neill, Edna Price
interpretata da Annette O’Toole e Jack Ruby
interpretato da Antoni Corone.
22.11.63: il trailer
Gli episodi della serie tv
Part 1 che si intitola “The Rabbit
Hole” Jake Epping (James Franco) viene bruciato e perso. La
sua ex moglie è andata avanti, i suoi studenti sono sempre
distratti, e il suo romanzo è uscito Dieci uno dei suoi più cari
amici, Al Templeton (Chris Cooper), gli mostra la “tana del
coniglio”, portale segreto del tempo che risale al 1960. Al chiede
a Jake di tornare al passato e creare un mondo migliore fermando
l’assassinio di Kennedy. Jake si dirige nella tana del
coniglio per iniziare la sua missione – ma scopre che cambiare il
passato è molto più pericoloso di quanto avrebbe mai
immaginato.
Part 2 che si intitola “The Kill
Floor” Spinto dall’enormità del suo obiettivo, Jake decide che
l’unica cosa che può fare per fare davvero la differenza è salvare
la famiglia del suo amico Harry Dunning (Leon Rippy). La
famiglia di Harry è stata assassinata in una piccola città del
Kentucky dal padre fuori controllo di Frank, Frank (Josh
Duhamel). Ma Jake ha quello che serve per uccidere un uomo – e
quali sono le conseguenze della violenza, anche contro qualcuno
pericoloso come Frank?
Part 3 che si intitola “Other
Voices, Other Rooms” Jake trova un improbabile alleato nella sua
ricerca nel vagabondo locale Bill Turcote (George
MacKay). Ottiene un lavoro di insegnante in una piccola città
vicino a Dallas e scopre scintille romantiche con il bibliotecario
della scuola Sadie Dunhill (Sarah Gadon). Jake costruisce una
doppia vita – spiando di notte Lee Harvey Oswald (Daniel Webber)
mentre il potenziale assassino di Jake costruisce. Trailing
Oswald porta Jake nel lato oscuro di Dallas, dove si rende conto
che Oswald potrebbe non essere l’unica minaccia che Kennedy dovrà
affrontare.
Part 4 “The Eyes of Texas” La
collaborazione di Jake e Bill inizia a lottare mentre scoprono
altri segreti che circondano l’imprevedibile Lee Harvey
Oswald. La cospirazione che coinvolge Oswald si approfondisce,
mentre il romanticismo fiorisce per Jake e Sadie. Ma essendo
coinvolto in un innocente spettatore, Jake ha messo in pericolo il
suo nuovo amore?
Part 5 “The Truth” Tutto inizia a
sfaldarsi mentre Jake lotta per vivere due vite: insegnante e
viaggiatore del tempo. Quando la vita di Sadie è minacciata,
Jake deve fare una scelta terribile, lasciando Bill a se
stesso. Lee Harvey Oswald prende delle misure che lo
porteranno ad un appuntamento con il destino.
Part 6 “Happy Birthday, Lee Harvey
Oswald” È l’ottobre 1962 e la crescente tempesta di minacce a
Dallas continua a crescere. Jake deve intraprendere azioni
drastiche per stabilire l’intera dimensione della minaccia per
Kennedy. E in mezzo a tutto, è colpito da una morte
inaspettata e da un amaro tradimento da uno di quelli più vicini a
lui.
Part 7 “Soldier Boy” La fine è
vicina e Jake non è all’altezza del compito. Sadie si affretta
a raccogliere i pezzi, ma nessuno conosce la missione oltre a
Jake. Kennedy e l’assassino sono in rotta di collisione – ma
Jake ha cambiato le cose abbastanza in passato per alterare il
corso degli eventi? I giorni stanno contando alla rovescia
mentre si avvicina l’11.22.63.
Part 8 “The Day in Question
(Finale)” Il passato estrae ogni arma che deve impedire a Jake di
raggiungere Dealey Plaza in tempo per salvare Kennedy. Se
fallisce, potrebbe significare la morte per Jake o altri vicino a
lui – e se ci riesce, potrebbe creare un mondo in cui perde tutto
ciò che abbia mai conosciuto. Qual è il costo per fare la cosa
giusta
Curiosità sulla serie tv
Il 12 agosto 2011, prima
dell’uscita del romanzo, è stato annunciato che Jonathan Demme era
interessato a scrivere, produrre e dirigere un adattamento
cinematografico di 22/11/’63, con Stephen King in veste di
produttore esecutivo Tuttavia, nel dicembre 2012, Demme ha
annunciato di aver rinunciato al progetto, dopo varie discussioni
con King su cosa includere nella sceneggiatura.
Il 26 aprile 2013, la Bad Robot
Productions e la Warner Bros. Television entrano in trattative per
ottenere i diritti per adattare il romanzo come una serie o
miniserie televisiva. Le riprese sono cominciate nel giugno 2015 a
Hespeler, in Ontario, e sono terminate nell’autunno seguente. Il
primo trailer è stato diffuso il 19 novembre 2015.
Ben Affleck è il protagonista di Tornare
a Vincere, di David O’Connor,
disponibile in digitale a partire dal 23 aprile.
Jack Cunningham, ex fenomeno della
pallacanestro, si trova ad un passo dalla rovina, scatenata da una
drammatica perdita, annegando nell’alcolismo. Fino a quando non gli
viene offerta la possibilità di allenare la squadra di
pallacanestro.
Tornare a vincere,
il film di Gavin O’Connor con protagonista il
premio Oscar
Ben Affleck, a partire dal 23 aprile sarà disponibile per
l’acquisto e il noleggio in digitale (anche in 4K UHD) su Apple Tv,
Youtube, Google Play, TIMvision, Chili, Rakuten TV, PlayStation
Store, Microsoft Film & TV, e per il noleggio su Sky
Primafila, Infinity e VVVVID.
Nonostante l’arco narrativo di
Robert Downey Jr. nei panni di Iron Man all’interno del MCU
si sia ufficialmente concluso, gli ultimi 11 anni sono stati ricchi
di emozioni e di momenti indimenticabili per i fan dell’universo
condiviso, soprattutto per gli amanti del personaggio di Tony Stark in relazione alla trilogia a lui
dedicata.
I film della Marvel hanno spesso fatto i conti
con quantità elevate di personaggi e storyline, tanto da
esser stati costretti in più di un’occasione a sacrificare diversi
elementi per il raggiungimento di quello che dovrebbe essere
l’obiettivo di ogni film: la coerenza e la coesione della
narrazione. Di seguito ecco alcune cose che ogni film della
trilogia di Iron Man ha fatto certamente meglio
degli altri:
Iron Man
L’armatura
Grazie al primo film di Iron
Man, abbiamo visto come Tony si comporta quando è impegnato
nella creazione di una delle sue armature. Abbiamo infatti
assistito alla progettazione e alla realizzazione delle tute
Mk1, Mk2 e Mk3, con tanto di modellatura del metallo, del
colore e dell’interfaccia.
Successivamente, però, la Marvel optò per un approccio
diverso, lasciando in disparte l’aggiornamento delle tecnologie dei
vari costumi, e facendo credere allo spettatore che lo stesso Tony
se ne fosse occupato tra un film e l’altro.
Il villain
Tutti i villain che abbiamo visto
nella trilogia di Iron Man erano mossi da un sentimento di vendetta
nei confronti del miliardario. Ad Obadiah Stane, in Iron
Man, non andava a genio che Tony avesse ripreso il controllo
delle Stark Industries; Justin Hammer, in
Iron Man 2, voleva dimostrare di aver finito di vivere
all’ombra di Tony in campo scientifico; Il Mandarino, in
Iron Man 3, è soltanto un personaggio fittizio ingaggiato
dal vero antagonista principale del film, ossia il folle scienziato
Aldrich Killian.
Rispetto ad altri film del MCU,
le motivazioni dei cattivi della trilogia di Iron Man possono
apparire meno profonde, ma la presenza di Obadiah Stane, un uomo
che conosceva Tony da quando era soltanto un ragazzino, aggiunge
certamente una connessione emotiva tra l’eroe e l’antagonista.
La trama
La storia di Tony
Stark che si trasforma in Iron Man, la presenza di Obadiah Stane,
l’evoluzione della relazione tra Tony e Pepper: questi e tantissimi
altri elementi rendono la rende di Iron Man più forte e decisamente
accattivante rispetto a quelle dei due capitoli
successivi.
Iron Man 2 ci ha mostrato un lato più debole della
personalità di Tony, alle prese con le drammatiche conseguenze del
reattore ad arco, che per grande parte del film si allontana dalla
classica figura dell’eroe. Iron Man 3 ha fin troppo pasticciato con le varie
storyline: il disturbo post-traumatico da stress, le dinamiche tra
Pepper e Aldridge Killian e, soprattutto, la ruolo del villain e la
sua caratterizzazione.
Iron Man 2
I collegamenti con il
MCU
In Iron Man abbiamo
assistito essenzialmente al viaggio del personaggio di Tony:
l’introduzione di qualsiasi altro membro degli Avengers o dello
SHIELD avrebbe finito per oscurare o mettere in secondo piano la
sua storyline. Le cose sono andate diversamente in
Iron Man 2, in cui abbiamo visto per la prima volta i
personaggi di Nick Fury e Black Widow.
Non sempre tutti i film del
MCU
hanno avuto conseguenze drastiche sulla trama più ampia
dell’universo condiviso, ma se dobbiamo guardare esclusivamente
alla trilogia di Iron Man, è innegabile quanto il secondo
capitolo sia quello che si colleghi meglio all’interno della
struttura narrativa più ampia del franchise.
Gli easter-egg
I riferimenti ai fumetti Marvel originali sono disseminati
in tutto il MCU
e alcuni di questi non sono ancora stati scoperti. Iron
Man si collega ai fumetti originali grazie alla scena del
casinò e all’armatura d’oro.
Iron Man 2 contiene riferimenti a Captain America, con il
suo scudo nel laboratorio di Tony Stark; una battuta che rimanda
direttamente al re-casting di Rhodey; la ventiquattore di Tony che
fa riferimento al fatto che il miliardario porti sempre con sé un
abito ben piegato in valigia. Per non parlare degli easter-egg
nella scena finale tra Nick Fury e Tony Stark, dove Wakanda può
essere intravista sugli schermi come uno dei luogo di interesse
dello SHIELD.
War Machine
Dopo che Terence Howard è stato
sostituito da
Don Cheadle nel ruolo di James Rhodes/War Machine in
Iron Man 2, i fan erano certamente
curiosi di vedere la sua interpretazione del personaggio. Sebbene
abbia trascorso parte del film ad agire come burattino nelle mani
di Ivan Vanko, abbiamo anche visto Iron Man e War Machine
combattere l’uno nell’armatura dell’altro, e anche fianco a fianco
nell’atto finale del film.
Per la maggior parte di
Iron Man 3, War Machine è stato impegnato a trovare il
potenziale nascondiglio del Mandarino, e lo abbiamo visto quasi
sempre con indosso la sua armatura (che lo stesso è stato costretto
dal governo a farsi riverniciare di rosso, bianco e blu). Ecco
perché quello in Iron
Man 2 resta l’utilizzo migliore che il
MCU abbia fatto del
personaggio di War Machine.
Iron Man 3
Il tono comico
Tony Stark (Robert
Downey Jr.) è noto per il suo attitude e per le sue
battute al vetriolo. Gran parte dei momenti comici nei primi due
film di Iron Man provenivano infatti dai dialoghi affidati
al personaggio. Con l’aggiunta del Mandarino in
Iron Man
3, anche se si tratta dell’iterazione che
forse ha deluso più di chiunque altra i fan della Marvel, è innegabile quanto le
risorse comiche dell’intera trilogia abbiano raggiunto nuove
vette.
Lo sviluppo del personaggio
Lo sviluppo narrativo del
personaggio di Tony è certamente più chiaro ed evidente quando lo
si guarda in riferimento all’intero suo percorso nel MCU,
da Iron Man ad
Avengers: Endgame. Tuttavia, la storyline del
disturbo post traumatico da stress aggiunta in
Iron Man 3 ha dato a Tony Stark la possibilità di
apparire agli occhi dello spettatore non più soltanto come l’eroe
che avevano conosciuto nei film precedenti: in Iron Man e
Iron
Man 2, Tony Stark era ancora l’arrogante, seppur amabile,
miliardario che è sempre stato…
La colonna sonora
Anche se gli AC/DC
sono stati un’ottima colonna sonora per la seconda avventura
cinematografica di Tony Stark, ascoltando solo la colonna sonora
dIron
Man 3 si ha davvero la sensazione di un assistere ad un
grande film d’azione. Le musiche del film sono state composte da da
Brian Tyler, che è davvero riuscito ad infondere alla storia una
personalità e anche un alto grado di emotività.
Tom Holland è
apparso su Jimmy Kimmel Live per
incontrare l’anchorman Jimmy Kimmel come ospite dell’edizione
casalinga da quarantena del suo talkshow. Durante il breve
collegamento, l’attore ha parlato della sua quarantena a Londra e
ha commentato anche il lavoro che stava svolgendo quando è scattato
il lockdown.
In merito alle riprese di
Spider-Man 3 e all’eventuale
posticipazione del lavoro sul suo terzo film da arrampica muri,
l’attore ha dichiarato: “Non ne sono troppo sicuro. Ero a
Berlino, a girare un film intitolato Uncharted
con Mark Wahlberg. Eravamo tutti pronti per partire, siamo andati
al set per il primo giorno di riprese, poi c’è stato il lockdown e
siamo stati rimandati a casa. Quindi, non so ora se riprenderemo a
girare prima quel film e poi Spider-Man 3 o il contrario. Ma non lo
so. Ma entrambi i film saranno realizzati e sono entrambi molto
forti e le sceneggiature sono fantastiche, quindi qualunque cosa
accada, i film si faranno prima o poi. Ma sono pronto a
interpretare entrambi i ruoli. Voglio dire, ho interpretato
abbastanza tempo Spider-Man per poterlo fare ancora, potrei
interpretarlo già domani, è tutto pronto.”
Holland appare dunque decisamente
ottimista in merito al film, resta però da vedere in che modo il
mondo reagirà alla fase successiva al lockdown e alla riapertura
dei mercati e delle produzioni.
Da quando è impegnato nella
produzione di Venom
2 (attualmente sospesa a causa della pandemia di
Covid-19), Tom
Hardy ha fatto molto parlare di sé a causa di
alcune foto postate attraverso il suo account Instagram e poco dopo
cancellate perché considerate “spoilerose”.
Nelle ultime ore,
in seguito all’annuncio del titolo ufficiale del film
(Venom: Let There Be Carnage) e alla
nuova data di uscita, l’attore sembra essere caduto nuovamente in
errore (volontario o no, non lo sapremo mai!). In una storia
diffusa via IG, infatti, Tom
Hardy ha condiviso un’immagine in cui è possibile
vedere il simbionte scontrarsi contro Spider-Man:
la storia è stata cancellata dopo pochi minuti, ma naturalmente è
stata subito salvata, facendo il giro del web (come portato
all’attenzione da
Screen Rant).
La domanda sorge dunque spontanea:
perché Hardy ha postato quella storia? E perché ha dovuto (o
voluto) eliminarla? Nel film diretto da Andy
Serkis vedremo davvero l’Uomo Ragno?
Come già annunciato dal
finale del precedente capitolo, in Venom
2assisteremo allo scontro tra il simbionte
e Cletus Kasady, aka Carnage, uno
degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man. Nel cast
del sequel anche Michelle
Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne
Weying, Woody
Harrelson (Zombieland: Doppio colpo) nei panni di
Cletus Kasady/Carnage, Naomie Harris (No
Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore
inglese Stephen Graham.
Nel frattempo è stato
ufficializzato anche il nome di Robert
Richardson in qualità di direttore della fotografia.
“Ciò che era rimasto inesplorato nel primo film esploderà nel
secondo, soprattutto grazie al personaggio centrale” ha
dichiarato Richardson, “Ma ora abbiamo Woody Harrelson, che
ovviamente farà la sua grande entrata, vedremo cos’altro accadrà
con la collaborazione tra Sony e Marvel.”
Vi ricordiamo
che Tom
Hardy tornerà a interpretare Eddie Brock anche
nel sequel di Venom, progetto già in sviluppo
dopo l’inaspettato successo al box office dello scorso autunno, e a
confermarlo è stata la produttrice Amy Pascal.
Arriva da
Deadline la notizia che Anthony McCarten,
sceneggiatore e produttore di Bohemian
Rhapsoy, il biopic con
Rami Malek nei panni di Freddie Mercury, è al lavoro su un
nuovo film biografico, dedicato ad un’altra icona della musica
mondiale, Whitney Houston, tragicamente scomparsa
nel 2012 all’età di 48 anni.
Il biopic si intitolerà
I Wanna Dance with Somebody, in onore
della celebre hit della cantate datata 1987, e sarà diretto da
Stella Meghie, regista di The Photograph
con Issa Rae e Lakeith Stanfield. Gli eredi della cantante, la
società Primary Wave e Clive Davis (il celebre
produttore che scoprì la Houston) collaboreranno attivamente al
biopic.
Il coinvolgimento della Houston
Estate permetterà al film di poter utilizzare le canzoni originale
della cantante: il film, dunque, impiegherà i più grandi successi
che hanno contribuito a rendere la Houston una delle più amate
interpreti a livelli mondiale, come Saving All My Love for You,
Greatest Love of All e I Will Always Love
You.
A proposito del biopic,
Clive Davis ha dichiarato: “In base alla mia
esperienza personale e professionale con Whitney, dalla sua
adolescenza fino alla sua tragica e prematura scomparsa, so per
certo che la sua storia non è ancora stata raccontata per intero.
Sono davvero felice che Anthony McCarten si sia impegnato per
realizzare una sceneggiatura senza alcun tipo di preclusione,
musicalmente ricca, che rivela finalmente la vera Whitney,
un’artista la cui voce ha profondamente influenzato il mondo,
mentre lei stessa combatteva contro quei demoni che sarebbero stati
poi la sua rovina.”
Whitney Houston è
stata una delle donne di maggior successo discografico, la quarta
donna per numero di vendite negli Stati Uniti, con circa 55 milioni
di dischi certificati dalla RIAA. Le sue vendite complessive di album e singoli
sono di 200 milioni di copie. Tra gli altri record, detiene anche il primo
posto nella classifica degli artisti di colore di maggior successo
insieme a Michael Jackson, e nel 2006
il Guinness dei Primati l’ha dichiarata “l’artista
più premiata e famosa di tutti i tempi”.
Il concept artist
Adam Brockbank ha recentemente condiviso un suo
concept per
Star Wars: L’Ascesa di Skywalkerin cui
possiamo dare uno sguardo alla primissima proposta per il look di
Dark Rey, la versione Oscura dell’eroina che abbiamo brevemente
visto nell’ultimo film della saga degli Skywalker.
Lucasfilm e
il regista J.J.
Abrams uniscono ancora una volta le forze per
condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia
lontana lontana con Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente
conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno
nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast di
Star Wars: L’Ascesa di Skywalker comprende
Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam
Driver, Daisy
Ridley, John
Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall
Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas
Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto
da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle
Rejwan, Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J.
Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason
McGatlin sono i produttori esecutivi.
In una recente intervista con
Digital Spy in
occasione della promozione del suo debutto alla regia, il film
Tyler
Rake con
Chris Hemsworth, Sam Hargrave ha parlato del
suo lavoro in qualità di coordinatore degli stuntman sul set di
Avengers:
Endgame, il cinecomic campione d’incasssi di
Anthony e Joe Russo uscito
nelle nostre sale lo scorso anno.
In occasione della sequenza di
Avengers:
Endgame in cui Cap combatte contro se
stesso, però, Sam Hargrave ha rivelato di
aver avuto la possibilità di indossare nuovamente il costume
dell’eroe e di combattere contro suo fratello Daniel:
“Ecco il motivo per cui sono
tornato ad indossare quel costume, così da poterne parlare un
giorno. La Marvel è stata fantastica da questo
punto di vista, e anche se c’è stato tantissimo lavoro in digitale,
ovviamente per quanto riguarda i volti, sappiate che i fratelli
Hargrave ci hanno dato dentro sul set di Endgame. Ed è per questo
che l’ho fatto, perché tutto ciò vivrà comunque per sempre. Potrete
dire ai vostri figli, ai vostri nipoti, che eravamo io e mio
fratello a combattere davvero in quel film.”
Ricordiamo che Avengers:
Endgame è il film di maggiore incasso
dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta
da Anthony e Joe
Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e
11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza
pari.
Endgame ha
ottenuto un grande successo di critica e pubblico, stabilendo
numerosi record al botteghino, diventando il maggior incasso nella
storia del cinema, e venendo candidato a svariati premi
cinematografici, tra i quali l’Oscar ai migliori effetti
speciali.
Rifkin’s
Festival è il titolo originale ufficiale del nuovo
film di Woody Allen, girato in Spagna e realizzato
grazie al sostegno della Tripictures. Il film avrà come
protagonisti Elena Anaya,
Louis Garrel e Gina Gershon.
Rifkin’s
Festival racconta la storia di una coppia americana
sposata che si reca al San Sebastián Film
Festival. La coppia resta folgorata dalla magia del
festival e dei film in concorso, oltre che dalla bellezza e dal
fascino della Spagna. La donna avrà una relazione con un brillante
regista francese, mentre l’uomo si innamorerà di una bellissima
donna spagnola del luogo.
Il film sarà
prodotto da Mediapro Studio (che aveva già lavorato con Allen per
Vicky, Cristina, Barcelona) e da Gravier
Production in coproduzione con Wildside. La pellicola è stata
girata a San Sebastian la scorsa estate. Mediapro Studio
collaborerà con Gravier per quanto riguarda le vendite
internazionali.
Il film, dopo la presentazione nel
mese di settembre al San Sebastián Film Festival,
dovrebbe uscire in Spagna il prossimo autunno, naturalmente se le
sale cinematografiche saranno nuovamente agibili. Al momento,
dunque, è impossibile prevedere quando il film arriverà nel resto
del mondo.
Sappiamo tutti quanto Tom
Holland sia affezionato al personaggio di
Spider-Man. Per il giovane attore, ogni occasione
è quella giusta per tornare nei panni dell’iconico personaggio che
gli ha regalato la fama internazionale. Lo testimonia una recente
ospitata dello stesso in occasione dell’ultima puntata dello show
di
Jimmy Kimmel.
Holland, infatti, è apparso in
videoconferenza (secondo la nuova veste che ha assunto il talk a
seguito della pandemia di Covid-19) nei panni del simpatico
arrampicamuri per fare una sorpresa al figlio del celebre
conduttore americano, in occasione del suo terzo compleanno. Il
figlio di Kimmel avrebbe dovuto festeggiare con una tradizionale
festa di compleanno, durante la quale era previsto proprio
l’intervento di un animatore travestito da Uomo Ragno.
Naturalmente, l’attuale situazione mondiale e le rigide misure
relative al distanziamento sociale non hanno permesso che ciò
accadesse.
Così, per rendere ugualmente
speciale il giorno del suo compleanno, il conduttore ha ben pensato
di far sì che fosse proprio Peter Parker in persona a cercare di
rendere comunque speciale la giornata dei suo figlio. Prima della
lieta sorpresa, però, Tom
Holland ha chiacchierato con Jimmy e ha
aggiornato in merito alle riprese di Spider-Man
3, rivelando di non sapere quando la produzione
partirà:
“Non ne ho idea”, ha
spiegato Holland. “Ero a Berlino, a girare
Uncharted con Mark Wahlberg. Eravamo pronti a partire, siamo
andati sul set per il primo giorno di riprese, poi ci siamo dovuti
fermare e siamo stati rimandati a casa. Quindi, se gireremo prima
quel film o prima il nuovo Spider-Man… onestamente, non lo so. Ad
ogni modo, entrambi i film si faranno. Sono due progetti davvero
forti e le sceneggiature sono fantastiche. Quindi, anche se ci
vorrà più tempo del previsto, si faranno. Io sono pronto per
entrambi.”
Spider-Man
3 vedrà ancora una volta riuniti Tom
Holland e il regista Jon
Watts, che aveva già
direttoSpider-Man:
Homecoming del 2017 e Spider-Man:
Far From Home dello scorso anno. Le riprese
del film dovrebbero partire quest’estate.
Tom
Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel
2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del
franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai
Vendicatori della Marvel, ma anche in due
standalone: Spider-Man:
Homecominge Spider-Man:
Far From Home. La scorsa estate,
un nuovo
accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al
personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui
dedicato – l’annunciato Spider-Man
3– e per un altro film in cui lo ritroveremo al
fianco degli altri eroi del MCU.
Wonder
Woman 1984, l’atteso sequel che arriverà nelle
sale il prossimo 14 agosto, riceve ufficialmente un PG-13, ossia un
divieto ai minori di 13 anni, per la presenza nel film di
“scene d’azione e violenza”. Nella descrizione delle
motivazioni relativo al divieto non si fa alcun riferimento ad
eventuali contenuti sessuali: ciò lascia presumere che la relazione
tra Diana Prince (Gal Gadot) e Steve Trevor
(Chris Pine) verrà trattata in maniera alquanto
edulcorata.
Di recente la data di uscita del
film è stata ufficialmente posticipata. All’inizio il sequel di
Wonder Woman, che sarà diretto ancora una volta da
Patty Jenkins, sarebbe dovuto arrivare nelle
sale il 6 giugno. A causa della pandemia di Covid-19, la Warner
Bros. ha deciso di spostare l’uscita del film al 14 agosto. Il
primo Wonder Woman, uscito nel 2017, ha raccontato
le origini del personaggio di Diana Prince dopo il suo debutto in
Batman v Superman.
Vi ricordiamo che Wonder
Woman 1984 uscirà il 14 agosto 2020. Il film
è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“,
che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello
stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente
capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito
tradizionale definendolo “la prossima iterazione della
supereroina”.
“Il film racconterà un lasso di
tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio
di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi.
Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che
potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco
di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le
corde del cuore.“
L’ordine cronologico del personaggio
è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era
contemporanea di Batman v Superman: Dawn
of Justice per poi tornare al vecchio secolo
con Wonder Woman. Il sequel vedrà
ancora Gal
Gadot nei panni di Diana Prince opposta
a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris
Pine (volto del redidivo Steve Trevor)
e Pedro
Pascal.
L’attuale pandemia di Covid-19 rende
impossibile, al momento, stabilire quando le attività lavorative
potranno tornare alla normalità. Ciò, naturalmente, riguarda anche
le produzioni cinematografiche e televisive negli Stati Uniti. In
uno speciale pubblicato da Variety, si è tornato
a parlare del caso di Mission Impossible
7, con particolare attenzione alle riprese italiane
del film.
A causa dell’emergenza Coronavirus,
infatti, le riprese del film previste sia a Venezia che a Roma
erano state ufficialmente cancellate. Inizialmente – quando la
pandemia mondiale non era ancora stata dichiarata – si era parlato
della possibilità di ricostruire le due città del Bel paese
attraverso
l’allestimento di imponenti set presso i Longcross Studios
situati a Longcross, Surrey, in Inghilterra.
Adesso invece, come apprendiamo
dalla fonte, la Paramount potrebbe decidere di cancellare
definitivamente le riprese previste in Italia. Tom Cruise e il team produttivo sperano
di poter tornare sul set a giugno, ma spostarsi in quel periodo per
raggiungere l’Italia sarebbe praticamente impossibile. Naturalmente
sono ore di attente e profonde decisioni per lo studio, dal momento
che la situazione a livello mondiale è ancora avvolta
nell’incertezza.
Come spiegato sempre dalla fonte, la
produzione potrebbe anche decidere di spostare le riprese previste
a Venezia e a Roma in autunno, ma se non sarà ancora possibile
compiere viaggi internazionali, è quasi certo che i piani per il
film cambino totalmente. Al momento la data di uscita di
Mission Impossible 7 nelle sale americane
è fissata per il prossimo 23 luglio 2021, ma arrivati a questo
punto è quasi certo che subirà uno slittamento.
I due film verranno girati in
contemporanea ma non è ancora chiaro quali altri membri del cast
torneranno sul set per le riprese. Christopher
McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il
loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 23 luglio 2021
e il 5 agosto 2022.
Nessun aggiornamento sul destino di
August Walker e Alan Hunley, i personaggi interpretati
da Henry
Cavill e Alec
Baldwin, che secondo le ultime
indiscrezioni rientrerebbero nei piani di McQuarrie per i
sequel. Ma come farli tornare, visto che nel precedente film sono
morti?
Si intitola The Last
Dance, l’ultima danza, il documentario di ESPN e
Netflix
dedicato alla stagione ‘97/’98 dei Chicago Bulls,
un’opera che grazie al ritmo serrato e avvincente si appresta a
diventare un appuntamento imperdibile di queste ultime (si spera)
settimane di quarantena. Dal 20 aprile sono disponibili sulla
piattaforma due episodi a settimana, per 5 settimane di una storia
cominciata proprio nella stagione del 1997.
Dopo cinque titoli in sette
stagioni, i Chicago Bulls inseguono il sesto
titolo, il terzo consecutivo, e l’organizzazione autorizza una
troupe televisiva a seguire la squadra in ogni momento, a partire
dalla preparazione del campionato, permettendo alle telecamere di
arrivare dove non erano mai state prima, dal campo di allenamento
agli spogliatoi. Quel materiale, unito a repertorio, interviste e
una lunga e costante ricerca, oltre a un lavoro titanico di
montaggio ha dato vita alla serie che racconta la grandiosa impresa
sportiva dei Bulls di Michael Jordan.
The Last Dance, i Chicago
Bulls di Michael Jordan nel ’97/’98
Nonostante le luci e i successi,
quello fu un anno particolarmente difficile per i Bulls, che si
trovarono ad affrontare un diffuso malcontento interno, dagli
attriti dell’allenatore Phil Jackson con il
general manager della squadra, ai problemi contrattuali di
Scottie Pippen, che quell’anno non inizia nemmeno
la stagione, complice un infortunio, forse con la speranza di
riformulare un contratto che gli fruttava decisamente troppo poco
per il suo ruolo e la sua importanza in squadra e nell’intera lega.
Ma, da Rodan a Kukoc, tutti i
giocatori avevano dei problemi con la società e con la squadra.
Su tutti, come un’ombra e un
collante potentissimo, si stagliava la figura di Michael
Jordan, il leader, il capo, quello che voleva soltanto
vincere e che voleva farlo a tutti i costi, anche portare tutta la
squadra sulle spalle.
The Last
Dance è quindi l’ultima danza dei tori di Chicago,
quella generazione di fenomeni (sia permesso il prestito
dalla pallavolo azzurra) che ha segnato la storia del basket, e la
cui storia commuoverà senza dubbio gli appassionati del parquet ma
coinvolgerà anche chi di basket non capisce nulla. Perché storie
sportive di questa portata, qualunque sia il loro esito, hanno
sempre la potenza evocativa di storie di vita, sacrificio,
sconfitta e vittoria.
The Last
Dance non è solo il racconto di un’impresa eroica, è
anche un lavoro documentaristico approfondito, certosino, vibrante
di emozione, a tratti persino buffo, tremendamente onesto,
raccontato attraverso le parole dirette dei protagonisti.
Nell’ottica contemporanea, la
storia dei Chicago Bulls, nella stagione ‘97/’98,
potrebbe spiegare bene a tutto il mondo il significato di farcela
insieme, di giocare di squadra (in quanto genere umano), di mettere
da parte l’individualismo e spalleggiarsi per raggiungere un
obbiettivo comune. Ma si sa, i protagonisti di quella storia lì non
sono esseri umani ordinari, sono fenomeni, divinità scese in Terra,
a condividere con i comuni mortali parte della loro luce.
La sfida delle
mogli, tratto da una storia vera e diretto dal
regista di “Full Monty”Peter
Cattaneo, sarà disponibile in streaming dal 25 aprile, e
per quattro settimane, sulle principali piattaforme
digitali:SKY PRIMAFILA PREMIERE, TIMVISION,
CHILI, HUAWEI VIDEO, RAKUTEN TV e INFINITY.
Dopo Un figlio di nome Erasmus, Eagle Pictures
contribuisce alla campagna #iorestoacasa con una nuova commedia in
prima visione.
Presentato nel corso dell’ultima
edizione della Festa del Cinema di Roma, La sfida delle
moglinasce da una sceneggiatura scritta
da due donne, Rosanne Flynn e Rachel Tunnard, ispirata al grande
fenomeno, nato nel 2011, dei Military Wives
Choirs, i cori formati dalle mogli dei militari al
fronte.
Un cast di eccellenza per un film
irresistibile, che vanta la presenza di Kristin Scott Thomas
(Il Paziente inglese, Ti amerò per sempre, Quattro matrimoni e
un funerale) e dell’attrice e sceneggiatrice Sharon
Horgan.
SINOSSI
La vita della moglie di un militare
al fronte può essere ingrata, ma non per
Kate (Kristin Scott
Thomas), che affronta lo stress e la
monotonia della sua condizione con grazia e perseveranza. Kate
infatti trova la sua libertà espressiva nel canto, al punto da
riuscire a convincere un gruppo di mogli nella sua stessa
condizione, a formare un coro: il Military Wives
Choir che avrà un grande e inaspettato successo.
Ispirato ad una storia
vera, la pellicolae il suo incredibile
cast ci ricorda che è sempre possibile superare le proprie paure e
affrontare le avversità della sorte creando un fronte di
solidarietà comune.
Disponibile su Netflix, Sergio è
il biopic diretto da Greg Barker e incentrato
sulla vita di
Sergio Vieira de Mello, diplomatico brasiliano e alto
ufficiale delle Nazioni Unite, che rimase ucciso, insieme a 21
membri del suo staff, in un attacco a Baghdad, dove era in servizio
come rappresentante speciale dell’ONU per l’Iraq.
Barker è un vero e proprio esperto
della figura di De Mello, dato che ha firmato anche un documentario
dedicato a lui e che è stato sempre distribuito da Netflix. La
scelta di raccontare il diplomatico in un film si rintraccia però
nell’esigenza di dare al personaggio un aspetto umano,
raccontandone non tanto le vicende pubbliche, perfettamente esposte
nel film di non fiction, quanto quelle personali, che in questa
sede diventano il cuore della vicenda.
La trama di Sergio, tra passato e
presente
Sergio si
concentra infatti sulla storia d’amore di De Mello con
Carolina Larriera, dall’invio presso Timor Est per
ricomporre la crisi con l’Indonesia al successivo invio in Iraq,
dove a Baghdad, a causa di un attentato ordinato da Abu Musab
al-Zarqawi, a soli 55 anni perse la vita. La struttura narrativa
del film si snoda intorno all’attentato in cui il diplomatico ha
perso la vita. Da sotto le macerie, Sergio ricorda il suo passato e
soprattutto il suo amore.
Cuore narrativo di Sergio è quindi
la relazione amorosa tra il protagonista e Carolina. La coppia
sullo schermo è formata da Wagner Moura, che
abbiamo conosciuto nei panni (e nei chili in più) dell’Escobar di
Narcos, e da Ana de
Armas, vera e propria stella in ascesa che, dopo la
folgorante partecipazione a Blade
Runner 2049 e la nomination ai Golden Globes per
Cena con Delitto – Knives Out, continua a
costruirsi una carriera varia, fatta di piccoli e grandi ruoli, in
attesa di mostrarsi al fianco di Daniel Craig nel
prossimo film del franchise di James
Bond, No
Time To Die.
La storia d’amore al
centro del racconto
Il film oscilla tra momenti di
grande coinvolgimento e altri decisamente fuori fuoco, in un
susseguirsi di vicende che ci portano avanti e indietro nel tempo,
lungo la linea della vita di Sergio e Carolina, per i quali Wagner
e Ana riescono a trovare un binario comune da seguire, una certa
alchimia che però non sopperisce agli sbalzi di tono e
all’incertezza narrativa del film.
I due interpreti trovano la chiave
giusta per farci appassionare alla loro storia personale, mettendo
a nudo però l’unica verità che emerge dal film: la vita diplomatica
e pubblica di De Mello è stata molto più interessante della sua
storia d’amore, per quanto appassionata.
Se proprio esiste un pregio, in
Sergio, è appunto quello di ricordare la
vita del protagonista e di spingerci a saperne di più, cercando
però altrove tracce del suo operato in vita.
I villain, quelli
veramente malvagi e spietati, possono essere molto divertenti da
guardare sul grande schermo, e spesso il pubblico finisce col
preferire loro all’eroe di turno. Tuttavia, è
altrettanto interessante e soddisfacente assistere alla redenzione
del cattivo di una determinata storia. Il cinema
ci insegna che anche le menti più diaboliche possono essere
riportate sulla retta via e, in certi casi, dimostrare di possedere
un lato “eroico”.
Affinché un cattivo e, soprattutto,
un suo eventuale riscatto funzioni, la credibilità è il requisito
primario da soddisfare, soprattutto in termini di motivazioni del
personaggio. Ecco di seguito le10
migliori redenzioni dei villain nei film:
Squalo (Moonraker – Operazione spazio)
Squalo è uno dei nemici più
memorabili della saga di
James Bond: questo è sicuramente dovuto, almeno in parte, alla
sua redenzione. Il personaggio ha debuttato per la prima volta ne
La spia che mi amava in qualità di villain dai denti
d’acciaio che ha il compito di uccidere 007. In Moonraker –
Operazione spazio, Squalo cambia idea quando trova l’amore: si
rende conto, infatti, che lui e Dolly rischieranno di finire uccisi
per mano del suo capo Hugo Drax. Per questo motivo, Squalo decide
di aiutare Bond e combattere al suo fianco per sconfiggere il
principale antagonista.
Scarlet Witch (Avengers: Age Of
Ultron)
Wanda
Maximoff, meglio conosciuta come Scarlet Witch, è stata sia una
villain che un’eroina nei fumetti Marvel, e Avengers: Age of Ultron ha dato proprio vita a questa
sua doppia natura. Wanda e suo fratello Pietro incolpano Tony Stark
per essersi dedicato in passato alla produzione di armi e si
uniscono a Ultron per cercare di ucciderlo. Alla fine, però, Wanda
capisce che i veri piani di Ultron prevedono in realtà lo sterminio
di tutta l’umanità. Convince quindi suo fratello ad unirsi ai
Vendicatori e, anche dopo la sua morte, porta avanti il suo nuovo
percorso eroico, diventando infine uno dei membri dei Vendicatori
più potenti.
Nux (Mad Mad: Fury Road)
In
Mad Max: Fury Road, Nux è un fedele seguace di Immortan
Joe e uno dei suoi stimati Figli di Guerra. Il giovane non vuole
altro che compiacere il tirannico signore e guadagnarsi una morte
leggendaria. Per raggiungere tale obiettivo, tenta di impedire a
Furiosa di fuggire con le mogli dell’ex colonnello. Dopo essersi
pentito per le sue azioni, Nux cerca una nuova strada per
raggiungere la gloria. Si unisce così alla missione di Furiosa per
salvare le mogli e, alla fine, si sacrifica per abbattere il
convoglio di Immortan Joe.
Dottor Octopus (Spider-Man 2)
Otto
Octavius non è mai stato veramente un uomo cattivo, ma soltanto un
uomo corrotto. Durante un esperimento votato alla creazione di una
nuova fonte di energia, qualcosa va storto e il Dottore rimane
prigioniero dei quattro tentacoli meccanici del suo esoscheletro.
Dopo aver derubato le banche, tentato di uccidere varie persone e
aver distrutto un treno di New York City, Otto continua a portare
avanti le sue ricerche. Ma dopo che Spider-Man lo convince che i
suoi piani distruggeranno la città, alla fine di Spider-Man 2 Otto si sacrifica per eliminare una volta
per tutte il macchinario.
T-Rex (Jurassic Park)
Il T-Rex di Jurassic Park è una creatura terrificante che cerca di
divorare i nostri eroi per quasi tutta la durata del film. La scena
in cui il T-Rex invade la strada e attacca le jeep mostra quanto
sia formidabile e al tempo stesso pericolosissimo questo mostro
preistorico. Tuttavia, l’obiettivo del T-Rex è semplicemente quello
di nutrirsi; alla fine, aiuterà a salvare la situazione. Quando gli
eroi vengono messi alle strette da due restanti Velociraptor, il
T-Rex si abbatte su di loro e li uccide, permettendo agli eroi di
fuggire.
Roy Batty (Blade Runner)
Blade Runner di Ridley Scott immagina un mondo in cui
degli androidi (chiamati replicanti) dalle stesse sembianze
dell’uomo, vengono utilizzati come forza-lavoro nelle
colonie-extraterrestri. Non sorprende, dunque, che alcuni di loro
si ribellino e vengano inseguiti dalle autorità. Tuttavia, un
ribelle, Roy Batty, si rivela un essere molto più complesso di
quanto possa sembra. Batty cerca vendetta contro il suo creatore ed
è disposto a uccidere chiunque si metta sulla sua strada. Quando
Deckard lo rintraccia, Roy lo assale brutalmente. Ma quando Batty
vede Deckard in fin di vita, prova simpatia per lui e lo salva
prima di morire.
Loki (Thor: Ragnarok)
Loki è uno
dei cattivi più efficaci del MCU. In effetti, è stato il primo
cattivo ad affrontare l’intera squadra dei Vendicatori. Cerca di
uccidere suo fratello diverse volte, attacca New York City con un
esercito ed, generalmente, è sempre molto dispettoso. Tuttavia, in
Thor: Ragnarok vediamo Loki che inizia a cercare di
liberarsi dal suo “ingombrante” passato. Comincia a vedere Thor
come il suo vero fratello e torna ad Asgard per aiutare a salvare
la situazione. Questo arco narrativo termina in maniera eroico in
Avengers: Infinity War, quando Loki cerca di salvare il
Dio del Tuono da Thanos e muore.
Severus Piton (Harry Potter)
Severus
Piton è decisamente un personaggio interessante. Per gran parte
della serie, è stato semplicemente un’incombente minaccia per
Harry Potter e i suoi amici, poiché era chiaro che al
professore non importava affatto del mago. Assume i contorni di un
vero villain quando uccide Silente e si unisce a Voldemort.
Tuttavia, le vere intenzioni di Piton verranno presto rivelate e
diventa chiaro che, in realtà, non è mai stato cattivo. È stato
Silente a chiedere a Piton di ucciderlo: la preoccupazione
principale di Severus è sempre stata quella di proteggere Harry a
causa del suo amore nascosto per la madre.
T-800 (Terminator 2 – Il giorno del giudizio)
Il primo film della serie
Terminator ha creato uno dei cattivi più formidabili di
tutti i tempi. Quindi, è stata decisamente un’impresa per il sequel
trasformarlo in uno degli eroi più amati di sempre. Terminator 2 – Il giorno del giudizio introduce
nuovamente il T-800 come un cyborg riprogrammato dagli umani per
salvare John Connor. È adesso diventato un protettore e col tempo
diventa persino una figura paterna per John, sacrificando alla fine
la sua vita per impedire che il “Giorno del Giudizio” si
compia.
Darth Vader (Star Wars – Il ritorno
dello Jedi)
Darth Vader potrebbe essere
tranquillamente il villain film più iconico mai creato. Viene
presentato come il Signore Oscuro che uccide Obi-Wan. Viene poi
rivelato che si tratta del padre di Luke, oltre che del
responsabile del congelamento di Han Solo. Ma il suo arco termina in
modo epico ne
Il ritorno dello Jedi. Vader riesce a portare Luke
all’Imperatore e tenta di condurlo al Lato Oscuro. Tuttavia, Luke
si rivela troppo forte per cedervi, così l’Imperatore cerca di
ucciderlo. Dopo aver capito che suo figlio potrebbe morire, Vader
scaglia Palpatine nel reattore della Morte Nera e viene ferito a
morte.
D.N.A. (Decisamente Non
Adatti)è la storia didue
ex-compagni di scuola elementare, molto diversi tra
loro, che si rincontrano da adulti e decidono di scambiarsi i
codici genetici per migliorare le proprie vite. Tra esperimenti
scientifici maldestri e hackeraggi del DNA dagli effetti nefasti, i
due risulteranno Decisamente Non Adatti a queste nuove vite.
Vision Distribution
e Lucky Red sono lieti di annunciare che
D.N.A. (Decisamente Non Adatti), la
commedia che segna l’esordio alla macchina da
presa di Lillo & Greg, con protagonisti
Lillo, Greg e Anna Foglietta, sarà disponibile on
demand dal 30 aprile.
Il film, inizialmente previsto per
un’uscita in sala il 30 aprile, mantiene la data di lancio andando
direttamente on demand sulle piattaforme SKYPRIMAFILA
Premiere, TIMVISION, CHILI, GOOGLE PLAY, INFINITY, CG
Digital e RAKUTEN TV nell’ambito
dellacampagna
#IORESTOACASA.
Interpretato da Lillo & Greg e Anna
Foglietta, e scritto da Edoardo Falcone, Claudio Gregori (Greg),
Lillo Petrolo (Lillo), D.N.A. (Decisamente Non Adatti) è
una produzione Lucky Red e Vision Distribution con la
collaborazione di Sky e Amazon Prime Video, distribuito da Vision
Distribution.
Tornare
a vincere, il film di Gavin O’Connor con
protagonista il premio Oscar® Ben Affleck,
a partire dal 23 aprile sarà disponibile per l’acquisto e
il noleggio in digitale (anche in 4K UHD)* su Apple Tv,
Youtube, Google Play, TIMvision, Chili, Rakuten TV, PlayStation
Store, Microsoft Film & TV, e per il noleggio su
Sky Primafila, Infinity e VVVVID.
In occasione dell’uscita digitale
del film, i primi 10 minuti di “Tornare a vincere” sono già
disponibili sul canale Youtube ufficiale di Warner Bros. Italia
a questo
link.
IL FILM
Una volta Jack Cunningham (Ben
Affleck) aveva una vita piena di promesse. Al liceo era un fenomeno
della pallacanestro con in mano una borsa di studio universitaria,
quando improvvisamente, per motivi sconosciuti, decise di
allontanarsi dal mondo del basket, riunciando al proprio brillante
futuro. Anni più tardi, Jack si trova ad un passo dalla rovina,
scatenata da una perdita inenarrabile, annegando nell’alcolismo che
gli era già costato un matrimonio e qualunque altra speranza di
vita migliore.
Quando gli viene offerta la
possibilità di allenare la squadra di pallacanestro del suo vecchio
liceo, lontana dagli anni gloriosi di un tempo, accetta con
riluttanza, sorprendendo soltanto lui stesso. Quando i ragazzi
iniziano a comportarsi da squadra e conseguentemente a vincere,
Jack crede di aver finalmente trovato una ragione per cui
combattere i demoni che lo hanno portato vicino alla rovina. Ma
basterà questo a riempire i suoi vuoti, a curare le profonde ferite
del suo passato e a condurlo sulla strada della redenzione?
Il premio Oscar® Ben Affleck
(“Argo”, “The Accountant”) è il protagonista di “Tornare a vincere”
diretto da Gavin O’Connor (“The Accountant”, “Warrior”).
Gordon Gray, Jennifer Todd, Gavin
O’Connor e Ravi Mehta sono i produttori del film, scritto da Brad
Ingelsby. Robert J. Dohrmann, Brad Ingelsby, Kevin McCormick, Mark
Ciardi, Aaron L. Gilbert, Jason Cloth e Madison Ainley sono i
produttori esecutivi.
Nel film compaiono anche Al
Madrigal (“Night School”), Michaela Watkins (“Casual” per la TV),
Janina Gavankar (“True Blood” per laTV) e Glynn Turman
(“Bumblebee”).
Il team creativo dietro alla
cinepresa di O’Connor include il direttore della fotografia Eduard
Grau, lo scenografo Keith P. Cunningham, il montatore David
Rosenbloom e la costumista Cindy Evans. Le musiche sono del
compositore Rob Simonsen.
Warner Bros. Pictures presenta, in
associazione con BRON Creative, una produzione Jennifer Todd
Pictures/Mayhem Pictures/Film Tribe, un film di Gavin O’Connor,
“Tornare a vincere”.
CONTENUTI
EXTRA
THE WAY BACK: This
Sporting Life – Molti dei migliori film dedicati al mondo
dello sport non raccontano in fin dei conti dello sport stesso, ma
del percorso che una squadra può essere in grado di intraprendere
fino a superare qualsiasi difficoltà. Il regista Gavin O’Connor e
Ben Affleck discutono su come lo sport possa rappresentare una
metafora della nostra vita e di come la competizione possa aiutarci
a capire meglio noi stessi.
Every Loss Is Another
Fight: The Road to Redemption – Ben Affleck e il regista
Gavin O’Connor raccontano il controverso personaggio di Jack
Cunningham e il suo travagliato percorso di rinascita
La Marvel potrebbe non aver chiuso con
il personaggio di Thanos. Questo è ciò che pensa
Jim Starlin, creatore del Titano Pazzo
interpretato nel MCU da Josh Brolin, secondo cui una versione più
giovane del personaggio potrebbe apparire ne Gli Eterni,
l’atteso film Marvel che proprio di recente è
stato posticipato al 2021.
Intervistato da
ComicBook, Starlin ha spiegato che secondo lui Thanos apparirà
nel film diretto da Chloe Zhao: “Hanno fatto
davvero un sacco di soldi con questo personaggio. Quindi non credo
che non lo vedremo più… o almeno, è ancora presto. I personaggi dei
fumetti tendono a vivere al di là degli attori che li interpretato.
Mi aspetto di vedere ancora Thanos in futuro.”
Ricordiamo che al momento non
esistono conferme in merito ad un’ipotetica conferma di
Thanos ne Gli
Eterni. Tra i personaggi che appariranno
nel film e che sono confermati figurano Thena (Angelina
Jolie), Kingo (Kumail
Nanjiani), Ajax (Salma
Hayek) e Ikaris (Richard
Madden). Anche i personaggi di Phastos, Gigamesh,
Makkari e Sprite appariranno nel film, insieme anche a Black
Knight, che avrà il volto di Kit
Harington.
Secondo gli ultimi aggiornamenti, il
cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi
immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi
Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le
fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un
aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un
uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama
muoversi tra gli umani.
La sceneggiatura è stata scritta
da Matthew e Ryan
Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12
febbraio 2021.
Il 22 aprile si
celebra la Giornata Mondiale della Terra,
la più nota e importante manifestazione al mondo sull’ecologia e la
protezione dell’ambiente. Quest’anno, anche l’Earth Day
2020 deve fare i conti con le limitazioni causate
dall’emergenza Coronavirus e per l’occasione gli organizzatori
hanno predisposto una serie di iniziative digitali per consentire
l’adesione di tutti e dare un contributo decisivo tutti insieme per
la salvaguardia del Pianeta Terra.
Anche Fondazione
Stensen e Valmyn si aggiungono ai
festeggiamenti per celebrare il 50° anniversario
dell’annuale Earth Day e, per l’occasione, annunciano che
il documentario ANTROPOCENE – L’EPOCA
UMANA, che indaga l’impatto dell’uomo sul pianeta
attraverso le straordinarie immagini di Jennifer
Baichwal, Nicholas de Pencier ed Edward Burtynsky,
sarà disponibile dal 22 aprilein PRIMA
VISIONE ON DEMAND sulle seguenti piattaforme digitali:Chili, Rakuten, iTunes, Google e Infinity. Sempre il 22
aprile il documentario sarà visibile alle ore 21:30 in PRIMA
VISIONE su SKY Arte.
Il documentario è inoltre già
disponibile dal 2 aprile in PRIMA VISIONE ON DEMAND al link
https://tinyurl.com/sxcnkpz
su www.cgdigital.it,
il servizio di noleggio e download digitale di CG
Entertainment.
Il
documentario ANTROPOCENE – L’EPOCA
UMANA, che nella versione italiana si avvale della
collaborazione dell’attrice Alba Rohrwacher in
veste di voce narrante, ha avuto una vita
straordinariamente lunga in sala, entusiasmando oltre 50.000
spettatori nei cinema italiani.
ANTROPOCENE – L’EPOCA
UMANA testimonia con un approccio esperienziale e non
didattico l’interferenza che l’attività umana ha prodotto sui cicli
naturali del pianeta, proponendo una provocatoria e indimenticabile
esperienza dell’impatto della nostra specie sulla Terra, più che
mai attuale nel momento di una pandemia globale che mette
fortemente in discussione l’equilibrio instabile tra uomo e
natura.
Il documentario ha vinto
il Premio del
pubblico all’ultimo Festival
CinemAmbiente ed è stato sostenuto dalle più
importanti associazioni per la difesa dell’ambiente, nazionali e
non, tra cui FRIDAYS FOR FUTURE ITALIA, EXTINCTION
REBELLION ITALIA, GREEN PEACE, ASSOCIAZIONE ITALIANA GIOVANI UNESCO
#UNITE4EARTH.
Mark Ruffalo ha debuttato
nel MCU raccogliendo
l’eredità di Edward Norton e
interpretando Hulk a partire dal 2012
nel film The
Avengers. Da allora, è apparso in ben cinque
titoli dell’Universo Condiviso (in realtà sei, se si considera
anche la scena post-credit di Iron
Man 3).
Di recente è stato annunciato che
l’attore è in trattative con i Marvel Studios per riprendere il ruolo del
Gigante di Giada nell’annunciata serie dedicata a She-Hulk che
debutterà prossimamente su Disney+.
Nelle ultime ore, in risposta ad un
post di EW che ha
chiesto ai suoi lettori di votare il loro team di Avengers
preferito, l’attore ha confermato via Twitter
che gli Original Six, ossia i sei Vendiatori originali così come li
abbiamo conosciuti in The
Avengers di Joss
Whedon, sono il suo “team dei sogni”. Essendo ogni
scelta proposta dalla celebre rivista composta soltanto da cinque
componenti, è toccato ad Occhio di Falco finire in un altro
gruppo…
Di recente Mark
Ruffalo è tornato a parlare della possibilità di
uno standalone dedicato ad Hulk. L’idea dell’attore non sarebbe
quella di esplorare il futuro del personaggio, quindi raccontare
magari una nuova avventura, ma bensì focalizzarsi su cosa è
successo allo stesso durante i film
degli Avengers, quindi raccontare cosa ha fatto
Bruce Banner quando non lo abbiamo visto sullo schermo:
“C’è quest’idea che credo possa
essere davvero interessante. Non l’abbiamo mai veramente seguito
durante la sua vita. È sempre stato messo un po’ al margine. È come
il Rosencrantz e Guildenstern degli Avengers. Sarebbe interessante
andare a riempire tutti gli spazi vuoti e scoprire cosa gli è
successo tra tutti quei film.”