Sono state diffuse tramite
Vanity Fair le prime foto ufficiali di Il
Gladiatore II. Il sequel ha come nuovo protagonista
Paul Mescal, che interpreta la versione adulta
di Lucius, il giovane nipote di Commodo (interpretato da
Joaquin Phoenix nel film originale). Oltre al
protagonista Mescal, le foto mostrano anche
Denzel Washington,
Pedro Pascal,
Joseph Quinn e Connie Nielsen che torna nei panni di
Lucilla.
Il Gladiatore è uscito nel 2000 ed è diventato
subito un successo sia di critica che commerciale. Il film ha
ottenuto un notevole incasso al botteghino, con oltre 460 milioni
di dollari in tutto il mondo, ed è stato anche molto apprezzato nel
circuito dei premi, vincendo cinque Academy Awards, tra cui quello
per il miglior film e quello per il miglior attore per Russell Crowe, su un totale di dodici
nomination. Crowe, da parte sua, non è molto entusiasta della
realizzazione del film, come ha dichiarato la scorsa settimana.
Il
Gladiatore II arriverà nelle sale il 15 novembre a
livello internazionale e il 22 novembre in Nord America.
La profezia de
Il Principe che fu Promesso è stata uno dei
principali argomenti di discussione durante le otto stagioni del
Trono di Spade, portando a domande sulla sua
risoluzione. La serie è stata adattata da Le Cronache del
Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin, e
la profezia è senza dubbio più prominente nei romanzi che nella
serie TV. L’adattamento della HBO ha notoriamente sorvolato su
molti dei dettagli importanti dei romanzi, in particolare dopo la
quinta stagione, quando la serie ha proseguito in autonomia in
assenza del materiale originale.
Con questo in mente, le teorie
riguardanti Il Principe che fu Promesso erano
ancora valide durante la serie TV, poiché il pubblico spesso
mescolava la tradizione dei libri con fatti televisivi per creare
le proprie teorie. Mentre i lettori stanno ancora aspettando il
prossimo romanzo, il finale di Il
Trono di Spade è ormai storia vecchia, e ci sono
ancora enormi e persistenti domande riguardo alla profezia. Ora, la
serie TV prequel House of the Dragon lo esplora
ulteriormente la faccenda, aumentando la potenziale confusione.
Spiegazione della profezia su
Il Principe che fu Promesso
Ci sono criteri vaghi stabiliti per
la profezia
I dettagli cruciali della
profezia affermano che Il Principe che fu
Promesso sarà un eroe che si farà avanti per liberare il
mondo dall’oscurità, il che presumibilmente suggerisce il Lungo
Inverno o l’arrivo degli Estranei. Una “stella sanguinante”
dovrebbe annunciare l’arrivo del principe, che si dice abbia una
“canzone” conosciuta come la canzone del ghiaccio e del
fuoco. Le profezie giocano un ruolo importante nell’universo
di George R.R. Martin, come la profezia di
Valonqar data a Cersei da Maggy la Rana o le visioni di Daenerys
nella Casa degli Eterni.
Nella serie TV Il
Trono di Spade la profezia è appena menzionata,
ma si sospetta ancora che vari personaggi siano l’eroe di cui
sopra. Nei libri, praticamente ogni personaggio può essere il
Pricnipe, perché adempie a uno o più requisiti che occorrono per
rientrare nella profezia stessa. Ci sono alcuni criteri stabiliti
per la profezia che puntano a personaggi particolari rispetto ad
altri. I criteri sono i seguenti:
Nato tra sale e fumo sotto una stella sanguinante.
Sveglierà i draghi dalla pietra.
Estrarrà dalle fiamme una spada chiamata Portatrice di Luce,
che userà per combattere l’oscurità.
Questi criteri sono vitali, ma ci
sono altri aspetti importanti da considerare. La profezia è
tradotta dal Valyriano, dove la parola principe non ha genere, il
che significa che potrebbe essere un uomo o una donna. Un’altra
frase ripetuta suggerisce che “il drago ha tre teste”, il che non è
chiaramente collegato alla profezia ma ha portato molti a credere
che gli eori siano in realtà tre. Ciò è supportato dal fatto che
Daenerys ha tre draghi, che avrebbero bisogno di altri due
cavalieri per montarli e proteggere Westeros dall’oscurità.
Potrebbe essere vero nei libri, ma questo aspetto è stato aggirato
nella serie.
Il Principe che fu
Promesso e Azor Ahai sono la stessa persona?
Azor Ahai è un personaggio
leggermente diverso, ma spesso vengono confusi
Azor Ahai
e Il Principe che fu Promesso sono spesso
termini usati per descrivere la stessa cosa. Melisandre li utilizza
in modo intercambiabile in tutta la serie di libri, ma Azor Ahai ha
una connotazione leggermente diversa. Il nome Azor Ahai deriva dai
seguaci di R’hllor, il Signore della Luce, come Melisandre e Toros
di Myr. Nei racconti si parla di Azor Ahai come di un eroe
leggendario che brandisce una spada infuocata chiamata Portatrice
di Luce. Sembra molto probabile che Il Principe che fu
Promesso sia la reincarnazione di Azor Ahai, creando una
distinzione tra i due termini, sebbene siano spesso confusi.
Jon Snow o Daenerys Targaryen erano
il principe promesso?
Né Jon né Daenerys soddisfano
pienamente i criteri della serie TV
I due contendenti più
ovvi per ricoprire il ruolo di Il Principe che fu
Promesso nel Trono di Spade sono Jon Snow e Daenerys
Targaryen. Entrambi discendono dalla stirpe di Aegon Targaryen. In
quanto figlia del Re Folle Aerys II Targaryen, Daenerys discende
evidentemente da Aegon il Conquistatore. Dopo essere cresciuto nel
freddo Nord come un bastardo Stark, Jon Snow alla fine scopre di
essere il nipote di Daenerys e che la sua vera identità era quella
di Aegon Targaryen, il figlio di Rhaegar Targaryen e della sua
moglie segreta, Lyanna Stark. Ciò rende Jon per metà Targaryen, ma
pur sempre parte della stirpe di Aegon il Conquistatore.
Jon ha trascorso anni combattendo
battaglie sanguinose e forgiando la sua reputazione di uno dei più
grandi guerrieri dei Sette Regni. Jon condivideva anche una macabra
affinità con il Re della Notte avendolo affrontato diverse volte.
Tuttavia, Jon non è colui che alla fine lo uccide. Nel frattempo, i
draghi di Daenerys sono stati cruciali per sconfiggere gli
Estranei, e lei si adatta meglio ai criteri, ma finisce per essere
una forza del male nella stagione 8.
Insieme, Jon e Dany sembrano essere
la personificazione delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, ma la
serie lascia molta ambiguità sull’effettiva identità del Il
Principe che fu Promesso. Ciò non fa che aumentare la
delusione della stagione 8 del Trono di Spade, poiché nessuno si
adatta davvero bene alla profezia, e trattata in questo modo
finisce per non significare nulla. Dato il modo diverso in cui
George R.R. Martin ha tracciato la sua storia, la
teorizzazione potrebbe ancora chiarirsi negli ultimi due romanzi
della serie.
Arya ha ucciso il Re della Notte
con il pugnale di Aegon: era lei il principe promesso?
Arya ha messo fine alla lunga
notte, ma non è mai stata candidata a essere il principe
promesso
Alla fine della grande
battaglia di Grande Inverno, è stata Arya Stark a uccidere il Re
della Notte e a porre fine alla Lunga Notte. Arya, che è stata
addestrata dagli Uomini Senza Volto per diventare un’assassina, ha
usato il pugnale d’acciaio di Valyria di Aegon per distruggere il
Re della Notte. Il pugnale, noto anche come pugnale a zampa di
gatto, ha un legame oscuro con la famiglia di Arya poiché una volta
era destinato a uccidere suo fratello, Bran Stark. Il colpo mortale
di Arya al Re della Notte potrebbe significare che sia lei
Il Principe che fu Promesso.
Ci sono indizi a sostegno di questa
ipotesi, soprattutto dopo che Melisandre racconta ad Arya della sua
visione in cui la vede “spegnere per sempre” occhi marroni, verdi e
azzurri. Tuttavia, Arya non ha legami con la linea di sangue di
Aegon Targaryen, il che sembra squalificarla dalla competizione.
Arya in realtà non soddisfa nessuno dei criteri e sembra che gli
showrunner l’abbiano scelta per uccidere il Re della Notte soltanto
per sovvertire le aspettative del pubblico incuranti del disegno
più vasto.
Chi altro avrebbe potuto essere
Il Principe che fu Promesso?
Stannis Baratheon e Rhaegar
Targaryen sono altri candidati
Oltre a Daenerys, Jon e
Arya, ci sono altri personaggi che avrebbero potuto essere
Il Principe che fu Promesso nella serie TV.
Melisandre credeva che Stannis Baratheon fosse l’eroe e infatti
soddisfaceva alcuni criteri. È nato tra sale e fumo e la sua spada
è stata chiamata Portatrice di luce, sebbene quest’ultima fosse
dovuta all’intervento di Melisandre. Stannis è anche tecnicamente
un discendente di Aegon il Conquistatore, ma è ben lungi
dall’essere un Targaryen a tutti gli effetti. È ancora vivo nei
libri, ma la serie lo ha ucciso presto.
Rhaegar Targaryen era un altro
candidato, poiché il figlio del Re Folle immaginava di essere
Il Principe che fu Promesso. Ancora una volta, è
morto prima che gli eventi del Trono di Spade avessero luogo,
rendendogli più difficile essere l’eroe. Tuttavia, il capitolo di A
Clash of Kings in cui Daenerys visita la Casa degli Eterni
suggerisce che Rhaegar potrebbe almeno aver visto la profezia e
potrebbe essere morto con alcune informazioni al riguardo.
Come il principe promesso si
inserisce in House
of the Dragon e nel sogno di Aegon
House of the Dragon reincorpora il
sogno di Aegon
La prima stagione di
House
of the Dragon ricollega in modo scioccante alla
profezia de Il Principe che fu Promesso quando re
Viserys I Targaryen racconta a sua figlia e nominata erede, la
principessa Rhaenyra, il grande segreto dei re Targaryen: Aegon il
Conquistatore fece un sogno della Lunga Notte e della fine del
mondo per via di una grande oscurità proveniente dal Nord. La
conquista dei Sette Regni da parte di Aegon non riguardava solo la
Casa Targaryen; perché credeva che solo i Targaryen e i loro draghi
potessero guidare i Sette Regni contro il Re della Notte.
Questo è il motivo per cui i
Targaryen credevano fosse fondamentale che la loro famiglia dovesse
sempre governare Westeros. La conoscenza da parte di Rhaenyra del
sogno di Aegon è solo una delle ragioni per cui crede di doversi
sedere sul Trono di Spade. L’episodio 4 della prima stagione di
House
of the Dragon lega ulteriormente il sogno di
Aegon alla profezia de Il Principe che fu
Promesso. Viserys mostra il pugnale di Aegon a Rhaenyra,
il quale aveva la profezia impressa sulla lama d’acciaio di Valyria
che viene esposta al fuoco: “Dal mio sangue proviene il
principe che fu promesso, e suo sarà il canto del ghiaccio e del
fuoco”.
Ciò conferma effettivamente la
convinzione di Aegon che Il Principe che fu
Promesso – la reincarnazione di Azor Ahai – sarà generato
dalla linea di sangue di Aegon Targaryen. È possibile che il
coinvolgimento della profezia possa essere solo un espediente della
trama per House
of the Dragon, senza alcun legame con una teoria più
ampia nel mondo di Martin. Nella stagione 1, episodio 8, le ultime
parole di Viserys vengono interpretate male da Alicent Hightower,
che pensa che il marito voglia, in punto di morte, dare il trono al
loro primogenito, Aegon, convinzione che dà essenzialmente il via
alla Danza dei Draghi.
Nella stagione 2, episodio 3,
Alicent e Rhaenyra si incontrano per la prima volta dalla morte di
Viserys, e Rhaenyra spiega che Il sogno di Aegon è una
storia. Alicent si rende conto del suo errore ma la guerra è già
diventata inevitabile. House
of the Dragon potrebbe essere il posto giusto per
spiegare come il Sogno di Aegon è stato dimenticato a causa della
guerra civile, indebolendo infine i regni e rovinando il sogno del
Conquistatore di Westeros di essere un fronte unito dei Targaryen
contro l’oscurità imminente.
Perché Il
Trono di Spade non ha risolto adeguatamente la
profezia de Il Principe che fu Promesso
Le differenze creative hanno
portato gli showrunner a portare l’epopea televisiva in una
direzione diversa
La profezia del
Il Principe che fu Promesso e di Azor Ahai è molto
più importante nei romanzi Le Cronache del Ghiaccio e
del Fuoco di George R.R. Martin, ma gran parte della
densa narrativa del libro e molti personaggi sono stati eliminati
da Il
Trono di Spade. Mentre lo show televisivo continuava
oltre i libri completati da Martin, gli showrunner Dan
Weiss e David Benioff hanno tracciato il proprio percorso
per i personaggi, che potrebbe o meno sincronizzarsi con i piani di
Martin su come finirà la sua saga.
Alla fine, gli showrunner di
Il Trono di Spade non erano interessati a questa parte
esoterica della mitologia di Martin e hanno scelto, invece, di
concentrarsi sul raccontare la storia della serie TV nel modo in
cui l’hanno fatto. Il Principe che fu Promesso era
in realtà più un argomento noto ai lettori di libri che si
aspettavano che la serie lo incorporasse alla fine e che infatti
sono rimasti delusi quando la serie TV non ha rispettato le
aspettative. Eppure elementi de Il Principe che fu
Promesso facevano inevitabilmente parte de Il
Trono di Spade, sebbene la profezia non sia mai stata
posta in primo piano nella narrazione.
Questo è il motivo per cui è stato
così sorprendente quando House
of the Dragon non solo ha intrecciato Il
Principe che fu Promesso nella storia del prequel, ma lo
ha reso una parte cruciale della storia di successione dei
Targaryen che coinvolge Rhaenyra. Ma c’è anche da aspettarselo,
considerando che George R.R. Martin ha più
influenza creativa su House
of the Dragon di quanta ne abbia avuta con Il
Trono di Spade. Nei futuri spin-off, come la serie
Aegon’s Conquest, la profezia potrà essere
esplorata ulteriormente. Forse alla fine potrà essere ricollegata a
Il
Trono di Spade, fornendo una conclusione.
I libri di GRRM confermeranno chi è
Il Principe che fu Promesso?
Speriamo che The Winds of
Winter risponderà finalmente alla domanda
La domanda da un milione
di dollari è se George R.R. Martin alla fine
confermerà l’identità del Principe ne Le Cronache del Ghiaccio
e del Fuoco. È lecito ritenere che Martin conosca la risposta;
dopo tutto, era consapevole che la profezia era in realtà il sogno
di Aegon il Conquistatore, un fatto che ha tenuto per sé finché non
lo ha rivelato agli showrunner di House
of the Dragon quando la serie era in fase di sviluppo
(non è noto se Martin lo abbia mai detto a Benioff e Weiss ).
Sfortunatamente, sono passati più di
11 anni dall’uscita dell’ultimo romanzo di Le Cronache del
Ghiaccio e del Fuoco. Non c’è una data di uscita in vista per
il sesto libro di Martin, ancora incompleto, The Winds of
Winter. Se George R.R. Martin non completerà
mai Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, forse c’è
speranza che la risposta su chi dovrebbe essere Il Principe
che fu Promesso verrà rivelata in qualche modo in House
of the Dragon o in uno degli altri spin-off de
Il Trono di Spade in sviluppo presso HBO.
House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in
contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a
settimana.
Il dottor Crockett Marcel ha
lasciato Chicago
Med dopo cinque stagioni. Secondo un’esclusiva di
Deadline, Dominic Rains, che interpreta
il chirurgo del pronto soccorso, ha lasciato la serie come series
regular dopo cinque stagioni. Rains è entrato a far parte dello
show della NBC nella quinta stagione come nuovo
collega chirurgo traumatologo del Gaffney Chicago Medical Center
dopo l’uscita di scena di Norma Kuhling, il cui
personaggio, la dottoressa Ava Bekker, anch’essa chirurgo del
pronto soccorso, si è suicidata in seguito al disperato tentativo
di riconquistare il suo ex fidanzato, il dottor Connor Rhodes
(Colin
Donnell). Non è ancora chiaro se Rains sarà presente
nella prossima stagione 10 in qualità di ospite o se questo è il
suo addio definitivo.
Anche se deludente, l’uscita di
scena di Rains non è del tutto una sorpresa, dato che la sua
potenziale uscita di scena era stata prevista in quello che è stato
un emozionante finale di stagione 9 per il dottore di ER. La
penultima stagione dello show ha visto il dottor Marcel lavorare
duramente per ottenere un trapianto di fegato per un ragazzo
nonostante le complicazioni. Nel finale di stagione, il pubblico ha
visto che, nonostante i migliori sforzi di Marcel, il ragazzo ha
sviluppato ulteriori complicazioni a causa di un’infezione in
rapida crescita che alla fine ha visto Marcel rinunciare
all’intervento.
Il padre del ragazzo interviene nel
futile tentativo di convincere Marcel del contrario, spiegando che
suo figlio sarebbe morto senza l’intervento. Purtroppo il paziente
morì e il padre si tolse la vita. La sfortunata svolta degli eventi
ha lasciato Marcel sconvolto e gli ha fatto rivivere vecchi
sentimenti di dolore, dato che in passato aveva perso sua figlia a
causa della luekemia.
Vediamo quindi il capo, Sharon Goodwin (S. Epatha
Merkerson), suggerire a Marcel di prendersi tutto il tempo
di cui ha bisogno lontano dal lavoro per smaltire lo stress della
situazione.
Chicago Med sta subendo
un’importante scossa in vista della stagione 10
Rains è il primo membro del cast a
lasciare lo show dopo il finale della stagione 9, e non è chiaro se
ce ne saranno altri. Dietro le quinte, lo show ha dato il benvenuto
a una nuova direzione con Allen MacDonald, che
assume il ruolo di showrunner e produttore esecutivo dalla
stagione 10 in poi. MacDonald prende le redini della coppia di
coniugi Diane Frolov e Andy
Schneider, che hanno guidato con successo lo show fin dal
suo inizio nel 2015. MacDonald potrebbe apportare nuove idee allo
show, che potrebbe potenzialmente vedere l’uscita o l’aggiunta di
altri medici al Gaffney Chicago Medical Center.
Essendo apparso anche in episodi di
Chicago
Fire e Chicago
P.D. Rains faceva parte del grande universo
di One Chicago e ci mancherà. Prima di entrare nello show di
successo della NBC, ha recitato nel ruolo di Kasius in Marvel’s Agents of
S.H.I.E.L.D.
ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE
SPOILER SU House of the Dragon stagione 2 episodio 3
L’episodio 3 della seconda stagione
di House
of the Dragon (qui
la recensione) presenta alcune delle rivelazioni più scioccanti
e dei momenti potenti del ciclo in corso, con un sacco di nuovo
materiale da analizzare. Il finale della stagione 1 di
House of the Dragon ha visto
Westeros lanciarsi verso la guerra, con Aemond Targaryen che ha
ucciso Lucerys Velaryon a dorso di drago. La seconda stagione ha
visto Rhaenyra (inconsapevole) e la fazione Nera rispondere a
questa atrocità con un atto terribile e violento. Il terzo episodio
esamina in modo importante l’idea che, sebbene sia possibile
raggiungere un’intesa, il ciclo di sangue è già iniziato e non si
può tornare indietro.
Mentre la prima stagione vedeva i
personaggi interagire spesso, anche in occasione di cerimonie,
matrimoni, funerali, la seconda stagione vede i singoli
protagonisti isolarsi. Daemon Targaryen ha iniziato la sua missione
per portare le Terre dei Fiumi dalla parte dei Neri, occupando
Harrenhal con facilità mentre combatte i suoi demoni interiori. Per
i Verdi, Criston Cole ha mobilitato le forze degli Hightower con
una nuova strategia. La cosa più importante è che Alicent e
Rhaenyra si sono incontrate per la prima volta dalla morte
di re Viserys, offrendo a Westeros l’ultima possibilità di evitare
uno spargimento di sangue totale.
La riunione di Alicent e Rhaenyra e
l’importanza del sogno di Aegon
Rhaenyra viene finalmente a
conoscenza delle ultime parole di re Viserys Targaryen
Il filo conduttore più
significativo nel ricongiungimento tra Alicent e Rhaenyra è
l’errata interpretazione da parte della prima delle ultime parole
di re Viserys Targaryen. In delirio, il defunto Signore dei Sette
Regni ha parlato del sogno di Aegon, la visione del Conquistatore
che è raccontata in Cronache del Ghiaccio e del Fuoco (gli eventi
di Il
Trono di Spade). Alicent, che non conosceva la
profezia, ha creduto che Viserys avesse cambiato idea all’ultimo
momento, e avesse scelto di dichiarare suo figlio, Aegon, re.
Questo mette in moto la conquista del trono da parte dei Verdi
nella stagione 1, episodio 9.
Rhaenyra chiede ad Alicent
informazioni sulle ultime parole di re Viserys, capendo alla fine
che Alicent ha interpretato male le parole del re. La corregge,
spiegando che Il sogno di Aegon è una storia, a queste
parole Alicent riconosce il suo errore. È importante notare che
Alicent credeva di fare la cosa giusta, secondo lei stava
semplicemente adempiendo ai desideri di Viserys, poiché in una
certa misura lo amava e ha sempre cercato di agire in maniera
retta, data anche la sua forte fede nel Credo dei Sette. Questo
aspetto della profezia è originale per la serie TV, e aiuta a
rendere Alicent un personaggio più comprensivo, poiché il libro
Fuoco & Sangue lascia intendere semplicemente che
voglia solo vedere suo figlio usurpare il trono di Rhaenyra.
È importante sottolineare che c’è di
più in questa scena oltre al semplice aspetto della profezia di
Aegon, poiché riguarda anche l’arco narrativo di Rhaenyra nella
stagione. In un’intervista esclusiva con Screen Rant, Geeta
Vasant Patel, regista dell’episodio 3 di House of the
Dragon stagione 2, ha fornito alcuni spunti, collegando le
motivazioni di Rhaenyra alla sua relazione con il suo defunto
padre. Rhaenyra vuole sapere se Viserys ha effettivamente cambiato
idea su di lei. Ecco cosa ha detto la regista:
Nella mia mente, e questo è ciò
di cui io e Emma [D’Arcy] abbiamo parlato, lei è lì perché suo
padre ha camminato lungo quella navata nell’episodio 8 e le ha
detto: “Ti amo e scelgo te”. Non l’aveva scelta prima; nessuno
aveva scelto Rhaenyra. È stato un grande momento per lei, e ora
tutto quello che è successo viene buttato via perché a quanto pare
lui ha detto: “No, no, mi rimangio tutto. Non è lei. È quest’altro
ragazzo”. Rhaenyra era lì per chiedere: “Mio padre mi amava? Mi ha
mentito?” E questo è ciò che per lei è importante in quel momento.
È lì che, nella scena, vedrai che Rhaenyra è più emotiva.
Perché Alicent dice che è troppo
tardi per fermare la guerra civile dopo aver realizzato il suo
errore
Alicent sa di avere torto, ma è
troppo tardi per tornare indietro
Nonostante Alicent si
renda conto del suo errore riguardo alla profezia di Aegon, dice
che è troppo tardi per fermare la guerra. Rhaenyra è arrivata nella
speranza di raggiungere un’intesa, cosa che tra di loro riescono a
raggiungere, privatamente, ma le vicende sono già andate troppo
storte perché le cose possano cambiare (ci sono già due vittime
molto importanti: l’erede al seggio del Driftmark, Lucerys, e
l’erede di Aegon, Jaehaerys). Questo dà a Rhaenyra la necessaria
conclusione per continuare ad agire, mentre Alicent ora deve fare i
conti con il senso di colpa per quello che è successo. Ha già
iniziato a vedere quanto Aegon sia imperfetto come re, ma nel
momento in cui è stato messo sul Trono di Spade, il suo gesto è
diventato irreversibile.
Alicent e Rhaenyra sono
profondamente imperfette, ma possiedono una saggezza e una
moderazione che pochi personaggi della serie hanno.
Aegon è il Signore dei Sette Regni.
Aemond Targaryen ha ucciso Lucerys nei cieli sopra Capo Tempesta,
Blood & Cheese hanno ucciso il piccolo Jaehaerys Targaryen ed
entrambe le fazioni hanno convocato gli stendardi e hanno iniziato
a far marciare i loro eserciti per la guerra. Alicent e Rhaenyra
sono profondamente imperfette, ma possiedono una saggezza e una
moderazione che pochi personaggi della serie tengono in
considerazione. Tuttavia, nello stesso senso in cui Alicent ha
perso la presa su Aegon e Aemond, Rhaenyra difficilmente potrebbe
richiamare Daemon pacificamente a Roccia del Drago. La Danza dei
Draghi è iniziata.
Il ritorno di Milly Alcock come
spiegato da Rhaenyra
Daemon riflette sulle conseguenze
delle sue azioni con Rhaenyra
Uno dei colpi di scena
più scioccanti è stato il ritorno di Milly
Alcock nei panni della giovane Rhaenyra Targaryen. Prima
che la magnifica Emma D’Arcy entrasse nel ruolo
alla fine della prima stagione, Alcock ha sapientemente gettato le
basi per Rhaenyra, interpretandola nella sua giovinezza. Il cameo
arriva nel terzo episodio, dopo la discussione esplosiva tra Daemon
e Rhaenyra nell’episodio 2. Al suo arrivo ad Harrenhal, Daemon
inizia ad avere visioni su ciò che lo circonda, con le tetre e
antiche sale che si fondono con le sue emozioni in seguito alla sua
drammatica rottura con Rhaenyra. Geeta Vasant
Patel ha fornito alcuni spunti sulla narrativa di Daemon
per la stagione, dicendo:
Ciò che è importante è che
Daemon ha dato il suo cuore a Rhaenyra. L’ha sposata quando non era
un tipo da matrimonio. Non lascia entrare nessuno, ma ha fatto
entrare lei. E lei, nell’episodio 2, lo ha spinto via e gli ha
detto che era sporco; era brutto. Questo lo ha colpito come un
proiettile, e lui non sopporta i proiettili.
Daemon è incredibilmente emotivo
dopo la loro discussione e il suo metodo abituale per elaborare le
emozioni è la rabbia. Si sente un immenso senso di colpa per il
ruolo che ha avuto nell’omicidio di un bambino. Patel conferma che
Daemon sta vedendo la versione più giovane di Rhaenyra perché è la
versione che lo ammirava. Questa è la prima volta che mostra
rimorso per aver ucciso il principe Jaehaerys, incoraggiato dalla
vergogna che prova per aver ferito Rhaenyra.
Quello che Baela e Moondancer che
inseguono Criston Cole innescano
I draghi sono stati scatenati per
la guerra
L’episodio 3 della seconda
stagione di House of the Dragon ha visto per la
prima volta un drago in azione: si tratta di Moondancer con Baela.
In una scena emozionante, Baela sorprende Ser Criston Cole e Ser
Gwayne Hightower all’aperto, mentre scende su di loro dal cielo.
Questo mostra una certa definizione del personaggio di Baela, che è
stata relegata in secondo piano per la maggior parte del suo tempo.
In Fuoco & Sangue, quella di Baela assomiglia alla
natura selvaggia di Daemon e in particolare non ascolta gli ordini
di Rhaenyra di volare alto ed evitare guai. Tuttavia, la scena ha
implicazioni più ampie per la seconda stagione di House of
the Dragon.
I draghi sono stati liberati e
l’episodio 3 è il precipizio della Danza dei
Draghi, all’altezza del suo nome. Criston Cole ha fatto
del suo meglio per mantenere il suo esercito al di sotto del limite
degli alberi, ma ora sono stati avvistati e la fazione di Rhaenyra
sa che si sono mobilitati. Baela avvisa i neri dei movimenti dei
verdi, il che fa avanzare il conflitto, poiché entrambe le parti
devono agire immediatamente verso la guerra.
Cosa aspettarsi da House Of The
Dragon Stagione 2, episodio 4
I pezzi sono a posto perché la
danza dei draghi abbia inizio
Olivia Cooke and Ewan Mitchell in A Dance of Dragons
(2024)
L’episodio 4 della stagione 2 è
intitolato “La danza dei draghi”, suggerendo un
seguito ai conflitti stabiliti nell’episodio 3. Tutti i pezzi
vengono messi nelle loro posizioni sul tabellone, con Rhaenyra e
Alicent che ora accettano apertamente che la guerra è l’unica
strada da seguire. Il sangue è già stato versato, ma ora la serie è
pronta a esplodere.
House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in
contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a
settimana.
Arrivati a questo punto, La
danza dei draghi si fa sempre più strategica. Siamo quasi
al giro di boa di questa seconda stagione di House
of the Dragon e, anche se, l’azione e la parte più cruenta
della battaglia non sono ancora arrivate questo movimento così
dolce e delicato, la danza appunto, è così piacevole da guardare
che ti fa dimenticare tutto il resto. A livello strategico, Il
mulino in fiamme, è davvero uno degli episodi più importanti
visti fin ora perché espone tutti i personaggi nelle loro più
sorprendenti debolezze: Alicent, Rhaenyra, Daemon, Aegon e
Aegon.
**Questa recensione contiene
spoiler dell’episodio 3 di House of the Dragon 2 “Il mulino in
fiamme**
Partiamo dalla fine solo perché a
livello di hype l’incontro tra Rhaenyra e Alicent è sicuramente
quello più atteso e sperato dai fan per questa nuova stagione di
House
of the Dragon. Il loro passato da personaggi e la chimica
tra le due attrici hanno reso l’incontro il più importante per la
serie soprattutto perché entrambe sono venute a patti con quanto è
successo la notte della morte di Viserys. “Il Re che fu promesso”,
la profezia che si ripete anche più di cento anni prima la storia
di Game of
Thrones, dove ritornerà e sarà anche lì cruciale per la
trama (fino a un certo punto).
La profezia di Aegon il
Conquistatore è fondamentale per la Danza dei Draghi. Viserys l’ha
raccontata ad Alicent sul letto di morte che a sua volta ha creato
il pretesto affinché iniziasse questa guerra. Una volta che
Rhaenyra racconta la verità Alicent non può più appellarsi a quella
che credeva fosse la decisione del marito e questo non solo le dà
più potere ma allo stesso tempo la rende ancora più vulnerabile, in
una corte piena di uomini che cercano di sovrastarsi a vicenda. Il
tentativo disperato di Rhaenyra di evitare la guerra è stato
rischioso e soprattutto inutile. Non eviterà che la guerra civili
si compia ma le ha dato maggior consapevolezza del fatto che il
padre Viserys l’avrebbe voluta sul tron odi spade, non ha mai
cambiato idea. Forte di questo adesso il regno brucerà sotto il
fuoco dei draghi Targaryen.
I demoni di Daemon Targaryen
Gioco di parole non voluto ma che
affettivamente rispecchia quanto è successo al personaggio di
Daemon in Il mulino in fiamme, terzo episodio di House
of the Dragon. Come abbiamo detto questo episodio fa un
lavoro sui personaggi. Credevano di vedere ben poco di Daemon dopo
il suo scontro con Rhaenyra nel
precedente episodio, Rhaenyra la crudele ma Il mulino in fiamme
pone fine a ogni dubbio. Come previsto Daemon si reca ad Harrenhal
un luogo così affascinante e inquietante, perfetto per lui. La
pioggia, le luci soffuse le inquadrature a margine della
telecamera, tutto completa la caratterizzazione del personaggio
così estremamente tormentato. Così tormentato da riportare sulla
scena Milly Alcock nel ruolo di Rhaenyra, quella Rhaenyra bambina
che lo ammira, che lo desidera anche, che lo guarda con occhi
diversi dalla Regina adulta che lo ha smascherato per quello che
è.
Non solo Matt Smith continua a dare
prova della sua innata dote attoriale ma l’interpretazione di Tom
Glynn-Carney nel ruolo di Re Aegon – tra le tante la scene del
bordello con Aemond – aggiungono un ulteriore valore al suo
personaggio. La contrapposizione tra la tristezza fredda del
personaggio di Ewan Mitchell, contrapposta al vero e proprio fuoco
di Glynn-Carney. Sarà interessante vedere altre interazioni tra i
due fratelli Targaryen.
La battaglia mancata del mulino in
fiamme
Perché il titolo dell’episodio porta
il nome di una battaglia che, sullo schermo, non abbiamo visto?
Questo è un grosso punto interrogativo che ci porta al principio di
questo terzo episodio, Il mulino in fiamme. Anche qui due fazioni,
così come i Verdi e i Neri, anche i Bracken e i Blackwood, lottano
per vecchi dissapori e vecchie ferite. Nei libri, questo conflitto
sarà il primo di una serie di guerre che porteranno alla vera
Danza dei Draghi. Si tratta dello scontro nelle
Terre dei Fiumi che causa un primo indebolimento per entrambe le
fazioni. Anche se non vediamo l’azione, l’epilogo di questa
battaglia è una distesa di morti, un primo assaggio di cosa si
prospetta in questa guerra.
House of the Dragon stagione 2 è
disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti),
con un nuovo episodio a settimana.
Chad Stahelski si
sta preparando per il suo prossimo grande progetto, Highlander,
di cui ha rivelato nuovi dettagli sulle riprese. Henry Cavill è a
bordo come protagonista del reboot e il suo entusiasmo per
il film era palpabile, come ha spiegato al CinemaCon all’inizio
di quest’anno. Durante un’intervista con
Collider al Mediterranean Film Festival di Malta, Stahelski ha
condiviso alcune informazioni su questo nuovo ed entusiasmante
capitolo. L’anno scorso Stahelski aveva detto a Collider che puntava a produrre
il film entro un anno, quindi non era troppo lontano, come ha detto
di recente a Weintraub:
“Cominciamo a girare a gennaio
in Scozia, ecco perché vado subito dopo la partenza.Lunedì
vado in Scozia per fare l’ultimo sopralluogo”.
Il film promette di mostrare lo stile d’azione caratteristico
di Stahelski, in particolare i combattimenti con la spada, un
elemento impegnativo ma emozionante per il regista. Il regista ha
riconosciuto la natura cinematografica di questi combattimenti e ha
espresso il suo entusiasmo per il progetto e per tutta la storia
che c’è dietro. “È un’altra opportunità per realizzare una
proprietà che amo”, ha detto Stahelski. “Mi piace l’argomento, mi
piace lavorare con l’immortalità e le storie d’amore attraverso il
tempo. Penso che sia un buon modo per prendere un grande pezzo
d’epoca e la fantascienza e mescolarli insieme”.
Chad Stahelski vuole bilanciare i
combattimenti con le spade con le scene d’azione
Stahelski ha sottolineato la
complessità dell’addestramento degli attori a maneggiare le spade
in modo convincente, evidenziando che realizzare sequenze d’azione
realistiche e coinvolgenti richiede una preparazione e una
dedizione significative. Tuttavia, quando si tratta di bilanciare
l’autenticità con l’intrattenimento, Stahelski è cauto nel non
lasciare che il film diventi solo una serie di combattimenti con la
spada. Essendo ora l’uomo che ha il controllo totale del
franchise, ciò che dice, vale.
Finora il suo lavoro d’azione si è
basato principalmente su scontri a fuoco, quindi il passaggio
all’acciaio rappresenta una sfida per lui, soprattutto perché il
pubblico è stato addestrato a capire cosa aspettarsi in base alla
propria storia.
“Mi atterrò al nocciolo della
questione.La maggior parte del pubblico, uso l’analogia con
le pistole, la maggior parte di quello che sa sulle sparatorie o
sugli inseguimenti in auto, perché la maggior parte di noi non è
coinvolta in sparatorie, inseguimenti in auto o combattimenti con
la spada, lo impara attraverso i film.E ciò che questi film
ci mostrano è per il 95% una stronzata.Non si combatte
contro 50 persone a mani nude e poi si va via, ma è divertente.È la realizzazione di un desiderio.Quindi John Wick,
sappiamo che è un cartone animato – lo so che non lo è – ma ci
divertiamo lo stesso.Ma facciamo ricariche tattiche,
cerchiamo di fare manipolazioni del fuoco, cose che fanno i
professionisti, i militari.Ma poi ci divertiamo,
capisci?Il lavoro con la spada è molto simile”.
Chad Stahelski pensa che il
pubblico non crederà mai a quanto tempo ci vuole per imparare le
acrobazie
Pur avendo a disposizione la
migliore squadra di stuntman del mondo, Stahelski ha notato che
l’addestramento degli attori stessi ai combattimenti e alle
coreografie ha rappresentato una sfida immensa, paragonandola
all’addestramento di membri del pubblico su come diventare atleti
superstar. Stahelski ha aggiunto che persino Keanu Reeves, la star dei film di John Wick, ha impiegato un decennio per imparare a
fare ciò che fa in modo così efficiente, quindi deve assicurarsi di
poter fare affidamento sui suoi attori affinché non si cavino gli
occhi a vicenda durante un combattimento con la spada.
“Ci sono alcuni stili di spada
molto interessanti là fuori, ma la maggior parte delle volte non
abbiamo molto tempo, o non abbiamo accesso ad alcune persone, o i
membri del cast… a volte hai solo tre o quattro giorni, o tre o
quattro settimane per addestrare il membro del cast.Gli attori non sono diversi da voi.Se siete diventati un giocatore di basket dell’NBA,
potreste farlo in tre settimane?Potreste
farlo in tre mesi?Potreste farlo in tre
anni?Eppure, l’onere di farli apparire come i
migliori del mondo mai esistiti è a nostro carico.
Non credo che lei capisca quanto
tempo ci voglia.Possiamo usare alcuni trucchi
cinematografici, controfigure, redazionali.Ma alla fine
della giornata, devi ancora crederci.Ma quando vedete Keanu
Reeves che lavora con la pistola, quello è Keanu Reeves.Quando vedete Keanu guidare, quello è Keanu che guida
l’auto.E ci sono voluti quasi 10 anni per arrivare a questo
punto”.
“Le spade, per me, sono
una delle cose più difficili da fare nelle scene di combattimento,
perché se sbaglio troppo con l’arma da fuoco, i flash della canna
sono digitali“, ha aggiunto. “Quindi non dobbiamo
preoccuparci di ferire nessuno. Quando giriamo in auto, anche
questa è una grande preoccupazione. Ma ora ci sono modi, cavi che
eliminano alcuni dei rischi per il cast”. Ha poi spiegato che “con
le spade è un po’ più difficile, perché ora devo fidarmi del fatto
che i miei attori stiano facendo oscillare questo pezzo di metallo
l’uno contro l’altro, e spero che non si cavino gli occhi o non
accoltellino qualcuno. In ogni film con la spada qualcuno viene
colpito, o colpito alla testa, o qualcosa del genere. Ci vuole un
po’ più di abilità e di dedizione. Quindi questa è sempre una
preoccupazione“.
Stahelski è altrettanto preoccupato
di intrattenere il pubblico, dicendo: “A volte un combattimento di
spade di tre minuti può essere un po’ noioso. Quindi mi preoccupo
di più di ‘Vi annoierò con un film che parla di
combattimenti con le spade? E come faccio a inserire armi
da fuoco, arti marziali, inseguimenti in auto e qual è la parte
della storia? Devo capire anche tutto questo”.
Chad Stahelski vuole che
‘Highlander’ presenti un nuovo stile di combattimento con la
spada
Fiducioso che la sua squadra sia in
grado di rendere tutto convincente, Stahelski non si preoccupa dei
dettagli relativi alla bravura dei suoi attori nel brandire le
spade: il suo obiettivo è ora quello di mettere insieme tutti i
pezzi in movimento, per realizzare il miglior film possibile e
mostrare il combattimento con la spada a una nuova generazione. Ha
detto:
“La maggior parte delle nostre
preoccupazioni ora non riguarda l’addestramento del cast. Abbiamo
messo in moto la macchina e credo che abbiamo il cast giusto.
Abbiamo le persone giuste. Abbiamo gli allenatori giusti. Negli
ultimi sei mesi abbiamo trovato alcuni dei migliori spadaccini che
abbia mai incontrato in vita mia e che ci stanno aiutando. Si
tratta più che altro di capire come mettere insieme tutto questo e
farlo diventare qualcosa. Non è la Principessa Sposa, non è
Crouching Tiger, non è
Master & Commander, non è Zorro. Qual è questo nuovo aspetto
dell’azione o del combattimento con la spada che potrebbe
entusiasmare la gente? Questo mi tiene sveglio la notte“.
Con una grande star come
protagonista e allenatori di prim’ordine, Stahelski è ottimista nel
portare in vita Highlander.
Come maestro del cinema d’azione, il suo impegno nel ridefinire i
duelli con la spada sullo schermo, mantenendo al contempo una
storia avvincente, ecciterà sicuramente i fan dell’originale e i
nuovi arrivati. Restate sintonizzati su Collider per ulteriori
informazioni su Highlander , man mano che la preparazione
delle riprese si fa più intensa. Nel frattempo, l’originale
Highlander è disponibile a noleggio su Prime Video.
Il trailer dell’episodio 4 della
stagione 2 di House of
the Dragon anticipa il prossimo passo della
Danza dei Draghi, mentre entrambe le parti si avvicinano
alla guerra totale. Dopo che la prima stagione ha adattato la
famigerata trama di Blood and Cheese, in cui Daemon assolda due
assassini che uccidono il figlio di sei anni di Aegon e Helaena,
Jaehaerys, come vendetta per la morte di Luke, l’episodio
2 si occupa delle conseguenze dirette. Aegon cerca di
vendicarsi di Rhaenyra, che non si fida più di Daemon, e lo invia
ad Harrenhal per catturare la roccaforte strategica dei Neri.
Il trailer anticipa l’imminente
battaglia nelle Terre dei Fiumi, con immagini di eserciti in marcia
e di Criston Cole che comanda le sue truppe. A un certo punto,
Rhaenyra decide finalmente di mandare in guerra i draghi dei
Neri.
Cosa aspettarsi da House Of The
Dragon Stagione 2, Episodio 4
La battaglia per le Terre dei Fiumi
sarà costellata di fuoco e sangue
L’episodio
3 della seconda stagione di House of
the Dragon ha segnato un altro passo nella lenta
marcia verso la guerra tra i Verdi e i Neri. Daemon, che era stato
mandato via dopo il litigio con Rhaenyra, arriva ad Harrenhal e
Simon Strong (Simon Russell Beale) si arrende al castello senza
opporre resistenza. Mentre Daemon trascorre la notte, ha un incubo
in cui una giovane Rhaenyra (con un cameo a sorpresa di Milly
Alcock) ricuce la testa di Jaehaerys. L’incubo sembra
rappresentare il senso di colpa di Daemon per il suo ruolo nella
morte di Jaehaerys.
Nel frattempo, Criston guida un
esercito verso le Terre dei Fiumi, che considera la chiave della
guerra, un piano che Alicent disapprova, ma che Aegon appoggia,
desideroso di guerra e violenza. L’episodio 3 della seconda
stagione di House of
the Dragonsi conclude con
Rhaenyra che si intrufola ad Approdo del Re per parlare con Alicent
nella Grande Setta, in un ultimo tentativo di evitare la guerra.
Dopo aver discusso della perdita di Luke, di Jaehaerys e delle
ultime parole di Viserys, Alicent si rende conto del suo
malinteso, anche se la verità è già irrilevante con
l’intensificarsi della guerra.
Nel trailer dell’episodio 4,
Rhaenyra decide finalmente di inviare i draghi in guerra, come
consigliato dal suo consiglio. I Neri possiedono più draghi dei
Verdi, il che rappresenta il loro più grande vantaggio nella guerra
che verrà. A giudicare dal trailer, sembra che l ‘episodio
4 mostrerà una grande battaglia nelle Terre dei Fiumi.
House of
the Dragon e il suo predecessore Game of
Thrones sono noti per le loro grandi battaglie – da
“Hardhome”, “La battaglia dei bastardi”, “La lunga notte” e “Le
campane” – e sembra che la stagione 2, episodio 4, di
House of
the Dragonpossa
entrare in quel pantheon.
House of the Dragon
stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli
Stati Uniti), con un nuovo episodio a settimana.
House of Dragon – stagione 2 in
streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Continuano le riprese sul set di
Cleveland, Ohio, di Superman di
James
Gunn e, con le macerie di nuovo in strada, sembra che
si stiano preparando a girare un altro set esplosivo. Speriamo di
potervi mostrare alcuni scatti di queste sequenze più avanti, ma
per ora abbiamo una nuova carrellata di foto degli ultimi due
giorni.
Non c’è nulla di particolarmente
rivelatore, ma abbiamo un paio di nuovi scatti di David Corenswet nei panni di Clark
Kent mentre si fa strada tra la folla. L’immagine in bianco e
nero conferma che l’Uomo d’Acciaio avrà un proprio
merchandise nel DCU, e abbiamo anche un primo piano del
badge stampa del Daily Planet di Kent.
Questa versione di Clark con i
capelli ricci si è rivelata piuttosto controversa, ma è certamente
un modo per distinguere il mite reporter dal suo alter ego dotato
di superpoteri. I fan più attenti hanno anche notato un paio di
nuovi Easter-eggs relativi a
Supergirl e a Glen Glenmorgan, alias Mr. Le foto sono
disponibili ai link sottostanti, insieme a un video di James Gunnche firma autografi per i fan vicino
al set.
Superman,
scritto e diretto da James
Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il
Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane
reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois
Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha
detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è
il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato
alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e
Lois Lane.
Il film è stato anche descritto
come una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di
presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà
seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.
Frantumando le aspettative del
settore,
A Quiet Place – Giorno 1della Paramount
ha battuto i record
del franchising nel suo primo weekend di uscita. Prequel
dei film originali diretti da John Krasinski, il
nuovo film è interpretato da
Lupita Nyong’o e Joseph Quinn nei ruoli centrali ed è
diretto dal regista di PigMichael Sarnoski. John
Krasinski, che ha diretto il primo e il secondo film della
serie principale, ha scritto la storia di A Quiet Place:Day One insieme a Sarnoski, che è subentrato nella
scrittura e nella regia dopo l’abbandono di Jeff
Nichols.
Nel weekend di apertura, il film ha
incassato 53 milioni di dollari in patria e altri 45 milioni di
dollari nei mercati esteri, per un debutto globale
cumulativo di 98,5 milioni di dollari. Oltre 9 milioni di
dollari di questo totale provengono dagli schermi IMAX. Si tratta
di un risultato stupefacente per un film prodotto con un budget
inferiore ai 70 milioni di dollari.
A Quiet Place – Giorno 1 avrebbe dovuto generare
circa 40 milioni di dollari al suo debutto al botteghino nazionale,
ma venerdì è stata osservata una sovraperformance quando ha
superato i record del giorno di apertura sia di A Quiet Place –
Un posto tranquillo che del suo
sequel, A
Quiet Place – parte II.
Entrambi i film sono stati molto
amati: il primo è stato un successo inarrestabile, mentre il
secondo è riuscito a ottenere enormi guadagni al botteghino
nonostante sia uscito nel bel mezzo della pandemia. Infatti,
A
Quiet Place – parte II era
originariamente previsto per l’uscita a marzo 2020, ma è stato
ovviamente posticipato quando le serrate globali hanno bloccato
tutto. Alla fine ha incassato quasi 300 milioni di dollari in tutto
il mondo e ha un “fresco” 91% di gradimento sul sito aggregatore
Rotten Tomatoes. Il primo film ha guadagnato oltre 340
milioni di dollari a livello globale e ha un punteggio RT
ancora migliore, pari al 96%.
Il franchise di “Un posto
tranquillo” ha incassato oltre 700 milioni di dollari in tutto il
mondo
In confronto,
A Quiet Place – Giorno 1 è attualmente fermo a
un “fresco” 84%di approvazione su
RT, anche se il punteggio del pubblico è leggermente
inferiore (73%). Il pubblico del giorno di apertura gli ha
assegnato un CinemaScore B+, che è positivo per i film horror,
anche se i film di A Quiet Place non possono essere
classificati nella stessa categoria di altri franchise di film
spaventosi.
A Quiet Place – Giorno 1 era stato originariamente
pensato con Nichols al timone, che però ha abbandonato il progetto
dopo averlo sviluppato per qualche tempo. Recentemente ha diretto
il thriller poliziesco The
Bikeriders. Krasinski dovrebbe
tornare in qualche veste per il previsto terzo
capitolo della serie principale, dopo aver fatto una
deviazione con il recente film per famiglie
IF, che ha generato oltre 180 milioni di
dollari a livello globale. Interpretato anche da Alex
Wolff e Djimon Hounsou,
A Quiet Place – Giorno 1 è in programmazione
nelle sale.
Dopo aver diretto adattamenti di
fumetti come 300 e Watchmen (entrambi descritti in
precedenza come “impossibili” da portare sullo schermo),
Zack Snyder sembrava perfetto per dirigere il
reboot di Superman del 2013, Man
of Steel.
Il film della DC ha molti fan, ma
anche alcuni elementi divisivi. La distruzione di Metropolis,
l’incapacità di Superman di salvare gli innocenti e la decisione
dell’eroe di uccidere il generale Zod sono i principali. Tuttavia,
anche la morte di Jonathan Kent è un punto critico
importante.
Nel film, Clark Kent lascia morire
il padre adottivo – per suo volere – per evitare che il mondo
scopra che è Superman. La scena non ha avuto l’impatto che Snyder
si aspettava, e molti hanno sostenuto che il kryptoniano avrebbe
potuto facilmente salvare Jonathan.
“È solo la mia fortuna
essere in un film di supereroi ed essere l’unica persona
normale”, ha scherzato Costner. “Mi sono detto:
‘Davvero?Non posso volare?E non
posso far passare la mia prima attraverso il muro?Forse avrei dovuto leggere meglio questa cosa.Sono un contadino?” Quindi l’ho guardato e ho detto: “Ok,
posso esserlo””.
“Pensavo che il dubbio
fosse radicato”, ha detto a proposito della fatidica
decisione di Jonathan. “Ma non c’erano dubbi sul fatto che
lui alzasse la mano e dicesse a suo figlio: ‘Resta
lì'”.
Cosa ha detto Zack Snyder
sulla scena?
Ad aprile, Zack
Snyder aveva condiviso i suoi pensieri sulla scena,
sostenendo che si trattava della decisione giusta.
“La conversazione è
esattamente ciò che dice a Lois… Ho lasciato morire mio padre per
proteggere l’idea che mio padre stava cercando di
proteggere”, ha spiegato il regista. “L’idea che
non ero pronto per essere rivelato al mondo perché non ero
Superman.Sono solo un adolescente che avrebbe
potuto fare un pasticcio.Ho il potere di farlo,
ma ho mai usato i miei poteri in questo modo?”.
“Ho creduto che la sua
visione di ciò che potevo essere fosse più grande di lui”,
ha aggiunto Snyder, parlando dal punto di vista di Clark.
“Questo piccolo incidente in Kansas non era la cosa che mi
avrebbe esposto al mondo”.
Ci aspettiamo di vedere un Uomo
d’Acciaio molto più eroico nel Superman
di James
Gunn, con mamma e papà Kent ancora vivi quando la
storia avrà luogo.
Secondo quanto riferito dalla Sony
Pictures, il debutto sul grande schermo di Sergei
Kravinoff sarà in un film vietato ai minori, il che significa
che possiamo almeno sperare che Kraven venga scatenato in un modo
che renda giustizia ai fumetti. Sfortunatamente, il primo trailer
ha perso molta delle discrete premesse che un’intento del genere
suggeriva, facendo intravedere una versione mutante del classico
cattivo di Spider-Man, The Rhino.
A proposito di SPIDER-MAM,
l’Universo Marvel della Sony non ha ancora un
suo Spider-Man. Questo è stato un sollievo per molti fan, ma quando
l’eroe è una parte così importante di ciò che fa muovere personaggi
come Venom e Kraven, questo particolare inizia a
diventare un problema.
Secondo lo scooper Cryptic HD QUALITY, pare che
questo possa cambiare con questo film “ho sentito dire che
Spider-Man ha un nome nel film.Un’apparizione,
però?Non ne sono sicuro… sia da parte sua che di
Morbius“.
Come potrebbe apparire Spider-Man in Kraven – Il
cacciatore?
Azzardiamo l’ipotesi che Spidey sia
menzionato di sfuggita come qualcuno a cui Kraven
– Il cacciatore potrebbe dare la caccia a New York
City in un futuro sequel (che, visto il buzz negativo e la data di
uscita di dicembre, è difficile immaginare che diventi realtà).
Per quanto riguarda
Morbius, le voci sul ritorno dell’Avvoltoio in
Spider-Man 4
suggeriscono che la Sony ha scartato l’idea di riunire lui e il
Vampiro Vivente in una squadra di supercriminali in grado di “fare
del bene”. Una volta, probabilmente, Kraven
– Il cacciatore faceva parte di questa squadra.
Madame
Web ha introdotto Peter Parker da piccolo nei primi
anni 2000 e, se non fosse stato un progetto standalone, avrebbe
significato che il “SSU” (“Sony’s Spider-Man Universe”) avrebbe
avuto un wall-crawler ai giorni nostri. A dire il vero, è tutto un
po’ confuso e disordinato, quindi vedremo se Kraven
– Il cacciatore chiarirà le cose.
C’è molta eccitazione per il
debutto della Sentinella nel MCU in Thunderbolts* l’anno
prossimo, in particolare perché il personaggio potrebbe cambiare le
carte in tavola per il futuro del franchise.
Dopotutto, è uno dei supereroi
e supercriminali più potenti dell’Universo Marvel, con lo
scapestrato Robert Reynolds che si dirige verso
quest’ultima strada quando il suo alter-ego, The Void, prende il
controllo. Lewis Pullman interpreterà la
Sentinella in Thunderbolts* e
ora abbiamo nuovi dettagli sul suo ruolo nel film.
Secondo lo scoop Daniel Richtman, c’è una
“buona spiegazione” del perché non uccida
semplicemente personaggi come Yelena Belova e Bucky Barnes quando
lo incontrano. La Sentinella, che senza dubbio si considera un
eroe, ha la regola di non uccidere, il che significa che
“li prende a calci nel sedere”.
Per quanto riguarda l’esatta
potenza della Sentinella del MCU, Richtman afferma che è
“forte come Superman”. Anche il
fidato leaker Cryptic HD
QUALITY è intervenuto, affermando di aver sentito che la
Sentinella è “instabile” e “a volte perde
il senso di sé… e fa anche inconsapevolmente cose
spaventose”.
Cosa sappiamo sul viaggiare nel
vuoto in Thunderbolts*?
Abbiamo già sentito che i Thunderbolts*
viaggeranno nel Vuoto, che probabilmente sarà un luogo fisico del
film. Questo suggerisce che gli eroi viaggeranno nella mente di
Sentry per calmarlo; non è chiaro se entrerà in gioco nei futuri
progetti del MCU.
Nei fumetti, Steve
Rogers era inizialmente l’unica persona su cui il Siero
del Super Soldato funzionava. Altre agenzie governative si
sforzarono di creare le proprie versioni e fu alla fine degli anni
’40 che il Progetto Sentry fu concepito per la prima volta: Sentry
fu concepito per la prima volta.
Con l’obiettivo di creare un eroe
100.000 volte più potente del siero che aveva creato Capitan
America, il progetto si impantanò nella burocrazia. Tuttavia, anni
dopo, un tossicodipendente di nome Robert Reynolds
si introdusse nel laboratorio di uno dei professori che vi
lavoravano e ingerì il “Siero della Sentinella d’Oro” mentre era
alla ricerca di un colpo.
In questo modo ha acquisito il
potere di un milione di soli che esplodono, diventando in seguito
uno dei più grandi supereroi dell’Universo Marvel. Ma c’è stato un
colpo di scena: il Vuoto – la personalità repressa di Reynolds – è
emerso in seguito e ha assunto la forma di un mostro oscuro potente
quanto il Guardiano d’Oro, uccidendo milioni di persone.
Scritto da Eric Pearson, Lee Sung
Jin e Joanna Calo e diretto da Jake Schreier, Thunderbolts*
uscirà nelle sale il 5 maggio 2025.
Tutto quello che sappiamo su
Thunderbolts*
Durante il panel dei Marvel Studios al
D23 2022, il presidente dei Marvel
StudiosKevin
Feige ha svelato il cast del prossimo film
Thunderbolts*,
che sarà una squadra composta principalmente da supercriminali e
antieroi. Comprende la Contessa Valentina Allegra de
Fontaine (Julia Louis-Dreyfus), Red
Guardian (David
Harbour), Ghost (Hannah Jon-Kamen), US Agent
(Wyatt
Russell), Taskmaster (Olga
Kurylenko), Yelena Belova/Black Widow
(Florence
Pugh) e Il Soldato d’Inverno (Sebastian
Stan). Secondo quanto appreso la contessa Valentina
Allegra de Fontaine metterà insieme la squadra e potrebbe anche
essere parzialmente responsabile della creazione di
Sentry.
Harrison Ford – ammesso che sia ancora
presente – sostituirà
il defuntoWilliam Hurt nei panni di Thaddeus
“Thunderbolt” Ross. Thunderbolts*
è attualmente previsto nelle sale il 2 maggio
2025. Il film sarà diretto da Jake
Schreier, la cui storia come regista non è estremamente
ampia, avendo lavorato solo a Robot & Frank del 2012,
Paper Towns del 2015 e alla versione filmata del 2021 di
Chance the Rapper’s Magnificent Coloring World Tour.
Lo scorso ottobre abbiamo appreso
che la Disney aveva ritardato di un anno il remake di Biancaneve
a seguito di una serie infinita di titoli negativi da parte dei
media tradizionali.
Tuttavia, nel tentativo di
tranquillizzare gli animi di coloro che erano arrabbiati per le
presunte modifiche alla storia amata, lo studio ha condiviso una
foto accurata del cartone animato della Principessa Disney di
Rachel Zegler insieme ai Sette Nani.
Purtroppo, la cosa si è ritorta contro, perché lo stato
approssimativo degli effetti visivi è stato ridicolizzato e ha
portato molti ad accusare lo studio di aver messo insieme
l’immagine in fretta e furia.
Perché? In precedenza avevamo
sentito dire che non era prevista la presenza dei Sette Nani in
Biancaneve,
ma che il progetto era di concentrarsi su un gruppo di “Banditi”
politicamente corretti. In seguito all’enorme ritardo della data di
uscita del film, la Disney sembra aver agito in fretta per
inserirli nel mix con estese riprese che, secondo la protagonista
Rachel Zegler, sono ora terminate.
Sì, due anni dopo l’inizio delle
riprese di Biancaneve, le cineprese hanno finalmente
smesso di girare. Il prossimo passo sarà un lungo processo di
post-produzione per portare il film di Marc Webb
dove deve essere.
È stato ampiamente riferito che il
film era in fase di test prima dei reshoots e gli addetti ai lavori
non hanno molte speranze che queste riprese aggiuntive possano
salvare l’ultimo remake live-action della Disney.
Nel tentativo di placare i fan, lo
studio ha persino cercato di affermare che le foto del set con
Biancaneve e i suoi Banditi erano false, un’affermazione che
probabilmente li perseguiterà allo stesso modo di quando hanno
mentito dicendo che la nostra prima occhiata a Solo:
A Star Wars Story non era vera!
“Scegliere la gratitudine e
la riconoscenza significa scegliere la pace”, ha detto di
recente la
Zegler a proposito di alcune trollate subite per il ruolo di
Biancaneve. “Per quanto tu voglia ricordare verbalmente
alle persone che essere sotto i riflettori non ti assolve dalla tua
umanità – che ti è permesso avere momenti umani – non fa
necessariamente quello che vuoi che faccia.Li
alimenta ancora di più”.
“Quindi si tratta di
scegliere di essere presenti e sapere che probabilmente stanno solo
avendo una giornata molto difficile.E io sto
facendo un film”, ha concluso.
Chi sta realizzando
Biancaneve?
Marc Webb (The
Amazing Spider-Man) dirige Biancaneve
da una sceneggiatura della regista di BarbieGreta
Gerwig e della drammaturga Erin Cressida Wilson.
Per quanto riguarda i membri del
cast confermati, il film vedrà Rachel Zegler nel ruolo di Biancaneve,
Gal Gadot nel ruolo della Regina Cattiva,
Ansu Kabia nel ruolo del Cacciatore,
Martin Klebba nel ruolo di Brontolo e
Andrew Burnap nel ruolo di Jonathan.
L’uscita di Biancaneve nelle
sale è prevista per il 21 marzo 2025.
Nonostante la pessima performance
critica e commerciale di Madame
Web, la stella di Sydney Sweeney rimane in ascesa. L’attrice di
Euphoria
ha impressionato in Anyone But You e Immaculate
e ha in cantiere diversi progetti di alto profilo, tra cui il
remake di Barbarella.
Per mesi si sono rincorse voci sul
fatto che Sydney Sweeney potesse andare in una Galassia
molto, molto lontana per un progetto di Star
Wars. Ora, l’informatore @MyTimeToShineH ha affermato che
l’attrice è stata scelta per interpretare un Jedi.
Ci risulta difficile credere che
l’attrice prenda in considerazione un ritorno alla televisione,
quindi è probabile che si tratti di un ruolo cinematografico.
Guardando al futuro, il sequel dei sequel guidato da Daisy Ridley, l’evento crossover di Dave
Filoni e la storia del Primo Jedi di James Mangold
sono tutti in cantiere come uscite nelle sale.
The
Mandalorian e Grogu saranno i primi, naturalmente, e si
dice che anche Rogue Squadron di Patty
Jenkins sia ancora in cantiere. Sydney Sweeney potrebbe rientrare in ognuno di
questi film, anche se riteniamo che il ruolo di Mara Jade – l’ex
Primo Cavaliere dell’Imperatore e moglie di Luke Skywalker
nell’Universo Espanso – sarebbe piuttosto eccitante se finalmente
facesse il suo atteso debutto in live-action nell’era Disney di
Star
Wars.
Lo scooper ribadisce anche le
affermazioni passate secondo cui l’attrice sarebbe in trattative
per interpretare un altro supereroe, riferendosi probabilmente a
Blonde Phantom o alla Gatta Nera di Spider-Man 4. Si
aggiunge inoltre che la Lucasfilm desidera che Tony Gilroy e Beau
Willimon, interpreti di Andor, lavorino ad
altri progetti di Star Wars una volta che la serie
terminerà la sua seconda stagione l’anno prossimo.
“Beh, voglio sottolineare la
cronologia dei progetti e spiegare alcune cose… Madame Web è stato
il mio primo progetto in studio in cui sono stata scritturata”,
ha detto Sweeney a proposito del suo primo ruolo in un
blockbuster. “Sono molto grato alla Sony perché è stata una
pietra miliare per me.Mentre lo giravo, stavo
costruendo i pacchetti per Immaculate e Anyone But
You”
“Poi ho preso Anyone But You
quando ho messo insieme il pitch e ho chiamato la Sony dicendo:
‘Ehi, abbiamo questo film che stiamo girando insieme… costruiamo un
rapporto'”, ha aggiunto. “È così che Anyone But
You è stato realizzato e non sarei mai stata in grado di farlo
senza Madame Web”.
Sydney Sweeney ha poi sottolineato di essere
contenta di aver realizzato un progetto che i suoi cugini più
piccoli potessero guardare su e ha ammesso: “È così
difficile non poter essere pienamente coinvolti.Ero un attore”.
Manca ormai meno di un mese
all’uscita nelle sale di Deadpool
& Wolverine e, con le proiezioni per la stampa
che sicuramente inizieranno a breve, è molto probabile che presto
inizieremo a vedere gli spoiler in rete.
I Marvel Studios possono contrastare
questo fenomeno prendendo spunto da
Spider-Man: No Way Home; per quel film del 2021,
alla stampa sono stati mostrati solo i primi 37 minuti del film,
mentre le proiezioni complete a scopo di recensione hanno avuto
luogo solo il giorno prima dell’uscita nelle sale.
Ad ogni modo, ora abbiamo notizie
sulla scena post-credits di Deadpool
& Wolverine e su ciò che non
vedremo.
Il tutto è iniziato con la
condivisione da parte di Devin
Faraci di un’assurda affermazione secondo cui Robert Downey Jr. sarebbe stato preso in
considerazione per il ruolo del Dottor Destino nel MCU. La cosa non
è andata in porto, anche se Daniel Richtman ha poi aggiunto:
“Volevano anche che [Downey Jr.] facesse un cameo in
Deadpool &
Wolverine, in particolare in una scena post-credits, ma
non ha funzionato”.
Poi ha aggiunto: “Doveva
servire sia come preparazione per [Avengers:] Secret
Wars, sia come conclusione di un’altra scena che è ancora
presente nel film, che non spoilero”.
Cryptic HD QUALITY è intervenuto
subito rivelando: “Fondamentalmente, la [scena
post-credits] non è strabiliante.Non prepara
nulla.Questo film è contenuto in sé e non ha
bisogno di essere rivisto per capire qualcosa, come ha dichiarato
lo stesso Shawn [Levy].Tuttavia, in futuro ci
saranno sicuramente degli sviluppi”.
In altre parole, se un tempo si
pensava a un grande cameo per preparare il terreno per il futuro,
ora non è più così. È bene sapere che dobbiamo moderare le
aspettative, perché qualsiasi cosa che vada oltre un divertente
stinger sarà ora una piacevole sorpresa.
Hugh Jackman e Ryan Reynolds in una scena di Deadpool &
Wolverine.
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free
Guy e
The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora
segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki,
incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
George Clooney, star di Batman e Robin, ha fatto una breve apparizione
nel ruolo di Bruce Wayne in The
Flash, ma l’attore ha chiarito che si è trattato di un
“one and done” e che non ha alcun interesse a riprendere il
ruolo.
Sebbene alcuni fan siano stati
felici di rivedere George Clooney nei panni dell’iconico eroe
della DC Comics, la scena – così come il film stesso – si è
rivelata molto controversa, e in generale si è pensato che l’attore
fosse stato riportato in scena per poco più di una rapida gag
visiva.
A parte questo cameo, l’attore
candidato all’Oscar ha evitato i film sui supereroi dopo il tanto
criticato Batman di Joel Schumacher, ma ha già detto che
non escluderebbe necessariamente di interpretare un altro
personaggio dei fumetti se la sceneggiatura fosse di qualità.
George Clooney ha 63 anni e, anche se non li
dimostra e potrebbe cavarsela con un ruolo più giovane, questo
restringe almeno in parte i personaggi per i quali potrebbe essere
in lizza. Al momento, la teoria più diffusa sembra essere quella di
una variante multiversale di Nick Fury, che potrebbe sicuramente
essere introdotta in
Avengers:Secret
Wars.
Si ipotizza anche che potrebbe
interpretare il Dottor Destino nei Fantastici
Quattro. Se Clooney è in trattative per un ruolo
nel MCU, quale personaggio vorreste vedergli interpretare?
Dove abbiamo visto di recente George
Clooney?
“Diretto da Andy
Muschietti, The
Flash vede Barry Allen viaggiare nel tempo per
cambiare gli eventi del passato. Ma quando il suo tentativo di
salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry
rimane intrappolato in una realtà in cui il Generale Zod è tornato,
minacciando l’annientamento, e non ci sono Super Eroi che possano
aiutarlo. A meno che Barry non riesca a far uscire dalla pensione
un Batman molto diverso e a salvare un kryptoniano imprigionato…
anche se non quello che sta cercando.
In definitiva, per salvare il mondo
in cui si trova e tornare al futuro che conosce, l’unica speranza
di Barry è correre per la sua vita. Ma il sacrificio finale sarà
sufficiente a resettare l’universo?”.
The Flash
è prodotto da Barbara Muschietti e Michael Disco, con una
sceneggiatura di Christina Hodson e una storia di John Francis
Daley & Jonathan Goldstein e Joby Harold, basata sui personaggi
della DC. Warner Bros. Pictures presenta una produzione Double
Dream/a Disco Factory di un film di Andy Muschietti.
Alla vigilia di luglio, un film del
2024 si è finalmente unito al club del miliardo. Inside
Out 2 della Disney/Pixar ha aperto
alla grande quando è arrivato nelle sale il 14 giugno e nelle
ultime due settimane si è comportato costantemente bene. Ora, il
sequel animato acclamato dalla critica è diventato ufficialmente il
primo film del 2024 a superare il traguardo di 1 miliardo di
dollari al box office globale.
Dopo 19 giorni di uscita,
Inside Out 2 ha incassato 469,3 milioni di
dollari in Nord America e 545,5 milioni di dollari a livello
internazionale, per un totale mondiale di 1,015 miliardi di
dollari. Il film è diventato uno degli 11 film d’animazione della
storia a superare questo traguardo (otto dei quali sono titoli
Disney) ed è il più veloce a farlo.
Questi numeri sono molto
incoraggianti per le sale cinematografiche, poiché questo livello
di mega-blockbuster è diventato una rarità dopo la pandemia. È
anche una buona notizia per la Pixar, visto che negli ultimi anni
l’amato studio ha faticato al botteghino e che film come
Turning Red, Soul
e Luca
sono stati inviati direttamente al servizio di streaming
Disney+.
Il regista diInside Out e
capo della Pixar, Pete Docter, ha sottolineato in precedenza che la
strategia dell’era COVID ha “addestrato” il pubblico a guardare i
film a casa, il che spiega, secondo lui, la scarsa performance
(almeno in termini comparativi) di Lightyear
del 2022 e Elemental del 2023. Le date di
debutto del film in digitale e in streaming non sono ancora state
annunciate.
“A nome dei proprietari di
sale cinematografiche di tutto il Paese e di tutto il mondo,
vogliamo congratularci con Inside Out 2 della Disney per aver
incassato un miliardo di dollari più velocemente di qualsiasi altro
film d’animazione della storia”, ha dichiarato Michael
O’Leary, presidente e amministratore delegato della National
Association of Theatre Owners. “Lo straordinario successo
globale del film dimostra ancora una volta che il pubblico di tutto
il mondo risponde ai film avvincenti e divertenti e che vuole
goderseli sul grande schermo”.
Disney – Pixar Inside Out 2
torna nella mente dell’adolescente Riley proprio mentre il quartier
generale viene improvvisamente demolito per far posto a qualcosa di
completamente inaspettato: nuove emozioni!Gioia,
Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto, che da tempo gestiscono
un’operazione di successo, non sanno come comportarsi quando arriva
Ansia.E sembra che non sia sola.
Maya Hawke presta la voce ad Ansia, mentre
Amy Poehler è la voce di Gioia. Il cast vocale
comprende anche Lewis Black, Phyllis Smith, Tony Hale e
Liza Lapira. Diretto da Kelsey Mann e prodotto da Mark
Nielsen.
Mentre va in onda oggi l’episodio
finale dell’arco Hashira Training di Demon Slayer: Kimetsu no
Yaiba, Crunchyroll, la casa per
eccellenza degli anime in tutto il mondo, ha annunciato di aver
acquisito l’attesissimo Demon
Slayer: Kimetsu no Yaiba Il Castello Dell’ Infinito,
che arriverà in esclusiva nelle sale cinematografiche di tutto il
mondo come un’epica trilogia di film.
I tre film saranno distribuiti da Crunchyroll e Sony
Pictures Entertainment in tutto il mondo, esclusi alcuni
territori asiatici selezionati tra cui il Giappone. Non c’è ancora
una data ufficiale di uscita. L’evento cinematografico in tre parti
rappresenta l’arco finale e il culmine della popolarissima e
pluripremiata serie anime shonen.
“Demon Slayer è stato un franchise fenomenale e noi di
Crunchyroll siamo felici di averne fatto parte fin
dall’inizio“, ha dichiarato Rahul Purini, Presidente di
Crunchyroll. “Crunchyroll è entusiasta di poter portare questa
trilogia di film ai fan, sul grande schermo, e promette di essere
uno degli eventi culturali pop veramente epici del nostro tempo
quando arriverà nelle sale“.
Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba è basato sulla serie
manga di Koyoharu Gotoge pubblicata sotto SHUEISHA’s JUMP COMICS,
che consta di 23 volumi e oltre 150 milioni di copie in
pubblicazione. Il franchise ha conquistato l’ammirazione di milioni
di fan in tutto il mondo dal suo debutto nel 2018. La storia inizia
quando Tanjiro Kamado, un ragazzo la cui famiglia è stata uccisa da
un demone, si unisce al Demon Slayer Corps per far tornare umana la
sorella minore Nezuko dopo che questa è stata trasformata in un
demone.
Quello del revenge
movie è da sempre un filone di film particolarmente
popolari e acclamati, dove il protagonista di turno intraprende una
spedizione punitiva nei confronti di quanti hanno ucciso o rapito
dei suoi cari. Da prima genere prettamente pensato per un pubblico
maschile, negli ultimi anni, fortunatamente, sono stati realizzati
sempre più film dove ad andare in cerca di vendetta è un
personaggio femminile. Da Il
buio nell’anima a Colombiana, da Peppermint
– L’angelo della vendetta fino al recente Army of
One.
Diretto da Stephen
Durham, regista qui alle prese con un genere diverso dopo
essersi occupato prevalentemente di
horror, Army of One è un intenso
thriller che fa della sua solitaria protagonista una
personalità dotata della forza e delle capacità di un intero
esercito, come recita il titolo. Realizzato nel 2020, il film non
ha però ottenuto un’adeguata distribuzione, anche per via della
pandemia di Covid-19, cosa che lo ha portato a passare piuttosto in
sordina.
Ed ecco perché il suo passaggio
televisivo è l’occasione per gli appassionati di questo genere per
scoprire questo solido
thriller
d’azione ricco di colpi di scena e sequenze di grande impatto.
In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali
curiosità relative a Army of One. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e al suo finale. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio
catalogo.
La trama di Army of
One
Protagonista del film è
Brenner, un’agente delle forze speciali, che
insieme a suo marito Dillon parte per
un’escursione nei boschi per staccare dal lavoro. Durante le loro
esplorazioni si intrufolano in una baita e scoprono per caso un
deposito illegale di armi e droghe. I due, capendo la gravità della
situazione, tentano di fuggire. Il loro tentativo è però vano
perché i trafficanti, capitanati dallo
spietato Butch, li vedono, li inseguono e
riescono a catturarli.
I criminali non si accontentano di
una semplice cattura ma dopo aver torturato la coppia, uccidono
Dillon e pensano di aver ucciso anche Brenner che invece sopravvive
alle violenze inflitte. La donna, riuscita a liberarsi, è ora
intenzionata a vendicare il marito. Rabbia e dolore uniti alla sua
preparazione militare le daranno la forza e la determinazione di un
intero esercito, che la aiuterà in questa caccia al nemico.
Il cast del film e le location dove è stato girato il film
Ad interpretare la protagonista,
Brenner, vi è l’attrice Ellen Hollman, nota
per aver recitato anche nella serie Spartacus e nei film
Love and
Monsters e Matrix:
Resurrections. Accanto a lei, nel ruolo del marito Dillon,
vi è invece l’attore Matt Passmore, visto nelle
serie Satisfaction e The Glades.
L’attrice Kendra Carelli interpreta invece Emily,
mentre Alan Moore è il detective Frank Shelton,
uno dei pochi uomini di cui Brenner può fidarsi.
Gary Kasper
interpreta Buth, mentre Stephen Dunlevy è Hank,
uno dei mercenari. L’attore, nella vita reale, è il marito di
Ellen Hollman. Infine, l’attrice Geraldine
Singer, recentemente vista nei film Scappa – Get
Out, Nessuno ti
salverà e Lisa
Frankenstein, interpreta Mama, potente criminale in cui si
imbatterà Brenner. Per quanto riguarda le location dove si sono
svolte le riprese, invece, i luoghi prescelti si possono ritrovare
in Alabama e in Georgia.
Come finisce il film? Ecco la
descrizione del finale
Nel corso del film Brenner scopre
che Butch fa capo ad una donna di nome Mama, che
possiede quasi tutta la città e gestisce tutti gli affari di droga
che in essa avvengono. Pertanto, detiene il potere maggiore
all’interno di questi confini. Seguendo le tracce dei suoi uomini e
uccidendoli uno dopo l’altro, Brenner arriva finalmente a una casa
di proprietà di Mama, dove affronta Butch e lo uccide.
Brenner viene a quel punto inseguita
dagli scagnozzi di Mama all’interno della foresta. Durante
l’inseguimento, Brenner fa la conoscenza di Emily, che eraa tenuta
prigioniera da Mama ed è incinta del figlio di Butch. Brenner le
promette che, qualunque cosa accada, si assicurerà che Emily e il
nascituro restino al sicuro. Tuttavia, decide di usare la ragazza
come esca per attirare allo scoperto Mama.
Quando però la criminale trova
Emily, si genera una situazione di stallo, con Mama che tiene la
ragazza bloccata con un coltello alla gola. In un momento di
distrazione di Brenner, Mama uccide senza pietà Emily, che esala
l’ultimo respiro tra le mani di Brenner. Quest’ultima, disperata
per non essere riuscita a mantenere la sua promessa, giura
ulteriormente vendetta nei confronti della criminale, ormai rimasta
a corto di scagnozzi.
Poco dopo, Mama passare il tempo
fuori casa mentre uno dei suoi ragazzi sta per darle del tè.
Proprio in quel momento, Mama riceve un messaggio con scritto
“giorno del giudizio” sul suo telefono e sente un colpo di
pistola. Pochi istanti dopo, un proiettile le buca la fronte,
lasciandola morta sulla sedia. Naturalmente è Brenner ad aver
sparato da lontano, che può così considerare conclusa la sua
vendetta, pur dovendo vivere con il rimorso per non essere riuscita
a salvare suo marito ed Emily.
Il trailer di Army of One e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Army
of One grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Google Play,
Apple TV, Now e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 29
giugno alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Ci sono film in grado di insegnare
molto ai propri spettatori. Ci sono film per imparare ad amare,
film per nutrire l’indignazione e ci sono film che invece insegnano
a guarire dalle ferite che la vita provoca. Pochi titoli riescono
in quest’ultimo intento come Will Hunting – Genio
ribelle, opera del 1997 diretta Gus Van Sant e con
protagonista Matt Damon. All’interno di questa, scritta
dallo stesso Damon insieme all’amico Ben Affleck, si
propone infatti la storia di un ragazzo problematico, emarginato da
quanto lo circonda e con un disperato bisogno di lasciar andare
ogni barriera protettiva per poter amare ed essere amato
veramente.
Il percorso del protagonista si
presenta dunque come una serie di importanti lezioni di vita, che
smontano pezzo dopo pezzo l’inutile corazza che egli si era formato
da solo. Will Hunting – Genio ribelle non è solo
un film che racconta ciò in modo estremamente sincero e genuino,
con una bontà rara, ma è anche uno dei migliori film degli anni
Novanta, che ha contribuito a forgiare un modo alternativo di fare
cinema. Ideato originariamente come thriller, l’interesse dei due
sceneggiatori si è poi infatti asciugato verso una trattazione più
complessa dell’animo umano, dei rapporti e di quanto questi siano
delicati.
Will Hunting – Genio
ribelle fu un successo straordinario, premiato con due
Oscar (tra cui quello per la miglior sceneggiatura originale). A
distanza di oltre vent’anni è ancora un titolo in grado di
insegnare qualcosa di più ad ogni nuova visione. Questo perché è
possibile, di volta in volta, porsi dal punto di vista di un
diverso personaggio, imparando quanto c’è da sapere sull’amore, il
rimpianto, l’amicizia, il dolore e l’importanza delle piccole cose.
Sono molte le curiosità legate al film e proseguendo qui nella
lettura si potrà scoprire tutto ciò che occorre sapere.
La vicenda del film si svolge nella
città di Boston. Il ventenne Will Hunting vive in
un quartiere di periferia e come questo anche lui si trova ai
margini di un mondo nel quale non si riconosce. Le sue giornate
sono composte da lavori precari e uscite insieme agli amici
Chuckie, Morgan e
Billy. Quelli con loro sono gli unici momenti
davvero felici per il giovane, altrimenti insicuro sul proprio
futuro e tormentato dal proprio violento passato. È proprio durante
una serata con gli amici che incontra la dolce
Skylar, studentessa di Harvard di cui si innamora,
venendo ricambiato. Mentre vive questo grande sconvolgimento
sentimentale, però, Will va incontro ad una serie di eventi che
cambieranno per sempre la sua vita.
Lavorando come lava pavimenti nel
dipartimento di matematica della prestigiosa università MIT, egli
risolve quasi per caso un complicatissimo problema di matematica
presente su una lavagna. Così facendo viene notato dal professor
Gerald Lambeau, il quale riconosce in Will un vero
genio. Convincere il ragazzo, estremamente schivo, a riconoscere la
sua capacità e farne qualcosa di grande sarà però un compito arduo.
Per riuscirci, Lambeau si rivolgerà ad un suo vecchio amico, lo
psicologo Sean Maguire, il quale è reduce dal
lutto della moglie. Costretto ad una serie di sedute con questi,
Will imparerà lentamente a lasciarsi andare, apprendendo molto e
insegnando altrettanto al malinconico Maguire.
Will Hunting – Genio ribelle è basato su una
storia vera?
Di base, la risposta a questa
domanda è no, Will Hunting – Genio ribelle non è basato su
una storia vera. Giustamente, però, Damon ha iniziato a concepire
il racconto ispirandosi a cose che gli erano proprie e che
conosceva avendole vissute in prima persona o per sentito dire.
Inserì dunque molte delle sue esperienze da studente nel racconto
del protagonista, tra cui il suo rapporto con la fidanzata
dell’epoca. Una celebre scena del film ispirata ad un evento
realmente accaduto è però quella in cui Will risolve il complicato
problema sulla lavagna del college. Damon ha raccontato che suo
fratello fece una cosa simile a suo tempo, fornendo non una
soluzione corretta al problema ma una falsa soluzione così
articolata da sembrare vera.
Al di là di ciò, però, vi è una
leggenda urbana che ha a sua volta ispirato tale scena. Questa ha
per protagonista il matematico George Dantzig, il
quale nel 1939, quando ancora era a Berkeley come studente, arrivò
in ritardo di pochi minuti ad una lezione del professor
Jerzy Neyman. Questi aveva nel frattempo già
scritto alla lavagna quattro esempi di problemi di statistica
irrisolti. Presumendo che fossero compiti per casa, Dantzig se ne
annotò due e pochi giorni più tardi produsse una completa soluzione
per entrambi. Sei settimane dopo, Dantzig ricevette una visita dal
Neyman, che aveva rielaborato una delle soluzioni di Dantzig perché
fosse pubblicata su una rivista di matematica. Dantzig scoprì così
dell’effettiva importanza di quanto risolto.
Come annunciato in apertura, ad
interpretare il protagonista Will Hunting vi è l’attore
Matt Damon. All’epoca
ancora poco conosciuto, questi dovette imporsi non poco per poter
recitare in tale ruolo. L’essere l’autore della sceneggiatura,
però, gli diede maggior autorità riguardo a tale scelta. Alla fine
ottenne quanto desiderato, arrivando anche ad ottenere una
nomination all’Oscar per la sua interpretazione. Nei panni dei suoi
amici vi sono invece Ben Affleck nei panni
di Chuckie, Casey Affleck
in quelli di Morgan e Cole Hauser per Billy. Ad
interpretare Skylar, invece, è l’attrice Minnie
Driver, qui al suo primo ruolo importante, per il quale fu
poi nominata all’Oscar come miglior attrice non protagonista.
Uno dei ruoli più celebri e amati
del film è quello dello psicologo Sean Maguire. Ad interpretarlo vi
è il grande Robin Williams, che per
la sua interpretazione vinse il premio Oscar come miglior attore
non protagonista. Williams rimase da subito affascinato dalla
sceneggiatura, e contribuì in modo significativo ad aggiungere
determinate battute. Le sue improvvisazioni sono ricordate come tra
le più memorabili del film. Nel ruolo del professor Gerald Lambeau
vi è invece il noto attore svedese Stellan Skarsgård.
L’attore allo stesso modo accettò con grande entusiasmo di
partecipare, rivelandosi la scelta più giusta per dar vita al
freddo ma non infallibile professore di matematica.
Il monologo di Robin
Willams e le frasi più belle del film
Qui di seguito si riportano invece
alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai
personaggi del film, come anche il celebre monologo recitato da
Robin Williams,
considerato tra i più belli mai scritti. Attraverso di essi si
potrà comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le
variegate personalità dei protagonisti.
“Se ti chiedessi sull’arte
probabilmente mi citeresti tutti i libri di arte mai scritti…
Michelangelo. Sai tante cose su di lui: le sue opere, le
aspirazioni politiche, lui e il Papa, le sue tendenze sessuali,
tutto quanto vero? Ma scommetto che non sai dirmi che odore c’è
nella Cappella Sistina. Non sei mai stato lì con la testa rivolta
verso quel bellissimo soffitto… Mai visto. Se ti chiedessi sulle
donne, probabilmente mi faresti un compendio sulle tue preferenze,
potrai perfino aver scopato qualche volta… ma non sai dirmi che
cosa si prova a risvegliarsi accanto a una donna e sentirsi
veramente felici. Sei uno tosto.
E se ti chiedessi sulla guerra
probabilmente mi getteresti Shakespeare in faccia eh? “Ancora
una volta sulla breccia, cari amici!”… ma non ne hai mai sfiorata
una. Non hai mai tenuto in grembo la testa del tuo migliore amico
vedendolo esalare l’ultimo respiro mentre con lo sguardo chiede
aiuto. Se ti chiedessi sull’amore probabilmente mi diresti un
sonetto. Ma guardando una donna non sei mai stato del tutto
vulnerabile… non ne conosci una che ti risollevi con gli occhi,
sentendo che Dio ha mandato un angelo sulla terra solo per te, per
salvarti dagli abissi dell’Inferno. Non sai cosa si prova ad essere
il suo angelo, avere tanto amore per lei, vicino a lei per sempre,
in ogni circostanza, incluso il cancro.
Non sai cosa si prova a dormire
su una sedia d’ospedale per due mesi tenendole la mano, perché i
dottori vedano nei tuoi occhi che il termine “orario delle visite”
non si applica a te. Non sai cos’è la vera perdita, perché questa
si verifica solo quando ami una cosa più di quanto ami te stesso:
dubito che tu abbia mai osato amare qualcuno a tal punto. Io ti
guardo, e non vedo un uomo intelligente, sicuro di sé, vedo un
bulletto che si caga sotto dalla paura. Ma sei un genio, Will, chi
lo nega questo.
Nessuno può comprendere ciò che
hai nel profondo. Ma tu hai la pretesa di sapere tutto di me perché
hai visto un mio dipinto e hai fatto a pezzi la mia vita del cazzo.
Sei orfano giusto? Credi che io riesca a inquadrare quanto sia
stata difficile la tua vita, cosa provi, chi sei, perché ho letto
Oliver Twist? Basta questo ad incasellarti? Personalmente, me ne
stra-frego di tutto questo, perché, sai una cosa, non c’è niente
che possa imparare da te che non legga in qualche libro del cazzo.
A meno che tu non voglia parlare di te. Di chi sei. Allora la cosa
mi affascina. Ci sto. Ma tu non vuoi farlo… vero, campione? Sei
terrorizzato da quello che diresti. … A te la mossa,
capo.”
Di seguito, invece, alcune delle più belle frasi del film:
La libertà, se l’ha
dimenticato, è il diritto dell’anima di respirare, e se essa non
può farlo le leggi sono cinte troppo strette. Senza libertà l’uomo
è una sincope. (Will Hunting)
Avrai dei momenti difficili, ma
ti faranno apprezzare le cose belle alle quali non prestavi
attenzione. (Sean Maguire)
Spesso vorrei non averti mai
conosciuto, perché potrei dormire la notte. E non dovrei vivere con
la consapevolezza che c’è qualcuno come te in giro… e non dovrei
vederti gettare tutto al vento. (Gerald Lambeau)
Personalmente, me ne strafrego
di tutto questo, perché, sai una cosa, non c’è niente che possa
imparare da te che non legga in qualche libro del cazzo. A meno che
tu non voglia parlare di te. Di chi sei. Allora la cosa mi
affascina. Ci sto. Ma tu non vuoi farlo… vero, campione? Sei
terrorizzato da quello che diresti. … A te la mossa, capo.
(Sean Maguire)
Il trailer di Will
Hunting – Genio ribelle e dove vedere il film in
streaming
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Will Hunting – Genio
ribelle è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV,Chili Cinema, Google Play,
Apple TV, Prime Video e Now. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di sabato 29 giugno alle ore
21:15 sul canale TwentySeven.
Negli ultimi anni sono diversi i
film italiani che hanno affrontato il tema della genitorialità,
affidandosi il più delle volte alla commedia ma senza rinunciare
talvolta anche ad elementi fantasy. Titoli come 10
giorni senza mamma o Tre di
troppo sono solo due esempi, ma ad essi si può ora
accostare anche La seconda chance, il nuovo film
di Umberto Riccioni
Carteni, già regista anche di Diverso da
chi?,Divorzio
a Las Vegas e Quasi orfano.
“La seconda chance – dice
il regista Umberto Carteni – affronta la tematica
genitori-figli con leggerezza, ma trattando in modo sincero le
dinamiche che si creano all’interno di un nucleo famigliare. Il
film vuole divertire, ma senza tradire l’autenticità dei
personaggi, le loro inquietudini, le distanze che si creano tra i
genitori e i figli. È così che il racconto ci porta a riflettere su
quanto noi genitori non conosciamo le vite dei nostri ragazzi:
spesso troppo presi dalle nostre vite, rivolgiamo a loro uno
sguardo superficiale e disattento”.
In mezzo alla sua leggerezza, La
seconda chance mira dunque anche a sollevare riflessioni
quanto mai importanti che, tra risate ed emozioni, permettono di
interrogarsi sui propri rapporti famigliari e su quanto davvero
conosciamo le persone a cui siamo legati. Prima di intraprendere
una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama di La seconda
chance
Protagonisti del film sono
Max e Anna Mancini, una coppia
insieme da ben venticinque anni e con due figli gemelli
adolescenti, Tina e Nico. I due
ragazzi hanno però caratteri opposti: Tina è una giovane ribelle,
poco dedita allo studio, mentre suo fratello Nico, invece, è un
ragazzo tranquillo e solitario, con una gran passione per i
videogames. Anche per via di queste differenze, da sempre tra Max e
Anna e i ragazzi ci sono tensioni. L’apice di questa costante
battaglia tra genitori e figli viene però toccato il giorno del
diciottesimo compleanno dei gemelli, quando Max e Anna concedono
loro di organizzare una festa a casa, che degenererà
totalmente.
È a quel punto che i due genitori si
renderanno conto di non sapere nulla dei loro figli e si chiedono
se non abbiano sbagliato qualcosa nella loro educazione, ricordando
con nostalgia quel tempo in cui Tina e Nico non erano altro che due
adorabili bambini bisognosi di protezione. Quando la disastrosa
serata di compleanno giunge a termine, viene allora data a Max e
Anna una seconda chance per far chiarezza nel rapporto con Tina e
Marco e provare, se mai possibile, a non ripetere gli stessi errori
ma anzi a recuperare quel rapporto sempre più incrinato.
Il cast di La seconda
chance
Ad interpretare Max vi è l’attore
Max Giusti, noto per la sua attività televisiva ma
anche per aver recitato nei film Ladri si nasce, Famosi in 7
giorni e Appena un
minuto. Giusti è però anche noto per essere il doppiatore
italiano di Gru nella trilogia animata di Cattivissimo me. Accanto a lui, nel ruolo della moglie
Anna vi è l’attrice Gabriella Pession,
recentemente vista nella serie La porta rossa nel ruolo di
Anna Meyer, ma anche nel film Una
commedia pericolosa. Vittoria Gallione e
Fabio Bizzarro sono invece gli interpreti di Tina
e Nico. L’attore Maurizio Mattioli interpreta
invece nonno Fausto.
Il trailer di La seconda
chance e dove vedere il film in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di
sabato 29 giugno alle ore 21:10
sul canale Rai Movie. Di conseguenza, per un
limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma
Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche
oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla
piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far
partire la visione.
My Lady Jane, una
nuova serie arrivata su Prime
Video, è l’ultima di una tendenza in costante crescita
nella fiction televisiva storica. Si tratta di prendere una figura
storica di un certo rilievo, come Dick Turpin o
Caterina la Grande, e di raccontare o ampliare
in modo narrativo la storia della loro vita attraverso la lente di
una commedia anacronistica. Alcune hanno avuto un successo
strepitoso, come The Great e Our Flag Means Death,
altre, come
Dickinson e The Completely Made-Up Adventures of Dick
Turpin, non hanno avuto la notorietà che forse meritavano.
Sebbene l’idea non sia nuova, è innegabilmente in voga da un paio
d’anni.
L’obiettivo di questi spettacoli
non è mai stato quello di fornire al pubblico una narrazione
accurata degli eventi, pur esponendo alcuni fatti, dai più
elementari ai più sorprendenti. La priorità è quella di
intrattenere il pubblico e magari interessarlo alla storia vera, ma
in alcuni casi, come in
My Lady Jane, le persone potrebbero rimanere un po’
deluse dalla verità. My Lady Jane è una narrazione
fittizia, in un universo alternativo, delle prove e delle
tribolazioni di Lady Jane Grey.
La pronipote di Enrico VII, che
vinse la Guerra delle Rose per rivendicare il trono d’Inghilterra,
e pronipote di Enrico VIII, e soprattutto regina d’Inghilterra per
poco più di una settimana. La Regina dei nove giorni è una
di quelle tragedie storiche poco conosciute che non
vengonoannoverate nell’elenco dei monarchi inglesi
che gli scolari britannici devono ricordare. Inutile dire che la
versione libera e armata di pugnale che vedremo in My Lady
Jane è molto lontana da quella che è stata nella storia, ma
nonostante la sua brevità, c’è una storia affascinante su quei nove
giorni e oltre.
Legata direttamente alla famiglia
reale, Lady Jane Grey visse una vita di immensi privilegi.
Come per molti personaggi storici, la sua data di nascita esatta è
stata contestata da molti storici, ma l’anno di nascita è
generalmente accettato come 1537.
Secondo Lady Jane Grey: A Tudor
Mystery di Eric Ives, la ragazza fu cresciuta con l’amore per
l’apprendimento, imparando diverse lingue e venendo istruita in
materie come la filosofia classica. Visse la vita di molte ragazze
nobili, con tutti i fronzoli e il tempo libero che una ragazza può
chiedere, muovendosi nella vita di corte nella speranza di
sposarsi bene.
Essendo imparentata con il
re, l’idea della successione non la preoccupava. Dopo
tutto, c’era già un figlio ed erede pronto a prendere la corona,
Edoardo VI, e poi c’era la questione delle sue due
sorellastre, Maria ed Elisabetta, le cui pretese al trono erano
state ripristinate con il Terzo Atto di Successione del 1544.
Per Jane, quindi, tutto filò liscio come l’olio. Sposò Lord
Guildford Dudley nel 1533 e tutto ciò che dovevano fare era
sedersi e guardare il loro primo cugino Edoardo guidare
l’Inghilterra verso il futuro.
Il destino e l’ironia avevano
altri piani. Dopo i molteplici matrimoni e i tentativi di
Enrico di creare un erede maschio, Edoardo VI morì all’età di 15
anni dopo un regno disastroso ed estremamente breve come re. Sul
letto di morte, ridisegnò le regole di successione, non volendo che
il regno protestante dei Tudor finisse con la sorellastra
cattolica. Nelle sue “disposizioni per la successione”, fece
passare sia Elisabetta che Maria e, senza eredi maschi protestanti
a cui dare la corona, Lady Jane Grey divenne regina
d’Inghilterra il 10 luglio 1553.
La Grey aveva sedici anni quando le capitò questa
opportunità e, nonostante l’aspettativa di vita fosse di
soli 42 anni, non era qualcosa a cui Jane si era preparata per
tutta la vita. Chi invece si stava preparando alla monarchia era
Maria
Tudor, che fu piuttosto infelice nell’apprendere che la
posizione che le spettava era stata strappata da sotto i suoi
piedi. Mentre Jane attendeva con ansia l’incoronazione, Maria
iniziava ad accumulare un esercito di seguaci.
Secondo gli storici Wilbur
Kitchener Jordan e Geoffrey Elton, i
seguaci di Maria erano un misto di coloro che volevano schiacciare
il protestantesimo con una regina cattolica romana e di coloro che
credevano sinceramente che Maria fosse l’erede legittimo rispetto a
Jane, indipendentemente dalle differenze religiose. Dopo
tutto, era la prima figlia di Enrico da Caterina
d’Aragona, aveva il voto del popolo e l’appoggio piuttosto
improvviso del Consiglio privato d’Inghilterra.
Ci vollero solo nove
giorni, mentre Grey aspettava ansiosamente nella Torre di Londra,
perché Maria la deponesse il 19 luglio 1553. In un attimo,
prima che si potessero definire i dettagli della sua improvvisa
ascesa, il regno della regina Jane era finito. Nonostante la
sanguinosa eredità che avrebbe lasciato, Maria era riluttante a
giustiziare la prima cugina e suo marito.
Dopo tutto, i due si erano messi
sulla sua strada senza alcuna colpa, salendo al trono per un caso
fortuito grazie alle macchinazioni di John Dudley, duca di Northumberland. Per questo motivo,
dopo l’incidente, furono effettivamente agli arresti domiciliari
per diversi mesi. Tuttavia, sebbene Jane non avesse fatto nulla di
male, poiché la ribellione di Wyatt era iniziata in risposta al suo
governo, Maria vide la sua presenza come una minaccia eccessiva.
Lei e il marito furono decapitati il 12 febbraio
1554. Jane Grey aveva 17 anni.
La sua vita è stata breve, ma la
vita e la morte di Lady Jane Grey sono state oggetto di molte
rappresentazioni artistiche, come quella dipinta da Paul Delaroche nel 1833.
Questa giovane donna viene quasi delicatamente condotta al patibolo
mentre la sua ancella sviene sullo sfondo. Mark
Twain la utilizzò anche come personaggio secondario ne
Il principe e il povero, e la sua tragica storia è stata
portata sullo schermo molte volte. È stata interpretata da Helena
Bonham Carter nel film Lady
Jane del 1986 e da Bella
Ramsey nella breve serie Becoming
Elizabeth del 2022
.L’eredità
di Lady Jane Grey è stata contestata per secoli.
Fu una martire protestante?
Un’usurpatrice che tramava? L’idea contemporanea di lei è stata
ordinatamente inserita nel club delle giovani e tragiche monarche,
portate via da questo mondo senza alcuna colpa. Spogliate di gran
parte della loro capacità di agire a causa del loro sesso, vengono
portate con sé per il viaggio, impotenti a fermare le azioni di
uomini potenti che hanno condannato così tanti. Sebbene
alcuni esempi di quest’idea culturale siano difficili da
comprendere, l’epoca dei Tudor è piena di figure femminili
tragiche per le quali oggi si prova profonda simpatia. Lady Jane
Grey è innegabilmente una di queste.
In A Family Affair, proprio come lo
Zac Efron che conosciamo e amiamo, l’attore interpreta
una bella star del cinema, ma i paragoni si fermano qui. A
differenza di Efron, che abbiamo recentemente celebrato per
essere stato un leader stimolante sul set di The Iron Claw, il suo
personaggio, Chris Cole, è un po’ una spina nel fianco per la sua
assistente, Zara, interpretata dalla co-protagonista
Joey King. Insieme, il loro ritratto di
questa classica dinamica industriale è talmente azzeccato che è
chiaro che i due si sono trovati bene sul set, facendo rimbalzare
le loro performance l’uno sull’altro. In effetti, potreste rimanere
sorpresi di quanto i loro botta e risposta fossero in realtà
improvvisazioni sul posto e di quanto poco si aspettassero di
arrivare al montaggio finale.
Il film è una commedia romantica
che racconta di Zara, l’assistente di una star che sogna di
diventare una produttrice di Hollywood. Questo sogno è l’unica
ragione per cui è rimasta sotto il controllo della star d’azione
Chris Cole per così tanto tempo e, dopo un’esplosione di ridicolo
di troppo, Zara finalmente si oppone a Chris e si licenzia.
Sfortunatamente per lei, non sarà così facile prendere le distanze
da questa relazione quando si imbatterà accidentalmente in Chris
che ha una relazione sentimentale con sua madre, interpretata
dall'”eterea e adorabile” Nicole Kidman.
Prima dell’uscita del film su
Netflix, Collider ha avuto la possibilità
di incontrare Efron e King per parlare della loro esperienza di
lavoro con il regista Richard Lagravenese e
Nicole Kidman. Per
Zac Efron, il film ha rappresentato l’opportunità di
riunirsi con un’ex compagna, avendo recitato al fianco della Kidman
in The Paperboy del 2012, mentre
per la King si è trattato di incontrare e lavorare al fianco di un
eroe. I due parlano anche dei veri eroi non celebrati sui set
cinematografici, della condivisione delle scene e della sfida
divertente di improvvisare insieme.
Zac Efron e Joey King elogiano gli
eroi non celebrati di Hollywood
È difficile scegliere. Dovrò
dire che si tratta di un gruppo di persone. Abbiamo i nostri
parrucchieri e truccatori, le varie troupe che lavorano sotto di
noi, i nostri cameraman, i reparti audio e i nostri registi.
Persone che stanno dietro le quinte. Hanno tutti bisogno di un po’
di amore.
Sono presenti in tutto il film,
ma in particolare in molte scene con Joey. Ci siamo divertiti molto
e quando Richard ci ha incoraggiato a lasciar respirare e a far sì
che fosse reale. Quelle sono sempre le riprese migliori. Sono
sempre i momenti migliori, secondo me. Abbiamo avuto anche molti
momenti davvero divertenti e onesti quando stavamo migliorando, e
sono stati davvero belli. Mi guardo indietro e non ricordo come
siamo arrivati a questo punto, ma poi abbiamo iniziato a cantare.
[Ride]
Dopo quattro stagioni su The CW, la
rivisitazione di Walker, Texas
Ranger, intitolata semplicemente Walker,
ha ufficialmente concluso la sua corsa televisiva. Nonostante la
cancellazione da parte del network a metà della quarta e
ultima stagione, il dramma poliziesco neo-western è
riuscito ad atterrare con grazia nel suo ultimo episodio,
“See You Someday”, andato in onda il 26 giugno 2024. La star della
serie,
Jared Padalecki, è stato con la rete fin dalla sua
nascita nel 2005 (quando recitava in Supernatural), e quest’ora
segna la fine del suo mandato. Fortunatamente,
Walkerse n’è andato con una nota
positiva e, dopo una stagione notevolmente buia, è tutto
ciò che potevamo chiedere al drama di Austin. Ecco come si è
conclusa la serie originale di The CW.
“See You Sometime” ha chiuso
“Walker” con un cuore autentico
È stato detto che, per essere un
procedurale sui Texas Rangers, Walkerè davvero incentrato sulla famiglia, e questo non
è mai stato così vero come nel finale della quarta stagione, “See
You Sometime”. L’intero episodio è incentrato sul diploma di Auggie
(Kale Culley) e funge da conclusione della
serie iniziata nel 2021. Tutte le trame si concludono
qui. Cordell Walker (Padalecki) e Geri
Broussard (Odette Annable) sono solidi come
sempre, Stella (Violet Brinson) e Auggie hanno un
futuro radioso davanti a loro, Bonham (Mitch
Pileggi) e Abeline (Molly Hagan) sono
arrivati a vedersi di comune accordo sul loro pensionamento e Liam
(Keegan Allen) è stato avviato a una nuova
posizione dal Governatore del Texas (il che ci sembra molto
Yellowstone). Dire che alla fine la famiglia
Walker si è salvata potrebbe essere un eufemismo, dato che lo show
lascia questi personaggi vivi e vegeti per perseguire i loro
prossimi passi.
Scritto dalla creatrice della serie
Anna Fricke e dalla scrittrice di lunga
data Blythe Ann Johnson (con il ritorno di
Steve Robin alla regia), “See You
Sometime” è il modo migliore in
cuiWalkeravrebbe potuto
concludersi con un preavviso così breve. In modo
impressionante, il sentito addio sembra più un finale di serie che
un finale di stagione, nonostante sia stato scritto (e
probabilmente girato) prima che la CW annunciasse che lo show non
sarebbe tornato per la quinta stagione.
Il modo in cui la famiglia Walker è
in grado di perseverare in qualsiasi situazione è una vera e
propria testimonianza dell’amore che nutrono l’uno per l’altra, e
questo episodio lo rende più evidente di altri.
Chiamatelo sdolcinato o forse eccessivamente drammatico, ma il modo
in cui Walker chiude la stagione è autentico per lo show
stesso, che è sempre stato un po’ soap. Potrebbe esserci sempre
qualcosa di diverso all’orizzonte per questa famiglia di
Austin, ma qualunque tempesta arrivi, la supereranno insieme. Come
culmine di tutti e 69 gli episodi, “See You Sometime”
raggiunge tutti gli obiettivi emotivi che possiamo sperare di
raggiungere.
Cordell Walker finalmente fa i
conti con i suoi errori
Forse lo sviluppo più importante
della quarta e ultima stagione di Walker è la necessaria
crescita del personaggio principale della serie. Per anni, Cordell
Walker è andato in giro con il fiato sul collo dopo la morte della
moglie Emily (Genevieve Padalecki), ma dopo la sua
esperienza di pre-morte – e le visioni di Emily e dell’Hoyt
Rawlins diMatt Barr qualche episodio prima –
ha finalmente riconosciuto i suoi schemi autodistruttivi
per quello che sono. Troppo spesso Walker si è dato alla
macchia, ha bruciato le tappe e ha messo in secondo piano la sua
famiglia e i suoi amici per il bene della sua carriera di Texas
Ranger. Ma dopo essere stato rapito, aver perso i più grandi
traguardi dei suoi figli e aver inavvertitamente causato la morte
del detective David Luna (Justin Johnson Cortez),
il nostro eroe capisce finalmente che deve cambiare
radicalmente.
Le parole costano poco e Walker lo
sa bene. Non importa quante volte abbia detto che sarebbe stato
migliore o che sarebbe cambiato negli ultimi quattro anni, è sempre
ricaduto nel suo comportamento ossessivo e unilaterale. Ma questa
volta, dopo che le sue azioni hanno causato gravi danni alle
persone a cui tiene di più, Walker si è impegnato a
prendersi il tempo necessario per risolvere i suoi problemi e
cambiare – ed era ora. Non solo compie passi concreti per
scusarsi con Auggie, Stella, Geri e Cassie (Ashley
Reyes) per il suo comportamento irregolare (che vanno
tutti in modo diverso, a dimostrazione del fatto che il perdono è
un processo, non solo un’azione una tantum), ma inizia a compiere
passi concreti per impegnarsi di più nell’essere un padre, un
partner e un amico migliore. Lasua decisione di prendere un
congedo dai Texas Rangers può essere scioccante, ma è
necessaria. Se Walker vuole cambiare davvero, deve farlo
lontano dal lavoro, e lo sa.
La conclusione della serie
(intenzionale o meno) con Cordell Walker che se ne va in macchina
senza il suo distintivo non fa che dimostrare quanta strada abbia
fatto. Tra il periodo sotto copertura come Duke e il rapimento
all’inizio della terza stagione, Walker ne ha passate tante nel
corso degli anni. Ogni stagione sembra che ne esca con un
bagaglio ancora più grande. Ma con la presenza di Geri a
tenerlo a bada, ha dimostrato che il trauma più recente non lo
inghiottirà come quelli precedenti. Al contrario, dimostra che è
vero il vecchio adagio: “Ciò che non ti uccide ti rende
più forte”, e questo è il modo perfetto per descrivere ciò che i
personaggi passano in questo show. Walker ha finalmente imparato a dare tregua
al suo protagonista, trasformandolo in un eroe per cui vale
davvero la pena fare il tifo, nonostante i suoi difetti. La strada
per arrivare a questo punto è stata lunga, ma “See You
Sometime” promette che, anche seWalkersta per finire, questo è
solo l’inizio della nuova vita di Cordell.
Il finale di ‘Walker’ inaugura
una nuova era per i Walker e i Texas Ranger
Anche il resto della famiglia
Walker viene lasciato in buona forma. Abbiamo accennato a come
Bonham e Abeline hanno gestito i loro bisticci coniugali, e Auggie
e Stella (entrambi beatamente ignari di ciò che li aspetta) hanno
superato più di altri problemi, ma c’è un nuovo Walker
all’orizzonte. Sembra probabile che Geri diventerà presto
una Walker a tutti gli effetti. Dopo aver fatto parlare
della storia d’amore tra Walker e Geri per la maggior parte della
puntata, Cordell stuzzica il pubblico con la consapevolezza di
voler chiedere a Geri di sposarlo durante il loro viaggio
estivo. Questa è una svolta importante per Walker.
Dimostra che (anche se lei sarà sempre con lui), ha superato il
lutto della moglie, sperando di essere un uomo nuovo che possa
rendere Geri felice come non mai. Naturalmente, gli Estranei non
sono gli unici personaggi per cui la serie fa il tifo…
Nell’episodio finale, il Capitano
Larry James (Toby Bell) è stato lieto di
offrire a Cassie Perez l’ambita posizione di
tenente a cui ambiva da quasi tutta la stagione. Dopo un
anno difficile e la tragedia dell’omicidio di David Luna, è una
vittoria di cui Cassie aveva disperatamente bisogno. Non solo
merita questa promozione (è incredibilmente qualificata), ma questa
è la strada che James voleva far seguire all’ultima partner di
Walker, Micki Ramirez (Lindsey Morgan),
quando ha iniziato a lavorare in polizia. Per molti versi, Cassie è
riuscita a succedere a Micki sotto tutti i punti di vista, andando
oltre le intenzioni originarie degli sceneggiatori di
Walker. Forse condivide alcuni tratti con Micki, ma nel corso
degli anni Cassie è riuscita ad affermarsi e a dimostrare di essere
la più adatta a questo lavoro. Sebbene non sia il finale
perfetto per Cassie – lei e Walker stanno ancora
affrontando i loro problemi dopo la morte di Luna – è il
meglio che la serie potesse fare con un preavviso così breve.
D’altra parte, Trey Barnett
(Jeff Pierre) ha preso bene la notizia che gli è
stata negata la promozione, con la promessa da parte del Capitano
James che ci arriverà in futuro. Grazie alla promozione di Cass,
Trey è il nuovo partner di Walker, diventando così il quarto ad
assumere questo ruolo dopo James, Micki e Cassie. Si spera che il
suo incarico duri un po’ di più. Per un personaggio che era stato
originariamente introdotto come interesse amoroso di Micki e
mentore di Auggie e Stella, Trey ha dimostrato più
volte aWalker di essere il
personaggio con il maggior potenziale creativo.
Forse non è ancora diventato tenente, ma non dubitiamo che un
giorno lo diventerà. E come ignorare i brevi accenni alla chimica
di fondo tra Trey e Cassie? Il loro legame è stato accennato anche
nella scorsa stagione e, anche se il finale della serie non lo
mette in pratica, Walker ci lascia con la speranza che un
giorno questi due possano essere più che semplici amici.
“See You Sometime” dimostra che
“Walker” non aveva bisogno di continuare (ma avremmo voluto che lo
facesse)
Ma il modo in cui Walker
termina è il vero punto di forza. Dopo tutto
quello che ha passato con lo Sciacallo, Walker
invita i suoi figli a fare un ultimo viaggio in famiglia, con Geri
al seguito. Mentre “See You Sometime” si conclude, vediamo
il clan Walker partire per la loro prossima avventura dopo il
congedo autoimposto (e prolungato) di Walker dai Rangers. C’è
voluto un po’ di tempo, ma i quattro si sentono finalmente un’unità
familiare e, con la promessa che Walker chiederà a Geri di
sposarlo, presto lo saranno. Mentre escono dalla città, passano
davanti ai nuovi vicini in subaffitto sul terreno dei Davidson, con
la star di Dawson’s
CreekJames Van Der Beek che
si rivela essere il nuovo inquilino vestito di bianco. Sebbene
Walkersi concluda con un leggero
cliffhanger, che lascia presagire altri misteriosi (e
cultistici) avvenimenti in futuro, il vero cuore di questo finale
di serie improvvisato è sapere che Walker, Geri e i suoi figli
staranno tutti bene.
La verità è che il finale
diWalkerè immensamente
soddisfacente. Non solo ogni arco emotivo principale viene
completato, ma la storia di tutti si conclude con una punta di
speranza, ricordandoci che la loro storia non è finita,
anche se la serie sta per terminare. Walker era una serie
che si vantava di bilanciare intricati misteri texani con il dramma
di una grande famiglia, e un episodio come questo sembra il modo
migliore per celebrare un ideale così elevato. “See You Sometime”
conclude l’intera narrazione di Walker e, sebbene sia
facile desiderare altre avventure con questi personaggi
(soprattutto sulla scia di quel teaser finale), si sente come un
finale definitivo da solo.
Megalopolis,
il progetto di passione di Francis Ford Coppola,
si presenta come un vero e proprio enigma. Il leggendario regista
ha sviluppato il film per decenni e l’ha realizzato a costo
personale, senza il coinvolgimento di alcuno studio. Guidato da
Adam Driver nei panni dell’architetto
futuristico Ceaser, il film si presenta come un fantastico viaggio
nella memoria, ambientato in una New York distopica, e un nuovo
teaser ce lo fa scoprire meglio.
Il nuovo contributo video pubblicata
da Screen
Rant vede una New York distopica che crolla, con
statue che si schiantano, bombe che cadono e i suoi abitanti che ne
sono testimoni. Ma non è tutto: vediamo scorci della ricchezza e
della stravaganza che la città ha da offrire, mentre il teaser
stabilisce il tema “crea il tuo futuro”. Il teaser sembra un sogno
di febbre con tutte le immagini mescolate, ma vi lascerà con una
sensazione inquietante. Di certo, i fan non vedono l’ora di vedere
cosa ha preparato Coppola con questo film.
Megalopolis affronta il tema del
genio umano e della natura
Megalopolis
segue Ceaser (Adam
Driver), un architetto di New York che vuole
ricostruire la città come un’utopia dopo un disastro devastante.
Tuttavia, per riuscire nell’impresa, deve passare attraverso il
sindaco della città Frank Cicero (Giancarlo
Esposito), di cui è innamorato della figlia. La storia
ha una struttura lineare, ma sono i temi del film a catturare
l’attenzione del pubblico con tutte le potenti immagini che Coppola
ha creato. Il regista ha precedentemente rivelato che il tema del
film ruota attorno all’amore e alla lealtà,
“Megalopolis ha fatto eco a
questi sentimenti, in cui l’amore è stato espresso in una
complessità quasi cristallina, il nostro pianeta in pericolo e la
nostra famiglia umana quasi in un atto di suicidio, fino a
diventare un film molto ottimista che ha fiducia nell’essere umano
per possedere il genio di guarire qualsiasi problema messo davanti
a noi“.
Il film non ha solo il genio di
Coppola e anni di ricerche alle spalle, ma anche un ensemble
altrettanto impressionante sullo schermo, che comprende Nathalie Emmanuel nel ruolo di Julia Cicero,
Aubrey Plaza nel ruolo di Wow Platinum, Shia LaBeouf nel ruolo di Clodio Pulcher,
Jon Voight nel ruolo di Hamilton Crassus III e
Laurence Fishburne nel ruolo di Fundi Romaine, che è anche la voce
narrante del film. Completano il cast Talia Shire
nel ruolo di Constance, Jason Schwartzman nel
ruolo di Jason, Kathryn Hunter nel ruolo di Teresa, Grace
VanderWaal nel ruolo di Vesta, Chloe Fineman,
James Remar, D. B. Sweeney, Dustin Hoffman e molti
altri.
Megalopolis
sarà proiettato nelle sale cinematografiche degli Stati Uniti e del
Canada il 27 settembre.
È impressionante dire che un film
che abbiamo capito a malapena ci ha intrattenuto e tenuto sul filo
del rasoio per 125 minuti, ma questa è la realtà di
Duplicity (la recensione).
Non capita spesso di uscire da un film dicendo “Non ho idea di
cosa sia appena successo, ma mi è piaciuto!“. Il film, pur
essendo contorto e invischiato nelle sue stesse bugie e inganni, si
rivela uno dei film più divertenti che abbiamo visto.
Cosa succede in Duplicity?
Ex-CIA officer Claire Stenwick (JULIA ROBERTS) and former MI6 agent
Ray Koval (CLIVE OWEN) are spies-turned-corporate operatives in the
midst of a clandestine love affair in the caper Duplicity, from
writer/director Tony Gilroy.
Clive Owen e
Julia Roberts interpretano i ruoli di Ray e Claire,
due spie aziendali che lavorano per società concorrenti. Il loro
primo incontro, che avviene a Dubai, consiste nel fatto che Claire
droga e ruba a Ray come incarico del suo consulente. Questo atto dà
il tono alle personalità fredde e diffidenti di entrambi i
personaggi, che si evolvono nel conflitto principale tra le due
forze per tutto il film.
Qualche anno dopo, Claire e Ray si
rincontrano, si innamorano e progettano di unire le forze per una
truffa che li porterà a guadagnare milioni per il loro obiettivo
finale: vivere per sempre felici e contenti con uno stile di vita
sfarzoso oltre ogni immaginazione. Attraverso bugie, furti e molte
azioni che lasciano il pubblico a chiedersi se stiano ancora
lavorando insieme, Claire e Ray lavorano per avvicinarsi sempre di
più al jackpot, ovvero un brevetto multimilionario per un’idea
rivoluzionaria in arrivo. Il trucco, però, è arrivare al brevetto
prima di tutti gli altri.
Comporre a fatica il puzzle di
Duplicity
La ricerca della ricchezza li porta
in tutte le zone del mondo, tra cui Dubai, Roma, Miami e le
Bahamas. I personaggi di alta classe si sposano perfettamente con
le splendide ambientazioni del film. L’ambientazione da sola
avrebbe potuto intrattenermi per tutto il film (oltre al sorriso
affascinante e al corpo perfettamente abbronzato di
Clive Owen).
Il pubblico, invece di limitarsi a
guardare il film, è costretto a comporre il puzzle, suddiviso in
flashback e spezzoni del presente. Non ho potuto fare a meno di
pensare che il regista Tony Gilroy cercasse di proposito di
confondere il pubblico solo perché il genere di film richiede
solitamente questo tipo di linea narrativa. Se ogni spezzone fosse
stato in ordine cronologico, non solo sarei riuscito a respirare
durante il film, ma non avrei nemmeno lasciato il pubblico a
grattarsi la testa e a chiedersi dove fossero finiti tutti i pezzi
mancanti del puzzle.
Cosa succede nel finale del
film?
Oltre alla confusa cronologia, c’è
un pezzo di puzzle che sembrava spiccare come un pollice dolente.
Il brevetto multimilionario, che Claire e Ray cercano di scoprire
per tutto il film, sembra essere un espediente per prendere in giro
sia il popolo americano che le aziende nel loro complesso. Ray
pensa di avere il biglietto vincente quando scopre che la pizza
surgelata è un’industria da miliardi di dollari, ma Claire scopre
il loro vero biglietto d’oro: una cura per la calvizie. Entrambe
queste industrie non sembrano adattarsi all’arguzia e alla
raffinatezza del film. Si potrebbe pensare che il biglietto d’oro
sia qualcosa di più intelligente o che cambia la vita, come una
cura per il cancro o una fonte di energia alternativa, non un
prodotto alimentare surgelato o uno shampoo da banco.
Nel complesso, l’intelligenza
aziendale abbinata alla scintilla romantica si è rivelata piuttosto
piacevole, creando due distinti parallelismi. Sia che si tratti di
una storia d’amore o di una guerra tra addetti ai lavori e aziende,
“Duplicity” non mancherà di divertire il pubblico.
Il finale del prequel di
Hannibal LecterRed Dragon
conduce direttamente a Il silenzio degli innocenti, creando
uno strano buco nella trama. Gli spettatori hanno dovuto aspettare
un decennio prima che Anthony Hopkins tornasse al suo ruolo premiato
con l’Oscar in Hannibal del 2001, ma i produttori non
avevano intenzione di aspettare altri dieci anni per il prossimo
film. Hanno deciso di realizzare un secondo adattamento del primo
romanzo di Hannibal,Red
Dragon, anche se, vista la riluttanza di
Anthony Hopkins a tornare, altri attori come
Jude
Law sono stati presi in considerazione come possibili sostituti
del giovane Lecter.
Alla fine Anthony Hopkins ha firmato per Red
Dragon, che ha segnato la sua ultima apparizione nel
ruolo. Un problema di Red Dragon è che è
ambientato negli anni ’80 e Hopkins interpreta essenzialmente una
versione di Hannibal che dovrebbe essere più giovane di 20 anni
rispetto a quella vista nel film Hannibal di Ridley Scott. Naturalmente, senza il
de-invecchiamento digitale, il trucco non può fare molto per
coprire il fatto che sembra più vecchio di quanto non fosse nel
film Il silenzio degli innocenti. È comunque molto
divertente nel ruolo, il che rende questo difetto più facile da
ignorare. Detto questo, il finale diRed
Dragon rivela un altro problema legato alla linea
temporale.
Il finale di Red Dragon introduce
Clarice Starling troppo presto
Il
filmRed Dragon si chiude con
l’agente dell’FBI Will Graham, interpretato da Edward Norton, che
sopravvive per un pelo a una sparatoria con il serial killer La
fatina dei denti (Ralph
Fiennes). Il finale salta leggermente in avanti, fino
a Hannibal nella sua cella, che scrive una lettera a Will per
augurargli ogni bene – ma con alcune sfumature acide. Gli ultimi
istanti vedono il direttore del manicomio Chilton (Anthony
Heald) informare Hannibal che una giovane donna dell’FBI
vuole incontrarlo. Questo, ovviamente, fa pensare all’incontro tra
Lecter e la Clarice Starling di
Jodie Foster ne Il silenzio degli innocenti. Tuttavia,
nella linea temporale di Red Dragon , questo ha poco
senso.
La maggior parte di Red Dragon si
svolge nel 1986, mentre Il silenzio degli innocenti è ambientato
nel 1990. Il finale del prequel non indica quanto tempo dopo
l’attacco di Will si svolga il film, ma è implicito che si tratti
al massimo di qualche mese. Il fatto che Clarice faccia visita ad
Hannibal così presto dopo il caso della fatina dei denti non
funziona in questo caso, e sembra che i registi abbiano
semplicemente falsato la tempistica per aggiungere una simpatica
strizzatina d’occhio al pubblico.
Come il finale di Red Dragon può
avere senso con Il silenzio degli innocenti
Ci sono alcuni modi in cui il
finale di Red Dragon può ancora allinearsi con il teaser
de Il silenzio degli innocenti. O Hannibal ha deciso
improvvisamente di scrivere una lettera a Will quattro anni dopo il
suo attacco, oppure ha pensato al suo vecchio nemico in quel
momento e ha immaginato Will sulla sua barca con la sua famiglia.
Forse la scena in cui Will legge – e poi scarta – la lettera è
avvenuta anni prima della scena conclusiva, a significare
quanto si sia allontanato da Hannibal.
Red Dragon ha altri difetti oltre a
questo buco nella trama temporale, ma è uno dei più evidenti.
La produzione di Superman in
Cleveland è proseguita questa settimana e le rivelazioni si sono
susseguite a ritmo serrato. Ci rendiamo conto che è difficile
tenere il passo, soprattutto perché le rivelazioni sono state di
entità minore, come un primo sguardo allo staff del Daily
Planet o un’immagine del cattivo misterioso del film!
Per questo motivo, abbiamo passato
al setaccio tutte le foto e i filmati – la maggior parte dei quali
sono stati presentati qui, ma alcuni sono passati inosservati anche
a noi – per offrirvi un’altra carrellata di rivelazioni e spoiler
dal set.
Dallo scontro tra l’Uomo del
Domani di David Corenswet e alcuni nemici inaspettati ai
piani di James Gunn per creare un vero e proprio
DCU collegato, c’è molto da approfondire.
Superman vs. The U.S.
Government
L’Uomo d’Acciaio ha chiarito che il
governo degli Stati Uniti aveva qualche riserva sul fatto che a una
persona potente come Superman
fosse permesso di agire senza controllo, ma è vero lo stesso in
questo reboot?
Sebbene l’eroe sia stato avvistato
mentre entrava nel municipio di Metropolis, non
possiamo immaginare che abbia fatto qualcosa di così grave da
giustificare l’arresto da parte dei militari. Tuttavia, abbiamo
visto l’eroe costretto a terra e ammanettato, e ci deve essere una
buona ragione per questo.
Amanda Waller
potrebbe aver esagerato o, ancora più probabilmente, Superman è
stato incastrato. Forse da un clone compiacente che ha causato il
caos nella sua città indossando un costume simile? Ci arriveremo
più tardi…
Il nuovo look di Clark Kent
In realtà, l’idea che Clark
Kent nasconda il fatto di essere Superman con un paio
di occhiali è ridicola. D’altra parte, nessuno riconosce
Batman solo perché ha un cappuccio!
Lo stesso si può dire in definitiva
per qualsiasi supereroe, anche se agli studi DC va il merito di
aver trovato un modo per risolvere la questione. Oltre ai suoi
fidati occhiali, il Clark di Corenswet avrà una
chioma di capelli ricci che lo fa apparire senza pretese e ben
lontano dall’affascinante Uomo del Domani.
L’attore non può nascondere la sua
altezza, ma in base ai filmati che abbiamo visto (che si possono
trovare anche al
link qui), Corenswet sta cambiando la sua
posizione e il suo atteggiamento per apparire del tutto irrilevante
nei panni del reporter del Daily Planet.
Mikaela Hoover è
splendida, quindi non siamo esattamente scioccati dal fatto che
Gunn l’abbia scelta come giornalista di gossip del Daily
Planet.
Cat Grant è stata
ritratta in molti modi diversi nel corso degli anni, a volte come
una figura tragica, altre come una civettuola che lascia il povero
Clark a bocca aperta. Per Superman, almeno in
apparenza, sembra che si tratti della seconda ipotesi.
Non c’è dubbio che Clark avrà una
cotta per Lois Lane in questo film (se siano una coppia è ancora da
vedere). Tuttavia, l’aggiunta di Cat al mix potrebbe conferire un
po’ di umorismo alla redazione del Planet.
Il cameo di Creature
Commandos
Fin dall’inizio, James Gunn ha dichiarato che il DCU sarà
collegato a tutte le forme di media. Questo si estende al di là dei
film e della televisione, ai progetti di animazione e ai
videogiochi, con un personaggio presente in tutto il franchise fin
dai suoi primi giorni.
La star di Captain America:
The Winter Soldier
Frank Grillo interpreterà Rick Flag Sr. in
Creature
Commandos prima di passare alla seconda stagione di
Peacemaker,
dove prenderà di mira Christopher Smith per
vendicare la morte del figlio. In Superman,
sarà affiancato da The Engineer (un membro di The
Authority) e da un misterioso cattivo mascherato quando,
insieme ai militari, arresteranno l’eroe.
Sappiamo che Flag Sr. lavora per
Amanda Waller perché i Creature Commandos sono tutto ciò
che le è stato permesso di riunire dopo che le sue azioni passate
sono state rivelate in Peacemaker.
Ad ogni modo, sembra che l’A.R.G.U.S. sarà coinvolta in questa
vicenda.
Lex Luthor danneggiato in
battaglia
Non abbiamo ancora visto il
Lex Luthor di
Nicholas Hoult nella sua interezza, ma questi
scatti imperdibili rivelano che il cattivo di
Superman ha visto un po’ d’azione, perché ci sono
dei piccoli tagli dall’aspetto sgradevole sulla sua testa.
Anche la fronte e il mento
sanguinano, il che suggerisce che Lex è stato coinvolto in un
incidente piuttosto grave. Sarebbe facile saltare alla conclusione
che si tratta di uno scontro con Superman, anche se con tanta
distruzione nelle strade di Metropolis, le possibilità sono
infinite.
Se dovessimo formulare una teoria,
è possibile che Lex si sia trovato dalla parte sbagliata di un
alterco con una delle sue creazioni.
Ultraman!
Il più grande spoiler di questa
settimana è stato l’arrivo sul set di un enorme e massiccio cattivo
che sembra essere l’Ultraman del DCU. Le voci sulla sua apparizione
si rincorrono da mesi, anche se James Gunn sembra avere piani unici per il
sosia multiversale di Superman.
Si suppone che sia un clone creato
da Lex Luthor in Superman e, date le sue
dimensioni, qualcosa ci dice che il villain è riuscito a creare
qualcosa che è più “ultra” che “super”.
Tuttavia, come abbiamo teorizzato
in precedenza, è molto probabile che Ultraman sia un’amalgama di
quattro diversi cattivi della DC Comics. James Gunninsiste sul fatto che Lex è il
cattivo principale di Superman, ma il personaggio principale ha
bisogno di qualcuno da combattere e crediamo che sia proprio qui
che entra in gioco questo tizio.
I prodotti cinematografici sui
supereroi sembrano attirare sempre il pubblico. Dopo decenni di
film e serie Marvel e
DC
, lo spettatore viene attratto dall’idea di avere un dono, un
superpotere. Supacell però rappresenta un nuovo
tipo di supereroi. Scritta, diretta e ideata da Rapman, la
serie presenta un gruppo di mutanti, accomunati dall’essere di
colore e dall’avere delle particolari abilità.
Supacell è al momento formata da una sola stagione
da sei episodi, ognuno di circa 50 minuti. Il cast è formato da
figure già note nel panorama cinematografico: l’attore
Tosin Cole (Bob
Marley: one love, Doctor
Who) qui interpreta Michael, mentre Calvin
Demba (Kingsman:
il cerchio d’oro,
Last Christmas) è nel ruolo di Rodney.
Supacell: i mutanti del sud di
Londra
Michael, Andre, Sabrina, Taser e
Rodney vivono delle vite apparentemente normali: ognuno di loro
affronta i propri demoni quotidiani, dalla mancanza di denaro, fino
ai demoni passati e ad un imminente matrimonio. Tutto però sembra
lentamente cambiare: in maniera quasi inconsapevole, tutti loro
reagiscono a situazioni di difficoltà o di stress emotivo usando
dei loro poteri.
Andre scopre di essere dotato di una
super forza colpendo per rabbia uno sportello automatico, Sabrina
spinge indietro il suo ex traditore con la telecinesi e Rodney, per
cercare di prendere un autobus, si ritrova ad aver corso fino a
Edimburgo con la sua super velocità. Ma il potere cruciale per la
squadra è quello di Michael: gli spostamenti spazio-temporali. E’
così che Michael riesce a viaggiare nel futuro, per scoprire che la
sua amata Dionne morirà a distanza di pochi mesi dal suo presente
e, per impedirlo, dovrà allearsi con gli altri mutanti.
Ma gli incappucciati sono alla loro
ricerca, per portarli nello strano centro mostrato allo spettatore
dai primi attimi del primo episodio. Non è chiaro, però di cosa si
tratti: i mutanti vengono usati per ricerche o qui vengono repressi
i loro poteri?
Supacell – Immagine dal set
I supereroi nella realtà
Il primo elemento che risalta in
Supacell è la rappresentazione dei personaggi come
persone totalmente normali. In molte pellicole dei supereroi,
specialmente dell’universo Marvel, si tende ad
individualizzare gli eroi, estraniandoli talvolta dalla realtà
quotidiana. A differenza di Tony Stark, Peter Parker o Steve
Rogers, questi mutanti vivono i problemi della vita “comune”: Andre
ha problemi economici e non riesce a trovare un lavoro per via dei
suoi precedenti penali, Sabrina spera di ottenere una promozione
come infermiera senior, Rodney viene respinto dalla sua famiglia e
cerca di guadagnare il necessario facendo lo spacciatore.
Inoltre, in
Supacell i personaggi sembrano provenire da sfondi
sociali ben diversi tra loro. Questo si nota già confrontando la
realtà di rivalità tra gang che vive Taser e la tranquilla e agiata
vita di città di Michael.
Un finale aperto
Questa prima stagione di
Supacell lascia molte questioni in sospeso. I
primi sei episodi sembrano essere stati più una sorta di
preparazione per sviluppi successivi: restano aperte tutte le
domande sul centro in cui vengono portati i mutanti, mostrato
brevemente qui nel primo e negli ultimi episodi. Di conseguenza non
si ha un effettivo scontro tra i cinque supereroi e gli “scienziati
cattivi”, in particolare non si è arrivato al momento futuro che
vede Michael nel primo episodio.
Tutto lascia presumere che
l’obiettivo della prima stagione fosse principalmente presentare
i personaggi e gettare le basi per un possibile
proseguimento. Nonostante ciò, Netflix non si è ancora propriamente sbilanciata a
riguardo, ne sulla possibilità di una seconda stagione ne,
naturalmente, sulle tempistiche di produzione e distribuzione.
Ana Blumenkron/Netflix
Supacell: una storia
avvincente
Altro fattore interessante nella
serie è l’attenzione alle inquadrature, specialmente nei primi
episodi. I cinque mutanti originariamente non si conoscono, l’unica
cosa che sembra accomunarli oltre il potere sembra la zona in cui
vivono, il Sud di Londra, e, per alcuni, il criminale Crazy. E’
proprio nel covo di Crazy che tutti loro, meno Michael, si
incontreranno. Prima di questo, però, si tende a rappresentare una
sorta di forza che li attrae l’un l’altro facendoli spesso
ritrovare fianco a fianco, quasi per caso. Michael incontra Rodney
dal primo episodio, quando quest’ultimo gli offre della marjuana,
mentre Michael e Andre vengono inquadrati in un ristorante seduti
in due tavoli separati, schiena contro schiena.
Nonostante la parziale staticità
della trama, dovuta a tanti nodi della storia lasciati incompiuti e
irrisolti, Supacell mantiene salda l’attenzione
del pubblico con l’alternarsi della quotidianità dei personaggi e
diverse scene d’azione, prima tra la gang di Taser e le
organizzazioni rivali, e poi contro gli incappucciati.
The Acolyte ha fatto parlare di sé per settimane,
anche se la maggior parte di esse ha riguardato il possibile
bombardamento di recensioni e i cosiddetti errori di continuità che
in qualche modo mancano di rispetto al più ampio franchise di
Star
Wars.
In poche parole, c’è un sacco di
rumore in giro che ha messo in ombra quella che si preannuncia come
una delle migliori storie raccontate dalla Lucasfilm, di proprietà
della Disney. Anche se le prossime settimane saranno cruciali per
consolidare l’eredità della serie, ci sono molti motivi per cui
dovreste dare una possibilità a
The Acolyte.
In questo articolo, ci occupiamo di
capire perché
The Acolyte è un appuntamento imperdibile per i fan di
Star
Wars, analizzando ciò che fa bene e perché molte delle
lamentele che avete sentito non sono necessariamente valide. Vi
avvertiamo che seguiranno alcuni spoiler.
Espande la storia di Star Wars
esistente in modo importante
È diventato difficile scrollarsi di
dosso la sensazione che la serie sarebbe stata largamente
irrilevante per il più ampio franchise di Star
Wars. Invece, è stato vero il contrario. Anche se non
sappiamo ancora quanto lo Straniero sia importante per la stirpe
dei Sith, è molto probabile che sia il fondatore dei Cavalieri di
Ren e, oltre a questo, stiamo vedendo come la Forza possa essere
esercitata da più di un Jedi.
Questo potrebbe essere cruciale per
ciò che accadrà a Peridea nella seconda stagione di Ahsoka.
Altrettanto importante è il fatto che
The Acolyte spiega molto di ciò che abbiamo visto
nella trilogia prequel. Anche a nord di cento anni prima de
La minaccia fantasma, vediamo un Ordine Jedi
desideroso di evitare scandali e desideroso di impedire a chiunque
altro di usare la Forza. Non c’è quindi da stupirsi che
l’Imperatore Palpatine sia riuscito a eliminarli così facilmente ne
La vendetta dei Sith e questa serie fornisce un
contesto vitale anche senza un personaggio importante come Darth
Plagueis al centro della scena.
La trilogia dei sequel di
Star Wars è stata giustamente criticata per aver
giocato troppo sul sicuro. Il Risveglio della Forza è stato un
rifacimento di Una nuova speranza e la Resistenza che combatte il
Primo Ordine è stata solo l’Alleanza Ribelle contro l’Impero.
L’ascesa di Skywalker ha persino riportato in
vita l’Imperatore Palpatine! Altri film e spettacoli televisivi di
Star Wars distribuiti dalla Disney si sono
attenuti al periodo successivo al
Ritorno dello Jedi o a spazi familiari come gli anni tra
Episodio III ed Episodio IV.
The Acolyte, al contrario, osa fare qualcosa di nuovo
esplorando un’epoca che non è mai stata mostrata prima sullo
schermo.
È un cambio di ritmo rinfrescante
che ha introdotto nuovi personaggi (senza nomi familiari), pianeti
e armi. Se volete qualcosa di nuovo da questo franchise, allora
The Acolyte fa sicuramente al caso vostro.
Non è così brutto come le
“recensioni” vorrebbero far credere
The Acolyte è stato bombardato dalle recensioni? La
questione è ancora dibattuta, ma non si può negare che un numero
insolitamente elevato di recensioni negative abbia colpito siti web
come IMDb e Rotten Tomatoes.
Ci sono molti fan con lamentele
legittime. Poi ci sono i prolifici YouTubers che si guadagnano da
vivere dicendo a una certa sottosezione di “fan” quello che
vogliono sentirsi dire. A ciò si aggiungono le persone che vedono
una serie senza un protagonista maschio bianco e gridano
immediatamente “woke”, facendo della loro missione di vita quella
di denunciare i media tradizionali per aver osato presentare
persone che non sono come loro (abitanti del seminterrato).
Molte delle lamentele non hanno
senso.
The Acolyte non ha infranto il canone; ha a malapena
contraddetto l’Universo Espanso, un’ondata di narrazione che non
significava nulla per George Lucas (odiava Mara Jade, gente) e che
è stata eliminata anni fa.
Forse la lamentela più degna di
nota è la “cattiva” scrittura, come se il franchise di Star
Wars fosse mai stato qualcosa di più di un’insulsa e
sciocca fantascienza. È vero che
The Acolyte non è l’opera più forte della Lucasfilm,
ma è molto più avanti de The Book of Boba Fett, per esempio.
L’azione è di prim’ordine in The
Acolyte
Ahsoka
è stata criticata per la mancanza di battaglie con la spada laser e
di coreografie di combattimento, un giudizio severo su quelle che
secondo noi erano scene d’azione piuttosto solide. Tuttavia, se per
voi queste ultime erano carenti,
The Acolyte è in grado di compensarle.
Fin dalla prima battaglia tra Mae e
il Maestro Indara, questa serie Disney+ ha dato il meglio di
sé fin dall’inizio. Alcuni possono piangere e lamentarsi per il
fuoco nello spazio (perché non l’abbiamo mai visto prima in
Star Wars), ma stanno trascurando alcune delle
migliori scene di combattimento del franchise.
Il
quinto episodio di questa settimana ha offerto forse il più
grande duello di spade laser dai tempi dei prequel, con il
Maestro/Lo Straniero che ha decimato i Jedi che hanno osato
affrontarlo. Ha persino fatto uso di Cortosis, un materiale che
annulla le spade laser estratto dall’Universo Espanso che Headland
presumibilmente odia tanto. A tre episodi dalla fine, speriamo che
il meglio debba ancora venire su questo fronte.
Il miglior cattivo dopo Darth
Vader?
Beh, non proprio, ma il Maestro/Lo
Straniero è ancora uno dei cattivi più convincenti con cui abbiamo
trascorso del tempo nell’era Disney di Star
Wars.
Misterioso, imponente e,
soprattutto, formidabile, non è un’imitazione di
Darth Vader (scusa, Kylo Ren) e non sembra carne da
macello per gli eroi de
The Acolyte. Se finirà per diventare qualcuno di
importante per il franchise più ampio è da discutere, ma a noi
piace passare del tempo con lui.
Il passaggio di Manny Jacinto
dall’imbranato Qimir a “Darth Teeth” è stato uno spasso da vedere e
questo è un personaggio che non vediamo l’ora di rivedere. È un
peccato che non ci siano piani per esplorare il suo passato, anche
se siamo sicuri che i romanzi e i fumetti potranno essere
utilizzati per colmare eventuali lacune.
Star Wars è un
franchise che è sempre stato definito dai suoi cattivi e questa
serie ne ha uno molto buono. Nelle prossime settimane, potrebbe
diventare un grande cattivo…