Nonostante abbia ricevuto
recensioni ampiamente contrastanti per molti dei suoi remake
live-action, la Disney continua ad andare avanti con altri
adattamenti dei suoi classici più amati. Il prossimo è Oceania
(Moana 2026), una rivisitazione del film del
2016 che segue il film d’animazione Oceania
2 (Moana 2) di questo Ringraziamento.
Mentre Auli’i Cravalho continuerà a
dare la voce a Moana della Disney Animation, passerà le redini alla
nuova arrivata Catherine Laga’aia per questo
rifacimento live-action, mentre
Dwayne “The Rock” Johnson riprenderà il suo ruolo di
Maui.
Il recasting di Cravalho ha senso
per la sua età, anche se è difficile immaginare qualcun altro che
interpreti il personaggio, visto il modo in cui il wrestler
professionista ha fatto suo il semidio.
Come abbiamo riportato per la prima
volta su
Toonado.com, oggi è emersa sui social media una prima immagine
di Johnson sul set insieme a Laga’aia. Con i suoi tatuaggi, i
capelli lunghi e la gonna di erba, l’attore sembra uscito
direttamente dal film d’animazione del 2016… anche se è un po’
strano vedere il personaggio portato in vita in questo
contesto.
Questi scatti arrivano dopo
un’immagine ufficiale del dietro le quinte rilasciata di recente
che mostra l’amo magico di Maui e la canoa di Moana.
“Sono davvero entusiasta di
abbracciare questo personaggio perché Moana è uno dei miei
preferiti”, ha dichiarato la diciassettenne Laga’aia al
momento del casting. “Mio nonno viene da Fa’aala, Palauli,
a Savai’i.E mia nonna è di Leulumoega Tuai,
sull’isola principale di ‘Upolu, nelle Samoa”.
“Sono onorata di avere
l’opportunità di celebrare Samoa e tutti i popoli insulari del
Pacifico e di rappresentare le ragazze che mi
somigliano”.
Thomas Kail, che ha diretto
Hamilton a Broadway e su Disney+, dirige questa
versione di Moana e ha aggiunto: “Sono entusiasta
di aver conosciuto Catherine, Rena, Frankie e John attraverso
questo processo di casting.Sono onorata di questa
opportunità e non vedo l’ora di essere sul set tutti
insieme.E non c’è coppia migliore di Catherine e
Dwayne per stare in canoa – anzi, trio: anche Heihei è
pronto”.
Welp, you film out in public on one of the
most popular beaches on the West Side and you’re bound to have
people take pics and get a leak or two, especially if you’re Maui
and Moana. pic.twitter.com/u8pkCqmfeb
Tutto quello che sappiamo sul live-action di Oceania
(Moana)
La produzione del live-action di
Oceania
è iniziata, mentre la data di uscita è
prevista per il 10 luglio 2026. Il film è diretto da
Thomas Kail, (“Hamilton” a Broadway e Disney+, “Grease Live” e “We Were the
Lucky Ones”).
Dirige da una sceneggiatura di
Jared Bush, che ha scritto la sceneggiatura di
Oceania del 2016, e
Dana Ledoux Miller, una scrittrice samoana che ha
creato “Thai Cave Rescue” di Netflix e ha co-fondato l’organizzazione no-profit
Pasifika Entertainment Advancement Komiti (PEAK). .
Il nuovo film è prodotto da
Johnson, Dany Garcia e Hiram
Garcia (tramite il loro banner Seven Bucks Productions) e
Beau Flynn (per FlynnPictureCo). Lin-Manuel
Miranda, che ha scritto le canzoni originali, fungerà
anche da produttore.
Dopo il successo della
prima edizione, manca poco al Fantasticon Film Fest (FFF),
il cinema di MGWCMX, dedicato al genere anime, fantasy e
horror che anticipa l’apertura al 21 novembre e che si svolge
all’interno dello splendido Auditorium di Fiera Milano.
Durante i giorni della
manifestazione il festival proporrà proiezioni di film, serie,
anticipazioni e contenuti esclusivi ai quali i lettori di
Cinefilos.it potranno
assistere gratuitamente. Ecco le attività in programma e
le istruzioni per partecipare gratis alle
proiezioni:
SKELETON CREW –Sabato 23 novembre, ingresso ore
18.00, evento ore 18.30 presso Auditorium di Fiera Milano Rho –
Ingresso Porta Sud.
Esploriamo Skeleton
Crew, il nuovo capitolo dell’universo di Star
Wars. I partecipanti avranno l’opportunità di scoprire come
questa serie si inserisca nel panorama galattico, esplorando temi,
personaggi e connessioni con le altre storie di Star Wars. Panel
condotto da Gabrielle Croix e Andrea Fornasiero.
A seguire
presentazione in anteprima assoluta di contenuti esclusivi tratti
da ‘Star Wars: Skeleton Crew’, la serie originale in live-action
targata Lucasfilm con protagonista Jude Law nei panni di un
misterioso personaggio (“Jod”). Prossimamente in esclusiva su
Disney+.
THE BAD GUY –Sabato 23 novembre,
ingresso ore 19.00, evento ore 20.00 presso Auditorium di Fiera
Milano Rho – Ingresso Porta Sud.
Giancarlo Fontana e
Giuseppe G. Stasi registi e creatori svelano il dietro le quinte di
‘The Bad Guy – seconda stagione’ nuova e potente produzione , in
una masterclass imperdibile condotta da Mauro Zingarelli.
Un’occasione per scoprire le sfide creative e le scelte stilistiche
che hanno dato vita alla serie e per approfondire il loro processo
artistico insieme ai protagonisti che l’hanno realizzata.
A seguire
proiezione esclusiva dei primi due episodi della seconda serie.
Prossimamente in esclusiva su Prime Video.
HUNTERXHUNTER E ATTACCO DEI
GIGANTI –Domenica 24 novembre, ingresso ore
17.45, evento ore 18.15 presso Auditorium di Fiera Milano Rho –
Ingresso Porta Sud.
Un’occasione unica
per entrare nel mondo degli anime insieme a Takahiro Yoshimatsu,
celebre regista e character designer di ‘Hunter x Hunter’, in un
incontro a cura di Cavernadiplatone e Gabrielle Croix.
A seguire
proiezione di un episodio della celebre serie ‘Hunter x Hunter’
alla presenza del regista. In collaborazione con Dynit.
Inoltre, in coda,
introduzione a cura di Gabrielle Croix e proiezione in esclusiva
dei primi 20’ de ‘L’attacco dei giganti – il film: parte 1. L’arco
e la freccia cremisi’, in occasione del ritorno sul grande schermo.
Prossimamente con Dynit e Adler Entertainment.
Per iscriversi occorre
prenotarsi con una mail a [email protected] in cui inviare
mail indicando NOME – COGNOME – MAIL – NOME EVENTO – NUMERO PERSONE
e si riceverà mail di conferma.
Dal regista della
Blumhouse e de L’uomo
invisibile Leigh Whannell arriva un nuovo terrificante
incubo lupesco, Wolf
Man. Nel film, il candidato ai Golden Globe
Christopher Abbott (Poor Things)
interpreta Blake, marito e padre di San Francisco, che eredita la
sua remota casa d’infanzia nell’Oregon rurale dopo che il padre
scompare e viene dato per morto.
Con il matrimonio con la potente
moglie Charlotte (Julia Garner, vincitrice di un Emmy) che
si sta logorando, Blake convince Charlotte a prendersi una pausa
dalla città e a visitare la proprietà con la loro giovane figlia,
Ginger (Matlida Firth; Coma).
Tuttavia, quando la famiglia si
avvicina alla fattoria nel cuore della notte, viene attaccata da un
animale invisibile e, in una fuga disperata, si barrica all’interno
della casa mentre la creatura si aggira per il perimetro. Mentre la
notte si allunga, Blake inizia a comportarsi in modo strano,
trasformandosi in qualcosa di irriconoscibile, lasciando Charlotte
a decidere se il terrore all’interno della loro casa sia più
letale.
Ciò che abbiamo visto del nuovo
design di Wolf
Man ha finora diviso le opinioni, ma Whannell
sta prendendo spunto per il suo body-horror da un classico
indiscusso.
“Quello che La mosca ha fatto che
molti altri film horror con effetti pratici di quel periodo non
hanno fatto è stato portare la tragedia fuori da questi effetti
pratici”, ha detto il regista a Empire . “Non era una battuta in
La Mosca. Era lì per illustrare qualcuno che stava morendo di una
malattia“.
“Mi sono detto: ‘Devo
farlo‘”, ha continuato Whannell. “Non si tratta di essere
divertenti o disgustosi o cruenti. Si tratta della tragedia del
corpo umano che va in pezzi“.
Per quanto riguarda l’apporto della
Garner, ha detto: “Sarà la bussola emotiva di
questo film, e sarà quello che Shelley Duvall era in Shining. Non
ci si spaventa in Shining senza Shelley Duvall. E così mi sono
detto: ‘Devo trovare qualcuno che possa assorbire l’empatia del
pubblico’. E lei ha fatto un lavoro incredibile“.
EXCLUSIVE
#WolfMan is inspired by The Fly: “It’s the tragedy of the human
body falling apart,” director Leigh Whannell tells Empire.
Dopo che i piani del “Dark
Universe” della Universal sono andati in fumo, la
Blumhouse ha fatto un ottimo lavoro con le sue rivisitazioni
moderne di questi mostri classici. Nonostante un design che si
discosta da ciò che i fan si aspettano, è molto probabile che
Wolf
Man superi le aspettative
all’inizio del prossimo anno.
Il film è interpretato da
Sam Jaeger (The Handmaid’s Tale), Ben
Prendergast (The Sojourn) e Benedict Hardie
(The Invisible Man), con il nuovo arrivato Zac
Chandler, Beatriz Romilly (Shortland Street) e
Milo Cawthorne (Shortland Street).
Cinefilos.it offre
la possibilità di vedere al cinema gratis Suspicious
Mind, un thriller psicologico che scardina qualsiasi
certezza tra le coppie, diretto da Emiliano
Corapi e con Francesco Colella,
Amanda Campana, Matteo Oscar
Giuggioli, Thekla Reuten.
Ecco di seguito l’elenco delle date
disponibili e delle città in cui il film verrà proiettato
alla presenza del
cast!
E’ possibile
richiedere un ingresso gratuito per due persone alla proiezione di
SUSPICIOUS MINDS di Emiliano
Corapi registrandosi al form presente al link https://www.esperienzacinema.it/suspicious/
selezionando la città e la data dell’anteprima scelta.
Si accetteranno prenotazioni
fino a esaurimento posti.
I biglietti
omaggio saranno ritirabili, nel limite dei posti disponibili,
segnalando il proprio nominativo alle casse del cinema il giorno
stesso della proiezione. I biglietti omaggio sono ritirabili e
garantiti fino a 30 minuti prima l’inizio della proiezione.
La trama di Suspicious Mind
Quando un uomo e
una ragazza restano bloccati nell’ascensore dell’hotel in cui
soggiornano, nei rispettivi partner, rimasti fuori ad attenderli,
s’insinua il dubbio che nel tempo trascorso dentro sia accaduto
qualcosa. Tuttavia il sospetto del tradimento genera nelle coppie,
di età differente, reazioni opposte, innescando dinamiche
imprevedibili e sempre più pericolose. L’effetto che
provocherà questa dichiarazione sarà inaspettato e del tutto
opposto per le due coppie…
Il cast principale di The Fantastic
Four: First Steps è attualmente in Spagna per
le ultime due settimane di riprese e
Pedro Pascalè stato avvistato sul set nei panni
di Reed Richards, alias Mister Fantastic.
Queste foto sono state scattate
prima che le telecamere girassero, ma possiamo vedere la star de
Il
Gladiatore II che sfoggia gli iconici capelli grigi di
Reed e la tuta blu della squadra sotto la giacca.
Non è chiaro quale sia la location
per cui il film è stato girato, anche se l’architettura moderna
dovrebbe adattarsi bene alla New York futuristica in cui si svolge
la storia. Le foto del set non hanno rivelato molto su The Fantastic
Four: First Steps non ha rivelato quanto
sperato, anche se ai Marvel Studios va il merito di aver tenuto
nascosta l’azione.
Quando all’inizio dell’anno gli è
stato chiesto perché avesse accettato di interpretare l’uomo più
intelligente dell’Universo Marvel, Pascal ha risposto:
“Principalmente per il cast di cui avrei fatto
parte.Matt Shakman, il regista, è un mio amico da
sempre.E per l’influenza del mondo Marvel, che è stato l’artefice di
gran parte dell’intrattenimento popolare”.
“Essere invitato a
partecipare a questa esperienza è qualcosa a cui non potevo dire di
no ”, ha continuato la star di The Last of Us. “Amo il fumetto e
amo far parte di una famiglia”.
Mentre John
Krasinski era il preferito dai fan per questo ruolo nel
MCU, ha avuto la sua occasione in
Doctor Strange nel
Multiverso della Follia ma non era quello che i
Marvel Studios volevano per la sua
variante principale di Reed. Pascal, tuttavia, ha un aspetto
stellare nel ruolo.
Date un’occhiata alle nuove foto
del set di The Fantastic Four:First Steps nei
post qui sotto.
Il film è atteso al cinema
il 25 luglio 2025. Come al solito con
la Marvel, i dettagli
della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti,
i Fantastici Quattro sono astronauti che
vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi
cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il
suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la
fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per
diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il
fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà
la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene
completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi
arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super
forza.
Fanno parte del cast anche
Julia Garner, Paul
Walter Hauser, John
Malkovich, Natasha
Lyonne e Ralph
Ineson nel ruolo di Galactus. Come confermato
da Kevin
Feige, il film avrà un’ambientazione nel passato, in
degli anni Sessanta alternativi rispetto alla nostra realtà di
Terra-616, per cui sarà interessante capire come i quattro
protagonisti si uniranno agli altri eroi Marvel che
conosciamo. Franklyn e Valeria
Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel
film.
Grillo, che farà il suo debutto nel
live-action nel ruolo di Rick Flag Sr. dopo aver doppiato il
personaggio nel film Creature Commandos
del mese prossimo, ha rivelato a Collider di aver visto “un po’” del
trailer.
“Ho visto in anteprima un
pezzetto del trailer, e non sto scherzando, e non sto esagerando,
la mia pelle era calda e avevo la pelle d’oca.Ecco quanto è bello”.
Grillo ha anche elogiato il nuovo
Uomo d’Acciaio, David Corenswet.
“A proposito, questo
ragazzo, David [Corenswet], diventerà una superstar.Una superstar.È fantastico, così come il
resto del cast del film e l’interpretazione di James.Penso che sarà il film giusto”.
Superman, tutto
quello che sappiamo sul film di James Gunn con David
Corenswet
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion.
Il film è stato anche descritto
come una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio
2025.
A distanza di anni dalla
prima notizia che il musical di successo sarebbe arrivato al
cinema, finalmente Wicked – Parte
1 è disponibile in sala, con Universal
Pictures Italia, per incantare sia i fan dello spettacolo
di Broadway sia il pubblico generalista, portato in sala dalla
magica (e massiccia) promozione che sta accompagnando il film.
Cynthia Erivo e Ariana Grande
guidano un progetto ambiziosissimo, come accennato, la prima delle
due parti previste per il maestoso progetto che però è in grado di
reggere benissimo anche da sola. Wicked è un adattamento sontuoso e
sorprendentemente attuale, che offre una nuova prospettiva sulla
dicotomia tra buoni e cattivi, interrogandosi sulle ragioni del
male.
Come mai esiste il male? La grande domanda esistenziale di
Wicked
Come sappiamo da
Il Mago di Oz, la Strega Cattiva dell’Ovest è la
villain della storia, d’altronde il nome è inequivocabile!
Tuttavia, in Wicked cerchiamo di capire cosa l’ha resa tale, tanto
che la domanda che fa detonare la storia è: come mai esiste il
male? È una cosa che nasce con noi o che ci viene instillata?
L’enormità, la complessità della risposta che una tale domanda
richiede ci porta dentro la storia, in cui la cattiveria di Elphaba
(la futura Wicked Witch, appunto) e la bontà di Galinda (quella che
diventerà la Strega Buona del Nord) vengono in qualche modo
ribaltate, diventando caratteristiche sfumate e mutevoli.
Basato sul romanzo di
Gregory Maguire e sull’iconico musical di Broadway
del 2003, il film esplora i temi di discriminazione, paura
dell’altro e manipolazione politica. Questi motivi, già potenti al
debutto teatrale, risultano ancora più incisivi in un clima
politico globale sempre più polarizzato e incerto.
Diretto da Jon M.
Chu, già noto per In the Heights,
Wicked è un trionfo visivo e musicale. Il regista
abbraccia un’estetica massimalista che combina il tecnicolor degli
anni ’30 con le moderne tecniche di CGI. Dai campi di papaveri
digitali alla strada di mattoni gialli, ogni fotogramma è
un’esplosione di dettagli e colori che incanta e sovrasta, oltre a
essere una vera e propria coccola per gli appassionati del mondo di
Oz. Questa attenzione al dettaglio si riflette anche nei costumi di
Paul Tazewell e nelle scenografie art déco della Città di Smeraldo,
magnificenza pura. Il risultato è un film che sembra un’opera
d’arte in movimento, progettata per il grande schermo e destinata a
lasciare senza fiato.
Cynthia Erivo e Ariana Grande
sono mozzafiato
Così come senza fiato
lasciano le performance di Cynthia Erivo e
Ariana Grande. La prima, nei panni neri e nella
pelle verde di Elphaba, è il cuore del film. Con il suo carattere
complesso, Elphaba viene interpretata con una profondità emotiva
straordinaria. Erivo non si limita a impressionare vocalmente; la
sua performance offre sfumature che invitano lo spettatore a
comprendere il dolore e l’isolamento del personaggio. Laddove
Idina Menzel ha dato un’interpretazione epica e
teatrale a Broadway, Erivo opta per un approccio più intimo e
cinematografico, che si adatta perfettamente al mezzo e entra a
fondo dentro la particolarità di chi a “troppo a cuore” le ferite
del mondo che la circonda. La sua versione di “Defying
Gravity“, momento iconico del musical, è emozionante e
visivamente spettacolare.
Ariana
Grande, invece, affronta il compito impegnativo di
reinterpretare Glinda, la Strega Buona. Grande, con il suo look da
bambola di porcellana e una intonazione impeccabile, incarna
l’apparente perfezione del personaggio. Si cimenta con coraggio in
una performance comica che però non regge il confronto con quella
che Kristin Chenoweth ha reso celebre a Broadway.
La sua Glinda è rigida, il che potrebbe anche essere una scelta
consapevole per enfatizzare l’ipocrisia e l’egocentrismo del
personaggio, in attesa di una trasformazione redentrice.
Anche i comprimari fanno
grande sfoggio di sé. Michelle Yeoh è una presenza magnetica
come Madame Morrible, mentre Jeff Goldblum, nei panni del Mago di
Oz, porta il giusto equilibrio tra fascino e inquietudine. Jonathan Bailey si distingue come Fiyero, un
personaggio che promette molte più sfaccettature di quante questa
prima parte abbia mostrato.
Dal punto di vista
musicale, Wicked rimane fedele al materiale
originale, pur con degli aggiustamenti che il cambio di linguaggio
richiedeva: la sequenze di “Dancing Through Life” e
“Popular” in particolare, sono state arricchite con
coreografie spettacolari e una regia lucida e ordinata, che non
rinuncia a evoluzioni ardite e che riesce a sfruttare a pieno la
dinamicità del cinema, rispetto alla staticità del teatro.
Alcuni punti in sospeso
Considerato che la durata
di questa prima parte coincide con la durata del musical, e
soprattutto visto che il film si interrompe su un arco narrativo
principale apparentemente chiuso, sarà interessante capire in che
modo la seconda parte affronterà quel che rimane della storia e
soprattutto in che modo farà luce su alcuni dettagli che sono
rimasti volutamente in ombra, come l’origine della pelle verde di
Elphaba oppure la sua vulnerabilità all’acqua. Ci aspettiamo anche
che il discorso politico del film venga portato avanti e
approfondito: già in questa prima parte, la persecuzione degli
animali parlanti sembra un’allegoria, neanche troppo velata, della
discriminazione razziale e della xenofobia. Ma forse il discorso
potrebbe assumere dei contorni più definiti.
Wicked è
un’esperienza cinematografica gloriosa ed emozionante, che non solo
rende giustizia al musical originale, ma lo espande, rendendolo
accessibile a una nuova generazione di spettatori. Con performance
memorabili, una colonna sonora senza tempo e una produzione
visivamente sbalorditiva, il film di Jon M. Chu si conferma
uno dei musical imperdibili degli ultimi anni.
Nella serie horror fantascientifica
Alien: Pianeta Terra, quando una
misteriosa nave spaziale si schianta sulla Terra, una giovane donna
e un improvvisato gruppo di soldati fanno una
scoperta fatale che li mette di fronte alla più grande
minaccia del pianeta. Mentre i membri della squadra di soccorso
cercano i sopravvissuti tra i rottami, incontrano misteriose forme
di vita predatorie, molto più terrificanti di quanto
avrebbero mai potuto immaginare. Alla luce di questa nuova
minaccia, l’equipaggio di ricercatori deve lottare per la
sopravvivenza e ciò che decideranno di fare con questa scoperta
potrebbe cambiare il pianeta Terra per come lo conoscono.
Il cast di Alien: Pianeta
Terra
La serie, con protagonista
Sydney Chandler, presenta un cast internazionale
che comprende Alex Lawther, Timothy Olyphant, Essie Davis,
Samuel Blenkin, Babou Ceesay, David Rysdahl, Adrian Edmondson,
Adarsh Gourav, Jonathan Ajayi, Erana James, Lily Newmark, Diem
Camille e Moe Bar-El.
Un efficace sistema di parental
control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di
visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre alla
“Modalità Junior” già presente sulla piattaforma, gli abbonati
possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un
pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per
garantire massima tranquillità ai genitori.
I racconti d’avventura in luoghi
inesplorati o appartenenti al mito hanno sempre avuto un grande
fascino tanto in letteratura quanto al cinema. Sin dalle origini
della settima arte, infatti, si è tentato di usare tale mezzo per
portare lo spettatore in ambienti impossibili, e tra tutti il
regista George Méliès è stato di certo il più
celebre a far ciò, con i risultati più sorprendenti. A cento anni
dai suoi film, la volontà di dar vita a questo tipo di avventure
non è venuto meno, ma anzi si è nuovamente manifestato in un titolo
come Viaggio al centro della Terra, diretto da
Eric Brevig e
interpretato da Brendan Fraser.
Liberamente ispirato al romanzo
Viaggio al centro della Terra di Jules
Verne, il film è in realtà ambientato nel XXI secolo,
mentre il romanzo di Verne si svolgeva invece nel XIX secolo. Già
in precedenza quest’opera di Verne aveva ispirato alcuni
lungometraggi per il cinema, il più celebre dei quali è quello del
1959. Con questo nuovo film si cercò però di ridare nuova linfa al
racconto, sfruttando anche le nuove possibilità offerte dalla
tecnologia 3D, che ha permesso di dar vita ad un’avventura ancor
più immersiva.
Per gli appassionati di questo
genere di film, si tratta dunque di un titolo da non perdere,
contenente tutti gli elementi più apprezzati del
genere d’avventura. In questo articolo, approfondiamo dunque
alcune delle principali curiosità relative a Viaggio al
centro della Terra. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e al suo
sequel. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Protagonista del film è il
vulcanologo Trevor Anderson, il cui laboratorio al
college di Boston rischia di chiudere in assenza di scoperte
interessanti. Ad interrompere bruscamente le frustranti giornate
dello scienziato è suo nipote Sean, che si
trasferisce da lui per alcuni giorni. I due, impacciati, cercano di
combattere la noia rovistando in una vecchia scatola appartenuta a
Max, fratello di Trevor e padre di Sean, anch’egli
ricercatore scientifico. Trovano così una copia del romanzo di
Verne, che Max, prima di partire per una spedizione in Islanda che
gli era stata fatale, aveva riempito di appunti.
Seguendo gli indizi del libro, che
descrive minuziosamente il mondo sotterraneo, i due decidono di
raggiungere l’isola e portare avanti la ricerca. Inizia così
un’avventura straordinaria, in cui ad accompagnare i protagonisti è
Hannah, un’affascinante guida di montagna che li
aiuta ad estrarre l’ultimo sensore sismico piazzato da Max sulla
cima di un vulcano. Per una serie di peripezie e sfortunati eventi,
i tre si ritrovano catapultati negli inferi della Terra, tra
paesaggi mai visti e creature irreali. Ma lo stupore lascia il
posto alla paura quando i tre si accorgono che non sembra esserci
via di uscita.
Il cast di attori e le location del film
Come anticipato, nel film si
ritrova Brendan
Fraser, già celebre per la trilogia di La
mummia e qui alle prese con un nuovo franchise d’avventura. Il
suo ruolo è ovviamente quello del vulcanologo Trevor Anderson. Nel
ruolo di suo nipote Sean, invece, vi è
Josh Hutcherson, mentre Anita
Briem interpreta Hannah Asgeirsson. Jean
Michel Paré interpreta Max Anderson, mentre
Jane Wheeler è Elizabeth Anderson,
rispettivamente padre e madre di Sean. Completano il cast
Seth Meyers nel ruolo del professor Alan
Kitzens e Giancarlo Caltabiano in quello di
Leonard.
Per quanto riguarda le riprese,
queste non si sono svolte in luoghi reali – tranne alcune per scene
– bensì in studio, dove ambienti e creature sono state realizzate
tramite computer graphics. Tale aspetto del film è stato realizzato
dalla società canadese Meteor Studios, che ha dichiarato bancarotta
subito dopo aver terminato la lavorazione di Viaggio al
centro della Terra, lasciando i suoi dipendenti e
freelance senza stipendio, dopo aver posticipato gli stipendi di
tre mesi. Dopo una causa legale e l’intervento diretto di Brendan
Fraser, l’ex personale Meteor si è accordato per il 70% di quanto
dovuto.
Con Viaggio al centro della
Terra l’intenzione era quella di dar vita ad un nuovo
franchise cinematografico basato sui romanzi di Jules
Verne. L’ultima scena del film pone infatti le basi per un
potenziale seguito alla ricerca della città perduta di Atlantide.
Tuttavia, nel 2009, venne annunciata la realizzazione di un seguito
ispirato parzialmente a L’isola misteriosa.
Intitolato Viaggio
nell’isola misteriosa, questo film vede però
subentrare accanto a
Josh Hutcherson nel ruolo di Sean l’attore
Dwayne Johnson, che interpreta il ruolo del nuovo
compagno della madre del ragazzo.
Nell’agosto del 2014 venne poi
annunciata la produzione di un terzo capitolo della serie, tratto
dal libro di Verne Dalla Terra alla Luna (a cui infatti fa
riferimento l’ultima scena di Viaggio nell’isola
misteriosa), progetto però in seguito abbandonato a causa
di complicazioni creative, quali difficoltà nella scrittura della
sceneggiatura e i tanti impegni di
Dwayne Johnson. Ad oggi, sono però ancora tanti i fan
a sperare di poter vedere un terzo film, specialmente considerando
che questo potrebbe riunire sul grande schermo Johnson e Brendan Fraser, già incrociatisi al tempo
di La
mummia – Il ritorno e
ridimostratisi affetto in occasione della vittoria agli Oscar di
Fraser.
Il trailer di Viaggio al
centro della Terra e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
Viaggio al centro della Terra grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Apple iTunes, Prime Video, Tim Vision
e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì
20 novembre alle ore 21:00 sul canale
20 Mediaset.
Luca Guadagnino
(Challengers, Call Me By Your Name,
Suspiria) potrebbe non sembrare il più adatto a
dirigere un film di fumetti/supereroi, ma si ritiene che il regista
sia in trattative con i DC Studios per dirigere un
prossimo progetto del DCU.
Jeff Sneider ha menzionato per la prima volta
che Guadagnino era “corteggiato per un futuro film del DCU” nella sua newsletter a settembre, e
Nexus Point News è intervenuto successivamente,
affermando di aver rivelato il film che è in trattative per
dirigere.
Guadagnino sarebbe pronto a
dirigere un film su Sgt. Rock e il suo
collaboratore di Challengers e
Queer, Justin Kuritzkes, sarebbe
a bordo per scrivere la sceneggiatura. Si dice che il progetto sia
un “pezzo d’epoca ambientato durante la Seconda Guerra
Mondiale”.
Ora, Nexus Point News ha condiviso
un aggiornamento molto interessante. Secondo il sito, l’ex
James
BondDaniel Craig è la “prima scelta” del regista
per interpretare il ruolo principale.
Anche se questa notizia fosse
esatta – anche se, a onor del vero, il sito ha fatto incetta di
scoop negli ultimi tempi – non c’è nulla che indichi che Craig
sarebbe interessato, quindi la notizia potrebbe non avere molto
valore.
È da un po’ di tempo che si
sussurra di un potenziale film su Sgt. Rock, e i tentativi
di far decollare un film basato sul personaggio risalgono alla fine
degli anni ’80, quando Arnold Schwarzenegger fu
brevemente proposto per interpretare il protagonista. Anche
Bruce Willis era in trattative per interpretare
Rock in un film diretto da Guy Ritchie nel
2008.
Il produttore Joel
Silver ha rivelato che questo film sarebbe stato
ambientato nel futuro durante un’intervista del 2010 con LA Times.
“Si [svolge] un po’ nel
futuro.Come film di guerra, non sarà “dove è
stato”, ma “dove sta andando”.Non volevamo fare
l’Iraq, non volevamo fare una guerra contemporanea.Volevamo fare una sorta di guerra futuristica.È piuttosto forte.Chad St. John ha
scritto la sceneggiatura e Francis Lawrence è coinvolto nello
sviluppo del film.Non è ancora un film pronto, ma
le mie sensazioni sono buone”.
Il sergente Franklin Rock è stato
creato da Robert Kanigher e Joe Kubert e ha debuttato sulle pagine
di Our Army at War #83 nel 1959. Rock era un membro della Compagnia
Easy, un’unità che ha combattuto nel Teatro Europeo durante la
Seconda Guerra Mondiale e che consisteva in un gruppo eterogeneo di
individui che sono riusciti a partecipare a tutte le principali
azioni della guerra europea.
Cosa ne pensate di questa voce?
Siete interessati a un film su Sgt. Rock e pensate che
Guadagnino sarebbe una buona scelta per la regia?
Dopo aver diretto il
film horror disponibile su Netflix,
A Classic Horror Story, Paolo Strippoli è
tornato a confrontarsi con questo genere nel 2022 con
Piove
(qui
la recensione), scritto insieme a Jacopo Del
Giudice e Gustavo Hernandez.
Anch’esso un horror, il film usa questo genere per parlare
attraverso una metafora di sentimenti come il dolore e la rabbia.
“La stessa rabbia che alimenta le declinazioni
peggiori della politica di oggi, che dà adito agli sfoghi più
beceri sui social network, che ci rende sempre più
individualisti“, come raccontato dal regista.
Presentato alla Festa del
Cinema di Roma, il film è stato accolto in modo positivo,
non solo per il suo riproporre con forza un genere per cui l’Italia
era famosa, ma anche per il suo sottoporci una realtà molto più
vicina a noi di quanto si potrebbe immaginare. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
Piove. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
spiegazione del finale. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di
Piove
Piove è ambientato
a Roma, dove da alcuni giorni accade qualcosa di davvero singolare:
quando piove dai tombini e dai condotti viene fuori una sorta di
fanghiglia grigiastra, che emana un vapore denso. Non solo non si
sa da dove provenga, ma nessuno è a conoscenza del fatto che
respirando i suoi fumi ci si ritrovi a fare i conti con quei
sentimenti repressi, con i proprio lati più oscuri e con la rabbia
fino allora soffocata. Nessuno immagina che la melma possa
provocare conseguenze simili, neppure la famiglia Morel.
Dalla morte di
Cristina (Cristiana Dell’Anna),
causata da un incidente un anno fa, per il marito
Thomas (Fabrizio Rongione) e il
figlio Enrico (Francesco
Gheghi), l’amore ha ceduto il posto a una convivenza
forzata, mentre la piccola di casa, Barbara (Aurora
Menenti) vorrebbe solo rivederli uniti come un tempo.
L’incidente si poteva evitare, questo lo sa bene Thomas e anche
Enrico. Invece di assumersi le proprie colpe e andare avanti, i due
hanno smesso di parlarsi. Ora sono due anime cariche di rabbia,
imprigionate in una Roma che assomiglia a loro: cupa, nervosa, sul
punto di esplodere.
Il film, dunque, ci propone le tese
vicende familiari dei Morel, influenzate anche dal macabro fenomeno
provocato dalla pioggia. I vapori che escono dai tombini infatti,
causati dalle abbondanti piovute sulla capitale, causano in chi ne
entra in contatto, allucinazioni, oltre ad far traboccare la voglia
di violenza fino a quel momento repressa. La famiglia Morel non è
certo esente da questo fenomeno, con Thomas ed Enrico che dopo
essere venuti a contatto con i vapori, iniziano ad avere la visione
di Cristina, moglie e madre morta a causa di un incidente
stradale.
Padre e figlio arrivano così ad uno
scontro diretto, accecati dall’odio e da una sostanza scura che
fuoriesce dai loro occhi. I due, l’uno combattendo con un
cacciavite, l’altro armato di pistola, si scontrano violentemente e
finiscono per combattere anche nel loro garage di casa dove, con
estremi sforzi, li raggiunge la piccola Barbara, in sedia a
rotelle. In preda alla disperazione, la bambina rivela il suo
odio verso il fratello e il padre, che improvvisamente interrompono
lo scontro, sconvolti dall’arrivo e delle parole della piccola.
A sorprenderli sembra essere la
capacità di Barbara di sfogare il proprio rancore in modo
catartico, senza dunque lasciare che esso si diffonda dentro di lei
avvelenandola. Inoltre, padre e figlio sembrano comprendere che
l’odio di Barbara è dato dal non sopportare che due persone verso
cui nutre grande affetto si stiano riducendo in quella maniera.
A questo punto, i tre vengono raggiunti da un mostro composto
della stessa sostanza che fuoriesce dai loro occhi. Mostro che
però, prima di colpire, si dissolve. Così come l’astio
reciproco.
Il regista non ha offerto
spiegazioni chiare sulla natura di questa creatura, ma è possibile
che essa assuma forme diverse a seconda delle persone a cui si
manifesta. Nel caso dei Morel, le sue sembianze ricordano quelle di
Cristina, divenuta oggetto di rabbia, dolore e risentimento per
Thomas ed Enrico. Mostro che solo riconoscendo e accogliendo i
sentimenti reciproci riescono a sconfiggere. In seguito a questo
climax, i tre escono di casa, dove si imbattono in numerose
famiglie che festeggiano nel quartiere. Sono vittime e superstiti
della stessa situazione.
Anche loro, probabilmente, hanno
dovuto superare una prova terribile come quella dei Morel. Ogni
famiglia, d’altronde, ha il proprio scheletro nell’armadio e così
il regista passa dalla singola famiglia alla collettività,
suggerendo come ognuno viva situazioni di rancore e odio, che se
non vengono però adeguatamente elaborate possono trasformarsi in
atti di violenza estrema e improvvisa, come i tanti di cui si sente
quotidianamente al telegiornale. È invece solo grazie al dialogo e
all’unità che si può superare ogni ostacolo.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire di
Piove grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple
iTunes, Mubi e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì
20 novembre alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Le
prime reazioni sui social media per Nosferatu di
Robert Eggers promettevano un adattamento inquietante, cruento e
sorprendentemente sexy del classico racconto sui vampiri, e questo
si riflette nella classificazione ufficiale dell’MPA.
Nosferatu
è stato classificato R per “contenuti violenti e
sanguinosi, nudità grafica e alcuni contenuti sessuali”.
Di recente si è svolta un’altra proiezione stampa del film, e qui
di seguito potete vedere alcune nuove reazioni.
Bill Skarsgård genuinely is unrecognizable
as Count Orlok in
#Nosferatu. A transformative role, whose likeness is more
obscured than ever by hair/ makeup/ prosthetics, vocal work &
imposing physicality. Terrific stuff. Movie magic! pic.twitter.com/fwciZakzSF
#Nosferatu is a technically stunning atmospheric horror film
that makes exceptional use of light & shadows to stoke dread &
fear. Much more straightforward & story-driven than I expected from
#RobertEggers. Objectively not my kind of movie but still very
much held my attention. pic.twitter.com/0SVIeQO8xY
more thoughts to come but robert eggers’
NOSFERATU does what william friedkin’s THE EXORCIST did. a
masterful film that transcends the genre of horror itself while
honoring every single aspect of what makes horror work. a perfect
film in every way. in awe. robert eggers u madman pic.twitter.com/ZGjyFeOd8t
Nosferatu is fantastic. It’s a haunting
story told beautifully, if that makes sense. A gorgeous film with
phenomenal performances from Nicholas Hoult & Lily-Rose Depp. You’d
never know the Count is Bill Skarsgård if you weren’t told. One of
the best of the year. Easy.
#Nosferatupic.twitter.com/QJKM1g6V2u
Yeah, after rewatch, it’s official:
Lily-Rose Depp gives my favorite performance of the year in
#Nosferatu. The physicality on display is unbelievable. Such a
fierce, layered, & visceral performance. She’s going places I think
people will be surprised by. Can’t praise her enough! pic.twitter.com/qPuhH5TE6M
Cosa ha detto il protagonista
Bill Skarsgård su Nosferatu?
A parte alcuni brevi scorci e un
inquietante sguardo alla sua sagoma mentre terrorizza le sue
vittime, i trailer hanno mantenuto Orlok nell’ombra e la star
Bill Skarsgård ha confermato che il volto
completo del vampiro non sarà svelato prima dell’uscita del
film.
“Penso che il modo migliore
per scoprire Orlok sia attraverso il film per la prima
volta ”, ha dichiarato l’attore a Entertainment Weekly. “Il film
funziona anche su questo.Vive nell’ombra per
molto tempo, e si lascia intendere la rivelazione del personaggio
man mano che il film procede”.
“Non vorrei rovinare
nulla ”, ha aggiunto il co-protagonista Willem Dafoe.
“L’unica cosa che mi è sembrata davvero grandiosa e fresca
è che lui sembra provenire dalla Romania, invece di essere un
inglese soave o qualcosa del genere.Aveva un look
che era radicato nell’accuratezza storica e nella tradizione
popolare”.
Tutto quello che sappiamo su
Nosferatu
Nosferatu
è interpretato da Bill Skarsgård, che sostituisce il trucco da
clown di Pennywise con le zanne affilate del Conte Orlock, nonché
da Nicholas Hoult, Aaron Taylor-Johnson, Emma Corrin e Lily-Rose Depp. Il film riunisce inoltre
Eggers con Willem Dafoe, che ha interpretato in modo
memorabile un ex marinaio irascibile in The
Lighthouse e che è apparso anche nel precedente film del
regista, The
Northman. L’epopea vichinga vedeva protagonista il
fratello di Skarsgård,
Alexander Skarsgård, nel ruolo di un guerriero norreno con una
massa grassa impressionante e addominali formidabilmente
cesellati.
Nosferatu
è basato sul capolavoro espressionista tedesco del 1922 diretto da
F. W. Murnau – la realizzazione di quel film ha
ispirato il film del 2000, completamente fittizio, L’ombra del
vampiro, che ha visto protagonista Dafoe, candidato all’Oscar,
nel ruolo di un succhiasangue realmente esistito, arruolato per
interpretare il ruolo di Orlock. Qui l’attore interpreta invece un
assassino di vampiri. Nosferatu è stato anche
rifatto nel 1979 da Werner Herzog come
Nosferatu il vampiro, con il suo frequente collaboratore
Klaus Kinski. Nosferatu
arriverà al cinema a partire dal 1gennaio.
L’attore Vin Diesel è universalmente noto per la saga
di Fast & Furious, che lo
ha reso una celebrità nonché uno dei grandi interpreti del cinema
d’azione. Nel corso della sua carriera, però, questi si è distinto
anche per altri film e ruoli, alcuni dei quali altrettanto famosi e
apprezzati. Dopo Dominic Toretto, il suo personaggio più noto è
certamente quello di Xander Cage, esperto di sport estremi e
protagonista del primo film della trilogia di xXx.
Iniziata nel 2002 e proseguita nel 2005 con xXx 2: The Next
Level, questa ha infine ottenuto un terzo capitolo soltanto
nel 2017. Intitolato
xXx – Il ritorno di Xander Cage, questo è ora diretto
da D.J. Caruso.
Benché questo sia il terzo film, il
personaggio di Cage non era apparso nel secondo film, in quanto
dato per morto al termine del primo. Sin dal 2006, tuttavia, Diesel
si era detto estremamente interesso a riportare sul grande schermo
il personaggio. Ci sono voluti però anni affinché ciò diventasse
realtà. L’intento di Diesel era quello di riportare il film alle
caratteristiche originali della serie, presentando tanta azione e
grandi sequenze di sport estremi. Con un budget di circa 85 milioni
di dollari, xXx
– Il ritorno di Xander Cage ha dimostrato il grande
interesse dai fan per il personaggio e le sue vicende.
Il film ha infatti ottenuto un
guadagno mondiale di 346 milioni di dollari, lasciando del tutto
aperte le porte per ulteriori sviluppi. Data la buona ricezione del
film, questi non mancheranno ad arrivare. Prima di intraprendere
una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo
qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori
dettagli relativi alla trama, al cast di
attori e al suo sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
L’agente Augustus
Gibbons si trova in Brasile per reclutare il celebre
calciatore Neymar Jr. tra le file dei suoi agenti
xXx. Nel corso delle trattative, un satellite si schianta
improvvisamente al suolo uccidendo entrambi. A provocare il
catastrofico incidente è stata un’arma potentissima, chiamata ‘Vaso
di Pandora’, in grado di controllare i satelliti che gravitano
attorno all’orbita terrestre. Dal momento che il dispositivo è
nelle mani dell’ex xXx Xiang e del suo braccio
destro Serena Unger, l’agente della CIA
Jane Marke è costretta a chiedere l’aiuto del suo
miglior agente: Xander Cage. Venuto a conoscenza
della morte di Gibbons, Cage esce dal suo isolamento forzato nella
Repubblica Domenicana e forma una squadra per catturare Xiang.
Il cast del film
Come anticipato, il ritorno del
personaggio di Xander Cage ha necessariamente comportato la
presenza dell’attore Vin Diesel.
Lieto di poter riprendere il ruolo, questi si è sottoposto ad un
ferreo periodo di allenamento, al fine di poter acquisire la
muscolatura necessaria ad interpretare anche alcune delle sequenze
più complesse. Per Diesel, inoltre, è stato fondamentale mostrare
aspetti nuovi del personaggio, che dimostrassero i cambiamenti
d’animo verificatisi in lui in tutti quegli anni. Accanto a lui,
nei panni dell’agente Augustus Eugene Gibbons vi è l’attore
Samuel L.
Jackson, il quale riprende il suo ruolo dal primo
film.
Noto per essere Nick Fury
nell’MCU, Jackson ha caratterizzato
Augustus in modo da far assomigliare i due personaggi. Il rapper e
attore Ice Cube riprende invece il ruolo di Darius
Stone, protagonista del secondo film. L’attrice Toni Collette è
presente nei panni dell’agente CIA Jane Marke, mentre
DonnieYen, attore celebre per la
saga di Ip Man, è il villain Xiang. Questi ha in realtà
sostituito l’attore Jet Li, il quale
originariamente scelto per la parte ha abbandonato il film per
motivi ignoti. L’attrice di Bollywood Deepika
Padukone ha avuto qui il suo primo ruolo in un film
statunitense interpretando Serena Unger, braccio destro di
Xiang.
Ad interpretare la squadra formata
da Cage per la sua missione vi sono gli attori Rory
McCann nei panni del pilota Tennyson, e Kris
Wu in quelli di Harvard “Nicks” Zhou. Ruby Rose è
Adele Wolff, cecchino ispirato alla nota soldatessa Kinessa
Johnson, mentre Nina Dobrev è
l’informatica Rebecca Clearidge. Scontenta per via della mancanza
di scene d’azione per il suo personaggio, questa ha chiesto e
ottenuto di poter partecipare ad almeno una sparatoria,
preparandosi dunque ad essa con un apposito addestramento.
Dato il grandissimo successo del
film, Diesel ha espresso l’intenzione di dar vita ad un quarto
capitolo della serie, nuovamente con protagonista il personaggio di
Xander Cage. La stessa Paramount Pictures, casa produttrice del
film ha dichiarato di aver avviato la fase di sviluppo per un nuovo
film. Il progetto prende ulteriormente vita nel momento in cui, nel
2018, Diesel ha acquistato i diritti sul franchise con la propria
casa di produzione, la One Race Film. Sembrava dunque solo
questione di tempo prima che Xander Cage torni a calcare lo schermo
cinematografico, dando vita a nuove spericolate avventure.
Nel settembre 2023 era poi stato
ribadito che un quarto film era ancora in fase di sviluppo, anche
se la produzione non sarebbe potuta iniziare fino a quando Diesel
non avesse completato il suo lavoro sull’undicesimo
film di Fast & Furious. Nell’aprile 2024, tuttavia, un
articolo di Deadline ha
dichiarato che il film è stato temporaneamnete bloccato a causa dei
problemi finanziari di The H Collective e del contenzioso con i
diritti cinematografici del franchise xXx. Al momento,
dunque, il futuro della saga sembra tornato ad essere incerto.
Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV
In attesa di tale sequel, è
possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete.xXx
– Il ritorno di Xander Cage è infatti disponibile nei
cataloghi di Netflix, Tim Vision, Apple iTunes e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 20 novembre alle ore
21:20 sul canale Italia 1.
Viola Davis riceverà il Cecil B. DeMille
Award, il prestigioso premio alla carriera che viene
assegnato nel corso della cerimonia dei Golden
Globes. Davis ha vinto il suo primo Golden Globe
nella categoria attrice non protagonista per la sua interpretazione
in “Barriere” (2016) di Denzel
Washington, vincendo poi il SAG Award e l’Oscar. Dal 2024,
Davis è la donna di colore più candidata nella storia degli
Oscar.
Creato per la prima volta nel 1952 e
in onore dell’omonimo regista, il premio Cecil B.
DeMille è stato conferito a 69 premiati tra i più grandi e
iconici talenti di Hollywood, tra cui Denzel Washington,
Walt Disney, Sidney Poitier, Robert Redford, Barbra
Streisand e Oprah Winfrey.
Artista venerata, attivista,
filantropa e autrice di best-seller, Davis è una delle 27 persone
nella storia ad aver ottenuto lo status di EGOT
del settore, avendo vinto Oscar, Emmy, Grammy e Tony Award.
Inoltre, è stata onorata da Time 100 nel 2017 come una delle
persone più influenti al mondo. Nel 2022, è stata onorata con il
premio William O. Douglas del Public Counsel per il suo impegno
nelle cause di giustizia sociale.
“Viola Davis è una luminare il
cui profondo talento ha continuamente cambiato la lente attraverso
cui vediamo e comprendiamo il cinema”, ha affermato Helen
Hoehne, presidente dei Golden Globes. “Presentarle il premio
Cecil B. DeMille del 2025 non è solo un onore, ma anche un riflesso
della nostra ammirazione per la sua instancabile dedizione al suo
mestiere e per il suo impatto monumentale sul settore. Il coraggio
di Viola nel ritrarre personaggi complessi e potenti ha infranto
barriere e aperto nuove strade, rendendola un emblema di eccellenza
e una destinataria ideale di questo prestigioso premio”.
Nel 2012, Davis e suo marito Julius Tennon
hanno fondato la loro società di produzione, JuVee
Productions, con l’obiettivo di dare voce a chi non ha
voce attraverso narrazioni forti e d’impatto.
Viola Davis, insieme al vincitore del Carol
Burnett Award 2025, ancora da annunciare, che onora i successi
televisivi, saranno festeggiati in una prima cena di gala venerdì 3
gennaio 2025 al Beverly Hilton Hotel. Davis sarà inoltre
riconosciuta durante l’82a trasmissione dei Golden Globes domenica
5 gennaio 2025. Le candidature per i Golden Globes saranno
annunciate lunedì 9 dicembre 2024.
Ci sono una manciata di film
MCU con una data previsti per il
dopo Avengers: Secret Wars, ma non
si sa esattamente quando uscirà il reboot dei Mutanti Marvel. Mentre sappiamo che Michael
Lesslie (The Hunger Games: The Ballad of Songbirds &
Snakes) sta scrivendo la sceneggiatura, gli aggiornamenti
sono stati pochi e rari.
Gli X-Men stanno arrivando nel MCU
Parlando dell’inserimento di questi
personaggi nell’MCU, Feige ha detto:
“Penso che vedrete che continuerà nei nostri prossimi film con
alcuni attori degli X-Men che potreste riconoscere. Subito dopo,
l’intera storia di Secret Wars ci porterà davvero in una nuova era
di mutanti e degli X-Men”.
“Di nuovo, [è] uno di quei sogni
che si avverano. Finalmente abbiamo di nuovo gli X-Men”.
Quindi, come previsto, sembra che la “Saga dei Mutanti” sia ormai
alle porte, mentre ci avviamo verso la conclusione dell’attuale
Saga del Multiverso.
Commentando Deadpool &
Wolverine, nella stessa occasione, Feige ha detto del
ruolo di Hugh Jackman nel successo al botteghino: “Quando
abbiamo iniziato a lavorare al film per la prima volta, volevamo
vedere Wolverine con un costume giallo. Ho avuto la pelle d’oca sul
set quando è uscito indossando quel costume e indossando quella
maschera per la prima volta. Ho aspettato 25 anni per dargli
vita”. Ha aggiunto: “Eravamo molto emozionati di vedere
Ryan Reynolds portare la classificazione R alla Disney. È stato
divertente: il cuore e l’umorismo”.
“Il futuro della Marvel in Asia è il futuro della
Marvel in generale”, ha
affermato. “Alla Marvel Animation, abbiamo alcuni
show fantastici, come il successo X-Men
’97, [e] abbiamo una nuova serie animata di Spider-Man chiamata
The Friendly Neighborhood Spider Man, per la quale stiamo
collaborando con grandi studi di animazione in Giappone e
Corea.“
Paramount+ ha annunciato la data di uscita della
terza stagione di “Yellowjackets”, la serie drammatica
SHOWTIME® candidata agli Emmy®. Il debutto internazionale della
nuova stagione in esclusiva su Paramount è previsto per il 14
febbraio in Italia, oltre che nel Regno Unito, Australia, America
Latina, Brasile, Germania, Svizzera, Austria e, più avanti nel
corso dell’anno, in Francia. L’attrice Hilary Swank, vincitrice di
due Premi Oscar® (Million Dollar Baby e Boys Don’t
Cry), apparirà come guest star, unendosi al cast stellare che
include anche Joel McHale (Community).
La serie
Yellowjackets
Creata da Ashley
Lyle e Bart Nickerson (Narcos),
“Yellowjackets” racconta la saga di una squadra di
talentuose giocatrici di calcio liceali, (s)fortunatamente
sopravvissute a un incidente aereo nelle remote terre selvagge del
nord. La serie racconta la loro discesa da una squadra complessa,
ma forte e unita, a un clan selvaggio, e allo stesso tempo seguirà
le vite che hanno cercato di rimettere insieme quasi 25 anni dopo,
dimostrando che il passato non è mai veramente passato e che ciò
che è iniziato nella natura selvaggia è tutt’altro che finito.
Combinando epopea di sopravvivenza, horror psicologico e dramma di
formazione, la terza stagione, composta da dieci episodi,
riprenderà dopo il drammatico finale della seconda stagione.
La terza stagione vede nel
cast Melanie Lynskey (Castle Rock), Christina Ricci (Z: The
Beginning of Everything), Tawny Cypress (Unforgettable), Lauren
Ambrose (Servant), Sophie Nélisse (The Book Thief), Jasmin Savoy
Brown (The Leftovers), Sophie Thatcher (Heretic), Samantha Hanratty
(Shameless), Courtney Eaton (Mad Max: Fury Road),
Liv Hewson (Santa Clarita Diet), Steven Krueger (The Originals),
Warren Kole (Shades of Blue), Kevin Alves (Locke & Key), Sarah
Desjardins (The Night Agent) e Simone Kessell (Obi-Wan Kenobi), con il ritorno di Elijah Wood
(Il Signore degli Anelli) in un ruolo ricorrente.
I produttori
esecutivi di “Yellowjackets” sono Lyle, Nickerson
e lo showrunner Jonathan Lisco. Drew Comins di Creative Engine è
anche produttore esecutivo insieme a Jeff W. Byrd, Sarah L.
Thompson, Ameni Rozsa e Brad Van Arragon. La serie è prodotta per
SHOWTIME da Lionsgate Television ed è distribuita da Paramount
Global Content Distribution al di fuori dei mercati di
Paramount+.
Kevin Feige
ha fatto un’apparizione virtuale in diretta all’apertura del Disney
APAC Content Showcase, tenutosi a Singapore, e ha parlato del
futuro del MCU in vista dell’uscita
di The Fantastic
Four: First Steps l’anno prossimo. Indossando un
berretto blu dei Fantastici Quattro, ha indicato il cappello quando
gli è stato chiesto per quale titolo Marvel era più emozionato nel
2025.
“[stiamo] portando la Prima
Famiglia della Marvel nel MCU”, ha detto Feige. “Si
concludono la prossima settimana, il film uscirà la prossima estate
e poi tutti quei personaggi andranno direttamente nei prossimi film
di Avengers, quindi sono molto emozionato per il futuro dei
Fantastici Quattro”.
Feige ha affermato che Thunderbolts*,
la cui anteprima è prevista per maggio 2025, è “tutto ciò che
riguarda la Marvel”. Il film vede come
protagonisti Florence Pugh nei panni di Yelena Belova, Sebastian Stan nei panni di Bucky Barnes e
David Harbour nei panni del Guardiano
Rosso, che formano un gruppo di antieroi che svolgono missioni per
conto del governo degli Stati Uniti.
“Si tratta di prendere
personaggi da tutti i tipi di luoghi e franchise diversi e metterli
insieme”, ha detto. “Questo è ciò che sono gli Avengers,
questo è ciò che sono i Guardiani della Galassia”.
Kevin Feige parla degli X-Men
Sull’introduzione degli
X-Men nel MCU, Feige ha detto: “Penso che
vedrete che continuerà nei nostri prossimi film con alcuni attori
degli X-Men che potreste riconoscere. Subito dopo, l’intera storia
di Secret Wars ci porta davvero in una nuova era di mutanti e degli
X-Men. Di nuovo, [è] uno di quei sogni che si avvera. Finalmente
abbiamo di nuovo gli X-Men”.
Commentando Deadpool &
Wolverine, Feige ha detto del ruolo di Hugh Jackman
nel successo al botteghino: “Quando abbiamo iniziato a lavorare
al film per la prima volta, volevamo vedere Wolverine con un
costume giallo. Ho avuto la pelle d’oca sul set quando è uscito
indossando quel costume e indossando quella maschera per la prima
volta. Ho aspettato 25 anni per dargli vita”. Ha aggiunto:
“Eravamo molto emozionati di vedere Ryan Reynolds portare la
classificazione R alla Disney. È stato divertente: il cuore e
l’umorismo”.
“Il futuro della Marvel in Asia è il futuro della
Marvel in generale”, ha
affermato. “Alla Marvel Animation, abbiamo alcuni
show fantastici, come il successo X-Men
’97, [e] abbiamo una nuova serie animata di Spider-Man chiamata
The Friendly Neighborhood Spider Man, per la quale stiamo
collaborando con grandi studi di animazione in Giappone e
Corea.
“La gente potrebbe sapere che
sono un grande fan dei parchi Disney, e alcuni dei migliori parchi
Disney si trovano in Asia. L’anno prossimo, avremo un’attrazione di
Spider-Man in arrivo a Shanghai Disneyland e un’attrazione di
Avengers in arrivo a Hong Kong Disneyland”.
Con Un Paso Adelante
Next torna una delle serie spagnole più amate di
sempre: Paso Adelante – che in Italia è andata in onda
sulle reti Mediaset dal 2004 al 2006 – è infatti diventata una
serie cult per il pubblico italiano.
Sono passati venti anni dalla prima
messa in onda in Italia e, ora, una nuova generazione di ballerini
e artisti fa il suo ingresso nella Scuola di Arti Sceniche Carmen
Arranz di Madrid per inseguire il proprio sogno. Insieme a loro ci
saranno alcuni grandi ritorni.
Monica Cruz tornerà
a vestire i panni di Silvia, che nel frattempo è diventata
Direttrice dell’Accademia. Beatriz Luengo
interpreterà Lola, che lavora come coreografa e insegnante
di danza moderna e dovrà ricostruire il suo rapporto con Silvia.
Miguel Ángel Muñoz sarà ancora una volta
Rober e tornerà a Madrid da Miami per far risorgere il
brand UPA.
La trama di Un Paso Adelante
Next
Dopo più di 15 anni,
Rober (Miguel Ángel Muñoz) torna a Madrid
da Miami con l’idea di creare un grande musical che raccolga i
vecchi successi degli UPA Dance insieme a nuove performance.
Insieme a Silvia (Monica Cruz) e
Lola (Beatriz Luengo) inizieranno gli
esami di ammissione alla scuola. I nuovi studenti, ballerini,
cantanti e compositori, potranno prendere parte al musical di
Rober. Nell’accademia guidata da Silvia, gli insegnanti si
troveranno ad affrontare una nuova generazione di adolescenti con i
quali non mancheranno gli scontri, ma dai quali prenderanno
ispirazione.
La serie in 8
episodi sarà disponibile gratis e in esclusiva su
Mediaset Infinity dal 27 novembre con i primi quattro
episodi, mentre i successivi quattro episodi
saranno disponibili dal 4 dicembre.
Un Paso Adelante Next Miguel Angel Munoz – Creditz
@manusevillano
Inoltre, per prepararsi al meglio
all’arrivo di Un Paso Adelante Next, dal 21 novembre su
Mediaset Infinity sarà possibile seguire Un Paso Adelante
Next – LE STORIE, una serie composta da 6 mini
episodi che faranno da ponte tra la precedente e la nuova
serie. Beatriz Luengo, Miguel Ángel Muñoz, Monica Cruz, Lola
Herrera, Lucas Velasco e Marta Guerras, insieme ai giovani attori
della nuova serie, saranno i protagonisti di questi mini episodi
che saranno disponibili su Mediaset Infinity dal 21
novembre con la pubblicazione di un episodio al
giorno.
Un Paso Adelante Next Monica Cruz Miguel Angel Munoz – Credits
@manusevillano
Prodotto da Jennifer Lawrence, che sfrutta la sua
posizione di primo piano a Hollywood per dare voce a chi non ce
l’ha, il documentario Bread and Roses della
regista afghana Sahra Mani, è un grido di protesta che mette in
luce le devastanti conseguenze del ritorno al potere dei talebani
in Afghanistan nel 2021. Attraverso le storie intime di
tre donne, Zahra, Taranom e Sharifa, Mani
offre un ritratto ravvicinato di una resistenza viva che si
aggrappa con coraggio alla speranza e alla forza della
condivisione, nonostante le oppressive restrizioni che hanno
trasformato le loro vite in una prigione a cielo aperto.
Bread and Roses ci porta
nel cuore dell’esperienza quotidiana
Dalla scena di apertura,
Bread and Roses si distingue per la sua scelta
stilistica di abbandonare qualsiasi voce narrante o intermediario
che guidi lo spettatore. Questa decisione conferisce al
documentario un’immediatezza cruda e autentica attraverso la quale
Mani ci invita a entrare direttamente nella quotidianità delle
protagoniste, affidandosi principalmente alla forza delle immagini
e delle loro esperienze. È un approccio che richiede attenzione e
rispetto da parte del pubblico, e aggira con agilità l’effetto
didascalico di molte opere a tema sociale. La vicinanza ai soggetti
non sacrifica mai la chiarezza: il contesto politico e storico
emerge con forza dalla narrazione stessa, senza bisogno di
espedienti invadenti.
Sharifa Movahidzadeh in “Bread & Roses,” premiering November 22,
2024 on Apple
TV+.
Zahra, Taranom e
Sharifa: donne di resistenza
Il cuore pulsante del
documentario sono le donne che Mani sceglie di seguire. Zahra,
Taranom e Sharifa non sono figure passive né vittime rassegnate,
come le vorrebbe il regime afghano. Il film evidenzia la loro
determinazione a sfidare uno status quo che nega loro dignità e
diritti fondamentali, sono donne che rischiano la vita
semplicemente per protestare, per cercare di rivendicare ciò che è
stato loro strappato. Il punto di maggiore forza del documentario è
proprio quello di riuscire a bilanciare la denuncia delle
violazioni dei diritti umani e la celebrazione della resilienza e
del coraggio delle
donne afghane, che attraverso Bread andRoses dimostrano di avere una voce.
L’intuizione che premia
il film è quella di mostrare quanto in fretta sia stata trasformata
la vita delle protagoniste: la chiusura delle scuole, il divieto di
lavorare, l’imposizione di un regime di segregazione che le
costringe agli arresti domiciliari. Ogni aspetto della vita è stato
ridotto a un binario rigido e soffocante in cui le donne possono
assumere soltanto i ruoli di madri rispettose o vergini educate,
altrimenti sono considerate “cattive” e private di qualsiasi
diritto. Un dualismo cieco che riduce le donne a strumenti di un
ordine patriarcale spietato.
Ribellione e
solidarietà
Sharifa Movahidzadeh in “Bread & Roses,” premiering November 22,
2024 on Apple TV+.
Mani non si limita a
documentare l’oppressione. L’energia del film deriva anche dalla
capacità di mettere in evidenza i momenti di resistenza, i gesti di
ribellione e solidarietà che le donne afghane continuano a
compiere, nonostante il pericolo costante. Questo non solo serve a
veicolare la speranza tra chi deve affrontare il regima, ma evita
che il film diventi un racconto in cui la tragicità della
situazione raccontata prenda il sopravvento restituendo un quadro
di sola disperazione. L’umanità e la forza delle protagoniste
emergono in ogni fotogramma, rendendo evidente quanto sia ingiusto
e inaccettabile il silenzio della comunità internazionale.
Bread and
Roses invita anche a riflettere su un diffuso malinteso
sulla condizione delle donne in Afghanistan, dal momento che
riferisce con chiarezza che i diritti delle donne afghane non sono
un miraggio mai raggiunto: nel 1919, ottennero il diritto di voto
prima ancora delle donne italiane. Le protagoniste del film non
lottano per ottenere ciò che non hanno mai avuto, ma per
riconquistare una libertà che era stata loro garantita. Questo
dettaglio storico rende ancora più evidente la regressione imposta
dai talebani.
Con una regia sobria e
rispettosa, Sahra Mani ci ricorda che ignorare ciò che accade in
Afghanistan equivale a condannare metà della sua popolazione
all’oppressione e al silenzio. Bread and Roses è
un documentario arrabbiato, che non si fa accecare da quella rabbia
e anzi, è commovente e pieno di dignità, invita a non voltare lo
sguardo e a riconoscere la forza delle donne che continuano a
lottare per la loro libertà.
InSmile 2,
Miles Gutierrez-Riley
interpreta Joshua, un
comic relief
necessario in un film che porta il pubblico in molti luoghi oscuri.
Ma Gutierrez-Riley è apparso anche inAgatha All
Along,
nel ruolo di Eddie, l’interesse amoroso di
Joe Locke/Teen/William
Kaplan/Billy Maximoff.
La serie si è presa il tempo di
esplorare la loro storia d’amore in modo significativo. Abbiamo
anche sentito che i piani originali prevedevano che “Eddie” fosse
Teddy, alias Teddy Altman, il giovane vendicatore Kree/Skrull
soprannominato Hulkling.
Non sarebbe così difficile per un
retcon e, quando l’attore ha incontrato CBM per l’uscita in home video
di Smile 2, gli è stato chiesto proprio di questo
dettaglio: “Sì, grazie, lo apprezzo. Sono stato davvero
toccato nel vedere la risposta positiva a Eddie e Billy”, dice
l’attore. “Tutti dietro le quinte di Agatha hanno davvero
tenuto a rappresentare in modo autentico e a catturare questa
relazione in un modo che onorasse il materiale originale e
arrivasse davvero al cuore dell’anima di Billy”.
“È davvero bello far parte
dell’MCU e l’ho sottolineato così tanto
nelle interviste, ma lavorare con Joe è stato un onore”, ha
continuato Miles. “È stato davvero bello. È così intelligente e
ha portato avanti quello spettacolo in modo così bello”.
Miles Gutierrez-Riley su Hulkling in Agatha All Along
Per quanto riguarda le chiacchiere
su Hulkling, Miles ha detto: “Per quanto
riguarda le speculazioni, tutto quello che posso dire è che sono
rimasto colpito da come le persone hanno reagito a Eddie e Billy e
so che ci sono molti piani su come continueremo a esplorare il
background, la vita e il viaggio di Billy e dovremo
vedere”.
Abbiamo anche chiesto com’è stato
condividere lo schermo con Evan Peters per
l’esilarante incontro di Billy e Eddie con Ralph Bohner. “Sì,
che leggenda. Oh mio Dio”, ha detto entusiasta. “Sono
cresciuto pensando che fosse il ragazzo più talentuoso sulla Terra,
quindi è stato davvero fantastico e fantastico”.
Solo il tempo ci dirà se vedremo di
più di Eddie. I Marvel Studios potrebbero decidere di
andare avanti con questa storia d’amore per introdurre Teddy, anche
se probabilmente ciò renderebbe un disservizio a questa storia
d’amore, dato quanto i due adolescenti sono diventati intimi nel
corso di Agatha All Along.
Sono stati pubblicati un nuovo
trailer e un poster per Un Film Minecraft di Warner Bros e sembra che
il film abbia delle vibrazioni a là Jumanji stando
a ciò che si vede nel trailer con protagonista Jack
Black e che porta in sala in franchise di videogiochi di
successo.
In questa ultima anticipazione,
vediamo il personaggio di Steve scoprire un modo per viaggiare nel
mondo di Minecraft dove può creare qualsiasi cosa… a patto che sia
a forma di blocco, ovviamente.
Presto trova nuovi amici per
affrontare le forze oscure intenzionate a distruggere quella
realtà, e ci sono un sacco di Easter Egg e riferimenti per coloro
che conoscono bene il videogame. Data l’enorme base di fan di
Minecraft, ci sono buone probabilità che il film
sarà un successo l’anno prossimo.
La sinossi recita: “Benvenuti
nel mondo di Minecraft, dove la creatività non serve solo a creare
oggetti, ma è essenziale per la sopravvivenza! Quattro disadattati
– Garrett “The Garbage Man” Garrison (Momoa), Henry (Hansen),
Natalie (Myers) e Dawn (Brooks) – si ritrovano a combattere con
problemi ordinari quando vengono improvvisamente trascinati
attraverso un misterioso portale nell’Overworld: un bizzarro paese
delle meraviglie cubico che vive di immaginazione.
Per tornare a casa, dovranno
dominare questo mondo (e proteggerlo anche da cose malvagie come i
Piglins e gli Zombies) mentre si imbarcano in una ricerca magica
con un inaspettato ed esperto artigiano, Steve (Black). Insieme, la
loro avventura sfiderà tutti e cinque a essere coraggiosi e a
riconnettersi con le qualità che rendono ciascuno di loro unico e
creativo… le stesse abilità di cui hanno bisogno per prosperare nel
mondo reale.”
Alan Tudyk ha rivelato che avrà un doppio
ruolo nella prossima serie animata Creature
Commandos, interpretando sia Doctor
Phosphorous che Clayface. Il cattivo
mutaforma di Batman è stato avvistato nel trailer dello show Max di
James
Gunn e Tudyk ha detto che fornirà la voce al
personaggio durante una nuova intervista con Rotten Tomatoes.
Tudyk in realtà doppia già Clayface
nella serie animata di Harley Quinn, ma sembra che questa nuova
versione sia molto lontana dall’essere lo stesso personaggio.
L’attore di Serenity e Rogue One descrive il
Clayface di Creature
Commandos come un “maniaco omicida“.
Tutto quello che sappiamo
su Creature Commandos
La serie animata Creature
Commandos, composta da 7 episodi, sarà trasmessa in
streaming su Max e avrà come protagonisti David Harbour nel ruolo di Eric
Frankenstein/Mostro di Frankenstein, Indira Varma
nel ruolo della Sposa, Maria Bakalova di Guardiani della Galassia Vol.
3 nel ruolo della Principessa Ilana Rostovic, Zoe
Chao nel ruolo della Dott.ssa Nina Mazursky, Alan Tudyk nel ruolo del Dottor Phosphorus,
Sean Gunn nel ruolo di Weasel e Frank Grillo nel ruolo di Rick Flag
Senior.
Steve Agee
riprenderà il suo ruolo di Peacemaker, John Economos. È prevista anche la
partecipazione di Viola Davis nel ruolo di Amanda Waller.
Recentemente James Gunn ha rivelato di considerare La sposa
di Indira Varma come il personaggio principale
della serie. Ha anche aggiunto che non sta dirigendo alcun
episodio, ma ha diretto le sessioni di registrazione di ciascun
attore.
“La nuova serie riprende
direttamente dopo il finale della prima stagione di Peacemaker, che
lascia la Waller con le mani legate dal punto di vista operativo,
il che significa che non è più in grado di farla franca mettendo in
gioco vite umane per portare a termine le sue missioni clandestine
e moralmente discutibili. Al contrario, recluta una banda di
disadattati, non diversamente dalla Suicide Squad e da Peacemaker“, ha
rivelato Gunn.
Aggiunge che i protagonisti di Creature
Commandos “sono dei veri e propri mostri, e
non vedo l’ora di farveli conoscere. Creare questa serie è stata
una delle gioie assolute della mia vita“.
Jennifer Walters,
alias
She-Hulk, occupava una posizione di rilievo sul lato
destro del banner dell’hub Marvel Cinematic Universe di
Disney+, ma ora è stata sostituita da Deadpool.
Probabilmente questa decisione non
ha molto significato: con Deadpool &
Wolverine ora in streaming, la Marvel voleva chiaramente il
Mercenario Chiacchierone sul banner e ha deciso di
sostituirlo con l’altro personaggio noto per aver rotto la quarta
parete. Oltretutto sostituire un personaggio di enorme successo con
uno che continua a far discutere è una classica giocata sicura (e
comprensibile) della Disney.
Ma ovviamente ci sono altre teorie
in giro. L’anno scorso, durante gli scioperi di Hollywood,
Bob Iger della Disney ha definito la decisione
degli sceneggiatori e degli attori di scioperare “molto
inquietante” e ha chiesto ai rispettivi sindacati di “essere
realisti” con le loro richieste. Diversi attori di alto profilo
hanno criticato duramente il dirigente e la star di
She-Hulk: Attorney at Law Tatiana Maslany ha condiviso
una sua schietta replica. “Penso che sia completamente fuori
dal mondo”, ha detto a THR dai picchetti di New York City.
“È completamente fuori dal mondo rispetto ai lavoratori che
realizzano i suoi spettacoli, che fanno sì che la gente li guardi,
che gli portano spettatori e soldi”.
“Avendo lavorato a uno
spettacolo Disney, so dove le persone si trovano in difficoltà
nelle crepe del sistema e dove le persone vengono sfruttate ed è
scandalosa la quantità di ricchezza che non viene condivisa con le
persone che effettivamente realizzano lo spettacolo. Si tratta di
troupe, cast, sceneggiatori”, ha aggiunto Maslany.
Si ipotizza che questi commenti
abbiano irritato Iger che ha colto la prima occasione politicamente
giustificabile per eliminare il personaggio di She-Hulk da un banner che pubblicizza la sezione
dedicata al MCU su Disney+.
Disponibile su Netflix dal 20
novembre, Adorazione si presenta come un viaggio a
capofitto nel mondo degli adolescenti, immersi in una provincia
carica di segreti e contraddizioni, come tutte le province del
mondo. Tratta dall’omonimo romanzo di Alice Urciuolo e diretta da Stefano
Mordini, la serie, presentata in anteprima ad
Alice nella Città
durante la Festa del Cinema di Roma, è
caratterizzata dal cast corale, volti per lo più sconosciuti, con
tante promesse negli occhi. La storia è un intreccio di thriller,
dramma e coming of age tra difficoltà, sogni infranti e un
mistero, che poi diventa tragedia, a far detonare la storia.
Adorazione, un viaggio
iniziatico in un’estate di fini e inizi
L’ambientazione estiva
nella tranquilla Sabaudia, con il litorale pontino
che si risveglia per la stagione balneare, fa da sfondo
all’esplorazione della gioventù, promettendo un racconto ben
diverso da quello che ci si aspetta. Conosciamo subito Elena e
Vanessa, due amiche molto diverse ma legatissime da quell’amore
totalizzante che solo l’adolescenza conosce. Elena, ribelle e
inquieta, vive un senso di soffocamento che la spinge a sognare una
fuga verso Roma. Vanessa, invece, è l’opposto: popolare, sicura di
sé, con una vita apparentemente perfetta. La loro amicizia è il
primo tassello di una trama che si complica rapidamente con la
scomparsa improvvisa di Elena, un evento che scuote la comunità e
porta a galla segreti nascosti.
La narrazione si
trasforma rapidamente in un racconto corale che esplora le vite
intrecciate di un gruppo di adolescenti e delle loro famiglie,
tutte, in un modo o nell’altro, intaccate da Elena e dalla sua
vivace diversità. Vera e Giorgio, i cugini di Elena con una
situazione familiare difficile, ma anche Gianmarco e Enrico,
fidanzati delle due protagoniste, si trovano anch’essi coinvolti in
una spirale di bugie e verità nascoste che contribuisce a costruire
un mosaico complesso e stratificato. Ogni personaggio, infatti,
nasconde un pezzetto di un puzzle molto grande, una piccola parte
di un’ampia storia che non riguarda solo la scomparsa della
ragazza, ma anche il percorso di crescita, identità e conflitti di
tutti i protagonisti. Da questo punto di vista, con esiti
ovviamente molto diversi e molto meno alti,
Adorazione ricorda Twin Peaks,
nella misura in cui racconta la reazione di una comunità
alla scomparsa di una ragazza, il dolore che quella
scomparsa provoca, i segreti che hanno portato a quella triste
vicenda, le conseguenze su chi la conosceva e anche su chi non
aveva idea di chi fosse.
Un racconto corale tra
segreti e fragilità
Senza riuscire a aggirare
alcune ingenuità e cliché, Adorazione trova un
buon equilibrio tra il racconto di formazione e il mistero da
risolvere, un racconto ricco di voci. Trai volti più noti che
compongono il nutrito cast annoveriamo Noemi
(cantante al debutto come attrice), Ilenia Pastorelli, Barbara
Chichiarelli (che vedremo presto in M) e Claudia Potenzasi.
Tuttavia, sono i ragazzi a reggere il cuore emotivo della storia:
Alice Lupparelli (Elena), Beatrice
Puccilli (Vera), Giulio Brizzi (Giorgio)
e gli altri giovani talenti trasmettono con autenticità la
confusione, la sofferenza e la ricerca di un senso che
caratterizzano l’adolescenza, pur rimanendo in difficoltà nelle
situazioni in cui i sentimenti da passare diventano intimi e
profondi.
Come una mappatura
precisa di tutti quelli che possono essere i problemi, le paranoie
e le difficoltà dell’adolescenza, Adorazione tocca
quasi ogni possibile sfumatura del disagio giovanile, da quello
“classico” legato all’amore e all’amicizia, all’accettazione del
proprio corpo e ai rapporti conflittuali con i genitori, a quello
deviato e pericoloso, come la violenza di genere, la droga, il
bullismo.
I coetanei sono allo
stesso tempo il principale scoglio contro cui sbattere ma anche
fonte inesauribile di supporto e sostegno, nei modi maldestri che
ognuno impara, sbagliando. I genitori invece sembrano tutti
inadatti, non all’altezza della situazione, incapaci di inquadrare
e capire i propri figli, anche loro presi dalle miserie quotidiane
e ignari della vera natura delle cose.
Un mistero diluito nella
quotidianità
L’aspetto più
interessante di Adorazione è quello che immerge il
mistero della scomparsa di Elena nella quotidianità, un susseguirsi
lento e banale di giorni tutti uguali, uno scenario apatico che non
offre certo il massimo ai giovani protagonisti e che fa da sfondo
indifferente alle vicende che scivolano lungo un’estate che nessuno
dei protagonisti dimenticherà mai. Proprio questa mescolanza tra
thriller e vita di ogni giorno permette alle indagini per la
scomparsa di Elena di portare alla luce non solo pezzetti di storia
nascosta, ma anche i segreti dei giovani protagonisti e delle loro
vite diversamente complicate. Ogni personaggio, ha qualcosa da
nascondere, un segreto che contribuisce a costruire un mosaico
sempre più complesso.
Una regia solida e cupa
setta un tono molto serio per Adorazione
La regia di
Stefano Mordini crea un’atmosfera cupa e pesante,
nonostante gli scenari prevalentemente soleggiati e ariosi del
litorale pontino, l’effetto restituito è quello di una provincia
asfissiante, un luogo tanto familiare quanto opprimente. Con
Fabri Fibra alla supervisione della colonna
sonora, Adorazione svela la sua costruzione
attenta e stratificata, anche se non sempre felice. Il risultato è
quello di una semplificazione eccessiva di alcune dinamiche
personali e relazionali, che si svelano quando i dialoghi si
mostrano artefatti e la recitazione dei protagonisti non ancora
sufficientemente matura. Sebbene l’ambizione di
Adorazione sia quella di andare oltre il semplice
intrattenimento, la serie Netflix si perde
nei dettagli degli archi narrativi secondari, nei cliché e nelle
ingenuità di chi per raccontare troppo, perde la concentrazione su
ciò che è importante.
In vista della première della
seconda stagione di
The Night Agent del 23 gennaio, Genesis
Rodriguez (Lioness)
ha avviato trattative per un ruolo nella terza stagione del famoso
thriller cospirazionista.
I rappresentanti di Netflix hanno
rifiutato di commentare. Mentre i dettagli sulla parte di Rodriguez
sono ancora segreti, abbiamo sentito dire che sarà una presenza
fissa nella serie. Come Deadline ha precedentemente
riportato, la produzione della terza stagione dovrebbe iniziare a
Istanbul alla fine di quest’anno, con riprese a New York nel 2025.
Netflix
ha annunciato il rinnovo della serie per
la terza stagione a ottobre.
Adattamento del bestseller del New York Times di Matthew
Quirk, la cui prima stagione si classifica al 7° posto
nella classifica dei programmi TV più popolari di Netflix, The Night Agent vede
Peter Sutherland (Basso) dell’FBI
gestire un telefono nel seminterrato della Casa Bianca che non
squilla mai, fino alla notte in cui lo fa, spingendolo in una
pericolosa cospirazione in rapida evoluzione e che lo porta fino
allo Studio Ovale.
Lo streamer ha annunciato
l’ulteriore rinnovo condividendo le prime immagini della seconda
stagione di The Night Agent. Gabriel Basso è il
protagonista della serie, creata dal creatore Shawn Ryan (“The
Shield”) e basata sul romanzo bestseller del New York Times di
Matthew Quirk. Nella prima stagione, l’agente dell’FBI di basso
livello Peter Sutherland (Basso) ha contribuito a salvare la vita
del Presidente degli Stati Uniti, guadagnandosi la possibilità di
diventare un Agente della Notte. Secondo il titolo di Netflix,
nella seconda stagione “lavorare nell’organizzazione segreta
dell’Azione Notturna proietterà Peter in un mondo dove il pericolo
è ovunque e la fiducia scarseggia”.
Ryan è produttore esecutivo e
showrunner attraverso la sua MiddKid Productions. Tra gli altri
produttori esecutivi della seconda stagione figurano Marney
Hochman, Paul Bernard, Munis Rashid e Guy Ferland, oltre a Seth
Gordon e Julia Gunn di Exhibit A Films e David Beaubaire, Paul
Neinstein, William Sherak, Nicole Tossou e James Vanderbilt di
Project X Entertainment.
Oltre ai protagonisti della serie,
Basso e Luciane Buchanan, fanno parte del cast Amanda Warren,
Arienne Mandi, Louis Herthum, Berto Colon, Brittany Snow, Teddy
Sears, Michael Malarkey, Keon Alexander, Navid Negahban, Rob Heaps,
Marwan Kenzari, Elise Kibler e Dikran Tulaine.
Secondo Netflix, la
stagione 1 de The Night Agent è stata la serie più vista nel
2023 (per numero di visualizzazioni) e la settima serie più
popolare di tutti i tempi (98,2 milioni di visualizzazioni nei
primi 91 giorni).
Mettendo Donna
Langley saldamente alla guida aziendale, il capo di
Comcast Brian Roberts ha anche deciso che è tempo
per NBCUniversal di liberarsi di un po’ di peso
dai canali via cavo. Comcast è pronta a rivelare il suo piano a
lungo termine per scorporare i canali via cavo MSNBC, CNBC,
E!, Syfy, Golf Channel, Oxygen e USA in
una nuova e separata azienda.
L’iniziativa, ancora senza nome,
sarà gestita dall’attuale capo di NBCU Media Group Mark
Lazarus nei panni di CEO. Il CFO di NBCU Anand
Kini è a bordo come CFO e COO di grandi dimensioni per la
nuova azienda.
Separando questi canali, la rete
televisiva NBC, lo streamer in crescita
Peacock e il colosso dei reality TV
Bravo rimarranno con NBCU. I programmi di NBC e
Bravo si classificano costantemente tra i più visti sullo streamer,
il che spiega perché Bravo è stato separato dal resto delle reti
via cavo di NBCU.
Si prevede che il processo di
scorporamento dei canali via cavo sarà completato entro la fine del
2025, se non ci saranno intoppi. “È una decisione difficile, ma
è il momento, lo sanno tutti”, ha detto a Deadline un
dirigente della NBCU vicino agli eventi in merito alla strategia
aziendale per uscire dalla caduta libera del valore e degli ascolti
del cavo. “Il modo in cui stanno andando le cose, un’offerta
più snella per il cavo e una semplificazione delle attività
principali sono la mossa migliore per il futuro”.
Donna Langley presidente della
NBCUniversal Entertainment and Studios
Dopo aver indicato negli ultimi mesi
che si stava avvicinando un abbattimento, il gigante delle
telecomunicazioni con sede a Philadelphia dovrebbe annunciare
mercoledì che Langley diventerà presidente della
NBCUniversal Entertainment and Studios, assumendo
alcune delle responsabilità di Lazarus.
Dopo l’enorme successo finanziario e
di critica di Oppenheimer
dell’anno scorso e l’atteso grande successo al botteghino di
Wicked,
in uscita domani in Italia, l’ex leader del NBCU Studio Group e
Chief Content Officer ora eserciterà il vero potere di un capo di
studio. “Donna ha dimostrato di sapere come guidare un’azienda
del 21° secolo, questo è un riconoscimento tardivo di questa realtà
e del suo talento”, afferma il dirigente ben posizionato.
Come parte della ristrutturazione,
Frances Berwick, Presidente di NBCUniversal
Entertainment, che ha avuto un doppio rapporto in Langley e
Lazarus, ora riferirà esclusivamente a Langley.
Dopo i leak delle scorse ore, Universal ha
diffuso il primo teaser trailer di Dragon Trainer,
in cui scopriamo le aspre scogliere di Beck, Hiccup, suo
padre Stoick e Sdentato, la Furia Buia protagonista della
storia.
Oltre al video, sono state diffuse
due immagini ufficiali. La prima ci mostra il celebre primo
contatto trai due protagonisti, la seconda è una foto di scena in
cui il regista e sceneggiatore Dean
DeBlois spiega una scena a Nico
Parker (Astrid) e Gabriel
Howell (Snotlout).
A giudicare dal video, il timore che
Dragon Trainer sarà poco più di un remake
inquadratura per inquadratura sembra fondato. Considerando che
saranno passati quasi un decennio e mezzo dall’uscita
dell’originale entro il 2025, questo potrebbe non avere molta
importanza per gli spettatori.
Tutto quello che sappiamo sul live
action di Dragon Trainer
La Universal Pictures ha riunito un
cast impressionante per Dragon Trainer che include
Mason Thames, Nico Parker,
Gerard Butler,
Nick Frost, Julian Dennison, Gabriel Howell, Bronwyn James,
Harry Trevaldwyn e Ruth Codd.
Dean DeBlois, che
ha scritto e diretto Lilo & Stitch e la trilogia
di Dragon Trainer insieme a Chris
Sanders, dirige questo remake.
Nel film d’animazione, Hiccup, un
giovane vichingo che sogna di diventare un coraggioso cacciatore di
draghi, stringe un’improbabile amicizia con una delle bestie
volanti dopo averla ferita per sbaglio. Insieme, Hiccup e il suo
nuovo amico, che lui chiama Sdentato, devono unire le loro culture
in una lotta contro un gigantesco drago malvagio noto come Morte
Rossa.
Dragon Trainer uscirà nelle sale nell’estate
del 2025.
Fin dalla sua uscita, si è discusso
intensamente sul vero significato del finale de Planet of
Apes – Il pianeta delle scimmie di
Tim Burton. Rifacimento dell’omonimo e popolarissimo
film del 1968, il film del 2001 ha come protagonista Mark Wahlberg nei panni di Leo Davidson, un
astronauta che si schianta su un pianeta abitato da scimmie
intelligenti. Tuttavia, le somiglianze tra questo film e
l’originale risiedono solo nelle sue premesse. Nonostante
l’aggiornamento del franchise con un’estetica fantascientifica più
moderna, il fiilm Burton ha ricevuto recensioni contrastanti, con
molti che hanno citato il finale confuso del film come una nota
negativa.
In questo remake di Burton, infatti,
Leo Davidson viene trasportato da una tempesta elettromagnetica
nell’anno 5021, dove si schianta su un pianeta identificato come
Ashlar. Da lì, la storia di Davidson assomiglia solo vagamente alla
trama del film originale de Il pianeta delle scimmie. Il
tutto culmina in un finale tanto sconcertante quanto inaspettato.
Fortunatamente, l’insolito fallimento di Burton non ha condannato
completamente il franchise, permettendo la realizzazione in seguito
di altri sequel. In questo articolo, approfondiamo però proprio il
finale di Planet of Apes – Il pianeta delle
scimmie.
Cosa succede nel finale de
Planet of Apes – Il pianeta delle scimmie di Tim
Burton
Nel film Planet of Apes
– Il pianeta delle scimmie di
Tim Burton, il Leo Davidson di Mark Wahlberg scopre che i suoi ex compagni di
equipaggio sono precipitati sul pianeta migliaia di anni prima del
suo arrivo mentre cercavano di salvarlo, il che ha dato origine
alla vita umana e scimmiesca su Ashlar e ha costituito la base per
l’oppressione delle scimmie sugli umani. Nella confusa linea
temporale del film, Leo viene poi raggiunto da Pericle, lo
scimpanzé che aveva seguito nella tempesta all’inizio del film.
Questo fa cessare le ostilità tra
umani e scimmie e permette a Leo di usare la capsula intatta di
Pericle per volare di nuovo nella tempesta nella speranza di
tornare a casa. È qui che il finale de Planet of Apes – Il
pianeta delle scimmie del 2001 sconfina nel territorio
delle stranezze di Burton, e purtroppo si ritorce contro.
Quello che senza dubbio era stato concepito come un finale
intrigante, in realtà è solo confuso, e né il pubblico né la
critica vi hanno reagito bene.
Dopo aver volato nella tempesta
elettromagnetica ed essere stato riportato nel suo tempo, Leo fa
rotta verso la Terra, finendo per schiantarsi sui gradini del
Lincoln Memorial. Entrando nel monumento, vede che la statua di
Lincoln è stata sostituita con quella del generale Thade e, mentre
guarda con orrore, viene circondato da una forza di polizia
scimmiesca. La mancanza di un contesto per questo finale modifica
l’originale capovolgendolo: invece di rendersi conto di essere nel
futuro, Leo torna nel suo tempo solo per trovarlo controllato dalle
scimmie.
Anche se il finale de Planet
of Apes – Il pianeta delle scimmie di Burton lo rende
molto più confuso di quanto fosse strettamente necessario, la
risposta breve è sì: Leo ha viaggiato nel tempo.
La console della sua capsula indica che si è schiantato su Ashlar
nel 51° secolo e, verso il culmine del film, ritorna nel suo tempo
nel 2020. Tuttavia, il colpo di scena del Generale Thade rende
questo aspetto un po’ più ambiguo, rendendo poco chiaro se la
console della sua capsula fosse del tutto accurata.
Nel film originale, il colpo di
scena finale rivelava che il pianeta titolare era la Terra.
Tuttavia,il filmdi Tim Burton sovverte le aspettative e si svolge invece su
un altro pianeta chiamato Ashlar. Nonostante il
Planet of Apes – Il pianeta delle scimmie di
Burton abbia esseri umani parlanti e condizioni simili alla Terra,
il suo pianeta viene mostrato come un luogo separato su cui la vita
è stata insediata dallo schianto dell’Oberon. La scena finale del
film mostra Leo che ritorna sulla Terra guidato dalla console della
sua capsula, indicando che le scimmie hanno in qualche modo preso
il controllo del suo pianeta natale dopo gli eventi del film.
Il significato della statua del
generale Thade
La scena culminante del film rivela
un enorme monumento al Generale Thade, il cattivo di
Tim Roth che odia gli umani. Con un contesto molto scarso,
bisogna guardare ai dettagli più fini
de Planet of Apes – Il pianeta delle scimmie
per estrapolarne il significato esatto. L’iscrizione sul
muro dietro la statua indica una possibile spiegazione per un
momento “importante!” che ha suscitato più divisioni persino dei
colpi di scena di M. Night Shyamalan.
L’iscrizione spiega che Thade ha
salvato le scimmie dagli umani, lasciando intendere che in qualche
modo è arrivato sulla Terra e l’ha conquistata e che Leo è entrato
in una linea temporale alternativa. Questa conclusione richiede
alcuni salti logici, ma il film stesso fornisce alcune prove a
sostegno. Ad esempio, su Ashlar è rimasta una tecnologia
semi-intatta e la tempesta elettromagnetica ha dimostrato di essere
un wormhole attraverso il tempo e lo spazio. Se Thade è stato in
qualche modo in grado di accedere alla tecnologia e alle capacità
di viaggiare nel tempo della tempesta, potrebbe essere apparso
sulla Terra molto prima del ritorno di Leo.
Il vero significato del finale del
film di Tim Burton
Con il suo confuso colpo di scena
finale, il finale de Planet of Apes – Il pianeta delle
scimmie di
Tim Burton diventa un po’ confuso. Tuttavia, la maggior parte
della storia di Ashlar del film è ben chiusa, ed è il
viaggio di Leo verso casa a creare la maggior parte dei problemi
narrativi del film. La brusca constatazione di Leo di non
essere tornato a casa, sulla Terra che aveva originariamente
lasciato, vuole essere un climax terrificante e stimolante, ma
senza un contesto adeguato, non è altro che un’immagine finale
sconcertante.
Nel tentativo di emulare l’iconico
finale degli altri film de IlPianeta delle
scimmie, il film di Burton rivela che le scimmie hanno
conquistato la Terra, dopo tutto. Il film potrebbe essere
interpretato come un ammonimento a non manomettere l’ignoto,
soprattutto per quanto riguarda lo spazio e il tempo. È
l’inosservanza degli ordini da parte di Leo a far precipitare la
trama dell’intero film e, seminando la società di Ashlar e
concedendo loro l’accesso a una tecnologia sofisticata, sembra
condannare anche il suo pianeta natale.
La spiegazione dei temi del film
Come la maggior parte dei film della
saga di IlPianeta delle scimmie, compresi i
prequel, il film di Tim Burton contiene un messaggio
intrinseco sui diritti degli animali. Esplora la maggior
parte delle stesse idee dell’originale del 1968, con un’aggiunta
degna di nota: la breve esplorazione del ruolo abituale dell’uomo
come aggressore. Il film contiene anche alcuni commenti sulla
società, in particolare sul trattamento disumano delle scimmie nei
confronti dei loro schiavi umani, dimostrando come in ogni
condizione di disparità sociale si vengano a generare situazioni
che andrebbero invece combattute e ripudiate con tutte le proprie
forze.
Nel 2008, all’interno delle Giornate
degli Autori della 65esima edizione della Mostra
del Cinema di Venezia, Sylvie Verheyde aveva
presentato Stella, film di stampo autobiografico che
ripercorreva l’infanzia della regista. Nel 2022, con
Stella è innamorata, Verheyde
torna sui passi della bambina che fu,ora
diventata adolescente. Siamo ancora a Parigi, nel pieno
degli anni ’80. Stella ha 17 anni, ha fame di vita e vuole scoprire
chi è davvero e cosa ne sarà del suo futuro. Come ogni giovane a
quell’età comincia a sentire il sangue che le ribolle nelle vene a
causa di un ragazzo, a sperimentare il desiderio sessuale e a
gestire i suoi ormoni ballerini.
È il tempo della spensieratezza, che
si alterna alle crisi esistenziali giovanili, dettate dalla poca
consapevolezza di quel che si vuole fare da adulti. Stella è
innamorata ha debuttato al Locarno Film Festival del
2023, ed è in concorso nella selezione ufficiale
dell’edizione 2025 del Prix Palatine (il premio giovani
del cinema europeo in collaborazione con Unifrance). Nei panni
della protagonista l’ottima Flavie Delangle. La pellicola arriva
al cinema il 21 novembre distribuita da No.Mad
Entertainment.
La trama di Stella è
innamorata
1985. Siamo in Italia, a Napoli.
Stella scende da una vespa rossa e dà un bacio al ragazzo che le ha
fatto compagnia per tutto il tempo trascorso lì, dove era andata a
passare le vacanze estive con le amiche. È tempo ora di tornare a
casa, a Parigi, e affrontare il temibile anno della maturità. A
Stella però sembra non importare molto dell’ultimo anno di liceo,
nonostante sia conscia del fatto che i risultati che raggiungerà
decreteranno il suo futuro. Nel bar dei genitori, poi, dove oramai
lavora solo la madre lasciata dal padre, non ne vuole proprio
sapere di stare. Una sera decide di accompagnare una compagna di
classe in discoteca, al Les Bains-Douches, dove scopre la passione
per il ballo e il ritmo e un ragazzo, André, di cui si innamora. Da
qui cerca di rimettere in prospettiva tutta la sua vita, alla
ricerca del suo posto nel mondo, che spera di trovare prima della
fine della scuola.
Un sofisticato racconto di
formazione
L’adolescenza è il momento più
delicato della propria vita. Sono gli anni dell’indecisione, delle
insicurezze più radicate, dei dubbi e della fame di libertà.
Talmente forte da offuscare il resto. È il periodo in cui i colori
sono più vividi che mai, rappresentativi di un momento di
transizione fatto di esplosione e curiosità. Difficile trattenersi
quando si incrocia lo sguardo di qualcuno che ci piace, e
all’improvviso ci si ritrova fra i banchi di scuola a sognare a
occhi aperti ripensando al primo incontro. Lo stomaco si controce,
le farfalle svolazzano, il desiderio di sapere cosa succede una
volta scivolati via i vestiti dal corpo cresce a dismisura. C’è poi
l’esigenza di capire cosa ne sarà di sé una volta chiuse le porte
della scuola, quando l’ingresso nel mondo degli adulti e delle
responsabilità arriva e si è chiamati a compiere delle scelte.
Crescere vuol dire anche chiarirsi
le idee, fare i conti con se stessi non prima, però, di essersi
lasciati guidare dalle proprie sensazioni. Ed è quello che accade a
Stella: da un lato costretta a diplomarsi per non
rimanere indietro mentre le sue amiche vanno avanti,
dall’altro bisognosa di seguire quell’istinto che la porta
a comunicare con il corpo. E così arriva la discoteca,
l’impellente esigenza di ballare, ondeggiare con il bacino,
assorbire la musica fin dentro le ossa. Un destino che sa
appartenerle, nonostante i diversi ostacoli che incontra lungo il
cammino, e che dipendono anche dal confronto con le sue compagne di
viaggio, ben lontane da lei sia nel pensiero che nelle intenzioni
future.
Vivere ascoltando se stessi
La scelta dei primi piani di
Sylvie Verheyde sulla sua attrice protagonista è funzionale e
necessaria per cogliere le trasformazioni del corpo e della mente
che passano prima dal suo viso. Dalle labbra che si
inarcano in un sorriso a mezzalunga, dagli occhi pieni di amore e
bramosia, dalla fronte corruciata e dalle guance che accolgono
lacrime amare. Il campo si restringe spesso su lei e sul sul
microcosmo, per cogliere gli attimi catartici di Stella e
quell’epifania avuta la prima sera alla discoteca Les
Bains-Douches. Attraverso questa ponderata scelta registica il
pubblico è ancor più a contatto con lei, vivendo in prima persona
l’atmosfera trasognata tipica dell’adolescenza. La regista
accarezza con tenerezza la sua Stella, la insegue e la analizza
amorevolmente, lasciando solo intuire quel che le accade nel
privato, senza mai essere troppo esplicita.
Un racconto elegante ma al tempo
stesso frenetico, accentuato da una fotografia dai colori saturi,
che si legano alla forza dominante di quegli anni belli quanto
complessi. Flavie Delangle recita con talmente tanta
naturalezza da avere a volte l’impressione che non lo stia
facendo affatto, rendendola una bella promessa per il cinema
francese. L’unica pecca è il doppiaggio italiano, attraverso cui si
perde un po’ di quella autenticità che caratterizza Stella è
innamorata, soprattutto perché Stella, con la voce fuori
campo, ci accompagna in tutto il suo viaggio. La sua voce, come
quella dei suoi comprimari, è stata affidata a una professionista
itaiana che non le rende giustizia come dovrebbe, e questo è un
vero peccato ai fini della completa riuscita dell’opera. Avrebbero
dovuto fare come accaduto con Chien de la casse: proporre la visione con la versione
originale, sottotitolata.
Uscito nel 1999 al cinema, il film
La mummia si è imposto come
un cult che riportava in auge una serie di mostri classici del
cinema statunitense. Questo era infatti un remake dell’omonimo film
del 1932, ma aggiornava la vicenda tanto nella narrazione quanto
nei toni, avvalendosi di grandi effetti speciali. Dopo un
sequel uscito nel 2001, bisognò attendere il 2008 prima di
vedere il terzo capitolo della trilogia, che si concentrava però su
una storia diversa rispetto ai precedenti due. Il film in questione
è La mummia – La tomba dell’Imperatore Dragone
(qui la recensione), diretto da
Rob Cohen e
ambientato stavolta non in Egitto ma in antichi territori della
Cina.
La vicenda è basata sul primo
sovrano cinese, Qin Shi Huang, vissuto tra il 260
e il 210 a.C., e sull’esercito di soldati a protezione della sua
tomba. Questa si trova a Xi’an, in Cina, ed ospita la vasta
Armata di Terracotta, la quale aveva lo scopo
simbolico di proteggere il sovrano e servirlo anche nell’aldilà.
Scoperta nel 1974, questa è oggi composta da circa ottomila
guerrieri e suscita ancora molto mistero. Nel film, la storia di
Qin e dell’esercito assume poi connotati soprannaturali, che
implicano la mummificazione dell’armata e dell’imperatore, in
attesa di poter tornare tra i vivi e conquistare il mondo.
Con un incasso di 403 milioni in
tutto il mondo, il film si affermò come un buon seguito della
serie, vantando in particolare una grande quantità di sbalorditivi
effetti speciali. In questo articolo approfondiamo dunque alcune
delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama di La mummia – La
tomba dell’imperatore dragone
Il film si apre nell’antica Cina del
III secolo a.C. Qui l’imperatore Qin shi Huang, un
signore della guerra brutale e tirannico servito da un esercito di
diecimila guerrieri, ricorre alla magia dei signori dell’occulto
per ampliare i suoi domini. All’ambizioso e spietato Han vengono
però concessi i poteri elementali, mentre il tiranno brama
l’immortalità ad ogni costo. Per questo invia suoi due fedelissimi
a cercare la maga Zijuan che pare conosca il
segreto della vita eterna. Purtroppo per lui la sua crudeltà sarà
anche la sua rovina, la maga cercherà di fermarlo e lancerà una
maledizione su Huang che sarà tramutato in una statua di terracotta
insieme al suo esercito.
Duemila anni dopo, nel 1946,
Rick ed Evelyn O’Connell si sono
ritirati nell’Oxfordshire e hanno abbandonato i loro avventurosi
viaggi in Egitto, che Evelyn ha poi raccontato in due romanzi di
grande successo. La mancanza di adrenalina e di un soggetto per il
terzo libro di Evelyn però si farà presto sentire, portando i
coniugi O’Connell ad accettare un’ultima missione. Questa prevede
lo scortare un prezioso manufatto sino a Shangai per restituirlo
alle autorità cinesi. Qui scopriranno però che
Alex, il loro figlio, ha involontariamente
risvegliato la mummia dell’Imperatore Dragone e con lui anche il
suo esercito. Fermarli prima che invadano il mondo intero sarà
un’impresa quantomai disperata.
Il cast di attori
Per dar vita al nuovo film della
trilogia era importantissimo avere lo stesso carismatico
protagonista dei due precedenti capitoli. L’attore Brendan Fraser,
divenuto celebre proprio grazie ai film de La mummia,
accettò così di partecipare al progetto del terzo film, interessato
a dar vita ad una versione più matura di Rick O’Connell. Per lui fu
infatti importante evidenziare le differenze che intercorrono tra
il personaggio visto nei primi due film e quello che si ritrova ora
nel terzo. Accanto a lui, torna nei panni del simpatico Jonathan
Carnahan l’attore John Hannah, a sua volta
divenuto celebre proprio grazie a questa trilogia. I due sono
infatti gli unici attori ad aver recitato in tutti e tre i film.
Nei panni di Alex, il figlio dei due protagonisti, vi è invece
l’attore LukeFord.
Nei panni di Evelyn O’Connell,
moglie di Rick, vi è invece l’attrice Maria Bello,
che sostituisce la premio Oscar Rachel Weisz. Quest’ultima, che aveva
interpretato il personaggio nei primi due film, si disse
impossibilitata a partecipare per via di altri impegni
cinematografici. Nei panni dello spietato imperatore Qin Shi Huang
vi è invece il noto attore cinese Jet Li, celebre
per la sua maestria nelle arti marziali. L’attore, tuttavia, per
motivi di tempo non poté interpretare tutte le scene del
personaggio. Per questo motivo, nel presente in cui appare come
mummia è spesso sostituito da una controfigura, nascosta poi dagli
effetti speciali. Vi è infine la premio Oscar Michelle Yeoh nel ruolo di Zijuan, la maga che
l’imperatore dragone va ricercando.
Dopo l’uscita del film, l’attrice
Maria Bello ha dichiarato che un altro film della
Mummia sarebbe stato “assolutamente” realizzato e che lei
aveva già firmato per ritornare nel ruolo di Evelyn. Anche l’attore
Luke Ford disse che aveva firmato, addirittura per
altri tre film. Tuttavia, nel 2012, la Universal Pictures ha
cancellato il film e ha iniziato a lavorare a un reboot, intitolato
La
mummia, interpretato da Tom Cruise e Sofia Boutella nel ruolo della mummia. Il film
doveva essere il primo capitolo del Dark Universe, ma dato che ha
fallito sia dal punto di vista critico che finanziario, il progetto
di questo universo condiviso dedicato ai mostri della Universal è
stato subito abbandonato.
Il 12 ottobre 2022, tuttavia, il neo
premio Oscar Brendan Fraser ha
rivelato di essere “aperto” a rivisitare il franchise, affermando:
“Non so come potrebbe funzionare. Ma sarei aperto se qualcuno
proponesse il concetto giusto”. In seguito, Fraser ha
dichiarato che, sebbene non conosca alcun dettaglio su un reboot,
non è contrario a un ritorno. L’11 maggio 2024, poi, il regista dei
primi due film, Stephen Sommers, ha dichiarato a
The Hollywood Reporter che un nuovo capitolo “dovrebbe essere
qualcosa di veramente speciale. Naturalmente, lavorerei di nuovo
con tutti quegli attori“. Ad oggi, tuttavia, non sembrano
esserci effettivi piani per la realizzazione di un quarto
capitolo.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. La mummia – La tomba
dell’Imperatore Dragone è infatti disponibile nel catalogo
di Apple iTunes, Tim Vision e Prime Video. Per vederlo, basterà
noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre
presente nel palinsesto televisivo di martedì 19
novembre alle ore 21:00 sul canale
20 Mediaset.