Tra le tante commedie con protagoniste femminili realizzate nei primi anni Duemila, Il diavolo Veste Prada è probabilmente la più iconica, nonché quella che più solleva anche riflessioni non così spensierate su temi come il lavoro, lo stress e la salute mentale. Tra glamour, alta moda e vite rivoluzionate, questo film fa sì sorridere, ma anche riflettere su che tipo di persona si vuole diventare. A distanza di anni, è ancora un titolo amatissimo, complice anche le eccezionali attrici che compongono il cast.
Ecco dieci cose da sapere su Il diavolo veste Prada.
La trama di Il diavolo veste Prada
Protagonista del film è Andy, la quale dopo la laurea ottiene il lavoro da sogno per il quale “un milione di ragazze ucciderebbe”: essere l’assistente di Miranda, la direttrice di Runway, la rivista di moda più venduta del settore. Si tratta di un lavoro destinato ad accelerare la sua carriera giornalistica, se solo riuscirà a sopravvivere a un anno di lavoro per l’esigente boss. Andy, che non ha alcun senso della moda, si vede dunque catapultata in uno stile di vita pieno di ritmi frenetici, tacco minimo di tre pollici e abuso di coca cola e caffè. Ben presto, però, si accorgerà di come quella vita la sta allontanando da ciò che davvero conta e da ciò che realmente vuole diventare.
Il libro da cui è tratto il film
1. Il film si basa sul libro omonimo. Il romanzo su cui si basa il film è stato scritto da Lauren Weisberger nel 2003. Sebbene abbia tenuto a sottolineare che i personaggi siano di pura fantasia, senza nessun riferimento ad Anne Wintour, storica direttrice di Vogue, ci sono delle somiglianze e delle descrizioni che sembrano proprio farne un ritratto o quantomeno ispirarsi fortemente alla personalità della Wintour. Tra il 1999 ed il 2000, l’autrice del romanzo è infatti stata l’assistente di Wintour e sembra che l’esperienza della giovane Andy sia, in realtà, una versione romanzata della sua. La direttrice di Vogue ha poi rivelato di essere rimasta piacevolmente colpita dal film, a dispetto dello scetticismo di partenza.
Il cast del film
2. Anne Hathaway ha studiato molto per la sua parte. Dopo aver saputo di aver ottenuto il ruolo di Andy, l’attrice si è preparata per la parte offrendosi volontaria per una settimana come assistente in una casa d’aste. Ha così potuto imparare i ritmi e i compiti di tale ruolo, così da poter poi essere più realistica al momento delle riprese.

3. Meryl Streep si è presentata ad Anne Hathaway in modo molto… particolare. Come rivelato in seguito, il primo giorno di riprese, Meryl Streep ha incontrato per la prima volta Anne Hathaway, rivolgendole le seguenti parole: “Penso che tu sia perfetta per questo ruolo. Sono così felice che lavoreremo insieme“. Poi ha fatto una pausa e ha aggiunto: “Questa è l’ultima cosa carina che ti dirò“. E così è stato. Steep è a quel punto entrata nel personaggio di Miranda, mantenendo una certa freddezza nei confronti della Hathaway, così da rendere più autentico il loro conflitto.
4. È stato il primo ruolo importante di Emily Blunt. Oggi tra le attrici più apprezzate della sua generazione e candidata agli Oscar per Oppenheimer, al tempo di Il diavolo veste Prada, però, aveva alle spalle giusto qualche ruolo secondario. Fu poi scoperta dopo aver fatto un’audizione per Eragon (2006), ma era stata rifiutata dopo molteplici richiami. Un produttore di Il diavolo veste Prada decise a quel punto di inserirla in un nastro di audizione. Più di 100 attrici furono prese in considerazione per la parte e la Blunt era tornata in Inghilterra per riprendersi quando i dirigenti della Fox le proposero un’altra audizione, questa volta chiedendole di vestirsi in modo più simile al suo personaggio. Nella videoregistrazione, indossava jeans e infradito. Ottenne subito il ruolo.
5. Valentino ha voluto apparire nel film. Tra i tanti stilisti contattati per chiedere loro di partecipare al film, solo Valentino Garavani ha scelto di fare un’apparizione nel lungometraggio nei panni di sé stesso. Inoltre, egli stesso ha disegnato l’abito nero che viene indossato da Meryl Streep nella scena ambientata al museo.
Le candidature agli Oscar del film
6. Ha ricevuto due nomination agli Oscar. Il film, tra i più nominati e premiati del suo anno, è poi arrivato anche agli Oscar 2007, dove figurava nelle categorie Migliori costumi e Miglior attrice protagonista con Meryl Streep. In entrambi i casi il premio non andò a Il diavolo veste Prada, in quanto a vincere come Migliori costumi fu Marie Antoinette e a vincere come Miglior attrice fu Helen Mirren per il film The Queen.

Qual è il significato del titolo e del film?
7. Il film lancia un messaggio ben preciso. Per quanto riguarda il titolo del film, Il diavolo veste Prada, questo fa riferimento al personaggio interpretato dalla Streep, Miranda, la quale si comporta con tale severità da risultare un vero e proprio Diavolo. Ma, lavorando nel settore della moda, è un Diavolo molto elegante, che veste Prada. Per quanto riguarda il significato generale del film, invece, questo riflette sui pericoli di una società basata sull’apparire, sul voler diventare qualcuno e su come le emozioni vengano talvolta messe da parte per poter restare in tale ambiente molto competitivo. Il film, dunque, parla di un ambiente lavorativo tossico ben prima che questo concetto divenisse popolare come lo è oggi.
Altre curiosità sul film
8. Scegliere i costumi è stato un investimento. Nonostante i molteplici prestiti dei designer, Patricia Field ha speso oltre un milione di dollari in costumi. È proprio con questo film, tra l’altro, che – come già riportato – ha ricevuto la sua prima nomination agli Oscar per i Miglior costumi. Tutti i costumi utilizzati sono stati in seguito messi all’asta per finanziare una ricerca sul cancro al seno. Tra i vari acquirenti, c’era anche Anne Hathaway, che ha acquistato il vestito verde che viene indossato dal suo personaggio nel corso del film.
9. La sceneggiatura originale era stata scritta tempo prima. Prima che il romanzo fosse pubblicato, quattro sceneggiatori avevano già provveduto a realizzare la prima sceneggiatura del film. Questo è stato possibile sulla base di un’acquisizione dei diritti precedente alla pubblicazione. Tuttavia, la prima versione si discostava molto da quanto raccontato dal romanzo, essendo questo ancora grossomodo inedito, è la storia che avrebbe dovuto essere trasposta in film sembrava un ricalco di Zoolander. Quando il romanzo è diventato poi un bestseller, si è provveduto a cambiare lo script.

Un sequel del film è in fase di sviluppo!
10. Verrà realizzato un sequel. Il 4 giugno 2013 è uscito negli Stati Uniti Revenge Wears Prada: The Devil Returns (La vendetta veste Prada: Il ritorno del diavolo) ambientato dieci anni dopo il fortunato primo capitolo. Andy Sachs è divenuta editore capo di una sua rivista, The Plunge, dedicata ai matrimoni la cui Public Relation è la ex nemesi di Andrea, Emily Charlton (che nel precedente capitolo era l’assistente senior di Miranda), ora sua migliore amica. La protagonista sta organizzando il suo matrimonio con un rampollo di una delle migliori famiglie di Manhattan e reincontrerà la sua temuta mentore Miranda Pristley.
Nel luglio 2024 è arrivata la notizia che La Disney sta sviluppando un sequel del film. La sceneggiatrice del film originale Aline Brosh McKenna è in trattative per tornare a scrivere il prossimo capitolo. Non è chiaro chi del cast originale ritornerà, ma secondo quanto riferito la trama segue Priestly mentre naviga nella sua carriera in mezzo al declino dell’editoria di riviste tradizionali e affronta il personaggio di Blunt, ora un dirigente di potere per un gruppo di lusso con soldi destinati alla pubblicità di cui Miranda ha estremo bisogno.
Dove vedere il film in streaming
Il film è disponibile in streaming digitale. È possibile fruire di Il diavolo veste Prada grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Prime Video e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.








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Nell’arco finale di Rebel Ridge, Richmond (Aaron Pierre) si ritrova circondato da agenti di polizia fuori dalla stazione di polizia di Shelby Springs mentre cerca di eseguire il suo piano finale per denunciarli. Tuttavia, le cose prendono una piega cupa quando l’agente Steve Lann (Emory Cohen) droga Summer (
Sebbene Summer e Terry inizialmente facciano fatica a comprendere i veri motivi della polizia locale, sospettano che stiano tramando qualcosa di poco buono sulla base di alcuni indizi. Ad esempio, Summer nota che tutte le condanne per reati minori durano 90 giorni, nonostante la città sia troppo povera per tenere i criminali in prigione per così tanto tempo. Le cose hanno molto più senso quando Terry Richmond nota montagne di denaro e fasci di armi non letali nella stazione di polizia del capo Sandy.
è stato abbastanza problematico da mettere nei guai gli agenti di polizia. Pertanto, Terry e Summer si dirigono alle catacombe della città, dove è archiviato il drive contenente il filmato.
Nonostante abbia perso il cugino, Terry accetta di fare un passo indietro dal suo conflitto con il capo quando gli offre 26.000 $ e gli assicura persino che riavrà indietro il suo camion. Quando Summer cerca di chiedergli perché si sta tirando indietro, spiega che ciò che sta facendo si chiama retrogradazione tattica, un ritiro deliberato nel contesto militare in cui una parte si muove lentamente all’indietro per evitare una minaccia più significativa. Si rende conto che agire d’impulso dopo la morte del cugino lo porterà solo in guai più seri. Tuttavia, poco dopo, è costretto a cambiare idea.
Durante la sua prima interazione con Summer, Terry rivela che molto prima che suo cugino venisse arrestato per possesso di droga, era stato un testimone collaboratore di un’accusa di omicidio capitale. Poiché l’uomo che ha aiutato a mettere in prigione era uno dei membri principali di una gang, andare nella struttura statale avrebbe immediatamente messo un bersaglio sulla sua schiena. Ecco perché Terry voleva tirarlo fuori dalla cauzione prima che venisse trasferito nella prigione di stato. Sfortunatamente, dopo che i suoi soldi sono stati ingiustamente sequestrati, Terry non è riuscito a tirarlo fuori dalla cauzione, portando Mike ad essere attaccato dai membri della gang che aveva aiutato a mettere in prigione.
In Rebel Ridge, Summer lascia intendere di avere una pista segreta nella polizia che l’ha aiutata a capire cosa stava succedendo in città. Dal momento che non rivela il suo nome, Terry lo chiama in codice “Serpico”. Quando l’agente Evan Marston fa di tutto per proteggere Summer e Terry nell’arco finale del film, Terry capisce che lui è “Serpico”. La rivelazione è sorprendente perché Marston ha speronato la bicicletta di Terry nei momenti iniziali di Rebel Ridge prima di sequestrare i suoi soldi.

Il tema del “Maschio Dominante” è sempre stato il cuore pulsante di Endless Love, e va ad aprire uno squarcio su una realtà terribilmente concreta: quella dell’ossessione amorosa, della possessività e dei sentimenti tossici che inevitabilmente sfociano in violenza e soprusi. La lotta per liberarsi da queste catene, anche a costo della propria vita, diventa una metafora potente della battaglia delle donne contro ogni tipo di violenza, che non è solo di natura fisica, ma anzi ha molte sfumature. La dinamica tra Emir e Nihan è emblematica di questo percorso: dalle iniziali sensazioni di colpa e disagio (in questo caso provate verso il fratello Ozan, vittima strumentalizzata dell’abuso), si passa alla rassegnazione e, infine, a quel punto di svolta decisivo ed essenziale che infuoca la lotta per la propria dignità, che vediamo concretizzarsi proprio nella seconda stagione.
A giungere da Oltralpe saranno anche lo sceneggiatore Martin Quenehen e il disegnatore Bastien Vivès, che hanno reinterpretato un’icona mondiale come Corto Maltese grazie a una loro versione “aggiornata e ringiovanita” del celebre marinaio, traghettandolo nel XXI Secolo con i due libri Oceano Nero e La Regina di Babilonia (pubblicati in Italia da Cong Edizioni) senza tradirne la sua natura romantica, scanzonata e disincantata, anarchicamente leale. I due autori saranno ospiti di GEN e la mostra Il Corto di Martin e Bastien, a Genova in anteprima assoluta, – realizzata in collaborazione con la Cong stessa – esporrà sia alcune tra le migliori tavole digitali tratte dai due libri che alcuni bellissimi disegni originali realizzati in china e acquerello da Vivès in occasione di due esposizioni alla Galleria Manjari & Partners di Parigi.





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