RS Productions è
lieta di annunciare l’uscita nei cinema italiani dal 18
luglio di PADRE PIO di Abel Ferrara(Go Go
Tales, Mary, Siberia, Pasolini, Zero and ones), che ne firma
anche la sceneggiatura insieme a Maurizio Braucci.
Girato
in Puglia, PADRE PIO è ambientato nel 1920
all’indomani della Prima Guerra Mondiale, quando la storia del
religioso, interpretato da Shia LaBeouf, ha inizio. Arrivato in uno
sperduto convento di Cappuccini a San Giovanni Rotondo,sulle montagne del Gargano, Padre Pio darà inizio
al suo ministero e al suo cammino religioso personale – in cui la
misteriosa apparizione delle stimmate coinciderà con un tragico
evento che cambierà il corso della storia mondiale.
Il film è una
libera interpretazione e un ritratto il più possibile fedele
dei primi anni del cammino spirituale del noto Frate Cappuccino e
del suo ministero a San Giovanni Rotondo e delle vicissitudini che
lo legarono agli abitanti del luogo. Tra povertà, malattie e disordini politici, l’arrivo del frate
sarà fondamentale per riavvicinare alla religione quel luogo di
devastazione all’apparenza dimenticato da Dio e i suoi abitanti.
Nell’assistenza ai poveri e agli ultimi, con amore ed
empatia, dopo la devastazione della prima guerra
industriale, Padre Pio troverà la sua vocazione, ma dovrà anche
affrontare inquietanti visioni, tormenti personali e le sue
debolezze di uomo terreno.
Il film su Padre Pio dal 18 luglio
al cinema
A vestire i panni del
Santo di Pietralcina, in un’intensa interpretazione, la star
internazionale Shia LaBeouf(tra le sue ultime
pellicole da interprete Pieces of a Woman, Sangue Chiama Sangue,
Honey Boy, Borg McEnroe), accompagnato dagli interpreti
italiani Marco Leonardi (Il mio posto è qui), Asia
Argento, Vincenzo Crea (Gloria!).
PADRE PIO è una co-produzione
Italia-Germania, prodotto da Maze
Pictures, Interlinea Film e Rimsky
Productions, in associazione con Carte Blanche, con il
contributo di Apulia Film Fund di Apulia
Film Commission e Regione Puglia a valere
su risorse del POR Puglia FESR-FSE 2014/2020, con il
patrocinio e contributo della Direzione Generale Cinema e
Audiovisivo, e con il sostegno della Regione Lazio –
Fondo Regionale per il Cinema e l’Audiovisivo.
PADRE PIO del
regista Abel Ferrarasarà nei cinema italiani dal 18
luglio distribuito da RS Productions.
Padre Pio, la trama
È la fine della Prima
Guerra Mondiale e i giovani soldati italiani tornano a San Giovanni
Rotondo, una terra di povertà, violenza storica e dominio ferreo
della Chiesa e dei suoi ricchi proprietari terrieri. Le famiglie
sono disperate, gli uomini sono distrutti, ma vittoriosi. Arriva
anche Padre Pio in uno sperduto convento di Cappuccini, per
iniziare il suo ministero evocando un’aura di carisma
irresistibile, santità e visioni di Gesù, Maria e del Diavolo
stesso. La vigilia delle prime elezioni libere in Italia fa da
sfondo a un massacro storico, un evento tragico che cambierà il
corso del mondo
Gli aggiornamenti ufficiali sui
piani della Lucasfilm e della regista Sharmeen
Obaid-Chinoy per il film di Star Wars incentrato su Rey sono stati pochi
da quando il progetto è stato annunciato per la prima volta durante
l’evento Celebration dello scorso anno, ma le voci continuano a
rincorrersi e ora ci sono maggiori notizie su dovrebbero iniziare
le riprese, insieme anche ad alcuni altri dettagli. Secondo
l’insider Daniel
Richtman, le riprese dovrebbero iniziare a settembre.
Precedenti indiscrezioni avevano inoltre riportato che la Lucasfilm
sta effettuando il casting per gli attori che interpreteranno i due
apprendisti Jedi di Rey e il cattivo.
Richtman afferma però che il film
sarà caratterizzato da “un sacco di nuovi giovani
protagonisti“. Questi potrebbero essere gli studenti
dell’accademia Jedi di Rey, ma alcune indiscrezioni hanno riportato
che nel film ci saranno anche degli apprendisti Sith, quindi forse
come Rey sta addestrando una nuova generazione di Jedi, qualuno
potrebbe stare facendo la medesima cosa per conto delle forze del
male. Per il momento si tratta di indiscrezioni non confermate, ma
se davvero le riprese dovessero iniziare in autunno, possiamo
aspettarci di sapere qualcosa di più di certo nelle prossime
settimane.
Cosa sappiamo su Star Wars: Episodio X?
I dettagli sulla trama non sono
ancora stati resi noti, ma sappiamo che il film sarà ambientato
quindici anni dopo gli eventi de Star Wars: L’ascesa degli Skywalker e che Rey sarà una
“potente maestra Jedi” che gestisce la propria accademia di
addestramento quando la ritroveremo. La regia è affidata a
Sharmeen Obaid-Chinoy, mentre il titolo per ora
sembra essere Star
Wars: Episode X – A New Beginning. Daisy Ridley, come noto, riprenderà il ruolo
di Rey.
“Stavo morendo di paura prima di
salire sul palco, perché nessuno sapeva che l’avrei fatto”, ha
detto Daisy Ridley della sua apparizione a sorpresa
al panel di Celebration. “Nessuno sapeva che sarei andata a
Celebration, a parte Kathy [Kennedy] e un paio di persone. Ero così
nervosa. Oh, mio Dio. È stata un’accoglienza meravigliosa. Sono
molto emozionata. La storia è davvero bella. Sto aspettando di
leggere il copione perché, ovviamente, non ho altri aggiornamenti.
Non è quello che mi aspettavo, ma sono molto eccitato“.
Daisy Ridley ha mantenuto il riserbo sulla
storia, ma ha confermato che il film sarà il prossimo progetto di
Star
Wars ad entrare in produzione. “Conosco la trama
di un film. Non voglio dire che sia solo quella, ma è quello che mi
è stato detto. E immagino che sarà il prossimo film, credo. Voglio
dire, ancora una volta, non so, dopo gli scioperi e tutto il resto,
quanto velocemente tutto ricomincerà. Ma sì, per ora conosco la
storia di un film e credo che la gente sarà molto
eccitata“.
Dal venerdì 28 giugno,
“Fancy Dance“, il film Apple Original diretto da
Erica Tremblay con protagonista la candidata all’Oscar® Lily Gladstone sarà disponibile su Apple TV+.
Da quando la sorella è scomparsa,
Jax (Lily
Gladstone) si prende cura della nipote Roki (Isabel
Deroy-Olson), arrangiandosi nella riserva Seneca-Cayuga in
Oklahoma. Ogni minuto libero è dedicato alla ricerca della sorella
scomparsa, mentre aiuta Roki a prepararsi per un imminente powwow.
Rischiando di perdere la custodia della ragazza in favore del padre
di Jax, le due si mettono in viaggio e setacciano il territorio per
rintracciare la madre di Roki in tempo per il powwow. Quella che
inizia come una ricerca si trasforma gradualmente in un’indagine
molto più profonda sulle complessità e le contraddizioni delle
donne indigene che si muovono in un mondo colonizzato e alla mercé
di un sistema giudiziario fallimentare. Gladstone recita insieme a
Isabel Deroy-Olson, Ryan Begay, Crystle Lightning, Audrey
Wasilewski e Shea Whighami.
Isabel Deroy-Olson and Lily Gladstone star in “Fancy Dance,” in
select theaters June 21 and streaming on Apple
TV+ June 28.
“Fancy Dance”, una produzione
Confluential Films e Significant Productions/AUM Group, è prodotto
da Deidre Backs, Erica Tremblay, Heather Rae, Nina Yang Bongiovi e
Tommy Oliver. Bird Runningwater, Lily Gladstone, Forest Whitaker e
Charlotte Koh sono produttori esecutivi.
Distribuzione:
Apple TV+
Regia: Erica
Tremblay
Cast: Lily
Gladstone, Isabel Deroy-Olson, Ryan Begay, Crystle Lightning con
Audrey Wasilewski e Shea Whigham
Scritto da: Erica
Tremblay e Miciana Alise
Produttori: Deidre
Backs, Erica Tremblay, Heather Rae, Nina Yang Bongiovi e Tommy
Olive
Produttori
esecutivi: Bird Runningwater, Lily Gladstone, Forest
Whitaker e Charlotte Koh
Isabel Deroy-Olson and Lily Gladstone star in “Fancy Dance,” in
select theaters June 21 and streaming on Apple TV+ June
28.
Fancy Dance, cosa c’è da
sapere
La Fancy Dance è una delle forme più
amate e popolari di danza dei nativi americani. Eseguita in
occasione di grandi raduni chiamati powwows, serve a celebrare la
cultura e la comunità. I partecipanti, vestiti con costumi
folcloristici, si riuniscono in cerchio intorno a un tamburo,
intrecciando i loro movimenti in armonia e seguendone il ritmo.
Storicamente, i nativi americani hanno subito diverse restrizioni
legali alla pratica delle loro cerimonie religiose; oggi, la Fancy
Dance ha recuperato il suo posto all’interno delle comunità
indigene come potente simbolo di resilienza e orgoglio
culturale.
La serie TV live-action
One
Piece di Netflix ha
scelto i primi nuovi attori per la sua prossima seconda stagione,
aggiungendo quattro volti nuovi che interpreteranno altrettanti
cattivi del fumetto. Di seguito le new entry pronte a salpare per
l’avventura:
Julia Rehwald (Star
Wars Young Jedi Adventures) è Tashigi
Rob Colletti (I molti santi del
New Jersey) è Wapol
Ty Keough (Le ultime 24 ore) è
Dalton
ONE PIECE – la serie
ONE
PIECE è un’avventura piratesca live action, creata in
collaborazione con Shueisha e prodotta da Tomorrow Studios (an ITV
Studios partner) e Netflix.
Co-Showrunners / Sceneggiatori /
Produttori Esecutivi: Matt Owens & Joe Tracz
Produttori Esecutivi:
Eiichiro Oda, Marty Adelstein e Becky Clements con Tomorrow
Studios, Tetsu Fujimura, Chris Symes e Steven Maeda
Cast: Iñaki Godoy (Monkey D.
Luffy), Mackenyu (Roronoa Zoro), Emily Rudd (Nami), Jacob Romero
(Usop) e Taz Skylar (Sanji).
Basata
sulla serie manga più venduta della storia del Giappone e scritta
da Eiichiro Oda, One
Piece è un’impareggiabile avventura leggendaria
ambientata in alto mare. Monkey D. Luffy è un giovane avventuriero
da sempre alla ricerca di una vita libera. Luffy parte dal suo
piccolo villaggio per intraprendere un viaggio pericoloso alla
ricerca del leggendario tesoro One
Piece e per diventare il Re dei Pirati! Tuttavia, per
trovare l’inestimabile premio Luffy dovrà mettere insieme la ciurma
dei suoi sogni, trovare una nave, scandagliare in lungo e in largo
il vasto mare azzurro, seminare i Marine e farla in barba a
temibili rivali.
One Piece, i
nuovi membri del cast della seconda stagione
Nella prima stagione Iñaki
Godoy era l’aspirante re dei pirati Monkey D.
Luffy, insieme a lui la ciurma di Cappello di Paglia era
formata da Mackenyu nei panni di Roronoa
Zoro, Emily Rudd nei panni di Nami, Jacob
Romero nei panni di Usopp e Taz Skylar
nei panni di Sanji, e tutti riprenderanno i loro ruoli per la
seconda stagione. La prima stagione di One
Piece è stata lanciata il 31 agosto 2023 su
Netflix
ottenendo un solido numero di spettatori in streaming e elogi da
parte della critica.
Creata in collaborazione con
Shueisha, editore di manga di One
Piece e prodotta da Tomorrow Studios (un partner di
ITV Studios) e Netflix, la
serie TV live-action è prodotta esecutivamente dal creatore di
manga e anime Eiichiro Oda, così come da
co-showrunner Matt Owens e Joe Tracz.
Lionsgate ha rilasciato il trailer
di “Flight Risk“, thriller d’azione diretto da
Mel Gibson con protagonista Mark Wahlberg, che sfoggia un “look”
decisamente inedito. Secondo la trama ufficiale, il film segue
“un pilota (Wahlberg) incaricato di trasportare un Air
Marshall (Michelle
Dockery) che scorta fuggitivo (Topher
Grace) al processo. Mentre attraversano la natura
selvaggia dell’Alaska, la tensione sale e la fiducia viene messa
alla prova, poiché non tutti a bordo sono quelli che
sembrano“.
“Flight Risk” segna
la terza collaborazione tra Gibson e Wahlberg. La prima è stata
nella commedia del 2017 “Daddy’s Home
2“, seguita da “Father
Stu” nel 2022. Per Wahlberg, però, sarà la prima volta che
recita sotto la guida di Gibson come regista. Per quanto riguarda
il suo ruolo, Variety ha descritto il
personaggio di Wahlberg come un uomo “calvo e psicotico”
con un “accento del sud e lampi di un luccichio sociopatico
negli occhi“.
Gibson dirige il film con una
sceneggiatura di Jared Rosenberg. John
Davis, John Fox, Bruce
Davey e Gibson sono i produttori. Tra i produttori
esecutivi figurano Alex Lebovici, Jenny
Hinkey, Ryan D. Smith, Natasha
Stassen, Allen Cheney,
Christopher Woodrow, K. Blaine
Johnston, Christian Mercuri, Petr
Jákl, Vicki Christianson, Nick
Guerra, Russell Hollander, Jon
Huddle, Patrick Josten, Walter
Josten e Jordan Wagner.
Mel Gibson torna così alla regia dopo La battaglia di Hacksaw
Ridge nel 2016, film candidato all’Oscar che raccontava la
storia di Desmond Doss, vincitore della medaglia d’onore della
seconda guerra mondiale. Flight Risk sarà per lui il sesto
film da regista, avendo debuttato in tale ruolo nel 1993 con
L’uomo senza volto per poi realizzare Breaveheart – Cuore
impavido (1995), La passione di Cristo
(2004), Apocalypto (2006) e il film bellico poc’anzi
citato. Il nuovo lungometraggio, inoltre, porterà avanti il
rapporto di Gibson con la Lionsgate, in quanto produttrice anche
del precedente film dell’attore e regista.
Mark Wahlberg interpreta un cattivo in Flight Risk
Parlando con Collider, Wahlberg elogia
il tempo trascorso lavorando al film, dicendo che ama “lavorare
con persone che hanno un grande talento” come Gibson. In
termini di personaggio, Wahlberg ha descritto il ruolo come “lo
stronzo più pazzo che tu abbia mai visto”.“È stato
fenomenale. Davvero, essendo io una spugna e amando lavorare con
persone che hanno un grande talento e poter semplicemente guardarlo
ed essere uno studente per circa 20 giorni è stato straordinario.
Interpreto lo stronzo più pazzo che tu abbia mai visto. Non
interpreto un cattivo dai tempi di Fear. È fuori scala.”
Stravince
Matteo Garrone con ben 7 premi ai Nastri d’Argento 2024, con
IoCapitano miglior film. Il voto dei
Giornalisti Cinematografici gli ha assegnato anche i Nastri per la
migliore regia, la produzione (Archimede con Rai
Cinema e molti partner internazionali), la fotografia di
Paolo Carnera (che vince anche per Adagio
di Stefano Sollima), il montaggio di Marco
Spoletini, il sonoro in presa diretta di Maricetta
Lombardo e il miglior casting director Francesco
Vedovati (che vince anche per Enea di Pietro
Castellitto).
Così l’annuncio dei
Giornalisti Cinematografici che hanno premiato con una pioggia di
Nastri d’Argento, eccezionalmente in tutte le categorie, il
‘Film dell’anno’, C’è
ancora domani di Paola
Cortellesi e, con ben 5 Nastri, ai quali si aggiunge un
riconoscimento per i produttori, il miglior esordio:
Palazzina
Laf di Michele Riondino che ha
vinto anche per la sceneggiatura (di Riondino con
Maurizio Braucci), il miglior attore protagonista
sempre Riondino, il non protagonista Elio
Germano e per la migliore canzone originale, La
mia terra, musica, testo e interpretazione di
Diodato.
Nastri d’Argento 2024 – I
premi assegnati dal voto dei giornalisti
La migliore
commedia va a Un
mondo a parte di Riccardo Milani
e anche alla produzione del film (Wildside,
società del gruppo Fremantle in associazione con Medusa
Film). Le migliori attrici votate in due cinquine davvero
speciali sono Micaela Ramazzotti protagonista del
suo stesso film d’esordio, Felicità, e Isabella
Rossellini per la splendida prova da non protagonista nel
film di Alice Rohrwacher La
Chimera. Per la commedia ex aequo tra
Virginia Raffaele protagonista di Un mondo a
parte e Pilar Fogliati che vince (per il
secondo anno consecutivo) con Maurizio Lombardi
per Romeo è
Giulietta.
A Francesco
Vedovati il Premio per il casting di Io Capitano
e di Enea di Pietro Castellitto, un Nastro d’Argento che
festeggia il decennale con un Premio ritirato dalla Presidente
dell’associazione casting Laura Muccino, premiata
quest’anno con Sara Casani anche per C’è ancora domani. A
Finalmente l’alba di Saverio Costanzo –
con un cast tecnico soprattutto internazionale (quindi poco
candidabile nelle ‘cinquine per il regolamento dei Nastri) sono
andati i Nastri d’Argento per la migliore scenografia di
Laura Pozzaglio e per i costumi di
Antonella Cannarozzi. Infine la musica: il Nastro
d’Argento per Gloria! va a Margherita
Vicario anche regista del film e al coautore della colonna
sonora Dade. Infine il miglior soggetto originale,
con un Premio a sorpresa in ex aequo per due film molto
diversi tra loro è andato agli autori di Another end – con
il regista e sceneggiatore Piero Messina sono
Valentina Gaddi, Sebastiano Melloni e
Giacomo Bendotti – e al team di scrittura del film di Marco
Risi, anche sceneggiatore, Il punto di rugiadaRiccardo De Torrebruna, Francesco
Frangipane e Enrico Galiano. A tutti gli
sceneggiatori premiati anche quest’anno con Nastri e targhe
dedicate, andranno anche le penne d’argento special
edition in collaborazione con Campo
Marzio.
C’è ancora
domani, “Film dell’anno” ai Nastri d’Argento 2024
Un film con il
quale Paola Cortellesi – premiata anche come sceneggiatrice, per il
suo esordio da regista e attrice protagonista – ha acceso un
riflettore sui diritti violati e sulla violenza contro le donne con
un successo sorprendente sotto ogni punto di vista, ma anche uno
sguardo sul femminile in una dichiarazione d’amore per il grande
cinema di ieri. Al suo film stupefacente i Premi dei Giornalisti
Cinematografici vanno eccezionalmente a tutte le categorie
artistiche e tecniche: agli sceneggiatori, con lei Furio
Andreotti e Giulia Calenda, e al cast
straordinario di protagonisti: Valerio Mastandrea,
Romana Maggiora Vergano, Emanuela
Fanelli, Giorgio Colangeli e
Vinicio Marchioni, che riceve anche il Premio
Persol ‘Personaggio dell’anno’. Per uno speciale apprezzamento
‘collettivo’ Nastri anche alla squadra artistica e tecnica di
altissima qualità di un film che ha conquistato il pubblico
siglando una svolta clamorosa anche nel ritorno in sala degli
spettatori.
Nastri quindi alla
produzione Wildside, società del gruppo Fremantle,
e Vision Distribution, società del gruppo Sky, in
collaborazione con SKY e con Netflix. I Nastri d’Argento vanno inoltre
all’intera squadra di talento che ha lavorato per un grande
risultato collettivo: Davide Leone per la
fotografia, Valentina Mariani al montaggio,
Lele Marchitelli autore delle musiche originali,
Paola Comencini per la scenografia,
Alberto Moretti per i costumi, Filippo
Porcari e Federica Ripani per il suono in
presa diretta e alle casting director Laura
Muccino e Sara Casani. Premi al cast
anche per Francesco Centorame (tra i ‘Biraghi’
dell’anno), Lele Vannoli, Paola Tiziana
Cruciani, Yonv Joseph e Alessia
Barela. E tre riconoscimenti speciali, pur non essendo
categorie previste nel regolamento dei Nastri d’Argento anche
all’arredatrice Fiorella Cicolini, al trucco di
Ermanno Spera, all’hairstylist
Teresa Di Serio.
Una
stagione di Premi giovani
Come già
anticipato, sono soprattutto i giovani al centro dei Premi speciali
assegnati come ogni anno dal Direttivo Nazionale insieme ai partner
dei Nastri d’Argento; anche ai due straordinari protagonisti di
Io capitanoSeydou Sarr e
Moustapha Fall un riconoscimento speciale per la
grande emozione che ci hanno regalato nel film di Matteo
Garrone arrivato fino agli Oscar®. Premiati i registi
Brando De Sica, Margherita
Vicario e Catrinel Marlon, il talento di
Ludovica Martino, Romana Maggiora
Vergano, Francesco Centorame,
Rebecca Antonaci, Alessandro
Fella, Yile Yara Vianello,
Domenico Cuomo, Gianmarco
Franchini, fino ad Alain Parroni con
Giulio Pennacchi e Beatrice
Puccilli (Una sterminata domenica) per la
sceneggiatura.
Più dettagliatamente
i Premi GuglielmoBiraghi
dedicati tradizionalmente ai giovani sono andati a:
Francesco Centorame, in coppia con Romana Maggiora
Vergano (Nastro d’Argento con i protagonisti) nel film di Paola
Cortellesi C’è ancora domani in cui interpreta il suo
fidanzato, Rebecca Antonaci giovanissima
protagonista del film di Saverio Costanzo Finalmente
l’alba, Alessandro Fella, che dopo un esordio
nella fiction, è stato scelto da Marco Risi per Il punto di
rugiada e, tra La Chimera e La bella estate,
Yile Yara Vianello.
Nastro
SIAE per la sceneggiatura
Ancora il
Nastro SIAE per la sceneggiatura va agli autori di Una
sterminata domenica: Alain Parroni,
classe ’92, regista del film Premio speciale della Giuria Orizzonti
di Venezia di cui è sceneggiatore con Giulio
Pennacchi e Beatrice Puccilli. Al film
sorpresa dell’anno, Gloria! di
Margherita Vicario, che vince anche il Nastro per
la musica, va il Premio Speciale BNL BNP
Paribasnovità di questa edizione ai Nastri d’Argento,
consegnato alla regista personalmente dalla Presidente della Banca
Claudia Cattani. Un film in cui come dice in sintesi la motivazione
“La liturgia di uno spartito classico diventa un inno capace di
liberare l’energia di una vera e propria rivoluzione al
femminile”.
Una sorpresa legata
al cinema di genere e soprattutto ad un successo anche
internazionale, dal Festival Catalano di Sitges a Los
Angeles, è Brando De Sica, con il suo film
d’esordio Mimì – Il principe delle tenebre che riceve il
Premio Nastri d’Argento Hamilton Behind the
camera consegnato da Andreas Albeck, brand manager
Hamilton Italia, nella special edition del decennale
Behind the camera ai Nastri d’Argento. Nella motivazione
l’apprezzamento per “Un tuffo nel miglior fantasy, presentato
fuori concorso a Locarno e vincitore di una menzione speciale al
Festival di Sitges per una commedia in cui una Napoli
soprannaturale diventa teatro di leggende noir in un’atmosfera
ricca di emozioni che svela il tocco di un esordio già
maturo”.
Con De Sica anche
il riconoscimento speciale a Domenico Cuomo,
l’inquietante Mimì protagonista del film che arriva ai Nastri sulla
scia di una napoletanissima popolarità anche televisiva, tra
Mare
Fuori e Un Professore.
Ancora, il Premio
Graziella Bonacchi, amatissima agente e straordinaria
talent scout scomparsa troppo presto, va a Gianmarco
Franchini esordiente tra quattro talenti straordinari come
Toni Servillo, Pierfrancesco Favino, Adriano Giannini e Valerio
Mastandrea sul set di Adagio: lo ha lanciato, con loro, il
regista Stefano Sollima e sul palcoscenico dei Nastri d’Argento lo
premia la Presidente di UNITA, l’associazione degli attori,
Mia Benedetta proprio quest’anno neoregista
festeggiata ai Corti d’Argento.
E punta su una
coppia in cui spicca una prova d’attrice davvero speciale il
Nuovo Imaie con il suo Premio, consegnato dal
Presidente Andrea Miccichè, a Ludovica Martino,
segnalata in coppia con un attore dalla professionalità più matura
come Marco Leonardi, vince per la coraggiosa prova
d’attrice nel film di Daniela Porto e Cristiano Bortone Il mio
posto è qui.
Sigla infine un
esordio non facile e il suo passaggio dalla moda e dai
riflettori del set alla regia, il Premio Fondazione
Nobis, presieduta dall’attrice Elena Croce Nobis, per
Catrinel Marlon e alla sua opera prima
Girasoli, un debutto “coraggioso per un film difficile
e intenso già diretto con sicurezza per raccontare la malattia
mentale in un tempo di reclusione, ma anche la possibilità di una
vita finalmente libera”. All’attrice, ora regista, anche il
Premio Wella Professionalsper
l’immagine consegnato da Salvatore
Clemensi.
Il Nastro
d’Argento speciale 2024
Niente Premi alla
carriera ma un Nastro speciale quest’anno per Giulio
Base autore, regista e protagonista con Anne Parillaud di
À la recherche che cita Proust e Visconti ma ne usa solo
la suggestione in una personalissima ricerca tra memoria e passioni
non solo legate al cinema.
À la
recherche è una vera e propria pièce cinematografica, una
provocazione d’autore in cui è evidente la voglia di andare oltre
il ruolo di attore – ora anche Direttore del Festival di Torino –
ormai sempre di più dietro la macchina da presa.
La
selezione 2024
Quaranta i titoli
nel palmarès di quest’edizione dedicata ai film
#soloalcinema che ricevono stasera a Roma Nastri e Premi speciali
nell’arena del MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo e
nella selezione finale votata da 100 giornalisti specializzati. Le
candidature, anche sulla base di segnalazioni dei colleghi che
quotidianamente seguono le attività giornalistiche sul cinema e
l’intera selezione sono del Direttivo Nazionale dei Giornalisti
Cinematografici SNGCI che ha coordinato la selezione dei Nastri
d’Argento composto da Laura Delli Colli (Presidente), Fulvia
Caprara (Vice presidente), Oscar Cosulich, Maurizio di Rienzo,
Susanna Rotunno, Paolo Sommaruga e Stefania Ulivi, con Romano
Milani Segretario Generale e Franco Mariotti Sindaco. Come ogni
anno lo scrutinio del voto è stato affidato al Notaio Alessandra
Temperini.
I Nastri d’Argento con
Cinema Revolution – La rivoluzione continua
In questa 78.ma
edizione, realizzata con il sostegno del MiC
Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e
audiovisivo, stili e generazioni diverse e soprattutto
tanti premi giovani, che segnano sia nelle candidature e nel voto
dei Giornalisti che nelle joint venture con i partner dei
Nastri d’Argento, una svolta di cambiamento che ora attende
la prova più difficile del ritorno in sala. “Per
questo – sottolinea la Presidente Laura Delli Colli a nome del
Direttivo Nazionale – i Nastri d’Argento hanno deciso di
tornare, come da tradizione, a limitare la selezione dei
film #soloalcinema: un atto di solidarietà e di impegno dei Nastri
d’Argento per la campagna ‘Cinema Revolution – La rivoluzione
continua’ appena lanciata dal MiC con la seconda edizione
per un’estate all’insegna del cinema italiano”. Fino al 19
settembre oltre tre mesi di iniziative e promozioni accompagnate e
sostenute da una imponente campagna di comunicazione. Dal 14 giugno
al 14 settembre film italiani ed europei a soli 3 euro e 50 grazie
a un contributo di 3 euro coperto su ogni biglietto dal MiC. E ai
Nastri d’Argento si avvia alla seconda fase della comunicazione con
il lancio degli spot in programma nei cinema e sui media
dall’inizio di luglio.
Sarah Michelle
Gellar, l’iconica protagonista della serie Buffy
l’ammazzavampiri ha firmato per entrare a far parte del cast
della prossima serie prequel di “Dexter“, “Dexter: Original Sin“,
la
tanto attesa storia delle origini per Paramount+
e Showtime. Come riportato da Variety, Gellar
interpreterà il ruolo di Tanya Martin, capo della CSI presso il
Dipartimento di Polizia di Miami e nuovo capo di Dexter. Il suo,
però, sembra sarà un ruolo da guest star e non è dunque detto che
sarà presente in tutti gli episodi.
L’attrice si unisce così ai membri
del cast già annunciati che recitano nella serie prequel di
“Dexter”: Christian Slater nel ruolo di Harry
Morgan, Patrick Gibson nel ruolo di Dexter Morgan,
Patrick Dempsey nel ruolo di Aaron Spencer,
Molly Brown nel ruolo di Debra Morgan,
James Martinez nel ruolo di Angel Batista,
Christina Milian nel ruolo di Maria LaGuerta,
Alex Shimizu nel ruolo di Vince Masuka e
Reno Wilson nel ruolo di Bobby Watt.
La serie, come precedentemente
riportato, è ambientata nella Miami del 1991, “Dexter:
Original Sin” segue Dexter nel suo passaggio da studente a
serial killer vendicativo. Quando i suoi impulsi sanguinari non
possono più essere ignorati, Dexter deve imparare a canalizzare la
sua oscurità interiore. Con la guida del padre Harry, adotta un
codice che lo aiuta a trovare e uccidere le persone che meritano di
essere eliminate dalla società senza finire nel mirino delle forze
dell’ordine. Nel mentre, inizia anche uno stage di medicina legale
presso il Dipartimento di Polizia di Miami.
Sarah Michelle Gellar in Scream 2
La carriera di Sarah Michelle Gellar
Conosciuta soprattutto per il suo
ruolo iconico di Buffy Summers in “Buffy
l’ammazzavampiri“, la Gellar ha partecipato ad altre serie
televisive come “Wolf
Pack” della Paramount+, “The Crazy Ones” della CBS
con Robin Williams e “Ringer” della CW.
“Sarah Michelle Gellar è un’icona della cultura pop che
completa perfettamente il nostro cast di prim’ordine che comprende,
tra gli altri, Christian Slater e Patrick Dempsey“, ha
dichiarato Nina Diaz, presidente dei contenuti e chief creative
officer di Showtime/MTV Entertainment Studios & Paramount Media
Networks. “Siamo entusiasti del suo ritorno nella famiglia
Showtime/MTV Entertainment Studios e della sua partecipazione alla
storia delle origini del franchise di ‘Dexter’“.
Torna Creuza
de Mà – Musica per Cinema, la manifestazione ideata e
diretta dal regista Gianfranco Cabiddu e
organizzata dall’associazione culturale Backstage, la
cui diciottesima edizione si
svolgerà dal 23 al 28 luglio a Carloforte,
splendido borgo dal fascino senza pari situato nel sud della
Sardegna sull’isola di San Pietro.
Mai come quest’anno l’appuntamento
con Creuza de Mà, che nel 2024 spegne le sue prime diciotto
candeline, riesce a consolidare la commistione tra due arti come
musica e cinema in un gioco di continui rimandi che creano un
connubio perfetto. Musiciste approdate al cinema, attori e attrici
passati dietro la macchina da presa, ma anche attori che diventano
musicisti, oltre ovviamente ad autori di colonne sonore e tanti
altri professionisti che lavorano con la musica e le immagini, ma
anche studenti e appassionati: sono questi gli ingredienti che
costruiranno il racconto del festival.
Come sempre oltre al cartellone di
proiezioni, concerti e incontri con gli ospiti, Creuza de Mà
rappresenta anche un momento di riflessione più profonda rivolta a
quelli che saranno i cineasti e i compositori di domani. Saranno
infatti a Carloforte per vivere l’esperienza del Campus 30 allievi
del Centro Sperimentale di Cinematografia insieme ad altri 12
allievi musicisti provenienti da diverse realtà formative. Nato nel
2017, “CAMPUS musica e suono per il cinema e per
l’audiovisivo” è infatti una parte quotidiana del
programma di Creuza de Mà dedicata, oltre alle masterclass e agli
incontri con i maestri ospiti del festival, a mostrare i
cortometraggi CSC prodotti negli anni all’interno di questo
percorso.
Creuza de Mà, edizione 2024
Tra gli ospiti della diciottesima
edizione, sarà a Carloforte Margherita Vicario,
musicista, attrice e recentemente anche regista, che presenterà al
pubblico il suo splendido Gloria!,
prodotto da tempesta con Rai Cinema in coproduzione con tellfilm e
uscito nelle sale italiane grazie a 01 Distribution. Il film, che
dopo l’esordio al festival di Berlino sta riscuotendo un enorme
successo di pubblico e critica ottenendo riconoscimenti in diversi
festival di tutto il mondo, rende omaggio al lavoro delle
compositrici e delle musiciste con una storia ambientata in un
collegio femminile nella Venezia di fine Settecento. Margherita
Vicario presenterà il film in sala, e incontrerà il pubblico per
raccontare la sua carriera e la sua prima volta dietro la macchina
da presa.
Speciale anche la presenza di
Michele Riondino, che torna a Carloforte con uno
degli esordi alla regia più acclamati della recente stagione
cinematografica, Palazzina LAF.
Trionfatore agli ultimi David di Donatello (miglior attore
protagonista per Michele Riondino, miglior attore non protagonista
per Elio Germano, miglior canzone originale per “La mia
Terra” di Diodato), Michele Riondino oltre a presentare
il suo film, regalerà al festival uno
speciale concerto che infiammerà il
sabato di Creuza con i suoi The Revolving
Bridge, band tarantina nata nel 2013 a Unomaggio Taranto
che ha macinato chilometri in giro per l’Italia portando ovunque lo
spirito del rock’n’roll.
Ad arricchire il calendario delle
proiezioni anche due progetti documentaristici che hanno con il
sonoro un rapporto molto differente. MUR,
coraggioso esordio dietro la macchina da presa per Kasia Smutniak
girato al confine tra Polonia e Bielorussia, che sarà introdotto in
sala dall’autore della colonna sonora Lorenzo
Tomio, e Enzo Jannacci – Vengo
anch’io, appassionato ritratto diretto
da Giorgio Verdelli dedicato a un genio della
nostra canzone, che è stato un attore e autore di colonne sonore
per il cinema.
Tra gli altri ospiti che si daranno
appuntamento sull’isola: i compositori e musicisti
Pivio, Riccardo Giagni, Michele Braga, Max
Viale, la produttrice Francesca
Cima, la montatrice Annalisa
Forgione e la sound editor Daniela
Bassani.
Nella continua ricerca di
connessioni tra i linguaggi, per la prima volta Creuza de Mà
ospiterà anche un incontro dedicato ai podcast realizzato in
collaborazione con Chora Media alla presenza
di Luca Micheli (Head of Music & Sound
Chora Media) e Marco Villa(Editorial Content
Lead Chora Media), per raccontare questa nuova frontiera del
racconto sonoro e parlare di come nasce un podcast dal punto di
vista dei contenuti, della musica e del sound design.
Fiore all’occhiello della
manifestazione sono ovviamente anche i live, come l’immancabile
concerto al tramonto nella splendida cornice
delle Ciassette, diventato una vera e propria
tradizione del festival. A musicare il tramonto in
questo scenario mozzafiato con le sue rocce a picco sul mare
sarà per questa edizione il quartetto d’archi
degli Gnu Quartet, formazione ligure che
vanta collaborazioni in tante colonne sonore e centinaia di palchi
e che quest’anno, come il festival, festeggia 18 anni di
attività.
Imperdibili anche gli appuntamenti
serali al Giardino di Note tra cui il concerto di
Arrogalla, artista sonoro nato in Sardegna che con
il suo progetto fonde sonorità popolari sarde, tropicali e
mediterranee con i paesaggi sonori catturati in
diretta nella natura che incontrano l’hip hop astratto e la musica
contemporanea, il tutto elaborato attraverso il linguaggio del dub
delle origini, e la grande chiusura del festival domenica 28 con il
Concerto Musiche da Film nel cuore pulsante di Carloforte in piazza
Repubblica, con inedite partiture arrangiate per banda
da Pivio e Pasquale
Catalano eseguite dalla Banda Musicale.
Nell’ambito del progetto Campus,
nella giornata di sabato 27 luglio saranno proprio proiettati i
cortometraggi degli allievi diplomati Centro Sperimentale di
Cinematografia, musicati nell’ambito del progetto CAMPUS 2022/23.
Nel corso della serata sarà assegnato il Premio Giovani
Compositori musica per cinema ad honorem ad Alessandro
Speranza, giovane compositore prematuramente scomparso,
a In Spirito, cortometraggio diretto
da Nicolò Folin e musicato
da Lorenzo Barcella, presentato alla Cinef di
Cannes lo scorso maggio.
Oltre ai corti del progetto Campus,
sarà inoltre proiettato il cortometraggio made in Sardinia
Galanzieri di Alberto Diana, che rievoca il
percorso delle tradizionali imbarcazioni a vela latina che, un
secolo fa, trasportavano la galena dai principali giacimenti fino
all’isola di S. Pietro.
Gli appuntamenti di Creuza de Mà si
terranno, come di consueto, nei due cine-teatri Mutua e Cavallera
per le proiezioni e gli incontri, ma saranno scenario del festival
anche il centro cittadino con la Piazza e il suggestivo Giardino di
Note, oltre che lo straordinario scenario delle “Ciassette” che
come da tradizione ospiterà il concerto al tramonto. Il programma
completo di Creuza de Mà sarà annunciato nelle
prossime settimane.
Apple TV+
ha presentato oggi le prime immagini della quarta stagione
dell’acclamata serie di spionaggio, vincitrice del premio BAFTA,
Slow Horses, con protagonista il premio Oscar
Gary Oldman. Adattata da “Spook
Street“, il quarto romanzo della serie di spionaggio
“Slough House” di Mick Herron, vincitrice del CWA Gold
Dagger Award.
Slow Horses – stagione 4:
data di uscita
la quarta stagione di Slow
Horses farà il suo debutto su Apple TV+
il 4 settembre con i primi due episodi seguiti da un nuovo episodio
settimanale, fino al 2 ottobre.
Slow Horses – stagione 4:
la trama il cast di
Slow Horses è un
dramma di spionaggio dallo humor cupo e segue una squadra di agenti
dell’intelligence britannica che prestano servizio in un
dipartimento della discarica dell’MI5, noto in modo non affettuoso
come Slough House. La quarta stagione si apre con un attentato che
fa esplodere i segreti personali, scuotendo le già instabili
fondamenta di Slough House.
Gary Oldman interpreta Jackson Lamb, il
brillante e irascibile leader delle spie che finiscono a Slough
House a causa di errori che hanno messo fine alla loro carriera,
poiché spesso si ritrovano a vagare tra il fumo e gli specchi del
mondo dello spionaggio. Accanto a lui, un cast pluripremiato che
include la candidata all’Oscar Kristin Scott Thomas, il vincitore del BAFTA
Scotland Award Jack Lowden, Saskia Reeves, Rosalind
Eleazar, Christopher Chung, Aimee-Ffion Edwards, Kadiff
Kirwan e il candidato all’Oscar Jonathan
Pryce. Il vincitore del SAG Hugo Weaving,
la vincitrice del BAFTA Joanna Scanlan, la
vincitrice dell’IFTA Ruth Bradley, Tom Brooke e James
Callis si uniscono a Slow Horses nella
quarta stagione.
Slow Horses è prodotto per Apple TV+ da See-Saw Films
e adattato per la televisione da Will Smith (“Veep – Vicepresidente
incompetente”). Jamie Laurenson, Hakan Kousetta, Iain Canning,
Emile Sherman, Jane Robertson, Julian Stevens, Douglas Urbanski,
Gail Mutrux, Graham Yost e Will Smith sono i produttori esecutivi
della serie. La quarta stagione è diretta da Adam Randall.
Le prime tre stagioni di Slow Horses, che hanno
tutte il punteggio Certified Fresh su Rotten Tomatoes, sono
disponibili in streaming globale su Apple TV+. Oltre
all’imminente quarta stagione, Apple
TV+ ha recentemente annunciato anche una quinta stagione che
sarà adattata dal quinto romanzo, “London Rules”.
Dalla sua prima stagione nel 2022,
Slow Horses ha vinto due BAFTA Television Awards e
ha ottenuto altre nove nomination. Le vittorie del 2024 sono state
per il Miglior montaggio: Fiction (Sam Williams) e Miglior sonoro:
Fiction (Sound Team), mentre le nomination del 2023 e del 2024
comprendono quelle per la Miglior Serie Drammatica, la prima di
Oldman come Miglior Attore Protagonista, quella di Lowden come
Miglior Attore Non Protagonista, il Miglior Montaggio: Fiction
(Zsófia Tálas); Miglior Montaggio: Fiction (Katie Weiland); Miglior
musica originale: Fiction (Daniel Pemberton e Mick Jagger); Miglior
sonoro: Fiction (Martin Jensen, Joe Beal, Duncan Price, Craig
Butters, Sarah Elias e Andrew Sissons); e Miglior trucco e
acconciatura (Lucy Sibbick). La serie è stata anche premiata come
miglior serie drammatica in lingua inglese ai C21 International
Drama Awards 2022.
Come l’invasione da parte degli
alieni con il super udito di A
Quiet Place – Un posto tranquillo ebbe inizio ci era
stato già brevemente mostrato con un flashback in A
Quiet Place II, ma con il nuovo capitolo di questo
franchise di fantascienza-horror si entra finalmente ancor più nel
vivo di quel drammatico giorno. Il racconto si amplia infatti
grazie al prequel A Quiet Place – Giorno 1,
diretto non da John Krasinski (che si è occupato della regia
dei primi due film), bensì da Michael Sarnoski, già
distintosi per il film Pig, con Nicolas Cage.
Un nuovo capitolo questo che, in
attesa del terzo film della serie principale, offre dunque una
nuova prospettiva sulla vicenda, pur se limitata a pochi personaggi
e sostanzialmente ad un raggio d’azione piuttosto ristretto. Si può
però prendere quella di A Quiet Place – Giorno 1
come emblema di ciò che può essere accaduto anche in altre parti
degli Stati Uniti e del mondo. Di fondo, ciò che risulta
interessante è il primo approccio con gli alieni, la scoperta delle
loro capacità e delle loro debolezze, come anche le prime reazioni
da parte dell’umanità e in questo il film non delude.
La trama di A Quiet Place –
Giorno 1
Tutto ha inizio, come sempre
avviene, senza alcun avvertimento. D’improvviso il cielo si
illumina di stelle cadenti, che si rivelano però ben presto essere
non stelle ma ciò che una misteriosa specie aliena – priva di vista
ma dotata di pelle dura come una corazza e di un udito estremamente
sensibile – ha usato per giungere sulla Terra. Ha così inizio la
loro invasione, che getta ben presto il mondo nel più completo
silenzio. In questo contesto di morte e paura,
Samira (Lupita
Nyong’o) ed Eric (Joseph
Quinn) dovranno cercare di raggiungere le navi di
salvataggio, naturalmente senza fare il minimo rumore.
A Quiet Place – Giorno 1, tra tensione ed
emozione
Con A Quiet Place – Giorno
1 Sarnoski sembra far sua la lezione di Krasinksi e dei
suoi co-sceneggiatori Scott Beck e
Bryan Woods. Puntando su una premessa semplice –
il dover giungere in un dato punto della città per sfuggire alla
minaccia aliena – egli ha sia l’occasione di attraversare New York
per mostrarci la devastazione che l’ha lacerata, sia proporre una
dietro l’altra sequenze dove si alternano tensione ed emozione.
Ecco allora che sequenze come il primo attacco – che si svolge in
una strada dove la polvere sollevata non permette di vedere cosa
stia accadendo e che non può non far pensare all’orrore dell’11
settembre 2001 – o quella nella metropolitana, risultano di grande
impatto.
Come i primi due film, però, anche
A Quiet Place – Giorno 1 si svela essere a suo
modo incentrato non solo sulla paura dell’invasore, ma anche sul
rapporto tra padri e figli, seppur in modo diverso. Rapporti che
nel loro venire esplorati all’interno di questo contesto di
distruzione permettono ai personaggi di caricarsi di viva umanità e
farsi così portatori di emozioni sincere. C’è infatti tutta una
struggente storia che riguarda il passato di Samira che permette di
affezionarsi a lei e sviluppare nei suoi confronti quel
coinvolgimento emotivo che permette al film di non essere un banale
invasion movie fracassone. Naturalmente, a farla da
padrone in tutto ciò è ancora una volta il sonoro.
It’s Sound!
“È il suono!”, suggeriva la
prima pagina di un giornale che si intravede brevemente in
A Quiet Place – Un posto
tranquillo, rivelando come fosse dunque il rumore ad
attrarre gli spaventosi alieni. Tutto il franchise è dunque stato
costruito proprio su una particolare attenzione nei confronti dei
suoni e dei silenzi, riuscendo a far stare lo spettatore con il
fiato sospeso e portandolo a temere ogni minima variazione a
riguardo. A Quiet Place – Giorno 1 si svolge
parzialmente in un mondo ancora rumoroso, che deve ancora capire
l’importanza del silenzio. Ma più questo subentra nel racconto più
il lavoro svolto qui sul sonoro acquista valore e contribuisce al
fine del film.
Lupita Nyong’o in A Quiet Place – Giorno 1
Un nuovo sguardo sull’invasione
aliena
Va poi detto che non era scontato
che si scegliesse di affidarsi a personaggi inediti per questo
prequel. Krasinski avrebbe tranquillamente potuto decidere di
riproporsi insieme a sua moglie Emily Blunt e agli interpreti dei loro figli
per raccontare di più sulla famiglia Abbott prima e durante
l’invasione. Come anticipato, si è invece scelto – saggiamente – di
offrire un nuovo punto di vista sulla vicenda, affidandosi a nuovi
personaggi che potessero offrire nuove sfumature della paura e
dell’istinto di sopravvivenza dell’umanità. Da un lato ritroviamo
dunque Lupita Nyong’o, sinceramente struggente con
quel suo sguardo espressivo che le aveva fruttato l’Oscar per
12
anni schiavo.
Dall’altro vi è Joseph Quinn, che dopo l’exploit ottenuto con
il ruolo di Eddie Munson nella
quarta stagione di Stranger Things si mette qui alla
prova con personaggio completamente diverso. Sono loro due a
portare avanti il racconto, forse più esile rispetto ai precedenti
due film (e con qualche sequenza poco giustificata), ma che proprio
in questa semplicità trova le occasioni per stupire e generare
pathos. Certo, questo nuovo sguardo sull’invasione aliena non
aggiunge poi molto, ma senza dubbio permette di evitare un senso di
già visto e offre una nuova esperienza da brivido. E se una volta
in sala, durante la visione, si avrà timore di compiere il minimo
rumore, vorrà dire che il film avrà raggiunto il suo scopo.
A volte accade che nella Top
10 di Netflix compaiano
titoli che fanno sorgere domande su come e perché abbiano raggiunto
l’ambita e gloriosa vetta. Questa settimana è il turno della serie
spagnola Gangs of Galicia (titolo
originale Clanes), uno scialbo crime sulla
mafia galiziana, che si affianca maldestramente ai grandi
titoli di Netflix del momento, come
l’amata serie Bridgerton o
la commovente Ni una más.
Prodotta da Jorge Guerricaechevarría e diretta dal
regista Roger Gual (Maradona: sogno
benedetto, 7 años), la serie è composta da 7
episodi di circa 50 minuti ciascuno e vede protagonisti
gli affascinanti attori Tamar Novas (Alto
mare, Il caos dopo di te) e
Clara Lago (L’uomo sul treno, Ocho
apellidos catalanes, In Family I Trust).
Gangs of Galicia Trama
Tratta da una storia vera di
narcotraffico nella penisola iberica, Gangs of
Galicia segue la determinata e coraggiosa avvocata Ana (Clara
Lago) che, incapace di accettare la misteriosa uccisione
del padre, Silva (Monti Castiñeiras), decide di indagare
sul suo passato. Dopo la lettura del testamento in cui il padre
cede parte del denaro a due donne sconosciute, Ana si trasferisce
nella vecchia cittadina del padre, Cambados, per indagare
sul suo passato e scoprire chi e perché lo ha ucciso.
Mentre è in cerca di risposte, si ritrova però presto coinvolta
negli affari loschi di Daniel (Tamar Novas), il figlio di un noto e
influente trafficante di droga a capo del clan Padín.
Sullo sfondo di omicidi, ricatti,
soprusi e corruzione, il thriller spagnolo assume i tratti
di un appassionato dramma romantico quando pone
l’attenzione sul complicato rapporto tra Ana e
Daniel: due persone dalle attitudini e professioni
completamente opposte che si ritrovano a collaborare e ad
avvicinarsi sempre più, come legate da un delicato filo
rosso che, tempo prima, aveva sconvolto le vite dei loro
padri. Infatti, non ci vorrà molto prima che Ana scopra che
dietro l’assassinio del padre si nasconde la sete di
vendetta di José Padín (Miguel de Lira), da tempo in
carcere a causa della collaborazione di Silva come informatore
della polizia. Però, mentre cerca a sua volta di vendicarsi, Ana e
il figlio di Padín finiscono per provare forti sentimenti l’uno per
l’altra, scatenando il sospetto e l’irrequietezza sia del
clan che della polizia.
In parallelo alla storia romantica
principale, si sviluppa anche quella dei due adolescenti
Marco e Maria: lui, nipote di Togno e Nilo, i fratelli di
Padín che cercano di portare avanti gli affari di famiglia con
l’aiuto di Daniel; lei, figlia di Laura, la misteriosa primogenita
di Silva e sorellastra inconsapevole di Ana. Proprio come Romeo e
Giulietta, ostacolati da famiglie di “fazione”
opposta, Marco e Maria cercano in tutti i modi di sfuggire
all’odio e all’oppressione delle loro famiglie per vivere
liberamente il loro amore. Un amore molto più appassionante,
travolgente e romanzato di quello dei protagonisti Ana e Daniel,
tanto da concludersi tragicamente, proprio come l’indimenticabile
storia dei due amanti shakespeariani.
Jorge Guerricaechevarría e Roger
Gual raccolgono tutti i cliché del gangster movie
e li mescolano compulsivamente con quelli tipici della
telenovela, sperando di dare vita a un prodotto
adrenalinico, appassionante e originale. In realtà,
Gangs of Galicia stenta a stare in piedi.
Prevedibilità, ritmo troppo lento e noioso (persino durante le
scene di azione con tanto di esplosioni e omicidi a sangue freddo)
e un cast poco convinto sono solo alcuni dei difetti che emergono
fin dal primo episodio. La serie fatica così tanto a catturare
l’attenzione dello spettatore che, nonostante la trama sia
disseminata di “plot twist” (anche questi poco coinvolgenti e a
tratti paradossali), perseverare nella visione diventa più
un atto di coraggio che di fede. Forse proprio per la sfida che
rappresenta, la serie ha raggiunto la Top 10, una sorta di sfida
per lo spettatore!
Con una scrittura priva di
profondità emotiva e originalità, e una regia poco attenta
e dinamica, Gangs of Galicia è un
tentativo grossolano di combinare generi diversi e portare
sul piccolo schermo una “epica storia” di mafia, senza mai
raggiungere però l’equilibrio necessario per affascinare e
coinvolgere davvero il pubblico dell’iconico Tudum.
Proiezioni ed
eventi esclusivi immersi nella natura, per stimolare la creatività
e proporre nuove iniziative e visioni nella cinematografia. Al via
la diciassettesima edizione del Faito Doc Festival, in
programma dal 17 al 24 luglio, sull’omonimo monte a 1.200
metri sul mare di Vico Equense. Il Festival, ideato e diretto da
Nathalie Rossetti e Turi Finocchiaro, affronta in
questa edizione il tema delle “Radici”.
Faito Doc Festival, 50 documentari
selezionati
Saranno 50
i documentari protagonisti di quest’anno, provenienti da
più di 20 Paesi nel mondo: 27 di questi gareggeranno nelle
tre competizioni previste dal Festival: una dedita
ai lungometraggi e due ai cortometraggi, tra cui quella dedicata
alle scuole di cinema. Non solo documentari di creazione ma tanti
eventi speciali in corrispondenza col tema riempiranno le giornate.
Tra questi la masterclass di Maricetta Lombardo,
una delle più importanti professioniste del suono in Italia,
vincitrice di premi come i David di Donatello, e
momenti musicali, come il concerto di tammorra pimontese
che si terrà il 24 luglio.
I film
verranno valutati dalla giuria internazionale “I
Magnifici” composta da Sergio Guataquira Sarmiento
(regista), vincitore edizione 2023 con ‘Adieu Sauvage’,
Colombia – Belgio; Rudi Maerten (montatore),
Belgio; Perrine Robert (Responsabile dei
programmi, Lyon Capitale TV), Francia; Diletta
Ciociano (caporedattore di Taxi Drivers), Italia;
Marcello Bivona (regista), Italia.
La “Giuria dei professionisti” verrà
affiancata dalla “Giuria Internazionale dei Giovani”, dalla “Giuria
il Camino” e dalla “Giuria del Faito Doc Camp”. I vincitori del
festival riceveranno in premio le creazioni dell’inventore belga
Cricou,amante del riciclaggio ma anche opere
originali dei Residenti della comunità il Camino e
creazioni della Bottega Baobab del Commercio Equo
e Solidale della CPS.
«Per spiegare il
tema di quest’anno mutuiamo le parole di Hannah Arendt: “Il
peggior male non è radicale, è il male senza radici. Proprio perché
non ha radici, questo male non conosce limiti e può raggiungere
vertici impensabili, macchiando il mondo intero”. Cosa
significa avere o non avere radici e come ritrovarle?», raccontano
i direttori artistici.
Faito Doc Festival, il focus sulla
Palestina
È previsto
un focus sulla Palestina nella giornata di sabato
20 giugno, con la proiezione del film “Ma’loul fête sa
destruction” di Michel Khleifi a cui seguirà
al tramonto lo spettacolo con Omar Suleiman,
“La terra delle arancetristi”, con adattamento e
regia di Patrizia di Martino, tratto dal racconto
di Ghassan Khanafani. Lo stesso Omar offrirà poi
al pubblico una degustazione di cucina tipica palestinese, seguirà
“Going Home” dell’anglo-palestinese Omar Al
Qattan, che giunge al Festival da Amman.
Diversi film sui
migranti in questa edizione, come dimostrano le
proiezioni di “Un Paese di Resistenza” di Shu
Aiello e Catherine Catella che segue la lotta e il
percorso di vita di Mimmo Lucano, registe già
premiate al Faito Doc Fest nel 2016 con “Un Paese di
Calabria”. Successivamente la proiezione di “Apnea”,
di Stefano Poggioni, Claudia Cataldi ed Elena
Poggioni, di “Go friend go” di Gabriele
Licchelli, Francesco Lorusso e Andrea Settembrini e di
“Sconosciuti puri” di Valentina Cicogna e Mattia
Palombo, offriranno punti di vista approfonditi sulla
questione.
Quest’anno ci sarà il Pitching Faito Doc
Numerose le
attività di quest’anno come il Pitching Faito Doc “delle
Ali per gli Autori”, laboratorio di scrittura documentaria
creato da tre anni per incoraggiare gli autori e le autrici. Ad
accogliere i giovani autori e i loro progetti saranno i Mentori
Marilyn Watelet (SABAM – Belgio), Massimo
Iannetta (SCAM – Belgio/Italia), Amel
Bouzid (Script Doctoring – Tunisia) e Giuseppe
Bisceglia (Scuola Holden – Italia).
Torna il
DOC NOW! guidato dal giornalista di
Taxidrivers Antonio Maiorino, con lo
scopo di cogliere, attraverso una serie di interviste con esperti,
i fenomeni più rilevanti del cinema documentario
contemporaneo. Ospiti per l’edizione 2024 Michel
Khleifi, al quale il Faito Doc quest’anno rende omaggio
come Padrino del Festival premiandolo per tutta la sua
opera cinematografica e proiettando il suo film: “Noce en Galilée”
che vinse il Premio della critica nel 1987 a Cannes.
Valentina Cicogna e Mattia Colombocon “Sconosciuti
puri” saranno anche ospiti del Doc Now!
Inoltre il festival
offre proiezioni di “classici” per grandi e bambini col
Docs for Kids a cura di Milena Bochet, e il
laboratorio Faito Giovani con Poesie nella natura
con Bénédicte Mancini. Mostre di Land Art con
l’Accademia di Belle arti di Napoli e torna la “Biblioteca
Vivente” con i residenti del Centro terapeutico Il Camino
e una Cena sensoriale “alle radici del gusto” coordinata da
Elisa Frascà. E ancora mostre di disegni, fotografie, e
opere originali in 3D. Incontri e passeggiate artistiche
nel bosco a cura del naturalista Nando Fontanella.
La preservazione
del parco naturale è valorizzata da una scenografia creata da
giovani volontari provenienti da tutto il mondo, con materiali
naturali, riciclati e trasformati.
Deadpool &
Wolverine è ormai a solo un mese di distanza da noi e
i rumor sul film si stanno ora intensificando. Ryan Reynolds ha infatti ora fatto parlare i
fan con un criptico post su Instagram in
cui si vede quello che sembra essere un breve frammento di filmato
del threequel, con una bandiera degli Avengers con l’emblema della
squadra che soffia nella brezza. Tuttavia, l’iconico logo è stato
deturpato con la “A” del simbolo dell’anarchia, facendo ipotizzare
che si tratti della squadra di Varianti che si riunisce per
combattere Cassandra Nova e i suoi alleati malvagi nel Vuoto.
Secondo The Geeky Cast, questa
squadra sarebbe composta da Deadpool (Ryan
Reynolds), Wolverine (Hugh
Jackman), Blade (Wesley
Snipes), X-23 (Dafne
Keen), Gambit (Channing
Tatum), la Torcia Umana (Chris
Evans) ed Elektra (Jennifer
Garner). Sembra un po’ troppo bello per essere vero, se
vogliamo essere onesti. Tuttavia, se questi personaggi saranno
effettivamente presenti nel film, questo potrebbe essere il momento
giusto per metterli in mostra e far sì che i fan siano entusiasti
di vedere qualcosa di più di un semplice team-up
Deadpool/Wolverine.
Se da un lato questo è un grande
punto di forza, di cui siamo tutti entusiasti, dall’altro è anche
la base della campagna di marketing di Deadpool &
Wolverine fin dall’inizio. Un’ulteriore scossa per
aumentare l’interesse non guasterebbe, visto che siamo sicuri che
il film sarà pieno di cammei e sorprese. Se siamo davvero
fortunati, questo significa che questa settimana potrebbe arrivare
un ultimo trailer che fornisca un ulteriore contesto per questa
misteriosa bandiera di “Avengers”.
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free
Guy e
The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un
recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente
Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
Ecco, in esclusiva per Cinefilos.it,
una clip da La morte è un problema dei vivi, il nuovo film
che vi lascerà… morti dal ridere!
I Wonder Pictures è lieta di portare
nelle sale italiane dal 4 luglio La morte è un problema dei
vivi diretta dal pluripremiato regista finlandese
Teemu Nikki (Euthanizer, Il cieco che non voleva
vedere Titanic).
Protagonisti sono Risto
(Pekka Strang) e Arto (Jari Virman), vicini di casa
che non potrebbero essere più diversi: il primo è un impresario di
pompe funebri dipendente dal gioco d’azzardo, in crisi
matrimoniale, con una suocera alcolizzata e un figlio per cui è
raramente presente; il secondo è un mite educatore in una scuola
per l’infanzia, convive con la ricercatrice Saija e i due cercano
da tempo di allargare la famiglia, ma l’attesa gravidanza tarda ad
arrivare. La ruota gira per entrambi nel modo più inaspettato
quando Risto si ritrova schiacciato dai debiti e ad Arto viene
diagnostica una condizione più unica che rara: è nato con l’85% di
cervello in meno rispetto alla media. Da vicini di casa, Risto e
Arto, l’uomo senza cuore e l’uomo senza cervello, divengono così
una strana coppia di becchini che deve svolgere il lavoro sporco
per un’attività illegale molto particolare.
Presentato all’interno
del Concorso Progressive Cinema della Festa del Cinema di Roma
2023, LA MORTE È UN PROBLEMA DEI
VIVI è una commedia nera originale e commovente
sull’amicizia e il perdono, sulle assurdità della vita e su come
affrontarle giorno dopo giorno. Ad accompagnare la brillante
sceneggiatura, le musiche originali del compositore Marco
Biscarini (Volevo nascondermi, Lubo, Un giorno devi
andare) alla prima collaborazione con il regista Teemu
Nikki.
Per molti fan di Star Wars, Andor
è uno dei migliori show Disney+ ambientati nella Galassia
molto, molto Lontana che la Lucasfilm abbia prodotto, e anche se
sappiamo come finisce la storia dell’agente ribelle Cassian
Andor,
c’è molta eccitazione per l’imminente seconda stagione, che porterà
direttamente agli eventi di
Rogue One: A Star Wars Story. Durante un’apparizione
all’ACE Superhero Comic Con di quest’anno, l’attore Diego Luna ha dunque condiviso il suo
entusiasmo per l’inizio della produzione, confermando che vedremo
altri personaggi di Rogue One.
“Posso dirvi che Rogue One sta
arrivando, quindi ci saranno personaggi che riconoscerete. Ci
saranno cose interessanti. Per chi ama Rogue One, questa stagione
sarà molto speciale. E sarà affascinante andare direttamente a
Rogue One dopo aver visto questa seconda stagione, perché vedrete
quel film da una prospettiva diversa. Ve lo prometto“. “È
fantastico“, ha poi continuato Luna. “L’unica cosa che
posso dirvi è quello che succede alla fine. È il mondo alla
rovescia. È l’unica cosa di cui non si parla in un’intervista, ma
qui sappiamo tutti qual è la fine“.
“Posso dirvi una cosa: Tony
Gilroy è uno scrittore fantastico e ha creato dei personaggi
fantastici che abbiamo conosciuto nella prima stagione di Andor.
Sarà una seconda stagione molto ricca, perché tutte quelle storie
sono importanti oggi. È un vero pezzo d’insieme. La prima stagione
è stata molto complicata e tutto deve essere risolto. Ogni storia è
importante“. Inizialmente si pensava che Luna si riferisse
all’ex droide imperiale K2 (doppiato da
Alan Tudyk), ma secondo The Playlist anche Ben Mendelsohn tornerà nel ruolo del cattivo
ufficiale imperiale Orson Krennic.
Oltre a Diego Luna, i protagonisti originali di Andor
sono Stellan Skarsgård nel ruolo di Luthen Rael,
Adria Arjona nel ruolo di Bix Caleen,
Fiona Shaw nel ruolo di Maarva
Andor, Denise Gough nel ruolo di Dedra
Meero, Kyle Soller nel ruolo di Syril Karn e
Genevieve O’Reilly nel ruolo di Mon Mothma.
Le riprese della Stagione 2 di
Andor sono
terminate nel febbraio 2024. Il debutto della seconda stagione era
originariamente previsto per l’agosto 2024. Tuttavia, gli scioperi
hanno ritardato le riprese della Stagione 2, facendo slittare la
data di uscita. Skarsgård ha dichiarato che i nuovi episodi
arriveranno “verso la fine dell’anno o all’inizio del
prossimo”.
La Stagione 1 di Andor ha
debuttato nel settembre 2022 su Disney+. La
prima stagione, composta da 12 episodi, ha ottenuto recensioni
estremamente positive da parte della critica e ha ricevuto una
nomination agli Emmy per la categoria Outstanding Drama Series.
Quest’ultimo ha ora rotto il suo
silenzio sulla notizia oggi con un lungo post su Instagram che lo
vede fare qualche accenno a ciò che i fan possono aspettarsi da
Lanterns,
il primo team-up live-action di Hal Jordan e John Stewart.
“Finalmente posso parlare di ciò a cui ho lavorato nell’ultimo
anno e oltre. Dagli studi DC e dalla Warner Bros, stiamo portando
Lanterns sulla HBO. Chris, Damon e io l’abbiamo creata; Chris la
sta scrivendo e dirigendo mentre io e Damon scriviamo e produciamo
esecutivamente“.
“Mi piace pensare che provenga
dai creatori di Ozark, Watchmen della HBO e, naturalmente, Batman
incontra Elmer Fudd“, ha aggiunto King. “Stiamo lavorando
con una squadra di sceneggiatori da sogno, per mettere insieme
qualcosa di emozionante, epico, intimo, concreto, divertente e
vero: una serie di supereroi che unisce le glorie dei fumetti con
l’eccellenza di una fiction di prestigio della HBO”.
“È un onore lavorare su questi
personaggi, basandoci su ciò che hanno creato i titani John Broome,
Gil Kane, Denny O’Neil e il mio vecchio amico (e fan di
Batman/Fudd), Neal Adams. Siamo infinitamente ispirati e grati per
la creatività di tanti creatori di fumetti delle Lanterne dal 1940
a questo mercoledì. A livello personale, la mia defunta madre era
una dirigente della Warner: tornare nel suo lotto, costruire
qualcosa di bello che le sarebbe piaciuto, è una sensazione davvero
speciale“.
Ryan Reynolds in una scena del poco apprezzato film Lanterna
Verde
Cosa sappiamo di Lanterns?
La serie Lanterns
segue due personaggi centrali dell’Universo DC: la nuova recluta
John Stewart e il veterano Hal Jordan. La storia
vede i nostri poliziotti intergalattici coinvolti in un oscuro
mistero terrestre mentre indagano su un omicidio nel cuore
dell’America, una premessa molto intrigante che promette una
miscela di avventure cosmiche e lavoro investigativo concreto, e
qualcosa di nettamente diverso dalla norma DC.
James
Gunn e Peter Safran, Co-Presidenti e Co-CEO dei DC
Studios, hanno dichiarato: “Siamo entusiasti di portare questo
titolo fondamentale della DC alla HBO con Chris, Damon e Tom al
timone. John Stewart e Hal Jordan sono due dei personaggi più
avvincenti della DC e Lanterns li porta in vita in una storia
poliziesca originale che è una parte fondamentale del DCU unificato che
lanceremo la prossima estate con Superman“.
I Marvel Studios hanno reso “canonici” i
progetti della Marvel Television su Netflix poco prima del lancio di Echo su
Disney+ all’inizio di quest’anno.
Sebbene ci aspettiamo ancora che lo studio scelga a quali
personaggi e quali storie fare riferimento nel MCU, sono già stati arruolati
diversi volti noti. Ora, mentre aspettiamo di vedere attori del
calibro di Charlie Cox (Daredevil), Vincent D’Onofrio (Kingpin) e Jon Bernthal (The Punisher) fare la loro
apparizione in Daredevil:
Born Again, l’attore che ha interpretato Iron
Fist per Netflix ha espresso il suo interesse a unirsi a
loro.
Durante una recente intervista con
The Nerd Shepherd, l’interprete
di Danny Rand/Iron Fist, Finn Jones, ha condiviso
la sua convinzione che ci sia ancora “molto spazio per la
crescita di quel personaggio“. Ha aggiunto: “Penso di
essere in un momento della mia carriera in cui mi piacerebbe
continuare a crescere con quel personaggio“. Per quanto
riguarda l’aspetto che vorrebbe avere, Jones ha detto di essere
ancora desideroso di recitare in una serie di Heroes for
Hire con il Luke Cage di Mike Colter.
“Mi piacerebbe vedere di nuovo
la chimica tra me e Mike. È sempre stata fantastica. Penso che
siano personaggi davvero interessanti da mettere insieme“, ha
stuzzicato. “Se volessero riportare me e Mike a fare una serie
TV di Heroes For Hire, penso che sarebbe la strada giusta“.
Dato però che la serie Iron Fist è stata recensita male,
sembra improbabile per Jones un’altra occasione per interpretare
l’eroe. In rete, inoltre, si è parlato della possibilità che i
Marvel Studios introducano un nuovo
Iron Fist nella prossima serie animata Eyes of Wakanda.
Finn Jones in una scena di Iron Fist
Iron Fist: la trama e il cast della serie Netflix
Iron Fist è la
serie televisiva statunitense ideata da Scott Buck
e basata sull’omonimo personaggio dei fumetti Marvel Comics. La
serie è ambientata all’interno del Marvel Cinematic
Universe (MCU), ed è il quarto
di una serie di show che hanno condotto al crossover della
miniserie The Defenders. Nella prima stagione, dopo essere
sparito e dato per presunto morto per quindici anni, Danny
Rand fa ritorno a New York City, determinato a riprendere
il controllo dell’azienda di famiglia da Harold Meachum e i suoi
figli Ward Meachum e Joy Meachum e pronto a combattere il crimine
grazie alla sua maestria nel kung-fu e all’abilità di evocare
l’incredibile potere dell’Iron Fist.
Nella seconda stagione, invece, dopo
gli eventi di The Defenders, Rand si dedica a proteggere New York in
assenza di Matt Murdock, fino a quando un nuovo nemico non minaccia
l’identità di Rand e coloro a cui tiene. Finn
Jones interpreta il protagonista Danny Rand, un esperto di
arti marziali con l’abilità di evocare il potere del Pugno
d’acciaio. Fanno parte del cast anche Jessica Henwick, Jessica
Stroup, Tom Pelphrey, Ramón
Rodríguez, Sacha Dhawan, Rosario Dawson e David
Wenham. Nella seconda stagione si uniscono Simone Missick
e Alice Eve.
La star di Black
Panther: Wakanda Forever, Letitia
Wright, ha anticipato un suo ritorno nel MCU durante un’intervista
rilasciata a The View. La Wright ha inoltre affermato:
“Ci sono un sacco di cose in arrivo”. Visto che su
Internet circolano voci sulla presenza di più di 60 personaggi in
Avengers
5, è possibile che la sua Shuri sia tra questi. Non c’è
praticamente modo di far riunire i Vendicatori contro una minaccia
che mette in pericolo il mondo senza che Black Panther appaia in
qualche modo.
Tuttavia, l’attrice non ha
intenzione di far uscire il gatto dal sacco. “Se si tratta di…
diciamo… diciamo…“. Wright ha riflettuto prima di andare
oltre. “Vorrei continuare con Shuri. È uno dei miei personaggi
preferiti, una tale benedizione, onestamente, non scherzo. Le sono
così grata“. Ad oggi un Black Panther 3 non è stato annunciato
ufficialmente dai Marvel Studios. Infatti, sono stati molto
attenti a non dire esattamente cosa sta succedendo al momento con
il franchise.
Un’ipotesi interessante potrebbe
essere quella di rivedere il personaggio di Wright in Eyes of Wakanda, l’annunciata serie animata
della Marvel. Manca circa un mese al
Comic-Con di San Diego e questo evento dovrebbe essere l’occasione
giusta per portare alcune risposte sulle ultime parti della Fase 5
e 6 della Saga del Multiverso dei Marvel Studios. Quella potrebbe essere dunque
una buona occasione per annunciare anche quale sarà il futuro del
franchise e dove potremo rivedere Shuri nel MCU.
Come già detto, Eyes of Wakanda arriverà su Disney+ quest’anno. Ma, mentre la
strada verso Avengers:
Secret Wars prosegue, i fan attendono anche un Black Panther 3. Collider ha chiesto a
Nate Moore, il produttore della Marvel, quali fossero i piani per
un’altra immersione nel mondo di Black
Panther già all’epoca dell’uscita di Wakanda
Forever. Il dirigente creativo ha risposto che tutto
dipende dall’accoglienza dei fan nei confronti del secondo film.
Come noto, questo ha ottenuto pareri positivi e ha raggiunto un
ottimo incasso, lasciando la porta decisamente aperta per un terzo
film.
Un tempo i film
western erano onnipresenti a Hollywood come lo sono oggi i
film di supereroi. Gli studios li sfornavano anno dopo anno, alcuni
meglio di altri, ma dopo un certo punto il genere si è spento. È un
peccato, perché è uno dei generi più belli e avvincenti della
storia del cinema. Ma continua a vivere nell’era dello streaming!
Che siate alla ricerca di qualcosa di classico, di moderno o di una
via di mezzo, abbiamo raccolto un elenco dei migliori film
western presenti su Netflix
in questo momento.
Non trovate quello che state
cercando? Consultate il nostro elenco dei migliori film western del
21° secolo, dei migliori film western di registi non americani o
degli spettacoli che hanno aperto la strada a “Yellowstone“.
Per altri consigli, sfogliate il nostro elenco dei migliori film su
Netflix di tutti i generi. Un’unica sola
eccezione, la serie Godless, perché ricorda tanto un intramontabile
film western!
Highwaymen – L’ultima imboscata
(2019)
Sostenuto dalla coppia di
protagonisti
Woody Harrelson e
Kevin Costner, The Highwaymen
racconta l’affascinante storia vera dei due uomini di legge che,
usciti dalla pensione, riuscirono finalmente a catturare la
famigerata coppia di terrorizzatori Bonnie e Clyde. Diretto da John
Lee Hancock, The
Highwaymen è un racconto ricco di azione e di riflessioni che
coniuga il genere western con una storia vera che mostra l’altro
lato di una storia ben raccontata, alla maniera di Wicked.
Candidato al premio del pubblico del SXSW, The Highwaymen è una
corsa all’insegna del brivido.
Concrete Cowboy (2020)
Interpretato da un sempre
straordinario Idris Elba, Concrete Cowboy racconta
la storia dell’adolescente Cole (Caleb McLaughlin)
che, dopo essere stato mandato a vivere con il padre con cui ha un
rapporto disfunzionale, trova conforto e un senso di libertà in un
gruppo di cowboy neri di Philadelphia. Diretto da Ricky Staub,
vincitore del premio “Directors to Watch” del Palm Spring
International Film Festival per questo progetto, Concrete
Cowboy è una storia commovente con un cast ancora più
grande, che dà il meglio di sé. Con i temi dell’identità e del
raggiungimento dell’età, fondamentali per la narrazione, questo
film è allo stesso tempo unico e profondamente relazionabile.
Cowboy Bebop (2021)
Basata sull’adorata serie anime,
Cowboy Bebop vede una banda di improbabili eroi
riunirsi con un obiettivo comune: eliminare per sempre il crimine
dalla nostra galassia. Interpretata da attori del calibro di
John Cho e Mustafa Shakir, la serie riesce a
camminare magnificamente sulla linea tra l’astronomico surreale e
il genuinamente tenero. Sicuramente citabile e con un sacco di
stile, questo reboot è adorato sia dai fan dell’originale che dai
nuovi fan. Con una trama piena di divertimento non-stop, Cowboy
Bebop merita le sue lodi infinite, evidenziate dall’acclamato
punteggio del 100% su Rotten Tomatoes e dalla nomination per un
Primetime Emmy.
Thar (2022)
Dimenticate tutto ciò che sapete
sui western del profondo sud americano: Thar è qui
per raccontare una storia ambientata nell’India degli anni Ottanta.
Quando nella piccola città del Rajasthan si moltiplicano gli
omicidi inaspettati, l’ispettore Surekha Singh (Anil Kapoor) viene
assunto per indagare, anche se il percorso del caso mette in
discussione il passato dell’antiquario Siddharth (Harshvardhan
Kapoor) quando i due si incrociano.
Sostenuto dall’affiatamento dei due
protagonisti, che sono in realtà padre e figlio, Thar è una
rappresentazione brutale e senza fronzoli di un poliziesco immerso
in alcuni dei migliori tropi del genere western. Certamente non
volgare con le sue immagini cruente e i suoi omicidi dettagliati,
Thar ha ottenuto numerosi premi in India, con riconoscimenti per la
recitazione, la regia e la fotografia.
The Harder They Fall (2021)
Un fantastico omaggio agli
spaghetti western, la premessa di The Harder They
Fall è semplice ma efficace: il fuorilegge Nat Love
(Jonathan
Majors) riunisce i suoi alleati più duri per
rintracciare Rufus Buck (Idris
Elba), un nemico di Love appena uscito di prigione.
Ispirata a fatti realmente accaduti, la storia è un divertimento
senza sosta, sostenuto da uno degli ensemble western più
intelligenti degli ultimi tempi. Affascinante, vivace e divertente
come pochi, The Harder They Fall è un western da
non perdere, soprattutto se si considera la vittoria del BAFTA per
lo scrittore/regista Jeymes Samuel.
Godless
Questa brutale miniserie creata da
Scott Frank è ambientata nel 1884 e segue il capo
della banda Frank Griffin (Jeff Daniels) mentre dà
la caccia al giovane fuorilegge ed ex studente di Griffin, Roy
Goode (Jack
O’Connell). Tuttavia, quello che all’inizio sembra un
normale inseguimento tra gatti e topi si trasforma in qualcosa di
unico quando i due finiscono a La Belle, nel New Mexico, una
cittadina composta quasi esclusivamente da donne. Ricca di
interpretazioni superbe da parte di tutto l’ensemble,
Godless è una miniserie esteticamente deliziosa ma
tematicamente brutale, con un occhio all’intrattenimento ricco di
azione e uno al dramma emotivamente coinvolgente. Amata sia dal
pubblico che dalla critica, Godless ha certamente meritato i tre
Primetime Emmy vinti.
La ballata di Buster Scruggs (The
Ballad of Buster Scruggs)
Questo film antologico, realizzato
per la prima volta dagli iconici fratelli Coen, è interpretato da
attori del calibro di James Franco e Brendan
Gleeson e presenta sei diverse storie del Vecchio West,
ognuna delle quali affonda le proprie radici nel dramma violento
del genere western classico. Un’indimenticabile cavalcata selvaggia
ricca di sei storie uniche, ognuna appassionante come l’altra,
La ballata di Buster Scruggs è forse meglio
riassunta dalle sue impressionanti tre nomination agli Oscar 2019
per la musica, i costumi e la sceneggiatura. La tipica miscela dei
fratelli Coen di commedia enigmatica e azione spesso grintosa si
mostra in tutto il suo splendore, con La ballata di Buster Scruggs
un perfetto esempio del genio cinematografico della coppia.
Un western moderno, immerso nei
migliori pregi dei suoi predecessori, Il potere del cane vede
protagonista Benedict Cumberbatch nei panni di Phil
Burbank, la quintessenza del cowboy. Tuttavia, l’enigmatico stile
di vita di Phil, passato a castrare vitelli e a nuotare nel fango,
viene presto minacciato quando lui e suo fratello incontrano Rose
(Kirsten
Dunst) e suo figlio Peter (Kodi
Smit-McPhee). L’amorevole ode al western della regista
Jane Campion, brutale ma elegante, è stata sottolineata dalla
vittoria dell’Oscar 2022 per la miglior regia, mentre il film ha
ottenuto ben 11 altre nomination. Il film ha vinto anche l’ambito
premio come miglior film ai BAFTA, e il suo successo dimostra senza
dubbio che il genere western è qui non solo per restare, ma per
prosperare.
Il presidente dei Marvel StudiosKevin Feige è apparso come ospite nella prima
edizione dell’Official Marvel
Podcast e sebbene ci siano stati pochi punti di
discussione oltre al suo entusiasmo per Deadpool &
Wolverine, Feige ha fornito un aggiornamento
significativo su The
Fantastic Four. Dopo aver elogiato il regista
Matt Shakman (WandaVision),
Feige ha rivelato: “Inizieremo le riprese alla fine di luglio.
Il giorno dopo il Comic-Con [International: San Diego] sarà il
primo giorno di riprese di Fantastic Four“.
Questo chiude la porta alla
possibilità che la First Family della Marvel si riunisca nella Hall H?
Visto che Feige ha anche confermato che la produzione si svolgerà a
Londra, non scommetteremmo su qualcosa di più di un video
messaggio. Ancor più interessante, però, è il fatto che in un’altra
parte dell’intervista, il dirigente ha confermato che The
Fantastic Four si svolge in una realtà alternativa
degli anni Sessanta.
“Sì, è ambientato in un passato
alternativo“, ha rivelato. “Ci sono state molte persone
intelligenti, che hanno notato che quel paesaggio urbano non
assomigliava esattamente alla New York che conosciamo, o che
esisteva negli anni ’60 nel nostro mondo. Sono osservazioni
intelligenti, non c’è che dire“.
“Sono estremamente eccitato
perché penso che i Fantastici Quattro sono dei pilastri leggendari
dell’Universo Marvel con cui non abbiamo mai
potuto giocare o esplorare in modo significativo al di fuori di
Doctor Strange nel
Multiverso della Follia e alcune divertenti prese in giro, nel
modo in cui lo stiamo facendo in quel film“, ha aggiunto
Feige. “Quindi sono estremamente eccitato per questo“.
The Fantastic
Four: quello che c’è da sapere sul film
Il film è atteso al cinema
il 25 luglio 2025. Come al solito con la
Marvel, i dettagli
della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i The
Fantastic Four sono astronauti che vengono trasformati
in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello
spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino
a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e
futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e
lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può
trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare.
E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato
in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del
corpo, che gli conferiscono una super forza.
Fanno parte del cast anche
Julia Garner, Paul Walter Hauser,
John Malkovich,
Natasha Lyonne e Ralph Ineson nel
ruolo di Galactus. Come confermato da Kevin Feige, il film avrà un’ambientazione nel
passato, in degli anni Sessanta alternativi rispetto alla nostra
realtà di Terra-616, per cui sarà interessante capire come i
quattro protagonisti si uniranno agli altri eroi Marvel che conosciamo.
Franklyn e Valeria Richards,
figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film, mentre
Dottor Destino potrebbe avere un semplice cameo
nel finale.
L’episodio
5, “Night“, l’ultima puntata di
The Acolyte, è ora in streaming e porta in primo piano
orrore e brividi. La serie, che ci porta nell’era dell’Alta
Repubblica di Star Wars
per la prima volta in live-action, è ambientata circa 100 anni
prima degli eventi della trilogia prequel.
Amandla Stenberg
interpreta le gemelle sensibili alla Forza Osha e Mae, che sono
state spinte in direzioni diverse dopo che gli Jedi hanno visitato
la loro congrega di streghe anni fa. Creata dalla creatrice
Leslye Headland,
The Acolyte si allontana dal franchise che
abbiamo visto, ma le connessioni con la tradizione di Star Wars
rimangono abbondanti. Nell’episodio della scorsa settimana, Mae ha
deciso di separarsi dal misterioso maestro oscuro che stava
servendo.
È venuta a Khofar per continuare la
sua caccia omicida a quattro Jedi. Aveva già ucciso il Maestro
Indara (Carrie-Anne Moss) e il Maestro Torbin
(Dean-Charles Chapman), ma ha concluso il suo
piano prima di arrivare al Maestro Jedi Wookiee Kelnacca
(Joonas Suotamo). Tuttavia, il maestro di Mae lo
ha raggiunto comunque. Osha, il Maestro Sol (Lee
Jung-jae), Jeckie (Dafne Keen), Yord
(Charlie Barnett) e un gruppo di Jedi hanno
seguito Mae sul pianeta della foresta e ora devono affrontare il
potentissimo maestro oscuro di Mae.
La battaglia di spade laser più
colorata di Star Wars
È una prova dell’eccellente
coreografia di combattimento di
The Acolyteche le immagini
fisse di questa battaglia sono così difficili da catturare. La
trilogia dei sequel era caratterizzata da un uso pesante delle
spade laser, mentre i film originali erano caratterizzati da
movimenti lenti e metodici. Le coreografie dei prequel sono sempre
state le preferite dai fan, famose per i loro combattimenti veloci
e acrobatici.
The Acolyte ci ha regalato un ritorno rinfrescante a
questo stile e l’ultimo episodio è ricco di alcuni dei più
emozionanti duelli con le spade laser. Inoltre, l’Episodio 5
presenta la battaglia di spade laser più colorata che Star
Wars abbia mai visto. L’Attacco dei Cloni probabilmente
deteneva il titolo fino ad ora, con il verde, il blu e il viola
presenti nell’arena di Petranaki. In questo episodio, invece,
abbiamo un’incredibile esibizione di spade laser verdi, blu, rosse
e gialle in un unico intenso scontro.
Le parole di Sol richiamano Ahsoka
Tano
“Porti un’arma Jedi. Ma non sei un
Jedi”. Le parole di Sol al suo avversario, che è ancora mascherato
e nasconde la sua identità, ci ricordano immediatamente
Ahsoka Tano. “Non sono una Jedi”, ha detto in
più occasioni la togruta preferita da tutti. In Star Wars
Rebels, Ahsoka (Ashley Eckstein) esclama
con fermezza queste parole a Darth Vader (James Earl
Jones).
In Ahsoka,
la serie live-action in solitaria del personaggio, Ahsoka
(Rosario
Dawson) riecheggia nuovamente queste parole. Nelle
ultime uscite di Star
Wars, il dogma dei Jedi ha ricevuto un’attenzione
maggiore, quindi le parole incentrate su ciò che rende un “vero”
Jedi sono diventate più importanti.
Cortosis Metal ha fatto il suo
debutto nel film “Star Wars”?
In Una nuova alba, un
romanzo di Star Wars di John Jackson Miller, fa la
sua prima apparizione un metallo raro chiamato cortosis. Da allora
è stato citato nella letteratura e nei videogiochi, ma
The Acolyte potrebbe averlo portato per la prima
volta in un film dal vivo. Il cortosis è un metallo prezioso nel
canone di Star Wars. Può reindirizzare il calore e assorbire
l’energia dei colpi di blaster. Forse la cosa più impressionante è
che quando la cortosis viene raffinata correttamente e trasformata
in armatura, può resistere ai colpi di spada laser e mettere
temporaneamente in cortocircuito l’arma Jedi.
Quando i Jedi nell’Episodio
5 colpiscono il minaccioso elmo del loro nemico, vediamo le
loro spade laser perdere potenza e sembrare brevemente in
cortocircuito. Questo sembra essere il primo indizio dell’arrivo
della cortosi nel live-action di Star
Wars. Sol ammette anche di indossare l’elmo non solo
per nascondere la sua identità, ma anche per impedire ai Jedi di
leggere la sua mente. Questo amplierebbe le capacità di Cortosis e
ci ricorderebbe anche il Magneto del franchise di
X-Men.
Doppie spade laser in un modo
nuovo
Jecki ha un momento fantastico,
brandendo due spade laser verdi in un’impressionante dimostrazione
di abilità, ma questo non è l’unico caso di dualismo nell’episodio
5 di The Acolyte. La gamma di trucchi del misterioso
nemico si amplia quando la sua maschera viene finalmente rimossa,
rivelando che si tratta di Qimir (Manny Jacinto).
Oltre alla composizione del suo elmo in grado di disattivare le
spade laser e di bloccare la lettura mentale della Forza, anche la
sua spada laser ha una qualità unica.
Con una mossa fulminea, Qimir
divide la sua spada, formandone due da una. Darth Maul (Ray Park) ha avuto una
rivelazione simile ne La minaccia fantasma, sorprendendo i suoi avversari
quando il rosso sparava da entrambe le estremità della sua
sciabola. Fortunatamente, la rivelazione di
The Acolyte non è stata svelata nel trailer come
quella di Darth Maul.
Le parole di Mae riportano ad
Anakin Skywalker
Dopo un lungo tira e molla di
inseguimenti, duelli e rotture, Mae e Osha si ritrovano finalmente
faccia a faccia per un momento di solitudine. L’episodio
3, il flashback de The Acolyte, mostra le gemelle in
giovane età con la congrega di streghe. Quell’episodio si è basato
molto sui parallelismi tra le gemelle e un giovane Anakin
Skywalker. Il concepimento immacolato, i campioni di sangue
per i midi-clorian, i test mentali della Forza e le parole
condivise prima di iniziare l’addestramento Jedi hanno creato
evidenti collegamenti tra Osha, Mae e il giovane Anakin Skywalker
(Jake Lloyd) che abbiamo conosciuto ne La
minaccia fantasma.
Ora, con i gemelli in età più
avanzata, il parallelo continua con un riferimento a un Anakin più
vecchio (Hayden
Christensen) ne La vendetta dei Sith. “Ti hanno messo contro di
me“, dice Mae a Osha, in contrasto con la direzione che
pensavamo avrebbe preso dopo l’Episodio 4, quando aveva deciso di
costituirsi. Qui, dopo gli scontri quasi fatali con i Jedi, Mae
sembra tentare di allontanare ancora una volta Osha da loro. Le sue
parole rispecchiano quelle di Anakin nella battaglia finale con
Obi-Wan Kenobi (Ewan
McGregor). “L’hai messa contro di me”, esclama con
dolore e furia, riferendosi a Padmé (Natalie
Portman) che si era rifiutata di seguirlo lungo un
sentiero oscuro.
La guarigione della Forza e la
musica familiare collegano
The Acolyte a “L’ascesa di Skywalker”
The Acolyte ha fatto collegamenti con i prequel di
Star Wars di episodio in episodio, e ora spicca un suggestivo
richiamo al film finale della trilogia sequel. Qimir si trova sopra
Osha, gravemente ferita da Mae, ed esegue un uso della Forza
raramente visto. Tende la mano verso la ferita e la guarisce con la
Forza, permettendole di riprendere lentamente conoscenza. Ne
L’ascesa di Skywalker, abbiamo visto Rey (Daisy
Ridley) usare questa abilità più volte.
In primo luogo, l’abbiamo vista
curare la ferita di una terrificante creatura simile a un serpente,
facendola diventare calma e non combattiva. Successivamente, usa la
Forza per guarire una ferita da spada laser inferta a Kylo Ren
(Adam
Driver). Spiega che usa la Forza per trasferire un po’
di vita da se stessa a un altro, guarendolo.
Inoltre, mentre Qimir guarisce e
parla con Osha si sente la musica del tema di Kylo. Si tratta
semplicemente di un accenno al collegamento con i sequel o stiamo
ricevendo un indizio più profondo su ciò che verrà? Rey e Kylo
hanno formato una Diade di Forza, e il “potere di due” è stato
fortemente enfatizzato con Osha e Mae. Il concetto di “due come
uno” è stato al centro di tuttoThe
Acolyte. Osha e Mae sono una Diade di Forza?
Manca meno di un mese all’uscita di
Deadpool &
Wolverine e le voci sui personaggi che potrebbero
comparire nel film si fanno ora piu insistenti. L’ultimo rapporto
di Daniel Richtman sostiene che un
certo attore riprenderà il suo ruolo probabilmente più famoso, e
per qualcosa di più di un semplice cameo.
Come già riportato negli scorsi giorni, a quanto pare Wesley Snipes tornerà a vestire i panni di
Blade, ma rimarrà come personaggio secondario per
una buona parte della durata del film.
Questo sarebbe in linea con una
precedente indiscrezione secondo cui Wade Wilson e Logan
assembleranno una propria squadra di “Vendicatori” composta da
varianti del Multiverso per sconfiggere Cassandra Nova. Durante la
prima puntata di The Official Marvel Podcast,
Kevin Feige ha confermato che lo studio ha
tenuto nascosti almeno alcuni personaggi fino a quando il pubblico
non si siederà in sala per vedere il threequel.
“L’intera vicenda è cruenta,
sboccata e vietata ai minori come ci si aspetterebbe, ma è anche
estremamente accattivante ed emotiva. Vederli interagire con gli
agenti della TVA e con le persone che conoscono
quell’organizzazione dalla prima e dalla seconda stagione di Loki è
un’emozione. La combinazione di tutti questi mondi diversi e di
tutti questi sapori diversi, e forse anche di qualche altro che la
gente non conoscerà finché non vedrà il film, è
entusiasmante“.
Questo significa che Snipes potrebbe
rimanere nei panni di Blade per Avengers: Secret Wars? È
possibile, ma Mahershala Ali è ancora destinato a
interpretare una nuova versione del Daywalker nell’MCU, dunque sarà interessante
capire se effettivamente il Blade di Snipes sarà nel film è cosa
ciò potrebbe significare per il futuro del personaggio.
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free
Guy e
The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un
recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente
Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
Mentre la produzione di Superman
continua, vengono svelati nuovi look dei personaggi del prossimo
blockbuster. Le foto del set del film sono emerse sui social media
e offrono un nuovo sguardo a Nicholas Hoult nei panni di Lex
Luthor. Il leggendario cattivo della DC Comics è pronto a
scontrarsi con Superman
in un altro adattamento della loro storica rivalità nei fumetti. La
versione di Nicholas Hoult di Lex sembra aver passato
un brutto quarto d’ora, a giudicare dal trucco applicato. Resta da
vedere cosa abbia causato le ferite al cattivo, una volta che
Superman sarà
nelle sale l’11 luglio 2025.
James Gunn dirigerà Superman,
mentre il regista della trilogia di Guardiani della Galassia è
impegnato a pianificare il futuro dell’Universo DC insieme a
Peter Safran. Il film seguirà una versione giovane
dell’Uomo d’Acciaio, interpretata da David Corenswet. Clark Kent cercherà di
bilanciare la sua vita di giornalista del Daily Planet con le sue
attività di eroe tra i più potenti del pianeta. Ma, mentre altri
adattamenti di Superman
per il grande schermo hanno presentato il personaggio come un
salvatore solitario, la versione di Clark Kent interpretata da
Corenswet vivrà già in un mondo pieno di esseri potenti e di strani
avvenimenti.
Il cast di Superman
comprende anche
Rachel Brosnahan nel ruolo di Lois Lane,
l’impavida reporter che si innamora di Clark Kent nella maggior
parte degli adattamenti del personaggio. Dopo aver intrattenuto il
mondo nel ruolo di The Marvelous Mrs. Maisel per anni, la
Brosnahan si calerà nei panni della coraggiosa
protagonista interpretata da Amy Adams nel
DC
Extended Universe. I dettagli della trama di Superman
sono ancora riservati, ma anche se Kal-El deve stare attento a
Lex Luthor, il miliardario non sarà l’unico cattivo in
agguato nell’ombra. L’Ingegnere (María Gabriela de
Faría) è una forza da tenere in considerazione a
Metropolis. Di seguito potete vedere le nuove immagini dal set di
Superman.
I thought this was interesting: I can’t tell
if this is Nicholas Hoult for sure, but I thought the bald wig with
the scarring was interesting… pic.twitter.com/Ig9M3L2ZVY
Superman
ha affrontato molti potenti cattivi nel corso degli anni, ma
nessuno sembra disprezzarlo più di Lex Luthor. Il cattivo è stato
interpretato da Jesse Eisenberg quando Henry
Cavill era l’Uomo d’Acciaio, e quella versione
dell’antagonista ha adottato misure estreme per sconfiggere il suo
nemico. Prima di entrare nel cast di Superman,
Hoult ha interpretato Renfield nella storia dell’assistente di
Dracula (Nicolas Cage). L’attore ha anche doppiato
Jon in The Garfield Movie all’inizio di
quest’anno.
Superman
ha combattuto contro Lex Luthor in graphic novel, videogiochi, film
e serie televisive. La prossima estate, David Corenswet e Nicholas
Hoult avranno l’opportunità di espandere l’eredità di
questa faida di sangue. Il primo film dell’Universo DC
debutterà l’11 luglio 2025.
Dopo la grande rivelazione di ieri
sera che l’Uomo d’Acciaio (David
Corenswet) dovrà affrontare un nuovo formidabile
nemico nel reboot Superman
di James Gunn, abbiamo un’altra serie di foto dal
set di Cleveland, Ohio, che ci permettono di dare un’occhiata più
da vicino a questo misterioso cattivo. Non sappiamo ancora con
esattezza di chi si tratti (Ultraman? Midnighter? Bizarro?
Ulysses?), ma chiunque si riveli essere, è chiaramente abbastanza
potente da rappresentare una minaccia fisica per l’Uomo del Domani
e tenerlo bloccato a terra. Lo scooper MTTSH è comunque convinto
che si tratti di Ultraman.
The whole point of the movie is that Lex
creates a Superman clone. Ulysses is not another version of
Superman, while Ultraman IS. And in this movie he's a clone instead
of a Superman from an alternate reality https://t.co/t2wJHpSVeD
Le foto ci permettono anche di
vedere meglio María Gabriela de Faría nel ruolo
del membro dell’Authority L’Ingegnere e Frank Grillo nel ruolo di Rick Flag Sr., che
evidentemente stanno lavorando insieme per catturare Superman. È
Lex Luthor (Nicholas
Hoult) a dare gli ordini? O scopriremo che è
Amanda Waller a tirare le fila? Non resta che
attendere di poter avere maggiori informazioni a riguardo, nel
mentre ecco qui di seguito le nuove foto diffuse:
"Superman" set photo spoilers ahead! David
Corenswet's Superman was arrested in new set pictures taken today,
which also feature Frank Grillo‘s Rick Flag Sr. and María Gabriela
de Faría‘s The Engineer.
Superman,
scritto e diretto da James
Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il
Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane
reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois
Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha
detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è
il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato
alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e
Lois Lane.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di
presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà
seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.
In particolare, il film fa leva su
antiche leggende popolari di spiriti, demoni e dei culti a loro
dedicati. Ci troviamo dunque in pieno territorio paranormale, e in
particolare al cospetto della figura del Signore del
Disordine. Era questo un ruolo affidato ad un contadino o
un sottodiano durante il periodo natalizio per presiedere la festa
dei folli. Costui era dunque responsabile delle disgregazioni
natalizie, che spesso includevano ubriachezza e festa selvaggia.
Nel tempo questa figura è andata estinguendosi, ma rimangono le
leggende legate alle sue attività.
Il film fa dunque riferimento a
tutto ciò per dar vita ad un racconto che fa della sua ambiguità e
del costante senso di mistero il suo punto di forza, anche a costo
di non risolvere tutti i suoi enigmi. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
Il Signore del Disordine. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla spiegazione del finale.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Il Signore del
Disordine
Il racconto si svolge in un piccolo
villaggio della campagna inglese. Qui, Rebecca
Holland, sacerdote della chiesa anglicana locale, è molto
legata alla sua bambina. Ogni anno in inverno, la comunità si
riunisce per celebrare la Festa del Raccolto, una ricorrenza di
origine pagana. In molti indossano maschere e costumi della
tradizione e tutti tengono in mano una torcia che li accompagna
durante la processione nel bosco. Durante i festeggiamenti, però,
la figlia di Rebecca scompare misteriosamente.
La polizia e tutti gli abitanti del
villaggio si uniscono alle ricerche della bambina di cui non si
trova nessuna traccia. Ma quando iniziano a emergere inquietanti
prove riguardo a presenze demoniache che vivono nei boschi, le
indagini prendono una strada completamente diversa. Con suo grande
orrore, Rebecca comincia a scoprire l’oscuro passato del villaggio
che nasconde terribili segreti e dovrà decidere quanto è disposta a
sacrificare per salvare sua figlia dalle grinfie del male puro.
Ad interpretare Rebecca Holland vi è
l’attrice Tuppence Middleton, celebre per la serie
Sense8 e vista anche nei film Mank,
Edison – L’uomo che illuminò il mondo e Downton
Abbey. Nel ruolo di sua figlia Grace vi è l’attrice
EvieTempleton, mentre l’amica
Bryony è interpretata da Alexa Goodall.
Matt Stokoe e Luc Ineson
interpretano rispettivamente Henry Holland e Darry Nash. L’attore
Ralph Ineson, che interpreterà Galactus nel film
The
Fantastic Four, interpreta invece Jocelyn Abney.
La spiegazione del finale del film
La ricerca di Grace prende una piena
soprannaturale quando Rebecca chiese agli abitanti del villaggio di
pregare per sua figlia e un uomo di Jocelyn Abney
afferma di credere che Grace sia stata rapita
Gallowgog e che nemmeno il Signore in cui Rebecca
crede può salvare Grace da lui. La ragazza sarebbe dunque il prezzo
che gli abitanti del villaggio devono pagare allo spirito affinché
egli stia lontano dal loro raccolto. Un’anziana signora di nome
Miri racconta a quel punto a Rebecca della
leggenda folcloristica che riguarda Gallowgog.
Secondo l’anziana donna, si tratta
dello “spirito della terra“. Viene a questo punto
raccontata la storia di un uomo di nome Tobias
Bron, chiamato il Signore del
Disordine, che nel 1621 affermò di essere stato contattato
da Gallowgog, uno spirito che prometteva meraviglie per il
villaggio. Come dono a Gallowgog, Tobias e gli abitanti del
villaggio costruirono un granaio nero dove lasciarono offerte per
lo spirito. Tuttavia, queste offerte si rivelano essere bambini.
Quando la chiesa lo venne a sapere, pose fine a questa oscura
usanza bruciando vivi Bron e i suoi seguaci.
Rebecca scopre poi che anche il
figlio di Jocelyn è scomparso in simili circostanze, ma l’uomo non
ha alcun interesse a scoprire cosa ne è stato di lui, in quanto si
ritiene grato dei benefici che sono seguiti a quel sacrificio.
Rebecca capisce di potersi rivolgere solo a
Bryony, amica di sua figlia, che le rivela di come
entrambi facessero parte del club naturalistico. Per quanto
sembrasse innocente, questo si svela essere una copertura per
insegnare ai bambini del villaggio qualcosa di più sul
folklore.
C’è una stanza segreta in cui
Jocelyn Abney insegnava ai bambini del Signore del Disordine e
Gallowgog. Rebecca scopre così che sua figlia è stata scelta come
dono dagli abitanti del villaggio per lo spirito di Gallowgog.
Secondo Bryony, Grace si trovava dunque nel fienile nero con lo
spirito al momento della scompars. Il motivo della scelta di
Grace era semplice: era la figlia del vicario. Non poteva esserci
vendetta migliore che offrire qualcuno della famiglia cristiana
agli spiriti in cui il villagio crede.
Successivamente, Rebecca viene
attaccata dagli abitanti del villaggio, che la conducono nella
stanza segreta di Jocelyn. Qui capisce che l’unico modo per
fronteggiare quel culto è far credere loro di essersi sottomessa al
loro volere. Dopo aver convinto Jocelyn e il resto del villaggio di
ciò, viene condotta al granaio nero, dove Rebecca trova sua figlia
legata e con il volto coperto. Le due si riuniscono ma c’era un
senso di tristezza in Rebecca, che sa che non le sarebbe stato
permesso di andarsene.
Grace è un’offerta fatta a
Gallowgog, che non sarebbe stato felice se gli fosse stata portata
via. Alla fine lo spirito di Gallowgog si manifesta e Rebecca
decide di offrirgli la sua ciocca di capelli. Questa scena è
fondamentale perché è essenzialmente una negoziazione tra Gallowgog
e Rebecca. Lei spera che lo spirito le permetta di riportare a casa
sua figlia, ma a quale costo? I capelli sono importanti nella magia
popolare e offrire una ciocca della sua mano potrebbe simboleggiare
che Rebecca si sottomette allo spirito.
Potrebbe essere il suo modo di
permettere allo spirito di prendere il controllo su di lei, oppure
potrebbe aver promesso di assicurarsi sempre che lui riceva altri
sacrifici per stare lontano dal raccolto. È anche possibile che
Gallowgog le abbia permesso di andarsene dopo che lei ha dimostrato
di essere pronta a sottomettersi a lui per riportare a casa sua
figlia. In ogni caso, una volta uscita dal granaio con sua figlia,
Rebecca viene eletta come sostituta di Jocelyn, che viene dunque
ucciso.
Nella scena finale, Rebecca è
tornata in chiesa come vicario, ma la sua personalità è cambiata.
Dopo aver assistito a quelle che in precedenza aveva definito
“vecchie storie” che prendevano vita, ci si chiede se l’intera
esperienza abbia scosso la sua fede religiosa. Oppure, l’esperienza
ha rafforzato la sua fede perché, alla fine, ha riportato a casa
sua figlia ed è uscita viva da quella situazione straziante?
Il Signore del Disordine lascia al pubblico
l’interpretazione del finale.
Forse l’esperienza ha aiutato
Rebecca a capire gli abitanti del villaggio e a convincerli ad
abbandonare i riti barbarici e ad adottare il cristianesimo.
Un’altra possibilità è che Rebecca abbia finto di essere un vicario
devoto, ma che in realtà abbia preso sul serio il suo ruolo di
Signore del Disordine e che ogni anno debba offrire un dono a
Gallowgog come da contratto. Ciò che è certo, è che qualcosa è
avvenuto nel granaio nero e Rebecca non è più quella che avevamo
conosciuto fino a quel momento.
Il trailer di Il Signore
del Disordine e dove vederlo in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 26 giugno alle ore
21:20 sul canale Rai 4. Di
conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche
sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si
potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda.
Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per
trovare il film e far partire la visione.
Il
thriller investigativo con elementi romanceDetective
a passo di danza, diretto da Stefan
Scaini, arriva su Rai 2 per offrire un racconto che tra balli
di coppia e un complesso caso da risolvere, non deluderà gli
appassionati di questo genere. Si ritrovano infatti qui diversi
generi mescolati insieme, per un prodotto della
Hallmark che manifesta la volontà di affascinare
lo spettatore attraverso molteplici ingredienti.
La Hallmark, per chi non lo sapesse,
è una produzione televisiva specializzata in particolare in
pellicole di genere sentimentale, dove si raccontano dunque storie
di personaggi che il più delle volte si trovano a compiere percorsi
articolati e imprevedibili prima di cascare definitivamente l’uno
nelle braccia dell’altro. Altri titoli della Hallmark
particolarmente noti sono Sognando Parigi,
Un amore in fondo al
mare, Tra le onde delle Hawaii e Un
Natale spettacolare (molti dei film natalizi della
Hallmark
si possono ritrovare su Prime Video).
Con questo lungometraggio in
programma sulla Rai, però, si entra nel mondo della danza, dove tra
balli sensuali ed equivoci non mancherà di fare capolino anche
l’amore. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle
principali curiosità relative a Detective a passo di
danza. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alle
location dove è stato girato. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Detective a passo di danza
Protagonista del film è la detective
Constance Bailey, alle prese con un caso che la
mette a dura prova. Constance è una professionista pragmatica
e rigida abituata a lavorare da sola e quando l’amministratore
delegato di una grande azienda viene trovato senza vita a Malta,
viene mandata sotto copertura a indagare. L’uomo d’affari, come si
scoprirà, si trovava sull’isola per partecipare a una gara di ballo
organizzata per i dirigenti della sua azienda.
Constance è costretta dunque a
fingersi una dei partecipanti ma il problema è che non sa ballare.
A farsi passare per suo accompagnatore e insegnarle a ballare c’è
l’affascinante attore Sebastian Moore. I due,
tuttavia, non vanno immediatamente d’accordo perché hanno caratteri
opposti, ma quando Constance imparerà a lasciarsi andare, tutto
diventa più semplice. La gara rischia però di distrarla dal suo
vero obiettivo: trovare l’assassino prima che sia troppo tardi.
I due attori si erano già trovati a
danzare insieme, rispettivamente come studente e insegnante, in un
altro film Hallmark, Il mio valzer di Natale (2020).
Questo film è il loro terzo film Hallmark insieme. Il primo non
incentrato sul ballo, è Amore, romanticismo e cioccolato
(2019). I due, però, avevano già recitato insieme nel film TV di
genere thriller del 2013 dal titolo Non-Stop, ambientato
su un aereo (da non confondere con il film del 2014, anch’esso
ambientato su un aereo,
Non-StopconLiam
Neeson).
Recitano poi nel film anche
Bettina Paris nel ruolo di Barbra Stone,
Natasa Babic in quello di Mary Aston,
Diego Wallraff in quello di Kevin Hamilton e
Peter Galea nel ruolo di Tom Stevens. Per quanto
riguarda i luoghi dove si sono svolte le riprese, questi si possono
effettivamente ritrovare a Malta, dove è
ambientata la storia. In particolare, i set sono stati allestiti al
Mediterranean Conference Centre e a Forte
Manoel per le scene di ballo.
Il finale del film: chi è l’assassino?
Nel finale si scopre che l’assassino
di è la figlia dell’amministratore delegato, Barbra. Il motivo del
suo gesto è motivato con il suo sentirsi trascurata dal padre, che
era sempre sovraccaricato di lavoro e aveva perso il contatto con
la famiglia. Detective a passo di danza si
conclude poi con Constance che, pur non avendo avuto la possibilità
di eseguire il ballo che aveva preparato con Sebastian, ha comunque
modo di ballare con lui su una terrazza panoramica, dove si
consolida il loro amore.
Il trailer di Detective a
passo di danza e dove vedere il film in streaming e in
TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 26 giugno alle ore
21:20 sul canale Rai 2. Di
conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche
sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si
potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda.
Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per
trovare il film e far partire la visione.
La famiglia Crawley – e il suo
assortimento di cameriere, maggiordomi, cuochi, autisti, parenti
benestanti e altri vari soci danarosi – tornerà sul grande schermo
il prossimo autunno. Focus Features ha previsto l’uscita globale di
Downton
Abbey3 il 12 settembre
2025.
Attualmente in produzione nel Regno
Unito, il film è ancora una volta scritto dal creatore di “Downton”
Julian Fellowes, con Simon Curtis
che torna alla regia dopo aver diretto “Downton
Abbey: Una nuova era” del 2022.
I frequentatori abituali
dell’Highclere Castle Hugh Bonneville,
Dominic West, Elizabeth McGovern,
Michelle Dockery, Laura
Carmichael, Jim Carter, Phyllis
Logan, Robert James-Collier,
Joanne Froggatt, Allen Leech,
Penelope Wilton, Lesley Nicol,
Michael Fox, Raquel Cassidy,
Brendan Coyle, Kevin Doyle,
Harry Hadden-Paton, Sophie
McShera e Douglas Reith sono tutti
tornati per un’altra avventura. Nel frattempo, le nuove aggiunte
includeranno Paul Giamatti, che riprenderà il suo
ruolo dalla serie TV originale, Joely Richardson,
Alessandro Nivola, Simon Russell
Beale e Arty Froushan. Focus ha anche
anticipato che altri “preferiti dai fan” si uniranno al mix.
Si sa poco della trama, ma “Una
nuova era” si concluse alla fine degli anni ’20 con la triste morte
della grande matriarca Crawley di Maggie Smith,
Lady Violet (alias la contessa vedova di Grantham), che passò il
testimone a sua nipote, Mary, per far andare avanti le cose a
Downton.
Downton
Abbey3 è prodotto da Gareth Neame,
Fellowes e Liz Trubridge. Il film è una produzione Carnival Films,
con la distribuzione Focus Features e Universal Pictures
International.
Cosa è successo negli
ultimi due film di Downton Abbey?
Il primo film di Downton
Abbey, uscito nel 2019, continua la storia della
famiglia Crawley e della sua servitù, incentrata sulla visita di Re
Giorgio V e della Regina Mary. La visita reale ha provocato un
turbinio di attività e drammi, sia ai piani alti che ai piani
bassi. Il film è stato un successo commerciale ed è stato lodato
per la sua capacità di catturare il fascino e l’essenza della serie
originale, deliziando i fan di lunga data e il nuovo pubblico.
Il sequel,
Downton Abbey: Una nuova era, uscito nelle sale nel
2022, ha portato i Crawley in nuove avventure. Questa volta, la
famiglia divide la sua attenzione tra un viaggio nel Sud della
Francia, dove scopre una misteriosa villa lasciata in eredità alla
Contessa vedova, e l’arrivo di una troupe cinematografica a Downton
Abbey, che porta il glamour e il caos della prima Hollywood alla
loro porta.
Dopo il sonnolento Comic-Con
di San Diego della scorsa estate a causa dello sciopero
degli attori, quello di quest’anno sta per esplodere con il ritorno
dei Marvel Studios nella Sala H. Il
Comic-Con di San Diego si svolgerà dal 25 al 28 luglio.
Tradizionalmente, il penultimo
giorno dell’SDCC è dedicato alla presentazione dei Marvel Studio nel tardo pomeriggio.
Da notare, lo studio era presente al fanboy confab l’anno scorso
con uno stand commerciale, un panel di fumetti e autografi di
illustri scrittori e artisti.
Il ritorno dei Marvel Studios a San
Diego!
La presenza di quest’anno
per la Marvel cade nel fine settimana di
apertura del loro primo film Disney classificato come R,
Deadpool e Wolverine, che dovrebbe essere enorme,
con alcune società di monitoraggio che individuano un possibile
debutto di 200 milioni di dollari.
Non si sa ancora cosa ci riserverà
la Marvel, tuttavia, l’ultimo anno
davvero emozionante per i fan è stato il 2019 quando hanno
annunciato i loro crossover Disney+ e sul grande schermo. Nel 2022
hanno anticipato i loro piani di Fase 5 e Fase 6.
I film che potrebbero essere
protagonisti del panel sono senza dubbio Captain America: Brave New World e Thunderbolts*
ma è probabile che ci sarà anche spazio per le serie Disney+ come Ironheart e Wakanda
Forever e per il cast di The
Fantastic Four che dovrebbe cominciare a breve le
riprese del film.
Jessica Alba,
Lily Gladstone, Greta Lee, Catherine O’Hara e
S.S. Rajamouli, regista di RRR,
sono tra i 487 artisti e dirigenti invitati a unirsi all’Academy of
Motion Picture Arts and Sciences, ovvero la compagnia che vota per
assegnare i premi Oscar.
Con tutte le adesioni previste, i
membri di AMPAS saliranno a 10.910 dai 10.817 dello scorso anno,
con 9.934 membri idonei a votare nei prossimi 97esimi Oscar nel
2025, un aumento rispetto ai 9.375 dello scorso anno. Trai nomi di
casa nostra, spiccano
Jasmine Trinca, Massimo Ceccherini e
Sergio Castellitto.
Actors
Jessica Alba – “Machete,” “Frank Miller’s Sin City”
Erika Alexander – “American Fiction,” “30 Years to Life”
Swann Arlaud – “Anatomy of a Fall,” “Bloody Milk”
Shabana Azmi – “Godmother,” “Arth”
Obba Babatunde – “City of Lies,” “The Manchurian Candidate”
Saleh Bakri – “The Blue Caftan,” “The Band’s Visit”
Stephanie Beatriz – “Encanto,” “In the Heights”
Danielle Brooks – “The Color Purple,” Clemency”
Tia Carrere – “True Lies,” “Wayne’s World”
Sergio Castellitto – “Don’t Move,” “My Mother’s Smile”
Alfredo Castro – “El Conde,” “Tony Manero”
Jason Clarke – “Oppenheimer,” “Zero Dark Thirty”
Kate Del Castillo – “Under the Same Moon,” “American Visa”
Gang Dong-won – “Broker,” “Peninsula”
Lily Gladstone – “Killers of the Flower Moon,” “The
Unknown Country”
Rachel House – “Hunt for the Wilderpeople,” “Boy”
Sandra Hüller – “Anatomy of a Fall,” “The Zone of Interest”
Maeve Jinkings – “Toll,” “Neon Bull”
Greta Lee – “Past Lives,” “Gemini”
Kate Mara – “Megan Leavey,” “The Martian”
Dash Mihok – “Silver Linings Playbook,” “The Thin Red Line”
Catherine O’Hara – “For Your Consideration,” “Best in Show”
Da’Vine Joy Randolph – “The Holdovers,” “Dolemite Is My Name”
Fiona Shaw – “The Last September,” “The Butcher Boy”
Qi Shu – “The Assassin,” “Three Times”
D.B. Sweeney – “Dinosaur,” “Eight Men Out”
Jasmine Trinca – “Fortunata,” “Honey”
Koji Yakusho – “Perfect Days,” “The Blood of Wolves”
Teo Yoo – “Past Lives,” “Vertigo”
Casting Directors
Dixie Chassay – “Dune:
Part Two,” “Poor Things”
Kharmel Cochrane – “Saltburn,” “The Northman”
Angela Demo – “Cha Cha Real Smooth,” “Me and Earl and the Dying
Girl”
Jennifer Euston – “American Fiction,” “Scott Pilgrim vs. the
World”
Rene Haynes – “Killers of the Flower Moon,” “The Revenant”
Gayle Keller – “Bros,” “The King of Staten Island”
Moira Miller – “A Fantastic Woman,” “The Green Inferno”
Masunobu Motokawa – “Perfect Days,” “The Wandering Moon”
Ulrike Müller – “Ghost Trail,” “Scorched Earth”
Elsa Pharaon – “A Silence,” “Holy Motors”
Alejandro Reza – “Noche de Bodas,” “Gringo”
Luis Rosales – “Cassandro,” “Bardo: False Chronicle of a Handful of
Truths”
Limor Shmila – “The Vanishing Soldier,” “The Stronghold”
Rebecca van Unen – “Sweet Dreams,” “Quo Vadis, Aida?”
Chamutal Zerem – “Karaoke,” “Foxtrot”
Cinematographers
Eric Branco – “Story Ave,” “The Forty-Year-Old Version”
Chananun Chotrungroj – “Birth/Rebirth,” “The Trapped 13: How We
Survived the Thai Cave”
Matthew Chuang – “You Won’t Be Alone,” “Blue Bayou”
Andrew Commis – “Blueback,” “Babyteeth”
Ashley Connor – “Polite Society,” “The Miseducation of Cameron
Post”
Josée Deshaies – “The Beast,” “Passages”
Alex Disenhof – “Alice,” “Captive State”
Jomo Fray – “All Dirt Roads Taste of Salt,” “Port Authority”
Damián García – “Jungleland,” “I’m No Longer Here”
Magdalena Górka – “Die in a Gunfight,” “An Ordinary Man”
Ryuto Kondo – “Monster,” “A Man”
Dariela Ludlow Deloya – “A Million Miles Away,” “Prayers for the
Stolen”
Catherine Lutes – “Close to You,” “Mouthpiece”
Aurélien Marra – “L’Homme Debout,” “Two of Us”
Igor Meglic – “Ghostbusters: Frozen Empire,” “Fast X”
Crescenzo Giacomo Notarile – “Bullet,” “Moonwalker”
Sophia Olsson – “Charter,” “Echo”
Yerkinbek Ptyraliyev – “Yellow Cat,” “Karinca”
Jamie Ramsay – “All of Us Strangers,” “Living”
Nanu Segal – “Emily,” “Donkey Punch”
Hidetoshi Shinomiya – “Drive My Car,” “The Town of Headcounts”
Jigme Tenzing – “The Monk and the Gun,” “Lunana: A Yak in the
Classroom”
Ravi Varman – “Japan,” “Ponniyin Selvan: Part Two”
Maria von Hausswolff – “Godland,” “A White, White Day”
Sophie Winqvist – “Clara Sola,” “Pleasure”
Costume Designers
Dave Crossman – “Napoleon,” “1917”
Mario D’Avignon – “Midway,” “Hochelaga, Land of Souls”
Anne Dixon – “The Marsh King’s Daughter,” “The Song of Names”
Jürgen Doering – “Personal Shopper,” “Clouds of Sils Maria”
Leesa Evans – “Always Be My Maybe,” “Bridesmaids”
Gabriela Fernández – “I’m No Longer Here,” “Cantinflas”
Małgorzata Karpiuk – “The Zone of Interest,” “Quo Vadis, Aida?”
Kazuko Kurosawa – “Hara-Kiri: Death of a Samurai,” “Silk”
Ann Maskrey – “The Man Who Knew Infinity,” “The Hobbit: The
Desolation of Smaug”
Mona May – “Enchanted,” “Clueless”
Rama Rajamouli – “RRR,” “Baahubali: The Beginning”
Sheetal Sharma – “Gangubai Kathiawadi,” “Kesari”
Preeyanan “Lin” Suwannathada – “The
Creator,” “Buffalo Boys”
Jill Taylor – “Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One,” “My
Week with Marilyn”
Mónica Toschi – “A Ravaging Wind,” “Argentina, 1985”
Holly Waddington – “Poor Things,” “Lady Macbeth”
Khadija Zeggaï – “Passages,” “Love Crime”
Directors
Fede Álvarez – “The Girl in the Spider’s Web,” “Don’t Breathe”
Kyle Patrick Alvarez – “The Stanford Prison Experiment,”
“C.O.G.”
Lila Avilés – “Totem,” “The Chambermaid”
Jamie Babbit – “The Stand-In,” “But I’m a Cheerleader”
Minhal Baig – “We Grown Now,” “Hala”
Bahrām Beyzaie* – “When We Are All Asleep,” “Killing Mad Dogs”
Jayro Bustamente – “La Llorona,” “Tremors”
Steven Caple Jr. – “Transformers: Rise of the Beasts,” “Creed
II”
İlker Çatak* – “The Teachers’ Lounge,” “I Was, I Am, I Will Be”
Ayoka Chenzira – “Alma’s Rainbow”
Justin Chon – “Blue Bayou,” “Ms. Purple”
Rima Das – “Tora’s Husband,” “Village Rockstars”
JD Dillard – “Devotion,” “Sweetheart”
Alice Diop – “Saint Omer,” “We”
Sally El Hosaini – “Unicorns,” “The Swimmers”
Leslie Harris – “Just Another Girl on the I.R.T.”
Cord Jefferson* – “American Fiction”
S.S. Rajamouli – “RRR,” “Eega”
Boots Riley – “Sorry to Bother You”
Alex Rivera – “The Infiltrators,” “Sleep Dealer”
A.V. Rockwell – “A Thousand and One”
Juliana Rojas – “Good Manners,” “Necropolis Symphony”
Emma Seligman – “Bottoms,” “Shiva Baby”
Celine Song* – “Past Lives”
Angel Manuel Soto – “Blue
Beetle,” “Charm City Kings”
Justine Triet* – “Anatomy of a Fall,” “Sibyl”
Anand Kumar Tucker – “The Critic,” “Leap Year”
David Yates – “Harry Potter and the Deathly Hallows: Part 2,”
“Harry Potter and the Order of the Phoenix”
Susan Youssef – “Marjoun and the Flying Headscarf,” “Habibi Rasak
Kharban”
Documentary
Trish Adlesic – “The ABCs of Book Banning,” “Gasland”
Daniela Alatorre – “A Cop Movie,” “Midnight Family”
Waad Al-Kateab – “We Dare to Dream,” “For Sama”
Anne Alvergue – “The Martha Mitchell Effect,” “Bully. Coward.
Victim. The Story of Roy Cohn”
Raed Andoni – “Ghost Hunting,” “Fix Me”
Alethea Arnaquq-Baril – “Twice Colonized,” “Angry Inuk”
Mila Aung-Thwin – “Let There Be Light,” “Last Train Home”
Tina Baz – “Adolescents,” “Fix Me”
Jorge Bodanzky – “The Amazon, a New Minamata?,” “Third
Millennium”
Moses Bwayo – “Bobi Wine: The People’s President”
Caryn Capotosto – “Little Richard: I Am Everything,” “Won’t You Be
My Neighbor?”
Nadim Cheikhrouha* – “Four Daughters,” “Benda Bilili!”
Mstyslav Chernov – “20 Days in Mariupol”
Michael Collins – “Almost Sunrise,” “Give Up Tomorrow”
Flávia de Souza – “Aftershock,” “Open Heart”
Jeanie Finlay – “Your Fat Friend,” “Seahorse: The Dad Who Gave
Birth”
Beadie Finzi – “Only When I Dance,” “Unknown White Male”
Ellen Goosenberg Kent – “Torn Apart: Separated at the Border,”
“Crisis Hotline: Veterans Press 1”
Sky Hopinka – “Kicking the Clouds,” “Malni: Towards the Ocean,
towards the Shore”
José Joffily – “A Symphony for a Common Man,” “Foreign Soldier”
Rachel Lears – “To the End,” “Knock Down the House”
Rebecca Lichtenfeld – “The Eternal Memory,” “The Nightcrawlers”
Sergei Loznitsa – “Babi Yar. Context,” “Mr. Landsbergis”
Aïcha Macky – “Zinder,” “The Fruitless Tree”
Kara Magsanoc-Alikpala – “Delikado,” “Call Her Ganda”
Elaine McMillion Sheldon – “King Coal,” “Heroin(e)”
Mark Mitten – “A Compassionate Spy,” “Abacus: Small Enough to
Jail”
Vincent Moloi – “Skulls of My People,” “Men of Gold”
Nisha Pahuja – “To Kill a Tiger,” “The World before Her”
Pola Rapaport – “Addicted to Life,” “Broken Meat”
RaMell Ross – “Easter Snap,” “Hale County This Morning, This
Evening”
Ousmane Samassekou – “The Last Shelter,” “The Heirs of the
Hill”
Frédéric Tcheng – “Invisible Beauty,” “Halston”
Jennifer Tiexiera – “Subject,” “P.S. Burn This Letter Please”
Hemal Trivedi – “Among the Believers,” “Saving Face”
Christine Turner* – “The Barber of Little Rock,” “Lynching
Postcards: “Token of a Great Day””
Keith Wilson – “Joonam,” “I Didn’t See You There”
Executives
Salma Abdalla
Cate Adams
Maya Amsellem
Lenora del Pilar Ferrero Blanco
Sasha Bühler
Michelle Byrd
Elaine Chin
Duncan Crabtree-Ireland
Paolo Del Brocco
Gina Duncan
Dan Friedkin
Poppy Hanks
Kate Hurwitz
Iris Knobloch
Tim League
Sasha Lloyd
Harvey Mason Jr.
Daniela Michel
Brittany Morrissey
Brianna Oh
Lejo Pet
Areli Quirarte
Matthew Reilly
Chris Rice
Ben Roberts
Peter Safran
Couper Samuelson
Ellen Stutzman
Fumiko Takagi
Graham Taylor
Emily Woodburne
Kim Yutani
Film Editors
Timothy Alverson – “Halloween,” “Orphan”
Michael Andrews* – “Spider-Man: Across the Spider-Verse,” “Shrek
2”
Qutaiba Barhamji – “Four Daughters,” “Smoke Sauna Sisterhood”
Joseph Charles Bond – “Wildflower,” “The Man Who Knew Infinity”
Victoria Boydell – “Saltburn,” “Rye Lane”
Paul Carlin – “Bobi Wine: The People’s President,” “The Mystery of
D.B. Cooper”
Carlotta Cristiani – “The Inner Cage,” “Daughter of Mine”
Cătălin Cristuțiu – “Do Not Expect Too Much from the End of the
World,” “Poppy Field”
Annette Davey – “Dreamin’ Wild,” “Together, Together”
Amy Foote – “All the Beauty and the Bloodshed,” “The Work”
Keith Fraase – “Past Lives,” “To the Wonder”
Jo Francis – “Memory,” “Charming the Hearts of Men”
Toni Froschhammer – “Perfect Days,” “Pina”
Nassim Gordji-Tehrani – “Rosalie,” “The Wolf’s Call”
Kaya Inan – “My Wonderful Wanda,” “In the Aisles”
Lisa Lassek – “Leave the World Behind,” “Marvel’s The Avengers”
Jaume Martí – “Society of the Snow,” “God’s Crooked Lines”
Rie Matsubara – “The Boy and the Heron,” “When Marnie Was
There”
Mike Munn – “To Kill a Tiger,” “This Is Not a Movie”
Darrin Navarro – “Summering,” “Tallulah”
Mdhamiri Nkemi – “Blue Story,” “The Last Tree”
Hilda Rasula – “American Fiction,” “Vengeance”
Josh Schaeffer – “Godzilla vs. Kong,” “Molly’s Game”
Laurent Sénéchal – “Anatomy of a Fall,” “Onoda: 10,000 Nights in
the Jungle”
Takeshi Seyama – “The Boy and the Heron,” “Spirited Away”
Michelle Tesoro – “Maestro,” “On the Basis of Sex”
Makeup Artists and Hairstylists
Ana Bulajić Črček – “Illyricvm,” “Number 55”
Hildegard Haide – “Run to Ground,” “Extinction”
Karen Hartley Thomas – “Golda,” “The Personal History of David
Copperfield”
Frédéric Lainé – “The Animal Kingdom,” “Benedetta”
Marketing and Public Relations
Michele Abitbol-Lasry
Matt Johnson Apice
Austin Barker
Neil Bhatt
Darnell Brisco
Nasim Cambron
Holly Connors
Mauricio Azael Duran Ortega
Stephen Garrett
Christopher Gonzalez
Andrea Grau
Blair Green
Carlos Alberto Gutiérrez
Lisa Zaks Markowitz
David Ninh
Julien Noble
Gitesh Pandya
Michelle Paris
Elaine Patterson
Lonnie Snell
Ray Subers
Caren Quinn Thompson
Jessica Thurber Hemingway
Vilija Vitartas
Stephanie Wenborn
Music
Michael K. Bauer – “Cassandro,” “The Equalizer 3”
Stephen Bray – “The Color Purple,” “Psycho III”
Anthony Chue – “Man on the Edge,” “G Storm”
Gary M. Clark – “Flora and Son,” “Sing Street”
Marius de Vries – “Navalny,” “CODA”
Jerskin Fendrix – “Poor Things”
Simon Franglen – “Avatar: The Way of Water,” “The Magnificent
Seven”
Jo Yeong-wook – “Decision to Leave,” “Hunt”
Shari Johanson – “Maybe I Do,” “All Together Now”
Emilie Levienaise-Farrouch – “All of Us Strangers,” “Living”
Fabrizio Mancinelli – “Il Viaggio Leggendario,” “The Boat”
Diego Navarro – “The Cuckoo’s Curse,” “The Wasteland”
Martin Phipps – “Napoleon,” “The Princess”
Plínio Profeta – “Desapega!,” “Nosso Sonho”
Philippe Rombi – “Driving Madeleine,” “Joyeux Noël”
David Sardy – “The Beekeeper,” “Zombieland”
Katrina Marie Schiller – “Wonka,” “Black Mass”
Carl Sealove – “Gabby Giffords Won’t Back Down,” “The Human
Trial”
Ryan Shore – “Veselka: The Rainbow on the Corner at the Center of
the World,” “Zombie Town”
Kubilay Uner – “American Traitor: The Trail of Axis Sally,” “Force
of Nature”
Dan Wilson – “American Symphony,” “Love Again”
Producers
Tom Ackerley – “Barbie,” “I, Tonya”
Nadim Cheikhrouha* – “Four Daughters,” “The Man Who Sold His
Skin”
Jay Choi – “The Good the Bad the Weird,” “A Tale of Two
Sisters”
Jennifer Davisson – “Robin Hood,” “Live by Night”
Fernanda De la Peza – “The Hole in the Fence,” “Robe of Gems”
Simón de Santiago – “Regression,” “Agora”
Diana Elbaum – “Hounds,” “Isn’t She Lovely?”
Saïd Hamich Benlarbi – “Deserts,” “Return to Bollene”
Alex Heineman – “Gunpowder Milkshake,” “The Commuter”
Sandra Hermida – “Society of the Snow,” “Un Amor”
John M. Jacobsen – “Trollhunter,” “Max Manus”
David Koplan – “Spirited,” “Papillon”
Ben LeClair – “American Fiction,” “Fair Play”
Tatiana Leite – “Rule 34,” “Loveling”
Agustina Llambí Campbell – “Argentina, 1985,” “The Wild Ones”
Andrew Lowe – “Poor Things,” “Chevalier”
Renata de Almeida Magalhães – “The Great Mystical Circus,” “The
Greatest Love of All”
Kaoru Matsuzaki – “Shoplifters,” “Like Father, Like Son”
Kelly McCormick – “Bullet Train,” “Violent Night”
Sarah Schechter – “My Policeman,” “Free Guy”
Ritesh Sidhwani – “Gully Boy,” “Dil Chahta Hai”
Leslie Urdang – “Rabbit Hole,” “Adam”
Edward Vaisman – “The American Society of Magical Negroes,” “A
Thousand and One”
James Wilson – “The Zone of Interest,” “Under the Skin”
María Zamora – “The Rye Horn,” “Alcarràs”
Production and Technology
Deva Anderson
Keir Beck
Nicholas Bergh
Geoff Burdick
Larry Chernoff
Man-Nang Chong
George Cottle
Eddie Drake
Shauna Duggins
Jonathan Eusebio
Clay Donahue Fontenot
Kyle Gardiner
Barrie Hemsley
Joel C. High
Susan Jacobs
Renard T. Jenkins
Joshua Levinson
Larry McConkey
David James McKimmie
Samantha Jo “Mandy” Moore
Kenny Ortega
Prem Rakshith
Chad Stahelski
David Webb
Woo-Ping Yuen
Production Design
Alain Bainée – “Society of the Snow,” “Official Competition”
Annie Beauchamp – “Swan Song,” “Penguin Bloom”
Ruth De Jong – “Oppenheimer,” “Nope”
Douglas Dresser – “Black Panther: Wakanda
Forever,” “Finch”
Emmanuelle Duplay – “Anatomy of a Fall,” “Red Island”
Warren Flanagan – “Sonic the Hedgehog 2,” “Godzilla: King of the
Monsters”
Lorin Flemming – “Guardians of the Galaxy Vol. 3,” “Black Panther:
Wakanda Forever”
Henry Fong – “Army of the Dead,” “A Wrinkle in Time”
Jennifer Gentile – “Blue Beetle,” “Malignant”
Shona Heath – “Poor Things”
Sam Hutchins – “The Greatest Beer Run Ever,” “Joker”
Steven Jones-Evans – “Anyone but You,” “Carmen”
Claire Kaufman – “Oppenheimer,” “White Noise”
Carol Kupisz – “Napoleon,” “Glass Onion: A Knives Out Mystery”
Zsuzsa Mihalek – “Poor Things,” “Atomic Blonde”
Edwin L. Natividad – “Blue Beetle,” “Guardians of the Galaxy Vol.
3”
Till Benjamin Nowak – “Black Panther: Wakanda Forever,” “Black
Panther”
Chris Oddy – “The Zone of Interest,” “King of Thieves”
Jenny Oman – “Mr. Malcolm’s List,” “The Green Knight”
Adam O’Neill – “Chevalier,” “Empire of Light”
James Price – “Poor Things,” “The Iron Claw”
Peggy Pridemore – “Mark Felt: The Man Who Brought Down the White
House,” “Jack Reacher: Never Go Back”
Scott Purcell – “Ambulance,” “A Quiet Place”
Steve Saklad – “Are You There God? It’s Me, Margaret.,” “Barb &
Star Go to Vista Del Mar”
Rick Schuler – “Ant-Man and the Wasp:
Quantumania,” “Once upon a Time…in Hollywood”
Don Shank – “Elemental,” “Luca”
Andrew M. Siegel – “The Fabelmans,” “Birds of Prey and the
Fantabulous Emancipation of One Harley Quinn”
Tom Targownik Taylor – “Stand Up Guys,” “Little Fockers”
Adam Willis – “Killers of the Flower Moon,” “Marriage Story”
Katia Wyszkop – “Peter von Kant,” “Une Jeune Fille Qui Va Bien”
Milena Zdravkovic – “Sonic the Hedgehog 2,” “Ghostbusters:
Afterlife”
Short Films and Feature Animation
Dan Abraham – “Once upon a Studio,” “Planes”
Abigail Addison – “The Debutante,” “I’m OK”
Michael Andrews* – “Spider-Man: Across the Spider-Verse,”
“Megamind”
Brad Booker – “WAR IS OVER! Inspired by the Music of John & Yoko,”
“The Book of Life”
Samuel Caron – “Invincible,” “As Happy as Can Be”
Nazrin Choudhury – “Red, White and Blue”
Sarah Helen Cox – “Heavy Pockets,” “Plain Pleasures”
Louie Del Carmen – “Luck,” “The Star”
Kayla Galang – “When You Left Me on That Boulevard,” “Joan on the
Phone”
Amit R. Gicelter – “Letter to a Pig,” “Black Slide”
Alan Hawkins – “Spider-Man: Across the Spider-Verse,” “The
Mitchells vs. the Machines”
Atsuko Ishizuka – “Goodbye, Don Glees!,” “No Game No Life:
Zero”
Tal Kantor – “Letter to a Pig,” “In Other Words”
Àlex Lora – “The Fourth Kingdom,” “Us”
James Mansfield – “Zootopia,” “Hercules”
Patrick Mate – “Smurfs: The Lost Village,” “Puss in Boots”
Boris Mendza – “Bazigaga,” “Rise of a Star”
Yegane Moghaddam – “Our Uniform,” “On the Cover”
Maral Mohammadian – “Impossible Figures and Other Stories I,”
“Shannon Amen”
Mari Okada – “Maboroshi,” “Maquia: When the Promised Flower
Blooms”
Ryo Orikasa – “Miserable Miracle,” “Datum Point”
Frank Passingham – “Guillermo del Toro’s Pinocchio,” “Kubo and the
Two Strings”
Ülo Pikkov – “’Til We Meet Again,” “Empty Space”
Rebecca Pruzan – “Lovesick,” “Ivalu”
Troy Quane – “Nimona,” “Spies in Disguise”
Vincent René-Lortie – “Invincible,” “The Man Who Traveled Nowhere
in Time”
Carlos Segundo – “Big Bang,” “Sideral”
Pauline Seigland – “One and Thousand Nights,” “Little Hands”
Shuzo Shiota – “Blame!,” “Muybridge’s String”
Justin K. Thompson – “Spider-Man: Across the Spider-Verse,” “Cloudy
with a Chance of Meatballs”
Christine Turner* – “The Barber of Little Rock,” “Lynching
Postcards: “Token of a Great Day””
Theodore Ty – “Nimona,” “Lilo & Stitch”
Chie Uratani – “In This Corner of the World,” “Summer Wars”
Viviane Vanfleteren – “Titina,” “The Secret of Kells”
Atsushi Wada – “Bird in the Peninsula,” “The Great Rabbit”
Virgil Widrich – “Fast Film,” “Copy Shop”
Masaaki Yuasa – “Inu-Oh,” “Mind Game”
Rayka Zehtabchi – “Are You Still There?,” “Period. End of
Sentence.”
Sound
Gina R. Alfano – “Baby Ruby,” “You Hurt My Feelings”
Manfred Banach – “Home Sweet Home – Where Evil Lives,” “John Wick:
Chapter 4”
Stephanie Brown – “Haunted Mansion,” “The
Marvels”
Johnnie Burn – “The Zone of Interest,” “Poor Things”
Alexandra Fehrman – “American Fiction,” “Everything Everywhere All
at Once”
Linda Forsén – “Love Lies Bleeding,” “A House Made of
Splinters”
Lee Gilmore – “Dune: Part Two,” “The
Batman”
Glynna Grimala – “End of the Road,” “Father Stu”
Loveday Harding – “Heart of Stone,” “The Batman”
Brent Kiser – “The Lionheart,” “Everything Everywhere All at
Once”
Frédéric Le Louêt – “Only 3 Days Left,” “Alibi.com 2”
Steven A. Levy – “Oppenheimer,” “Tenet”
Kate Morath – “The
Boys in the Boat,” “Belfast”
Mark Purcell – “Maestro,” “Dune”
Alejandro Quevedo – “Murder City,” “Radical”
David M. Roberts – “The Killer,” “Killers of the Flower Moon”
Shelley Roden – “Elemental,” “Guardians of the
Galaxy Vol. 3”
Jay Rubin – “How to Blow Up a Pipeline,” “Master Gardener”
Ian Voigt – “The Creator,” “The Hustle”
Laura Wiest – “The Boogeyman,” “Sanctuary”
Tarn Willers – “The Zone of Interest,” “Starve Acre”
Linda Yeaney – “The Beekeeper,” “Interstellar”
Visual Effects
Gerardo Aguilera – “Avatar: The Way of Water,” “Avengers: Endgame”
Stephen Hugh Richard Clee – “Avatar: The Way of Water,” “Ant-Man
and the Wasp”
Simone Coco – “Napoleon,” “Mission: Impossible – Dead Reckoning
Part One”
Ian Comley – “The Creator,” “Star Wars: The Force
Awakens”
Tim Dobbert – “The Creator,” “Kong: Skull Island”
Emile Ghorayeb – “Nope,” “Alita: Battle Angel”
Michael Grobe – “Dune: Part Two,” “Fast X”
Trevor Hazel – “The Creator,” “Dungeons & Dragons: Honor among
Thieves”
Tamara Kent – “Rebel Moon: Part One – A Child of Fire,” “The
Flash”
Julius Lechner – “The Batman,” “Spider-Man: Far from Home”
Allan Magled – “Bad Boys for Life,” “Geostorm”
Luc-Ewen Martin-Fenouillet – “Napoleon,” “Cruella”
Raymond McMillan – “Little Children,” “Dracula 2000”
Lori C. Miller – “Nyad,” “Avatar: The Way of Water”
Johnathan Nixon – “Nyad,” “Avatar: The Way of Water”
Tatsuji Nojima – “Godzilla Minus One,” “Ghost Book Obake Zukan”
Rick Walter O’Connor – “Bumblebee,” “A Quiet Place”
Stephane Paris – “The Commuter,” “Guardians of the Galaxy”
Laura Pedro – “Society of the Snow,” “A Monster Calls”
Pietro Ponti – “The Marvels,” “Terminator Genisys”
Kyle Robinson – “The Flash,” “Black Panther”
Kiyoko Shibuya – “Godzilla Minus One,” “Ghost Book Obake Zukan”
Kathy Siegel – “Indiana Jones and the Dial of Destiny,” “Ford v
Ferrari”
Orde Stevanoski – “Smurfs: The Lost Village,” “Alice through the
Looking Glass”
Masaki Takahashi – “Godzilla Minus One,” “Parasyte”
Alexis Wajsbrot – “Guardians of the Galaxy Vol. 3,” “Doctor Strange in the
Multiverse of Madness”
Alex Wuttke – “Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One,”
“Jurassic World: Fallen Kingdom”
Takashi Yamazaki – “Godzilla Minus One,” “Parasyte”
Dennis Yoo – “The Batman,” “War for the Planet of the Apes”
Writers
Bahrām
Beyzaie* – “When We Are All Asleep,” “Killing Mad Dogs”
Elegance Bratton – “The Inspection,” “Pier Kids”
Samy Burch – “May December”
Dave Callaham – “Spider-Man: Across the Spider-Verse,” “Shang-Chi
and the Legend of the Ten Rings”
Alessandro Camon – “The Listener,” “The Messenger”
Nicolás Casariego – “Society of the Snow,” “Intruders”
İlker Çatak* – “The Teachers’ Lounge,” “I Was, I Am, I Will Be”
Massimo Ceccherini – “Io Capitano,” “Pinocchio”
Linda Yvette Chávez – “Flamin’ Hot”
Akela Cooper – “M3gan,” “The Nun II”
Gareth Dunnet-Alcocer – “Blue Beetle,” “Miss Bala”
Zeina Durra – “Luxor,” “The Imperialists Are Still Alive!”
Lee Eisenberg – “Good Boys,” “Bad Teacher”
Massimo Gaudioso – “Io Capitano,” “Tale of Tales”
Arthur Harari – “Anatomy of a Fall,” “Onoda: 10,000 Nights in the
Jungle”
David Hemingson – “The Holdovers”
Cord Jefferson* – “American Fiction”
Erik Jendresen – “Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One,”
“Ithaca”
Maryam Keshavarz – “The Persian Version,” “Circumstance”
Marc Klein – “Mirror Mirror,” “Serendipity”
Kogonada – “After Yang,” “Columbus”
Tony McNamara – “Poor Things,” “The Favourite”
Rhett Reese – “Ghosted,” “Deadpool”
Tony Rettenmaier – “They Cloned Tyrone,” “Young. Wild. Free.”
Bernard Rose – “Traveling Light,” “Candyman”
Sarah Adina Smith – “The Drop,” “Birds of Paradise”
Celine Song* – “Past Lives”
Gene Stupnitsky – “No Hard Feelings,” “Good Boys”
Takuma Takasaki – “Perfect Days,” “Honokaa Boy”
Juel Taylor – “They Cloned Tyrone,” “Creed II”
Erica Tremblay – “Fancy Dance,” “Heartland: A Portrait of
Survival”
Justine Triet* – “Anatomy of a Fall,” “Sibyl”
Eva Vives – “All about Nina,” “Raising Victor Vargas”
Paul Wernick – “Ghosted,” “Deadpool”
Artist Representatives
Laura Berwick
Eryn Brown
John Carrabino
Hillary Cook
Tim Curtis
Brian Dobbins
Frank Frattaroli
Jay Gassner
Roger Green
Laurent Gregoire
Jermaine Johnson
Theresa Kang
Becca Kovacik
Linda Lichter
Douglas Lucterhand
Devin Mann
Gregory McKnight
Evelyn O’Neill
David Park
Cynthia Lee Pett
Valarie Phillips
Maggie Pisacane
Lindsay Porter
Gretchen Rush
Jodi Shields
Chris Silbermann
Carolyn Sivitz
Gary Ungar
Douglas Urbanski
Steve Warren
Alex Yarosh
È passato un po’ di tempo
dall’ultima volta che abbiamo avuto notizie ufficiali sui piani di
Matt Reeves per il suo The
Batman – Parte 2, e la mancanza di aggiornamenti
in seguito all’annuncio che James
Gunn e Peter Safran sarebbero stati a capo di un nuovo
DCU ha portato a ipotizzare che il film potrebbe
essere stato rinviato ancora una volta o forse addirittura
accantonato del tutto.
Gunn ha sempre assicurato ai fan che non era
così, e uno degli attori coinvolti nel film ha ora condiviso un
aggiornamento positivo sulla produzione. Secondo
Andy Serkis (che interpreta Alfred Pennyworth),
le riprese inizieranno all’inizio del prossimo anno.
“Beh, c’è un arco narrativo
enorme che hai – nah, non sto rivelando nulla”, ha detto
Serkis durante un’apparizione all’ACE Superhero Comic Con 2024.
“Fondamentalmente, non so nulla del film a parte quello che
abbiamo appena scoperto ovvero che probabilmente inizieremo le
riprese all’inizio del prossimo anno, quindi, se fate i conti, sarà
un anno e mezzo dopo.”
“So che Matt [Reeves] sta
lavorando davvero duramente alla sceneggiatura”, ha
continuato. “Essendo Matt Reeves, lo straordinario regista che
è, posso solo supporre che sarà un’altra sceneggiatura brillante,
perché pensavo quello che ha fatto con quel primo film è stato
davvero sorprendente. Ho adorato lavorare con Rob Pattinson e non
vedo l’ora di interpretare Alfred ancora una volta”.
Anche se è ovviamente
bello sapere che The Batman – Parte 2 è sulla
buona strada, i fan speravano che la produzione potesse iniziare
prima della fine dell’anno (le voci indicavano dicembre), ma sembra
che il 2026 sia un anno più “sicuro” per l’uscita del film.
Si prevede che tutti i personaggi
del primo film (sopravvissuti) ritorneranno, insieme ad alcuni
personaggi della serie The
Penguin, e abbiamo sentito voci secondo cui potrebbero
essere introdotti anche il Dr. Tommy Elliot/Hush e Dick
Grayson/Robin.
The Batman – Parte 2 – quello che sappiamo
Come già sottolineato, The
Batman – Parte 2 ha dovuto fare i conti con una serie
di indiscrezioni sulla produzione. Di recente, Jame Gunn è dovuto intervenire per smentire le
voci secondo cui Boyd Holbrook sarebbe stato scritturato per
interpretare Harvey Dent/Due Facce. L’inizio delle riprese del
sequel era previsto per il novembre 2023, con un’uscita prevista
per l’ottobre 2025. Tuttavia, in seguito agli scioperi della WGA e
della SAG-AFTRA del 2023, The
Batman – Parte 2 è stato rinviato all’ottobre 2026. Le
riprese del sequel inizieranno alla fine di quest’anno.
Reeves spera che il suo prossimo
film su Batman abbia lo stesso successo del primo. The
Batman del 2022 ha avuto un’ottima performance al
botteghino, incassando oltre 772 milioni di dollari in tutto il
mondo e ottenendo un ampio consenso da parte della critica. Queste
recensioni entusiastiche sono state portate avanti nella stagione
dei premi, visto che il film ha ottenuto quattro nomination agli
Oscar. Nel frattempo, Reeves è intenzionato a espandere la serie
DC Elseworlds, dato che la serie spin-off di
Batman, Il Pinguino, con Colin Farrell nei panni del boss della mafia,
è prossima all’uscita. Con Farrell che ha annunciato una serie
molto violenta, The Penguin
dovrebbe debuttare su Max a settembre.