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Millennium – Uomini che odiano le donne: trama, cast e curiosità sul film

La trilogia Millennium dello scrittore Stieg Larsson era già stata adattata nella sua interezza in Svezia con protagonista l’attrice Noomi Rapace. La trama, una complessa rete di intrighi, tradimenti e sospetti, si dimostrava però perfetta per un autore statunitense particolarmente incline a narrazioni di questo tipo. Si tratta di David Fincher, celebre per film come Zodiac e The Social Network. Nel 2011 egli assume così il ruolo di regista di quello che verrà intitolato Millennium – Uomini che odiano le donne (in originale chiamato The Girl with the Dragon Tatoo), ad oggi tra i più appassionanti e apprezzati thriller del regista.

Particolarmente crudo e violento, Fincher decide di non risparmiare nulla allo spettatore, introducendolo in un contesto quantomai controverso. Ciò si evince già dai memorabili titoli di testa, una lunga sequenza di due minuti e mezzo dove il corpo umano dei protagonisti si ibrida all’elemento tecnologico, liquido e quanto mai invasivo. Allo stesso modo, nel film, si alternano una serie di personaggi corrotti nel profondo, che tentano di violentarsi l’un l’altro in una lotta alla supremazia. Oltre ad essere uno scontro di genere, il film diventa anche un complesso gioco tra la realtà dei fatti e la loro apparenza, con i segreti del passato a fare da linea di demarcazione tra le due cose.

Affermatosi come un grandissimo successo, con oltre 200 milioni al box office mondiale, Millennium – Uomini che odiano le donne si è affermato come uno dei migliori film del suo anno, riconfermando il talento di Fincher e tutta la sua potenza espressiva. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Millennium – Uomini che odiano le donne

Protagonista del film è Mikael Blomkvist, direttore della rivista “Millennium” ora caduto in disgrazia dopo aver perso una causa contro un potente uomo d’affari, non avendo avuto prove a sufficienza per incriminarlo. Nel tentativo di ripulire il proprio onore, accetta ora di eseguire l’incarico assegnatogli dal ricco magnate Henrik Vanger. Il giornalista deve indagare sulla misteriosa morte della nipote Harriett, avvenuta ormai decenni prima. Alla ricerca partecipa anche la giovane hacker Lisbeth Salander, ragazza tanto talentuosa quanto emarginata e problematica, continuamente costretta a relazionarsi con il tutore Nils Bjurman, il quale non manca di abusare del suo potere su di lei.

Mentre cercano di risolvere i propri problemi personali, Mikael e Lisbeth si trovano a scavare sempre più nel passato della ricca famiglia Vanger. Più vanno avanti con le ricerche, però, più emergono torbidi segreti, scandali e passioni legate a terribili omicidi avvenuti negli anni Trenta e Quaranta, folli personaggi che contribuiscono a far emergere tutto il marcio che c’è dietro la perfetta facciata di una ricca famiglia alto-borghese della fredda Svezia. Ormai del tutto compromessi, i due si trovano a dover risolvere quanto prima la complessa vicenda, evitando di venirne inglobati e massacrati.

Millennium - Uomini che odiano le donne cast

Millennium – Uomini che odiano le donne: il cast del film

Ad interpretare il giornalista Mikael Blomkvist vi è l’attore Daniel Craig, noto per essere l’attuale James Bond. Questi si disse da subito interessato alla parte, essendo rimasto stregato dalla tensione presente nel film. Ad ostacolare la sua partecipazione al film vi erano però le riprese del nuovo film di 007 Skyfall. Poiché Fincher insistette per avere Craig, gli studios di produzione si accordarono sul calendario per permettergli di recitare in entrambi i film. Per Millennium, l’attore si trovò inoltre a dover acquisire diverso peso e a sfoggiare un accento il più neutro possibile, per risultare credibile nei panni del giornalista svedese.

Accanto a lui, nei panni del ricco Henrik Vanger si ritrova l’attore premio Oscar Christopher Plummer, il quale decise di aggiungere una certa ironia al suo personaggio. Il ruolo più complesso per cui trovare un’attrice fu ovviamente quello di Lisbeth Salander. Fincher considerò numerosissime note attrici, decidendo infine di affidare la parte a Rooney Mara, che aveva già avuto un piccolo ruolo nel suo The Social Network. Per l’attrice, assumere i panni della problematica hacker fu particolarmente complesso.

Si sottopose ad una trasformazione fisica, dimagrendo e tingendosi i capelli. Affrontò poi ore di trucco per applicare i tatuaggi e le ferite che il personaggio presenta. L’attrice, inoltre, decise di applicare realmente su di sé i numerosi piercing di Lisbeth, al fine di potersi calare meglio nel personaggio. Nel film sono poi presenti gli attori Robin Wright, partner lavorativa e sentimentale di Blomkivst e Yorick van Wageningen in quelli di Nils Bjurman, il tutore di Lisbeth. Joely Richardson è Harriet Vanger, mentre Stellan Skarsgård è Martin Vanger.

Il sequel di Millennium – Uomini che odiano le donne, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

A distanza di anni, nel 2018, è stato realizzato un sequel dal titolo Millennium – Quello che non uccide (il cui titolo originale è The Girl in the Spider’s Web). A dirigerlo vi è Fede Alvarez, mentre il ruolo di Lisbeth Salander è qui stato affidato a Claire Foy. Rooney Mara, a riguardo, si è detta profondamente rammaricata di non aver potuto tornare ad interpretare il personaggio. Questo nuovo film, ad ogni modo, e basato sul quarto romanzo della serie Millennium, nonché il primo non scritto da Larsson, il quale era prematuramente scomparso nel 2004. Da questo progetto, per il regista, era importante far emergere una certa originalità rispetto ai precedenti titoli cinematografici. Il racconto si dota dunque di molta più azione e intrecci narrativi.

In attesa di vedere tale sequel, è possibile fruire di Millennium – Uomini che odiano le donne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 3 ottobre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Valerian e la città dei mille pianeti: trama, cast e curiosità sul film

Sin dal suo esordio nel 1983, il regista e produttore francese Luc Besson si è affermato come un cineasta di difficile catalogazione. Nel corso della sua filmografia ha infatti realizzato film di genere sempre diverso, affrontando tanto il thriller d’azione con Léon quanto la fantascienza con Lucy. Uno dei suoi ultimi film, uscito in sala nel 2017, è Valerian e la città dei mille pianeti (qui la recensione), interamente ambientato nello spazio, tra mondi impossibili e creature a dir poco fantasiose. Si tratta di un vero blockbuster di produzione francese ma che, come tipico di Besson, è in grado di parlare ad un pubblico quanto mai ampio e variegato.

Il film è basato sul fumetto Valérian, anche noto come Valérian e Laureline agenti spazio-temporali. Questo è opera dello scrittore Pierre Christin e dell’illustratore Jean-Claude Mézières, ed è apparso per la prima volta sulla rivista Pilote nel 1967, andando avanti fino al 2010. Appassionato di questo sin da bambino, Besson non aveva in mente di realizzarne addirittura una trasposizione cinematografica, ma con il tempo il richiamo verso questa divenne sempre più irresistibile. Annunciato per la prima volta nel 2012, ci vollero cinque anni per completare il progetto, reso complesso in primo luogo per via dei numerosi effetti speciali richiesti.

Con un budget dichiarato di 180 milioni di dollari, Valerian e la città dei mille pianeti è divenuto il film più costoso nella storia della cinematografia francese. Pur con un riscontro al box office non particolarmente entusiasmante, questo non ha mancato di suscitare un certo entusiasmo negli appassionati del genere e dei grandi blockbuster. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al potenziale sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Valerian e la città dei mille pianeti

Ambientato nel lontano 28° secolo, il film ha per protagonisti Valérian e Laureline, inviati speciali per il Governo dei Territori Umani con il compito di mantenere l’ordine nell’Universo. Sotto la direzione del loro comandante Arün Filitt, i due si imbarcano in un’ardua missione verso la città intergalattica di Alpha. Si tratta di una metropoli dove migliaia di specie diverse, provenienti da tutto l’universo, sono approdate durante i secoli per condividere sapere, intelligenza e cultura. Ma al centro di questa sembra ora formarsi una forza oscura, che espandendosi minaccia la pace della Città dei Mille Pianeti. I due agenti saranno così chiamati a risolvere il mistero, compiendo viaggi incredibili e incontrando alleati e nemici imprevedibili.

Valerian e la città dei mille pianeti cast

Valerian e la città dei mille pianeti: il cast del film

Dopo aver inizialmente valutato l’idea di girare il film in lingua inglese, Besson ha infine optato per l’inglese così da poter rendere commercialmente più esportabile il progetto. Si è così affidato a interpreti statunitensi, scegliendo due giovani per la parte dei protagonisti. Questi sono rispettivamente Dane DeHaan nei panni di Valerian e Cara Delevingne in quelli di Laureline. La loro scelta è dovuta al fatto che, nell’immaginario di Besson, in futuro i piloti spaziali potranno essere giovanissimi. Al fine di poter prendere parte alle numerose complesse sequenze del film, la Delevingne si è inoltre sottoposta ad un rigoroso allenamento, così da ottenere la forma fisica più adeguata.

Nel film sono poi presenti i candidati all’Oscar Clive Owen nei panni del comandante Filitt e Ethan Hawke in quelli di Jolly, il protettore di Bubble. Quest’ultima è un’attraente mutaforma che nel film è interpretata dalla cantante e attrice Rihanna. Nell’immaginare il personaggio, Besson aveva proprio lei come unica scelta possibile. Per sua fortuna questa accettò entusiasta, dando vita ad una delle scene più belle del film. Si ritrovano poi anche le voci degli attori John Goodman ed Elizabeth Debicki. Il primo interpreta il pirata Igon Siruss, mentre la seconda è l’imperatrice Haban. Infine, Rutger Hauer, celebre per il film Blade Runner, è il Presidente della Federazione Umana.

Alcune curiosità su Valerian e la città dei mille pianeti, il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Con Valerian e la città dei mille pianeti Besson si è spinto verso livelli particolarmente ambiziosi. Si tratta infatti del suo film con più effetti speciali, attestati intorno ai 2,734. Molti di questi sono naturalmente dedicati alla rappresentazione delle oltre duecento specie aliene presenti nel film. Lo stesso Besson ha scritto un libro di oltre seicento pagine dove cataloga tutte queste, così da permettere agli attori di sapere con quale specie si stanno relazionando. Tutta questa esplosione di effetti, trucchi e creature ha generato un certo entusiasmo nel pubblico. Pur non rivelandosi un grande successo economico, Besson si è dichiarato disponibile a realizzare un sequel proprio per l’ottima risposta dei fan. Attualmente non vi sono però notizie in merito.

In attesa di poter sapere qualcosa su questo, è possibile fruire di Valerian e la città dei mille pianeti grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 3 ottobre alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Love is in the Air: le location dove è stato girato il film di Netflix

Uno dei più popolari generi che si possono ritrovare su Netflix è senza dubbio quello del film romantico. Titoli come La probabilità statistica dell’amore a prima vista, Voglio crederci, Tattiche d’amore 2, Da me o da te, Dalla mia finestra: Al di là del mareo Choose Love, si sono affermati tra i film Netflix più visti sulla piattaforma. A questi aggiunge ora anche Love Is in the Air, diretto da Adrian Powers (già distintosi quest’anno per il film Un principe da sogno) e contenente luoghi e panorami mozzafiato dell’Australia, dove il racconto è ambientato e dove sono effettivamente avvenute le riprese.

Love Is in the Air ha debuttato direttamente nella Top 10 dei film più visti su Netflix in molti paesi, compresi gli Stati Uniti, unendosi dunque all’elenco delle migliori commedie romantiche di Netflix e dimostrando il continuo successo di cui gode tale genere. Questo perché le storie proposte da questi film sono sempre capaci di emozionare e regalare una visione spensierata, grazie alla quale potersi riappacificare con il mondo. Love Is in the Air non fa eccezione, anche per merito appunto delle bellissime location che sfoggia.

Queste sono lo sfondo perfetto per la vicenda d’amore che si svolge in primo piano e che viene influenzata proprio dagli ambienti naturali, i quali non fanno che rappresentare il contraltare ideale alla frenetica vita di città. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori, passando poi all’elenco delle location dove è stato girato il film.

Love Is in the Air location

La trama e il cast di Love Is in the Air

Protagonista del film è Dana Randall, una dedicata pilota della compagnia aerea non a scopo di lucro Fullerton Airways, che opera nella pittoresca area del Far North Queensland, in Australia. Insieme al padre Jeff e alla migliore amica Nikki che fa la meccanica, lavora per fornire un servizio aereo essenziale per le comunità isolane. Quando però William, un rappresentante finanziario di Londra, arriva sul posto per controllare le finanze dell’organizzazione, le cose per Dana sembrano mettersi male. La donna lo accoglie infatti sapendo che la sua azienda conta molto sui sussidi della ditta di lui.

Un rapporto negativo di William, dunque, potrebbe mettere a rischio il futuro della sua compagnia aerea. Sfortunatamente per lei, l’uomo è lì proprio per questo, per verificare i problemi finanziari della compagnia e trovare anche solo un piccolo pretesto per farla chiudere. Tuttavia, dopo aver passato un po’ di tempo con Dana e la comunità dell’isola, William si sente sempre meno sicuro di voler portare a termine il suo compito. Tra lui e Dana inizia inoltre a nascere un sentimento di amore sincero, ma i motivi della sua visita non tarderanno a complicare le cose tra loro.

Ad interpretare Dana, protagonista femminile del film, vi è Delta Goodrem, nota cantautrice nonché una delle artiste australiane di maggior successo con più di 10 milioni di dischi venduti in tutto il mondo. Love Is in the Air è per lei il suo secondo film, dopo Hating Alison Ashley del 2005. L’attore Joshua Sasse, noto per aver recitato nella serie Galavant e nel film Sognando Parigi, ricopre invece il ruolo di William. Accanto a loro si ritrovano poi Roy Billing nel ruolo di Jeff, padre di Dana, e Steph Tisdell in quelli di Nikki, la migliore amica della protagonista. Simon Brook McLachlan è invece il barista Heath.

Love Is in the Air Delta Goodrem Joshua Sasse

Le location di Love Is in the Air: ecco dove è stato girato il film

Love Is in the Air è stato girato interamente in Australia, principalmente nel Queensland. Le scene all’aeroporto, ad esempio, sono state girate all’aeroporto di Whitsunday (nel film chiamato Aeroporto di Fullerton). Si tratta di un aeroporto privato che vanta un moderno hangar e, proprio come mostrato in Love Is in the Air, una zona residenziale per i proprietari di piccoli aerei. Nel film si sottolinea come tutto sia vicino a questo luogo, ad esempio il bar di Heath, il luogo in cui Nikki, Jeff e Dana si ritrovano, esiste nella realtà sotto il nome di The Hangar Cafe and Bar, ed è effettivamente a pochi metri dalla pista.

Il vero nome della città di Fullerton può invece essere visto subito dopo che Dana ha accolto William nella sua macchina. Si tratta di Airlie Beach, a ovest dell’aeroporto di Whitsunday. Incastonata nella Pioneer Bay, Airlie Beach offre il punto di arrivo perfetto per i visitatori delle Isole Whitsunday, che vantano una natura selvaggia sia a terra che in mare, data la loro vicinanza alla Grande Barriera Corallina. Durante le loro numerose visite a comunità remote, Dana e William vedono invece dall’alto una bellissima spiaggia di sabbia bianca.

Anche se nel film non è specificato quale essa sia, si tratta di una delle spiagge considerate tra le più belle del mondo. Si tratta della Whitehaven Beach, situata sull’isola più grande dell’arcipelago, che si estende per oltre sette chilometri ed è raggiungibile in barca o sorvegliata tramite elicotteri e piccoli voli aerei (tramite il sito ufficiale del Queensland). Le Isole Whitsunday, dunque, offrono lo sfondo perfetto per la commedia romantica australiana, mettendo in mostra la straordinaria bellezza naturale dell’arcipelago e spiegando allo stesso tempo benissimo perché William dovrebbe essere indotto a restare in quei luoghi.

Il trailer di Love Is in the Air e come vedere il film in streaming su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di Love Is in the Air unicamente grazie alla sua presenza nel catalogo di Netflix, dove attualmente è al 4° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di accedere al catalogo e di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nella piattaforma.

Fonti: IMDb, Atlas of Wonders

Dirty Difficult Dangerous: trailer del fim di Wissam Chara

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Dirty Difficult Dangerous: trailer del fim di Wissam Chara

Guarda il trailer del film Dirty Difficult Dangerous di Wissam Charaf, nelle sale italiane dal 1 novembre grazie a Intramovies, con la collaborazione di Cineclub Internazionale. Secondo lungometraggio del regista franco-libanese Wissam Charaf, è stato presentato alla 79. Mostra del Cinema di Venezia come film d’apertura delle Giornate degli Autori, dove ha vinto il Premio Label Europa Cinemas come Miglior Film Europeo.

Ambientato a Beirut e al confine tra Libano e Siria, il film segue l’intensa relazione tra una ragazza etiope e un profugo siriano: una storia d’amore raccontata con un tocco leggero e dai toni fiabeschi. Sullo sfondo, la guerra, i rifugiati, il traffico di esseri umani, tematiche che però lasciano spazio a un autentco e forte senso di speranza che nasce dal coraggio.

«Ho voluto raccontare l’incontro di due angeli caduti, Ahmed e Mehdia, due emarginati costretti ad affrontare quotidianamente pericoli e discriminazioni razziali – ha dichiarato il regista Wissam Charaf – Un melodramma in cui crudeltà, commedia e tenerezza si intrecciano, offrendo una visione intima della società libanese odierna, descrivendo la tragedia di tre popolazioni attraverso un solo paese: il razzismo verso i lavoratori domestici, la miseria dei rifugiati siriani e la decadenza morale dei cittadini libanesi che li sfruttano. Anche se ispirato a una realtà crudele, ho preferito che il mio film proponesse una realtà rivisitata e un punto di vista differente su miseria e pathos».

Tutta la luce che non vediamo: trailer della miniserie Netflix di Shawn Levy

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Netflix ha diffuso il trailer di Tutta la luce che non vediamo, la rivoluzionaria miniserie in 4 episodi, tratta dall’omonimo romanzo best seller e vincitore del Premio Pulitzer di Anthony Doerr, diretta da Shawn Levy e scritta da Steven Knight.

Tutta la luce che non vediamo sarà presentata in anteprima il 30 ottobre, in collaborazione con la Festa del Cinema di Roma, con una proiezione accessibile del primo episodio fruibile da persone con disabilità sensoriali grazie all’audiodescrizione e ai sottotitoli. Un secondo screening in anteprima per i fan si terrà il 1° novembre a Lucca Comics & Games, prima dell’arrivo, solo su Netflix dal 2 novembre.

Al centro della storia la protagonista Marie-Laure LeBlanc, una ragazza francese cieca il cui coraggio e la cui speranza faranno da contraltare alla violenza e alla distruzione della guerra. Marie-Laure è interpretata dalle attrici esordienti Aria Mia Loberti (scoperta da Levy in un casting globale a cui hanno partecipato attrici cieche e ipovedenti) e Nell Sutton (Marie-Laure da giovane). Al loro fianco Louis Hofmann (Werner), il vincitore agli Emmy Award e candidato all’Oscar Mark Ruffalo (Daniel LeBlanc), Lars Eidinger( Von Rumpel), il vincitore del Golden Globe e candidato agli Emmy Hugh Laurie (zio Etienne), Marion Bailey (Madame Manec).

La miniserie è prodotta da Shawn Levy, Dan Levine e Josh Barry per 21 Laps Entertainment, la casa di produzione dietro al fenomeno globale Stranger Things, al film candidato agli Oscar Arrival, alla serie Netflix di successo Tenebre e Ossa, e ai film Free Guy e The Adam Project. Anche Steven Knight è produttore esecutivo, mentre Joe Strechay (See, The OA) è produttore associato e consulente per la cecità e l’accessibilità.

La trama di Tutta la luce che non vediamo

Tratta dal romanzo vincitore del Premio Pulitzer, Tutta la luce che non vediamo è una miniserie che segue la storia di Marie-Laure, una ragazza francese cieca, e di suo padre, Daniel LeBlanc, che fuggono dalla Parigi occupata dai tedeschi con un diamante leggendario per impedire che finisca nelle mani dei nazisti. Braccati senza sosta da un crudele ufficiale della Gestapo che vuole impossessarsi della pietra preziosa per il suo interesse personale, Marie-Laure e Daniel trovano presto rifugio a St. Malo, dove vanno a vivere con uno zio solitario che diffonde le trasmissioni clandestine per la resistenza. In questa cittadina sul mare una volta idilliaca, il percorso di Marie-Laure incrocia inevitabilmente quello di un’improbabile anima gemella: Werner, un adolescente brillante arruolato dal regime di Hitler per rintracciare le trasmissioni illegali, che invece possiede un legame segreto con Marie-Laure e con la sua fiducia nell’umanità e la sua speranza. Intrecciando abilmente le vite di Marie-Laure e Werner nel corso di un decennio, Tutta la luce che non vediamo racconta la storia dell’incredibile potere dei legami tra le persone, un faro di luce che può guidarci anche nei tempi più bui.

Only Murders in the Building: Disney annuncia la quarta stagione

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Only Murders in the Building: Disney annuncia la quarta stagione

Disney+ ha annunciato che Only Murders in the Building, la popolare serie originale comedy prodotta da 20th Television, è stata rinnovata per una quarta stagione. L’attesissimo finale della terza stagione, acclamata dalla critica, è ora disponibile su Disney+.

La notizia arriva dopo il successo della terza stagione, che vede tra i protagonisti Meryl Streep, plurivincitrice dei premi Oscar ed Emmy, e il candidato ai Golden Globe Paul Rudd. A loro si aggiungono le star Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez. La serie è sempre stata accolta con favore dalla critica e ha ottenuto numerose nomination e vittorie ai premi, tra cui le nomination agli Emmy della seconda stagione per Outstanding Comedy Series, Outstanding Lead Actor in a Comedy Series e molti altri. Tutte e tre le stagioni di Only Murders in the Building sono Certified Fresh su Rotten Tomatoes.

Only Murders in the Building nasce dai co-creatori e scrittori Steve Martin e John Hoffman (Grace and Frankie, Looking). Martin e Hoffman sono i produttori esecutivi insieme a Martin Short, Selena Gomez, il creatore di This Is Us Dan Fogelman e Jess Rosenthal. La terza stagione vede Charles, Oliver e Mabel (interpretati da Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez) indagare su un omicidio dietro le quinte di uno spettacolo di Broadway. Ben Glenroy (Paul Rudd) è una star di film d’azione di Hollywood il cui debutto a Broadway viene interrotto da una morte prematura. Aiutato dalla co-protagonista Loretta Durkin (Meryl Streep), il trio si imbarca nel caso più difficile che abbia mai affrontato, mentre il regista Oliver tenta disperatamente di rimettere insieme il suo spettacolo. Su il sipario!

Box office: Paw patrol primo in classifica!

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Box office: Paw patrol primo in classifica!

Al box office del fine settimana appena concluso si ritrovano tante nuove uscite nelle sale che hanno attirato l’attenzione del pubblico di tutte le età! Primo classificato è Paw Patrol: il super film: si tratta di una pellicola animata sequel di Paw patrol: il film, e basato sulla serie animata ideata da Keith Chapman. Il cartone animato incassa €320.132.

Al secondo posto ritroviamo invece Assassinio a Venezia, primo classificato al box office per due settimane consecutive. La pellicola con Kenneth Branagh e Michelle Yeoh è il terzo capitolo della serie cinematografica di adattamento dei romanzi sull’investigatore Hercule Poirot, scritti da Agatha Christie. Assassinio a Venezia raggiunge un incasso di €289.524, a fronte di un totale di quasi 6 milioni e mezzo di euro.

Terzo classificato è Talk to me, inquietante horror sovrannaturale diretto dai fratelli Philippou. La pellicola, nei cinema dal 28 settembre, ha incassato nel week end €209.204, a fronte di un totale che supera già i 700 mila.

Box office: il resto della classifica

Al quarto e quinto posto si ritrovano rispettivamente The Creator e Asteroid City, entrambi nelle sale dal 28 settembre. The creator, pellicola fantascientifica e narrante una realtà distopica, incassa €163.639, mentre Asteroid City, l’attesissima nuova opera di Wes Anderson con un vasto cast di stelle di Hollywood, raggiunge un incasso di €156.320. Al sesto posto si stabilisce Oppenheimer, pellicola biografica diretta da Christopher Nolan, che raggiunge un guadagno di €147.790, a fronte di un totale di poco più di 27 milioni di euro.

Settimo ed ottavo classificato sono Io Capitano, pellicola drammatica e di tematiche attuali diretta da Matteo Garrone, e Gran Turismo: la storia di un sogno impossibile, tratta da una storia vera. Io Capitano incassa €146.605 a fronte di un totale di quasi 2 milioni e mezzo dalla sua prima uscita nelle sale il 7 settembre, dopo la presentazione al Festival del cinema di Venezia; mentre Gran Turismo raggiunge un incasso di €122.018.

Ultimi due classificati sono rispettivamente The Palace, nuova pellicola del noto regista Roman Polanski, e The Nun 2. Nonostante si tratti del suo primo week end in sala, The Palace non ottiene dei buoni risultati al box office: il film incassa €62.889, mentre The Nun 2 raggiunge un incasso di €62.147, a fronte di un totale di più di 6 milioni e mezzo dalla sua uscita il 6 settembre.

Lupin parte 3: recensione dei primi due episodi della serie su Netflix

Arriva il 5 ottobre su Netflix Lupin parte 3. Sopra i tetti di Parigi volteggia ancora Assane Diop, o forse dovremmo dire Arsenio Lupin. Perché da quando il padre, Babakar, gli ha regalato il libro contenente la storia del ladro gentiluomo, Assane si muove nel crepuscolo francese, ma anche in pieno giorno, ispirandosi al personaggio letterario nato dalla penna di Maurice Leblanc. Ecco perché la storia su cui si fa luce, come ci annunciava la prima parte di Lupin nel non troppo lontano 2021, “non è quella di un ladro qualunque”.

Omar Sy torna a indossare la svolazzante giacca nera, e riprende il ruolo dell’affascinante ladro per questa terza parte che si preannuncia avvincente e dal gusto piccantino. Dove l’inganno e la truffa rimangono il motore principale di una fabula che però non lascia mai indietro la sua tematica portante: la famiglia. Prodotto da Gaoumont, il terzo atto – questa volta composto da ben 7 episodi (in questa recensione parleremo solo dei primi due visionati in anteprima) – è pronto a sbarcare su Netflix dal 5 ottobre, e andrà ad arricchire uno già scoppiettante catalogo autunnale.

Lupin parte 3, la trama

Intanto, dove eravamo rimasti? Nel finale dell’episodio dieci, Hubert Pellegrini viene arrestato dalla polizia dopo essere stato accusato pubblicamente di tutti i suoi crimini davanti a una platea gremita di gente. Assane, però, non può comunque ritenersi un uomo libero, poiché ancora ricercato. Per uscire di scena si traveste da pompiere e usa la folla per farsi strada. L’episodio si conclude con Assane di nuovo in fuga dopo essere stato riconosciuto da una pattuglia, e gli ultimi minuti lo vedono salutare Claire e suo figlio Raul, prima di scomparire nel nulla. Ora Assane è in clandestinità, e al momento vive a Marsiglia. Vorrebbe però poter vivere tranquillo e non dover sempre scappare e per farlo inizia a pensare ad un ultimo, grosso colpo. Torna così a Parigi per mettere a punto un nuovo piano: grazie al furto della perla nera, potrà ottenere soldi a sufficienza per costruirsi una vita in campagna. Per farlo, però, deve anche far sì che la polizia non lo cerchi più. Studiato lo stratagemma perfetto, Diop lo applica con l’aiuto del suo fidato amico Benjamin, ma alla fine tutto salta quando torna una figura importante dal proprio passato: la madre. Cosa farà, adesso, Assane?

Un racconto nuovo

A differenza del secondo capitolo che doveva chiudere un primo corposo arco narrativo, la terza parte di Lupin si avvia con un racconto inedito, che va staccandosi, almeno nei due episodi iniziali, dalle linee narrative precedenti. Una scelta che con molta probabilità vuole suggerire l’impegno da parte dello show di rinnovarsi e rinfrescarsi, per evitare di saturarsi con dinamiche risolte e approfondite negli altri due atti. La decisione risulta saggia, ma non fa cambiare di tono allo show: l’action dalle sfumature thriller resta la base per una narrazione che “inaugura” nuovi percorsi sempre più difficili, in cui il ladro gentiluomo deve barcamenarsi rinunciando, di conseguenza, ai propri sogni. Assane dovrà infatti prendere alcune importanti decisioni, per impedire che, ancora una volta, la sua famiglia corra dei pericoli. Innanzitutto, una delle note positive riscontrate in queste prime puntate riguarda alcune soluzioni narrative.

Pur essendo la macro-storia in gran parte prevedibile, con plot twist a volte deboli, a volte sorprendenti, chi conosce il cinema non potrà fare a meno di collegare alcuni momenti a delle scene tratte da un film cult di Quentin Tarantino. Senza addentrarci in nessuno spoiler, possiamo affermare che almeno un paio di scene ricorderanno degli inserti di Kill Bill con protagonista La Sposa. Che la reference sia voluta o meno non lo sappiamo, ma coglierla è stato inevitabile. Oltre questo, lo svelamento dei trucchi del ladro, di cui scopriamo la messa in pratica con un riavvolgimento del nastro e un montaggio dinamico, continua a regalare le sequenze migliori dello show. Non c’è dubbio poi che Omar Sy abbia tutte le capacità per sorreggere sulle proprie spalle un personaggio carismatico, astuto e intelligente come Assane Diop, e di certo se a livello diegetico funziona e piace, il merito va in particolar modo al suo interprete, in grado di catalizzare l’intera attenzione su di lui.

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La famiglia: il tallone d’Achille di Assane

Le prime due puntate di Lupin parte 3 definiscono anche in quale cornice andranno a svolgersi le vicende dell’intera stagione. Se in precedenza ad essere sullo sfondo c’era la vendetta di Assane per l’incastro del padre Babakar, adesso entra a piede dritto una seconda figura genitoriale, quella della madre, pronta a sconvolgere i piani di un figlio che non vede da ben 25 anni. Lo show prova a non lasciare niente in sospeso e con il supporto dei flashback, operazione già compiuta nella seconda parte, riusciamo a comprendere meglio quale sia il rapporto (difficile e doloroso) fra lei e Assane. L’intento sembra essere quello di voler esplorare il loro legame arrivando fino alle sue radici, e siamo quasi sicuri che gli episodi successivi scaveranno più a fondo in queste particolari problematiche famigliari. Che andranno a riempire i tasselli mancanti del puzzle inerente al suo passato.

È dunque evidente che la serie francese abbia ancora molto da voler raccontare e, se si chiude un occhio su alcuni passaggi troppo intuibili della sceneggiatura, la terza parte di Lupin, o meglio i suoi primi due episodi, hanno tutte le carte in regola per intrattenere al meglio. Non uno show complesso o esente da difetti, da guardare sempre senza troppe pretese, ma che sa ancora come divertire e coinvolgere il suo pubblico. Perché sa dove puntare. Una volta che si riesce a empatizzare con Assane, è impossibile non seguirlo con entusiasmo e affetto nelle sue spericolate imprese. Delle sue “follie” alla Lupin, in fondo, non si è mai sazi.

The Nun 2, spiegazione del finale: cosa succede a Valak l’immortale?

Valak è tornato! Il terrificante demone che ha infestato il franchise horror di maggior incasso di tutti i tempi, l’universo di Conjuring, torna per The Nun 2. Questo segna l’ottavo capitolo di questo franchise, dopo tre film di Conjuring, tre film di Annabelle e il suo diretto predecessore, The Nun del 2018. Il film riporta in scena la Suor Irene di Taissa Farmiga, eroina e protagonista del primo film. La suora vive ora in un convento in Francia, circa quattro anni dopo gli eventi inquietanti e traumatizzanti del primo film. Il personaggio di Farmiga viene incaricato dai vertici della Chiesa cattolica di indagare su morti brutali e spaventose di figure chiave della Chiesa, deve affrontare di nuovo Valak, e si spera che questa volta sia per sempre. Scopriamo, infatti, cosa succede a Valak e come finisce il film.

Cosa succede in The Nun 2?

The Nun 2 foto

Suor Irene vive ora felicemente in un nuovo convento in Francia. Ha mantenuto la sua fede salda, anche se ha visto tenebre che le sue consorelle non potevano nemmeno immaginare. Lega un solido legame con Suor Debra (Storm Reid), che a differenza sua non ha la fede ben salda alla causa. Mentre tutto questo accade, vediamo Frenchie che lavora come custode di un collegio femminile, sempre in Francia. Frenchie trascorre le sue giornate dedicandosi al giardinaggio e alle attenzioni per la madre di Sophie, Kate (Anna Katherine Popplewell), che è un’insegnante della scuola. Vediamo che qualcosa di oscuro si sta facendo strada nella scuola e Frenchie ha qualcosa a che fare con questo, intenzionalmente o inconsapevolmente. Un bambino che sta facendo una consegna in una casa vicina si imbatte infatti poi in una Frenchie apparentemente posseduta e vediamo Valak stesso vestito da suora, che attacca ferocemente il bambino.

Suor Irene riceve allora la visita di un cardinale della Chiesa che la mette al corrente di queste inspiegabili e raccapriccianti morti di suore, sacerdoti e altri rappresentanti della Chiesa, che sembrano essere tutti suicidi. Hanno capito inoltre che queste morti stanno avvenendo sempre più a ovest, il che significa che qualsiasi oscurità stia causando tutto ciò, si sta dirigendo verso la Francia. A Irene viene ordinato di indagare sul demone e di capire cosa vuole.

Chi è Valak e che cosa vuole?

the nun Horror Night

Suor Irene e Debra si recano in una cittadina francese dove è avvenuta l’ultima morte inspiegabile. Un sacerdote si è dato fuoco e solo un ragazzo l’ha visto. Il ragazzo dà alle sorelle il rosario del sacerdote e loro notano che il simbolo su di esso è lo stesso di una delle immagini delle altre morti. Si recano agli archivi cattolici dove viene detto che questo simbolo si riferisce a Santa Lucia, patrona dei ciechi che fu uccisa dai pagani. Irene capisce che Valak vuole gli occhi sacri di Lucia, che ora si trovano in un monastero. Tuttavia, non si tratta più di un monastero, ma di un collegio femminile! Irene e Debra si recano al collegio proprio mentre Frenchie è sempre più posseduta. Irene è già convinta che Valak sia all’interno di Frenchie, poiché sa che stava lavorando in una delle altre aree quando è avvenuta una morte legata a Valak.

Suor Irene sconfigge Valak in The Nun 2?

Taissa Farmiga The Nun 2

È il momento della resa dei conti finale. Irene e Debra sono in missione per trovare gli occhi di Santa Lucia, ma devono tenere a bada Frenchie posseduto da Valak. Suor Debra esce a tenerlo d’occhio, mentre Kate, Sophie e Suor Irene cercano gli occhi di Santa Lucia. Sophie racconta loro della diceria della scuola secondo cui se il sole illumina la vetrata della cappella con una certa angolazione, l’occhio della capra sulla finestra diventa rosso, segnalando la presenza del diavolo. Irene segue l’occhio rosso della capra e trova gli occhi, ma subito vengono tutti attaccati da Valak.

Come finisce The Nun 2?

The Nun

Dopo che Valak/Frenchie mette a terra Kate e Irene, Sophie corre sul campanile con gli occhi di Santa Lucia per tenerli lontani. Mentre Sophie li tiene in mano, essi iniziano magicamente a illuminarsi, cosa che sembra far arrabbiare Valak. Valak/Frenchie insegue Sophie, facendo crollare l’intero campanile. Irene e Debra corrono ad aiutare Sophie e c’è un richiamo all’inizio del film, quando Irene dice a Debra che la sua fede arriverà nel momento in cui ne avrà più bisogno, e così è! Scopriamo anche che la madre di Irene le è stata portata via perché anche lei aveva delle visioni. Insieme a Lorraine, il film lascia intendere che queste tre donne sono discendenti di Santa Lucia. Le due suore pregano insieme mentre Valak va in fiamme. Ma come sappiamo il demone non è morto.

Tuttavia, c’è una sorta di lieto fine in The Nun 2. Il potere della fede delle suore sembra separare Valak da Frenchie, che appare come nuovo. Tuttavia, è probabile che Valak si trovi ancora all’interno di Frenchie, ma che si sia solo assopito. Sappiamo già che Frenchie/Maurice viene esorcizzato dai Warrens di The Conjuring, quindi questo non sarà il suo ultimo ballo con il diavolo. La scena finale vede Frenchie ammirare i pomodori che ha piantato nel suo giardino dai semi che gli ha dato Suor Irene. Esce dall’inquadratura mano nella mano con Kate e Sophie, una famiglia felicemente e reciprocamente traumatizzata. Suor Irene lo guarda soddisfatta, ma con un barlume di preoccupazione sul volto.

Sky Studios e Cattleya annunciano le serie prequel su Romanzo Criminale e Gomorra

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Sky Studios e Cattleya – parte di ITV Studios – sono al lavoro sui prequel di due delle loro serie più iconiche e rappresentative, in Italia e a livello internazionale: Romanzo Criminale e Gomorra, due saghe, due veri e propri brand che hanno scritto alcune delle pagine più entusiasmanti e di successo della serialità italiana.

La origin story di Romanzo Criminale – La serie si concentrerà sugli anni precedenti all’ascesa della Banda della Magliana: una storia di criminalità romana che si colloca prima delle vicende raccontante nelle due stagioni della serie ma che si aggancia ai suoi personaggi. A bordo del progetto anche per il prequel, il “padre” della serie storica Giancarlo De Cataldo, magistrato, autore del romanzo omonimo (edito da Einaudi) da cui la serie madre è tratta nonché del soggetto di serie.

Torna anche la più internazionale delle serie TV italiane, Gomorra, venduta in oltre 190 territori nel mondo. Al quinto posto nella classifica del New York Times fra le serie TV non americane più importanti del decennio 2010-2020, la serie Sky Original ispirata dal bestseller di Roberto Saviano continuerà il suo viaggio su scala globale con un prequel che racconterà l’ascesa criminale del boss Pietro Savastano, da quando era solo un ragazzo di strada fino a diventare il più importante e spietato boss di Napoli. Alla scrittura del progetto, ancora una volta, Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli.

Nils Hartmann, EVP Sky Studios per l’Italia, ha dichiarato: «”Romanzo Criminale” e “Gomorra” hanno riscritto le regole della serialità italiana. Di più: se la fiction si è fatta serie TV, in Italia, è stato proprio grazie a Romanzo che ha aperto una strada nuova e mai battuta prima, e a Gomorra che, forte di quell’esempio, ha percorso quella stessa strada per andare ancora più lontano. Con Cattleya li abbiamo immaginati e quindi prodotti mettendo in campo valori produttivi tipicamente cinematografici fino ad allora impensabili per un prodotto TV, perché potessero trovare posto fra i migliori titoli hollywoodiani ed europei. Parlando la lingua della miglior serialità internazionale, attraverso un racconto di genere universale hanno conquistato milioni di fan in tutto il mondo, facendo emergere talenti all’epoca perlopiù quasi esordienti, oggi vere e proprie star della TV e del cinema italiani. Con questi due nuovi progetti andremo ad espandere i mondi di queste due storie amatissime, tornando alle nostre origini più identificative ma con un occhio rivolto al futuro».

Riccardo Tozzi, fondatore di Cattleya: «”Romanzo” e “Gomorra” hanno rivoluzionato il racconto per immagini italiano (televisivo ma anche cinematografico), e fanno ormai parte del canone internazionale della nuova serialità, che sembra essere il romanzo del terzo millennio. Tornare alle origini di Romanzo e Gomorra significa esplorare nuove possibilità di racconto, sempre tra epica e realismo e con sguardo sempre contemporaneo, anche dal punto di vista dello stile. È quindi un ritorno, ma con la stessa voglia di innovare».

Criminal Record: le prime immagini del nuovo thriller con il premio Oscar Peter Capaldi

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Oggi Apple TV+ ha svelato le prime immagini di Criminal Record, il nuovo thriller poliziesco in otto episodi con protagonisti il vincitore dell’Oscar e del BAFTA Peter Capaldi (“Doctor Who”, “The Thick of It”) e la candidata al Laurence Olivier Award e al Critics Choice Award Cush Jumbo (“The Good Wife“, “The Good Fight”, “The Beast Must Die”) nei panni di due detective impegnati in un braccio di ferro su un caso di omicidio di alto profilo. Criminal Record farà il suo debutto su Apple TV+ con i primi due episodi il 12 gennaio 2024, seguiti da nuovi episodi ogni venerdì fino al 23 febbraio.

Dal candidato al premio BAFTA Paul Rutman (“Vera”, “Indian Summers”), “Criminal Record” è una potente dramedy ambientata nel cuore della Londra contemporanea. Una telefonata anonima porta due brillanti detective a confrontarsi su un vecchio caso di omicidio: lei è una giovane donna all’inizio della sua carriera, lui un uomo ben inserito e determinato a proteggere la sua reputazione. La serie tocca questioni razziali, fallimenti istituzionali e la ricerca di un punto d’incontro in una Gran Bretagna polarizzata.

Al fianco di Peter Capaldi nel ruolo dell’ispettore capo Daniel Hegarty e di Cush Jumbo in quello del sergente June Lenker, nel cast di Criminal Record ci sono anche Charlie Creed-Miles (“King Arthur – Il potere della spada”, “Wild Bill”), Dionne Brown (“Queenie”), Shaun Dooley (“Official Secret – Segreto di Stato”, “The Woman in Black”, “1921 – Il mistero di Rookford”), Stephen Campbell-Moore (“La rapina perfetta”, “Masters of the Air”), Zoë Wanamaker (“Harry Potter e la pietra filosofale”, “Marilyn”), Rasaq Kukoyi (“Andor”, “His House”), Maisie Ayres, Aysha Kala (“The Undeclared War”), la vincitrice del BAFTA TV Award Cathy Tyson (“Help”) e Tom Moutchi (“Famalam”, “Attenti a quelle due”).

Criminal Record è prodotta per Apple TV+ da Tod Productions e STV Studios, e prodotta esecutivamente dalla vincitrice del BAFTA Scotland Award Elaine Collins (“Shetland”, “Vera”), Rutman, Capaldi e Jumbo. La serie è diretta dal vincitore del premio BAFTA Jim Loach (“Save Me Too”, “Oranges and Sunshine”) e da Shaun James Grant (“The Devil’s Hour”).

Apple TV+ offre serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità, lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi preferiti. Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019, Apple TV+ è diventato il primo servizio di streaming completamente originale a essere lanciato in tutto il mondo, ha presentato in anteprima più successi originali e ha ricevuto riconoscimenti più velocemente di qualsiasi altro servizio di streaming. Ad oggi, i film, i documentari e le serie originali Apple sono stati premiati con 378 vittorie e 1.573 nomination ai premi, tra cui la commedia pluripremiata agli Emmy “Ted Lasso” e lo storico Oscar® come Miglior film a “CODA”.

Saga del Multiverso: 9 eroi che potrebbero impugnare il Mjolnir

Saga del Multiverso: 9 eroi che potrebbero impugnare il Mjolnir

Con la Saga del Multiverso del MCU in pieno svolgimento e con il ritorno del Mjolnir, ci si chiede ancora una volta chi tra gli attuali eroi possa essere degno di brandirlo. Il leggendario martello di Thor è riuscito a consolidarsi come figura centrale del MCU nel corso degli anni, con la Saga dell’Infinito che è culminata in uno dei più grandi momenti del MCU, quando Steve Rogers ha evocato Mjolnir nella sua mano. Senza una voce propria, tuttavia, il valore di ogni eroe attuale del MCU è sempre in discussione finché non lo dimostrano.

La clausola di “valore” di Mjolnir nel MCU è un argomento scottante, con teorie che abbondano sulle specifiche di chi può soddisfare i criteri. Tuttavia, incrociando tutti coloro che sono stati in grado di brandire il martello finora e confrontandoli con gli attuali eroi della Saga del Multiverso, non è impossibile ipotizzare chi altro potrebbe essere in grado di farlo. Per quanto riguarda gli eroi della Saga del Multiverso del MCU, ce ne sono parecchi: scopriamoli assieme.

Carol Danvers

Captain Marvel Brie LarsonCapitan Marvel, oltre a essere incredibilmente potente, è una delle candidate favorite per guidare i nuovi Vendicatori, un ruolo precedentemente ricoperto dallo stesso Capitan America. Sebbene Carol Danvers non abbia ancora fatto nulla che le precluda la possibilità di impugnare il Mjolnir, c’è tutto il tempo per affermare il suo valore sia nel brandire il Mjolnir che nel conquistare la lealtà della nuova squadra degli Eroi più potenti della Terra. Anche se una Capitan Marvel che brandisce il Mjolnir sarebbe uno spettacolo terrificante per qualsiasi avversario sfortunato, è difficile immaginare come potrebbe effettivamente rafforzare il suo già potente arsenale di poteri.

Visione Bianca

Visione Bianca è attualmente un enigma: l’ultima volta si è visto proclamare di essere la vera Visione prima di spiccare il volo per iniziare la propria serie Disney+. Tuttavia, sono stati proprio i suoi ultimi istanti prima di scomparire a mettere Visione Bianca in lizza per diventare un possibile eroe della Saga del Multiverso degno di brandire Mjolnir. Visione si è già dimostrato all’altezza durante Avengers: Age of Ultron, dopo aver impugnato il martello con facilità, e poiché Visione Bianca è sia il corpo originale di Visione che la sua coscienza, è logico che Visione Bianca possa brandire Mjolnir. Questa probabilmente costituirà una questione centrale che riguarda la sua vera identità nella sua prossima serie in solitaria.

Valchiria

In quanto attuale Re di Asgard, Valchiria sarebbe un successore adatto a brandire Mjolnir, che Odino una volta descrisse come “un compagno adatto a un Re”. Dall’essere una potente valchiria alla caduta in disgrazia fino a diventare il sovrano della Nuova Asgard, il viaggio di Valchiria, spesso ignorato, ricorda quello di Thor, con l’unica differenza che non ha ancora tentato di impugnare il Mjolnir, almeno sullo schermo. Se Valchiria riuscisse a impugnare il martello in una scena culminante, potrebbe davvero contribuire a completare il suo arco narrativo e ad affermare definitivamente Brunnhilde come uno dei protagonisti del MCU.

Peter Quill

Trovandosi spesso a fare da tramite per il sollievo comico, è facile dimenticare quanti traumi Quill abbia sopportato, per poi uscirne come un vero eroe disposto a compiere l’ultimo sacrificio in più di un’occasione. Essendo un mezzo umano senza superpoteri distinguibili dopo la morte del padre, Ego, Quill ha faticato a venire a patti con la potente presenza di Thor tra i Guardiani quando si sono incontrati per la prima volta. Ora che Quill ha raggiunto un nuovo livello di maturità, sarebbe soddisfacente vederlo seppellire l’ascia di guerra brandendo il martello, ma evitando di sbatterlo in faccia al suo ex rivale. Sostituire il suo scettro con il Mjolnir sarebbe il modo perfetto per concludere la sua intera carriera nel MCU.

Axl Heimdallson

In Thor: Love and Thunder, Axl ha dimostrato di essere molto promettente, assumendo una posizione coraggiosa contro Gorr il Macellatore di Dei e assumendo un ruolo di guida quando è stato rapito insieme agli altri bambini asgardiani. Ha dimostrato di essere più che in grado di essere all’altezza della nobile eredità paterna e vederlo raccogliere il Mjolnir come risultato del suo valore sarebbe una soddisfacente rivendicazione della sua potenziale posizione di leader della gioventù asgardiana. In qualità di potenziale giovane Vendicatore, Axl ha tutte le possibilità di far arrivare Mjolnir alla nuova generazione di Vendicatori.

Okoye

Vera guerriera disposta a sacrificare tutto per il suo popolo, c’è poco di ciò che Thor mostra che Okoye non rispecchi. È difficile immaginare che lo stemma del Mjolnir non si applichi a Okoye, che ha dimostrato più volte di essere ferocemente leale, estremamente potente e quasi incurante di perdere la vita per servire gli altri. Sebbene sia un personaggio minore nel MCU, vedere Okoye raccogliere il Mjolnir aiuterebbe a illustrare l’importanza della dedizione dei mortali al dovere e del sacrificio in nome di ciò che è giusto.

Sam Wilson

Thunderbolts Sam Wilson Captain America-in-Falcon And The Winter SoldierSe si deve credere a Steve Rogers, che ha avuto decenni per riflettere sulla decisione di chi dovesse portare lo scudo, non c’è motivo di pensare che anche Sam Wilson non sia degno di portare Mjolnir come il suo predecessore. Falcon and the Winter Soldier hanno fatto di tutto per stabilire l’idoneità di Sam a portare lo scudo rispetto ad altri candidati, con lo scudo che ora funge da simbolo evidente del suo bel carattere. Basti dire che tutto ciò che Mjolnir ha visto in Steve Rogers, molto probabilmente lo vede anche in Sam Wilson.

Peter Parker

Dalla sua ostinata ricerca della “cosa giusta da fare” al sacrificio enorme alla fine di No Way Home, Peter è quasi troppo qualificato per brandire Mjolnir a questo punto. Anche se ha rischiato di crollare quando ha cercato di vendicare la morte di zia May, il Peter Parker della Saga del Multiverso ha raggiunto uno zenit nella sua maturità e nello sviluppo del personaggio. Forse la sua prima apparizione con lo scudo di Cap in mano è stata un’abile prefigurazione della sua ascesa come sostituto di Steve Rogers e successivo detentore del Mjolnir. In ogni caso, vedere Spidey che combina la sua corsa in ragnatela con potenti colpi di martello sarebbe sicuramente uno spettacolo stupefacente.

Loki

Tom Hiddleston Loki MCUSarebbe una conclusione davvero toccante per l’arco di redenzione di Loki se si concludesse con lui finalmente degno come suo fratello di brandire il Mjolnir. La serie di Loki sta facendo miracoli per la sua eredità, posizionandolo come un vero e proprio eroe nonostante abbia causato molta morte e distruzione per il proprio ego pochi istanti prima di essere preso dalla TVA. Ora Loki è una figura fondamentale nella Saga del Multiverso – avendo valorosamente cercato di fermare la genesi di Kang come arcicattivo – e il suo valore cresce di episodio in episodio. Sostituire il suo scettro con il Mjolnir sarebbe il modo perfetto per concludere la sua intera carriera nel MCU.

Loki: le prime reazioni anticipano una seconda stagione “che soddisferà i fan di ogni tipo”

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La seconda stagione di Loki dei Marvel Studios arriverà questo venerdì 6 su Disney+, ma nell’attesa sono ora spuntate online le prime reazioni  ai primi quattro (di sei) episodi. Cuore di questa seconda stagione saranno i tentativi del Dio dell’Inganno (Tom Hiddleston) di preservare la Sacra Linea Temporale dalle incursioni di nuove e minacciose varianti di Colui che Rimane (Jonathan Majors), aiutato in questo dal fedele Mobius (Owen Wilson), il tutto mentre cerca anche di ritrovare Sylvie (Sophia DiMartino).

La maggior parte delle reazioni emerse sui social media sono per lo po’ più positive, con molti che hanno acclamato questa seconda stagione di Loki come la migliore serie MCU uscita di recente su Disney+ (un attributo che in realtà sembra venire riproposto per la maggior parte delle serie Marvel). Tra i commenti più positivi si ritrovano ad esempio quello di Brandon Davis, che per afferma: “La seconda stagione di Loki spacca. I primi 4 episodi sono un misterioso e affascinante viaggio nel tempo”.

Hunter Bolding, That Hashtag Show, scrive invece che “la stagione 2 di Loki è un grande ritorno alla forma per le serie Marvel. Dopo alcuni passi falsi, l’MCU ci regala una stagione trascendente che soddisferà i fan di ogni tipo”. Rohan Patel, di ComicBookMovie, si allinea a questi pareri, riportando che “la seconda stagione di Loki è fantastica! Punta più in alto, offrendo risultati più alti. Ogni episodio è migliore del precedente, con colpi di scena sbalorditivi”.

Non sono però mancati anche dei pareri meno entusiasti di questi, con Germain Lussier che afferma: “Sono rimasto molto deluso dai primi episodi della seconda stagione di Loki. Non si sente la posta in gioco, le storie non sono poi così interessanti e l’energia essenziale ed eccitante della prima stagione se n’è andata“. O ancora, Sam Hargrave di The Direct che scrive di come la nuova stagione non sia “all’altezza della prima. La storia è meno interessante e ha meno direzione negli episodi iniziali”.

Di seguito, ecco tutti gli altri pareri sulla seconda stagione di Loki emersi nelle ultime ore online:

Loki 2, tutto quello che sappiamo sulla seconda stagione

Loki 2 sarà la “prima seconda stagione in assoluto” dei Marvel Studio e tornerà a raccontare le imprese  del Dio dell’Inganno e dei suoi tentativi di preservare l’integrità del Multiverso. La sinossi ufficiale rilasciata dalla Disney recita: “la seconda stagione di Loki riprende all’indomani dello scioccante finale di stagione, quando Loki si ritrova coinvolto in una battaglia per l’anima della Time Variance Authority. Insieme a Mobius, Hunter B-15 e a una squadra di personaggi vecchi e nuovi, Loki naviga in un Multiverso in continua espansione e sempre più pericoloso alla ricerca di Sylvie, Judge Renslayer e Miss Minutes per comprendere su cosa significhi possedere il libero arbitrio e uno scopo glorioso“.

Tom Hiddleston interpreterà naturalmente il Dio dell’inganno, mentre è confermato anche il ritorno di Owen Wilson e Sophia DiMartino, così come l’arrivo della new entry Ke Huy Quan, reduce dalla vittoria dell’Oscar per Everything Everywhere All at Once. Jonathan Majors tornerà invece nel ruolo di Kang, anche se il suo personaggio non viene citato nel sinossi. La seconda stagione di Loki, infatti, dovrebbe fornire agli spettatori maggiori indizi su quello che sarà il suo futuro nell’MCU. Il debutto della nuova stagione è previsto su Disney+ per il 6 ottobre.

Napoleon: un nuovo video svela la performance di Joaquin Phoenix

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Napoleon: un nuovo video svela la performance di Joaquin Phoenix

Sony Pictures ha rilasciato un nuovissimo video di Napoleon per il prossimo dramma biografico sulla guerra di Ridley Scott. Nel video, Scott rivela perché ha arruolato il premio Oscar Joaquin Phoenix  per il ruolo principale del comandante militare francese. Il video anticipa l’autentica e appassionata interpretazione da protagonista di Joaquin Phoenix, mentre la candidata all’Oscar Vanessa Kirby parla di com’è girare con l’ attore Beau Is Afraid. Napoleon  uscirà nelle sale è previsto per il 23 novembre.

Napoleon: il cast del film con Joaquin Phoenix

Accanto a Phoenix, Napoleon vede Vanessa Kirby nei panni dell’imperatrice Joséphine, Tahar Rahim nei panni di Paul Barras, Ben Miles nei panni di Caulaincourt, Ludivine Sagnier nei panni di Theresa Cabarrus, Matthew Needham nei panni di Lucien Bonaparte, Youssef Kerkour nei panni del maresciallo Davout, Phil Cornwell nei panni di Sanson ‘The Bourreau, Edouard Philipponnat nei panni dello zar Alessandro, Paul Rhys nei panni di Talleyrand, John Hollingworth nei panni del maresciallo Ney, Gavin Spokes nei panni di Moulins e Mark Bonnar nei panni di Jean-Andoche Junot.

Ridley Scott dirige da una sceneggiatura di David Scarpa. Il film è una produzione congiunta tra la produzione di Apple Studios e Scott Free Productions. Ridley Scott e Joaquin Phoenix producono insieme a Kevin Walsh e Mark Huffam mentre Michael Pruss e Aidan Elliott sono i produttori esecutivi. Napoleon racconta l’epica ascesa e caduta dell’imperatore francese Napoleone Bonaparte, interpretato dal premio Oscar Joaquin Phoenix e diretto dal leggendario regista Ridley Scott. Il film ripercorre l’inarrestabile scalata al potere di Bonaparte attraverso la burrascosa relazione con il suo unico vero amore, Giuseppina, mostrando le visionarie strategie politiche e militari del grande condottiero in alcune delle scene di battaglia più realistiche e spettacolari mai realizzate.

La Fortuna è in un altro biscotto: clip dal film – Il redentore di Valdivia

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La Fortuna è in un altro biscotto è un’inedita dark comedy girata in Liguria, attraversando la costa di ponente e quella di levante e toccando numerosi comuni tra cui Santa Margherita Ligure, Rapallo, Vado Ligure, Savona, Genova, Imperia e molte altre province. La Fortuna è in un altro biscotto, opera prima del regista ligure Marco Placanica, esce al cinema il 5 ottobre distribuito da Ahora! Film.

La Fortuna è in un altro biscotto, la trama

Sullo sfondo degli affari che muovono una provincia portuale, Leo, un giovane orfano, prova a mantenere in vita l’attività̀ ereditata dal padre, malgrado la persecuzione di uno strozzino: Tonino Paffone, proprietario di un mediocre ristorante asiatico e aspirante intermediario nell’import-export per conto della malavita cinese. Leo è disposto a tutto pur di non perdere l’attività̀ di famiglia, persino rubare. La vittima prescelta per il furto è Manfredo Collini, facoltosissimo imprenditore, collezionista d’arte e aspirante sindaco nella lista “Famiglia Unita”. Ma il destino vuole che Federico, il figlio di Collini, e Virginia, la figlia di Tonino, abbiano una relazione.

L’esorcista – Il credente: nuovo video svela la preparazione del cast al film

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È stato rivelato un nuovissimo video di L’esorcista – Il credente (The Exorcist: Believer) per il prossimo sequel horror della Universal Pictures. Presenta il regista David Gordon Green con alcuni membri del cast principale, mentre discutono di com’è stato girare l’intenso climax del film. La featurette fornisce filmati dietro le quinte dell’attesissimo climax del sequel, che potrebbe comportare uno scontro tra i genitori e il demone che possiede le ragazze. Mostra Leslie Odom Jr. e il resto del cast che provano attentamente la sequenza emotiva, mentre Green li guida attraverso la sua visione. Dai un’occhiata alla featurette di L’esorcista – Il credente (The Exorcist: Believer):

Quello che sappiamo sul film L’esorcista – Il credente (The Exorcist: Believer)

Dalla morte della moglie incinta in un terremoto haitiano 12 anni fa, Victor Fielding ha cresciuto da solo la loro figlia Angela“, si legge nella sinossi. “Ma quando Angela e la sua amica Katherine scompaiono nel bosco, per poi ritornare tre giorni dopo senza alcun ricordo di ciò che è successo loro, si scatena una catena di eventi che costringerà Victor ad affrontare il punto più basso del male e, nel suo terrore, e disperazione, cerca l’unica persona viva che ha già assistito a qualcosa di simile: Chris MacNeil.

L’esorcista – Il credente (The Exorcist: Believer) è il seguito diretto del film horror originale, adattato dal romanzo di William Peter Blatty. David Gordon Green  dirigerà il film da una sceneggiatura che sta scrivendo insieme a Scott Teems, Danny McBride e Peter Sattler. Il film vede il ritorno della vincitrice dell’Oscar Ellen Burstyn, a cui si uniranno Leslie Odom Jr., Ann Dowd, Raphael Sbarge e Jennifer Nettles, con le nuove arrivate Lidya Jewett e Olivia Marcum. Il sequel è prodotto da Jason Blum, David Robinson e James Robinson, con Green, McBride, Couper Samuelson e Stephanie Allain come produttori esecutivi. È una coproduzione tra Blumhouse e Morgan Creek Production.

Blue Beetle in streaming sulle principali piattaforme!

Blue Beetle in streaming sulle principali piattaforme!

Dalla Warner Bros. Pictures arriva Blue Beetle (recensione), il film che segna il debutto sul grande schermo del supereroe della DC diretto da Ángel Manuel Soto, il protagonista è Xolo Maridueña nel ruolo che dà il  titolo al film, Blue Beetle, e in quello del suo alter ego, Jaime Reyes.

Il neolaureato Jaime Reyes torna a casa pieno di aspirazioni per il suo futuro ma scoprirà da subito che non è proprio come l’ha lasciata. Mentre cerca il suo scopo nel mondo, il destino fa sì che Jaime si ritrovi inaspettatamente in possesso di un’antica reliquia di biotecnologia aliena: lo Scarabeo. Jamie viene improvvisamente scelto dallo Scarabeo come suo ospite simbiotico e dotato di un’incredibile armatura capace di poteri straordinari e imprevedibili. Il suo destino cambierà per sempre e Jamie si trasformerà nel Supereroe Blue Beetle.

Al fianco di Maridueña (“Cobra Kai”) troviamo, Adriana Barraza (“Rambo: Last Blood”, “Thor”) nel ruolo della nonna di Jaime, Nana, Damían Alcázar (“Narcos”, “Narcos: Mexico”) in quello di suo padre, Raoul Max Trujillo (i film di “Sicario”, “Mayans M.C.”) come Carapax, con il Premio Oscar Susan Sarandon (“Monarch”, “Dead Man Walking”) come Victoria Kord e George Lopez (le saghe di “Rio” e “I Puffi”) nel ruolo di suo zio Rudy. Nel cast anche Elpidia Carrillo (“Mayans M.C.”, la saga di “Predator”) nel ruolo della madre, Bruna Marquezine (“Maldivas”, “God Save the King”) in quello di Jenny Kord, Belissa Escobedo(“American Horror Stories”, “Hocus Pocus 2”) nel ruolo della sorella di Jaime, Milagro, e Harvey Guillén (“What We Do in the Shadows”) che interpreta il Dott.Sanchez.

Soto (“Charm City Kings”, “The Farm”) dirige da una sceneggiatura di Gareth Dunnet-Alcocer (“Miss Bala”), basata sui personaggi DC. John Rickard e ZevForeman sono i produttori e Walter Hamada, Galen Vaisman e Garrett Grant sono i produttori esecutivi.

Il team creativo del regista che ha lavorato dietro le quinte include il direttore della fotografia Pawel Pogorzelski (“Midsommar”, “Hereditary”), lo scenografoJohn Billington (“Bad Boys for Life”), il montatore Craig Alpert (“Deadpool 2”, “The Lost City”), la costumista candidata all’Oscar Mayes C. Rubeo (“Jojo Rabbit”, i film di “Thor”), il supervisore agli effetti visivi Kelvin McIlwain (“The Suicide Squad”, “Aquaman”) e il compositore Bobby Krlic (“Midsommar”, la serie “Snowpiercer”). Una presentazione Warner Bros. Pictures, una produzione Safran Company, “Blue Beetle” è stato dstribuito nelle sale cinematografiche italiane da Warner Bros. Pictures.

La Casa dei Fantasmi in streaming dall’11 ottobre su Disney+

La Casa dei Fantasmi in streaming dall’11 ottobre su Disney+

Disney ha annunciato che La Casa dei Fantasmi, il film di successo ispirato alla classica attrazione del parco a tema, arriverà l’11 ottobre in streaming su Disney+ e sarà disponibile anche in digitale. La divertente avventura da brividi, che ha debuttato nelle sale italiane il 23 agosto, è diretta da Justin Simien ed è interpreta da un cast stellare che include LaKeith Stanfield, Tiffany Haddish, Owen Wilson, Danny DeVito, Rosario Dawson, Chase W. Dillon e Daniel Levy, con Jamie Lee Curtis e Jared Leto nel ruolo di The Hatbox Ghost.

L’11 ottobre i fan potranno anche aggiungere il film alla loro collezione digitale, quando La Casa dei Fantasmi sarà disponibile per l’acquisto presso tutti i principali rivenditori digitali, compresi Prime Video, Apple TV, Google Play & Rakuten TV, con esclusivi contenuti bonus dietro le quinte.  Casa dei Fantasmi racconta di una donna e di suo figlio che si rivolgono a un variegato gruppo di cosiddetti esperti spirituali per aiutarli a liberare la loro casa da intrusi soprannaturali. Il film è prodotto da Dan Lin e Jonathan Eirich, mentre Nick Reynolds e Tom Peitzman sono i produttori esecutivi.

Tex Week: una settimana con il ranger alla rinascente di Milano

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Tex Week: una settimana con il ranger alla rinascente di Milano

Tizzoni d’inferno! Sembra ieri ma sono passati 75 anni da quando, il 30 settembre 1948, debuttava in edicola il primo albo a striscia di Tex, il personaggio creato da Gianluigi Bonelli e realizzato graficamente da Aurelio Galleppini, destinato a diventare il più amato eroe del fumetto italiano e uno dei più longevi del fumetto mondiale.

Sergio Bonelli Editore celebra questo prestigioso traguardo in compagnia di Rinascente con la “Tex Week”: una settimana speciale dedicata al Ranger che si svolgerà presso la Rinascente Milano Piazza Duomo dal 3 al 9 ottobre per festeggiare un’icona capace di travalicare i confini del suo tempo, esaltare la bellezza della vita on the road, superare le frontiere e coinvolgere generazioni di lettori con le sue infinite storie.

Racconta Davide Bonelli, presidente di Sergio Bonelli Editore: “Quest’anno il nostro Tex compie 75 anni. Per questo vogliamo festeggiarlo con una settimana di iniziative, allestimenti ed eventi speciali dedicati a lui, proprio qui, a Milano, nella città di Sergio Bonelli Editore.  Assieme agli amici di Rinascente, appassionati di fumetti e preparatissimi sul mondo del Ranger e dei suoi pard, abbiamo pensato di offrire a tutti i fan di Aquila della Notte un’esperienza del tutto nuova, che speriamo possa conquistarli. L’augurio mio e di tutta la redazione di via Buonarroti è che durante la Tex Week chiunque visiti la Rinascente di piazza Duomo possa, per 7 giorni, sentirsi a Casa di Tex e celebrare con lui un compleanno sul sentiero dell’avventura. Il Ranger è un eroe sempre in viaggio. Il suo dura da 75 anni ma, come dimostrano i tantissimi lettori di ogni età, è un viaggio appena iniziato, come per ogni anniversario che si rispetti”.

Aggiunge Pierluigi Cocchini, AD di Rinascente: ““Siamo particolarmente orgogliosi di ospitare la Milano Tex Week e festeggiare i 75 anni del più famoso fumetto italiano: Rinascente Milano Duomo è il medium ideale per un magnifico take over dedicato ad Aquila della Notte e ai suoi famosissimi pard. Tex è stato il mio primo fumetto e ricordo perfettamente le bellissime sensazioni nell’attesa di una nuova uscita, nell’odore della carta fresca di stampa, nelle stupende storie che mi trascinavano nel mitico mondo del far west: desideravo “essere” Tex Willer, non solo leggerlo. Da adulto le emozioni continuano come e più di allora: mai avrei pensato che Tex potesse campeggiare fiero nelle 8 vetrine della Rinascente, occupare l’AIR SNAKE con i prodotti celebrativi dedicati, caratterizzare come un saloon il bar del piano basement ed organizzare un emozionante party in una delle più belle location al mondo: le terrazze di Rinascente Duomo. TEX, insieme al vecchio cammello KIT CARSON, il figlio KIT, l’iconico TIGER JACK e naturalmente gli indiani Navajos, stanno per invadere Milano. Occhio, potrebbero aggirarsi in città anche El Morisco, la Tigre Nera, Jim Brandon, Capitan Barbanera, Tom Devlin, Lefty, El Muerto e quei tizzoni d’inferno di Mefisto e Yama: nei prossimi giorni, prevedo frequenti scazzottate e lunghe cavalcate nella Monument Valley. Tanti auguri, incredibile satanasso!”.

Festa del Cinema di Roma: tre nuovi film in programma

Festa del Cinema di Roma: tre nuovi film in programma

Tre nuovi titoli entrano nel programma della Festa del Cinema 2023. Li annuncia la Direttrice Artistica Paola Malanga, con Gian Luca Farinelli, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, Direttrice Generale, Francesca Via Nella sezione Grand Public sarà presentato Gonzo Girl, film che segna l’esordio alla regia di Patricia Arquette, attrice di culto premiata con l’Oscar nel 2015 per Boyhood di Richard Linklater e interprete per cineasti come Tony Scott (Una vita al massimo), Tim Burton (Ed Wood) e David Lynch (Strade perdute). Gonzo Girl è ispirato all’omonimo romanzo autobiografico di Cheryl Della Pietra in cui la scrittrice racconta la sua folle esperienza come assistente di Hunter S. Thompson (l’autore di Paura e disgusto a Las Vegas), il padre del cosiddetto “gonzo journalism”, stile che combina elementi di giornalismo convenzionale, impressioni personali e artifici narrativi. Protagonisti di Gonzo Girl sono Willem Dafoe e Camila Morrone. 

La sezione Storia del Cinema ospiterà American Badass: A Michael Madsen Retrospective di Dominique Milano. Il documentario ripercorre la carriera di Michael Madsen dall’esordio sul grande schermo in film come Wargames – Giochi di guerra e Il migliore, passando per il successo di Thelma & Louise di Ridley Scott per giungere alle sue interpretazioni in alcuni capolavori di Quentin Tarantino come Le Iene, la saga di Kill Bill e The Hateful Eight. Il lungo viaggio alla scoperta dei suoi film, più di centosettanta, è reso possibile anche grazie alle testimonianze di tutti coloro che hanno lavorato con lui, fra i quali lo stesso Tarantino, John Travolta, Ron Perlman, Charlie Sheen e Daryl Hannah.

Nella sezione Freestyle si terrà l’anteprima di Lucio Amelio di Nicolangelo Gelormini. Lucio Amelio ha rappresentato una figura fondamentale per la scena artistica internazionale: è stato lui che nel 1980 ha messo Andy Warhol – il maggior esponente della pop art americana – in contatto con l’artista tedesco Joseph Beuys; ed è stato lui che, solo pochi mesi dopo questo memorabile incontro, ha riunito i più famosi artisti visivi del mondo nella sua città natale, Napoli, colpita dalle conseguenze di un terribile terremoto. Attraverso le interviste dirette e il materiale d’archivio, il documentario indaga lo spirito cangiante di Lucio Amelio: da un lato l’anfitrione devoto agli artisti, il pioniere delle nuove correnti del Novecento, il propugnatore delle teorie e il centro del dibattito poetico; dall’altro il businessman e genio partenopeo che ha colto le occasioni e letto la realtà per conquistare il mondo con Napoli e far conquistare Napoli dal mondo.

GONZO GIRL di Patricia Arquette, Stati Uniti, 2023, 107’

Cast: Willem Dafoe, Camila Morrone, Patricia Arquette, Elizabeth Lail, Ray Nicholson, Leila George, James Urbaniak – All’inizio degli anni ’90 Aley, giovane aspirante scrittrice che si guadagna da vivere come barista, accetta di assistere Walker Reade, il padre del giornalismo gonzo (quello in cui giocano un ruolo decisivo e innovativo le percezioni personali dell’autore) nella stesura del suo nuovo romanzo, che è in panne. Ambientato nella casa dello scrittore tra le Montagne Rocciose e ispirato al romanzo in cui Cheryl Della Pietra racconta la sua esperienza con Hunter S. Thompson (l’autore di Paura e disgusto a Las Vegas), l’esordio nella regia di Patricia Arquette (bionda icona di fine millennio con Una vita al massimo, Strade perdute, Boyhood, la serie Medium e tanti altri) è immerso nel caos, negli eccessi, nel carattere “bigger than life” di Reade (Willem Dafoe), delle donne che lo circondano (Camila Morrone è Aley, Arquette la segretaria), di amici, manager, editori. Sulfureo, ricorda il cinema USA anni ’70. 

AMERICAN BADASS: A MICHAEL MADSEN RETROSPECTIVE di Dominique Milano, Stati Uniti, 2022, 84’ | Doc |

La prima volta che si fece notare, tutto sommato, era un brav’uomo, anche se non aveva capito niente della sua compagna Louise (Thelma & Louise, 1991). Ma un anno dopo, nel 1992, ecco lo psicopatico rilassato e molleggiato che balla Stuck in the Middle With You degli Stealers Wheel con un rasoio in mano, pronto a colpire il poliziotto legato a una sedia nell’hangar di Le iene: indimenticabile, folle Mr. Blonde, il grande Michael Madsen, volto imperscrutabile e corpo dirompente in altri film di Tarantino (la saga di Kill BillHateful Eight) e non solo. Il documentario di Dominique Milano ne ripercorre la carriera, attraverso i suoi film (più di centosettanta) e le testimonianze di tutti quelli che hanno lavorato con lui. 

LUCIO AMELIO di Nicolangelo Gelormini, Italia, 2023, 75’ | Doc |

Lucio Amelio ha rappresentato una figura fondamentale per la scena artistica internazionale: è stato lui che nel 1980 ha messo Andy Warhol – il maggior esponente della pop art americana – in contatto con l’artista tedesco Joseph Beuys; ed è stato lui che, solo pochi mesi dopo questo memorabile incontro, ha riunito i più famosi artisti visivi del mondo nella sua città natale, Napoli, colpita dalle conseguenze di un terribile terremoto. In quell’occasione, i più grandi nomi dell’arte mondiale hanno rappresentato la tragedia e dato il loro apporto alla ricostruzione, creando il documento di un’epoca: la mostra “Terrae Motus”. Amelio è stato il deus-ex-machina e il genio, il mago che ha reso possibile l’impossibile.

DCU: James Gunn anticipa altri annunci ora che lo sciopero della WGA è terminato

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Il co-CEO dei DC Studios, James Gunn, ha recentemente comunicato ai fan del franchise di aspettarsi ulteriori annunci riguardanti l’Universo DC ora che lo sciopero della Writers Guild of America è terminato. Rispondendo a un fan su Threads, Gunn ha infatti rivelato che dovrebbe ora essere in grado di condividere nuove notizie sulla DCU. “Non so nemmeno a che punto siamo con il tutto, dato che non ho potuto parlare con gli sceneggiatori mentre era in corso lo sciopero“, ha spiegato.

Anche se sono molto soddisfatto del risultato, lo sciopero è stato sicuramente una vera scossa nel processo, quindi dovrò vedere a che punto siamo con i vari progetti nelle prossime due settimane. Ma sì, immagino che usciranno più notizie in un futuro non troppo lontano.“, ha poi aggiunto il regista, il cui Superman: Legacy atteso in sala per l’11 luglio 2025 aprirà ufficialmente il DCU. Con lo sciopero degli attor ancora in corso, gli annunci di Gunn potrebbero riguardare presumibilmente la presenza di determinati registi e/o scrittori per i progetti ad ora annunciati.

Al momento, la maggior parte dei progetti DCU confermati è ancora senza un regista/sceneggiatore, eccetto per Superman: Legacy scritto e diretto dallo stesso Gunn, Swamp Thing scritto e diretto da James Mangold e The Brave and the Bold diretto da Andy Muschietti. Non resta dunque che attendere le prossime settimane per scoprire quali annunci Gunn intende fare e quali sorprese ha dunque in serbo per il suo chiacchieratissimo riavvio del DC Universe al cinema.

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Omar Sy: 10 cose che non sai sull’attore

Omar Sy: 10 cose che non sai sull’attore

Da ormai più di un decennio, Omar Sy è uno dei più popolari attori francesi in attività, dimostratosi capace anche di oltrepassare i confini nazionali per prendere parte a prestigiosi progetti di produzione statunitense. È così arrivato a guadagnare una grandissima popolarità presso pubblici diversi, che lo apprezzano per il suo naturale talento nel passare dalla commedia al dramma, senza dimenticare anche gli altri generi, fornendo sempre interpretazioni di alto livello.

Ecco 10 cose che forse non sai di Omar Sy.

Omar Sy: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. Il primo film in cui Sy ha recitato è stato La Tour Montparnasse (2001), per poi prendere parte a diversi film francesi fino a Troppo amici (2009) e Quasi amici – Intouchables (2011), che lo consacrano a livello internazionale. Da quel momento ha recitato in film come Due agenti molto speciali (2012), Mood Indigo – La schiuma dei giorni (2013), X-Men – Giorni di un futuro passato (2014), Samba (2014), Jurassic World (2015), Il sapore del successo (2015), Mister Chocolat (2016), Inferno (2016), Famiglia all’improvviso – Istruzioni non incluse (2016), Wolf Call – Minaccia in alto mare (2019), Il richiamo della foresta (2020), Il principe dimenticato (2020), Jurassic World – Il dominio (2022) e Io sono tuo padre (2022). Dal 2021, invece, per Netflix ricopre il ruolo di protagonista nella serie Lupin.

2. Ha lavorato come doppiatore. Un’altra attività che Sy porta avanti da anni è quella del doppiaggio. Ha infatti dato voce – nelle edizioni francesi – a personaggi dei film Surf’s Up – I re delle onde (2007), Bolt – Un eroe a quattro zampe (2008), Arthur e la vendetta di Maltazard (2009), Mune – Il guardiano della luna (2015), Angry Birds – Il film (2016), Il viaggio di Norm (2016), Sahara (2017), Arctic – Un’avventura glaciale (2019) e Soul (2020). Ha poi dato voce al Transformers Hot Rod in Transformers – L’ultimo cavaliere (2017).

3. È anche sceneggiatore e produttore. Oltre a lavorare come attore, Sy ha avuto modo anche di partecipare in qualità di scrittore ad alcune sceneggiature. Ciò è avvenuto per la serie comedy Omar et Fred (2001), per il film televisivo La vraie vie d’Omar & Fred (2009) e per la serie SAV de emissions (2010-2012). È poi invece stato produttore per i film Samba, Il viaggio di Yao (2018) e per Io sono tuo padre. Ha infine svolto il ruolo di produttore artistico per alcuni episodi della serie Lupin.

Quasi Amici
Omar Sy in Quasi amici

 

 

Omar Sy in Quasi amici

4. Il personaggio è stato modificato per lui. Per il film Quasi amici, sebbene il “Driss” nella vita reale fosse un giovane algerino chiamato Abdel, i registi Éric Toledano e Olivier Nakache hanno cambiato la nazionalità del personaggio in senegalese, poiché si erano divertiti a lavorare con Omar Sy in Troppo amici, e volevano davvero che interpretasse la parte. Anche Sy, in ogni caso, ha vissuto l’esperienza di vivere nelle povere periferie francesi, proprio come Driss, immedesimandosi dunque subito nel personaggio.

5. Ha vinto un prestigioso riconoscimento. Grazie alla sua interpretazione di Bakari “Driss” Bassari in Quasi amici, Sy si è consacrato come uno dei più brillanti attori francesi della sua generazione, arrivando inoltre a vincere l’ambito premio César (l’Oscar francese) come Miglior attore. In quell’edizione, quella del 2012, egli vinse il premio battendo il candidato più favorito, ovvero Jean Dujardin per The Artist, il quale per la sua interpretazione in quel film ha invece vinto il premio Oscar.

Omar Sy in Io sono tuo padre

6. Inizialmente doveva ricoprire un altro ruolo. Ambientato durante la prima guerra mondiale, il film racconta di un padre che si arruola nell’esercito francese per stare con il figlio diciassettenne, reclutato contro la sua volontà. Il progetto è rimasto per anni in attesa di essere realizzato e inizialmente Sy avrebbe dovuto interpretare il ruolo del figlio. Con il passare degli anni l’attore divenne però troppo vecchio per il ruolo, meditando dunque di abbandonare il film. Alla fine, però, accettò di assumere il ruolo del padre.

Omar Sy Io sono tuo padre
Omar Sy in Io sono tuo padre

Omary Sy in Lupin

7. Conosceva il personaggio. Nella serie Netflix Lupin, Sy interpreta Assane Diop, un uomo che cerca di vendicare la morte del padre ispirandosi alle avventure di Arsenio Lupin. L’attore ha dichiarato che naturalmente conosceva il personaggio di Lupin prima di recitare nella serie, specificando però che il suo primo vero incontro con Lupin si è verificato grazie al Giappone, ai manga e alla serie d’animazione ispirata a Lupin lì realizzate.

8. Era interessato a raccontare Lupin oggi. Nell’approcciarsi al progetto, Sy ha affermato che ciò che lo interessava di più era costruire un personaggio attraverso cui poter esaltare le caratteristiche e le problematiche del suo contesto storico, proprio come avveniva con il personaggio di Maurice Leblanc. Ha così spinto affinché si sviluppasse un protagonista attraverso cui far emergere temi come la lotta di classe nella Francia dei nostri giorni.

Omar Sy: chi è sua moglie

9. È sposato. Il 5 luglio 2007, dopo dieci anni di relazione, Sy ha sposato Hélène, madre dei suoi cinque figli, a Tremblay-sur-Mauldre. Hélène gestisce CéKeDuBonheur, un’organizzazione no-profit che sostiene i reparti pediatrici degli ospedali francesi, e Siyah Organics, un’azienda senegalese-americana di integratori alimentari biologici. La famiglia risiedeva a Montfort-l’Amaury, un comune dell’Île-de-France, ma dal 2012 si è trasferita a Los Angeles.

Omar Sy: età e altezza dell’attore

10. Omar Sy è nato il 20 gennaio 1978, a Trappes, Francia. L’attore è alto 1,90 metri.

Fonte: IMDb

Daniel Radcliffe ricorda l’attore Michael Gambon

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Daniel Radcliffe ricorda l’attore Michael Gambon

Daniel Radcliffe ha recentemente reso omaggio a Michael Gambon, l’attore che ha interpretato Silente nella seconda metà della serie di Harry Potter e che è morto la scorsa settimana. Intervenendo durante l’annuale Business of Broadway Breakfast di Variety, Radcliffe ha parlato brevemente di Gambon e ha elogiato l’attore. Radcliffe ha detto che non hanno mai parlato del loro amore per il teatro, nonostante entrambi abbiano una lunga storia nel mondo di Broadway. Invece, ha detto Daniel Radcliffe, i due parlava spesso di altri hobby.

“La cosa meravigliosa di Michael è che non era un attore con cui si parlava di recitare“, ha detto Daniel Radcliffe. “La sua vera passione era restaurare le pistole da duello italiane del XIX secolo.” Daniel Radcliffe ha continuato sottolineando che la capacità di Michael Gambon di passare da un’emozione all’altra è stata incredibile, sottolineando che “sa di dare il meglio di sé quando è più giocoso. La sua capacità di commuoversi non era seconda a nessuno“, ha continuato l’attore.

Michael Gambon ha avuto una prolifica carriera di attore

Michael Gambonn è morto la scorsa settimana all’età di 82 anni. Per molti pubblici più giovani, sarà ricordato soprattutto per aver interpretato Albus Silente nella serie di Harry Potter. Tuttavia, Gambon ha avuto anche una prolifica carriera di attore nei teatri e sul palco. La sua prima interpretazione professionale fu una produzione del 1962 dell’Otello di William Shakespeare. Successivamente è stato assunto dalla National Theatre Company di Laurence Olivier e ha poi recitato in numerose altre opere di Shakespeare, tra cui Amleto e Macbeth. Ha vinto tre Olivier Awards nel corso della sua carriera ed è stato nominato per un Tony Award nel 1997.

Anche il debutto cinematografico di Gambon è stato Otello, uscito nel 1965 e diretto da Olivier. Ha continuato a recitare negli anni ’70 e ’80, recitando infine in film come The Insider del 1999, Sleepy Hollow del 1999, Open Range del 2003 e Le avventure acquatiche con Steve Zissou del 2004, tra molti altri. Gambon ha assunto il ruolo di Albus Silente dopo che Richard Harris, che interpretava il personaggio nei primi due film di Harry Potter, è morto nel 2002. Dopo la sua prima interpretazione come Silente in Harry Potter e il prigioniero di Azkaban del 2004, Gambon ha continuato a riprendere il ruolo di Albus Silente per il resto del franchise fino all’ultimo capitolo è Harry Potter e i Doni della Morte – Parte II del 2011.

Killers of the Flower Moon: un nuovo video presenta l’Ernest Burkhart di Leonardo DiCaprio

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La Paramount Pictures ha pubblicato un altro video di Killers of the Flower Moon, il prossimo film drammatico di Martin Scorsese, con protagonisti i collaboratori di lunga data Leonardo DiCaprio e Robert De Niro. L’uscita del film nei cinema è prevista per il 19 ottobre, distribuita in Italia da 01 Distribution, seguita dal suo debutto su Apple TV+ in una data successiva non ancora annunciata.

Il nuovo contributo mette in risalto il personaggio di Ernest Burkhart interpretato da  Leonardo DiCaprio, che viene incaricato da suo zio di sposare la Mollie Kyle di Lily Gladstone nel tentativo di corteggiarla per la ricchezza della sua famiglia. Prende in giro le cose orribili che è disposto a fare per soldi e come ciò influenzerà il suo rapporto con sua moglie. Guarda il video di Killers of the Flower Moon qui sotto:

Killers of the Flower Moon, il film

Oltre a dirigere, Martin Scorsese ha scritto la sceneggiatura con Eric Roth, co-sceneggiatore di Dune e A Star is BornLeonardo DiCaprio interpreta Ernest Burkhart, il nipote di un potente allevatore locale interpretato da Robert De Niro, mentre Lily Gladstone interpreta la moglie Osage Mollie e Jesse Plemons è Tom White, l’agente dell’FBI incaricato di indagare sugli omicidi. Il cast include anche Brendan Fraser e John Lithgow.

Killers of the Flower Moon riunisce ancora una volta Martin Scorsese con i collaboratori di lunga data Leonardo DiCaprio e Robert De Niro. Insieme a loro ci sono l’attore premio Oscar Brendan Fraser, Jesse Plemons, Lily Gladstone, Tantoo Cardinal, Jason Isbell, Sturgill Simpson, Louis Cancelmi, William Belleau, Tatanka Means, Michael Abbott Jr., Pat Healy, Scott Shepherd e molti altri. La pellicola è diretto e prodotto da Martin Scorsese. Il film è una produzione di Apple Studios, Imperative Entertainment e Appian Way Productions, con Dan Friedkin e Bradley Thomas come produttori.

Il mondo dietro di te: teaser trailer del film con Julia Roberts e Mahershala Ali

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Netflix ha diffuso il teaser trailer di Il mondo dietro di te, il nuovo film Originale Netflix diretto da Sam Esmail con protagonisti Julia Roberts e Mahershala Ali in arrivo dall’8 dicembre su Netflix.

Una vacanza di famiglia viene sconvolta da due estranei sopraggiunti nel cuore della notte per sfuggire a un cyberattacco che diventa sempre più terrificante, obbligando tutti a venire a patti con il proprio ruolo in un mondo prossimo al collasso.

La trama di Il mondo dietro di te

In questo thriller apocalittico dal premiato sceneggiatore e regista Sam Esmail (Mr. Robot), Amanda (il premio Oscar Julia Roberts) e il marito Clay (il candidato agli Oscar Ethan Hawke) affittano una casa di lusso per un fine settimana con i figli Archie (Charlie Evans) e Rose (Farrah Mackenzie). La vacanza viene subito sconvolta dall’arrivo di notte di due sconosciuti: G.H. (il premio Oscar Mahershala Ali ) e la figlia Ruth (Myha’la), che li informano di un misterioso cyberattacco e vogliono rifugiarsi nella casa di cui dicono di essere i proprietari. Le due famiglie fanno il punto del disastro che incombe e che diventa sempre più terrificante, obbligandoli a venire a patti con il loro ruolo in un mondo prossimo al collasso. Il film è tratto dal romanzo – candidato ai National Book Award – di Rumaan Alam, Il mondo dietro di te, ed è prodotto da Esmail Corp e Red Om Films. La produzione esecutiva è di Higher Ground Productions.

Apple TV+ ha svelato il trailer di Messi Meets America

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Apple TV+ ha svelato il trailer di Messi Meets America

Oggi Apple TV+ ha svelato il trailer di Messi Meets America, il nuovo documentario in sei parti che racconta il dietro le quinte di questo nuovo capitolo della carriera da record di Messi. Dopo oltre vent’anni indimenticabili di eccellenza calcistica, primati inarrivabili raggiunti tra Barcellona e Paris Saint-Germain, e dopo aver vinto la Coppa del Mondo FIFA Qatar 2022 con la nazionale di calcio argentina, Leo Messi ha preso una decisione epocale che ha cambiato per sempre il volto del calcio in Nord America, unendosi alla Major League Soccer e all’Inter Miami CF. Grazie a un accesso senza precedenti a Messi e alla sua nuova famiglia dell’Inter Miami CF, “Messi Meets America” porta gli spettatori dietro le quinte della vita e della carriera del più grande giocatore mai sceso in campo, osservandolo condurre la sua nuova squadra alla conquista del titolo in Coppa di Lega e oltre.

Dal record di sold out registrato in tutta l’America a una velocità impressionante, all’incredibile gol vincente segnato all’ultimo minuto della sua prima partita, ai momenti trascorsi con i suoi compagni di squadra dell’Inter Miami CF, la serie racconta l’immersione di Leo in America, la trasformazione dell’Inter Miami CF e, soprattutto, l’impatto che sta attualmente avendo sul calcio in Nord America, mentre la “Messi Mania” attraversa l’intero continente.

Messi Meets America è prodotto esecutivamente dal vincitore dell’Emmy Tim Pastore (“Free Solo – Sfida estrema”, “Jane”), dai vincitori dell’Emmy e del Tony Award Patrick Milling Smith e Brian Carmody, e dal vincitore dell’Emmy Matt Renner (“Free – Sfida estrema”, “Limitless con Chris Hemsworth“) di SMUGGLER Entertainment, insieme a Scott Boggins (“The Circus”, “24/7”). La serie è prodotta per Apple da SMUGGLER Entertainment e realizzata in associazione con la Major League Soccer.

Reptile: la spiegazione del finale del film Netflix

Reptile: la spiegazione del finale del film Netflix

Uno dei generi più popolari su Netflix è senza dubbio quello del thriller. Solo di recente, titoli come Fair Play, Il morso del coniglio, Infiesto o Paradise si sono affermati come tra i più visti di questo genere sulla piattaforma. Ad essi si aggiunge ora anche Reptile (qui la recensione), debutto alla regia di un lungometraggio di Grant Singer, il quale si era però già distinti per aver diretto diversi video musicali e un film documentario, Shawn Mendes: In Wonder (2020). Con questo suo primo film di fiction, Singer porta ora lo spettatore a confrontarsi con un caso dove le apparenze non fanno che ingannare nel corso dell’intero racconto.

Il film, una storia originale che ma presenta alcune somiglianze con l’omicidio irrisolto dell’agente immobiliare canadese Lindsay Buziak, presenta infatti una situazione apparentemente canonica, la quale va però poi ad arricchirsi di sempre più dettagli ed elementi che spingono a mettere in discussione quanto fino a quel momento visto. Per tutti gli appassionati di questo genere, Reptile è dunque il film da vedere in questo momento, che oltre alla sua storia ambigua offre anche interpretazioni di ottimo livello da parte di interpreti eccezionali.

Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Per chi ha già visto il film o per chi non teme gli spoiler, si entrerà poi nel dettaglio del racconto per una spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le procedure da seguire per poter vedere Reptile in streaming su Netflix.

Reptile Benicio del Toro Alicia Silverstone

La trama e il cast di Reptile

Il racconto del film si svolge in una tranquilla città del New England, dove però un giorno una giovane agente immobiliare di nome Summer viene assassinata. I principali indiziati sono tre: Will Grady, collega e fidanzato della vittima; Sam Gifford, il suo ex con cui era ancora sposata e che fa lo spacciatore; e infine Eli Phillips, un uomo inquietante e dai comportamenti ossessivi nei confronti di Will. Il caso si rivela particolarmente complesso e viene dunque affidato al detective Tom Nichols, il quale però nel tentativo di arrivare alla verità, si troverà a dover mettere dura prova tutte le sue certezze.

Ad interpretare il protagonista, vi è l’attore premio Oscar Benicio del Toro, il quale ha anche partecipato al processo di scrittura del film, venendone dunque accreditato come co-sceneggiatore. Accanto a lui, nel ruolo di sua moglie Judy vi è invece l’attrice Alicia Silverstone. Summer è interpretata dall’attrice italiana con cittadinanza statunitense Matilde Lutz, mentre i sospettati Will, Sam ed Eli sono rispettivamente interpretati da Justin Timberlake, Karl Glusman e Michael Pitt. Recitano poi nel film gli attori Eric Bogosian nei panni del capitano di polizia Robert Allen e Domenick Lombardozzi in quelli dell’agente Wally.

Justin Timberlake nei panni di Will Grady in Reptile. Cr. Daniel McFadden/Netflix ©2023

La spiegazione del finale di Reptile e il significato del titolo

Il finale del film offre una risposta alla domanda “Chi ha ucciso Summer?”, lasciando però volutamente irrisolte alcune questioni, così da fornire allo spettatore un finale ambiguo sui cui riflettere e cercare di costruirsi una propria opinione. Ma andiamo con ordine. Nel terzo atto di Reptile, viene rivelato che Summer è stata uccisa da Will per impedirle di parlare all’FBI di una truffa che coinvolge ogni livello del dipartimento di polizia a cui fa capo Nichols. La cosa viene allo scoperto quando Nichols inizia a trovare sospetto Summer vendesse case per un’agenzia immobiliare senza però ricevere alcuna commissione per le vendite.

Queste vendite facevano infatti parte di un piano di riciclaggio di droga architettato dall’agente Wally e dalla maggior parte della polizia del dipartimento. Summer aveva però iniziato a chiamare l’FBI per prepararsi a dire loro la verità sul fatto che la White Fish era una società di comodo ma Will, scoprendo cosa aveva intenzione di fare, la uccide prima che possa rivelare quel sistema corrotto. Nichols scopre infine la truffa quando riconosce un pacco di eroina sequestrato nella proprietà dell’ex marito di Summer come lo stesso apparso in un’altra operazione antidroga.

Ben presto deduce quindi che Summer era l’intermediario dei Grady e che una telefonata da lei fatta all’FBI era un tentativo di informare sul suo ragazzo e sua madre, senza coinvolgere il dipartimento di polizia, a sua volta complice. Scoprendo ciò, Nichols può dunque procedere alla risoluzione del caso, smontando il giro di riciclaggio che Summer aveva cercato di denunciare. Nei momenti finali del film, dunque la sessione di golf di Grady viene interrotta dai federali, che lo arrestano e pongono fine alla vicenda una volta per tutte.

Alla luce di ciò, perché il film si chiama Reptile? La risposta ce la fornisce lo stesso regista, che ha dichiarato che “nel film i personaggi vengono introdotti come una cosa e si rivelano essere qualcos’altro. Si verifica una mutazione della loro pelle e dunque Reptile, rettile, sembrava una metafora appropriata“. Allo stesso tempo, come qualsiasi cosa abbia che sangue freddo, questi personaggi-rettili risultano essere degli abili strateghi, capaci di operare in modo malvagio senza la minima preoccupazione morale.

Il trailer di Reptile e come vedere il film su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di Reptile unicamente grazie alla sua presenza nel catalogo di Netflix, dove attualmente è al 2° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di accedere al catalogo e di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nella piattaforma.

Fonti: IMDb, Netflix

Attacco al potere 2: trama e cast del film con Gerard Butler

Attacco al potere 2: trama e cast del film con Gerard Butler

Con il film del 2013 Attacco al potere – Olympus Has Fallen, il regista Antoine Fuqua aveva portato sul grande schermo il racconto di un attentato terroristico al principale centro del potere degli Stati Uniti, ovvero la Casa Bianca. Affermatosi come un grande successo, nel 2016 è stato poi realizzato un Attacco al potere 2 (qui la recensione), il cui titolo originale è London Has Fallen. Come questo lascia intuire, alla base della vicenda vi è ora la capitale dell’Inghilterra, obiettivo di un nuovo attacco terroristico, per un film ricco di azione, esplosioni e grande ritmo. A dirigere questo non vi è però Fuqua, sostituito dal regista iraniano Babak Najafi.

Anche questo sequel si è affermato come un vero e proprio blockbuster filo-statunitense simile sotto più punti di vista a titoli simili realizzati negli anni Ottanta e Novanta. Si costruisce così la vicenda di un uomo pronto a tutto pur di affermare i valori della giustizia, della libertà e della pace ad ogni costo. Di natura quasi supereroica, il protagonista è il diretto discendente di personaggi come il John McClane interpretato da Bruce Willis nella saga di Die Hard. Anche se accusato anche di sfruttare la paura derivata dagli attacchi terroristi del 2015, il film si è comunque affermato come un buon successo.

Con un incasso di oltre 200 milioni di dollari, Attacco al potere 2 ha confermato l’interesse verso questo format, permettendo poi la realizzazione nel 2019 di Attacco al potere 3 – Angel Has Fallen. Un ulteriore capitolo, attualmente intitolato Night Has Fallen, sembra ora essere in lavorazione, per quella che diventa dunque a tutti gli effetti una saga. Prima di intraprendere una visione del secondo film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama del film Attacco al potere 2

Il film vede di nuovo in azione gli stessi protagonisti che si muovono nei piani alti del potere statunitense. Questi sono il presidente americano Benjamin Asher, il vicepresidente Allan Trumbull, il capo dei servizi segreti Lynne Jacobs e l’uomo chiave della scorta del presidente, tale Mike Banning. Tutto ha inizio quando la morte totalmente inaspettata del primo ministro britannico costringe il presidente a presenziare ai funerali di Stato. L’evento, tuttavia, si rivela ben presto essere una trappola organizzata dal terrorista e trafficante d’armi Aamir Barkawi, che ha giurato vendetta per l’eccidio della sua famiglia.

Per portarla a termine non esita ad uccidere tutti i capi di Stato presenti alla cerimonia. Solo il presidente americano riesce a salvarsi, grazie all’intervento, risoluto ed essenziale, di Mike. Ma la strada verso la salvezza è lastricata di ostacoli e minacce d’ogni tipo. L’agente Banning dovrà infatti partecipare ad una vera e propria corsa contro il tempo, cercando di individuare e fermare Barkawi prima che possa compiere una nuova strage. Con la paura sempre più dilagante di quanto può accadere da un momento all’altro, l’uomo si troverà così a dover fronteggiare situazioni estremamente pericolose. Obiettivo primario è salvare i suoi cari e il presidente.

Attacco al potere 2 film

Attacco al potere 2: il cast del film

Ad interpretare nuovamente il ruolo dell’agente Mike Banning vi è l’attore Gerard Butler, che riprende così il ruolo per la seconda volta. Particolarmente devoto al personaggio, egli si allenò anche in questo caso al fine di poter eseguire quante più acrobazie senza dover ricorrere a controfigure. Ad interpretare il presidente degli Stati Uniti Benjamin Asher vi è nuovamente l’attore Aaron Eckhart, noto anche per lungometraggi come Thank You for Smoking e Il cavaliere oscuro. Per lui questo è stato l’ultimo film in cui compare in tale ruolo, non avendolo poi ripreso per il terzo capitolo. Nel film compaiono poi anche gli attori Alon Moni Aboutboul nei panni del terrorista Aamir Barkawi e Robert Forster in quelli del Generale dell’esercito Edward Clegg.

Il premio Oscar Morgan Freeman riprende i panni del vicepresidente Allan Trumbull, affermando di aver accettato nuovamente la parte unicamente per il ricco compenso offertogli. Per via di altri impegni, però, Freeman si è trovato a dover girare tutte le sue scene in breve tempo, spesso non comparendo in scena con gli altri attori. Angela Bassett, interprete del capo dei servizi segreti Lynne Jacobs, non ha infatti avuto neanche una scena da dividere con Freeman, nonostante avesse accettato di partecipare al film proprio per poter recitare con il premio Oscar. Completano il cast Jackei Earle Haley nel ruolo di deputato della Casa Bianca Mason, e Melissa Leo in quello della segretaria alla difesa Ruth McMillan.

Il trailer di Attacco al potere 2 e dove vedere il film in streaming e in TV

In attesa di vedere il terzo capitolo, è possibile fruire del secondo film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Attacco al potere 2 è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Infinity, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 2 ottobre alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Allison Janney: 10 cose che non sai sull’attrice

Allison Janney: 10 cose che non sai sull’attrice

Ad alcuni il nome Allison Janney potrà non dire molto, ma è bene sapere che si parla di una delle più talentuose attrici della sua generazione, che vanta una lunga carriera ricca di titoli di successo tra cinema e TV, oltre ad innumerevoli premi di grande prestigio vinti, tra cui un Oscar. Negli ultimi anni Janney ha poi conosciuto una sempre maggior popolarità anche grazie ad opere più commerciali che le hanno permesso di farsi conoscere presso un pubblico sempre più vasto. Ruolo dopo ruolo, inoltre, l’attrice continua a dimostrare di essere un puro talento della recitazione.

Ecco 10 cose che forse non sai di Allison Janney.

Allison Janney: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. L’attrice ha iniziato a recitare per il cinema negli anni Novanta, apparendo in film come Wolf – La belva è fuori (1994), Miracolo nella 34ª strada (1994), Celebrity (1998) e American Beauty (1999). In seguito ha preso parte a film come The Hours (2002), Hairspray – Grasso è bello (2007), Juno (2007), The Help (2011), Una bugia di troppo (2012), Professore per amore (2014), Tammy (2014), La ragazza del treno (2016) e Tonya (2017), grazie a cui si consacra. In seguito ha recitato in Ma (2019), Bombshell – La voce dello scandalo (2019), To Leslie (2022), Lou (2022) e The Creator (2023).

2. È nota per alcune popolari serie TV. Oltre che al cinema, Janney si è dedicata molto anche alla televisione, recitando in diverse celebri serie TV. In particolare si ricorda la sua partecipazione a West Wing – Tutti gli uomini del Presidente (1999-2006), grazie alla quale ha ottenuto grande popolarità, vincendo importanti premi. Ha in seguito preso parte in qualità di guest star ad episodi di serie quali Due uomini e mezzo (2007), Lost (2010), Masters of Sex (2013-2016) e Il metodo Kominsky (2019). Un’altra serie per cui è nota è però Mom, dove ha recitato dal 2013 al 2021.

3. È anche doppiatrice. Nel corso del tempo l’attrice ha però avuto modo di recitare non solo in carne ed ossa davanti la macchina da presa, ma anche con la semplice voce, partecipando al doppiaggio di diversi film animati. Ha infatti doppiato il personaggio Diva in Alla ricerca di Nemo (2003), Gladys Sharp in La gang del bosco (2006), Mrs. Grunion in Mr. Peabody e Sherman (2014), Madge Nelson in Minions (2015) e di nuovo Diva in Alla ricerca di Dory (2016). Nel 2019 ha invece fornito la propria voce al personaggio Margaux Needler in La famiglia Addams.

Allison Janney Tonya
Allison Janney in Tonya

Allison Janney in Mom

4. È l’unico membro del cast a recitare in ogni episodio. Nella popolare serie Mom, l’attrice ricopre il ruolo di Bonnie Plunkett, madre della protagonista Christy, con la quale ha però un rapporto piuttosto complicato. La serie si compone di 8 stagioni per un totale di 170 episodi, con Janney che compare in ognuno di essi, senza averne mai saltato uno. Ciò fa di lei l’unico membro del cast di Mom ad aver recitato in ogni episodio, un traguardo che neanche l’iniziale protagonista, Anna Faris, interprete di Christy può vantare, avendo lasciato la serie alla fine della settima stagione.

5. Per la sua interpretazione ha ricevuto importanti riconoscimenti. Grazie alla sua interpretazione, Janney ha potuto guadagnare ancor più popolarità e riconoscimenti di quelli fino a quel momento già in suo possesso.  Ha infatti vinto due Primetime Emmy Awards consecutivi come Miglior attrice non protagonista in una serie comedy nel 2014 e 2015, venendo poi nominata nel 2016 nella medesima categoria, mentre nel 2017 e nel 2018 è stata nominata come Miglior attrice protagonista in una serie comedy.

Allison Janney in Lost

6. È apparsa in un episodio della celebre serie. Nel maggio del 2010 l’attrice è apparsa nel quattordicesimo episodio della sesta stagione della serie televisiva ABC Lost, interpretando la madre adottiva di Jacob e dell’Uomo in nero. Si tratta di un personaggio quantomai misterioso e importante ai fini della comprensione del finale della serie. La stessa Janney ha in seguito ammesso di essere rimasta confusa dalla natura del suo personaggio e dal finale stesso di Lost, pur avendo avuto un ruolo attivo nella definizione di esso.

Allison Janney Lou film 2022
Allison Janney in Lou

Allison Janney in Lou

7. Lou è il film che attendeva da tempo. Nel corso della sua carriera Janney si è distinta per interpretazioni molto diverse in opere altrettanto diverse. Eppure, quando le è stato proposto di recitare da protagonista nel thriller d’azione Lou, l’attrice ha capito di aver atteso quel tipo di progetto da molto tempo. Questo perché il film le ha dato l’occasione di cimentarsi con un vero e proprio ruolo d’azione, con un personaggio di poche parole ma azioni concrete. Per il ruolo, si è inoltre addestrata nel combattimento e nell’uso di armi da fuoco.

Allison Janney, premio Oscar per Tonya

8. Ha vinto un Oscar. Nel film Tonya, dedicato alla vita dell’omonima pattinatrice su ghiaccio, l’attrice interpreta la madre di Tonya, LaVona, ruolo scritto appositamente per Janney. L’interprete ha in seguito dichiarato di essersi approcciata a tale personaggio cercando di non giudicarlo. Questo è stato per lei il ruolo più complesso della sua carriera, richiedendole una caratterizzazione particolarmente complessa. L’interpretazione le è però valsa la sua prima nomination all’Oscar, da lei poi vinto come Miglior attrice non protagonista.

Allison Janney ha un marito?

9. Non si è mai sposata. Come da lei affermato, l’attirce non si è mai stata sposata e non ha figli. “Non ho mai avuto l’istinto di avere figli e sono in pace con ciò“, ha infatti dichiarato. Nel tempo Janney è stata legata ad alcune personalità dello spettacolo, come l’attore Richard Jenik, ma nessuna di queste relazioni ha mai spinto l’attrice a compiere il passo verso l’altare. Ad oggi, invece, non è noto se sia impegnata o meno in una nuova relazione.

Allison Janney: età e altezza dell’attrice

10. Allison Janney è nata il 19 novembre del 1959, Boston, Massachusetts, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1,83 metri.

Fonti: IMDb, Variety

Talk To Me: divieto VM 18 dalla commissione del MIC dopo il successo al box office di apertura

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Continua a far parlare di sé la pellicola horror fenomeno dell’anno Talk to Me , diretta dagli emergenti  e talentuosi gemelli Danny e Michael Philippou. Fresco del suo ottimo primo weekend in sala in Italia in ben 250 copie grazie a Midnight Factory, Talk to Me  è stato vietato ai minori di 18 anni dalla Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche incaricata dalla Direzione generale Cinema e audiovisivo del Ministero della Cultura.

Le emozioni forti e le scene disturbanti, unite ad un’atmosfera angosciante e inquietante che caratterizzano il film hanno evidentemente impressionato la Commissione a tal punto da reputarlo non adatto ai minori perché “la violenza è mostrata in maniera esplicita e insistita in numerose scene e può essere pericolosa per gli individui; inoltre, essendo mostrata e contestualizzata nell’ambito di un gruppo di amici che si divertono di fronte al pericolo che corrono alcuni di essi, tale violenza può generare emulazione ed apparire come desiderabile”. Da qui la decisione di alzare il divieto per la visione ai maggiorenni.

Plaion Pictures, che distribuisce in Italia il film attraverso la propria etichetta horror Midnight Factory, ha appreso con stupore la nuova richiesta di classificazione e annuncia che intende fare ricorso. Commenta la direttrice marketing Frida Romano: “Ci dispiace che al pubblico più giovane venga in questo modo negata la possibilità, attraverso un film di intrattenimento horror, di fruire di temi importanti e di crescita, che sono indirizzati invece proprio agli adolescenti”.

Nel weekend intanto sono stati numerosi gli spettatori che hanno scelto di recarsi nei cinema a vedere Talk to Me, che si posiziona primo tra le nuove uscite, con la media copia più alta (2.996 euro), conquistando la seconda posizione assoluta al box office nel fine settimana e totalizzando a oggi un totale di incasso pari a 737.081 euro per 94.000 spettatori.

Un esordio che lascia decisamente il segno per Talk to Me, che – dopo aver conquistato critica e pubblico negli Stati Uniti –  anche in Italia si conferma come un prodotto cinematografico di alta qualità ed estremamente efficace nel portare a termine la sua missione di terrificare lo spettatore, ma allo stesso tempo di trasmettere con originalità e freschezza valori e tematiche profonde e di attualità.

Talk to Me è nelle sale italiane (con divieto VM 18) con Midnight Factory, etichetta horror di Plaion Pictures.

Talk To Me, la trama

Un gruppo di giovani amici scopre come evocare i demoni facendo uso di un’antica mano imbalsamata, finché uno di loro si spinge troppo oltre aprendo irrimediabilmente le porte al mondo degli spiriti. Perseguitato così da visioni soprannaturali, il gruppo si trova inconsapevolmente al centro di una possessione devastante che porterà a porsi una domanda importante: meglio fidarsi dei vivi o dei morti?