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Diabolik chi sei?: recensione del film dei fratelli Manetti #RoFF18

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Diabolik chi sei? è il terzo film dei fratelli Manetti sul ladro mascherato dei fumetti. L’indiscusso amore per la striscia a fumetti dei registi si rispecchia a tratti nella trama del film che seppur nella sostanza non va ad intaccare la storia del Diabolik dei fumetti, pecca nella forma e nella rappresentazione, troppo macchinosa e artificiosa. È ritenuta una delle storie più importanti della serie in quanto in essa viene svelato il passato del criminale e viene rivelata l’origine del nome ma al film dei Manetti manca quel qualcosa in più per andare oltre il semplice personaggio. Il film sarà distribuito al cinema dal 30 novembre da 01 Distribution.

Diabolik chi sei?, la trama

Ci troviamo a Clareville e ancora una volta Diabolik (interpretato da Giacomo Gianniotti) ed Eva (Miriam Leone) stanno cercando di mettere a punto il loro piano. Questo consiste nel rapire un’impiegata di una banca, che vive da sola, Gabriella Bauer (Carolina Crescentini). E questo avviene proprio nella premessa del film che nei primi minuti assume quasi delle tinte horror con dei jump scare, non proprio inaspettati. A conti fatti, immaginandosi il piano, potrebbe andare tutto bene: Diabolik irrompe nell’edificio, ruba le famose monete della Contessa Wiendemar, mentre Eva fa da complice mascherandosi da assistente della banca che vogliono rapinare. Qualcosa però nel piano di Diabolik ed Eva non va come previsto perché c’è in atto un’altra rapina. Il risultato è molto più caotico rispetto a quello pianificato da Diabolik, che a parte qualche scena non si vede per la prima ora di film. La sua storia per il momento passa in secondo piano.

Il film si concentra su questa banda che sta terrorizzando la città di Clereville a cui Ginko sta dando la caccia. La domanda contenuta anche nel titolo del film riguardo a chi è Diabolik dovrà aspettare. Questi criminali, che assumono un po’ le fattezze di una Banda della Magliana del nord Italia, sono astuti e anche sanguinari, non guardano in faccia a nessuno. Ginko facendo largo uso del suo sesto senso si butta su una pista che riguarda uno dei criminali sopravvissuti alla rapina e che lo rimanderà all’avvocato Manden (interpretato da Massimiliano Rossi). L’avvocato è in realtà il mandante della rapina, ma non il braccio. Quando pensiamo che questo film sia in realtà un sequel di Romanzo Criminale, ricompare Diabolik che vuole letteralmente rubare a casa dei ladri, convito di poter riconquistare le monete e molti altri tesori.

Diabolik chi sei film
Diabolik Chi Sei Miriam Leone, Monica Bellucci Photo Credit Nicole Manetti

Ma quindi Diabolik chi è?

Purtroppo per Diabolik e per Ginko, volati troppo vicini al sole, la rapina e l’indagini che parallelamente stavano portando avanti vanno male. Catturati dalla spietata banda di criminali, Diabolik e Ginko si trovano faccia a faccia. Così l’eroe e la sua nemesi si confrontano sapendo che lì a poco sarebbero morti entrambi. Rinchiusi in una cella, senza via di uscita, Diabolik rivela all’ispettore il suo misterioso passato. A questo punto ci troviamo oltre metà film e anche se la storia di Diabolik è presa fedelmente dai fumetti (107° volume della serie pubblicato nel 1968) questo non basta per far decollare il film che rimane abissato a causa dei suoi evidenti problemi di trama e artificiosità della recitazione. La storia di Diabolik viene spiegata alla fine: trovato da bambino su una barchetta naufragata, il piccolo senza nome viene allevato su un’isola da uomini criminali provenienti da tutto il mondo che hanno a capo King (Paolo Calabresi).

Il risvolto del film è che le due donne rimaste in attesa dei loro rispettivi compagni si faranno in quattro per salvarli. Eva e Altea uniscono le forze per mettere a punto il piano per salvare Ginko e Diabolik. Estranee ma allo stesso tempo complici mettono ko in poco tempo i criminali, liberando così i due. Estranee, complici, ma mai alleate. In realtà Eva aveva anche pianificato la fuga con il suo Diabolik lasciando Ginko e Altea dentro il covo. Diabolik chi sei? si perde dentro una trama che tenta di occupare i 124 minuti della proiezione con storie e personaggi alle volte superflui, questo rende il terzo lungometraggio sul ladro mascherato mediocre, che non riesce a portare allo spettatore quell’empatia che la rivelazione del passato burrascoso di Diabolik poteva quanto meno auspicare.

Ottobre al cinema: finalmente Killers of the Flower Moon di Scorsese

Questa settimana di Ottobre al cinema è decisamente una delle più attese di questo mese. Dopo il trionfo di pubblico e di critica all’ultimo Festival di Cannes, esce finalmente questo giovedì in Italia Killers of the Flower Moon, l’ultimo film diretto dal grandissimo regista Martin Scorsese. Tratto dal romanzo Gli assassini della terra rossa dello scrittore e  giornalista statunitense David Grann, uscito nel 2017, è ambientato nell’Oklahoma degli anni Venti, precisamente a Osage Nation dopo che in quella zona furono scoperti grandi giacimenti di petrolio. Ma questi sono anche i primi giorni della 18° edizione della Festa del Cinema di Roma e da questo venerdì 20 arriva in sala l’omaggio di Roberta Torre con Alba Rohrwacher all’indimenticabile Monica Vitti.

Vediamo insieme i nuovi film in questa terza settimana di Ottobre al cinema

A Passo d’Uomo

A Passo d'uomo (Sur les chemins noirs) film 2023

A Passo d’Uomo racconta di Pierre, famoso esploratore e scrittore, che viaggia spesso intorno al mondo in cerca di avventure. Una sera l’uomo ubriaco si arrampica sulla facciata di un albergo e cade, finisce all’ospedale dove starà per molto tempo in coma profondo. Al suo risveglio, in grado appena di reggersi sulle gambe e contro il parere di tutti, decide di attraversare la Francia da Sud a Nord a piedi, lungo sentieri minori e poco frequentati. Il protagonista interpretato dall’attore francese Jean Dujardin , segue le orme di Sylvain Tesson, l’autore del libro autobiografico Sentieri neri da cui è tratto questo film di Denis Imbert. Questo lungometraggio arriva nei cinema italiani mesi dopo l’anteprima alla 71° edizione del Trento Film Festival come titolo d’apertura della manifestazione la scorsa Primavera.

Foto di famiglia

Foto di Famiglia

Foto di famiglia, tratto da una storia vera, è il lungometraggio del regista giapponese Ryôta Nakano. La sceneggiatura riprende le vicende che hanno visto protagonista il fotografo Masashi Asada nell’elaborare due suoi album. Il primo è quello che ritrae i vari  componenti della sua famiglia, nelle vesti del mestiere dei loro sogni, intitolato “The Asada Family ” con cui ha vinto il Kimura Ihei Photography Award nel 2008. La seconda è la raccolta fotografica ricorda invece il suo impegno al fianco di un volontario, impegnato a recuperare le foto disperse dalle persone colpite in Giappone nello tsunami del 2011.

Il canto del pavone

Il canto del pavone racconta di Amila nato in un piccolo villaggio dello Sri Lanka. Dopo aver perso i suoi genitori, va a vivere a Colombo. Qui lavora in un cantiere cinese e si prende cura dei suoi 4 fratellini. Sua sorella Inoka purtroppo soffre di un difetto congenito al cuore e l’unico modo per salvarle la vita è un’operazione chirurgica, urgente e costosa, da fare in India. Mentre Amila cerca di trovare i soldi necessari incontra la persona sbagliata ma al momento giusto, e si trova coinvolto in un traffico di neonati. Questo film di Sanjeewa Pushpakumara tratta un grave problema che lo Sri Lanka affronta ormai da anni, quello del commercio illegale sui bambini per scopi sessuali e lavori forzati, nonostante i tentativi del governo di prevenirlo.

Killers of the Flower Moon

Killers of the Flower Moon

Killers of the Flower Moon il film più importante di questo Ottobre al cinema riunisce di nuovo Leonardo DiCaprio e Robert De Niro diretti da Scorsese. La storia è basata su una vicenda realmente accaduta quando un gruppo di nativi americani Osage sono diventati, all’improvviso, i cittadini più ricchi degli Stati Uniti. Ovviamente i bianchi, per varie ragioni anche preda di criminali, erano disposti a tutto per impadronirsi delle ricchezze di questo popolo. Nel film a Fairfax, fa ritorno Ernest Burkhart, un reduce dalla Grande Guerra interpretato da DiCaprio, intento a costruirsi un futuro dopo l’esperienza bellica. Arrivato in città si rifugia da suo zio William Hale, cioè De Niro, un ricco signorotto dell’Osage County, crudele, spietato e grande manipolatore, che convince il nipote a sposare Mollie, l’attrice Lily Gladstone, ragazza Osage e futura ereditiera dei possedimenti petroliferi. Intanto le azioni di Hale attireranno l’attenzione dell’FBI, che condurrà delle indagini guidate dal detective Tom White che ha il volto di Jesse Plemons. Nel cast anche il Premio Oscar Brendan Fraser nei panni dell’avvocato WS Hamilton.

Me contro Te – il Film: Vacanze in Transilvania

Me Contro Te Il Film - Vacanze in Transilvania

Una nuova avventura cinematografica per il duo dei Me contro te e ovviamente in perfetto clima da Halloween dove i protagonisti vanno in vacanza in Transilvania. Dopo il viaggio nella giungla, Sofì e Luì dovranno affrontare una nuova missione nella regione della Romania divenuta celebre per il castello di Bran, che avrebbe ispirato la leggenda di Dracula, uno dei protagonisti horror più popolari di sempre. Chissà se la coppia incontrerà, dopo le mummie, anche il vampiro più famoso di sempre.

Mi fanno male i capelli

Questo è il secondo film italiano di questo Ottobre al cinema ed uno dei titoli in Concorso alla Festa del Cinema di Roma 2023. La regista del documentario Le favolose porta sul grande schermo la storia di una donna che sta perdendo la memoria, ma per non dimenticare sé stessa si mette nei panni dei personaggi dei film di Monica Vitti. L’uomo che sta accanto nella vita della protagonista che si chiama Monica, sta al gioco anche in rispetto dell’amore che prova per lei. I due componenti della coppia sono interpretati dall’attrice Rohrwacher e Filippo Timi.

Mur

Questo documentario è l’esordio alla regia di Kasia Smutniak ed stato presentato in anteprima mondiale, in selezione ufficiale, al Toronto International Film Festival 2023. L’attrice in Mur si reca nella proibita “zona rossa” polacca per far luce sulle politiche di confine del suo Paese d’origine e sulla crisi dei rifugiati dell’Unione Europea.

Mi fanno male i capelli: recensione del film con Alba Rohrwacher #RoFF18

Impronte nella sabbia. Alba Rohrwacher, nei panni di Monica, cerca di seguirle facendo attenzione a mettere i piedi lì dove qualcun altro già li ha messi. Non sapremo mai a chi appartengono. Può essere bello pensare che appartengano a Monica Vitti, a cui il nuovo film di Roberta TorreMi fanno male i capelli – deve il suo titolo, con la protagonista che non starebbe allora facendo altro che cercare di ripercorrere la carriera della celebre diva, tra le più amate della storia del cinema italiano e scomparsa solo di recente. Molto più probabilmente, però, quelle impronte sono della stessa protagonista, la quale si è perduta e cerca di tornare sui propri passi.

Passi che forse neanche sa appartenerle, avendo intrapreso volente o nolente un percorso non per ricordare bensì dimenticare. Perché dimenticare è importante, ci permette di fare spazio per nuove cose, come viene affermato nel film. Ma dimenticare è anche doloroso, specialmente per chi è costretto a guardare il proprio caro sapendo di non essere da questi riconosciuto. Si soffre allora da soli, ed è quanto succede in Mi fanno male i capelli, il quale pur partendo dunque come omaggio a Monica Vitti si svela piano piano essere un racconto sulla memoria, sull’identità e sulla facilità con cui queste due cose possono sgretolarsi. Purtroppo, nel proporre ciò, non tutto funziona.

La trama di Mi fanno male i capelli

Ad essere vittima di una memoria che ogni giorno le fa credere di aver perso qualcosa per strada è la già citata Monica (Alba Rohrwacher), la quale con sempre maggiore curiosità inizia a guardarsi intorno cercando di ricordarsi il nome delle cose, i viaggi compiuti, il volto e le lebbra di suo marito Edoardo (Filippo Timi). Quest’ultimo cerca in tutti i modi di trattenere l’amata moglie nel nostro mondo e di non perderla in quello dei sogni, acconsentendo dunque a fare con lei un gioco particolare, l’unico che sembra poter regalare a entrambi qualche nuovo ricordo felice: rimettere in scena i film con protagonista Monica Vitti, in cui la protagonista è convinta di rivedere sé stessa.

Mi fanno male i capelli recensione
Alba Rohrwacher in una scena di Mi fanno male i capelli

Ricordi quel gioco?

Parte dunque come omaggio all’amata attrice italiana – tra le più importanti del nostro cinema e tristemente scomparsa il 2 febbraio del 2022 – il film diretto da Roberta Torre, ma di lei non esalta solo la carriera e la personalità ma anche il suo rapporto ambivalente con la memoria, che diceva di voler perdere. Perché il cuore del film è da ritrovarsi in questo rapporto con quell’organo-forziere dentro cui si nascondono i ricordi di una vita intera e che molto spesso sceglie per noi cosa preservare e cosa no. Ecco allora che nel film la protagonista si confronta con queste dinamiche, cercando di riappropriarsi di situazioni che forse ha vissuto davvero o forse no.

Scorrono dunque sullo schermo immagini tratte da alcuni dei film più famosi della Vitti, da La notte a L’eclissi, da Il Deserto Rosso a Polvere di stelle, con la protagonista che instaura dei veri e propri dialoghi con l’attrice ed estendendo poi questo gioco anche al marito – un dolente e convincente Filippo Timi – e all’iconico Alberto Sordi. Un gioco attraverso cui la protagonista si ricerca e prova a ritrovare la propria identità che giorno dopo giorno si sbiadisce. Da qui dovrebbe emergere tutta la tenerezza di lei come anche tutta la drammaticità della malattia che la caratterizza. Ma, come accennato in apertura, tutto ciò raramente si concretizza.

Un film che non trova la propria strada

Mi fanno male i capelli dimostra infatti sin da subito una certa difficoltà nel trovare la propria strada. Come omaggio a Monica Vitti risulta piuttosto sconclusionato, con poco da offrire se non una sequenza finale interamente composta da immagini dell’attrice che riesce sì ad emozionare, ma per merito della Vitti, che con i suoi occhi grandi e malinconici o il suo sorriso spiazzante ci ricorda di quanto sia stata preziosa per il nostro cinema, la nostra cultura, la nostra storia. Come film sulla malattia, invece, manca di quella profondità necessaria a rendere giustizia all’argomento, ponendo sì in evidenza la drammaticità di tale condizione ma senza aggiungere nulla che non sia già stato detto.

Non aiuta poi una sottotrama, a cui è legato il personaggio di Timi, che poco o nulla aggiunge al racconto di Monica e alle sue vicende, ma che anzi vi sottrae attenzioni e tempo. Si finisce così con l’imbattersi in diversi spunti interessanti (tra cui si ritrovano gli scambi – di parole o indumenti – tra Vitti e Rohrwacher resi possibili dal montaggio), ma affrontati con troppa superficialità. L’emozione dunque si smorza, il coinvolgimento dello spettatore va pian piano diminuendo e quello stesso gioco che la protagonista ci aveva invitato a fare smette di possedere il fascino che poteva avere all’inizio. Il film finisce dunque, ironia della sorte, con l’essere facilmente dimenticabile.

Leonardo DiCaprio: 10 cose che non sai sull’attore

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Leonardo DiCaprio: 10 cose che non sai sull’attore

Leonardo DiCaprio è uno di quegli attori che se non esistesse bisognerebbe inventarlo. Dopo aver conquistato il mondo intero con la sua performance in Titanic, non ha smesso di affascinare il mondo con il suo magnetismo e il suo talento. DiCaprio ha sempre preferito la qualità dei film ai quali partecipa, riuscendo ad essere sempre un valore aggiunto e ad essere uno degli attori perfetti con cui lavorare (basta pensare al suo rapporto con Martin Scorsese).

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Leonardo DiCaprio.

Leonardo DiCaprio: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film. DiCaprio ha debuttato poi al cinema nel 1991 con Critters 3, continuando con Voglia di ricominciare (1993) Buon compleanno Mr. Grape (1993), Poeti dall’inferno (1995), La stanza di Marvin (1996) e Romeo + Giulietta di William Shakespeare (1996). Dopo il successo di Titanic (1997), DiCaprio ha lavorato in La maschera di ferro (1998), The Beach (2000), Gangs of New York (2002), Prova a prendermi (2002), The Aviator (2004), The Departed – Il bene e il male (2006), Blood Diamond (2006), Nessuna verità (2008) e Revolutionary Road (2008). Tra gli ultimi suoi film di cui ha fatto parte, vi sono Shutter Island (2010), Inception (2010), J. Edgar (2011), Django Unchained (2013), Il grande Gatsby (2013), The Wolf of Wall Street (2013), Revenant – Redivivo (2015),  C’era una volta a… Hollywood (2019), Don’t Look Up (2021) e Killers of the Flower Moon (2023).

2. Leonardo DiCaprio è un produttore affermato. Nel corso della sua carriera, Leonardo DiCaprio ha vestito molte volte i panni del produttore. L’attore, infatti, è conosciuto per aver prodotto molti film di successo e anche diversi documentari: tra i vari titoli, si annoverano film come The Aviator, Cappuccetto rosso sangue (2011), Le idi di marzo (2011), Il fuoco della vendetta (2013), The Wolf of Wall Street, La legge della notte (2016), Robin Hood – L’origine della leggenda (2018), Richard Jewell (2019) e documentari come The 11th Hour (2007), Virunga (2014), Cowspiracy (2015), Punto di non ritorno (2016) e Sea of Shadows (2019). Ma non solo: DiCaprio ha prodotto anche le serie TV Greensburg (2008) e le miniserie Digital Wampum (2015), Fire Chasers (2017) e Jonestown: Terror in the Jungle (2018).

 

The Departed Leonardo DiCaprio

 

Leonardo DiCaprio: chi è la sua fidanzata

3. Leonardo DiCaprio ha sempre avuto fidanzate con meno di 25 anni. Oltre ai film da lui interpretati, Leonardo DiCaprio è famoso anche per avere avuto uno stuolo di fidanzate giovanissime e biondissime. Di recente è stato realizzato un grafico che mostra come l’attore non abbia mai frequentato una donna che avesse un’età maggiore ai 25 anni e tutte sono durate per poco tempo, salvo quelle con Gisele Bundchen e Bar Rafaeli, durate poco più di cinque anni. Tra le diverse fidanzate, oltre la Bundchen e la Refaeli, sono comparse Blake Lively, Erin Heatherton, Toni Garrn, Klly Rohrbach e Nina Adgal.

4. Leonardo DiCaprio è stato fidanzato con la figliastra di Al Pacino. Dal marzo del 2018, DiCaprio ha iniziato a frequentare la Camila Morrone, famosa più che altro per essere la figliastra di Al Pacino (la giovane, infatti, è la figlia di Lucila Solà, compagna di Pacino). Tra i due la differenza d’età è importante, 44 anni lui e 22 lei, ma questo non gli ha impedito di formare una coppia che per un certo periodo è sembrata piuttosto affiata. Nel 2022, tuttavia, i due si sono lasciati. Ad oggi non ci sono certezze riguardo una sua attuale compagna, ma tra i nomi usciti di recente vi sono l’italiana Vittoria Ceretti e la modella Meghan Roche.

Leonardo DiCaprio e Kate Winslet

5. Leonardo DiCaprio ha regalato a Kate Winslet un anello dell’amicizia. Da quando si sono conosciuti sul set di Titanic, DiCaprio a Kate Winslet sono diventati amici inseparabili, tanto da essere sempre presenti agli eventi importanti della vita dell’altro. L’attore, infatti, ha accompagnato all’altare la sua amica durante il matrimonio con il terzo marito Ned Rocknroll ed è il padrino del suo terzo figlio, mentre lei c’è sempre stata per sostenere le sue campagne ambientali durante la sua vittoria agli Oscar. Per celebrare la loro profonda amicizia, DiCaprio ha regalato alla Winslet, dopo essersi ritrovati sul set di Revolutionary Road, un anello dell’amicizia a cui l’attrice è molto affezionata.

Leonardo DiCaprio e Martin Scorsese

6. Leonardo DiCaprio e Martin Scorsese sono pronti a collaborare ancora. Se c’è uno dei sodalizi tra attore e regista più intensi ed edificanti, quello è tra Martin Scorsese e Leonardo DiCaprio. I due, che hanno negli anni dato vita a diversi grandiosi film, sono ora pronti a collaborare per la settima volta per un film dal titolo The Wager tratto dall’omonimo romanzo di David Grann. Per loro questa nuova collaborazione seguirà le esperienze di Gangs of New York, The Aviator, The Departed, Shutter Island,The Wolf of Wall Street e di Killers of the Flower Moon.

Leonardo DiCaprio in Titanic

7. Non era certo di voler accettare il ruolo. Considerando che DiCaprio si è consacrato proprio grazie al ruolo di Jack Dawson in Titanic, soprende sapere che egli era inizialmente insicuro sull’accettare o meno la parte. L’attore temeva infatti che il personaggio non fosse dotato di particolarità tali da renderlo interessante. Il regista James Cameron, però, riuscì però a convincerlo sottolineando la complessità del costruire il personaggio come una persona normale. Partendo da tale indicazione, DiCaprio ha dato vita ad una delle sue interpretazioni più celebri.

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Leonardo DiCaprio ha vinto un Oscar

8. Leonardo DiCaprio ha vinto l’Oscar dopo 6 candidature. Chiunque è a conoscenza del travagliato rapporto esistente tra DiCaprio e i Premi Oscar: l’attore, infatti, ha ricevuto ben 7 candidature agli Academy – di cui 5 come Miglior Attore Protagonista, 1 come Miglior Attore non Protagonista e una come Miglior Film. Di tutte queste nomination, l’attore è riuscito a vincere l’ambita statuetta nel 2016 grazie al film Revenant – Redivivo, conquistando, finalmente e per la gioia dei suoi fan che avevano aperto anche delle petizioni online, il titolo di Migliore Attore.

Leonardo DiCaprio da giovane

9. È stato un bambino prodigio. Comparso in alcuni spettacoli televisivi già quando aveva tre anni, DiCaprio inizia poi ad interessarsi alla recitazione sin da adolescente. In breve tempo si afferma come un prodigio, recitando in alcune serie e film. Nel frattempo, trovato un agente a Hollywood, rifiuta il consiglio da parte di questi di cambiare il proprio nome in Lenny Williams, considerato più american friendly, e nel 1999 lo protegge divenendone il titolare dal punto di vista commerciale. A soli 18 anni, poi, ottiene la sua prima nomination all’Oscar per Buon compleanno Mr. Grape.

Leonardo DiCaprio ha origini italiane

10. Il suo nome è in onore al celebre artista. Dal lato paterno, DiCaprio vanta origini italiane. I suoi bisnonni, Salvatore Di Caprio e Rosina Casella, erano originari di Napoli, secondo una notizia fatta circolare nel 1998, e la famiglia di Salvatore era originaria di Alife. Come noto, gli è poi stato dato il nome Leonardo perché diede il suo primo calcio mentre la madre incinta stava osservando un dipinto di Leonardo da Vinci nella Galleria degli Uffizi di Firenze. Da parte di madre, invece, ha origini tedesche.

Fonti: IMDb, Eonline

Marvel Studios: emergono nuovi dettagli sullo scontro di Kevin Feige con Victoria Alonso e sul motivo per cui è stata licenziata

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Quando Avengers: Endgame è stato rilasciato nel 2019, i Marvel Studios non potevano davvero sbagliare. Da allora, li abbiamo visti espandere enormemente la loro offerta di film e serie tv per il grande e il piccolo schermo. Crescita che ha portando a problemi con la quantità piuttosto che sulla qualità e con un leader – Kevin Feige – che è stato messo a dura prova. 

Molti hanno incolpano l’amministratore delegato della Disney Bob Chapek per questi problemi, ma abbiamo appreso per la prima volta delle tensioni all’interno dei Marvel Studios all’inizio di quest’anno. Questo è accaduto quando Victoria Alonso, Presidente, Responsabile della post-produzione, VFX e Produzione d’animazione, è stata licenziata dalla società dopo 16 anni. 

Matthew Vaughn conferma i colloqui con i DC Studios e loda The Flash

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Matthew Vaughn non è nuovo agli adattamenti dei fumetti dopo aver diretto X-Men: L’inizioKick-Ass e tre film di Kingsman. È stato anche collegato a numerosi altri progetti Marvel e DC nel corso degli anni e, negli ultimi mesi si sono susseguite le voci secondo cui è stato preso in considerazione dai DC Studios come potenziale regista di The Authority

È una proprietà a cui sarebbe particolarmente adatto (soprattutto se classificato come film vietato) e, durante un’intervista con Happy Sad Confused, il regista britannico ha confermato di essere stato in contatto con James Gunn e Peter Safran quando ha detto: “Noi abbiamo parlato.”

Tuttavia, ha aggiunto, attualmente non è sul tavolo alcun progetto specifico:  “Con Gunn e Peter della DC abbiamo parlato. Mai dire mai, al momento mi sto divertendo a creare le mie cose. Il franchise è nelle migliori mani, quindi vediamo cosa succede.”

Non è che Vaughn abbia rivelato di quali film o programmi TV hanno discusso, ma ha confermato i rapporti precedenti secondo cui lui e lo scrittore di fumetti Mark Millar si sono rivolti alla Warner Bros. per presentare una trilogia di Superman prima che Zack Snyder realizzasse L’Uomo d’Acciaio

“Mark e io ci siamo seduti e abbiamo ideato una trilogia di tre film, presentandola poi alla Warner Bros. prima di ‘L’Uomo d’Acciaio'”, ricorda. “Abbiamo proposto come realizzare una trilogia di film di Superman e la Warner ha detto che non era interessata. Questo è tutto.”

“Avrei realizzato una versione moderna del film di Richard Donner. La nostra grande idea era che Krypton non esplodesse. Alla fine lo fa. Il padre aveva ragione, ma ha sbagliato i tempi”, ha aggiunto Vaughn. “Quando Superman è cresciuto, all’improvviso c’è un esodo di massa e si scatena l’inferno. Questa era la nostra idea principale.”

È una versione audace del L’Uomo d’Acciaio e suggerisce che Vaughn potrebbe scuotere le cose anche con The Authority. Alcuni fan sono già molto conviti visti i suoi successi che debba essere uno dei primi registi a finire sul libro paga dei nuovi DC Studios e recentemente lo scrittore e regista ha elogiato The Flash in un’intervista con  Screen Rant.

“Ciò che mi ha davvero spaventato è che mi è piaciuto molto The Flash. Pensavo fosse davvero un bel film… Ed è morto al botteghino, giusto?” ha detto, condividendo i suoi pensieri sulle recenti difficoltà del genere dei fumetti. “E io dico, aspetta, aspetta, questo è un bel film. Cos’è successo? E non so se fosse stanchezza da supereroe; l’hai appena visto girare.”

“Quindi, anche ora che l’abbiamo realizzato bene, in quel film c’erano delle riprese davvero, davvero complicate, difficili e piuttosto speciali e uniche. Non credo che Muschietti abbia avuto abbastanza credito per quello che hanno realizzato.”

Vaughn ha poi approfondito la questione dicendo: “Penso che ci siano stati così tanti brutti film di supereroi che è come quando è arrivato il western, ne fai così tanti che ti annoi del genere, non perché il genere sia brutto, ma perché i film sono brutti. Purtroppo ero abbastanza grande quando uscirono Batman e Robin, ed è stato terribile “Ero un grande fan di Batman e ci siamo detti: ‘Ah!’ E poi i supereroi si sono fermati, e poi sono tornati. Ora, sarò curioso di vedere come se la caverà The Marvels.”

Widow Clicquot: recensione del film con Haley Bennett e Tom Sturridge – #RoFF18

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Bianco e nero. Vita e lutto. Due colori che simboleggiano lo stato d’animo di Barbe-Nicole Ponsardin Clicquot, la vedova Clicquot, vissuta tra il 1777 e il 1866. Widow Clicquot di Thomas Napper racconta la storia vera della “Grande Dame della Champagne”, che sposando François Clicquot divenne poi ereditiera dei vuoi vitigni e della sua attività, dopo la sua morte, in un momento storico in cui alle donne era severamente vietato dalla legge gestire attività di così alto profitto. Haley Bennett e Tom Sturridge guidano il cast del film di Thomas Napper che sarà proiettato alla Festa del Cinema di Roma dopo aver ricevuto l’anteprima al Tiff 2023 dove ha riscosso un discreto successo.

Widow Clicquot, la trama

Determinata a portare avanti le teorie del marito sulla chimica del suolo, sulla configurazione delle viti e sulle tecniche rivoluzionarie di imbottigliamento, Barbe-Nicole scommette sulla prossima vendemmia e sul proprio blend di spumanti. Sfidando la capricciosità delle stagioni, l’aggressivo concorrente Monsieur Moët e il codice napoleonico del 1804 che vieta alle donne di gestire le aziende, l’elegante e luminosa vedova si gioca il tutto per tutto. Una donna imprenditrice che diventa il punto di riferimento di un marito visionario, incompreso e volubile. Thomas Napper – con il contributo di Joe Wright – realizza un film dove gli altopiani francesi si mescolano alla brughiera inglese, mani e dita che si toccano e intrecciano, in questa storia d’amore tormentata ma romantica. La prima sequenza iniziale di Widow Clicquot, infatti, ricorda molto Orgoglio e Pregiudizio del 2005 – film per altro diretto da Wright.

Dopo la morte prematura del coniuge Barbe-Nicole è ancora innamorata e affascinata dagli esperimenti d’avanguardia di François. Chiamata Veuve (la parola francese per indicare la vedova) all’età di 27 anni, è determinata a proteggere l’eredità della sua famiglia e a sfidare con coraggio gli uomini – e lo Stato – intenzionati a privarla dei suoi vigneti. Più volte nel corso di Widow Clicquot viene sottovalutata, messa in discussione e additata come la rovina dell’azienda e del buon nome della famiglia del marito. Ancora una volta, come molte volte è successo nelle filmografie di questo ultimo anno (da Women Talking – Il diritto di scegliere a Tàr), il cinema viene utilizzato come specchio della contemporaneità portando storie di donne intraprendenti e audaci che devono combattere in un ambiente prettamente maschile.

Widow Clicquot film

Il segreto della perfetta felicità

Mentre la storia di Barbe-Nicole come imprenditrice di vino e champagne cresce, parallelamente tramite dei flashback assistiamo all’inizio del declino della storia d’amore tra lei e il marito. Il giovane François Clicquot è un visionario tormentato e come tale è sopraffatto dalle sue stesse idee. Dalla continua ricerca della perfezione, la telecamera che si sofferma su ogni singolo chicco di uva e una storia d’amore che viene raccontata come un diario a cuore aperto tra due anime affini che incontrano in un balletto di parole. La continua ricerca della perfezione nel lavoro come anche nella vita cercando di manipolare tutto dalla racconta all’imbottigliamento. Alla fine di Widow Clicquot per quanto il personaggio di Tom Sturridge cerchi di appoggiarsi alla moglie si ritrova solo a combattere contro i suoi stessi demoni dai quali alla fine viene vinto.

Barbe-Nicole, invece, si dimostra non solo meno volubile del marito ma anche in grado di gestire il peso di tutta una azienda e di intere famiglie che lavorano per lei. Rimasta vedova a ventisette anni, la sua unica colpa è non essere un uomo, non far parte di quella cerchia di ricchi viticoltori che si avvicinano a lei per esortarla a vendere un pezzo delle sue proprietà. Il pugno duro con chiunque osi avvicinarsi alle sue terre e alle sue creazioni faranno di Barbe una delle prime imprenditrici del settore dell’enologia le cui creazioni saranno copiate e prese come riferimento dai posteri.

Sei sempre stata tu

La narrazione di Widow Clicquot oscilla tra presente e passato e mette anche al centro la figura di Barbe come giovane donna. Prima in bianco mentre vive l’amore giovanile con cui condivide sogni e speranze. Poi in nero, la morte dell’amore della sua vita, partner sul lavoro. Un lavoro che impara ad amare grazie allo sguardo visionario del marito che la rende partecipe di ogni nuova miscela innovativa. Lui stesso è consapevole dell’importanza della moglie nella sua vita, tanto da affidarle dopo la sua morte tutta l’azienda. Una donna resiliente che anche alla fine, durante il processo alla quale è sottoposta davanti agli occhi di una giuria composta da uomini giudicanti, non si lascia sopraffare rimarcando il punto sulla sua indipendenza e sulla mutevolezza degli esseri umani, fortunatamente, mai uguali a sé stessi.

“Sono felice di essere una donna anche se questo significa perdere i diritti degli uomini”

The Boys in the Boat: trailer del nuovo film di George Clooney

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The Boys in the Boat: trailer del nuovo film di George Clooney

La MGM ha pubblicato il trailer di The Boys in the Boat, il prossimo film da regista di George Clooney con Joel Edgerton e Callum Turner. Il dramma sportivo arriverà nelle sale il giorno di Natale, il 25 dicembre negli USA.

Il video presenta una squadra di canottaggio universitaria composta da studenti sfavoriti che si dedicano al canottaggio per motivi di sopravvivenza durante uno dei periodi più difficili della storia umana. Mette in risalto il tentativo della squadra di vincere l’oro alle Olimpiadi estive di Berlino, dove gareggeranno contro la squadra di canottaggio nazista tedesca.

Cosa aspettarsi da The Boys in the Boat?

Basato sul romanzo più venduto sulla squadra di canottaggio dell’Università di Washington del 1936 che gareggiò per l’oro ai Giochi Olimpici di Berlino del 1936, questa storia vera segue un gruppo di perdenti al culmine della Grande Depressione mentre vengono spinti ad affronta rivali internazionali d’élite”, si legge nella sinossi.

The Boys in the Boat è diretto da George Clooney da una sceneggiatura scritta da Mark L. Smith, basata sull’omonimo romanzo di Daniel James Brown del 2013. Il film è interpretato da Callum Turner, Joel Edgerton, Chris Diamantopoulos, Jack Mulhern, Sam Strike, Luke Slattery, Thomas Elms, Tom Varey, Bruce Herbelin-Earle, Wil Coban, James Wolk, Hadley Robinson e Courtney Henggeler.

I produttori esecutivi sono Gary Barber, Barbara A. Hall, Andy Mitchell, Peter Oillataguerre e Kevin Ulrich. Clooney, Lee Grumett e Grant Heslov sono anche produttori.

Mur: recensione del film di Kasia Smutniak – #RoFF18

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Mur: recensione del film di Kasia Smutniak – #RoFF18

È stato proiettato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival e adesso viene presentato alla Festa del Cinema di Roma 2023 nella sezione Special Screening l’esordio alla regia di Kasia Smutniak, Mur, il documentario che con occhio discreto eppure appassionato fa luce sulla complessa crisi umanitaria che si è sviluppata nel confine tra la Polonia e la Bielorussia.

Mur, la trama del documentario

Il marzo del 2022, segnato dall’invasione russa dell’Ucraina, ha scosso l’Europa e ha spinto molti paesi a mobilitarsi per offrire asilo ai rifugiati. Tra questi, la Polonia si è distinta per la sua tempestività e generosità nel tendere una mano agli sfollati. Tuttavia, è anche la stessa Polonia che ha iniziato la costruzione di ciò che è diventato il muro più costoso d’Europa, un’enorme barriera per impedire l’ingresso di ulteriori rifugiati. Questo angolo d’Europa sconosciuto è il cuore della trama di Mur.

La “zona rossa”, una striscia di terra lungo il confine bielorusso, è il territorio in cui si svolge la storia, ed è proprio la zona in cui arrivano i rifugiati in territorio polacco. La regista Kasia Smutniak, nel suo esordio dietro la macchina da presa, affronta questa crisi con una passione palpabile. Il risultato è un film che è sia un diario intimo che una denuncia delle politiche discriminatorie e della disumanizzazione dei rifugiati.

Il percorso narrativo è un viaggio incerto e rischioso nella “zona rossa”, in cui l’accesso ai media è vietato. Kasia Smutniak, con l’aiuto di attivisti locali e attrezzature tecniche leggere, riesce a superare queste barriere e documentare ciò che le autorità vogliono nascondere. Il film è un’osservazione cruda e sincera del movimento e delle questioni critiche che interessano i due muri principali di questa storia: il primo respinge i migranti che attraversano il bosco millenario di Puszcza Białowieża, un ostacolo impenetrabile nel loro viaggio; il secondo è di fronte alla finestra di casa dei nonni di Kasia a Łódź, il muro del cimitero ebraico del ghetto di Litzmannstadt.

Un ritorno a casa per Kasia Smutniak

Il ritorno alle radici di Kasia Smutniak, alla sua città natale e ai luoghi dell’infanzia, aggiunge un elemento personale e intimo alla storia. Questo viaggio personale la porta, e con lei gli spettatori, a una consapevolezza profonda: l’accoglienza non dovrebbe fare distinzioni, chiunque sia in pericolo deve essere soccorso, e un continente che si definisce democratico non dovrebbe erigere muri. Questa è una potente dichiarazione in un’era in cui il dibattito sull’immigrazione e i confini è più acceso che mai.

Il film è caratterizzato da inquadrature fatte di nascosto, che catturano momenti intensi in luoghi pericolosi ai margini della Polonia. Questo approccio conferisce al film un senso di realismo e coinvolgimento, trasmettendo lo spirito di un reportage clandestino che rivela la verità nascosta.

Una delle caratteristiche migliori del film è la narrazione documentaristica di Smutniak. La difficoltà di ottenere informazioni e la creazione di una “zona rossa” attorno al confine per impedire l’accesso di volontari, organizzazioni umanitarie e giornalisti hanno fatto sì che le testimonianze e l’importante lavoro di soccorso e sostegno ai migranti siano passati in mano a singoli o gruppi di volontari.

Una rete di volontari per una crisi umanitaria silenziosa

Mur è una testimonianza toccante di una realtà poco conosciuta, ma di importanza cruciale. Senza enfasi o retorica, il film sottolinea il coraggio di coloro che lottano per portare alla luce una crisi umanitaria nascosta, mentre ricorda all’Europa il suo impegno verso la democrazia e l’accoglienza. Kasia Smutniak, con il suo esordio alla regia, dimostra di essere non solo una talentuosa attrice, ma anche una voce lucida e autorevole nel mondo del cinema.

Come ha raccontato anche Green Border di Agnieszka Holland, Premio Speciale della Giuria a Venezia 80, Mur offre uno sguardo crudo ma emozionante su una realtà poco conosciuta, un film che è anche una fotografia di uno status quo che non dovrebbe lasciare indifferenti.

10 Cloverfield Lane: il regista vorrebbe fare un sequel con Mary Elizabeth Winstead

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Il regista di 10 Cloverfield Lane, Dan Trachtenberg, si è dimostrato molto aperto all’idea di riunirsi con Mary Elizabeth Winstead per un potenziale sequel del film di successo.

Parlando con CinemaBlend, a Trachtenberg è stato chiesto se avesse mai discusso di realizzare un sequel diretto di 10 Cloverfield Lane del 2016 con Mary Elizabeth Winstead. Anche se Trachtenberg ha affermato di averne parlato solo brevemente in scenari ipotetici, non ha nemmeno escluso la possibilità che ciò accada un giorno.

Sarei ancora totalmente aperto a questo“, ha detto. “Penso che Mary…Abbiamo parlato un po’ di scenari del tipo ‘e se’. E poi sono stato attratto, tutti i cineasti erano in qualche modo attratti da altre cose. Ma lo prenderei comunque in considerazione. Ci sarebbero molte cose nel genere in cui si troverebbero, ma non si sa mai.”

Un altro sequel di Cloverfield sta già accadendo

Mentre il pubblico potrebbe o meno finire per vedere cosa succede a Mary Elizabeth Winstead dopo essere fuggita dal bunker in cui il personaggio interpretato da John Goodman l’ha intrappolata, un quarto film di Cloverfield è attualmente in lavorazione. Il terzo film di Cloverfield, The Cloverfield Paradox, è uscito direttamente su Netflix nel 2018.

JJ Abrams aveva precedentemente affermato che il nuovo film di Cloverfield avrebbe seguito direttamente il film originale del 2008 diretto da Matt Reeves. Babak Anvari è stato annunciato come regista nel settembre 2022, mentre Joe Barton sta scrivendo la sceneggiatura.

“Non posso mai dire… quello che stiamo facendo perché è Cloverfield e le regole di Cloverfield sono che non si parli di Cloverfield”, ha detto Matt Reeves a The Hollywood Reporter riguardo al nuovo film nel gennaio 2023. All’inizio è sempre stato così sorprendente il modo in cui tutto è venuto fuori, e spero che continui ad essere sorprendente”.

Trachtenberg, che ha recentemente realizzato Prey del 2022, ha anche detto a CinemaBlend che l’imminente “sequel che stanno realizzando è molto interessante”. 10 Cloverfield Lane è attualmente in streaming su Paramount+.

Faraway Downs: trailer della rivisitazione a puntate del film Australia di Baz Luhrmann

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Hulu ha pubblicato il trailer di Faraway Downs, una rivisitazione a puntate del film Australia del 2008 di Baz Luhrmann con Nicole Kidman Hugh Jackman. Tutti gli episodi verranno trasmessi in streaming il 26 novembre 2023 su Hulu.

Luhrmann ha rimontato il film di 165 minuti in sei capitoli, che includono filmati aggiuntivi e un nuovo finale. Faraway Downs presenta ancora Lady Sarah Ashley di Nicole Kidman, un’aristocratica inglese, e The Drover di Hugh Jackman, un esperto mandriano di bestiame. Tuttavia, la serie sarà ora raccontata attraverso gli occhi di Nullah (Brandon Walters).

Cosa aspettarsi a Faraway Downs?

La storia è incentrata su un’aristocratica inglese, Lady Sarah Ashley (Nicole Kidman) che viaggia dall’altra parte del mondo per affrontare il marito ribelle e vendere una risorsa insolita: un ranch di bestiame di un milione di acri nell’entroterra australiano chiamato Faraway Downs. Dopo la morte di suo marito, uno spietato barone australiano del bestiame, King Carney (Bryan Brown), complotta per impossessarsi della sua terra e lei, con riluttanza, unisce le forze con un rozzo mandriano di bestiame (Hugh Jackman) per proteggere il suo ranch.

La travolgente avventura romantica è esplorata attraverso gli occhi del giovane Nullah (Brandon Walters), un bambino indigeno australiano bi-razziale coinvolto nella politica razziale draconiana del governo, ora chiamata ‘Generazioni rubate’. Insieme, il trio vive quattro anni che cambiano la vita, una storia d’amore tra Lady Ashley e il Mandriano e l’inevitabile impatto della Seconda Guerra Mondiale sull’Australia settentrionale.

Oltre a Kidman, Jackman e Walters, Faraway Downs presenterà altri personaggi di spicco australiani, tra cui Bryan Brown nei panni di Re Carney e Ben Mendelsohn nei panni del Capitano Dutton. Luhrmann dirige Faraway Down e sarà produttore esecutivo insieme a Catherine Martin, Schuyler Weiss e Catherine Knapman. Martin ha ricevuto una nomination all’Oscar per i migliori costumi per il suo lavoro in Australia.

Faraway Downs sarà presentato in anteprima mondiale alla prima edizione del SXSW Sydney Screen Festival il 21 ottobre. In Italia dovrebbe arrivare su Disney+.

Fremont: recensione del film di Babak Jalali – #RoFF18

Fremont: recensione del film di Babak Jalali – #RoFF18

La guerra combattutasi in Afghanistan fino al 2021 è una pagina di storia difficile da dimenticare. Leggendo fra le righe di un racconto tanto atroce quanto doloroso, c’è una fetta di umanità che è stata costretta ad abbandonare la propria terra con un grosso peso nel petto e non poche ferite mai davvero suturate, per cercare felicità e salvezza altrove. Ma è proprio in chi ha avuto la fortuna di poter tornare a vivere e sognare un futuro, che si nasconde il più profondo senso di colpa verso coloro che, invece, non hanno avuto la stessa possibilità e sono rimasti indietro. Ed è su questi sentimenti che si erge Fremont, film firmato Babak Jalali (qui alla sua quarta fatica), facente parte della sezione Progressive Cinema, in concorso alla 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma. Il regista cerca di affrontare uno stato d’animo comune a molti afghani trapiantati in territorio straniero a causa della situazione bellica del loro Paese, e lo fa affidandosi a una vera immigrata, Anaita Wali Zada, che due anni fa fu costretta a fuggire negli Stati Uniti da Kabul con sua sorella. Fremont è sceneggiato dallo stesso Babak Jalali, insieme a Carolina Cavalli, scrittrice e regista italiana.

Fremont, la trama

Donya, un’ex traduttrice di guerra che lavorava per il governo degli Stati Uniti, vive a Fremont, città della Bay Area che viene anche chiamata Little Kabul. Il giorno lavora in una fabbrica di biscotti della fortuna a San Francisco, mentre la sera cena in un ristorante locale guardando soap opera. La giovane però ha un problema: soffre di insonnia. Inoltre si sente in colpa per aver trovato la libertà negli Stati Uniti mentre tanta della sua gente invece è rimasta in Afghanistan, in chissà quali condizioni e miseria. Nonostante la sua quotidianità sia tranquilla e senza preoccupazioni, Donya vive comunque una radicata solitudine, e non è ancora riuscita a trovare una comunità a cui appartenere davvero. Cerca anche l’amore, l’unica strada che potrebbe sollevarla da questa sua fastidiosa condizione. La sua vita cambierà quando a lavoro verrà promossa per scrivere i biglietti della fortuna, e uno di questi la porterà verso un incontro inaspettato.

Fremont Anaita Wali Zada

Cercare l’amore, abbattere la solitudine

Girato in un elegante e limpido bianco e nero grazie alla fotografia di Laura Valladao, Fremont è un film puramente di regia. Babak Jalali confeziona un racconto in cui le parole, in questo specifico caso, sono superflue, decidendo di lavorare sulla potenza delle immagini, con un formato in 4:3, in particolare sfruttando primi piani e dettagli che spesso si focalizzano sugli occhi e le espressioni della protagonista, Donya. Il film si sciorina attraverso sequenze piene di inquadrature simmetriche, in cui Zada è sempre ben centrata, e la macchina da presa non si distacca mai da lei proprio per non perdersi nessuna sua sfumatura. Nella sua placida – e lucida – impassibilità (Jalali ci dimostra che per parlare di certe tematiche non c’è bisogno di spingere su performance teatrali o piene di enfasi), l’attrice riesce a raccontarci la storia di una donna che, pur sentendosi in diffetto per i suoi connazionali sfortunati, ha una gran voglia di innamorarsi e di ritrovare quel senso di comunità e serenità che sente di aver smarrito. Misurata nelle parole, nei gesti e nei comportamenti, Donya vuole solo essere una persona comune, sentirsi uguale agli altri, vivere come gli altri e proprio per questo non affondare nella sua solitudine, non lasciarsi inghiottire dall’alienazione.

E per farlo non ha bisogno di essere né eccessiva né tantomeno melodrammatica, perché in fondo la sua necessità, il suo bisogno di amore e di appartenenza, è qualcosa che tocca tutti. E che vivono tutti, indipendentemente dal proprio passato, razza o condizione. Fremont, pur non raggiungendo mai un vero e proprio climax narrativo o momenti di tensione palpabili, riesce dunque ad esprimersi grazie all’equilibrio recitativo di Anaita Wali Zada e all’uso di un umorismo intenso, che lo rendono godibile, sincero e soprattutto universale nelle tematiche e nelle situazioni. Nonostante viaggi con una lentezza quasi estenuante e nessun turning point incisivo – nota che potrebbe non piacere a tutti – il film conserva la sua parte migliore nel finale, con le ultime scene dolci e commoventi, che ci fanno sentire completamente vicini a Donya e ci regalano una carezza. Calato il sipario, sorridere per lei è inevitabile. Perché in fondo, pensiamo, dall’altra parte potremmo esserci noi. O forse ci siamo già stati.

Heat 2, Michael Mann parla del film e di Adam Driver: “Devi essere un grande attore per interpretare McCauley”

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Michael Mann suggerisce inoltre che Adam Driver potrebbe recitare nel prossimo Heat 2. In una recente intervista con Vulture, a Michael Mann  è stato chiesto del romanzo Heat 2 che ha scritto insieme a Meg Gardiner e se fosse sempre stata sua intenzione adattare il libro in un sequel del film del 1995 con Robert De Niro, Al Pacino e Val Kilmer.

Non era l’intenzione, ma non è possibile separare le due cose“, ha risposto Mann. “Non so scrivere romanzi. So come scrivere e immaginare le sceneggiature, e volevo che il romanzo avesse un ritmo cinematografico e una struttura basata sulla trama. Sapevo tutto di ognuno di quei personaggi. Avevo immaginato tutto. Conservo archivi molto approfonditi. Ciò che è diventato entusiasmante è stato non farli diventare le persone che sono nel film Heat,  ma farli vivere le esperienze che li hanno trasformati nelle persone che sono poi in Heat.

Adam Driver interpreterà una versione più giovane del personaggio di Robert De Niro in Heat 2?

Alla domanda sul cast di Heat 2, Mann ha inoltre lasciato intendere che Adam Driver – che recita nel nuovo film di Mann, Ferrari – potrebbe interpretare una versione più giovane del personaggio di De Niro, Neil McCauley. Mann aveva già parlato in precedenza di voler inserire Driver nel film, anche se il suo casting non è stato ancora confermato in questo momento.

Non vorrai fare la stessa cosa“, ha spiegato Mann. “Guarda, questo è un gioco di parole. Vuoi reinventare questi personaggi. Ci sono alcuni elementi. Devi essere un grande attore per interpretare McCauley. Penso che Adam Driver sia un grande attore, come De Niro. Allora chi è Hanna, chi è Chris Shiherlis? Chi può portarlo da qualche parte in modo fresco? Questo non è il dilemma che ho avuto con il film Miami Vice. Con il senno di po’ non potevi farlo. Se dovessi rifarlo da capo, avrei cercato di mantenere lo stesso budget e non chiamarlo Miami Vice.

All’inizio di questo mese, Michael Mann ha confermato che ha intenzione di far diventare Heat 2 il prossimo film che realizzerà dopo Ferrari. Ferrari, interpretato anche da Penélope Cruz, uscirà nei cinema il 25 dicembre 2023.

Daniel Radcliffe risponde alle voci che lo vogliono come nuovo Wolverine del MCU

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La star di Harry Potter, Daniel Radcliffe, ha risposto alle frequenti voci secondo cui si sta preparando a interpretare Wolverine degli X-Men nel Marvel Cinematic Universe.

In un video realizzato da Vanity Fair, Radcliffe, Jonathan Groff e Lindsay Mendez – che recitano tutti in Merrily We Roll Along a Broadway – si sono interrogati a vicenda mentre erano attaccati a una macchina della verità. A metà del video, Mendez ha chiesto a Radcliffe se aveva messo in giro le voci secondo cui avrebbe interpretato Wolverine e se era per questo che recentemente si era appassionato al fitness.

“No”, ha dichiarato l’attore . “Mi sono appassionato perché sono ossessivo. Hai visto i miei genitori, sono come dei pazzi per il fitness e quindi questo è stato trasmesso a me. Ma no, niente Wolverine. Lusingato, ma no.” Puoi vedere la risposta di Radcliffe nel video qui sotto:

Perché si dice che Daniel Radcliffe interpreterà Wolverine nel MCU?

Voci su Radcliffe e sul ruolo di Wolverine circolano online da anni. Da quando la Disney ha acquistato la Fox e i diritti cinematografici degli X-Men e quindi ora in mano ​​ai Marvel Studios, Radcliffe è diventato un fan popolare per l’amato eroe mutante.

Nel 2022, lo stesso Radcliffe ha dissipato le voci dell’epoca. Parlando con ComicBook, ha detto: “Apprezzo che qualcuno stia chiaramente dicendo ‘Wolverine è effettivamente basso nei fumetti, dovresti diventare un ragazzo basso per farlo!’ Ma non vedo me stesso, non li vedo andare da Hugh Jackman a me. Ma chi lo sa? Dimostrami che sbaglio, Marvel.

Elite: l’ottava stagione sarà l’ultima per la serie di successo di Netflix

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In vista della premiere della settima stagione questo venerdì, Netflix ha annunciato che la sua popolare serie drammatica spagnola per adolescenti Elite concluderà la sua corsa con la prossima ottava e ultima stagione. Il creatore della serie Carlos Montero ha rilasciato una dichiarazione (tramite Deadline ), affrontando l’imminente fine dello show con la stagione 8, che è attualmente in produzione.

“Stiamo girando l’ottava stagione, che sarà l’ultima stagione di Élite“, ha detto Montero. “Abbiamo concluso con una nota positiva. Jaime [Vaca, co-showrunner della stagione 7], Netflix e io abbiamo pensato che fosse ora di finirla. Lo dico con grande rammarico perché sono stati anni incredibili in cui ho incontrato attori meravigliosi, abbiamo lavorato con tutti i registi con cui volevamo lavorare e abbiamo avuto il lusso di avere Maribel nelle ultime due stagioni. Élite ha cambiato la vita a tutti, ci sono attori che hanno iniziato con noi ed è stato il loro trampolino di lancio per diventare ora star mondiali, sta succedendo a questo cast ed è un orgoglio aver contribuito a tutto questo e sapere che ci hanno visti ovunque il mondo e mi è piaciuto”.

Elite è stata rinnovata per la stagione 8, attualmente in produzione, a luglio, ma all’epoca non era stato menzionato che sarebbe stata l’ultima stagione. Il creatore della serie Carlos Montero ha confermato in una conferenza stampa per la stagione 7, che la stagione 8 sarebbe stata l’ultima della serie, dicendo che la serie “si è conclusa con una nota positiva“.

Cosa sappiamo su Elite?

Elite si concentra attorno a Las Encinas, la scuola più esclusiva del paese, dove l’élite manda i propri figli a studiare. È stato creato da Carlos Montero (The Mess You Leave Behind) e Jaime Vaca (Cable Girls). L’ottava stagione è diretta da Daniel Barone, Ginesta Guindal, Jota Linares ed Elena Trapé. Si uniscono allo spettacolo nella sua puntata finale i nuovi membri del cast Ane Rot (Killer Book Club) e Nuno Gallego (UPA Next), insieme al ritorno di Mina el Hammani nei panni di Nadia. Ulteriori dettagli sulla trama della Stagione 8 e sulla data di uscita prevista sono ancora tenuti nascosti.

“Nella settima stagione, Omar inizia una nuova vita all’università lontano da Las Encinas, ma non riesce a voltare pagina. Il senso di colpa per la morte di Samuel e la sofferenza causata da quel periodo lo attanagliano ancora, spingendolo ad andare in analisi. Tramite uno stage decide di tornare nella scuola dove tutto è successo per affrontare i suoi demoni faccia a faccia. Attraverso il percorso di Omar scopriamo che anche il resto degli studenti sta silenziosamente sfidando i propri incubi. La settima stagione di Elite tratta di salute mentale e di come molti di noi la evitano per paura o ignoranza.”

Lubo, il trailer del nuovo film di Giorgio Diritti

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Lubo, il trailer del nuovo film di Giorgio Diritti

Ecco il trailer di Lubo, il film di Giorgio Diritti liberamente ispirato a “Il seminatore” di Mario Cavatore edito da Einaudi. Nel cast del film ci sono FRANZ ROGOWSKI, CHRISTOPHE SERMET, VALENTINA BELLÈ, NOÉMI BESEDES, CECILIA STEINER,  JOEL BASMAN, PHILIPPE GRABER, MASSIMILIANO CAPRARA. Lubo è una coproduzione italo-svizzera Indiana Production, Aranciafilm con Rai Cinema e Hugofilm Features e Proxima Milano in coproduzione con RSI Radiotelevisione Svizzera SRG/SSR.

Lubo arriva al cinema il prossimo 9 novembre distribuito da 01 Distribution.

Lubo, la trama

Lubo è un nomade, un artista di strada che nel 1939 viene chiamato nell’esercito elvetico a difendere i confini nazionali dal rischio di un’invasione tedesca. Poco tempo dopo scopre che sua moglie è morta nel tentativo di impedire ai gendarmi di prendere i loro tre figli piccoli, strappati alla famiglia in quanto Jenisch, come da programma di rieducazione nazionale per i bambini di strada (Hilfswerk für die Kinder der Landstrasse). Lubo sa che non avrà più pace fino a quando non avrà ritrovato i suoi figli e ottenuto giustizia per la sua storia e per quella di tutti i diversi come lui.

Werewolf by Night: il regista ha un’idea per un sequel!

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Werewolf by Night: il regista ha un’idea per un sequel!

Il regista di Werewolf by NightMichael Giacchino, ha parlato della possibilità di un seguito allo speciale horror dei Marvel Studios. Parlando con Collider, Giacchino ha dichiarato che, sebbene nessun seguito dello speciale sia stato annunciato o confermato, ha idee per un potenziale seguito di Werewolf by Night, sottolineando che sono “tutti pazzi e pazzi”.

Si parla sempre“, ha commentato il regista. “Ma si sa, finché qualcuno non decide di spendere un centesimo, non succede ancora nulla. Quindi, si spera. Il mio desiderio è che sì, ce ne sia di più con questi personaggi. Mi piacerebbe, e ho idee su cosa mi piacerebbe fare con loro, ed è tutto pazzesco, ma penso che sia l’unico modo per farlo. Quindi, si spera, un giorno. Se tutto va bene, un giorno.”

Di cosa parla Werewolf by Night?

“Ispirato ai film horror degli anni ’30 e ’40, questo speciale agghiacciante mira a evocare un senso di terrore e macabro, con molta suspense e paura lungo il percorso mentre esploriamo un nuovo angolo dell’universo cinematografico Marvel”. Dai un’occhiata al trailer di Werewolf by Night in Color.

Werewolf by Night in Color arriva su  Disney+  venerdì 20 ottobre. L’originale Werewolf by Night, attualmente disponibile sulla piattaforma di streaming, è stato originariamente pubblicato nell’ottobre 2022 e rappresentava una versione diversa e più spettrale dell’MCU ispirata ai film horror degli anni ’30 e ’40.

Le 10 migliori interpretazioni nei film degli anni Ottanta di Martin Scorsese

Gli anni Ottanta per Martin Scorsese sono stati caratterizzati da soli cinque film ma tra cui si possono notare le sue pellicole più celebri. Questo è anche il decennio dove il regista consolida il suo sodalizio con Robert De Niro, iniziato nel 1973 con Mean Streets – Domenica in chiesa, lunedì all’inferno, e con cui poi è tornato a lavorare anche per il film in uscita ora Killers of the Flower Moon.

Da sempre infatti il punto di forza di Scorsese è la sua costante scuderia di attori che cresce nel corso dei decenni. Gli anni Settanta e Ottanta hanno visto Harvey Keitel e De Niro apparire in almeno due film ogni decennio, gli anni Novanta di nuovo De Niro e Joe Pesci. Poi nei Duemila è stata la volta di Leonardo DiCaprio che ha aperto le sue numerose collaborazioni nel 2002 con il ruolo di Amsterdam Vallon in Gangs of New York. Sebbene sia difficile individuare quali siano esattamente le migliori interpretazioni cinematografiche nei film di Martin Scorsese in generale, dare un’occhiata al suo catalogo degli anni Ottanta potrebbe aiutare a restringere il campo.

Ecco le 10 migliori interpretazioni nei film anni Ottanta di Scorsese

David Bowie in L’ultima tentazione di Cristo

David Bowie in L'ultima tentazione di CristoL’ultima tentazione di Cristo è l’epopea storica di Scorsese del 1988 e uno dei film più spesso trascurato nella lunga carriera del regista. Il film è incentrato su Gesù e i suoi dodici discepoli, dove il Figlio di Nazaret trascorre i suoi ultimi giorni sulla Terra compiendo miracoli e diffondendo l’illuminazione in tutta Gerusalemme. Nonostante il film abbia ricevuto molte recensioni negative da parte dei gruppi religiosi, L’ultima tentazione di Cristo non è solo uno dei film più sottovalutati, ma è anche uno dei più sperimentali.

Nel cast di questa pellicola biblica troviamo anche l’icona della musica David Bowie, leggenda del rock nei panni di Ponzio Pilato. Mentre la maggior parte delle altre interpretazioni di questo personaggio lo dipingono come un governatore freddo e calcolatore, Bowie offre invece un’innegabile empatia che gli aggiunge ulteriori strati e ti fa, quasi, dimenticare che in realtà il prefetto della Giudea era un sovrano crudele.

Rosanna Arquette in Fuori orario

Rosanna Arquette in Fuori orarioFuori orario originariamente doveva essere diretto da Tim Burton, ma Scorsese lesse la sceneggiatura mentre stava avendo problemi finanziari e anche di tipo religioso-politici per il tentativo di realizzare L’ultima tentazione di Cristo. Burton rinunciò senza problemi alla regia del film quando il regista espresse il desiderio di dirigerlo personalmente. Il film è incentrato sul personaggio di Paul Hackettun, programmatore di computer interpretato da Griffin Dunne, e lo segue mentre vive una serie di eventi bizzarri principalmente in una sola notte. Spesso paragonato alla storia di una tragedia greca, Fuori orario esplora la relazione tra gli uomini e la loro volontà di sopportare qualsiasi cosa se sono coinvolti altri interessi. Scorsese fa un cameo interpretando il gestore di luci al Berlin Cafè. Nel bar in cui Paul Hackett incontra Marcy, al tavolo di fianco a quello del protagonista si possono notare Catherine e Charles Scorsese, genitori del regista, che chiacchierano.

Rosanna Arquette interpreta Marcy, una delle donne che Patrick incontra e frequenta brevemente nel corso del film. Sebbene la sua presenza nel film sia fatta di poche scene, Arquette lascia una forte impressione sugli spettatori grazie alla sua esilarante rivisitazione di uno strano incontro sessuale che coinvolge Il Mago di Oz e alla sua risata contagiosa.

Griffin Dunne in Fuori orario

Griffin Dunne in Fuori orarioFuori orario del 1985 è uno dei film più sottovalutati di Scorsese ed è probabilmente in gran parte dovuto a quanto sia diverso dalla maggior parte del suo lavoro. Tuttavia, ha sviluppato un seguito di culto nel corso degli anni, e gran parte di questo ritrovato apprezzamento deriva dalla performance di Griffin Dunne.

L’attore in questo film interpreta il protagonista Paul Hackett, un uomo insoddisfatto della sua carriera, della sua vita amorosa e in cerca d’amore o di sesso. Dall’inizio alla fine, il pubblico fa il tifo per lui e prova anche compassione per Paul mentre invece lo stress degli eventi alla fine lo logora psicologicamente.

Willem Dafoe in L’ultima tentazione di Cristo

Willem Dafoe in L'ultima tentazione di CristoContinuando con il tema dei film meno conosciuti di Scorsese, L’ultima tentazione di Cristo è stato l’ultimo lungometraggio del regista negli anni Ottanta, e sembra appropriato che abbia concluso quel decennio con un progetto di proporzioni letteralmente bibliche. Questa pellicola racconta la storia dei tentativi falliti di Satana di tentare Gesù Cristo al peccato e della sua conseguente crocifissione come risultato del non aver mai ceduto ai capricci del Diavolo. Per quanto controverso fosse il film, ha incassato oltre 30 milioni di dollari con un budget di soli 7 milioni di dollari, rendendolo così uno dei titoli di Scorsese di maggior successo commerciale.

L’attore caratterista Willem Dafoe ha accettato l’arduo compito di rappresentare Gesù dopo che una serie di attori più famosi lo hanno rifiutato, consolidandolo così come uno degli attori più audaci del settore. Sebbene possa sembrare impossibile descrivere le qualità più umane di Gesù, senza correre il rischio di generare reazioni divisive, Dafoe ha trattato il materiale con grazia e rispetto. I numerosi monologhi e le riprese estese combinate con le condizioni di ripresa stressanti sarebbero sufficienti per far smettere la maggior parte dei professionisti, ma Dafoe, ha resistito e ha fornito una performance potente.

Tom Cruise in Il colore dei soldi

Tom Cruise in il colore dei soldiIl colore dei soldi è un altro film relativamente sconosciuto per i fan occasionali del lavoro di Scorsese in quanto è un dramma sportivo, il secondo all’epoca, ed è notevolmente privo della violenza e dell’estrema volgarità spesso viste nei suoi lavori. Il film segue Eddie “Fast Eddie” Felson, l’attore Paul Newman, un giocatore di biliardo professionista in pensione diventato venditore di liquori, e il suo protetto Vincent Lauria, un giovane Tom Cruise.

Considerando il fatto che Tom Cruise è uno degli attori più pagati di Hollywood, è un po’ difficile immaginare un momento in cui non ha ricevuto i maggiori guadagni. Tuttavia, Cruise è uno di quei rari attori che offre sempre una performance forte, indipendentemente dal genere o dal regista con cui lavora. Mentre Cruise porta con sé il suo solito carisma e fascino per cui è diventato famoso, e il talento dell’attore nell’interpretare in modo convincente un truffatore di biliardo che rende questa una delle migliori interpretazioni nei film di Scorsese degli anni Ottanta.

Jerry Lewis in Re per una notte

Jerry Lewis in Re per una notte copiaAnche se la maggior parte delle persone paragonerebbe probabilmente Joker di Todd Phillips al classico Taxi Driver di Scorsese degli anni Settanta, alcuni invece affermano che ci sono piu parallelismi tra Joker e Re per una notte, poiché sono molto più simili nei temi e nei personaggi. La leggenda Jerry Lewis recita accanto a De Niro nel ruolo di Jerry Langford, il conduttore di un talk show di successo. Nonostante sia più noto ai fan per il suo lavoro comico, Lewis qui offre un’ottima interpretazione nei panni dell’austero Langford.

Il lavoro di Lewis nei panni di Langford non è solo una delle migliori interpretazioni del catalogo di Scorsese degli anni Ottanta, ma è anche un punto di riferimento nel lavoro del defunto comico. La sua presenza stoica e il suo comportamento calmo contrastano perfettamente con il maniacale e imprevedibile Rupert Pupkin di De Niro. Nonostante la serietà del suo ruolo, Lewis mantiene sempre il suo lato comico, e il risultato rende la sua  recitazione davvero unica.

Paul Newman in Il colore dei soldi

Paul Newman in Il colore dei soldiLa carriera del defunto Paul Newman è stata tra le più invidiabili di Hollywood durante il suo periodo di massimo splendore. Bello, carismatico e un uomo davvero simpatico fuori dallo schermo, Newman è stato uno degli uomini di punta di Hollywood negli anni Sessanta e Settanta. In quanto tale e noto per i suoi ritratti di persone legalmente buone, ha prontamente accettato il ruolo dell’antagonista imbroglione di biliardo Eddie “Fast Eddie” Felson in Il colore dei soldi. 

Essendo un truffatore di biliardo senza scrupoli, la più grande preoccupazione di Fast Eddie ovviamente sono i soldi. Nonostante la reputazione di Newman, raffigura un uomo determinato a vincere, e l’alchimia tra lui e la stella nascente Tom Cruise è ciò che rende questa una delle migliori interpretazioni nei film di Scorsese degli anni Ottanta.

Cathy Moriarty in Toro scatenato

Cathy Moriarty in Toro scatenato copiaIl classico film in bianco e nero di Scorsese Toro scatenato probabilmente lo ricorderanno per il ruolo di Joe Pesci nei panni di Joey LaMotta e per la performance vincitrice dell’Oscar di De Niro nei panni di Jake LaMotta. Tuttavia, la performance di Cathy Moriarty nei panni della moglie di Jake, Vicky, non viene discussa neanche lontanamente come dovrebbe essere. Anche se esprime le sue battute con l’autorità di un veterano del settore, Moriarty ha fatto il suo debutto cinematografico nel dramma sportivo dei primi anni Ottanta.

Giocando un po’ contro la rappresentazione archetipica di una moglie affettuosa, Vicky è altrettanto dura, se non di più, del suo campione mondiale dei pesi medi, il marito-boxer Jake. Nel corso del film, il pubblico vede Vicky sopportare molto dolore derivante dal suo tempestoso matrimonio con Jake, ma la vede anche affermarsi come qualcuno meritevole di amore e rispetto.

Robert De Niro in Re per una notte

Robert De Niro in Re per una notteRe per una notte è stato il seguito immediato di Scorsese al suo dramma sportivo vincitore dell’Oscar Toro scatenato e ha riunito il regista con l’amato De Niro. De Niro interpreta Rupert Pupkin, un comico alle prime armi con problemi di salute mentale che lo portano ad agire in modo irregolare praticamente con chiunque incontri. Nonostante le manie di grandezza di Pupkin, c’è un certo fascino in lui che costringe il pubblico a tifare per il suo successo all’inizio del film.

Scorsese ha dichiarato di aver rivendicato questa performance come la sua preferita del suo amico Robert De Niro.

Robert De Niro in Toro scatenato

Il dramma sportivo biografico di Scorsese del 1980 è senza dubbio uno dei più grandi film mai realizzati, nonostante il suo scarso ritorno al botteghino mondiale. Distinto in quanto è girato su pellicola in bianco e nero, questa pelicola racconta l’ascesa del defunto Jake Lamotta fino a diventare il campione mondiale di boxe. Per quanto brutale possa essere, Toro scatenato fa un ottimo lavoro mostrando le conseguenze che derivano da uomini che non riescono a gestire il loro comportamento autodistruttivo e il film lo deve in gran parte alla performance di De Niro.

Oltre ad aumentare e perdere enormi quantità di peso per riflettere accuratamente LaMotta nel suo periodo migliore di boxe e quando si ritirò. Le scene emotivamente avvincenti di De Niro con Cathy Moriarty e Joe Pesci sono tra le più strazianti di un film e si aggiudica il primo posto come migliore interpretazione nei film degli anni Ottanta di Martin Scorsese. 

Magic Mike – The Last Dance in streaming su NOW e in tv su SKY

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Magic Mike – The Last Dance in streaming su NOW e in tv su SKY

Debutta in prima tv su Sky il film Magic Mike – The Last Dance, lunedì 23 ottobre alle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle 21.45 su Sky Cinema Romance), in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

Nel terzo capitolo della serie di film di successo “Magic Mike” Channing Tatum riprende il ruolo di Mike Lane e Steven Soderbergh torna al timone con una sceneggiatura di Reid Carolin, che ha anche scritto i primi due film. Protagonista al fianco di Tatum è Salma Hayek Pinault.

Nel cast Magic Mike – The Last Dance insieme a Tatum e Hayek Pinault ci sono anche Ayub Khan Din, la nuova arrivata Jemelia George, Juliette Motamed e Vicki Pepperdine.

Il team creativo dietro le quinte comprende lo scenografo Pat Campbell, il costumista Christopher Peterson e il supervisore musicale Season Kent, con coreografie di Alison Faulk e Luke Broadlick, entrambi già parte della franchise “Magic Mike”.

Il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane da Warner Bros. Pictures.

 SINOSSI

Dopo una lunga pausa e in seguito ad un affare fallito che lo ha lasciato al verde, costringendolo a lavorare come bar tender nei locali della Florida, per “Magic” Mike Lane è giunta l’ora di tornare sul palco. Con la speranza di partecipare a quello che considera l’ultimo show della sua carriera, Mike si dirige a Londra con una donna ricca e altolocata che lo attira con un’offerta che non può rifiutare… e un’agenda già pianificata. La posta in gioco è altissima quando Mike scopre cosa ha veramente in mente la donna: riuscirà, insieme ad un nuovo gruppo di ballerini da rimettere in carreggiata, ad essere in grado di farcela?

MAGIC MIKE – THE LAST DANCE– Lunedì 23 ottobre alle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle 21.45 su Sky Cinema Romance), in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K, per i clienti Sky Q o Sky Glass con pacchetto Sky Cinema e con servizio opzione Sky HD/Sky Ultra HD attivo.

Bojan, Dietro il Sorriso: trailer del documentario in arrivo su Rakuten TV

Rakuten TV ha diffuso il trailer di Bojan, Dietro il Sorriso, un documentario che racconta nel dettaglio la carriera dell’attaccante catalano Bojan Krkić, evidenziando tutte le difficoltà vissute da uno dei più grandi talenti dell’FC Barcelona. Sarà disponibile sulla piattaforma in 42 paesi a partire dal 3 novembre.

Il documentario, che sottolinea costantemente l’importanza della salute mentale nella carriera del calciatore di Linyola, inizia con una conversazione tra Bojan Krkić e il Dottor Monseny, lo psicanalista che lo ha curato nei momenti più difficili all’FC Barcelona. Il colloquio con il dottore funge da filo conduttore per tutta la trama del film.

La prima parte del film ripercorre la carriera di Bojan Krkić nelle giovanili dell’FC Barcelona e il suo debutto in prima squadra. Un periodo in cui si distingue come capocannoniere di tutta la storia de La Masia ma segnato anche da un difficile inizio in uno spogliatoio pieno di grandi nomi e di momenti complicati. Nonostante le lotte psicologiche e gli attacchi d’ansia, Bojan mostra un rendimento eccezionale sul campo, segnando 12 gol nella sua prima stagione, condividendo la prima linea con Thierry Henry, Ronaldinho o Samuel Eto’o.

Il documentario affronta nel dettaglio la controversia sulla decisione di Bojan di non unirsi alla nazionale spagnola per Euro 2008, dando priorità alla sua salute mentale. Questo episodio, fondamentale per la sua carriera, viene approfondito attraverso la testimonianza cruciale della madre, che chiarisce le ragioni di questa scelta decisiva. Contrariamente alla versione ufficiale, che parlava di gastroenterite, viene svelato il vero motivo, scatenando una polemica mediatica.

In quest’altra parte del documentario viene esplorata la seconda fase di Bojan all’FC Barcelona, che coincide con l’arrivo di Pep Guardiola in prima squadra, una fase in cui Bojan inizia a perdere importanza all’interno del team. Un momento cruciale arriva in occasione delle finali di Champions League a Roma e Wembley, dove il catalano gioca appena un minuto.

Di fronte a questa situazione, Bojan sceglie di lasciare il club della sua vita, l’FC Barcelona. Questo processo è doloroso ma gli permette di esplorare nuovi orizzonti e di ritrovare il suo senso di appartenenza in squadre come Stoke City, Roma, Ajax, Milan, Mainz, Alaves, Montreal e Vissel Kobe.

Mary e lo Spirito di Mezzanotte nominato agli EFA – European Film Awards

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A poco più di un mese dall’uscita italiana prevista per il 23 novembre al cinema, Mary e lo Spirito di Mezzanotte, il nuovo e tanto atteso film di Enzo d’Alò, ha ricevuto la candidatura come European Animated Feature Film agli EFA – European Film Awards, il più prestigioso premio del cinema europeo assegnato dalla European Film Academy.

Un riconoscimento di valore per il maestro dell’animazione Enzo d’Alò che con i suoi film (da La Freccia Azzurra a La Gabbianella e il Gatto fino a Pinocchio) ha conquistato il pubblico italiano e internazionale e ha accompagnato generazioni di spettatori.

Sono molto felice di questa candidatura, è una splendida sorpresa… Mary e lo Spirito di Mezzanotte ha richiesto cinque anni di lavorazione e ha coinvolto centinaia di talentuosi artisti, dedico a tutti loro questa nomination” – ha commentato Enzo d’Alò – “In questi mesi il film è stato selezionato nei festival di tutto il mondo e, dalla Berlinale in poi, ho sempre sentito il calore e la curiosità del pubblico per le protagoniste di questa storia. Manca poco all’uscita al cinema e l’emozione si fa sempre più forte!

Tratto dal romanzo di Roddy Doyle La gita di mezzanotte (Guanda), Mary e lo Spirito di Mezzanotte celebra quattro generazioni di donne, complici tra loro e legate da un grande amore. Una storia contemporanea ambientata in una rigogliosa Irlanda d’estate dai colori vividi e paesaggi mozzafiato.

I film e le serie tv in arrivo a novembre su Paramount+

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I film e le serie tv in arrivo a novembre su Paramount+

Novembre ricco di serie e film per Paramount+. Sono in uscita questo mese THE CURSE, la serie con Emma Stone, Nathan Fielder e Benny Safdie, dall’11 novembre e IL RAPIMENTO con Rodrigo de la Serna, Julieta Zylberberg, Jorge Marrale, dal 3 novembre. ONE TRILLION DOLLARS con Alessandra Mastronardi, Greta Scacchi, Orso Maria Guerrini, dal 23 novembre. LAWMEN: LA STORIA DI BASS REEVES con David Oyelowo, Dennis Quaid, Donald Sutherland, dal 5 novembre. 

IL RAPIMENTO

Disponibile dal 3 novembre – Presentato al Toronto International Film Festival (TIFF) e al Festival del Cinema di Venezia, il film argentino è un thriller politico ispirato a varie storie accadute in Argentina dopo la dittatura e al libro “El salto de papá” di Martín Sivak.

Buenos Aires negli anni ’80. Julio Levy torna dall’esilio politico per assumere un incarico nella grande azienda di famiglia quando il fratello maggiore, come altri argentini, viene rapito. Incaricato di organizzare il salvataggio e con il peso della sua famiglia sulle spalle, Julio scopre le forze che ancora operano dietro la democrazia argentina appena recuperata, e inizia così una lotta a suo svantaggio contro il sistema dominante. Prodotto da Paramount Television International Studios, Rei Cine e Infinity Hill, è diretto da Daniel Goggi e interpretato da Rodrigo de la Serna, Julieta Zylberberg, Lautaro Perez Hillal, Lola Loyacono, Andrea Garrote tra gli altri.

LAWMEN: LA STORIA DI BASS REEVES

Disponibile dal 5 novembre – LAWMEN: LA STORIA DI BASS REEVES segue il viaggio di Reeves (Oyelowo) e la sua ascesa dalla schiavitù alle forze dell’ordine come primo U.S. Marshal nero a ovest del Mississippi. Nonostante abbia arrestato oltre 3.000 fuorilegge nel corso della sua carriera, il peso delle responsabilità derivanti dal suo incarico diventa sempre più oneroso mentre affronta le sfide emotive connesse al suo lavoro e alle implicazioni che comporta per la sua famiglia. Interpretata dal Candidato agli Emmy David Oyelowo, Lauren E. Banks, Demi Singleton, Forrest Goodluck, Barry Pepper, il vincitore dell’Oscar onorario Donald Sutherland e il candidato agli Emmy Dennis Quaid. La serie, prodotta dal Candidato all’Oscar Taylor Sheridan, è realizzata dal Produttore Esecutivo e Showrunner Chad Feehan. Prodotta da MTV Entertainment Studios, 101 Studios, Bosque Ranch Productions e Yoruba Saxon.

WACO: IL PROCESSO

Disponibile dal 9 novembre – Interpretato dal candidato all’Oscar Michael Shannon (GEORGE & TAMMY), WACO: IL PROCESSO si concentra sulle conseguenze del disastro di Waco: i processi ai membri sopravvissuti della setta dei Branch Davidian e l’ascesa del terrorista Timothy McVeigh. La serie in cinque episodi fornisce una panoramica del contesto in cui avviene l’ascesa del movimento delle milizie americane, che preannuncia i famigerati attentati di Oklahoma City e l’assalto al Campidoglio il 6 gennaio. Nel cast anche Taylor Kitsch.

THE CURSE

Disponibile dall’11 novembre – Co-creata e prodotta da Benny Safdie e Nathan Fielder, THE CURSE è una serie innovativa che esplora il modo in cui una presunta maledizione disturba la relazione di una coppia appena sposata che cerca di concepire un figlio, mentre lavora a un nuovo programma dedicato alla ristrutturazione di case. La serie è interpretata da Emma Stone (La LaLand, The Favourite), Fielder (The Rehearsal) e Safdie (Oppenheimer). Tra le guest star figurano il candidato all’Oscar Barkhad Abdi, il candidato all’Emmy® Corbin Bernsen e Constance Shulman.

THE CURSE è una coproduzione di SHOWTIME e A24. Fielder è anche regista. Emma Stone è produttrice esecutiva insieme a Dave McCary e Ali Herting con la loro casa di produzione Fruit Tree. Anche Josh Safdie è produttore esecutivo con la sua casa di produzione Elara.

ANDERSON “SPIDER” SILVA

Disponibile dal 16 novembre – La serie in cinque episodi racconta la vita del pugile che divenne uno degli atleti più famosi al mondo. Basata su incredibili eventi reali, racconta la storia del pugile a Curitiba, dove vive con la zia e dove incontra l’amore della sua vita. Con un figlio in arrivo, inizia a lottare professionalmente e trova la sua vera vocazione. Dopo un torneo in Giappone, vince il suo primo titolo internazionale e la sua carriera decolla fino a diventare campione del mondo. Tuttavia, la fama lo allontana dalla famiglia e deve affrontare diverse difficoltà. Anderson si reinventa grazie alla sua perseveranza, alla concentrazione e al desiderio di tornare a fare ciò che ama di più: combattere per rimanere ai vertici del mondo delle MMA. L’avvincente racconto della forza interiore che ha spinto Silva a diventare un venerato campione mondiale e un’ispirazione per il mondo intero.

Anderson Silva è il produttore esecutivo della serie, creata da Marton Olympio e con Caito Ortiz. William Nascimento, Bruno Vinicius e Caetano Vieira interpretano Anderson Silva nelle diverse fasi della vita. La serie vedrà anche la partecipazione del cantante e attore Seu Jorge, che interpreta lo zio del lottatore oltre che di Tatiana Tiburcio, che interpreta la zia. Nel cast anche Douglas Silva, Iza Moreira, Jeniffer Dias, Larissa Nunes, Livia Silva, Milhem Cortaz e Vaneza Oliveira.

DUNGEON & DRAGONS: L’ONORE DEI LADRI

Disponibile dal 14 novembre – Un affascinante ladro e un gruppo di improbabili avventurieri intraprendono un’epica rapina per recuperare una reliquia perduta, ma le cose vanno male quando si imbattono nelle persone sbagliate in questa avventura esilarante e ricca di azione. Paramount Pictures presenta, in associazione con eOne, DUNGEONS & DRAGONS: L’ONORE DEI LADRI, con Chris PineMichelle RodriguezRegé-Jean PageJustice SmithSophia Lillis Hugh Grant, Chloe Coleman e Daisy Head.

DUNGEONS & DRAGONS: L’ONORE DEI LADRI, basato su Dungeons & Dragons della Hasbro, è diretto da Jonathan Goldstein & John Francis Daley, con una storia di Chris McKay & Michael Gilio e una sceneggiatura di Jonathan Goldstein & John Francis Daley e Michael Gilio.

ZOEY 102

Disponibile dal 17 novembre – Nel sequel dell’iconica serie Nickelodeon “Zoey 101”, Jamie Lynn Spears torna nel ruolo di Zoey Brooks, che si è diplomata insieme alla prima classe femminile ammessa alla Pacific Coast Academy. Oltre a Erin Sanders, Quinn Pensky, Sean Flynn, Chase Matthews il cast include anche i nuovi membri Thomas Lennon, Kelly Kevyn, Owen Thiele, e Dean Geyer. ZOEY 102 è diretto da Nancy Hower e Monica Sherer e Madeline. Jamie Lynn Spears è produttore esecutivo insieme ad Alexis Fisher, Hower e Sherer & Whitby.

EX ON THE BEACH ITALIA S5

Disponibile dal 22 novembre – La nuova attesissima edizione di EX ON THE BEACH ITALIA, versione italiana del franchise di MTV, prodotta da Fremantle e MTV Entertainment Studios, sarà condotta dalla coppia Giulia Salemi e Pierpaolo Pretelli e arriverà in esclusiva su Paramount+ il 22 novembre con i primi due episodi. In seguito, il programma sarà disponibile sul servizio di streaming con un nuovo episodio a settimana.

Giulia Salemi e Pierpaolo Pretelli, amatissimi dal pubblico, raccoglieranno il testimone degli ex conduttori Cecilia Rodriguez e Ignazio Moser, che hanno contributo al successo di uno dei format più piccanti, giunto alla quinta stagione.

ONE TRILLION DOLLARS

Disponibile dal 23 novembre – La nuova serie originale Paramount+ basata sul libro di Andreas Eschbach, è un avvincente thriller internazionale in sei episodi che pone le grandi domande del nostro tempo. Da un giorno all’altro tutto cambia per John Fontanelli (Philip Froissant), un giovane corriere che gira per Berlino con i suoi amici, senza un centesimo in tasca, mentre si gode al massimo la sua indipendenza. Finché un giorno viene sorpreso da una notizia incredibile: è l’unico erede di una fortuna creata oltre 500 anni fa. Nei secoli l’eredità è cresciuta fino all’incredibile somma di un trilione di dollari. John è l’erede legittimo e l’uomo più ricco del mondo, ma c’è una profezia collegata a questa eredità: dovrà restituire all’umanità il futuro perduto! Considerando il cambiamento climatico, l’inquinamento ambientale e il capitalismo finanziario scatenato, appare un compito quasi impossibile. Alla ricerca delle risposte giuste, John accetta la sfida. Questo lo rende l’antagonista di alcune persone molto potenti che non si fermeranno davanti a nulla pur di fermare John. Nel cast della serie internazionale, anche Alessandra Mastronardi, Greta Scacchi e Orso Maria Guerrini.

NUOVO EVENTO ESCLUSIVO DI SOUTH PARK

Disponibile dal 3 novembre – Un nuovo evento esclusivo targato South Park arriva su Paramount+ dal 3 novembre. I sogni profondamente inquietanti di Cartman presagiscono la fine della vita che conosce e ama. Anche gli adulti di South Park sono alle prese con le proprie decisioni di vita mentre l’avvento dell’intelligenza artificiale sta sconvolgendo il loro mondo.

A NOVEMBRE NUOVI FILM IN PRIMA VISIONE E IN ESCLUSIVA SU PARAMOUNT+: FALL, film con Jeffrey Dean Morgan; A LITTLE WHITE LIE, con Michael Shannon e Kate Hudson; THE WEDDING YEAR, dal regista di Legally Blonde; THE QUEEN OF SPAIN, con Penelope Cruz.

INOLTRE, SU PARAMOUNT+ TANTI ALTRI FILM PER TUTTI I GUSTI: film italiani come UN GIORNO PERFETTO e MINE VAGANTI del regista Ferzan Ozpetek, DIAZ, il film diretto da Daniele Vicari, con Elio Germano; film che vedono protagonisti grandi star internazionali come HACHIKO con Richard Gere, MILK con Sean Penn e ancora TONYA, con Margot Robbie, IL CASO SPOTLIGHT, con Micheal Keaton e Rachel Mc Adams, BULLET TO THE HEAD con Sylvester Stallone, e molti altri.

ANCHE L’OFFERTA DI SERIE CRIME SU PARAMOUNT+ SI È ARRICCHITA, GRAZIE ALL’ARRIVO DI CRIMINAL MINDS: oltre alle stagioni 1-6 arrivate nel mese di ottobre, dal 13 novembre si aggiungeranno le stagioni 7-12.

A NOVEMBRE ARRIVANO SUL SERVIZIO ANCHE I NUOVI CONTENUTI DAI BRAND, come ISLE OF MALTA da MTV e MONSTER HIGH 2 da NICKELODEON.

INFINE, OGNI VENERDÌ, SU PARAMOUNT+, CONTINUA LA GARA DI DRAG RACE ITALIA, con le drag queen più agguerrite del Paese pronte a mettere alla prova il loro carisma, la loro unicità, e il loro talento per essere incoronate “Italia’s Next Drag Superstar”. 

Alla conduttrice Priscilla e ai giudici Chiara Francini, Paola Iezzi, e Paolo Camilli si aggiungeranno ogni settimana nuovi ospiti speciali nelle vesti di giudici di puntata, tra cui: Lorenzo Balducci, Rosa Chemical, Francesco Cicconetti – “Mehts”, Anna Dello Russo, Tiziano Ferro, Chiara Iezzi, Ciro Immobile, M¥SS KETA, Alessandra Mastronardi, Jessica Melena, Andreas Muller, Veronica Peparini, “Papà per Scelta” (Christian De Florio e Carlo Tumino), Sabrina Salerno, Melissa Satta, Jo Squillo, Filippo Timi, Edoardo Zaggia.

The End We Start From: recensione del film di Mahalia Belo – #RoFF18

Nella sezione Grand Public della 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma arriva The End We Start From, survival movie prevalentemente al femminile, diretto da Mahalia Belo. Il film è traspozione cinematografica dell’omonimo romanzo di Megan Hunter, e fra i produttori – nonché interpreti – troviamo Benedict Cumberbatch insieme a Liza Marshall, Adam Ackland e Sophie Hunter. È una storia dai tratti aspri, quella di The End We Start From, che segue il tipico schema del genere di sopravvivenza in cui si inscrive, ma al tempo stesso cerca anche di affrontare tematiche importanti, una fra queste l’empowerment femminile, sfruttando un’attrice di spicco sulla quale la pellicola si costruisce per intero: Jodie Comer. È lei, infatti, a reggere il peso della narrazione, pur a volte non riuscendo del tutto ad essere convincente in una performance che, con molta probabilità, rischia di essere una di quelle più facilmente dimenticabili della sua carriera.

The End We Start From, la trama del film

In una Londra abbattuta da un’alluvione devastante, che ha costretto migliaia di persone a scappare via per trovare riparo altrove, una donna insieme al compagno e al figlio appena nato si ritrova senza casa e senza un posto in cui andare. La carestia, lentamente, inizia a dilagare in Inghilterra, duramente colpita da questi fenomeni metereologici estremi, che hanno preso il sopravvento sulla nazione non dandole alcuna tregua. Molte le famiglie in difficoltà che cercano di sopravvivere non solo alla fame, ma anche alla vulnerabilità delle persone che, sotto pressione, non hanno più il controllo di loro stesse. La protagonista si ritroverà così a intraprendere un viaggio in cui dovrà affrontare una serie di situazioni spiacevoli, dal freddo al digiuno, e cercherà in tutti i modi di rimanere viva e lucida per poter dare una speranza al suo bambino, pur ad un certo punto dovendosela cavare da sola poiché costretta a separarsi dal suo partner.

La riflessione (mancata) sul clima

The End We Start From, sin dal suo incidente scatenante, stimola immediatamente nel suo pubblico una riflessione. L’alluvione, che è pretesto della storia e della partenza della protagonista, vuole subito parlarci del cambiamento climatico a cui stiamo assistendo oggi, di cui purtoppo ci dimentichiamo la reale gravità. È su questo che si fonda almeno tutto il primo atto, sfruttando una tematica quanto più attuale e sentita nel nostro quotidiano. E che cerca di ricordarci quale sia la condizione (critica) del nostro pianeta al momento, suggerendoci quasi cosa potrebbe accadere in un prossimo futuro – come una sorta di presagio – se non iniziamo ad agire davvero.

Ma la prima vera incrinatura della pellicola sta proprio qui: pur con tutte le sue buone intenzioni nel volerci parlare di qualcosa che, a ben pensarci, tocchiamo già con mano (basti pensare agli sbalzi termici anomali che attualmente viviamo o alle forti e devastanti piogge), non riesce mai ad approfondirne la questione, che rimane in superficie e sullo sfondo, fino però a scomparire del tutto. Una mancanza, questa, che dipende da una sceneggiatura troppo debole, non curata, la quale cerca di toccare più tematiche e, nel tentativo d’essere memorabile, deraglia totalmente perdendo di vista i suoi obiettivi.

Un film dalle troppe tematiche

In parallelo alla questione climatica, infatti, The End We Start From mette al centro il potere femminile raccontato attraverso la forza della protagonista nell’affrontare le avversità incontrate lungo il cammino, il concetto di maternità e le sue difficoltà, il senso del viaggio, la lotta per la sopravvivenza, l’amore a cui aggrapparsi per superare le difficoltà della vita. Sono tutti ingredienti che sistema sulla tavola, ma che alla fine non vengono utilizzati mai a pieno a causa di una trama ingolfata, che inevitabilmente non riesce a dare spazio a nessun elemento dal grande potenziale (se solo fosse stato sviluppato con più attenzione). Nel voler seguire troppe strade, dunque, The End We Start From non riesce ad esplorarne nessuna e, di conseguenza, il risultato è avere una narrazione priva sia di pathos che di picchi emozionali o narrativi.

Molte sequenze sono frettolose, molte domande non trovano risposta. Tante sono le scene che fanno sorgere numerose domande, ma che poi non vengono mai spiegate, finché quello di cui si voleva parlare perde di senso e di importanza. Il film, in sostanza, non osa pur avendo un terreno fertile su cui muoversi e una protagonista dalle buone qualità, che si presta fra l’altro bene per una storia di empowerment femminile. Che però, a livello di psicologia, non viene strutturata come si deve, non dandole così né lo spessore che merita né la possibilità allo spettatore di empatizzare con lei per lasciarsi coinvolgere meglio. Forse l’errore di tutto The End We Start From è non aver fatto essere il finale – che si rivela l’unica parte accattivante e funzionale – il vero centro del film. E quindi, purtroppo, finisce per essere dimenticato.

La caduta della casa degli Usher: le 10 principali domande lasciate in sospeso

La caduta della casa degli Usher di Mike Flanagan lascia il suo pubblico con un senso di mistero dopo la fine dell’ultimo episodio. La serie Netflix è vagamente basata sull’omonimo racconto di Edgar Allan Poe, ma contiene anche dei riferimenti ad altre opere dello scrittore. La storia segue le vicende della ricca famiglia Usher, guidata dai fratelli Roderick e Madeline Usher, e la misteriosa morte di tutti i loro eredi. La perdita dei suoi figli costringe Roderick a dover mettere in discussione le sue scelte passate.

Una miniserie garantisce allo spettatore solo un tempo limitato con ogni personaggio, ed in questa serie sono presenti tante personalità distinte. Non a tutti i personaggi è stato garantito lo spazio necessario a comprenderli a pieno, lasciando molte domande senza risposta sulla famiglia Usher e sul suo passato. Non considerando gli elementi soprannaturali, che sono lasciati molto vaghi e misteriosi.

Cos’è esattamente Verna?

Verna La caduta della casa degli Usher
The Fall of the House of Usher. Carla Gugino as Verna in episode 102 of The Fall of the House of Usher. Cr. Eike Schroter/Netflix © 2023

Verna è forse il personaggio più affascinante in La caduta della casa degli Usher, in quanto la sua vera natura è lasciata misteriosa. Verna sembra essere un essere immortale che si può trasformare in un corvo. Lei è stata coinvolta nelle vite di importanti magnati e politici per secoli, oltre alla famiglia Usher. Ha delle caratteristiche simili alle varie rappresentazioni di demoni nella finzione, o potrebbe sembrare anche la morte stessa: entrambe le ipotesi sembrano essere valide, anche se Verna non sembra essere malvagia, ma più una rappresentazione di una giustizia cosmica.

Perché Roderick confessa ad Auggie?

La caduta della casa degli Usher
The Fall of the House of Usher. (L to R) Carl Lumbly as C. Auguste Dupin, Bruce Greenwood as Roderick Usher in episode 101 of The Fall of the House of Usher. Cr. Eike Schroter/Netflix © 2023

Gran parte delle vicende in La caduta della casa degli Usher viene presentata al pubblico attraverso la confessione di Roderick ad Auguste Dupin. Alla fine, la stessa registrazione della confessione risulta essere inutile, dato che la morte dello stesso Roderick porta all’archiviazione del caso. Se Verna rappresenta una sorta di giustizia, allora far confessare a Roderick tutti i suoi crimini è la redenzione perfetta.

Con chi era sposata Madeline Usher?

La caduta della casa degli Usher
EIKE SCHROTER/NETFLIX

Madeline ha avuto una vita complicata, anche se questa è lasciata più all’oscuro nella serie dato che lei non aveva eredi. Dopo che i due fecero il patto con Verna, Madeline si fece impiantare una spirale per evitare di avere figli. Lei menziona nella serie di essere stata sposata, ma sembra troppo presa dai propri obbiettivi personali per avere una relazione stabile.

Perché Roderick Usher cerca di uccidere Madeline?

The Fall of the House of Usher. (L to R) Bruce Greenwood as Roderick Usher, Matt Biedel as Bill-T Wilson in episode 101 of The Fall of the House of Usher. Cr. Eike Schroter/Netflix © 2023

Nell’episodio finale di La caduta della casa degli Usher, Roderick Usher cerca di uccidere la sorella prima che lei ritorni in vita e lo uccida: non solo la avvelena, ma la mummifica, sostituendo i suoi occhi con delle pietre egiziane blu. Sapendo che la fine era ormai vicina, Roderick intende garantire una sepoltura degna dei faraoni egizi a sé stesso ed alla propria sorella. Ad ogni modo, lo fa contro la volontà di Madeline, la quale ritorna in vita per strangolarlo, prima di morire insieme sotto le macerie della loro casa d’infanzia.

Perché Verna ha ucciso degli innocenti alla festa di Prospero Usher?

The Fall of the House of Usher. (L to R) Henry Thomas as Frederick Usher, Mark Hamill as Arthur Pym in episode 104 of The Fall of the House of Usher. Cr. Eike Schroter/Netflix © 2023

La missione di Verna è uccidere gli eredi della casa degli Usher. Alla festa di Prospero nel secondo episodio, Perry muore insieme a tante altre persone presumibilmente innocenti. Nella maggior parte dei casi, Verna non intendeva far morire gli Usher in modi orribili ed ha mostrato pietà in molti casi. La colpa per le tante morti alla festa è di Perry, in quanto non si è preoccupato di controllare il liquido presente nei serbatoi. Verna lo ha anche avvisato di interrompere la festa, dandogli la possibilità di evitare il massacro.

E’ stato mai trovato il corpo di Griswold?

La caduta della casa degli Usher Carla Cugino
Cr. Eike Schroter/Netflix © 2023

Rufus Griswold era per Roderick e Madeline un ostacolo nel loro percorso verso il successo e per questo è stato eliminato. Nell’ultimo episodio di La caduta della casa degli Usher viene mostrato come i due fratelli lo uccidono, nascondendolo dietro ad un muro di mattoni, con ancora indosso il suo costume da giullare. Il corpo non sembra essere mai stato trovato, in quanto questo avrebbe potuto avere delle gravi conseguenze per i due fratelli. Anche nel presente, i due mantengono questo segreto tra loro, evitando di parlare di quella notte anche davanti ad Arthur Pym.

Chi erano le madri di Vic, Camille e Leo?

The Fall of the House of Usher. (L to R) Paola Nuñez as Dr. Alessandra Ruiz, T’Nia Miller as Victorine LaFourcade, Kyliegh Curran as Lenore Usher, Crystal Balint as Morella Usher, Henry Thomas as Frederick Usher, Bruce Greenwood as Roderick Usher, Samantha Sloyan as Tamerlane Usher, Matt Biedel as Bill-T Wilson in episode 101 of The Fall of the House of Usher. Cr. Eike Schroter/Netflix © 2023

Al funerale degli Usher, molte delle madri vengono viste sedute vicine, per poi lanciare sguardi truci a Roderick. È rivelato nella serie che la madre di Perry era una croupier e che la madre di Vic era un’infermiera, ma nient’altro viene detto riguardo le altre donne di Roderick, ma emerge come lui trattasse le sue relazioni con poco riguardo. La sua prima moglie, Annabelle Lee, sembra aver vissuto un tragico destino dopo la loro separazione.

Come ha fatto Madeline a ritornare in vita?

The Fall of the House of Usher. (L to R) Samantha Sloyan as Tamerlane, Henry Thomas as Frederick in episode 105 of The Fall of the House of Usher. Cr. Eike Schroter/Netflix © 2023

Nel finale di La caduta della casa degli Usher, Madeline sembra ritornare in vita per uccidere il fratello, prima di collassargli accanto per morire insieme. La serie mostra una scena simile precedente a questa: nel primo episodio i due fratelli vedono la madre ritornare in vita per uccidere William Longfellow. Ad ogni modo, la madre aveva una motivazione valida per ritornare in vita. Il ritorno di Madeline può rimanere un elemento misterioso della serie, o può essere collegato ai poteri di Verna.

Perché Roderick non poteva morire suicidandosi?

La caduta della casa degli Ushern Verna Carla Gugino

Nel settimo episodio del La caduta della casa degli Usher viene mostrato Roderick nel tentare il suicidio. Lui cerca di aggirare l’accordo morendo prima degli altri suoi eredi, ma Verna lo riporta in vita poco dopo con la frase “Troppo facile uscire così. Ciao di nuovo, splendore”. Per ragioni simili al ritorno in vita di Madeline, Verna ha probabilmente riportato in vita Roderick perché il suicidio non era parte del piano che aveva per i due. Roderick non meritava di scegliere la propria morte, ma piuttosto di morire alla fine di tutto con Madeline.

Qual è il significato dell’IA?

La caduta della casa degli Usher recensione
The Fall of the House of Usher. Carl Lumbly as C. Auguste Dupin in episode 101 of The Fall of the House of Usher. Cr. Courtesy of Netflix © 2023

Madeline ha un’ossessione per l’immortalità: lei è interessata all’Intelligenza Artificiale (IA) perché la vede come la possibilità migliore per lei per vivere per sempre. Ad ogni modo, c’è un motivo più specifico per cui Madeline è interessata a queste tecnologie. Lei sa di non poter vivere per sempre, ma con la IA potrebbe continuare ad avere influenza e potere anche dopo la sua morte. Tuttavia, il vero significato della IA rimane uno dei grandi misteri de La caduta della casa degli Usher.

Jason Momoa diventa Lobo in una nuova fan art!

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Jason Momoa diventa Lobo in una nuova fan art!

Dopo molte voci e speculazioni, sembra che Jason Momoa, star di Aquaman e il Regno Perduto, sia effettivamente intenzionato a interpretare il personaggio DC Lobo nel nuovo DC Universe attualmente in fase di sviluppo. L’attore, secondo alcune fonti, sarebbe addirittura già stato confermato per tale ruolo, con un annuncio ufficiale che potrebbe avvenire verso l’inizio del 2024. Nell’attesa di ciò, una nuova fan art condivisa su Instagram dall’artista @youssef_defenshi rende questo casting da sogno realtà, mostrando come l’attore potrebbe apparire nei panni del celebre antieroe DC.

Jason Momoa sarà Lobo per il DCU?

L’insider Jeff Sneider, le cui affermazioni si rivelano spesso vere, ha di recente dichiarato che: “È vero: Jason Momoa è Lobo. È stato scelto per il ruolo di Lobo, e molto probabilmente verrà annunciato ufficialmente… direi intorno a febbraio. Non ha nulla a che fare con lo sciopero: ha a che fare con Aquaman. Quindi Aquaman dovrà andare nei cinema, e poi sarà su Max… dopo che sarà su Max e sarà stato proiettato lì per una settimana o due, penso che a febbraio – forse marzo al più tardi – lo vedrete”.

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman e il Regno Perduto

Non essendo riuscito a sconfiggere Aquaman la prima volta, Black Manta, ancora spinto dal bisogno di vendicare la morte di suo padre, non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggere Aquaman una volta per tutte. Questa volta Black Manta è più formidabile che mai, poiché brandisce il potere del mitico Tridente Nero, che scatena una forza antica e malvagia. Per sconfiggerlo, Aquaman si rivolgerà al fratello Orm, l’ex re di Atlantide e imprigionato alla fine del primo film, per stringere un’improbabile alleanza. Insieme, dovranno mettere da parte le loro differenze per proteggere il loro regno e salvare la famiglia di Aquaman e il mondo dalla distruzione irreversibile.

Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe in Aquaman e il Regno Perduto, sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. In questo seguito, diretto ancora una volta da James Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno anche Patrick Wilson nei panni di Ocean Master, Amber Heard, nei panni di Mera, Dolph Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il padre di Mera, e ancora Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta, che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo film. David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di Wanscriverà la sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori. Il film arriverà al cinema il 20 dicembre.

Nudes: al via le riprese della seconda stagione

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Nudes: al via le riprese della seconda stagione

Sono partite ad inizio Ottobre le riprese, che si terranno in Campania tra la provincia di Napoli e Caserta, della seconda stagione di Nudes, serie tv antologica con al centro tre nuove storie legate al tema del revenge porn e del sextortion, diretta da Laura Luchetti e Marco Danieli che curano anche la supervisione creativa, scritta da Valerio D’Annunzio (headwriter), Vanessa Picciarelli e Giulio Fabroni e prodotta da Bim Produzione (Una Società del Gruppo Wild Bunch) in collaborazione con Rai Fiction.

 La prima stagione di Nudes è tratta dalla Serie TV Norvegese Nudes prodotta da NRK, creata e scritta da Liv Joelle Barbosa Blad, Erika Calmeyer e Nina M. Barbosa Blad. In questo momento sono previsti altri adattamenti in Francia e in Spagna mentre l’Italia sarà il primo territorio a vedere nascere una seconda stagione su un’idea completamente originale di Bim Produzione insieme agli autori Valerio D’Annunzio, Emanuela Canonico, Vanessa Picciarelli e Giulio Fabroni.

Percepiamo la pornografia non consensuale come un problema lontano dalla nostra realtà quotidiana. E se così non fosse? Questa seconda stagione di Nudes analizza ancora più a fondo la questione del revenge porn e del sextortion e lo fa raccontando tre nuove storie vissute da adulti e adolescenti inconsapevoli di come sesso e intimità nascondano oggi bombe a orologeria virtuali destinate a stravolgere la nostra vita reale.

Rispetto alla prima stagione si parlerà dunque anche di vite adulte, anch’esse minacciate dalle insidie di un uso troppo disinvolto della rete, mantenendo tuttavia uno sguardo privilegiato sull’universo adolescenziale.Nel cast della seconda stagione, tra gli altri, Fortunato Cerlino, Lorenzo Sarcinelli, Lucia Mascino, Sveva Alviti, Michele Rosiello e Leo Gassmann. La serie tv in 9 episodi da 25 minuti, andrà in onda prossimamente su RaiPlay.

La trama della seconda stagione di Nudes

Un professore stimato, una promessa della scherma e un architetto della media borghesia alle prese con la sua famiglia queer. Un padre vedovo, un’adolescente innamorata e una mamma LGBTQ+. Persone che improvvisamente vedono le proprie vite mandate in crisi dalla diffusione non consensuale di materiale intimo. Foto e video che dovrebbero rimanere nella sfera privata e personale, ma che si trasformano in un attimo in pubbliche gogne. Così le vittime e i carnefici di queste storie sono costretti a confrontarsi con le conseguenze del revenge porn e del sextortion, che oltre a problemi sul piano lavorativo e sociale avrà il suo massimo contraccolpo all’interno della famiglia, acuendo i già difficili rapporti tra genitori e figli adolescenti.

Ma dentro una situazione inizialmente inimmaginabile – aiutata spesso dall’ingenuità di chi ignora i rischi legati a nuove tecnologie e modernità – i protagonisti capiranno che non bisogna lasciarsi divorare dal senso di vergogna e inadeguatezza, ma reagire, parlarne e affrontare la situazione al meglio.  Uomini, donne, padri, madri e figli scopriranno le proprie fragilità e metteranno a nudo la pochezza psicologica di chi usa il ricatto intimo sia per meri fini economici, che per il puro gusto di danneggiare qualcuno o per l’incapacità di affrontare paure e conflitti. Perché trasformare amore, affetto e passione in terrore, colpa ed emarginazione è uno dei più grandi crimini dell’anima della nostra epoca.

Netflix conferma l’aumento dei prezzi dopo lo stallo delle trattative per lo sciopero SAG-AFTRA

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Recentemente è stato riferito che Netflix stava pianificando un aumento dei prezzi da effettuare dopo la fine dello sciopero SAG-AFTRA. Secondo The Verge, la società di streaming ha ora confermato ufficialmente la notizia in una nuova lettera agli azionisti, svelando però anche che tale aumento avverrà immediatamente anziché attendere la fine dello sciopero, di cui di recente si sono nuovamente interrotte le trattative. La lettera afferma che Netflix ha superato la crescita prevista per il terzo trimestre dell’anno, in parte grazie al giro di vite sulla condivisione delle password e all’offerta di un livello supportato da pubblicità per un prezzo più economico di $6,99 al mese.

Nella lettera viene inoltre rivelato che i prezzi stanno aumentando proprio a partire da ora. Il piano Basic da $9,99 al mese è stato aumentato a $11,99, mentre il piano Premium da $19,99 costerà ora $22,99 al mese. La buona notizia per gli abbonati è che il piano supportato da pubblicità a $6,99 e il piano Standard a $15,49 rimarranno inalterati, almeno per ora. Netflix ha infatti evidenziato e pubblicizzato il prezzo più basso del piano supportato da pubblicità mentre spiegava l’aumento dei prezzi nella lettera agli azionisti. “Poiché offriamo più valore ai nostri membri, occasionalmente chiediamo loro di pagare un po’ di più”, ha affermato la società.

Il nostro prezzo di partenza è estremamente competitivo con altri streamer e, ad esempio, $6,99 al mese negli Stati Uniti è molto inferiore al prezzo medio di un singolo biglietto del cinema.“, viene inoltre detto nella lettera. Secondo Netflix, il piano più economico rappresenta circa il 30% di tutti i nuovi abbonamenti nei vari territori in cui viene offerto il servizio. Negli ultimi mesi, la società afferma inoltre di aver aggiunto 8,76 milioni di nuovi abbonati, portando il totale mondiale a 247,15 milioni. La società si era attirata diverse critiche dopo l’ultimo aumento dei prezzi all’inizio dell’anno scorso, ma tali aumenti sembra non abbiano influito sulla crescita dell’azienda.

Netflix: piani e tariffe in vigore in Italia

Ad ora, in Italia, sono ancora in vigore i prezzi fino ad oggi comunicati. Si può dunque ritrovare il Piano Standard con pubblicità a 5,49 € al mese, il Piano Standard da 12,99€ al mese (dove ogni slot utente extra può essere aggiunto per 4,99 € cadauno al mese), e il Piano Premium da 17,99€ al mese (dove, anche in questo caso, ogni slot utente extra può essere aggiunto per 4,99 € cadauno al mese). Resta da vedere se queste cifre rimarranno tali o se, come ipotizzabile, l’aumento dei prezzi verrà esteso anche ad altri territori tra cui quello italiano.

Lucca Comics & Games: presentato il programma Junior

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Lucca Comics & Games: presentato il programma Junior

È tornata per il secondo anno la conferenza stampapiù insolita, colorata e divertente di Lucca Comics & Games: il Cinema Centrale di Lucca oggi ha accolto oltre 270 bambini e bambine delle scuole elementari e secondarie di primo grado di Lucca e provincia per un evento for kids only – vietato ai maggiori. I giovanissimi partecipanti si sono trasformati in giornalisti per un giorno per scoprire, insieme a un gruppo di straordinari ospiti, tutte le novità di Lucca Junior, l’area del festival dedicata ai visitatori più giovani (e i loro “colleghi” delle testate locali e nazionali hanno potuto solo rimanere a guardare).

Andrea Lucchetta, Arianna Craviotto, Hello Kitty e molti altri amici e ospiti d’eccezione hanno raccontato ai giovani reporter che cosa potranno trovare nei cinque giorni di festival. Lucca Junior torna anche quest’anno al Real Collegio, che si trasforma nel Family Palace: il palazzo della fantasia a misura dei più piccoli, un luogo in cui gli esploratori del fantastico, i sognatori di mondi, i piccoli lettori voraci di nuove storie, le famiglie, le classi e gli insegnanti trovano la loro casa, tra decine di eventi e spazi espositivi. Non mancheranno naturalmente le attività diffuse in tutta la città che sapranno conquistare visitatori e visitatrici dagli 0 ai 99 anni. 

Anche in questa edizione, il festival sarà totalmente gratuito per i bambini sotto i 10 anni: l’ingresso è libero per i bambini nati dal 01/01/2014 (che devono essere sempre accompagnati da almeno un adulto provvisto di biglietto e braccialetto). Durante il festival presso i Welcome Desk e il Family Palace sarà possibile ritirare gratuitamente un braccialetto speciale (facoltativo) pensato per i più piccoli, con indicato il numero della protezione civile. E, come da tradizione, il Family Palace sarà accessibile a tutti, nella massima inclusione, senza necessità di avere alcun titolo di ingresso al festival. Un’opportunità unica per iniziare a esplorare i molteplici universi di Lucca Comics & Games guardandoli con gli occhi di un bambino.

Scopriamo alcune delle novità svelate oggi!

NEL BUIO DELLA SALA… LA MERAVIGLIA

Sabato 04/11, ore 17:00 il Cinema Astra ospiterà l’anteprima nazionale di Mary e lo spirito di mezzanotte, l’attesissimo film d’animazione di Enzo D’Alò che da novembre sarà al cinema. Rai Kids porterà invece una nuova serie animata dedicata a uno dei personaggi più amati dell’immaginario di intere generazioni: Hello Kitty sarà la protagonista di Hello Kitty Super Style!, una coproduzione internazionale italo-francese, realizzata da Watch Next Media, Monello Productions e Maga Animation Studio in collaborazione con Rai Kids (anteprima ufficiale della serie a cartoni animati 05/11, alle ore 11, al Cinema Centrale). Sempre al Family Palace ci sarà spazio anche per lo sport e per le attività di Super Spikeball, la serie animata ideata dall’ex campione del mondo di volley, Andrea Lucchetta, che proprio nei giorni di Lucca Comics & Games debutta con la nuova stagione sempre su Rai Yoyo.

RAI KIDS PORTA LA MAGIA DEI SUOI PERSONAGGI AL FAMILY PALACE

Rai Kids partecipa a Lucca Comics & Games 2023 con un ricco programma di appuntamenti per bambini e famiglie: al Family Palace il pubblico potrà trovare anteprime, attività di gioco, meet & greet con i personaggi più amati dei canali Rai Yoyo e Rai Gulp. Oltre agli eventi già annunciati, sabato 04/11 torna la Live Kids Parade con una decina di character di Rai Yoyo. Saranno presenti, tra gli altri, Pinocchio e Freeda, i Puffi, Bing e Flop, Lucky, Bluey, Masha e Orso, naturalmente Hello Kitty e altri.

Nei giorni della manifestazione una troupe di Rai Gulp documenterà tutti gli eventi principali di Lucca Comics & Games, per realizzare lo speciale We Play TOGETHER che andrà in onda il 05/11, alle ore 18.30 su Rai Gulp e on demand su RaiPlay (in replica l08/11, alle ore 19.30). Il programma unirà il linguaggio televisivo con quello dei videogames, e racconterà le mille facce della manifestazione attraverso una vera e propria simulazione di videogioco in soggettiva.

LA FANTASIA VA IN SCENA

Un appuntamento imperdibile per i piccoli sportivi: tutti i giorni i bambini potranno “schiacciare” con Lucky e la Lucky Squad. Nel campo da gioco allestito nel terzo chiostro del Family Palace e animato dallo staff di smart coach, coordinati da Andrea “Lucky” Lucchetta, si potrà giocare a Spikeball, il gioco della Schiacciata.

La Pimpa sarà protagonista di due appuntamenti dal vivo con l’attrice e voce narrante Caterina Paolinelli curati da Franco Cosimo Panini Editore (05/11, ore 11:00 e 15:30). 

Sabato 04/11 alle ore 15:15 la sala incontri del Real Collegio ospiterà l’emozionante performance teatrale Kiss a cura di Sabir Editore.

Per i bambini e ragazzi delle scuole di Lucca, è stato organizzato anche uno speciale Topolino Party, realizzato in collaborazione con Panini Comics per scoprire cosa succede nel dietro le quinte del settimanale a fumetti più amato d’Italia (evento per le scuole, 02/11, Auditorium San Francesco).

Giovanni Muciaccia torna a Lucca Comics & Games con Attacchi d’arte contemporanea (05/11, ore 14:00, Auditorium del Suffragio). Seguirà un firmacopie al Family Palace (05/11, ore 15:30).

DAL VIRTUALE AL REALE: INCONTRO CON GLI YOUTUBER PIÙ AMATI

Hanno milioni di visualizzazioni e follower e sono pronti a incontrare il pubblico del Family Palace. Ecco l’elenco degli Youtuber più amati del momento, con le loro sessioni di firme su prenotazione gratuita (tramite Eventbrite): Jenny Puddu (01/11 dalle 14), Roby (01/11 dalle 16:30), Max Random (02/11 dalle 16:30), Arex&Vastatore (03/11 dalle 16.30), Glitter&Candy (04/11 dalle 16:30), BellaFaccia (05/11 dalle 16:30). L’amatissima doppiatrice e TikToker Arianna Craviotto presenterà inoltre al pubblico il suo primo romanzo (03/11, ore 16:30).

IL PREMIO LIVIO SOSSI… SI METTE IN MOSTRA

I visitatori di ogni età potranno ammirare la mostra, allestita all’interno del Family Palace e curata da Sarah Genovese, che raccoglie le tavole selezionate dalla Giuria del Concorso Lucca Junior – Premio di Illustrazione Editoriale “Livio Sossi” 2023. Obiettivo del concorso, la realizzazione di un progetto illustrato a partire dal testo inedito Celeste e la gemella Blu scritto da Angelo Mozzillo: il progetto vincitore di Deco (Elisabetta Decontardi) è diventato un albo illustrato pubblicato da Terre di mezzo Editore e sarà presentato in occasione di questa edizione del festival.

UNA FESTA PER… ITALO CALVINO E ALESSANDRO MANZONI

Giovedì 02/11, alle ore 10 tutti pronti per Antenati scatenati: Manlio Castagna racconta Calvino e Manzoni in un coinvolgente incontro-narrazione alla scoperta della trilogia fantastica I nostri antenati di Italo Calvino e di alcuni personaggi iconici de I Promessi Sposi manzoniani e non solo. Continuano i festeggiamenti per i 100 anni dalla nascita di Italo Calvino: Sara Colaoneintroduce il libro Il Barone Rampante insieme a Lorenza Natarella con il libro Il visconte dimezzato. Seguirà poi un laboratorio con entrambe le autrici (03/11).

GLI INSEGNANTI… TORNANO SUI BANCHI DI “SCUOLA” AL FAMILY PALACE 

A scuola di fumetto con… Fumetti e graphic novel a scuola, come e perché sceglierli (03/11, ore 17:30-19:00) con l’autrice Susanna Mattiangeli, l’editore di Tunué Emanuele di Giorgi e la referente progetto scuola de Il Castoro Cristina Caponeri (moderati dalla libreria PensieRiBelli Lucca).

A scuola di fantasy… con Il drago in classe (02/11, ore 17:30-19:00). Un incontro gratuito per gli insegnanti per parlare di libri fantasy a scuola con Christian Antonini – autore di libri per ragazzi e adulti, Elena Carloni – Editor Giunti Ragazzi, la libraia Chiara Mozzone e le docenti Sonia Elisabetta Corvaglia e Lucia Perrucci.

A scuola di fumetto con… Fumetti e graphic novel a scuola, come e perché sceglierli (venerdì 03/11, ore 17:30-19:00) con l’autrice Susanna Mattiangeli, l’editore di Tunué Emanuele di Giorgi, editore Tunué e la referente progetto scuola de Il Castoro Cristina Caponeri (moderati dalla libreria PensieRiBelli Lucca).

A scuola di libri senza parole con… Quanto parlano questi silent book (domenica 05/11, ore 14:00) a cura di Carthusia Edizioni.

A scuola di filosofia con… Filosofare con i bambini? A scuola si può(giovedì 02/11, ore 16:30) a cura di Nessun Dorma – UAAR).

ALLA SCOPERTA DELLA NONA ARTE

Una serie di incontri iniziati a maggio per scoprire insieme a insegnanti e classi il potere e la forza del fumetto promossi dalla libreria PensieriBelli, che sarà presente al festival con lo Spazio Uack! – Bookshop Powered By PensieRiBelli presso il Family Palace. E non mancheranno i laboratori in cui le classi potranno scoprire le curiosità del mondo del fumetto insieme a una serie di amatissimi autori e autrici e protagonisti delle graphic novel per i più giovani: Daniele Movarelli, Alice Coppini, Giorgio Salati, Christian Cornia, Gud, Enrico Marigonda, Gabriele Scarafia, Marco Greganti, Alessandro Giampaoletti, Brian Freschi, Enrico “Nebbioso” Martini, Loris De Marco, Emiliano Pagani, Fabrizio “Pluc” Di Nicola, Emanuele Apostoldis, Elena Ghezzo, Michela Peloso, Federico Appel, Sualzo, Silvia Vecchini, Beatrice Sacchi, Simona Atzori, Assia Petricelli, Sergio Riccardi, le autrici di “Fai rumore” (Il Castoro), Renald Hysi, Elena Rapa, Francesco Fioretti, Matteo Mancini, Francesco Niccolini, Icaro Tuttle, Mauro Falchetti, Luca Albanese, Caterina Costa.

SPAZIO AL DISEGNO CREATIVO E ALLA FANTASIA

Una serie di appuntamenti organizzati al Family Palace per imparare le diverse tecniche espressive, tra cui quelli promossi da Panini Comics legati ad alcune properties tra le più amate: Topolino Lab, il photo booth Io Barbie, Pokémon Lab, Disney Frozen Lab, Monster High Visual Art School, Impara a disegnare Spider-Man, Le nuove avventure di Spider-Man, Peppa Pig Lab, Spidey and his Amazing Friends. E ancora momenti dedicati ai cosplayer, la ruota della fortuna e tante altre attività.

Giunti che presenta la letteratura con i fumetti Disney e il laboratorio di disegno con Michela Frare, oltre al laboratorio W.I.T.C.H. – II cuore dell’amicizia. 

Tridimensional organizza una serie di appuntamenti imperdibili: Disegna Lampo! – 44 Gatti, Il gioco del fumetto – Pinocchio and Friends, Disegna le ali delle Winx – Winx Club, Disegna Pinocchio! – Pinocchio and Friends.

Torna anche l’autrice e illustratrice Nicoletta Costa, che sarà presente con il suo stand monografico e una serie di attività inclusa la mostra gratuita Le avventure a fumetti di Nuvola Olga.

Non mancheranno gli appassionanti incontri promossi dall’Associazione Autori di Immagini (AI).

Arriva per la prima volta la casa editrice indipendente della famiglia Usborne: tre gli appuntamenti all’insegna dell’edutainment, incentrati su ambiente, rapporto con i social media, e l’esplorazione della gentilezza

Artebambini presenta una serie di appuntamenti che uniscono la scoperta dei mondi artistici e il divertimento: Polifoniche Città, Kamicucù, Dadanimali, Mappa galattica per autostoppisti creativi e… non solo, Città in gioco. Manidoro presenta i laboratori creativi Il puzzle animal-brut e Op Op arazzo salta il muro.

Emp Pisa proporrà tutti i giorni una serie di attività legate all’universo di Star Wars.

Con INFN Kids sarà possibile sperimentare dei divertenti laboratori di fisica per bambini. Insieme ad ITLUG, si potrà scatenare la fantasia con i laboratori e le esposizioni creative dei mattoncini più amati.

Nelle nuove aree gioco saranno presenti la Bottega di Re Artù per provare i giochi insieme a tutta la famiglia, Hasbro, Giochi Uniti con una serie di giochi giganti, Lisciani giochi e Sabbiarelli. Lucart offrirà una serie di laboratori per far conoscere ai più piccoli l’importanza del riciclo e della creatività.

LA SOLIDARIETÀ NON HA ETÀ Torna anche quest’anno la Pigotta Special Comics, nata dalla collaborazione tra Unicef, Lucca Comics & Games e Sergio Bonelli Editore. Dopo le pigotte di Dylan Dog, Zagor, Cico, Nathan Never e i personaggi di Dragonero, quest’anno sarà la volta di Julia. Tornano anche gli appuntamenti con Amnesty International, con laboratori e giochi dedicati ai diritti dei bambini.

TRA DINOSAURI E SCARPE MAGICHE, LELLI KELLY TORNA A LUCCA COMICS & GAMES Il gruppo Lelli Kelly SpA sarà presente anche all’edizione di Lucca Comics & Games 2023 con uno stand misto Bull Boys, Lelli Kelly e Lorena Kay al Family Palace, il romanzo Lorena Kay e la Fabbrica delle Scarpe Magiche e il fumetto I Dinos di Bull Boys che sarà presentato in anteprima mondiale.

Le novità non finiscono qui: nella corsa finale verso il 1° novembre, data di inizio del festival, altre novità kids andranno ad aggiungersi al già ricchissimo palinsesto di Lucca Junior. 

Hercules – La leggenda ha inizio: trama, cast e curiosità sul film

Tra i personaggi più celebri della mitologia greca e roma vi è certamente Hercules, noto per la sua forza sovrumana e per le sue tante eroiche imprese. Ad aver contribuito ulteriormente alla sua popolarità vi sono oggi i tanti film a lui dedicati, che ne hanno nel corso degli anni proposto riletture e nuove versioni sempre più spettacolari. Dai tanti peplum realizzati a partire dagli anni Sessanta, fino al film animato della Disney uscito nel 1997. Più recentemente, sono usciti nello stesso 2014 ben due film dedicati al personagggio: Hercules – Il guerriero, interpretato da Dwayne Johnson, e Hercules – La leggenda ha inizio (qui la recensione).

Questo secondo titolo, scritto e diretto da Renny Harlin (regista noto per film d’azione come 58 minuti per morire – Die Harder e Cliffhanger – L’ultima sfida) è una vera e propria origin story del personaggio, raccontato dalla nascita fino alla completa maturazione e consapevolezza dei suoi poteri. Ricco di effetti speciali ed epiche ricostruzioni, il film è dunque una rilettura del mito di Hercules contenente tanto elementi strettamente basati al suo mito e altri ideati appositamente per questo nuovo racconto. Rispetto all’altro lungometraggio dedicato al personaggio, però, questo diretto da Harlin si è rivelato un cocente flop al box office.

Hercules – La leggenda ha inizio ha infatti incassato meno del suo budget di produzione, andando incontro a pareri contrastanti. Per chi apprezza il genere e l’antica Grecia come ambientazione, si tratta però di un titolo apprezzabile per l’intrattenimento offerto e le avvincenti coreografie delle battaglie. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Hercules – La leggenda ha inizio: la trama del film

Ambientato nella Grecia dei miti, delle leggende, degli eroi, il film vede il re Anfitrione espandere il proprio potere invadendo il confinante regno di Argo. Sempre più spietato, egli non fa che gettare terrore sull’intera penisola, provocando devastazioni e ingiustizie. Stanca di tutto ciò, la regina Alcmena si rivolge alla dea Era per apprendere in che modo il marito possa essere sconfitto. Qui scopre la profezia secondo cui, giacendo con Zeus, ella darà alla luce il campione che riporterà la pace nella Grecia. Così infatti avviene e la donna da quel momento deciderà di proteggere il bambino, a cui dà il nome di Hercules, dall’influenza del marito.

Hercules, il principe semidio, non ha però alcuna conoscenza dei suo natali divini o di quello che sarà il suo destino. Il suo unico desiderio è avere l’amore della bellissima Ebe, principessa di Creta, che è stata promessa in sposa a Ificle, suo fratello, dal re che prova un profondo risentimento nei confronti del giovane Hercules, sospettando bene che egli non sia suo figlio. Una volta venuto a conoscenza della grandiosità del suo destino il giovane semidio dovrà però scegliere: fuggire con il suo vero amore o realizzare il suo destino e diventare il più grande eroe di tutti i tempi.

Hercules - La leggenda ha inizio cast

Hercules – La leggenda ha inizio: il cast del film

Ad interpretare il protagonista, Hercules, vi è l’attore e modello Kellan Lutz, principalmente noto per aver interpretato il vampiro Emmett Cullen nella saga di Twilight. Nell’assumere il ruolo dell’eroico semidio, egli si dichiarò pronto ad acquisire un’imponente massa muscolare, al fine di risultare più temibile. Il regista, in realtà, volle allontanarsi da questo stereotipo e suggerì all’attore di lavorare principalmente sugli addominali. Lutz, dunque, non dovette trasformarsi molto fisicamente, vantando già una corporatura particolarmente atletica e scolpita. L’attore, inoltre, sfruttò i momenti di pausa sul set per eseguire ulteriori esercizi ai dominali, facendoli così risaltare maggiormente.

Accanto a lui, nei panni della madre Alcmena vi è l’attrice Roxanne McKee, mentre il consigliere Chirone è interpretato da Rade Šerbedžija. La principessa Ebe è Gaia Weiss, mentre nel ruolo di Ificle si ritrova Liam Garrigan. Ad interpretare il re Anfitrione vi è invece Scott Adkins, il quale si è trovato a dar vita al personaggio in due età differenti, caratterizzando queste attraverso una fisicità altrettanto differente. Attraverso una ferrea dieta ed un allenamento intensivo e prolungato egli raggiunse una forma fisica estremamente impressionante, a tal punto che l’interprete di Hercules si sentì sfigurare accanto a lui.

Hercules – La leggenda ha inizio: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Hercules – La leggenda ha inizio grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Infinity, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 18 ottobre alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Sully: la vera storia dietro il film di Clint Eastwood

Sully: la vera storia dietro il film di Clint Eastwood

Negli ultimi anni, l’acclamato attore e regista Clint Eastwood ha realizzato una serie di film incentrati sulle nuove figure eroiche degli odierni Stati Uniti. American Sniper, il più recente Richard Jewell e anche 15:17 – Attacco al treno rientrano in questa categoria, con protagonisti che si sono trovati al momento giusto nel posto giusto, dimostrando capacità non a tutti proprie. Tra questi film vi è però anche il magnifico Sully (qui la recensione), da Eastwood diretto nel 2016 basandosi sull’autobiografia Highest Duty: My Search for What Really Matters del pilota Chesley Sullenberger, scritta insieme all’autore e giornalista Jeffrey Zaslow.

Il regista si concentra dunque una volta di più su figure umane, uomini ordinari ma capaci di atti di eroismo unici, che li rendono veri e propri fari di speranza in un mondo sempre più cupo. Per Eastwood è qui inoltre importante ribadire come spesso questi nuovi eroi vengano poi massacrati medialmente o sottoposti a processi in cui si dubita delle loro capacità. Avviene qui come in Richard Jewell, con il regista che dunque propone anche una forte critica nei confronti di queste istituzioni apparentemente colpevoli di reprimire personalità di questo tipo. Lucidissimo nel raccontare questa vicenda, Eastwood realizza dunque con Sully uno dei suoi migliori film degli ultimi anni.

Il regista va infatti ricercando un forte realismo, ponendosi dalla parte di chi quell’esperienza l’ha vissuta e inglobando nel film molteplici punti di vista, che permettano di osservare l’evento da più prospettive, ricavando così un racconto quanto più possibile alla realtà dei fatti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori, ma anche alla storia vera e alle differenze tra questa e il lungometraggio. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Sully

Iil 15 gennaio del 2009 sembra un giorno come un altro per l’esperto pilota di linea Chesley Sullenberger, detto Sully, il quale decolla dall’aeroporto di New York con un aereo con a bordo 155 persone tra equipaggio e passeggeri. Immediatamente dopo la partenza, però, il velivolo si scontra con uno stormo di uccelli, i quali causano la rottura dei due motori. In poco tempo e senza possibilità di errore, Sully deve decidere cosa fare, sperando di riuscire a portare in salvo tutti i presenti sul mezzo. L’unica soluzione possibile sembra essere un ammaraggio nel fiume Hudson. Una decisione di cui Sully dovrà farsi carico sia nell’immediato che in seguito, dimostrando la correttezza delle sue decisioni.

sully Tom Hanks Aaron Eckhart

Ad interpretare Chesley Sullenberg vi è l’attore Tom Hanks, il quale per prepararsi al ruolo ha trascorso diverso tempo a contatto con il vero Sully, apprendendo da lui quanto c’era da sapere sulla storia e cercando di acquisire il suo modo di fare. L’attore Aaron Eckhart, realmente in possesso di una licenza come pilota, interpreta il co-pilota Jeff Skiles, mentre Laura Linney è Lorraine Sullenberg, moglie di Sully. Fanno parte del cast anche gli attori Anna Gunn con il ruolo della dottoressa Elizabeth Davis, Mike O’Malley con quello di Charles Porter e Ann Cusack nei panni di Donna Dent. L’attore Holt McCallany, infine, interpreta Mike Cleary.

La vera storia di Sully Sullenberger e le differenze con il film

Comandante del volo US Airways 1549, Chesley Sullenberg, accompagnato dal primo ufficiale Jeff Skiles, decolla dall’aeroporto LaGuardia di New York con destinazione Charlotte. Poco dopo la partenza, tuttavia, l’aereo colpisce un grande stormo di oche del Canada. L’impatto prima danneggia i motori e pochi secondi dopo li mette fuori uso. L’aereo è senza potenza nei motori sopra New York, una delle città più popolose del pianeta. Determinando rapidamente che non sarebbe stato in grado di raggiungere un qualsiasi aeroporto e dopo aver contattato i controllori di volo, Sullenberger decide quindi di far ammarare l’aereo sulle acque del fiume Hudson.

Sullenberger e Skiles hanno pochissimi minuti per tentare l’ammaraggio e la manovra va a buon fine, tutti i 155 passeggeri a bordo si salvano, con pochissimi feriti lievi. Sullenberger è l’ultimo a lasciare l’aereo, dopo essersi assicurato che tutti i passeggeri e l’equipaggio fossero riusciti a mettersi in salvo. Da quel momento, viene considerato da tutti un eroe, ma nonostante l’acclamazione e la gratitudine nei suoi confronti, viene sottoposto ad un’indagine dalla National Transportation Safety Board, un’agenzia investigativa, con l’obiettivo di stabilire se la decisione da lui presa fosse realmente l’unica possibile. Le simulazioni di volo effettuate mostrarono infatti che si sarebbe potuto atterrare negli aeroporti di LaGuardia o di Teterboro.

La validità di tali simulazioni venne però rigettata durante l’udienza della NTSB atta a giudicare l’operato dell’equipaggio: esse infatti erano state condotte da piloti che non dovevano affrontare alcun reale pericolo, che erano stati precedentemente istruiti sul compito da affrontare e che ciò nonostante hanno dovuto impiegare numerosi tentativi per riuscire a portare a termine il compito con successo. L’aggiunta di un tempo di reazione di 35 secondi ha reso impossibile simulare gli atterraggi con successo, stabilendo che quella di Sully era davvero l’unica scelta possibile. Successivamente, Sullenberg ha ricevuto prestigiosi onori, prima di ritirarsi in pensione nel 2010.

sully storia vera

Le differenze tra il film e la storia vera

Nel raccontare tale vicenda, Eastwood ha cercato di rimanere quanto più fedele possibile a quanto riportato da Sullenberg. Ha così inserito nel film dettagli su cosa ha causato problemi all’aereo e le operazioni compiute dal capitano durante la manovra di ammaraggio. Ha inoltre deciso di mostrare questo momento da più punti di vista, effettuando le riprese nei veri luoghi in cui l’evento si è svolto e includendo anche i testimoni dell’accaduto. Tuttavia, il film calca un po’ la mano sull’indagine svolta nei confronti di Sully. Nella realtà, egli non ha mai avuto dubbi sulla manovra eseguita quale unica possibilità di salvezza e il processo nei suoi confronti è stato più un controllo “di routine”.

Tuttavia, nella realtà il processo è durato molto più a lungo di quanto raccontato nel film. Ci sono voluti ben 15 mesi prima che gli investigatori federali sugli incidenti concludessero che il capitano Chesley “Sully” Sullenberger e il copilota Jeff Skiles avevano preso la decisione giusta. Inizialmente, come mostrato nel film, le simulazioni mostravano il contrario ma quando poi è stato aggiunto il “fattore umano”, oltre ad un certo tempo di riposta da parte dei due piloti, le simulazioni hanno mostrato come la scelta compiuta dai due fosse realmente l’unica possibile e il fatto che tutto sia svolto senza nessun morto li ha confermati quali veri e propri eroi.

Il trailer di Sully e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Sully grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Netflix e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 18 ottobre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb, HistoryvsHollywood

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