La serie Disney+ e il film di Chloe
Zhao si sono guadagnate il sigillo di rappresentazione
autentica dalla Ruderman Family Foundation, che
sostiene la piena inclusione delle persone con disabilità nella
società. Il sigillo riconosce i film e i programmi televisivi che
presentano attori con disabilità in ruoli con almeno cinque battute
di dialogo.
Sia Makkari (Lauren
Ridloff) di Eternals
che Echo (Alaqua Cox) di Hawkeye
sono individui dotati di superpoteri che hanno anche
disabilità.
“Makkari è piena di cuore e
saggezza. È forte, carismatica, misteriosa e maliziosa. Siamo molto
fortunati ad aver trovato Lauren Ridloff, che è la nostra Makkari
nella vita reale!” ha detto Chloe Zhao in una
dichiarazione. “Ha dato vita a questo personaggio con amore e
convinzione e ci ha insegnato così tanto nel processo”.
Ridloff e Cox sono entrambe sordi e
quest’ultima inoltre è un’amputata che usa una protesi alla
gamba. “Non solo [Ridloff] era eccessivamente qualificato
per entrare a far parte di un cast già di alto livello, ma ha
elevato l’ensemble con il suo spirito, talento e carisma unici. È
stato un privilegio conoscerla attraverso il processo e vedere che
eroe nella vita reale è diventata per così tanti”, ha detto
Sarah Finn, che guida il casting per il Marvel
Cinematic Universe.
Di Cox, ha aggiunto: “Il
personaggio di Alaqua Cox, Maya Lopez/Echo, è basato su un
personaggio Marvel esistente che è sordo e nativo americano. Nel
casting per il ruolo, volevamo celebrare e onorare sia la cultura
dei sordi che quella dei nativi americani. Non potremmo essere più
deliziati dalla performance di Alaqua Cox. È fenomenale e fa parte
di una nuova cultura nel cinema e in televisione, dove la
rappresentazione autentica non solo conta, ma è fondamentale per il
tipo di storie che vogliamo raccontare e come le diamo
forma”.
In occasione dell’uscita al cinema
di Sundown, la sua nuova collaborazione con
Michel Franco, dopo Chronic,
abbiamo incontrato Tim Roth, che ha parlato del film girato
interamente ad Acapulco, lì dove il regista ha passato le sue
estati dell’infanzia.
La storia di
Sundwon è quella di Neil
Bennett, un uomo di mezz’età, che alloggia in un lussuoso
resort di Acapulco assieme alla sorella Alice, erede come lui di
una multinazionale dell’industria della carne, e i due figli di
lei. La notizia improvvisa della morte della madre li costringe a
interrompere la vacanza e tornare subito in Inghilterra per il
funerale, ma Neil, che da un po’ manifesta insoddisfazione nei
confronti di tutto per ragioni sconosciute, finge di aver smarrito
il passaporto al momento dell’imbarco e rimane in città a
crogiolarsi pigramente sulla spiaggia.
Roth e Franco hanno lavorato insieme alla storia
Neil è un personaggio insolito, non
lo capiamo mai davvero, eppure potrebbe persino far simpatia.
Affascina e respinge lo spettatore. Per Tim Roth è stato complicato interpretarlo
perché è stato il primo tassello intorno cui si è costruito il
film: “Io e Michel abbiamo lavorato sulla storia che poi è
diventata una sceneggiatura, che si evolveva mentre giravamo.
Quindi non è mai stata una cosa fissa, decisa. Io sapevo nel mio
privato quali erano le motivazioni del mio personaggio che però non
tutti gli altri conoscevano. Loro sapevano l’arco che percorrevamo,
ma le motivazioni di ognuno erano oscure. È stato molto difficile,
credo sia stato uno dei personaggi più emotivamente complicati che
io abbia mai approcciato, e non ho ancora visto il film, vorrei
vederlo con un pubblico, ma è difficile per via della
pandemia.”
“Quello che volevamo era che la
nozione di performance svanisse –
continua Roth – Volevamo vedere che lui è
un uomo che ti capita di riconoscere, perché magari hai visto la
mia faccia in altri film, ma lui semplicemente scende in spiaggia,
incontra qualcuno e così via… l’idea era di eliminare la barriera
tra attore e pubblico e farsi cogliere dall’inaspettato. Inoltre
credo che ogni persona che lo vede lo percepisce in maniera
diversa, per alcuni è divertente, per altri è terrificante. Il
personaggio era stato deciso prima della sceneggiatura, e da qui
abbiamo lavorato in maniera evolutiva. È stato difficile, ma anche
eccitante. Così è lavorare con Michel, non sai mai quello che ne
verrà fuori. Per un attore è divertente sperimentare in questo
modo.”
Il film è ambientato ad
Acapulco proprio perché Franco voleva tornare sui posti della
sua infanzia, ma Tim Roth ha detto che lui non ha nessun
desiderio di tornare nei posti in cui è cresciuto:
“Non torno mai nei
posti in cui sono cresciuto, non credo siano interessanti. Il posto
in cui andavo a scuola a South London… ero bullizzato, quindi
perché tornare? Non ho bei ricordi, non ho interesse a tornare
indietro a quei posti. Quando penso a quei posti e alla vita che ho
avuto lì, sono felice che sia passato, che non sia più nel
presente.”
Tim Roth: “ogni aspetto della
mia vita contiene una contraddizione”
Sundown racconta
soprattutto le contraddizioni di un luogo magnifico, funestato però
da esplosioni di violenza che sembrano non trovare alcuna
giustificazione razionale, una contraddizione profonda per
Acapulco. Per Tim Roth la contraddizione è un elemento
costitutivo di ogni esperienza, come lui stesso spiega: “Non
c’è nessuna ragione per cui io dovrei essere a questo punto della
mia carriera, a parlare con voi di un film che ho girato in
Messico. Per me è una contraddizione anche questa, direi che ogni
aspetto della mia vita contiene una contraddizione.”
Per quanto riguarda il lavoro sul
set, per Tim Roth e la troupe di Michel Franco è stato
insolito lavorare in mezzo al caos di Acapulco, ma a mano a mano
che le riprese procedevano, i locali si abituavano alla macchina
cinematografica:
“Quelli sono i posti
in cui Michel andava in vacanza da piccolo, proprio quella spiaggia
lì. Ma niente ti prepara a quello che trovi, la gente, il rumore,
l’interazione con la persone. Ero veramente guardato come un
alieno. Le cose sono cambiate piano piano mentre si avanzava con la
produzione. Eravamo una cosa insolita per i locali, con le
telecamere sulla spiaggia affollata, ma è bastato poco perché
diventassimo poco interessanti. Girare a New York è un incubo,
girare ad Acapulco ci ha permesso invece di lavorare molto più
tranquillità, come se niente fosse. Non ti aspetti che una cosa del
genere sia semplice, ma è stato così, facile, principalmente grazie
alla popolazione del posto.”
Sundown arriva al cinema il 14 aprile distribuito da
Europictures.
Star
Wars, la leggendaria saga Lucasfilm
che appassiona i fan di tutto il mondo da più di 40 anni, è
disponibile da oggi, 15 aprile, con una nuova collezione per
rivedere tutti gli episodi con la perfezione e la potenza del
formato 4K UHD. La raccolta è composta da tre diversi box set in
edizione limitata che racchiudono le tre iconiche trilogie: la
trilogia prequel che dà inizio all’avventura spaziale, la trilogia
originale in cui gli eroi si ribellano per salvare la Galassia, e
la trilogia sequel con i film finali della saga di Skywalker.
Oltre alle scene dei film da vedere
e rivedere, i box set includono anche tutti i contenuti extra di
ciascun titolo, tra cui le scene eliminate ed estese, le interviste
ai protagonisti, i documentari esclusivi e tanti altri
approfondimenti con il cast e i filmmaker per ripercorrere la
storia di Star Wars dalle origini a oggi.
Sarà nelle sale dal 21 aprile
Un figlio, film presentato a Venezia 78. Un
potente dramma familiare all’alba della primavera araba, teso come
un thriller e ispirato al cinema di Asghar
Farhadi. Il film è l’opera prima di Mehdi M.
Barsaoui ed è distribuito da Valmyn e I Wonder. Ecco una
clip in esclusiva dal film:
I nuovi proprietari della Warner
Bros. stanno cercando di esplorare più personaggi “non
protagonisti” DC per espandere il DCEU. Circa una settimana fa,
AT&T ha annunciato di aver concluso un accordo per fondere
Warner Bros. Media con Discovery Inc. L’ex presidente e
amministratore delegato di Discovery Inc. David
Zaslav gestirà la nuova filiale, chiamata Warner Bros.
Discovery Inc.
Per anni, la DC è stata uno dei
franchise più redditizi della Warner Bros., sia che si tratti della
trilogia del Cavaliere Oscuro di
Christopher Nolan o del più recente DC
Extended Universe. A partire da Man of Steel
nel 2013, la Warner Bros. ha lavorato a stretto contatto con
Zack Snyder per costruire un universo
cinematografico DC in grado di rivaleggiare con il MCU. La Warner Bros. ha avuto un
inizio difficile con Batman v Superman: Dawn of Justice e
successivamente con Justice
League ottenendo recensioni poco brillanti. Tuttavia,
lo studio ha iniziato a raccogliere più successo quando ha iniziato
a realizzare film indipendenti tra loro, come Joker del
2019 con Joaquin Phoenix.
La Warner Bros. ha senza dubbio
tratto profitto da famosi supereroi come Batman e
Superman per decenni, ma Variety
ha riferito che il nuovo CEO della Warner Bros. Discovery sta
cercando di raccontare più storie che hanno per protagonisti i
personaggi secondari della DC. Zaslav vorrebbe sperare di
rivitalizzare personaggi popolari come Superman sfruttando anche il
potenziale di quei personaggi che gli fanno da contorno. Tuttavia,
il report non ha specificato a quali personaggi sta pensando la
Warner Bros. Discovery.
Film come Aquaman e il
regno perduto e TheFlash del 2023 si collegheranno ancora alla
trama più ampia del DCEU, ma la Warner Bros. ha preso provvedimenti
negli ultimi anni per esplorare altri personaggi che non si legano
direttamente al piano originale di Snyder. Progetti come
Shazam!
e lo spinoff di The
Suicide SquadPeacemaker fanno ancora
riferimento a personaggi DCEU prestabiliti, ma le loro storie non
aggiungono molto alla più ampia narrativa DC. Più di recente, la
Warner Bros. ha distribuito The
Batman con Robert Pattinson,
ambientato in un universo completamente diverso, come Joker.
La Disney ha guadagnato miliardi trasformando ogni progetto MCU in
una storia più ampia, ma sembra che la Warner Bros. Discovery
continuerà ad espandere l’universo DC senza concentrarsi sul
rendere tutto connesso.
Sono bastati due film a Robert Eggers per esser definito un
regista di culto, tra i più promettenti della sua generazione.
The Witch e The Lighthouse sono
infatti due autentici gioielli, che fanno della rispettiva
atmosfera l’elemento di maggior forza comunicativa, dimostrando la
grande capacità di Eggers di padroneggiare il mezzo cinematografico
per ottenere prodotti estremamente personali e originali. Giunto al
suo terzo lungometraggio, il regista ripropone questa sua unicità
coniugandola ad un racconto molto più epico e ambizioso.
The Northman è infatti la prima
produzione dal grande budget per lui, ambientata in un contesto
vichingo e incentrata su un forte desiderio di vendetta.
La storia è quella di
Amleth (interpretato da Alexander
Skarsgård), il quale da bambino vede suo padre
Aurvandill (interpretato da Ethan Hawke)
morire per mano del fratello Fjölnir (interpretato
da Claes Bang).
Riuscito a mettersi in salvo da quel tradimento, Amleth cresce come
un violento e indomabile vichingo, fino a quando non ottiene
informazioni sullo zio che riaccendono in lui il desiderio di
vendetta. Oltre a rendere giustizia al padre, però, Amleth dovrà
anche salvare sua madre Gudrún (interpretata da
Nicole Kidman),
senza sapere quali ostacoli e scelte dovrà affrontare lungo il suo
percorso.
The Northman e la costruzione del mito
Scritto dallo stesso Eggers in
collaborazione con Sjón, scrittore e paroliere islandese, il
film trae liberamente spunto da una leggenda su cui si basò anche
William Shakespeare per dar vita al suo celebre
Amleto. Questa è quella di Amleth, raccontata da Saxo
Grammaticus nella Vita Amlethi, parte delle Gesta
Danorum, opera storica della Danimarca risalente al XII secolo.
I due sceneggiatori, pur rimanendo grossomodo fedeli all’intreccio
narrativo, arricchiscono questo di tutta una serie di suggestioni,
simbolismi e dettagli storici in più. Obiettivo dichiarato di
Eggers è quello di dar vita al “film definitivo sui vichinghi”.
Anche con questo suo terzo film,
Eggers mira dunque a proporre una propria rielaborazione del
concetto di mito, portando alla luce gli aspetti più brutali e
affascinanti della cultura vichinga. The Northman
è infatti ricco di elementi folkloristici, di crudo iperrealismo e
di elementi onirici che pongono in crisi il confine tra reale e
immaginario. Già con i precedenti due film il regista aveva
lavorato proprio su tale dicotomia, portando tanto i suoi
personaggi quanto il suo pubblico a dubitare di quanto avviene. Il
discorso viene ora ripreso e portato a nuovi livelli, perché
indubbiamente questo nuovo lungometraggio è per Eggers un banchetto
di prova.
Con un budget maggiore, un cast di
grandi stelle del cinema e un respiro narrativo più ampio egli deve
dimostrare di saper coniugare le sue ambizioni autoriali con un
prodotto destinato ad un pubblico più mainstream. La
struttura da revenge movie gli permette certamente di
affidarsi ad un qualcosa di consolidato nel cinema, a cui Eggers
aggiunge tutti i suoi principali interessi stilistici e tematici,
vincendo dunque la sua sfida. La felice unione tra una storia
“popolare” e un modo di raccontarla fortemente ricercato, sembra
infatti confermare la capacità di Eggers di andare oltre i
significati apparenti, costruendo immagini e atmosfere ricche di
sottotesti estremamente comunicativi a livello emotivo e
sensoriale.
Un’opera viscerale, guidata come il suo protagonista
dall’istinto
Un film tanto atteso quanto
The Northman non può che dar vita a netti
scontri di opinione tra chi lo considererà un passo falso per
Eggers e chi invece lo indicherà come il suo miglior film ad oggi.
La verità, come al solito, non sta né dall’una né dall’altra parte.
Proprio come è difficile stabilire il limite tra realtà e sogno nel
film, così lo è formulare un giudizio preciso su di esso. È certo
che si tratta di un’opera viscerale, guidata come il suo
protagonista dall’istinto, dalla ferocia e dal desiderio di non
lasciare indifferente nessuno. Eggers abbandona almeno
apparentemente il controllo manifestato nei precedenti
lungometraggi per dar vita ad un film imperfetto eppure
affascinante proprio per questo suo non volerlo essere.
Lo spettatore si troverà infatti
qui dinanzi a continui colpi di scena, sequenze tanto violente
quanto irresistibili, ambienti e atmosfere fortemente suggestive e
funzionali al racconto, personaggi complessi e ricchi di
imperfezioni, interpretati da attori come sempre impeccabili. Tutto
ciò conferisce al film una forza travolgente a cui difficilmente si
può resistere. Se non tutti ameranno questo nuovo capitolo nella
filmografia di Eggers, c’è di certo che però egli continua a
dimostrarsi un regista capace di generare attenzione come pochi.
The Northman non sarà il suo miglior film, ma è
indubbiamente un’opera capace di far convivere dentro di sé anime
diverse, dal cui incontro si genera qualcosa che non capita di
vedere spesso al cinema.
Dopo il
successo di Venom: Let There Be
Carnage e Spider-Man: No Way
Home , Sony continua ad espandere il suo universo
Marvel e Kraven the
Hunter si unisce a una lista che include
anche Madame Web con Dakota Johnson e il
progetto Spider-Woman di Olivia Wilde. Art Marcum, Matt Holloway
e Richard Wenk hanno scritto la sceneggiatura di
Kraven the
Hunter e il fatto che il film attiri talenti di
alto livello è sicuramente un buon segno.
Nel cast
del film sono stati confermati Aaron Taylor-Johnson,
Ariana DeBose, Russell Crowe, Alessandro Nivola, Christopher
Abbott e Fred Hechinger. J.C.
Chandor dirigerà il film, con la produzione di Avi
Arad e Matt Tolmach. Art Marcum, Matt
Holloway e Richard Wenk hanno scritto la sceneggiatura.
Guarda l’intervista a
Alexander Skarsgård, protagonista di The
Northman, il nuovo film dal visionario regista
Robert Eggers. The
Northman, un film epico ricco di azione che segue
le vicende di un giovane principe Vichingo alla ricerca di vendetta
per l’omicidio del padre. Il cast è ricco di star e include
Alexander
Skarsgård, Nicole
Kidman, Anya
Taylor-Joy, Ethan
Hawke, Willem
Dafoe.
Nel film il
principe Amleth sta per diventare un uomo quando suo padre viene
brutalmente assassinato. Due decenni dopo, Amleth, ora un vichingo,
incontra una veggente che gli ricorda il suo voto.
Violante Placido è
una di quelle attrici che ha contribuito a fare la storia del
cinema italiano recente grazie alle sue intense interpretazioni.
Figlia di Michele Placido, l’attrice ha sempre fatto questo
mestiere, dimostrando di essere molto in gamba e arrivando a
lavorare in grandi produzioni internazionali.
Ecco dieci cose da sapere su
Violante Placido.
Violante Placido: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
film. La carriera cinematografica dell’attrice è iniziata
nel 1993, quando esordisce sul grande schermo in Quattro bravi
ragazzi, per poi proseguire a recitare in film come Jack
Frusciante è uscito dal gruppo (1996), Farfalle
(1997), Ciao America (2002), L’anima gemella
(2002), Ora o mai più (2003), Gli indesiderabili
(2003), Che ne sarà di noi (2004), Raul – Diritto di
uccidere (2005) e La cena per farli conoscere. In
seguito, lavora in Lezioni di cioccolato (2007), Barah
Aana (2009), Sleepless (2009), The American (2010),
Ghost Rider – Spirito di
vendetta (2011) e Il cecchino (2012). Tra
i suoi ultimi film, vi sono 7 minuti (2016),
Alice non lo sa (2017), Restiamo amici (2018) e
Modalità aereo (2019).
2. Ha recitato in molte
serie tv. Nel corso della sua carriera, l’attrice non ha
prestato la sua opera solo per il cinema, ma ha recitato spesso
anche per il piccolo schermo. Infatti, ha debuttato nella serie
Casa famiglia (2001), per poi proseguire con Sospetti
2 (2003), La maledizione dei templari (2005),
Karol, un uomo diventato Papa (2005), Guerra e
pace (2007), Donne assassine (2008),
Pinocchio (2008), Una madre (2008),
Moana (2009), Trasporter: The Series (2014),
Questo è il mio paese (2015) e Fino all’ultimo
battito (2021). Inoltre, ha recitato nei film tv L’uomo
che rubò la Gioconda (2006) e Enrico Piaggio – Un sogno
italiano (2019).
3. È apparsa in diversi
cortometraggi. Anche se la sua carriera si è prettamente
divisa tra film e prodotti per il piccolo schermo, l’attrice non ha
mai disdegnato il mondo dei cortometraggi. Infatti, è apparsa in
diversi corti come Stella (2016), Sweetheart
(2017), Hand in the cap (2019). Inoltre, ha partecipato
come doppiatrice per il corto La luna nel deserto
(2008).
Violante Placido Moana
4. È stato il personaggio
più difficile da interpretare. L’attrice ha interpretato
Moana Pozzi, nota pornostar scomparsa nel 1994,
nell’omonima miniserie televisiva del 2009. Per l’attrice dare vita
alla Pozzi è stata una vera e propria sfida, tanto da non riuscire
più a scindere il personaggio dalla sua vita personale.
Violante Placido: chi è il suo
compagno
5. Non si è mai
sposata. L’attrice non ha mai posto sotto i riflettori la
sua vita privata, conscia di come potrebbe andare, date le
esperienze vissute in gioventù. Tuttavia, della sua vita privata si
sa che è fidanzata da molti anni con il regista
Massimiliano D’Epiro, ma che non si sono ancora
mai sposati.
6. È mamma di un
bambino. Dall’unione con il suo compagno, l’attrice ha
dato alla luce il figlio Vasco, nato nell’ottobre
del 2013. Il nome che gli è stato dato non è uno qualunque:
infatti, il riferimento è dovuto all’esploratore portoghese Vasco
da Gama a causa della passione dell’attrice per i viaggi.
Violante Placido in Ghost
Rider
7. Ha tirato fuori il suo
lato più spericolato. Per realizzare Ghost Rider – Spirito di
vendetta, è stato necessario prepararsi
fisicamente alle scene di azione, ma non era tutto: infatti, ha
dovuto lavorare sul suo essere spericolata, lavorando accanto a
stunt veri e propri per essere più dinamica ed aggressiva.
8. Ha avuto dei punti in
comune il protagonista. L’attrice ha rivelato di essersi
trovata molto bene con Nicolas Cage,
sebbene all’inizio avesse qualche riserva. Tra i due è nato un buon
rapporto, anche per il fatto di capire determinate dinamiche e di
cosa vuol dire venire da una famiglia di artisti.
Violante Placido è su
Instagram
9.Ha un
profilo ufficiale. L’attrice possiede un proprio account
ufficiale su Instagram che è seguito da 61,9 mila persone. La sua
bacheca, con oltre 900 post, è un tripudio di foto che trasmettono
solarità e gioia, tra momenti di lavoro e i molti momenti legati
alla quotidianità e a quelli trascorsi con la famiglia e il figlio.
Seguendola si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue
attività.
Violante Placido: età e
altezza
10. Violante Placido è nata
l’1 maggio del 1976 a Roma, nel Lazio. La sua altezza
complessiva corrisponde a 166 centimetri.
La star di Animali
fantastici: I segreti di
SilenteJessica Williams
rivela di aver basato la magia del suo personaggio Eulalie
“Lally” Hicks sulle leggende del tennis Venus e
Serena Williams.
Durante un’intervista con Collider,
Williams ha rivelato che, durante le riprese di Animali fantastici
3, ha basato la magia di Lally su Venus e Serena. Williams ha
spiegato che le icone del tennis erano modelli eccellenti per le
sue abilità magiche in I segreti di Silente grazie alla loro forza.
Leggi cosa ha da dire il comico di seguito.
“Sono così entusiasta del mio
personaggio. Penso che sia davvero forte e davvero capace. È
davvero brava nella magia difensiva e ha alcune sequenze davvero
fantastiche e toste in questo film che sono così entusiasta che
tutti possano vedere. Ho modellato molto del suo lavoro con la
bacchetta su Serena e Venus Williams. Mi piace che faccia questa
magia davvero forte come se lo intendesse davvero. Eulalie è
davvero determinata e penso che sia davvero brava a vedere il cuore
delle persone, e penso che Silente la recluti perché sa questo di
lei. E penso che sia qualcuno su cui puoi sempre fare affidamento
per fare ciò che è buono e ciò che è giusto”.
Animali
fantastici: I segreti di Silente, lungometraggio
diretto da David Yates, riprende la narrazione
dopo i fatti accaduti in ‘Animali Fantastici – I
crimini di Grindelwald’ (2018) in cui viene rivelata
la vera identità di Credence (Ezra
Miller). In questo capitolo l’ascesa di
Grindelwald (Mads Mikkelsen) deve essere
fermata: il suo intento è quello di trasformare il mondo
magico in una platea di ciechi sottoposti e dichiarare guerra al
mondo dei non maghi. Silente (Jude
Law), tuttavia, non può combattere Grindelwald
a causa di un patto di sangue stretto in giovinezza quando
il suo attuale nemico era la persona a lui più cara.
Toccherà dunque a Newt Scamander (Eddie
Redmayne) e alla sua squadra agire per conto
di Silente e impedire che l’inganno e il terrore abbiano la meglio
nell’elezione del nuovo leader del mondo magico.
I multisala selezionati per
questo appuntamento sono quelli di Milano
Odeon, Firenze(Novoli), Limena, Bologna, Trieste, Vimercate, Silea, ParmaCentro, Roma
(Parco de
Medici), Napoli e Torino
(Beinasco). Per conoscere la programmazione di
Animali fantastici: I segreti di
Silente e rimanere aggiornati sui prossimi
titoli in versione originale basta visitare la sezione dedicata
alla rassegna Hear My Voice.
Quello che sappiamo di
Animali Fantastici: I Segreti di Silente
Mark Hamill, sempre molto attivo sui social,
ha condiviso un simpatico video dal backstage di Guerre
Stellari in cui è impegnato con
Carrie Fisher,
Harrison Ford e Peter Mayhew in una
scena di fuga. Ecco quello che però succede durante le riprese!
Tutti e tre gli attori erano
relativamente sconosciuti prima di essere scelti per l’opera
spaziale di fantascienza di George Lucas del 1977
e sono rimasti scioccati quando il film con un budget esiguo di 11
milioni di dollari ha battuto i record al botteghino e ha incassato
530 milioni di dollari a livello globale. Il film gravitava intorno
alla storia del personaggio interpretato da Hamill, Luke Skywalker,
che veniva spinto dal suo piccolo mondo agricolo su Tatooine in una
battaglia tra il bene e il male in tutta la galassia che lo mette
sulla strada per diventare un Maestro Jedi. Il trasandato
mascalzone dal cuore d’oro, Han Solo (Ford), e l’incrollabile
leader dell’Alleanza Ribelle, la Principessa Leia Organa (Fisher),
hanno creato allo stesso modo personaggi iconici di cui il pubblico
non ne ha mai abbastanza.
Dopo il successo di Guerre
Stellari, il trio di Hamill, Harrison e Fisher ha ripreso
i loro ruoli in altri due film per completare la trilogia originale
ed è tornato di nuovo nella trilogia sequel più recente iniziata
con Star
Wars: Il risveglio della Forza nel 2015. tre attori
sono diventati buoni amici dopo Una nuova
speranza, e Hamill e Ford sono rimasti devastati dalla
perdita di Fisher per complicazioni dovute a un attacco di cuore
nel 2016. Mentre il tempo di Ford nell’universo di Star Wars si è
concluso con il Risveglio della Forza,
Hamill ha continuato a tornare a Star Wars in un modo o
nell’altro. Più di recente, l’attore è apparso nella seconda
stagione di The Mandalorian e The Book of
Boba Fett come mentore Jedi del giovane Grogu, sensibile
alla forza.
Poco più di due mesi dopo l’inizio
delle riprese, l’account Twitter ufficiale della Universal
Pictures ha rivelato che Renfield,
il film spin off di Dracula con Nicolas Cage nei panni del vampiro, ha
terminato la produzione. L’annuncio è stato fatto con una foto
delle star Nicholas Hoult e
Awkwafina e del regista Chris
McKay che tengono il logo del film e annunciano che le
riprese si sono concluse esattamente un anno prima dell’uscita
prevista del film.
Nicolas Cage interpreterà Dracula in Renfield della
Universal, un film di mostri incentrato non sul
famigerato vampiro, ma piuttosto sul suo devoto lacchè. Come si
sapeva già, al fianco di Cage ci sarà in altro Nic, Nicholas Hoult, che interpreterà invece il
protagonista.
Noto come una storia di origine, il
film dovrebbe svolgersi ai giorni nostri. Non è chiaro quanto si
baserà sul materiale originale, il culto del horror del 1897 di
Bram Stoker“Dracula”. Nel romanzo, R.M.
Renfield era un detenuto in un manicomio. Si pensava che soffrisse
di allucinazioni che lo costringevano a mangiare creature vive
nella speranza di ottenere l’immortalità, fino a quando non si
scopre in seguito che è sotto l’influenza di un certo conte
Dracula.
Chris McKay, il regista dietro
The Tomorrow War e The Lego Batman
Movie,
dirige e produce il film da una sceneggiatura di Ryan
Ridley (“Rick and Morty”).
Renfield
è l’ultimo tentativo della Universal di modellare un universo
cinematografico attorno ai personaggi del vasto caveau dei mostri
“in possesso” dello studio. Dopo che il reboot con Tom
Cruise de La Mummia del 2017 è stato un flop nelle sale,
lo studio ha spostato la sua strategia lontano dalle storie
interconnesse e ha iniziato invece a concentrarsi su film
indipendenti. Ha anche mantenuto i budget di produzione nella
fascia bassa, rendendo più facile un profitto.
Ad esempio, il più recente film del
monster-verse dello studio, The Invisible Man con
Elisabeth Moss, ha incassato $ 143 milioni in
tutto il mondo nel 2020, molto meno de La
Mummia e del suo incasso globale di $ 409 milioni.
Tuttavia, il film con Moss è costato solo $ 7 milioni quello con
Tom Cruise quasi $ 200 milioni.
Michael Cera e
Issa Rae si sono uniti al già ricchissimo cast di
Barbie, che vede protagonisti Margot Robbie e Ryan Gosling.
Diretto e co-sceneggiato (insieme a Noah
Baumbach) dalla regista di Lady Bird Greta
Gerwig, il film live-action sarà incentrato sui giocattoli
per bambini Mattel, con Robbie nei panni di Barbie e
Gosling nei panni di Ken. L’adattamento cinematografico
live-action dell’amata bambola è in lavorazione da diversi anni,
con star come Amy Schumer e Anne
Hathaway che sono state considerate brevemente per il
ruolo della protagonista.
Margot Robbie seguirà il film anche come
produttrice, con la sua LuckyChap Entertainment, che è reduce dal
grande successo agli Oscar dello scorso anno per Una donna
promettente. I produttori di Barbie includono anche Tom Ackerley e
Josey McNamara di LuckyChap; Robbie Brenner e Ynon Kreiz di Mattel;
e David Heyman. Fanno parte del cast di Barbie Margot Robbie, Ryan Gosling,
America Ferrera,
Kate McKinnon,
Will Ferrell,
Will Ferrell e
Alexandra Shipp.
I piani per adattare la storia di
Barbie
per il grande schermo hanno subìto alcune battute d’arresto negli
ultimi anni, ma quando Robbie, Gerwig e Baumbach si sono imbarcati
nel progetto rispettivamente nel 2018 e nel 2019, le cose sono
andate a gonfie vele. Secondo quanto riportato da Variety, Barbie
avrebbe dovuto iniziare la produzione all’inizio del 2022 presso i
Leavesden Studios di WB a Londra, con un’uscita nelle sale prevista
per il 2023.
The Wrap annuncia che il
cast di Blue
Beetle si impreziosisce di un premio Oscar,
Susan Sarandon. L’attrice ha firmato per
interpretare Victoria Kord, un nuovo personaggio creato
appositamente per il film, anche se al momento non si sa nulla di
più in merito.
Nel cast di Blue
Beetle ci sono Xolo Maridueña
che interpreta il protagonista, insieme a Harvey
Guillén, Bruna Marquezine,
Sharon Stone, Raoul Max Trujillo,
Susan Sarandon e Belissa Escobedo.
Marquezine interpreterà Penny, la protagonista femminile e
l’interesse amoroso di Jaime, mentre Escobedo interpreterà la
sorella minore di Jaime, Milagros. Stone è Victoria Kord mentre
Trujillo interpreterà il
villain. L’uscita
del film è prevista per il 18 agosto 2023.
Cosa sappiamo su Blue Beetle?
Blue
Beetle è un personaggio immaginario dei fumetti; venne
pubblicato negli Stati Uniti d’America da diverse case editrici a
partire dal 1940; è un supereroe che ha avuto nel tempo diversi
alter ego.
Kord “è saltato” nell’universo DC
Comics durante Cisis on Infinite Earths insieme a un
certo numero di altri personaggi di Charlton Comics. Il
secondo Blue
Beetle in seguito ha recitato nel suo fumetto di 24
numeri. Kord non ha mai avuto superpoteri, ma ha usato la
scienza per creare vari dispositivi che lo aiutassero a combattere
il crimine. È diventato un membro della Justice League of
America ed è stato successivamente ucciso durante
il crossover Infinite Crisis della DC
Comics .
Il terzo Blue
Beetle, creato dalla DC Comics, è Jaime Reyes,
un adolescente che ha scoperto che lo scarabeo originale di Blue
Beetle si è trasformato in una tuta da battaglia che gli ha
permesso di combattere il crimine e viaggiare nello
spazio. Nel corso degli anni Reyes è diventato un membro
dei Teen Titans e ha recitato in due serie a fumetti di
Blue Beetle. Nel reboot “New 52” del 2011 della DC Comics,
Jaime Reyes era il personaggio principale di Blue Beetle,
riferendosi solo occasionalmente alle versioni precedenti. Con
la successiva revisione di continuità “DC Rebirth”, sono state
ripristinate le versioni precedenti.
Più i franchise diventano popolari e
riconoscibili per il pubblico, più si tende ad associarvi
immediatamente l’immagine del loro protagonista: a volte si tratta
di attori che varcano il portone di Hollywood proprio grazie a
questi film, altre di talenti già in attività, che verranno sempre
ricordati per questi ruoli.
Da Ewan McGregor nei panni di Obi-Wan Kenobi, che ora avrà il suo show
personale su Disney+ il mese
prossimo, a Emma Watson, leggendaria Hermione
Granger di Harry Potter, questi sono
alcuni degli attori e attrici che vengono immediatamente associati
a grandi franchise.
1Robert Downey Jr.
Roberty Downey Jr. potrebbe essere l’attore
più popolare in assoluto immediatamente associato ad un franchise.
Prima di ottenere il ruolo di Iron Man,
era già un attore affermato ma, non appena ha assunto il ruolo di
Tony Stark e la portata del MCU
è cresciuta esponenzialmente, l’attore ha iniziato ad essere
considerato il volto ufficiale del franchise.
Anche se l’Universo Marvel è ricco di personaggi
interessanti, l’MCU
ne ha scelti accuratamente alcuni, riunendoli mano a mano nelle
ultime quattro fasi che i fan hanno conosciuto. Dal momento che
RDJ è stato presente fin dall’esordio vero e
proprio del MCU,
molti credono che sia l’autentico manifesto dell’intero franchise,
ragione per cui la morte di Iron Man in Avengers: Endgame ci ha scossi
irrimediabilmente.
Interpretato da Jared Leto,
Micheal Morbius è finalmente arrivato anche sul grande
schermo. Il personaggio, creato da Gill Kane e
Roy Thomas per la Marvel Comics, è il protagonista del
nuovo
filmSSU
diretto da Daniel Espinosa.
Morbius è un
adattamento cinematografico dei fumetti e, anche se
la premessa generale è abbastanza fedele, nel lungometraggio
ci sono alcune notevoli differenze in termini di trama e di
personaggi coinvolti. Vediamo i dieci aspetti in cui il film si
distacca maggiormente dalla carta stampata.
1Un universo differente
Com’è noto, le problematiche di licenza tra
Sony e Disney hanno fatto sì
che ognuna delle due case sviluppasse il proprio universo Marvel: da un lato l’SSU e
dall’altro l’MCU.
Recentemente, con gli
eventi di Spider-Man: No Way Home, questi due universi si sono
incontrati.
Ora, il personaggio di
Morbius risiede nell’SSU, ma la
domanda sorge spontanea: esattamente quale universo cinematografico
è considerato l’equivalente di Terra-616 della
Marvel Comics? In ogni caso, il fatto che
Morbius esista in un mondo diverso da quello dei
fumetti è un dato importante.
Grazie ad una produzione canadese,
libanese e francese, la regista e sceneggiatrice Joana
Hadjithomas porta in scena parte della sua
corrispondenza tenuta durante gli anni della guerra civile
libanese. Memory Box è un lavoro a quattro mani: gli
autori sono Hadjithomas e Khalil
Joreige e realizzano un film multimediale e
multisensoriale, un
meta-racconto che attraversa la testimonianza di chi ha vissuto
il conflitto.
La trama di Memory Box
Alex (Paloma
Vauthier) è un’adolescente che vive a Montréal
con la madre Maia (Rim Turki), di origini
libanesi. La sera della vigilia di Natale, viene consegnato a casa
di Maia un grosso scatolone, proveniente da
Beirut, in Libano. Se la nonna e la mamma di Alex
sembrano turbate dall’arrivo della scatola, la ragazzina muore
dalla curiosità di scoprirne il contenuto.
Di nascosto, Alex fruga
nello scatolone e scopre un mondo. All’interno ci sono una serie di
diari che la giovane Maia (Manal Issa) ha
scritto quando viveva in Libano. Erano gli anni della guerra civile
e i diari servivano alla ragazza per tenere al corrente di quello
che accadeva Liza, un’amica che si era trasferita da
Beirut. Non solo parole potenti, ma anche foto, disegni e
oggetti, permettono a Alex di scoprire l’adolescenza dalla
madre, vissuta tra amori, divertimento, bombardamenti e
sofferenze.
Memory Box è meta-racconto
Memory Box è la
narrazione cinematografica di un racconto già esistente. Nei suoi
diari, Maia documenta e commenta gli anni della guerra in
Libano e lo fa attraverso il suo punto di vista. Nel film, questo
racconto di primo livello viene letto ed esplorato da
Alex, figlia di Maia e coetanea della
Maia che scrive sulle pagine. Per permettere allo
spettatore di entrare profondamente in contatto con i diari della
ragazza, gli autori del film scelgono una particolare modalità
narrativa.
In un racconto multimediale, danno
vita alle foto e agli oggetti collezionati nei quaderni, li fanno
interagire con le canzoni degli anni Ottanta citate da
Maia sulle pagine. Memory Box è un
film che fa appello a tutti i sensi dello spettatore: è
sovrastimoltante e, per questo motivo, molto coinvolgente. Si entra
nella sfera più personale di Maia, quella dei suoi
pensieri a ruota libera. Per l’intensità della narrazione, si ha la
sensazione di varcare il confine, di entrare nell’intimità più
profonda della ragazza.
L’incomunicabilità del
trauma
Insieme ad Alex, lo
spettatore scopre aspetti di Maia che non emergono dalla
donna adulta interpretata da Rim Turki.
Alex non sa nulla dell’adolescenza, dei traumi, degli
amori passati di sua madre, tutta chiusa in sé stessa. Tra le due
vi è una forte carenza a livello comunicativo che la figlia
percepisce e cerca di colmare come può, prima chiedendo alla madre
(ma senza ottenere mai risposta), poi violandone la sfera
privata.
L’esperienza che Alex vive
con la lettura dei diari è intensa: ha la sensazione di
essere insieme alla madre in quei momenti così significativi.
In un certo senso, la misteriosa Memory Box è
funzionale ad avvicinare madre e figlia, a rompere il muro tra le
due, che si scoprono così simili.
Il conflitto, ma anche
l’adolescenza
Memory Box parla di
guerra, ma mostra il conflitto attraverso gli occhi di
un’adolescente. In quanto tale, Maia vive anche le
emozioni e le fasi tipiche di un teenager: si innamora, litiga con
i genitori, vuole fare la ribelle. Maia è quindi da un
lato una ragazza con preoccupazioni giovani e, in un certo senso,
innocenti. D’altro canto, viene però schiacciata dalle invadenti
paure e dai minacciosi pericoli della guerra: i bombardamenti, la
perdita di un fratello, il timore di morire.
Parlare con le immagini costruite,
ricostruite, distrutte
In questa duplice dimensione di
racconto bellico e
adolescenziale, Memory Box risulta un film
straziante ed estremamente comunicativo. La scelta dei registi di
trarre spunto dalla vera corrispondenza di Joana
Hadjithomas, insieme a quella di mescolare foto, video,
registrazioni audio e scritte alle riprese più ordinarie, fa del
film un’opera non solo emozionante, ma anche estremamente originale
e piacevole per la vista.
Anche se la squadra degli Avengers ha regnato
suprema nel MCU,
sta pian piano diventando evidente che il franchise abbia decido di
prendere le distanze dall’iconico gruppo, mentre ci avviciniamo
alla Fase 5.
Anche se i film possono sempre
contare su squadre come i Fantastici Quattro e gli
X-Men, il MCU
potrebbe anche decidere di introdurre una serie di nuove squadre
che sembrano essere relegate unicamente all’universo dei fumetti, e
sarebbero un’importante aggiunta in live-action.
1I New X-Men
Addestrati
dagli X-Men prima della Decimazione, e poi sovente
abbandonati a se stessi, i New X-Men sono stati un
gruppo di reclute mutanti dediti ad aiutare i mutanti a
sopravvivere alle conseguenze di House of M.
Nonostante i loro powerset diversificati e coinvolgenti, la squadra
ha dovuto affrontare alcuni dei momenti più tragici nei fumetti
Marvel e spesso è sopravvissuta per pura fortuna (in molti casi,
non sono sopravvissuti affatto).
L’aspetto più interessante dei New
X-Men è la rapidità con cui passano dal vivere un tipico
dramma adolescenziale alla vita in una zona di guerra. I fan hanno
avuto la possibilità di vedere i personaggi crescere e adattarsi
alle loro vite in continuo cambiamento, ed è stato affascinante
veder mutare le loro prospettive. Sfortunatamente, molti di questi
personaggi sono stati dimenticati dalla fine della serie, il che è
un vero peccato, considerando quanto fossero
affascinanti.
Ecco una nuova featurette per
Jurassic World – Il dominio, il capitolo
conclusivo del franchise campione d’incassi, che vedrà il ritorno
di
Laura Dern, Sam
Neill e Jeff Goldblum nei panni dei loro
personaggi originali, che hanno esordito in Jurassic
Park.
Ecco il nuovo poster ufficiale del film:
Jurassic World – Il dominio, il film
In Jurassic
World – Il dominio vedrà sia Chris
Pratt che Bryce
Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a
loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella
Pineda, Jake Johnson e Omar
Sy. Laura
Dern e Sam
Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che
avevano in Jurassic
Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan
Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta
nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe
originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff
Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic
World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta
in Jurassic World:
Il Regno Distrutto.
Il Dominio si svolge quattro anni dopo la distruzione di Isla
Nublar. I dinosauri ora vivono e cacciano insieme agli umani in
tutto il mondo. Questo equilibrio fragile rimodellerà il futuro e
determinerà, una volta per tutte, se gli esseri umani rimarranno i
predatori dominanti su un pianeta che ora condividono con le
creature più temibili della storia.
Vero e proprio caso cinematografico
del 2018, il film Sulla mia pelle
(qui la recensione) è stato uno
dei primi titoli italiani prodotti e distribuiti da
Netflix, incentrato su uno dei più noti e
drammatici casi di cronaca degli anni recenti. Al centro della
trama vi è infatti l’ultima settimana di vita di Stefano
Cucchi, divenuto poi tristemente noto a livello nazionale.
Il film scritto e diretto da Alessio
Cremonini ripercorre gli eventi che hanno visto coinvolto
il ragazzo, cercando di offrirne un ritratto imparziale ma con
l’intento di risvegliare l’attenzione su un caso quasi
dimenticato.
Con protagonista Alessandro
Borghi nei panni di Cucchi, il film è stato presentato
nella sezione Orizzonti della 75ª Mostra del Cinema di Venezia,
generando sin da quella prima proiezione numerose reazioni. Grazie
al film, infatti, il caso relativo alla morte del ragazzo è giunto
a nuovi risultati, portando infine ad una sentenza da parte del
tribunale. Sulla mia pelle è un caso eccezionale di cinema
che favorisce lo sviluppo della società e dei suoi membri. Ha
inoltre rappresentato un primo grande passo avanti
nell’introduzione della piattaforma Netflix in Italia, pur con
tutte le opposizioni incontrate a riguardo.
Il film si è poi affermato come uno
dei più premiati dell’anno, vincendo quattro David di Donatello su
un totale di dieci candidature, tra cui quello per il miglior
attore protagonista e il miglior regista esordiente. Da quel
momento il titolo è entrato a far parte di quella schiera di film
che dimostrano l’esistenza di un grande cinema italiano, desideroso
di portare allo spettatore nuovi contenuti e una nuova forma. Lo
stesso regista è stato indicato come uno degli autori da tenere
maggiormente in considerazione per il futuro, avendo dimostrato una
padronanza del mezzo cinematografico non comune in Italia.
Sulla mia pelle: la trama
del film
La vicenda ha inizio una sera di
ottobre del 2009, quando il giovane Stefano Cucchi
si ritrova fermato dalla polizia mentre era in auto con un amico.
Sospettando uno spaccio di droga, i due agenti iniziano a
perquisire i due ragazzi, trovando infine addosso a Cucchi alcune
confezioni di hashish e una pasticca medicinale per l’epilessia, di
cui soffre sin da giovane. Ciò è necessario per porlo in stato di
fermo e condotto alla stazione dei Carabinieri. Per lui ha così
inizio un vero e proprio incubo, della durata di una settimana. In
caserma, infatti, il ragazzo subisce l’aggressione fisica degli
agenti, che gli procurano numerosi lividi e danni interni.
Cucchi però nega sempre davanti
all’evidenza degli ematomi sul suo volto, rifiutando l’aiuto di
quanti incontra. Durante quei giorni rifiuta di essere visitato da
un medico, viene portato in tribunale a testimoniare e poi sbattuto
nuovamente in galera. Nel momento in cui i dolori diventano atroci,
viene prelevato con la forza e portato d’urgenza in ospedale, dal
quale non uscirà mai. In tutto ciò, la famiglia, tra cui la sorella
Ilaria, tentano invano di incontrarlo. L’accesso
gli viene però negato continuamente. Alla fine, dopo la morte del
giovane, ai famigliari non resta che fare luce sul caso, facendo
affidamento alla giustizia.
Sulla mia pelle: il cast
del film
Ad interpretare Stefano Cucchi vi è
l’attore Alessandro Borghi, divenuto una vera e
propria star in seguito al film Non essere
cattivo. Per poter rendere omaggio al ragazzo, Borghi dà
vita ad una radicale trasformazione fisica. Nel giro di poche
settimane arriva a perdere oltre venti chili. Ciò gli permette di
acquisire l’aspetto gracile del vero ragazzo. Totalmente devoto al
personaggio, l’attore ha poi ascoltato più e più volte le
registrazioni dell’interrogatorio in tribunale di Cucchi,
studiandone il modo di parlare e il tono della voce. È così
arrivato a riprodurre questa in modo particolarmente fedele. Dopo
averlo visto nei panni di Stefano, Ilaria Cucchi contattò l’attore,
affermando di aver rivisto in lui il fratello.
A interpretare Ilaria, figura chiave
nel film, è invece l’attrice Jasmine
Trinca. Tra le più celebri e apprezzate interpreti
italiane, anche lei studiò a lungo il personaggio, cercando di
rendere giustizia alla vera Ilaria. Le due ebbero infatti modo di
confrontarsi in più occasioni, e da questi incontri l’attrice ebbe
modo di studiare la vita della donna e le sue emozioni. Per la sua
interpretazione è poi stata nominata ai David di Donatello come
miglior attrice non protagonista. Nel film vi è poi Max
Tortora nei panni di Giovanni Cucchi, padre di Stefano e
Ilaria. L’attore, che ricopre qui insoliti panni drammatici, è
stato particolarmente apprezzato per la sua interpretazione di un
uomo smarrito e sofferente.
Sulla mia pelle: la vera storia di Stefano Cucchi
Quella di Stefano
Cucchi è una vicenda molto complessa che si articola
nell’arco di tredici anni. Dal momento della sua morte, hanno avuto
inizio numerose inchieste e altrettanti processi, che in un primo
momento non sembrarono però portare a nessun risultato concreto. I
numerosi rinvii non facevano infatti che far apparire sempre più
lontana la possibilità di far luce sul caso e rendere giustizia a
Cucchi. Con l’uscita del film, tuttavia, l’attenzione mediatica sul
caso è ripresa con forza e con la sentenza emessa in data 14
novembre 2019, la Corte di assise di Roma riconobbe i carabinieri
scelti Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro colpevoli di
omicidio preterintenzionale, condannandoli a 12 anni di
reclusione.
Tale sentenza è stata poi
recentemente confermata, il 4 aprile 2022, dalla Corte Suprema di
Cassazione. Parallelamente, si è svolta anche un’indagine per
depistaggio delle prove relative all’omicidio di Cucchi. Il 7
aprile 2022, il Tribunale di Roma ha dichiarato gli imputati
colpevoli di tutti i reati a loro contestati e ha condannato le
figure coinvolte in tale indagine a diversi anni di reclusione e
all’interdizione dai pubblici uffici. Dopo 13 anni, dunque, la
verità sul caso Cucchi è finalmente stata portata allo scoperto,
anche se sono ancora diverse le personalità legate a tale vicenda
che dovranno essere sottoposte a processo. Il grande impatto sulla
società e sulla cultura italiana della vicenda, tuttavia, permette
di non lasciar cadere nell’ombra tale vicenda, ma anzi consentendo
una sempre più precisa ricostruzione di quanto avvenuto.
Sulla mia pelle: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Per chi desidera vedere o rivedere
il film, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel
catalogo di una delle principali piattaforme streaming oggi
disponibili. Sulla mia pelle è infatti
presente esclusivamente su Netflix, essendo
un film prodotto e distribuito da questo. Per poter vedere il
titolo sarà quindi necessario disporre di un abbonamento generale.
In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta
comodità e al meglio della qualità video. Il film è però in
programma in televisione per giovedì 14aprile alle ore 21:20 sul
canale Rai 3.
Salma Hayek sostituirà Thandiwe
Newton in Magic
Mike’s Last Dance. Newton è entrata a far parte del
cast lo scorso dicembre per un ruolo da protagonista sconosciuto
nel terzo film della famosa serie che racconta le avventure di
aitanti spogliarellisti. Channing Tatum e il regista originale
Steven Soderbergh, insieme alla scrittrice
Reid Carolin, stanno tornando per il prossimo
sequel, che sarà l’ultimo per il franchise.
È stato annunciato (tramite The
Wrap) che Hayek avrebbe sostituito Newton nel ruolo di
Magic Mike’s Last Dance, citando “questioni familiari”
come motivo dell’abbandono del film da parte di Newton. Un
portavoce della Warner Bros. ha rilasciato la seguente
dichiarazione in merito:
“Thandiwe Newton ha preso la
difficile decisione di abbandonare la produzione di “Magic Mike’s
Last Dance” della Warner Bros. Pictures per occuparsi di questioni
familiari”.
Magic Mike’s Last Dance: quello che
sappiamo
Channing Tatum ha recitato nei primi due film,
Magic Mike, uscito nel 2012 e Magic Mike XXL, uscito nel 2015, che ha
incassato più di 300 milioni di dollari in tutto il mondo. Il film
ha ispirato l’adattamento dello spettacolo dal vivo, Magic Mike
Live, che è stato lanciato a Las Vegas e da allora ha
viaggiato in tutto il mondo, con nuove date fissate per il
2022.
La storia è quella di Mike Lane,
interpretato da Tatum, uno spogliarellista che fatica a trovare il
suo percorso professionale mentre fa da mentore a un giovane
ballerino e cerca di mettere ordine nella propria vita amorosa. La
serie vede protagonisti anche
Joe Manganiello,
Matt Bomer,
Matthew McConaughey, Kevin Nash e Adam
Rodriguez. Steven Soderbergh ha diretto
il primo film, mentre Gregory Jacobs ha diretto il
secondo, con Reid Carolin che ha scritto
entrambi.
Ora, la squadra sta per tornare
sulla scena con un terzo film, giustamente intitolato Magic
Mike’s Last Dance, il che implica che questo sia l’ultimo
film della serie. Il film originale di HBO Max sarà trasmesso in
streaming nel 2022, con Tatum che torna come “Magic Mike”
e il team creativo di Soderbergh, Jacobs e
Carolin a bordo. Soderbergh afferma che la
risposta allo spettacolo dal vivo e ciò che i coreografi sono stati
in grado di offrirgli lo hanno ispirato a voler realizzare un altro
film della serie, dicendo: “Il sogno di Mike Lane di connettere
le persone attraverso la danza deve essere realizzato!” Tatum
è ugualmente entusiasta del film, e ha dichiarato:
“Non ci sono parole per quanto
sia entusiasta di far saltare le porte del mondo di “Magic Mike”
con Steven, Greg, Reid e le fantastiche persone di HBO Max. Lo
stripperverse non sarà più lo stesso”.
La figura dello zombie è stata
trattata in innumerevoli modi al cinema, dal classico La
notte dei morti viventi al più recente horror World War Z, al
romantico Warm Bodies alla
commedia I morti non muoiono,
fino all’esperimento metacinematografico di Zombie contro Zombie.
Un altro titolo recente e particolarmente amato di questo filone,
che riadatta a suo modo tali spaventose creature, è
Benvenuti a Zombieland, uscito nel 2009
per la regia di Ruben Fleischer (Venom,Uncharted), che mescola insieme orrore, commedia,
fantascienza e azione in un film tanto esplosivo quanto caotico e
divertente.
La storia, scritta da Rhett
Reese e Paul Wernick, era inizialmente
stata concepita per una serie televisiva, salvo poi essere
riadattata per un film, ottenendo così una forma più organica e
compiuta. Mantenendo ben centrato il contesto dell’invasione di
zombie, il film riesce anche a far emergere ulteriori tematiche
come ad esempio il legame famigliare che si instaura tra i
protagonisti, il tutto inserito in situazioni ormai divenute
iconiche. Girato con un budget particolarmente basso considerati
gli effetti speciali e il trucco richiesto, Benvenuto a
Zombieland si è poi affermato come uno dei film sugli zombie
dal maggior successo di sempre.
A oltre dieci anni di distanza non
manca di essere citato nei discorsi su questa tipologia di
racconti, segno che il suo è un lascito duraturo. Per gli amanti
del genere è dunque un titolo da non perdere, che offre
rocambolesche avventure e tanto intrattenimento. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e al suo sequel.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Benvenuti a Zombieland: la trama del film
La vicenda del film ha inizio nel
momento in cui il virus della mucca pazza mutando e diffondendosi
trasforma gran parte della popolazione mondiale in famelici zombie.
Ha così inizio una vera e propria apocalisse, che porta i pochi
superstiti a dover trovare riparo al più presto. Uno di questi è il
giovane e timido Columbus, il quale durante il suo
viaggio verso casa si imbatte nell’intrepido
Tallahassee, che si offre di proteggerlo e di far
viaggiare il giovane con sé. A loro si uniranno poi le sorelle
Wichita e Little Rock, astute
truffatrici. Le due rivelano l’esistenza di un parco di
divertimenti apparentemente privo di zombie, a Los Angeles.
Per il gruppo questo diventa dunque
l’obiettivo da raggiungere, dove potersi accasare e trovare riparo
dalle infernali creature. Nessuno è in realtà certo che il luna
park sia effettivamente la zona sicura che si crede essere, ma per
scoprirlo non hanno altro modo che arrivare lì di persona. Lungo il
viaggio, naturalmente, si troveranno a doversi confrontare con
numerosi ostacoli, alcuni spaventosi altri molto buffi. Ogni tappa
li porterà inoltre a consolidarsi come gruppo, permettendogli di
conoscersi meglio e confidarsi le rispettive vite. Affezionarsi
troppo ad altre persone in un contesto come quello, tuttavia, può
essere un pericoloso errore.
Benvenuti a Zombieland: il
cast del film
Ad interpretare il giovane Columbus
vi è l’attore Jesse
Eisenberg, celebre per i film The Social
Network e Now You See Me. Accanto a lui, nel ruolo di
Tallahassee vi è invece Woody
Harrelson, il quale ha accettato la parte solo ad
alcune condizioni. Tra queste vi era il rendere il set un luogo
attento alla conservazione dell’ambiente e che il regista seguisse
insieme a lui una dieta vegana. Harrelson si dedicò poi moltissimo
alla costruzione del suo personaggio, ricercando personalmente
molti degli abiti che gli si vede indossare nel film. L’attore
entrò poi talmente tanto nella testa del suo personaggio che in un
occasione aggredì un fotografo convinto che fosse un vero
zombie.
Nei ruoli delle due sorelle Witchita
e Little Rock si ritrovano invece le attrici Emma Stone e Abigail
Breslin. La Stone, inizialmente, era stata contatta
per il personaggio noto come 406, salvo poi essere preferita per la
parte di Witchita. Ad interpretare 406 vi è
dunque Amber Heard. Particolarmente celebre
di Benvenuti a Zombieland è infine il cameo
diBill
Murraynei panni di sé stesso in versione zombie.
Originariamente, però, al suo posto doveva comparire Patrick Swayze.
A causa della malattia dell’attore, però, vennero considerati anche
Sylvester Stallone, Mark Hamill, Matthew
McConaughey e Joe Pesci. Per un motivo o
per un altro, nessuno di loro poté partecipare e così Harrelson
contattò Murray, che fu ben lieto di partecipare.
Benvenuti a Zombieland: il
sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
A distanza di dieci anni, nel 2019,
è infine arrivato al cinema il sequel del film, dal titolo Zombieland – Doppio
colpo. Nuovamente diretto da Fleischer e con
protagonisti gli stessi quattro attori del precedente film, questo
è ambientato sei anni dopo e vede il gruppo intento in nuove
avventure nel mondo invaso dagli zombie. Anche questo sequel si
affermò poi come un grande successo, con un guadagno di oltre 122
milioni di dollari in tutto il mondo. I due sceneggiatori, dato il
confermato interesse da parte del pubblico, si sono dichiarati
disposti ad ideare ulteriori film, anche se per ora non ci sono
certezze circa un terzofilm.
È possibile fruire di
Benvenuti aZombieland grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di giovedì 14 aprile alle ore
21:20 sul canale Rai 4.
Robbie Amell(Upload, Code 8, Resident
Evil: Welcome to Raccoon City) interpreterà Gallatin, un
combattente nato che guida un’armata di guerrilla Scoia’tael che
combatterà per Nilfgaard. Senza peli sulla lingua, la lealtà di
Gallatin verso la sua gente lo porterà a combattere per il potere
contro Francesca.
Meng’er Zhang(Shang-Chi
e
La Leggenda dei Dieci Anelli) interpreterà Milva. Umana
adottata dalle driadi della Foresta di Brokilon, Milva è una
cacciatrice fiera e talentuosa. L’esattezza delle sue abilità nel
tiro con l’arco e la sua fredda attitudine alla sopravvivenza la
rendono un avversario formidabile nello spietato Continente. Coloro
che la incontrano, lo fanno a loro rischio e pericolo.
Hugh Skinner(Mamma Mia Ci Risiamo!,Falling For Figaro, Fleabag) interpreterà il Principe
Radovid. Playboy reale e fratello minore del Re Vizimir, Radovid si
ritrova improvvisamente uomo all’interno dell’Intelligence
Redaniana. Con il suo bell’aspetto e il suo charme spesso poco
sobrio, Radovid sorprende con la sua incisività in questioni di
politica, ma sono solo giochi finché qualcuno non si fa male.
Christelle Elwin (Half Bad, Bloods)
interpreterà Mistle, membro de I Ratti, una gang di teenager
disadattati che rubano ai ricchi per sé stessi – e a volte per dare
ai poveri. È una ragazza di strada, sospettosa di tutti, in cerca
di vendetta, finché un incontro fortunato cambierà tutto.
I membri del cast che torneranno
nella stagione 3 sono
Henry Cavill, Anya Chalotra, Freya Allan, Joey
Batey, MyAnna Buring, Tom Canton, Jeremy Crawford, Eamon Farren,
Mahesh Jadu, Terence Maynard, Lars Mikkelsen, Mimî M Khayisa, Royce
Pierreson, Wilson Mbomio, Anna Shaffer, Therica Wilson-Read, Cassie
Clare, Mecia Simson, Graham McTavish, Bart Edwards, Simon Callow,
Liz Carr, Ed Birch e Kaine Zajaz.
La showrunner e produttrice
esecutiva è Lauren Schmidt Hissrich. La serie è
prodotta anche da Tomek Baginski, Jason F. Brown, Sean Daniel, Mike
Ostrowski, Steve Gaub e Jarosław Sawko.La serie è diretta da
Stephen Surjik, Gandja Monteiro, Loni Peristere e Bola Ogun.Basata
sui romanzi di Andrzej Sapkowski, gli sceneggiatori degli episodi
sono: Mike Ostrowski, Tania Lotia, Haily Hall, Rae Benjamin, Clare
Higgins, Javier Grillo-Marxuach, Matthew D’Ambrosio e Troy
Dangerfield.
La trama
Mentre monarchi, maghi e bestie del
Continente competono per catturarla, Geralt conduce Ciri di Cintra
a nascondersi, determinato a proteggere la sua famiglia appena
riunita da coloro che minacciano di distruggerla. Incaricata
dell’addestramento magico di Ciri, Yennefer li conduce alla
fortezza protetta di Aretuza, dove spera di scoprire di più sui
poteri non sfruttati della ragazza; invece, scoprono di essere
sbarcati in un campo di battaglia di corruzione politica, magia
oscura e tradimento. Devono reagire, mettere tutto in gioco o
rischiare di perdersi per sempre.
Raccontare storie senza tempo
riuscendo a incantare il pubblico è considerata una vera e propria
arte, ma dietro l’immediatezza tipica del risultato artistico
perfetto si nasconde – come spesso accade nel mondo dell’arte –
un lavoro di ricerca creativa che dura anni,
generalmente ignoto a chi ascolta queste storie. Dopo il successo
al Mudec di Milano, dal 15 aprile al 25 settembre
2022 arriva a Palazzo Barberini di Roma
“Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo”,
la mostra che racconta al pubblico questo processo creativo.
C’era una volta Walt Disney, un
pioniere nell’arte dell’animazione. Il suo innovativo approccio
creativo allo storytelling ha creato alcuni dei film più belli e
famosi del Ventesimo Secolo, tra cui Biancaneve e i Sette
Nani, Pinocchio e Fantasia. La mostra
presenta preziose opere originali provenienti dagli Archivi
Disney di questi immortali lungometraggi e di altri
celebri film dei Walt Disney Animation Studios, tra cui
Hercules, e La
Sirenetta, fino al più recente film d’animazione
Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle, creato da una nuova
generazione di artisti e cineasti tuttora profondamente ispirati
all’eredità di Walt Disney.
La mostra, promossa e prodotta da
24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, a cura della
WaltDisney Animation Research
Library, con la collaborazione di Federico
Fiecconi, storico e critico del fumetto e del cinema di
animazione, propone un percorso con triplice chiave di
lettura.
Il percorso racconta al
visitatore i capolavori di Walt Disney riconducendo le
storie – che tutti noi siamo abituati a conoscere nella versione
disneyana – alle antiche matrici di tradizione epica: sono i
miti, le leggende medievali e il folklore, le favole e le
fiabe che costituiscono da secoli il patrimonio
archetipico narrativo delle diverse culture del mondo, un vero e
proprio melting pot tra i diversi continenti. Queste sono anche le
sezioni tematiche della mostra, in cui trovano
collocazione le storie più famose da cui sono stati tratti i film
Disney e vengono presentate in chiave narrativa attraverso
l’esposizione dei bozzetti preparatori di ricerca creativa,
incentrati sull’esplorazione di personaggi, ambientazioni e trame
narrative.
Il grande sforzo innovativo degli
artisti di Disney fu infatti – e lo è tutt’oggi – quello di
portare queste storie al cinema utilizzando
diversi strumenti artistici, dal disegno a mano – elemento
fondativo del lavoro negli Studios – all’animazione digitale, per
captare l’essenza delle favole antiche e rivitalizzarle,
attualizzandone il valore universale.
L’animazione
infatti è un medium artistico che permette di rappresentare
le diverse narrazioni con immediatezza. Sin dall’inizio,
Walt Disney e la sua équipe lavorarono su queste tematiche, dando
aspetti e sentimenti umani agli animali e agli oggetti delle
favole, alle fate e ai nani delle fiabe, con una tale naturalezza e
verosimiglianza che rapidamente raggiunsero un successo planetario.
Con uno studio molto dettagliato dei comportamenti umani e animali,
gli artisti della
Disney hanno creato negli anni dei personaggi universalmente
noti come Topolino e Paperino. Miti e
leggende di dei ed eroi, favole di animali, racconti di cavalieri,
streghe, maghi e principesse assumono le fattezze dei cartoni
animati: d aRobin Hood a La
Spada nella Roccia a I Tre
Porcellini, da Hercules a
Pinocchio, Biancaneve e i Sette Nani,
LaBella Addormentata nel Bosco,
Cenerentola, La Sirenetta, fino a
Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle.
Le esperienze di Anya Taylor-Joy durante le riprese di
The Northman l’hanno preparata per il suo prossimo
ruolo nello spinoff di Mad Max, Furiosa.
The Northman vede Taylor-Joy
riunirsi con lo sceneggiatore e regista di The
WitchRobert Eggers per raccontare la
brutale ed epica storia di Amleth, un principe vichingo
interpretato da Alexander Skarsgård, in una
missione per vendicare l’omicidio di suo padre.
In una recente intervista con Total
Film (tramite
GamesRadar), Taylor-Joy e Skarsgård parlano di come sia un
miracolo che qualcuno di loro sia sopravvissuto alle riprese. A un
certo punto, le scarpe di Taylor-Joy si sono congelate nel fango e
Skarsgård ha trascorso quattro giorni nudo su un vulcano per girare
la stessa scena di combattimento. Ma nessuno dei due si è lamentato
molto durante il processo. Questo tipo di difficoltà sul set hanno
anche preparato Anya Taylor-Joy per il ruolo di Furiosa:
“Ricordo, c’è stato un momento
molto specifico in cui stavo guardando tutto il verde dell’Irlanda,
se sei mai stato abbastanza fortunato da visitarla, è un verde
molto specifico. E ricordo solo di aver guardato e pensato: ‘Non
vedrò nessun verde, o neve.’ Sarà una vista così impressionante, ma
sarà completamente l’opposto di questo luogo umido e fertile. Poi
ho pensato: “Wow, ok, quest’anno sperimenterò davvero entrambi gli
estremi”. Ma ne sono così entusiasta. Entrambi i registi hanno una
ambizione vera di portare immagini affascinanti al pubblico. Le
persone che attraggono in queste esperienze sono persone che
condividono quella visione così tanto che sei pronto a fare
qualsiasi cosa per fare si è avverato. Giusto?”
Tutto quello che sappiamo su
Furiosa
Nonostante il grande successo di
Mad Max:
Fury Road, un nuovo film del franchise è stato
bloccato per anni a causa di una disputa legale tra Miller e la
Warner Bros. Tuttavia, lo scorso ottobre il progetto è stato
confermato ufficialmente attraverso la notizia del casting
di Anya
Taylor-Joy, la star di The
New Mutants e La
regina degli scacchi, che interpreterà una versione
più giovane del personaggio di Furiosa.
Oltre a lei, nel cast ci saranno anche Chris
Hemsworth(Thor:
Ragnarok) e Tom Burke, anche se al
momento i loro ruoli non sono stati ancora svelati.
George
Miller dirigerà, co-scriverà e produrrà Furiosa insieme
al suo partner di produzione di lunga data Doug
Mitchell. Il film sarà prodotto dal marchio australiano
Kennedy Miller Mitchell di Miller, insieme al partner
di Fury
Road, la Warner Bros. Pictures.
Nelle immagini, mentre vediamo il
protagonista Murphy in un elegante completo, Downey Jr. appare con
un look inedito, completamente imbiancato per entrare nella parte
di Lewis Strauss. Ecco le immagini di
seguito:
Universal distribuirà Oppenheimer
nelle sale in tutto il mondo e distribuirà il film in Nord America.
Christopher Nolan produrrà anche insieme a
Emma Thomas e Charles Roven di Atlas
Entertainment. Il film si baserà sul libro vincitore del
Premio Pulitzer American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J.
Robert Oppenheimer di Kai Bird e del compianto Martin J. Sherwin.
Nel cast Cillian Murphy, Emily Blunt, Rami Malek, Robert Downey Jr., Florence Pugh, Josh Hartnett,Jason Clarke, Alex
Wolff, Josh Peck, Tony Goldwyn e
Matt Damon.
La valutazione ufficiale dell’MPA
per Doctor Strange nel Multiverso della Follia
offre ulteriori dettagli su cosa dobbiamo aspettarci dal film di
Sam Raimi. Non sorprende che il film sia stato
classificato PG-13, ma la descrizione che motiva la scelta afferma
che la stessa è dovuta a “un’intensa violenza e sequenze d’azione,
immagini agghiaccianti e un po’ di linguaggio colorito”.
Sebbene i film sui supereroi non
siano estranei alla violenza e all’azione, non sorprende questo
rating e queste motivazioni per Doctor Strange 2, soprattutto alla
luce del bagaglio cinematografico di Sam Raimi,
che
ha parlato proprio di “mandato” da parte della Marvel, per
aggiungere elementi orrorifici nel film.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della
Follia arriverà al cinema il 4 maggio
2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e
avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel
dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
In attesa di scoprire gli
ospiti e il ricco programma della nuova edizione del festival,
l’artista UOLLI (Tomas Marcuzzi) firma la locandina e la
sigla che catturano l’essenza e la natura poliedrica del
festival. Autore
di numerosi videoclip musicali (Meg, Lo stato sociale, Brunori Sas,
Franco Battiato, Niccolò Fabi tra gli altri) e collaboratore dei
più importanti festival culturali italiani, Uolli dichiara:
“L’idea di realizzare un’installazione totalmente meccanica ed
interamente dedicata al cinema, nasce proprio dalla stessa
curiosità e dallo stesso spirito del Festival. L’intenzione era di
omaggiare tutto il cinema senza distinzioni, rappresentandolo
attraverso marchingegni, automazioni e meccanismi, atti a mostrare
i suoi mille aspetti: dai giochi ottici del pre-cinema come lo
praxinoscopio o lo zootropio, fino agli oggetti più iconografici
del cinema come il ciak, l’occhio, la cara vecchia pellicola, i
classici occhiali 3D con le lenti blu e rosse, delle buffe mani
verdi che applaudono e l’immancabile pop-corn. Tutto è stato
pensato per rappresentare ogni aspetto della settima arte, dai
primi esperimenti visivi ai giochi ottici, fino al suo immaginario
più pop. Il risultato finale è una sorta di stramba macchina
infernale automatizzata che, nei suoi colori, cavi ingarbugliati e
mille meccanismi ed animazioni, vuole rappresentare la ricchezza e
le mille sfaccettature del Pesaro Film Festival”.
La
58esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo
Cinema è realizzata con il contributo del Ministero della
Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di
Pesaro e della Regione Marche. L’accesso ai bandi e tutte le
informazioni sono sul sito www.pesarofilmfest.it; tutti gli
aggiornamenti saranno disponibili anche sui canali social
ufficiali: Facebook, Instagram, Twitter.
Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro – il
manifesto
Nel corso di un segmento di CMT Fan Cam
(via ComicBook.com),
Anthony Mackie ha risposto a una domanda forse
un po’ banale, che però lui è riuscito a trasformare in un momento
di gioco divertente. Alla domanda: chi porteresti su un’isola
deserta? Mackie ha risposto:
“Direi Lizzie (Elizabeth Olsen,
ndt) perché amo ridere con lei ed è un essere umano così
divertente, ma sai, ovunque io debba andare, mi porterei Sebastian
(Stan). Lui è la mia mano destra. Mi dispiace per questa risposta
così poco originale, ma lui è il mio ragazzo, quindi se dovessi
andare su un’isola deserta per cinque giorni, mi porterei lui.
Potremmo andare a pesca, bere noci di cocco. Sarebbe
grandioso!”
Anthony Mackie sarà presto impegnato nella
realizzazione di Captain America 4, dal momento che ormai è
ufficialmente il nuovo titolare del nome, mentre Sebastian Stan dovrebbe tornare senza dubbio
nel ruolo di Bucky Barnes, ma non sappiamo come e dove lo vedremo,
ma potrebbe essere proprio il film con Mackie.
Captain America 4, quello che sappiamo
Captain America
4 sarà scritto da Malcolm
Spellman e da Dalan
Musson che hanno già lavorato alla serie Disney+ e questa scelta indica il forte
desiderio dello studio di dare continuità tra piccolo e grande
schermo.
Del cast del film non si sa ancora
niente, ma possiamo scommettere che oltre a Anthony Mackie, nel film ci sarà spazio anche
per Sebastian
Stan (Bucky), Emily
VanCamp (Sharon Carter), Wyatt
Russell (John Walkers) e Daniel
Bruhl (Zemo).
Il nuovo spot di Doctor Strange nel Multiverso della
Follia mostra una brevissima scena in cui Scarlet
Witch (Elizabeth Olsen) distrugge quella che
sembra una testa mozzata nella stessa location dove, nel trailer
finale del film, si riuniscono gli Illuminati per giudicare
Strange.
Ecco di seguito il breve spot che
mostra molto bene il tono delirante del film, aumentando l’attesa
per il 4 maggio:
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della
Follia arriverà al cinema il 4 maggio
2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e
avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel
dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.