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Elizabeth Olsen spera di unirsi a Wolverine e Magneto dopo le notizie di Deadpool 3

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I Marvel Studios hanno lentamente iniziato a portare mutanti nell’MCU, con Ms. Marvel e Namor the Submariner come i primi personaggi confermati con il gene X. Mentre Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) ha abbracciato le sue abilità magiche negli ultimi anni, molti fan rimangono convinti che le sue abilità mutanti latenti siano state in qualche modo attivate dalla Gemma della Mente.  Ciò avrebbe senso, in particolare se il piano è quello di adattare alla fine il fumetto House of M e quel famigerato momento “No More Mutants” dei fumetti.

Variety ha recentemente incontrato Elizabeth Olsen e le ha dato la notizia che Wolverine di Hugh Jackman apparirà in Deadpool 3. Chiaramente entusiasta di questo sviluppo, la star di Doctor Strange nel Multiverso della Follia avrebbe continuato a condividere il suo interesse per Scarlet Witch che condivideva lo schermo con gli X-Men. “Non lo so. Penso che se ogni volta che introduciamo X-Men – immagino che Wolverine sia un X-Men, giusto? Voglio dire, sarebbe bello lavorare con molte di quelle persone del franchise di X-Men, “ ha rivelato la Olsen nel video qui sotto. “Penso che [Michael] Fassbender [Magneto sia] mio padre in qualche mondo? Sarebbe [fresco]”.

Sarebbe difficile per Magneto essere riconnesso all’MCU come padre di Wanda Maximoff, ma di certo non è impossibile. Farlo manipolando i suoi poteri per promuovere la sua causa potrebbe essere una direzione molto interessante in cui portare la prossima Saga, in particolare se passeremo più tempo con la Scarlet Witch della Olsen.

Nonostante la sua apparente scomparsa nel sequel di Doctor Strange, i Marvel Studios hanno a malapena scalfito la superficie del potenziale di Wanda. Un’altra probabile trama da cui potrebbero prendere in prestito pesantemente è Avengers: The Children’s Crusader .

Deadpool 3, quello che sappiamo

Shawn Levy dirigerà Deadpool 3. Rhett Reese e Paul Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul Mercenario Chiacchierone, scriveranno anche Deadpool 3, basandosi sui fumetti creati da Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy Molyneux.

Oltre a Ryan Reynolds non ci sono nomi confermati nel cast del film. In Deadpool 2 c’erano Josh Brolin nel ruolo di Cable e Zazie Beetz in quello di Domino, mentre il primo film vedeva la presenza di Morena Baccarin come Vanessa e T.J. Miller come Weasel. Paul Wernick e Rhett Reese hanno dichiarato sul film: “È una meravigliosa opportunità per i pesci fuor d’acqua. Deadpool è un pazzo al centro di un film. Far cadere un pazzo in un mondo molto sano di mente, è oro puro. Sarà davvero divertente.” Deadpool 3 uscirà il 6 settembre 2024.

Armor Wars: la serie con Don Cheadle diventa un film

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Armor Wars: la serie con Don Cheadle diventa un film

Deadline ha confermato che la serie Disney di sei episodi della Marvel, Armor Wars, sarà ora trasformata in un film.

Don Cheadle dovrebbe riprendere il ruolo del colonnello James Rhodes, alias War Machine. Yassir Lester, che era già a bordo della serie come sceneggiatore, rimane nel progetto nella stessa veste. La serie è stata annunciata per la prima volta durante il Disney Investor Day nel dicembre 2020.

Al momento non c’è nessun regista collegato al progetto né nessun dettaglio in merito a quando il film uscirà nel continuum del Marvel Cinematic Universe 2023-2025.

La storia di Armor Wars ha attraversato Iron Man (Vol. 1) dal n. 225 (dicembre 1987) al n. 231 (giugno 1988), è stata scritta da David Michelinie e Bob Layton con i disegni di Mark Bright. Nella serie, soprannominata anche “The Stark Wars”, Iron Man incontra lo Spymaster, che ruba la tecnologia Stark. Iron Man si scontra anche con Force, che imposta la trama di “Armor Wars” nei seguenti numeri.

Bones and All, il trailer del film di Luca Guadagnino

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Bones and All, il trailer del film di Luca Guadagnino

Il primo trailer internazionale di Bones and All il film di Luca Guadagnino, vincitore del Leone d’argento alla regia e del Premio Marcello Mastroianni per la migliore attrice emergente a Taylor Russell alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il film è diretto da Luca Guadagnino e scritto da David Kajganich, che ha collaborato con il regista in Suspiria e A Bigger Splash, è un adattamento del romanzo di Camille DeAngelis “Bones & All” (“Fino all’osso”), edito in Italia da Panini Books. Nel cast Taylor Russell, Timothée Chalamet, Michael Stuhlbarg, André Holland, Chloë Sevigny, David Gordon-Green, Jessica Harper, Jake Horowitz e Mark Rylance.

Bones and All, recensione del film di Luca Guadagnino

Un film prodotto dalla Frenesy Film Company e Per Capita Productions con The Apartment Pictures – società del gruppo Fremantle, Memo Films, 3 Marys Entertainment, Elafilm e Tenderstories. In co-produzione con Vision Distribution in collaborazione con SKY.

Prodotto da Luca Guadagnino, Theresa Park, Marco Morabito, Dave Kajganich, Francesco Melzi d’Eril, Lorenzo Mieli, Gabriele Moratti, Peter Spears e Timothée Chalamet.

I produttori esecutivi del film sono Giovanni Corrado, Raffaella Viscardi, Marco Colombo e Moreno Zani. I finanziatori del film sono le società italiane The Apartment Pictures (società del gruppo Fremantle), 3 Marys Entertainment, Memo Films, Tenderstories, Elafilm, Wise Pictures, Excelsa, Serfis e Piace. Vision Distribution distribuirà il film in Italia mentre MGM ha acquisito i diritti per la distribuzione internazionale.

Una notte da leoni 3: trama e cast del film con Bradley Cooper

Una notte da leoni 3: trama e cast del film con Bradley Cooper

Affermatasi come una delle trilogie comiche di maggior successo degli ultimi anni, quella di Una notte da leoni ha dato vita a personaggi e situazioni entrate di diritto nell’immaginario comune. Dopo il primo film uscito nel 2009, e Una notte da leoni 2 nel 2011, nel 2013 è infine arrivato al cinema l’ultimo capitolo, Una notte da leoni 3 (qui la recensione). Nuovamente scritto e diretto dal regista Todd Phillips, recentemente affermatosi grazie a Joker, questo riporta sul grande schermo l’improbabile trio di protagonisti, come anche diversi altri personaggi noti, per un’ultima avventura che regala ancora una volta tanta comicità e intrattenimento.

Sin dagli ottimi risultati del primo film era infatti già certo che questo si sarebbe trasformato in una trilogia. Per l’ultimo capitolo, però, il regista dichiarò di essersi basato su un modello di racconto totalmente diverso da quello precedente. Nel tentativo di dare una conclusione definitiva alla storia di Phil, Stu e Alan, egli espresse infatti il desiderio di portare in scena un tipo di avventura diversa, che mantenesse lo spirito della trilogia pur senza ricalcare in modo banale quanto già narrato. Girato tra Los Angeles, Nogales e Las Vegas, il film prese così forma, garantendo un finale esplosivo capace di accontentare tutti i fan.

Anche Una notte da leoni 3 si affermò come un buon successo, pur se lievemente inferiore rispetto ai suoi predecessori. Realizzato con un budget di circa 103 milioni di dollari, il film arrivò ad un incassarne globalmente 351. Tale risultato gli ha inoltre permesso di diventare uno dei titoli dal maggior guadagno del suo anno. Prima di intraprendere una visione di questo, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità legate a tale titolo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare dettagli legati alla trama, al cast e alle piattaforme streaming dove poter ritrovare il film.

Una notte da leoni 3: la trama del film

La vicenda del film si svolge a due anni dagli eventi del precedente film. Leslie Chow, sfruttando una rivolta nel carcere di massima sicurezza in cui si trova, riesce finalmente ad evadere. Nel frattempo, negli Stati Uniti Alan continua a cacciarsi continuamente nei guai, e dopo l’ennesimo disastro finisce con il causare un attacco di cuore al padre Sid. Dopo il funerale, il cognato Doug rivelerà agli amici Phil e Stu che Alan non prende più da tempo le proprie medicine, con la conseguenza di essere totalmente fuori controllo. La famiglia è dunque decisa a farlo ricoverare in un istituto psicoterapeutico, ma per riuscirvi ha bisogno proprio di Phil e Stu. Questi sono infatti gli unici di cui Alan si fidi veramente, e solo loro possono riuscire a condurlo verso l’istituto in Arizona.

Nel corso del viaggio, però, il minivan su cui viaggiano viene speronato da un camion, e i quattro amici vengono presi in ostaggio. Questi fanno così la conoscenza del pericoloso boss criminale Marshall, il quale gli rivela che Leslie Chow ha sottratto loro la metà di un carico di lingotti d’oro del valore di 42 milioni di dollari Sapendo che Alan è l’unico ad aver interagito in diverse occasioni con Chow, Marshall decide di tenere con sé Doug finché gli altri tre non gli riporteranno il suo tesoro e il ladro. Ha così inizio una nuova rocambolesca avventura, nella disperata ricerca di una personalità come Chow quanto mai imprevedibile e imprendibile. Questa sarà inoltre l’occasione per Alan di dimostrare il proprio valore.

Una notte da leoni 3 cast

Una notte da leoni 3: il cast del film

Protagonisti del film nei panni di Phil, Stu ed Alan sono ancora una volta gli attori Bradley Cooper, Ed Helms e Zach Galifianakis. I tre, tuttavia, erano inizialmente restii a prendere parte ad un nuovo capitolo della trilogia, sostenendo che questa avesse perso la propria originalità. Accettarono però infine con la promessa che non vi sarebbe mai stato un quarto capitolo. Per riprendere i loro personaggi, inoltre, vennero pagati 15 milioni di dollari a testa. Questo terzo è in seguito stato definito come loro il meno apprezzato film della trilogia. Galifianakis, inoltre, in quel periodo aveva perso molto peso, divenendo quasi irriconoscibile rispetto ai precedenti due film. Per poter essere più simile all’Alan fino a quel momento conosciuto, egli fu così costretto a portare del trucco prostetico.

Anche Helms ebbe diversi problemi nel riprendere il proprio ruolo, essendo impegnato anche nelle riprese della sit-com The Office. L’attore finì con il doversi prendere una pausa da questa per poter girare il film. L’attore Ken Jeong, divenuto ormai una celebrità, ricopre qui nuovamente il ruolo di Leslie Chow. Il suo personaggio, originariamente, sarebbe dovuto comparire soltanto nel primo film. Il grande apprezzamento nei confronti di questo spinse però ad includerlo anche nei successivi capitoli. Nel film sono poi presenti gli attori Justin Bartha nei panni di Doug, e Jeffrey Tambor in quelli di Sid Garner, padre di Alan. John Goodman dà invece vita allo spietato criminale Marshall, mentre Melissa McCarthy è Cassie, la proprietaria di un banco dei pegni. Heather Graham, infine, riprende il ruolo di Jade.

Una notte da leoni 3: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Una notte da leoni 3 grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno giovedì 29 settembre alle ore 21:10 sul canale TwentySeven.

Fonte: IMDb

Armageddon Time – Il Tempo dell’Apocalisse: trailer del film con Anne Hathaway

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Dal riconosciuto autore James Gray, Armageddon Time è una storia di crescita profondamente personale che affronta le vicende di una famiglia disperatamente impegnata nella ricerca di un’affermazione che ha coinvolto un’intera generazione, il Sogno Americano. Il film è interpretato da un cast di grandi artisti, come Anne Hathaway, Jeremy Strong, Anthony Hopkins. Il film sarà presentato alla Festa del Cinema di Roma, in collaborazione con Alice nella città.

Blonde: le differenze tra il film e la vita di Marilyn

Blonde: le differenze tra il film e la vita di Marilyn

Andrew Dominik non è il primo regista a parlare di Marilyn Monroe e Blonde non può essere definito fino in fondo un biopic. Il film Netflix si basa sull’omonimo romanzo semi-immaginario di Joyce Carol Oates e si muove tra fatti reali e rappresentazioni fantasiose. Il lungometraggio esplora la vita di Marilyn Monroe (interpretata da Ana de Armas) attraverso un viaggio favolistico: dall’infanzia travagliata alla morte prematura. Il film si concentra soprattutto sulla vita privata di Monroe, mostrando la persona che si cela dietro al celebre personaggio (e allo pseudonimo): Norma Jean, i suoi affetti, le gravidanze, gli aspetti più profondi dei suoi matrimoni e della sua carriera. Nonostante Dominik abbia cambiato molti dettagli reali ai fini della narrazione, Blonde fa luce su alcuni aspetti dell’attrice che, fino ad oggi, erano rimasti inesplorati.

Blonde confonde continuamente i confini tra realtà e immaginazione: ma cosa di quanto viene mostrato è accaduto realmente e cosa è stato inventato ai fini della rappresentazione?

Marilyn Monroe pensava davvero che suo padre fosse Clark Gable: VERO

BLONDE FILM NETFLIXUno dei temi principali di Blonde è il disperato desiderio di Marilyn di incontrare il vero padre. All’inizio del film, la madre di Marilyn (Julianne Nicholson) mostra alla figlia una foto di Clark Gable e la convince che sia lui il suo vero papà. Per quanto assurdo, si tratta di un fatto realmente accaduto: Norma Jean ha creduto per buona parte della sua vita che il famoso attore fosse suo padre. Sicuramente, nella realtà il disincanto è durato meno che in Blonde. Fatto curioso: Monroe e Gable si sono realmente incontrati e hanno lavorato come co-protagonisti nel film del 1961 Gli spostati (per entrambi l’ultimo lungometraggio prima di morire).

Marilyn ha avuto una relazione poliamorosa: FALSO

blonde cass eddy marilynIn Blonde, da giovane Marilyn ha una relazione poliamorosa con gli attori Charles Chaplin Jr. (detto Cass) e Edward G. Robinson Jr. (Eddy). Non appena la notizia inizia a fare scalpore, lo studio che si occupa di lei spinge Marilyn a troncare i rapporti con i due ragazzi, portando alla fine della relazione. Nella realtà le cose sono andate diversamente: anche se sembra che Monroe abbia avuto delle storie con entrambi gli attori, non si è mai parlato di un ménage à trois. Probabilmente Dominik ha scelto di includere questa trama nel film perché era già presente nel romanzo originale Blonde. In ogni caso, il regista ha fatto la scelta giusta: il trio è incredibile sullo schermo.

Marilyn Monroe è rimasta incinta più volte: INCORRETTO

Ana de Armas BlondeUn altro tema centrale di Blonde sono le gravidanze travagliate di Marilyn Monroe. Non tutte quelle rappresentate sono però reali: non è certo ad esempio che Norma fosse incinta nel 1953. Al contrario, sono reali la gravidanza e l’aborto di Monroe avvenuti durante il suo matrimonio con il drammaturgo Arthur Miller (Adrien Brody), anche se in Blonde le circostanze e sono sicuramente state modificate.

Joe DiMaggio era violento nei confronti di Marilyn Monroe: VERO

BlondeBlonde porta sullo schermo il matrimonio di Marilyn con la leggenda del baseball Joe DiMaggio. Nel film, l’attore appare come un soggetto violento e irascibile e, purtroppo, l’uomo reale non differisce dalla rappresentazione. Nella realtà, Monroe e DiMaggio (Bobby Cannavale) hanno avuto un matrimonio breve e tumultuoso. Fedele è anche l’episodio legato alla scena del vestito bianco di Quando la moglie è in vacanza, per cui DiMaggio è andato su tutte le furie. Successivamente a questo fatto, Monroe ha chiesto il divorzio e, dopo soli nove mesi di matrimonio, i due si sono lasciati.

Arthur Miller ha scritto di Marilyn Monroe: VERO

blonde ana de armas adrien brodyIn BlondeMarilyn scopre che il suo terzo marito, il drammaturgo Arthur Miller, ha scritto di lei in una delle sue opere. Nonostante le richieste dell’attrice di tenerla fuori dal suo lavoro, Miller riporta addirittura una loro conversazione parola per parola. Questo fatto crea una frattura nella coppia. Il dettaglio sul matrimonio riportato nel film è vero: Miller inserisce il personaggio di Marilyn nel suo lavoro anche anni dopo il divorzio. Inoltre, il drammaturgo ha scritto la sceneggiatura de Gli spostati, l’ultimo film in cui ha recitato Monroe. Nel lungometraggio, il personaggio di Roslyn presenta tratti molto simili alla sua interprete Marilyn.

Era difficile lavorare con Marilyn sul set: VERO

Ana de Armas Marilyn Blonde

In BlondeMarilyn appare come un’attrice difficile sul set, che fa impazzire la troupe tra attacchi di panico e sfuriate. Purtroppo, anche questo è un aspetto reale di Marilyn Monroe. Anche a causa delle sue dipendenze da farmaci e psicofarmaci, Monroe spesso arrivava in ritardo, si assentava ed era poco collaborativa. Quanto detto vale soprattutto per il film Il principe e la ballerina: come possiamo notare in BlondeMarilyn ha fatto molta fatica a lavorare con Laurence Olivier.

Marilyn Monroe ha davvero avuto una storia con il presidente Kennedy?

Ana de Armas in BlondeVerso la fine di BlondeMarilyn viene condotta dai servizi segreti per incontrare il presidente John F. Kennedy. Nel film, i due hanno uno squallido rapporto sessuale, totalmente privo di sentimento o rispetto nei confronti di Monroe. La presunta relazione tra Marilyn Monroe e il presidente Kennedy è forse uno dei dettagli più appariscenti della vita dell’attrice, in primis per la famosa esibizione del 1962 “Happy Birthday Mr. President“. Indubbiamente, Monroe e Kennedy hanno avuto una connessione nella vita reale, ma si sa poco delle dinamiche tra i due. Il presidente era realmente irrispettoso nei confronti di Marilyn? Questo aspetto di Blonde è difficile da verificare: al tempo, i dettagli sulla presunta relazione tra Monroe e Kennedy sono stati ben oscurati.

Il profumiere, recensione del nuovo film Netflix

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Il profumiere, recensione del nuovo film Netflix

Approdato sulla piattaforma streaming statunitense il 21 settembre, il profumiere è un thriller diretto dal regista tedesco Nils Willbrandt. Il soggetto è tratto dal bestseller Profumo. La storia di un assassino, romanzo di Patrick Suskind del 1985. Già una pellicola prima de Il profumiere aveva portato questa storia sul grande schermo: si tratta di Profumo- storia di un assassino, film del 2006 diretto da Tom Tykwer, con Dustin Hoffman ed Alan Rickman. Nel cast del recente adattamento Netflix ritroviamo invece i tedeschi Emilia Schule, Ludwig Simon e l’austriaco Robert Finster.

La ricerca di un profumo d’amore

“questa storia ha inizio nell’oscurità, parla di bellezza e parla di ferocia, della ricerca della felicità e del costo per averla”

Con quest’incipit, la voce narrante apre il sipario de Il profumiere. Una giovane detective viene trasferita in una nuova stazione di polizia, dove sembra aver trovato la felicità e l’amore in un suo collega. Il loro però è un rapporto debole, essendo lui sempre sospinto verso la sua vecchia vita con l’ex moglie ed i figli.

Parallelamente, due serial killer continuano a mietere vittime: si tratta di giovani donne brutalmente uccise ed a cui vengono estratte le ghiandole sudoripare. Il profumiere Dorian, con l’ausilio della sua aiutante Rex, vuole realizzare un profumo che induca all’amore, un profumo nato dall’odore umano. Queste due storie sono destinate ad incrociarsi: la detective userà uno dei profumi di Dorian per mantenere con sé il suo amato, per poi chiedere aiuto al profumiere per poter sentire nuovamente gli odori. Avendo perso l’olfatto all’età di sette anni successivamente ad un grave raffreddore, lei brama di riacquistare la facoltà di sentire i profumi del mondo.

Il profumiere
Dorian, il profumiere

Il profumiere: un film che parla ai sensi

Il profumiere è in sé un film molto interessante da vedere, da un’esperienza visiva differente da molte altre pellicole. Pur avendo una trama molto semplice, ed in alcuni tratti neanche sviluppata al massimo, il film garantisce allo spettatore una serie di emozioni che vanno al di la della mera vicenda. La stessa voce narrativa svolge un duplice compito: oltre che accompagnare il pubblico nel corso delle vicende, lo indirizza verso tutte delle riflessioni e sensazioni, specialmente riguardo, ovviamente, gli odori. La percezione del mondo attraverso l’olfatto diventa il centro dell’esperienza sensoriale che è questo film: l’importanza che i profumi hanno sia per la detective, che impara solo ora a conoscerli, sia per Dorian, il quale collega il sentimento dell’amore ad un profumo inebriante e misterioso che vuole scoprire.

Questo sentirsi avvolgersi nel film però, non avviene solamente attraverso il profumo. Ne il profumiere si ha un interessante utilizzo di primi piani che mettono maggiormente in contatto lo spettatore con lo stato d’animo dei personaggi. A questo si unisce anche uno scarso utilizzo di sottofondi musicali: nel silenzio, tutto il focus è sui protagonisti e sulle loro emozioni. Anche nei momenti in cui è presente un background musicale, vengono utilizzati brani classici e soffusi.

“L’amor che move il sole e l’altre stelle”

Pur non essendo il sommo poeta coinvolto in alcun modo ne Il profumiere, questa citazione del canto XXXIII del Paradiso sembra esprimere alla perfezione una delle tematiche chiave del film: cosa si sarebbe disposti a fare per amore? Quale grande forza può esercitare l’amore sulle scelte di una persona? I due protagonisti del film dimostrano in più occasioni di voler sacrificare quasi tutto per esso. La detective finisce per usare costantemente il profumo di Dorian per mantenere il suo amato, aggrappandosi all’illusione che i suoi siano sentimenti autentici. Il profumiere invece, non essendo mai stato realmente amato da nessuno, rincorre questo sentimento da tutta la vita, con la convinzione che un profumo possa portare le altre persone ad amarlo.

Un racconto dai tratti irrealistici

Un occhio più critico e più razionale potrebbe facilmente andare a riscontrare ne Il profumiere delle incongruenze nella stessa vicenda. Prima di tutto il profumo viene trasformato in una sorta di pozione che può influenzare le scelte e le azioni degli esseri umani. Ad ogni modo, è facile comprendere la necessità di questa sorta di elemento magico, il quale diviene effettivamente il fulcro del film. Più illogico risulta essere il rapporto che si instaura tra la detective e Dorian: pur avendo moltissime occasioni per arrestare questo pericoloso serial killer, lei lo mantiene libero ed addirittura si rivolge a lui per curare il suo olfatto.

Deadpool 3, cosa bisogna sapere sul team-up con Wolverine nel MCU

Deadpool 3 ha finalmente una data di uscita ufficiale e un co-protagonista confermato, il Wolverine di Hugh Jackman, ma cosa c’è da sapere sul debutto del mercenario chiacchierone nel MCU? Il progetto di Deadpool 3 è in lavorazione presso i Marvel Studios da qualche anno, ma solo negli ultimi giorni è stato confermato che uscirà effettivamente il 6 settembre 2024.

Per quanto questa notizia sia stata importante, non è nulla in confronto alla rivelazione che Hugh Jackman riprenderà il ruolo di Wolverine per l’ultima volta per il team-up di Deadpool che tutti stavamo aspettando. Si tratta di una notizia da urlo e la maggior parte dei fan sta già perdendo la testa per quello che questa decisione potrebbe significare sia per il MCU che per questi personaggi. Saranno amici? Saranno nemici? Combatteranno? Ecco tutti i dettagli principali da tenere a mente sulla prima vera avventura di Deadpool e Wolverine sul grande schermo.

Deadpool 3 non contraddirà Logan

Wolverine LoganAnche se, in generale, i fan hanno reagito positivamente alla notizia che Jackman sta finalmente cedendo alle richieste di Reynolds di unirsi a lui sullo schermo nel ruolo di Wolverine, c’è chi ha espresso qualche preoccupazione. Logan del 2017 è stato infatti acclamato come un capolavoro e la conclusione perfetta del mandato dell’attore nei panni del mutante artigliato.

In un esilarante video pubblicato sul canale youtube di Ryan Reynolds, i due attori hanno assicurato ai fan che Deadpool 3 non contraddirà in alcun modo quel film: si svolgerà prima del threequel non annullerà l’emozionante conclusione della storia di Logan. Se Deadpool 3 è ambientato subito dopo gli eventi di Deadpool 2, allora possiamo desumere che il threequel si svolga nel 2017. Se invece sarà ambientato ai giorni nostri, sarà ancora mezzo decennio prima che il Profesor X perda il controllo e uccida i suoi X-Men.

Il team creativo dietro a Deadpool 3

Deadpool 3 MCUÈ stato alla fine del 2017 che la Disney ha annunciato l’intenzione di acquisire la 20th Century Fox e questo ha interrotto qualsiasi progetto dello studio non solo per Deadpool 3, ma anche per la più ampia serie di film degli X-Men. Nei due anni successivi, avremmo appreso che il personaggio sarebbe entrato a far parte del MCU, mentre i franchise degli X-Men e dei Fantastici Quattro sarebbero stati destinati al reboot.

Inizialmente, Wendy Molyneux e Lizzie Molyneux-Logelin erano stati incaricati di scrivere la sceneggiatura del film. Tuttavia, qualcosa è cambiato: l’assunzione del regista di Free Guy, Shawn Levy, ha annunciato il ritorno degli sceneggiatori di Deadpool e Deadpool 2, Rhett Reese e Paul Wernick. Ora sono al lavoro sul trequel e si presume che anche Reynolds stia contribuendo alla sceneggiatura. Si tratta di una squadra solida e, anche se la dipartita delle sorelle Molyneux solleva qualche interrogativo, non vediamo l’ora di vedere cosa ne verrà fuori.

Torneranno alcuni personaggi…

Blind Al Deadpool 3Al momento, solo Reynolds e Jackman sono i membri confermati del cast di Deadpool 3. Zazie Beetz ha lasciato intendere che tornerà a vestire i panni di Domino, mentre un fan che ha incontrato l’attore di Colossus Stefan Kapičić a una convention sostiene che anche lui abbia confermato che farà parte del threequel.

Uno scambio di battute tra Reynolds e Leslie Uggams sui social media ha quasi confermato il suo ritorno in Deadpool 3nel ruolo di Blind Al, che sarà sicuramente accolto con favore dai fan della loro dinamica bizzarra ed esilarante. Per quanto riguarda Morena Baccarin, solo qualche settimana fa aveva espresso la speranza di tornare nei panni di Vanessa dopo essere stata salvata dal mercenario chiacchierone nella scena post-credits del film. E il Cable di Josh Brolin? Speriamo di rivederlo, anche se i commenti dell’attore suggeriscono che quell’esperienza Marvel non gli è piaciuta quanto quelle che ha avuto coi Marvel Studios. Tuttavia, ora che gli Studios prenderanno il comando, potremmo rivedere il viaggiatore del tempo.

…Mentre altri no

I film di Deadpool hanno sempre giocato un po’ alla rinfusa con il concetto di continuity e la collocazione del personaggio nell’universo degli X-Men. Il sequel ha confermato che le sue avventure si svolgono in quella realtà quando ha fatto visita alla X-Mansion, anche se il cameo di James McAvoy e della sua squadra è stato un po’ contraddittorio di per sé.

X-Men: Apocalypse si svolgeva negli anni ’80, mentre Dark Phoenix spostava l’azione negli anni ’90. Deadpool 2, invece, è ambientato ai giorni nostri, quindi la presenza di questi attori è stata un po’ sconcertante. Non ci aspettiamo di rivedere questi X-Men, ma saremmo sorpresi se Feige non trovasse un modo per riportare alcuni degli altri attori con cui ha lavorato nei primi film in Deadpool 3. Per quanto riguarda qualcuno che sicuramente non tornerà, TJ Miller è quasi certamente fuori dal ruolo di Weasel dopo le varie accuse a seguito del movimento #MeToo.

Sarà sempre vietato ai minori

brianna hildebrand deadpool 3 L’ex amministratore delegato della Disney Bob Iger ha confermato fin dall’inizio che il franchise di Deadpool sarebbe rimasto vietato ai minori, uno shock considerato che, il MCU, finora è sempre stato family-friendly. Abbiamo visto i Marvel Studios spingersi oltre i limiti di tanto in tanto, ma un film ambientato in questo mondo con quel rating… è a dir poco sorprendente.

La Disney è chiaramente consapevole del fatto che l’offerta per adulti di Deadpool e Deadpool 2 ha giocato un ruolo importante nel loro successo al botteghino e che sminuire Wade Wilson non avrebbe portato a nulla di buono. È una buona notizia per i fan, anche se c’è ancora il timore che questo allontani il personaggio dal più ampio MCU. Feige ha comunque ribadito che Deadpool 3 sarà vietato ai minori, aggiungendo che “è molto divertente immergersi nel Ryan Reynolds show”. Siamo sicuri che la Disney saprà inserire qualche “bip” quando Wade si incrocerà inevitabilmente con i Vendicatori.

Deadpool 3 sarà un road-trip?

Logan Deadpool 3 L’anno scorso, promuovendo una campagna di sensibilizzazione sulla salute mentale, Reynolds ha rivelato sui social media che il piano originale della 20th Century Fox per Deadpool 3 prevedeva che Wade e Logan partissero per un road-trip “in stile Rashomon”.

Per coloro che non conoscono questo termine, si riferisce a una storia in cui lo stesso evento è raccontato da diversi personaggi e le storie differiscono in modi impossibili da conciliare. Dobbiamo credere che almeno parte di questa ispirazione sia confluita in Deadpool 3, anche se i Marvel Studios probabilmente aumenteranno il budget e alzeranno la posta in gioco. A lungo termine non ha senso che Deadpool rimanga nella sua realtà, quindi quando tutto sarà finito, probabilmente troverà la sua strada nel MCU. Forse questo road-trip diventerà un viaggio multiversale, dando a entrambi i personaggi l’opportunità di interagire con le stelle del MCU (Hulk contro Wolverine, magari?).

In che universo è ambientato il film?

Riprendendo il nostro ultimo punto, questa domanda su Deadpool 3 è sulla bocca di tutti in questo momento. Da un lato, i Marvel Studios potrebbero decidere di mantenere in vita l’universo degli X-Men, lasciando Deadpool in balia di se stesso, proprio come accadeva quando la Fox produceva ancora film Marvel.

Sarebbe un’occasione persa, soprattutto quando gran parte del fascino di Deadpool 3 è vedere il percorso del mercenario chiacchierone incrociarsi con i personaggi del MCU. Lo stesso vale per Wolverine, ovviamente, quindi dobbiamo credere che i Marvel Studios sfrutteranno questa opportunità per trarre il massimo vantaggio dal concetto di Multiverso. Wade ha già avuto a che fare con i viaggi nel tempo, quindi il fatto che lui e Logan vengano spinti attraverso il Multiverso e nel MCU sembra la cornice più logica in cui ambientare le loro avventure. Solo il tempo ci dirà se ciò accadrà, ovviamente.

Alice nella Città XX: il programma completo

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Alice nella Città XX: il programma completo

Si svolgerà a Roma dal 13 al 23 ottobre 2022, nel quadro della Festa del Cinema, la XX edizione di Alice nella città, diretta da Gianluca Giannelli e Fabia Bettini e organizzata dall’Associazione Culturale PlayTown Roma, con il sostegno della Direzione Generale Cinema del MiC, della Regione Lazio, del Comune di Roma in collaborazione con la Fondazione Cinema per Roma e Auditorium della Conciliazione.

Dopo il successo della passata edizione, anche quest’anno, l’Auditorium della Conciliazione affiancherà l’Auditorium Parco della Musica e il Cinema Giulio Cesare per accogliere il programma ufficiale del festival. E non solo. Grazie alla collaborazione con Urban Vision, che metterà a disposizione i suoi maxi-schermi, Alice nella città estende la sua programmazione anche nelle Piazze della Capitale con la proiezione dei contenuti extra e degli incontri con i protagonisti di questa edizione.

Da sempre attenta ai temi legati alle giovani generazioni, Alice nella città presenta un programma di anteprime assolute, esordi alla regia e conferme originali: 12 le opere del Concorso e 3 i film Fuori Concorso a cui si aggiungono, nella sezione competitiva Panorama Italia, 8 film in concorso e 5 proiezioni speciali che pongono l’accento sul cinema italiano, con proiezioni di film e documentari. Sono inoltre 4 Eventi Speciali a cui si affianca la selezione Sintonie, linea di programma pensata in collaborazione con la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e che accoglie 4 film presentati quest’anno nella Sezione Orizzonti. In programma anche 1 serie, 1 restauro e 28 cortometraggi (16 in concorso, 7 animazioni e 5 proiezioni speciali) selezionati in collaborazione con Premiere Film.

Concorso

I 12 film in concorso trovano in Marcel the Shell with Shoes on un’apertura ideale. Dean Fleischer-Camp dirige un racconto straordinariamente efficace di parole e immagini, ispirato a una serie di cortometraggi in stop-motion sul valore dei sentimenti e dei legami affettivi. Marcel è una conchiglia parlante, alta un pollice con un solo occhio e un paio di scarpe da ginnastica, che vive in un Airbnb e sembra discendere direttamente da “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry. Il film racconta di noi, del nostro modo di essere e di comunicare, dei nostri desideri e delle nostre ansie, dei nostri ricordi e delle nostre aspettative. Un viaggio che spazia tra il reale e l’immaginario e racchiude un enorme senso di meraviglia. Un perfetto film ponte per riscoprire il senso dell’esperienza cinematografica con i propri figli.

Alla base della messa a fuoco dei film in concorso quest’anno, c’è una curiosità profonda verso l’età di mezzo, verso i riti di passaggio osservati nella loro autenticità, senza narcisismi, infingimenti o idealizzazioni. Le immagini che fioriscono nella memoria di questi racconti sono materia prima, riflettono il valore del vissuto di autori affermati e giovani esordienti, tutti ispirati da testimonianze ed esperienze personali, legate alla concretezza di un ricordo d’infanzia, ricche di verità nascoste mai del tutto bianche o del tutto nere. Un viaggio nella memoria che James Gray, in Armageddon Time, trasforma in qualcosa che riguarda l’incapacità di dare espressione ai desideri e alle legittime aspirazioni. Ci parla della difficile necessità di scendere a patti con i limiti e le mancanze. Per Paul (il sorprendente Banks Repeta) le ferite della coscienza si aprono di fronte al compromesso dei rapporti più intimi.

Gli fa eco la complessità dei legami familiari di Signs of love di Clarence Fuller che solleva riflessioni sulla vita e sui possibili modi di stare al mondo di un adolescente che sta cercando di uscire da un ambiente tossico. Il film di Fuller è un puzzle familiare dentro e fuori dallo schermo, i protagonisti sono interpretati dalla coppia madre-figlia nella vita reale Rosanna Arquette e Zoë Bleu, insieme ai fratelli Dylan Penn e Hopper Penn.

Per lo sceneggiatore e regista James Morosini il rapporto con il padre (Patton Oswalt) è legato al ricordo di un inganno. Il suo I love my Dad mette in luce la crudeltà della farsa e lascia che la dinamica genitore-figlio rimanga sospesa nel dolore reale, ispido e inquietante, di una genuina bugia. Uno spunto ideale che il regista francese Simon Rieth ha esplorato fino ai limiti più profondi.

Summer Scars (Nos Cérémonies) è un debutto a combustione lenta. Funziona come una metafora sulla potente natura degli attaccamenti familiari, sul mistero di un ricordo scomparso nelle profondità delle ferite dell’infanzia e delle loro disastrose conseguenze nell’età adulta.

Ferite che per Pilar Palomero diventano in La Maternal il punto di partenza per raccontare una storia di maternità, forza, coraggio e superamento ma anche di isolamento, paura e abbandono. Palomero (Premio Goya per il miglior film con Las Niñas) sceglie ancora l’adolescenza come innesco per raccontare il nostro tempo senza (pre)giudizi.

Una sfida vitale che costringerà Carla, interpretata da Carla Quílez, nel suo primo ruolo cinematografico, a conoscersi meglio per capire il mondo che la circonda, compreso il rapporto instabile e complesso con la madre. Sono ragazzi che rivendicano il loro spazio nel mondo, quando l’identità incerta inizia a chiedere chiarimenti e nello stesso tempo bisogna imparare a fare i conti con un’inesorabile miscela di dubbi, paure e turbolenze interiori, i protagonisti di Close. Ancora una volta il regista belga Lukas Dhont, con il suo secondo lungometraggio, toglie la pelle al reale. Riporta la storia di un limbo emotivo alle sue ossa, alla purezza di un’età in cui le emozioni sono meno inibite dall’idea di norme o costrutti sociali. Ci racconta di una vicinanza – titolo stesso del film – che riesce ad essere sia straziante che piena di speranza.

Anche per Trevor Anderson l’infanzia è un periodo pieno di tumulti costanti. La storia di Robin, protagonista queer della sua opera prima Before I change my Mind, interpretato dall’attore adolescente non binario Vaughan Murrae, trae spunto dall’esperienza personale del regista. A prima vista il film sembra perseguire l’agenda di tanto cinema sociale, ma in realtà cerca in modi diversi di raccontare l’adolescenza com’è davvero, con tutta la sua ambigua, inconsapevole e profonda complessità.

Ed è proprio nell’importanza di far confluire la realtà nel cinema, di mediare tra l’una e l’altro, che troviamo il senso del lavoro della documentarista Sophie Chiarello. Lungo i cinque anni di riprese, la classe filmata diventa il ritratto di un Paese che si evolve e la cui identità cambia e si trasforma. Il cerchio – unico film italiano in concorso – non è un documentario sui bambini ma con i bambini, un documentario che parla di loro ma anche di noi, gli adulti; un diario indispensabile all’elaborazione del mondo di oggi, in cui si specchia quello di domani. Il cinema, dunque, come educazione alla vita.

Per Lise Akoka e Romane Guéret l’infanzia non è un santuario, ma un luogo di libertà. Dopo il cortometraggio Chasse royale e la webserie Tu préfères – dove già si mostra tutta la loro attenzione per il mondo dei minori -, le parole, le fantasie e i dubbi dei ragazzi di Les Pires (opera prima premiata nella sezione Un Certain Regard a Cannes) sono lo spunto ideale per una riflessione meta-cinematografica più profonda sui limiti e le inadeguatezze del mondo adulto, in cui le registe si pongono il problema della conoscenza della realtà e soprattutto sulla possibilità di fare cinema verità.

La grande letteratura per l’infanzia ci ha insegnato che le fiabe hanno le loro radici nella realtà e non nella fantasia come a qualcuno piace credere. La regista franco-senegalese Maïmouna Doucouré (Cuties) ha ancorato il suo secondo lungometraggio alla fiaba contemporanea, al sogno inaccessibile di un’adolescente audace e determinata. Hawa (interpretata da un’eccezionale Sania Halifa) offre spunti di profondissima riflessione sulla norma e sul diverso che sempre ci portiamo dentro, sull’importanza di distinguersi per rincorrere i propri desideri se ci aiutano a vivere meglio.

Nel privilegiare la soggettività dei bambini, Éric Lartigau (La Famille Bélier) torna ad esplorare il disaccordo essenziale tra il modo in cui i più piccoli e gli adulti interagiscono con il mondo. Interpretato da Gael Garcia Bernal, Chiara Mastroianni, Marina Foïs, Cet été-là (tratto dalla graphic novel di Jillian Tamaki e Mariko Tamaki) è un percorso di indagine sui grandi riti di passaggio della vita, è una storia di crescita che vede a confronto tre generazioni, in tre distinte età, in cui l’incomunicabilità la fa da padrona.

Fuori Concorso

Con il suo primo lungometraggio, Aftersun (prodotto da Barry Jenkins), la sceneggiatrice e regista Charlotte Wells crea un ritratto sottile e nostalgico di una relazione padre-figlia. Il film della Wells è essenzialmente un gioco a due che si lega al filo narrativo del concorso. La sensibilità umana con cui crea i personaggi di Calum (interpretato dalla star di Normal People Paul Mescal, protagonista con la regista di un incontro con il pubblico) e di sua figlia di undici anni Sophie (Francesca Corio) è di una grazia immensa: li differenzia, li rende complessi, unici, ne costruisce le reciproche relazioni, ne racconta il loro spessore umano, senza mai giudicare, senza mai farsi avanti, prendendoli per mano.

Ciò che resta nei ricordi ricostruiti da una Sophie adulta (Celia Rowlson-Hall) è più una poesia che un semplice frammento di memoria. A House made of Splinters  è uno di quei documentari che interagiscono davvero con l’esistenza. Il regista danese Simon Lereng Wilmont torna in Ucraina per raccontare le vite dei bambini che vivono alla periferia del conflitto russo-ucraino in corso. Invece di concentrare la sua lente su coloro che sono in prima linea, Wilmont sceglie di mostrare l’effetto devastante della guerra sulle famiglie, attraverso i ritratti di Eva, Alina, Sasha e Kolya.

Non ci sono risposte facili per i bambini di Lysychansk, ma l’attento lavoro di osservazione e il chiaro rapporto con i bambini riescono a catturare lo spirito dell’infanzia con incredibile onestà, autenticità e cura, offrendo anche piccole schegge di speranza. Piggy è qualcosa di decisamente diverso da tutti i film del programma. È un film di genere con qualcosa di importante da dire al mondo adulto. Qui l’adolescenza è presentata in modo discreto, nella sua forma più brutale. Tenuto magistralmente dalla performance di Laura Galán nei panni di un’adolescente tormentata, il film di Carlota Pereda (ispirato al suo cortometraggio del 2018, “Cerdita”) mette in primo piano la durezza del bullismo, offrendo uno sguardo inquietante sulle paure, sia razionali che irrazionali, e sul senso di colpa di un adolescente ferito.

Il più indissolubile dei binomi adolescenza-corpo è il fulcro narrativo del lavoro diretto da Cosima Spender (SanPa – Luci e tenebre di San Patrignano) e Valerio Bonelli, qui al debutto nella fiction. Il team di sceneggiattrici Ilaria Bernardini, Chiara Barzini, Ludovica Rampoldi e Giordana Mari consegnano al pubblico un thriller di formazione intelligente e pungente che ha la giusta misura di giovinezza e rischio, voglia di crescita e paura di cambiare mentre si alternano competizione sfrenata e amicizia inossidabile, violenza fisica e psicologica, patti di sangue, baci e fughe notturne, prove di resistenza e allucinazioni da farmaci. Corpo libero è una serie, basata sull’omonimo romanzo di Ilaria Bernardini edito da Mondadori che debutterà in streaming su Paramount + il 26 ottobre e dal 2023 su Rai2.

Ci sono testimonianze che di fronte alle tragedie della vita sono capaci di nitidezza ed autenticità rare che dovrebbero essere ascoltate. Backlash: Misogyny in the digital age di Léa Clermont-Dion e Guylaine Maroist (in collaborazione con la Casa Internazionale delle Donne) è un’immersione nel vortice della misoginia online che racconta l’evidente odio verso le donne. Su come la misoginia dilagante in rete rappresenti un grave problema, spesso minimizzato e non preso in considerazione, che può rivelarsi determinante nella propria carriera e vita privata. Questo tour de force rivela gli effetti devastanti che tale odio impenitente ha sulle vittime e porta alla luce il singolare obiettivo della cyber-misoginia: mettere a tacere le donne che eccellono.

PANORAMA ITALIA

Tale sezione punta sulla scoperta e sulla valorizzazione del cinema italiano. Sono documentari, film inediti in Italia mai usciti in sala per il grande pubblico o passati velocemente in un festival. Sono 8 i film che comporranno la selezione in concorso a cui la giuria composta da Riccardo Milani, Massimiliano Bruno, Tosca, Milena Mancini, Giampaolo Morelli assegnerà il Premio Raffaella Fioretta, sostenuto dalla Regione Lazio.

E’ lungo questa linea che abbiamo incontrato storie diverse nella genesi, ma affini nel tentativo di rinascita. Film capaci di raccontare storie nei modi inventivi del cinema indipendente: inclassificabili, scivolosi, sfuggenti. Come l’horror emozionale di Paolo Strippoli. Piove è una storia estrema come la follia che esplora, sulfurea come il vapore misterioso che esce dai tubi di Roma: chi lo inala dovrà fare i conti con le sue paure più profonde.

Un viaggio che nell’opera prima di Andrea Zuliani, Le ragazze non piangono, si trasforma in un racconto di formazione in chiave road-movie in equilibrio tra commedia, avventura e realtà. Un viaggio iniziatico verso il confine: quello del Paese, con tutte le sue contraddizioni, quello tra amicizia e amore, quello tra adolescenza ed età adulta.

Nell’opera prima di Gianluca Mangiasciutti sono rapporti che riuniscono in sé il ruolo della vittima e del carnefice; mettono in scena la tragicità dei legami e l’irruente desiderio della giovinezza di esistere lontano dalla violenza che spezza i legami di sangue. L’uomo sulla strada costringe Irene (Aurora Giovinazzo) e Michele (Lorenzo Richelmy) a fare i conti con i propri fantasmi e a crescere, legandosi profondamente l’una all’altra.

Ci sono storie di ragazze determinate che si misurano con la rigida mentalità del proprio tempo, con qualcosa di più grande di loro, di cui non si capisce la portata. Nella storia di Lia
(Claudia Gusmano) è facile leggere quella di Franca Viola, vero e proprio simbolo della crescita civile dell’Italia nel secondo Dopoguerra e dell’emancipazione delle donne italiane, a cui la regista Marta Savina ha dedicato il suo lungometraggio Primadonna.

Succede così anche a Nicola Prosatore che per il suo esordio alla regia apre lo sguardo su una ragazzina di tredici anni (interpretata da Dominique Donnarumma) che osserva il mondo che le sta attorno e che la spingerà a compiere il passo che separa l’infanzia dal futuro. Scritto sulla base dei ricordi di Antonia Truppo, interprete e co-sceneggiatrice del film, Piano piano è un prezioso lavoro di scavo sui rapporti familiari e sulle fibrillazioni della prima adolescenza.

Ci sono storie che si intrecciano dentro e fuori dal carcere, in una delicata e complessa ricerca del rapporto tra identità e memoria, e che si legano saldamente alla trama: come nel racconto di Andrea Papini, I nostri ieri, in cui un documentarista (Peppino Mazzotta), un detenuto e una vittima (Francesco Di Leva) danno vita ad una storia che scava dentro e fuori l’esistenza di tre umanità, fra responsabilità familiari che pesano come macigni e un innato bisogno di libertà.

Così avviene anche ne Il ritorno che mette in scena la struggente esperienza del vivere di una madre che, dopo dieci anni di carcere, si rifiuta di fare marcia indietro di fronte alle difficoltà di ricominciare, per ritrovare l’amore, i gesti quotidiani e l’affetto di un figlio ormai distante. Il film di Stefano Chiantini fa emergere nei protagonisti – Emma Marrone, Fabrizio Rongione -, al di là di colpe, limiti, miserie e una dignità umana che ha valore universale.

C’è una linea evidente di continuità tra il catalogo di questi destini adolescenti e la musica. Fabio Mollo torna a dar voce a quell’età in cui è ancora tutto da scoprire. My Soul Summer  ci parla di quei muri altissimi che tengono all’oscuro chi vorrebbe raggiungere la sua porzione di vita luminosa, ma non ricorda la parola d’ordine per accedervi. E’ l’estate unica di Anita (Casadilego al suo esordio nel cinema) e di Vins (Tommaso Ragno); unica, esattamente come dovrebbe essere ogni infanzia ed ogni estate.

PROIEZIONI SPECIALI

A completare il programma del Panorama Italia un ciclo di proiezioni speciali che arricchiscono, ciascuna con il proprio tono e background d’immagini, lo sguardo su generi poco esplorati dal cinema italiano. Per il regista Giorgio Testi la musica è il filo conduttore del documentario, che esplora il mondo di Alessandro, fatto non solo di note e accordi, ma anche di amore e assenza. Mahmood si apre per la prima volta ad una narrazione intima, che racchiude momenti di vita celati e le relazioni con le persone che hanno lasciato un segno nella sua esistenza.

La regista Elisa Mishto compone un omaggio sull’amicizia, sul dolore e sulla bellezza di fare musica insieme. Moderat: the Last Days segue la band nei giorni successivi al suo scioglimento, intervistando i componenti che si rivelano nelle loro insicurezze, timori e speranze e si raccontano senza veli, trasmettendo la passione che li ha accompagnati fino a quel momento.

Sono tutti film che scappano dalla rete dei grandi festival. Trovano un varco. Viaggiano liberi perché sono leggeri, fragili e trasparenti come vetro. Per questo hanno bisogno di più
attenzione e di un orizzonte praticabile. Così per il regista Ludovico Di Martino, I viaggiatori, più che un viaggio nel tempo, diventa un modo per interrogarsi su un passato
da riavvolgere e superare e un futuro da conservare; su ciò che l’umanità è stata e potrebbe diventare.

E’ lo spazio ideale per articolare un racconto fantasy a loop temporale nella città Eterna, letto da un adulto che ha ancora chiaro negli occhi il valore della fantasia. Anche per Nicola Abbatangelo la fantasia e i sogni sono una cosa molto seria: The Land of Dreams è un musical che espande le atmosfere dickensiane di Beauty (vincitore come miglior cortometraggio internazionale ad Alice nella città), attraverso un impianto visivo e una colonna sonora di grande impatto e fascino che diventano materia prima per la visione in sala.

I pensieri dei ragazzi sono sottili, hanno bisogno di ascolto per prendere forma e respiro. Cosa verrà è il racconto di un’avventura pedagogica. Un anno di vita nella classe di un piccolo paese siciliano dove il regista Francesco Crispino ha raccolto, giorno dopo giorno, parole ed emozioni, ragionamenti, ipotesi e domande che emergevano dalle voci dei ragazzi
con cui ha lavorato. Tra vicende quotidiane, passioni e pomeriggi di giochi Eric e Alice vivono il passaggio dall’infanzia all’adolescenza tra libertà mutilate e restrizioni sempre più dure espresse durante l’anno di maggior diffusione del COVID, in un Sud d’Italia e d’Europa che è spazio di confine e insieme d’avanguardia per gli effetti del cambiamento climatico.

EVENTI SPECIALI

Otto anni dopo l’esordio con The Water Diviner, premiato come Miglior Film nel 2015 agli Oscar australiani, Russell Crowe torna dietro la macchina da presa con un thriller in cui si
rischia ben oltre il tavolo da gioco. In Poker Face, l’attore e regista, anche co-autore della
sceneggiatura con Stephen M. Coates, interpreta Jake, un giocatore d’azzardo miliardario che offre ai suoi migliori amici la possibilità di vincere più denaro di quanto abbiano mai sognato. In cambio, però, dovranno rinunciare a ciò che hanno protetto per tutta la vita: i loro segreti. Nel cast anche Liam Hemsworth, RZA del Wu-Tang Clan e Elsa Pataky. Russell Crowe sarà a Roma per ritirare un Premio Speciale in occasione del ventennale di Alice nella Città e partecipare a una masterclass aperta alle scuole di cinema e al pubblico. Il film sarà presentato in co-produzione con la Festa del Cinema e sarà distribuito in Italia da Vertice 360.

Come di consueto, grande spazio all’animazione e alle anteprime per la famiglia. Si può ancora immaginare di filmare la natura da un punto di vista inedito, rendendo tutto questo molto semplice, immediatamente comprensibile, evitando con cura le situazioni più scontate? Heart of Oak è qualcosa di diverso: un film matrice di storie, che contemporaneamente è a tutti gli effetti l’esperienza della natura al cinema. Una quercia non è solo un albero: è un ecosistema in sé e una casa per molte forme di vita diverse. Con
scoiattoli, aironi, formiche, cervi e tassi che ci svelano il meraviglioso regno naturale in cui tutto è interconnesso, dalle radici alla corona. La telecamera di Laurent Charbonnier e Michel Seydoux cattura anche il più piccolo dettaglio, racconta un dramma quotidiano di vita e morte mentre gli animali lottano per cibo, riparo e sopravvivenza attraverso le stagioni. Girato in 4K, Heart Of Oak è forse una delle più belle esperienze della natura al cinema.

Bambini e tigri non è la prima volta che si incontrano nelle pagine di una favola per l’infanzia. Il nuovo film di Brando Quilici è una summa di tutto ciò che è fondamentale per gli uomini e per gli animali: i cuccioli, la vita, il rispetto della natura. Quilici torna al festival con Il ragazzo e la tigre, un film che non ha età. Come i grandi classici sa parlare a ogni tempo e luogo. È una storia che racconta un’avvincente avventura, è quasi un manuale che ha odori e suoni della Natura, quella con la “n” maiuscola, ma è anche e soprattutto un romanzo di formazione nell’accezione più ampia. Un film per tutti quelli che credono nello straordinario del c’era una volta.

Ci sono storie che si rivelano irresistibili per quei bambini che vogliono crescere affrontando
temi come il coraggio e la consapevolezza di sé: essere o non essere… coccodrillo, questa è la bellissima idea di partenza dei libri per ragazzi di Bernard Waber (Lyle, Lyle, Crocodile) a cui si ispira il film di Will Speck e Josh Gordon. Il talento di Mr. Crocodile è un gigantesco e se… che ribalta la prospettiva di lettura della realtà degli adulti, perché a differenza loro, tutti i bambini sanno già che non c’è niente di sbagliato in un grande coccodrillo che canta, mangia caviale e ascolta grande musica. Il coccodrillo Lyle (voce originale di Shawn Mendes e voce italiana di Luigi Strangis) dice al mondo che la famiglia può venire dai luoghi più inaspettati. Ma sarà compito della famiglia Primm e del carismatico proprietario di Lyle, Hector P. Valenti (Javier Bardem), dimostrare che un coccodrillo canterino dalla grande personalità può far parte, seppur inaspettatamente, di una famiglia.

Storie che credono nella solidarietà e nella convivenza e nella diversità: il maestro d’animazione francese Michel Ocelot torna al festival con il suo nuovo film THE BLACK PHARAOH, THE SAVAGE AND THE PRINCESS. Ancora una volta ci lasceremo trasportare dai suoi racconti: tre favolose odissee popolate da splendidi dei, misteriosi ragazzi selvaggi e principesse ribelli. Un’esplosione di colori che oltrepassa tempi e luoghi, seguendo il filo rosso della speranza.

GLI INCONTRI

RUSSELL CROWE

Russell Crowe sarà protagonista di un incontro con il pubblico per un omaggio legato ai personaggi che ha interpretato e che sono riusciti a entrare nell’immaginario di diverse generazioni, rendendolo uno degli attori più amati di sempre: John Nash in “A Beautiful Mind”(2001) e Jim Braddock in “Cinderella Man”(2005) di Ron Howard; Dr. Jeffrey Wigand in “Insider – Dietro la verità”(1999) di Michael Mann; Master & Commander di Peter Weir; Detective Richie Roberts in “American Gangster”(2007) di Ridley Scott fino a Massimo Decimo Meridio ne “Il gladiatore”(2000), di Ridley Scott.

Un legame speciale unisce la Capitale a Russell Crowe fin da quando ha interpretato il personaggio di Massimo Decimo Meridio ne “Il Gladiatore” (2000), ruolo che gli è valso l’Oscar per il Miglior Attore Protagonista. Non a caso Roma è stata scelta anche per il lancio mondiale della sua opera seconda Poker Face, thriller da lui stesso diretto, e interpretato con Liam Hemsworth, che sarà proiettato in anteprima ad Alice nella Città in coproduzione con la Festa del Cinema.

Per celebrare l’arrivo di Russell Crowe a Roma, Urban Vision e Alice nella Città proietteranno in diretta streaming su un maxi schermo nella centralissima Piazza Campo de’ Fiori a Roma la masterclass che si terrà all’Auditorium della Conciliazione dando così la possibilità al pubblico di partecipare.Poker Face segna il ritorno dietro la macchina da presa di Russell Crowe, otto anni dopo l’esordio con “The Water Diviner”, premiato con l’Oscar australiano come miglior film nel 2015. L’attore, che è anche co-autore della sceneggiatura con Stephen M. Coates, interpreta un giocatore d’azzardo miliardario che offre ai suoi migliori amici la possibilità di vincere più denaro di quanto abbiano mai sognato. In cambio, però, dovranno rinunciare a ciò che hanno protetto per tutta la vita: i loro segreti. Nel cast anche RZA del Wu-Tang Clan ed Elsa Pataky. Poker Face sarà distribuito in Italia da Vertice 360 e uscirà nei cinema italiani a fine novembre.

PAUL MESCAL e CHARLOTTE WELLS – In collaborazione con MUBI Italia.

Dopo il grande successo ottenuto con la serie Normal People (BAFTA per l’interpretazione del personaggio di Connel) e il debutto cinematografico in The Lost Daughter, Paul Mescal torna al cinema con l’atteso AFTERSUN, il film d’esordio di Charlotte Wells. In occasione della presentazione del film al festival, proveremo a ripercorrere, in un incontro aperto al pubblico, i temi e i tanti fili sottili che mettono a fuoco il valore della memoria, che in questo film è qualcosa di più di un insieme di ricordi. È una storia semplice che
ci fa prendere ancora più consapevolezza di quanto i rapporti umani siano centrali nelle nostre esistenze.

EMMA MARRONE – In collaborazione con Nuovo Imaie.

Cantautrice, personaggio televisivo, musicista, produttrice discografica e attrice è una delle artiste italiane più poliedriche ed amate dai più giovani. Emma Marrone dialogherà insieme a Piera Detassis del suo percorso artistico tra Musica e Cinema: dal suo esordio davanti alla macchina da presa con Benvenuti al Nord (2012), all’esperienza con Gabriele Muccino nel film Gli anni più belli e nella serie A casa tutti bene, e racconterà il suo ritorno sul set come protagonista del film Il ritorno, diretto da Stefano Chiantini e presentato nella sezione Panorama Italia di Alice nella città.

CORTOMETRAGGI — Alice nella città insieme a Premiere Film, partner nell’organizzazione dell’evento, rinnova la grande attenzione al mondo del cortometraggio. I corti selezionati saranno proiettati dal 13 al 16 ottobre all’Auditorium della Conciliazione. La giuria sarà composta da Maurizio Lombardi, Claudia Potenza e Fulvio Risuleo.

CONCORSO

LA NEVE COPRIRÀ TUTTE LE COSE – World Premiere Di Daniele Babbo – Italia · 2022 · 15’
Cast: Barbara Ronchi, Davide Iacopini
Produzione: Meproducodasolo

Distribuzione Int/Ita: Tiny Distribution

GUERRA TRA POVERI – World Premiere
Di Kassim Yassin Saleh – Italia · 2022 · 15’
Cast: Francesco Rodrigo, Sirabella Sinigallia, Alessandro Sardelli, Andrea Autullo, Maria Lauria, Sara Cardinaletti, Valentino Campitelli,
Pino Calabrese, Valerio Didomenicantonio Produzione: Ulalà film & co.
Distribuzione Int/Ita: Tiny Distribution

TORTO MARCIO – World Premiere
Di Prospero Pensa – Italia · 2022 · 7’30”
Cast: Davide Calgaro, Ussi Alzati, Simon Rizzoni Produzione: Bellinzona Independent Studios

FELIZ NAVIDAD – World Premiere
Di Greta Scarano – Italia · 2022 · 13’20” Cast: Benedetta Cimatti, Simone Liberati, Sandra Milo, Carla Signoris, Lorenzo Gioielli, Lorenzo Porcacchia
Produzione: Groenlandia Film

CALCUTTA 8:40 AM – World Premiere
Di Adriano Valerio – Francia · 2022 · 13’
Cast: Lionel Dray, Agami Mandal, Samadarshi Dutta Produzione: Films Grand Huit, Off Season Films Distribuzione italiana: Films Grand Huit Distribuzione internazionale: Films Grand Huit

BATTIMA – World Premiere
Di Federico Demattè – Italia · 2022 · 15’
Cast: Seck Abdoulaye, Caterina Bagnulo, Manuel Rulli Produzione: Indigo Film, Emergency

AS DE TRÈFLE – Italian Premiere
Di Henri Kebabdjian – Francia · 2021 · 9’34” Cast: Thierry Hancisse, Félicie Robert Produzione: Top Hat Production Distribuzione Int/Ita: Origine Films

FILE – Italian Premiere
Di Sonia K. Hadad – Iran · 2022 · 20’ Cast: Mahin Sadri, Amirali Taherabadi Produzione: Payman Shadmanfar Distribuzione Int/Ita: Lights On

JAMAL TOSMAL – World Premiere
Di Martina Pastori – Francia · 2022 · 17’

Cast: Nassim Bouguezi, Allan Marcelli Produzione: Artmineur
Distribuzione Int/Ita: Premiere Film

BERGIE – International Premiere
Di Dian Weys – Sudafrica · 2022 · 7’ Cast: Oscar Petersen, Nicola Hanekom, Gretchen Ramsden, David Isaacs
Dean Balie, Robert Hindley, Earl Kruger Produzione: Stranger Films (Pty) Ltd. Distribuzione Int/Ita: Lights On

THE DELAY – World Premiere
Di Mattia Napoli – Italia · 2022 · 15’
Cast: Vincenzo Nemolato, Federica Sandrini, Riccardo Leto, Giuseppe Rosso
Produzione: 10D Film, Grey Ladder, Origine Films Distribuzione Int/Ita: Premiere Film

STORY OF YOUR LIFE – World Premiere
Di Salvatore De Chirico – Italia · 2022 · 19‘ Cast: Fortunato Cerlino, Daniele Mariani,
Lino Guanciale, Ilaria Rossi, Francesca Cavallin, Francesco Gheghi, Roberto Nocchi. Produzione: Elio Film
Distribuzione Int/Ita: Premiere Film

IL BARBIERE COMPLOTTISTA – Italian Premiere Di Valerio Ferrara – Italia · 2022 · 19’30”
Cast: Lucio Patanè, Maria Pia Timo,
Bruno Pavoncello, Ilir Jacellari

Produzione: CSC – Centro Sperimentale di Cinemtografia Distribuzione Int/Ita: Premiere Film

A.O.C – Italian Premiere
Di Samy Sidali – Francia · 2022 · 18’ Cast: Wassim Loqmane, Shirel Nataf, Evelyne El Garby Klaï, Claire Dumas Distribuzione Int/Ita: Mabel Films

RITUÁLY – Italian Premiere
Di Damián Vondrášek – Repubblica Ceca · 2022 · 16’ Cast: Tomáš Starý, Daniel Vízek
Produzione: Cinémotif Films
Distribuzione Int/Ita: Lights On

WELCOME – Italian Premiere
Di Giuseppe De Lauri – USA· 2022 · 15’
Cast: Matteo Russo, Philip Green, Hannah Karpenko, Eric Rosenberg, Elija Moran, J. Kobe Wallace,
Xavier Wolf, Symone Lu-tes, Danel Minaar, Kostja Kostic Produzione: Cheryl Wang,
Giulia Chiara Rocca, Giuseppe De Lauri
Distribuzione Int/Ita: Sayonara Film

SPAZIO ANIMAZIONE

ECCE – Italian Premiere
Di Margherita Premuroso – Italia · 2022 · 7’15” Produzione: Margherita Premuroso Distribuzione Int/Ita: Zen Movie

SPRING ROLL DREAM – Italian Premiere DiMaiVu-UK· 2022·10’
Cast: Elyse Dinh, Bui Bai Binh, Jarlan Bogolubov Produzione: National Film and Television School. Distribuzione Int/Ita: Sayonara Film

DOMA – Italian Premiere

Di Chiara Seveso – Italia · 2022 · 4’30’

Cast: Interprete personaggio Tzia: Maria Casula

Produzione: Nuova Accademia s.r.l.

Distribuzione Int/Ita: Premiere Film

CARAMELLE – World Premiere
Di Matteo Panebarco – Italia · 2022 · 12’20”

Produzione: Panebarco
in associazione con Mediterraneo Cinematografica Distribuzione Int/Ita: Premiere Film

LUKI – World Premiere
Di Marta Bencich – Italia · 2022 · 11′ Cast: Marianna Fontana Produzione: Vivo Film

PENSACI – World Premiere
Di Peter Marcias – Italia · 2022 · 10′ Cast:

Produzione: Fondazione Sardegna Film Commission, Capetown srl

Distribuzione Int/Ita: – Capetown Srl

PALOMAR VA IN CITTÀ – World Premiere Di Mario Kreill – Italia · 2022 · 6’30”
Cast: Claudio Gioè (Voce narrante) Produzione: Fantasmagorie studio

PROIEZIONI SPECIALI

IL PROVINO – World Premiere
Di Gregorio Sassoli – Italia · 2022 · 20’
Cast: Eco Andriolo Ranzi, Pierpaolo Lovino, Ascanio Balbo, Alessandro Bernardini, Marco Bozzarini, Simone Maria Cimini
Produzione: Gregorio Sassoli
Distribuzione Int/Ita: Sayonara Film

TRE VOLTE ALLA SETTIMANA – World Premiere Di Emanuele Vicorito – Italia · 2022 · 13’20” Cast: Caterina D’Andrea, Luciana Zazzera, Pina Rinauro, Rosetta Lima.

Produzione: Alessandro Capitani Distribuzione Int/Ita: Premiere film

IL RIMBALZO DEL GATTO MORTO – World Premiere Di Antonino Valvo – Italia · 2022 · 16’15”
Cast: Claudia Marsicano, Giacomo Rabbi Produzione: Oki Doki film, Lampo Tv

Distribuzione Int/Ita: Premiere Film

UN MILIONE DI ITALIANI (NON SONO ITALIANI)

World Premiere
Di Maurizio Braucci – Italia · 2022 · 20’
Cast: Fatima Mbengue, Sara Vanderwert, Francesco Di Napoli, Sergio Vitolo, Maria Pia De Vito
Produzione: Maurizio Braucci, Dedalus, Arrevuoto, Parallello 41

LARUA – World Premiere
Di Francesco Madeo – Italia · 2022 · 20’30”
Cast: Blu Yoshimi, Flaminia De Vico, Rossella Pugliese, Moisè Curia
Produzione: Dreamcatchers Entertainment Distribuzione Int/Ita: Dreamcatchers Entertainment

Omicidio nel West End: recensione del film con Saoirse Ronan e Sam Rockwell

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Prendete un omicidio, unitelo alle indagini per scoprire chi è l’assassino, aggiungete un detective alcolizzato e un’aspirante investigatrice motivata e ligia, unite al composto una serie di sospettati pittoreschi (a dir poco), e condite con un tocco di action e tanta ironia: avrete così la ricetta perfetta di Omicidio nel West End, il nuovo film di Tom George ha una sceneggiatura di Mark Chappell con protagonisti Sam Rockwell e Saoirse Ronan.

Omicidio nel West End, la storia

Nella Londra degli anni cinquanta, un produttore decide di realizzare l’adattamento cinematografico di una popolare opera teatrale, Trappola per topi, di Agatha Christie. Quando membri del cast e della troupe cominciano a morire misteriosamente, l’ispettore Stoppard e l’agente Stalker si mettono sulle tracce dell’assassino.

In originale intitolato See How They Run, il film di George si autodenuncia come una continua citazione e un continuo gioco meta cinematografico tra spettatori e attori che vengono continuamente chiamati in causa mentre i personaggi mettono alla berlina tutti i cliché del genere giallo a là Christie che puntualmente vengono poi messi in scena. Il titolo originale è infatti un verso della poesia originale che ha ispirato Christie a scrivere il suo romanzo, Trappola per Topi, da cui è tratta l’opera teatrale che nel film è messa in scena (e che si vuole trasformare in film).

(From L-R): Ruth WIlson, Reece Shearsmith, Harris Dickinson, Sian Clifford, Pearl Chanda, Jacob Fortune Lloyd, David Oyelowo and Ania Marson in the film SEE HOW THEY RUN. Photo by Parisa Taghizadeh. Courtesy of Searchlight Pictures. © 2022 20th Century Studios All Rights Reserved

Un revival per il giallo “da camera”

L’intenzione di regista e sceneggiatore è quindi chiara: realizzare una commedia d’azione che prende in giro e fa continuo riferimento a quella letteratura e a quel cinema che è stato riportato in auge, con grande successo di pubblico, dalle operazioni di Kenneth Branagh (Assassinio sull’Orient Express e Assassinio sul Nilo) e Rian Johnson (Knives Out e Glass Onion di prossima uscita). 

L’obbiettivo viene raggiunto in maniera egregia, dal momento che ogni istante del film costituisce un riferimento, un tassello un tropo del genere, dalla prima vittima, alle sue abitudini, passando per le dinamiche tra poliziotto esperto e novellino, fino ad arrivare all’apparente colpevolezza di tutti gli indiziati, ognuno con un valido movente per commettere gli omicidi su cui si indaga. La macchina perfetta viene quindi messa in piedi con grande perizia, se non fosse che strada facendo ci si dimentica completamente dell’intreccio, e mentre l’inizio del film ha un che di accattivante, man mano che la storia si sviluppa sembra perdere il filo e anche la rivelazione finale dell’identità dell’assassino lascia insoddisfatto uno spettatore che, per la fine del film, si è già perso in un ritmo dilatato che gira su se stesso. 

Omicidio nel West End è una creatura di Frankenstein

Omicidio nel West End appare come il mostro di Frankenstein, formata da tanti pezzi estranei che vengono messi insieme ma che non hanno una vera e propria anima personale, una creatura vuota che fatica a trovare la sua direzione. 

È dunque un completo buco nell’acqua? Sarebbe un torto dire una cosa del genere di questo progetto che comunque ci accompagna fino al finale perché guidato da un’inedita coppia comica che conquista al primo sguardo. Saoirse Ronan e Sam Rockwell, entrambi alle prese con una rara (rispetto alle loro carriere) incursione nella commedia, conquistano immediatamente il pubblico, regalano una bella alchimia di coppia e mettono in scena i due personaggi meglio scritti del film, che pure si avvale di diversi volti noti e talenti puri, come Adrien Brody o Ruth Wilson. Sono l’ispettore Stoppard e l’agente Stalker la vera anima del racconto.

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Tra un riferimento a personaggi realmente esistiti e caratteri completamente di fiction, Omicidio a West End è un vero e proprio pastiche, che fatica a trovare la sua anima e che soprattutto nel finale perde completamente il senso del ritmo e della narrazione. Resta comunque un valido intrattenimento anche solo per gli spettatori che si divertiranno a cogliere citazioni, riferimenti, nomi di personalità dello spettacolo davvero esistiti mescolati a personaggi inventati, riferimenti meta-cinematografici e mementi di altissima auto-ironia, che, per fortuna, quella non manca.

Tim Burton al Lucca Comics and Games 2022 per Mercoledì

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Tim Burton al Lucca Comics and Games 2022 per Mercoledì

Netflix annuncia la partecipazione di Tim Burton a Lucca Comics & Games 2022. Il 31 ottobre l’iconico regista sbarcherà in Italia in occasione dell’anteprima europea del 1° episodio di Mercoledì, l’attesissima serie tv da lui diretta in arrivo su Netflix il 23 novembre.

Mercoledì serie tv in 8 episodi, è un mystery con toni investigativi e soprannaturali che ripercorre gli anni di Mercoledì Addams come studentessa presso la Nevermore Academy, descrivendo i tentativi di controllare i suoi poteri paranormali, di sventare una mostruosa serie di omicidi che terrorizzano la comunità locale e di risolvere il mistero che ha coinvolto i suoi genitori 25 anni prima… tutto ciò mentre esplora nuove e complicate relazioni alla Nevermore.

Nel ruolo della protagonista Mercoledì Addams ci sarà Jenna Ortega, affiancata da Gwendoline Christie (preside Larissa Weems), Jamie McShane (sceriffo Galpin), Percy Hynes White (Xavier Thorpe), Hunter Doohan (Tyler Galpin), Emma Myers (Enid Sinclair), Joy Sunday (Bianca Barclay), Naomi J Ogawa (Yoko Tanaka), Moosa Mostafa (Eugene Ottinger), Georgie Farmer (Ajax Petropolus), Riki Lindhome (Dr.ssa Valerie Kinbott) e Christina Ricci (Marilyn Thornhill).

A interpretare gli altri iconici membri della famiglia Addams saranno invece Catherine Zeta-Jones (Morticia Addams), Luis Guzmán (Gomez Addams) e Isaac Ordonez (Pugsley Addams).

Burton, che in carriera ha appassionato il pubblico mondiale con pellicole iconiche come – tra le altre – “Beetlejuice – Spiritello Porcello”, “Batman”, “Edward mani di forbice”, “Nightmare before Christmas”, “Ed Wood”, “Il mistero di Sleepy Hollow”, “Big Fish – Le storie di una vita incredibile”, “La sposa cadavere”, “Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street”, “La Fabbrica di Cioccolato”, “Frankenweenie”, firma la regia dei primi 4 episodi della serie tv, creata da Alfred Gough & Miles Millar.

Smile, la recensione di un horror per niente da ridere

Smile, la recensione di un horror per niente da ridere

Come diceva l’Old Boy del 2003, “Sorridi, e il mondo sorriderà con te“… a vedere il film di Parker Finn però non sembra davvero qualcosa da augurarsi. Sin dall’emblematico ed esplicito titolo, e dalla sua stessa inquietante locandina, Smile ci invita – e forse insegna – a diffidare dei sorrisi troppo ampi. Una lezione valida nel quotidiano di tutti noi, ma che nell’horror distribuito da Eagle Pictures (in sala dal 29 settembre) assume una forma diversa, impossibile da dimenticare.

Se li vedi sorridere… è già troppo tardi

Nel bene e nel male, come spesso accade, visto che il primo lungometraggio del regista e sceneggiatore del corto Laura Hasn’t Slept del 2020 – al quale questo film deve molto, anche come spunto (lì una giovane chiedeva al proprio terapista di liberarla da un incubo ricorrente) – ha sicuramente le sue luci e ombre, ma si è dimostrato in grado di conquistare il pubblico dei test-screening organizzati dalla Paramount, che invece di destinarlo alla propria piattaforma di streaming come previsto ha finito per concedergli una distribuzione cinematografica, nazionale e internazionale.

Merito sicuramente della Sosie Bacon di Tredici e Omicidio a Easttown, capace di trasformarsi sullo schermo nel passaggio da dottoressa a ‘paziente’, ma soprattutto sull’espressività dei suoi tanti compagni di viaggio, in particolare delle vittime della maledizione intorno alla quale tutto ruota. A partire dal traumatico episodio al quale assiste la dottoressa Rose Cotter da lei interpretata, che coinvolge una sua paziente e la condanna a una persecuzione sempre più spaventosa. Fenomeni inspiegabili e il sospetto che i suoi timori possano essere fondati, spingono la donna a cedere al panico e a un passato che non ha mai smesso di tormentarla.

Smile: thriller psicologico, soprannaturale o convenzionale?

Una traccia che il film suggerisce e sviluppa, sebbene più a livello di citazione che di motore narrativo, tanto che le ferite familiari e il senso di colpa che affligge Rose restano una backstory esplorata in maniera tangenziale. D’altronde, fare altrimenti avrebbe portato il film su tutt’altro binario. Non l’unico ignorato dalle scelte fatte dal regista, che in un ipotetico ‘What If‘ avrebbe avuto la possibilità di regalare qualcosa di più ai suoi personaggi, e a noi del pubblico.

Il crescente delirio paranoico e la possibile distorsione della realtà dei quali è vittima la protagonista sembrano essere un diretto riferimento all’ipocrisia statunitense verso l’eccesso di emozioni o fragilità e paure spesso inaccettabili dal comune sentire. Ma siamo nel campo delle ipotesi, che quello che resta sullo schermo sono una serie di immagini riconoscibili come entrate nel canone, classico o moderno che sia (dalle riprese aeree alla Shining a quelle rovesciate simil Stranger Things), e un finale che si fa scappare la possibilità di non scadere dal convenzionale e nel già visto.

Un peccato, considerato che Smile conserva ugualmente una sua forza, e una carica ansiogena data dal senso di impotenza e di pericolo costanti. Più incisivi della sovrabbondanza di jumpscare, pure di sicuro effetto, che poco aggiungono all’emozionante esperienza che gli spettatori sono costretti a vivere. Più nella prima metà della vicenda, ché anche il twist finale non costituisce una vera sfida per chiunque abbia la lucidità necessaria a riconoscere come incredibile – o inaccettabile – la possibilità di sospendere l’incredulità dinnanzi a certi supposti colpi di scena.

This England: recensione della serie con Kenneth Branagh

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This England: recensione della serie con Kenneth Branagh

This England è la miniserie di Sky Atlantic che andrà in onda per cinque puntate dal 30 settembre. Nella serie vedremo un insolito Kenneth Branagh nei panni dell’ex Primo Ministro inglese, Boris Johnson. Per la prima volta il punto di vista anglosassone riguardo la prima ondata del virus Covid-19 e la sua storia romanzata viene portata sul piccolo schermo. Programmata per il 21 settembre, la messa in onda ha subito un cambiamento per rispettare il cordoglio nei confronti della famiglia reale in seguito alla scomparsa della Regina Elisabetta II.

Per l’Inghilterra e per il mondo intero quello fu il periodo più drammatico. La serie tv prende lo spettatore sotto braccio e lo porta indietro nel tempo. Vedremo come, con l’accumularsi degli eventi – sempre più catastrofici – This England prova a costruire un puzzle pezzo dopo pezzo. Michael Winterbottom è il regista di questa storia e che deciso di portare in scena ancora prima che Boris Johnson si dimettesse come premier. Lungo la sua carica come Primo Ministro ha affrontato la Brexit e una pandemia globale.

This England, la trama

Sir Kenneth Branagh si è trasformato, grazie a un certosino lavoro di trucco e parrucco, all’ex premier inglese per l’attesissimo dramma in cinque puntante per Sky. Ophelia Lovibond, che interpreta Carrie Johnson, ha ammesso a Sky News di aver visto raramente Kenneth Branagh fuori dal suo “costume da Boris” e che era “inquietante guardarlo“.

This England racconta la storia di alcuni degli eventi più devastanti che abbiano mai colpito il Regno Unito e di un Primo Ministro alla guida di questi tempi senza precedenti. Il dramma ripercorre l’impatto della pandemia sulla Gran Bretagna con i commenti di scienziati, infermieri e medici che hanno lavorato instancabilmente ed eroicamente per contenere e sconfiggere il virus. Si basa sulle testimonianze in prima persona di ogni estrazione sociale: dal numero 10 di Downing Street, dal Dipartimento della Salute, dal Gruppo Consultivo Scientifico per le Emergenze (SAGE), dagli ospedali e dalle case di cura di tutto il Paese.

This England
Kenenth Branagh interpreta Boris Johnson in This England

Boris Johnson, il ritratto dell’ex primo ministro inglese

In This England si parla senza mezzi termini. Anche le inquadrature e i cambi di prospettiva sono assolutamente significativi. Così mentre a Wuhan iniziano i primi casi di Coronavirus, in Inghilterra la popolazione si appresta a festeggiare il Capodanno. Il virus che sembrava così lontano, unito allo scetticismo nei confronti dei paesi asiatici ha lasciato prendere sotto gamba la situazione. Questi i primi pensieri che si sono annidati nelle mente degli esperti e dei politici. La figura del primo ministro è ovviamente centrale ed è a lui che sono rivolte le principali scene.

Kenneth Branagh interpreta Boris Johnson con una somiglianza fisica davvero sorprendente. Il ritratto – a parte le sue caratteristiche fisiche – però non è così lusinghiero. Johnson viene descritto come un inglese eccentrico che ha fatto il passo più lungo della gamba nel governare il Paese durante la pandemia. Non è stato difficile per i creatori della serie conversare con il personale di Downing Street e trovare del marcio nella gestione di Johnson durante il suo mandato. Anche se talvolta viene descritto come un semplice uomo, un padre che cerca di ricongiungersi con le sue figlie, Johnson è descritto il più delle volte come un male che si è abbattuto sull’Inghilterra.

Il terzo episodio, in particolare, descrive tutto il suo controsenso e l’ipocrisia della classe dirigenziale politica inglese. Se da un lato vediamo la realtà delle case di cura e delle case di riposo combattere contro un virus molto più grande delle loro possibilità, dall’altra parte il mondo politico si riunisce e si ritrova nei pub. Così le parole delle conferenze stampa si alternano alle immagini strazianti di chi lotta tra la vita e la morte sui letti e nei reparti degli ospedali. In quel momento arriva la decisione definitiva, quando il virus sembrava ormai inarrestabile, Boris Johnson decide di annunciare il lockdown. In quel momento nel Regno Unito si contano oltre un milione e mezzo di infezioni da Covid-19.

Una macchina del tempo

In This England siamo sottoposti a una vera e propria macchina del tempo. Il tentativo di raccontare le storie di molteplici punti di vista e guidato da un obiettivo comune cioè quello di ricordare. Ricordiamo per non perderci nei meandri della nostra memoria, ma farà così bene ricordare? Lo stesso regista, Winterbottom, ha vissuto in prima persona alcuni di questi racconti. Ha perso la madre, non a causa del coronavirus direttamente. In un periodo, quello del 2020, caratterizzato dalle chiusure alcuni pazienti affetti da altre patologie sono stati momentaneamente accantonati: “Quindi non ci è stato permesso di vederla negli ultimi nove giorni della sua vita” così commenta il regista.

Una storia globale ma allo stesso tempo personale. Tra ipocrisie politiche e personaggi eccentrici, il Regno Unito racconta la storia di persone reali che per l’occasione hanno deciso di mettersi a nudo raccontando la loro verità. Anche se in forma romanzata, non si percepisce la finzione degli eventi. Questo fa di This England un prodotto molto forte emotivamente parlando, che pone l’accento sulle ipocrisie umane, ma con un cuore pulsante ricco di verità.

Thunderbolts: anche Captain America nel film? Anthony Mackie risponde

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Trai prossimi progetti Marvel Studios, quello dedicato ai Thunderbolts è sicuramente uno dei più attesi. Nel corso dell’Expo D23, Kevin Feige ha annunciato il cast ufficiale, ma c’è anche chi si chiede se il nuovo Captain America possa essere trai protagonisti del film.

Durante un’intervista con Variety, Anthony Mackie ha risposto in maniera ironica ma evasiva alla domanda sulla sua eventuale presenza nel film: “Non ne ho idea! Ma sapete come funziona. Ti chiamano una settimana prima e ti dicono ‘possediamo il tuo culo, Vieni a partecipare al film'”. E ci possiamo scommettere sul fatto che, magari non con questi toni, è proprio quello che succede agli attori

Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha annunciato nomi di serie A per il cast del film di squadra in arrivo il 26 luglio 2024.

Il cast ufficiale di Thunderbolts include Florence Pugh nel ruolo di Yelena Belova, Sebastian Stan nel ruolo di Bucky Barnes alias Winter Soldier, David Harbour nel ruolo di Guardiano Rosso, Julia Louis-Dreyfus nel ruolo di La Contessa Valentina Allegra de la Fontaine, Wyatt Russell nel ruolo di John Walker alias agente degli Stati Uniti, Olga Kurylenko come Taskmaster e Hannah John-Kamen come Ghost.

Jake Schreier (Robot & Frank) si siederà dietro la macchina da presa di questo nuovo film, mentre avevamo appreso che lo sceneggiatore di Black Widow Eric Pearson era stato scelto per scrivere la sceneggiatura.

Fall: teaser trailer del nuovo thriller, al cinema dal 27 ottobre

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Dai produttori del thriller 47 Metri, dal 27 ottobre arriva nei cinema Fall, il nuovo vertiginoso survival movie diretto dal regista Scott Mann (Heist, Final Score) con Grace Caroline Currey (Shazam!, Annabelle 2), Virginia Gardner (Runaways, Starfish) e Jeffrey Dean Morgan (The Walking Dead, Watchmen). Il film segue le vicende di due amiche che si avventurano nell’impresa impossibile di scalare un’altissima torre di trasmissione. Ma non tutto va come previsto e le due si ritrovano all’improvviso a lottare per sopravvivere.

FALL promette alta tensione, adrenalina e forti emozioni, lasciando lo spettatore con il fiato sospeso per tutta la sua durata. Con il fiato sospeso è rimasta anche la critica internazionale che ha confermato che il film “è un incubo assurdamente potente, che offre suspense in sala” (The Guardian) e ancora, che è “un film che vi farà aggrappare, con tutte le forze, alla vostra poltrona” (Variety).

La trama di Fall

Dopo la morte di Dan (Mason Gooding) durante un’arrampicata sulle Montagne Rocciose, la fidanzata Becky (Grace Caroline Currey) e l’amica Hunter (Virginia Gardner) decidono di scalare una torre di trasmissione alta più di 700 metri per spargere le sue ceneri dalla vetta. Ma una volta giunte in cima, si ritrovano bloccate senza alcuna possibilità di discesa. Attorno a loro c’è solo il deserto e non c’è modo di chiamare i soccorsi. L’unica scelta è lottare per la sopravvivenza, anche se tutto è contro di loro.

TÁR, il trailer del nuovo film con Cate Blanchett

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TÁR, il trailer del nuovo film con Cate Blanchett

Dopo la trionfale accoglienza alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia 2022, TÁR di Todd Field si appresta a raggiungere le sale, ecco il nuovo trailer.

Nel film, Cate Blanchett, che ha ricevuto la Coppa Volpi per la sua interpretazione, è Lydia Tár, musicista e direttore d’orchestra che ha problemi a gestire il suo potere e diventa abusiva e aggressiva nei confronti di collaboratori e persone che la circondano.

Il commento del regista

Il copione è stato scritto per un’artista: Cate Blanchett. Se avesse rifiutato, il film non avrebbe mai visto la luce. I cinefili, gli appassionati e il pubblico in generale non ne saranno sorpresi. Dopotutto, Blanchett è una maestra assoluta. Mentre giravamo il film, l’abilità sovrumana e la verosimiglianza di Cate sono stati qualcosa di veramente sbalorditivo da vedere. Ha avuto un effetto positivo su di tutti. Il privilegio di collaborare con un’artista di questo calibro è qualcosa di impossibile da descrivere adeguatamente. Sotto ogni punto di vista, questo è il film di Cate.

TÁR, leggi la recensione del film

Charlie’s Angels: Elizabeth Banks dà la colpa dell’insuccesso alla cattiva pubblicità

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Charlie’s Angels ha debuttato nel 2019 con recensioni per lo più contrastanti, ottenendo risultati inferiori alle aspettative al botteghino venendo in gran parte dimenticato nei mesi successivi. Con un weekend di apertura di $ 8 milioni su un budget di $ 48 milioni, il film avrebbe incassato solo $ 73 milioni al botteghino mondiale con un budget dichiarato di circa $ 50 milioni.

È stato un peccato perché il franchise – che, sì, è stato anche adattato come vari fumetti – ha del potenziale (soprattutto con un cast guidato da Kristen StewartNaomi Scott e Ella Balinska), ma le cose sono state rese ancora più difficili dall’enorme quantità di negatività che circondava il reboot prima che il film uscisse e all’arrivo in sala.

All’epoca, Elizabeth Banks, che recita nel film e che l’ha diretto, si chiedeva se gli spettatori semplicemente non volessero un film d’azione guidato da donne. Ora, però, in un’intervista con il New York Times, ha suggerito che “c’era una disconnessione dal lato marketing”, nel senso che il film è stato promosso come un prodotto rivolto principalmente alle donne.

Di conseguenza, Banks ritiene che molti abbiano trascurato quello che pensavano fosse un film più interessato a diffondere messaggi femministi che a essere il divertente film d’azione che invece intendeva essere.

“Lasciatemi dire che sono orgogliosa del film. Ho adorato Kristen Stewart in un ruolo divertente e leggero. Ho adorato presentare Ella Balinska al mondo. Ho adorato lavorare con Patrick Stewart. È stata un’esperienza incredibile”, dice Banks. “È stato molto stressante, in parte perché quando le donne fanno le cose a Hollywood, diventa sempre una storia. C’era una storia attorno a ‘Charlie’s Angels’, dicevano che stavo creando un manifesto femminista. Ma stavo solo facendo un film d’azione”.

“Mi sarebbe piaciuto fare ‘Mission: Impossible’, ma le donne non dirigono ‘Mission: Impossible’. Sono stata in grado di dirigere un film d’azione, francamente, perché era interpretato da donne e io sono una regista donna, e questo è il confine in questo momento a Hollywood”, continua il regista. “Vorrei che il film non fosse stato presentato come indirizzato solo alle ragazze, perché non l’ho fatto solo per ragazze. C’è stata una disconnessione dal lato marketing, secondo me”.

Charlie’s Angels diretto da Elizabeth Banks, vedrà protagonisti Elizabeth BanksKristen StewartNaomi Scott, Ella Balinska, Sam Claflin, Noah Centineo, Patrick Stewart, Nat Faxon, Djimon Hounsou, Jonathan Tucker, Chris Pang, Luis Gerardo Méndez.

Dal telefilm sono stati tratti altri due lungometraggi: Charlie’s Angels (2000) e Charlie’s Angels – Più che mai (2003), entrambi diretti da McG, in cui le attrici scelte per il ruolo degli “angeli” sono Cameron DiazDrew Barrymore Lucy Liu, nei ruoli rispettivamente di Natalie, Dylan ed Alex, a cui si aggiunse Demi Moore nel ruolo dell’angelo “caduto” Madison per il sequel. I lungometraggi hanno suscitato pareri abbastanza controversi tra i fans del telefilm originale, e non sappiamo in che modo il pubblico accoglierà questo nuovo adattamento.

Hocus Pocus 2: il cottage delle sorelle Sanderson è prenotabile su Airbnb

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In occasione dell’uscita streaming di Hocus Pocus 2 su Disney+ il prossimo 30 settembre, due viaggiatori della piattaforma potranno trascorrere una notte all’interno del cottage delle sorelle Sanderson, protagoniste del film.

Saranno proprio loro, le sorelle Sanderson, le host  d’eccezione dell’iconico cottage immerso nei remoti boschi di Salem, nel Massachusetts, e ricreato come se il tempo si fosse fermato a 300 anni fa, prenotabile su Airbnb per un soggiorno esclusivo la notte del 20 ottobre per €31.

Durante la loro permanenza, gli ospiti avranno l’occasione di:

    • Cimentarsi con gli incantesimi scritti nell’antico libro che ha ispirato le malefatte delle tre streghe (magari senza trasformare qualcuno in un gatto!);
    • Andare alla scoperta dell’oscura storia di Salem visitando alcune tra le proprietà più infestate della città;
    • Guardare una proiezione speciale di Hocus Pocus 2, in streaming su Disney+ a partire dal 30 settembre.

Le prenotazioni per il soggiorno saranno aperte da mercoledì 12 ottobre alle ore 20:00 su airbnb.com/hocuspocus2.

Per sostenere le nuove generazioni della città storica, Airbnb farà una donazione una tantum al Boys & Girls Club of Greater Salem, che mira a garantire che il successo sia alla portata di tutti i giovani che si rivolgono all’associazione.

Hocus Pocus 2 arriverà al cinema il 30 settembre 2022. Nel cast tornano Bette Middler (Winifred), Kathy Najimy (Mary) e Sarah Jessica Parker (Sarah).

Hocus Pocus 2: il cast presenta il nuovo film Disney+

Guarda le foto del Cottage di Hocus Pocus 2:

Ciao Jack! Che spettacolo la gentilezza, in arrivo la seconda stagione su APPLE TV+

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Apple TV+ ha rilasciato oggi il trailer della seconda stagione dell’amata serie Ciao Jack! Che spettacolo la gentilezza, in uscita il 7 ottobre. Jack è uno dei residenti più premurosi e attenti di Clover Grove e accoglie sempre tutti con gentilezza e umorismo. La sua capacità di diffondere inclusione, creatività e immaginazione ispira tutti in città a fare lo stesso. Una nuova stagione di gentilezza è pronta a portare altri incredibili cambiamenti; “Ciao, Jack! Che spettacolo la gentilezza” è co-creato e prodotto da Jack McBrayer (“30 Rock”, “Phineas e Ferb”, “Ralph Spaccatutto”) e Angela C. Santomero (“Blue’s Clues & You!”, “Daniel Tige”).

La seconda stagione porta a Clover Grove tante e rinomate guest star, tra cui Tony Hale (“La misteriosa accademia dei giovani geni”), Gillian Jacobs (“Community”), Joe Lo Truglio (“Brooklyn Nine-Nine”), Stephanie Beatriz (“Brooklyn Nine-Nine”), D’Arcy Carden (“Ragazze vincenti – La serie”), Kristen Schaal (“What We Do In The Shadows”), Beth Dover (“Orange Is the New Black”), Kumail Nanjiani (“The Big Sick – Il matrimonio si può evitare… l’amore no”), Emily V. Gordon (“Little America”) e la musica del gruppo rock americano OK Go.

https://www.youtube.com/watch?v=AnEkF2l3bpg

La serie è prodotta da 9 Story Media Group, vincitore di un Emmy (“Il mondo di Karma”, “Blue’s Clues & You!”), l’animazione è del suo studio nominato agli Oscar® Brown Bag Films (“Daniel Tiger’s Neighborhood”, “Dott.ssa Peluche, “Vampirina”). Jax Media produce la serie; Wendy Harris e Vince Commisso di 9 Story Media Group, Tony Hernandez e John Skidmore di Jax Media sono i produttori esecutivi, insieme allo showrunner e candidato agli Emmy Guy Toubes. Il dottor Junlei Li, docente senior di Saul Zaentz in educazione della prima infanzia presso la Harvard Graduate School of Education, è l’esperto di gentilezza e legami umani della serie attraverso l’iniziativa Changemakers di Apple TV+.

La pluripremiata gamma di film e serie originali per bambini e famiglie su Apple TV+ include la serie innovativa “Supersorda”, l’acclamata “Ambra Chiaro” creata da Bonnie Hunt, insieme alle selezioni Common Sense Media “Un passo alla volta”, “Anatra & Oca”, “Le ragazze del Surfside” e “La vita secondo Ella”. La vastissima offerta di titoli adatti per tutte le età comprende anche “Fraggle Rock: ritorno alla grotta” e “Professione spia” della Jim Henson Company, la serie vincitrice del Peabody Award “Acquasilente”, le serie vincitrici del Daytime Emmy Award “Lo scrittore fantasma” e “Helpsters” di Sesame Workshop, il film d’animazione candidato all’Oscar “Wolfwalkers – il popolo dei lupi”, le nuove serie e gli speciali di Peanuts e WildBrain, tra cui “Le avventure di Snoopy”, nonché “Noi siamo qui: dritte per vivere sul pianeta Terra”, l’evento televisivo vincitore del Daytime Emmy Award basato sul libro best-seller del New York Times e TIME Best Book of the Year di Oliver Jeffers. Apple TV+ continua a offrire ai giovani spettatori, alle famiglie  e a chi si prende cura di loro opzioni di prim’ordine, tra cui l’imminente serie “Jane”, una nuova serie mission-driven di J.J. Johnson, Sinking Ship Entertainment e del Jane Goodall Institute.

Deadpool 3: anche il regista commenta l’ingresso nel cast di Hugh Jackman

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Inutile nascondersi dietro facciate di finta freddezza: la partecipazione di Hugh Jackman/ Wolverine a Deadpool 3 è davvero una di quelle notizie che fanno emozionaare, fosse anche soltanto per un breve cameo in cui si confronta con il Mercenario Chiacchierone di Ryan Reynolds.

E adesso, dopo l’annuncio e la “spiegazione” che i due attori hanno dato del coinvolgimento di Jackman nel film in merito alla continuity del personaggio, arriva anche il commento del regista del film, Shaw Levy che, in un tweet, ringrazia Stranger Things, serie Netflix di cui ha diretto diversi episodi, per avergli insegnato a tenere la bocca chiusa sui segreti di produzione.

https://twitter.com/ShawnLevyDirect/status/1574872588236496897?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1574872588236496897%7Ctwgr%5Ee711a38aba53539a389c88f0662039fa36533915%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fdeadpool-3-wolverine-return-hugh-jackman-shawn-levy%2F

Deadpool 3, quello che sappiamo

Shawn Levy dirigerà Deadpool 3. Rhett Reese e Paul Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul Mercenario Chiacchierone, scriveranno anche Deadpool 3, basandosi sui fumetti creati da Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy Molyneux.

Oltre a Ryan Reynolds non ci sono nomi confermati nel cast del film. In Deadpool 2 c’erano Josh Brolin nel ruolo di Cable e Zazie Beetz in quello di Domino, mentre il primo film vedeva la presenza di Morena Baccarin come Vanessa e T.J. Miller come Weasel. Nel cast è stato anche confermato Hugh Jackman, che torna a rivestire i panni di Wolverine/Logan, dopo la sua gloriosa uscita di scena nel 2017 in Logan, di James Mangold.

Paul Wernick e Rhett Reese hanno dichiarato sul film: “È una meravigliosa opportunità per i pesci fuor d’acqua. Deadpool è un pazzo al centro di un film. Far cadere un pazzo in un mondo molto sano di mente, è oro puro. Sarà davvero divertente.” Deadpool 3 uscirà il 6 settembre 2024.

Anna Frank e il diario segreto, recensione del film di Ari Folman

Dopo Valzer con Bashir (2008) e The Congress (2013), il regista israeliano Ari Folman decide di affiancare il suo tratto stilistico alla penna di una ragazzina arguta degli anni ’40 e alla concretezza impavida della sua controparte contemporanea. Con Anna Frank e il diario segreto, presentato fuori concorso a Cannes 2021 e da domani nelle sale italiane, ci imbarchiamo nella costruzione di un mondo che affonda le radici nella storia della famiglia Frank, ma trova appigli e corrispondenze socio-politiche nella nostra attualità, per sensibilizzare e avvicinare anche il pubblico dei più piccoli – le prime due opere di Folman sono chiaramente indirizzate alle menti adulte – all’importanza del consegnare la Memoria nelle mani di chi saprà cosa farne.

Ripercorrere Anna Frank per scoprire Kitty

Un frame di Anne Frank e il diario segretoProtagonista di Anna Frank e il diario segreto è Kitty, l’amica immaginaria di Anna a cui era dedicato il famoso diario. È proprio dall’inchiostro delle pagine che prende vita graficamente Kitty, nella casa di Amsterdam dove la famiglia di Anna si è rifugiata per due anni, oggi diventata museo. Kitty è spaesata e totalmente inconsapevole della realtà in cui si è risvegliata: così, decide di intraprende un viaggio per ritrovare Anne, che crede ancora viva.

In realtà, i viaggi di Anna Frank e il diario segreto, sono due: in primis quello, appunto, della memoria storica, che ripercorre gli eventi dell’Olocausto per svelare anche ai più giovani come, tuttora, le minoranze fungano da capro espiatorio e siano costrette a nascondersi nei palazzoni di una Amsterdam ostile, che non appare tanto diversa da quella da cui dovette rifuggire la famiglia Frank. Ma in mezzo al grigiore che pervade la città, che vediamo solamente ritratta durante la stagione invernale, spuntano i colori di una pellegrina misteriosa: il viaggio personale di Kitty è il secondo a cui ci riferivamo, che stabilisce un punto di contatto tra ieri e oggi e, al tempo stesso, assume la forma di un vero e proprio coming-of-age, con la ragazzina che deve imparare a muoversi in una città che non le appartiene, senza guida e una backstory, che può appoggiarsi solo alla Storia in senso lato per trovare il suo personale cammino.

Kitty è, indubbiamente, un personaggio politico, una fantasiosa Greta Thumberg che, facendosi carico della curiosità e dell’ingegno che contraddistinguevano il carattere di Anna – come emerge chiaramente dal diario – riesce ad analizzare accuratamente tutti i luoghi della città intitolati alla sua amica-creatrice (la biblioteca di Anna Frank, il teatro di Anna Frank, il ponte di Anna Frank..) per capire che salvare significa portare in alto, salire la scala di un palazzo gigante ma invisibile agli occhi di una Amsterdam storicentrica, colorarne i muri per essere visti, senza più la paura di nascondersi.

L’immaginazione diventa politica

Kitty in Anna Frank e il diario segretoCosa può essermi più utile dei miei ricordi?“, risponde una Anna risoluta, dopo l’annuncio da parte della madre che dovranno lasciare la loro casa di Amsterdam per mettersi al sicuro, e ciascuno potrà portare con se solo un oggetto di valore. Allora il diario, la parola scritta, indipendentemente dalla lingua madre, diventa il simbolo di un’unione tra popoli che travalisca ogni pregiudizio e differenza ma, soprattutto, l’indifferenza. Kitty, e gli amici che incontrerà lungo la strada, si mettono in prima linea, partecipano attivamente al viaggio di una ragazzina che da smarrita e indifesa – deve lottare contro la sua invisibilità, fisica rispetto a chi visita il museo, concettuale rispetto agli adulti con cui si interfaccia ad Amsterdam – diventa donna, si storicizza a sua volta, ma accuratamente nel futuro, e ha la capacità e l’umiltà di sancire un vero e proprio passaggio di testimone tra due storie: quella della penna di Anna, che ha forzatamente dovuto interrompere la scrittura del diario, e quella della voce di Kitty che, una volta compiuto il suo lavoro, può tornare alla sua forma originaria di parola scritta, accanto a chi l’ha data alla luce.

Dedicando il film ai suoi genitori, ebrei polacchi sopravvissuti al campo di concentramento di Auschwitz, Ari Folman si conferma un maestro assoluto dell’animazione. È nel senso che riesce ad attribuire ad essa, nella conformazione visiva che assumono simbologie e metafore che l’occhio riesce immediatamente a cogliere, che il regista dimostra che la costruzione di mondi è quanto mai necessaria per fare cinema politico e che i nostri amici immaginari possono raccontare di noi e del futuro più di quanto pensiamo.

MCU e DCEU: la classifica dei 10 film più attesi del 2023

MCU e DCEU: la classifica dei 10 film più attesi del 2023

Ci sono in tutto 10 film del MCU e del DCEU in arrivo nel 2023, ora che molte date di uscita sono state posticipate o ufficialmente confermate dai rispettivi franchise. Dalle epopee che abbracciano il multiverso ai debutti e ai sequel più attesi, sono molti i film che ci aspettano e che, grazie a ComicBookMovie, abbiamo classificato, da quelli su cui abbiamo le maggiori perplessità a quelli che non vediamo assolutamente l’ora di gustarci sul grande schermo.

The Flash (23 giugno)

The-Flash-dcUn tempo The Flash sarebbe stato probabilmente al primo posto. Dopotutto, abbiamo aspettato una vita per vedere il velocista scarlatto prendersi la scena in un film tutto suo e il fatto che sarà affiancato dal Batman di Michael Keaton e dalla debuttante Supergirl (Sasha Calle) è innegabilmente entusiasmante.

Purtroppo, c’è un solo – ma sostanzioso – problema: Ezra Miller. Le controversie e le polemiche suscitate dai suoi comportamenti continuano a dare scalpore e, di conseguenza, è impossibile aspettare con ansia di vederlo nei panni di Barry Allen.

Blue Beetle (18 agosto)

Blue BeetleAnche se sarà divertente vedere la performance di Xolo Maridueña nei panni di Jaime Reyes, non possiamo fare a meno di pensare che Blue Beetle – che originariamente doveva debuttare su HBO Max – sarà un film DC molto mediocre. Sempre che la Warner Bros. Discovery lo distribuisca davvero. Con un costume che non sarebbe fuori posto in The Flash o Titans e un cast privo di grandi star, questo film o si rivelerà assolutamente dimenticabile, o ci sorprenderà tutti. Vorremmo optare chiaramente per la seconda opzione, perché il viaggio di Blue Beetle verso il grande schermo è stato lungo. Inoltre, sarebbe un peccato se un altro eroe venisse messo da parte, come è successo a Leslie Grace in Batgirl. In poche parole, devono essere rivelati ulteriori dettagli prima di poter entusiasmarci davvero per questo progetto.

Kraven the Hunter (6 ottobre)

Kraven the Hunter film 2023Non si può negare che Kraven the Hunter vanti un cast impressionante con nomi come Aaron Taylor-Johnson e Russell Crowe, ma quando mai un grande cast ha aiutato i film dell’Universo Marvel della Sony? La Sony Pictures ha dimostrato più volte di non potersi fidare di questi personaggi; Venom: La furia di Carnage è stato un miglioramento rispetto al suo predecessore, ma Morbius è stato un enorme passo indietro e uno dei peggiori film di supereroi di tutti i tempi.

Kraven non è un personaggio che ha bisogno di una lunga storia di origini e funziona meglio come nemico di Spider-Man, piuttosto che da solista. Ci saranno sicuramente grandi sequenze d’azione e debutti di personaggi graditi, ma non abbiamo alcuna fiducia nel fatto che questo film sia valido.

Shazam! La furia degli dei (17 marzo)

Shazam! Fury of the GodsShazam! è stato un film divertente nel 2019, ma anche abbastanza dimenticabile. Vedere la famiglia Shazam sul grande schermo è stato fantastico, anche se il suo approccio comico al materiale ha reso questa avventura supereroistica difficile da prendere sul serio.

Stranamente, il sequel sorvola sulla famosa scena a metà dei titoli di coda con il Dr. Sivana e Mister Mind per concentrarsi invece sulle figlie di Atlas. Questo fa sì che Shazam! Furia degli Dei sembri un progetto meno ambizioso e, se vogliamo essere onesti, poco rilevante nel grande schema del DCEU. Tuttavia, abbiamo fiducia nel regista David F. Sandberg e crediamo che abbia la possibilità di rubare la scena con un bel progetto l’anno prossimo. Certo, saremmo più felici di vedere questo personaggio condividere lo schermo con Superman e Black Adam, ma è chiaro che il sequel di Shazam sarà un’epica avventura fantasy.

Aquaman e il Regno Perduto (25 dicembre)

Aquaman e il Regno PerdutoAquaman è stato un grande successo nel 2018 e non abbiamo motivo di credere che Aquaman e il Regno Perduto non sarà altrettanto piacevole. In realtà, non sappiamo ancora abbastanza sul film e tutti questi ritardi – per non parlare delle polemiche su Amber Heard – hanno smorzato un po’ il nostro entusiasmo.

James Wan è comunque più che in grado di offrire una prossima avventura soddisfacente per Arthur Curry, e speriamo che il sequel superi le aspettative. Jason Momoa è fantastico in questo ruolo e Aquaman è sicuramente un personaggio che dovrebbe far parte del futuro del DCEU.

The Marvels (28 luglio)

The MarvelsSebbene alcuni fan abbiano fatto dell’odio verso Brie Larson un vero e proprio hobby, non vediamo l’ora di vedere la vincitrice dell’Oscar vestire nuovamente i panni di Captain Marvel. Naturalmente, sarà affiancata da alcune delle sue colleghe eroine in The Marvels, come la Ms. Marvel di Iman Vellani e la Monica Rambeau/Spectrum di Teyonah Parris.

Sembra che questo team-up risolverà molte questioni lasciate in sospeso da Captain Marvel del 2019, tra cui cosa ne è stato di Hala dopo che Carol si è liberata dal controllo dell’Intelligenza Suprema Kree. Oltre a vedere Captain Marvel in azione, sarà un piacere ritrovare Kamala Khan e Monica e vedere come proseguiranno le loro rispettive storie. Speriamo solo che il sequel si concluda con il ritorno di Carol in patria, in modo da poterla vedere diventare uno degli eroi più potenti della Terra.

Ant-Man and The Wasp: Quantumania (17 febbraio)

Ant-Man and the Wasp: QuantumaniaI film di Ant-Man sono stati divertenti, anche se non del tutto memorabili. Anche se non c’è niente di male nelle storie meno ambiziose del MCU, si è sempre pensato che avrebbero potuto fare qualcosa in più, in particolare dopo che Ant-Man and The Wasp ha sostanzialmente sorvolato sul periodo trascorso da Janet Van Dyne nel Regno Quantico.

Tutto questo sembra destinato a cambiare con Ant-Man and The Wasp: Quantumania, un film che metterà questi eroi contro Kang il Conquistatore. La sua sola apparizione rende il prossimo capitolo del mito del MCU cruciale ed emozionante. Se a ciò si aggiunge il debutto di M.O.D.O.K. nel MCU, la trasformazione di Cassie Lang in supereroe e quelli che siamo certi saranno i grandi sviluppi prima di Avengers: The Kang Dynasty, facciamo il tifo affinché il regista Peyton Reed riesca a centrare l’obiettivo con questo terzo capitolo.

Guardiani della Galassia vol. 3 (5 Maggio)

Guardiani della Galassia Vol. 3 James GunnIl franchise di Guardiani della Galassia è stato messo da parte per un certo periodo dopo che la Disney ha licenziato James Gunn, ma con il regista tornato finalmente in carreggiata, il Vol. 3 è finalmente all’orizzonte. Con Adam Warlock, l’Alto Evoluzionario e Cosmo tra i personaggi che giocheranno ruoli chiave, questo trequel ci riserverà sicuramente qualcosa di speciale.

Gunn ha suggerito in diverse occasioni che questo film chiuderà il ciclo dell’attuale squadra dei Guardiani, quindi si tratta di una storia che avrà una grande importanza per il futuro del MCU. Se da un lato è possibile dire addio ad alcuni volti noti, dall’altro scommettiamo che alcuni nuovi volti saranno fondamentali per il futuro, in particolare quando ci addentreremo nella Saga del Multiverso. Lo speciale natalizio di Guardiani della Galassia dovrebbe stuzzicare il nostro appetito, ma per il film dovremo attendere fino a Maggio.

Blade (3 novembre)

Blade MarvelSiamo certi che alcuni di voi si staranno chiedendo cosa abbia fatto Blade per guadagnarsi questa seconda posizione, soprattutto dato che le informazioni che abbiamo al momento sul film sono davvero scarse. È una domanda valida, ma con Mahershala Ali che porterà in vita il Daywalker, è impossibile non essere entusiasti del tanto atteso reboot.

Sarà chiaramente qualcosa di diverso per il MCU, e l’introduzione dei vampiri promette di inaugurare una nuova era di narrazione che si affaccia sul versante horror dell’Universo Marvel. Speriamo nel ritorno di Black Knight e che un eroe soprannaturale come Blade inizi a svolgere un ruolo cruciale in questo mondo condiviso. I Marvel Studios hanno ammesso di essere stati un po’ inconcludenti durante la Fase 4, ma devono sapere che fare bene questo film è vitale, non solo per il futuro di Blade, ma anche per portare avanti un certo stile di narrazione nel MCU.

Spider-Man: Across The Spider-Verse (9 giugno)

Spider-Man: Across the Spider-Verse 2Spider-Man: Into the Spider-Verse rimane l’unico film Marvel ad aver vinto un Oscar e, sebbene questo sequel non debba necessariamente ottenere gli stessi riconoscimenti del suo predecessore, saremmo scioccati se non lo facesse! La cosa più importante, però, è che Spider-Man: Across the Spider-Verse continui a raccontare la storia di Miles Morales in modo autentico ed emozionante.

Rendere la Macchia il villain della storia è già di per se una scelta audace, e con tutti i personaggi, da Cyborg Spider-Woman a Spider-Man 2099 e Scarlet Spider, che parteciperanno a questo seguito, dovrebbe essere un vero spasso per i fan di Spidey. Chi ha visto i first look di Spider-Man: Across the Spider-Verse ha suggerito che l’animazione è rivoluzionaria e strabiliante come quella del film del 2018: questo è uno dei pochi film Marvel con cui non ci aspettiamo che la Sony faccia cilecca.

Hot Take: The Depp/Heard Trial, il trailer del film sul processo tra Johnny Depp e Amber Heard

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Il controverso caso di diffamazione tra Johnny Depp e Amber Heard sarà oggetto di un nuovo film dal titolo “Hot Take: The Depp/Heard Trial“, che debutterà esclusivamente sul servizio di streaming gratuito Tubi. Il film è interpretato da Mark Hapka (“Parallels”, “Days of Our Lives”) nei panni di Depp e Megan Davis (“Alone in the Dark”) nei panni di Heard. La premiere è fissata per venerdì 30 settembre su Tubi, il servizio streaming della Fox. Melissa Marty (“Station 19”) si unirà a Hapka e Davis nel ruolo dell’avvocato di Depp Camille Vasquez e Mary Carrig (“Law & Order True Crime”) interpreterà l’avvocato di Heard, Elaine Bredehoft.

Hot Take: The Depp/Heard Trial segue la tumultuosa relazione – dentro e fuori il tribunale – di Depp e Heard, drammatizzando il processo per diffamazione di due mesi conclusosi il 1 giugno, con la giuria che ha ritenuto che Heard avesse diffamato Depp alludendo alle accuse di violenza domestica contro di lui in un editoriale di dicembre 2018. La giuria ha anche ritenuto Johnny Depp responsabile per una dichiarazione diffamatoria fatta su Heard dal suo avvocato.

Hot Take: The Depp/Heard Trial è prodotto da MarVista Entertainment di Fox Entertainment. Il film è scritto da Guy Nicolucci (“The Daily Show”) e diretto da Sara Lohman (“Secrets in the Woods”). La produzione del film è stata accelerata da Tubi e MarVista “per catturare una versione tempestiva di una storia che è diventata parte dello zeitgeist culturale, dipingendo un quadro unico di ciò che milioni di persone hanno visto recitare nei titoli dei giornali durante l’estate”, ha affermato in una notaAdam Lewinson, Il chief content officer di Tubi.

“‘Hot Take: The Depp/Heard Trial’ è uno dei tanti film originali attuali e culturalmente rilevanti derivati ​​dalla nostra partnership in espansione e dalla lista di film prodotti in collaborazione con Tubi”, ha affermato Hannah Pillemer, EVP Creative of Affairs per MarVista. “Connettere gli spettatori alle storie con questo tipo di valuta sociale e attualità rende guardarle un must per ogni fan della cultura pop o del dramma delle celebrità”. Il film è prodotto da Brittany Clemons, Angie Day, Marianne C. Wunch, Hannah Pillemer e Fernando Szew. Autumn Federici e Kristifor Cvijetic sono i produttori sotto la bandiera della nona casa.

Hocus Pocus 2: il cast presenta il nuovo film Disney+

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Hocus Pocus 2: il cast presenta il nuovo film Disney+

Arriverà il 30 settembre su Disney+ Hocus Pocus 2, l’attesissimo sequel del film del 1993 che vede tornare le sorelle Sanderson. Bette Midler (Winifred ‘Winnie’), Kathy Najimy (Mary) e Sarah Jessica Parker (Sarah) vengono di nuovo evocate a Salem la notte di Halloween e non vedono l’ora di nutrirsi della loro dose di anime di ragazzini!

A parlare del loro ritorno, sono intervenute proprio le protagoniste Bette Midler e Kathy Najimy, in occasione della conferenza stampa mondiale del film. Secondo Midler era davvero solo questione di tempo, perché nel ’93 Hocus Pocus aveva riscosso un successo enorme, e lei non aspettava altro: “Dopo che abbiamo capito che il film era un vero e proprio fenomeno, ho cominciato a chiedere alle persone se non fosse il caso di fare un sequel, ne ho parlato tanto con il mio agente, ma anche con altre persone, e finalmente, dopo appena 15 anni, eccoci!”

Ma come mai il primo film ha avuto questo enorme successo? Secondo Kathy Najimy si tratta di una dimensione famigliare che possiede: “Credo che ci fosse qualcosa in questo film, una qualità simile a quella de Il Mago di Oz, una cosa che si tramanda in generazioni, tanto che poi diventa un affare di famiglia.” 

Hocus Pocus 2

A dirigere il film è stata chiamata Anne Fletcher, che ha ormai una lunga carriera nel cinema e che, grazie alla sua esperienza di coreografa, non poteva non inserire nel film dei numeri di canto e danza, dopotutto le tre protagoniste erano estremamente propense! “C’era la storia da onorare – ha esordito Fletcher – quella del primo film, e volevo essere sicura anche di onorare i personaggi, dato che il pubblico era così affezionato a queste tre streghe. Per quello che riguarda il numero di canto e ballo, in partenza non credevo di poter competere con la canzone originale, quindi non ci ho neanche provato, abbiamo la possibilità di scegliere tra tanti testi divertenti, è stato molto bello. E poi chi non vuole vedere Bette Midler cantare!”

Nel film, le tre Sanderson se la devono vedere con tre ragazzine molto in gamba, interpretate da Whitney Peak, Belissa Escobedo e Lilia Buckingham, mentre torna nel cast Doug Jones, che si presta di nuovo a interpretare Billy Butcherson, questo zombie insolito “famoso prima ancora che gli zombie divenissero di moda”, goffo e divertente, intimamente buono.

Ma perché ancora oggi le sorelle Sanderson che vedremo in Hocus Pocus 2 sono dei personaggi attuali?

“Credo che abbiamo molti aspetti che risuonano con la società di oggi – ha dichiarato Midler – Contano sempre le une sulle altre, ci siamo tanto rifatte a questo aspetto. Credo che in questo mondo in cui le cose sono cambiate in fretta, ma per alcuni aspetti non ancora abbastanza, loro sono tre personaggi che parlano molto alle donne. Sono simpatiche, e non sempre è concesso alle donne di essere divertenti o simpatiche, sono leali anche se hanno un rapporto litigioso, hanno un legame fortissimo, e questo non può che far bene.”

Hocus Pocus 2 arriva su Disney+ a partire dal 30 settembre.

MCU: 8 grandi diverbi tra registi, pubblico e creativi

MCU: 8 grandi diverbi tra registi, pubblico e creativi

Il Marvel Cinematic Universe è stato lanciato nel 2008 con Iron ManDa quel momento, l’MCU si è espanso rapidamente, raggiungendo dimensioni enormi e spaziando dal cinema allo streaming. Tuttavia, non si arriva mai ad un successo simile senza controversie. L’MCU è stato scenario di diverse polemiche e non sono mancate le decisioni discutibili. Diamo un’occhiata alle problematiche più sostanziose che il franchise ha dovuto affrontare.

Il personaggio omosessuale di Avengers: Endgame

avengers endgame chris evansL’MCU è stato a lungo criticato per la sua scarsa rappresentazione del mondo LGBTQ+: anche quando i Marvel Studios hanno introdotto il loro primo personaggio apertamente gay, non l’hanno fatto nel migliore dei modi.

In Avengers: Endgame Joe Russo è apparso come un personaggio senza nome che frequenta un gruppo di supporto gestito da Steve Rogers. Il personaggio di Russo parla brevemente di un appuntamento con un altro uomo. Lo sketch, pensato per normalizzare l’esistenza di una persona gay nell’MCU, è risultato artificioso e forzato. I fan hanno criticato il personaggio: non avrebbe dovuto essere interpretato dal regista etero del film. Fortunatamente, Eternals e Thor: Love and Thunder hanno fatto un passo nella giusta direzione, ma c’è ancora molta strada da fare.

Black Widow e le battute sessisteavengers age of ultron black widow

Con questa conferenza stampa di Avengers: Age of UltronMCU ha fatto un passo sbagliato. Pensata per creare ilarità, la battuta di Bruce Banner su Black Widow è stata abbastanza squallida. Bruce l’ha definita una “troia” e Evans ha rincarato la dose dicendo che è “una puttana completa.”

Lo scherzo ha generato una pessima reazione online. I fan non hanno preso molto bene queste frasi sessiste. Fortunatamente sia Evans che Renner si sono scusati.

Tilda Swinton interpreta L’AnticoTilda Swinton l'antico

Sulla pagina, L’Antico è lo stereotipo della persona razzista: un anziano uomo asiatico con una lunga barba che dispensa perle di saggezza da un antico tempio, Per portarlo sul grande schermo, l’MCU ha dovuto necessariamente trasformare il personaggio.

Per mettere in scena una versione celtica dell‘Antico, l’MCU ha scelto Tilda Swinton, evitando così gli stereotipi offensivi e fornendo un ruolo chiave a una donna. Le accuse sono arrivate comunque, questa volta per la sostituzione di un personaggio asiatico con un’interprete occidentale.

La lingua di Lokithe avengers loki mcu

In The Avengers, Loki viene catturato dallo S.H.I.E.L.D. e ha uno scontro con Vedova Nera. Durante la loro conversazione, lui maschera un insulto sessista utilizzando la lingua asgardiana. Viste alcune affermazioni su Whedon per il suo atteggiamento con le attrici sul set, questo scivolone diventa ancora più grave.

La morte di CoulsonAvengers mcu

Uno dei momenti più controversi di The Avengers è la morte dell’Agente Coulson. Letteralmente pugnalato alle spalle da Loki, il famoso agente dello S.H.I.E.L.D. prima di morire mette chiarezza sulla pericolosità del cattivo. Da lì in poi, il personaggio è passato dalla vita alla morte diverse volte all’interno dell’MCU, generando il disappunto nel pubblico in entrambi i casi.

Ed Norton contro i Marvel Studiosmcu hulk

L’Incredibile Hulk è stato rilasciato poco dopo Iron Man, ma non ha ricevuto una risposta così positiva come il film che l’ha preceduto. Parte dell’insuccesso del film è dovuto alla difficile reputazione di Edward Norton, l’interprete di Louis Leterrier nell’Incredibile Hulk.

L’MCU ha lasciato molto spazio a Norton per l’interpretazione dello script. Nonostante ciò, l’attore si è infuriato quando ha visto che la sua parte non brillava nel film. Di conseguenza, non ha promosso il final cut. Fortunatamente ci ha pensato Mark Ruffalo a risolvere la situazione.

Niente più fumetti dei Fantastici Quattro e degli X-Men

x-men mcuNon si tratta di una decisione presa dai Marvel Studios, ma dal controverso amministratore delegato della Marvel Entertainment. Con la rapida crescita in popolarità dell’MCU, Isaac Perlmutter ha spinto la Marvel Comics a ridurre il numero di fumetti con i personaggi degli X-Men e dei Fantastici Quattro, così da danneggiare la 20th Century Fox.

Gli X-Men vengono quindi messi da parte e rimpiazzati dagli Inumani. Sfortunatamente, l’iniziativa è fallita miseramente sia sulla carta che in live-action. Questo flop è uno dei motivi per cui Feige ha cercato di rendere i Marvel Studios indipendenti dalla Marvel Entertainment, creando un enorme divario all’interno della compagnia. Al momento, la Disney ha posto Feige a capo di praticamente ogni aspetto MCU, lasciando Perlmutter come amministratore delegato, ma privandolo di ogni influenza reale su ciò che accade sullo schermo o sulla pagina.

Il regista di Ant-Manant-man mcu

Inizialmente, Edgar Wright firma per dirigere Ant-Man. La notizia riceve una reazione estremamente positiva, ma gli impegni di Wright per altri progetti fanno posticipare il film più e più volte. Nel momento in cui il regista è finalmente pronto per iniziare a lavorare, i Marvel Studios si trovano a dover riadattare la storia di Ant-Man per un’universo più complesso.

L’MCU tenta di apportare modifiche alla sceneggiatura di Wright e invia al regista le note. Wright non è felice di dirigere un film non scritto da lui e, alla fine, abbandona il progetto: solo una manciata delle sue idee prendono vita nel film del 2015 diretto da Peyton Reed.

LIONSGATE+: ecco il re-brand di StarzPlay

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LIONSGATE+: ecco il re-brand di StarzPlay

STARZ ha annunciato oggi che il suo servizio streaming internazionale premium, STARZPLAY, sarà rinominato LIONSGATE+ in 35 paesi, con un nuovo look e logo, a partire dal 29 settembre 2022.

Il nuovo marchio sarà lanciato negli Stati Uniti e nella maggior parte dei paesi dove è disponibile STARZ. La piattaforma STARZPLAY verrà rinominata LIONSGATE+ in tutti i paesi esclusi Stati Uniti e Canada, dove rimarrà STARZ. Anche i marchi STARZPLAY Arabia e LIONSGATE PLAY – disponibile nel sud e sud-est asiatico – rimarranno inalterati.

Abbiamo riconosciuto in anticipo il potenziale del mercato OTT mondiale e negli ultimi anni abbiamo costruito un incredibile servizio di streaming globale, che è diventato meta per il pubblico in cerca di una programmazione premium e audace“, ha affermato Jeffrey Hirsch, Presidente e CEO di STARZ . “Operare sotto LIONSGATE+ a livello internazionale porta un’identità distinta e differenziata in un mercato internazionale sempre più affollato e si basa sul valore del marchio Lionsgate che la nostra vasta ricerca ha dimostrato essere forte in tutto il mondo. Anche con la separazione tra STARZ e l’attività dello studio Lionsgate, il marchio Lionsgate continuerà a essere prezioso per il successo della nostra piattaforma internazionale“.

Il nostro impegno nel fornire storie audaci e accuratamente selezionate in cui ci spingiamo oltre i confini e sfidiamo le aspettative rimane lo stesso“, ha affermato Superna Kalle, Presidente, International Networks per STARZ. “Abbiamo costruito solide relazioni con i nostri spettatori e non vediamo l’ora di continuare a fornire loro una narrazione premium con marchio LIONSGATE+.

Gli abbonati LIONSGATE+ hanno accesso a una vasta libreria di contenuti esclusivi e premium che include serie originali in anteprima mondiale in contemporanea con gli Stati Uniti, come il thriller politico Gaslit, i drammi in costume della Royal Collection, inclusa la serie prossimamente in uscita Le relazioni pericolose, e tutte le serie ambientate nell’universo del franchise di successo Power. LIONSGATE+ ospita anche serie originali in lingua spagnola come la serie acclamata dalla critica Señorita 89, il thriller di fantascienza El Refugio e il poliziesco Express, e offre alcune delle serie televisive in prima visione più ricercate, tra cui The Great e Gangs of London, oltre a una vasta collezione di film di successo aggiunti alla piattaforma ogni mese.

STARZ si è affermato come uno dei primi canali lineari statunitensi ad entrare nel mercato globale dopo aver lanciato, nel 2018, il servizio SVOD, ora LIONSGATE+, offrendo al pubblico l’accesso a contenuti audaci e selezionati. Dal suo lancio iniziale, insieme alla joint venture STARZPLAY Arabia, STARZ si è espansa in 63 paesi tra Asia, Canada, Europa, America Latina, MENA, Sud e Sud-est asiatico. Con il rebranding in vigore, di seguito è riportata la ripartizione dei nomi del servizio nei 63 paesi in cui è presente la SVOD. Separatamente, oggi Lionsgate ha presentato un rapporto aggiornato con modulo 8-K alla Securities and Exchange Commission, aggiornando gli azionisti sul completamento della separazione delle attività di STARZ da quelle di Lionsgate studio.

PAESI DOVE È DISPONIBILE COME LIONSGATE+
Europa: Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Finlandia, Germania, Islanda, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito

America Latina: Argentina, Belize, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Venezuela

Asia: Australia e Giappone

PAESI DOVE È DISPONIBILE CON ALTRO MARCHIO
Asia: Sud e Sud-est asiatico (Lionsgate Play)

Nord America: Stati Uniti e Canada (STARZ)

MENA: Tutti i territori (STARZPLAY Arabia*)
*Joint venture tra Lionsgate e partner locali

Il Paese dei Jeans d’agosto: finite le riprese del film

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Il Paese dei Jeans d’agosto: finite le riprese del film

Il sono concluse oggi le riprese del film “Il Paese dei Jeans d’agosto”, opera prima di Simona Bosco Ruggeri.  Il lungometraggio, girato interamente in Campania – precisamente nel Vallo di Diano e a Montesano  – è prodotto da Akita Film con Maremosso, Adler Entertainment e Minerva Pictures.

L’opera indaga la quotidianità di una piccola provincia italiana dove ha luogo la super “postata”, quanto chiacchierata, storia tra il sedicente influencer @IlCarlito e @LaRossetti, in perenne attesa di un cambiamento che svolti in positivo la vita. Carlo e Luisa sono disposti a tutto pur di perseguire i propri obiettivi, e non avranno scrupoli nell’utilizzare a proprio vantaggio la realtà fittizia dei social per raggiungerli.

Lina Siciliano (Luisa Rossetti), dopo i premi e i riconoscimenti ottenuti con il ruolo drammatico interpretato in “Una Femmina”, è la protagonista di questa commedia con un personaggio originale e divertente.  Pasquale Risiti (IlCarlito), conosciuto per le interpretazioni nelle serie di successo come “Gomorra”, “Un medico in famiglia”, “La Squadra”,  e nel film “Non tutto è perduto”, esordisce in questa occasione con un ruolo da protagonista. Il cast si completa con attori amati dal pubblico come Enzo Decaro (Guglielmo Rosetti), Rosalia Porcaro (Agata Maria Rosaria Landolfi), Nunzia Schiano (Pinuccia Callegari), Ninni Bruschetta (Faluccio Arato), Valerio Santoro (Don Martino), Ludovica Coscione (Elena Rosetti), Mimma Lovoi (La Venezuelana), Franca Abategiovanni (Tanina), Adriano Occulto (Marvin) e Manuela Morabito (Gloria).

Un pesce grosso nell’acquario è piccolo nell’oceano e l’Oceano ora è a portata di click – racconta con ironia la regista, Simona Bosco Ruggeri – Facebook, Instagram, TikTok, Twitter: arene in cui gareggiare all’ultimo selfie. Like, followers, trending, hashtags sono indici per misurare la propria vita e il proprio valore. E se sei l’ultimo in classifica, è crisi. E’questo il punto di vista della storia che racconteremo”.

“Crediamo molto in questo progetto- spiegano i produttori Luca Lucini e Paolo Zaninello – siamo sicuri che ha gli ingredienti giusti per regalare un gran bel film ad un pubblico trasversale. La sceneggiatura ha il pregio di utilizzare un linguaggio naturale, spontaneo e contemporaneo. Un film coinvolgente, capace di parlare il linguaggio di generazioni lontane fra loro e raccontare così una storia vicina a tutti noi, al nostro mondo che cambia”.

La trama

Nel cortocircuito fra i Social e la socialità di una piccola provincia un tempo isolata, adesso fortemente “connessa”, ha luogo la tanto postata quanto chiacchierata storia tra @IlCarlito e @LaRosetti. Il ventiseienne Carlo, un tempo V.I.P., è ora un sedicente Influencer alla perenne ricerca di soldi da trasformare in likes. La ventottenne Luisa, un tempo promessa laureanda, è ora alla mercé del Paese in perenne attesa che qualcosa le capiti. A Luisa capita Carlo, a @IlCarlito, @LaRosetti: Lui piace ma non ha soldi, Lei ha soldi ma non piace. Insieme puntano a tutto.

Omicidio nel West End da domani al cinema!

Omicidio nel West End da domani al cinema!

Omicidio nel West Enddiretto da Tom George con Sam Rockwell e Saoirse Ronan uscirà al cinema da domani, giovedì 29 settembre, distribuito da The Walt Disney Company Italia. Nel West End di Londra degli anni Cinquanta, i piani per una versione cinematografica di un’opera teatrale di successo subiscono un brusco arresto dopo l’omicidio del regista hollywoodiano che avrebbe dovuto dirigere il film. Quando l’ispettore Stoppard (Sam Rockwell) e la zelante recluta, l’agente Stalker (Saoirse Ronan), prendono in mano il caso, i due si trovano coinvolti in un enigmatico giallo all’interno del sordido eaffascinante mondo dietro le quinte del teatro, indagando sul misterioso omicidio a loro rischio e pericolo. Searchlight Pictures presenta Omicidio nel West End, esordio alla regia di un lungometraggio del regista premiato con il BAFTA Tom George (This Country), sceneggiato da Mark Chappell (Appunti di un giovane medico, Flaked).

Omicidio nel West End è interpretato da uno stellare cast corale che comprende il vincitore dell’Academy Award e del BAFTA Sam Rockwell (Jojo Rabbit, Tre manifesti a Ebbing, Missouri), la candidata all’Academy Award e al BAFTA Saoirse Ronan (The French Dispatch, Piccole donne), il vincitore dell’Academy Award e candidato al BAFTA Adrien Brody (Il pianista, The French Dispatch), la vincitrice del BAFTA Ruth Wilson (His Dark Materials – Queste oscure materie, The Affair – Unarelazione pericolosa), il vincitore del BAFTA Reece Shearsmith (High-Rise – La rivolta, Inside No. 9), il candidato al BAFTA Harris Dickinson (The King’s Man – Le origini), il vincitore del BAFTA Charlie Cooper (This Country,Avenue 5), la vincitrice del BAFTA Shirley Henderson (Stanlio & Ollio, Southcliffe), Lucian Msamati (Kiri), Pippa Bennett-Warner (Gangs of London, Harlots), Pearl Chanda (War of the Worlds, I May Destroy You – Trauma e rinascita), Paul Chahidi (This Country,Twelfth Night), la vincitrice del BAFTA Sian Clifford (Good Grief, Fleabag), Jacob Fortune-Lloyd (La regina degli scacchi), Ania Marson (The Witcher), Tim Key (The Witchfinder) e il candidato al BAFTA David Oyelowo (Selma – La strada per la libertà, The Butler – Unmaggiordomo alla Casa Bianca).

Omicidio nel West End è prodotto da Damian Jones (The Iron Lady, The Lady in The Van, Absolutely Fabulous – Il film) e Gina Carter (Yardie,Bright Young Things). La squadra creativa comprende il direttore della fotografia Jamie D. Ramsay (Secret Love), i montatori Gary Dollner e Peter Lambert (Unbambino chiamato Natale,Mamma Mia! Ci risiamo), la scenografa Amanda McArthur (Laleggendaria Dolly Wilde), la costumista Odile Dicks-Mireaux (Ultima notte a Soho) e la designer delle acconciature e del make-up Nadia Stacey (Crudelia, La favorita).

Hugh Jackman e Ryan Raynolds rispondono alle domande sul ritorno di Wolverine in Deadpool 3

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In seguito all’annuncio fatto da Ryan Reynolds nella notte sull’arrivo di Deadpool 3 nel MCU la rete si è scatenata letteralmente sul dettaglio non troppi piccolo che nel film apparirà anche Hugh Jackman come Wolverine! Ebbene dopo la reazione del regista di Logan, ora un nuovo video fa capolinea su instagram, questa volta sul profilo di Hugh Jackman.

Nel video vediamo anche Ryan Reynolds e i due ironicamente fanno presente che i fan hanno delle domande in merito. Senza troppi giri di parole ecco il video in questione, e la cosa sta assumendo dei contorni davvero esilaranti.

 

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Deadpool 3, quello che sappiamo

Shawn Levy dirigerà Deadpool 3. Rhett Reese e Paul Wernick, che hanno già firmato i primi due film sul Mercenario Chiacchierone, scriveranno anche Deadpool 3, basandosi sui fumetti creati da Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy Molyneux.

Oltre a Ryan Reynolds non ci sono nomi confermati nel cast del film. In Deadpool 2 c’erano Josh Brolin nel ruolo di Cable e Zazie Beetz in quello di Domino, mentre il primo film vedeva la presenza di Morena Baccarin come Vanessa e T.J. Miller come Weasel. Paul Wernick e Rhett Reese hanno dichiarato sul film: “È una meravigliosa opportunità per i pesci fuor d’acqua. Deadpool è un pazzo al centro di un film. Far cadere un pazzo in un mondo molto sano di mente, è oro puro. Sarà davvero divertente.” Deadpool 3 uscirà il 6 settembre 2024.

realme GT NEO 3T Dragon Ball Z Edition ad un prezzo speciale per l’uscita del nuovo film dedicato al Super Saiyan

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realme, il brand di smartphone in più rapida crescita nel 2021 e Top 4 in Europa, annuncia un’offerta imperdibile su realme GT NEO 3T Dragon Ball Z Edition, in occasione della distribuzione nei cinema italiani del nuovo Dragon Ball Super: Super Hero, film animato prodotto da Toei Animation Co. con Crunchyroll e diretto da Tetsuro Kodama con la supervisione del creatore di Dragon Ball Akira Toriyama. A partire da giovedì 29 settembre, data di uscita del film, lo smartphone in edizione speciale sarà in vendita al prezzo promozionale di 449,99€ anziché 499,99€ e si prepara ad essere preso letteralmente d’assalto da tutti gli appassionati dell’iconico personaggio giapponese e dai collezionisti.

Lo smartphone è brandizzato nella scocca esterna e nel packaging con elementi riconoscibili del famoso anime ed è anche fornito di sfondi personalizzati, una riprogettazione dei classici personaggi di Dragon Ball Z, icone personalizzate e uno spirito combattivo al centro di ogni dispositivo: nessun dettaglio è stato trascurato.

realme GT NEO 3T Dragon Ball Z Edition (1)Design accattivante e innovazione tecnologica

realme GT NEO 3T Dragon Ball Z Edition è lo smartphone con la ricarica più veloce del segmento, dotato di SuperDart Charge da 80W e una massiccia batteria da 5000 mAh che consente di ricaricare il device del 50% di carica in 12 minuti.

Il processore Snapdragon 870 5G consente al dispositivo di adattarsi a tutti i tipi di utilizzo, lavoro, studio, intrattenimento e, soprattutto, giochi ad alta risoluzione. realme GT NEO 3T è dotato di un display AMOLED E4 da 6,62 pollici con una frequenza di aggiornamento a 120Hz e una risoluzione Full HD+. Inoltre, realme GT NEO 3T ha una luminosità di picco di 1300nit e gli utenti possono utilizzare il device anche sotto la luce diretta del sole.

Lo smartphone sfoggia una tripla fotocamera con AI di cui una principale da 64 MP, un obiettivo ultra-wide da 119° e un obiettivo macro da 4 cm. Lo smartphone è inoltre dotato di Street Photography Mode, una delle recenti innovazioni realme in termini di fotocamera.

Parte della famiglia realme GT NEO 3 Series, realme GT NEO 3T Dragon Ball Z Edition conferma la continua innovazione dell’azienda nel settore del design di tendenza e nella collaborazione creativa, senza dimenticare l’aspetto legato all’innovazione e la tecnologia di ultima generazione a disposizione di tutti consumatori.

realme GT NEO 3T Dragon Ball Z Edition sarà disponibile al prezzo promozionale di 449,99€ anziché 499,99€ dal 29 settembre al 6 ottobre su eBay e Mediaworld

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