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Sorry We Missed You: tutto quello che c’è da sapere sul film

Sorry We Missed You: tutto quello che c’è da sapere sul film

Il celebre regista britannico Ken Loach ha dedicato tutta la sua attività cinematografica alla descrizione delle condizioni di vita dei ceti meno abbienti, schierandosi sempre dalla parte dei lavori e della difesa dei loro diritti. Vincitore in due occasioni della Palma d’oro a Cannes (di cui l’ultima arrivata nel 2016 grazie a Io, Daniel Blake, altro titolo particolarmente politico), Loach ha presentato nel 2019, proprio al prestigioso festival francese, il suo ultimo film: Sorry We Missed You (qui la recensione). È questo uno struggente racconto votato al proporre un ritratto realistico della difficile attività dei corrieri freelance e sull’impatto che tale lavoro ha sulle famiglie di queste persone.

Loach e lo sceneggiatore Paul Laverty hanno raccontato di essersi interessati a questo argomento durante le riprese di Io, Daniel Blake. Interessatisi alla gig economy, hanno deciso di andare alla scoperta del complesso mondo dei corrieri, esplorando la realtà del loro lavoro e le conseguenze che questo ha in modi più o meno evidenti su tutta la loro vita. Disgustato dal modo in cui le multinazionali si arricchiscono sulle spalle dei loro dipendenti, Loach ha così deciso di dar vita ad un nuovo film di denuncia, asciutto e realistico a tal punto da instillare nello spettatore un senso di colpa non indifferente, che spinge a rivalutare la propria attività di consumatore.

Per gli appassionati del regista Sorry We Missed You è dunque un nuovo imperdibile tassello nella sua poetica degli ultimi, ma si tratta in generale di un film che tutti dovrebbero vedere per comprendere aspetti nascosti di realtà ormai fin troppo radicate. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Sorry We Missed You: la trama del film

Protagonista del film è Ricky Turner, cittadino di Newcastle, Inghilterra, felicemente sposato con Abbie. I due hanno due figli, il sedicenne sebastian e l’undicenne Liza. Tutti insieme vivono in una modesta ma accogliente casa, facendo affidamento l’uno sull’altro. La crisi economica mondiale verificatasi a partire dal 2007 porta però Ricky a perdere il lavoro. Di conseguenza, egli deve abbandonare il sogno di acquistare una casa propria e, possibilmente, più spaziosa. Per rilanciarsi nel mondo del lavoro e potersi assicurare uno stipendio con cui sostenere la sua famiglia, Ricky si vede dunque costretto a prendere una difficile scelta.

Venduta l’auto di sua moglie, egli acquista un furgone con cui poter avviare un’attività di corriere freelance per conto di una grossa ditta di consegne. Si tratta di un impiego particolarmente richiesto, che porta però Ricky a dovervisi dedicare intensamente, finendo con il trascurare sempre più la sua famiglia. I ritmi frenetici a cui è soggetto tanto lui quanto anche Abbie, assistente domiciliare per anziani e malati, inizia ben presto a minare i rapporti famigliari. Il pesante clima di tensione si ripercuote naturalmente anche sui figli, generando un malessere dal quale però non sembra esserci via di uscita. Fermarsi dal fare le consegne, significa per Ricky perdere il lavoro e tutto ciò che ne consegue.

Sorry We Missed You cast

Sorry We Missed You: il cast del film e la storia vera

Come alcuni altri film di Ken Loach, anche il cast di Sorry We Missed You è composto da attori non professioni o comunque poco conosciuti. L’assenza di personalità riconoscibili rende infatti più facile per il pubblico credere che i personaggi siano persone comuni con problemi reali nei quali ci si può identificare. Ad interpretare Ricky Turner, il capofamiglia protagonista del film, vi è dunque un attore di nome Kris Hitchen. Per dar vita al suo personaggio, egli si è ispirato al sé stesso di quando lavorava come idraulico prima di riuscire ad affermarsi nel mondo della recitazione. L’attrice Debbie Honeywood interpreta la moglie Abbie, mentre Rhys Stone e Katie Proctor hanno i ruoli di Sebastian e Liza.

La storia del film, come raccontato dallo stesso Loach, prende in parte ispirazione dalle esperienze di Don Lane. Questi era un corriere per DPD, morto nel gennaio 2018 dopo aver lavorato da malatto durante il periodo delle consegne di Natale. Egli aveva saltato diversi appuntamenti in ospedale per curare il suo diabete di tipo 1 perché gli erano state addebitate 150 sterline da DPD in seguito all’aver saltato le consegne per partecipare a un appuntamento. Temendo ulteriori addebiti, Lane ha dunque dovuto preferire il lavoro alla salute, rimettendoci la vita. La vicenda colpì molto Loach, che ebbe anche modo di incontrare diversi altri corrieri per farsi raccontare la loro esperienza e poterne dare un ritratto realistico nel film.

Sorry We Missed You: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Sorry We Missed You grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 18 marzo alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

Fonte: IMDb

Katherine Waterston: 10 cose che non sai sull’attrice

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Katherine Waterston: 10 cose che non sai sull’attrice

Katherine Waterston è una di quelle attrici versatili e brillanti, talmente brava da rendere migliore ogni ruolo che interpreta. Sebbene abbia iniziato l’attività non da giovanissima, l’attrice ha subito recuperato fama e stima, grazie alla sua capacità di scegliere i ruoli migliori e in grado di farsi valere senza fare accomodarsi al cognome famoso che porta.

Ecco dieci cose da sapere su Katherine Waterston.

Katherine Waterston: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film. L’attrice ha debuttato al cinema nel 2007 in Michael Clayton. Ha poi partecipato a Motel Woodstock (2009), Enter Nowhere (2011), Robot & Frank (2012), Being Flynn (2012), The Letter (2012) e Almost in love (2012). In seguito, ha recitato in Night Moves (2013), La scomparsa di Eleanor Rigby – Lei (2013) e Manhattan Romance (2013). Ha ottenuto grande popolarità grazie a Vizio di forma (2014), per poi recitare in Steve Jobs (2015) e Queen of Earth (2015). Tra i suoi ultimi lavori, vi sono Animali fantastici e dove trovarli (2016), Alien: Covenant (2017), La truffa dei Logan (2017), Edison – L’uomo che illuminò il mondo (2017), Mid90s (2018), Animali fantastici – I crimini di Grindelwald (2018), Il mondo che verrà (2020) e Animali fantastici – I segreti di Silente (2022).

2. Ha lavorato per il piccolo schermo ed è anche doppiatrice e produttrice. Nel corso della sua carriera, l’attrice non si è dedicata solo al grande schermo, ma ha preso parte anche a produzioni seriali. Infatti, ha recitato nelle serie Boardwalk Empire (2012-2013), The Third Day (2020) e in un episodio di Perry Mason (2022). Inoltre, in quanto doppiatrice ha prestato la propria voce per il videogioco Lego Dimensions (2015), mentre come produttrice ha partecipato alla realizzazione del film And It Was Good (2015).

katherine waterston

Katherine Waterston: chi è il suo fidanzato

3. Ha avuto un lungo fidanzamento. L’attrice è stata fidanzata a lungo, per circa sei anni, con il drammaturgo e regista americano Adam Rapp. Tuttavia, non ci sono notizie precise riguardo la loro rottura o altre frequentazioni, anche perché l’attrice ha sempre mantenuto la sua vita privata come tale. Durante la premiere londinese di Animali fantastici – I crimini di Grindelwald, l’attrice ha rivelato al mondo di essere in dolce attesa. Il figlio è poi nato nel 2019, ma non è noto chi sia il padre.

Katherine Waterston è su Instagram

4. Ha un profilo sul celebre social. L’attrice ha aperto da alcuni anni un proprio account Instagram che è seguito da circa 72,7 mila persona di persone. La Waterston non è in realtà molto attiva sul social ma la sua bacheca, con attualmente 54 post, raccoglie post relativi a momenti di svago, cause benefiche da lei sostenute e, naturalmente, alle sue attività lavorative, che siano per set cinematografici o per altro. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità dentro e fuori dal set.

Katherine Waterston in Alien

5. Si è ispirata alla capigliatura di un suo collega. Nel periodo in cui era impegnata sul set di Animali fantastici e dove trovarli, l’attrice ha avuto la possibilità di sostenere una video audizione per il ruolo da protagonista in Alien: Covenant. In preparazione per questa, l’attrice ha pensato che la parrucca indossata dal collega Ezra Miller, interprete di Credence nella saga fantasy, sarebbe stata molto cool se indossata da lei nel video. Ciò ha contribuito, infatti, ha farle ottenere il ruolo in Alien.

6. Non è stata la prima scelta. Prima che le venisse assegnato il ruolo di Daniels, l’attrice ha dovuto “scontrarsi” con una belle concorrenza, tra cui spicca il nome di Rebecca Ferguson. Tuttavia, quest’ultima ha poi declinato l’offerta per poter partecipare alle riprese di Life e la Waterston ha convinto tutti sull’assegnare a lei la parte. Grazie a quel ruolo ha poi ottenuto ancor più popolarità nel mondo di Hollywood e presso il grande pubblico.

katherine waterston

Katherine Waterston in Animali fantastici

7. Non è stata l’unica ad essere considerata per il ruolo di Tina. Tra i ruoli per cui l’attrice è maggiormente celebre vi è quello di Porpentina Goldstein in  Animali fantastici e dove trovarli. Anche in questo caso, prima di poter ottenere la parte la Waterston si è dovuta “scontrare” con altre attrici particolarmente celebri. Per quel personaggio i produttori avevano infatti considerato anche Kate Upton ed Elizabeth Debicki. Alla fine fu però la Waterston ad ottenere il ruolo, rivelandosi l’interprete adatta per esso.

8. Non si è mai paragonata ad Hermione. In quanto protagonista femminile del film, in molti hanno paragonato Porpentina ad Hermione. L’attrice, tuttavia, ha dichiarato di non essersi mai sentita in competizione con Hermione e di ritenere il celebre personaggio interpretato da Emma Watson e il suo completamente differenti, tanto non essere mai stata preoccupata da questo tipo di confronto.

9. Reciterà anche nel terzo capitolo della saga. Nonostante i ritardi che hanno portato il nuovo capitolo della saga, Animali fantastici – I segreti di Silente, ad uscire ben quattro anni dopo Animali fantastici – I crimini di Grindelwald, l’attrice ha confermato che tornerà a vestire il ruolo di Porpentina anche in questo capitolo. Non è ancora noto a cosa andrà incontro il suo personaggio in questo terzo film della saga, ma la Waterston ha promesso grandi cose.

Katherine Waterston: età e altezza

10. Katherine Waterston è nata il 3 marzo del 1980 a Westminster, Londra. La sua altezza complessiva corrisponde a 182 centimetri.

Fonti: IMDb, Collider

Giuliano Gemma: 10 cose che non sai sull’attore

Giuliano Gemma: 10 cose che non sai sull’attore

Iconico attore e stuntman italiano, Giuliano Gemma ha avuto una lunghissima carriera, composta da film per il cinema e prodotti per la televisione. Distintosi come uomo prestante ed energico, con un passato di trapezista circense, anche quando divenne attore affermato girò molte scene pericolose e acrobatiche di persona, senza ricorrere mai a una controfigura. Passando con naturalezza da pellicole commerciali ad altre più impegnate, egli si affermò presso il grande pubblico, che ancora oggi lo ricorda con grande affetto.

Ecco 10 cose che forse non sai di Giuliano Gemma.

Giuliano Gemma: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. La carriera cinematografica di Gemma ha inizio con piccoli ruoi in film come Venezia, la luna e tu (1958) e Ben-Hur (1959). Successivamente ottiene sempre più popolarità recitando in pellicole come Arrivano i titani (1962), Il giorno più corto (1963), Il Gattopardo (1963), Angelica (1964), Vivi o preferibilmente morti (1969), Anche gli angeli mangiano fagioli (1973), L’arciere di fuoco (1971), Delitto d’amore (1974), Il deserto dei tartari (1976), Il prefetto di ferro (1977), Corleone (1978), Un uomo in ginocchio (1979), Tenebre (1982) e Claretta (1984). Tra i suoi ultimi film per il cinema si annoverano Tex e il signore degli abissi (1985), Speriamo che sia femmina (1986), Qualcuno pagherà (1988), Un bel dì vedremo (1996), Un uomo perbene (1999), La donna del delitto (2000) e To Rome with Love (2012).

2. Ha lavorato molto anche in televisione. Verso gli ultimi anni della sua carriera l’attore si è dedicato prevalentemente alla televisione, recitando in serie come Caccia al ladro d’autore (1985), I promessi sposi (1990), Deserto di fuoco (1997), Angelo il custode (2011), Giovanni Paolo II (2005), Pompei (2007), Il capitano (2005-2007), Butta la luna (2009) e Capri 3 (2010). Ha poi recitato anche in film TV come Non aprite all’uomo nero (1990), Jewels (1990), Una storia italiana (1993) e L’uomo che piaceva alle donne – Bel Ami (2001).

3. Ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti. Nel corso della sua lunga carriera Gemma ha ricevuto diversi premi di grande prestigio. Nel 1977 ha ad esempio vinto un David di Donatello speciale per Il deserto dei tartari, mentre nel 1979 è stato riconosciuto con un Grolla d’oro per il suo ruolo in Un uomo in ginocchio e Corleone. Ha poi vinto due volte il Premio Vittorio De Sica, nel 1983 e nel 2008, e ha ricevuto sempre nel 2008 il Nastro d’argento e il Globo d’oro alla carriera.

Giuliano Gemma incidente

Giuliano Gemma: le relazioni e la figlia Vera

4. Si è sposato due volte. L’attore è stato sposato due volte, la prima con Natalia Roberti, dalla quale ha avuto le figlie Vera e Giuliana. La Roberti tuttavia scomparve prematuramente nel 1995, lasciando un vuoto nella vita dell’attore. Egli riuscì a colmarlo sposando in seconde nozze nel 1997 la giornalista Daniela “Baba” Richerme. I due non ebbero figli, ma vissero profondamente legati fino alla scomparsa di lui.

5. Sua figlia è un’attrice. La figlia Vera, nata nel 1970, ha seguito le orme paterne divenendo un’attrice cinematografica e televisiva. Cresciuta tra Roma e i set cinematografici del padre, da bambina ha avuto modo di recitare accanto a lui nel film Il grande attacco. Nel corso della sua carriera ha poi avuto modo di recitare in film come La sindrome di Stendhal, Il cartaio e Scarlet Diva. Negli ultimi anni ha invece partecipato come concorrente a diversi programmi televisivi.

Giuliano Gemma aveva una cicatrice

6. Aveva una cicatrice sul volto. Non tutti sono a conoscenza del particolare aneddoto che vi è dietro la cicatrice che l’attore aveva sul volto. Da bambino nel periodo in cui viveva nelle campagna presso i suoi nonni in Reggio Emilia, l’attore rimase vittima dell’espulsione di un ordigno bellico. Questo sembra fosse rimasto in un campo, non visibile, e in seguito alla sua detonazione Giuliano rimase ferito da una scheggia, che lo colpì alla guancia. Di quell’incidente, all’attore rimase dunque una cicatrice che ha rappresentato per lui, negli anni, un ulteriore simbolo di fascino e di identificazione.

Giuliano Gemma e i film western

7. Ha recitato in molti film western. Gemma conobbe grandissima popolarità a partire dagli anni Sessanta, un decennio che gli permise di prendere parte a molti film appartenenti ad un genere cinematografico molto in voga in quegli anni nel nostro Paese: il western all’italiana. Tra i titoli più celebri che lo videro in ruoli di rilievo si annoverano Una pistola per Ringo, Un dollaro bucato, Il ritorno di Ringo, Adios gringo, Per pochi dollari ancora, I lunghi giorni della vendetta, I giorni dell’ira e Il bianco, il giallo, il nero.

Giuliano Gemma western

Giuliano Gemma: l’incidente e la morte

8. Ha avuto un incidente d’auto. Il 1° ottobre del 2013 l’attore fu coinvolto in un incidente stradale. La Toyota Yaris sulla quale viaggiava si è scontrata frontalmente con una Bmw con a bordo un uomo e suo figlio. L’impatto è avvenuto tra via del Sasso a via di Zambra. Gemma è poi stato trasportato all’ospedale San Paolo di Civitavecchia, ma è morto per arresto cardiaco quella sera stessa. Ancora oggi le dinamiche dell’incidente ed eventuali ritardi nel prestare soccorso ai coinvolti non sono del tutto chiari, nonostante dei tentativi di ricostruire l’accaduto.

9. È sepolto a Roma. In seguito alla scomparsa dell’attore, il Comune di Roma organizzò la camera ardente in Campidoglio, poi i funerali si tennero nella Chiesa di Santa Maria dei Miracoli in Piazza del Popolo: in memoria della sua giovanile esperienza, la bara fu trasportata da una squadra di Vigili del Fuoco. Giuliano Gemma è stato quindi sepolto nella tomba di famiglia del Cimitero di Prima Porta, a Roma.

Giuliano Gemma: età e altezza dell’attore

10. Giuliano Gemma è nato il 2 settembre del 1938 a Roma ed è deceduto a Civitavecchia il 1° ottobre del 2013, all’età di 75 anni. L’attore era alto complessivamente 1.85 metri.

Fonte: IMDb, Corriere, Cronaka

Un’altra scatenata dozzina su Disney+: l’incontro con i protagonisti

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È disponibile dal 18 marzo su Disney+ Un’altra scatenata dozzina, la versione aggiornata al 2022 del classico per tutta la famiglia diretto da Shawn Levy con Steve Martin. In occasione della promozione del film, abbiamo incontrato Gabrielle Union, produttrice esecutiva e protagonista nei panni di Zoey, Zach Braff che interpreta suo marito, Paul, Timon Kyle Durrett che è l’ex marito di Zoey, Dom, Erika Christensen che invece è la ex di Paul, Kate, e la regista del film, Gail Lerner.

La storia segue le avventure della famiglia allargata dei Baker, mentre si destreggiano tra una vita domestica frenetica e la gestione della loro attività familiare.

La sfida principale del film è stata di aggiornare a oggi quello che era il concept del film originale, e quindi il concetto della famiglia allargata è stato fondamentale per costruire la storia. Ma la carte vincente del film secondo Union, è che parlando di famiglia, il film parla a tutto il mondo, dal momento che ogni essere umano viene da una famiglia o mira a costruirsene una, quindi “tutti nel mondo possono relazionarsi con il dramma familiare, il divertimento in famiglia, la risoluzione dei problemi in casa (…) Ed è sempre più frequente vedere queste famiglie miste, co-genitori, famiglie multigenerazionali, tutti sotto lo stesso tetto (…) questo è un film che coinvolge tutte le famiglie e dice che prima o poi si trova qualcuno con cui ci si può relazionare. C’è almeno un pezzetto di questa famiglia per ognuno, un pezzetto che ti assomiglia.” 

Protagonista maschile del film è Zach Braff: “Conosco tanti genitori che possono relazionarsi con l’equilibrio tra lavoro ed essere genitore. E, naturalmente, in UN’Altra Scatenata Dozzina, questo equilibrio viene portato all’estremo. Ovviamente, è una realtà aumentata. Anche se si è davvero verificato per questa famiglia che ha scritto il libro.”

Secondo la regista, quello che è davvero belo della storia che il film racconta è il fatto che, da un punto di vista di un bambino, deve essere bello avere i propri compagni di giochi in casa: “Il mondo può essere un posto difficile e quella casa è la tua rete di protezione, in questo film quella casa è resa un posto così divertente in cui vivere!”

Il film è interpretato da Gabrielle Union e Zach Braff nei panni dei genitori, Erika Christensen e Timon Kyle Durrett nei panni dei co-genitori, Journee Brown, Kylie Rogers, Andre Robinson, Caylee Blosenski, Aryan Simhadri, Leo Abelo Perry, Mykal-Michelle Harris, Christian Cote, Sebastian Cote e Luke Prael che invece interpretano la ciurma di bambini e ragazzi. Un’altra scatenata dozzina è diretto da Gail Lerner, con una sceneggiatura di Kenya Barris & Jenifer Rice-Genzuk Henry basata sul romanzo di Frank Bunker Gilbreth, Jr. e Ernestine Gilbreth Carey. Kenya Barris è il produttore, mentre Shawn Levy, Gabrielle Union, Brian Dobbins e Donald J. Lee, Jr. sono gli executive producer.

In Compagnia del Lupo. Il cuore nero delle fiabe, l’episodio 6

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In Compagnia del Lupo. Il cuore nero delle fiabe, l’episodio 6

In Compagnia del Lupo. Il cuore nero delle fiabe, la nuova stagione della serie di Carlo Lucarelli che svela i segreti nascosti nei racconti del “C’era una volta”.  A partire da martedì 22 febbraio, alle ore 21:15, torna ogni settimana su Sky Arte – con una nuova stagione composta da otto episodi – In Compagnia del Lupo. Il cuore nero delle fiabe, la produzione Sky Original realizzata da TIWI e condotta da Carlo Lucarelli che svela i segreti nascosti nei racconti del “c’era una volta”.

Ancora una volta la serie è accompagnata dalla pubblicazione di podcast realizzati in collaborazione con Carlo Lucarelli e ricchi di contenuti originali, disponibili ogni martedì sul sito di Sky Arte e sulle principali piattaforme gratuite di streaming. I podcast sono distribuiti daSpreaker, prima piattaforma in Italia per la creazione, distribuzione e monetizzazione di podcast.

“C’è un motivo per cui continuiamo a raccontarci le favole, anche a distanza di secoli – afferma Carlo Lucarelli – Anzi, ce ne sono tanti. Sono costruzioni narrative bellissime, piene di emozioni e colpi di scena. Raccontano lo spirito di un periodo e fatti che ancora ci parlano. Ma soprattutto, per quanto le racconti e le ripeti, non sono mai le stesse. E questo è solo uno dei misteri che abbiamo cercato di svelare con In Compagnia del Lupo. Le storie che raccontiamo nella nuova stagione sono ancora più sorprendenti, misteriose e inquietanti. Da non perdere.”

Nella prima stagione di In Compagnia del Lupo. Il cuore nero delle fiabe, Lucarelli ha accompagnato il pubblico alla scoperta degli aspetti più insoliti, spaventosi e avventurosi nascosti nelle storie di Cappuccetto Rosso, Il Piccolo Principe, Barbablù, La Bella e la Bestia, le bambine delle fiabe dei Fratelli Grimm, Peter Pan, il Brutto Anatroccolo e Hansel e Gretel, che sono diventati anche i protagonisti di un omonimo volume edito da Sky Arte e TIWI, con approfondimenti, illustrazioni originali e immagini d’archivio disponibile in tutte le librerie.

La nuova stagione – anticipata lo scorso dicembre da una puntata speciale dedicata al lato oscuro di Babbo Natale, ben lontano dall’uomo corpulento con la barba bianca e il sacco pieno di regali che i bambini tanto amano – prosegue il suo viaggio all’interno di storie classiche e meno conosciute, ma tutte dai risvolti sorprendenti, a volte inquietanti, con strette connessioni a fatti di cronaca realmente accaduti. Gli episodi, come sempre accompagnati da illustrazioni animate, coinvolgono numerosi ospiti e location d’eccezione, come il Castello Bonoris di Montichiari(BS) e BUB – Biblioteca Universitaria di Bologna.

Nel corso del sesto episodio, in onda martedì 22 marzo alle ore 21.15, Lucarelli – accompagnato dallo scrittore e architetto Gianni Bondillo – ci racconta la storia dell’uomo più gentile al mondo: il Gobbo di Notre-Dame.

Nel 2010 nell’archivio della Tate Gallery di Londra viene ritrovato ed esaminato il diario di uno scalpellino inglese, Henry Sibson. L’uomo lavora a Parigi durante il periodo dei primi restauri di Notre-Dame e tra le sue pagine racconta di aver conosciuto un uomo gentilissimo, a cui gli scalpellini che lavorano nella Cattedrale hanno dato il soprannome Le Bossu, Il Gobbo. Nei pressi di Notre-Dame, proprio in quegli anni, vive anche Victor Hugo, l’autore di Notre-Dame de Paris, il romanzo che ha per protagonista Quasimodo, il Gobbo di Notre-Dame. È facile pensare che anche Hugo abbia conosciuto lo stesso uomo e che sia stato proprio lui ad ispirargli il celebre personaggio. Quello che è più difficile capire è come un romanzo così tragico possa essere diventato una delle storie più famose realizzate da Walt Disney. Il romanzo e il film sono davvero molto diversi tra loro. C’è una cosa, però, che hanno in comune. Entrambi parlano di cosa significhi essere un mostro, un reietto, il capro espiatorio a cui dare la colpa di tutto il male del mondo. Hugo lo fa con la potenza della sua penna e ci immerge nelle profondità dell’animo umano. Disney lo fa con delicatezza, addolcendo tutti gli aspetti più crudeli ed inquietanti della storia originale.

Carlo Lucarelli conduce gli spettatori in un mondo che credevano di conoscere e, svelando lati poco noti di tutte quelle storie che hanno accompagnato gli anni della loro infanzia, li immerge in un’atmosfera magica e inquietante e li porta a scoprire che c’è qualcosa di più pauroso di ciò che troviamo nelle fiabe: la realtà. E forse no, il cattivo non è solo il lupo.

In Compagnia del Lupo. Il cuore nero delle fiabe è una produzione Sky Original in onda su Sky Arte realizzata da TIWI con il sostegno della Regione Emilia-Romagna.

WeCrashed: recensione della serie con Anne Hathaway e Jared Leto

WeCrashed: recensione della serie con Anne Hathaway e Jared Leto

“Volevo salvare l’anima della compagna, poi ho capito di essere io l’anima della compagnia…” dice Rebekah Neumann a suo marito Adam in una delle puntate centrali di WeCrashed, serie di Apple TV+ dedicata all’ascesa e caduta dell’impresa WeWork. La donna ha perfettamente ragione: è lei l’anima di quello che per alcuni anni si è rivelato un piccolo grande fenomeno sociale, fino a creare un giro d’affari di alcuni miliardi di dollari.

Lo show in otto puntate ispirato dal podcast di David Brown mette in scena con precisione certosina ed elegante senso della commedia dell’assurdo proprio questo: l’anima della donna e dell’uomo che hanno creato dal nulla un impero economico. La forza principale del progetto è però quella di andare controcorrente e mostrare per intero la vacuità, la meschinità, l’ipocrisia di questi personaggi. Sotto questo punto di vista WeCrashed è un qualcosa di sorprendentemente coraggioso, in quanto non concede mai allo spettatore di  dubitare della superficialità della futilità dei protagonisti.

WeCrashedLa trama di WeCrashed

Fin dall’inizio la loro è una anti-epopea ottimamente costruita a livello narrativo, che puntata dopo puntata sa immergere in un vortice di decisioni dettate puramente da ego smisurato, egoismo, vanità e ipocrisia. In ogni momento in cui la trama sembra lasciar trasparire un minimo di umanità nelle figure di Adam o Rebekah, ecco che qualche colpo di scena oppure un dettaglio dissonante intervengono a ricordarci quanto entrambi siano fuori dal mondo. Raramente è capitato di vedere una miniserie in cui nulla viene concesso alla drammatizzazione di un antieroe, per quanto fallace o ambiguo esso sia. 

In una maniera che, lo ammettiamo, risulta piuttosto complessa da esprimere con totale precisione, WeCrashed potrebbe essere una delle serie più rappresentative di questi anni: attraverso la rappresentazione del vuoto pneumatico rappresentato da Adam Neumann e Rebekah Paltrow – cugina di Gwyneth – la serie riesce a rendere i suoi protagonisti paradigmatici, emblemi assurdi di una società in trasformazione che (probabilmente) ancora non riesce a comprendere del tutto la sua nuova dimensione e cerca punti di riferimento i quali spesso non hanno lo spessore necessario o anche soltanto l’integrità morale per esserlo.

Pur indirizzando i propri strali contro queste due figure ben identificabili WeCrashed propone un discorso tutt’altro che conciliatorio anche sull’ambiente che li ha prodotti e lasciati successivamente proliferare. La New York delle opportunità per tutti, del flusso di denaro inarrestabile, del politically correct a ogni costo, del #MeToo e della “Cancel Culture”, dei millennial e dei social media: quanto tale contesto è (co)responsabile della folle epopea economica e culturale che risponde al nome di WeWork? Costruendo lo sviluppo narrativo dello show come un crescendo rossiniano i creator Lee Eisenberg e Drew Crevello riescono nell’intento di mettere alla berlina tutto e tutti, non salvando un solo personaggio dell’entourage di WeWork. Sotto questo punto di vista la miniserie si fa molto più radicale di altre contemporanee, pur nascondendolo dietro la confezione della commedia satirica. Da notare che alla regia dei primi episodi ci sono John Requa e Glenn Ficarra, registi e sceneggiatori che in passato hanno denotato un tocco sapido e pungente quando si tratta di ironizzare sul nostro presente.

Jared Leto e Anne Hathaway sono i protagonisti

Ultimo tassello del discorso, ma di certo non meno importante dei precedenti, riguarda la performance dei due protagonisti Jared Leto e Anne Hathaway, i quali si prestano con sincero coraggio a impersonare con adesione e puntualità due figure tanto meschine, probabilmente riuscendo al tempo stesso a ridere di loro stessi e del loro stato di “star”: se l’attore che interpreta Adam Neumann è indubbiamente efficace pur lavorando con un trucco che non lo aiuta più di tanto, la vera mattatrice di WeCrashed è una Hathaway che sa cambiare tono, atteggiamento, linguaggio fisico all’interno di una sola scena e risultare comunque credibile e irritante al tempo stesso.

Il lavoro dell’attrice sul personaggio si muove costantemente su un equilibrio instabile tra realismo e caricatura, facendosi puntata dopo puntata sempre più prezioso. Non temiamo di sbilanciarci affermando che l’interpretazione di Rebekah è uno dei capolavori personali per la Hathaway, forse la miglior interpretazione della sua carriera. La capacità di farsi ammirare eppure detestare significa in questo caso aver fatto un lavoro enorme sul ruolo.

Netflix prenderà provvedimenti contro gli account condivisi: ecco le prime informazioni

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Sembra che Netflix stia finalmente cercando un modo per limitare gli account condivisi in più abitazioni. In merito è infatti arrivato un importante annuncio da parte della società di Reed Hastings, lo scorso 16 marzo 2022, in cui si comunica la volontà di arginare quello che ormai è un costume consolidato, ovvero la condivisione dell’account al di fuori della famiglia, ovvero con persone che vivono in altre case. Nell’annuncio si legge che la possibilità di condividere gli schermi di un account ha portato della confusione in merito all’utilizzo corretto della funzione. Sottolineando che per un unica sottoscrizione, c’erano più utenti in più case, Netflix ha registrato anche un danno economico, di investimento e di produzione di nuovi contenuti.

Contro la condivisione dell’account, il provvedimento di Netflix

Per questo motivo, l’azienda della grande N rossa ha deciso di porre rimedio, continuando a permettere un account condiviso per più case, ma pagando un sovrapprezzo per gli schermi differenti. I test sono stati avviati in Cile, Perù e Costa Rica, e dovranno condurre a risultati soddisfacenti, prima di diventare la regola in tutti i Paesi dove è attivo il servizio. 

Se questo dovesse accadere, la piattaforma aggiungerà la feature Extra Member, che permetterà di aggiungere al proprio account Netflix fino a 2 account satelliti per chi abita in altre case, con tanto di indirizzo email e di password separata. In questo modo nessuno dovrà cambiare account ma ci saranno solo delle piccole modifiche da fare sul proprio. 

Per il momento si tratta solo di prove, per cui, se la cosa dovesse diventare operativa anche da noi, ci saranno gli opportuni annunci ufficiali.

Fonte: The Verge

Spider-Man: No Way Home, finale alternativo lascia la porta aperta al ritorno di Andrew Garfield e Tobey Maguire

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Una versione alternativa del finale di Spider-Man: No Way Home prepara il ritorno di Tobey Maguire e Andrew Garfield nel MCU. I fan non hanno smesso di parlare del film dalla sua uscita nelle sale nel dicembre 2021 e la recente uscita digitale di No Way Home è servita solo ad alimentare ulteriormente la conversazione. Sia Garfield che Maguire hanno ripreso i loro ruoli di Spider-Man per il crossover Sony/Marvel Studios, unendosi al Peter Parker di Tom Holland mentre navigavano tra i pericoli del multiverso per riportare una serie di cattivi alle rispettive linee temporali. Mentre il trio alla fine si è separato alla fine, potrebbe esserci la possibilità che si riuniscano di nuovo in futuro.

Nonostante le molteplici fughe di notizie e le voci persistenti che hanno anticipato l’uscita del film, nulla ha sminuito l’impatto di vedere Holland, Maguire e Garfield insieme sul grande schermo. Tra tutti i pezzi commoventi di Spider-Man: No Way Home, il regista Jon Watts si è assicurato di ottenere il massimo da quella che sembrava un’occasione unica per riunire tutti e tre gli attori. Tuttavia, una scena eliminata dal trequel suggerisce che Maguire e Garfield potrebbero tornare nell’MCU in futuro.

Nella scena, il trio dice i loro addii finali e Holland scherza: “Ci vediamo dopo”. Garfield poi risponde: “Sai dove trovarci”. Ciò stabilisce effettivamente che il Peter di Tom Holland è in grado di contattare quelli di Garfield e Maguire in qualsiasi momento, lasciando la porta aperta per una riunione ad un certo punto in futuro.

Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione

Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2. Nel film, accanto a Tom Holland, tornano a interpretare Peter Parker/Spider-Man anche Tobey Maguire e Andrew Garfield.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: Sam Raimi commenta per la prima volta il ruolo di America Chavez

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Sam Raimi ha recentemente incontrato Empire per discutere di Doctor Strange nel Multiverso della Follia e ha accennato al ruolo di America Chavez nel film. Il regista ha detto che Doctor Strange continuerà a esplorare il Multiverso nel film, Multiverso attraverso il quale Chavez può effettivamente viaggiare. Quindi, Strange sarà in una posizione in cui dovrà “imparare da una bambina”, cosa insolita per un uomo colto e fondamentalmente arrogante come lui.

Strange sta ancora imparando a conoscere il Multiverso. Ed ecco un personaggio che può effettivamente attraversarlo. È un tale saccente tutto il tempo, e deve imparare da una bambina che probabilmente è intelligente.”

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: il nuovo misterioso trailer!

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia arriverà al cinema il 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Benedict Cumberbatch paragone Doctor Strange a Iron Man

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Benedict Cumberbatch paragone Doctor Strange a Iron Man

Parlando con KCRW mentre promuove Il Potere del Cane, Benedict Cumberbatch ha commentato l’arco narrativo di Doctor Strange nel MCU finora e come il personaggio è cresciuto da quando è stato presentato. L’attore ha poi citato le somiglianze tra il suo eroe stregone e Iron Man di Robert Downey Jr. Entrambi sono geni, noti per il loro sarcasmo, ma dietro questo comportamento egoriferito c’è il loro sforzo per andare d’accordo con le altre persone.

Se non sei una persona socievole, come faresti? Bene, voglio dire, l’irritabilità tipica del marchio, il tipo di arguzia improvvisata e umiliante, il tipo di ego dietro a questo personaggio, ma anche il suo aspetto divertente, che è qualcosa che abbiamo visto molto prevalente con Tony Stark, e in particolare l’incandescente interpretazione di Downey di questa caratteristica, nella sua performance nell’ultimo decennio. È sicuramente qualcosa in cui sento che questi due hanno in comune molto più del loro pizzetto. C’è un modo in cui hanno difficoltà con le altre persone o un modo in cui il loro ego ha la meglio su di loro. E il loro spirito è qualcosa che esce a pieno titolo in molte occasioni. Penso che in passato sia stato così con Strange.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: il nuovo misterioso trailer!

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia arriverà al cinema il 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Madame Web sarà la Doctor Strange dello SPider-Verse SONY?

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Madame Web sarà la Doctor Strange dello SPider-Verse SONY?

Un nuovo report di Deadline sul casting di Sydney Sweeney in Madame Web, ha condiviso un confronto intrigante tra il personaggio protagonista di questo film SONY, che sarà interpretato da Dakota Johnson, e Doctor Strange.

Secondo gli addetti ai lavori impegnati nella realizzazione del film che appartiene allo Spider-Verse, Madame Web è vista come il Doctor Strange dell’Universo Spider-Man di Sony. Il report indica che ciò è dovuto ai suoi poteri sensoriali psichici. È stato riferito in precedenza che la Sony potrebbe alterare il personaggio di Madame Web per adattarla meglio a Dakota Johnson e ai loro piani per l’universo condiviso, e ora sembra che il potere e l’importanza di Doctor Strange potrebbero far parte del film.

Madame Web: 5 dettagli sul personaggio

Madame Web è uno dei tanti film in via di sviluppo mentre lo studio costruisce il suo Sony Universe di personaggi Marvel. Sony, che controlla i diritti cinematografici di Spider-Man e altri personaggi correlati, ha già distribuito Venom (2018) e Venom: La furia di Carnage (2020) e il film con Jared Leto, Morbius, uscirà ad aprile. La Sony ha anche in cantiere Kraven il Cacciatore con la star Aaron Taylor-Johnson.

Nel cast di Madame Web ci sono Dakota Johnson e Sydney Sweeney. Lo studio si trova in una posizione di forza dopo l’uscita di Spider-Man: No Way Home, che ha incassato 1,74 miliardi di dollari a livello globale, l’incasso più alto nella storia della Sony.

Mimi Keene: 10 cose che non sai sull’attrice

Mimi Keene: 10 cose che non sai sull’attrice

Giovanissima ma già con alcuni importanti titoli cinematografici e televisivi nel suo curriculum, l’attrice londinese Mimi Keene ha conquistato tutti non solo con il suo fascino ma anche con un talento a dir poco notevole. Capace di comunicare profonde emozioni con minimi accenni del volto, è oggi un’attrice in rapida ascesa, molto richiesta e con un futuro particolarmente promettente davanti a lei.

Ecco 10 cose che forse non sai di Mimi Keene.

Mimi Keene: i suoi film e le serie TV

1. È celebre per alcune serie TV. La carriera da attrice della Keene ha avuto inizio nel 2013 con un piccolo ruolo in un episodio della serie Sadie J. Successivamente ha recitato nel film televisivo Our Girl (2013) e in un paio di episodi della serie Children in Need (2013-2014). Ottiene una prima popolarità grazie alla soap opera EastEnders, dove ricopre il ruolo di Cindy Williams. Nel 2016 appare in un episodio di Casulty, mentre è nel 2019 che arriva la celebrità grazie alla serie Sex Education. Qui, accanto ad attori come Asa Butterfield e Emma Mackey, ricopre il ruolo di Ruby Matthews.

2. Ha recitato in alcuni film. Ad oggi la Keene è apparsa solamente in due film per il cinema, ma ha lasciato intendere di voler decisamente ripetere l’esperienza in futuro. Ad oggi, dunque, i due lungometraggi in cui si può ritrovare l’attrice sono Close (2019), un thriller con protagonista Noomi Rapace, e il biografico Tolkien (2019), basato sulla vita del celebre scrittore, con protagonista Nicholas Hoult.

3. Ha recitato anche per un videogioco. Oltre ad essersi dedicata al cinema e alla televisione, la Keene ha avuto modo di vivere un’esperienza che non capita a tutti i suoi colleghi: recitare per un videogioco. Ha infatti dato voce ai personaggi di Eurayle, Stheno e Medusa in Castlevania: Lords of Shadow – Mirror of Fate (2013) e Castlevania: Lords of Shadow 2 (2014). L’attrice non si è però limitata a fornire la voce a questi personaggi, ma li ha anche interpretati fisicamente grazie alla tecnica della motion capture.

Mimi Keene Sex Education

Mimi Keene in Sex Education

4. Ha fatto recitare il suo cagnolino nella serie. Chi segue l’attrice sui social saprà del suo grande amore per il suo chihuahua chiamato Baby. Un cagnolino da cui l’attrice non si separa mai, a tal punto da aver cercato di farlo comparire anche in Sex Education sin dalla prima stagione. L’occasione è finalmente arrivata con la terza stagione, dove il chihuahua fa finalmente la sua comparsa accanto all’attrice. La Keene si è definita felicissima della cosa e di come il cagnolino ha gestito le riprese che lo vedevano coinvolto.

5. È entusiasta della crescita del suo personaggio. Con la terza stagione della serie il personaggio di Ruby ottiene molto più spazio e attenzioni. Gli spettatori hanno infatti modo di scoprire molto di più di lei e l’attrice ha potuto mettersi alla prova con una vera e propria crescita emotiva e caratteriale del personaggio. La Keene è infatti rimasta entusiasta di come Ruby sia cambiata rispetto alla prima stagione, sentendosi sempre più legata a lei, gioendo dei suoi successi e soffrendo per i suoi dolori.

Mimi Keene in Tolkien

6. Ha interpretato un ruolo chiave nel film. Nel film del 2019 Tolkien, incentrato sulla vita e le opere del celebre scrittore di Il Signore degli Anelli, la Keene interpreta la versione da ragazza di Edith Bratt, di cui Tolkien è innamorato e che diverrà poi sua moglie. La versione adulta del personaggio è invece interpretata da Lily Collins. Si è trattato di un ruolo molto importante per la Keene, che ha con esso avuto modo di farsi notare da un pubblico sempre più ampio.

Mimi Keene e Asa Butterfield 

7. Potrebbe avere una relazione con il collega. Buona parte della terza stagione di Sex Education vede la Keene recitare a stretto contatto con Asa Butterfield, interprete del protagonista Otis Milburne. Impossibile notare una forte chimica tra i due e se anche nella serie la loro relazione non finisce bene, alcuni indizi lasciano pensare che nella realtà stiano invece davvero insieme. Di recente, infatti, sui rispettivi social i due hanno pubbliacato delle foto che sembrano essere scattate negli stessi luoghi. Ad oggi non vi sono ancora conferme, ma sono in molti a pensare che tra i due attori sia effettivamente nato qualcosa.

Mimi Keene Asa Butterfield

Mimi Keene: Instagram e Twitter

8. Ha un account molto seguito. Come la maggior parte dei suoi colleghi, anche la giovane attrice ha aperto da qualche anno il proprio profilo Instagram, seguito da circa 4,2 milioni di persone. Il suo profilo, con attualmente circa 40 post, è un tripudio di foto che la ritraggono protagonista tra momenti lavorativi e di svago. Seguendola, si potrà dunque rimanere aggiornati su tutte le sue attività, dalla recitazione alla pubblicità, fino ai luoghi da lei visitati e molto altro.

9. È presente anche su Twitter. Oltre ad Instagram, l’attrice ha un proprio profilo anche sul social Twitter, dove è seguita da oltre centomila persone. Qui la Keene è meno attiva rispetto ad Instagram, ed è principalmente solita ricondivedere tweet altrui che la riguardano o rispecchiano il suo pensiero su determinate tematiche. Per chi possiede un account anche su questa piattaforma, sarà possibile seguirla e scoprire di più di lei.

Mimi Keene: età e altezza dell’attrice

10. Mimi Keene è nata il 5 agosto del 1998 a Londra, Inghilterra. L’attrice è alta complessivamente 1.59 metri.

Fonte: IMDb, Glamour

Wonder Woman in Shazam 2? Rachel Zegler sembra confermare!

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Wonder Woman in Shazam 2? Rachel Zegler sembra confermare!

Sappiamo ormai da tempo che Rachel Zegler sarà una dei villain di Shazam! Fury of the Gods, ma quello che non sappiamo ancora è se i rumor che vogliono la presenza di Wonder Woman di Gal Gadot nel film siano veritieri.

Impegnata nella produzione del live action di Biancaneve proprio insieme a Gadot che sarà la regina Grimilde, Rachel Zegler si è fatta sfuggire un commento. Parlando con Empire Magazine, l’attrice ha detto che non è la prima volta che incontra Gal Gadot su un set. Il che potrebbe confermare il fatto che l’attrice israeliana abbia partecipato, seppure brevemente, alle riprese di Shazam! Fury of the Gods.

Cosa sappiamo di Shazam! Fury of the Gods

Shazam! Fury of the Gods sarà diretto ancora una volta da David F. Sandberg e vedrà il ritorno di  Zachary Levi nei panni dell’eroe del titolo. Il film uscirà al cinema il 12 dicembre 2023. Nel cast è confermato il ritorno di Asher Angel, mentre i villain saranno interpretati dalle new entry Helen Mirren, Rachel Zegler e Lucy LiuMark Strong non tornerà nei panni del Dottor Sivana, mentre Djimon Hounsou sarà ancora una volta il Mago. Il primo film è uscito nelle sale ad aprile 2019.

Sam Raimi commenta i “suoi” personaggi in No Way Home con una citazione

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Sam Raimi, che ha diretto la trilogia originale di Spider-Man della Sony, esprime l’onore di vedere i suoi personaggi essere riportati sul grande schermo in Spider-Man: No Way Home.

La Marvel ha tenuto nascosto il coinvolgimento di Tobey Maguire e Andrew Garfield durante la promozione, ma ha reso cattivi come Doc Ock di Alfred Molina e Green Goblin di Willem Dafoe parti fondamentali della campagna di marketing. Questa decisione è stata una celebrazione di tutti i film di Spider-Man, rendendo omaggio a quasi 20 anni di storia del cinema. Per coloro che sono cresciuti con la trilogia originale di Raimi, è stato emozionante rivedere quei personaggi sul grande schermo.

Ecco cosa ha dichiarato Sam Raimi, definendosi onorato di aver rivisto i suoi personaggi sullo schermo ancora una volta:

“Sono stato onorato. È come se qualcuno dicesse: ‘Conosci i tuoi vecchi amici che sono morti? Abbiamo trovato un modo per riportarli indietro per un breve periodo.’ Quasi come avere il potere del sole nel palmo della tua mano, eh?” Che è una citazione da Spider-Man 2!

Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione

Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2. Nel film, accanto a Tom Holland, tornano a interpretare Peter Parker/Spider-Man anche Tobey Maguire e Andrew Garfield.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.

Encanto: in arrivo la versione Sing-Along su Disney+

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Encanto: in arrivo la versione Sing-Along su Disney+

Una Sing-Along di Encanto è in arrivo su Disney+. Il musical animato è diventato un successo straordinario sin dal suo debutto nelle sale a novembre e con l’uscita su Disney+ il mese successivo. Ambientato in Colombia, il film racconta la storia di una casa incantata abitata dalla famiglia Madrigal. Grazie una candela miracolosa, ogni membro della famiglia è dotato dei propri poteri unici, ad eccezione di Mirabel, una figlia apparentemente normale che desidera un dono tutto suo.

Basandosi sul successo di Encanto, Disney+ ha annunciato che una versione da cantare del film uscirà venerdì 18 marzo. Secondo Disney, questo sarà il primo di numerosi musical che lo studio intende pubblicare entro la fine dell’anno. Altri film come Frozen e Frozen 2, insieme alle versioni animate e live-action di La bella e la bestia, saranno ripubblicati con l’opzione Sing-Along.

Il film Walt Disney Animation Studios Encanto arriverà il 24 novembre nelle sale italiane. ALVARO SOLER, spagnolo di Barcellona ma tedesco di padre e di casa a Berlino (dove si è trasferito nel 2015 per registrare il suo primo album dopo aver vissuto 7 anni a Tokyo), ha totalizzato oltre 80 dischi tra Oro e Platino (di cui 20 solo in Italia) e oltre 4 miliardi di stream. L’artista, che ha pubblicato il suo ultimo disco quest’estate intitolato Magia e ha ottenuto la certificazione Oro per il singolo omonimo, ha dichiarato a proposito del suo coinvolgimento in Encanto: “è stato un sogno divenuto realtà. Da quando ho memoria canto le canzoni della Disney, sono un grandissimo fan di tutte le colonne sonore come quella de Il Re Leone o Tarzan. Oruguitas innamorate è una canzone molto speciale e piena di magia, che spero vi piaccia come ha incantato me fin da subito. Sono felicissimo di far parte di quest’esperienza meravigliosa”.

Eternals 2: Chloé Zhao si rifiuta di commentare un suo eventuale ritorno

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In una nuova intervista con Empire, Chloé Zhao ha rifiutato di commentare la possibilità di tornare in casa Marvel per dirigere il sequel di Eternals. La sua semplice risposta alla domanda iniziale della rivista su un potenziale ritorno al MCU è stata “nessun commento“.

Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che lei e la Marvel non hanno ancora raggiunto un accordo sul fatto che continueranno o meno a lavorare insieme in futuro, che si tratti di un sequel di Eternals, di uno spinoff o di un’altra proprietà del MCU. In ogni caso, la regista ha anticipato la sua eccitazione nel vedere cosa nascerà dai molti semi delle piante di Eternals, anche se non dovesse essere coinvolta. Zhao ha detto:

“Ma come fan, una delle gioie è potersi sedere e vedere come possono crescere i semi che pianti. E ho piantato molti semi con questo film”.

Eternals: Kevin Feige assicura che il film ridefinirà l’intero MCU

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, è arrivato il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

Megan Fox è un boss del crimine nella prima foto di Johnny & Clyde

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Nella prima immagine di Johnny & Clyde, la versione di Tom DeNucci della storia di Bonnie e Clyde, Megan Fox appare come un boss del crimine. Il film in uscita promette una rilettura moderna sulla famigerata coppia vista nel classico film del 1967 formata da Warren Beatty e Faye Dunaway, oltre a molti altri adattamenti da allora.

Nel settembre 2021, sia la Fox che Tyson Ritter di Preacher si sono uniti ufficialmente al film di DeNucci. Megan Fox è forse più conosciuta per il suo ruolo nel franchise di Transformers. Oltre a Johnny & Clyde, l’attrice apparirà anche nel prossimo film I Mercenari 4 insieme alle star di ritorno Sylvester Stallone, Jason Statham, Dolph Lundgren e Randy Couture.

Come riportato da Deadline, una prima immagine di Johnny & Clyde mostra Megan Fox nei panni di un boss del crimine del casinò Alana Hart. Nella foto, Fox siede su una sedia di pelle di grandi dimensioni su una scrivania apparentemente vuota con i piedi alzati. Il suo sguardo verso la quarta parete appare severo pur mantenendo un atteggiamento cool ma senza fronzoli:

Benedict Cumberbatch spiega perché Doctor Strange NON è un Vendicatore

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Il principale stregone del MCU interpretato da Benedict Cumberbatch tornerà presto sul grande schermo con il suo secondo film da solista, Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Diretto da Sam Raimi, il film racconta le conseguenze causate dal coinvolgimento di Doctor Strange nei problemi di Peter Parker (Tom Holland) in Spider-Man: No Way Home. Prima di allora, tuttavia, il mago è stato anche determinante nella sconfitta di Thanos (Josh Brolin). Nonostante ciò, a quanto pare, non è un membro ufficiale degli Avengers.

Stephen Strange è stato introdotto nella parte finale della Infinity Saga. Il suo arrivo nel MCU ha ufficialmente aperto la sacca mistica dell’universo che viene ulteriormente esplorata nella Fase 4 con il viaggio di Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen) nel diventare Scarlet Witch. Strange aveva operato principalmente separatamente dall’universo più grande facendo parte dei Maestri delle Arti Mistiche che proteggevano silenziosamente la Terra dalle minacce interdimensionali. Ma, quando Thanos e i suoi tirapiedi sono venuti a cercare le Gemme dell’Infinito, ha dovuto collaborare con i Vendicatori e altri eroi attivi del franchise per sconfiggere il cattivo.

Contrariamente al presupposto che Doctor Strange sia ora un Vendicatore, Benedict Cumberbatch dice che non lo è. Parlando con KCRW mentre promuove Il Potere del Cane, l’attore ha spiegato perché, tecnicamente, non è un Vendicatore, e ha qualcosa a che fare con il suo mandato originale di Maestro delle Arti Mistiche.

“No non lo sono (un Vendicatore, ndr). Non sono alla Stark Tower con Nick Fury. No, è un po’ al di fuori di quel regno, ma non penso che sia necessariamente un tratto caratteriale. Penso che sia solo un titolo di lavoro. È lì per proteggere la realtà dei Vendicatori in un modo diverso da quello che hanno adottato fino al punto in cui tutto si scontra negli ultimi due film dei Vendicatori, quindi mantiene la sua posizione di adulto alla periferia di quel mondo, ma penso solo per il tempo necessario. C’è sempre un momento in cui deve lavorare con le persone e fare squadra. E sai, potremmo vederlo nel prossimo film; devi aspettare e vedere.”

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: il nuovo misterioso trailer!

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia arriverà al cinema il 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Jared Leto risponde alla domanda: “Vedremo ancora il Joker del DCEU?”

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Mentre Jared Leto sta per dare vita a Morbius al cinema, l’attore di Suicide Squad e Justice League commenta la possibilità di interpretare di nuovo il Joker nel DCEU. Dopo i ritardi legati al COVID-19, a Leto manca meno di un mese per tornare al genere cinecomic in Morbius, l’ultimo capitolo dello Spider-Verse di Sony. Simile a Venom, Morbius porta l’iconico cattivo di Spider-Man nella rotta dell’antieroe con il famoso Vampiro Vivente della Marvel che fa il suo debutto dal vivo. Tuttavia, prima del suo ruolo alla Marvel, Leto aveva già familiarizzato con il genere dei supereroi attraverso il DCEU.

Molti attori hanno dato vita al Joker in vari progetti live-action nel corso dei decenni. Mentre la Warner Bros. stava mettendo in funzione il DCEU, l’attore/musicista ha ottenuto il ruolo del famoso acerrimo nemico di Batman in Suicide Squad del 2016. Prima del naufragio di Justice League, lo studio aveva in programma di far comparire il Joker di Jared Leto in altri progetti DCEU. Poi però è arrivato Joaquin Phoenix con la sua incarnazione del personaggio al di fuori del DCEU mentre la parte di Leto è stata gradualmente eliminata.

Mentre Jared Leto potrebbe essere impegnato con le sue nuove avventure Marvel nei panni di Morbius per i prossimi anni, sarebbe mai disposto a riprendere il suo Joker in un futuro film DC? In una nuova intervista con Variety, a Leto è stato chiesto direttamente se fosse ancora interessato a interpretare il Clown Principe del Crimine. Ecco cosa ha risposto Leto: “Mai dire mai. Per me sono persone che vivono e respirano. So che non lo sono, ovviamente, ma mi affeziono. È un peccato non farlo mai più”. Abbiamo rivisto l’attore nei panni di Joker nella scena finale della Snyder Cut di Justice League.

Morbius, la trama

Uno dei personaggi più enigmatici e tormentati della Marvel, l’antieroe Michael Morbius, arriva sul grande schermo interpretato dall’attore Premio Oscar® Jared Leto. Infetto da una rara e pericolosa malattia del sangue, determinato a salvare chiunque sia destinato a subire la sua stessa sorte, il Dr. Morbius tenta una scommessa disperata. Quello che inizialmente sembra essere un successo si rivela presto un rimedio potenzialmente più pericoloso della malattia stessa.

Jared Leto è il protagonista dello spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione alla Sony, Morbius. Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.

Matt SmithTyrese Gibson, Adria Arjona Jared Harris completano il cast del film, che uscirà nelle sale italiane il 31 marzo 2022. La Arjona interpreterà Martine Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della tradizione.

Spider-Man: No Way Home, i tre protagonisti commentano il loro primo provino!

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In occasione della release in digitale di Spider-Man: No Way Home, l’account Twitter ufficiale del film ha diffuso un video che mostra i tre protagonisti, Tom HollandZendaya e Jacob Batalon, reagire ai loro primo provini per i ruoli di Peter Parker, MJ e Ned. Ecco il video di seguito:

Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione

Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2. Nel film, accanto a Tom Holland, tornano a interpretare Peter Parker/Spider-Man anche Tobey Maguire e Andrew Garfield.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.

Apollo 10½: A Space Age Childhood, il nuovo film di Richard Linklater, influenzato da Harry Potter

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Richard Linklater ha spiegato come il suo nuovo film Apollo 10½: A Space Age Childhood si connetta tematicamente con Harry Potter. Il nuovo film del regista di Boyhood uscirà su Netflix il 1 aprile 2022.

I film di Linklater sono rinomati per il loro stile distinto, spesso utilizzando narrazioni sciolte e concentrandosi sugli effetti del tempo. In precedenza hanno esplorato l’esperienza dell’infanzia e il processo e le sfide associate alla crescita. Continuando con questo tema, Apollo 10½: A Space Age Childhood sarà incentrato sull’esperienza di un bambino (di dieci anni e mezzo) mentre viene reclutato per unirsi a una missione segreta della NASA. Il film è animato utilizzando il rotoscoping, seguendo le orme del film di fantascienza di Linklater del 2006 A Scanner Darkly, che è stato adattato dall’omonimo romanzo di Philip K Dick.

Ora, Linklater ha condiviso con Deadline il modo in cui Apollo 10½: A Space Age Childhood si collega alla serie di Harry Potter. Il regista ha spiegato che il film è stato concepito riflettendo sulle fantasie della sua infanzia, quando avrebbe immaginato di essere reclutato in un ruolo speciale. Ha continuato confrontando l’idea con l’invito di Harry Potter a frequentare Hogwarts:

“Ho pensato a quella fantasia che avevo di essere reclutato, è quasi come una cosa di Harry Potter… ogni bambino ha quella fantasia che forse sei speciale, hai un ruolo da interpretare nel mondo che potrebbe essere utile.”

Apollo 10½: A Space Age Childhood arriverà il 1° aprile su Netflix e segna il ritorno di Richard Linklater all’animazione, dopo Walking Life e A Scanner Darkly. Nel cast vocale originale del film ci sono Glen Powell, Jack Black, Zachary Levi e Josh Wiggins. Guarda il trailer:

La Marvel si schiera con la comunità LGBTQ+ dopo il disegno di legge della Florida

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La Marvel ha espresso il suo sostegno alla comunità LGBTQ+ dopo che la società madre dello studio, la Disney, ha ricevuto contraccolpi per la sua controversa gestione del disegno di legge “Don’t Say Gay” della Florida (ufficialmente noto come il disegno di legge sui diritti dei genitori nell’istruzione).

La Disney si è trovata in cattive acque ultimamente dopo aver omesso di esprimersi contro il controverso disegno di legge in Florida che vieterebbe la discussione sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere con i bambini in età scolare sotto i 10 anni. Il CEO della Disney Bob Chapek ha rilasciato una nota sulla mancanza di una dichiarazione dell’azienda contro il disegno di legge, sottolineando nuovamente il sostegno dell’azienda ai suoi dipendenti LGBTQ+ e alle loro comunità. Tuttavia, questo gesto è stato accolto con critiche da molti dipendenti Disney.

La scarsa risposta della Disney al disegno di legge “Don’t Say Gay” e un recente rapporto dei dipendenti della Pixar che afferma che la Disney ha censurato gli sforzi per aumentare il materiale LGBTQ + nei progetti Pixar, ha portato a uno sciopero di una settimana da parte dei dipendenti e sostenitori LGBTQ+ Disney. Ciò ha messo sotto i riflettori le varie filiali della Disney, inclusi Marvel Studios e Lucasfilm. Gli studi che fanno parte della Disney li hanno associati alla risposta della società, che non è riuscita a denunciare attivamente il disegno di legge “Don’t Say Gay” nonostante le proteste dello staff Disney e Pixar.

I Marvel Studios si sono rivolti ai social media per annunciare che prendono le distanze dalle azioni della società madre. In una dichiarazione pubblicata su Twitter, la società ha affermato di “denunciare con forza tutte le leggi che violano i diritti umani fondamentali della comunità LGBTQIA+”. Lo studio si impegna a continuare il suo “forte impegno” per essere un alleato della comunità LGBTQ+ promuovendo “uguaglianza, accettazione e rispetto”.

I 10 migliori fumetti “tratti” da film e franchise

I 10 migliori fumetti “tratti” da film e franchise

Gli anni tra il 2010 e il 2020 hanno visto un successo sbalorditivo per i film basati sui fumetti, con l’esempio lampante delle pellicole del Marvel Cinematic Universe. È facile per i cinefili assumere che il processo di adattamento segua sempre una precisa direzione, partendo dai fumetti che, con la loro creatività e ingegno ispirano trame e personaggi sviluppati poi compiutamente nei film.

Tuttavia, dagli anni ’60 ad oggi, ci sono stati casi in cui, in realtà, il film ha preceduto l’ideazione di fumetti, che fungono poi da sequel o prequel di questo, ambientati nello stesso universo del film, o che ne rimodellano la trama adattandola alle tipicità del fumetto.

2001: Odissea nello spazio

2001: odissea nello spazio fumetto

L’innovativo e suggestivo 2001: Odissea nello spazio (1968) di Stanley Kubrick è considerato uno dei capolavori della Settima Arte, la cui trama trae ispirazione da diverse opere di Arthur C. Clarke; eppure, l’omonimo romanzo, sempre a cura dello scrittore Clarke, uscì in realtà assieme al film e non prima, come si suol credere.

Dato che i fumetti erano un modo per il pubblico di assaporare l’universo cinematografico e l’esperienza della sala, dopo che un film era uscito al cinema, non è una sorpresa che il grandioso 2001: Odissea nello Spazio abbia ricevuto un adattamento a fumetti. Ciò che è sorprendente è in realtà che Jack Kirby, co-creatore di molti dei personaggi più iconici della Marvel Comics, è colui che lo ha scritto e disegnato.

Avatar

Il film campione d’incassi del 2009 Avatar è visivamente stupefacente, un vero e proprio spettacolo per gli occhi, quindi non è affatto una sorpresa che abbia ricevuto la propria serie a fumetti. Ciò che è invece stupefacente è quanto tempo ci sia voluto per arrivarci: è stato infatti solo nel 2017 che il primo albo illustrato di Avatar è stato rilasciato, ovvero una breve storia intitolata “Brothers“, come parte del Free Comic Book Day di quell’anno.

Poi, tra gennaio e agosto 2019, Avatar: Tsu’tey’s Path è stata rilasciato come mini-serie, a cui è seguita poi un’edizione brossurata a cura della Dark Horse Comics. Con Avatar 2 che dovrebbe approdare nelle sale a dicembre 2022, è probabile che uscirà qualche nuovo fumetto ma, per ora, questo è tutto ciò che è stato rilasciato.

Final Destination

Ammettiamolo: il fulcro dei film di Final Destination sono le scene di morte, parte di ciò che ha fatto andare avanti il franchise con ben cinque film nel corso di 11 anni, e il motivo per cui i cinefili lo ricordano in primo luogo.

Prima c’è stato il fumetto auto-conclusivo “Sacrifice“, uscito nel 2006, che è stato poi seguito da una miniserie, Spring Break, ambientata in Messico. Entrambe sono state raccolte in edizione brossurata, e sembrano adattarsi perfettamente all’universo cinematografico in cui la Morte arriva per coloro che sfuggono alla sua presa la prima volta: un ottimo acquisto per i fan di Final Destination e dei fumetti horror in generale.

The Fountain

Il film di Darren Aronofsky del 2006 The Fountain racconta la storia avvincente di un uomo alla ricerca di una cura per la malattia di sua moglie, con altre due fantasiose storyline minori che si intrecciano alla narrazione principale: la prima di queste riguarda gli antichi Maya, mentre l’altra riguarda i futuri viaggi nello spazio.

La Vertigo Comics ha adattato la sceneggiatura iniziale di Aronofsky dopo che il primo tentativo di produzione di The Fountain è fallito, pensandola come una mini-serie che potesse raccontare la storia inizialmente destinata al grande schermo. Anche se è uscito nel 2005 il fumetto, che rielabora la trama della sceneggiatura surreale di Aronosky, non è stato in realtà fonte di ispirazione per il film del 2006.

Ghostbusters

ghostbusters fumetto

Quando il film Ghostbusters di Ivan Reitman è uscito nel 1984, è diventato immediatamente un successo di critica e di botteghino, e anche se i film successivi non sono stati considerati allo stesso livello dell’originale, i film del franchise sono ancora oggi riconosciuti come un’impressionante miscela di commedia, azione e horror.

Anche se la serie animata The Real Ghostbusters ha goduto di un fumetto dedicatogli, è stato solo nel 2004 che il franchise cinematografico ne ha ricevuto uno proprio. Tuttavia, a causa di problemi di licenza, sembra quasi impossibile che l’editoria americana possa ottenere i diritti della serie di film. Fortunatamente, però, la IDW ha pubblicato la propria graphic novel, Ghostbusters: The Other Side, nel 2009, che ha riproposto alcuni dei migliori personaggi dei Ghostbusters originali.

Interstellar

interstellar fumetto

I film di Christopher Nolan si basano fondamentalmente su due elementi chiave: idee e immagini, qualità che si riscontrano anche nel prezioso fumetto autoconclusivo scritto da Nolan stesso, chiamato “Absolute Zero“.

Rilasciato esclusivamente attraverso il sito web della rivista Wired, la storia segue il Dr. Mann – interpretato nel film Interstellar da Matt Damon – mentre indaga sul pianeta che è stato mandato a studiare per una potenziale abitabilità. Per i fan del film, si tratta di una lettura obbligatoria, ma per chi ha seguito la filmografia di Nolan e ne apprezza la poetica registica, il fumetto offre uno sguardo interessante alle abilità che il regista potrebbe dimostrare, qualora si cimentasse nella stesura di fumetti.

John Wick

John Wick fumetto

Le scene d’azione della serie John Wick sono riconosciute come alcune delle migliori dello scorso decennio, un vero e proprio spettacolo visivo che doveva essere “adattato” anche su carta. John Wick sì è prestato a questo tipo di trasposizione dal settembre del 2017 al gennaio dell’anno seguente, in una serie limitata di cinque numeri anch’essa dal titolo “John Wick“.

Rilasciata per aumentare l’hype verso John Wick: Capitolo 2, il film utilizza la struttura tipica del prequel, fornendoci alcuni retroscena della gioventù di John Wick e della sua iniziazione al mondo del crimine e degli omicidi, tematica introdotta al pubblico proprio dal primo film del 2014.

Mad Max: Fury Road

Mad Max fumetto

Uscito 30 anni dopo Mad Max oltre la sfera del tuono, Mad Max: Fury Road del 2015 è uno dei film più acclamati degli anni 2010, e anche del cinema del 21° secolo nel suo complesso. Tuttavia, esso esiste nella stessa continuità dei film precedenti, e la serie di fumetti entra in gioco proprio per sottolineare queste connessioni.

I fumetti di Mad Max: Fury Road sono usciti da maggio ad agosto 2015, subito dopo la prima cinematografica del film, e forniscono una backstory a molti dei personaggi principali della pellicola. Purtroppo, questo non è stato accolto con l’entusiasmo desiderato, probabilmente a causa di alcune ingenuità di scrittura; nonostante ciò, la qualità grafica e artistica dell’opera è innegabile, e il fumetto meriterebbe una lettura solo per questo.

The Matrix

In generale, i film d’azione con protagonista Keanu Reeves sembrano meritarsi di diritto degli spin-off a fumetti, almeno quelli che hanno avuto un grande successo nella cultura popolare, e The Matrix l’ha certamente avuto.

Pubblicati inizialmente dal 1999 al 2003, i fumetti sono una serie di corti ambientati nel mondo di Matrix, tra cui uno scritto dal celebre Neil Gaiman. Molte delle storyline si concentrano su personaggi secondari e danno forma all’universo che abbiamo conosciuto nel film. Tutti i fumetti sono stati poi raccolti e pubblicati nel 2019 nell’edizione The Matrix Comics: 20th Anniversary Edition, che li ha nuovamente resi disponibili ai lettori più affezionati.

Se7en

Se7en di David Fincher presenta una delle sequenze finali più inquietanti della storia del cinema, e questa è una delle ragioni principali per cui il film è rimasto così a lungo nella cultura popolare, anche se è uscito 27 anni fa. Pubblicata da settembre 2006 a ottobre 2007 come una serie limitata di sette numeri, gli avvenimenti dei fumetti di Se7en si svolgono in concomitanza con il film originale del 1995.

La differenza, tuttavia, è che si concentrano sulla figura di John Doe, l’assassino del film: infatti, ogni numero è basato su un peccato mortale che Doe punisce nel film, ed è gestito da un team creativo separato. Anche se è difficile battere l’originale, essi preservano comunque la sua natura estremamente inquietante.

MCU: 10 indizi sull’identità di Nick Fury come Skrull

MCU: 10 indizi sull’identità di Nick Fury come Skrull

L’attesissima serie Secret Invasion, targata MCU e che approderà su Disney+, promette di cambiare il franchise per sempre, dato che alcuni personaggi Marvel di lunga data si rivelano essere stati degli Skrull per tutto il tempo e partecipano ad un’invasione aliena in incognito sulla Terra.

La premessa della serie prevede che Nick Fury e Maria Hill cercheranno di fermare questa invasione, ma forse questa sinossi non è così scontata come si pensava. Infatti, ci sono diversi indizi nascosti in precedenti progetti del MCU che potrebbero indicare che Nick Fury stesso è stato in realtà uno Skrull per tutto il tempo.

Fette di pane

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In Captain Marvel notiamo fugacemente che Nick Fury, per chissà quale motivo, non riesce a mangiare un toast che sia stato tagliato in diagonale. Apparentemente, si tratta di una caratteristica piuttosto futile inerente le abitudini del personaggio, eppure rimane un tratto distintivo che un Skrull potrebbe non riconoscere.

La sorpresa è giunta quando alcuni fan si sono resi conto che, in Age of Ultron, dunque 20 anni dopo che Fury ha confessato la sua abitudine di mangiare i toast in un certo modo, lo vediamo invece addentare una fetta di pane tostato… tagliata in diagonale! Certo, questo potrebbe essere un semplice e piccolo errore di produzione… ma rimane la possibilità che la Marvel stia suggerendo che Fury è stato un impostore per anni.

Amici e famiglia

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Grazie ai numerosi film del MCU, i fan hanno potuto approfondire la conoscenza dei personaggi, compreso ciò che riguarda le loro relazioni personali e la vita familiare. Nick Fury, tuttavia, non ha una famiglia né amici con cui passare il tempo, dunque si tratta di una figura dal passato piuttosto misterioso.

Nonostante sia apparso in undici film del MCU, Nick Fury non ha ancora mostrato di avere una vita al di fuori del suo lavoro; ha fatto sì molteplici riferimenti al fatto di avere una madre e un nonno, ma nessuno di questi personaggi è mai apparso sullo schermo. Forse la mancanza di una vita privata di Nick potrebbe indicare che l’uomo che sostiene di essere non esiste affatto, ma è invece un impostore alieno.

“Nick”

Poco dopo il loro primo incontro in Captain Marvel, Nick Fury rivela a Carol Danvers, uno dei suoi più potenti alleati, che la gente lo chiama sempre e solo “Fury“. Nel corso del film, questa è proprio la parola in codice che viene utilizzata per cercare gli impostori Skrull all’interno dello SHIELD. Tuttavia, la regola “Fury” non sembra essere applicata in nessun altro caso eccetto questo.

Non solo molti dei collaboratori di Nick Fury non si riferiscono a lui esclusivamente come “Fury“, anzi, sembra che molto più frequentemente venga chiamato da tutti “Nick“. Anche se questo potrebbe essere semplicemente un errore da parte del team di scrittura di Captain Marvel, potrebbe anche indicare che la versione di Fury che il pubblico ha visto in quel film è completamente diversa dal Nick Fury degli altri film Marvel, che non ha mai fatto accenno al fatto che la gente lo chiami sempre e solo “Fury“.

La lunga storia con gli Skrull

Una delle sorprese maggiori per i fan Marvel è stato scoprire, quando è uscito Captain Marvel, che gli Skrull non sarebbero stati presentati come degli antagonisti, ovvero come sono tipicamente ritratti nei fumetti. Di conseguenza, Carol Danvers e Nick Fury hanno dimostrato di aver creato dei legami forti e fiduciosi con il popolo Skrull, un rapporto che sembra essere persistito fino ai giorni nostri del MCU.

Anche se Nick Fury non è solito rifiutare l’amicizia di un potente alleato, sembra un po’ troppo, e misteriosamente, propenso a fidarsi di una razza di alieni mutaforma: potrebbe benissimo essere che la sua fiducia intrinseca negli Skrull derivi dal fatto che Fury stesso è uno di loro. Qualora non lo fosse, allora Secret Invasion potrebbe dimostrare che la decisione di Fury di fidarsi apertamente di questi mutaforma è stata assolutamente sconsiderata.

Tecnologia senza precedenti

Do you think the Captain Marvel movie will be good? Is her story worth it? - Quora

Anche Steve Rogers e Bruce Banner sono rimasti sorpresi nel vedere l’Helicarrier dello SHIELD alzarsi in volo in The Avengers, mostrando l’incredibile arsenale di tecnologia di altissimo livello dello SHIELD. Da allora, l’organizzazione segreta gestita da Fury è sempre sembrata essere dieci passi avanti al resto del mondo quando si trattava di tecnologia – forse in modo in realtà sospetto.

Se Fury era davvero uno Skrull, questo spiegherebbe la fornitura apparentemente infinita di armi di alta qualità a sua disposizione. Gli Skrulls, anche se non sono un popolo tecnologicamente avanzato come i Kree, disporrebbero sicuramente di attrezzature superiori a quelle terrestri, di cui Fury potrebbe servirsi come direttore dello SHIELD.

Una lunga e misteriosa “scomparsa”

Dopo la caduta dello SHIELD in Captain America: The Winter Soldier e un breve incontro con i Vendicatori in Age of Ultron, Nick Fury è scomparso dal MCU per diversi anni, ricomparendo soltanto nella scena post-credit di Infinity War. Cosa abbia fatto durante questo intervallo di tempo di tre anni rimane un mistero.

La scomparsa di Fury non ha senso, a meno che, ovviamente, non ci sia stato qualcosa di più dietro a questa assenza rispetto a quanto si pensasse inizialmente. Si è visto molto poco di Fury dalla caduta dello SHIELD, il che forse indica che ha avuto un passato oscuro e segreto che il MCU non è ancora pronto a rivelare ai fan – forse una backstory che include anche i suoi fratelli Skrull.

“Di nuovo qui sulla Terra”

MCU: 19 Phase 4 Theories That Make Actually Make Perfect SenseMolti fan si sono affrettati a sottolineare un apparente scivolone da parte della Marvel che avvalorerebbe l’ipotesi dell’identità Skrull di Nick Fury, durante la sua conversazione con i Vendicatori in Age of Ultron. Mentre li incoraggia a continuare la lotta contro Ultron, Fury curiosamente si riferisce al fatto di essere “tornato” sulla Terra, una frase che ha sollevato il sopracciglio di non pochi fan.

Anche se Fury potrebbe aver parlato in modo iperbolico, o forse riferendosi alla breve escursione di Tony Stark nello spazio nel precedente film degli Avengers, sembra una curiosa scelta di parole. Potrebbe però, come i fan pensano, anche trattarsi di un lapsus freudiano da parte di Fury, che si riferirebbe al fatto che la Terra non è affatto il suo pianeta natale.

La sua assenza dalla battaglia della Terra

Profe Telésforo (@TuPincheProfe) / Twitter

Ci sono un sacco di interrogativi riguardo a Nick Fury, e il maggiore forse è dove si trovasse quando la Battaglia della Terra ha avuto luogo. In una battaglia che includeva la stragrande maggioranza dei supereroi introdotti nel primo decennio del MCU, di Nick Fury non vi era nessuna traccia: è forse possibile?

Fury può non possedere abilità sovrumane come molti dei Vendicatori, ma ha dimostrato in più occasioni di essere abbastanza esperto nel combattimento, il che rende la sua assenza dalla battaglia più cruciale nella storia dell’universo piuttosto insolita. Forse Wong e Doctor Strange, che hanno condotto personalmente gli eserciti sul campo di battaglia, erano consapevoli della natura ambigua di Fury, e quindi hanno scelto di lasciarlo fuori dalla battaglia.

Far From Home

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Uno dei maggiori indicatori del fatto che l’identità di Nick Fury potrebbe essere più complessa di quanto si pensasse inizialmente è la scena post-credits di Spider-Man: Far From Home, dove viene rivelato che il Fury e Maria Hill rappresentati nel corso del film erano in realtà impostori Skrull che hanno sempre comunicato con il vero Fury.

Questa rivelazione potrebbe avere molteplici interpretazioni. Alcuni l’hanno interpretata come un’indicazione del fatto che Fury e Hill sono stati forse degli Skrull nelle loro ultime apparizioni nel MCU; altri hanno sottolineato che Fury potrebbe essere stato un impostore Skrull fin dalla sua introduzione in Iron Man del 2008, avendo rimpiazzato Talos dopo gli eventi di Captain Marvel. In ogni caso, Secret Invasion darà sicuramente ai fan una linea temporale più definita dello swap tra Fury e Talos.

Secret Invasion

Nel 2008, l’evento crossover Secret Invasion ha sconvolto l’Universo Marvel, rivelandosi una storyline molto apprezzata dai lettori di fumetti, ecco perchè l’evento sembrava inevitabile nel MCU una volta che gli Skrull sono stati finalmente introdotti. Tuttavia, una cosa che ancora non ha senso è perché proprio Fury stesso sia protagonista della serie del MCU che adatterà questa storyline dei fumetti.

Sebbene Nick Fury sia un personaggio importante nel MCU, sembra strano che l’invasione Skrull sia relegata esclusivamente alle sue avventure, piuttosto che a quelle degli stessi Vendicatori. Forse il suo status di protagonista della storia suggerisce che Fury stesso potrebbe aver nascosto qualcosa per tutto questo tempo; una cosa è certa: Secret Invasion rivelerà senza dubbio perchè Fury è da ritenere centrale in questo evento – e da che parte sta veramente.

Licorice Pizza, recensione del film di Paul Thomas Anderson

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Licorice Pizza, recensione del film di Paul Thomas Anderson

Dopo una lunga attesa arriva finalmente in sala Licorice Pizza, l’ultimo film di Paul Thomas Anderson, a quattro anni da quel Il Filo Nascosto che aveva incantato il mondo con l’ultima interpretazione di Daniel Day Lewis. E da un attore che abbandona le scene con un ultimo guizzo d’artista, Anderson si affida a due esordienti, per raccontare una storia caotica ed estremamente personale, ambientata in quel fazzoletto di mondo dove anche lui è cresciuto, come i suoi protagonisti, e che ricorda per episodi e impressioni, tutti infilati dentro un film apparentemente anarchico.

La trama di Licorice Pizza

Durante una sessione fotografica per l’annuario della scuola, Gary Valentine, quindicenne con alle spalle una carriera da attore-bambino, incontra Alana Kane, l’assistente del fotografo. I due si conoscono e fanno amicizia, forse è qualcosa di più, almeno per Gary, si perdono di vista e si ritrovano, mettendo in piedi tante imprese, sognando futuri gloriosi, insieme, ma non per forza. Sullo sfondo la Los Angeles degli anni ’70, la crisi del petrolio con le auto in coda, a secco, e la campagna elettorale di Joel Wachs per la poltrona di sindaco.

Un racconto sospeso nello spazio

Licorice Pizza è la storia di un amore che si sposta nel tempo lontano da ogni riferimento fisso, da ogni consecutio, da ogni rapporto causa effetto. Il film ha una struttura quasi episodica, con i due protagonisti fautori di mille imprese, dalla vendita di materassi ad acqua, alle carriere di attori, passando per episodi bizzarri, le elezioni comunali, la crisi del petrolio, le liti, i riavvicinamenti, i genitori assenti, la fame di vita, i percorsi a ritroso, tutto di corsa. Lo stesso titolo del film è un riferimento a un negozio di dischi molto in voga trai giovani nella San Fernando Valley, negli anni ’70. L’idea dietro Licorice Pizza sembra quasi essere quella di un racconto della memoria, in cui Paul Thomas Anderson ripercorre degli episodi della propria giovinezza proprio come se fossero racconti sospesi, impressioni di luoghi, personaggi, storie e aneddoti che hanno caratterizzato la sua vita di ragazzo nella Valley. 

Una voglia di vivere incontenibile

Là dove Il Filo nascosto era una sontuosa geometria di azioni, situazioni e comportamenti, Licorice Pizza ha una natura apparentemente caotica in cui la normale struttura narrativa viene messa da parte, perché come si possono contenere Gary e Alana? I due ragazzi, che pure hanno 10 anni di differenza all’inizio della storia, sono i fari della narrazione, il filo rosso che tiene unito ogni momento a quello successivo, due anime alla ricerca di qualcosa, di qualcuno, che si corrono incontro, si rincorrono, si acchiappano, sopra tutto il trambusto e le contingenze che attraversano. Anche quando si perdono, non si lasciano mai per davvero, e anche quando non si parlano, come nella splendida scena in cui si telefonano senza rivolgersi la parola, comunicano mille pensieri e mille desideri. 

Alana Haim e Cooper Hoffman genuini protagonisti

Alana Haim e Cooper Hoffman riempiono lo schermo con delle interpretazioni istintive e genuine e anche loro, come la storia, gli avvenimenti, i luoghi, appartengono all’intimità di Paul Thomas Anderson. Lei, cantante, ha un gruppo insieme alle sorelle (che interpretano proprio le sorelle di Alana nel film), Le Haim, e per loro, Paul ha diretto tanti videoclip. Lui è il figlio di Philip Seymour Hoffman, che fu attore prediletto da Anderson, e che riporta sullo schermo la stessa dolcezza e lo stesso impaccio del padre, a un livello più grezzo, s’intende. Vedere recitare insieme Hai e Hoffman è un vero e proprio regalo che il regista ha fatto prima a se stesso, e poi a tutto il pubblico che non può rimanere indifferente di fronte a questi giovani così presi a vivere i loro sogni da risultare superiori, ad un livello altro rispetto al resto delle persone che incrociano e che semplicemente portano avanti le loro vite, un passo davanti all’altro, stancamente.

Ma non c’è stanchezza nei loro passi, né nello sguardo di Paul Thomas Anderson, dove semmai si rintraccia una leggerezza che riporta alla mente Ubriaco d’amore, e più da lontano Magnolia, una frenesia di raccontare e di vivere, come se con il mondo chiuso in casa, in lockdown, lui avesse avuto la possibilità di esplorare di nuovo quei posti, attraverso gli occhi di questi due ragazzi diversamente innamorati, per i quali non si può non fare il tifo. 

Paura primordiale: trama, cast e curiosità sul film

Paura primordiale: trama, cast e curiosità sul film

Certe mostruose creature sembrano poter esistere soltanto nelle opere di finzione, eppure in alcuni angoli del mondo vi sono esemplari rari, se non unici, che risultano altrettanto spaventosi e pericolosi. Con il film del 1975 Lo squalo si è dimostrato come questi possano essere fonte di grande interesse, dando vita ad uno scontro tra uomo e natura senza fine. Negli anni sono stati realizzati innumerevoli film di questo tipo, tra anaconda, ragni e coccodrilli. Proprio quest’ultimo è protagonista assoluto del film del 2007 Paura primordiale, diretto da Michael Katleman. Per quanto l’esemplare mostrato nel film sembri esagerato, esiste invece realmente.

Si tratta del coccodrillo rinominato Gustave, un esemplare di Crocodylus niloticus, generalmente residente lungo il fiume Nilo. Di grandi dimensioni, questo è lungo oltre 7 metri e pesante una tonnellata. Gustave, in particolare, nelle foreste del Burundi. Qui si narra che abbia nel tempo divorato più di 300 persone, un numero secondo alcuni esagerato ma secondo altri inferiore rispetto alla realtà. L’animale, inoltre, si è dimostrato capace di catturare e divorare anche grossi mammiferi come ippopotami e bufali. Ad oggi non si sa nulla circa l’età del coccodrillo né sulla sua aspettativa di vita media. L’ultimo avvistamento di Gustave risale al 2015, ma è certo che egli sia ancora lì fuori, pronto ad uccidere.

Divenuto popolare in tutto il mondo proprio la sua unicità, si è naturalmente deciso di trarre un film a riguardo, poi affermatosi come un buon successo di pubblico. Ancora oggi, per gli amanti del brivido e di questa tipologia di film, è un titolo particolarmente affascinante. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Paura primordiale: la trama del film

Protagonista del film è il celebre giornalista televisivo Tim Manfrey, caduto in disgrazia dopo aver mandato un servizio rivelatosi infondato. Per punirlo e allontanarlo dai riflettori della vergogna, il network per cui lavora decide di inviarlo in Burundi, insieme al fidato cameraman Steven Johnson, al fine di documentare la ricerca e la cattura di un gigantesco coccodrillo, terrore degli abitanti della zona. Considerato una creatura leggendaria e quasi divina, l’esemplare è stato rinominato Gustave, ed ha attirato nuovo interesse su di sé dopo aver sbranato un’antropologa forense, in quei luoghi per indagare su uno scontro tra etnie.

Alla spedizione di cattura, incaricata di porre definitivamente fine ai massacri, partecipano l’esperto naturalista Matthew Collins, il cacciatore Jacob Krig, a cui Gustave ha appena ucciso la moglie, il giovane autoctono Jojo e la giornalista Aviva Masters. Quest’ultima si trova lì per documentare un altro enorme pericolo, che da tempo sta seminando il panico tra la popolazione e che metterà a dura prova il team. Questo è rappresentato dalle stragi compiute da un signore della guerra rinominato Piccolo Gustave, impegnato a favorire le stragi tra le tribù del luogo. Tra pericoli naturali e umani, la troupe dovrà dunque cercare di sopravvivere.

Paura primordiale cast

Paura primordiale: il cast del film

Protagonista del film, nei panni del giornalista Tim Manfrey, è l’attore Dominic Purcell. Egli è particolarmente noto per aver interpretato Lincoln Burrows nella serie Prison Break e il supercriminale Heat Wave in Legends of Tomorrow. Per prepararsi al ruolo, Purcell si è non solo allenato fisicamente, ma ha anche approfondito la professione del giornalista e ciò che si sa di Gustave. Il contratto dell’attore stabiliva che doveva sempre avere tre o quattro bottoni della sua camicia sbottonati in ogni momento, indipendentemente dalla situazione in cui si trovavano. Brooke Langton, nota per la serie Melrose Place, interpreta invece la giornalista Aviva Masters.

Nei panni del fidato amico di Tim e cameraman Steven Johnson, vi è invece l’attore Orlando Jones, celebre per le serie American Gods e Sleepy Hollows, dove ha interpretato Frank Irving. L’attore tedesco Jürgen Prochnow, noto come caratterista solito interpretare ruoli di autorità o di antagonisti, è qui il cacciatore Jacob Krieg. L’attore Gideon Emery, attivo principalmente come doppiatore di videogiochi, è l’esperto naturalista Matthew Collins. Jojo, il ragazzo del villaggio del Burundi, è interpretato dall’esordiente Gabriel Malema, mentre il criminale noto come Piccolo Gustave ha il volto di Dumisani Mbebe.

Paura primordiale: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su une delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Paura primordiale è infatti disponibile nel catalogo di Disney+, nella sezione Star, con prodotti per un pubblico adulto. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento al servizio, avendo così modo di guardare il film in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 16 marzo alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

 

Balla coi lupi: tutto quello che c’è da sapere sul film di Kevin Costner

Considerato il genere cinematografico statunitense per eccellenza, il western ha goduto di grandissima popolarità sin dagli inizi del Novecento, vedendo però modificarsi nel corso dei decenni molte delle sue caratteristiche di base. Rispetto ai primi western, sono poi stati realizzati una serie di titoli revisionisti che hanno sovvertito i canoni originali, proponendo nuove letture della fondazione degli Stati Uniti e delle sue frontiere. Dopo anni in cui il genere aveva però perso l’interesse del pubblico, nel 1990 il film Balla coi lupi riuscì a riconquistare quanto perduto, offrendo un racconto classico e moderno allo stesso tempo.

Diretto da Kevin Costner, qui al suo debutto come regista, il film riprende infatti tutti i canoni del western, tranne il punto di vista sugli indiani quali selvaggi cattivi. Questi sono invece i buoni, che insegnano al protagonista a ritrovare sé stesso e il proprio rapporto con la terra. Tratto dall’omonimo romanzo di Michael Blake, qui autore anche della sceneggiatura, Balla dei lupi è uno dei più celebri film della storia del cinema, uno dei soli tre titoli western ad aver vinto il premio Oscar come miglior film (gli altri sono Cimarron, del 1931, e Gli spietati, del 1992) e la pellicola a cui si deve la rivitalizzazione del suo genere di riferimento.

Oltre all’Oscar principale, il film ne vinse poi anche altri sette, tra cui miglior regista, miglior sceneggiatura non originale, miglior fotografia, miglior montaggio e miglior colonna sonora. Si tratta semplicemente di un titolo imperdibile, capace ancora oggi di comunicare un senso di libertà e giustizia decisamente rari. Prima di intraprendere una visione del film, sarà utile approfondire alcune delle sue principali curiosità. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al libro, al cast di attori e alla colonna sonora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Balla coi lupi: la trama del film e il libro da cui è tratto

Ambientato nel 1863, nel pieno della Guerra di secessione, il film ha per protagonista l’ufficiale John Dunbar, il quale si ritrova ferito sul campo di battaglia. Mentre viene trasferito nelle frontiere dell’Ovest, un attacco da parte dei nativi Pawnee lo fa rimanere isolato e condannato a morte certa. La sua salvezza, inaspettatamente, arriva però grazie all’incontro con una tribù di indiani Sioux Lakota, i quali lo accolgono presso di loro e gli conferiscono il nome di Balla Coi Lupi. Ripudiando il suo passato da soldato, John abbraccia sempre di più la cultura indiana, innamorandosi anche di Alzata Con Pugno. Agli occhi dell’Esercito Confederato egli è però ora un traditore e in quanto tale deve essere punito. Per John, dunque, arriverà il momento di scegliere da che parte stare.

Come anticipato, il film di Costner si basa sul libro del 1988 dall’omonimo titolo. Blake, l’autore, immaginò la storia di questo incontro/scontro tra popoli profondamente diversi ma da cui emergono poi elementi comuni e universali, pensando da subito di trarne un film. Fu Costner a suggerirgli di pubblicare questo racconto come libro, per permettergli di ottenere una prima notorietà. Nonostante il valore del messaggio, infatti, nessuno sembrava disposto a portare al cinema tale storia, in particolare per via del poco interesse verso il western dilagante in quegli anni. Quandò infine Blake riuscì a pubblicare il romanzo, poi divenuto un grande successo, Costner acquisì subito i diritti su di esso, potendo così dar vita alla sua trasposizione cinematografica.

Balla coi lupi cast

Balla coi lupi: il cast del film e la colonna sonora

Oltre ad essere regista del film, Costner compare anche nei panni del protagonista John Dunbar. Particolarmente devoto al suo personaggio, egli eseguì personalmente tutte le scene a cavallo, senza farsi sostituire da controfigure. Per la sua interpretazione, fu anche candidato come miglior attore, senza però ottenere il premio. Egli si dedicò poi molto a fare del film un ritratto quanto più realistico possibile dell’epoca e degli indiani Sioux. Questi ultimi, colpiti dalla delicatezza con cui vengono raccontati nel film, adottarono Costner come membro onorario. Accanto a lui si ritrovano poi gli attori Graham Green come Uccello Scalciante e Rodney A. Grant nei panni di Vento Nei Capelli, membri dei Sioux con cui il protagonista stringe un legame molto forte.

Ad interpretare l’amata Alzata con Pugno vi è invece l’attrice Mary McDonnell, anche lei poi candidata all’Oscar per la sua interpretazione. Qui in una delle sue prime esperienze cinematografiche, la McDonnell era molto nervosa per la scena d’amore con Costner. Per sentirsi meno a disagio, ottenne che questa venisse ridotta drasticamente. Tutti gli attori coinvolti nel ruoli degli indiani Sioux non parlavano ovviamente la lingua di questi e dovettero essere istruiti a riguardo. Nei panni del guerriero capo Pawnee vi è invece il celebre attore Wes Studi, il quale appartiene però all’etnia dei Cherokee. Completano il cast gli attori Robert Pastorelli nei panni del mulattiere Timmons e Charles Rocket in quelli del tenente Elgin. Maury Chaykin ha invece il ruolo del maggiore Fambrough.

Del film è poi particolarmente memorabile la sua colonna sonora, composta da John Barry, che grazie ad essa vinse il suo quarto Oscar. Come noto, egli accettò di comporre le musiche per il film immediatamente dopo aver finito di leggere la sceneggiatura. Egli si era talmente tanto innamorato della storia di Balla coi lupi da scoppiare in lacrime durante la registrazione del tema principale del film. Egli, inoltre, si preparò ascoltando molta musica indiana, lasciandosi influenzare da questa senza però includerla nella colonna sonora. Ciò perché, dal suo punto di vista, le musiche dovevano comunque far riferimento al punto di vista del protagonista, solamente accennando le sonorità della cultura a cui egli si avvicina nel corso del film.

Balla coi lupi: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Balla coi lupi grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 16 marzo alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

 

Madame Web: anche Sydney Sweeney nel film

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Madame Web: anche Sydney Sweeney nel film

Sydney Sweeney entra a far parte del cast di Madame Web, lo spin-off della Sony incentrato sul personaggio dello Spider-Verse. SJ Clarkson dirigerà il film, che fa parte della crescente scuderia di film di Sony basati sui personaggi Marvel.

Introdotto negli anni ’80 in The Amazing Spider-Man n. 210, Madame Web è una mutante chiaroveggente specializzata nella predizione del futuro dei supereroi nell’universo di Spider-Man, avendo fatto da mentore non solo all’alter ego di Peter Parker, ma anche a più generazioni di eroi che si fanno chiamare Spider-Woman. Tradizionalmente raffigurata come una vecchia cieca e paralizzata, è circondata da una macchina simile a una ragnatela necessaria per mantenerla in vita, il che implica che rimane lontana dal conflitto diretto e invia terzi in missione per suo conto.

Matt Sazama e Burk Sharpless, che hanno già firmato lo script di Morbius, hanno scritto la sceneggiatura. Madame Web segna la consacrazione al grande schermo per l’attrice che abbiamo visto in Euphoria e in The White Lotus di recente.

Madame Web è uno dei tanti film in via di sviluppo mentre lo studio costruisce il suo Sony Universe di personaggi Marvel. Sony, che controlla i diritti cinematografici di Spider-Man e altri personaggi correlati, ha già distribuito Venom (2018) e Venom: La furia di Carnage (2020) e il film con Jared Leto, Morbius, uscirà ad aprile. La Sony ha anche in cantiere Kraven il Cacciatore con la star Aaron Taylor-Johnson. Lo studio si trova in una posizione di forza dopo l’uscita di Spider-Man: No Way Home, che ha incassato 1,74 miliardi di dollari a livello globale, l’incasso più alto nella storia della Sony.

Acque profonde – Deep Water, recensione del film

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Acque profonde – Deep Water, recensione del film

Questa recensione di Acque profonde – Deep Water potrebbe non incontrare il favore di molti che la leggeranno, perché il ritorno alla regia (ci piacerebbe dire “al cinema”, ma non è questo il caso) di Adrian Lyne si occupa di una storia che sembra non curarsi del momento storico in cui arriva nel mondo. Il film, dal 17 marzo su Prime Video, prodotto da Hulu, potrebbe infatti pagare il prezzo di temi di difficile lettura in un mondo in cui le relazioni si vedono solo attraverso la lente, che divide nettamente buoni e cattivi, dell’opinione pubblica.

La trama di Acque Profonde – Deep Water

E così la storia di Vic e Melinda sembra totalmente fuori dal nostro tempo. Sono una coppia bellissima, con circa dieci anni di differenza, lui è un genio dell’elettronica, ricchissimo, riservato e distinto, lei fa la moglie, è bellissima, giovane, esuberante e adora farsi nuovi amici. Disinibita e spregiudicata, Melinda non perde occasione di passare del tempo con il biondino di turno, anche sotto gli occhi del marito, che però di fronte a lei decide di comportarsi con distacco e fiducia: non vuole essere quel tipo di persona, non vuole soffocare la moglie esuberante, non vuole limitarla nella sua propensione a bere e a far festa. Però, in occasione di uno di questi party a cui partecipano sempre insieme, Vic ci tiene ad avvicinare il suddetto biondino, raccontandogli la storia di un altro vecchio amico di Melinda, un uomo che è sparito. Il giovanotto si sente minacciato, si spaventa, si allontana. Contemporaneamente quel vecchio amico di Melinda viene ritrovano morto. Chi è stato? Chi vuole incastrare Vic? Perché Vic ha pensato fosse divertente minacciare il biondino? 

Ci importa davvero dell’aspetto thriller?

La storia procede poi schematicamente, con Melinda che colleziona un amico dopo l’altro e Vic che cerca sempre di mantenere il suo atteggiamento distaccato e fiducioso nei confronti dell’avvenente moglie. Ma chi è stato ad ammazzare quell’uomo? Importa davvero a Lyne di celare il mistero e calcare la mano sull’aspetto thriller della storia?

Quello che veramente interessa al regista, pare, è la messa in scena di un amore malato che però sembra funzionare per i diretti interessati. Vic, che ha l’impassibilità di Ben Affleck, incassa ogni provocazione, in attesa che la moglie gli dedichi un po’ di attenzione. Melinda, che ha la bellezza folgorante di Ana De Armas, prova piacere a provocare il marito attirando l’attenzione degli altri uomini, ma allo stesso tempo cercando la reazione ingelosita in Vic, unico comportamento che lei percepisce come di interessamento nei suoi confronti.

In Acque Profonde – Deep Water tutto è in superficie

Adrain Lyne ci propone una coppia che vive, molto solidamente, di un equilibrio malato e sadomasochista, che funziona per i due protagonisti. Il regista non va a pescare nelle “acque profonde” della storia, perché tutto quello che c’è da sapere è in superficie, ed è sfacciato, gridato, chiarissimo, non si nasconde dietro nessuna metafora né vuole costruire un mistero laddove non ce n’è bisogno. 

Acque profonde – Deep Water può risultare disturbante allo spettatore che non è disposto a lasciare da parte il suo senso etico e farsi trascinare dalla storia, dal momento che rappresenta una finestra nel privato di una coppia, meglio nel “nascosto” di una vita matrimoniale che non tutti sono disposti a considerare ammissibile.

L’eco di Gone Girl – Amore Bugiardo

Acque profonde – Deep Water ha dei punti di contatto con Gone Girl – L’Amore Bugiardo, che non si esauriscono nella presenza di Ben Affleck nei panni di un marito tutto sommato inadeguato, ma che si estendono anche all’assunto fondamentale alla base della storia: non si conosce mai davvero una persona, nemmeno se la si sposa e si vive accanto a lei. Quello sguardo ricambiato nel finale tra Vic e Melinda, ricorda molto quello tra Amy e Nick, uno sguardo di accettazione dello status quo, di consapevolezza della persona che si ha davanti, in cui i due coniugi finalmente “si vedono”.

Forse non è proprio il tempo per storie così, che sarebbero state accolte meglio qualche anno fa, all’epoca di Attrazione Fatale, per intenderci, ma è anche giusto, e grazie a Hulu che ha prodotto il film possibile, che si tengano ancora a mente le profondità dell’essere umano, che ci si ricordi, in un modo o nell’altro, che le relazioni sono tutte diverse, complesse, qualche volta persino incomprensibili, tuttavia, a modo loro legittime. Non si sta qui giustificando il comportamento dei protagonisti, lo si sta solo ammettendo in quanto plausibile nella vita reale. In un momento in cui la polarizzazione delle opinioni sta diventando la norma, Adrian Lyne con Acque profonde – Deep Water ci ricorda che esiste una scala di grigi che troppo spesso si tende a nascondere.

DOC – Nelle tue mani: clip della puntata finale in anteprima

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DOC – Nelle tue mani: clip della puntata finale in anteprima

Domani andrà in onda l’ultima puntata della seconda stagione della serie campione di ascolti di RAI 1 ” Doc – Nelle tue mani” diretta da Beniamino Catena e Giacomo Martelli, una produzione Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction con Luca Argentero, Matilde Gioli, Pierpaolo Spollon, Alice Arcuri, Sara Lazzaro, Simona Tabasco, Alberto Malanchino, Beatrice Grannò, Marco Rossetti, Elisa Di Eusanio, Silvia Mazzieri, Giovanni Scifoni, Gaetano Bruno, Gianmarco Saurino e Giusy Buscemi.

A seguire trovate una clip di anticipazione della puntata finale di stagione che andrà in onda domani, 17 marzo 2022.

https://www.youtube.com/watch?v=ErQM0UZSW4E

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