ATTENZIONE – L’ARTICOLO
CONTIENE SPOILER SU THE BATMAN
Mentre The
Batman crea nuove dinamiche per l’eredità
familiare di Bruce Wayne (Robert
Pattinson), la Catwoman di Selina Kyle (Zoe
Kravitz) ha problemi con i genitori che nella trama
del film incidono maggiormente, rispetto a quelli di Bruce. Grazie
al cattivo noto come L’Enigmista (Paul
Dano), Gotham deve affrontare nuove oscure verità che
scuotono la città fino al midollo, comprese rivelazioni personali
per Batman stesso. Tuttavia, Selina Kyle rivela una sua verità
importante, confermando la sua parentela segreta che è stata a
lungo presa anticipata nei fumetti.
Nel nuovo film DC diretto da
Matt Reeves, Batman è al suo secondo anno da
vigilante quando Gotham è tormentata dall’Enigmista, che uccide
funzionari della città e figure chiave mentre rivela una grande
cospirazione che è stata a lungo tenuta segreta. Mentre Batman
lavora con il tenente Jim Gordon (Jeffrey
Wright) per risolvere i vari enigmi e scoprire la
verità, il vigilante entra anche in contatto con Selina Kyle,
un’abile ladra che lavora anche nell’Iceberg Lounge. Mentre i due
accettano di lavorare insieme nonostante le loro diverse
motivazioni, Kyle alla fine rivela perché vuole così tanto rubare
al più grande boss del crimine di Gotham, Carmine Falcone (John
Turturro), prima di ucciderlo.
Dopo la conferma che Carmine Falcone
ha ucciso la fidanzata di Selina, Annika Kosolov, Catwoman
ammette che Falcone è suo padre, qualcosa che fumetti come The
Long Halloween e Dark Victory hanno sempre lasciato
implicito tramite prove circostanziali. Non solo è stato confermato
a titolo definitivo in The
Batman che Falcone è il padre di Selina nonostante la
sua negligenza, ma è stato anche rivelato che è stato anche lui a
uccidere la madre di Selina. Se non fosse stato per l’interferenza
di Batman nel convincerla del contrario, Catwoman avrebbe
facilmente ucciso Falcone per quello che ha fatto. In quanto tale,
l’arco genitoriale di Selina è molto più centrale per il suo ruolo
in The Batman rispetto a quello di Bruce
Wayne.
The
Batman diretto da Matt Reeves
uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia.
Protagonisti del film insieme a Robert
Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno
anche Colin
Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe
Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul
Dano (Enigmista) e Andy
Serkis (Alfred). Infine, John
Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast
anche Peter
Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore
Distrettuale di Gotham.
Due anni trascorsi a pattugliare le
strade nei panni di Batman (Robert
Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali,
hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham
City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth
(Andy
Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey
Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure
di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato
come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini.
Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di
malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più
grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando
personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe
Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino
(Colin
Farrell), Carmine Falcone (John
Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista
(Paul
Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino
alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa
chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il
colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione
che da tempo affliggono Gotham City.
Ecco una commovente featurette
dedicata al ritorno di Tobey Maguire e Andrew Garfield nel ruolo dell’Uomo Ragno in
Spider-Man:
No Way Home, in cui il regista Jon
Watts e il produttore Kevin Feige
spiegano perché era così importante che i due attori tornassero a
sostenere l’iterazione del personaggio di Tom Holland:
È recentemente riemersa on-line la
lista dei film che Marvel Entertainment aveva
pianificato nel 2004, facendo emergere ricordi di diversi progetti
cancellati e un universo cinematografico
Marvel dall’aspetto completamente diverso rispetto a quello che
conosciamo oggi.
L’MCU, supervisionato dal produttore
Kevin Feige, è senza dubbio il risultato di
maggior successo nell’industria del cinema dell’ultimo decennio. I
film in uscita di volta in volta battono costantemente i record al
botteghino e ricevono feedback positivi da critici e fan. A partire
da Iron Man nel 2008, la continuità ha
attraversato 27 film portando il pubblico attraverso l’assemblaggio
degli Avengers e l’epica Infinity Saga, con l’attuale Fase 4 che
punta gli occhi sul multiverso.
Tuttavia, prima che i Marvel Studios perfezionassero il processo di
costruzione del Marvel Cinematic Universe, quasi un
intero decennio di film prodotti da altri studi in associazione con
la Marvel Entertainment hanno dato
vita sul grande schermo ai suoi personaggi a fumetti. In effetti,
l’attuale boom dei cinecomics che ha visto i cinema dominati dai
supereroi è principalmente attribuito al successo di film come
Blade, X-Men e Spider-Man a cavallo
tra la fine del secolo scorso e l’inizio del nuovo. Tutti e tre
questi film hanno avuto successo commerciale ma, cosa più
importante, sono stati elogiati dalla critica in un modo che ha
mostrato che i film a fumetti avevano potenzialità per essere
drammi importanti con qualcosa da dire nel panorama cinematografico
moderno.
L’artista @AjepArts ha recentemente
scoperto diverse foto promozionali di un evento nel 2004 che
descrivevano in dettaglio l’imminente lista di film della Marvel basati sui loro personaggi.
In questo elenco ci sono film che i fan hanno visto, come
The Punisher, Spider-Man 2, Blade Trinity, Elektra,
Fantastic Four, X-Men: Conflitto Finale (intitolato qui
X-Men 3), Ghost Rider e
Spider-Man 3.
Ma la cosa più interessante sono i
sei film non realizzati che non hanno mai visto la luce;
Man-Thing, Namor, Silver Surfer, Fury, Daredevil 2
e Deathlok. Vale anche la pena notare che ci sono
film di Iron Man e Captain
America elencati, entrambi proprietà di successo dei
Marvel Studios. C’è anche un
progetto sconosciuto sul tabellone il cui titolo è però impallato
dal cosplayer di Spider-Man.
Mentre
The
Batman di Matt Reeves sta
facendo parlare di sé in tutto il mondo, oggi arrivano dei concept
inediti del The
Batman di Ben Affleck, il film che avrebbe dovuto vedere
Affleck nei panni del Crociato di Gotham, ma anche in quello di
produttore, regista e co-sceneggiatore.
Come molti
sapranno, dopo un filmato di prova di
Deathstroke apparso in rete, BenAffleck ha prima rinunciato alla regia e poi ha
definitivamente abbandonato il progetto dopo che la Warner Bros ha
incaricato Matt Reeves di lavorare ad una sua
personale versione di un film nuovo del
Cavaliere Oscuro. Questo film è finalmente realtà e a giudicare
dal suo successo darà via ad una nuova era sotto l’egida di
Robert Pattinson.
Ebbene
molti fan però continuano ad essere nostalgici sul Batman
diBen Affleck, nonostante il fatto che lo
rivedremo in The
Flash. Ora però il concept artist Keith
Christensen ha diffuso su Instagram una sua versione del
Deathstroke di Joe Manganiello, che sarebbe dovuto
essere il principale villain di questa storia di Bruce Wayne, così
come era stato annunciato nella scena post credits di
Justice League. Ecco il concept:
Il trailer di Avengers:
Endgame è stato ricreato da un fan nello stile del
recente teaser
trailer di Obi-Wan Kenobi. La Disney ha
acquistato la Marvel Entertainment nel 2009 prima
di acquisire la Lucasfilm tre anni dopo, che ha riunito due dei più
grandi franchise mediatici sotto lo stesso tetto. Da allora, la
Disney ha goduto del gigantesco successo commerciale della galassia
lontana, lontana e del Marvel Cinematic Universe,
che ha prodotto il film con il maggior incasso di tutti i
tempi.
Rilasciato nel 2019, Avengers:
Endgame rappresenta il culmine delle prime tre fasi
del MCU e, a sua volta, dell’Infinity
Saga. Come seguito di Infinity War (2018), che vede i Vendicatori
fallire nella loro missione di impedire a Thanos (Josh
Brolin) di raccogliere tutte e sei le Gemme
dell’Infinito e di ridurre in polvere metà della popolazione
terrestre, Endgame vede Tony Stark/Iron Man (Robert
Downey Jr.), Steve Rogers/Captain America
(Chris
Evans) e compagnia in un disperato bisogno di
speranza. Per molti versi, la configurazione di Endgame è
paragonabile a uno dei progetti più attesi del 2022,
Obi-Wan Kenobi, del quale abbiamo
visto il primo trailer qualche giorno fa, durante l’ultimo Disney
Investor Call.
Il canale The Typical
Geekssu
YouTube ha caricato un trailer di Avengers:
Endgame rifatto nello stile del trailer di
Obi-Wan Kenobi. Parallelamente alle voci fuori
campo di quest’ultimo, questo nuovo trailer di Endgame inizia con
Tony Stark che si lamenta di come “abbiamo perso” prima di cedere a
Thanos. Inoltre, ha per sottofondo “Duel of the Fates”, “Anakin’s
Dark Deeds” e “Battle of Heroes” del compositore John
Willaims.
La Featurette mette in luce
il primo esercito di Silente, descritto come una banda di estranei
che cercano di salvare il mondo dal Grindelwald di Mads
Mikkelsen. Presenta anche nuovi filmati, che prendono in
giro ogni membro del ruolo della squadra e le missioni
individuali.
Animali
fantastici – I segreti di Silente della Warner Bros.
Pictures è la nuova avventura del Wizarding World creato da
J.K. Rowling. Animali
fantastici – I segreti di Silente presenta un cast
guidato dal premio Oscar
Eddie Redmayne (“La teoria del tutto”), il due volte
candidato all’Oscar Jude Law (“Ritorno a Cold Mountain”, “Il
talento di Mr. Ripley”), con Ezra Miller, Dan Fogler,
Alison Sudol, Callum Turner,
Jessica Williams,
Katherine WaterstoneMads Mikkelsen.David Yates
ha diretto Animali fantastici – I segreti di
Silente, un film scritto da J.K. Rowling
e Steve Kloves, basato su una sceneggiatura di
J.K. Rowling. I produttori del film sono
David Heyman, J.K. Rowling, Steve Kloves, Lionel
Wigram e Tim Lewis, mentre Neil
Blair, Danny Cohen, Josh
Berger, Courtenay Valenti e
Michael Sharp sono i produttori esecutivi.
In Animali
fantastici – I segreti di Silente Il professor Albus
Silente (Jude Law) sa che il potente mago oscuro Gellert
Grindelwald (Mads Mikkelsen) è intenzionato a prendere il controllo
del mondo magico. Non essendo in grado di fermarlo da solo, Silente
affida al magizoologo Newt Scamander (Eddie Redmayne) il compito di
guidare un’intrepida squadra di maghi, streghe e un coraggioso
Babbano pasticcere in una pericolosa missione, dove incontrano
vecchie e nuove creature e si scontrano con la crescente legione di
seguaci di Grindelwald. Con una posta in gioco così alta, quanto a
lungo Silente potrà restare in disparte?
Il team creativo che ha lavorato
dietro le quinte include il direttore della fotografia George
Richmond (“Rocketman”, “Kingsman: Il cerchio d’oro”), lo scenografo
vincitore di tre Oscar® Stuart Craig (“Il paziente inglese”, “Le
relazioni pericolose”, “Gandhi”, i film di “Harry Potter” e
“Animali fantastici”) e lo scenografo Neil Lamont (“Solo: A Star Wars Story”, “Rogue One: A Star Wars Story”),
la costumista vincitrice di quattro Oscar® Colleen Atwood
(“Chicago”, “Memorie di una geisha”, “Alice in Wonderland”,
“Animali fantastici e dove
trovarli”) e il montatore che da tempo collabora con Yates,
Mark Day (“Animali
fantastici: i crimini di Grindelwald”, gli ultimi quattro film
di “Harry Potter”). La musica è del nove volte candidato all’Oscar®
James Newton Howard (“Notizie dal mondo”, “Animali fantastici: i
crimini di Grindelwald”, “Defiance – I giorni del coraggio”,
“Michael Clayton”, i film di “Hunger Games”).
La Warner Bros. Pictures presenta
una produzione Heyday Films, un film di David Yates,
Animali fantastici – I segreti di Silente. Il film
sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures, e
l’uscita nelle sale italiane è prevista per il 13 Aprile
2022.
Dopo il successo del primo
capitolo della sua serie Dune, il regista Denis
Villeneuve ha rivelato che la sceneggiatura diDune:
Parte 2è finita e che il team si sta
preparando per iniziare la
produzione. “La sceneggiatura è quasi
finita, ma è sempre un work in progress“, ha detto
Villeneuve in una recente intervista conCollider . “Sarà
un work in progress fino al montaggio finale, ma devo dire che si è
consolidato. Ho un copione nelle mie mani. Siamo in
preparazione in questo momento”.
Sebbene la sceneggiatura
possa essere in continua evoluzione, un aspetto del film che
continuerà solo a crescere è il suo uso di sequenze girate IMAX
nativo. Denis Villeneuve ha anche accresciuto
questo aspetto, ammettendo che lui e il direttore della fotografia
Greig Frasher si sono “innamorati” del formato
durante le riprese del primo film e che probabilmente ne sarà
utilizzato ancora di più nel film futuro.
“Decisamente. [Il direttore della fotografia]
Greig Fraser ed io ci siamo innamorati di questo formato e
sicuramente ci saranno, probabilmente scene filmate in IMAX
in questo film. Decisamente.”
Viaggio mitico ed emozionante di un
eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides,
giovane brillante e dotato di talento, nato per andare incontro a
un destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere
il più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro
alla sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvage combattono
per l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa esistente sul
pianeta — una spezia capace di liberare tutte le potenzialità della
mente umana — solo coloro i quali sapranno sconfiggere le proprie
paure sopravviveranno.
Denis
Villeneuve ha diretto Dune
e ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth,
basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è
prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale Boyter e Joe
Caracciolo, Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua
Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert,
Byron Merritt e Kim Herbert.
Paramount+ ha diffuso negli USA un nuovo
incredibile trailer di Halo,
l’annunciata serie basata sull’iconico franchise Xbox. Lo
spettacolo debutterà alla fine di questo mese il 24 marzo in
contemporanea in Italia su SKY e NOW ed è già stata confermata una
seconda stagione.
Ambientata nell’universo narrativo
creato per la prima volta nel 2001 con il lancio del primo
Halo per
Xbox, la serie mette in scena un epico conflitto del 26° secolo tra
l’umanità e una minaccia aliena nota come Covenant.
La serie vede come protagonisti
Pablo Schreiber (“American Gods”) nel ruolo del
super soldato Master Chief; Natascha McElhone
(“Californication”, “Hotel Portofino”, “Designated Survivor”) nei
panni della dottoressa Halsey, brillante, tormentata e
imperscrutabile creatrice dei super soldati Spartan; e Jen
Taylor (serie di videogiochi Halo,
RWBY) nei panni di Cortana, l’IA più avanzata nella storia umana e
potenzialmente la chiave per la sopravvivenza della razza
umana.
Nel cast anche Bokeem Woodbine
(“Fargo”), Shabana Azmi (“Fire”), Natasha Culzac (“The
Witcher”), Olive Grey (“Half Moon Investigations”), Yerin Ha
(“Reef Break”), Bentley Kalu (“Avengers: Age of Ultron”), Kate
Kennedy (“Catastrophe”), Charlie Murphy (“Peaky Blinders”) e Danny
Sapani (“Penny Dreadful”). Si uniscono al cast nei panni di
personaggi originali della serie anche Ryan McParland (“6Degrees”),
Burn Gorman (“The Expanse”) e Fiona O’Shaughnessy (“Nina
Forever”).
Halo è
uno dei videogiochi più di successo di sempre ed è diventato un
fenomeno di intrattenimento globale, con all’attivo più di 82
milioni di copie vendute in tutto il mondo e più di 6 miliardi di
dollari di fatturato complessivo.
La serie è stata già rinnovata per
una seconda stagione prima ancora del debutto della prima.
Halo è
prodotta da SHOWTIME® in associazione con 343 Industries, insieme a
Amblin Television di Steven Spielberg. Produttore esecutivo è
Steven Kane, assieme a Steven Spielberg, Darryl Frank e Justin
Falvey per Amblin Television in collaborazione con 343 Industries,
il regista Otto Bathurst e Toby Leslie per One Big Picture, e Kyle
Killen e Scott Pennington per Chapter Eleven. Kiki Wolfkill, Frank
O’Connor e Bonnie Ross sono i produttori esecutivi lato 343
Industries. La distribuzione internazionale della serie è affidata
a Paramount Global Distribution Group.
Mentre cresce l’attesa per il
debutto su Disney+ di Obi-Wan
Kenobi, l’annunciata prossima serie
basata sull’universo di Star
Wars, oggi arriva la conferma che il personaggio di Darth Maul
e le sue scene sono state tagliate dalla serie tv. Darth
Maul è apparso per la prima volta in La
minaccia fantasma e secondo The Hollywood Reporter, l’attore
Ray Park era in modalità preparazione per
riprendere il personaggio per la
prossima serie Star Wars di Disney+, Obi-Wan
Kenobi. Tuttavia, durante una “revisione
creativa” del progetto quelle scene che coinvolgono l’antagonista
sono state infine scartate, cosa che secondo quanto riferito si è
verificata quando altri cattivi come Darth Vader sono stati
aggiunti al progetto.
Le fonti di THR
hanno riferito che la regista della serie Deborah Chow ha dato a
Dave Filoni di The
Mandalorian e Jon Favreau le prime sceneggiature e il
duo era “preoccupato” che Obi-Wan
Kenobi avrebbe “percorso un terreno simile” a
The Mandalorian. Hossein Amini
ha lavorato alle bozze originali per la serie di sei episodi prima
che lo sviluppo della Lucasfilm interrompesse la serie nel 2020,
secondo quanto riferito, perché non erano sufficientemente
soddisfatti delle sceneggiature.
La storia inizia 10 anni dopo i
drammatici eventi di Star
Wars: La Vendetta dei Sith, dove Kenobi ha affrontato la
sua più grande sconfitta, la caduta e la corruzione del suo
migliore amico e apprendista Jedi, Anakin Skywalker, diventato il
malvagio Signore dei Sith Darth Vader. Obi-Wan
Kenobi è diretta da Deborah
Chow, già regista di due acclamati episodi della prima stagione
di The Mandalorian. La serie segna anche il
ritorno di Hayden Christensen nel ruolo di Darth
Vader.
Le fonti hanno condiviso che
originariamente la storia era incentrata su Kenobi che esce dalla
clandestinità per proteggere un giovane Luke Skywalker,
con Darth Maul che agisce come uno dei cattivi che li dà la
caccia; Secondo quanto riferito, Vader inizialmente non era
coinvolto. Apparentemente Filoni e Favreau hanno incoraggiato
Chow a “aspirare a cose più grandi” con la serie, prima che la
revisione creativa rimuovesse completamente Darth Maul e un ragazzo
precedentemente scelto per interpretare il bambino Luke Skywalker
fosse sostituito con Grant Feely.
Per quanto riguarda Maul, le
indiscrezioni riportano che una fonte ha affermato che Park era sul
set per la pre-produzione e l’allenamento acrobatico e che le
riprese potrebbero essere state girate, con un’altra fonte che ha
aggiunto che avrebbero potuto essere filmati di prova.
Apparentemente, una fonte della Lucasfilm ha detto che Darth Maul
non sarebbe mai tornato nella serie tv.
La serie tv
Obi-Wan
Kenobi è l’annunciata serie tv sul
personaggio dell’universo di Star Wars scritta da
Joby Harold per Lucasfilm
per Disney+che
debutterà La serie debutterà il 25 maggio 2022.La serie è basata
sull’omonimo personaggio interpretato da Ewan McGregor che riprenderà il ruolo di
Obi-Wan Kenobi dalla trilogia prequel di Star
Wars. Avrà luogo dieci anni dopo
Star Wars: Episodio III La vendetta dei Sith.
In Obi-Wan
Kenobi protagonisti saranno Ewan McGregor che riprenderà il ruolo di
Obi-Wan Kenobi e Hayden Christensen che
interpreterà
Darth Vader, a più di dieci anni da La Vendetta dei
Sith. Nel cast anche Moses Ingram,
Joel Edgerton, Bonnie Piesse, Kumail Nanjiani, Indira Varma,
Rupert Friend, O’Shea Jackson Jr., Sung Kang, Simone
Kessell e Benny Safdie.
Arriva
daDeadlinela
notizia che il vincitore del Golden Globe Matt Bomer ha avviato le prime trattative per
un ruolo non rivelato nel cast del prossimo dramma biografico
Maestro, il film originale Netflix
basato sulla vita di Leonard Bernstein che sarà
diretto dal candidato all’Oscar Bradley Cooper. In una precedente intervista,
Bradley Cooper aveva rivelatoche la produzione sta attualmente pianificando di iniziare le
riprese del progetto a maggio.
Matt Bomer è noto soprattutto per la sua acclamata
interpretazione nel film drammatico televisivo della HBOThe Normal Heart,
interpretato anche da
Mark Ruffalo,
Julia Roberts e Jim
Parsons. Ha vinto il suo primo Golden Globe come
miglior attore non protagonista. I suoi altri progetti
importanti includono film come In
Time, Magic
Mike,The Nice
Guys, The
Magnificent
Seven e The
Boys in the Band, oltre alle serie tv
comeChuck, White
Collar, Glee, American
Horror
Story e Doom
Patrol.
Il film Maestro
Maestro
racconterà la storia meravigliosamente complessa del matrimonio tra
Bernstein e sua moglie, Felicia Montealegre, nell’arco di oltre 30
anni. Insieme a Bradley Cooper nel cast
confermati Carey Mulligan nei panni di
Felicia Montealegre e Jeremy Strong nei panni di
John Gruen. Secondo alcune indiscrezioni l’obiettivo principale di
Cooper nel progetto è sempre stato quello di raccontare il
“rapporto intenso e complesso” tra Bernstein e Montealegre. Secondo
quanto riferito, la star e regista ha lavorato a stretto contatto
con i figli di Bernstein, Jamie, Alexander e Nina, negli ultimi due
anni.
Maestro è co-scritto da Cooper e
Josh Singer con
Martin Scorsese, Steven Spielberg,
Bradley Cooper e il suo partner di produzione di Joint
Effort Todd Phillips (Joker), Kristie Macosko
Krieger, la produttrice nominata all’Oscar Emma
Tilliinger Koskoff (The
Irishman , Joker) e Fred Berner e Amy
Durning sono i produttori. La Amblin Entertainment di
Spielberg è ancora legata al progetto che era stato inizialmente
creato dalla Paramount Pictures. Lo streamer darà al film una
significativa uscita nelle sale prima che debutti in esclusivamente
su Netflix.
Lucky Red e Vision
Distribution hanno diffuso il trailer ufficiale di
Gli idoli delle donne, il film con protagonisti
Lillo e Greg. Nel cast anche Ilaria Spada,
Francesco Arca, Maryna, Corrado Guzzanti
La trama di Gli idoli delle donne
In Gli
idoli delle donne Filippo (Francesco Arca) è il gigolò
più avvenente e desiderato in circolazione. Non spicca per
intelligenza e acume, anzi, ma è incredibilmente sexy. Peccato però
che a causa di un incidente Filippo debba sottoporsi a una plastica
che gli stravolge i connotati facendolo risvegliare con un viso e
un corpo completamente diversi, diversamente belli… (quelli di
Lillo). Disperato e sempre meno richiesto, il nuovo Filippo (Lillo)
si rivolge all’unica persona in grado di insegnargli a soddisfare
le donne puntando sulla sensualità e la dialettica piuttosto che
sul corpo: Max (Greg), il più grande e ambito gigolò di sempre,
ritiratosi misteriosamente dal giro. Nonostante il training con
Max, Filippo continua a perdere clienti. Un giorno però, per
un oscuro motivo, una giovane e bella colombiana di nome Juanita
(Maryna) decide di avvalersi delle prestazioni di Filippo. Peccato
che Juanita sia figlia di una coppia di pericolosissimi
narcotrafficanti: Joaquim (Corrado Guzzanti) e Maria (Ilaria
Spada). I guai per Filippo e Max sono appena iniziati…
Dal 18 marzo arriva
su Amazon
Prime VideoMaster, film che vede il
debutto alla regia di Mariama Diallo. Il
lungometraggio è un
horror inquietante dominato da mostri quanto più temibili:
forze sovrumane, leggende antiche e, soprattutto, razzismo.
La sinossi di Master
Nell’Ancaster College,
storica università americana, s’incrociano le vite di tre donne.
Gail Bishop (Regina Hall) è una
professoressa che viene nominata come master di
Belleville, una delle residenze per studenti. È la prima
donna nera a ricoprire il ruolo: deve occuparsi della vita
culturale degli studenti e aiutarli con i problemi scolastici e
personali.
Una giovane studentessa nera,
Jasmine Moore (Zoe Renee), si trasferisce
a Belleville. La ragazza, entusiasta e studiosa, deve
affrontare fin da subito diverse difficoltà. Le viene assegnata una
stanza su cui gravita una leggenda: si dice che la camera sia
infestata da una presenza, uno spirito che può spingere chi vi
abita a suicidarsi, come già è accaduto a Louisa
Weeks. Come se non bastasse, Jasmine viene
discriminata dai compagni universitari, per lo più bianchi, e si
scontra con un’insegnante, Liv Beckmann.
La professoressa Liv
Beckmann (Amber Gray) è ostile nei confronti
di Jasmine: la ritiene capace ma le assegna comunque
pessimi voti. Dal canto suo, anche Liv deve affrontare la
competizione con i colleghi bianchi, spesso dubbiosi sulle sue
capacità.
Le tre donne si trovano quindi
immerse in un’ambiente non solo ostile, ma anche bigotto e
inquietante. Iniziano a fare incubi e a percepire strane presenze,
innestando così un dubbio nello spettatore: i loro nemici sono
reali, immaginari o soprannaturali?
Il razzismo come leitmotiv
del film
Le tre protagoniste di
Master sono donne nere. Tre personalità molto
diverse, che vivono diversi momenti della propria esistenza, ma che
sono accomunate dalla lotta ad un unico grande nemico: il
razzismo. Il contesto è quello universitario, quello fatto
principalmente dai figli ricchi delle famiglie bianche, da quelli
che si sentono i privilegiati e che non si fanno problemi a mettere
a disagio le minoranze.
Inizialmente, Gail,
Liv e Jasmine vengono presentate come donne forti
e capaci, studentesse o insegnanti che cercano di farsi strada
all’Ancaster College. A poco a poco però, le
protagoniste perdono la loro determinazione. In particolare, si
trovano a dover fare i conti con un duplice nemico: la
discriminazione e la leggenda di Margaret Miller.
La leggenda di Margaret
Miller
Istituzione antica quasi quanto gli
Stati Uniti, l’Ancaster College colleziona una serie di
leggende sull’istituto e sugli studenti. Quella più famosa ha al
centro Margaret Miller, ragazza che, nel periodo della
caccia alle streghe, venne accusata di stregoneria. Si dice che il
suo spirito perseguiti il college, in particolare la Belleville
House.
Master parte come
un racconto positivo: l’inizio del college, il nuovo anno, la
possibilità di guardare al futuro. Le vicende vengono poi
gradualmente adombrate dal passato: le leggende, gli spiriti dei
defunti. Il film è quindi un horror solo parzialmente
soprannaturale: non si capisce fino in fondo quanto le visioni, i
sogni, gli spiriti percepiti da Jasmine e da Gail
siano reali. Come in un circolo virtuoso, il terrore vissuto dalle
protagoniste (per un fatto surreale) è alimentato dai racconti e
dalle vicende reali che le vedono coinvolte. Tutto inizia ad avere
una doppia valenza, una doppia faccia.
Master vuol dire padrone
Il ruolo assunto da Gail
Bishop è emblematico. ”Master” è un termine
che in inglese significa ”padrone”. Viene usato comunemente nelle
università anglosassoni, ma ha un legame con quella parola tanto
usata in tempi di schiavitù. La scelta di assegnare il ruolo ad una
persona nera nel film è provocatoria e serve per unire passato e
presente, per parlare di razzismo e discriminazione nelle
università.
Un racconto ”allendiano”
La regista sceglie il genere horror
e le tinte cupe per fare un film che è essenzialmente una critica
sociale. Le aggressioni e le discriminazioni in ambito
universitario sono realtà sentite da Diallo.
Master è quindi un
racconto che disturba più per gli aspetti realistici che per quelli
soprannaturali. Nonostante la recitazione e la regia non siano
delle più eccelse, il film è affascinante perché ricorda i racconti
di Isabelle Allende, dominati da spiriti, donne e
conflitti sociali.
Riccardo Scamarcio
è uno di quegli attori che ha fatto la storia del cinema italiano
moderno, grazie anche alle sue indimenticabili e diverse
interpretazioni. L’attore ha iniziato a recitare a vent’anni e da
allora la sua passione per la recitazione in generale, e il cinema
in senso stretto, è diventata sempre più profonda.
2. Ha partecipato a diverse
serie tv. L’attore non ha lavorato negli solo per il
grande schermo, ma ha spesso preso parte anche a progetti
televisivi. Infatti, ha recitato in Ama il tuo nemico 2
(2001), Compagni di scuola (2001), La freccia
nera (2006), Il segreto dell’acqua (2011), London
Spy (2015), Master of None (2017), Liberi
sognatori – La scelta (2018) e The Woman in White
(2018).
3. È anche doppiatore,
produttore e sceneggiatore. Nel corso della sua carriera,
l’attore ha sperimentato diversi ambiti del cinema, come il
doppiaggio: infatti, ha prestato la propria voce per la versione
italiana de I primitivi (2018). In
quanto produttore, invece, ha lavorato alla realizzazione di film
come L’uomo doppio (2012), Miele (2013), La
vita oscena (2014), Per amor vostro (2015),
Pericle il nero, L’arte viva di Julian Schnabel (2017) e
Dei (2018). Inoltre, è stato produttore e sceneggiatore
per i film Gli infedeli e L’ultimo paradiso.
Riccardo Scamarcio non è
Instagram
4. Non ha nessun account
social. L’attore ha ammesso di non usarli e di guardarsi
sempre bene dal farlo. Senza demonizzarli, ammette che secondo lui
i social media, grazie alla semplificazione della comunicazione,
possono generale violenza. Inoltre, l’attore non ha mai apprezzato
sbandierare la propria vita privata su questo tipo di piattaforme,
preferendo mantenere una certa riservatezza e un distacco tra la
vita pubblica e quella privata.
Riccardo Scamarcio: la moglie
Angharad Wood e la figlia
5. Ha avuto una lunga
relazione. Scamarcio è anche un attore conosciuto ai più
per il fatto di aver frequentato a partire dal 2006 la collega e
regista Valeria Golino.
I due hanno ben 14 anni di differenza ma la loro relazione è sempre
stata vista come una delle più solide del mondo del cinema
italiano. Questo è stato vero almeno fino al 2018, quando tra
loro è definitivamente finita dopo due anni di tira e molla.
6. Ha avuto una
figlia. Tra il 2019 e il 2020 l’attore ha iniziato a
frequentare una manager di 46 anni, Angharad Wood, che vive a Londra e che è molto
lontana dal suo ambiente. Tuttavia, non è passato inosservato il
fatto che la nuova fidanzata somigli in maniera impressionante alla
Golino. I due hanno poi avuto anche una figlia, ma il nome di
questa non è stato reso noto.
Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli
7. Ha una relazione con la
giovane attrice. Nel 2021 viene ufficializzata la
relazione dell’attore con la collega Benedetta
Porcaroli, celebre per la serie Baby, di 19
anni più giovane. I due si erano conosciuti sul set di La
scuola cattolica, per poi ritrovarsi a recitare insieme nel
film L’ombra del giorno. Da alcune intervista da loro
rilasciate, inoltre, sembrerebbe che i due convivano già.
Riccardo Scamarcio in Pericle
il nero
8. È stato colpito dal
personaggio. Secondo l’attore, il suo
personaggio vive in un grande paradosso, senza contarne le
fragilità: “Pericle è un reietto della società, sgradevole agli
occhi di tutti che lo considerano un cretino. Ma entrandovi dentro
se ne capisce la grande sensibilità e il talento”.
9. Ha costruito il
personaggio di giorno in giorno. È questo quello che è
avvenuto con il personaggio di Scamarcio, che l’attore si è
preoccupato di formare caratterialmente ed esteticamente giorno
dopo giorno. Stando alle parole dell’attore, però, pare che non sia
tutta farina del suo sacco e che sia stato già di base aiutato
molto dal regista, Stefano Mordini, e dalla
sceneggiatura.
Riccardo Scamarcio: età e altezza
dell’attore
10. Riccardo Scamarcio è
nato il 13 novembre 1979a Trani, in
Apulia. La sua altezza complessiva corrisponde a 175
centimetri.
Elvis
di Baz Luhrmann, biopic sulla leggenda del
rock-and-roll con Austin Butler (C’era una
volta a Hollywood) e Tom Hanks, sarà presentato in anteprima
mondiale al Festival
di Cannes, ha confermato Variety.
Il film ha attualmente la data di
uscita del 24 giugno, il che significa che non potrebbe aprire il
festival a meno che la Warner Bros. Pictures non decida di far
uscire il film il 17 maggio per dare il via alla 75a edizione del
Festival. Cannes ha infatti introdotto nuove regole diversi anni fa
che richiedono che ogni film della serata di apertura venga
distribuito lo stesso giorno nelle sale francesi.
Luhrmann aveva precedentemente
aperto il festival della Costa Azzurra sia con Moulin
Rouge! nel 2001 che con Il grande Gatsby nel 2013.
Dal regista candidato all’Oscar
Baz Luhrmann arriva Elvis
della Warner Bros. Pictures, con Austin Butler e il Premio Oscar
Tom Hanks. Il film esplora la vita e la musica
di Elvis Presley (Austin Butler ), viste attraverso il prisma della
sua complicata relazione con l’enigmatico manager, il colonnello
Tom Parker (Tom
Hanks). La storia approfondisce le complesse dinamiche
tra Presley e Parker nell’arco temporale di oltre 20 anni,
dall’ascesa alla fama di Presley che raggiunse un livello di
celebrità senza precedenti, sullo sfondo un panorama culturale in
evoluzione e la perdita dell’innocenza in America. Al centro di
questo viaggio, una delle persone più significative e influenti
nella vita di Elvis, Priscilla Presley (Olivia DeJonge).
Recitano al fianco di Tom Hanks e Austin
Butler, la pluripremiata attrice di teatro Helen
Thomson (“Top of the Lake: China Girl”, “Rake”) nei panni
della madre di Elvis, Gladys; Richard Roxburgh
(“Moulin Rouge!”, “Breath”, “La battaglia di Hacksaw Ridge”) in
quelli del padre di Elvis, Vernon, mentre Olivia
DeJonge (“The Visit”, “Stray Dolls”) interpreta Priscilla.
Luke Bracey (“La battaglia di Hacksaw Ridge”,
“Point Break”) interpreta Jerry Schilling; Natasha
Bassett (“Ave, Cesare!”) interpreta Dixie Locke;
David Wenham (“Il Signore degli Anelli” la
trilogia, “Lion – la strada verso casa”, “300”) è Hank Snow;
Kelvin Harrison Jr. (“Il processo ai Chicago 7”,
“L’assistente della star”) è BB King; Xavier
Samuel (“Two Mothers”, “Amore e inganni”, “The Twilight
Saga: Eclipse”) interpreta Scotty Moore, e Kodi
Smit-McPhee (“Il potere del cane”) interpreta Jimmie
Rodgers Snow.
Completano il cast Dacre
Montgomery (“Stranger Things”, “La galleria dei
cuori infranti”) nei panni del regista televisivo Steve
Binder, al fianco degli attori australiani Leon
Ford (“Gallipoli”, “The Pacific”) nei panni di Tom Diskin,
Kate Mulvany (“Il grande Gatsby”, “Hunters”) in
quelli di Marion Keisker; Gareth Davies (“Peter
Rabbit,” “Hunters”) come Bones Howe, Charles Grounds (“Crazy &
Rich”, “Camp”) come Billy Smith, Josh McConville (“Fantasy Island”)
è Sam Phillips, e Adam Dunn (“Home and away”) nei panni di Bill
Black.
Per ritrarre le altre icone della
musica del film, Luhrmann ha scelto la cantautrice Yola come Sister
Rosetta Tharpe; il modello Alton Mason come Little Richard; il
texano di Austin Gary Clark Jr., come Arthur Crudup, e l’artista
Shonka Dukureh come Willie Mae “Big Mama” Thornton.
Il candidato all’Oscar Luhrmann (“Il
Grande Gatsby”, “Moulin Rouge!”) ha diretto il film da una
sceneggiatura da lui scritta assieme a Sam Bromell, Craig Pearce e
Jeremy Doner, basata su una storia dello stesso Baz Luhrmann e
Jeremy Doner. I produttori del film sono Luhrmann, la vincitrice
dell’Oscar Catherine Martin (“Il Grande Gatsby”, “Moulin Rouge!”),
Gail Berman, Patrick McCormick e Schuyler Weiss, mentre i
produttori esecutivi sono Courtenay Valenti e Kevin McCormick.
Il team creativo che ha lavorato
dietro le quinte include la direttrice della fotografia Mandy
Walker (“Mulan”, “Australia”), la scenografa e costumista premio
Oscar Catherine Martin (“Il Grande Gatsby”, “Moulin Rouge!”), la
scenografa Karen Murphy (“A Star Is Born”), i montatori Matt Villa
(“Il grande Gatsby”, “Australia”) e Jonathan Redmond (“Il grande
Gatsby”), il supervisore degli effetti visivi nominato all’Oscar
Thomas Wood (“Mad Max: Fury Road”), il supervisore musicale Anton
Monsted (“Australia”, “Moulin Rouge!”) e il compositore Elliott
Wheeler (“The Get Down”).
Le riprese principali di Elvis
si sono svolte nel Queensland, in Australia, con il sostegno del
governo del Queensland, di Screen Queensland e del programma
Producer Offset del governo australiano. Warner Bros. Pictures
presenta, una produzione Bazmark Production, Jackal Group, un film
di Baz Luhrmann: Elvis,
che sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros.
Pictures.Il film uscirà nelle sale italiane nel 2022.
Il film The Adam Project è disseminato di Easter eggs
e riferimenti a iconici film sui viaggi nel tempo, e i fan si sono
prontamente messi alla prova cercando di individuarli tutti. Sono
infatti numerosi i film sci-fi anni ’80 che hanno ispirato la
pellicola, in primis Ritorno al futuro ed
E.T, ma non solo: non mancano i richiami a film
precedenti interpretati dagli stessi attori, compresi i
protagonisti Ryan Reynolds e Mark Ruffalo.
Diretto da Shawn
Levy (Free
Guy), The Adam Project ha come protagonista Ryan Reynolds nei panni di Adam
Reed, un pilota proveniente dal 2050 ed esperto di viaggi
nel tempo; egli decide di tornare indietro al 2018 per potersi
mettere sulle tracce della moglie scomparsa, Laura
(Zoe
Saldana), anche lei viaggiatrice del tempo, sparita
dopo la sua ultima missione. Tuttavia, dopo alcuni calcoli errati,
Adam arriva inavvertitamente nell’anno 2022, ed incontra il suo io
dodicenne, interpretato da Walker Scobell, che fa
squadra con lui per per fare i conti con il passato e salvare il
futuro. Il duo viaggia quindi indietro all’anno 2018, dove si
incontrano con il loro padre defunto, Louis
(Mark Ruffalo), che è in realtà lo scienziato che
ha reso possibile il viaggio nel tempo nel futuro e la cui perdita
brucia ancora nel cuore di Adam. È un racconto di avventura,
umorismo e cuore che riunisce molti elementi del genere, compresi i
classici stilemi che hanno contribuito a rendere così di successo
il racconto fantascientifico.
Levy ha nominato
una serie di film che hanno influenzato The Adam Project, tra cui i già citati
Ritorno al futuro ed E.T., ma ha
anche citato Star
Wars, Good Will Hunting,
Jerry Maguire, Searching For Bobby
Fischer e Gallipoli come ispirazione. Ci
sono poi riferimenti metacinematografici nella stessa trama del
film, come la menzione delle spade laser, un futuro simile ai film
di Terminator, e sequenze che coinvolgono la
rottura della quarta parete e ricordano Deadpool e
il MCU.
Biff di Ritorno al futuro
Fonte:
https://screenrant.com/
Dopo aver inizialmente stabilito un
contatto con il suo giovane se stesso, Adam adulto
(Reynolds)
si rassegna a sdraiarsi e lasciare che la sua ferita da proiettile
guarisca, mentre il suo giovane se gli chiede cosa ha intenzione di
fare. Adam adulto risponde scherzosamente che penserà ad alcune
“opportunità di investimento chiave” per il futuro del suo giovane
se, il che porta il giovane Adam a domandargli: “Come Biff di
Ritorno al futuro?” Questo, naturalmente, è un riferimento a
Biff Tannen, uno dei principali antagonisti della
saga di Ritorno al futuro, che torna indietro nel
tempo per consegnare al sé stesso giovane un Almanacco Sportivo con
cui potrà divenire ricco grazie alle scommesse sportive, conoscendo
in anticipo i risultati delle vittorie e delle sconfitte delle
squadre.
Il Pine Ridge Motel
Fonte:
https://screenrant.com/
Una delle più grandi gag della serie
Ritorno al futuro è il Twin Pines Ranch
del 1955, di proprietà di Otis Peabody, che alla
fine si convertirà nel Twin Pines Mall (Centro Commerciale
Pini Gemelli) 30 anni dopo. Nel film, quando Marty
(Michael J. Fox) torna indietro nel 1955 cercando
di scappare dai terroristi libici che hanno ucciso l’amico Doc, il
centro commerciale non esisteva ancora ed al suo posto c’era
appunto il ranch di Mr Peabody. Ma, in una sequenza in cui cerca di
scappare, abbatte accidentalmente uno dei due pini gemelli della
fattoria e una delle conseguenze radicali che questo avvenimento ha
nel futuro è il cambiamento del nome del centro commerciale in
“Lone Pine Mall” (Centro Commerciale Pino Solitario). In
The Adam Project, Adam giovane e adulto
alloggiano in un motel chiamato Pine Ridge, che si
riferisce direttamente proprio a questa gag di Ritorno al
futuro.
Il futuro del Giorno del Giudizio
di Terminator
Fonte:
https://screenrant.com/
Ad un certo punto, il giovane Adam
chiede ad Adam adulto di raccontargli com’è la vita nell’anno 2005,
e questi in tutta risposta la paragona alla serie di film
Terminator, affermando che lo scenario dei film
della saga rappresenta “com’è una buona giornata nel
2050“. Infatti, nel futuro post Giorno del Giudizio dei film
di Terminator, la Terra è devastata dalla guerra
tra umani e macchine, il che ha trasformato l’universo in una landa
desolata e apocalittica, dunque, se è così che Adam adulto descrive
il 2050 di The Adam Project, ne possiamo intuire lo
scenario infernale. Il franchise di Terminator,
ideato da James Cameron, si concentra su robot che
viaggiano nel tempo, chiamati appunto Terminator, che vengono
inviati dal futuro per uccidere i futuri leader della resistenza
umana, il che rende il collegamento con The Adam Project ancora più preciso.
Le spade laser di Star Wars – che
richiamano anche Free Guy
Fonte:
https://screenrant.com/
Quando il giovane Adam si meraviglia
di ciò che contiene lo zaino di Adam adulto, pieno di accessori del
futuro, nota un oggetto che assomiglia molto a una spada laser di
Guerre Stellari. Adam adulto non fa subito
riferimento alla saga fantascientifica, ma più tardi, quando
accende la spada, si rivolge alla versione di sé giovane affermando
“Questa è una spada laser, amico”. Sebbene questo non sia un
riferimento diretto ai viaggi nel tempo, si tratta di una Easter
Egg che richiama non solo una delle fonti di ispirazione del
regista Levy, ma anche l’ultimo film di
Levy e Reynolds insieme, Free Guy,
in cui il personaggio di Reynolds usa una vera
spada laser durante il combattimento con un comprimario,
ironicamente chiamato Dude.
L’inseguimento in bicicletta di
Endor di Star Wars
Fonte:
https://screenrant.com/
Nel sequel di Star Wars, Il
ritorno dello Jedi, Luke Skywalker e la
principessa Leia vengono mostrati in una sequenza
di inseguimento di biciclette, in cui pilotano un paio di
speeder bike, per inseguire gli scout troopers
che potrebbero rivelare la presenza dell’Alleanza Ribelle sul
pianeta Endor, il pianeta della luna boscosa, la cui superficie è
popolata da fitti alberi molto alti, che ostacolano i due
personaggi durante l’inseguimento. In maniera simile, The Adam Project presenta un inseguimento
che coinvolge Adam giovane, Adam Adulto e la Laura di Zoe Saldana
che fuggono attraverso i boschi in un camion, mentre sono inseguiti
da poliziotti su “speeders” volanti. Adam adulto se ne sbarazza
velocemente con un trucco che ricorda il Ritorno dello Jedi, facendo schiantare le
truppe contro gli alberi e sfruttando la conformazione
dell’ambiente circostante per fuggire, proprio come fecero gli
Skywalker.
L’atterraggio da supereroe di
Deadpool
Fonte:
https://screenrant.com/
Sia in Deadpool che in Deadpool 2 ci sono riferimenti agli
“atterraggi da supereroe”, una gag ricorrente per Wade
Wilson/Deadpool, interpretato da Ryan Reynolds. Nel primo
Deadpool, lui scherza sul fatto che la
Angel Dust di Gina Carano sta per
fare un atterraggio da supereroe (cosa che fa), facendole poi un
finto applauso, affermando quanto sia difficile cadere sulle
ginocchia. In Deadpool 2, Wade
salta da una finestra dopo aver annunciato la sua intenzione di
effettuare un atterraggio ad effetto. Lo fa, lamentandosi però del
dolore che segue. In The Adam Project, proprio quando Adam adulto
sta per essere sconfitto dalla sua nemesi,
Christos, il giovane Adam usa la “spada laser” per
saltare in soccorso del suo vecchio, atterrando alla maniera dei
supereroi, prima di sussurrare, “Atterraggio da supereroe”
in un riferimento di rottura della quarta parete al ruolo di
Deadpool di Reynolds e alla gag
corrente.
Deadpool e Hulk restano nei
paraggi
Fonte:
https://screenrant.com/
Vi è un’ultima Easter Egg di
The Adam Project che si rifà direttamente al
MCU
e a Deadpool; infatti, sappiamo che
Reynolds è meglio conosciuto come
Deadpool nel franchise Marvel, originariamente
appartenente alla Fox e ora di proprietà del MCU dopo l’acquisizione della Fox
da parte della Disney. Allo stesso modo, Mark Ruffalo ha interpretato Bruce
Banner/Hulk nel MCU
fin da The Avengers del 2012, apparendo da allora
in numerosi film della serie (e tornerà a interpretare il
personaggio nella prossima serie Disney+,
She-Hulk). Dopo aver sconfitto
Sorian alla fine di The Adam
Project, Louis, Big Adam
e Young Adam giocano una partita di catch, ma
devono prima tirare fuori l’attrezzatura, che si trova in una vasca
di stoccaggio nel cortile. La vasca in questione ha una serie di
adesivi su di essa, due dei quali molto evidenti: il logo di
Deadpool e uno sticker dell’Hulk
di Ruffalo. Opportunamente, è stato annunciato che
Shawn Levy avrebbe diretto
Reynolds in Deadpool 3 subito dopo il debutto di
The Adam Project su Netflix, quindi
aspettatevi di vedere più meta-riferimenti e strizzatine d’occhio a
diversi film anche nel prossimo progetto del regista!
Si stanno svolgendo a Torino le
riprese del thriller L’uomo
sulla strada, opera prima di
Gianluca Mangiasciutti, regista e sceneggiatore dei
cortometraggi di successo Dove l’acqua con altra acqua si
confonde – candidato al Premio David di Donatello e al
Globo d’Oro -, A girl like you – presentato alle
Giornate degli Autori, vincitore del Premio Nuovo Imaie
-, Je ne veux pas
mourir e Butterfly – entrambi
candidati ai Nastri d’Argento nel 2019 e 2020. Il soggetto nel 2010
si è aggiudicato il Premio Solinas – Storie per il cinema, la
sceneggiatura è di Serena Cervoni e Mariano Di
Nardo.
L’uomo sulla strada è interpretato
da Aurora Giovinazzo (Anni
da cane, Freaks Out, La classe degli
asini, Una casa nel
cuore) e Lorenzo
Richelmy(Il talento del
Calabrone, Dolceroma, Ride, Una
vita spericolata, Una questione
privata, La ragazza nella nebbia, “Marco
Polo”), ed è prodotto e distribuito da Eagle Pictures.
Completano il cast di questo
thriller drammatico Astrid Casali (America Latina),
Eugenio Gradabosco (“Don Bosco”, “Cuori rubati”), Marit Nissen
(Due piccoli italiani), Jozef Gjura (trilogia “Sul più
bello”) ed Elisa Lucarelli (“Gente di mare 2”, “Le stagioni del
cuore”).
L’uomo sulla strada sarà al cinema in autunno, il
progetto è realizzato con il sostegno di Film Commission Torino
Piemonte.
Trama di L’Uomo sulla Strada
Irene ha 8 anni quando assiste come
unica testimone alla morte del padre per mano di un pirata della
strada che scappa via. Perseguitata dal senso di colpa per non
riuscire a ricordare il volto dell’assassino, Irene diventa una
adolescente ribelle e introversa con l’unica ossessione di farsi
giustizia. Abbandona la scuola e trova lavoro nella fabbrica di
proprietà del glaciale e affascinante Michele che è proprio l’uomo
che era al volante dell’auto. La ragazza sembra non riconoscerlo,
lui invece non ha dubbi. Michele prova da subito un forte istinto
di protezione verso la ragazza, che ben presto si trasforma in
amore. Irene completamente all’oscuro inizia ad aprirsi e
confidarsi proprio con l’uomo a cui sta dando la caccia. Mentre il
cerchio si stringe attorno a Michele, qualcosa di inaspettato
avviene…
È una
commedia romantica e divertenteCorro da te,
l’ultimo film di Riccardo Milani, che dal Benvenuto Presidente! del 2013 non aveva più
lavorato a un lungometraggio senza la moglie, Paola Cortellesi. Un adattamento –
fortunatamente non del tutto fedele – del Tutti in
piedi di Franck Dubosc del 2018. Una
sorta di ritorno al passato per il regista, che già nel 2017 aveva
guardato oltralpe per trovare l’idea del suo Mamma o
papà? (remake di Papa ou maman?, diretto
da Martin Bourboulon). E soprattutto è l’ultimo
film – per ora – di Piera degli Esposti, scomparsa
lo scorso agosto, per la quale Milani crea un personaggio nuovo,
perfetto e carismatico, come era lei.
Ma Corro da
te è anche l’ultimo film di due nostre star:
Pierfrancesco Favino (dopo Promises, in attesa di Il colibrì della Archibugi o il Nostalgia
di Martone) e
Miriam Leone (dopo Diabolik
e prima del prossimo Zanasi, War – La guerra
desiderata), che ha lavorato a lungo con la PEBA Onlus,
che da anni combatte le barriere culturali verso la disabilità e
con la quale ha collaborato la produzione del film nelle sale dal
17 marzo, distribuito da Vision Distribution.
Foto di Claudio Iannone
Corro da te: un
“bellissimo” film sulla disabilità
“Un racconto
bellissimo, come è la vita di tutti noi, anche di fronte a
difficoltà, pregiudizi, barriere” – come lo definisce
Andrea Ferretti, Presidente dell’associazione –
che inizia presentandoci l’irresistibile Gianni (Favino). Seduttore
seriale, quasi cinquantenne e a capo di un importante azienda che,
quasi per caso, si trova a fingere di essere costretto su una sedia
a rotelle per vincere l’ennesima sfida con gli amici e conquistare
la bella Chiara (Leone).
Una donna solare e
dinamica, musicista per lavoro e tennista per passione nonostante
l’incidente che l’ha resa paraplegica, come recita la trama. Una
scoperta per il prevenuto conquistatore, che inizia a provare per
lei tutt’altro tipo di sentimenti. Attraverso lei e i suoi amici,
sportivi e vitali almeno quanto lei, Gianni non potrà far altro che
cambiare prospettiva su molte cose: la vita, l’amore, la disabilità
in sé. Come si spera che molti possano fare, dopo aver visto quel
che è riduttivo definire solo un remake.
Meglio
dell’originale
Si questiona spesso
sulla bontà dei remake, eppure non sono pochi gli adattamenti (ben)
fatti dal nostro cinema. Soprattutto proprio di film francesi. In
molti casi, il giudizio è inevitabilmente questione di gusti, di
sensibilità, di storia e di incontri, tutti elementi legittimi che
concorrono a far pendere verso una o l’altra cinematografia, ma qui
c’è incontrovertibilmente qualcosa di più. Con buona pace di chi
avrebbe voluto che Corro da te fosse un film e dei
personaggi ancora più estremizzati, si sente la mano di un autore
che negli anni ha dimostrato di saper maneggiare con garbo ed
equilibrio un genere che spesso sfugge al controllo dei suoi
colleghi.
In questo caso una gran
parte del merito va senza dubbio al cast di ‘non protagonisti’,
tutti incredibili: dall’amico coscienzioso Pietro Sermonti e il gemello “molto
eterozigote” Carlo De Ruggieri, al padre assente
di Michele Placido e la trascinante assistente cui
dà corpo e carattere una fantastica Vanessa
Scalera (Oscar per la miglior interpretazione al Karaoke).
Oltre che al team di sceneggiatori, con Furio
Andreotti e Giulia Calenda ad affiancare
Riccardo Milani nella revisione
dell’originale.
Lo svolgimento è più
dinamico e sensuale, ma soprattutto i personaggi sono più credibili
e coerenti come anche i dialoghi e la scrittura, in generale. Ogni
situazione è gestita meglio, le connessioni tra i singoli caratteri
o i diversi momenti narrativi sono più chiare e complete, senza
abbandonarsi al didascalismo dell’originale, affetto da troppe
inverosimiglianze – o dimenticanze – e da una generale tendenza
alla macchiettizzazione.
In Corro da
te, la morale non manca, come anche qualche ottimo
consiglio sull’accettazione e l’invito a “prendersi” i momenti
belli della vita, ma l’arrivarci con un lungo percorso di
sgradevolezze e cinismo la rende meno ingombrante. E per una volta,
nel confronto ampiamente citato, non siamo noi a gestire peggio
eccessi, sguaiatezze e stereotipi. Per non parlare del finale, che
emenda la frettolosità e le carenze francesi con un ‘Happy End’
convincente, retorico al punto giusto e in linea con una storia
sulla nostra società, selettiva e miope, più che “d’amore” tout
court.
Leonardo
Pieraccioni e
Sabrina Ferilli hanno rilasciato pochi minuti fa il
trailer ufficiale de “Il Sesso degli
Angeli” la nuova commedia di e con Leonardo
Pieraccioni prodotta da Levante con
Rai Cinema, nelle sale italiane dal 21
aprile per 01 Distribution. Il film
è scritto e sceneggiato da Leonardo Pieraccioni e Fabrizio
Bologna e vede come protagonisti lo stesso
Pieraccioni nei panni di Don Simone,
Sabrina
Ferilli, Marcello Fonte.
A completare il cast anche
Gabriella Giovanardi, Eva Moore, Maitè Yanes, Valentina
Pegorer, Giulia Perulli e Massimo Ceccherini.
La trama di Il Sesso degli Angeli
Don Simone, è un prete di
frontiera, con una chiesetta sempre in difficoltà e mai frequentata
dai ragazzi che preferiscono, piuttosto, lo “stare insieme” dei
social. Finalmente Don Simone riceve una fantastica notizia:
un eccentrico zio gli ha lasciato in eredità un’avviatissima
attività in Svizzera che potrà risollevare le sorti economiche del
suo oratorio sempre deserto! Ma arrivato a Lugano il nostro prete
scopre di aver ereditato… un bordello!
In Guida Astrologica per cuori infranti, seconda
stagione, interpreta uno delle tante conquiste di Alice
Bassi, l’eroina romantica della serie Netflix, ma Filippo De Carli ha
tutte le carte in regola per una carriera da protagonista. Con un
curriculum già ricco di credits, ma con un futuro ancora più
luminoso davanti, De Carli ha avuto un 2021 particolarmente
impegnato, a partire dalla sua collaborazione con Netflix per la
seconda stagione dell’amata serie con Claudia Gusmano.
Com’è stato entrare in un
progetto già avviato? Ti sei unito ad una squadra già collaudata,
questo richiede una serie di responsabilità, come l’hai
vissuta?
“In realtà questa
serie di responsabilità di cui parli sono richieste ogni volta che
ottieni un ruolo in un progetto, però partecipando a una seconda
stagione di una serie, ti trovi a entrare in una famiglia già
formata. Ci vuole un po’ di attenzione in più e inserirsi nella
maniera giusta, ma devo ammettere che per quanto riguarda questa
famiglia, era formata da tutte persone meravigliose che mi hanno
accolto a braccia aperte e non mi hanno assolutamente fatto sentire
“non parte” di questo progetto. È venuto da sé, grazie alle
registe, al cast, grazie a una troupe che ci ha fatto sentire a
casa. Quindi diciamo che non ho sentito troppo queste
responsabilità.”
La serie racconta
della ricerca dell’amore attraverso la lettura della carta astrale
e l’interpretazione delle stelle e dei segni zodiacali. Tu ci credi
all’oroscopo o pensi che sia una cosa frivola e
divertente?
“In quanto esseri
umani e quindi tutti egocentrati, leggere l’oroscopo ci piace
perché parla di noi. Credo che ci siano delle affinità dovute alla
posizione delle stelle nel cielo nel momento in cui nasciamo e che
sicuramente questo influenza il nostro vivere. Ma sono convinto che
tutto ciò che è la nostra vita sulla Terra viene da noi, non lo
decide nessun altro. Siamo noi i padroni delle nostre scelte.
Sicuramente c’è un’influenza, ma, come dimostra anche la serie, sei
tu il responsabile delle tue scelte.”
Chi è il tuo
personaggio, Giorgio?
“È un ragazzo di 19
anni, molto giovane, che secondo me non ha ancora trovato il suo
posto nel mondo e non accetta questa cosa. Dopotutto chi, a 19
anni, ha trovato il suo posto nel mondo? È uno che va a ricercare
delle situazioni che sono più grandi di lui, perché è curioso, è
nato sotto il segno dello scorpione e questo porta del mistero nel
suo modo di essere. Ama molto la musica, fa musica e un po’ se ne
vergogna, perché per lui è una cosa molto intima. Vive questa
doppia personalità di animale da festa e di ragazzo molto timido
che ricerca il suo essere nella musica e nella sua
cameretta.”
Anche tu, come
Giorgio, hai una passione per la musica…
“Io ho studiato
musica per tanto tempo, ho suonato il sassofono per 10 anni e la
musica è sempre stata una parte fondamentale del mio vivere. Poi ho
lasciato il sassofono per prendere la chitarra, perché volevo
diventare una rockstar! Per me la musica è una terapia, mi fa stare
bene, mi porta in una condizione in cui non penso e mi abbandono
alle melodie. È una skill da mettere in curriculum, certo, ma per
me è decisamente una parte importante della mia vita.”
C’è un’altra star
che sognava di diventare attrice e musicista, poi, come ha detto
lei stessa, la carriera di musicista ha funzionato prima, ma poi è
diventata anche un’attrice. Si tratta di Lady Gaga, con la quale
hai condiviso brevemente il set in
House of Gucci. Com’è stata quell’esperienza? Com’è stato
recitare per
Ridley Scott?
“Per me è stata una
magia, non ti aspetti che a 24 anni tu ti possa trovare seduto a un
tavolo con quattro cineprese puntate sulla faccia e tre attori che
solo loro bastano per fare tantissime cose belle. Una volta che mi
sono trovato lì ho capito che non era un sogno. Sono molto
professionali, nel momento in cui sono sul set, Lady
Gaga e
Adam Driver, ma anche lo stesso Ridley Scott, abbandonano tutto l’aspetto
della star e si pongono al tuo livello, o ti elevano al loro stesso
livello. Per le ore in cui sei sul set si tratta solo di un
organismo unico che coopera. Quando si sposta, Lady
Gaga si muove con 50 persone al seguito, ma quando è sul
set, anche se deve lavorare con un attore molto giovane con una
parte molto piccola, si rapporta in maniera completamente umile e
professionale, ti fa capire chi sono veramente i grandi.”
In attesa che
anche Filippo De Carli faccia parte di quei grandi, come sceglie le
parti da accettare?
“Le scelgo insieme a
Daniele, che è il mio agente e di cui mi fido molto. Insieme
cerchiamo di vedere e decidere cosa scegliere. Quello che sto
facendo ora sono principalmente i provini, perché sono un biglietto
da visita, sono allenamento, è sempre bene farli. Non posso dire
altro, per adesso…”
E questo non “poter dire”
implica che qualcosa da dire ci sarebbe, invece, e che
probabilmente molto presto sentiremo di nuovo parlare di
Filippo De Carli.
Nel 2013, la Marvel Comics ha presentato Kamala Khan,
un’adolescente pachistana americana del New Jersey che idolatra
Carol Danvers, alias Captain Marvel. Nel 2014, Kamala
aveva abilità sovrumane, la sua serie solista e il suo soprannome
di supereroe – Ms.
Marvel – rendendola il primo supereroe musulmano ad
avere una testata Marvel tutta per sé.
Nove anni dopo, Kamala sta facendo
ancora una volta la storia in Ms.
Marvel, l’ultima serie Disney Plus
dei Marvel Studios che ha debuttato con il suo
primo trailer. La serie debutterà l’8 giugno 2022 su Disney+.
La nuova arrivata Iman
Vellani ha ottenuto il ruolo della protagonista di
Ms.
Marvel dopo un’ampia ricerca da parte dei Marvel Studios. È affiancata dal
volto fresco Saagar Shaikh nei panni del fratello
maggiore Aamir, Mohan Kapur (la serie Disney Plus
Hotstar “Crime Next Door”) e Zenobia Shroff (“The
Big Sick”) nei panni dei suoi genitori Muneeba e Yusuf,
Matt Lintz (“The Walking Dead”) nei panni del suo
migliore amico Bruno e Aramis Knight (“Into the
Badlands”) nei panni del vigilante noto come Red Dagger.
Con il sottofondo di “Blinding
Lights” di The Weeknd, il trailer inizia con Kamala nell’ufficio
del consulente di orientamento del liceo, mentre sullo schermo
compaiono scarabocchi di fumetti, cuori e corna da diavolo. Kamala
è etichettata come la tipica nerd dei supereroi che sogna ad occhi
aperti, ma a un certo punto ottiene strani poteri cosmici, come la
capacità di lanciare esplosioni di energia e creare trampolini
luminosi per camminare nell’aria. Più avanti nel trailer, ottiene
un costume rosso e blu fedele ai fumetti e lancia alcuni pugni
cosmici con un pugno gigante e luminoso.
Bisha K. Ali
(Quattro matrimoni e un funerale di Hulu) è
produttore esecutivo e sceneggiatore capo, e la prima stagione di
sei episodi è stata diretta da Sharmeen
Obaid-Chinoy (il regista premio Oscar dei cortometraggi
documentari “Saving Face” e “A Girl in the River: The Price of
Forgiveness”), Meera Menon (“For All Mankind”), e
Adil El Arbi e Bilall Fallah
(“Bad Boys for Live”).
La Marvel ha inizialmente annunciato
Ms.
Marvel sarebbe stato presentato in anteprima alla
fine del 2021, ma dopo che la pandemia ha inondato il calendario
con altri nove film e serie nel Marvel Cinematic Universe, lo
studio ha spostato la serie nell’estate del 2022. Ciò pone anche la
serie più vicina a The
Marvels, il film sequel di Captain Marvel, che vedrà Vellani
al fianco di Carol Danvers di Brie Larson e Monica
Rambeau di Teyonah Parris (da “WandaVision“).
È disponibile dal 14
marzo su Prime Video la
nuova docuserie sul Campionato del Mondo
MotoGP™, MotoGP™ Unlimited, visibile in esclusiva
sulla piattaforma in Francia, Italia, Spagna e in più di 170 paesi
e territori in tutto il mondo – compresi Regno Unito e Stati
Uniti.
Composta di otto episodi
da 50 minuti, MotoGP™ Unlimited è prodotta da THE
MEDIAPRO STUDIO in collaborazione con Dorna, e segue il
mondo della classe regina da molto vicino, raccogliendo
testimonianze non solo di piloti, ma anche di personalità di spicco
di quel mondo, tra cui i team manager delle migliori scuderie del
mondo.
Trai motociclisti più in
vista rappresentati, intervistati e seguiti nel corso delle otto
puntate, ci sono il Campione del 2021 Fabio
Quartararo (Monster Energy Yamaha MotoGP),
l’icona Valentino Rossi (Petronas Yamaha SRT)
nella sua ultima stagione in MotoGP™, Marc
Marquez (Repsol Honda), Francesco
Bagnaia (Ducati Lenovo Team), Johann
Zarco (Pramac Racing), Maverick
Viñales (Aprilia Racing Team Gresini), e il campione nel
2020, Joan Mir (Team Suzuki Ecstar), insieme a
diversi direttori dei Team.
MotoGP™ Unlimited, uno sguardo intimo nella vita dei
campioni
MotoGP™ Unlimited si addentra nelle vite di questi
campioni, raccontabile da un punto di vista inedito, intimo e
schietto, la serie racconta le storie aspirazioni dei giovani
talenti e dei vecchi veterani, tutti che hanno cercato e che
cercano di lasciare il proprio segno nella storia di questo sport
che riesce a coinvolgere ed emozionare così tanto pubblico, tifosi
e addetti ai lavori.
Grazie a questa serie,
per la prima volta si può offrire agli spettatori uno sguardo
intimo dietro a quelle vite e a quelle storie che da sempre siamo
abituati a vedere solo dal punto di vista della pista, della gara,
delle interviste. In questo modo, la serie apre un cordone di
comunicazione, una corsia preferenziale per tutti coloro che
vogliono davvero scoprire cosa c’è dietro questa facciata: le
sfide affrontate dai piloti e dai team durante la
stagione, fuori e dentro la pista, le caratteristiche necessarie a
far parte di questo mondo, le doti e le capacità che servono per
arrivare in cima all’universo su due ruote della MotoGP.
Come ogni racconto
sportivo che si rispetti, MotoGP™ Unlimited smuove corde archetipiche
nello spettatore, è un racconto appassionante e sentito, che
attraversa ogni personalità dei campioni dei quali raccoglie la
testimonianza, e lo fa con grande puntualità e attenzione, cercando
di rendere sempre fluido il racconto più grande legato al
campionato stesso.
La serie si inserisce in
un filone di docuserie sportive che Amazon Prime sta proponendo in
collaborazione con THE MEDIAPRO STUDIO che si occupa della
produzione. Tra questa annoveriamo Fernando, Six
Dreams e All
or Nothing. I produttori esecutivi di
MotoGP™ Unlimited sono Laura Fernandez
Espeso, Javier Mendez e Bernat
Elias, e i registi sono Arnau
Monras e Jaume Garcia. La serie è disponibile
su Amazon Prime Video dal 14 marzo.
Doctor Strange è presente nei fumetti
Marvel dal 1963. È stato difficile per
l’MCU
creare un film paragonabile ai fumetti, ma nel 2016 il franchise
c’è finalmente riuscito. Nell’arco di sessant’anni il personaggio è
sicuramente cambiato anche nella carta stampata: nuovi scrittori,
nuove audience, nuovi contesti.
Considerando tutti gli aspetti, ci
possono essere differenze molto nette tra gli adattamenti
cinematografici e la versione cartacea dei personaggi dei fumetti,
soprattutto a livello di trama. Ciò vale anche per Doctor Strange. Nell’attesa dell’uscita di
Doctor Strange nel Multiverso della Follia,
gli utenti Reddit hanno ripercorso la storia dello
stregone per vedere qual è la versione migliore.
La coerenza dei personaggi
Nei fumetti i personaggi sono in
tutto e per tutto nelle mani degli autori. Spesso gli scrittori
coinvolti in un progetto sono tanti e diversi tra loro e,
inevitabilmente, cambiano nel corso degli anni. Ciò causa
confusione nella costruzione di un eroe, a discapito della
coerenza.
Al contrario, nei film la presenza
di uno stesso attore crea continuità. A creare un singolo
personaggio bon ci sono autori diversi, ognuno con il proprio
stile, ma è l’attore che condensa tutte queste diverse versioni,
interpreta il personaggio nella narrazione e giustifica le
relazioni interpersonali. Nell’MCU,
Benedict Cumberbatch è il volto che tutti
associano a Doctor Strange. L’utente di Reddit
klapaddd crede che Cumberbatch sia “il casting
migliore che si potesse fare per Strange“.
Barone Mordo
Quanto detto sopra vale anche per la
costruzione degli antagonisti. Creare un cattivo ben fatto,
temibile e intrigante è essenziale in qualsiasi tipo di racconto e
in qualsiasi medium. In particolare, la motivazione che spinge il
cattivo a comportarsi in modo sbagliato dev’essere forte e valida.
Ciò che rende, ad esempio, Mordo un criminale così
promettente è il fatto che si senta tradito
dall’Antico – che ha usato a sua insaputa i poteri
della dimensione oscura.
L’utente Anomaly_Rue spiega che, nei fumetti, Mordo
era “malvagio solo per la sete di potere.” Ciò lo rende un cattivo
molto più debole nei comics rispetto alla versione nel film di
Doctor Strange.
Una graduale introduzione al mondo
magico
Nella Marvel, la
maggior parte dei supereroi sono personaggi fatti di forza,
tecnologia e azione. Per questo motivo, quando viene introdotto un
eroe esotico e magico, bisogna essere delicati e procedere con
cautela. Purtroppo però, per come sono costruiti, i fumetti
non riescono a lavorare con i mezzi termini e le figure retoriche
proprie di altri generi letterari o dei lungometraggi.
L’utente di Reddit
Carpenterdon sottolinea che nel primo film
di Doctor Strange “hanno dovuto introdurre la
magia al pubblico gradualmente”, in un modo da raccontare la storia
dello stregone ma, allo stesso tempo, mantenere l’azione necessaria
per conquistare i fan dei ‘film d’azione’.
A Divide From The Avengers
Legato al punto precedente è il
commento dell’utente
elcapitan520, il quale nota come il mondo
di Doctor Strange sia ben separato dal mondo
dei Vendicatori. Il modo di combattere di
Strange infatti “non sempre si traduce nel prendere
le armi in una dimensione con una squadra.”
L’MCU
ha scelto, sempre per la legge della cautela, di non gettare subito
lo stregone tra gli Avengers, cosa che avrebbe ostacolato
lo sviluppo del mondo magico e del personaggio. La decisione ha
permesso al pubblico di scoprire e di digerire lo strano universo
delle arti mistiche in cui naviga Stephen.
Kaecilius
Kaecilius è il cattivo
principale nel primo Doctor Strange. Nel film è un
personaggio molto più importante di quanto non sia mai stato nei
fumetti. Nella Marvel ComicsKaecilius
è un discepolo del BaroneMordo e ha come
unico compito sbrigare il lavoro sporco del maestro.
La morte dell’Antico
Quella dell’uccisione
dell‘Antico da parte di Strange è per
l’utente Reddit DaftMemory ”una
delle scene più belle e toccanti che i film Marvel abbiano realizzato
fino ad ora.”
Per quanto sia straziante leggere il
fumetto in cui Strange uccide l’Antico,
il paragone con la versione live-action non regge. In primo
luogo perché, nella Marvel Comics, lo stregone non ha una
relazione così stretta l’Antico. Inoltre, l’impatto della
morte è gestito meglio nel film, mentre il fumetto fa affidamento
esclusivamente sul fattore shock.
La sconfitta di Dormammu
Sia sulla carta stampata che sullo
schermo, Doctor Strange sconfigge
Dormammu, ma lo fa in modi molti diversi. Nei fumetti,
Strange deve affrontare più volte il cattivo che
continua a trovare modi per attaccare la Terra. Dormammu
viene sconfitto dall’enorme magia dello stregone e con il
combattimento corpo a corpo.
Nel film vediamo un tipo
differente di vittoria, diversa dai fumetti e da quella di
personaggi come Thor
o Iron Man, ma forse ancora più soddisfacente da guardare.
L’utente pokeslap nota
infatti come nel lungometraggio “Strange non
abbatte Dormammu, ma lo infastidisce sottomettendolo.”
Wong
I personaggi secondari hanno un
grandissimo potenziale. A volte possono addirittura scavalcare
quelli principali. Così accade anche per Wong in
Doctor Strange.
Wong è un grande
personaggio e piace molto ai fan. Forse non tutti sanno però che
Wong compare a malapena nei fumetti. L’utente Reddit
Anomaly_Rue
sottolinea che “nei fumetti [Wong] è poco più di un domestico,
mentre nei film è un personaggio autonomo tanto quanto
Stephen“: il film non sarebbe così bello senza di lui.
Il produttore di Doctor Strange nel Multiverso della Follia,
Richie Palmer, ha accennato a Empire che il film dimostra
che Wanda è il personaggio più potente dell’MCU. Parlando della massimizzazione
dei nuovi poteri di Wanda Maximoff nel film, Palmer ha quasi
definito Scarlett Witch il “cane di punta” del MCU.
“Non so chi sia più potente di
Wanda. Incontrare Wanda Maximoff alla fine di Endgame sarebbe stato
molto per Strange. Chi finisce in cima come l’essere più potente
dell’universo? Forse lo scopriremo alla fine del film”.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della
Follia arriverà al cinema il 4 maggio
2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e
avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel
dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Disney+ ha diffuso il trailer
italiano de L’Era Glaciale: le Avventure di Buck,
il nuovo capitolo della famosa franchise di successo che arriverà
in Italia il 25 marzo in esclusiva sulla piattaforma streaming.
In questo nuovo film animato,
Claudio Bisio tornerà a prestare la sua voce
al simpatico bradipo Sid, mentre Leo Gullotta
doppierà nuovamente il mammut Manny. Al cast dei doppiatori si
uniscono Germano Gentile e Lucia Ocone che daranno voce rispettivamente
ai personaggi di Orson e Zee.
L’Era Glaciale: Le Avventure di
Buck continua le esilaranti avventure dei mammiferi
preistorici più amati dal pubblico. Desiderosi di un po’ di
indipendenza dalla loro sorella maggiore Ellie, i fratelli opossum
in cerca di emozioni, Crash e Eddie, partono alla ricerca di un
posto tutto loro, ma si trovano rapidamente intrappolati in
un’enorme caverna sotterranea. Vengono salvati da Buck, il furetto
con un occhio solo, amante dell’avventura e della caccia ai
dinosauri e insieme dovranno affrontare gli indisciplinati
dinosauri che popolano il Mondo Perduto.
Si stanno svolgendo a Torino le
riprese del thriller L’uomo
sulla strada, opera prima di
Gianluca Mangiasciutti, regista e
sceneggiatore dei cortometraggi di successo Dove l’acqua
con altra acqua si confonde – candidato al Premio David
di Donatello e al Globo d’Oro -, A girl like you
– presentato alle Giornate degli Autori, vincitore del
Premio Nuovo Imaie -, Je ne veux pas
mourir e Butterfly – entrambi
candidati ai Nastri d’Argento nel 2019 e 2020. Il soggetto nel 2010
si è aggiudicato il Premio Solinas – Storie per il cinema, la
sceneggiatura è di Serena Cervoni e Mariano Di
Nardo.
L’uomo sulla strada è interpretato
da Aurora Giovinazzo (Anni da
cane, Freaks Out, La classe degli
asini, Una casa nel
cuore) e Lorenzo
Richelmy (Il talento del
Calabrone, Dolceroma, Ride, Una
vita spericolata, Una questione
privata, La ragazza nella nebbia, “Marco
Polo”), ed è prodotto e distribuito da Eagle Pictures.
Completano il cast di questo thriller drammatico Astrid Casali
(America Latina), Eugenio Gradabosco (“Don Bosco”, “Cuori
rubati”), Marit Nissen (Due piccoli italiani), Jozef Gjura
(trilogia “Sul più bello”) ed Elisa Lucarelli (“Gente di mare 2”,
“Le stagioni del cuore”).
L’uomo sulla strada sarà al cinema in autunno, il
progetto è realizzato con il sostegno di Film Commission Torino
Piemonte.
La trama
Irene ha 8 anni quando assiste come
unica testimone alla morte del padre per mano di un pirata della
strada che scappa via. Perseguitata dal senso di colpa per non
riuscire a ricordare il volto dell’assassino, Irene diventa una
adolescente ribelle e introversa con l’unica ossessione di farsi
giustizia. Abbandona la scuola e trova lavoro nella fabbrica di
proprietà del glaciale e affascinante Michele che è proprio l’uomo
che era al volante dell’auto. La ragazza sembra non riconoscerlo,
lui invece non ha dubbi. Michele prova da subito un forte istinto
di protezione verso la ragazza, che ben presto si trasforma in
amore. Irene completamente all’oscuro inizia ad aprirsi e
confidarsi proprio con l’uomo a cui sta dando la caccia. Mentre il
cerchio si stringe attorno a Michele, qualcosa di inaspettato
avviene…
Lucky Red ha diffuso il trailer ufficiale di
Una vita in fuga, il nuovo film che vede il
ritorno di Sean Penn come regista e interprete. Ad
affiancarlo sul set la figlia Dylan Penn, nel suo primo
ruolo da protagonista. Nel cast anche
Josh Brolin,
Miles Teller,
Katheryn Winnick e Eddie
Marsan.
Una vita in fuga, la trama
Ispirato alla storia vera del più
noto falsario della storia americana. Sean Penn è
John Vogel, un padre anticonformista, emozionante e straordinario
che insegna a sua figlia Jennifer a vivere una vita di rischio e
avventura. È esaltante per una bambina. Crescendo, la realtà inizia
a divorare l’immagine del suo eroe. Le sue storie inverosimili non
tornano più, ma le conseguenze sconsiderate sì. Jennifer costruisce
una vita tutta sua, lontana dalla sua infanzia instabile. Ma mentre
i piani folli di John continuano ad intensificarsi, non può fare a
meno di essere attratta da suo padre e dalla sua avventura più
devastante.
Emily Ratajkowski è
una delle modelle più richieste degli ultimi anni che ha svolto,
parallelamente, anche una promettente carriera di attrice,
dividendosi tra cinema e serie tv. La modella e attrice ha iniziato
ha praticare queste professioni sin da quando era solo una
ragazzina, in grado di diventare una delle persone più amate in
tutto il mondo e risultando una delle modelle più affascinanti.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Emily Ratajkowski.
Emily Ratajkowski: i suoi film e le
serie TV
1. I film e la carriera di
attrice. Parallelamente alla sua carriera di modella,
Emily ha sempre lavorato anche nel mondo della recitazione,
iniziando già a sperimentare questa professione nel 2005, quando
debutta come comparsa nel film A Year and a Day. In
seguito, ha interpretato ruoli sempre meno marginali in film come
in L’amore bugiardo – Gone
Girl (2014), We Are Your Friends
(2015) e In Darkness – Nell’oscurità (2018), con Natalie Dormer.
In seguito, ha lavorato anche in Come ti divento bella!
(2018), Welcome Home (2018), con Aaron
Paule Riccardo
Scamarcio, Cruise (2018) e L’arte della
truffa (2019).
2. Ha partecipato anche in
diverse serie tv. La modella e attrice non ha solo
sperimentato la recitazione nel mondo cinematografico, ma anche per
il piccolo schermo. Infatti, ha preso parte alla sua prima serie
televisiva, nel 2009, con iCarly, partecipando poi anche
ad un altro episodio nel 2010. Inoltre, è apparsa anche in The
Spoils Before Dying (2015) e Easy (2016). Per quanto
riguardano i film tv, ha lavorato in Bright Futures,
attualmente in fase di post-produzione.
Emily Ratajkowski è su Instagram
3. Ha un profilo molto
seguito. La modella ha un proprio account Instagram
ufficiale che è seguito da qualcosa come 28,9 milioni di persone in
tutto il mondo. Sulla sua bacheca sono numerosi i post che vedono
il suo corpo protagonista indiscusso, tra set fotografici, momenti
di lavoro e svago insieme al marito. Seguendola si potrà dunque
rimanere sempre aggiornati sulle sue attività, lavorative o meno,
scoprendo anche tante altre curiosità e le battaglie femministe
sostenute dalla modella.
Emily Ratajkowski e la carriera da modella
4. Ha calcato diverse
passerelle. Emily è nata prima di tutto come modella,
firmando il primo contratto a soli 14 anni con la Ford
Models. Nel corso della sua carriera nel mondo della moda, ha
lavorato per Forever 21, ha sfilato per Marc
Jacobs, debuttando anche alla New York Fashion Week, ed è
apparsa su numerose copertine, come Sport Illustrated,
Cosmopolitan, Marie Claire e GQ. Nel giro di pochi
anni si è imposta come una delle supermodelle più richieste al
mondo.
5. Non ha mai abbandonato
gli studi. A differenza della maggior parte delle modelle
che hanno smesso di studiare dopo aver dato il via alla propria
carriera, la Ratajkowski ha terminato prima la sua istruzione.
Infatti, parallelamente ai suoi primi passi nel mondo della moda, è
andata avanti a studiare, diventando modella a tempo pieno solo
dopo aver conseguito il diploma in belle arti.
Emily Ratajkowski ha scritto un
libro
6. Ha pubblicato una propria
autobiografia. Nel novembre del 2021 l’attrice ha
pubblicato una propria autobiografia dal titolo My Body,
tradotta in italiano come Sul miocorpo. In
questo libro l’attrice ha ripercorso tutte le sue principali tappe
come modella, attrice e donna di spettacolo. In particolare, però,
la Ratajkowski racconta del lungo percorso di presa di
consapevolezza e accettazione del suo corpo, da quando era
adolescente sino ad oggi. Nelle pagine di My Body emergono
dunque anche molte riflessioni sul corpo femminile e il libro è
stato per la modella anche un modo per portare una volta di più
alla luce queste tematiche.
Emily Ratajkowski: i suoi capelli
7. Sfoggia spesso
acconciature diverse. La Ratajkowski ha negli anni
abituato i suoi fan ad acconciature spesso diverse, richieste per
lavoro o fatte per puro piacere personale. Dal suo castano naturale
è infatti passata talvolta al biondo, mentre numerose sono anche le
volte in cui ha proposto tagli diversi, da un classico liscio a dei
capelli mossi, fino a passare a dei ricci particolarmente
sorprendenti o ad una frangia che ha fatto aumentare la richiesta
di questo taglio. La Ratajkowski, dunque, si dimostra essere sempre
capace di ispirare gli altri con i propri cambiamenti di look.
Emily Ratajkowski: il suo
matrimonio
8. È stata fidanzata con un
produttore. Dal 2014 al 2017, l’attrice e modella ha
vissuto una breve storia d’amore con il produttore Jeff
Magid. Tuttavia, la coppia si è lasciata nel corso del
2017. I due non hanno mai rivelato i reali motivi dietro questa
separazione, citando solamente alcune differenze inconciliabili
sorte nel tempo.
9. Si è sposata.
Poco dopo l’addio al produttore Jeff Magid, l’attrice ha conosciuto
l’attore Sebastian Bear-McClard, fondatore dello
studio cinematografico indipendente Elara Pictures. La coppia, dopo
pochi mesi di frequentazione, si è sposata nel febbraio del 2018.
L’11 marzo 2021 annunciò attraverso Instagram di essere diventata
madre di Sylvester Apollo.
Emily Ratajkowski: età, altezza e
peso
10. Emily Ratajkowski è nata
il 7 giugno del 1991a Londra, in
Inghilterra. La sua altezza complessiva corrisponde a 170
centimetri, mentre il suo peso sembra agirarsi intorno ai 54 chili.
Le sue misure, invece, sono 88-61-56.
In Captain America: Il Primo
Vendicatore, vediamo Steve Rogers (Chris
Evans) che entra in possesso dello
scudo in vibranio di Captain America. Si tratta della prima
versione dello scudo tondo, realizzata da Howard Stark, che non
presenta ancora i colori dell’eroe, ed è ancora lucido e
argentato.
Proprio a quella versione prototipo
dello scudo, Funko POP! ha dedicato una statuina,
che vede il giovane Steve Rogers, appena trasformato, che stringe
in mano il prezioso oggetto consegnatogli da Stark in persona.
Ricordiamo che il primissimo uso
dello scudo che ha fatto Steve, è stato difendersi dai colpi di
pistola di Peggy Carter (Hayley Atwell) che lo
aveva visto appartarsi con una delle assistenti del colonnello
Chester Phillips (Tommy Lee Jones).
L’attrice
Sandra Bullock ha annunciato che si sta prendendo una
pausa dalla sua carriera di attrice. Bullock è emersa per la prima
volta sulla scena di Hollywood nei primi anni ’90 con prestazioni
straordinarie in film come Demolition Man con Sylvester
Stallone, Speed con Keanu Reeves e
The Net di Irwin Winkler.
L’attrice ha continuato la sua
carriera con una serie di drammi e commedie romantiche che hanno
contribuito a definire la sua carriera, collaborando con altre star
di alto livello che potrebbero eguagliare il suo ingegno, tra cui
Nicole Kidman in Amori e
Incantesimi, Ben Affleck in
Piovuta dal cielo, Hugh Grant in
Due settimana per innamorarsi e Ryan
Reynolds in The Proposal.
Dopo un periodo interamente dedicato
alla commedia, Bullock si è poi reinventata, cominciando a
scegliere diversamente i suoi film. Arriva così l’Oscar per
The Blind Side, ma anche la partecipazione a
Gravity del regista Alfonso
Cuarón, che le è valso un’altra nomination all’Oscar. Dopo
aver recitato in Bird Box di Netflix e Ocean’s Eight, Sandra Bullock si è preso una piccola pausa,
prima di tornare con The Unforgivable dell’anno scorso e
The Lost City di questo mese.
Parlando con
ET Canada, Bullock ha rivelato che metterà ancora una volta in
sospeso la sua carriera di attrice e si prenderà una pausa per
stare con i suoi figli, dicendo che deve essere “nel posto che
mi rende più felice”. Bullock ha detto che è completamente
dedicata alla sua carriera quando lavora, dicendo: “Prendo
molto sul serio il mio lavoro quando sono al lavoro” e che ora
vuole cambiare marcia ed “essere 24 ore su 24, 7 giorni su 7
con i miei bambini e la mia famiglia .” Per quanto riguarda la
durata di questa pausa, l’attrice ha detto che ha intenzione di
stare con la sua famiglia “per un po’”, ma non ha fornito una
tempistica specifica per il suo ritorno.
Nel servizio di
Empire Magazine per Doctor Strange nel Multiverso della Follia,
Elizabeth Olsen anticipa cosa aspettarsi dalle
interazioni tra Doctor Strange e Wanda, comprese le loro scene
di combattimento. Mentre entrambi hanno preso parte alla lotta
contro Thanos (Josh Brolin) in Avengers: Endgame, non si sono
incontrati, almeno non sullo schermo e mai prima delle scene già
viste nel trailer del film. Leggi il commento completo di Olsen qui
sotto:
“Ero davvero entusiasta di
dialogare con lui. Mi è davvero piaciuta la nostra conversazione
costante, di analisi e di cercare di capire da dove vengono
entrambi i personaggi”. L’attrice ha anche riferito che i due
personaggi si scontreranno ad un certo punto, e questo potrebbe
essere il momento che i fan più attendono.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della
Follia arriverà al cinema il 4 maggio
2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e
avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel
dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.