James Gunn sta agendo da consulente per quanto
riguarda il modo in cui i personaggi dei Guardiani della Galassia
verranno utilizzati all’interno di Thor: Love and
Thunder. Annunciato ufficialmente al San Diego
Comic-Con 2019, il quarto capitolo delle avventure del Dio del
Tuono riporterà
Taika Waititi alla regia di un film dei Marvel Studios dopo il successo di
Thor: Ragnarok.
Nel film torneranno sia Chris
Hemsworth nei panni di Thor sia Tessa
Thompson in quelli di Valchiria, che con Waititi
avevano già lavorato in
Ragnarok. Inoltre, anche
Natalie Portman tornerà ufficialmente nei
panni di Jane Foster (personaggio che questa volta sarà destinato a
diventare il supereroe noto come Mighty Thor), così come
Jamie Alexander in quelli di Lady Sif. Insieme ai
volti noti del franchise dedicato al Dio del Tuono, la
particolarità di Love and Thunder è che nel
film ritroveremo anche i Guardiani della Galassia, dopo che
Avengers: Infinity War aveva in qualche modo gettato le
basi per l’inizio di un percorso narrativo congiunto con il figlio
di Odino.
Detto questo, ha senso che James Gunn – regista di tutti i film del MCU
dedicati a Star Lord & co. – sia in qualche modo coinvolto in
Thor: Love and
Thunder. Interrogato in merito alla questione da
un fan su
Twitter, il regista ha confermato di essere stato ingaggiato
come consulente per il film di Waititi. Ha anche assicurato a tutti
che gli eroi cosmici sono in buone mani con il collega.
L’autorità di James Gunn in materia “Guardiani”
Oltre a Gunn, anche Anthony e Joe Russo hanno
utilizzato i Guardiani della Galassia sullo schermo, essendo i
personaggi apparsi sia inInfinity
War che in
Avengers: Endgame. Vale la pena notare che anche
i Russo si consultarono con Gunn per capire quale fosse il modo
migliore per approcciarsi agli eroi cosmici: Gunn, infatti,
ha avuto voce in capitolo nella scelta del destino di Gamora in
Infinity
War, considerando che la sua presunta morte nel film e il
ritorno della versione del 2014 in
Endgame avranno un grande impatto a livello narrativo
nell’atteso Guardiani
della Galassia Vol. 3.
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il
Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è
fissata invece al 11 febbraio 2022.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Michelle Pfeiffer ha ammesso che sarebbe
disposta a tornare nei panni di
Catwoman nell’attesissimo The Flash se le
venisse chiesto. Pfeiffer ha interpretato il ruolo di Selina Kyle
in Batman – Il ritorno del 1992 al fianco di Michael
Keaton e Danny DeVito. La sua iterazione è riconosciuta a livello
mondiale come la versione definitiva del personaggio, apprezzata
tanto dalla critica quanto dal pubblico. La scena finale di
Batman – Il ritorno (che è stata aggiunta soltanto due
settimane prima dell’uscita in sala) rivela che il personaggio è in
qualche modo sopravvissuto agli eventi del film.
L’iterazione di Selina Kyle ad opera
di Pfeiffer è stata anche evocata – tramite una foto – nel Catwoman di Pitof con Halle Berry, ancora oggi considerato uno dei
peggiori film mai realizzati. Il personaggio è poi apparso di nuovo
sul grande schermo ne Il cavaliere oscuro – Il ritorno di Christopher Nolan,
interpretato da Anne Hathaway. Nonostante la performance
dell’attrice premio Oscar sia stata comunque apprezzata, ad oggi è
ancora il ritratto di Pfeiffer in Batman – Il ritorno ad essere il preferito del
pubblico. Rivedremo Selina Kyle al cinema il prossimo anno in
The
Batman di Matt Reeves, dove questa volta avrà il volto di
Zoe Kravitz.
A quasi trent’anni dall’uscita di
Batman – Il ritorno nelle sale, sembra che a Michelle Pfeiffer piacerebbe tornare nei panni
di Selina Kyle. In occasione della promozione del suo ultimo film
French Exit, l’attrice ha rivelato a
Screen Rant che sarebbe pronta a tornare nei panni di
Catwoman se qualcuno glielo chiedesse. L’attrice ha ammesso che
nessuno le ha mai avanzato una proposta del genere, ma sarebbe
felice se lo facessero. Sulla scia del ritorno di Michael Keaton (partner dell’attrice in
Batman – Il ritorno) in The Flash,
Pfeiffer ha detto: “Lo farei se qualcuno me lo chiedesse ma…
nessuno me lo ha ancora chiesto.”
Secondo quanto riferito, Keaton
riprenderà il suo ruolo di Bruce Wayne nel cinecomic di Andy
Muschietti, ma non è ancora chiaro in che modo la sua iterazione di
Batman sarà coinvolta nella storia. Con il ritorno di Keaton,
sembra che il DCEU si stia ufficialmente preparando per introdurre
al cinema la sua versione del Multiverso, che potrebbe certamente
aiutare a ripristinare lo stato parecchio “disordinato” del
franchise.
Tutto quello che c’è da sapere su
The Flash
Ricordiamo che The
Flash arriverà al cinema il 1 luglio 2022. Il film
sarà diretto da Andy
Muschietti, regista di IT e IT
– Capitolo Due.Ezra
Miller tornerà a vestire i panni del Velocista
Scarlatto dopo un cameo in Batman
v Superman: Dawn of Justice e Justice
League. Confermata anche la presenza
di Michael
Keaton e Ben
Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di
Batman. Il film dovrebbe essere ispirato alla serie a fumetti
“Flashpoint” del 2011, scritta da Geoff Johns e disegnata da Andy
Kubert.
Per un genitore la paura più grande
è senza dubbio quella di perdere il proprio figlio. È ciò che
succede in The Captive – Scomparsa, film
del 2014 diretto da Atom Egoyan, dove il
protagonista si trova a doversi confrontare con un rapimento
inspiegabile, che lo separa dall’amata figlia per anni. Una vicenda
quanto mai drammatica, raccontata in modo avvincente e con una
tensione che trattiene il fiato sospeso fino alla fine. Con tale
racconto, si evidenzia ancora una volta la paura umana dell’ignoto,
dove anche una risposta negativa è meglio di nessuna risposta. Ciò
che spaventa ancor di più durante la visione, però, è sapere che
storie come questa si verificano purtroppo più spesso di quanto non
sembri.
Il regista, infatti, ha raccontato
di essersi ispirato per il suo film ad un episodio realmente
accaduto. È il 1991 quando un bambino di nome Michael
Dunahee scompare nel nulla nella città di Victoria, in
Canada. È bastato un attimo di distrazione della madre perché di
questi non si avesse più traccia. Le ricerche iniziano da subito,
mobilitando l’intera città. Ancora oggi, tuttavia, di Michael non
si hanno notizie. Si tratta di una vicenda che ha sconvolto
profondamente la comunità e quanti l’hanno seguita. Vivendo nella
stessa città, lo stesso Egoyan rimase profondamente turbato dalla
cosa, covando dentro di sé il racconto poi trasformato in film.
Anche grazie ad un film come The
Captive – Scomparsa è infatti possibile mobilitare nuovamente
l’attenzione pubblica, spingendo affinché si abbiano risultati
concreti alle indagini. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
The Captive – Scomparsa: la trama
del film
Protagonista del film è
Matthew Lane, il quale si trova a vivere
un’esperienza indicibile quando, dopo aver lasciato la figlia
Cassandra momentaneamente sola in auto, non la
trova più al suo ritorno. Da subito l’uomo viene invaso dal panico,
e inizia a cercare ovunque. La sua speranza è che la bambina, di
appena dieci anni, non possa essersi allontanata troppo. Le
ricerche si estendono poi anche alle autorità, ma tutto sembra
vano. A causa dell’evento, i rapporti di Matthew con la moglie
Tina si incrinano irrimediabilmente. Passano otto
anni, e di Cassandra non si ha ancora avuto notizia. Sconfortato
dalla mancanza di sostegno delle autorità, Matthew decide di
iniziare una propria ricerca personale.
Ciò però lo porterà a scontrarsi con
l’agente Jeffrey Cornwell, appartenente all’unità
che monitora lo sfruttamento minorile sul Web. Questi inizia
infatti a sospettare dello stesso padre, il quale potrebbe aver
rapito la figlia per pagare i propri debiti. Una svolta nel caso,
però, arriva proprio nel momento in cui una foto di quella che
potrebbe essere Cassandra viene ritrovata su un sito pornografico.
Matthew sente così di essere vicino alla soluzione, e si getta con
ancor più convinzione nelle sue ricerche. Ora più che mai è
determinato a riabbracciare sua figlia, dimostrando così anche la
propria innocenza.
The Captive – Scomparsa: il cast
del film
Per il suo complesso e drammatico
film, il regista si è avvalso della partecipazione di alcuni noti
attori di provenienza internazionale. Primo fra tutti Ryan Reynolds,
che interpreta Matthew Lane, padre della ragazza scomparsa. Dopo
diversi ruoli comici, l’attore si è così cimentato con un ruolo
particolarmente drammatico, per il quale ha ricevuto diverse lodi.
Per prepararsi alla parte, poi, Reynolds ha raccontato di aver
studiato a fondo casi simili a quello qui raccontato, cercando di
riprodurre il senso di smarrimento che un genitore può provare
dinanzi a ciò. Nei panni di sua moglie Tina, vi è invece l’attrice
Mireille Enos, mentre la figlia Cassandra è da
prima interpretata da Peyton Kennedy, e poi da
Alexia Fast nella versione più grande.
L’agente Jeffrey Cornwell ha invece
il volto dell’attore Scott Speedman, noto in
particolare per aver recitato in alcuni film della saga di
Underworld. L’attrice
Rosario Dawson,
recentemente vista nei panni di Ahsoka Tano nella serie The
Mandalorian, veste invece i panni dell’agente Nicole
Dunlop. Nei panni dei due principali sospettati del
rapimento si ritrovano gli attori ChristineHorne, nei panni di Vicky, e Kevin
Durand, noto per la serie The Strain.
Quest’ultimo ha raccontato di essersi avvicinato al personaggio di
Mika cercando di non giudicarlo, pur rimanendo consapevole
dell’orrore delle sue azioni. Si è trattato di un ruolo molto
difficile, per il quale ha a sua volta ricevuto diversi
riconoscimenti.
The Captive – Scomparsa: il trailer
e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di The
Captive – Scomparsa grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google
Play, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di giovedì 28 gennaio alle ore
21:10 sul canale Rai Movie.
Amazon Prime Video ha annunciato oggi il
cast della seconda stagione del reality thriller Amazon
Original italiano, Celebrity Hunted– Caccia
all’uomo, che porterà sullo schermo sette personaggi
di spicco del panorama italiano tra cui l’attrice e presentatrice
Vanessa Incontrada, l’attore
Stefano Accorsi, la cantante Elodie
in coppia con la rapper M¥ss Keta, la
presentatrice televisiva e radiofonica Diletta
Leotta, la popstar Achille Lauro e il
produttore discografico Boss Doms.
La prima stagione ha debuttato con
successo a marzo 2020, offrendo ai clienti Prime una serie
innovativa in cui personaggi famosi cercano di non farsi catturare.
Questa seconda stagione – che torna a grande richiesta del pubblico
e con commenti dei fan come “Non vedo l’ora che esca la seconda
stagione”, “Fate un’altra stagione, non faccio altro che
guardare questa serie tv”, “Voglio la seconda
stagione” – offrirà una nuova emozionante avventura con
una narrazione innovativa, intrisa di momenti di suspense e
coinvolgenti e una sana dose di leggerezza. La seconda stagione di
Celebrity Hunted – Caccia all’uomosarà disponibile in
esclusiva su Prime Video nel 2021.
Celebrity Hunted –
Caccia all’uomo 2 è un real-life
thriller che vede un gruppo di celebrità darsi alla fuga in
lungo e in largo per l’Italia, nel tentativo di mantenere
l’anonimato e preservare la loro libertà per 14 giorni, con
limitate risorse economiche. A dar loro la caccia saranno alcuni
tra i più noti analisti e investigatori professionisti, esperti di
cyber security, profiler e human tracker provenienti dalle forze
dell’ordine e dai servizi segreti militari. I ‘cacciatori’ potranno
utilizzare qualsiasi mezzo legale per rintracciare le celebrità
come ad esempio, tracciamenti telefonici, telecamere di
videosorveglianza, sistemi di riconoscimento delle targhe e libero
accesso alle informazione utili per la “caccia”.
Il format Banijay Celebrity
Hunted – Caccia all’uomo, è prodotto da Endemol Shine Italy ed
è basato su una serie originale creata da Shine TV, società di
produzione britannica.
La seconda stagione della serie
Amazon Original Celebrity Hunted – Caccia all’uomo si
unirà alle migliaia di show e film disponibili nel catalogo Prime
Video, tra cui il documentario Amazon Original FERRO
prodotto in Italia e serie Amazon Original pluripremiate e
acclamate dalla critica come Fleabag e The Marvelous Mrs.
Maisel, Jack Ryan di Tom Clancy, Guava Island di Donald Glover,
Troop Zero, The Boys, Homecoming,tutti disponibili su Prime
Video senza costi aggiuntivi per i clienti Prime, che godono anche
della consegna il giorno successivo, della musica in streaming e
altro ancora. Altre serie italiane originali, di cui è stata
annunciata la produzione, includono Bang Bang Baby, Vita da
Carlo, Everybody Loves Diamonds e Dinner Club.
I clienti Prime potranno guardare
Celebrity Hunted – Caccia all’uomo Seconda Stagione
tramite l’app Prime Video disponibile per smart TV, dispositivi
mobili, Fire TV, Fire TV stick, tablet Fire, Apple TV, console di
gioco, Chromecast e tramite Vodafone TV. Grazie
all’app di Prime Video, i clienti Prime possono
scaricare gli episodi sui loro dispositivi mobili
e tablet e guardarli ovunque offline senza
costi extra al loro abbonamento Prime a
€3.99/mese. I nuovi clienti possono scoprire di più su
amazon.it/prime e godere
di 30 giorni di prova gratuiti.
Il Festival Internazionale
del Documentario Visioni dal Mondo, l’appuntamento annuale
con il cinema del reale, fondato e prodotto da Francesco Bizzarri,
conferma la settima edizione che si terrà da giovedì 16 a
domenica 19 settembre 2021.
“Il 2020 è stato un anno che ci
ha segnato – ha sottolineato Francesco
Bizzarri, fondatore e direttore di Visioni dal Mondo –
e che ci ha spinto a pensare a nuove idee, a nuovi formati, a
nuovi modi per raggiungere le persone, mantenendo alto l’interesse
e l’impatto culturale”. Una sfida che possiamo affermare di aver
superato nella sesta edizione con grande soddisfazione.
L’esperienza digitale, che ci ha permesso di raggiungere un
pubblico più ampio e diversificato, sarà mantenuta come ulteriore
mezzo anche nella prossima edizione che stiamo attualmente
pianificando con un programma ambizioso da condividere,
rincontrandoci di persona in sala come nella natura del nostro
Festival, Covid permettendo”.
Confermata anche per l’edizione
2021 la direzione artistica a Maurizio Nichetti
che ha sempre affiancato alla sua attività di autore
cinematografico, anche uno spiccato interesse per il cinema del
reale. “Non vediamo l’ora di ripartire” – ha commentato
Nichetti – “di tornare a incontrarci, presentare e discutere
nuove immagini dal mondo, resi più forti dall’esperienza digitale
fatta nell’ultima edizione. Nuovi amici da invitare a Milano, nella
speranza di poterci rivedere, finalmente, di persona“.
Visioni dal Mondo 2021, un
appuntamento atteso che, con un ricco programma di proiezioni di
film documentari nazionali e internazionali inseriti in un contesto
sociale attraverso eventi, masterclass e dibattiti crea nuovi spazi
di riflessione, dialogo e opinione su temi di fortissima
attualità.
Lynn è un’isola completamente nuova, è la nuova divisione di
Groenlandia che mette a disposizione l’esperienza
produttiva e il suo know how per promuovere e produrre
esclusivamente progetti con registe donne.
L’obiettivo è
quello di mettere le registe al centro dell’industria
cinematografica, senza preclusione di tono o genere, portando
avanti progetti di sviluppo diversificati che coinvolgano sia
giovani autrici, consolidando la tradizione di Groenlandia, sia registe più affermate.
“Sia
che si tratti di action, dramma o commedia, Groenlandia ha da
sempre l’ambizione di fare un cinema libero e creativo, all’insegna
dell’inclusività e della sperimentazione linguistica. È necessario
per questo impegnarsi in maniera concreta e specifica, supportando
con tutta la struttura le registe e il loro punto di vista, per
arricchire il sistema cinematografico. Il fatto che partner come
Rai Cinema e Amazon Studios abbiano supportato da subito il
progetto con passione aiuta il nostro percorso.” dichiara
Matteo Rovere.
La line up, coordinata da Fabia Fleri e
supervisionata da Alessia Polli e Eleonora Marangoni, è in continua
evoluzione, ed inaugura il suo percorso con la produzione di due
cortometraggi: Nato Ieri, diretto da Maria Sole
Tognazzi, in collaborazione con Fondazione Telethon e prodotto con
Rai Cinema e Capitan Didier, diretto da Margherita
Ferri, in collaborazione con Emergency.
Sono invece iniziate a dicembre le riprese di
due lungometraggi di Lynn: Blackout Love, opera
prima di Francesca Marino interpretata da Anna Foglietta, prodotto
con il supporto di Amazon Studios e Settembre,
diretto da Giulia Steigerwalt e interpretato da Barbara Ronchi,
Fabrizio Bentivoglio e Thony, prodotto con Rai Cinema. È inoltre in
fase di sviluppo la serie animata YU di Marta
Bencich.
Primo lungometraggio del quarantenne
Michael Siebert, conquista il pubblico e vince Miglior Film alla XX
edizione dei MIFF Awards, Vivi – dal tedesco Lebendig -, si è fatto
notare con un elenco notevole di premi già vinti a livello
internazionale e ha conquistato uno schermo nel programma virtuale
dei vincitori del Cavallo di Leonardo che per la prima volta ha
presentato il lungometraggio al pubblico italiano. Premiato con la
statuetta per la Recitazione Maschile (Wolfram Rupperti), con la
forza dei valori umani più puri e con un minimalismo vitale di
relazioni umane pregnanti di verità, ora Vivi lascia un’impronta
nell’albo d’oro 2020 del Cavallo di Leonardo Da Vinci.
La storia tocca nel profondo. Ruota
intorno ad un quesito che tutti siamo chiamati ad affrontare: il
nostro rapporto con l’idea di morte. Per i due protagonisti, però,
la questione diventa improvvisamente urgente: un tumore in fase
terminale li sta uccidendo entrambi. I due amanti sono allora
chiamati a rispondere ad una domanda ancora più scomoda, quella di
come affrontare gli ultimi giorni della loro vita.
Si amano da poco, e poco è il tempo
che a loro rimane. Questa fretta non intacca però il valore dei
loro ultimi momenti, che trascorrono nella tranquillità
dell’appartamento di lei. Sono momenti lenti, delicati, pieni, la
cui amarezza è stemperata dalla dolcezza di un amore paziente che
cresce con la stessa calma curiosa con cui crescono tutti gli
amori, anche quelli di chi pensa di avere tutta la vita
davanti.
Per questo Lebendig colpisce, con un
titolo che si traduce dal tedesco con l’aggettivo “vivi”, anche se
forse si dovrebbe parlare di “Lebend”: “vivente”. Più che lo stato
dell’essere in vita è qui infatti l’atto del vivere ad essere
celebrato, il participio presente di una condizione che si
esaurisce nell’attimo in cui la si esperisce, ma che proprio per
questa precarietà è così pura. Un inno alla vita che va goduta fino
a quando la si possiede, fino a quando si è participio
presente.
La serie in sviluppo da Netflix
basata sulla serie a fumetti di The
Sandman ha annunciato il cast principale.
Tom Sturridge è ufficialmente stato scelto per
interpretare Sogno, mentre gli altri membri del cast sono
Gwendoline Christie, Vivienne Acheampong, Boyd Holbrook,
Charles Dance, Asim Chaudhry e Sanjeev
Bhaskar.
La serie The
Sandman è basata sulla serie di fumetti “The
Sandman” creata per DC da Neil Gaiman. Segue le
persone e i luoghi colpiti da Morfeo (Sturridge), il re dei sogni,
mentre ripara gli errori cosmici e umani che ha commesso durante la
sua vasta esistenza.
Christie, meglio conosciuta dai fan
per i suoi ruoli in “Game of Thrones” e nella nuova trilogia di
film “Star
Wars”, interpreterà Lucifero, il sovrano dell’Inferno.
Acheampong, che recentemente è apparso in “The Witches” su HBO Max,
interpreterà Lucienne, capo bibliotecario e fidato guardiano del
regno di Sogno.
Sono cominciate oggi al CityLab971
di Roma le riprese di Credimi!, nato da una idea di Daniele
Moretti e prodotto dallo stesso Moretti e
Dream Film con Amanita Media, produzione esecutiva
di Lucia Lo Russo e Duilio Simonelli. Dream Film e Ilapalma hanno
vinto a Venezia il Premio Speciale della Giuria nel 2019 con il
documentario diretto da Franco Maresco dal titolo “La
mafia non è più quella di una volta”.
La regia è di Luna
Gualano, al suo secondo lungometraggio dopo l’exploit con
il film “Go
Home – A casa loro” del 2018, che dirigerà nel ruolo della
protagonista l’attrice Chiara Baschetti, affiancata dal giovane
esordiente Matteo Amici. La scenografia è di Renzo Bellanca,
mentre la fotografia è curata da Alfredo Betrò.
“Salvatore e Vittoria, madre e
figlio, affrontano il mondo e le sue difficoltà con l’aiuto di una
potente e invisibile alleata: la fantasia.” Questo l’incipit della
storia scritta da Jacopo Sonnino e Andrea Ciccolini che racconta il
modo in cui lo sguardo di un bambino si scontra con la valenza che
gli adulti danno al mondo reale: un luogo tangibile, ma anche
fantastico, popolato da persone comuni, eroi fuori dall’ordinario e
normali supereroi.
“Credimi! – Il film”, attraverso il
continuo contrasto tra i toni crudi e realistici della realtà e
quelli colorati e onirici della fantasia, squarcia il velo
sull’ipocrisia della nostra società e punta una luce di speranza
sull’oscurità che troppo spesso affligge l’essere umano. Con tocco
poetico e raffinato, il film vuole dar vita al lato più
“immaginario” che abbiamo e risvegliare il potere nascosto in
ognuno di noi.
Dopo essere stato presentato come
film di apertura della Sezione non competitiva “Notti Veneziane –
L’Isola degli Autori” alla selezione delle Giornate degli Autori
nell’ambito della 77a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia, evento che ha avuto come ospite d’onore il noto regista
Oliver Stone che ha speso parole di elogio
per il film, Genoma Films annuncia che distribuirà a
partire dal 5 febbraio sulle principali piattaforme on
demand – ovvero Sky Prima fila, Amazon Prime Video, Apple TV, Infinity, Chili,
Rakuten, Google Play, CG entertainment, Vativision e
#iorestoinsala – il film di Antonio Pisu dal titolo
EST
– Dittatura Last Minute.
La nuova opera di Pisu, che fa
seguito al primo successo di critica e di pubblico ottenuto nel
2018 con la black comedy in costume Nobili Bugie, ha
già conquistato il plauso della critica e l’interesse
internazionale, vincendo diversi festival ed entrando nella rosa
dei possibili film candidati ai Golden Globe 2021 come Miglior
film in lingua originale.
EST
– Dittatura Last Minute è un originale road-movie
ambientato nel 1989 alla vigilia della caduta del muro, tratto da
una storia vera e girato tra il Cesenate e la Romania. Il film è
scritto e diretto da Antonio Pisu (che ritorna alla regia
dopo la sua opera prima Nobili Bugie) e prodotto da
Genoma Films diPaolo Rossi Pisu, e in collaborazione
con Maurizio Paganelli e Andrea Riceputi, autori del libro
“Addio Ceausescu” da cui è tratta la sceneggiatura. La
storia nasce appunto da un’idea degli stessi Maurizio Paganelli e
Andrea Riceputi che nel 1989, giovani ventiquattrenni dal grande
entusiasmo, intrapresero con un amico il viaggio raccontato nel
film. Il ruolo del protagonista è affidato a Lodo Guenzi –
voce e chitarra de Lo Stato Sociale nonché diplomato all’accademia
di Arte Drammatica Nico Pepe – che con il film EST – Dittatura
Last Minute fa il suo esordio sul grande schermo. Al suo fianco
gli altri due attori esordienti Matteo Gatta e Jacopo
Costantini. Il film è stato realizzato con il sostegno della
Regione Emilia Romagna.
EST
– Dittatura Last Minuteè disponibile al noleggio a 7,99
euro a partire dal 5 febbraio su Sky Prima fila, Amazon Prime
Video, Apple TV, Infinity, Chili, Rakuten, Google Play, CG
entertainment, Vativision e #iorestoinsala.
Sarà disponibile dal 24
febbraio su Amazon Prime VideoAddio al
nubilato, una commedia tutta al femminile diretta da
Francesco Apolloni (La verità, vi prego,
sull’amore, Fate come noi) e tratta dall’omonima
pièce teatrale di grande successo. Al centro della vicenda, quattro
amiche alla vigilia di un matrimonio:
Laura Chiatti, Chiara Francini, Antonia Liskova e
Jun Ichikawa. Nel cast anche Antonia
Fotaras ed Emma Lió.
Addio al nubilato
è prodotto da Minerva Pictures con Rai
Cinema, in collaborazione con Amazon Prime Video, e sarà
disponibile a partire dal 24 febbraio su Amazon Prime
Video.
In Addio al nubilato
Cinque donne, amiche fin dai tempi del liceo, si danno appuntamento
per festeggiare l’addio al nubilato di una di loro. È la sposa ad
aver organizzato tutto, ma lei non c’è! La festeggiata, come in una
caccia al tesoro, lascia degli indizi che portano le quattro
damigelle ad attraversare la città, in una nottata rocambolesca che
termina proprio davanti il loro vecchio liceo. Della sposa, però,
continua a non esserci alcuna traccia… Cosa avrà riservato alle
amiche come ultima sorpresa?
Jared Leto ha parlato molto di Morbius nelle
sue interviste. Sebbene il film fosse originariamente previsto per
il 2020, adesso non arriverà nelle sale fino al 2022. I fan dei
fumetti hanno già abbassato le loro aspettative nei confronti dello
SPUMC, soprattutto dopo che Venom con
Tom Hardy si è concesso più di una libertà creativa rispetto al
materiale originale. Tuttavia, sembra che anche Leto stia tentando
di mitigare le aspettative per attorno al suo film.
“Morbius è come una pentola a
pressione”, ha detto Leto a
Variety dopo che gli è stato chiesto com’è stata l’esperienza
di realizzare un film Marvel. “Hai quest’orologio che
ticchetta. Sono film costosi. E così, tutte le decisioni e il tempo
per prendere quelle decisioni sono decisamente più accesi e quindi
può essere un po’ più stressante. Penso che sia più comune con
questi grandi film. Non inizi mai davvero con uno script che si
possa già definire un gioiello.”
“Inizi con una speranza, un
sogno e un’idea di qualcosa”, ha aggiunto. “E tutti
cercano di lavorare il più duramente possibile, in quel dato lasso
di tempo, per renderlo il migliore film possibile”. A voler
leggere tra le righe qui, sembra che Leto abbia confermato che si
sono stati alcuni problemi con la sceneggiatura di Morbius,
anche se le dichiarazioni dell’attore premio Oscar possono essere
interpretate in mille modi diversi, anche in base alla sua passata
esperienza con il genere grazie a Suicide
Squad.
Parlando invece con
Deadline, Leto ha utilizzato un altro tipo di tono per
discutere del film, sottolineando le sue speranze in merito
all’uscita in sala. “Spero che, alla fine del Covid, sarà come
una sorta di film perfetto, il film post-Covid che riporterà il
pubblico in sala e li farà divertire. Quindi, quando sarà
possibile, andiamo al cinema, divertiamoci e godiamoci un grande
film di Hollywood.”
Tutto quello che sappiamo su
Morbius
Jared Leto è il protagonista dello
spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione
alla Sony, Morbius.
Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico
che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un
siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le
qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.
Matt Smith, Tyrese
Gibson, Adria Arjona e Jared
Harris completano il cast del film, che uscirà
nelle sale il 31 luglio 2020. La Arjona interpreterà Martine
Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei
fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di
sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una
strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della
tradizione.
Da quando è stato annunciato che
Spider-Man 3 esplorerà il Multiverso della
Marvel, si sono letteralmente
sprecarti i nomi degli attori dei precedenti franchise dedicati
all’Uomo Ragno che dovrebbero fare ritorno nella terza avventura
cinematografica del simpatico arrampicamuri ambientata nel MCU.
Ad oggi, le uniche conferme
riguardano il ritorno di Jamie Foxx e di Alfred Molina, che torneranno ancora una volta
ad interpretare Electro e Doctor Octopus, visti rispettivamente in
The Amazing Spider-Man 2 di Marc Webb e Spider-Man 2 di Sam Raimi. Di recente
Dane DeHaan ha negato che tornerà a ricoprire il ruolo
di Green Goblin, mentre ancora nulla di confermato esiste in merito
ad altri eventuali attesi ritorni (su tutti, quelli di Tobey Maguire e Andrew Garfield, interpreti di Spider-Man nei
sopracitati franchise di Raimi e Webb).
Ora, è stata propria Zendaya, che in
Spider-Man 3 tornerà a vestire i panni di MJ, a
confermare che Alfred Molina sarà effettivamente nel film. Ospite
del celebre format “Actors on Actors” di
Variety (via
CBM) insieme alla collega Carey Mulligan, la star della serie
Eurphoria, in risposta ad un commento su Molina, ha
commentato: “Tra le altre cose, è davvero una persona carina e
gentile.”
Dal momento che Zendaya e Alfred Molina non hanno mai lavorato
insieme, le parole dell’attrice potrebbero essere la conferma che
Doc Ock e MJ condivideranno davvero lo schermo in Spider-Man 3. Tuttavia, anche se Doc Ock e la
fidanzatina di Peter Parker non dovessero avere scene insieme
all’interno del film, è comunque probabile che i due attori si
siano incontrati in qualche momento sul set.
Cosa sappiamo di Spider-Man
3?
Di Spider-Man
3 – che arriverà al cinema il 17 Dicembre 2021 –
si sa ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella
secondo cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga
dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il
personaggio di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce).
Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori
dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe
catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle
precedenti…
Tom
Holland si è unito al MCU nei panni di Peter
Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave
all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film
dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due
standalone: Spider-Man:
Homecoming e Spider-Man: Far
From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato
tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di
restare nel MCU per
ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man
3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al
fianco degli altri eroi del MCU.
Dal 29 gennaio su
Sky e in streaming su NOW TV torna
Yellowstone 3, la terza stagione di Yellowstone,
l’epopea neo-western che racconta le storie di confine dei Dutton e
il loro viscerale legame con lo sterminato e ambitissimo ranch di
cui sono proprietari. Con extra, il programma
fedeltà di Sky, per i clienti Sky da più di 3 anni i primi episodi
della terza stagione sono già disponibili, in anteprima, on demand
nella sezione extra.
Scritta e diretta da Taylor
Sheridan, candidato all’Oscar per la sceneggiatura
diHell
or High Watere già dietro al successo
diSicarioe Soldado,
Yellowstone è
un avvincente dramma familiare che ha conquistato il pubblico e la
critica italiani e internazionali mettendo in scena un’America
inedita. Protagonista ancora una volta il premio Oscar Kevin Costner nei panni del cowboy John
Dutton.
Se la seconda stagione –
disponibile insieme alla prima on demand su Sky e in streaming su
NOW TV – terminava con un rapimento, anche in questa nuova
stagione, sempre incorniciata dai paesaggi mozzafiato del Montana,
alleanze in continuo mutamento, omicidi irrisolti, intrighi
politici e ferite ancora aperte cadenzeranno il ritmo della storia
con al centro un punto fermo: John Dutton, che farà di tutto per
proteggere il suo ranch lottando con ogni mezzo, lecito o meno,
contro chi vuole sottrarglielo – che si tratti di nativi americani,
di speculatori immobiliari vecchi e nuovi o del governo. Un mondo,
quello di Yellowstone,
dove la violenza è dominante e forse solo la famiglia, nonostante
contraddizioni e conflitti, sembra essere l’unica fonte di rifugio
e difesa.
New-entry di peso della nuova
stagione Josh Holloway, l’amatissimo Sawyer di
Lost, qui nei panni di Roarke Carter, un affascinante
gestore di fondi che ha grandi ambizioni in Montana. Nel cast
principale, ad affiancare Kevin Costner tornano Kelly Reilly, Luke Grimes e
Wes Bentley, interpreti di Beth, Kayce e Jamie
Dutton, i figli del patriarca.
Nei nuovi episodi anche
Kelsey Chow sempre nei panni della moglie di
Kayce, la nativa americana Monica Long, Cole
Hauser che torna a interpretare il braccio destro di John,
il fedele Rip Wheeler, caposquadra del ranch, e Gil
Birmingham che è ancora Thomas Rainwater, presidente in
carica delle tribù confederate di Broken Rock, leader dell’omonima
riserva indiana e fra i più temibili degli avversari dei
Dutton.
Jared Leto è uno degli attori della sua
generazione probabilmente più apprezzati, noto soprattutto per la
minuziosità con cui è solito valutare una sceneggiatura e, di
conseguenza, accettare un ruolo. Nel 2014, il cantante/attore è
stato premiato con l’Oscar al migliore attore non protagonista per
la sua interpretazione di Rayon in Dallas Buyers Club di Jean-Marc
Vallée.
Il film ricevette sei candidature
agli Oscar 2014 e, in quell’occasione, anche il protagonista del
film, Matthew McConaughey, riuscì a portare a casa
l’ambita statuetta, ovviamente nella categoria miglior attore
protagonista. Adesso, in una recente intervista con
James Corden (via
Comic Book), è stato proprio Leto a rivelare di aver perso la
statuetta da lui vinta e che, in realtà, per un lungo periodo di
tempo non era nemmeno a conoscenza dell’accaduto.
“Ho scoperto che è andato
perduto. Da circa tre anni”, ha spiegato l’attore. “Non lo
sapevo. Penso che in realtà nessuno volesse dirmelo. Ho cambiato
casa a Los Angeles e, quando ho traslocato, è magicamente
scomparso. Potrebbe essere da qualunque parte, anche perché
l’abbiamo cercato in lungo e in largo. Spero che sia in buone mani,
ma è da un pezzo che non lo vediamo. Ovviamente, non è quel tipo di
oggetto che butti nella spazzatura. Spero che qualcuno ne stia
avendo cura.”
L’ospitata da James Corden è
avvenuta a margine della promozione dell’ultimo film di Jared Leto, dal titolo Fino
all’ultimo indizio, un thriller poliziesco in cui
recita al fianco dei premi Oscar Denzel Washington
e Rami Malek. Il film uscirà nelle sale americane
e in contemporanea su HBO Max il 29 gennaio. Ricordiamo che tra i
prossimi progetti di Leto figura l’attesissimo cinecomic Morbius,
che proprio di recente è stato nuovamente posticipato a gennaio
2022.
Dopo oltre un decennio dalla sua
prima apparizione nel MCU, Natasha Romanoff avrà
finalmente il suo film da solista grazie a Black
Widow. Il film si immergerà nella storia e –
soprattutto – nel passato del personaggio, dal momento che sarà la
conclusione ufficiale dell’arco narrativo di Vedova Nera
nell’universo condiviso. Proprio per questo, il film dovrà
necessariamente rispondere a tutta una serie di domande riguardo
l’ex spia che, nel corso degli anni, non hanno mai trovato una
risposta. Ecco, secondo
Screen Rant, le 10 domanda a cui Black
Widow dovrà necessariamente fornire una risposta:
Cosa è accaduto nella Stanza Rossa?
L’aspetto di Vedova Nera
che genera maggiore compassione tra i fan del personaggio è
sicuramente il suo addestramento nella Stanza Rossa. Alcuni
flashback di quei giorni sono stati già mostrati in Avengers:
Age of Ultron, e durante quel periodo Natasha sembrava
essere particolarmente angosciata.
Tuttavia, non è del tutto chiaro
cosa significhi davvero la Stanza Rossa nel MCU, visto che Yelena
Belova, considerata una vera e propria sorella da Nat, era lì con
lei nonostante la grande differenza di età tra le due. Il film
dovrebbe far capire per quanto tempo si rimane nella Stanza Rossa e
come ci si fa per “laurearsi”.
Come ha incontrato di nuovo Captain America?
Vedova Nera è fuggita alla fine di
Captain America: Civil Wardopo che Tony Stark l’ha avvertita che
Thaddeus Ross sarebbe andato a cercarla per aver lasciato andare
Captain America. Dal momento che non sapeva dove fossero andati
Captain America e Il Soldato d’Inverno, non è noto come Nat si sia
riunita a loro.
È stato dimostrato che si sono
riuniti per un po’ di tempo all’inizio di Avengers:
Infinity War, il che significa che gli eventi di Black
Widow sono ambientati direttamente prima di quel
film. A tal fine, il nuovo cinecomic deve necessariamente chiarire
come Nat sia tornata nella fazione dei Vendicatori guidata da
Capitan America.
Come è stata portata via dai suoi genitori?
Insieme alla sua morte su
Vormir, Natasha che apprende il nome di suo padre è stato uno dei
momenti più tristi nel MCU. È confermato che sia stata portata
nella Stanza Rossa in tenera età, ma non si sa esattamente come sia
successo.
Black
Widow deve confermare quando, come e perché è stata
strappata dalla sua famiglia, dal momento che Nat è stata mostrata
mentre visitava le tombe dei suoi genitori in una scena cancellata
da
Captain America: Civil War. Considerando che non
ha mai saputo il nome di suo padre, c’è la possibilità che potrebbe
non aver mai conosciuto sua madre, ma su quest’aspetto non ci sono
conferme per il momento.
Qual è l’estensione della sua formazione?
Molte cose riguardo Vedova Nera – come
combattere alieni di enorme potenza – non hanno avuto senso a
volte. I fan hanno spesso giustificato quelle cose, quindi
determinate capacità, come parte del suo addestramento. Eppure,
questa non può essere considerata una buona scusa, poiché non si sa
esattamente cosa abbia comportato il training di
Natasha.
Avengers:
Age of Ultron ha mostrato che Nat può essere un abile
ballerina e che è anche molto abile nel tiro. Tuttavia, questo
ancora non giustifica molte delle sue altre abilità, che devono
essere esplicitate in Black
Widow come parte della sua esperienza nella Stanza
Rossa.
Cosa è successo alla sua attrazione per Bruce Banner?
Vedova Nera non ha mai
davvero ascoltato i suoi sentimenti per Bruce Banner, che alcuni
considerano tra i suoi più grandi errori. Non si è mai incontrata
con lui anche dopo il suo ritorno in Avengers:
Infinity War, anche se era chiaro che provava
ancora dei sentimenti quando i due si sono riuniti.
Black
Widow potrebbe spiegare cosa sia cambiato nei suoi
sentimenti, dato che era pronta a scappare con lui in Avengers:
Age of Ultron. Dal momento che il suo film da
solista esplorerà il suo passato, dovrebbe anche confermare quali
siano i suoi pensieri sull’amore in generale.
Quali erano le prime missioni per
conto dello SHIELD?
Da come era in
Iron Man 2 a quello che è diventata in Avengers:
Endgame, Vedova Nera è sicuramente cambiata molto nel
corso degli anni. Tuttavia, è sempre stata uno dei migliori agenti
dello SHIELD, anche all’epoca della sua prima apparizione, e ciò ha
ovviamente generato molte domande su quali siano state le sue prime
missioni per conto dell’agenzia.
Black Widow deve necessariamente
spiegare come Nat sia passata dalla Stanza Rossa allo SHIELD, oltre
ad approfondire i suoi primi incarichi, come quello che aveva
all’inizio di
The Avengers.
Cosa è successo alla sua famiglia surrogata?
Anche se il film mostrerà la sua connessione
con la famiglia surrogata che ha, c’è la possibilità che non
stabilisca dei finali definitivi per i personaggi. Questa sarebbe
la strada sbagliata da prendere, poiché i fan si sono chiesti
perché quei personaggi non fossero presenti in Avengers:
Endgame.
Vedova Nera ha persino affermato di non aver
avuto una famiglia prima dei Vendicatori, il che va contro ciò che
i trailer del suo standalone hanno sempre mostrato. A tal fine,
Black
Widow deve confermare quale fosse lo stato di questi
personaggi rispetto agli eventi di Avengers:
Endgame.
Cosa è successo a Budapest?
Occhio di Falco è in cima alla lista dei
personaggi che i fan vogliono veder tornare in Black
Widow,soprattutto perché questa
potrebbe essere l’ultima possibilità per vedere cosa è davvero
accaduto a Budapest. Questa domanda ha afflitto i fan per circa un
decennio, essendo stata sollevata in
The Avengers..
È
noto che Occhio di Falco avrebbe dovuto assassinarla e ha scelto di
non farlo, ma le circostanze esatte sono ancora rimaste ignote,
poiché i personaggi semplicemente fanno riferimento a quell’evento
senza mai spiegare cosa sia realmente successo lì. Per porre fine a
questa mistero, Black
Widow deve assolutamente sviscerare nel dettaglio gli
eventi di Budapest.
Qual è il suo vero nome?
È chiaro che la persona che
era da bambina è cambiata quando è diventata Vedova Nera, ma ciò
non ha impedito ai fan di chiedersi quali fossero le sue origini.
Sebbene sia stato dichiarato che Natalia Alianovna Romanova sia il
suo vero nome, Avengers:
Endgame ha sollevato seri dubbi al
riguardo.
Questo perché il nome del padre di
Natasha è Ivan Romanoff, facendo presumere che il cognome sia
quello vero. A causa di questa mancanza di chiarezza, spetta a
Black
Widow confermare quale sia il vero nome del
personaggio del titolo.
Cosa è successo all’anima di Vedova Nera?
Non è così scontato che un
film apparentemente “realistico” come Black Widow si possa
immergere nella parte mistica del MCU. Tuttavia, questa potrebbe
essere l’ultima volta che i personaggi vedono Natasha, ponendo
questa domanda in cima alla lista a cui tutti vogliono una
risposta.
È morta su Vormir, non ai giorni
nostri, ma nel 2014, in una linea temporale alternativa. Ciò
significa che la sua anima è altrove e che nemmeno Hulk potrebbe
riportarla indietro con le Gemme dell’Infinito. Indipendentemente
da ciò, i fan continueranno a volere una risposta sulla questione
fino a quando non sarà Black Widow a cornirne
ufficialmente (e definitivamente) una.
Il regista Volfango De Biasi torna
dietro la macchina da presa con Crazy for Football – Matti
per il calcio per raccontare la storia di un gruppo di
pazienti psichiatrici che, insieme al loro psichiatra fuori dalle
regole, trovano nella passione per il calcio e per la maglia
azzurra una nuova forma di cura al dolore.
Questa favola è ispirata a una
storia vera, raccontata da Volfango De Biasi nel documentario
“Crazy for football”, vincitore del David Di Donatello nel 2016. Il
tv movie, prodotto da Rai Fiction e Mad Entertainment con il
supporto della FIGC, racconta lo sviluppo di quella prima
esperienza terapeutica e l’impresa di organizzare il primo mondiale
di calcio a cinque per pazienti affetti da disturbi psichiatrici:
dai provini per la formazione della squadra alla competizione sui
campi di calcio. Un film tv sul calcio che guarisce e sulla
guarigione del calcio, come gli eroi struggenti di questa avventura
sportiva e umana ci insegnano.
Crazy for Football – Matti
per il calcio è diretto da Volfango De Biasi, che firma
soggetto e sceneggiatura con Filippo Bologna, Tiziana
Martini e Francesco Trento. La fotografia è di Roberto
Forza. Nel cast
Sergio Castellitto interpreta lo psichiatra che guida
con coraggio i suoi pazienti oltre le barriere dell’ospedale e dei
farmaci. Al fianco del protagonista ci sono Antonia
Truppo, nel film sua preziosa assistente, e Max
Tortora, l’allenatore che con piglio pragmatico riesce a
dare ai ragazzi la motivazione e la forza per mettere in gioco la
loro vita. Lo psichiatra che invece non crede alla terapia basata
sul gioco del calcio, seguendo approcci terapeutici più
tradizionali, è interpretato da Massimo Ghini.
Le riprese si sono svolte a Roma per una durata di 6 settimane.
Il Tv movie è prodotto per la Mad Entertainment da Maria Carolina
Terzi, Luciano e Carlo Stella.
Volfango De Biasi
– Dopo la laurea in Lettere moderne alla Sapienza – Università di
Roma (tesi sugli archetipi junghiani nel cinema noir), studia
recitazione fra Parigi e Los Angeles. Inizia la propria carriera
nel mondo del cinema dirigendo un segmento del film a episodi
“Esercizi di stile”, del 1996, intitolato “Senza uscita”. Dopo aver
diretto alcuni cortometraggi, video musicali e documentari tra cui
“Matti per il calcio” nel 2004, nel 2007 dirige il film con Nicolas
Vaporidis e Cristiana Capotondi, “Come tu mi vuoi”. Nel 2008 scrive
e dirige il documentario “Solo amore”. Nel 2009, dirige nuovamente
Nicolas Vaporidis nel film “Iago”. Nel 2010 è sceneggiatore del
pluripremiato “Venti sigarette”. Nel 2012 scrive “Colpi di fulmine”
e nel 2013 “Colpi di fortuna” per la regia di Neri Parenti,
entrambi vincitori del Biglietto d’oro. Tra il 2014 e il 2016
scrive e dirige una trilogia natalizia: “Un Natale stupefacente”,
“Natale col boss”, candidato al Nastro d’argento per la migliore
commedia 2015 e “Natale a Londra – Dio salvi la Regina” tutti con
Lillo & Greg. Nel 2016 presenta alla Festa del Cinema di Roma
“Crazy for Football” e con lo stesso vince il David di Donatello e
la Menzione Speciale al Nastro d’argento per il miglior
documentario 2017. Nel 2018 scrive e dirige “Nessuno come noi”
tratto dal romanzo di Luca Bianchini. Nel 2019 scrive e dirige
“L’agenzia dei bugiardi” e nel 2020 dirige “Una famiglia
mostruosa”.
Nel 2004 De Biasi ha anche lavorato
come attore nel film “Movimenti” e nel 2016 nel mockumentary
“Grazie al Klaus”. Ha insegnato sceneggiatura presso l’università
La Sapienza e l’Istituto Europeo di Design.
I genitali di Visione sarebbero dovuti apparire in Avengers: Age of Ultron. Paul Bettany è stato parte del MCU sin dal suo inizio nel lontano
2008, prestando al sua voce all’I.A. di Tony Stark, Jarvis.
Tuttavia, nel 2015 ha debuttato ufficialmente nei panni
dell’androide sintezoide Visione, portato in vita grazie alla Gemma
della Mente. Da allora, è apparso in altri due film, Captain
America: Civil War e Avengers:
Infinity War, e adesso è il co-protagonista della serie
WandaVision
insieme alla Scarlet Witch di Elizabeth Olsen.
Tecnicamente, Visione è già morto in
Infinity
War, quando Thanos ha spietatamente strappato la Gemma
della Mente dalla testa dell’androide, lasciando una cavità nel suo
cranio e provocandone la morte. Proprio per questo, il suo
coinvolgimento in WandaVision
è uno dei più grandi misteri della serie Disney+. La coppia sta cercando di
vivere un’esistenza normale a Westview senza rivelare a nessuno la
loro natura di supereroi, cosa che costringe Visione a cambiare il
suo aspetto per sembrare un essere umano a tutti gli effetti.
Tuttavia, molto prima che sposasse Wanda e che insieme avessero due
figli, pare ci fosse un po’ di confusione riguardo a quale sarebbe
dovuto essere l’aspetto “anatomico” del personaggio in Age of
Ultron.
Parlando con Lights, Camera, Pod del
suo viaggio nel MCU dagli inizi fino ad oggi, Paul Bettany ha ricordato come Visione è stato
portato in vita in Avengers: Age of Ultron e come il regista
Joss Whedon voleva mostrare i genitali del
sintezoide. Alla fine, il regista ha cambiato idea dopo aver
realizzato quanto sarebbe stato strano “vederli” sullo schermo.
“So che Joss Whedon voleva a tutti i costi che Visione avesse
un pene”, ha spiegato Bettany. “E tutti – incluso Kevin
Feige – erano parecchio scettici. Ma Joss continuava a dire: ‘Deve
avere un pene! Voglio vedere le bozze di un pene!’. Quindi, da
qualche parte, ci sarà sicuramente qualche bozza sulla nascita di
Visione in cui l’androide ha effettivamente un pene. Alla fine,
però, Joss ha capito di essersi sbagliato e che non ne aveva
affatto bisogno.”
Nonostante il grande successo di
The Avengers, Joss Whedon e i Marvel Studios hanno avuto
non pochi dissapori durante la lavorazione di
Avengers: Age of Ultron. Il regista ha espresso
chiaramente le sue frustrazioni durante la produzione del sequel,
citando quanto Kevin Feige e il suo team volessero mettere a punto
dettagli che non avevano nulla a che fare con la storia del film.
In realtà, erano semplicemente più affini a progetti futuri,
inclusa la bizzarra visione di Thor che alla fine ha acquisito
maggiore senso grazie ad Infinity
War. A parte i genitali di Visione, Whedon ha
anche insistito su un design diverso per Ultron che alla fine Feige
ha scartato.
Ora che l’attore ha assunto il pieno
controllo del ruolo (ricordiamo che è attualmente impegnato con le
riprese di Spider-Man 3), molti fan sostengono che
Holland sia effettivamente la miglior iterazione di Peter
ParkSpider-Man: il “segreto” dell’interpretazione di Tom Holland è
nella fisicitàer mai apparsa al cinema. Ciò deriva principalmente
dalla sua capacità di catturare l’esuberanza e la relativa
innocenza del protagonista. Di recente, l’attore ha spiegato come
fa ad assicurarsi che Peter mantenga lo stesso comportamento – e
quindi appaia sempre allo stesso modo agli occhi del pubblico – in
diversi film.
Intervistato dal
Los Angeles Times in occasione della promozione del suo nuovo
film Cherry,Tom
Holland ha fatto luce su come riesce a
distinguersi tra le sue interpretazioni. L’attore ha citato la
fisicità come componente chiave del suo approccio, usando Peter
come esempio di come un certo tipo di movimento possa essere
utilizzato per trasmettere alcuni tratti caratteriali specifici.
“La fisicità per me è il modo più grande con cui cerco di
distinguere i personaggi che interpreto. Se guardi Peter Parker, è
parecchio frizzante e faccio questa cosa in cui lascio che le
braccia quasi si sciolgano. Gli dà questa fisicità giovanile, quasi
da bambino.”
Le osservazioni di Holland sono in
linea con uno dei principali motivi sul perché sia un otttimo
interprete di Spider-Man. Data la sua formazione come ginnasta e la
sua esperienza come ballerino, l’attore aggiunge un elemento non
verbale che diventa cruciale nel suo lavoro sull’arrampicamuri: gli
permette, infatti, di esprimere ciò che Peter sta provando non solo
attraverso le sue espressioni, ma anche attraverso una postura
apatica e movimenti nervosi delle mani.
Dato che Peter indossa spesso la sua
maschera e spesso cerca di nascondere come si sente davvero, questi
cambiamenti fisici apparentemente insignificanti possono invece
fare molto per migliorare la sua personalità. Ciò è evidente nella
memorabile scena di
Spider-Man: Homecoming in cui Peter è intrappolato
sotto le macerie. La disperazione e la resilienza dell’eroe possono
essere testimoniate nei movimenti leggeri ma precisi dell’attore
tanto quanto nelle sue parole.
Cosa sappiamo di Spider-Man 3?
Di Spider-Man
3 – che arriverà al cinema il 17 Dicembre 2021 –
si sa ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella
secondo cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga
dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il
personaggio di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce).
Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori
dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe
catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle
precedenti…
Tom
Holland si è unito al MCU nei panni di Peter
Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave
all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film
dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due
standalone: Spider-Man:
Homecoming e Spider-Man: Far
From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato
tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di
restare nel MCU per
ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man
3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al
fianco degli altri eroi del MCU.
Michael B. Jordan sarebbe disposto a tornare
in Black
Panther 2. L’attore si è unito al MCU proprio grazie a Black
Panther del 2018, interpretando il villain del film, Erik
“Killmonger” Stevens, un esule wakandiano alleato di Ulysses
Klaue che vuole destituire T’Challa. Nonostante il ruolo da
cattivo, il pubblico ha accolto Killmonger in maniera positiva:
sono in molti, infatti, a considerarlo uno dei migliori cattivi del
MCU. Ecco perché molti sono rimasti delusi quando è morto alla fine
del film. Sebbene Jordan tornerà per doppiare Killmonger nella
serie animata
What If …?, al momento non ci sono piani per riportarlo
all’interno del sequel.
Attualmente, gran parte del progetto
Black
Panther 2 rimane avvolto nel mistero. La
scomparsa della star Chadwick Boseman nell’agosto dello scorso anno
ha lasciato nello sconforto sia i fan che i co-protagonisti del
primo film, con la Marvel che ha dovuto valutare attentamente come
procedere al meglio con Black Panther
2. Ad oggi, l’unica cosa cerrta è che Boseman non verrà
ricreato in CGI e che nessun altro attore interpreterà T’Challa.
Oltre a ciò, sappiamo anche che l’uscita di Black Panther
2 è prevista per luglio 2022, con gran parte del cast
di supporto del film originale che dovrebbe fare ritorno.
Resta da capire se anche Michael B. Jordan possa fare ritorno in
qualche modo; sicuramente, l’attore sarebbe ben felice di tornare
nei panni di Killmonger. Jordan ha recentemente parlato con
People e ha ammesso che sarebbe felice di interpretare
Killmonger ancora una volta e di rivisitare il mondo di Wakanda.
Jordan riconosce che la perdita di Boseman ha influenzato tutti
coloro che hanno lavorato al film, ma al tempo stesso sarebbe stato
felice di tornare dalla “famiglia” che sono stati in grado di
creare.
“Si tratta di qualcosa che mi
sta molto a cuore, per ovvie ragioni. È stato un anno veramente
difficile, perché ho perso una persona che mi era molto vicino.
Inoltre, per ciò che significava per quel franchise, è stato ancora
più devastante. Interpretare quel personaggio, essere parte di quel
mondo, lavorare con Ryan Coogler… mi hanno fatto davvero sentire
parte di una famiglia. Abbiamo davvero creato una famiglia quando
abbiamo girato il primo film. Ecco perché credo che tornare a far
parte di quel mondo sarà sempre qualcosa che valuterò.”
Black
Panther 2, che sarà ancora una volta scritto e diretto
da Ryan
Coogler, arriverà nelle sale l’8 luglio 2022. Di
recente è stato annunciato che l’attore Tenoch
Huerta è in trattative con i Marvel Studios per
interpretare il villain principale del sequel. Huerta è noto per il
ruolo di Rafale Caro Quintero nella serie Narcos:
Mexico; il prossimo anno sarà tra i protagonisti
di The Forever Purge, quinto e ultimo capitolo
del celebre franchise horror/distopico. Al momento i dettagli sul
personaggio che l’attore interpreterà nel sequel
di Black
Panther non sono stati svelati.
Il presidente dei Marvel Studios,
Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio
interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia
Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
La produzione di The
Batman, l’atteso film di Matt Reeves
con Robert Pattinson nei panni del Cavaliere
Oscuro, dovrebbe ufficialmente terminare a marzo. Reeves è
subentrato nel progetto al posto di Ben Affleck: a causa di alcuni motivi
personali, l’attore e regista ha deciso di non dedicarsi più al
film sull’iconico eroe DC che avrebbe dovuto scrivere, dirigere,
interpretare e produrre. In seguito, Pattinson è stato ingaggiato
per assumere il ruolo del protagonista nel film, che secondo le
prime rivelazione dovrebbe raccontare del periodo successivo al
primo anno di Bruce Wayne in qualità di Batman, prima che
diventasse il principale vigilante della città di Gotham.
A questo punto, Pattinson diventerà
il principale Batman cinematografico della DC, anche se il film non
fa parte del DCEU (un po’ come accaduto con Joker di
Todd Phillips). Sia Affleck che Michael Keaton (interprete di Batman nei due
film diretti da Tim Burton tra la fine degli anni ’80 e l’inizio
degli anni ’90) tornano nei panni del Crociato di Gotham in
The Flash, che introdurrà ufficialmente il
Multiverso. La produzione di The
Batman è iniziata il 27 gennaio 2020, esattamente un
anno fa, ma è stata interrotta a marzo a causa della pandemia di
Coronavirus. La produzione è iniziata di nuovo alla fine
dell’estate, nel Regno Unito, ma è stata nuovamente interrotta
quando Pattinson è risultato positivo al Covid-19. Da allora, le
riprese del film sono continuate senza ulteriori problemi,
nonostante nel Regno Unito continui un rigoroso lockdown a causa
dell’aumento dei contagi.
Ora, un nuovo report di
Screen Daily afferma che la produzione di The
Batman è finalmente vicina alla conclusione.
Secondo la fonte, la Warner Bros. avrebbe confermato che le riprese
dell’attesissimo film termineranno entro marzo, quasi 14 mesi dopo
l’inizio della produzione. Questa tempistica dipenderà ovviamente
dall’andamento della produzione nel corso delle settimane a venire,
quindi dall’assenza di eventuali contagiati. Ad ogni modo,
considerato l’andamento generale, le possibilità che The
Batman riesca a rispettare le tempistiche stabilite
sono piuttosto alte. Ciò offrirà alla troupe un intero anno per
poter lavorare alla post-produzione del film prima dell’arrivo
della data di uscita ufficiale, attualmente fissata per il 4 marzo
2022.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Grazie alla fantascienza applicata
al cinema, l’essere umano ha modo di sperimentare realtà e mondi
appartenenti ancora ad un futuro non di sua competenza. Uno dei
temi ricorrenti, a riguardo, è il rapporto che l’uomo può
intraprendere con esseri ibridi, progettati e realizzati in maniera
artificiale. Sono numerosi i titoli che esplorano tale possibilità,
declinandola nei modi più variegati. Uno dei più brillanti esempi
recenti è quello rappresentato dal film Morgan, diretto nel 2016
dall’esordiente Luke Scott. Questi, come
suggerisce il nome, è il figlio del celebre Ridley Scott,
che figura qui nelle vesti di produttore.
Con questa sua opera prima, il neo
regista ha dato prova di possedere una visione sul genere
fantascientifico particolarmente affascinante. La sua fortuna è
stata anche quella di imbattersi nella sceneggiatura firmata da
Seth W. Owen, inserita all’ottavo posto nella
Black List delle migliori sceneggiature non ancora
prodotte. In seguito a tale riconoscimento, questa è stata notata
dalla 20th Century Fox, che ne ha acquisito i diritti. A quel
punto, Scott ha avuto modo di dar vita al suo primo lungometraggio,
puntando molto su un’atmosfera particolarmente cupa e minacciosa,
che conferisce un carattere non indifferente al film.
Nonostante ciò, Morgan è
passato quasi inosservato al momento della sua uscita. A distanza
di qualche anno, risulta però essere un film da recuperare
necessariamente, sia per il modo in cui si affronta la storia
quanto per scoprire ulteriormente le capacità registiche di Scott.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Morgan: la trama del film
Il film racconta del prototipo
di ibrido umano L9, chiamato Morgan, il quale però
presenta dei non indifferenti difetti. Sebbene il nuovo modello sia
stato creato per provare e mostrare sentimenti umani, l’emotività
di Morgan è troppo sviluppata e rappresenta un grave rischio. A
seguito dell’aggressione ai danni della dottoressa Kathy
Grieff, l’impassibile Lea Wathers si reca
sul posto con il compito di valutare il progetto. Mentre la Grieff
accusa Lea di essere responsabile dell’ira di Morgan, la dottoressa
comportamentista Amy Menser promette alla
ragazzina ibrido che l’avrebbe portata in gita al lago per calmare
il suo stato d’animo. Morgan, infatti, si mostra molto pentita del
suo gesto e prova un sincero affetto per Kathy e per Amy.
Quando il dottor Alan
Shapiro, incaricato di effettuare un test di valutazione
su Morgan, mette però fortemente sotto pressione la giovane, questa
esplode nuovamente in un attacco di ira. Persuasa dal fallimento
del progetto, Lea ordina la soppressione di Morgan. Sentendosi
tradita, la ragazza cercherà da subito una spietata vendetta.
Sfuggita al controllo dei suoi padrone, questa diventerà in breve
un pericolo per quanti si trovano nelle sue vicinanze. Dotata di
una forza sovrumana, Morgan è infatti una vera e propria arma di
morte. Per la Wathers catturarla potrebbe dunque rivelarsi molto
più complesso del previsto.
Morgan: il cast del film
Uno degli elementi di maggior forza
del film è il suo cast, composto da grandi attori di Hollywood e
giovani interpreti dal promettente talento. Tra questi ultimi
rientra l’attrice Anya
Taylor-Joy, oggi celebre grazie alla miniserie La
regina di scacchi. All’epoca delle riprese questa aveva
all’attivo solo un film da protagonista, ovvero The Witch.
Con Morgan ebbe così modo di dare ulteriormente prova
della propria grande presenza scenica. Per prepararsi al ruolo,
l’attrice dovette però sottoporsi ad una radicale trasformazione
fisica ed estetica, che l’ha resa quasi irriconoscibile. Accanto a
lei, nei pani della dottoressa Amy Menser vi è invece l’attrice
Rose
Leslie.
L’attore Paul Giamatti è
invece presente nei panni del dottor Alan Shapiro, mentre la
candidata all’Oscar Jennifer Jason Leigh è la
dottoressa Kathy Grieff. Boyd Holbrook, è il
nutrizionista Skip Vronsky, mentre Toby Jones dà
volto al dottor Simon Ziegler. L’attore Brian Cox è
invece presente nei panni di Jim Bryce, un ruolo particolarmente
simile a quello da lui interpretato nel film X-Men 2. Ad
interpretare l’agente Lee Weathers vi è invece l’attrice Kate Mara.
Questa è stata scelta per la sua somiglianza con la Taylor-Joy. Le
due attrici, infatti, hanno lavorato a stretto contatto, giocando
sull’ambiguità che lega i loro due personaggi. Per prepararsi al
ruolo, Mara ha inoltre dovuto sottoporsi ad un lungo allenamento
fisico, al fine di poter interpretare personalmente molte delle
scene più complesse del film
Morgan: il trailer e dove vedere
il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Morgan grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili
Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo,
una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare
il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà
così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 27 gennaio alle ore
21:20 sul canale Rai 4.
Il Festival di Cannes
2021 ha confermato le nuove date per l’evento di
quest’anno che è stato nuovamente posticipato a causa della
pandemia. La decisione ha visto coinvolto il consiglio plenario del
festival che, lo ricordiamo, lo scorso anno ha dovuto rinunciare
del tutto all’edizione.
Le date iniziali del festival, 11-22
maggio, non sono sembrate proponibili, visto che la Francia è
sull’orlo di un nuovo lockdown per cercare di arginare la
diffusione del COVID-19 e di nuove varianti del virus. Adesso, il
Festival di Cannes 2021 si svolgerà dal 6
al 17 luglio.
Il festival dedicato al cinema si
dovrebbe svolgere dopo il Cannes Lions, ovvero l’evento dedicato
alla pubblicità e al mercato, che invece si svolgerà tra il 21 e il
25 giugno. Speriamo questa volta che la pandemia sia clemente e
che, per il prossimo luglio, sia soltanto un brutto ricordo.
La XXX edizione di NOIR IN FESTIVAL
si svolgerà dall’8 al 12 marzo con una maratona speciale di
pre-apertura nella giornata di domenica 7 marzo. Il programma
completo del più celebre festival di genere in Italia verrà
annunciato dalla direzione (Giorgio Gosetti, Marina Fabbri e Gianni
Canova per l’Università IULM di Milano) tra un mese, ma le attività
e i festeggiamenti per il trentennale sono già cominciati alla fine
dello scorso dicembre con la presentazione dei finalisti del Premio
Giorgio Scerbanenco che per il 2020 ha visto vincitore Tullio
Avoledo con il romanzo Nero come la
notte (Editore Marsilio).
Dopo una carrellata di incontri con alcuni “campioni” della
narrativa italiana di genere, sarà la volta, durante il mese di
febbraio, della presentazione dei sei finalisti del Premio Claudio
Caligari per il miglior film italiano di genere dell’anno 2020,
promosso da Noir in Festival insieme a IULM.
“Siamo però orgogliosi”, dicono Giorgio Gosetti e
Marina Fabbri, “di anticipare già oggi due degli
appuntamenti imperdibili dell’edizione di marzo. Saranno con noi
due maestri del cinema del mistero come Kiyoshi
Kurosawa (vincitore del Leone d’argento alla scorsa
Mostra del Cinema di Venezia) e Brian Yuzna,
vincitore del Premio Luca Svizzeretto per il miglior “maverick” del
genere. Li vogliamo celebrare come due formidabili “irregolari” del
cinema mondiale che hanno esteso i confini del noir oltre la
tradizione classica, ai confini dell’horror. L’uno fin dal 1997 con
un capolavoro come Cure, l’altro celebre per la sua
collaborazione con Stuart Gordon e poi talento multiforme come
regista, produttore, scopritore di talenti tra America, Spagna,
Indonesia tra gli anni ’90 e gli anni 2000”.
Per tutto il mese di febbraio sui canali social di Noir In
Festival si vedranno poi gli “auguri” per il Trentennale inviatici
da amici, scrittori, registi e sceneggiatori che in questi anni
hanno accompagnato la crescita del Festival facendone un punto di
riferimento per gli amanti del noir in tutto il mondo. Seguiteci
per scoprirli tutti!
Deadline ha diffuso la prima immagine di Kristen Stewart nei panni di Lady Diana nel
biopic sulla principessa del Galles che si intitolerà Spencer
e sarà diretto da Pablo Larraìn. Ecco
l’immagine:
Spencer
sarà ambientato nell’arco di un fine settimana, e racconterà il
momento in cui Lady D. decise che il suo
matrimonio con il principe Carlo era finito e sarà sicuramente
destinato a far discutere, come accade ogni volta che il cinema
racconta la storia della “principessa triste”. In merito al film,
Larraìn ha dichiarato:
“Siamo
tutti cresciuti, almeno la mia generazione, sapendo cosa fosse una
fiaba. In genere, il principe arriva e trova la principessa, la
invita a diventare la sua moglie e poi lei diventa regina. Questa è
una fiaba. Quando qualcuno però decide di non essere regina, e dice
che preferisce andarsene ed essere se stessa, prende una decisione
molto importante, e la fiaba si capovolge. Sono sempre rimasto
impressionato da decisioni così, pensando anche a quanto deve
essere difficile. Questo è il cuore del film. Come e
perché decidi di farlo? È una storia universale che può toccare
milioni e milioni di persone, e noi vogliamo fare questo. Vogliamo
fare un film che possa andare a fondo, connettersi con il pubblico
di tutto il mondo che prova interesse verso una vita tanto
affascinante.”
Pablo Larraìn ha
presentato nel
2019 al Festival di Venezia il suo ultimo film, Ema, con una straordinaria protagonista
femminile (interpretata da Mariana DI Girolamo) e sempre a Venezia,
due anni prima, aveva portato Jackie, in cui raccontava un pezzo della vita
di Jackie Kennedy/Natalie
Portman.
Kristen Stewart è invece reduce dal flop di
Charlie’s Angels, diretto da Elizabeth Banks e finito direttamente in VOD
qui in Italia. Insieme a Stewart, nel cast di Spencer sono stati
confermati Timothy Spall (Mr.
Turner), Sally Hawkins (The Shape of
Water) e Sean Harris (Mission: Impossible –
Fallout).
Nell’appena pubblicato nuovo promo
della stagione, realizzato da Sky Creative Agency Italia, non solo
le immagini già edite del meglio delle serie tv in arrivo, ma anche
in anteprima le immagini di alcuni tra i titoli
Sky Original più attesi: la stagione finale di Gomorra 5 –
LA SERIE, produzione TV dei record prodotta da Sky con
Cattleya e appena approdata su HBO Max negli Stati Uniti; per la
prima volta le immagini di DOMINA con
Kasia Smutniak nei panni (e con gli abiti firmati
dal premio Oscar Gabriella Pescucci) di Livia Drusilla in una
grande coproduzione internazionale in costume in arrivo
prossimamente; il promo svela alcune scene inedite di
SPERAVO DE MORÌ PRIMA, il dramedy sugli ultimi due
anni di carriera di Francesco Totti realizzato con Wildside e Capri
Entertainment, in arrivo a marzo; la prima serie TV Sky Original a
tema sci-fi, INTERGALACTIC,
di cui nel promo vengono mostrate alcune scene mai viste prima.
E ancora le suggestive immagini di
ANNA, la serie di Niccolò Ammaniti che torna alla
regia di un prodotto per la TV dopo il successo de Il
Miracolo;HAUSEN, produzione Sky tedesca, un
horror su un complesso residenziale maledetto in arrivo a febbraio;
BRITANNIA, che tornerà entro l’anno con la terza
stagione.
Una selezione variegata e in grado
di assecondare i gusti più diversi, che passa anche per le nuove
stagioni dei titoli più premiati e amati dal pubblico degli ultimi
anni, come SUCCESSION ed
EUPHORIA, gioielli HBO i cui episodi già andati in
onda sono disponibili On Demand su Sky e in streaming su NOW TV e
di cui nel corso del 2021 arriveranno rispettivamente la terza e la
seconda stagione. WARRIOR, la serie prodotta da
Shannon Lee a partire dagli scritti ritrovati per caso di suo
padre, la leggenda delle arti marziali Bruce Lee, che torna con una
seconda stagione come CITY ON A HILL, crime con
Kevin Bacon targato SHOWTIME. E ancora BILLIONS,
l’amato financial drama con Paul Giamatti e Damian Lewis, di
ritorno su Sky entro l’anno con la seconda parte della quinta e poi
con la sesta stagione.
Il MCU è in costante crescita ed espansione, ed
ogni nuova uscita cinematografica introduce sempre nuovi
personaggi. Sebbene la maggior parte dei film e delle serie siano
ambientati sulla Terra e soltanto pochi siano ambientati nello
spazio, il lato cosmico dell’universo è pieno di interessanti
creature ultraterrene. Ecco quali sono le 10 più pericolose secondo
Screen Rant:
Flerken
I Flerkens sono alieni che
assomigliano a normali gatti domestici, ma possiedono tentacoli che
escono dalla loro bocca che possono portare a dimensioni tascabili.
L’unico Flerken che i fan hanno visto finora nel MCU è stato quello chiamato
“Goose”, che apparteneva alla dottoressa Wendy Lawson: è stato
curato da Carol durante la sua permanenza sulla Terra in Captain
Marvel ed è stato successivamente adottato da Nick
Fury.
Goose è stata in grado di ingoiare
due soldati Kree che stavano attaccando Fury e persino il
Tesseract, che in seguito ha vomitato, consentendo allo SHIELD di
eseguire dei test su di esso. Ha anche graffiato l’occhio di Fury
mentre giocava con lui, il che ha generato la ferita che lo ha poi
costretto ad indossare la sua famosa benda sull’occhio.
Abilisk
L’Abilisk era un essere
multidimensionale che i Guardiani hanno combattuto all’inizio di
Guardiani della Galassia Vol. 2 per evitare che
consumasse le fonti di energia del loro pianeta.
Ha molti tentacoli sul suo corpo e
può emettere onde di materia trans-dimensionale dalla sua bocca ed
è stato in grado di resistere alle esplosioni della maggior parte
delle armi della squadra, inclusi i blaster di Quill e i coltelli
di Drax, sia dall’esterno che dall’interno. È stato sconfitto solo
quando Star-Lord ha notato un taglio sul collo, Gamora ha
conficcato la sua spada e l’ha aperto, facendogli perdere sangue e
portandolo alla morte.
Vrellnexiani
I Vrellnexiani, comunemente
indicati come “scarafaggi”, vivono sulla superficie della Terra
distrutta nella linea temporale in cui viaggiano gli Agenti nella
quinta stagione di Agents of
SHIELD. Sono creature a quattro zampe che sembrano simili
agli Xenomorfi della serie Alien, hanno zanne e artigli
affilati e possono strisciare lungo pareti e soffitti.
Mentre la maggior parte di essi vaga
per il pianeta morto nell’anno 2091, una discreta quantità abita
anche nelle aree del faro. Quelli che l’hanno fatto sono stati
infine tutti distrutti da Yo-Yo, Mack e Flint quando Elena li ha
portati ad un piano e ha usato le bombe scheggiate che Fitz aveva
lasciato loro per disintegrarli.
I gorilla Chitauri
I gorilla Chitauri sembrano
simili ai gorilla terrestri ma hanno impianti cibernetici, in
particolare sui loro volti. Sono stati usati dall’esercito Chitauri
in Avengers:
Endgame durante la Battaglia al complesso dei
Vendicatori.
Camminano a quattro zampe e
indossano armature sui loro corpi come protezione extra. Proprio
come gli Outrider, servono i Chitauri e non hanno un proprio scopo
oltre a essere usati per il combattimento, il che li rende
estremamente pericolosi.
I draghi
I draghi sono creature
mistiche sputafuoco che hanno avuto ruoli sia nei film che nelle
serie del MCU. Dal punto di vista degli show tv, anche se non sono
stati mostrati direttamente, sono stati citati numerose volte in
Iron Fist e The Defenders.
La prima vera apparizione di un
drago vivente è arrivata all’inizio di Thor:
Ragnarok, quando Thor viene attaccato da uno dopo aver
ucciso Surtur e si prepara a portare la sua testa ad Asgard dopo
essere andato a Muspelheim, soltanto per sfuggire per un pelo
usando il potere del Bifrost.
Le bestie di ghiaccio
Le bestie di ghiaccio sono
creature con quattro zampe, denti affilati e dorsi e code appuntiti
che sono apparse un paio di volte. La prima volta è stata in
Thor
quando una è stata svegliata da Laufey per uccidere il Dio del
Tuono, Sif, Loki e i Tre Guerrieri, ma è stato ucciso da Thor
quando ha volato attraverso la sua testa.
Un altro è stato mostrato durante
Thor: The Dark World quando Thor e Malekith stavano
saltando tra le dimensioni e uno è fuggito da Jotunheim ed è finito
a Londra, che era l’ultimo posto in cui è stato visto.
Leviatani
I Leviatani sono bestie
volanti che furono usate dai Chitauri durante i loro numerosi
attacchi sotto la direzione di Thanos. Sono apparsi in ogni singolo
film degli Avengers, e sono stati usati in The Avengers durante la battaglia di New York e in
Avengers: Endgame durante la battaglia nel complesso
degli Avengers.
È stato anche dimostrato che sono
stati usati da Thanos in un flashback nel suo attacco a Zen-Whoberi
quando ha adottato Gamora per la prima volta, e uno è stato
recuperato dall’HYDRA in
Avengers: Age of Ultron. Sono enormi, hanno denti massicci
e sono in grado di distruggere completamente gli edifici. Hanno
un’armatura che protegge la loro pelle dai tessuti molli e possono
essere distrutti solo da avversari più potenti come Thor, Hulk e
Ant-Man quando era nella sua forma gigante.
I lupi asgardiani
I lupi asgardiani sembrano
simili ai lupi normali, a parte le loro dimensioni. L’unico lupo
asgardiano mostrato ai fan era l’animale domestico personale di
Hela, Fenris, che morì dopo essere stata esiliata, ma che fu
resuscitata da lei stessa in Thor:
Ragnarok dopo il suo ritorno.
Era alta 23 piedi e aveva denti
affilati in grado di perforare la pelle di Hulk e farlo sanguinare
durante una battaglia in cui i due erano abbastanza alla pari.
Tuttavia, nonostante la sua forza, fu sconfitta dal Gigante Verde,
che la gettò fuori dalla cascata Asgardiana.
Shrike
Gli Shrike erano una razza
di parassiti alati dal becco alieno, creati e controllati
dall’essere conosciuto come Izel. Queste creature simili a
pipistrelli furono usate da Izel nella distruzione di molti altri
pianeti prima di arrivare sulla Terra nella stagione 6 di
Agents of
SHIELD.
Entrano dalla bocca delle loro
vittime e poi prendono il controllo del loro sistema nervoso. Fanno
emergere punte cristallizzate dal loro corpo quando vengono
attaccati e possono essere sconfitti solo usando pugnali
specializzati o freddo estremo. Daisy Johnson è stata anche in
grado di ridurli in polvere usando i suoi poteri sismici, e sono
stati tutti distrutti quando Izel è stata uccisa dall’agente
Mack.
Outrider
Gli Outrider erano creature
a sei zampe che servono come membri dell’esercito di Thanos in
Avengers:
Infinity War e
Avengers: Endgame e furono usati principalmente
durante l’invasione di Wakanda.
Hanno denti affilati come rasoi,
pelle nera e gialla e sono apparentemente senza cervello, poiché
erano disposti ad uccidersi per tentare di sfondare la barriera del
campo di forza di Wakanda prima che fosse aperta. Sono abbastanza
forti da sconfiggere Black Panther, Captain America e Bruce Banner
mentre era nell’Hulkbuster, prima che venissero salvati da
Thor.
Tre anni dopo il secondo episodio,
Guillermo del Toro insiste nel dire che non ha
piani per un Pacific Rim 3. L’acclamato regista è
entrato nell’acclamato universo dei monstri nel 2013, proprio
grazie al primo Pacific
Rim, un racconto fantascientifico originale che ha
introdotto il concetto di Jaegers, robot giganti controllati da due
piloti umani che combattono una guerra contro i Kaiju. Il film è
stato interpretato da Charlie Hunnam, Rinko
Kikuchi e Idris Elba. Sebbene non sia
stato un travolgente successo al botteghino, Pacific
Rim è stato comunque accolto bene sia dalla critica sia
dal pubblico. Un sequel, Pacific
Rim: La rivolta, è stato rilasciato cinque anni dopo
l’originale e ha visto nel cast anche John
Boyega.
Pacific Rim: La rivolta ha
ottenuto una risposta decisamente più tiepida da parte di critica e
pubblico e ha lottato per eguagliare il suo predecessore in termini
di incassi al botteghino. Di conseguenza, è diventato poco chiaro
se il franchise di Pacific
Rim avrebbe mai avuto un terzo capitolo. Nei mesi
successivi all’uscita di Pacific
Rim: La rivolta nelle sale, il regista Steven S.
DeKnight (che è subentrato a del Toro alla regia), aveva
accennato ad alcune idee per la storia di un possibile terzo
Pacific
Rim, dicendo che si sarebbe trattato di “rimettere
insieme la band”. Anche allora, però, ha ammesso di non sapere
cosa sarebbe effettivamente successo con Pacific Rim
3.
Ora, è stato proprio
Guillermo del Toro ad intervenire sulla questione,
anche se le sue parole non lasciano certamente ben sperare. Dopo
aver condiviso via
Twitter – sulla scia della release del primo trailer ufficiale
di Godzilla vs. Kong – il suo interesse nel vedere sul
grande schermo un crossover tra Pacific
Rim e il MonsterVerse (che ospita appunto i
film dedicati a Godzilla e King Kong di Legendary), il
regista messicano ha chiarito che quella non era assolutamente
un’idea per un terzo film del suo franchise. In effetti, al momento
non ha intenzione di rivisitare Pacific
Rim, come ha scritto pubblicamente: “Parlavo soltanto
da fan. Non ci sono piani per un Pacific Rim 3.”
Questa sarà sicuramente una
delusione per i fan di Pacific
Rim, soprattutto perché sembrava che ci fosse ancora
della storia da raccontare in quell’universo. Il finale di Pacific
Rim: La rivolta ha lasciato diverse cose in sospeso, con
DeKnight che aveva persino confermato che l’arco narrativo del
personaggio preferito dai fan, ossisa Mako Mori (interpretato da
Rinko Kikuchi), era rimasto incompleta. Sembra
quindi che la mancanza di progettualità attorno a Pacific Rim
3 non sia dovuta a problemi legati alla storia, ma è più
probabile che sia causata dalla scarsa risonanza che il franchise
ha ottenuto attraverso i primi due film. In questo senso, è
parecchio triste che un universo con così tanto potenziale debba
essere interrotto a causa degli incassi.
Il franchise di Spy
Kids verrà ufficialmente riavviato, con Robert Rodriguez – il creatore originale –
pronto a scrivere e dirigere un nuovo film per conto di Skydance
Media. L’ultimo film di Spy Kids, uscito nel 2011, è stato
accolto negativamente tanto dal pubblico quanto dalla critica.
Tuttavia, l’ultima fatica di Rodriguez, We Can Be Heroes (disponibile su Netflix), ha
dimostrato che c’è ancora spazio per le storie dedicate ai piccoli
eroi che mescolano azione e fantascienza.
L’originale Spy
Kids, uscito nel 2001, è stato un enorme successo
all’epoca della sua distribuzione in sala, grazie al suo mix di
azione frenetica, commedia per famiglie e divertenti effetti
speciali realizzati con un budget ridotto. Il film ha generato ben
due sequel diretti nel 2002 e 2003 e un quarto film, una sorta di
soft-reboot uscito nel 2011. Tuttavia, dopo la scarsa
accoglienza riservata al quarto film su più fronti, la serie è
finita nel dimenticatoio.
Tuttavia, sembra che le cose stiano
per cambiare. Come riportato infatti da
Deadline, Spyglass Media Group, che possiede i diritti di
Spy Kids, ha accettato un accordo che concede in
licenza i diritti del franchise a Skydance Media. Robert Rodriguez tornerà a scrivere e dirigere
il primo film di quella che dovrebbe essere una nuova saga a tutti
gli effetti. Gary Barber e Peter Oillataguerre di Spyglass
figureranno in qualità di produttori esecutivi.
È passato circa un decennio da
quando l’ultimo Spy Kids è uscito nei cinema, quindi il
momento potrebbe essere favorevole per un ritorno della serie.
We Can Be Heroes ha re-introdotto Sharkboy e Lavagirl
a tutti i fan del film di Rodriguez del 2005 (Le avventure di
Sharkboy e Lavagirl in 3-D) e al tempo stesso gli ha
presentati ad una nuova generazione di piccoli spettatori alla
ricerca di avventure leggere ed emozionanti. La stessa formula
potrebbe funzionare anche per il riavvio di Spy Kids.
L’attenzione da parte di film originali su personaggi e famiglie
latinoamericane sarebbe senza dubbio accolta molto bene in un
panorama hollywoodiano moderno che ha ancora molta strada da fare
in termini di diversità, sia davanti che dietro la macchina da
presa.
Captain
Marvel 2 potrebbe vedere schierate tre diverse
supereroine del MCU, come anticipato da
Teyonah Parris. Nel 2019, con Captain
Marvel,Brie Larson è diventata la prima donna
protagonista di un cinecomic del MCU interamente dedicato ad un
personaggio femminile. Quell’avventura ambientata negli anni ’90 ha
consacrato Carol come uno degli eroi più potenti del MCU e l’ha
preparata a svolgere un ruolo chiave nel futuro del franchise.
Captain
Marvel 2 è stato annunciato nel gennaio 2020 ed è
attualmente previsto per essere distribuito a novembre 2022.
Tuttavia, la produzione non ha ancora una data di inizio
ufficiale.
Questa volta, sarà Nia
DaCosta(Candyman) ad
occuparsi della regia del film, andando così a prendere il posto di
Anna Boden e Ryan Fleck, registi
del primo Captain
Marvel. I dettagli sulla trama – ovviamente – non sono
stati ancora svelati, anche se pare che Captain
Marvel 2 sarà ambientato ai giorni nostri. In
occasione dell’Investor Day di Disney dello scorso dicembre, è
stato ufficialmente annunciato che Carol Danvers, nel sequel, sarà
affiancata da Kamala Khan (Iman Vellani), alias
Ms. Marvel, e da Monica Rambeau (Teyonah Parris),
dando così vita ad un trio di supereroine che i fan non vedono
l’ora di vedere.
Proprio di recente, Parris è stata
intervistata da
Rotten Tomatoes TV (via
Screen Rant) in occasione della promozione di WandaVision. Naturalmente, la notizia che
Parris sarà anche in Captain
Marvel 2 ha spianato la strada a tutta una serie di
domande, mentre l’attrice è stata davvero felice di condividere la
sua eccitazione per il progetto. Sebbene non potesse condividere
alcun dettagli, ha anticipato che le tre supereroine faranno
effettivamente squadra nel sequel.
“Sono entusiasta, da attrice, di
unirmi a Brie e Iman e vedere cosa saranno in grado di creare
queste tre supereroine – Captain Marvel, Ms. Marvel e Monica
Rambeau – e vedere cosa succederà in quel film. Per il resto,
dovremo solo aspettare qualche settimana prima di poterne davvero
parlare…”
Nei panni di una Monica adulta,
Parris ha preso il posto della giovane attrice Akira Akbar, che ha
interpretata la versione bambina del personaggio nel primo
Captain
Marvel. Parris è apparsa in due dei tre episodi finora
disponibili di
WandaVision, anche se il personaggio è stato fino a questo
momento etichettato col nome di Geraldine. Gli eventi del terzo
episodio di
WandaVision hanno lasciato il pubblico con molte
domande e ci si aspetta che nella prossima puntata i primi nodi si
inizieranno a sciogliere. Andando avanti, i fan presumono che
Monica assumerà l’identità di supereroe come nei fumetti.
Tutto ciò che sappiamo sul sequel
di Captain Marvel
Captain
Marvel 2, il sequel del cinecomic con
protagonista il premio Oscar Brie
Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al
box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell,
sceneggiatrice dell’attesa serie WandaVision.
Sfortunatamente, Anna
Boden e Ryan Fleck, registi del
primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: a quanto
pare, i Marvel Studios sarebbero interessati ad affidare la regia
del nuovo film ad una sola regista donna. Secondo la fonte, Boden e
Fleck potrebbero essere comunque coinvolti in una delle serie
Marvel attualmente in sviluppo e destinate a Disney+.
Nessun dettaglio sulla trama del
sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe
spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri.
Naturalmente, Brie
Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il
sequel diCaptain
Marvel arriverà l’11 novembre 2022.