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Wonder Woman 1984: dalla scena che WB voleva eliminare all’ispirazione del Superman del ’78

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La regista Patty Jenkins ha rivelato che la Warner Bros. voleva tagliare una delle scene iniziali di Wonder Woman 1984. In una nuova intervista con JoBlo, Jenkins ha spiegato che la major non voleva inserire nel film la sequenza iniziale ambientata su Themyscira, che la regista riteneva invece fondamentale per il pubblico che non aveva dimestichezza con il personaggio di Diana o che, più semplicemente, non aveva visto il primo capitolo.

“La scena su Themyscira non era presente all’inizio. È stata inserita a causa del successo del primo film, ma anche per un altro motivo. Ci sono due sequenze d’apertura nel nostro film. Ne abbiamo parlato a lungo con lo studio. Loro dicevano: devi tagliare il centro commerciale e gli anni Ottanta, o devi tagliare l’Amazzonia. Anche se fosse risultato troppo lungo, alla fine ho capito che avevamo bisogno di quella scena perché mi sono resa conto che tutte le persone che non avevano visto il primo Wonder Woman, adesso si sarebbero ritrovare a vederlo, ad esempio, su un aereo. È difficile capire chi è Diana e cosa sta accadendo senza mostrare Themyscira.”

In occasione dell’uscita del film nelle sale americane e su HBO Max, nella giornata di ieri la WB ha organizzato uno speciale watchalong del sequel durante il quale Patty Jenkins, l’attrice Gal Gadot e la stessa major erano a disposizione dei fan per rispondere alle più svariate domande a proposito del film. In tale occasione, Jenkis ha rivelato che Superman di Richard Donner del 1978 è stata una delle fonti d’ispirazione per Wonder Woman 1984

Su Twitter, la regista ha spiegato: “Mi sono ispirata a quel film, di sicuro. Queste sono le mie due iterazioni preferite nel mondo dei supereroi. Ho adorato il primo Superman, così come ho adorato il primo Spider-Man. Perfezione allo stato puro. Mi hanno ispirato davvero tanto.”

Wonder Woman 1984 uscirà il 25 Dicembre 2020 in America e il 14 Gennaio 2021 in Italia. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

Tom Hanks pensa che i cinema sopravviveranno grazie ai film Marvel e ai grandi franchise

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Tom Hanks pensa che i cinema riusciranno a sopravvivere alla pandemia, ma soltanto grazie ai grandi blockbuster. Il due volte premio Oscar è attualmente protagonista di Notizie dal mondo, l’ultimo film di Paul Greengrass. Il film è uscito nei cinema degli Stati Uniti il giorno di Natale e verrà rilasciato in VOD a breve. Distribuito nelle sale insieme a Wonder Woman 1984, il lancio del film è passato in sordina proprio a causa dell’uscita congiunta del sequel di Patty Jenkins sia al cinema che su HBO Max.

Durante la promozione del film, Hanks ha spiegato a Collider come vede il futuro dei cinema. Secondo l’amatissimo attore, un cambiamento era già nell’aria, al di là della pandemia di Covid-19. Sebbene Hanks creda che i cinema sopravviveranno alla pandemia, pensa che le opzioni che le sale avranno da offrire in futuro saranno molto diverse e più limitate. Secondo la star, nei cinema verranno distribuiti soltanto i grandi blockbuster, mentre i titoli più piccoli o indipendenti passeranno direttamente allo streaming.

“Un cambio della marea era comunque in arrivo. Era previsto”, ha spiegato Tom Hanks. “Esisteranno ancora i cinema? Assolutamente, esisteranno ancora. In un certo modo penso che gli esercenti, appena potranno ripartire, avranno libertà di scelta sulla tipologia di film che vorranno proiettare. I grandi eventi cinematografici saranno quelli che governeranno i cinema. News of the World potrebbe essere l’ultimo film per adulti che racconta la storia di gente che parla di cose interessanti a essere proposto sul grande schermo da qualche parte perché dopo tutto ciò, per garantire il ritorno in sala del pubblico, avremo i film dell’Universo Cinematografico Marvel e di ogni genere di franchise.”

Un altro film con protagonista Tom Hanks del 2020, Greyhound, è stato rilasciato direttamente in streaming, su AppleTV+, all’inizio di quest’anno. Il film sarebbe dovuto arrivare nelle sale cinematografiche americane il 22 marzo scorso: in seguito allo scoppio della pandemia di COvid-19, la Apple ha acquistato i diritti di distribuzione per 70 milioni di dollari. Hanks è stato sotto gli occhi dell’opinione pubblica dall’inizio della pandemia, quando lui e la moglie Rita Wilson sono stati due dei primissimi personaggi pubblici a risultare positivi al virus.

Zack Snyder elogia l’uso del Lazo della Verità in Wonder Woman 1984

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Zack Snyder ha rivelato che il suo momento preferito di Wonder Woman 1984 è il modo in cui Diana Prince usa il Lazo della Verità nel film. Il Lazo della Verità è stato per molto tempo un segno distintivo dell’arsenale di Wonder Woman. La sua prima apparizione nei fumetti risale al 1942. Tra i suoi numerosi poteri, l’arma aiuta anche Wonder Woman a rivelare le vere intenzioni dei suoi nemici

Il Lazo della Verità è già stato visto più volte nel DCEU. Ha fatto la sua prima apparizione nel debutto di Wonder Woman in Batman v Superman: Dawn of Justice. Da allora, il Lazo è apparso insieme a Wonder Woman sia in Justice League, sia nel primo lungometraggio da solista del personaggio del 2017, e ora anche in Wonder Woman 1984. Nel sequel, uscito in America il giorno di Natale sai al cinema che su HBO Max, Diana lo usa più che mai.

Attraverso una domanda posta a Patty Jenkins su Twitter, Snyder ha chiesto alla regista come è stato concepito il Lazo della Verità nel sequel. Il regista ha anche rivelato che il Lazo è ciò che ha più amato del film, citando le sequenze d’azione in cui Diana lo usa come punto culminante. A quanto pare, Snyder era particolarmente curioso di sapere come Jenkins e il suo team avessero sviluppato le particolari tecniche utilizzate nel sequel. Nella sua risposta, la regista ha detto che molte ricerche sono state dedicate all’esplorazione di nuove idee per il Lazo, come se fosse possibile per Diana generare abbastanza velocità attraverso di esso da poter bloccare i proiettili.

Anche se all’inizio del DCEU l’uso del Lazo da parte di Wonder Woman potrebbe essere stato in qualche modo limitato, i fan lo vedranno finalmente nella sua piena gloria proprio grazie a Wonder Woman 1984. Ci sono diverse scene importanti in cui Wonder Woman usa il Lazo, incluso quando salva due bambini da una carovana militare in Egitto e durante il suo combattimento con Barbara Minerva/Cheetah, alla Casa Bianca. A quanto pare, però, il momento più emozionante, però, arriva quando Wonder Woman lo usa per imparare a volare, facendosi strada tra la folla.

Wonder Woman 1984 uscirà il 25 Dicembre 2020 in America e il 14 Gennaio 2021 in Italia. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

MCU: quale Original Six ha ucciso il maggior numero di personaggi?

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I cattivi Marvel sono noti per aver accumulato un certo numero di vittime sul grande schermo, ma anche eroi come gli Avengers hanno ucciso diversi personaggi nel MCU. Gli scontri uno contro uno tra eroe e cattivo sono terreno fertile per morte e distruzione, soprattutto quando i Vendicatori si riuniscono per combattere collettivamente minacce su larga scala per l’universo. Tuttavia, solo uno può rivendicare il titolo di Avenger più letale.

Anche se nuovi eroi ed eroine si uniscono ai ranghi dei Vendicatori ogni anno, i sei membri originali della squadra d’élite messa insieme da Nick Fury – Iron Man, Thor, Captain America, Vedova Nera, Hulk e Occhio di Falco – rimangono il cuore e l’anima su cui è stato costruito il franchise . E in qualità di membri più longevi del MCU, gli eroi ben noti già dalla Fase 1 hanno condiviso la sfortunata circostanza di impegnarsi nel maggior numero di battaglie, sconfiggendo così il maggior numero di nemici.

Maggiori superpoteri e una vita più lunga equivalgono ad una maggiore capacità di uccidere. Ecco perché al primo posto figura Thor, probabilmente il più potente dei Vendicatori originali, e certamente il più anziano. In Avengers: Infinity War, Thor afferma: “Ho millecinquecento anni. Ho ucciso il doppio dei nemici rispetto ai miei anni”, il che porrebbe il numero delle uccisioni del Dio del Tuono ad un minimo di 3000. Thor combatte intere armate di giganti, elfi e altre creature in tutta la serie dedicata agli Avengers, persino nei film in solitaria tipicamente riservati a storie più intime che favoriscono lo sviluppo del personaggio rispetto all’azione. Le oltre 3000 uccisioni di Thor sono più di qualsiasi altro Vendicatore nel MCU. Tuttavia, mettendo da parte temporaneamente la longevità di Thor, l’Asgardiano si avvicina molto di più al resto del team, perdendo forse anche il suo titolo di Vendicatore più letale a causa di un eroe terrestre.

Per essere un umano senza poteri speciali, a parte un geniale intelletto e miliardi di dollari, Tony Stark è un assassino altamente prolifico. Con una ben nota storia nella tecnologia delle armi e la tuta di ferro altamente avanzata di Iron Man, Stark conta abbastanza uccisioni da potersi classificare secondo nella lista dei più letali Vendicatori. Nel suo film d’esordio, uccide dozzine di nemici subito dopo aver forgiato il suo primo abito. Lo schicco di Stark in Avengers: Endgame non solo sconfigge Thanos (e purtroppo anche se stesso) ma presumibilmente centinaia di soldati di Thanos sia a terra che in aria.

Thor, Iron Man e gli altri: ecco i Vendicatori più letali del MCU

Thor e Iron Man fanno quindi squadra a sé, mentre i restanti quattro Vendicatori si trovano molto indietro in termini di uccisioni. Il servizio di Cap nel conflitto più mortale della storia umana durante Captain America: Il primo vendicatore significa certamente che l’eroe ha alle spalle un numero di uccisioni più alto di quanto ci si potrebbe aspettare, ma tale numero è senza dubbio inferiore rispetto a quello di Hulk, specialmente contando il tempo trascorso dal Gigante Verde a Sakaar.

Completano la lista Occhio di Falco e Vedova Nera: anche se la storia travagliata di Vedova Nera e la trasformazione di Occhio di Falco in Ronin potrebbero giustificare diverse morti, i loro ruoli da assassini letali erano probabilmente più adatti ad eliminare i singoli bersagli.

Shia LaBeouf: i Marvel Studios avevano pensato all’attore per il ruolo di un supereroe

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Secondo un nuovo report di Variety, i Marvel Studios avevano pensato a Shia LaBeouf per il ruolo di un supereroe in uno dei loro prossimi progetti. A quanto pare la Casa delle Idee aveva puntato all’ex enfant prodige dopo l’acclamato Honey Boy, pellicola autobiografica di cui LaBeouf ha curato anche la regia.

Tuttavia, sempre come riferito dalla fonte, tra lo studio e LaBeouf non c’è mai stato un incontro reale per discutere dell’eventuale progetto. Inoltre, pare che i Marvel Studios abbiano fatto marcia indietro – e quindi ripensato alla loro idea di ingaggiarlo – in seguito alle recenti accuse mosse ai danni dell’attore dalla sua ex compagna, l’attrice e cantante FKA Twigs, che aveva conosciuto proprio sul set di Honey Boy e che lo ha accusato di percosse e abusi (e anche di averle trasmesso una malattia venerea in maniera del tutto consapevole).

In seguito alle accuse di Twigs, Netflix ha rimosso il nome di LaBeouf dalla campagna promozionale in occasione dei prossimi Oscar di Pieces of a Woman, l’acclamato film di Kornél Mundruczó in cui l’attore recita al fianco di Vanessa Kirby (premiata a Venezia con la Coppa Volpi per la sua interpretazione).

Shia LaBeouf licenziato da Don’t Worry Darling, il nuovo film di Olivia Wilde

Shia LaBeouf ha alle spalle una lunga storia fatta di problemi legati all’abuso di sostanze, alla gestione della rabbia e alla mancanza di professionalità. Nel corso degli anni, il suo comportamento è stato ampiamente tollerato a Hollywood a causa del suo innegabile talento. Tuttavia, sempre il report di Variety chiarisce sul reale motivo per cui l’attore abbia abbandonato il cast di Don’t Worry Darling, il nuovo film da regista di Olivia Wilde (La rivincita delle sfigate). 

A settembre venne ufficializzato che LaBeouf aveva abbandonato il progetto a causa di altri impegni e che sarebbe stato sostituito da Harry Styles (Dunkirk). Adesso, invece, come spiegato dalla fonte, pare che l’attore sia stato licenziato dalla stessa Wilde proprio a causa del suo comportamento anti-professionale. Una fonte vicina alla produzione del film ha spiegato che non è facile lavorare con l’attore e che LaBeouf è stato più volte sgradevole sia con Wilde che con i membri del cast e della troupe.

Martin Scorsese parla del suo nuovo film: “Userò l’esperienza di The Irishman come lezione”

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Sappiamo ormai da diverso tempo che il prossimo attesissimo progetto di Martin Scorsese sarà Killers of the Flower Moon, film che vedrà recitare nuovamente insieme Leonardo DiCaprio Robert De Niro, per la prima volta diretti dal regista di Toro Scatenato e Taxi Driver. 

Le riprese del film, che verrà finanziato da Apple e distribuito nelle sale americane dalla Paramount Pictures, sarebbero dovute partire a marzo di quest’anno, ma causa della pandemia di Covid-19 sono state posticipate di un anno esatto. Adesso, in una recente intervista con Empire realizzata in occasione del primo anno trascorso dall’uscita di The Irishman, Scorsese ha parlato del suo nuovo film e del fatto che la produzione sia stata posticipata a marzo 2021.

“Sono felice che al pubblico sia piaciuto The Irishman. Questi apprezzamenti mi hanno colpito molto”, ha spiegato il regista. “Il Covid, questa pandemia, ha interrotto un processo creativo. Mi sono dovuto concentrare su me stesso. In particolare i primi due mesi, quando eravamo tutti blindati nelle nostre case, hanno eliminato moltissime distrazioni. Devo trovare un modo per ritrovare quel particolare impulso creativo per il mio nuovo film, allo stesso modo in cui è accaduto con Irishman. Tolte tutte le cerimonie di premiazione, tutte quelle cose… tornare in una stanza da solo, con un progetto, a chiedermi se riuscirò a fare qualcosa di nuovo.”

Poi ha aggiunto: “Con The Irishman abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Che sia un grande film, o un buon film, o non lo sia, io non lo so. Quello che so è che riesco a vederlo. Quello che voglio dire è che devo tornare e trovare quella stessa scintilla. Non so se ci riuscirò. Questa pandemia, però, ha reso quasi obbligatorio provare e cercare di riuscirci. Perché tutto il resto se n’è andato, la vita di una volta non c’è più. Cosa ci resta adesso? Le persone che ami, la famiglia e, si spera, quella scintilla… di ravvivarla per un nuovo film. Ma continuo a ripensare a The Irishman. Userò quell’esperienza come lezione.”

La trama del nuovo film di Martin Scorsese

Killers of the Flower Moon vedrà recitare per la prima volta insieme, in un film di Scorsese, Leonardo DiCaprio e Robert De Niro (in precedenza, i due avevano recitato insieme in Voglia di Ricominciare del 1993 e ne La stanza di Marvin del 1996). In una vecchia intervista concessa a Cahiers du Cinéma, il regista aveva così parlato del film: “Posso dire che sarà un western. È ambientato in Oklahoma tra il 1921 e il 1922. Ci saranno dei cowboy, che avranno sia delle vetture che dei cavalli. Il film racconterà soprattutto degli Osage, una tribù indiana alla quale viene donato questo territorio orribile: loro amavano questo territorio, perché pensavano che ai bianchi non sarebbe mai interessato. Poi ci hanno scoperto il petrolio e, per circa dieci anni, gli Osage sono diventati il popolo più ricco della Terra. Poi, come accaduto nello Yukon e nelle regioni minerarie del Colorado, sbarcarono gli avvoltoi, i bianchi, arrivarono gli europei, e tutto andò perduto. Laggiù, avevano così tanto potere e un tale controllo su tutto che era più probabile andare in prigione per avere ammazzato un cane che un indiano.”

Patty Jenkins dai supereroi che vorrebbe portare al cinema alla sua Cleopatra

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Nella giornata di ieri, a soli pochi giorni dall’uscita di Wonder Woman 1984 nelle sale e su HBO Max, si è tenuto su Twitter uno speciale watchalong del film durante il quale la regista Patty Jenkins, l’attrice Gal Gadot e la Warner Bros. erano a disposizione dei fan per rispondere alle più svariate domande a proposito del sequel, ma non solo.

Una domanda che ha attirato l’attenzione di molti riguardava la lunga lista di personaggi dei fumetti che Jenkins sarebbe eventualmente interessata a portare sul grande schermo. La regista, che è stata confermata alla regia di Wonder Woman 3 (che vedrà anche il ritorno di Gadot), ha rivelato che amerebbe raccontare sul grande schermo le avventure di tre supereroi in particolare: Superman, appartenente all’universo DC, e poi Spider-Man e Vedova Nera, entrambi appartenenti all’universo Marvel. “Grazie per la domanda”, ha risposto Jenkins alla domanda di un fan. “Probabilmente Superman, Spider-Man o Black Widow! Tanto potenziale con tutti loro, sempre”. 

Ricordiamo che in passato la regista ha avuto la possibilità di lavorare con i Marvel Studios: a Jenkins, infatti, era stata proposta la regia di Thor: the Dark World, progetto dalla quale la stessa ha deciso di allontanarsi a causa di alcune “divergenze creative”. Nonostante tra i prossimi progetti della regista figuri anche un nuovo film di Star Wars, al momento sembra improbabile che possa realmente occuparsi di uno dei cinecomics della “concorrenza”.

Patty Jenkins sull’approccio a Cleopatra

Tra i progetti futuri della regista di Monster, uno dei più attesi è sicuramente Cleopatra, che la vedrà dirigere nuovamente Gal Gadot nei panni della regia d’Egitto. In una recente intervista con Collider in occasione della promozione di Wonder Woman 1984, la regista ha parlato del chiacchieratissimo progetto, spiegando cosa avrà in comune con i suoi lavori precedenti:

“Credo di amare particolarmente le storie di personaggi complicati, come ad esempio quella che ho raccontato in Monster. Quando entri nel punto di vista di quel personaggio, la sua storia diventa molto interessante, in un modo forse diverso. Spero di aver fatto la stessa cosa con Wonder Woman. Voglio approcciarmi allo stesso modo a Cleopatra. L’unica storia che conosciamo veramente su di lei ci è stata tramandata dai romani, che la odiavano e l’hanno uccisa. Vogliamo cercare di capire cos’altro esiste su una delle donne più famose della storia, su una delle grandi leader d’Egitto. Racconteremo la storia che tutti conoscono, ma cambiando il punto di vista. A quel punto, la comprensione sarà totalmente diversa.”

Wonder Woman 1984 uscirà il 25 Dicembre 2020 in America e il 14 Gennaio 2021 in Italia. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

Wonder Woman 3 in lavorazione, tornano Gal Gadot e Patty Jenkins

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Wonder Woman 3 in lavorazione, tornano Gal Gadot e Patty Jenkins

Variety conferma che è ufficialmente entrato in produzione Wonder Woman 3 alla Warner Bros. La rivista riporta anche che Gal Gadot tornerà a vestire i panni di Diana Prince mentre alla regia è stata confermata Patty Jenkins, che ha già diretto Wonder Woman nel 2017 e Wonder Woman 1984 uscito in questi ultimi giorni in sala e su HBO Max negli USA, e in arrivo nel 2021 in Italia.

L’annuncio arriva in coda all’arrivo dei primi dati relativi all’accoglienza del secondo film con protagonista l’Amazzone della DC Comics in uscita nel giorno di Natale sulla piattaforma della Warner Bros e in alcuni cinema selezionati. Lo Studio ha annunciato che il terzo film sarà distribuito in sala, come da tradizione pre-covid.

“Dal momento che i fan di tutto il mondo hanno accolto Diana Prince, portando in alto la performance in apertura nel weekend di Wonder Woman 1984, siamo emozionati nell’essere in grado di continuare la sua storia con le nostre Wonder Women nella vita vera, Gal e Patty, che torneranno per concludere la trilogia cinematografica a lungo pianificata.” Si legge nelle dichiarazioni di Toby Emmerich, capo di Warner Bros.

La Wonder Woman di Gal Gadot, intanto, sarà vista prossimamente anche in Justice League su HBO Max, nella versione del film pensata da Zack Snyder.

Wonder Woman 1984 è uscito il 25 Dicembre 2020 in America e il 14 Gennaio 2021 in Italia. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

Fonte: Variety

Edward mani di forbice: le curiosità sul film con Johnny Depp

Edward mani di forbice: le curiosità sul film con Johnny Depp

Il regista Tim Burton ha da sempre abituato i suoi spettatori a confrontarsi con delle fiabe, racconti fantastici dove anche l’impossibile diventa realtà. Grazie ad Edward mani di forbice, uno dei suoi titoli più apprezzati e celebrati di tutta la sua carriera, egli ci svela così l’origine della neve, dando vita ad una storia ricca di poesia, emozioni e riferimenti all’immaginario culturale di cui da sempre Burton fa sfoggio. Racconto senza tempo sul diverso e sulle tante sfumature dell’amore, il titolo del 1990 è tutt’oggi l’opera che più di ogni altra incarna la poetica del regista originario della grigia Burbank.

L’idea per tale film è infatti da ritrovarsi nell’infanzia del regista. Questi era infatti solito dar vita ad una serie di cupi disegni per esternare i propri sentimenti di isolamento e di incapacità di comunicare con quanti intorno a lui. Nel film si può infatti ritrovare la figura dell’emarginato, ricorrente nel cinema di Burton, contrapposta alla colorata ma bigotta popolazione del sobborgo dove si svolgono le vicende. Attraverso l’uso di colori, cliché e uno stile volutamente retrò, il regista dà così vita alle sue creature, riuscendo ad infondere in esse sentimenti estremamente personali e a renderli universali.

Acclamato dalla critica e dal pubblico, Edward mani di forbice arrivò ad un incasso complessivo di circa 86 milioni di dollari a fronte di un budget di 20 milioni. Nell’opera si possono poi ritrovare innumerevoli riferimenti, i più evidenti dei quali rimandano ad opere come Frankenstein e La bella e la bestia. Prima di gettarsi in una nuova visione del film, può senz’altro essere utile approfondire alcuni dei principali aspetti del film. Dalla trama al cast di attori, passando infine per la colonna sonora e alcune delle frasi più belle del film. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile ritrovare tutto ciò, come anche le principali piattaforme streaming dove poter ritrovare il film.

Edward mani di forbice: la trama del film

La storia si svolge in un ridente e colorato quartiere di periferia, a cui si contrappone un tetro e tenebroso castello. Qui, da orma troppo tempo, vive in completa solitudine il giovane Edward, creatura quasi umana, la cui imperfezione lo costringe ad isolarsi dal resto del mondo, timoroso di affacciarsi ad una società poco incline ad accettarlo. Edward, ha infatti delle forbici per mani, a causa della prematura morte del suo creatore. Scoperto però dalla gentile Peggy, rappresentante Avon alla disperata ricerca di clienti, Edward si troverà ora per la prima volta a lasciare quel tetro ambiente, trovando ospitalità nella cittadina fino a quel momento temuta.

Qui egli sviluppa una straordinaria capacità creativa che gli varrà un’iniziale amicizia dell’intero vicinato. La grande voglia di Edward di conoscere una realtà diversa da quella sino ad allora vissuta non basterà però perché il quartiere si liberi definitivamente di quei pregiudizi tanto temuti dal giovane. Ben presto, infatti, egli sarà costretto a rapportarsi e scontrarsi con il bigottismo e l’ipocrisia, a causa dei quali si sentirà sempre più smarrito. Per sua fortuna a rassicurarlo ci sarà la bella figlia di Peggy, Kim, grazie alla quale Edward scoprirà l’esistenza di un sentimento mai conosciuto prima: l’amore.

Edward mani di forbice: il cast del film

Per dar vita al personaggio di Edward così come Burton l’aveva immaginato, era necessario trovare l’attore che meglio di chiunque altro avrebbe potuto vestire quei panni. Inizialmente la Fox propose Tom Cruise per la parte, ma il regista non era convinto. Egli preferì invece assegnare il ruolo a Johnny Depp, all’epoca noto come sex-symbol. L’attore era infatti in cerca di un personaggio con cui potersi togliere quest’etichetta, e lo trovò in Edward. Affascinato dal ruolo, Depp iniziò a guardare numerosi film di Charlie Chaplin, studiando i modi per poter comunicare emozioni senza l’uso di dialoghi. Il film in questione ha rappresentato la prima di tante collaborazioni tra l’attore e Burton.

Accanto a lui nel film si ritrova poi Winona Ryder nei panni di Kim. L’attrice raccontò in seguito di aver fatto molta fatica a calarsi nei panni di questa, essendo un personalità completamente diversa dalla sua. Secondo l’attrice, le ragazze come Kim erano quelle con cui aveva a lungo avuto problemi durante l’adolescenza. L’attrice Dianne West dà invece vita a Peggy, madre di Kim e colei che aiuta Edward ad uscire dal suo tetro castello. Questa fu da subito una grande sostenitrice del progetto, e secondo Burton fu proprio grazie a lei che questo riuscì a prendere vita. Una volta che la West accettò la propria parte, diversi altri attori mostrarono interesse nei confronti del film.

L’oggi premio Oscar Alan Arkin è invece presente nei panni di Bill Boggs, marito di Peggy e padre di Kim. Questo ammise in seguito di aver faticato a comprendere il progetto, ma di essere rimasto entusiasta dalla fantasia di Burton. L’attrice Kathy Baker recita qui in uno dei suoi primi ruoli comici grazie a Joyce, la vicina di Peggy che tenta di sedurre Edward. Anthony Michael Hall ha invece ricoperto il personaggio di Jim, violento fidanzato di Kim. Infine, Vincent Price, da sempre idolo di Burton, compare nei panni dello scienziato che dà vita ad Edward. Questo è stato per lui l’ultimo ruolo della sua carriera, in quanto venuto poi a mancare nel 1993.

Edward mani di forbice cast

Edward mani di forbice: i costumi e la colonna sonora

Le iconiche mani di Edward furono disegnate da Stan Winston, il re del trucco e degli effetti speciali famoso per aver lavorato a Terminator, Jurassic Park e Alien. Fu Winston a decidere di usare delle vere forbici per le dita di Edward. Quando Winston mostrò i primi schizzi a Burton, a quanto pare lui disse: ”Non pensavo che avrebbe davvero avuto dita di forbice. Pensavo sarebbero stati solamente lunghi e affilati pezzi di metallo che non erano stati finiti, ma così è molto meglio!” In seguito, Winston collaborò ancora con il regista, per Batman – Il ritorno e Big Fish. Il look del personaggio è invece ispirato a Robert Smith, frontman del gruppo post-punk The Cure, e venne realizzato da Ve Neill. Winston e Neill ottennero poi una nomination all’Oscar.

Edward mani di forbice rappresenta inoltre uno dei punti più alti della collaborazione di Burton con il celebre compositore Danny Elfman. Quest’ultimo ha più volte citato il lavoro svolto per tale film come il suo più personale e favorito, nonché uno dei più difficili a cui si sia mai dedicato. Per questo egli sviluppo tre temi principali, indicati come il “Tema Principale”, il “Tema Emozionale”, e il “Ballo di Ghiaccio”. Quest’ultima è la composizione più riconoscibile, nonché quella che ha in seguito caratterizzato maggiormente il film e la memoria che se ne ha. Elfman raccontò infine di essere rimasto particolarmente intristito dalla fine della lavorazione, desiderando poter ulteriormente esplorare quel mondo narrativo e le sue musiche.

Edward mani di forbice: le frasi, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Edward mani di forbice grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes, Disney+ e Amazon Prime Video Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno giovedì 24 dicembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Edward mani di forbice è un film memorabile non solo per i personaggi, per l’atmosfera, per l’estetica inconfondibile, ma anche per alcune frasi memorabili.

  • Non mi ha finito. (Edward)
  • “Come fai a sapere che lui è ancora vivo?”
    “Non lo so, non ne sono sicura ma io credo che lo sia. Vedi, prima che lui venisse in questa città la neve non era mai caduta, ma dopo il suo arrivo è caduta. Se ora lui non fosse lassù, non credo che nevicherebbe così. A volte può vedermi ancora ballare tra quei fiocchi”. (Kim)
  • “Stringimi.”
    “Non posso…” (Kim e Edward)
  • Morì, prima di finire l’uomo da lui creato. (Kim)
  • “Allora perché lo hai fatto?”
    “Perché me lo hai chiesto tu.” (Kim e Edward)

Fonte: IMDb

Spider-Man 3: 10 iterazioni passate che non dovrebbero apparire nel film

Sembra che Spider-Man 3, la terza avventura di Peter Parker collegata al MCU, vedrà il ritorno di moltissimi volti noti dell’universo dell’Uomo Ragno già apparsi nei precedenti franchise cinematografici. Tuttavia, ci sono alcuni di loro che forse non dovrebbero fare ritorno. Ecco, secondo ComicBookMovie, chi sono e perché:

Harry Osborn/Green Goblin (James Franco)

James Franco è un grande attore, ma l’arco del suo Harry Osborn si è concluso in modo deludente in Spider-Man 3, con la trasformazione del suo personaggio in Green Goblin. Franco non ha mai ricordato con affetto la sua esperienza nell’universo Marvel, ma è stato chiaramente tentato a fare ritorno nel mondo dei fumetti per il progetto Multiple Man di Fox, poi cancellato.

È noto anche per essere molto affezionato a Sam Raimi, quindi forse ci potrebbero essere i presupposti per un ritorno in Spider-Man 3 del 2021? Speriamo di no! Non c’è niente di buono che potrebbe venir fuori dal fatto che Harry faccia parte di questo viaggio nello Spider-Verse, ed è ovvio che Norman dovrebbe essere al centro dell’attenzione per il momento (specialmente se viene impostato come nuovo grande cattivo).

Venom (Topher Grace)

Tra non molto, Tom Holland e Tom Hardy saranno destinati a condividere lo schermo nei panni rispettivamente di Spider-Man e Venom, ma probabilmente ciò non accadrà in Spider-Man 3. I Marvel Studios potrebbero essere felici di usare volti familiari del passato, ma impiegare anche i personaggi di Sony è un’altra questione. C’è, tuttavia, un Venom del passato che potrebbe essere usato nel threequel…

Topher Grace ha interpretato Eddie Brock in Spider-Man 3 del 2007, ma la sua interpretazione del cattivo non è stata ben accolta. Inserito nel film, Venom è diventato una delle parti peggiori di un film già di suo non propriamente memorabile. Non avrebbe senso riportarlo indietro… a meno che il Peter di Holland non prenda il suo simbionte!

Capitano George Stacy (Denis Leary)

Se The Amazing Spider-Man 3 non fosse stato demolito da Sony, il piano era che Peter Parker portasse alla luce un siero che avrebbe resuscitato i morti, incluso il capitano George Stacy. Nessuno sa come avrebbe funzionato, ma forse nessuno è davvero interessato a visitare un mondo in cui l’arrampicamuri è riuscito a riportare indietro i suoi amici e familiari caduti.

A parte questo, il capitano Stacy di Denis Leary non era eccezionale. Nemmeno la versione di James Cromwell in Spider-Man 3 lo è stata. Se George dovesse tornare davvero sul grande schermo, dovrebbe essere con un nuovo attore nel MCU, e non con un volto del passato.

Gwen Stacy (Bryce Dallas Howard)

Parlando della famiglia Stacy, è stato rivelato che Emma Stone tornerà come Gwen Stacy in Spider-Man 3. Alcuni credono che sarà vestita come Spider-Gwen, e questo sarebbe un ruolo certamente interessante per l’attrice nel film. Potrebbe anche essere un pio desiderio, ma vedere di più su Gwen è sicuramente una prospettiva allettante. Non abbiamo bisogno di più versioni, però!

Bryce Dallas Howard è una grande attrice e una regista formidabile (vedi The Mandalorian), ma la sua Gwen non ha mai avuto un impatto duraturo. Se Kirsten Dunst cambierà idea sul ritorno e i Marvel Studios vogliono dare allo Spidey di Tobey Maguire un interesse amoroso, potrebbe funzionare, ma anche in questo caso non ce ne sarebbe realmente bisogno…

Ben Parker (Martin Sheen)

Lo zio Ben è stato totalmente irrilevante nell’Universo Cinematografico Marvel, e un threequel già così affollato potrebber non essere il posto migliore per reintrodurlo. Cliff Robertson è morto nel 2011, lasciando ai Marvel Studios una sola scelta: Martin Sheen. Non era molto bravo nel ruolo ed è troppo vecchio per interpretare una nuova versione dello stesso personaggio sulla Terra che il Peter di Tom Holland chiama casa.

Se Robertson fosse stato ancora con noi, allora la sua versione che arrivava per unire tutti e tre gli Spider-Men cinematografici avrebbe potuto avere un senso e apparire familiare agli occhi dei fan dei primi tre film. Allo stato attuale, però, lo zio Ben è meglio conservarlo per una storia futura.

Betty Brant (Elizabeth Banks)

Il Marvel Cinematic Universe ha una Betty Brant, ed è chiaramente un’aspirante reporter dato il lavoro che fa per lei e per il liceo di Peter Parker. Quanto sarebbe bello per lei trovarsi faccia a faccia con la sua controparte più anziana e alternativa dell’universo, ora giornalista di punta per The Daily Bugle? In realtà, neanche lontanamente.

Questo sarebbe un cameo lasciato totalmente al caso. Inolte, considerato che Elizabeth Banks è oggi una vera star rispetto a quando è stata rilasciata la trilogia di Spider-Man di Sam Raimi, sarebbe meglio farle interpretare un personaggio diverso che rivisitare il passato. La Betty del MCU è già fantastica di per sé, quindi è meglio tenere i riflettori puntati su di lei!

Harry Osborn/Green Goblin (Dane DeHaan)

Secondo alcuni rumor, il Green Goblin di Dane DeHaan tornerà in Spider-Man 3, una decisione impossibile da capire dopo The Amazing Spider-Man 2. Mal progettato, e ancor più mal interpretato dalla star di Chronicle, questo Gobby era davvero uno scherzo. Sony che lo ha scelto come leader dei Sinistri Sei è stata la battuta d’arresto finale e aspettarsi che i fan prendessero sul serio il cattivo – nonostante sia stato completamente rivisitato – è una grande prova di fiducia anche da parte dei Marvel Studios.

Vederlo assomigliare all’Ultimate Green Goblin potrebbe funzionare, ma questo solleva comunque una domanda: “Perché?”. Se è vero che Spider-Man 3 sta riportando Willem Dafoe nei panni di Norman Osborn, questo è davvero l’unico Goblin di cui abbiamo realmente bisogno in un film già di per sé molto ambizioso. 

Sandman (Thomas Haden Church)

Non c’era nulla di intrinsecamente sbagliato nel Sandman di Thomas Haden Church: le cose iniziarono davvero ad andare storte solo quando, per qualche motivo, si rivelò essere il vero assassino di Ben Parker. Si vocifera che anche Church sia in trattative per tornare allo Spider-Verse, e grazie al modo in cui la tecnologia è avanzata, forse ora è il momento giusto per usare di nuovo Sandman.

Se i Marvel Studios non avessero usato un sosia di Sandman in Spider-Man: Far From Home, avrebbe potuto funzionare, ma ora sembrerebbe ridondante. Non c’è molto che Sandman possa portare in Spider-Man 3 o in un film multidimensionale sui Sinistri Sei; ci sono cattivi decisamente migliori da utilizzare. Non saremo troppo sconvolti se dovesse davvero tornare, ma i Marvel Studios dovranno fare molto per dargli un ruolo rilevante.

Felicia (Felicity Jones)

Felicity Jones ha avuto una piccola parte in The Amazing Spider-Man 2 come “Felicia”, un personaggio che si credeva fosse Felicia Hardy, a.k.a. Gatta Nera. Quella trasformazione avrebbe dovuto avvenire nei Sinistri Sei, progetto poi cancellato. Ora, però, è giusto dire che sia Jones che Gatta Nera meritano più di una piccola parte in un film già molto affollato.

Se la Sony prevede di dare a Jones un ruolo da protagonista in un film su Gatta Nera, va bene, ma probabilmente ci sono ruoli migliori per l’attrice nell’Universo Cnematografico Marvel. Gestita correttamente, potrebbe funzionare, ma è probabile che richieda troppo tempo sullo schermo!

Lizard (Rhys Ifans)

Da un lato, perché non fare in modo che Lizard si unisca ai Sinistri Sei? I Marvel Studios potrebbero migliorare il suo aspetto e Rhys Ifans non era certo male come Curt Connors (nemmeno Dylan Baker, ma non è mai diventato Lizard nei film di Sam Raimi).

Tenendo conto di ciò, forse è meglio che Lizard sia il principale cattivo in un altro film, e non in Spider-Man 3. Preferibilmente, lo stesso discorso dovrebbe valere anche per Kraven il Cacciatore. Usare troppi cattivi in ​​modo usa e getta sarebbe un errore, quindi per ora è meglio tenere Lizard come riserva.

We can be heroes: recensione del film con Pedro Pascal

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We can be heroes: recensione del film con Pedro Pascal

Non esiste giorno migliore di quello di Natale per debuttare con un film per famiglie, e Netflix lo sa bene, tanto che quest’anno, ha unito i buoni sentimenti, l’avventura e il divertimento, con un occhio di riguardo ai più piccoli, per mettere a disposizione dei suoi abbonati, proprio il 25 dicembre, We can be heroes, il nuovo film originale della piattaforma, scritto e diretto da Robert Rodriguez.

Sequel diretto di Le avventure di Sharkboy e Lavagirl in 3-D, We can be heroes racconta della nuova generazione di eroi, i figli dei Super, che sono costretti a entrare in azione dopo che i loro genitori sono stati presi in ostaggio dagli alieni che minacciano la Terra.

We Can Be Heroes

We can be heroes è sequel ed erede di Spy Kids

La lezione di Spy Kids si sente forte e chiara, anche se questa volta Rodriguez contamina il suo mondo colorato di piccoli eroi con i superpoteri che hanno invaso cinema, tv, piattaforme e streaming, negli ultimi dieci anni. E così i figli delle spie diventano figli di supereroi alle prese con la pesante eredità dei genitori che, salvando il mondo, stabiliscono standard altissimi per i giovani protagonisti.

Sulla scia dei film tv prodotti in grande quantità da Disney Channel e ora da Disney+, Netflix conferma la sua intenzione di potenziare l’offerta per il pubblico più giovane, a partire dai prodotti di animazione, fino a film del genere che sono sicuramente un diversivo divertente per i più giovani e per un pomeriggio in famiglia.

I temi che il regista affronta sono tutti edificanti, dall’importanza di avere fiducia in se stessi, al valore del lavoro di squadra quando si è in difficoltà, fino alla consapevolezza delle proprie forze e alla fondamentale presa di coscienza del proprio ruolo all’interno di una comunità. La giovane protagonista, Missy (YaYa Gosselin), è infatti l’unica senza superpoteri, ma è anche l’unica in possesso di una capacità di leadership che dovrà imparare a gestire, per accettarsi e farsi accettare dagli altri. 

we can be heroes recensionePersonaggi edificanti ma divertenti

Numerosissime sono invece le trovate divertenti e gustose, che rendono la visione di We can be heroes gradevole anche per i più grandi, come la giovane eroina con una voce magica, A Cappella (Lotus Blossom) che non perde occasione per introdurre siparietti musicali, o la piccola Guppy (Vivian Blair) che va addirittura in modalità berserk quando perde il controllo, proprio lei che è il link con il film precedente, dal momento che è la figlia di Lavagirl e Sharkboy. Oltre a rappresentare un gruppo molto inclusivo, questi simpatici e svegli supereroi sono un gruppo davvero ben scritto e immaginato. Certo il film palesa una ingenuità disarmante, ma svolge egregiamente il suo compito di raccontare una storia edificante per tutti.

Arricchiscono il cast, oltre ai simpatici volti dei giovani protagonisti, anche nomi di prestigio e richiamo, come Pedro Pascal, Priyanka Chopra Jonas, Christian Slater e Boyd Holbrook.

Disponibile dal 25 dicembre sulla piattaforma, We can be heroes è un’avventura divertente per tutta la famiglia, perfetta per le vacanze di Natale casalinghe che si prospettano in questo 2020 disastroso.

Fantastici Quattro: gli attori che i fan vorrebbero vedere nel film Marvel

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Da quando è stato annunciato un nuovo film dei Fantastici Quattro ambientato nel MCU, i fan hanno iniziato a speculare sugli attori che vorrebbero vedere nei panni dei membri della prima famiglia di supereroi Marvel. Di recente, una piattaforma di scommesse sportive online ha reso noti i nomi degli attori che i fan vorrebbero vedere nell’atteso nuovo film.

Bovada – via CBR – ha condiviso diverse classifiche per ognuno dei personaggi principali della saga dei Fantastici Quattro con il rispettivo elenco di potenziali attori. Il primo personaggio menzionato è Reed Richards/Mister Fantastic, con nomi come John Krasinski di The Office e A Quiet PlaceWilliam Jackson Harper di The Good Place e C’è sempre il sole a Philadelphia in cima alla lista.

Un altro casting del film estremamente popolare è quello relativo alla moglie di Krasinski, Emily Blunt, che i fan vorrebbero vedere nel ruolo di Sue Storm/La Donna invisible. Altre attrici che i fan avrebbero proposto per la parte sono Lily James (Mank), Samara Weaving (Hollywood) e Jessica Chastain (X-Men: Dark Phoenix).

Per quanto riguarda il re di Latveria, Victor Von Doom/Dottor Doom, pare che i fan vogliano vedere Giancarlo Esposito di Breaking Bad e The Mandalorian nella parte. Per quanto riguarda Johnny Storm/La Torcia Umana, Anthony Ramos di Hamilton sarebbe il favorito insieme a Zac Efron (Ted Bundy – Fascino criminale) e Riz Ahmed (Soud of Metal). Infine, Stephen Graham di Boardwalk Empire sarebbe il favorito per il ruolo di Ben Grimm/La Cosa, insieme a Dean Norris (Breaking Bad), John Cena (The Suicide Squad) e Nathan Fillion (Castle). 

Il film dei Fantastici Quattro ambientato nel MCU è stato ufficialmente annunciato durante lo scorso Investor Day 2020 di Disney. Al momento i dettagli sul film sono scarsi: sappiamo soltanto che la pellicola sarà diretta da Jon Watts, regista di Spider-Man: Homecoming, Spider-Man: Far From Home e di Spider-Man 3, attualmente in fase di produzione.

Mission Impossible 7: alcuni membri della troupe difendono Tom Cruise

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Alcuni membri della troupe di Mission Impossible 7 hanno preso le difese di Tom Cruise dopo il recente “sfogo” dell’attore sul set. All’inizio di questa settimana, è diventato virale un audio dell’attore che sul set del settimo capitolo della celebre saga ammonisce (con toni parecchio veementi) due membri della produzione del film per aver infranto i protocolli di sicurezza legati al Covid-19.

L’audio ha fatto letteralmente il giro del mondo, suscitando reazioni contrastanti. In seguito, ci sarebbe stata una seconda sfuriata della star che avrebbe spinto altri cinque membri della troupe ad abbandonare il set. Ora, come riportato da People, altri membri della troupe del film – rimasti anonimi – sarebbero intervenuti in difesa di Cruise e del suo comportamento, giustificando la sua reazione.

Una fonte interna alla produzione avrebbe spiegato quanto segue: “È davvero difficile spiegare quanto Tom Cruise sia incredibilmente concentrato nel far sì che ogni film che fa venga realizzato al massimo delle possibilità. I film della saga di Mission Impossible sono molto speciali per lui. Sono i ‘suoi’ film. Tom ha aiutato a stabilire le norme anti- Covid. Ed è normale che se la prenda sul piano personale quando il protocollo non viene rispettato. In tutti questi anni di lavoro su Mission Impossible, nessuno lo ha mai sentito alzare la voce. Di base è concentrato sulle riprese. Ma questo film è diverso dagli altri. Deve anche assicurarsi che tutti stiano bene.”

Un altro insider, invece, ha dichiarato: “La vita di Tom è il suo lavoro. Avverte davvero la pressione per quanto la situazione sia diventata pericolosa oggi. E non vuole ulteriori interruzioni. C’è davvero tantissimo in ballo. Quando vede dei comportamenti che non sono professionali, vuole sistemare le cose.” 

Le date di uscita di Mission Impossible 7 e 8

Nei prossimi due capitoli della saga di Mission ImpossibleTom Cruise e Rebecca Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea Whigham (Kong: Skull Island), Hayley Atwell (Captain America: Il primo vendicatore), Pom Klementieff (Guardiani della Galassia) e Esai Morales (Ozark). Christopher McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 19 novembre 2021 e il 4 novembre 2022.

Deadpool 3 ha ridato speranza a Dafne Keen su un possibile ritorno di X-23

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Dopo l’acclamata interpretazione di Dafne Keen nei panni di Laura/X-23 in Logan – The Wolverine del 2017, in molti pensavano che la giovane attrice avrebbe avuto l’opportunità di riprendere il ruolo in un nuovo film. Ovviamente, le cose sono cambiate dopo che la Disney ha acquistato la Fox.

Di recente era stata proprio la star di His Dark Materials – Queste oscure materie a confermare che, in origine, c’erano davvero dei piano per uno spin-off dedicato a X-23 prima dell’acquisizione, ma ha anche specificato che da allora non ha più avuto alcun aggiornamento al riguardo. Tuttavia, sembra che la recente notizia che i Marvel Studios stiano ufficialmente andando avanti con Deadpool 3, abbia dato alla giovane attrice la speranza che, prima o poi, potremmo vederla di nuovo nei panni del clone e figlia di Wolverine all’interno del MCU.

“Sto cercando di non alzare troppo le mie aspettative nel caso in cui non accada nulla, ma spero davvero che lo facciano, perché ho adorato interpretare Laura”, ha detto Keen a ComicBook riguardo a un potenziale ritorno nel ruolo. “Occupa un posto molto speciale nel mio cuore ed è un personaggio incredibile. E ad essere onesti, l’intera situazione di Deadpool 3 mi ha davvero reso felice perché… ovviamente, quando la Disney ha comprato la Fox, sospettavo che non ne avrebbero fatto più film vietati ai minori. Ma dare il via libera a Deadpool 3 è un ottimo segnale per altri film rating R.”

Il grande successo di Logan

Logan – The Wolverine è stato universalmente acclamato come il migliore adattamento dedicato al singolo personaggio e in generale il miglior film sugli X-Men mai visto al cinema. Il film ha debuttato al Festival di Berlino ed è stato nominato agli Oscar per la migliore sceneggiatura adattata, primo cinecomic a raggiungere tale livello di riconoscimento dall’industria.

Doctor Strange 2: Scott Derrickson sui motivi dietro il suo addio

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A gennaio, il regista di Doctor Strange Scott Derrickson ha annunciato che non avrebbe diretto il sequel Doctor Strange in the Multiverse of Madness, adducendo come motivazione per il suo abbandono del progetto le tradizionale “divergenze creative” con i Marvel Studios. Da allora non si è più saputo nulla sull’abbandono del regista, nonostante quest’ultimo rimanga collegato al sequel in qualità di produttore esecutivo.

Ora, sembra molto che Derrickson abbia finalmente rotto il silenzio su quando accaduto, alludendo attraverso il suo profilo Twitter ufficiale che una scontro a livello di visione è stato davvero al centro della sua decisione di abbandonare il franchise. Sembra che il boss dei Marvel Studios Kevin Feige volesse che il regista realizzasse un film molto diverso da quello che aveva inizialmente immaginato. In passato è stato riferito che Derrickson aveva in mente di realizzare il primo film horror del MCU, ma probabilmente i piani sono cambiati quando si deciso di portare lo Stregone Supremo e Scarlet Witch in un viaggio attraverso il Multiverso.

Nonostante le divergenze di opinioni, il regista sembra soddisfatto della scelta di Sam Raimi come nuovo regista del sequel di Doctor Strange, che visti i trascorsi – la trilogia di Spider-Man con Tobey Maguire, ma anche film come La casa e Darkman – potrebbe dare vita a qualcosa di molto speciale. Via Twitter, Derrickson ha scritto: “Ho preso delle decisioni creative molto dure quest’anno. Ma giurai dopo Ultimatum alla Terra (2008) che non mi sarei mai più ritrovato a dirigere il film di qualcun altro, e sto tenendo fede alla mia promessa.”

Il regista – che ha in programma di dirigere l’annunciato sequel di Labyrinth – ha poi aggiunto: “Non credo sia il compito di un produttore assecondare ciecamente le richieste di un regista. Credo sia fondamentale che il produttore e il regista vogliano fare lo stesso film. Multiverse of Madness è in ottime mani con Sam Raimi.”

Annunciato ufficialmente questa estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange 2 vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

Secondo Collider, la produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro mani con il regista.

Il primo film su Doctor Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda Swinton Chiwetel EjioforRachel McAdams non tornerà nei panni di Christine Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity War e in EndgameDoctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022.

Zack Snyder spiega perché il modello MCU non avrebbe mai funzionato per il DCEU

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Secondo Zack Snyder, un modello come quello del MCU, con la sua narrativa interconnessa, non potrebbe mai funzionare per il DCEU. Snyder ha diretto i primi due film che hanno rilanciato al cinema i personaggi di Superman e Batman (L’uomo d’acciaio e Batman v Superman: Dawn of Justice), gettando le basi per un nuovo universo condiviso basato sulle proprietà della DC.

Tuttavia, la storia del regista con la Warner Bros. e la DC Films è stata alquanto complicata. Nonostante L’uomo d’acciaio e Batman v Superman abbiamo raggiunto degli incassi notevoli, entrambi i film sono stati stroncati sia dalla critica che dai fan. Ciò ha spinto la WB ha riconsiderare i suoi piani per l’intero franchise, senza considerare che nel bel mezzo della produzione di Justice League, Snyder ha dovuto abbandonare il progetto a causa di una tragedia familiare. Il regista è stato sostituito in corsa da Joss Whedon, che ha stravolto la storia inizialmente concepita dal collega e portato al cinema un film completamente diverso rispetto a quelle che erano le intenzioni originale di Snyder.

Durante una recente intervista con il canale YouTube TheFilmJunkee (via Screen Rant), il regista ha condiviso i suoi pensieri sulla strategia della Warner Bros. in merito al DCEU, che a partire da Wonder Woman ha comunque sfornato una serie di titoli che sono stati maggiormente apprezzati rispetto al passato (come Aquaman e Shazam!).

“Francamente, adoro il fatto che abbiano deciso di assecondare la loro personalità”, ha spiegato Zack Snyder. “credo che ci sia stato un periodo intermedio in cui forse hanno cercato di capire come procedere. A cosa mi riferisco con periodo intermedio? Quando hanno valutato la possibilità di essere come la Marvel o provare a fare le cose in modo diverso. Adesso credo che abbiano trovato la loro strada… una strada in cui il regista viene prima di ogni cosa. Cosa il multiverso consente di fare… ascoltare la visione del regista e poi assemblare i personaggi.

Zack Snyder e l’approccio diversificato del DCEU

Il regista ha poi aggiunto: “Anche quando stavo girando L’uomo d’acciaio, Batman v Superman e Justice League, c’erano film d’animazione e serie DC che non avevano nulla a che fare con ciò che stavamo facendo. E non c’era un modo di collegarli insieme senza far sentire il fandom alienato. Sono anni che la Marvel pensa alla costruzione del suo universo. Ogni volta che c’era un nuovo film, si collegava a quelli precedenti e tutto sembrava muoversi nella stessa direzione. Questo con la DC non sarebbe mai potuto accadere. Perché c’erano già troppe cose estremamente popolari, a livello televisivo e cinematografico, che non potevano essere azzerate. Ogni cosa aveva già un suo tono, un suo universo. Ecco perché sono contento che l’universo DC si sia stabilizzato attraverso un approccio molto più diversificato.”

Gal Gadot risponde alle critiche sul casting di Cleopatra

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Gal Gadot risponde alle critiche sul casting di Cleopatra

Gal Gadot ha risposto alle accuse di whitewashing in merito al ruolo di Cleopatra nell’annunciato film che sarà diretto da Patty Jenkins. Il film segnerà la terza collaborazione tra l’attrice israeliana e la regista statunitense dopo Wonder Woman del 2017 e l’attesissimo Wonder Woman 1984, in arrivo domani nelle sale americane e in contemporanea su HBO Max.

Quando è stato annunciato il casting di Gadot, i detrattori hanno sostenuto che la scelta dell’attrice ignorasse volontariamente le origini miste di Cleopatra. Un’altra attrice bianca aveva già interpretato la parte: la leggendaria Elizabeth Taylor aveva portato sullo schermo il mito di Cleopatra nell’omonimo film del 1963 diretto da Joseph L. Mankiewicz. All’epoca, fu uno dei film più costosi mai realizzati, che mandò quasi in bancarotta la 20th Century Fox.

Adesso, Gal Gadot ha difeso di parlare del ruolo e di difendere la sua decisione di accettare la parte. In una nuova intervista con BBC Arabic (via The Independent), l’attrice ha specificato che Cleopatra era di origine macedone e che la produzione non è riuscita a trovare un’attrice che si adattasse alla parte. Ha poi aggiunto che il film è progetto che le sta particolarmente a cuore, invitando le persone che hanno un problema con il suo casting a cercare di capire che la figura di Cleopatra può tranquillamente prestarsi a qualsiasi tipo di interpretazione.

“Prima di tutto, se vogliamo essere fedeli ai fatti, Cleopatra era macedone. Stavamo cercando un’attrice macedone che potesse adattarsi a Cleopatra. Non c’era e Cleopatra è un progetto che mi sta molto a cuore. Ho amici da tutto il mondo, che siano musulmani o cristiani o cattolici, atei o buddisti, o ovviamente ebrei. Le persone sono persone e quello che voglio fare è celebrare l’eredità di Cleopatra e onorare questa straordinaria icona storica che ammiro davvero tanto. Chiunque può fare un film su Cleopatra e chiunque può provare a dare vita ad una sua versione. È un progetto che mi appassiona davvero tanto. Ecco perché farò anche io la mia versione di Cleopatra.”

Cleopatra: un progetto in cantiere da anni

La sceneggiatura del film è stata scritta da Laeta Kalogridis, mentre la produzione è stata affidata a Paramount Pictures, che ha battuto in corsa Warner Bros e Netflix. Il film sulla vita di Cleopatra era in cantiere da tanto tempo, con Angelina Jolie Lady Gaga che sono state corteggiate per il ruolo e con registi del calibro di James Cameron, Denis Villeneuve David Fincher avvicinatisi al progetto.

Furiosa: svelata la data di uscita del film con Anya Taylor-Joy

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Furiosa: svelata la data di uscita del film con Anya Taylor-Joy

Warner Bros. ha fissato la data di uscita di Furiosa, il prequel di Mad Max: Fury Road incentrato sul personaggio interpretato nel film del 2015 dal premio Oscar Charlize Theron. Fury Road ha rilanciato in grande stile la saga partorita dalla mente di George Miller e iniziata nel lontano 1979 col primo film interpretato da Mel Gibson.

Il quarto capitolo, uno spettacolare action che ha introdotto per la prima volta il personaggio dell’Imperatrice Furiosa, è arrivato a trent’anni di distanza dall’uscita del terzo episodio (Oltre la sfera del tuono) e ha visto nel cast, oltre a Theron, anche il candidato all’Oscar Tom Hardy, che ha raccolto l’eredità di Gibson come nuovo interprete del protagonista Max Rockatansky.

Nonostante il grande successo di Fury Road, un nuovo film è stato bloccato per anni a causa di una disputa legale tra Miller e la Warner Bros. Tuttavia, lo scorso ottobre il progetto è stato confermato ufficialmente attraverso la notizia del casting di Anya-Taylor Joy, la star di The New Mutants e La regina degli scacchi, che interpreterà una versione più giovane del personaggio di Furiosa. Oltre a lei, nel cast ci saranno anche Chris Hemsworth (Thor: Ragnarok) e Yahya Abdul-Mateen II (Aquaman), anche se al momento i loro ruoli non sono stati ancora svelati.

Adesso, Furiosa – questo sarà il titolo ufficiale – ha finalmente una data di uscita. La Warner Bros. – via Screen Rant – ha infatti annunciato che il film arriverà nelle sale americane il 23 giugno 2023. La major ha anche speficiato che il film uscirà soltanto nelle sale e non in contemporanea anche su HBO Max.

La pre-produzione di Furiosa

George Miller dirigerà, co-scriverà e produrrà Furiosa insieme al suo partner di produzione di lunga data Doug Mitchell. Il film sarà prodotto dal marchio australianoKennedy Miller Mitchell di Miller, insieme al partner di Fury Road, la Warner Bros. Pictures.

Nel preparare la sceneggiatura di Mad Max: Fury Road, Miller e il co-sceneggiatore Nick Lathouris hanno sviluppato storie di origine per ogni personaggio, ma non è stato rivelato molto sul passato di Furiosa nel film del 2015. Adesso avremo la possibilità di vedere il personaggio all’origine del suo mito.

Alla ricerca di Nemo: trama, cast e personaggi del film Pixar

Alla ricerca di Nemo: trama, cast e personaggi del film Pixar

Considerato uno dei più grandi successi della Pixar Animation Studios, il film d’animazione Alla ricerca di Nemo è ancora oggi un esempio perfetto di grande intrattenimento per piccoli e adulti. La storia di un padre alla ricerca del proprio figlio è quanto mai universale, e se come qui è ambientata nei coloratissimi oceani del pianeta Terra, l’avventura diventa ancor più vivace, sorprendente ed emozionante. Si tratta infatti di una delle opere più entusiasmanti della nota casa d’animazione, nonché di uno dei maggiori prodigi della computer grafica realizzati all’epoca della sua uscita, il 2003.

Ideato e diretto da Andrew Stanton, in collaborazione con Lee Unkrich, il film nasce da una serie di suggestioni. Stanton ha infatti raccontato di aver sempre trovato affascinanti i pesci nell’acquario che possedeva il suo dentista, ritrovandosi ad immaginare per loro delle grandi storie. Il desiderio definitivo di realizzare un film animato dedicato al mondo marino è però arrivato nel momento in cui egli ha visitato un grande parco marino in compagnia di suo figlio. Dopo diversi anni di lavoro sulla sceneggiatura, il film è infine stato pronto per essere realizzato, ricercando il massimo realismo possibile per le scene ambientate sott’acqua.

Uscito infine il sala, il film divenne uno di maggiori risultati economici dell’anno, con un guadagno complessivo di circa 940 milioni di dollari a fronte di un budget di 94. Ciò lo portò inoltre a diventare il film d’animazione con il maggior incasso di sempre. Un successo che si protrasse per l’intera stagione, portando infine Alla ricerca di Nemo a vincere l’Oscar come miglior film d’animazione. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile approfondire le principali curiosità legate a tale titolo, da quelle relative alla trama e fino al cast di doppiatori che danno voce ai celebri personaggi. Infine, si ritroverà l’elenco delle piattaforme contenenti il film nel proprio catalogo.

Alla ricerca di Nemo: la trama del film

Protagonista del film è Marlin, un pesce pagliaccio che ha di recente perso la moglie Coral e tutte le sue uova, ad eccezione di Nemo, unico superstite dopo l’attacco di un predatore. Come figlio unico e con una pinna atrofica, Nemo è soffocato dalle attenzioni paterne, il che lo porterà a disobbedirgli e a nuotare in mare aperto. Qui il piccolo pesciolino si imbatterà in grandi pericoli, che lo porteranno anche al di fuori del suo ambiente naturale. Quest’ulteriore perdita spingerà Marlin ad addentrarsi nell’oceano per ritrovare il suo piccolo Nemo. Con una simpaticissima compagna di viaggio, Dory, pesce chirurgo affetta da perdite di memoria a breve termine, Marlin scoprirà l’oceano, conoscerà squali vegetariani e tartarughe velocissime, fino a ritrovare suo figlio ed a raccontargli un’avventura che mai avrebbe creduto di poter affrontare.

Alla ricerca di Nemo cast

Alla ricerca di Nemo: il cast e i personaggi del film

Per dare vita ad un film di questo tipo, e garantirgli un certo successo, era necessario per gli autori trovare le giuste voci per i personaggi protagonisti. Per il doppiaggio dell’iperprotettivo pesce Marlin, la prima scelta del regista è sempre stato l’attore Albert Brooks. Questi rimase da subito entusiasta del personaggio, apprezzando il suo essere un pesce pagliaccio che non fa ridere. L’attore si dedicò così a puntare in particolare su tale aspetto. In italiano il personaggio ha invece la voce dell’attore Luca Zingaretti. Il giovanissimo Alexander Gould, oggi noto attore televisivo, è invece stato scelto per dare voce a Nemo, il disobbediente figlio di Marlin che si troverà a vivere un’incredibile avventura lontano da casa.

Di particolare popolarità è il personaggio di Dory, la sbadata pesciolina compagna di viaggio di Marlin. Stanton decise di affidare la parte alla conduttrice televisiva Ellen DeGeneres dopo averla vista improvvisare in televisione. In italiano il personaggio ha invece la voce di Carla Signorinis. Il candidato all’Oscar Willem Dafoe è invece la voce di Branchia, un anziano idolo moresco, leader dei pesci contenuti nell’acquario del dentista. L’attore Barry Humphries è invece la voce di Bruto, uno squalo bianco impegnato nel suo tentativo di diventare vegetariano. Eric Bana ha invece dato voce a Randa, lo squalo martello che si aggira per l’oceano insieme a Bruto. La premio Oscar Allison Janney ha invece dato voce a Diva, la stella marina contenuta nell’acquario. Geoffrey Rush, infine, è la voce di Amilcare, un pellicano che aiuterà Marlin e Dory a raggiungere Nemo.

Alla ricerca di Nemo: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dato il grande successo del film, era lecito aspettarsi un sequel di questo che raccontasse ulteriori avventure nell’oceano. Sono in realtà dovuti passare ben 13 anni prima che questo prendesse forma con il titolo di Alla ricerca di Dory. Concentrandosi sulla simpatica pesciolina, il film è infatti non solo un sequel ma anche un vero e proprio spin-off. Nuovamente diretto da Stanton, e con la DeGeneres a dare voce al personaggio, il film è arrivato in sala nel 2016. In esso si raccontano ulteriori dettagli relativi al passato di Dory, la quale sarà ora protagonista di un’avventura tutta sua. Affermatosi come un nuovo grande successo della Pixar, il film ha guadagnato oltre un miliardo di dollari a fronte di un budget di circa 200.

Prima di vedere tale sequel, è per ora possibile fruire di Alla ricerca di Nemo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes e Disney+. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione in prima visione il giorno mercoledì 23 dicembre alle ore 21:20 sul canale Rai 2.

Fonte: IMDb

Bridgerton: recensione della nuova serie di Shonda Rimes

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Bridgerton: recensione della nuova serie di Shonda Rimes

Arriva il 25 dicembre la prima incursione di Shonda Times su Netflix. Dopo 15 anni di successi alla ABC, la regina della tv porta la sua ShondaLand sulla piattaforma, e lo fa con Bridgerton, primo adattamento seriale basato sulla saga di romanzi firmata dall’americana Julia Quinn. I libri sono un successo mondiale e a giudicare dalla serie in otto episodi disponibile dal giorno di Natale, saranno una miniera d’oro anche per il servizio di streaming.

La trama di Bridgerton

La storia racconta dei Bridgerton, una potente e ricchissima famiglia che vive nella Londra della Reggenza, Età della Reggenza. La serie si apre sull’inizio della stagione che prevede la presentazione a corte delle fanciulle da marito. Daphne, la primogenita Bridgerton, fa il suo debutto e agli occhi della Regina è lei il diamante della stagione, colei che tutti vorranno e che dovrà accaparrarsi il miglior marito possibile. Dall’altra parte, questo ruolo è occupato dal Duca di Hastings, affascinante giovane erede che però sembra non avere alcuna intenzione di sposarsi per oscure ragioni. 

La premessa, che lasceremo scarna per evitare spoiler o ulteriori indicazioni, ci proietta direttamente in un mondo che Jane Austen ha raccontato in lungo e in largo, rendendolo romantico e moderno, e la serie di Rimes non tradisce questa aspettativa. Il tono della serie è spesso lezioso, a volte stucchevole, presentando modelli di società che non sono assolutamente attuali, eppure nelle stanze private delle donne da marito, nei circoli per uomini nobili serpeggia il seme della rivoluzione. 

bridgetonDonne e uomini nella stessa trappola sociale

Donne consapevoli della loro condizione di donne, svantaggiate rispetto agli uomini, uomini che d’altro canto si sentono intrappolati in ruoli sociali che vorrebbero sfuggire ai doveri e al machismo che impone loro di essere in un determinato modo, giovani donne che vorrebbero scrivere, viaggiare e studiare piuttosto che trovarsi marito e altri che si trovano perfettamente al loro agio esattamente dove sono.

Insomma, Shonda Times (e Julia Quinn) fanno di tutti per offrire un codice comportamentale differente e moderno anche agli spettatori che cercano un guilty pleasure per queste pigre e casalinghe vacanze di Natale.

Le barriere razziali come retaggio storico

L’ideatrice di Grey’s Anatomy e Le regole del delitto perfetto fa però di più: ci mostra come la barriera etnica che vorrebbe una società completamente bianca in quel periodo storico nei salotti londinesi che contano sia una prigione mentale che la Storia ha imposto. Basta un semplice stratagemma narrativo per giustificare la presenza di persone di colore tra le più alte cariche del regno e trai nobili, ad esempio, segno che alcune cose possono non solo cambiare, ma devono farlo.

Un altro riferimento importante per la serie che le conferisce un ritmo incalzante è il debito che ha con Gossip Girl. Come nella serie che ha lanciato la carriera di Blake Lively, anche in Bridgeton c’è una misteriosa pettegola che, invece di usare un blog, scrive un foglio scandalistico, in cui riporta tutti i pettegolezzi di cui l’alta società è ghiotta ma dei quali è anche il soggetto prediletto. Un tocco di frivolezza che però contribuisce alla confezione di ogni singolo episodio, con una introduzione e una conclusione che si offrono anche come riflessioni alte su ciò che stiamo per vedere o che abbiamo appena visto. 

Interpreti bellissimi e volti peculiari

Naturalmente la serie è arricchita da uno stuolo di attori molto interessante, perché se i protagonisti Phoebe Dynevor e Regé-Jean Page sono sfacciatamente belli, perfetti sotto ogni punto di vista, il resto del cast dimostra una curiosità verso volti e fisionomie che contribuisce a caratterizzare i personaggi e a renderli accattivanti agli occhi del pubblico, dal pretendente più goffo alla lady più altera.

Bridgeton è senza dubbio una serie che rientra nella definizione di guilty pleasure, tuttavia come ogni serie di Shonda Rimes è caratterizzata da un ottimo ritmo e una sotterranea riflessione sociologica che la rendono più preziosa e importante di quanto non si presenti.

Tutti per 1 – 1 per tutti, intervista a Valerio Mastandrea

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Tutti per 1 – 1 per tutti, intervista a Valerio Mastandrea

Tutti per 1 – 1 per tutti, un film Sky Original, prodotto da Vision Distribution e Indiana, sarà il 25 dicembre in prima assoluta su Sky e in streaming su NOW TV, disponibile anche on demand. In occasione della presentazione del film, ecco la nostra intervista a Valerio Mastandrea che torna a indossare i panni di Porthos dopo Moschettieri del Re – Penultima missione.

Il film è il sequel di Moschettieri del re – penultima missione, diretto da Giovanni Veronesi, e vede nel cast Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Rocco PapaleoGiulia MicheliniAnna FerzettiFederico IelapiSara Ciocca, Giulio Scarpati Margherita Buy. Assenti Matilde Gioli e Sergio Rubini, che invece facevano parte del primo film.

Sempre goliardici ma più arrugginiti, tornano i Moschettieri D’Artagnan (Pierfrancesco Favino), Porthos (Valerio Mastandrea) e Athos (Rocco Papaleo), richiamati dalla Regina Anna d’Austria (Margherita Buy) per un’ultimissima missione segreta. Guidati stavolta da una singolare veggente di nome Tomtom (Giulia Michelini), si lanceranno in una nuova, mirabolante, avventura che intreccerà i destini della piccola Principessa Ginevra (Sara Ciocca), figlia di Enrichetta d’Inghilterra (Anna Ferzetti), e Buffon (Federico Ielapi), un giovanissimo e riccioluto orfanello. In un viaggio costellato di sfide di ogni genere e incontri fantastici, tra cui quello con Cyrano (Guido Caprino), si troveranno ad affrontare la più dura delle prove: scegliere tra la fedeltà alla Corona e quella all’amicizia.

Bridgerton: la nuova serie Netflix prodotta da Shonda Rhimes

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Bridgerton: la nuova serie Netflix prodotta da Shonda Rhimes

Il 25 dicembre debutta su Netflix Bridgerton, la prima serie targata Shondaland (casa di produzione fondata da Shonda Rhimes). La serie è stata creata dal suo collaboratore di lunga data, Chris Van Dusen (Scandal, Grey’s Anatomy, Private Practice) e sarà disponibile il giorno di Natale in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo.

Basato sulla serie di bestseller della scrittrice Julia Quinn, Bridgerton è una serie romantica, scandalosa e arguta che celebra l’eternità di amicizie durature, famiglie che trovano la loro strada e la ricerca di un amore che conquisti tutto. La serie è interpretata da Phoebe Dynevor, Regé-Jean Page, Golda Rosheuvel, Jonathan Bailey, Luke Newton, Luke Thompson, Claudia Jessie, Nicola Coughlan, Ruby Barker, Sabrina Bartlett, Ruth Gemmell, Adjoa Andoh, Polly Walker, Bessie Carter e Harriet Cains.

Bridgerton, la trama

Bridgerton segue le vicende di Daphne Bridgerton (Phoebe Dynevor), la figlia maggiore della potente famiglia Bridgerton mentre fa il suo debutto nel competitivo mercato matrimoniale di Regency London. Sperando di seguire le orme dei suoi genitori e trovare il vero amore, le prospettive di Daphne inizialmente sembrano non essere messe in discussione. Mentre suo fratello maggiore inizia a escludere i suoi potenziali corteggiatori, il foglio dello scandalo dell’alta società scritto dalla misteriosa Lady Whistledown pone Daphne sotto una cattiva luce. Entra in gioco il desiderabile e ribelle Duca di Hastings (Regé-Jean Page), scapolo impegnato e considerato match ideale dalle mamme delle debuttanti. Nonostante i due affermino di non volere nulla di ciò che l’altro ha da offrire, la loro attrazione è innegabile e le scintille volano mentre si trovano impegnati in una crescente battaglia di ingegni e mentre affrontano le aspettative della società per il loro futuro.

We can be Heroes: il nuovo film Netflix dal 25 dicembre

We can be Heroes: il nuovo film Netflix dal 25 dicembre

Il 25 dicembre debutta su Netflix in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo We can be Heroes, il nuovo film live action per i ragazzi e le famiglie diretto da Robert Rodriguez.

Nel cast di We can be Heroes YaYa Gosselin, Pedro Pascal, Priyanka Chopra Jonas, Christian Slater, Boyd Holbrook, Christopher McDonald e Adriana Barraza. Nel cast anche Vivien Lyra Blair, Isaiah Russell-Bailey, Akira Akbar, Lyon Daniels, Nathan Blair, Lotus Blossom, Hala Finley, Andy Walken, Dylan Henry Lau, Andrew Diaz, Taylor Dooley, Sung Kang, Haley Reinhart, J. Quinton Johnson, Brittany Perry Russell e JJ Dashnaw.

We can be Heroes, la trama

Quando gli invasori alieni rapiscono tutti i supereroi della Terra, i loro figli vengono portati al sicuro in un rifugio del Governo. La giovane e intelligente Missy Moreno (Yaya Gosselin) non si fermerà però davanti a nulla per salvare il suo papà supereroe Marcus Moreno (Pedro Pascal). Missy fa squadra con il resto dei giovani super per sfuggire a Miss Granada (Priyanka Chopra-Jones), la misteriosa babysitter inviata dal Governo per controllarli.

Se vogliono salvare i loro genitori, dovranno lavorare insieme usando i propri super poteri – dall’elasticità al controllo del tempo, fino alla capacità di prevedere il futuro – formando un team straordinario. Ricco di azione ed emozioni, WE CAN BE HEROES è diretto da Robert Rodriguez (SPY KIDSLE AVVENTURE DI SHARKBOY E LAVAGIRL) e vede nel cast anche Boyd Holbrook, Christian Slater, Chris McDonald e Adriana Barraza.

I migliori Film Horror del 2020

I migliori Film Horror del 2020

Nonostante quest’anno non sia stato canonico, per moltissimi punti di vista, i film horror del 2020 sono stati numerosi e non hanno smesso di fare compagnia agli spettatori anche se questi non si sono mossi dalle proprie case e sono rimasti in casa.

I film di paura hanno sempre un pubblico nutrito e pronto ad emozionarsi e a saltare dalla poltrona, e la dimensione casalinga potrebbe aver accentuato questa esigenza, dato che guardare film che spaventassero e scuotessero gli animi poteva essere un simpatico diversivo alla monotonia.

Di seguito, ecco un breve elenco film horror usciti nel 2020, sia al cinema, per i pochi mesi in cui hanno funzionato, che sulle piattaforme, che hanno fatto grande compagnia ai reclusi in quarantena.

The Boy – La maledizione di Brahms

The Boy - La maledizione di BrahmsDopo aver spaventato milioni di spettatori in The Boy, la bambola Brahms è tornata, pronta a seminare nuovamente terrore. Ignara della terrificante storia della villa in cui si è trasferita, una giovane famiglia è pronta a iniziare una nuova vita. Qui il piccolo Jude trova un amico: una bambola di porcellana apparentemente innocua, che però prende vita ogniqualvolta le sue regole non vengono rispettate. Il legame tra il bimbo e la bambola si fa di giorno in giorno più morboso, fino a quando Liza (Katie Holmes) capisce che dietro quel volto lucido e sempre sorridente si nasconde in realtà una presenza oscura. Riuscirà a risalire all’origine degli eventi inspiegabili e inquietanti che si manifestano nella casa e svelare la maledizione di Brahms?

Fantasy Island

Fantasy Island

In Fantasy Island, prodotto dalla BlumHouse (Scappa – Get Out e Halloween) , l’enigmatico Mr. Roarke riesce a far avverare i sogni dei suoi fortunati ospiti, in un lussuoso, quanto remoto, villaggio vacanze tropicale. Ma quando le fantasie diventano incubi, gli ospiti dovranno risolvere il mistero dell’isola per fuggire e mettere in salvo le loro vite. Diretto da Jeff Wadlow, Fantasy Island è scritto da Jeff Wadlow & Chris Roach & Jillian Jacobs e prodotto da Jason Blum e Marc Toberoff.

La Llorona di Jayro Bustamante

La Llorona di Jayro BustamanteNelle orecchie di Alma e dei suoi figli, durante la guerra civile in Guatemala, risuonano le parole «Se piangete, vi ammazzo». Trent’anni dopo, si apre il procedimento penale contro Enrique, un generale in pensione responsabile del genocidio. Quando però il generale viene prosciolto grazie all’annullamento del processo, lo spirito della Llorona comincia a vagare per il mondo come un’anima perduta tra i vivi. Di notte, Enrique sente i suoi lamenti. Sua moglie e sua figlia credono che stia avendo manifestazioni di demenza legate all’Alzheimer. Non possono sospettare che la loro nuova governante, Alma, sia lì per ottenere quella vendetta negata dal processo.

Il buco

Il buco recensioneNelle profondità di quello che sembra un bellissimo ristorante si trova “il buco”, una struttura che sembra infinita e in cui una tavola imbandita si muove per i vari piani. Tutti i suoi abitanti devono nutrirsi dallo stesso piatto, e quelli che si trovano sotto vivono con la speranza di trovare almeno le briciole per sopravvivere. Goreng (Iván Massagué) ha scelto volontariamente di farsi rinchiudere, come pretesto per smettere di fumare. Quello che vedrà in quella strana prigione lo cambierà per sempre.

The Wolf House

The Wolf HouseMaria, una giovane donna, trova rifugio in una casa nel sud del Cile dopo essere fuggita da una setta di fanatici religiosi tedeschi. Viene accolta in casa da due maiali, unici abitanti del luogo. Come in un sogno, l’universo della casa reagisce ai sentimenti di Maria. Gli animali si trasformano lentamente in esseri umani e la casa diventa un mondo da incubo. Ispirato al caso reale della Colonia Dignidad, The Wolf House si traveste da fiaba animata prodotta dal leader della setta per indottrinare i suoi seguaci.

ANTEBELLUM

ANTEBELLUMl’autrice di successo Veronica Henley (Janelle Monáe) si ritrova intrappolata in una realtà parallela orribile. Ogni momento potrebbe essere l’ultimo. Per evitare di rimanere intrappolata per sempre in questo mondo d’orrore e panico, Veronica deve svelare il folle e antico mistero che si nasconde dietro tutta questa angoscia prima che sia troppo tardi. ANTEBELLUM è il nuovo e terrificante thriller del produttore degli acclamati film GET OUT and US, e dei registi rivoluzionari Gerard Bush e Christoper Renz.

His House

His House

Dopo essere fuggiti dal Sudan del Sud in guerra, una giovane coppia fatica ad adattarsi alla nuova vita in una cittadina inglese dove si nasconde un male indicibile.

Sto pensando di finirla qui

I’m Thinking of Ending Things

Film del premio Oscar Charlie Kaufman (Se mi lasci ti cancello) tratto dal romanzo di successo di Iain Reid. Nonostante i dubbi sul loro rapporto, una giovane donna (Jessie Buckley) parte in viaggio con il suo nuovo ragazzo (Jesse Plemons) alla volta della fattoria di famiglia. Bloccata alla fattoria durante una tempesta di neve con la madre (Toni Collette) e il padre (David Thewlis) di Jake, la ragazza comincia a mettere in discussione tutto quello che sapeva o credeva di aver capito del suo compagno, di se stessa e del mondo.

Relic

Quando l’ottuagenaria Edna scompare inspiegabilmente, sua figlia Kay (Emily Mortimer) e la nipote Sam (Bella Heathcote) si precipitano nella decadente casa di campagna della loro famiglia e trovano indizi della sua crescente demenza sparsi per la casa in sua assenza. Dopo che Edna è tornata misteriosamente come è scomparsa, la preoccupazione di Kay che sua madre

L’Uomo Invisibile

L'Uomo Invisibile film recensioneCiò che non riesci a vedere può farti del male. La vincitrice dell’Emmy Elisabeth Moss (Noi; The Handmaid’s Tale di Hulu) è la protagonista di una terrificante storia in chiave moderna sull’ossessione, ispirata ad uno dei mostri più popolari della Universal. Intrappolata in una relazione violenta e manipolatrice con un ricco e brillante scienziato, Cecilia Kass (Moss) scappa nel cuore della notte facendo perdere le sue tracce, con l’aiuto di sua sorella (Harriet Dyer, The InBetween della NBC), di un loro amico d’infanzia (Aldis Hodge, Straight Outta Compton) e dalla figlia adolescente di quest’ultimo (Storm Reid, Euphoria della HBO). Ma quando il violento ex di Cecilia (Oliver Jackson-Cohen, Hill House di Netflix) si suicida e le lascia in eredità una parte cospicua della sua vasta fortuna, Cecilia sospetta che la sua morte sia solo una messa in scena. Mentre una serie di inquietanti coincidenze diventano letali e minacciano la vita di coloro che ama, la sanità mentale di Cecilia inizia a vacillare, nel suo disperato tentativo di dimostrare di essere braccata da qualcuno che nessuno può vedere.

Jason Blum, il nostro attuale maestro dell’horror, produce L’Uomo Invisibile (The Invisible Man) con la sua Blumhouse Productions. L’Uomo Invisibile (The Invisible Man) è scritto, diretto e prodotto esecutivamente da Leigh Whannell, uno dei creatori originali del franchise Saw che ha recentemente diretto Upgrade e Insidious 3 – L’inizio.

MCU: 10 personaggi morti troppo presto

MCU: 10 personaggi morti troppo presto

I Marvel Studios hanno portato sul grande schermo molti fantastici personaggi dei fumetti fin dal 2008, anno di uscita del primo Iron Man. Tuttavia, ci sono alcuni eroi e altrettanti cattivi che sono stati uccisi nell’universo cinematografico troppo presto!

Alexander Pierce

Rivelatosi come il vero leader dell’HYDRA, Alexander Pierce è riuscito a infiltrarsi nel Governo degli Stati Uniti, nel Consiglio di sicurezza mondiale e nello S.H.I.E.L.D. Ucciso da Nick Fury alla fine di Captain America: The Winter Soldier, la storia del cattivo è finita troppo presto, così come quella dell’HYDRA. Farlo scappare o farlo continuare a maneggiare i fili dell’organizzazione dall’interno della prigione sarebbe stato un bel modo per continuare questa sottotrama nel MCU.

Robert Redford, che ora si è ritirato dalla recitazione, ha fatto un ritorno a sorpresa in Avengers: Endgame, che è stato accolto con favore, ma è stato soltanto quando gli eroi sono tornati nel 2012. Non possiamo fare a meno di sperare che i Marvel Studios avessero pensato di più al futuro prima di uccidere Pierce. 

Ulysses Klaue

black panther venom 2Introdotto in Avengers: Age of Ultron come un modo per anticipare l’esistenza di Wakanda prima che Black Panther venisse distribuito nel 2018, Ulysses Klaue si è dimostrato un divertente antagonista in quel film. Fu in occasione della prima uscita da solista di T’Challa che per la prima volta divenne il centro della scena; tuttavia, la sua collaborazione con Erik Killmonger venne interrotta quando il cattivo lo tradì.

Questo potrebbe essere stato un colpo di scena a sorpresa, ma che spreco per un attore come Andy Serkis! Se i Marvel Studios fossero stati un po’ più pazienti, Klaue sarebbe potuto diventare Klaw e diventare un formidabile nuovo nemico per Black Panther nel MCU. A questo punto, non siamo sicuri di quale fosse lo scopo di includerlo se non quello di ripagare il suo cameo in Age of Ultron.  

Skurge

Interpretato dal talentuoso Karl Urban, Skurge ha dimostrato di essere molto più di un semplice servitore di Hela. Chiaramente in conflitto su ciò che la Sovrana stava facendo ad Asgard, l’Esecutore alla fine decise di fare la cosa giusta, pagando però la sua scelta con la vita. È stato un momento eroico e memorabile in Thor: Ragnarok, ma non possiamo credere che non ci fosse un modo per cui avrebbe potuto vivere.

Come alleato del Dio del Tuono, Skurge avrebbe potuto portare molto a livello di narrativa, soprattutto se si stava preparando a riscattarsi dopo tutto ciò che aveva fatto per ordine di Hela. La morte di Skurge è il perfetto esempio di occasione persa.

Arnim Zola

avengers: endgameArnim Zola ha avuto solo una piccola parte in Captain America: Il primo Vendicatore del 2011, ma in The Winter Soldier – per la gioia di tutti i fan dei fumetti – l’abbiamo visto tornare in forma robotica. Non si è alzato e ha iniziato a camminare, anche se l’idea è stata presa in considerazione dai Marvel Studios (quella versione di Zola ha quasi avuto un cameo in Ant-Man). Invece, è stato ridotto in mille pezzi nel tentativo di uccidere Steve Rogers e Natasha Romanoff, e sembra che questa sia stata la fine definitiva del devoto dell’HYDRA.

È possibile che possa tornare, ma questa sembrava una fine definitiva per il cattivo. Forse la Marvel ha ritenuto che un robot che cammina e che parla fosse semplicemente troppo ridicolo, ma Zola è uno dei migliori nemici di Capitan America e qualcuno che meritava sicuramente di meglio.

I Tre Guerrieri

Taika Waititi ha realizzato uno dei migliori film della Marvel con Thor: Ragnarok, ma la sua decisione di uccidere i Tre Guerrieri lo perseguita ancora. Hela aveva già fatto abbastanza per affermarsi come una minaccia per Thor e Asgard, e far fare un lavoro così breve a Volstagg e Fandral (Ray Stevenson e Zachary Levi) non ha fatto bene a nessuno.

È stato solo uno spreco di talento e di attori, nonché di personaggi che sono stati trascurati sin dall’inizio. Hogun (Tadanobu Asano) ha avuto un finale leggermente migliore, ma questa è stata una mossa confusa da parte dei Marvel Studios, e probabilmente un modo affrettato per toglierli dalla storia prima di Avengers: Infinity War. Come Sif, si sarebbe dovuto predisporre un futuro ritorno.

Iron Monger

Per molto tempo, un tropo ricorrente nei film di supereroi è stato quello di uccidere i cattivi. Sembra che gli studi non sapessero cosa farne una volta sconfitti, e il povero Obidiah Stane è stato vittima di quella tendenza frustrante. Dopo aver quasi sconfitto Tony Stark, Iron Monger è stato ridotto in mille pezzi e quella fu la sua fine.

Se fosse stato messo dietro le sbarre, un’eventuale alleanza con Justin Hammer poteva ancora essere discussa, mentre prendere in considerazione Stane per la prossima serie Armor Wars in arrivo su Disney+ sarebbe stato un passo successivo appropriato. Possiamo solo sperare che suo figlio ritorni a minacciare eroi come Ironheart e War Machine.

Quicksilver

Avengers: Age of UltronQuicksilver è stato introdotto in Avengers: Age of Ultron meno di un anno dopo che una versione diversa del mutante si era presentata in X-Men: Giorni di un futuro passato. La versione di Fox, interpretata da Evan Peters, è riuscita a mettere in ombra quella di Aaron Taylor-Johnson, ma quest’ultimo non ha mai avuto la possibilità di brillare dopo essere stato ucciso così presto.

Il suo sacrificio è stato in parti uguali eroico e memorabile, ma ci sarebbe piaciuto vedere Pietro diventare un Vendicatore a tutti gli effetti. Da allora sua sorella Wanda ha ricevuto la sua giusta quota di riflettori, ma Quicksilver avrebbe potuto essere un attore chiave nel MCU. Speriamo solo che ci siano piani per lui in WandaVision

Crossbones

Con la sua storia delle origini che si svolge in Captain America: The Winter Soldier, aveva senso per Brock Rumlow tornare come Crossbones in Civil War. Le foto del set avevano anticipato un design impressionante del costume, ma ancora non sapevamo che il suo tempo sullo schermo sarebbe stato limitato a un breve combattimento con Cap prima di essere fatto saltare in aria da Scarlet Witch.

Con ciò, la sua storia finì e uno dei migliori cattivi dell’eroe finì per essere rimesso in disparte. Sarebbe stato bello per Crossbones venire dopo il nuovo Capitan America, Sam Wilson. Avrebbe potuto anche unirsi a lui, ma i Marvel Studios hanno perso l’occasione e questo è uno dei pochi passi falsi fatti dai Fratelli Russo nel MCU.

Baron Strucker

Baron Strucker è un cattivo ricorrente nell’universo dei fumetti Marvel, e una volta è persino riuscito a fare il lavaggio del cervello a Wolverine e usarlo come agente dell’HYDRA. La versione del MCU è stata responsabile della creazione di Quicksilver e Scarlet Witch, ma dopo essere stato facilmente sconfitto dai più potenti eroi della Terra in Avengers: Age of Ultron, è stato ucciso nella sua cella di prigione da Ultron.

Era un arco abbastanza appropriato per il cattivo, ma anche deludente. Non stiamo dicendo che sarebbe stato una grande minaccia nel MCU, ma è strano che non abbia avuto nemmeno una ruolo in Captain America: The Winter Soldier. È difficile non pensare a cosa sarebbe potuto succedere con Strucker ancora nei paraggi…

Ultron

Ultron è uno dei più grandi cattivi dei fumetti mai creati e tra i peggiori nemici che i Vendicatori abbiano mai affrontato. Renderlo un cattivo ragazzo nel sequel di Joss Whedon è stata una decisione insolita, anche se la sua scena finale ha portato una fine molto più toccante di quanto siamo abituati a vedere nei film di supereroi.

Visione, il figlio, che distruggeva Ultron, il padre, era appropriato e tragico in egual misura. Cinque anni dopo, è ancora sorprendente che non ci sia stato un solo suggerimento sulla sopravvivenza di Ultron, ma questo potrebbe e dovrebbe cambiare mentre ci dirigiamo verso la Fase 4 e oltre. Forse avremo finalmente qualche suggerimento in WandaVision, quando Visione tornerà miracolosamente dalla morte.

Gal Gadot su un possibile crossover tra Wonder Woman e Black Adam

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Con Wonder Woman 1984 di Patty Jenkins ormai in dirittura d’arrivo, Gal Gadot sembra guardare già al futuro, immaginando un possibile crossover tra la sua Diana Prince e il Black Adam di Dwayne Johnson. Gadot ha assunto per la prima volta il ruolo di Wonder Woman in Batman v Superman: Dawn of Justice del 2016, per poi recitare in Wonder Woman e Justice League, entrambi del 2017. Parallelamente, Johnson è pronto ormai da tempo per il suo debutto nel DCEU nei panni di Black Adam, che è attualmente in fase di pre-produzione.

Dopo numerosi rinvii, Wonder Woman 1984 sarà finalmente disponibile questa settimana. Il film uscirà nelle sale in contemporanea con l’uscita su HBO Max il prossimo 25 dicembre. L’introduzione di Johnson nei panni di Black Adam, invece, era inizialmente prevista nel cinecomic Shazam!, ma la Warner Bros. ha poi optato direttamente per un film da solista. Tuttavia, la produzione di Black Adam è stata ritardata a causa della pandemia: ad oggi sappiamo che le riprese dovrebbero finalmente iniziare nella primavera del 2021.

Gal Gadot ha recentemente parlato con MTV News di Wonder Woman 1984 e del suo prossimo film Red Notice, interpretato proprio al fianco di Johnson e di Ryan Reynolds. Durante l’intervista è stato chiesto a Gadot se le piacerebbe vedere un crossover tra Wonder Woman e Black Adam. La riposta dell’attrice è stata: “Diamo a Black Adam il rispetto che merita Black Adam. Non voglio arrivare e rubare la scena a nessuno. È The Rock, non posso rubargli la scena. Forse in futuro. Voglio dire… chi può dirlo?”. L’attrice ha lasciato scaltramente la porta aperta ad un’eventuale possibilità, sottolineando candidamente che il personaggio di Black Adam merita un’introduzione sul grande schermo indipendente.

Wonder Woman 1984 uscirà il 25 Dicembre 2020 in America e il 14 Gennaio 2021 in Italia. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

Rocket Raccoon: un ex dirigente Marvel dubbioso su Bradley Cooper

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Nonostante sia impegnato a lavorare alla serie spin-off di The Suicide Squad, Peacemaker, James Gunn è tornato su Twitter per una delle sue tradizionali sessioni di Q&A con i fan e questa volta ha voluto riflettere sulla sua presentazione del progetto Guardiani della Galassia ai Marvel Studios.

È palese che Kevin Feige e il suo team della Marvel abbiano amato le idee che il regista e sceneggiatore aveva proposto loro. Eppure, dopo l’inizio della produzione del primo film del 2014, pare che un ex dirigente della Casa delle Idee avesse riscontrato un problema con la performance di Bradley Cooper, scelto come doppiatore ufficiale del personaggio di Rocket Raccoon.

Nonostante Cooper abbia contribuito con la sua performance a rendere il procione geneticamente modificato uno dei personaggi più amati del franchise, a quanto pare l’ex dirigente in questione era inizialmente contrariato dalla sua interpretazione.

Come spiegato da James Gunn: “Un dirigente – che ora non lavora più per Disney/Marvel – aveva visto un montaggio provvisorio del film e aveva detto: ‘Perché abbiamo pagato per un attore come Bradley Cooper se non si percepisce nemmeno che è lui?’. E io ho risposto che lo avevamo ingaggiato perché è un grande attore. Questo è il punto! Sta semplicemente creando un personaggio.”

Il futuro dei Guardiani della Galassia al cinema

A proposito del futuro dei Guardiani della Galassia al cinema, l’attesissimo Vol. 3, che sarà nuovamente scritto e diretto da James Gunn, non ha ancora una data di uscita ufficiale, ma è stato confermato che arriverà in sala nel 2023. Le riprese dovrebbero partire invece a febbraio 2021. Nel cast torneranno Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, con Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor

I migliori film del 2020

I migliori film del 2020

Nonostante la chiusura delle sale, il cinema in difficoltà e il periodo non proprio facile per l’industria dell’intrattenimento, il grande schermo è riuscito comunque (aiutato dalle versioni surrogate su piattaforma e streaming) a regalare tante emozioni al pubblico del 2020.

Ecco quindi i migliori film del 2020 secondo la redazione di Cinefilos.it, tra uscite al cinema che risalgono al pre-pandemia, direct to digital e offerte delle piattaforme in abbonamento.

The Vast of Night

the vast of night recensioneDecimo posto occupato da un’opera prima, un esperimento che fa fronte alla scarsità di mezzi con intelligenza e perizia, nonostante la mancanza di esperienza. Andrew Patterson si cimenta in un genere preciso, la fantascienza, ma lo fa contaminandola con il thriller.

Il risultato è un film che non consente distrazioni, che lascia incollati allo schermo (quello piccolo, è disponibile su Prime Video) e che fonda su recitazione, messa in scena e capacità registica il suo successo.

Il processo ai Chicago 7

Il processo ai Chicago 7Quando Aaron Sorkin torna a raccontare storie, il popolo dei cinefili (e non solo) si mette comodo e si fa raccontare, perché come scrive lui, non lo fa proprio nessuno, in questo momento storico.

Il film, che ha anche diretto, uscito direttamente su Netflix, è la conferma del suo talento e di una nuova maturità anche dietro alla macchina da presa e alle prese con uno squadrone di attori fuoriclasse.

Cosa Sarà

Cosa Sarà

Il tanto atteso ritorno al cinema di Francesco Bruni si conquista un posto di tutto rispetto nella classifica dei migliori film visti in sala, anche se per pochi giorni. Come ogni storia che il regista e sceneggiatore porta al cinema, anche questo film racconta un incontro importante con una parte di sé.

Si ride, si piange, si riflette, alla fine si esce dalla sala (ma il film è disponibile su tutte le piattaforme per essere visto e rivisto) arricchiti e anche un po’ frastornati. Ma felici di aver avuto la possibilità di essersi fatti raccontare questa storia.

Jojo Rabbit

Sembra un film di Ere geologiche fa, eppure è uscito in sala in Italia a gennaio. Premiato con l’Oscar alla migliore sceneggiatura originale, Jojo Rabbit è diventato il simbolo ante litteram di una reclusione forzata che ha interessato tutto il mondo.

Taika Waititi ha dimostrato una grande sensibilità e tutto il suo cast ha contribuito a un’appassionante e toccante racconto sul valore della purezza anche in tempi difficili.

Piccole Donne

Eliza Scanlen Piccole donneL’approccio moderno ad una storia raccontata già innumerevoli volte fa di questo film di Greta Gerwig uno dei migliori visti quest’anno. Uscito nella prima settimana del 2020 sembra appartenere ad un passato lontano, ma si conquista a buon diritto il suo posto in classifica.

La regista e sceneggiatrice compie una magia con un cast superlativo e regala una versione aggiornata al 2020 di un classico che ancora parla alle generazioni contemporanee.

Diamanti Grezzi

diamanti-grezzi-recensione-film

I fratelli Safdie sono tornati, su Netflix, affidandosi ad Adam Sandler, e non potevano fare scelta migliore. Il noto comico, come ha già dimostrato in altre circostanze, dà il meglio di sé quando viene messo alla prova fuori dalla sua confort zone.

Destinato a diventare un piccolo film di culto, Diamanti Grezzi è una delle esperienze più interessanti che questo bizzarro anno cinematografico ci ha offerto.

Favolacce

FavolacceDopo il folgorante La terra dell’abbastanza, i fratelli D’Innocenzo tornano con storie di piccoli animali, di cuccioli e di lupi. Presentato a Berlino, dove ha conquistato il premio alla sceneggiatura, ha avuto una vita turbolenta, tra sala, streaming e di nuovo sala.

Vero è che Elio Germano rimane impresso nella memoria per il suo personaggio così sgradevole eppure così umano, ma la vera gemma del film sono i piccoli protagonisti, raccontati e inquadrati con tenerezza e una maturità incredibile per la loro giovane età da Fabio e Damiano D’Innocenzo.

Sto pensando di finirla qui

I’m Thinking of Ending Things

Charlie Kaufman ha contribuito a rendere ancora più assurdo questo strano anno cinematografico. Il suo ritorno al cinema da regista è sbarcato su Netflix e ci ha regalato momenti surreali di scrittura sopraffina e di immagini visionarie.

Forse confuso, troppo ambizioso e non del tutto compiuto, il film di Kaufman è una vera e proprio esperienza cinematografica che coinvolge lo spettatore fino all’ultima bizzarra inquadratura, a metà tra confessione personale e presa in giro.

1917

Dean-Charles Chapman 1917Il magnifico lavoro di Sam Mendes rispunta alla fine dell’anno nella classifica dei migliori film usciti nel 2020 dopo aver cavalcato l’onda della Notte degli Oscar durante la quale, a sorpresa, è rimasto in panchina, cedendo il posto a Parasite.

Poco male, il valore dell’incredibile sforzo tecnico di Mendes non diminuisce di fronte a premi sfumati (anche se bene assegnati) e si conferma un vero è proprio “film da vedere”, magari anche su Prime Video (dove è disponibile) se avete una tv abbastanza grande!

Mank

Mank film 2020Arrivato a inizio dicembre su Netflix, il ritorno di David Fincher non poteva che essere celebrato con un primo posto all’unanimità. L’opera monumentale del regista di Seven è un interessantissimo affresco di ciò che sta succedendo negli Stati Uniti, raccontato attraverso il filtro del tempo e di uno dei momenti più significativi della storia della vecchia Hollywood.

Sicuramente un’esperienza cinematografica impegnativa, Mank è il titolo che più è piaciuto alla redazione di Cinefilos.it quest’anno.

M. Night Shyamalan torna sul perché non abbia mai diretto un cinecomic Marvel o DC

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M. Night Shyamalan è tornato a parlare del perché non abbia mai realizzato un cinecomic Marvel o DC. Dopo essere esploso grazie al successo di The Sixth Sense – Il sesto senso nel 1999, il regista e sceneggiatore sembrava essere pronto a diventare il nuovo Spielberg. Sebbene abbia prodotto altri successi, tra cui il film di supereroi non convenzionale Unbreakable e il film di fantascienza Signs, Shymalan non è mai riuscito veramente ad imporsi come la forza registica che molti si aspettavano che diventasse.

La stella di Shyamalan ha iniziato a sbiadire con l’uscita di Lady in the Water, fantasy stroncato dalla critica che ha incassato soltanto 73 milioni di dollari a fronte di un budget di 70 milioni. Nonostante sia sempre stato un regista stravagante, quel film sembrava aver rivelato una vena di autoindulgenza in Shyamalan che ha messo parte del pubblico contro di lui. Da allora, fan e critica si sarebbero sempre più allontanati dal regista a causa dei suoi successivi lavori: E venne il giorno, L’ultimo dominatore dell’aria e – soprattutto – After Earth.

A partire dal 2015, i budget dei film di Shyamalan si sono notevolmente ridotti, ma le performance al botteghino delle sue creature sono tornate a dare ottimi risultati, come dimostrato da The Visit, Split e Glass. Tuttavia, sono in molti a chiedersi se il regista – attualmente impegnato con la produzione della serie Servant e con la post-produzione del suo nuovo film, Old tornerà mai a dirigere un film in grado di scalare i vertici del box office di tutto il mondo.

M. Night Shyamalan e la sua visione dei supereroi

Sappiamo già che in passato a M. Night Shyamalan era stata proposta la gestione di diversi franchise, inclusa la regia di alcuni cinecomic sia Marvel che DC. Adesso, in una nuova intervista con ComicBook, Shyamalan è tornato a parlare del perché non abbia mai accettato di dirigere un film di supereroi. Il motivo principale? A quanto pare, la sua visione sul mondo dei cinecomics è sempre stata in conflitto con quelli degli studi.

“Ho avuto molte conversazioni nel corso degli anni su molti dei supereroi con molti degli studi che li possiedono, e su come avrei voluto affrontarli. Sono sempre state situazioni in cui, se avessi capito che il mio stile poteva andare bene per loro, avrei accettato senza dubbio. Ho realizzato i miei cinecomics nella maniera in cui volevo venissero realizzati: con uno stile minimalista, fatto di sottintesi, senza effetti speciali in CGI e con un linguaggio che non differisce troppo dal genere. Per questo motivo, ogni volta che ne abbiamo discusso, alla fine diventavo molto nervoso all’idea, perché non credo che avrebbero mai voluto da me qualcosa di intimista o di introspettivo. Poi, nella vita… mai dire mai.”

Dune uscirà soltanto in sala? Legendary verso l’accordo con WB

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Dune uscirà soltanto in sala? Legendary verso l’accordo con WB

All’inizio del mese di dicembre è arrivata la notizia – forse non così inaspettata – che la Warner Bros., sulla scia della strategia impiegata per Wonder Woman 1984, ha deciso di distribuire tutti i suoi titoli attesi per il 2021 in contemporanea sia al cinema che su HBO Max. Questa decisione riguardava, naturalmente, anche Dune, il nuovo adattamento del celebre romanzo di fantascienza di Frank Herbert, pubblicato nel 1965.

Adesso, stando a quanto riportato da Deadline, il film di Denis Villeneuve potrebbe tornare ad essere un’esclusiva per la sala. Come spiegato dalla fonte, Warner Bros. e Legendary Pictures – casa di produzione affiliata alla major che non aveva accolto bene la decisione di WarnerMedia in merito all’uscita “congiunta” – starebbero per raggiungere un accordo per garantire a Dune un’uscita esclusiva in sala che escluderebbe così la distribuzione su HBO Max. Discorso diverso, invece, per quanto riguarda Godzilla vs Kong, che resterebbe destinato sia al grande schermo che alla piattaforma di streaming.

L’accordo sarebbe stato proposto in un base ad una mera previsione: ad ottobre 2021, mese in cui Dune debutterà ufficialmente, si spera che grazie alla maggiore diffusione dei vaccini anti-Covid, il pubblico potrà sentirsi nuovamente pronto a tornare in sala. Godzilla vs Kong debutterà invece a maggio del prossimo anno, periodo in cui la situazione a livello mondiale potrebbe ancora essere a rischio. Naturalmente, vi terremo aggiornati sull’evolversi della situazione…

In DuneTimothée Chalamet interpreterà il protagonista Paul Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio fra il duca Leto Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel cast anche Javier BardemZendayaOscar IsaacRebecca FergusonStellan SkarsgardDave Bautista, Charlotte Rampling Jason Momoa. Ricordiamo che il film arriverà nelle sale americane e su HBO Max il 1 ottobre 2021.