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MCU: che impatto avranno Spider-Man 3 e Doctor Strange 2 sul futuro del franchise?

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Non sappiamo ancora se i Marvel Studios abbiano intenzione di esplorare il concetto di Multiverso a lungo termine o se si tratta semplicemente di un divertente diversivo che esclusivamente al centro della Fase 4 del MCU, alle prese con le conseguenze di Avengers: Endgame

Ad ogni modo, sappiamo che grandi cose avverranno in ben tre progetti del MCU che dovrebbero essere tutti collegati tra loro: la serie Loki e i film Spider-Man: No Way Home e Doctor Strange in the Multiverse of Madness. Michael Waldron, l’head writer di Loki, si è occupato anche della sceneggiatura del sequel di Doctor Strange e di recente, parlando con Collider, ha parlato proprio dell’impatto che quel film e il threequel di Spider-Man avranno sul MCU così come lo conosciamo.

“Penso che non si coinvolge Sam Raimi in un film a meno che non si tratti di un grande film”, ha esordito Waldron. “Penso che una delle gioie dell’essere uno degli sceneggiatori del mondo Marvel sia quella di riuscire a fare dei casini terribili e di incolpare i tuoi predecessori. Anche se a volte ti ritrovi a essere tu stesso quel predecessore. Ad esempio, devi scrivere la sceneggiatura di Loki e poi devi occuparti di Doctor Strange 2. Devi quindi porre rimedio ai tuoi stessi errore, cosa che può essere comunque molto divertente”. 

Abbiamo tutti ipotizzato che sarà Scarlet Witch a scatenare la “follia” nel Multiverso, ma se invece fosse il Dio dell’Inganno? Ciò potrebbe avere senso in base a diversi punti di vista, soprattutto se la Time Variance Authority verrà distrutta o se, alla fine, si rivelerà un’organizzazione con intenti sinistri…

The Handmaid’s Tale 4×10: trama dal finale di stagione

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The Handmaid’s Tale 4×10: trama dal finale di stagione

Il canale americano HULU dopo il promo ha diffuso la trama di The Handmaid’s Tale 4×10, il decimo episodio l’attesa quarta stagione di The Handmaid’s Tale.

In The Handmaid’s Tale 4×10 che si intitolerà “The Wilderness” Giugno attinge a tutte le sue risorse e relazioni, rischiando tutto per garantire il proprio tipo di giustizia. “The Wilderness” è scritto da Bruce Miller.

The Handmaid’s Tale 4×10

The Handmaid’s Tale 4 è la quarta stagione della serie tv The Handmaid’s Tale creata da Bruce Miller per HULU e basata sul romanzo omonimo distopico del 1985 dell’autrice femminista Margaret Atwood.

In The Handmaid’s Tale 4 ritorneranno June Osborne / Difred (stagione 1-in corso), interpretata da Elisabeth MossSerena Joy Waterford (stagione 1-in corso), interpretata da Yvonne Strahovski, Comandante Fred Waterford (stagione 1-in corso), interpretato da Joseph Fiennes, Emily / Diglen / Disteven (stagione 1-in corso), interpretata da Alexis Bledel, Janine / Diwarren / Didaniel (stagione 1-in corso), interpretata da Madeline Brewer, Lydia Clements / Zia Lydia (stagioni 1-in corso), interpretata da Ann Dowd, Luke Bankole (stagioni 1-in corso), interpretato da O. T. Fagbenle, Custode Nick Blaine (stagioni 1-in corso), interpretato da Max Minghella, Moira Strand (stagioni 1-in corso), interpretata da Samira Wiley, Rita (stagioni 2-in corso, ricorrente stagione 1), interpretata da Amanda Brugel e Comandante Joseph Lawrence (stagioni 3-in corso, ricorrente stagione 2), interpretato da Bradley Whitford.

La serie racconta di In un futuro non lontano, il tasso di fertilità umana è in calo a causa di malattie e inquinamento. Dopo una guerra civile, il regime teocratico totalitario di Gilead prende il comando nella zona un tempo conosciuta come Stati Uniti d’America. La società è organizzata da leader assetati di potere e divisa in nuove classi sociali, in cui le donne sono brutalmente soggiogate e non possono lavorare, leggere o maneggiare denaro.

Zack Snyder’s Justice League: Jason Momoa non ha preso parte ai reshoot

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Quando esplose la notizia che Zack Snyder avrebbe avuto la possibilità di tornare in Justice League e portare finalmente a compimento la sua versione del cinecomic, diversi report in merito indicavano che la maggior parte del cast del film sarebbe stata coinvolta in una serie di riprese aggiuntive.

Tuttavia, ora è venuto alla luce che Jason Momoa non ha effettivamente girato alcuna nuova scena, nonostante il suo personaggio, Aquaman, abbia un ruolo molto più sostanziale nella storia raccontata in Zack Snyder’s Justice League. Durante un’apparizione al Tonight Show, l’ex star di Game of Thrones ha letteralmente sorpreso i fan quando ha dichiarato di non aver preso parte a nessuna ripresa aggiuntiva per la Snyder Cut.

“La cosa più bella di quella versione di ben quattro ore è che non ho dovuto rigirare nulla”, ha spiegato Momoa al conduttore Jimmy Fallon. “Era già tutto lì. È divertente quando le persone vengono da me e mi dicono: ‘Mi è piaciuto! Era così dettagliato, spiegato così bene’. E io rispondo: ‘Sì, è quello che abbiamo sempre voluto fare’.” 

“Amo Zack e l’intero film è in parte ciò per cui otto anni fa avevo firmato, cioè avere la sua visione”, ha aggiunto l’attore. Sappiamo quanto di ciò che Snyder aveva girato in origine, prima che si allontanasse dalla produzione, fosse stato tagliato dalla versione cinematografica, ma le parole di Momoa ora non fanno altro che confermare quanto sia stato “massacrato” il lavoro del regista durante quel periodo.

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Aquaman 2: cosa ci dice il titolo ufficiale sulla trama del film?

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Lo scorso weekend il regista James Wan ha ufficializzato il titolo dell’attesissimo sequel di Aquaman, il cinecomic con Jason Momora nei panni del Re di Atlantide. Il titolo sarà Aquaman and the Last Kingdom, ma cosa ci dice a proposito della trama del film?

Come riporta Screen Rant, il titolo lascia intendere che il sequel potrebbe essere fortemente incentrato sul regno perduto di Atlantide. Nella mitologia del DCEU, il regno di Atlantide venne diviso in sette regni una volta che la città sprofondò nell’oceano. Tra questi figurano i regni di Xebel, Fisherman, Brine, Trench, Deserters e il misterioso regno perduto. Sebbene già il primo Aquaman abbia menzionato tale regno perduto, al contempo non ha mai fornito particolari dettagli in merito.

Orm disse a Nereus che il regno perduto doveva ancora svanire quando venne fondato il Consiglio dei Re, ma in seguito accadde qualcosa che lo rese parte del passato di Atlantide e non del suo presente o futuro. I fan dovranno quindi aspettarsi che Aquaman 2 esplori la storia e lo stato attuale di tale regno.

Chiaramente, l’attenzione che verrà risposta al regno perduto in Aquaman 2 potrebbe consentire alla trama di evolversi in varie direzioni. L’opzione più semplice potrebbe essere quella di collegarsi direttamente al finale del primo Aquaman, dove Arthur Curry, riconosciuto come il re di Atlantide, ha unito le tribù Xebel, Brine e Fisherman. Dopo aver già incontrato i Trench e aver trovato ciò che restava dei Deserters, ha senso che Aquaman vada ora alla ricerca del regno perduto.

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman 2

Vi ricordiamo che Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe nel sequel di Aquaman, film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Diverse fonti fanno sapere che gli studios vorrebbero riportare James Wan dietro la macchina da presa per Aquaman 2 ad una condizione: che sia lui a scegliere il gruppo di sceneggiatori e a seguire da vicino il processo di sviluppo.

David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di James Wan (The Orphan, The Conjuring 2, The Conjuring 3), scriverà la sceneggiatura del film insieme a Will Beal, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman 2 uscirà nelle sale americane il 16 dicembre 2022.

Enrico Casarosa e i doppiatori italiani presentano Luca

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Enrico Casarosa e i doppiatori italiani presentano Luca

Arriverà il 18 giugno su Disney+ Luca, il nuovo film Pixar, l’esordio al lungometraggio del genovese trapiantato negli USA Enrico Casarosa, che già anni fa aveva ricevuto una nomination agli Oscar per il miglior cortometraggio d’animazione, sempre sotto l’ombrello della Pixar, il bellissimo La Luna.

Già nel cortometraggio citato c’era il mare, c’erano le stelle e c’era un bambino che guardava il mondo con grande meraviglia. Nel caso di Luca, però, c’era anche un elemento autobigrafico potente, la giovinezza trascorsa sulla riviera ligure e le estati in compagnia dei coetanei.

Luca è un racconto semi-autobiografico

“Per me è un’emozione tornare a Genova – dice Enrico Casarosa, all’inizio della conferenza stampa a cui hanno partecipato, insieme a lui, anche alcuni dei doppiatori italiani, Marina Massironi, Saverio Raimondo, Orietta Berti, e la produttrice del film,Andrea Warren – Luca è ispirato alla mia infanzia e alle estati sulla riviera con Alberto, il mio migliore amico. È una lettera d’amore a questi posti, alle mie estati qui. Noi nati sulla riviera ligure abbiamo il mare dentro e volevo esaltarlo e farlo vedere al mondo. Così come per il cibo, la musica del nostro Paese. Ho raccontato tutto con un sentimento nostalgico ma anche tanto amore per la mia infanzia. Il mare me lo porto sempre dentro.”

Andrea Warren, produttrice del film, ha aggiunto: “Per me è una vera gioia essere qui in presenza. Questo è un film che nasce dai ricordi di Enrico e a noi ha toccato moltissimo, soprattutto per il suo modo di condividere l’esperienza, in fase di racconto e realizzazione. E adesso anche noi ora vogliamo condividerlo con il resto del mondo.”

Saverio Raimondo è, insieme a Marina Massironi, uno dei doppiatori che prestano la voce ad un personaggio sia nella versione italiana che inglese di Luca. Nel caso di Raimondo, il personaggio doppiato è Ercole Visconti, il bulletto di Portorosso, una vera spina nel fianco per il protagonista Luca e per i suoi amici, Alberto e Giulia: “Il mio personaggio è il bad guy. Per me è stato divertente dargli voce, non sono un bullo nella vita vera ed è stato divertente essere altro da me, trasformarmi in una persona che prevarica gli altri. Lo vediamo anche mollare un pugno e io non so nemmeno come si fa, nella vita vera. Per me è stato divertente, e spero sia divertente anche per voi.”

Marina Massironi interpreta invece la Signore Marsigliese, una specie di donna immagine di Portorosso, colei che organizza una buffa competizione, ogni anno, che è diventata il cruccio di Giulia e che diventa così anche l’oggetto meta di Luca e Alberto: “La signora Marsigliese è una figura di donna di provincia molto rispettata, è un’istituzione. Vive molto la sua comunità e la comunità vive di riflesso per lei. Io non so fare la pasta come lei, né organizzo competizioni, ma forse il mio naso assomiglia al suo.”

Special guest della conferenza è stata Orietta Berti, che nel film doppia un personaggio secondario. “Mi sono molto divertita, il film è bellissimo. E l’ho visto prima in inglese e poi in italiano e ho potuto apprezzare bene i doppiatori dei bambini in italiano, sono stati bravissimi. Mi ha fatto anche un po’ commuovere nella parte finale. Avevo poche battute, il mio personaggio è secondario e principalmente mangia gelato, ma mi sono molto divertita.”

Il film ha una forte impronta musicale, saccheggiando dalle hit italiane degli anni ’50, per precisa scelta di Casarosa, che voleva omaggiare anche quelle canzoni e in particolare la musica di Bennato: “Avrei voluto metterne di più di sue canzoni nel film, ma diciamo che Il gatto e la volpe è perfetta per la storia di Luca e Alberto. Forse loro sono più positivi come personaggi, ma così come nella canzone, nell’immaginario di questi due amici furfanti, anche nel film c’è la sensazione di lasciarsi trasportare dall’avventura e di combinare guai, una sensazione di amicizia presente nella canzone che stava benissimo anche nel film”.

Come anticipato, sia Massironi che Raimondo hanno doppiato i personaggi anche nella versione originale, come spiega l’attrice: “È stato bellissimo lavorare in un’altra lingua perché è come aprirti un po’ la testa, confrontarti con altri suoi e imparare cose nuove. Poi abbiamo lavorato a distanza. Tutto è partito nel mio studio e da lì sono arrivata in California. Non ho capito molto, all’inizio, ma credo fosse perché sono una che parla molto e volevano evitare fughe di notizie dicendomi solo il minimo indispensabile. Trovo che il film offre un ritratto molto fedele e veritiero della provincia, io vivo in un paesino di seimila persone e molte situazioni sono simili a quelle che vediamo in Luca.”

L’ispirazione, per Raimondo, a doppiare l’antagonista della storia, è venuta da due contesti molto eterogenei. Da una parte il doppiatore ha confessato di essersi ispirato ad un personaggio di Truman Capote, e dall’altra ad una vera e propria icona del cinema comico italiano: “È stato molto bello doppiare un personaggio che non esisteva ancora, servendosi solo delle indicazioni di Enrico. Poi la mia ispirazione principale è stata quella del Geometra Calboni, antagonista di Fantozzi, un personaggio assolutamente sgradevole eppure riconoscibile. Calboni è stato proprio la mia ispirazione principale, tutta italiana.”

Luca è un racconto che esalta la diversità e l’inclusione

Da un punto di vista tematico, Luca esalta la diversità come valore, è “una metafora che riguarda il sentirsi diversi, il doversi nascondere. E a quanto poi è bello imparare ad accettarsi e a scoprire quanto questa diversità può essere preziosa. Mi rendo conto che molte di queste riflessioni possono riguardare anche la comunità LGBTQ+ e penso sia bello se il film manda comunque un messaggio di inclusività e accettazione, ma è un significato collaterale. Principalmente il film è ispirato alla mia esperienza personale.” 

Oltre all’ispirazione biografica, Casarosa deve molto anche alla sua formazione, essendo cresciuto, per sua ammissione, con una fortissima influenza della cultura e del cinema d’animazione giapponese. “L’ispirazione per Luca viene anche dall’immaginario giapponese. Hayao Miyazaki fa parte della mia formazione, provo una grande ammirazione per lui, che all’epoca guardò anche il mio cortometraggio. Nei suoi personaggi c’è sempre il senso di meraviglia, l’avventura, ma anche la curiosità di scoprire il mondo che sta intorno. Poi lui è bravissimo a raccontare queste storie di bambini, il mondo dei più piccoli e lo fa sempre con grande ispirazione.”

Non c’è dubbio che, al netto delle sue ispirazioni, con Luca, Enrico Casarosa e la Pixar abbiano creato un nuovo immaginario e una nuova storia che sarà sicuramente a sua volta fonte di ispirazione per altri. Luca arriva su Disney+ in abbonamento dal 18 giugno.

Kat Dennings: 10 cose che non sai sull’attrice

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Kat Dennings: 10 cose che non sai sull’attrice

Kat Dennings è diventata famosa internazionalmente grazie alla serie 2 Broke Girls. Attrice sin dalla tenera età, sono molti i film e le serie in cui ha recitato. Ma ci sono tante cose di lei che non si sanno. Ecco dieci fatti che forse non sapevate su Kat Dennings.

Kat Dennigs: film e carriera

2 broke girls

  1. Kat Dennings ha ricevuto la propria istruzione a casa. Kat, il cui vero nome è Katherine Victoria Litwack, è nata a Bryn Mawr, nello stato della Pennsylvania, vicino a Philadelphia, da Ellen (terapista e poetessa) e Gerald Litwack (farmacista molecolare). Più piccola di cinque fratelli, Kat ha ricevuto, per la maggiore, la propria istruzione a casa, diplomandosi all’età di quattordici anni. Parallelamente, grazie anche al sostegno e aiuto della madre, Kat ha sostenuto diverse lezioni di recitazione e ha partecipato a numerosi provini. Successivamente, la famiglia si è trasferita con lei a Los Angeles, California, per supportare il suo lavoro di attrice a tempo pieno.
  2. Kat Dennings ha iniziato con le pubblicità. Dopo di esse, ha iniziato a lavorare in televisione, iniziando con un piccolo ruolo nella serie targata HBO di Sex and the City nel 1998, per poi continuare con ruoli in Raising Dad (2001) , Senza traccia (2002), C.S.I. – Scena del crimine (2004) e E.R. – Medici in prima linea (2005-2006). In seguito, la Dennings è diventata anche doppiatrice per alcuni episodi di American Dad! (2009-2010), Big Mouth (2017) e I Simpson (2017).
  3. Kat Dennings diventa popolare tra Thor e 2 Broke Girls. Dopo aver partecipato a diverse serie (avrebbe dovuto far parte anche di Everwood, ma fu scartata), dal 2002 Kat inizia a recitare anche in film per la televisione, come Attenzione: fantasmi in transito, The Snobs e Sudbury, e in film come Nata per vincere del 2004 (film per il quale ha preso lezioni di piano), 40 anni vergine (2005), FBI: Operazione tata (2006) e La coniglietta di casa (2008), iniziando a farsi conoscere. Diventerà popolare internazionalmente con la sua partecipazione a Thor, il film di Kenneth Branagh del 2011 e al successivo Thor: The Dark World (2013), nel ruolo della stagista Darcy Lewis. Parallelamente ai suoi successi cinematografici, nel 2011 debutta da co-protagonista (fino al 2017, anno in cui termina la serie) in 2 Broke Girls, serie che vanta ben 9 candidature agli Emmy Awards, nel ruolo della sarcastica cameriera Max, dotata di talento culinario, specie nel fare i cupcake. Dal 2017 al 2020 ha preso parte alla serie tv Big Mouth prestando la voce a Leah Bich. Nel 2019 ha interpretato Jules Wiley nella serie tv Dollface. Nel 2020 è apparsa nel film Abby. Nel 2021 invece riprende il ruolo di Darcy Lewis nell’acclamata serie Marvel Studios WandaVision che vede protagonista Elizabeth Olsen nei panni di Scarlet Witch.

Kat Dennings e il suo lato hot

  1. Kat Dennings naturalmente sexy. Kat è una donna formosa, così curvilinea da far girare la testa. La sua pelle chiara, che spicca in presenza di un quasi permanente rossetto scuro sulle labbra, la voce un po’ roca, le labbra carnose e gli occhi azzurri penetranti, conferiscono a Kat la nomina di una delle donne più naturalmente sexy del mondo. E se Madre Natura è stata particolarmente generosa, in più lei ha anche capacità recitative e provocatorie di un certo livello, recitando (spesso e volentieri) personaggi ribelli, sarcastici e con un gran senso dello humor.

Kat Dennings nuda?

  1. Kat Dennings nuda?. Formosa nei punti giusti, la Dennings non ha paura di mostrarsi per come mamma l’ha fatta, facendosi vedere nuda o in topless sui social senza timore. Sa come mettere in vista i suoi punti forti, tra cui il suo più che abbondante seno, tanto da essere considerata, nel 2012 e nel 2013, una delle donne più sexy e desiderabili del mondo.
  2. Alta 164 cm, Kat è un concentrato di sensualità, capacità e intelligenza. Tra le sue passioni, oltre quella di amare gli animali, fanno capolino il canto, la lettura (pare sia una gran divoratrice di libri e che ne collezioni di vecchi) e la scrittura, tanto che nel 2009 ha scritto una sceneggiatura insieme a uno dei suoi fratelli.

Kat Dennings tra blog e social

  1. Kat Dennings blogger provetta. In passato, durante le pause dai suoi impegni lavorativi, Kat Dennings si è rivelata essere un’ottima blogger. Verso il 2010 ha virato il suo hobby verso la piattaforma You Tube, aprendo il suo canale ufficiale e diventando una video blogger di un certo successo.
  2. Kat Dennings su Instagram. Su Instagram, Kat Dennings si chiama @katdenningsss, ha 2 milioni e 800 mila follower e 2041 post all’attivo. Segno che è una gran utilizzatrice di questa piattaforma social, sul quale non esita a mostrarsi com’è nella vita di tutti i giorni, tra gatti, lavoro e viaggi, e a mostrare il suo fisico tutto curve, tra abiti fascianti, generose scollature e spacchi da brivido. Ironica, autoironica e con quel fare a metà tra l’innocente e il provocatorio, Kat Deggins sa sicuramente bene come tenersi stretti i suoi numerosi fan.
  3. Kat Dennings e il caso Twitter. Attiva anche su Twitter, la Dennings cinguetta frequentemente, allegando spesso delle foto sarcastiche, quotidiane e alcune provocanti. Tra queste, ne spicca una del 2010 in cui pubblicò sul suo profilo ufficiale un chiaro e indubbio topless, mostrando il suo prosperoso seno, rendendo (senza dubbi a riguardo) contenti e mandando in tilt tutti i suoi parecchi follower.
  4. Kat Dennings non solo xxx. L’attrice americana, tempo fa, a dichiarato che l’ebraismo (religione con la quale è cresciuta e che fa parte della sua famiglia) fa parte del suo passato ma non della sua vita presente. In altre dichiarazioni, la Dellings ha confessato di praticare meditazione trascendentale, di essere una persona che non beve, non fuma e di non apprezzare e volere persone che lo facciano attorno a lei.

Fonti: IMDb, Cosmopolitan

Garibaldi vs Zombies, in corso il crowdfunding

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Garibaldi vs Zombies, in corso il crowdfunding

Andrea Guglielmino (storia) e Fabrizio De Fabritiis aka Fumettista Esplosivo (disegni e colori) ci portano a riscoprire la figura del famoso condottiero italiano Giuseppe Garibaldi in una nuova versione “supereroistica” e tamarrissima. Famoso per il coraggio, ma anche per il carattere coriaceo, ciò che ha contribuito ad alimentarne la leggenda di uomo invincibile, l’Eroe dei Due Mondi combatterà ora contro orde di nemici, zombies elettrici e tanto altro…

Che cos’è Garibaldi vs Zombies

Garibaldi vs Zombies è un racconto a fumetti, un graphic novel di 60 pagine, ideato da Andrea Guglielmino e disegnato da Fabrizio De Fabritiis (copertina di Alberto Dal Lago e prefazione di Andrea Cavaletto). Verrà pubblicata da Emmetre Edizioni, editore indipendente, in un volume di 17×23 cm., per 80 pagine totali a colori, in edizione italiana e inglese. Oltre al fumetto, la pubblicazione comprenderà anche studi, approfondimenti, work in progress e illustrazioni esclusive di Sudario Brando.

Qui il link alla campagna kickstarter.

Good Witch – Serie Tv (2015): stagioni, trama, cast e streaming

Good Witch – Serie Tv (2015): stagioni, trama, cast e streaming

Good Witch è la serie tv fantasy-drammatica basata sull’omonima serie di film per la televisione, prodotta da Whizbang Films in associazione con ITV Studios e Hallmark Channel. Catherine Bell, che ha interpretato Cassie Nightingale, la “strega buona” nella serie di film, è co-produttrice e protagonista della serie.

La serie segue i residenti di (la città immaginaria) Middleton, tra cui Cassie e sua figlia Grace mentre accolgono il dottor Sam Radford e suo figlio in città. Cassie e Grace condividono il dono dell’intuizione incantata e dell’intuizione magica.

Good Witch in streaming, ecco dove vederla

Good Witch in streaming è stato presentato in anteprima il 28 febbraio 2015 ed è stato rinnovato consecutivamente per una settima stagione, che ha debuttato il 16 maggio 2021. Tutte le stagioni sono disponibili su Netflix.

Good Witch: trama e cast

Come con i precedenti sette film per la TV, la serie continua la vita vivace della nuova vedova Cassie Nightingale, l’incantatrice di buon cuore dell’immaginario Middleton, negli Stati Uniti, con la figlia ora adolescente Grace. Quando i nuovi vicini, i Radford, si trasferiscono nella stanza accanto, iniziano a sospettare di Cassie e di sua figlia. Le dinamiche del focus della serie sarebbero cambiate durante le sei stagioni, che in seguito hanno visto gli Usignoli e i Radford diventare più amichevoli e romantici, portando al matrimonio di Cassie per la seconda volta, mentre allo stesso tempo si è spostato su storie che coinvolgono i suoi residenti (tra cui le loro relazioni con gli altri), un mistero in corso e una serie di maledizioni legate al lignaggio della famiglia di Cassie.

Nel cast di Good Witch protagonisti sono Catherine Bell interpreta Cassandra “Cassie” Nightingale: è la proprietaria di un negozio chiamato Bell, Book & Candle e gestisce un bed and breakfast a Grey House. Bailee Madison come Grace Russell (stagioni principali 1-5, stagione ospite 7): figlia adolescente di Cassie e sorellastra di Brandon e Lori che ha il suo “fascino intuitivo”. James Denton come Dr. Sam Radford: il bel vicino di casa di Cassie e il nuovo dottore della città. Rhys Matthew Bond come Nick Radford (stagioni principali 2-5; stagioni ricorrenti 1 e 6): il figlio problematico di Sam.

Nel cast anche Sarah Power come Abigail Pershing: cugina di Cassie. Ha il suo tocco magico simile a Cassie, ma lo usa a modo suo. Catherine Disher come Martha Tinsdale: sindaco di Middleton. Kylee Evans come Stephanie Borden: il proprietario di un bistrot locale e un caro amico di Cassie. Marc Bendavid come Donovan Davenport: il sindaco di Blairsville e l’interesse amoroso di Abigail. (stagioni 5-presente). Scott Cavalheiro come Adam Hawkins: il pastore dell’ospedale e l’interesse amoroso di Stephanie. (stagioni 5-presente). Gianpaolo Venuta come Vincent: il fratello adottivo avventuroso e viaggiatore del mondo di Cassie. (stagioni 5 e 7).

Nel cast anche Anthony Lemke come Ryan Elliot (stagione principale 1; stagione ricorrente 2): un agente immobiliare e amico di Cassie, anche se segretamente nutriva sentimenti romantici per lei. Peter MacNeill come George O’Hanrahan: il suocero del defunto marito di Cassie Jake e nonno materno di Brandon e Lori. Dan Jeannotte come Brandon Russell: figliastro di Cassie, il fratellastro maggiore di Grace che ha sposato Tara nel settimo film. Ashley Leggat (stagione 1)/ Rebecca Dalton (stagioni 2-5) come Tara Russell: la moglie di Brandon che in precedenza era una studentessa laureata e lavorava per Cassie alla Bell, Book and Candle. Katherine Barrell nei panni di Joy Harper, una designer di ristrutturazioni domestiche che viene a Middleton e aiuta a ristrutturare la villa di Davenport per Martha.

The Good Witch: il film

The Good Witch è il film televisivo andato in onda su Hallmark Channel il 19 gennaio 2008. Ha come protagonisti Catherine Bell nei panni di Cassandra “Cassie” Nightingale e Chris Potter nei panni del capo della polizia Jake Russell. Il film ha generato sei sequel e una serie televisiva.

Il film ha avuto un grande successo su Hallmark Channel la sera della sua prima, rendendolo il secondo film originale con il punteggio più alto fino a quella data. È stato presentato in anteprima con un punteggio di 3,8 HH (famiglia) ed è stato in quasi 3,2 milioni di case.

Le stagioni della serie Good Witch

Good witch stagione 1

Dopo la morte di suo marito, Cassie Nightingale e la sua famiglia si ritrovano a prendersi cura del suocero malato. Nella porta accanto ci sono i Radford, Sam e Nick. Sam, il nuovo dottore della città, ha difficoltà a trovare pazienti, poiché la città va al negozio di Cassie per i suoi rimedi erboristici più terreni.

Good witch stagione 2

Cassie e Sam sembrano pronti a portare avanti la loro relazione, ma l’ex moglie di Sam, Linda ( Gabrielle Miller ), desidera riparare la loro famiglia distrutta per il bene di Nick. Grace è nervosa per il suo primo esame di guida. Cerca l’insegnante perfetto per superare il test. Cassie appende un cartello di richiesta d’aiuto a Bell, Book & Candle. Al Bistro, Abigail si avvicina a Stephanie con una proposta d’affari, prima di tramare un sorprendente tradimento. Una coppia apparentemente felice arriva a Grey House per celebrare le loro imminenti nozze, ma Cassie vede oltre la loro facciata, il che porta a una confessione. Altrove, Tara e Brandon hanno una divergenza di opinioni su un importante traguardo, che potrebbe influenzare il loro futuro; e un intrigante visitatore dal passato di Cassie arriva a Middleton.

Good witch stagione 3

Cassie e gli abitanti di Middleton anticipano la fioritura della rara pianta Middleton Merriwick per la prima volta da decenni. Martha intende pubblicizzare che la città ospita la rarità, accompagnando un curioso botanico dall’università ai giardini botanici per studiarne la meraviglia. George rivela accidentalmente lo pseudo-segreto di Sam e Cassie che sono ufficialmente insieme, causando a Grace di sentirsi ferita perché non le è stato detto prima. Un messaggio criptico di Nick porta Grace a pensare che abbia intenzione di chiederle di uscire, ma teme che questo possa complicare la loro amicizia. Più tardi nei giardini botanici, si scopre che qualcuno ha tagliato uno stelo dal Merriwick e sembra che il suo declino colpisca le donne in città.

Good witch stagione 4

Sam, ora fidanzato con Cassie, visita la gioielleria locale con Abigail per trovare l’anello di fidanzamento perfetto. Trova un anello vintage davvero unico, che a sua insaputa è un cimelio della famiglia Merriwick. Tuttavia, all’anello manca un pezzo e il proprietario dice che l’anello parziale non è in vendita. Abigail escogita un piano per ricollegare il passato al presente con un atto veramente disinteressato, sorprendendo se stessa e Sam. Nel frattempo, il tentativo di Martha di aumentare il turismo la mette alla ricerca del posto più romantico di Middleton; un vecchio album di nozze al Bell Book & Candle funge da antica mappa. Con l’aiuto di Abigail, il viaggio in città la porta non solo a scoprire che il romanticismo è ovunque tu guardi, ma anche nel luogo esatto in cui più donne di Merriwick si sono fidanzate, il che non è affatto quello che si aspettava di trovare.

Good witch stagione 5

Mentre Cassie lavora ai preparativi del matrimonio dell’ultimo minuto, Sam cerca l’albero sotto il quale il suo antenato è stato sposato come sorpresa di nozze. Scettico, invita il suo fratello adottivo che viaggia per il mondo Vincent ( Gianpaolo Venuta ) nella ricerca. Grace è infastidita dal singhiozzo durante la pianificazione del matrimonio e Nick trova ispirazione per il suo futuro in una nuova ragazza. Abigail pensa di ripristinare Martha come sindaco, ma l’arrivo di un affascinante sconosciuto cambia i piani di Abigail. Nel frattempo, Stephanie è innamorata di un cappellano dell’ospedale.

Good witch stagione 6

Cassie fa a Sam il regalo perfetto per l’anniversario, causandogli l’ansia di farlo in natura. Martha e Dotty Davenport si contendono la villa del nuovo sindaco. Stephanie litiga con il suo socio in affari per il loro camion di cibo. Abigail e Donovan scoprono dettagli sulle maledizioni delle rispettive famiglie. Joy ( Katherine Barrell ), una nuova ospite della Grey House, non rivelerà a Cassie il motivo della sua visita a Middleton, che sembra ruotare attorno ai Merriwick.

Good witch stagione 7

Nei mesi successivi alla rottura della maledizione, i cugini si trovano ad affrontare il mistero che coinvolge le borse. Joy (che ha deciso di rimanere dopo che il progetto del Vermont è fallito) fa un sogno, ricordando di aver costruito un simbolo su una spiaggia, mentre Cassie e Sam, i cui fitti impegni li separano, accettano un viaggio in barca che a sua volta li porta allo stesso luogo in cui trovano intatta la creazione di Joy. L’accordo di Abigail e Donovan per un lungo fidanzamento potrebbe finire per allungarsi quando il fratello di Donovan e l’ex fidanzata di Donovan arrivano e aumentano la tensione. Stephanie, ancora sconvolta dagli incarichi missionari di Adam, sta riflettendo se restare con lui o passare ad altre persone. Martha e Tom accettano con riluttanza di aiutare la loro nuora incinta, anche se Martha è la più riluttante a farsi coinvolgere. All’evento per celebrare il fidanzamento di Abigail e Donovan, Donovan dice a tutti, inclusa Dottie, di non aver ancora fissato la data del matrimonio, ma la sua gelosia con suo fratello ribolle al punto che Abigail chiede a Donovan di trascorrere del tempo separato per ora. Più tardi quella sera, i cugini aprono i sacchetti e li versano su una tela disegnata da Cassie che ha rivelato il simbolo, e scoprono che George è coinvolto.

Shiva Baby: recensione del film di Emma Salinger

Shiva Baby: recensione del film di Emma Salinger

Una giornata qualunque che diventa percorso formativo nel modo più bizzarro e carico di suspense possibile: Shiva Baby, primo lungometraggio della ventiseienne – e talentuosissima – Emma Seligman è letteralmente un “coming-of-age in a day”, di quelli frizzanti, imprevedibilmente caotici e totalmente prorompenti.

Shiva Baby: un film all’insegna del rituale come nuova consapevolezza identitaria

La cosiddetta shiva è, per la religione ebraica, la settimana di lutto durante la quale i partecipanti si radunano a casa di uno di loro, passando i festeggiamenti tra cibo in abbondanza e un chiacchiericcio di fondo irriducibile. Shiva Baby muove le fila appunto dalla morte di una lontana parente di Danielle, una zia il cui ricordo è piuttosto offuscato. Danielle si presenta in ritardo al funerale non perché presa dalla preparazione della laurea alla Columbia, bensì perché in compagnia del suo sugar daddy. Sebbene i genitori le paghino affitto e bollette, Danielle lavora come sugar baby: lo fa un po’ per levarsi degli sfizi, un po’ perché esplorare i suoi orizzonti sessuali con uomini più vecchi e affermati la diverte. L’impiego da sugar baby rivelerà tanto della personalità della giovanissima Danielle, interpretata da una spumeggiante Rachel Sennott. Danielle diventa adulta, o perlomeno capisce di doverlo diventare, nel giro di ventiquattro ore tragicomiche.

Al seguito di Rachel troviamo una madre inopportuna e ficcanaso (una Polly Draper al massimo della forma) , accompagnata dal padre (Fred Melamed). Alla Shiva compaiono poi l’ex fidanzata di Danielle, Maya (Molly Gordon) e lo sugar daddy Max (Danny Deferrari) con la moglie shiksa, non ebrea (Dianna Agron), con tanto di neonato al seguito, il cui pianto scandirà il ritmo ansiogeno della narrazione. Le inquietudini e l’angoscia di Danielle vengono prepotentemente a galla, mentre la giovane è subissata da domande sul proprio futuro e sul suo aspetto fisico, con rumori di sottofondo irriducibili caratterizzanti un’occasione di riunione che diventa valvola di sfogo per dar voce a un disagio troppo a lungo interiorizzato, in cui emerge l’altro grande protagonista della pellicola: il cibo, unico appiglio per la crisi di nervi totalizzante di Danielle, in una casa che sembra volersela mangiare.

shiva baby recensione

Il percorso di Rachel dalla baby del titolo a una riscoperta del sè

Le musiche di Ariel Marx rendono perfettamente il caos e il baccano di una shiva, suggerendoci sonorità che riecheggiano la musica ebraica, risultando al contempo angosciante e intrisa dell’ansia che accompagna l’attacco di panico prolungato – della durata dell’intero minutaggio- che vive la protagonista. Sono piccoli suoni e rumori a costituire la base del crollo emotivo di Danielle: il rumore dei piatti, l’inciampare nel tavolo, i vasi che si rompono, vassoi spostati. Il brusio e borbottio di sottofondo della shiva non fanno che aumentare la voce caotica interiore della giovane Danielle, che rimbomba prepotentemente. Tra le varie sonorità, una emerge particolarmente: il pianto ininterrotto del bambino, che sancisce il ritmo e il tono del film. A tal proposito, Salinger stessa afferma che teoricamente il bambino non avrebbe dovuto piangere ma, una volta realizzato sul set che non avrebbe più smesso, questo ha influenzato la maniera in cui è stata sviluppata la colonna sonora.

Il cibo in Shiva Baby assurge a veicolo fondamentale di interazione con gli altri personaggi, esattamente come succederebbe tra ospiti a una Shiva vera e propria; difatti, è risaputo il ruolo che il cibo gioca nella cultura ebraica, soprattutto in occasione delle riunioni famigliari: nel caso di Danielle diventa appiglio nel momento di disagio, a cui la giovane si aggrappa per non dover affrontare i discorsi perditempo e totalmente identici che costellano la Shiva.

Quanto è difficile diventare adulte? Quanto pesa e ci influenza un certo tipo di retaggio culturale, mentre vogliamo liberarci da ogni costrizione? Danielle vive un prolungato attacco di panico nel corso del film, mentre tutti gli altri attorno sembrano stare bene. L’equilibrio muterà in una sequenza finale in cui tutto sembra esplodere mentre la giovane protagonista, forse, riesce a trovare un po’ di pace, nel farneticare generale. Danielle si ritaglia una personale fetta di silenzio in mezzo al caos di quella che sembra essere una famiglia allargata numerosa. Un vortice in cui il desiderio di essere indipendente e di aver raggiunto gìà un certo grado di maturità si mischia alla gratitudine nei confronti della propria libertà giovanile, per cui è concesso sbagliare. L’evoluzione, il mutamento personale di Danielle, nei confronti di sé stessa e dei suoi affetti è il motore chiave di una pellicola che sfrutta in maniera egregia un minutaggio piuttosto ridotto, tra scambi di dialogo taglienti e precisi, in un contesto tragicomico con qualche venatura orrorifica, di Polanskiana memoria (alcuni evidenti richiami a Rosemary’s Baby). Si tratta di un cambiamento necessario, graduale e naturale che conduce alla nascita di un’autoconsapevolezza inedita.

Un titolo vibrante che fa da sfondo a una commedia dell’orrore elettrizzante, in cui gli stacchi violenti di montaggio e una linea registica di tutto punto dettano il percorso imprevedibile ma totalmente necessario di Rachel, protagonista indiscussa di un teatro greco contemporaneo, in cui il coro è contrappunto farneticante del singolo, in cui la location chiusa e gremita di gente è sfondo di un mondo tutto interiore, gabbia di una psiche inizialmente indefinita benchè prorompente. Un Uncut Gems al femminile , arguto ed espressionista nella messa in scena, eppure totalmente rappresentativo di un’impressione, un punto di vista ragguardevole: Shiva Baby vive di contraddizioni e paradossi, microcosmi caratteriali intersecati in un unicum identitario generazionale e rappresentativo non solo di una cultura specifica, bensì di uno stato dell’essere universale.

Chiamatemi Anna 4 si farà? la posizione di Netflix

Chiamatemi Anna 4 si farà? la posizione di Netflix

Molto di voi hanno seguito con trepida attesa l’evolversi del personaggi di Anna interpretat da Amybeth McNulty ma la domanda che tutti si sono posti è se Chiamatemi Anna 4 si farà? l’incertezza sulla quarta stagione della serie originale Netflix Chiamatemi Anna ha tenuto banco per qualche tempo, tanto che i fan hanno incalzato le due società responsabili. Ebbene purtroppo per i fan la quarta stagione della serie non ci sarà. Infatti dopo tre stagioni la serie ‘Chiamatemi Anna’ è stata cancellata, perché sia la CBC che Netflix hanno deciso di non proseguire con la storia raccontata dallo show.

In merito alla scelta le società hanno diffuso un commento “Siamo stati entusiasti di portare agli spettatori di tutto il mondo la storia canadese per eccellenza di Chiamatemi Anna”, hanno dichiarato CBC e Netflix in una dichiarazione congiunta. “Siamo grati alle produttrici Moira Walley-Beckett e Miranda de Pencier e al talentuoso cast e alla troupe per il loro incredibile lavoro nel condividere la storia di Anne con una nuova generazione [di spettatori]. Speriamo che i fan della serie adorino questa stagione finale tanto quanto l’abbiamo adorata noi e che porti una conclusione soddisfacente al viaggio di Anna”.

La reazione dei fan

Questa notizia ha mandando in incandescenza tutto il fan della serie che ha subito avviato una serie di petizioni online per cercare di convincere la piattaforma a rivedere la propria decisione. Tuttavia il colosso dello streaming ha confermato la propria scelta nonostante tutto. Ad oggi la petizione ha raccolto ben 6.867 hanno firmato e non è l’unica attiva. Infatti ci sono molte diverse petizione online.

Anche la creatrice della serie tv Moira Walley-Beckett  ha commentato: “Il sostegno dei fan e l’amore per Chiamatemi Anna è travolgente, incoraggiante e meraviglioso: vi amo così tanto, Spiriti Affini. Questo mi dimostra quanto questa serie sia riuscita a toccare un pubblico così variegato in tutto il mondo, e cosa questa serie abbia significato per tutti. Sono incredibilmente orgogliosa di queste tre stagioni. La creazione di Chiamatemi Anna è stata un’esperienza straordinaria: è stato il mio progetto del cuore e ci ho dato tutta me stessa. Sono molto grato al mio straordinario cast, alla troupe, agli sceneggiatori e ai registi per aver portato in scena con passione la mia idea”.

E ora?

Ora in attesa di sorprese tutti voi vi starete chiedendo cosa possiamo vedere dopo aver visto Chiamatemi Anna? per consolarvi ecco qualche serie simile per temi e sviluppo che potrebbe placare la vostra delusione.

  • Chesapeake Shores.
  • I Durrell – La mia famiglia e altri animali.
  • Julie and the Phantoms.
  • Call the Midwife.
  • Cinque in famiglia.
  • Piccole donne – BBC.

Chiamatemi Anna: stagioni, episodi e curiosità sulla serie

Chiamatemi Anna: stagioni, episodi e curiosità sulla serie

Chiamatemi Anna è la serie tv del 2017 canadese basata sul romanzo di Anna dai capelli rossi di Lucy Maud Montgomery e adattata da Moira Walley-Beckett. La serie è una coproduzione CBC e Netflix.

Chiamatemi Anna: dove vederla in streaming

La serie tv Chiamatemi Anna è disponibile su Netflix. La serie è stata presentata in anteprima il 19 marzo 2017, su CBC e il 12 maggio a livello internazionale su Netflix. È stato rinnovato per una seconda stagione il 3 agosto 2017 e per una terza stagione nell’agosto 2018. Poco dopo l’uscita della terza stagione nel 2019, CBC e Netflix hanno annunciato che la serie è stata cancellata. na petizione è stata lanciata dai fan per protestare contro la cancellazione dello spettacolo e ora ha raggiunto oltre 300.000 firme.

Chiamatemi Anna, la quarta stagione si farà?

Purtroppo la quarta stagione di Chiamatemi Anna non si farà. Nell’ottobre 2019 la presidente della CBC Catherine Tait ha dichiarato che non si sarebbe più impegnata in coproduzioni con Netflix, in quanto costituiscono accordi “che danneggiano la redditività a lungo termine della nostra industria domestica”.

Chiamatemi Anna: la trama e il cast

La serie tv racconta di Anna Shirley una ragazza orfana che viene affidata alla signora Thomas, una vicina povera e con il marito alcolizzato. La bambina vive con la famiglia Thomas fino all’età di 8 anni, accudendo i figli della signora, fino a che il marito, mentre picchiava Anna mori’. A questo punto per Anna non c’è più posto nella famiglia e viene quindi affidata alla signora Hammond, che vive con il marito e i suoi 8 figli (tra cui tre coppie di gemelli) in una misera baracca in riva al fiume. La bambina, esperta di bimbi piccoli, accudisce anche i figli della signora Hammond, fino a che, con la morte del marito avvenuta due anni dopo, viene affidata all’orfanotrofio di Hopetown, dove rimane per quattro mesi. In questo periodo, Anna viene presa in giro dalle sue compagne, a causa della sua spiccata immaginazione.

In Chiamatemi Anna protagonisti sono Anna Shirley Cuthbert (stagioni 1-3), interpretata da Amybeth McNulty, Marilla Cuthbert (stagioni 1-3), interpretata da Geraldine James, Matthew Cuthbert (stagioni 1-3), interpretato da R.H. Thomson, Diana Barry (stagioni 1-3), interpretata da Dalila Bela, Gilbert Blythe (stagioni 1-3), interpretato da Lucas Jade Zumann, Jerry Baynard (stagioni 1-3), interpretato da Aymeric Jett Montaz, Rachel Lynde (stagioni 1-3), interpretata da Corinne Koslo, Sebastian “Bash” Lacroix (stagioni 2-3), interpretato da Dalmar Abuzeid, Cole Mackenzie (stagioni 2-3), interpretato da Cory Grüter-Andrew.

Nei ruoli ricorrenti troviamo Josephine Barry (stagioni 1-3)’ interpretata da Deborah Grover, Ruby Gillis (stagioni 1-3), interpretata da Kyla Matthews e Teddy Phillips (stagioni 1-2), interpretato da Stephen Tracey.

Curiosità

  • La stagione 1 di Rotten Tomatoes ha un punteggio di approvazione dell’83% basato su 29 recensioni. La serie ha ricevuto un punteggio di 79 su Metacritic basato su quindici recensioni.
  • Nell’ottobre 2019 la presidente della CBC Catherine Tait ha dichiarato che non si sarebbe più impegnata in coproduzioni con Netflix, in quanto costituiscono accordi “che danneggiano la redditività a lungo termine della nostra industria domestica”.
  • Motivi alternativi di cancellazione sono stati forniti il ​​27 novembre in risposta a una campagna su Twitter per salvare lo spettacolo, vale a dire una mancanza di crescita del pubblico nella fascia di età 25-54 anni.
  • Nonostante il CBC abbia rivelato che Netflix aveva concordato che la terza stagione sarebbe stata l’ultima dello show, i fan hanno avviato una campagna online e offline concertata, in gran parte guidata dai fan di Twitter attraverso l’hashtag #renewannewithane.
  • I fan hanno anche finanziato il crowdfunding per erigere cartelloni pubblicitari a Toronto e New York City. L’attore canadese Ryan Reynolds e la cantante inglese Sam Smith hanno anche twittato a sostegno della serie.

Le stagioni

Chiamatemi Anna 1 stagione

Chiamatemi ANNA è una storia di formazione, la cui protagonista è un’emarginata che, a dispetto di una sorte avversa e di mille difficoltà, lotta per farsi accettare, per il diritto ad avere un posto in questo mondo e per essere amata. Ambientata nell’isola di Prince Edward alla fine dell’800, la serie racconta le vicende di Anna Shirley (Amybeth McNulty), una giovane orfana che, dopo aver trascorso una terribile infanzia tra istituti e case di estranei, viene affidata per errore a due anziani fratelli. Col passare del tempo e grazie a uno spirito unico, a un grande acume e a una fervida immaginazione, la tredicenne trasformerà le vite di Marilla (Geraldine James) e Matthew Cuthbert (R.H. Thomson) e dell’intera cittadina in cui vivono. La storia di Anna affronta temi sempre attuali come identità, femminismo, pregiudizi e bullismo.

La prima stagione è ambientata tra l’estate del 1896 e l’inverno a cavallo tra il 1896 e il 1897. Marilla e Matthew Cuthbert sono due anziani fratelli. Nessuno dei due si è mai sposato, quindi entrambi vivono assieme in una fattoria chiamata “Green Gables” ad Avonlea, cittadina rurale dell’Isola di Prince Edward in Canada. Matthew sta invecchiando e soffre di problemi al cuore e, dal momento che non hanno prole, i fratelli decidono di adottare un ragazzo per avere un aiuto nel faticoso lavoro dei campi.

Chiamatemi Anna 2 stagione

Chiamatemi Anna 2 stagione

La seconda stagione di “Chiamatemi Anna” continua a tracciare coraggiosamente nuove rotte, aggiungendo nuovi personaggi e trame e continuando a esplorare le tematiche legate a identità, pregiudizio, femminismo, bullismo, parità di trattamento ed emancipazione viste con gli occhi della fiera, idealista e irrefrenabile quattordicenne protagonista. Storia di formazione reinventata dall’ideatrice Moira Walley-Beckett, “Chiamatemi Anna” ripropone l’amatissimo cast composto da Amybeth McNulty (Anne Shirley-Cuthbert), Geraldine James (Marilla Cuthbert), R.H. Thomson (Matthew Cuthbert), Corrine Koslo (Rachel Lynde), Dalila Bela (Diana Barry), Aymeric Jett Montaz (Jerry Baynard), Lucas Zumann (Gilbert Blythe) e Kyla Matthews (Ruby Gillis). In questa stagione debuttano nuovi personaggi, tra cui Dalmar Abuzeid (Sebastian Lacroix) e Cory Grüter-Andrew (Cole MacKenzie), concepiti da Moira Walley-Beckett insieme a un team di sceneggiatrici. Serie originale targata CBC e Netflix, “Chiamatemi Anna” è prodotta da Northwood Entertainment e creata da Moira Walley-Beckett. I produttori esecutivi sono Miranda de Pencier, Moira Walley-Beckett, Debra Hayward, Alison Owen e Ken Girotti. John Calvert funge da produttore. Segui “Chiamatemi Anna” su Netflix.

Chiamatemi Anna 3 stagione

Chiamatemi Anna 3 stagione

La terza stagione della serie televisiva Chiamatemi Anna, composta da 10 episodi, è stata trasmessa sul canale canadese CBC Television dal 22 settembre al 24 novembre 2019. In Italia, la stagione è stata interamente pubblicata il 3 gennaio 2020 sul servizio di video on demand Netflix.

Gli episodi della terza stagione di Chiamatemi Anna

  • S3 episodio 1: Il sedicesimo compleanno di Anne la ispira a saperne di più sulla sua genealogia.
  • S3 episodio 2: La ricerca di Anne la riporta all’orfanotrofio, dove è costretta a confrontarsi con nuove realtà. Nel frattempo, Elia fa visita ad Avonlea.
  • S3 episodio 3: Con l’avvicinarsi della Pasqua, la malattia di Mary porta un cambiamento ad Avonlea.
  • S3 episodio 4: Ka’kwet va a scuola, mentre Anne intraprende la fase successiva della sua ricerca.
  • S3 episodio 5: Una prova di ballo genera scintille (e tensione).
  • S3 episodio 6: I Cuthbert ottengono una nuova prospettiva sull’Isola del Principe Edoardo
  • S3 episodio 7: Anne raduna la città per denunciare l’ingiustizia.
  • S3 episodio 8: Gli studenti siedono per gli esami di ammissione al Queens.
  • S3 episodio 9: Matthew e Anne viaggiano per aiutare Ka’kwet.
  • S3 episodio 10: Anne entra nel prossimo capitolo della sua vita.

Alex Rider – Stormbreaker: trama e cast del film con Alex Pettyfer

Oggi giorno sono numerose le saghe cinematografiche di grande successo. Dal glorioso impero della Marvel ai film di Harry Potter, da quella horror di The Conjuring a quella action di Fast & Furious. Se molte sono quelle che ottengono la possibilità di espandersi attraverso sequel, spin-off o simili, altrettante sono quelle che invece tale opportunità non la ottengono. Tra le tante saghe mai andate oltre il primo film, si annovera anche quella di Alex Rider, arrivata al cinema nel 2006 con il titolo Alex Rider – Stormbreaker. Diretto da Geoffrey Sax, il lungometraggio avrebbe infatti dovuto essere l’inizio di qualcosa di più grande, però mai concretizzatosi.

Il film, scritto da Anthony Horowitz, è basato sull’omonimo romanzo del 2000 scritto dallo stesso Horowitz. Di genere spionistico, questo ha dato vita ad una serie letteraria composta da ben tredici libri, sei graphic novel e ulteriori racconti brevi. Pensato principalmente per un pubblico di adolescenti, tali opere hanno avuto un grande successo, con l’ultimo titolo uscito proprio nel 2020. Un successo che Horowitz ha tentato di portare anche sul grande schermo, senza però trovarlo. Tra i motivi, vi è anche l’essere stato schiacciato da prodotti simili molto più forti.

Nonostante ciò, a distanza di anni Alex Rider – Stormbreaker è un titolo da riscoprire, capace di offrire un intrattenimento spensierato. Con un grande cast di attori, tanta azione e tutti gli elementi che possono piacere agli amanti del genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Alex Rider – Stormbreaker: la trama del film

Protagonista del film è Alex Rider, un adolescente spensierato e dalla vita tranquilla e del tutto normale. Egli, però, cerca di nascondere anche gli aspetti meno felici della sua esistenza. Sin da bambino è infatti orfano di entrambi i genitori e vive insieme a suo zio Ian. Questi, agente segreto dell’MI6, ha cresciuto Alex a sua immagine e somiglianza, addestrandolo nelle arti marziali, convinto che l’unico modo per il nipote di sopravvivere in quel mondo fosse quello di seguire le sue orme. Tutto ciò si interrompe però nel momento in cui Ian viene ritrovato morto in circostanza quantomai sospette. Per Alex non c’è però neanche il tempo di piangere lo zio che viene subito avvicinato dal capo dei servizi segreti.

Convinto tramite un piccolo ricatto ad entrare nell’MI6, Alex decide di sfruttare la cosa per vendicare suo zio. Indagando su quanto accaduto, il ragazzo scoprirà che Ian è stato ucciso da un sicario di nome Yassen Gregorovich, durante una missione. Dietro di questi, però, sembra nascondersi il miliardario Darrius Sayle, sulle cui attività stava indagando proprio Ian. Alex, ancora giovane e inesperto alla pratica, si troverà così gettato nel pieno dell’azione, costretto a confrontarsi con situazioni altamente pericolose e nemici altrettanto spietati. Solo ricordando gli insegnamenti di suo zio potrà cavarsela in quel mondo.

Alex Rider - Stormbreaker cast

Alex Rider – Stormbreaker: il cast del film

Ad interpretare il protagonista Alex Rider vi è l’attore Alex Pettyfer, oggi noto anche per i film Sono il Numero Quattro e Magic Mike. A volerlo per il ruolo fu proprio Horowitz, che lo ritenne adatto dopo averlo visto recitare in Tom Brown’s Schooldays. Egli era stato considerato anche per il ruolo di protagonista nel fantasy Eragon, ma preferì recitare in quest’altro film poiché le riprese si svolgevano vicino la sua abitazione. Quando è stato girato il film, Pettyfer aveva solo 15 anni, quindi non gli era permesso guidare l’auto nell’inseguimento come nel libro. Per essere realizzata, la scena è stata cambiata in un inseguimento a cavallo. Il giovane attore, inoltre, dovette addestrarsi nella pratica delle arti marziali, al fine di poter interpretare personalmente le scene che le richiedevano.

Accanto a lui, nei panni di suo zio Ian, vi è il noto attore Ewan McGregor, mentre Damian Lewis è il sicario Yassen Gregorovich. Nei panni del criminale miliardario Darrius Sayle vi è invece Mickey Rourke. L’attore accettò la parte principalmente perché così facendo avrebbe avuto modo di trascorrere del tempo in Inghilterra. Con il suo ingresso nel film, il personaggio, inizialmente di origini libanesi, è stato riscritto come statunitense. Nel film sono poi presenti Sarah Bolger nei panni di Sabina Pleasure e Robbie Coltrane, celebre Hagrid nella saga di Harry Potter, in quelli del primo ministro britannico. Il celebre re della motion capture, Andy Serkis, è invece Mr. Grin, altro antagonista della vicenda.

Alex Rider – Stormbreaker: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Alex Rider – Stormbreaker è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play, Apple iTunes e Mediaset Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 11 giugno alle ore 21:00 su 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

 

 

Qualcosa di cui sparlare: trama, cast e curiosità sul film

Qualcosa di cui sparlare: trama, cast e curiosità sul film

Celebre in particolare per i film Buon compleanno Mr. Grape, Le regole della casa del sidro e Chocolat, il regista svedese Lasse Hallström ha nel 1995 dato vita ad una commedia sentimentale nata dalla penna della sceneggiatrice Callie Khouri, premio Oscar per il film Thelma & Louise. Tra amore, tradimenti e voglia di ricominciare, prende vita una storia che trova nella ricerca dell’indipendenza della protagonista il suo punto di forza. Arricchito da un cast di grandi celebrità, il film Qualcosa di cui sparlare è ancora oggi un titolo particolarmente apprezzato del suo genere, uscito in un periodo in cui la commedia sentimentale viveva i suoi massimi splendori.

Il titolo, ispirato all’omonima canzone della cantante Bonnie Raitt, lascia presagire una pellicola dove il pettegolezzo diventa una delle principali armi d’accusa e di smascheramento per chi ha qualcosa da nascondere. Al di là dei pettegolezzi, però, vi è la vera sostanza, che si ritrova appunto qui in una vera e propria battaglia tra sessi. Se è vero che nessuno è perfetto, ciò che davvero emerge è il percorso che la protagonista intraprende per emanciparsi e conquistare ciò che in passato si era negata.

Affermatosi come un buon successo al box office, con oltre 70 milioni di dollari incassati in tutto il mondo, Qualcosa di cui sparlare è un film che risulta ancora oggi attuale nelle sue tematiche e divertente nelle sue situazioni. Un’opera che gli amanti del genere non possono lasciarsi sfuggire. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Qualcosa di cui sparlare: la trama del film

La vicenda si svolge nel rurale Sud degli Stati Uniti. Qui vive la bella Grace King, la quale conduce una tranquilla e spensierata routine insieme all’amato marito Eddie Bichon. I due sembrano una coppia perfetta, uniti anche dall’amore per la figlia Caroline. Il loro idillio si spezza però il giorno in cui Grace, accompagnando la figlia a scuola, scopre che suo marito la tradisce con un’altra donna. Sconvolta dalla cosa, a cui stenta a credere, Grace si ritrova ben presto a provare un profondo senso di vergogna. Dopo aver accettato la cosa, comprenderà che chi deve davvero vergognarsi è Eddie, meditando dunque una vendetta nei suoi confronti.

Grace inizia infatti a raccontare a chiunque la verità su suo marito, facendo scoppiare un vero e proprio scandalo nella cittadina. Mentre Eddie si ritrova ricoperto dai pettegolezzi, la donna decide infine di allontanarsi da lui e, prendendo con sé Caroline, torna a vivere nella tenuta di famiglia dei genitori. Qui, con il padre Wyly, la madre Georgia e la sorella Emma Rae, tenterà di ricostruire la propria vita. Mentre inizia a frequentare corsi universitari e di equitazione, però, Grace vede tornare in ginocchio Eddie, il quale tenta disperatamente di riconquistarla.

Qualcosa di cui sparlare cast

Qualcosa di cui sparlare: il cast del film

Come anticipato, il cast del film è ricco di grandi interpreti statunitensi, tra cui anche alcuni premi Oscar. In primis, nei panni di Grace King si ritrova l’attrice Julia Roberts, in quegli anni popolarissima grazie a film come Pretty Woman e Il rapporto Pelican. Dopo aver letto la sceneggiatura della Khouri, la Roberts accettò subito di partecipare al progetto, attratta dal percorso di emancipazione che compie il personaggio di Grace. Accanto a lei, nei panni di suo marito Eddie vi è invece l’attore Dennis Quaid, noto per film come Dragonheart, The Day After Tomorrow e Wyatt Earp.

Ad interpretare l’allevatore di cavalli Wyly King, padre di Grace, vi è il grande attore Robert Duvall, pluricandidato all’Oscar e vincitore della statuetta nel 1984 per il film Tender Mercies – Un tenero ringraziamento. Un’altra leggenda del cinema è quella che si può ritrovare nei panni di Georgia King, la madre di Grace. Si tratta di Gena Rowlands, nota in particolare per i suoi numerosi film girati con il regista e marito John Cassavetes. L’attrice Kyra Sedgwick recita infine nel ruolo di Emma Rae King, la sorella di Grace. Nel ruolo della piccola Caroline, vi è l’attrice Haley Aull, la quale dopo questo ruolo non proseguì ulteriormente la carriera nello spettacolo.

Qualcosa di cui sparlare: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Qualcosa di cui sparlare è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 11 giugno alle ore 21:10 su La5.

Fonte: IMDb

 

Comedians: intervista ai protagonisti del film di Gabriele Salvatores

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Ale & Franz (Francesco Villa e Alessandro Besentini), Giulio Pranno, Christian De Sica, Natalino Balasso e Vincenzo Zampa sono trai protagonisti di Comedians, il nuovo film di Gabriele Salvatores al cinema dal 10 giugno con 01 Distribution. Ecco cosa hanno raccontato in merito al film:

Comedians, recensione del film di Gabriele Salvatores

Sei aspiranti comici stanchi della mediocrità delle loro vite, al termine di un corso serale di stand-up si preparano ad affrontare la prima esibizione in un club. Tra il pubblico c’è anche un esaminatore, che sceglierà uno di loro per un programma televisivo. Per tutti è la grande occasione per cambiare vita, per alcuni forse è l’ultima. Le esibizioni iniziano e ogni comico sale sul palco con un grande dilemma: rispettare gli insegnamenti del proprio maestro, devoto a una comicità intelligente e senza compromessi o stravolgere il proprio numero per assecondare il gusto molto meno raffinato dell’esaminatore? O forse cercare una terza strada, di assoluta originalità? Attraverso le storie di sei comici, Comedians è una riflessione sul senso stesso della comicità nel nostro tempo, affrontando temi di assoluta attualità.

Security: chi sono i protagonisti del nuovo film Sky Original?

Security: chi sono i protagonisti del nuovo film Sky Original?

Disponibile dal 7 giugno in prima assoluta su Sky Cinema e NOW, Security è il nuovo film Sky Original, diretto da Peter Chelsom, noto al grande pubblico per via di titoli quali Serendipity, Shall We Dance? e Hannah Montana. Il film è ispirato all’omonimo romanzo di Stephen Amidon (pubblicato in Italia da Mondadori), che ha già un ottimo rapporto con il cinema del nostro Paese, dal momento che è lo stesso autore che ha scritto Il capitale umano, anch’esso trasposto per il cinema da Paolo Virzì.

Il film è il primo thriller Sky Original, e si qualifica come un prodotto italiano nell’ambientazione (Forte dei Marmi d’inverno) che accompagna lo spettatore nella vicenda, ma universale nella messa in scena delle debolezze umane.

Uno degli elementi di maggiore interesse di Security è però l’ottimo cast, che vede schierata una scuderia di fuoriclasse tra veterani e volti giovani del nostro panorama cinematografico. Chi sono i protagonisti del film? Ecco chi c’è in Security, dal 7 giugno in prima assoluta su Sky Cinema e NOW.

Security è disponibile su NOW e anche on demand su Sky. Iscriviti a soli 3 euro per il primo mese e guarda il film e molto altro.

 

Tommaso Ragno

Vero e proprio volto internazionale del cinema e della tv, Tommaso Ragno è già su Sky e NOW con Anna, dal momento che è nel cast della serie di Niccolò Ammaniti. Presenza fondamentale per la scena italiana teatrale e radiofonica, ha collaborato con alcuni dei più grandi registi del nostro panorama, da Bernardo Bertolucci ad Alice Rohrwacher, passando per Virzì, Avati e Mazzacurati. Oltre a Security, lo vedremo anche a settembre in Tre Piani, il film che Nanni Moretti presenterà al Festival di Cannas 2021, il prossimo luglio.

Valeria Bilello

Valeria Bilello
ph. Riccardo Ghilardi

Siciliana che muove i suoi primi passi nella famiglia di MTV, Bilello si distingue presto per la sua presenza scenica di grande eleganza, che oltre a renderla interessante agli occhi del cinema e della tv italiane, la fa arrivare anche sotto i riflettori delle produzioni USA. Lavora con Avati, Salvatores, Golino, Bruno e anche con David Frankel, regista de Il diavolo veste Prada. Nel 2017 partecipa alla serie Netflix Sense8 di Lilly e Lana Wachowski. Trai suoi film più celebri, citiamo Beata Ignoranza e Mady in Italy di James D’Arcy, uscito negli USA nell’estate del 2020.

Silvio Muccino

Silvio Muccino e Ludovica Martino
ph. Riccardo Ghilardi

Nato (artisticamente e biologicamente) come il fratellino del più famoso Gabriele, Muccino esordisce con il bellissimo ruolo di Silvio in Come te nessuno mai, che ad oggi rimane la vetta della sua carriera d’attore. Dopo una seconda collaborazione con il fratello Gabriele ne L’Ultimo Bacio, intraprende in autonomia la sua strada che lo porterà a diventare a sua volta regista e sceneggiatore, ma anche romanziere, mentre raggiunge la migliore accoglienza di pubblico con il suo esordio alla regia, per il quale vince anche un David (quello assegnato dai giovani) con Parlami d’amore. Mancava dalle scene dal 2017, quando a partecipato al film corale di Paolo Genovese The Place.

Ludovica Martino

Ludovica Martino filmNon esiste ventenne che non sia innamorato di Ludovica Martino o che non voglia essere lei. Dotata di una bellezza molto particolare e di un grande talento, la giovane attrice ha raggiunto il successo grazie a Skam Italia, in cui interpreta Eva. Ha esordito al cinema con Il Campione di Leonardo D’Agostini e poi ha partecipato a Sotto il Sole di Riccione, sempre sotto al cappello della grande N rossa, ed è stata poi l’innamorata di Renato Carosone/Eduardo Scarpetta in Carosello Carosone. Con Security siamo sicuri che anche il pubblico internazionale si innamorerà di lei.

Fabrizio Bentivoglio

fabrizio-bentivoglio-filmUno dei volti più rappresentativi del nostro cinema, Bentivoglio ha costruito negli anni, a partire dal 1980, una lunga e ricca carriera di ruoli preziosi, collezionando una serie di collaborazioni illustri con alcuni dei più grandi registi del nostro panorama. Bolognini, Vanzina, Salvatores, Soldini, D’Alatri, Comencini, Placido, Luchetti, Taviani, Calopresti, Rubini, Sorrentino, Bruni, Brizzi, Virzì, Mordni e Sibilia: la carrellata di nomi potrebbe continuare ancora per molto, e al cinema alterna anche delle puntate in tv, partecipando anche a Il commissario Montalbano e a Il nome della rosa. Vincitore di tre David di Donatello, dei quali l’ultimo questo’anno, è tra gli attori più amati e premiati del nostro cinema.

Maya Sansa

Maya Sansa filmSplendida interprete del nostro cinema, può vantare un fascino e un carisma che travalicano l’indiscussa bellezza, doti che contribuiscono a rendere preziosa ogni sua interpretazione. Molto amata anche dal cinema europeo, Sansa ha collaborato con moltissimi registi di grande caratura, tra cui Diritti, Amelio, Mazzacurati e Giordana. Tra le collaborazioni illustri citiamo anche quella con Claude Miller nel 2011 in Voyez comme ils dansent, con Philippe Le Guay nel 2013 per Molière in bicicletta e con Hirokazu Kore’eda in Le verità, film d’apertura di Venezia 76. Nel 2013 vince il premio David di Donatello per Bella Addormentata di Bellocchio e nel 2004 il Nastro d’Argento per La meglio Gioventù, il suo primo ruolo di grande successo.

Marco D’amore

recensione L'immortale marco d'amoreAmatissimo dal grande pubblico che lo conosce con il nome di Ciro Di Marzio, Marco D’amore deve la sua fama e il suo successo all’Immortale di Gomorra – La Serie (disponibile su NOW e Sky). Di solida formazione teatrale, fa un sacco di gavetta che, oltre ad una collaborazione con la regista premio oscar Susanne Bier nel 2011 per All you need is Love, lo porta, nel 2014, ad essere scelto per interpretare Ciro Di Marzio, detto l’Immortale, nella serie Sky. Il ruolo gli aprirà la porta del successo che però D’Amore è cauto ad attraversare, continuando a scegliere con attenzione i suoi progetti e dedicandosi finalmente al suo esordio da regista. Nel 2019 esce L’Immortale, prosecuzione cinematografica della storia del suo personaggio di Gomorra – La Serie, che nel finale mostra il palese tre in con l’ultima stagione della serie. Tra gli altri ruoli particolarmente significativi per la sua carriera, ricordiamo quello di Brutti e Cattivi, di Cosimo Gomez. Sarà di nuovo su Sky e NOW in Security e nella quinta e ultima stagione di Gomorra.

Jon Snow: 10 curiosità su morte, vita, e i Targaryen

Jon Snow: 10 curiosità su morte, vita, e i Targaryen

L’ultima stagione de Il trono di spade è stata piena di avvenimenti per Jon Snow. Tempo fa, il finale della stagione 5 ci aveva lasciati in sospeso: sembrava che Jon Snow fosse morto. E lo era. Ma è tornato tra i vivi, e il suo ritorno ha portato ulteriori complicazioni nella trama del telefilm.

E mentre aspettiamo la nuova stagione, cerchiamo di rendere la lunghissima attesa meno difficile, con un bel ripassone sui fatti principali riguardanti il nostro beniamino Jon Snow in dieci punti. Ma prima affrontiamo i concetti basilari.

Jon Snow: Chi l’attore che lo interpreta?

Jon Snow è interpretato dall’attore britannico Kit Harington, ed ha ottenuto il ruolo grazie alla piccola parte nelle repliche di War Horse, una produzione Royal National Theatre di Londra. Infatti il ruolo gli spiana la strada per un provino per il ruolo di nel pilot della serie Il Trono di Spade.

Jon Snow: la sua spada

Il personaggio di Jon Snow impugna una spada nobile. Infatti è la spada di Lord Mormont, che in segno di gratitudine e fiducia nei suoi riguardi come futuro comandante della Guardia, gli affida la sua spada della casata dei Mormont che si chiamerà “Lungo Artiglio”, la  spada bastarda di acciaio di Valyria.

L’età di Jon Snow

Nei libri, Jon Snow appare per la prima volta all’età di quattordici anni. Il mondo de Il trono di Spade, infatti, segue le tradizioni medievali dove gli adolescenti venivano trattati come adulti.

La HBO ha deciso l’età dei personaggi per la serie, decidendo che Jon Snow avesse 17 anni all’inizio della prima stagione. Non sappiamo esattamente quanti anni abbia ora: quanti anni sono passati esattamente? Ma presumibilmente, ora ne ha circa una ventina.

Jon Snow muore come Giulio Cesare

Sia il cast che i creatori de Il trono di spade avevano insistito nel farci credere al fatto che Jon Snow fosse morto. Jon era stato accoltellato in seguito ad un ammutinamento nei Guardiani della Notte, con un fato simile a quello di Giulio Cesare: assassinato dai propri amici e collaboratori, compreso il giovane che aveva preso sotto la propria protezione e cresciuto come un figlio. E tutti furono portati a pensare che quella fosse la fine.

Jon Snow salvato da Melisandre

Ma verso la fine del secondo episodio della sesta stagione, Davos riesce a convincere la riluttante Melisandre ad usare i propri poteri mistici/magici per riportare in vita Jon Snow: il miracolo che tutti stavamo aspettando!

Il corpo di Jon viene lavato, gli vengono tagliati i capelli e la barba, e viene recitato un lungo incantesimo. In un primo momento, sembra che il rituale non abbia funzionato. Ma all’improvviso Jon apre gli occhi, e fa un respiro profondo. E noi abbiamo tirato un sospiro di sollievo: Jon Snow non è morto!

Game of Thrones 6x09

Jon Snow e la profezia del principe promesso

Nella mitologia de Il trono di Spade, c’è una profezia su un antico eroe conosciuto come Azor Ahai, o “Il principe che venne promesso”. La leggenda dice che combatté l’oscurità con una spada fiammante.

Abbiamo visto Jon Snow tornare, chiamato per difendere Westeros contro l’invasione degli Estranei, in un momento in cui c’è bisogno di un eroe. Che sia lui il Principe che venne promesso?

I genitori di Jon Snow: i Targaryen

La storia diffusa nel mondo di Game of thrones su Rhaegar Targaryen e Lyanna Stark si scopre essere molto diversa dalla realtà. La leggenda vuole che Rhaegar rapì e stuprò Lyanna (la sorella di Ned) e che in seguito ne causò la morte. Ma in realtà, come abbiamo scoperto nell’ultima stagione, i due erano innamorati e decisero di scappare insieme. Prima di morire, Lyanna diede alla luce un figlio: Jon Snow! Per ora, Jon non sa ancora niente sulle proprie origini.

jon snow e daenerys

Jon Snow e il diritto al Trono

La linea di successione ad Approdo del Re non è ben chiara. Dopo la morte di tutti i figli di Cercei, la discendenza dei Baratheon è estinta. I Targaryen potrebbero avere il diritto a richiamare il proprio diritto al trono: il che vuol dire che Jon Snow, figlio del principe Rhaegar, è il vero erede al trono.

Ma anche qui ci sono dei problemi: Jon, in teoria, è ancora un bastardo (Stark e Targaryen), il che potrebbe complicare le questioni riguardanti il suo diritto al trono. Per Daenery sarebbe più facile, quindi, rivendicare il ruolo di diretta erede al trono, essendo l’unica Targaryen “purosangue” ancora in vita.

jon snow e daenerysJon/Aegon Targaryen

È la settima stagione che conferma tutto quello che fino ad allora era stato vagamente intuito. Durante l’episodio “The Dragon and the Wolf”, ci viene confermato che Jon è sia drago che lupo: figlio di Rhaegar e Lyanna. Inoltre, il suo vero nome è Aegon Targaryen, nome che condivide con colui che conquistò Westeros circa trecento anni prima.

Jon non è un bastardo

È grazie all’amato Sam Tarly che scopriamo che il Principe Rhaegar aveva fatto annullare il precedente matrimonio con Elia per poter sposare regolarmente Lyanna Stark: Jon/Aegon è quindi un figlio legittimo! Questo fa sì che sia anche il legittimo erede al Trono di Spade in quanto unico figlio vivente di Rhaegar Targaryen, primo figlio ed erede di Re Aerys II il Folle (il re ucciso da Jaime Lannister durante la Ribellione Baratheon).

Chi è a conoscenza della verità su Jon Snow

Le origini di Jon Snow ci sono state inizialmente suggerite da una visione di Bran nel finale della sesta stagione. Oltre a lui, Ned era l’unico ad essere a conoscenza della verità e mantenne il segreto con tutti, persino con la moglie Catelyn.

Jon Snow e Daenerys

Tutto questo ci viene confermato ancora da Bran, in una conversazione con Samwell Tarly. Mentre tutto ciò viene raccontato, lo show ci mostra il primo momento di intimità tra Jon e Daenerys: una scena che tutti aspettavamo da tempo, ma che crea un’inevitabile sensazione di disagio.

Infatti, se si mettono insieme i pezzi, scopriamo che Daenerys è zia di Jon, in quanto sorella di Rhaegar. David Benioff, uno dei creatori della serie, ha affermato a riguardo: “Complica tutto, sia ad un livello politico che ad un livello personale, e toglie a Jon e Dany tutto quello che avrebbe potuto essere puro e quasi perfetto”.

Fonti: VarietyCheatsheet

Il sesso degli angeli: al via le riprese del nuovo film di Leonardo Pieraccioni

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Iniziano lunedì 14 giugno, a Roma le riprese di Il sesso degli angeli il nuovo film di Leonardo Pieraccioni prodotto da Levante con Rai Cinema.

Il sesso degli angeli vede come protagonisti principali Leonardo Pieraccioni, Sabrina Ferilli, Marcello Fonte. Fanno parte del cast Gabriela Giovanardi, Eva Moore, Maitè Yanes, Valentina Pegorer, Giulia Perulli e Massimo Ceccherini.

La sceneggiatura scritta da Leonardo Pieraccioni e Filippo Bologna racconta la storia di Don Simone (Pieraccioni), un prete di frontiera, con una chiesetta sempre in difficoltà e mai frequentata dai ragazzi che preferiscono piuttosto lo stare insieme dei social.  Finalmente Don Simone riceve una fantastica notizia: un eccentrico zio gli ha lasciato in eredità un’avviatissima attività in Svizzera che potrà risollevare le sorti economiche del suo oratorio sempre deserto! Ma arrivato a Lugano il nostro prete scopre di aver ereditato… un bordello! Don Simone darà ragione allo sgangherato zio che ha sempre dubitato della sua fede, oppure qualcuno dall’alto gli darà le risposte giuste per togliergli ogni dubbio?

Il sesso degli angeli sarà girato per quattro settimane a Roma, tre settimane a Firenze e una settimana in Svizzera. Le riprese termineranno il 5 agosto. Il film uscirà nelle sale cinematografiche il prossimo anno con 01 Distribution

Wonder Woman 1984 arriva su SKY, al via Sky Cinema Collection – HEROES

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Dal 12 giugno a al 25 giugno gli eroi e i supereroi più amati di tutti i tempi, icone dei fumetti, dei videogiochi e protagonisti dal meglio del cinema d’azione mondiale popoleranno Sky Cinema Collection – HEROES, un intero pop up channel a loro dedicato, con oltre 60 film e due attesissime prime visioni: WONDER WOMAN 1984 e MAX STEEL.

Dalla regista Patty Jenkins e con protagonista Gal Gadot nel ruolo che dà il titolo al film, Wonder Woman 1984 arriva in prima visione lunedì 14 giugno alle 21.15 su Sky Cinema Uno e alle 21.45 su Sky Cinema Collection HEROES, e in streaming su NOW. In “Wonder Woman 1984”, il destino del mondo è nuovamente in pericolo, e solo l’intervento di Wonder Woman potrà salvarlo. Questo nuovo capitolo vede Diana Prince vivere tranquillamente in mezzo ai mortali nei vibranti e scintillanti anni ’80 — un’epoca di eccessi spinta dal bisogno di possedere tutto. Nonostante sia ancora in possesso di tutti i suoi poteri, mantiene un basso profilo, occupandosi di antichi manufatti e agendo come supereroina solo in incognito. Ma adesso, Diana dovrà uscire allo scoperto e fare appello alla sua saggezza, alla sua forza e al suo coraggio per salvare il genere umano da un mondo in pericolo di vita, mentre è alla caccia di due nuovi e formidabili nemici: Max Lord e Cheetah. Tra i protagonisti del film anche Chris Pine nel ruolo di Steve Trevor, Kristen Wiig in quello di Cheetah, Pedro Pascal è Max Lord, Robin Wright è Antiope e Connie Nielsen è Hippolyta.

La seconda prima visione della collection è MAX STEEL: la genesi di un supereroe nel lungometraggio in live action ispirato all’omonimo cartoon e al giocattolo della Mattel. Il titolo fanta-action sarà in prima visione su Sky Cinema Collection – HEROES giovedì 17 giugno alle 21.15 e in streaming su NOW. Max è l’adolescente figlio di uno scienziato morto in circostanze misteriose, che scopre di avere dei poteri sovrumani grazie all’alleanza con un amico extraterrestre. Protagonisti Ben Winchell (Feed) e Andy Garcia (Ocean’s Eleven)

Oltre alle prime visioni citate, Sky Cinema Collection HEROES offre un eccezionale viaggio in compagnia degli eroi dell’universo DC Comics dotati di superpoteri: la saga dedicata all’Uomo Pipistrello che comprende i due film diretti da Tim Burton BATMAN e BATMAN – IL RITORNO, i due da Joel Schumacher BATMAN FOREVER e BATMAN & ROBIN  rispettivamente alle 17 e alle 19.05  di martedì 22 giugno, data scelta come omaggio al regista a un anno dalla sua morte, in più i tre capitoli firmati Christopher Nolan BATMAN BEGINS, IL CAVALIERE OSCURO e IL CAVALIERE OSCURO – IL RITORNO; l’inedita versione originale ZACK SNYDER’S JUSTICE LEAGUE con Ben Affleck nei panni di Batman e Gal Gadot in quelli di Wonder Woman sabato 12 giugno alle 21.15; e BIRDS OF PREY E LA FANTASMAGORICA RINASCITA DI HARLEY QUINN, in cui l’antieroina interpretata da Margot Robbie, dopo la rottura con Joker, deve affrontare una serie di nemici. Si segnala inoltre THE NEW MUTANTS, il cine-comic legato all’universo degli X-Men con Maisie Williams, Anya Taylor-Joy e Charlie Heaton.

Non mancano in programmazione storie di personaggi leggendari e paladini pronti a vivere ogni tipo di avventura, tra questi LA LEGGENDA DEGLI UOMINI STRAORDINARI, in onda il 20 giugno in prima serata,  in cui l’avventuriero interpretato da Sean Connery guida una squadra di eroi della letteratura popolare per fermare il folle piano di Phantom che vuole distruggere il mondo; l’action intergalattico sui supereroi della famosa serie tv POWER RANGERS; i 4 film che compongono la saga interpretata da Harrison Ford, diretta da Steven Spielberg e ideata da George Lucas: I PREDATORI DELL’ARCA PERDUTA, INDIANA JONES E IL TEMPIO MALEDETTO, INDIANA JONES E L’ULTIMA CROCIATA e INDIANA JONES E IL REGNO DEL TESCHIO DI CRISTALLO; le avventurose commedie sulle nuove imprese dei tre moschettieri e D’Artagnan dirette da Giovanni Veronesi e interpretate da Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Rocco Papaleo insieme a Margherita Buy  MOSCHETTIERI DEL RE: LA PENULTIMA MISSIONE e TUTTI PER 1 – 1 PER TUTTI, film targato Sky Original; Antonio Banderas dà vita al celebre giustiziere ne LA MASCHERA DI ZORRO e in THE LEGEND OF ZORRO con Catherine Zeta-Jones; e due film con Angelina Jolie dedicati alle avventure dell’eroina del celebre videogame LARA CROFT: TOMB RAIDER e LARA CROFT: TOMB RAIDER – LA CULLA DELLA VITA in onda venerdì 18 giugno alle 23.00.

Sky Cinema Collection – Heroes | dal 12 giugno al 25 giugno su Sky Cinema Collection (Canale 303 di Sky) e in streaming su NOW. Tutti i film sono disponibili on demand su Sky e NOW

Loki: come si collegherà la serie a Doctor Strange 2?

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Loki: come si collegherà la serie a Doctor Strange 2?

L’head writer di Loki, Michael Waldron, ha parlato dello sviluppo della serie dei Marvel Studios come capitolo autonomo ma vitale all’interno del MCU, che si collegherà direttamente a Doctor Strange in the Multiverse of Madness.

Partendo da Avengers: Endgame, dove Loki (Tom Hiddleston) è fuggito dall’anno 2012 usando un Tesseract rubato, il primo episodio della serie inizia con l’arresto di questa “Variante” da parte della Time Variance Authority per i crimini commessi dal Dio dell’Inganno contro la “sacra linea temporale” creata dai Custodi del Tempo. Uscire da questo percorso ha creato un evento Nexus, come spiegato dalla mascotte della TVA, ossia Miss Minutes (interpretata da Tara Strong): se tale evento non viene sottoposto a verifica, potrebbe “diramarsi nella follia” – o in un Multiverso della follia.

“Penso che tutti avranno le idee più chiare a mano a mano che andremo avanti”, ha detto Waldron a ComicBook quando gli è stato chiesto se Loki sarà collegato direttamente a Doctor Strange 2, anch’esso scritto da Waldron. “Dirò solo che il nostro obiettivo, fin dall’inizio, è stato quello di raccontare una storia autonoma ed emozionante che può stare in piedi da sola. Solo alla fine scoprirete quale coperchio salterà in aria.”

“Fin dal primo giorno, ci siamo detti: ‘Questa cosa dovrebbe essere vitale come un film’. Non c’era alcun limite alla nostra immaginazione o a ciò che potevamo o non potevamo fare solo perché era destinata a Disney+”, ha spiegato. “Dal nostro punto di vista, stavamo raccontando il nuovo e più importante capitolo del MCU. E quindi significava anche metterci dentro le Gemme dell’Infinito.”

In precedenza Waldron aveva rivelato che la serie avrebbe avuto una serie di conseguenze importanti sull’intero MCU, e ovviamente l’avvertimento di Miss Minutes in merito alle linee temporali incontrollate che potrebbero diramarsi “nella follia” non è una coincidenza. Inoltre, dopo che il finale di WandaVision aveva impostato il ritorno di Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) proprio in Doctor Strange 2, Kevin Feige ha affermato che Loki sarà “tremendamente importante” per la Fase 4 del MCU.

Mollo tutto e apro un Chiringuito: al via le riprese del film ideato con Il Milanese Imbruttito

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Sono iniziate le riprese di Mollo tutto e apro un Chiringuito, il film ideato in collaborazione con gli autori de Il Milanese Imbruttito, regia di Pietro Belfiore, Davide Bonacina, Andrea Fadenti, Andrea Mazzarella, Davide Rossi. Le riprese si svolgeranno in Sardegna e a Milano e dureranno sei settimane. Protagonisti Germano Lanzoni, Valerio Airò, Laura Locatelli, Leonardo Uslengo, Paolo Calabresi, Alessandro Betti, Michele e Stefano Manca (Pino e gli anticorpi), Benito Urgu, Simonetta Columbu e con la partecipazione straordinaria di Claudio Bisio, Favij e Jake La Furia.

La trama

Il Signor Imbruttito (Germano Lanzoni), dirigente di spicco di una grande multinazionale, vive la routine nella sua frenetica Milano seguendo fedelmente il mantra della doppia F, F*** e Fatturato. A rompere questo equilibrio ci pensa Brusini (Paolo Calabresi), eccentrico imprenditore a capo di un impero economico, che per una ragione assurda fa saltare quello che per l’Imbruttito è l’affare della vita. L’Imbruttito per la prima volta accusa il colpo, cade in depressione, non riesce più a trovare una ragione per svegliarsi al mattino. La svolta arriva da Brera (Alessandro Betti) un amico di vecchia data, che propone all’Imbruttito l’acquisto di un Chiringuito in Sardegna, per fare business in infradito e poter finalmente dire: “Mollo tutto e apro un Chiringuito”. L’affare è fatto e, malgrado lo scetticismo del Nano (Leonardo Uslengo), il figlio dodicenne, e la furia della moglie Laura (Laura Locatelli), l’Imbruttito si lancia con entusiasmo in questa nuova avventura in compagnia del fidato Giargiana (Valerio Airò), suo “stagista di una vita”. Con l’arrivo in Sardegna però il sogno si trasforma presto in un incubo: il chiringuito c’è e l’ambiente intorno è paradisiaco, ma si trova in una zona a dir poco remota dell’isola e gli abitanti del paese, Garroneddu, sono una comunità di semplici pastori avversi a ogni novità. L’Imbruttito e i Sardi riusciranno a trovare un modo per convivere pur essendo così diversi?

Per SheWants, agenzia creativa dietro al progetto Il Milanese Imbruttito, uno dei fondatori, Tommaso Pozza dichiara: “Otto anni fa siamo partiti creando una pagina Facebook, quasi per gioco, quando ancora non esisteva nulla di quello che è oggi il panorama attuale del social network. Oggi iI Milanese Imbruttito conta una community di oltre 3M di persone. Siamo orgogliosi di portare sul grande schermo un progetto frutto di lavoro di squadra, sacrifici e tanta passione. TAAAC – Ah no, CIAAAK” .

Per QMI il produttore Giovanni Cova: “Grazie al cinema finalmente vedremo “l’Imbruttito” allontanarsi dalla sua amata Milano per intraprendere un’epica avventura in Sardegna. Vedremo anche grandi volti della commedia italiana arricchire di personaggi il mondo del “Milanese Imbruttito”. Così dichiara Ramaya Productions: “Siamo felici di aver contribuito a riportare sul grande schermo la comicità milanese nella doppia veste di registi e produttori. Un progetto costruito in sette anni che finalmente approda al cinema!”

Loki: 10 personaggi del MCU che potrebbero fare un’apparizione a sorpresa

Dal momento che la serie Loki coinvolgerà i viaggi nel tempo, c’è la possibilità che diversi personaggi che sono già apparsi nel MCU facciano il loro ritorno. Al tempo stesso, come già accaduto con WandaVision e The Falcon and the Winter Soldier, è probabile che la serie introduca anche dei nuovi personaggi – oltre quelli già visti nel primo episodio – il cui ingresso nel MCU è già stato confermato. Screen Rant ha raccolto 10 personaggi Marvel che potrebbero fare un’apparizione a sorpresa nello show:

Frigga

Frigga è la madre adottiva di Loki, nonché ex regina di Asgard. È stata uccisa in Thor: The Dark World mentre proteggeva Jane Foster da Malekith e dai suoi Elfi Oscuri. Essendo l’unico membro della famiglia di cui Loki si prendeva cura, la sua morte è stata il catalizzatore che ha indotto Loki ad accettare di aiutare Thor a vendicarsi.

Tuttavia, è tornata in Avengers: Endgame per fornire a Thor incoraggiamento e consigli. Anche se il Dio del Tuono proveniva da un’altra linea temporale, sua madre lo ha comunque aiutato a ritrovare sé stesso. Considerando la relazione tra Frigga e Loki, potrebbe essere un momento importante se l’ex regina fosse in grado di aiutare ancora una volta suo figlio da un’altra linea temporale.

Il Collezionista

Apparso per la prima volta in Guardiani della Galassia, Taneleer Tivan, noto anche come Il Collezionista, è un personaggio eccentrico che custodisce gelosamente una preziosa collezione di oggetti di valore e stranezze varie provenienti da tutto l’universo. Nella scena post-credits i Thor: The Dark World, gli Asgardiani gli hanno affidato la Gemma della Realtà, in modo che Il Collezionista potesse custodirla.

Tuttavia, quella scena aveva anticipato che lo stesso stava pianificando di provare ad entrare in possesso di tutte le Gemme dell’Infinito. Data la connessione del Collezionista con le Gemme dell’Infinito e gli Asgardiani, ci sono molte potenziali sottotrame a cui potrebbe contribuire nella serie.

Surtur

thor: ragnarokSurtur è un demone del fuoco a cui Thor ha permesso di provocare Ragnarök, la distruzione di Asgard, come modo per sconfiggere Hela in Thor: Ragnarok. Thor è stato in grado di sconfiggerlo abbastanza facilmente e di rinchiudere la sua corona nella Cripta di Odino. Ma dopo che il Dio del Tuono mise la corona nella Fiamma Eterna, Surtur venne riportato in vita in una forma ancora più potente.

Considerando che Surtur è colui che, nella profezia, provocherà la distruzione di Asgard e dal momento che Loki ambisce, da sempre, a diventare il re di Asgard, avrebbe senso per il Dio dell’Inganno usare le sue abilità di viaggiare nel tempo e impedire a Surtur di distruggere Asgard in una timeline alternativa. 

Bruce Banner/Hulk

Loki ha una storia assai complicata con Hulk. In The Avengers, Hulk ha preso in giro Loki definendolo un “dio gracile”, mettendo effettivamente fine al suo tentativo di dominare il mondo. Sono riusciti in qualche modo a lasciarsi alle spalle questo “screzio” quando si sono uniti come membri dei Revengers in Thor: Ragnarok.

Considerando che i due hanno interagito abbastanza frequentemente e Bruce Banner è un brillante scienziato che potrebbe potenzialmente aiutare in questioni relative ai viaggi nel tempo, avrebbe senso per il personaggio apparire nelle serie.

Thanos

thanosIn qualità di principale cattivo del MCU finora, Thanos ha avuto grande influenza su molti dei principali eventi del MCU, inclusa l’invasione dei Chitauri in The Avengers. Fu Thanos a dare a Loki lo scettro, che conteneva la Gemma della Mente, che usava per manipolare e controllare le persone, ed è stato sempre Thanos ad ucciderlo in Avengers: Infinity War.

I fan non sono mai riusciti a vedere esattamente come questi due si sono incontrati o sono arrivati ​​a formare la loro complessa alleanza. Inoltre, è proprio Thanos la ragione per cui Loki si trova in questa posizione, poiché è stato lui a mandarlo sulla terra per recuperare il Tesseract. 

Gran Maestro

Quando Hela ha scaraventato Loki fuori dal ponte di Bifrost in Thor: Ragnarok, si è ritrovato sul pianeta-discarica Sakaar, sotto il governo dell’eccentrico Gran Maestro. Loki è stato in grado di conquistare il Gran Maestro diventando un membro del suo entourage, evitando così di essere costretto a combattere nelle battaglie dei gladiatori.

L’attore Jeff Goldblum ha già una serie su Disney+ all’attivo, Il mondo secondo Jeff Goldblum, e potrebbe facilmente apparire in un’altra serie. Quando abbiamo visto Gran Maestro l’ultima volta, la sua gente si era rivoltata contro di lui, cosa che lo ha reso vulnerabile e indifeso. Considerando che una volta ha governato Loki, sarebbe divertente vedere un’inversione di quella dinamica nella serie. 

Beta Ray Bill

Beta Ray Bill è un cyborg Korbinite che i fan stavano aspettando con impazienza di vedere nel MCU. Fu scelto come campione del suo popolo e venne geneticamente modificato per avere maggiore forza e abilità. Si dimostrò degno di sollevare il Mjolnir e ottenne i poteri di Thor.

Dopo aver restituito il martello, Odino gli ha fabbricato un martello da maneggiare tutto suo. Beta Ray Bill è uno di quei personaggi amati dai fan che permetterebbe alla serie di includere un personaggio che ha i poteri di Thor senza dover effettivamente includere il Dio del Tuono.

Uatu l’Osservatore

Gli Osservatori sono apparsi brevemente in Guardiani della Galassia Vol. 2 mentre si incontravano con l’Informatore degli Osservatori, un modo giocoso per legare insieme tutti i vari cameo di Stan Lee nel MCU.

Gli Osservatori sono esseri alieni che vegliano sugli eventi del Multiverso. Uatu, in particolare, è l’Osservatore assegnato a guardare la terra. Dal momento che sarà il narratore della prossima serie Disney+ What If…?, avrebbe senso per il MCU includerlo in Loki per aiutare il pubblico a familiarizzare con il personaggio.

Tribunale Vivente

Il Tribunale Vivente è un’entità cosmica che sovrintende e giudica il Multiverso. È già stato menzionato nel MCU, poiché Mordo in Doctor Strange ha un bastone chiamato proprio “Il bastone del Tribunale Vivente”. È stato anche rivelato che c’erano piani per includere il Tribunale Vivente in Avengers: Endgame in una scena in cui avrebbe giudicato Thanos per le sue azioni.

Con il MCU che ora si concentrerà maggiormente sul Multiverso e con Loki che dovrà affrontare le ripercussioni per aver incasinato la “sacra linea temporale”, avrebbe senso introdurre nella serie il Tribunale Vivente. 

Kang il Conquistatore

Ora che i Vendicatori hanno sconfitto Thanos, il MCU ha bisogno del suo prossimo grande cattivo che possa rappresentare una seria minaccia per il futuro dell’universo condiviso. È già stato annunciato che Jonathan Majors interpreterà Kang il Conquistatore in Ant-Man and the Wasp: Quantumania.

Kang è un viaggiatore del tempo dotato di tecnologia e armi futuristiche. Loki potrebbe essere l’occasione perfetta per la Marvel per presentare Kang mostrandoci che il Dio dell’Inganno lo incontra mentre viaggia nel tempo o presentandolo in una scena post simile alla prima apparizione di Thanos nel MCU

She-Hulk: Jameela Jamil nel cast in un ruolo da protagonista

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She-Hulk: Jameela Jamil nel cast in un ruolo da protagonista

Arriva da Variety la notizia di un nuovo ingresso nel cast di She-Hulk, l’annunciata nuova serie Marvel Studios in arrivo su Disney+ nel 2022. Da quanto apprendiamo dal noto sito americano che i Marvel Studios per la loro serie “She-Hulk per Disney+ hanno scelto Jameela Jamil per un ruolo importante, con ogni probabilità da protagonista. Secondo quanto riferito, Jamil interpreterà Titania, un supercriminale Marvel con una forza incredibile e un frequente rivale di She-Hulk.

La serie è incentrata sull’avvocato Jennifer Walters (Tatiana Maslany), cugina di Bruce Banner, che eredita i suoi poteri di Hulk dopo aver ricevuto una trasfusione di sangue da lui. A differenza di Bruce Jennifer è in grado di mantenere la maggior parte della sua personalità, intelligenza e controllo emotivo.

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La serie tv She-Hulk

She-Hulk è l’annunciata serie tv Marvel Studios basata sull’universo di Hulk dei Marvel Comics che debutterà su Disney+. La serie tv è scritta da Jessica Gao e diretta da Kat Coiro con protagonisti Tatiana Maslany, Tim Roth e Mark Ruffalo. 

La serie che racconta gli avvenimenti che portano Jennifer Walters ad acquisire poteri simili a quelli di Hulk è stata scritta da Jessica Gao e si basa sul personaggio di Jennifer Walters creato da Stan Lee. Tutti i sei episodi sono diretti da Kat Coiro che è anche produttrice esecutiva al fianco Kevin Feige.

In She-Hulk protagonisti sono Tatiana Maslany nei panni di Jennifer Walters, Tim RothMark Ruffalo riprenderà il suo ruolo di Bruce Banner.

X-Men: Anna Paquin loda la professionalità di Hugh Jackman

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X-Men: Anna Paquin loda la professionalità di Hugh Jackman

Sono trascorsi più di vent’anni dall’uscita del primo X-Men del 2000 nelle sale, il film che ha lanciato non solo i celebri mutanti della Marvel sul grande schermo ma anche la carriera di Hugh Jackman, che proprio grazie al ruolo di Wolverine avrebbe conosciuto la fama mondiale.

Nonostante nell’ultimo anno siano emersi numerosi dettagli in merito a quanto sia stata difficile la produzione della trilogia originale (essenzialmente a causa del carattere irascibile del regista Bryan Singer, come rivelato non solo da Halle Berry ma anche dal produttore Tom DeSanto), quell’esperienza pare sia stata comunque indimenticabile per un membro del cast in particolare, e il merito pare essere proprio di Jackman.

L’attrice Anna Paquin, che nei primi film degli X-Men ha interpretato il ruolo di Rogue, ha lodato il lavoro di Hugh Jackman nei panni di Wolverine durante una recente intervista con SiriusXM. “Sicuramente, Hugh è stato il mio migliore amico durante le riprese del primo film”, ha spiegato l’attrice. “Poi hanno iniziato a coinvolgere nel cast attori più vicini alla mia età, quindi poi si creò questa sorta di gruppo formato da attori più giovani. Ma Hugh era la persona a cui mi sentivo più vicina durante il primo film, anche perché la maggior parte delle mie scene erano con lui. È semplicemente meraviglioso.”

“Abbiamo passato moltissimo tempo insieme durante quel periodo”, ha aggiunto. “È una persona adorabile e gentile. Ha passato l’inferno sul quel set e non si è mai, mai lamentato. Un giorno eravamo a -40° e non so quante volte hanno girato una scena in cui doveva cadere da un edificio e atterrare sulla schiena. Nonostante tutto, è sempre stato gentile.”

Anna Paquin e Hugh Jackman hanno recitato insieme anche in X-Men 2 e in X-Men: Conflitto finale. L’attrice ha poi ricordato un altro momento che ha contribuito a consolidare la loro amicizia durante le riprese del primo film. “Ad un certo punto, mentre stavamo girando la scena del camion all’inizio del film, aveva il suo costume e aveva anche gli artigli. Doveva però fumare anche un sigaro, così ho dovuto toglierli il sigaro dalla bocca perché non erano in grado di farlo da solo a causa degli artigli senza farsi male. Dopotutto, a questo servono gli amici, giusto?”

Bo Burnham: Inside, recensione dello speciale Netflix

Bo Burnham: Inside, recensione dello speciale Netflix

Dopo il successo dei precedenti What (2010) e Make Happy (2016), entrambi disponibili su Netflix, la sagacia piccante di Bo Burnham approda nuovamente sulla piattaforma con Inside, lucida e satirica descrizione della società liquida, decadente e piena di facciate fasulle in cui viviamo. Interamente ideato e girato durante la pandemia, nel bel mezzo di una quarantena forzata ma metaforicamente voluta, autoimposta per poter guardare criticamente e spietatamente la nostra vita, e forse, unica apparente via di fuga dal labirinto virtuale in cui siamo costretti.

Bo Burnham: Inside punta dritto al cuore artificiale di una realtà pandemica già da tempo

Burnham riesce nell’arduo progetto di consegnarci un prodotto effettivamente originale oggigiorno, che si pone come nuova frontiera audiovisiva, fruibile in un modo totalmente inedito: questo speciale non è meramente uno show comedy, riesce a configurarsi come film per l’organicità e la chiusura narrativa definita di tutto punto. Quella di Burnham è un’amara constatazione grottesca e assolutamente priva di censura, che ci dimostra che non è necessario ricercare basi comiche altrove: la comicità risiede nella vita di tutti i giorni, teatro orrorifico in cui gli strumenti di scena sono stati soppiantati da icone e applicazioni con cui trascorriamo la maggior parte del nostro tempo; un prolungamento artificiale dei nostri arti superiori, che diventa unico interlocutore per vicinanza ed immediatezza.

Burnham sottolinea l’influenza della pandemia mettendo in evidenza con arguto sarcasmo la ridicolezza delle maschere che indossiamo tutti i giorni e l’effimera natura del nostro campo di battaglia attuale: internet. In una dimensione virtuale in cui si parla tanto e continuamente, pur sapendo molto poco, in cui l’imperativo categorico consiste nell’omologarsi a prototipi standardizzati e all’assicurare una facciata di copertina indiscutibile, Burnham sovverte gli standard dello show comico usuale, ideando e mettendo a punto da sé una tipologia di show inedita: in qualità di factotum – l’intero show è girato, scritto, cantato dal performer- riesce ad offrirci una summa drammatica ma assolutamente lucida del lascito pandemico, che non ha fatto altro che potenziare l’isolamento insito alla realtà contemporanea: una chiusura quasi insormontabile, degenerante e morbosa, che è in azione da ben prima della quaratena forzata: “è sempre stato questo il piano per mettere il mondo nelle tue mani“: l’avere tutto a disposizione in una manciata di secondi non fa altro che marcare la natura liquida della società in cui viviamo, deformazione grottesca di un mondo dove tutto è già stato detto, in cui l’unica possibilità è la citazione non accreditata, la riproposizione di idee e contenuti che è difficile sentire propri e che si perdono in un abisso irrefrenabile di parole pronunciate ma inascoltate.

Bo Burnham Inside

L’invettiva di Burnahm contro gli ossimori dell’attualità

Tu: insaziabile, inarrestabile, controllabile”: l’ossimorica denuncia di Burnham a tutta la realtà contemporanea, in cui noi siamo gli spettatori di noi stessi, tronfi nel nostro sguardo narcisistico nei confronti di ciò che siamo, adulatori di profili falsi, copertine ingannevoli, realtà alternative e all’apparenza più allettanti della nostra. Bo Burnham: Inside ci consegna in modalità audiovisiva un suo personale diario di quarantena, in cui confluiscono analisi critiche sul sé, che mettono in luce disagi emotivi personali e collidono con un’intera generazione allo sbando, che mostra incessantemente i sintomi di una sindrome da Narciso, perennemente alla ricerca dell’immagine perfetta con cui presentarsi virtualmente. Un rifugio che è anche prigione, eppure si configura come unica, silenziosa, risposta al marasma incontrollato e incontrollabile di trend, disinformazione, caos digitale deformato di una realtà auto-condannatasi in cui ogni singola identità si confonde. Burnham è stanco, desolato nel constatare come le proprie velleità, creatività e motivazioni vengono meno di fronte a una realtà che ci chiede continuamente se “può interessarci a tutto in ogni momento”, circondati da strumenti che “hanno fatto tutto ciò che erano stati programmati a fare”; le regole del gioco sono dettate e contemporaneamente annullate da noi stessi, confinati in uno spazio ridotto, virtuale o fisico che sia.

Non proprio morto, non proprio vivo: è simile a uno stato costante di paralisi del sonno”: l’ironia pungente di Burnham riesce a ritrarre nei brani composti e cantati da lui stesso la condizione psicofisica dell’essere contemporaneo, in balia di un contesto sociologico digitalizzato, di un equilibrio politico ed economico precario e di un terreno in cui la parola è abusata, parlando continuamente di tutto, sapendone realmente molto poco. Tramite brani caricaturali e spiritosi, monologhi rivelatori e operazioni registiche e di montaggio di tutto punto, Burnham adempie al difficile compito di restituirci una descrizione espressionista della realtà quotidiana, in cui l’incontro è necessariamente scontro, ogni essere è intrinsecamente una facciata e  il sovrastarsi è l’unico modo affermare la propria esistenza.

Un one man show, che del sapore dello show canonico ha ben poco: senza audience e con un’amarezza di fondo chiaramente percepibile nell’intero minutaggio, Burnham mette in luce il labirinto mentale e sociale in cui siamo costretti, i disagi e l’intrappolamento che ne consegue, cercando lucidamente di trovare uno proprio posto, di dare una chiave di riflessione anche allo spettatore: non si tratta di mero escapismo, ma di piena e lucida presa di coscienza e riappropriazione della propria individualità tramite l’ingegno, la creatività e l’autoironia. Siamo oltre a un percorso catartico di redenzione: l’assoluzione morale non esiste in un mondo in cui le regole del gioco perdono di ogni valore, per questo Burnham non può offrire allo spettatore una chiave di uscita univoca: uscire o rimanere dentro, non è il dove a costituire il problema, quanto il fatto stesso di dover decidere, prendere in mano le redini della propria vita, in una perpetua ricerca identitaria, che spaventa terribilmente in un mondo in cui “l’apatia è una tragedia e la noia un crimine”.

Jurassic World: Dominion, Colin Trevorrow rivela una valanga di dettagli sul film

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In seguito all’annuncio dell’arrivo delle prime immagini ufficiali di Jurassic World: Dominion che saranno allegate alle copie IMAX di Fast and Furious 9, Colin Trevorrow ha rilasciato alcune interviste in cui ha finalmente svelato maggiori dettagli sulla trama dell’attesissimo nuovo capitolo del longevo franchise.

Intervistato da Empire, il regista ha parlato innanzitutto della post-produzione e dei lavori sul film. “Siamo parecchio avanti”, ha spiegato. “In realtà l’abbiamo proiettato proprio oggi, per alcuni familiari e amici intimi, persone di cui ci fidiamo. Adesso sono impegnato con i lavori su un nuovo missaggio sonoro, che è una delle mie parti preferite quando lavoro ad un film. Devo andare a San Francisco, dove ho mixato tutti i miei film. Sarà come tornare a casa. Andrò allo Skywalker Ranch di George Lucas e finirò quello che c’è da finire.”

Parlando poi della trama del film, Trevorrow ha rivelato che Dominion includerà un dinosauro che è stato scoperto abbastanza di recente dagli archeologi. “Avremo il nostro primo dinosauro piumato, l’Oviraptor. Forse questo metterò in allarme coloro che si preoccupano dell’accuratezza paleontologica. Un altro, sempre piumato, sarà il Moros Intrepidus. Quello è apparso forse due anni fa. È simile a un T-Rex, ma con le piume Quello è stato uno dei cambiamenti più rapidi con cui abbiamo dovuto fare i conti, partendo dalla scoperta fino all’inserimento nella storia.”

Colin Trevorrow parla del Giganotosaurus che vedremo in Jurassic World: Dominion

Intervistato da Screen Rant, invece, il regista ha spiegato che il film sarà ambientato quattro anni dopo gli eventi de Il regno distrutto. “Tutto, nella mia mente, è sempre stato concepito in riferimento al presente. La battaglia di Big Rock ha avuto luogo circa un anno dopo Il regno distrutto nel 2019, che è anche l’anno in cui è uscito il corto. Il T-Rex è appena uscito fuori dalla foresta della Sierra Nevada, dove sono fuggiti tutti. È decisamente enorme: è un’intera sezione dello stato. E così, ha vissuto vissuto lì. È da tempo che lottano per catturarla. Questo è accaduto circa anni dopo, che è quando uscirà il film, quindi nel 2022.”

Parlando, poi, dei Giganotosaurus e delle nuove specie che vedremo nel film, ha aggiunto: “Il fatto che sia riuscito a decidere quali nuove specie usare in questi film mi sconvolge ancora, perché ho una responsabilità. È la parte migliore del mio lavoro che sia riuscito davvero a farlo. Nella preview ne vedrete sette. Alcuni di quelli che vengono introdotti in questo prologo, li vedrete poi anche nel film. E poi ce ne saranno di nuovi, molto importanti, che vedrete solo in Dominion. Il Giganotosaurus… come puoi immaginare, non farei mai un cosa del genere al pubblico, cioè non mostrerei mai il Giganotosaurus che elimina il T-Rex e poi sparisce. Al contrario, giocherà un ruolo importante in futuro. È un dinosauro parecchio tosto.”

Jurassic World: Dominion vedrà sia Chris Pratt che Bryce Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella Pineda, Jake Johnson e Omar SyLaura Dern e Sam Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che avevano in Jurassic Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta in Jurassic World: Il Regno Distrutto.

Indiana Jones 5: un video dal set conferma il ritorno dei nazisti

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Sono ufficialmente partite le riprese di Indiana Jones 5, l’attesissimo quinto capitolo della celebre saga con protagonista Harrison Ford, che al momento non ha ancora un titolo ufficiale.

Il film sarà il primo capitolo della saga ad uscire nelle sale dopo l’acquisizione della Lucasfilm da parte della Disney nel 2012. Inoltre, sarà il primo episodio del franchise a non essere diretto da Steven Spielberg, che di fatto sarà sostituito dal collega James Mangold, regista di Logan – The Wolverine.

Ora, un nuovo video dal set allestito in Inghilterra e diffuso online da NYMR, conferma che nel nuovo film torneranno i nazisti. Il video ci mostra l’allestimento di un treno d’epoca sul quale sono state applicate delle svastiche e degli Aquile Imperiali, a conferma che i nazisti saranno nuovamente coinvolti nelle avventure di Indy.

Tuttavia, la scena in questione dovrebbe riguardare un flashback, dal momento che il nuovo Indiana Jones sarà ambientato dopo gli eventi de Il regno del Teschio di Cristallo e, come ben sappiamo, quel film era ambientato nel 1957, durante la Guerra Fredda, quando i nazisti era stati ormai sconfitti e la nuova minaccia era rappresentata dai Sovietici.

Sulla trama del quinto capitolo del franchise, che dovrebbe essere l’ultimo, sappiamo ancora molto poco. Le riprese del film dovrebbero terminare il prossimo ottobre e toccare anche l’Italia, in particolare la Sicilia. Al momento gli unici membri del cast confermati, oltre Ford, sono le new entry Mads Mikkelsen, Phoebe Waller-Bridge e l’attore tedesco Thomas Kretschmann.

Cosa sappiamo di Indiana Jones 5

James Mangold (Logan – The Wolverine) sarà il regista di Indiana Jones 5 al posto di Steven Spielberg, che invece aveva diretto tutti gli altri capitoli precedenti della saga. A bordo del progetto torna invece John Williams, già compositore dell’iconica colonna sonora che accompagna il personaggio da 40 anni. Nel cast, oltre a Harrison Ford, ci sarà anche Phoebe Waller-Bridge. Le riprese dovrebbe partire in primavera.

Prima dell’ingaggio di Mangold, la sceneggiatura era stata affidata a David Koepp,  he ha poi lasciato il progetto insieme a Spielberg. Prima di Koepp, anche Jonathan Kasdan (figlio dello sceneggiatore de I predatori dell’arca perduta, Lawrence Kasdan) aveva messo le mani sullo script. L’uscita nelle sale del film è già stata posticipata diverse volte: inizialmente previsto per il 19 Luglio 2019, il film è stato rinviato prima al 10 Luglio 2020, poi al 9 Luglio 2021 e infine al 29 Luglio 2022.

Suicide Squad: la versione di Ayer avrebbe davvero incluso tutte le scene con il Joker?

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Nonostante a Zack Snyder sia stata data la possibilità di portare a compimento la sua versione di Justice League, Ann Sarnoff, il capo della Warner Bros., ha più e più volte chiarito che la stessa opportunità non sarà concessa a David Ayer e al suo taglio di Suicide Squad, nonostante i fan del regista abbiano messo in piedi una vera e propria campagna al pari di quanto fatto da quelli di Snyder, attraverso l’hashtag #ReleaseTheAyerCut.

Ayer ha sempre sostenuto che la sua versione del film dedicato alla Task Force X è molto diversa dal film che lo studio ha distribuito nelle sale. Proprio di recente, il regista ha ribadito di aver realizzato “un film fantastico” che “ha spaventato a morte i dirigenti”. Ora, il montatore Kevin Hickman è tornato a parlare della spinosa questione, confermo che la WB “voleva che le cose andassero in una direzione diversa”. 

“Quello di David era un film molto più dark”, ha spiegato Hickman a CinemaBlend. “Era quasi come un film alla Black Hawk Down. C’era questa componente militare molto forte. Era un film davvero serio. Ovviamente c’erano anche dei momenti comici, soprattutto per quanto riguarda il personaggio di Will Smith, ma in generale era un film molto più dark.” 

In passato, David Ayer aveva rivelato che il Joker di Jared Leto aveva, nella sua versione del film, un ruolo molto più importante, cosa che è stata confermata anche da Hickman. Tuttavia, pare che i dirigenti della Warner Bros. non fossero gli unici a non essere sicuri di come utilizzare al meglio il personaggio all’interno della storia. “Jared ha fatto davvero un ottimo lavoro”, ha aggiunto Hickman. “Ma non siamo riusciti a trovare al personaggio un vero scopo, perché a volte si è lasciato andare a divagazione talmente folli che sarebbe stato davvero difficile inserirle nel film.”

Ad oggi, è altamente improbabile che la Ayer Cut di Suicide Squad venga distribuita ufficialmente. Tuttavia, lo stesso è stato detto, per anni, della Snyder Cut, quindi non è escluso che in futuro le cose possano cambiare. Nel frattempo, la Task Force X tornerà sugli schermi di tutto il mondo il prossimo agosto, grazie all’uscita dell’attesissimo The Suicide Squad di James Gunn.

Aquaman 2: James Wan rivela finalmente il titolo ufficiale

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Aquaman 2: James Wan rivela finalmente il titolo ufficiale

Attraverso i suoi profili social ufficiali, il regista James Wan ha rivelato che Aquaman and The Lost Kingdom sarà il titolo ufficiale dell’attesissimo sequel del cinecomic con protagonista Jason Momoa, che tornerà ancora una volta nei panni del Re di Atlantide.

Non sappiamo a cosa possa fare riferimento il titolo “The Lost Kingdom”, visto che i dettagli sulla trama non sono ancora stati svelati, ma di recente The Illuminerdi (via CBM) è venuto a conoscenza del fatto che il titolo di lavorazione del sequel sarà “Necrus”, un riferimento alla misteriosa Città Nera che si trova nella parte più profonda di un canyon sottomarino e che ha fatto la sua unica apparizione nei fumetti in Aquaman #30.

I suoi abitanti sono una società militarista guidata dal re Mongo, che crede che qualsiasi invasione da parte degli abitanti della superficie dovrebbe essere accolta con una risposta aggressiva e fatale. Ciò potrebbe rappresentare, almeno in parte, il centro della storia che verrà affrontata nel sequel.

Ricordiamo che in Aquaman 2 torneranno, oltre a Momoa, anche Amber Heard (Mera), Patrick Wilson (Orm), Yahya Abdul-Mateen II (Black Manta) e Dolph Lundgren (Nereus). Nessuna notizia, invece, in merito all’eventuale ritorno di Nicole Kidman (Atlanna), Temuera Morrison (Thomas Curry) e Willem Dafoe (Vulko).

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman 2

Vi ricordiamo che Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe nel sequel di Aquaman, film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Diverse fonti fanno sapere che gli studios vorrebbero riportare James Wan dietro la macchina da presa per Aquaman 2 ad una condizione: che sia lui a scegliere il gruppo di sceneggiatori e a seguire da vicino il processo di sviluppo.

David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di James Wan (The Orphan, The Conjuring 2, The Conjuring 3), scriverà la sceneggiatura del film insieme a Will Beal, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman 2 uscirà nelle sale americane il 16 dicembre 2022.

The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim, in produzione l’anime

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New Line Cinema, che ha lavorato alla trilogia de Il Signore degli Anelli e a quella de Lo Hobbit, torna a mettere mano al materiale originale di J.R.R. Tolkien in un progetto che si intitola The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim.

Il lungometraggio a sé stante racconterà la sanguinosa guerra dietro al Fosso di Helm, la fortezza descritta ne Il Signore degli Anelli: Le Due Torri, e la storia dell’uomo dal quale prende il nome: Helm Hammerhand, il leggendario re di Rohan che ha trascorso gran parte del suo regno bloccato in un assedio prolungato e costoso.

Il veterano regista di anime Kenji Kamiyama, che ha diretto la serie anime Ultraman prodotta da Netflix, dirigerà il film da una sceneggiatura di Jeffrey Addiss e Will Matthews (The Dark Crystal: Age of Resistance). Joseph Chou (Blade Runner: Black Lotus) si occuperà della produzione.

Sebbene il team di registi sia nuovo del franchise cinematografico de Il Signore degli Anelli, il progetto dovrebbe essere collegato ai sei film della Terra di Mezzo del regista Peter Jackson basati sui libri di J.R.R. Tolkien. Philippa Boyens, che ha vinto un Oscar per la sceneggiatura de Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re, sarà consulente del progetto, che si baserà proprio sulla Trilogia per quello che riguarda l’aspetto estetico della messa in scena.

Il progetto non sarà collegato alla serie tv in produzione presso gli Amazon Studios, ma si sa che con quella progetto in stato avanzato, New Line e Warner vogliono fare del loro film una priorità, con l’animazione già affidata alla Sola Entertainment e il casting vocale già in fase avanzata. Dal momento che i sei lungometraggi ambientati nella Terra di Mezzo hanno incassato oltre 5,8 miliardi di dollari in tutto il mondo, la Warner Bros. non vorrebbe perdere troppo terreno rispetto al colosso dello streaming.

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Molly’s Game: trama, cast e la vera storia dietro al film

Molly’s Game: trama, cast e la vera storia dietro al film

Aaron Sorkin è conosciuto a livello internazionale come uno degli sceneggiatori più importanti del cinema statunitense. Autore di acclamati film come Codice d’onore, L’arte di vincere e Steve Jobs, nel 2010 è infine arrivato a vincere l’Oscar per il film The Social Network. Nel 2017, infine, egli ha deciso di firmare anche la sua prima regia, portando al cinema Molly’s Game (qui la recensione), acclamato film biografico dedicato a Molly Bloom ed alla sua straordinaria attività nel complesso e controverso mondo del poker, che le ha causato non pochi problemi. Come solito nelle opere di Sorkin, ne nasce un film brillante, teso ed estremamente coinvolgente.

Sorkin scrive la sua sceneggiatura a partire dal libro di memorie Molly’s Game: From Hollywood Elite to Wal Street’s Billionaire Boys Club, My High-Stakes Adventure in the World of Underground Poker. Dalla travagliata vicenda di questa donna, lo sceneggiatore e regista trae un racconto incentrato sul desiderio di rialzarsi dopo una brutta caduta, sul non arrendersi davanti alle avversità. La parabola di Molly è estremamente chiara circa tale tematica, dimostrando quanto solida possa essere la struttura su cui Sorkin costruisce le sue opere.

Acclamato da pubblico e critica, il film ha guadagnato numerosi premi a livello mondiale, tra cui anche una nuova nomination all’Oscar per la sceneggiatura non originale per Sorkin. Per quanti amano il suo cinema e le sue storie, Molly’s Game è un titolo assolutamente imperdibile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Molly’s Game: la trama del film

Protagonista del film è Molly Bloom, una giovane e carismatica speranza olimpica dello sci, costretta ad abbandonare lo sport dopo una grave lesione fisica. Costretta a costruirsi una nuova carriera, Molly intraprende gli studi di legge, ottenendo poi un lavoro estivo che la introduce all’ambiente del poker clandestino. Da qui Molly inizia una scalata al potere apparentemente inarrestabile, ma tutto prende una piega inaspettata quando si ritrova arrestata in piena notte dall’FBI. Costretta ad affrontare le accuse a suo carico per gioco d’azzardo illegale, Molly potrà contare su quello che è il suo unico alleato, l’avvocato difensore Charlie Jaffey, inizialmente riluttante ad assumere il caso, ma che si convincerà infine scoprendo che c’è molto di più in Molly Bloom di quello che le volgari storie da tabloid rivelano.

Molly’s Game: il cast del film

Ad interpretare la carismatica Molly Bloom vi è la candidata all’Oscar Jessica Chastain. A volerla è stata la stessa Bloom, affermando che l’attrice sarebbe stata perfetta per il ruolo. Lo stesso Sorkin rimase stregato da lei, affidandole il ruolo. Per prepararsi alla parte, la Chastain ebbe modo di incontrare la donna che si apprestava ad interpretare, apprendendo da lei quanto necessario per la sua interpretazione. Allo stesso modo, studiò il mondo del poker, al fine di scoprire i segreti. Accanto a lei, nei panni dell’avvocato Charlie Jaffey vi è invece l’attore Idris Elba. A causa di suoi altri impegni, Elba ebbe solo 10 giorni per girare tutte le sue scene.

Nel ruolo di Larry Bloom, il severo padre di Molly, vi è l’attore Kevin Costner, il quale accettò poiché interessato all’animo di quell’uomo così complesso. Nel film è poi presente l’attore Michael Cera nei panni del Giocatore X, un personaggio composito vagamente ispirato a Tobey Maguire, il quale era solito frequentare gli eventi organizzati dalla Bloom. Jeremy Strong è Dean Keith, l’uomo che introduce Molly al mondo del poker, mentre Bill Camp è Harlan Eustice, uno dei giocatori di poker. Tutti gli altri giocatori di carte nel film sono reali professionisti del poker. Sorkin voleva infatti del realismo a riguardo, riscontrabile in particolare nel modo in cui i giocatori maneggiano le carte durante le partite.

Molly’s Game: la vera storia dietro il film

Il film di Sorkin, nonostante alcune necessarie modifiche, risulta particolarmente fedele alla storia di Molly Bloom, la quale ha collaborato come consulente del film. Come viene mostrato, questa era davvero una promettente sciatrice, la quale vide interrotta la sua carriera sportiva a causa di un brutto incidente. Successivamente, mentre si prendeva un anno di pausa tra la laurea e la scuola di legge, nel 2003 Molly è andata a Los Angeles, iniziando a svolgere diversi lavori, tra cui quella di cameriera e assistente di direzione dell’imprenditore immobiliare Darin Feinstein, uno dei comproprietari della discoteca di Hollywood The Viper Room. Grazie a lui, Molly è stata introdotta all’ambiente, imparandone i segreti e conoscendo i giocatori più influenti.

Come avviene poi nel film, quando Darin ha licenziato Molly, questa ha deciso di utilizzare i contatti che aveva ottenuto per avviare una serie di partite di poker da lei gestite. Agli eventi organizzati da Molly hanno partecipato numerose celebrità di Hollywood, nomi come Tobey Maguire, Matt Damon, Ben Affleck, Leonardo Di Caprio e Macaulay Culkin. Molti altri nomi rimangono ad oggi ancora segreti. Nel momento in cui il circolo di Molly iniziava a crescere, questa si vide costretta prendere una percentuale dal piatto, infrangendo però così una legge federale. Arrestata e portata in tribunale, Molly riuscì infine ad ottenere una pena di soli mille dollari e 200 ore di servizi alla comunità. Pentita, oggi Molly è una motivatrice che aiuta altre donne ad ottenere successo nella vita.

Molly’s Game: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Molly’s Game è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 10 giugno alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb, HistoryvsHollywood

 

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