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Valley of the gods, recensione del film di Lech Majewski

Valley of the gods, recensione del film di Lech Majewski

Valley of the gods è il nuovo film del regista polacco Lech Majewski. L’artista dalla ricca formazione, e i poliedrici interessi culturali, ha finito di girare il film al termine del 2019, che però uscirà il 3 giugno prossimo grazie all’attesa della CG Entertainment a volerlo presentare, proprio per permetterne l’inaugurazione nelle sale cinematografiche e non su piattaforma.

Lech Majewski vanta una carriera che affonda le radici nei meandri della pittura e di cui Busquiat del 1995, e il trittico girato dal 2004 al 2013 (composto da Il giardino delle delizie, I colori della passione e Onirica) ne sono un chiaro esempio di celebrazione.

Nel corso dei decenni ha dunque avuto modo di tracciare sempre più chiaramente il suo stile, assestandosi su un tratto narrativo che rimarca il gusto per il fantastico e che si muove principalmente sul piano del sogno, se non addirittura del metacinema. E Valley of the gods è quasi completamente immerso in questo discorso.

La trama di Valley of the gods

Il film si apre col mostrare la crisi lavorativa e relazionale dello scrittore John (Josh Hartnett), che, spinto dal suo analista, riprende a scrivere raccontando la storia di Wes Tauros (John Malkovich), l’uomo più ricco del mondo, che vive angosciato e annoiato in un castello in compagnia del suo maggiordomo (Keir Dullea), tentando di trovare una donna che sia l’esatta copia della moglie defunta (Bérénice Marlohe).

E, in tutto ciò, su un piano che si potrebbe definire forse più reale, le terre del popolo dei Navajo sono minacciate dall’azienda dello stesso Tauros, delle quali vuole impadronirsi per sfruttarne i giacimenti di uranio.

Tutta la storia si sviluppa quindi su due livelli: John che, perso, devastato dalla fine del suo matrimonio, scrive circondato dai Navajo che gli fanno da sfondo, anche loro aggrediti da un nemico che non si vede, ma che subdolamente attacca ed erode da dentro; e ciò che nasce dalla penna di John, un mondo in penombra a cui accediamo attraverso i suoi sogni notturni. E, con cambi talvolta surreali, i due piani si scambiano e comunicano continuamente, confondendosi e mettendo del tutto in disparte la fluidità della narrazione, proprio perché secondaria.

Lo scopo di Lech Majewski è dichiaratamente quello di parlare dello stesso linguaggio con il quale racconta. Il popolo dei Navajo, apparentemente inerme di fronte alla forza predatoria dello sfruttamento, possiede una ricchezza interiore dall’altrettanto enorme potere creativo, se non addirittura distruttivo. Esattamente come John che – a detta proprio di Wes Tauros – con la sua penna può dare la vita, toglierla o ferire.

E il regista è esattamente questo che mette in scena: la potenza dell’arte, nella sua più profonda spiritualità, che racconta se stessa e quel che è in grado di fare. Poiché, nella sua versione più pura e primordiale, è la sola in grado di mettere l’uomo in dialogo con la propria bellezza.

Iron Man: Clark Gregg ricorda la fiducia riposta nel talento di Robert Downey Jr.

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Sono passati 13 anni da quando Iron Man, il primo film del MCU diretto da Jon Favreau, ha debuttato nelle sale dando il via ad uno dei franchise più amati e di successo della storia. Il film ha rappresentato un enorme rischio per Kevin Feige e il suo team, non aiutato neanche dalla scelta di Robert Downey Jr. come protagonista, che proprio in quel periodo si stava riprendendo da alcune vicissitudini personali assai burrascose.

Tuttavia, Favreau era convinto che l’attore fosse perfetto per la parte, e alla fine riuscì a convincere la Marvel ad ingaggiarlo. Oltre a Favreau, però, c’era anche un altro membro del cast del film che era convinto delle potenzialità di Downey: si tratta di Clark Gregg, la star della serie Agents of SHIELD, che ha debuttato nei panni dell’agente Coulson proprio nel film del 2008.

Ricordando il suo coinvolgimento nel primo Iron Man in occasione della partecipazione al podcast At Home with Creative Coalition, Gregg ha rivelato di essere stato subito rapito dall’idea del film, anche se molti erano scettici in merito alla sua effettiva riuscita. Inoltre, ha spiegato di non aver mai dubito del talento di Robert Downey Jr. e del fatto che potesse davvero riuscire a costruire quel personaggio così iconico che avrebbe poi fatto la storia.

“Dal momento in cui ho saputo che Jon Favreau avrebbe diretto il film, con Robert Downey Jr. nei panni di Iron Man e con anche Gwyneth Paltrow e Jeff Bridges nel cast, ho capito che se Robert non si fosse lasciato andare a certi atteggiamenti derivanti dai suoi problemi di dipendenza e avrebbe dimostrato di essere il talento che tutti sapevamo in realtà essere, allora avrebbe sicuramente dato vita ad una delle migliori versioni del personaggio, probabilmente la migliore versione possibile in assoluto. E ci è riuscito, ci è riuscito davvero.”

Il futuro di Robert Downey Jr. al cinema e nel MCU

Robert Downey Jr. non ha avuto ancora la fortuna che cercava dopo aver chiuso con il MCU, dal momento che Dolittle, il primo film post-Avengers, è stato un colossale flop. È possibile che l’attore possa riprendere il suo ruolo in una delle prossime serie Disney+, anche se ciò potrebbe offuscare l’eredità “cinematografica” del suo Iron Man.

Tuttavia, dovremmo rivedere il personaggio di Iron Man un’ultima volta nell’atteso Black Widow, che sarà ambientato tra gli eventi di Civil War e Infinity War. Anche se non è stato ancora confermato ufficialmente, è probabile che il personaggio di Tony Stark apparirà in un flashback.

Zack Snyder su Il Ritorno del Cavaliere Oscuro: “Niente Affleck e Cavill nella mia versione”

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Zack Snyder non ha mai fatto mistero del fatto che gli piacerebbe realizzare un film basato sulla miniserie a fumetti “Batman: Il Ritorno del Cavaliere Oscuro“, probabilmente una delle run più memorabili dell’eroe.

La miniserie in quattro parti è incentrata su un Bruce Wayne molto più anziano e ormai in pensione. Tuttavia, Bruce decide di tornare a combattere il crimine, nonostante i pareri contrari sia della polizia di Gotham che del governo degli Stati Uniti. Bruce mette in scena la propria morte alla fine della serie, che si conclude con l’Uomo Pipistrello che si prepara a continuare a proteggere la sua città. La miniserie presenta anche molti personaggi noti dell’universo di Batman, tra cui James Gordon, Due Facce, Joker e Catwoman.

Di recente Snyder è tornato a parlare ancora una volta del suo desiderio di un film basato su Il Ritorno del Cavaliere Oscuro, spiegando che per i ruoli di Batman e Superman ingaggerebbe due nuovi attori. Parlando con Josh Horowitz all’interno del podcast Happy Sad Confused, il regista di Army of the Dead ha parlato della serie a fumetti di Frank Miller come della sua “ossessione”, del suo “Santo Graal” che spera prima o poi di poter davvero portare sul grande schermo.

Tuttavia, alla domanda se la sua versione di questo progetto dei sogni includerebbe Ben Affleck e Henry Cavill nei panni di Batman e Superman, Snyder ha risposto così: “No, non credo proprio. Penso che dovrebbero essere una cosa a sé stante. Sì, decisamente una cosa svincolata da tutto il resto. Solo in quel caso lo farei, al 100%. Penso che riprenderei lo stile di Watchmen, con una grande attenzione al singolo fotogramma. Non credo che sarebbe tanto costoso, ad essere sinceri. Non credo proprio. Sarebbe più un film grintoso.”

L’influenza de “Il Ritorno del Cavaliere Oscuro” sul cinema di Zack Snyder

Batman: Il Ritorno del Cavaliere Oscuro” è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi fumetti su Batman di tutti i tempi. Snyder ha preso in prestito diversi elementi da quel fumetto per Batman v Superman: Dawn of Justice, ma anche molti altri film sull’Uomo Pipistrello hanno tratto ispirazione da quell’arco narrativo, tra cui Batman di Tim BurtonBatman Forever di Joel Schumacher e Il cavaliere oscuro e Il cavaliere oscuro – Il ritorno di Christopher Nolan.

The Sandman: annunciato il cast della serie Netflix

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The Sandman: annunciato il cast della serie Netflix

Netflix ha reso noto il cast ufficiale di The Sandman, l’attesa serie tv Originale Netflix basata sull’omonimo fumetto culto di Neil Gaiman.

Protagonisti di The Sandman saranno Tom Sturridge come Dream, Lord of Dreaming. Gwendoline Christie come Lucifero, Ruler of Hell. Vivienne Acheampong è Lucienne, capo bibliotecario e fidato guardiano del regno di Dream. Boyd Holbrook è The Corinthian, un incubo fuggito che desidera assaggiare tutto ciò che il mondo ha in serbo. Charles Dance è Roderick Burgess, il ciarlatano, il ricattatore e mago. Asim Chaudry è Abele. Sanjeev Bhaskar sarà Caino, la prima vittima e il primo predatore.

Kirby Howell-Baptiste nel ruolo della Morte: la sorella più gentile e saggia di Dream. Mason Alexander Park nel ruolo di Desire, il fratello androgino di Dream, con il quale ha una rivalità.  Donna Preston nei panni di Despair, la sorella di Dream che è gemella con Desire. Jenna Coleman nei panni di Johanna Constantine: Coleman interpreta sia il detective dell’occulto del diciottesimo secolo che un’altra versione del personaggio dei giorni nostri. Joely Richardson nel ruolo di Ethel Cripps: l’amante di Burgess e la madre di John Dee. Niamh Walsh interpreta un giovane Cripps. David Thewlis nel ruolo di John Dee / Doctor Destiny: Il figlio pazzo di Cripps il cui tentativo di trovare la “verità” mette a repentaglio il mondo. Gaiman ha descritto Dee come un personaggio “che potrebbe spezzarti il ​​cuore e mantenere la tua simpatia mentre ti porta nei luoghi più oscuri”. 

Kyo Ra come Rose Walker, una giovane donna che cerca il fratello perduto e diventa preda del Corinthian.  Stephen Fry nel ruolo di Gilbert, l’affascinante guardia del corpo di Walker. Razane Jammal nel ruolo di Lyta Hall, l’amica di Walker e una vedova piangono il marito Hector Hall. Sandra James-Young nel ruolo di Unity Kinkaid, il benefattore di Walker che si è recentemente risvegliato da un sonno secolare. Patton Oswalt nel ruolo della voce di Matthew, l’emissario corvo di Dream.

Friends: The Reunion, recensione dell’episodio speciale

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Friends: The Reunion, recensione dell’episodio speciale

Non c’era altro modo per raccontarla, come un ritrovo di vecchi amici che raccontano com’è stata la loro giovinezza condivisa ed è così che si è scelto di portare sullo schermo Friends: The Reunion. Niente Ross, Rachel, Monica, Chandler, Phoebe e Joey, nessun ritorno al Central Per o agli appartamenti di New York, sono stati invece Jennifer Aniston, Courteney Cox, Lisa Kudrow, David Schwimmer, Matthew Perry e Matt LeBlanc a tornare sui set, a rileggere i copioni, a raccontare quel periodo incredibile della loro vita che è durato per tutta la messa in onda di Friends e li ha resi davvero come una famiglia di elezione, un circolo esclusivo che ha dato vita ad uno degli show più amati di sempre. 

L’operazione nostalgia non poteva essere confezionata meglio e sicuramente questo è uno dei pregi di questa attesissima Reunion che è disponibile su Sky e NOW, in Italia, dalle 9.00 del 27 maggio. La scelta dei produttori di mettere sullo stesso piano attori e fan, accompagnando entrambi sulla via dei ricordi rende l’intero episodio / documentario non solo divertente e commovente, ma anche interessante, alla luce delle rivelazioni inedite che escono fuori durante la conversazione con i sei protagonisti, seduti davanti a James Corden che interroga, chiede, domanda e suggerisce.

Naturalmente emozionanti sono i ritorni di altri personaggi simbolo della serie, come Janice / Maggie Wheeler e la sua inconfondibile e fastidiosissima risata, Mr. Heckles / Larry Hankin in vestaglia e broncio, Judy e Jack Geller / Christina Pickes e Elliott Gould che sono stati davvero come dei genitori per i giovanissimi protagonisti, preoccupandosi per loro nella maniera in cui solo un genitore può fare. Ma poi Tom Selleck, James Michael Tyler, Reese Whiterspoon e tanti altri volti che hanno impreziosito lo show; soltanto nei ricordi dei protagonisti compaiono nomi del calibro di Ben Stiller, Brad Pitt e Danny DeVito. 

Uno dei punti di forza di Friends: The Reunion è stato senza dubbio anche la scelta di raccogliere testimonianze trai fan della serie, personaggi noti e persone comuni hanno condiviso il loro legame con lo show: Malala Yousafzai ha raccontato che lo ha guardato al college e grazie allo show ha stretto amicizie immortali, David Beckham che ogni volta che è all’estero per lavoro, lontano dalla sua famiglia, guarda lo show per tirarsi su, Kit Harington che è un fan sfrenato, ma non solo volti noti. Sono state raccolte milioni di testimonianze, delle quali la puntata speciale mostra solo una piccola porzione, che raccontano di quanto la serie sia stata fondamentale, per superare la solitudine, per attraversare la depressione, per sentirsi a casa quando il mondo intorno è ostile, per tornare ad un gruppo di amici che davvero hanno fatto la differenza per tantissimi spettatori. 

Friends: The Reunion, una passeggiata sul viale dei ricordi

Sembra che il segreto di Friends fosse proprio questo, raccontare quella porzione di vita delle persone in cui gli amici sono la famiglia di elezione. Così è un po’ per tutti e così si arriva anche alla chiusura fisiologica del racconto e della serie: quando ognuno comincia ad avere una famiglia sua, è ora di lasciarsi, senza però mai dimenticarsi o perdersi di vista. Ed è così che è andata per gli interpreti di Ross, Rachel, Monica, Chandler, Phoebe e Joey, che nel corso di questi anni, non si sono mai persi di vista pur non ritrovandosi mai più tutti insieme nella stessa stanza. 

Trai momenti più divertenti proposti da Friends: The Reunion, c’è senza dubbio la riproposizione del quiz di conoscenza reciproca (l’episodio è La Scommessa, The One with the Embryos, che si conclude con i ragazzi che si scambiano l’appartamento) che rappresenta una delle vette dello show e che è stato riproposto in forma meta-narrativa. In questa occasione non solo c’è stata la possibilità di rivedere molti amici dello show, comparse e personaggi secondari, ma anche di andare a pescare tra gli episodi più divertenti in assoluto della serie, con il cast che ad un reading-table ha re-interpretato scene iconiche come quella del primo bacio tra Ross e Rachel e quella di Phoebe che scopre la relazione tra Monica e Chandler (chi ha seguito la serie originale in inglese, sente ancora l’eco di quel travolgente “My Eyes! My Eyes!” Di Lisa Kudrow!).

La vera e propria sorpresa, a fine speciale, è stato il fashion show, in cui hanno sfilato famosissimi fan della serie sotto gli occhi increduli di ospiti e protagonisti: da Cara Delevigne a Justin Bieber, i vip si sono prestati a far rivedere al pubblico l’abito da damigella di Rachel al matrimonio del suo ex, l’Armadillo dell’Hanukkah, lo Sputnik, i celeberrimi pantaloni di pelle di Ross!

Come già accennato in apertura, non poteva esserci scelta migliore di questa per riportare insieme gli AMICI che tutti abbiamo avuto (e che continuiamo ad avere), nessun modo più adeguato di questo per raccontare dove sono quei personaggi oggi: sono esattamente dove li abbiamo lasciati, sul pianerottolo, insieme ai gemelli di Monica e Chandler, mentre vanno a prendere un ultimo caffè insieme (“Dove’”), perché è lì che rimarranno per sempre.

Non ci interessa l’oggi di Ross, Rachel, Monica, Chandler, Phoebe e Joey, possiamo immaginare che siano andati avanti con le loro vite, ma quello che hanno dato l’uno agli altri e a tutti gli spettatori è racchiuso in quelle 236 puntate, in 10 stagioni ricche, divertenti e commoventi, ricordate con affetto e grandi sorrisi da tutti. La nostalgia regna sovrana, dunque, ma porta lacrime di gioia e onora il bello che tutti abbiamo vissuto.

Friends: The Reunion

Black Adam darà vita ad un franchise a sé stante?

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Black Adam darà vita ad un franchise a sé stante?

Dopo essere stata ritardata più e più volte a causa della pandemia di Coronavirus, la produzione di Black Adam è finalmente partita il mese scorso. Oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’antieroe del titolo, nel film vedremo anche alcuni membri chiave della Justice Society of America. Anche se manca più di un anno all’uscita del film, l’attesa per questo nuovo entusiasmante progetto DC è già parecchio elevata.

In merito al futuro del personaggio nel DCEU, alcuni recenti commenti del produttore Dany Garcia hanno lasciato intendere che i piani per il personaggio di “The Rock” potrebbero estendersi ben oltre il film in arrivo al cinema a luglio del 2022. Intervistato da Variety, infatti, Garcia non ha specificato quanto film di Black Adam siano effettivamente in programma al momento, ma ha comunque anticipato che l’intenzione è quella di dare vita ad un nuovo franchise a sé stante: “Vogliamo realizzare molti film”, ha specificato. “Siamo entusiasti della nostra collaborazione a lungo termine con DC in merito a questa proprietà.”

Nel corso della medesima intervista, Garcia ha parlato anche del costume che Dwayne Johnson sfoggerà nel film e che i fan non vedono l’ora di vedere (nonostante l’attore stia costantemente stuzzicando in merito attraverso il suo account Instagram ufficiale). Senza rivelare alcun dettagli, Garcia ha semplicemente detto: “Ho visto Dwayne con il costume completo e… lasciate che ve lo dica: è una bomba!”

Tutto quello che sappiamo su Black Adam

Il cast completo di Black Adam, oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Black Adam, che sarà diretto da Jaume Collet-Serra (già dietro Jungle Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

Disney stava per acquistare la Warner Bros. nel 2016

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Disney stava per acquistare la Warner Bros. nel 2016

Nella giornata di ieri è arrivata la notizia ufficiale che Amazon ha acquistato la MGM attraverso una fusione destinata ad entrare nella storia. In un articolo del New York Times, però, è stato rivelato che già nel 2016 stava per avvenire un altro enorme affare: pare infatti che all’epoca la Disney era pronta ad acquisire WarnerMedia.

Ciò significa che realtà quali Warner Bros., HBO e DC Entertainment sarebbero potuti finire sotto l’egida della Casa di Topolino, aprendo la porta ad un eventuale crossover tra gli universi Marvel e DC, con Kevin Feige a capo del potenziale progetto condiviso. Se fosse accaduto davvero, personaggi come Batman e Superman avrebbero potuto invadere le numerose attrazioni a tema Disney sparse in tutto il mondo, una prospettiva decisamente strabiliante.

“Nell’ottobre 2016, poco prima che Time Warner e AT&T annunciassero il loro accordo, Bob Iger, all’epoca a capo della Disney, chiamò Jeff Bewkes, il capo di Time Warner, secondo quanto riportato da due persone che erano a conoscenza di questi dettagli”, rivela il sito. “Il leader della Disney chiese a Bewkes se fosse interessato ad una possibile fusione. ‘È troppo tardi!’, gli disse Bewkes. C’era già dell’altro in cantiere. Così Iger gli fece gli auguri e riattaccò.”

“Più tardi, Iger ha chiamato un altro capo di un altro importante studio, nella speranza di concludere un nuovo accordo. Era Rupert Murdoch”. Così è nato l’accordo Disney/Fox, che tra le conseguenze più importanti ha visto finalmente il ritorno dei personaggi degli X-Men e dei Fantastici Quattro sotto il controllo dei Marvel Studios, che potranno finalmente aggiungerli al loro amatissimo franchise di successo.

L’uomo d’acciaio doveva condividere lo stesso universo de Il cavaliere oscuro

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L’uomo d’acciaio è uscito nelle sale nel 2013, appena un anno dopo la conclusione della trilogia de Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan. All’epoca, erano numerose le speculazioni secondo cui il film di Zack Snyder era ambientato nel NolanVerse, con i primi trailer del film che in parte rievocano proprio le atmosfere delle pellicole del regista britannico dedicate a Batman.

Ora, è stato proprio Snyder a confermare che quando ha iniziato a sviluppare il riavvio di Superman nel 2010, aveva preso in considerazione l’idea che i due franchise fossero collegati. “Non era fuori discussione al 100%. Ne abbiamo parlato per un po’ di tempo”, ha ammesso il regista durante un’intervista con Josh Horowitz di MTV (via THR).

Ovviamente, se fosse davvero successo, il Superman di Henry Cavill avrebbe diviso la scena con John “Robin” Blake, il poliziotto che ha assunto il ruolo di Batman in assenza di Bruce Wayne, interpretato da Joseph Gordon-Levitt ne Il cavaliere oscuro – Il ritorno. “Sarebbe stato Joseph. Il che avrebbe potuto essere bello”, ha detto Snyder, aggiungendo che capisce perché Nolan ha voluto tenere il suo franchise separato da tutto il resto. “Mi piace che i suoi film non siano stati infangati da altre iterazioni.”

Parlando invece del film che sarebbe poi diventato Batman v Superman: Dawn of Justice, Zack Snyder ha rivelato di aver considerato un altro attore per il ruolo del Crociato di Gotham prima di Ben Affleck, ossia Matthias Schoenaerts, l’attore belga noto per film quali Un sapore di ruggine e ossa, Suite francese, Via dalla pazza folla e Red Sparrow. 

“Ho parlato tanto con Matthias della parte. Non ha mai indossato davvero il costume, ma ho fatto un sacco di mock-up basati su di lui, perché Ben era ancora indeciso. E non lo biasimo. Tutti dovrebbero essere indecisi quando ti viene chiesto: ‘Vuoi interpretare Batman?’.”

Star Wars: J.J. Abrams sull’assenza di pianificazione nella trilogia sequel

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I film originale della saga di Star Wars – al di là di quali potessero essere le idee di George Lucas – sono stati realizzati senza l’attualizzazione di un piano ben preciso e pare che la Lucasfilm abbia adottato la medesima strategia per la trilogia sequel.

A differenza della trilogia originale, però, sappiamo tutti quanto i film arrivati tra il 2015 e il 2019 siano stati penalizzati dalla coesistenza di visioni registiche tra logo contrastanti: il riferimento è, ovviamente, a J.J. Abrams e Rian Johnson, che avevano idee molto diverse in merito al franchise.

In una recente intervista con Collider, è stato proprio Abrams a riflettere sui tre episodi della trilogia sequel e sulla possibilità che, forse, un piano in atto stabilito fin dall’inizio avrebbe potuto giovare in maniera diversa alla conclusione della Saga degli Skywalker.

“Sono stato coinvolto in una serie di progetti in cui credevo di sapere in che direzioni sarebbero andate le cose. A volte ci sono cose che pensi che possano essere apprezzate e che in realtà non funzionano. Altre volte succede il contrario: un elemento a cui non avevi dato peso – che può essere un personaggio così come un determinato avvenimento – diventa improvvisamente una parte importante della storia”, ha spiegato Abrams.

“Ci sono progetti ai cui ho lavorato in cui avevamo delle idee che però non abbiamo elaborato a sufficienza, o semplicemente avevamo delle idee ma alla fine non ci è stato permesso di realizzarle nel modo in cui volevamo”, ha aggiunto. “Ho sperimentato tutti i tipi di situazione in cui pianifichi le cose in un certo modo e all’improvviso ti ritrovi a fare qualcosa che è totalmente l’opposto. A volte funziona, altre volte no. E può succedere che non funzioni sia quando hai pianificato le cose in un certo modo, sia quando sei consapevole di non averlo fatto.”

“Non sai mai veramente come possono andare le cose, ma se c’è una cosa che ho imparato, in alcuni casi passando per esperienze davvero pesanti, è che avere un piano è la cosa più importante, perché altrimenti non stai cosa stai mettendo in piedi”, ha ribadito il regista. “Se non hai un piano, non sai cosa enfatizzare. Perché se non conosci il destino dei personaggi e quell’aspetto inevitabile della storia, allora vali quanto vale la tua ultima scena, o la tua ultima battuta, o il tuo ultimo effetto speciale… quando tu sai che vuoi condurre lo spettatore verso il punto cruciale.”

Il futuro della saga di Star Wars

Di recente è stato confermato Rogue Squadron, primo film ad arrivare nelle sale dopo la conclusione della saga degli Skywalker. Il film, diretto da Patty Jenkins (regista di Wonder Woman), verrà distribuito nelle sale a dicembre 2021.

Oltre a Rogue Squadron, sappiamo che a Rian Johnson, regista de Gli Ultimi Jedi, è stata affidata la scrittura di una nuova trilogia basata su nuove storie e nuovi personaggi, ma su quel progetto non si hanno aggiornamenti da diverso tempo. In passato, anche ai creatori di Game of Thrones, David Benioff e D.B. Weiss, era stato affidato lo sviluppo di una trilogia parallela: sfortunatamente, il duo ha deciso poi di abbandonare il progetto.

In sviluppo c’è anche un misterioso film che sarà prodotto da Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, e che sarà scritto da Michael Waldron, sceneggiatore di Doctor Strange in the Multiverse of Madness

Cillian Murphy ricorda il suo provino per il ruolo di Bruce Wayne in Batman Begins

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In origine, prima di essere scelto per il ruolo del Dr. Jonathan Crane, Cillian Murphy aveva sostenuto il provino per il ruolo di Bruce Wayne in Batman Begins. L’attore irlandese ha più volta lavorato con Christopher Nolan, recitando anche in pellicole quali Inception (2010) e Dunkirk (2017).

Nel 2013, lo screen test di Murphy che indossava mantello e cappuccio e leggeva una scena del film con Amy Adams nei panni di Rachel Dawes (ruolo poi affidato a Katie Holmes), è stato pubblicato tra i contenuti extra della versione Blu-ray di “The Dark Knight Trilogy: Ultimate Collector’s Edition”.

In una recente intervista con THR, Cillian Murphy ha spiegato di aver rivisto quel provino per il ruolo di Batman grazie ai suoi figli che glielo hanno mostrato online. “Non credo di essere mai stato realmente ad un passato dall’ottenere la parte”, ha spiegato l’attore. “L’unico attore che poteva interpretare quel ruolo, in quel momento, era Christian Bale, secondo me, e ci è riuscito alla grande. Per me è stata solo un’esperienza, che poi mi ha portato a tutt’altro. Mi ha portato allo Spaventapasseri e all’inizio di una lunga collaborazione con Chris. Ripenso con molto, molto affetto a quel periodo, ma non mi sono mai, mai, mai considerato adatto per un ruolo come quello di Bruce Wayne.”

All’epoca del suo provino per Batman Begins, Murphy era noto al grande pubblico per il film 28 giorno dopo (2002). Il ruolo di Spaventapasseri gli ho ovviamente regalato la fama internazionale, cresciuta in seguito anche grazie al ruolo di Thomas Shelby nell’acclamata serie tv Peaky Blinders, di cui sta attualmente girando la sesta e ultima stagione. Prossimamente lo vedremo anche in A Quiet Place II al fianco di Emily Blunt.

Luck: recensione della serie tv con Dustin Hoffman

Luck: recensione della serie tv con Dustin Hoffman

A dieci anni dalla cancellazione, dovuta alla carenza di pubblico e alla morte accidentale di tre dei cavalli utilizzati per le riprese, Sky recupera la serie tv Luck (2011), creata da David Milch che combina dramma, azione e introspezione psicologica dei personaggi grazie a un ottimo lavoro di messa in scena e scrittura. Inoltre, lo show presenta un cast eccezionale, capitanato da Dustin Hoffman e Nick Nolte e un episodio pilota diretto da Michael Mann.

Luck: la trama

Luck è una serie tv ambientata nel mondo delle corse ippiche. Fulcro della narrazione è l’ippodromo, dove si incrociano personaggi che vi lavorano ma anche chi, su quel mondo, specula tramite scommesse e sotterfugi vari. Dustin Hoffman è Ace Bernstein, grande burattinaio del mondo delle scommesse, gangster finito in galera per salvare alcuni suoi complici. La serie muove le fila dal suo rilascio, tuttavia senza concentrarsi esclusivamente su questo personaggio. Luck si presenta infatti come una serie corale: già a partire dal pilot si sviluppano almeno 4 storyline che, pur essendo legate fra loro, riusciranno a ritagliarsi una loro dimensione identificativa. Ci troviamo immersi nel mondo di scommettitori, alle prese con la puntata più importante della loro vita, giovani fantini, allenatori, dai tratti caratteriali ambigui moralmente. C’è l’autista/scagnozzo di Chestern, Gus “Il Greco” Demitriou (Dennis Farina) che lo aiuta nel gestire il suo cavallo da corsa dato che Ace, come pregiudicato, non può possederne uno; il romantico allenatore Walter Smith (Nick Nolte), che combatte contro il sistema marcio e corrotto di chi vuole scommettere sui suoi cavalli, e contrappunto del personaggio di Turo Escalante (John Ortiz), che aveva già lavorato con Mann in Miami Vice e qui interpreta un immigrato peruviano che si è fatto strada fino a diventare un addestratore di cavalli, dalle tattiche poco raccomandabili. Ci sono poi Joey Rathburn (Richard Kind), un agente di fantini viscido e avaro e il duo di giocatori incalliti Marcus e Renzo (Kevin Dunn e Ritchie Coster).

Serie tv Luck

Luck: un sodalizio artistico che porta a una scrittura e uno stile visivo ben riconoscibile

Per quanto riguarda la componente visiva, Mann dà il meglio di sé nelle sequenze delle corse dei cavalli: un effetto imponente, scandito da un occhio cinematografico che riesce a mettere in evidenza particolari come i fasci muscolari degli animali, che conferiscono sfumature pittoriche all’inquadratura. Le corse dei cavalli si identificano come il momento filmico in cui la potenza lirica delle immagini e quella narrativa permettono alla serie di fare un salto di qualità. Nonostante alcuni momenti di lenta e scialba tensione e coinvolgimento emotivo, i momenti in cui seguiamo le corse si confermano sempre di grande partecipazione emotiva. Merito di Milch è il riuscire a fondere un mondo affascinante e sporco (le scommesse e il relativo giro di affari), con l’adrenalina, l’istintualità e il pathos della competizione.
Gli stereotipi del gangster movie e della malavita connessa a questo genere sembrano preponderanti, con figure come scommettitori cronici e quella del procuratore dei fantini, talmente estremi da sembrare la riproposizione di tipologie di personaggi di contorno di qualche gangster movie anni ’40.

Alla regia si alternano, oltre a Michael Mann, altri navigati sceneggiatori/produttori: Terry George (Nel Nome del Padre, Hotel Rwanda), Allen Coulter (i Soprano, BoardWalk Empire, Vinyl), Phillip Noyce (Dead Calm, Rabbit-Proof Fence), Bryan Kirk (Game of Thrones, Penny Dreadful), Henry Bronchtein (i Soprano) e Mimi Leder: quest’ultima, direttrice del finale di stagione (conseguentemente anche di serie) a volte si appoggia troppo a certa retorica e a certune convenzionalità (notiamo un montaggio alternato purtroppo non sfruttato al meglio e piuttosto piatto, per esempio durante le due gare di cavalli) ma riesce a ritagliarsi anche intuizioni più riuscite: ad esempio l’inserimento e l’utilizzo delle due canzoni (“Nasty Letter” di Otis Taylor per Mon Gateau ed “Elements and Things” di Tony Joe White per Gettin’ up Morning vs. Pint of Plain). Altra nota di merito della serie sono infatti le tracce musicali: una soundtrack rifinita di tutto punto e che accompagna al meglio lo sviluppo della narrazione.

Ulteriore punto di forza della serie è la scenografia, soprattutto il come sono stati curati gli esterni scelti per le riprese, nello specifico l’ippodromo, vero e proprio personaggio principale della serie (già protagonista di A Day at the Races di Sam Wood & Marx Brothers) di Santa Anita Park, Arcadia, California, il cui fascino è suggellato dalle svettanti e verdeggianti palme californiane e dal profilo delle San Gabriel Mountains sullo sfondo.

Come molte serie HBO, Luck richiede allo spettatore pazienza per poter ingranare la marcia ed entrare nel vivo dello sviluppo narrativo. La trama è in realtà piuttosto densa, ricca di personaggi sfumati e il montaggio non sente il bisogno di precipitarsi e martellare i temi principali. L’avvicendarsi degli eventi renderà ogni episodio più avvincente e caratterizzato da una scrittura arguta e ambiziosa, che cerca di ripagare l’attesa nel traguardo.

Nonostante la mancata conclusione narrativa generale, tutte le altre sottotrame riescono a giungere a una risoluzione, in particolare la storyline connessa al gruppo di scommettitori, quasi coro greco dell’intera vicenda, onnisciente dall’alto delle gradinate dell’ippodromo. Interessante come il loro bagaglio linguistico sia estremamente gergale e specialistico, quasi impenetrabile per noi spettatori, eppure emerge l’ingegno di Milch nel riuscire a comporre dialoghi pregni di musicalità dove spicca prepotentemente l’importanza del rapporto interpersonale e di gruppo rispetto al linguaggio e alle parole del singolo.

Luck, come da titolo, affronta tematiche connesse alle varie manifestazioni della fortuna nel ciclo vitale e alla loro progressione nel tempo. La Storia, il destino, la determinazione e le coincidenze sono il motore trainante delle differenti storyline: la fortuna, il bene e il male che incontriamo sembrano arrivare a noi senza troppe spiegazioni, e resistono a giudizi morali. Ciò in cui Luck eccelle è il dipingere la disperazione venale del gioco di azzardo, teatro di nuovi giocatori che cercano insaziabilmente di arricchirsi in poco tempo, e di giocatori di vecchia data che ambiscono continuamente ad aumentare la propria fortuna, in un circolo vizioso che non conosce tregua.

Aaron Taylor-Johnson sarà Kraven il Cacciatore per SONY

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Aaron Taylor-Johnson sarà Kraven il Cacciatore per SONY

Aaron Taylor-Johnson sarà Kraven il Cacciatore per Sony Pictures che ha in programma di capitalizzare le sue property relative allo spiderverse. Il film sarà diretto da J.C.Chador e la sceneggiatura è affidata a Art Marcum & Matt Holloway e Richard Wenk. Avi Arad e Matt Tolmach produrranno.

Kraven è stato introdotto nei fumetti di Spider-Man nel 1964, come cattivo. Nato Sergei Kravinoff, si considera il miglior cacciatore del mondo, un titolo che si è guadagnando cacciando spesso a mani nude. Più tardi ha assunto un super-siero che gli ha conferito una super forza e un invecchiamento molto molto rallentato.

Per Aaron Taylor-Johnson è il terzo adattamento da fumetti al cinema, dopo Kick-Ass del 2010 e Avengers: Age of Ultron del 2015. Il film su Kraven dovrebbe arrivare invece il 13 gennaio 2023.

Dove eravamo rimasti: trama, cast e curiosità sul film con Meryl Streep

Da quando nel 2008 la premio Oscar Meryl Streep ha dimostrato con il film Mamma mia di saper cantare, diversi sono stati i ruoli che l’hanno vista alla prese con tale capacità. Tra tutti, però, si ricorda in particolare il titolo del 2015 Dove eravamo rimasti, dove ricopre il ruolo di una scatenata rocker. A dirigerla in questa commedia che molto si concentra sui delicati rapporti famigliari, vi è il premio Oscar Jonathan Demme, autore noto per i suoi film drammatici o thriller come Il silenzio degli innocenti e Philadelphia, e che ha qui dimostrato nuovamente con questo ultimo film prima della sua scomparsa di saper padroneggiare con grazia ogni genere possibile.

Il film, una commedia agrodolce, è inoltre stato scritto dalla premio Oscar Diablo Cody, già autrice di note pellicole come Juno e Young Adult. Per questa sua nuova storia, la sceneggiatrice si è in particolare ispirata alla vita di sua suocera, la quale ha dedicato gran parte delle proprie energie al suonare in una band locale nel New Jersey. Convinta che l’esistenza di quella donna fosse perfetta per un film, la Cody ha così iniziato a concepire una storia che trova nei rapporti tra parenti il suo nucleo fondante. Allo stesso tempo, suo obiettivo era quello di dar vita a personaggi complessi per attrici che, oltre una certa età faticano a trovarne.

Apprezzato per la sua energia, le canzoni e le interpretazioni del casto, Dove eravamo rimasti porta con sé lo spettatore a riprendere in mano i nodi irrisolti che ognuno ha nella propria vita, cercando di scioglierli una volta per tutte con dolcezza. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Dove eravamo rimasti: la trama del film

Protagonista assoluta del film è Linda, meglio nota con il nome d’arte di Ricki Rendazzo. Sin da giovanissima è la frontman della rock band The Flash, per seguire la quale ha abbandonato il ricco marito e tre figli. Gli anni sono però ora passati anche per lei e nonostante alcune esibizioni in piccoli locali, Linda è ormai sul viale del tramonto. Si è inoltre vista costretta anche a cercarsi un lavoro più stabile come cassiera in un supermercato. La vita sembra dunque non avere più sorprese in canna per lei, fino a quando un giorno non riceve un’inaspettata chiamata proprio dal suo ex marito Pete Brummel.

L’uomo le chiede di tornare a casa, poiché la loro figli Julie è stata lasciata per un’altra donna dall’uomo che si apprestava a sposare, cadendo così in piena depressione. Pur se inizialmente riluttante a tornare a casa, Linda inizia inevitabilmente a sentire il richiamo di questa, decidendo infine di ripresentarsi dalla sua famiglia. Da subito si accorgerà però di non essere particolarmente ben voluta neanche dagli stessi figli, i quali accusano ancora l’essere stati da lei abbandonati in tenera età. Per Linda sarà necessario riprendere le cose da lì dove erano state lasciate, cercando di ricostruire interi rapporti e fare pace anche con sé stessa.

Dove eravamo rimasti cast

Dove eravamo rimasti: il cast del film

Come anticipato, ad interpretare la scatenata Linda vi è l’attrice tre volte premio Oscar Meryl Streep. La Cody ha scritto il personaggio proprio pensando a lei, convinta che sarebbe stata perfetta nei panni di una rocker. La Streep rimase infatti entusiasta di Linda. Tale ruolo le permetteva infatti di fare cose mai fatte prima per un film e di sfoggiare nuovi aspetti di sé. Oltre a cantare personalmente i brani presenti nel film, la Streep volle inoltre prendere anche lezioni di chitarra, imparandola a suonare per poter farlo realmente anche durante le riprese. L’attrice è poi naturalmente stata lodata per la sua interpretazione, giudicata come particolarmente vivace e convincente.

Accanto a lei, nei panni dell’ex marito Pete vi è invece l’attore Kevin Kline. Questi desiderava da tempo poter recitare in un film di Demme, essendo un suo ammiratore. Per lui si è trattato inoltre del terzo film girato insieme alla Streep dopo La scelta di Sophie e Radio America. Nei panni di Julie, la figlia di Linda, vi è l’attrice Mamie Gummer, la quale è la vera figlia della Streep nella realtà. Pur avendo già recitato insieme in altri film, questa è stata la prima volta che le due hanno avuto modo di interpretare proprio madre e figlia. Audra McDonald, pluripremiata attrice di Broadway, è invece presente nel ruolo di Maureen, la nuova compagna di Pete. L’attore Sebastian Stan interpreta invece Joshua Brummel, mentre Rick Springfield è Greg.

Dove eravamo rimasti: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Dove eravamo rimasti è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 26 maggio alle ore 21:20 sul canale Rai 2.

Fonte: IMDb

Il gladiatore: trama, cast e sequel del film con Russell Crowe

Il gladiatore: trama, cast e sequel del film con Russell Crowe

I peplum, i film di carattere storico ambientati prevalentemente ai tempi dell’antica Grecia e dell’Impero Romano, hanno conosciuto una grande popolarità nei primi decenni della storia del cinema, raggiungendo l’apice negli anni Sessanta. Successivamente, il genere venne quasi del tutto abbandonato e così rimase fino all’uscita nel 2000 di Il gladiatore, il film di Ridley Scott che riportava gli spettatori all’epoca degli imperatori romani, dei gladiatori e degli scontri brutali all’interno del Colosseo. Vero e proprio colossal storico, questo riaccese non solo l’interesse verso questa tipologia di film, ma si affermò anche come un successo senza eguali.

Nonostante sia ricco di incongruenze storiche, dovute per lo più a motivi di messa in scena cinematografica, Il gladiatore ha nuovamente dimostrato il potere degli effetti speciali, qui particolarmente presenti nella completa ricostruzione dell’antica Roma e delle sue architetture. Memorabili restano inoltre i combattimenti che si svolgono all’interno del Colosseo, i quali rappresentano alcuni dei momenti più avvincenti dell’intero film. Oltre a ciò, sono molti gli elementi che hanno reso grande il film, dal cast ai dialoghi, dalla colonna sonora di Hans Zimmer alle grandi passioni contenute nella storia.

Vincitore di ben cinque premi Oscar, tra cui miglior film, e con un incasso di oltre 457 milioni in tutto il mondo, Il gladiatore è ancora oggi un esempio insuperato nel suo genere, nonché uno dei titoli più maestosi e importanti del nuovo millennio. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il gladiatore: la trama del film

Russell Crowe e Connie Nielsen in Il gladiatore (2000)
© 2000 – Dreamworks LLC & Universal Pictures – All Rights Reserved

La storia qui narrata si svolge nell’anno 180 d.C., con il generale Massimo Decimo Meridio alla guida dell’esercito romano. Per le sue eccezionali abilità come stratega e guerriero, egli si guadagna la piena stima e fiducia dell’imperatore Marco Aurelio. Anziano e malato, questo confiderà al generale l’intenzione di voler lasciare proprio a lui il ruolo di imperatore, ignorando dunque la presenza di suo figlio Commodo come legittimo erede. Sfortunatamente, proprio quest’ultimo scopre le intenzioni del padre, uccidendolo e ordinando di dare la caccia a Massimo e alla sua famiglia.

Riuscito a fuggire, Massimo non ha però neanché il tempo di piangere i suoi cari che viene catturato e ridotto in schiavitù. Condotto nuovamente a Roma, egli viene trasformato in un gladiatore da combattimento e in breve tempo inizia a guadagnare una sempre maggiore popolarità presso il popolo romano che accorre al Colosseo per vederlo. Comprendendo di come quello sia l’unico modo per giungere a Commodo e ottenere la sua vendetta, Massimo inizia a farsi largo tra i propri nemici, sempre più indirizzato verso lo scontro finale e la sua liberazione.

Il gladiatore cast

Il gladiatore: il cast del film

Dopo che Mel Gibson rifiutò il ruolo di Massimo Decimo Meridio, Russell Crowe accettò il ruolo e cominciò a lavorarci su durante il film che stava girando, ovvero Insider – Dietro la verità. Per questo film aveva preso molti chili e per Il Gladiatore li avrebbe dovuti perdere tutti e acquisire una certa muscolatura. A detta di Crowe, pare che non abbia fatto nulla di speciale tranne che praticare dei normali lavori di fattoria in Australia. Durante le riprese de Il Gladiatore, Crowe era continuamente scontento della sceneggiatura, tanto da riadattarla con le proprie mani. La sua intensa interpretazione divenne però memorabile e lo portò a vincere il premio Oscar come miglior attore. Nei panni di suo figlio vi è l’attore Giorgio Cantarini, meglio noto per il film La vita è bella.

Per il ruolo di Commodo Ridley Scott non aveva dubbi su chi dovesse essere il suo interprete. Anche dopo aver provinato diversi attori, Joaquin Phoenix si confermò la scelta giusta. Nonostante avesse recitato già in altri film, per Phoenix si trattò del ruolo più importante ottenuto fino a quel momento. Egli era per questo molto nervoso sul set, tanto da chiedere a Crowe di dargli una mano per far sì che potesse concentrarsi su sé stesso, trovando così il narcisismo adatto al personaggio. L’attore Oliver Reed, presente nei panni di Marco Aurelio, morì tre settimane prima di finire le scene principali. Le parti che non era riuscito a girare sono state sistemate in post produzione. Sono poi presenti gli attori Djimon Hounsou nei panni dello schiavo Juba e Connie Nielsen in quelli di Augusta Lucilla, sorella di Commodo.

Il gladiatore: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Russell Crowe nel film Il gladiatore (2000)
© 2000 – Dreamworks LLC & Universal Pictures – All Rights Reserved

Sin dall’uscita del film si è parlato di dar vita ad un sequel del film. Scott ha però sempre dichiarato che se questo deve essere realizzato, Massimo Decimo Meridio deve esserne protagonista con il volto di Crowe. Data la morte del personaggio alla fine del film è però sempre risultato complesso scrivere un seguito che lo avesse come personaggio principale. Dopo anni di tentativi respinti, nel 2017 Scott ha affermato di aver trovato un modo per riportare in vita il personaggio di Massimo. La nuova storia, inoltre, dovrebbe svolgersi circa 30 anni dopo gli eventi di Il gladiatore. Recentemente, però, lo stesso Crowe ha affermato di non aver saputo nulla di concreto a riguardo, lasciando per ora in sospeso le sorti di questo ipotetico sequel.

In attesa di poterlo magari vedere un giorno, è possibile fruire del film del 2000 grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il gladiatore è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 26 maggio alle ore 21:20 su Canale 5.

Fonte: IMDb

 

Freaky da domani #SoloAlCinema | clip italiane

Freaky da domani #SoloAlCinema | clip italiane

Debutterà domani solo al cinema Freaky, la nuova sorprendente commedia horror dai creatori di Auguri per la tua morte con Vince Vaughn, Kathryn Newton, Celeste O’Connor e Misha Osherovich.

Il film vede la partecipazione di Alan Ruck, Katie Finneran e Dana Drori. Dalla mente deliziosamente corrotta del regista e sceneggiatore Christopher Landon arriva una commedia horror su un killer, una studentessa e una verità brutale del liceo. Freaky è scritto da Christopher Landon e Michael Kennedy ed è prodotto da Jason Blum. Questo autunno preparatevi a rimanere sconvolti da una perversa versione del film sullo scambio di corpi in cui una giovane ragazza scambia il suo corpo con un implacabile serial killer. La diciassettenne Millie Kessler sta cercando di sopravvivere alle sanguinarie aule della Blissfield High e alla crudeltà della folla popolare. Ma quando diventa il nuovo obiettivo del Macellaio, il famigerato serial killer della sua città, il suo ultimo anno diventa l’ultima delle sue preoccupazioni.

Quando l’antico mistico pugnale del Macellaio fa sì che lui e Millie si sveglino uno nel corpo dell’altra, Millie scopre che ha solo 24 ore per riavere il suo corpo prima che lo scambio diventi permanente e rimanga intrappolata per sempre nel corpo di un maniaco di mezza età. L’unico problema è che ora sembra un imponente psicopatico, oggetto di una caccia all’uomo in tutta la città, mentre il Macellaio ha il suo aspetto e ha portato la sua voglia di carneficina all’Homecoming. Con l’aiuto della sua amica super sveglia Nyla, del super favoloso Joshua e della sua fiamma Booker, Millie corre contro il tempo per sciogliere la maledizione, mentre il Macellaio scopre che avere il corpo di una teenager è la copertura perfetta per una piccola follia omicida all’Homecoming.

Batman: Il Mondo un evento DC Comics senza precedenti

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Batman: Il Mondo un evento DC Comics senza precedenti

A settembre DC porterà la guerra di Batman contro il crimine a livello mondiale in una nuova antologia cartonata, Batman: Il Mondo. Questo volume di 184 pagine è un evento editoriale senza precedenti, nel quale team creativi d’eccellenza racconteranno storie di Batman ambientate nei loro paesi natali. Batman: Il Mondo uscirà in contemporanea mondiale martedì 14 settembre – pochi giorni prima del Batman Day 2021(sabato 18 settembre 2021). Il volume uscirà, tradotto, nei seguenti paesi: America settentrionale, Francia, Spagna, Italia, Germania, Repubblica Ceca, Russia, Polonia, Turchia, Messico, Brasile, Cina, Corea del Sud e Giappone.

Batman è diventato una vera icona pop conosciuta in tutto il mondo”, ha dichiarato Jim Lee, editore e direttore creativo DC. “Con «Batman: Il Mondo», DC vuole mostrare ai fan di tutto il pianeta che Batman non è solo un personaggio, ma un fenomeno che trascende le lingue e i confini.”

Il volume viene inaugurato dal premiato duo composto dallo scrittore Brian Azzarello e dal disegnatore Lee Bermejo (Batman: Dannato, Joker, Lex Luthor: Man of Steel, Batman/Deathblow). Nella storia intitolata Città globale, Batman riflette sul tempo trascorso a Gotham, a proteggere la città e i suoi abitanti da minacce di ogni sorta. Ma quando guarda oltre i ponti, i vicoli e i grattacieli, il Cavaliere Oscuro capisce che la chiamata della giustizia non conosce confini, poiché ovunque ci sono torti a cui rimediare. L’episodio innesca una serie di storie che narrano il passato e il presente di Batman, racconti scritti da alcune delle più note voci internazionali dei comics:

  • Mathieu Gabella (testi) / Thierry Martin (disegni) – Francia
  • Paco Roca (testi/disegni) – Spagna
  • Alessandro Bilotta (testi) / Nicola Mari (disegni) – Italia
  • Benjamin von Eckartsberg (testi) / Thomas von Kummant (disegni) – Germania
  • Stepan Kopriva (testi) / Michal Suchánek (disegni) – Repubblica Ceca
  • Tomasz Kolodziejczak (testi) / Piotr Kowalski, Brad Simpson (disegni) – Polonia
  • Ertan Ergil (testi) / Ethem Onur Bilgiç (disegni) – Turchia
  • Alberto Chimal (testi) / Rulo Valdés (disegni) – Messico
  • Carlos Estefan (testi) / Pedro Mauro (disegni) – Brasile
  • Inpyo Jeon (testi) / Jae-kwang Park, Kim Jung Gi (disegni) – Corea
  • Xu Xiaodong, Lu Xiaotong (testi) / Qiu Kun, Yi Nan (disegni) – Cina
  • Kirill Kutuzov, Egor Prutov (testi) / Natalia Zaidova (disegni) – Russia
  • Okadaya Yuichi (testi/disegni) – Giappone

Ognuna delle storie realizzate appositamente per questo volume, dunque, vede Batman in uno dei paesi coinvolti in quest’ambiziosa produzione. Non sorprende quindi che l’avventura italiana, realizzata da un quartetto d’assi come Alessandro Bilotta (Mercurio Loi, Dylan Dog) ai testi, Nicola Mari (Dylan Dog) ai disegni, Giovanna Niro (Dylan Dog, Chrononauts) ai colori e Andrea Accardi (Chambara) al lettering, veda il più grande detective del mondo a Roma, alle prese con un nemico tutto italiano. Ianus, la storia realizzata dal team italiano, è una straordinaria avventura che riesce a coniugare con successo l’essenza più oscura e notturna del personaggio di Batman con una sensibilità tutta italiana, e vede quattro maestri al top della forma.

Per le ultime notizie su Batman: Il Mondo e sui più grandi supereroi del pianeta, visitate il sito www.dccomics.com, e seguite gli account social @DCComics, @DCBatman e @thedcnation, oltre ai canali social Panini DC Italia su Facebook (@PaniniDCit) e su Instagram (@panini_dcit).

GLI AUTORI ITALIANI

ALESSANDRO BILOTTA (Testi)

Uno dei maggiori talenti del fumetto italiano degli ultimi decenni, il romano Alessandro Bilotta si è preso la scena nell’ultimo quinquennio prima creando l’acclamata saga di Dylan Dog Il pianeta dei morti e poi facendo man bassa di premi nel 2018/2019 con l’acclamato Mercurio Loi. Da anni lavora in pianta stabile per Sergio Bonelli Editore. A giugno 2021 uscirà, per Panini Comics, la miniserie Gli Uomini della Settimana, realizzata insieme a Sergio Ponchione.

NICOLA MARI (Disegni)

Fra i più apprezzati e riveriti disegnatori della storia di Dylan Dog, negli anni Nicola Mari ha creato uno stile che lo ha reso unico. Capace di coniugare stilemi americani e atmosfere europee, Mari è sempre stato apprezzato da critica e pubblico per l’enorme talento grafico. Colonna della SBE, per la prima volta Mari si cimenta con un personaggio internazionale.

GIOVANNA NIRO (Colori)

Giovanna Niro si è affermata negli ultimi anni come una delle star della colorazione in Italia. Autrice con esperienza internazionale (ha lavorato in America con editori come Image Comics e IDW Publishing su property come Star Trek, True Blood, The Bounce), è esplosa alla Sergio Bonelli Editore (Orfani, Mr. No Revolution, Dampyr, Dylan Dog). Negli ultimi anni l’abbiamo vista anche sulle produzioni fumettistiche di Netflix, come Chrononauts: Futureshock.

ANDREA ACCARDI (Lettering)

Acclamato disegnatore, beniamino di critica e pubblico e vincitore di premi prestigiosi come il Micheluzzi, Andrea Accardi negli ultimi anni ha disegnato soprattutto per la Sergio Bonelli Editore, legando le proprie intricate matite alla serie Chanbara. Ma è anche uno straordinario letterista con oltre un ventennio d’esperienza accumulata collaborando con Panini Comics.

Festivsl del cinema di Spello X edizione: il programma

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Festivsl del cinema di Spello X edizione: il programma
Venti film tra produzioni italiane e straniere, 12 backstage di film e serie tv, 17 documentari e 58 cortometraggi. Sono alcuni dei numeri del prossimo “Festival del Cinema Città di Spello ed i Borghi Umbri – Le Professioni del Cinema” che si terrà in presenza dall’11 al 20 giugno prossimi tra i comuni di Spello, Foligno e Marsciano. Ideata dalla presidente dell’Associazione Culturale di Promozione Sociale “Aurora” APS, Donatella Cocchini, e dal direttore artistico, il regista Fabrizio Cattani, la manifestazione giunge quest’anno alla sua decima edizione. Un decennale che sarà celebrato con grandi ospiti del mondo cinematografico e che vedrà, oltre alla proiezione di oltre un centinaio di opere al Teatro “Subasio” di Spello, anche diverse iniziative collaterali tra mostre, conferenze ed eventi dedicati alla musica, alla danza ed al teatro.

 

LE OPERE IN CONCORSO – Undici i film italiani in concorso, tra opere prime e non. Si tratta di: “Abbi fede” di Giorgio Pasotti, “Assandira” di Salvatore Mereu, “I predatori” di Pietro Castellitto, “Il grande passo” di Antonio Padovan, “La guerra di Cam” di Laura Muscardin, “Non odiare” di Mauro Mancini, “Quasi Natale” di Francesco Lagi, “Regina” di Alessandro Grande, “Rosa pietra stella” di Marcello Sannino, “Spaccapietre” di Gianluca De Serio, Massimiliano De Serio e “Sul più bello” di Alice Filippi. Film giudicati dai professionisti del dietro le quinte che premieranno, con l’ulivo firmato Andrea Roggi, i colleghi per la migliore sceneggiatura, fotografia, scenografia, costumi, musiche, montaggio, fonico di presa diretta, montaggio del suono, effetti speciali, trucco, acconciatura, creatore di suoni ed organizzatore. Nell’ambito della stessa categoria verranno assegnati due ulteriori riconoscimenti: quello di cinemaitaliano.info e, novità 2021, quello della stampa umbra.

 

A concorrere alla X edizione del Festival anche 7 film internazionali (“Gaugin” di Edouard Deluc, “In viaggio verso un sogno” di Tyler Nilson, “Imprevisti digitali” di Benoît Delépine, Gustave Kervern, “Undine – Un amore per sempre” di Christian Petzold, “Roubaix une lumiere” di Arnaud Desplechin, “Corpus Christi” di Jan Komasa e “Non conosci Papicha” di Mounia Meddour Gens); 12 backstage tra film e serie tv (“Padrenostro” di Daniele Santonicola, “I diari di Hammamet” di Daniele Santonicola, “Permette? Alberto Sordi” prodotto da Rai Fiction, “La concessione del telefono – C’era una volta Vigata” prodotto da Palomar in collaborazione con Rai Fiction, “Speciale Zerozerozero” e “Speciale Zerozerozero – La colonna sonora” di Federico Chiarini, “Speciale – Diavoli” di Laura Allievi e Domenico Brandellero, “Speciale – I delitti del Berlume 8” di Tiziana Cantarella, “Speciale Petra – Un giorno con Alicia Bartelett”, “Speciale Petra – Indagine dietro le quinte” e “Cops una banda di poliziotti – Speciale dietro le quinte” di Sara Albani e “Mental” prodotto da Rai Fiction); 17 documentari (“Tony Driver” di Ascanio Petrini, “Il vangelo più antico del mondo” prodotto da Officina della Comunicazione, “Petite creature” di Roberto Cardonici, “La Napoli di mio padre” di Alessia Bottone, “Movida” di Alessandro Padovan, “La yurta nel bosco” di Carla Pampaluna, “Manuale di storie dei cinema” di Stefano D’Antuono e Bruno Ugioli, “Prayers the wind” di Michele Piasco, “Criseide” e “Terrigena” di Max Leonida, “Un film su Tonino Delli Colli Cinematographer” di Claver Salizzato, “Il sistema sanità – Le pietre scartate Napoli, Rione Sanità” di Andrea De Rosa, “Abbandonati” di Claudio Moschin, “Io una giudice popolare al maxi processo” di Francesco Miccichè, “In prima linea/On the front line” di Matteo Balsamo e Francesco del Grosso, “La forma delle cose” e “Odissea” di Domenico Iannacone”; 18 cortometraggi sui 58 selezionati e proiettati (“È stato solo un click” di Tiziana Martini, “Better than Neil Armstrong” di Alireza Ghasemi, “The cloud is still there” di Mickey Lai, “Mousie” di David Bartlett, “Voices of the city” di Annamaria Pernazzi, “The gift” di Lorenzo Sisti, “Finis terrae”di Tommaso Frangini, “Inverno” di Giulio Mastromauro, “Ninnaò” di Ernesto Maria Censori, “Ape Regina” di Nicola Sorcinelli, “La confessione” di Benedicta Boccoli, “La particella fantasma” di Giuseppe Willia Lombardo, “Bataclan” di Emanuele Aldrovandi, “Where the leaves fall” di Xin Alessandro Zheng, “Close your eyes and look at me” di Andrea Castoldi, “Like ants” di Gaetano Capuano, “Fame” di Giuseppe Alessio Nuzzo e “American Marriage” di Giorgio Arcelli Fontana).

 

I PREMI SPECIALI – Come ogni anno verranno poi assegnati dei premi speciali, a cominciare dal “Premio all’Eccellenza” che verrà quest’anno assegnato all’attrice veronese Valeria Fabrizi, interprete di un centinaio di film tra cinema e tv, di numerosi spettacoli teatrali e volto di diversi varietà televisivi. Prima di lei a ricevere lo stesso riconoscimento erano stati Carlo Rambaldi, Vittorio Storaro, Giuliano Montaldo, Ermanno Olmi, Pupi Avati, Franco Piavoli, Flavio Bucci e Milena Vukotic. Per il “Carlo Savina” per l’eccellenza alla musica a salire sul palco sarà, invece, il 42enne musicista, compositore e sound designer Lorenzo Tomio. Terza edizione, poi, per il “Premio Ermanno Olmi”, consegnato dalla famiglia del grande maestro ad un regista che più si avvicina per sensibilità, poetica, autenticità, semplicità e realismo allo stile del grande maestro. Premio che verrà quest’anno assegnato a Salvatore Mereu, regista del film “Assandira”.

 

LE MOSTRE – Tre le mostre allestite al Palazzo Comunale di Spello che verranno inaugurate venerdì 11 giugno, alle 17.30, in concomitanza con il taglio del nastro della X edizione del Festival. Il Palazzo del Cinema ospiterà, dunque, l’esposizione “Cinema e legalità”, omaggio a Leonardo Sciascia a cura del Centro Sperimentale di Cinematografia e “La memoria della luce” dedicata a Tonino Delli Colli, tra i maggiori interpreti della fotografia cinematografica. Ed infine la mostra “Effetti speciali – SFX”, divisa in due sezioni: una composta da immagini e filmati e l’altra pensata per regalare al pubblico un’esperienza sonora in 3D.

 

GLI EVENTI COLLATERALI – Diversi gli eventi collaterali in cartellone alla X edizione del Festival del Cinema di Spello. Si partirà con un’anteprima giovedì 10 giugno, alle 18.30, con il workshop online promosso in collaborazione con Europa Creativa e trasmesso sulla pagina Facebook del Festival. L’evento accenderà i riflettori sul nuovo “Programma Europa Creativa MEDIA”, illustrando le priorità e le principali novità della programmazione 2021-2027. Si proseguirà, poi, venerdì 11 giugno, alle 20.30, al Teatro “Concordia” di Marsciano con l’incontro “Il cinema restaurato” che vedrà intervenire il responsabile restauri del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Sergio Bruno. L’evento sarà seguito dalla proiezione del film restaurato “Polvere di stelle” di Alberto Sordi. Sabato 12 giugno, alle 17, il Teatro “Subasio” di Spello farà da sfondo alla presentazione del documentario “Once upon a time…Tonino Delli Colli Cinematographer” alla presenza di Stefano e Laura Delli Colli, del direttore della fotografia Luca Bigazzi e del produttore Paolo Mancini. Domenica 13 giugno, alle 17, invece, il Teatro “Concordia” di Marsciano ospiterà l’evento “La musica nel cinema”, progetto curato da Federico Savina, docente di tecnica del suono al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, che vedrà l’esibizione degli studenti delle scuole comunali di musica di Foligno, Bastia Umbra, Todi e Marsciano, diretti dal maestro Fulvio Chiara. Giovedì 17 giugno, invece, spazio al teatro con lo spettacolo “Niuorc Niuorc” diretto ed interpretato da Francesco Foti che si terrà alle 21 al teatro “Subasio” di Spello in collaborazione con Fontemaggiore Centro di Produzione Teatrale. Diversi gli appuntamenti in agenda per venerdì 18 giugno, a cominciare dalla presentazione del libro “Sciascia e il cinema, conversazione con Fabrizio”, curato dal nipote Fabrizio Catalano e dal giornalista e responsabile Eventi e Marketing del centro Sperimentale di Cinematografia, Vincenzo Aronica. L’evento è in programma alle 16.30 al Palazzo Comunale di Spello e vedrà intervenire entrambi gli autori, moderati dall’avvocato Valentina Chianello. A seguire, alle 17.30, sempre nella sede del municipio spellano, la conferenza “Il cinema e la criminalità organizzata” che avrà per ospiti – tra gli altri – il sostituto procuratore di Napoli, Catello Maresca, e gli attori Francesco Foti e Alessio Praticò. Alle 20.30, invece, l’Auditorium San Domenico di Foligno farà da sfondo all’evento “La danza sulle note di Ennio Morricone”, progetto in collaborazione con Freefall Dance Company a sostegno dei coreografi di tutta Italia a cui si vuole offrire l’opportunità di avviare un tracciato di ricerca fino a giungere alla creazione di una composizione coreografica originale sulle musiche di un brano dell’indimenticato compositore. Nella stessa serata si terrà anche premiazione di “Meno di Trenta”, iniziativa curata da Silvia Saitta e Stefano Amadio con cinemaitaliano.info e dedicata agli artisti del cinema e della serialità televisiva con meno di trent’anni. Saranno premiati quattro giovani talenti: il miglior attore e la migliore attrice per la categoria cinema e per la categoria dedicata alla serialità televisiva. Tutti con meno di trent’anni. Oltre ai vincitori, scelti da una giuria stampa, saranno consegnati anche due premi speciali con lo scopo di valorizzare categorie professionali diverse dalla recitazione: uno al regista ventottenne Ludovico di Martino e l’altro al sound editor e designer Matteo Bendinelli.
La giornata di sabato 19 giugno si aprirà, alle 11, al Palazzo Comunale di Spello con la presentazione del libro “NCO. Le radici del male” del sostituto procuratore di Napoli, Catello Maresca, alla presenza dello stesso autore. Nel pomeriggio, alle 16.30, invece l’Auditorium San Domenico di Foligno farà da sfondo alla cerimonia di premiazione della X edizione del “Festival del Cinema Città di Spello ed i Borghi Umbri – Le Professioni del cinema” che vedrà presenti – tra gli altri – il padrino Alessandro Sperduti e la madrina Ester Pantano. Ad intervenire alla cerimonia anche gli attori Francesco Montanari (presidente della giuria dei Film internazionali), Pilar Fogliati, Francesco Foti, Maria Chiara Giannetta, Francesco Castiglione, Liliana Fiorelli, Alessio Praticò e Greta Esposito. Nel corso delle cerimonia si terrà anche un collegamento con la William Penn University dell’Iowa per l’assegnazione di tre premi al miglior documentario, backstage e cortometraggio. A chiudere la X edizione del Festival altri due appuntamenti nella giornata di domenica 20 giugno: il primo alle 11 al Palazzo Comunale di Spello con la conferenza “Il cinema e i dialetti” insieme agli attori Ester Pantano, Greta Esposito, Liliana Fiorelli, Maria Chiara Giannetta e Francesco Castiglione. Il secondo, alle 16, al Teatro “Concordia” di Marsciano dal titolo “Paraolimpiadi, sport e cinema” con la partecipazione di Caterina Stagno, responsabile della struttura inclusione e della struttura editoriale di Rai per il Sociale, Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Fabrizio Falzone, presidente Comitato Regionale Uisp Umbria e delle Associazioni Sportive Regionali Umbre, moderati dal giornalista Riccardo Cucchi.

 

GLI INTERVENTI – I dettagli della conferenza stampa di presentazione della X edizione del Festival del Cinema di Spello sono stati illustrati nell’ambito di una conferenza stampa che si è tenuta online nella mattinata di lunedì 24 maggio alla presentazione – tra gli altri – delle istituzioni locali e regionali.

 

DONATELLA TESEI, presidente della Regione Umbria – “Il Festival del Cinema di Spello segna un ritorno alla normalità dopo il difficile periodo segnato dalla pandemia. È una manifestazione importante per la nostra regione, dal grande ruolo culturale e di comunicazione anche di quelle che sono le bellezze dell’Umbria. Come Regione crediamo molto in questi progetti. Lo facciamo investendo risorse, ma lo abbiamo fatto anche costituendo l’Umbria Film Commission attraverso la quale vogliamo far crescere la regione e farla conoscere. La pandemia ha messo a dura prova anche il settore della cultura ed è per questo che abbiamo deciso di stanziare ulteriori fondi anche a beneficio del Festival del Cinema di Spello che speriamo possa avere un ruolo sempre più importante e significativo. Come presidente della Regione sarò sempre al fianco di questa manifestazione a cui auguro un’edizione all’altezza del lavoro e dell’impegno profuso in questo anno dall’organizzazione”.

 

DONATELLA COCCHINI, presidente dell’Associazione Culturale di Promozione Sociale “Aurora” APS, che promuove il Festival – “Sarà un’edizione ancora più complicata di quella dello scorso anno alla luce dell’emergenza sanitaria e delle tante restrizioni a cui ci dovremo attenere, ma non potevamo prescindere da un Festival in presenza. L’auspicio è, per il prossimo anno, di tornare alle date canoniche di marzo, ma intanto portiamo a casa questa decima edizione, a cui abbiamo già dato inizio da diverse settimane ormai facendo visionare documentari e backstage di film e serie tv all’interno delle scuole e invitando i ragazzi a discuterne e confrontarsi insieme agli insegnanti. Da sempre lavoriamo con le scuole e continueremo a farlo anche quest’estate, quando daremo vita al primo campus estivo sul cinema, attraverso il quale i ragazzi realizzeranno un cortometraggio dedicato a tematiche sociali”.

 

FABRIZIO CATTANI, direttore artistico del Festival – “Ci aspettano dieci giorni molto intensi fatti di proiezioni di film, documentari, backstage e cortometraggi. Punta di diamante saranno, come sempre,  gli undici film italiani in concorso, alcuni dei quali non sono ancora usciti al cinema, per cui sarà un’ottima occasione per vederli ed apprezzarli. Ampio spazio verrà poi dato ai cortometraggi, oltre un centinaio quelli iscritti alla decima edizione dello Spello International Short Film Festival, molti italiani ma numerosi anche dall’estero con partecipazioni da Stati Uniti, Cina e Giappone. Cinquantotto quelli selezionati e che saranno proiettati, mentre i vincitori verranno scelti in una rosa di 18 opere”.

 

MORENO LANDRINI, sindaco di Spello – “Sarà un’edizione importante non solo perché se ne celebra il decennale, ma anche perché siamo riusciti a collocarla in un momento in cui si può tornare a vivere la cultura in presenza, seguendo tutte le regole previste. Quest’anno, poi, il Festival dedicherà ampio spazio alle tematiche della lotta alla criminalità organizzata e della legalità e lo farà collocandosi a cavallo tra due anniversari importanti, la strage di Capaci che abbiamo celebrato domenica 23 maggio e quella di via D’Amelio in cui persero la vita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Sarà un invito a riflettere su questi temi anche in un’ottica di crescita e di ripresa futura”.

 

VINCENZO ARONICA, responsabile eventi e marketing del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma – “Il Festival del Cinema di Spello sarà la nostra prima uscita ufficiale dopo questo lungo lockdown. Un’uscita segnata dall’inaugurazione della mostra che celebra Leonardo Sciascia e dalla presentazione di un libro a lui dedicato. Sarà un momento di riflessione su com’è stata raccontata la criminalità organizzata e su come il cinema influenza la vita quotidiana. Insieme al Festival abbiamo messo a punto una serie di attività che accompagneranno il pubblico in un percorso molto bello in cui Leonardo Sciascia sarà sicuramente predominante e in cui il cinema lo renderà alla portata di tutti, permettendo di comprenderlo al meglio. Questo ultimo anno e mezzo ci ha un po’ cambiato e ora vedremo dal vivo questo cambiamento che effetto avrà”.

 

ANDREA PILATI, vicesindaco ed assessore alla cultura del Comune di Marsciano – “Il nostro Comune ha creduto fin da subito in questo Festival avviando una collaborazione con il progetto ‘La musica e i giovani nel cinema’. Quest’anno, però, abbiamo voluto fare un piccolo passo in più e portare il Festival a Marsciano con diversi appuntamenti. Insieme all’organizzazione avevamo anche firmato un progetto per la realizzazione di un campus estivo che non è stato però finanziato, ma siamo contenti che grazie all’impegno della presidente Cocchini verrà comunque realizzato”.

 

LAURA DELLI COLLI, nipote di Tonino Delli Colli – “Essere presente alla mostra dedicata a Tonino Delli Colli sarà per me un viaggio nella memoria della mia famiglia e il Festival del Cinema di Spello era secondo me il luogo più giusto per ospitarla”.

 

IRENE FALCINELLI, assessore alla cultura del Comune di Spello – “Il Festival compie quest’anno dieci anni e celebra questo compleanno all’insegna della grandezza e di importanti valori. Lo farà aprendo alla riflessione su tematiche che appartengono al nostro presente e che saranno affrontate attraverso quel linguaggio articolato che solo il cinema incarna, ma anche dando spazio, oltre che alla musica, anche alla danza ed al teatro e a tutte quelle professionalità che di questo mondo fanno parte”.

 

PATROCINI – Il “Festival del Cinema Città di Spello ed i Borghi Umbri – Le Professioni del Cinema” si avvale del patrocinio di: Ministero della Cultura, Regione Umbria, Assemblea Legislativa Regione Umbria, Camera di Commercio di Perugia, Comune di Spello, Comune di Perugia, Comune di Assisi, Comune di Gubbio, Comune di Campello sul Clitunno, Comune di Trevi, Comune di Bastia Umbra, Comune di Foligno, Comune di Bevagna, Comune di Costacciaro, Comune di Cascia, Comune di Montefalco, Comune di Deruta, Comune di Nocera Umbra, Comune di Todi, Comune di Marsciano, Comune di Giano dell’Umbria, Comune di Torgiano, Strada regionale dei vini e dell’olio, Strada dei Vini del Cantico, Comitato Italiano Paralimpico, UISP Regione Umbria.

 

MAIN PARTNER – Main partner per l’edizione 2021 del “Festival del Cinema Città di Spello ed i Borghi Umbri – Le Professioni del Cinema”: il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Meno di Trenta, l’Associazione creatori di suoni, Associazione 100 Autori, l’Associazione Compositori Musiche da Film, #Umbre, BCC Spello e Bettona, VusCom, Graphic Masters, Eventuno, Fria.

 

MEDIA PARTNER – Media Partner per l’edizione 2021 del “Festival del Cinema Città di Spello ed i Borghi Umbri – Le Professioni del Cinema”: Rai Movie, Rai per il Sociale, Comingsoon.it, Radio Gente Umbra, Cinemaitaliano.info, Taxidrivers.it e Umbria Eventi.

 

GEMELLAGGI – Il “Festival del Cinema Città di Spello ed i Borghi Umbri – Le Professioni del Cinema” è gemellato con: Pitigliani Kolno’a Festival, DanzArt Festival, Sfax Cinemed, Centro Studi e ricerche e storia di problemi eoliani, Greenwich Village Film Festival, William Penn University, Astarox Production.

Amazon ha acquistato la MGM per 8,45 miliardi di dollari

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Amazon ha acquistato la MGM per 8,45 miliardi di dollari

Amazon ha acquistato per 8,45 miliardi di dollari la MGM con tutte le sue proprietà intellettuali. “Amazon aiuterà a preservare il patrimonio e il catalogo di film di Mgm e fornirà ai clienti un maggiore accesso a queste opere. Attraverso questa acquisizione, Amazon consentirà a Mgm di continuare a fare ciò che sa fare meglio: una grande narrazione”, si legge nelle note rilasciate da Jeff Bezos.

MGM ha un catalogo immenso che da oggi è quindi proprietà di Amazon Prime Video e che sarà dunque probabilmente disponibile in piattaforma. Si tratta di oltre 4.000 film tra i quali 12 Angry Men, Basic Instinct, Creed, James Bond, Legally Blonde, Moonstruck, Poltergeist, Raging Bull, Robocop, Rocky, Silence of the Lambs, Stargate, Thelma & Louise, Tomb Raider, The Magnificent Seven, The Pink Panther, The Thomas Crown Affair; oltre 17.000 serie Tv – tra cui Fargo, The Handmaid’s Tale e Vikings – che hanno vinto collettivamente più di 180 Academy Awards e 100 Emmy.

Lo studio di 007 ha adesso una nuova casa. Vedremo quale sarà la risposta di altri colossi della produzione streaming.

La guerra di domani: trailer italiano del film con Chris Pratt

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La guerra di domani: trailer italiano del film con Chris Pratt

Amazon ha diffuso il trailer italiano di La guerra di domani (The Tomorrow War), il film che vede protagonisti Chris Pratt, Yvonne Strahovski, J.K. Simmons, Betty Gilpin, Sam Richardson, Edwin Hodge, Jasmine Mathews, Ryan Kiera Armstrong, Keith Powers.

Diretto da Chris McKay e scritto da Zach Dean La guerra di domani (The Tomorrow War) è prodotto da David Ellison, Dana Goldberg, Don Granger, Jules Daly, David Goyer, Adam Kolbrenner. Executive Producer sono Rob Cowan, Chris Pratt, Brian Oliver, Bradley J. Fischer.

In La guerra di domani (The Tomorrow War), il mondo rimane sotto shock quando un gruppo di viaggiatori nel tempo arriva dal 2051 per portare un messaggio urgente: di lì a trent’anni la razza umana sarà sul punto di perdere una guerra globale contro una letale specie aliena. L’unica speranza per sopravvivere è che soldati e civili del presente vengano trasportati nel futuro e si uniscano alla battaglia. Tra le reclute c’è l’insegnate di liceo e padre di famiglia Dan Forester (Pratt). Determinato a salvare il mondo per la sua giovane figlia, Dan si unisce a una brillante scienziata (Yvonne Strahovski) e al padre da cui si era allontanato (J.K. Simmons) nella disperata impresa di riscrivere il destino del pianeta.

Diane Kruger: 10 cose che non sai sull’attrice

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Diane Kruger: 10 cose che non sai sull’attrice

Diane Kruger è una delle migliori attrici della sua generazione, in grado di incarnare qualsiasi personaggio senza problemi, regalando sempre performance di alto livello. Nonostante la sua carriera sia in costante ascesa, un percorso che non ha ancora conosciuto battute d’arresto, l’attrice è rimasta sempre con i piedi per terra, riuscendo a conquistare il pubblico con la sua classe e la sua bravura. Ecco, allora, dieci cose che non sapevate di Diane Kruger.

Diane Kruger: film

1. Diane Kruger: I film e la carriera. L’attrice tedesca ha iniziato la propria carriera nel mondo della recitazione nel 2002 con il film The Piano Player, continuando, per un paio d’anni, ha partecipare a qualche film minore come Mon Idole (2002), Autoreverse (2002) e Adrenalina blu – La leggenda di Michel Vaillant (2003). La vera svolta arrivo nel 2004 con Troy, per proseguire con Il mistero dei Templari – National Treasure (2004), Il colore della libertà – Goodbye Bafana (2007), The Hunting Party (2007), Il mistero delle pagine perdute (2007), Mr. Nobody (2009), Bastardi senza gloria (2009), Unknown – Senza identità (2011), The Host (2013) e Padri e figlie (2015). Tra gli ultimi film si citano Oltre la notte (2017), Benvenuti a Marwen (2018) e Jeremiah Terminator LeRoy (2018). Nel 2019 ha interpretato Rachel in The Operative – Sotto copertura, ha prestato la voce ad un episodio della serie Robot Chicken. Nel 2021 sarà Joyce nella serie tv Swimming with Sharks e farò parte del cast della serie H24, 24 h de la vie d’une femme. Nel 2022 sarà Marie nell’annunciato action The 355 di Simon Kinberg.

 2. Diane Kruger ha vinto come Miglior Attrice a Cannes. Nel 2017, Diane Kruger ha vinto il Prix d’Interprétation Féminine al Festival di Cannes per il film Oltre la notte, diretto da Fatih Akin. In questo film, l’attrice interpreta una donna che rimane sconvolta dalla morte di suo marito Nuri e del figlio Rocco, che sono rimasti uccisi nell’esplosione di una bomba. La sua ricerca ossessiva degli assassini la tormenta, decisa ad andare avanti e ad ottenere giustizia.

Diane Kruger nuda

3. Diane Kruger e l’incidente hot a Cannes. Nel 2015, Diane Kruger aveva conquistato tutti con il suo charme e il suo innato sex appeal, rimanendo vittima di un incidente hot che ha fatto il giro del mondo. Infatti, durante il photocall del film Maryland, l’attrice ha sbagliato posa: mentre cercava di sedersi sul celebre muretto, il suo mini dress color celeste si è alzato un po’ troppo, scoprendo le gambe e rivelando dell’intimo color porpora.

4. Diane Kruger ha rivelato di non aver mai subito abusi da parte di Tarantino. Lo scorso anno, Hollywood e il resto del mondo, restava sconvolto dall’enorme quantità di accuse di molestie. Sostenitrice delle donne che hanno subìto abusi, l’attrice era scesa in campo per difendere Quentin Tarantino, accusato poco tempo prima per i suoi modi di lavoro sul set di Kill Bill che avevano coinvolto Uma Thurman. La Kruger ha voluto specificare e chiarire che sul set di Bastardi senza gloria, durante la scena dello strangolamento, le mani che si vedono sono quelle del regista stesso e di essere stata tratta con assoluto rispetto e di non essere stata vittima di alcun tipo d’abuso.

Diane Kruger: Instagram

5. Diane Kruger ha un profilo Instagram molto attivo. L’attrice tedesca dispone di un profilo personale sul sociale di Instagram, seguito da più di 815mila persone. Il numero dei suoi post è pressoché infinito, composto da poco meno di 2700 pubblicazioni tra foto e video. Considerati i numeri e guardando il suo profilo, si denota come la Kruger sia molto attiva sul social, mettendo in mostra la sua vera natura. Sono molte le foto che la vedono protagonista tra momenti di lavoro e quelli della quotidianità, così come sono molti i post ironici e sarcastici che l’attrice si diverte a pubblicare.

Diane Kruger e Joshua Jackson

6. Diane Kruger è stata fidanzata a lungo con Joshua Jackson. Joshua Jackson (ex star di Dawson’s Creek) e la Kruger fanno parte della categoria “ci eravamo tanto amati”: i due, infatti, si sono detti addio nel 2016 dopo dieci anni insieme. Gli attori si erano conosciuti nel 2006, quando lei stava uscendo dal matrimonio, durato cinque anni, con Guillame Canet. Non è chiaro quali siano stati i motivi della rottura, ma i due hanno deciso di rimanere amici.

Diane Kruger e Norman Reedus

Attualmente è legata all’attore Norman Reedus con il quale ha avuto la sua prima figlia nel 2018.

7. Diane Kruger e Joshua Jackson si sostengono vicendevolmente. Per i due l’amore ormai è scomparso, ma è rimasto un grandissimo affetto, tanto da sostenersi a vicenda. Non a caso, l’attore canadese non avuto remora alcuna nel lodare la ex per la sua vittoria come Miglior Attrice Protagonista al Festival di Cannes del 2017, cioè circa un anno dopo la rottura. Infatti, nonostante i due si fossero detti addio da tempo e lei ormai era già insieme a Norman Reedus (da cui ha avuto recentemente una bambina), Jackson ha pubblicato un post su Instagram con una dedica deliziosa “Yes, she Cannes. Conoscendo la tua integrità e la dedizione che metti in ogni ruolo, sono pieno di gioia nel vederti ottenere il riconoscimento che meriti. La sola domanda è perché ci abbiano messo così tanto!”.

Diane Kruger: Troy

8. Diane Kruger ha avuto successo grazie a Troy. Nonostante la carriera della giovane attrice fosse cominciata già da qualche tempo, fu grazie a Troy che ottenne il successo sperato, tanto che non si è più arrestata e ha continuato a decollare. Scelta per la sua bellezza eterea e perché avrebbe potuto impersonare al meglio il ruolo di Elena, per interpretare il suo personaggio le venne suggerito di aumentare di qualche chilo.

9. Diane Kruger ha definito Peter O’Toole una persona sgradevole. In un’intervista di qualche tempo fa, l’attrice tedesca ha rivelato che Peter O’Toole è stato l’attore più cattivo con cui abbia mai lavorato. Stando alle sue parole, durante le riprese di Troy, nel 2004, l’attore non era per niente in forma “Era soltanto un ubriacone… nel film non aveva un gran ruolo, ha girato solo due giorni, ma voleva che tutti sapessero che lui fosse Peter O’Toole e che si comportassero di conseguenza. Inoltre, non aveva la forza per lavorare al meglio, i set in cui abbiamo girato erano abbastanza complicati, con scale, ecc. Cose che lui non era in grado di gestire, sia per l’età, sia perché era sempre ubriaco”.

Diane Kruger oggi

10. Diane Kruger si sta prendendo una piccola pausa. Nell’ultimo periodo, la Kruger sta diradando il lavoro per potersi concentrare al meglio sulla sua famiglia e sulla bambina nata da qualche mese e avuta dal compagno Norman Reedus. Infatti, non sono molti i suoi progetti futuri: nel 2019 la si vedrà nel film The Operative, mentre è stata annunciata come membro del cast di Butterfly in the Typewriter.

Fonti: IMDb, thefamouspeople, dailymail

Nastri d’Argento 2021: tutti i nominati della 75° edizione

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Nastri d’Argento 2021: tutti i nominati della 75° edizione

Sono state annunciate le nomination ai Nastri D’Argento 2021, l’edizione numero 75 del premio cinematografico assegnato dal sindacato dei giornalisti di cinema italiani. Non ci sono quest’anno film acchiappatutto, ma le nomination sono state suddivise per un numero di film relativamente alto, mentre sono state prese tanto in considerazione opere prime, film diretti da donne, film di genere e nomi piccoli del panorama cinematografico, scelte che dimostrano un impegno e una ricerca notevole per il sindacato.

NASTRI D’ARGENTO 2021: LE NOMINATION

MIGLIOR FILM

  • Assandira di Salvatore MEREU
  • Cosa sarà di Francesco BRUNI
  • Le sorelle Macaluso di Emma DANTE
  • Lei mi parla ancora di Pupi AVATI
  • Non mi uccidere di Andrea DE SICA

MIGLIORE REGIA

  • Pupi AVATI Lei mi parla ancora
  • Francesco BRUNI Cosa sarà
  • Antonio CAPUANO Il buco in testa
  • Emma DANTE Le sorelle Macaluso
  • Edoardo PONTI La vita davanti a sé

MIGLIOR REGISTA ESORDIENTE

  • Pietro CASTELLITTO I Predatori
  • Maura DELPERO Maternal
  • Nunzia DE STEFANO Nevia
  • Carlo S. HINTERMANN The Book of Vision
  • Gianluca JODICE Il cattivo poeta
  • Mauro MANCINI Non odiare

MIGLIORE COMMEDIA

  • Genitori Vs Influencer
  • L’incredibile storia dell’Isola delle Rose
  • Si vive una volta sola
  • Sul più bello
  • Tutti per 1- 1 Per tutti

SOGGETTO

  • La volta buona Vincenzo MARRA
  • Palazzo di Giustizia Chiara BELLOSI
  • Padrenostro Claudio NOCE, Enrico AUDENINO
  • Regina Alessandro GRANDE, Mariano DI NARDO
  • Rosa Pietra Stella Massimiliano VIRGILIO, Giorgio CARUSO

SCENEGGIATURA

  • Cosa sarà Francesco BRUNI, collaborazione Kim ROSSI STUART
  • Governance – Il prezzo del potere Michael ZAMPINO, Heidrun SCHLEEF, Giampaolo RUGO
  • Le sorelle Macaluso Emma DANTE, Elena STANCANELLI, Giorgio VASTA
  • L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Sydney SIBILIA, Francesca MANIERI
  • I predatori Pietro CASTELLITTO

ATTRICE PROTAGONISTA

  • Valeria BRUNI TEDESCHI Gli indifferenti
  • Valeria GOLINO Fortuna, Lasciami andare
  • Alba ROHRWACHER Lacci
  • Teresa SAPONANGELO Il buco in testa
  • Daphne SCOCCIA Palazzo di Giustizia

ATTORE PROTAGONISTA

  • Pierfrancesco FAVINO Padrenostro
  • Sergio CASTELLITTO Il cattivo Poeta
  • Alessandro GASSMANN Non odiare
  • Fabrizio GIFUNI La belva
  • Kim ROSSI STUART Cosa sarà

ATTRICE NON PROTAGONISTA

  • Linda CARIDI Lacci
  • Carolina CRESCENTINI La bambina che non voleva cantare
  • Donatella FINOCCHIARO Il delitto Mattarella
  • Raffaella LEBBORONI Cosa sarà
  • Sara SERRAIOCCO Non odiare
  • Pina TURCO Fortuna

ATTORE NON PROTAGONISTA

  • Fabrizio GIFUNI Lei mi parla ancora
  • Vinicio MARCHIONI Governance, il prezzo del potere
  • Michele PLACIDO Calibro 9
  • Massimo POPOLIZIO I predatori
  • Francesco PATANE’ Il cattivo poeta

ATTRICE COMMEDIA

  • Antonella ATTILI Il ladro di cardellini
  • Eugenia COSTANTINI La tristezza ha il sonno leggero
  • Loretta GOGGI Burraco fatale, Glassboy
  • Miriam LEONE L’amore a domicilio
  • Valentina LODOVINI 10 giorni con Babbo Natale

ATTORE COMMEDIA

  • Elio GERMANO L’incredibile storia dell’Isola delle Rose
  • Fabio DE LUIGI 10 giorni con Babbo Natale
  • Simone LIBERATI L’amore a domicilio
  • Nando PAONE Il ladro di cardellini
  • Eduardo SCARPETTA Carosello Carosone
  • Fabio VOLO Genitori Vs Influencer

FOTOGRAFIA

  • Francesca AMITRANO La tristezza ha il sonno leggero
  • Tani CANEVARI Tutti per uno, uno per tutti
  • Francesco DI GIACOMO Non mi uccidere
  • Gherardo GOSSI Le sorelle Macaluso
  • Daniele CIPRI’ Il cattivo poeta

COSTUMI

  • Andrea CAVALLETTO Il cattivo poeta
  • Alessandro LAI Uno per tutti, tutti per uno
  • Maria Cristina LA PAROLA mio corpo vi seppellirà
  • Nicoletta TARANTA L’incredibile storia dell’Isola delle Rose
  • Mariano TUFANO The Book of Vision

SCENOGRAFIA

  • Giada CALABRIA Gli indifferenti
  • Marcello DI CARLO Il mio corpo vi seppellirà
  • Emita FRIGATO Le sorelle Macaluso
  • Maurizio SABATINI La vita davanti a sè
  • Tonino ZERA L’incredibile storia dell’Isola delle Rose

MONTAGGIO

  • Benni ATRIA Le sorelle Macaluso
  • Massimo FIOCCHI Lasciami andare
  • Pietro LASSANDRO The Book of Vision
  • Paola FREDDI con Antonio CELLIN Assandira
  • Pietro MORANA Non mi uccidere

SONORO

  • Gianluca COSTAMAGNA Le Sorelle Macaluso
  • Carlo MISSIDENTI Lacci
  • Valentino GIANNI’ Padrenostro
  • Francesco LIOTARD Lasciami andare
  • Alessandro PALMERINI, Alessandro ZANON I predatori

CASTING DIRECTOR

  • Francesca BORROMEO L’incredibile storia dell’Isola delle Rose,  e con Federica BAGLIONI Carosello Carosone
  • Valeria MIRANDA Il mio corpo vi seppellirà
  • Beatrice KRUGER Governance, il prezzo del potere
  • Rossana PATRICELLI Assandira
  • Francesco VEDOVATI I predatori

COLONNA SONORA

  • Stefano BOLLANI Carosello Carosone
  • Michele BRAGA L’incredibile storia dell’Isola delle Rose, Shadows
  • Davide CAPRELLI Est -Dittatura Last Minute
  • Andrea FARRI, Andrea DE SICA Non mi uccidere
  • PIVIO & Aldo DE SCALZI Non odiare

CANZONE

  • L’incredibile storia dell’Isola delle Rose
  • CEROTTI Musica, testi Federico ZAMPAGLIONE, GAZZELLE interpretata da TIROMANCINO per Morrison
  • GLI ANNI DAVANTI Musica, testi e interpretazione PACIFICO per Genitori Vs Influencer
  • IO SÌ (SEEN) Musica e testi Laura PAUSINI e Niccolò AGLIARDI, interprete Laura PAUSINI per il film La La vita davanti a sè
  • MAGIC Musica e testi di Greta MARIANI, Alessandro MOLINARI, interprete Greta MARIANI per il film Addio al nubilato
  • SUL PIÙ BELLO Musica Andrea DE FILIPPI, Lorenzo MILANO, testo di Andrea DE FILIPP interprete ALFA per il film Sul più bello

I PREMI SPECIALI GIA’ ASSEGNATI DAL DIRETTIVO NAZIONALE

IL FILM dell’ANNO

  • MISS MARX di Susanna NICCHIARELLI

Nastri d’Argento per Regia, Produzione, Costumi, Colonna sonora(Vivo Film, RAI Cinema, Massimo Cantini Parrini, Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo)

NASTRO DI PLATINO

  • Sophia LOREN

La vita davanti a sè

NASTRO SPECIALE 75

  • Renato POZZETTO

Lei mi parla ancora

Saranno annunciati nei prossimi giorni anche

IL NASTRO EUROPEO 75

I PREMI ‘GUGLIELMO BIRAGHI’ e ‘GRAZIELLA BONACCHI’ per i giovani

NUOVOIMAIE per il doppiaggio

IL CAMEO dell’anno

IL NASTRO della LEGALITA’

Luca: alla scoperta delle voci italiane del film Disney Pixar

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Luca: alla scoperta delle voci italiane del film Disney Pixar

Luca, disponibile in streaming in esclusiva su Disney+ dal 18 giugno per tutti gli abbonati, è una storia divertente ed emozionante che parla di amicizia, di crescita personale e racconta di due mostri marini adolescenti in un’estate che cambierà la loro vita. Il nuovo lungometraggio d’animazione Disney e Pixar è diretto dal candidato all’Academy Award Enrico Casarosa (La Luna) e prodotto da Andrea Warren (Lava, Cars 3).

Luca Argentero (Lorenzo Paguro) presta la propria voce nella versione italiana del film, insieme a Giacomo Gianniotti (Giacomo), Marina Massironi (Signora Marsigliese) e Saverio Raimondo (Ercole Visconti), che sono anche tra i doppiatori della versione originale. Il cast di voci include inoltre Fabio Fazio (Don Eugenio, prete di Portorosso), Orietta Bertie Luciana Littizzetto (Concetta e Pinuccia Aragosta). Alberto Vannini, Luca Tesei e Sara Ciocca interpretano i protagonisti Luca, Alberto e Giulia. Tra i camei presenti nel film quello di Alberto, il migliore amico d’infanzia del regista Enrico Casarosa (pescatore – nella versione originale del film, questo personaggio è doppiato da Enrico Casarosa), e degli influencer Luciano Spinelli e Nick Pescetto (contadini di mare).

Ambientato in una splendida città di mare della Riviera italiana, l’originale film d’animazione Disney e Pixar Luca è la storia di un giovane ragazzo che vive un’esperienza di crescita personale durante un’indimenticabile estate contornata da gelati, pasta e infinite corse in scooter. Luca condivide queste avventure con il suo nuovo migliore amico, Alberto, ma tutto il divertimento è minacciato da un segreto profondo: sono mostri marini di un altro mondo situato appena sotto la superficie dell’acqua.

Crudelia, la recensione del film con Emma Stone

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Crudelia, la recensione del film con Emma Stone

Arriva il 26 maggio su Disney+ e al cinema, con sfacciataggine, prepotenza e un’infinita dose di stile Crudelia, il nuovo live action Walt Disney che racconta l’origine story della spigolosa villain de La carica dei 101. Già interpretata con successo da Glenn Close, il personaggio prende ora le sembianze di Emma Stone che ne racconta la giovinezza e l’ascesa nella Londra degli anni ’70.

Estella è una bambina ribelle, sin dalla più tenera dimostra di non voler affatto uniformarsi ai coetanei e alla società che le ruota intorno, sia questa la casa, con le sue regole, sia questa la scuola, dove Estella proprio non riesce a integrarsi, tanto che con sua madre cominciano a dare un nome a quella parte di lei che si agita e si muove sempre sopra le righe: Crudelia (in inglese la contrapposizione tra Estella e Cruella è molto più efficace, ma ormai il personaggio Disney ha una posizione così radicata nel cuore dei fan che sarebbe sciocco ripristinare l’originale per una frivola assonanza). Alla luce dell’incompatibilità della bambina con l’ambiente in cui sta studiando, la madre di Estella decide di partire per Londra, facendo prima tappa in un antico maniero all’interno del quale si sta svolgendo una festa. Qui, la ricca padrona di casa potrebbe aiutare madre e figlia con un piccolo sostegno economico, anche se Estella non sa per quale ragione questo possa mai accadere. Tuttavia, una improvvisa svolta tragica spingono la bambina a fuggire e a rifugiarsi a Londra, in un riparo di fortuna, dove conosce Orazio e Gaspare, due orfani come lei, che diventeranno la sua famiglia. 

Iscriviti a Disney+ per guardare Crudelia molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

La Londra degli anni ’70 fa da sfondo a Crudelia

Siamo catapultati così in una Londra buia e operosa, ricca di vita, di stimoli, di novità, in cui la giovane e brillante Estella decide di mettere a frutto le sue capacità di stilista, in maniera… creativa. Ma dovrà fare lo sforzo di integrarsi e di lasciare nascosta quella personalità anarchica che è dentro di lei, la sua parte cattiva.

Craig Gillespie è stato chiamato da Disney a compiette l’impresa impossibile: realizzare un film di origini su un villain e non tradire quella natura cattiva che caratterizza il personaggio. Ci avevano provato anche con Malefica, ma in quel caso si era ceduto ad una goffa redenzione del personaggio, trasformando la malefica (appunto!) Fata de La Bella Addormentata nel Bosco, in una madre putativa amorevole e iper-protettiva. In questo caso Crudelia è effettivamente crudele, nata cattiva e brillante, e va bene così. 

Attenzione però, il personaggio interpretato da Emma Stone non è certo aspirazionale, può senza dubbio far sentire a casa quelle persone che fanno fatica a integrarsi in schemi e regole precostituite, ma il film non glorifica la sua cattiveria, alla quale c’è costantemente da contraltare la cautela di Gaspare e Orazio, ma la racconta dal punto di vista dell’affermazione personale. Nell’abbandonare la buona Estella, abbracciando la furia creativa di Crudelia, la protagonista impara anche ad accettare la sua vera natura che racchiude anche la forza e la determinazione per affermare il suo talento, puro e cristallino e assolutamente selvaggio nell’espressione di sé, a partire dalla seconda parte del film in poi. 

Born brilliant, born bad – Nata brillante, nata cattiva

Crudelia fugge alla standardizzazione dei live action Disney mostrando chiaramente l’impronta del suo regista, Gillespie si sente nel ritmo, nei tempi della storia, nella scelta di inquadrature, e tutto questo non fa che arricchire una storia che più che nella drammaturgia, ripone nella rappresentazione il suo punto di forza. La colonna sonora del film costituita dalle hit degli anni ’70, il trucco e soprattutto i costumi di Jenny Beaven rendono Crudelia sfarzoso, frenetico, opulento, rock, un lavoro di artigianato inedito e sontuoso. 

Ovviamente il cuore del film è Emma Stone, i suoi occhi grandi, messi in risalto da kajal e volto di porcellana, l’iconica acconciatura bicolore, la disinvoltura con cui sui molteplici red carpet nel film sfoggia stili e abiti, opere d’arte potremmo dire, sempre diversi e più arditi, contribuiscono a rafforzare un’interpretazione chiaramente divertita e non per questo meno attenta alle sfumature emotive di cui è ricco il personaggio. Di fronte a lei si staglia la Baronessa di Emma Thompson: tanto rigida, strutturata, classica e impeccabile quanto fluida, libera, selvaggia e moderna è Crudelia. Le due donne si completano e si arricchiscono, constatando che la stima e l’ammirazione dell’esordiente verso l’affermata è intimamente ricambiata, nonostante la paura feroce che la Baronessa ha di essere spodestata dal tetto della moda londinese.

Emma contro Emma, Baronessa contro Crudelia, già solo i duetti tra le attrici valgono il prezzo del biglietto, perché sì, nonostante un il film arrivi in piattaforma (dal 28 maggio su Disney+ con accesso VIP), Crudelia arriva al cinema il 26 maggio, in sala per farsi godere di tutto lo splendore rock della sua messa in scena. 

Drammaturgicamente rassicurante, Crudelia può essere considerato non l’esaltazione di un cattivo, nonostante sia fedele alla cattiveria della protagonista, ma un invito ad abbracciare la propria natura e a valorizzare i propri talenti, in un mondo che ha sempre più paura di lasciare spazio alle novità.

Eternals: tutto quello che sappiamo sulla trama del film Marvel

Eternals: tutto quello che sappiamo sulla trama del film Marvel

Eternals, l’attesissimo cinecomic dei Marvel Studios diretto dalla regista premio Oscar Chloé Zhao (Nomadland), arriverà nelle sale italiane il prossimo 3 novembre. Sulla trama del film, ovviamente, vige il più assoluto mistero, nonostante il teaser trailer ufficiale abbia dato – in maniera pur sempre velata – alcuni importantissimi indizi in merito alla storia. Ecco quindi tutto quello che sappiamo, ad oggi, sulla trama di Eternals

Eternals è ambientato dopo Endgame

È confermato che Eternals è ambientato dopo gli eventi di Avengers: Endgame. La sinossi ufficiale del film ha rivelato quest’informazione prima che il teaser trailer uscisse, con le riprese del film che hanno fornito un’ulteriore conferma in tal senso. Non ci sono riferimenti a Thanos (anche se il Titano Pazzo ha comunque dei legami con gli Eterni). Tuttavia, alcuni elementi di Endgame vengono citati nel teaser.

Verso la fine del trailer, Sprite (Lia McHugh) dice che Iron Man e “Captain Rogers” non sono più in circolazione. Questo è un chiaro legame con il finale di Endgame, in cui Iron Man è morto usando le Gemme dell’Infinito e un ormai invecchiato Steve Rogers è effettivamente scomparso dalla timeline principale del MCU per vivere la sua vita con Peggy Carter. Inoltre, il fatto che Sprite chiami Steve “Captain Rogers” potrebbe significare che il film è ambientato anche dopo gli eventi di The Falcon and the Winter Soldier (il che sposterebbe l’attuale ambientazione della trama di Eternals ad un certo punto nel 2024, o forse anche più tardi). 

Eternals copre un arco narrativo lungo 7,000 anni

La storyline principale di Eternals potrebbe essere ambientata nell’attuale MCU, ma sappiamo che il film esplorerà anche migliaia di anni di storia. È stato precedentemente confermato, infatti, che la storia di Eternals abbraccerà circa 7.000 anni. Dalle prime immagini ufficiali è chiaro che gli Eterni hanno avuto un ruolo chiave nello sviluppo della civiltà umana.

Gli Eterni sono arrivati sulla Terra migliaia di anni fa e hanno contribuito allo sviluppo e al progresso della civiltà. Nel teaser trailer li vediamo anche in azione nell’antica Babilonia, che dovrebbe essere uno dei tanti periodi di tempo, nonché una delle tante ambientazioni, che Eternals esplorerà. 

Gli Eterni sono sparsi sulla Terra

Il teaser trailer di Eternals non fornisce troppi dettagli su cosa stiano facendo esattamente i personaggi principali ai giorni nostri, ma sembra che la maggior parte di loro siano separati e sparsi sulla Terra. Vediamo Sersi (Gemma Chan) nel Regno Unito, dove presumibilmente si trova assieme a Dane Whitman, ossia il Cavaliere Nero (Kit Harington), mentre Kingo (Kumail Nanjiani) è una famosa star di Bollywood. Druig (Barry Keoghan) sembra vivere isolato in una foresta prima che il resto degli Eterni venga a reclamarlo, mentre Thena (Angelina Jolie) e Gilgamesh (Don Lee) sembrano vivere insieme.

Non è chiaro cosa stiano facendo Ikaris (Richard Madden), Sprite (Lia McHugh) e Ajak (Salma Hayek) al giorno d’oggi, ma si presume che anche loro abbiano i loro piani. Ci sono anche delle indicazioni che Phastos (Brian Tyree Henry) viva con suo marito. Per quanto riguarda invece Makkari (Lauren Ridloff), la vediamo alle prese con una lettura rapida, da sola, con un auricolare Oculus nelle vicinanze.

Il triangolo amoroso di Sersi

Oltre a vedere come ciascuno degli Eterni vive e agisce da solo, Eternals esplorerà anche le eventuali relazioni tra questi personaggi, incluso quello che sembra essere un triangolo amoroso incentrato su Sersi. Nel teaser, l’intimità tra Sersi e Ikaris sembra essere una costante all’interno della storia. Vengono mostrati mentre si abbracciano dopo essere arrivati ​​sulla Terra la prima volta, poi di nuovo insieme a Babilonia e ancora una volta ai giorni nostri, presumibilmente dopo essersi riuniti.

Tuttavia, Gemma Chan ha confermato che Sersi ha un’altra storia d’amore in Eternals, con Dane Whitman, ossia il Cavaliere Nero di Kit Harington. Sersi apparentemente dovrà scegliere tra Ikaris e Dane durante il film… sarà di certo affascinante scoprire chi avrà la meglio.

Gli Eterni non hanno interferito negli eventi passati del MCU

Anche se gli Eterni sono sulla Terra da migliaia di anni, non sono stati coinvolti negli eventi passati del MCU. Ovviamente, i film precedenti del MCU non li hanno mai mostrati perché all’epoca la Marvel non aveva ancora dei piani per questi personaggi. Nel teaser Ajak afferma che gli Eterni hanno aiutato a guidare l’umanità nel corso della sua storia, ma non hanno mai interferito fino ad ora.

Ora spetta al film spiegare perché è così, senza che sia un altro aggravante retcon (come il motivo per cui Nick Fury non ha contattato Captain Marvel prima dello schiocco di Thanos). Se il film seguirà i fumetti, la spiegazione potrebbe essere che hanno l’ordine di non cambiare il corso naturale del pianeta se non sotto diversa indicazione dei Celestiali. Questo spiegherebbe perché gli Eterni non hanno interferito in Avengers: Infinity War o Endgame

Una grave minaccia fa uscire gli Eterni allo scoperto

La scelta degli Eterni di non farsi coinvolgere negli eventi del MCU cambierà a causa dell’arrivo di una nuova grande minaccia. La sinossi ufficiale indica il ritorno dei Devianti, responsabili del fatto che gli Eterni che hanno adottato un approccio più pratico per salvare la Terra. I Devianti sono creazioni dei Celestiali, proprio come gli Eterni, ma hanno un aspetto e degli intenti decisamente più mostruosi.

Sebbene siano certamente diversi dai fumetti, il ritorno dei Devianti è apparentemente una questione che scotta. Se gli Eterni si sono tenuti fuori dall’invasione della Terra da parte di Loki con i Chitauri, dal tentativo di acquisizione di Ultron e persino dai ripetuti attacchi di Thanos, i Devianti potrebbero essere tra le più grandi minacce che il MCU abbia mai dovuto affrontato.

I Celestiali appariranno nel film

Il pezzo più grande della storia di Eternals che la Marvel ha nascosto nel primo trailer sono, chiaramente, i Celestiali. Finora gli esseri cosmici giganti non sono stati avvistati in nessun filmato, anche se i Marvel Studios li hanno usati nei primissimi concept art promozionali. In quanto creatori degli Eterni e dei Devianti, è chiaro che appariranno nel film.

Questo potrebbe anche essere il modo attraverso cui la Marvel getterà le basi affinché i mutanti si uniscano all’universo condiviso, poiché, nei fumetti, i Celestiali sono anche responsabili del gene X. Il MCU ha impostato i Celestiali attraverso il franchise di Guardiani della Galassia, poiché Ovunque era in origine un Celestiale morto. Eternals mostrerà quanto sono potenti i Celestiali e spiegherà cosa è successo al Celestiale che è diventato Ovunque.

Oldboy: il trailer della versione restaurata

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Oldboy: il trailer della versione restaurata

A sedici anni dalla prima uscita, torna dal 9 giugno nelle sale la versione restaurata di Oldboy, il capolavoro di Park Chan-Wook, distribuito da Lucky Red.

Il film, che si presenta nel suo formato originale di ripresa 2.35:1, con audio 5.1., è stato rimasterizzato in 4K nel 2019, realizzato attraverso la scansione del negativo originale 35mm, con la supervisione costante del regista Park Chan-Wook. Il lungo processo di rimasterizzazione, durato un anno, è stato effettuato in una suite certificata Dolby Vision in Corea del Sud.

Per il nuovo grading è stato scelto il formato HDR, che ha prodotto un risultato superiore alla masterizzazione originale per la visione Home Theatre, grazie allo sfruttamento dell’intera gamma dinamica presente sul negativo originale.

Old boy, che ha vinto nel 2004 il Gran Premio della Giuria Festival di Cannes, ha conquistato da subito la critica ed è considerato oggi una punta di diamante del cinema coreano, vero film di culto nel panorama cinematografico internazionale, tanto che Spike Lee lo ha omaggiato facendone un remake nel 2013.

Un film originale, teso, dal forte impatto visivo e ricco di colpi di scena, che ha conquistato gli spettatori di tutto il mondo con la sua potenza immediata, suggestiva e visionaria.

Alessandro Borghi: 10 cose che non sai sull’attore

Alessandro Borghi: 10 cose che non sai sull’attore

Tra i più acclamati attori italiani del momento vi è Alessandro Borghi, affermatosi grazie ad alcuni ruoli in film di successo, tra il mainstream e l’autorialità. Borghi ha dimostrato in pochi anni un carisma e un talento raro nell’attuale panorama cinematografico, ottenendo tanto le lodi del pubblico quanto quelle della critica, che in più occasioni ne ha riconosciuto la bravura. Con un futuro promettente e pronto a gettarsi in progetti sempre diversi e sempre nuovi, Borghi è attualmente uno dei nomi su cui puntare per il futuro del cinema italiano.

Ecco 10 cose che non sai di Alessandro Borghi.

Alessandro Borghi: i suoi film

1. Ha recitato in lungometraggi di successo. L’attore ha esordito al cinema nel 2011 con il film Cinque, per poi ottenere grande popolarità grazie al film Non essere cattivo (2015). Nello stesso anno recita nel film Suburra, con il quale continua ad acquisire notorietà, confermando poi il suo talento con i suoi ruoli nei film Il più grande sogno (2016), Dalida (2017), Fortunata (2017), The Place (2017) e Napoli velata (2017). Nel 2018 si consacra interpretando il ruolo di Stefano Cucchi nel film Sulla mia pelle. Nel 2019 è invece protagonista del kolossal Il primo re. Nel 2021 sarà protagonista al fianco di Jasmine Trinca del film Supereroi di Paolo Genovese. Nello stesso anno interpreterà Testacalda in Mondocane. Sarà anche il protagonista del film Delta.

Alessandro Borghi: da Suburra a Diavoli

2. È celebre anche per i ruoli televisivi. Nel corso della sua carriera l’attore ha preso parte ad alcuni episodi di celebri serie TV come Distretto di Polizia (2006), Don Matteo (2009), Romanzo criminale – La serie (2010), L’isola (2013), Che Dio ci aiuti (2013), Squadra mobile (2015) e Suburra – La serie (2017-in corso), distribuita su Netflix e con cui accresce la sua popolarità. Nel 2020 ha interpretato Massimo Ruggero nella serie Sky Original Diavoli, che avrà la seconda stagione nel 2022. Nello stesso hanno ha interpretato nuovamente Aureliano nella terza stagione di Suburra – La serie.

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Alessandro Borghi è su Instagram

3. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram, dove ha un profilo seguito da 582 mila persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non mancano inoltre immagini promozionali dei suoi progetti da interprete, ma anche video con cui condivide proprie novità con i suoi fan.

Alessandro Borghi ha una fidanzata

4. È impegnato in una relazione sentimentale. L’attore è apparso per la prima volta in pubblico con la fidanzata, la modella Irene Forti, nel settembre del 2019. I due sono particolarmente riservati circa la loro vita privata, tanto da tenerla rigorosamente al di fuori dei social network. La Forti, inoltre, non possiede account Instagram o Facebook.

Alessandro Borghi: i suoi tatuaggi

5. Ha diversi tatuaggi. Grazie al profilo Instagram dell’attore si è potuta verificare la presenza di diversi tatuaggi sul suo corpo. Vi sono infatti alcune foto dove è possibile vedere due tatuaggi sulle gambe, rispettivamente una scritta sulla destra e una sulla sinistra. L’attore ha inoltre un tatuaggio al polso, uno all’altezza delle costole e uno su entrambi i piedi.

Alessandro Borghi in Suburra

6. È entusiasta della crescita del suo personaggio. L’attore si è dichiarato particolarmente contento del personaggio di Aureliano, tra i protagonisti di Suburra – La serie, affermando che il dar vita all’accresciuta consapevolezza della sua forza è una delle sfide più belle della sua carriera.

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Alessandro Borghi in Sulla mia pelle

7. È dimagrito molto per il ruolo. Nel film Sulla mia pelle l’attore dà vita agli ultimi giorni di Stefano Cucchi. Per interpretare il ruolo, Borghi ha seguito una rigida dieta che lo ha portato a perdere 18 chili, ottenendo così l’aspetto fragile e malmesso del protagonista.

8. Ha vinto un David di Donatello. Per il suo ruolo, l’attore è stato premiato con il David di Donatello al miglior attore protagonista. Nel ritirare il premio Borghi si è detto grato di questa opportunità, convinto che il cinema possa ancora influenzare la realtà.

9. Ha ricevuto le lodi di Ilaria Cucchi. Dopo averlo visto dar vita al fratello nel film, Ilaria Cucchi ha chiamato l’attore per ringraziarlo della sua interpretazione, affermando di non sapere come abbia fatto ma di essere stato tale e quale al fratello.

Alessandro Borghi età e altezza

10. Alessandro Borghi è nato a Roma, Italia, il 19 settembre 1986. L’altezza complessiva dell’attore è di 180 centimetri.

Fonte: IMDb

Justice League Snyder Cut: David Thewlis “sorpreso” dal suo cameo nel film

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David Thewlis ha interpretato Sir Patrick Morgan in Wonder Woman del 2017, personaggio che in seguito si sarebbe rivelato come Ares, l’infido figlio di Zeus e fratellastro di Diana Prince. Nel film di Patty Jenkins, Ares è l’antagonista principale. Tuttavia, la Snyder Cut di Justice League ha rivelato che, una volta, il dio greco ha combattuto per proteggere la Terra dal tentativo di Uxas di acquisire l’Equazione dell’Anti-vita e conquistare l’universo.

Anche se è stato lo stuntman Nick McKinless ad interpretare Ares sul set, sono stati comunque impiegati una serie di effetti visivi per posizionare la faccia di Thewlis sul suo corpo. Tuttavia, mentre i fan hanno risposto con un certo entusiasmo al cameo dell’attore britannico nel taglio di Snyder, a confermare dell’esistenza di una continuity nel DCEU, il diretto interessato pare non fosse neanche a conoscenza dalla sua presenza nel film.

Via Instagram, David Thewlis ha condiviso un frame della Snyder Cut di Justice League in cui è possibile vedere il suo personaggio, scrivendo nella didascalia: “Vorrei solo dire che non ricordo che una cosa del genere sia mai accaduto. Presumo sia stato prima del lockdown. Non conosco questi signori e non ho idea del motivo per cui il mio braccio sinistro è così piccolo. Chiunque abbia ulteriori informazioni si faccia avanti.”

Quando un fan, nei commenti, gli ha chiesto se avesse davvero preso parte alle riprese o se fossero stati usati soltanto filmati preesistenti, Thewlis ha risposto: “Oh, si tratta di un film?”, lasciando intendere di non sapere assolutamente nulla della Snyder Cut di Justice League e della sua presenza nel film di Zack Snyder.

È una situazione alquanto strana, bisogna ammetterlo, ma considerato il ruolo davvero minuscolo che Ares ha nella storia, la produzione e lo stesso Snyder hanno forse ritenuto che non c’era alcun motivo di avvisare l’attore. Potete vedere il post condiviso da Thewlis di seguito:

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Chris Hemsworth ironizza sul fatto che uno dei suoi figli vuole essere Superman

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Chris Hemsworth è stato una parte importante del MCU sin dall’uscita del primo film interamente dedicato a Thor nell’ormai lontano 2011. Da allora, l’attore australiano ha preso parte ad altri due film incentrati sul Dio del Tuono e a tutti e quattro i film dedicati invece agli Avengers.

Ad oggi, Thor è l’unico personaggio del MCU ad avere all’attivo ben quattro film da solista, dal momento che Hemsworth è attualmente impegnato sul set di Thor: Love and Thunder in Australia, le cui riprese si stanno ormai avvicinando alla fine. Il film di Taika Waititi (già regista di Thor: Ragnarok) farà parte della Fase 4 e arriverà in sala nel 2022. Tuttavia, il futuro del figlio di Odino nel MCU dopo l’uscita di Love and Thunder rimane un mistero…

Il personaggio di Superman è, allo stesso modo, in un periodo di transizione sul grande schermo. Di recente abbiamo visto Henry Cavill di nuovo nei panni dell’eroe DC nella Snyder Cut di Justice League, ma non è chiaro se l’attore britannico interpreterà di nuovo il figlio di Krypton. La Warner Bros. sta attualmente lavorando ad un nuovo film incentrato sul leggendario personaggio, che dovrebbe vedere un attore nero nei panni dell’Uomo d’Acciaio.

Ma cosa c’entra Superman con Thor? È presto detto: il figlio di Chris Hemsworth è sicuramente un fan dell’iconico eroe, come ha rivelato lo stesso attore in un divertente post condiviso via Instagram. La star dell’Universo Cinematografico Marvel, infatti, ha condiviso una foto di uno dei suoi figli che indossa proprio il mantello di Superman, e non ha potuto fare a meno di ironizzare sul fatto di essere “fortunato” ad avere altri due figli.

“Tengo la mano del mio piccolo ometto e gli faccio la solita vecchia domanda: ‘Cosa vuoi essere da grande?’. ‘Papà, voglio essere Superman!’. Per fortuna ho altri due figli”, ha scritto l’attore nella didascalia che ha accompagnato l’immagine e che potete vedere di seguito:

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 maggio 2022.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Eternals, Salma Hayek sulla diversità nel film: “Non è fine a sé stessa”

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Eternals è uno dei prossimi film dei Marvel Studios più attesi di sempre. Sono tantissimi i motivi per cui sul film gravano tutta una serie di aspettative, a cominciare dalla sua regista, l’acclamata Chloé Zhao (premio Oscar per Nomadland), il cui stile e la cui visione potrebbero davvero conferire al film un aspetto che nessun film del MCU ha mai avuto prima (cosa che, in parte, è stata già confermata dal teaser trailer ufficiale diffuso online lo scorso lunedì).

Un altro dei motivi per cui Eternals è così atteso è sicuramente il cast corale, che oltre ad includere tantissimi nomi di spicco (uno fra tutti, il premio Oscar Angelina Jolie), è composto da attori provenienti da molteplici nazionalità differenti, facendo del film uno dei progetti più diversificati e inclusivi del MCU ad oggi. A tal proposito, Salma Hayek, che nel film interpreta Ajak, ha parlato proprio della diversità del film in una recente intervista con Variety, esprimendo tutto il suo entusiasmo per l’approccio di Zhao.

“Penso che molte persone si sentiranno rappresentate e questo è importante. È questo è ciò che conta”, ha spiegato la celebre attrice messicana. “Non è una diversità fine a sé stessa. È il modo in cui Chloé Zhao ha scelto ognuno dei membri del cast che ha poi dato vita, davvero, a questa grande famiglia che è poi lo scopo degli Eterni. È questo lo scopo del film. Non c’è nulla di forzato.”

In passato, Kumail Nanjiani, che nel film interpreta Kingo, aveva spiegato che Zhao aveva scelto ogni singolo attore del film per ciò che era stato in grado di portare al proprio personaggio. Ciò, insieme ai più recenti commenti di Hayek, sembra suggerire che la regista si sia concentrata semplicemente sulla ricerca degli interpreti giusti, senza pensare necessariamente a formare un cast il più variegato possibile solo per una questione di “inclusione”.

Parallelamente, Eternals è la palese dimostrazione che gli attori giusti per un film di supereroi non sono necessariamente interpreti bianchi (questione sulla quale ha riflettuto di recente anche il boss dei Marvel Studios, Kevin Feige, dopo aver pubblicamente ammesso di essersi pentito del casting di Tilda Swinton in Doctor Strange).

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

Batgirl, Kevin Smith contro l’uscita su HBO Max: “È un errore”

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Batgirl, Kevin Smith contro l’uscita su HBO Max: “È un errore”

La scorsa settimana è arrivata la notizia che saranno Adil El Arbi e Bilall Fallah, registi di Bad Boys for Life, a dirigere l’atteso film dedicato a Batgirl, che arriverà direttamente su HBO Max senza passare per la sala.

Il progetto ha avuto una gestazione davvero lunga. In origine, Batgirl doveva essere diretto da Joss Whedon, regista di The Avengers e Avengers: Age of Ultron, nonché della versione cinematografica di Justice League. Tuttavia, nel 2018, il regista ha deciso di abbandonare il progetto, ammettendo di non essere riuscito a “decrifrare la storia”.

Ora, in un recente intervento all’interno del suo podcast FatMan Beyond, realizzato insieme a Marc Bernardin, Kevin Smith ha commentato la notizia dell’ingaggio dei nuovi registi di Batgirl, rivelando però di essere rimasto scioccato dalla conferma che il film uscirà esclusivamente in streaming. Smith ha quindi espresso tutto il suo disappunto nei confronti della decisione di Warner Media, dichiarando:

“Batgirl, se gestito nel modo giusto, ha la possibilità – mi sembra – di essere un franchise da miliardi di dollari. Certo, è importante anche chi scegli per la parte. Stiamo parlando di uno dei personaggi femminili più iconici dell’universo DC. È vero, quando si parla di ‘supereroi femminili DC’, pensi subito a Wonder Woman, è ovvio. Ma penso che Batgirl venga in mente a chiunque ancora prima di Supergirl. La CW ha fatto un ottimo lavoro nel trasformare quel personaggio in un franchise, ma basterebbero i fumetti da soli per capire quanto potenziale abbia Batgirl.”

Cosa sappiamo del film dedicato a Batgirl?

Christina Hodson, che ha scritto lo spin-off Bumblebee e che ha lavorato anche ai film DC Birds of Prey e The Flash, ha scritto la bozza più recente della sceneggiatura. Il produttore Kristin Burr aveva dichiarato: “Con Batgirl, speriamo di condurre il pubblico in un viaggio divertente. L’obiettivo è mostrare loro un lato diverso di Gotham. La sceneggiatura di Christina è piena di spirito. Adil e Bilall hanno un’energia talmente viva che è quasi contagiosa, cosa che li rende i registi perfetti per questo nuovo progetto sull’universo di Batman. Sono semplicemente entusiasta di poter far parte dell’universo DC. È fantastico.”

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