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The Shrouds: il teaser del film di David Cronenberg

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The Shrouds: il teaser del film di David Cronenberg

Variety ha riportato l’esclusivo al teaser di The Shrouds di David Cronenberg, in vista della sua anteprima mondiale nella sezione Concorso del Festival di Cannes. Il film è ad oggi stato descritto come l’opera più personale del regista, sviluppata a partire da vicende personali.

Tutto quello che sappiamo su The Shrouds

Karsh, un uomo d’affari innovativo e un vedovo in lutto, costruisce un dispositivo per connettersi con i morti all’interno di un sudario“, si legge nella sinossi. “Installato nel suo controverso cimitero all’avanguardia, il dispositivo permette a lui e ai suoi clienti di guardare i loro cari defunti decomporsi in tempo reale”. L’attività rivoluzionaria di Karsh è sul punto di fare breccia nel mainstream internazionale quando diverse tombe del suo cimitero, tra cui quella di sua moglie, vengono vandalizzate e quasi distrutte. Mentre lotta per scoprire un chiaro movente per l’attacco, il mistero di chi ha compiuto questo scempio, e perché, lo spinge a rivalutare la sua attività, il suo matrimonio e la fedeltà alla memoria della moglie defunta, e lo spinge a nuovi inizi“.

Il film è interpretato da Vincent Cassel e Diane Kruger quest’ultima in tre ruoli. Il film è interpretato anche da Guy Pearce, Sandrine Holt, Elizabeth Saunders, Jennifer Dale, Eric Weinthal e Steve Switzman.

In precedenza Diane Kruger aveva confermato di interpretare tre diversi personaggi in The Shrouds. Ha dichiarato a Deadline Hollywood nel dicembre 2023: “È probabilmente il film più personale di David perché tratta della perdita di sua moglie, che è morta di cancro. Con il particolare modo di David di raccontare la storia e il dolore, è un film che affronta il tema della perdita e del lutto, dell’essere stati in coppia per così tanto tempo, di una relazione così lunga e di cosa sia il vero amore. Io interpreto la moglie, sua sorella, e un avatar che lui ha creato in sua memoria“.

Secondo un recente annuncio del distributore francese Pyramide Films (via World of Reel), anche The Shrouds dovrebbe durare 116 minuti. Questo sarebbe il film più lungo di Cronenberg, battendo Dead Ringers del 1988 e Naked Lunch del 1991, che raggiungeva i 115 minuti.

Il gioco della piramide: trailer della nuova serie thriller sudcoreana

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Paramount+ ha presentato il trailer ufficiale della nuova serie thriller sudcoreana Il gioco della piramide (Pyramid Game). Il gioco della piramide è interpretato dagli attori Kim Jiyeon (Twenty-Five Twenty-One), Jang Da A, RYU DA IN, Shin Seul Ki e Kang Na Eon. La serie è diretta da Bak So Yeon (The Heavenly Idol) e scritta da Choi Sui.

Dopo BARGAIN e A BLOODY LUCKY DAY, acclamati dalla critica, Il gioco della piramide è il nuovo progetto sviluppato da Paramount+ e TVING grazie a una partnership tra Paramount e la principale società di intrattenimento CJ ENM. IL GIOCO DELLA PIRAMIDE è prodotto da Film Monster e CJ ENM STUDIOS e distribuito da Paramount Global Content Distribution al di fuori di Corea, Giappone e Taiwan.

Il gioco della piramide in streaming, quando esce!

Il gioco della piramide in streaming uscirà con tutti i 10 episodi saranno trasmessi in anteprima giovedì 30 maggio su Paramount+ in Italia, oltre che negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Canada, Australia, America Latina, Brasile, Francia, Germania, Svizzera e Austria.

Il gioco della piramide: trama

Ne Il gioco della piramide, Seong Su-ji è una studentessa appena arrivata alla Baekyeon Girls’ High School. Tra i bulli, lo studio e la lotta per la popolarità, il liceo sembra già un gioco di sopravvivenza per Su-ji. Ma quando le viene presentato un sistema di classificazione che sceglie gli emarginati della classe attraverso un voto segreto, Su-ji deve decidere se accettare il suo status e le sue violente conseguenze o guidare una rivolta contro il “Gioco della Piramide”.

Agatha: nuovi dettagli sui personaggi offrono possibili anticipazioni sulla serie

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Agatha rimane uno dei progetti più intriganti dei Marvel Studios, in particolare perché rappresenta il seguito dell’acclamato WandaVision del 2021. Mentre ci sono ancora diverse incertezze circa lo stato dei lavori, Nexus Point News ha condiviso oggi nuove informazioni sui personaggi della serie, a partire dal Billy di Joe Locke. Secondo loro, il piano prevede di rivelare la sua vera identità del figlio adolescente di Wanda Maximoff più avanti nella serie, rendendo questo un momento importante per i non lettori del fumetto.

Aubrey Plaza è invece Rio Vidal, una degli antagonisti di Agatha, mentre Patti LuPone è Lilia Calderu, Sasheer Zamata è Jennifer Kale e Ali Ahn è Alice Wu. Miles Guiterrez-Riley, invece, dovrebbe interpretare Eddie, il fidanzato di Billy. A deludere i fan è il fatto che non sembra avere alcun legame con Teddy Altman, alias Hulking. Forse lo incontreremo più avanti, d’altra parte, potrebbe essere che il figlio di Bruce Banner introdotto per la prima volta in She-Hulk: Attorney at Law sia un amalgama di Teddy e Skaar.

Paul Adelstein e Maria Dizzia sono invece stati scelti per interpretare Jeff e Rebecca Kaplan, i “genitori” di Billy. Per quanto riguarda le Salem Saven, sono “le figlie delle streghe che Agatha ha ucciso in WandaVision” e presumibilmente possono trasformarsi in animali. Secondo il sito, gli attori e gli animali in questione sono Okwui Okpokwasili/Cicada, Bethany Curry/Crow, Athena Perample/Fox, Marina Mazepa/Snake, Britta Grant/Rat, Chau Naumova/Coyote e Alicia Vela-Bailey/Owl.

Sul sito si possono trovare anche altri dettagli sui personaggi minori, ma di particolare interesse è l’aggiornamento sul Ralph Bohner di Evan Peters. “Sì, Evan Peters tornerà nel ruolo di Ralph Bohner. No, non stanno ritrattando nulla del suo personaggio in Agatha“, si legge sul sito. “So che molte persone sono rimaste deluse dalla rivelazione di Peters come Ralph Bohner e volevano disperatamente che fosse Quicksilver, ma sembra che la Marvel si stia attenendo al suo piano di mantenerlo come Ralph. La sua presenza nella serie dovrebbe essere molto breve”.

Questa potrebbe essere una delle più grandi occasioni sprecate nella storia del MCU. “Vorrei potervi dire qualcosa. Posso dirvi che è piuttosto favoloso per i fan, lo dico subito“, ha detto di recente Kathryn Hahn a proposito del suo ritorno nel MCU. “Stavo per dire fantastico, ma poi ho deciso di dire favoloso”. “È un cast incredibile. Sono in soggezione per il lavoro di tutti in questo show e penso che le persone rimarranno sorprese”, ha continuato. “Credo che le persone si aspettereanno determinati risvolti e, naturalmente, la serie prenderà un milione di altre strade diverse, come WandaVision”.

Cosa sappiamo di Agatha: Diari di Darkhold

Agatha: Diari di Darkhold (Agatha: Darkhold Diaries) vedrà Kathryn Hahn riprendere il ruolo di Agatha Harkness di WandaVision, tanto amato dai fan. Per la sua interpretazione, apprezzata dai fan, ha ottenuto una nomination agli Emmy come miglior attrice non protagonista. La serie vedrà anche il ritorno di Emma Caulfield Ford e Debra Jo Rupp, che riprenderanno il loro ruolo di abitanti di Westview. A loro si aggiungono le new entry del MCU Aubrey Plaza, Joe Locke, Ali Ahn, Maria Dizzia, Sasheer Zamata e Patti LuPone. Si dice che Locke sarà il protagonista maschile e LuPone interpreterà la strega siciliana Lilia Calderu.

La LuPone ha anche confermato in precedenza che la serie conterrà diversi numeri musicali degli autori di Agatha All Along Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez. Agatha: Diari di Darkhold (Agatha: Darkhold Diaries) proviene dallo scrittore capo Jac Schaeffer, che è anche produttore esecutivo insieme a Kevin Feige. La squadra di regia sarà composta da Schaeffer, Gandja Monteiro e Rachel Goldberg.

Downton Abbey 3: Paul Giamatti e altri 4 attori si uniscono al cast

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Come riportato da Variety, Paul Giamatti, Joely Richardson, Alessandro Nivola, Simon Russell Beale e Arty Froushan si uniranno al film di Downton Abbey 3. Giamatti, che ha recentemente ottenuto una nomination all’Oscar per il ruolo di un insegnante irascibile in The Holdovers – Lezioni di vita, riprenderà il suo ruolo di Harold Levinson, l’amante della Cora Grantham di Elizabeth McGovern, ruolo che ha interpretato nella serie televisiva che ha generato il franchise cinematografico.

Non si sa ancora chi interpreteranno Richardson, Nivola, Beale e Froushan. Non ci sono nemmeno dettagli sulla trama. I crediti di Richardson includono “Nip/Tuck”, “101 Dalmatians” e “Red Sparrow”. Nivola ha recentemente recitato in “I Molti Santi del New Jersey” e sarà presente in “Kraven il Cacciatore” e “The Brutalist”. Beale, celebre attore teatrale, è apparso in film come “La morte di Stalin” e “Thor: Love and Thunder”. Froushan fa invece parte del cast di “Carnival Row” e “House of the Dragon”.

Chi ci sarà in Downton Abbey 3?

Inoltre, gli habitué di Downton Abbey, Elizabeth McGovern, Hugh Bonneville, Michelle Dockery, Laura Carmichael, Jim Carter, Phyllis Logan, Robert James-Collier, Joanne Froggatt, Allen Leech, Penelope Wilton, Lesley Nicol, Michael Fox, Raquel Cassidy, Brendan Coyle, Kevin Doyle, Harry Hadden-Paton, Sophie McShera e Douglas Reith torneranno per Downton Abbey 3. Anche Dominic West riprenderà il suo ruolo di star del cinema muto Guy Dexter da “Downton Abbey: A New Era”.

Il terzo film è scritto dal creatore e dallo scrittore premio Oscar Julian Fellowes. Simon Curtis torna alla regia dopo aver diretto nel 2022 “Downton Abbey II: Una Nuova Era“, mentre Gareth Neame, Fellowes e Liz Trubridge produrranno il film. Proprio di recente l’attrice Imelda Staunton aveva confermato la realizzazione del terzo film, annunciando che le riprese erano già in corso.  Il nuovo Downton Abbey 3 è una produzione Carnival Films, distribuita da Focus Features e Universal Pictures International.

Chris Pratt sulle possibilità di tornare come Star-Lord ed entrare nel DCU: “100% per entrambe”

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Guardiani della Galassia Vol. 3 è sempre stato destinato a essere l’ultimo film del franchise (almeno per il prossimo futuro), e ha rappresentato un giusto commiato per la squadra, ma allo stesso tempo ha gettato le basi per potenziali seguiti/spin-off. Una scena post-credits ha introdotto una nuova incarnazione dei Guardiani, guidata da Rocket Raccoon, mentre l’altra ha ventilato la possibilità di un’avventura in solitaria di Star-Lord, con Peter Quill (Chris Pratt) che torna sulla Terra per ricongiungersi con suo nonno.

Il regista James Gunn ha già parlato della scritta che compare sul finale (“Il leggendario Star-Lord tornerà”) e sembra che ci siano (o ci siano stati) dei piani provvisori per uno spin-off incentrato sullo sforzo di Quill di adattarsi alla vita sulla Terra. Naturalmente, molte cose sono cambiate da quando Gunn è diventato co-CEO dei DC Studios. Il regista ha però espresso il suo interesse a lavorare con i suoi attori di GOTG nel DCU, il che ha portato a speculazioni sulla possibilità che Pratt assuma un ruolo nel fiorente franchise.

Durante un’intervista rilasciata a ComicBook.com per promuovere Garfield: Una missione gustosa, a Chris Pratt è stato chiesto cosa sarebbe più probabile: che riprenda il ruolo di Star-Lord o che salti sulla nave per il DCU. “Beh, probabilmente ha più senso che io torni a essere Star Lord. Ma tutto è possibile, soprattutto con James alla DC. Forse c’è qualcosa che andrebbe bene laggiù. Forse entrambe le cose. Che ne dici di entrambe? Facciamo entrambe le cose. Penso che al 100% siano entrambe le cose”.

Chris Pratt potrebbe sapere più di quanto sia disposto a divulgare, ma questo non deve essere preso come una conferma del fatto che tornerà a vestire i panni di Peter Quill o che interpreterà un personaggio del DCU. Il suo ritorno nel MCU è ad ogni modo certo, data quella scritta alla fine del terzo film, ma al momento non sappiamo quando tornerà e se ciò potrebbe avvenire prima dei film conclusivi della Saga del Multiverso. Bisognerà poi attendere per scoprire se una volta libero dagli impegni con i Marvel Studios avrà l’occasione di unirsi al DCU.

The Penguin: Mark Strong sarà presente nella serie, ma chi interpreterà?

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Inizialmente si era prestata molta attenzione alle voci secondo cui Mark Strong sarebbe stato scritturato per un ruolo misterioso nella serie The Penguin, ma ora il suo allenatore ha confermato la presenza dell’attore nello spin-off televisivo di The Batman. A Giacomo Farci è infatti stato chiesto se è vero che ha lavorato alla serie e la sua risposta è stata: “Sì, ho allenato Mark per questo progetto”. Alla domanda se potesse rivelare chi interpreterà l’attore già comparso come in un progetto DC come villain di Shazam!, Farci ha risposto: “Non posso rispondere a questa domanda, ma sono sicuro che lo scoprirete”.

Inutile dire che non dovrebbe riprendere il ruolo del Dottor Sivana, un cattivo la cui storia si è conclusa con una nota largamente insoddisfacente grazie a un cliffhanger irrisolto sia nel primo film che nel seguito Shazam! La Furia degli Dei. La teoria attualmente più diffusa in rete è che Strong interpreterà il cattivo Hugo Strange, un personaggio che potrebbe facilmente essere usato per preparare il terreno per The Batman – Parte 2. Dopotutto, ci aspettiamo di trascorrere un bel po’ di tempo nel manicomio di Arkham, con Joker e l’Enigmista che complotteranno insieme qualcosa di diabolico.

Inoltre, non è da scartare la possibilità che Strong interpreti uno dei tanti boss del crimine che si sono messi in testa di fare di Gotham City la propria città dopo la morte di Carmine Falcone. Con The Penguin attesa per questo autunno, non resta dunque che attendere ancora un po’ per poter far luce anche su questo nuovo mistero legato alla serie con protagonista Colin Farrell nel ruolo del celebre antagonista di Batman.

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Cosa aspettarsi da The Penguin?

Ambientato nel mondo di The Batman del 2022, The Penguin si concentrerà sul passato di Oswald Cobblepot e mostrerà la sua ascesa al potere nel ventre squallido di Gotham piuttosto che rappresentarlo come un boss affermato. Il personaggio ha una ricca storia di apparizioni dal vivo, poiché Danny DeVito ha interpretato il famoso Pinguino in Batman Returns mentre Robin Lord Taylor lo ha interpretato in Gotham.

La serie sarà basata sui personaggi DC creati da Bob Kane e Bill Finger. È stata scritta da Lauren LeFranc, che è anche la showrunner. I primi due episodi saranno diretti da Craig Zobel. Insieme a Colin Farrell recitano nella serie Cristin Milioti (Made for Love) nel ruolo della figlia di Carmine, Sofia Falcone; Michael Zegen (The Marvelous Mrs. Maisel) nel ruolo del figlio di Carmine, Alberto Falcone; e Clancy Brown (John Wick: Capitolo 4) nei panni di Salvatore Maroni, gangster di Gotham. A loro si uniscono Rhenzy Feliz, Michael Kelly, Shohreh Aghdashloo, Deirdre O’Connell, Carmen Ejogo, François Chau e David H. Holmes.

Si dice anche che Robert Pattinson potrebbe apparire nei panni di Bruce Wayne/Batman in The Penguin. I produttori esecutivi sono Dylan Clark e Matt Reeves di The Batman, Farrell, LeFranc, Daniel Pipski, Adam Kassanand e Rafi Crohn. È un progetto congiunto tra 6th e Idaho, DC Entertainment, Dylan Clark Productions e Warner Bros. Television.

Marcello mio: trailer del film di Christophe Honoré

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Marcello mio: trailer del film di Christophe Honoré

Lucky Red ha diffuso il trailer del film Marcello mio di Christophe Honoré. Il film sarà presentato in concorso al 77° Festival di Cannes e uscirà nelle sale italiane in versione originale il prossimo 23 maggio.

Nell’anno del centenario della nascita del grande Marcello Mastroianni, un omaggio per esplorare i momenti più importanti della sua carriera attraverso la figura di sua figlia Chiara, protagonista del film insieme alla madre Catherine Deneuve. Con loro Fabrice Luchini, Melvil Poupaud, Benjamin Biolay, Nicole Garcia e Stefania Sandrelli, che interpretano versioni in parte reali e in parte romanzate di sé stessi.

Girato tra Parigi, Roma e la località balneare di Formia, Marcello mioo vede di nuovo insieme Christophe Honoré e Chiara Mastroianni dopo L’otel degli amori smarriti (Chambre 212), presentato in anteprima a Un Certain Regard, dove Chiara Mastroianni aveva ottenuto il premio come miglior attrice.

La trama di Marcello mio

Chiara è un’attrice, figlia di Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve. Durante un’estate particolarmente tormentata, decide di far rivivere suo padre attraverso sé stessa: si veste come lui, parla come lui, respira come lui, con una tale forza che chi le sta intorno comincia a crederci e a chiamarla “Marcello”.

Melissa Barrera: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Melissa Barrera: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Della nuova generazione di attrici affacciatasi ad Hollywood, Melissa Barrera è indubbiamente una delle personalità più interessanti. Distintasi grazie ad una serie di film horror che le hanno permesso di diventare una scream queen, l’attrice è oggi una delle più richieste dell’industria, stimata anche per il suo impegno politico. Dimostratati attenta nella scelta dei progetti, si prevede per lei una luminosa carriera nel mondo del cinema.

Melissa Barrera: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. Melissa Barrera debutta in un film nel 2014, recitando in L for Leisure. In seguito recita in Manual de principiantes para ser presidente (2016), El Hotel (2016), Sacudete las penas (2018) e Dos Veces Tu (2018). Nel 2020 ha fatto il suo debutto cinematografico internazionale con il film Sognando a New York – In the Heights, seguito poi da All the World Is Sleeping (2021). Il grande successo arriva però quando recita in Scream, nel 2022, accanto agli attori Jenna Ortega e Neve Campbell. Nello stesso anno recita anche in Carmen e Riposo forzato. Nel 2023 torna a recitare in Scream VI, mentre nel 2024 è tra i protagonisti di Abigail.

2. Ha preso parte ad alcune serie TV. Prima di approdare sul grande schermo, l’attrice ha iniziato a recitare in alcune serie TV spagnole come La mujer de Judas (2012), La otra cara del Alma (2012-2013) e Sempre tuya Acapulco (2014). In seguito ha recitato anche in Tanto amor (2015), Perseguidos (2016-2017), Club de Cuervos (2017), Acting for a Cause (2020) e Vida (2018-2020). Attualmente, l’ultima serie a cui ha preso parte è Kee Breathing (2022), disponibile su Netflix.

Melissa Barrera in Scream e Scream VI

3. Non ha dovuto sostenere un provino per il film. Nel film del 2022 Scream, che in un certo senso riavvia la saga horror, l’attrice interpreta la nuova protagonista, Samantha Carpenter. Nonostante fosse poco nota prima di questo film, l’attrice ha raccontata di essere stata scelta per la parte senza la necessità di dover sostenere alcun provino. I due registi, dopo averla vista nei suoi precedenti lavori cinematografici e televisivi, hanno infatti deciso di affidarle subito il ruolo.

Melissa Barrera Scream VI
Mason Gooding, Melissa Barrera, Jenna Ortega e Jasmin Savoy Brown in Scream VI. Foto di Philippe Bossé/Philippe Bossé – © 2022 PARAMOUNT PICTURES. ALL RIGHTS RESERVED.

4. Si è imposta per alcuni cambiamenti nella sceneggiatura di Scream VI. Dopo aver girato Scream, Barrera è stata confermata anche per il sequel del 2023 Scream VI. Tuttavia, l’attrice ha raccontato che inizialmente la sceneggiatura era molto diversa da quella poi effettivamente utilizzata e che in questa prima versione il suo personaggio non era sviluppato a dover. Ha così richiesto alcune modifiche affinché il film raccontasse di più dell’animo di Sam e della sua tensione verso le forze del male.

Melissa Barrera è stata licenziata dal franchise di Scream

5. Una serie di post sul conflitto in palestina le è costato il lavoro. Il 21 novembre 2023 viene riportata la notizia che Melissa Barrera è stata licenziata dal film Scream VII per aver pubblicato sui propri social dei post pro-palestinesi in seguito agli eventi del 7 ottobre 2023, lamentando il “genocidio del popolo palestinese“. In molti si sono espressi in favore dell’attrice, licenziata in quanto espressasi in favore di situazioni su cui si preferiva mantenere il silenzio. In seguito Barrera ha rilasciato una dichiarazione riguardo l’accaduto, concludendo con: “Continuerò a parlare a favore di coloro che ne hanno più bisogno e a sostenere la pace e la sicurezza, i diritti umani e la libertà”.

Melissa Barrera in Abigail

6. La natura del suo personaggio l’ha affascinata. In Abigail, Barrera interpreta Joey, membro di una banda di criminali riunita con l’esplicito scopo di rapire una bambina che si rivelerà però essere tutt’altro che un’innocente fanciulla. Parlando di questo suo personaggio, l’attrice ha raccontato che: “Trovo molto più interessante interpretare un personaggio che sulla carta sembra irredimibile, o di cui si dice “la odio”, e la mia sfida è come far sì che il pubblico si innamori comunque di lei, non necessariamente rendendola simpatica, perché sento che alcuni dei personaggi che ho interpretato non sono necessariamente simpatici, ma sono reali. Joey è così“.

7. È rimasta impressionata dalla quantità di sangue utilizzato. Melissa Barrera ha rivelato che questo film è quello con il maggior utilizzo di sangue che abbia mai visto nella sua esperienza. Ha spiegato che: “Ho visto alcuni film in cui c’è una vasca da bagno piena di sangue o qualcuno che esce dal sangue e dall’acqua, ma parlando della quantità di sangue che si vede in un film, questo è probabilmente il più grande. È molto. Abbiamo cannoni spara-sangue. Questo la dice lunga”.

Abigail melissa barrera
Melissa Barrera in Abigail

Melissa Barrera e il marito Paco Zazueta

8. È sposata. Barrera ha sposato il fidanzato di lunga data e artista musicale Francisco Xavier Zazueta, anche noto come Paco Zazueta, nel febbraio 2019. I due si sono incontrati per la prima volta sul set di La Academia nel 2011 e hanno eseguito un’interpretazione di “Cuando Me Enamoro” di Enrique Iglesias per il quarto episodio. Hanno iniziato a frequentarsi nel settembre dello stesso anno e hanno annunciato il loro fidanzamento via Instagram nel giugno 2017.

Melissa Barrera è su Instagram

9. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 1,5 milioni di persone e dove attualmente si possono ritrovare oltre 2000 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice e da modella, inerenti il dietro le quinte di tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e, in particolare, i suoi messaggi relativi ai conflitti nel mondo. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Melissa Barrera: età e altezza dell’attrice

10. Melissa Barrera è nata il 4 luglio 1990 a Monterrey, in Messico. L’attrice è alta complessivamente 1,70 metri.

Fonti: IMDb, Instagram, IndieWire

Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett raccontano il loro nuovo horror, Abigail

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Realizzatori di alcuni degli horror più interessanti degli ultimi anni, tra Finché Morte non ci Separi (al momento oggetto di un sequel), l’interessantissimo esordio V/H/S del 2012 e il rilancio di Scream, Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett sono sicuramente una realtà del cinema internazionale che genera curiosità, e il loro nuovo film, Abigail, conferma la loro abitudine a giocare con i generi, le forme narrative e i toni del racconto, declinando in questo caso in maniera contemporanea il mito del vampiro. Ma come funziona e perché dura tanto una collaborazione? Lo abbiamo chiesto ai diretti interessati, incontrati proprio in occasione della promozione del nuovo Abigail, in sala dal 16 maggio distribuito da Universal Pictures Italia.

Lavorate insieme da oltre dodici anni. Come funziona la vostra collaborazione, come vi coordinate?

  • Tyrell: Ci prepariamo tanto.
  • Matt: Così raggiungiamo un accordo sulle decisioni da prendere. Ma il nostro modo di fare si è evoluto nel corso dei film che abbiamo diretto. Ci prendiamo in giro a vicenda dicendoci che ci vediamo più di quanto non vediamo i nostri partner o i nostri figli.
  • Tyrell: Diciamo che abbiamo cominciato a considerarci partner!
  • Matt: Si tratta di preparazione, di fiducia, di essere in grado di comunicarci chiaramente cosa cerchiamo di ottenere e recapitare quella informazione nella maniera più chiara possibile. Affrontiamo il processo creativo da squadra, e portiamo la crew all’interno del nostro processo creativo. Penso che una delle cose migliori del nostro rapporto è che chi lavora con noi si sente accolto e parte della squadra, e lavoriamo cercando proprio una collaborazione attiva, a partire da noi due. E questo atteggiamento si diffonde tra il cast e la crew, e ci piace così.
  • Tyrell: Un’altra cosa essenziale è che siamo disposti a sbagliare.
  • Matt: Non io! Tyrell è disposto a sbagliare (ride)!
  • Tyrell: Credo di essere solo abituato ad aver torto (ride)! Siamo disposti a mettere in discussione le nostre idee e così si aprono sempre nuove strade. E siamo disposti a accogliere le idee di ogni membro della squadra.

E cosa succede quando non siete d’accordo?

  • Matt: È interessante che tu lo abbia chiesto, perché capita spesso. E abbiamo capito che se discutiamo perché abbiamo punti di vista molto diversi, nessuno di noi ha mai ragione. C’è sempre una terza via migliore, e questo è stato il caso in ogni occasione in cui eravamo inamovibili dalle nostre posizioni, era perché nessuno dei due aveva avuto l’idea giusta.

Abigail è un horror splatter con protagonista una bambina che ha paura che il padre non le voglia bene. Qual era la vostra grande paura da piccoli?

  • Tyrell: Io avevo paura di ogni cosa! Ero costantemente spaventato, anche dalle persone… ricordo di aver visto da piccolo Freddy’s Nightmares e mi ha sconvolto.
  • Matt: Il mio primo ricordo di un grande spavento è stato quando mi sono perso dopo una partita di basket in mezzo alla folla. Avevo 4 o 5 anni e essere solo, senza i miei genitori al fianco è stata la cosa più spaventosa di cui ho memoria. Forse mi ha trasformato.

La storia del film è liberamente ispirato alla Figlia di Dracula, un vecchio film horror. Quali sono state invece le ispirazioni visive che avete avuto per il film?

  • Tyrell: Con Abigail volevamo realizzare qualcosa che fosse in qualche modo ancorato al look romantico e tradizionale del mondo di vampiri, ma anche che fosse completamente moderno. Abbiamo cercato di ottenere questo risultato attraverso i costumi dei personaggi, la loro varietà e come questi si evolvono nel corso del film. Volevamo anche che il film si evolvesse visivamente, che partisse come un film tradizionale, con dolly e steadycam, e poi quando le cose cominciano ad andare male per i criminali protagonisti, lo stile diventa più ruvido, con un sapore indie. Volevamo che ci fossero sempre presenti sullo schermo contemporaneamente un paio di generi: il crime, thriller classico, il Monster movie, qualcosa di più tradizionale, altri aspetti più legati a una cinematografia indie. E ci siamo dovuti assicurare che il risultato fosse molto omogeneo.

Qual è la cosa più divertente del dirigere un film horror?

  • Matt: Penso che se l’approccio al film si basa su effetti speciali prostetici, hai la possibilità di lavorare con dei tecnici davvero bravi, che realizzano tutti i trucchi del caso, protesi, sangue… Spero che si senta nel film, il fatto che c’è stato tantissimo lavoro di effetti speciali, c’è stato davvero un grande amore per l’aspetto artigianale e siamo stati fortunati ad avere tanti professionisti che hanno messo la loro firma sul progetto. Da quando facciamo horror, è sempre stato questo l’obbiettivo e ci ha sempre portato tantissima soddisfazione.

Abigail è l’ultima apparizione sul grande schermo del compianto Angus Cloud, a cui il film è dedicato. Averte un ricordo particolare di lui dal set?

  • Tyrell: Tantissimi. Ma c’è una cosa che non abbiamo detto ancora a nessuno. C’è una scena in cui lui gironzola per la casa e noi davamo a tutti delle indicazioni, e lui ha detto a voce molto bassa ‘non ricordo proprio tutto, se sbaglio non vi arrabbiate. Ma farò del mio meglio’. Ed è stato così tenero! si impegnava sempre tantissimo.
  • Matt: Potremmo stare qui a parlarne per ore. I pochi mesi che abbiamo passato insieme sono stati così speciali, abbiamo lavorato insieme e lui ha portato una vivacità e un’energia, sul set e fuori dal set. Era veramente contagioso, e credo che abbia reso migliore la vita di tutte le persone coinvolte. C’era sempre, con una battuta, una parola.
  • Tyrell: Odiava essere al centro dell’attenzione, ma c’era sempre! Era così accattivante. Penso che siamo stati molto fortunati ad averlo con noi nel film.
  • Matt: Spero che il film mostri altro di lui, oltre a quello che avevamo già visto in Euphoria e nelle sue altre cose. È speciale.

Abigail: i registi condividono un ricordo di Angus Cloud

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Abigail: i registi condividono un ricordo di Angus Cloud

In occasione della promozione di Abigail, i registi Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett hanno condiviso un loro ricordo di Angus Cloud, l’attore scomparso lo scorso agosto a soli 25 anni e qui alla sua ultima performance sul grande schermo. Il film è dedicato a lui.

Abigail è l’ultima apparizione sul grande schermo del compianto Angus Cloud, a cui il film è dedicato. Averte un ricordo particolare di lui dal set?

  • Tyrell: Tantissimi. Ma c’è una cosa che non abbiamo detto ancora a nessuno. C’è una scena in cui lui gironzola per la casa e noi davamo a tutti delle indicazioni, e lui ha detto a voce molto bassa ‘non ricordo proprio tutto, se sbaglio non vi arrabbiate. Ma farò del mio meglio’. Ed è stato così tenero! si impegnava sempre tantissimo.
  • Matt: Potremmo stare qui a parlarne per ore. I pochi mesi che abbiamo passato insieme sono stati così speciali, abbiamo lavorato insieme e lui ha portato una vivacità e un’energia, sul set e fuori dal set. Era veramente contagioso, e credo che abbia reso migliore la vita di tutte le persone coinvolte. C’era sempre, con una battuta, una parola.
  • Tyrell: Odiava essere al centro dell’attenzione, ma c’era sempre! Era così accattivante. Penso che siamo stati molto fortunati ad averlo con noi nel film.
  • Matt: Spero che il film mostri altro di lui, oltre a quello che avevamo già visto in Euphoria e nelle sue altre cose. È speciale.

Prisma: trailer della seconda stagione della serie Prime Video Original italiana

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Prime Video dopo il teaser ha svelato oggi il trailer  della seconda stagione della serie Original italiana Prisma (qui la recensione della prima stagione), nuovo capitolo del young adult drama di Ludovico Bessegato con il ritorno del cast corale composto da Mattia Carrano, Lorenzo Zurzolo, Caterina Forza, Chiara Bordi, LXX Blood, Matteo Scattaretico, Zakaria Hamza, Riccardo Afan de Rivera Costaguti, Flavia Del Prete, Asia Patrignani, Elena Falvella Capodaglio, Andrea Giannini, Nico Guerzoni, Francesca Anna Bellucci, Autilia Ranieri e Martinus Tocchi.

Si uniscono a loro per questa stagione anche Elisa Qiu Tian Scenti, Andrea Giammarino, Marco Conidi, Cristiano De Vitis ed Elisabetta Anella. Bessegato firma sia la regia che le sceneggiature della serie di formazione scritte insieme a Francesca Scialanca. La seconda stagione di Prisma è prodotta da Maddalena e Rosario Rinaldo per Cross Productions in collaborazione con Prime Video e sarà disponibile dal prossimo 6 giugno in esclusiva su Prime Video in Italia. La seconda stagione di Prisma è l’ultima novità per i clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video, con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.

La trama della seconda stagione di Prisma

Dopo un intenso finale di stagione, tornano le coinvolgenti storie dei gemelli Andrea e Marco (Mattia Carrano), che insieme a Daniele, Nina, Carola e tutti gli altri, troveremo proprio al punto in cui li avevamo lasciati. Nel secondo capitolo dell’acclamata serie young adult di Ludovico Bessegato, i ragazzi di Latina affronteranno amori e desideri, segreti e incomprensioni, e tutte le sfumature di quello spettro di colori infinto che l’adolescenza porta con sé verso la scoperta della propria identità. Nessuno di loro può più nascondere il suo amore inaccettabile, il suo talento, il suo desiderio, il suo istinto autodistruttivo, i suoi errori e il suo segreto inconfessabile.

Beta Film curerà le vendite internazionali nel resto del mondo sia della prima che della seconda stagione. Tutti gli 8 episodi della prima stagione di Prisma sono disponibili in esclusiva in Italia su Prime Video.

La seconda stagione di Prisma si unirà a migliaia di film, show e serie già presenti nel catalogo di Prime Video, tra cui le produzioni Original italiane AntoniaLOL Talent Show: Chi fa ridere è dentroPensati SexyNo Activity - Niente da segnalareKaraoke Night - Talenti Senza VergognaGigolò per casoElf MeIl migliore dei mondiMonterossi – La Serie S2AMAZING – FABIO DE LUIGIEverybody Loves DiamondsThe Bad GuyPrisma S1Bang Bang BabyGianluca Vacchi: Mucho MásLaura Pausini – Piacere di conoscertiThe Ferragnez – La serie S1 e S2The Ferragnez: Sanremo specialAll or Nothing: JuventusAnni da caneDinner Club S1 e S2Vita da CarloFERROCelebrity Hunted – Caccia all’uomo S1, S2, S3 e S4, e LOL: Chi ride è fuori  S1, S2, S3 e S4; le serie pluripremiate The Marvelous Mrs. Maisel  e Lizzo’s Watch Out for the Big Girls, la serie satirica sui supereroi The Boys e grandi successi come Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del PotereCitadel, Jack Ryan di Tom ClancyUn matrimonio esplosivoSamaritanTredici ViteThe Tender BarA proposito dei RicardoLa guerra di domaniReacher  e Il principe cerca figlio, oltre a contenuti in licenza disponibili in oltre 240 paesi e territori nel mondo, e le dirette in esclusiva in Italia delle migliori partite del mercoledì sera della UEFA Champions League fino alla stagione 2026/27. Altri titoli Original italiani già annunciati sono Sul più bello – La serie, oltre ai rinnovi per nuove stagioni di  Dinner ClubThe Bad Guy e Sono Lillo. È stata inoltre annunciata la serie Citadel: Diana, il capitolo italiano dell’universo Citadel.

L’Esorcista del Papa: la storia vera dietro al film con Russell Crowe

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Dal classico originale L’esorcista all’imminente reboot targato Blumhouse, il fascino per le storie di possessione non è sembrato svanire negli anni anche se il modello generale di questi film tende a rimanere identico. Aggiungete a questo una star come Russell Crowe e un po’ di budget, e alla fine otterrete un film horror di alto profilo come L’esorcista del papa. Dopo aver diretto Sylvester Stallone nel suo primo avatar da supereroe in SamaritanJulius Avery è tornato dietro la macchina da presa con un altro film con una grossa star che guida la storia.

Nel ruolo principale, Russell Crowe indossa il cappello e la tunica di un esorcista di esperienza che affronta le con sano scetticismo il fenomeno delle possessioni, facendosi aiutare dalla scienza, dalla psicologia, e, nei rari casi di possessioni autentiche, dalla fede. Mentre gli eventi rappresentati nel film possono sembrare decisamente esagerati, mettendo in discussione lai fatti reali ai quali il film è ispirato, il padre Gabriele Amorth interpretato da Russell Crowe è realmente esistito: un prete cattolico, che ha affermato di aver condotto più di 50.000 esorcismi.

Basato sulle memorie di padre Amorth, L’Esorcista del Papa offre un’interessante miscela di eventi, in parte reali e in parte immaginari, per presentare un film dell’orrore intriso di modernità e storia. Dall’Inquisizione spagnola alla scomparsa di Emanuela Orlandi (di recente oggetto della docuserie di Netflix Vatican Girl: The Disappearance of Emanuela Orlandi), il film di Julius Avery porta al cinema avvenimenti della vita reale conditi con una buona dose di fantasy, miscela che garantisce un buon film dell’orrore. Ma scopriamo insieme quali sono queste parti di verità e quali non lo sono!

Chi è padre Gabriele Amorth?

Chi è padre Gabriele Amorth_Nato a Modena in Italia il 1° maggio 1925, padre Gabriele Amorth è stato ordinato sacerdote nel 1954. Nel 1986 è stato nominato esorcista sotto la tutela del Capo Esorcista Servo di Dio Candido Amantini, lui stesso maestro esorcista. Insieme all’esorcista francese padre Rene Chenessau, padre Amorth ha anche fondato l’Associazione internazionale degli esorcisti riconosciuta dal Vaticano, con sede a Roma, nel 1990. Rimase presidente dell’organizzazione fino al suo pensionamento nel 2000.

Tra gli esorcisti, padre Gabriele Amorth è una figura fondamentale che ha ammesso di aver condotto più di 50.000 esorcismi, molti dei quali eseguiti sulle stesse persone, poiché un individuo può essere oggetto di più possessioni, proprio come Henry (Peter DeSouza-Feighoney) nel film. Nel film, vediamo che non tutte le possessioni si rivelano poi tali, come evidenziato dalla scena iniziale in cui padre Amorth inganna una vittima di possessione facendogli credere che il demone dentro di lui sia stato ucciso dopo averlo indotto ad entrare il corpo di un maiale. In una scena successiva, l’Amorth di Russell Crowe ribadisce il concetto: la maggior parte delle vittime di possessione che affronta non sono in realtà vittime del demonio, ma richiedono semplicemente assistenza psicologica.

La fama di padre Amorth nel corso degli anni è diventata talmente grande che William Friedkin, il regista de L’esorcista, ha persino girato un documentario che mostrava padre Amorth mentre eseguiva un esorcismo su una donna di 46 anni di nome Christina. Più del prete della porta accanto che ha condotto un numero folle di esorcismi, padre Amorth era noto per esprimere apertamente la sua opinione quando si trattava di tutte le cose che sono di natura malvagia. Notoriamente, padre Amorth ha affermato che Harry Potter e lo yoga sono malvagi. Ciò implica direttamente che tutti i Potterhead e i praticanti di yoga sono adoratori di Satana. Nel corso degli anni, Padre Amorth ha pubblicato molti libri, mettendo per iscritto le sue avventure mentre viaggiava attraverso il mondo contrastando l’opera del diavolo.

L’esorcista del papa collega Amorth con Emanuela Orlandi

Ne L’esorcista del papa, il demone Asmodeus, che prende possesso del corpo del giovane Henry, si nutre dei peccati di coloro che gli si oppongono. Ciò si traduce in una battaglia emotivamente difficile per Amorth che ha commesso la sua giusta dose di peccati, incluso l’essere parzialmente colpevole per la morte di una giovane ragazza, Rosaria, il cui caso ha gestito con una certa fretta.

Ora, in una delle scene del film, Padre Amorth, mentre confessa al suo apprendista Padre Esquibel (interpretato da Daniel Zovatto), spiega che Rosaria soffriva di una malattia mentale. Nelle poche righe che seguono, padre Amorth accenna anche alle voci secondo cui Rosaria sarebbe stata abusata sessualmente all’interno delle mura del Vaticano. Questo piccolo dettaglio collega Rosaria con Emanuela Orlandi, l’adolescente che viveva dentro le mura del Vaticano e che scomparve misteriosamente un giorno al ritorno dal corso di musica.

A quali eventi della vita reale fa riferimento “L’esorcista del papa”?

A quali eventi della vita reale fa riferimento "L'esorcista del papa"?Sebbene ci siano state molte teorie sulla scomparsa della ragazza, padre Amorth è stato coinvolto nella scomparsa di Emanuela quando ha affermato che la polizia vaticana ha rapito Emanuela perché coinvolta in “festini a sfondo sessuali e per questa ragione l’ha uccisa”. Confrontandoci direttamente con il film L’esorcista del Papa, le parole sono bastate ad alimentare ulteriori sospetti che il Vaticano stesse cercando di insabbiare la verità dietro la scomparsa di Emanuela. In una delle scene iniziali del film, padre Amorth  interroga persino alcuni alti funzionari del Vaticano sulla mancanza di un giusto processo quando si è trattato della morte di Rosaria.

Un altro importante evento storico che L’esorcista del Papa approfondisce è l’Inquisizione spagnola. Secondo la versione dei fatti del film, l’Inquisizione spagnola sembra essere guidata da un maestro esorcista, posseduto dal demone Asmodeus, che voleva infangare il nome a Dio e alla Chiesa. Anche se questo potrebbe non aderire con i fatti storici, le opinioni di padre Amorth trovano voce in questo particolare elemento della storia del film in cui il demone Asmodeus cerca di possedere Padre Amorth per infiltrarsi in Vaticano – il vero motivo per cui quest’ultimo utilizza il sacerdote dopo aver preso possesso del corpo del piccolo Henry. Il vero padre Gabriele Amorth ha messo per iscritto qualcosa di simile e ha affermato più volte che il Vaticano era, in effetti, vittima dell’infiltrazione dal diavolo.

Ci saranno altri film “L’esorcista del Papa”

Indubbiamente, le opinioni personali di padre Amorth, ben riflesse nei suoi scritti che hanno fornito le basi per il film, dettano gran parte delle azioni del personaggio sullo schermo interpretato dal premio Oscar Russell Crowe. Sebbene padre Amorth sia deceduto all’età di 91 anni nel 2016, la natura ben documentata della sua vita di prolifico esorcista ha assicurato che ci fosse ampio materiale con cui i registi e sceneggiatori potranno divertirsi. Ciò potrebbe persino tradursi in un sequel per L’esorcista del Papa, come suggerito dalla scena finale del film, ovviamente il film è stato un enorme successo e il produttore Jeff Katz il 2 maggio 2024 è intervenuto sui social media per dire a tutti i fan de L’esorcista del Papa che la loro pazienza è stata ripagata. Ha informato i suoi follower di aver ricevuto ufficialmente la chiamata per andare avanti con il prossimo film del franchise. “Amorth Nation – Ho appena ricevuto la chiamata. È UFFICIALMENTE IN CORSO“, ha scritto Katz nel post. “Grazie ai fantastici fan de [L’esorcista del Papa]. Siete stati voi a rendere possibile tutto questo. Fate il pieno alla vostra Lambretta e preparatevi a cavalcarla“.

Petra 3: annuncio le riprese, Paola Cortellesi torna sul set!

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Petra 3: annuncio le riprese, Paola Cortellesi torna sul set!

Dopo lo straordinario successo internazionale di pubblico e critica di C’è Ancora Domani, Paola Cortellesi torna per la prima volta sul set per le riprese della terza stagione di Petra che iniziano oggi a Genova. Con lei torna anche l’immancabile Andrea Pennacchi nel ruolo del viceispettore Antonio Monte.

Petra Delicato torna in azione con due nuove storie targate Sky Original – prodotte da Sky e Cattleya – parte di ITV Studios – in collaborazione con BETA FILM e il Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo – dirette da Maria Sole Tognazzi.

Le due nuove storie di questa terza stagione sono scritte da Giulia Calenda, Furio Andreotti, Ilaria Macchia con la collaborazione alle sceneggiature di Paola Cortellesi e tratte dalle opere di Alicia Giménez-BartlettIl silenzio dei chiostri e Gli onori di casa – entrambe edite in Italia da Sellerio.

La trama di Petra 3

In questa terza stagione ritroviamo una Petra Delicato inedita, immersa in una situazione familiare in cui difficilmente avremmo potuto immaginarla. Le novità della sua vita privata però non le impediscono certo di dedicarsi al suo lavoro come Ispettrice di Polizia a Genova. Prima un omicidio con furto di reliquia all’interno di un Convento, poi l’assassinio di un importante imprenditore in odore di mafia, porteranno Petra e il suo inseparabile viceispettore Antonio Monte a mettersi alla prova ancora una volta. Tra nuovi incontri, trasferte professionali e vecchie conoscenze, Petra si ritroverà a interrogarsi sul suo futuro e su quale potrebbe essere la prossima tappa della sua personalissima ricerca della felicità.

A Genova le riprese verranno effettuate con il supporto di Genova-Liguria Film Commission.

Joker: Folie à Deux: Steve Coogan rivela qual è il suo ruolo nel film

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C’è grande attesa per Joker: Folie à Deux, il sequel del film del 2019, con Joaquin Phoenix e Lady Gaga protagonisti. Da quando il mese scorso è stato diffuso il primo teaser trailer, una delle sorprese più grandi è però stata anche l’apparizione dell’attore e regista britannico Steve Coogan.

Conosciuto nel Regno Unito per aver interpretato l’icona della commedia Alan Partridge, tra i suoi film e film televisivi ricordiamo Hot Fuzz, Tropic Thunder, Minions, il franchise di Una notte al museo, Philomena e Stanlio & Ollio. Intervenendo ieri sera ai BAFTA TV Awards, a Coogan è stato chiesto da Deadline cosa potesse rivelare sul suo ruolo di Joker: Folie à Deux.

“Posso dirvi di più? Sì, faccio parte del progetto“, ha esordito. “Ho una scena molto interessante con Joaquin Phoenix. Interpreto una specie di giornalista della CNN che lo intervista nella sua cella. Oltre a questo, non lo so. Non l’ho visto. Sono all’oscuro come tutti gli altri”.

Steve Coogan non ha dunque fornito maggiori dettagli, né sappiamo quanto estesa questa intervista possa essere nel corso del film. Presumibilmente, potrebbe però essere incentrata su quanto compiuto dal protagonista nel precedente lungometraggio, anche se ci sono teorie secondo cui ogni cosa avvenuta non sia altro che una fantasia di Fleck. Per poterne sapere di più, non resta che attendere l’uscita del film.

Joker: Folie à Deux, quello che sappiamo sul film

Joker: Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix nel ruolo del cattivo DC Joker. Il sequel presenterà anche il ritorno della Sophie di Zazie Beetz  insieme ai nuovi arrivati ​​Brendan Gleeson, Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel cast c’è anche Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”.

Rumors recenti hanno anche suggerito che la versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente dal suo punto di vista.

Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1 miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna sonora.

Il sequel di Joker sarà conosciuto come un progetto Elseworlds, secondo il co-presidente dei DC Studios James Gunn. I film con questa denominazione sono al di fuori della continuità principale del DCU. Altri progetti Elseworlds includono The Batman – Parte II e la serie The Penguin. L’uscita in sala del sequel è attualmente fissata al 4 ottobre 2024.

Be Water annuncia l’ingresso di nuovi soci, tra cui Alessandro Borghi

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Be Water, società di produzione e distribuzione di contenuti artistici, culturali e giornalistici, nasce nel 2021 con l’intento di creare un racconto contemporaneo e multiforme sui grandi temi ed eventi del nostro tempo e su ciò che riguarda il futuro di tutti noi. Producendo contenuti nei quali l’arte, l’informazione e la creatività si fondono in un flusso costante di progetti come podcast, film, documentari, live show e inchieste giornalistiche l’intenzione è quella di sollecitare nuove occasioni di riflessione su questioni strutturali del nostro presente come ad esempio la sostenibilità, l’inclusione, la tecnologia, lo scenario geopolitico in continua evoluzione e il mondo della finanza.

A Guido Brera, Filippo Sugar, Barbara Salabè, Mario Calabresi, Mattia Guerra e Saverio Costanzo, soci di Be Water già precedentemente annunciati, si uniscono ora Stefano Bises, Alessandro Borghi, Claudio Erba, Riccardo Haupt e Cecilia Sala.

Guido Brera, socio fondatore di maggioranza di Be Water insieme a Filippo Sugar, racconta così l’ingresso dei nuovi soci:

“Sono convinto che il cambio paradigmatico della percezione di vero o falso, di bene e male, di origine e storia, di povertà e ricchezza, chieda nuove forme di racconto capaci di proporre una visione sia olistica dei contenuti, sia contemporanea dei linguaggi, della durata e della tecnologia. Con Be Water vogliamo costruire una media company moderna, in grado di catalizzare idee, temi, provenienze, ed esperienze diverse eppure affini.

Per fare questo negli ultimi due mesi Be Water ha aperto le proprie porte a talenti desiderosi di investire in un sistema di connessioni ideali, partecipativo e polifonico, dando vita così a una compagine azionaria compatta ed eclettica unica nel nostro panorama: Barbara Salabè, tra i manager più capaci e completi nella costruzione di squadre e progetti pioneristici nel mondo dei media; Mario Calabresi, giornalista straordinario, nostro primo compagno di viaggio e co-fondatore di Chora, oggi CEO di Be Content, la società che raggruppa le attività Chora e Will (podcast, digital media e journalism), affiancato dal COO, Riccardo Haupt, che con il team di Will ha costruito una comunità di oltre 2 milioni di giovani tra i 18 e 35 anni; Mattia Guerra, AD della nostra società di produzione e distribuzione Be Water Film, brillante produttore cinematografico e televisivo, già creatore della linea produttiva di Lucky Red; Filippo Sugar, Presidente e CEO di Sugarmusic tra i più importanti editori musicali in Europa che ha contribuito a definire la cultura musicale italiana nel mondo spaziando da Andrea Bocelli, Ennio Morricone, Nino Rota e Paolo Conte fino a Madame e Sangiovanni; Saverio Costanzo, regista riconosciuto e acclamato dalla scena internazionale; Alessandro Borghi, attore tra i più talentuosi e amati del cinema europeo; Stefano Bises, sceneggiatore di importanti serie televisive dell’ultimo decennio; Cecilia Sala, autorevole firma del giornalismo indipendente d’inchiesta e di guerra e infine Claudio Erba, fondatore di Docebo, tra le più grandi piattaforme di e-learning al mondo e recentemente quotata al Nasdaq.”

“Quando penso a Be Water – dichiara Barbara Salabè, Executive Chairman di Be Water – mi viene in mente una girandola, in cui ogni parte fa girare l’altra. Forse perché la nostra squadra gli somiglia: i piedi ben piantati a terra e i pensieri senza briglie. Noi di Be Water vogliamo costruire assieme ai nostri ascoltatori, spettatori e consumatori una comunità nella quale potersi riconoscere attraverso tre parole: audio, video, live.

Chora e Will, quindi podcast, video e brevi formati giornalistici, creano IP contemporanei, rilevanti e immaginifici, con una loro autonomia produttiva e di pubblico. Sono loro la sorgente, la fucina, il sensore delle domande, delle aspirazioni.

Il compito di Be Water Film sarà anche quello di trasformare le storie frutto delle inchieste in veri e propri prodotti di finzione, cioè sviluppare, produrre e distribuire film e serie in linea con la nostra missione narrativa, che naviga nel solco della realtà fattuale. Anche l’immenso bacino di storie e personaggi del mondo musicale di Sugar sarà di ulteriore ispirazione per le nostre produzioni.

A seguire con Be Water Live porteremo sulla scena i temi e i personaggi più popolari per farli incontrare con il loro pubblico.

  • Unire in un unico volano mercati, talenti, personaggi e pubblico, ne sono certa, permetterà a Be Water di superare gli ostacoli di un mercato oggi molto segmentato e parcellizzato con una particolare attenzione a un mondo giovanile, così affamato di risposte alle loro inquietudini.
  • “Be Water è il luogo dove creare contenuti informativi, formativi e di intrattenimento, nei formati più diversi, che siano liberi e indipendenti.” Stefano Bises
  • “Be Water è un luogo di pensiero libero e creazione, di relazioni e di idee che prendono forma.
  • È un luogo in cui mi sento al sicuro.” Alessandro Borghi
  • “La missione di Be Water è di creare storie autentiche e profonde capaci di trovare ascolto e attenzione in un mondo di rumore.” Mario Calabresi
  • “Be Water è la squadra con cui fare un’avventura.” Saverio Costanzo
  • “Be Water è un ecosistema con un incredibile impatto sociale, con il potenziale di espandersi oltre i segmenti in cui ha già avuto successo.” Claudio Erba
  • “Be Water è uno spazio libero dove il talento può esprimere la creatività attraverso tutti i media. Vogliamo parlare alle persone utilizzando un linguaggio innovativo, creando un tratto distintivo nell’industria dell’audiovisivo.” Mattia Guerra
  • “In un panorama mediatico sempre più conservatore e statico, Be Water rappresenta una sfida allo status quo che mira a cambiare le regole del gioco del settore dei media in Italia.” Riccardo Haupt
  • “Be Water sono i ragazzi e le ragazze, ancora troppo poche, con cui fare un viaggio.” Cecilia Sala
  • “Be Water è un luogo libero e indipendente dove far nascere idee, proteggerle mentre crescono e poi liberarle in forme nuove e diverse per farle viaggiare in Italia e nel mondo.” Filippo Sugar

L’età dell’Ira: il teen drama con la star di Elite Manu Rios, in esclusiva su RaiPlay

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Sarà disponibile da venerdì 17 maggio, in esclusiva su RaiPlay, L’età dell’Ira, la miniserie in quattro episodi scritta da Juanma Ruiz Cordoba e Lucia Carballal, con la regia di Jesús Rodrigo, e tratta dal romanzo omonimo di Nando Lopez del 2011, “La edad de la ira”. Questo coinvolgente teen drama coniuga sapiententemente elementi thriller con quelli del racconto di formazione, mischiando la ricostruzione di un delitto con il difficile percorso di presa di coscienza e di accettazione della propria omosessualità da parte del protagonista, Marcos, interpretato dalla star internazionale della serie “Elite”, Manu Rios.

L’età dell’ira narra la storia di Marcos, un adolescente dalla vita apparentemente normale che frequenta un liceo nella Madrid dei nostri giorni. Quando Marcos viene accusato dell’omicidio del padre, la notizia cade come una doccia fredda sulla vita dei suoi compagni di classe che cominciano a interrogarsi su cosa ci sia dietro il delitto. Inizialmente presentato come il ragazzo perfetto, bello, intelligente e popolare, con il procedere degli eventi scopriamo che Marcos vive un’esistenza soffocante e piena di frustrazioni a causa delle vessazioni subite in casa, per mano di un padre violento e prevaricatore. Violenze che giungono al culmine quando l’uomo si rende conto che il figlio è omosessuale.

Asfissiato dalla figura paterna, che cerca in ogni modo di adeguare il figlio ad un modello di rettitudine e perfezione, provato dall’improvvisa e dolorosa scomparsa della madre, Marcos, come sottolinea il titolo della serie, attraversa un percorso di rabbia e frustrazione che lo conduce, di impeto, a cercare di risolvere i suoi problemi in maniera furiosa, inizialmente portandolo ad offese verbali e fisiche nei confronti delle persone omosessuali, poi cercando  situazioni sempre più promiscue. Il ragazzo, come molti adolescenti, vive un tumultuoso e complesso viaggio alla scoperta di sé stesso. Solo Álvaro (Eloy Azorín), il suo insegnante di letteratura, lo aiuterà ad accettarsi e a intraprendere la strada della consapevolezza.

Ognuno dei quattro episodi de L’età dell’ira narra il fatto, e gli eventi precedenti ad esso, dal punto di vista di ciascuno dei quattro protagonisti: prima Sandra (Amaia Aberasturi), compagna di classe che ha una cotta per Marcos; poi Ignacio (Carlos Alcaide), fratello maggiore di Marcos e figlio prediletto dal padre; segue Raúl (Daniel Ibáñez), il “nerd” del gruppo per cui Marcos scopre di avere un’attrazione; infine riviviamo la storia con gli occhi di Marcos stesso scoprendo, con un colpo di scena, la verità sull’omicidio del padre. La serie ritrae l’adolescenza utilizzando il thriller per affrontare le complessità sociali che riguardano i giovani delle nuove generazioni. Le tematiche affrontate, infatti, sono molto attuali e connesse alla sensibilità della “Gen. Z”: la scoperta della propria identità e delle preferenze sessuali, l’omofobia, il bullismo, il contrasto generazionale sono alcuni degli argomenti più discussi dell’ultimo decennio, così come l’attenzione che i ragazzi chiedono alla scuola e alla famiglia mentre attraversano la loro “età dell’ira”.

Shonda Rhimes spiega perché per la terza stagione di “Bridgerton” ci è voluto così tanto e se la “Queen Charlotte” potrebbe tornare

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In una recente intervista con Variety Shonda Rhimes ha spiegato perché la terza stagione di Bridgerton è durata così a lungo e se la Queen Charlotte potrebbe tornare

Ma finalmente, con la prima parte della terza stagione che debutterà il 16 maggio, i numerosi fan dello show potranno assistere agli eventi narrati nel romanzo di Julia Quinn “Romancing Mister Bridgerton“, ovvero la storia d’amore tra Penelope Featherington (Nicola Coughlan) e Colin Bridgerton (Luke Newton).

La terza stagione di Bridgerton – realizzata dai produttori esecutivi Shonda Rhimes e Betsy Beers e dal nuovo showrunner Jess Brownell (che ha preso il posto di Chris Van Dusen) – rappresenta la prima deviazione dello show dall’ordine dei libri: Il terzo romanzo di Quinn è “An Offer From a Gentleman”, incentrato su Benedict Bridgerton. Durante un’intervista per la copertina di Variety Power of Women, la Rhimes ha dichiarato che, a causa della rivelazione nel finale della prima stagione che Penelope è, in realtà, la scrittrice dietro il foglio dello scandalo di Lady Whistledown, la serie ha dovuto accelerare la cronologia della storia.

Era molto chiaro che se avessimo rivelato che Penelope era Lady Whistledown alla fine della prima stagione, avremmo avuto solo una stagione in cui questo poteva funzionare come segreto che portava con sé – e poi abbiamo visto Eloise scoprirlo“, a commentato a Variety Shonda Rhimes a proposito della sorella di Colin, interpretata da Claudia Jessie, che ha appreso del tradimento della sua migliore amica nel finale della seconda stagione.

Penelope, soprattutto nell’interpretazione vincente della Coughlan, ha “colpito nel segno”, secondo Shonda Rhimes. “Si fa il tifo per lei a prescindere da tutto, attraverso tutte le sue tristi umiliazioni – e credo che si voglia che trovi la felicità, che trovi l’amore”, dice. “Quello che mi piace è anche il fatto che non stiamo introducendo nessuno di nuovo – in ogni stagione abbiamo dovuto introdurre il Duca, abbiamo introdotto Kate. In questa stagione non c’è un nuovo pretendente. Sono due persone che conosciamo da sempre e per le quali abbiamo fatto il tifo fin dall’inizio“.

Cosa ha detto invece su Bridgerton Betsy Beers

Parlando di Penelope, Beers dice: “Ovviamente tutti i personaggi sono fantastici, ma io ho amato questo personaggio. E mi piace sempre il rapporto tra Penelope ed Eloise. Ci sono molti strati in questa stagione, con personaggi che credo non si siano mai approfonditi prima“.

Né Beers né Rhimes sono in grado di ricordare se il doppio sciopero abbia ritardato la terza stagione di “Bridgerton” – “La cosa strana è che credo che entrambi abbiamo un’amnesia da sciopero“, dice Beers – ma ciò che è indiscutibilmente vero è che questa terza puntata è stata un lungo viaggio. La produzione di “Bridgerton” è così complessa che ci vuole un po’ di tempo per realizzarla.

Ci sono molti personaggi, ci sono molte complicazioni ed è una storia molto complessa da intrecciare“, dice Beers. “La scrittura e la meticolosità del processo richiedono ovviamente tempo. E ogni singolo aspetto di uno spettacolo in questo periodo richiede più tempo“.

Continua: “È un sacco di costumi, è un sacco di imparare a ballare, è un sacco di intrecci tra vecchio e nuovo. È un gigantesco puzzle militare”.

Per la Rhimes, la metodologia di Netflix contribuisce al ritardo. “Vogliono scrivere tutto, e poi vogliono girare tutto, il che è – è molto controintuitivo rispetto al modo in cui ho imparato a fare televisione”.

Ma si sta adattando. “Ora penso che sia proprio così”, dice Rhimes. “Stiamo davvero lavorando sull’idea che se questo è il campo in cui viviamo, allora come possiamo rendere il campo più veloce? E quindi stiamo pensando a cose come set e lotti permanenti e cose del genere che ci aiutino davvero a velocizzare il processo”.

In merito a Queen Charlotte

Shonda Rhimes ha scritto il prequel di “Queen Charlotte” – che ha debuttato su Netflix nel maggio del 2023 – e alcuni elementi della sua narrazione originale potrebbero informare anche lo svolgimento di “Bridgerton”. La “Queen Charlotte” presentava la prima storia queer del franchise, con la storia d’amore degli assistenti reali Brimsley (che in “Bridgerton” si occupa ancora della sua regina) e Reynolds (che non sta con Re Giorgio).

Ne parliamo spesso”, dice la Rhimes a proposito dell’inserimento di quella storia nella linea temporale di “Bridgerton”. “E per un po’ me la sono tenuta molto stretta, e non sapevo necessariamente di volerla riproporre in una stagione di “Bridgerton”. Ma ora abbiamo parlato di come sarebbe se ne vedessimo un po’ nel presente di “Bridgerton”, con Brimsley e Reynolds, e di cosa significherebbe“.

Ma, aggiunge, “credo che questo ci privi della possibilità di raccontare la storia nel modo in cui dovrebbe essere raccontata“. Il che, ovviamente, significa che la Rhimes sta parlando di una continuazione di “Queen Charlotte“. A questo proposito, però, non è ancora sicura. “Ho dei sentori su quale potrebbe essere un’altra storia, ma non lo so nemmeno io”, dice la Rhimes. “Voglio solo che sia davvero buona se dobbiamo raccontarla“.

The Cleaning Lady rinnovato per la quarta stagione da Fox

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The Cleaning Lady rinnovato per la quarta stagione da Fox

La notizia arriva prima del finale di due ore della terza stagione di The Cleaning Lady, che andrà in onda il 21 maggio alle 20.00. La serie The Cleaning Lady crime drama ha come protagonista Élodie Yung nel ruolo di Thony De La Rosa, un ex chirurgo cambogiano-filippino che lavora come addetta alle pulizie a Las Vegas. Dopo aver assistito a un omicidio, a Thony viene offerto un lavoro sia come addetto alle pulizie che come medico all’interno di un’organizzazione criminale.

Nel cast anche Martha Millan, Eva De Dominici, Kate Del Castillo, Santiago Cabrera, Sebastien e Valentino LaSalle, Sean Lew e Faith Bryant. Adan Canto, che interpretava il gangster Arman Morales, è morto all’età di 42 anni a gennaio dopo una crisi di cancro all’appendice.

Secondo alcune fonti, Miranda Kwok e Jeannine Renshaw, produttrici esecutive e showrunner di “The Cleaning Lady“, non continueranno a ricoprire questi ruoli per la quarta stagione. Kwok rimarrà come consulente esecutivo della serie e la nuova leadership sarà annunciata nelle prossime settimane.

The Cleaning Lady è la prima serie drammatica ambientata nel Sud-Est asiatico e la prima con un protagonista di origine cambogiana. La terza stagione della serie sta ottenendo una media di 3,6 milioni di spettatori multipiattaforma, con un aumento del 131% rispetto a Live + Same Day, secondo Fox.

Basata sulla serie originale argentina, The Cleaning Lady è prodotta da Warner Bros. Television e FOX Entertainment. Kwok, che ha sviluppato la serie, è showrunner e produttore esecutivo della terza stagione insieme a Renshaw. Rose Marie Vega e Paola Suarez sono anche produttrici esecutive, mentre Shay Mitchell e David Dean Portelli sono consulenti esecutivi.  Deadline ha riportato per primo il rinnovo e la nuova leadership.

The Strangers: Capitolo 1, il regista svela i piani per l’intera trilogia

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Il film The Strangers del 2008 sta ricevendo un reboot unico nel suo genere. Il regista Renny Harlin ha infatti decido di dar vita a una nuova versione di The Strangers per Lionsgate, questa volta sotto forma di un’intera trilogia. The Strangers: Capitolo 1 arriverà nelle sale italiane il 10 luglio, ma questo primo film non è solo l’inizio della saga, ma servirà come primo atto di quello che è essenzialmente un film molto più lungo.

Prima del debutto di The Strangers: Capitolo 1, il regista Renny Harlin ha infatti parlato con ComicBook di come questo nuovo inizio del franchise segni l’inizio della storia della sua trilogia. “Sì, direi proprio di sì”, ha detto Harlin parlando di questo nuovo film come primo atto di una storia più ampia. “Naturalmente li abbiamo girati uno dietro l’altro e mescolati, come si fa sempre nei film.

Ma abbiamo dovuto tenere presente che si tratta di un unico arco narrativo. È un film di 4/5 ore e il primo film è un primo atto. Crea i personaggi, il terrore, gli assassini e il nostro personaggio principale, che sopravviverà al primo film, ma poi partirà per i due successivi”. Il secondo e il terzo film della trilogia Strangers di Harlin non hanno ancora una data di uscita, ma il regista ritiene che il secondo capitolo potrebbe arrivare sul grande schermo già in autunno.

Se si fosse trattato di un remake o di un sequel, non l’avrei fatto a questo punto della mia vita”, ha dichiarato Harlin a Variety. “Ho un grande rispetto per il film originale e sono in qualche modo intimidito dalla sua qualità. Fare semplicemente un sequel o un remake non mi attirava, ma questa era un’opportunità tale da avere quattro ore e mezza di studio di un caso di vittime di un crimine violento e di chi lo commette, e di cosa li fa scattare e come influisce su una persona che vive questa situazione”.

Quello che c’è da sapere su The Stranger: Capitolo 1

Con The Strangers: Capitolo 1, del regista Renny Harlin (Cliffhanger – L’ultima sfida, 58 minuti per morire – Die Harder), arriva una nuova trilogia del terrore. Nel primo capitolo, Madelaine Petsch interpreta una giovane donna che inizia una nuova vita con il suo fidanzato. Improvvisamente, durante una sosta dal viaggio in una remota casa vacanze nei boschi, i due diventano preda di una misteriosa banda di sconosciuti mascherati che attaccano senza preavviso o motivo. Ciò che inizia come una lotta per rimanere in vita, diventa il viaggio di una donna nel coraggio e nell’astuzia in questa serie horror che unisce tre film avvincenti.

When Calls the Heart rinnovato per la 12° stagione da Hallmark, la produzione inizierà a luglio

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Cari fan di When Calls the Heart, è tempo di festeggiare. Hallmark Channel ha rinnovato la sua serie originale più longeva, When Calls the Heart, per una dodicesima stagione. La stagione sarà composta da 12 episodi e la produzione inizierà a luglio. Quando chiama il cuore (When Calls the Heart) è tutt’ora in onda con l’undicesima stagione.

Sono felicissima che ‘When Calls the Heart’ torni per una dodicesima stagione“, afferma la star e produttrice esecutiva Erin Krakow. “I nostri fantastici scrittori, il cast e la troupe non potrebbero essere più entusiasti di iniziare le riprese della prossima stagione! Siamo orgogliosi di raccontare storie che scaldano i cuori nelle case di tutto il mondo e siamo molto grati ad Hallmark per essere i campioni di questa positività. Avere il sostegno degli Hearties negli ultimi dieci anni è stata una vera e propria testimonianza di ciò che questo show rappresenta: comunità e amore. Non vediamo l’ora che i nostri fan vedano cosa ha in serbo Hope Valley!“.

L’undicesima stagione è attualmente in onda su Hallmark Channel ed è diventata il programma via cavo di intrattenimento più visto ogni settimana per quattro settimane consecutive tra le donne di età superiore ai 18 anni. Secondo Nielsen, la stagione 11 ha raggiunto 4,7 milioni di spettatori totali non duplicati e una media di 2,1 milioni di famiglie, 2,5 milioni di spettatori totali e 1,8 milioni di donne dai 18 anni in su.

When Calls the Heart continua a superare le nostre aspettative e il numero di fan e spettatori continua a crescere ogni anno“, afferma l’EVP della programmazione Lisa Hamilton Daly. “Dare vita alla dodicesima stagione è un’enorme pietra miliare ed è una vera e propria testimonianza del duro lavoro e della dedizione del cast e della troupe negli ultimi dieci anni. Non vediamo l’ora che arrivi il prossimo capitolo di Hope Valley, pieno di personaggi e storie emozionanti!“.

A febbraio, Variety ha parlato con la Hamilton Daly della prossima programmazione, compresa la possibilità di espandere l’universo di “When Calls the Heart“. (Il loro spinoff, “When Hope Calls“, è passato a Great American Family e non va in onda dal 2021).

Discutiamo sempre di come espandere la nostra IP. È una conversazione costante, ma per questo sta andando ancora molto bene. È difficile pensare a chi togliere“, aveva detto all’epoca. “Erin è davvero centrale per lo show, come molti membri del cast. È possibile che, se la serie dovesse giungere a una conclusione, potremmo pensare a cosa fare, ma a questo punto abbiamo intenzione di andare avanti“.

Erin Krakow: tutto quello che c’è da sapere sulla protagonista di When Calls the Heart

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Senza Elizabeth Thornton, non ci sarebbe semplicemente When Calls the Heart! La trama del suo personaggio rende lo show essenzialmente quello che è, ed è probabilmente il motivo per cui siamo così affezionati alla serie originale di Hallmark. Ci piace guardare come Elizabeth affronta i suoi problemi di vita e come affronta con umiltà le sue piccole e grandi vittorie a Hope Valley… è davvero fonte di ispirazione! Ma è anche importante notare che Elizabeth è diventata un personaggio fisso grazie a un’attrice di grande talento: Erin Krakow!

Se vi piacciono i film di Hallmark e in generale i film di buon umore, è probabile che conosciate già il lavoro di Erin. Ma quanto sapete della star? C’è molto da scoprire sulla sua vita personale e sulla sua carriera professionale, e noi abbiamo molti dettagli. Continuate a leggere per sapere tutto quello che c’è da sapere su Erin Krakow!

In quali altri film ha recitato Erin Krakow?

Al di fuori di Hope Valley, Erin Krakow ha recitato in molti altri film e spettacoli Hallmark. Erin è la protagonista del nuovo film, It Was Always You, e ha recitato in altri film Hallmark come The Wedding Cottage, Finding Father Christmas, Sense, Sensibility and Snowmen e molto altro ancora! Oltre al canale Hallmark, è apparsa anche in alcuni film di Lifetime e in alcune serie televisive amate dai fan, come Army Wives.

Se volete saperne di più sui progetti precedenti o futuri di Erin, seguitela su Instagram! Erin condivide costantemente immagini dei suoi film passati e aggiornamenti sui suoi prossimi progetti.

Da dove viene Erin Krakow?

Erin Krakown è nata a Philadelphia, in Pennsylvania, nel 1984, ma questo non fa di lei una ragazza di Philadelphia! È cresciuta nel sud della Florida, dove ha frequentato le scuole superiori. Curiosità: ha frequentato la Alexander W. Dreyfoos School of the Arts, una scuola superiore pubblica che si concentra su un curriculum ricco di arte. Ha poi proseguito la sua passione alla Juilliard School di New York. Oggi Erin si trova in California tra un film e l’altro.

Erin Krakow è sposata?

Al momento non ci sono notizie ufficiali sulla vita sentimentale di Erin Krakow! Erin mantiene questa parte della sua vita relativamente privata, quindi finché non rilascia una dichiarazione o non “lancia” una persona importante su Instagram, non c’è nulla di concreto da sapere.

The Witcher: Freya Allan spiega perché è contenta che la serie finisca con la quinta stagione

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Freya Allan è attualmente apprezzata per il suo ruolo di spicco nel film Il Regno del Pianeta delle Scimmie. Tuttavia, in molti conoscevano già l’attrice soprattutto per il suo ruolo in The Witcher. La serie di Netflix ha però come noto dovuto rinunciare al protagonista Henry Cavill alla fine della terza stagione e, dopo il fallimento di Blood Origin, le prossime due stagioni saranno girate in parallelo, per concludersi con un quinto e ultimo gruppo di episodi (i piani per un altro spin-off, The Rats, sono stati cancellati).

Parlando con Inverse, la Allan – il cui ruolo di Ciri l’ha resa famosa prima di essere scritturata nell’ultimo film della saga di Il pianeta delle scimmie – ha ora rivelato di essere pronta a lasciare il Continente. “The Witcher ha sicuramente significato molto per me, solo in termini di scuola di recitazione e mi ha fornito un certo livello di fiducia”, ha detto l’attrice. “Si imparano anche tante abilità casuali. Ho già fatto un sacco di stunt, so andare a cavallo”.

Ma ero così stanca mentalmente. All’inizio la sfida era pensare di doverne fare altre due“, dice Allan a proposito dei suoi sentimenti dopo la terza stagione. “Sarà la fine di un capitolo enorme, per il quale sono eccitata e pronta. Ma credo che quando ci arriverò davvero, sarò scioccata da quanto mi colpirà in positivo”. Sebbene lo spin-off non vada più avanti, Allan si dice entusiasta di esplorare la trama dei Rats, che ora è stata incorporata nella serie principale di The Witcher.

Cosa aspettarsi dalle prossime stagioni di The Witcher?

È la trama che desideravo e che mi ha entusiasmato di più fin dall’inizio della serie”, spiega l’attrice. “Ciri è ovviamente cambiata nel corso di tutta la serie, ma in questa vediamo davvero una Ciri diversa. Alla fine dell’ultima stagione ne ha passate così tante che è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. E penso che finisca per cercare di risiedere in quest’altra versione di se stessa, e… entra in una zona di “sarò brutale perché sono stufa che il mondo sia brutale con me””.

Per quanto riguarda Liam Hemsworth, che riprende il ruolo lasciato da Cavill, la Allan dice: “È un così dolce ragazzo, così normale e così disposto a legare. E mi dispiace per lui perché ha avuto così tanto peso e pressione sulle spalle, entrando in un cast già formato e dovendo assumere il ruolo di uno dei protagonisti, sostituendo qualcun altro che ha già fatto tre stagioni”. “Per tutti noi è stato importante farlo sentire davvero parte della famiglia”.

Stefano Sollima alla regia dell’action-thriller Sugar Bandits con Will Smith

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Come riportato da Deadline, alla vigilia del mercato di Cannes, Westbrook Studios e AGC Studios hanno affidato al regista italiano Stefano Sollima – noto per aver diretto Senza rimorso, Soldado e la serie di successo Gomorra – il compito di dirigere l’action-thriller a grande budget dal titolo Sugar Bandits.

Basato sulla sceneggiatura e sul romanzo Devils In Exile di Chuck Hogan (già autore di The Town, portato poi al cinema da Ben Affleck), il film vedrà il premio Oscar Will Smith interpretare un ex soldato delle forze speciali che dirige una squadra di vigilantes d’élite impegnata a eliminare il traffico di droga a Boston. Il casting per gli altri personaggi del film è ancora in corso.

Smith e Jon Mone produrranno Sugar Bandits attraverso i Westbrook Studios con la supervisione di Ryan Shimazaki; Stuart Ford produrrà per gli AGC Studios, che sta finanziando interamente il film, e Richard Abate (13 Hours) produrrà per la 3 Arts Entertainment. I soci produttori di Sollima, Gina Gardini, saranno produttori esecutivi e Ludovico Purgatori sarà co-produttore.

Gli altri lavori di Stefano Sollima

Stefano Sollima è noto per aver esplorato le complesse dinamiche tra la legge e l’ordine e la malavita in diversi progetti cinematografici e televisivi. Di recente, ha co-scritto, prodotto e diretto la serie italiana in quattro parti di Netflix, Il Mostro, basata sul serial killer noto come Il Mostro di Firenze.

Il suo ultimo film, co-scritto, prodotto e diretto, è l’italiano Adagio, presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia l’anno scorso. In precedenza, ha diretto il film di Amazon Senza rimorso con Michael B. Jordan e Soldado, il sequel di Sicario con Benicio Del Toro, Josh Brolin, Catherine Keener e Isabela Moner. È stato regista dell’acclamata serie drammatica poliziesca italiana Gomorra e della miniserie sul traffico di droga di Amazon ZeroZeroZero con Gabriel Byrne, Dane DeHaan e Andrea Riseborough.

Dove vedremo prossimamente Will Smith?

Sugar Bandits va dunque ad aggiungersi ai prossimi progetti di Smith, il cui ultimo film importante – e il primo dopo il suo famigerato schiaffo agli Oscar – è stato “Emancipation” di Antoine Fuqua, venduto ad Apple TV+ a Cannes per un accordo record di mercato di 120 milioni di dollari, ma che non ha avuto un impatto significativo al momento della sua distribuzione.

Prossimamente Smith sarà anche nel quarto film, ancora senza titolo ufficiale, “Bad Boys 4“, di cui sono recentemente terminate le riprese, insieme a Io sono leggenda 2″ sequel del celebre film di zombie, che sarà interpretato anche da Michael B. Jordan e vedrà Smith riprendere il suo ruolo dall’originale del 2007 (ma utilizzare la scena finale alternativa nel DVD in cui il suo personaggio sopravvive).

Megalopolis: il film ottiene una distribuzione europea!

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Megalopolis: il film ottiene una distribuzione europea!

Megalopolis di Francis Ford Coppola, che fino a qualche settimana fa era del tutto sprovvisto di una distribuzione, è ora stato venduto a importanti acquirenti indipendenti nei cinque principali territori europei. Come riportato da Deadline, in vista dell’attesa anteprima mondiale al Festival di Cannes di questa settimana, il film è infatti stato venduto a Constantin Film per la Germania e tutti i territori di lingua tedesca, comprese Svizzera e Austria; a Tripictures per la Spagna; a Entertainment Film Distributors Limited per il Regno Unito e a Eagle Pictures per l’Italia.

Al momento non è noto quando il film verrà distribuito in Italia, ma intanto debutterà giovedì 16 maggio al Festival di Cannes e se i riscontri dovessero essere positivi e Megalopolis dovesse portarsi a casa qualche premio, è possibile che si voglia sfruttare il successo derivato dal festival per far uscire il film in sala nel preve periodo. Non resta dunque che attendere maggiori informazioni a riguardo, potendo intanto gioire del fatto che il film arriverà in sala!

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Di cosa parla Megalopolis?

L’idea di Megalopolis è stata ispirata dalla seconda Congiura di Catilina. Tuttavia, il film sarà caratterizzato da un’ambientazione futuristica e sarà incentrato su un ambizioso architetto che cova l’idea innovativa di ricostruire New York City come un’utopia all’indomani di un disastro naturale che ha rovinato le infrastrutture della città. Il pubblico può aspettarsi immagini straordinarie poiché si dice che il film sia girato utilizzando una tecnologia rivoluzionaria che impiega nuove tecniche simili a quelle utilizzate per The Mandalorian.

Coppolla, che scrive e dirige il film, ha riunito un emozionante cast costellato di star per quello che potrebbe essere il suo canto del cigno. Oltre a Adam Driver, nel cast compaiono anche Forest WhitakerNathalie Emmanuel, Jon Voight, Laurence Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn Hunter e James Remar. Ad oggi non si hanno però notizie sulla data di uscita del film, che potrebbe però arrivare in sala nel corso del 2024.

George Miller disposto a dirigere Thor 5: “Lavorerei con Chris Hemsworth su qualsiasi cosa”

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Dopo aver diretto due film Thor di fila, il regista Taika Waititi ha dichiarato di aver chiuso con il franchise, aprendo la porta a un altro regista se i Marvel Studios e Kevin Feige vorranno realizzare un altro film Thor. Come sappiamo, sembrano essere in corso delle conversazioni riguardo Thor 5, che dovrebbe concludere l’avventura da solista del personaggio. Ad oggi, però, non c’è nulla di certo e non si sa neanche chi potrebbe dirigere tale progetto. Dato questo ruolo vacante, c’è chi si è chiesto se non potrebbe essere George Miller ad assumere tale compito.

Al regista, attualmente impegnato nella promozione di Furiosa: A Mad Max Saga – nel quale ha diretto proprio Chris Hemsworth – è stato dunque chiesto se prenderebbe in considerazione la possibilità di riunirsi con l’attore in Thor 5. Senza pensarci troppo, il regista ha dichiarato a Comicbook.com che: “Lavorerei con Chris su qualsiasi cosa. Lo farei davvero. È un attore meraviglioso. Ha una gamma completa di tutte le abilità“, ha detto Miller. “Voglio dire, devi essere atletico, fisicamente”.

Ma devi essere anche atletico dal punto di vista emotivo e intellettuale per affrontare questi ruoli molto complessi, in ultima analisi, qualsiasi ruolo. Quindi, sono stato molto fortunato con tutto il mio cast e in particolare nel modo in cui Anya e Chris si sono abbinati. Soprattutto verso la fine del mese”.

A meno di sorprese in Deadpool & Wolverine, la prossima apparizione di Thor è molto probabilmente in Avengers 5 e/o Avengers: Secret Wars. Dato che i Marvel Studios chiuderanno la Saga del Multiverso nei prossimi anni, dare il via alla prossima fase di film con un film di Thor in solitaria sarebbe un’opzione alquanto sicura, specialmente così da offrire al personaggio una degna conclusione dopo il deludente quarto film.

George Miller dirige Furiosa: A Mad Max Saga

In Furiosa: A Mad Max Saga, Anya Taylor-Joy assume il ruolo che è stato di Charlize Theron in Mad Max: Fury Road. La sinossi ufficiale recita: mentre il mondo va in rovina, la giovane Furiosa viene strappata dal Luogo Verde delle Molte Madri, e cade nelle mani di una grande Orda di Motociclisti guidata dal Signore della Guerra Dementus. Attraversando le Terre Desolate, si imbattono nella Cittadella presieduta da Immortan Joe. Mentre i due tiranni si battono per il predominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove e mettere insieme i mezzi per trovare la strada di casa.

Taylor-Joy ha rivelato che il film è molto diverso da Fury Road. Mentre quest’ultimo era un “road movie” che si svolge in pochi giorni, questo nuovo film è invece descritto come un racconto più “epico, che si svolge su un più lungo periodo di tempo, e in un certo senso impari a conoscere Furiosa meglio in questo modo“. Atteso da molti anni e a lungo bloccato da una disputa legale tra Miller e la Warner Bros. il film è ora in fase di post-produzione. Furiosa è scritto, diretto e prodotto da George Miller insieme al suo partner di produzione di lunga data Doug Mitchell. Oltre a Taylor-Joy, nel film ci sarà anche Chris Hemsworth nel ruolo del villain. Furiosa debutterà nelle sale il 24 maggio 2024.

X-Men ’97: lo showrunner spiega l’assenza di Deadpool e assegna un intrigante “compito a casa” per il finale

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Il finale della prima stagione di X-Men ’97, “La tolleranza è estinzione – Parte 3”, arriverà su Disney+ mercoledì e l’ex showrunner Beau DeMayo ha condiviso un ultimo “compito a casa” per i fan. Come si può vedere qui sotto, ha suggerito di rintracciare l’episodio di X-Men: The Animated Series intitolato “The Final Decision” (stagione 1, episodio 13).

In questo episodio, Magneto rapisce il senatore Kelly per scatenare una guerra tra umani e mutanti. Le Sentinelle attaccano, salvando il politico e lasciando agli X-Men il compito di salvare un Magneto gravemente ferito.

Anche Bolivar Trask e il Maestro Muffa entrano in gioco nell’episodio: gli X-Men e Magneto lavorano per distruggere quest’ultimo e riprendersi Kelly da Trask (che ha intenzione di sostituire la sua mente con un robot). L’incidente fa cambiare idea a Kelly sui mutanti e l’episodio si conclude con Mister Sinister che assiste al fidanzamento di Scott Summers e Jean Grey. Potrebbe essere il momento in cui il cattivo ha scambiato Jean con il suo clone?

C’è dunque molta eccitazione intorno al finale di X-Men ’97, compresa la possibilità che Gambit venga in qualche modo resuscitato dopo la sua morte su Genosha. La teoria più diffusa al momento è che la versione morta fosse un altro clone, e che Gambit sia nelle grinfie di Sinister, il che sarebbe un grande cliffhanger.

A DeMayo è stato anche chiesto perché Deadpool non è apparso in X-Men ’97, ed egli ha confermato che il personaggio era “off-limits” per la serie. Non ha spiegato il motivo, anche se il debutto di Wade Wilson nel MCU in Deadpool & Wolverine quest’estate potrebbe essere la causa più probabile.

Certo, non è questo l’unico mutante che i fan vorrebbero vedere di più nella serie, e DeMayo si è affrettato a ricordare a un altro fan che si chiedeva dove fosse Sabretooth, che nella prima stagione c’era spazio solo per alcuni di loro, lasciando dunque intendere che con una prossima stagione potrebbero esserci ulteriori ingressi.

Cosa c’è da sapere su X-Men ’97?

La nuovissima serie X-Men ’97, composta da 10 episodi, è arrivata in streaming a partire dal 20 marzo. La serie rivisita l’epoca iconica degli anni ‘90, con il gruppo di mutanti che usa i propri poteri straordinari per proteggere un mondo che li odia e li teme, vengono messi alla prova come mai prima d’ora, costretti ad affrontare un nuovo futuro pericoloso e inaspettato.

Il cast delle voci nella versione originale include Ray Chase (Ciclope), Jennifer Hale (Jean Grey), Alison Sealy-Smith (Tempesta), Cal Dodd (Wolverine), JP Karliak nel ruolo di Morph, Lenore Zann nel ruolo di Rogue, George Buza nel ruolo di Bestia, AJ LoCascio (Gambit), Holly Chou (Jubilee), Isaac Robinson-Smith (Alfiere), Matthew Waterson (Magneto) e Adrian Hough (Nightcrawler).

Il Regno del Pianeta delle Scimmie in origine aveva un finale molto più cupo

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Il Regno del Pianeta delle Scimmie (qui la recensione) è ora nelle sale, il che significa che alcuni dettagli chiave della trama hanno iniziato a essere diffusi online. In una nuova intervista rilasciata a THR, la star Freya Allan ha infatti parlato del finale e di come la conclusione originariamente ideata avrebbe offerto al film un tono molto più cupo.

Seguono spoiler.

Durante la battaglia culminante di Il Regno del Pianeta delle Scimmie, Mae prende la fatidica decisione di aprire le paratoie e distruggere la tecnologia umana su cui il malvagio Proximus stava cercando di mettere le mani, uccidendo centinaia di scimmie nel processo.

Non è quello che vuole fare”, ha spiegato Allan. “Ma è così, oppure Proximus ha tutte queste armi e l’umanità è fottuta. Ne ha passate tante, ha perso tutte le persone a cui teneva, e questa è stata una parte importante di come ho giustificato tutto quello che ha fatto“, dice Allan. “Quindi non può buttare via tutto all’ultimo minuto per colpa di questa scimmia [Noa]. In quel momento, so che Mae spera che lui stia bene. Ma cos’altro potrebbe fare? Non è facile, ma è questo il punto”.

Più tardi, Mae si reca al villaggio del Clan dell’Aquila di Noa, dove apprende che il suo amico scimmiesco è sopravvissuto, ma la ragazza non ha intenzione di correre rischi. L’attrice offre infatti l’agghiacciante rivelazione per cui nel finale originale Mae tiene una pistola dietro la schiena nel caso in cui Noa voglia vendicarsi delle scimmie morte nell’alluvione. Sembra una misura precauzionale, ma Allan rivela che le implicazioni della scena erano originariamente molto più sinistre: Mae è andata lì apposta per uccidere Noa.

Nella scena che ho girato, Mae stava andando lì per ucciderlo perché lui la spaventa. La sua intelligenza la spaventa. Mae non vuole ucciderlo, ma sente di doverlo fare. In origine, si vede lei che punta la pistola contro Noa, ma lui le dà le spalle. E allora si pensa: “Oh mio Dio, sta per sparargli?”. Mae piange mentre lo fa. E poi non lo fa. Nel momento in cui lui fa il nome di Raka, lei abbassa la pistola“, ricorda Allan.

Ma poi, nel montaggio finale, volevano che fosse più discreto, e onestamente preferisco di gran lunga quello che hanno fatto. È molto più intelligente e ti permette di pensare di più. Così diventa un addio molto emozionante, con un destino tragico e persistente”. Supponendo che ci sarà un altro film sulle scimmie, questo significa che Noa e Mae si troveranno su fronti opposti del conflitto? Non resta che attendere per scoprire come evolverà questa vicenda.

LEGGI ANCHE:  Il regno del pianeta delle scimmie ha una scena post-credits? Ecco la risposta (leggermente) spoilerosa

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Tutto quello che sappiamo su Il Regno del Pianeta delle Scimmie

La sinossi ufficiale di Il Regno del Pianeta delle Scimmie (Kingdom of the Planet of the Apes) riporta: “Alcuni gruppi di scimmie non hanno mai sentito parlare di Cesare, mentre altri hanno distorto il suo insegnamento per costruire imperi fiorenti. In questo scenario, un leader delle scimmie inizia a schiavizzare altri gruppi per trovare la tecnologia umana, mentre un’altra scimmia, che ha visto il suo clan essere preso in ostaggio, intraprende un viaggio per trovare la libertà. Una giovane donna umana, intanto, diventa la chiave per la ricerca di quest’ultimo, anche se ha dei piani tutti suoi.”

Il regista Wes Ball dà nuova vita all’epico franchise ambientato diverse generazioni dopo il regno di Cesare, in cui le scimmie sono la specie dominante che vive in armonia e gli umani sono costretti a vivere nell’ombra. Mentre un nuovo tirannico leader delle scimmie costruisce il suo impero, una giovane scimmia intraprende uno straziante viaggio che la porterà a mettere in discussione tutto ciò che conosceva sul passato e a fare scelte che definiranno un futuro sia per le scimmie che per gli umani.

Il Regno del Pianeta delle Scimmie è diretto da Wes Ball (trilogia di Maze Runner) ed è interpretato da Owen Teague (It), Freya Allan (The Witcher), Kevin Durand (Locke & Key), Peter Macon (Shameless) e William H. Macy (Fargo). La sceneggiatura è di Josh Friedman (La guerra dei mondi), Rick Jaffa & Amanda Silver (Avatar: La Via dell’Acqua) e Patrick Aison (Prey), basata sui personaggi creati da Rick Jaffa & Amanda Silver. Il film è prodotto da Wes Ball, Joe Hartwick Jr. (Maze Runner), Rick Jaffa, Amanda Silver e Jason Reed (Mulan), mentre Peter Chernin (trilogia de Il Pianeta delle Scimmie) e Jenno Topping (Le Mans ’66 – La grande sfida) sono i produttori esecutivi. Il film è atteso in sala l’8 maggio.

Chris Hemsworth sui registi che hanno criticato il MCU: “Anche loro hanno avuto film che non hanno funzionato”

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Negli ultimi due anni, diversi importanti registi – tra cui Martin Scorsese, Quentin Tarantino e Francis Ford Coppola – hanno espresso un’opinione negativa sui film tratti dai fumetti (in particolare, sul modo in cui la produzione dei Marvel Studios domina il mercato) e alla star di Thor, Chris Hemsworth,  è stato recentemente chiesto di dire la sua in merito.

Hemsworth, attualmente impegnato nella promozione di Furiosa: A Mad Max Saga, ha dunque risposto così al The UK Times: “Anche quei ragazzi hanno avuto dei film che non hanno funzionato – tutti li abbiamo avuti. Quando hanno parlato di ciò che non andava nei supereroi, ho pensato: fico, dillo ai miliardi di persone che li guardano. Avevano tutti torto?”.

A dire il vero, la maggior parte delle critiche sembra derivare dalla percezione che i film tratti dai fumetti (e i grandi blockbuster degli studios in generale) possano contribuire a cancellare completamente dal panorama cinematografico i film più piccoli, indipendenti e d’autore, ma anche la qualità complessiva dei film è stata oggetto di critiche.

Recentemente, lo stesso Hemsworth ha ammesso che la sua ultima uscita nei panni di Thor con Thor: Love and Thunder non ha funzionato appieno, addossandosi la maggior parte della colpa. “Mi sono fatto prendere dall’improvvisazione e dalla stravaganza, e sono diventato la parodia di me stesso”, ha detto l’attore australiano. “Non sono riuscito a stare con i piedi per terra”.

Furiosa: A Mad Max Saga, quello che sappiamo sul film con Chris Hemsworth

In Furiosa: A Mad Max Saga, Anya Taylor-Joy assume il ruolo che è stato di Charlize Theron in Mad Max: Fury Road. La sinossi ufficiale recita: mentre il mondo va in rovina, la giovane Furiosa viene strappata dal Luogo Verde delle Molte Madri, e cade nelle mani di una grande Orda di Motociclisti guidata dal Signore della Guerra Dementus. Attraversando le Terre Desolate, si imbattono nella Cittadella presieduta da Immortan Joe. Mentre i due tiranni si battono per il predominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove e mettere insieme i mezzi per trovare la strada di casa.

Taylor-Joy ha rivelato che il film è molto diverso da Fury Road. Mentre quest’ultimo era un “road movie” che si svolge in pochi giorni, questo nuovo film è invece descritto come un racconto più “epico, che si svolge su un più lungo periodo di tempo, e in un certo senso impari a conoscere Furiosa meglio in questo modo“. Atteso da molti anni e a lungo bloccato da una disputa legale tra Miller e la Warner Bros. il film è ora in fase di post-produzione. Furiosa è scritto, diretto e prodotto da George Miller insieme al suo partner di produzione di lunga data Doug Mitchell. Oltre a Taylor-Joy, nel film ci sarà anche Chris Hemsworth nel ruolo del villain. Furiosa debutterà nelle sale il 24 maggio 2024.

The Last of Us – stagione 2: le foto del set mostrano Bella Ramsey e Isabela Merced nei panni di Ellie e Dina

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Dobbiamo procedere con cautela per paura di fare spoiler, ma chi ha giocato a The Last of Us Part II sarà probabilmente in grado di capire in quale parte della stagione si svolge questa sequenza. Arrivano dal set della seconda stagione di The Last of Us le foto che ci offrono un primo sguardo a Ellie (Bella Ramsey) e Dina (Isabela Merced).

Come potete vedere qui sotto, Ellie e Dina sono a cavallo e fuori dall’edificio della Weston’s Pharmacy. Sebbene alcuni fan abbiano sostenuto che Bella Ramsey sembra ancora troppo giovane, la ragazza ha 20 anni e sono passati quasi due anni dalla fine delle riprese della prima stagione. Questi episodi le offriranno una sfida importante, che siamo certi l’ex allieva di Game of Thrones saprà affrontare grazie al lavoro svolto finora nel ruolo di Ellie.

Dina, il nuovo interesse romantico di Ellie, è stata descritta come “uno spirito libero la cui devozione per Ellie sarà messa alla prova dalla brutalità del mondo in cui vivono”.  “Dina è calda, brillante, selvaggia, divertente, morale, pericolosa e immediatamente amabile“, hanno dichiarato Craig Mazin e Neil Druckmann, co-creatori, scrittori, produttori esecutivi e registi di The Last of Us, in una dichiarazione congiunta quando Merced è stata scritturata. “Si può cercare all’infinito un attore che incarni senza sforzo tutte queste cose, oppure si può trovare subito Isabela Merced. Non potremmo essere più orgogliosi di averla nella nostra famiglia“.

 

Cosa sappiamo sulla seconda stagione di The Last of Us

Non è chiaro se The Last of Us – stagione 2 sarà diviso in due stagioni per rendere giustizia alla storia. Sono stati aggiunti al cast una serie di personaggi importanti, tra cui Kaitlyn Dever nel ruolo di Abby, Young Mazino nel ruolo di Jesse, Danny Ramirez nel ruolo di Manny, Ariela Barer nel ruolo di Mel, Tati Gabrielle nel ruolo di Nora e Spencer Lord nel ruolo di Owen.

In The Last of Us, dopo che una pandemia globale distrugge la civiltà, un sopravvissuto incallito si prende cura di una ragazzina di 14 anni che potrebbe essere l’ultima speranza dell’umanità.

La prima stagione ha visto Pedro Pascal (The Mandalorian) e Bella Ramsey (Game of Thrones) nei panni di Joel ed Ellie. Gabriel Luna (True Detective) è il fratello minore di Joel ed ex soldato, Tommy; Merle Dandridge (The Flight Attendant) è la leader della resistenza Marlene; Anna Torv (Fringe) è Tess, una contrabbandiera e una sopravvissuta incallita.

The Last of Us è scritto e prodotto da Craig Mazin (Chernobyl) e Neil Druckmann, autore dei videogiochi The Last of Us e Uncharted. La seconda stagione è prevista per la fine del 2024/inizio 2025.

Neri Marcorè presenta Zamora al BFF42: “Un film italiano dai sentimenti internazionali”

Non solo Barbara Ronchi e Greta Scarano, ma anche Neri Marcorè arriva al 42° Bellaria Film Festival, in qualità però non solo di attore ma anche di regista. Nella quarta giornata del festival Marcorè presenta infatti al pubblico il suo debutto dietro la macchina da presa, Zamora, già uscito in sala il 4 aprile. È l’occasione per Marcorè per raccontare qualcosa in più su questo suo progetto – liberamente tratto dall’omonimo romanzo scritto da Roberto Perrone – che ha per protagonista il trentenne Walter Vismara (Alberto Paradossi), impiegato come contabile in una piccola fabbrica di Vigevano che si vede costretto a trasferirsi nella caotica Milano.

Qui inizia a lavorare al servizio di un imprenditore moderno e brillante, il cavalier Tosetto (Giovanni Storti). Andrebbe tutto bene se non fosse che costui ha il pallino del folber (il football, secondo un neologismo di Gianni Brera) e obbliga tutti i suoi dipendenti a sfide settimanali scapoli contro ammogliati. Walter, che considera il calcio uno sport demenziale, si dichiara portiere solo perché è l’unico ruolo che conosce e non sa che da quel momento, per non perdere l’impiego, sarà costretto a partecipare agli allenamenti settimanali, in vista della partita ufficiale del primo maggio.

Nel film il calcio è ovviamente un pretesto per parlare di una situazione di inadeguatezza, di solitudine, ma anche di come ognuno è artefice delle proprie fortune e non è con intenti vendicativi o bellici che si possono raggiungere i risultati che ci si è prefissati. – spiega Marcorè, iniziando a parlare di ZamoraQuello che si semina si raccoglie. Se uno si nutre di buoni sentimenti, di generosità d’animo e di amore, il concetto di felicità è qualcosa che gli può appartenere con maggiore facilità. È questo che Walter deve imparare nel corso del film”.

Fare delle cose per vendicarsi o per dimostrare agli altri qualcosa che poi non ti dà gioia è sterile, non porta alla restituzione di quello che si è perso. Nel film Walter comprende quindi che giocare la partita decisiva non è importante per i motivi per cui era nata quella volontà ma semplicemente perché farlo per sé stessi significa prendere consapevolezza di essere dotati di quella forza che permette di aiutare gli altri. È questo il messaggio principale del film”.

Zamora Neri Marcorè Alberto Paradossi Giulia Gonella
Neri Marcorè, Alberto Paradossi e Giulia Gonella sul set di Zamora. © Foto di Fabrizio De Blasio

Un film di sentimenti universali

In Zamora si ritraggono diverse sfumature dell’italianità, dalle persone che si riuniscono davanti alla televisione per seguire i programmi di Mike Bongiorno, alla passione per il calcio e ai conflitti tra provenienze geografiche diverse. Tuttavia, Marcorè afferma che: “Penso che sia un film non solo molto italiano, ma anche molto francese in quanto ad atmosfere. Italiano lo è se facciamo riferimento ai grandi registi degli anni Sessanta, che sono stati quelli su cui mi sono formato. Però ritengo che questa storia molto italiana possa parlare anche ad un pubblico internazionale, perché internazionali sono i sentimenti di cui parla, così come il linguaggio che si porta avanti.

“Forse in Francia o altrove non c’era Mike Bongiorno, – aggiunge Marcorè – ma ci sarà sicuramente stato qualcuno che motivava la gente che non aveva il televisore a prendere la sedia e spostarsi nella casa dei vicini che invece l’avevano, o ancora il discorso dello spostarsi dalla provincia alla grande metropoli per avere maggiori occasioni lavorative, sono tutti aspetti che pur se molto caratteristici a loro modo si ripresentano un po’ in tutte le culture e per questo immagino che in molti potrebbero riconoscersi in queste situazioni”.

La colonna sonora di Zamora, da Nada a Umberto Bindi

Per costruire l’atmosfera di cui parla, Marcorè ha fatto ricorso a grandi classici della canzone italiana: “Per le musiche del film, ci tenevo che ci fosse un legame filologico. Nei cinque brani che si possono ascoltare in Zamora ho trovato una corrispondenza perfetta per sottolineare alcuni passaggi del film. Sembra quasi che siano stati scritti apposta invece di far parte del repertorio di quasi sessant’anni fa! Hanno tutti un’attinenza con quello che accade in scena, da “Ma che freddo fa” con “cos’è la vita senza l’amore” fino a “Il freddo dell’anima”, in riferimento al protagonista di cui all’inizio non sappiamo molto ma che scopriremo essere appunto un animo freddo.

“C’è poi “Arrivederci” di Umberto Bindi che suggella il passaggio di malinconia e sconfitta che il protagonista vive. Infine “Il mondo” di Jimmy Fontana, che è una canzone di speranza, di ripartenza, che ci ricorda che il mondo va comunque avanti, tra amori già finiti e nuovi amori da vivere, facendo tesoro degli errori del passato. Poi ci sono Gianni Morandi, Giorgio Gaber… sì, l’aspetto musicale in questo film è davvero prezioso”, afferma Neri Marcorè.

Zamora Neri Marcorè Alberto Paradossi
Neri Marcorè e Alberto Paradossi sul set di Zamora. © Foto di Fabrizio De Blasio

Lezioni di regia

Neri Marcorè, che nella sua carriera da attore ha lavorato con numerosi importanti registi e autori del cinema italiano, afferma infine che: “Da tutti i registi con cui ho lavorato ho imparato qualcosa. Anche quando l’esperienza non è stata positiva, in quel caso impari a non rifare quegli errori. Non posso non citare Pupi Avanti, che è stato la mia fortuna quando mi scelse come protagonista di Il cuore altrove. Non tanto il suo modo di fare cinema, perché ognuno ha il suo linguaggio, ma certamente il suo modo di stare sul set, di curare la recitazione e ogni altro aspetto. Questo mi ha sicuramente influenzato molto”.

Quello che mi interessava anche fare con questo film era il non mettermi al centro. – spiega poi Marcorè – Non volevo interpretare il protagonista, ma in un certo senso ho voluto fare quello che Avati fece con me quando mi scelse come tale per il film che citavo, ovvero scegliere un attore che non fosse molto conosciuto e ho trovato in Alberto Paradossi la persona giusta. È quasi un passaggio di testimone e spero che lui potrà ora avere le fortune che a mio tempo ebbi io”.

E poi, – conclude Marcorè – volevo anche andare un po’ contro lo stereotipo per cui il pubblico va al cinema solo per vedere certi attori. Per colpa di questo stereotipo si reiterano una serie di situazioni che poi vengono però smentite dai risultati. Volevo quindi mostrare dei volti meno noti, che meno li vediamo spalmati sullo schermo più ci permettono di credere ai personaggi che stiamo vedendo”. Infine, alla domanda se possiamo aspettarci altri film da lui diretti, non ha dubbi: “Direi proprio di sì“.