Home Blog Pagina 206

The Smashing Machine, concluse le riprese del film con Dwayne Johnson

0

Ciak finale in Giappone per The Smashing Machine, scritto, diretto e prodotto da Benny Safdie, sull’emozionante vicenda  del wrestler e campione di MMA e Vale Tudo Mark Kerr, con Dwayne Johnson e la candidata all’Oscar Emily Blunt.

Il film, prodotto e finanziato da A24, e distribuito in Italia da I Wonder Pictures – confermando il sodalizio  di successo tra le due società, che le vedrà collaborare su altri sette film oltre a questo nel 2025 – racconta il leggendario lottatore di MMA (Dwayne Johnson) quando è all’apice della sua carriera, in un’era in cui le competizioni nell’UFC erano senza esclusione di colpi, mentre si interroga su se stesso, cercando un equilibrio nella sua vita e tra le sue relazioni. Anche la sua fidanzata, Dawn Staples (Emily Blunt), lotta per trovare il suo posto nel mondo caotico e contraddittorio di Mark.

Mark Kerr è un ex lottatore e combattente di arti marziali miste di nazionalità americana. Durante la sua carriera nelle MMA è stato due volte campione del torneo dei pesi massimi UFC, vincitore del torneo World Vale Tudo Championship, campione dei pesi massimi PRIDE FC, campione nazionale di wrestling NCAA nel 1992, campione nazionale di freestyle nel 1994 e quattro volte campione mondiale di sottomissione ADCC.

Tra i produttori di The Smashing Machine figurano Benny Safdie con la sua società Out for the CountDwayne Johnson, Dany Garcia e Hiram Garcia per Seven Bucks Productions, David Koplan ed Eli Bush.

Il film uscirà nelle sale italiane nel 2025 distribuito da I Wonder Pictures.

La prima immagine ufficiale di The Smashing Machine

THE_SMASHING_MACHINE_FirstLook_CreditCHERYL_DUNN

Cosa sappiamo di The Smashing Machine?

Annunciato nel 2023, The Smashing Machine sarà prodotto da Dwayne Johnson, dalla Seven Bucks Productions di Dany Garcia, dalla Out for the Count di Safdie, da Eli Bush e da David Koplan. “The Smashing Machine è un dramma basato sulla storia di Mark Kerr, il leggendario lottatore di MMA dell’era dell’UFC senza esclusione di colpi, all’apice della sua carriera“, si legge nella descrizione del film. “Lotta con la dipendenza, la vittoria, l’amore e l’amicizia nell’anno 2000“.

Johnson ha dichiarato a Variety a proposito del film nel gennaio 2024: “Benny vuole creare e continua a spingersi oltre i limiti quando si tratta di storie crude e reali, personaggi autentici e a volte scomodi e sorprendenti. Sono a un punto della mia carriera in cui voglio spingermi in luoghi in cui non mi sono mai spinto in passato. Sono a un punto della mia carriera in cui voglio fare film che contano, che esplorano un’umanità ed esplorano la lotta [e] il dolore“. The Smashing Machine non ha ancora una data di uscita da parte di A24 ma è previsto in sala per il 2025.

30 anni di meno: intervista ai protagonisti

0
30 anni di meno: intervista ai protagonisti

Al cinema dal 21 agosto con Plaion Pictures, 30 anni di meno racconta la storia di Maurizio, un attore e poeta gay che dopo un malore viene ricoverato in una stanza di ospedale insieme al vedovo cardiopatico siciliano Marco e all'”erotomane omofobo” (come lo definisce Maurizio) romano Diego. I tre vivranno un’avventura ai confini della realtà. In occasione della presentazione del film, abbiamo intervistato Claudio Colica, Paola Pessot e Claudio Casisa.

30 anni di meno, l’intervista

Camaleo presenta 30 anni (di meno), diretto da Mauro Graiani, con Massimo Ghini, Nino Frassica, Antonio Catania, Claudio Gregori (Greg), Claudio Colica, Claudio Casisa, Leonardo Ghini e Giulia Elettra Gorietti. Nel cast anche Fabrizio Nardi e Milena Miconi.

Prodotta da Camaleo, società di produzione cinematografica e distribuita prossimamente al cinema da Plaion Pictures, 30 anni (di meno) è una crazy comedy in cui 3 sessantenni ricoverati in una clinica (Ghini, Greg e Catania) condividono una inaspettata esperienza: grazie ad una pillola, acquistata online su un sito cinese per favorire le prestazioni sessuali, si ritrovano improvvisamente più giovani di trent’anni (Ghini Jr, Colica e Casisa) e ne approfittano, sulle prime per fare tutto ciò che alla loro età gli è fisicamente precluso, in seguito cercando di utilizzare questo “superpotere” per aggiustare oggi, i torti e gli errori di ieri. Una seconda occasione da cogliere al volo, peccato che l’effetto della misteriosa pillola va e viene e i tre neo-trentenni saranno costretti a scappare dalla clinica per evitare di spiegare l’inspiegabile.

30 anni di meno è una commedia scatenata e brillante, una commedia in stile “Smetto quando voglio incontra Una notte da leoni” e le risate saranno assicurate: i protagonisti hanno la possibilità di sperimentare un desiderio comune a tutti, quello di vivere una nuova giovinezza, non tanto per tornare indietro nel tempo, ma per affrontare il presente con l’energia e la spensieratezza che si perde invecchiando.

Channing Tatum sostiene che un film su Gambit dipende da Kevin Feige e Bob Iger

0

La 20th Century Fox ha passato anni a cercare di far decollare un film su Gambit, affrontando continui problemi creativi. Rupert Wyatt, Doug Liman e Gore Verbinski sono stati tutti incaricati della regia, ma proprio quando il progetto iniziava a prendere forma, è avvenuta la fusione tra Disney e Fox. Pensavamo che fosse finita la speranza di Channing Tatum di interpretare l’iconico X-Man, ma l’attore ha avuto una seconda possibilità di vestire i panni di tale personaggio in Deadpool & Wolverine.

Parlando con Variety alla prima di Blink Twice ieri sera, è stato chiesto a Channing Tatum se finalmente riuscirà a realizzare il suo desiderio di recitare in un film su Gambit. “Lo spero proprio“, ha detto al trade. “Dalla tua bocca alle orecchie di Dio. Scrivilo nell’esistenza, amico mio. Ti prego“. Per quanto riguarda il fatto che abbia parlato con i Marvel Studios, Tatum ha aggiunto: “Certo che l’ho detto. Sono 10 anni che dico di volerlo. È nelle mani di Bob Iger e Kevin Feige. Io prego Dio“.

Anche se non siamo sicuri di quanto sia probabile uno spin-off su Gambit – in particolare con i Marvel Studios che stanno pianificando un reboot del franchise degli X-Men – saremmo scioccati se il mutante interpretato da Tatum non facesse parte della squadra quando inevitabilmente torneremo sulla Terra-100005 in Avengers: Doomsday o Avengers: Secret Wars.

Deadpool e Wolverine: tutti i camei presenti nel film Marvel

I Marvel Studios presentano il loro errore più significativo fino ad oggi – Deadpool & Wolverine”, si legge nella nuova sinossi. “Uno svogliato Wade Wilson si affanna nella vita civile. I suoi giorni come mercenario moralmente flessibile, Deadpool, sono alle spalle. Quando il suo mondo natale si trova di fronte a una minaccia esistenziale, Wade deve indossare di nuovo i panni di un riluttante ancora più riluttante… riluttante? Più riluttante? Deve convincere un riluttante Wolverine a… Cazzo! Le sinossi sono così f*ttutamente stupide”.

Oltre a Ryan Reynolds e Hugh Jackman nei ruoli principali, Deadpool & Wolverine vede il ritorno di Morena Baccarin (Vanessa), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter), Brianna Hildebrand (Negasonic Teenage Warhead) e Shioli Kutsuna (Yukio) nei rispettivi personaggi, A loro si aggiungono le new entry del franchise Matthew Macfadyen (Succession) e Emma Corrin (The Crown), che interpretano un agente della TVA e la controparte malvagia di Charles Xavier, Cassandra Nova.

Deadpool & Wolverine: Ryan Reynolds ha tentato di coinvolgere Nicolas Cage nel ruolo di Ghost Rider

0

Ryan Reynolds ha confermato in una recente intervista a Collider di aver contattato Nicolas Cage per chiedergli di riprendere il ruolo di Ghost Rider in Deadpool & Wolverine (qui la recensione). Il blockbuster Marvel da record presenta una manciata di attori che riprendono i loro personaggi dei fumetti di un tempo, dalla Elektra di Jennifer Garner al Johnny Storm di Chris Evans e al Blade di Wesley Snipes. Reynolds voleva dunque che Cage si unisse all’epica rosa di camei del film.

Alla domanda se Cage fosse stato cercato per riprendere Ghost Rider, Reynolds ha risposto: ““. L’attore ha poi aggiunto: “C’è stata una conversazione. Sì, ma no“. Cage ha interpretato Johnny Blaze/Ghost Rider in due film tratti da fumetti: “Ghost Rider” (2007) e “Ghost Rider: Spirito di Vendetta” (2011). I film sono stati distribuiti dalla Sony, mentre Deadpool & Wolverine presentava camei di attori protagonisti di film Marvel sviluppati e distribuiti dalla Fox, ora di proprietà della Disney.

ghost-rider-nicolas-cage-movie

 

Deadpool e Wolverine: tutti i camei presenti nel film Marvel

I Marvel Studios presentano il loro errore più significativo fino ad oggi – Deadpool & Wolverine”, si legge nella nuova sinossi. “Uno svogliato Wade Wilson si affanna nella vita civile. I suoi giorni come mercenario moralmente flessibile, Deadpool, sono alle spalle. Quando il suo mondo natale si trova di fronte a una minaccia esistenziale, Wade deve indossare di nuovo i panni di un riluttante ancora più riluttante… riluttante? Più riluttante? Deve convincere un riluttante Wolverine a… Cazzo! Le sinossi sono così f*ttutamente stupide”.

Oltre a Ryan Reynolds e Hugh Jackman nei ruoli principali, Deadpool & Wolverine vede il ritorno di Morena Baccarin (Vanessa), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter), Brianna Hildebrand (Negasonic Teenage Warhead) e Shioli Kutsuna (Yukio) nei rispettivi personaggi, A loro si aggiungono le new entry del franchise Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), che interpreteranno un agente televisivo e la controparte malvagia di Charles Xavier, Cassandra Nova.

The Instigators, recensione del film con Matt Damon e Casey Affleck

Arriva su Apple TV+ il 9 agosto The Instigators, il nuovo film diretto da Doug Liman, con protagonisti Matt Damon e Casey Affleck. E deve essere un cineasta con una volontà di ferro, il regista. Nonostante nel corso degli anni si sia scontrato in un modo o nell’altro con mezza Hollywood, raccogliendo in alcuni casi fragorosi insuccessi di pubblico e critica, continua imperterrito a proporre la sua idea di cinema mainstream ironica, quasi irriverente.

A poche settimane dall’uscita di Road House per Amazon – e ricordiamo che anche in quell’occasione Liman si è scontrato apertamente con la piattaforma per aver preferito direttamente la piattaforma dello streaming all’uscita in sala dell’action con Jake Gyllenhaal – ecco arrivare The Instigators per Apple TV+, altra commedia d’azione che vede protagonisti Matt Damon, Casey Affleck, Hong Chau, Michael Stuhlbarg, Alfred Molina, Ron Perlman e Toby Jones. Insomma, un cast di tutto riguardo.

The Instigators, la trama della commedia d’azione

La vicenda del film ruota intorno i due criminali da strapazzo Rory (Damon) e Cobby (Affleck), i quali dopo aver tentato una rapina finita malissimo ai danni del Sindaco di Boston, si ritrovano inseguiti dalla polizia dal grilletto facile e da quegli stessi criminali che gli hanno commissionato il “colpo”. Unica persona che li vuole aiutare è sorprendentemente Donna (Chau), la psicoterapeuta di Rory…

Come molto spesso accade nel cinema di Liman, anche in questo caso la sceneggiatura di The Instigators è poco più che un canovaccio, un filo di trama che serve per tenere appena insieme scene divertenti e situazioni in cui i personaggi possono beccarsi a vicenda, esponendo quelle differenze che al contrario nascondono legami magari maggiormente profondi. Ecco allora che in mezzo a tale, evidente pochezza narrativa ci si diverte comunque a vedere Matt Damon e Casey Affleck che duettano come fossero Jack Lemmon e Walter Matthau, o meglio una versione decisamente “proletaria” della coppia/stilema del buddy-movie.

Matt Damon and Hong Chau in “The Instigators,” coming soon to Apple TV+.

Intrattenimento leggero e efficace

Quando poi si forma il trio con l’innesto di Hong Chau, il tono comico di The Instigators si innalza addirittura di livello, proponendo al pubblico un intrattenimento senza dubbio leggero ma non per questo meno efficace. Peccato davvero che la sceneggiatura si dimentichi quasi completamente di sviluppare i personaggi di contorno oltre ai tre protagonisti, non soltanto nella definizione psicologica quanto addirittura nel percorso narrativo. Ecco allora che il film si perde letteralmente per strada Michael Stuhlbarg e Alfred Molina, che escono di scena in punta di piedi dopo essere stati divertentissimi in almeno un paio di occasioni. Peggio tocca addirittura a Paul Walter Hauser, il cui personaggio compare praticamente in una sola sequenza per poi venire ingoiato dall’oblio di uno script che di senso logico ne offre davvero in minima parte per i circa 100 minuti della durata del film.

Matt Damon e Casey Affleck di nuovo insieme

Ambientato esclusivamente nella “loro” Boston, The Instigators merita la visione quasi esclusivamente per veder recitare di nuovo insieme Matt Damon e Casey Affleck, i quali dimostrano di conoscere a meraviglia l’uno i toni e soprattutto i tempi dell’altro. Se pensiamo che insieme in precedenza avevano realizzato Gerry di Gus Van Sant, opera concettuale in cui praticamente non scambiavano o quasi battute, questa loro nuova avventura cinematografica risulta ancor più divertente.

Il loro continuo battibeccare risulta uno strampalato, quasi farsesco guilty pleasure che benissimo si innesta in un’ambientazione popolare che rende la messa in scena frizzante. Il resto è, come quasi sempre quando si tratta di Doug Liman, cinema sbarazzino che si poggia interamente sul tono e sul ritmo. Una formula certamente rischiosa in quanto mancante di fondamenta, ma anche capace in qualche caso di proporre uno spettacolo non scontato, o meglio non sottomesso ai canoni stabiliti dell’entertainment hollywoodiano contemporaneo.

Matt Damon and Casey Affleck in “The Instigators,” coming soon to Apple TV+.

Liman continua a fregarsene di strutture narrative funzionanti, scegliendo invece di affidare al montaggio e al tono il fulcro primario dei suoi film. Formula che, anche quando centra l’obiettivo, non riesce mai a lavorare in profondità. Ma almeno sa regalare prodotti non scontati e con una loro vena iconoclasta, oseremmo dire ribelle. The Instigators, quasi facendosi forza della sua eclatante fragilità, rientra senz’altro in questo (ristretto) gruppo di lungometraggi.

Cate Blanchett racconta di “non essere stata pagata affatto” per Il Signore degli Anelli

0

Durante la sua apparizione a Watch What Happens Live insieme alla co-star di Borderlands, Gina Gershon, Cate Blanchett non si è tirata indietro quando il conduttore Andy Cohen ha parlato del suo compenso per Il Signore degli Anelli. Quando Cohen ha chiesto alla vincitrice dell’Oscar, durante il popolare segmento “Plead the Fifth” del late night show, quale fosse il film che le ha fruttato il compenso più alto, la Blanchett ha voluto sentire l’ipotesi del conduttore prima di rispondere. “Penso che probabilmente sia Il Signore degli Anelli”, ha detto Cohen.

La Blanchett ha però sorpreso tutti rispondendo: “Stai scherzando?! No, non sono stata pagata per fare quel film!“. “Volevo lavorare con il tizio che ha fatto Braindead“, ha spiegato, riferendosi al film sugli zombie del 1992 del regista Peter Jackson. “Voglio dire, in pratica ho avuto panini gratis e ho potuto tenere le mie orecchie da elfa“, ha scherzato l’attrice. Quando il conduttore ha cercato di ottenere una risposta onesta sul ruolo più pagato dalla Blanchett, l’attrice ha risposto: “Voglio dire, le donne non vengono pagate così tanto come si pensa“.

Cate Blanchett è Galadriel in Il Signore degli Anelli

Tutto quello che sappiamo su Borderlands

Lilith (Blanchett), una famigerata cacciatrice di taglie dal passato misterioso, torna a malincuore nella sua casa, Pandora, il pianeta più caotico della galassia”, recita la sinossi. “La sua missione è trovare la figlia scomparsa di Atlas (Ramírez), il più potente S.O.B. dell’universo. Lilith stringe un’alleanza inaspettata con una squadra di disadattati: Roland (Hart), un mercenario esperto in missione; Tiny Tina (Greenblatt), una demolizionista preadolescente e selvaggia; Krieg (Munteanu), il muscoloso protettore di Tina; Tannis (Curtis), uno scienziato stravagante che ha visto tutto; e Claptrap (Black), un robot saccente.

Insieme, questi improbabili eroi devono combattere una specie aliena e pericolosi banditi per scoprire uno dei segreti più esplosivi di Pandora. Il destino dell’universo potrebbe essere nelle loro mani, ma combatteranno per qualcosa di più: l’uno per l’altro. Basato su una delle serie di videogiochi più vendute di tutti i tempi, benvenuti in Borderlands”.

Borderlands è diretto da Eli Roth da una sceneggiatura scritta da Roth e Joe Crombie. Il film è interpretato da Cate Blanchett, Jamie Lee Curtis, Kevin Hart, Jack Black, Edgar Ramirez, Ariana Greenblatt, Florian Munteanu, Haley Bennett, , Bobby Lee, Olivier Richters, Janina Gavankar, Gina Gershon, Cheyenne Jackson, Charles Babalola, Benjamin Byron Davis, Steven Boyer, Ryann Redmond e Penn Jillette.

House of the Dragon: Kit Harington spiega perché non guarderà mai la serie

0

Kit Harington, star di Il Trono di Spade, non ha intenzione di guardare House of The Dragon, ma la sua decisione non ha nulla a che fare con quello che ha sentito dire sulla qualità dello show. L’attore, visto anche in Eternals, e che ha interpretato Jon Snow per otto stagioni della serie drammatica fantasy della HBO, ha spiegato che semplicemente trova troppo difficile rivisitare il mondo di Westeros dopo aver trascorso così tanto tempo nello show originale. “Non riesco proprio a guardarlo“, ha dichiarato Harington a Variety. “Penso che, per me, è solo che ho passato troppo tempo lì. E auguro a tutti loro il meglio. Ho sentito che è meraviglioso e che sta andando molto bene. Ma non credo che guarderò mai quella serie, e non credo che guarderò ancora Game of Thrones per qualche anno“.

Nonostante queste perplessità, Harington era pronto a tornare nei panni dell’onorevole “bastardo” di Grande Inverno diventato legittimo erede del Trono di Spade per una serie sequel, ma recentemente ha comunicato che il progetto è stato accantonato a tempo indeterminato. “Al momento non se ne parla perché non siamo riusciti a trovare la storia giusta da raccontare che ci entusiasmasse abbastanza“, ha spiegato Harington. “Quindi, abbiamo deciso di mettere da parte gli strumenti per il momento. Forse in futuro ci torneremo, ma al momento no. È saldamente sullo scaffale“.

house-of-the-dragon-season-2-episode-3-Rhaena

La trama e il cast di House of the Dragon

La serie prequel trova la dinastia Targaryen all’apice assoluto del suo potere, con più di 15 draghi sotto il loro giogo. La maggior parte degli imperi, reali o immaginari, si sgretola da tali altezze. Nel caso dei Targaryen, la loro lenta caduta inizia quasi 193 anni prima degli eventi di Game of Thrones, quando re Viserys Targaryen rompe con un secolo di tradizione nominando sua figlia Rhaenyra erede del Trono di Spade. Ma quando in seguito Viserys genera un figlio, la corte rimane scioccata quando Rhaenyra mantiene il suo status di erede, e i semi della divisione seminano attriti in tutto il regno”.

La seconda stagione di House of The Dragon vede Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Eve Best, Steve Toussaint, Fabien Frankel, Ewan Mitchell, Tom Glynn-Carney, Sonoya Mizuno e Rhys Ifans riprendere i loro rispettivi ruoli. Il cast è completato da Harry Collett, Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Phia Saban, Jefferson Hall e Matthew Needham.

Ryan Reynolds celebra Chris Evans e Johnny Storm in Deadpool & Wolverine

0

Dopo i messaggi dedicati a Jennifer Garner, Wesley Sniper, Channing Tatum e Dafne Keen, continua il giro di ringraziamenti che Ryan Reynolds sta affidando ai social per rendere omaggio a tutti gli attori che hanno partecipato a Deadpool & Wolverine, riportando in vita dei personaggi che “avevano bisogno di un saluto ufficiale”.

Arriva ora il turno di Chris Evans, che per l’occasione ha rispolverato il suo Johnny Storm, il personaggio interpretato tra il 2005 e il 2007 in occasione della prima trasposizione cinematografia dei Fantastici Quattro. Un personaggio che è stato apprezzato all’epoca e riscritto adesso in contrapposizione con l’icona che Evans ha interpretato per 10 anni nel MCU: Steve Rogers/Captain America.

Channing Tatum è Gambit nelle prime foto ufficiali di Deadpool & Wolverine condivise da Ryan Reynolds

Ryan Reynolds e Hugh Jackman in Deadpool & Wolverine
Ryan Reynolds e Hugh Jackman in Deadpool & Wolverine – Credit © Marvel Studios

LEGGI ANCHE:

Shawn Levy dirige Deadpool & Wolverine, con Ryan Reynolds, Hugh Jackman, Emma Corrin, Morena Baccarin, Rob Delaney, Leslie Uggams, Karan Soni, Matthew Macfadyen, e Dafne Keen. Il film è stato scritto da Ryan Reynolds, Rhett Reese, Paul Wernick, Zeb Wells e Shawn Levy.

Mine: la spiegazione del finale del film con Armie Hammer

Mine: la spiegazione del finale del film con Armie Hammer

Nello spietato deserto del Sahara, una lotta senza quartiere per la sopravvivenza si svolge nel thriller psicologico del 2016 Mine. Diretto dai registi italiani Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, il film ha come protagonista Armie Hammer nei panni di un cecchino dei Marines americani che calpesta una mina attiva e non ha altra scelta se non quella di rimanere fermo, sperando che arrivino i soccorsi. Mentre le ore si trasformano in giorni, la battaglia di Mike con il deserto duro e mortale si intensifica. A corto di cibo e acqua e con pochi contatti con il mondo esterno, lo stato mentale di Mike si deteriora rapidamente.

Mentre fa i conti con il suo probabile destino, Mike cerca di affrontare il tumulto emotivo interiore che si è rifiutato di affrontare per tanto tempo. Dall’infanzia difficile, alla morte della madre, al cuneo che ha creato tra lui e la sua ragazza Jenny (Annabelle Wallis), tutto viene a galla mentre le sue possibilità di sopravvivenza si assottigliano sempre di più.

Nonostante racconti la storia di un uomo bloccato in un luogo per giorni, Mine presenta una sorprendente quantità di colpi di scena ed esplora la condizione umana. Un racconto sul trionfo dello spirito, il finale del film mette in luce le battaglie interiori di chi è alle prese con un trauma che dura tutta la vita. Ci sono anche molti momenti che aprono gli occhi e che vi lasceranno molto da pensare.

Cosa bisogna ricordare della trama di Mine

Mine film

All’inizio di Mine incontriamo una coppia di marines americani, l’esperto cecchino Mike Stevens e il suo osservatore Tommy Madison (Tom Cullen), che sono in missione in Nord Africa. Accampati su una duna di sabbia, i due attendono ordini sull’assassinio di un leader terrorista. Quando Mike si rende conto che il loro obiettivo è nel bel mezzo di una cerimonia nuziale – e potrebbe anche non essere l’uomo che stanno cercando – esita a premere il grilletto, poiché la situazione sembra fargli rivivere un trauma del passato.

Non riuscendo a portare a termine la missione, Mike e Tommy fuggono in una città vicina, ma lungo la strada devono attraversare quello che Mike sospetta essere un campo minato abbandonato. Tommy si mostra sprezzante, prendendo in giro la paranoia di Mike, soprattutto considerando la sua volontà di affrontare una mezza dozzina di uomini in un combattimento – un riferimento a un incidente passato di cui non siamo ancora a conoscenza – ma finisce per calpestare una mina, che gli costa le gambe. Nello stesso momento, Mike sembra attivare lui stesso l’interruttore di una mina e rimane bloccato sul posto, incapace di muoversi o di rischiare di saltare in aria.

Ferito a morte, Tommy si toglie la vita e dice a Mike di trovare un modo per restare in vita. Ma con Tommy in possesso dell’unica radio e Mike incapace di muovere un altro passo, le probabilità di sopravvivenza sono scarse.

Cosa succede alla fine di Mine?

Dopo che Mike, grazie a un po’ di ingegno, riesce a impossessarsi della radio di Tommy, riesce a comunicare con i suoi superiori. Purtroppo, questi non possono inviare aiuti e gli consigliano di tentare la cosiddetta manovra Shuman per uscire dalla miniera, che gli darebbe la possibilità di salvarsi la vita ma probabilmente gli costerebbe le gambe. Tuttavia, l’incontro con un nativo berbero (Clint Dyer) gli dà la speranza di trovare una via d’uscita. Mentre il berbero insiste sul fatto che Mike dovrebbe scendere dalla miniera ed è sicuro che se la caverà, Mike non è altrettanto ottimista.

Dopo un incontro violento che lo lascia gravemente ferito, Mike accetta una medicina allucinogena dal berbero, che lo aiuta a guarire le ferite. Alcune delle visioni che Mike vede sono più che semplici illusioni create dalla sua psiche: Sono momenti del suo passato che lo perseguitano da tempo e lo aiutano a fare i conti con la sua situazione attuale e con la sua vita travagliata. Alla fine, Mike si rende conto che per fuggire, in un modo o nell’altro, deve uscire dalla miniera e decide di fare un salto di fede.

Con grande stupore di Mike, quando scende dalla miniera, questa non esplode, poiché sembra che il dispositivo sotto il suo piede non fosse quello che credeva. Alla fine, Mike se ne va con una nuova vita e uno spirito ringiovanito e, quando arriva a casa, ritrova l’amore della sua vita che pensava di non rivedere mai più.

Cosa c’era davvero sotto il piede di Mike?

Mine cast

Mine ha un finale inaspettato. Non solo si scopre che il dispositivo sotto il piede di Mike – l’apparente mina che lo ha tenuto fermo per tutto il film, minacciando di ucciderlo al minimo movimento – non era così pericoloso come sembrava, ma non era nemmeno una mina. All’inizio del film, aveva usato il suo coltello da combattimento per esplorare personalmente il dispositivo ed era sicuro che si trattasse di una mina mortale, dello stesso tipo che aveva ucciso Tommy. Quindi, se non era una mina, cos’era?

Trovandosi illeso dopo essere sceso da quella che pensava fosse una mina, Mike scava sotto la sabbia per scoprire cosa c’era sotto i suoi piedi. Si scopre che era poco più di un barattolo di latta, di forma e dimensioni simili alle mine usate nel deserto. È solo un innocuo pezzo di metallo che non ha mai rappresentato un pericolo. E, per quanto possa sembrare strano, quando apre la lattina e guarda al suo interno, trova un piccolo soldatino di plastica, simile a quello trovato tra le dune all’inizio del film.

Chi è il berbero e sua figlia esiste davvero?

Mike ha delle visioni dopo aver ingerito un potente liquido che altera la mente datogli dal Berbero, ma non è la prima volta che ha delle allucinazioni. Alla fine del film apprendiamo che quando è stato visitato dalla figlia del berbero – che gli ha dato una borraccia d’acqua – anche lui aveva avuto delle allucinazioni. Il berbero dice che sua figlia è stata uccisa anni fa, fatta saltare in aria da una delle mine mentre cercavano tra le dune e le toglievano dalla sabbia. Le avevano tolte dal paesaggio e vendute ai guerriglieri, sostituendole con barattoli di latta in modo che gli insorti non sapessero che erano state prese.

È così che il berbero e la sua famiglia sopravvivevano, guadagnando denaro dalla vendita delle miniere. La figlia era solita individuare con cura le mine con un bastoncino e mettere un soldatino in ogni lattina. Il giorno della sua tragica morte, la mina si portò via anche la gamba del berbero, che alla fine la sostituì con una di legno.

Dopo aver assunto l’acqua curativa allucinogena, Mike vede ancora una volta la figlia del berbero, che cammina mano nella mano con suo padre. Ma come faceva Mike a sapere di lei prima che il Berbero la nominasse e come faceva a sapere del soldatino di plastica che lei gli aveva dato nella sua visione? Mentre Mike aveva scoperto un soldatino nella sabbia, non sapeva nulla della bambina. Sfortunatamente, la visione di Mike rimane un mistero e agli spettatori non resta che ipotizzare che l’evento sia stato forse di natura soprannaturale.

Qual è il significato dei soldatini?

I soldatini che la figlia del berbero mostra a Mike durante la sua visione sono più di un semplice gioco. Queste piccole figure sono piene di simbolismo che potrebbe non essere evidente all’inizio, ma che diventa chiaro con uno sguardo più approfondito. All’inizio del film, dopo essere arrivato sul campo minato, Mike ne scopre una nella sabbia e pensa che sia curiosa. Questo particolare soldato sta guardando in lontananza attraverso un binocolo. Naturalmente, Tommy, il compagno di Mike, è un osservatore, il cui lavoro consiste nel guardare attraverso un binocolo simile, e la scoperta del giocattolo potrebbe essere una prefigurazione della morte di Tommy pochi minuti dopo.

La figlia del berbero estrae dalla sua borsa altri due soldati, entrambi con fucili puntati sui loro bersagli. Uno di loro è mezzo inginocchiato – in una posizione simile a quella in cui Mike si trova bloccato per tutto il film – e li usa per rappresentare un piccolo scenario allegorico. Posizionandoli in fila, fa cadere il primo soldato (che rappresenta Tommy) e lascia l’altro da solo, forse per illustrare la situazione di Mike, bloccato nella sabbia. L’apparizione degli omini verdi potrebbe anche simboleggiare i soldati la cui vita è così spietatamente vulnerabile e che perdono la vita a causa degli orrori della guerra.

Cosa significa la fine di Mine

Mine finale significato

Nel corso di “Mine“, Mike non ha molto da fare mentre è bloccato su una mina, se non esaminare la sua vita. Guardandosi indietro, è in grado di guardare con attenzione ai problemi da cui è costantemente fuggito e, alla fine del suo calvario, è finalmente motivato ad andare avanti. Il finale di “Mine” mostra come la lotta per superare la paura di essere fatto a pezzi da un esplosivo rispecchi la paura di affrontare i propri problemi. Quando il berbero lo esorta a fare letteralmente un passo avanti e a vedere cosa succede, in bene o in male, Mike impara che deve fare lo stesso nella sua vita.

Dopo essere uscito inaspettatamente dalla miniera con le gambe intatte, Mike viene salvato e torna a casa negli Stati Uniti. Nell’ultima inquadratura del film, arriva all’aeroporto e viene accolto da Jenny in una riunione strappalacrime, dopo aver capito di aver trasferito il suo trauma infantile nella relazione con lei e di averlo ormai superato. Quando la vede, Mike fa il passo che non avrebbe mai potuto fare, chiedendole di sposarlo proprio lì nel terminal. E, per un ironico scherzo del destino, si mette in ginocchio per farlo, adottando la stessa posizione in cui era rimasto bloccato per tutto il film.

La verità sull’infanzia traumatica di Mike

Mentre Mike è bloccato nel deserto, ci vengono mostrati scorci del suo passato attraverso una serie di flashback. Una parte importante di questi flashback è rappresentata dal padre di Mike (Geoff Bell), che, come si scopre, è uno dei motivi principali per cui Mike è stato così tormentato per tutta la vita.

Mike ricorda un episodio della sua infanzia, quando fu svegliato dai genitori che litigavano in cucina durante la notte. Il padre era ubriaco e discuteva con la madre perché si sentiva non rispettata in casa sua. È chiaro che la madre di Mike è in balia di un marito alcolizzato e violento, e teme ciò che lui è in grado di fare. Comprensibilmente, non vuole che il figlio sia esposto a questo tipo di comportamento. Quando Mike entra in cucina, il padre lo vede e si infuria. Procede a picchiare la madre di Mike e, quando il piccolo Mike guarda inorridito, il padre rivolge i suoi abusi contro di lui, sfidando “Mikey” a combattere contro di lui, dicendo “Sono proprio qui”. Ma Mike è un bambino e non è in grado di reagire.

Alla fine di “Mine, Mike vede una visione del padre nel deserto, intervallata da flashback in cui vede sua madre morire in un letto d’ospedale. Il padre, vestito con un abito, appare davanti a lui e Mike riesce finalmente a trovare il coraggio di reagire. Spara con la pistola al padre fantasma, esorcizzando quello che forse è il suo più grande demone.

Cosa è successo davvero tra Mike e Jenny?

All’inizio di Mine, vediamo Mike dire addio alla sua ragazza Jenny. Nel corso della storia, ci vengono mostrati alcuni dei suoi giorni più felici con lei. Ma, durante queste scene, c’è spesso una freddezza negli occhi di Mike che non capiamo fino alla fine del film.

Alla fine, dopo una serie di flashback e di momenti in cui Mike ricorda il suo amore a casa, conosciamo meglio il suo passato. Un ricordo ci mostra come lui e Jenny si sono conosciuti: Lei faceva la cameriera in un bar frequentato da un gruppo di militari americani e una sera, mentre Mike era lì, assistette alle molestie di un gruppo di loro. Quando uno di loro ha schernito Mike – in un modo che ricorda gli abusi del padre – ha affrontato l’intero gruppo, il che spiega anche il commento iniziale di Tommy sul fatto che non ha paura di combattere un gruppo di teppisti.

Lo stesso attacco si riflette anche nel momento in cui Mike è costretto a combattere contro un branco di cani selvatici. La scena mostra brevemente gli animali come uomini, che lo combattono come avevano fatto al bar. Ma è la lotta di Mike per tutta la vita per superare il trauma infantile che alla fine lo ha portato ad allontanarsi da Jenny. Alla fine, è un messaggio che Jenny ha registrato di nascosto sul suo telefono ad aiutare Mike a capire esattamente cosa deve fare. È persino implicito che questo messaggio possa essere una sorta di portafortuna che ha contribuito a tenerlo al sicuro.

Quali temi vengono esplorati in Mine?

Mine è un film pieno di significati nascosti. Esplora una serie di temi più profondi sulla vita, e non solo in relazione a un soldato bloccato in una situazione mortale. Come dice il berbero, dobbiamo continuare ad andare avanti. Questo non significa solo uscire da una mina, ma anche attraversare la tragedia, come ha fatto il berbero dopo la morte di sua figlia. Mike alla fine impara a fare lo stesso, accettando il suo passato e abbracciando un nuovo futuro di incertezza, cosa che non era mai riuscito a fare prima.

Quando Mike incontra per la prima volta il berbero, nota il suo modo insolito di camminare a zig-zag, che in seguito spiegherà essere un modo per ridurre al minimo le possibilità di calpestare una mina. Ma la sua camminata è anche una metafora della strada che percorriamo nella vita: Non tutti i passi che facciamo devono essere in linea retta e il nostro cammino può talvolta andare in direzioni diverse, anche se ci fa avanzare. Come spiega il berbero, anche la strada sbagliata può alla fine portarci a casa.

In definitiva, Mine parla di vincere la paura, trovare la libertà e abbracciare il proprio destino. Per farlo, dobbiamo affrontare i nostri momenti più bui e talvolta passare attraverso una prova del fuoco. Alla fine, questo ci condurrà dall’altra parte, se solo riusciamo a fare quel salto di fede.

Doctor Strange: Chiwetel Ejiofor parla del suo futuro nel franchise

0

Chiwetel Ejiofor ha fatto il suo debutto nel MCU nel ruolo di Mordo in Doctor Strange del 2016. Se inizialmente il personaggio era stato introdotto come alleato di Stephen Strange, l’atto finale ha visto un Mordo avvilito prendere una piega oscura e iniziare a dare la caccia a coloro che riteneva abusassero della magia. Originariamente, Doctor Strange nel Multiverso della Follia si apriva con Mordo che affrontava Scarlet Witch, perdendo la testa nel processo. I Marvel Studios hanno tagliato la scena e Ejiofor ha finito per interpretare solo una variante dello Stregone Supremo del personaggio sulla Terra-838.

Parlando con Josh Horowitz, è stato chiesto a Ejiofor se sapesse quale fosse il piano per Mordo quando è stato scritturato. “Certo, c’erano delle idee di massima, come in tutte le cose che si sviluppano nel tempo, che sembravano sempre soggette a manipolazioni, cambiamenti o reinvenzioni“, spiega l’attore. “In un certo senso, chi lo sa? [Ride]”.C’è ancora l’opportunità che diversi aspetti di questo si realizzino e, ad essere onesti, ci sono state aree completamente nuove per Mordo che non esistevano nella conversazione di allora, che hanno anche tutta questa capacità e potenziale”.

Doctor Strange botteghino MCU

Dipende sicuramente, e credo che sia entusiasmante, dalla visione. La visione di un individuo o di un team per queste storie, man mano che vanno avanti. Sono entusiasta di questo. Sento che ci sono persone straordinariamente impegnate e talentuose in questo contesto“, ha proseguito. “È un mondo che mi entusiasma ancora molto“. Per quanto riguarda le sue sensazioni sull’arco narrativo di Mordo nel sequel di Doctor Strange, Ejiofor ha risposto: “Come ho detto, era qualcosa di nuovo. Era qualcosa che non avevo affatto previsto. In questo contesto, ho pensato che fosse affascinante”.

Ho sentito che c’era qualcosa di potenzialmente molto eccitante riguardo alla direzione che avrebbe potuto prendere. Mi piace questo aspetto in generale. Mi piace l’idea che questi personaggi e mondi possano essere esplorati in modi davvero incredibili“. “Penso che ci sia una bellissima porta aperta e che sia sufficiente trovare il momento per raccontare quelle storie in cui è veramente la parte più eccitante di quella storia che si può raccontare e su cui si può puntare una luce”, ha poi detto a proposito di un possibile ritorno nel MCU nei panni del Mordo originale. “Penso che abbia il potenziale per essere davvero notevole“.

Deadpool & Wolverine: rivelata la trama originale con un importante cameo nella scena post-credits

0

Deadpool 3 è passato attraverso diverse iterazioni prima di diventare Deadpool & Wolverine, con Wendy Molyneux e Lizzie Molyneux-Logelin originariamente assunti dai Marvel Studios per scrivere la sceneggiatura nel 2020. Successivamente, gli sceneggiatori di Deadpool e Deadpool 2 Rhett Reese e Paul Wernick sono saliti a bordo del threequel insieme a Zeb Wells (anche la star Ryan Reynolds e il regista Shawn Levy sono stati accreditati come scrittori).

Non è quindi una grande sorpresa che la storia del film sia stata modificata più volte, e ora abbiamo dei dettagli sulla direzione originale di Deadpool & Wolverine che potrebbero spiegare alcune delle prime fughe di notizie sulla trama. “Il film doveva iniziare con l’arresto di Wade da parte della TVA per aver manomesso la macchina del tempo di Cable“, spiega lo scooper @MyTimeToShineH. “Mentre si trova nella loro prigione, sente che la TVA sta cercando di reclutare esseri-ancora da tutto il multiverso per creare un esercito per combattere i Kang, e si suppone che stiano cercando una versione di Logan“.

Wade decide di fuggire e di trovare quel Logan definitivo prima di loro, portandolo nel suo mondo per essere il suo migliore amico per sempre, dato che ha cercato di essere BFF con lui per anni ma quello del suo mondo è ormai morto“. “Da lì, la trama è abbastanza simile a quella che abbiamo, con loro che viaggiano attraverso il multiverso (il che darebbe anche una spiegazione più logica alla scena alla Avengers Tower con Happy Hogan), Alla fine, finiscono ancora nel Vuoto, e da lì, segue per lo più lo stesso percorso“.

Johnny Storm che parla male di Cassandra Nova era il finale originale“, si aggiunge, “mentre la scena post-credits originale doveva essere Deadpool che tornava alla Avengers Tower e finalmente incontrava Tony Stark, che lo respingeva“. Le riprese principali di Deadpool & Wolverine sono iniziate nel maggio del 2023, il che significa che i Marvel Studios hanno avuto tutto il tempo di cambiare idea sulla scia del flop di Ant-Man and The Wasp: Quantumania e l’arresto di Jonathan Majors.

Abbiamo sentito che l’idea di Avengers: The Kang Dynasty era che l’esercito di eroi multiversali della TVA combattesse contro il Consiglio dei Kang, con Deadpool & Wolverine chiaramente inteso come trampolino di lancio. Invece, abbiamo avuto un team-up a sé stante e un agente della TVA disonesto, Mr. Paradox, che credeva di proteggere la Sacra Linea Temporale uccidendo i rami morenti con il Time Ripper.

È improbabile che questo abbia un grande impatto su Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars, anche se la sopravvivenza della Terra-100005 potrebbe avere un forte impatto. Per quanto riguarda il cameo di Robert Downey Jr., abbiamo sentito che era in lavorazione, ma l’attore non voleva tornare se non per qualcosa di significativo (che ora sappiamo essere una reunion con i fratelli Russo nel ruolo del Dottor Destino).

Deadpool & Wolverine Hugh Jackman Ryan Reynolds
Hugh Jackman e Ryan Reynolds in una scena di Deadpool & Wolverine

Deadpool e Wolverine: tutti i camei presenti nel film Marvel

I Marvel Studios presentano il loro errore più significativo fino ad oggi – Deadpool & Wolverine”, si legge nella nuova sinossi. “Uno svogliato Wade Wilson si affanna nella vita civile. I suoi giorni come mercenario moralmente flessibile, Deadpool, sono alle spalle. Quando il suo mondo natale si trova di fronte a una minaccia esistenziale, Wade deve indossare di nuovo i panni di un riluttante ancora più riluttante… riluttante? Più riluttante? Deve convincere un riluttante Wolverine a… Cazzo! Le sinossi sono così f*ttutamente stupide”.

Oltre a Ryan Reynolds e Hugh Jackman nei ruoli principali, Deadpool & Wolverine vede il ritorno di Morena Baccarin (Vanessa), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter), Brianna Hildebrand (Negasonic Teenage Warhead) e Shioli Kutsuna (Yukio) nei rispettivi personaggi, A loro si aggiungono le new entry del franchise Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), che interpreteranno un agente televisivo e la controparte malvagia di Charles Xavier, Cassandra Nova.

Unico testimone: la spiegazione del finale del film

Unico testimone: la spiegazione del finale del film

Gli anni Novanta sono stati particolarmente importanti per il genere thriller, che ha durante questi visto riformulare i propri canoni e i limiti versi cui spingersi sempre di più. Titoli come Seven, Copycat, Il fuggitivo, Il cliente o Il rapporto Pelican sono solo alcuni esempi delle tante declinazioni che questo genere ha assunto nel tempo. Sulla scia di questi titoli, nel 2001 è arrivato Unico testimone, che ne sembra un diretto omaggio tra dinamiche, argomenti ed elementi. Il film è diretto da Harold Becker, celebre per film di questo genere come Seduzione pericolosa e Codice Mercury.

Unico testimone riprende dunque elementi come l’aspetto famigliare e le pericolose dinamiche che possono generarsi nel momento in cui tale nucleo subisce cambiamenti, o ancora la parola di un soggetto contro quella di un altro, che dà vita ad un gioco di trappole ed escamotage per riuscire ad incastrare e non essere incastrati. Dinamiche che Becker ben conosce, ma la cosa non ha impedito al film di venir stroncato al momento della sua uscita in sala. L’accoglienza di critica e pubblico è infatti stata alquanto negativa.

Nel tempo, però, tale pellicola è divenuta un piccolo cult tra gli appassionati del genere, anche solo per il coinvolgimento di una serie di noti attori nel cast. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Unico testimone. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Unico testimone John Travolta
John Travolta e Teri Polo in Unico testimone. © 2001 – Paramount Pictures – All Rights Reserved

La trama e il cast di Unico testimone

Susan Morrison si sposa con il ricco industriale Rick Barnes. Danny, il figlio adolescente avuto dall’ex marito Frank, non ne è felice e una notte si nasconde nell’auto di Rick, con l’intenzione di andare a casa del padre. Ma invece di andare dove spera, finisce con l’assistere all’omicidio da parte di Rick del misterioso sconosciuto Ray Coleman. Il problema è che Rick è riuscito a eliminare la maggior parte delle prove ed è considerato un pilastro della comunità, mentre Danny ha un passato di menzogne. Frank, però, gli crede e fa delle indagini per conto suo, mentre il losco passato di Rick si fa lentamente strada tra lui e la sua nuova famiglia.

Ad interpretare Frank Morrison vi è l’attore John Travolta, il quale tuttavia per la sua interpretazione in questo film è stato candidato come Peggior attore ai Razzie Awards. Nel ruolo di suo figlio Danny vi è invece Matt O’Leary, divenuto noto per Invito a cena con vampiro e visto poi anche in Skyscraper e Benvenuti a Marwen. L’attrice Teri Polo interpreta invece Susan. Nel ruolo di Rick Barnes vi è invece l’attore Vince Vaughn, mentre Steve Buscemi interpreta Ray Coleman. Durante le riprese, quest’ultimo è rimasto sfregiato quando si è trovato coinvolto in una rissa da bar.

Unico testimone cast
John Travolta e Vince Vaughn in Unico testimone. © 2001 – Paramount Pictures – All Rights Reserved

La spiegazione del finale del film

Nel corso del film, Frank svolge delle indagini per conto suo e porta alla luce il passato criminale di Rick, che ora rischia di mettere in pericolo suo figlio e la sua ex moglie. Frank scopre infatti che la vera identità di Rick è Jack Parnell, un criminale che è stato assolto mentre i suoi soci, tra cui Ray, sono stati condannati perché li ha incastrati tutti. Ray aveva progettato di vendicarsi di Jack smascherandolo al matrimonio. Ora che sa la verità, Jack tenta di uccidere Frank dando fuoco alla sua rimessa, ma Frank riesce a fuggire e a rivelare la vera identità dell’uomo alla polizia, che inizia però a dirigersi verso la casa di Susan.

A casa, anche Susan si rende conto della verità quando vede una grossa ustione sul braccio di Jack, avendo saputo dell’incendio alla rimessa delle barche pochi minuti prima. Cerca a quel punto di scappare con Danny, ma Jack la stende e prende Danny come ostaggio, con l’intenzione di fuggire. Frank arriva però per affrontarlo ed entrambi ingaggiano una lotta feroce, che termina quando Danny, legato, spinge Jack contro una scatola di fusibili, fulminandolo e uccidendolo. La polizia si scusa a quel punto con Danny e Frank per non aver creduto loro riguardo a Jack, e padre e figlio, riuniti, seguono Susan mentre viene portata in ospedale in ambulanza.

Il trailer di Unico testimone e dove vederlo in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di giovedì 8 giugno alle ore 21:10 sul canale Rai Movie. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Il menù della felicità: dal cast alla storia vera, tutte le curiosità sul film

Cucina e inclusività si incontrano nel film francese Il menù della felicità, diretto nel 2023 da . Si tratta di una pellicola che celebra, in modo emozionante e sfumato, la diversità e l’importanza dell’inclusione, ma anche come la passione e la dedizione possano talvolta superare gli ostacoli più grandi. Ispirato ad una storia vera, il film riporta dunque sullo schermo due dinamiche già viste negli ultimi anni, con film dedicati al mondo della cucina come Il sapore del successo o la serie The Bear o alle disabilità, come The Specials – Fuori dal comuneMio figlio.

Grazie ora al suo passaggio televisivo, è dunque un titolo da recuperare per chi ha interesse verso tali tematiche, potendo qui ritrovare un film che sa come divertire ed emozionare. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Il menù della felicità. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il menù della felicità cast

La trama di Il menù della felicità

Protagonista del film è Philippe Lamarck, un rinomato chef che, a causa del suo carattere difficile, perde il lavoro. La notizia del suo licenziamento si diffonde rapidamente e ciò gli rende complicato trovare una nuova occupazione. Tuttavia, tutto cambia all’improvviso quando viene contattato da Virginie, madre di Noé, un giovane autistico con un talento straordinario per gli odori. Determinata a realizzare il sogno del figlio di diventare cuoco, Virginie decide di aprire un ristorante inclusivo che offra opportunità di lavoro a giovani con disabilità cognitive. Philippe, toccato dall’entusiasmo e dalla determinazione di Virginie e Noé, accetta la sfida e si unisce a loro in un’epica avventura culinaria.

Il cast del film

Il cast include l’attore Bernard Campan nei panni di Philippe Lamarck, lo chef stellato alle prese con le difficoltà del licenziamento. L’attrice Mélanie Doutey interpreta invece Virginie, la determinata madre di Noé, un ragazzo autistico con un talento speciale, impersonato da Gauthier Gagnière. Lionnel Astier è Gérard, mentre Laurent Bateau ricopre il ruolo di Serge, l’ex-marito di Virginie. Recitano poi nel film Pierrot Goldstein nel ruolo di Martin, Angélique Bridoux in quello di Louane e Vincent Chalembert in quello di Lucas. Completa il cast il critico gastronomico François-Régis Gaudry, nei panni di sé stesso.

Il menù della felicità trama

La storia vera dietro il film

Questa produzione, nata dalla collaborazione tra Karé Productions, Summertime Productions e la RTBF, prende ispirazione dalla vera storia di un ristorante di Parigi situato nel 15º arrondissement, salito agli onori della cronoca per il suo impegno verso l’inclusione delle persone con disabilità. Uno degli autori di Il menù della felictà è venuto a sapere di questa realtà grazie ad un post del produttore cinematografico Fabrice Goldstein sui social network in cui si fornivano informazioni su questo ristorante in cui lavora il figlio, affetto da autismo.

Il ristorante La Belle Etincelle, dunque, esiste davvero. Nato nel 2021, il ristorante è un’idea dell’associazione Tremplin Extraordinaire, che ha l’obiettivo di promuovere l’inserimento professionale e sociale delle persone con disabilità. Tra i 12 dipendenti dell’istituzione, otto sono giovani di età compresa tra i 18 e i 31 anni con disabilità, come disturbi dello spettro autistico e sindrome di Down. Alcuni di questi hanno poi partecipato anche alle riprese, come Pierrot Goldstein, il figlio di Fabrice.

Il trailer di Il menù della felicità e dove vedere il film in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di giovedì 8 agosto alle ore 21:30 sul canale Rai 1. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

PPZ – Pride + Prejudice + Zombies, la spiegazione del finale: ci sarà un sequel?

Tutti conoscono Orgoglio e pregiudizio, il celebre romanzo scritto nel 1813 da Jane Austen e divenuto uno dei grandi classici della letteratura, più volte trasposto anche sul grande e piccolo schermo. E se a quella storia ci si aggiungessero degli zombie? È la stravagante idea dello scrittore Seth Grahame Smith (anche sceneggiatore di Dark Shadows e La leggenda del cacciatore di vampiri), che nel 2013 ha pubblicato Orgoglio e Pregiudizio e Zombie. Libro dal quale poi, nel 2016, è stato tratto il film intitolato PPZ – Pride + Prejudice + Zombies.

Il film si è inserito in un contesto di rivisitazione di alcune fiabe o classici della letteratura, che ha visto arrivare sul grande schermo anche titoli come Biancaneve e il cacciatore e Cappuccetto rosso sangue. In questo caso, il racconto di formazione sentimentale della Austen si sposa, come il titolo suggerisce, con lo zombie movie, dando vita ad un connubio tanto folle quanto divertente. A dirigere il film vi è Burr Steers, regista distintosi anche per 17 Again – Ritorno al liceo e Segui il tuo cuore, entrambi film interpretati da Zac Efron.

Per gli appassionati dello zombie movie, ma anche per i lettori della Austen, è dunque questo un film da non perdere, capace di divertire, intrattenere e offrire una versione decisamente inedita di una celebre storia. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a PPZ – Pride + Prejudice + Zombies. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

PPZ - Pride + Prejudice + Zombie cast
Bella Heathcote, Suki Waterhouse, Lily James, Ellie Bamber e Millie Brady in PPZ – Pride + Prejudice + Zombies. Foto di Jay Maidment – © 2015 CTMG, Inc.

La trama e il cast di PPZ – Pride + Prejudice + Zombies

Nell’Ottocento, l’Inghilterra è invasa da sanguinari morti viventi. Elizabeth, Jane, Kitty, Mary e Lydia Bennet sono cinque sorelle che, per sopravvivere agli zombie, hanno imparato a difendersi con le armi e le arti marziali. Un giorno, le sorelle Bennet sono invitate ad un lussuoso ballo e incontrano l’affascinante lord Charles Bingley e il burbero cacciatore Mr. Darcy. Mentre Jane e Bingley si innamorano a prima vista, Darcy ed Elizabeth non sembrano sopportare l’uno la presenza dell’altro. Ma quando un gruppo di non-morti irrompe nella sala in cerca di corpi caldi di cui nutrirsi, le cose cambiano radicalmente.

La prontezza fisica e la fierezza di Elizabeth, infatti, finiscono con il colpire Darcy nel profondo. Poco dopo, Elizabeth scopre che Darcy ha convinto Bingley a partire per separarlo da Jane e l’odio verso l’uomo cresce a dismisura. Sdegnata e inorridita dal suo comportamento, Elizabeth rifiuterà la proposta di matrimonio di Darcy. Ben presto, tuttavia, la giovane scoprirà di aver peccato d’orgoglio e di aver ceduto troppo presto ai pregiudizi. In una lotta contro il tempo e contro una folla di zombie, Elizabeth dovrà salvare le sue sorelle e sperare che Darcy non abbia cambiato idea sul loro futuro insieme.

Ad interpretare Elizabeth Bennet vi è l’attrice Lily James, mentre le sue sorelle Jane, Kitty, Mary e Lydia sono interpretate rispettivamente da Bella Heathcote, Suky Waterhouse, Millie Brady ed Ellie Bamber. L’attrice Sally Phillips ricopre invece il ruolo di Mrs. Bennet, mentre Charles Dance è Mr. Bennet. Nel ruolo di Mr. Darcy ritroviamo l’attore Sam Riley, mentre Jack Huston è Mr. Wickham. Douglas Booth interpreta Mr. Charles Bingley, mentre l’attore Matt Smith ricopre il ruolo di Mr. Collins. Completa il cast Lena Headey nel ruolo di Lady Catherine de Bourgh.

PPZ - Pride + Prejudice + Zombie sequel
Jess Radomska in PPZ – Pride + Prejudice + Zombies. Foto di Jay Maidment – © 2015 CTMG, Inc.

La spiegazione del finale

Nel corso del film, Darcy scrive a Elizabeth una lettera per scusarsi del suo comportamento. Si pente di aver separato Jane e Bingley, temendo che lei volesse sposarlo solo per la sua ricchezza. Inoltre, smaschera la vera natura di Wickham. Lui e Wickham erano amici d’infanzia, ma Wickham potrebbe aver ucciso il padre di Darcy, sperperato la sua eredità e cercato di ottenere altro denaro dal patrimonio di Darcy. Quando questo fallisce, Wickham cerca di fuggire con la giovane sorella di Darcy, Georgiana, per ottenere la sua fortuna. Elizabeth viene a sapere che Wickham è scappato con Lydia e che Londra è stata invasa dagli zombie.

Darcy salva Lydia e scopre che Wickham sta usando gli zombie “civilizzati” per creare un esercito, che ha invaso Londra secondo il piano di Wickham di governare il Paese. Darcy lo ferma dando agli zombie cervelli umani, che li trasformano in selvaggi. Durante il combattimento, Darcy trafigge il petto di Wickham, rivelando che è sempre stato un non-morto, come gli altri zombie apparentemente addomesticati. Elizabeth salva poi Darcy dall’essere ucciso da Wickham, che fugge. A quel punto Elizabeth ammette in lacrime il suo amore per Darcy. Lui chiede nuovamente a Elizabeth di sposarlo e questa volta lei accetta.

PPZ – Pride + Prejudice + Zombies: ci sarà un sequel?

Chi è rimasto fino ai titoli di coda di PPZ – Pride + Prejudice + Zombies sa che la fine della narrazione non è certo la fine di tutta la storia di Elizabeth Bennet e del signor Darcy. Come vediamo nella scena a metà dei titoli di coda, lo zombie George Wickham è riuscito a sopravvivere al suo duello con Darcy e ha radunato un esercito di morti e i Quattro Cavalieri dell’Apocalisse per vendicarsi, lasciando dunque intendere che c’è la possibilità di dar vita ad un sequel. Il regista e sceneggiatore Burr Steers ha poi rivelato di avere delle idee a riguardo.

Ho un’idea per questo, ma non so se sia possibile, vedremo come andrà a finire“. Come noto, il romanzo da cui è tratto questo film ha poi avuto un suo sequel, Pride and Prejudice and Zombies: Dreadfully Ever After. Tuttavia, lo scarso risultato economico ottenuto dal film ha subito bloccato ogni ipotesi di sequel. PPZ – Pride + Prejudice + Zombies ha infatti guadagnato appena 16 milioni di dollari a fronte di un budget di 28. Un risultato che, unito alle critiche negative, sembra aver dunque chiuso le porte ad ogni possibile sequel.

Il trailer di PPZ – Pride + Prejudice + Zombies e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di PPZ – Pride + Prejudice + Zombies grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Infinity+, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 8 agosto alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

A Knight of the Seven Kingdoms: lo spin-off di Game of Thrones aggiunge 7 membri al cast

0

Lo spinoff di “Game of Thrones“, “A Knight of the Seven Kingdoms” ha aggiunto sette nuovi membri al cast. Come riportato da Variety, la serie HBO ha ingaggiato Edward Ashley (“Masters of the Air”) nel ruolo di Ser Steffon Fossoway, Henry Ashton (“A Good Girl’s Guide to Murder” e “My Lady Jane”) nel ruolo di Daeron Targaryen, Youssef Kerkour (“House of Gucci”) nel ruolo di Steely Pate, Daniel Monks (il prossimo film di Netflix “Kaos”) nel ruolo di Ser Manfred Dondarrion, Shaun Thomas (“How to Have Sex”) nel ruolo di Raymun Fossoway, Tom Vaughan-Lawlor (“Avengers: Infinity War”) nel ruolo di Plummer e Danny Webb (HBO “The Regime” e “The Dig”) nel ruolo di Ser Arlan di Pennytree.

Per i fan che hanno recentemente terminato la seconda stagione di House of the Dragon“, il Daeron di “A Knight of the Seven Kingdoms” è diverso da quello della serie prequel, proprio come esistono più Egon nella storia di Westeros. Questi attori si uniscono dunque alle star protagoniste Peter Claffey nel ruolo di Ser Duncan l’Alto e Dexter Sol Ansell in quello del suo scudiero Egg. La serie, che andrà in onda il prossimo anno, è ambientata 100 anni prima della storia principale di “Game of Thrones” e 100 anni dopo il prequel “House of the Dragon“.

 

Di cosa parla A Knight of the Seven Kingdoms?

La trama recita: “Un secolo prima degli eventi di ‘Game of Thrones’, due improbabili eroi vagavano per Westeros… un giovane, ingenuo ma coraggioso cavaliere, Ser Duncan the Tall, e il suo minuscolo scudiero, Egg”. In un’epoca in cui la linea Targaryen detiene ancora il Trono di Spade e il ricordo dell’ultimo drago non è ancora scomparso dalla memoria vivente, grandi destini, potenti nemici e pericolose imprese attendono questi improbabili e impareggiabili amici“.

Il cast comprende anche Finn Bennett nel ruolo di Aerion Targaryen, Bertie Carvel nel ruolo di Baelor Targaryen,ra Tanzyn Cwford nel ruolo di Tanselle, Daniel Ings nel ruolo di Ser Lyonel Baratheon e Sam Spruell nel ruolo di Maekar Targaryen. La serie è basata sulle novelle dell’autore George R. R. Martin “The Hedge Knight” (1998), “The Sworn Sword” (2003) e “The Mystery Knight” (2010).

Suicide Squad: David Ayer ha rivelato il finale originale della Ayer’s Cut

0

Il regista David Ayer continua a discutere riguardo la #ReleaseTheAyerCut di Suicide Squad e, dopo il recente ottavo anniversario del film del 2016, ha condiviso alcune pagine di sceneggiatura mai viste prima. Oltre a fornire una versione notevolmente ampliata del momento in cui Joker utilizza la macchina per l’elettroshock sulla dottoressa Harleen Quinzel, scopriamo di più sul momento in cui Harley Quinn volta finalmente le spalle al Clown Principe del Crimine durante la battaglia finale con Incantatrice.

Non vediamo cosa succede dopo che Joker minaccia di ucciderla, ma sappiamo da precedenti fughe di notizie che la Task Force X lo ha allontanato, liberando finalmente Harley dalla presa del gangster perverso. Nella versione cinematografica di Suicide Squad, siamo stati portati a credere che Joker fosse morto in quell’incidente in elicottero, prima di fare il suo ritorno a sorpresa nei momenti finali del film per far evadere Harley da Belle Reve. La Warner Bros. ha deciso che la visione di Ayer era troppo cupa e ha deciso di alleggerire la storia e il tono, da cui il “lieto fine”.

https://twitter.com/DavidAyerMovies/status/1821294199414939864?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1821294199414939864%7Ctwgr%5E79a1e7a8eee4f72fd1034255c84fc4dad6257b7d%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbookmovie.com%2Fsuicide-squad%2Fsuicide-squad-director-david-ayer-shares-script-pages-revealing-more-of-the-ayer-cuts-original-ending-a212552

https://twitter.com/DavidAyerMovies/status/1821298287359697267?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1821298287359697267%7Ctwgr%5E79a1e7a8eee4f72fd1034255c84fc4dad6257b7d%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbookmovie.com%2Fsuicide-squad%2Fsuicide-squad-director-david-ayer-shares-script-pages-revealing-more-of-the-ayer-cuts-original-ending-a212552

Che cos’è la famigerata “versione originale” di Suicide Squad?

Negli corsi degli anni, David Ayer ha parlato più e più volte del fatto che il film Suicide Squad arrivato nelle sale non era la versione che lui aveva inizialmente pianificato, con la Warner Bros. che, sulla scia del malcontento generato da Batman v Superman: Dawn of Justice, è intervenuta pesantemente durante la post-produzione per alleggerire i toni del film ed evitare che anche l’opera di Ayer venisse percepita come eccessivamente cupa.

Sulla scia della campagna lanciata dai fan di Zack Snyder per la release del suo taglio di Justice League (campagna che è riuscita a portare all’effettiva distribuzione del film), Ayer ha incoraggiato i fan a fare lo stesso nei confronti della sua versione di Suicide Squad, con alcuni che hanno effettivamente cercato di promuovere la causa. Da allora, la Warner Bros. ha però specificato più volte che lo studio non ha intenzione di distribuire la Ayer’s Cut.

Deadpool & Wolverine: Dafne Keen parla di un suo possibile ritorno nel MCU

0

I fan di Logan non avrebbero mai pensato di rivedere Dafne Keen nei panni di Laura/X-23 dopo l’acquisizione della 20th Century Fox da parte della Disney, ma l’attrice di The Acolyte ha fatto il suo atteso ritorno nei panni della giovane e feroce mutante in Deadpool & Wolverine, facendo una grande impressione in un piccolo ma significativo ruolo di supporto. Laura si è riunita a Wolverine (Hugh Jackman) alla fine del film, lasciando aperta la porta alla possibilità che la Keen riprenda il ruolo nel Marvel Cinematic Universe. Potrebbe apparire in uno dei prossimi film degli Avengers?

La domanda è stata posta alla Keen durante un’intervista con Phase Zero e, sebbene non abbia voluto confermare o smentire nulla – ammesso che sappia cosa c’è in serbo per il suo personaggio -, è molto eccitata dalla prospettiva di poter interpretare nuovamente l’eroe. “Mi piacerebbe molto tornare. Pagherei per tornare. Interpretare Laura è stato il più grande onore della mia vita. Per me, abbiamo solo scalfito la superficie con lei, perché è un personaggio così complesso. È così bella, anche solo da un punto di vista da fan“.

Deadpool & Wolverine Laura-X-23
Dafne Keen è X-23 in Deadpool & Wolverine

Deadpool e Wolverine: tutti i camei presenti nel film Marvel

I Marvel Studios presentano il loro errore più significativo fino ad oggi – Deadpool & Wolverine“, si legge nella nuova sinossi. “Uno svogliato Wade Wilson si affanna nella vita civile. I suoi giorni come mercenario moralmente flessibile, Deadpool, sono alle spalle. Quando il suo mondo natale si trova di fronte a una minaccia esistenziale, Wade deve indossare di nuovo i panni di un riluttante ancora più riluttante… riluttante? Più riluttante? Deve convincere un riluttante Wolverine a… Cazzo! Le sinossi sono così f*ttutamente stupide“.

Oltre a Ryan Reynolds e Hugh Jackman nei ruoli principali, Deadpool & Wolverine vede il ritorno di Morena Baccarin (Vanessa), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter), Brianna Hildebrand (Negasonic Teenage Warhead) e Shioli Kutsuna (Yukio) nei rispettivi personaggi, A loro si aggiungono le new entry del franchise Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), che interpreteranno un agente televisivo e la controparte malvagia di Charles Xavier, Cassandra Nova.

LEGGI ANCHE: Dafne Keen è di nuovo Laura nelle foto ufficiali e conferma: “Non interpreto una variante”

“Un lato di Robin che la gente conosceva poco”: Sally Field condivide il suo ricordo di Robin Williams

0

Tra pochi giorni, l’11 agosto, ricorrerà il decennale dalla tragica scomparsa di Robin Williams. In vista di tale occasione, l’attrice Sally Field ha rivelato una toccante storia del periodo in cui ha lavorato con l’attore in Mrs. Doubtfire. Il film vede Daniel Hillard (Robin Williams) assumere le sembianze di una perfetta tata di nome Mrs. Doubtfire per poter passare del tempo con i suoi figli dopo averne perso la custodia in seguito a un divorzio conflittuale con Miranda (Field). La miscela di commedia esilarante e dramma sentito ha contribuito a rendere Mrs. Doubtfire uno dei migliori film dell’impressionante carriera di Williams.

Vanity Fair ha parlato con molti co-protagonisti, collaboratori creativi e amici di Williams, tra cui, appunto, la Field, la quale ha raccontato di come lui l’abbia aiutata quando ha saputo che suo padre era morto durante le riprese. “Non ho mai condiviso questa storia prima d’ora. Ero nel camper fuori dall’aula di tribunale dove stavamo girando la scena del divorzio. Mio padre aveva avuto un ictus un paio di anni prima e si trovava in una casa di cura. Ho ricevuto una telefonata dal medico che mi diceva che mio padre era morto – un ictus grave.

Mi chiese se volevo che lo mettessero in rianimazione. Io dissi: “No, non lo voleva. Lasciatelo andare. E per favore, chinatevi e dite: ‘Sally ti saluta’“. Naturalmente ero fuori di me. Arrivai sul set cercando con tutte le mie forze di recitare. Non stavo piangendo. Robin si avvicinò, mi tirò fuori dal set e mi chiese: “Stai bene?“. E ha fatto in modo che girassero scene in cui non ero prevista per il resto della giornata. Ho potuto tornare a casa mia, chiamare mio fratello e prendere accordi. È un lato di Robin che la gente conosce raramente: era molto sensibile e intuitivo“.

Deadpool & Wolverine: il regista spiega perché è stato importante aspettare per la maschera di Wolverine

0

Deadpool & Wolverine non perde tempo a far indossare a Hugh Jackman il suo iconico costume blu e giallo dei fumetti, ma non introduce la maschera dell’eroe fino all’atto finale. La scena di Wolverine che si “maschera” ha suscitato applausi nelle sale, ma perché abbiamo dovuto aspettare così tanto per vederla? Il regista Shawn Levy ha affrontato proprio questo aspetto in una recente intervista con Collider.

Ricordo solo che molto presto, mentre facevo lo storyboard, è stato chiaro: ‘Ok, deve indossare la maschera, ma non abbandonarla troppo presto. Falli aspettare. Fallo più tardi e fai in modo che conti”“. “Stavamo girando quel giorno e quando Hugh l’ha indossata, sapevamo che avremmo fatto un po’ di scena con Deadpool che diceva: ‘Conserva le cose belle per le occasioni speciali’, e Wolverine che diceva: ‘Uccidendo soprattutto’“. A questo punto Ryan Reynolds si è unito per dire: “C’è un piccolo sorriso sul suo volto quando lo dice. Meraviglioso“.

Levy ha proseguito. “Abbiamo amato quella lettura. È letteralmente una delle 500 letture per cui io, Hugh che Ryan eravamo ossessionati, ma sapevamo che quel momento sarebbe arrivato, quindi doveva essere qualcosa che il pubblico aspetta e che si adatta davvero alla battaglia finale, che sarebbe stata sempre questa singola inquadratura, con una carrellata laterale, di Wolverine e Deadpool che per la prima volta non combattono l’uno contro l’altro, ma combattono insieme contro l’esercito di Deadpool“.

LEGGI ANCHE:

Shawn Levy dirige Deadpool & Wolverine, con Ryan Reynolds, Hugh Jackman, Emma Corrin, Morena Baccarin, Rob Delaney, Leslie Uggams, Karan Soni, Matthew Macfadyen, e Dafne Keen. Il film è stato scritto da Ryan Reynolds, Rhett Reese, Paul Wernick, Zeb Wells e Shawn Levy.

The Fantastic Four: First Steps, nuove indiscrezioni sul ruolo di Galactus

0

Come ormai noto, in The Fantastic Four: First Steps vedremo la famiglia protagonista scontrarsi con il mastodontico Galactus, di cui abbiamo già avuto un primo parziale sguardo nel teaser trailer trapelato online. Con la conferma della presenza di questo celebre e temibile villain, in molti si chiedono quale potrà essere il suo ruolo effettivo nel film e all’interno del MCU. Recenti affermazioni di The Cosmic Circus riportano ora che quello che vedremo in The Fantastic Four: First Steps non è l’unico Galactus del Multiverso, ma proviene da un altro universo.

La storia di questo specifico Galactus sembra si esaurirà all’interno del film, ma potrebbero in futuro presentarsi altre sue varianti. Inoltre, sembra che “dovranno essere fatti dei sacrifici“, il che presumibilmente significa che la casa della Prima Famiglia Marvel verrà distrutta, costringendoli a fuggire sulla Terra-616, dove si uniranno agli altri personaggi a noi già noti in vista di Avengers: DoomsdayAvengers: Secret Wars. Non resta a questo punto che attendere per scoprire in che modo Galactus sarà gestito all’interno del film.

10 personaggi: Galactus fantastici quattro

The Fantastic Four: First Steps – quello che c’è da sapere sul film

Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025. Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici Quattro sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà The Fantastic Four: First Steps, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian SpringerPedro Pascal (Reed Richards) è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby (Sue Storm) ha fatto parte del franchise di Mission: Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn (Johnny Storm) è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear.

Fanno parte del cast anche Julia GarnerPaul Walter Hauser, John MalkovichNatasha Lyonne e Ralph Ineson nel ruolo di Galactus. Come confermato da Kevin Feige, il film avrà un’ambientazione nel passato, in degli anni Sessanta alternativi rispetto alla nostra realtà di Terra-616, per cui sarà interessante capire come i quattro protagonisti si uniranno agli altri eroi Marvel che conosciamo. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film.

LEGGI ANCHE:

Priscilla di Sofia Coppola in streaming e in tv su SKY

Priscilla di Sofia Coppola in streaming e in tv su SKY

In arrivo su Sky Cinema in esclusiva l’ultimo film di Sofia Coppola, Priscilla, in onda lunedì 26 agosto alle 21:15 su Sky Cinema Uno (e alle 21:45 anche su Sky Cinema Romance), in streaming su NOW e disponibile on demand.Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

Tratto dall’autobiografia di Priscilla PresleyElvis and Me”, il film narra il racconto alternativo e privato di una delle donne più famose e invidiate al mondo, la regina simbolica del rock and roll americano, la cui storia tuttavia è stata a lungo eclissata dal calore travolgente e dalla luce dei riflettori puntati solo sul marito, Elvis. I protagonisti sono incarnati da Cailee Spaeny nel ruolo di Priscilla, che le è valso la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile al Festival di Venezia 2023 e Jacob Elordi in quello del re del rock, Elvis. Sofia Coppola, che scrive e dirige la pellicola, presenta uno scorcio del periodo che Priscilla ha trascorso con Elvis dai contorni misteriosi.

La narrazione si svolge come un ricordo intimo, da un punto di vista infantile e onirico, che si espande, a mano a mano che Priscilla realizza un sogno al contempo seducente, soffocante e mutevole, raggiungendo la maggiore età in un modo straordinario tipicamente americano. Se da una parte la storia rispecchia la società di allora, dall’altra è quella di una ragazza piena di sogni, che desidera crescere all’interno di una fiaba splendidamente costruita, e che alla fine si risveglia con desideri personali molto reali e con le stratificazioni e le complessità del potere. Il film è una produzione The Apartment Pictures, società del gruppo Fremantle, con American Zoetrope in collaborazione con Sky. Prodotto da Sofia Coppola, P.G.A. Lorenzo Mieli, P.G.A. Youree Henley, P.G.A. 

La trama di Priscilla

Quando l’adolescente Priscilla Beaulieu incontra a una festa Elvis Presley, l’uomo, che è già una superstar del rock’n’roll, nel privato le si rivela come qualcuno di completamente diverso: un amore travolgente, un alleato nella solitudine e un amico vulnerabile. Attraverso gli occhi di Priscilla, Sofia Coppola ci racconta il lato nascosto di un grande mito americano, nel lungo corteggiamento e nel matrimonio turbolento con Elvis. Una storia iniziata in una base dell’esercito tedesco e proseguita nella sua immensa tenuta a Graceland. Una storia fatta di amore, sogni e fama.

 

 

 

Star Wars: Shawn Levy annuncia che il suo film sarà uno standalone

0

Quando una nuova storia viene raccontata nella galassia lontana lontana, i fan di Star Wars si chiedono come possa essere collegata ad altri angoli del franchise, ma per il prossimo film che il regista di Deadpool & Wolverine, Shawn Levy, sta sviluppando, sembra che l’esperienza sarà a sé stante. Mentre le precedenti storie standalone Rogue One: A Star Wars Story e Solo: A Star Wars Story non si basavano direttamente sui membri della famiglia Skywalker, rientravano comunque nei confini degli eventi della trilogia prequel e originale, e sebbene abbia negato di offrire dettagli concreti sul film, le osservazioni di Levy implicano qualcosa di completamente scollegato dalla famiglia intergalattica.

Quando il podcast Happy Sad Confused gli ha chiesto cosa significasse Star Wars per lui, Levy ha precisato: “Dirò che l’esperienza di creare questa storia mi ha costretto a riflettere su questa domanda. Perché i film di Star Wars possono rivisitare solo un numero limitato di volte la stessa sezione della linea temporale, e quindi mi ha davvero costretto – perché non voglio fare un film di Star Wars che sia ridondante rispetto ad altri, né sono interessato a farne uno che debba servire un altro film“.

E ha aggiunto: “Volevo davvero creare qualcosa che mi sembrasse organico, sia nel tono che nei personaggi, quindi penso che ci sia sicuramente la Forza e una connessione con qualcosa di più grande del nostro io individuale. E il modo in cui questo può renderci potenti, questi temi, combinati con il piacere visivo e la realizzazione dei desideri, per me sono Star Wars“.

Quali saranno i prossimi progetti della saga di Star Wars?

Alla Star War Celebration dello scorso anno, la Lucasfilm ha confermato l’arrivo di tre nuovi film. Dave Filoni svilupperà un film ambientato durante la Nuova Repubblica, Sharmeen Obaid-Chinoy un nuovo film con Rey Skywalker che istituisce un Nuovo Ordine Jedi e James Mangold un film incentrato sull’Alba dei Jedi. I primi due film dipendono entrambi da elementi consolidati della tradizione del franchise, mentre quello di Mangold è abbastanza lontano dalla saga degli Skywalker da sembrare un’esperienza del tutto originale.

Jon Favreau sta invece sviluppando il film The Mandalorian & Grogu, che si svolge dopo la terza stagione di The Mandalorian. Sono passati quasi cinque anni dall’uscita di un film di Star Wars, mentre la Lucasfilm si è concentrata sulle serie televisive per Disney+. Di tutte le serie uscite fino a questo momento, solo Star Wars: The Acolyte, ambientata durante l’Alta Repubblica, si è concentrata su personaggi completamente nuovi, ma con camei di personaggi come Yoda e Darth Plagueis.

Henry Cavill “ha detto subito sì” al suo cameo a sorpresa in Deadpool & Wolverine

0

Sono passati meno di due anni da quando il Superman di Henry Cavill è apparso (per l’ultima volta) in un cameo nei titoli di coda al fianco di Dwayne Johnson nel film DC Black Adam del 2022. La scena, accompagnata dall’annuncio ufficiale di Cavill “Sono tornato nei panni di Superman” sui social media, lasciava presagire una futura resa dei conti tra l’Uomo d’Acciaio e l’Uomo in Nero. Ma poi la DC Films è diventata DC Studios, il DC Extended Universe è terminato e il reboot del DC Universe ha affidato a David Corenswet il ruolo del nuovo Superman. Ciò ha permesso a Cavill di passare brevemente alla Marvel per un cameo in Deadpool & Wolverine.

All’inizio del film, mentre il Wade Wilson di Ryan Reynolds setaccia il multiverso alla ricerca di una versione ancora vivente del Logan di Hugh Jackman per salvare il suo universo morente, il mercenario si imbatte in un “Cavillrine” con tanto di sigaro: una variante di Wolverine che Deadpool riconosce immediatamente come l’attore de L’Uomo d’Acciaio e di Justice League. “Ogni casting a sorpresa in questo film è stato determinato da Ryan o da me che abbiamo contattato l’attore prima che venissero coinvolti avvocati e agenti“, ha dichiarato il regista Shawn Levy a Variety.

Abbiamo letteralmente chiesto e invariabilmente le persone hanno detto ‘sì’“. Questo include Henry Cavill, che è accreditato come “Cavillrine, che Ryan ha coniato“, ha detto Levy. “Sapevo che era innegabile non appena Ryan ha proposto quel termine. Ha detto subito ‘sì’ perché sapeva che sarebbe stato sovversivo e giocoso. Era anche molto affezionato a lui e al suo lavoro, e giocava con la sua eredità di eroe DC ora che appare come variante di un eroe Marvel“.

Kraven – Il Cacciatore : il film ha ufficilamente ricevuto un rating R

0

Si potrebbe dimenticare che Kraven – Il Cacciatore arriverà nelle sale quest’anno, dato che la Sony Pictures non lo ha commercializzato affatto dopo l’uscita di Madame Web (comprensibile), ma ci aspettiamo un nuovo trailer abbastanza presto, ora che il film ha ricevuto una classificazione ufficiale dall’MPA. Come previsto, il prossimo film di Sony “SMU” è stato classificato come R per “forte violenza sanguinosa e linguaggio“.

All’inizio di quest’anno, lo studio ha spostato il film su Kraven al 13 dicembre 2024 (dal 30 agosto 2024). Il film era già stato rimandato diverse volte, dopo essere stato inizialmente programmato per l’ottobre del 2023. La pessima performance al botteghino di Madame Web deve aver fatto preoccupare la Sony e, se Kraven dovesse fallire, potrebbe essere il chiodo finale sulla bara della SSU.

Sebbene entrambi i film di Venom e Morbius dovessero far parte dello stesso universo e includere alcuni legami con il MCU, Madame Web, Kraven – Il Cacciatore e Venom: The Last Dance sono stati definiti internamente e commercializzati come progetti “autonomi”. Di certo, il suo rating R fa quantomeno ben sperare, lasciando immaginare di poter assistere ad un progetto che non si risparmia nel mostrare la violenza per cui il personaggio è noto.

Kraven il Cacciatore
Russell Crowe in Kraven – Il cacciatore

Kraven – Il Cacciatore: tutto quello che sappiamo sul film!

Sony continua ad espandere il suo universo Marvel e Kraven – Il Cacciatore si unisce a una lista che include anche Madame Web con Dakota Johnson e il progetto Spider-Woman di Olivia Wilde. Art Marcum, Matt Holloway e Richard Wenk hanno scritto la sceneggiatura di Kraven – Il Cacciatore e il fatto che il film attiri talenti di alto livello è sicuramente un buon segno. Kraven – Il Cacciatore uscirà al cinema il 13 dicembre 2024 distribuito da Sony Pictures Italia e Warner Bros.

Kraven – Il Cacciatore sarà interpretato da Aaron Taylor-Johnson (Avengers: Age of Ultron) mentre assume il mantello del cattivo di Spider-Man, che è un immigrato russo di nome Sergei Kravinoff. Nel film, che viene annunciato come il prossimo capitolo dello Spider-Man Universe (SSU) di Sony, va in missione per dimostrare di essere il più grande cacciatore del mondo. Ad affiancare Taylor-Johnson nel film Marvel di Sony con classificazione R c’è Fred Hechinger (Fear Street Trilogy, The White Lotus) nei panni di Chameleon, il fratellastro di Kraven.

La candidata all’Oscar Ariana DeBose (West Side Story) nel ruolo di Calypso, la compagna dell’occasione e amante di Kraven; Russell Crowe interpreta il padre del protagonista. Anche Christopher Abbott e Alessandro Nivola sono stati scelti come cattivi principali. Kraven – Il Cacciatore è diretto dal candidato all’Oscar J. C. Chandor (A Most Violent Year) da una sceneggiatura co-scritta da Richard Wenk (The Equalizer), Matt Holloway e Art Marcum. Avi Arad e Matt Tolmach stanno producendo il progetto.

Kraven – Il Cacciatore racconta la violenta storia della nascita e del destino di uno dei villain più iconici della Marvel. Ambientato prima della sua famigerata vendetta contro Spider-Man, Aaron Taylor-Johnson interpreta il protagonista di questo film vietato ai minori di 14 anni.

The Umbrella Academy: recensione della stagione finale

The Umbrella Academy: recensione della stagione finale

Nel 1989, in un solo giorno, più di quaranta giovani donne si ritrovano inspiegabilmente incinte per dare alla luce quarantatré bambini speciali, poiché dotati di indicibili superpoteri. Quando sette di questi bambini vengono adottati da Sir Reginald Hargreeves, nasce la curiosa Umbrella Academy, un’accademia di supereroi destinati a salvare il mondo… o quasi. È così che inizia la storia di una delle serie Netflix più popolari e amate dal pubblico: The Umbrella Academy, tratto dalla serie a fumetti ideata e scritta da Gerard Way (cantante della band My Chemical Romance), illustrata da Gabriel Bá e pubblicata da Dark Horse Comics.

Dopo il debutto della prima stagione nel febbraio del 2019, l’intraprendente serie – prodotta da UCP, una divisione di Universal Studio Group per Netflix – è giunta al capolinea con la sua quarta stagione, disponibile dall’8 agosto 2024 sulla piattaforma della N rossa.

The Umbrella Academy: dove eravamo rimasti?

Proprio quando credono di aver salvato ancora una volta il mondo e di essere tornati al proprio presente, i fratelli Hargreeves si ritrovano catapultati in un universo parallelo. Qui, il loro amato e dedito padre ha allevato un nuovo gruppo di combattenti superdotati, conosciuti come la Sparrow Academy. In questa nuova squadra, il Numero 1 è il forzuto Marcus (Justin Cornwell), mentre la Numero 3 è la cupa e cieca Fei (Britne Oldford), capace di vedere il mondo attraverso gli occhi dei suoi amati corvi. Il Numero 4 è il deformato Alphonso (Jake Epstein), che può assorbire il dolore inflittogli per restituirlo ai suoi nemici. Poi c’è la dolce e pacifica Sloane (Genesis Rodriguez), che ha il potere di manipolare la gravità, e la Numero 6, Jayme (Cazzie David), in grado di indebolire i suoi avversari provocando allucinazioni con il suo sputo velenoso. Il Numero 7 è poi Christopher, un potente cubo telecinetico. Infine, il Numero 2 degli Sparrow è un volto familiare per gli Umbrella: Ben, il loro compianto fratello che in questo universo è vivo e vegeto, oltre che una sleale canaglia.

The Umbrella Academy | In foto l’attore Colm Feore nei panni di Reginald Hargreeves nell’episodio 4 (S4). Cr. Christos Kalohoridis Netflix© 2024.

Dopo un incontro tutt’altro che pacifico, i fratelli della Umbrella Academy si uniscono alla Sparrow Academy. Mentre cercano di dimostrare quale famiglia sia più degna dell’esigente ed egocentrico padre, devono collaborare per affrontare l’ennesima minaccia di fine del mondo legata al misterioso Hotel Oblivion. Tuttavia, i piani degli Hargreeves raramente vanno come previsto e, dopo un epico scontro, finiscono per far ripartire da zero ancora una volta la loro linea temporale. Al termine dell’ennesimo Big Bang da loro causato, Cinque (Aidan Gallagher), Luther (Tom Hopper), Viktor (Elliot Page), Klaus (Robert Sheehan), Lila (Ritu Arya), Diego (David Castañeda), Allison (Emmy Raver-Lampman) e Ben (Justin Hong-Kee Min) si ritrovano a dover ricostruire una nuova vita… senza poteri. Tuttavia, proprio quando sembrano essersi adattati alle loro vite da comuni mortali, il destino bussa nuovamente alla loro porta, portando con sé una nuova crisi che minaccia la fine del mondo (qui per un riassunto approfondito della Stagione 3).

La fine dell’inizio

Privati dei loro straordinari poteri, nel primo episodio della quarta stagione, ambientato sei anni dopo la conclusione della terza, ritroviamo gli Umbrella sotto nuove vesti. Viktor, silenzioso e introverso, è ora proprietario di un piccolo e frequentato bar. Luther ha intrapreso la carriera di strip-teaser spaziale; mentre Diego e Lila, dopo essersi sposati e aver messo su famiglia, sono alienati in una noiosa vita scandita dagli impegni dei tre figli piccoli. Allison ha finalmente realizzato il suo sogno di fare carriera nel mondo dello spettacolo e di vedere crescere la sua dolce Claire, ora adolescente. E Klaus, che vive nel seminterrato di Allison per gentile concessione, è diventato un sobrio e ansioso zio germofobico che, insieme a Luther, cerca vanamente di tenere unita la famiglia, o almeno ciò che ne resta. Infine, Cinque cerca di dare un senso alla sua nuova vita come dipendente della CIA, mentre frequenta un misterioso e pericoloso gruppo di sostegno.

Ma nonostante abbiano perso i loro superpoteri, il coraggio e il desiderio di combattere contro qualche spietato cattivo rimangono sentimenti costanti negli Hargreeves, come se fossero destinati per sempre a salvare e distruggere il mondo, bloccati in un ciclo punitivo infinito di vittorie e sconfitte. Tuttavia, c’è qualcosa di diverso in questa stagione: i sette fratelli, seppur con non poca titubanza, rispondono ancora una volta alla chiamata dell’universo, che chiede loro di rimettere a posto ciò che è stato lasciato in sospeso fin dall’inizio. Chi con nuovi poteri e chi con quelli vecchi (riavuti dopo aver bevuto l’ultimo barattolo di Marigold), gli Hargreeves si trovano quindi costretti a fare i conti con un destino crudele e severo, ma che si rivela essere tragicamente inevitabile. Dunque sì, è necessario salvare il mondo ancora una volta… ma a quale prezzo, ora?

Una famiglia (super) disfunzionale… come tante altre

Il sacrificio, il destino e la redenzione sono solo alcune delle tematiche affrontate nel corso della serie. Tuttavia, il tema centrale resta quello della famiglia. Gli Hargreeves, al di là dei loro straordinari poteri, sono semplicemente esseri umani fragili e complessi che cercano di essere amati e di amare, e di ricostruire quella famiglia che Sir Reginald ha loro negato. La loro lotta non è solo contro nemici minacciosi e apocalissi imminenti, ma anche e soprattutto contro le proprie insicurezze e debolezze, contro la paura profonda di non essere accettati per ciò che si è e, come se non bastasse, di restare soli.

Ciò che rende davvero gli Hargreeves capaci di entrare in sintonia con gli spettatori è il loro essere irrimediabilmente incasinati e feriti. Questo gruppo di eroi si è sempre distinto per la famiglia malridotta e disfunzionale che rappresentano, incarnando così l’esempio di tante altre famiglie nel mondo. Famiglie in cui ci sono divergenze e incomprensioni, in cui ci si ferisce e non ci si ascolta, in cui le bugie sono all’ordine del giorno e il rancore è alimentato dal silenzio, e in cui si è alla costante ricerca di uno sguardo benevolo e di approvazione.

A differenza di molte altre rappresentazioni di supereroi, quindi gli Hargreeves non sono perfetti né infallibili. Al contrario, la loro unicità e autenticità nascono dalle profonde cicatrici emotive, scaturite da un male comune: la figura paterna di Sir Reginald Hargreeves, un genitore autoritario e distante, che tratta i suoi figli più come strumenti e burattini da manipolare che come individui bisognosi di affetto e amore. Questa rappresentazione realistica e complessa della famiglia è uno dei motivi principali per cui la serie riesce a coinvolgere ed emozionare il pubblico: gli spettatori vedono riflessi nei personaggi non solo le lotte eroiche, ma anche le dinamiche familiari quotidiane, rendendo The Umbrella Academy una storia fantastica di supereroi profondamente umana e paradossalmente sincera.

The Umbrella Academy | In foto (da sinistra a destra) gli attori Elliot Page, Emmy Raver-Lampman, Aidan Gallagher, Robert Sheehan, David Castañeda, Justin H. Min e Ritu Arya nell’episodio 06 (S4). Cr. Courtesy of Netflix© 2024.

“Ci sono finali felici e altri necessari”

The Umbrella Academy non è esente da difetti: molti eventi risultano caotici e confusi, e in alcune occasioni la trama appare guidata da una logica stravagante e priva di senso. Diverse sotto-trame rimangono aperte e non vengono adeguatamente risolte nei sei episodi spesso frenetici della quarta stagione. Inoltre, i personaggi, ad eccezione di Viktor e, sotto alcuni aspetti, Klaus, sembrano mancare di un vero arco di evoluzione nel corso delle stagioni. Dal primo all’ultimo episodio, le loro intenzioni di crescita e il desiderio di cambiamento sembrano sempre soccombere alla loro incapacità di perdonare, voltare pagina e guardare davvero avanti. Tuttavia, il tragicomico e bizzarro show di Netflix riesce a farsi amare e, soprattutto, a far affezionare terribilmente il pubblico a questa sgangherata e adorabile famiglia nata per caso (e per errore).

Infine, chi li ha davvero amati spererà con tutto il cuore di rivederli un’ultima volta, negli ultimissimi minuti dell’episodio 6, magari felici, in quel grande e rigoglioso giardino. Ma non siate troppo tristi se questo non dovesse accadere: come tutti i più grandi eroi, gli Hargreeves hanno sacrificato se stessi per salvare il mondo intero, compiendo il più grande atto d’amore e regalando al pubblico il degno finale di uno show che merita senza alcun dubbio di “esistere”, nonostante tutto.

Army of the Dead: Netflix avrebbe cancellato tutti i progetti spin-off di Zack Snyder

0

Sembra che Netflix stia rivalutando l’accordo con Zack Snyder: è infatti emersa la notizia che lo streamer sta interrompendo i lavori su qualsiasi progetto spinoff di Army of the Dead. La notizia arriva per gentile concessione di What’s On Netflix [via The Wrap]. Nel 2021, Snyder ha firmato un accordo di prima visione con Netflix, che ha portato a diversi progetti, tra cui Army of the Dead del 2021, il suo prequel Army of Thieves, Rebel Moon – Part 1: Figlia del fuoco e Rebel Moon – Part 2: La sfregiatrice. A seguire, l’imminente serie animata sulla mitologia norrena, Twilight of the Gods.

Ma tornando al franchise di Army of the Dead, Snyder aveva chiaramente grandi progetti per l’IP, che ha avuto un grande successo durante la pandemia COVID-19, in cui molti americani sono stati costretti a rimanere in casa. All’epoca, il film sugli zombie debuttò con numeri impressionanti, entrando nella top 10 dei film originali Netflix più visti. Il film si concludeva con un chiaro segnale che c’era ancora una storia da raccontare, poiché sembrava inevitabile che l’epidemia zombie si sarebbe estesa oltre i confini di Las Vegas. Con un po’ di ritardo, è stato confermato lo sviluppo di un film sequel, intitolato Planet of the Dead, e di un prequel anime/animato, intitolato Army of the Dead: Lost Vegas.

Nel 2023, Snyder ha confermato che quest’ultimo era morto, nonostante tutte le registrazioni vocali e le animazioni fossero state completate. Snyder ha dichiarato: “Abbiamo realizzato tutte le sceneggiature e le animazioni, e tutte le voci sono state registrate. Quindi si poteva guardare, anche nella sua folle forma animata – si poteva guardare l’intera serie”. Ora sembra che anche il lavoro su Planet of the Dead sia stato interrotto. “Siamo molto ambiziosi in tutto“, ha dichiarato Snyder a The Wrap.

Army of the Dead recensione

I film a grande budget di Snyder, Rebel Moon, e i loro tagli estesi sono stati universalmente derisi dai fan e dalla critica. Questo ha probabilmente portato Netflix a rivalutare l’accordo complessivo con Snyder. Snyder potrebbe anche voler rivalutare l’accordo, visto che è impegnato a produrre e potenzialmente dirigere una serie televisiva prequel di 300 per la Warner Bros. Tuttavia, ha anche recentemente rivelato che vuole che il suo prossimo progetto dopo Twilight of the Gods sia un piccolo film, senza VFX.

Army of the Dead: la trama, i prequel e i sequel

Il film segue le vicende di una squadra di scassinatori che svolgono una rapina in un casinò di Las Vegas mentre la città è invasa da orde di zombie. Il film, prodotto e distribuito da Netflix, è diretto da Zack Snyder. Nel cast rientrano Dave Bautista, Ella Purnell, Omari Hardwick, Ana de la Reguera, Theo Rossi, Matthias Schweighöfer. Il film ha dato il via ad una storia tentacolare: Netflix ha in progetto almeno 2 sequel, un prequel (Army of Thieves, disponibile su Netflix da venerdì 29 ottobre), 3 spin-off e il prequel animato Army of the Dead: Lost Vegas, in arrivo nella primavera del 2022.

Godzilla: trama, cast e curiosità sul film con Aaron Taylor-Johnson

Considerato uno dei mostri cinematografici per eccellenza, Godzilla ha fatto la sua prima comparsa al cinema nel 1954, e da quel momento una lunga serie di film a lui dedicati gli hanno permesso di acquisire fama mondiale. Inevitabile dunque che anche l’industria hollywoodiana si interessasse al personaggio, acquisendone i diritti per un film. Dopo il poco apprezzato lungometraggio del 1998 diretto da Roland Emmerich (qui la recensione), il più celebre e forte dei kaiju è tornato al cinema nel 2014 per la regia di Gareth Edwards (qui la recensione), il quale aveva già raccontato di grandi mostri nella sua opera prima Monsters.

Il nuovo film su Godzilla si configura come un’opera più fedele allo spirito originario della mitologia cinematografica basata sul personaggio. Allo stesso tempo, però, si decise di aggiornare il tutto affinché tanto la storia quanto Godzilla potessero risultare aderenti al mondo contemporaneo e ai suoi temi primari. Il nuovo film, dunque, propone la gigantesca creatura come l’incarnazione della forza della Natura, la quale è minacciata dall’operato dell’uomo. Godzilla non è però né un villain, né un eroe, bensì un antieroe che opera per proprio conto, con la salvaguardia del proprio pianeta e del suo ecosistema come obiettivo primario.

Godzilla è però anche il primo capitolo della serie MonsterVerse, un universo cinematografico dedicato a queste mastodontiche creature, poi arricchitosi con i film Kong: Skull Island, Godzilla II – King of the Monsters e Godzilla vs. Kong. Per tutti gli amanti del genere, si tratta dunque di un titolo imperdibile dedicato all’iconico personaggio. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al design di Godzilla. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Godzilla cast
Elizabeth Olsen e Carson Bolde in Godzilla. Foto di Courtesy of Warner Bros. Picture – © 2014 Legendary Pictures Funding, LLC and Warner Bros. Entertainment Inc.

La trama del film

Le vicende del film hanno inizio nel 1954, quando durante una serie di test nucleari nell’Oceano Pacifico viene avvistata una gigantesca creatura anfibia, a lungo ritenuta solo un mito ma ora mostratasi in tutta la sua possenza. Ogni arma risulta inefficace contro il mostro rinominato Godzilla. Per questo motivo nasce la M.O.N.A.R.C.H., un associazione con il compito di monitorare la creatura e tenere il mondo all’oscuro della sua esistenza. Per decenni Godzilla viene dunque mantenuto quieto, fino a quando il ritrovamento di due enormi crisalidi non svelano la presenza di altre gigantesche creature. Il risveglio di entrambe non fa che richiamare all’attenzione Godzilla, fornendo i pressuposti per uno scontro di dimensioni epiche.

Il cast del film e il design di Godzilla

Oltre che di mostri, il film vanta anche la presenza di diversi personaggi umani di rilievo, molti dei quali interpretati da attori particolarmente noti. Protagonista tra questi è il tenente Ford Brody, interpretato da Aaron Taylor-Johnson. Egli, divenuto celebre grazie ai film Kick-Ass Le belve, è sempre stato la prima scelta del regista per il ruolo. Per prepararsi al ruolo del soldato, egli si è cimentato in vere esercitazioni, al fine di sviluppare rigore e il fisico adeguato. L’attrice Elizabeth Olsen è invece Elle Brody, moglie di Ford. Un anno dopo Godzilla i due attori avrebbero nuovamente recitato insieme nei panni dei fratelli Pietro e Wanda Maximoff in Avengers: Age of Ultron. In Godzilla vi sono poi Sally Hawkins nel ruolo della dottoressa Vivienne Graham e David Strathairn in quello dell’ammiraglio William Stenz.

Godzilla design
Foto di Courtesy of Warner Bros. Picture – © 2014 Legendary Pictures Funding, LLC and Warner Bros. Entertainment Inc.

Nei panni dello scienziato Joe Brody, padre di Ford, vi è il pluripremiato attore Bryan Cranston. Egli ha accetto di partecipare al film essendo rimasto colpito dalla grande attenzione riposta anche nei personaggi umani, solitamente poco approfonditi in film di questo genere. La premio Oscar Juliette Binoche è invece Sandra Brody, moglie di Joe. Per chiederle di partecipare al film, Edwards scrisse all’attrice una sentita lettera e la Binoche accettò anche per far piacere al figlio, fan di Godzilla. Il celebre attore giapponese Ken Watanabe compare nei panni del dr. Ishirō Serizawa. Egli era inizialmente contrario a partecipare, temendo che sarebbe stato il classico film su Godzilla, ma si convinse del contrario dopo aver incontrato il regista.

 

Nel dar vita Godzilla, si badò bene di non commettere gli stessi errori estetici fatti per il film del 1998. Qui il personaggio torna dunque ad avere un aspetto molto più simile a quello degli originali film giapponesi, proprio come concepito dallo studios cinematografico Toho. Vi sono però alcune differenze. La creatura è stata infatti resa ancor più grande, con un altezza che oscilla tra i 100 e i 180 metri e un peso di oltre 70 mila tonnellate. Il corpo di Godzilla è poi ricoperto da scaglie e cicatrici. Come la controparte nippoca, invece, anche la nuova creatura emette il raggio atomico e le sue scaglie dorsli si illuminano durante tale atto. Prima di passare agli effetti speciali, il personaggio è stato costruito tramite motion capture, con i movimenti affidati all’attore T. J. Storm.

Il trailer di Godzilla e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Godzilla è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 7 agosto alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Splash – Una sirena a Manhattan: dal cast al sequel, tutte le curiosità sul film

Nel corso della sua carriera il premio Oscar Ron Howard si è cimentato nella regia di film di genere continuamente diverso. Dal sentimentale Cuori ribelli al dramma spaziale Apollo 13, dal biografico A Beautiful Mind al thriller Il codice Da Vinci, dal western The Missing al fantascientifico Solo: A Star Wars Story. Nella sua filmografia si possono però ritrovare anche opere di genere commedia fantasy con elementi da film sentimentale, tra cui spicca in particolare Splash – Una sirena a Manhattan, da lui realizzato nel 1984.

Prima che venisse realizzato, il produttore Brian Grazer, storico collaboratore di Howard, aveva proposto il film a numerosi studios, ma era stato ripetutamente rifiutato fino a quando la Walt Disney Productions accettò di produrlo. La chiave del successo della proposta fu che Grazer cambiò la descrizione della premessa, passando dall’idea di una sirena che si adatta alla vita a New York a quella di una storia d’amore di un uomo comune che incontra una sirena a New York. La storia venne apprezzata a tal punto da ricevere poi la candidatura al Premio Oscar come Miglior sceneggiatura originale.

Per gli appassionati del genere, si tratta dunque di un cult da recuperare assolutamente qualora non lo si sia già visto, capace di regalare emozioni e risate. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Splash – Una sirena a Manhattan. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Splash - Una sirena a Manhattan trama
Daryl Hannah in Splash – Una sirena a Manhattan. © 1984 – Touchstone Pictures. All rights reserved.

La trama di Splash – Una sirena a Manhattan

Il film racconta la storia di un amore speciale tra una sirena e un giovane ragazzo. Tutto ha inizio a Capo Cod, dove un ragazzino si butta in acqua da una barca: nel mare incontra una piccola sirenetta che sta nuotando. Quando si risveglia scopre di essere stato salvato da un marinaio e riportato a bordo. Passano vent’anni e Allen, un ragazzo che vende frutta e verdura ai mercati generali di Manhattan col fratello Freddie, è triste perché la sua fidanzata lo ha mollato. Così arriva a Capo Cod e, cadendo da una barca, finisce in mare, rischiando di annegare.

Viene portato in salvo a riva da una bella sirena, oggetto delle ricerche di uno strano scienziato, il dottor Walter Kornbluth. Da quel momento, la creatura decide di seguire il giovane in città, dove in breve i due si innamorano. La sirena, però, custodisce un terribile segreto che non può rivelargli e, non appena la luna sarà piena, dovrà obbligatoriamente ripartire. A complicare ulteriormente le cose ci pensa lo scienziato che, riconoscendo la foto della creatura marina sul giornale, decide di raggiungerla per svelare a tutti la sua vera identità.

Il cast del film

Per il ruolo di Allen Bauer si pensò ad attori come Bill Murray e John Travolta, ma il ruolo venne alla fine affidato al meno conosciuto Tom Hanks, ritenuto più adatto ad interpretare un uomo qualunque. Hanks ha in seguito rivelato di aver avuto difficoltà nelle scene sott’acqua, poiché in quanto fumatore non riusciva a trattenere il fiato troppo a lungo. Nel ruolo di suo fratello Freddie Bauer vi è invece l’attore John Candy, mentre lo scienziato Walter Kornbluth è interpretato da Eugene Levy, celebre per aver poi interpretato il padre del protagonista di American Pie.

Per il ruolo della sirena Madison, invece, vennero prese in considerazione le attrici Michelle Pfeiffer, Diane Lane e Sharon Stone, ma il ruolo venne infine affidato a Daryl Hannah. La coda da sirena da lei indossata era perfettamente funzionante e le permetteva di nuotare così velocemente che era difficile tenere il passo con lei. Tuttavia, la coda del film, eccezionalmente dettagliata, era molto difficile da rimuovere e così l’attrice la dovette spesso tenere anche durante le pause, cosa che la costringeva a restare nella vasca e a farsi portare il pranzo lì dai suoi colleghi.

Splash - Una sirena a Manhattan Tom Hanks
Tom Hanks in Splash – Una sirena a Manhattan. © 1984 – Touchstone Pictures. All rights reserved.

Il sequel e il remake del film

Dato il successo del film, nel 1988 è stato realizzato un sequel per la televisione intitolato Splash, Too, diretto da Greg Antonacci. Pur presentando gli stessi personaggi del film di Howard, ponendosi dunque a tutti gli effetti come un suo seguito diretto, nessuno degli attori originali del cast tornò ad interpretare il proprio ruolo. Questo sequel, inoltre, contraddice la rivelazione finale del primo film secondo cui se Allen va a vivere nel mare, non può più tornare. Nel giugno 2016, il produttore Brian Grazer ha invece annunciato di essere al lavoro su un remake dell’originale Splash – Una sirena a Manhattan.

Come da lui rivelato, questa nuova versione verrebbe raccontata dal punto di vista della creatura marina, più in linea con le prime bozze del film originale. Stando a quanto inizialmente riportato, gli attori Jillian Bell e Channing Tatum avrebbero interpretato rispettivamente una donna umana e un tritone, ma di ciò ad oggi non vi è una conferma ufficiale. Nel febbraio 2023, è stato poi riferito che Sarah Rothschild scriverà la sceneggiatura, ma da quel momento non si sono avuti altri dettagli riguardo a questo progetto.

Il trailer di Splash – Una sirena a Manhattan e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Splash – Una sirena a Manhattan grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 7 agosto alle ore 21:30 sul canale Rai 1.

Bull: la spiegazione del finale del film

Bull: la spiegazione del finale del film

Presentato al Torino Film Festival, il film Bull – un thriller di produzione britannica diretto da Paul Andrew Williams arriva finalmente sugli schermi italiani per offrire al grande pubblico un insolito revenge movie. Simile nelle dinamiche a film recenti di questa tipologia come John Wick o Io sono vendetta, ma nel quale si ripropongono anche una serie di elementi che lo rendono simile ad un cult come Il corvo. “Girare Bull è stata un’esperienza fantastica e un’opportunità di lavorare con attori che ho sempre ammirato e con persone che ora posso considerare amici”, ha dichiarato il regista.

“Abbiamo girato in un luna park e ho visto attori sentirsi male dopo ogni ciack per quanto le giostre andavano veloci. Ho usato una cinepresa Phantom ad alta velocità, girando più di cento frame al secondo (chi ha detto che questo è un progetto a low budget?). Ho provato la gioia di essere coraggioso, di girare con uno stile d’assalto. Che bello! Ho avuto anche la fortuna di poter scrivere la sceneggiatura; quindi, di vedere sullo schermo ciò che avevo nella testa, pronto per essere donato al pubblico”.

Per chi è dunque in cerca di un revenge movie diverso da quelli visti negli ultimi anni, questo è il titolo che fa al proprio caso. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Bull. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Bull cast

La trama e il cast di Bull

Protagonista del film è Bull, un ex scagnozzo di una banda criminale, che torna dopo dieci anni di assenza con un’unica missione: vendicarsi di quelli che lo hanno tradito. Tra questi, l’ex suocero Norm, capo della banda, che ha orchestrato la cosa. Bull inizia così una brutale caccia all’uomo, eliminando i suoi ex compagni uno per uno, mentre cerca disperatamente di ritrovare suo figlio perduto. Mentre il confronto finale con Norm si avvicina, Bull deve però anche affrontare i fantasmi del passato e le conseguenze delle sue azioni, in una spirale di violenza e redenzione che mette in gioco la sua anima e il suo futuro.

Ad interpretare Bull vi è l’attore Neil Maskell, mentre il suocero Norm è interpretato da David Hayman. L’attrice Lois Brabin-Platt interpreta Gemma, mentre Henry Charles ricopre il ruolo di Aiden. Completano il cast David Nellist nel ruolo di Clive, Kevin Harvey in quello di Gary, Jason Milligan in quello di Marco e Ajay Chhabra nel ruolo di Mike. L’attrice Tamzin Outhwaite è invece Sharon.

Bull trama film

La spiegazione del finale di Bull

Nel finale del film, Bull tortura sia Norm che Gemma per ottenere la posizione del figlio. La ragazza, però, gli rivela che Aiden, dopo essere stato costretto a vedere il padre bruciato vivo e ucciso, è diventato anche lui un eroinomane. Furioso, Bull uccide i due e si reca quindi in una zona malfamata della città, dove trova finalmente Aiden, strafatto di eroina, addormentato sotto un ponte. Porta il figlio in una chiesa dove passano la notte. Il mattino seguente la vicaria trova Aiden addormentato sotto l’altare. Accorre in suo aiuto, ma alla vista di Bull viene colta da un improvviso attacco di terrore.

Chiede di sapere come osi entrare in una casa di Dio. Quando si gira, i suoi occhi sono neri. Attraverso brevi flashback, si scopre che i suoi occhi sono stati in realtà neri per tutta la storia. Implora il vicario di salvare suo figlio e lascia Aiden e il vicario con i soldi presi dallo spacciatore di eroina. In seguito, Bull torna nel campo in cui era stato sepolto all’inizio del film. Si scopre allora che Bull è veramente morto quella notte, ed è fortemente implicito che ha fatto un patto con il diavolo per tornare, vendicarsi e salvare suo figlio.

Il trailer di Bull e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Bull grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 7 agosto alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Blade non è nell’elenco delle uscite Marvel del 2025. Wesley Snipes coinvolto nel film?

0

Appena la scorsa settimana, i Marvel Studios hanno modificato la loro pianificazione delle uscite, con la rimozione un film senza titolo del 24 luglio 2026 dalla sua lista. Ma sorprendentemente, la data di uscita di Blade, il film che sembra avere più incertezza attorno a sé, è rimasto invariato.

Eppure oggi, nella dichiarazione sugli utili del terzo trimestre dell’anno fiscale 2024 del CEO della Disney Bob Iger, il dirigente ha indicato una serie di prossimi progetti Marvel come motivo per cui gli investitori si sentono ottimisti riguardo alle prossime prestazioni fiscali della società e ha elencato tutti i progetti Marvel del 2025, tranne uno.

Blade scartato dall’uscita del 2026

Una dichiarazione congiunta di Iger e del direttore finanziario della Disney Hugh Johnston recita: “Guardando alla nostra prossima lista cinematografica, siamo entusiasti di offrire al pubblico una serie di titoli che espandono i nostri franchise popolari e danno vita a queste storie in nuovi modi fantasiosi. Più avanti nel corso dell’anno, avremo l’attesissima uscita di Oceania 2, così come Mufasa: Il re leone“.

La dichiarazione continua: “Nel 2025, la nostra lista di film rimarrà altrettanto solida, con Captain America: Brave New World, Thunderbolts*, The Fantastic Four: First Steps, Zootropolis 2 e Avatar 3. E nel 2026, non vediamo l’ora di vedere Avengers: Doomsday, un nuovo film di Star Wars con il Mandaloriano e Grogu, e Toy Story 5, il primo film di Toy Story dal 2019″. Come si può vedere, ogni uscita del 2025 dell’MCU viene menzionata da Iger e Johnston, tranne Blade.

Wesley Snipes farà parte del progetto?

Il reboot del film sui supereroi e i vampiri ideato da Wesley Snipes è stato annunciato per la prima volta nel 2019 al Comic-Con di San Diego, quando Mahershala Ali è salito sul palco alla fine della presentazione dello studio nella Hall H. Da allora, il progetto ha perso due registi e ha subito quattro riscritture della sceneggiatura. Ali è ancora in lizza per il ruolo principale, ma Delroy Lindo e Aaron Pierre se ne sono andati. Mia Goth dovrebbe ancora apparire e, a quanto si dice, interpreterà Lillith, un’antica vampira che ha bisogno del sangue del “daywalker” per qualche scopo nefasto. Ma invece di prendere di mira Blade, sta prendendo di mira sua figlia.

Le prime bozze del film vedevano il progetto ambientato negli anni ’20, ma ora diverse riscritture hanno ambientato il film ai giorni nostri. Blade era stato originariamente concepito come un film di Fase 5, ma a causa dei suddetti problemi di sceneggiatura e dello sciopero del 2023 della WGA e del SAG-AFTRA, il film è stato posticipato al 7 novembre 2025, rendendolo un’uscita di Fase 6.

Non possiamo però non prendere in considerazione quello che sta avvenendo nei cinema in questi giorni. Il ritorno di Wesley Snipes nei panni di Blade in Deadpool & Wolverine sta fomentando il pubblico, soprattutto perché il personaggio afferma, nel film, che “C’è stato solo un Blade e ci sarà sempre un solo Blade”. Come reazione alla battutaDeadpool di Ryan Reynolds guarda quindi consapevolmente in macchina, sottolineando la difficile produzione del nuovo film. Da allora Reynolds ha continuato a fare campagna affinché Blade di Snipes meriti il ​​suo addio alla Logan. Su Instagram, ha scritto: “Non esisterebbe un Fox Marvel Universe o MCU senza che Blade abbia creato prima un mercato. Lui è il papà della Marvel. Per favore, condividete per un addio alla Logan”.

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità