Ciak finale in
Giappone per The Smashing Machine, scritto,
diretto e prodotto da Benny Safdie,
sull’emozionante vicenda del wrestler e campione di MMA e
Vale Tudo Mark Kerr, con
Dwayne Johnson e la candidata all’Oscar Emily Blunt.
Il film, prodotto e
finanziato da A24, e distribuito in Italia da I
Wonder Pictures – confermando il sodalizio di
successo tra le due società, che le vedrà collaborare su altri
sette film oltre a questo nel 2025 – racconta il leggendario
lottatore di MMA (Dwayne Johnson) quando è
all’apice della sua carriera, in un’era in cui le competizioni
nell’UFC erano senza esclusione di colpi, mentre si interroga su se
stesso, cercando un equilibrio nella sua vita e tra le sue
relazioni. Anche la sua fidanzata, Dawn Staples (Emily
Blunt), lotta per trovare il suo posto nel mondo caotico e
contraddittorio di Mark.
Mark
Kerr è un ex lottatore e combattente di arti marziali
miste di nazionalità americana. Durante la sua carriera nelle MMA è
stato due volte campione del torneo dei pesi massimi UFC, vincitore
del torneo World Vale Tudo Championship, campione dei pesi massimi
PRIDE FC, campione nazionale di wrestling NCAA nel 1992, campione
nazionale di freestyle nel 1994 e quattro volte campione mondiale
di sottomissione ADCC.
Tra i produttori
di The Smashing
Machine figurano Benny
Safdie con la sua società Out for the
Count, Dwayne
Johnson, Dany
Garcia e Hiram
Garcia per Seven Bucks Productions,
David Koplan ed Eli Bush.
Il film uscirà
nelle sale italiane nel 2025 distribuito da I Wonder
Pictures.
La prima immagine ufficiale di The Smashing
Machine
THE_SMASHING_MACHINE_FirstLook_CreditCHERYL_DUNN
Cosa sappiamo di The Smashing Machine?
Annunciato nel 2023, The
Smashing Machine sarà prodotto da
Dwayne Johnson, dalla Seven Bucks Productions di Dany
Garcia, dalla Out for the Count di Safdie, da Eli Bush e da David
Koplan. “The Smashing Machine è un dramma basato sulla storia
di Mark Kerr, il leggendario lottatore di MMA dell’era dell’UFC
senza esclusione di colpi, all’apice della sua carriera“, si
legge nella descrizione del film. “Lotta con la dipendenza, la
vittoria, l’amore e l’amicizia nell’anno 2000“.
Johnson ha dichiarato a Variety a
proposito del film nel gennaio 2024: “Benny vuole creare e
continua a spingersi oltre i limiti quando si tratta di storie
crude e reali, personaggi autentici e a volte scomodi e
sorprendenti. Sono a un punto della mia carriera in cui voglio
spingermi in luoghi in cui non mi sono mai spinto in passato. Sono
a un punto della mia carriera in cui voglio fare film che contano,
che esplorano un’umanità ed esplorano la lotta [e] il dolore“.
The Smashing Machine non ha ancora una data di uscita da parte di
A24 ma è previsto in sala per il 2025.
Al cinema dal 21 agosto con Plaion
Pictures, 30 anni di meno racconta la storia di
Maurizio, un attore e poeta gay che dopo un malore viene ricoverato
in una stanza di ospedale insieme al vedovo cardiopatico siciliano
Marco e all'”erotomane omofobo” (come lo definisce Maurizio) romano
Diego. I tre vivranno un’avventura ai confini della realtà. In
occasione della presentazione del film, abbiamo intervistato
Claudio Colica, Paola Pessot e Claudio Casisa.
30 anni di meno, l’intervista
Camaleo presenta
30 anni (di meno), diretto da Mauro Graiani, con
Massimo Ghini, Nino Frassica, Antonio Catania, Claudio Gregori
(Greg),
Claudio Colica,
Claudio Casisa, Leonardo Ghini e Giulia Elettra Gorietti. Nel cast
anche Fabrizio Nardi e Milena Miconi.
Prodotta da
Camaleo, società di produzione cinematografica e distribuita
prossimamente al cinema da Plaion Pictures, 30 anni
(di meno) è una crazy comedy in cui 3 sessantenni
ricoverati in una clinica (Ghini, Greg e Catania) condividono una
inaspettata esperienza: grazie ad una pillola, acquistata online su
un sito cinese per favorire le prestazioni sessuali, si ritrovano
improvvisamente più giovani di trent’anni (Ghini Jr, Colica e
Casisa) e ne approfittano, sulle prime per fare tutto ciò che alla
loro età gli è fisicamente precluso, in seguito cercando di
utilizzare questo “superpotere” per aggiustare oggi, i torti e gli
errori di ieri. Una seconda occasione da cogliere al volo, peccato
che l’effetto della misteriosa pillola va e viene e i tre
neo-trentenni saranno costretti a scappare dalla clinica per
evitare di spiegare l’inspiegabile.
30 anni di
meno è una commedia scatenata e brillante, una commedia in
stile “Smetto quando voglio incontra Una notte da
leoni” e le risate saranno assicurate: i protagonisti hanno la
possibilità di sperimentare un desiderio comune a tutti, quello di
vivere una nuova giovinezza, non tanto per tornare indietro nel
tempo, ma per affrontare il presente con l’energia e la
spensieratezza che si perde invecchiando.
La 20th Century Fox ha passato anni
a cercare di far decollare un film su Gambit,
affrontando continui problemi creativi. Rupert
Wyatt, Doug Liman e Gore
Verbinski sono stati tutti incaricati della regia, ma
proprio quando il progetto iniziava a prendere forma, è avvenuta la
fusione tra Disney e Fox. Pensavamo che fosse finita la speranza di
Channing Tatum di interpretare l’iconico
X-Man, ma l’attore ha avuto una seconda possibilità di vestire i
panni di tale personaggio in Deadpool &
Wolverine.
Parlando con Variety alla prima di Blink
Twice ieri sera, è stato chiesto a Channing Tatum se finalmente riuscirà a
realizzare il suo desiderio di recitare in un film su Gambit.
“Lo spero proprio“, ha detto al trade. “Dalla tua
bocca alle orecchie di Dio. Scrivilo nell’esistenza, amico mio. Ti
prego“. Per quanto riguarda il fatto che abbia parlato con i
Marvel Studios, Tatum ha aggiunto: “Certo
che l’ho detto. Sono 10 anni che dico di volerlo. È nelle mani di
Bob Iger e Kevin Feige. Io prego Dio“.
Anche se non siamo sicuri di quanto
sia probabile uno spin-off su Gambit – in particolare con i
Marvel Studios che stanno
pianificando un reboot del franchise degli X-Men – saremmo
scioccati se il mutante interpretato da Tatum non facesse parte
della squadra quando inevitabilmente torneremo sulla Terra-100005
in Avengers:
Doomsday o Avengers:
Secret Wars.
“IMarvel
Studiospresentano il loro errore più significativo
fino ad oggi – Deadpool & Wolverine”, si legge nella nuova
sinossi. “Uno svogliato Wade Wilson si affanna nella vita
civile. I suoi giorni come mercenario moralmente flessibile,
Deadpool, sono alle spalle. Quando il suo mondo natale si trova di
fronte a una minaccia esistenziale, Wade deve indossare di nuovo i
panni di un riluttante ancora più riluttante… riluttante? Più
riluttante? Deve convincere un riluttante Wolverine a… Cazzo! Le
sinossi sono così f*ttutamente stupide”.
Oltre a Ryan ReynoldseHugh Jackman nei ruoli principali, Deadpool &
Wolverine vede il ritorno di Morena Baccarin (Vanessa), Leslie Uggams
(Blind Al), Rob Delaney (Peter), Brianna
Hildebrand (Negasonic Teenage Warhead) e Shioli
Kutsuna (Yukio) nei rispettivi personaggi, A loro si
aggiungono le new entry del franchise Matthew Macfadyen (Succession) e Emma Corrin
(The
Crown), che interpretano un agente della TVA e la controparte
malvagia di Charles Xavier, Cassandra Nova.
Ryan Reynolds ha confermato in una
recente intervista a Collider di aver contattato
Nicolas Cage per chiedergli di riprendere il
ruolo di Ghost Rider in Deadpool &
Wolverine (qui la recensione). Il
blockbuster Marvel da record presenta una
manciata di attori che riprendono i loro personaggi dei fumetti di
un tempo, dalla Elektra di Jennifer Garner al Johnny Storm di Chris Evans e al Blade di Wesley Snipes. Reynolds voleva dunque che Cage
si unisse all’epica rosa di camei del film.
Alla domanda se Cage fosse stato
cercato per riprendere Ghost Rider, Reynolds ha risposto:
“Sì“. L’attore ha poi aggiunto: “C’è stata una
conversazione. Sì, ma no“. Cage ha interpretato Johnny
Blaze/Ghost Rider in due film tratti da fumetti: “Ghost
Rider” (2007) e “Ghost
Rider: Spirito di Vendetta” (2011). I film sono stati
distribuiti dalla Sony, mentre Deadpool &
Wolverine presentava camei di attori protagonisti di
film Marvel sviluppati e distribuiti
dalla Fox, ora di proprietà della Disney.
“IMarvel
Studiospresentano il loro errore più significativo
fino ad oggi – Deadpool & Wolverine”, si legge nella nuova
sinossi. “Uno svogliato Wade Wilson si affanna nella vita
civile. I suoi giorni come mercenario moralmente flessibile,
Deadpool, sono alle spalle. Quando il suo mondo natale si trova di
fronte a una minaccia esistenziale, Wade deve indossare di nuovo i
panni di un riluttante ancora più riluttante… riluttante? Più
riluttante? Deve convincere un riluttante Wolverine a… Cazzo! Le
sinossi sono così f*ttutamente stupide”.
Oltre a Ryan ReynoldseHugh Jackman nei ruoli principali, Deadpool &
Wolverine vede il ritorno di Morena Baccarin (Vanessa), Leslie Uggams
(Blind Al), Rob Delaney (Peter), Brianna
Hildebrand (Negasonic Teenage Warhead) e Shioli
Kutsuna (Yukio) nei rispettivi personaggi, A loro si
aggiungono le new entry del franchise Emma Corrin
(The
Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), che interpreteranno un agente
televisivo e la controparte malvagia di Charles Xavier, Cassandra
Nova.
Arriva su Apple TV+
il 9 agosto The Instigators, il nuovo film
diretto da Doug Liman, con protagonisti Matt Damone
Casey Affleck. E deve essere un cineasta con una
volontà di ferro, il regista. Nonostante nel corso degli anni si
sia scontrato in un modo o nell’altro con mezza Hollywood,
raccogliendo in alcuni casi fragorosi insuccessi di pubblico e
critica, continua imperterrito a proporre la sua idea di cinema
mainstream ironica, quasi irriverente.
A poche settimane
dall’uscita di
Road House per Amazon – e ricordiamo che anche in
quell’occasione Liman si è scontrato apertamente con la piattaforma
per aver preferito direttamente la piattaforma dello streaming
all’uscita in sala dell’action con Jake Gyllenhaal
– ecco arrivare The Instigators per Apple
TV+, altra commedia d’azione che vede protagonisti Matt Damon,Casey
Affleck, Hong Chau, Michael Stuhlbarg, Alfred
Molina, Ron Perlman e Toby Jones.
Insomma, un cast di tutto riguardo.
The Instigators, la trama
della commedia d’azione
La vicenda del film ruota
intorno i due criminali da strapazzo Rory (Damon) e Cobby
(Affleck), i quali dopo aver tentato una rapina finita malissimo ai
danni del Sindaco di Boston, si ritrovano inseguiti dalla polizia
dal grilletto facile e da quegli stessi criminali che gli hanno
commissionato il “colpo”. Unica persona che li vuole aiutare è
sorprendentemente Donna (Chau), la psicoterapeuta di Rory…
Come molto spesso accade
nel cinema di Liman, anche in questo caso la sceneggiatura di
The Instigators è poco più che un canovaccio, un
filo di trama che serve per tenere appena insieme scene divertenti
e situazioni in cui i personaggi possono beccarsi a vicenda,
esponendo quelle differenze che al contrario nascondono legami
magari maggiormente profondi. Ecco allora che in mezzo a tale,
evidente pochezza narrativa ci si diverte comunque a vedere
Matt Damone
Casey Affleck che duettano come fossero Jack
Lemmon e Walter Matthau, o meglio una versione decisamente
“proletaria” della coppia/stilema del buddy-movie.
Matt Damon and Hong Chau in “The Instigators,” coming soon to Apple
TV+.
Intrattenimento leggero e
efficace
Quando poi si forma il
trio con l’innesto di Hong Chau, il tono comico di
The Instigators si innalza addirittura di livello,
proponendo al pubblico un intrattenimento senza dubbio leggero ma
non per questo meno efficace. Peccato davvero che la sceneggiatura
si dimentichi quasi completamente di sviluppare i personaggi di
contorno oltre ai tre protagonisti, non soltanto nella definizione
psicologica quanto addirittura nel percorso narrativo. Ecco allora
che il film si perde letteralmente per strada Michael
Stuhlbarg e Alfred Molina, che escono di
scena in punta di piedi dopo essere stati divertentissimi in almeno
un paio di occasioni. Peggio tocca addirittura a Paul
Walter Hauser, il cui personaggio compare praticamente in
una sola sequenza per poi venire ingoiato dall’oblio di uno script
che di senso logico ne offre davvero in minima parte per i circa
100 minuti della durata del film.
Matt Damon e
Casey Affleck di nuovo insieme
Ambientato esclusivamente
nella “loro” Boston, The Instigators merita la
visione quasi esclusivamente per veder recitare di nuovo insieme
Matt Damone
Casey Affleck, i quali dimostrano di conoscere a
meraviglia l’uno i toni e soprattutto i tempi dell’altro. Se
pensiamo che insieme in precedenza avevano realizzato
Gerry di Gus Van Sant, opera
concettuale in cui praticamente non scambiavano o quasi battute,
questa loro nuova avventura cinematografica risulta ancor più
divertente.
Il loro continuo
battibeccare risulta uno strampalato, quasi farsesco guilty
pleasure che benissimo si innesta in un’ambientazione popolare
che rende la messa in scena frizzante. Il resto è, come quasi
sempre quando si tratta di Doug Liman, cinema
sbarazzino che si poggia interamente sul tono e sul ritmo. Una
formula certamente rischiosa in quanto mancante di fondamenta, ma
anche capace in qualche caso di proporre uno spettacolo non
scontato, o meglio non sottomesso ai canoni stabiliti
dell’entertainment hollywoodiano contemporaneo.
Matt Damon and Casey Affleck in “The Instigators,” coming soon to
Apple TV+.
Liman continua a
fregarsene di strutture narrative funzionanti, scegliendo invece di
affidare al montaggio e al tono il fulcro primario dei suoi film.
Formula che, anche quando centra l’obiettivo, non riesce mai a
lavorare in profondità. Ma almeno sa regalare prodotti non scontati
e con una loro vena iconoclasta, oseremmo dire ribelle. The
Instigators, quasi facendosi forza della sua eclatante
fragilità, rientra senz’altro in questo (ristretto) gruppo di
lungometraggi.
Durante la sua apparizione a
Watch What Happens Live insieme alla co-star di Borderlands,
Gina Gershon, Cate Blanchett non si è tirata indietro quando
il conduttore Andy Cohen ha parlato del suo compenso per Il
Signore degli Anelli. Quando Cohen ha chiesto alla
vincitrice dell’Oscar, durante il popolare segmento “Plead the
Fifth” del late night show, quale fosse il film che le ha fruttato
il compenso più alto, la Blanchett ha voluto sentire l’ipotesi del
conduttore prima di rispondere. “Penso che probabilmente sia Il
Signore degli Anelli”, ha detto Cohen.
La Blanchett ha però sorpreso tutti
rispondendo: “Stai scherzando?! No, non sono stata pagata per
fare quel film!“. “Volevo lavorare con il tizio che ha
fatto Braindead“, ha spiegato, riferendosi al film sugli
zombie del 1992 del regista Peter Jackson.
“Voglio dire, in pratica ho avuto panini gratis e ho potuto
tenere le mie orecchie da elfa“, ha scherzato l’attrice.
Quando il conduttore ha cercato di ottenere una risposta onesta sul
ruolo più pagato dalla Blanchett, l’attrice ha risposto:
“Voglio dire, le donne non vengono pagate così tanto come si
pensa“.
Cate Blanchett è Galadriel in Il Signore degli Anelli
“Lilith (Blanchett), una
famigerata cacciatrice di taglie dal passato misterioso, torna a
malincuore nella sua casa, Pandora, il pianeta più caotico della
galassia”, recita la sinossi. “La sua missione è trovare
la figlia scomparsa di Atlas (Ramírez), il più potente S.O.B.
dell’universo. Lilith stringe un’alleanza inaspettata con una
squadra di disadattati: Roland (Hart), un mercenario esperto in
missione; Tiny Tina (Greenblatt), una demolizionista preadolescente
e selvaggia; Krieg (Munteanu), il muscoloso protettore di Tina;
Tannis (Curtis), uno scienziato stravagante che ha visto tutto; e
Claptrap (Black), un robot saccente.
Insieme, questi improbabili eroi
devono combattere una specie aliena e pericolosi banditi per
scoprire uno dei segreti più esplosivi di Pandora. Il destino
dell’universo potrebbe essere nelle loro mani, ma combatteranno per
qualcosa di più: l’uno per l’altro. Basato su una delle serie di
videogiochi più vendute di tutti i tempi, benvenuti in
Borderlands”.
Borderlands
è diretto da Eli Roth da una sceneggiatura scritta da Roth e Joe
Crombie. Il film è interpretato da Cate Blanchett, Jamie Lee Curtis,Kevin Hart,Jack Black,Edgar Ramirez, Ariana
Greenblatt, Florian Munteanu, Haley Bennett, , Bobby Lee, Olivier
Richters, Janina Gavankar, Gina Gershon, Cheyenne Jackson, Charles
Babalola, Benjamin Byron Davis, Steven Boyer, Ryann Redmond e Penn
Jillette.
Kit Harington, star di Il
Trono di Spade, non ha intenzione di guardare House
of The Dragon, ma la sua decisione non ha nulla a che
fare con quello che ha sentito dire sulla qualità dello show.
L’attore, visto anche in Eternals,
e che ha interpretato Jon Snow per otto stagioni della serie
drammatica fantasy della HBO, ha spiegato che semplicemente trova
troppo difficile rivisitare il mondo di Westeros dopo aver
trascorso così tanto tempo nello show originale. “Non riesco
proprio a guardarlo“, ha dichiarato Harington a
Variety. “Penso che, per me, è solo che ho passato troppo
tempo lì. E auguro a tutti loro il meglio. Ho sentito che è
meraviglioso e che sta andando molto bene. Ma non credo che
guarderò mai quella serie, e non credo che guarderò ancora Game of
Thrones per qualche anno“.
Nonostante queste perplessità,
Harington era pronto a tornare nei panni dell’onorevole “bastardo”
di Grande Inverno diventato legittimo erede del Trono di Spade per
una serie sequel, ma recentemente ha comunicato che il progetto è
stato accantonato a tempo indeterminato. “Al momento non se ne
parla perché non siamo riusciti a trovare la storia giusta da
raccontare che ci entusiasmasse abbastanza“, ha spiegato
Harington. “Quindi, abbiamo deciso di mettere da parte gli
strumenti per il momento. Forse in futuro ci torneremo, ma al
momento no. È saldamente sullo scaffale“.
La trama e il cast di House
of the Dragon
“La serie prequel trova la
dinastia Targaryen all’apice assoluto del suo potere, con più di 15
draghi sotto il loro giogo. La maggior parte degli imperi, reali o
immaginari, si sgretola da tali altezze. Nel caso dei Targaryen, la
loro lenta caduta inizia quasi 193 anni prima degli eventi di Game
of Thrones, quando re Viserys Targaryen rompe con un secolo di
tradizione nominando sua figlia Rhaenyra erede del Trono di Spade.
Ma quando in seguito Viserys genera un figlio, la corte rimane
scioccata quando Rhaenyra mantiene il suo status di erede, e i semi
della divisione seminano attriti in tutto il regno”.
La seconda stagione di House
of The Dragon vede Matt Smith,Olivia Cooke,Emma D’Arcy, Eve Best, Steve
Toussaint, Fabien Frankel, Ewan Mitchell, Tom Glynn-Carney, Sonoya
Mizuno eRhys Ifans riprendere i loro rispettivi ruoli.
Il cast è completato da Harry Collett, Bethany Antonia, Phoebe
Campbell, Phia Saban, Jefferson Hall e Matthew Needham.
Dopo i messaggi dedicati a
Jennifer Garner, Wesley Sniper,
Channing Tatum e Dafne Keen,
continua il giro di ringraziamenti che Ryan
Reynolds sta affidando ai social per rendere omaggio a
tutti gli attori che hanno partecipato a Deadpool &
Wolverine, riportando in vita dei personaggi che
“avevano bisogno di un saluto ufficiale”.
Arriva ora il turno di Chris Evans, che per l’occasione ha
rispolverato il suo Johnny Storm, il personaggio
interpretato tra il 2005 e il 2007 in occasione della prima
trasposizione cinematografia dei Fantastici
Quattro. Un personaggio che è stato apprezzato all’epoca e
riscritto adesso in contrapposizione con l’icona che Evans ha
interpretato per 10 anni nel MCU: Steve Rogers/Captain
America.
Nello spietato deserto del Sahara,
una lotta senza quartiere per la sopravvivenza si svolge nel
thriller psicologico del 2016 Mine. Diretto dai
registi italiani Fabio Guaglione e Fabio Resinaro,
il film ha come protagonista Armie Hammer nei panni di un cecchino dei
Marines americani che calpesta una mina attiva e non ha altra
scelta se non quella di rimanere fermo, sperando che arrivino i
soccorsi. Mentre le ore si trasformano in giorni, la battaglia di
Mike con il deserto duro e mortale si intensifica. A corto di cibo
e acqua e con pochi contatti con il mondo esterno, lo stato mentale
di Mike si deteriora rapidamente.
Mentre fa i conti con il suo
probabile destino, Mike cerca di affrontare il tumulto emotivo
interiore che si è rifiutato di affrontare per tanto tempo.
Dall’infanzia difficile, alla morte della madre, al cuneo che ha
creato tra lui e la sua ragazza Jenny (Annabelle
Wallis), tutto viene a galla mentre le sue possibilità
di sopravvivenza si assottigliano sempre di più.
Nonostante racconti la storia di un
uomo bloccato in un luogo per giorni, Mine
presenta una sorprendente quantità di colpi di scena ed esplora la
condizione umana. Un racconto sul trionfo dello spirito, il finale
del film mette in luce le battaglie interiori di chi è alle prese
con un trauma che dura tutta la vita. Ci sono anche molti momenti
che aprono gli occhi e che vi lasceranno molto da pensare.
Cosa bisogna ricordare della trama
di Mine
All’inizio di
Mine incontriamo una coppia di marines
americani, l’esperto cecchino Mike Stevens e il suo osservatore
Tommy Madison (Tom Cullen), che sono in missione in Nord Africa.
Accampati su una duna di sabbia, i due attendono ordini
sull’assassinio di un leader terrorista. Quando Mike si rende conto
che il loro obiettivo è nel bel mezzo di una cerimonia nuziale – e
potrebbe anche non essere l’uomo che stanno cercando – esita a
premere il grilletto, poiché la situazione sembra fargli rivivere
un trauma del passato.
Non riuscendo a portare a termine
la missione, Mike e Tommy fuggono in una città vicina, ma lungo la
strada devono attraversare quello che Mike sospetta essere un campo
minato abbandonato. Tommy si mostra sprezzante, prendendo in giro
la paranoia di Mike, soprattutto considerando la sua volontà di
affrontare una mezza dozzina di uomini in un combattimento – un
riferimento a un incidente passato di cui non siamo ancora a
conoscenza – ma finisce per calpestare una mina, che gli costa le
gambe. Nello stesso momento, Mike sembra attivare lui stesso
l’interruttore di una mina e rimane bloccato sul posto, incapace di
muoversi o di rischiare di saltare in aria.
Ferito a morte, Tommy si toglie la
vita e dice a Mike di trovare un modo per restare in vita. Ma con
Tommy in possesso dell’unica radio e Mike incapace di muovere un
altro passo, le probabilità di sopravvivenza sono scarse.
Cosa succede alla fine di
Mine?
Dopo che Mike, grazie a un po’ di
ingegno, riesce a impossessarsi della radio di Tommy, riesce a
comunicare con i suoi superiori. Purtroppo, questi non possono
inviare aiuti e gli consigliano di tentare la cosiddetta manovra
Shuman per uscire dalla miniera, che gli darebbe la possibilità di
salvarsi la vita ma probabilmente gli costerebbe le gambe.
Tuttavia, l’incontro con un nativo berbero (Clint Dyer) gli dà la
speranza di trovare una via d’uscita. Mentre il berbero insiste sul
fatto che Mike dovrebbe scendere dalla miniera ed è sicuro che se
la caverà, Mike non è altrettanto ottimista.
Dopo un incontro violento che lo
lascia gravemente ferito, Mike accetta una medicina allucinogena
dal berbero, che lo aiuta a guarire le ferite. Alcune delle visioni
che Mike vede sono più che semplici illusioni create dalla sua
psiche: Sono momenti del suo passato che lo perseguitano da tempo e
lo aiutano a fare i conti con la sua situazione attuale e con la
sua vita travagliata. Alla fine, Mike si rende conto che per
fuggire, in un modo o nell’altro, deve uscire dalla miniera e
decide di fare un salto di fede.
Con grande stupore di Mike, quando
scende dalla miniera, questa non esplode, poiché sembra che il
dispositivo sotto il suo piede non fosse quello che credeva. Alla
fine, Mike se ne va con una nuova vita e uno spirito ringiovanito
e, quando arriva a casa, ritrova l’amore della sua vita che pensava
di non rivedere mai più.
Cosa c’era davvero sotto il piede
di Mike?
Mine ha
un finale inaspettato. Non solo si scopre che il dispositivo sotto
il piede di Mike – l’apparente mina che lo ha tenuto fermo per
tutto il film, minacciando di ucciderlo al minimo movimento – non
era così pericoloso come sembrava, ma non era nemmeno una mina.
All’inizio del film, aveva usato il suo coltello da combattimento
per esplorare personalmente il dispositivo ed era sicuro che si
trattasse di una mina mortale, dello stesso tipo che aveva ucciso
Tommy. Quindi, se non era una mina, cos’era?
Trovandosi illeso dopo essere sceso
da quella che pensava fosse una mina, Mike scava sotto la sabbia
per scoprire cosa c’era sotto i suoi piedi. Si scopre che era poco
più di un barattolo di latta, di forma e dimensioni simili alle
mine usate nel deserto. È solo un innocuo pezzo di metallo che non
ha mai rappresentato un pericolo. E, per quanto possa sembrare
strano, quando apre la lattina e guarda al suo interno, trova un
piccolo soldatino di plastica, simile a quello trovato tra le
dune
all’inizio del film.
Chi è il berbero e sua figlia
esiste davvero?
Mike ha delle visioni dopo aver
ingerito un potente liquido che altera la mente datogli dal
Berbero, ma non è la prima volta che ha delle allucinazioni. Alla
fine del film apprendiamo che quando è stato visitato dalla figlia
del berbero – che gli ha dato una borraccia d’acqua – anche lui
aveva avuto delle allucinazioni. Il berbero dice che sua figlia è
stata uccisa anni fa, fatta saltare in aria da una delle mine
mentre cercavano tra le dune e le toglievano dalla sabbia. Le
avevano tolte dal paesaggio e vendute ai guerriglieri,
sostituendole con barattoli di latta in modo che gli insorti non
sapessero che erano state prese.
È così che il berbero e la sua
famiglia sopravvivevano, guadagnando denaro dalla vendita delle
miniere. La figlia era solita individuare con cura le mine con un
bastoncino e mettere un soldatino in ogni lattina. Il giorno della
sua tragica morte, la mina si portò via anche la gamba del berbero,
che alla fine la sostituì con una di legno.
Dopo aver assunto l’acqua curativa
allucinogena, Mike vede ancora una volta la figlia del berbero, che
cammina mano nella mano con suo padre. Ma come faceva Mike a sapere
di lei prima che il Berbero la nominasse e come faceva a sapere del
soldatino di plastica che lei gli aveva dato nella sua visione?
Mentre Mike aveva scoperto un soldatino nella sabbia, non sapeva
nulla della bambina. Sfortunatamente, la visione di Mike rimane un
mistero e agli spettatori non resta che ipotizzare che l’evento sia
stato forse di natura soprannaturale.
Qual è il significato dei
soldatini?
I soldatini che la figlia del
berbero mostra a Mike durante la sua visione sono più di un
semplice gioco. Queste piccole figure sono piene di simbolismo che
potrebbe non essere evidente all’inizio, ma che diventa chiaro con
uno sguardo più approfondito. All’inizio del film, dopo essere
arrivato sul campo minato, Mike ne scopre una nella sabbia e pensa
che sia curiosa. Questo particolare soldato sta guardando in
lontananza attraverso un binocolo. Naturalmente, Tommy, il compagno
di Mike, è un osservatore, il cui lavoro consiste nel guardare
attraverso un binocolo simile, e la scoperta del giocattolo
potrebbe essere una prefigurazione della morte di Tommy pochi
minuti dopo.
La figlia del berbero estrae dalla
sua borsa altri due soldati, entrambi con fucili puntati sui loro
bersagli. Uno di loro è mezzo inginocchiato – in una posizione
simile a quella in cui Mike si trova bloccato per tutto il film – e
li usa per rappresentare un piccolo scenario allegorico.
Posizionandoli in fila, fa cadere il primo soldato (che rappresenta
Tommy) e lascia l’altro da solo, forse per illustrare la situazione
di Mike, bloccato nella sabbia. L’apparizione degli omini verdi
potrebbe anche simboleggiare i soldati la cui vita è così
spietatamente vulnerabile e che perdono la vita a causa degli
orrori della guerra.
Cosa significa la fine di
Mine
Nel corso di
“Mine“, Mike non ha molto da fare mentre
è bloccato su una mina, se non esaminare la sua vita. Guardandosi
indietro, è in grado di guardare con attenzione ai problemi da cui
è costantemente fuggito e, alla fine del suo calvario, è finalmente
motivato ad andare avanti. Il finale di “Mine” mostra come la lotta
per superare la paura di essere fatto a pezzi da un esplosivo
rispecchi la paura di affrontare i propri problemi. Quando il
berbero lo esorta a fare letteralmente un passo avanti e a vedere
cosa succede, in bene o in male, Mike impara che deve fare lo
stesso nella sua vita.
Dopo essere uscito inaspettatamente
dalla miniera con le gambe intatte, Mike viene salvato e torna a
casa negli Stati Uniti. Nell’ultima inquadratura del film, arriva
all’aeroporto e viene accolto da Jenny in una riunione
strappalacrime, dopo aver capito di aver trasferito il suo trauma
infantile nella relazione con lei e di averlo ormai superato.
Quando la vede, Mike fa il passo che non avrebbe mai potuto fare,
chiedendole di sposarlo proprio lì nel terminal. E, per un ironico
scherzo del destino, si mette in ginocchio per farlo, adottando la
stessa posizione in cui era rimasto bloccato per tutto il film.
La verità sull’infanzia traumatica
di Mike
Mentre Mike è bloccato nel deserto,
ci vengono mostrati scorci del suo passato attraverso una serie di
flashback. Una parte importante di questi flashback è rappresentata
dal padre di Mike (Geoff Bell), che, come si scopre, è uno dei
motivi principali per cui Mike è stato così tormentato per tutta la
vita.
Mike ricorda un episodio della sua
infanzia, quando fu svegliato dai genitori che litigavano in cucina
durante la notte. Il padre era ubriaco e discuteva con la madre
perché si sentiva non rispettata in casa sua. È chiaro che la madre
di Mike è in balia di un marito alcolizzato e violento, e teme ciò
che lui è in grado di fare. Comprensibilmente, non vuole che il
figlio sia esposto a questo tipo di comportamento. Quando Mike
entra in cucina, il padre lo vede e si infuria. Procede a picchiare
la madre di Mike e, quando il piccolo Mike guarda inorridito, il
padre rivolge i suoi abusi contro di lui, sfidando “Mikey” a
combattere contro di lui, dicendo “Sono proprio qui”. Ma Mike è un
bambino e non è in grado di reagire.
Alla fine di
“Mine, Mike vede una visione del padre
nel deserto, intervallata da flashback in cui vede sua madre morire
in un letto d’ospedale. Il padre, vestito con un abito, appare
davanti a lui e Mike riesce finalmente a trovare il coraggio di
reagire. Spara con la pistola al padre fantasma, esorcizzando
quello che forse è il suo più grande demone.
Cosa è successo davvero tra Mike e
Jenny?
All’inizio di
Mine, vediamo Mike dire addio alla sua
ragazza Jenny. Nel corso della storia, ci vengono mostrati alcuni
dei suoi giorni più felici con lei. Ma, durante queste scene, c’è
spesso una freddezza negli occhi di Mike che non capiamo fino alla
fine del film.
Alla fine, dopo una serie di
flashback e di momenti in cui Mike ricorda il suo amore a casa,
conosciamo meglio il suo passato. Un ricordo ci mostra come lui e
Jenny si sono conosciuti: Lei faceva la cameriera in un bar
frequentato da un gruppo di militari americani e una sera, mentre
Mike era lì, assistette alle molestie di un gruppo di loro. Quando
uno di loro ha schernito Mike – in un modo che ricorda gli abusi
del padre – ha affrontato l’intero gruppo, il che spiega anche il
commento iniziale di Tommy sul fatto che non ha paura di combattere
un gruppo di teppisti.
Lo stesso attacco si riflette anche
nel momento in cui Mike è costretto a combattere contro un branco
di cani selvatici. La scena mostra brevemente gli animali come
uomini, che lo combattono come avevano fatto al bar. Ma è la lotta
di Mike per tutta la vita per superare il trauma infantile che alla
fine lo ha portato ad allontanarsi da Jenny. Alla fine, è un
messaggio che Jenny ha registrato di nascosto sul suo telefono ad
aiutare Mike a capire esattamente cosa deve fare. È persino
implicito che questo messaggio possa essere una sorta di
portafortuna che ha contribuito a tenerlo al sicuro.
Quali temi vengono esplorati in
Mine?
Mine è un
film pieno di significati nascosti. Esplora una serie di temi più
profondi sulla vita, e non solo in relazione a un soldato bloccato
in una situazione mortale. Come dice il berbero, dobbiamo
continuare ad andare avanti. Questo non significa solo uscire da
una mina, ma anche attraversare la tragedia, come ha fatto il
berbero dopo la morte di sua figlia. Mike alla fine impara a fare
lo stesso, accettando il suo passato e abbracciando un nuovo futuro
di incertezza, cosa che non era mai riuscito a fare prima.
Quando Mike incontra per la prima
volta il berbero, nota il suo modo insolito di camminare a zig-zag,
che in seguito spiegherà essere un modo per ridurre al minimo le
possibilità di calpestare una mina. Ma la sua camminata è anche una
metafora della strada che percorriamo nella vita: Non tutti i passi
che facciamo devono essere in linea retta e il nostro cammino può
talvolta andare in direzioni diverse, anche se ci fa avanzare. Come
spiega il berbero, anche la strada sbagliata può alla fine portarci
a casa.
In definitiva,
Mine parla di vincere la paura,
trovare la libertà e abbracciare il proprio destino. Per farlo,
dobbiamo affrontare i nostri momenti più bui e talvolta passare
attraverso una prova del fuoco. Alla fine, questo ci condurrà
dall’altra parte, se solo riusciamo a fare quel salto di fede.
Chiwetel Ejiofor ha fatto il suo debutto nel
MCU nel ruolo di Mordo in Doctor Strange del 2016. Se inizialmente il
personaggio era stato introdotto come alleato di Stephen Strange,
l’atto finale ha visto un Mordo avvilito prendere una piega oscura
e iniziare a dare la caccia a coloro che riteneva abusassero della
magia. Originariamente, Doctor Strange nel Multiverso della Follia si apriva
con Mordo che affrontava Scarlet Witch, perdendo la testa nel
processo. I Marvel Studios hanno tagliato la scena e
Ejiofor ha finito per interpretare solo una variante dello Stregone
Supremo del personaggio sulla Terra-838.
Parlando con Josh
Horowitz, è stato chiesto a Ejiofor se sapesse quale fosse il
piano per Mordo quando è stato scritturato. “Certo, c’erano
delle idee di massima, come in tutte le cose che si sviluppano nel
tempo, che sembravano sempre soggette a manipolazioni, cambiamenti
o reinvenzioni“, spiega l’attore. “In un certo senso, chi
lo sa? [Ride]”. “C’è ancora l’opportunità che diversi
aspetti di questo si realizzino e, ad essere onesti, ci sono state
aree completamente nuove per Mordo che non esistevano nella
conversazione di allora, che hanno anche tutta questa capacità e
potenziale”.
“Dipende sicuramente, e credo
che sia entusiasmante, dalla visione. La visione di un individuo o
di un team per queste storie, man mano che vanno avanti. Sono
entusiasta di questo. Sento che ci sono persone
straordinariamente impegnate e talentuose in questo contesto“,
ha proseguito. “È un mondo che mi entusiasma ancora
molto“. Per quanto riguarda le sue sensazioni sull’arco
narrativo di Mordo nel sequel di Doctor Strange, Ejiofor ha risposto:
“Come ho detto, era qualcosa di nuovo. Era qualcosa che non
avevo affatto previsto. In questo contesto, ho pensato che fosse
affascinante”.
“Ho sentito che c’era qualcosa
di potenzialmente molto eccitante riguardo alla direzione che
avrebbe potuto prendere. Mi piace questo aspetto in generale. Mi
piace l’idea che questi personaggi e mondi possano essere esplorati
in modi davvero incredibili“. “Penso che ci sia una
bellissima porta aperta e che sia sufficiente trovare il momento
per raccontare quelle storie in cui è veramente la parte più
eccitante di quella storia che si può raccontare e su cui si può
puntare una luce”, ha poi detto a proposito di un possibile ritorno
nel MCU nei panni del Mordo originale.
“Penso che abbia il potenziale per essere davvero
notevole“.
Deadpool 3 è passato attraverso diverse
iterazioni prima di diventare Deadpool &
Wolverine, con Wendy Molyneux e
Lizzie Molyneux-Logelin originariamente assunti
dai Marvel Studios per scrivere la sceneggiatura
nel 2020. Successivamente, gli sceneggiatori di Deadpool e
Deadpool 2Rhett Reese e Paul
Wernick sono saliti a bordo del threequel insieme a
Zeb Wells (anche la star Ryan Reynolds e il regista Shawn
Levy sono stati accreditati come scrittori).
Non è quindi una grande sorpresa che
la storia del film sia stata modificata più volte, e ora abbiamo
dei dettagli sulla direzione originale di Deadpool &
Wolverine che potrebbero spiegare alcune delle prime
fughe di notizie sulla trama. “Il film doveva iniziare con
l’arresto di Wade da parte della TVA per aver manomesso la macchina
del tempo di Cable“, spiega lo scooper @MyTimeToShineH.
“Mentre si trova nella loro prigione, sente che la TVA sta
cercando di reclutare esseri-ancora da tutto il multiverso per
creare un esercito per combattere i Kang, e si suppone che stiano
cercando una versione di Logan“.
“Wade decide di fuggire e di
trovare quel Logan definitivo prima di loro, portandolo nel suo
mondo per essere il suo migliore amico per sempre, dato che ha
cercato di essere BFF con lui per anni ma quello del suo mondo è
ormai morto“. “Da lì, la trama è abbastanza simile a
quella che abbiamo, con loro che viaggiano attraverso il multiverso
(il che darebbe anche una spiegazione più logica alla scena alla
Avengers Tower con Happy Hogan), Alla fine, finiscono ancora nel
Vuoto, e da lì, segue per lo più lo stesso percorso“.
“Johnny Storm che parla male di
Cassandra Nova era il finale originale“, si aggiunge,
“mentre la scena post-credits originale doveva essere Deadpool
che tornava alla Avengers Tower e finalmente incontrava Tony Stark,
che lo respingeva“. Le riprese principali di Deadpool &
Wolverine sono iniziate nel maggio del 2023, il che
significa che i Marvel Studios hanno avuto tutto il
tempo di cambiare idea sulla scia del flop di Ant-Man and The Wasp:
Quantumania e l’arresto di Jonathan Majors.
Abbiamo sentito che l’idea di
Avengers: The Kang
Dynasty era che l’esercito di eroi multiversali della
TVA combattesse contro il Consiglio dei Kang, con Deadpool &
Wolverine chiaramente inteso come trampolino di
lancio. Invece, abbiamo avuto un team-up a sé stante e un agente
della TVA disonesto, Mr. Paradox, che credeva di proteggere la
Sacra Linea Temporale uccidendo i rami morenti con il Time
Ripper.
È improbabile che questo abbia un
grande impatto su Avengers:
Doomsday e Avengers:
Secret Wars, anche se la sopravvivenza della
Terra-100005 potrebbe avere un forte impatto. Per quanto riguarda
il cameo di Robert Downey Jr., abbiamo sentito che era in
lavorazione, ma l’attore non voleva tornare se non per qualcosa di
significativo (che ora sappiamo essere una reunion con i fratelli
Russo nel ruolo del Dottor Destino).
Hugh Jackman e Ryan Reynolds in una scena di Deadpool &
Wolverine
“IMarvel
Studiospresentano il loro errore più significativo
fino ad oggi – Deadpool & Wolverine”, si legge nella nuova
sinossi. “Uno svogliato Wade Wilson si affanna nella vita
civile. I suoi giorni come mercenario moralmente flessibile,
Deadpool, sono alle spalle. Quando il suo mondo natale si trova di
fronte a una minaccia esistenziale, Wade deve indossare di nuovo i
panni di un riluttante ancora più riluttante… riluttante? Più
riluttante? Deve convincere un riluttante Wolverine a… Cazzo! Le
sinossi sono così f*ttutamente stupide”.
Oltre a Ryan ReynoldseHugh Jackman nei ruoli principali, Deadpool &
Wolverine vede il ritorno di Morena Baccarin (Vanessa), Leslie Uggams
(Blind Al), Rob Delaney (Peter), Brianna
Hildebrand (Negasonic Teenage Warhead) e Shioli
Kutsuna (Yukio) nei rispettivi personaggi, A loro si
aggiungono le new entry del franchise Emma Corrin
(The
Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), che interpreteranno un agente
televisivo e la controparte malvagia di Charles Xavier, Cassandra
Nova.
Gli anni Novanta sono stati
particolarmente importanti per il genere
thriller, che ha durante questi visto riformulare i propri
canoni e i limiti versi cui spingersi sempre di più. Titoli come
Seven,Copycat,Il fuggitivo,Il cliente o Il rapporto Pelican sono solo alcuni esempi delle
tante declinazioni che questo genere ha assunto nel tempo. Sulla
scia di questi titoli, nel 2001 è arrivato Unico
testimone, che ne sembra un diretto omaggio tra dinamiche,
argomenti ed elementi. Il film è diretto da Harold
Becker, celebre per film di questo genere come Seduzione
pericolosa e Codice Mercury.
Unico testimone
riprende dunque elementi come l’aspetto famigliare e le pericolose
dinamiche che possono generarsi nel momento in cui tale nucleo
subisce cambiamenti, o ancora la parola di un soggetto contro
quella di un altro, che dà vita ad un gioco di trappole ed
escamotage per riuscire ad incastrare e non essere incastrati.
Dinamiche che Becker ben conosce, ma la cosa non ha impedito al
film di venir stroncato al momento della sua uscita in sala.
L’accoglienza di critica e pubblico è infatti stata alquanto
negativa.
Nel tempo, però, tale pellicola è
divenuta un piccolo cult tra gli appassionati del genere, anche
solo per il coinvolgimento di una serie di noti attori nel cast. In
questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali
curiosità relative a Unico testimone. Proseguendo
qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori
dettagli relativi alla trama, al cast di
attori e alla spiegazione del finale.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Susan Morrison si
sposa con il ricco industriale Rick Barnes.
Danny, il figlio adolescente avuto dall’ex marito
Frank, non ne è felice e una notte si nasconde
nell’auto di Rick, con l’intenzione di andare a casa del padre. Ma
invece di andare dove spera, finisce con l’assistere all’omicidio
da parte di Rick del misterioso sconosciuto Ray
Coleman. Il problema è che Rick è riuscito a eliminare la
maggior parte delle prove ed è considerato un pilastro della
comunità, mentre Danny ha un passato di menzogne. Frank, però, gli
crede e fa delle indagini per conto suo, mentre il losco passato di
Rick si fa lentamente strada tra lui e la sua nuova famiglia.
Ad interpretare Frank Morrison vi è
l’attore John Travolta, il quale tuttavia per la sua
interpretazione in questo film è stato candidato come Peggior
attore ai Razzie Awards. Nel ruolo di suo figlio Danny vi è invece
Matt O’Leary, divenuto noto per Invito a cena
con vampiro e visto poi anche in Skyscraper
e Benvenuti
a Marwen. L’attrice Teri Polo interpreta
invece Susan. Nel ruolo di Rick Barnes vi è invece l’attore
Vince Vaughn, mentre Steve
Buscemi interpreta Ray Coleman. Durante le riprese,
quest’ultimo è rimasto sfregiato quando si è trovato coinvolto in
una rissa da bar.
Nel corso del film, Frank svolge
delle indagini per conto suo e porta alla luce il passato criminale
di Rick, che ora rischia di mettere in pericolo suo figlio e la sua
ex moglie. Frank scopre infatti che la vera identità di Rick è
Jack Parnell, un criminale che è stato assolto
mentre i suoi soci, tra cui Ray, sono stati condannati perché li ha
incastrati tutti. Ray aveva progettato di vendicarsi di Jack
smascherandolo al matrimonio. Ora che sa la verità, Jack tenta di
uccidere Frank dando fuoco alla sua rimessa, ma Frank riesce a
fuggire e a rivelare la vera identità dell’uomo alla polizia, che
inizia però a dirigersi verso la casa di Susan.
A casa, anche Susan si rende conto
della verità quando vede una grossa ustione sul braccio di Jack,
avendo saputo dell’incendio alla rimessa delle barche pochi minuti
prima. Cerca a quel punto di scappare con Danny, ma Jack la stende
e prende Danny come ostaggio, con l’intenzione di fuggire. Frank
arriva però per affrontarlo ed entrambi ingaggiano una lotta
feroce, che termina quando Danny, legato, spinge Jack contro una
scatola di fusibili, fulminandolo e uccidendolo. La polizia si
scusa a quel punto con Danny e Frank per non aver creduto loro
riguardo a Jack, e padre e figlio, riuniti, seguono Susan mentre
viene portata in ospedale in ambulanza.
Il trailer di Unico
testimone e dove vederlo in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 8 giugno alle ore 21:10
sul canale Rai Movie. Di conseguenza, per un
limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma
Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche
oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla
piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far
partire la visione.
Cucina e inclusività si incontrano
nel film francese Il menù della felicità, diretto
nel 2023 da HervéMimran. Si tratta di una
pellicola che celebra, in modo emozionante e sfumato, la diversità
e l’importanza dell’inclusione, ma anche come la passione e la
dedizione possano talvolta superare gli ostacoli più grandi.
Ispirato ad una storia vera, il film riporta dunque sullo schermo
due dinamiche già viste negli ultimi anni, con film dedicati al
mondo della cucina come Il sapore del successo o la serie The Bear o alle disabilità, come The Specials – Fuori dal comune e Mio
figlio.
Grazie ora al suo passaggio
televisivo, è dunque un titolo da recuperare per chi ha interesse
verso tali tematiche, potendo qui ritrovare un film che sa come
divertire ed emozionare. In questo articolo, approfondiamo dunque
alcune delle principali curiosità relative a Il menù della
felicità. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama di Il menù della
felicità
Protagonista del film è Philippe
Lamarck, un rinomato chef che, a causa del suo carattere
difficile, perde il lavoro. La notizia del suo licenziamento si
diffonde rapidamente e ciò gli rende complicato trovare una nuova
occupazione. Tuttavia, tutto cambia all’improvviso quando viene
contattato da Virginie, madre di Noé, un giovane
autistico con un talento straordinario per gli odori. Determinata a
realizzare il sogno del figlio di diventare cuoco, Virginie decide
di aprire un ristorante inclusivo che offra opportunità di lavoro a
giovani con disabilità cognitive. Philippe, toccato dall’entusiasmo
e dalla determinazione di Virginie e Noé, accetta la sfida e si
unisce a loro in un’epica avventura culinaria.
Il cast del film
Il cast
include l’attore Bernard Campan nei panni di Philippe
Lamarck, lo chef stellato alle prese con le difficoltà del
licenziamento. L’attrice Mélanie Doutey interpreta invece
Virginie, la determinata madre di Noé, un ragazzo autistico con un
talento speciale, impersonato da Gauthier Gagnière.
Lionnel Astier è Gérard, mentre Laurent Bateau
ricopre il ruolo di Serge, l’ex-marito di Virginie. Recitano poi
nel film Pierrot Goldstein nel ruolo di Martin,
Angélique Bridoux in quello di Louane e
Vincent Chalembert in quello di Lucas.
Completa il cast il critico gastronomico François-Régis
Gaudry, nei panni di sé stesso.
La storia vera dietro il film
Questa produzione, nata dalla
collaborazione tra Karé Productions, Summertime Productions e la
RTBF, prende ispirazione dalla vera storia di un ristorante di
Parigi situato nel 15º arrondissement, salito agli onori della
cronoca per il suo impegno verso l’inclusione delle persone con
disabilità. Uno degli autori di Il menù della
felictà è venuto a sapere di questa realtà grazie ad un
post del produttore cinematografico Fabrice
Goldstein sui social network in cui si fornivano
informazioni su questo ristorante in cui lavora il figlio, affetto
da autismo.
Il ristorante La Belle
Etincelle, dunque, esiste davvero. Nato nel 2021, il
ristorante è un’idea dell’associazione Tremplin
Extraordinaire, che ha l’obiettivo di promuovere
l’inserimento professionale e sociale delle persone con disabilità.
Tra i 12 dipendenti dell’istituzione, otto sono giovani di età
compresa tra i 18 e i 31 anni con disabilità, come disturbi dello
spettro autistico e sindrome di Down. Alcuni di questi hanno poi
partecipato anche alle riprese, come Pierrot
Goldstein, il figlio di Fabrice.
Il trailer di Il menù della
felicità e dove vedere il film in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 8 agosto alle ore 21:30
sul canale Rai 1. Di conseguenza, per un limitato
periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai
Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il
momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma,
completamente gratuita, per trovare il film e far partire la
visione.
Tutti conoscono Orgoglio e
pregiudizio, il celebre romanzo scritto nel 1813 da
Jane Austen e divenuto uno dei grandi classici
della letteratura, più volte trasposto anche sul grande e piccolo
schermo. E se a quella storia ci si aggiungessero degli zombie? È
la stravagante idea dello scrittore Seth GrahameSmith (anche sceneggiatore di Dark Shadows e La leggenda del cacciatore di vampiri), che nel 2013
ha pubblicato Orgoglio e Pregiudizio e
Zombie. Libro dal quale poi, nel 2016, è stato tratto il
film intitolato PPZ – Pride + Prejudice +
Zombies.
Il film si è inserito in un contesto
di rivisitazione di alcune fiabe o classici della letteratura, che
ha visto arrivare sul grande schermo anche titoli come
Biancaneve e il cacciatore e Cappuccetto rosso sangue. In questo caso, il racconto
di formazione sentimentale della Austen si sposa, come il titolo
suggerisce, con lo zombie movie, dando vita ad un connubio tanto
folle quanto divertente. A dirigere il film vi è Burr
Steers, regista distintosi anche per 17 Again –
Ritorno al liceo e Segui il tuo cuore, entrambi film
interpretati da ZacEfron.
Per gli appassionati dello zombie
movie, ma anche per i lettori della Austen, è dunque questo un film
da non perdere, capace di divertire, intrattenere e offrire una
versione decisamente inedita di una celebre storia. In questo
articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità
relative a PPZ – Pride + Prejudice +
Zombies. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
spiegazione del finale. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di
PPZ – Pride + Prejudice + Zombies
Nell’Ottocento, l’Inghilterra è
invasa da sanguinari morti viventi. Elizabeth,
Jane, Kitty,
Mary e Lydia Bennet sono cinque
sorelle che, per sopravvivere agli zombie, hanno imparato a
difendersi con le armi e le arti marziali. Un giorno, le sorelle
Bennet sono invitate ad un lussuoso ballo e incontrano
l’affascinante lord Charles Bingley e il burbero
cacciatore Mr. Darcy. Mentre Jane e Bingley si
innamorano a prima vista, Darcy ed Elizabeth non sembrano
sopportare l’uno la presenza dell’altro. Ma quando un gruppo di
non-morti irrompe nella sala in cerca di corpi caldi di cui
nutrirsi, le cose cambiano radicalmente.
La prontezza fisica e la fierezza di
Elizabeth, infatti, finiscono con il colpire Darcy nel profondo.
Poco dopo, Elizabeth scopre che Darcy ha convinto Bingley a partire
per separarlo da Jane e l’odio verso l’uomo cresce a dismisura.
Sdegnata e inorridita dal suo comportamento, Elizabeth rifiuterà la
proposta di matrimonio di Darcy. Ben presto, tuttavia, la giovane
scoprirà di aver peccato d’orgoglio e di aver ceduto troppo presto
ai pregiudizi. In una lotta contro il tempo e contro una folla di
zombie, Elizabeth dovrà salvare le sue sorelle e sperare che Darcy
non abbia cambiato idea sul loro futuro insieme.
Ad interpretare Elizabeth Bennet vi
è l’attrice Lily James, mentre le sue sorelle Jane, Kitty,
Mary e Lydia sono interpretate rispettivamente da Bella
Heathcote, Suky Waterhouse,
Millie Brady ed Ellie Bamber.
L’attrice Sally Phillips ricopre invece il ruolo
di Mrs. Bennet, mentre
Charles Danceè Mr. Bennet. Nel ruolo di Mr.
Darcy ritroviamo l’attore Sam Riley, mentre
Jack Huston è Mr. Wickham. Douglas
Booth interpreta Mr. Charles Bingley, mentre l’attore
Matt Smithricopre il ruolo di Mr. Collins.
Completa il cast Lena Headey nel ruolo di Lady Catherine de
Bourgh.
Nel corso del film, Darcy scrive a
Elizabeth una lettera per scusarsi del suo comportamento. Si pente
di aver separato Jane e Bingley, temendo che lei volesse sposarlo
solo per la sua ricchezza. Inoltre, smaschera la vera natura di
Wickham. Lui e Wickham erano amici d’infanzia, ma Wickham potrebbe
aver ucciso il padre di Darcy, sperperato la sua eredità e cercato
di ottenere altro denaro dal patrimonio di Darcy. Quando questo
fallisce, Wickham cerca di fuggire con la giovane sorella di Darcy,
Georgiana, per ottenere la sua fortuna. Elizabeth viene a sapere
che Wickham è scappato con Lydia e che Londra è stata invasa dagli
zombie.
Darcy salva Lydia e scopre che
Wickham sta usando gli zombie “civilizzati” per creare un esercito,
che ha invaso Londra secondo il piano di Wickham di governare il
Paese. Darcy lo ferma dando agli zombie cervelli umani, che li
trasformano in selvaggi. Durante il combattimento, Darcy trafigge
il petto di Wickham, rivelando che è sempre stato un non-morto,
come gli altri zombie apparentemente addomesticati. Elizabeth salva
poi Darcy dall’essere ucciso da Wickham, che fugge. A quel punto
Elizabeth ammette in lacrime il suo amore per Darcy. Lui chiede
nuovamente a Elizabeth di sposarlo e questa volta lei accetta.
PPZ – Pride + Prejudice
+ Zombies: ci sarà un sequel?
Chi è rimasto fino ai titoli di coda
di PPZ – Pride + Prejudice + Zombies sa che
la fine della narrazione non è certo la fine di tutta la storia di
Elizabeth Bennet e del signor Darcy. Come vediamo nella scena a
metà dei titoli di coda, lo zombie George Wickham è riuscito a
sopravvivere al suo duello con Darcy e ha radunato un esercito di
morti e i Quattro Cavalieri dell’Apocalisse per vendicarsi,
lasciando dunque intendere che c’è la possibilità di dar vita ad un
sequel. Il regista e sceneggiatore Burr Steers ha
poi rivelato di avere delle idee a riguardo.
“Ho un’idea per questo, ma non
so se sia possibile, vedremo come andrà a finire“. Come noto,
il romanzo da cui è tratto questo film ha poi avuto un suo sequel,
Pride and Prejudice and Zombies: Dreadfully Ever After.
Tuttavia, lo scarso risultato economico ottenuto dal film ha subito
bloccato ogni ipotesi di sequel. PPZ – Pride + Prejudice
+ Zombies ha infatti guadagnato appena 16 milioni di
dollari a fronte di un budget di 28. Un risultato che, unito alle
critiche negative, sembra aver dunque chiuso le porte ad ogni
possibile sequel.
Il trailer di PPZ –
Pride + Prejudice + Zombies e dove vedere il film in
streaming e in TV
È possibile fruire
di PPZ – Pride + Prejudice + Zombies
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Infinity+, Apple TV
e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 8
agosto alle ore 21:15 sul canale
Italia 2.
Lo spinoff di “Game
of Thrones“, “A
Knight of the Seven Kingdoms” ha aggiunto sette nuovi
membri al cast. Come riportato da Variety, la serie HBO ha
ingaggiato Edward Ashley (“Masters of the Air”)
nel ruolo di Ser Steffon Fossoway, Henry Ashton
(“A Good Girl’s Guide to Murder” e “My Lady Jane”) nel ruolo di
Daeron Targaryen, Youssef Kerkour (“House of
Gucci”) nel ruolo di Steely Pate, Daniel Monks (il
prossimo film di Netflix “Kaos”) nel ruolo di Ser Manfred Dondarrion,
Shaun Thomas (“How to Have Sex”) nel ruolo di
Raymun Fossoway, Tom Vaughan-Lawlor (“Avengers: Infinity War”) nel ruolo di
Plummer e Danny Webb (HBO “The Regime” e “The
Dig”) nel ruolo di Ser Arlan di Pennytree.
Per i fan che hanno recentemente
terminato la seconda stagione di “House of
theDragon“, il Daeron di “A
Knight of the Seven Kingdoms” è diverso da quello
della serie prequel, proprio come esistono più Egon nella storia di
Westeros. Questi attori si uniscono dunque alle star protagoniste
Peter Claffey nel ruolo di Ser Duncan l’Alto e
Dexter Sol Ansell in quello del suo scudiero
Egg. La serie, che andrà in onda il prossimo anno, è ambientata 100
anni prima della storia principale di “Game
of Thrones” e 100 anni dopo il prequel
“House of
the Dragon“.
La trama recita: “Un secolo
prima degli eventi di ‘Game of Thrones’, due improbabili eroi
vagavano per Westeros… un giovane, ingenuo ma coraggioso cavaliere,
Ser Duncan the Tall, e il suo minuscolo scudiero, Egg”. In un’epoca
in cui la linea Targaryen detiene ancora il Trono di
Spade e il ricordo dell’ultimo drago non è ancora scomparso
dalla memoria vivente, grandi destini, potenti nemici e pericolose
imprese attendono questi improbabili e impareggiabili
amici“.
Il cast comprende anche Finn
Bennett nel ruolo di Aerion Targaryen, Bertie
Carvel nel ruolo di Baelor Targaryen,ra Tanzyn
Cwford nel ruolo di Tanselle, Daniel Ings
nel ruolo di Ser Lyonel Baratheon e Sam Spruell
nel ruolo di Maekar Targaryen. La serie è basata sulle novelle
dell’autore George R. R. Martin “The Hedge Knight” (1998),
“The Sworn Sword” (2003) e “The Mystery Knight”
(2010).
Il regista David
Ayer continua a discutere riguardo la #ReleaseTheAyerCut
di Suicide Squad e, dopo il recente ottavo anniversario
del film del 2016, ha condiviso alcune pagine di sceneggiatura mai
viste prima. Oltre a fornire una versione notevolmente ampliata del
momento in cui Joker utilizza la macchina per l’elettroshock sulla
dottoressa Harleen Quinzel, scopriamo di più sul momento in cui
Harley Quinn volta finalmente le spalle al Clown Principe del
Crimine durante la battaglia finale con Incantatrice.
Non vediamo cosa succede dopo che
Joker minaccia di ucciderla, ma sappiamo da precedenti fughe di
notizie che la Task Force X lo ha allontanato, liberando finalmente
Harley dalla presa del gangster perverso. Nella versione
cinematografica di Suicide Squad, siamo stati portati a credere che Joker
fosse morto in quell’incidente in elicottero, prima di fare il suo
ritorno a sorpresa nei momenti finali del film per far evadere
Harley da Belle Reve. La Warner Bros. ha deciso che la visione di
Ayer era troppo cupa e ha deciso di alleggerire la storia e il
tono, da cui il “lieto fine”.
Che cos’è la famigerata “versione
originale” di Suicide Squad?
Negli corsi degli anni,
David Ayer ha parlato più e più volte del fatto
che il film Suicide
Squad arrivato nelle sale non era la versione che
lui aveva inizialmente pianificato, con la Warner Bros. che, sulla
scia del malcontento generato da
Batman v Superman: Dawn of Justice, è intervenuta
pesantemente durante la post-produzione per alleggerire i toni del
film ed evitare che anche l’opera di Ayer venisse percepita come
eccessivamente cupa.
Sulla scia della campagna lanciata
dai fan di Zack Snyder per la release del suo
taglio di Justice
League (campagna che è riuscita a portare all’effettiva
distribuzione del film), Ayer ha incoraggiato i fan a
fare lo stesso nei confronti della sua versione
di Suicide
Squad, con alcuni che hanno effettivamente cercato di
promuovere la causa. Da allora, la Warner Bros. ha però specificato
più volte che lo studio non ha intenzione di distribuire la Ayer’s
Cut.
I fan di Logan non avrebbero mai
pensato di rivedere Dafne Keen nei panni di Laura/X-23 dopo
l’acquisizione della 20th Century Fox da parte della Disney, ma
l’attrice di The Acolyte ha fatto il suo atteso ritorno
nei panni della giovane e feroce mutante in Deadpool &
Wolverine, facendo una grande impressione in un
piccolo ma significativo ruolo di supporto. Laura si è riunita a
Wolverine (Hugh
Jackman) alla fine del film, lasciando aperta la porta
alla possibilità che la Keen riprenda il ruolo nel Marvel Cinematic Universe. Potrebbe
apparire in uno dei prossimi film degli Avengers?
La domanda è stata posta alla Keen
durante un’intervista con Phase Zero e,
sebbene non abbia voluto confermare o smentire nulla – ammesso che
sappia cosa c’è in serbo per il suo personaggio -, è molto eccitata
dalla prospettiva di poter interpretare nuovamente l’eroe. “Mi
piacerebbe molto tornare. Pagherei per tornare. Interpretare Laura
è stato il più grande onore della mia vita. Per me, abbiamo solo
scalfito la superficie con lei, perché è un personaggio così
complesso. È così bella, anche solo da un punto di vista da
fan“.
“I Marvel Studios
presentano il loro errore più significativo fino ad oggi – Deadpool
& Wolverine“, si legge nella nuova sinossi. “Uno svogliato
Wade Wilson si affanna nella vita civile. I suoi giorni come
mercenario moralmente flessibile, Deadpool, sono alle spalle.
Quando il suo mondo natale si trova di fronte a una minaccia
esistenziale, Wade deve indossare di nuovo i panni di un riluttante
ancora più riluttante… riluttante? Più riluttante? Deve convincere
un riluttante Wolverine a… Cazzo! Le sinossi sono così f*ttutamente
stupide“.
Oltre a
Ryan Reynolds e
Hugh Jackman nei ruoli principali, Deadpool &
Wolverine vede il ritorno di Morena Baccarin (Vanessa), Leslie Uggams
(Blind Al), Rob Delaney (Peter), Brianna
Hildebrand (Negasonic Teenage Warhead) e Shioli
Kutsuna (Yukio) nei rispettivi personaggi, A loro si
aggiungono le new entry del franchise Emma Corrin
(The
Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), che interpreteranno un agente
televisivo e la controparte malvagia di Charles Xavier, Cassandra
Nova.
Tra pochi giorni, l’11 agosto,
ricorrerà il decennale dalla tragica scomparsa di Robin Williams. In vista di tale occasione,
l’attrice Sally Field ha rivelato una toccante
storia del periodo in cui ha lavorato con l’attore in
Mrs. Doubtfire. Il film vede Daniel Hillard (Robin
Williams) assumere le sembianze di una perfetta tata
di nome Mrs. Doubtfire per poter passare del tempo con i suoi figli
dopo averne perso la custodia in seguito a un divorzio conflittuale
con Miranda (Field). La miscela di commedia esilarante e dramma
sentito ha contribuito a rendere
Mrs. Doubtfire uno dei migliori film dell’impressionante
carriera di Williams.
Vanity Fair ha parlato con molti
co-protagonisti, collaboratori creativi e amici di Williams, tra
cui, appunto, la Field, la quale ha raccontato di come lui l’abbia
aiutata quando ha saputo che suo padre era morto durante le
riprese. “Non ho mai condiviso questa storia prima d’ora. Ero
nel camper fuori dall’aula di tribunale dove stavamo girando la
scena del divorzio. Mio padre aveva avuto un ictus un paio di anni
prima e si trovava in una casa di cura. Ho ricevuto una telefonata
dal medico che mi diceva che mio padre era morto – un ictus
grave.
Mi chiese se volevo che lo
mettessero in rianimazione. Io dissi: “No, non lo voleva.
Lasciatelo andare. E per favore, chinatevi e dite: ‘Sally ti
saluta’“. Naturalmente ero fuori di me. Arrivai sul set
cercando con tutte le mie forze di recitare. Non stavo piangendo.
Robin si avvicinò, mi tirò fuori dal set e mi chiese: “Stai
bene?“. E ha fatto in modo che girassero scene in cui non
ero prevista per il resto della giornata. Ho potuto tornare a casa
mia, chiamare mio fratello e prendere accordi. È un lato di Robin
che la gente conosce raramente: era molto sensibile e
intuitivo“.
Deadpool &
Wolverine non perde tempo a far indossare a Hugh Jackman il suo iconico costume blu e
giallo dei fumetti, ma non introduce la maschera dell’eroe fino
all’atto finale. La scena di Wolverine che si “maschera” ha
suscitato applausi nelle sale, ma perché abbiamo dovuto aspettare
così tanto per vederla? Il regista Shawn Levy ha affrontato proprio
questo aspetto in una recente intervista con Collider.
“Ricordo solo che molto presto,
mentre facevo lo storyboard, è stato chiaro: ‘Ok, deve indossare la
maschera, ma non abbandonarla troppo presto. Falli aspettare. Fallo
più tardi e fai in modo che conti”“. “Stavamo girando quel
giorno e quando Hugh l’ha indossata, sapevamo che avremmo fatto un
po’ di scena con Deadpool che diceva: ‘Conserva le cose belle per
le occasioni speciali’, e Wolverine che diceva: ‘Uccidendo
soprattutto’“. A questo punto Ryan Reynolds si è unito per
dire: “C’è un piccolo sorriso sul suo volto quando lo dice.
Meraviglioso“.
Levy ha proseguito. “Abbiamo
amato quella lettura. È letteralmente una delle 500 letture per cui
io, Hugh che Ryan eravamo ossessionati, ma sapevamo che quel
momento sarebbe arrivato, quindi doveva essere qualcosa che il
pubblico aspetta e che si adatta davvero alla battaglia finale, che
sarebbe stata sempre questa singola inquadratura, con una
carrellata laterale, di Wolverine e Deadpool che per la prima volta
non combattono l’uno contro l’altro, ma combattono insieme contro
l’esercito di Deadpool“.
Come ormai noto,
in The Fantastic
Four: First Steps vedremo la famiglia protagonista
scontrarsi con il mastodontico Galactus, di cui abbiamo già avuto
un primo parziale sguardo nel
teaser trailer trapelato online. Con la conferma della presenza
di questo celebre e temibile villain, in molti si chiedono quale
potrà essere il suo ruolo effettivo nel film e all’interno del
MCU. Recenti affermazioni di
The Cosmic Circus riportano ora
che quello che vedremo in The Fantastic
Four: First Steps non è l’unico Galactus del
Multiverso, ma proviene da un altro universo.
La storia di questo specifico
Galactus sembra si esaurirà all’interno del film, ma potrebbero in
futuro presentarsi altre sue varianti. Inoltre, sembra che
“dovranno essere fatti dei sacrifici“, il che
presumibilmente significa che la casa della Prima Famiglia Marvel verrà distrutta,
costringendoli a fuggire sulla Terra-616, dove si uniranno agli
altri personaggi a noi già noti in vista di Avengers:
Doomsday e Avengers:
Secret Wars. Non resta a questo punto che attendere
per scoprire in che modo Galactus sarà gestito all’interno del
film.
Il film è atteso al cinema
il 25 luglio 2025. Come al solito con
la Marvel, i dettagli
della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti,
i Fantastici Quattro sono astronauti che
vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi
cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il
suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la
fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per
diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il
fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà
la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene
completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi
arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super
forza.
Fanno parte del cast
anche Julia Garner, Paul Walter
Hauser, John
Malkovich, Natasha
Lyonne e Ralph
Ineson nel ruolo di Galactus. Come confermato
da Kevin
Feige, il film avrà un’ambientazione nel passato, in
degli anni Sessanta alternativi rispetto alla nostra realtà di
Terra-616, per cui sarà interessante capire come i quattro
protagonisti si uniranno agli altri eroi Marvel che
conosciamo. Franklyn e Valeria
Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel
film.
In arrivo su Sky
Cinema in esclusiva l’ultimo film di
Sofia Coppola, Priscilla,
in onda lunedì 26 agosto alle 21:15 su Sky
Cinema Uno (e alle 21:45 anche su Sky Cinema Romance),
in streaming suNOWe
disponibile on demand.Su Sky il film sarà disponibile
on demand anche in 4K.
Tratto dall’autobiografia di
Priscilla Presley “Elvis and Me”, il film
narra il racconto alternativo e privato di una delle donne più
famose e invidiate al mondo, la regina simbolica del rock and roll
americano, la cui storia tuttavia è stata a lungo eclissata dal
calore travolgente e dalla luce dei riflettori puntati solo sul
marito, Elvis. I protagonisti sono incarnati da
Cailee Spaeny nel ruolo di Priscilla, che le è
valso la Coppa Volpi per la miglior interpretazione
femminile al Festival di Venezia 2023 e Jacob
Elordi in quello del re del rock, Elvis. Sofia Coppola,
che scrive e dirige la pellicola, presenta uno scorcio del periodo
che Priscilla ha trascorso con Elvis dai contorni misteriosi.
La narrazione si svolge come un
ricordo intimo, da un punto di vista infantile e onirico, che si
espande, a mano a mano che Priscilla realizza un sogno al contempo
seducente, soffocante e mutevole, raggiungendo la maggiore età in
un modo straordinario tipicamente americano. Se da una parte la
storia rispecchia la società di allora, dall’altra è quella di una
ragazza piena di sogni, che desidera crescere all’interno di una
fiaba splendidamente costruita, e che alla fine si risveglia con
desideri personali molto reali e con le stratificazioni e le
complessità del potere. Il film è una produzione The Apartment
Pictures, società del gruppo Fremantle, con American Zoetrope in
collaborazione con Sky. Prodotto da Sofia Coppola, P.G.A. Lorenzo
Mieli, P.G.A. Youree Henley, P.G.A.
La trama di
Priscilla
Quando l’adolescente Priscilla
Beaulieu incontra a una festa Elvis Presley, l’uomo, che è già una
superstar del rock’n’roll, nel privato le si rivela come qualcuno
di completamente diverso: un amore travolgente, un alleato nella
solitudine e un amico vulnerabile. Attraverso gli occhi di
Priscilla, Sofia Coppola ci racconta il lato nascosto di un grande
mito americano, nel lungo corteggiamento e nel matrimonio
turbolento con Elvis. Una storia iniziata in una base dell’esercito
tedesco e proseguita nella sua immensa tenuta a Graceland. Una
storia fatta di amore, sogni e fama.
Quando una nuova storia viene
raccontata nella galassia lontana lontana, i fan di
Star
Wars si chiedono come possa essere collegata ad altri
angoli del franchise, ma per il prossimo film che il regista di
Deadpool &
Wolverine, Shawn Levy, sta
sviluppando, sembra che l’esperienza sarà a sé stante. Mentre le
precedenti storie standalone
Rogue One: A Star Wars Story e Solo:
A Star Wars Story non si basavano direttamente sui membri
della famiglia Skywalker, rientravano comunque nei confini degli
eventi della trilogia prequel e originale, e sebbene abbia negato
di offrire dettagli concreti sul film, le osservazioni di Levy
implicano qualcosa di completamente scollegato dalla famiglia
intergalattica.
Quando il podcast Happy Sad Confused gli ha chiesto cosa significasse
Star Wars per lui, Levy ha precisato: “Dirò che l’esperienza di
creare questa storia mi ha costretto a riflettere su questa
domanda. Perché i film di Star Wars possono rivisitare solo un
numero limitato di volte la stessa sezione della linea temporale, e
quindi mi ha davvero costretto – perché non voglio fare un film di
Star Wars che sia ridondante rispetto ad altri, né sono interessato
a farne uno che debba servire un altro film“.
E ha aggiunto: “Volevo davvero
creare qualcosa che mi sembrasse organico, sia nel tono che nei
personaggi, quindi penso che ci sia sicuramente la Forza e una
connessione con qualcosa di più grande del nostro io individuale. E
il modo in cui questo può renderci potenti, questi temi, combinati
con il piacere visivo e la realizzazione dei desideri, per me sono
Star Wars“.
Quali saranno i prossimi progetti
della saga di Star Wars?
Alla Star War Celebration dello
scorso anno, la Lucasfilm ha confermato l’arrivo di tre nuovi film.
Dave Filoni svilupperà un film ambientato durante
la Nuova Repubblica, Sharmeen Obaid-Chinoy un
nuovo film con Rey Skywalker che istituisce un Nuovo Ordine Jedi e
James Mangold un film incentrato sull’Alba dei
Jedi. I primi due film dipendono entrambi da elementi consolidati
della tradizione del franchise, mentre quello di Mangold è
abbastanza lontano dalla saga degli Skywalker da sembrare
un’esperienza del tutto originale.
Jon Favreau sta invece sviluppando
il film The
Mandalorian & Grogu, che si svolge dopo la terza
stagione di The Mandalorian. Sono passati quasi
cinque anni dall’uscita di un film di Star Wars, mentre la
Lucasfilm si è concentrata sulle serie televisive per Disney+. Di tutte le serie uscite fino
a questo momento, solo Star Wars: The Acolyte, ambientata
durante l’Alta Repubblica, si è concentrata su personaggi
completamente nuovi, ma con camei di personaggi come Yoda e Darth
Plagueis.
Sono passati meno di due anni da
quando il Superman di Henry Cavill è apparso (per l’ultima volta) in
un cameo nei titoli di coda al fianco di
Dwayne Johnson nel film DC Black
Adam del 2022. La scena, accompagnata dall’annuncio
ufficiale di Cavill “Sono tornato nei panni di Superman”
sui social media, lasciava presagire una futura resa dei conti tra
l’Uomo d’Acciaio e l’Uomo in Nero. Ma poi la
DC Films è diventata DC Studios, il DC
Extended Universe è terminato e il reboot del DC
Universe ha affidato a David Corenswet il ruolo del nuovo Superman.
Ciò ha permesso a Cavill di passare brevemente alla Marvel per un cameo in Deadpool &
Wolverine.
All’inizio del film, mentre il Wade
Wilson di Ryan Reynolds setaccia il multiverso alla
ricerca di una versione ancora vivente del Logan di Hugh Jackman per salvare il suo universo
morente, il mercenario si imbatte in un “Cavillrine” con tanto di
sigaro: una variante di Wolverine che Deadpool riconosce
immediatamente come l’attore de L’Uomo d’Acciaio e di
Justice League. “Ogni casting a
sorpresa in questo film è stato determinato da Ryan o da me che
abbiamo contattato l’attore prima che venissero coinvolti avvocati
e agenti“, ha dichiarato il regista Shawn Levy a Variety.
“Abbiamo letteralmente chiesto e
invariabilmente le persone hanno detto ‘sì’“. Questo include
Henry Cavill, che è accreditato come
“Cavillrine, che Ryan ha coniato“, ha detto Levy.
“Sapevo che era innegabile non appena Ryan ha proposto quel
termine. Ha detto subito ‘sì’ perché sapeva che sarebbe stato
sovversivo e giocoso. Era anche molto affezionato a lui e al suo
lavoro, e giocava con la sua eredità di eroe DC ora che appare come
variante di un eroe Marvel“.
Si potrebbe dimenticare che
Kraven – Il
Cacciatore arriverà nelle sale quest’anno, dato che la
Sony Pictures non lo ha commercializzato affatto dopo l’uscita di
Madame Web (comprensibile), ma ci aspettiamo un nuovo trailer
abbastanza presto, ora che il film ha ricevuto una classificazione
ufficiale dall’MPA. Come previsto, il prossimo film di Sony “SMU” è
stato classificato come R per “forte violenza sanguinosa e
linguaggio“.
All’inizio di quest’anno, lo studio
ha spostato il film su Kraven al 13 dicembre 2024 (dal 30 agosto
2024). Il film era già stato rimandato diverse volte, dopo essere
stato inizialmente programmato per l’ottobre del 2023. La pessima
performance al botteghino di Madame Web deve aver fatto preoccupare
la Sony e, se Kraven dovesse fallire, potrebbe essere il chiodo
finale sulla bara della SSU.
Sebbene entrambi i film di
Venom e Morbius dovessero far
parte dello stesso universo e includere alcuni legami con il
MCU, Madame Web,
Kraven – Il
Cacciatore e Venom: The
Last Dance sono stati definiti internamente e
commercializzati come progetti “autonomi”. Di certo, il suo rating
R fa quantomeno ben sperare, lasciando immaginare di poter
assistere ad un progetto che non si risparmia nel mostrare la
violenza per cui il personaggio è noto.
Russell Crowe in Kraven – Il cacciatore
Kraven – Il Cacciatore: tutto quello che sappiamo
sul film!
Sony
continua ad espandere il suo universo Marvel e
Kraven – Il
Cacciatore si unisce a una lista che include
anche Madame
Web con Dakota Johnson e il
progetto Spider-Woman di Olivia Wilde. Art Marcum, Matt Holloway e
Richard Wenk hanno scritto la sceneggiatura di Kraven – Il
Cacciatoree
il fatto che il film attiri talenti di alto livello è sicuramente
un buon segno. Kraven – Il
Cacciatore uscirà al cinema
il 13 dicembre 2024 distribuito da Sony Pictures Italia e Warner
Bros.
Kraven – Il
Cacciatore sarà interpretato da Aaron Taylor-Johnson (Avengers: Age of Ultron)
mentre assume il mantello del cattivo di
Spider-Man, che è un immigrato russo di nome
Sergei Kravinoff. Nel film, che viene annunciato come il
prossimo capitolo dello Spider-Man Universe (SSU) di Sony,
va in missione per dimostrare di essere il più grande cacciatore
del mondo. Ad affiancare Taylor-Johnson nel film Marvel di Sony con
classificazione R c’è Fred Hechinger (Fear
Street Trilogy, The White Lotus) nei panni di Chameleon,
il fratellastro di Kraven.
La candidata all’Oscar
Ariana DeBose (West Side Story) nel
ruolo di Calypso, la compagna dell’occasione e amante di
Kraven; Russell
Croweinterpreta il padre del protagonista. Anche
Christopher Abbott e Alessandro Nivola sono stati
scelti come cattivi principali. Kraven – Il
Cacciatore è diretto dal candidato all’Oscar
J. C. Chandor (A
Most Violent Year) da una sceneggiatura co-scritta da
Richard Wenk (The Equalizer), Matt Holloway e Art Marcum.
Avi Arad e Matt Tolmach stanno producendo il progetto.
Kraven – Il
Cacciatore racconta la violenta storia della
nascita e del destino di uno dei villain più iconici della
Marvel. Ambientato
prima della sua famigerata vendetta contro Spider-Man, Aaron
Taylor-Johnson interpreta il protagonista di questo film vietato ai
minori di 14 anni.
Nel 1989, in un solo giorno, più di
quaranta giovani donne si ritrovano inspiegabilmente incinte per
dare alla luce quarantatré bambini speciali, poiché dotati di
indicibili superpoteri. Quando sette di questi bambini
vengono adottati da Sir Reginald Hargreeves, nasce la
curiosa Umbrella Academy, un’accademia di supereroi destinati a
salvare il mondo… o quasi. È così che inizia la storia di una delle
serie Netflix più
popolari e amate dal pubblico: The
Umbrella Academy, tratto dalla serie a fumetti
ideata e scritta da Gerard Way (cantante della band My
Chemical Romance), illustrata da Gabriel Bá e pubblicata da
Dark Horse Comics.
Dopo il debutto della prima
stagione nel febbraio del 2019, l’intraprendente serie – prodotta
da UCP, una divisione di Universal Studio Group per Netflix – è giunta al capolinea con la sua
quarta stagione, disponibile dall’8 agosto 2024
sulla piattaforma della N rossa.
The Umbrella Academy: dove eravamo
rimasti?
Proprio quando credono di aver
salvato ancora una volta il mondo e di essere tornati al proprio
presente, i fratelli Hargreeves si ritrovano catapultati in un
universo parallelo. Qui, il loro amato e dedito padre ha allevato
un nuovo gruppo di combattenti superdotati, conosciuti come la
Sparrow Academy. In questa nuova squadra, il Numero 1 è il forzuto
Marcus (Justin Cornwell), mentre la Numero 3 è la
cupa e cieca Fei (Britne Oldford), capace di
vedere il mondo attraverso gli occhi dei suoi amati corvi. Il
Numero 4 è il deformato Alphonso (Jake Epstein),
che può assorbire il dolore inflittogli per restituirlo ai suoi
nemici. Poi c’è la dolce e pacifica Sloane (Genesis
Rodriguez), che ha il potere di manipolare la gravità, e
la Numero 6, Jayme (Cazzie David), in grado di
indebolire i suoi avversari provocando allucinazioni con il suo
sputo velenoso. Il Numero 7 è poi Christopher, un potente cubo
telecinetico. Infine, il Numero 2 degli Sparrow è un volto
familiare per gli Umbrella: Ben, il loro compianto fratello che in
questo universo è vivo e vegeto, oltre che una sleale canaglia.
Dopo un incontro tutt’altro che
pacifico, i fratelli della Umbrella Academy si uniscono alla
Sparrow Academy. Mentre cercano di dimostrare quale famiglia sia
più degna dell’esigente ed egocentrico padre, devono collaborare
per affrontare l’ennesima minaccia di fine del mondo legata al
misterioso Hotel Oblivion. Tuttavia, i piani degli Hargreeves
raramente vanno come previsto e, dopo un epico scontro, finiscono
per far ripartire da zero ancora una volta la loro linea temporale.
Al termine dell’ennesimo Big Bang da loro causato, Cinque
(Aidan Gallagher), Luther (Tom
Hopper), Viktor (Elliot
Page), Klaus (Robert Sheehan), Lila
(Ritu Arya), Diego (David
Castañeda), Allison (Emmy Raver-Lampman)
e Ben (Justin Hong-Kee Min) si ritrovano a dover
ricostruire una nuova vita… senza poteri. Tuttavia, proprio quando
sembrano essersi adattati alle loro vite da comuni mortali, il
destino bussa nuovamente alla loro porta, portando con sé
una nuova crisi che minaccia la fine del
mondo (qui per un riassunto approfondito della
Stagione 3).
La fine dell’inizio
Privati dei loro straordinari
poteri, nel primo episodio della quarta stagione, ambientato sei
anni dopo la conclusione della terza, ritroviamo gli
Umbrella sotto nuove vesti. Viktor, silenzioso e
introverso, è ora proprietario di un piccolo e frequentato bar.
Luther ha intrapreso la carriera di strip-teaser spaziale; mentre
Diego e Lila, dopo essersi sposati e aver messo su famiglia, sono
alienati in una noiosa vita scandita dagli impegni dei tre figli
piccoli. Allison ha finalmente realizzato il suo sogno di fare
carriera nel mondo dello spettacolo e di vedere crescere la sua
dolce Claire, ora adolescente. E Klaus, che vive nel seminterrato
di Allison per gentile concessione, è diventato un sobrio e ansioso
zio germofobico che, insieme a Luther, cerca vanamente di tenere
unita la famiglia, o almeno ciò che ne resta. Infine, Cinque cerca
di dare un senso alla sua nuova vita come dipendente della CIA,
mentre frequenta un misterioso e pericoloso gruppo di sostegno.
Ma nonostante abbiano perso i loro
superpoteri, il coraggio e il desiderio di combattere contro
qualche spietato cattivo rimangono sentimenti costanti negli
Hargreeves, come se fossero destinati per sempre a salvare
e distruggere il mondo, bloccati in un ciclo punitivo
infinito di vittorie e sconfitte. Tuttavia, c’è qualcosa di diverso
in questa stagione: i sette fratelli, seppur con non poca
titubanza, rispondono ancora una volta alla chiamata dell’universo,
che chiede loro di rimettere a posto ciò che è stato
lasciato in sospeso fin dall’inizio. Chi con nuovi poteri
e chi con quelli vecchi (riavuti dopo aver bevuto l’ultimo
barattolo di Marigold), gli Hargreeves si trovano quindi costretti
a fare i conti con un destino crudele e severo, ma che si
rivela essere tragicamente inevitabile. Dunque sì, è
necessario salvare il mondo ancora una volta… ma a quale prezzo,
ora?
Una famiglia (super) disfunzionale… come tante
altre
Il sacrificio, il destino e
la redenzione sono solo alcune delle tematiche affrontate
nel corso della serie. Tuttavia, il tema centrale resta quello
della famiglia. Gli Hargreeves, al di là dei loro straordinari
poteri, sono semplicemente esseri umani fragili e complessi che
cercano di essere amati e di amare, e di ricostruire quella
famiglia che Sir Reginald ha loro negato. La loro lotta
non è solo contro nemici minacciosi e apocalissi imminenti, ma
anche e soprattutto contro le proprie insicurezze e debolezze,
contro la paura profonda di non essere accettati per ciò che si è
e, come se non bastasse, di restare soli.
Ciò che rende davvero gli
Hargreeves capaci di entrare in sintonia con gli spettatori è il
loro essere irrimediabilmente incasinati e feriti.
Questo gruppo di eroi si è sempre distinto per la famiglia
malridotta e disfunzionale che rappresentano, incarnando
così l’esempio di tante altre famiglie nel mondo. Famiglie in cui
ci sono divergenze e incomprensioni, in cui ci si ferisce e non ci
si ascolta, in cui le bugie sono all’ordine del giorno e il rancore
è alimentato dal silenzio, e in cui si è alla costante ricerca di
uno sguardo benevolo e di approvazione.
A differenza di molte altre
rappresentazioni di supereroi, quindi gli Hargreeves non
sono perfetti né infallibili. Al contrario, la loro
unicità e autenticità nascono dalle profonde cicatrici emotive,
scaturite da un male comune: la figura paterna di Sir Reginald
Hargreeves, un genitore autoritario e distante, che tratta i suoi
figli più come strumenti e burattini da manipolare che come
individui bisognosi di affetto e amore. Questa rappresentazione
realistica e complessa della famiglia è uno dei motivi principali
per cui la serie riesce a coinvolgere ed emozionare il
pubblico: gli spettatori vedono riflessi nei personaggi
non solo le lotte eroiche, ma anche le dinamiche familiari
quotidiane, rendendo TheUmbrella
Academy una storia fantastica di supereroi profondamente
umana e paradossalmente sincera.
The Umbrella
Academy non è esente da difetti: molti eventi
risultano caotici e confusi, e in alcune occasioni la trama appare
guidata da una logica stravagante e priva di senso. Diverse
sotto-trame rimangono aperte e non vengono adeguatamente risolte
nei sei episodi spesso frenetici della quarta stagione. Inoltre, i
personaggi, ad eccezione di Viktor e, sotto alcuni aspetti, Klaus,
sembrano mancare di un vero arco di evoluzione nel corso delle
stagioni. Dal primo all’ultimo episodio,
le loro intenzioni di crescita e il desiderio di cambiamento
sembrano sempre soccombere alla loro incapacità di perdonare,
voltare pagina e guardare davvero avanti. Tuttavia, il
tragicomico e bizzarro show di Netflix riesce a farsi
amare e, soprattutto, a far affezionare terribilmente il
pubblico a questa sgangherata e adorabile famiglia
nata per caso (e per errore).
Infine, chi li ha davvero amati
spererà con tutto il cuore di rivederli un’ultima volta, negli
ultimissimi minuti dell’episodio 6, magari felici, in quel grande e
rigoglioso giardino. Ma non siate troppo tristi se questo non
dovesse accadere: come tutti i più grandi eroi, gli
Hargreeves hanno sacrificato se stessi per salvare il mondo
intero, compiendo il più grande atto d’amore e regalando
al pubblico il degno finale di uno show che merita senza
alcun dubbio di “esistere”, nonostante tutto.
Sembra che Netflix stia rivalutando l’accordo con
Zack Snyder: è infatti emersa la notizia che lo
streamer sta interrompendo i lavori su qualsiasi progetto spinoff
di Army
of the Dead. La notizia arriva per gentile concessione
di What’s On Netflix [via The Wrap]. Nel 2021, Snyder
ha firmato un accordo di prima visione con Netflix, che ha portato
a diversi progetti, tra cui Army
of the Dead del 2021, il suo prequel Army of
Thieves, Rebel Moon – Part 1: Figlia del
fuoco e Rebel Moon – Part 2: La
sfregiatrice. A seguire, l’imminente serie animata sulla
mitologia norrena, Twilight of the Gods.
Ma tornando al franchise di Army
of the Dead, Snyder aveva chiaramente grandi progetti
per l’IP, che ha avuto un grande successo durante la pandemia
COVID-19, in cui molti americani sono stati costretti a rimanere in
casa. All’epoca, il film sugli zombie debuttò con numeri
impressionanti, entrando nella top 10 dei film originali Netflix
più visti. Il film si concludeva con un chiaro segnale che c’era
ancora una storia da raccontare, poiché sembrava inevitabile che
l’epidemia zombie si sarebbe estesa oltre i confini di Las Vegas.
Con un po’ di ritardo, è stato confermato lo sviluppo di un film
sequel, intitolato Planet of the Dead, e di un
prequel anime/animato, intitolato Army of the Dead: Lost
Vegas.
Nel 2023, Snyder ha confermato che
quest’ultimo era morto, nonostante tutte le registrazioni vocali e
le animazioni fossero state completate. Snyder ha dichiarato:
“Abbiamo realizzato tutte le sceneggiature e le animazioni, e tutte
le voci sono state registrate. Quindi si poteva guardare, anche
nella sua folle forma animata – si poteva guardare l’intera
serie”. Ora sembra che anche il lavoro su Planet
of the Dead sia stato interrotto. “Siamo molto
ambiziosi in tutto“, ha dichiarato Snyder a The Wrap.
I film a grande budget di Snyder,
Rebel Moon, e i loro tagli estesi sono stati
universalmente derisi dai fan e dalla critica. Questo ha
probabilmente portato Netflix a rivalutare l’accordo complessivo
con Snyder. Snyder potrebbe anche voler rivalutare l’accordo, visto
che è impegnato a produrre e potenzialmente dirigere una serie
televisiva prequel di 300 per la Warner Bros.
Tuttavia, ha anche recentemente rivelato che vuole che il suo
prossimo progetto dopo Twilight of the Gods sia un
piccolo film, senza VFX.
Army of the Dead: la trama, i prequel e i sequel
Il film segue le vicende di una
squadra di scassinatori che svolgono una rapina in un casinò di Las
Vegas mentre la città è invasa da orde di zombie. Il film, prodotto
e distribuito da Netflix, è diretto da
Zack Snyder. Nel
cast rientrano Dave Bautista, Ella Purnell,
Omari Hardwick, Ana de la
Reguera, Theo Rossi, Matthias
Schweighöfer. Il film ha dato il via ad una
storia tentacolare: Netflix ha in progetto
almeno 2 sequel, un prequel (Army of Thieves, disponibile
su Netflix da venerdì 29 ottobre), 3 spin-off e il
prequel animato Army of the Dead: Lost Vegas, in arrivo
nella primavera del 2022.
Considerato uno dei mostri
cinematografici per eccellenza, Godzilla ha fatto la sua prima comparsa al
cinema nel 1954, e da quel momento una lunga serie di film a lui
dedicati gli hanno permesso di acquisire fama mondiale. Inevitabile
dunque che anche l’industria hollywoodiana si interessasse al
personaggio, acquisendone i diritti per un film. Dopo il poco
apprezzato lungometraggio del 1998 diretto da Roland
Emmerich (qui la recensione), il più
celebre e forte dei kaiju è tornato al cinema nel 2014 per la regia
di Gareth Edwards (qui la recensione), il quale
aveva già raccontato di grandi mostri nella sua opera prima
Monsters.
Il nuovo film su Godzilla si
configura come un’opera più fedele allo spirito originario della
mitologia cinematografica basata sul personaggio. Allo stesso
tempo, però, si decise di aggiornare il tutto affinché tanto la
storia quanto Godzilla potessero risultare aderenti al mondo
contemporaneo e ai suoi temi primari. Il nuovo film, dunque,
propone la gigantesca creatura come l’incarnazione della forza
della Natura, la quale è minacciata dall’operato dell’uomo.
Godzilla non è però né un villain, né un eroe, bensì un antieroe
che opera per proprio conto, con la salvaguardia del proprio
pianeta e del suo ecosistema come obiettivo primario.
Godzilla è però anche il
primo capitolo della serie MonsterVerse, un universo
cinematografico dedicato a queste mastodontiche creature, poi
arricchitosi con i film Kong: Skull Island, Godzilla II – King of the
Monsters e Godzilla vs. Kong. Per
tutti gli amanti del genere, si tratta dunque di un titolo
imperdibile dedicato all’iconico personaggio. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e al design di
Godzilla. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Le vicende del film hanno inizio nel
1954, quando durante una serie di test nucleari nell’Oceano
Pacifico viene avvistata una gigantesca creatura anfibia, a lungo
ritenuta solo un mito ma ora mostratasi in tutta la sua possenza.
Ogni arma risulta inefficace contro il mostro
rinominato Godzilla. Per questo motivo nasce
la M.O.N.A.R.C.H., un associazione con il compito di monitorare la
creatura e tenere il mondo all’oscuro della sua esistenza. Per
decenni Godzilla viene dunque mantenuto quieto, fino a quando il
ritrovamento di due enormi crisalidi non svelano la presenza di
altre gigantesche creature. Il risveglio di entrambe non fa che
richiamare all’attenzione Godzilla, fornendo i pressuposti per uno
scontro di dimensioni epiche.
Il cast del film e il design di Godzilla
Oltre che di mostri, il film vanta
anche la presenza di diversi personaggi umani di rilievo, molti dei
quali interpretati da attori particolarmente noti. Protagonista tra
questi è il tenente Ford Brody, interpretato da Aaron
Taylor-Johnson. Egli, divenuto celebre grazie ai
film Kick-Ass e Le belve, è sempre
stato la prima scelta del regista per il ruolo. Per prepararsi al
ruolo del soldato, egli si è cimentato in vere esercitazioni, al
fine di sviluppare rigore e il fisico adeguato. L’attrice Elizabeth Olsen
è invece Elle Brody, moglie di Ford. Un anno dopo Godzilla
i due attori avrebbero nuovamente recitato insieme nei panni dei
fratelli Pietro e Wanda Maximoff in Avengers: Age of Ultron. In
Godzilla vi sono poi Sally
Hawkins nel ruolo della dottoressa Vivienne Graham e
David Strathairn in quello dell’ammiraglio William
Stenz.
Nei panni dello scienziato Joe
Brody, padre di Ford, vi è il pluripremiato attore Bryan Cranston.
Egli ha accetto di partecipare al film essendo rimasto colpito
dalla grande attenzione riposta anche nei personaggi umani,
solitamente poco approfonditi in film di questo genere. La premio
Oscar Juliette
Binoche è invece Sandra Brody, moglie di Joe. Per
chiederle di partecipare al film, Edwards scrisse all’attrice una
sentita lettera e la Binoche accettò anche per far piacere al
figlio, fan di Godzilla. Il celebre attore giapponese Ken
Watanabe compare nei panni del dr. Ishirō Serizawa. Egli
era inizialmente contrario a partecipare, temendo che sarebbe stato
il classico film su Godzilla, ma si convinse del contrario dopo
aver incontrato il regista.
Nel dar vita Godzilla, si badò bene
di non commettere gli stessi errori estetici fatti per il film del
1998. Qui il personaggio torna dunque ad avere un aspetto molto più
simile a quello degli originali film giapponesi, proprio come
concepito dallo studios cinematografico Toho. Vi sono però alcune
differenze. La creatura è stata infatti resa ancor più grande, con
un altezza che oscilla tra i 100 e i 180 metri e un peso di oltre
70 mila tonnellate. Il corpo di Godzilla è poi ricoperto da scaglie
e cicatrici. Come la controparte nippoca, invece, anche la nuova
creatura emette il raggio atomico e le sue scaglie dorsli si
illuminano durante tale atto. Prima di passare agli effetti
speciali, il personaggio è stato costruito tramite motion capture,
con i movimenti affidati all’attore T. J.
Storm.
Il trailer
di Godzilla e dove vedere il film in
streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Godzilla è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 7 agosto alle ore 21:00
sul canale 20 Mediaset.
Nel corso della sua carriera il
premio Oscar Ron Howard si è cimentato nella regia
di film di genere continuamente diverso. Dal sentimentale Cuori ribelli al dramma spaziale Apollo 13,
dal biografico A Beautiful Mind al thriller Il codice Da
Vinci, dal western The Missing al fantascientifico Solo: A Star Wars Story. Nella sua filmografia si
possono però ritrovare anche opere di genere commedia fantasy con
elementi da film sentimentale, tra cui spicca in particolare
Splash – Una sirena a Manhattan, da lui realizzato
nel 1984.
Prima che venisse realizzato, il
produttore Brian Grazer, storico collaboratore di
Howard, aveva proposto il film a numerosi studios, ma era stato
ripetutamente rifiutato fino a quando la Walt Disney Productions
accettò di produrlo. La chiave del successo della proposta fu che
Grazer cambiò la descrizione della premessa, passando dall’idea di
una sirena che si adatta alla vita a New York a quella di una
storia d’amore di un uomo comune che incontra una sirena a New
York. La storia venne apprezzata a tal punto da ricevere poi la
candidatura al Premio Oscar come Miglior sceneggiatura
originale.
Per gli appassionati del genere, si
tratta dunque di un cult da recuperare assolutamente qualora non lo
si sia già visto, capace di regalare emozioni e risate. In questo
articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità
relative a Splash – Una sirena a Manhattan.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla spiegazione del finale.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Il film racconta la storia di un
amore speciale tra una sirena e un giovane ragazzo. Tutto ha inizio
a Capo Cod, dove un ragazzino si butta in acqua da una barca: nel
mare incontra una piccola sirenetta che sta nuotando. Quando si
risveglia scopre di essere stato salvato da un marinaio e riportato
a bordo. Passano vent’anni e Allen, un ragazzo che
vende frutta e verdura ai mercati generali di Manhattan col
fratello Freddie, è triste perché la sua fidanzata
lo ha mollato. Così arriva a Capo Cod e, cadendo da una barca,
finisce in mare, rischiando di annegare.
Viene portato in salvo a riva da una
bella sirena, oggetto delle ricerche di uno strano scienziato, il
dottor Walter Kornbluth. Da quel momento, la
creatura decide di seguire il giovane in città, dove in breve i due
si innamorano. La sirena, però, custodisce un terribile segreto che
non può rivelargli e, non appena la luna sarà piena, dovrà
obbligatoriamente ripartire. A complicare ulteriormente le cose ci
pensa lo scienziato che, riconoscendo la foto della creatura marina
sul giornale, decide di raggiungerla per svelare a tutti la sua
vera identità.
Il cast del film
Per il ruolo di Allen Bauer si pensò
ad attori come Bill Murray e John Travolta, ma il ruolo venne alla fine
affidato al meno conosciuto Tom Hanks, ritenuto più adatto ad interpretare
un uomo qualunque. Hanks ha in seguito rivelato di aver avuto
difficoltà nelle scene sott’acqua, poiché in quanto fumatore non
riusciva a trattenere il fiato troppo a lungo. Nel ruolo di suo
fratello Freddie Bauer vi è invece l’attore John
Candy, mentre lo scienziato Walter Kornbluth è
interpretato da Eugene Levy, celebre per aver poi
interpretato il padre del protagonista di American
Pie.
Per il ruolo della sirena Madison,
invece, vennero prese in considerazione le attrici Michelle Pfeiffer, Diane Lane e Sharon Stone, ma il ruolo venne infine
affidato a Daryl Hannah. La coda da sirena da lei
indossata era perfettamente funzionante e le permetteva di nuotare
così velocemente che era difficile tenere il passo con lei.
Tuttavia, la coda del film, eccezionalmente dettagliata, era molto
difficile da rimuovere e così l’attrice la dovette spesso tenere
anche durante le pause, cosa che la costringeva a restare nella
vasca e a farsi portare il pranzo lì dai suoi colleghi.
Dato il successo del film, nel 1988
è stato realizzato un sequel per la televisione intitolato
Splash, Too, diretto da Greg
Antonacci. Pur presentando gli stessi personaggi del film
di Howard, ponendosi dunque a tutti gli effetti come un suo seguito
diretto, nessuno degli attori originali del cast tornò ad
interpretare il proprio ruolo. Questo sequel, inoltre, contraddice
la rivelazione finale del primo film secondo cui se Allen va a
vivere nel mare, non può più tornare. Nel giugno 2016, il
produttore Brian Grazer ha invece annunciato di essere al lavoro su
un remake dell’originale Splash – Una sirena a
Manhattan.
Come da lui rivelato, questa nuova
versione verrebbe raccontata dal punto di vista della creatura
marina, più in linea con le prime bozze del film originale. Stando
a quanto inizialmente riportato, gli attori Jillian
Bell e Channing Tatum avrebbero
interpretato rispettivamente una donna umana e un tritone, ma di
ciò ad oggi non vi è una conferma ufficiale. Nel febbraio 2023, è
stato poi riferito che Sarah Rothschild scriverà
la sceneggiatura, ma da quel momento non si sono avuti altri
dettagli riguardo a questo progetto.
Il trailer di Splash – Una
sirena a Manhattan e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di Splash
– Una sirena a Manhattan grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple
TV e Disney+. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video.
Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 7 agosto alle ore 21:30
sul canale Rai 1.
Presentato al Torino Film Festival,
il film Bull – un thriller di produzione
britannica diretto da Paul Andrew Williams
arriva finalmente sugli schermi italiani per offrire al grande
pubblico un insolito revenge movie. Simile nelle dinamiche
a film recenti di questa tipologia come John Wick o Io sono vendetta, ma nel quale si ripropongono anche
una serie di elementi che lo rendono simile ad un cult come
Il corvo. “Girare Bull è stata un’esperienza
fantastica e un’opportunità di lavorare con attori che ho sempre
ammirato e con persone che ora posso considerare amici”, ha
dichiarato il regista.
“Abbiamo girato in un luna park
e ho visto attori sentirsi male dopo ogni ciack per quanto le
giostre andavano veloci. Ho usato una cinepresa Phantom ad alta
velocità, girando più di cento frame al secondo (chi ha detto che
questo è un progetto a low budget?). Ho provato la gioia di essere
coraggioso, di girare con uno stile d’assalto. Che bello! Ho avuto
anche la fortuna di poter scrivere la sceneggiatura; quindi, di
vedere sullo schermo ciò che avevo nella testa, pronto per essere
donato al pubblico”.
Per chi è dunque in cerca di un
revenge movie diverso da quelli visti negli ultimi anni,
questo è il titolo che fa al proprio caso. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
Bull. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e al suo
finale. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di
Bull
Protagonista del film è
Bull, un ex scagnozzo di una banda criminale, che
torna dopo dieci anni di assenza con un’unica missione: vendicarsi
di quelli che lo hanno tradito. Tra questi, l’ex suocero
Norm, capo della banda, che ha orchestrato la
cosa. Bull inizia così una brutale caccia all’uomo, eliminando i
suoi ex compagni uno per uno, mentre cerca disperatamente di
ritrovare suo figlio perduto. Mentre il confronto finale con Norm
si avvicina, Bull deve però anche affrontare i fantasmi del passato
e le conseguenze delle sue azioni, in una spirale di violenza e
redenzione che mette in gioco la sua anima e il suo futuro.
Ad interpretare Bull vi è l’attore
Neil Maskell, mentre il suocero Norm è
interpretato da David Hayman. L’attrice
Lois Brabin-Platt interpreta Gemma, mentre
Henry Charles ricopre il ruolo di Aiden.
Completano il cast David Nellist nel ruolo di
Clive, Kevin Harvey in quello di Gary,
Jason Milligan in quello di Marco e Ajay
Chhabra nel ruolo di Mike. L’attrice Tamzin
Outhwaite è invece Sharon.
La spiegazione del finale di
Bull
Nel finale del film, Bull tortura
sia Norm che Gemma per ottenere la posizione del figlio. La
ragazza, però, gli rivela che Aiden, dopo essere stato costretto a
vedere il padre bruciato vivo e ucciso, è diventato anche lui un
eroinomane. Furioso, Bull uccide i due e si reca quindi in una zona
malfamata della città, dove trova finalmente Aiden, strafatto di
eroina, addormentato sotto un ponte. Porta il figlio in una chiesa
dove passano la notte. Il mattino seguente la vicaria trova Aiden
addormentato sotto l’altare. Accorre in suo aiuto, ma alla vista di
Bull viene colta da un improvviso attacco di terrore.
Chiede di sapere come osi entrare in
una casa di Dio. Quando si gira, i suoi occhi sono neri. Attraverso
brevi flashback, si scopre che i suoi occhi sono stati in realtà
neri per tutta la storia. Implora il vicario di salvare suo figlio
e lascia Aiden e il vicario con i soldi presi dallo spacciatore di
eroina. In seguito, Bull torna nel campo in cui era stato sepolto
all’inizio del film. Si scopre allora che Bull è veramente morto
quella notte, ed è fortemente implicito che ha fatto un patto con
il diavolo per tornare, vendicarsi e salvare suo figlio.
Il trailer di Bull
e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Bull grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 7
agosto alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Appena la scorsa settimana,
i Marvel Studios hanno modificato la loro pianificazione delle
uscite, con la rimozione un film senza titolo del 24 luglio
2026 dalla sua lista. Ma sorprendentemente, la data di uscita di
Blade, il film che sembra avere più incertezza
attorno a sé, è rimasto invariato.
Eppure oggi, nella dichiarazione
sugli utili del terzo trimestre dell’anno fiscale 2024 del CEO
della Disney Bob Iger, il dirigente ha indicato
una serie di prossimi progetti Marvel come motivo per cui gli
investitori si sentono ottimisti riguardo alle prossime prestazioni
fiscali della società e ha elencato tutti i progetti Marvel del 2025, tranne uno.
Blade scartato dall’uscita del 2026
Una dichiarazione congiunta di Iger
e del direttore finanziario della Disney Hugh
Johnston recita: “Guardando alla nostra prossima lista
cinematografica, siamo entusiasti di offrire al pubblico una serie
di titoli che espandono i nostri franchise popolari e danno vita a
queste storie in nuovi modi fantasiosi. Più avanti nel corso
dell’anno, avremo l’attesissima uscita di Oceania
2, così come Mufasa:
Il re leone“.
La dichiarazione continua: “Nel
2025, la nostra lista di film rimarrà altrettanto solida, con
Captain America: Brave New World, Thunderbolts*,
The
Fantastic Four: First Steps, Zootropolis 2 e Avatar
3. E nel 2026, non vediamo l’ora di vedere Avengers: Doomsday, un nuovo film di
Star
Wars con il Mandaloriano e Grogu, e Toy Story 5, il primo film
di Toy Story dal 2019″. Come si può vedere, ogni uscita del
2025 dell’MCU viene menzionata da Iger e
Johnston, tranne Blade.
Wesley Snipes farà parte del progetto?
Il reboot del film sui supereroi e i
vampiri ideato da Wesley Snipes è stato annunciato
per la prima volta nel 2019 al Comic-Con di San Diego, quando
Mahershala Ali è salito sul palco alla fine della
presentazione dello studio nella Hall H. Da allora, il progetto ha
perso due registi e ha subito quattro riscritture della
sceneggiatura. Ali è ancora in lizza per il ruolo principale, ma
Delroy Lindo e Aaron Pierre se ne
sono andati. Mia Goth dovrebbe ancora apparire e,
a quanto si dice, interpreterà Lillith, un’antica vampira che ha
bisogno del sangue del “daywalker” per qualche scopo nefasto. Ma
invece di prendere di mira Blade, sta prendendo di
mira sua figlia.
Le prime bozze del film vedevano il
progetto ambientato negli anni ’20, ma ora diverse riscritture
hanno ambientato il film ai giorni nostri. Blade
era stato originariamente concepito come un film di Fase 5, ma a
causa dei suddetti problemi di sceneggiatura e dello sciopero del
2023 della WGA e del SAG-AFTRA, il film è stato posticipato al 7
novembre 2025, rendendolo un’uscita di Fase 6.
Non possiamo però non prendere in
considerazione quello che sta avvenendo nei cinema in questi
giorni. Il ritorno di Wesley Snipes nei panni di Blade in Deadpool & Wolverine sta fomentando il pubblico,
soprattutto perché il personaggio afferma, nel film, che “C’è
stato solo un Blade e ci sarà sempre un solo Blade”. Come
reazione alla battuta, Deadpool di Ryan
Reynolds guarda quindi consapevolmente in macchina,
sottolineando la difficile produzione del nuovo film. Da allora
Reynolds ha continuato a fare campagna affinché Blade di Snipes
meriti il suo addio alla Logan. Su Instagram, ha
scritto: “Non esisterebbe un Fox Marvel Universe o MCU senza che Blade abbia creato
prima un mercato. Lui è il papà della Marvel. Per favore, condividete per
un addio alla Logan”.