Tramite il proprio profilo Instagram, il
regista Francis Ford Coppola ha condivide il
logo del suo atteso nuovo film: Megalopolis.
L’immagine condivisa svela infatti il logo-titolo del film, che
come anticipato dovrebbe uscire nel corso di quest’anno. Si tratta
del primo lungometraggio che Coppola dirige dai tempi di
Twixt, del 2011. Megalopolisè
dunque un titolo verso cui c’è grande curiosità e attesa, e questa
prima immagine sembra annunciare maggiori novità nelle prossime
settimane o nei prossimi mesi, in attesa di poter vedere qualcosa
in più prima dell’uscita in sala del film. Di seguito, ecco il post
condiviso da Coppola.
L’idea di Megalopolis è
stata ispirata dalla seconda Congiura di Catilina. Tuttavia, il
film sarà caratterizzato da un’ambientazione futuristica e sarà
incentrato su un ambizioso architetto che cova l’idea innovativa di
ricostruire New York City come un’utopia all’indomani di un
disastro naturale che ha rovinato le infrastrutture della città. Il
pubblico può aspettarsi immagini straordinarie poiché si dice che
il film sia girato utilizzando una tecnologia rivoluzionaria che
impiega nuove tecniche simili a quelle utilizzate
per The Mandalorian.
Coppolla, che scrive e dirige il
film, ha riunito un emozionante cast costellato di star per quello
che potrebbe essere il suo canto del cigno. Oltre
a Adam
Driver, nel cast compaiono anche Forest
Whitaker, Nathalie
Emmanuel, Jon Voight, Laurence
Fishburne, Aubrey Plaza, Talia Shire, Shia
LaBeouf, Jason Schwartzman, Grace Vanderwaal, Kathryn
Hunter e James Remar. Ad oggi
non si hanno però notizie sulla data di uscita del film, che
potrebbe però arrivare in sala nel corso del 2024.
Arriva da Deadline la triste notizia che
un montatore che lavorava ai CBS Radford Studios è
caduto dalle travi questa mattina ed è purtroppo deceduto. Anche se
al momento dell’incidente non erano in corso delle riprese, il
montatore faceva parte della crew che era al lavoro sul set di
Wonder
Man dei Marvel Studios.
Un portavoce della Marvel ha
confermato l’evento e ha aggiunto: “I nostri pensieri e le
nostre più sentite condoglianze vanno alla sua famiglia e ai suoi
amici, e il nostro sostegno è dietro l’indagine sulle circostanze
di questo incidente”. Come da dichiarazione, sono in
corso delle indagini per accertare le cause
dell’incidente.
La serie inizierà la sua produzione
il mese prossimo dopo che lo studio ha dovuto ritardare le riprese
a causa del doppio attacco WGA e SAG AFTRA.
Cosa sappiamo sulla serie tv Wonder
Man?
Per quanto riguarda Wonder
Man, Andrew Guest è stato scelto per
ricoprire il ruolo di Head Writer con Daniel Destin
Cretton alla regia dei primi due episodi. Si spera che gli
scioperi abbiano semplicemente significato che i Marvel
Studios stiano apportando alcuni miglioramenti ai processi
di sviluppo dei progetto.
La star di Aquaman e il Regno
Perduto, Yahya Abdul-Mateen II, è stata
scelta per interpretare Wonder
Man, con Sir Ben Kingsley pronto a riprendere il suo ruolo
diIron
Man 3 nei panni di Trevor
Slattery. Ad aprile, Demetrius
Grosse è stato confermato come The Grim Reaper,
mentre si dice che appariranno parecchi A-Listers – tra cui
Ed Harris,
Bob Odenkirk e Courtney Cox.
Wonder
Man fece il suo debutto nei fumetti Marvel sulle
pagine di Avengers #9 nel 1964.Inizialmente un cattivo, fu
successivamente ricollegato e divenne un eroe (e un
Vendicatore) negli anni ’70. Il Tristo Mietitore è suo
fratello e le sue onde cerebrali furono usate da Ultron come base
per VISION; in seguito, si unì ai Vendicatori della West Coast e
divenne una star di Hollywood.
Ricorre quest’anno il decimo
anniversario di
Smetto quando voglio (qui
la recensione), il film del 2014 che ha segnato il debutto alla
regia di un lungometraggio di SydneySibilia, in seguito distintosi anche con
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose e Mixed by
Erry. Con questo suo primo lungometraggio, scritto insieme
allo sceneggiatore Valerio Attanasio, Sibilia dà
vita ad una sorta di incrocio tra la serie
Breaking Bad e un classico della commedia all’italiana
come La banda degli onesti (1956). Nasce così un film che
unisce commedia a commento sociale, il tutto arricchito da un cast
composto da celebri interpreti italiani e una fotografia dal gusto
particolarmente acido.
Il film prende dunque spunto dal
film diretto da Camillo Mastrocinque e con
protagonista Totò, in cui tre uomini perbene ma
maldestri affrontano a malincuore le difficoltà economiche,
mettendosi a fabbricare banconote false. Al posto della banconote,
in Smetto quando voglio, ci sono però le smartdrug, anche note come “droghe intelligenti”, sostanze che
aumentano le capacità cognitive dell’essere umano. A fronte di ciò
e delle situazioni comiche che ne derivano, il film punta anche a
far riflettere sulla precarietà dei lavori accademici e sulla fuga
di cervelli.
Accolto con grande entusiasmo, il
film è poi stato nominato a ben 12 David di Donatello (senza però
riuscire a vincerne alcuno) ed è stato indicato come uno dei film
italiani che negli ultimi anni hanno ridato prestigio alle opere di
genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e ai
suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di Smetto quando voglio
Protagonista del film è
Pietro Zinni, un trentasettenne di professione
ricercatore. Quando arrivano dei tagli all’università, però, si
ritrova licenziato senza troppi complimenti. Per sopravvivere
decide allora di mettere insieme una banda criminale come non se ne
sono mai viste, reclutando i migliori tra i suoi ex colleghi, che
nonostante le competenze vivono ormai tutti ai margini della
società, facendo chi il benzinaio, chi il lavapiatti, chi il
giocatore di poker. Insieme inizieranno produrre droga per ottenere
ciò che gli è stato tolto, ma oltre ai soldi e al potere, non
tarderanno però ad arrivare anche i guai.
Il cast di Smetto quando
voglio e altre curiosità sul film
Ad interpretare Pietro Zinni vi è
l’attore
Edoardo Leo, mentre
Valeria Solarino è Giulia, la sua compagna. Membri
della squadra che Pietro mette insieme sono invece:
Valerio Apreanel
ruolo di Mattia e Lorenzo Lavia in quello di
Giorgio, due latinisti finiti a fare i benzinai;
Paolo Calabresinel ruolo dell’archeologo Arturo;
Libero De Rienzo in quello di Bartolomeo,
economista finito ad usare le proprie capacità per vincere a poker;
Pietro Sermontinel ruolo dell’antropologo
Andrea, finito ad essere il gestore di uno sfasciacarrozze;
Stefano Fresiè
invece il chimico Alberto, ora lavapiatti in un ristorante
cinese.
Recitano poi nel film gli attori
Neri Marcorè nel ruolo di Claudio,
Guglielmo Poggi in quello di Maurizio, e
Sergio Solli nel ruolo del Professor Seta. Una
piccola curiosità è poi da ritrovarsi nella scena in cui Alberto
viene interrogato dal commissario Galatro, invece, quest’ultimo
parla a un non inquadrato ispettore Coletti, il quale nella prima
versione del film aveva la voce di un uomo. Tuttavia, nelle
versioni successive alla realizzazione del film, la voce è stata
sostituita con quella dell’attrice Greta Scarano, che da Smetto quando voglio – Masterclass ha dunque assunto
il ruolo della suddetta ispettrice Coletti, riscritto dunque per
un’attrice invece che per un attore.
I sequel di Smetto quando
voglio
Dato il successo del film, sono poi
stati realizzati ben due sequel, Smetto quando voglio – Masterclass e
Smetto quando voglio – Ad Honorem,
usciti rispettivamente a febbraio e novembre del 2017. L’uscita
così ravvicinata si spiega con il fatto che i due film sono stati
girati l’uno dopo l’altro, senza pause nella produzione. Quando gli
era stato chiesto di un eventuale sequel, Sibilia aveva infatti
dichiarato “Se faremo il sequel non ne faremo uno, ma il
secondo e il terzo episodio insieme. Gireremo contemporaneamente il
secondo e il terzo film […] il punto è che se vogliamo fare gli
scemi, allora facciamo gli scemi bene. Funziona così“.
A questi due successivi film si sono
poi aggiunti gli attori Giampaolo Morelli,
Luigi Lo Cascio e Greta Scarano.
Smetto quando voglio – Masterclass, però, non è un
semplice sequel, bensì un midquel, ovvero un seguito di un
film, che però narra fatti avvenuti nel mezzo del film originale
che sono stati tralasciati. Le vicende di questo secondo capitolo
si svolgono infatti prima della scena finale del primo capitolo.
Successivamente a questi tre film, Sibilia non ha escluso un
Smetto quando voglio 4, anche se lo immagina più come uno
speciale o “capitolo reunion”, considerando infatti conclusa la
storia principale.
Il trailer di Smetto quando
voglio e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Smetto quando voglio grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Google Play, Apple TV, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 6 martedì alle ore 21:20
sul canale Rai 3.
Considerato uno dei massimi
interpreti del cinema mondiale, il due volte premio Oscar Denzel Washington si nei primi anni Duemila
dedicato ad alcuni celebri film di genere thriller. Da Training
Day ad Out of Time, si è così
dimostrato particolarmente a suo agio in tale genere, sfoggiando
una presenza scenica unica. Tra i titoli più apprezzati di quegli
anni vi è Man on Fire – Il fuoco della
vendetta, diretto nel 2004 da Tony
Scott e scritto da Brian Helgeland. Al
centro di questo vi è un uomo che non conosce limiti intento a
ricercare una bambina misteriosamente rapita.
Questo è basato sull’omonimo romanzo
di A. J. Quinnell, da cui era già stato tratto un
film nel 1987, Un uomo sotto tiro, con Scott
Glenn nei panni del protagonista. Per questa nuova
trasposizione, però, Scott decise di apportare sostanziali
modifiche, aggiornando di fatto il contesto e i temi trattati.
Contrariamente al primo film ambientato, come il romanzo, in
Italia, Man on Fire – Il fuoco della vendetta si svolge
ora a Città del Messico, località tristemente nota per il suo alto
tasso di rapimenti e criminalità. Così facendo Scott ha dunque
potuto dar vita ad una versione inedita della storia, pur
mantenendo inalterate le sue tematiche di fondo.
Affermatosi come un buon successo,
con 130 milioni di dollari di incasso a fronte di un budget di 70,
Man on Fire – Il fuoco della vendetta è ancora oggi un
titolo particolarmente apprezzato dai fan del genere, attratti
tanto dalla sua tensione narrativa quanto dalle sequenze più
d’azione. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori ed alla
storia vera dietro tale racconto. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Man on Fire – Il fuoco della vendetta
Protagonista del film è l’ex agente
della CIA JohnCreasy, uomo
burbero e tormentato tanto dall’alcol quanto dal suo doloroso
passato. Dopo un periodo di pausa in cui ha girato il mondo, in
cerca di distrazioni e di un nuovo sé, John torna in Messico per
incontrare un suo vecchio amico, Paul Rayburn.
Questi gestisce ora un’agenzia di guardie del corpo, i cui
principali clienti sono famiglie facoltose desiderose di ricevere
particolari protezioni. Paul propone allora a John di svolgere per
lui un caso delicato, ovvero quello di prendersi cura della piccola
Pita, figlia dei coniugi Ramos. Pur se
inizialmente riluttante all’idea di tale impegno, John finisce per
accettare.
Egli inizia così a seguire ovunque
la bambina, accompagnandola tanto a scuola quanto in altri giri.
Pur se inizialmente infastidito dalle sue numerose domande sul suo
lavoro, John inizia lentamente a sviluppare un certo affetto per la
piccola, divenendo infine per lei un amico. La loro tranquillità
viene però bruscamente spezzata nel momento in cui la piccola viene
rapita sotto gli occhi di John, il quale ferito non riesce ad
impedire tale evento. Carico di odio e di desiderio di vendetta,
per John è l’inizio di una lunga ricerca che lo porterà a far
uscire nuovamente il suo carattere da inarrestabile macchina
assassina. Egli è pronto a tutto pur di ritrovare e salvare la
bambina.
Man on Fire – Il fuoco della
vendetta: il cast del film
Ad interpretare il personaggio di
John Creasy vi è, come anticipato, l’attore Denzel
Washington. Questi ottenne la parte dopo aver
incontrato casualmente Scott in uno studio medico. Rimasto
affascinato dalla fisicità dell’attore, il regista decise di
affidargli la parte. Per prepararsi al personaggio, Washington
consultò diverse guardie del corpo, apprendendo da loro i segreti e
i pericoli del mestiere. Allo stesso tempo si esercitò nell’uso
delle armi e rimase sempre nel personaggio quando si trovava sul
set. Accanto a lui, nei panni della piccola Pita, vi è una
giovanissima Dakota Fanning.
Questa lasciò particolarmente impressionato Washington per via del
suo talento. Per il personaggio, inoltre, l’attrice prese lezioni
di piano, nuovo e spagnolo.
Il premio Oscar Christopher
Walken interpreta invece il personaggio di Paul Rayburn,
l’amico di Creasy. All’attore era in realtà originariamente stato
offerto il ruolo di Jordan Kalfus, l’avvocato dei Ramos, ma preferì
non assumere tali panni avendo interpretato già fin troppi cattivi
in quegli anni. Ad avere il ruolo di Kalfus fu dunque Mickey Rourke,
il quale durante il film non ebbe buoni rapporti con Washington,
rendendo ancor più vero il conflitto tra i loro personaggi. I
genitori di Pita, Lisa Martin e Samuel Ramos, sono invece
interpretati dagli attori Radha Mitchell e
Marc Anthony. Infine, è presente anche l’attore
italiano Giancarlo Giannini nei panni di Miguel
Manzano, direttore del Federal Ministerial Police.
La storia vera dietro Man on Fire – Il fuoco della
vendetta
Pur non essendo una storia vera,
quella di Man on Fire – Il fuoco della vendetta è però
ispirata ad una serie di episodi di rapimenti realmente accaduti.
In particolare, Quinnell, autore del romanzo, rimase
particolarmente colpito da due eventi. Il primo riguarda il
rapimento del figlio di un ricco uomo di Singapore, il quale si
rifiutò di pagare il riscatto portando inevitabilmente alla morte
del figlio. Il secondo, invece, è il celebre caso del rapimento di
John Paul Getty, avvenuto nel 1973 a Roma e raccontato poi
da Ridley
Scottin Tutti
i soldi delmondo. Essendo frequenti casi del
genere nell’Italia dell’epoca, lo scrittore decise pertanto di
ambientare lì il suo romanzo. Tale problematica realtà è oggi
maggiormente diffusa in Messico e a Città del Messico, dove dunque
Scott ha preferito ambientare la sua versione.
Il trailer di Man on Fire – Il
fuoco della vendetta e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Man on Fire – Il fuoco
della vendetta è infatti disponibile nei cataloghi di
Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes,
Prime Video, Disney+ e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite
temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente
nel palinsesto televisivo di martedì 6 febbraio
alle ore 21:20 sul canale Rai
2.
La coscienza è un lusso quando si
tratta di sopravvivere e chi giudica può permettersi di farlo solo
a posteriori: a dichiararlo con rassegnazione è Wil, il
protagonista dell’omonimo film di Tim Mielants disponibile sulla piattaforma
Netflix dal 1
febbraio. Il film, adattamento cinematografico del pluripremiato
romanzo di Jeroen Olyslaegers (scrittore e autore di testi
teatrali che ha firmato la sceneggiatura con lo stesso regista e
con Carl Joos), è un drammatico racconto di (de)formazione
individuale e una collettiva discesa agli inferi.
Wil: scegliere da che parte stare
quando ogni punto di riferimento è perduto
Wil, interpretato dall’attore belga
Stef Aerts, si muove per tutta la durata del film sulla
labile linea di confine tra che cosa può ancora dirsi una vita
umanamente degna di essere vissuta e quella forma di esistenza che,
privata della speranza, dell’empatia, della sicurezza di poter
agire secondo valori stabiliti in autonomia, non rimane che un mero
sopravvivere agli eventi. E gli eventi, nel Belgio del 1942
occupato dai nazisti, investono gli uomini senza possibilità di
controllo, neanche quando indossano una divisa che dovrebbe
garantire il rispetto della demarcazione tra il Bene e il Male.
Wil e il compagno Lode, interpretato
da Matteo Simoni – l’attore belga di origini italiane già
visto nella serie TV The Rookie – sono reclute della
polizia di Anversa, assegnate alla divisione incaricata della
mediazione nei rapporti tra i tedeschi e la popolazione locale,
incaricata, cioè, di supportare l’invasore nelle azioni di
rallestramento e di persecuzione degli ebrei. L’illusione di poter
restare estranei ai fatti che li circondano non durerà il tempo di
una notte: alla fine del primo turno di pattuglia non ci saranno
più isole di sicurezza, né per i giovani militari, né tantomeno per
lo spettatore.
‘Scegliere da che parte
stare’ è il mantra che Wil si sente ripetere in continuazione
mentre ogni cosa attorno a lui vortica furiosamente e il suo unico
desiderio sembra essere arrestarsi, quale che sia la riva a cui è
approdato. La storia, ammonisce il protagonista, non è un insieme
di nomi e date mandati a memoria e gli uomini e le donne che hanno
provato a fare la differenza con la loro resistenza e che sono
scomparsi nei luoghi di tortura accuratamente rappresentati nel
film non sempre trovano spazio nei libri scolastici. Qualcuno si è
chiesto se poteva fare la differenza, qualcun altro ha chiuso gli
occhi come chi non riesce a far altro che abbandonarsi al sonno in
mezzo all’infuriare di una tormenta.
Una fotografia gotica segue la
storia nel suo inabissarsi verso l’orrore
Sotto una pioggia senza ritorno i
protagonisti di Wil sembrano entrare in una dimensione
parallela che sarebbe confortante poter definire distopica, quando
invece sappiamo che dal punto di vista storico è tutto vero. La
fotografia gotica di Robrecht Heyvaert costruisce
una cappa opprimente intorno alla narrazione e diventa sempre più
cupa nel suo seguire l’inabissarsi della vicenda fino ad un orrore
indicibile, mostrato con una dovizia di dettagli che non può essere
definita un’esagerazione stilistica. Le scelte di regia si muovono
infatti lungo un duplice filone: la visione ravvicinata delle
atrocità naziste che colpiscono il corpo con tecniche da tortura
medievale battono alla porta della mente del protagonista, si
chiamano all’assalto, ne sfondano la percezione finché, di lui, non
rimane che una parvenza dell’essere umano che aveva creduto di
essere.
In un orizzonte tanto compromesso,
solo l’amore riesce a mantenere la sua forza in un contesto saturo
di paura e a riscattare, anche solo a tratti, l’incedere curvo del
protagonista attraverso le strade di una città che non riconosce
più. La stretta relazione che si instaura tra Wil, Lode e la
sorella di quest’ultimo, Yvette, interpretata da Annelore
Crollet, ricorda a tratti la connessione profonda tra i giovani
di The Dreamers di Bernardo Bertolucci,
solo che qui non ci sono né il tempo né lo spazio per sognare e
nessuna relazione può dirsi davvero al sicuro dalle insidie della
follia nazista.
Sarà caricato on demand e in
streaming in anticipo, sabato 10 febbraio, il quinto e penultimo
episodio di
True Detective: Night Country, nuova stagione del cult
HBO su Sky e NOW in contemporanea assoluta con gli States. Sky
Atlantic manderà in onda come di consueto l’episodio lunedì sera,
12 febbraio, in prima serata. Inoltre, da domani, mercoledì 7 febbraio, sarà disponibile per tutti
sul canale YouTube di Sky il primo episodio della nuova
stagione.
La quarta stagione di True
Detective è creata, scritta e diretta da Issa
López e vede nel cast il premio Oscar Jodie Foster, per la prima volta protagonista
sul piccolo schermo, e Kali Reis, a formare la
coppia di investigatrici al centro dell’indagine raccontata nei
nuovi episodi. Nel cast anche Fiona Shaw,
Christopher Eccleston, John
Hawkes, Finn Bennett, Isabella
Star LaBlanc. Guest star Anna Lambe,
Aka Niviâna e Joel D.
Montgrand.
Fra thriller, horror e
soprannaturale, True Detective: Night Country racconta una
storia avvincente e ricca di suspense che prende il via durante
l’ultimo giorno di sole dell’anno in Alaska. Atmosfere cupe e
misteriose per un nuovo e agghiacciante mistero da indagare, con
richiami al passato del franchise che faranno la gioia di tutti
quanti hanno amato la serie fin dalla prima stagione. E con al
centro due donne, due detective diversissime ma fatte della stessa
pasta, ruvide e inaccessibili, accomunate da un doloroso trascorso
e sole in un mondo di quasi soli uomini.
La trama di True Detective: Night
Country
Quando la lunga notte polare scende
su Ennis, Alaska, gli otto uomini che lavorano all’interno della
Tsalal Arctic Research Station svaniscono senza lasciare traccia.
Per risolvere il caso, le detective Liz Danvers (Foster) e
Evangeline Navarro (Reis) dovranno prima confrontarsi con il loro
lato oscuro, e scavare tra le inquietanti verità che giacciono
sepolte sotto i ghiacci perenni. Quando le detective ritroveranno i
corpi scomparsi, dovranno decifrare complessi messaggi e
rispolverare un vecchio caso, prima che il ghiaccio, sciogliendosi,
riporti in superficie gli orrori del passato. Come ama ripetere la
detective Danvers: qual è la domanda giusta da porsi?
Issa López è showrunner, creatrice,
regista ed executive producer. Jodie Foster, oltre ad essere protagonista, è
anche executive producer insieme a Mari Jo Winkler, Barry
Jenkins, Adele Romanski e Mark Ceryak di PASTEL, Chris
Mundy, Alan Page Arriaga, Steve Golin, Richard Brown,
Matthew McConaughey, Woody Harrelson, Cary Joji
Fukunaga e Nic Pizzolatto. Produttori Princess Daazhraii Johnson;
Cathy Tagnak Rexford; Sam Breckman.
Charles Melton sembra aver trovato il suo
prossimo progetto dopo il successo con May December. Deadline conferma che l’attore è
in trattative per recitare nel film sulla guerra senza titolo di
Ray Mendoza e Alex Garland
prodotto da A24. Il progetto è la seconda collaborazione per
Garland e Mendoza, che è stato supervisore militare per l’ultimo
film di Garland, Civil War. La coppia ha scritto e
co-dirigerà il film.
Andrew Macdonald e
Allon Reich di DNA e Peter Rice produrranno.
A24 si occuperà dell’uscita mondiale del film.
Come per ogni film di Garland fino a ora, i dettagli dietro alla
trama del film sono avvolti nel segreto.
A seguito del suo lavoro con
Todd Haynes, Melton ha avuto la possibilità di
scegliere tra le migliori sceneggiature in circolazione. Dalla
première del film al Festival di Cannes di quest’anno, Charles Melton ha raccolto un sacco di
elogi che includono una nomination al Golden Globe, nonché numerose
vittorie in circoli critici tra cui il New York Film Critics e un
Gotham Award come miglior attore non protagonista.
La Lucasfilm
ha recentemente annunciato un nuovo film della saga
di Star
Wars: The
Mandalorian & Grogu. Questo progetto
porterà finalmente al cinema i due protagonisti di The
Mandalorian, il più popolare e
apprezzato prodotto realizzato negli ultimi anni per il franchise
diStar
Wars. Al momento non si hanno molti dettagli su questo
film, né dove si collocherà rispetto all’annunciata
quarta stagione di The Mandalorian. Si prevede però
che la prima avventura sul grande schermo di Din Djarin e Grogu
sfocerà nell’ancora
misterioso film di Dave Filoni. Un altro
mistero riguardante il film è quale o quali saranno gli antagonisti
del film, ma a tal riguardo ci sono alcune ipotesi. Dopo aver visto
quali personaggi potrebbero comparire nel film, vediamo ora
quali potrebbero essere gli antagonisti che potrebbero essere
coinvolti nella storia.
1Moff Gideon
Per
molti versi, puntare i riflettori su un cattivo familiare è la cosa
più sensata per The
Mandalorian & Grogu. Giancarlo Esposito è un talento eccezionale e,
per chiunque abbia visto The Mandalorian, il suo ritorno
sarebbe di grande impatto. Le teorie continuano a circolare sul
fatto che sia stato uno dei suoi cloni a morire nel finale della
terza stagione, quindi perché non riportarlo come il cattivo
definitivo con cui Din Djarin e Grogu dovranno confrontarsi? Alcune
domande senza risposta potrebbero finalmente essere affrontate e,
per tornare a Snoke, siamo sicuri che anche lui potrebbe essere
coinvolto in qualche modo nella storia.
Apple TV+ ha
svelato il trailer di “Palm Royale“, l’attesa
serie ambientata nell’alta società di Palm Beach nel 1969,
interpretata e prodotta esecutivamente da Kristen Wiig e dal premio Oscar® Laura Dern. Il rinomato cast comprende anche
Allison Janney, Ricky Martin, Josh Lucas, Leslie Bibb, Amber
Chardae Robinson, Mindy Cohn, Julia Duffy e Kaia
Gerber, con la partecipazione straordinaria del
leggendario Bruce Dern e dell’iconica e pluripremiata arol Burnett.
“Palm Royale” farà il suo debutto su Apple
TV+ il 20 marzo con i primi tre episodi, seguiti da nuovi
episodi ogni mercoledì fino all’8 maggio.
“Palm Royale” racconta la storia di
persone splendidamente impossibili e segue le vicende di Maxine
Simmons (interpretata da Kristen Wiig) nel tentativo di assicurarsi
un posto al tavolo più esclusivo d’America: l’alta società di Palm
Beach. Mentre Maxine cerca di attraversare quella linea
impermeabile tra “chi ha” e “chi non ha”, la serie pone le stesse
domande che ancora oggi ci lasciano perplessi: Quanto di te stesso
sei disposto a sacrificare per ottenere quello che ha qualcun
altro? Ambientata nel 1969, “Palm Royale” è una testimonianza di
tutti gli outsider che lottano per garantirsi la loro opportunità
di emergere e appartenere veramente a se stessi.
Liberamente basata sul romanzo “Mr.
and Mrs. American Pie” di Juliet McDaniel e prodotta dagli Apple
Studios, “Palm Royale” è scritta e diretta da Abe Sylvia, che è
anche produttrice esecutiva e showrunner, per conto della Aunt
Sylvia’s Moving Picture Company. Laura Dern e Jayme Lemons
producono per la Jaywalker Pictures, Kristen Wiig, Katie O’Connell
Marsh, Tate Taylor e John Norris per la Wyolah Films; la serie è
prodotta anche da Sharr White, Sheri Holman e dalla Boat Rocker.
“Palm Royale” è diretta da Taylor, Sylvia, Claire Scanlon e
Stephanie Laing.
Nasce C-MOVIE Film
Festival, manifestazione in programma a Rimini dal 20 al 23
marzo 2024 organizzata da Kitchenfilm con la direzione
artistica della regista e distributrice Emanuela Piovano,
realizzata con la collaborazione dell’Assemblea legislativa della
Regione Emilia-Romagna e del Comune di Rimini.
Tre giorni di anteprime
internazionali e incontri dedicati al cinema e al femminile, presso
la Cineteca di Rimini e lo splendido Cinema Fulgor, attraverso
un’esplorazione dei tre concetti chiave che danno il nome alla
manifestazione: Cinema, Corpi, Convivenze. Ospite d’onore sarà
Dacia Maraini, cui la manifestazione dedica una serie di
appuntamenti. Tra le scrittrici italiane più amate del Novecento, e
da sempre impegnata per i diritti delle donne, Dacia Maraini sarà
protagonista di un omaggio alla sua arte e alla sua carriera,
ripercorrendo anche la sua attività di regista con la proiezione di
alcuni filmati realizzati dall’autrice in Super8 e restaurati dal
CSC – Cineteca Nazionale. L’autrice di numerosi romanzi tra cui
Corpo Felice, La lunga vita diMarianna Ucrìa
fino al più recente Vita mia, saluterà il pubblico del
festival in un incontro alla presenza di Annamaria
Licciardello, responsabile della Diffusione Culturale della
Cineteca Nazionale, e di Macha Meril, protagonista del film
L’amore coniugale diretto da Dacia Maraini che sarà
proiettato per l’occasione.
Scopo della rassegna è
quello di invitare alla scoperta e alla riflessione di un cinema
marginale, inteso come cinema “di confine”, capace di farsi
interprete del dialogo tra generi, culture, storie. Partendo dai
concetti di cinema, corpi e convivenze, C MOVIE proporrà opere,
testimonianze e dibattiti che mirino a raccontare snodi cruciali
della contemporaneità.
“Questo festival è una
novità assoluta per Rimini e nel panorama nazionale. Un festival
che metteal centro le donne, protagoniste nel cinema come
attrici, come registe, produttrici e spettatrici.Attraverso
eventi di qualità si apre una riflessione sul ruolo femminile nella
società. Anche perquesto abbiamo accolto con entusiasmo la
proposta della Kitchenfilm e collaborato allarealizzazione
di un’iniziativa che va anche ad arricchire la candidatura di
Rimini a capitale italianadella cultura 2026, assieme alla
Romagna” sottolinea Emma Petitti, Presidente dell’Assemblea
legislativa della Regione Emilia-Romagna.
“Un appuntamento di grande prestigio –
spiega l’Amministrazione comunale di Rimini – che metteinsieme due vocazioni storiche della nostra comunità, quella
cinematografica e quella dei diritti. Inparticolare, oggi,
il femminile rappresenta un tema di grande scambio e confronto, a
cui questarassegna darà un contributo importante e
innovativo. Un festival che siamo contenti e onorati dipoter ospitare, grazie ad un lavoro di rete con Kitchenfilm e
l’Assemblea legislativa della RegioneEmilia-Romagna, che
ringraziamo per averci scelto come sede”.
Dopo l’inaugurazione di
mercoledì 20 marzo, tre saranno gli appuntamenti
con le anteprime internazionali per le tre serate del festival al
cinema Fulgor di Rimini, con film che in maniera molto diversa per
temi e linguaggi affrontano delle riflessioni centrali del
dibattito sul femminile oggi.
Zafira, l’ultima
regina, opera prima di Adila Bendimerad e Damien Ounouri,
che tra storia e leggenda racconta le gesta della principessa
Zaphira, moglie dell’ultimo re di Algeri Salim Toumi, che lottò per
difendere la sua comunità dal pirata Barbarossa; Solo per
me di Lucie Borleteau è una fiaba moderna che con il tono e
la leggerezza della commedia romantica tra lo strip-tease e la
scoperta dell’amore; terza anteprima internazionale è Senza
prove di Béatrice Pollet, legal drama che con grande
sensibilità affronta un argomento molto complesso come la negazione
digravidanza. Le tre pellicole, con le anteprime riminesi alla
presenza dei registi, inizieranno il loro percorso nelle sale
italiane distribuite da Kitchenfilm.
Il programma del festival
sarà anche arricchito da incontri e convegni, a partire dalle
proiezioni dei film alla presenza di registi e professioniste del
mondo dell’audiovisivo. Tra i vari appuntamenti si parlerà di
cinema del Mediterraneo a firma e soggetto femminile nel convegno
Mediterranea – ilnuovo mediterraneo delle donne,
Prime donne alla sbarra è il titolo del convegno in cui si
rifletterà sui corpi in scena, I festival delle donne: pari
opportunità o disparità opportune? sarà invece un momento di
riflessione sul cinema.
C-Movieè
realizzato grazie al contributo di Aide au Cinéma du Monde del CNC
e dell’Istituto FranceseCentro Nazionale per il cinema e
l’immagine animata del Ministero della Cultura e Comunicazione
eMinistero degli affari esteri ed europei Francesi – con il
contributo della Società di distribuzione indipendenteKitchenfilm Italia – con il patrocinio dell’ Assemblea
Legislativa Regione Emilia – Romagna – con il Patrociniodel
Comune di Rimini – Assessorato alle Politiche per
l’educazione, Università, Formazione e lavoro,Politiche di genere, Partecipazione – con il Patrocinio della
Cineteca Nazionale – Centro Sperimentale diCinematografia –
con il Patrocinio della Cineteca di Rimini – con il Patrocinio
della Fondazione Iotti – con ilpatrocinio dell’ANAC –
Associazione Nazionale Autori di Cinema- con il contributo di
UNIFRANCE.
Le case di produzione Camaleo
e Eagle Pictures sono liete di annunciare che sono da poco
iniziate le riprese del film Dedalus, thriller
diretto da Gianluca Manzetti, con Luka Zunic, MatildeGioli, Francesco Russo, Giulio
Beranek, Giulia Elettra Gorietti, Stella Pecollo,
e con Gian MarcoTognazzi e l’amichevole
partecipazione di Carolina Rey.
Il film è prodotto da Camaleo,
Weekend Films e da Eagle Pictures. L’opera è realizzata
in co-produzione con la spagnola Koboflopi e la polacca Agresywna
Banda, con il sostegno del MIC – Direzione Generale Cinema e
Audiovisivo e Regione Lazio – Lazio Cinema International. Le
riprese dureranno 5 settimane e si svolgeranno a Roma e dintorni,
tra cui la bellissima location di Castello Brancaccio e i
sotterranei del Parco della Caffarella.
Gianluca Manzetti, già
assistente alla regia di Sollima, Ozpetek e a capo della seconda
unità di Dampyr, in questa opera seconda racconta con i toni del
thriller un pericoloso social game in cui sei content creator in
uno spazio isolato dove si trovano a competere in stile Squid
Game in giochi sempre più pericolosi dove tutti diventeranno
sia carnefici che vittime.
Dedalus, la trama
Michele, Tiziana, Leo, Antonella,
Filippo e Belinda sono i sei content creator selezionati per
partecipare a DEDALUS, un nuovo social game che promette di
ridefinire il mondo del Web 3.0 e rendere ricco e famoso il
vincitore. Rinchiusi in un’arena isolata, i concorrenti partecipano
a giochi che via via si rivelano sempre più pericolosi. Quello che
sembrava un semplice gioco si trasforma lentamente in qualcosa di
completamente diverso, e i creator, da concorrenti, si ritrovano
ora ad essere sia carnefici che vittime di un’elaborata
vendetta.
Camaleo è una società di
produzione cinematografica che nasce a Roma nel 2007.
Da subito l’attività produttiva di Camaleo è caratterizzata
dall’obiettivo di creare contenuti di qualità fruibili dal grande
pubblico. I film di successo non tardano ad arrivare con le prime
grandi produzioni internazionali: “Il colore della libertà –
Goodbye Bafana”, sulla vita di Nelson Mandela. Nel 2009 la società
si focalizza sul cinema italiano, con la produzione di film di
intrattenimento e di qualità. “OUTING, fidanzati per sbaglio” con
Massimo Ghini, Nicolas Vaporidis e Giulia Michelini, esce nelle
sale nel 2012. Nel triennio 2016/2018 si girano tre importanti
commedie: “Ovunque tu sarai”, “Sconnessi”, “Compromessi sposi”. Del
2020 il thriller psicologico “Weekend”, con la regia di Riccardo
Grandi. Il 2021 segna l’uscita di due grandi pellicole: “Tutti per
Uma” un family movie e “Io e Angela” cui segue il drama thriller
dal respiro internazionale “Double Soul”, ambientato fra Europa e
Paesi Arabi con i premi Oscar Murray Abraham e Danny Glover; l’8
febbraio 24 uscirà al cinema l’action adrenalinico “Runner”, con
Matilde Gioli e Francesco Montanari mentre per la prima settimana
di aprile è prevista la release theatrical di “Leopardi & Co”,
commedia romantica con il premio Oscar Whoopi Goldberg. È in fase
di post produzione la commedia “30 anni (di meno)” con Massimo
Ghini e Nino Frassica.
Eagle Pictures S.p.A. – Eagle
Pictures S.p.A. è una casa di produzione e distribuzione
cinematografica attiva da più di 30 anni, presente in ogni segmento
della catena di sfruttamento del prodotto filmico: cinema, home
entertainment, digital, e televisione.
Ecco il trailer e il poster
di La
Profezia del Male, il nuovo horror Sony Pictures
scritto e diretto da Spenser Cohen (I
mercenari – The Expendables) e Anna Halberg
(Extinction,Moonfall). Nel cast sono
presenti Harriet Slater (Pennyworth),
Adain Bradley, Avantika (Mean Girls) e Jacob
Batalon (Avengers: Endgame, Spider-Man:
No Way Home). La Profezia del Male sarà solo
al cinema dal 9 maggio da prodotto da Sony Pictures e distribuito
da Eagle Pictures.
Mai usare le carte di qualcun altro:
questa la regola sacra nella lettura dei Tarocchi. Quando un gruppo
di amici la infrange scatena inconsapevolmente una terribile
minaccia imprigionata nelle carte maledette. Uno dopo l’altro, i
protagonisti dovranno affrontare il loro destino in una sfida
contro la morte per sfuggire al futuro predetto nella profezia dei
Tarocchi.
Apple TV+ ha
svelato il trailer della prossima serie comedy-adventure
“Le avventure senza capo né coda di Dick Turpin”.
Composta da sei episodi, vede protagonista Noel
Fielding (“The Mighty Boosh”, “The Great British Bake
Off”) nei panni del leggendario brigante britannico e farà il suo
debutto il 1° marzo con i primi due episodi, seguiti da un nuovo
episodio ogni venerdì fino al 29 marzo.
Dick Turpin (Noel
Fielding) intraprende un viaggio pieno di fughe assurde, quando
viene nominato come capo di una banda di fuorilegge e incaricato di
sbarazzarsi con astuzia del corrotto, sebbene autonominatosi uomo
di legge, ladro Jonathan Wilde (Hugh Bonneville). In questa
irriverente rivisitazione ambientata nel XVIII secolo, Dick è il
più famoso – ma il più improbabile – dei rapinatori di autostrade,
il cui successo è definito soprattutto dal suo fascino, dalla sua
abilità nel dare spettacolo e dai suoi capelli. Insieme alla sua
banda di simpatici furfanti, Dick cavalca gli alti e i bassi della
celebrità e fa il possibile per sfuggire alle grinfie del Thief
Taker General.
Al fianco di
Fielding, completano il cast Ellie White (“The Windsors”), Marc
Wootton (“High & Dry”), Duayne Boachie (“Blue Story”), Hugh
Bonneville (“Downton Abbey”), Tamsin Greig (“Episodes”), Asim
Chaudhry (“The Sandman”), Dolly Wells (“The Outlaws”), Joe
Wilkinson (“Sex Education”), Mark Heap (“Friday Night Dinner”),
Geoff McGivern (“Free Rein”), Michael Fielding (“The Mighty
Boosh”), Samuel Leakey (“Gretel & Hansel”) e Kiri
Flaherty.
Prodotta da
Apple
TV+ e Big Talk Studios, parte di ITV Studios, “Le
avventure senza capo né coda di Dick Turpin” è ideata da Claire
Downes, Ian Jarvis e Stuart Lane, e scritta da Jon Brittain,
Richard Naylor, Claire Downes, Ian Jarvis e Stuart Lane, con Noel
Fielding. La serie è prodotta esecutivamente da Kenton Allen, Big
Talk Studios (vincitore di diversi premi BAFTA, “Rev”, “The
Outlaws”, “Friday Night Dinner”), Noel Fielding, Victoria Grew, Big
Talk Studios (“Back”, “We Are Not Alone”) e Ben Palmer.
Gli episodi 1-3 sono
diretti da Ben Palmer (vincitore del BAFTA TV Award e del Rose d’Or
Award per “The Inbetweeners” e “Finalmente maggiorenni – The
Inbetweeners Movie”), mentre gli episodi 4-6 sono diretti da George
Kane (candidato al BAFTA TV Award per “Timewasters”, “Inside No.
9”, “Crashing”). Il primo episodio è scritto da Claire Downes, Ian
Jarvis e Stuart Lane con Noel Fielding, mentre gli episodi dal
secondo al sesto sono scritti da Jon Brittain e Richard Naylor con
Noel Fielding.
Apple Tv+ ha presentato al Television
Critics Association Winter Press Tour 2024 il trailer di
“Manhunt”, la nuova serie limitata di sette
episodi interpretata dal premio Emmy Tobias
Menzies (“The Crown”, “Game of Thrones”) e creata dalla
candidata all’Emmy Monica Beletsky (“Fargo”, “The
Leftovers – Svaniti nel nulla”, “Friday Night Lights”), che è
showrunner e produttrice esecutiva. La serie farà il suo debutto su
Apple Tv+ il 15 marzo 2024,
con i primi due episodi seguiti da nuovi episodi settimanali, fino
al 19 aprile 2024.
Basato sul libro di
James L. Swanson, bestseller del New York Times e vincitore del
premio Edgar, “Manhunt” è un thriller cospirativo su uno dei
crimini più noti ma meno compresi della storia, il sorprendente
racconto della caccia a John Wilkes Booth all’indomani
dell’assassinio di Abraham Lincoln. Accanto a Menzies recitano
Anthony Boyle, Lovie Simone, Will Harrison, Brandon Flynn, Damian
O’Hare, Glenn Morshower, Patton Oswalt, Matt Walsh e Hamish
Linklater.
“Manhunt” è prodotto
da Apple Studios e coprodotto da Lionsgate Television, in
associazione con POV Entertainment, Walden Media, 3 Arts
Entertainment, Dovetale Productions e Monarch Pictures. Beletsky,
Franklin, Layne Eskridge e Kate Barry sono i produttori esecutivi.
Anche Swanson, autore di “Manhunt: The 12-Day Chase for Lincoln’s
Killer”, è produttore esecutivo insieme a Michael Rotenberg,
Richard Abate, Frank Smith e Naia Cucukov.
La terza stagione di The
White Lotus ha aggiunto Julian
Kostov al suo cast. L’attore apparirà in un ruolo
ricorrente nella serie HBO precedentemente assegnato a
Miloš Biković. Biković è stato escluso dalla
serie, a causa del suo sostegno alla Russia e al presidente russo
Vladimir Putin nella guerra del paese contro l’Ucraina.
“Oggi è stata scatenata una
campagna mirata contro di me, una manovra esterna per influenzare
le decisioni che possono creare un precedente inquietante che mette
in ombra l’essenza della libertà artistica”, ha detto in
precedenza Biković in una nota. “Il risultato di una tale
narrazione è il trionfo dell’assurdità e la sconfitta
dell’arte”.
Kostov si unisce ai membri del cast
della terza stagione precedentemente annunciati: Leslie
Bibb, Dom Hetrakul,
Jason Isaacs,
Michelle Monaghan, Parker Posey, Tayme Thapthimthong, Christian
Friedel, Morgana O’Reilly, Lek Patravadi, Shalini Peiris, Carrie
Coon, Francesca Corney, Nicholas Duvernay, Arnas Fedaravičius,
Natasha Rothwell, Walton Goggins, Patrick Schwarzenegger, Aimee Lou
Wood, Sarah Catherine Hook e Sam
Nivola.
Quando inizia la produzione della
terza stagione di The White Lotus?
La produzione della terza stagione
di The
White Lotus inizierà il mese prossimo e le riprese si
svolgeranno a Bangkok, Phuket e Ko Samui. Per quanto riguarda la
storia, al momento non si sa molto della trama della terza stagione
di The
White Lotus.
The
White Lotusè stato un successo per la HBO. La prima
stagione, girata alle Hawaii, ha ricevuto 11 nomination ai 74°
Primetime Emmy Awards, vincendone cinque, tra cui Outstanding
Limited or Anthology Series. La seconda stagione, girata in Italia,
ha ottenuto 12 nomination ai 75° Primetime Emmy Awards, con la
vittoria di Jennifer Coolidge come miglior attrice non protagonista
in una serie drammatica.
MK2 Films ha messo in cantiere la
già annunciata collaborazione di Todd Haynes con
il premio Oscar Joaquin Phoenix. Secondo quanto riporta Deadline,
la detective story dovrebbe essere girata quest’estate, e MK2 e
Cinetic di John Sloss discuteranno del progetto
con acquirenti selezionati nelle prossime settimane. Il film non ha
ancora un titolo.
Finora i dettagli sono scarsi, ma si
dice che il film segua due uomini, uno interpretato da
Joaquin Phoenix, che sono amanti e lasciano la
California per il Messico. Il momento sono in corso ulteriori
casting. La produttrice abituale di Haynes, Christine
Vachon, nominata all’Oscar quest’anno per Past
Lives, sta producendo il film.
Haynes aveva precedentemente parlato
del progetto a Variety: “È una storia d’amore tra due uomini
ambientata negli anni ’30 che ha un contenuto sessuale esplicito, o
almeno ti sfida con la relazione sessuale tra questi due uomini.
Uno è un personaggio nativo americano e l’altro è un poliziotto
corrotto di Los Angeles. Alla fine devono fuggire da Los Angeles e
andare in Messico.” In un’altra intervista, Haynes ha aggiunto
che il film sarà probabilmente classificato come NC-17 (non adatto
ai minori di 17 anni) e che sarà basato su una sceneggiatura che ha
sviluppato con Phoenix e Jon Raymond.
L’ultimo film di Todd
Haynes,
May December, è stato presentato il 20 maggio 2023 in
occasione della 76ª edizione del Festival di Cannes e uscirà nelle
sale italiane da Lucky Red il prossimo 24 aprile. Joaquin
Phoenix è invece in sala con Napoleon di Ridley Scott. Entrambi i
film sono nominati agli Oscar 2024,
May December per la migliore sceneggiatura originale,
Napoleon per gli Effetti Visivi, la
scenografia e i costumi.
In occasione del
Television Critics Association Winter Press Tour
2024, Apple Tv+ ha svelato il trailer della
seconda stagione di “In viaggio con Eugene Levy“,
la serie di viaggi condotta e prodotta dal vincitore dell’Emmy
Eugene Levy. La nuova avventura tutta europea
del più improbabile dei viaggiatori farà il suo debutto su Apple
TV+ l’8 marzo con i primi due episodi seguiti da nuove puntate
ogni settimana fino al 12 aprile.
Dopo aver affrontato alcune delle
sue paure più grandi nel corso della prima stagione, il vincitore
delll’Emmy Eugene Levy esce ancora una volta dalla sua zona di
comfort. Questa volta si imbarca in un viaggio “imperdibile” per
ogni giramondo che si rispetti: un grande tour dell’Europa. La
seconda stagione in sette parti segue Levy nel suo viaggio dal nord
al sud del continente. Lungo il percorso, si imbatte in splendide
gemme locali nascoste, scopre il suo albero genealogico e cerca di
ampliare il suo palato sperimentando le specialità più uniche del
posto. Unitevi a lui nel viaggio di una vita che non sapeva di
dover fare.
In questa stagione, Levy si spinge
ancora più lontano dai sentieri battuti, ispirato a sperimentare
pratiche locali e fughe con amici vecchi e nuovi, tra cui la
preparazione per la mezza estate secondo la tradizione svedese in
un’avventura di inseguimento di alci; la prima volta nella terra
d’infanzia di sua madre – la Scozia; una cena con un luminare per
assaggiare la cucina francese a Saint-Tropez; il benessere di un
“bagno di fieno” sotto i tetti di paglia tedeschi sull’isola di
Sylt; una battuta di pesca intorno a Milo; conoscere le usanze
medievali e raccogliere l’uva in Italia; giocare a calcio con un
giocatore di caratura internazionale a Siviglia, in
Spagna.
“In viaggio con Eugene Levy” è prodotto per Apple TV+ da Twofour ed
è prodotto esecutivamente da Levy, David Brindley, Nic Patten e
Sara Brailsford.
Anche se non vedremo Avatar 5
almeno fino al 2031, sembra che il creatore del franchise da
miliardi di dollari, James Cameron, abbia già gli occhi
puntati su un futuro ancora più lontano. In un’intervista con
People durante la 51esima edizione dei Saturn Awards questo fine
settimana, il regista e produttore ha rivelato che delle idee per
Avatar 6 e Avatar 7 stanno già
frullando nella sua testa. Cameron ha suggerito che non può fare a
meno di pensare a nuove storie quando hai già immaginato un intero
nuovo universo.
Il regista di Terminator
2 e Titanic sta attualmente lavorando
alla post-produzione di Avatar
3, la cui premiere è prevista per il 2025. C’è
sicuramente molto lavoro da fare prima ancora di prendere in
considerazione una storia per Avatar 6 e 7, ma
Cameron lo ha riconosciuto, anche se ha delle storie, potrebbe
finire per non essere lui a lavorarci sopra:
“Abbiamo finito di scrivere il
quinto film e ho idee per il sesto e il settimo, anche se
probabilmente a quel punto passerò io il testimone. Voglio dire, la
mortalità ci raggiunge. Ma ci stiamo godendo quello che stiamo
facendo. Lo adoriamo. Possiamo lavorare con persone
fantastiche”.
Cameron ha spiegato che continuerà a
lavorare su Avatar perché non vede il motivo di
abbandonare un IP con cui le persone sono immensamente connesse. Ha
citato Star
Wars e Star Trek come ispirazioni e
il fatto che George Lucas e Gene
Roddenberry abbiano continuato ad espandere i loro
universi finché i fan volevano continuare a tornarci. Il regista ha
anche ammesso di sapere che Avatar è un “universo
giovane” e che se vuoi che qualcosa rimanga un punto di riferimento
culturale, “devi metterci tutto il tuo cuore e la tua
energia”.
Il franchise di Avatar ha
come protagonisti Sam Worthington nel ruolo di Jake Sully,
Zoe Saldaña nel ruolo di Neytiri, Sigourney Weaver nel ruolo di Kiri/Dr. Grace
Augustine, Stephen Lang nel ruolo del Colonnello
Miles Quaritch, Kate Winslet nel ruolo di Ronal, Cliff
Curtis nel ruolo di Tonowari, CCH Pounder
nel ruolo di Mo’at, Britain Dalton nel ruolo di
Lo’ak te, Jamie Flatters nel ruolo di Neteyam,
Edie Falco nel ruolo del Generale Frances
Ardmore.
Oona Chaplin,
Michelle Yeoh e David Thewlis sono stati confermati per
interpretare nuovi personaggi in Avatar
3. Salvo ritardi, Avatar 3
arriverà nelle sale il 19 dicembre 2025, mentre Avatar 4
è attualmente previsto per il 21 dicembre 2029.
Un remake di un remake di un
remake: Hollywood ha giocato in casa con A star is born (2018), film
scritto, diretto e interpretato da Bradley Cooper e Lady Gaga, disponibile per il noleggio su
Amazon Prime
Video. Sebbene non vi siano conferme ufficiali del
fatto che A star is born sia ispirato ad una
storia vera, la genealogia della storia di Ally e
Jackson è estremamente affascinante e
stratificata, le cui radici affondano nell’epoca del muto, quando
la grandiosa RKO faceva sognare il pubblico con i
primi, grandissimi musical.
Partiamo dall’ultimo remake, per
cui Lady Gaga ha inoltre vinto l’Oscar alla
miglior canzone (Shallow): il film di Bradley Cooper si basa direttamente sul
musical A star is born (1976) con Barbra
Streisand e Kriss Kristofferson,
rispettivamente nei ruoli di Esther, talentuosa
cantante scoperta dal collega John, ormai sul
viale del tramonto a causa di una dipendenza da alcool e
droghe.
La sceneggiatura aggiorna la
narrazione di A Star Is Born allo spirito di metà
anni ’70 con grande abilità. La relazione
Streisand-Kristofferson ritrae delicatamente
un’alleanza libertaria senza prediche, quasi come un dato di fatto
che richiede pochi problemi di ego. Particolarmente impressionante
è una scena in cui i due litigano quasi violentemente e poi fanno
pace culminando nella passione.
La Streisand nei
panni di Esther Hoffman mostra al suo amante
alcolizzato che è diventata proprio quello che lui voleva, una
persona forte e consapevole del proprio sé. Eppure anche lei è una
vittima della sua passione per lui; questo adattamento è, dopo
tutto, una vera e propria storia d’amore moderna.
Questa versione segue in realtà
l’adattamento del 1954 diretto da George Cukor,
nonché secondo film più famoso di
Judy Garland, che recita a fianco di James
Mason nel ruolo di Norman Maine. In
questo caso, Esther è una cantante il cui destino
si incrocia con quello di Norman, attore in
declino. Troviamo qui un James Mason di classe, ma il cui contrasto
tra brillantezza artistica e condizione miserabile in cui riversa
vengono esaltati dal technicolor e dalla magia del cinemascope e in
cui la stella Judy Garland esplode grazie a una vocalità che scava
nelle viscere, per alimentare il sogno di diventare una stella dei
musical. Siamo davanti a una declinazione più edulcorata della
trama, che addolcisce la tragedia, pur non sminuendone la
portata.
Ma la versione originale di questo
dramma struggente risale addirittura al 1937, anno di uscita di
E’ nata una stella di William A.
Wellman con Janet Gaynor e
Fredric March protagonisti. I due interpretano
Esther Blodgett, una ragazza di paese che approda
nella rutilante Hollywood per diventare un’attrice famosa, e
Norman Maine, che si innamora di lei e diventerà
il suo pigmalione, aiutandola nella scalata verso le
majors.
Oltre alle riprese nei luoghi
simbolo di Tinseltown come il Grauman’s
Chinese Theatre e l‘Hollywood Bowl, il
film del ’37 include anche riferimenti a vere star e allusioni poco
velate a vari magnati dello studio, faccendieri e membri della
stampa. La Gaynor, talentuosa anche nel mimare, ha
una deliziosa sequenza in cui tenta di impressionare i dirigenti di
Hollywood con le sue imitazioni di Greta Garbo,
Mae West e Katharine Hepburn
mentre lavora in un catering. Wellman incluse
anche i camei di numerose star in declino, tra cui il primo marito
di Mary Pickford, Owen Moore, e
la stessa ex moglie di Wellman, la star del cinema
muto Helene Chadwick, che alcuni ipotizzano sia
stata d’ispirazione per alcune sequenze chiave del film.
Il film di Wellman
si è ispirato direttamente alla pellicola A che prezzo
Hollywood? Distribuita dalla RKO nel
1932, tant’è che questa era decisa a fare causa per plagio alla
casa di distribuzione del film del 1937. La cosa più interessante è
però che, all’epoca delle prime, grandi riflessioni
cinematografiche su cosa significasse essere artista ad Hollywood
(Viale del tramonto e Singing in the
rain sarebbero usciti, rispettivamente, nel 1950 e 1952)
si dice che siano stati la stella del cinema muto Colleen
Moore e il marito alcolista John
McCormick ad ispirare la storyline dei due protagonisti di
A star is born.
In realtà, un’altra probabile
influenza, molti hanno ipotizzato, sarebbe stata la vicenda di
Barbara Stankwyck, attrice e ballerina hollywoodiana che nel 1928 convolò a
nozze con la star del vaudeville Frank Fay,
proprio mentre stava per raggiungere l’apice della sua carriera e,
al contrario, quella del marito si stava disintegrando a causa
dell’alcolismo.
La storia, però, si infittisce
ancora di più poiché Wellman stesso raccontò a suo
figlio che la scena del discorso sul palco degli
Academy riprende una vicenda accadutagli: difatti,
quando Wings, altro film di
Wellman, vinse l’Oscar al Miglior Film, il regista
non fu invitato alla cerimonia:” «Mio padre mi disse che andò
nel suo appartamento, si ubriacò e fece un discorso simile a quello
del personaggio di Fredric March nel film, dicendo all’Academy dove
potevano andare…» affermò.
Inoltre, sappiamo che Bradley Cooper ha modulato il
Jackson Maine del suo A star is
born sulla personalità dell’amico musicista Eddie
Vedder e per ultimo, ma non meno importante, non possiamo
non riconoscere nella Ally di Gaga lo specchio dell’inizio della sua
carriera, da sognatrice talentuosa della Grande Mela che si esibiva
di pub in pub per cercare di concretizzare le sue ambizioni,
rielaborate in un ruolo che, non a caso, l’ha portata anche a
vincere un Oscar.
Danny Ramirez non è
estraneo all’azione ad alta quota e al dramma intenso, avendo già
lasciato il segno in Top
Gun: Maverick e in The Falcon and the
Winter Soldier della Marvel. Ora, Ramirez è
pronto a riprendere il ruolo di Joaquin Torres, un ex membro
dell’aeronautica americana che
diventa Falcon, raccogliendo il testimone da Sam Wilson
(Anthony
Mackie) il quale, come sappiamo, a sua volta è
impegnato a vestire i panni del nuovo Captain America in Captain America: Brave New World, sotto la
direzione di Julius Onah.
Mentre Ramirez è in procinto di
essere visto in Brave New World, ha parlato con
Maggie Boccella di Collider della sua eccitazione
per il ritorno nell’universo cinematografico Marvel e ha acclamato
sia Onah che Mackie per le loro abilità di essere due capitani
dell’universo cinematografico Marvel.
“Sì, sono entusiasta di farne
parte e di lavorare con Julius Onah su questo e con il resto del
team creativo con Anthony [Mackie]. Ogni volta che trascorri tempo
con grandi creativi, penso che sia la cosa migliore che ti possa
capitare”.
Alla domanda se il modo in cui si
avvicina al personaggio di Joaquin Torres fosse diverso da The Falcon and the
Winter Soldier, che, nonostante la serie Marvel
ad alto budget, è stata girata per la televisione invece che per il
grande schermo, Ramirez ha ammesso che l’approccio è rimasto lo
stesso. Ramirez attribuisce alla sua esperienza in Top
Gun: Maverick il merito di averlo preparato per
le esigenze del MCU, sottolineando l’autenticità richiesta
nell’interpretare ruoli fisicamente impegnativi.
“No, penso che l’importanza del
personaggio mi sia stata spiegata molto presto, anche prima della
serie, e quindi il percorso è emozionante”, ha ammesso.
“Penso che non cambi nulla nella preparazione. Li ho girati
entrambi… ho girato lo show dopo [Top Gun: Maverick], e quindi,
penso che ci sia così tanto che Top Gun mi ha insegnato riguardo…
ovviamente le acrobazie, la storia e il sangue, il sudore e le
lacrime che lasci sul set e ciò che vedi
nell’inquadratura.”
Quello che sappiamo sul film
Captain America: Brave New World
Captain America: Brave New World riprenderà da
dove si è conclusa la serie Disney+The Falcon and the
Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson
(Anthony Mackie)
dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il
regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield
Paradox) ha descritto il film come un “thriller
paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader
(Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua
trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk
del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di
Alita: Angelo della BattagliaRosa
Salazar interpreta la cattiva
Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi
al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic
Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già
fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora,
Captain America: Brave New World è indicato come uno
dei titoli più importanti della Fase 5.
Spider-Man: Un nuovo universo e Spider-Man: Accross the Spider-Verse sono
stati successi sia critici che di pubblico, classificati tra i più
grandi adattamenti dai fumetti mai realizzati. C’è molta
eccitazione nel vedere come si concluderà la storia di Miles
Morales in Spider-Man: Beyond the Spider-Verse, ma cosa
verrà dopo? CBM riporta alcune voci interessanti riguardo ai
progetti della SONY per il franchise animato.
Sappiamo che sono in lavorazione
programmi TV live-action Silk e Spider-Man
Noir, mentre sono all’orizzonte anche film come Madame
Web, Kraven
the Hunter e Venom
3. Il mese scorso circolavano voci secondo cui la Sony
Pictures Animation stava pianificando un nuovo film di Spider-Man
con un Rating R.
È una mossa particolare da parte
dello studio, soprattutto perché si tratterebbe di un’avventura
animata; nei cinema, i film d’animazione sono tipicamente rivolti
agli spettatori più giovani e nemmeno a Venom è stato concesso un
R. Non abbiamo ulteriori dettagli oltre a questo e non è chiaro
cosa significhi per altri report che volevano in sviluppo un film
su Spider Punk. Potrebbe trattarsi dello stesso progetto?
Non è escluso che questa storia
abbia luogo sulla Terra-138, ovviamente, con una nuova, folle
interpretazione di Venom
nella realtà punk-rock. Venom del
2018 è stato criticato per l’assenza di Spider-Man dalla storia, e
sebbene Venom: La
Furia di Carnage sia stato un miglioramento, il
franchise non ha ancora soddisfatto il pubblico.
Un nuovo film animato di Venom potrebbe in qualche modo risolvere
questo problema.
Fresca della sua prima nomination
all’Oscar per Barbie,
America Ferrera è pronta a fare il suo debutto
alla regia. I Am Not Your Perfect Mexican
Daughter è in fase di sviluppo presso la Orion
Pictures di Amazon MGM, con Ferrera alla guida. Deadline riporta che il film
sarà basato sull’omonimo romanzo bestseller di Erika
Sánchez.
Il progetto è stato annunciato per
la prima volta nel 2021, quando era sviluppato da Netflix;
da allora il film è stato trasferito su Amazon, con Ferrera ancora
legata al progetto per firmare la regia. Anche se questo sarà il
suo primo lungometraggio,
America Ferrera non è estranea alla sedia da regista;
in precedenza ha diretto quattro episodi della sitcom della NBC
Superstore e cinque episodi della serie NetflixGentefied, di cui è stata anche produttrice
esecutiva.
Pubblicato per la prima volta nel
2017, I Am Not Your Perfect Mexican
Daughter è incentrato su Julia Reyes, un’aspirante
scrittrice e figlia di una pecora nera di una famiglia di immigrati
messicani a Chicago. Lavora all’ombra di sua sorella Olga, che è
rimasta uccisa in un incidente prima che qualcosa potesse offuscare
la sua perfezione. Tuttavia, quando Julia scopre che la breve vita
di Olga potrebbe aver avuto un lato nascosto e oscuro, arruola la
sua amica Lorena e il suo fidanzato Connor per scoprire la vera
verità su sua sorella. Il progetto è in fase di sviluppo presso
Orion Pictures, la vetrina della MGM per registi
sotto-rappresentati provenienti da gruppi emarginati; non ha ancora
fissato una data di uscita.
Sono bastati pochi anni a
Clara Soccini per affermarsi come una delle
cantanti del momento, grazie ad una voce che sa distinguersi e
conquistare. In gara nell’edizione 2024 del Festival di Sanremo, la
giovane è però divenuta estremamente popolare anche grazie alla
serie Mare fuori, grazie alla quale si è cimentata anche
come attrice. Considerando che la sua fama sembra dunque destinata
a crescere, ecco allora 10 cose da sapere su Clara
Soccini.
Clara Soccini e i suoi lavori da attrice
1. Ha recitato nella
celebre serie Mare fuori. Il primo, e ad oggi
unico, lavoro come attrice di Clara Soccini è quello per la
popolare serie Rai Mare fuori. Qui interpreta Giulia, nota con il nome
d’arte di Crazy J. Soccini è entrata a far parte della
serie a partire dalla terza
stagione, affermandosi come un personaggio particolarmente
problematico e che spesso e volentieri assume un ruolo da
antagonista, pur manifestando fragilità e sofferenze passate.
Soccini ha poi ripreso il ruolo anche per la
quarta stagione, tornando dunque a recitare accanto ai colleghi
Massimiliano Caiazzo, Maria Esposito, Lucrezia Guidone, Matteo Paolillo e Artem.
Clara Soccini in Mare fuori
2. Le è stato chiesto di
scrivere due canzoni per la serie. Dopo aver avviato la
propria carriera musicale partecipando al brano Io e te di
Nicola Siciliano e successivamente pubblicando i suoi primi singoli
Freak, Ammirerò e Bilico, alla cantante viene
chiesto di scrivere due canzoni per la serie
Mare fuori. Ha così dato vita a Ragazzi fuori e
Origami all’alba, scritto insieme a Matteo Paolillo, attore della serie e autore
del brano scelto come sigla. Origami all’alba ha poi
ottenuto il disco di platino, conferendo ulteriore popolarità a
Soccini.
3. Interpreta un
personaggio con cui ha poco in comune. Oltre a chiederle
di scrivere due canzoni per la serie, il regista Ivan
Silvestrini le ha anche affidato il ruolo di Giulia, in
arte Crazy J, una ragazza molto problematica nel
comportamento che gode nel provocare caos e sofferenza. Soccini ha
dichiarato che interpretare questo personaggio si è rivelato una
vera sfida, in quanto caratterialmente molto lontano da lei.
L’unica cosa che le accomuna è l’amore per la musica. Giulia,
infatti, è nella serie una trapper.
Clara Soccini e le sue canzoni, da
Origami all’alba a Boulevard
4. Oltre ai
singoli poc’anzi citati, tra i suoi ultimi sinogli c’è Il tempo
delle mele realizzato con il produttore Michele Canova. Nel
2023, dopo l’uscita del singolo Cicatrice, collabora
invece con il rapper campano MV Killa con il brano
Replay, ma anche con Mr. Rain con il
brano Un milione di notti, il quale ha raggiunto quasi 10
milioni di streaming su Spotify. Particolarmente celebre è però il
suo brano Boulevard, grazie al quale ha vinto l’edizione
2023 di Sanremo Giovani. Tra i suoi maggiori successi si riportano
poi i già citati Ragazzi fuori e Origami
all’alba.
5. Ha inciso il suo primo
album. Con ormai qualche anno di attività musicale alle
spalle, Soccini ha ora finalmente inciso il suo primo album,
intitolato appunto Primo, all’interno del quale si ritrova
anche il brano Ragazzi fuori. Disponibile dal 16 febbraio,
l’album sarà poi accompagnato anche da un tour che toccherà
importanti città come Padova, Milano, Firenze, Napoli, Roma e
Bari.
Clara Soccini in gara al Festival di Sanremo 2024
6. È tra i Big del festival
canoro. Dopo essere stata selezionata a Sanremo Giovani,
dove è poi risultata vincitrice con il brano Boulevard,
Soccini si è guadagnata un posto tra i Big del Festival di Sanremo
2024, dove si presenta con il brano Diamantigrezzi. Si tratta della seconda donna ad aver vinto
Sanremo Giovani (la prima fu Arisa nel 2009 con il brano
Sincerità).
Clara Soccini ha un fidanzato?
7. È fidanzata. La
cantante e attrice è sino ad oggi stata molto attenta a non
rivelare molto della propria vita privata, lasciandola fuori dai
riflettori. Stando però ad alcuni “indizi” emersi, Soccini sarebbe
fidanzata con Jacopo Neri, coetaneo che abita a
Milano e con cui la giovane farebbe coppia fissa da novembre 2022.
Non si sa molto di lui e la cantante e attrice fa appunto quanto
necessario per mantere privato questo aspetto della sua vita.
Clara Soccini: chi sono i suoi genitori
8. Ha raccontato qualcosa
dei suoi genitori. Durante un intervista a Vanity Fair, la
cantante e attrice ha raccontato di essere figlia di un
commerciante di antiquariato che ha lavorato a lungo nei mercati,
mentre sua madre, Francesca, è una professoressa e insegna inglese
al Liceo. La madre, in particolare, è sempre stata un forte punto
di riferimento per Soccini, e che l’ha incoraggiata a trovare la
propria strada nel mondo dello spettacolo.
Clara Soccini è su Instagram
9. È presente sul social
network. L’attrice è presente sul social network
Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 264
mila persone e dove attualmente si possono ritrovare circa 100
post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da
attrice e da cantante, inerenti il dietro le quinte di tali
progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano anche
curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre
situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su
tutte le sue novità.
Clara Soccini: età e altezza dell’attrice
10. Clara Soccini è nata il
25 ottobre del 1999 a Varese, capoluogo
dell’omonima provincia in Lombardia. La cantante e attrice
è alta complessivamente 1,73 metri.
Prime
Video ha svelato oggi il trailer de Il secondo
miglior ospedale della galassia, la serie di
animazione sci-fi Original in arrivo in esclusiva dal 23 febbraio.
Prodotta da Amazon MGM Studios, Il secondo miglior ospedale
della galassia riflette con attenzione su tematiche poco
approfondite come la salute mentale, la transidentità, le non
monogamie etiche e le problematiche che si celano dietro le
infezioni sessualmente trasmissibili.
Grande attenzione anche al cast:
nella versione italiana della serie la voce dell’ambiziosa e
amorevole Klak è quella di Marta Filippi; quella
dellǝ chirurgǝ di successo Azel è di VladimirLuxuria; ed è invece Ariete
(Arianna Del Ghiaccio) che doppia lǝ insicurǝ
tirocinante Ovu.
Il secondo miglior ospedale della galassia – il trailer
Il secondo miglior ospedale
della galassia narra le vicende di personaggɜ trans* non
binary ed è per questo che per la prima volta in Italia, grazie
all’aiuto dellǝ consulente Isabella Borrelli, si è deciso di
utilizzare la schwa (ǝ nella forma singolare, ɜ nella forma
plurale) sia nella forma parlata che in quella scritta essendo la
soluzione più diffusa tra le persone trans* non binarie,
genderqueer e genderfluid per parlare del sé. Per massimizzare
l’esperienza del pubblico e permettergli di familiarizzare meglio
con questa formula, sono stati aggiunti dei sottotitoli
“rafforzativi” in corrispondenza delle battute di dialogo che
contengono le schwa.
Ambientato nell’anno 14002,
Il secondo miglior ospedale della
galassia racconta le vicende di Sleech e Klak –
aliene, migliori amiche e chirurghe di fama intergalattica – mentre
affrontano nello spazio la loro guerra contro i parassiti che si
nutrono di ansia, loop temporali illegali e malattie sessualmente
trasmissibili. Sleech e Klak decidono di affrontare questo caso
straordinario mettendo a rischio la loro carriera e la loro stessa
esistenza… anche se, considerando la loro triste vita personale,
l’oblio potrebbe essere la soluzione migliore. La serie in 8
episodi debutterà su Prime Video dal 23 febbraio.
Il mese scorso un comunicato di
Disney+ ha
confermato la produzione del film The Mandalorian & Grogu e
della seconda stagione di Ahsoka con
Rosario Dawson pronta a entrare di nuovo nel
costume e nel trucco della jedi.
La serie è stata poi
annunciata ufficialmente con un concept art che anticipa la
ricerca di Ahsoka Tano e Sabine Wren per scoprire cosa sta facendo
Baylan Skoll su Peridea. Mentre l’immagine le mostra in piedi in
cima alla statua degli Dei Mortis, l’ultima volta che abbiamo visto
le eroine, il Fantasma della Forza di Anakin Skywalker vegliava su
di loro.
In Ahsoka, Darth
Vader si riunisce con la sua ex Padawan nel Mondo tra i mondi, un
modo per permettere a Hayden Christensen di apparire come ologramma
di Anakin nel tempo delle Guerre dei Cloni per una sessione di
addestramento; quell’ultima anticipazione sembra la chiave per ciò
che verrà dopo, in particolare per quanto riguarda i misteriosi Dei
Mortis.
Secondo un rumors dello scooper
Daniel RichtmanHayden
Christensen tornerà effettivamente nella seconda
stagione di Ahsoka. Ma non sono stati forniti
ulteriori dettagli.
Una teoria popolare online
suggerisce che il motivo per cui non abbiamo mai visto il Fantasma
della Forza di Anakin nella trilogia sequel è che è stato
resuscitato su Peridea. Potrebbe sembrare assurdo, ma
effettivamente pensare al potenziale spin-off di Vader nella
protezione di un’altra galassia, potrebbe non essere un’idea
completamente assurda, anche per la Lucasfilm.
La
prima stagione di Ahsoka
è interpretata da Rosario Dawson nel ruolo dell’ex Cavaliere
Jedi, Natasha Liu Bordizzo nel ruolo di Sabine
Wren, Mary Elizabeth Winstead nel ruolo di Hera
Syndulla, Eman Esfandi nel ruolo di Ezra Bridger,
Lars Mikkelsen nel ruolo del Grand’Ammiraglio
Thrawn, Ivanna Sakhno nel ruolo di Shin Hati,
Ray Stevenson nel ruolo di Baylan Skoll,
Wes Chatham nel ruolo del Capitano Enoch,
Diana Lee Inosanto nel ruolo di Morgan Elsbeth,
David Tennant nel ruolo della voce di Huyang e
altri ancora.
Ahsoka,
che è disponibile su
Disney+, vedeva Rosario Dawson nei panni del Jedi
preferito dai fan, che sta cercando di salvare la galassia dal
Grande Ammiraglio Thrawn, una nuova minaccia dopo la caduta
dell’Impero Galattico. Dawson ha portato Ahsoka
Tano per la prima volta in live-action nella seconda
stagione di The
Mandalorian ed è apparso anche in The Book of Boba Fett.
Ahsoka
è stata scritta e prodotta da Dave Filoni, noto per il suo lavoro
sulle serie animate di Star
Wars The Clone Wars e Rebels, molto
amate dai fan. Ambientata nella stessa linea temporale di The
Mandalorian, la prima stagione ruota attorno alla
ricerca della Jedi titolare attraverso la galassia, mentre indaga
su una minaccia emergente dopo la caduta dell’Impero.
Continuano ad arrivare nuove foto
dal set di Daredevil:
Born Again, che in questo mento vedono
Charlie Cox impegnato in sequenze notturne in cui
indossa un nuovo costume dai colori brillanti. Non si tratta
dell’omaggio al suo look originario dei fumetti che abbiamo già
visto in
She-Hulk: Attorney at Law, né della classica
tuta rosso scuro che invece fa mostra di sé nella serie Netflix. Questo Daredevil vestirà di rosso
brillante!
Con Charlie Cox, sui set, è stato
fotografato anche Wilson Bethel che mostra il
costume di Benjamin Poindexter
/ Bullseye e conferma finalmente
l’arrivo del personaggio nello show.
Charlie Cox's stunt double was spotted
filming a fight sequence in a new Daredevil suit for
#DaredevilBornAgain
Lo scorso ottobre è stato reso noto
che la
serie stava subendo un “significativo reboot
creativo” dopo la pausa produttiva dovuta agli scioperi della WGA e
della SAG-AFTRA. Gli sceneggiatori Chris Ord e Matt Corman sono
stati tolti dal progetto insieme ai registi della serie, mentre
alcune scene ed episodi già terminati saranno mantenuti con
l’aggiunta di ulteriori elementi seriali.
Entrambi i personaggi hanno
debuttato nel Marvel Cinematic
Universe nel 2021. Kingpin è stato guest-star nella serie
Disney+Hawkeye e
Matt Murdock è apparso brevemente in Spider-Man: No Way Home. Cox è stato anche
guest-star in due episodi di
She-Hulk: Attorney at Law, dove ha mostrato un
lato più leggero dell’eroe. Kingpin, invece, è stato tra i
protagonisti della recente serie Echo.
Keanu Reeves ha accettato il Lance
Reddick Legacy Award inaugurale al 51° Saturn
Awards e ha parlato con la rivista People durante la
cerimonia, in occasione della quale ha rivelato di aver scritto una
volta una lettera all’attore,
scomparso lo scorso marzo, in cui attribuiva a Reddick il
merito di aver reso John Wick così popolare. I due
attori hanno recitato insieme in tutti e quattro i film del
franchise. Reddick è morto pochi giorni prima che John Wick: Capitolo 4 uscisse nelle sale a
livello nazionale.
“Aveva una tale passione e un
fuoco per la creatività, per il suo mestiere e per l’arte”, ha
detto Reeves del defunto attore. “Ho avuto la possibilità di
lavorare con lui su quattro film nel corso di otto anni. In quel
periodo abbiamo avuto modo di conoscerci meglio. Aveva anche una
tale grazia ed era divertente. Voglio dire, dal punto di vista
dell’umorismo.Una volta gli ho detto… Beh, in realtà gli
ho scritto una lettera e ho detto: ‘La gente ama John Wick perché
Caronte ama John Wick'”, ha continuato Reeves. “Poiché
quel personaggio amava John Wick, questo ha fatto sì che John Wick
venisse accettato. E quando ho avuto modo di recitare con lui, c’è
stato molto affetto.”
Reeves è il protagonista della serie
d’azione John Wick, ma Reddick ha interpretato il
ruolo chiave di supporto del personaggio di Caronte in tutti e
quattro i film, è il concierge del Continental Hotel di New York ed
è uno stretto alleato di John Wick. “I
personaggi si volevano molto bene, e fuori dallo schermo, anche noi
ce ne volevamo e ci siamo davvero divertiti a lavorare sui film di
‘John Wick’, sui nostri personaggi, a lavorare con Chad [Stahelski]
e su quella serie”, ha concluso Reeves. “È un progetto
irripetibile. Penso che lo sapesse. Lo sapevo. E ci è piaciuto
tantissimo lavorarci insieme”.
Dopo la morte di Reddick lo scorso
marzo, Reeves e il regista di John Wick: Capitolo 4, Chad
Stahelski, hanno affermato che il film è “dedicato
alla sua amorevole memoria”. Il film è attualmente nominato
per un premio SAG per la migliore interpretazione
di un ensemble di stuntman.
Netflix
non ha ancora rivelato molto su Squid
Game 2, ma ha confermato un
importante ampliamento del cast coreano. La seconda stagione vede
Lee Jung-jae, Lee Byung-hun, Wi Ha-jun e
Gong Yoo riprendere i loro ruoli di protagonisti e
antagonisti sopravvissuti al sanguinoso gioco di eliminazione.
La nuova storia “seguirà Gi-hun
mentre abbandona i suoi piani per andare negli Stati Uniti e inizia
un inseguimento”, hanno dichiarato da Netflix.
Le prime foto della seconda stagione mostravano il personaggio di
Gi-hyun interpretato da Lee con i capelli tinti di rosso.
La società ha confermato che anche
Hwang Dong-hyuk, che è diventato il primo asiatico
a vincere ai Primetime Emmy per la regia di una serie drammatica,
sarà confermato come regista, sceneggiatore e produttore e che la
produzione avverrà tramite Firstman Studio.
I nuovi membri del cast includono
Yim Si-wan (“L’avvocato”, “Dichiarazione di
emergenza”), Kang Ha-neul (“Dongju: Il ritratto di
un poeta”), Park Gyu-young (“Attacco alla stazione
di servizio”), Lee Jin-uk, Park Sung-hoon, Yang Dong-geun,
Kang Ae-sim (“Kim Ji-young: Born 1982”), Lee
David (“The Terror Live”), Choi Seung-hyun, Roh
Jae-won, Jo Yuri e Won Ji.
Per quanto riguarda la data di
uscita della serie, lo streamer è rimasto esasperantemente vago:
“Prima o poi nel 2024”, ha ribadito rivelando una vasta
lista di nuovi film, serie e reality show coreani.
La serie Squid Game
Squid
Game, racconta di un misterioso invito a partecipare
alla gara è inviato a persone con un disperato bisogno di denaro. I
456 partecipanti di ogni ceto sociale sono intrappolati in un luogo
segreto dove competono per vincere 45,6 miliardi di won. Ad ogni
turno si cimentano in un popolare gioco coreano per l’infanzia come
“Un, due, tre, stella”, ma chi perde… muore. Chi vincerà e qual è
il vero motivo della gara?
Squid
Game è diventata rapidamente una delle serie più viste
di Netflix in tutto il mondo. Ha ottenuto oltre 1,65
miliardi di ore di visione ed è stata vista da più di 142 milioni
di famiglie nei primi 28 giorni. Oltre all’enorme audience, la
serie ha ottenuto premi prestigiosi come il Gotham Awards’
Breakthrough Series, l’AFI Special Award e sei Primetime Emmy
Awards.
Shannen Doherty,
visibilmente commossa, ha pubblicamente commentato le dichiarazioni
recenti di Alyssa Milano in merito al licenziamento di Doherty da
Streghe. Durante un
panel al quale ha presenziato insieme alle co-protagoniste di
Streghe, Holly Marie Combs e Rose
McGowan, al MegaCon Orlando, Doherty ha parlato delle
dichiarazioni che ha fatto nel suo podcast “Let’s Be Clear”, in cui
affermava che Alyssa Milano ha giocato un ruolo
ruolo fondamentale nel suo licenziamento dalla serie.
“Holly e io non siamo state
cattive nel podcast”, ha detto Doherty. “Abbiamo
semplicemente detto la verità perché è quello che conta davvero. Ma
volevamo provare a salvare voi, fan, da un dispiacere, per quanto
umanamente possibile”.
Shannen Doherty:
“Non si sta verificando alcun revisionismo”.
Doherty, che è in cura per un cancro
al seno al 4° stadio, ha continuato: “A questo punto della mia
vita con la mia diagnosi di salute – mi scuso se comincio a
piangere – mentre lotto contro una malattia orribile ogni giorno
della mia vita, è importante per me che la verità venga
effettivamente detta per combattere la narrativa su me stessa che
gli altri hanno portato avanti.” Doherty ha poi aggiunto: “Non
si sta verificando alcun revisionismo”.
Shannen Doherty era
un membro del cast originale di Streghe insieme a Milano e Combs,
ma il suo personaggio, Prue, è stato ucciso dopo tre stagioni e
sostituito da Paige di McGowan.
A dicembre, nel podcast “Let’s Be
Clear” di Doherty, lei e Combs hanno rivelato che Doherty era stata
licenziata a causa di un presunto ultimatum che la loro
co-protagonista Milano aveva dato ai produttori. Secondo Combs, il
produttore Jonathan Levin una volta le parlò di un
ultimatum. “Ha detto ‘Siamo fondamentalmente in una posizione
in cui è l’una o l’altra. Ci è stato detto [da Alyssa] che si
tratta di [Shannen] o di lei, e Alyssa ha minacciato di farci causa
per un ambiente di lavoro ostile,’” ha detto Combs,
aggiungendo che Milano “ha costruito un caso per se
stessa” utilizzando un mediatore per documentare ogni volta in
cui si è sentita a disagio sul set.
Dal canto suo Alyssa
Milano ha negato queste affermazioni sul licenziamento di
Doherty in un panel separato al MegaCon del 2 febbraio, dicendo:
“Sono molto triste che una serie che ha significato così tanto
per così tante persone sia stata offuscata da una tossicità che è
ancora presente a questo livello. Dopo tanto tempo, accade
ancora. Sono triste che le persone non riescano a
superarlo. E sono triste che non possiamo tutti semplicemente
celebrare il successo di uno spettacolo che ha significato così
tanto per tutti noi”.
Alyssa Milano ha
poi usato Instagram per aggiungere che “non avevo il potere di
far licenziare nessuno”. “È successo così tanto tempo fa che
qualsiasi racconto di queste storie da parte di qualcuno è solo
volontà di revisionismo storico”.
Diviso tra recitazione e musica,
Matteo Paolillo porta avanti queste due passioni
con grande successo. Da un lato si sta distinguendo grazie alla
serie Mare fuori, dall’altro ha invece inciso alcune
canzoni divenute grandissimi successi. Insieme ai suoi colleghi
della serie Rai, è ora uno dei giovani volti più ricercati del
momento, con un futuro ricco di progetti.
Ecco 10 cose che non sai di
Matteo Paolillo.
Matteo Paolillo: i suoi film e le
serie TV
1. È noto per alcune serie
televisive. Il debutto come attore in televisione per
Paolillo è avvenuto nel 2016, quando ha recitato nell’episodio
Cam-Mom, quattordicesimo della decima stagione di Don
Matteo. Qui ha interpretato un personaggio di nome Riccardo
Fazi, recitando accanto a Terence Hill.
Ha poi recitato nei panni di Rocco in cinque episodi di Vivi e
lascia vivere (2020), serie TV con Elena SofiaRicci. Nello stesso 2020 assume poi il ruolo
di Edoardo Conte nella serie Marefuori,
grazie alla quale guadagna ulteriore popolarità, recitando accanto
ai colleghi Massimiliano
Caiazzo, Nicolas Maupas,
Serena Codato,
Maria Esposito, Giacomo
Giorgio,
Artem e Valentina
Romani. Ruolo che riprende poi anche nella
quarta stagione, in uscita nel 2024.
2. Ha recitato anche per il
cinema. Oltre alla televisione, Paolillo può vantare il
debutto sul grande schermo, avvenuto grazie al film del 2020
Famosa, storia di Rocco, un ragazzo solitario quasi
diciottenne che vuole trasferirsi nella Capitale per realizzare il
suo sogno più grande: diventare un ballerino, ma la realtà che lo
attende non è quella sperata e il suo sogno viene nuovamente messo
alla prova. In tale film Paolillo interpreta Luigi Ghirlardi,
compagno di classe di Rocco.
Matteo Paolillo in Mare
fuori
3. Ha imparato molto dal
suo personaggio. Parlando di Edoardo, il suo personaggio
in Mare fuori, Paolillo ha dichiarato di essere molto
diverso da lui come ragazzo e che proprio per questo ha potuto
imparare molto. Con Edoardo, infatti, Paolillo ha avuto la
possibilità di approfondire un personaggio lontano da sé, imparando
ad esprimersi andando a cercare sempre qualcosa di nuovo da
raccontare. L’attore ha inoltre dichiarato che con questo
personaggio si è avvicinato a un certo tipo di sofferenza, quella
di un ragazzo che sente di non avere scelta. Di suo, invece, ha
portato in Edoardo la passione per la poesia.
4. Si sente pronto a dire
addio al personaggio. L’attore è presente anche nella
quarta stagione di Mare fuori ma ha recentemente
dichiarato che si sente pronto a dire addio al suo personaggio.
Proprio come avvenuto per Valentina Romani e Giacomo Giorgio, anche Paolillo potrebbe
dunque lasciare presto la serie, desideroso di fare nuove
esperienze in ambito musicale e recitativo. Non è detto però che la
quarta sarà la sua ultima stagione, ma il termine della storia di
Edoardo potrebbe non essere lontano.
Matteo Paolillo in Don Matteo
5. È stato il protagonista
di una puntata. Come anticipato, nel 2016 Paolillo ha
avuto modo di recitare in un episodio della fiction Don
Matteo e di questo è stato il protagonista. Interpreta infatti
un ragazzo che viene aggredito e ritrovato in fin di vita in un
sottopasso. I carabinieri tenteranno allora di scoprire la sua
storia per risalire a chi ha tentato di ucciderlo. L’episodio ha
dunque segnato l’esordio dell’attore in televisione, garantendogli
una buona popolarità a partire dalla quale ha costruito poi la sua
carriera.
Matteo Paolillo e le sue
canzoni
6. È lui che canta il brano
sigla di Mare fuori. Parallelamente alla carriera
come attore, Paolillo porta avanti anche l’altra sua grande
passione, la musica. Ad oggi ha infatti pubblicato due album:
Edo, del 2021, e Come te, nel 2023. In
quest’ultimo è contenuto il brano Origami all’alba,
divenuto uno dei suoi più popolari. Paolillo è però noto per aver
anche cantato il brano ‘O Mar For, utilizzato come sigla
ufficiale della serie Mare fuori. Insignito del prestigioso Disco d’oro
grazie ai numeri raggiunti con vendite e stream, il brano è stato
scritto da Paolillo durante la preparazione del suo
personaggio.
Matteo Paolillo a Sanremo
7. Non esclude una futura
partecipazione al festival. Durante la seconda serata del
Festival di Sanremo 2024, Paolillo sarà presente sul palco
dell’Ariston insieme ai suoi colleghi di
Mare fuori per presentare la nuova stagione della serie.
L’attore e cantante, tuttavia, non ha nascosto di aspirare a
partecipare un giorno come cantante in gara. Data la sua crescente
popolarità, è dunque lecito aspettarsi che davvero Paolillo possa
un giorno far parte dei Big del festival, cosa che gli
permetterebbe di lanciare ulteriormente la sua carriera da
cantante.
Matteo Paolillo, Alessia Fenderico
e Ludovica Coscione: l’attore ha una fidanzata o è single?
8. È fidanzato.
Stando alle news a riguardo, Matteo Paolillo è stato fidanzato con
Alessia Fenderico, giovane napoletana 28enne,
amica di Maria Esposito, interprete di Rosa Ricci nella
serie tv Mare fuori. I due sarebbero stati una coppia per
circa due anni ma di recente da alcuni “indizi” emersi sui social
network sembra che i due abbiano interrotto il loro rapporto.
L’attore ha poi confermato la cosa, dunque ad oggi Paolillo è
tornato single. A lungo si era parlato di una sua possibile
relazione con la collega Ludovica Coscione, ma tra
i due sembrerebbe esserci solo amicizia.
Matteo Paolillo è su
Instagram
9. Ha un profilo sul social
network. L’attore è naturalmente presente sul social
network Instagram, con un profilo seguito attualmente da 1.4
milioni di persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato
circa un centinaio di post, tutti relativi alle sue attività come
attore o cantante. Si possono infatti ritrovare diverse immagini
relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto promozionali dei
suoi progetti. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle
sue attività.
Matteo Paolillo: età e
altezza
10. Matteo Paolillo è nato
a Salerno, Campania, il 6 ottobre del 1995. L’attore e
cantante è alto complessivamente 1,73 metri.