Con Wim Wenders,
Pedro Almodovar e Wang Bing, tra
gli Special Screenings di questa edizione del
Festival di Cannes
spicca sicuramente il ritorno di Steve McQueen
con Occupied City. Non in concorso, come
si erano promessi con Thierry Fremaux – e come il
filmmaker inglese ha raccontato dal palco della sala Debussy – e a
quindici anni dall’Hunger (Caméra d’or nel
2008), questo documentario si connota come un film molto personale
per il regista, che da tempo ha eletto a sua città d’adozione
proprio Amsterdam, dove tutto si svolge e della quale ci viene
ricordato il doloroso passato mentre la vediamo aprirsi nuovamente
alla vita e al futuro.
Dalla Guerra ai nazisti a quella
contro il Covid
Basandosi sul libro Atlas of an
Occupied City (Amsterdam 1940-1945) scritto da Bianca
Stigter, McQueen sviluppa due ritratti che si intrecciano
per tutta la durata del film. All’elenco di location,
caratterizzate da un collegamento al tempo dell’occupazione della
città da parte dei nazisti, si alternano le immagini degli ultimi
anni di pandemia e protesta.
Da un lato scuole, strade, canali,
uffici, ospedali e parchi, dall’altro i nomi delle vittime e dei
collaborazionisti che ancora oggi restano testimoni silenziosi di
un orrore evitabile. A differenza di quello, che non necessità
dell’accompagnamento della voce narrante di Melanie
Hyams, che tutti abbiamo più fresco nella memoria, e che
bastano i pochi dettagli colti dalla macchina da presa a
ricordare.
Un interminabile memento mori pieno
di speranza
Operazione inusuale e a suo modo
originale, quella del regista, che aspettavamo dal Widows– Eredità
criminale del 2018 e che, nel frattempo, ci aveva regalato
la miniserie BBC One Small Axe e poco altro.
Un porta a porta interminabile, quasi ipnotico nella sua
prolissità, ma che riesce a trasmettere la sensazione di
“vivere tra i fantasmi” che lo stesso McQueen racconta nel
presentarlo. E la possibilità di “due o tre narrazioni
parallele“, e contemporanee, a saperle ascoltare.
Tra meditazione sulla memoria e
riflessione sulla brutalità insita nella natura umana si scopre una
Amsterdam diversa, che molti faticheranno a riconoscere, o faranno
finta di non vedere. Nonostante la decisione di non servirsi di
immagini d’archivio – mai, in 36 ore di riprese (poi ridotte a 4) –
per dare maggior forza, e vicinanza, alle storie messe in scena, e
sottolineare la commistione di passato e presente.
Non c’è pietismo nella descrizione
di tradimenti, omicidi, atti di eroismo e suicidi, ma
paradossalmente sembrano più accusatorie le sequenze scelte per
mostrare i lunghi mesi di quarantena, di misure d’emergenza, le
mascherine, il distanziamento che tutti conosciamo e il crescente
nazionalismo di estrema destra. Quella di McQueen è una cronaca più
che un monito, ma come ogni documentario sceglie un percorso, e una
posizione, più o meno esplicita.
Il regista di Guardiani
della Galassia Vol. 3
James Gunn ha rivelato cosa pensava il presidente
dei Marvel StudiosKevin Feige della prima bomba atomica del
MCU. In un’intervista
con JOE.ie, Gunn ha
affrontato l’argomento della prima bomba
atomicadell‘MCU, che è stato
affrontato da Star-Lord interpretato Chris Pratt nell’ultimo film dei
Guardiani della Galassia. Secondo il regista, la parolaccia non
era stata scritta, ma era troppo divertente per essere
tagliata.
“L’abbiamo inserito nel taglio
ed è stato così dannatamente divertente. E io ero tipo ‘Oh
cavolo, la Disney me lo farà togliere, vero‘”, ha detto
Gunn. “Non mi hanno mai fatto fare niente. E io sono
tipo, ‘Questa è la prima volta che mi faranno fare qualcosa, e
rimarrò deluso.'”
Cosa ha pensato Kevin Feige
della prima bomba F del MCU?
James Gunn
ha poi approfondito ciò che Kevin Feige pensava della scena, notando che
originariamente c’era una bomba atomica in Avengers: Endgame che finì per essere tagliata
dal montaggio finale. “Ho detto ‘E quella bomba
atomica?’ E [Kevin Feige] è tipo, ‘Beh, sai, i
fratelli Russo ne avevano uno in [‘Avengers: Endgame’] a un
certo punto“, ha dichiarato Gunn. “E, sai, ha
ricevuto un grande applauso, ma alla fine, i fratelli Russo erano
tipo… Non volevano che quella fosse la loro eredità. E Kevin
ha detto “se vuoi che sia la tua eredità, allora
certo“. E ho detto: “Kevin, se pensi di spaventarmi
invece di allettarmi ancora di più per metterlo nel film, sei
pazzo“. Ed è così che è successo. E poi si è messo a
ridere a crepapelle“.
Nel film Marvel
Studios Guardiani
della Galassia: Volume 3, l’amato gruppo
di improbabili Super Eroi si sta ambientando a Knowhere. Ma
non passa molto tempo prima che le loro vite vengano stravolte dal
turbolento passato di Rocket. Peter Quill, ancora provato dalla
perdita di Gamora, deve riunire la sua squadra intorno a sé in una
pericolosa missione per salvare la vita di Rocket, una missione
che, se non sarà portata a termine con successo, potrebbe portare
alla fine dei Guardiani così come li conosciamo.
Zachary Levi reciterà nel film natalizio
Teddy’s Christmas nel ruolo vocale di Teddy, il
personaggio principale. Il film, incentrato su un orsacchiotto e
una bambina, uscirà nelle sale americane in tempo per le festività
natalizie di quest’anno, dopo la sua uscita in diversi paesi
europei.
Zachary Levi è meglio conosciuto per la sua
interpretazione del supereroe Shazam nei
due film prodotti da Warner Bros, ma anche per aver doppiato
Flynn Rider in Rapunzel, della Disney.
Teddy’s Christmas sarà distribuito da
Capelight Pictures e Blue Fox Entertainment negli Stati Uniti.
Nel film, fiocchi di neve, mandorle
profumate e luci scintillanti creano l’atmosfera perfetta durante
la visita al mercatino di Natale di Mariann, quando all’improvviso
scopre un incredibile segreto: sullo scaffale più alto della
bancarella della lotteria, l’orsacchiotto più dolce ha appena mosso
la testa e ha iniziato ad annusare.
Sentendo una connessione immediata
con il tenero animale, Mariann non riesce a pensare a nessun regalo
migliore per il Natale e cerca di conquistarlo. Tuttavia, Teddy ha
piani diversi, sogna un ricco proprietario che possa mostrargli
tutto ciò che il mondo ha da offrire. Ma quando Teddy viene portato
in una legnaia, il suo nuovo migliore amico, il riccio Bolla, lo
aiuta a capire cosa conta davvero nella vita.
Solveig Langeland, amministratore
delegato di Sola Media, che gestisce i diritti mondiali, ha
dichiarato: “Siamo più che entusiasti di avere Zachary Levi a
bordo per dare vita al nostro Teddy sui grandi schermi del Nord
America! Il suo grande talento e la sua voce unica lo rendono la
scelta perfetta”.
È stata rilasciata una
nuova clip di Spider-Man: Across the
Spider-Verse per l’attesissimo
film di Sony Pictures, di
Miles Morales con i suoi genitori.La clip di 32
secondi accenna alla lotta di Miles per bilanciare i suoi doveri da
supereroe e la vita personale mentre i suoi genitori scoprono che
ha perso alcune delle sue lezioni. Il film arriverà nelle sale
il 2 giugno.Dai un’occhiata alla clip di Spider-Man:
Across the Spider-Verse di seguito:
Spider-Man: Across the Spider-Verse introdurrà
però non solo La Macchia, doppiato da Jason
Schwartzman, ma anche oltre 200 varie iterazioni dell’eroe
titolare. Miller ha dichiarato nell’aprile 2022 che “in mezzo a
questo multiverso ci sono 240 personaggi unici … ma sono per lo più
personaggi minori o secondari“. Tra questi ci sarà
Miguel O’Hara, alias Spider-Man
2099, doppiato da Oscar Isaac. Isaac sarà affiancato da un cast
corale che include Brian Tyree Henry nei panni di
Jefferson Davis, Luna Lauren
Vélez nei panni di Rio Morales e
Issa Rae nei panni di Jessica
Drew, alias Spider-Woman. Spider-Man: Across the Spider-Verse, come
noto, arriverà nei cinema il 2 giugno.
“Miles Morales ritorna per il
prossimo capitolo della saga di Spider-Verse, Spider-Man: Across the Spider-Verse“, si legge
nella sinossi. “Dopo essersi riunito con Gwen Stacy,
l’amichevole Spider-Man di quartiere di Brooklyn viene catapultato
attraverso il Multiverso, dove incontra una squadra di
Spider-People incaricata di proteggere la sua stessa
esistenza. Ma quando gli eroi si scontrano su come gestire una
nuova minaccia, Miles si ritrova a confrontarsi con gli altri
Spider e deve ridefinire cosa significa essere un eroe in modo da
poter salvare le persone che ama di più.
Il film è diretto da
Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K.
Thompson. Nel cast Shameik Moore nei
panni di Miles Morales, Hailee Steinfeld nei panni di Gwen Stacy,
Jake Johnson nei panni di Peter B. Parker,
Issa Rae nei panni di Spider-Woman, Daniel
Kaluuya Spider-Punk, Karan Soni nei panni
di Spider-Man India, Oscar Isaac nei panni di
Spider-Man 2099, Jason Schwartzman nei panni di
The Spot, Brian Tyree Henry nei panni di Jefferson
Davis, Luna Lauren Velez nei panni di Rio Morales,
Greta Lee nei panni di Lyla. Nel cast vocale
originale anche Andy Samberg , Rachel
Dratch, Jorma Taccone, Shea Whigham e altri.
Spider-Man: Across the Spider-Verse è prodotto
da Phil Lord, Chris Miller, Amy Pascal, Avi Arad e Christina
Steinberg con Alonzo Ruvalcaba. Aditya Sood e il
regista del primo film, Peter Ramsey, sono i
produttori esecutivi.
Il regista di Guardiani
della Galassia Vol. 3James
Gunn ha rivelato cosa significa l’immagine
sulla maglietta di Star-Lord che abbiamo
potuto
notare nel film. Su Twitter , a
Gunn è stato chiesto cosa rappresentasse nell’universo il logo
sulla maglietta di Star-Lord all’inizio del film. L’utente che
ha posto la domanda ha teorizzato che potrebbe trattarsi di un
ristorante o di uno “space margaritaville”.
Il regista ha risposto dicendo che il logo, che presenta una
piccola creatura aliena, era in realtà per “Space Candy“,
piuttosto che per un ristorante spaziale.
@JamesGunn
what is the logo on quill’s shirt for in volume 3? I assume it’s a
restaurant like some sort of space margaritaville but I’m pretty
sure I’m wrong pic.twitter.com/PLXiLJUa6U
Nel film Marvel StudiosGuardiani
della Galassia: Volume 3, l’amato gruppo
di improbabili Super Eroi si sta ambientando a Knowhere. Ma
non passa molto tempo prima che le loro vite vengano stravolte dal
turbolento passato di Rocket. Peter Quill, ancora provato dalla
perdita di Gamora, deve riunire la sua squadra intorno a sé in una
pericolosa missione per salvare la vita di Rocket, una missione
che, se non sarà portata a termine con successo, potrebbe portare
alla fine dei Guardiani così come li conosciamo.
Secondo Deadline, la
produzione in corso dell’imminente serie Max dei DC
StudiosThe
Penguinè stata
interrotta a New York City dopo che un gruppo di
manifestanti della WGA East è intervenuta sul set.
Non è chiaro se questa battuta
d’arresto avrà un impatto maggiore sul programma delle riprese
dello spin-off di The
Batman. The
Penguin non è l’unica serie di supereroi in
arrivo che è stata sospesa a causa dei manifestanti organizzati
dalla WGA. La scorsa settimana, anche le riprese di due
progetti Marvel Studio, tra
cui Daredevil:
Born Again e Wonder
Man, sono state temporaneamente interrotte.
Cosa aspettarsi dal Pinguino?
Ambientato nel mondo di The Batman del
2022, The
Penguin si concentrerà sul passato di Oswald
Cobblepot e mostrerà la sua ascesa al potere nel ventre squallido
di Gotham piuttosto che rappresentarlo come un boss affermato. Il
personaggio ha una ricca storia di apparizioni dal vivo, poiché
Danny DeVito ha interpretato il famoso
Pinguino in Batman Returns mentre Robin Lord
Taylor lo ha interpretato in Gotham.
Il dramma limitato sarà basato sui
personaggi DC creati da Bob Kane e Bill Finger. È stato
scritto da Lauren LeFranc, che è anche la
showrunner. I primi due episodi saranno diretti da
Craig Zobel. Insieme a Colin Farrell recitano nella serie
Cristin Milioti (Made for Love) nel ruolo della
figlia di Carmine, Sofia Falcone; Michael Zegen
(The Marvelous Mrs. Maisel) nel ruolo del figlio di Carmine,
Alberto Falcone; e Clancy Brown (John Wick:
Capitolo 4) nei panni di Salvatore Maroni, gangster di Gotham. A
loro si uniscono Rhenzy Feliz, Michael Kelly, Shohreh
Aghdashloo, Deirdre O’Connell, Carmen Ejogo, François Chau
e David H. Holmes. Si dice anche che
Robert Pattinson potrebbe apparire nei panni di Bruce
Wayne/Batman. I produttori esecutivi sono Dylan Clark e Matt Reeves
di The
Batman, Farrell, LeFranc, Daniel Pipski, Adam
Kassanand e Rafi Crohn. È un progetto congiunto tra 6th e
Idaho, DC Entertainment, Dylan Clark Productions e Warner Bros.
Television.
Secondo quanto riferito, il
titolo del
film diStar Warsdi Dave Filoni è stato rivelato e potrebbe
essere familiare ai fan più veterani della saga. Secondo
l’insider @MyTimeToShineH, il film di
Star
Wars di Dave Filoni si chiamerà Star Wars: Heir to the
Empire. Il tweet afferma inoltre che Jon Favreau, che ha creato The
Mandalorian, sta solo producendo in questo momento, rendendo
Filoni il regista completo del film.
Il titolo di Erede
dell’Impero si riferisce all’omonimo libro del 1991 di
Timothy Zahn. Il romanzo, che è stato il
primo episodio della “Trilogia di Thrawn” insieme a
Dark Force Rising e The Last Command, ha
introdotto l’antagonista preferito dai fan, il
Grand’Ammiraglio Thrawn, nell’universo di Star
Wars. La trilogia di Thrawn è diventata una delle
parti più popolari dell’ex universo espanso di
Star
Wars, ora noto come Star Wars
Legends.
Diversi progetti di
Star Wars sono attualmente all’orizzonte, tra cui
la serie Disney+Ahsoka, The
Acolyte e Skeleton
Crew. Per quanto riguarda i giochi,
Star Wars Jedi: Survivor è stato recentemente
rilasciato, mentre Star Wars: Hunters, Star Wars:
Eclipse e un remake di Star Wars: Knights of the
Old Republic sono tutti stati annunciati.
L’imminente dramma della regista
palestinese-britannico Farah Nabulsi “The
Teacher”, girato e ambientato nella riva sinistra
della Palestina, è stato acquisito dal nostro distributore
indipendente Eagle Pictures.Goodfellas, già noto come
Wild Bunch, giovedì presenterà ai buyer il film quasi ultimato che
prende spunto da un vero e proprio scambio di prigionieri avvenuto
nel 2011 quando Israele liberò più di 1.000 prigionieri palestinesi
in cambio di un soldato che era stato rapito da militanti
palestinesi.
In “The
Teacher” un insegnante di scuola palestinese
interpretato da Saleh Bakri (“Costa Brava,
Libano”) fatica a conciliare il suo impegno per la resistenza
politica con il suo sostegno emotivo a uno dei suoi
studenti. C’è anche una sottotrama che coinvolge la sua
relazione romantica con un volontario britannico, interpretata da
Imogen Poots (“Il padre”). “Si
svolge in un momento in cui un soldato israeliano-ebreo-americano è
stato rapito dai palestinesi per tre settimane. La famiglia
ebrea americana viene in Israele per negoziare con le autorità
israeliane”, ha detto a Variety il
presidente e proprietario della Eagle
Pictures Tarak Ben
Ammar.
“È tutto il tormento di una vita
contro mille. La vera storia è che hanno finito per liberare
1.000 per uno. Ma l’insegnante sta cercando di assicurarsi che
i suoi figli non si uniscano ai terroristi”, ha aggiunto Ben
Ammar.The
Teacher segna il debutto cinematografico di
Nabulsi che si è fatta notare con il
cortometraggio candidato all’Oscar “The Present”
interpretato anche da Bakri.
“Goodfellas è sempre alla
ricerca di talenti registi nuovi e innovativi e per supportare i
primi lungometraggi“, ha dichiarato Eva
Diederix, responsabile delle vendite di Goodfellas, in una
nota. “Avere Eagle a bordo assicura che “The Teacher” avrà
una grande visibilità in Italia“.Il film è
prodotto da Cocoon Films e Native Liberty Productions nel Regno
Unito e da Philistine Films in Palestina. CAA Media Finance
rappresenta le vendite negli Stati Uniti.
I Wellsbury Peaches
sono qui per restare per almeno altre due stagioni.Netflix ha ordinato una
terza e una quarta stagione di “Ginny
& Georgia“. Lo streamer ha condiviso l’annuncio
mercoledì durante la presentazione di
Upfrontsdi quest’anno . Creata da
Sarah Lampert, la commedia drammatica segue Ginny
(Antonia Gentry), una quindicenne più matura della madre trentenne,
Georgia (Brianne Howey) in una città del New England, dove Georgia
ha deciso di stabilirsi. con sua figlia e suo figlio, Ginny e
Austin (Diesel La Torraca). Nel cast anche Jennifer
Robertson, Felix Mallard, Sara Waisglass, Scott Porter e Raymond
Ablack.
A gennaio, gli ascolti della
seconda stagione del dramma di Netflix hanno
portato “Mercoledì” al primo posto nell’elenco dei 10 migliori
programmi TV inglesi di Netflix con 180,47 milioni di ore
visualizzate dopo il suo debutto, rendendolo il titolo più visto
sullo streamer per il settimana del 2-8 gennaio.Per
il contesto, ciò significa che i numeri di apertura della seconda
stagione di “Ginny & Georgia” hanno superato la
terza stagione di “Emily
in Paris“, “The
Watcher” e la quinta stagione di “Cobra
Kai“. Per il contesto, “Monster” di
Ryan Murphy ha registrato 196,2 milioni di ore nella sua prima
settimana di visione e la seconda stagione di “Bridgerton” ha avuto
193,02 milioni.
Oltre alle notizie sul rinnovo, Sarah
Glinski ha firmato per unirsi alla serie per la stagione 3 come
showrunner, in sostituzione di Debra J.
Fisher. Netflix ha rivelato aVariety, la nomina di Glinski come
showrunner è avvenuta prima dell’attuale sciopero degli
sceneggiatori, iniziato il 1° maggio.La
seconda stagione del dramma è stata prodotta dallo
showrunner Fisher e dalla creatrice Sarah Lampert. I
produttori esecutivi insieme a Fisher e Lampert sono stati Jeff
Tahler per Madica Productions, Jenny Daly per Critical Content,
Holly Hines e Daniel March per Dynamic Television. Elena
Blekhter è stata coproduttrice esecutiva.
Arriverà il 1 giugno nelle sale italiane, distribuito da
Lucky Red e Universal Pictures International Italy, Spoiler
Alert di Michael Showalter, con Jim Parsons e Ben Aldridge.Tratto
dal best-seller autobiografico di Michael Ausiello, Spoiler
Alert segue la storia d’amore tra il giornalista
di spettacolo Michael (Jim
Parsons) e il suo partner fotografo, Kit (Ben
Aldridge). Una commovente storia d’amore e perdita, di gioia e
dolore, drammatica ma piena di vita e umorismo.
In Spoiler
AlertMichael (Jim Parsons) e Kit
(Ben Aldridge) vivono un’intensa storia d’amore da 14 anni. Grazie
a Kit, Michael scopre la famiglia che non ha avuto da bambino, dai
suoi genitori (Sally Field e Bill Irwin) alla straordinaria cerchia
di amici di Manhattan. E mentre Michael immagina che la sua vita si
svolga come la trama di una delle sue commedie romantiche
preferite, non può prevedere i cambiamenti che trasformeranno e
rafforzeranno il loro rapporto.
Virgin
River è stato rinnovato per la sesta stagione su
Netflix.
L’annuncio è stato fatto come parte della prima presentazione
anticipata di Netflix
agli inserzionisti. Il rinnovo arriva prima che la quinta stagione
della popolare serie drammatica abbia persino fissato una data per
l’uscita, anche se dovrebbe andare in onda in autunno.
“Virgin
River è stato rinnovato per entrambe la quarta e
quinta stagione nel 2021, con il debutto della quarta stagione
avvenuto nel luglio 2022. La serie è basata sull’omonima serie di
libri di Robyn Carr. Il cast della serie include
Alexandra Breckenridge, Martin Henderson, Tim Matheson, Annette
O’Toole, Colin Lawrence, Benjamin Hollingsworth, Lauren Hammersley,
Grayson Gurnsey, Sarah Dugdale, Zibby Allen e Marco
Grazzini.
La serie segue le vite degli abitanti
dell’omonima città della California settentrionale, tra cui
l’infermiera Mel (Breckenridge), il proprietario di un bar e
veterano Jack (Henderson), il medico della città Doc (Matheson), il
sindaco Hope (O’Toole) e molti altri. Lo spettacolo è stato un
successo indiscusso per Netflix. La
stagione 4 dello spettacolo ha detronizzato con successo “Stranger
Things” dalla cima della classifica dei primi 10
streaming di Nielsen, guadagnando 2,6 miliardi di minuti
visualizzati nei primi tre giorni di disponibilità.
Sue Tenney ha adattato Virgin River
per la televisione ed è stata showrunner per le prime quattro
stagioni. Patrick Sean Smith si è unito alla serie come
showrunner e produttore esecutivo per la quinta stagione. Roma
Roth, Jocelyn Freid e Christopher E. Perry sono anche produttori
esecutivi. Carr è stata la produttrice esecutiva della prima
stagione. Amy Palmer Robertson, Debra Fordham e Lisa Marie Petersen
sono state co-produttrici esecutive, con Ian Hay come produttore e
Sally Dixon come co-produttrice. La serie è prodotta da Reel
World Management.
Eddie Murphy stars in COMING 2
AMERICA Photo Courtesy of Amazon Studios
Eddie Murphy raccoglierà l’eredità di
Peter Sellers e Steve Martin,
impersonando l’ispettore Clouseau in un nuovo film della
Pantera Rosa in fase di sviluppo presso la MGM, di
proprietà di Amazon.
L’iconico franchise comedy/mistery
creato per MGM da Blake Edwards è composto al
momento di 11 film e numerosi spot pubblicitari sull’isolamento in
fibra di vetro. Jeff Fowler (Sonic the
Hedgehog) dirigerà il nuovo film da una sceneggiatura di
Chris Bremner. Dan Lin,
Julie Andrews, Larry Mirisch e
Jonathan Eirich fanno parte della squadra di
produttori. Murphy avrà il ruolo di Clouseau che Peter Sellers ha
“creato” per lo schermo negli anni ’60. Una fonte vicina a Eddie Murphy ha descritto il progetto come una
scelta naturale per l’attore, che da sempre ammira le
interpretazioni comiche di Sellers.
Di recente Murphy ha recitato al
fianco di Jonah Hill, Julia-Louis
Dreyfus e Lauren London in You
People, diretto da Kenya Barris, e prima
ancora ha ripreso il ruolo del principe Akeem in Il Principe cerca Figlio di Prime Video. Il suo prossimo film è Candy
Cane Lane per Prime Video e collaborerà con Joseph
Gordon-Levitt in
Beverly Hills Cop: Axel Foley.
Il
Montana è diventato il primo stato negli
Stati Uniti a
vietare TikTok. Se il disegno
di legge resiste alle previste sfide legali, entrerà in vigore il
1° gennaio 2024.Il governatore dello stato Greg
Gianforte ha firmato il disegno di legge mercoledì, scrivendo in
una dichiarazione: “Oggi, il
Montana intraprende l’azione più decisiva di qualsiasi stato per
proteggere i dati privati e le informazioni personali sensibili
dei Montanans dall’essere raccolti dal Partito Comunista
Cinese“.Gianforte ha aggiunto
su Twitter: “TikTok è
solo un’app legata ad avversari stranieri. Oggi ho ordinato al
Chief Information Officer dello stato di vietare qualsiasi
applicazione che fornisca informazioni o dati personali ad
avversari stranieri dalla rete statale”.
La legge vieterebbe agli app store di
rendere l’app disponibile per il download nel Montana.TikTok ha risposto al divieto con la
seguente dichiarazione :
“Il governatore Gianforte ha firmato un disegno di legge che
viola i diritti del Primo Emendamento della popolazione del Montana
vietando illegalmente TikTok, una piattaforma che dà potere a
centinaia di migliaia di persone in tutto lo stato. Vogliamo
rassicurare i Montanans che possono continuare a utilizzare TikTok
per esprimersi, guadagnarsi da vivere e trovare una comunità mentre
continuiamo a lavorare per difendere i diritti dei nostri utenti
all’interno e all’esterno del Montana“.
Secondo l’Associated Press, Montana
sarebbe in grado di multare qualsiasi “entità”, come un app store o
lo stesso TikTok, $ 10.000 al giorno ogni volta che a un utente
viene “offerta la possibilità” di accedere o scaricare la
piattaforma. Queste multe non verrebbero imposte ai singoli
utenti.
Di proprietà della società tecnologica
cinese ByteDance, TikTok si è guadagnata la reputazione di minaccia
alla sicurezza nazionale a causa delle preoccupazioni sulla
raccolta dei dati. Ciò ha portato gli Stati Uniti a vietare
TikTok sui dispositivi emessi dal governo a marzo.TikTok, che è esploso in popolarità durante la pandemia,
ospita oltre 1 miliardo di utenti e funge da hub per influencer,
celebrità e creatori. Secondo il portavoce di TikTok Jamal
Brown, il Montana ospita 200.000 utenti TikTok e 6.000 aziende che
utilizzano l’app.
Johnny Depp ha fatto una rara apparizione
pubblica alla conferenza stampa al Festival
di Cannes per “Jeanne Du
Barry”, un dramma in costume che ha aperto la 76a edizione del
festival del cinema. Il film segna il primo ruolo da protagonista
dell’attore in tre anni, dopo le sue battaglie legali con l’ex
moglie Amber Heard. Quando è riemerso alla ribalta,
Depp sembra avere sentimenti contrastanti sulla sua lunga assenza
dai film di Hollywood.
“Mi sono sentito boicottato da
Hollywood? Dovresti non avere il polso per pensarlo, ‘No.
Niente di tutto questo sta accadendo. È uno strano
scherzo‘”, ha detto alla stampa mercoledì. “Quando ti
viene chiesto di dimetterti da un film che stai facendo a causa di
qualcosa che è semplicemente una serie di voci e consonanti che
fluttuano nell’aria, sì, ti senti boicottato“. Presumibilmente
Depp si riferiva a un sequel della serie spin-off di “Harry
Potter” “Animali fantastici”, da cui si è allontanato
nel 2020. Uscendo dal film della Warner Bros. tra grattacapi di
pubbliche relazioni, la stella A-list responsabile di oltre $ 10
miliardi al botteghino mondiale ha rinunciato a uno stipendio a
otto cifre.
Ha poi continuato: “Non mi sento
boicottato da Hollywood, perché non penso a Hollywood. È un
momento strano e divertente in cui tutti vorrebbero poter essere se
stessi, ma non possono. Devono essere in linea con la persona
che hanno di fronte. Se vuoi vivere quella vita, ti auguro il
meglio”. Le battaglie legali di Johnny Depp sono culminate in un
processo per diffamazione vinto dall’attore negli Stati Uniti,
in cui Heard è stato condannato a pagargli 10 milioni di dollari di
danni. In precedenza aveva perso una causa per diffamazione
nel Regno Unito del 2020 che coinvolgeva le accuse di abuso di
Amber Heard, che ha poi causato la sua uscita
forzata da “Animali
fantastici: i segreti di Silente” del 2022.
Non tutti si sono separati
dall’attore sulla scia delle sue innumerevoli polemiche. Dior,
la casa di moda di lusso francese, è stata al fianco della stella e
gli ha firmato un enorme accordo da oltre 20 milioni di dollari, il
più grande patto mai realizzato nel settore delle fragranze
maschili. Sebbene il nome di Heard non sia mai stato menzionato
direttamente durante la conferenza stampa, la sua battaglia legale
con lei ha continuato ad essere al centro della discussione. Quando
gli è stato chiesto da un giornalista di Variety cosa
avrebbe detto a coloro che pensano che non dovrebbe partecipare a
Cannes a causa dei suoi problemi legali passati, Depp ha offerto
un’ipotesi. “E se un giorno non mi permettessero – in
nessuna circostanza, non importa cosa – [che] non posso andare da
McDonald’s per tutta la vita perché da qualche parte se li mettessi
tutti in una stanza ci sarebbero 39 persone arrabbiate che mi
guardano mentre mangio un Big Mac in loop solo per
divertimento“, ha detto. “Loro chi sono? Perché
si preoccupano? Una specie di specie, una torre di purè di
patate, che copre la luce sullo schermo del
computer. Anonimo. Con apparentemente meno tempo
libero. Non credo che dovremmo essere preoccupati. Le
persone dovrebbero davvero pensare a cosa si
tratta. Veramente.”
All’inizio della conferenza stampa,
Depp ha anche parlato del suo disprezzo per i media, che hanno
coperto intensamente la sua diatriba con Heard e le conseguenze di
Hollywood. “La maggior parte di ciò che leggi è narrativa
scritta in modo fantastico e orribile. È come fare la domanda:
‘Come stai?’ Ma il sottotesto è, ‘Dio, ti odio.‘”Ha anche respinto l’idea che Cannes segni il suo “ritorno” al
cinema. “Ho avuto il mio 17esimo ritorno, a quanto
pare“, ha detto. “Continuo a pensare alla parola
‘ritorno’. Non sono andato da nessuna parte… Forse le persone
hanno smesso di gridare qualunque fosse la loro paura in quel
momento. Ma non sono andato da nessuna parte.
Jeanne du
Barry vede Maiwenn nei panni di
Jeanne Vaubernier, una donna della classe operaia della Francia del
XVIII secolo che scala i ranghi sociali e diventa l’amante del re
Luigi XV. Le sue radici nella classe operaia la
rendono una paria sociale alla corte del re. Il cast di
supporto include Benjamin Lavernhe, Pierre Richard, Melvil
Poupaud e Pascal Greggory.
Secondo giorno al Festival
di Cannes. Ottavo film in Selezione per Pedro Almodóvar, Extraña forma de
vida presentato in Proiezione Speciale, le “Chicas”. Al
Festival accompagnato dal suo cast e da Ethan Hawke. Questa mattina c’è stato anche il
photocall e la conferenza di Jeanne
du Barry, sesto lungometraggio e quarta opera in
Selezione Ufficiale per
Maïwenn che firma, in apertura fuori concorso del
Festival, un’opera prima in costume ancorata
all’Illuminismo. Dopo Polisse, Premio della
Giuria nel 2011, Mon Roi (2015), che ha vinto il
Premio alla Migliore Attrice per Emmanuelle Bercot, e
un’esplorazione, con ADN, delle sue radici algerine
insieme a Fanny Ardant (2020), Maïwenn celebra il
favoloso destino di Jeanne du Barry, cortigiana e
favorita del re Luigi XV: un personaggio tanto sgargiante quanto
audace, proprio come il regista.
In Extraña forma de vida due uomini
che si amano l’uno per l’altro: lo sceriffo Jake (Ethan Hawke) e
Silva, allevatore di professione interpretato da Pedro Pascal. Un mediometraggio intriso
di genere western, sulla scia di quelli della grande epoca con
James Stewart o Clint Eastwood. Ecco tutte le foto dalla
kermesse.
Prime
Video ha svelato oggi il trailer della nuova serie
antologica Love Club, scritta da
Silvia Di Gregorio, Bex Gunther e Denise Santoro
insieme a Veronica Galli e Tommaso Triolo per la regia di Mario
Piredda. Love Club mette in scena le
complicate vite amorose e amicali di quattro ragazzi impegnati a
lottare per conquistare il proprio spazio nel mondo, interpretati
da attori emergenti, alcuni dei quali per la prima volta sullo
schermo: Veronique Charlotte, Alessio Lu, Ester Pantano,
Rodrigo Robbiati.
Prodotta da Tempesta, con il
sostegno della Regione Emilia-Romagna, per Prime Video, la serie composta da 4 episodi sarà
disponibile dal 20 giugno 2023. Il 16 giugno al Teatro Studio
Melato di Milano saranno presentati i primi episodi di
Love Club in anteprima esclusiva al 37°
MiX Festival Internazionale di Cinema LGBTQ+ e Cultura Queer,
nell’ambito del MIXUP4PRIDE, il calendario di iniziative che dal 10
al 18 giugno anticipa il festival di fine settembre in occasione
del Pride di Milano del 17 giugno. Love
Club è l’ultima novità per i clienti Amazon Prime,
che in Italia beneficiano di spedizioni veloci, offerte esclusive e
intrattenimento, incluso Prime Video, con un solo abbonamento al
costo di €49,90/anno o €4,99/mese.
In una Milano periferica e inedita, un locale frequentato dalla
comunità queer rischia di chiudere per problemi economici. Le vite
di Luz, Tim, Rose e Zhang, che orbitano tutte attorno al Love Club,
si sfiorano in un percorso che li vedrà affrontare le loro paure
più grandi. Riuscirà Luz a vivere la storia con Roberta senza il
timore di perdere la propria indipendenza? Mentre la malattia
mentale è per Tim un ostacolo al suo sogno di fare il DJ, e Rose
deve ritrovare il coraggio di cantare su un palco, Zhang sogna di
esibirsi in drag ma per farlo deve trovare la forza di affrontare
un compagno violento. A fare da palcoscenico alle loro vite, il
Love Club: un luogo dove sesso, amore e amicizia si esprimono con
traiettorie impreviste e senza regole di genere.
Dopo aver regalato al
pubblico una prima stagione più che soddisfacente, la
serie targata HBO e prodotta tra gli altri da Robert Downey Jr. torna con nuovi episodi
che ne confermano pienamente il valore e la lucidità. La storia
parte circa sei mesi dopo gli eventi narrati nelle puntate
precedenti, i quali avvenivano nella Los Angeles dell’inizio degli
anni ‘30: Perry Mason (Matthew Rhys) adesso
gestisce il proprio studio legale insieme a Della Street
(Juliet Rylance), ma ha scelto di occuparsi
solamente di cause civili lasciando da parte quelle penali. A
quanto pare, alcuni dei fantasmi del passato continuano ancora a
perseguitarlo… Quando il ricco e fin troppo intraprendente rampollo
di una delle più potenti famiglie di Los Angeles viene trovato
assassinato nella sua auto, la colpa ricade quasi immediatamente su
due giovani messicani. Per una serie di eventi fortuiti il caso
finisce proprio nelle mani di Perry e Della, i qual insieme
all’aiuto dell’amico Paul Drake (Chris Chalk)
decidono di patrocinare coloro che reputano essere stati
ingiustamente accusati dell’omicidio.
Perry Mason stagione 2: il fascino della origin story
La seconda stagione di
Perry Mason possiede il fascino che deriva dalla
curiosità riguardante le origin-story. Il personaggio principale
non risulta ancora infatti l’avvocato integerrimo che il pubblico
televisivo del passato ha imparato a conoscere grazie a Raymond
Burr. Anche in questi nuovi episodi ci troviamo di fronte a un uomo
torturato, il quale possiede un profondo senso morale che entra
costantemente in conflitto stridente con gli orrori che ha visto in
passato e con quelli che deve affrontare nel presente, tentando di
scoprire la verità riguardante i suoi clienti.
La figura di un idealista
costretto a confrontarsi con la realtà viene molto ben tratteggiata
da Rhys, il quale dota il proprio personaggio della fragilità
psicologica ed emotiva necessarie per renderlo sfaccettato. Mason
continua a lottare, sbagliare, soffrire in un crescendo drammatico
e narrativo molto ben orchestrati. Accanto al protagonista anche i
personaggi di supporto sono sviluppati con precisione, il che
permette al resto del cast di interpretarli con finezza e carisma.
In particolare Chris Chalk conferma di essere un attore con una
marcia in più soprattutto perché dimostra di non dover mai
sottolineare troppo le scene maggiormente importanti per risultare
efficace.
La città protagonista: Los Angeles
Quello che poi
Perry Mason Stagione 2 possiede in maniera forse
anche più avvincente rispetto alla prima stagione è la capacità di
farsi origin-story non soltanto per l’eroe ma anche per
l’ambientazione, ovviamente Los Angeles. Man mano che le puntate
scorrono ci si rende infatti conto che la “Città degli Angeli”
possiede ancora un minimo di innocenza e tensione propositiva che
la rende meta quasi onirica per chiunque voglia cercar fortuna,
credendo magari ancora nel mito del self-made man. Il cinismo che
impregnava gli episodi della prima stagione sembra essersi
leggermente attenuato: Mason e quelli che come lui vogliono
giustizia sia fatta possono ancora sperare che il sistema non sia
(ancora) talmente corrotto da ignorarli. Questo piccolo scarto di
prospettiva riesce a solleticare l’intelligenza dello spettatore,
il quale si trova ancora una volta di fronte a un prodotto
confezionato con enorme competenza estetica.
A livello di scenografie,
costumi, fotografia e musiche suadenti – in particolar modo le note
che rimandano al noir classico sono adoperate con lodevole
contrappunto – Perry Mason conferma quanto la HBO sia un gradino
sopra a tutti se si tratta di potenza visiva della messa in scena.
Insomma, in questa Los Angeles il nichilismo di Dashiell Hammett,
Raymond Chandler e del loro velenoso “discepolo” James Ellroy
sembra essersi preso un momento di pausa, lasciando all’avvocato la
possibilità di credere ancora che la giustizia possa prevalere.
Pur messa in piedi
proponendo un evidente sforzo produttivo, Perry
Mason continua a non essere uno show che “espone” la
dimensione e gli sfarzi del proprio budget. Al contrario lavora
sulla psicologia dello spettatore proponendogli uno spettacolo
finemente orchestrato, il quale rispetta e rinforza le regole di un
genere antico e ancora affascinante come il noir losangelino. Una
seconda stagione che propone piccole ma significative variazioni
rendendo il valore complessivo della serie se possibile ancor più
elevato. Sotto più di un aspetto, un’operazione davvero
notevole.
In occasione della presentazione
degli Upfront di The Walt Disney Company, Kathleen Kennedy,
Lucasfilm President, ha annunciato che gli iconici film di
Indiana Jones saranno disponibili su
Disney+ a partire dal 31 maggio. I fan
potranno vedere in streaming Indiana Jones e i
predatori dell’arca perduta, Indiana Jones e il tempo
maledetto, Indiana Jones e l’ultima crociata
e Indiana Jones e il regno del teschio di
cristallo, in attesa dell’arrivo nelle sale italiane
dal 28 giugno dell’ultimo capitolo dell’amato franchise,
Indiana Jones e il Quadrante del
Destino.
Indiana Jones e i predatori dell’arca
perduta– In questo primo capitolo
della saga – candidato a otto premi Oscar®, tra cui quello come
miglior film, nonché vincitore di quattro –
l’archeologo-avventuriero Indiana Jones (Harrison Ford) viene
incaricato dai servizi segreti dell’esercito di rintracciare un
oggetto di inestimabile valore che è la chiave per localizzare
l’Arca dell’Alleanza, ricercata dai nazisti.
Indiana Jones e il tempio
maledetto – Dopo essere fuggiti da una
sparatoria in un nightclub ed essere precipitati da un aereo senza
piloti, il professor Indiana Jones (Harrison Ford), la cantante
Willie Scott (Kate Capshaw) e il dodicenne Short Round (Ke Huy
Quan) si ritrovano in un villaggio indiano che patisce la fame e
che attribuisce la propria condizione alla perdita di tre pietre
mistiche che hanno sempre portato prosperità al villaggio stesso.
Jones giura di restituire le pietre rubate, il che porta lui e i
suoi improbabili compagni di avventura ad affrontare una setta
mortale.
Indiana Jones e l’ultima
crociata– Non c’è niente di più
entusiasmante che cercare di tenere il passo dei Jones in
Indiana Jones e l’ultima crociata. I nemici nazisti di
Indy sono tornati e hanno rapito suo padre, il professor Henry
Jones Senior (Sean Connery), nel tentativo di trovare il Santo
Graal. Seguendo una pista che va dall’America a Venezia fino ai
deserti del Medio Oriente, toccherà a Indy (Harrison Ford) salvare
suo padre, il Graal e la situazione in questa avventura senza sosta
e ricca di azione che piacerà a tutta la famiglia.
Indiana Jones e il regno del teschio di
cristallo – Il famoso
archeologo-avventuriero Dr. Henry Indiana Jones (Harrison Ford)
viene richiamato in azione quando rimane invischiato in un
complotto sovietico per scoprire il segreto di misteriosi artefatti
noti come Teschi di Cristallo.
Fast X: il rombo
dei motori. Le ruote che sfrecciano sull’asfalto rovente. La strada
che si staglia all’orizzonte e che diventa amica, confidente, luogo
sicuro. Il cuore che va a ritmo con lo scoppiettio dello scarico e
l’odore della benzina che si trasforma nel miglior profumo del
mondo. Le gare, la libertà, l’adrenalina. Il
vivere la vita “un quarto di miglio alla volta” sono
questi gli elementi che hanno reso Fast
and Furious, dal suo debutto nel 2001, la saga sui motori
più emozionante e appassionante mai esistita, in grado di
trasmettere vibrazioni intense, come se davvero si stesse correndo
la gara della vita, attraverso delle elettrizzanti immagini e un
iconico protagonista: Dominc Toretto.
Chi, da quel momento, non ha sognato
di fare drifting? Di sfrecciare a più di 200 chilometri all’ora in
giro per il mondo, mentre il respiro si fonde con il suono ruvido
proveniente da un V12 di una Lamborghini o da un V6 di una Dodge
Charger? Un franchise, questo, che è stato in grado di
influenzare la cultura automobilistica e di
appassionare, ancor di più, tanti amanti del settore alle macchine
customizzate. E che adesso, in tutta la sua natura esplosiva, è
pronto a salutare i numerosi fan che da più di vent’anni gli sono
fedeli.
Fast X,
diretto da Louis Leterrier e sceneggiato da
Justin Lin e Dan Mazeau, è
infatti l’inizio dell’ultima corsa di Dom e della sua Fast Family,
la cui conclusione avverrà con l’undicesimo e ultimo capitolo. Un
addio che, in realtà, non sarà mai tale visto l’impatto che la saga
ha avuto nell’industria cinematografica, tanto da renderla
popolarissima e immortale. Fast X, che
fra l’altro ha avuto la
première mondiale proprio a Roma, arriva nelle sale italiane
dal 18 maggio, distribuita da Universal
Pictures.
Fast X, la trama
In un flashback di dieci anni fa
rispetto al presente della storia, Dominic Toretto (Vin
Diesel) e Brian O’ Conner hanno ucciso un uomo
potentissimo, il Signore della droga Hernan Reyes (Joaquim
de Almeida), a Rio de Janeiro. Il figlio Dante (Jason
Momoa), subito dopo la morte del padre, ha meditato
vendetta per anni, e adesso il suo piano diabolico è pronto per
essere messo in atto: il suo obiettivo è far soffrire Dom, partendo
proprio dalle persone che lui ama, ossia la sua famiglia. La follia
di Dante spingerà la Fast Family a disperdersi nel mondo, alcuni a
Roma, altri a Londra, altri ancora finiranno nelle celle segrete
dell’Agenzia per cui lavorano in Antartide. Ma i piani da loro
pensati ad un certo punto cambiano quando scoprono chi è il vero
obiettivo di Dante: il piccolo Brian, figlio di Dominic. Ogni
componente della squadra dovrà perciò unire le forze per impedire
che Reyes arrivi a lui.
La famiglia: tutto ciò che
conta
“Senti la macchina e vola”,
dice Dominic al suo “piccolo B”, mentre lui, piccolissimo, sta
cercando di imparare l’arte del drifting. È la connessione fra auto
e pilota, la fiducia riposta nella propria compagna a quattro
ruote, a costituire l’ossatura, l’anima narrativa della saga di
Fast & Furious e che in Fast
X brilla ancor di più. Le prime immagini, precedute
dal tanto atteso flashback in memoria di Paul Walker, ne suggellano
il significato profondo con un bellissimo momento padre-figlio,
diventando emblematiche. Tutto quello che Dominic vuole
lasciare in eredità a Brian è la passione per i motori,
fargli conoscere quello specifico linguaggio da cui parte l’intenso
e viscerale legame con l’auto, in una trasmissione reciproca di
amore e devozione.
È una questione di perfetto
allineamento, lo stesso che ha accomunato Dominic e il resto del
gruppo facendoli diventare una famiglia. Una famiglia ben
assortita, eterogenea, ma anche disfunzionale (come dice
Helen Mirren in conferenza stampa), la quale nel corso del
tempo si è trovata a fronteggiare missioni impossibili, persino lo
spazio, non smettendo però mai di essere unita, ma anzi trovando,
nei momenti difficili, la spinta necessaria per ricongiungersi con
la luce. Questo concetto, che permea la saga sin dal primo film, si
ribadisce in Fast X e si rafforza: adesso
la posta in gioco è ben più alta e spinge i componenti della Fast
Family a lottare per salvare l’unico innocente e “incontaminato”
della storia: il figlio di Dominic.
Ogni pretesto che ha innescato
l’azione è stato, fin’ora, esplosivo e rocambolesco, ma non era mai
arrivato a toccare un punto così nevralgico per i Toretto come
accade in Fast X. Se la famiglia, in
generale, è un bene prezioso e sacro, un figlio nello specifico è
un dono intoccabile. L’unico in grado di mettere in discussione
tutta una vita, sacrificandola persino. Ed è su questo sentimento
che gioca l’intero
film, dall’inizio alla fine, e in cui tutti arriveranno
al loro punto di non ritorno pur di distruggere il nuovo
villain, Dante, interpretato da un magistrale
Jason Momoa.
L’attore hawaiano mette in piedi una
performance perfetta, dando il corretto tono caricaturale che il
personaggio richiede, e conferendogli sfumature e ritmi giusti per
renderlo uno degli antagonisti migliori e stratificati che il
franchise abbia mai avuto. Folle, spietato, inquietante e
mentalmente instabile, il Dante di Momoa si avvicina di
parecchio alla personalità altalenante del
Joker, restituendo un cattivo complesso,
tridimensionale e pieno di fascino. Il pubblico è rapito dalla sua
crudeltà che è conseguenza di un passato fatto di insicurezze,
umiliazioni e sofferenze. Il suo pavoneggiarsi nasconde il
disperato bisogno di ricevere quell’amore che il padre, nemico di
Toretto e O’ Conner, non gli ha mai dato quando era in vita.
Ogni mossa di Dante sembra uno show
preparato a tavolino per essere spettacolare ed eccessivo, e ogni
qual volta è in scena, Momoa riesce a far trapelare i suoi disturbi
psicologici attraverso espressioni incisive e taglienti. C’è tutto
nei suoi occhi: riscatto, perdita, senso di inferiorità, vergogna,
rabbia, delusione. Dante balla la sua danza della tristezza fra i
colli di Roma e le strade di Rio de Janeiro, incanalando la sua
furibonda ira contro Toretto per motivi ben diversi da quelli che
Fast X vuol far credere: Dominic è amato
dalla sua famiglia. Conta qualcosa per loro. Lui è tutto quello che
Dante vorrebbe essere e che non sarà mai.
Puro intrattenimento, tanta
action
Ma superato il suo strato
psicologico e contenutistico, Fast X è
azione pura. Lo sono tutti i film, seppur il tono
dell’intera saga sia cambiato nel corso degli anni e l’adrenalina
trasmessa dalle famose gare clandestine di Dominic ha ceduto il
passo all’heist movie, con tanto di spionaggi, intrighi e
sopravvivenza. Una commistione di generi, che ha donato alle
pellicole molta più vivacità, facendole essere più roboanti e
turbolente, in senso positivo.
Nel primo atto Fast
X sembra piegarsi anche al survival movie, con una
Roma minacciata da una palla di fuoco che potrebbe far esplodere
tutta la città, partendo dal Vaticano. Il fiato rimane sospeso fino
alla scena finale, e nel mentre si assaggiano combattimenti, fughe,
sfide all’ultimo respiro. Le sequenze d’azione sono ben
studiate e coreografate, oramai Fast & Furious in questo è rodato. La fisicità di
Michelle Rodriguez e Vin Diesel si sente tutta, ma anche il resto
dei comprimari – a partire da Jason Statham – dà una performance fisica
degna dei personaggi di un cinecomic.
L’iperrealismo non manca, e alcune
scene di Dominc Toretto sembrano davvero impossibili da credere (da
quando è diventato Superman?), eppure la
sospensione dell’incredulità c’è tutta. Siamo abituati anche a
questo. E la verità è che se così non fosse, non guarderemmo
Fast & Furious con lo stesso sguardo liquido che ci
accompagna da anni e lo stomaco non si aggroviglierebbe per
l’emozione. Tutto quello che è presente in Fast
X è tutto quello che il pubblico si aspetta di
trovare. E così dev’essere.
In Mission:
Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, Ethan Hunt
(Tom
Cruise) e la sua squadra dell’IMF si trovano di fronte
alla sfida più pericolosa che abbiano mai affrontato: trovare e
disinnescare una nuova terrificante arma che minaccia l’ intera
umanità. Con il destino del mondo e il controllo del futuro appesi
a un filo, la squadra inizierà una frenetica missione in tutto il
mondo, per impedire che l’arma cada nelle mani sbagliate. Messo di
fronte a un nemico misterioso e onnipotente, tormentato da forze
oscure del passato, Ethan sarà costretto a decidere se sacrificare
tutto per questa missione, comprese le vite di coloro che gli
stanno più a cuore.
SCRITTO DA Christopher McQuarrie &
Erik Jendresen BASATO SULLA SERIE TELEVISIVA CREATA DA Bruce Geller
PRODOTTO DA Tom Cruise, Christopher McQuarrie PRODUTTORI ESECUTIVI
David Ellison, Dana Goldberg, Don Granger, Tommy Gormley INTERPRETI
Tom Cruise,
Hayley Atwell, Ving Rhames,
Simon Pegg,
Rebecca Ferguson,
Vanessa Kirby, Esai Morales, Pom Klementieff, Mariela
Garriga, Henry Czerny, Shea Whigham, Greg Tarzan Davis, Charles
Parnell, Frederick Schmidt, Cary Elwes, Mark Gatiss, Indira Varma,
Rob Delaney.
Ritenuto ancora oggi uno dei più
importanti film degli anni Novanta, Il paziente
inglese ha segnato il suo anno con una struggente
storia di avventura e passione nel drammatico contesto della
Seconda guerra mondiale. All’interno di questo si ripercorre
infatti la vita del conte Laszlo Almasy, ricostruita grazie a
racconti, ricordi e testimonianze. Un film epico che testimonia una
volta di più la grandezza della vita e la necessità di viverla al
pieno delle proprie possibilità, nonostante le possibili condizioni
avverse.
Il film, distribuito nel 1996, è il
capolavoro del regista Anthony Minghella, ed è
tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore canadese
Michael Ondaatje. Questi basò il racconto sul vero
esploratore Lazlo Almasy, la cui vicenda si discosta però
notevolmente da quella presente nel libro. Essendo divenuto un best
seller nell’anno della sua pubblicazione, il 1992, i diritti di
questo vennero acquistati ben presto per una trasposizione
cinematografica, le cui riprese si svolsero principalmente in
Italia, tra le città di Trieste, Arezzo, Marina di Massa,
Ripafratta, Venezia e negli studi di Cinecittà di Roma.
Arrivato infine in sala, Il
paziente inglese si affermò come un grandissimo successo,
arrivando ad incassare circa 232 milioni di dollari a fronte di un
budget di soli 30. Per il film questo fu però solo uno dei primi,
tanti successi. Si affermò infatti come uno dei più film amati e
premiati del suo anno, incoronato con i massimi onori. Per scoprire
ulteriori curiosità sul film, il suo cast e i premi vinti, sarà
sufficiente proseguire nella lettura, entrando così a contatto con
uno dei più grandi e intramontabili classici della storia del
cinema.
Il paziente inglese: la
trama del film
La vicenda si apre sul finire della
Seconda Guerra mondiale, in un monastero caduto in rovina nella
campagna italiana. Qui si trova Hana,
un’infermiera della Royal Canadian Army, intenta a prendersi cura
di un uomo in fin di vita, deturpato da gravi ustioni e quasi del
tutto incapace di ricordare il proprio nome e il proprio passato.
La donna lo chiama “il paziente inglese”, per via del marcato
accento britannico che l’uomo sfoggia nelle poche cose che riesce a
pronunciare. Desiderosa di scoprire qualcosa di più sull’uomo, la
donna inizia a leggere il libro ritrovato nella borsa di lui,
all’interno del quale si ritrovano fotografie, appunti scritti a
mano, itinerari e molto altro. Tutti elementi che permettono di
ricostruire la vita del morente paziente inglese.
I ricordi che si accinge a leggere
per sé e per l’uomo, però, risultano essere particolarmente
dolorosi, testimonianza di un trascorso turbolento e struggente. La
donna arriva così a scoprire la vera identità dell’uomo, i suoi
viaggi e il suo amore proibito con la bella
Katharine. Accanto ai due, nel mentre, si
avvicenderanno una serie di bizzarri personaggi, alcuni dei quali
aiuteranno Hana a fare luce sugli ultimi aspetti del passato del
paziente inglese. Le ultime pagine del racconto, però, si
riveleranno le più inaspettate e drammatiche, portando alla luce
ricordi che forse avrebbero dovuto rimanere sepolti nel
passato.
Il paziente inglese: il cast del
film
Per dar vita ai personaggi del
romanzo, i produttori si sono assicurati la partecipazione di
alcuni tra i maggiori interpreti di quegli anni, affidandosi ad
attori inglesi, francesi o americani. Protagonista assoluto nel
ruolo del paziente inglese è Ralph
Fiennes. Oggi noto per aver dato volto al malvagio
Lord Voldemort di Harry Potter, l’attore si sottopose per
il suo ruolo in Il paziente inglese a grandi
trasformazioni fisiche. Per applicare il trucco delle ustioni
sull’intero suo corpo, Fiennes sopportò un processo lungo oltre
cinque ore, durante le quali si impegnò per entrare nello stato
mentale richiesto per il suo personaggio. Ancora oggi la sua
interpretazione in questo film è considerata una delle più belle
della sua carriera.
Accanto a lui nel film si ritrova
poi l’attrice Juliette
Binoche nel ruolo dell’infermiera Hana. L’attrice
raccontò di aver voluto far parte del film sin dalla prima lettura
della sceneggiatura, rapita dalla bellezza struggente della storia.
La celebre attrice Kristin Scott
Thomas, invece, interpreta Katharine, ruolo per il
quale si propose personalmente, riuscendo infine ad ottenerlo.
Colin
Firth è invece Goeffrey Clifton, amico del paziente
inglese e marito di Katharine, mentre l’attore Naveen
Andrews dà vita all’affascinante artificiere Kip.
Particolarmente importante è infine il personaggio di David
Caravaggio, misterioso agente dell’intelligence canadese che aiuta
a far luce sul protagonista. Per interpretarlo, i produttori
avevano preso in considerazione l’attore Sean
Connery. Dopo il rifiuto di questi, la parte venne
allora assegnata a Willem
Dafoe.
Il paziente inglese: i
premi, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Come accennato precedentemente, il
film si rivelò essere il maggior vincitore di alcuni tra i più
importanti riconoscimenti dell’industria hollywoodiana. Dopo aver
vinto premi ai Satellite Award, agli European Film Awards, ai Bafta
Awards e ai Golden Globe, Il paziente inglese conquistò
ben 13 nomination ai prestigiosi premi Oscar. Qui
finì poi con il vincere i maggiori onori, tra cui miglior
film e miglior regia. La Binoche vinse il
premio come miglior attrice non protagonista,
mentre Fiennes e la Thomas dovettero accontentarsi rispettivamente
della nomination come miglior attore e miglior attrice. Tali
vittorie portarono naturalmente il film ad essere indicato come il
più importante del suo anno e tra i più importanti del
decennio.
Per gli appassionati del film è
possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Il paziente inglese è infatti disponibile
nel catalogo di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes,
Tim Vision e Now TV. Per vederlo, basterà sottoscrivere un
abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un
determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film
sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno mercoledì
17 maggio alle ore 21:30 sul canale
La7 D.
Dal 23 giugno in
esclusiva su Sky e in streaming solo su
NOW l’attesissima seconda
stagione della serie Sky Exclusive And
Just Like That…, il nuovo capitolo del cult HBO
Sex and the City. Dal produttore esecutivo Michael
Patrick King, i nuovi episodi – di cui viene oggi rilasciato
l’artwork ufficiale – vedono il ritorno delle protagoniste
Sarah Jessica Parker, Cynthia Nixon e Kristin
Davis.
Fra il cast che ritorna
nei nuovi episodi anche Sara Ramírez, Sarita Choudhury,
Nicole Ari Parker, Karen Pittman, Mario Cantone, David Eigenberg,
Evan Handler, Christopher Jackson, Niall Cunningham, Cathy Ang e
Alexa Swinton.
Produttori esecutivi
della serie Michael Patrick King, John Melfi, Julie
Rottenberg, Elisa Zuritsky, Sarah Jessica Parker, Kristin Davis e
Cynthia Nixon. Fra gli sceneggiatori, oltre a
Michael Patrick King, anche Samantha Irby, Susan
Fales-Hill, Lucas Froehlich, Rachel Palmer, Julie Rottenberg e
Elisa Zuritsky. Fra i registi della nuova stagione lo
stesso King, Cynthia Nixon, Ry Russo-Young e Julie Rottenberg. La
serie HBO “Sex and the City” è stata creata da Darren Star dal
romanzo “Sex and the City” di Candace Bushnell.
Il regista Gus Van
Sant ha dato il meglio di sé al cinema con film incentrati
sul disagio giovanile, cercando di indagarne cause, sintomi e
conseguenze. Opere come Will Hunting – Genio ribelle,
Gerry, Elephant, Last Days o Paranoid Park sono gli
esempi più brillanti di ciò, nei quali si fondono convenzioni
cinematografiche statunitensi ad estreme cifre stilistiche
serimentali. Prima di essi, però, nel 1991 Van Sant aveva
affrontato tali tematiche in Belli e
dannati, considerato ancora oggi da molti critici e
spettatori uno dei suoi film migliori, più struggenti e
incisivi.
Il titolo originale, in realtà, è
My Own Private Idaho. Un significato plausibile di questo
tiolo è dato dal mondo di fantasia in cui vive Mike, il
protagonista, ovvero un Idaho dei suoi sogni, privato, che
rappresenta il luogo dove vive felicemente con sua madre e con
Scott, l’altro protagonista del film, a dispetto della dura realtà
con cui invece si trova a scontrarsi. Con il titolo italiano dunque
tale fondamentale punto di vista del racconto viene a perdersi, ma
è partire da questa scissione tra realtà e fantasia che va guardato
il film, che acquista così connotati ancor più malinconici.
Belli e dannati, le origini e le vere storie dietro il
film
Negli anni Settanta, ancor prima di
esordire alla regia, Van Sant stava scrivendo la sceneggiatura di
quello che sarebbe poi diventato Belli e dannati. Dopo
aver letto il romanzo del 1963 City of
Night, di John Rechy, egli ritenne
che fosse notevolmente migliore di quello che stava scrivendo e
decise dunque di accantonare la sceneggiatura per anni. Solo nel
1988, durante il montaggio di Mala Noche, suo primo
lungometraggio, Van Sant ha incontrato un ragazzino di strada di
nome Michael Parker, che ha poi ispirato il
personaggio di Mike in Belli e dannati. Parker aveva
inoltre un amico di nome Scott, un ragazzo di strada come lui, che
diverrà ispirazione per il personaggio Scott.
Decisosi a riprendere quella
sceneggiatura lasciata in sospeso, Van Sant fuse insieme due
scenari separati: il primo racconta la storia di Mike, mentre il
secondo aggiorna l’opera Enrico IV
di William Shakespeare, di cui diventa dunque
una libera reinterpretazione, con la storia di Scott. L’idea di
combinare i due scenari in un’unica storia è venuta in mente al
regista dopo aver visto il Falstaff di
Orson Welles. Realizzare il film non fu però
affatto semplice, principalmente per via dei contenuti controversi
del film, dall’uso della droga tra i giovani fino all’omosessualità e alla
prostituzione. Il successo di Drugstore Cowboy, del 1989,
permise però a Van Sant di ottenere la fiducia di alcuni
produttori, riuscendo così a far concretizzare Belli e
dannati.
La trama e il cast di Belli e dannati
Protagonista del film è Mike
Waters, un giovane quasi sempre in preda a convulsioni da
astinenza a causa del continuo abuso di droga, cui ricorre anche
perché malato di narcolessia. L’unico che il ragazzo possa
considerare suo amico è Scott Favor, un ragazzo
ribelle proveniente da una famiglia benestante. Con lui, partirà
per un viaggio in moto verso l’Idaho, alla ricerca della madre che
lo ha abbandonato quando era piccolo e di cui Mike continua ad
avere sogni e ricordi. Lungo il percorso, il giovane inizierà però
a nutrire sentimenti nuovi per Scott, un dettaglio che potrebbe
mettere a rischio la loro amicizia e il loro viaggio.
Ad interpretare Mike e Scott vi sono
gli attori River Phoenix e Keanu Reeves.
Per prepararli al ruolo, Van Sant ha dato loro da leggere il
romanzo City Of Night. Reeves disse di aver trovato il
libro molto utile, mentre River ha smesso di leggerlo dopo il primo
paragrafo. “Aveva il suo background da cui poter
attingere“, ha spiegato in seguito Gus Van Sant. “Penso
che River abbia trascorso un’intera giovinezza viaggiando con la
sua famiglia, senza legami con la società, senza radici, senza
permanenza. Ha creato quel personaggio da solo“. La sua
interpretazione fu poi molto apprezzata e gli ha fatto vincere la
Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia.
Reeves, inoltre, si cimentò nella
riscrittura della scena del falò, da molti giudicata fondamentale
all’interno del film. L’attore presentò a Van Sant la propria
reinterpretazione di tale momento e al regista piacque a tal punto
da decidere di cambiarla così come immaginata da Phoenix.
All’attore fu inoltre concesso di dirigere la scena insieme a Van
Sant. Accanto a loro, poi, nel film si ritrovano anche gli attori
James Russo nei panni di Richard “Dick” Waters,
Rodney Harvey in quelli di Gary e il musicista
Flea, bassista dei Red Hot Chilli Peppers, qui nel
ruolo di Budd. Nella scena in cui i due protagonisti si trovano a
Roma, invece, c’è un cameo di un giovanissimo Massimo Di
Cataldo.
La spiegazione del finale di Belli e dannati
Centrale in Belli e dannati è
dunque il malessere che i due protagonisti condividono, risultato
di tormenti passati che non sono riusciti mai a risolvere del
tutto. Per tentare di sfuggirvi, dunque, intraprendono un viaggio
durante il quale cercano dunque di dar vita ad una realtà diversa a
quella da cui sono abituati, andando contro regole ed etichette.
Giunti al finale, però, la ribellione dei due si scontra con
un’effettiva impossibilità di trionfo nei confronti di un
apparentemente insuperabile ordine precostituito. I due
protagonisti, segnati da troppe differenze, si trovano dunque a
separarsi, con Scott che accetta di tornare ad una vita borghese,
rinnegando quanto fino a quel momento compiuto e vissuto.
I valori del mondo da cui Scott
proviene sembrano dunque prevalere e nel perseguire tale
dietrofront il ragazzo sa di poter trovare un rifugio sicuro.
Stessa cosa non si può dire per Mike, nuovamente abbandonato e
destinato a proseguire senza strumenti utili una vita di
vagabondaggio e confusione emotiva. Nel giungere a tale
conclusione, Van Sant sembra dunque riflettere sullo smarrimento di
quegli anni difficili, nei quali la nostalgia per il passato non
lasciava spazio a valide prospettive future. Parte da qui la sua
ricerca sul disagio giovanile, alla cui base si ritrova nel più dei
casi una profonda desolazione emotiva.
Il traile di Belli e
dannati e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Belli e dannati grazie alla sua presenza
su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili
Cinema, Google Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 17 maggio alle ore
21:30 sul canale Warner TV.
20th Century
Studios, New Regency ed
Entertainment One hanno diffuso il teaser trailer
e il poster dell’epico thriller d’azione The
Creator, che arriverà il 28
settembre nelle sale italiane distribuito da The Walt Disney
Company Italia. Diretto da Gareth Edwards
(Rogue One, Godzilla), il film è
interpretato da John David Washington (Tenet),
Gemma Chan (Eternals), Ken Watanabe
(Inception), Sturgill Simpson (Io e
Lulù), l’esordiente Madeleine Yuna Voyles e
la vincitrice dell’Academy Award Allison Janney
(Tonya). La sceneggiatura è di Gareth
Edwards e Chris Weitz, da un soggetto di
Edwards. Il film è prodotto da Gareth Edwards, p.g.a., Kiri
Hart, Jim Spencer, p.g.a. e Arnon
Milchan, mentre Yariv Milchan, Michael Schaefer,
Natalie Lehmann, Nick Meyer e Zev Foreman sono i
produttori esecutivi.
In una guerra futura tra la razza
umana e le forze dell’intelligenza artificiale, Joshua
(Washington), un ex agente delle forze speciali in lutto per la
scomparsa della moglie (Chan), viene reclutato per dare la caccia e
uccidere il Creator, l’inafferrabile architetto dell’avanzata IA
che ha sviluppato una misteriosa arma con il potere di porre fine
alla guerra… e all’umanità stessa. Joshua e la sua squadra di
agenti d’élite oltrepassano le linee nemiche nel cuore oscuro del
territorio occupato dall’IA solo per scoprire che l’arma
apocalittica, che è stato incaricato di distruggere, è un’IA con le
sembianze di un bambino.
È arrivato il primo teaser trailer
ufficiale dell’imminente adattamento cinematografico di
Five Nights at Freddy’s. Pubblicato dalla
Universal Pictures, il teaser si apre su un video
di formazione dei dipendenti in stile anni ’80 per Freddy Fazbear’s
Pizza, che ritrae la struttura come un luogo di intrattenimento per
famiglie. Passando poi ai giorni nostri, viene rivelata la vera
natura dell’edificio ormai fatiscente come una trappola mortale,
brulicante di mascotte animatroniche omicide che si animano di
notte.
Prodotto dalla Blumhouse di Jason Blum,
Five Nights at Freddy’s è basato sull’omonimo franchise di
videogiochi horror creato da Scott Cawthon.
Diretto da Emma Tammi da una sceneggiatura scritta
insieme a Cawthon e Seth Cuddeback, il film segue
una guardia di sicurezza in difficoltà mentre inizia a lavorare al
Freddy Fazbear’s Pizza. Mentre trascorre la sua prima notte di
lavoro, si rende però conto che il turno di notte da Freddy non
sarà così facile da portare a termine e che un oscuro segreto
infesta quel luogo un tempo ritrovo per famiglie.
Il Five Nights at Freddy’s
della Blumhouse e Universal segue dunque una premessa molto simile
a quella del videogioco originale del 2014. Il film è interpretato
da Josh Hutcherson
nei panni di Mike Schmidt, la suddetta guardia di sicurezza.
Inoltre, Matthew Lillard interpreta William Afton,
il fondatore di Freddy Fazbear’s Pizza e principale antagonista
della serie di videogiochi. Elizabeth Lail,
Piper Rubio, Kat Conner Sterling
e Mary Stuart Masterson completano il cast.
Insieme al teaser, è stato anche rilasciato un primo poster, che si
può ritrovare qui di seguito:
Prosegue la
programmazione nei cinema italiani del film d’animazione The first Slam Dunk, scritto e
diretto dal noto mangaka Takehiko Inoue, già
creatore dell’acclamato manga originale e qui alla sua prima prova
come regista. Dopo l’anteprima in lingua originale del 10 maggio e
forte del consenso unanime durante la prima settimana in sala,
The first Slam Dunk, già acclamato da tanti a
“capolavoro”, prosegue la sua avventura nei cinema italiani.
Un’ulteriore occasione per i fan del manga, ma anche per gli amanti
dell’epica sportiva e del grande cinema, di ammirare su grande
schermo la visione di Inoue, nonché uno dei migliori anime mai
realizzato in CGI. A oltre 30 anni dall’esordio del manga, il
maestro ha voluto firmare in prima persona il titolo così da
garantire lo spirito originale dell’opera, capace di conquistare
ammiratori in tutto il mondo e di scalare le vette del Box Office
giapponese e asiatico.
Accolto
all’unanimità con recensioni entusiastiche dalla critica italiana e
dalle personalità più influenti del “mondo anime”, il film sarà
ancora disponibile in più di 100 sale in tutta Italia, il primo
Paese in Europa e nell’intero Occidente a poter vedere il titolo
sul grande schermo.
The first Slam Dunk è un’esperienza immersiva
che porta lo spettatore direttamente sul campo di gioco, nel vivo
del match, dove il playmaker Ryota Miyagi e il resto della squadra
dello Shohoku – composta da Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa,
Takenori Akagi e Hisashi Mitsui – stanno per dare vita ad una delle
partite più entusiasmanti mai viste sul grande schermo, ma anche
indietro nel tempo, grazie a inediti flashback che svelano alcuni
dei ricordi più significativi del passato di Ryota – a oggi mai
raccontato da Inoue.
The first Slam Dunk è prodotto da TOEI
Animation e distribuito da Anime Factory, etichetta di
Plaion Pictures.
Sinossi: Da sempre, Ryota Miyagi e il basket sono una cosa sola. A
trasmettergli l’amore per questo sport è stato il fratello maggiore
Sota, morto in un incidente in mare quando Ryota era ancora
piccolo. Ryota è il playmaker dello Shohoku, squadra che si è
guadagnata un posto al torneo nazionale come rappresentante della
Prefettura di Kanagawa nonostante sia un liceo sconosciuto. Ryota è
pronto, assieme ai suoi compagni di sempre, ad affrontare
“l’imbattibile” Sannoh, il team campione del
torneo nazionale.
Si sarebbe dovuto intitolare
Triplets, il sequel de I Gemelli, ma ArnoldSchwarzenegger ha confermato che il
progetto è morto definitivamente e “l’assassino” è il regista
Jason Reitman, figlio di Ivan,
che aveva diretto il film del 1988. L’ultima notizia relativa al
sequel risaliva al 2018 e riportava l’ingresso, nel cast, di
Eddie
Murphy.
In un’intervista con
The Hollywood Reporter, ArnoldSchwarzenegger attribuisce la colpa
dell’impossibilità di realizzare il film a Jason
Reitman:“Jason Reitman ha fatto un casino! Jason
Reitman ha letteralmente interrotto il progetto quando suo padre è
morto. Suo padre voleva farlo davvero tanto. Volevo farlo davvero
tanto. Danny DeVito voleva farlo davvero tanto. Avevamo il
finanziamento. Quando suo padre è morto, Jason ha detto: “Non mi è
mai piaciuta l’idea” e l’ha sospesa.” Ma niente paura, fan
dell’improbabile accoppiata Schwarzenegger/Danny De Vito,
perché l’ex Governatore della California ha aggiunto: “Sto
sviluppando un altro film con Danny; è molto divertente lavorare
con lui ed è così talentuoso.”
Oltre a essere un grande successo
commerciale, I Gemelli ha rappresentato un vero e
proprio punto di svolta nella carriera di ArnoldSchwarzeneggerche, da
quel momento in poi, si è rivelato uno straordinario commediante.
Dal 1988 in poi, pur continuando la sua carriera da eroe tutto
muscoli e forza, ha perseguito anche il genere comedy, regalando al
suo pubblico delle performance indimenticabili.
Jason Reitman era
già tornato al lavoro di suo padre in passato, dirigendo
Ghostbusters: Legacy del 2021. Attualmente sta
girando il sequel ancora senza titolo di Legacy, che porterà i
giovani protagonisti di nuovo a New York City.
Sarà un weekend imperdibile a Milano
il 10 e 11 giugno con Best Movie
Comics & Games, fiera dedicata alla cultura pop, il cui
programma si arricchisce di due serate incredibili tra cinema e
musica.
La serata di sabato 10 ospiterà
The
Flash. Il film sul Supereroe DC diretto da Andy
Muschietti e interpretato da Ezra Miller, arriva a Milano grazie
alla collaborazione con Warner Bros. Pictures, che distribuirà la
pellicola nelle sale italiane dal 15 giugno.
In The Flash i
mondi si incontreranno quando Barry userà i suoi superpoteri per
viaggiare indietro nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma
quando il tentativo di salvare la sua famiglia altera
inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà
in cui il generale Zod è tornato, minacciando distruzione, e senza
alcun Supereroe a cui rivolgersi. L’unica speranza per Barry è
riuscire a far uscire dalla pensione un Batman decisamente diverso
per salvare un kryptoniano imprigionato….malgrado non sia più colui
che sta cercando. In definitiva, per salvare il mondo in cui si
trova e tornare al futuro che conosce, l’unica speranza per Barry è
‘correre per la sua vita’. Ma questo estremo sacrificio sarà
sufficiente per resettare l’universo?
A rendere ancora più speciale la
visione del primo stand-alone cinematografico di Flash, basato
sull’omonimo personaggio dei fumetti DC Comics, sarà la presenza
di Zerocalcare che presenterà la serata
assieme al Responsabile Editoriale di Best Movie, Giorgio Viaro e
si godrà il film assieme al pubblico dell’evento.
Altra serata, altra sorpresa: a
chiudere il programma di domenica 11 sarà infatti la presenza di
una vera e propria icona della cultura pop come Cristina
D’Avena, ospite d’onore della manifestazione che sarà
premiata con il Best Movie Award – ICON per la
sua carriera costellata di successi con oltre settecento brani di
cui quattrocento sigle.
La regina delle sigle, idolo per
diverse generazioni, in occasione del premio sarà protagonista di
un incontro dedicato alla sua strepitosa carriera e
successivamente incanterà il pubblico con un mini-live
comprendente i suoi successi più amati.
Nei due giorni della manifestazione
il pubblico avrà inoltre la possibilità di rivedere in sala un
instant classic dell’animazione uscito al cinema nella stagione
recente. Il pubblico della manifestazione potrà infatti assistere
allo Special Screening del più grande successo animato del 2023,
Super Mario Bros. – Il film, divertente
trasposizione delle avventure di una delle più amate icone
dell’universo videoludico nonché uno dei maggiori successi della
stagione in sala per Universal Pictures. Il film sarà sarà mostrato
su grande schermo assieme a dei contenuti speciali e inediti, e
accompagnato da alcune sorprese per i fan.
Il programma completo di Best Movie
Comics & Games ospiterà panel e incontri con ospiti, ma anche
anteprime esclusive, concerti e proiezioni, e sarà svelato nelle
prossime settimane. Il tutto sarà naturalmente arricchito da aree
gioco, mostre, escape room, incontri con gli autori e aree
espositive con stand.
Simon Pegg ha parlato dei suoi problemi
personali, rivelando di aver nascosto il suo alcolismo mentre
lavorava sul set di Mission: Impossible III negli
anni 2000. L’attore ha discusso la questione in un recente episodio
di “Desert Island Discs” della BBC, tramite The Guardian (via Variety). “Diventi molto
subdolo quando c’è qualcosa del genere nella tua vita”, ha
detto a Lauren Laverne, conduttrice del programma
radiofonico.
Simon Pegg, che nella serie interpreta
l’agente tecnico del FMI (Impossible Mission Force) Benji Dunn, ha
rivelato di aver sviluppato una dipendenza dopo aver sofferto di
una serie di problemi di salute mentale. Ha mantenuto la questione
privata durante le riprese di Mission: Impossible
III, che è stato distribuito nel 2006.
“Impari a farlo senza che nessuno se ne accorga perché
prende il sopravvento su di te. Vuoi sostenerti e farai tutto il
possibile per non essere fermato”, ha detto Simon Pegg. “Ma alla fine si arriva a un
punto in cui non è più possibile nascondere il problema, ed è
allora che, per fortuna, sono riuscito a tirarmi fuori da quella
situazione.” Pegg attribuisce alla nascita di sua figlia, nel
2009, l’inizio del suo cammino verso la guarigione.
Mentre parlava con Laverne, Pegg ha anche condiviso alcuni
dettagli sulla sua relazione con il protagonista del franchise di
Mission: Impossible, Tom Cruise, accanto al quale è comparso in
quattro film della serie e con il quale reciterà anche nei prossimi
due capitoli conclusivi.
“Il mio rapporto con lui è molto semplice e amabile”,
ha detto Pegg. “È sempre stata una relazione molto facile. Mi
sono reso conto che quando incontri la persona vera piuttosto che
la mitologia che si è costruita intorno a lei, si tratta di
un’esperienza diversa. Voglio dire, ama [la fama] e la apprezza
davvero. Lo sprona e gli dà energia”.
Nei prossimi due capitoli della saga di Mission
Impossible, Tom
Cruise e Rebecca
Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e
Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea
Whigham(Kong: Skull Island),Hayley
Atwell(Captain America: Il primo
vendicatore),Pom
Klementieff(Guardiani della
Galassia) e Esai Morales(Ozark).Christopher McQuarrie scriverà e
dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale americane
rispettivamente il 30 settembre 2022 e il 7 luglio 2023.
I francesi sono ancora innamorati
di Johnny
Depp. L’attore finito
negli scandali, che non è apparso in pubblico durante la lunga
battaglia legale del 2022 con l’ex fidanzata Amber Heard, ha ricevuto una standing ovation
di sette minuti martedì sera alla premiere del film della serata di
apertura del Festival
di Cannes “Jeanne Du
Barry”.
Johnny Depp ha trattenuto le lacrime a stento
mentre la folla nel sud della Francia è esplosa in un lungo
applauso per la sua interpretazione del re Luigi
XV. Ha salutato il pubblico sul balcone e sembrava
sorpreso dalla risposta.Anche la regista e star del
film Maiwenn è scoppiata in lacrime mentre
prendeva brevemente il microfono. “Voglio condividere
questo momento con il mio amante, con il mio produttore, con Le
Pacte“, ha detto. “Era una produzione difficile da
finanziare… e voglio condividere questo momento con tutto il mio
team in tutto il teatro.“
Johnny Depp è arrivato a Cannes accolto da
migliaia di fan solidali, che hanno portato cartelli fuori dal
Palais e hanno tremato mentre cercavano di toccare il loro idolo.
Molti sono riusciti a entrare in contatto con il divo, che si è
soffermato all’esterno per cinque minuti interi prima di
camminare sul tappeto. Il film segna il ritorno ad un
ruolo di alto profilo come attore dopo dalla conclusione
della sua battaglia legale del 2022 contro l’ex moglie Amber Heard. Sebbene la giuria negli USA si
sia schierata a favore di Depp, l’attore rimane ai margini di
Hollywood a causa delle accuse di abuso emerse durante il processo.
Il direttore del festival Thierry Fremaux ha
parlato con la stampa prima della serata di apertura e ha
parlato della presenza di Depp al Festival
di Cannes.
Jeanne du
Barry vede Maiwenn nei panni di
Jeanne Vaubernier, una donna della classe operaia della Francia del
XVIII secolo che scala i ranghi sociali e diventa l’amante del re
Luigi XV. Le sue radici nella classe operaia la
rendono una paria sociale alla corte del re. Il cast di
supporto include Benjamin Lavernhe, Pierre Richard, Melvil
Poupaud e Pascal Greggory.