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Dream Scenario – Hai mai sognato quest’uomo?: recensione del film con Nicolas Cage – #RoFF18

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“Avete mai sognato quest’uomo?” così Dream Scenario ci porta a incontrare “l’uomo dei nostri sogni”. Tratto da una storia vera, il nuovo film del regista di Sick of Myself, Kristoffer Borgli, insieme ad Ari Aster in veste questa volta di produttore, ci portano a cavallo tra sogno e realtà in questa commedia misteriosa che mescola anche elementi contemporanei denunciando la cancel culture. Il film sarà distribuito da A24 e uscirà in Italia il 16 novembre 2023.

Dream Scenario – Hai mai sognato quest’uomo?, la trama

Lo sfortunato padre di famiglia Paul Matthews (Nicolas Cage) vede la sua vita stravolta quando milioni di persone sconosciute iniziano improvvisamente a vederlo nei loro sogni. Ma quando le sue apparizioni notturne prendono una piega da incubo, Paul è costretto ad affrontare la sua nuova celebrità, in questa commedia perfidamente divertente dello scrittore e regista Kristoffer Borgli (Sick of Myself) e del produttore Ari Aster.

Paul è un uomo qualunque, noioso e concentrato sulla sua passione per la biologia. Come ogni uomo ha un sogno: vuole pubblicare il suo primo libro ed entrare in quella cerchia di persone che gli sono state sempre inavvicinabili per rango sociale. Quella casta di accademici che lo guarda dall’alto del mondo di chi invece ha fatto carriera pubblicando proprio un libro. In sostanza la sua vita si può considerare un fallimento nonostante abbia molte cose per cui essere grato, come la sua famiglia. Con un umorismo travolgente che nasconde in realtà delle tinte misteriose e noir, Dream Scenario ci porta dentro il mondo dei sogni come pretesto per parlare di argomenti odierni come la cancel culture.

Il personaggio di Nicolas Cage inizia a comparire nei sogni delle persone, rimanendo fermo immobile, non facendo assolutamente nulla mentre quest’ultime nel loro stato onirico vengono aggredite, stuprate, uccise. Una indifferenza che emerge anche nella vita di tutti i giorni: un modo di fare lontano dai riflettori, lontano da tutto quello che potrebbe anche solo minimamente turbare il suo stato di quiete. Semplicemente in questa vita che Paul si è costruito è uno che occupa spazio, e lo fa anche nei sogni delle persone.

Dream Scenario - Hai mai sognato quest'uomo? film cast

Ci vediamo nei sogni

La storia vera da cui parte Dream scenario inizia nel 2006 quando la paziente di un noto psichiatra disegna il volto di un uomo che le appare ripetutamente in sogno. In più di un’occasione quell’uomo le ha dato consigli sulla sua vita privata. La donna giura di non aver mai incontrato l’uomo in vita sua. Il ritratto rimane lì dimenticato sulla scrivania dello psichiatra per alcuni giorni, finché un giorno un altro paziente riconosce quel volto e dice che quell’uomo lo ha spesso visitato in sogno, senza averlo mai visto. Si conta che quell’anno più di otto mila persone abbiano sognato “This Man” così come era riportato nei volantini, senza un nome. Una vicenda bizzarra e singolare che Kristoffer Borgli, insieme ad A24 racconta unendo generi e stili narrativi. Prima inquietudine poi divertimento e ancora quel senso di oppressione enfatizzato da una colonna sonora sempre incalzante.

Qualcosa cambia nel momento in cui, dal suo punto di vista, Paul capisce di poter utilizzare questo momento per spiccare e pubblicare finalmente il suo libro sulle formiche. Una popolarità non voluta e nemmeno cercata che farà in modo di porlo sotto i riflettori. Paul è sul tetto del mondo, ha l’attenzione di tutti, per un momento le persone attorno a lui dimenticato il suo essere noioso e privo di iniziativa. È solo quando incontra una ragazza il cui sogno differisce dalle aspettative degli altri sognatori, che il film cambia scenario. In questa nuova prospettiva Paul prende iniziativa, è audace e seduttore, cosa che dal vivo gli viene difficile replicare perché non riesce a sostenere il peso di un tradimento. Quando la giovane donna cerca di realizzare il suo sogno erotico il film cambia totalmente tono così come cambiano i toni anche dei sogni delle altre persone.

Cambio scenario

I toni cupi e misteriosi della pellicola prendono il sopravvento nei sogni delle persone dove questa volta Paul va oltre il semplice prendere l’iniziativa. Diventa un uomo violento, una specie di mostro predatore che miete vittime su vittime in modi orribili. Qui anche la sua vita cambia. Prima la fama e poi il declino come una parabola trascendentale di un uomo noioso. Questa parte centrale – forse troppo lunga e ridondante ai fini della trama – vuole sottolineare e denunciare con quanta facilità le persone tendano a portarti sul tetto del mondo e cancellarti, anche quando la colpa non è effettivamente la tua. Ed ancora una volta, quando si concretizzano nella realtà le azioni violente che Paul ha nei sogni, tutto sparisce, compresi i sogni stessi.

La sua vita, ormai rovinata, ritorna al punto di partenza. Il suo matrimonio, ormai naufragato, vive solo nell’illusione di un sogno, lo stesso che per tutto il film lo ha rincorso e inseguito. Creandosi il suo Dream Scenario – usando una nuova tecnologia messa a punto da un giovane Nicholas Braun fresco di Succession -, Paul vive la sua vita appeso al mondo onirico ricercando quell’amore e quel sentimento con la moglie, che nella vita reale lo ha rinnegato. Un epilogo romantico per una storia che ha fatto dei temi attuali il suo fil rouge per tutta la pellicola, tirando forse troppo per le lunghe il tema della cancel culture.

La versione di Ken Loach: scioperi, Palestina e il “grande privilegio” del cinema

Dopo aver visto The Old Oak al Festival di Cannes 2023, finalmente quello che potrebbe essere l’ultimo film di Ken Loach è in Italia, accompagnato dall’ottantasettenne e irriducibile regista inglese. Che in vista dell’uscita in sala del 16 novembre (distribuzione Lucky Red), continua a concedersi generosamente al pubblico – incontrato in diversi cinema della Capitale, anche in compagnia di Zerocalcare – e alla stampa.

Un dramma attualissimo e insieme “una storia di umanità e solidarietà“, e di speranza, pilastri del mondo che Loach – e noi con lui – sogna da sempre e che di nuovo è ambientato nel Nord Est britannico, a conclusione di una ideale trilogia iniziata con Io, Daniel Blake e continuata con il precedente Sorry We Missed You. Qui, in una cittadina come tante, vengono trasferiti dei rifugiati siriani che non tutta la comunità locale sembra disposta ad accettare. È il proprietario dell’ultimo pub rimasto (il TJ di Dave Turner), The Old Oak appunto, ad aprire le porte dell’unico centro di aggregazione disponibile alla gente di Yara (Ebla Mari) nonostante le tensioni e la diffidenza che alcuni soggetti puntano ad alimentare.

Una storia con un messaggio forte, da dove nasce?

I personaggi sono fittizi, ma le storie raccontate sono vere. Quelle degli abitanti di una regione che aveva sempre vissuto delle industrie dell’acciaio, del carbone, che però non esistono più. Le miniere sono state distrutte dalla Tatcher, non per ecologismo, ma per indebolire il sindacato dei minatori, e quando è successo non c’è stato più lavoro per nessuno e le comunità sono andate in crisi. La gente si è arrabbiata, si è sentita imbrogliata da conservatori e centristi laburisti, e quando sono arrivati i rifugiati siriani – come in nessun’altra area del Paese – la gente ha iniziato a chiedersi “perché?”. E il “non vi vogliamo” è diventato “non ci piacete”. Con Paul Laverty, che ha fatto la maggior parte delle ricerche e ha creato i personaggi e la storia, volevamo studiare come possa svilupparsi il razzismo a partire da giuste rimostranze e come potessero trovare un modo per convivere due comunità  come queste. Va detto che il film è ambientato nel 2016, ma le nostre ricerche risalgono al 2020, quando, dopo l’ostilità che mostriamo, si era finalmente creata una connessione tra le persone. Cosa che ci ha fatto sentire giustificati nel dire che fosse possibile, che la gente può davvero unirsi.

Come stanno facendo i lavoratori in Italia, ha seguito le polemiche sull sciopero di venerdì 17?

Nel Regno Unito sta succedendo la stessa cosa, giustificando il divieto di scioperare con il fatto che i servizi essenziali devono essere mantenuti. Ma questo dimostra che la classe al potere, i politici, hanno paura. Può sembrare un momento buio, ma come si dice: “È sempre più buio prima dell’alba”. Non si può essere costretti a lavorare in situazioni di sfruttamento, se i diritti vengono attaccati per una categoria, lo sono per tutte. E tutto il movimento sindacale deve smettere di lavorare. O lo fai o perdi. È una sfida per i leader sindacali, è un momento critico che mostra quanto vicini siano a una importante vittoria. Credo…

Qui ha conosciuto Zerocalcare, con il quale sembrate condividere molto.

Devo ammettere che non lo conoscevo prima di incontrarlo ieri sera a Roma, peccato, perché è davvero una bella persona. Abbiamo parlato molto e ci siamo trovati d’accordo su molte cose. Abbiamo anche riso un po’. Non vedo l’ora di vedere i suoi lavori. Persone che io rispetto mi dicono cose belle di lui, è stato un piacere incontrarlo. Vorrei avere la sua gioventù.

Un tema comune è sicuramente quello della Palestina, come mai è un argomento tanto sentito dalle persone quanto apparentemente lontano dalla politica?

Lasciatemi dire prima di tutto che la barbarie dell’azione di Hamas è stato un crimine di guerra, come anche il lungo attacco di Israele contro la gente di Gaza. E in merito cito la posizione del segretario generale dell’ONU António Manuel de Oliveira Guterres, che credo abbia tenuto un discorso molto saggio: gli attacchi del 7 ottobre non si sono verificati dal nulla, ha detto, citando decenni di oppressione dei palestinesi. Tutti hanno il diritto a difendersi e a godere dei diritti umani, e i palestinesi hanno il diritto di resistere quando quei diritti vengono negati. Alla fine la responsabilità di intervenire è sempre delle Nazioni Unite, l’unico modo è agire in maniera collettiva e in nome della legge e dei diritti umani, ma l’ONU è intervenuta in passato in altre aree, perché non per i diritti umani dei palestinesi?

Cosa può fare il cinema? Un film come The Old Oak?

Quella del cinema è una piccola voce in un mondo rumoroso. La speranza è che gli spettatori lascino il cinema con una domanda. Tutto dipende da quel che fanno le persone quando poi escono dalla sala. Noi possiamo incoraggiare quelli che possono davvero cambiare il mondo.

Alla sua età, con la sua storia, non si chiede mai “chi me lo fa fare!”?

No, perché il mio è un grande privilegio. Il cinema è un mezzo meraviglioso, contiene tutto. Raccontiamo storie, creiamo personaggi, c’è scrittura, arti visive, musica, può essere un grande mezzo popolare. Io ho avuto la grande fortuna di iniziare negli anni ’60, nella televisione, in un momento veramente unico nel quale la tv era agli albori e la gente che la controllava non si era resa conto di quanto potente potesse essere. Io facevo parte di un piccolo gruppo di giovani, tutti tra i 20 e i 30 anni, con i quali realizzavamo fiction contemporanee, una diversa ogni settimana, un’ora e mezza in prima serata, giusto dopo le news e nessuno vedeva cosa avremmo mandato in onda se non un giorno o due prima. Qualcosa veniva un po’ incasinato, ma in mezzo al casino qualcosa arrivava. Una volta, con un trucchetto che li ha fatti infuriare – ma era troppo tardi – ho persino infilato una citazione di Trotskii: “La vita è bella. Lasciamo che le generazioni future la ripuliscano da ogni male, oppressione e violenza, e ne godano appieno”.

Ke Huy Quan rivela di quale saga vuole fare parte: “Per favore, inseritemi nell’universo di Star Wars!”

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La star di Loki, nonché premio Oscar per Everything Everywhere All at Once, Ke Huy Quan ha rivelato “senza vergogna alcuna” il suo desiderio di entrare a far parte della galassia di Star Wars. Dopo aver interpretato Ouroboros, inventore della TVA, nella serie Marvel, l’attore ha dunque già le idee chiare su quale franchise puntare per il prossimo futuro. In un’intervista rilasciata a Collider, Quan ha infatti confermato di voler rimanere all’interno della famiglia Disney e, anzi, di essere ansioso di entrare a far parte proprio di Star Wars.

L’attore ha inoltre rivelato di aver già incontrato Kathleen Kennedy, presidentessa della LucasFilm. “Ero senza vergogna alcuna quando ho visto Kathy! Mi sono avvicinato per abbracciarla. E le ho detto: “Kathy, Kathy, ti prego, inseriscimi nell’universo di Star Wars!”. E la cosa più bella è che, se ci pensate, è tutto sotto la famiglia Disney, capite? Quindi, sono stato fortunato a essere Short Round [in Indiana Jones e il tempio maledetto], che ora è anche Disney. E ora il MCU e, sapete, voglio rimanere nella famiglia. È fantastico“, ha dichiarato Ke Huy Quan con la sua solita incontenibile energia.

Come noto, la LucasFilm è al lavoro su diversi nuovi progetti ambientati nella galassia di Star Wars, incluso un sequel di L’ascesa di Skywalker che vedrà il ritorno di Daisy Ridley in una storia ambientata diversi anni dopo la conclusione del nono capitolo. Nei prossimi mesi sono dunque previsti annunci di casting per questi prossimi film di Star Wars e dato l’interesse di Ke Huy Quan a farne parte, una sua effettiva presenza potrebbe essere più che probabile, idealmente con un ruolo ricorrente che possa permettergli di dare nuovamente prova delle sue grandi abilità comiche e drammatiche.

Star Wars, quello che sappiamo sui nuovi film

Parlando alla Star Wars Celebration 2023, Kathleen Kennedy ha annunciato – come ormai noto – tre nuovi film appartenenti al franchise. James Mangold racconterà la storia della genesi della Forza, Dave Filoni riunirà in un solo film le linee narrative delle varie serie televisive e la regista Shareem Obaid-Chinoy dirigerà il nuovo capitolo della saga con Rey Skywalker interpretata ancora una volta da Daisy Ridley. Il film di Mangold viene descritto come “l’alba dei Jedi”, ma in realtà dovrebbe tornare indietro nel tempo di oltre 25.000 anni e lo stesso Mangold ha lasciato intendere che si andrà a raccontare delle origini della Forza e la storia di colui che l’ha utilizzata per primo.

Ad oggi non sappiamo molto altro su questi progetti, se non su quello dedicato a Rey, la cui distribuzione in sala – ancora non confermata – potrebbe avvenire a maggio 2026. Per quanto riguarda la trama, questa dovrebbe svolgersi circa 15 anni dopo la vittoria di Rey su Palpatine alla fine di Star Wars: L’ascesa di Skywalker e dovrebbe approfondire i tentativi della Jedi di restaurare l’Ordine, assumendo il ruolo di mentore per alcuni giovani studenti promettenti. Non è invece attualmente noto se John Boyega riprenderà il ruolo di Finn o chi dei precedenti film sarà presente in questo nuovo capitolo. Misterioso rimane ad ora anche l’antagonista di turno, ma sono informazioni che arriveranno a tempo debito.

The Killer, Guillermo del Toro elogia il film di David Fincher: “agile, preciso e divertente”

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Dal 10 novembre è disponibile su Netflix il nuovo film di David Fincher, The Killer (qui la nostra recensione), incentrato su un serial killer senza nome interpretato da Michael Fassbender che in seguito ad un proprio errore si vede costretto ad eliminare quanti potrebbero minacciare la sua esistenza. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia di quest’anno, il film è stato accolto positivamente dalla critica e dal pubblico, che lo ha ora portato ad essere uno dei titoli più visti sulla piattaforma streaming. Alle tante lodi che il film sta ricevendo si è ora aggiunta anche quella del regista premio Oscar Guillermo del Toro.

Tramite il proprio account X (ex Twitter), il regista di La forma dell’acqua Pinocchio ha infatti recensito con entusiasmo il nuovo thriller di Fincher, elogiando il regista e paragonando il film ad altre opere. “The Killer è un bellissimo film di Bronson, scritto da Sartre e girato da Melville con l’irruenza di Siegel. Adoro, adoro, adoro quando Fincher fa colpo con un film di genere bello cattivo. Agile, preciso e divertente. È il film più leggero che abbia visto da molto tempo a questa parte. È bello quando si può vedere un film e una pellicola allo stesso tempo“, ha scritto del Toro.

Il regista, nella sua ultima affermazione, scrive “film” e “movie”, sottolineando dunque di aver apprezzato The Killer sia  come interno all’industria che come semplice spettatore, ovvero avvendolo gradito in ogni suo aspetto e possibile interpretazione, ma riferendosi anche alla capacità di questo film di essere tanto un’opera d’autore quanto un prodotto commerciale. Come noto, del Toro, da grande appassionato della settima arte, non si tira mai indietro dall’elogiare il lavoro dei suoi colleghi e dal proporre proprie riflessioni sui film di oggi che più apprezza. Per il nuovo lungometraggio di Fincher si tratta dunque di un ennesimo riconoscimento di valore, offerto da un regista tra i più competenti e premiate dell’attuale scena cinematografica.

The Marvels: la produttrice commenta “l’abbinamento” di [SPOILER] con Carol Danvers

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ATTENZIONE – Seguono Spoiler su The Marvels

The Marvels presenta un breve cameo della Valchiria di Tessa Thompson, e la scena che condivide con Carol Danvers suggerisce che le due potrebbero essere più che semplici amiche.

Già ai tempi in cui Thor: Love and Thunder era in produzione, circolavano voci secondo cui il sequel di Taika Waititi avrebbe presentato una sottotrama che coinvolgeva Valchiria alla ricerca di una regina che governasse al suo fianco a New Asgard. Alla fine, questa intenzione è stato accantonata, dal momento che il film era già affollato di trame e personaggi, ma un rumors insistente continuava a sostenere che Carol Danvers (Brie Larson) sarebbe diventata come la dolce metà della guerriera asgardiana.

Nel sequel di Captain Marvel, Carol chiede a Valchiria di aiutarla a trasferire alcuni rifugiati Skrull, e la scena che condividono sembra certamente suggerire che siano molto legate. Non conferma assolutamente nulla, ma c’è chiaramente una forte connessione emotiva tra i due personaggi, e Valchiria stampa un bacio sulla guancia di Carol mentre se ne va. La scena dovrebbe implicare che questi personaggi siano coinvolti sentimentalmente?

Durante una recente intervista con EW, alla produttrice esecutiva Mary Livanos è stato chiesto della loro relazione e perché è stato deciso di “abbinare” le due: “Abbinare Carol con Valchiria e far loro condividere il grande schermo era un altro elemento della lista dei desideri. I fan hanno davvero apprezzato loro e la loro amicizia, ed essendo io stesso un grande nerd, non vedevo l’ora di vedere quella relazione sul grande schermo. Nia DaCosta è piuttosto amica con Tessa Thompson, quindi abbiamo dovuto scrivere un cameo. È un personaggio così empatico e meraviglioso. Quando stavamo cercando di capire esattamente come aiutare gli Skrull dopo gli eventi accaduti su Tarnax, eravamo entusiasti all’idea che Valchiria avrebbe potuto aiutare in questa situazione.”

Sembra che, almeno nella mente di Livanos, questa sia solo una forte amicizia, ma indipendentemente dal fatto che la scena debba preparare o meno qualcosa per la coppia in un film futuro, sembra certamente che sia stata inclusa per far parlare i fan.

The Marvels, leggi la nostra recensione

The Marvels, il sequel con protagonista il premio Oscar Brie Larson, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision. Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel, infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista di Candyman. Nel cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms. Marvel) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreterà il villain principale. Il film è in sala dall’ 8 novembre 2023.

Fantastici Quattro: Javier Bardem in lizza per il ruolo di Galactus

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Mentre si attende l’ufficialità riguardo la scelta di Pedro Pascal come interprete di Reed Richards, alias Mr. Fantastic, per il film dell’MCU Fantastici Quattro, nuovi rumor emergono riguardo il ruolo di Galactus, il potenziale villain. Inizialmente il candidato numero uno sembrava essere Antonio Banderas, il quale potrebbe essere ancora in corsa per il ruolo, ma stando all’insider Jeff Sneider, la prima scelta dei Marvel Studios per tale importante personaggio sarebbe ora il premio Oscar Javier Bardem. La sua partecipazione, però, potrebbe essere ostacolata dall’impegno dell’attore con il film sulla Formula 1 prodotto dalla Apple e con Brad Pitt.

Tuttavia, dal momento che Galactus sarà probabilmente una parte principalmente vocale (con possibili elementi di motion-capture), è possibile che Bardem, qualora accettasse davvero il ruolo, sarebbe probabilmente in grado di far rientrare entrambi i progetti nel proprio calendario. Naturalmente, Galacus avrà con sé anche un araldo – idealmente Silver Surfer – che eseguirà i suoi ordini e che probabilmente comparirà in scena molto più del vero e proprio villain. Come già riportato, per tale ruolo si stabbe cercando un’attrice, cosa che porterebbe dunque ad un cambio di sesso per il personaggio.

Fantastici Quattro: quello che sappiamo sul cast del film

Mentre dunque si attendono conferme riguardo questi tre ruoli, per quelli di Sue Storm (Donna Invisibile), Johnny Storm (Torcia Umana) e Ben Grimms (La Cosa) si continuano a riportare i nomi di Vanessa Kirby (Napoleon), Joseph Quinn (Stranger Things) e Ebon Moss-Bachrach  (The Bear). Anche per questi, però, si attende un’ufficialità da parte dei Marvel Studios. Ad oggi sappiamo solo che Matt Shakman dirigerà Fantastici Quattro da una sceneggiatura di Jeff Kaplan e Ian Springer. I dettagli della trama sono ancora un mistero, ma Kevin Feige ha confermato che non si tratterà di un’altra origin story per il super-team. Il film, infine, è atteso in sala per il 2 maggio 2025.

Thanksgiving, la recensione del nuovo slasher di Eli Roth

Thanksgiving, la recensione del nuovo slasher di Eli Roth

Su Eli Roth si potrebbe scommettere, senza mai restare delusi. Almeno a patto di sapere con chi si ha a che fare, visto che il regista del nuovo Thanksgiving – al cinema dal 16 novembre, distribuito da Eagle Pictures – è lo stesso di Hostel e Cabin Fever, oltre che di The Green Inferno e Knock Knock. Un simpatico mattacchione appassionato di horror e dello slasher più efferato che si diverte a mescolare criminali sanguinari a una particolare ironia. Che non manca nemmeno in questa sua ultima fatica, ispirata al fake trailer realizzato da Eli Roth per Grindhouse e affidata all’appena eletto “Uomo più sexy dell’anno” Patrick Dempsey e a un cast nel quale spiccano la presenza di Gina Gershon e della aspirante Scream Queen Nell Verlaque.

La trama di Thanksgiving

Prima ancora che finisca la serata della festa del Ringraziamento, un Black Friday di assurda follia consumistica collettiva sconvolge la cittadina di Plymouth, in Massachusetts, dove il locale centro commerciale diventa teatro di una tragedia tanto prevedibile quanto apparentemente impossibile da frenare. Un anno dopo, durante i festeggiamenti del Thanksgiving, un misterioso e feroce serial killer comincia a uccidere la popolazione seguendo un grottesco piano di vendetta, prendendosela soprattutto con la figlia del proprietario del Right Mart e i suoi amici. Quelli che iniziano come omicidi casuali si rivelano però molto presto come parte di un più ampio e oscuro piano legato alla festività.

Uno slasher che viene da Grindhouse

Pochi fronzoli, niente ambizioni di rinnovare un genere che Eli Roth ama per come è, e per quel che attira da sempre milioni di fan, anzi, semmai l’ammiccare a chi ha saputo codificarlo e volgere a proprio vantaggio una lunga tradizione. E il riferimento a Scream è volutamente evidente quanto lo è sullo schermo, nei personaggi e nello sviluppo del thriller.

Ma una struttura poco originale può nascondere una valenza in qualche modo rassicurante e liberare la fantasia dell’autore del regista e autore del soggetto (insieme allo sceneggiatore Jeff Rendell, con lui sin dal corto originale di Grindhouse), che sembra trovare una forma adeguata al suo – e nostro – bisogno di sostanza.

THANKSGIVINGRingraziamento di sangue

Come altre volte nella sua filmografia, le intriganti premesse vengono purtroppo disattese via via che ci si avvicina a un finale piuttosto convenzionale, ma come altrettanto spesso accade, è probabilmente il viaggio la parte migliore dell’esperienza. Sia per la diffusa e costante critica del capitalismo e i suoi effetti (fino alla società dell’immagine e l’individualismo violento dei nostri tempi ‘social’) e sin dall’incipit nel Mall dove non è assurdo trovare una citazione degli zombi dell’immortale George A. Romero.

Chi ama Roth lo fa per la sua totale assenza di filtri e gli inesistenti scrupoli nel mostrare ‘flesh and blood’, che qui colorano l’indagine che ruota intorno alla poco vista Nell Verlaque di Cambio di direzione (Big Shot), ex cameriera licenziatasi dopo aver ottenuto la parte nella serie Disney+. Circondata, per i nostalgici di un cinema horror meno folk o suggestivo, da un folle mascherato da pellegrino armato di ascia (rubata a Il mistero della casa del tempo) e molto minaccioso su Instagram, capace di sfruttare una serie di location classiche e cucinare cene raccapriccianti, con contorno di crani spappolati, comunioni macabre e morti cruente, più o meno fantasiose.

The Last of Us: Kaitlyn Dever in trattative per interpretare Abby nella seconda stagione

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Nonostante le recenti voci che davano la star di Black Widow Florence Pugh in lizza per quella che sarà una parte molto importante della seconda stagione di The Last of Us (qui la recensione della prima stagione) – l’adattamento della HBO del videogioco survival horror/sci-fi più venduto – si apprende ora che un’altra attrice è entrata ufficialmente in trattative. Secondo l’insider Jeff Sneider, il produttore esecutivo e co-showrunner Craig Mazin e il creatore del gioco Neil Druckmann avrebbero infatti scelto Kaitlyn Dever (La rivincita delle sfigate, Nessuno ti salverà) per interpretare Abby.

Il personaggio avrà un ruolo molto importante nella seconda stagione, tanto da poter essere considerato un protagonista secondario. C’è dunque molta attesa tra i fan riguardo chi andrà a ricoprire tale ruolo e l’emergere ora di Dever come principale candidata potrebbe essere una buona notizia. L’attrice vanta infatti già una solida carriera tanto nel cinema quanto in televisione e ha in più occasioni dimostrato di possedere una valida capacità espressiva. Per un ruolo complesso come quello di Abby, potrebbe dunque rivelarsi la scelta giusto. Bisognerà ora attendere l’ufficialità della notizia, con le trattative che attualmente sarebbero ancora in corso.

Tutto quello che sappiamo sulla seconda stagione di The Last of Us

La seconda stagione di The Last of Us entrerà in produzione all’inizio del 2024. La notizia è stata diffusa dal capo della HBO, Casey Bloys, in una conferenza stampa. L’amministratore delegato ha sottolineato che gli scioperi della WGA e del SAG-AFTRA hanno ritardato la produzione della seconda stagione dello show che quindi potrebbe arrivare plausibilmente nel 2025. In vista delle riprese, si attende di conoscere i nuovi attori che si uniranno a questa seconda stagione, dove ritroveremo ovviamente anche Pedro Pascal nel ruolo di Joel, Bella Ramsey nel ruolo di Ellie e Gabriel Luna in quello di Tommy.

La seconda stagione adatterà ovviamente il secondo videogioco, vero e proprio sequel che porta avanti il racconto di Joel ed Ellie nel brutale mondo sconvolto dal fungo cordyceps. The Last of Us è scritta da Craig Mazin (Chernobyl) e Neil Druckmann che ne sono anche i produttori esecutivi. The Last Of Us è una co-produzione Sony Pictures Television con Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad Qizilbash, Carter Swan, e Rose Lam come produttori esecutivi. La serie è prodotta da PlayStation Productions, Word Games, The Mighty Mint, e Naughty Dog.

Matthew Perry: dopo il comunicato congiunto, le cinque co-star di Friends salutano l’amico e collega

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Avevano affidato a People un comunicato congiunto per prendersi il tempo giusto e elaborare il dolore improvviso e fortissimo della scomparsa di Matthew Perry, ma adesso i cinque membri del cast di Friends, Jennifer Aniston, Courteney Cox, Lisa Kudrow, Matt Leblanc e David Schwimmer hanno salutato il loro grande amico, Matty, a modo loro.

Matthew Perry è scomparso lo scorso 29 ottobre all’età di soli 54 anni. Usando Instagram come palcoscenico per lasciare un loro saluto al collega e amico, tutti e cinque hanno scritto un ricordo personale. Eccoli di seguito:

Matt Leblanc

Matthew
È con il cuore pesante che ti saluto. I momenti che abbiamo passato insieme sono onestamente tra i momenti preferiti della mia vita.
È stato un onore condividere il palco con te e chiamarti amico. Sorriderò sempre quando ti penserò e non ti dimenticherò mai. Mai.
Allarga le tue ali e vola fratello, sei finalmente libero. Tanto amore.
E immagino che ti terrai i 20 dollari che mi devi.

Courteney Cox

Sono così grata per ogni momento che ho passato con te Matty e mi manchi ogni giorno. Quando lavori con qualcuno a stretto contatto come ho fatto con Matthew, ci sono migliaia di momenti che vorrei poter condividere. Per ora ecco uno dei miei preferiti.
Per dare un po’ di retroscena, Chandler e Monica avrebbero dovuto avere un’avventura di una notte a Londra. Ma a causa della reazione del pubblico, quella è diventata l’inizio della loro storia d’amore.
In questa scena, prima che iniziassimo a girare, mi ha sussurrato una battuta divertente.
Faceva spesso cose del genere. Era divertente ed era gentile. 🤍🕊️

Jennifer Aniston

Oh ragazzi, questa è stata una ferita profonda… Dover dire addio al nostro Matty è stata un’ondata folle di emozioni che non avevo mai provato prima. Tutti noi sperimentiamo la perdita ad un certo punto della nostra vita. Perdita della vita o perdita dell’amore. Essere in grado di STARE davvero in questo dolore ti permette di sentire momenti di gioia e gratitudine per aver amato qualcuno così profondamente. E lo abbiamo amato profondamente. Era una parte integrante del nostro DNA. Eravamo sempre noi 6. Questa è stata una famiglia scelta che ha cambiato per sempre il corso di chi eravamo e di quale sarebbe stato il nostro percorso. Matty sapeva che amava far ridere la gente. Come ha detto lui stesso, se non avesse sentito la “risata” pensava che sarebbe morto. La sua vita dipendeva letteralmente da questo. Ed è riuscito a fare proprio questo. Ci ha fatto ridere tutti. E ridere forte. Nelle ultime due settimane ho riflettuto attentamente sui nostri messaggi. Ridere e piangere e poi ridere ancora. Li terrò per sempre. Un giorno ho trovato un messaggio che mi ha inviato dal nulla. Dice tutto. (Vedi la seconda diapositiva…)

Matty, ti amo così tanto e so che ora sei completamente in pace e libero da ogni dolore. Ti parlo ogni giorno… a volte riesco quasi a sentirti dire “potresti ESSERE più pazzo?”

Riposa fratellino.
Mi hai sempre rallegrato la giornata…
❤️🕊️

David Schwimmer

Matty,

Grazie per dieci anni incredibili di risate e creatività.

Non dimenticherò mai il tuo impeccabile tempismo comico e la tua capacità di dettare il tempo. Potevi prendere una linea retta di dialogo e piegarla alla tua volontà, trasformandola in qualcosa di così del tutto originale e inaspettatamente divertente da stupire chiunque.

E tu avevi cuore. Cosa con cui sei stato generoso e che hai condiviso con noi, così da poter creare una famiglia composta da sei sconosciuti.

Questa foto è di uno dei miei momenti preferiti con te. Ora mi fa sorridere e piangere allo stesso tempo.

Ti immagino lassù, da qualche parte, con lo stesso abito bianco, le mani in tasca, mentre ti guardi intorno…

“Potrebbero esserci PIU’ nuvole?”

Lisa Kudrow

Abbiamo girato il pilot, Friends Like Us, è stato ripreso e poi immediatamente eravamo agli Upfronts della NBC. Poi…
Hai suggerito di giocare a poker e lo hai reso molto divertente mentre all’inizio ci conoscevamo meglio. Grazie per questo.
Grazie per avermi fatto ridere così forte per quello che dicevi, tanto che mi facevano male i muscoli e le lacrime mi scorrevano sul viso OGNI GIORNO.
Grazie per il tuo cuore aperto in una relazione a sei che richiedeva compromessi. E un sacco di “chiacchiere”.
Grazie per esserti presentato al lavoro quando non stavi bene e poi essere stato assolutamente brillante.
Grazie per i migliori 10 anni che una persona può avere.
Grazie per aver avuto fiducia in me.
Grazie per tutto quello che ho imparato sulla GRAZIA e sull’AMORE, conoscendoti.
Grazie per il tempo che ho trascorso con te, Matthew.

Mortal Kombat 2: Karl Urban annuncia il ritorno sul set con una nuova foto

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Su Instagram, l’attore Karl Urban ha condiviso una nuova foto dal set di Mortal Kombat 2, film nel quale interpreta il celebre personaggio Johnny Cage. La foto vede Urban insieme ad alcuni altri membri del cast, ognuno dei quali mostra due dita alla fotocamera, come ad indicare di essere tornati al lavoro sul secondo capitolo della serie. La didascalia del post, infatti, riporta: “Siamo tornati, baby! MK2. Andiamo!!! Adoro questo cast“. Nella foto si può inoltre il logo di MK2 e il nome di Jax Briggs, interpretato da Mehcad Brooks, presente a sua volta nell’immagine. Con il termine dello sciopero degli attori, dunque, come promesso i lavori su Mortal Kombat 2 sono ripresi quanto prima.

Le riprese del sequel sono iniziate a giugno e dovevano inizialmente concludersi entro settembre. La produzione è stata però appunto interrotta a luglio a causa dello sciopero della SAG-AFTRA. Poiché molti progetti rinviati hanno subito ritardi significativi, non era chiaro quando Mortal Kombat 2 sarebbe potuto ripartire, ma il progetto, come noto, è tra quielli in cima alla lista delle priorità della Warner Bros. Non avendo ancora una data di uscita annunciata, il film non ha in ogni caso subito un ritardo ufficiale e, con l’ufficialità del ritorno sul set, l’attesa per l’arrivo del film nelle sale non dovrebbe essere molto lunga.

Tutto quello che c’è da sapere su Mortal Kombat 2

Mortal Kombat 2 è diretto da Simon McQuoid da una sceneggiatura scritta dallo sceneggiatore di Moon Knight Jeremy Slater. Il sequel vedrà il ritorno di Lewis Tan come Cole Young, Jessica McNamee come Sonya Blade, Josh Lawson come Kano, Tadanobu Asano come Lord Raiden, Mehcad Brooks come Jax, Ludi Lin come Liu Kang, Chin Han come Shang Tsung, Joe Taslim come Bi-Han e Sub-Zero, Hiroyuki Sanada nei panni di Hanzo Hasashi e Scorpion e Max Huang nei panni di Kung Lao.

Il sequel d’azione introdurrà anche una serie di nuovi personaggi oltre Johnny Cage, ovvero Adeline Rudolph (Resident Evil) nei panni di Kitana, Tati Gabrielle (You) nei panni di Jade, Martyn Ford (F9) nei panni dell’imperatore Shao Kahn, Damon Herriman di Mindhunter nei panni del demone di Netherrealm Quan Chi, Desmond Chiam (The Falcon and the Winter Soldier) nei panni del Re Edeniano Jerrod e Ana Thu Nguyen (Get Free) nei panni della Regina Sindel. Ulteriori dettagli sulla trama sono ancora tenuti nascosti. Il film è prodotto da James Wan, Michael Clear, Todd Garner e E. Bennet Walsh.

Ridley Scott crede che Alien e Blade Runner siano film di supereroi “ma con storie migliori”

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Anche Ridley Scott si unisce al dibattito relativo ai film di supereroi che, sembra in maniera irrevocabile, abbiano raggiunto il punto di saturazione agli occhi del pubblico. In occasione della promozione del suo ultimo film epico, Napoleon, Scott si dice pienamente d’accordo con il fatto che ci sia stanchezza nei confronti di determinati prodotti, ma ha anche spiegato che il suo problema con i supereroi ha radici più profonde.

Secondo il regista, i film sui supereroi sono intrinsecamente imperfetti, poiché per lo più non riescono a catturare l’essenza del materiale originale. Inoltre, Scott ha detto che c’è anche un problema con il modo in cui guardiamo all’idea dei supereroi:

“C’è questa idolatria dei supereroi, che in realtà è solo un’estensione dei fumetti. E da questo, è molto difficile scrivere una storia a fumetti e portarla con successo su un film. Detto questo, non sono un fan dei supereroi, anche se una volta amavo i fumetti. Penso che ci siano un paio di Batman piuttosto buoni, e quel film “Superman” di [Richard] Donner ha catturato la tradizione dei fumetti. Man mano che abbiamo ampliato le nostre capacità visive, ho pensa, stranamente, tutto diventa sempre meno reale. E ora sembra diventare una scusa per gli attori per guadagnare un sacco di soldi interpretando i supereroi.”

Il film di Superman del 1978 è infatti spesso ricordato per come è riuscito a bilanciare l’avventura e un po’ di innocenza in una storia che ha funzionato sia per i bambini che per gli adulti. Non a caso, il defunto Christopher Reeve è considerato il Superman cinematografico per eccellenza, e finora nessun attore è riuscito a raccoglierne l’eredità. Ironicamente, l’universo cinematografico DC non è stato sicuro su come affrontare il personaggio, che è diventato il supereroe più famoso al mondo proprio a causa del film di Donner.

Scott ha anche detto che, anche se gli è stato effettivamente offerto di dirigere alcuni film di supereroi, nella sua mente ha già “fatto due o tre film di supereroi”. Dice che pensa che “Sigourney Weaver sia un supereroe in Alien” e “Russell Crowe sia un supereroe in Il Gladiatore“, e cita Harrison Ford come “il super antieroe in Blade Runner“. La differenza, secondo lui, è che “le fottute storie sono migliori“.

Oppenheimer arriva in home video 4K Ultra HD, Blu-ray

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Oppenheimer arriva in home video 4K Ultra HD, Blu-ray
Dal celebre scrittore e regista Christopher Nolan arriva l’imperdibile capolavoro cinematografico sull’uomo e sul momento che ha cambiato il mondo per sempre. Mentre continua la sua corsa al botteghino globale, Oppenheimer sarà disponibile giusto in tempo per le vacanze in 4K Ultra HD, Blu-ray, e in Download Digitale dal 21 dicembre 2023, distribuito da Universal Pictures Home Entertainment.
Immergiti più a fondo nell’impareggiabile produzione cinematografica di Oppenheimer con un’ampia raccolta di contenuti speciali, tra cui il debutto globale de “La storia del nostro tempo: la realizzazione di Oppenheimer“. Questo coinvolgente video di oltre 70 minuti mostra esclusivi filmati dietro le quinte e ampie interviste con Nolan e i suoi collaboratori creativi, offrendo un accesso esclusivo al processo, alle performance, agli effetti, alla musica e all’arte hanno permesso la realizzazione di questo straordinario film.
Tra i contenuti aggiuntivi sono inclusi il documentario di NBC News, “To End All War: Oppenheimer and the Atomic Bomb”, nonché il “Trinity Anniversary Panel Discussion” con un panel moderato dal giornalista vincitore dell’Emmy Chuck Todd, con Christopher Nolan, il vincitore del premio Nobel, il dottor Kip Throne; il fisico di fama mondiale Dott. Carlo Rovelli; il dottor Thom Mason, direttore del Laboratorio Nazionale di Los Alamos; e Kai Bird, il coautore vincitore del Premio Pulitzer di American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer, su cui è basato il film.

Guarda la visione cinematografica di Nolan prendere vita in 4K Ultra HD con immagini vibranti, immagini quattro volte più nitide dell’HD, la brillantezza dei colori dell’High Dynamic Range (HDR) e l’audio multicanale che offre un suono avvolgente. Inoltre, i dischi 4K Ultra HD e Blu-ray sono progettati esclusivamente per includere proporzioni miste di 2,20 e 1,78 che consentono agli spettatori di sperimentare il cambiamento delle proporzioni come visto in luoghi cinematografici selezionati, per la massima visione a casa.

Scritto per lo schermo e diretto da Christopher Nolan, Oppenheimer, catapulta il pubblico nella mente del fisico J. Robert Oppenheimer (Cillian Murphy), il cui lavoro fondamentale come direttore del Progetto Manhattan nel laboratorio di Los Alamos contribuì alla creazione della prima bomba atomica. Evento cinematografico senza precedenti, Oppenheimer vanta un cast stellare che include Emily Blunt, il vincitore del premio Oscar Matt Damon, il candidato al premio Oscar Robert Downey Jr., la candidata al premio Oscar Florence Pugh, Josh Hartnett e i vincitori del premio Oscar Casey Affleck, Rami Malek e Kenneth Branagh.
Oppenheimer è stato prodotto da Emma Thomas, Charles Roven e Christopher Nolan. I film di Nolan, tra cui Oppenheimer, Tenet, Dunkirk, Interstellar, Inception e la trilogia de Il Cavaliere Oscuro, hanno incassato più di 6 miliardi di dollari al botteghino globale e hanno ottenuto 11 Oscar e 36 nomination, comprese due nomination come Miglior Film.
Il team di produzione creativa di Nolan comprende il direttore della fotografia Hoyte van Hoytema, la scenografa Ruth De Jong, la montatrice Jennifer Lame, la costumista Ellen Mirojnick, il supervisore degli effetti visivi Andrew Jackson e il supervisore degli effetti speciali Scott Fisher. La colonna sonora è composta dal premio Oscar®Ludwig Göransson.

OLTRE TRE ORE DI CONTENUTI SPECIALI SU 4K ULTRA HD, BLU-RAYTM E DVD

  • LA STORIA DEL NOSTRO TEMPO: LA REALIZZAZIONE DI OPPENHEIMER*
    • ADESSO SONO DIVENTATO MORTE – Il cast, la troupe e i produttori si uniscono a Christopher Nolan nel condividere le storie personali che li hanno appassionati all’ambizioso progetto creare qualcosa che unisse più generi.
    • I LUMINARI – Il cast stellare di OPPENHEIMER discute di come sintetizzano la narrativa drammatica della sceneggiatura con le vite reali dei personaggi storici per incarnare i loro personaggi complessi.
    • IL PROGETTO MANHATTAN – Per visualizzare l’abilità di Oppenheimer nel vedere dimensioni diverse e ricreare lo storico test Trinity, i filmakers hanno sviluppato tecniche uniche per creare effetti sorprendenti senza utilizzare la CGI.
    • IL DIAVOLO DEI DETTAGLI – Uno sguardo a come la scenografa Ruth De Jong e il suo team hanno ricreato l’intera città di Los Alamos con oggetti di scena fedeli all’epoca, set spettacolari e un’attenzione meticolosa all’autenticità.
    • UN LUNGO VIAGGIO – Gli artisti dei costumi e del trucco popolano gli ambienti coinvolgenti di OPPENHEIMER con figure iconiche utilizzando migliaia di capi di abbigliamento e applicazioni protesiche all’avanguardia.
    • LA SENTI LA MUSICA? – Lavorando a stretto contatto con Christopher Nolan, Ludwig Göransson compone una colonna sonora profondamente personale e storicamente espansiva che spazia dall’organico all’alieno per accompagnare il paesaggio visivo.
    • FACCIAMO IL MIRACOLO – I più stretti collaboratori di Christopher Nolan dimostrano come la sua visione artistica crei un cameratismo che spinge la sua talentuosa troupe a continuare ad aprire nuovi orizzonti nel cinema.
  • INNOVAZIONI NELLA PELLICOLA: PELLICOLA 65MM IN BIANCO E NERO IN “OPPENHEIMER” FotoKem apre le porte ai suoi laboratori cinematografici, dove vengono inventate nuove tecnologie per l’utilizzo di pellicole da 65 mm a colori e in bianco e nero per visualizzare le doppie linee temporali di OPPENHEIMER spingendo al contempo il formato ulteriormente.
  • INCONTRO CON LA STAMPA Q&A PANEL: OPPENHEIMER – Chuck Todd modera una conversazione in cui Christopher Nolan, l’autore Kai Bird e i fisici Dr. Kip Thorne, Dr. Thom Mason e Dr. Carlo Rovelli riflettono sull’affascinante scienza e sulle preoccupazioni apocalittiche che OPPENHEIMER illustra sullo schermo.
  • TO END ALL WAR: OPPENHEIMER & THE ATOMIC BOMB –Scopri come la spinta implacabile di un uomo e l’invenzione della bomba atomica hanno cambiato per sempre la natura della guerra, hanno portato alla morte di centinaia di migliaia di persone e hanno scatenato l’isteria di massa.

FILMMAKERS

Scritto per lo schermo e diretto da: Christopher Nolan
Cast: Cillian Murphy, Emily Blunt, Matt Damon, Robert Downey Jr., Florence Pugh, Josh Hartnett, Casey Affleck con Rami Malek e Kenneth Branagh
Musiche di: Ludwig Göransson
Costumi: Ellen Mirojnick
Montaggio: Jennifer Lame ACE
Production Designer: Ruth De Jong
Direttore della fotografia: Hoyte Van Hoytema  ASC, FSF, NSC
Produttori esecutivi: J. David Wargo, James Woods, Thomas Hayslip
Prodotto da: Emma Thomas p.g.a, Charles Roven p.g.a, Christopher Nolan p.g.a
Ispirato al libro: “American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer” di Kai Bird e Martin J. Sherwin

INFORMAZIONI TECNICHE 4K UHD:
Data di uscita: 21 dicembre, 2023
Aspect Ratio: 2160p UHD Dolby Vision / HDR10 + Widescreen 2.20:1 / 1.78:1
Rating: 6+
Sottotitoli: Italiano, Inglese (n/u), Tedesco, Francese, Olandese
Audio: Inglese (DTS-HD Master Audio 5.1), Italiano, Tedesco, Francesce (DTS Digital Surround 5.1)
Durata: 3 ore

INFORMAZIONI TECNICHE BLU-RAYTM:

Data di uscita: 21 dicembre, 2023
Aspect Ratio: 1080p High Definition Widescreen 2.20:1 / 1.78:1
Rating: 6+
Sottotitoli: Italiano, Inglese (n/u), Tedesco, Francese, Olandese
Audio: Inglese (DTS-HD Master Audio 5.1), Italiano, Tedesco, Francesce (DTS Digital Surround 5.1)
Durata: 3 ore

Film di Novembre: in sala il prequel di Hunger Games

Film di Novembre: in sala il prequel di Hunger Games

Tra le uscite di questa settimana di film di novembre il più atteso da tutti è Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente. Questo prequel di Hunger Games, già in sala da ieri, porta gli spettatori indietro nel tempo ricostruendo quegli avvenimenti che poi avrebbero avuto conseguenze importanti nei film con Katniss Everdeen.

Questo nuovo lungometraggio tratto anche lui da un romanzo young adult di Suzanne Collins parla del diciottenne Coriolanus Snow, rampollo di una famiglia ormai decaduta. La storia di questo quinto capitolo della celebre serie distopica mostra come il giovane, anni prima di diventare Presidente di Panem, per i decimi Hunger Games fu ordinato dalla sua scuola di fare da mentore a Lucy Gray Baird, un tributo del Distretto 12. Alla regia, dopo ben circa otto anni dall’uscita della seconda parte della pellicola conclusiva della saga con per protagonista Jennifer Lawrence, ritroviamo ancora una volta il regista Francis Lawrence.

Vediamo insieme i film di novembre di questa terza settimana del mese al cinema 

Dream Scenario – Hai mai sognato quest’uomo ?

Dream Scenario film recensioneNicolas Cage è il protagonista del nuovo film del regista norvegese Kristoffer Borgli che si è fatto notare dalla critica con Sick of Myself, uscito al cinema da noi solo lo scorso ottobre. Dream Scenario – Hai mai sognato quest’uomo? racconta di Paul Matthews, l’attore Cage, un anonimo professore universitario e padre di famiglia che trova la sua vita stravolta quando inizia ad apparire in sogno a milioni di perfetti sconosciuti. Da un giorno all’altro, è famoso, uno status che potrebbe permettergli forse di realizzare ogni suo desiderio. Purtroppo la fama, si sa, è una cosa passeggera e dopo l’inaspettata, travolgente celebrità, l’uomo scoprirà presto che basta un attimo per trasformare ogni sogno nel suo incubo peggiore.

La Sedia

Il primo titolo italiano dei film di novembre di oggi è La Sedia, l’opera prima dell’artista e fotografo Gianluca Vassallo che ha come unico oggetto di scena la Sedia 1 di Enzo Mari. Il protagonista è Pietro, l’attore Michele Sarti, dopo dieci anni da una profonda frattura nel loro rapporto cerca il fratello solo per contendersi l’unica cosa che il padre, morto di recente, ha lasciato per loro in eredità: la sua sedia. Questo lungometraggio, girato a San Teodoro in Sardegna, è suddiviso in 14 scene ed è un viaggio nella profondità umana, nelle sue incantevoli leggerezze, nelle tragedie del quotidiano e nella salvezza che si nasconde ovunque.

L’Altra Via

L’Altra Via è ambientato sullo sfondo dei Mondiali italiani del ’90 e racconta del piccolo Marcello, un ragazzino senza un padre che sogna di fare il calciatore e del giocatore a fine carriera Andrea Viscomi. Questo film è l‘opera prima di Saverio Cappiello ed è interpretato da un cast di giovani e nuovi interpreti che vede tra i protagonisti Giuseppe Pacenza, dodicenne al suo debutto dove interpreta Marcello e Fausto Verginelli nei panni del capitano della squadra di calcio U.S. Collidoro.

Mimì – il principe delle tenebre

Mimì. Il Principe delle TenebrePresentato Fuori concorso al Locarno Film Festival di quest’anno arriva in sala Mimì – Il principe delle tenebre di Brando De Sica. Il protagonista è Mimì, l’attore Domenico Cuomo cioè Cardiotrap di Mare fuori, un adolescente orfano nato con i piedi deformi, cuore puro e corpo sottile che lavora in una pizzeria a Napoli. Un giorno incontra Carmilla, interpretata da Sara Ciocca vista di recente nella serie Blanca, una ragazza molto dark convinta di essere una discendente del conte Dracula e che ama appassionatamente il Nosferatu di Murnau. Questo film del figlio e nipote d’arte porta sul grande schermo un favola nera che fonde diversi generi.

Misericordia

La regista Emma Dante lascia i palchi del teatro per tornare dietro la macchina da presa, esperienza già provata con Le sorelle Macaluso, per la trasposizione cinematografica di Misericordia. Tutto il film è ambientato in Sicilia, in un piccolo borgo marinaro di casette in pietra grezza, in mezzo a rifiuti e rottami. Alle spalle di una montagna maestosa è nato Arturo, figlio della violenza, rimasto orfano alla nascita perchè sua mamma è morta mettendolo al mondo. Qui Betta, Nuccia e la giovane Anna, prostitute come lo era sua madre, se ne prendono cura come se fosse un figlio, nella misericordia di un amore disperato fatto di carezze e insofferenza, crudeltà e tenerezza. Nei panni del protagonista Arturo troviamo l’attore e ballerino Simone Zambelli che riprende il ruolo già interpretato anche nella versione teatrale.

Thanksgiving

THANKSGIVINGNel lontano 2007 Quentin Tarantino e Robert Rodriguez avevano commissionato a Eli Roth, regista di Thanksgiving, un fake trailer cioè il trailer di un film inesistente, da inserire nel loro Grindhouse. Il film inesistente si intitolava proprio come questo horror in uscita oggi e finalmente sedici anni dopo vede la luce. L’ambientazione è proprio quella della festa del Ringraziamento, nella cittadina di Plymouth, in Massachusetts, sconvolta da un Black Friday di un centro commerciale trasformatosi in tragedia dove un serial killer travestito da pellegrino, conosciuto come John Carver, arriva a seminare il panico. In quello che è un grottesco piano di vendetta, infatti, uccide e tortura la popolazione locale, prendendosela soprattutto con un gruppo di ragazzi, che nascondono a loro volta uno scomodo segreto. Nel cast troviamo Patrick Dempsey nei panni dello sceriffo locale e la star americana di TikTok Addison Rae al suo debutto sul grande schermo.

The Old Oak

The Old Oak recensioneL’ultimo film di novembre che vi consiglio è The Old Oak di Ken Loach presentato in anteprima lo scorso maggio al Festival di Cannes. The Old Oak è un posto speciale, non è solo l’ultimo pub rimasto ma è anche l’unico luogo pubblico in cui la gente può incontrarsi in quella che un tempo era una fiorente località mineraria e che oggi attraversa momenti molto duri, dopo 30 anni di ininterrotto declino. La situazione si fa ancora più precaria quando il locale diventa territorio conteso dopo l’arrivo dei rifugiati siriani trasferiti nel villaggio. Stabilendo però un’improbabile amicizia, il proprietario del pub, TJ Ballantyne si lega ad una giovane siriana fotografa, Yara e insegnaranno alla comunità una lezione di vita e accoglienza.

Napoleon: recensione del film di Ridley Scott con Joaquin Phoenix

Il 2 dicembre del 1804, Napoleone Bonaparte viene incoronato nuovo imperatore di Francia. Proprio come avvenuto nella realtà, anche nel film di Ridley Scott a lui dedicato, Napoleon, egli strappa la corona dalle mani del papa per autoincoronarsi. Napoleone voleva così dimostrare che egli stava divenendo imperatore sulla base dei suoi meriti e per volontà del suo popolo e non per consacrazione religiosa o concessione divina. Un gesto, questo, che dà ulteriore prova dell’idea che aveva di sé stesso, supportato però da inequivocabili risultati militari. Napoleone era ossessionato dalla grandezza, dal proprio culto, ma, come spesso accade, sono poi state queste ossessioni a portarlo alla rovina.

La trama di Napoleon: Francia, esercito, Giuseppina

Scott ripercorre allora tutta la vita del celebre imperatore, dalla rivoluzione del 1789, durante la quale un poco più che ventenne Napoleone (interpretato da Joaquin Phoenix) assistette alla caduta della monarchia, fino al suo esilio sull’isola di Sant’Elena, nel 1815, dove rimarrà fino al sopraggiungere della morte, avvenuta nel 1821. Tra questi due apici, si anima una storia di passioni e ambizioni, dal travagliato amore per Giuseppina (interpretata da Vanessa Kirby) fino alle conquiste militari che lo hanno portato a divenire imperatore. Guerre, strategie e l’ossessione per un erede caratterizzano allora l’esistenza di una delle più influenti figure storiche dell’umanità, la cui ambizione ha avuto pochi eguali.

C’era dunque molta attesa nei confronti di questo nuovo epico kolossal storico firmato da un regista che, con i suoi 86 anni, è ancora tra i più brillanti in attività. Un regista che con film come I duellanti, Il gladiatore, Le crociate o il recente The Last Duel ha ampiamente dimostrato di saper padroneggiare come pochi questo genere e che ritrova ora Joaquin Phoenix affidandogli uno di quei ruoli larger than life che difficilmente ricapita di poter assumere. Ma raccontare un personaggio del genere in un film (per quanto di due ore e quaranta di durata) è un impresa da non sottovalutare e che Scott riesce a vincere solo in parte.

Napoleon Joaquin Phoenix Vanessa Kirby
Joaquin Phoenix e Vanessa Kirby in una scena di Napoleon.

Napoleone lo stratega, l’amante, l’egotista

Napoleon vuole essere lo studio della psicologia di un uomo complesso quale era Napoleone. Il regista sceglie di far risaltare questa sua personalità, in cui convivono genio, follia ma anche tante insicurezze, attraverso il suo rapporto tanto con le imprese militari quanto con la sfera privata. Da qui emerge dunque un ritratto di Napoleone quale grande stratega accecato però dal proprio egotismo, nonché limitato dalle proprie ossessioni, in primis quella del culto di sé stesso. Esasperando i suoi vizi, i suoi tic e i suoi aspetti più brutali, Scott restituisce dunque un ritratto quasi satirico (non bisogna dimenticare che Scott è britannico) del celebre generale francese. Una volontà di satira che sembra – almeno nella prima parte – ricordare gli eccessi di House of Gucci, qui fortunatamente non raggiunti in un film a cui ben poco si sarebbero adattati.

Rimane però uno sguardo severo su Napoleone, colpevole di aver osato troppo, di aver sacrificato ciò che invece poteva salvarlo. Tuttavia, per quanto affascinante il ritratto progressivamente sempre più cupo che il regista ne fa, il film sembra invece apparire piuttosto incerto sulla direzione da prendere, quantomeno nella sua prima metà. Assistiamo nel corso di essa ad un rapido scorrere di eventi storici di cui si avverte però una certa superficialità nella loro trattazione, oltre ad un montaggio che talvolta troppo bruscamente salta dall’uno all’altro, restituendo un racconto troppo sfilacciato. Scott ha rivelato l’esistenza di una director’s cut del film di 4 ore, nella quale è possibile a questo punto ipotizzare che questa prima parte trovi riscatto, ma di certo la versione che di essa è destinata alla sala può generare più di qualche perplessità.

Simili sensazioni si avvertono nel racconto della relazione tra Napoleone e l’amata Giuseppina. Viene fatta capire sin da subito l’importanza di lei nella vita pubblica e privata di lui (nonché nel film stesso), ma anche in questo caso i loro scambi risultano spesso sacrificati, così come sacrificata appare Kirby nei panni di una donna che, fatta eccezione per alcune fugaci ma forti dimostrazioni di potere e modernità, non riesce ad esprimere il meglio di sé. Un peccato, considerando che proprio nello scavare nel turbolento rapporto tra i due il film poteva non solo individuare quanto bastava per raccontare il Napoleone che sembra interessare al regista, ma anche una propria forte identità artistica.

Napoleon Joaquin Phoenix
Joaquin Phoenix in una scena di Napoleon.

Ascesa e caduta di un imperatore

Dal momento dell’incoronazione – che arriva esattamente alla metà del lungometraggio – il film inizia però ad acquisire quella gravità nei toni e nelle atmosfere tanto attesa, sottolineata da una colonna sonora che finalmente diventa più incisiva, accompagnandoci dunque verso la decadenza come imperatore e come uomo di Napoleone. È durante questa seconda parte che si assiste ai momenti migliori e più appassionanti del film, all’emergere di quel senso dell’epica che caratterizza poi un paio di sequenze di guerra particolarmente coinvolgenti ed emozionanti, che Scott compone con quella grande padronanza della macchina da presa e della messa in scena che lo contraddistingue. La seconda ora e un quarto del film è dunque ciò che ci si poteva aspettare da un’opera di grandi proporzioni di questo tipo, con questo tipo di protagonista.

Lo stesso Napoleone, infatti, diventa a questo punto una figura sempre più cupa, affascinante nella sua tragicità. Ed è da qui che emerge con maggior forza la sua personalità, merito anche di Joaquin Phoenix, dal cui sguardo spiritato si sprigiona tutta la follia ma anche il romanticismo di Napoleone. L’attore dimostra una volta di più di essere dotato di una capacità di immedesimazione impressionante, dando qui vita ad una performance in grado di oscurare (a volte fin troppo) tutto il resto. Intorno a lui, Scott costruisce un film realmente imponente – grazie anche alle scenografie di Arthur Max e i costumi di David Crossman e Janty Yates – che offre un gusto per l’immagine che, pur parzialmente mancato nella prima parte, nella seconda si presenta con piu forza seducendo l’occhio dello spettatore.

Rimane in ogni caso la sensazione che nel voler raccontare tanto il Napoleone stratega militare quanto il Napoleone amante burrascoso, non si ottenga una particolare chiave di lettura né dell’uno né dell’altro. Ovviamente era impensabile non trattare entrambi questi aspetti – a meno che non si volesse compiere un’operazione narrativa molto più particolare – ma non sempre la sceneggiatura di David Scarpa (Tutti i soldi del mondo), a cui si devono i maggiori limiti del film, riesce a bilanciarli, restituendo dunque un ritratto psicologico non particolarmente riuscito. Quando però riesce a distanziarsi quel che basta dal contesto politico, portandoci quasi nella soggettività del protagonista e concentrandosi unicamente sull’operato di Napoleone tanto nei campi di battaglia quanto sotto le lenzuola, ecco allora che il film e il suo protagonista dimostrano la propria originalità e grandezza.

SEAL Team finirà con la settima stagione che debutterà nel 2024

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SEAL Team finirà con la settima stagione che debutterà nel 2024

Paramount+ ha confermato che il dramma militare procedurale SEAL Team  terminerà con la settima stagione. La produzione degli episodi finali dovrebbe iniziare a dicembre, con una data di anteprima fissata per il 2024.

SEAL Team segue la vita professionale e personale dell’unità più elitaria dei Navy SEAL mentre addestrano, pianificano ed eseguono le missioni più pericolose e ad alto rischio che il nostro Paese possa chiedere loro“, si legge in un comunicato stampa ufficiale.

La serie SEAL Team vede protagonisti David Boreanaz nel ruolo di Jason Hayes, il rispettato e intenso leader della squadra, insieme a Neil Brown Jr., AJ Buckley, Toni Trucks e Raffi Barsoumian. Sebbene abbia debuttato su CBS a settembre 2017, è passato a Paramount+ a partire dalla quinta stagione.

Dalle sue quattro stagioni sulla rete CBS alle tre stagioni qui a Paramount+, SEAL TEAM ha costruito un’incredibile eredità che celebra e onora gli uomini e le donne coraggiosi che prestano servizio nelle forze armate“, ha condiviso Jeff Grossman, Vicepresidente esecutivo , Operazioni aziendali e di contenuti, Paramount Streaming. “I nostri ringraziamenti vanno a David Boreanaz e all’intero cast e alla troupe per aver dato vita a questa serie fenomenale e stimolante. Non vediamo l’ora di celebrare il loro lavoro e di regalare ai fan del Team Bravo un fantastico finale di stagione”.

Quando abbiamo sentito per la prima volta la proposta di SEAL TEAM quasi sette anni fa, sono rimasto colpito dalla genuina passione dei produttori nel raccontare storie autentiche che onoravano e celebravano il sacrificio dei veterani e di tutti coloro che servono il nostro paese“, ha osservato David Stapf, Presidente , Studi CBS. “Da quel primo incontro, non hanno vacillato in quella missione. I personaggi, le trame e le performance del cast hanno continuato ad essere sfumati e potenti. Grazie a David, Spencer, Chris, Mark e all’intero cast e troupe per la loro collaborazione, visione creativa e dedizione. Non vediamo l’ora che arrivi una settima e ultima stagione emozionante e soddisfacente”.

Per sei stagioni ho avuto la fortuna e la fortuna di far parte di un cast e di una troupe eccezionali”, ha aggiunto il protagonista e produttore esecutivo David Boreanaz. “Ogni giorno trascorso è stato un ringraziamento ai nostri uomini e donne nell’esercito e nelle forze speciali. Ringrazio i nostri fan e sono orgoglioso di essere riusciti a realizzare questo spettacolo per far luce nell’oscurità verso così tante sofferenze oggi. Non vedo l’ora che arrivi la settima stagione e che abbia l’opportunità di concludere questa serie con amore e gratitudine”.

SEAL Team è prodotto da CBS Studios e i produttori esecutivi sono Spencer Hudnut, Christopher Chulack, Boreanaz, Sarah Timberman, Carl Beverly e Mark Owen. La serie è distribuita da Paramount Global Content Distribution.

Wonder Man: la nuova serie Marvel debutterà con la nuova etichetta Marvel Spotlight

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Secondo quanto riferito, la prossima serie Wonder Man della Marvel su Disney+ sarà pubblicata sotto il nuovo marchio Marvel Spotlight recentemente annunciato.

In un rapporto di Deadline che descrive in dettaglio l’uscita di Destin Daniel Cretton da Avengers: Kang Dynasty, è stato rivelato anche che Wonder Man inizierà a riprendere la lavorazione dopo il Ringraziamento. Il rapporto rileva inoltre che Wonder Man “sarà sotto il nuovo banner delle serie Marvel Studios che sarà Marvel Spotlight”.

Secondo Marvel Studios, Marvel Spotlight è una nuova sottocategoria per i prossimi progetti MCU rilasciati dai Marvel Studios che non si collegheranno necessariamente e faranno riferimento a fili di trama più ampi dell’MCU.

Marvel Spotlight ci offre una piattaforma per portare sullo schermo storie più concrete e guidate dai personaggi e, nel caso di Echo, concentrandoci sulla posta in gioco a livello stradale piuttosto che su una più ampia continuità del MCU“, ha affermato Brad Winderbaum, responsabile dello streaming dei Marvel Studios. “Proprio come i fan dei fumetti non avevano bisogno di leggere Avengers o I Fantastici Quattro per godersi un fumetto di Ghost Rider Spotlight, il nostro pubblico non ha bisogno di aver visto altre serie Marvel per capire cosa sta succedendo nella storia di Maya.”

La serie Wonder Man

Wonder Man è stata sviluppata da Destin Daniel Cretton (Shang-Chi e la leggenda degli anelli) e dallo sceneggiatore-produttore Andrew Guest (Brooklyn Nine-Nine, Community), con Guest che svolge il ruolo di sceneggiatore capo e Cretton produttore esecutivo e regista alcuni episodi. Il progetto farà parte dell’accordo generale di Cretton con lo studio. Oltre a Cretton, anche la regista di The Photograph Stella Meghie dirigerà diversi episodi.

La serie  Wonder Man vedrà protagonista il vincitore dell’Emmy Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Simon Williams/Wonder Man. Sarà affiancato dal premio Oscar Ben Kingsley, che riprenderà il suo ruolo preferito dai fan di Trevor Slattery. Il personaggio è apparso per la prima volta come attore finito in Iron Man 3, dove fingeva di essere il terrificante cattivo The Mandarin. Nel 2021, i fan dell’MCU hanno incontrato di nuovo inaspettatamente Trevor Slattery in Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli, dove è stato rivelato che era stato imprigionato dal vero mandarino.

Wonder Man è uno dei personaggi più antichi della lunga storia della Marvel ed è stato introdotto per la prima volta nel 1964 in un primo numero di Avengers. Il personaggio – chiamato Simon Williams – è stato creato da Stan Lee, Don Heck e Jack Kirby, ed è stato inizialmente presentato come un supercriminale che ha combattuto i Vendicatori.

Mark Wahlberg nel primo commovente trailer di Arthur the King

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Mark Wahlberg nel primo commovente trailer di Arthur the King

Lionsgate ha svelato il primo trailer di Arthur the King, l’anteprima del film in uscita con Mark Wahlberg nei panni del pilota realmente esistito Mikael Lindnord.

Il film, basato sul libro Arthur: The Dog Who Crossed the Jungle to Find a Home di Mikael Lindnord, racconta il legame tra un corridore e un cane dopo che i due istaurano un legame improbabile.

Oltre a Wahlberg, il film Arthur the King vede protagonisti anche Simu Liu, Juliet Rylance, Nathalie Emmanuel, Ali Suliman, con Bear Grylls nel ruolo di Se stesso, e Paul Guilfoyle.

La trama di Arthur the King

Il film “segue Mikael mentre trova un cane randagio ferito durante una corsa di 400 miglia attraverso la giungla ecuadoriana. Dopo aver offerto al cane del cibo prima di ripartire, il cane ha seguito la sua squadra attraverso alcuni dei terreni più difficili del pianeta, con Lindnord che ha deciso di adottare il cane e di riportarlo in Svezia”, si legge nella sinossi ufficiale del film. Arthur the King uscirà nelle sale americano il 22 marzo 2024.

Oscar 2024: rivelato il presentatore della 96esima edizione degli Academy Awards

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Il presentatore degli Oscar 2024 la 96esima edizione degli Academy Awards è stato rivelato ed è un presentatore che ha molta familiarità con il prestigioso premio. 

The Hollywood Reporter ha rivelato che il conduttore di talk show a tarda notte Jimmy Kimmel sarà il conduttore degli Oscar 2024. Questa è la quarta volta che Kimmel presenta la serata, dopo averlo fatto nel 2017, 2018 e nel 2023. L’annuncio non è particolarmente sorprendente data la sua storia con gli Academy Awards e la sua esperienza come conduttore di Jimmy Kimmel Live, che è in onda dal 2003.

Il sito rileva che Kimmel non è l’unico a tornare nello show, poiché Raj Kapoor, che ha lavorato alla trasmissione televisiva degli Academy Awards per sette anni, presenterà gli Oscar per la prima volta quest’anno, mentre Molly McNearney è tornando come produttore esecutivo.

Quando si svolgeranno gli Oscar 2024?

La 96esima cerimonia degli Academy Awards si svolgerà al Dolby Theatre domenica 10 marzo 2024. Sarà trasmessa in diretta su ABC  e in Italia su SKY. I nominati per la prossima premiazione non sono stati ancora rivelati, anche se si sono cominciate a fare speculazioni e previsioni dopo la conclusione dello sciopero SAG-AFTRA del 2023.

Fantastici Quattro: Pedro Pascal sarà Reed Richards?

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Fantastici Quattro: Pedro Pascal sarà Reed Richards?

Un nuovo sorprendente rumors sui Fantastici Quattro sta facendo questa mattina il giro delle più importanti testate ad Hollywood, e danno per certo che i Marvel Studios e Kevin Feige abbiano ingaggiato l’attore e star di The Last of Us Pedro Pascal  per il ruolo di leader del gruppo Mister Fantastic/Reed Richards

SlashFilm riporta che, secondo fonti vicine al progetto, la star di The Last of Us Pedro Pascal ha firmato per interpretare il ruolo di Reed Richards. Questa notizia arriva dopo che Daniel RPK e Deadline hanno suggerito nelle scorse ore che Pedro Pascal fosse in trattative per il ruolo, con SlashFilm che ha specificatamente notato che l’attore ha già “ufficialmente firmato sulla linea tratteggiata”.

Si dice che molti altri artisti interpreteranno il resto della squadra, da Vanessa Kirby che potrebbe rivendicare il ruolo di Susan Storm/La Donna Invisibile a Jack Quaid che in precedenza  lo davano per certo interprete di Johnny Storm/La Torcia Umana, anche se la star di The Boys ha negato ogni tipo di coinvolgimento.

Cosa sappiamo sul film sui Fantastici Quattro

Matt Shakman dirigerà il film Fantastici Quattro da una sceneggiatura scritta da Jeff Kaplan e Ian Springer. Secondo Kevin Feige, il film non si concentrerà sulla storia delle origini della squadra. Salvo eventuali ritardi, l’uscita nelle sale di Fantastici Quattro  è attualmente prevista per il 2 maggio 2025.

Il regista di Fantastici Quattro ha recentemente anticipato il suo approccio al film dicendo che intende “fare le cose in modo molto diverso dal punto di vista della storia” e attuare “un punto di vista registico che si adatti davvero al materiale narrativo“. Ha poi aggiunto: “Penso che sarà diverso da qualsiasi cosa abbiate visto prima, e certamente diverso da qualsiasi cosa della Marvel vista fino ad oggi“. Per quanto riguarda gli attori che potrebbero interpretare i quattro protagonisti, ad oggi si è parlato di Pedro Pascal per il ruolo di Mister Fantastic, mentre Vanessa Kirby potrebbe assumere il ruolo della Donna Invisibile.

L’attore Ebon Moss-Bachrach, visto in The Bear, potrebbe essere un punto fermo per La Cosa. Per la Torcia Umana si è invece parlato di Joseph Quinn, attore divenuto popolare per il ruolo di Eddie Munson nella quarta stagione di Stranger Things. Si è invece parlato di Antonio Banderas come papabile per interpretare Galactus. Shakman ha lavorato sia con  il co-sceneggiatore di Avatar: The Way of Water Josh Friedman che con Cam Squires di WandaVision su una bozza della sceneggiatura di Fantastici Quattro. L’uscita del film è attualmente prevista nelle sale il 2 maggio 2025.

Superman: Legacy, María Gabriela De Faría sarà il villain “The Engineer”

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L’attrice venezuelana María Gabriela De Faría nota per i ruoli nelle commedie della Fox Animal Control e The Moodys, ha ottenuto una parte importante nel film Superman: Legacy di James Gunn.

L’attrice interpreterà Angela Spica alias L’Ingegnere e sarà parte della compagine di personaggi cattivi del film Warner/DC. I poteri di Angie derivano dalla nanotecnologia incorporata nel suo corpo. Creata da Warren Ellis e Bryan Hitch, è il secondo personaggio DC a portare il nome di The Engineer ed è stata introdotta per la prima volta in The Authority vol.1 #1 nel 1999.

Il primo film della rinnovata lista DC, che segna il primo impegno da regista per James Gunn come co-responsabile dei DC Studios, Superman: Legacy seguirà Superman mentre cerca di conciliare la sua eredità kryptoniana con la sua educazione umana. È l’incarnazione della verità, della giustizia e dello stile americano, guidato dalla gentilezza umana in un mondo che vede la gentilezza come una cosa antiquata. Altri nel cast, come precedentemente annunciato, includono David Corenswet nel ruolo di Clark Kent/Superman, Rachel Brosnahan nel ruolo di Lois Lane, Nathan Fillion nel ruolo di Guy Gardner/Lanterna Verde, Isabela Merced nel ruolo di Hawkgirl, Edi Gathegi nel ruolo di Mister Terrific e Anthony Carrigan nel ruolo di Rex Mason. /Metamorfo.

In un recente post su Threads, James Gunn ha confermato che il film manterrà la data di uscita dell’11 luglio 2025, anche dopo gli scioperi di WGA e SAG-AFTRA, che hanno costretto molti altri titoli a slittare. James Gunn dirige il film da una sua sceneggiatura, ispirandosi ai personaggi creati da Jerry Siegel e Joe Shuster. Il co-capo dei DC Studios, Peter Safran, produce.

María Gabriela De Faría è conosciuto soprattutto per il ruolo da protagonista in The Exorcism of God della Lionsgate, un film horror soprannaturale co-scritto e diretto da Alejandro Hidalgo, distribuito dalla Saban Films dopo la première mondiale al Fantastic Fest. Prima di Animal Control, diretto da Joel McHale , che è stato rinnovato per una seconda stagione, l’attrice è stata vista al fianco di Denis Leary ed Elizabeth Perkins nella commedia per famiglie disfunzionali The Moodys .

Il suo primo ruolo negli USA è stata la parte televisiva in Deadly Class, lo spettacolo di Syfy basato sull’omonima serie Image Comics, dei produttori esecutivi Joe e Anthony Russo

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Avengers: The Kang Dynasty, Destin Daniel Cretton lascia la regia

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Secondo Deadline, il regista Destin Daniel Cretton ha deciso di lasciare l’incarico di regista di Avengers: Kang Dynasty per concentrarsi sugli altri suoi progetti Marvel Studios che gli sono stati affidati. Si tratta di una separazione amichevole, da quello che si evince, soprattutto sulla base del fatto che Cretton continuerà a lavorare con Marvel Studios per altri film.

Si tenga presente che Avengers: Kang Dynasty è molto lontano nella programmazione ufficiale per la sala del MCU (1 maggio 2026). Il film precederà Avengers: Secret Wars che è invece atteso il 7 maggio 2027, e che concluderà la Fase 6 del Marvel Cinematic Universe.

Cretton è attualmente impegnato nella serie Marvel Studios/Disney+ Wonder Man, che ha co-creato con Andrew Guest, che funge da showrunner. Cretton è il produttore esecutivo della serie e ha anche diretto i primi due episodi. Le riprese della serie riprenderanno dopo il Giorno del Ringraziamento. Wonder Man sarà prodotta sotto il nuovo marchio della Casa delle Idee, Marvel Spotlight, che sarà dedicata a spettacoli indipendenti e non fanno parte del più ampio universo cinematografico Marvel.

Il regista sta attualmente lavorando anche al sequel di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli avendo già diretto il primo che è stato un buon successo per Marvel, è infatti il film di supereroi con protagonisti asiatici americani con il maggior incasso di sempre e detiene anche il record di apertura durante il fine settimana festivo del Labor Day di 4 giorni con 94,6 milioni di dollari negli Stati Uniti.

Nel 2021, dopo il successo di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli, Cretton ha firmato un accordo globale con Marvel Studios e Onyx Collective di Hulu.

Galline in fuga: L’alba dei nugget, trailer e poster del film

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Galline in fuga: L’alba dei nugget, trailer e poster del film

Netflix rilascia il trailer, il nuovo poster e le nuove immagini di Galline in fuga: L’alba dei nugget, che sarà disponibile dal 15 dicembre 2023 in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo. Il sequel del film in stop-motion vede il ritorno di Melisha Tweedy, meglio conosciuta come la signora Tweedy, l’arcinemica di Gaia.

Galline in fuga: L’alba dei nugget, la trama

The Aardman Animations Picture, pluripremiata agli Oscar e ai BAFTA (Creature Comforts, Wallace e Gromit e Shaun, Vita da pecora) in collaborazione con il regista premio Oscar e candidato ai BAFTA Sam Fell (ParaNorman e Giù per il tubo) presentano Galline in fuga: L’alba dei nugget, il tanto atteso sequel del popolare film in stop motion con il maggiore incasso di sempre, Galline in fuga.

Essendo riuscita a fuggire per il rotto della cuffia dalla fattoria dei Tweedy, Gaia ha finalmente trovato un posto da sogno: un tranquillo rifugio su un’isola per l’intero pollaio, lontano dai pericoli causati dall’uomo. Quando lei e Rocky danno alla luce una pulcina di nome Molly, il lieto fine sembra vicino. Ma sulla terraferma, l’intera razza dei gallinacei deve affrontare una nuova e terribile minaccia. Per Gaia e la sua gang la tanto agognata libertà potrebbe essere a rischio, ma questa volta non si fermeranno davanti a nulla!

  • Regista: Sam Fell
  • Produttori: Steve Pegram, p.g.a. e Leyla Hobart, p.g.a.
  • Sceneggiatori: Karey Kirkpatrick & John O’Farrell e Rachel Tunnard
  • Storia di: Karey Kirkpatrick & John O’Farrell
  • Montatore: Stephen Perkins BFE
  • Musiche di: Harry Gregson-Williams
  • Produttori Esecutivi: Peter Lord, Nick Park, Carla Shelley, Sam Fell, Paul Kewley, Karey Kirkpatrick
  • Cast: Thandiwe Newton (Gaia), Zachary Levi (Rocky), Bella Ramsey (Molly), Imelda Staunton (Tantona), Lynn Ferguson (Mac), David Bradley (Cedrone), Jane Horrocks (Baba), Romesh Ranganathan (Frego), Daniel Mays (Fetcher), Josie Sedgwick-Davies (Frizzle), Peter Serafinowicz (Reginald Smith), Nick Mohammed (Dr Fry), Miranda Richardson (signora Tweedy)

Notorious Cinemas: apre il Merlata Bloom a Milano

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Notorious Cinemas: apre il Merlata Bloom a Milano

Il 15 novembre Milano torna ad innamorarsi della magia del Cinema. Si aprono ufficialmente le porte del Notorious Cinemas Merlata Bloom Milano, un tempio di ultima generazione dedicato alla Settima Arte nel cuore del nuovissimo lifestyle center Merlata Bloom Milano.

Nel cuore pulsante della città che cambia, anche l’inimitabile esperienza del cinema si evolve, diventando più confortevole, più coinvolgente, più sostenibile. Il nuovissimo Notorious Cinemas Merlata Bloom Milano fonde, infatti, intramontabili emozioni e moderna tecnologia per plasmare una suggestiva idea di visione a misura di spettatore.

Per Notorious Cinemas la realizzazione dell’unico nuovo multisala che aprirà in Italia nel 2023 è motivo di grande orgoglio”, ha dichiarato Guglielmo Marchetti, Presidente di Notorious Cinemas, “abbiamo fortemente voluto che la flagship del nostro circuito fosse al Lifestyle Center Merlata Bloom Milano, un luogo di straordinaria attrattiva per chi ama la socialità, l’intrattenimento, la cultura e l’innovazione. I cittadini di Milano e provincia avranno la possibilità di vivere un’esperienza realmente immersiva. Notorious Cinemas – The Experience è ormai riconosciuto come circuito modello di qualità, comfort e tecnologia, il nuovo multisala di Merlata Bloom è lo stato dell’arte dell’esperienza cinematografica”.

Un macrocosmo composto da 10 sale, più di 100 metri di schermi, 1000 poltrone reclining home feeling e una serie di servizi bespoke, pensati per esaltare la sensazione di comfort di ogni singolo spettatore.

Un migliaio di piccoli mondi su misura da riempire con i propri desideri e la magia del cinema, grazie all’intensità dell’audio Dolby 7.1, alla comodità di un servizio food&berverage con ordine diretto in sala dalla propria poltrona attraverso qr code, a basi di ricarica wireless, a schienali e poggiapiedi comandabili elettronicamente. Tanti tasselli con i quali comporre un’esperienza unica e appagante.

Siamo veramente molto felici che Notorious Cinemas porti a Milano la quinta Multisala allestita con il proprio format Notorious Cinemas The Experience”, ha commentato Andrea Stratta, Amministratore Delegato di Notorious Cinemas, “un universo in grado di offrire il massimo del comfort e della qualità ai propri spettatori, che ci fa diventare uno dei principali circuiti indipendenti del settore cinematografico italiano, raggiungendo, dopo poco tempo dalla nascita, una importante quota di mercato nazionale”.

Merlata Bloom Milano è il Lifestyle Center sviluppato dalla società Merlata Mall S.p.A. al centro del più grande progetto di trasformazione urbanistica in Italia, nel quadrante nord ovest di Milano. Ancora commerciale e piazza di connessione tra il quartiere residenziale Uptown e il distretto dell’Innovazione MIND, offre 70.000 mq di nuove opportunità, tra brand inediti e concept store sperimentali, inclusi: 210 spazi commerciali tra cui 43 innovativi concept F&B, un superstore Esselunga, Decathlon con il nuovo polo d’uffici e un cinema multisala di ultima generazione NOTORIOUS. L’armonia con il parco urbano circostante è garantita dalla piazza pubblica, dallo Sky Garden e dalla pista ciclabile, insieme a soluzioni architettoniche, tecniche e impiantistiche attente alla sostenibilità.

A completare il progetto della multisala, un’area Disney dedicata alle famiglie e una serie di “attenzioni” rivolte all’anima green di Merlata Bloom Milano affacciato sui 30 ettari di parco urbano. Dettagli come l’utilizzo di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, di materiali di costruzione riciclati e riciclabili, di packaging food interamente compostabili e da un’attenzione alla differenziazione della raccolta in tutte le aree del cinema in cui è possibile.

Radio Italia è Radio Ufficiale del Circuito Notorious Cinemas. Notorious Cinemas Merlata Bloom Milano, attraverso un importante sforzo di investimento è il terzo multisala meneghino del gruppo (dopo Centro Sarca e Gloria). Si trova in Via Daimler – Milano.

What If…? stagione 2, il primo trailer, ecco quando arriverà

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La Marvel sta tornando nel multiverso con What If…? stagione 2, che sarà presentata in anteprima su Disney+ il 22 dicembre con un nuovo episodio in onda ogni giorno per nove giorni.

Captain Carter (doppiato da Hayley Atwell), Black Widow (Lake Bell), Captain America (Josh Keaton) e The Watcher (Jeffrey Wright) sono tra i membri chiave del cast che riprenderanno i ruoli nella seconda stagione. La prima stagione presentava attori originali del MCU come Mark Ruffalo nei panni di Hulk, Elizabeth Olsen nei panni di Scarlet Witch, Sebastian Stan nei panni di Bucky Barnes, Benedict Cumberbatch nei panni del Dottor Strange, Chris Hemsworth nei panni di Thor e molti altri.

What If…? è stata la prima serie animata in assoluto dei Marvel Studios, che ha visto il suo debutto in serie nell’agosto 2021. Lo spettacolo si tuffa nelle possibilità illimitate che si trovano nelle linee temporali alternative del multiverso, ad esempio, e se Ultron di fosse riuscito a vincere? E se Thor non avesse mai avuto Loki come fratello? A queste domande viene data risposta nella serie, che vede questi periodi ipotetici trasformarsi in realtà.

Annunciata in precedenza al Comic Con di San Diego del 2022, la seconda stagione di What If…? presenta un episodio ambientato in epoca medievale, un episodio in cui i personaggi di “Shang-Chi” si scontrano con Odino e le sue forze asgardiane, un episodio in cui Valchiria e Iron Man corrono per le strade del pianeta Sakaar visto in Thor: Ragnorak.

Bryan Andrews resterà regista per la seconda stagione insieme allo scrittore capo A.C. Bradley, ed entrambi sono accreditati come produttori esecutivi della serie. Una terza stagione era già in lavorazione per la serie prima dell’uscita della seconda stagione.

Loki: 10 teorie sulla serie che il MCU ha smentito

Loki: 10 teorie sulla serie che il MCU ha smentito

L’epico finale della seconda stagione di Loki – di cui vi abbiamo parlato nella nostra recensione – ha smentito molte teorie dei fan. Tom Hiddleston è tornato a vestire i panni del Dio dell’inganno riprendendo subito dopo gli eventi della prima stagione, in cui si era ritrovato in una versione sconosciuta della Time Variance Authority (TVA). Presto riunitosi con la sua famiglia TVA, tra cui Mobius, Casey, Hunter B-15, la sua variante Sylvie e il nuovo arrivato nel MCU, Ouroboros, Loki si è imbarcato in una missione per riparare il malfunzionamento del Telaio Temporale e salvare il multiverso. Tuttavia, il finale della seconda stagione di Loki conteneva grandi rivelazioni e colpi di scena scioccanti che hanno portato il viaggio di Loki nel MCU a una conclusione soddisfacente. Molte delle teorie dei fan sono state smentite proprio dall’episodio finale, si sono concretizzate in altri prodotti.

Ouroboros, alias OB, è un cattivo

Ke Huy Quan interpreta Ouroboros

Ke Huy Quan ha debuttato come Ouroboros nella seconda stagione di Loki, e il suo ruolo di ingegnere della TVA ha portato molti a ipotizzare che potesse avere uno scopo più profondo. Il nome stesso dell’OB ha fatto aumentare le speculazioni sul fatto che potesse essere un cattivo, poiché nella mitologia norrena l’ouroboros è un simbolo collegato a Jörmungandr, alias il Serpente del Mondo. Questa creatura è stata la causa dell’evento distruttivo del Ragnarök, il che rafforzava l’idea che il personaggio potesse essere cattivo.

Loki diventerà il nuovo Colui che Rimane

Una delle teorie più diffuse sulla trama di Loki 2 suggeriva che il personaggio stesso avrebbe assunto il ruolo di Colui che Rimane e avrebbe stabilito una nuova Sacra Linea Temporale entro la fine della serie. In realtà, è accaduto l’esatto contrario: l’eroe ha riunito tutte le realtà ramificate del multiverso e le ha messe a guardia, assicurandosi che fossero protette. Invece di formare una nuova Sacra Linea Temporale, Loki si è assicurato che potesse esistere un multiverso stabile, assumendo la sua nuova posizione di Dio del Tempo (o di fatto del multiverso).

Molteplici varianti di Kang appariranno alla fine della seconda stagione di Loki

Dopo che Jonathan Majors ha debuttato come Colui che Rimane nel finale della prima stagione di Loki, ci si aspettava che nella seconda stagione sarebbero apparse ancora più varianti. Questa teoria è stata esacerbata dal debutto del Consiglio dei Kang in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, ma la stagione 2 presenta solo due varianti. Colui che Rimane è tornato a dialogare con Loki nel finale della seconda stagione, e Victor Timely, che ha cercato di aiutare l’equipaggio della TVA di Loki a riparare il Telaio Temporale.

Victor Timely sarebbe cattivo

Loki Stagione 2, Episodio 3

Mentre molti si aspettavano la comparsa di più varianti di Kang, un’altra teoria popolare suggeriva che Victor Timely stesso sarebbe stato impostato come un cattivo chiave nella seconda stagione. Ma il finale ha visto Timely tornare sano e salvo nella sua linea temporale, dove era libero di vivere senza alcun intervento da parte della TVA.

Loki ha liberato Scott Lang in Avengers: Endgame

Ant-Man and the Wasp: Quantumania 

Questa teoria sulla seconda stagione di Loki è nata dopo che il protagonista ha imparato a controllare la sua capacità di slittare nel tempo. Questo potrebbe avergli dato l’opportunità di viaggiare indietro nel tempo in momenti chiave della storia del MCU e di influenzare gli eventi. Secondo una teoria, Loki potrebbe essere scivolato indietro nel tempo fino ad Avengers: Endgame, si sia trasformato in un topo e abbia attivato il Tunnel Quantico per liberare Scott Lang dal Regno Quantico. Questo potrebbe avere un senso, dato che Ant-Man avrebbe dovuto essere libero per permettere a questa versione di Loki di esistere, ma ciò non si è verificato nella seconda stagione.

Loki avrebbe usato le Pietre dell’Infinito per riparare il Telaio Temporale

LOKI 2

Nell’episodio 4 della seconda stagione sono state disattivate le difese della TVA contro la magia, permettendo a Loki e Sylvie di utilizzare le loro abilità. Tuttavia, una teoria suggeriva che questo avrebbe potuto fornire loro un’arma segreta per riparare il Telaio Temporale. Casey (Eugene Cordero) aveva raccolto una collezione di Pietre dell’Infinito nella prima stagione della serie, ma non sono servite a nulla nella TVA, e anche dopo che le difese magiche sono state disattivate, nessuno ha pensato di usarle comunque. Sembra che i Marvel Studios si siano lasciati alle spalle quella parte di storia.

Doctor Strange e Clea sarebbero tornati nella seconda stagione

Charlize Theron Doctor-strange-2

Dopo l’uscita nel 2022 di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, si è speculato sul fatto che alcune delle informazioni rivelate nel debutto del MCU di Sam Raimi sarebbero state importanti per Loki su Disney+. Tra queste c’era l’incursione di Doctor Strange (Benedict Cumberbatch) e della Clea (Charlize Theron). Tuttavia, nessuno di questi eroi magici è apparso durante la seconda stagione di Loki e non è stato fatto alcun riferimento a questi personaggi.

Il salto temporale di Loki era come il glitching di Spider-Verse

Spider-Verse

Prima della première della seconda stagione di Loki, i trailer della Fase 5 della serie hanno rivelato che il personaggio avrebbe fatto un salto temporale. Molti hanno notato notevoli somiglianze tra il time-slipping di Loki e il glitching dei personaggi del franchise Spider-Verse della Sony, suggerendo così che potrebbe esserci un collegamento tra i due. Tuttavia, mentre il glitching si verifica quando un individuo si trova nella realtà sbagliata, il time-slipping permette a Loki di spostarsi nella sua linea temporale, dimostrando che le due condizioni sono molto diverse e non sono collegate in alcun modo.

Gli Avengers sarebbero stati riuniti da Loki

MCU Avengers Thor Captain America

Un’altra teoria emersa dal controllo di Loki sul suo salto temporale fa riferimento al report di Variety, secondo cui i dirigenti dei Marvel Studios avrebbero discusso di riportare in vita i membri originali degli Avengers per una nuova avventura del MCU. Sebbene il capo dei Marvel Studios Kevin Feige abbia successivamente smentito questa voce, il salto temporale di Loki potrebbe aver fornito la scusa perfetta per riportare in vita questi amati eroi. Avrebbe potuto viaggiare nel passato e riunire gli Avengers originali per unirli alla lotta contro Kang il Conquistatore, in modo simile a come gli Avengers hanno raccolto le Pietre dell’Infinito in Avengers: Endgame.

Gli X-Men appariranno nella seconda stagione di Loki

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In seguito all’acquisizione della 20th Century Fox da parte della Disney nel 2019, i Marvel Studios hanno iniziato a integrare i personaggi mutanti nel MCU, annunciando la fondazione della squadra degli X-Men. Tuttavia, questo processo è stato lento, nonostante la conferma che il reboot degli X-Men dei Marvel Studios è in fase di sviluppo. Ci sono però altri modi per interagire con quel franchise nel MCU: in WandaVision o in Doctor Strange nel Multiverso della Follia.

Madame Web, il primo trailer del film è on-line!

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Madame Web, il primo trailer del film è on-line!

Le prime immagini del nuovo film Sony Pictures Madame Web, basato su un personaggio del mondo dei fumetti Marvel creato da Dennis O’Neil e John Romita Jr. Il film è diretto da S. J. Clarkson (Orange Is the New Black, Jessica Jones, Anatomy of a Scandal) da una sceneggiatura di Claire Parker e S. J. Clarkson e interpretato da Dakota Johnson, nel ruolo di protagonista, insieme a Sydney Sweeney, Celeste O’Connor, Isabela Merced, Tahar Rahim, Mike Epps, Emma Roberts e Adam Scott.

Madame Web sarà nelle sale italiane nel 2024 prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

Madame Web la trama

“Nel frattempo, in un altro universo…”, Madame Web è la storia delle origini di una delle eroine più enigmatiche dei fumetti Marvel. Dakota Johnson interpreta la protagonista, Cassandra Webb, un paramedico di Manhattan con poteri di chiaroveggenza. Costretta a confrontarsi con alcune rivelazioni del suo passato, stringe un legame con tre giovani donne destinate a un futuro straordinario ma che dovranno sopravvivere a un presente pieno di minacce.

Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente da oggi al cinema!

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La saga di successo di Hunger Games ha entusiasmato e catturato l’immaginazione del pubblico di tutto il mondo per oltre 15 anni. La sua storia avvincente e i suoi accattivanti protagonisti si rivolgono a tutte le fasce d’età e hanno trasformato la serie di film in un fenomeno globale. Oggi finalmente debutta in Italia grazie a Notorious Pictures Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente.

Il franchise ha incassato 1,45 miliardi di dollari a livello nazionale e si sta avvicinando a un box office globale di 3 miliardi di dollari. Naturalmente, tutto ha origine dal fenomeno editoriale – con oltre cento milioni di copie vendute – della trilogia di Hunger Games di Suzanne Collins.

Il pubblico potrà finalmente vedere adesso come è nato questo mondo, attraverso la storia delle origini di Coriolanus Snow. Tutto ciò che si conosce ed è molto amato di Hunger Games ha inizio con La ballata dell’usignolo e del serpente. All’interno di una trama molto più ampia, il film esplora la dualità – quella dell’usignolo e del serpente – che tutti noi abbiamo dentro. Siamo luce e buio, bene e male, gioia e dolore: una fusione di piume e squame. Ogni decisione che prendiamo ci spinge lungo un percorso che rivela il nostro vero io. Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente è il quinto capitolo del franchise. È diretto da Francis Lawrence, che torna e amplia questo incredibile mondo dopo aver diretto Hunger Games – La ragazza di fuoco e Hunger Games – Il canto della rivolta, Parte 1 e 2.

Il film è supervisionato dalla produttrice del franchise Nina Jacobson di Color Force, insieme a Brad Simpson. Questo capitolo mette insieme un cast del tutto nuovo, che comprende Tom Blyth, la vincitrice del Golden Globe Rachel Zegler (2022, Miglior Attrice – Film/Musical/Commedia, West Side Story), il vincitore di quattro Emmy Peter Dinklage (Il Trono di Spade), Hunter Schafer (Euphoria), Josh Andrés Rivera (West Side Story), Jason Schwartzman (Rushmore) e il Premio Oscar Viola Davis (2016, Miglior attrice non protagonista per Barriere).

Il libro La ballata dell’usignolo e del serpente

Alla sua pubblicazione, La ballata dell’usignolo e del serpente di Suzanne Collins è diventato immediatamente un best-seller, accolto dalle legioni di fan che avevano letto i suoi tre romanzi precedenti. La nuova storia della Collins amplia la linea temporale degli Hunger Games, rappresentando i difficili esordi della sensazionalistica trasmissione dei Giochi.

Questo capitolo esplora un punto di svolta nella ristrutturazione postbellica di Panem e nella fortificazione del suo governo autoritario. La Collins stava ancora scrivendo il romanzo quando ha contattato il regista Francis Lawrence. Come ricorda il regista, “Suzanne iniziò dicendomi semplicemente: ‘Sto scrivendo un libro’. Ero entusiasta di sentire questa frase, perché io e gli innumerevoli fan di Hunger Games pensavamo che sarebbe stato fantastico realizzare un altro capitolo che esplorasse questo mondo, e abbiamo sempre pensato che dovesse nascere proprio da Suzanne. Il fatto che mi abbia chiamato, che si sia lasciata ispirare e che ci abbia riportato alle origini con un ricchissimo materiale tematico… è stato entusiasmante”.

In effetti, Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente offre la stessa ricchezza di riflessioni dei libri precedenti e porta la serie in un territorio nuovo e inesplorato. Il romanzo della Collins analizza gli esordi dei Giochi, le origini dell’autoritarismo di Panem e l’invenzione di quei rituali che creano una società obbediente.

Il romanzo ripercorre la storia del giovane Coriolanus Snow e i suoi giorni da studente, mentre inizia il suo viaggio che lo porterà alla presidenza di Panem. La produttrice Nina Jacobson commenta: “Ero molto presa dal cercare di capire il perché una persona, come il giovane Snow, possa essere affascinato e scegliere l’autoritarismo. Non si nasce così, ci si diventa. Ho capito come un Paese possa orientarsi verso l’autoritarismo quando le persone decidono che si sentono più sicure quando lo Stato ha il pieno controllo”.

Jacobson e Lawrence erano ansiosi di portare alla luce la ricca storia di Panem a cui la Collins aveva fatto riferimento nei romanzi precedenti. “Quando stavamo girando i film precedenti, Nina e io parlavamo spesso dei giorni bui e delle guerre che hanno portato agli Hunger Games e alla loro stessa creazione. Suzanne aveva costruito una mitologia e una storia incredibili per quel mondo. Le storie dei film di Hunger Games sono tutte incentrate sulle conseguenze della guerra. Ne indagano i diversi aspetti e, man mano che si va avanti nella serie, si approfondiscono concetti come lo stress post-traumatico, la propaganda, la perdita delle persone che si amano e la scomparsa di uno stile di vita“.

Nonostante lo stretto legame tematico con gli altri film della saga, Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente offre un panorama narrativo originale. “Il sangue che scorre nei primi quattro film, scorre anche nelle vene di questo capitolo”, dice Jacobson. “Mostrare un lato diverso, in un momento diverso, è stato davvero emozionante, soprattutto perché completa le storie che già si conoscono, mentre veniamo travolti dalla sua stessa narrazione“.

La linea temporale del film ha offerto ai produttori una prospettiva diversa su Panem. “Vedere Panem attraverso gli occhi di un giovane Snow è stato per noi un completo cambiamento di punto di vista”, afferma Jacobson. “Capitol, sebbene ancora al potere, si sta riprendendo dagli effetti di una guerra che è un ricordo lontano nelle storie di Katniss, ma recente per Snow. Vedere le influenze formative e vedere come Snow viene plasmato da quelle persone e dalla sua inaspettata relazione con Lucy Gray Baird, getta una nuova luce sul suo rapporto con Katniss e sul futuro di Panem“.

Il libro della Collins e il nuovo film esplorano anche la genesi della spettacolarità nascente dei Giochi, e come quella tradizione possa avere origini sorprendenti. Lawrence dice: “Ci siamo divertiti a costruire questo mondo. La storia si svolge proprio alla nascita degli Hunger Games, ci sono molte cose che il pubblico ha vissuto nei film originali ma che qui non esistono ancora. Decostruiamo i Giochi e torniamo indietro nel tempo per vedere come si sono evoluti. Abbiamo descritto come il paesaggio dell’Arena sia cambiato, come Capitol abbia iniziato a influenzare i Giochi e come il pubblico di Panem abbia iniziato a partecipare ai Giochi, invece di limitarsi a guardarli. È stato creativamente soddisfacente ridimensionare la tecnologia e arrivare a questi elementi fondamentali“.

Mentre gli sceneggiatori Michael Lesslie e Michael Arndt realizzavano il vasto adattamento del romanzo della Collins, Lawrence e i produttori si sono messi alla ricerca degli attori che avrebbero dovuto ricoprire i ruoli principali.

Taika Waititi aggiorna sul suo film su Star Wars: “Non voglio mettermi fretta”

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L’acclamato regista Taika Waititi ha fornito un altro aggiornamento sul suo tanto atteso e discusso film di Star Wars, annunciato per la prima volta nel 2020.

Parlando con Entertainment Tonight, il regista ha spiegato che ha diversi progetti su cui lavorare e che vuole prendersi il suo tempo con il suo progetto Star Wars, quindi lui e Lucasfilm probabilmente ritarderanno il film finché non avrà finito con i suoi attuali impegni.

Al momento, sto ancora sviluppando qualcosa con loro“, ha dichiarato Taika Waititi. “Come me, hanno molti progetti in corso. Penso che spingeranno fino a quando non avrò finito questi altri progetti. Ho circa altri quattro script che sto cercando di finire. La mia idea è che voglio prendermi il mio tempo e farlo bene. Non voglio affrettare questo film.

Lo scorso luglio,  Taika Waititi aveva detto che non aveva ancora lavorato molto sul film. Il presidente della Lucasfilm Kathleen Kennedy ha anche rivelato all’inizio di quest’anno che il regista è l’unico autore del progetto, sottolineando che avrebbero realizzato il film “un giorno“.

Quando è stata l’ultima volta che Taika Waititi ha parlato del suo film di Star Wars?

Una delle  menzioni più recenti del film  è arrivata da Waititi che scherzava su quanto tempo ci è voluto per finire la sceneggiatura mentre era ai TIFF Tribute Awards. L’insider del settore Jeff Sneider ha anche riferito alla fine di settembre che il film era ancora in lavorazione dopo che circolavano voci sul fato che avesse subito una potenziale cancellazione.

Wonka: il nuovo teaser presenta la versione dell’iconica canzone cantata ora da Timothée Chalamet

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Warner Bros Discovery ha pubblicato un nuovissimo teaser trailer di Wonka per il suo attesissimo prequel musical dell’iconica storia di Charlie e la fabbrica di cioccolato di Roald Dahl.

Il video svela finalmente un frammento di una delle performance musicali di Timothée Chalamet come Willy Wonk. Il contributo video offre ai fan un’anteprima dell’interpretazione del candidato all’Oscar di “Pure Imagination”, originariamente interpretata da Gene Wilder nell’adattamento del 1971 Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato. Il teaser evidenzia anche il legame di Willy Wonka con sua madre, interpretata da Sally Hawkins, che apparentemente è quella che lo ha spinto a perseguire i suoi sogni sul cioccolato.

Wonka, tutto quello che sappiamo sul film

Wonka è diretto dal regista di “PaddingtonPaul King e vede come co-protagonisti Keegan-Michael Key, Rowan Atkinson, Sally Hawkins e Olivia Colman. Chalamet ha dichiarato alla stampa al CinemaCon di aprile che la sua versione del personaggio non sarebbe stata “cinica” come le precedenti iterazioni interpretate da Gene Wilder o Johnny Depp. “Questo è un Willy pieno di gioia, speranza e desiderio di diventare il più grande cioccolatiere“, ha detto Chalamet, che ha anche rivelato di aver nuotato nel vero cioccolato fuso durante le riprese delle scene del film.

Wonka è basato sui personaggi di Roald Dahl, ispirato in particolare da uno dei personaggi più amati di Dahl e si svolge prima degli eventi di Charlie e la fabbrica di cioccolato, si legge nella sinossi. Nel cast anche Matthew Baynton, Jim Carter, Tom Davis, Simon Farnaby, Rich Fulcher, Kobna Holdbrook-Smith, Paterson Joseph, Calah Lane, Matt Lucas, Colin O’ Brien, Natasha Rothwell, Rakhee Thakrar e Ellie White.

Willy Wonka è stato creato dal famoso autore Roald Dahl. Il personaggio ha debuttato nel romanzo del 1964, Charlie e la fabbrica di cioccolato. Il libro è stato adattato due volte per lo schermo, nel 1971 e nel 2005, quando Tim Burton ha scelto Johnny Depp per il ruolo in questione. Paul King, il regista dietro la serie di Paddington, firma la regia di Wonka, che uscirà al cinema il 14 dicembre 2023.

Young Sheldon terminerà con la settima stagione

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Young Sheldon terminerà con la settima stagione

È ufficiale: la prossima settima stagione di Young Sheldon della CBS sarà l’ultima. La serie prequel di The Big Bang Theory tornerà il 15 febbraio e concluderà la sua corsa con un finale di un’ora il 16 maggio.

“Come prequel di una delle più grandi commedie, Young Sheldon ha dimostrato che il fulmine può colpire due volte”, ha affermato Amy Reisenbach, presidente di CBS Entertainment. “Si è distinto per un cast straordinario che sembrava una famiglia fin dal primo momento in cui li abbiamo visti sullo schermo e ha dato vita ai personaggi con storie uniche e toccanti che hanno attirato il pubblico fin dall’inizio. Estendiamo un sincero ringraziamento ai produttori esecutivi Chuck Lorre , Steve Molaro e Steve Holland e all’intero team di sceneggiatori e produttori per le sei meravigliose stagioni. Non vediamo l’ora di vedere lo svolgersi della loro stagione finale e di darle il giusto saluto con i migliori episodi mai realizzati per far divertire i loro fan”.

La notizia arriva mentre il creatore della serie Chuck Lorre sta sviluppando quella che sarà la seconda serie spin-off della sua commedia nerd, che è considerata la commedia multicamera più longeva della storia della TV. La nuova serie, che sarà realizzata per Max, è stata annunciata formalmente ad aprile. I dettagli sulla propaggine sono nascosti mentre Lorre e la compagnia determinano lo sviluppo, anche se i produttori e il cast originale si sono dichiarati molto aperti nel continuare con nuove incarnazioni dello show.

Poter raccontare l’origine di Sheldon Cooper ed espandere la storia per includere l’intera famiglia Cooper è stata un’esperienza meravigliosa“, hanno affermato martedì Holland, Molaro e Lorre in una dichiarazione congiunta. “Siamo grati ai nostri fan per aver abbracciato questo capitolo dei Coopers nelle ultime sei stagioni e, a nome dell’intera famiglia Young Sheldon , siamo entusiasti di condividere questa stagione finale con voi”.

Iain Armitage recita nella commedia nei panni della versione più giovane di Sheldon Cooper, il personaggio reso famoso da Jim Parsons. Quest’ultima star, la cui decisione di abbandonare Big Bang Theory alla fine ha posto fine allo spettacolo, presta la sua voce come narratore in Young Sheldon e da produttore esecutivo. Zoe Perry, Lance Barber, Annie Potts, Montana Jordan e Raegan Revord completano il cast.

Young Sheldon proviene dalla Warner Bros. Television, dove Lorre ha lavorato per anni con un accordo globale. Warners possiede i diritti del franchise ed è la casa di streaming esclusiva sia per The Big Bang Theory che per Young Sheldon. La società madre Warner Bros. Discovery ha anche deciso di realizzare una nuova incarnazione della commedia di successo per Max come un modo per sfruttare la popolarità del franchise piuttosto che vendere l’imminente serie ancora alla CBS, che ha trasmesso sia l’originale che il prequel.

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