Home Blog Pagina 545

Ant-Man 3: I primi concept art del film rivelano un MODOK molto diverso

0

In sala dal 15 febbraio, il film Ant-Man and the Wasp: Quantumania (sintetizzabile come Ant-Man 3) ha non solo introdotto una nuova variante di Kang il Conquistatore, ma ha anche presentato MODOK, uno dei più noti e iconici villain della Marvel. Dopo aver potuto osservare come tale personaggio è stato raffigurato all’interno del film, dei nuovi concept art a lui dedicati svelano ora come egli avesse inizialmente un aspetto ben diverso. Il concept artist Aleksi Briclot ha condiviso tramite il proprio profilo Instagram il look iniziale di MODOK, il quale risulta non solo molto più minaccioso ma anche maggiormente dotato di pericolose armi tecnologiche.

Il MODOK di questi concept art si differenzia dall’estetica del personaggio nel film finito in diversi modi, in particolare racchiudendo la testa sovradimensionata del cattivo in una cupola inquietante e semitrasparente. Nella didascalia dell’immagine di accompagnamento, Briclot ha dichiarato di aver cercato di rimanere fedele a come MODOK è ritratto nei fumetti di Ant-Man and the Wasp, spinge però il personaggio anche oltre le sue possibilità attreverso nuove caratteristiche. Briclot ha anche notato che parte della sfida durante la concettualizzazione del MODOK dell’MCU stava nel trovare modi per oscurare la sua connessione con l’antagonista originale di Ant-Man Darren Cross.

Questo design inutilizzato di MODOK viene svelato mentre i fan dell’MCU continuano a discutere sui pregi e i difetti della rappresentazione del personaggio nel film. Una parte della fanbase del franchise sostiene che Ant-Man 3 avrebbe dovuto trattare MODOK più seriamente e si augura che i Marvel Studios ripenseranno il proprio approccio al personaggio nei progetti futuri. Tuttavia, è improbabile che ciò accada, secondo lo sceneggiatore di Ant-Man and the Wasp: Quantumania Jeff Loveness. “Finché sarò vivo, quei quattro fan non otterranno quell’adattamento serioso che vogliono. MODOK sarà sempre una gran testa stupida. Tutto qui”. Per quanti avrebbero desiderato vedere una versione del personaggio più cupa, ecco di seguito il post con i concept art originali.

Fonte: CBR

MCU: le produzioni meno performanti dell’universo Marvel

MCU: le produzioni meno performanti dell’universo Marvel

Sebbene il Marvel Cinematic Universe abbia avuto alcuni film di molto successo, è importante notare anche i film che viceversa sono stati un fiasco, non solo al botteghino ma anche in termini di ascolti tv. Non sono molti i prodotti del MCU che hanno fallito ma è bene evidenziare che comunque sono prodotti che hanno avuto un impatto significativo sul franchise nel suo complesso.

Inoltre, il MCU ha continuato a espandersi ed evolversi nel corso degli anni, e ogni nuova uscita ha portato con sé sfide e successi unici. In alcuni casi, la scarsa performance di questi film potrebbe essere attribuita alla concorrenza di altri film, alla data di uscita o ad altri fattori come l’accoglienza della critica. Questi i 5 prodotti Marvel che sono stati un fiasco.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania (2023)

Ant-man and the Wasp Quantumania botteghino

Il recentissimo Ant-Man and the Wasp: Quantumania che ha dato il via alla Fase 5 del MCU non è riuscito ad eguagliare i precendenti film della storia di Scott Lang, continuando la scia “negativa” su cui si muove la Marvel dalla fine di Avengers: Endgame.

Il primo film del 2018, che ha incassato 622 milioni di dollari in tutto il mondo, ha ottenuto risultato inferiore rispetto a quello degli altri film del MCU. Il sequel non è riuscito a eguagliare il successo al botteghino del suo predecessore, nonostante le recensioni positive di pubblico e critica.

L’incredibile Hulk (2008)

L'incredibile Hulk botteghino

L’incredibile Hulk è il secondo film in ordine temporale della Fase 1 del Marvel Cinematic Universe, uscito nel 2008. Il film ha come protagonista Edward Norton nel ruolo di Bruce Banner/Hulk ed è stato diretto da Louis Leterrier. Nonostante la presenza di un personaggio popolare e di un cast di talento, L’incredibile Hulk ha incassato solo circa 263 milioni di dollari in tutto il mondo, una cifra relativamente bassa rispetto agli altri film del franchise.

Ci sono diversi fattori che possono aver contribuito a questa performance deludente del film. Innanzitutto, il film è uscito solo cinque anni dopo “Hulk” di Ang Lee (2003), che non era stato accolto bene dal pubblico. Inoltre, il film non aveva il potere delle star e l’appeal al botteghino di altri film del MCU, come “Iron Man” (2008) e “Thor” (2011).

Thor: The Dark World (2013)

Thor The Dark World

Thor: The Dark World è stato il secondo film standalone dell’eroe asgardiano, uscito nel 2013. Il film ha come protagonista Chris Hemsworth nel ruolo di Thor ed è stato diretto da Alan Taylor. Pur riuscendo a incassare oltre 644 milioni di dollari in tutto il mondo, il film è stato considerato una delusione rispetto agli altri film del MCU.

Un fattore che potrebbe aver contribuito alla performance deludente del film è la mancanza di consensi da parte della critica. Thor: The Dark World ha ricevuto recensioni contrastanti da parte della critica, che ha citato problemi con il ritmo e la trama del film. Inoltre, il film è uscito in una stagione affollata di incassi, con la concorrenza di altre grandi uscite come “The Hunger Games: La ragazza di fuoco” e “Frozen“.

Inhumans (2017)

Inhumans ascolti MCU

Sebbene Inhumans non fosse un’uscita nelle sale come gli altri film del Marvel Cinematic Universe, è stata comunque un’aggiunta significativa al franchise. La serie ha debuttato sulla ABC nel 2017 ed era basata sugli omonimi fumetti della Marvel. Tuttavia, lo show è stato un fallimento critico e commerciale ed è stato cancellato dopo una sola stagione.

La serie ha dovuto affrontare molte turbolenze dietro le quinte, con segnalazioni di problemi con la produzione e la direzione creativa dello show. Inoltre, la serie non ha ricevuto lo stesso livello di marketing e promozione di altre proprietà Marvel, il che potrebbe aver contribuito a una scarsa conoscenza e interesse da parte del pubblico.

Doctor Strange (2016)

Doctor Strange botteghino MCU

Allo stesso modo, Doctor Strange è stato un altro film Marvel che ha avuto un rendimento inferiore rispetto agli altri film del MCU. Nonostante le recensioni positive, il film ha incassato solo circa 677 milioni di dollari in tutto il mondo, un risultato inferiore a quello di altri film usciti nello stesso periodo come “Batman v Superman: Dawn of Justice” e “Rogue One: A Star Wars Story“.

Nel caso di Doctor Strange, nonostante il film non sia andato come previsto, il personaggio interpretato da Benedict Cumberbatch ha contribuito al successo complessivo del Marvel Cinematic Universe, che è diventato uno dei franchise di maggior successo e profitto nella storia del cinema.

The Marvels: secondo alcuni rumor l’uscita sarebbe stata posticipata per via di conflitti con Brie Larson

0

Come ormai noto, The Marvels, l’atteso sequel di Captain Marvel dei Marvel Studios, è stato recentemente posticipato dal 28 luglio 2023 al 10 novembre 2023 e, secondo alcuni rumor circolati da poco in rete, dietro questo slittamento potrebbero esserci altri motivi rispetto a quelli ufficialmente rilasciati. Poco dopo l’annuncio del ritardo, i rapporti ufficiali hanno infatti indicato che il film è stato posticipato per consentire più tempo ai lavori di post-produzione e, anche se ciò potrebbe comunque essere vero, stando a nuove indiscrezioni non sarebbe il motivo principale.

In un episodio del suo podcast, l’insider Jeff Sneider ha detto di aver sentito che lo slittamento sarebbe dipeso da alcuni conflitti emersi con la protagoni Brie Larson, con la quale non sarebbe stato affatto facile lavorare durante le riprese, compresi alcuni presunti contrasti con la co-protagonista Teyonah Parris. Sneider ha dunque suggerito che ci sia stato un comportamento da “diva” da parte dell’attrice premio Oscar, apparentemente non contenta che il sequel sia intitolato The Marvels e non Captain Marvel 2, in quanto ciò toglierebbe importanza al suo personaggio, alla base delle opere ad esso dedicate.

Tali affermazioni sono naturalmente da prendere con le dovute precauzioni, in quanto si tratta ad ora di meri rumor, voci di corridoio assolutamente non confermate, e che non spiegano nel dettaglio in che modo i conflitti con l’attrice stiano creato problemi al film. Non resta dunque che attendere maggiori chiarimenti a riguardo, come anche l’uscita del film a questo punto prevista per 10 novembre di quest’anno. Questo sequel, come noto, sarà diretto da Nia DaCosta, regista di CandymanNel cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms. Marvel, già vista anche nell’omonima serie tv su Disney+) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del quale però non è ancora stata rivelata l’identità.

Fonte: ComicBookMovie

Loki: 5 varianti di Kang il Conquistatore che potremmo vedere nella seconda stagione

Nel corso della Fase 4 e all’inizio della Fase 5 del MCU abbiamo fatto la conoscenza di due varianti di Kang: Colui che rimane e il Conquistatore. Ant-Man and The Wasp: Quantumania ha chiarito che ci sono ancora molte varianti di Kang in arrivo, mentre fonti attendibili hanno indicato che avremo modo di passare del tempo con almeno alcuni di loro nella seconda stagione di Loki. La serie dovrebbe debuttare su Disney+ quest’estate e promette di essere un capitolo importante della più ampia saga del Multiverso.

Il Centurione Scarlatto

Centurione ScarlattoLa scena mid-credits di Ant-Man and The Wasp: Quantumania ha puntato i riflettori su tre specifiche varianti di Kang: Immortus, Rama-Tut e Il Centurione Scarlatto. Prevediamo di passare molto tempo con questo trio in futuro, anche se quest’ultimo, nello specifico, è un personaggio che possiamo immaginare verrà approfondito a dovere in Loki. Per qualche motivo, i Marvel Studios hanno preso il Centurione Scarlatto e lo hanno ridisegnato per il MCU. Considerando che si tratta di un soprannome che Kang ha usato solo per un breve periodo e che poi ha affibbiato a suo figlio, forse non dovremmo essere sorpresi!

In ogni caso, visto il poco tempo che ci separa da Avengers: The Kang Dynasty per spiegare meglio chi sono queste Varianti, Loki dovrebbe puntare i riflettori su questo Kang tecnologicamente avanzato. I Marvel Studios possono quindi conservare Rama-Tut per la seconda stagione di Moon Knight (o per i Fantastici Quattro) e Immortus per il prossimo film sui Vendicatori.

Mister Gryphon

Mr Gryphon LokiDurante la già citata scena mid-credits, si può vedere una delle varianti di Kang vestita in giacca e cravatta. Si tratta quasi certamente di Mister Gryphon, una versione del cattivo bloccato nel XXI secolo che ha creato la Qeng Enterprises. Il quartier generale dell’azienda è stato visto nel The Void quando Loki è arrivato alla fine dei tempi, un indizio forse che era tra le Varianti abbattute in una vita passata. Riportare il Dio dell’Inganno ai giorni nostri potrebbe portare a molti momenti divertenti nella seconda stagione, soprattutto se venissimo a sapere che Kang ha acquistato l’ex Avengers Tower.

Loki e Mobius, lavorando nell’ombra, potrebbero essere incaricati di riscrivere la storia distruggendo l’azienda di Mr. Gryphon, lasciando la porta aperta ai Fantastici Quattro per acquistarla tra un paio d’anni (inoltre, siamo sicuri che Loki amerebbe rivisitare il luogo della sua più grande sconfitta).

Victor Timely

Victor TimelyNei fumetti, dopo aver subito l’ennesima umiliante sconfitta per mano dei Vendicatori, Kang ha creato la sua identità di Victor Timely nel 1901. Usando la sua conoscenza del futuro per trasformare la città di Timely, Wisconsin (da lui fondata) in una meraviglia tecnologica, Kang ha inconsapevolmente plasmato l’Universo Marvel nel mondo che poi è diventato. Ant-Man and The Wasp: Quantumania ha messo in evidenza questa variante Kang, suggerendo che sarà la chiave di qualsiasi storia Loki abbia intenzione di raccontare nella seconda stagione.

Il viaggio nel tempo e il multiverso sembrano avere una definizione molto diversa nel MCU rispetto che sulla carta, con il primo che espande il secondo. Tenendo conto di ciò, Timely potrebbe non essere responsabile della creazione della Terra-616 che abbiamo imparato a conoscere, ma potrebbe comunque gettare le basi per molte delle innovazioni di quel mondo o addirittura per un’intera nuova realtà…

Kamala Kang

Se la vista di quei Kang che ululano come pazzi in quel colosseo è indicativa, alcune di queste varianti sono decisamente folli. Tuttavia, questo dà ai Marvel Studios l’opportunità di divertirsi con Loki, come quando abbiamo incontrato personaggi come il Presidente Loki e l’Alligatore Loki durante la prima stagione dello show. Kamala Kang è stata creata nella storyline Infinity Warps, che ha visto due diversi personaggi fondersi in uno per creare nuovi eroi e cattivi. Questo mashup aveva tutti i superpoteri di Ms. Marvel combinati con l’intelletto e la padronanza di Kang nel viaggiare nel tempo.

Non è rimasta a lungo in circolazione, ma questo è stato un divertente cameo per Iman Vellani. Al momento, sembra che i Marvel Studios si dedichino a Majors come variante di Kang, ma se sono disposti a rompere gli schemi, questa è un’idea che ha del potenziale. In alternativa, saremmo lieti di vedere Kangaroo Kang!

Nathaniel Richards

Nel finale di Loki, Colui che resta ha detto di essere stato uno scienziato che ha scoperto l’esistenza del Multiverso nel 31° secolo. Da lì, ha incontrato le sue Varianti, la maggior parte delle quali non erano così gentili come lui sosteneva di essere.

Non è ancora stato stabilito se tutti i Kang nascono come Nathaniel Richards, ma deve esserci almeno uno di loro là fuori che è stato il “primo” a scoprire il Multiverso. Il Kang di Terra-616 deve ancora essere rivelato, naturalmente, ma anche se Loki e Mobius non riuscissero a rintracciarlo in questo momento cruciale, Ravonna Renslayer potrebbe farlo!Sì, siamo pronti a scommettere che vi siete dimenticati di lei. Anche lei è in cerca di risposte e potrebbe essere colei che inavvertitamente accende la scintilla che porta a un’altra Guerra Multiversale. Il Kang del fumetto è ossessionato da lei e potrebbe essere più importante di quanto abbiamo mai immaginato…

Notte degli Oscar 2023, ecco dove guardala in tv e in streaming!

0
Notte degli Oscar 2023, ecco dove guardala in tv e in streaming!

Anche quest’anno l’appuntamento più atteso dal mondo del cinema, la Notte degli Oscar 2023, è su Sky: la 95ª edizione degli Academy Awards sarà in diretta nella notte tra il 12 e il 13 marzo dalle 23.15 su Sky Cinema Oscar (canale 303 di Sky e in streaming su NOW), su Sky Uno e in chiaro su TV8.

Dagli studi Sky Francesco Castelnuovo accompagnerà gli spettatori per l’intera serata, commentando i momenti salienti, dal Red Carpet fino a tutte le premiazioni dal Dolby Theatre di Los Angeles, insieme al “Cinemaniaco” Gianni Canova e la giornalista di Sky TG24 Francesca Baraghini. Con loro in studio Costantino della Gherardesca, conduttore di Pechino Express, dal 9 marzo in esclusiva su Sky e NOW, e l’attore Claudio Santamaria, che dal 24 marzo sarà tra i protagonisti della seconda stagione della serie Sky Original Christian, in esclusiva su Sky e NOW.

La Notte degli Oscar 2023 sarà riproposta integralmente nella mattina e nel pomeriggio di lunedì 13 marzo su Sky Cinema Oscar, successivamente sarà disponibile anche on demand su Sky e in streaming su NOW, mentre in prima serata l’appuntamento con “Il meglio della Notte degli Oscar 2023” sarà dalle 21.15 su Sky Cinema Oscar® e Sky Uno, in seconda serata su TV8, disponibile anche on demand su Sky e in streaming su NOW.

Grease: Rise of The Pink Ladies, video musicale del singolo “Grease Is the Word”

0

Paramount+ ha pubblicato oggi il video musicale ufficiale del singolo “Grease Is the Word” tratto dalla nuova serie originale Grease: Rise of The Pink Ladies. Subito dopo la première negli Stati Uniti e in Canada, la serie musicale debutterà in esclusiva su Paramount+ con due episodi venerdì 7 aprile in Italia, oltre che nel Regno Unito, in Australia, America Latina, Germania, Svizzera, Austria, Francia e successivamente in Corea del Sud. Dopo la première, i nuovi episodi della stagione in dieci episodi saranno disponibili in streaming ogni venerdì.

“Grease Is the Word” è una rivisitazione in chiave moderna dell’iconica canzone “Grease”, scritta da Barry Gibb e interpretata da Frankie Valli, che è stata il brano di apertura del celebre film musicale del 1978. Il brano sarà presente insieme a 30 canzoni originali nella prima stagione di GREASE: RISE OF THE PINK LADIES, con il produttore musicale esecutivo e cantautore nominato ai GRAMMY Award Justin Tranter al timone. Come si vede nel video musicale di “Grease Is the Word”, ogni canzone della serie sarà accompagnata da un pezzo coreografato, guidato dal coreografo Jamal Sims.

I dettagli sull’uscita del film completo Grease: Rise of The Pink Ladies di Capitol Records saranno annunciati in seguito. Grease: Rise of The Pink Ladies vede protagonisti Marisa Davila nel ruolo di Jane, Cheyenne Isabel Wells nel ruolo di Olivia, Ari Notartomaso nel ruolo di Cynthia, Tricia Fukuhara nel ruolo di Nancy, Shanel Bailey nel ruolo di Hazel, Madison Thompson nel ruolo di Susan, Johnathan Nieves nel ruolo di Richie, Jason Schmidt nel ruolo di Buddy, Maxwell Whittington-Cooper nel ruolo di Wally e Jackie Hoffman nel ruolo di Asst. Principal McGee.

La serie musicale si svolge quattro anni prima dell’originale “Grease”. Nel 1954, prima che il rock ‘n’ roll spadroneggiasse, prima che i T-Birds fossero i più cool della scuola, quattro emarginati stanchi osano divertirsi a modo loro, scatenando un panico morale che cambierà per sempre la Rydell High.

Dagli studi televisivi Paramount, Grease: Rise of The Pink Ladies è scritto e prodotto esecutivamente da Annabel Oakes (“Atypical”, “Minx”), che funge anche da showrunner e ha diretto un episodio successivo. Alethea Jones (“Made for Love”, “Dollface”, “Evil”) ha diretto l’episodio pilota e altri due episodi ed è produttrice esecutiva. Marty Bowen e Wyck Godfrey producono esecutivamente per Temple Hill, mentre Adam Fishbach è anche produttore esecutivo.

Prodotto da Grace Gilroy e prodotto esecutivamente da Erik Feig e Samie Kim Falvey attraverso PICTURESTART. Le coreografie sono di Jamal Sims, che ha curato anche la regia, e le musiche di Justin Tranter, candidato ai GRAMMY Award e produttore musicale esecutivo.

Rogue One: A Star Wars Story, lo sceneggiatore chiarisce chi ha diretto la scena di Darth Vader

0

Lo sceneggiatore di Rogue One: A Star Wars Story, Gary Whitta, si è pubblicamente opposto tramite il proprio account Twitter ad un’affermazione rilasciata dall’attore Freddie Prinze Jr., il quale sostiene che Dave Filoni, la mente creativa dietro alcune delle più grandi proprietà di Star Wars, tra cui la serie The Clone Wars e The Mandalorian, avrebbe diretto l’iconica scena con protagonista Darth Vader nel film spin-off del 2016. “Non so se la gente lo sappia, forse non mi è permesso dirlo, ma non mi interessa più“, ha affermato Prinze Jr. “Dave ha diretto quella scena in Rogue One dove – beh, praticamente l’intera fine del film – in cui arriva Vader e si anticipa quello che succederà in Una nuova speranza. Ha diretto tutto lui”.

Whitta, però, non ci pensa due volte a smentire tale dichiarazione e chiarisce che i commenti fatti da Prinze Jr. non sono corretti e che Dave Filoni non ha avuto alcun ruolo nel direzione della famigerata scena in cui Darth Vader invade una stazione spaziale e si fa largo in una stanza piena di soldati. Nei suoi tweet, Whitta afferma che è stato il regista del film, Gareth Edwards, a filmare la scena e fa riferimento a Hal Hickel di Industrial Light & Magic, che a sua volta attribuisce a Edwards il merito di aver diretto quell’epico momento.

Anche un report di Umberto Gonzalez di TheWrap affermava invece che alla regia di quella c’era in realtà il regista della seconda unità Simon Crane. Tuttavia, Whitta rimane fermo sul fatto che in realtà si trattasse di Edwards, e per smentire Gonzalez ha persino approfondito il modo in cui la scena è stata aggiunta alla fine della produzione di Rogue One: A Star Wars Story e come egli l’abbia diretta. A distanza di anni, dunque, la famigerata scena è ancora al centro delle discussioni, il che non sorprende dato l’impatto che ha avuto su tutti i fan della saga.

https://twitter.com/garywhitta/status/1632409796682088448?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1632409796682088448%7Ctwgr%5Ef77d5aeb17309ac9a1b6c3174979197b8773e9bb%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.comingsoon.net%2F%3Fp%3D1272673

Fonte: ComingSoon.Net

House of the Dragon: la seconda stagione introdurrà nuovi draghi

0
House of the Dragon: la seconda stagione introdurrà nuovi draghi

La serie spin-off di Game of  Thrones, House of the Dragon si sta preparando per la sua seconda stagione e i fan saranno felici di sapere che ci saranno ancora più draghi pronti a prendere il volo quando finalmente arriverà in onda. Parlando a una proiezione FYC della serie questa settimana, il co-creatore Ryan Condal ha detto che “incontreremo cinque nuovi draghi” nei nuovi episodi e ha confermato che le riprese della serie inizieranno “molto presto”. Le sue parole sono state diffuse da The Hollywood Reporter.

Con la seconda stagione di House of the Dragon destinata ad approfondire ulteriormente te la guerra di successione nota come “La danza dei draghi”, non è troppo sorprendente scoprire che saranno presentate molte più creature. Finora, abbiamo avuto modo di osservare oltre 10 draghi nella serie, e con il romanzo Fire & Blood dell’autore George RR Martin che si svolge in un arco temporale davvero lungo, abbiamo un sacco di tempo per poter ammirare nuovi draghi!

Basato su  Fire & Blood di George RR Martin,  House of the Dragon  racconta l’ascesa e la caduta dei Targaryen, l’unica famiglia dei signori dei draghi sopravvissuta al destino di Valyria. La serie si svolge 200 anni prima degli eventi del pluripremiato adattamento in serie di  Game of  Thrones, che ha trasmesso il suo episodio finale nel 2019.

Everything Everywhere All at Once supera il record di premi vinti di Il Ritorno del Re

0

Everything Everywhere All at Once, il film candidato a ben 11 premi Oscar, ha appena raggiunto un raro traguardo, collezionando premi apparentemente ovunque e per tutto, tenendo fede al proprio titolo. La commedia fantascientifica sul multiverso diretta da Daniel Kwan e Daniel Scheinert detiene infatti ora ben 158 premi vinti presso varie importanti associazioni di critici. Questo conteggio pone Everything Everywhere All at Once ben al di sopra delle 101 vittorie di premi riportate de Il Signore degli Anelli – Il Ritorno del Re, rendendolo dunque il nuovo film più premiato di sempre.

In termini di premi totali vinti, Everything Everywhere All at Once batte ancora Il Ritorno del Re con un ampio margine: 336 premi contro 213 e 691 nomination contro 337. Le recenti vittorie del film dei Daniels includono sei vittorie all’Hollywood Critics Association Award, due vittorie al Golden Globe, sette vittorie agli Independent Spirit Awards e quattro agli Screen Actors Guild Awards. I maggiori destinatari di questi premi sono gli attori Michelle Yeoh e Ke Huy Quan per la migliore attrice e il miglior attore non protagonista, nei panni della coppia sposata in difficoltà Evelyn e Waymond Wang. Quan ha anche fatto la storia con il suo recente SAG, diventando il primo attore maschio asiatico a vincere tale premio.

Il numero di premi vinti da Everything Everywhere All at Once è però destinato a salire ancora, considerando le sue 11 nomination agli Oscar 2023, dove è il grande favorito in molteplici categorie. Il film condivide proprio lo stesso numero di nomination de Il Ritorno del Re, che nel 2004 vinse in tutte le undici categorie per cui era candidato, divenendo così insieme a Ben-Hur di William Wyler e Titanic di James Cameron per il terzo film con il maggior numero di Oscar vinti nella storia del premio. Potrà il film dei Daniels eguagliare anche questo record? Non resta che attendere la notte del 12 marzo per scoprirlo.

Fonte: CBR

No Hard Feelings: ecco il trailer vietato ai minori della commedia con Jennifer Lawrence

0

Il trailer ufficiale di No Hard Feelings rivela finalmente qualcosa di più sulla nuova commedia con protagonista la premio Oscar Jennifer Lawrence. Il film, che vede la star abbracciare il suo lato più cattivo, seguirà il suo personaggio sfortunato Maddie mentre accetta di fingere di uscire con un diciannovenne per aumentare la sua autostima prima che vada al college. Il film, che uscirà nelle sale statunitensi il 23 giugno, è interpretato anche da Andrew Barth Feldman, Natalie Morales e Matthew Broderick.

Il trailer anticipa dunque una commedia piuttosto sboccata, sulla scia di titoli come Bad Teacher o Bad Moms. Tuttavia, sembrano essere presenti anche elementi da coming of age tipici di film come Juno, che combina la sua commedia assurda e sporca con uno studio più approfondito dei personaggi, della loro psicologia e del loro mondo emotivo. Come se non bastasse, No Hard Feelings segna anche il debutto della Lawrence in una commedia pura, ricordando che un titolo come Il lato positivo prevedeva primariamente forti elementi drammatici.

Dopo il drammatico e indipendente Causeway, No Hard Feelings segna dunque un ulteriore ritorno sulle scene per l’attrice, che si era presa un breve pausa dalle scene in concomitanza con la sua gravidanza. Stavolta, inoltre, la Lawrence sembra qui intenta a dar vita ad un personaggio che, a giudicare dal trailer, si preannuncia già memorabile. Non resta dunque che attendere anche l’uscita italiana del film per poter scoprire di cosa è stata capace la premio Oscar alle prese con una commedia che si preannuncia tanto politicamente scorretta. Nell’attesa, ecco di seguito il primo trailer di No Hard Feelings.

Fonte: ScreenRant

The Night Agent: trailer della serie di thriller d’azione Netflix

0

Netflix ha rilasciato il trailer ufficiale di The Night Agent per la prossima serie di thriller d’azione che segue un agente dell’FBI di basso rango che viene gettato nella mischia inconsapevolmente. Il trailer di Night Agent ci dà un’idea di cosa aspettarci dallo show, guidato da Gabriel Basso (Super 8) nel suo primo grande progetto televisivo come attore protagonista. La serie sarà disponibile per lo streaming alla fine di questo mese, il 23 marzo.

Tratta dal romanzo di Matthew Quirk, The Night Agent è una serie thriller d’azione incentrata sul personaggio di un agente dell’FBI di basso livello che lavora nel seminterrato della Casa Bianca con l’incarico di presidiare un telefono che non suona mai… finché una sera uno squillo lo proietta in una cospirazione pericolosa e in rapido sviluppo che conduce fino allo Studio Ovale.

The Night Agent è creato e prodotto da Shawn Ryan. Nel cast Gabriel Basso nei panni di Peter Sutherland, Luciane Buchanan nei panni di Rose Larkin, la candidata all’Oscar Hong Chau, Sarah Desjardins nei panni di Maddie Redfield, Fola Evans-Akingbola nei panni di Chelsea Arrington, Eve Harlow nei panni di Ellen, Enrique Murciano nei panni di Ben Almora, Phoenix Raei nei panni di Dale e DB Woodside nel ruolo di Erik Monks.

I produttori esecutivi sono Seth Gordon, Marney Hochman per MiddKid Productions, Julia Gunn per Exhibit A, Jamie Vanderbilt, William Sherak, Paul Neinstein e Nicole Tossou per Project X e David Beaubaire per Sunset Lane Media. Proviene dai Sony Pictures Television Studios.

Star Wars e MCU: Bob Iger annuncia maggiori attenzioni nei confronti delle due saghe

0

Il CEO della Disney Bob Iger ha parlato del futuro della saga di Star Wars e del Marvel Cinematic Universe, rivelando, per quanto riguarda la prima delle due, che la Lucasfilm sta  adottando un approccio molto più cauto con i propri film, dopo la controversa trilogia sequel e il fallimento al botteghino di Solo: A Star Wars Story. Negli ultimi anni, la Lucasfilm si è concentrata su una serie di programmi TV Disney+ di successo, tra cui The Mandalorian, Andor e Obi-Wan Kenobi. Nonostante i rapporti sul piano dello studio di “aumentare” la produzione dei film di Star Wars, ci sono state diverse recenti cancellazioni, tra cui Rogue Squadron di Patty Jenkins e il progetto senza titolo di Kevin Feige.

Iger ha poi confermato che la Disney cambierà le sue strategie con una maggiore attenzione alla qualità piuttosto che alla quantità, offrendo contenuti più robusti ma ad un ritmo di realizzazione più lento. Per quanto riguarda il Marvel Cinematic Universe, invece, Iger ha affermato che “Ci sono 7.000 personaggi e tante storie ancora da raccontare. Quello che dobbiamo tenere in considerazione non è necessariamente il volume delle storie Marvel che stiamo raccontando, ma quante volte torniamo su certi personaggi noti. I sequel in genere funzionano bene per noi. Ma abbiamo davvero bisogno di un terzo e un quarto film, per esempio, o è ora di passare ad altri personaggi?”.

Iger, dunque, sembra anticipare che ciò che sembra valga già per la saga di Star Wars, varrà presto anche per il Marvel Cinematic Universe. Ovvero meno film, meno sequel e maggior spazio alla qualità e, soprattutto, a personaggi nuovi con storie nuove. Si tratta naturalmente di piani i cui frutti si potranno vedere sul lungo periodo, ma che certamente dimostrano come la Disney stia apportando seri cambiamenti alla propria strategia produttiva e distributiva, alla luce anche dei tutt’altro che entusiasmanti guadagni di Ant-Man and the Wasp: Quantumania.

Fonti: ScreenRant, CBR

Yellowjackets 2: trailer della seconda stagione

0
Yellowjackets 2: trailer della seconda stagione

Showtime ha finalmente svelato il trailer completo dell’attesissima seconda stagione di Yellowjackets, la cui premiere è prevista per il 24 marzo 2023 negli USA. Il contributo video svela che la serie continuerà a raccontarci due linee temporali, con i restanti membri dei sopravvissuti che cercano di superare a un rigido inverno compiendo atti indicibili. Più di due decenni dopo, il loro oscuro passato è tornato a perseguitare i sopravvissuti, che devono affrontare il trauma e le conseguenze della loro vita nella natura selvaggia. Il contributo presenta anche l’apparizione della tanto attesa versione adulta di Lottie, interpretata da Simone Kessell.

Dai un’occhiata al trailer della seconda stagione di Yellowjackets di seguito:

https://youtu.be/krFohHX8WeU

La trama della seconda stagione di Yellowjackets

“Nella seconda stagione, sono passati due mesi dagli eventi che ha visto coinvolti Shauna e Jackie – con risultati disastrosi”, si legge nella trama ufficiale. “Di fronte alla loro crescente fame e paura, la tensione tra i nostri Yellowjackets è solo peggiorata. Le dure condizioni dell’inverno si stanno intensificando di giorno in giorno e la psiche dei nostri sopravvissuti si sta deteriorando altrettanto velocemente. Minacciati dall’oscurità della natura selvaggia e dai ricordi ossessionanti che dominano le menti nel presente, i nostri protagonisti saranno costretti a prendere decisioni impossibili. Mentre affrontano l’orribile verità di ciò che comporta la sopravvivenza, il vero incubo per ognuno di loro sarà capire chi sono e cosa sono disposti a sacrificare per sopravvivere.

Yellowjackets  attualmente è interpretato da Christina Ricci, Juliette Lewis, Melanie Lynskey, Tawny Cypress, Samantha Hanratty, Sophie Thatcher, Sophie Nélisse, Jasmin Savoy Brown, Steven Krueger e Warren Kole. Tra le new entry della seconda stagione troviamo l’attrice nominata agli Emmy Lauren Ambrose (Six Feet Under, Servant) nei panni di Van Palmer da adulta, Simone Kessell (Obi-Wan Kenobi) nei panni di Lottie da adulta ed Elijah Wood nei panni del detective cittadino Walter.

Yellowjackets è creato e prodotto da Ashley Lyle e Bart Nickerson. I produttori esecutivi sono Drew Comins, Karyn Kusama e Jonathan Lisco, che funge anche da showrunner. È prodotto da Entertainment One.

The Flash: rivelati alcuni dettagli sulla storia originale, poi accantonata, per il film

0

L’imminente film DC The Flash si preannuncia come un affare epico con enormi implicazioni per l’universo cinematografico condiviso della DC e il suo futuro. Con i cineasti Jonathan Goldstein e John Francis Daley, tuttavia, la prima uscita da solista sul grande schermo del supereroe più veloce che c’è, probabilmente sarebbe stata un po’ diversa. Nel corso di un’intervista, Goldstein e Daley hanno infatti rivelato alcuni dettagli delle idee che avevano per The Flash, prima di abbandonare il progetto.

Abbiamo lanciato questa idea di un supereroe più a umano, dove la fine del mondo nnon è necessariamente la posta in gioco“, ha detto Daley. “Per noi il protagonista sta solo imparando a gestire i suoi poteri ed, in qualche modo, anche la sua vita disfunzionale. Più imperfetto possiamo creare un supereroe, meglio è, perché questa è la sfida intrinseca: come si fa a dare l’imperfezione a qualcuno che è, sai, fisicamente perfetto?“. Goldstein e Daley hanno poi anche spiegato perché hanno però poi abbandonato il progetto su The Flash. Prima di scrivere la loro versione della sceneggiatura, i due cineasti hanno incontrato la star del film, Ezra Miller, e i produttori per parlare delle loro idee.

Ben presto è diventato chiaro che non volevano fare esattamente la stessa cosa che avevamo in mente noi“. The Flash ha avuto una produzione notoriamente travagliata, con numerosi scrittori e registi coinvolti nel progetto, tra cui Goldstein e Daley. The Flash è stato infine diretto da Andy Muschietti a partire da una sceneggiatura di Christina Hodson, con Goldstein, Daley e Joby Harold che hanno però ricevuto i crediti della storia. Il film arriverà ora al cinema il 23 giugno 2023, con Ezra Miller che tornerà dunque a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Fonte: CBR

Beetlejuice 2: novità sul sequel del film, Jenna Ortega in trattative per un ruolo

0

Torniamo a parlare di Beetlejuice 2, sequel della commedia fantastica diretta da Tim Burton nel 1988. Dopo anni e anni di speculazioni sulla realizzazione di tale sequel, tra cui recenti criptiche affermazioni dello stesso Burton a riguardo, sembra proprio che tale progetto stia entrando in una fase di maggior concretezza. Stando a quanto riportato da alcune fonti, l’attrice Jenna Ortega potrebbe passare dalla famiglia Addams ai Deetz, tra i protagonisti del primo film. La star di Mercoledìla serie Netflix ideata dallo stesso Burton, sembra infatti aver ricevuto un’offerta per interpretare la figlia di Lydia Deetz, il personaggio di Winona Ryder, in Beetlejuice 2.

Tale seguito a lungo in lavorazione del Beetlejuice del 1988, dovrebbe inoltre riunire Tim Burton con i membri del cast originale, ovvero Michael Keaton nei panni del “bio-esorcista” Betelgeuse, Winona Ryder in quelli Lydia, e Catherine O’Hara nel ruolo della matrigna di Lydia, Delia Deetz. Nel febbraio 2022, inoltre, si riportava che tale sequel sarebbe stato prodotto dalla Plan B di Brad Pitt. Al di là di queste indiscrezioni, però, non ci sono ancora conferme sull’effettiva realizzazione di questo sequel, atteso ormai da oltre 30 anni.

Bisognerà dunque vedere se la possibile presenza della Ortega sarà l’ingranaggio che farà sbloccare il tutto. L’attrice, infatti, è ormai uno dei grandi nomi di punta di Hollywood, che oltre ad essere divenuta iconica grazie alla serie Mercoledì, può vantare anche un ruolo da protagonista nei film Scream e Scream VI, con quest’ultimo attualmente in sala. È inoltre possibile che la sua presenza spinga ancor di più Burton a voler effettivamente realizzare il sequel di uno dei suoi film più iconici. Non resta dunque che attendere nuovi eventuali sviluppi.

Fonte: ComicBookMovie

Disney celebra il suo 100° anniversario con un nuovo Funko Pop di R2-D2

0

Disney ha dato il via alle celebrazioni per il suo 100° Anniversario, annunciando una serie di esperienze esclusive, mostre, concerti e una linea di nuovi prodotti dedicati in arrivo quest’anno. Ciò significhe che verrà messo in commercio anche del merchandising targato Disney100, e un esempio è il nuovo entusiasmante Funko Pop di R2-D2, l’iconico droide simbolo di Star Wars, uno dei franchise ormai più importanti per la Disney sin dalla sua acquisizione di Lucasfilm nel 2012. Questo nuovissimo Star Wars Pop! di Funko viene fornito con un proprio supporto speciale, che consente a R2-D2 una maggiore stabilità sia in esposizione che in gioco.

L’aspetto sfaccettato offre il taglio e una lucidatura ancor più preziosa, attirando molta più attenzione di quanto avrebbe fatto piacere a Luke Skywalker in Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza. Il Funko Pop di R2-D2 è alto circa 7 centimetri e attualmente può essere preordinato solo negli Stati Uniti tramite il sito ufficiale. Non c’è però da dubitare sul fatto che tale nuovo prodotto sarà presto disponibile anche in Europa, per la gioia dei collezioni e dei fan.

A partire da questo nuovo entusiasmante Funko Pop, che tutti i fan della saga di Star Wars non potranno che apprezzare, ricordiamo dunque che il 16 ottobre 2023 ricorrerà il 100° Anniversario dal giorno in cui Walt Disney e suo fratello Roy presentarono al mondo intero la magia Disney per la prima volta, portando meraviglia nella vita di milioni di persone. Disney, dunque, celebrerà le storie e i personaggi dei suoi primi 100 anni per tutto il 2023. Nell’attesa, ecco di seguito il nuovo Funk Pop di R2-D2 in tutto il suo splendore.

Fonte: ScreenRant

Extrapolations, recensione della serie Apple TV+

Extrapolations, recensione della serie Apple TV+

Il problema della conservazione ambientale è senza dubbio il più gravoso che la società contemporanea deve affrontare nel presente e immediato futuro. A questo proposito Apple TV+ ha prodotto Extrapolations, serie in otto episodi ambientata in un futuro prossimo in cui non c’è davvero più tempo da perdere, e gli effetti del riscaldamento globale stanno influendo radicalmente sulla conformazione geopolitica del pianeta.

Vista l’importanza del tema trattato molte delle più importanti star hollywoodiane si sono mobilitate per partecipare la progetto: nei vari episodi, in veste di protagonisti o semplici guest-star, troviamo infatti attori del calibro di Sienna Miller, Kit Harington, Tahar Rahim, Edward Norton, Marion Cotillard, Heather Graham, Matthew Rhys, Keri Russell, David Schwimmer, Gemma Chan, Forest Whitaker e molti altri, compresa addirittura la divina Meryl Streep in una guest appearance.

Extrapolations, la conservazione del Pianeta

Un problema fondamentale come la conservazione del pianeta avrebbe meritato un progetto molto migliore di questo per essere esposto al pubblico: nonostante gli evidenti mezzi a disposizione Extrapolations fin dal confuso pilota si dimostra un progetto che non sa proporre un centro narrativo forte, disperdendo invece l’attenzione dello spettatore in storie fin troppo separate tra loro che toccano i vari aspetti di come l’essere umano stia distruggendo l’habitat naturale. E questo risulta ancor più sbalorditivo perché al centro del progetto figura quello Scott Z. Burns che in passato ha dimostrato notevole lucidità e stringatezza di esposizione, prima come sceneggiatore per Steven Soderbergh (Contagion su tutti) ma anche come regista di The Report con Adam Driver e Annette Bening per Amazon Prime Video.

Nel caso di Extrapolations invece dopo un primo episodio che gira a vuoto iniziando alcune delle storie dei capitoli successivi senza offrire una trama portante, il resto delle puntate si sviluppa tentando costantemente di trovare un equilibrio tra la raffinatezza della messa in scena e l’impegno civile della tematica. Tale tentativo rimane in alcuni casi accettabile, nella maggior parte delle situazioni esposte totalmente insoddisfacente. Ci sono ad esempio degli episodi – come quello che vede protagonista Daveed Diggs nel ruolo di un rabbino che cerca di salvare la propria comunità in una Miami allagata dalle acque – che se non fossero stati sovraccaricati da una eccessiva volontà di “educare” invece che lasciar libero lo spettatore di assimilare emotivamente, avrebbero anche potuto funzionare.

E invece il filo conduttore di Extrapolations è la ridondanza, il mettere il messaggio sempre di fronte a storia e personaggi, mancando in questo modo la possibilità di offrire una narrazione efficace e figure emotivamente avvicinabili. In questo marasma generale si raggiungono momenti di comicità probabilmente involontaria, come nella fine del pilot con l’arco narrativo del personaggio interpretato da Matthew Rhys. Certo, poi qualcosa in Extrapolations nonostante una serie di tentativi sopra le righe alla fine funziona: quando sullo schermo compare una Meryl Streep che interpreta una donna che deve fare i conti con il tempo che le resta, ecco che la bravura innata dell’attrice riesce a dotare il personaggio di pathos. Ci si commuove, certo, ma ci mancherebbe non succedesse di fronte alla Streep in versione strappalacrime!

Tanta, troppa la carne al fuoco messa da Extrapolations. Ambientata in un futuro prossimo che col passare degli episodi diventa sempre più lontano e disperato, la serie pian piano scivola dentro la fantascienza e la distopia senza veramente rendere partecipe il pubblico del problema che vuole affrontare. La veridicità scientifica di alcuni fatti o dati esposti nel corso dei capitoli non diventa mai allarmante, in quanto “persa” dentro una confezione visivamente leccata quanto purtroppo inerme. Il risultato è uno show che non sa mai arrivare al punto, molto probabilmente perché vuole raggiungere più obiettivi di quanti può raccontarne in maniera coerente e concisa. Davvero peccato…

Extrapolations

Super Mario Bros. – il Film: ultimo divertente trailer

0
Super Mario Bros. – il Film: ultimo divertente trailer

Ogni anno il 10 marzo si festeggia la giornata dedicata a Super Mario, l’idraulico più famoso del mondo. Celebra con noi il MAR10 DAY e non perdere l’ultimo trailer del nuovo film d’animazione Super Mario Bros. – Il Film, ambientato nel mondo di Super Mario Bros. firmato da Nintendo e Illumination.

Diretto da Aaron Horvath e Michael Jelenic (produttori di Teen Titans Go! – Il Film ), da una sceneggiatura di Matthew Fogel (The LEGO Movie 2: Una Nuova Avventura, Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo), nella versione originale di Super Mario Bros. – il film Chris Pratt doppierà Mario, Anya Taylor-Joy sarà la Principessa Peach, Charlie Day sarà Luigi e Jack Black doppierà Bowser; Keegan-Michael Key presta la voce a Toad, Seth Rogen e Fred Armisen rispettivamente a Donkey e a Cranky Kong. A Kevin Michael Richardson spetta il ruolo di Kamek e a Sebastian Maniscalco quello di Spike.  Il film è prodotto dal fondatore e CEO di Illumination Chris Meledandri e da Shigeru Miyamoto per Nintendo. Il film è co-finanziato da Universal Pictures e Nintendo e distribuito in tutto il mondo da Universal Pictures. 

Missing: recensione del film di Nicholas Jonson e Will Merrick

Missing: recensione del film di Nicholas Jonson e Will Merrick

Smartphone, tablet, computer… la nostra società è oramai dominata dalle diverse forme tecnologiche e dalla digitalizzazione. Nel quotidiano costituiscono una “materia prima” fondamentale, in quanto capsule di tutti i beni necessari. Sono strettamente legate all’internet, bacino costante di informazioni – oramai indispensabile anche per l’attività lavorativa – e a volte possono rappresentare l’unica strada per salvare qualcuno. È in questo ultimo concetto che si annida il cuore di Missing, nuovo screenlife movie che sfrutta l’innovazione tecnologica per mettersi sulle tracce di una persona scomparsa.

È il sequel indipendente di Searching, dal quale non si trascina dietro né storia né personaggi ma solo la sua modalità investigativa: i dispositivi elettronici. La pellicola fa parte di un genere cinematografico ancora da esplorare, che nasce e fiorisce con l’era dei social e del web, e che proprio per questo ha davanti a sé un terreno fertile sopra cui edificarsi e prendere lo spazio che merita. Il film, scritto e diretto dal duo Nicholas Jonson e Will Merrick e distribuito da Sony, è ora nelle sale cinematografiche dal 9 marzo.

Missing, la trama del film

Missing Storm Reid

In Missing June (Storm Reid) è un’adolescente la cui vita ruota attorno al suo indispensabile Mac, escludendo dalla sua sfera privata la madre Grace (Nia Long). Quando la donna, insieme al compagno Kevin (Ken Leung), parte per un viaggio a Cartagena, in Columbia, June passa una settimana con le sue amiche all’insegna del divertimento. Ma il giorno in cui è previsto il ritorno della madre, quest’ultima non si presenta all’aeroporto dove la ragazza la sta aspettando. Scoprirà così che Grace è scomparsa e, tramite l’uso dei social e di google, June cercherà di mettersi sulle sue tracce, fino ad arrivare ad una sconvolgente scoperta sia sul genitore che sul suo passato.

Un thriller da gustare sullo schermo di un computer

Sapremmo stare per un lasso anche breve di tempo senza smartphone o pc? Probabilmente no. Questi dispositivi fanno oramai parte di noi e, che lo accettiamo o meno, assorbono gran parte del nostro tempo. A volte piuttosto che vivere la realtà, ci rifugiamo nel virtuale, una dimensione dalla quale traiamo tanti spunti, ma che è anche fonte di distrazione. Eppure spesso sembra che la nostra vita sia tutta lì, sullo schermo di un telefono o di un computer. Missing inizia a filare la sua trama partendo da una netta fotografia dell’era moderna dell’elettronica e del cyberspazio, due armi a doppio taglio in grado di essere sia supporto che distruzione.

I registi costruiscono l’intero film all’interno di un Mac e di un iPhone, strumenti che si alternano l’un l’altro per restituirci una storia dalla forte suspense, il cui peso è retto totalmente dalle spalle di una perspicace e determinata June. È lei il perno attorno al quale ruota ogni dinamica. Ne sostiene il ritmo serrato e gli snodi narrativi, non perdendo al contempo la sua struttura e visione adolescenziale. Il processo di sleuthing è affidato in toto a lei, tanto che i suoi comprimari, seppur siano coinvolti nella ricerca, sono nel racconto sempre marginali e addirittura superflui.

Un’altra nota accattivante è la modalità di ripresa: la macchina da presa affida in gran parte alla webcam il compito di seguire la protagonista, alternandosi di tanto in tanto con delle sequenze della schermata del computer, le quali mostrano il processo di tracciabilità – quasi da hacker – attuato da June. Quest’ultime rendono possibile la progressione del caso, svelandone dettagli salienti, oltre a macinare agghiaccianti plot twist.

Missing Ken Leung
© Sony Pictures

Non solo: la composizione visiva delle immagini al computer permette allo spettatore di partecipare all’indagine, mentre scopre di pari passo con la protagonista indizi e rivelazioni. Il cinema tradizionale perciò quasi si nasconde, e cercarne le caratteristiche diventa difficile persino quando la webcam si sovrappone all’inquadratura. Ci si rende subito conto che il frame sgranato non ha permesso uno scollamento con l’occhio della telecamera digitale e, proprio in quel momento, realizziamo di essere noi stessi spie della vicenda.

Internet, un problema e una salvezza

Se da una parte con Missing abbiamo una scrittura stuzzicante, il cui tono galvanizzato non cala mai, dall’altra abbiamo un contenuto su cui riflettere. La pellicola non vuole solo inghiottirci dentro la casa di June, nella quale con velocità si consuma l’imprevedibile thriller, ma mira a smascherare l’internet e l’uso dei social network. Perché se è vero che con il loro avvento si è trasformata in contemporanea la società e perfino il modo di intendere delle professioni, è altrettanto vero che ha corroso la verità delle cose. I registi inseriscono questa tematica in maniera sottile e sta a noi rimanere vigili per coglierla.

Quando il caso della madre di June comincia a essere mediatico, la ragazza si scontra con l’altra faccia della medaglia del web. Nonostante sia abituata a perdersi fra Snapchat, FaceTime, Tik Tok, che usa giornalmente per riprendere la sua vita, si accorge solo dopo quanto possano essere veicolo di informazioni sbagliate a danno degli altri. È il problema, innanzitutto, delle fake news. Una piaga che al giorno d’oggi, ad esempio, ha condannato il giornalismo. Divulgare contenuti fuorvianti, magari distorti e reinterpretati, può ledere le persone coinvolte. I social sono una grossa finestra di comunicazione e per tale ragione andrebbero usati con parsimonia e criterio.

Spesso però accade l’inverso: argomenti, magari delicati, vengono maneggiati senza un minimo di conoscenza – e coscienza -, allontanando gli utenti dalla realtà e costituendo un pericolo. Le app possono essere veicolo di bufale, ma anche di insulti e congetture, che in Missing la protagonista è costretta ad affrontare per difendere la reputazione della madre. E seppur per un periodo breve, è obbligata a mettere in stand-by la ricerca del genitore, impegnandosi in una lotta a suon di commenti social che possa restituirle la dignità.

Missing film recensione

Missing costruisce sullo schermo sia una storia che, bene o male, mantiene alta l’attenzione fino allo sconcertante climax finale, sia una denuncia verso i tempi dei social, i quali, ci rammenta, dovrebbero essere sfruttati in modo più avveduto. È uno screenlife movie che rappresenta bene la gioventù contemporanea, il suo approcciarsi alla quotidianità attraverso i nuovi canali d’informazione, risultando così essere un prodotto fresco e intelligente. Un plauso anche al lavoro fatto sulla sceneggiatura, semplice ma dotata di ricorrenti guizzi narrativi, volti a coinvolgere un pubblico in agitazione. Una pellicola che, nella sua buona fattura, non deluderà il suo spettatore, soprattutto quello giovanile.

Un Creed Universe è ufficialmente in fase di sviluppo, rivelato il primo potenziale progetto

0

È stata rivelata l’esistenza di un piano per dar vita ad un “Creed Universe” multipiattaforma, che muoverà i suoi passi a partire dai tre film dedicati ad Adonis Creed, il cui terzo capitolo Creed 3 è attualmente in sala, diretto ed interpretato da Michael B. Jordan. Questa trilogia, come noto, nacque quando Jordan si unì a Sylvester Stallone nel Creed del 2015. Dopo aver stabilito la propria identità all’interno del più vasto universo cinematografico di Rocky, Jordan ha poi portato avanti il racconto di questo personaggio e con il terzo film ha dimostrato di potersi reggere anche da solo, senza la presenza di Stallone nei panni di Rocky, incassando ben 58 milioni di dollari in patria nel suo primo fine settimana.

I numeri al botteghino di Creed 3 sembrano aver motivato Amazon a scommettere in grande su Jordan e Creed, iniziando dunque a strutturare universo narrativo che si amplierà grazie a serie TV e nuovi film. Tra i progetti già messi in cantiere, il primo sarebbe uno spin-off incentrato sulla figlia non udente di Adonis, Amara, interpretata in Creed 3 dalla nuova arrivata Mila Davis-Kent. Ci sarebbero però anche piani per una versione anime di Creed – una grande sorpresa per Jordan, che si è ispirato a questa tipologia di opere per la sua regia di Creed 3 – così come uno spettacolo di accompagnamento live-action.

Secondo quanto riferito, anche lo spin-off su Drago, precedentemente annunciato, saarebbe ancora in fase di sviluppo. Tutti i progetti di cui sopra sono naturalmente nelle fasi iniziali, per cui probabilmente bisognerà attendere un po’ prima di poter vedere qualcosa di concreto sul piccolo o grande schermo. Nel mentre, ricordiamo che Creed 3, attualmente in sala, è diretto e interpretato da Michael B. Jordan e che accanto a lui si possono ritrovare anche gli attori Tessa Thompson, Jonathan Majors, Phylicia Rashad eMila Davis-Kent.

Fonte: ScreenRant

Road to Oscar 2023: il Miglior film

Road to Oscar 2023: il Miglior film

La notte degli Oscar 2023 si avvicina ed è tempo di esplorare a fondo i candidati per la categoria Miglior film. Quest’anno la varietà domina sovrana: film indipendenti (Everything Everywhere All At Once), drammi profondi (Tàr, Gli spiriti dell’isolaWomen Talking), action che tornano dopo anni (Avatar: la via dell’acqua o Top Gun: Maverick) e film più classicamente hollywoodiani (The Fabelmans di Spielberg e Elvis di Branagh). Nella lista non mancano le piattaforme né i registi stranieri (Niente di nuovo sul fronte occidentale, Triangle of sadness).

Scopriamo dunque come sono messi i potenziali migliori film ad un paio di giorni dalla premiazione. E facciamo qualche speculazione.

Niente di nuovo sul fronte occidentale

Oscar 2023

Uno dei lungometraggi che concorre come miglior film agli Oscar 2023 arriva dritto da una piattaforma. Presentato al Toronto film festival nel settembre 2022, Niente di nuovo sul fronte occidentale è arrivato su Netflix ad ottobre. In poco tempo, il film di Edward Berger ha scalato le classifiche della piattaforma conquistando ampie fette di pubblico e accaparrandosi un lodevole 90% su Rotten Tomatoes. Non solo l’audience, anche la critica si è espressa favorevole nei confronti del film. Fino ad ora Niente di nuovo sul fronte occidentale ha vinto 7 BAFTA (contro 14 candidature) ed è stato candidato come miglior film in lingua straniera ai Golden Globe.  Il lungometraggio tedesco concorre agli Oscar 2023 con ben nove candidature: oltre a quella per il miglior film, anche per miglior sceneggiatura non originale, miglior film internazionale, migliore fotografia, migliore scenografia, migliori trucco e acconciatura, migliori effetti speciali, miglior sonoro, migliore colonna sonora.

Tratto dall’omonimo romanzo di Erich Maria Remarque, il lungometraggio traspone in immagini la storia di Paul e di un gruppo di giovani soldati nell’esercito tedesco durante la Prima guerra mondiale. La base solida letteraria e cinematografica, il cast giovane ed espressivo (al centro abbiamo Daniel Brühl, Albercht Schuch) servono da piste di lancio per elevare il dramma storico. Nel film, la regia è audace, ma anche la fotografia di James Friend è eccelsa, sia a livello qualitativo che a livello di inquadrature. Niente di nuovo sul fronte occidentale spicca tra i numerosi film di guerra che oggi possiamo vedere, soprattutto sulle piattaforme: è un film che usa mezzi espressivi contemporanei e cari al pubblico di oggi per portare luce su una parentesi degli archivi storici già ampiamente frequentata.

Avatar: la Via dell’Acqua

Avatar: la via dell'acqua Oscar 2023

Il film più atteso degli ultimi anni non poteva mancare alla corsa verso gli Oscar 2023. Avatar: La via dell’acqua di James Cameron, sequel super tardivo del celeberrimo Avatar del 2009, ha dominato i cinema per parecchi mesi a cavallo tra il 2022 e il 2023. La via dell’acqua vede il ritorno dei protagonisti del primo film, da Jake di Sam Worthington a Neytiri di Zoe Saldana, grande traino per introdurre la dimensione acquatica e i suoi personaggi nel mondo di Pandora.

Il successo al botteghino ha permesso a La via dell’acqua di classificarsi come terzo film con maggiori incassi della storia: prima di lui ci sono il primo Avatar – sempre di Cameron – e Avengers: Endgame dei Fratelli Russo. Anche la critica ha apprezzato il film: ne hanno parlato ottimamente diverse testate nazionali e internazionali.  Avatar 2 ha conquistato soprattutto per gli effetti speciali e perché è riuscito a costruire una dimensione subacquea realmente immersiva. Sicuramente, il budget enorme (si stima tra i 350 e i 460 milionidi dollari) e la lunga lavorazione hanno aiutato: ad esempio, Cameron ha potuto realizzare pioneristicamente le scene subacquee con la tecnologia motion capture. Non tutti hanno invece apprezzato la trama, definita da The Guardian e dal Telegraph come blanda e inesistente. Dopo le due candidature ai Golden Globe e le sei al Satellite Award, Avatar: la Via dell’Acqua porta agli Oscar 2023 la fiaccola del cinema di fantascienza. Il lungometraggio concorre per quattro categorie: miglior film, miglior scenografia, miglior sonoro e miglior effetti speciali.

Gli Spiriti dell’Isola

Gli Spiriti dell'Isola oscar 2023

Il regista inglese Martin McDonagh torna a concorrere agli Oscar 2023 con Gli spiriti dell’isola. Dopo aver vinto per il miglior cortometraggio nel 2006 con Six Shooter, dopo le candidature del 2018 per Tre manifesti a Ebbing, Missouri, quest’anno McDonagh è tra i favoriti dell’Academy: ben nove candidature per il suo film. Gli spiriti dell’isola è stato super apprezzato dalla critica: sono arrivate copiose candidature dal Satellite Award, dai Critics’ Choice Awards e non sono mancati riconoscimenti ai BAFTA, a Venezia e al Golden Globe: ben tre premi su otto candidature (miglior film commedia o musicale, miglior regista e miglior attore.)

Il film di McDonagh ha buone probabilità di accaparrarsi un premio anche agli Oscar 2023. Il cast asciutto e gli ambienti sconfinati guidano il dramma ambientato sull’isola immaginaria di Inisherin durante la Guerra civile irlandese. Colin Farrell e Brendan Gleeson traspongono abilmente nei loro personaggi il tema universale dell’amicizia, in tutte le sue sfaccettature. Il risultato è profondo e conquista pubblico e critica: Rotten Tomatoes parla del 97% di recensioni positive sul film. Chissà se il naturalismo, il folklore e la genuinità de Gli spiriti dell’isola conquisterà anche l’Academy.

Elvis

Elvis Austin Butler

Tra i candidati agli Oscar 2023 per la categoria miglior film troviamo anche Elvis di Baz Luhrman. In generale, il film ha ricevuto buoni incassi e pareri mediamente positivi. Presentandosi all’Academy con numerosissime candidature, un Golden Globe e 4 BAFTA, Elvis gareggia agli Oscar 2023 in otto categorie.

Il lungometraggio è il racconto della vita del padre del rock n’roll Elvis Presely vista dal punto di vista distorto del suo manager, il colonnello Tom Parker. Lo sfarzo e l’esagerazione di Luhrman s’integrano con lo stile eccentrico e con la musica ‘’demoniaca’’ del cantante. Attraverso l’interpretazione magistrale di Austin Butler, Presley appare come una creatura sfaccettata e tormentata. L’estetica alla Quarto Potere è necessaria in Elvis per esprimere la visione deviata dell’ingombrante manager Parker, interpretato da un Tom Hanksingombrante sul piano visivo e su quello sonoro.  Elvis deve molto alla sua colonna sonora di Ellior Wheeler. Non a caso, il film concorre agli Oscar anche per il miglior sonoro. Le musiche sono principalmente pezzi originali del cantante protagonista riarrangiate e interpretate da artisti contemporanei come i Måneskin, Eminem, Stevie Nicks. Anche Austin Butler ha contribuito cantando alcuni brani del suo personaggio.

Everything Everywhere All at Once

SAG Awards Michelle Yeoh in Everything Everywhere All At Once Oscar 2023

Everything, Everywhere, all at  once è la commedia ‘strana’ e indipendente dei Daniels che sembra aver conquistato tutti, anche l’Academy. EEAAO si presenterà domenica con il maggior numero di candidature: ben 11 e, tra le altre, anche quella per il miglior film. Il lungometraggio è un’ironica trasposizione delle teorie multiversali, quelle care alla Marvel per intenderci, che gioca con la fantascienza e ne fa uscire un racconto stratificato e centrifugo.

Everything Everywhere All At Once è stato accolto favorevolmente dal pubblico: è il lungometraggio indipendente della A24 che ha raggiunto il maggior numero d’incassi: 106,2 milioni di dollari. Stando a Rotten Tomatoes – 95% di recensioni positive – e ai riconoscimenti, il film è piaciuto anche alla critica: 2 Golden Globe ai due attori Michelle Yeoh e Ke Huy Quan, candidature varie ai BAFTA (10), Screen Actors Guild Award, Directors Guild Awards,..

The Fabelmans

THE FABELMANS

Steven Spielberg ha raccontato sé stesso (attraverso il giovane Gabriel LaBelle) e la propria passione per la settima arte in The Fabelmans e, così facendo, si è guadagnato una nuova candidatura agli Oscar per la categoria miglior filn. L’aspetto autobiografico del film lo rende intimo senza togliere quella spettacolarità tipica del grande regista.Nel corso della sua carriera Steven Spielberg ha ricevuto diversi premi e candidature: 20 agli Oscar, 13 ai BAFTA, 24 ai Golden Globe e 25 agli Emmy.

L’enorme filmografia del regista americano compie un ulteriore step: The Fabelmans si presenta agli Oscar con due Golden Globe già guadagnati, uno tra l’altro per il miglior film drammatico, ed è pronto a concorrere in 7 categorie. The Fabelmans è sicuramente un esperimento riuscito a livello di critica: 91% di recensioni positive su Rotten Tomaotes. Tuttavia, il risultato al botteghino è stato deludente: 16,4 milioni di dollari contro un budget da 40 milioni, il peggior risultato che Spielberg abbia mai raggiunto con un film diretto e prodotto da se stesso.

Tár

tár oscar 2023

Tàr è un film che si regge su un grande personaggio e il suo profondo dramma. Dietro alla direttrice d’orchesta Lydia Tár /Cate Blachett, c’è però un grande autore. Todd Field, regista, sceneggiatore, autore del soggetto e produttore di Tár torna dopo più di 15 anni a dirigere un film e si fa sentire. Il film, ambientato a Berlino tra buche d’orchestra, sale prova e un internet paludoso, e  pone al centro una compositrice che si trova a dover gestire responsabilità lavorative e spiriti artistici. Blanchett domina e guida lo spettatore in un film grigio e malinconico.

Tár è stato apprezzato dalla critica: 92% su Rotten Tomatoes, giudizi lodevoli sul New York Times, Variety, The Guardian. I riconoscimenti non sono da meno: Blanchett si è già guadagnata la Coppa Volpi a Venezia, un BAFTA e un Golden Globe. Durante la notte degli Oscar 2023, Tár concorrerà per 6 categorie, tra cui quella di miglior film.

Top Gun: Maverick

Tom Cruise Top Gun: Maverick

Il 2022 è stato l’anno dei sequel tardivi: non solo Avatar, anche – e soprattutto – il cult movie anni Ottanta Top Gun ha avuto il suo seguito. 36 anni dopo il film diretto da Tony Scott, Joseph Kosinski realizza Top Gun: Maverick e lo dedica al suo predecessore.

Il lungometraggio riprende l’iconico protagonista Pete “Maverick” Mitchell trent’anni dopo il conseguimento del brevetto nella scuola di Top Gun. Ad interpretarlo c’è sempre Tom Cruise, per il piacere del pubblico. Top Gun: Maverick viene, prevedibilmente, accolto piacevolmente dal pubblico e dalla critica. I giudizi e le recensioni sono ottimi, il successo al botteghino clamoroso. Top Gun: Maverick resta nei cinema per diversi mesi, posizionandosi al posto numero 12 tra i film più proficui di sempre. Il film di Kosinski è anche il lungometraggio di Tom Cruise che ha ottenuto i maggiori incassi di sempre. Per ora la pellicola ha ricevuto molte candidature e pochi premi. I maggiori riconoscimenti sono arrivati dal Satellite Award: miglior film drammatico, miglior fotografia, miglior suono e miglior canzone originale.

Triangle of Sadness

Cannes 76 Triangle-of-Sadness-Ruben-Ostlund

Tra i lungometraggi in carica per la categoria miglior film c’è una buona varietà: dramma, azione e commedia. Triangle of Sadness è la parentesi amara e satirica che non poteva mancare in questa corsa agli Oscar 2023. Il film di Ruben Östlund (primo che il regista realizza in lingua inglese) è un racconto di tre capitoli in cui viene mostrato, analizzato e distrutto il ‘’mondo dei ricchi’’. Östlund nel suo film gioca con gli stereotipi e li smonta decontestualizzandoli.

Il risultato che ottiene è originale e giocoso, ma non apprezzabile per tutti. Non a caso, i giudizi su Triangle of Sadness sono variegati e mediamente positivi. Al contrario, Triangle of Sadness piace molto al circolo dei festival: Il lungometraggio è stato premiato a Cannes (Palma d’oro e Premio AFCAE). Triangle of Sadness è era candidato per due Golden Globe e ora concorre in tre categorie agli Oscar 2023: miglior film, miglior regista, migliore sceneggiatura originale (sempre opera di Östlund).

Women Talking

Women Talking - Il diritto di scegliere

Women Talking – Il diritto di scegliere di Sarah Polley si presenta tra i candidati della categoria miglior film per gli Oscar 2023. Il lungometraggio è l’adattamento cinematografico del romanzo di Miram Toews Donne che parlano. Partendo da un libro ispirato a fatti realmente accaduti in Bolivia in tempi recenti, Women Talking parla di violenza, soprusi e abusi sessuali in uno scenario tragicamente drammatico.

A dirigere il lungometraggio c’è l’attrice e regista Sarah Polley (Mr. Nobody, L’alba dei morti viventi), ormai al quarto lungometraggio. Polley è alla sua seconda candidatura agli Oscar, già avvenuta nel 2008 per la sceneggiatura di Away from Her.  Women Talking ha ricevuto un ampio successo a livello di critica e di riconoscimenti: 91% su Rotten Tomatoes, candidature in varie categorie ai Satellite Award, Golden Globe, Critics’ Choice Awards.

Chi vince gli Oscar 2023 come miglior film?

Road to Oscar 2023Concludiamo la carrellata con qualche considerazione sui possibili vincitori Oscar 2023 per la categoria miglior film. Quest’anno è particolarmente difficile indovinare chi si aggiudicherà la statuetta d’oro. La vincita del film indipendente Coda l’anno scorso potrebbe farci sbilanciare verso Everything Everywhere All At Once. L’enorme numero di candidature a favore del film fa ben sperare. Tuttavia, l’Academy potrebbe anche operare un invertimento di rotta e guardare ai film dei grandi registi consolidati: in tal caso, tutto si giocherebbe tra The Fabelmans di Spielberg e Elvis di Branagh. Spostandoci sul lato action, i due sequel sono ottimi candidati: il successo di pubblico non è mancato né per Avatar: la via dell’acqua né per Top Gun: Maverick. Entrambi i lungometraggi catturano l’attenzione a livello visivo, chi per i VFX chi per i SFX.

La vera contesa, a nostro avviso, è tra due film drammatici: Niente di nuovo sul fronte occidentale Gli spiriti dell’isola sono i veri concorrenti in questione. Non ci resta che aspettare domenica notte per scoprire chi conquisterà l’Academy.

Scream VI: Jenna Ortega non ha dubbi su chi vincerebbe tra Ghostface e Mercoledì

0

In occasione dell’uscita in sala del film Scream VI (qui la recensione), l’attrice Jenna Ortega, che nel film interpreta Tara Carpenter, ha detto la propria su chi secondo lei vincerebbe in uno scontro tra Ghostface e Mercoledì Addams, il personaggio da lei interpretato nella popolarissima serie Netflix Mercoledì. L’attrice, ironizzando su un ipotetico scontro tra i due personaggi, si è detta piuttosto sicura nel dire che sarebbe decisamente Mercoledì ad avere la meglio sul leggendario assassino mascherato e armato di coltello affilato. “Penso che lei lo prenderebbe per prima”, ha affermato semplicemente la Ortega.

La risposta dell’attrice, per certi versi, non era così scontata. È vero, Mercoledì possiede forti abilità psichiche ancora da sviluppare, ma Ghostface, in tutte le sue incarnazioni, vanta un numero di uccisioni abbastanza significativo. Inoltre, i registi del nuovo film, Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, hanno già anticipato che il nuovo Ghostface di Scream VI è diverso dalle precedenti incarnazioni del personaggio. Si tratta infatti di una versione più implacabile, che prova pura gioia nell’uccidere. La stessa Ortega ha descritto il cattivo come “la versione più violenta e aggressiva di Ghostface che abbiamo mai visto“.

Con questo nuovo assassino notevolmente più formidabile delle versioni precedenti (e non contrario all’uso di un fucile, come mostrato nel trailer del film), la risposta della Ortega lascia dunque intendere che Mercoledì sia più potente di quanto possa sembrare. Immaginando come potrebbe essere uno scontro tra i due, ricordiamo che Scream VI è in sala dal 9 marzo, diretto da Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, con un cast composto da Melissa Barrera (“Sam Carpenter”), Jasmin Savoy Brown (“Mindy Meeks-Martin”), Mason Gooding (“Chad Meeks-Martin”), Jenna Ortega (“Tara Carpenter”), Hayden Panettiere (“Kirby Reed”) e Courteney Cox (“Gale Weathers”), che tornano a ricoprire i loro ruoli nel franchise.

Fonte: ScreenRant

Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie: trama, cast e sequel

Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie: trama, cast e sequel

Uscito nel 2011, L’alba del pianeta delle scimmie è stato il settimo capitolo della celebre saga iniziata nel 1968. È inoltre anche il primo titolo di una nuova trilogia dedicata a tale universo narrativo. Si tratta di un vero e proprio reboot, che porta gli spettatori a scoprire le origini e le motivazioni dietro l’ascesa dei primati e la decadenza della razza umana. Acclamata per i suoi incredibili effetti speciali, comprendenti l’utilizzo di motion capture per le scimmie protagoniste, la pellicola ha poi avuto due sequel, il primo dei quali è Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie (qui la recensione sul film), uscito nel 2014 per la regia di Matt Reeves.

Il finale del primo film lasciava infatti in sospeso una serie di questioni che permettevano di dar vita a nuovi seguiti, continuando così ad esplorare l’avvento della civiltà delle scimmie. A distanza di soli tre anni sono sbalorditivi i progressi fatti nell’utilizzo degli effetti speciali tramite motion capture, che permettono di dar vita a personaggi animali estremamente realistici e curati sino al minimo dettaglio. Questo secondo capitolo, inoltre, si presenta come particolarmente più cupo rispetto al precedente, dando vita ad un contesto sempre più segnato dalla guerra e dalla decadenza dell’umanità.

A fronte di un budget di 170 milioni, Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie è arrivato a guadagnarne ben 502, confermandosi un grande successo. A questo, tre anni dopo, sarebbe seguito un capitolo conclusivo di quella che ad oggi è una delle trilogie di fantascienza più recenti di maggior fascino. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie: la trama del film

Dieci anni dopo gli eventi del primo film, San Francisco è ora una città devastata dall’ALZ-113, il virus sviluppato per curare l’Alzheimer ma rivelatosi poi mortale per il genere umano. In questo contesto convivono due gruppi distinti. Da un lato gli unici umani superstiti del pianeta che tentano di sopravvivere nonostante la scarsità di risorse. Dall’altro un coeso gruppo di scimmie che, rese evolute dallo stesso farmaco, vivono pacificamente nella foresta di sequoie della città. Il precario equilibrio si interrompe quando Dreyfus, leader degli umani, invia lo scienziato Malcolm e alcuni compagni armati nel territorio delle scimmie, sebbene quest’ultime lo avessero severamente vietato.

L’obiettivo è quello di accedere ad una diga nei pressi della foresta per riottenere l’energia elettrica. Seppur inizialmente riluttante, il leader delle scimmie Cesare accetta la permanenza degli umani, a patto che le armi non vengano mai usate. Inizia così una delicata convivenza, continuamente minacciata dallo scoppio della tensione. Pur se con qualche difficoltà, tutti riescono ad integrarsi. Tutti tranne Koba, un bonobo rancoroso nei confronti degli umani per gli esperimenti che anni prima lo hanno sfregiato. Egli non sopporta la loro presenza nella foresta e pur di vendicarsi è disposto a tutto, anche a rinnegare il codice morale delle scimmie e il suo stesso leader.

Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie cast

Apes Revolution – Il paese delle scimmie: il cast del film

Protagonista assoluto del film è lo scimpanzé Cesare, sempre più intelligente e ora leader delle scimmie. A dargli vita è naturalmente ancora una volta il celebre Andy Serkis, considerato un vero e proprio maestro nonché massimo esponente della motion capture. Dopo aver interpretato con tale tecnica personaggi come Gollum e King Kong, egli ha intrapreso un lungo processo di studio al fine di poter rappresentare nel modo più realistico possibile il primate. Per riuscirvi ha basato il comportamento di Cesare su quello di un vero scimpanzé, con il quale è stato a stretto contatto per diverso tempo, studiandone anche la postura e le movenze. I tratti del volto di Cesare, inoltre, sono stati modificati al fine di farli assomigliare a quelli di Serkis.

Ad interpretare la scimmia ribelle Koba, vi è l’attore Toby Kebbell, il quale a sua volta ha dovuto sottoporsi ad una rigida preparazione al fine di risultare realistico nei movimenti. L’attrice Karin Konoval riprende il ruolo della scimmia Maurice, vice comandante di Cesare. L’attrice Judi Greer assume qui il ruolo della scimmia Cornelia, sostituendo l’attrice che la interpretava nel precedente film. Nel ruolo dell’umano Malcolm, invece, vi è l’attore Jason Clarke, entusiasta di recitare in una saga da lui molto amata. Il premio Oscar Gary Oldman è invece l’antagonista secondario Dreyfus, mentre Keri Russell è Ellie, compagna di Malcolm. Kodi Smit-McPhee, infine, è Alexander, il figlio di Malcolm.

Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Come anticipato, nel 2017 è uscito il capitolo conclusivo di questa nuova trilogia dedicata a Il pianeta delle scimmie. Si tratta di The War – Il pianeta delle scimmie, nuovamente diretto da Reeves e con Serkis per la terza volta nei panni del leader Cesare. Questo terzo capitolo, il più cupo tra tutti, porta in scena un mondo ancor più desolato e ormai quasi del tutto in mano alle scimmie. Ad opporsi a loro vi è il perfido colonnello J. Wesley McCullough, interpretato da Woody Harrelson. Tra grandi effetti speciali, memorabili interpretazioni e un grande racconto si conclude così una vicenda quantomai appassionante.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Google Play, Tim Vision, Disney+ e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 9 marzo alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Crossover: trailer della nuova serie Disney+

0
Crossover: trailer della nuova serie Disney+

Disney+ ha diffuso il trailer ufficiale dell’attesissima serie originale Crossover. Prodotta da Disney Branded Television, la serie è basata sul romanzo best-seller in versi acclamato dalla critica di Kwame Alexander ed è interpretata da un cast di attori, tra i quali figurano Derek Luke e Daveed Diggs. Tutti gli episodi debutteranno il 5 aprile sulla piattaforma streaming.

Crossover è una storia commovente e toccante su una famiglia di giocatori di basket. La serie segue i fratelli adolescenti Josh (Jalyn Hall) e Jordan (Amir O’Neil) Bell, considerati dei fenomeni del basket. Attraverso la sua narrazione poetica, la versione adulta di Josh, detto Filthy (Daveed Diggs), racconta la sua storia di crescita e quella del fratello, dentro e fuori dal campo, mentre il padre, ex giocatore di basket professionista, si adatta alla vita dopo la pallacanestro e la madre insegue finalmente i suoi sogni.

Oltre a Hall, O’Neil e Diggs, la serie è interpretata anche da Derek Luke nel ruolo dell’ex giocatore di basket professionista, padre e allenatore dei ragazzi, Chuck Bell; Sabrina Revelle nel ruolo della matriarca della famiglia, Crystal Bell, più interessata alla media scolastica che all’NBA; Deja Monique Cruz nel ruolo della migliore amica dei fratelli Bell, Maya, che è innamorata non così segretamente di Filthy; Trevor Raine Bush nel ruolo del compagno di squadra e migliore amico dei fratelli Bell, Vondie; e Skyla I’Lece nel ruolo di Alexis, un’amica d’infanzia che è recentemente tornata in città attirando l’attenzione di entrambi i fratelli Bell. Phylicia Rashad è la guest star nel ruolo della nonna dei ragazzi e mamma di Chuck, Barbara, fonte di amore e saggezza.

La serie originale Disney+ Crossover è prodotta da 20th Television per Disney Branded Television. Kwame Alexander, Damani Johnson e Kimberly A. Harrison sono produttori esecutivi e co-showrunner. LeBron James, Maverick Carter, Jamal Henderson e Lezlie Wills della SpringHill Company sono a loro volta produttori esecutivi, insieme a George Tillman Jr., Bob Teitel, Robert Prinz e Jay Marcus della State Street Pictures, e Daveed Diggs, Todd Harthan e Erin O’Malley.

DJANGO: domani il settimo e ottavo episodio

0
DJANGO: domani il settimo e ottavo episodio

La sofferenza, la solitudine e la voglia di vendetta sono sentimenti che hanno accompagnato per molto tempo DJANGO, il protagonista del western Sky Original che omaggia il classico di Sergio Corbucci, da domani venerdì 10 marzo con due nuovi episodi (settimo e ottavo, disponibili anche on demand) in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW. Ma ora conoscenze sbagliate, cercate nella speranza di trovare un rimedio al suo dolore, potrebbero portargli via ciò che ha di più caro al mondo.

Nei nuovi episodi, diretti da David Evans (ep. 7) ed Enrico Maria Artale (ep. 8) con Francesca Comencini alla direzione artistica, Django (Matthias Schoenaerts) fa un tuffo nel suo periodo più buio. La guerra, si sa, cambia le persone; ne scuote e turba gli animi, porta a far cose inaspettate, cose con cui poi dover fare i conti. Ritrovata la forza per tornare dalla sua famiglia dopo aver combattuto, Django scopre essere troppo tardi: i Comanche sono arrivati prima di lui e non hanno avuto pietà. Colmo d’odio e disperazione, decide di cercare la sua vendetta nella banda di Leonard Bolton detto “The Giant”, un gruppo di mercenari senza scrupoli che passano il tempo facendo rapine e collezionando scalpi di indiani. Della banda fa parte anche Rosario, un immigrato siciliano interpretato da Thomas Trabacchi, guest star di questi episodi.

È proprio con loro che DJANGO dovrà combattere quando, assoldati da Elizabeth, rapiranno Sarah (Lisa Vicari), sua figlia, di cui sta cercando di riconquistare la fiducia e il perdono e che ora deve salvare a tutti i costi. Intanto, John Ellis (Nicholas Pinnock) convinto ormai dell’idea che per preservare la pace dovrà fare la guerra, decide di armare tutta New Babylon in vista di uno scontro con Elizabeth che sente sempre più imminente. Mentre in città servono cibo e medicine, John compra armi e costruisce fortificazioni allontanando da sé Sarah e, forse, ogni barlume di ragione.

Il cast: Matthias Schoenaerts interpreta l’iconico personaggio del titolo, accanto a Nicholas Pinnock nei panni di John Ellis, il visionario fondatore di New Babylon, a Lisa Vicari, che nella serie è invece Sarah, la figlia di Django, e a Noomi Rapace nel ruolo della potente e spietata nemica di Ellis, Elizabeth Thurmann. Tra gli altri interpreti: Jyuddah Jaymes, Benny O. Arthur e Eric Kole nei panni dei figli di John Ellis, Tom Austen in quelli del cowboy Eljiah Turner e Camille Dugay che sarà Margaret, la moglie di Django. Con Manuel Agnelli, Vinicio Marchioni, Thomas Trabacchi. E a omaggiare il mito del western di culto di Sergio Corbucci, la partecipazione straordinaria di Franco Nero.

Scritta da Leonardo Fasoli, Maddalena Ravagli e Max Hurwitz, DJANGO è una prestigiosa serie TV in dieci episodi completamente girati in inglese prodotta per Sky e CANAL+ da Cattleya e Atlantique Productions (parte di Mediawan) e co-prodotta da Sky Studios e CANAL+, in collaborazione con STUDIOCANAL e Odeon Fiction e con il sostegno del Ministero della Cultura italiano e del governo rumeno.

La trama del settimo episodio di DJANGO

John sa che un nuovo attacco di Elizabeth è imminente. Per questo motivo decide di spendere tutti i proventi del petrolio per costruire fortificazioni e comprare armi, a discapito di cibo e medicine. Vuole rendere New Babylon una fortezza inespugnabile, ma Sarah non è d’accordo e scappa finendo prigioniera di Leonard Bolton e della sua banda di mercenari al soldo di Elizabeth.

La trama dell’ottavo episodio di DJANGO

Django e John si mettono sulle tracce di Sarah e arrivano al posto in cui Leonard Bolton e i suoi rinnegati la tengono prigioniera. Django, un tempo membro della banda, prova a offrirsi prigioniero in cambio della liberazione di Sarah. Ma il piano non va come previsto costringendo John e Phillip ad intervenire.

UCI Cinemas arriva Ligabue – 30 anni in un giorno

UCI Cinemas arriva Ligabue – 30 anni in un giorno

Dal 20 al 22 marzo nelle multisala del Circuito UCI Cinemas arriva il l’incredibile Ligabue – 30 anni in un giorno, il film concerto che porta sul grande schermo le emozioni del live del 4 giugno 2022 alla presenza di oltre 100.000 fan. Distribuito da Vision Distribution, il lungometraggio diretto da Marco Salom è il racconto di una vera e propria festa a Campovolo, nella nuova RCF Arena di Reggio Emilia, che celebra i 30 anni di carriera del Liga. Alla proiezione del 20 marzo alle ore 20:00 in 21 sale del Circuito al film evento si aggiungerà un contenuto assolutamente speciale: il collegamento in streaming con l’Odeon di Milano in cui Luciano Ligabue in persona presenterà il docufilm.

I momenti di live, la sua preparazione, i retroscena di quella incredibile giornata si alternano alle parole di Ligabue che ripercorre la sua vita professionale, dagli esordi fino a oggi, e dei tanti amici che lo hanno accompagnato in questo percorso. Non mancano alcuni dei momenti salienti della serata che hanno visto sul palco, accanto al cantautore di Correggio, alcuni degli amici che hanno segnato la sua vita su e giù da un palco: Elisa, Francesco De Gregori, Eugenio Finardi, Loredana Bertè, Gazzelle, Mauro Pagani.

Le multisala che proietteranno il 20 marzo alle 20:00 il collegamento in streaming e il film evento Ligabue – 30 anni in un giorno sono: UCI Alessandria (AL), UCI Showville Bari (BA), UCI Bicocca (MI), UCI Cinemas Meridiana Bologna (BO), UCI Bolzano (BZ), UCI Luxe Campi Bisenzio (FI), UCI Casoria (NA), UCI Ferrara (FR), UCI Firenze (FI), UCI Fiumara (GE), UCI Lissone (MB), UCI Luxe Marcon (VE), UCI RedCarpet Matera (MT), UCI Luxe Maximo (RM), UCI Orio (BG), UCI Piacenza (PC), UCI Pioltello (MI), UCI Porta di Roma (RM), UCI Reggio Emilia (RE), UCI Torino Lingotto (TO) e UCI Verona (VR).

Le multisala che proietteranno il film evento dal 20 al 22 marzo alle 18:30 e alle 21:00 sono: UCI Bicocca (MI), UCI Casoria (NA), UCI Luxe Campi Bisenzio (FI), UCI Montano Lucino, UCI Curno (BG), UCI Ferrara (FR), UCI Firenze (FI), UCI Fiumara (GE), UCI Lissone (MB), UCI Cinepolis Marcianise (CE), UCI Luxe Marcon (VE), UCI MilanoFiori (MI), UCI Moncalieri (TO), UCI Molfetta (BA), UCI Orio (BG), UCI Parco Leonardo (RM), UCI Piacenza (PC), UCI Porta di Roma (RM), UCI Reggio Emilia (RE), UCI Romagna Savignano sul Rubicone (FC), UCI RomaEst (RM), UCI Sinalunga (SI), UCI Torino Lingotto (TO) e UCI Verona (VR).

UCI Fiume Veneto (PN), UCI Perugia (PG), UCI Alessandria (AL), UCI Arezzo (AR), UCI Showville Bari (BA), UCI Bolzano (BZ), UCI Cinemas Meridiana Bologna (BO), UCI Catania (CT), UCI Certosa (MI), UCI Megalò (CH), UCI Seven Gioia del Colle (BA),  UCI RedCarpet Matera (MT), UCI Luxe Maximo (RM), UCI Palermo (PA), UCI Pioltello (MI), UCI Luxe Palladio (VI) e UCI Villesse (GO) lo proietteranno dal 20 al 22 marzo alle 21:00.

Murder Mystery 2: prima clip del sequel con Adam Sandler e Jennifer Aniston

E’ ora disponibili la prima clip ufficiale di Murder Mystery 2, sequel del film del 2019, e in arrivo sempre e solo su Netflix dal 31 marzo. Ritornano Adam Sandler e Jennifer Aniston, nei panni dei coniugi detective Nick e Audrey Spitz, e con loro un ricco cast internazionale: Mark Strong, Mélanie Laurent, Jodie Turner-Smith, Kuhoo Verma, John Kani e Dany Boon. Il film, diretto da Jeremy Garelick e scritto da James Vanderbilt, sarà disponibile solo su Netflix dal 31 marzo.

La trama di Murder Mystery 2

A quattro anni dalla risoluzione del loro primo caso di omicidio, Nick e Audrey Spitz (Adam Sandler e Jennifer Aniston) sono diventati detective a tempo pieno ma fanno fatica ad avviare la loro agenzia investigativa. Invitati a festeggiare il matrimonio di un loro amico (Adeel Akhtar) sulla sua isola privata, si ritrovano immersi in un nuovo mistero… Non appena la festa ha inizio infatti, qualcuno rapisce lo sposo per ottenere un riscatto. Tutti gli eleganti ospiti, i parenti e la stessa sposa diventano possibili sospettati. MURDER MYSTERY 2 coinvolge Nick e Audrey Spitz in un caso che alza la posta in gioco e dà finalmente a questi due detective l’occasione per realizzare tutto ciò che hanno sempre sognato: il successo della loro agenzia e il tanto atteso viaggio a Parigi.

Il cast del film diretto da Jeremy Garelick include tra gli altri Mark Strong, Mélanie Laurent, Jodie Turner-Smith, Kuhoo Verma, John Kani e Dany Boon.

Indiana Jones e il Quadrante del Destino: nuovo spot tv con scene inedite!

0

Walt Disney Pictures Italia e Lucasfilm hanno diffuso un nuovo inedito spot tv di  Indiana Jones e il Quadrante del Destino, il quinto capitolo dell’iconico franchise di Indiana Jones, interpretato da Harrison Ford nel ruolo del leggendario eroe archeologo e diretto da James Mangold (Le Mans ‘66 – La grande sfidaLogan – The Wolverine), arriverà il prossimo 28 giugno nelle sale italiane.

Insieme a Harrison Ford, il cast del film include Phoebe Waller-Bridge (Fleabag), Antonio Banderas (Dolor y gloria), John Rhys-Davies (I predatori dell’arca perduta), Shaunette Renee Wilson (Black Panther), Thomas Kretschmann (Das Boot), Toby Jones (Jurassic World – Il regno distrutto), Boyd Holbrook (Logan – The Wolverine), Oliver Richters (Black Widow), Ethann Isidore (Mortale) e Mads Mikkelsen (Animali Fantastici – I segreti di Silente). Il film è diretto da James Mangold e prodotto da Kathleen Kennedy, Frank Marshall e Simon Emanuel, mentre Steven Spielberg e George Lucas sono i produttori esecutivi. La colonna sonora è composta ancora una volta da John Williams, che ha firmato le musiche di ogni avventura di Indiana Jones a partire dall’originale I predatori dell’arca perduta nel 1981.

Scream VI: il film contiene una scena post-credits

0
Scream VI: il film contiene una scena post-credits

Fa il suo debutto in sala a partire dal 9 marzo il film Scream VI (qui la recensione), sesto capitolo di quella che è ormai a tutti gli effetti una saga, con nuove location, nuovi personaggi e, naturalmente, nuove versioni di Ghostface. C’è però anche un altra novità che questo film porta con sé, ovvero la presenza di una scena post-credits. Questa, stando a quanto riportato, arriva proprio al termine dei titoli di coda ed offrirebbe quella che è stata definita come una delle battute più memorabili dell’interno del film.

Si tratta di una prima volta in assoluto all’interno della saga di Scream, che con i suoi precedenti cinque film non aveva mai presentato agli spettatori nessuna scena post-credits. Poiché il film riflette molto sull’attuale panorama cinematografico, caratterizzato da saghe e franchise, l’introduzione di una scena di questo tipo risulta dunque un ulteriore frecciatina ad esempio ai Marvel Studios, noti per aver reso particolarmente questa pratica. Non resta dunque che aspettare la fine dei titoli di cosa per scoprire cosa contiene tale scena e se può dare o meno indizi su un possibile settimo capitolo della saga.

Come noto, Scream VI è diretto da Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, con un cast composto da Melissa Barrera (“Sam Carpenter”), Jasmin Savoy Brown (“Mindy Meeks-Martin”), Mason Gooding (“Chad Meeks-Martin”), Jenna Ortega (“Tara Carpenter”), Hayden Panettiere (“Kirby Reed”) e Courteney Cox (“Gale Weathers”) tornano a ricoprire i loro ruoli nel franchise insieme a Jack Champion, Henry Czerny, Liana Liberato, Dermot Mulroney, Devyn Nekoda, Tony Revolori, Josh Segarra e Samara Weaving.

Pirati dei Caraibi: Keira Knightley riflette sugli aspetti negativi del successo della saga

0

L’attrice Keira Knightley ha recentemente condiviso alcune personali riflessioni sugli aspetti negativi derivati dall’aver recitato nella popolare saga di Pirati dei Caraibi. L’attrice, divenuta una star mondiale grazie al ruolo di Elizabeth Swann nei primi tre film di questa, ha infatti affermato come il ruolo si sia rivelato un’arma a doppio taglio. Nonostante i vantaggi di cui la sua carriera ha goduto in seguito al successo della saga, la Knightley era spaventata che il personaggio di Elizabeth le avrebbe fatto ottenere in seguito solo ruoli di donne che sono l’oggetto del desiderio di personaggi maschili.

“ha avuto un bel ingresso nella vita adulta, un approdo estremo a causa dell’esperienza della fama in tenera età” – ha raccontato l’attrice, che all’epoca del primo film della saga aveva circa 18 anni – “Elizabeth era l’oggetto del desiderio di tutti. Non che non ci sia una grande forza combattiva in lei, certo. Ma è stato interessante passare dall’essere un vero maschiaccio, all’essere proiettata in un personaggio che è esattamente l’opposto. Al tempo stesso, però, mi sono sentita molto limitata e bloccata. Quindi con i ruoli successivi ho tentato di uscire da questo blocco… non avevo idea di come spiegare e risolvere la situazione. Mi sembrava davvero di essere in gabbia in una situazione che non comprendevo pienamente”.

Ecco dunque perché dopo quella popolare trilogia di film l’attrice ha scelto di non entrare a far parte di altri grandi blockbuster italiani, preferendo concentrarsi su film più autoriali come Orgoglio e pregiudizio, Espiazione, A Dangerous Method, Anna Karenina o The Imitation Game, grazie ai quali poter mettere in risalto le proprie doti interpretative prima che la sua bellezza. Come noto, la Knightley è poi stata candidata anche in due occasioni ai Premi Oscar, riuscendo dunque a togliersi di dosso gli aspetti negativi che il successo di Pirati dei Caraibi che l’hanno a lungo fanta sentire ingabbiata.

Fonte: ScreenRant

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità