Home Blog Pagina 546

Echo Valley: Julianne Moore e Sydney Sweeney nel cast del film

0
Echo Valley: Julianne Moore e Sydney Sweeney nel cast del film

L’attrice premio Oscar Julianne Moore e Sydney Sweeney (Euphoria, Madame Web) reciteranno insieme in Echo Valley il nuovo lungometraggio della Apple Films. Il duo interpreterà una madre e una figlia, guidate da una sceneggiatura firmata da Brad Ingelsby, il creatore di Mare of Easttown della HBO. Michael Pearce, che ha vinto un BAFTA per Beast, dirigerà il film, mentre il veterano Ridley Scott figurerà come produttore.

Stando alle prime indicazioni di trama, Echo Valley sarà incentrato su Kate Garrett (Moore), una donna che sta tentando di riprendersi da una tragedia personale e che per farlo trascorre le sue giornate tra uscite in barca e l’addestramento di cavalli nella pittoresca Echo Valley Farm, nel sud-est della Pennsylvania. Quando la sua ribelle figlia Clare (Sweeney) arriva a tarda notte ricoperta del sangue di qualcun altro, la storia vira nel territorio del thriller ed esaminerà fino a che punto una madre può spingersi per salvare la propria figlia.

Ingelsby, che ha sviluppato la storia con Michael Pruss, si è come detto guadagnato il plauso grazie alla sua miniserie poliziesca Mare of Easttown, che ha vinto quattro Emmy ed è diventata un titolo di grande successo per la HBO. Scott, naturalmente, produrrà il lungometraggio tramite la sua Scott Free. Pruss, Ingelsby e Kevin Walsh partecipano invece alla produzione con la The Walsh Company. Non è però ancora noto quando avranno inizio le riprese del film, il quale però date le due attrici scelte per interpretare le due protagoniste, diventa già da ora un titolo particolarmente attraente.

Fonte: THR

Florence Pugh sulla sua carriera: “Scelgo solo ruoli molto intensi”

0

Florence Pugh e Zach Braff si sono riuniti mercoledì sera a Londra per la premiere del loro film “A Good Person”, che Zach Braff ha scritto, diretto e prodotto e che Florence Pugh ha recitato e prodotto. Per l’occasione l’attrice ha parlato del personaggio scritto per lei dal suo compagni nella vita reale e di quanto lei scelga ruoli intensi da interpretare. Nel film, Florence Pugh recita al fianco di Morgan Freeman nei panni di una giovane donna che cade nella dipendenza da oppioidi dopo che ha avuto in un grave incidente. Durante una sessione di domande e risposte dopo la proiezione, Zach Braff ha detto al pubblico di aver scritto la sceneggiatura durante la pandemia da COVID-19 mentre era ancora alle prese con il dolore per la morte di sua sorella e suo padre nel 2018, seguita dal suo caro amico Nick Cordero, morto per Complicanze COVID nel 2020.

Volevo raccontare la storia perché provavo queste emozioni. Ho perso un sacco di persone nella mia vita che erano molto importanti per me“, ha detto Zach Braff. “Eravamo bloccati ed era ora di scrivere. Voglio dire, non c’era niente da fare se non iniziare una sceneggiatura perché è quello che intendevo fare, è quello che mi piace fare, e volevo scrivere qualcosa per Florence, e questo è più o meno quello che è venuto fuori da me“. Florence Pugh ha aggiunto che la Braff ha infuso alcune delle sue stranezze nel personaggio di Allison, che spesso trova umorismo nel profondo della sua disperazione. “Sa come parlo, sa come prendo per il culo le persone e penso che l’abbia appena inserito nella sua sceneggiatura e mi è stato permesso di venire e completare dove era necessario, ha detto. “Ma leggere qualcosa che è dedicato a te scritto da qualcuno che ti conosce così bene è un regalo meraviglioso.

Quando a Florence Pugh è stato chiesto di far scrivere a qualcuno così vicino un personaggio così distruttivo per lei, ha risposto: Non penserei necessariamente che sia una cosa negativa. Penso che semmai significhi che poteva credere che potessi farlo. “Non è un segreto che scelgo solo ruoli molto intensi”, ha continuato. “Non è la prima volta che mi riduco alle lacrime praticamente in ogni singola scena in cui sono stato. Mi piace trovare la bruttezza negli esseri umani. Adoro essere crudo. Adoro ricevere una sceneggiatura in cui mette alla prova me stesso e non ho mai scelto un ruolo a meno che non ne abbia avuto paura. E questo è qualcuno che mi conosceva, conosceva il mio potenziale e voleva lavorare con me. Penso che sarebbe stato strano se avesse scritto una cosa di Nancy Meyers per me come, ‘Quindi… non piangerai in questo film.’ Sarei come, ‘Oh Dio!’

Con Florence Pugh, attrice britannica tra le più entusiasmanti della sua generazione, e la leggenda della recitazione Morgan Freeman A GOOD PERSON, di Zach Braff è una storia su come una frazione di secondo può cambiare completamente la traiettoria delle nostre vite e come i cambiamenti che facciamo in seguito ci aiutano a rimetterci in carreggiata e fare una svolta personale. Il racconto segue la storia di Allison (Florence Pugh), una giovane donna la cui vita va in mille pezzi quando sopravvive a un terribile incidente e che prova a riprendersi da una dipendenza da oppiacei e da un dolore irrisolto. Anni dopo, stringe un’improbabile amicizia con il suo aspirante suocero, Daniel (Morgan Freeman), che le darà la possibilità di combattere per rimettere insieme la propria vita e andare avanti. A GOOD PERSON arriverà prossimamente in esclusiva su Sky Cinema e in streaming su NOW.

La Warner Bros. rivela ulteriori dettagli sui prossimi film di Harry Potter e Il Signore degli Anelli

0

Recentemente la Warner Bros. ha affermato di avere intenzione di portare al cinema nuovi film di Harry Potter Il Signore degli Anelli. Per quanto riguarda la prima di queste due popolarissime saghe, il CFO della Warner Bros. Discovery Gunnar Wiedenfels ha annunciato un promettente aggiornamento sull’espansione del franchise. Il videogioco Hogwarts Legacy recentemente rilasciato ha infatti rinnovato l’interesse per la serie, mentre un nuovissimo tour di Harry Potter verrà lanciato a Tokyo entro la fine dell’anno, e Wiedenfels ha colto l’occasione di queste estensioni della saga per anticipare che ci sarà ancora dell’altro nel futuro di Harry Potter.

Sebbene queste osservazioni svelino un punto di vista particolarmente ottimista, resta il dubbio su in quali altri modi il mondo magico di Harry Potter potrebbe espandersi, date anche le recenti e continue controversie legate a J. K. Rowling e il doloroso flop della saga di Animali fantastici. Per quanto riguarda Il Signore degli Anelli, invece, il CEO di Warner Bros. Discovery, David Zaslav, ha anticipato che lo studio e la New Line Cinema collaboreranno con il nuovo detentore dei diritti del franchise, Embracer Group, per nuovi film, per i quali però non vi sono ancora dettagli relativi alle storie che verranno raccontate.

Mentre parlava durante un panel alla conferenza degli investitori, Wiedenfels ha però vagamente anticipato i possibili tempi di realizzazione per questi nuovi progetti. “David ha fatto una promessa per rivitalizzare molto presto parte di quell’iconico universo e stiamo iniziando a fare progressi”. Sembra dunque la fase di sviluppo di questi nuovi film sia già in atto presso la Warner Bros., che potrebbe voler sfruttare il rinnovato interesse per Il Signore degli Anelli sull’onda del successo della serie Prime Video Gli Anelli del Potere, portando dunque in tempi relativamente brevi tali nuovi progetti sul grande schermo.

Fonti: CBR, ComicBookMovie

Muhammad Ali: serie in sviluppo con Regé-Jean Page, Morgan Freeman e Kevin Willmott

0

Arriva da Variety la notizia che una serie evento in otto parti sull’icona della boxe Muhammad Ali è in lavorazione per il canale Peacock che avrà coinvolte personalità del calibro di Regé-Jean Page, Morgan Freeman e Kevin Willmott. Intitolata “Excellence: 8 Fights”, la serie drammatica è scritta dal premio Oscar Kevin Willmot (“BlacKkKlansman“, “Da 5 Bloods“) ed è basata sulla biografia definitiva di Jonathan EigAli: A Life“. Page e Freeman sono entrambi a bordo come produttori esecutivi, così come Willmott, Lori McCreary per Revelations Entertainment ed Emily Brown. Eig servirà come produttore, con CBS Studios e UCP.

Secondo la descrizione ufficiale sulla serie, “Excellence: 8 Fights” “racconterà otto momenti distinti e decisivi nella vita iconica di Muhammad Ali. Ogni episodio sarà incentrato su un combattimento nella vita di Ali, ma l’essenza dell’episodio, ciò di cui tratta veramente, è il combattimento interno – il dramma fuori dal ring – in cui esploreremo la lotta in corso nel cuore e nella mente di uno delle figure più significative e controverse del 20° secolo”.

Dopo il suo ruolo da protagonista in “Bridgerton” di Netflix nel 2020, Regé-Jean Page ha continuato ad ampliare i suoi orizzonti di recitazione con il film d’azione “The Grey Man” e lo vedremo in azione nell’imminente adattamento cinematografico “Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri“. “Excellence” segna il salto più significativo di  Regé-Jean Page nel regno della produzione fino ad oggi.

Amato per i suoi ruoli in film come “Million Dollar Baby” e “The Shawshank Redemption”, Morgan Freeman è un attore premio Oscar che si è anche fatto un nome come produttore esecutivo di progetti come “Madam Secretary” e “Invictus. ” Willmott ha vinto l’Oscar per la sceneggiatura adattata nel 2019 per “BlacKkKlansman“. I suoi altri crediti includono “Chi-Raq”, “Jayhawkers” e “The 24th”.

Superman Lives: Nicolas Cage riflette sul film mai realizzato di Tim Burton

0

Ci sono molti film basati su fumetti potenzialmente fantastici che non sono stati realizzati nel corso degli anni per un motivo o per l’altro, ma Superman Lives è senza dubbio tra i più famigerati. Dopo aver diretto Batman e Batman Returns, il regista Tim Burton sembrava pronto a riportare l’Uomo d’Acciaio sul grande schermo insieme all’attore Nicolas Cage. Il progetto, tuttavia, non è mai andato in porto, anche se furono svolte alcune prove, specialmente quelle relative al costume, che Cage ebbe modo di indossare come dimostrato da alcuni video.

Proprio riguardo Superman Lives Cage ha di recente espresso delle nuove riflessioni personali, raccontando quanto segue: “Ho chiamato Tim e ho detto: ‘Lo faresti?’ Tim non mi ha scelto, io ho scelto Tim e lui ha detto di sì. Ho adorato quello che ha fatto con Michael Keaton e Batman, ed ero un suo grande fan. Ho adorato anche ‘Mars Attacks’, pensavo fosse solo un film fantastico e rivoluzionario. Ma quelli dello studio erano spaventati a causa di quel film. La Warner Brothers aveva perso molti soldi per farlo. Questi film che sono davvero strani, che sfidano e aprono la strada, fanno incavolare un sacco di persone”.

Avevano già speso un sacco di soldi per costruire i set, i costumi e tutto il resto“, continua poi Cage. “Era più un Superman degli anni ’80 con i lunghi capelli neri da samurai. Pensavo che sarebbe stato un Superman emo davvero diverso, ma non siamo mai arrivati a farlo”. Come noto, Superman è tornato al cinema solo nel 2006 con Superman Returns, dove però ad interpretare il ruolo vi era l’attore Brandon Routh. Ancora oggi, dunque, Cage ricorda con rammarico l’occasione persa, ma chissà che in epoca di multiversi non possa avere l’opportunità di vestire davvero i panni del celebre supereroe, magari anche solo con un cameo nel nuovo DC Universe.

Fonte: ComicBookMovie

ECHO: i ruoli di Charlie Cox e Vincent D’Onofrio potrebbero essere più importanti del previsto

0

L’altro ieri è arrivata la notizia che Jon Bernthal farà il suo debutto nell’MCU come The Punisher in Daredevil: Born Again. L’attore ha precedentemente interpretato Frank Castle nelle serie Marvel/Netflix Daredevil e The Punisher, e anche se non sappiamo quale ruolo interpreterà in questa storia, i fan possono stare tranquilli sul fatto che Bernthal avrà un brillante futuro lavorando al fianco dei Marvel Studios.

Il programma televisivo di 18 episodi di Daredevil: Born Again – che abbiamo sentito potrebbe essere suddiviso in tre mini-stagioni da 6 episodi – metterà Matt Murdock contro The Kingpin, ma prima di allora li vedremo come anticipati in un’altra serie tv, ECHO.  Le foto dal set di Echo hanno confermato che Vincent D’Onofrio tornerà nei panni di Wilson Fisk nello spin-off di Hawkeye, ma fino ad ora si è parlato solo del potenziale  coinvolgimento anche di Charlie Cox. Tuttavia, approfondendo la notizia lanciata dal The Hollywood Reporter sul ritorno di Bernthal scopriamo che “sia Cox che D’Onofrio sono figure chiave nell’imminente serie Echo, una show che si dice prepari il terreno per Daredevil: Born Again“.

Questo dettaglio è in linea con quanto molti scooper hanno affermato negli ultimi mesi, e i fan dei fumetti saranno probabilmente in grado di mettere insieme tutti gli elementi per supporre come andrà a finire.

Concepire Daredevil ed Echo come alleati potrebbe essere la chiave per Daredevil: Born Again e una teoria popolare è che The Kingpin sia in qualche modo in grado di liberarsi della sua immagine malvagia e candidarsi a sindaco di New York City. Se ciò accadesse davvero, allora potrebbe gettare le basi anche per Spider-Man 4. Le riprese di Daredevil: Born Again iniziano questo mese a New York prima della premiere prevista per il 2024 su Disney+.

Daredevil: Born Again è descritto come un revival di 18 episodi della serie Netflix originale, andata in onda per tre stagioni. Vedrà il ritorno delle star principali Charlie Coxe Vincent D’Onofrio mentre riprendono i rispettivi ruoli di Matt Murdock/Daredevil e Wilson Fisk/Kingpin. E’ molto probabile che non vedremo nulla di Daredevil: Born Again fino al Comic-Con del prossimo anno, anche se abbiamo la sensazione vedremo molte foto dal set di New York che ci permetterò di avere piccole anteprime della serie! Cox è chiaramente impegnato a interpretare un nuovo Daredevil per l’MCU e, se si devono credere alle voci recenti, potrebbe andare direttamente da Born Again a Spider-Man 4. Daredevil: Born Again debutterà su Disney+ nel 2024.

Indiana Jones e il Quadrante del Destino sarà PG-13 a causa di “sequenze di azione e violenza”

0

Gli spettatori si stanno preparando per una nuova avventura con il debutto di Indiana Jones e il Quadrante del destino, il quale sarà probabilmente l’ultimo film dedicato all’Indiana Jones Harrison Ford. Riguardo al film è ora arrivato un nuovo aggiornamento, con la MPAA che ha rivelato che il film è stato ufficialmente classificato come PG-13. Secondo la loro classificazione, questa valutazione di Il Quadrante del Destino è dovuta a “sequenze di violenza e azione, linguaggio e fumo“. Anche se questa valutazione potrebbe non sorprendere nell’attualità dei blockbuster, è interessante per il franchise di Indiana Jones, in quanto il contenuto violento di Indiana Jones e il Tempio maledetto è stato uno dei cardini che ha portato alla creazione del PG-13 nel 1984.

Anche Indiana Jones e l’ultima crociata e Indiana Jones  e il Regno del Teschio di Cristallo erano stati classificati come PG-13, ovvero contenenti alcuni elementi potrebbero essere inappropriati per i bambini sotto i 13 anni. Si tratta naturalmente di un metro di giudizio applicato negli Stati Uniti e ciò non significa necessariamente che il film otterrà anche in Italia un qualche divieto per precise fasce d’età. Viene però lasciato intendere che anche questo nuovo film sarà caratterizzato da elementi non necessariamente per tutti e che dunque non ci sono state particolari influenze da parte della Disney per rendere il film adatto a tutti.

Non resta ora che attendere il 28 giugno 2023, data in cui il film arriverà al cinema. In esso, accanto a Ford, potremo ritrovare gli attori Phoebe Waller-Bridge (Fleabag), Antonio Banderas (Pain and Glory), John Rhys-Davies (Raiders of the Lost Ark), Shaunette Renee Wilson (Black Panther), Thomas Kretschmann (Das Boot), Toby Jones (Jurassic World: Fallen Kingdom), Boyd Holbrook (Logan), Oliver Richters (Black Widow), Ethann Isidore (Mortel) e Mads Mikkelsen (Animali Fantastici: I Segreti di Silente).

Fonte: ComicBookMovie

Secondo James Gunn i personaggi di Vertigo potrebbero far parte del DCU

0

Sulla base di ciò che già sappiamo della nuova lista DCU – e James Gunn ha confermato che “nemmeno la metà” del primo capitolo è stata annunciata – vedremo un mix eterogeneo di metaumani, mostri e personaggi basati sulla magia, e sembra che questo potrebbe essere solo un anticipo dei tanti altri progetti in programma. A tal proposito, a Gunn è stato chiesto se verranno introdotti “altri personaggi di Vertigo oltre a Swamp Thing” e il regista ha rivelato che, sì, c’è davvero il potenziale per l’adattamento di alcune storie di quei personaggi che ha dichiarato di amare profondamente.

I fumetti del marchio Vertigo, pubblicati dal 1993 al 2019, sono notoriamente indirizzati a un pubblico più adulto di quello che legge le pubblicazioni di supereroi della DC Comics e sono già stati adattati per film come Constantine, V per Vendetta o Jonah Hex, ma anche per serie come Lucifer e Preacher. Come sottolinea anche Gunn, Swamp Thing, appartenente a questo marchio, è stato originariamente introdotto nell’universo DC Comics principale già prima che fosse implementata l’impronta Vertigo più matura (ovvero John Constantine, Sandman, Animal Man, ecc.), Ma ci sono molti altri eroi e cattivi che potrebbero essere utilizzati in futuro per i film del DCU.

Morfeo sembra altamente improbabile data l’attuale serie Netflix The Sandman, ma che dire di Transmetropolitan, The Invisibles o forse anche Fables? Ci sono ovviamente numerose possibilità, ma anche se qualche progetto basato sui fumetti Vertigo fosse nelle prime fasi di pianificazione, probabilmente ci vorrà un po’ prima che se ne sentirà parlare, a meno che Gunn non decida di rilasciare qualche suggerimento in più sui social media. Qui di seguito, si può trovare il post dove il regista ha espresso la propria opinione a riguardo.

https://twitter.com/JamesGunn/status/1633171290730409993?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1633171290730409993%7Ctwgr%5E48179c4ccff0463d39d55f30b0dd654d72c3edf8%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbookmovie.com%2Fdc-studios%2Fjames-gunn-says-we-could-potentially-see-dc-vertigo-characters-in-the-dcu-a200943

Fonte: ComicBookMovie

Armor Wars: James Spader tornerà finalmente nei panni di Ultron?

0
Armor Wars: James Spader tornerà finalmente nei panni di Ultron?

Nei fumetti, Ultron è stato creato da Hank Pym e d è finito per diventare uno dei più grandi cattivi dell’Universo Marvel. Non importa quante volte è stato sconfitto, il sinistro androide ha trovato un modo per tornare e ha persino ottenuto la vittoria finale nella sequenza temporale post-apocalittica “Age of Ultron“. Ultron è stato persino un cattivo cosmico per un certo periodo, abbinando il suo ingegno alle storie dei Guardiani della Galassia

Tenendo conto di tutto ciò, è difficile non pensare che i Marvel Studios possano accantonare un personaggio di questa levatura oggi arriva in rete un rumors al quanto interessante. Ora con Vision Quest e Armor Wars all’orizzonte, le teorie dilagano da tempo secondo cui Ultron potrebbe tornare in un futuro non troppo lontano. Secondo le informazioni ottenute dai moderatori su  r/MarvelStudiosSpoilers, James Spader è infatti pronto a riprendere il ruolo di Ultron nel film Armor Wars dei Marvel Studios. 

I piani originali prevedevano che Armor Wars fosse una serie TV Disney +, ma recentemente le idee all’interno del comparto creativo sono cambiate e il progetto è finito per diventare una grande storia per il cinema. Il ritorno di Ultron potrebbe essere proprio una delle ragioni per la quale la storia è diventata tanto grande da trasferirsi dal piccolo al rande schermo.

Recentemente Ultron è stato visto in azione negli gli eventi narrati dalla serie What If…? poiché in quello show è stato una minaccia per l’intero Multiverso. Dopo aver abitato con successo quello che sarebbe diventato il corpo di The Vision nell’MCU, ha acquisito le Gemme dell’Infinito e si è reso conto dell’esistenza di The Watcher. Scatenando la guerra nel Multiverso, ma alla fine fu fermato dal Capitano Carter e dalla sua squadra. Solo il tempo ci dirà se Spader tornerà davvero nei panni di Ultron, ma vale la pena seguire ulteriori sviluppi per scoprire come si svilupperà questo progetto che sulla carta sembra essere molto allettante! 

Armor Wars, cosa sappiamo della serie diventata film?

Durante la presentazione di sabato di Walt Disney Studios – Lucasfilm e Marvel Studios al D23 Expo 2022, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige è salito sul palco per condividere una serie di nuovi annunci mentre l’MCU si tuffa ulteriormente nelle fasi 4, 5 e 6, ovvero The Saga Multiverso. È stato rivelato un nuovo logo per Armor Wars, un’imminente serie Disney+ che pone la domanda: cosa succede se  la tecnologia di Tony Stark cade nelle mani sbagliate?

La Star Don Cheadle, che riprende il ruolo di lunga data del colonnello James “Rhodey” Rhodes – alias War Machine – è salito sul palco per parlare della serie. I fan di Rhodey vedranno il personaggio sotto una luce completamente nuova e, considerando il titolo della serie, il pubblico può aspettarsi abiti completamente nuovi per l’eroe, con diversi tipi di armatura.

Shazam!: Furia degli Dei, ecco quante scene post-credits ci saranno nel film

0

Il film DC Shazam! Furia degli Dei arriverà nelle sale a partire dal 17 marzo, e mentre c’è molta incertezza sul futuro del personaggio del titolo nel nuovo DCU, le prime reazioni dedicate al film emerse sui social media hanno decisamente aumentato l’entusiasmo. Questo sequel è infatti stato descritto come un film più ambizioso del suo predecessore e che, se non altro, continua ad essere molto divertente. In molti, però, si sono anche chiesti se il film avrà delle scene post-credits e, nel caso, quante ce ne saranno.

Stando a quanto riportato da chi ha assistito alla prima proiezione a Londra, ci sarebbero in totlae due scene post-credits. Non è stato rivelato ciò che queste mostrano, ma è lecito aspettarsi che possano anticipare il futuro di Shazam nel futuro del DC Universe. Infatti, benché James Gunn abbia elogiato il film, non è stata ancora presa alcuna decisione sul ruolo del personaggio in quello che sarà un vero e proprio riavvio dell’universo cinematografico della DC. Con Henry Cavill, Dwayne Johnson e forse anche Gal Gadot apparentemente estromessi da questo, in molti sperano che la stessa sorte non tocchi ancha a Zachary Levi, interprete di Shazam.

In attesa di avere conferme a riguardo, ricordiamo che Shazam! Furia degli Dei porterà avanti la storia dell’adolescente Billy Batson che, dopo aver recitato la parola magica “SHAZAM!“, si trasforma nel suo alter ego da supereroe adulto, Shazam. Il cast del sequel, oltre Zachary Levi nei panni di Shazam, include Asher Angel nei panni di Billy Batson, Jack Dylan Grazer nei panni di Freddy Freeman, Adam Brody nei panni del supereroe Freddy, Ross Butler nei panni del supereroe Eugene, Meagan Good nei panni del supereroe Darla, DJ Cotrona nei panni del supereroe Pedro, Grace Caroline Currey nel ruolo di Mary Bromfield/la supereroina Mary. Djimon Hounsou ritorna nei panni del Mago, mentre Rachel Zegler, Lucy Liu e Helen Mirren si sono unite al film come villain.

Fonte: ComicBookMovie

The Flash 9: grandi novità nel promo del sesto episodio

0
The Flash 9: grandi novità nel promo del sesto episodio

Si intitolerà “The Good, The Bad and The Lucky“, il sesto episodio di The Flash 9, l’attesa nona stagione della serie tv The CW attualmente in onda. Oggi il network ha diffuso il promo dell’episodio. L’episodio cinque andato in onda ieri negli USA, non ha soltanto concluso la storia di Batwoman, ma ha messo le base di quella che potrebbe essere la conclusione della serie di The Flash, poiché Barry (Grant Gustin) e il team hanno appreso che Iris (Candice Patton) è in dolce attesa, il che significa che è tempo per la coppia West-Allen per iniziare a pianificare l’arrivo della piccola Nora.

Prima di quella grande rivelazione, Scarlet Speedster ha dovuto affrontare Red Death (Javicia Leslie) e Grodd, che alla fine è riuscito a sconfiggere con l’aiuto del ritorno del vero Ryan Wilder (Javicia Leslie). Con entrambi i cattivi fuori di gioco, era ormai tempo per festeggiare la vittoria. La prossima settimana, mentre Barry e Iris iniziano a pianificare il futuro, il resto del team si concentrerà su una migliore comprensione delle capacità di Khione (Danielle Panabaker). Nel frattempo, Cecile (Danielle Nicolet) lavora con Allegra (Kayla Compton) su un nuovo caso molto insolito.

La trama dell’episodio 6 di The Flash 9

“Il buono, il cattivo e il fortunato” – Nel sesto episodio mentre Barry (Grant Gustin) e Iris (Candice Patton) si preparano per la loro nuova vita, la fortuna cambia per quelli di Central City. Cecile (Danielle Nicolet) affronta un caso con l’aiuto di Allegra (Kayla Compton), mentre le loro vite e quelle degli abitanti della città vengono alterate da una serie di sfortunati eventi. Nel frattempo, Chester (Brandon McKnight) e il team lavorano con Khione (Danielle Panabaker) per scoprire le sue capacità. Chad Lowe ha diretto l’episodio scritto da Thomas Pound e Jess Carson (#906).

Evil Dead (La casa): Bruce Campbell rivela che Sam Raimi sta sviluppando una serie animata spin-off

0

Dopo circa un anno dal primo rumors diffuso online che preannunciata una potenziale serie animata basata Evil Dead (La casa), oggi finalmente abbiamo una conferma di tutto rispetto. Infatti il protagonista del film cult originale Bruce Campbell ha confermato che Sam Raimi sta ancora sviluppando attivamente uno show televisivo animato di Evil Dead.

Mentre Evil Dead Rise di Lee Cronin darà una nuova svolta al franchise nei cinema entro la fine dell’anno, i precedenti progetti per piccoli schermi si sono in gran parte incentrati su Ashley J. Williams di Bruce Campbell  e sulla sua battaglia contro i demoniaci Deadites. Oltre a recitare nei primi tre film di Evil Dead, l’attore ha ripreso il ruolo nelle tre stagioni nella serie di successo Ash vs Evil Dead su StarzNon sappiamo esattamente dove si inserirebbe questo spin-off nell’autonomia della storia generale, ma sembra che stia prendendo forma. 

“Tutto quello che posso dire è che lo stiamo perseguendo attivamente”, dice Campbell a Bloody Disgusting “Sam è un ragazzo impegnato. Aveva un film di grande successo, quindi ha molto da fare, ma lui e suo fratello stanno attivamente dando forma al mondo. Una cosa è avere un animatore e dire: ‘Ehi, animalo! ‘ Devi sapere cosa animerai”. “Non vedo l’ora, perché la mia voce non è invecchiata tanto quanto me.”

Visto che  Ash vs Evil Dead si è concluso con un grande cliffhanger, molti fan sono ottimisti che questa serie animata servirà come una sorta di seguito. Tuttavia, questo approccio potrebbe rivelarsi infondato e potrebbe alienare alcuni fan dell’horror che cercano di seguire il franchise in un genere completamente diverso.  Siamo certamente ottimisti su come andranno le cose da qui in avanti, comunque, anche se sembra giusto supporre che questa serie di Evil Dead sia ancora lontana qualche anno dal raggiungere i nostri schermi.  Con Evil Dead Rise che dovrebbe essere una versione molto più oscura del franchise rispetto ai recenti sforzi, c’è sicuramente spazio per un eccentrico prodotto animato sull’IP  che si concentra su Ash, quindi vi terremo aggiornati con ulteriori sviluppi!

La sirenetta: ecco quando debutterà il trailer completo!

0
La sirenetta: ecco quando debutterà il trailer completo!

Una nuova immagine promozionale per l’imminente remake live-action de La Sirenetta della Disney è stata diffusa online, dandoci uno sguardo alla star Halle Bailey che assume una posa che dovrebbe essere molto familiare ai fan del classico animato originale. Questa non sembra essere una ripresa del film stesso, ed è più probabile che sia un’opera d’arte promozionale che verrà utilizzata su confezioni/espositori per i vari prodotti tie-in che presto vedremo sugli scaffali di tutto il mondo.

Detto questo, saremmo molto sorpresi se non vedessimo Ariel ricreare questa immagine iconica su un poster cinematografico ufficiale che potrebbe debuttare in concomitanza con l’uscita al cinema! Dai un’occhiata all’art al link sottostante e assicurati di tornare durante gli Oscar questa domenica per vedere il primo trailer completo.

Tutto quello che sappiamo su La Sirenetta

Non sappiamo ancora molto di questa interpretazione della storia de La Sirenetta, ma in base a ciò che abbiamo visto finora, il regista Rob Marshall non si prenderà troppe libertà dal classico animato su cui si basa la storia originale. Halle Bailey recita al fianco di Jonah-Hauer King nei panni del principe Eric, Melissa McCarthy nei panni di Ursula, Javier Bardem nei panni di Re Tritone, Jacob Tremblay nei panni di Flounder, Daveed Diggs nei panni di Sebastian e Awkwafina nei panni di Scuttle.

La Sirenetta conterrà la musica del classico animato e quattro nuove canzoni. Lin-Manuel Miranda, che in precedenza ha lavorato con Marshall in Il ritorno di Mary Poppins, comporrà anche la musica originale per Mermaid insieme ad Alan Menken. La Sirenetta è l’amata storia di Ariel, una giovane sirena bella e vivace con una sete di avventura. La più giovane delle figlie di re Tritone e la più ribelle, Ariel desidera saperne di più sul mondo al di là del mare e, mentre visita la superficie, si innamora dell’affascinante principe Eric. Mentre alle sirene è vietato interagire con gli umani, Ariel deve seguire il suo cuore. Fa un patto con la malvagia strega del mare, Ursula, che le dà la possibilità di sperimentare la vita sulla terraferma, ma alla fine mette a repentaglio la sua vita e la corona di suo padre. Il film arriverà nelle sale il 26 maggio 2023.

The Flash: Michael Shannon è rimasto confuso dal ritorno di Zod

0
The Flash: Michael Shannon è rimasto confuso dal ritorno di Zod

La star di L’uomo d’acciaio e interprete del Generale Zod Michael Shannon ha rivelato la sua iniziale confusione nel riprendere il ruolo per il prossimo film del DC Universe The Flash. “Ero un po’ confuso, – ha ammesso l’attore – “Se la memoria non mi inganna, penso di essere morto in L’uomo d’acciaio. Sono sicuri di aver preso la persona giusta? Ma poi mi hanno spiegato l’intero fenomeno del multiverso, che… beh, ero un po’ indietro ai tempi rispetto a tutto questo. Io non posso dire di essere un grande consumatore di questo genere di film, non che abbia qualcosa contro di loro. Se guarderò un film, le probabilità sono che non sarà uno di quelli, ma sicuramente amo farli”.

Prima dell’intervista a Shannon, una sinossi di The Flash sembrava confermare che il film tornerà proprio alla storia raccontata in L’uomo d’acciaio. Secondo detta sinossi, il protagonista Barry Allen arriverà in un 2013 alternativo, cercando Bruce Wayne/Batman per ottenere il suo aiuto. Tuttavia, quello che l’uomo più veloce trova è solo un Batman più vecchio e ormai ritiratosi da tempo dal servizio come protettore di Gotham City. Ma Bruce dovrà scegliere se tornare ad essere o meno il Cavaliere Oscuro per affrontare una minaccia globale in arrivo.

Se tale sinossi dovesse essere confermata, bisognerà dunque scoprire in che modo Zod entrerà a far parte di tutto ciò, ma le parole di Shannon sembrano lasciar intendere che quello che si vedrà nel film The Flash non sarà propriamente lo stesso villain visto nel film del 2013 diretto da Zack Snyder. Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Fonte:CBR

Scream VI: debutto “sorprendente” su Rotten Tomatoes

0
Scream VI: debutto “sorprendente” su Rotten Tomatoes

Dopo che l’embargo è stato tolto la prima ondata di recensioni di Scream VI ha fatto il suo debutto online sull’aggregatore Rotten Tomatoes. Ebbene e sorprendentemente Scream VI per punteggio ha totalizzato ben 80% di gradimento avvicinandosi “sorprendentemente” al film originale che ha dato vita alla saga! 80% è infatti il punteggio definitivo raggiunto da Scream del 1996, sebbene Scream 2 del 1992 sia ancora il capitolo con il punteggio più alto con il suo 82%. Dello stesso avviso sembra essere il nostro capo redattore Gianmaria Cataldo che ha recensito per noi il filmScream VI si dimostra dunque un film ricco di buona tensione, umorismo e che anche se non può rinunciare ai classici jumpscare trova per lo meno il modo di renderli più gradevoli e meno forzati.”

Il film inizierà a uscire nelle sale oggi, quindi presto avrete l’opportunità di scoprire voi stessi che tipo di film è. Esaminando altre recensioni, la maggior parte dei critici sembra però concordare sul fatto che i fan di lunga data troveranno comunque diversi elementi da amare.

In Scream VI recitano Melissa Barrera (“Sam Carpenter”), Jasmin Savoy Brown (“Mindy Meeks-Martin”), Mason Gooding (“Chad Meeks-Martin”), Jenna Ortega (“Tara Carpenter”), Hayden Panettiere (“Kirby Reed”) e Courteney Cox (“Gale Weathers”) tornano a ricoprire i loro ruoli nel franchise insieme a Jack Champion, Henry Czerny, Liana Liberato, Dermot Mulroney, Devyn Nekoda, Tony Revolori, Josh Segarra e Samara Weaving.

Scream VI  vedrà poi il ritorno dei registi del film del 2022 Scream, con Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, che riprendono in mano il franchise dopo il successo del quinto film. Dopo gli ultimi omicidi perpetrati da Ghostface nel film dello scorso anno, questo sesto capitolo si concentra sui quattro sopravvissuti, che si lasciano alle spalle Woodsboro per iniziare una nuova vita a New York, venendo però raggiunti anche qui da un pericoloso nuovo Ghostface.

Lo sceneggiatore di The Kang Dynasty dice la sua sul coinvolgimento degli X-Men nel film

0

Non ci pensa due volte lo sceneggiatore Jeff Loveness e afferma che secondo lui gli X-Men non saranno presenti in Avengers: The Kang Dynasty, il quinto film dedicato agli Avengers previsto per il 2025, di cui proprio Loveness è incaricato di scrivere la sceneggiatura. Dopo la sua prima incursione nell’universo cinematografico Marvel con Ant-Man & the Wasp: Quantumania, Loveness sta infatti continuando il suo lavoro nel franchise scrivendo il prossimo grande filmevento di questa Multiverse Saga, in cui gli eroi più potenti della Terra si troveranno a dover affrontare Kang il Conquistatore.

Nonostante l’inevitabile arrivo degli X-Men nel MCU, già anticipato in più occasioni da Kevin Feige, sembra proprio che i mutanti non faranno parte di Avengers: The Kang Dynasty.“No, penso che tutta quella roba sia piuttosto lontana. – ha affermato Loveness – Voglio dire, so che stanno realizzando i Fantastici Quattro, ma è una cosa a parte. Quindi, no, voglio dire, sono il più grande fan degli X-Men del mondo ma… No, no, no. Gli Avengers sono nei guai. Hanno molto da fare con Kang. Hanno più che abbastanza da gestire”. Non sembra dunque esserci possibilità che il celebre gruppo di Mutanti sia presente nel film, contrariamente a quanto si ipotizzava fino a poco fa.

In precedenza, Loveness aveva già espresso dubbi sul fatto che Avengers: The Kang Dynasty possa contenere i Fantastici Quattro e Blade, nonostante il fatto che i personaggi siano confermati per debuttare nell’MCU prima del film. A differenza dei suoi commenti precedenti su tali personaggi, egli sembra però ora abbastanza sicuro riguardo i mutanti, che a quanto pare non si presenteranno nel prossimo grande combattimento dei Vendicatori in quanto li si starebbe preservando per un ingresso futuro, probabilmente con un maggior impatto su tutto il Marvel Cinematic Universe.

Fonte ScreenRant

Torino Film Festival 41: annunciata una retrospettiva su Sergio Citti e l’omaggio a John Wayne

0

Il TFF annuncia due contenuti della sua prossima edizione, che si svolgerà a Torino dal 24 novembre al 2 dicembre 2023. In collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale sarà proposta una retrospettiva dedicata a Sergio Citti, di cui quest’anno ricorre il novantesimo anno dalla nascita. Consulente, collaboratore e amico di Pier Paolo Pasolini, Sergio Citti ha proposto un cinema fortemente connotato nella compresenza tra popolarità e ricerca, un cinema in cui l’impegno non è mai disgiunto dalla semplicità e leggerezza del racconto.

La retrospettiva è curata da Stefano Boni, Grazia Paganelli, Matteo Pollone e Caterina Taricano e sarà accompagnata da un convegno e da un volume edito dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, nel quale saranno raccolti contributi di David Grieco (nello staff del TFF), Giancarlo Scarchilli, Carlo Verdone, Claudio Amendola, Silvio Orlando, Fiorello, Malcom McDowell, Maurizio Ponzi, Harvey Keitel, Jodie Foster, Giancarlo Giannini e dei tanti altri autori e attori che hanno lavorato con Citti.

Dopo il successo dell’anno scorso, il TFF ripropone la rassegna Mezzogiorno di fuoco dedicata al western americano con un omaggio a John Wayne, il più grande attore western di tutti i tempi, nel 60° anniversario dell’uscita del suo film Donovan’s Reef (I tre della croce del sud), il film che meglio di tutti riassume il perfetto sodalizio tra Wayne e John Ford, il suo regista di riferimento.

D’altronde, come affermava Jean-Luc Godard, “come posso odiare John Wayne, perché simpatizza per Goldwater, e poi amarlo teneramente, quando prende improvvisamente tra le braccia Nathalie Wood, negli ultimi minuti di Sentieri Selvaggi?” MissingI film saranno, come di consuetudine, presentati ogni giorno alle ore 12 e introdotti da esperti e appassionati del genere.

Avatar: una concept art originale rivela i sorprendenti primi design di Neytiri

0

Sorprendenti design del personaggio di Neytiri, protagonista di Avatar e Avatar: La via dell’acqua sono rivelati tramite alcune concept art originali dall’artista Joseph C. Pepe sul proprio profilo Instagram, ed offrono uno sguardo alle prime fasi del processo di progettazione del personaggio interpretato da Zoe Saldana. Nel post, Pepe spiega che il design di Neytiri ha impiegato circa un mese e mezzo per essere completamente definito e che ha richiesto ben 113 diverse iterazioni del look del personaggio in stretta collaborazione con James Cameron.

Alcuni di questi primi concept di Neytiri sono in linea con altri concept art di Avatar rilasciati di recente su Jake e un anziano Na’vi, entrambi caratterizzati da un colore della pelle blu più scuro, diversi modelli di pelle e altre sottili differenze nel viso e nei capelli. Ma ancora, come racconta Pepe, ad essere cambiati sono stati anche la dimensioni degli occhi, il design delle strisce che caratterizzano la pelle del personaggio, il design della bioluminescenza, il colore delle labbra, il posizionamento delle orecchie, la lunghezza del collo e le dimensioni della testa.

Grazie a quanto mostrato dunque tramite questo post su Instagram, i fan possono ora avere un’idea di come era inizialmente stata pensata Neytiri e del lavoro poi svolto per arrivare alla versione finale vista nel film. Come sappiamo, Neytiri è stato il personaggio di spicco del film originale, e ha anche una serie di scene cruciali in Avatar: La via dell’acqua. Nel tempo è dunque diventato un personaggio particolarmente amato, anche per la cura con cui è stato realizzato. Qui di seguito si può trovare il posto di Joseph C. Pepe con i concept art su Neytiri.

Fonte: ScreenRant

Disco Boy: intervista al regista Giacomo Abbruzzese

0
Disco Boy: intervista al regista Giacomo Abbruzzese

Ecco la nostra intervista a Giacomo Abbruzzese, il regista di Disco Boy, film che arriva al cinema in Italia il 9 marzo distribuito da Lucky Red.

Disco Boy, opera prima di Giacomo Abbruzzese premiata con l’Orso d’Argento al 73° Festival Internazionale del Cinema di Berlino per il Miglior Contributo Artistico (Silver Bear for an Outstanding Artistic Contribution), è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI con la seguente motivazione:

“Affidandosi a una struttura narrativa metaforica e a un impianto visivo stilizzato, il regista racconta una storia di sradicamento e simbiosi, in cui la flagranza dei temi della contemporaneità storica si intreccia alla statura morale dei personaggi. Grazie a una sapiente struttura visiva, che definisce in chiave astratta luoghi e figure, il film restituisce un prolifico intreccio di elementi fisici, reali, pulsionali e spirituali.”

Disco Boy, la recensione del film italiano alla Berlinale 2023

Road to Oscar 2023: la miglior regia

Road to Oscar 2023: la miglior regia

La categoria dei nominati alla Miglior Regia agli Oscar 2023 contiene un coacervo di visioni uniche, che vanno dall’intimità del racconto personale al vero e proprio surrealismo. Non solo: vi è anche un’apertura alla commedia come genere rivendicato dalla satira sociale, dall’umorismo nero e dalla parodia. Sono le storie confezionate da questi candidati a farle brillare, tanto che tutti concorrono anche nella categoria della migliore sceneggiatura originale.

Da un lato, il duo The Daniels e lo svedese Ruben Östlund osano trasgredire visivamente con sequenze deliranti, rendendo veramente d’impatto il loro debutto agli Oscar. Dall’altro, Martin McDonagh e Todd Field presentano una narrazione molto più lineare, ma che cerca di affascinare con la sua fotografia e non per questo meno mordace. In mezzo a tutte queste proposte, Steven Spielberg non solo ci ricorda perché è un’istituzione vivente del cinema, ma lo dimostra proprio raccontandoci la storia delle sue origini. Analizziamo insieme tutti i candidati alla Miglior Regia agli Oscar 2023 che, ricordiamo, verranno trasmessi su Sky e NOW dalle 23:15 italiane di domenica 12 marzo.

Daniel Kwan e Daniel Scheinert, Everything Everywhere All At Once

SAG Awards Michelle Yeoh in Everything Everywhere All At OnceIl duo di registi americano conosciuti come i The Daniels è nato con la regia di video musicali, quali “Rize of the Fenix” dei Tenacious D e “Turn Down for What” di DJ Snake e Lil Jon, quest’ultimo un successo senza tempo su Internet. Già a quel punto il loro stile caratteristico, che mischia surrealismo, umorismo assurdo e montaggi esplosivi, saltava all’occhio. Sebbene abbiano diretto alcuni progetti individualmente, i Daniels lavorano come un’unica mente e potremmo definire la stramba commedia dell’A24 Swiss Army Man (2016) il loro biglietto da visita.

Ora, con il loro secondo lungometraggio, Everything Everywhere at Once, si presentano come favoriti agli Oscar 2023 con 11 nomination, tra cui miglior film, sceneggiatura originale e regia. Hanno già iniziato a collezionare premi su premi ad altre prestigiose cerimonie, come i Critics Choice Awards e i Directors Guild Award (DGA). In questo caso, i registi hanno dato prova del loro caratteristico stile stroboscopico, dando vita a un’estetica molto originale, ricca di colori vivaci e coreografie d’azione fluide, unite al metalinguaggio e a riferimenti ad altri film che li hanno formati, che vanno dall’omaggio alla parodia.

Ma se c’è una cosa che affascina di Everything Everywhere at Once è il modo in cui riesce a essere così eclettico senza mai perdere la sua coerenza. Sa muoversi tra generi come la commedia e il dramma come se si trattasse di un vero e proprio salto multiversale. Sopratutto, i Daniels sono riusciti a gestire una sceneggiatura a diversi livelli, in cui la storyline più leggera è capace di contenere importanti riflessioni sull’esistenzialismo, su ciò per cui veniamo messi al mondo e sulla complessità delle relazioni che intrecciamo nel corso della nostra vita, essendo unica e preziosa indipendentemente da quante realtà alternative possano spaventarci.

Steven Spieberg, The Fabelmans

Steven Spieberg Oscar 2023Conosciuto come “il Re Mida di Hollywood”, Steven Spielberg è una pietra miliare della storia del cinema. Alla fine del XX secolo, ha inaugurato l’era dei blockbuster con classici come Lo squalo (1975), ET, l’extra-terrestre (1982), le saghe di Indiana Jones e Jurassic Park. Con The Fabelmans ha raggiunto la nona nomination all’Oscar per la miglior regia, vincendola due volte per Schindler’s List (1994), che ha trionfato anche come miglior film, e Salvate il soldato Ryan (1999).

Con tutto quello che poteva vincere e niente da dimostrare, Spielberg ha guardato al suo passato per ricollegarsi alle radici della sua arte. Nel 2022 ha presentato al pubblico il remake di West Side Story, un musical che lo ha segnato tanto al cinema quanto nella versione originale di Broadway. Con The Fabelmans, si unisce al filone dei film introspettivi e autobiografici come Roma di Alfonso Cuarón, ma aggiungendovi il suo tocco personale. Purtroppo, in questa stagione di premi, si è distinto solo per aver vinto il Golden Globe per la miglior regia di un film drammatico.

Anche se diverse situazioni cambiano e i personaggi sono romanzati, è chiaro che Sammy – il protagonista di The Fabelmans – è Steven, e questa è la sua storia di ragazzo ebreo di periferia. La pubblicazione di alcune registrazioni casalinghe della sua giovinezza confermano come egli sia quasi una copia carbone della realtà, soprattutto se andiamo a confrontare ciò che sappiamo della vera madre di Spielberg con il personaggio di Mitzi (Michelle Williams). Con la sua ormai tradizionale colonna sonora composta dal leggendario John Williams, The Fabelmans emana quell’aura magica caratteristica di Spielberg, che si collega al lato più felice dell’infanzia degli spettatori cresciuti con le sue storie.

Martin McDonagh, Gli spiriti dell’isola

Martin McDonagh 2022
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Proveniente dal mondo del teatro, il regista anglo-irlandese è noto sul palcoscenico per il suo umorismo nero e lo stile violento, un po’ alla Quentin Tarantino. L’estro di Martin McDonagh è stato premiato per la prima volta con un Oscar al miglior cortometraggio nel 2006 per Six Shooter mentre, per i suoi lungometraggi, è stato nominato tre volte: una  per la migliore sceneggiatura originale per In Bruges – La coscienza dell’assassino, e un’altra per la migliore sceneggiatura e il miglior film per Tre manifesti a Ebbing, Missouri.

Gli spiriti dell’isola è nato come un’opera teatrale che non è mai stata realizzata perché non era considerata abbastanza meritevole. È interessante notare che la trasformazione di quella sceneggiatura scartata in un film gli è valsa due Golden Globe e un Bafta, oltre a nove nomination agli Oscar 2023, tra cui la triade di miglior film, sceneggiatura originale e regia. Con una premessa semplice come la separazione di due amici su un’isola noiosa, McDonagh coglie l’occasione per sollevare questioni come la solitudine, la depressione e l’angoscia di sentire che la vita sta passando davanti ai nostri occhi senza sfruttarla al meglio. Lontano dalla sua ordinaria brutalità, il regista cerca qui altri modi di rappresentare la crudezza: il suo umorismo nero è ancora presente, anche se forse in un modo troppo british per essere apprezzato adeguatamente dall’altra parte dell’oceano. Ciò che si apprezza maggiormente, tuttavia, è la genialità dei suoi dialoghi, che permettono di sfruttare il talento del suo cast, in cui risiede il peso maggiore del film.

Todd Field, Tar

Cate Blanchett TARLa filmografia di Todd Field è composta da tre lungometraggi, per ognuno dei quali ha ricevuto una nomination all’Oscar. Con il suo film d’esordio In the Bedroom (2001) è stato nominato per il miglior film e per la sceneggiatura non originale, e in quest’ultima categoria è stato nominato anche per la miglior sceneggiatura non originale per Little Children (2006). Ora con TÁR, oltre a ripetersi in entrambe le categorie (questa volta per la sceneggiatura originale), riceve anche la sua prima nomination per la Miglior regia agli Oscar 2023.

Come per The Fabelmans, Field si serve della finzione per costruire un film che all’inizio sembra un biopic, al punto che più di una persona avrà cercato su Internet il nome di Lydia Tár (Cate Blanchett) al termine della visione. In seguito, il film si trasforma in un thriller, in cui il regista sa come giocare con il punto di vista e la suspense per manipolare la propria trama. Proprio a questo punto, la pellicola dice molto di più di quello che mostra, lasciando tante svolte di trama in sospeso e senza chiarire nulla, e delegando allo spettatore il compito di interpretare ciò che accade nello stesso modo in cui Tár ci assicura che i direttori d’orchestra interpretano ciò che un compositore voleva esprimere nella sua opera.

TÁR è un saggio sulla cultura dell’annullamento e sull’arroganza delle élite intellettuali, che guardano al mondo con aria di superiorità accademica e al contempo normalizzano appropriazioni culturali e abusi di ogni tipo. Ma il film va addirittura oltre, scrutando nei deliri di una paranoica, manipolatrice e maniaca del controllo, con una Blanchett scatenata e affascinante nella sua discesa verso la rovina. Le sue scene di direzione dell’orchestra sono ipnotiche come la fotografia in generale.

Ruben Östlund, Triangle of Sadness

Triangle of Sadness EFA Awards 2022Lo svedese Ruben Östlund è diventato un regista di culto negli ultimi anni, grazie ai suoi film ricchi di una forte critica alle dinamiche sociali del primo mondo. Con l’approccio più autoriale all’interno del gruppo, Ruben Östlund si presenta agli Oscar 2023 con Triangle of Sadness, con cui ha vinto la sua seconda Palma d’Oro al Festival di Cannes e che chiude una trilogia di satire contro il capitalismo, il patriarcato e la frivolezza dei media. Difatti, aveva già affrontato questo tema con Forza Maggiore (2014) e The Square (2017).

In Triangle of Sadness scatena tutta la sua mordacità, prendendo di mira il capitalismo e la banalità, anche se in modo meno sottile rispetto agli altri suoi film, fino a sfiorare la caricatura. Östlund stesso riconosce le contraddizioni del predicare l’uguaglianza a partire dal privilegio, per questo inserisce nella narrazione un personaggio come il capitano dello yacht Thomas Smith (Woody Harrelson), un socialista che lavora per una compagnia di navigazione di lusso, ma che non si preoccupa minimamente del destino dei suoi personaggi, sottoponendoli alle situazioni più scatologiche durante il viaggio.

La disumanizzazione di ognuno di loro, creata non dalla convenienza della sceneggiatura ma dalle stesse maschere sociali riconoscibili in qualsiasi influencer o nouveau riche, rende facile non provare empatia per le loro disgrazie. Tuttavia, l’autore va oltre il semplice messaggio “di classe”, ed esplora l’idea che la disuguaglianza, più che una questione socio-economica, faccia parte della condizione umana, e che questi ruoli possano essere sovvertiti in un istante: gli oppressi possono atteggiarsi da despoti tanto quanto i loro ex padroni.

Il Signore degli Anelli: Andy Serkis dice la sua su un possibile coinvolgimento nei nuovi film

0

L’attore Andy Serkis, interprete di Gollum nella trilogia di Il Signore degli Anelli e in quella di Lo Hobbit, ha affermato che coglierebbe al volo l’opportunità di unirsi ai nuovi film de Il Signore degli Anelli recentemente annunciati. L’annuncio della Warner Bros. Pictures ha infatti rivelato che la New Line Entertainment e la Middle-earth Enterprises stanno collaborando per sviluppare numerosi nuovi lungometraggi ambientati nell’universo ideato da Tolkien. Ciò ha naturalmente portato i fan a speculare sul possibile ritorno di personaggi e attori familiari dei film originali.

Ad una domanda riguardo tale possibilità, Serkis ha infatti chiarito di amare profondamente i film originali, dove ha dato vita alla sua iconica interpretazione di Gollum/Smeagol. Oltre ad adorare i film a cui ha lavorato in passato, Serkis ha espresso anche il suo forte desiderio di unirsi ai nuovi film de Il Signore degli Anelli in programma, qualora gli si presentasse l’opportunità. “Penso che ci siano così tanti altri potenziali progetti per la Terra di Mezzo che potrebbero essere realizzati, e se li stanno realizzando davvero, ovviamente coglierei al volo l’opportunità di riaccendere quella relazione… La Terra di Mezzo non mi ha mai lasciato“, ha dichiarato l’attore.

Se dunque Gollum dovesse ritornare nei nuovi film, Serkis sarebbe dunque disposto a interpretarlo, oltre che sostanzialmente l’unico attore abilitato a farlo. Ci sono ancora molte storie non raccontate su Gollum, lacune che potrebbero dunque essere colmate con i nuovi film. In alternativa, un altro modo per Serkis di tornare a far parte della saga è quello di interpretare un personaggio diverso. Serkis già vissuto tale situazione con il franchise di Star Wars, interpretando prima il leader supremo Snoke in Il risveglio della forza e Gli ultimi Jedi e poi Kino Loy in Andor. Ciò che è certo, è che l’attore è pronto per una nuova avventura nella Terra di Mezzo.

Fonte: ScreenRant

James Gunn ha parlato con Henry Cavill per altri possibili ruoli nel DC Universe

0

Il nuovo DC Universe potrebbe ancora avere un posto per l’ex attore di Superman Henry Cavill, dato che James Gunn ha riconfermato che i DC Studios hanno avuto colloqui con la star su altri possibili ruoli che potrebbe interpretare. Cavill, come noto, è tornato nei panni di Superman lo scorso ottobre in una scena post-crediti in Black Adam. Tuttavia, solo due mesi, il nuovo co-CEO dei DC Studios Gunn ha annunciato che l’attore non avrebbe interpretato Superman nel nuovo DC Universe.

Come sappiamo, l’uscita di Cavill dal ruolo di Superman è dovuta al fatto che il nuovo DC Universe sta pensando ad un attore più giovane per interpretare il celebre supereroe. Questo nuovo Superman debutterà in un film reboot intitolato Superman: Legacy, che sarà il primo grande progetto nel nuovo DC Universe, scritto dallo stesso Gunn e con una data d’uscita prevista per il 2025. Ora, tramite il proprio profilo Twitter, ha comunque accennato alla possibilità che l’attore possa comunque tornare alla DC in un nuovo ruolo, poiché ha parlato proprio con Cavill riguardo queste possibilità future.

Secondo alcune ipotesi, uno dei possibili ruoli DC che Cavill potrebbe interpretare, tra i film già annunciati, è quello del pilota spaziale Hal Jordan, una delle Lanterne Verdi alla guida dello show Lanterns dell’Universo DC HBO Max. Il ruolo di Cavill nei panni di Sherlock Holmes nei film di Enola Holmes di Netflix aiuta in questo senso, in quanto quella su Hal Jordan è stata descritta come una storia di detective e misteri da risolvere. Se ciò non dovesse accadere, l’attore potrebbe comunque rimanere nel mondo di Superman, interpretando il padre kryptoniano di questi, Jor-El. In ogni caso, sembra che per Henry Cavill ci sia ancora posto nel DC Universe, bisogna solo attendere di scoprire in che modo.

Fonte: ScreenRant

Scream VI: la recensione del nuovo film della saga slasher

Scream VI: la recensione del nuovo film della saga slasher

Regola numero uno: Scream è una saga ora, dunque tutto va pensato più in grande. Regola numero due: accade sempre l’opposto di ciò che ci si aspetta. Regola numero tre: nessuno è al sicuro, i personaggi storici sono carne da macello ma anche quelli nuovi sono sacrificabili, perché ciò che conta è l’universo narrativo. Se nel 1996 il primo Scream ha notoriamente codificato una serie di regole del genere horror, Scream VI si propone ora di fare altrettanto in epoca di saghe, franchise, sequel, remake, reboot, spin-off, prequel, requel e chi più ne ha più ne metta. Questo sesto capitolo, diretto come il precedente da Tyler Gillett e Matt Bettinelli-Olpin e in sala dal 9 marzo, porta dunque avanti il terrore evocato da Ghostface e i discorsi metacinematografici propri della serie slasher.

Portare avanti sì, ma con quel tanto di elementi inediti che permettano alla saga di evolversi, condizione indispensabile per sopravvivere nella continua evoluzione dell’industria cinematografica statunitense. La prima e più importante novità è dunque l’addio alla storica Woodsboro come location della storia. Ci troviamo invece ora a New York, la città che non dorme mai, dove le sorelle Sam (Melissa Barrera) e Tara Carpenter (Jenna Ortega), insieme ai gemelli Chad (Mason Gooding) e Mindy Meeks (Jasmine Savoy Brown) tentano di avere una vita tranquilla dopo gli orrori vissuti nel precedente film. Ma anche stavolta saranno raggiunte dalla follia di un nuovo Ghostface, il quale metterà subito in chiaro che la nuova città comporta anche nuove regole.

Scream VI, dalla città alla metropoli

I fan della saga di Scream sanno bene quanto sia importante il contesto di Woodsboro all’interno di questa. Il passaggio dall’iconica cittadina alla metropoli New York è dunque stato senza dubbio l’elemento che più di altri ha suscitato una certa curiosità nei confronti di Scream VI. Un cambiamento che non solo è indicativo della necessità di rinnovamento della saga, pronta ad uscire dai confini in cui ha sempre vissuto fino ad ora, ma che preannuncia anche nuove possibilità per percorsi futuri. Una novità dunque coerente con le odierne richieste che l’industria rivolge a questo tipo di saghe. New York diventa dunque il nuovo teatro degli orrori perpetrati da Ghostface, qui libero di muoversi tra vicoli bui, negozi, metropolitane e ogni altra sorta di luogo affollato.

Risultano dunque particolarmente forti le scene ambientate in tali contesti, tra cui quella nella metropolitana, di cui un assaggio si è già avuto con il trailer. Tra primi piani, luci intermittenti, inquadrature tremolanti e la folla in cui ci si può abilmente nascondere, ecco che tale momento diventa senza dubbio uno dei più iconici del film, in cui l’ambiente newyorkese viene ben sfruttato per generare quel senso di tensione dato dal trovarsi in un luogo dove il pericolo può arrivare in ogni momento e da ogni direzione. Non sempre nel film la città viene adeguatamente sfruttata, ma se dovessero esserci altri film di Scream e dovessero essere ambientati sempre a New York, ci sarà certamente modo per esplorarla meglio.

Scream-VI-Jenna-Ortega
Melissa Barrera, Jenna Ortega, Jasmine Savoy Brown e Mason Gooding in una scena di Scream VI.

Il passato e il futuro di Scream VI

Il cambio di location non è però la sola novità. Il quinto capitolo, uscito lo scorso anno, lo ha anticipato e questo sesto ne è la manifestazione ancor più vigorosa: Scream è pronto ad un ricambio generazionale. Una nuova generazione di personaggi è stata introdotta nel precedente film e questo nuovo è addirittura il primo a non vantare l’eroina storica della serie, ovvero la Sidney Prescott di Neve Campbell. Il passaggio di testimone sembra dunque essere stato completato, proponendo ora agli spettatori una nuova fase della saga che mantiene sì i legami con il proprio passato, ma allo stesso tempo, come già detto, è pronta a nuove regole, anche a costo di tradire quelle precedentemente in vigore.

Anche a tal proposito è indicativo il modo in cui Scream VI rifletta su tutti i passati Ghostface, fino a risalire a all’iconico Billy Loomis, padre di Sam e Tara. Il film non può fare a meno di tenere in considerazione le proprie origini, presentandocele concretamente in un cinema/museo che diviene luogo quantomai simbolico. Al di fuori di esso, ciò che viene offerto agli spettatori è dunque tanto una continua riflessione metacinematografica sulla saga di Scream stessa quanto un andare contro quelle che sono le aspettative di chi guarda. Il film ironizza dunque su sé stesso, sull’attuale industria cinematografica e sulle abitudini del pubblico, decisamente diverso da quello che accolse il primo capitolo nel 1996.

Più violenza, più sangue, più malvagità

“Tutta la serie va a rotoli dal quinto film in poi”, afferma uno dei protagonisti di Scream V, giudicando l’ennesimo Stab, la serie di film nel film. Ora che il quinto capitolo di Scream è stato superato e questo sesto è pronto ad arrivare in sala, si può tirare un sospiro di sollievo: la serie non è andata a rotoli… per ora. Questo perché Bettelli-Olpin e Gillett si dimostrano nuovamente profondi conoscitori della materia e capaci di darvi forma in modo da soddisfare sia chi è in cerca di violenza e sangue sia chi è invece più interessato alla detective story, nel tentativo di individuare l’assassino prima dei protagonisti.

Scream VI si dimostra dunque un film ricco di buona tensione, umorismo e che anche se non può rinunciare ai classici jumpscare trova per lo meno il modo di renderli più gradevoli e meno forzati. Non mancano certe ingenuità nella scrittura, compensate però da sequenze capaci di far realmente trattenere il fiato allo spettatore. I due registi si rivelano dunque decisivi nella buona riuscita di questo nuovo capitolo. Sarà l’ultimo? Considerando le novità introdotte è difficile crederlo, ma per lo meno le direzioni accennate sembrano lasciar presagire ad un futuro sempre più cupo, violento e, soprattutto, imprevedibile.

Il concorso: la vera storia oltre il film con Keira Knightley

Il concorso: la vera storia oltre il film con Keira Knightley

L’8 marzo si celebra la Giornata internazionale della donna, per ricordare le sia le conquiste sociali, economiche e politiche sia le discriminazioni e le violenze di cui troppo spesso le donne sono ancora oggi oggetto in tutto il mondo. In questa giornata si pone dunque l’attenzione su questioni legate alla necessità di un’uguaglianza di genere. Anche il cinema non dimentica di celebrare tutto ciò, proponendo specialmente negli ultimi anni diversi film attenti a queste tematiche. Tra i più recenti si possono citare titoli come Suffragette, Il diritto di contare e She Said, ma anche Il concorso.

Realizzato nel 2020, è questo il secondo film della regista Philippa Lowthorpe, meglio nota per aver diretto serie televisive come L’amore e la vita, Jamaica Inn e The Crown. Per questo suo secondo lungometraggio, la regista si è affidata ad una storia vera, attraverso cui poter raccontare alcune figure femminili di grande importanza nella storia dei diritti delle donne ed esaltare dunque l’eterna importanza del loro operato. A causa della pandemia da Covid-19, purtroppo, il film è stato distribuito direttamente in home-video, mancando dunque di raggiungere un ampio pubblico.

Si tratta però di un titolo molto apprezzato, che proprio per le sue importanti tematiche meriterebbe di essere riscoperto. Composto da un cast di celebri attori, Il concorso ha infatti tutte le carte in regola per poter essere indicato come uno dei migliori film sull’importanza dell’uguaglianza di genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà utile approfondire alcune curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia oltre il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

La trama e il cast di ll concorso

La vicenda si svolge a Londra nel 1970, nei giorni in cui si sta svolgendo il celebro concorso di bellezza Miss Mondo, presentato dall’attore Bob Hope. La cerimonia è però destinata a passare alla storia, poiché un gruppo di donne esponenti del Women’s Liberation Movement, capitanate da Sally Alexander, ha deciso di interrompere la gara per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dei diritti delle donne. La loro attività diventa da quel momento popolare in tutto il mondo e fa sì che, una volta che il concorso riprenda il suo regolare svolgimento, qualcosa di inaspettato accada al momento delle proclamazione della vincitrice.

Ad interpretare la protagonista del film, Sally Alexander, vi è l’attrice candidata all’Oscar Keira Knightley, meglio nota per essere stata Elizabeth Swan nella saga di Pirati dei Caraibi. Accanto a lei si ritrovano poi Jessie Buckley nei panni di Jo Robinson, Keeley Hawes in quelli di Julia Morley, Phyllis Logan in quelli di Evelyn Alexander e Lesley Manville nel ruolo di Dolores Hope, moglie di Bob. Quest’ultimo è interpretato da Greg Kinnear, attore noto per il film Qualcosa è cambiato. Infine, Rhys Ifans è è il fondatore di Miss Mondo Eric Morley, mentre Gugu Mbatha-Raw interpreta Jennifer Hosten, Miss Grenada.

Il-concorso-film-cast

Il concorso: la vera storia oltre il film

Come anticipato, il film è basato su di una vicenda realmente avvenute. Si raccontano infatti due storie che si intersecano nella cornice del concorso di Miss Mondo svoltosi a Londra nel 1970. Una è la storia dell’ardente protesta guidata da un gruppo di femminister per i diritti delle donne, mentre l’altra è il racconto di una silenziosa rivoluzione attuata da una delle concorrenti. Oggi, i requisiti di ammissibilità del concorso Miss Mondo hanno subito un drastico cambiamento per soddisfare e difendere gli ideali del 21° secolo. Ma il concorso degli anni ’70 è emerso in un tempo e in un luogo in cui Eric Morley, il fondatore del concorso, faceva leva su ben precisi stereotipi di bellezza.

Intorno al 1970, i concorsi di Miss Mondo erano all’apice della loro popolarità, con addirittura 100 milioni di spettatori che si erano sintonizzati per l’edizione del 1969. Il concorso nel 1970 ha però guadagnato popolarità per motivi completamente diversi dalla semplice esibizione di bellissime donne. Il Women’s Liberation Movement (WLM) ha infatti quell’anno deriso lo sfarzo di Miss Mondo, indicando tale concorso come promotore dell’oggettivazione dei corpi delle donne e della mercificazione della loro sessualità. Nel 1970, dunque, il WLM iniziò a protestare attivamente per mostrare il proprio disappunto nei confronti di quel concorso.

Nella serata del concorso, dunque, il movimento, guidato da Sally Alexander, ha pianificato di interrompere, in diretta televisiva, lo svolgimento del suddetto. Un gruppetto di donne ha quindi preso d’assalto il palco armate di bombe di farina e frutta assortita. Le attiviste sono poi state arrestate e multate per una cifra oggi equivalente a circa 1.500 sterline. In concomitanza con la resistenza femminista, il film ritrae anche l’altra grande questione dei diritti sociali e civili dei nostri tempi: il razzismo. Al concorso del 1970, Jennifer Hosten, Miss Grenada, è stata infine dichiarata la prima Miss Mondo afroamericana, praticamente 20 anni dopo l’inizio dell’evento.

Il film descrive dunque la lotta della Hosten per l’uguaglianza razziale durante lo spettacolo e la sua trionfante vittoria alla fine di esso. Ma per Hosten, la battaglia non sarebbe finita qui. Più tardi, molti sosterranno che il concorso è stato pilotato a favore della Hosten da Sir Eric Gairy, allora Primo Ministro di Grenada, che ha servito come giudice per il concorso. Eric Morley, tuttavia, ha sempre confutato tali affermazioni, secondo cui la Hosten non avrebbe vinto per merito, e lo ha fatto anche rendendo pubbliche le schede elettorali della giuria, affinché il mondo le vedesse e capisse che tutti avevano indicato la Hosten come vincitrice.

Il trailer di Il concorso e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Il concorso grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 8 marzo alle ore 21:25 sul canale Rai 1.

Fonte: IMDb, TheCinemaholic

Space Cowboys: trama, cast e curiosità sul film di Clint Eastwood

Dopo aver realizzato nel corso degli anni Novanta film come La recluta, Un mondo perfetto, I ponti di Madison County, Potere assoluto e, in particolare, Gli spietati, il regista premio Oscar Clint Eastwood è entrato nel nuovo millennio da vera e propria leggenda del cinema mondiale. Nel nuovo decennio realizzerà poi ulteriori grandi opere come Mystic River, Million dollar Baby e Gran Torino. Prima di queste, però, Eastwood ha portato al cinema nel 2000 uno dei suoi film più particolari, esemplare unico nella sua filmografia. Si tratta di Space Cowboys, vero e proprio film di fantascienza che rielabora però anche caratteristiche classiche del western e del genere d’avventura.

Presentato fuori concorso alla 57ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il film ha così rappresentato la prima incursione di Eastwood in un genere sino a quel momento visto come per lui inconciliabile. Egli, partendo da una sceneggiatura di Ken Kaufman e Howard Klausner, ha però dato vita ad un film incentrato sulla naturale evoluzione degli antieroi fino a quel momento interpretati. Dopo cowboy e agenti federali, ad avere spazio sono ora un gruppo di astronauti vecchio stile. A favorire la realizzazione del film vi è a tal proposito stato il significativo contributo della NASA. Questa ha infatti permesso di dar vita alle riprese all’interno di alcuni dei suoi ambienti più riservati.

Con un budget di 65 milioni di dollari, Space Cowboys si configurava da subito come una delle opere più ambiziose e rischiose nella carriera del regista. Ancora una volta, però, questi ha saputo sorprendere tutti, conquistando critica e pubblico. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Space Cowboys

La storia del film si apre nel 1958, nel pieno delle prime sperimentazioni per mandare l’uomo nello spazio. I membri del Team Dedalus, quattro piloti dell’U.S. Air Force, si addestrano infatti per essere i primi americani ad esplorare l’ignoto sopra di noi. Il loro sogno si infrange però nel momento in cui il progetto viene trasferito alla NASA, che affida ad altri il compito. Quarantadue anni dopo, i quattro piloti conducono ora una tranquilla vita da pensionati. L’ingegnere aerospaziale Frank Corvin si gode infatti la sua pensione con la moglie Barbara. Gli altri membri, William Hawkins, Tank Sullivan e Jerry O’Neill, allo stesso modo hanno ormai riposto nel cassetto il sogno di andare nello spazio. Una seconda possibilità viene però improvvisamente loro offerta dall’ingegnere della NASA Sara Holland.

Questa raggiunge i quattro ex piloti per comunicare loro che un vecchio satellite russo è uscito dalla sua orbita e minaccia di schiantarsi sulla Terra. L’unico a saperlo riparare è proprio è proprio Frank. Egli si dichiara però disposto ad accettare solo se potrà avere con lui i suoi vecchi compagni di lavoro. Seppur inizialmente riluttanti, la Holland e il funzionario responsabile della missione Bob Gerson si vedono costretti ad accettare. Prima di poter andare nello spazio, però, i quattro piloti dovranno riprendere l’addestramento da lì dove lo avevano interrotto. Per completare questo non avranno però molto tempo a disposizione, poiché il satellite si avvicina e la salvezza del pianeta richiede tempestività.

Space Cowboys cast

Space Cowboys: il cast del film

Come suo solito, oltre a dirigere, produrre e occuparsi della colonna sonora, Clint Eastwood è presente anche nei panni del protagonista Frank Corvin. Inizialmente egli avrebbe dovuto ricoprire soltanto il ruolo di interprete, ma non trovando un regista disposto a credere a sufficienza nel progetto, decise di vestire anche i panni del regista. Per la sua performance, invece, Eastwood cercò di poter risultare un realistico anziano pilota. Per riuscirvi si sottopose ad un duro allenamento, che gli permise di ottenere il fisico adatto. Accanto a lui, nei panni di William Hawkins vi è il premio Oscar Tommy Lee Jones. Questi raccontò di aver accettato la parte tanto per poter recitare con Eastwood quanto per poter prendere parte ad una missione spaziale, anche se finta.

Accanto a loro, nei panni di Tank Sullivan vi è l’attore James Garner, noto per le serie televisive Maverick e Agenzia Rockford. Donald Sutherland, invece, è Jerry O’Neill. La premio Oscar Marcia Gay Harden interpreta l’ingegnere della NASA Sarah Holland, mentre James Cromwell è Bob Gerson. Per molte delle scene comprendenti i quattro piloti, Eastwood decise di lasciare libertà di improvvisazione. Molte di queste riprese vennero poi effettivamente inserite nel film. Attraverso tale libertà, gli attori ebbero infatti modo di risultare maggiormente realistici nei loro rapporti. I quattro anziani attori hanno inoltre doppiato gli interpreti che danno vita ai quattro personaggi da giovani, così da avere una continuità nella voce di questi.

Il trailer di Space Cowboys e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Space Cowboys grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 8 marzo alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Le piccole cose della vita: trailer della nuova serie in arrivo su Disney+

0

Disney+ ha diffuso il trailer delle serie originale le piccole cose della vita con Kathryn Hahn e prodotta da ABC Signature e Hello Sunshine. Tutti gli otto episodi della serie saranno disponibili da venerdì 7 aprile sulla piattaforma streaming in Italia.

Basato sul bestseller di Cheryl Strayed, le piccole cose della vita segue Clare (Kathryn Hahn), una scrittrice in crisi che diventa una venerata giornalista titolare di una rubrica di consigli, anche se la sua vita sta andando a rotoli.

Quando incontriamo Clare per la prima volta nella serie, il suo matrimonio con il marito Danny arranca, la figlia adolescente Rae la allontana e la sua carriera di scrittrice, un tempo promettente, è ormai inesistente. Così, quando una vecchia amica scrittrice le chiede di sostituirla nella rubrica di consigli Dear Sugar, lei pensa di non avere il diritto di dare consigli a nessuno. Tuttavia, dopo aver assunto a malincuore il ruolo di Sugar, la vita di Clare si dipana in un complesso tessuto di ricordi, esplorando i suoi momenti più importanti dall’infanzia a oggi e scavando nella bellezza, nelle difficoltà e nell’umorismo delle sue ferite non rimarginate. Attraverso Sugar, Clare crea un vero e proprio balsamo per i suoi lettori – e per se stessa – per dimostrare che non siamo irrecuperabili, che le nostre storie possono in definitiva salvarci. E, forse, riportarci a casa.

La serie è interpretata da Kathryn Hahn, Sarah Pidgeon, Quentin Plair e Tanzyn Crawford, con Owen Painter, Merritt Wever, Elizabeth Hinkler e Michaela Watkins come guest star.

Liz Tigelaar è creatrice ed produttrice esecutiva della serie. Anche Lauren Neustadter, Reese Witherspoon, Laura Dern, Jayme Lemons, Cheryl Strayed, Stacey Silverman e Kathryn Hahn sono produttrici esecutive della serie di ABC Signature e Hello Sunshine.

Un efficace sistema di parental control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre al “Profilo Bambini” già presente sulla piattaforma, gli abbonati possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per garantire massima tranquillità ai genitori.

The Big Door Prize: il trailer della nuova serie comedy Apple TV+

0

Apple TV+ ha svelato oggi il trailer di The Big Door Prize, la serie comedy creata dal vincitore del premio Emmy David West Read e interpretata da un cast corale guidato da Chris O’Dowd. La nuova serie, composta da 10 episodi della durata di mezz’ora ciascuno, sarà presentata in anteprima al prossimo SXSW e farà il suo debutto su Apple TV+ il 29 marzo con i primi tre episodi, seguiti da un nuovo episodio settimanale ogni mercoledì, fino al 17 maggio.

Basata sull’omonimo romanzo di M.O. Walsh, la serie racconta la storia di una piccola città che cambia per sempre quando una misteriosa macchina appare nell’emporio cittadino, promettendo di rivelare il vero potenziale di vita di ogni residente. Dusty Hubbard (Chris O’Dowd), un padre di famiglia e insegnante di liceo apparentemente soddisfatto e allegro, osserva tutti quelli che lo circondano rivalutare le proprie scelte e ambizioni di vita – sulla base dei tabulati della macchina – ed è costretto a chiedersi se sia davvero felice come pensava un tempo. Mentre lui rimane scettico nei confronti della macchina, sua moglie, Cass (Gabrielle Dennis), si abbandona al sogno che là fuori ci sia qualcosa di più grande per lei. Come molti abitanti di Deerfield, la coppia ha vissuto una vita relativamente sicura e senza complicazioni, fino all’arrivo della macchina Morpho. Tutto questo, però, è destinato a cambiare quando l’intera comunità è costretta a riconciliarsi con le proprie insoddisfazioni, alla ricerca di un futuro migliore. Nel cast, oltre a Chris O’Dowd, troviamo Gabrielle Dennis, Ally Maki, Josh Segarra, Damon Gupton, Crystal Fox, Djouliet Amara e Sammy Fourlas,

“The Big Door Prize” è prodotto da Skydance Television e CJ ENM/Studio Dragon. Tra i produttori esecutivi figurano David West Read, che è anche showrunner, David Ellison e Dana Goldberg per conto di Skydance Television, Miky Lee, Young Kyu Kim e Hyun Park per conto di CJ ENM/Studio Dragon, Bill Bost e Sarah Walker. Anu Valia, Molly McGlynn, Todd Biermann, Jenée LaMarque e Declan Lowney dirigono la serie.

Las Leonas: Isabel Achàval e Chiara Bondì raccontano le loro leonesse

0

Sarà presentato questa sera, 8 marzo, alle 21.30 al Sudestival, Las Leonas, il documentario di Isabel Achàval e Chiara Bondì già passato alle Giornate degli Autori di Venezia 79 e che adesso continua il suo tour per i festival italiani.

Il film racconta la vita non facile ma sorprendente di Leonesse giocatrici in una squadra romana di calcio a 8, donne di Roma che lavorano da badanti, colf, dogsitter, 30-45enni immigrate soprattutto da Perù e Paraguay. Si raccontano con orgogliosa umanità e sono inquadrate senza retorica: legami con casa e figli lontani, speranze, dolori, lo sport come sfogo non fine a sé stesso in una città multietnica ma ancora stratificata. Il documentario, lineare e molto empatico, è il risultato di un lavoro quasi tutto al femminile che si impreziosisce della produzione di Nanni Moretti.

In occasione della presentazione al Sudestival – il cinema che ti parla, abbiamo incontrato le co-registe del film, Isabel Achàval e Chiara Bondì.

“Siamo sempre alla ricerca di storie da raccontare, e una nostra amica che ha segnalato questo campionato di calciotto al femminile. Appena abbiamo visto giocare queste donne ci siamo innamorate. Abbiamo cominciato a incontrarle e a parlare con loro che inizialmente ci temevano quasi, non capivano quale potesse essere il nostro interesse nei loro confronti, non si vedevano come eroine moderne, così come le abbiamo viste noi. Ci interessava raccontare il contrasto tra la vita sacrificata al lavoro e questa esplosione di energia e gioia quando giocavano. La vita di tutti i giorni rapportata a quel momento di libertà.”

L’idea però non era di fare un film sportivo, ma di raccontare la vita di queste donne che avevano una grande passione per il calcio, eppure avevano una vita dentro la quale è stato poi interessante guardare. “Ci interessava raccontare questo contrasto tra la claustrofobia della quotidianità e invece la domenica. Lo stretto spazio della casa all’interno del quale si svolge il loro lavoro in rapporto allo spazio del campo da calcio che è uno spazio aperto, quasi una metafora, in cui il calcio diventa aggregatore ma anche riscatto. Giocare a calcio va oltre la vittoria, ma diventa un momento per fare amicizia e creare comunità.”

“Entrambe abbiamo due figlie femmine e abbiamo dedicato Las Leonas a loro – dicono Achàval e Bondì – perché ci piaceva l’idea che prendessero ad esempio queste donne che continuano a darsi da fare. Abbiamo imparato tanto da queste donne, soprattutto la consapevolezza di quanto siamo fortunate.”

In merito a come hanno realizzato il lavoro sul campo, le due registe raccontano: “Nel processo di ricerca e selezione delle protagoniste del documentario abbiamo cercato un coro di voci molto diverse tra loro. Queste donne vengono da Paesi differenti, hanno condizioni molto differenti, qualcuna ha più di una laurea e insegna, altre non hanno neanche un lavoro fisso, sono molto diverse tra loro, hanno storie diversissime, eppure hanno questo elemento comune, e ci interessava costruire questo quadro differenziato ma allo stesso tempo omogeneo.”

A produrre Las Leonas, spicca la presenza di Nanni Moretti, che compare anche nel film. Il regista è amico di Isabel Achàval e Chiara Bondì e si è interessato subito al loro progetto: “Sentivamo che Nanni era più interessato del solito al nostro progetto, ci faceva continuamente domande, fino a che non ci ha chiesto di produrre il film, e ovviamente siamo rimaste incredule e abbiamo accettato l’offerta. È un produttore molto esigente, ma per noi è stata una grande scuola. Ci ha seguite molto nella fase di preparazione ma ci ha lasciato molta libertà creativa. È stata un’esperienza molto divertente averlo con noi.”

Regina Fumetti Festival, la prima edizione dal 30 marzo al 1° aprile a Cattolica

0

Al via la prima edizione di Regina Fumetti Festival, manifestazione in programma a Cattolica dal 30 marzo al 1 aprile con la direzione artistica del fumettista e illustratore Alessandro Baronciani.

Il Regina Fumetti Festival è un evento unico nel panorama festivaliero italiano: si propone di favorire nuove forme di incontro e connessione tra il mondo dell’illustrazione e della musica per 3 giornate esclusive di Fumetti che diventano concerti che diventano spettacoli! Nel cuore di Cattolica, al Teatro della Regina e nella Biblioteca CCP, si alterneranno reading, bootcamp, lezioni illustrate, mostre e concerti illustrati.

Tra i tanti appuntamenti in cartellone che animeranno la tre giorni: Davide Toffolo, frontman dei Tre Allegri Ragazzi Morti e fumettista, con lo spettacolo tratto dal suo “Graphic novel is dead”; le prime assolute dei reading/spettacoli di Josephine Yole Signorelli – in arte Fumettibrutti -, di Holdenaccio e di Eliana Albertini con Gero Arnone: tutti realizzati durante il Bootcamp (ovvero un vero e proprio workshop per la creazione di uno show tra musica e fumetto);  il concerto disegnato dei Post Nebbia, anche questa una prima assoluta, accompagnati da performance di live drawing; il concerto acustico di Generic Animal che presenta in anteprima assoluta il suo nuovo album “Mondo Rosso”; le lezioni illustrate con tanti esponenti dell’universo dei fumetti e della illustrazione in Italia tra cui Ale GiorginiLuca d’UrbinoValentina De Poli e Alino.

Ad arricchire il programma anche due mostre, la prima dal titolo “Produzione Propria” dedicata ai libri e alle produzioni indipendenti di Alessandro Baronciani, la seconda dedicata, per la prima volta in Italia, ad una casa editrice: Bao Publishing con una visita guidata insieme a Caterina Marietti e Michele Foschini, fondatori della casa editrice.

E poi ancora dopo festival con party e dj set. Fumettisti, illustratori, musicisti e band accenderanno Cattolica dal 30 marzo al 1 aprile per un festival di fumetti che si ascolta. Ulteriori informazioni e il programma completo sono disponibili all’indirizzo: https://www.reginafumettifestival.it/

L’Assessore alla cultura di Cattolica Federico Vaccarini commenta il fantastico evento dicendo: “è sempre stato un mio sogno portare un festival di fumetti a Cattolica in una veste mai vista prima attraverso uno spettacolo in cui si combineranno tra loro diverse arti”. Gli appuntamenti di Regina Fumetti Festival sono gratuiti, ad eccezione degli spettacoli a Teatro di venerdì 31 marzo e sabato 1 aprile (info su costi e biglietti qui).

Regina Fumetti Festival è un’iniziativa di Città di Cattolica e Teatro della Regina, con il contributo di Acquasalata e la direzione artistica di Alessandro Baronciani. Una produzione Galleria Disastro. Media partner: Rockit. Si ringrazia: Ferretti Hotels Group e Panico Concerti

Biglietti in vendita su Dice: https://link.dice.fm/ReginaFumettiFestivalCattolica2023

Operation Fortune, recensione del nuovo film di Guy Ritchie

Operation Fortune, recensione del nuovo film di Guy Ritchie

Messa da parte per il momento la volontà di confrontarsi con megaproduzioni delle dimensioni di Sherlock Holmes, Aladdin o King Arthur – che avrebbe a nostro avviso meritato maggior fortuna – Guy Ritchie ha riscoperto con Operation Fortune il gusto del genere e del B-movie che aveva contraddistinto i suoi inizi di carriera. Nel farlo però sta tentando un percorso diverso, e per più di un motivo. Prima di tutto sembra che stia cercando nuove soluzioni all’interno del “suo” cinema lavorando principalmente come esecutore, ovvero lasciando quasi del tutto da parte quel tocco personale che agli inizi lo aveva portato alla ribalta grazie a titoli quali Lock & Stock oppure Snatch. In secondo luogo, come ha dimostrato il precedente Wrath of Man, ha scelto di confrontarsi anche con i risvolti più seri se non addirittura drammatici del genere stesso.

Operation Fortune, la trama

Questo lungo preambolo serve per confermare che il suo nuovo Operation Fortune segue piuttosto pedissequamente questo nuovo percorso, proponendo comunque un paio di variazioni sul tema interessanti. La trama è quella del classico film alla Guy Ritchie, con il solito gruppo di antieroi che devono recuperare l’ancora più classica valigetta che potrebbe distruggere gli ordini e gli equilibri del mondo come lo conosciamo. Insomma, davvero nulla di nuovo, tutt’altro. Solo che stavolta Ritchie sceglie di “nascondere” il più possibile l’azione e lo spettacolo della stessa, tenendola addirittura fuori campo in almeno un paio di occasioni.

Il risultato soprattutto all’inizio è molto interessante, è come se Operation Fortune venisse “congelato” dentro il suo stesso involucro per permettere allo spettatore di gustarsi il gioco, il meccanismo a incastro più che la spettacolarità fine a se stessa. A parte un paio di ovvii momenti concessi alla star Jason Statham per fare a cazzotti con gli sprovveduti di turno, la prima metà del film si sviluppa come uno spy-movie leggero e intento a far divertire gli attori nei propri personaggi. Il tono è alterno, non tutto funziona, ma almeno ci si diverte in particolar modo ad ammirare Hugh Grant che si trova sempre più a suo agio in ruoli da villain e una Aubrey Plaza che fonde con maestria simpatia e presenza scenica.

Una commedia d’azione che picchia duro

L’altro aspetto interessante di Operation Fortune è che, trattandosi di un lungometraggio costruito con l’anima della commedia d’azione, quando decide di mettere in scena la violenza necessaria per lo sviluppo dell’azione lo fa in maniera molto più seria. Man mano che la tensione tra le parti cresce anche il tono scema la leggerezza in favore di momenti maggiormente drammatici, sapientemente sottolineati dalla colonna sonora. Non siamo ai livelli di Wrath of Man, ma il senso ludico dello sparare e uccidere viene abbastanza accantonato. Alla fine il risultato è un ibrido che possiede una sua strana e particolare energia, che non propone davvero nulla di nuovo ma sa come lavorare sugli stereotipi del genere tradendoli almeno un minimo, in modo da lasciare tracce di piccola originalità per chi sa dove cercarle. Non ci sentiamo di scrivere che sia un prodotto totalmente riuscito, ma altrettanto certamente non annoia.

Come sempre poi Ritchie si dimostra efficace direttore di attori. Ai migliori in scena, ovvero Plaza e Grant, abbiamo già accennato. Jason Statham propone ancora una volta il suo “tipo fisso”, prendere o lasciare. Bisogna dire che quando viene diretto da Ritchie però sembra cazzeggiare meno, il che lo rende un filo maggiormente efficace. Buona l’idea di rispolverare Cary Elwes nel ruolo della mente del gruppo, e come sempre i pochi momenti in cui compare in scena Eddie Marsan sono sempre godibili. Josh Hartnett è Josh Hartnett quando si confronta con la commedia, ovvero tanto simpatico quanto innocuo. È il cast affiatato e giocoso il cuore di Operation Fortune, Richie sembra averlo capito fin dalle prime scene e abbraccia l’idea concedendo loro tutto lo spazio disponibile anche a scapito dello spettacolo roboante. Una scelta che in fondo ci sentiamo di condividere.

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità