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Helltown: Oscar Isaac in trattative per la serie poliziesca di Amazon Studios

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Secondo quanto apprendiamo da Deadline, il vincitore del Golden Globe Oscar Isaac è nella fase finale delle trattative per interpretare il ruolo principale nell’adattamento della serie di Amazon Studios di Helltown, basato sul romanzo thriller di Casey Sherman Helltown: The Untold Story of a Serial Killer on Cape Cod. Il progetto proviene da Robert Downey Jr. e Susan Downey, che sono i produttori esecutivi attraverso il loro società Team Downey.

Questo segnerebbe il primo grande progetto televisivo di Oscar Isaac dopo aver guidato la serie live-action Moon Knight di Disney+. Il suo prossimo progetto di alto profilo è Spider-Man: Across the Spider-Verse, dove riprenderà il ruolo di voce di Miguel O’Hara/ Spider-Man 2099.

L’adattamento di 8 episodi sarà diretto e prodotto esecutivamente dal regista svizzero Ed Berger, che ha recentemente vinto un Oscar come miglior film internazionale per il suo lavoro nel dramma di guerra di Netflix Niente di nuovo sul fronte occidentale. Se l’accordo di Oscar Isaac  andasse a buon fine, interpreterebbe il ruolo dello scrittore Kurt Vonnegut, durante il periodo in cui era un romanziere in difficoltà e un venditore di automobili. Descritto come una narrativa di vero crimine coinvolgente, risoluta e scioccante, il romanzo è incentrato sull’indagine di Vonnegut su un misterioso serial killer, così come sulla sua ossessione di catturarlo.

Helltown sarà scritto da Mohamad El Masri, che è stato anche scelto come produttore esecutivo insieme ad Amanda Burrell per Team Downey. Sherman e Gena Konstantinakos sono anche produttori esecutivi.

Prima di Charles Manson, c’era Tony Costa, il serial killer di Cape Cod. 1969: La scena hippie è vibrante a Provincetown, nel Massachusetts. Adolescenti dai capelli lunghi vagano per le strade, strimpellando chitarre e predicando pace e amore… e Tony Costa è al centro di tutto. Per un certo gruppo di giovani donne innamorate, è noto come Sire, il leader del loro movimento controcultura, l’uomo affascinante che parla in modo eloquente e distribuisce droghe allucinogene come caramelle. Ma sotto la sua persona benigna si nasconde una rabbia contorta e incontrollabile che minaccia di scatenarsi in qualsiasi momento. Tony Costa è l’uomo più pericoloso di Cape Cod e nessuno che incroci il suo cammino è al sicuro“, si legge nella sinossi del libro.

Quando le giovani donne cominciano a scomparire, il carisma naturale e il bell’aspetto di Costa inizialmente lo proteggono dai sospetti. Ma quando i corpi vengono scoperti, la polizia si avvicina a lui come principale sospettato. Nel frattempo, gli scrittori locali Kurt Vonnegut e Norman Mailer sono bloccati in una corsa disperata per assicurarsi la loro eredità come grandi icone letterarie, ed entrambi hanno messo gli occhi su Tony Costa e la cultura hippie intrisa di droga che rappresenta la loro prossima promettente storia. I due scrittori si lanciano in indagini indipendenti che alimentano la competizione tra due dei più grandi scrittori americani”.

Quentin Tarantino annuncia il suo decimo e ultimo film da regista: The Movie Critic

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Il decimo e ultimo film di Quentin Tarantino è stato rivelato e si intitola The Movie Critic. Nel corso della sua carriera, l’autore ha scritto e diretto nove lungometraggi: Le iene, Pulp Fiction, Jackie Brown, Kill Bill, A prova di morte, Bastardi senza gloria, Django Unchained, The Hateful Eight e, più recentemente, C’era una volta a Hollywood. Nel 2020, Tarantino ha annunciato i piani per il suo prossimo film, il decimo e ultimo come regista.

Secondo The Hollywood Reporter, Tarantino ha finito di scrivere la sceneggiatura originale che porta il titolo di The Movie Critic e si sta attualmente preparando a dirigere il film questo autunno. Le fonti descrivono la storia come “ambientata alla fine degli anni ’70 a Los Angeles con una protagonista femminile al centro”. The Movie Critic non ha ancora il sostegno di uno studio, anche se il progetto potrebbe essere presto acquisito da Sony, che avendo già distribuito C’era una volta a Hollywood, sembrerebbe avere una corsia preferenziale.

Ambientando The Movie Critic durante la fine degli anni ’70 a Los Angeles, Quentin Tarantino tornerà a un periodo che aveva già raccontato in C’era una volta a Hollywood che si collocava alla fine degli anni ’60. Mentre i dettagli precisi della trama vengono tenuti nascosti, è possibile che il personaggio protagonista che dà titolo al film possa essere basato sulla defunta grande Pauline Kael, una critica cinematografica incredibilmente influente e combattiva verso la quale Tarantino ha spesso espresso profonda ammirazione.

Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri: un labirinto pieno di mostri nella nuova clip

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La Paramount Pictures ha rilasciato un’altra clip dal prossimo film live-action Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri per il prossimo adattamento cinematografico live-action del popolare franchise di giochi da tavolo di Hasbro. L’arrivo nelle sale è previsto per il 31 marzo 2023.

Un affascinante ladro e un gruppo di improbabili avventurieri realizzano il colpo del secolo recuperando una reliquia perduta. Ma le cose si mettono male quando il gruppo si imbatte nelle persone sbagliate. Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri porta sul grande schermo lo straordinario mondo e lo spirito del leggendario gioco di ruolo in un’avventura divertente e ricca di azione.

Guarda la  clip di Dungeons & Dragons: Honor Among Thieves  qui sotto:

Il film live-action di  Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri è scritto e diretto dal  duo di Game Night  Jonathan Goldstein e John Francis Daley. Il film è interpretato da Chris Pine (Wonder Woman 1984), Michelle Rodriguez ( F9 ), Justice Smith (Detective Pikachu), Hugh Grant(Quattro matrimoni e un funerale), Sophia Lillis (It film), Chloe Coleman (My Spy) e Bridgerton Regé-Jean Page. Il film di Dungeons & Dragons  è coprodotto e cofinanziato da Hasbro, eOne e Paramount Pictures. eOne gestisce la distribuzione nel Regno Unito e in Canada, mentre Paramount distribuisce ovunque. Sarà anche prodotto da Brian Goldner e Jeremy Latcham di Hasbro come parte del suo accordo con eOne, il braccio di intrattenimento di Hasbro.

MCU: i 20 supereroi più potenti

MCU: i 20 supereroi più potenti

Il Marvel Cinematic Universe è pieno di supereroi incredibilmente forti. L’adattamento degli eroi dei fumetti in live-action è popolare nel cinema e in TV da decenni, ma i Marvel Studios ci sono riusciti probabilmente meglio di chiunque altro, avendo realizzato oltre 30 film, otto serie TV su Disney+ e un intero universo di personaggi eroici in continua espansione. Dall’inizio del MCU con Iron Man del 2008, sono stati introdotti nel mondo una moltitudine di eroi, alcuni dei quali sono in grado di sconfiggere qualsiasi cattivo o di distruggere l’intero multiverso.

Dopo quattro fasi di avventure del MCU, i Marvel Studios sono costantemente alla ricerca di modi per innovare e portare nel mainstream nuovi eroi provenienti dagli oltre 80 anni di storia dei fumetti Marvel. Mentre alcuni dei supereroi del MCU sono personaggi simili a divinità che possiedono doni straordinari, molti sono semplici mortali, anche se questi eroi possono facilmente tenere testa ad alcuni dei più potenti cattivi del MCU, come Thanos e Kang il Conquistatore. Sebbene i Marvel Studios aggiungano sempre nuovi eroi, ci sono già state molte aggiunte forti al MCU che potrebbero mettere i brividi alle più grandi minacce del multiverso.

Scott Lang e Hope Van Dyne – Ant-Man e The Wasp

Se Scott Lang può sembrare a molti uno dei più deboli tra gli Eroi più potenti della Terra, in realtà l’ex galeotto ha dei poteri incredibili che gli permettono di affrontare in un corpo a corpo avversari del calibro di Falcon e War Machine senza sudare. Ant-Man e la sua compagna Hope Van Dyne, alias Wasp, hanno un accesso praticamente illimitato alle Particelle Pym. La loro capacità di cambiare dimensioni li rende abili nelle missioni di spionaggio e un intenso allenamento li ha trasformati entrambi in abilissimi combattenti corpo a corpo.

Quando è stato rivelato che Kang il Conquistatore sarebbe apparso in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, molti hanno messo in dubbio la sopravvivenza di Lang. Tuttavia, Ant-Man ha dimostrato di poter reggere il confronto con il nuovo grande cattivo del MCU e ha dato prova della sua mente strategica distraendo Kang prima che potesse fuggire dal Regno Quantico e infine (con l’aiuto di Hope) uccidendo apparentemente il supercriminale. La capacità di Ant-Man non olo di rimpicciolirsi, ma anche di crescere fino a raggiungere altezze estreme lo rende una grande risorsa per qualsiasi battaglia come in Avengers: Endgame, dove il supereroe ha combattuto l’esercito di Leviatani di Thanos.

Peter Parker – Spider-Man

Spider-Man

Peter Parker sarà anche il membro più giovane degli Avengers, ma questo non toglie nulla alle sue incredibili capacità donategli dal morso di un ragno geneticamente modificato. Grazie alla forza, alla resistenza, alla velocità e alla capacità di aderire ai muri, l‘Uomo Ragno del MCU è uno degli eroi più forti della Terra, in grado di sopravvivere facilmente al crollo di un edificio, a una lotta con Bucky Barnes e persino di fronteggiare il Titano Pazzo, Thanos. Tuttavia, forse non sono le caratteristiche fisiche a rendere Spider-Man un membro così importante degli Avengers.

Nonostante sia solo un adolescente, Peter Parker ha un intelletto geniale che gli ha permesso di creare la sua tuta sintetica, e ha anche dimostrato un’enorme forza emotiva. Spider-Man: No Way Home è stato un episodio tragico del franchise Spider-Man: Homecoming del MCU: dopo aver affrontato la morte di zia May, Parker spinge Doctor Strange a far sì che tutti nel mondo lo dimentichino, lasciandolo completamente solo ma esitando a dire la verità ai suoi vecchi amici che potrebbero essere più al sicuro senza di lui nelle loro vite.

Peter Quill – Star-Lord

Star-Lord

Peter Quill è stato introdotto in Guardiani della Galassia come membro ribelle dei Ravagers, rapito dalla Terra nel 1984. Le sue vere origini sono state tenute nascoste fino a Guardiani della Galassia Vol. 2, che ha rivelato che Quill, alias Star-Lord, è il figlio di Ego, uno dei Celestiali del MCU. Il suo legame con i Celestiali significava che Quill era un essere immortale con un’inimmaginabile quantità di potere non sfruttato, che però è stato interrotto quando Ego è stato ucciso. Nonostante la perdita dei suoi poteri celestiali, Quill è ancora un supereroe incredibilmente potente nel MCU.

Guardiani della Galassia ha mostrato che Star-Lord è stato in grado di tenere in mano la Pietra del Potere per un breve periodo, mentre gli altri Guardiani si sono uniti a lui e hanno usato l’energia della Pietra dell’Infinito per distruggere Ronan. È stato teorizzato che Peter Quill sarebbe stato in grado di sopravvivere utilizzando le Pietre dell’Infinito per eliminare Thanos in Avengers: Endgame, un’azione che ha ucciso Iron Man. La dedizione di Star-Lord alla sua famiglia ritrovata, l’amore per Gamora e la sua personalità ferma nel proteggere la galassia lo rendono uno dei supereroi più memorabili e potenti del MCU.

Shang-Chi

Shang-Chi

Shang-Chi ha debuttato nella Fase 4 del MCU, probabilmente uno dei progetti più apprezzati della Saga del Multiverso. Figlio del vero Mandarino del MCU, Xu Wenwu, Shang-Chi è stato sottoposto fin da piccolo a un intenso addestramento di arti marziali, che lo ha reso uno degli individui più letali della Terra e che gli ha permesso di affrontare facilmente Razor Fist e i suoi scagnozzi su un autobus di San Francisco in Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli. Oltre alle sue incredibili abilità nelle arti marziali, Shang-Chi è ora in possesso dei mistici Dieci Anelli, che gli conferiscono poteri ancora maggiori.

I Dieci Anelli sono dieci bracciali nello stile degli Anelli di Ferro di Hung Gar che donano all’utilizzatore l’immortalità, una maggiore forza e poteri mistici derivanti dalla misteriosa composizione degli Anelli. Wenwu ha usato i Dieci Anelli per centinaia di anni per costruire il suo impero, fondare l’organizzazione dei Dieci Anelli e farsi conoscere come uno degli uomini più pericolosi del pianeta, ma Shang-Chi userà queste armi straordinarie a fin di bene. Shang-Chi sarebbe un’enorme risorsa per la squadra dei Nuovi Vendicatori del MCU, poiché la sua abilità di combattimento è in grado di sfidare quella di Capitan America o della Vedova Nera. 

Stephen Strange – Doctor Strange

Doctor Strange

Sebbene all’inizio fosse scettico nei confronti delle arti mistiche, Stephen Strange alla fine ha scalato i ranghi fino a diventare Maestro del Sanctum di New York, protettore della Pietra del Tempo e diventare lo Stregone Supremo del MCU prima che il ruolo venisse assunto da Wong dopo lo schiocco di Thanos in Avengers: Infinity War. Doctor Strange ha appreso le vie delle Arti Mistiche in modo incredibilmente rapido e ha salvato la Terra in Doctor Strange intrappolando Dormammu in un loop temporale. Questo dimostra che l’intelligenza geniale di Strange è importante quanto la sua padronanza della magia.

Doctor Strange, Avengers: Infinity War, Spider-Man: No Way Home e Doctor Strange nel Multiverso della Follia hanno tutti cementato Doctor Strange come uno dei supereroi più formidabili del roster del MCU. Tuttavia, What If…? ha mostrato il potenziale di Strange anche come cattivo, poiché ha sfruttato il potere della Pietra del Tempo per il proprio tornaconto personale. Tuttavia, non c’è dubbio che uno stregone in grado di opporsi a personaggi del calibro di Dormammu, Thanos e persino a varianti più sinistre dello stesso Doctor Strange meriti un posto tra i supereroi più forti del MCU.

Groot

Groot

Sin dal suo debutto, Groot è diventato un membro prezioso dei Guardiani della Galassia. Un essere altamente intelligente, simile a un albero, la cui composizione naturale gli permette di far ricrescere gli arti o addirittura un intero corpo, Groot è un brillante alleato in battaglia. La sua dedizione alla squadra dei Guardiani della Galassia lo ha reso anche uno dei personaggi più amabili e memorabili del MCU, poiché si è sacrificato alla fine di Guardiani della Galassia per proteggere la sua nuova famiglia. Fortunatamente, uno dei suoi ramoscelli è ricresciuto in un nuovo Groot, che da allora è apparso in diverse avventure del MCU.

Dopo Guardiani della Galassia Vol. 2, Groot ha aiutato i Vendicatori a combattere l’esercito di Thanos in Infinity War, un film che ha mostrato anche la forza del nuovo Groot, in quanto è stato in grado di formare le sue braccia nel manico della nuova ascia di Thor, Stormbreaker. L’Holiday Special ha mostrato un Groot più robusto, con una corteccia che ricorda un aumento della muscolatura, e i trailer di Guardiani della Galassia Vol. 3 hanno mostrato che può anche far crescere arti extra e persino ali, che torneranno sicuramente utili nella battaglia imminente. Groot è forse il più versatile degli eroi del MCU.

Tony Stark – Iron Man

Iron Man Tony Stark

Tony Stark non potrà mai essere considerato uno dei supereroi più forti fisicamente del MCU, ma aveva qualità in altri settori che lo rendevano uno dei membri più potenti dei Vendicatori. L’intero peso del MCU era bilanciato sulle spalle di Stark quando Iron Man ha dato il via al MCU nel 2008, ed è stato il sacrificio di Iron Man in Avengers: Endgame. La mente strategica, l’arguzia e l’intelligenza suprema di Stark lo rendevano un avversario formidabile per qualsiasi cattivo, ma sono stati i suoi monumentali progressi tecnologici a renderlo famoso.

Durante Iron Man, Stark è stato in grado di miniaturizzare la tecnologia del suo reattore ad arco utilizzando solo i pezzi avanzati di alcune delle sue armi. Questo portò anche allo sviluppo del primo prototipo dell’armatura di Iron Man, che usò per sfuggire alla prigionia prima di perfezionarne il design. Come Iron Man, Stark ha usato la sua influenza, la sua fama e la sua fortuna per spegnere le minacce in tutto il mondo, salvando alla fine il mondo da minacce ultraterrene più volte. Che si tratti di pilotare un missile nucleare attraverso un portale nello spazio, di distruggere una città in rovina o di usare le Pietre dell’Infinito per salvare l’universo, Stark è sempre stato uno dei supereroi più creativi e talentuosi del MCU.

Bucky Barnes – Winter Soldier

Bucky Barnes

Sebbene non sia sempre stato considerato un supereroe, Bucky Barnes, alias il Soldato d’Inverno, si è guadagnato questo titolo più di altri. Sottoposto al lavaggio del cervello dell’HYDRA dopo un tragico incidente durante la Seconda Guerra Mondiale, Barnes, imbevuto del siero del super-soldato, ha operato come Soldato d’Inverno per decenni, compiendo omicidi e missioni segrete per conto dell’HYDRA. Dopo che la sua mente è stata liberata dal condizionamento dell’HYDRA (grazie ai Wakandiani), Barnes è diventato un fedele alleato di Steve Rogers e Sam Wilson mostrando fino a che punto si sarebbe spinto per proteggere l’eredità di Capitan America in pensione.

Oltre a essere potenziato da un siero per super-soldati simile a quello del dottor Abraham Erskine, che ha donato a Steve Rogers le sue abilità come Capitan America, Bucky Barnes possiede anche un’arma unica che lo rende un eroe molto forte nel MCU. Mentre in origine indossava un braccio di titanio con la stella rossa comunista impressa sulla spalla, Bucky avrebbe ricevuto un braccio di vibranio dopo il periodo trascorso in Wakanda. Il braccio di vibranio gli conferisce ancora più potere, come dimostra nelle scene di combattimento con i Dora Milaje e John Walker in The Falcon and the Winter Soldier. Sarà una fantastica aggiunta alla squadra dei Thunderbolts del MCU.

Steve Rogers – Capitan America

Capitan America

Sam Wilson ha assunto il ruolo di Capitan America nel MCU, continuando l’eredità di Steve Rogers in Captain America: New World Order e oltre. Tuttavia, a Wilson non è stato somministrato il siero del super-soldato, che in precedenza era un marchio di fabbrica di Capitan America, per cui Wilson sarà forse un supereroe più concreto e umano, mentre il siero di Rogers gli conferiva forza, velocità, resistenza e capacità di sopportazione potenziate. Progettato per essere l’apice dell’esercito americano durante la Seconda Guerra Mondiale, Rogers ha salvato centinaia di soldati morti e ha affrontato il capo dell’HYDRA, il Teschio Rosso.

Armato di uno scudo di vibranio e con il siero del super-soldato che gli scorreva nelle vene, Steve Rogers era il chiaro leader dei Vendicatori nelle prime avventure del MCU. Non solo aveva la forza sufficiente per impedire a un elicottero di prendere il volo e per tenere a bada Thanos, ma Steve Rogers avrebbe anche confermato di essere degno di brandire Mjolnir, il martello di Thor, in Avengers: Endgame. Le competenze tattiche e strategiche di Rogers non erano seconde a nessuno e lo hanno posto al centro del MCU per oltre un decennio prima di ritirarsi in Endgame, vivendo nel passato con Peggy Carter.

T’Challa & Shuri – Black Panther

Black Panther

Il mantello di Black Panther è stato tramandato attraverso le generazioni wakandiane, a partire dal Primo Re di Wakanda, Bashenga, per poi passare a T’Challa e successivamente a Shuri in Black Panther: Wakanda Forever. Il compianto Chadwick Boseman ha debuttato come T’Challa, alias Pantera Nera, in Captain America: Civil War, un eroe impregnato del potere dell’erba a forma di cuore, una pianta infusa di vibranio che gli ha conferito poteri simili a quelli del siero del super-soldato su Steve Rogers e Bucky Barnes. Una cosa però distingue Pantera Nera dagli altri super soldati: l’armatura di vibranio del guerriero del Wakanda.

Il vibranio è una risorsa comune in Wakanda, in quanto il metallo ha permesso alla nazione africana nascosta di fare enormi progressi nella tecnologia, pur mantenendosi segreta al mondo esterno. La Pantera Nera utilizza il vibranio come ultima forma di protezione, in quanto la sua armatura è in grado di deviare i proiettili e di assorbire e ridistribuire l’energia cinetica. Anche gli artigli della Pantera Nera sono fatti di vibranio e sono un’arma in grado di lasciare segni nello scudo di Capitan America. La tuta di Pantera Nera di Shuri è stata in grado di sigillare la sua ferita da taglio durante la battaglia con Namor, salvandole la vita.

Jennifer Walters – She-Hulk

She-Hulk

Jennifer Walters, cugina di Bruce Banner, ha debuttato nella Fase 4 del MCU in She-Hulk: Attorney at Law, che ripercorre la storia delle origini dell’iconico Hulk. Walters è diventata She-Hulk dopo essere stata esposta al sangue di Banner in un incidente d’auto, trasformandosi in Hulk, anche se ha subito mostrato un controllo molto maggiore sul suo personaggio di Hulk rispetto al cugino, permettendole di lavorare e vivere come She-Hulk senza esprimere la sua rabbia. Come She-Hulk, Walters ha una forza indescrivibile, invulnerabilità, pelle impenetrabile e un fattore di guarigione potenziato.

She-Hulk è una rappresentazione molto più umana di Hulk rispetto alla versione di Banner, in quanto molti potrebbero immedesimarsi nelle difficoltà della vita personale di Walters, tra cui uscire con She-Hulk e trovare un sano equilibrio tra lavoro, vita e supereroe. Nonostante i suoi difetti, come qualsiasi altro essere umano, Jennifer Walters è una delle supereroine fisicamente più forti del MCU. La sua capacità di infrangere la quarta parete, inoltre, non solo è un’ottima scelta televisiva, ma mostra un livello di autoconsapevolezza e di connessione che la renderà una risorsa fantastica per la squadra dei New Avengers del MCU.

Gilgamesh

Gilgamesh

Se gli Eterni sono collettivamente i supereroi più potenti del MCU, allora Gilgamesh deve essere il supereroe più forte del MCU, visto che viene spesso definito l’Eterno più forte. Mentre tutti gli Eterni hanno notevoli capacità dovute alla loro fisiologia, tra cui forza, durata, velocità, agilità e immortalità potenziate, Gilgamesh è stato in grado di usare l’energia cosmica per proiettare un esoscheletro indistruttibile intorno alle sue braccia e ai suoi pugni. Questo ha decuplicato la sua forza naturale e lo ha reso un guerriero leggendario nella lotta degli Eterni contro i Devianti nel corso della storia umana.

Oltre a essere il membro più forte degli Eterni, Gilgamesh esprime anche una grande gentilezza, empatia e legame con i suoi compagni Eterni, in particolare con Thena. Gilgamesh aveva giurato di proteggere sempre Thena (e gli altri da Thena) dopo che il suo Mahd Wy’ry era diventato troppo grande per lei da gestire; era l’unico essere abbastanza forte da difendersi dai suoi attacchi immotivati, ma questo anche perché teneva profondamente a lei e non voleva vederla soffrire. Gilgamesh fu infine ucciso da Kro e il suo potere fu assorbito dal leader dei Devianti, ma sarà ricordato come un eroe estremamente potente nel MCU.

Visione

Visione

Durante Avengers: Age of Ultron, Ultron e una Helen Cho controllata mentalmente progettarono Visione come corpo perfetto per la malvagia intelligenza artificiale, portata in vita dalla Pietra della Mente, incastonata nella fronte del corpo. JARVIS fu infine inserito nel corpo di Visione e fu attivato da Thor, risvegliando uno dei personaggi più potenti del MCU. Realizzato in vibranio e in grado di controllare il potere della Pietra della Mente, Visione divenne un membro prezioso dei Vendicatori prima del loro scioglimento in Captain America: Civil War, con capacità che gli altri eroi della Terra possono solo sognare.

Oltre a essere quasi indistruttibile fino all’arrivo di Thanos, i poteri di Visione nel MCU includono il volo, l’alterazione della densità corporea e l’uso della Pietra della Mente come potente laser, oltre a possedere un’intelligenza di livello geniale, una salda bussola morale e una forte abilità nel combattimento corpo a corpo. Visione ha anche dimostrato molto rapidamente di essere degno di brandire Mjolnir, cosa che non solo ha impressionato ma anche intimorito gli altri Vendicatori. Sebbene Visione sia stato ucciso durante la ricerca delle Pietre dell’Infinito da parte di Thanos, WandaVision ha rivelato che è stato ricostruito come Visione Bianca, e si vocifera che una serie Vision Quest continuerà la sua storia come uno dei supereroi più forti del MCU.

Adam Warlock

Adam Warlock

Adam Warlock farà finalmente il suo debutto in Guardiani della Galassia Vol. 3, dopo essere stato anticipato durante una delle scene post-credits di Guardiani della Galassia Vol. 2. Per la sua introduzione nel MCU, la storia di origine di Adam Warlock dai fumetti Marvel Comics è stata modificata, quindi non è chiaro quali abilità avrà effettivamente il nuovo eroe, ma se la sua controparte a fumetti è qualcosa di simile, Adam diventerà uno dei supereroi più potenti, se non il più potente, del MCU. Nei fumetti, Adam è stato geneticamente progettato per essere perfetto, il passo successivo nell’evoluzione dell’umanità, che è simile a come il Sovrano lo ha descritto in Guardiani della Galassia Vol. 2.

Nei fumetti Marvel, Adam Warlock è il custode della Pietra dell’Anima, ma poiché questa è stata distrutta nel MCU, sembra che avrà una gemma diversa nella fronte. Adam ha capacità sovrumane potenziate che rivaleggiano con quelle dei supereroi più potenti, tra cui forza, riflessi, sensi cosmici, immortalità, manipolazione dell’energia e un intelletto e una mente filosofica di livello geniale. È regolarmente visto come uno degli avversari più temibili per qualsiasi cattivo, il che rende il debutto di Adam Warlock in Guardiani della Galassia Vol. 3 ancora più eccitante.

Carol Danvers – Captain Marvel

Capital Marvel

L’introduzione di Carol Danvers nella Fase 3 del MCU ha portato con sé molte critiche, in quanto molti si sono chiesti perché un personaggio che sarebbe arrivato sulla Terra negli anni ’90 fosse scomparso negli ultimi due decenni, soprattutto quando il suo incredibile set di poteri sarebbe stato utile per risparmiare le vite di metà dell’universo durante Avengers: Infinity War. Danvers ha acquisito i suoi poteri dopo essere stata esposta all’energia grezza del Tesseract, alias la Pietra Spaziale, ma ha sbloccato queste capacità solo anni dopo. Realizzando il suo vero potenziale, Capitan Marvel rinunciò rapidamente ai suoi vecchi comandanti Kree e scelse di aiutare gli Skrull nella loro ricerca di libertà.

Mentre Capitan Marvel ha dato al pubblico un assaggio del potere della Danvers, Avengers: Endgame ha mostrato perché non era stata coinvolta come personaggio nei film precedenti: avrebbe sconfitto il nemico molto rapidamente. L’apparizione di Captain Marvel in Avengers: Endgame, seppur breve, l’ha vista distruggere con facilità la nave di Thanos e confrontarsi con il Titano Pazzo, riuscendo a resistere a un pugno in faccia senza battere ciglio e venendo messa da parte solo dal rapido uso della Pietra del Potere da parte di Thanos. Capitan Marvel è un supereroe del MCU al livello degli dei, che merita un posto tra gli eroi più forti del franchise.

Sersi

Sersei

Sebbene Sersi non abbia la stessa forza fisica di Gilgamesh, la sua capacità specifica di usare l’energia cosmica per trasformare la materia la colloca ai primi posti tra i supereroi più forti del MCU, anche perché ha usato questo potere per salvare letteralmente l’intero pianeta. Inizialmente, Sersi poteva essere considerata il membro più debole degli Eterni, in quanto aveva l’impressione di poter trasformare solo la materia inorganica, ma ciò si rivelò presto falso, in quanto trasformò un Deviante in un albero. Tuttavia, questo sarebbe stato solo un assaggio della sua vera forza.

Nel corso della Fase 4 di Eternals, Sersi passa da un personaggio delicato e relativamente ingenuo a diventare il Primo Celestiale e si ritrova persino con il potere di trasformare il Celestiale emergente Tiamut in marmo. Anche se questo ha ucciso il Celestiale e ha lasciato un’enorme statua celestiale emergere dall’oceano, le azioni di Sersi alla fine di Eternals hanno salvato il mondo e l’umanità, poiché l’emergere del Celestiale Tiamut avrebbe fatto a pezzi il pianeta. Questo, oltre all’animo gentile di Sersi e alla sua attitudine all’amore e alla connessione, la rende un membro terribilmente delicato degli Eternals, per cui si spera che abbia un futuro brillante nel MCU.

Thor

Thor MCU

Fin dal suo debutto in Thor del 2011, il Dio del Tuono asgardiano è sempre stato conosciuto come uno dei personaggi più forti del MCU. La sua fisiologia asgardiana gli conferisce capacità superiori a quelle di qualsiasi super soldato, per non parlare dei normali esseri umani. Nonostante ciò, il potere di Thor si è rafforzato nel corso della sua lunga carriera nel MCU. Thor: Ragnarok lo ha lasciato senza il suo fidato martello, Mjolnir, ma con una maggiore comprensione della sua capacità di sfruttare il potere del fulmine e un più forte apprezzamento per la sua famiglia, i suoi amici e il suo dovere di nuovo Re di Asgard. Tutto questo ha raggiunto l’apice in Infinity War, che si è concluso con Thor che ha quasi fermato Thanos.

Sebbene Thor sia stato in grado di resistere a tutta la forza di Nidavellir, di sfruttare il potere del Bifrost con Stormbreaker e di reclamare il suo valore con Mjolnir, la vera forza di Thor è sempre stata la sua morale e le relazioni trasformative che ha costruito con gli eroi della Terra, tra cui Jane Foster, Erik Selvig e i Vendicatori. Thor: Love & Thunder lo ha visto persino assumere il ruolo di padre della figlia resuscitata di Gorr, Love, che sicuramente infonderà a Thor una nuova serie di abilità per le sue future apparizioni nel MCU. È una battuta ricorrente che Thor non sia in realtà il Vendicatore più forte, ma il suo potere divino lo rende un formidabile alleato degli Eroi più potenti della Terra.

Charles Xavier – Professor X

Professor X

La versione 616 del Professor Charles Xavier nel MCU non ha ancora debuttato, ma in Doctor Strange nel Multiverso della Follia Patrick Stewart ha ripreso il ruolo di una variante del Professor X, il leader della squadra di mutanti X-Men. Il Professor X è considerato un mutante di livello Omega, il che significa che il suo potere raggiunge un livello indefinibile per le sue specifiche abilità. Nel caso del Professor X, è uno dei telepati più potenti al mondo, che gli permette di leggere e controllare le menti di chiunque lo circondi, e il suo genio scientifico lo ha portato a creare Cerebro, una macchina in grado di collegarlo a chiunque nel mondo.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia ha dato agli spettatori un’idea della forza del Professor X, che è stato in grado di entrare nella mente di Scarlet Witch e di parlare con la sua variante intrappolata di Terra-838, anche se questo ha portato alla sua morte per mano del personaggio. Fondatore della Xavier’s School for Gifted Youngsters e degli X-Men, il Professor X ha instillato in centinaia di giovani mutanti un messaggio positivo di unità tra l’umanità e la razza mutante, addestrandoli al contempo a controllare e utilizzare i propri poteri. Charles Xavier è un leader incredibilmente forte e assertivo, il che lo colloca tra gli eroi del MCU.

Bruce Banner – Hulk

Hulk Bruce Banner MCU

Sebbene la cugina di Bruce Banner, Jennifer Walters, sia tra i supereroi più forti del MCU, la fonte del suo potere è stata ampiamente considerata come il Vendicatore più forte e una potenziale bomba a orologeria. Dopo essere stato esposto a una dose solitamente letale di radiazioni gamma, Bruce Banner ha acquisito la capacità di trasformarsi nel mostro furioso conosciuto colloquialmente come Hulk. Nelle prime apparizioni di Hulk nel MCU, la sua forza era ineguagliabile e la sua natura completamente imprevedibile ha fatto sì che il personaggio rasentasse l’orrore, dato che regolarmente scatenava il caos, richiedendo la forza di diversi Vendicatori per abbatterlo.

L’Incredibile Hulk ha visto una battaglia tra Hulk e l’Abominio della spazzatura di Harlem, The Avengers lo ha visto uccidere con facilità molti membri dell’esercito Chitauri di Loki e Avengers: Age of Ultron ha mostrato una tragica furia per le strade di Johannesburg. Tuttavia, nel corso del tempo, ci si è concentrati sempre meno sulla rabbia di Hulk, a favore del genio di Banner. Non solo è un mostro di rabbia indistruttibile e inarrestabile, ma Banner ha sette dottorati di ricerca che mette regolarmente a frutto in laboratorio con Tony Stark. Tuttavia, molti sperano che Hulk arrabbiato ritorni in un potenziale progetto di World War Hulk nel MCU.

Wanda Maximoff – Scarlet Witch

Scarlet Witch Wanda Maximoff MCU

Ci sono sicuramente personaggi impressionanti e potenti nell’epico universo condiviso dei Marvel Studios, ma la Strega Scarlatta è di gran lunga la più forte e terrificante supereroina trasformata in cattiva di tutte. Wanda Maximoff ha avuto uno dei viaggi più tumultuosi del MCU, che l’ha portata da volontaria dell’HYDRA, a Vendicatrice, a fuggitiva, a moglie e madre, e infine a cattiva in Doctor Strange nel Multiverso della follia. Ciò che più spaventa di Scarlet Witch, tuttavia, è che nessuno capisce veramente quanto sia potente, nemmeno lei stessa, il che la rende imprevedibile.

La capacità di Wanda di manipolare la probabilità e di lanciare incantesimi la rende un avversario formidabile per qualsiasi cattivo o eroe che sia. È l’essere Nexus dell’Universo 616, il che significa che ha la capacità di cambiare il futuro e alterare il flusso temporale e, da quando è entrata in possesso della Darkhold in WandaVision, è stata in grado di camminare nei sogni in un’altra realtà e di massacrare la squadra degli Illuminati su Terra-838 alla ricerca di America Chavez. Nonostante la sua morte apparente nel crollo del Monte Wundagore, si prevede che Scarlet Witch tornerà nel Marvel Cinematic Universe, potenzialmente con una maggiore comprensione del suo incomparabile potere.

Le mura di Bergamo, la recensione del documentario di Stefano Savona

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Nel marzo 2020 la città, dentro le sue mura, è un corpo malato. È un insieme di cellule, di tessuti, di organi che non riescono più a comunicare. Le strade si sono svuotate, gli scambi azzerati, gli incontri proibiti. Disconnesso dagli altri ogni corpo è solo all’interno delle sue mura. Le Mura di Bergamo è un docu-film che crea connessioni tra memoria e futuro, per accompagnare questa collettività, lungo le prime fasi della paziente opera di ricomposizione di quel tessuto intimo, familiare e sociale, che la pandemia ha lacerato.

Il protagonista de Le mura di Bergamo è la città, un corpo sociale che, come ogni organismo vivente, è costituito innanzitutto dalle infinite connessioni tra le sue parti. Le parole, gli sguardi, i gesti, i silenzi che questa narrazione testimonia sono un tentativo di rendere conto di qualcuna di queste connessioni, con la speranza che, rendendole visibili, il racconto cinematografico possa contribuire a consolidarle. Dopo tre anni dall’inizio della pandemia che ha sconvolto il mondo, Stefano Savona arriva al cinema con il suo documentario che di focalizza sulla città italiana dove tutto è iniziato. Una città che si è riunita nell’abbraccio delle sue mura.

Le mura di Bergamo, la recensione

Il corpo della città è un organismo devastato che prova a reagire. Medici, infermieri, pazienti, volontari, e anche chi non ha vissuto direttamente il dolore della malattia cerca un proprio ruolo nel processo di guarigione collettiva. Raccogliere e raccontarsi le storie di chi non c’è più diventa una maniera per rielaborare il lutto privato e collettivo e per ragionare sul bisogno di una nuova ritualità della morte. Le mura di Bergamo diventa un supporto emotivo. Il documentario di Stefano Savona, soprattutto all’inizio è volutamente disturbante con le inquadrature reali di quello che succedeva dentro l’ospedale di Bergamo, dentro le incubatrici e reparti di terapia intensiva.

Forse troppo presto per raccontare questo tipo di realtà, come dicono gli stessi protagonisti del documentario, ma chi siamo noi per non raccontarla? Nessuno vuole rinnegare il passato e voltare le spalle, tutti cercano risposte e le cercano tra le persone che hanno accanto. Anche lo spettatore è come ipnotizzato da questo racconto dove le immagini in ospedale, crude e terribili, si intervallano video in bianco e nero di realtà ormai passate, di abbracci mancati e di gioventù perduta. La catastrofe umanitaria, come si è definita, non riguarda solo i morti di pandemia ma queste famiglie, per chi ha lavorato nel settore ospedaliero e per chi è stato lasciato senza un supporto.

I sopravvissuti al Covid-19 si tengono compagnia, cercano di mandare avanti le loro vite con dignità. Si raccontano le atrocità che hanno visto e vissuto sulla propria pelle, dei compagni di stanza che lottavano come loro ma che non ce l’ hanno fatta. Di mariti, padri, mogli, figli che la malattia ha portato via. Restare in vita per loro è come una condanna perché gli ricorda cosa hanno perso e cosa hanno subito. I sopravvissuti lottano, ma sono allo stesso tempo dispiaciuti di avercela fatta a discapito di membri della loro famiglia. La realtà de Le mura di Bergamo è una realtà che abbraccia tutti, come le mura abbracciano la città, le stesse mura si trasformano in braccia di volontari che aiutano come possono, con ogni mezzo a loro disposizione.

Raccontare è già una terapia

La commozione dei sopravvissuti quando gli viene concesso di tornare a casa perché sono guariti sa già di un tempo diverso. Le giornate si fanno più lunghe e l’estate arriva presto ma tra Le mura di Bergamo c’è ancora una battaglia da vincere. Quella commozione che porta i sopravvissuti a casa è una commozione verso il passato, verso una casa che non sarà mai più la stessa che rimane come un guscio vuoto ad aspettare in eterno una famiglia che non farà mai ritorno. I sopravvissuti rimangono spogliati della loro vita passata, ci si aggrappano, lottano per cercare di costruire i pilastri di un’altra vita, di una seconda possibilità.

Il gruppo di ascolto che si viene a creare grazie a questi volontari aiuta le persone sopravvissute a cercare di mettere insieme di questa vita. Ci si domanda se le persone siano pronte ad ascoltare le testimonianze dolorose di quei giorni, che ormai sembrano passato, ma che sono incise nelle loro menti. Si sente le esigenze di trattare i morti come tali, non come numeri o come una spunta da mettere su una lista infinita di nomi che la pandemia ha portato via. Bisogna dare alle persone il tempo del lutto, ma quanto tempo occorre? Nessuno sa la risposta perché nessuno ha avuto mai a che fare con una sofferenza così grande.

Le mura di Bergamo recensione

Un abbraccio di una città intera

Le mura di Bergamo diventano anche una metafora di unione, dove si riuniscono queste persone per cercare di essere d’aiuto alle famiglie dei defunti, per dare loro dignità. I volontari infatti non vogliono in alcun modo rivivere la morte ma attraverso di essa elaborare la vita che hanno davanti. Così un anno passa, vediamo immagini del documentario adattarsi con quanto visto in tv come il discorso del Presidente della Repubblica. Ma anche adesso, mentre noi parliamo, il documentario ha già compiuto tre anni dalla sua realizzazione e forse adesso era giunto il momento che vedesse la luce.

Le mura di Bergamo nato come un instant documentary, ha avuto fin da subito un approccio camaleontico alla narrazione della realtà. Se in un primo momento si è occupato della condizione dei pazienti all’interno dell’ospedale, si è poi spostato al di fuori di queste mura. Nella città di Bergamo, dentro quelle mura, i gruppi solidali per supporto emotivo, fisico e sociale si sono riuniti spontaneamente. Chiunque in quel periodo ha dato prova della profonda umanità che l’essere umano è in grado di trasmettere.

Everything Everywhere All At Once: il profondo significato del film

Everything Everywhere All At Once, che ha trionfato agli Oscar 2023 aggiudicandosi ben sette statuette, sembra a prima vista un film d’azione incentrato sulla missione di salvare il multiverso, ma lo spettacolo visivo elaborato dai The Daniels contiene molteplici strati tematici che rendono il vero significato di questo “film dei record” incredibilmente profondo. La trama racconta la storia di Evelyn Wang (Michelle Yeoh), un’immigrata cinese di mezza età trapiantata negli Stati Uniti, dove gestisce una lavanderia a gettoni insieme al marito Waymond (Ke Huy Quan). Non solo l’attività di Evelyn è in crisi e si deve interfacciare con un’ultimatum del fisco, ma anche il suo matrimonio e la vita famigliare non sembrano andare per il meglio: Evelyn non riesce a relazionarsi con la figlia Joy (Stephanie Hsu) e ad accettare pienamente la sua personalità.

Everything Everywhere All At Once è diretto dal duo di Swiss Army Man Daniel Kwan e Daniel Scheinert (conosciuti come i Daniels). Nel film, il duo registico ha intrecciato fantasia, commedia, dramma familiare e fantascienza, con una trama sempre più assurda, affascinante ed esilarante che ruota attorno alla super villain Jobu Tupaki. Il film utilizza anche l’espediente della lotta su più fronti di Evelyn per elaborare una riflessione molto profonda, che analizziamo in questo articolo.

Il vero messaggio del film

SAG Awards Michelle Yeoh in Everything Everywhere All At OnceAnche se non viene mai detto espressamente, Everything Everywhere All At Once suggerisce che ciò che rende la vita significativa è il riconoscere che, poiché non esiste un significato connaturato alle cose, tutte le cose e i momenti sono ugualmente significativi. Si scopre che Jobu Tupaki (una variante della figlia di Evelyn, Joy) non vuole uccidere Evelyn, ma stava solo cercando un’altra persona in grado di spostarsi nel multiverso, soprattutto nella speranza di trovare una prospettiva diversa per dare un senso o un significato a tutto ciò che sta vivendo.

La sceneggiatura di EEAAO tratta le tematiche del nichilismo e della depressione, e non dà mai una risposta esplicita al problema dell’assenza di significato in un universo infinito. Il senso del film si rivela, al contrario, un’argomentazione esaustiva sul fatto che, forse, l’unico significato da trovare nella vita è quello delle persone che la popolano, e quindi la soluzione è essere presenti in ogni momento possibile.

Perché Everything Everywhere All At Once è assurdamente divertente

Stephanie Hsu Everything Everywhere All at OnceEverything Everywhere All At Once si spiega meglio con le sue scene comiche, che ne rafforzano il punto di vista grazie al suo stile assurdo e alla suo modo di comunicare. L’assurdismo come filosofia accetta la mancanza di significato nel mondo e la sfida abbracciando comunque la vita; in breve, se nulla ha un significato, tutto ha lo stesso significato di qualsiasi altra cosa. Il bizzarro Everything Everywhere All At Once non è semplicemente una commedia d’azione multiversale, ma un dramma familiare profondamente personale. Gli orpelli multiversali sono pezzi di scena destinati a sottolineare il vero messaggio: la famiglia, l’amore e la ricerca della gioia nella propria vita sono tutto ciò che conta.

Il film dei The Daniels è un fresco amalgama di generi. In parte azione, in parte commedia, in parte dramma, in parte riflessione, ma il messaggio non si perde mai nel mix: il vero significato di Everything Everywhere All At Once è abbastanza chiaro da essere colto. Quello che i The Daniels sono riusciti a fare con questo film è trasmettere il suo significato senza bisogno di dichiararlo espressamente. Tuttavia, c’è uno strato ancora più profondo nel significato di Everything Everywhere All At Once, se esaminato dalla prospettiva della sua produzione a basso costo.

Il messaggio “cinematografico” del film

Al di là dell’assurdità della sua trama, Everything Everywhere All At Once è la prova che è possibile realizzare una storia visivamente complessa, sontuosa, stratificata ed energica con un budget minimo. In effetti, gran parte del successo del film è dovuto al fatto che il team di esperti degli effetti speciali che ha lavorato al film è composto solo da cinque persone, che hanno imparato il mestiere da autodidatta, attraverso tutorial di YouTube. È un film guidato dalle storie, uscito poco prima di Doctor Strange 2, tanto che anche gli spettatori Marvel di lunga data non hanno potuto fare a meno di rendersi conto di come il MCU dovrebbe trattarare meglio la tematica del Multiverso. Il significato della pellicola in termini di commento su Hollywood è un messaggio severo su come una narrazione ben strutturata batta 1 a 0 i grandi budget – e non solo in termini di cinema avvincente, ma anche di successo al botteghino.

Sebbene il budget di 25 milioni di dollari per Everything Everywhere All At Once e l’incasso di circa 100 milioni di dollari siano solo spiccioli per entità come Marvel e Disney, si tratta comunque di un successo massiccio e senza precedenti che dimostra che i blockbuster non hanno sempre bisogno di budget a sei cifre. Inoltre, con la partecipazione di star come Michelle Yeoh a produzioni a basso costo, il film infrange ulteriormente l’illusione che il futuro di Hollywood risieda nei film a grande budget. È innegabile che la pellicola dei The Daniels abbia scosso l’industria cinematografica (in meglio) in più di un modo.

La parola ai registi di Everything Everywhere All At Once

The Daniels Everything Everywhere All At OnceAnche i registi di Everything Everywhere All At Once, Daniel Kwan e Daniel Scheinert, sono intervenuti nella discussione sul loro film di successo. In una precedente intervista, i Daniels hanno rivelato come hanno ideato il concetto e la trama del film, nonché la filosofia della sua idea di multiverso. Quando Kwan propose per la prima volta la sua idea del multiverso a Scheinert, quest’ultimo spiegò che odiava i multiversi perché gli facevano provare pensieri nichilisti. Tuttavia, Kwan ha risposto con un compromesso che praticamente riassume il significato del film così come viene recepito dalla maggior parte del pubblico. Durante un’intervista con il Daniels, ecco cosa ha detto Kwan a Scheinert (via Radio Times) riguardo alla preoccupazione di quest’ultimo per l’insensatezza del multiverso:

Facciamo un film che sia nichilista e che lo riconosca!”. Poi la cosa è rimbalzata avanti e indietro fino a quando ci siamo detti: ‘Oh, il multiverso è la metafora perfetta di come ci si sente a vivere in questo momento’. Se possiamo esplorare tutte le nostre nevrosi e le nostre paure attraverso il multiverso, forse possiamo imparare qualcosa su noi stessi. E così è stato, stiamo solo inseguendo domande quando facciamo film – non conosciamo le risposte finché non lo mostriamo di fronte a un pubblico, a volte“.

Ritratto della giovane in fiamme: curiosità sul cast e la location del film

Regista di Naissance des pieuvres, Tomboy e Diamante nero, la francese Celine Sciamma si è sempre impegnata con i propri film a scandagliare l’animo femminile, alla ricerca delle sue componenti più pure e distintive. Allo stesso tempo, con le sue opere, si è frequentemente interrogata sul ruolo della donna all’interno della società attuale. Con il suo film del 2019, Ritratto della giovane in fiamme (qui la recensione) ha poi raggiunto una vera e propria maturità artistica, dando vita ad un’opera formalmente e contenutisticamente di grande valore.

Presentato al Festival di Cannes, dove ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura e la Queer Palm, il film è infatti una profonda riflessione sulla figura femminile nel tardo settecento (periodo in cui è ambientato il film) quanto nel nostro presente. Ma ancora, all’interno di Ritratto della giovane in fiamme emergono con forza temi come la passione, il potere, l’arte e la creazione artistica, i quali contribuiscono ad arricchire il racconto delle due protagoniste proponendo un ritratto completo su ciò che alla regista preme raccontare.

Ancora a distanza di qualche anno è questo un film particolarmente apprezzato e studiato, che nel 2022 è anche stato votato come 30esimo più importante film di tutti i tempi all’interno della classifica, aggiornata ogni dieci anni, della rivista Sight and Sound. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle location. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Ritratto della giovane in fiamme

Il film vede al centro della vicenda la talentuosa pittrice Marianne, che nella Francia prerivoluzionaria viene ingaggiata per fare il ritratto di Héloise, un dipinto destinato al futuro marito della giovane nobildonna. La ragazza, contraria alle nozze combinate, si rifiuta di posare: su indicazione della madre, Marianne comincia dunque a dipingerla di nascosto, fingendosi la sua dama di compagnia. Più il tempo passa e più rimangono sole sull’isola dove Héloise si trova a soggiornare, più tra le due donne nascerà un amore tanto travolgente quanto inaspettato, che cambierà per sempre la loro vita.

Per il ruolo di Héloise, la regista aveva in mente da subito l’attrice Adèle Haenel, con la quale aveva lavorato anche per il suo primo film. Le due, inoltre, hanno avuto una lunga relazione sentimentale, terminata in modo amichevole prima delle riprese del film. Nel ruolo di Marianne, invece, vi è l’attrice Noémie Merlant, divenuta particolarmente celebre a livello internazionale proprio grazie a questo film. Altri due personaggi di rilievo nel film sono la madre di Héloise, interpretata da Valeria Golino, e Luana Bajrami, che interpreta Sophie, la domestica. Salvo per alcune brevi comparse, non vi sono personaggi maschili all’interno del film.

Le location di Ritratto della giovane in fiamme

Una delle cose che colpisce di più del film è senza dubbio la sua location, accogliente ma allo stesso tempo selvaggia, perfetta per descrivere lo stato d’animo delle due protagoniste e l’evolvere della loro storia d’amore. Nel film si fa riferimento, come ambientazione, ad una vaga isola della Bretagna. Nello specifico, le riprese si sono svolte a Saint-Pierre-Quiberon, un comune francese di poco più di duemila abitati, situato nel dipartimento del Morbihan nella regione della Bretagna. Le riprese degli interni, invece, si sono svolte nella Chapelle-Gauthier, dove si trova una magione di particolare fascino.

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Altri dettagli da sapere su Ritratto della giovane in fiamme

Secondo Céline Sciamma, il film è una storia d’amore basata sull’uguaglianza. In altre parole, non si basa su gerarchie, rapporti di potere o seduzione preesistenti all’incontro. La sensazione doveva per lei essere quella di un dialogo che si inventa di volta in volta e che sorprende continuamente. Tutto il film è governato da questo principio nei rapporti tra i personaggi. L’amicizia con Sophie, la serva, che va oltre il rapporto di classe. Le franche discussioni con la contessa che ha lei stessa desideri e aspirazioni. Sciamma ha dunque puntato a ricercare una solidarietà e onestà tra i personaggi. Alla luce di ciò, il desiderio iniziale della regista era quello di costruire tale storia con due desideri apparentemente contraddittori alla base della scrittura.

In primo luogo, mostrare, passo dopo passo, com’è innamorarsi, il puro presente di tale sentimento e il piacere di viverlo.  Lì, la sua regia si concentra sulla confusione, l’esitazione e lo scambio romantico. In secondo luogo, ha scritto la storia dell’eco che una storia d’amore genera, di come risuona dentro di noi in tutta la sua portata. Lì, la sua regia si concentra sul ricordo, con il film come ricordo di quell’amore. Allo stesso modo, il film è concepito come un’esperienza sia del piacere di una passione nel presente sia del piacere della finzione emancipatrice per i personaggi e il pubblico. Questa doppia temporalità, per Sciamma, permette allo spettatore di vivere l’emozione e di riflettere su di essa.

Il trailer di Ritratto della giovane in fiamme e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Ritratto della giovane in fiamme grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 14 marzo alle ore 23:15 sul canale Cielo.

Fonte: IMDb

Rock Star: tutte le curiosità sul film con Mark Wahlberg

Rock Star: tutte le curiosità sul film con Mark Wahlberg

Nel 1997 l’attore Mark Wahlberg è divenuto uno dei grandi protagonisti del cinema statunitense grazie a Boogie Nights – L’altra Hollywood, dove interpretava un giovane attore di cinema porno dalla sua ascesa al suo declino, il tutto nel contesto degli anni Ottanta, con tutti i cambiamenti che quegli anni hanno apportato all’industria del cinema per adulti. A pochi anni di distanza, nel 2001, Wahlberg è poi stato protagonista di un film che lo ha visto calarsi in una situazione simile. Si tratta di Rock Star, incentrato sull’ascesa e il declino di un cantante heavy metal, tra concerti, sesso e droga.

Diretto da Stephen Herek, regista anche di La carica dei 101 – Questa volta la magia è vera, e caratterizzato anche dall’esordio di George Clooney come produttore, il film vanta dunque diverse somiglianze con il film del 1997 con protagonista Wahlberg. Se quel film era liberamente ispirato alla vita del celebre attore porno John Holmes, in questo la vicenda è però ispirata alla band Judas Priest e al loro frontman Tim “Ripper” Owens. Si passa dunque dal contesto del cinema a luci rosse a quello della scena musicale, ma la cornice rimangono sempre quegli anni Ottanta tanto caotici, momento di passaggio verso un mondo completamente diverso.

Rock Star non fu però ben accolto dalla critica e si affermò come un deludente flop al box office. Nel corso degli anni ha però guadagnato una propria schiera di fan e per molti è ancora oggi un titolo cult da riscoprire. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia oltre il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Rock Star

Protagonista del film è Chris “Izzy” Cole, impiegato di basso livello in un’azienda e grande fan della band heavy metal Steel Dragon. Dopo il lavoro, Chris si esibisce in concerti omaggio come cantante e leader di una tribute band, chiamata “Blood Pollution”. Durante uno di questi concerti viene notato dagli stessi Steel Dragon, che, dopo un provino, gli offrono il ruolo di cantante della loro band, in sostituzione del loro ex compagno, Bobby Beers, cacciato dal gruppo perché accusato di non dedicarsi pienamente alla band. Accettando, Chris viene catapultato nel mondo del successo, conoscendone però tanto gli aspetti più positivi quanto quelli negativi.

Come anticipato, ad interpretare Chris “Izzy” Cole vi è l’attore Mark Wahlberg. Prima di intraprendere una carriera nel cinema, egli era noto come rapper con il nome di Marky Mark. Proprio quell’esperienza gli è stata utile per questo film, poiché durante la sua attività come rapper ebbe modo di conoscere diverse rock star, potendo poi ispirarsi al loro modo d’essere al momento di interpretare Chris in questo film. Non è tuttavia lui a cantare in Rock Star, venendo infatti doppiato dal cantante Michael Matijevic, della band heavy metal Steelheart. Accanto a Wahlberg, nel ruolo della sua fidanzata Emily Poule, vi è invece l’attrice Jennifer Aniston.

Sono poi presenti gli attori Timothy Olyphant nel ruolo di Rob Malcolm, chitarrista dei Blood Pollution, mentre Dominic West è il chitarrista degli Steel Dragon Kirk Cuddy e Jason Flemyng il cantante cacciato Bobby Beers. Il resto della band è invece interpretato da veri musicisti, ovvero Zakk Wylde nei panni di Ghode, Jeff Pilson in quelli di Jorgen e Jason Bonham nel ruolo di A.C. Altri noti attori del film sono poi Timothy Spall nel ruolo di Mats, manager del gruppo, e Dagmara Dominczyk in quelli di Tania Asher, addetta alle pubbliche relazioni della band.

Rock-Star-cast

Rock Star: la vera storia oltre il film

Come anticipato, la storia qui è vagamente ispirata alla vicenda di Tim Owens, il cantante dei Judas Priest, scelto per rimpiazzare il cantante originario del gruppo, Rob Halford, il quale intorno al 1993 decise di abbandonare la band per via di problematiche personali e per dar vita a progetti da solista. Owens venne notato proprio durante un concerto della sua cover band dei Judas Priest, nel 1996. Esattamente come nel film, l’ingaggio avvenne dopo l’audizione di un solo brano: Victim of Changes. Il suo arrivo nella band mise fine ad un lungo periodo di smarrimento, iniziato ovviamente con l’abbandono di Halford.

I fan della band non sono però naturalmente contenti di quel cambio e i due dischi che vengono pubblicati in quegli anni, Jugulator (1997) e Demolition (2001), vengono accolti in modo piuttosto freddo e il secondo dei due è ancora oggi l’album meno venduto dei Judas Priest. Nel 2002, Owens abbandona infine la band. Se alcuni riportano che la separazione sia stata amichevole e consensuale, altri affermano invece che i restanti membri dei Judas Priest si siano pentiti nell’aver frettolosamente scelto Owens, il quale però ha sempre affermato di non provare rammarico e di essere entusiasta di quell’esperienza.

L’abbandono di Owens, infine, ha favorito il ritorno di Halford, ricongiuntosi con la band nel 2003. Al di là dell’ispirazione ai Judas Priest, il film contiene diversi altri riferimenti ad eventi realmente accaduti. L’episodio della caduta sul palco, ad esempio, è ispirato al cantante degli Iron Maiden, il quale durante l’esibizione al Rock in Rio del 1985 correndo colpì accidentalmente una chitarra, riportando una vistosa ferita sanguinante alla testa. O ancora, quando Chris riattacca il telefono in faccia a Kirk Cuddy, credendo che la sua telefonata fosse solo una presa in giro, è accaduta realmente al chitarrista Eddie Van Halen, il quale non credeva di essere realmente stato scelto per partecipare al brano Beat It di Michael Jackson.

Il trailer di Rock Star e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Rock Star grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 14 marzo alle ore 21:00 sul canale Warner TV.

Fonte: IMDb

The Last of Us prossimamente in home video

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The Last of Us prossimamente in home video

The Last of Us, l’atteso adattamento televisivo di uno dei titoli più amati dai videogiocatori che ha conquistato il pubblico di tutto il mondo, arriva prossimamente in 4K Ultra HD, Blu-ray e DVD per Warner Bros. Home Entertainment. Basata sull’omonimo videogioco di successo, The Last of Us  ha registrato il secondo più grande debutto per una serie targata HBO, dietro solo a “House of the Dragon”, ottenendo una crescita di audience costante nel corso della sua messa in onda, con un aumento del 75% di share nel suo finale di stagione, in onda in tutto il mondo domenica 12 marzo.

In attesa della seconda stagione – la serie è stata recentemente rinnovata – gli appassionati di The Last of US potranno presto acquistare la loro copia dell’acclamatissima prima stagione, The Last of Us: Stagione 1, in 4K Ultra HD™, Blu-ray™ e DVD: disponibile a partire da domani in preorder sui maggiori siti di e-commerce. Ad accompagnare i 9 episodi della prima stagione saranno quasi 3 ore di inediti contenuti speciali incluse tre nuovissime e imperdibili featurette.

La storia di The Last of Us si svolge 20 anni dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, uno scaltro sopravvissuto, viene incaricato di far uscire di nascosto Ellie, una ragazzina di 14 anni, da una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale e straziante attraverso gli Stati Uniti nel quale i due dovranno dipendere l’uno dall’altra per sopravvivere.

Tra le star della prima stagione Pedro Pascal, protagonista della serie nel ruolo di Joel e Bella Ramsey, che interpreta il personaggio di Ellie. Nel cast anche Gabriel Luna, nel ruolo di Tommy, Anna Torv che interpreta Tess, Nico Parker è Sarah, Murray Bartlett è Frank, Nick Offerman è Bill, Melanie Lynskey è Kathleen, Storm Reid è Riley, Merle Dandridge è Marlene, Jeffrey Pierce interpreta Perry, Lamar Johnson è Henry, Keivonn Woodard è Sam, Graham Greene è Marlon ed Elaine Miles riveste i panni di Florence. Fanno parte del cast anche Ashley Johnson e Troy Baker.

Con un punteggio di 96% su Rotten Tomatoes, The Last of Us è stato acclamato come “il nuovo grande successo della HBO” da Rolling Stone mentre per Varietypresto questa sarà considerata come una delle migliori serie della storia della televisione“. Secondo IndieWire The Last of Usè il migliore adattamento da un videogioco“, con IGN che l’ha riconosciuta come “una brillante rivisitazione di una delle storie più amate del mondo dei videogame” e ha aggiunto che “offre uno spettacolo arricchente per i fan del titolo di successo di PlayStation, riuscendo al contempo ad appassionare i nuovi arrivati”. La CNN ha definito la narrazione della serie “decisamente impavida e risoluta, capace di creare scenari e momenti di assoluto terrore alternati a scene toccanti e totalmente tragiche“.

The Last of Us, basata sull’omonimo videogioco sviluppato da Naughty Dog in esclusiva per le piattaforme PlayStation e acclamato dalla critica, è scritto da Craig Mazin (anche produttore esecutivo della serie, già premiato con l’Emmy Award per “Chernobyl“) e Neil Druckmann (creatore e sceneggiatore del pluripremiato franchise “The Last of Us” e co-presidente di Naughty Dog). La serie è una coproduzione con Sony Pictures Television, ed è prodotta da Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad Qizilbash, Carter Swan e Rose Lam. Società di produzione: PlayStation Productions, Word Games, The Mighty Mint e Naughty Dog.

La colonna sonora di The Last of Us è già disponibile e presenta brani originali ad opera del due volte vincitore dell’Oscar® Gustavo Santaolalla e di David Fleming. Avendo realizzato sia la colonna sonora del videogioco originale che del suo sequel del 2020, Gustavo Santaolalla si è basato sul suo lavoro precedente, espandendo il paesaggio sonoro intimo guidato dalla chitarra, per ottenere una colonna sonora carica di emozioni, come la storia stessa. Oltre alla colonna sonora, l’album include anche la cover di Nick Offerman di “Long Long Time” di Linda Ronstadt, e la cover di Jessica Mazin di “Never Let Me Down Again” dei Depeche Mode.

The Last of Us: La prima stagione completa sarà disponible per il preorder da domani nelle versioni in 4K Ultra HD, Blu-ray e DVD sui maggiori siti di e-commerce.

TRA I CONTENUTI SPECIALI TRE ESCLUSIVE FEATURETTE PER 4K, BLU-RAY E DVD:

  • The Last of Us: Stranger Than Fiction – Il cast della serie ed i filmmaker si confrontano con esperti di sopravvivenza, microbiologia e parassitologia per un approfondimento agghiacciante sulla realtà del fungo parassita e della successiva apocalisse presentata in The Last of Us.
  • Controllers Down: Adapting The Last of Us – Segui il viaggio di The Last of Us dalla console allo schermo, mentre il cast e i filmmaker ci accompagnano nel processo di espansione del mondo dando nuova vita agli amati personaggi del gioco.
  • From Levels to Live Action – Scopri come la serie TV The Last of Us ha incorporato e ampliato i momenti di gioco preferiti dai fan.

Informazioni sui Prezzi e la Serie:

The Last of Us: La prima stagione completa

Include 9 episodi:

  1. When You’re Lost in the Darkness (Quando sei perso nell’oscurità)
  2. Infected (Gli Infetti)
  3. Long, Long Time (Molto, molto tempo)
  4. Please Hold to My Hand (Per favore, stringimi la mano)
  5. Endure and Survive (Resistere e sopravvivere)
  6. Kin (Famiglia)
  7. Left Behind
  8. When We Are in Need
  9. Look for the Light

PRODOTTO   SRP

  • Steelbook 4K Ultra HD 59.99 €
  • 4K Ultra HD 49.99 €
  • Blu-ray™ 39.99 €
  • DVD  29.99 €

Magic Mike – The Last Dance da oggi su tutte le principali piattaforme digitali

Magic Mike – The Last Dance è disponibile da oggi, martedì 14 marzo, per l’acquisto su Apple Tv app, Amazon Prime Video, Youtube, Chili, Rakuten TV, Microsoft Film & TVe, a partire dal 21 Marzo, anche a noleggio su Sky Primafila e Mediaset Infinity

Dopo lo straordinario successo di critica e pubblico, Magic Mike – The Last Dance riunisce nuovamente il team creativo del primo film: Channing Tatum riprende il ruolo di Mike Lane, mentre Steven Soderbergh torna alla regia del film, basato su una sceneggiatura di Reid Carolin, già autore dei primi due capitoli della saga. Protagonista al fianco di Tatum è Salma Hayek Pinault (“House of Gucci”, “Come ti ammazzo il bodyguard 2: La moglie del sicario”).

Dopo una lunga pausa e in seguito ad un affare fallito che lo ha lasciato al verde, costringendolo a lavorare come bar tender nei locali della Florida, per “Magic” Mike Lane (Tatum) è giunta l’ora di tornare sul palco. Con la speranza di partecipare a quello che considera l’ultimo show della sua carriera, Mike si dirige a Londra con una donna ricca e altolocata (Salma Hayek Pinault) che lo attira con un’offerta che non può rifiutare… e un’agenda già pianificata. La posta in gioco è altissima quando Mike scopre cosa ha veramente in mente la donna: riuscirà, insieme ad un nuovo gruppo di ballerini da rimettere in carreggiata, ad essere in grado di farcela?

I produttori del film sono Nick Wechsler, Gregory Jacobs, Tatum, Carolin e Piter Kiernan; mentre Julie M. Anderson è la produttrice esecutiva. Fanno parte del cast insieme a Tatum e alla Hayek Pinault: Ayub Khan Din (“Ackley Bridge”); la new entry Jemelia George; Juliette Motamed(“We Are Lady Parts”) e Vicki Pepperdine (“Johnny English colpisce ancora”).

Il team creativo di Soderbergh che ha lavorato dietro le quinte, include lo scenografo Pat Campbell (“The Bastard Son & The Devil Himself”), il costumista Christopher Peterson (“The Irishman”) e il supervisore musicale Season Kent (“KIMI”, “Lasciali parlare”), con le coreografie di Alison Faulk e Luke Broadlick, già entrambi parte del franchise di “Magic Mike”. Magic Mike – The Last Dance è stato distribuito nelle sale italiane da Warner Bros. Pictures.

Era Ora, il film con Edoardo Leo dal 16 marzo solo su Netflix

Era Ora, il film con Edoardo Leo dal 16 marzo solo su Netflix

E se un anno della vostra vita durasse un solo giorno? Netflix annuncia che ERA ORA, il film diretto da Alessandro Aronadio, con protagonisti Edoardo Leo e Barbara Ronchi, sarà disponibile dal 16 marzo solo su Netflix.

La commedia romantica, prodotta da BIM Produzione (una società del Gruppo Wild Bunch), Palomar (Mediawan Group) e Vision Distribution, dopo il passaggio all’ultima Festa del Cinema di Roma (sezione Grand Public), è in arrivo in Italia e contemporaneamente nei 190 Paesi in cui è disponibile il servizio.

La trama di Era Ora

In “Era Ora”, Dante (Edoardo Leo) e Alice (Barbara Ronchi) si amano alla follia. Peccato che lui sia la tipica persona a cui una giornata non basta mai, che arriva sempre in ritardo e si barcamena a fatica tra i mille impegni quotidiani di lavoro e vita privata. Succede anche il primo giorno dei suoi quarant’anni, quando Dante si presenta in ritardo di ore alla sua festa di compleanno. A detta sua, la soluzione sembra a portata di mano: se lavorerà abbastanza, magari tra qualche anno sarà riuscito a comprarsi un po’ di tempo. Ma cosa succede quando l’indomani si sveglia e si ritrova un anno in avanti? Come è possibile che sia già il giorno del suo quarantunesimo compleanno? E come fa Alice a essere incinta di quattro mesi? Cosa ne è stato del resto del suo anno?

Quando, a un suo nuovo risveglio, Alice gli mette tra le braccia una bella bambina di qualche mese augurandogli buon quarantaduesimo compleanno, Dante realizza definitivamente di essere stato catapultato in un incubo a occhi aperti: per qualche inspiegabile motivo sta vivendo una vita accelerata, di cui non ha memoria né controllo. Riuscirà a comprendere il valore del tempo prima che la sua vita vada a rotoli?

ERA ORA, tratta dal film “Long Story Short” (scritto e diretto da Josh Lawson), è un’esilarante e commovente romantic comedy su quella stravagante avventura che ci ostiniamo a chiamare tempo. Prodotto da Carlo Degli Esposti, Nicola Serra, Riccardo Russo, vede nel cast anche Mario Sgueglia, Francesca Cavallin, Raz Degan, Massimo Wertmüller e Andrea Purgatori.

Black Phone, l’horror di Scott Derrickson arriva su SKY

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Black Phone, l’horror di Scott Derrickson arriva su SKY

Dopo Doctor Strange, il regista Scott Derrickson torna al cinema dell’orrore con il thriller horror targato Blumhouse BLACK PHONE, in prima tv giovedì 16 marzo alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K, in streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità 4K.

Con protagonisti il quattro volte candidato agli Oscar Ethan Hawke, che interpreta il ruolo più terrificante della sua carriera, e Mason Thames, al suo primo ruolo cinematografico, il film vede anche la partecipazione di Madeleine McGraw, Jeremy Davies e James Ransone.

La storia è basata sul pluripremiato racconto breve di Joe Hill tratto dal suo bestseller del New York Times 20thCentury Ghosts e la sceneggiatura è firmata da Scott Derrickson e C. Robert Cargill.

La trama del film

Finney, un tredicenne timido ma perspicace, viene rapito da un sadico assassino (Hawke) e intrappolato in un seminterrato insonorizzato dove urlare serve a poco. Quando un telefono scollegato appeso alla parete inizia a squillare, Finney scopre di poter sentire le voci delle precedenti vittime dell’assassino. E sono pronte a fare di tutto perché ciò che è successo a loro non accada anche a Finney.

BLACK PHONE– Giovedì 16 marzo alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K, in streaming su NOW e disponibile on demand anche in qualità 4K.

The Glory: tra bullismo e vendetta, tutto quello che c’è da sapere sulla serie coreana di Netflix

Dopo popolari serie coreane come Hellbound, It’s Ok Not To Be Ok e la pluripremiata Squid Game, su Netflix sono da poco arrivati gli episodi conclusivi di un altro prodotto seriale che ha riscosso grande successo. Si tratta di The Glory, una serie divisa in due parti da 8 episodi l’una, incentrata sui temi del bullismo e della vendetta. Scritta da Kim Eun-sook e diretta da Ahn Gil-ho, essa si presenta dunque come un’opera cupa, di genere thriller, dotata di tutti quegli elementi capaci di attrarre numerosi spettatori e conquistarli poi con il suo affrontare questioni particolarmente delicate attraverso punti di vista insoliti.

Questo perché, come il regista coreano Park Chan-wook ha magnificamente raccontato con la sua trilogia della vendetta (Mr. Vendetta, Old Boy, Lady Vendetta), la vittima può trasformarsi in carnefice e dar vita ad una personalissima ricerca della giustizia. Il confine tra bene e male diventa dunque estremamente labile e, come accade anche per The Glory, per lo spettatore diventa difficile giudicare le azioni del protagonista di turno. Fino a che punto, infatti, la vendetta è giustificabile? Naturalmente in The Glory emergono anche altre tematiche oltre a quella della vendetta, dal divario esistente tra ricchi e poveri fino al già citato bullismo, un atto a partire dal quale si scatena tutto il resto.

La trama e il cast di The Glory

Protagonista della serie è Dong-eun, la quale è stata vittima di perfidi e feroci atti di bullismo durante gli anni del liceo, al punto da essere stata costretta ad abbandonare la scuola. Il gruppo di quattro giovani criminali che l’hanno maltrattata è capeggiato da Yeon-jin, una ragazza di buona famiglia, viziata e immancabilmente circondata dal lusso. A distanza di anni, Dong-eun ancora non riesce a dimenticare ciò che ha subito, tanto da arrivare a pensare di volersi togliere la vita. Le cicatrici che ancora porta sul suo corpo, però, le fanno scegliere un’altra strada: quella della vendetta. Ricercando un senso di gloria, Dong-eun intraprenderà percorsi molto pericolosi, abbandonando ogni possibile senso di pietà.

Ad interpretare Dong-eun vi è l’attrice Song Hye-kyo, nota per serie come Autumn in My Heart, All In e Full House. Accanto a lei si ritrova l’attore Lee Do-hyun nel ruolo di Joo Yeo-jeong, che diventa suo complice, e Lim Ji-yeon in quelli di Park Yeon-jin, la leader del gruppo di bulli. Completano il cast principale gli attori Yeom Hye-ran in quelli di Kang Hyeon-nam, altra alleata di Dong-eun in cerca a sua volta di vendetta, Park Sung-hoon in quelli di Jeon-Jae-joon, un altro dei membri del gruppo di bulli, e Jung Sung-il nel ruolo di Ha Do-yeong, marito di Yeon-jin. Kim Gun-woo, infine, interpreta Son Myeong-oh, un altro dei principali membri del gruppo di bulli.

The-Glory-finale

The Glory: la stagione 2 e il finale della serie

La Prima parte della serie, composta da 8 episodi, si concludeva con l’attuazione delle fasi iniziali del piano di vendetta Dong-eun, la quale è riuscita a generare un forte contrasto tra Yeon-jin e suo marito Do-yeong. Proprio Yeon-jin, oggetto primario della vendetta di Dong-eun, è però riuscita a scoprire il piano della sua rivale, cosa che le permette ora di poter dar vita ad una propria contro azione. Allo stesso tempo, Yeo-jeong scopre che Dong-eun gli ha mentito riguardo l’esistenza di una ragazza uccisa tempo addietro da Yeon-jin, cosa che rischia ora di far cedere la sua fiducia. La realtà però è più complessa del previsto e i misteri sono ancora molti. Da qui riparte dunque la Seconda Parte della serie, composta da altri 8 episodi.

[SEGUONO SPOILER] Giunti al finale dell’ultimo episodio della Parte 2, Yeon-jin viene richiamata anonimamente alla boutique per recuperare la bottiglia, dove trova il negozio già trattato come una scena del crimine dalla polizia, e viene arrestata. Do-yeong e Ye-Sol si trasferiscono in Europa per iniziare una nuova vita lì. Young-ae viene invece arrestato con l’accusa di omicidio. Il detective Choi si rende conto che Dong-eun ha orchestrato la catena degli eventi, ma decide di lasciarla andare, riconoscendo che era lei la vera vittima. Dong-eun brucia a quel punto i suoi materiali e progetta di porre fine alla sua vita saltando giù dallo stesso punto in cui è morta So-hee, ma Sang-im arriva per dirle che la sua morte devasterà Yeo-jeong.

Sei mesi dopo, Dong-eun rientra nella vita di Yeo-jeong, offrendosi di essere la sua “carnefice” nella sua ricerca di vendetta contro Yeong-cheon. A quel punto, Dong-eun, con Yeo-jeong sotto la sua ala protettrice, orchestrano una serie di eventi che li portano a essere impiegati nel sistema carcerario in cui è detenuto Yeong-cheon. Il finale, dunque, risulta piuttosto aperto e lascia spazio ad ulteriori racconti. Non è ancora noto se di The Glory verrà realizzata una Parte 3, ma di base gli elementi affinché ciò avvenga ci sono tutti. Netflix non ha però ancora confermato nulla a riguardo ma è certo che se la serie dovesse continuare ad avere ottimi ascolti, le possibilità di vedere altri piani di vendetta di Dong-eun e Yeo-jeon si farebbero più concrete.

Il trailer di The Glory e come vederla in streaming

Come anticipato, è possibile fruire di The Glory grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix. Per vedere la serie, basterà sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo. Attualmente, The Glory è uno dei prodotti più visti della piattaforma in Italia, trovandosi al 3° posto nella Top 10 delle Serie Tv più viste.

Fonti: IMDb

David Ayer rimpiange la scelta dei tatuaggi sul volto del Joker di Jared Leto

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La performance di Jared Leto nei panni del Joker in Suicide Squad di David Ayer ha ricevuto immediatamente critiche negative da parte dei fan, in particolare a causa della netta differenza nel look di Leto rispetto al tradizionale look del Joker, così come per l’ormai iconico tatuaggio “Damaged” che il personaggio di Leto aveva sul suo fronte.

Di recente sui social media, il regista David Ayer ha parlato brevemente di quella interpretazione del Joker. Dopo aver condiviso una foto di Leto in costume, un fan ha commentato che il Joker di Leto è stato una grande delusione, e Ayer ha risposto “questo è quello che succede quando fai a pezzi una performance e l’arco del personaggio. Mi dispiace che sia tutto ciò che ti è stato permesso di vedere. Ora la tua mente è chiusa alla verità.”

In un tweet di follow-up in risposta a un fan che chiedeva del famigerato tatuaggio sulla fronte, Ayer ha affermato che doveva essere un segno del Joker che “trollava” Batman dopo che Batman, nell’universo del film, aveva fatto saltare i denti di Joker, colpendolo. Tuttavia, Ayer ha affermato che è stata “l’unica scelta estetica” che vorrebbe non aver fatto.

Oltre al tatuaggio sul viso, l’aspetto di Joker – che includeva anche una specie di apparecchio a causa dei denti che erano stati danneggiati da Batman – è stato ampiamente stroncato nel momento in cui è stato mostrato. La successiva apparizione in Suicide Squad non ha aiutato le cose e, dopo la prima del film, la visione di Joker di Ayer non è più apparsa fino a un piccolo cameo in Justice League di Zack Snyder, dove però aveva un look leggermente diverso.

Mira Sorvino contro gli Oscar per aver escluso il padre Paul Sorvino: “Sconcertante oltre ogni immaginazione”

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Mira Sorvino si è scagliata contro l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences dopo che suo padre, Paul Sorvino, è stato escluso dal montaggio di In Memoriam durante la trasmissione televisiva degli Oscar del 2023. Mira, lei stessa vincitrice dell’Oscar per “Mighty Aphrodite”, ha definito “sconcertante oltre ogni immaginazione” che il padre Paul non sia stato ricordato durante il segmento in diretta. È sconcertante oltre ogni immaginazione che il mio amato padre e molti altri fantastici attori defunti siano stati esclusi“, ha scritto Mira su Twitter il giorno dopo la cerimonia del 2023. “Gli Oscar si sono dimenticati di Paul Sorvino, ma il resto di noi non lo farà mai!!

Altre notevoli omissioni dalla trasmissione sono state quelle di Anne Heche e Charlbi Dean, una delle star del candidato al miglior film “Triangle of Sadness“. L’omaggio In Memoriam durante la cerimonia televisiva si è concluso con un codice QR che ha portato gli spettatori al sito web degli Oscar, che includeva un elenco di nomi più lungo di quanto mostrato nella trasmissione. Paul Sorvino, Heche e Dean sono stati tutti inclusi nel sito web dopo essere stati esclusi dal segmento televisivo.

Paul non era l’unica anima meritevole esclusa, e un codice QR non è accettabile“, ha detto la vedova di Paul Sorvino, Dee Dee, nella sua dichiarazione alla rivista People. “L’Academy deve scusarsi, ammettere l’errore e fare di meglio. Paul Sorvino merita di meglio, il pubblico merita di meglio. L’Academy è così stanca da dimenticare le persone che sono amate, che hanno dato il loro cuore a questo settore? Vergogna Academy se questo non viene corretto“, ha continuato Dee Dee. “Gli errori si fanno, questo è stato grosso. Per favore, fai qualcosa per sistemare le cose.

L’Academy ha rilasciato la seguente risposta a tutti i contraccolpi sulle omissioni del montaggio In Memoriam: “L’Academy riceve centinaia di richieste per includere persone care e colleghi del settore nel segmento degli Oscar In Memoriam. Un comitato esecutivo che rappresenta ogni filiale considera l’elenco ed effettua le selezioni per la trasmissione televisiva in base al tempo disponibile limitato. Tutti gli invii sono inclusi su A.frame e rimarranno sul sito per tutto l’anno.”

Paul Sorvino è morto per cause naturali lo scorso luglio all’età di 85 anni. Era forse meglio conosciuto per il suo ruolo di sergente. Frank Cerreta in “Law & Order” della NBC, nei panni del mafioso Pail Cicero nell’amato film di gangster di Martin ScorseseQuei bravi ragazzi” e di Kissinger in “Nixon” di Oliver Stone.

Guillermo Del Toro fa la storia degli Oscar con la sua vittoria per Pinocchio

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Guillermo Del Toro ha fatto la storia degli Oscar la scorsa notte, grazie alla sua vittoria per Pinocchio, nella categoria, miglior film d’animazione. Il regista messicano è infatti il primo ad aver vinto una statuetta per il Miglior Film, la Migliore Regia e il Miglior film d’animazione. Questi tre riconoscimenti non erano mai stati vinti prima dalla stessa persona e questo dimostra la versatilità del regista e il suo sguardo a 360° sugli strumenti che permettono di raccontare storie al cinema.

In occasione della sua vittoria agli Oscar 2023 per Pinocchio, il regista ha dichiarato: “L’Animazione è cinema. L’Animazione non è un genere. L’Animazione è pronta per essere portata al gradino successivo. Portiamo avanti la conversazione sull’Animazione”. 

Guillermo Del Toro ha vinto il suo primo Oscar per la regia e, lo stesso anno, per il Miglior Film, nel 2017, grazie a La Forma dell’Acqua, film che cominciò la sua corsa a Venezia, dove vinse il Leone d’Oro.

James Gunn: DC esplorerà di più Wonder Woman con prodotti animati

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Il co-CEO dei DC Studios James Gunn ha parlato un po’ di Wonder Woman durante il fine settimana, affermando che sta cercando di ottenere più progetti animati con protagonista l’iconico eroe. Gunn ha risposto per la prima volta a un utente di Twitter che aveva fatto notare al CO-CEO che Wonder Woman ha molto potenziale per storie future in una serie animata. Il regista aveva risposto subito dicendo: “Ci sto lavorando“.

Quando un altro utente ha affermato che pensava che Gunn si riferisse semplicemente ad altre storie basate sui miti di Wonder Woman come l’imminente show Paradise Lost , James Gunn ha chiarito che intendeva dire che stava lavorando per ottenere più progetti animati di Wonder Woman e che era una delle prime cose che ha raccontato alle persone che lavoravano ai progetti animati della DC quando è entrato a far parte della DC.

La prima fase del DC Universe, chiamata Chapter One: Gods and Monsters, conterrà una moltitudine di diversi film e programmi televisivi. Alcuni dei progetti annunciati includono un film incentrato su Batman e Robin chiamato  The Brave and the Bold, un film di Supergirl intitolato Supergirl: Woman of Tomorrow, un  film di Swamp Thing e diversi programmi TV.

I Marvel Studios hanno citato in giudizio Reddit?

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I Marvel Studios hanno citato in giudizio Reddit?

Sembra che i Marvel Studios abbiano finalmente deciso di reprimere le fughe di notizie su Internet! Kevin Feige ha sempre avuto una politica rigorosa quando si tratta di spoiler, ma negli anni abbiamo visto come le trame dei film e report dettagliati hanno spesso trovato la strada online negli ultimi anni e la maggior parte di queste informazioni tendeva a provenire dal subreddit r/MarvelStudiosSpoilers.

Ebbene oggi secondo alcuni rumors par che la Disney/Marvel ha depositato documenti legali chiedendo un mandato di comparizione nel tentativo di identificare l’individuo che ha fatto trapelare la sceneggiatura di Ant-Man and the Wasp: Quantumania. La Disney ha presentato una richiesta di rimozione del copyright della fuga di notizie all’inizio di questo mese dopo che il documento di 63 pagine è stato condiviso da u/MSSmods in un post intitolato “[TFTMQ] Ant-Man and the Wasp: Quantumania Detailed Dialog”. Da allora il thread è stato eliminato, ma è stato archiviato in Google Documenti.

“Reddit si impegna a proteggere la privacy dei nostri utenti”, ha scritto Reddit in una dichiarazione in risposta alla domanda della Marvel“Abbiamo in atto processi rigorosi per valutare le richieste legali e obiettare quando appropriato”. Il subreddit in questione era diventato molto popolare e, sebbene non tutto ciò che si trovava lì si fosse rivelato vero, qualcuno stava chiaramente condividendo informazioni privilegiate relative a determinati film/programmi TV MCU.

American Born Chinese: teaser trailer della serie fantasy con Michelle Yeoh

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Disney+ ha rilasciato un nuovissimo teaser trailer di American Born Chinese per l’imminente dramma fantasy di formazione incentrato su uno studente delle superiori che viene improvvisamente catturato nel mezzo di una battaglia tra divinità mitologiche cinesi. La serie sarà disponibile per lo streaming dal 24 maggio.

Il teaser di American Born Chinese ci offre un’anteprima di alcune delle sequenze d’azione dello show con il personaggio di Guanyin interpretato dalla fresca vincitrice dell’Oscar Michelle Yeoh. Il video svela anche il nostro primo sguardo a Freddy Wong di Ke Huy Quan e Shiji Niangniang di Stephanie Hsu, mentre si riuniscono con Yeoh dopo aver recitato nell’acclamato film Everything Everywhere All at Once .

Per le interpretazioni di Yeoh e Quan nel film A24, entrambi hanno recentemente vinto rispettivamente il loro primo Academy Award per la migliore attrice e il miglior attore non protagonista. Nel frattempo, Hsu ha ricevuto una nomination all’Oscar come migliore attrice non protagonista per il suo memorabile ruolo di Joy/Jobu Tupaki.

Racconta la storia di Jin Wang, un adolescente medio che si destreggia tra la vita sociale del liceo e la sua vita familiare“, si legge nella sinossi. “Quando incontra un nuovo studente straniero il primo giorno dell’anno scolastico, ancora più mondi si scontrano mentre Jin è involontariamente coinvolto in una battaglia di divinità mitologiche cinesi.” Dai un’occhiata al teaser trailer di American Born Chinese qui sotto:

American Born Chinese

American Born Chinese di Disney+ è diretto da Destin Daniel Cretton da una sceneggiatura scritta dai fratelli Kelvin Yu (Bob’s Burgers) e Charles Yu (Westworld), con Kelvin Yu che è anche showrunner. La seria viene descritta come una commedia d’azione che salta di genere che è destinata a esplorare questioni di identità, cultura e famiglia.

La serie è interpretata da Michelle Yeoh (Shang-Chi) nei panni di Guanyin, Ben Wang (MacGyver) nei panni di Jin Wang, Yeo Yann Yann (Wet Season) nei panni di Christine Wang, Chin Han (Mortal Kombat) nei panni di Simon Wang, Daniel Wu (Reminiscence) nei panni di Sun Wukong, Ke Huy Quan (The Goonies) nei panni di Freddy Wong, l’ex campione di Taekwondo Jim Liu nei panni di Wei-Chen e Sydney Taylor (Just Add Magic) nei panni di Amelia.

I produttori esecutivi di American Born Chinese sono Cretton, i fratelli Yu, Gene Luen Yang, Erin O’Malley, Melvin Mar, Jake Kasdan e Asher Goldstein. La serie è una produzione della 20th Television.

Blade Runner 2099: Jodie Comer in trattative per diventare la protagonista della serie

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Non si sa molto sull’imminente serie Amazon Blade Runner 2099, ma secondo un nuovo rapporto, l’attrice Jodie Comer potrebbe essere in trattative per recitare nell’attesissima serie. Durante l’episodio di questa settimana di The Hot Mic, Jeff Sneider ha affermato di aver sentito che Jodie Comer era in trattative per recitare nella serie. Ha continuato a notare che dopo aver lavorato con il regista Ridley Scott  in The Last Duel, la Comer era ansioso di lavorare di nuovo con lui, ma le cose sono fallite su altri progetti.

Tuttavia, Sneider non ha condiviso troppo in termini di dettagli su come sarebbe stato il ruolo di Comer se fosse stata scelta per la serie. Lo scorso anno Amazon Studios ha ufficialmente ordinato una serie per l’imminente adattamento televisivo live-action di  Blade Runner 2099 e vedrà la serie svolgersi all’interno dell’universo cinematografico del franchise. Il regista originale Ridley Scott è attualmente impegnato nel progetto come produttore esecutivo e, secondo quanto riferito, dirigerà lui stesso alcuni episodi.

Attualmente, i dettagli della trama di Blade Runner 2099 sono tenuti nascosti, ma sembra che il sequel sarà ambientato almeno 50 anni dopo il sequel, che a sua volta ha avuto luogo 30 anni dopo l’originale Blade Runner. Blade Runner 2049  è uscito nelle sale nel 2017 ed è stato diretto da Denis Villeneuve, con le star Harrison Ford e Edward James Olmos che riprendono i loro ruoli dall’originale. 2049 è stato anche  interpretato Ryan Gosling, Jared Leto, Ana de Armas, Sylvia Hoeks, Robin Wright, Mackenzie Davis, Carla Juri, Lennie James e Dave Bautista.

I Am Not Alone: Jessica Chastain protagonista del Sci-Fi Horror Netflix

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Arriva da Deadline, la notizia secondo cui Netflix è attualmente nelle trattative finali per acquisire i diritti di adattamento cinematografico del racconto di Chris Hicks intitolato I Am Not Alone. La vincitrice dell’Oscar Jessica Chastain (Mama) è scelta per il ruolo principale nel dramma horror di fantascienza, con la regista di Lovecraft Country Misha Green che firmerà il progetto come regista e sceneggiatrice.

Netflix è riuscita vincere la battaglia per i diritti con altri quattro importanti studi in un’intensa gara per il progetto, con un accordo a sei cifre. Oltre a recitare, Jessica Chastain produrrà il film attraverso la sua società Freckle Picture con Green e Kelly Carmichael. I Am Not Alone seguirà la storia di una madre di una giovane figlia, la cui vita cambia quando ha iniziato a vedere creature causate dalle sue insopportabili emicranie. È descritto come “una storia di fantascienza radicata su una madre costretta a difendere la sua famiglia da una minaccia che solo lei può vedere“.

Altri produttori del film sono Simon Kinberg e Audrey Chon di Genre Films, Craig Flores di Bread & Circuses Entertainment, Scott Glassgold e Peter Katz. Questo segna la seconda collaborazione di Kinberg con Jessica Chastain dopo aver lavorato insieme in The MartianDark Phoenix e The 355. Sono un grande fan del lavoro di Misha e sono amico di Craig da anni, quindi quando mi è stata inviata questa storia e ho sentito che erano coinvolti, sono andato fuori di testa“, ha detto Kinberg in una dichiarazione. La visione di Misha è diversa da qualsiasi cosa io abbia mai visto. E lavorare di nuovo con Jessica lo rende ancora più sognante.”

Andy Serkis vorrebbe essere nei nuovi film de Il Signore degli Anelli

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Andy Serkis ha avuto una carriera lunga e leggendaria, ma il suo ruolo più popolare è di gran lunga quello di Gollum nell’iconica trilogia de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson. Con i nuovi film in fase di sviluppo precedentemente annunciati, l’attore i suoi pensieri in merito all’annuncio. Parlando durante una recente apparizione sul podcast post-credito di BroBible, Andy Serkis ha notato che il mondo della Terra di Mezzo non lo ha “mai lasciato” e ha detto che il trio di Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens – che ha scritto tutti e tre i i film originali, così come i tre film della trilogia de Lo Hobbit, sono una “seconda famiglia” per lui, e gli piacerebbe lavorare con loro.

Guarda, [i produttori] Peter Jackson, Fran Walsh, Philippa Boyens sono una specie di seconda famiglia di cui sono diventato parte e con cui ho continuato a fare così tanti film“, ha detto Serkis (via Variety) . “E – lascia che te lo dica – sono le persone migliori e più incredibili con cui lavorare. Penso che ci siano così tanti altri potenziali progetti della Terra di Mezzo che potrebbero realizzarsi, e se li stanno realizzando, ovviamente coglierei al volo l’opportunità di riaccendere quella relazione”.

Andy Serkis ha recitato nella trilogia originale de Il Signore degli Anelli e nella successiva trilogia Lo Hobbit nei panni di Gollum, uno hobbit del popolo del fiume che è stato corrotto dall’Unico Anello. La sua interpretazione – che è stata possibile grazie al suo lavoro con la sua voce e al motion capture – ed egli stesso è uno dei massimi interpreti della tecnica tanto da essere spesso presente in film dall’alto budget.

Jackson, Walsh e Boyens hanno scritto e prodotto (con Jackson alla regia) la trilogia di film originale de  Il Signore degli Anelli , così come la successiva trilogia sequel Lo Hobbit. Il loro lavoro nella trilogia de Il Signore degli Anelli è valso loro enormi elogi, con l’ultimo film della trilogia originale,  Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re, che ha vinto tutti gli 11 Academy Awards per i quali è stato nominato, incluso quello per il miglior film.

All’inizio di quest’anno, Embracer Group AB, che detiene i diritti de  Il Signore degli Anelli  e  Lo Hobbit, ha siglato un accordo pluriennale che consentirà alla Warner Bros. di realizzare nuovi film basati sugli amati libri di JRR Tolkien. La notizia è stata rivelata durante l’ultima chiamata sugli utili della Warner Bros. Discovery e arriva dopo che Embracer Group ha acquistato i diritti de  Il Signore degli Anelli  e  Lo Hobbit  lo scorso anno.

Hotel Portofino: dal 29 Marzo la seconda stagione

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Hotel Portofino: dal 29 Marzo la seconda stagione

Torna con sei nuovi episodi, di cui viene rilasciato oggi il trailer ufficiale in italiano, HOTEL PORTOFINO, il period drama inglese con protagonista la star di Californication, Designated Survivor e Halo Natascha McElhone, ambientato sulle meravigliose coste della riviera ligure.

Hotel Portofino: quando esce e dove vederla in streaming

Ambientata in un periodo piuttosto turbolento, quello degli anni che in Italia videro l’ascesa al potere di Benito Mussolini, la serie esordirà su Sky e in streaming su NOW il 29 marzo.

https://youtu.be/U77VI3BYIdk

Cast della seconda stagione di Hotel Portofino

Creata da Matt Baker e diretta da Adam Wimpenny, la serie, in sei episodi, segue le avventure di Bella Ainsworth (Natasha McElhone), figlia di un ricco industriale, nel suo intento di dirigere e far brillare l’hotel di famiglia, che inizia a prosperare sotto la sua guida, mentre si confronta giornalmente con imprevisti, responsabilità e insidie che la mettono spesso a dura prova.

Hotel Portofino vanta una scrittura e un mood tipicamente british e si sviluppa sullo sfondo di splendidi paesaggi italiani che esaltano le vicende dei personaggi ed entrano a farne parte attivamente. Nel cast anche Mark Umbers (These Foolish Things) nei panni dell’affascinante ma pericoloso marito di Bella, Cecil Ainsworth, e Oliver Dench (Domina), che interpreta Lucian, suo figlio, che si troverà a dover affrontare una scelta sentimentale importante.  Fra gli italiani del cast Daniele Pecci (Cuori) nei panni di un facoltoso avventore dell’Hotel Portofino e Giorgio Marchesi (I Medici), new-entry nel cast nei panni di un architetto locale che metterà in crisi Bella con il suo fascino mediterraneo; con loro anche Rocco Fasano (Skam Italia), che anche nei nuovi episodi interpreta un giovane del luogo, attivista antifascista, Pasquale Esposito e Carolina Gonelli.

La trama della seconda stagione di Hotel Portofino 

È l’estate del 1927 e Bella si dedica con tutte le sue energie all’Hotel Portofino, che ha superato i suoi primi problemi iniziali e sta iniziando a prosperare, mentre il marito Cecil e il figlio Lucian si trovano in Inghilterra. Quando però Cecil si presenta senza preavviso a Portofino, Bella è costretta a confrontarsi con la realtà del suo rapporto con il marito e a decidere se accettarlo di nuovo nella sua vita o cedere all’amicizia sempre più forte con l’affascinante architetto locale Marco Bonacini. Cecil, intanto, trama per rendere l’hotel parte dei suoi torbidi piani con il dignitario fascista locale, Vincenzo Danioni, e costringe Bella a stringere accordi con gli ospiti abituali Claudine Pascal e Carlo Albani per arginare i danni. Anche i suoi figli devono affrontare scelte difficili: Lucian lotta per conciliare la sua innegabile attrazione per Costanza con le sue responsabilità coniugali per l’infelice Rose, e Alice minaccia di gettare la sua cautela al vento con un fidanzamento inappropriato. Come ciliegina sulla torta, una visita anonima da parte di un ispettore potrebbe essere decisiva per il futuro dell’hotel.

The Last of Us 2, anticipazioni: adatterà “Parte II” e sarà più di una stagione!

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AVVISO SPOILER:  contiene spoiler dal finale della prima stagione di The Last Of Us, ora in streaming su NOW. The Last Of Us è stato ufficialmente rinnovato per una seconda stagione da HBO a gennaio, ma i creatori stanno pianificando “più di una stagione” per raccontare la storia molto più ampia del sequel del videogioco, “The Last of Us: Part II. “

Rilasciato su PlayStation 4 nel 2020, sette anni dopo il debutto del gioco originale, “The Last of Us: Part II” racconta una storia più ampia e complessa rispetto al suo predecessore. Ci sono molti più personaggi, flashback e scene d’azione, e i creatori dell’adattamento della HBO, Craig Mazin e Neil Druckmann, hanno confermato a GQ che gli eventi della “Parte II” dureranno più di una stagione. Quando gli è stato chiesto se la seconda stagione includerà l’intera storia della “Parte II”, Mazin ha risposto: “No. Non c’è modo“. Druckmann ha aggiunto: “Sarà più di una stagione“. I creatori non hanno rivelato se la storia della “Parte II” avrebbe avuto due o tre stagioni per raccontarla completamente, ma Mazin ha detto: “Hai notato correttamente che non diremo quante ne faremo. Ma più di una è effettivamente corretto.”

The Last of Us: Part II vede protagonisti molti dei personaggi principali di “Part I”, tra cui Joel (interpretato da Pedro Pascal nella serie HBO), Ellie (Bella Ramsey), Tommy, (Gabriel Luna), Maria (Rutina Wesley) oltre ad alcuni personaggi nuovi e importanti che ottengono trame completamente arricchite. Uno degli attori principali di “Parte II”, Laura Bailey, che interpreta un personaggio chiave di nome Abby, ha avuto un sottile cameo nel finale della prima stagione della HBO domenica sera. È accreditata come una delle infermiere nella sala operatoria dell’ospedale di Salt Lake City, dove Ellie viene preparata per un intervento chirurgico. È raggiunta da un’altra infermiera e guardano inorriditi mentre Joel irrompe, uccide il capo chirurgo e fugge con Ellie a Jackson.

Sebbene HBO non abbia ufficialmente dato il via libera a nulla oltre a una seconda stagione per la sua serie “The Last of Us“, Mazin e Druckmann hanno già anticipato più azione e zombi infettiì nei futuri episodi. Le anticipazioni sono la risposta ad alcune lamentele fatte dai fan rispetto alla mancanza di scene d’azione importanti nella prima stagione. A tal proposito Mazin ha dichiarato: “C’è altro ‘The Last of Us’ in arrivo. È del tutto possibile che ci saranno molti più infetti nel prossimo futuro. E forse qualche infetto ma visto prima.

La serie tv The Last of Us

The Last of Us racconta una storia che si svolge vent’anni dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, un sopravvissuto, viene incaricato di far uscire Ellie, una ragazzina di 14 anni, da una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale e straziante, poiché i due si troveranno a dover attraversare gli Stati Uniti insieme e a dipendere l’uno dall’altra per sopravvivere.

Nel cast Pedro Pascal nel ruolo di Joel e Bella Ramsey nel ruolo di Ellie. Gabriel Luna è Tommy, Anna Torv interpreta Tess, l’attrice britannica Nico Parker è Sarah. Murray Bartlett veste i panni di Frank, Nick Offerman quelli di Bill, Storm Reid è Riley, Merle Dandridge è Marlene. Il cast include anche Jeffrey Pierce nel ruolo di Perry, Lamar Johnson in quello di Henry, Keivonn Woodard nel ruolo di Sam, Graham Greene nel ruolo di Marlon, Elaine Miles nel ruolo di Florence. E con Ashley Johnson e Troy Baker.

The Last of Us è scritta da Craig Mazin (Chernobyl) e Neil Druckmann (il videogioco The Last Of Us) che ne sono anche i produttori esecutivi. The Last Of Us è una co-produzione Sony Pictures Television con Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad Qizilbash, Carter Swan, e Rose Lam come produttori esecutivi. La serie è prodotta da PlayStation Productions, Word Games, The Mighty Mint, e Naughty Dog.

Oscar 2023: ecco chi manca dal momento In Memoriam

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Oscar 2023: ecco chi manca dal momento In Memoriam

Nel corso della cerimonia dei premi Oscar 2023 (qui l’elenco con tutti i vincitori) un particolare peso ce l’ha il momento conosciuto come In Memoriam, durante il quale si ricordano tutti i grandi artisti dell’industria dello spettacolo scomparsi nell’anno precedente. O meglio, quasi tutti, poiché per ogni anno si possono indicare alcuni esclusi, per via di mera dimenticanza o altri eventuali motivi difficili da definire. Quest’ anno tale segmento dello show è stato introdotto da John Travolta, visibilmente commosso per via della scomparsa, nel mese di agosto, della sua co-protagonista di Grease, Olivia Newton-John.

Ci hanno fatto sorridere e sono diventati cari amici a cui rimarremo sempre irrimediabilmente devoti“, ha detto Travolta visibilmente emozionato prima dell’inizio del montaggio video. Con la sua ultima affermazione, “who we will always remain hopelessly devoted to”, è esplicito il riferimento al brano Hopelessly Devoted to You, cantato dalla Newto-John in Grease. Con Lenny Kravitz intento ad eseguire il brano “Calling All Angels” ha dunque avuto inizio uno dei momenti preferiti dagli spettatori, ma le omissioni di alcuni personaggi di alto profilo di Hollywood hanno suscitato anche stavolta diverse polemiche.

Tra gli assenti, ad esempio, si annoverano gli attori Anne Heche, la giovanissima star di Triangle of Sadness Charlbi Dean e Paul Sorvino. Tuttavia, tutti e tre sono stati commemorati sul sito web degli Oscar. Tra le altre star non menzionate sullo schermo c’erano poi gli attori Leslie Jordan, Gilbert Gottfried, Tom Sizemore e Cindy Williams. Alcuni si chiedevano se Sacheen Littlefeather, nota per aver letto il discorso con cui Marlon Brando rifiutò l’Oscar 1973 e morì in ottobre, sarebbe stata inserita nel segmento, ma alla fine è stata solo inserita nel sito web degli Oscar.

Dubbi c’erano anche per Robert Blake, noto attore morto solo tre giorni prima della cerimonia, la cui carriera è però stata messa in ombra dal processo per l’omicidio di sua moglie, da cui è però stato assolto. L’attore, alla fine, non è stato elencato né sullo schermo né sul sito web degli Oscar. Come reso noto, è possibile aggiungere voci alla lista dell’In Memoriam fino alla data effettiva della cerimonia, il che significa che le celebrità incluse sono decedute tra gli Oscar dello scorso anno, il 27 marzo, e quello di quest’anno, il 12 marzo. Nonostante ciò, anche quest’anno diverse sono dunque state le dimenticanze di questi Oscar 2023 a riguardo.

Fonte: Variety

Oscar 2023, cosa ci racconta la vittoria di Eveything Everywhere All At Once dell’Academy?

Se dicessimo che ci siamo svegliati sorpresi dall’esito degli Oscar 2023, svoltisi questa notte, diremmo una falsità. Il trionfo di Everything Everywhere All at Once era atteso e caldeggiato, il film dei record, che ha battuto persino Il Signore degli Anelli – Il Ritorno del Re per la quantità di premi ricevuti, è stata la vera e propria corazzata “proveniente da Oriente” che ha permesso a Hollywood di raccontarsi che sì, finalmente, si sta facendo ammenda per decenni di comportamenti deplorevoli nei confronti delle minoranze.

Dopotutto, di recente accade con regolarità, l’anno scorso con CODA, con il riconoscimento della comunità di artisti diversamente abili (al netto poi delle singole splendide performance da cui il film è impreziosito), e qualche anno fa, nel 2014, con la vittoria di 12 Anni Schiavo (quando in gara c’erano titoli del calibro di Gravity e The Wolf of Wall Street) arrivata dopo un 2013 di proteste per gli #OscarsoWhite.

Insomma, l’Academy, rappresentazione politico-industriale di maggiore prestigio a Hollywood, ciclicamente sembra volersi lavare la coscienza per quello che ha sbagliato in passato, non riuscendo quasi mai a premiare “il migliore” ma il più adatto ai tempi che corrono. Il che non è per forza sbagliato, perché bisogna pure avere un criterio nell’assegnazione di quello che è a tutti gli effetti un giudizio. E allora vogliamo forse dire che Michelle Yeoh è stata più brava di Cate Blanchett, quest’anno? Certo che no, ma diremo, meglio, che se il racconto di Blanchett vincitrice avrebbe visto il trionfo di una grande performance e il terzo Oscar per l’attrice australiana, quello di Yeoh è il primo Oscar da protagonista a un’attrice asiatica, un’icona del cinema pop che viene da 40 anni di carriera, amatissima dal pubblico e finalmente riconosciuta dall’industria “alta”. Ecco, quanto si racconta meglio questa storia qui? Stessa cosa dicasi per il “ritorno” di Brendan Fraser che, sebbene con The Whale abbia offerto la sua migliore interpretazione in carriera, non era certo portatore della migliore interpretazione in cinquina, quest’anno. Ma quanto è bello raccontare di un attore di successo che si era perso e si è ritrovato?

A Hollywood, giustamente, piace questa narrazione, piacciono le storie, e piace potersi dare una pacca sulla spalla e dirsi che, non importa con quanto ritardo, con i premi agli Oscar 2023 a Everything Everywhere All at Once, anche la sua comunità asiatica è stata finalmente riconosciuta. E ciò non toglie che sia giusto, sotto più di un aspetto, che un’associazione come l’Academy dimostri di guardare al suo contemporaneo attraverso i film che premia. In fondo, siamo tutti contenti.

Oscar 2023: tutti i vincitori della 95° edizione

E questa narrazione, questo concetto di “pulirsi la coscienza” si muove nel territorio del verosimile e dello spiegabile, cosa che invece non accade quest’anno per alcune categorie, come quella della migliore sceneggiatura originale, andata ai Daniels, con Martin McDonagh in gara, oppure come i premi, quattro, assegnati a Niente di nuovo sul fronte occidentale, che tradisce la sua anima già dal titolo: terzo adattamento per il cinema dell’omonimo romanzo, il film non ha davvero niente di nuovo da dire, eppure, per ragioni insondabili, ha raggiunto un successo insperato.

Nonostante questa diffusa stanchezza e pigrizia nell’assegnazione dei premi, ci sono stati diversi momenti emozionanti, anche se non sorprendenti, a questi Oscar 2023, e certamente non dobbiamo ringraziare Jimmy Kimmel che ha condotto la più normale e sicura delle cerimonie, come non se ne vedevano da diversi decenni. L’emozione autentica di Jamie Lee Curtis e Ke Huy Quan, la commozione di John Travolta nell’introdurre il momento In Memorian, lui che quest’anno ha “perso” due delle sue più iconiche co-star, Olivia Newton John e Kirstie Alley, l’intensità della performance di Lady Gaga, la vittoria di Natu Natu come migliore canzone originale, che ha sempre il sapore di contentino ma che almeno ha regalato un momento di genuina ilarità con il discorso di ringraziamento di M.M. Keeravani.

Insomma, questi Oscar 2023 verranno dimenticati presto, o forse saranno ricordati proprio per la peculiarità delle scelte dell’Academy (ricordiamo tutti l’anno di Shakespeare in Love). Dopotutto il tempo è il miglior giudice per quello che riguarda l’arte, il tempo trascorso ci vede ancora testimoni dello strepitoso ritmo e montaggio di The Wolf of Wall Street, del dolente splendore de La Sottile Linea Rossa, del valore fondativo di Psycho, della brutalità di Taxi Driver, tutti titoli grandiosi, lasciati a bocca asciutta dall’Academy ma premiati dal tempo.

E quindi aspettiamo e vediamo cosa lascerà Eveything Everywhere All At Once e cosa invece rimarrà dei grandi esclusi degli Oscar 2023.

Scream VI: originariamente il film aveva una sceneggiatura molto diversa

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Mantenendo la tradizione del franchise slasher, l’attrice Melissa Barrera ha rivelato che Scream VI (qui la recensione) originariamente aveva una sceneggiatura molto diversa da quella poi effettivamente utilizzata per il film. L’ultimo capitolo della serie horror, come noto, vede i sopravvissuti del lungometraggio del 2022, tra cui la Sam della Barrera e sua sorella Tara, interpretata da Jenna Ortega, lasciare Woodsboro per New York City, solo per diventare ancora una volta il bersaglio di un nuovo Ghostface. Con il ritorno del team di registi Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett e del duo di sceneggiatori James Vanderbilt e Guy Busick, Scream VI, in sala dal 9 marzo, è già diventato un grande successo commerciale e di critica.

La Barrera ha dunque ora rivelato che Scream VI originariamente aveva una sceneggiatura molto diversa, che inizialmente le ha causato qualche preoccupazione per come gestiva il suo personaggio, portandola dunque a richiedere un incontro con i registi e gli sceneggiatori del film. “La sceneggiatura è cambiata rispetto alla prima versione che ho ricevuto. – ha rivelato l’attrice – Volevo assicurarmi che si esplorasse di più la psiche di Sam, il che era una ragione per cui volevo interpretare Sam in primo luogo. Volevo assicurarmi che nel sesto film vedessimo più sfumature di ciò. Non è solo una ragazza tosta, la sorella maggiore protettiva con gli altri e con sé stessa.”

“Non abbiamo avuto la possibilità di vedere molto a riguardo nel quinto film, quindi volevo che il sesto esplorasse di più di tutto ciò”. Senza fare spoiler, nel sesto film vi è infatti modo di avere maggiori dettagli riguardo la psicologia di Sam e come si sta relazionando con i suoi traumi passati. Anche proprio per via di questo studio del personaggio principale, il film è stato molto apprezzato tanto dalla critica quanto dai fan. Come noto, inoltre, i film della saga di Scream sono in più occasioni stati oggetto di forti modifiche nella sceneggiatura e anche questo capitolo si è dunque allineato a questo trend.

Fonte: ScreenRant

ELVIS in prima tv su SKY il film di Baz Luhrmann

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ELVIS in prima tv su SKY il film di Baz Luhrmann

Dal visionario regista Baz Luhrmann, arriva in prima tv su Sky ELVIS, uno spettacolare biopic musicale, candidato a otto Oscar alla 95ª edizione degli Academy Awards (Miglior Film, Miglior Attore Protagonista con Austin Butler, Miglior Montaggio, Migliore Scenografia, Migliore Fotografia, Migliori Costumi, Miglior Sonoro, Miglior Trucco e Acconciature), lunedì 13 marzo alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K (alle 23.00 anche su Sky Cinema Oscar), in streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità 4K (già al termine della cerimonia degli Oscar).

Protagonisti della pellicola sono Austin Butler e l’attore due volte premio Oscar Tom Hanks, nei panni di Elvis e del suo agente Tom Parker. Con loro anche Olivia DeJonge, che interpreta Priscilla Presley, Helen Thomson nei panni della madre di Elvis, Gladys, Richard Roxburgh in quelli del padre di Elvis, Vernon.

ELVIS è uno dei tre titoli in concorso quest’anno agli Oscar che nel mese di marzo sono in prima tv sui canali Sky Cinema, in attesa della cerimonia di premiazione della 95ª edizione degli Academy Awards, che dalle 23.15 della notte tra domenica 12 e lunedì 13 marzo sarà in diretta su Sky e TV8 e in streaming su NOW. 

La trama di ELVIS

Il film racconta la storia di Elvis (Austin Butler), attraverso il prisma della complicata relazione con l’enigmatico manager, il colonnello Tom Parker (Tom Hanks), approfondendo le complesse dinamiche tra i due nell’arco temporale di 20 anni, dagli esordi alla fama di Presley, che raggiunse un livello di celebrità senza precedenti sullo sfondo di un panorama culturale in evoluzione che segna la perdita dell’innocenza in America.

The Last of Us: da oggi tutti gli episodi su Sky e in streaming su NOW

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The Last Of Us, l’adattamento HBO del celebre videogioco di culto firmato Naughty Dog per le piattaforme PlayStation, è da oggi disponibile per intero in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW. E adesso inizia il conto alla rovescia per l’arrivo della seconda stagione della serie creata da Craig Mazin (Chernobyl) e da Neil Druckmann (già dietro al successo del videogioco). File interminabili di fan e di curiosi sabato 11 e domenica 12 marzo a Milano hanno affollato l’area tra piazza Gae Aulenti, il Bosco Verticale e la BAM, dove NOW, il servizio streaming di Sky, ha ricreato il mondo post apocalittico di una delle serie più amate del momento e tra le più celebrate di sempre: The Last Of Us. 

Per partecipare all’evento, che ha preso vita assieme al countdown per l’attesissimo nono e ultimo episodio della serie, migliaia di personesi sono messe in coda fin dalle prime ore del mattino per immergersi tra installazioni e i personaggi ormai di culto e per entrare nell’escape room a tema presso gli spazi di Fondazione Catella, per l’occasione trasfigurata in un dettagliatissimo scorcio del desolato e pericoloso mondo di The Last Of Us.

Tra terrificanti clickers, agenti della Fedra, figuranti nei panni degli iconici e amatissimi protagonisti e photo opportunity fra i resti della civiltà precedente all’epidemia del 2003 che ha sconvolto il mondo di The Last Of Us, l’ingresso dell’escape room che ricreava l’ambientazione del secondo episodio (il Museo di Boston) è stato preso d’assalto per tutto il weekend. L’iniziativa è stata prodotta da Sky Creative Agency e realizzata in collaborazione con Us Up & Below the Line, social amplification a cura di BCube.

La serie tv The Last Of Us

The Last Of Us racconta una storia che si svolge vent’anni dopo la distruzione della civiltà moderna per via di una epidemia da Cordyceps. Joel, un sopravvissuto, viene incaricato di far uscire Ellie, una ragazzina di 14 anni, da una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale e straziante, poiché i due si troveranno a dover attraversare gli Stati Uniti insieme e a dipendere l’uno dall’altra per sopravvivere. 

Protagonisti della serie sono Pedro Pascal nel ruolo di Joel e Bella Ramsey nel ruolo di Ellie. Gabriel Luna è Tommy, Anna Torv interpreta Tess, l’attrice britannica Nico Parker è Sarah. Murray Bartlett veste i panni di Frank, Nick Offerman quelli di Bill, Melanie Lynskey è Kathleen, Storm Reid nei panni di Riley, Merle Dandridge interpreta Marlene. E ancora, Jeffrey Pierce è Perry, Lamar Johnson nel ruolo di Henry, Keivonn Woodard in quello di Sam, Graham Greene è Marlon mentre Elaine Miles interpreta Florence. E con Ashley Johnson e Troy Baker.

The Last Of Us è scritta da Craig Mazin e Neil Druckmann, che ne sono anche i produttori esecutivi. The Last Of Us è una co-produzione Sony Pictures Television con Carolyn Strauss, Evan Wells, Asad Qizilbash, Carter Swan, e Rose Lam come produttori esecutivi. La serie è prodotta da PlayStation Productions, Word Games, The Mighty Mint, e Naughty Dog.

Only Murders in the Building: primo teaser della terza stagione

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Only Murders in the Building: primo teaser della terza stagione

Disney+ ha svelato le prime immagini della terza stagione dell’acclamata serie originale comedy Only Murders in the Building. Il primo teaser di questa stagione è stato trasmesso ieri durante la 95ª edizione degli Oscar e offre un primo sguardo sulla guest star e vincitrice dell’Oscar Meryl Streep che sarà presente nella serie, in arrivo prossimamente su Disney+.

Dalle menti di Steve Martin, Dan Fogelman e John Hoffman, Only Murders In The Building segue tre estranei (Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez) che condividono la stessa ossessione per il genere true crime e si trovano improvvisamente coinvolti in un delitto. Quando si verifica un’orribile morte nell’esclusivo palazzo dell’Upper West Side in cui vivono, i tre sospettano che si tratti di un omicidio e utilizzano la loro grande conoscenza del genere true crime per investigare. Mentre registrano un podcast per documentare il caso, i tre scoprono i segreti del palazzo, che riguardano eventi accaduti molti anni prima. Forse, le bugie che i protagonisti si raccontano a vicenda potrebbero essere ancora più esplosive. Si rendono presto conto che il killer potrebbe nascondersi tra loro, mentre cercano di decifrare gli indizi prima che sia troppo tardi.

I co-creatori e sceneggiatori di Only Murders in the Building sono Steve Martin e John Hoffman (Grace and Frankie, Looking). Martin e Hoffman sono i produttori esecutivi insieme a Martin Short, Selena Gomez, il creatore di This Is Us Dan Fogelman e Jess Rosenthal. La serie è prodotta da 20th Television, parte dei Disney Television Studios. Un efficace sistema di parental control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre al “Profilo Bambini” già presente sulla piattaforma, gli abbonati possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per garantire massima tranquillità ai genitori.

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