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Black Adam: ecco quando arriverà il primo trailer

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Black Adam: ecco quando arriverà il primo trailer

Dwayne Johnson ha annunciato con un post su Twitter che il primo trailer di Black Adam arriverà in rete il prossimo 8 giugno. Ecco di seguito la comunicazione dell’attore che interpreterà l’antieroe DC nel film Warner Bros.

https://twitter.com/TheRock/status/1532499586022928384?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1532499586022928384%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fblack-adam-image-dwayne-johnson-trailer-release-date%2F

Tutto quello che sappiamo su Black Adam

Il cast completo di Black Adam, oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Black Adam, che sarà diretto da Jaume Collet-Serra (già dietro Jungle Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022. Black Adam uscirà al cinema in Italia giovedì 21 ottobre 2022.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

Guardiani della Galassia Vol. 3, da The Suicide Squad, un nuovo membro del cast

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È Daniela Melchior la new entry di Guardiani della Galassia Vol. 3 che James Gunn si è portato dietro da The Suicide Squad e con la quale ha dichiarato di voler lavorare ancora molte altre volte.

L’attrice ha interpretato Ratcatcher 2 nel film Warner Bros e adesso si appresta a seguire il regista in quello che dovrebbe essere il suo ultimo film per i Marvel Studios, la conclusione della trilogia inaugurata nel 2014 con Guardiani della Galassia.

Melchior ha condiviso su Instagram una foto dal set di Guardiani della Galassia Vol. 3:

Guardiani della Galassia Vol. 3, quello che sappiamo

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff, Karen Gillan, Will Poulter insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor. Insieme a loro ci sono i nuovi arrivati ​​del MCU Daniela Melchior, Will Poulter e Chukwudi Iwuji, con Poulter che ha confermato di interpretare il ruolo di Adam Warlock.

Chris Hemsworth annuncia l’inizio delle riprese di Furiosa

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Chris Hemsworth annuncia l’inizio delle riprese di Furiosa

Chris Hemsworth ha annunciato ufficialmente l’inizio delle riprese di Furiosa, il prequel di Mad Max: Fury Road incentrato sul personaggio interpretato da Charlize Theron. Nel film, diretto sempre da George Miller, Hemsworth sarà l’antagonista, e si opporrà a Anya Taylor-Joy che rivestirà invece i panni della protagonista da giovane.

Tutto quello che sappiamo su Furiosa

Tutti i dettagli del film sono ancora segreti, ma grazie al nuovo libro di Kyle Buchanan, Blood, Sweat & Chrome: The Wild  and True Story of Mad Max: Fury Road, nuove informazioni su Furiosa sono trapelate. Infatti grazie a lui si è venuti a conoscenza della presenza di Hemsworth nel film e di come questo sia molto diverso da Fury Road. Come P.J. Voeten, assistente regista e produttore ha detto a Buchanan: “Furiosa sarà più tradizionale, un dramma in tre atti. Se le persone si aspettano un altro film sugli inseguimenti, non sarà questo il caso”. (via SlashFilm)

Altre informazione sono state comunicate a Buchanan dal direttore della produzione Dean Hood, che ha riferito: “quando ho iniziato a leggere [la sceneggiatura di Furiosa], non riuscivo a fermarmi. Sarà veramente molto bello. Si vedono Gas Town, la Bullet Farm. È pazzesco vedere finalmente questi luoghi costruiti”. Anche se questi erano già stati nominati in Fury Road, non sono mai stati effetivamente realizzati. Sembra infatti che in Furiosa si riuscirà finalmente a vederli in tutta la loro gloria post-apocalittica. Sicuramente, essendo questo un prequel, saranno rappresentati prima degli avvenimenti di Fury Road. Il film mostrerà anche The Green Place, terra del popolo di Furiosa, i Vuvulini, un tempo fertile, ora palude oleosa popolata da corvi.

Undici di Stranger Things: 10 opinioni impopolari sul personaggio

ATTENZIONE: Questo articolo contiene spoiler della quarta stagione di Stranger Things – Parte Uno

Può stupire, ma non tutti amano Undici, uno dei personaggi principali di Stranger Things. Con l’uscita su Netflix della quarta stagione di Stranger Things – per ora solo la prima parte – i fan hanno espresso le loro opinioni sulle nuove avventure che coinvolgono i vari personaggi della serie di fantascienza. In particolare, gli utenti di Reddit si sono concentrati su un personaggio ormai simbolo dello show…

Interpretata da Millie Bobby Brown, Undici/Jane Ives è per molti la star della serie. Nella quarta stagione di Stranger Things, conosciamo però un nuovo aspetto del personaggio. Dopo essere diventata parte di un gruppo di amici per la prima volta e dopo aver imparato ad usare i propri poteri contro i mostri della sua nuova città, Undici appare abbastanza diversa per i fan. Proprio per questo, alcuni Redditors hanno voluto esprimere la propria unpopular opinion sulla ragazza sovrannaturale.

L’eccessivo hype attorno a Undici

stranger things UndiciFin dalla prima volta in cui appare nella stagione 1, Undici è mostrato come un personaggio misterioso da scoprire a poco a poco. I suoi poteri sono davvero speciali e le scene d’azione in cui è coinvolta sono entusiasmanti. Sia i suoi amici all’interno della serie. sia fan di Stranger Things esplorano gradualmente la sua storia, affezionandosi a lei.

Questo non vale per tutti. C’è un utente di Reddit (distortedrebel) che ha scritto: “Non sono mai riuscito a connettermi con lei o a trovarla così grandiosa come viene descritta.”

Mike e Undici non sono fatti per stare insieme

stranger things 4

Per la maggior parte dei fan, Mike e Undici sono una delle migliori coppie di Stranger Things. Prima sono diventati amici stretti e poi si sono messi insieme. Nella quarta stagione, vivono una complicata storia a distanza che li mette abbastanza in difficoltà.

L’utente di Reddit GolfWang123170 però non è d’accordo con la maggioranza: crede che la coppia non sia granché e  che risulti un po’ troppo forzata, soprattuto in Stranger Things 4.

Il personaggio di Undici non cambia mai

Undici in Stranger Things 4Per l’utente marymayhemz Undici non è un personaggio a tutto tondo: crede che gli autori abbiano ricreato attorno a lei ”la stessa scena più e più volte.” In aggiunta, l’user sostiene che a Undici manchi profondità e un vero e proprio sviluppo del personaggio.

In realtà, per quasi tutti i fan che hanno seguito Stranger Things fin dall’inizio, Undici cambia molto dalla stagione 1 alla stagione 4: è diventata più coraggiosa e più sicura di sè. Inoltre, anche se sta ancora facendo i conti con i traumi del passato, ha imparato a fidarsi degli altri.

Undici è una guastafeste nel gruppo di amici

Undici Mike, Dustin, Lucas, Will, Max,Nonostante al pubblico piacciano le dinamiche relazionali messe in scena nella serie, c’è un utente Reddit che non è d’accordo: Undici è tra i piedi, è una guastafeste nel gruppo di amici in cui si insinua.

Al contrario, per molti Undici è molto dolce e crea legami unici con Mike, Dustin, Lucas, Will e Max: è commovente vedere come i personaggi di Stranger Things imparano a prendersi cura l’un l’altro.

La personalità di Undici è più interessante dei suoi poteri

Undici poteri Millie Bobby BrownFin dalla prima apparizione del personaggio a Hawkins, uno degli aspetti più interessanti di Undici è la particolarità dei suoi poteri. La ragazzina ha delle doti davvero uniche che risultano vitali per la missione del gruppo, e tutti in Stranger Things cercano di comprendere il funzionamento delle sue doti magiche.

Tuttavia, l’unpopular opinion espressa da strthings333 sostiene però che la serie dovrebbe focalizzarsi su altri aspetti del personaggio: “sarebbe più convincente vedere una ragazza vulnerabile e mal trattata che cerca di capire la vita normale.”

Undici vince sempre in Stranger Things

stranger things Unidici in fugaPer l’utente RADIOACTIVEGAMER2211 la serie è un po’ troppo ”prevedibile”: Undici vince sempre. Anche se questa dinamica accade abbastanza spesso – almeno una volta in ogni stagione – la capacità di Undici di usare i poteri per salvare Hawkins è generalmente vista come un aspetto memorabile e commovente della serie. Grazie a lei, tutti possono sentirsi al sicuro dalla minaccia del Mind Flayer.

Undici avrebbe dovuto lasciare la serie

Stranger Things 1 UndiciPer come si è conclusa la prima parte di Stranger Things 4, tanti fan hanno ancora un sacco di domande sul personaggio di Undici. Sembra che la ragazza abbia ancora parecchia strada da fare nelle prossime puntate, e ciò piace ai fan.

Forse questa è una delle opinioni più impopolari. Per un utente di Reddit la serie avrebbe dovuto concludersi dopo l’ottava puntata della prima stagione, con Undici che se ne va definitivamente e Will che torna alla normalità.

Stranger Things è più interessante quando Undici fa la ”strana”

Max e Eleven shoppingNella terza stagione, i personaggi di Stranger Things trascorrono l’estate del 1985 allo Starcourt Mall. Finalmente, dopo aver scoperto il terribile background sullo sviluppo dei suoi poteri e i maltrattamenti dell’orribile “Papa” Dottor Brenner, vediamo Undici che si diverte un po’ e fa amicizia con Mike.

Questa serenità raggiunta da Undici non è stata apprezzata da tutti: cactuscat15  non ama l’arco del personaggio durante questi episodi e afferma di ”odiare” la normalità acquisita dalla ragazza.

Undici non è così dolce come sembra

Undici Millie Bobby BrownTanti apprezzano l’evoluzione di Undici nel corso di Stranger Things, il legame che ha creato con i suoi amici e il bel rapporto padre e figlia che c’è tra lei e Hopper.

Per l’utente di Reddit Keller213, la ragazza non è dolce come sembra: è “ingrata, irrispettosa e scortese”. Questa è decisamene un’opinione impopolare, dal momento che Undici ha attraversato molte difficoltà e sta facendo del suo meglio per capire il mondo che la circonda.

Riesce davvero a parlare con 001?

Giovane Undici in Stranger Things 4Per alcuni fan, la quarta stagione fornisce i retroscena necessari per comprendere la storia di Undici. Stranger Things 4 mostra infatti l’orribile massacro del laboratorio di Hawkins e spiega molto del viaggio compiuto dal personaggio.

Tuttavia, l’utente Urban-Survival22 ha scritto che fatica a credere alla possibilità di un dialogo tra Undici001, dal momento che lei nel laboratorio è “come un bambino appena nato“.

Hollywood Stargirl, parlano le protagoniste

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Hollywood Stargirl, parlano le protagoniste

Arriva il 3 giugno su Disney+ Hollywood Stargirl, il sequel del film di successo del 2020 in cui Julia Hart torna a dirigere Grace VanderWaal e Judy Greer nei panni di figlia e madre.

Per Hart, una delle principali differenze rispetto al lavoro con il primo film è stata la location. Vivendo lei a Los Angeles, spostare la produzione a casa sua è stato emozionante. “Girare a Los Angeles è stato bello perché vivo in questa città ed è stato bello lavorare e mettere in scena e raccontare la città che amo.”

Grace VanderWaal, che torna a interpretare Stargirl, spiega che questa seconda volta nei panni del personaggio è stata molto più intensa, a causa dell’amore che i fan hanno mostrato verso il primo film: “L’accoglienza calorosa verso il personaggio e l’amore che ho visto da parte dei fan mi ha davvero scaldato il cuore, ero molto felice di tornare. Adesso Stargirl è cresciuta e sta avendo delle esperienze nuove, sta maturando e sta definendo cosa significa per lei quel mondo.”

La veterana Judy Greer che torna ha interpretare la madre di Stargirl confessa che con il primo film ha pianto: “Non ho ancora visto questo film, ma il primo mi ha fatta piangere ma anche molto ridere. Poi amo il lavoro di Julia e amo lei, lo abbiamo girato durante la pandemia e avevo bisogno di uscire di casa. Era bello stare con persone così buone e amabili, sono grata per questa esperienza in questo particolare periodo.”

E poi continua, parlando del personaggio protagonista: “Quello che mi piace di più di Stargirl è l’ottimismo senza fine, è contagioso. Lei vede il mondo in un modo diverso ed è quello che mi ha fatto innamorare del primo film. Sprizza felicità e positività ed è bello vedere le cose da un punto di vista diverso e piacevole”.

Il film, dal 3 giugno su Disney+, è davvero una boccata d’aria fresca, come dice Greer. Anche se forse semplicistico sotto molti punti di vista, Hollywood Stargirl riesce a creare un’atmosfera di pace e serenità, come nella migliore tradizione dei feeling good movie.

Left Behind – La profezia: trama, cast e sequel del film con Nicolas Cage

Tra gli eventi più affascinanti da vedere al cinema vi è senza ombra di dubbio l’Apocalisse. I film dedicati a tale catastrofe hanno sempre catturato l’attenzione del pubblico, a cui viene data l’occasione di vedere qualcosa a cui si spera di non dover mai essere diretti testimoni nella realtà. Uno dei film più recenti che ha portato la fine del mondo sul grande schermo è Left Behind – La profezia, diretto nel 2014 da Vic Armstrong. Tale lungometraggio, con protagonista il rinomato Nicolas Cage, trae la propria materia narrativa dal romanzo Gli esclusi, primo di sedici capitoli della serie fantastico-apocalittica Left Behind.

Scritta da Tim LaHaye e Jerry B. Jenkins dal 1995 al 2007, questa è basata sulle profezie bibliche di Giovanni, Ezechiele e Daniele. All’interno dei libri si immagina infatti il verificarsi dell’Apocalisse ai nostri giorni, con tutto ciò che questo può comportare. La saga, come anche il film, non ruotano però solo intorno a tale catastrofico evento, bensì pongono anche diverse riflessioni su Dio, sulla sua esistenza e sul suo piano universale. Questioni quanto mai attuali che hanno ovviamente avuto sin dalla loro concezione un fascino irresistibile per il mondo del cinema. Con un budget di 15 milioni di dollari, il primo libro ha così infine trovato la propria trasposizione sul grande schermo.

Pur se accolto malamente dalla critica, Left Behind – La profezia è arrivato ad un incasso di quasi 30 milioni di dollari, confermando l’interesse nei confronti del progetto. Considerata la presenza di diversi libri dedicati alla saga, i produttori hanno da subito espresso il desiderio di proseguire nel racconto dell’Apocalisse. Prima di intraprendere una visione del film del 2014, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Left Behind – La profezia: la trama del film

La vicenda si apre in un giorno come un altro nella storia dell’umanità e del mondo. Ben presto, però, ci si renderà conto che quello non è affatto solo un giorno in più nella vita di tutti, bensì l’ultimo dell’esistenza così come nota. Improvvisamente milioni di persone scompaiono senza lasciar traccia, lasciando sulla terra solo i propri indumenti e i loro averi, generando terrore in quanti invece si trovano a rimanere dove erano. L’evento genera da subito il panico mondiale, trovando spiegazione soltanto con la descrizione del Rapimento della Chiesa, descritto nel libro dell’Apocalisse. Tutte le persone scomparse, infatti, sono o credenti o bambini.

In questo scenario apocalittico, il pilota Ray Steel si trova a dover cercare di mantenere la calma per salvare la vita di quanti ancora a bordo dell’aereo in volo. Nel disperato tentativo di eseguire un atterraggio di emergenza, ad aiutarlo potrà contare sull’aiuto del reporter Cameron Williams, il quale si sostituisce al copilota scomparso. Sulla terra, intanto, la figlia di Ray, Chloe Steele tenta disperatamente di rintracciare suo fratello e sua madre, entrambi dispersi durante l’evento. Desiderosi di ricongiungersi, Ray e Chloe dovranno affrontare una vera e propria Apocalisse per potersi riabbracciare.

Left Behind - La profezia cast

Left Behind – La profezia: il cast del film

Come anticipato, ad interpretare il ruolo del protagonista, Ray Steele, vi è il premio Oscar Nicolas Cage. L’attore ha in seguito raccontato di aver accettato la parte per fare una favore a suo fratello, Marc Coppola, il quale è un prete ed è un grande fan della saga letteraria. Per Cage, inoltre, si è trattata della sua seconda esperienza in un film ambientato durante eventi apocalittici. Aveva infatti già recitato in Segnali dal futuro nel 2009. Ad interpretare il reporter Cameron Williams vi è invece l’attore Chad Michael Murray, noto per le sue interpretazioni nelle serie televisive Dawson’s Creek, Una mamma per amica e One Tree Hill. Il copilota svanito nel nulla, Chris Smith, è invece interpretato dall’attore William Ragsdale.

Ad interpretare il personaggio della figlia del protagonista, Chloe, era originariamente stata chiamata l’attrice Ashley Tisdale, nota per serie di Disney Channel come Zack & Cody al Grand Hotel e High School Musical. Questa dovette però rinunciare per via di altri impegni. Il ruolo è stato allora affidato a Cassi Thomson, principalmente conosciuta per aver recitato nelle serie Big Love e Switched at Birth. L’attrice australiana Nicky Whelan, conosciuta per la serie Neighbours, recita invece nei panni di Hattie Durham, assistente di volo. L’attrice Lea Thompson, invece, è presente nei panni di Irene Steele, moglie di Ray. Pur interpretando due coniugi, la Thompson e Cage non hanno neanche una scena in comune nel film.

Left Behind – La profezia: i sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Parallelamente all’uscita del film, il produttore Paul Lalonde ha annunciato l’intenzione di realizzare almeno altri due sequel. Per poter concretizzare ciò, ha avviato una campagna di crowdfunding, chiedendo l’aiuto degli appassionati dei romanzi e del primo film. La raccolta fondi non ha però raggiunto il risultato sperato, lasciando dunque il progetto in sospeso. Nel 2017, però, Lalonde ha annunciato di aver acquistato i diritti sull’intera saga letteraria, con l’intenzione di dar vita ad almeno 7 film. Nel 2019, infine, il produttore ha confermato che le prime sceneggiature sono in fase di sviluppo. Da quel momento, tuttavia, non si hanno più avuto notizie circa lo stato del progetto, il cui futuro rimane incerto.

In attesa di vedere tali sequel, è possibile fruire di Left Behind – La profezia grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Amazon Prime Video e Now TV. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 1 giugno alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

The Imitation Game: le differenze tra il film e la storia vera

The Imitation Game: le differenze tra il film e la storia vera

Con il film The Imitation Game (qui la recensione), distribuito nei cinema di tutto il mondo nel 2014, viene portata sul grande schermo l’appassionante e drammatica storia di Alan Turing, tra i più geniali matematici del XX secolo e considerato uno dei padri dell’informatica. Il film si concentra in particolare sulla sua attività come crittografo al servizio del Regno Unito durante la Seconda Guerra Mondiale. Il suo lavoro, che diede vita alla “macchina di Turing“, permise di decifrare i messaggi che intercorrevano tra le Potenze dell’Asse, dando così la possibilità di prevenirne le mosse.

La sceneggiatura del film venne tratta da Graham Moore dalla biografia Alan Turing. Una biografia, e nel 2011 venne inserita nella Black List delle migliori sceneggiature non ancora prodotte di Hollywood. A dirigere la pellicola è il norvegese Morten Tyldum, che ha con questo film avuto l’occasione di affermarsi all’interno di Hollywood. The Imitation Game ha infatti collezionato ben otto nomination al Premio Oscar, vincendo però soltanto quella per la miglior sceneggiatura non originale.

Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Imitation Game: la trama e il cast del film

Costruito su più linee temporali che si intrecciano tra loro, il film esplora l’infanzia di Turing, come anche il momento del suo massimo prestigio: quello che lo vide collaborare con il governo del Regno Unito per una segreta operazione volta a decrittare i messaggi segreti nazisti, codificati grazie alla macchina denominata Enigma. Per riuscirvi, Turing progettò a sua volta la costruzione di una macchina, grazie alla quale poté arrivare a decifrare i messaggi nemici. Anni dopo la fine della guerra, Turing verrà poi arrestato e processato con l’accusa di omosessualità, all’epoca considerata un reato. Sottoposto alla castrazione chimica, il matematico arriverà a suicidarsi nel giugno del 1954.

Inizialmente a dare volto a Turing doveva essere l’attore Leonardo DiCaprio, il quale decise però di non prendere parte al progetto. Al suo posto fu scelto l’attore Benedict Cumberbatch, che per la sua interpretazione ricevette una nomination al premio Oscar. Cumberbatch si rivelò essere una scelta a dir poco azzeccata, essendo imparentato alla lontana con lo stesso Turing. I due sarebbero infatti cugini di 17° grado. A giudicare positivamente la sua interpretazione furono gli stessi nipoti di Turing, i quali affermarono che l’attore aveva saputo rendere onore alla memoria del celebre matematico.

Per prepararsi al ruolo, Cumberbatch condusse inoltre numerose ricerche, arrivando a scoprire quanti più dettagli possibili su Turing. L’attore arrivò a identificarsi così tanto nella sofferenza da lui provata, da avere un crollo emotivo nel corso delle ultime scene. Accanto a lui nel film è poi possibile ritrovare gli attori Keira Knightley, nei panni di Joan Clarke, e Matthew Goode in quelli di Hugh Alexander. Entrambi fecero parte della squadra che aiutò Turing a costruire la sua macchina e a risolvere i messaggi criptati dei nazisti. La Clarke, inoltre, divenne anche la moglie di Turing, ma il loro matrimonio durò poco.

The Imitation Game cast

The Imitation Game: la storia vera dietro al film

Come accennato, il contributo di Turing fu fondamentale per prevenire le mosse del regime nazista, portando così in breve tempo alla sua disfatta e alla conclusione della Seconda Guerra Mondiale. Il film ripercorre piuttosto fedelmente tali eventi, concedendosi tuttavia alcune differenze giustificate con l’intento di conferire drammaticità cinematografica in più. Parte di queste si ritrovano nella rappresentazione dello stesso protagonista, nella pellicola descritto come una personalità solitaria e con seri problemi relazionali.

Nella realtà, tuttavia, benché eccentrico come ogni genio che si rispetti, Turing era piuttosto socievole. Molte testimonianze riportando infatti di una sua attiva vita sociale, composta anche di un buon numero di amici. Diverse differenze dalla realtà si ritrovano anche nelle scene riguardanti l’arresto di Turing a causa della sua omosessualità. Nel film tale evento viene datato al 1951, mentre avvenne in realtà nel 1952, e fu lo stesso Turing a presentarsi dalla polizia per denunciare un furto, ritrovandosi poi a dover confessare il proprio orientamento sessuale, all’epoca considerato reato.

Turing fu a quel punto sottoposto ad una severa castrazione chimica, con trattamenti che lo portarono ad avere un calo della libido e il conseguente sviluppo del seno. A parere di molti storici, tale evento fu la causa della sua depressione e del suo suicidio per avvelenamento, avvenuto il 7 giugno del 1954. Ultima, ma significativa, differenza è legata alla macchina realizzata per decifrare i messaggi nazisti. Nel film questa viene chiamata “Christopher”, in onore ad un amico d’infanzia del matematico. Nella realtà il vero nome era “Bomba”, prendendo ispirazione dall’ordigno progetto dal crittoanalista Rejewski.

The Imitation Game: il trailer e dove vedere il film in streaming

È possibile fruire di The Imitation Game grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 1 giugno alle ore 21:25 sul canale Nove.

Fonte: IMDb

 

Pinocchio: ogni adattamento per il cinema e la tv

Pinocchio: ogni adattamento per il cinema e la tv

La storia di Pinocchio, il celebre burattino “figlio” della penna e del cuore di Carlo Collodi ha ispirato innumerevoli adattamenti al cinema e in tv. La parabola di Geppetto, intagliatore di legno dal cuore gentile, che costruisce il burattino del titolo e desidera che prenda vita, crescendolo poi come un figlio, è una delle storie sempreverdi nella tradizione letteraria italiana, che continua a vivere grazie alla cinepresa di grandi maestri, tra cui Guillermo del Toro e Robert Zemeckis, impegnati entrambi in trasposizioni della storia di Pinocchio che usciranno rispettivamente su Netflix e Disney+.

Pinocchio (1911)

Il mediometraggio di Giulio Antamoro rappresenta la prima trasposizione della storia di Carlo Collodi al cinema. In questa versione, il burattino combina guai è interpretato dall’attore adulto Ferdinand Guillaume (noto anche col nome di Polidor) ed è possibile visionarlo per interno sul canale ufficiale Vimeo della Fondazione Cineteca Italiana.

Pinocchio (1940)

disney live actionL’accattivante storia di un burattino di legno, costruito da un vecchio falegname solitario, che sogna di diventare un bambino vero è uno dei classici senza tempo di Walt Disney. L’adattamento del 1940 diretto da registi vari ha introdotto al grande pubblico per la prima volta i personaggi principali della storia di Pinocchio, soprattutto il Grillo Parlante, la coscienza di Pinocchio, che cercherà di tenerlo lontano da situazioni difficili o pericolose finché il burattino non avrà maturato la consapevolezza necessaria per divenire un ragazzo vero.

Un burattino di nome Pinocchio (1971)

Un burattino di nome Pinocchio è un lungometraggio di animazione italiano del 1971 tratto dal romanzo Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino di Carlo Collodi. È l’opera più nota dell’animatore e regista Giuliano Cenci, considerato per la sua arte ed estro creativo il “Walt Disney italiano“. Innamoratosi del film d’animazione targato Disney e uscito nel 1940, Cenci decise di mettere la propria firma su un nuovo adattamento del romanzo, quanto più possibile vicino al racconto originale, ispirato ai modelli classici di Attilio Mussino e alla cui produzione presero parte anche gli eredi di Carlo Collodi, i nipoti Mario e Antonio Lorenzini, che la ritennero l’unica versione di Pinocchio che abbia rispettato in toto l’iconografia collodiana.

Le avventure di Pinocchio (miniserie televisiva 1972)

1972 - Le avventure di PinocchioLa genesi di questa produzione risale in realtà al 1963 quando Comencini e Suso Cecchi D’Amico, caduti i diritti d’autore sull’opera di Collodi nel 1940, cominciarono a scrivere una nuova sceneggiatura a quattro mani, per poi rinunciarvi quando Federico Fellini si dichiarò intenzionato a girare un film sulla storia.

Comencini ci restituisce attraverso questa serie tv una versione della storia di Pinocchio che ne sviscera la poetica e la delicatezza del rapporto padre-figlio, avvalendosi di grandissimi interpreti: Andrea Balestri (Pinocchio), Nino Manfredi (Geppetto), Gina Lollobrigida (Fata Turchina), Franco Franchi (il Gatto), Ciccio Ingrassia (la Volpe), Vittorio De Sica (il giudice), Lionel Stander (Mangiafoco), Domenico Santoro (Lucignolo). Secondo Paolo Mereghetti, lo sceneggiato ebbe un “cast perfettamente azzeccato”, con una soddisfacente riduzione dal libro con “più realismo sociale a (lieve) discapito della componente fantastica”.

Bad Pinocchio (1996)

Questo adattamento horror diretto da Kevin S. Tenney con Candace McKenzie e Lewis Van Bergen rielabora il racconto di Pinocchio in maniera davvero peculiare. Dopo essere stato condannato per omicidio, il serial killer Vincent Gorro regala al suo avvocato Jennifer Garrick un Pinocchio di legno, suo unico oggetto personale nonché prova recuperata da una delle “sue” scene del crimine. Zoe, la figlia dell’avvocato, pensando che la bambola sia un regalo indirizzato a lei, inizia ad affezionarvisi, inconsapevole che scatenerà ben presto un serie di sfortunati eventi.

Le straordinarie avventure di pinocchio (1996)

Allontanandosi dal classico Disney, questo aggiornamento in live-action di Steve Barron include effetti speciali all’avanguardia e una trama più vicina al materiale di partenza di Collodi. E’ un film passato in sordina durante la sua prima uscita nelle sale, ma che ha riguadagnato fiducia grazie alla distribuzione home-video e che possiamo definire intrattenimento delicato, luminoso e dal cuore tenero, pensato per coinvolgere l’intera famiglia.

Pinocchio (cortometraggio 1999)

Laddove la versione Disney marginalizzava gli elementi più oscuri del romanzo, l’adattamento di Gianluigi Toccafondo li mette al centro della narrazione. Si tratta di un cortometraggio che ha richiesto tre anni per essere completato. Come un dipinto onirico in movimento, questa versione di Pinocchio vive della giocosità folle delle commedie del cinema muto, ricordandoci come i personaggi di Buster Keaton, Stanlio e Ollio e Charlie Chaplin siano ancora tutti ragazzi nel cuore: curiosi e ignoranti, ancora stupiti, sorpresi e inorriditi dal mondo che li circonda.

Pinocchio (2002)

roberto-benigni-pinocchioIl Pinocchio di Roberto Benigni è stato il film più costoso nella storia del cinema italiano, costato circa 45 milioni di euro. Fu scelto come rappresentante dell’Italia alla 75ª edizione degli Oscar per la categoria miglior film straniero senza però riuscire ad essere candidato. A detta di Benigni, l’idea del progetto risale al 1990, quando, durante le riprese del film La voce della luna, Fellini ribattezzò Benigni e Paolo Villaggio “personaggi collodiani”. In quell’occasione vennero anche girate alcune scene di prova e Vincenzo Cerami – futuro sceneggiatore del film – iniziò a lavorare sul soggetto.

Seppur vennero apprezzate le scenografie, i costumi, la fotografia e la colonna sonora a cura di Nicola Piovani, questa versione della favola di Pinocchio venne prevalentemente criticata, soprattutto in termini di performance, ritenute troppo caricaturali, in particolare quella di Nicoletta Braschi nei panni della fata turchina e dello stesso Benigni. All’estero, la pellicola non incontrò di certo più favore, dato che i critici attaccarono pesantemente il doppiaggio in lingua inglese, in particolare la scelta di Breckin Meyer come doppiatore di Benigni, la cui voce era considerata decisamente troppo giovanile.

Pinocchio 3000 (2004)

Pinocchio 3000, analogamente ad A.I. Intelligenza Artificiale (2001), è un’interpretazione fantascientifica futuristica del classico romanzo di Carlo Collodi. In questo film Pinocchio non è un burattino animato dalla magia, ma un robot che prende vita attingendo alla corrente elettrica di una città. Pinocchio cerca di adattarsi alla vita degli umani, ma incontrerà parecchie difficoltà nella città di Scamboville.

Pinocchio è accompagnato nella sue avventure da Spencer, un pinguino robotico parlante che lo aiuta a prendere decisioni morali, guidandolo attraverso la città ed evitando i pericoli. È basato sul personaggio del Grillo Parlante della storia originale, ma a differenza di lui non ha un ruolo così importante nella storia. È un po’ goffo e rilassato e viene mostrato come assistente di Geppetto. Altro personaggio rilevante è House, la casa di Geppetto dotata di un’intelligenza artificiale in grado di controllare porte, finestre e altri elettrodomestici. Si tratta di un’evoluzione del concetto di casa intelligente già in atto con progetti di abitazioni tecnologiche a Scamboville.

Pinocchio (2012)

Pinocchio: recensione del film di Enzo D’AlòAttenendosi al testo di Collodi, l’adattamento di Enzo D’Alò vive della logica onirica e impulsiva tipica dell’artista e che si adatta perfettamente al mezzo animato. Gli sfondi vibranti e impressionisti che incorniciano le avventure di Pinocchio definiscono a quest’opera largamente apprezzata un senso visivo attraente e anticonformista, che rispecchia ottimamente la vivacità grottesca della storia di Pinocchio. Un film da non perdere per gli appassionati di D’Alò e che è stato nominato agli European Film Awards nella categoria Miglior Film D’Animazione.

Pinocchio (miniserie televisiva 2013)

La regista Anna Justice si rivolge chiaramente al pubblico dei più piccoli con questo adattamento, sia per l’umorismo piuttosto sobrio che lo contraddistingue che per la rappresentazione stessa di Pinocchio. I bambini si identificheranno subito con il vivace ragazzo di legno che mette costantemente alla prova i suoi limiti, non ama ascoltare gli altri, preferisce i dolci all’apprendimento e vuole solo piacere agli altri. Il fatto che venga ricondotto sulla retta via da persone estranee, in primis dal coscienzioso grillo Coco, rende anche questa versione di Pinocchio educativamente preziosa, nonostante la moltitudine di episodi raccontata in 180 minuti renda nel complesso l’opera di Justice disarticolata.

Pinocchio (2019)

PinocchioNel 2019 Matteo Garrone ha riavvicinato Roberto Benigni alla favola di Pinocchio, questa volta facendogli però interpretare il saggio Geppetto. La sua versione si rifà direttamente al testo di Collodi e, a parte la digressione iniziale, che sottolinea la magia insita nella creazione del burattino, Garrone ha optato per un approccio duro e realistico nei confronti delle avventure del nostro protagonista. “La nostra sfida è stata quella di tornare alle origini. Roberto ha usato un altro approccio, ed è bene che ci siano visioni diverse. Ho preferito tornare all’originale e basare i disegni sulle illustrazioni che accompagnavano la prima versione, realizzate sotto la supervisione dello scrittore”, ha affermato Garrone.

Pinocchio: A True Story (2022)

Diretto dal regista russo Vasiliy Rovenskiy, Pinocchio: a True Story rielabora il racconto di Collodi in chiave umoristica e inserendovi una storia d’amore come centro propulsivo del racconto. Invece di sembrare un bambino, Pinocchio è qui un giovane adulto dall’umorismo asciutto, che scappa dal suo geniale creatore Jepetto accompagnato dal cavallo Tibalt per scoprire il mondo e si unisce al circo itinerante gestito dal truffatore Modjafocco.

Pinocchio (Disney, 2022)

Film Disney 2022 PinocchioRobert Zemeckis (Forrest Gump) ha firmato l’ennesimo remake dell’iconico burattino, che arriverà su Disney+ l’8 settembre, scritto insieme a Chris Weitz, autore anche della sceneggiatura del remake live-action di Cenerentola del 2015. In questo caso, più che il burattino guastafeste, la vera attrazione del film sembra essere il cast-all star di cui si avvale.

Vedremo infatti Tom Hanks nel ruolo di Geppetto, l’intagliatore che crea Pinocchio e lo tratta come se fosse suo figlio, mentre sarà Benjamin Evan Ainsworth (The Haunting of Bly Manor) a dare la voce a Pinocchio e Joseph Gordon-Levitt (500 Days of Summer) a impersonare il Grillo Parlante che funge da guida e “coscienza” di Pinocchio. Cynthia Erivo (Harriet) sarà la Fata Turchina e Keegan-Michael Key (Keanu) l'”Onesto” John. In questa nuova versione della storia, incontreremo poi Sofia il Gabbiano, nuovo personaggio interpretato da Lorraine Bracco (I Soprano), mentre Luke Evans (La Bella e la Bestia) interpreta il Cocchiere.

Pinocchio (Netflix, 2022)

Pinocchio di Guillermo del Toro

L’adattamento di Guillermo Del Toro della favola di Pinocchio sarà un film d’animazione stop-motion del diretto insieme a Mark Gustafson con Gregory Mann, Ewan McGregor, Tilda Swinton, Christoph Waltz, Finn Wolfhard, Cate Blanchett, John Turturro, Ron Perlman, Tim Blake Nelson e Burn Gorman. Ispirato alla famosa fiaba di Carlo Collodi, questo musical in stop motion segue le straordinarie avventure di un bambino di legno portato magicamente in vita da un desiderio del padre. Ambientato durante l’ascesa del fascismo nell’Italia di Mussolini, il film di Del Toro è una storia d’amore e disobbedienza, in cui Pinocchio fatica a essere all’altezza delle aspettative del padre.

Cartoons on the Bay: si alza il sipario sull’edizione 2022

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Cartoons on the Bay: si alza il sipario sull’edizione 2022

Si è alzato il sipario sulla 26esima edizione di Cartoons on the Bay, il  festival internazionale promosso dalla Rai e organizzato da Rai Com, diretto da Roberto Genovesi.

Primi appuntamenti, questa mattina, alla presenza di oltre mille ragazzi delle scuole di Pescara che in anteprima hanno potuto assistere ad alcune proiezioni e spettacoli a loro dedicati. Ad accoglierli la Presidente del Comitato Regione dell’Abruzzo per l’Unicef, l’organizzazione non governativa da sempre al fianco dell’infanzia di tutto il mondo, la Presidente di Rai Com Teresa De Santis e l’Amministratore Delegato Rai Com Angelo Teodoli. Poi tutti in sala per la prima proiezione dal titolo “Gino il pollo: Ehi, lo sai che i bambini hanno dei diritti?”. La mattinata è proseguita con Vincenzo Lamolinara della Scuola Internazionale di Comics & Games Academy per scoprire insieme i segreti del videogioco… Per gli studenti delle scuole secondarie di primo grado una sorpresa: inventare una storia radiofonica guidati da Rai Radio Kids e Armando Traverso… Per i più piccoli Cartoons on the Bay e Rai Ragazzi hanno animato lo sport con il campione ed ex pallavolista Andrea Lucchetta con la proiezione della serie Super Spikeball.

Cartoons on the Bay, torna in presenza dopo due anni con trecentocinquanta opere in concorso e quarantaquattro Paesi rappresentati, un programma professionale, uno pubblico e uno scolastico, proiezioni su grande schermo e spettacoli nel  cuore della città. Avvio ufficiale all’Aurum, ex sito industriale dal grande fascino a due passi dall’Adriatico, con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, Giuseppe Moles, che ha inaugurato le mostre “Carlos Grangel – Exhibit ‘Sketchbooks’” e “Arcane – Digital Exhibit ‘Tra Piltover e Zaun’”. Le  esposizioni saranno visitabili gratuitamente per tutta la durata del Festival.

”Il mondo del fumetto – ha detto Moles -, fa parte a pieno titolo di quello che è il sistema culturale italiano, e dunque merita attenzione, tutela e riconoscimenti. Il ritorno in presenza è bellissimo ed è bellissimo che sia a Pescara e poi L’Aquila. Per quanto riguarda la regione Abruzzo è il degno palcoscenico per ospitare questa manifestazione e un ulteriore volano per la ripartenza del turismo”.

Per l’amministratore delegato di RaiCom Angelo Teodoli “la cosa più bella di questa edizione di Cartoons on the Bay è che sta nascendo la consapevolezza che da questo genere di prodotti nasce il futuro dello spettacolo, il fantasy è nato probabilmente dal mondo autorale che sta intorno ai cartoni animati. È un centro di pensiero e di riflessione e spero dunque che tutto questo significhi anche disegnare un futuro per i giovani”.

La cerimonia di inaugurazione si è tentuta alla presenza del sindaco di Pescara, Carlo Masci, e del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. “La regione Abruzzo è riuscita nel grande sforzo di aggiudicarsi questa manifestazione – ha detto Marsilio – sono presenti gli operatori professionali del mondo del cinema di animazione. “La nostra città e il nostro mare sono orgogliosi di accogliere Cartoons On The Bay” – ha dichiarato il sindaco Masci.

Attesissimo l’appuntamento in programma per stasera per la proiezione speciale in notturna al cinema massimo di Pescara, di Jurassic Wold – il dominio.

Hollywood Stargirl, recensione del film Disney+

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Hollywood Stargirl, recensione del film Disney+

Dopo il grande successo del film del 2020, Disney+ propone, a partire dal 3 giugno, Hollywood Stargirl, una nuova avventura per la giovane dalla voce cristallina e per la sua dolce e incasinata mamma. 

La trama di Hollywood Stargirl

Stargirl Caraway (Grace VanderWaal) è un’adolescente che con i suoi semplici gesti di gentilezza riesce a rendere magica la vita degli altri. Dopo averla conosciuta nel primo film, la vediamo adesso alle prese con un mondo nuovo, più grande, pieno di possibilità. La ragazza infatti è costretta a lasciare il suo piccolo microcosmo a Mica, in Arizona, per andare nella città degli angeli, dove i sogni si realizzano. La madre (Judy Greer), costumista cinematografica, ha infatti ottenuto un lavoro molto prestigioso, e questo richiede la sua presenza a Los Angeles. Controvoglia, Stargirl la segue e lì si trova circondata da un eclettico gruppo di personaggi. Tra questi ci sono i fratelli aspiranti registi Evan (Elijah Richardson) e Terrell (Tyrel Jackson Williams); il signor Mitchell (Judd Hirsch), uno dei vicini di casa di Stargirl e Roxanne Martel (Uma Thurman), una musicista che Stargirl ammira e incontra nel suo viaggio.

Julia Hart è tornata dietro la macchina da presa e insieme a Jordan Horowitz ha scritto la sceneggiatura originale, basata sui personaggi del best-seller “Stargirl” di Jerry Spinelli. Ellen Goldsmith-Vein, p.g.a. (la trilogia di The Maze Runner), Lee Stollman, p.g.a. (All Together Now) e Jordan Horowitz, p.g.a. (La La Land) sono i produttori, con Kristin Hahn, Nathan Kelly e Jerry Spinelli impegnati come executive producer.

Il segreto è la gentilezza

Di nuovo nei panni di Stargirl, Grace VanderWaal esegue la canzone originale “Figure It Out” che ha scritto appositamente per il film e si conferma una delle voci più interessanti del panorama canoro statunitense che però non è ancora abbastanza conosciuta da noi. Oltre alla voce, VanderWaal riesce a regalare al suo personaggio e al film intero un garbo e una dolcezza che sembrano completamente fuori dal modo contemporaneo di comunicare, una gentilezza che valica anche l’essere adolescente, che notoriamente è un periodo complicato. Anche nella ribellione e nell’imposizione delle sue idee, Stargirl riesce ad essere sempre accogliente e conciliante, mai distruttiva. E se c’è davvero un insegnamento, o una morale che dir si voglia, legata a questo tipo di operazioni che in genere servono quasi esclusivamente solo ad arricchire il palinsesto, questo è che la gentilezza e la capacità di ascolto verso gli altri, alla fine, paga sempre. 

Hollywood Stargirl arriva su Disney+ il 3 giugno.

Winning Time: L’ascesa della dinastia dei Lakers, la recensione

Winning Time: L’ascesa della dinastia dei Lakers, la recensione

Dal 2 giugno su Sky, arriva Winning Time: L’ascesa della dinastia dei Lakers. Il basket è probabilmente, tra gli sport maggiormente seguiti in tutto il mondo, quello che ha avuto più difficoltà a essere “trasportato” sul grande o piccolo schermo. A pensarci bene soltanto He Got Game di Spike Lee è un film sul basket totalmente riuscito, e anche questo adopera la palla a spicchi e i canestri per mettere al centro della storia non la competizione ma il rapporto conflittuale tra un padre e suo figlio.

Winning Time, come nasce un mito

Winning Time: L’ascesa della dinastia dei Lakers, la serie sulla nascita della grande dinastia cestistica dei Los Angeles Lakers degli anni ‘80, ha imparato talmente bene la lezione che di parquet e di basket giocato lo spettatore ne vede davvero poco, almeno nelle prime puntate. Lo show capitanato da Adam McKay sceglie infatti di raccontare lo stile di vita, le idee e le decisioni che portarono alla creazione di una squadra senza eguali. Insomma, lo show targato HBO nella prima parte tende maggiormente a restituire il ritratto sfolgorante di un’epoca che raccontare una storia sportiva.

E questo in fondo va anche bene, perché McKay e tutti quelli che hanno partecipato al progetto lo fanno con enorme lucidità e più di un pizzico di astuzia. L’assunto principale su cui Winning Time si poggia – giustamente, aggiungiamo noi – è che dietro quel fenomeno chiamato Los Angeles Lakers c’erano uomini con il loro genio ma anche con i propri difetti, debolezze e demoni personali. E così l’artefice primario Jerry Buzz (John C. Reilly) viene rappresentato nel pilot come un playboy incallito che non esita a tradire, mentire, rigirare le carte in tavola seguendo sempre il suo istinto geniale. Il solito ritratto del giocatore d’azzardo che dovresti odiare ma che alla fine non puoi non amare. McKay adopera il suo solito stile comico-documentaristico (personaggi che parlano in camera, didascalie sfrontate, montaggio sincopato) per confezionare un primo episodio frizzante e ottimamente orchestrato, impregnato di quella frivola gioiosa libertà che era alla base del progetto Lakers di Buzz.

A livello emotivo la serie entra però nel vivo grazie al secondo episodio in cui protagonista è il coach ed ex-leggenda del parquet Jerry West (Jason Clarke), un uomo ossessionato dall’idea della sconfitta, dal terrore di non essere all’altezza del compito più importante, ovvero quello della vittoria dell’anello. Un personaggio tragico nella grandezza del suo carattere autodistruttivo, che rende la seconda puntata di un livello emotivo superiore alla precedente. Lo stesso vale quando nella quarta puntata la scena è dominata da Jack McKinney (Tracy Letts), nuovo allenatore della squadra che, dopo essere stato assistente per fin troppi anni, vede finalmente avverarsi la possibilità di sviluppare i suoi schemi di gioco innovativi. Insomma, Winning Time nei suoi primi episodi è un alternarsi di personaggi quasi comici con altri decisamente più corposi, il cui tono leggero ad essere onesti non sempre rende giustizia. Rimangono infatti troppo in superficie, se non addirittura vagamente parodiate, le figure di Magic Johnson (Quincy Isaiah) e in particolar modo Pat Riley (Adrien Brody), le quali speriamo trovino la loro dimensione nelle puntate successive.

Winning Time è uno spaccato d’epoca

Tratto dal libro Showtime di Jeff Pearlman, Winning Time in realtà lo adopera soltanto come base per mettere in scena alcune vicende, stravolgendone in larga parte il tono della narrazione. I creator Max Borenstein e Jim Hetch drammatizzano le vicende dei vari personaggi con sottotrame proprio non presenti nel testo originale, e viene lecito chiedersi se la fonte primaria per tali avvenimenti non sia stata proprio Jeannie Buzz, figlia di Jerry e attuale proprietario dei Los Angeles Lakers. Poco importa, in quanto il risultato non cambia poi di molto: Winning Time è molto divertente da gustare come spaccato d’epoca, una commedia do costume che mostra come un grande miracolo sportivo come quella strada sia nato per mano di una serie di figure contraddittorie e tra loro difficilmente amalgamabili: ma lo sport spesso fa miracoli, si sa…

Vedendo le varie puntate si ha l’impressione che se non proprio tutti, sicuramente la maggior parte degli artisti che hanno partecipato al progetto Winning Time siano tifosi dei Lakers, e questo non davvero non guasta. Lo è di sicuro Jonah Hill, che ha diretto il secondo episodio. Tra gli altri nomi famosi che vedrete nello show meritano citazione anche la due volte premio Oscar Sally Field, Jason Segel, Gaby Hoffman, Rob Morgan.

The Menu: trailer del film con Ralph Fiennes e Anya Taylor-Joy

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The Menu: trailer del film con Ralph Fiennes e Anya Taylor-Joy

Il nuovo film Searchlight Pictures The Menu arriverà il 17 novembre nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia.

Una coppia (Anya Taylor-Joy e Nicholas Hoult) si reca su un’isola costiera per mangiare in un ristorante esclusivo dove lo chef (Ralph Fiennes) ha preparato un menù sontuoso, con alcune scioccanti sorprese.

The Menu è interpretato da Ralph Fiennes, Anya Taylor-Joy, Nicholas Hoult, Hong Chau, Janet McTeer, Judith Light, Reed Birney, Paul Adelstein, Aimee Carrero, Arturo Castro, Mark St. Cyr, Rob Yang e John Leguizamo. Il film è diretto da Mark Mylod, scritto da Seth Reiss & Will Tracy, e prodotto da Adam McKay e Betsy Koch.

10 film in cui l’eroe protagonista non influisce sulla trama

10 film in cui l’eroe protagonista non influisce sulla trama

Ci sono film che hanno raggiunto il successo globale e sono diventati dei blockbuster nonostante i loro protagonisti. A volte la storia, il cast secondario, la fotografia, la mano di un grande regista superano la star che dovrebbe essere al centro dell’azione. Ciò accade in ogni genere, dai drammi sentimentali ai film d’azione. Il fatto che alcuni eroi non abbiano un vero e proprio impatto sulla narrazione non è per forza un problema, anzi. Ci sono lungometraggi costruiti attorno ad un protagonista debole che funzionano proprio per questo motivo. Vediamo 10 grandi titoli!

I predatori dell’arca perduta (1981)

Indiana Jones protagonistaUn film cult d’avventura è I predatori dell’arca perduta. In questo capitolo della saga di Indiana Jones però, il protagonista (Harrison Ford) non fa nulla di essenziale per il funzionamento della storia.

Ogni possibile sviluppo della trama del film sarebbe rimasto invariato anche senza Indy. Tutti vedono lui come l’eroe della storia, ma in realtà è solo uno spettatore che assiste con Marion (Karen Allen) alla risoluzione finale del film. Sono i nazisti stessi che, aprendo l’Arca dell’Alleanza, si uccidono inavvertitamente.

Terminator 3: Le macchine ribelli (2003)

john connor terminator 3 protagonistaTerminator 3: Le macchine ribelli non è il film più apprezzato della saga. Per molti è il primo di una serie di pessimi sequel, ma in ogni caso va riconosciuto che il finale è davvero d’impatto. Dopo aver tentato di fermare la distruzione nucleare, John Connor (Arnold Schwarzenegger) scopre che non c’è modo di prevenirla: deve solo lasciare che accada.

Questa conclusione non sarebbe possibile senza l’inutilità di Terminator. Il protagonista si arrende di fronte alla minaccia nucleare, perdendo tutte le sue qualità eroiche. Un gran finale per un brutto film, che però banalizza l’intero ruolo di John nel film, qui ben lontano dalla centralità dei primi due film.

The Batman (2022)

Robert Pattinson protagonista The BatmanIl film sul Cavaliere Oscuro di Matt Reeves racconta un nuovo aspetto dell’eroe. The Batman è un dramma poliziesco in cui il protagonista viene rappresentato come ”il più grande detective del mondo”. È la prima volta che questo aspetto di Batman viene esplorato in un film. Va però detto che in realtà le abilità investigative di Robert Pattinson hanno poco effetto sugli eventi.

Anche se Batman capisce che una bomba dell’Enigmista (Paul Dano) potrebbe essere posizionata nelle Wayne Towers, non riesce a fermare l’attacco. Inoltre, l’eroe non è in grado di salvare Gil Colson (Peter Sarsgaard) quando è intrappolato né di impedire l’allagamento di Gotham. L’unica cosa che Batman riesce a fare nelle tre ore di film è aiutare un paio di persone minacciate dai seguaci dell’Enigmista.

Con Air (1997)

Nicholas Cage Con AirNel film cult Con Air, un gruppo di prigionieri viene trasportato da un penitenziario all’altro con un aereo. Su quell’aereo c’è anche Poe Cameron (Nicolas Cage), che è stato ingiustamente condannato per un crimine che non ha mai commesso. Quando i prigionieri dirottano l’aereo, Poe semplicemente osserva come uno spettatore ciò che accade attorno a sé: tutto quello che vuole è essere riunito con la sua famiglia.

Poe è la bussola morale del film ma, nel grande schema della narrazione, è inutile se non dannoso. Infatti, la maggior parte delle azioni compiute dal protagonista hanno conseguenze terribili: a causa sua viene ucciso un poliziotto sotto copertura e un serial killer riesce a fuggire.

Bastardi senza gloria (2009)

Brad Pitt Eli Roth Bastardi Senza gloria protagonistiI protagonisti di Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino forse non sono stati sfruttati al massimo. Alcuni Bastardi non hanno nemmeno una battuta e, a parte i principali Brad Pitt e Christoph Waltz, rimangono complessivamente per poco tempo sulla scena.

Anche a livello narrativo, alla fine i Bastardi si rivelano poco importanti. L’enorme complotto messo in piedi per uccidere Adolf Hitler nel cinema era già stato pianificato da Shosanna. Donny spara senza pietà a Hitler con una mitragliatrice, ma il dittatore è già morto. Inoltre, siccome si trattava di una missione suicida, Donny e Omar finiscono per uccidersi per niente.

La guerra dei mondi (2005)

La Guerra dei Mondi Tom CruiseLa guerra dei mondi di Steven Spielberg riprende una storia già nota ma, come accade in molti film del regista, Spielberg trasforma il materiale originale. Da una storia su un’invasione aliena esce fuori un dramma sul rapporto padre (Tom Cruise) e figlia (Dakota Fanning).

Nonostante ciò, il finale del film non dipende minimamente dalle azioni di Ray nei confronti di Rachel. Anche se i due fossero stati uccisi nelle prime scene del film, La guerra dei mondi sarebbe finita, come sempre, con gli alieni che muoiono a causa di un raffreddore.

Chinatown (1974)

Protagonista-ChinatownI parallelismi tra The Batman e questo film cult del 1974 sono numerosi. Il protagonista di Chinatown, il detective Jake Gittes, è assunto per seguire un uomo accusato di avere una relazione clandestina. Come in tutti i grandi film polizieschi, la ricerca conduce Gittes in una tana molto più minacciosa. Proprio come Batman di Matt Revees, Gittes è sempre un passo indietro: per lui è impossibile fermare qualcosa che è già troppo grande prima ancora dell’inizio del film.

Watchmen (2009)

Jackie Earl Haley Rorschach in WatchmenWatchmen è uno dei film di supereroi più lunghi di sempre, ma nelle sue due ore e mezza di durata non succede molto. Nonostante il cast vasto e la narrazione stratificata, per la maggior parte del tempo la cinepresa segue Gufo Notturno II (Patrick Wilson) e Rorschach (Jackie Earle Haley), rendendoli i protagonisti del film.

Durante tutto Watchmen, i due supereroi tentano di sabotare un enorme complotto terroristico, ma falliscono nel loro intento. Quando finalmente si trovano faccia a faccia con Ozymandias, il cattivo rivela che il suo piano è già stato realizzato, stava semplicemente giocando con i suoi ex partner.

Eternal Sunshine Of The Spotless Mind (2004)

Jim Carrey Eternal-Sunshine Of The Spotless MindQuesto non è un film di supereroi o d’azione, ma anche nel dramma sentimentale Eternal Sunshine of the Spotless Mind – Se mi lasci ti cancello il protagonista non ha alcun effetto sulla narrazione. Dopo essersi lasciato con Clementine (Kate Winslet), Joel Barish (Jim Carrey) decide di affidarsi ad un medico per cancellare qualsiasi ricordo della sua ex. Non appena prende parte all’operazione, Joel si pente della scelta fatta e, per tutto il fllm, cerca invano di aggrapparsi ai ricordi che via via sfuggono.

Sempre parlando di Jim Carrey, c’è un altro film in cui l’eroe protagonista è letteralmente un burattino privo di scampo: The Truman Show. Questa volta però, il finale dà una svolta alla condizione del personaggio principale.

Kick-Ass (2010)

Kick-Ass CostumeKick-Ass segue l’avventura di un adolescente (Aaron Taylor-Johnson) che decide di diventare un eroe e combattere il crimine per proteggere le strade di Staten Island. Anche se il protagonista riesce a salvare un paio di bambini e insegna agli uomini come difendersi, all’interno della narrazione principale Kick-Ass è del tutto inutile.

L’eroe non influisce sulla trama perché il conflitto centrale è tra Big Daddy (Nicolas Cage) e la mafia. In seguito, quando Big Daddy viene ucciso, il film diventa la revenge story di Hit-Girl. L’unico reale effetto che Kick-Ass ha sulla storia si vede quando, inavvertitamente, causa la cattura e la morte di Big Daddy.

Rachel Zegler protagonista femminile del prequel di Hunger Games

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Rachel Zegler protagonista femminile del prequel di Hunger Games

Rachel Zegler, vista in West Side Story e prossima Biancaneve, reciterà nel prequel di The Hunger Games, La Ballata dell’usignolo e del serpente.

Il film sarà l’adattamento dall’omonimo libro del 2020 di Suzanne Collins, ambientato decenni prima delle avventure di Katniss Everdeen in The Hunger Games. Ciò significa che Jennifer Lawrence, che è diventata una superstar nel ruolo di Katniss, non apparirà nella storia del prequel.

Invece, La Ballata dell’usignolo e del serpente è incentrato su Coriolanus Snow, un ragazzo ambizioso che alla fine diventa il capo tirannico del paese distopico di Panem. Come precedentemente annunciato, Tom Blyth interpreterà il giovane Snow.

Nel film in uscita, Snow viene scelto per fare da mentore a Lucy Gray, il tributo femminile del Distretto 12, povero, durante il decimo Hunger Games. Come introdotto nella trilogia The Hunger Games, che è stata sviluppata in quattro lungometraggi, il barbaro evento televisivo seleziona casualmente due adolescenti di ogni distretto per combattere fino alla morte. Nel romanzo, la modesta Lucy Grey attira l’attenzione di tutti cantando durante la cerimonia della mietitura. Con il suo talento e il suo fascino, Snow crede che potrebbe essere in grado di sovvertire le probabilità a loro favore per vincere le partite.

Data l’abilità vocale di Lucy Gray, non sorprende che Zegler, che ha battuto migliaia di persone per interpretare Maria nell’acclamato remake di West Side Story di Steven Spielberg, abbia ottenuto il ruolo principale. Zegler apparirà presto in Shazam! Fury of the Gods al fianco di Zachary Levi, Helen Mirren e Lucy Liu; e il live-action della Disney Biancaneve.

Distribuito nel 2020, il romanzo ruota attorno a un giovane Coriolanus Snow (interpretato da Donald Sutherland nei film), il cattivo principale di The Hunger Games. Anche prima che il libro arrivasse sugli scaffali, Lionsgate ha annunciato che era in fase di sviluppo un adattamento cinematografico. Francis Lawrence, il regista che ha firmato il secondo, terzo e quarto film della saga, tornerà per questo film.

Durante la sua presentazione al CinemaCon, Lionsgate ha annunciato (tramite Deadline) che The Ballad of Songbirds and Snakes sta procedendo nella sua distribuzione. Sebbene rimanga senza un cast, ha una data di uscita: 17 novembre 2023. The Ballad of Songbirds and Snakes seguirà la stessa trama del libro, che vede il 18enne Snow mentore di un tributo al Distretto 12 nel 10° Hunger Games.

Fonte: Variety

Gold: il trailer del nuovo film con Zac Efron

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Gold: il trailer del nuovo film con Zac Efron

Diretto e sceneggiato da Anthony Hayes, che nel film si è ritagliato il ruolo di co-protagonista, Gold racconta la storia di due vagabondi (la coppia formata da Anthony Hayes e Zac Efron), che viaggiano nel vasto deserto.

Durante il loro cammino i due si imbattono in un’enorme pepita d’oro, la più grande mai rinvenuta. Quanto potrebbero guadagnare con quel pezzo d’oro e quale vita lussuosa potrebbero condurre? Ossessionati dal pensiero della sterminata ricchezza che hanno tra le mani, i due pensano a un piano per dissotterrare la pepita. Mentre uno dei due si mette in viaggio per cercare l’attrezzatura necessaria all’estrazione della pepita, l’altro resta a controllarla e ad aspettarlo. Quest’ultimo dovrà affrontare il rigido clima del deserto, cercando di difendersi non solo dai lupi, ma anche da altri intrusi. Mentre lotta per restare vivo nella sterminata distesa di sabbia, inizia a pensare di essere rimasto solo e abbandonato a un crudo destino…

Filming Italy Sardegna Festival: il programma della 5° edizione

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Filming Italy Sardegna Festival: il programma della 5° edizione

Presentata oggi in conferenza stampa la 5^ edizione di Filming Italy Sardegna Festival ideato e diretto da Tiziana Rocca, che si terrà dal 9 al 12 giugno a Forte Village di Cagliari. La manifestazione si è affermata come unica nel suo genere perché lega per la prima volta Cinema e Televisione con proiezioni, incontri e presentazioni di film e serie televisive, coinvolgendo le più importanti distribuzioni e produzioni del piccolo e grande schermo insieme ai colossi dell’entertainment VOD e televisivo. Anche quest’anno il Filming Italy Sardegna Festival si svolgerà in collaborazione con APA – Associazione Produttori Audiovisivi presieduta da Giancarlo Leone, con il Patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna, del Comune di Cagliari, del Consorzio Costa Smeralda e con la collaborazione di Forte Village. La madrina di questa edizione sarà Donatella Finocchiaro, attrice dal talento straordinario e interprete di film di grandissimo successo.

“È con grande orgoglio e soddisfazione che oggi presento il programma della quinta edizione totalmente in presenza del Filming Italy Sardegna Festival. Sento di poter affermare che l’impegno e la costanza di questi ultimi mesi hanno portato ottimi frutti nella realizzazione di questa macchina produttiva che non si è mai arrestata, riuscendo a fidelizzare tanti importantissimi talent, internazionali e italiani, che dopo cinque anni considerano questo festival un punto di riferimento nel settore. Come uno dei pochissimi Direttori Artistici donna presenti in Europa, ammetto che le sfide e gli sforzi sono stati notevoli, considerate tutte le difficoltà legate a questo periodo, con particolare riferimento ai numeri del pubblico in sala che non sono ancora particolarmente incoraggianti. Il Filming Italy Sardegna Festival, viste le sue date, si è ritrovato a ricoprire il ruolo di apripista della stagione estiva cinematografica, e quest’anno più che mai non possiamo disattendere le aspettative, iniziando proprio dall’inaugurazione di una nuova sala all’aperto, per permettere al pubblico una più piacevole fruizione del nostro vastissimo programma. Tantissimi gli ospiti che saranno presenti al Festival e dialogheranno nelle masterclass con i giovani studenti delle scuole e delle università dell’Academy Cinema, tra questi, la pluripremiata regista teatrale e cinematografica Julie Taymor, i Premi Oscar Dante Ferretti, Francesca Lo Schiavo, Cuba Gooding Jr. e Regina King, e poi anche Can Yaman, Veronica Pivetti, James Franco, solo per citarne alcuni. Sono quasi 60 i titoli che presenteremo tra film, documentari e serie televisive, internazionali e italiani, molti dei quali in anteprima assoluta”, ha dichiarato Tiziana Rocca, General Director Filming Italy Sardegna Festival.

“Non abbandoneremo l’aspetto formativo che il Festival si è prefissato fin dalla sua prima edizione, coinvolgendo gli studenti di ben 20 scuole, che avranno la possibilità di seguire tutti gli eventi del festival dal vivo o tramite la piattaforma streaming, cosa che conferirà loro dei crediti formativi. E poi, grazie alla partnership con il Nuovo IMAIE, quest’anno anche alcuni attori esordienti potranno vivere il Festival e partecipare alle diverse masterclass. I temi di questa edizione si rivolgono alla Democrazia, alla Pace, all’Ambiente e all’Empowerment femminile, grazie sempre alla collaborazione con Women in Film, Television & Media Italia, sezione italiana dell’associazione internazionale che, promuovendo la parità di genere nell’industria dell’audiovisivo e dei media, incoraggia un cambiamento culturale che porti a una più adeguata e positiva rappresentazione della donna nei contenuti di cinema e televisione. Voglio ringraziare a tal proposito la madrina di questa edizione, Donatella Finocchiaro, e naturalmente anche il Governatore della Regione Autonoma della Sardegna, Christian Solinas, l’Assessore regionale del Turismo, Commercio e Artigianato della Sardegna, Giovanni Chessa, e Lorenzo Giannuzzi, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Forte Village. E un sentito grazie a tutti coloro che insieme a noi ci hanno creduto fin dalla prima edizione e continuano a crederci, per un Festival sempre più ricco di proiezioni, incontri e presentazioni di film e serie televisive”.

Il Governatore della Regione Autonoma della Sardegna, Christian Solinas, ha dichiarato: “La Sardegna ospita ancora una volta, e ne è orgogliosa, una manifestazione cinematografica la cui eco a livello internazionale rappresenta una straordinaria occasione di promozione della nostra Isola, che si conferma ancora una volta una terra ricca di fascino, attrattiva e dalle molteplici potenzialità”. Il Presidente Solinas ribadisce l’importanza dell’industria cinematografica e l’impegno della Regione nel sostenere un comparto importantissimo, duramente colpito dagli effetti della pandemia. “Continuiamo a supportare con impegno il settore e tutte le professioni che ad esso sono legate e accogliamo anche quest’anno con grande entusiasmo il Filming Italy Sardegna Festival arrivato alla sua quinta edizione, che riteniamo importantissimo per la Sardegna. Una iniziativa di grande prestigio che contribuisce a esportare l’immagine di un’Isola dalle bellezze straordinarie, sostenibile e ricca di potenzialità. Questa è la risposta migliore al difficile momento che stiamo vivendo, che desideriamo sia segnato dalla nostra grande voglia di ripartire e di crescere”.

“Sono orgogliosa di essere stata scelta come madrina di un festival del cinema in cui la donna ha un posto centrale, in cui viene fatta luce sul talento e sulla grande potenzialità del femminile”, ha dichiarato l’attrice Donatella Finocchiaro, madrina di questa edizione.

“Il Filming Italy Sardegna Festival è un meraviglioso progetto nel quale abbiamo creduto fortemente sin dalla sua prima edizione. Grazie alla forte determinazione di Tiziana Rocca e al prezioso supporto della Regione Sardegna, siamo riusciti a realizzare una manifestazione dal calibro internazionale che, in pochi anni, è diventata un appuntamento imperdibile nel calendario dei festival del cinema più importanti. Non vediamo l’ora di poter ospitare questa nuova edizione nella suggestiva location del Forte Village e di far scoprire alle grandi star coinvolte, ma anche ai giornalisti ed agli addetti ai lavori, la straordinaria unicità del nostro Resort e della Sardegna”, afferma Lorenzo Giannuzzi, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Forte Village.

Oltre al nome della madrina di questa edizione, Donatella Finocchiaro, sono stati svelati i primi talent che prenderanno parte alla kermesse in Sardegna e che saranno protagonisti di alcune masterclass con gli studenti, tra questi: la pluripremiata regista teatrale e cinematografica Julie Taymor, che presenterà al pubblico due dei suoi maggiori successi, Across the Universe e Titus; l’attore Josh Hartnett, che sarà presidente della giuria dei cortometraggi; gli scenografi Premio Oscar Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo; Winston Duke, protagonista di Black Panther, che riprenderà il ruolo nel secondo film della saga in uscita a fine anno negli Stati Uniti; l’attore venezuelano Édgar Ramírez; la pluripremiata attrice francese Anne Parillaud; il protagonista della saga di Twilight, Billy Burke; l’attore Jeremy Piven; l’indimenticabile Sandokan, Kabir Bedi; l’attore e modello spagnolo Maxi Iglesias; la star americana James Franco; i pluripremiati attori e Premio Oscar Cuba Gooding Jr. e Regina King; la star di This is us, Justin Hartley; il protagonista di Bridgerton, Jonathan Bailey; l’attrice Kate Walsh; l’attrice e modella Annabelle Belmondo; e Joe Cortese. In rappresentanza del cinema italiano, saranno presenti: Raoul Bova; Veronica Pivetti, che presenterà il suo ultimo libro, “Tequila bang bang”; Massimo Ghini; Teresa Saponangelo; Euridice Axen; Rossella Brescia; Marcello Fonte; Giuseppe Zeno; Jasmine Trinca; Frank Matano; Filippo Nigro; Massimiliano Bruno; Roberto Farnesi; Anna Safroncik; Nicole Grimaudo; Antonia Liskova; Sarah Felberbaum; Carlotta Natoli; Giulio Scarpati; e Nina Zilli per la musica.

Atteso ospite del Festival è anche l’attore Can Yaman, che presenterà il suo libro, l’autobiografia Sembra strano anche a me, oltre alle nuove iniziative con la sua associazione solidale. Can sarà premiato infatti con il Filming Italy Creativity Award per l’Associazione “Can Yaman For Children”, nata nel 2021 con l’obiettivo di aiutare i più piccoli con donazioni e attività filantropiche. Can ha dichiarato: “Il mio sogno più grande? Quello di poter vedere i bambini ricoverati in ospedale tornare a giocare. Stiamo progettando eventi benefici per sostenere i più deboli, perché è bello condividere e regalare una speranza non solo ai bambini ma anche alle loro famiglie”.

Adriano Panatta, uno dei più grandi talenti del tennis italiano, sarà presente insieme al regista e produttore cinematografico Domenico Procacci per presentare Una Squadra, la nuova docuserie prodotta da Fandango, Sky e Luce Cinecittà e diretta dallo stesso Procacci, che racconta la storia della Nazionale italiana di tennis vincitrice della Coppa Davis nel 1976.

Steven Gaydos di Variety conferirà un premio alla memoria di Ray Liotta, per ricordare un grande attore e protagonista del cinema internazionale, oltre che un grande amico. Per l’occasione sarà proiettato il film diretto da Alan Taylor di cui Liotta è protagonista, The Many Saints of Newark.

Ritorna anche in questa edizione lo storico premio dedicato al maestro Nanni Loy, uno dei registi più interessanti e visionari della nostra tradizione cinematografica e televisiva. Il Premio Nanni Loy ideato dal giornalista Antonello Sarno quest’anno andrà agli attori Massimo Ghini e Veronica Pivetti, oltre che a Massimiliano Bruno come sceneggiatore e un premio speciale alla memoria del cinema ad Istituto Luce Cinecittà, che verrà ritirato da Nicola Maccanico, Amministratore Delegato di Cinecittà S.p.A.

Tra i film in anteprima, una delle ultime produzioni Netflix, girato tra gli Stati Uniti e l’Italia Love & Gelatodi Jenna Evans Welch, tratto dall’omonimo best seller. Il film di apertura del festival sarà Jurassic World – Il dominio, ultimo capitolo del franchise targato Universal Pictures che immergerà il pubblico di tutte le età in una nuova era di meraviglie ed emozioni in cui i dinosauri e l’umanità dovranno imparare a convivere. La proiezione si terrà la sera di giovedì 9 giugno all’Open Cinema Theater del Forte Village. A chiudere il festival, la sera di domenica 12 giugno, in anteprima mondiale il film diretto da Daniel Adams che vede Jeremy Piven tra i protagonisti, The Walk. Tra le proiezioni internazionali, anche: il film in live-action Sonic 2; The Lost City con Sandra Bullock e Channing Tatum; il film campione di incassi con Tom Cruise, Top Gun: Maverick; in anteprima assoluta il film horror finlandese The Twin; Io e Lulù con Channing Tatum; La figlia oscura di Maggie Gyllenhaal con Dakota Johnson; l’ultimo capitolo della saga, The Batman, con Robert Pattinson; Animali Fantastici – I Segreti di Silente; L’arma dell’inganno – Operazione Mincemeat; il live-action Cip & Ciop agenti speciali; l’ultimo capito della saga Marvel che ha come protagonista Benedict Cumberbatch, Doctor Strange nel Multiverso della Follia; Nine days con Winston Duke; Bad Roads – Le strade del Donbass della regista ucraina Natalya Vorozhbit.

Il film scelto da Variety per la selezione Variety Choise è Divine Access di Steven Chester Prince.

Tra i film italiani in programma: Il sesso degli angeli di Leonardo Pieraccioni; Bla Bla Baby di Fausto Brizzi; Marcel di Jasmine Trinca; Corro da te di Riccardo Milani; Ghiaccio di Fabrizio Moro e Alessio De Leonardis; Gli idoli delle donne con Lillo e Greg; Occhiali neri di Dario Argento; La cena perfetta di Davide Minnella; Non mi lasciare di Ciro Visco; Il muto di Gallura di Matteo Fresi; Mancino naturale di Salvatore Allocca; Femminile singolare con Monica Guerritore e Catherine Deneuve; Tapirulàn di Claudia Gerini; Hill of Vision di Roberto Faenza; Toilet di Gabriele Pignotta, con una delle performance che accompagneranno il film nella sua uscita nelle sale; I nostri fantasmi di Alessandro Capitani; E buonanotte di Massimo Cappelli; Le fantasie di David e Stéphane Foenkinos; Sorelle per sempre con Donatella Finocchiaro; e la trilogia C’era una volta il crimine di Massimiliano Bruno.

I documentari che verranno proiettati durante il Festival sono: Underwater di Sara Ristori su Federica Pellegrini, una delle più grandi campionesse di tutti i tempi; L’altro buio in sala di Ciro Formisano; Luigi Proietti detto Gigi di Edoardo Leo; We feed people di National Geographic diretto da Ron Howard; Una squadra di Domenico Procacci; Pietro il Grande diretto da Antonello Sarno, dedicato a Pietro Coccia, uno dei più talentuosi fotoreporter del cinema italiano; Butterfly diretto da Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman; Conversazioni atomiche di Felice Farina; Cuban dancer di Roberto Salinas.

Ampio spazio anche per le serie televisive, tra queste: le seconde stagioni delle serie targate Sky, Euphoria e Diavoli; Hotel Portofino di Adam Wimpenny; A casa tutti bene di Gabriele Muccino; Il Redi Giuseppe Gagliardi; la serie di Raiplay Il Santone con Neri Marcorè e Carlotta Natoli; la prima puntata della sesta stagione della serie di RAI1 Il paradiso delle signore.

In programma sabato 11 giugno alle ore 12:00 un panel istituzionale in collaborazione con APA – Associazione Produttori Audiovisivi, che vedrà coinvolti i maggiori esponenti del settore culturale e cinematografico nazionale, dal titolo: “Opere audiovisive senza frontiere, da uno schermo all’altro, da un Paese all’altro. Investire di più sulle qualità dei prodotti nazionali per affermare la nostra industria a livello internazionale”. Moderato da Simone Gialdini, Direttore Generale Anec, al panel prenderanno parte: la Senatrice Lucia Borgonzoni, Sottosegretario di Stato MiC; Nicola Borrelli, DG Cinema; Giancarlo Leone, Presidente A.P.A – Associazione Produttori Audiovisivi; Marta Donzelli, Presidente CSC; Roberto Stabile, Responsabile Progetti Speciali MiC presso Cinecittà; Steven Gaydos, Vicepresidente di Variety; Mario Lorini, Presidente Anec; Luigi Lonigro, Presidente Nazionale Distributori Anica; Paolo Del Brocco, DG Rai Cinema; Chiara Sbarigia, Presidente Luce Cinecittà SpA; Andrea Scrosati, AU – CEO Continental Europe Fremantle; Piera Detassis, Presidente e Direttore Artistico dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello; Maria Pia Ammirati, Direttore di Rai Fiction; Daniel Frigo, Country Manager AU Board Member – The Walt Disney Company Italy.

Grazie alla collaborazione con il NUOVO IMAIE, è in programma una masterclass speciale in cui quattro giovani attori, appartenenti alla collecting, avranno modo di confrontarsi con alcuni dei protagonisti del cinema italiano e internazionale. Gli attori scelti per questa edizione sono: Luca Filippi (Hammamet di G. Amelio), Virginia Apicella (Nostalgia di M. Martone, Amore Postatomico di V. Caiazzo), Rausy Giangarè (Buongiorno Mamma) e Giuseppe Maggio (Baby, Quattro metà, Sul più bello). “È una collaborazione innovativa quella con il Filming Italy Sardegna Festival – ha dichiarato il Presidente del NUOVO IMAIE Andrea Miccichè – che ci rende particolarmente lieti. Dov’è prevista la presenza dei giovani talenti, come in questo caso, con masterclass e incontri con i produttori, la nostra collecting è sempre ben lieta di fornire il proprio sostegno agli Artisti, Interpreti, Esecutori emergenti, favorendo loro concrete opportunità di crescita umana e professionale”.

Confermata la vicinanza alle donne, si rinnova la collaborazione con Women in Film, Television & Media Italia, associazione no-profit nata negli anni ‘70 negli USA e arrivata in Italia nel 2018, dove è diventata un punto di riferimento nel settore audiovisivo e media. In questa occasione, Women in Film, Television & Media Italia presenterà: il documentario di Alessia Bottone, La Napoli di mio padre; il film giapponese Haiku on a Plum Tree di Mujah Maraini-Melehi; e il cortometraggio prodotto da Matteo Rovere e diretto da Roberta Palmieri, Capitan Didier.

Anche quest’anno, il maestro orafo Gerardo Sacco, con l’estro e lo stile unico che lo contraddistinguono, realizzerà in esclusiva i premi per il Festival. “Ho realizzato quest’opera fusa in perspex riciclabile, con una colonna che sostiene in cima due maschere, una in argento e l’altra in argento placcata oro. Sulla colonna la scritta Peace e la famosa frase che pronuncia Dante all’uscita dell’Inferno …e quindi uscimmo a riveder le stelle, messaggio di pace molto attuale in questo periodo”.

Filming Italy Sardegna Festival si avvale della partnership con Italy for Movies (www.italyformovies.it), il portale delle location e degli incentivi alla produzione realizzato in collaborazione con Cinecittà e conItalian Film Commissions e coordinato dalla Direzione generale Cinema e audiovisivo del MiC. Il portale, disponibile anche in versione app scaricabile sugli store digitali, fornisce tutte le informazioni utili su location e incentivi disponibili per chi vuole girare in Italia il proprio film, oltre a notizie di settore e tantissime curiosità e suggerimenti di viaggio per gli appassionati che vogliono visitare i luoghi dei film.

In collaborazione con l’Università degli Studi di Cagliari e con il Professore Ordinario di Linguistica Italiana presso l’Università degli Studi di Cagliari, Massimo Arcangeli, dopo il successo delle scorse edizioni, anche quest’anno si è deciso di istituire un premio dedicato ai corti cinematografici: Filming Italy Sardegna – In Corto (V edizione). I temi fissati per l’iniziativa, come nella scorsa edizione, sono due: Democrazia e pace e Women empowerment e integrazione. L’attore internazionale Josh Hartnettsarà a capo della giuria d’eccezione dedicata a questa sezione, composta da Annabelle Belmondo, Emanuela Postacchini, Anna Safroncik, Steven Gaydos, Nick Vivarelli, Stefano Arduini, Vito Sinopoli, Andrea Minuz, oltre al Professor Massimo Arcangeli e Tiziana Rocca. I due corti vincitori (uno per ciascun tema) saranno trasmessi su Rai Cinema Channel e sulla piattaforma MyMovies.

Tanti i personaggi presenti in Sardegna durante le quattro edizioni precedenti: Harvey Keitel, Elena Sofia Ricci, Elizabeth Olsen, Heather Graham, Valeria Golino, Vanessa Hudgens, Claudia Gerini, Marta Nieto, Martina García, Rachel Brosnahan, Darko Perić, Valeria Mazza, Claudio Bisio, Sabrina Impacciatore, Gianmarco Tognazzi, Tosca, Roberta Giarrusso, Lina Sastri, Remo Girone, Giulia Bevilacqua, Daniele Pecci, Margareth Madè, Giuseppe Zeno, Susy Laude, Dino Abbrescia, Adolfo Margiotta, Elisa Amoruso, Francesca Archibugi, Paola Cortellesi, Riccardo Milani, Matt Dillon, Isabelle Huppert, Carol Alt, Ilenia Pastorelli, Toby Jones, Eva Longoria, Joaquim de Almeida, Michele Placido, Annabelle Belmondo, Catrinel Marlon, Cristina Comencini, Joanne Froggatt, Paolo Genovese, Sylvia Hoeks, Paola Minaccioni, Maria Sole Tognazzi, Marta Milans, Violante Placido, Ficarra e Picone, Gabriele Muccino, Marisa Tomei, Arisa, Giorgio Pasotti, Nat Wolff, Darren Criss, Lola Ponce, Melissa George, Jesse Williams, Stefania Spampinato, Martina Colombari, Erin Richards, Patricia Arquette, William Baldwin, Enrico Brignano, Isabella Ferrari, solo per citarne alcuni.

Tra le scuole e le accademie che hanno dato adesione al Filming Italy Sardegna Festival 2022: Teatro Azione; Accademia Teatrale Veneta; Laboratorio di Arti Sceniche diretto da Massimiliano Bruno; Accademia Nazionale del Cinema; Accademia di Cinema e Televisione Griffith; Cesena Film Academy; Civica Scuola di Cinema “Luchino Visconti”; Scuola di Cinema Immagina; Scuola Mohole; ICA International Cinema Academy; Università degli Studi di Cagliari; Sapienza Università di Roma; Fondazione Unicampus San Pellegrino; Luiss Business School; Accademia Internazionale di Teatro; Scuola d’Arte Cinematografica Florestano Vancini; Scuola di Cinema di Napoli.

Venezia 79: Catherine Deneuve L’eone d’Oro alla carriera

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Venezia 79: Catherine Deneuve L’eone d’Oro alla carriera

E’ stato attribuito alla grande attrice francese Catherine Deneuve il Leone d’oro alla carriera della 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (31 agosto > 10 settembre 2022).

La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra Alberto Barbera.

“È una gioia ricevere questo premio prestigioso alla Mostra di Venezia, che amo e conosco da molto tempo, da quando Bella di giorno di Luis Buñuel ha ricevuto a suo tempo il Leone d’oro – ha dichiarato Catherine Deneuve – È un onore inoltre essere stata scelta per questo omaggio dalla Mostra, perché mi ha accompagnato molto spesso per tanti film. Grazie. Con amicizia“.

A proposito di questo riconoscimento, il Direttore Alberto Barbera ha dichiarato: “Un numero impressionante di film, la maggior parte dei quali grandi successi internazionali. Una quantità altrettanto ragguardevole di premi ottenuti nei maggiori festival del mondo, cui si deve aggiungere una candidatura all’Oscar come miglior attrice protagonista, privilegio raro per un’artista non americana. Un susseguirsi di sodalizi artistici con alcuni tra i più importanti registi e attori europei: Roger Vadim, Jacques Demy, Luis Buñuel, François Truffaut, Roman Polanski, Marco Ferreri, Marcello Mastroianni e Gérard Depardieu. Un indiscutibile talento al servizio di doti d’interprete cui una bellezza raffinata e fuori del comune hanno contribuito a farne il volto stesso del cinema d’Oltralpe, una diva senza tempo, una vera e propria icona del grande schermo. Da figura tra le più rappresentative della Nouvelle Vague e testimone privilegiata di un’idea di stile che s’identifica con la moda d’oltralpe, Catherine Deneuve è passata a incarnare l’essenza della diva universalmente riconosciuta, affermandosi tra le più grandi interpreti della storia del cinema. Per questi motivi assume particolare rilievo il Leone d’oro alla carriera che la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia le attribuisce in occasione del 90. anniversario dalla prima edizione del festival veneziano, dopo il Leone d’oro vinto con Bella di giorno di Luis Buñuel nel 1967 e la Coppa Volpi come miglior attrice per Place Vendôme di Nicole Garcia nel 1998”.

Spider-Man 4: 10 storyline che i Marvel Studios potrebbero adattare

Spider-Man: No Way Home è stato uno dei cinecomics più sorprendenti e ambiziosi mai realizzati. Un quarto capitolo con protagonista Peter Parker è in fase di sviluppo presso i Marvel Studios, ma è probabile che dovremo ancora aspettare qualche anno prima che Tom Holland sia pronto a rivestire i panni del personaggio.

Il numero di storyline a cui casa Marvel potrebbe ispirarsi per la trama di Spider-Man 4 è vastissimo e, grazie a Comic Book Movie abbiamo radunato qui le più meritevoli.

L’arrivo di Scorpion

Spider-Man e ScorpionDopo che l’inesperto Spider-Man ha ferito gravemente Mac Gargan in Homecoming e la scena mid-credits ha rivelato che il criminale era intenzionato a vendicarsi dell’arrampica-muri, una nuova trama incentrata su Scorpion è qualcosa che i fan attendono da tempo. Ora, con J. Jonah Jameson determinato a smascherare Spidey e Gargan senza dubbio ancora desideroso di affrontare l’eroe, Spider-Man 4 sembra l’occasione perfetta per farli incontrare sul grande schermo.

Come apprendiamo dalle pagine di Amazing Spider-Man #20, è Jameson il responsabile della trasformazione di Gargan in Scorpion per riuscire ad abbattere Spidey. Questo lo coinvolgerebbe direttamente nella trama di un famoso film (il Jonah del MCU, oltre ad interfacciarsi spesso con Spider-Man è decisamente più cattivo della sua controparte a fumetti), e anche gli Spider-Slayers potrebbero essere coinvolti nel mix per spingere l’Uomo Ragno ai suoi limiti.

La saga “The Master Planner”

Spider-Man e Gwen

Questa storyline composta da tre numeri (da Amazing Spider-Man #31 al #33) ha visto Peter tentare di sconfiggere il misterioso Master Planner, dopo aver cercato di ottenere dal villain una cura miracolosa che avrebbe aiutato sua zia May. Si tratta di numeri cruciali per l’arco di Spidey, dato che vengono introdotti alcuni dei suoi più importanti comprimari, tra cui Gwen Stacy e Harry Osborn.

Non è chiaramente possibile adattare per filo e per segno questa storyline dopo gli sviluppi di No Way Home, ma si potrebbe decidere di reiventare la figura del Master Planner e inserirla in Spider-Man 4.

Coming Home

Questo classico moderno di Spider-Man, firmato a due mani da J. Michael Straczynski e John Romita Jr., vede Peter Parker incontrare un misterioso uomo anziano, Ezekiel Sims, che condivide i suoi stessi poteri, e introduce un nemico quasi inarrestabile: il vampirico Morlun.

Vedere questo epico scontro sul grande schermo sarebbe a dir poco stupefacente, mentre l’esplorazione della componente mistica insita nei poteri di Peter rappresenterebbe un rinfrescante cambio di ritmo per questo franchise. Se i Marvel Studios non vogliono seguire questa strada, allora Ezekiel potrebbe comunque configurarsi come creatore del ragno che ha morso Peter, dando così la possibilità di esplorare finalmente la storia delle origini dell’eroe, in maniera ancora più emozionante.

Back in Black

C’è molto di questa storia che andrebbe modificato per il MCU, ma gli elementi fondamentali di questo popolare arco narrativo potrebbero dare vita a un film straordinario. Dopo che la sua identità è stata rivelata al mondo, la zia May di Spider-Man viene presa di mira da Kingpin nel tentativo di far pagare all’arrampica-muri numerosi scontri avuti nel corso degli anni. Con lei ferita e in lotta per la sopravvivenza, Spidey è sul piede di guerra.

E’ pronto a indossare di nuovo il costume nero e, con un pezzetto del simbionte ora nel MCU, la morte di May potrebbe far imboccare a Peter un percorso altrettanto oscuro, potenziato solo da un nuovo costume alieno. Ci piacerebbe vedere Mysterio prendere il posto di Wilson Fisk, soprattutto perché è stato lui a rivelare l’identità di Spider-Man e a mettere in moto la catena di eventi. In più, sapeva molte cose sul Multiverso…

La saga di Hobgoblin

Hobgoblin

Nel corso degli anni, un’intera schiera di cattivi ha ricoperto il ruolo di Hobgoblin, ma è ormai evidente che molti fan vorrebbero vedere Ned Leeds assumere questo ruolo nel MCU. Ciò che però molti sembrano dimenticare è che Ned è stato incastrato dal vero Hobgoblin, Roderick Kingsley. Tenendo conto di questo, preferiremmo che i Marvel Studios seguissero la stessa strada del racconto cartace, ovvero che l’amico di Peter venga smascherato prima che appaia il vero personaggio.

Una possibilità potrebbe essere che Kingsley si imbattesse nel deposito di armi di Green Goblin (sembra che abbia avuto il tempo di aggiornare il suo equipaggiamento nei fumetti) e decidesse di riprendere da dove aveva lasciato. Non c’è bisogno di dire che vedere un altro Goblin farebbe saltare i nervi a molti Spider-Man dopo lo scontro con Norman Osborn, e inserire Ned nel mix come un capro espiatorio potrebbe riportare lui e MJ nella vita di Peter in maniera scaltra.

Lo Spider-verse

marvel fase 4

Se i Marvel Studios e la Sony Pictures volessero puntare ancora più in alto di Spider-Man: No Way Home, questo è il modo migliore per farlo. Cercando di evitare troppe analogie con il franchise animato Spider-Verse, un altro team up per i tre Peter Parker in carne e ossa sarebbe sempre ben accetto. L’aggiunta di qualche altra variante al mix verrebbe poi da se, abbracciando ancora una volta l’idea di un multiverso in espansione.

In questo senso, il ritorno di Mysterio avrebbe ancora una volta perfettamente senso. In qualche modo, egli sapeva che il MCU era stato ribattezzato “Terra-616” e sappiamo che ha avuto a che fare con viaggi inter-dimensionali nei fumetti. Se lo Spidey di Tom Holland è solo l’ultimo di una lunga serie di uomini-ragno la cui vita è stata rovinata da Quentin Beck, un team-up multidimensionale è il passo successivo perfetto.

The Superior Spider-Man

L’idea di un cattivo che si impossessa del corpo di Peter Parker, direttamente prelevata dalla serie Superior Spider-Man di Dan Slott è davvero divertente e darebbe a Tom Holland l’opportunità di interpretare una versione di Spidey mai vista prima.

Ma di chi potrebbe trattarsi? Potremmo trovarci di fronte a un “regalo d’addio” di Green Goblin? Oppure, Spidey potrebbe essere stato infettato dalla stessa I.A. che ha portato Otto Octavius su un sentiero oscuro?

Niente può fermare il Juggernaut!

Amazing Spider-Man #229 e #230 hanno visto Spidey entrare in azione contro uno dei più grandi avversari degli X-Men per combattere un nemico inarrestabile. Con il Juggernaut sul piede di guerra a New York City per rapire Madame Web su ordine di Black Tom Cassidy, Spider-Man si è trovato così ad affrontare uno dei suoi avversari più temibili.

Questo è probabilmente materiale per un’incredibile ed estesa sequenza d’azione, più che per la trama di un intero film, ma ora che i Marvel Studios possono usare il Juggernaut, perché non adattare questa trama per Spider-Man 4? Per sconfiggere finalmente l’enorme cattivo, Spidey ha dovuto intrappolarlo nel cemento, sfruttando il suo ingegno per fermare l’inarrestabile: è una storia davvero divertente che ci piacerebbe vedere tradotta in live-action!

La morte di Jean DeWolff

spider-man sin-eater

In La morte di Jean DeWolff di Peter David l’Uomo Ragno ha affrontato un nemico decisamente umano: il Mangiapeccati. Si tratta di un poliziotto che ha perso la testa e ha iniziato a uccidere coloro che riteneva avessero commesso atti peccaminosi, tra cu uno dei più stretti alleati dell’arrampica-muri della polizia di New York, Jean DeWolff. Nel fumetto, vengono prese di mira diverse persone vicine a Peter, che alla fine riesce a sconfiggere Mangiapeccati con l’aiuto di Daredevil.

Tuttavia, l’Uomo senza Paura deve impedire a Spidey di oltrepassare un limite da cui non si può tornare indietro e dunque questa storyline offre un’ottimo materiale di partenza da poter rielaborare. Inoltre, non diremo mai “no” a Spidey che fa squadra con Matt Murdock!

Spider-Island

Mary Jane Spider Island

Quando lo Sciacallo e la Regina dei Ragni prendono di mira Manhattan, l’intera popolazione viene infettata dai poteri dei ragni. Molti soccombono e si trasformano in ragni mostruosi, ma altri volti noti (come si può vedere qui sopra) acquisiscono capacità straordinarie simili a quelle di Peter Parker.

Se questa storia venisse adattata, oltre ad alcuni camei di alto profilo, ci aspettiamo di vedere Spidey costretto a intervenire per proteggere la sua casa da una minaccia che nemmeno i Vendicatori possono contrastare. Lungo il percorso, personaggi come MJ e Ned potrebbero “vestirsi” e prendere parte all’azione e, a differenza di molte delle storie più cupe che abbiamo menzionato qui, questa è assolutamente la più divertente, perfetta per il target dei Marvel Studios.

House of M: una teoria rivoluzionaria introdurrebbe gli X-Men nel MCU in modo geniale

Il MCU si trova attualmente di fronte al problema dell’introduzione degli X-Men nell’universo. Doctor Strange nel Multiverso della Follia potrebbe aver trovato la risposta al quesito nei fumetti di House of M, che indagano approfonditamente il concerto di multiverso. Fino all’acquisizione della Fox da parte della Disney, l’assenza degli X-Men nel MCU è stata una difficoltà puramente contrattuale, con il precedente studio che ha distribuito ogni film live-action incentrato sui mutanti, da X-Men del 2000 a X-Men: Dark Phoenix del 2019. Ora che ne detiene i diritti, il MCU deve introdurre questi personaggi spiegando anche la loro assenza storica da Terra-616, l’universo principale del franchise.

Piuttosto che giustificare l’assenza degli X-Men in modo simile a quella degli Eterni, che non potevano essere coinvolti in eventi che non riguardavano il loro obiettivo più ampio, la scelta ottimale sarebbe che il MCU continuasse ad adattare la storyline dei fumetti di House of M. Infatti, qui si scopre che l’universo 616 è un falso, una copia ricreata perfettamente da Wanda e che i personaggi assenti, come gli X-Men e i Fantastici 4, sono sempre stati invece nella realtà autentica.

Doctor Strange 2 ha introdotto il concetto di viaggio multiversale

doctor-strange-nel-multiverso-della-follia-america-chavezLa prospettiva del multiverso è cresciuta nel corso della Fase 4 del MCU, ma è stato Doctor Strange 2 a spiegarci accuratamente come i personaggi potranno viaggiare tra gli universi in futuro. In una conversazione con il Barone Mordo dell’universo 838, lo stregone introduce il concetto di dreamwalking, un incantesimo che si trova nel Darkhold e che permette all’incantatore di possedere il corpo di una delle sue varianti in un altro universo. Tuttavia, il dreamwalking non è una pratica sicura e potrebbe scatenare un’incursione che porterebbe alla distruzione di entrambi gli universi.

Un metodo più semplice di viaggio multiversale è stato introdotto dai poteri di America Chavez, che le permettono di rompere i portali tra gli universi. Precedentemente dubbiosa su come poter usare le sue capacità a fin di bene, Doctor Strange 2 si conclude con America Chavez che riesce a cogliere pienamente il potenziale dei suoi poteri e li usa per mostrare alla Strega Scarlatta le conseguenze delle sue azioni da dreamwalker. Entrambi i metodi di viaggio multiversale ampliano la portata del MCU, dimostrando che l’universo è più vasto di quanto illustrato nelle fasi 1-3 dell’universo.

Doctor Strange 2 ha adattato molte storyline di House of M.

La trama di House of M vede Wanda distrutta dal dolore dopo aver perso il controllo dei suoi poteri, e aver ucciso nel frattempo Occhio di Falco, Ant-Man e Visione. Decide quindi di creare un universo in cui lei e Visione sono felici insieme e hanno dei figli, e i mutanti hanno potere sugli umani.

Molti di questi elementi sono stati tradotti in Doctor Strange 2. L’introspezione sul lutto di Wanda, tematica introdotta per la prima volta in WandaVision, è però più in linea con la trama di House of M dove, dopo aver vissuto la presenza dei suoi figli a Westview, la Strega Scarlatta cerca di manipolare l’universo per riaverli indietro. Lo stesso si può dire per l’uso della magia del caos da parte di Wanda nel corso del film, un elemento importante del fumetto che vede Wanda usare le sue impareggiabili capacità magiche per manipolare il mondo a suo piacimento.

House Of M potrebbe rivelare che l’MCU è un “falso” universo

Scarlet-Witch-Darkhold-in-WandaVision

La capacità di Scarlet Witch di creare un nuovo universo a sua immagine e somiglianza è parte integrante della trama di House of M e, nonostante abbia in parte riguardato la cittadina di Westview in WandaVision, questa tematica non è stata riproposta su scala più ampia in Doctor Strange 2.

Nei fumetti, la memoria degli eroi che vivono nell’universo creato da Wanda è distorta, e non riescono a ricordare le loro vite vissute nell’universo principale. Se il MCU dovesse adattare questo importante elemento dei fumetti, potrebbe rivelare che l’universo 616 del franchise è un falso, generato da Wanda, o da qualcuno di ancora più potente.

L’allontamento dal MCU potrebbe introdurre i Fantastici Quattro e gli X-Men

X-Men Insuperabili MarvelLa prospettiva che l’universo principale del MCU sia sempre stato un falso offrirebbe al franchise l’opportunità perfetta per introdurre personaggi che in precedenza sembravano irraggiungibili. Sia i Fantastici Quattro che gli X-Men avrebbero dovuto avere un ruolo importante negli eventi cruciali delle Fasi, come Avengers: Endgame e la morte di Tiamut in Eternals, eppure nessuno di questi gruppi si è visto.

Potremmo però scoprire che sia i Fantastici Quattro che gli X-Men vivono nel vero e proprio MCU, mentre gli altri eroi si sono semplicemente trovati in un mondo artificiale, inconsapevoli di tutto ciò. In alternativa, le due squadre potrebbero essere state escluse dal modello di Wanda in un atto di sfida, proprio come la Strega Scarlatta bandisce i mutanti dal suo mondo perfetto in House of M. In ogni caso, allontanare la narrazione dall’universo 616 consentirebbe al franchise di introdurre nuovi eroi, cambiando completamente la struttura del MCU.

Dopo gli eventi di Avengers: Endgame, molti si sono chiesti quale sarà la prossima grande rivelazione del MCU. Kang il Conquistatore sembra essere la scelta più ovvia come prossimo antagonista principale del franchise e il multiverso offre una miriade di possibilità per affrontare i reboot del cast e i vecchi buchi di trama dei film. Tuttavia, se il MCU deve accettare la sfida di introdurre i Fantastici Quattro e gli X-Men, allora Doctor Strange nel Multiverso della Follia pone tutte le premesse perché il progetto universale diHouse of M.  diventi realtà.

La Pellicola D’oro 2022: tutti i nominati

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La Pellicola D’oro 2022: tutti i nominati

Il 14 giugno presso il Teatro Ettore Scola de la Casa del Cinema di Roma si terrà la XII edizione del Premio de “La Pellicola D’oro” che sarà condotta ancora una volta da Sabina Stilo e con la presenza di moltissimi ospiti. Promosso ed organizzato dall’Associazione Culturale “Articolo 9 Cultura & Spettacolo” e dalla “Sas Cinema” di cui è Presidente lo scenografo e regista Enzo De Camillis (ideatore dell’evento),  “La Pellicola d’oro” è il primo premio in Europa a riconoscere i mestieri e l’artigianato del cinema.

La Pellicola d’Oro” è un riconoscimento che ha come obiettivo l’importanza di portare alla ribalta quei “mestieri” che hanno un ruolo fondamentale per la realizzazione di un film. Parliamo dei titoli di coda di un film, riconoscendo dal macchinista alla sarta di scena, dagli effetti speciali agli Stuntman, dalle sartorie cine-teatrali ai costruttori di scene. Accanto a questi riconoscimenti, non mancano, come ogni anno, premi speciali che vengono assegnati ad altri artisti del cinema, dello spettacolo e della cultura, che si sono particolarmente distinti nella loro carriera.

A ricevere i premi speciali quest’anno saranno le attesissime attrici Valeria Fabrizi, Claudia Gerini,l’attore Ninetto Davoli che riceverà il Premio all’attività artistica in coincidenza con l’anno pasoliniano, lo sceneggiatore e produttore Enrico Vanzina. Premio per l’Attività Produttiva a Matilde Bernabei per 30anni di attività con la LUX Vide.
Inoltre, ritirerà il premio de “La Pellicola d’Oro 2021” Alba Rohrwacher come Miglior Attrice nel film “Lacci” di Daniele Luchetti.

Tra gli attori in gara per la sezione Miglior Attore Cinema: Marco Giallini, Stefano Accorsi, Mario Autore, Tony Servillo, Gabriele Lavia; per la sezione Miglior Attrice Cinema: Aurora Giovinazzo, Miriam Leone, Anna Ferraioli Ravel, Milena Vikotic, Margherita Buy. Mentre per la sezione Miglior Attore Fiction: Giuseppe Zeno, Claudio Bisio e Alessandro Gassman e Miglior Attrice Fiction: Matilda De Angelis, Serena Rossi, Anna Foglietta.

Si ringraziano per la loro adesione il MIC (DG Cinema), Regione Lazio, l’ANICA, l’APA, l’Ass. For Cinema,  Roma Lazio Film Commission, la Panalight e la Fitel.

Le cinquine 2022 – Sezione Cinema

DIRETTORE DI PRODUZIONE

Gianni MEGLIO                                – La befana vien di notte

Carlo TRAINI                                    – Il cattivo poeta

Fabio LOMBARDELLI                      – Freaks Out

Andrea FOLETTI                              – Appunti di un venditore di donne

Raffaello SARAGO’                          – Un mondo in più

 

OPERATORE DI MACCHINA

Emiliano CANEVARI INTOPPA        – La befana vien di notte

Luigi ANDREI                                   – Il cattivo poeta

Matteo CARLESIMO                        – Freaks Out

Raffaele MASSA                              – Marilyn a gli occhi neri

Roberto LUZI                                   – I fratelli De Filippo

 

CAPO ELETTRICISTA

Antonio LA BARBERA                      – La Befana Vien di Notte

Fabio CAPOZZI                                – Mondo cane

Loris FELICI                                      – Freaks Out

Ettore ABATE                                    – Qui rido io

Matteo ATTOLINI                              – Il cattivo poeta

 

CAPO MACCHINISTA

Roberto MORESCHINI                   – La Befana vien di Notte

Maurizio BENVENUTO                   – Mondo cane

Raffaele ALLETTO                          – Freaks Out

Sandro FABBRIANI                         – Qui rido io

Marco SANTARELLI                       – I fratelli De Filippo
ATTREZZISTA DI SCENA

Vladimiro CECCONI                         – Marylin ha gli occhi neri

Roberto BENETTI                            – Qui rido io

Massimiliano CORTE                      – Freaks Out

Federica QUARTULLO                    – Un mondo in più

Sebastiano MURER                        – Il cattivo poeta

 

SARTA DI SCENA

Alessia CACCIALUPI                       – Freaks Out

Laura ANTONELLI                           – Qui rido io

Danilo MAGGI                                  – Marily ha gli occhi neri

  1. Antonietta SALVATORI                – I fratelli De Filippo

Luana PIERVENANZI                      – Il cattivo poeta

 

TECNICO EFFETTI SPECIALI

Franco SABELLI                                – Diabolik

Maurizio CORRIDORI                       – Freaks Out

Angelo MIRRA                                   – La befana vien di notte

Valeriano SPIRITO                            – Governance

Fabio TRAVERSARI                         –  Io sono Babbo Natale

Massimo CIARAGLIA                   – Leonardo

Pasquale DI VACCARO                 – Alfredino

 

SARTORIA CINETEATRALE

ANNAMODE                                     – Storia di una Famiglia perbene

TIRELLI                                             – Leonardo

–                                                           –

CAPO COSTRUTTORE

CORRADI –  PARISI                        – Leonardo

 

Roberto LAURENZI                         – Alfredino

Franco PUCCIO                                – Carla

 

STORYBOARD ARTIST

David ORLANDELLI                       – Alfredino

David ORLANDELLI                        – Leonardo

 

MAESTRO D’ARMI

Emiliano NOVELLI                           – Un professore

Saverio DESIDERATO                      – Una famiglia perbene

Alessandro NOVELLI                       – Leonardo

 

CREATORE EFFETTI SONORI

Marco GIACOMELLI                          – Leonardo

Luciano ANZELLOTTI                        – Alfredino

 

ATTORE PROTAGONISTA

Giuseppe ZENO                               – Storia di una famiglia perbene

Claudio BISIO                                    – Tutta colpa di Freud

Alessandro GASSMANN                  –  Un professore

 

ATTRICE PROTAGONISTA

Matilda DE ANGELIS                      – Leonardo

Serena ROSSI                                    – Mina Settembre

Anna FOGLIETTA                            – Alfredino

Jurassic World – Il dominio: la recensione dell’ultimo film della saga

Quasi trent’anni di differenza intercorrono tra Jurassic Park e il nuovo film della saga, Jurassic World – Il dominio. Un periodo di tempo relativamente breve, durante il quale il cinema è cambiato però per sempre, grazie anche al contributo proprio di quel rivoluzionario primo capitolo diretto da Steven Spielberg nel 1993. Quelle che all’epoca erano attrazioni digitali senza precedenti sono oggi parte integrante della nostra idea di spettacolo cinematografico, merito anche degli innumerevoli blockbuster fondati sugli effetti speciali realizzati nel corso di questi tre decenni. Cosa resta dunque da dire e mostrare a questo sesto e, apparentemente, ultimo capitolo della saga?

Diretto da Colin Trevorrow, già regista del Jurassic World del 2015, Il dominio è chiamato a riprendere gli eventi da lì dove li aveva lasciati Il regno distrutto nel 2018. Si entra così finalmente nel mondo giurassico del titolo, preannunciato dai primi due titoli di questa nuova trilogia e ora pronto a manifestarsi in tutto il suo splendore. Quanto messo in moto dal film del 1993 arriva dunque ora al suo apice, nonché alla sua conclusione, con un film che guarda al futuro mantenendo però un approccio da vero e proprio paleontologo, ovvero ricercando nei suoi predecessori il significato della sua esistenza.

Ora che dal parco si è passati al mondo, Jurassic World – Il dominio si apre sulla difficile coesistenza di esseri umani e dinosauri. A compromettere ulteriormente l’equilibrio terrestre vi è anche una misteriosa invasione di locuste giganti, che preannuncia un disastro nella catena alimentare mondiale. Su questa aberrazione genetica, apparentemente opera della controversa Biosyn, inizieranno ad indagare Ellie Sattler (Laura Dern) e Alan Grant (Sam Neill), i protagonisti del film del 1993. Parallelamente, Owen Grady (Chris Pratt) e Claire Dearing (Bryce Dallas Howard) si metteranno alla ricerca della figlia adottiva Maisie, la quale sembra essere la chiave per la salvezza dell’ecosistema.

Jurassic World - Il dominio trama
L’attrice Bryce Dallas Howard in una scena di Jurassic World – Il dominio

“Nessuno si impressiona più con un dinosauro ormai”

I primi film di Jurassic Park risultarono straordinari per il loro far coesistere nelle stesse immagini esseri umani in carne ed ossa e creature estintesi milioni di anni fa eppure riprodotte in modo estremamente realistico. Quell’effetto speciale è oggi talmente tanto diffuso da non generare più lo stupore di un tempo e proprio su questo concetto si basa la nuova trilogia della Jurassic saga. Per poter scatenare quel “fattore wow” tanto ricercato dall’industria hollywoodiana, occorre dunque aprirsi a qualcosa di nuovo, che abbia però allo stesso tempo quel sapore nostalgico sintomo di un passato visto come più emozionante (altri esempi recenti ed esemplari sono Spider-Man: No Way Home, Matrix Resurrections e Scream).

Ecco dunque che Jurassic World – Il dominio trova la sua “novità” nel lasciare la mitica Isla Nubar, distrutta alla fine del precedente film, per portare i dinosauri tra le strade e i centri abitati del nostro mondo. Si tratta di una soluzione non del tutto inedita, già parzialmente affrontata da Il mondo perduto – Jurassic World, il secondo capitolo della saga. La cosa viene però qui proposta in modo più esteso, con l’obiettivo di evitare quel rischio di “già visto” che dopo cinque film era per questo sesto dietro l’angolo. Eppure, la prima grande sequenza che ci propone l’incursione dei dinosauri nel mondo civile, quella ambientata a Malta, evidenzia un cambio di registro che risulta stonato rispetto al cuore della saga.

Combinandosi ad una non particolarmente convincente sottotrama da spy movie, il film sembra con questa sequenza, indubbiamente ricca di adrenalina, accostarsi a saghe come quelle di Mission: Impossible e Jason Bourne, perdendo però quelli che erano i suoi caratteri identitari. I dinosauri, ad esempio, pur rimanendo una minaccia, appaiono qui quasi più un elemento secondario in un’arena troppo grande e dunque troppo dispersiva. La claustrofobia e il senso di terrore dati da un ambiente imprevedibile come l’isola si smarriscono dunque completamente. Fortunatamente, di questa cosa sembrano essersi resi conto anche gli stessi autori del film, che dopo aver offerto questo assaggio di novità ripropongono ben presto un ritorno alle origini, indirizzando personaggi umani e dinosauri verso un ambiente più naturale e, soprattutto, contenuto.

Jurassic World - Il dominio film
Gli attori Laura Dern e Sam Neill in una scena di Jurassic World – Il dominio

Il ruggito del passato

Jurassic World – Il dominio, dunque, pur estendendo il racconto a nuovi scenari e aprendosi al nuovo, sembra essere consapevole della sua necessità di rimanere legato al suo passato cinematografico e portare avanti questa eredità. Quando dunque l’azione si sposta nei territori della Biosyn, che ricordano molto gli ambienti naturali di un’isola, lo spettatore ha davvero modo di provare nuovamente quelle emozioni forti che la saga ha dimostrato di sapere trasmettere. Basta il rumore di pesanti passi in avvicinamento o l’agitarsi innaturale della vegetazione per suscitare quel misto di attesa, terrore e meraviglia che ci si aspetta da ogni nuovo film di questa saga. Allo stesso tempo, è proprio in questa seconda parte che il regista concepisce immagini di grande impatto, che erano invece fino a questo momento mancate.

Che questo sesto capitolo abbia bisogno di trovare un equilibrio tra novità ed eredità passate lo conferma anche la presenza di diversi dinosauri animatronici e ancora di più quella degli attori Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum, che tornano ad interpretare i personaggi protagonisti dei primi film. Il loro ruolo nella storia non è dei più significativi, ma permette di dar vita a quell’effetto nostalgia di cui si accennava. Rispondendo alla domanda posta in apertura di questa recensione, dunque, Jurassic World – Il dominio si configura, come i suoi precedenti, come un prodotto ultra contemporaneo ma con profonde radici nel passato, tanto cinematografico quanto della storia terrestre. In particolar modo, inoltre, porta a conclusione quel discorso sull’etica della clonazione intrapreso nel 1993.

Se nel primo film le riflessioni vertevano sul desiderio dell’essere umano di giocare a fare Dio, scatenando rivoluzioni potenzialmente apocalittiche, con questo sesto capitolo si arriva ad una riflessione di stampo ambientalista, perfettamente al passo con i tempi. La trilogia di Jurassic World si era da subito presentata come una continua metafora sullo sfruttamento della natura da parte dell’essere umano, sempre più avido e corrotto. Il dominio propone dunque non solo grande intrattenimento (misto a qualche passo falso, specialmente nella sceneggiatura), ma anche urgenti riconsiderazioni sul nostro operato, sulla necessità di ritrovare quei valori etici del passato nella consapevolezza che, citando Ian Malcolm, “life finds a way”.

Bryce Dallas Howard: intervista alla protagonista di Jurassic World – Il dominio

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Dopo quella a Chris Pratt, ecco la nostra video intervista a Bryce Dallas Howard protagonista dell’atteso Jurassic World – Il dominio, il capitolo finale del franchise di successo che debutterà al cinema il 2 giugno 2022 in tutto il mondo. Quest’estate vivi la conclusione epica dell’era Giurassica, con due generazioni che si incontrano per la prima volta. Chris Pratt e Bryce Dallas Howard sono affiancati dalla vincitrice dell’Oscar Laura Dern, Jeff Goldblum e Sam Neill in Jurassic World – Il dominio, un’audace nuova avventura tempestiva e mozzafiato che abbraccia il mondo.

Dall’architetto e regista di Jurassic World Colin Trevorrow, Jurassic World – Il dominio si svolge quattro anni dopo la distruzione di Isla Nublar. I dinosauri ora vivono e cacciano insieme agli umani in tutto il mondo. Questo equilibrio fragile rimodellerà il futuro e determinerà, una volta per tutte, se gli esseri umani rimarranno i predatori dominanti su un pianeta che ora condividono con le creature più temibili della storia.

Jurassic World – Il dominio, di Universal Pictures e Amblin Entertainment, spinge il franchise da oltre 5 miliardi di dollari in un territorio audace e inesplorato, caratterizzato da dinosauri mai visti, azione vertiginosa e nuovi sorprendenti effetti visivi.

Jurassic World – Il dominio, il film

In Jurassic World – Il dominio vedrà sia Chris Pratt che Bryce Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella Pineda, Jake Johnson e Omar SyLaura Dern e Sam Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che avevano in Jurassic Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta in Jurassic World: Il Regno Distrutto.

Il Dominio si svolge quattro anni dopo la distruzione di Isla Nublar. I dinosauri ora vivono e cacciano insieme agli umani in tutto il mondo. Questo equilibrio fragile rimodellerà il futuro e determinerà, una volta per tutte, se gli esseri umani rimarranno i predatori dominanti su un pianeta che ora condividono con le creature più temibili della storia. Jurassic World – Il dominio arriverà in sala il 2 giugno 2022.

Pinocchio: teaser trailer del live action Disney

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Pinocchio: teaser trailer del live action Disney

La celebrazione mondiale del Disney+ Day tornerà giovedì 8 settembre 2022, in occasione del D23 Expo: The Ultimate Disney Fan Event presentato da Visa ad Anaheim, California. Per festeggiare, la piattaforma streaming ospiterà esperienze speciali per i fan e per gli abbonati; nuovi contenuti dei suoi brand principali, tra cui il ritorno dell’amato classico Disney nel nuovissimo live action Pinocchio, debutteranno in arrivo sulla piattaforma streaming l’8 settembre, in occasione del Disney+ Day. Da oggi sono disponibili il teaser trailer e la key art del film, interpretato da Tom Hanks, Benjamin Evan Ainsworth, Cynthia Erivo, Joseph Gordon-Levitt, Keegan-Michael Key, Lorraine Bracco e Luke Evans. Oltre a Pinocchio, Disney+ annuncerà nei prossimi mesi nuovi titoli Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e Star in arrivo per il Disney+ Day.

Diretto dal vincitore dell’Academy Award Robert Zemeckis, Pinocchio rivisita in chiave live action l’amata storia di un burattino di legno che intraprende un’emozionante avventura per diventare un bambino vero. Tom Hanks interpreta Geppetto, l’intagliatore di legno che costruisce e si prende cura di Pinocchio (Benjamin Evan Ainsworth) come se fosse suo figlio. Joseph Gordon-Levitt è il Grillo Parlante, guida di Pinocchio nonché sua “coscienza”; la candidata all’Academy Award Cynthia Erivo è la Fata Turchina; Keegan-Michael Key è la Volpe; la candidata all’Academy Award Lorraine Bracco è Sofia il Gabbiano, un nuovo personaggio; e Luke Evans è il Postiglione. Il cast include inoltre Kyanne Lamaya nel ruolo di Fabiana (e della sua marionetta Sabina), Giuseppe Battiston in quello di Mangiafuoco e Lewin Lloyd in quello di Lucignolo.

Il film è prodotto da Robert Zemeckis, Derek Hogue, Andrew Miano, Chris Weitz e Paul Weitz, mentre Jackie Levine, Jack Rapke, Alexandra Derbyshire e Jeremy Johns sono i produttori esecutivi.

Fuorigioco – Una storia di vita e di sport presentato al Biografilm Festival

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Sarà presentato a Bologna come Evento Speciale venerdì 17 giugno al Medica al Biografilm Festival il nuovo progetto targato Genoma Films, Fuorigioco – Una storia di vita e di sport, la docu-fiction nata da una idea di Paolo Rossi Pisu e Emanuela Zaccherini, diretta da Pier Paolo Paganelli e che racconta la storia del grande campione Beppe Signori. Il documentario sarà poi trasmesso in prima visione tv il 19 giugno alle ore 21.15 su Sky Documentaries (Canali 122 e 402 di Sky) e disponibile anche On Demand e in streaming su NOW.

Fuorigioco – Una storia di vita e di sport è un originale docu-film sulla vita di Beppe Signori, l’ex attaccante che ha militato in numerose squadre (Piacenza, Foggia, Lazio e Bologna) e che è stato vicecampione del mondo con la Nazionale Italiana nel 1994. Il film vuole essere occasione per ripercorrere le tappe della sua carriera e concentrarsi sugli ultimi dieci anni della sua vita, in cui è stato coinvolto nella nota vicenda del Calcioscommesse di Cremona, che lo ha visto indagato, processato e poi assolto. Per uscire completamente “pulito” dalle accuse, Beppe e il suo avvocato Patrizia Brandi del Foro di Bologna, hanno dovuto addirittura rinunciare alla prescrizione, pretendendo così che l’imputato venisse processato. Dopo la giustizia ordinaria, anche quella sportiva, a dieci anni esatti dal suo arresto (1.6.2011) lo ha potuto finalmente riabilitare (1.6.2021).

Il documentario vede la partecipazione di molti volti noti dello sport e dello spettacolo legati alla vita di Beppe Signori: da Zdenek Zeman, l’allenatore che l’ha fatto debuttare in Serie A con il Foggia, a Francesco Guidolin, l’ultimo Mister con il quale ha condiviso l’esperienza nel Bologna, fino a Gianluca Pagliuca che non è mai riuscito a parargli un rigore.

Commenta il produttore Paolo Rossi Pisu: “Sono felice di aver realizzato questo film perché sono tra coloro che hanno sempre creduto all’innocenza di Beppe, penso che servirà a raccontare in maniera obiettiva anche questa parentesi difficile che ormai Beppe si è messa alle spalle”. 

Fuorigioco – Una storia di vita e di sport è stato realizzato con il supporto della Emilia Romagna – Film Commission, e in collaborazione con Deisa Ebano Spa (Zig Zag, Calzanetto e Ebano), Filicori Zecchini, BCC Emilbanca, A&F, Radici Group. British School, Mare Termale, Luca Elettronica e Policinema.

Sinossi: FUORIGIOCO racconta le vicende sportive di un grande calciatore, ma soprattutto gli anni vissuti all’ombra dell’infamia e del sospetto. Un percorso di vita sportiva distrutta per un’accusa che si è rivelata priva di fondamento. La forza di un uomo che dopo essere stato radiato dal calcio, perdendo contratti televisivi e la possibilità di allenare, dopo dieci anni di sacrifici, rifiuta la prescrizione delle accuse e allunga i tempi processuali per cominciare la sua battaglia: essere proclamato innocente. Finalmente nella primavera del 2021 arrivano le assoluzioni e, a seguire, la sua riabilitazione sportiva.  

Stranger Things 4: le domande a cui deve rispondere la Parte 2

Stranger Things 4: le domande a cui deve rispondere la Parte 2

ATTENZIONE: Questo articolo contiene spoiler della quarta stagione di Stranger Things (Parte uno)

Il 27 maggio è uscita su Netflix la prima parte dellaquarta stagione di Stranger Things. Composta da nove ”capitoli”, la serie per ora ne ha rilasciati sette: gli ultimi due saranno disponibili sulla piattaforma dal 1° luglio 2022. I nuovi episodi hanno risposto ad una serie di domande lasciate in sospeso dalle precedenti stagioni. Finalmente è stato spiegato cosa è successo ai fratelli di Undici ad Hawkins Lab, o in che modo esattamente Will è stato in grado di comunicare con le luci nella stagione 1, o ancora come ha fatto Hopper a sopravvivere all’esplosione della macchina nella stagione 3. Tante questioni sono state spiegate e risolte, ma altrettante sono state aperte: la settima puntata termina con una serie di cliffhanger che devono necessariamente trovare un senso nella Parte 2 della quarta stagione di Stranger Things.

Con l’avvicinarsi dell’ultima stagione, i fratelli Duffer, ideatori della serie, hanno iniziato a rivelare i grandi misteri alla base dell’intera trama. Nella prima parte della stagione 4, Undici riesce a sopraffare Henry e a mandarlo al Sottosopra, dove assume l’identità di Vecna. Inoltre, Mike, Will, Jonathan e Argyle cercano l’aiuto di Suzie per individuare le coordinate del progetto NINA in Nevada, mentre Max e la banda di Hawkins scoprono come sfuggire a Vecna e salvare Nancy. Infine, Hopper, Joyce e Murray si riuniscono dopo essersi salvati dall’attacco di Demogorgone nella prigione russa.

Con tutti e quattro i gruppi di personaggi ancora separati alla fine del Volume 1, il prossimo capitolo ha il compito di raccontare buona parte della storia prima della fine. Il Volume 2 presenta solo due episodi, ma il finale della quarta stagione di Stranger Things vanta un tempo di esecuzione di quasi due ore e 30 minuti: ci sarà spazio a sufficienza per dare una degna conclusione alle trame in sospeso. Dai grandi misteri relativi ai destini di Nancy e Max in rapporto a Vecna, alle questioni romantiche che coinvolgono Mike e Eleven, ecco le 12 questioni che il Volume 2 della quarta stagione di Stranger Things deve affrontare.

Come può il Dottor Brenner sopravvivere all’attacco di  Demogorgone?

Stranger things dr martin brenner ScarLa quarta stagione di Stranger Things rivela che il Dottor Martin Brenner (Matthew Modine) è sopravvissuto miracolosamente all’attacco di Demogorgone alla scuola media. L’assalto si è visto alla fine della stagione 1 e per tre anni tutti – compreso lo spettatore – hanno creduto che Brenner e i suoi colleghi fossero morti. Sorprendentemente, quando Undici arriva al NINA Project Lab, trova “Papa” vivo e vegeto.

Brenner è rimasto nascosto in Nevada a lavorare sul progetto NINA. Ora presenta una grande cicatrice sul suo volto dovuta all’attacco di Demogorgone. Abbiamo ritrovato il personaggio, ma rimane ancora un mistero come Brenner abbia fatto a sopravvivere.

Cosa sta dipingendo Will?

Stranger Things 4 WillIn Stranger Thingsvediamo Will che sta dipingendo qualcosa in segreto nella sua stanza: Undici suggerisce che potrebbe trattarsi di un quadro per una ragazza di l’amico è innamorato. Will non fa vedere a nessuno cosa ha disegnato. Tuttavia le scene successive suggeriscono che potrebbe trattarsi di un regalo per Mike.

Anche se Will porta il dipinto con sé all’aeroporto quando il gruppo va a prendere Mike in aeroporto, non dà mai l’opera al suo migliore amico. In questa stagione di Stranger Things numerosi indizi suggeriscono che Will sia gay e che potrebbe avere effettivamente una cotta per il fidanzato di Undici. Detto tutto ciò, il Volume 2 deve necessariamente rivelare il contenuto del quadro allo spettatore (e anche il destinatario dell’opera).

Perché Mike non riesce a dire “Ti amo” a Undici?

Stranger Things stagione 4 Mike ElevenIn tutta la quarta stagione di Stranger Things, c’è un rapporto teso tra Mike e Undici. I due hanno una serie di discussioni importanti e il loro rapporto sembra sempre più sbilanciato. Ad un certo punto, lei evidenzia come lui non riesca a dirle e nemmeno a scriverle ”Ti amo”. Mike non reagisce a questa provocazione.

Se nelle precedenti stagioni sembrava che Mike avesse sentimenti più profondi di Undici, la quarta incrina questo aspetto della loro relazione. Alla fine della terza stagione, il ragazzo, pur senza dire la frase, dimostra di amare Undici e, nel finale, lei afferma di amare Mike. Nel Volume 1 dell quarta stagione di Stranger Things, il ragazzo sembra quindi rimpiangere di non aver detto “Ti amo“, ma non ha ancora spiegato perché non riesca a pronunciare quelle parole.

Will ama davvero Mike?

will mike stranger things stagione 4Può sembrare una teoria controversa, dato che Mike (Finn Wolfhard) sta insieme a Undici e vista l’imperturbabilità di Will. Tuttavia, la quarta stagione di Stranger Things ha lanciato diversi segnali circa un possibile interesse di Will nei confronti dell’amico. La serie ha scelto di non dichiarare esplicitamente l’omosessualità di Will, ma l’ha suggerita in vari momenti.

L’abbraccio impacciato tra i due in aeroporto in California è un chiaro indizio, ma anche il discorso di Will sulla difficolta nell’esporsi e dichiarare di amare qualcuno. L’eventuale cotta di Will sarebbe straziante: Mike ama UndiciWill ha già sofferto abbastanza per amore in Stranger Things, il rifiuto da parte del suo migliore amico sarebbe il colpo di grazia.

Nancy e Steve torneranno insieme?

Stranger-Things-4 Trailer Nancy SteveÈ impossibile tralasciare la tensione tra Steve e Nancy in Stranger Things 4. La serie ha suggerito per diverse stagioni che Steve non avrebbe mai trovato un’altra ragazza dopo essersi lasciato con Nancy, l’unica ragazza di cui era sempre stato innamoratoTuttavia, dopo aver iniziato a uscire con Jonathan nella stagione 2, Nancy non sembrava più guardarsi indietro. In Stranger Things 4 Dustin torna sull’argomento e menziona l’amore di Steve per Nancy. Anche Robin suggerisce che Steve e Nancy dovrebbero tornare insieme.

A parte le voci, è evidente l’imbarazzante tensione romantica tra i due quando si trovano da soli: la scena in cui lei benda le ferite di Steve nel Sottosopra è forse la più esplicita dimostrazione dell’attrazione tra loro. Ora però che Nancy sta con Jonathan, questa passione rinnovata potrebbe essere causa di grandi scombussolamenti nel finale di Stranger Things 4.

Perché il Sottosopra è bloccato al 1983?

stranger things 4 steve eddie nancy robinDopo che Nancy, Steve, Robin ed Eddie nuotano fino al Sottosopra, si rendono conto che la linea temporale della dimensione è bloccata al 6 novembre 1983 – la data in cui Will Byers è scomparso in Stranger Things 1.

Anche la stanza di Nancy in Sottosopra viene lasciata esattamente com’era al tempo, gettando i personaggi in consfusione. Più avanti nella serie, si scopre che la linea temporale è bloccata esattamente al giorno in cui Undici ha aperto il cancello. Tra le risposte concrete che il Volume 2 di Stranger Things deve darci c’è anche la storia della linea temporale di Sottosopra. Perché si è bloccata?

Che cosa c’è scritto nelle altre lettere di Max?

Lucas steve dustin maxNel quarto capitolo di Stranger Things 4, Max Mayfield (Sadie Sink) si ritrova condannata a morte: è l’ultima vittima di Vecna. Inoltre, Max scopre che le prede precedenti di Vecna sono svanite 24 ore dopo aver visto l’orologio del nonno dalla Creel House. Una volta appreso quanto (poco) tempo le resta, Max rimane sveglia tutta la notte a scrivere lettere ad ogni persona a lei cara.

Max vieta ai destinatari di leggere le lettere fino al giorno della sua morte. L’unica lettera che Stranger Things rivela è quella che Max legge ad alta voce sulla tomba di Billy. Il Volume 2 dovrà quindi rivelare ciò che la ragazza ha scritto al resto dei suoi amici.

Nancy e Max riusciranno a salvarsi da Vecna?

stranger things nancy max vecnaNella quarta stagione di Stranger Things, il twist finale del Volume 1 rivela che anche Nancy è vittima della maledizione di Vecna, Dato che Max è riuscita a attenuare la maledizione di Vecna solo quando gli altri personaggi hanno intonato la sua canzone preferita – “Running Up That Hill” di Kate Bush – ora è necessario fare lo stesso con Nancy.

Al momento Nancy e Max sono i bersagli della maledizione di Vecna: il Volume 2 di Stranger Things 4 dovrà dirci se entrambe sopravviveranno.

Come hanno fatto i russi a prendere un Demogorgone?

Stranger Things 4 Hopper DemogorgonIl carcere russo in cui Hopper è tenuto prigioniero ha un Demogorgone che si nutre di prigionieri. Non è chiaro come questa popolazione si sia impossessata delle creature.

Sembra che i russi abbiano aperto un cancello per il Sottosopra, ma Hopper sa che tutti i Demogorgoni sono morti quando il Mostro Ombra è stato distrutto. A quanto pare, non è così: stando a quanto mostrato dal trailer del volume 2, i russi hanno altri Demogorgoni conservati con un liquido in strani contenitori…

Come torneranno in America Joyce, Hopper e Murray?

Hopper Joyce Murray In Russia

Joyce, Murray e Hopper si sono ora riuniti nella prigione russa, ma non si sa qual è il loro piano per tornare dai ragazzi in America. Il trailer del Volume 2 della quarta stagione di Stranger Things mostra Hopper che esplora il covo di Demogorgoni della prigione, suggerendo che il team dovrà combattere prima di tornare a Hawkins. Inoltre, dal momento che anche il loro aereo si è schiantato nei boschi, Joyce, Hopper e Murray sono attualmente senza un mezzo di trasporto per lasciare la Russia.

Si è salvato qualche bambino dal massacro del laboratorio di Hawkins?

hawkins lab bambiniIl massacro del laboratorio di Hawkins termina con un duello tra Undici e Henry, in cui il primo scaraventa il secondo nel Sottosopra. Sembra che 001 abbia ucciso ogni altro bambino del laboratorio, a parte Undici, ma questo fatto non è stato confermato dal Dottor Brenner. Per ora sappiamo che Kali è viva perché è scappata dal laboratorio di Hawkins prima del massacro, ma è possibile che almeno uno degli altri bambini sia riuscito a sopravvivere all’attacco.

Mike arriverà al laboratorio prima dell’US Army?

Argyle Will Mike Jonathan

Alla fine del Volume 1 di Stranger Things 4, Mike e i ragazzi della California cercano di raggiungere il laboratorio del progetto NINA prima che l’U.S. Army arrivare e catturare Undici. Ora che la ragazza ha di nuovo i suoi poteri, l’U.S. Army non dovrebbe essere in grado di portarla via così facilmente. In ogni caso, Mike e la banda vogliono starle accanto in caso si verifichi uno scontro mortale.

Dal momento che Undici sa la verità su Henry Creel, nel Volume 2 Mike e gli altri personaggi dovranno necessariamente riportarla a Hawkins per una grande battaglia a Sottosopra prima della fine della stagione 4 di Stranger Things.

Extraction: trama, cast e curiosità sul film con Bruce Willis

Extraction: trama, cast e curiosità sul film con Bruce Willis

Negli ultimi anni l’attore Bruce Willis si è dedicato senza sosta a partecipare ad una serie di film di genere d’azione e thriller. Tra questi si ritrovano titoli come Survive the NightTrauma Center, Hard Kill, Fire with Fire e Resa dei conti – Precious Cargo. Un altro film simile a quelli qui citati è Extraction, diretto nel 2015 da Steven C. Miller, personalità affermatasi anche grazie ai film First Kill, Escape Plan 2 – Ritorno all’inferno e Live! Corsa contro il tempo. È peròbene notare che, nonostante sia indicato come protagonista del film, Willis abbia in realtà un ruolo molto ridotto.

L’attore, infatti, ha negli ultimi anni ridotto drasticamente i suoi impegni cinematografici, limitandosi a brevi apparizioni che comportano dunque il minimo impegno possibile. Questa formula, da molti criticata, si è dimostrata particolarmente vantaggiosa per lui, che ha così avuto modo di districarsi tra diversi lungometraggi girati tutti in brevi periodi. Per gli amanti del genere, ad ogni modo, questi si rivelano essere film a loro modo godibili, che offrono intrattenimento senza troppe pretese unito all’occasione di vedere Willis fare ciò che sa fare meglio.

Ora che l’attore ha annunciato il suo ritiro, recuperare questi suoi ultimi film riscoprire anche i suoi ultimi film può essere un dovuto omaggio alla sua carriera. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Extraction: la trama del film

Il film si apre nel 2005, quando l’agente sotto copertura Leonard Turner viene catturato da un gruppo di contrabbandieri d’armi russi che minacciano di uccidere sua moglie Kate e suo figlio Harry, se non otterranno una lista di tutti coloro che fanno affari con la CIA. Turner, però, grazie alla sua esperienza riesce a liberarsi e chiede al suo collega Ken Robertson di mettere al sicuro la sua famiglia. Ken, sfortunatamente, arriva troppo tardi e Kate viene uccisa come promesso dai criminali. Ciò lascia Leonard distrutto emotivamente, portandolo a doversi occupare da solo del figlio.

Dieci anni dopo Harry è ora un giovane forte e ricco di risentimento, che entra a far parte del distaccamento della CIA di Praga, nonostante le proteste di suo padre a riguardo. Nel frattempo, Leonard sta cercando di recuperare un moderno dispositivo che permette di entrare nelle telecomunicazioni globali senza bisogno di password o riconoscimenti. Quando proprio per via di questa sua ricerca viene catturato da Drake Chivu, Harry collaborerà con la sua ex fidanzata Victoria per salvarlo e allo stesso tempo ottenere vendetta per la morte di sua madre.

Extraction cast

Extraction: il cast del film

Ad interpretare l’agente Leonard Turner, come anticipato, vi è l’attore Bruce Willis. Negli ultimi anni abituato ad interpretare ruoli piuttosto marginali, questo accettò di partecipare al film a patto di girare tutte le proprie scene nel minor numero possibile di giorni. Willis, alla fine, completò quanto previsto per il suo personaggio in un solo giorno. Nonostante ciò, dovette comunque arrivare sul set con una buona preparazione fisica, così da poter eseguire anche alcune delle acrobazie più complesse. Per lui, inoltre, si è trattato del secondo film dove viene diretto da Miller, confermando l’ottima intesa generatasi tra di loro e che li porterà a lavorare nuovamente insieme per First Kill.

Nel ruolo del figlio Harry, vero e proprio protagonista del film, si ritrova invece l’attore Kellan Lutz. Egli ha dichiarato di aver accettato il ruolo in quanto apprezza molto i ruoli che gli permettono di migliorare le sue abilità fisiche. Nei panni di Victoria, invece, si ritrova la ex lottatrice di arti marziali miste Gina Carano, vista anche nella saga di Fast & Furious e nella serie The Mandalorian. L’attrice ha dichiarato di aver preso parte al film per poter recitare accanto a Willis, suo idolo. Inoltre, la Carano ha avuto modo di interpretare diverse scene di lotta, arrivando poi a dichiarare di considerare Victoria il suo personaggio preferito tra quelli interpretati. Completano il cast gli attori D. B. Sweeney nei panni di Ken e Joshua Mikel in quelli di Drake.

Extraction: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Extraction grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix, Infinity+, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 31 maggio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Trentino Film Commission: in scadenza la domanda per il contributo a fondo perduto

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È fissata al 7 giugno la seconda scadenza annuale per presentare la domanda per accedere al contributo a fondo perduto stanziato dalla Trentino Film Commission e destinato al finanziamento di opere cinematografiche, di fiction, di serie, programmi per la televisione e progetti di documentario, sia nazionali sia internazionali.

I soggetti beneficiari che possono presentare domanda sono le società di produzione cinematografica, televisiva e di documentari; i progetti saranno esaminati da un Comitato tecnico-scientifico che stilerà la graduatoria dei soggetti idonei, valutandone la qualità, le credenziali della produzione e degli interpreti, la ricaduta economica sul territorio, la capacità di promuovere il territorio, le prospettive di distribuzione, gli accordi di co-produzione e della certificazione di sostenibilità ambientale Green Film.

Al fine di sostenere la realizzazione di opere audiovisive, di diffondere il patrimonio territoriale e di favorire l’impiego di figure professionali operanti sul territorio la Trentino Film Commission, oltre al fondo dedicato, offre a tutte le produzioni che ne faranno richiesta assistenza logistica e supporto alle riprese. Ne sono un esempio le due produzioni straniere che si sono appena concluse: il film indiano Macherla, prodotto da ODU Movies e le cui riprese si sono realizzate in Val di Fassa e Riva del Garda e il programma televisivo tedesco Björn Freitag kocht grenzenlos köstlich in Trento, prodotto da 2Bild TV.Events & Media GmbH e le cui riprese sono avvenute a Trento centro.

I lungometraggi, cortometraggi, serie televisive, fiction televisive e di animazione possono ricevere un contributo massimo di importo pari a 400.000,00 purché una parte delle riprese sia effettuata in Trentino, venga speso sul territorio un importo pari ad almeno il 150% del contributo concesso e che venga assunto almeno il 20% della troupe locale durante il periodo di riprese in Trentino.

I documentari e le opere multimediali potranno invece ricevere un contributo massimo di importo pari a € 40.000 e anche in questo caso parte delle riprese devono essere effettuate in Trentino, deve essere speso sul territorio un importo pari ad almeno il 120% del contributo concesso e almeno due membri del cast tecnico devono essere professionisti locali; in alternativa contratto di co-produzione con una Produzione locale.

La domanda di contributo deve essere presentata prima dell’avvio dei lavori relativi al progetto presentato.

Pierfrancesco Favino e Mario Martone ospiti al Bardolino Film Festival con Nostalgia

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Saranno Pierfrancesco Favino e Mario Martone, reduci dal trionfo all’ultimo festival di Cannes con Nostalgia, i protagonisti assoluti del weekend al Bardolino Film Festival.

Nella serata a bordo lago di sabato 18 giugno, infatti, Pierfrancesco Favino incontrerà il pubblico del festival proprio in occasione della presentazione di Nostalgia, ultimo lavoro di Mario Martone (in sala per Medusa) tratto dall’omonimo romanzo di Ermanno Rea. Favino interpreta Felice, un uomo ritornato a Napoli per la madre dopo quarant’anni di assenza, che si troverà a riscoprire i luoghi ma anche i fantasmi del proprio passato. La proiezione del film sarà preceduta da un incontro con l’attore, che riceverà il Premio Bardolino del BFF assegnato per meriti artistici ad un personaggio del mondo del cinema.

Nella serata conclusiva, domenica 19 giugno, torna il grande cinema di Mario Martone con Qui rido io, che riceverà il prestigioso Premio Ciak d’Oro assegnato ad uno dei film più apprezzati dell’ultima stagione.

Il film, incentrato sulla figura del celebre attore e commediografo Eduardo Scarpetta acclamato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, sarà proiettato nel corso della serata nella suggestiva cornice del lungo lago di Bardolino in collaborazione con Ciak, media partner della manifestazione. A ritirare il premio e presentare il film sono attesi il regista Mario Martone, l’attrice Cristiana Dell’Anna, tra i protagonisti della pellicola, e Ippolita Di Majo, sceneggiatrice del film con Martone.

L’appuntamento con la seconda edizione di Bardolino Film Festival, manifestazione organizzata e sostenuta dal Comune di Bardolino con la direzione artistica di Franco Dassisti, è dal 15 al 19 giugno 2022.

Il programma completo del festival sarà annunciato prossimamente nel corso della conferenza stampa di presentazione.

Alla vita: trailer del film con Riccardo Scamarcio e Lou De Laâge

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Guarda il trailer del film Alla vita diretto da Stephane Freiss con Riccardo Scamarcio e Lou De Laâge, prodotto da BA. BE Productions e Indiana Production in collaborazione con Vision Distribution, in collaborazione con Fanfarons Films, in collaborazione con Sky, con la partecipazione di Canal+, con la partecipazione di Cine+, con il contributo di APULIA FILM FUND e della FONDAZIONE APULIA FILM COMMISSION.

Alla vita, la trama del film

Ogni estate i Zelnik, una famiglia ebrea ultra-ortodossa di Aix-Le-Bains, passa un breve periodo nel Sud Italia, per raccogliere cedri, frutti che, secondo un’antica leggenda, Dio aveva sparso in questa regione. A ospitare la numerosa famiglia nella sua tenuta è Elio De Angelis, un gallerista che ha iniziato a occuparsi della sua azienda dopo la morte improvvisa del padre, e che proprio per questo è stato lasciato dalla moglie. In questo terreno brullo e arso dal sole avverrà l’incontro tra Elio ed Esther Zelnik, ventenne ormai stanca delle costrizioni imposte dalla sua religione. Bloccata tra l’affetto per i parenti e il desiderio di emanciparsi, Esther sta tentando di abbandonare la dottrina ortodossa. Sarà proprio attraverso il rapporto con Elio che la ragazza riuscirà a capire l’importanza della libertà e intraprendere la sua strada e, allo stesso modo, grazie a lei, Elio riuscirà a trovare la pace che aveva perso da tempo.

 

 

Creed 3 al cinema il 23 novembre con Eagle Pictures

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Creed 3 al cinema il 23 novembre con Eagle Pictures

Eagle Pictures distribuirà in Italia Creed 3, terzo capitolo della saga cinematografica nata come spin-off del celebre, osannato e mai dimenticato “Rocky”. Il film prodotto da MGM è diretto e interpretato da Michael B. Jordan che ha già dato cuore ed anima al protagonista Adonis “Donnie” Johnson nei primi due capitoli, Creed – Nato per combattere e Creed II (distribuiti nel nostro Paese da Warner Bros. Italia), che hanno incassato rispettivamente 5.5 milioni di euro nel 2016 ed oltre 7 milioni di euro nel 2019.

Creed 3, che si divide tra azione a dramma e affronta il tema della boxe con intimità e la descrive in tutte le sue coinvolgenti e struggenti sfumature, arriverà nelle sale italiane il 23 novembre, in contemporanea con gli USA.

Completano il cast: Tessa Thompson (Creed – Nato per combattere e Creed II, Avengers: Endgame, Passing), Jonathan Majors (“When We Rise”, Hostiles, The Harder They Fall), Selenis Leyva (“Orange Is the New Black”, Spider-Man: Homecoming), Phylicia Rashad (tick, tick… Boom!, Creed – Nato per combattere e Creed II).

Dopo aver deciso di allontanarsi dal bordo del ring, questa volta Sylvester Stallone (che grazie al primo capitolo della saga del 2016 conquistò la nomination agli Oscar nella categoria Miglior attore non protagonista) non sarà davanti la macchina da presa per rimettere i panni di Rocky Balboa (allenatore di Adonis), ma è coinvolto nella produzione del film.