Bryce Dallas Howard dirigerà il reboot di
Flight of the Navigator (arrivato da noi con il
titolo di Navigator), anche se il suo
aggiornamento in merito al progetto indica che il film non arriverà
presto.
Il film, modesto successo al box
office, è però diventato un film di culto e così le aspettative in
merito al reboot sono alte, soprattutto alla luce che la tecnologia
contemporanea permette di realizzare molte meraviglie con il genere
fantascientifico.
Mentre parlava con il Los Angeles
Times per discutere del Jurassic
World – Il dominio appena uscito, Bryce Dallas Howard ha condiviso un
aggiornamento sul riavvio di Navigator. La
candidata al Golden Globe ha confermato di essere ancora impegnata
a dirigere il film, ma ha rivelato che “non c’è ancora una
sceneggiatura”. Nessuno sceneggiatore è stato annunciato per
scrivere la sceneggiatura per il film.
Il quinto episodio di Obi-Wan
Kenobisvela
finalmente il passato di Reva e la sua vera identità, oltre a dare
un senso all’accanimento del personaggio che gravita sotto
l’influenza Sith nel confronti del nostro
protagonista.
Nell’ultimo episodio della serie,
disponibile da mercoledì su Disney+, durante una conversazione con
Ben, viene rivelato che Reva era tra i Giovani nel Tempio Jedi la
notte in cui Anakin Skywalker si è rivolto al Lato Oscuro e ha
massacrato i bambini.
Reva è stata attaccata da Anakin,
ma è riuscita a fingere di essere morta prima di essere presa dagli
Inquisitori Sith (che non siamo riusciti a vedere, ma
l’implicazione che sia accaduta poco dopo è evidente). Questo
spiega come fa a sapere chi c’è sotto la maschera di Darth Vader,
comunque, ed è allora che apprendiamo che sta aspettando il suo
momento per colpire e uccidere il Signore dei Sith.
Questo non la rende un eroe poiché
la sua ricerca di vendetta ha portato Reva su un sentiero oscuro.
Non essere nemmeno nominata il nuovo Grande Inquisitore dissuade
Reva dalla sua missione e, dopo la fuga di Obi-Wan e dei ribelli,
coglie l’occasione per cercare di uccidere Vader.
Tuttavia, lui lo vede arrivare e
respinge Reva con la Forza da solo prima che un breve duello con la
spada laser finisca con Vader che la pugnala allo stomaco (proprio
come le ha fatto Anakin quando era bambina).
Si scopre che Vader ha sempre
saputo chi era Reva e aveva usato la sua rabbia solo come
strumento. Con ciò, il vero Grande Inquisitore ritorna, spiegando
che mentre la sua rabbia una volta era utile, ora è noiosa. Lui e
Vader lasciano morire l’Inquisitore Sith caduto, ma lei trova il
comunicatore di Obi-Wan per terra, con un messaggio di Bail Organa
che menziona Tatooine e il fatto che Luke e Leia sono “suoi ”
figli.
Obi-Wan avverte un disturbo nella
Forza e, sebbene abbia ancora Vader da affrontare, qualcosa ci dice
che Reva cercherà di trovare Luke per far pagare Vader uccidendo
suo figlio o per addestrarlo a diventare colui che sarà finalmente
in grado di farlo, mettendo in atto la vendetta su Anakin
Skywalker.
La storia di Obi-Wan
Kenobi inizia 10 anni dopo i drammatici eventi di
Star Wars: Episodio III La vendetta dei Sith, in cui
Obi-Wan
Kenobi ha affrontato la sua più grande sconfitta, la
caduta e la corruzione del suo migliore amico e apprendista Jedi,
Anakin Skywalker, che è passato al lato oscuro diventando il
malvagio Signore dei Sith,
Darth Vader.
La serie è interpretata
da Ewan
McGregor, che riprenderà il suo ruolo nei panni
dell’iconico Maestro Jedi, e segna anche il ritorno
di Hayden Christensen nel ruolo di Darth
Vader. Si uniscono al cast anche Moses
Ingram, Joel
Edgerton, Bonnie Piesse, Kumail Nanjiani, Indira Varma, Rupert
Friend, O’Shea Jackson Jr., Sung Kang, Simone
Kessell e Benny Safdie.
In un nuovo video
dall’account Twitter ufficiale della serie Obi-Wan Kenobi, Hayden
Christensen e Ewan McGregor si siedono per parlare dei loro
ricordi preferiti in merito alle interpretazioni di Obi-Wan e Darth
Vader/Anakin Skywalker.
Christensen cita specificamente il
combattimento della coppia in Star
Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith come il
momento più divertente che ha avuto sul set.
“Siamo arrivati all’Episodio III
e abbiamo combattuto l’uno contro l’altro, è stata la cosa più
divertente per me. Penso che entrambi l’abbiamo preso molto sul
serio. Quindi ci siamo divertiti tanto ma è stato davvero intenso e
gratificante”.
La storia di Obi-Wan Kenobi inizia 10 anni dopo i
drammatici eventi di
Star Wars: Episodio III La vendetta dei Sith, in cui
Obi-Wan Kenobi ha affrontato la sua più grande
sconfitta, la caduta e la corruzione del suo migliore amico e
apprendista Jedi, Anakin Skywalker, che è passato al lato oscuro
diventando il malvagio Signore dei Sith, Darth
Vader.
La serie è interpretata
da Ewan
McGregor, che riprenderà il suo ruolo nei panni
dell’iconico Maestro Jedi, e segna anche il ritorno
di Hayden Christensen nel ruolo di Darth
Vader. Si uniscono al cast anche Moses
Ingram, Joel
Edgerton, Bonnie Piesse, Kumail Nanjiani, Indira Varma, Rupert
Friend, O’Shea Jackson Jr., Sung Kang, Simone
Kessell e Benny Safdie.
Obi-Wan
Kenobi è diretta da Deborah Chow, mentre gli
executive producer sono Kathleen Kennedy, Michelle
Rejwan, Deborah Chow, Ewan
McGregor e Joby Harold.
L’ex star di Good Girls Manny
Montana è entrata a far parte del cast con una serie regolare al
fianco di Dominique Thorne nella serie Disney+ dei Marvel Studios Ironheart. I
dettagli sul suo personaggio non sono stati resi noti.
Ironheart è
l’annunciata serie tv Marvel Studios creata da e
sviluppata per debuttare su Disney+
nel 2024. Ispirata da Tony Stark e determinata a seguire
le sue orme eroiche, la super geniale quindicenne Riri Williams ha
costruito la propria armatura avanzata e ora conduce una vita di
avventura, lotta al crimine e umanitarismo nei panni del Supereroe
noto come Ironheart. Nei fumetti la Williams è guidata
da Pepper Potts, in modo simile a come Tony ha
guidato Peter Parker sotto la sua ala nel MCU, fornendole risorse e una tuta
AI. Protagonisti della serie tv sono Dominique
Thorne come Riri Williams, Lyric
Ross nei panni della migliore amica di Riri e Anthony
Ramos in un ruolo ancora non annunciato.
Chris Evans si è scusato con il padre di Josh Brolin, James Brolin,
per aver sconfitto Thanos in Avengers: Endgame. Sono passati
più di tre anni dal culmine della Infinity Saga e
mentre il Marvel Cinematic Universe va avanti
con la Fase 4, e Endgame del 2019 diretto da
Joe e Anthony Russo rimane uno dei film preferiti
dai fan. Il film presenta molti momenti iconici per i più potenti
eroi della Terra e, naturalmente, la caduta del Titano Folle Thanos
dopo una battaglia epica.
Negli anni trascorsi dall’uscita del
blockbuster MCU, alcune delle sue star sono
andate avanti con altri progetti al di fuori del recinto dei film
di supereroi. Per
Chris Evans, questo ha significato il ruolo del
cattivo in Knives Out di Rian
Johnson e un imminente progetto di reunion con i fratelli
Russo in The Grey Man. In questo momento, è
impegnato a promuovere Lightyear
– La vera storia di Buzz della Pixar, dove
dà la voce al vero Buzz Lightyear che ha ispirato il giocattolo di
Andy nei film di Toy Story. Nel progetto animato,
affronta Zurg, doppiato da James Brolin, e la
coppia ha avuto un primo incontro molto interessante.
In una nuova intervista con Fandom
in occasione della conferenza stampa di Lightyear,
Evans condivide la sua esperienza dell’incontro con James
Brolin durante la premiere del film Pixar. Apparentemente,
ha dovuto scusarsi con l’attore per aver sconfitto suo figlio in
Avengers: Endgame. Leggi la citazione di Evans di
seguito:
“Ho incontrato James [Brolin] la
scorsa notte, per la prima volta alla premiere e gli ho detto
“scusa, ho dovuto prendere a calci in culo tuo figlio”. Voglio
dire, suppongo che tecnicamente mi abbia picchiato un po’ anche
lui, avrà anche vinto la battaglia, ma noi abbiamo vinto la
guerra.”
Lightyear
– La vera storia di Buzz è diretto da Angus
MacLane, regista vincitore dell’Annie Award e animatore veterano di
Pixar che ha co-diretto Alla
Ricerca di Dory del 2016, ed è prodotto da Galyn Susman
(il corto Toy Story: Tutto un altro mondo).
Il premiato compositore Michael
Giacchino, che ha firmato le musiche di The Batman e Spider-Man: No Way Home, comporrà la colonna sonora di
Lightyear – La vera storia di Buzz. Giacchino ha un
rapporto di lunga data con Pixar: ha vinto un Oscar, un Golden
Globe e un GRAMMY per la colonna sonora originale di Up.
Inoltre, la sua filmografia Pixar include, tra gli altri, Gli
Incredibili – Una “normale” famiglia di supereroi,
Ratatouille, Cars 2, Inside Out,
Coco e Gli Incredibili 2.
Il regista Zack
Snyder ha pubblicato un tributo al Superman di Henry Cavill in una nuova immagine dei BTS di
Man of Steel. Cavill
è apparso per la prima volta nel ruolo di Superman nel 2013 in
Man of Steel, appunto, diretto da Snyder, segnando
l’inizio dell’attuale DCEU alla Warner Bros. Il film ha incassato
668 milioni di dollari in tutto il mondo e ha consolidato Cavill
come la nuova incarnazione del personaggio classico, che avrebbe
interpretato per altri due film.
Henry Cavill ha indossato di nuovo il mantello
per Snyder in Batman v Superman: Dawn of Justice del 2016,
che ha presentato anche Batman di Ben Affleck e
Wonder Woman di Gal Gadot, una
sorta di adattamento dei fumetti di Frank MillerIl ritorno del cavaliere oscuro. Sebbene Batman v Superman sia stato un successo al
botteghino, è stato stroncato dalla critica, facendo sì che la WB
si raffreddasse rispetto alla visione di Snyder per i film
successivi sulla Justice
League. Dopo una tragedia familiare durante la
produzione, Snyder si è allontanato da Justice
League, il che ha spinto la WB ad assumente Joss
Whedon, per inseguire il successo al box office alla luce dello
storico positivo del regista con gli Avengers.
Fortunatamente, il supporto dei fan
e la necessità di contenuti su HBO Max hanno contribuito a
realizzare
Justice League di Zack Snyder, il taglio definitivo di
quattro ore della sua visione, che presentava più spazio per
l’amato Superman di Henry Cavill. Anche se manca dal personaggio
dal 2017, l’attore non ha ancora dichiarato finito il suo percorso
come Superman, dicendo più volte che non ha ancora appeso al chiodo
il mantello.
In un dolce post che celebra il 9°
anniversario di Man of Steel, Snyder ha postato
un’immagine su Vero dei due sul set, dicendo: “Il mio passato
di Superman, presente e futuro” con l’hashtag
#Supermanday.
Quando è stato chiesto a Hemsworth
se avesse perdonato la Stewart per il pugno, l’attore ha riso e ha
spiegato che in realtà desiderava che lei non interrompesse la
ripresa per scusarsi con lui.
“Oh sì, ero più sconvolto dal
fatto che non avesse continuato la ripresa. Mi ha colpito e ha
immediatamente detto, ‘Oh mio dio! Mi dispiace così tanto.’ Ero
tipo “Sarebbe stata la versione perfetta e più veritiera che
abbiamo avuto. Penso che fosse più sconvolta di me”.
Ricordiamo che nel film del 2012,
molto prima che la Disney istituzionalizzasse i suoi live action,
la Universal realizzò questo racconto alternativo della fiaba di
Biancaneve, in cui la principessa esiliata dal suo stesso regno
diventa una guerriera per combattere contro la Regina, che nel film
era interpretata da Charlize Theron. Chris
Hemsworth interpretava il Cacciatore, con un ruolo
molto più importante rispetto a quanto raccontato nella fiaba
classica, mentre
Stewart era una indomita Biancaneve.
Cinque giorni al
Memorial è la una nuova serie limitata dal premio
Oscar John Ridley e dal vincitore dell’Emmy
Carlton Cuse. Cinque giorni al Memorial è prodotta e scritta da
Carlton Cuse (“Jack Ryan”, “Lost”) e John Ridley
(“The Other History of the DC
Universe”, “Let It Fall: Los Angeles 1982-1992”). La serie è
diretta da Carlton Cuse, Josh Ridley e Wendey Stanzler (“Clarice”,
“Rebel”). Cinque giorni al Memorial è un’idea
di ABC Signature, parte di Disney Television Studios.
Cinque giorni al Memorial:
quando esce e dove vederla in streaming
Cinque giorni al Memorial
in streaming debutterà il 12 agosto con i
primi tre episodi, seguiti da un nuovo episodio ogni venerdì, fino
al 16 settembre.
Cinque giorni al Memorial:
trama e cast
La serie limitata di otto episodi
Cinque giorni al Memorial è b asata su eventi
reali e adattata dal libro della giornalista Premio Pulitzer Sheri
Fink, la serie racconta l’impatto dell’uragano Katrina e le sue
conseguenze su un ospedale locale. Con l’aumentare delle
inondazioni, la mancanza di elettricità e il calore divampante, i
soccorritori, ormai esausti, in un ospedale di New Orleans sono
stati costretti a prendere decisioni che li avrebbero condizionati
per gli anni a venire.
Cinque giorni al
Memorial vede come protagonisti Vera Farmiga (“Up in the Air”, “The
Conjuring”), Robert Pine (“CHiPs”), Cherry
Jones (“Transparent”, “Succession”), Julie Ann Emery
(“Better Call Saul”, “Preacher”),
Cornelius Smith Jr. (“Scandal”, “Self Made:
Inspired by the Life of Madam CJ Walker”), Adepero
Oduye (“The Falcon and the Winter
Soldier”, “Pariah”), Molly Hager (“Happyish”,
“5 giorni fuori – It’s Kind of a Funny Story”), Michael Gaston
(“Blindspot”, “The Leftovers”) e W. Earl Brown
(“Deadwood”, “Predicatore”).
In arrivo su Apple
TV+ questo agosto anche Bad
Sisters, la nuova commedia della creatrice e attrice
Sharon Horgan (“Catastrophe”, “Shining
Vale“). Una deliziosa miscela di dark comedy e thriller
ambientata sulla costa mozzafiato d’Irlanda.
Bad Sisters: quando esce e dove
vederla in streaming
Bad Sisters
in streaming farà il suo debutto il 19 agosto con i
primi due episodi dei dieci totali, seguiti da un nuovo episodio
settimanale ogni venerdì, fino al 14 ottobre.
Bad Sisters: trama e
cast
La serie Bad
Sisters segue le vite delle sorelle Garvey, legate
dalla morte prematura dei genitori e dalla promessa di proteggersi
sempre a vicenda. Accanto a Sharon Horgan, nel cast della serie ci
sono Anne-Marie Duff (“Suffragette”, “The Salisbury Poisonings”),
Eva Birthistle (“Brooklyn”, “The Last Kingdom”), Sarah Greene
(“Frank of Ireland”, “Dublin Murders”) ed Eve Hewson (“Behind her
Eyes”, “The Luminaries”) nei panni delle sorelle Garvey.
Bad
Sisters è scritto da Sharon Horgan, che è anche
produttrice esecutiva, con Brett Baer e Dave
Finkel (“New Girl”, “United States of Tara”), che l’ha
adattato dalla versione belga della serie “Clan”, creata da
Malin-Sarah Gozin (“Tabula Rasa”, “Professor T”). Sharon Horgan,
Faye Dorn e Clelia Mountford producono per conto di Merman;
Malin-Sarah Gozin, Bert Hamelinck e Michael Sagol (“Sound of
Metal”) sono i produttori esecutivi di Caviar. Oltre a Horgan, Baer
e Finkel, la serie è scritta da Karen Cogan, Ailbhe Keogan, Daniel
Cullen, Perrie Balthazar e Paul Howard. Dearbhla Walsh, anche lei
produttrice esecutiva della serie, Josephine Bornebusch e Rebecca
Gatward si alternano alla regia. “Bad Sisters” è prodotta da Merman
Television e ABC Signature, una parte di Disney Television Studios.
La serie segna il primo progetto dell’accordo di Sharon Horgan con
Apple TV+ ed è prodotta da Merman, la società di produzione
co-fondata con Clelia Mountford.
L’imminente anime Il Signore degli Anelli: La guerra dei
Rohirrim ha ora ufficialmente una data di uscita.
Basata sui romanzi fantasy dell’autore J. R. R.
Tolkien, la trilogia de Il Signore degli Anelli di Peter
Jackson ha dato vita al mondo della Terra di Mezzo come
mai prima d’ora, presentando al pubblico Elfi, Nani, Hobbit e una
miriade di altre razze e creature. Dopo la trilogia di film
dedicati a Lo Hobbit di minore successo di Jackson
iniziata nel 2012, il lavoro di Tolkien sarà nuovamente adattato
con l’imminente serie Amazon Il Signore degli Anelli: Gli
anelli del potere e Il Signore degli Anelli: La guerra dei
Rohirrim, un’avventura anime film.
Mentre molto rimane sconosciuto
sull’attesissimo film, La guerra dei Rohirrim
dovrebbe aver luogo centinaia di anni prima degli eventi della
trilogia de Il Signore degli Anelli di Jackson,
raccontando la storia inesplorata dell’origine del Fosso di Helm e
del suo fondatore, Helm Mano di martello. Il film è diretto da
Kenji Kamiyama da una sceneggiatura di
Phoebe Gittins e Arty
Papageorgiou, con crediti di scrittura aggiuntivi che
vanno a Jeffrey Addiss e Will
Matthews. New Line Cinema, lo studio di produzione dietro
le trilogie originali di Jackson Il Signore degli Anelli e Lo
Hobbit, torna nel mondo della Terra di Mezzo per produrre
La Guerra dei Rohirrim.
Secondo un nuovo report di Deadline,
Il Signore degli Anelli: La guerra dei
Rohirrim ha ora ufficialmente una data di uscita
fissata per il 12 aprile 2024. La data potrebbe essere un po’ più
lontana di quanto molti si aspettassero. Tuttavia, il progetto è
ancora relativamente all’inizio della produzione, con il lavoro di
animazione in corso da parte di Sola Entertainment, lo studio di
animazione dietro Blade Runner: Black Lotus.
Nel corso della sua carriera il
regista David Lynch ha dato vita ad opere
particolarmente criptiche e surreali, come Mulholland Drive o
Velluto blu, per le quali è oggi celebre. Vi sono però
anche alcuni film più aderenti alle convenzioni narrative vigenti,
ma non per questo privi della poesia e del riconoscibile tocco del
regista. Tra questi, il più celebre è senza dubbio Una
storia vera, girato nel 1999 a partire da una
sceneggiatura di John Roach e Mary
Sweeney e presentato in concorso al 52° Festival
di Cannes. All’interno di tale opera si può ritrovare una
storia particolarmente toccante, ricca di sincerità, amore e
umanità.
La forza di tali emozioni si
accentua nel momento in cui si scopre che il film è basato su una
storia realmente avvenuta, che ha per protagonista un contadino
dell’Iowa di nome Alvin Straight (il titolo
originale del film è The Straight Story). Nel 1994,
questi, all’età di 73 anni, intraprese un lungo viaggio a bordo di
un trattorino rasaerba per andare a trovare il fratello reduce da
un infarto. Viaggiando ad una velocità di 8 km/h, questi coprì in 6
settimane una distanza di circa 386 chilometri, giungendo infine
dal fratello. Una vera e propria odissea contemporanea, all’interno
della quale si ritrovano valori eterni e universali.
Attratto dalla forza della
semplicità di questo racconto, Lynch decise così di realizzarne un
film, rivelatosi poi un grandissimo successo di critica. Ancora
oggi è indicato come uno dei suoi migliori e più belli, diverso da
quelli per cui è conosciuto ma non meno potente visivamente. Prima
di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Una storia vera: la trama del film
La trama del film, come la storia da
cui è tratta, si svolge nell’Iowa del 1994. Protagonista
è Alvin Straight, un settantatrenne che vive
con sua figlia Rose, diventata un po’ svampita
dopo che le furono sottratti i figli a seguito di un incendio, del
quale non aveva neppure colpa. Venuto a conoscenza che il fratello
Lyle ha avuto un infarto, decide di andarlo a
trovare, benché i due non si parlino da molti anni. A causa della
sua età e della vista, ha però perso la sua patente ed è dunque
impossibilitato a guidare un auto. Per rimediare a ciò, decide di
intraprendere il suo viaggio con un trattore.
Questo è infatti il mezzo che usava
per lavorare, essendo lui un contadino. Il trattore non è però
certamente il mezzo migliore per coprire l’ampia distanza che
separa Alvin da suo fratello, il quale si trova nel Wisconsin. Il
lento viaggio, però, sarà anche per Alvin un modo per ripercorrere
la propria vita, oltre che confrontarsi con i nuovi valori
dominanti nella società. La differenza tra il suo modo di vivere
lento e pacato da un lato e la frenesia del Mondo che lo circonda
dall’altro si faranno infatti ora quantomai evidenti. La sua
speranza è però quella di arrivare a destinazione prima che lui,
suo fratello o il tosaerba siano messi fuori gioco per sempre.
Una storia vera: il cast del film
Ad interpretare lo struggente
personaggio di Alvin Straight vi è l’attore Richard
Farnsworth. Per tutta la sua carriera questi è stato
indicato come un attore di secondo piano, ma con Una storia
vera ebbe modo di mostrare la sua grandezza di interprete.
Inizialmente, però, questi non voleva accettare la parte, non
avendo gradito la volgarità del film di Lynch Velluto blu.
Il regista però lo assicurò che questa sarebbe stata un’opera
totalmente diversa, e l’attore accettò per l’ammirazione nutrita
nei confronti del vero Alvin. Farnsworth, però, al momento delle
riprese soffriva di cancro alla prostata, malattia che rese per lui
il set molto complesso. Egli aveva infatti le gambe del tutto
paralizzate.
Nonostante ciò, mostrò una dedizione
nei confronti del ruolo straordinaria, arrivando ad ottenere poi
una nomination all’Oscar come miglior attore protagonista. Accanto
a lui, nei panni della figlia Rosie, vi è la celebre attrice
SissySpacek, celebre per aver
interpretato la protagonista Carrie nell’horror Carrie – Lo
sguardo di Satana. Nei panni di Lyle, fratello di Alvin,
invece, vi è Harry Dean Stanton, celebre per i
suoi ruoli da caratterista e ricordato come protagonista di
Paris, Texas. Everett McGill, noto per
aver collaborato con Lynch per la serie I Segreti di Twin
Peaks compare infine nei panni di Tom. Dopo questo film,
l’attore decise di ritirarsi dalla recitazione.
Una storia vera: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su una delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Una storia vera è
infatti disponibile nel catalogo di Chili Cinema.
Per vederlo, basterà noleggiare il singolo film. Si avrà così modo
di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si avrà a disposizione soltanto
un dato periodo temporale entro cui vedere il titolo. In
alternativa, il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di mercoledì 15 giugno alle ore
21:00 sul canale Iris.
Diretto da Greta
Gerwig, che ha
co-firmato la sceneggiatura con Noah Baumbach,
il film è attualmente in fase di produzione, per una collaborazione
tra la Mattel Film e Warner Bros.
I piani per adattare la storia di
Barbie
per il grande schermo hanno subìto alcune battute d’arresto negli
ultimi anni, ma quando Robbie, Gerwig e Baumbach si sono imbarcati
nel progetto rispettivamente nel 2018 e nel 2019, le cose sono
andate a gonfie vele.
Per praticare sport a livello
professionale bisogna unire una buona dose di perseveranza alla
sofferenza, oltre a dimostrare di possedere l’attitudine e
atteggiamento giusto. Il mondo dell’audiovisivo ha da sempre
ritagliato una fetta di mercato alle storie di pupilli e aspiranti
sportivi che enfatizzano queste premesse, da cui si sviluppa anche
la trama di Hustle, nuovo film con protagonista
Adam Sandler, per la regia di Jeremiah
Zagar e attualmente disponibile su Netflix.
Per l’occasione, il giocatore
professionista dell’NBA Juancho
Hernangómez,”Juanchiviris” ha assunto i
panni di attore, accompagnando Sandler,
Robert Duvall, Ben Foster,
Queen Latifah e tanti altri volti noti del mondo
del basketball in un film che combina dramma e commedia, una storia
di superamento dei propri limiti dentro e fuori dal campo.
Un ritratto sensibile e competente
del mondo del basket
Stanley Sugerman
(Sandler)
è un importante osservatore per i Philadelphia
76ers, apprezzato e rispettato nel suo lavoro da quasi
tutti, compreso il presidente della franchigia (Robert
Duvall), che lo assume come assistente allenatore. Questo
è sempre stato il sogno di Stan, dopo tanti anni di lavoro
separato dalla moglie (Queen Latifah) ma, proprio
il giorno della sua “promozione”, il capo muore improvvisamente. Il
figlio (Ben Foster) gli subentra, ma non confida
troppo in Stan, e afferma che gli permetterà di fare l’assistente
solo se tornerà a dedicarsi allo scouting, andando alla
ricerca del miglior giocatore per la squadra.
E’ durante un viaggio a Maiorca che
Stan individuerà Bo Cruz,
talentuosissimo giocatore che non esita a portare nella terra delle
opportunità. Il processo di integrazione nella squadra non sarà
però affatto semplice, dal momento che Bo non ha
mai giocato con professionisti e ha un passato piuttosto turbolento
alle spalle.
E’ incorporando una serie di
attrazioni che Hustle risulta un prodotto
vincente sulla piattaforma streaming. Partiamo dal tocco di
comicità di Sandler, sempre puntuale nell’incoraggiarci a
far nostra una storia di vita, un racconto che ricalibra il
concetto di campo da basket come battaglia navale in cui capire che
non basta affondare i nostri avversari per comprendere realmente
noi stessi.
Hustle: il “trambusto” non è un
luogo idealizzato
Se amate la pallacanestro, rimarrete
entusiasti dal gran numero di camei nel film, tra grandi stelle del
presente e del passato, allenatori e allenatrici, persino
commentatori. Non a caso, lo stesso Lebron James
ha preso parte alla produzione del film, probabilmente
assicurandosi di restituire ai fan un ritratto veritiero di questa
specifica parte del mondo sportivo. Lo stesso Sandler è un noto appassionato di basket e non
c’è dunque da stupirsi della facilità con cui si inserisce nello
schema narrativo, impreziosendolo con un linguaggio del corpo
scattante e astuto, in poche parole “da allenatore”.
In un film che si prefigge di
parlare della vita stessa attraverso la metafora del gioco
sportivo, è doveroso riconoscere l’energia con cui
Hustle incorpora nel proprio schema narrativo
l’eredità della Mamba Mentality, termine coniato
dal compianto Kobe Bryant, che esplicita una
maniera di affrontare gli ostacoli, sia nello sport che nella vita,
con il duro lavoro e un atteggiamento risolutivo. E’ così che tanto
Stan quanto Bo cercano di capire
in che modo approcciarsi l’un l’altro, innanzittutto: la loro
comunicazione parte da emisferi completamente diversi, due codici
che non riescono ad intersecarsi, bensì rimangono sulla linea tra
l’accoglienza e la chiusura tipica di ogni rapporto
allenatore-pupillo.
Nelle sue due ore di durata, il
campionato di Hustle viene vinto dunque dal
prezioso rapporto tra allenatore e allievo. Mentre
Stanley si impegna per far sì che
Bo creda in se stesso, Bo lotta
per riuscirci davvero e mantenere salda la fiducia nella vita che
gli è stata promessa. Per quanto questi due personaggi abbiano
bisogno l’uno dell’altro in termini di successo professionale e
reciproco beneficio, è nell’empatizzare con le difficoltà
dell’altro che danno maggior significato al percorso che stanno
portando avanti. Questi archi emotivi, scritti con cura, superano
alcune cadute momentanee nella narrazione.
I diamanti grezzi del basket
Hustle tocca anche
vari aspetti dell’industria del basket nel suo complesso; vi sono
osservazioni puntuali sugli aspetti commerciali dell’industria,
sulle politiche a volte troppo sporche e sull’atteggiamento ostile
mantenuto nei confronti delle squadre avversarie. Jeremiah
Zagar non si preoccupa troppo di mettere a punto le basi
dei tecnicismi: la sua narrazione non ha una precisione o
un’esattezza da macchina, e capita che la presa sembri allentarsi.
Tuttavia, sono proprio queste imperfezioni lungo il percorso a
rendere Hustle davvero attraente e fruibile, con
la buona dose di sentimentalismo e populismo che affascinerà il
pubblico sportivo.
Hustle funziona al
meglio quando esce dai cliché di auto-miglioramento e si avvicina
alla commedia nera sabotando il suo stesso discorso: “Le storie
di redenzione vendono. -Sì, ma alcuni non ce la fanno mai“,
dice Sugerman con un tono di accettazione così
carico di realismo da fungere da sublimazione per tutte quelle
migliaia di ragazzi che non ce la faranno, qualunque cosa facciano,
e per quanto si impegnino.
Hernangómez dà
inoltre al suo personaggio la giusta aura di pacatezza allegra ma
instabile, che può diventare aggressiva alla minima provocazione.
Una sorta di Rocky anestetizzato che funziona bene
soprattutto grazie alla presenza di Sandler, colui che conferisce al film le
migliori sfumature grigie, spogliandolo del tipico ottimismo new
age per dare una visione non sentimentale del dietro le quinte del
basket. Il mondo della pallacanestro non è un luogo idealizzato, ci
conferma Hustle. E’ un luogo pieno di
miseria, di competizione e di lobby, dove sono rimasti solo i
migliori: i diamanti grezzi che, con un
ottimo allenatore, potranno andare lontano.
In Doctor Strange nel Multiverso della Follia,
Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) ha mostrato come gli
eroi possono cambiare natura e passare al lato oscuro. Corrotta
dal Darkhold, Wanda ha compiuto azioni terribili
e fatto strage di eroi – chi ha visto il film difficilmente
dimenticherà la carneficina che ha colpito gli
Illuminati. D’altronde, ognuno ha un lato oscuro e i
supereroi MCU non fanno
eccezione. Vediamo quali sono i ”buoni” del franchise che, in
accordo anche con la loro storia nei fumetti, hanno in futuro
potrebbero cambiare natura.
Deadpool
Deadpool è un eroe ma è parecchio spietato. Nei suoi
film non ha mai avuto problemi ad uccidere brutalmente i nemici.
Nella lista delle prossime uscite MCU c’è anche Deadpool
3: il film sarà il primo vietato ai minori di 17 anni
(rated R). Sarà questa l’occasione giusta per
vedere il lato oscuro dell’eroe? D’altronde, nei fumetti esiste già
una storyline in cui Deadpool diventa cattivo.
”Deadpool uccide l’universo Marvel” potrebbe essere
l’ispirazione per il prossimo film…
Druig
Druig (Berry
Keoghan) è un membro degli Eterni che,
disprezzato dalla sua famiglia, usa il suo potere di controllo
delle menti per guidare una piccola civiltà e sfuggire alla guerra.
Druig è scorbutico e maleducato ma, in ogni caso, è un
personaggio buono dell’MCU. Va detto però
che l’abilità di controllare la mente altrui è solitamente
associata ai personaggi malvagi che vogliono sopraffare gli altri.
Questo aspetto rende i poteri di Druig un’arma a doppio
taglio: e se l’eroe decidesse di usarli contro i Vendicatori?
Namor
Namor il Sub-Mariner, uno dei primi personaggi mai
creati dalla Marvel, era inizialmente un nemico dei
Fantastici Quattro. Solo successivamente è diventato un
eroe: lo abbiamo visto nel team degli X-Men e recentemente
come membro degli Illuminati in
Doctor Strange nel Multiverso della Follia.
Namor si muove quindi con agilità tra il bene e il male.
Non a caso, gira voce che il personaggio tornerà ad avere un ruolo
da leader e antagonista in Balck Panther: Wakanda
Forever.
Starfox
Starfox è un membro degli Eterni e
dei Vendicatori. È fratello di Thanos e
nei fumetti si è dimostrato un eroe aiutando i Vendicatori a fermare il Titano
Pazzo.Starfox possiede i poteri cosmici del
volo, della super forza e della telecinesi, ma la sua forza
maggiore è la capacità di manipolare le emozioni e stimolare i
centri del piacere delle menti altrui. Grazie a questa abilità, è
in grado di provocare sensazioni come l’euforia, ma anche l’amore
cieco e l’attrazione sessuale.
La forza di Starfox, se mal
indirizzata, può essere davvero corrompente. Nei fumetti,
l’eroe ha già abusato del suo potere, usandolo su She-Hulk. Chissà come si comporterà in futuro
lo Starfox diHarry
Styles nell’MCU…
Inumani
Gli Inumani sono un gruppo
di eroi superpotenti che hanno ottenuto il loro potere
dalle Nebbie Terrigene. La fonte della loro forza
dota i personaggi di abilità paragonabili a quelle degli
Eterni, ma può anche causare mutazioni fisiche e danni
genetici.
Con la comparsa di Black Bolt in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, si
apre per gli Inumani la possibilità di apparire
nell’MCU.
In realtà, essi sono già apparsi in una serie
televisiva che però non è piaciuta ai fan. Diventare cattivi
potrebbe essere un reboot per i personaggi. Per fare ciò,
il franchise potrebbe adattare la serie a fumetti Inumani Vs X-Men…
Mister Fantastic
Su Terra-838, Mister
Fantastic si è comportato come un eroe pronto a combattere
l’ex eroina Scarlet Witch. Tuttavia, non è detto che la
versione di Reed Richards su Terra-616
non possa mostrare un lato malvagio.
Proprio come Tony Stark
e Dottor Strange, anche Reed Richards spesso
lascia che il suo ego prevalga sul lato eroico e lo porti a mettere
a rischio la sua famiglia e il suo mondo. Il personaggio potrebbe
quindi portare avanti l’eredità degli eroi che
nell’MCU creano i propri
cattivi.
Hulk
Il mostro verde gigante e arrabbiato
è temuto da tutti a causa della sua forza illimitata. Hulk di base è un eroe, ma può diventare un
cattivo utilizzando incarnazioni come
Hulk Diavolo, Hulk Grigio o
Maestro Hulk.
Molti fan si sono lamentati del
fatto che nell’MCU vengano
mostrate più la rabbia e la ferocia che l’intelletto di
Bruce. Se il franchise continuerà su questa linea,
Hulk potrebbe diventare una nuova minaccia
mondiale.
Daredevil
Il vigilante Daredevil
porta avanti due battaglie contemporaneamente: una lotta per la
giustizia e una lotta interiore. Nei fumetti, la morale di
Daredevil entra in crisi quando viene posseduto dal
demone adorato da La Mano.
L’organizzazione criminale La Mano ha dimostrato più
volte di essere in grado di trasformare gli eroi in criminali. Se
anche nell’MCUMatt Murdock
si unisce alla Mano e rinuncia al dovere morale di fare la
cosa giusta, i Vendicatori potrebbero avere un nuovo
cattivo da affrontare.
Moon Knight
Dopo aver visto l’eroe in azione
nella serie Disney+,
sappiamo che Moon
Knight è un personaggio ricco di sfaccettature. Le
due personalità dietro al guerriero, Steven Grant e
Marc Spector, sono molto diverse tra loro: Steven
è meno connotato, mentre Marc porta in Moon
Knight la sua violenza con poca esitazione. Inoltre,
l’eroe è guidato da Khonshu, una divinità tutt’altro
che pacifica. Finché il dio della vendetta e della luna ha il
controllo di Moon Knight, il destino dell’eroe
nell’MCU è incerto e potrebbe
facilmente prendere una piega oscura.
D’altronde, nei
fumetti Moon Knight è già stato un nemico in
Avengers Vol.8 33-38: in questa storia è andato
contro gli eroi protagonisti per aiutare Khonshu a
combattere Mefisto.
Franklin Richards
Franklin Richards è il
figlio di Mr. Fantastic e della Donna Invisibile
ed è uno dei più potenti mutanti omega esistenti. Franklin
può apparire in forma astrale, percepire eventi futuri e
rimodellare la realtà. Franklin Richards è già presente
nell’MCU, nel mondo di mutanti
su Terra-838 visto in Doctor Strange nel Multiverso della
Follia.
I suoi poteri non sono poi così
diversi da quelli della persona che ha portato via suo padre
nell’MCU: la Strega
Scarlatta. I genitori scienziati e la capacità di deformare la
realtà permetterebbero facilmente a Franklin di agire
come Wanda. Il ragazzo potrebbe viaggiare
nell’universo per vendicare la persona che ha ucciso suo padre. In
effetti, nei fumetti esiste una connessione tra Franklin e
il criminale di WandaVisionAgatha
Harkness. Questo legame potrebbe creare un modo per
fare arrivare il mutante su Terra-616, dove
potrebbe sfogare la sua rabbia e il suo dolore sugli eroi che
appartengono al pianeta natale di Scarlet.
La Universal Pictures ha diffuso il
nuovo trailer di Il Gatto con gli
Stivali 2: L’ultimo Desiderio, il tanto atteso seguito
del
film campione d’incassi nel 2011 e nominato agli Oscar, è
diretto daJoel Crawford e
prodotto da Mark Swift, lo stesso team creativo dietro all’enorme
successo de “I Croods 2: Una Nuova Era” di DreamWorks Animation. Il
produttore esecutivo del film è Chris Meledandri, fondatore e CEO
di Illumination.
A dicembre, il vostro intenditore
di leche preferito, il più spavaldo e impavido felino è
pronto a tornare. Per la prima volta dopo dieci anni,
DreamWorks Animation presenta un nuovo capitolo
dalle favole di Shrek in cui l’audace fuorilegge,
il Gatto con gli Stivali, pagherà un prezzo alto
per la sua famigerata passione per il pericolo e la noncuranza per
la sicurezza. Nonostante abbia perso il conto lungo la strada, il
Gatto ha bruciato otto delle sue nove vite. Per riaverle si
imbarcherà in un’impresa colossale.
Nella versione originale, il
candidato all’Oscar Antonio Banderas torna a dar voce al famoso
Gatto accompagnandolo in un viaggio epico alla ricerca della
leggendaria Stella dei Desideri nella Foresta Nera per
riappropriarsi delle vite perdute. Avendo una sola vita a
disposizione, il Gatto sarà costretto a chiedere aiuto alla sua ex
partner e nemesi: l’affascinante Kitty “Zampe di Velluto” (la
candidata all’Oscar Salma Hayek).
Nella loro impresa, il Gatto e
Kitty saranno aiutati – contro ogni buon senso – da un malconcio,
loquace e gioioso randagio, di nome Perro (Harvey Guillén, “Vita da
vampiro – What We Do in the Shadows”). Insieme, il nostro trio di
eroi dovrà rimanere un passo avanti rispetto a Riccioli D’oro (il
candidato all’Oscar Florence Pugh, “Black Widow”) e alla Famiglia Criminale dei tre
Orsi, composta da “Big” Jack Horner (il vincitore agli Emmy John
Mulaney, “Big Mouth”), e dal terrificante cacciatore di taglie, il
Grande Lupo Cattivo (Wagner Moura, “Narcos”).
Il Gatto con gli
Stivali 2: L’ultimo Desiderio ha nel cast la
vincitrice di un Oscar Olivia Colman, Ray Winstone
(Black Widow), Samson Kayo (Sliced), il candidato
agli Emmy Anthony Mendez (Jane the Virgin) e la
candidata ai Tony Awards Da’Vine Joy Randolph
(Trolls: World Tour).
Il Gatto con gli
Stivali 2: L’ultimo Desiderio, il tanto atteso seguito
del film campione d’incassi nel 2011 e nominato agli Oscar, è
diretto daJoel Crawford e
prodotto da Mark Swift, lo stesso team creativo dietro all’enorme
successo de “I Croods 2: Una Nuova Era” di DreamWorks Animation. Il
produttore esecutivo del film è Chris Meledandri, fondatore e CEO
di Illumination.
Il personaggio del Gatto con gli
stivali è apparso per la prima volta nel 2004 nel film nominato
agli Oscar Shrek 2 e immediatamente il pubblico di tutto il mondo
lo ha amato. Il Gatto inoltre, è stato co-protagonista di altri due
sequel di Shrek prima del suo film da protagonista, comparendo
anche in diversi video di animazione e serie TV DreamWorks. I film
di “Shrek” e de “Il Gatto con gli Stivali” hanno incassato
complessivamente più di 3,5 miliardi di dollari nel mondo.
È stato annunciato che
i Marvel Studios prevedono l’arrivo di
un film sui Thunderbolts,
un gruppo di personaggi già amati dai fan dei fumetti. Prima
della
notizia ufficiale, i fan avevano già intuito l’arrivo di questi
supereroi nell’MCU, in
parte anche grazie alla forte presenza nel franchise di Bucky
Barnes/Winter Soldier. Per molti,
Bucky meriterebbe un ruolo di maggiore leadership di
quello che gli è stato dato finora. Inoltre, i nuovi personaggi
moralmente grigi, il tono più scuro della Marvel nella Fase 3 e il
successo della controparte dei Thunderbolts,
la Suicide Squad, hanno fatto insospettire il
pubblico.
Il film MCUsarà probabilmente molto diverso dai
fumetti sui supereroi. Un bel po’ di materiale è già stato
assemblato nell’MCU per preparare
l’arrivo del personaggio. Ecco tutto quello che sappiamo – finora –
sul primo film dei Thunderbolts della
Marvel. I
dettagli rimangono ancora un mistero, ma qualche informazione è
comunque già trapelata. Prima di tutto, sappiamo che il regista
sarà Jake Schreier…
Chi sono i
Thunderbolts?
Nei fumetti, i Thunderbolts sono
un gruppo di ex criminali riformati. La squadra originale viene
fondata dal Barone Zemo dopo che i Vendicatori vengono
uccisi. Nessuno sa che Zemo dà orgine al team per ricreare
segretamente i Signori del Male. Tuttavia, con il passare
del tempo, i Thunderbolts iniziano
ad apprezzare l’essere visti come eroi e il fare del bene.
Finiscono quindi per rovesciare Zemo come loro leader.
Nei fumetti, la composizione e la
leadership dei Thunderbolts sono
cambiate significativamente nel corso degli anni: vari membri si
sono uniti alla squadra e altrettanti se ne sono andati. Tuttavia,
una cosa è sempre rimasta costante: il team è decisamente più
grigio e moralmente oscuro di quello dei Vendicatori.
Il cast
Come abbiamo appena detto, nei
fumetti vari personaggi Marvel hanno preso parte
al team dei Thunderbolts.
Tra questi, ci sono alcuni eroi presenti anche
nell’MCU che hanno tutto il
potenziale per apparire nel film. La lista include i
personaggi che hanno guidato la squadra: Bucky
Barnes/Winter
Soldier (Sebastian
Stan), Baron Zemo (Daniel
Brühl), Clint Barton/Hawkeye (Jeremy
Renner), Luke
Cage (Mike Colter), Wilson
Fisk/Kingpin
(Vincent
D’Onofrio), Norman Osborn/Green Goblin
(Willem Dafoe). L’unico leader presente nei
fumetti che probabilmente non apparirà è Thaddeus “Thunderbolt”
Ross/ Hulk Rosso, dal momento che il suo attore,
William Hurt, è morto.
Altri possibili membri sono la
Contessa Val (Julia
Louis-Dreyfus), che potrebbe benissimo assumere il
ruolo di leader dei Thunderbolts,
Yelena Belova (Florence Pugh), John
Walker/U.S. Agent (Wyatt
Russell), Emil Blonsky/Abomination
(Tim Roth), Jack Duquesne/Swordsman
(Tony Dalton), Trish Walker/Hellcat
(Rachael Taylor) e Ava/Ghost (Hannah
John-Kamen).
La storia alla base del film sui
Thunderbolts
Al momento, i dettagli della trama
del film sui Thunderbolts sono
tenuti ben nascosti e non è chiaro se ci sia già uno script.
Tuttavia, ci sono molti motivi per cui l’MCU dovrebbe basarsi sulla
storia d’origine della squadra nei fumetti. A dire il vero
però, visto il
ruolo assunto da Contessa Val e
da Zemonell’MCU, è più probabile
che la Marvel rinuncerà a
raccontare le origini del team di criminali e mostrerà la squadra
come un gruppo di antieroi e di eroi caduti in disgrazia. Cosa
potrebbero affrontare i Thunderbolts nel
film non è dato sapersi, ma non sarebbe una sorpresa vedere la
storia d’origine dei personaggi successivamente spiegata in uno
show Disney+.
La possibile data d’uscita del
film
Per ora l”unico dato certo
che abbiamo sul film dei Thunderbolts è
il nome del regista che lo dirigerà e quello dello sceneggiatore.
La camera di Jake Schreier si unirà alla mano
dell’autore di Black Widow, Eric Pearson.
Manca ancora molto all’uscita del film. Tuttavia, si dice che sarà
girato la prossima estate, il che significa che una data d’uscita
probabile è da cercarsi nell’estate 2024.
D’altronde, la Marvel
ha già mappato tutto il calendario del 2023: l’anno seguente sembra
il più probabile per questo lungometraggio.
Presentato in concorso al 74° Festival di Cannes,
Casablanca Beats, del regista
franco-marocchino Nabil Ayouch, è un film pieno di
energia in cui un gruppo di ragazzi di un quartiere popolare di
Casablanca trovano la propria voce per esprimersi attraverso lo
studio e la pratica del rap e dell’hip-hop, guidati dall’ex rapper
Anas.
Travolgente e toccante, il film è
stato presentato al Med Film Festival in presenza del regista.
Ho un enorme rispetto per coloro
che dedicano la loro vita a trasmettere le proprie
conoscenze.
Nabil Ayouch
Casablanca
Beats, la trama
Anas, ex rapper, è impiegato in un
centro culturale in un quartiere popolare di Casablanca dove
incontra un gruppo di giovani musicisti. Incoraggiati dal loro
nuovo maestro, i giovani cercheranno di liberarsi dal peso delle
tradizioni per vivere la loro passione ed esprimersi attraverso la
cultura hip hop. Un travolgente coming-of-age che usa le barre del
rap al posto dei dialoghi.
Marx può aspettare di Marco
Bellocchio è il ‘Film dell’anno’ ai Nastri d’Argento
2022. Lo annunciano i Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI)
che consegneranno i premi a Roma, al Maxxi Museo nazionale delle
arti del XXI secolo lunedì prossimo, 20 Giugno.
Una decisione che
accoglie tra i titoli del più interessante ed emozionante cinema
dell’anno il personalissimo viaggio nella memoria familiare di un
autore che con questo film aggiunge alla nostalgia il racconto
dolente di un sentimento collettivo e, soprattutto, intimo.
L’elaborazione di
un gravissimo lutto diventa, infatti, nel film riflessione sulla
vita e la morte in un’indagine che affronta sentimenti irrisolti e
finalmente svelati con lucida sincerità di fronte ad un tragico
evento vissuto tra le mura della casa di famiglia e mai affrontato
insieme: il suicidio di Camillo, fratello gemello di Marco, morto
il 27 dicembre di un anno febbrile e di grandi cambiamenti come il
1968 .
“Marx può
aspettare lascia un segno speciale nella storia del
cinema di questo tempo che ha cambiato la nostra vita” spiega a
nome del Direttivo Nazionale SNGCI Laura Delli Colli, Presidente.
“Per questo lo abbiamo scelto tra i film, non chiudendolo, pur tra
le eccellenze, solo nel mondo e nella ‘categoria’ del più toccante
e lucido cinema del reale”.
Il film è una
produzione Kavac Film, Ibc Movie, Tender Stories con Rai Cinema, in
collaborazione con Fondazione Cineteca Bologna.
Realizzato in
collaborazione con Regione Lazio-Fondo per il Cinema e
l’audiovisivo, prodotto da Simone Gattoni e Beppe Caschetto,
coprodotto da Malcom Pagani e Moreno Zani, produttori esecutivi
Michel Merkt e Alessio Lazzareschi e distribuito da 01
Distribution. Selezionato in Cannes Première al Festival
di Cannes 2021 che ha celebrato Marco Bellocchio con la Palma
d’Oro d’Onore.
Sebbene il concetto di diade della
Forza non sia stato introdotto fino a Star Wars: L’ascesa di Skywalker, Obi-Wan
Kenobi ha lasciato intendere che Obi-Wan e Anakin
Skywalker potrebbero essere stati una diade molto prima di allora.
Ambientato dieci anni dopo Star
Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith, la serie
Obi-Wan
Kenobi è incentrata su Obi-Wan che finalmente
affronta il suo passato durante i suoi anni in esilio. Gran parte
del rimpianto di Obi-Wan deriva dalla sua incapacità di proteggere
Anakin dal suo Lato Oscuro. E, sebbene il maestro e l’apprendista
avessero una stretta relazione, Obi-Wan non è riuscito a impedire
ad Anakin di cedere al lato oscuro della Forza.
Verso la fine di Star Wars: L’ascesa di Skywalker, l’imperatore
Palpatine scopre che Rey e Kylo Ren/Ben Solo formavano una diade
della Forza, un legame che rendeva due esseri sensibili alla Forza
“un unico” nella Forza. Questa connessione ha dato ai due abilità
uniche, inclusa la comunicazione a distanza di anni luce, vedere e
sentire le reciproche esperienze e persino il potere sulla vita
stessa. Poiché la diade della Forza è incredibilmente rara,
l’imperatore Palpatine è rimasto sorpreso nell’apprendere che Rey e
Ben condividevano questo legame, affermando che una diade della
Forza non “si era vista da generazioni”.
Tuttavia, Obi-Wan
Kenobi implica che potrebbe esserci stata un’altra
diade della Forza prima di Rey e Ben: Obi-Wan e Anakin. All’inizio
dell’episodio 4 di Obi-Wan
Kenobi, Obi-Wan e Darth Vader erano nelle vasche bacta
per guarire dalle ferite inferte a vicenda, su pianeti separati.
Durante questo periodo, entrambi hanno provato le stesse sensazioni
e hanno ricordato gli stessi punti della loro recente
battaglia.
Inoltre, in precedenza in Obi-Wan
Kenobi, Vader ha reagito quando Obi-Wan ha appreso del
destino di Anakin e ha pronunciato il suo nome ad alta voce per la
prima volta. Ciò suggerisce che Obi-Wan e Anakin avevano un legame
speciale che permetteva loro di comunicare e provare le sensazioni
reciproche su lunghe distanze, abilità viste solo nelle diadi della
Forza. Sebbene Obi-Wan e Anakin possano aver formato una diade
della Forza a causa del loro rapporto tra loro e con la Forza,
probabilmente è passato inosservato perché la loro connessione non
è mai stata completamente sviluppata.
Obi-Wan e Anakin potrebbero essere
stati una diade della Forza perché si adattano a due delle
caratteristiche importanti che la diade deve avere. Innanzitutto,
Obi-Wan e Anakin avevano una relazione molto stretta prima che
Anakin diventasse Darth Vader. Mentre molti maestri Jedi e
apprendisti si prendevano cura l’uno dell’altro, Obi-Wan e Anakin
erano come una famiglia, con Obi-Wan che era uno degli ultimi
contatti di Anakin con il lato chiaro. Quando è stato costretto a
combattere e quasi ad uccidere Anakin, Obi-Wan ha persino gridato:
“Tu eri mio fratello, Anakin! Ti ho amato!” In secondo luogo, una
diade della Forza richiede che entrambi i lati chiari e oscuri
della Forza siano presenti nella relazione. Simile a Rey e Ben,
Obi-Wan rappresentava il lato chiaro della Forza, mentre Anakin era
caduto nel lato oscuro nei panni di Darth Vader.
In questo modo, Obi-Wan e Anakin
avrebbero potuto formare una diade della Forza, ma l’imperatore
Palpatine potrebbe non averlo notato perché i due non hanno mai
lavorato per sviluppare la loro connessione. Durante la trilogia
del sequel di Star Wars, Rey e Ben hanno sviluppato il loro legame
sia intenzionalmente che involontariamente. Durante
Star Wars: Gli ultimi Jedi, i due iniziano a parlare
tra loro attraverso la Forza. Scoprono anche che potevano toccarsi
le mani e trasportare oggetti fisici, cosa che hanno continuato a
fare in Star Wars: L’ascesa di Skywalker.
Inoltre, è stato ipotizzato
(Nerdist) che Kylo Ren abbia
accidentalmente rafforzato il loro legame in Star Wars: Il risveglio della Forza cercando
di leggere la mente di Rey, il che ha permesso loro di entrare nei
ricordi l’uno dell’altro. Al contrario, Obi-Wan e Anakin divennero
nemici quando Anakin si trasformò in Darth Vader, respingendosi a
vicenda e indebolendo il loro legame. Ciò significa che sebbene
Obi-Wan
Kenobi suggerisse che Obi-Wan e Anakin fossero
una diade della Forza, solo il legame di Rey e Ben era abbastanza
forte da consentire all’imperatore Palpatine di riconoscere la loro
diade.
Il trailer di Thor: Love and
Thunder sembra confermare indirettamente un’altra
vittima di Thanos nel Marvel Cinematic Universe. Il
Titano Pazzo ha usato le sei Gemme dell’Infinito per far sparire
metà di tutta la vita nell’universo per cinque anni alla fine di
Avengers:
Infinity War. Si è rivelato un momento decisivo per il
MCU in molti modi, specialmente
quando si è tenuto conto dell’arco narrativo di Thor. Il fatto che
il figlio di Odino non abbia ucciso Thanos in Avengers:
Infinity War poco prima che si verificasse lo
schiocco, si è rivelato incredibilmente traumatico, poiché lui si è
incolpato per tutte le vittime che sono sparite prima che le
riportasse indietro in Avengers:
Endgame.
Dopo aver aiutato a salvare
l’universo e riportare in vita tutti coloro che Thanos aveva
spazzato via, Thor intraprende un nuovo viaggio in Thor: Love and Thunder. Ha
lasciato la Terra e New Asgard per stare con i Guardiani della Galassia, ma le cose
cambieranno una volta che Gorr il Macellatore di Dei entrerà in
scena. Il viaggio di Thor per la pace lo vedrà anche riunirsi con
Jane Foster per la prima volta da Thor: The Dark World. La sua
assenza dal MCU negli ultimi anni dà molto
spazio per esplorare cosa è successo prima che Jane ottenesse il
potere di Thor grazie a un Mjolnir riforgiato. E ora sembra
probabile che Jane Foster sia stata una vittima di Thanos.
Durante il trailer di
Thor: Love and
Thunder, il filmato mostra Thor e Jane che si
ritrovano dopo che il figlio di Odino ha appreso che ora impugna
Mjolnir. Il trailer include un divertente dibattito su quanto tempo
è passato da quando si sono visti e si sono lasciati. Jane Foster
pensa che siano passati 3 o 4 anni da quando ha visto Thor l’ultima
volta, ma il dio del tuono dice che sono 8 anni, 7 mesi e 6 giorni
(dimostrandosi anche molto preciso nel tenere il conto!).
Sembra questa una conferma indiretta
che Jane sia stata polverizzata da Thanos, cosa che le fa
dimenticare i 5 anni che avrebbe trascorso in forma di polvere. Il
ragionamento fila e i conti tornano!
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel
Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece
al 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
A volte, per comprendere alcune
situazioni, sono necessari nuovi occhi per osservare e nuove voci
da ascoltare. Per questo, in occasione della Giornata Mondiale del
Rifugiato (20 giugno) il canale culturale Arte in
Italiano (arte.tv/it) propone una selezione di
documentari per conoscere da vicino i temi della
migrazione attraverso le storie di migranti, rifugiati e
di tutte quelle persone che, ancora oggi e quotidianamente, sono in
fuga da guerre, conflitti e persecuzioni.
In particolare, Arte in Italiano
presenta il nuovo catalogo “Generation Africa”,
con documentari, firmati da registi provenienti da sedici diversi
paesi, che compongono un mosaico di racconti individuali (e non
solo) sul fenomeno delle migrazioni dall’Africa e,
soprattutto, su sogni e aspirazioni dei giovani nati in questo
immenso continente.
Tutti i titoli sono fruibili
gratuitamente, con sottotitoli in italiano, sul
sito arte.tv/it o sulle app ARTE per smart TV, Fire TV, Apple TV e
dispositivi mobili.
Generation
Africa
“Generation
Africa” è la nuova raccolta di film
prodotti da Social Transformation and Empowerment Projects (STEPS),
società sudafricana di media senza scopo di lucro che lavora
utilizzando i documentari come strumento di cambiamento sociale. Il
progetto, che vuole fornire attraverso i film una prospettiva
locale e un appeal globale garantendo alti valori di produzione, ha
coinvolto una comunità di documentaristi che ha messo in
collegamento registi e società di produzione provenienti da
16 paesi dell’Africa, dando vita così a una fitta
tessitura di storie e racconti che propongono una prospettiva
privilegiata sul tema. L’evento è unico nel suo genere e vede
inoltre la collaborazione internazionale tra le emittenti e la
messa in condivisione con un vasto pubblico con lo scopo di creare
una conversazione globale sulla migrazione.
Tra i documentari presenti su Arte
in Italiano spicca il racconto polifonico di “Prestami la
tua voce”: nata nel 1994 in Repubblica Democratica del
Congo, che ha lasciato per il Ruanda e poi per il Burundi, Akili
Nadege è una sopravvissuta. Ha vissuto la prigione e la tortura,
pianto la perdita di un padre assassinato e di un Paese distrutto,
sperimentato l’isolamento e la solitudine più cruda attraverso
l’esilio. Dopo una vita di difficoltà, come trovare la forza di
raccontare la propria storia? Per questo, la
registaClaudine Ndimbira ha chiestoalla giovane donna di far raccontare la sua storia da un
coro di lettori – uomini e donne – che non conoscono Akili
né il suo passato, ma che leggendo svilupperanno un profondo legame
di empatia con lei.
Europa in
Transizione
“Europa in
Transizione” è il catalogo di Arte.tv
che, come afferma il regista e produttore Andreas Pichler, “vuole,
finalmente, considerare l’Europa nel suo insieme. Questo non
significa che non ci siano differenze evidenti tra le nazioni, ma
questo continente è molto più interconnesso di quanto pensiamo”.
Con nuove prospettive dall’alto, attraverso straordinarie riprese
aeree, animazioni cartografiche e interviste con cittadini
impegnati, questa serie di documentari affronta sei temi cruciali
per il futuro: dall’ambiente alla sostenibilità passando per la
migrazione dei popoli al centro dell’episodio “I nuovi
cittadini“.
In circa 50 minuti, il documentario
racconta un continente alle prese con la più grande ondata
migratoria dal 1945: più di 5 milioni di persone sono
fuggite dall’Ucraina in guerra. Da un lato l’Europa
accoglie questi profughi a braccia aperte, dall’altro chiude le
porte a chi viene dal sud, trasformandosi in una fortezza
militarizzata. Può un’Europa che invecchia farne a meno e integrare
tutti questi nuovi arrivati?
Il grande
esodo
Le voci di migranti e rifugiati dal
mondo danno vita alla collezione “Il grande
Esodo” che raccoglie le testimonianze di
coloro che sono costretti a fuggire dal proprio paese
d’origine. All’interno della collezione c’è in particolare
la serie “Arrivi e partenze”, composta da
otto mini documentari (da 7 minuti ciascuno) che
raccontano le storie di altrettanti viaggiatori:
otto speranze e sguardi differenti sul mondo che provano ad
accendere una nuova luce sulle problematiche che si incontrano nel
corso dell’esodo e dell’esilio, affrontando temi come il legame tra
popoli, l’importanza della lingua per chi è alla ricerca di un
senso di appartenenza e la difficoltà del superare i
pregiudizi.
A questa si affiancano anche
reportage e documentari come “Tunisia: una generazione
perduta“: a più di un decennio dalla rivoluzione, nulla
sembra cambiato, il paese è ancora sotto assedio della polizia e i
giovani ai bordi delle periferie continuano le loro proteste. Tutto
ciò che fanno viene considerato reato, viene levato loro il
concetto stesso di libertà e perciò vedono nell’Europa il loro
futuro. Cosa succederebbe, però, se tutti partissero? Cosa
rimarrebbe?
L’eccitazione per il sequel di
Spider-Man: Into the Spider-Versecresce sempre di
più. Il nuovo film porterà avanti le avventure
inter-dimensionali di Miles Morales e della
spettacolare Spider-Gwen. Inoltre, Sony ha recentemente rivelato che il cattivo
di Spider-Man: Across the Spider-Verse sarà
un personaggio chiamato La Macchia.
Durante il Festival
Internazionale del film d’animazione di Annecy, la Sony ha dato agli spettatori un assaggio del
film e ha anche introdotto alcuni personaggi. Con l’arrivo di
un nuovo film, inevitabilmente Miles Morales incontrerà
un’altra variante di Spider-Man, la 2099. Inoltre, pare
che un cattivo di Across the
Spider-Verse sarà un nemico pazzo dei fumetti
chiamato La Macchia. Sempre durante l’Annecy
Festival la Sony ha anche annunciato che
Jason Schwartzman sarà il doppiatore del
personaggio.
Nessun lettore di fumetti si sarebbe
mai aspettato di vedere La Macchia apparire sul
grande schermo, invece accadrà! Abbiamo già una prima immagine del
film che mostra il cattivo mentre che combatte contro
Miles e Gwen. Scopriamo qualche dettaglio in più
di questo personaggio!
L’origine de La Macchia nella
Marvel Comics
L’origine di
Spidey e di tutto il suo mondo è radicata nella
pseudoscienza, motivo per cui molti dei cattivi di
Spider-Man sono scienziati. Anche La
Macchia è uno scienziato di nome Johnathon
Ohnn. Lavora per il Kingpin e tenta di
usare i poteri del vigilante Cloak per duplicare le sue
abilità. Ohnn riesce nell’impresa, ma crea
involontariamente una porta verso la Dimensione Oscura. Lo
scienziato coglie l’occasione e salta nel portale: non vuole
sprecare il suo unico esperimento riuscito. Dopo aver perso
conoscenza, Ohnn si risveglia in un regno ”a pois” fatto
di portali bui, luci e ombre. Quando torna nel mondo reale, lo
scienziato realizza che, nel passaggio attraverso le dimensioni, i
varchi oscuri si sono stampati sul suo corpo, dotandolo di capacità
straordinarie.
La Macchia si sente quindi
imbattibile e sfida l’Uomo Ragno e la Gatta Nera.
Sorprendentemente, riesce a sconfiggere gli eroi usando i suoi
portali per lanciare attacchi imprevedibili anche per il senso di
Spider-Man. Non possedendo la
super-forza, La Macchia comprende che tutto
ciò che deve fare per vincere è logorare i suoi nemici. Al momento
della rivincita però, l’Uomo Ragno inganna La
Macchia: spingendolo ad usare tutti i suoi varchi, lascia
il cattivo disarmato e lo riesce ad annientare facilmente.
La Macchia può
sembrare un personaggio poco serio, ma si è dimostrato l’alleato
perfetto per alcuni dei criminali più pericolosi della
Marvel.
Inoltre, è stato in grado di usare i suoi poteri per battere i
Fantastici Quattro. Il problema del personaggio è che è
estremamente sfortunato: muore più volte, anche se riesce a
resuscitare grazie ai suoi poteri. Inoltre, resta intrappolato
nella Dimensione Oscura. Questa esperienza causa un crollo
mentale per La Macchia, che per un certo periodo non è in
grado di comunicare con il resto del mondo.
I poteri de La Macchia nella Marvel
Comics
Come si vede anche
nell’immagine promozionale di Spider-Man: Across the
Spider-Verse, La Macchia è in grado di
reindirizzare un attacco ricevuto. Inoltre, il personaggio può
staccare parti del suo corpo e i portali che controlla per gettarli
attorno al suo avversario. Grazie alla sua mente, riesce a
controllare il movimento di tutto ciò che fa parte di lui anche
quando se ne separa. Egli può quindi lanciare attacchi a raffica da
tutti i lati che sono difficili da prevedere anche per il senso del
ragno di Spider-Man.
Non dimentichiamo che, grazie ai
suoi poteri, La Macchia è riuscito ad allontanare
Gatto Nero in un attacco e a lanciare Spider-Mancontro un muro facendolo
passare attraverso un portale. Affrontare il cattivo è
un’esperienza che disorienta le vittime perché riesce a far perdere
la percezione dello spazio e della direzione.
Chi è la voce de La Macchia in
Spider-Man: Across The Spider-Verse?
La Sony ha
confermato che sarà Jason
Schwartzman a dare la voce a La Macchia
in Spider-Man: Across the Spider-Verse. L’attore e
batterista di origini americane è noto al grande pubblico
principalmente per i suoi ruoli nei film di Wes
Anderson: Rushmore, Il treno per il
Darjeeling, Grand
Budapest Hotel, The
French
Dispatch. Schwartzman è
apparso anche nel film di Tim BurtonBig
Eyese nella serie Fargo. Non
è la prima volta che l’attore presta la sua voce ad un personaggio
animato: ha doppiato Masklin nel primo film Trolls e anche
Stan nella serie tv Duncanville.
Quale sarà il ruolo de La Macchia
in Spider-Man: Across the Spider-Verse?
Dopotutto,
Spider-Man: Across the Spider-Verse sembra il
posto perfetto per La Macchia. I fumetti hanno
tendenzialmente tralasciato la natura multiversale dei poteri del
cattivo, ma ci sono storie davvero interessanti nate proprio dalle
abilità de La Macchia. Esemplare è quella in cui ha
intrappolato i Fantastici Quattro nella
Zona Negativa.
È sicuro che Spider-Man:
Across the Spider-Verse riscriverà le origini del
personaggio – la Sony non ha i diritti necessari
per utilizzare Cloak o Dagger – ma è possibile
immaginare come potrebbe andare a finire la storia de La
Macchia. Probabilmente la Sony lo presenterà come uno scienziato che ha
lavorato per Kingpin, il cattivo di Spider-Man™: Un nuovo
universoche ha già minacciato
di causare il caos. Gli esperimenti precedenti avrebbero potuto
coinvolgere anche LaMacchia e aver
dato origine ai suoi poteri. Inoltre, come nei fumetti, il cattivo
potrebbe essere rimasto intrappolato nella Dimensione
Oscura per un certo periodo. Questo fatto spiegherebbe la sua
assenza dal franchise fino ad ora.
La Macchia potrebbe
anche provenire da un’altra dimensione. In effetti, esiste già nel
franchise un criminale – una variante dell’Avvoltoio
– che è stato trasportato attraverso le dimensioni. La
Macchia potrebbe essere responsabile di ciò e potrebbe
spingere le varianti di Spider-Man ad unirsi per
collaborare e proteggere l’intero multiverso.
Nei fumetti, La
Macchia ha spesso collaborato con altri cattivi e
potrebbe fare lo stesso in Spider-Man: Across the Spider-Verse, magari
reclutando nemici di Spider-Man da tutte le
dimensioni per creare una squadra di super criminali. Sarebbe
certamente eccitante vedere Miles Morales, i suoi
compagni-varianti e Spider-Woman che, di fronte a minacce
troppo grandi, si trovano costretti ad unire le loro forze.
Sulla scia dell’AvengerCon
che vediamo messo in scena nel secondo episodio di Ms. Marvel, Marvel.com rivela che un
agente dello SHIELD senza nome ha scritto un libro
sull’intero calvario degli Eroi più Potenti della Terra contro
Thanos, poiché è stato prodotto “un resoconto di prima mano
della battaglia della Terra”. La storia è raccontata in un
nuovo libro dal titolo “I Was There…” (Io c’ero…) dove l’agente
misterioso in questione afferma di aver parlato con Occhio di Falco
e di aver visto lo snap di Tony Stark. Così si legge sul sito:
“Se stai cercando un resoconto
di prima mano della Battaglia della Terra, assicurati di prendere
una copia del libro di memorie I Was There… scritto da un agente
dello S.H.I.E.L.D. che descrive in dettaglio “lo scontro tra gli
eroi della terra e il flagello alieno che minaccia il nostro
fragile pianeta”. Il libro include una conversazione con Occhio di
Falco e un resoconto di prima mano di Tony Stark che usa il Guanto
dell’Infinito (anche se l’autore era a quasi due chilometri di
distanza).”
A parte l’agente SHIELD presente sul
campo di battaglia, Ms. Marvel ha anche rivelato
che
Scott Lang ha fatto un podcast in cui fornisce
informazioni sulle sue avventure con il resto dei Vendicatori.
Questo spiega bene perché il pubblico sa molto sulla lotta degli
eroi contro Thanos. Quindi, mentre la presenza dello SHIELD durante
la Battaglia della Terra ha senso, questa informazione aggiuntiva
in realtà rende l’intera questione più complicata poiché ha portato
a più misteri. In primo luogo, chi è questo misterioso agente
SHIELD? In secondo luogo, perché sono lì e perché non hanno
aiutato? Il fatto che quel libro sia stato pubblicato significa che
coloro che hanno lavorato al libro conoscono l’identità
dell’autore, ma sembra che lo tengano nascosto per qualche motivo.
Speriamo che il futuro del MCU risponda a queste domande.
La relazione di Jared Leto con i cinecomic non si può
certo dire felice. Dopo il Joker di
Suicide Squad di David
Ayer, è diventato Morbius per
SONY, e nessuno dei due film è stato accolto bene da critica e
pubblico, sebbene siano chiare a tutti le doti di attore di Leto,
che nel corso della sua carriera ha dimostrato di saper essere
molto convincente.
Ebbene, l’attore non sembra
ripudiare quei ruoli che gli hanno regalato degli insuccessi, anzi,
non si risparmia nel mettere in conto un ritorno nell’uno o
nell’altro ruolo.
In una nuova intervista con
The Playlist, Jared Leto rivela di essere ancora
disponibile a tornare sia come Morbius che come
Joker in film futuri. Anche se non ha approfondito
troppo in merito alla concreta possibilità che venga di nuovo
coinvolto in questi ruoli, Leto chiaramente non è pronto a dire che
ha definitivamente finito di interpretare nessuno dei suoi antieroi
dei fumetti. Alla domanda diretta, Jared Leto ha dato una risposta semplice
e adeguatamente timida: “Beh, come dice la vecchia cosa, mai
dire mai.”
La nuova arrivata Iman
Vellani ha ottenuto il ruolo della protagonista di
Ms.
Marvel dopo un’ampia ricerca da parte dei Marvel Studios. È affiancata dal
volto fresco Saagar Shaikh nei panni del fratello
maggiore Aamir, Mohan Kapur (la serie Disney Plus
Hotstar “Crime Next Door”) e Zenobia Shroff (“The
Big Sick”) nei panni dei suoi genitori Muneeba e Yusuf,
Matt Lintz (“The Walking Dead”) nei panni del suo
migliore amico Bruno e Aramis Knight (“Into the
Badlands”) nei panni del vigilante noto come Red Dagger.
Con il sottofondo di “Blinding
Lights” di The Weeknd, il trailer inizia con Kamala nell’ufficio
del consulente di orientamento del liceo, mentre sullo schermo
compaiono scarabocchi di fumetti, cuori e corna da diavolo. Kamala
è etichettata come la tipica nerd dei supereroi che sogna ad occhi
aperti, ma a un certo punto ottiene strani poteri cosmici, come la
capacità di lanciare esplosioni di energia e creare trampolini
luminosi per camminare nell’aria. Più avanti nel trailer, ottiene
un costume rosso e blu fedele ai fumetti e lancia alcuni pugni
cosmici con un pugno gigante e luminoso.
Bisha K. Ali
(Quattro matrimoni e un funerale di Hulu) è
produttore esecutivo e sceneggiatore capo, e la prima stagione di
sei episodi è stata diretta da Sharmeen
Obaid-Chinoy (il regista premio Oscar dei cortometraggi
documentari “Saving Face” e “A Girl in the River: The Price of
Forgiveness”), Meera Menon (“For All Mankind”), e
Adil El Arbi e Bilall Fallah
(“Bad Boys for Live”).
La Marvel ha inizialmente annunciato
Ms.
Marvel sarebbe stato presentato in anteprima alla
fine del 2021, ma dopo che la pandemia ha inondato il calendario
con altri nove film e serie nel Marvel Cinematic Universe, lo
studio ha spostato la serie nell’estate del 2022. Ciò pone anche la
serie più vicina a The
Marvels, il film sequel di Captain Marvel, che vedrà Vellani al
fianco di Carol Danvers di Brie Larson e Monica
Rambeau di Teyonah Parris (da “WandaVision“).
Durante un’intervista su
Thor: Love and
Thunder (tramite ComicBook), il regista
Taika Waititi discute della possibilità che il
film Marvel possa sorprendere il
pubblico con emozionanti cameo. Già Thor: Ragnarok era stato arricchito
dalla presenza di Luke Hemsworth, Matt Damon e
Sam Neill, e ora ci si chiede se questo seguito
gioverà della stessa fortuna.
La risposta di Waititi, volutamente
generica è stata: “Sì”. Saggiamente non approfondisce
ulteriormente, spiegando: “Altrimenti non sarà un cameo. Non
puoi parlarne. Allora potrebbero anche essere sul
poster”. Tuttavia, alcune immagini dal set sembrano
garantirci molte facce note, nel film, oltre a quelle
annunciate!
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel
Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece
al 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Nonostante le
turbolente vicende che stanno coinvolgendo il suo protagonista
Ezra Miller, The
Flash della Warner Bros non ha subito ulteriori
ritardi rispetto a quanto già accumulato a causa di problemi
produttivi e pandemia.
L’ultimo posticipo, infatti,
conferma l’uscita del film il 23 giugno 2023, e intanto, mentre un
trailer è già stato diffuso al DC FanDome nel 2021, si aspetta
adesso il trailer ufficiale del film. Secondo le produttrice
Barbara Muschietti, il trailer è in arrivo “presto”, almeno stando
a quanto ha risposto a un fan su Instagram:
Confermata anche la presenza
di Michael
Keaton e Ben
Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di
Batman. Kiersey Clemons tornerà nei
panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack
Snyder’s Justice League (il personaggio era stato
tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche
l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il
labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la
madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha
Calle(Febbre d’amore) che interpreterà
Supergirl.
Vanity Fair ha
pubblicato le prime immagini ufficiali di
Pinocchio di Guillermo del Toro,
il nuovo lavoro in stop motion del regista premio Oscar prodotto
con Netflix. Nella presentazione del film, la rivista
fornisce anche delle dichiarazioni del regista, alcune delle quali
molto interessanti per capire lo spirito del progetto.
Tra queste, spicca una piccola
modifica che del Toro ha fatto alle origini di Pinocchio. Il legno
da cui Geppetto fabbrica il burattino, infatti, secondo questo
nuovo racconto proviene da un albero nato sulla tomba di Carlo, il
vero figlio del falegname e questo gesto è una specie di seconda
occasione per l’uomo solo, che “chiede un’altra possibilità di
essere padre”. Il regista approfondisce il retroscena:
“Lui implora per avere un’altra
possibilità di essere padre, ma non riconosce che l’essenza di suo
figlio ritorna nella forma di questo ragazzo indomabile. Il
conflitto principale tra Geppetto e Pinocchio è che Geppetto voleva
Carlo, che era un ragazzo molto ben educato, molto docile, e non
capisce Pinocchio, che è turbolento, selvaggio ed
esuberante.”
Foto di Vanity Fair
Il regista premio Oscar® Guillermo
del Toro reinventa il grande classico di Carlo Collodi dedicato al
burattino di legno che prende magicamente vita per riscaldare il
cuore di Geppetto, intagliatore in lutto. Questo stravagante
musical in stop-motion diretto da Guillermo del Toro e Mark
Gustafson segue le spericolate e indisciplinate avventure di
Pinocchio nella sua ricerca di un posto nel mondo.
Diretto da Guillermo del
Toro e Mark Gustafson, il film presenta
un cast vocale stellare con Ewan McGregor nei panni del Grillo Parlante,
David Bradley in quelli di Geppetto, mentre
l’esordiente Gregory Mann presta la voce a
Pinocchio. Nel cast figurano anche Finn Wolfhard, la vincitrice
dell’Oscar®
Cate Blanchett,
John Turturro, Ron Perlman, Tim Blake Nelson, Burn
Gorman, insieme al premio Oscar® Christoph Waltz e alla vincitrice dell’Oscar®
Tilda Swinton.
In un nuovo video con Vanity Fair,
Chris
Hemsworth discute della sua carriera e parla
brevemente dell’impatto che Thor ha avuto sulla sua vita. L’attore
ammette di non essere orgoglioso della sua interpretazione nel
tanto diffamato Thor: Love and Thunder, e
quando ha incontrato Waititi per Thor: Ragnarok, ha detto al regista
che era “annoiato” dal personaggio. Waititi era d’accordo con
Hemsworth e i due hanno lavorato insieme per rivitalizzarlo. Dopo
il successo di Ragnarok, l’attore afferma che sarebbe tornato
soltanto se la Marvel avesse coinvolto di nuovo
Waititi. Hemsworth spiega:
“Adoro interpretare il
personaggio. Adoro il viaggio che ho fatto con lui. Non solo nei
panni di Thor, ma anche nella mia vita. I due sono stati fianco a
fianco per 10, 11 anni e si sono entrambi incrociati l’uno
nell’altro mondo di tanto in tanto.
“Poter lavorare di nuovo con
Taika. Non so se ne avrei fatto un altro se Taika non avesse detto
che l’avrebbe fatto anche lui. E aveva scritto questa bellissima
sceneggiatura che era stravagante, pazza, commedia romantica
ambientata nello spazio e che non avevo mai visto prima”.
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel
Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece
al 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Squid
Game sta diventando realtà. La distopica serie
drammatica coreana, la più grande serie di Netflix di sempre, si sta trasformando in un reality
con 456 giocatori in competizione tra loro (che presumibilmente
però non verranno uccisi).
Netflix ha ordinato la serie in
dieci puntate dal titolo Squid
Game: The Challenge, che vedrà persone di lingua
inglese da tutto il mondo competere per un premio in denaro di $
4,56 milioni, il più grande premio in denaro per un reality.
I concorrenti si sfideranno in una
serie di giochi ispirati alla serie tv più alcuni nuovi e le loro
strategie, alleanze e caratteristiche verranno messe alla prova
mentre uno per uno verranno eliminati. Al momento sono in corso i
casting.