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Il duello: trama, cast e curiosità sul film con Woody Harrelson

Il duello: trama, cast e curiosità sul film con Woody Harrelson

Ogni film western vanta sempre un certo fascino, specialmente se al suo interno si ritrovano tematiche che vanno dalla vendetta al desiderio di giustizia. Elementi, questi, che si ritrovano entrambi nel lungometraggio del 2016 Il duello, diretto da Kieran Darcy-Smith. Qui al suo secondo lungometraggio dopo Wish You Were Here, il regista dà vita ad una sceneggiatura di Matt Cook che da tempo aspettava di essere portata sul grande schermo. Prende da qui vita uno dei film di questo genere meno noti eppure particolarmente affascinanti tra quelli usciti negli ultimi anni.

La sceneggiatura di Cook circolava infatti già dal 2009, anno in cui venne inserita nella Black List dei migliori script ancora non realizzate. Noto anche per aver scritto film come Boston: Caccia all’uomo e The Informer – Tre secondi per sopravvivere, Cook trovò in Darcy-Smith l’uomo giusto per far prendere vita alla sua storia. Molto del merito va anche ad un cast di grandi attori che danno qui vita a personaggi complessi e ricchi di sfumature, perfettamente calati in un contesto western particolarmente curato. Nonostante tali elementi, Il duello mancò di diventare un titolo particolarmente noto, passando invece in sordina.

In breve, però, gli amanti del genere lo hanno riscoperto come un titolo a suo modo affascinante per la trattazione delle sue tematiche, per l’interpretazione dei due protagonisti e per l’intero contesto di contorno. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il duello: la trama del film

La vicenda qui narrata si svolge nel Texas del 1887. Abraham Brant, conosciuto da tutti come “il predicatore”, è un despota dai fantomatici poteri divini che governa gli abitanti di Monte Hermon con soprusi e intimidazioni. Quando la voce su una serie di cadaveri ritrovati sulle rive del Rio grande giunge sino alla capitale del Texas, il governatore Ross decide di inviare il suo miglior ranger, David Kingston, per indagare sulla vicenda e risolvere il problema. A Brant, ovviamente, non va affatto a genio che qualcuno da fuori venga a ficcare il naso nei suoi affari e nei suoi illeciti.

Una volta a destinazione insieme a sua moglie Marisol, David, celatosi sotto falsa identità, riconosce in Abraham l’uomo che vent’anni prima uccise suo padre durante un duello. Accecato dalla sete di vendetta, il ranger decide di abbandonare la via della legge per dare inizio a una guerra senza esclusione di colpi per liberare la cittadina dal giogo del suo oppressore e vendicare la morte del genitore. Ma quando il predicatore mette in pericolo sua moglie, la missione si complica irrimediabilmente. Per David la vendetta acquisterà a quel punto tutto un altro valore.

Il duello cast

Il duello: il cast del film

Ad interpretare il ruolo del tirannico Abraham Brant vi è l’attore candidato all’Oscar Woody Harrelson. Celebre per film come Tre manifesti a Ebbing, Missouri e per la saga di Hunger Games, egli si è preparato per questo ruolo ispirandosi parzialmente ad un villain già interpretato in precedenza. Si tratta di Harlan DeGroat, a cui aveva dato vita nel 2013 per il film Il fuoco della vendetta. Accanto a lui, nei panni del ranger David Kingston vi è invece l’attore Liam Hemsworth. Egli è noto in particolare per aver interpretato il personaggio di Gale Hawthorne in tutti e quattro i film della saga di Hunger Games, dove recitava proprio al fianco di Harrelson.

Accanto a loro, nei panni della moglie di David, Marisol Kingston, vi è invece l’attrice Alice Braga. Originaria del Brasile, questa si era già fatta notare in film come City of God, Io sono leggenda e nei panni della villain Cecilia Reyes nel film The New Mutants. Nel film si ritrovano poi Emory Cohen nel ruolo di Isaac Brant e Felicity Price in quelli di Naomi. William Sadler, noto per i film 58 minuti per morire – Die Harder e Le ali della libertà, interpreta invece il governatore Lawrence Sullivan Ross. Questi è una personalità realmente esistita, che ha ricoperto la carica di governatore del Texas dal 1887 al 1891. Sono infine presenti gli attori Benedict Samuel nel ruolo di George e Jason Carter in quelli di William.

Il duello: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il duello è infatti disponibile nei cataloghi di Chili, Google Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 13 giugno alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Paradise Beach – Dentro l’incubo: trama, cast e curiosità sul film

Quello del survival movie è un sottogenere particolarmente apprezzato, dove gli spettatori possono ritrovare storie estreme e quantomai disperate, dove si mette in scena però anche tutta la voglia di sopravvivenza che contraddistingue gli esseri umani. La minaccia, in questa tipologia di opere, può essere di tipo naturale come in The Impossibile o animale come nel capolavoro del 1975 Lo squalo. Ancora oggi sono numerosi i film appartenenti a questo filone e tra i più recenti si può annoverare Paradise Beach – Dentro l’incubo (qui la recensione), diretto da Jaume Collet-Serra, noto per i film Orphan L’uomo sul treno.

Non solo questo è un teso thriller del genere survival, ma si tratta anche di uno di quei film pressoché interamente ambientati in un unico ambiente. Quello in questione è un banalissimo scoglio, che offre però riparo alla protagonista dal temibile squalo bianco che la attacca. A partire da qui prende dunque vita un pellicola che fa della sua tensione l’elemento di forza. Il regista ha infatti volutamente rinunciato ad un eccessiva presenza di elementi gore o splatter per concentrare tutte le attenzioni sulla paura vera, quella che si genera non sapendo mai dov’è il proprio nemico né in quali modi questo attaccherà.

Affidandosi a pochi ma collaudati elementi, Paradise Beach – Dentro l’incubo si dimostra un valido esemplare del suo genere, tanto da ottenere importanti riconoscimenti. A fronte di un budget di soli 25 milioni di dollari, questo è arrivato a guadagnarne circa 120 in tutto il mondo, dimostrando l’interesse che i survival movie continuano a suscitare. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Paradise Beach – Dentro l’incubo: la trama del film

Il film racconta di Nancy Adams, una studentessa di medicina che cerca disperatamente di superare il lutto per la prematura morte di sua madre. Dopo aver ritrovato vecchie foto della donna, che la ritraggono intenta a fare surf sulle onde dell’idilliaca Paradise Beach, Nancy decide di partire alla volta dell’isolata spiaggia che raggiunge grazie all’aiuto di Carlos. Indossata la muta, Nancy si immerge nelle acque cristalline del mare e fa subito amicizia con due giovani surfisti trascorrendo con loro tutto il giorno. Sebbene stia per calare la notte la ragazza, stizzita per una stressante conversazione telefonica con il padre, saluta i due colleghi e decide di rimanere ancora nell’acqua per sciogliere i nervi.

Improvvisamente, Nancy si imbatte nella carcassa di una megattera orribilmente squartata e percepisce nell’acqua la presenza di uno squalo bianco. Cercando di ripararsi sul corpo del cetaceo morente, la giovane studia un piano per allontanarsi dalle fauci del sanguinario animale e trova riparo su un gruppo di scogli. Sfortunatamente l’attacco dello squalo è andato a segno e Nancy si trova completamente sola, con una gamba gravemente ferita che dovrà ricucire come possibile per non morire dissanguata. Consapevole che prima che i soccorsi arrivino potrebbe essere troppo tardi, la ragazza dovrà trovare da sé un modo per salvarsi.

Paradise Beach - Dentro l'incubo cast

Paradise Beach – Dentro l’incubo: il cast del film

Ad interpretare il ruolo di Nancy, vi è Blake Lively, nota per il personaggio di Serena van der Woodsen nella serie Gossip Girl. L’attrice accettò di recitare in questo film principalmente perché ispirata dal lavoro di suo marito, Ryan Reynolds, nel film allo stesso modo minimalista Buried. A riguardo ha affermato “questo è stato uno dei motivi per cui ho voluto così tanto partecipare a questo film. Perché so quanto sia stato difficile per lui e quanto gratificante si sia rivelato“. Partecipare al film è stato per lei ulteriormente complesso data la sua profonda paura per gli squali. Pur non essendo presente un vero esemplare sul set, il solo immaginarsi circondata dall’animale bastava per terrorizzarla.

Nonostante ciò, l’attrice ha da subito creduto molto nel progetto, allenandosi per poter eseguire tutti i propri stunt senza controfigure. Ciò le ha permesso di calarsi meglio nel ruolo e dar vita ad un’interpretazione più realistica. Le uniche scene in cui la Lively viene sostituita sono quelle in cui la si vede surfare, poiché non ha avuto tempo per impararlo a fare. Nel film sono poi presenti pochi altri attori. Oscar Jaenada è Carlos, l’uomo che aiuta Nancy a raggiungere l’isola, mentre Brett Cullen è il padre della protagonista. Di particolare rilievo è il gabbiano chiamato Steven Seagull, il quale è un vero esemplare addestrato per il film. Lo squalo, invece, è realizzato interamente tramite CGI.

Paradise Beach – Dentro l’incubo: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Paradise Beach – Dentro l’incubo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 13 giugno alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

 

Knives Out 2: ecco il titolo originale e il teaser trailer

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Knives Out 2: ecco il titolo originale e il teaser trailer

Netflix svela oggi il titolo ufficiale del sequel di Cena con delitto – Knives Out, sempre diretto dal regista Rian Johnson. Il film si intitolerà GLASS ONION – A KNIVES OUT MYSTERY  e arriverà prossimamente su Netflix.

Scritto e diretto da Rian Johnson, e prodotto dallo stesso Johnson insieme a Ram Bergman, GLASS ONION – A KNIVES OUT MYSTERY presenta un cast stellare che comprende Daniel Craig, Edward Norton, Janelle Monáe, Jessica Henwick, Kathryn Hahn, Leslie Odom Jr, Madelyn Cline, insieme a Kate Hudson e Dave Bautista.

Diretto da: RIAN JOHNSON
Scritto da: RIAN JOHNSON
Prodotto da: RAM BERGMAN, RIAN JOHNSON

Cast: DANIEL CRAIG, EDWARD NORTON, JANELLE MONÁE, KATHRYN HAHN,
LESLIE ODOM JR., JESSICA HENWICK, MADELYN CLINE,
con KATE HUDSON, e DAVE BAUTISTA
LOGLINE
Nel sequel di CENA CON DELITTO – KNIVES OUT (Rian Johnson), il detective Benoît Blanc va in Grecia per risolvere un mistero con un nuovo cast di stravaganti sospetti.

Knives Out 2 prima al cinema e poi su Netflix? La piattaforma prova a cambiare strategia

Chris Evans: intervista alla nuova voce di Buzz Lightyear

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Chris Evans: intervista alla nuova voce di Buzz Lightyear

Dopo aver appeso al chiodo, o meglio, passato ad altri lo scudo di Captain America, Chris Evans è pronto ad abbracciare nuovi ruoli e nuove icone, come nel caso dello space ranger più amato del cinema: Buzz Lightyear. È lui infatti, nella versione originale del film, colui che presta la voce al protagonista in Lightyear – La vera storia di Buzz, nuovi film Pixar, dal 15 giugno in sala.

Chris Evans è la nuova voce di Buzz Lightyear

Abbiamo incontrato Evans in occasione del press tour dedicato al film e subito ci ha tenuto a specificare che il Buzz di questo film non è lo stesso di Toy Story. “In questo Buzz qui ci sono delle nuance in più. Conosciamo bene la versione giocattolo, nella sua leggerezza, ed ora siamo pronti a conoscerlo sotto altri punti di vista, anche come persona, ed è sicuramente più profondo.”

Chris Evans continua poi dicendo che, come quasi tutti, ha sempre amato Buzz e che aveva un forte legame con il personaggio anche prima di ottenere questo ruolo, anche se forse non è il suo personaggio preferito: “Ho sempre amato Buzz e Toy Story. Il film ha rivoluzionato l’approccio al medium, e sicuramente amo tutti i suoi personaggi. Ma sono sempre stato fan anche di Robin Hood,per quello che riguarda i personaggi della Disney. Sai, quello animato… per me è al di sopra di tutti gli altri personaggi Disney. Ha classe e sicurezza, certo io non ho quel bell’accento inglese, ma lui mi è sempre piaciuto.”

Verso l’infinito e oltre vs Avengers Uniti

Avendo adesso interpretato due icone della cultura pop, sente più sua la frase “Verso l’infinito e oltre” oppure “Avengers Uniti”?

“La prima catchphrase mi è cara da molto tempo, la conosco benissimo e ci sono affezionato, ma, diciamoci la verità, quella è una battuta di Tim Allen, non la mia. Mi sento onorato ad averla potuta pronunciare. Per quanto riguarda invece Avengers Uniti, beh, sono stato il primo a pronunciarla sullo schermo, e anche qui ne sono onorato, e in questo caso la sento più mia.”

Tutti avremmo bisogno di un Sox con noi

Il personaggio secondario di  Lightyear – La vera storia di Buzz che senza dubbio rimarrà nel cuore degli spettatori è Sox, il gattino robot che viene affidato a Buzz come sostegno, dopo la sua prima missione fallita. “Mi piace molto l’idea che uno austero e autonomo come Buzz riceva un aiuto emotivo da parte di un robot – spiega Chris Evans – Credo sia una bella metafora per la terapia, o per il fatto che tutti abbiamo bisogno di un sostegno e di un aiuto. Io ho un gatto vero, e lui è ormai esasperato dal sapere i miei problemi.”

Lightyear – La vera storia di Buzz è diretto da Angus MacLane (co-regista di Alla Ricerca di Dory) ed è prodotto da Galyn Susman (Toy Story: Tutto un altro mondo). La colonna sonora del film è firmata dal premiato compositore Michael Giacchino (The Batman, Up). Nella versione originale del film, Chris Evans è Buzz Lightyear, Taika Waititi è Mo Morrison, Uzo Aduba è Alisha Hawthorne, Keke Palmer è Izzy Hawthorne, James Brolin è Zurg, Dale Soules è Darby e Peter Sohn è  Sox, il gatto robot di compagnia.

Lightyear – La vera storia di Buzz, i filmmaker raccontano la nascita del film

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Quando è stato annunciato, Lightyear – La vera storia di Buzz ha fatto alzare più di un sopracciglio. Il motivo è semplice: perché rendere reale un giocattolo che era già perfetto così? Eppure alla Pixar hanno trovato l’idea giusta, come racconta Angus MacLane, il regista del film: “Ho sempre voluto conoscere la storia dello space ranger, volevo dirigere qualcosa di divertente dopo Alla ricerca di Dory. Volevo realizzare quel film che Andy ha visto per poter poi desiderare il giocattolo di Buzz, come avviene nel primo Tom Story. E così ho pensato di poterne fare un’avventura spaziale. Da questa idea di base ho venduto il progetto allo studio.” 

Galyn Susman, executive producer del film, ha raccontato delle ispirazioni che hanno condotto alla realizzazione di quel film: “Principalmente fantascienza anni ’80. Quello è stato il punto di partenza, da Star Wars fino ad Aliens. Sono quelli i film che abbiamo guardato centinaia, migliaia di volte e sono quelli i film che riempiono di riferimenti e citazioni la nostra storia.”

Lightyear – La vera storia di Buzz è lo Star Wars di Andy

MacLane aggiunge un’immagine molto suggestiva a questo insieme di riferimenti e spunti da cui è nato Lightyear, dicendo che questo film è la Star Wars di Andy.

A parlare del film è intervenuto anche Michael Giacchino, compositore premio Oscar, al quale la Pixar ha affidato anche questo suo nuovo film: “Sono cresciuto con questi film degli anni 80. Una delle cose che facevo da piccolo era registrare l’audio dei film che vedevo al cinema. L’unico modo che avevo per ripetere quell’esperienza era registrarne l’audio, perché poi non c’era subito altro modo di vedere il film, e questa abitudine è cresciuta nella mia testa. Quando mi hanno chiesto cosa volessi fare, ho risposto che volevo fare esattamente questo tipo di film. E lavorare con Angus è bello perché abbiamo un immaginario comune, non è stato difficile trovare un terreno comune e l’ispirazione adatta per portare sullo schermo questa avventura.”

Quando si parla di fantascienza e di riferimenti da film del passato non si può prescindere da 2001: Odissea nello spazio, anche se per Angus MacLane il capolavoro di Kubrick non ha fatto breccia al prima colpo. “Ero molto giovane, avevo visto da poco Star Wars, e guardando 2001 mi chiedevo quando cominciassero a combattere con le spade laser. Siamo stati influenzati da tanti film ma volevamo catturarne lo spirito più che copiarli. Volevamo catturare quel potenziale di portare lo spettatore in un altro mondo. Volevamo essere divertenti, ma abbiamo incluso dei riferimenti visivi e concettuali. Alcuni riferimenti che ci vedono altri io non li ho neanche inseriti di proposito, ma penso sia proprio questo il senso.” 

Nel film c’è anche un importante messaggio di normalizzazione dell’omosessualità. Il personaggio di Alisha Hawthorne viene mostrata nel corso della sua vita mentre si innamora, si sposa, ha dei figli, con una sua collega di lavoro. E in una delle belle scene casalinghe che la vedono protagonista, Alisha bacia sulla bocca la moglie. Gli artisti Disney hanno lottato affinché quella scena rimanesse nel film e per fortuna, la vediamo sul grande schermo, normale, come la quotidianità che racconta, eppure potente per il messaggio che manda. “All’interno della narrazione del film, dal punto di vista di Buzz, quella relazione ci serve a mostrare quello a cui Buzz rinuncia per la sua missione, quello che non ha, era importante mostralo non solo per una logica narrativa, ma anche perché quel gesto e quell’amore dovevano essere mostrati. Era importante per tutti.”

Film Disney 2022 LightyearChris Evans sostituisce Tim Allen

Una delle polemiche che ha accompagnato Lightyear – La vera storia di Buzz sin dall’annuncio che Chris Evans sarebbe stato la voce americana di Buzz è stato il fatto di aver sostituito Tim Allen, che invece interpreta lo space ranger nella saga di Tom Story. “Tim Allen è la personificazione di Buzzo giocattolo – spiega Susman – Ci serviva una voce differente, dovevamo prendere un personaggio secondario e renderlo protagonista, ci serviva qualcuno che fosse in grado di mettere in scena la commedia e il dramma. Ci serviva qualcuno che potesse incorporare tutte queste cose. Il personaggio è diverso dal Buzz giocattolo, e per questo abbiamo scelto un altro doppiatore. Doveva essere simpatico, ma non troppo buffo”

Grandi e piccini rimarranno sicuramente stregati da Sox, questo gattino robotico che diventa il migliore amico di Buzz nel corso del film. Per MacLane, Sox è come l’uomo nell’angolo, colui che incoraggia e aiuta, che sostiene l’eroe e gli dà conforto, “qualcosa che non sarebbe male avere sempre nella vita vera!”.

Lightyear – La vera storia di Buzz è diretto da Angus MacLane (co-regista di Alla Ricerca di Dory) ed è prodotto da Galyn Susman (Toy Story: Tutto un altro mondo). La colonna sonora del film è firmata dal premiato compositore Michael Giacchino (The Batman, Up). Nella versione originale del film, Chris Evans è Buzz Lightyear, Taika Waititi è Mo Morrison, Uzo Aduba è Alisha Hawthorne, Keke Palmer è Izzy Hawthorne, James Brolin è Zurg, Dale Soules è Darby e Peter Sohn è  Sox, il gatto robot di compagnia.

Thor: Love and Thunder, i character poster dei protagonisti

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Thor: Love and Thunder, i character poster dei protagonisti

Sono stati diffusi in rete i character poster dei protagonisti di Thor: Love and Thunder. Tra questi, oltre a quelli di Chris Hemsworth, Christian Bale e Natalie Portman, vediamo anche quello dedicato a Valchiria, ma soprattutto quello per le capre volanti di Thor! Eccoli di seguito:

Thor: Love and Thunder, il nuovo trailer in italiano

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il Macellatore di Dei (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Lightyear – La vera storia di Buzz, la parola ai doppiatori italiani

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In arrivo il 15 giugno solo al cinema, Lightyear – La vera storia di Buzz è il nuovo film Pixar, che immagina di realizzare il film che ha visto il piccolo Andy, protagonista di Tom Story, per poi volere il giocattolo dello space-ranger. Abbiamo parlato di questa avventura spaziale divertente ed emozionante con il cast di doppiatori italiani. Ormai come al solito, quando si tratta di Casa Disney, non si tratta solo di doppiatori, ma dietro alle voci dei personaggi animati si nascondono gli amatissimi volti dei divi di casa nostra, per cui la voce di Lightyear è di Alberto Malanchino, quella del suo aiutante robot, il gattino Sox di Ludovico Terzigni e quella della space-ranger Alisha Hawthorne di Esther Elisha. Coinvolta nel doppiaggio anche Linda Raimondo, divulgatrice scientifica nota su Instagram come Astro Linda, che si è prestata per un piccolo cameo vocale.

Nel ringraziare tutti Massimiliano Manfredi, direttore del doppiaggio, gli interpreti hanno raccontato la loro esperienza dietro al microfono. Terzigni ha parlato di “esperienza formativa e interessante” soprattutto nel ricercare la voce adatta a Sox, un gatto robot, che nel corso del film dimostra grande spirito e ironia, ma anche un profondo attaccamento da Buzz. “A Sox, ho cercato di dare un tono molto da bambino, rientrando in quella dimensione di gioco spensierato che tutti noi facciamo da piccoli. Ho cercato di dargli tutte le mie emozioni non dico infantili perché potrebbe sembrare fuorviante, però sicuramente emozioni sincere e originali.”

Alberto Malachino, nuova voce di Buzz Lightyear, erede di Massimo Dapporto

Dal canto suo, doppiando il protagonista Buzz Lightyear, Alberto Malachino si è confrontato con un precedente molto ingombrante. Nella sua versione giocattolo, nella saga di Toy Story, Buzz è infatti doppiato da Massimo Dapporto, professionista al quale Malachino guarda con grande rispetto e ammirazione. “Ci siamo conosciuti in sala di doppiaggio – ha spiegato Malachino – ‘La settimana prossima arriva Dapporto’ mi hanno detto, e mi sono sentito come un bambino. Quando è arrivato, l’ho sentito parlare con questa voce incredibile, mi ha aperto dei ricordi dell’infanzia. Sono proprio legato alla storia di Buzz, di Toy Story, soprattutto il primo film. Abbiamo parlato un po’, e lui si è detto molto felice anche di questa nuova voce del personaggio. Infatti, mi ha detto. “Sono contento che lo fai tu. Basta. Sono vecchio ormai. Largo ai giovani.”

L’importanza della rappresentazione

Nel film c’è anche un importante messaggio di normalizzazione dell’omosessualità. Il personaggio di Alisha Hawthorne viene mostrata nel corso della sua vita mentre si innamora, si sposa, ha dei figli, con una sua collega di lavoro. E in una delle belle scene casalinghe che la vedono protagonista, Alisha bacia sulla bocca la moglie. Gli artisti Disney hanno lottato affinché quella scena rimanesse nel film e per fortuna, la vediamo sul grande schermo, normale, come la quotidianità che racconta, eppure potente per il messaggio che manda.

Ne ha parlato Esther Elisha: “Io penso che i bambini vedano la realtà, loro hanno forse meno bisogno di noi di essere educati rispetto a quello che è l’amore, perché non lo mettono in discussione. Sono veramente delle spugne. Per fortuna, la nostra società non è più quella in cui siamo cresciuti noi e i giovani oggi sono estremamente consapevoli e forti nell’affermarsi rispetto a come sono e alla ricerca della loro identità, costantemente. Credo che i dipendenti Disney abbiano fatto molto bene ad insistere per mantenere la scena nel film. Sono grata alle loro proteste perché penso che tutte le famiglie abbiano diritto di essere rappresentate perché ci sono ed esistono e la rappresentazione è importante, è vero che conta. Vederti, vedere che esisti non solo perché tu lo sai, ma perché gli altri ti vedono è una delle cose che ti fa sentire accolto e ti permette di percorrere la tua strada in un modo molto più tranquillo. Sono veramente felice di far parte di questo progetto e di essere la voce italiana di Alisha.”

Film Disney 2022 LightyearIl paradosso temporale di Lightyear

Nel film assistiamo al paradosso temporale di Buzz che, avvicinandosi alla velocità della luce, passa pochi secondi nello spazio che però si rivelano molti anni per le persona che restano a Terra. Come lo spiegherebbe la scienza questo paradosso? La parola a Astro Linda, ovviamente: “Sicuramente è una tematica molto complessa. È una teoria che è la base della Relatività Generale di Einstein. Innanzitutto, la prima cosa da dire a livello scientifico è che la velocità della luce non può essere raggiunta perché qualunque oggetto o corpo dotato di massa non può arrivarci, semplicemente perché altrimenti avrebbe bisogno di energia infinita e sappiamo che la prima legge fondamentale della Fisica è la conservazione dell’energia, quindi, l’energia non si crea né si distrugge, ma si trasforma. Di conseguenza, noi non possiamo purtroppo raggiungere la velocità della luce. Possiamo però raggiungere delle velocità molto elevate. Quando raggiungiamo queste elevate velocità, i tempi si dilatano e gli spazi si contraggono. Quindi, quello che succede è che il tempo inizia a scorrere più lentamente mentre è come se gli spazi si facessero più stretti,  perciò riusciamo a percorrere distanze molto più grandi di quelle che in realtà si percorrerebbero a velocità normali. È per quello che Buzz quando va nello spazio e raggiunge l’ipervelocità, si ritrova a vivere pochissimi minuti a quella velocità e quando torna sul pianeta si rende conto che effettivamente il tempo trascorso è stato piuttosto lungo, lì, tanto è che ritrova i suoi colleghi cresciuti e invecchiati. Il concetto alla base è quello di Einstein, la Relatività Generale che, tra l’altro, continua ad avere successo tanto che pochissimo tempo fa ci è stata di nuovo confermata con la scoperta dell’esistenza di un buco nero al centro della nostra Via Lattea. Quindi, il tema è molto complesso, ma nonostante questo la Pixar ha trovato il modo di rappresentarlo bene.”.

Lightyear – La vera storia di Buzz è diretto da Angus MacLane (co-regista di Alla Ricerca di Dory) ed è prodotto da Galyn Susman (Toy Story: Tutto un altro mondo). La colonna sonora del film è firmata dal premiato compositore Michael Giacchino (The Batman, Up).

Nella versione italiana del film, prestano le proprie voci Alberto Malanchino, Ludovico Tersigni ed Esther Elisha che interpretano rispettivamente lo Space Ranger Buzz Lightyear; Sox, il suo gatto robot di compagnia; e Alisha Hawthorne, la sua comandante e migliore amica.

Dal 13 al 21 giugno torna Cinema e Ambiente Avezzano

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Dal 13 al 21 giugno torna Cinema e Ambiente Avezzano

Quanti chilometri deve percorrere un avocado per arrivare sulle nostre tavole? Come è potuto nascere un lago naturale nel bel mezzo della iper trafficata Roma? Come sopravvive la natura in una Basilicata ferita da pozzi di petrolio dismessi, spazi industriali vuoti pieni di amianto e strutture turistiche abbandonate? Queste sono alcune delle tante tematiche che affronta la sesta edizione di Cinema e Ambiente Avezzano, che si terrà da lunedì 13 a martedì 21 giugno, con 61 film in concorso, tra fiction, documentari e animazione, 90 registi coinvolti, 16 anteprime italiane, 3 anteprime internazionali, 15 Paesi rappresentati in quattro sezioni tematiche insieme a un concorso per sceneggiature a tematica ambientale.

Continua a crescere il festival fortemente voluto da un gruppo di professionisti decisi a riportare il cinema al centro nella regione con la più alta percentuale di parchi naturali d’Italia. Uno sguardo al futuro: l’ambiente. Crescita confermata dal numero di film presenti alla nuova edizione, raddoppiato rispetto alla precedente, e, soprattutto, da uno dei motivi di orgoglio del festival, il pubblico, triplicato nella sua ultima edizione. Per il 2022, si aggiunge, inoltre, anche la nuova sezione dedicata interamente ai talk e agli eventi, “Cinema e Ambiente Green Experience”.

Organizzato da CinemAbruzzo Aps e The Factory srl, con il contributo e il patrocinio della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, Cinema e Ambiente Avezzano vanta quest’anno l’alto patrocinio del Parlamento Europeo e del MITEMinistero della Transizione ecologica, e partner istituzionali con focus legato ad ambiente, turismo e scienza, quali l’ISPRA

Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, l’INGV – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ma anche il CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’ENEA – Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. Da quest’anno il festival si arricchisce di una realizzazione in collaborazione con Greenpeace, e del patrocinio di organizzazioni attive in difesa dei diritti delle persone e dell’ambiente quali, fra le altre, Unicef, Amnesty International, LIPU e WWF.  Non meno fondamentali anche i partner locali tra cui la Regione Abruzzo, Provincia dell’Aquila, e tutti i Parchi Nazionali della regione che hanno dato il loro patrocinio e che collaborano attivamente con il festival.

Claim per questa edizione è la parola Antropocene. Se, come spiega il direttore artistico del Festival Paolo Santamaria, “il termine Antropocene è stato proposto per indicare l’inizio di una nuova era geologica dove il ruolo degli esseri umani e il loro impatto sull’ambiente circostante diventano cruciali per la sopravvivenza delle specie naturali”, Cinema e Ambiente Avezzano vuole, non solo portare una riflessione sul tema, ma anche tentare di arricchirlo con una nuova accezione positiva. Centro del festival sono proprio le persone, una comunità ogni anno più grande che partecipa alla manifestazione con il desiderio di approfondire e interrogarsi su questo argomento e al tempo stesso di immaginare soluzioni alternative attraverso il cinema, i talk con professionisti del settore e i dibattiti con quei registi che da anni si battono per portare alla luce narrazioni e storie poco conosciute sulla situazione ambientale internazionale. La nuova sezione “Cinema e Ambiente Green Experience” è nata proprio con l’intento di rafforzare questa comunità e di favorire l’incontro e lo scambio di conoscenze. Ma non solo, Cinema e Ambiente Avezzano vuole anche dare un esempio concreto: ciascun partecipante riceverà in regalo un albero e, inoltre, potrà fare esperienza diretta di una diversa relazione uomo-natura, dal forte impatto sociale, partecipando all’evento dedicato “In Joëlette sul Velino”, un’occasione di turismo accessibile per immergersi nei panorami mozzafiato del Parco Naturale Regionale Sirente Velino e un’opportunità concreta di ristabilire un contatto nuovo con la natura.

Dichiarazione del direttore artistico Paolo Santamaria per la Sesta edizione del Festival

“Il lavoro di squadra, affinato negli anni, sta dando oggi dei frutti colorati e inaspettati, la nostra Diva continua a muoversi oltre i confini più canonici, insinuando il suo messaggio laddove non avremmo neanche pensato di bussare. Sono molto orgoglioso ed emozionato per questa nuovissima edizione, in primis per via dei numeri, mai così importanti, mai così tanti film e autori, e per la qualità delle opere, sguardi da e su ogni continente senza limiti di genere, dal documentario all’animazione, passando per la videoarte. Mi emoziona avere una così alta vicinanza istituzionale, in particolare il patrocinio del Parlamento Europeo, del Ministero della Transizione Ecologica e la collaborazione di Greenpeace. Siamo l’evento cinematografico abruzzese che

può vantare il più corposo finanziamento da parte della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, un motivo di grande responsabilità che ha permesso di estendere la programmazione anche a una serie di incontri sulla sostenibilità, denominata “Cinema e Ambiente Green Experience”. Tutto questo lavoro lo doniamo al nostro territorio, alla Marsica e all’Abruzzo, alla loro caparbia dignità.

LE SEZIONI

EARTH’S BREATH

Ascoltare il respiro della Terra significa immergersi nei suoi tempi, accoglierne il ritmo e interpretarne i mutamenti. Nella categoria Earth’s Breath sono presenti le opere che condividono un racconto intimo e simbiotico con il pianeta. Sono, soprattutto, storie di persone, che attraverso il loro sguardo riescono a regalarci una nuova prospettiva nel rapporto con le forme di vita che popolano l’ambiente, in cui l’uomo non è al di sopra dell’ecosistema, ma è parte naturale, anch’egli minacciato.

Fra i film della sezione si segnala il documentario di MATA dei registi brasiliani  Fábio Nascimento e Ingrid Fadnes, presentato ad Avezzano in anteprima italiana presentato  in quasi trenta film festival in tutto il mondo; FOODFOREST dell’architetto paesaggista e attivista Louis De Jaeger, che sarà presentato in anteprima italiana incentrato sui pionieri di questa speciale pratica di coltivazione che si ispira alla natura che prende a modello l’ecosistema della foresta. Tra i cortometraggi è da segnalare SOON IT WILL BE DARK di Isabell Heimerdinger, girato sull’isola africana São Tomé e Príncipe, ha vinto la menzione speciale FIDMarseille. La regista tedesca sta sviluppando un lungometraggio a partire da questo lavoro.

FAR OFF WORLDS

La ricchezza della diversità si misura in colori, sfumature e paesaggi nuovi e inesplorati. Far off worlds sono i mondi inaccessibili e incontaminati, ma anche le storie di comunità che devono confrontarsi con le sfide connesse ai cambiamenti climatici.

Per questa sezione, torna a Cinema e Ambiente Avezzano il regista Antonio Spanò, già vincitore nel 2019 con il film Animal Park, con il suo nuovo lavoro di produzione belga  AMUKA, film che in meno di un anno ha partecipato a oltre venti festival internazionali. Il regista, già vicino alle tematiche ambientali con i suoi film precedenti, parte da una constatazione tanto vera quanto provocatoria: La Repubblica Democratica del Congo potrebbe sfamare quasi 1 persona su 2 sulla Terra. Tra i cortometraggi, citiamo il lavoro di Arturo Dueñas Herrero, già vincitore nel 2021 con Tierras costruidas e quest’anno in concorso con DAJLA – CINE Y OLVIDO, film incentrato su uno dei campi profughi Sahrawi nel sud dell’Algeria, film candidato al premio Goya per il miglior corto documentario, e SOTTO LA CITTÀ – 1915 dell’abruzzese Domenico Tiburzi e con protagonista l’attore Lino Guanciale.

NO PLANET B

C’è solo un pianeta in grado di ospitarci, ed è quello che stiamo rischiando di perdere. No Planet B sintetizza perfettamente l’urgenza di invertire radicalmente la rotta rispetto allo sfruttamento delle risorse naturali e all’inquinamento ambientale con una ricca selezione di cortometraggi e lungometraggi sul tema.

Sarà la regista ucraina Andrea Odezynska a presentare in anteprima italiana il suo RETURN SASYK TO THE SEA, che inaugurerà le proiezioni serali lunedì 13 giugno. Quasi inquietante per la sua contemporaneità, il film tratta di un bizzarro esperimento sovietico di irrigazione nell’Ucraina del Sud che ha dato vita a un lento eco-disastro che va avanti ancora oggi. Situato nell’estuario del Sasyk, sul Mar Nero, è l’epicentro di una battaglia tra eco-attivisti e bracconieri, burocrati e ufficiali corrotti.

Da segnalare tra i cortometraggi il lavoro sperimentale dell’artista veneta Monica Marioni LA PREDA. Il lavoro è parte del progetto artistico #lasciamiandare, girato a Oristano, incentrato sulla relazione distruttiva o sorda tra l’umanità e l’ambiente. 

FANGS AND BLOOD

Nuova sezione tematica tutta dedicata alla fauna, altra vittima delle operazioni nefaste dell’uomo, e alla tematica del rewilding, una risposta forte agli stessi danni creati dall’essere umano agli animali selvaggi.

Ha aperto anche una petizione per la salvaguardia dei pesci tropicali ornamentali a rischio di contrabbando la regista americana Paula Fouce, che ad Avezzano presenterà in anteprima italiana il suo THE DARK HOBBY. Protagonisti, un gruppo di nativi e di ambientalisti che nelle Hawaii difendono i pesci, animali che a differenza di tartarughe, balene e delfini non sono protetti.

Ha fatto incetta di festival e di premi, con la partecipazione a quasi un centinaio di rassegne e oltre 20 riconoscimenti internazionali, DANS LA NATURE il cortometraggio animato del regista svizzero Marcel Barelli, sull’omosessualità negli animali.

CONCORSO SCENEGGIATURE A TEMATICA AMBIENTALE

Al fianco delle immagini, tornano anche le parole e i progetti nati per dare vita ai film: come ogni anno, anche per questa edizione si è tenuto il concorso dedicato alle sceneggiature a tema ambientale ed eco-sostenibile. Il concorso è nato con la volontà di incoraggiare, fin dal progetto, la creazione di prodotti cinematografici che mettano al centro questo argomento.
La cerimonia di premiazione avverrà domenica 19 Giugno alla presenza del Presidente di Giuria, l’attore Nicola Nocella.

LA GIURIA LUNGOMETRAGGI E CORTOMETRAGGI

La giuria che decreterà il vincitore per il miglior cortometraggio e il miglior lungometraggio è composta da undici professionisti del settore fra registi, esperti di documentario, sceneggiatori, produttori e esperti di animazione. Presidente di Giuria, l’attore italiano Nicola Nocella, vincitore del Nastro d’Argento nel 2010 come migliore attore esordiente per Il figlio più piccolo di Pupi Avati e nel 2011 come migliore attore protagonista per il cortometraggio Omero bello di nonna e da allora molto attivo fra cinema, teatro e serie televisive. Per questo festival ha dichiarato di sentirsi come un albero di ulivo.

“Sono molto onorato di avere questa responsabilità, perché dietro Cinema e Ambiente Avezzano c’è un lavoro che non dura pochi giorni di giugno, ma è un lavoro che dura mesi. Tutti quelli che collaborano a questo festival, mettono in circolo il loro amore perdendo, investendo, regalando del tempo” ha affermato l’attore, grande affezionato della manifestazione, già presente al festival alla 5a edizione nel 2021, in qualità di Presidente di Giuria. “Le proiezioni si svolgono in un luogo che ricorda una sorta di Nuovo Cinema Paradiso, un luogo bellissimo. Io sono qui per ringraziare ogni spettatore per il fatto che, domani mattina, mi darà la voglia di svegliarmi e dire: va bene continuare a fare questo mestiere”. 

Cinema e Ambiente GREEN EXPERIENCE

Ad accompagnare i film, talk tematici che lanciano uno sguardo sia sul territorio sia su artisti e professionisti che si distinguono per le loro narrazioni legate all’ambiente. Uno spazio d’incontro fortemente voluto da CinemAbruzzo, e realizzato grazie al prezioso contributo della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, per creare un’occasione di incontro e riflessione in cui il pubblico possa confrontarsi direttamente, per ciascuno dei nove giorni del festival, con gli esperti del settore e celebrare insieme progetti e realtà che concorrono al miglioramento del pianeta.

Di seguito una panoramica su alcuni degli appuntamenti che accompagneranno il pubblico ognuno dei nove giorni del festival.

Tra gli appuntamenti, da segnalare l’evento augurale il primo giorno di festival, lunedì 13 giugno, per il centenario di un luogo che inorgoglisce l’Abruzzo, il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, uno dei quattro che arricchiscono questa regione con oltre il 40 % di territorio verde. Interverranno all’incontro Luciano Sammarone, Direttore del Parco Nazionale e la responsabile della promozione, Daniela D’Amico.

Un importante appuntamento attende il pubblico anche mercoledì 15 giugno con la presentazione di Adaptation, fondato da Marco Merola, giornalista e divulgatore scientifico da oltre 25 anni che sarà presente ad Avezzano per incontrare il pubblico. Adaptation è uno strumento giornalistico del tutto innovativo, un progetto di ‘constructive journalism’ che racconta i temi del cambiamento climatico con un approccio radicalmente nuovo. Pensato per narrare in maniera positiva le buone pratiche che Istituzioni, accademia, aziende ed enti territoriali hanno già messo in opera al fine di trovare soluzioni per il cambiamento climatico è un giornalismo narrativo basato su un’unica piattaforma si rivolge a un pubblico estremamente ampio capace di attrarre anche le fasce più giovani.

Venerdì 17 giugno un’incursione nel cinema si ha con la presentazione del volume IL CIELO, L’ACQUA E IL GATTO. Il cinema secondo natura di Franco Piavoli (Artdigiland) a cura di Filippo Schillaci, monografica dedicata al regista italiano che più ha saputo narrare attraverso il linguaggio cinematografico temi legati alla natura.

Post Scriptum – Uno sguardo ottimista dalla fine del mondo, la docu-fiction che mescola atmosfere sci-fi alla narrazione documentaristica per raccontare quattro storie in un futuro prossimo e immaginario, sarà presentata con proiezione in anteprima di tutti gli episodi in sequenza sabato 18 giugno.  Diretta dalla coppia di filmmaker Elena Beatrice e Daniele Lince, che saranno ad Avezzano a parlarne con il pubblico, ha come protagonista Barbascura X il divulgatore scientifico star di youtube con i suoi oltre tre milioni di follower, distribuito in esclusiva da Infinity+.

A chiusura del festival, la sera di martedì 21 giugno, un incontro da non perdere con Rewilding Europe, la fondazione olandese che ha costituito una rete di aree d’intervento in 11 paesi per supportare iniziative di conservazione e ripristino della natura, coinvolgimento delle comunità e sviluppo di imprese sostenibili a beneficio degli ecosistemi e delle persone. In Italia le attività sono svolte da Rewilding Apennines con un focus particolare sui “corridoi di coesistenza”, aree di connessione non protette dove è cruciale lavorare sulla convivenza tra uomo e fauna selvatica. Partecipano all’evento Laurien Holtjer, Head of Communications di Rewilding Europe, Mario Cipollone, Team Leader di Rewilding Apennines e Umberto Esposito, fondatore, guida naturalistica e fotografo di Wildlife Adventures. Il talk si svolge in occasione del decennale di Rewilding Europe e sarà occasione della première del documentario “Appennino Centrale – In cammino con il rewilding” di Bruno D’Amicis e Umberto Esposito. Per l’occasione sarà inoltre presentata la nuova iniziativa internazionale della fondazione, LIFE Bear-Smart Corridors, che mira a incrementare le popolazioni del raro orso bruno marsicano in Italia centrale e dell’orso bruno europeo in Grecia.

EVENTI COLLATERALI

IN JOËLETTE SUL VELINO

Un’occasione unica di immergersi nella natura incontaminata abruzzese totalmente inclusiva e dando spazio al sociale: “In Joëlette sul Velino”. Organizzata dall’associazione culturale Grifoni in collaborazione con Appennini For All, associazione che si occupa di turismo inclusivo e accessibile, garantisce la possibilità anche alle persone disabili di poter partecipare a un’escursione fino alla vetta del Velino. La joëlette infatti è una speciale carrozzina monoruota ideata per permettere anche alle persone disabili di poter fare trekking senza dover rinunciare alla propria passione per la montagna. Questa speciale iniziativa è nata per esaudire un desiderio, quello di Fabio, nato e cresciuto alle pendici del Monte Velino e di cui non può raggiungere la vetta perché affetto dalla Sindrome di Shwachman, una malattia che ha determinato una limitazione alla mobilità delle gambe. Totalmente gratuita, l’iniziativa si terrà domenica 19 giugno ed è aperta a tutti coloro che desiderino passare un’intera giornata tra i panorami mozzafiato degli Appennini abruzzesi. Necessaria solo un’adeguata preparazione fisica per affrontare il dislivello. Per iscriversi e per tutte le informazioni contattare: Appennini For All – [email protected]

CERASE: TEATRO IN BICICLETTA

Un’incursione nel teatro del tutto particolare, dall’alto impatto emotivo e totalmente eco-sostenibile: uno spettacolo teatrale in bicicletta. Un’esperienza innovativa e unica nel suo genere in cui lo spettatore può vivere, grazie a un media-storytelling, un viaggio sensoriale ed emotivo attraverso un percorso in bicicletta, adatto a tutti, e site specific. Cerase nasce da una storia vera. È il racconto di una luna di miele in bicicletta fatta quasi 80 anni fa da due ragazzi, che si sposano il giorno della liberazione di Auschwitz. Creato dal Collettivo Nonnaloca è in assoluto la prima realtà italiana a proporre uno spettacolo teatrale di questo genere e al progetto sarà dedicato anche un talk lunedì 20 giugno, insieme alle interpreti Marta Bulgherini e Camilla Tagliaferri e ai protagonisti del collettivo. L’obiettivo strategico dello spettacolo è quello di rafforzare il senso di comunità e di promuovere un nuovo modo di fare cultura, accogliendo come pubblico trasversale, oltre ai i bike lovers e gli amanti delle attività all’aria aperta. Attraverso un format 100% green: non c’è amplificazione, nessuna illuminazione è necessaria e non si crea nessun dispendio di energia.

LE LOCATION

Tre saranno i luoghi che accoglieranno eventi e proiezioni di questa sesta edizione: l’Arena Mazzini, incuneata tra due edifici scolastici storici nel pieno centro cittadino, il Cinema Don Orione, entrambi in Via Corradini, e l’affascinante Castello Orsini-Colonna, luogo storico per il festival e simbolo per la città.

Spider-Man: Accross the Spider-verse (Parte 1), la prima immagine del villain!

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Via Instagram è stato rivelata la prima immagine di Spot, il cattivo di Spider-Man: Accross the Spider-verse (Parte 1). Nella foto, che potete vedere di seguito, vediamo il noto villain dei fumetti combattere contro Miles Morales. La voce del personaggio sarà, in originale, doppiata da Jason Schwartzman.

Spider-Man: Accross the Spider-verse arriverà il 2 giugno 2023 al cinema negli USA.

Sony Pictures Animation ha ingaggiato Joaquim Dos Santos (Voltron: Legendary Defender, La leggenda di Korra), il candidato all’Oscar Kemp Powers (Soul) e Justin K. Thompson (Piovono polpette) per dirigere il film, utilizzando una sceneggiatura scritta da Phil Lord e Chris Miller (che tornano anche come produttori insieme a Amy Pascal, Avi Arad e Christina Steinberg) in collaborazione con David Callaham (Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci AnelliWonder Woman 1984).

Non è stato ancora confermato, ma sia Shameik Moore che la candidata all’Oscar Hailee Steinfeld dovrebbe tornare a doppiare rispettivamente Miles Morales e Gwen Stacy. Nel sequel dovrebbero ritornare anche gran parte degli attori che hanno prestato le loro voci nel primo film, tra cui Jake Johnson, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Luna Lauren Velez, Zoë Kravitz, John Mulaney, Oscar Isaac e Kimiko Glenn.

Fondazione Cinema per Roma, tutte le novità, dalle attività estive alla Festa del Cinema di Roma

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Proiezioni, incontri e iniziative nei luoghi iconici della Capitale, dal centro alla periferia: la Fondazione Cinema per Roma realizzerà, dalla prossima estate, un programma di attività che si svolgerà lungo tutto il corso dell’anno fino ad arrivare alla diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma (13-23 ottobre 2022). A partire dal gennaio 2023, inoltre, la Fondazione si occuperà della gestione e della programmazione della Casa del Cinema. Lo annuncia il Presidente della Fondazione, Gian Luca Farinelli, con Paola Malanga, Direttrice Artistica della Festa, e Francesca Via, Direttrice Generale.

Le attività di Fondazione Cinema per Roma saranno realizzate grazie al sostegno di Ministero della Cultura, Roma Capitale, Regione Lazio, Camera di Commercio di Roma, Cinecittà S.p.A. e Fondazione Musica per Roma.

L’ARENA AL PARCO DEGLI ACQUEDOTTI

Un programma di capolavori restaurati e incontri con autori d’eccellenza

Dal 20 luglio al 4 agosto, il Parco degli Acquedotti, situato nel VII Municipio (quartiere Appio Claudio), ospiterà una grande arena estiva di circa 600 posti: in programma una rassegna giornaliera di capolavori restaurati, presentati ogni sera da autori d’eccellenza. L’ingresso sarà gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili. Il programma completo e le modalità d’accesso saranno annunciati nelle prossime settimane e pubblicati su tutti i canali di comunicazione della Fondazione Cinema per Roma, dal sito web www.romacinemafest.it ai social. L’arena si svolgerà grazie al sostegno di Ministero della Cultura e Roma Capitale.

VACANZE ROMANE A VIA VENETO

Nella storica “via del cinema”, la proiezione del film cult di William Wyler

Domenica 24 luglio alle ore 21.30, la Fondazione Cinema per Roma trasformerà via Veneto in una grande sala cinematografica con uno schermo situato presso le Mura Aureliane. Lungo il tratto che conduce a Porta Pinciana, in uno dei luoghi simbolo del cinema italiano nel mondo, sarà proiettata la versione restaurata di Vacanze romane di William Wyler. Il pubblico avrà a disposizione circa 600 posti, l’ingresso sarà gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili. La proiezione si svolgerà grazie al sostegno di Ministero della Cultura e Roma Capitale.

FLOATING THEATRE SUMMER FEST

Una rassegna di film nell’arena galleggiante ecocompatibile al Laghetto dell’Eur

La Fondazione Cinema per Roma realizzerà una rassegna di film che sarà presentata al pubblico nell’ambito del Floating Theatre Summer Fest, ideato e organizzato da Fabia Bettini e Gianluca Giannelli, direttori artistici di Alice nella città, in collaborazione con Eur Spa. Il Floating Theatre, che quest’anno si svolgerà dal 18 agosto al 25 settembre, è l’unica arena galleggiante ecocompatibile immersa in un contesto urbano ed è situata presso il Laghetto dell’Eur. Il programma completo sarà annunciato nelle prossime settimane e pubblicato su tutti i canali di comunicazione della Fondazione Cinema per Roma e di Alice nella città.

FESTA DEL CINEMA DI ROMA

Un Concorso internazionale e una giuria di esperti per la diciassettesima edizione

La diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma si terrà dal 13 al 23 ottobre 2022 presso l’Auditorium Parco della Musica coinvolgendo inoltre altri luoghi e realtà culturali della Capitale.

Rispetto alle ultime edizioni, verrà introdotto ufficialmente un concorso internazionale, dal titolo Progressive Cinema: i film saranno giudicati da una giuria composta da professionisti del mondo del cinema, della cultura e delle arti. Il programma ospiterà altre sezioni non competitive: Freestyle accoglierà titoli di formato, durata e stile liberi, dalle serie tv ai videoclip, dai film alla videoarte; Grand Public sarà dedicata al cinema per il grande pubblico; Best of 2022 accoglierà alcuni tra i migliori titoli della stagione provenienti da altri festival internazionali; Restauri e Retrospettive presenteranno capolavori riportati al loro originario splendore e approfondimenti sull’opera di protagonisti del cinema italiano e internazionale. Due sezioni saranno dedicate agli Incontri con il pubblico: Paso Doble, che prevede un dialogo tra due autori, e Absolute Beginners, in cui un autore affermato rievocherà la storia del proprio esordio al cinema. La Festa ospiterà inoltre eventi, proiezioni speciali e omaggi. Il nuovo regolamento della Festa del Cinema è online sul sito www.romacinemafest.it.

CINEMA AL MAXXI

Il cinema in uno dei più importanti luoghi dedicati alle espressioni del contemporaneo

Dal 16 giugno prenderà il via la decima edizione di Cinema al MAXXI, realizzata dalla Fondazione Cinema per Roma e prodotta con il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo. La manifestazione si svolgerà in collaborazione con Dipartimento di Storia, Antropologia, Religioni, Arte, Spettacolo della Sapienza Università di Roma, NABA, Nuova Accademia di Belle Arti e SNNCI – Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani. Il programma di Cinema al MAXXI, a cura di Mario Sesti, si muoverà, anche per questa decima edizione, fra ricerca e sperimentazione, emozione e innovazione. La prima parte della rassegna (che si chiuderà giovedì 28 luglio) ospiterà, presso la Piazza del MAXXI, i film di Extra Explore, una selezione del cinema italiano più sorprendente e innovativo, con gli autori emergenti più originali che si sono messi in luce a Cannes, Venezia, Taormina. Completa il programma una serata esclusiva di premiazione del Video Essay Film Festival, dedicato alle nuove forme di critica cinematografica. Fra novembre e dicembre, presso l’Auditorium del MAXXI, si terrà invece Extra Doc Festival, il concorso rivolto alle migliori espressioni del documentario in Italia, giunto alla quinta edizione. Il programma completo è su www.romacinemafest.it.

CASA DEL CINEMA

La gestione e la programmazione alla Fondazione Cinema per Roma

Dal 1° gennaio 2023, Roma Capitale affiderà la gestione e la programmazione della Casa del Cinema alla Fondazione Cinema per Roma.

Oltre l’infinito: Buzz e il viaggio verso Lightyear, il trailer del documentario Disney

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A pochi giorni dall’uscita nelle sale del film Disney e Pixar Lightyear – La vera storia di Buzz, Disney+ invita i fan a esplorare la storia di Buzz Lightyear e a dare un’occhiata in anteprima alla realizzazione del nuovissimo film. Oltre l’infinito: Buzz e il viaggio verso Lightyear, targato Pixar Animation Studios, esplora l’evoluzione di un’icona, ripercorrendo il percorso di Buzz Lightyear da giocattolo a eroe protagonista della nuova pellicola. Il documentario è ora disponibile su Disney+.

Con la partecipazione di registi, storyteller, artisti e membri del cast delle voci originali di Lightyear – La vera storia di Buzz, Oltre l’infinito: Buzz e il viaggio verso Lightyear, racconta come è stato realizzato il design originale dell’action-figure di Buzz e di come quel look sia stato trasformato anni dopo in un eroe umano. Il documentario analizza l’impatto culturale dello Space Ranger più famoso della galassia e il suo significato per i registi Pixar, e si interroga su cosa ci sia effettivamente oltre l’infinito. Diretto da Tony Kaplan, è prodotto da Sureena Mann.

Dal 15 giugno nelle sale italiane, Lightyear – La vera storia di Buzz racconta le origini di Buzz Lightyear, l’eroe che ha ispirato il giocattolo di Toy Story, e segue il leggendario Space Ranger in un’avventura intergalattica. Il film è diretto da Angus MacLane (co-regista di Alla Ricerca di Dory) ed è prodotto da Galyn Susman (Toy Story: Tutto un altro mondo).

Fuorigioco: una storia di vita e di sport, il trailer

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Fuorigioco: una storia di vita e di sport, il trailer

Fuorigioco: una storia di vita e di sport è la nuova docu-fiction su Beppe Signori, da un’idea di Paolo Rossi Pisu e diretta da Pierpaolo Paganelli. Evento speciale al Biografil Festival il 17 giugno 2022 e in prima visione tv il 19 giugno, alle 21.15 su Sky Documentarie.

Genoma Films è lieta di presentare il trailer del nuovo progetto Fuorigioco – Una storia di vita e sport, la docu-fiction nata da una idea di Paolo Rossi Pisu e Emanuela Zaccherini, diretta da Pier Paolo Paganelli e che racconta la storia del grande campione Beppe Signori.

Fuorigioco sarà presentato a Bologna come Evento Speciale venerdì 17 giugno al Medica al Biografilm Festival. Il documentario sarà poi trasmesso in prima visione tv il 19 giugno alle ore 21.15 su Sky Documentaries (Canali 122 e 402 di Sky) e disponibile anche On Demand e in streaming su NOW.

Fuorigioco – Una storia di vita e di sport è un originale docu-film sulla vita di Beppe Signori, l’ex attaccante che ha militato in numerose squadre (Piacenza, Foggia, Lazio e Bologna) e che è stato vicecampione del mondo con la Nazionale Italiana nel 1994. Il film vuole essere occasione per ripercorrere le tappe della sua carriera e concentrarsi sugli ultimi dieci anni della sua vita, in cui è stato coinvolto nella nota vicenda del Calcioscommesse di Cremona, che lo ha visto indagato, processato e poi assolto. Per uscire completamente “pulito” dalle accuse, Beppe e il suo avvocato Patrizia Brandi del Foro di Bologna, hanno dovuto addirittura rinunciare alla prescrizione, pretendendo così che l’imputato venisse processato. Dopo la giustizia ordinaria, anche quella sportiva, a dieci anni esatti dal suo arresto (1.6.2011) lo ha potuto finalmente riabilitare (1.6.2021).

Il documentario vede la partecipazione di molti volti noti dello sport e dello spettacolo legati alla vita di Beppe Signori: da Zdenek Zeman, l’allenatore che l’ha fatto debuttare in Serie A con il Foggia, a Francesco Guidolin, l’ultimo Mister con il quale ha condiviso l’esperienza nel Bologna, fino a Gianluca Pagliuca che non è mai riuscito a parargli un rigore.

Commenta il produttore Paolo Rossi Pisu: “Sono felice di aver realizzato questo film perché sono tra coloro che hanno sempre creduto all’innocenza di Beppe, penso che servirà a raccontare in maniera obiettiva anche questa parentesi difficile che ormai Beppe si è messa alle spalle”.

Fuorigioco – Una storia di vita e di sport è stato realizzato con il supporto della Emilia Romagna – Film Commission, e in collaborazione con Deisa Ebano Spa (Zig Zag, Calzanetto e Ebano), Filicori Zecchini, BCC Emilbanca, A&F, Radici Group. British School Group, Mare Termale, Luca Elettronica e Policinema.

Beppe Signori ripercorre la lunga vicenda giudiziaria che lo ha visto protagonista non solo nel film, ma anche nel libroFuorigioco. Perde solo chi si arrende, edito da Sperling & Kupfer. Nel volume Signori si volta a guardare come un superstite la tempesta passata, ripercorrendola nei dettagli per riscattare attraverso le parole il senso e la dignità di una vita intera.

Sinossi: FUORIGIOCO racconta le vicende sportive di un grande calciatore, ma soprattutto gli anni vissuti all’ombra dell’infamia e del sospetto. Un percorso di vita sportiva distrutta per un’accusa che si è rivelata priva di fondamento. La forza di un uomo che dopo essere stato radiato dal calcio, perdendo contratti televisivi e la possibilità di allenare, dopo dieci anni di sacrifici, rifiuta la prescrizione delle accuse e allunga i tempi processuali per cominciare la sua battaglia: essere proclamato innocente. Finalmente nella primavera del 2021 arrivano le assoluzioni e, a seguire, la sua riabilitazione sportiva.

Nel mio nome, la recensione del film italiano prodotto da Elliot Page

È stato sicuramente tra i film più attesi – di certo annunciati – all’ultimo Festival di Berlino, dove Nel mio nome di Nicolò Bassetti è arrivato forte della produzione esecutiva di Elliot Page, probabilmente il più famoso transgender del circuito cinematografico internazionale dopo l’annuncio del 1º dicembre 2020 della decisione di abbandonare il nome fino a quel punto utilizzato di Ellen. Oggi, placato quel clamore e superata la Berlinale, il documentario del regista italiano (in precedenza ideatore del progetto dal quale Gianfranco Rosi ha realizzato Sacro GRA) arriva nelle nostre sale, grazie a I Wonder Pictures che nei giorni del 13, 14 e 15 giugno lo presenta al cinema come evento speciale.

Nel mio nome: Nico, Leo, Andrea e Raffi

E di speciale ha molto, questa storia di formazione di quattro giovani amici che condividono – con il pubblico e tra loro – momenti importanti delle loro vite e delle loro transizioni di genere da un’identità femminile a un’identità maschile. A partire dall’origine, visto che tutto nasce da un’idea avuta dal regista insieme al figlio Matteo, “transgender F to M di ventisei anni” e da uno sguardo ibridato da quello del genitore che ha fatto definire il film come “unico” allo stesso Page.

Ma il merito è da dividere con i protagonisti delle storie raccontate: Nico, di 33 anni, Leo di 30, Andrea di 25 e Raffi di 23. Ragazzi diversi, di diversa provenienza, con sogni diversi e in diversi momenti delle loro vite e delle loro transizioni. Delle quali raccontano gli aspetti più diversi, da quelli tecnici, medici a quelli più privati e personali. Perché sono i ricordi e le esperienze a fare una persona, e il loro coming out lo hanno già fatto da tempo.

Dal podcast allo schermo

Quattro racconti più che quattro interviste, assemblate in forma filmica, ma raccolte ‘in confidenza’ per il podcast di Leo, che vuole “riempire il mondo di narrazioni nostre” per colmare un vuoto. Questo il presupposto del film, che lo giustifica e motiva. E che mette in secondo piano certe debolezze proprio figlie del taglio scelto nel presentare i risultati dei tre anni passati a testimoniare la loro vita quotidiana.

Normale ed eccezionale insieme, visto che dei quattro ragazzi si finisce con il dare una immagine quasi ‘fuori dal comune’, tanto sono intensi e dotati. Merito loro, certo, ma anche della volontà di rendere le loro storie ancor più singolari di quanto siano naturalmente. Nel senso di uniche, come lo sono tutte, e importanti, in fondo nella loro universalità.

Crescita, scoperta, conflitto, definizione di sé sono passaggi imprescindibili di ogni essere umano, anche se non tutti possono godere delle stesse condizioni nell’affrontarle. Ed è importante seguire Nicolò Sproccati, Leonardo Arpino, Andrea Ragno e Raffaele Baldo nel loro affrontare un mondo binario, dai primi passi del viaggio a oggi.

Unici, ma come tutti

Bassetti fa un gran lavoro nell’intrecciare le quattro storie, cercando di restare testimone discreto degli entusiasmi e le delusioni, la rabbia e la volontà di rifiutare e – insieme – inseguire certi modelli. La tentazione del conformismo è anch’essa naturale, e non solo a una certa, e per quanto possa trasmettere una impressione sbagliata, qui in fondo qui non fa che sottolineare il bisogno di imparare ad affrancarsi da una dialettica tra i generi che preveda una scelta di campo, o anche solo di un punto di vista. O almeno provarci.

Questo ribadiscono con decisione il documentario e i suoi protagonisti, soggetti e oggetti di una osservazione che – inevitabilmente – riduce la spontaneità e, nella sua forma ultima, ci restituisce una recitazione più o meno inconscia, ostenta tanto il pudore quanto la voglia di esemplarità di un prodotto che ha una intenzione, un obiettivo preciso, e un pubblico, che non è quello del podcast.

E che spesso, Nel mio nome sbaglia in buona fede, nell’approcciarsi a una realtà che anche i diretti interessati a lungo faticano a inquadrare. Anche per responsabilità esterne, indubbiamente, visto che – come viene ripetuto – nel nostro ordinamento giuridico “non c’è spazio per un terzo genere”. E se forse certi attacchi al sistema e a un colpevole “limbo normativo” finiscono per oltrepassare i confini del legittimo e sensato nel loro giustissimo “coltivare disobbedienza a tutte le regole di genere”, alla fine a colpire e far riflettere è il confronto con Irene/Nicolò e sua moglie. Sopraffatta da emozioni di diverso segno nel raccontare il suo esser parte di una coppia, prima, protagonista di una battaglia civile a lungo combattuta e conclusasi felicemente con un matrimonio, poi e solo poi, dopo la lunga transizione, più facilmente accettata come ‘tradizionale’.

Taormina Film Fest 2022: annunciata la giuria

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Taormina Film Fest 2022: annunciata la giuria

Saranno la cantante Noemi, lo sceneggiatore Marco Borromei, l’attore Massimiliano Gallo, il regista e sceneggiatore Aleem Khan i componenti della giuria del Concorso Internazionale della 68ma edizione del Taormina Film Fest, in programma dal 26 giugno al 2 luglio, presieduta da Cristina Comencini, regista, scrittrice, sceneggiatrice, drammaturga, nominata all’Oscar nel 2006 per “La bestia nel cuore”. A loro spetterà il compito di scegliere i vincitori e assegnare i Cariddi d’Oro e d’Argento fra i sei titoli della sezione competitiva e le Maschere di Polifemo riservate alla migliore attrice e al miglior attore. Una giuria composta da personalità diverse e poliedriche che rispecchia l’anima del Festival. Un concorso che rappresenta il cuore pulsante dell’intera kermesse, divenuto ormai una delle vetrine più prestigiose nel panorama internazionale cinematografico.

Cantante, autrice, musicista, Noemi – nome d’arte di Veronica Scopelliti – è da sempre un’appassionata cinefila ed esperta di audiovisivo con una laurea al Dams in regia televisiva e cinematografica e un’esperienza come sceneggiatrice e regista di cortometraggi. Oltre a numerosi dischi d’oro e di platino, Noemi ha collezionato diversi riconoscimenti rea cui due premi Lunezia e un Nastro d’Argento per l’interpretazione di “Domani è un altro giorno”. In oltre 10 anni di carriera ha interpretato  brani dei principali autori italiani tra cui Vasco Rossi, Gaetano Curreri, Ivano Fossati, Giuliano Sangiorgi, Fabrizio Moro.

Francis Ford Coppola aprirà la 68edizione del Taormina Film Fest 2022

Docente al corso di Writers’ Room al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Marco Borromeidebutta alla Settimana Internazionale della Critica al Festival di Venezia nel 2018 con “Saremo giovani e bellissimi”, il primo lungometraggio di cui firma soggetto e sceneggiatura. Con Elisa Dondi e Laura Samani, è autore della sceneggiatura di “Piccolo Corpo” di Laura Samani,  presentato alla Semaine de la Critique al Festival di Cannes e David di Donatello 2022 per il miglior esordio alla regia. È autore del soggetto di serie “Blocco 181”, in onda su Sky.

Attore di lungo corso e vincitore di numerosi premi, Massimiliano Gallo proviene da una famiglia d’arte e debutta in teatro a cinque anni. È del 2009 la consacrazione al cinema con Marco Risi in Fortapàsc, una carriera che prosegue con registi come Ferzan Özptek, Matteo Garrone, Mario Martone, Paolo Sorrentino, fra gli altri. Nel 2021 vince un Nastro d’Argento Grandi Serie come miglior attore. Il suo ultimo film, per cui ottiene un Ciak d’oro, è “Il silenzio grande” di Alessandro Gassmann con cui è nato un sodalizio umano e professionale.

Il regista e sceneggiatore britannico Aleem Khan ha esordito con “After Love” acclamato dalla critica a livello mondiale e selezionato alla Semaine de la Critique al Festival di Cannes, al Festival di Telluride, a Toronto e alla Festa del Cinema di Roma. Il film vince sei British Independent Film Awards, un record per un’opera prima, e un BAFTA su quattro nomination. Khan sta attualmente lavorando al suo secondo film.

Ed è un omaggio a Vittorio Gassmann e Ugo Tognazzi – nel centenario della nascita – il manifesto ufficiale della 68ma edizione che quest’anno dedica un’attenzione particolare alla commedia. Le due icone internazionali del nostro cinema, che hanno attraversato tempo e generazioni al di là dei film, verranno quest’anno celebrate al Festival attraverso il ricordo e la memoria dei figli Paola Gassmann e Gian Marco Tognazzi e grazie alla collaborazione con CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia e Cineteca Nazionale.

Il manifesto, ideato e realizzato da Ginevra Chiechio, è una gioiosa composizione stilizzata che utilizza la tecnica del collage e una palette cromatica che evoca i colori del mare e della terra. Un’immagine pop che ritrae Gassmann ne Il Sorpasso di Dino Risi, nel sessantesimo anniversario del film, e Tognazzi in uno scatto rubato al Festival di Venezia del 1960, per un’edizione nel segno del sorriso, della commedia e di una ritrovata serenità.

Novità di quest’edizione è la giuria popolare composta da appassionati di cinema che assegnerà il premio del pubblico per i film in concorso. Il programma della 68ma edizione del Taormina Film Fest verrà presentato Giovedì 16 Giugno all’Hotel Metropole di Taormina.

Tom Hiddleston favorevole ad approfondire la bisessualità di Loki

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In Loki, i Marvel Studios hanno rivelato che il Dio del male è bisessuale. È stato un piccolo momento, ma che ha significato moltissimo per i fan del MCU che speravano in un maggiore livello di rappresentazione sullo schermo. Ci sono state alcune critiche rispetto alla decisione di confermare la bisessualità del personaggio prima che lui intraprendesse un filone romantico, ma per la maggior parte, la risposta a questa rivelazione è stata positiva. Parlando con Variety, l’attore Tom Hiddleston ha espresso la sua eccitazione per essere coinvolto in un momento che aiuta il MCU“riflettere meglio il mondo in cui viviamo”.

L’identità di LOKI

Ritornato dai miei primi giorni di ricerca del personaggio nei miti antichi, l’identità di Loki era fluida in ogni aspetto e nel genere, nella sessualità”, ha spiegato Tom Hiddleston“È una parte molto antica del personaggio e penso di averci pensato. Non era emersa nelle storie che abbiamo raccontato. E sono stato davvero contento e privilegiato, in realtà, che sia uscito fuori nella serie”.

È un piccolo passo ma c’è molto altro da fare”, ha continuato Hiddleston. “Il Marvel Cinematic Universe deve riflettere il mondo in cui viviamo. Quindi è stato un onore parlarne. È stato davvero importante per me. È stato davvero importante per [il regista] Kate Herron e [lo showrunner] Michael Waldron, e sono contento che abbiamo potuto portarlo nella nostra storia”.

Ad oggi è difficile dire se Loki avrà più spazio per esplorare ulteriormente la sessualità dell’antieroe in futuro, soprattutto perché il prossimo lotto di episodi racconterà del personaggio in una linea temporale alternativa governata dalla TVA di Kang il Conquistatore. Troviamo difficile immaginare che lui e Sylvie stiano sistemando le cose dopo le sue azioni nel finale, quindi entrambe le varianti potrebbero trovare nuovi interessi romantici la prossima volta che li incontreremo!

I Marvel Studios hanno recentemente introdotto la supereroina lesbica America Chavez in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, anche se la sua sessualità non è mai stata affrontata in modo significativo. Come suggerisce Tom Hiddleston (anche se ovviamente non si riferisce al sequel di Doctor Strange), c’è ancora del lavoro da fare. Le riprese della seconda stagione di Loki inizieranno quest’estate per un’uscita prevista nel 2023.

Thunderbolts: lo sceneggiatore conferma, rivelata la prossima apparizione di Val?

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All’inizio della scorsa settimana, abbiamo appreso che i Marvel Studios stanno ufficialmente andando avanti con lo sviluppo di un film su Thunderbolts. Questo progetto è al centro di voci da anni ma da quanto di Valentina Allegra de Fontaine è apparsa in The Falcon e The Winter Soldier e Black Widow, i rumors sono diventati molto più insistenti dato che la sua apparizione è stata la base per la costruzione di una squadra di antieroi/cattivi che dovrebbe entrare in azione al posto degli Avengers.

Come abbiamo appreso Jake Schreier (Robot & Frank) si siederà dietro la macchina da presa di questo nuovi film, mentre avevamo appreso che lo sceneggiatore di Black WidowEric Pearson era stato scelto per scrivere la sceneggiatura. Quest’ultimo oggi ha finalmente confermato il suo coinvolgimento in una storia di Instagram in cui ha condiviso uno screenshot dell’articolo diffuso da Deadline insieme alla didascalia “Immagino che possiamo finalmente parlarne!”

John Walker, alias agente degli Stati Uniti, sembra essere l’unica recluta confermata di Val finora, sebbene abbia anche un rapporto di lavoro con Yelena Belova. Ora la domanda è la sua prossima recluta potrebbe essere rivelata in Black Panther: Wakanda Forever ?

Lo scooper Charles Murphy ha suggerito che potrebbe davvero accadere nel prossimo film. In uno scambio con un follower ha chiarito questo membro non sarà il resuscitato Erik Killmonger lasciando però aperto uno spiraglio all’interpretazione di chi potrebbe essere la nuova recluta. Namor potrebbe rappresentare un’entusiasmante aggiunta alla squadra, anche se dovremo aspettare molto per vedere Namor in azione!  Chi vorreste vedere nella squadra dei Thunderbolts nel MCU? Facci sapere i tuoi pensieri commentando l’articolo nella nostra fanpage su Facebook!

Taika Waititi rivela la principale sfida che ha dovuto affrontare scrivendo il nuovo film di STAR WARS

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Con il Rogue Squadron di Patty Jenkins apparentemente sospeso per ragioni che non sono ancora state chiarite alla community di Star Wars, sembra che il nostro prossimo viaggio nella Galassia Lontano, Lontano al cinema sarà il misterioso progetto scritto e diretto da Taika Waititi. Il regista ha diretto il “Capitolo 8” di The Mandalorian e sta scrivendo la sceneggiatura di questo film insieme a Krysty Wilson-Cairns (1917). 

Durante la promozione Lightyear della Pixar che lo vede coinvolto nei panni di doppiatore, Taika Waititi ha condiviso un aggiornamento sui suoi piani in merito al suo film di Star Wars sul grande schermo. Il regista ha anche rivelato le sfide che sta affrontando per assicurarsi che sia unico e allo stesso tempo che rende giustizia al franchise.

“Deve ancora essere visto. Non lo so. Sto ancora scrivendo”, ha detto a Screen Rant  su come sta procedendo il lavoro. “Sto ancora inventando le idee e la trama e voglio solo assicurarmi che sembri un film di Star Wars”. “Perché potrei dire, ‘Oh sì, scriveremo qualsiasi cosa vecchia e ambienteremo nello spazio e poi metteremo Star Wars in primo piano.’ Ma non sarebbe un film di Star Wars senza alcuni elementi e un certo trattamento”,ha continuato Waititi, “quindi devo solo assicurarmi che rimanga all’interno di quel canone tracciato”.

Mentre il presidente della Lucasfilm Kathleen Kennedy ha suggerito che il film di Waititi uscirà nel 2023, sembra che ci sia ancora molto lavoro da fare prima che la lavorazione possa iniziare ed entrare nel vivo. Il regista dovrebbe anche dirigerlo. Ad oggi è ancora a lavoro su Thor: Love and Thunder.

Pleasure: la recensione del film di Ninja Thyberg

Pleasure: la recensione del film di Ninja Thyberg

Nel 2013 la regista svedese Ninja Thyberg realizza un cortometraggio dal titolo Pleasure, nel quale si occupa di descrivere sommariamente le dinamiche di un set porno e i rapporti che si instaurano tra gli attori coinvolti. A distanza di anni, la regista avverte però quel suo lavoro come non sufficientemente sincero sull’argomento e decide di condurre una nuova ricerca a riguardo che la porterà a girare, nel 2018, il suo primo lungometraggio, anch’esso con il titolo Pleasure. Il film, presentato al Sundance Film Festival, trova però distribuzione solo ora, senza che ciò gli abbia fatto generare mancanze in quanto ad attualità e valore sociale.

Per percorrere questo viaggio la regista dà vita a Bella (Sonia Kappel), un’attraente ragazza di diciannove anni, bionda con brillanti occhi azzurri. Bella, come normale a quell’età, ha sogni e aspirazioni. Questi, tuttavia, differiscono non poco da quelli che si è soliti sentire espressi. Lei desidera infatti diventare la prossima superstar del porno. Per riuscirci vola dalla Svezia a Los Angeles, dove la sua sfrenata ambizione la porterà a confrontarsi con ambienti sempre più pericolosi, trovandosi ben presto costretta a conciliare i suoi sogni di affermazione con la realtà e a scontrarsi con il lato più oscuro dell’industria.

Nessuno mi può giudicare

Maltrattata e malvista, l’industria del cinema porno è una delle realtà economiche più solide e redditizie che ci siano. Un ambiente su cui circolano sottovoce tante verità quante menzogne e proprio per questo suo essere troppo spesso un tabù la comprensione delle sue dinamiche interne risulta spesso sfuggente. La regista si lancia dunque giù per la tana del coniglio, desiderosa di entrare in contatto con quel sottobosco e portarne alla luce quanti più aspetti possibile, dai giochi sessuali a quelli di potere, possibilmente con uno sguardo inedito. Un obiettivo evidentemente tutt’altro che semplice.

Per riuscirci, Thyberg sceglie la sola via probabilmente giusta per questo tipo di operazioni: abbattere i confini tra documentario e fiction. Costruisce dunque una protagonista che, pur trovando modelli di riferimento nella realtà, è frutto dell’immaginazione, e la pone in un ambiente dove tutto è invece quanto più vero possibile. Tutti gli attori intorno a lei sono vere pornostar, i registi veri registi di opere porno e anche le scene più esplicite sono affrontate nel modo più vicino possibile alla realtà. Attraverso lo sguardo di Bella, dunque, lo spettatore entra realmente a contatto con ciò che c’è da sapere a riguardo.

Una volta riuscita in ciò, la regista sembra però anche consapevole di avere il dovere di rimanere quanto più imparziale possibile. Sarebbe fin troppo facile giudicare un contesto simile, dove la donna è nella stragrande maggioranza dei casi un mero oggetto di piacere per uno sguardo maschile. Thyberg, fedele anche alle sue intenzioni documentarie, riesce dunque a costruire un film con situazioni e dialoghi attraverso cui non traspare un suo giudizio, positivo o negativo che sia. Allo stesso tempo, in modo più implicito e convincente, questo emerge in ogni inquadratura dove la protagonista è colta nella sua solitudine, circondata da una tenebrosa atmosfera di malinconia.

Pleasure Ninja Thyberg

Lo sguardo del piacere

Pleasure è dunque un film che, proprio come l’industria del porno in generale, contiene in sé una facciata esteriore e una interiore. È ufficialmente un film di finzione, ma ha chiari intenti documentaristici. Propone una rappresentazione priva di giudizio di questo ambiente, ma l’opinione della regista non può che emergere ugualmente anche se in modo meno esplicito. Ed è proprio questo costruirsi sugli “opposti” e sulle “contraddizioni” che rende Pleasure un’opera tanto affascinante e audace, quanto disturbante. Certe scene hanno evidentemente l’obiettivo di costringere lo spettatore ad immedesimarsi in situazioni scomode, specialmente per via del loro punto di vista ribaltato.

Se, come detto precedentemente, il cinema porno è costruito primariamente con uno sguardo maschile, la regista sceglie qui di farci assumere quello femminile di Bella. Si esprime anche da qui quella rivoluzione nello sguardo che negli ultimi anni è diventata tanto urgente e che in Pleasure contribuisce a proporre con forza una delle domande alla base del film: chi prova piacere? È forse Bella? O Chi la guarda? E se non è la protagonista a provarlo, cosa le resta? Il film dichiaratamente non ha risposte certe, ma ha l’obiettivo di porre questi e altri quesiti con cui riflettere su tale ambito e per il modo in cui la regista costruisce quest’indagine, difficilmente ci si dimenticherà presto di quanto visto.

I cattivi più cattivi della storia del cinema

I cattivi più cattivi della storia del cinema

Si intitola “I cattivi più cattivi della storia del cinema” il volume, curato da Marta Zoe Poretti, che raccoglie i ritratti dei dieci cattivi più cattivi della storia del cinema, analizzati in maniera trasversale dalla redazione de LaScimmiaPensa.

Un’opera corale e contemporanea, che indaga le figure più torbide della storia del cinema: Dracula, Sauron (Il signore degli anelli), Darth Vader (Star Wars), il mostro di Alien, Mr. Smith (Matrix), Hannibal Lecter, Pazuzu (L’esorcista), Joker, Annie Wilkes (Misery non deve morire), Norman Bates (Psycho). I personaggi costituiscono i capitoli del volume, con un’analisi multidisciplinare che passa dallo studio della genesi dei singoli cattivi sino alla costruzione di un immaginario collettivo. Tra storia del cinema, letteratura e musica.

Dracula, Sauron, Darth Vader, Alien, Hannibal Lecter, Joker, Agente Smith, Norman Bates, Annie Wilkes, Pazuzu. Crudeli, spaventosi, cattivi. Anzi, cattivissimi. I più cattivi della storia del cinema.

“L’idea che ci ha spinto a progettare il saggio era proprio conservare l’approccio Pop del Blog (e dei celeberrimi social legati a “La Scimmia”) senza per questo escludere profondità e attenzione nel processo di ricerca storica. Naturalmente gli autori hanno età, stile e formazione molto diversi. Sia io che l’editor abbiamo cercato di intervenire poco, anzi pochissimo sui testi dei redattori. Credo infatti che, se questo volume ha un fascino, si nasconda proprio nella sua natura eclettica ed eterogenea.” Dichiara la curatrice, Marta Zoe Poretti.

Quante volte abbiamo sussultato sulla poltrona di una sala cinematografica alla vista di uno di questi dieci villain? Tra paura e fascino, il Male, attraverso le molteplici narrazioni dell’arte cinematografica, si presenta come vera e propria celebrazione iconica di personalità in rota con l’esistenza e con l’ambientazione del mondo circostante, sia esso ispirato alla realtà (storica o contemporanea) che totalmente immaginario.

I dieci cattivi più cattivi della storia del cinema è lo studio originale, condotto dalla redazione de LaScimmiaPensa, sulla genesi dei personaggi cinematografici più complessi e iconici: un volume che raccoglie alcune fra le interpretazioni più singolari in ambiti che spaziano dalla letteratura, alla musica, fino a giungere alla psicologia per riuscire a restituirci aspetti inediti dei personaggi più contorti.

Solo per chi ama i cattivi. Anzi, i più cattivi della storia del cinema.

Star Wars: il mito dai mille volti, dal 13 giugno disponibile l’edizione aggiornata

In uscita il 13 giugno per Golem Libri l’edizione ampliata e aggiornata del successo di Andrea GuglielminoStar Wars: il mito dai mille volti”, con capitoli aggiuntivi, una nuova prefazione di Lorenzo Fantoni (in aggiunta a quella di Oscar Cosulich) e le bellissime illustrazioni di Mauro “Manthomex” Antonini, Sudario Brando, Oscar Celestini, Fabrizio “Fumettista Esplosivo” De Fabritiis e Mirko Fascella.

In uscita il 13 giugno per Golem Libri Star Wars: il mito dai mille volti EDIZIONE ESTESA, la versione ampliata e aggiornata del “saggio di antropocinema” che Andrea Guglielmino ha voluto proporre ai suoi lettori in concomitanza con la programmazione su Disney+ della miniserie Obi-Wan Kenobi.

La nuova edizione del libro, oltre a riproporre nel suo impianto di fondo l’innovativa analisi comparativa che l’Autore applica alle più celebri saghe di celluloide (viste come miti contemporanei e lette attraverso le lenti dell’antropologo e dello storico delle religioni), si arricchisce di nuovi capitoli, di una nuova prefazione a cura di Lorenzo Fantoni (n3rdcore.it) e di una serie di bellissime illustrazioni firmate da Mauro “Manthomex” Antonini, Sudario Brando, Oscar Celestini, Fabrizio “Fumettista Esplosivo” De Fabritiis e Mirko Fascella.

Scrive l’Autore: “Quando ho dato alle stampe Star Wars: il mito dai mille volti, esattamente quattro anni fa, sapevo che avrei dovuto, o più propriamente voluto, tornare nella Galassia Lontana Lontana per chiudere la trattazione. La trilogia sequel non era ancora completata ed eravamo a ridosso di Solo, che ancora non si era rivelato l’insuccesso epocale che avrebbe portato a un totale cambio di rotta per la saga. Immaginavo che avrei scritto magari un altro libro per concentrarmi sui nuovi capitoli a integrazione del primo, ma non avrei mai immaginato che la direzione intrapresa dalla saga avrebbe condizionato in maniera così radicale anche il pregresso. Questo ha portato all’idea di realizzare un’edizione estesa che non proseguisse semplicemente il percorso lasciato in sospeso a suo tempo ma lo integrasse e lo aggiornasse, rendendolo fruibile anche per i nuovi lettori. La parte nuova, però, è talmente consistente che si può parlare di un nuovo saggio, in cui ho potuto includere non solo la trattazione de L’Ascesa di Skywalker, ultimo capitolo della nuova trilogia, ma anche quella delle serie passate su Disney+, The Mandalorian e The Book of Boba Fett, importantissime per comprendere i nuovi meccanismi di fruizione del franchise… Mi interessava capire certi meccanismi del Mito e ora ci sono tutti gli elementi per farlo al meglio”.

Becoming Elizabeth: recensione della serie Starzplay

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Becoming Elizabeth: recensione della serie Starzplay

Se c’è una storia che non perde mai il suo fascino, che per quanto venga raccontata trova sempre il modo di arrivare a una fascia di pubblico di versa, parlando ogni volta al suo tempo è quella dei reali inglesi, in particolare quella della famiglia Tudor e dell’ascesa al trono di Elisabetta I, figura storica importantissima, moderna oltre ogni dire, un unicum nella Storia dell’umanità. Ed è proprio di questo che parla Becoming Elizabeth, serie drammatica in costume disponibile dal 12 giugno su STARZPLAY (con appuntamento settimanale) e ideata dalla drammaturga Anya Reiss (Spur of the Moment). 

Becoming Elizabeth, la storia

La storia, almeno dalle prime puntate viste in anteprima, racconta della giovinezza di Elisabetta Tudor, dei tumultuosi anni che hanno portato alla sua ascesa al trono e delle teste che sono dovute cadere e dei pretendenti al trono che sono dovuti morire prima che la Regina Vergine si sedesse sul trono d’Inghilterra. Ma facciamo un passo indietro: Enrico VIII è appena morto, gli sopravvive la sesta moglie, Catherine Parr che immediatamente dopo la morte del marito, sposa la sua vecchia fiamma Thomas Seymour. Questa unione viene vista di cattivo occhio dalla Corona, che nel frattempo è passata a Edoardo VI, il figlio che Enrico ebbe con la Regina Jane Seymour, sua terza moglie. Al suo fianco si schiera Maria, la maggiore dei figli in vita di Enrico, l’unica cattolica e l’unica figlia che il re ebbe con Caterina d’Aragona. La Regina Vedova e il suo nuovo marito però prendono sotto la propria ala l’adolescente Elisabetta, che con la loro guida, in particolare con quella infida e con secondi fini molto chiari di Thomas, comincia la sua scalata al trono, intenzionata a sedersi al posto di suo padre.

Gli intrighi dei Tudor

La vicenda storica che racconta Becoming Elizabeth è già di per sé una soap opera e la serializzazione e la drammatizzazione non fanno altro che accentuarne i punti di forza, calcando la mano sugli aspetti licenziosi e torbidi della corte inglese, come aveva già fatto la serie The Tudors, e dispiegando tutta la sequela di nomi, titoli, parentele e alleanze che la situazione richiedeva.

Il risultato è una serie ricchissima, dal punto di vista scenografico, dei costumi e degli interpreti, ma anche degli avvenimenti. Becoming Elizabeth racconta una storia densa in cui ogni trama, anche se non direttamente collegata alla sua protagonista, diventa interessante perché aggiunge non solo un avvenimento al quadro, ma anche un punto di vista e una rilettura della Storia. 

Becoming Elizabeth è un racconto femminista

Becoming Elizabeth è un racconto che si riveste di femminismo attraverso gli occhi infuocati di Alicia von Rittberg, a cui viene affidato il compito di portare a schermo la giovane Elisabetta. Siamo molto lontani dal ritratto tempestoso e deciso che Cate Blanchett ha fatto (in due tempi) del personaggio sul grande schermo. 

Questa Elisabetta cerca un appoggio e una guida ma sente anche dentro di sé il fuoco dei Bolena, la voglia di riscatto, la convinzione cristallina che il posto più in alto spetta a lei. Si tratta del coming of age di una delle persone (non solo di una delle donne) più eccezionali che la Storia dell’umanità ricordi. Reiss arricchisce di strati e complessità un personaggio già estremamente affascinante e regala agli spettatori appassionati di period drama una nuova avventura da gustarsi, episodio per episodio. 

Completano il cast di Becoming Elizabeth Tom Cullen, nei panni di Thomas Seymour, Romola Garai, in quelli di Mary e Jessica Raine che invece interpreta Catherine Parr.

Una folle passione: libro, trama e cast del film

Una folle passione: libro, trama e cast del film

Consacratisi insieme grazie al film Il lato positivo, gli attori Bradley Cooper e Jennifer Lawrence hanno poi nuovamente recitato insieme in American Hustle, Joy e Una folle passione (qui la recensione). Quest’ultimo, diretto dalla premio Oscar Susanne Bier, è uscito in sala nel 2014, portando sul grande schermo una complessa vicenda sentimentale segnata anche dal potere e dal contesto storico in cui si svolge. Il film riunisce così una coppia di attori particolarmente brillante, che trae dalla chimica che scorre tra loro il vero punto di forza di quanto gli ruota intorno.

Il film, scritto da Christopher Kyle, è tratto dal romanzo Serena (che è anche il titolo inglese del film), scritto nel 2008 da Ron Rash. Si tratta del suo libro più noto, divenuto un bestseller e incentrato sulle tematiche dell’avidità, della corruzione e della passione che sfocia nell’ossessione. Attraverso i due personaggi protagonisti e le loro attività, tutto ciò si evidenzia in modo forte e chiaro, lasciando allo spettatore il compito di riflettere su quanto realmente ciò per cui si ha una passione alla lunga finisce con il possederci.

Nel dar vita all’adattamento del film, Kyle, la Bier e i produttori hanno in particolare puntato sulla profondità psicologica dei personaggi come anche sul punto di vista di entrambi, mentre nel libro si ritrova solo quello di Serena. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Una folle passione: la trama del film

Ambientato sul finire degli Anni Venti, sullo sfondo delle montagne del North Carolina, la pellicola vede protagonisti George e Serena Pemberton, due giovani neosposi, bellissimi e innamoratissimi, che iniziano a lavorare per quello che diventerà presto un impero del legname. La vera artefice del loro destino è però Serena, una giovane donna forte, passionale e senza paura. È lei che supervisiona i taglialegna, dà la caccia a serpenti a sonagli e salva addirittura la vita di un uomo in mezzo alla natura selvaggia. Il suo potere decisionale sull’azienda, così come anche sull’uomo che ha sposato, non ha eguali.

Forti del loro potere, dell’ascendente e del carisma che esercitano sugli altri, i Pemberton non permettono a nessuno di ostacolare il loro amore folle e le loro ambizioni. Quando Serena, però, scopre il passato segreto di George e si trova a fare i conti con il proprio ineluttabile destino, l’unione passionale dei Pemberton comincia a sgretolarsi, facendo presagire un drammatico epilogo. A quel punto, il amore forte finirà con il trasformarsi in follia, passando dall’essere un sentimento all’essere un’ossessione, in grado di raggiungere i meandri più bui dell’animo umano.

Una folle passione cast

Una folle passione: il cast del film

Originariamente, ad interpretare il ruolo di Serena era stata chiamata l’attrice Angelina Jolie, la quale però finì con l’allontanarsi dal progetto. Al suo posto venne a quel punto scelta la premio Oscar Jennifer Lawrence. L’attrice, rimasta affascinata dal complesso animo del personaggio, si disse da subito disponibile a recitare nei panni della protagonista. Per calarsi nei suoi panni, iniziò in particolare ad approfondire il ruolo della donna in quel contesto storico, al fine di poter risultare più realistica. Come anticipato, accanto a lei, nei panni di suo marito George si ritrova il candidato all’Oscar Bradley Cooper. Fu proprio la Lawrence a suggerire l’attore per la parte. I due, che avevano lavorato così bene insieme sul set di Il lato positivo, erano rimasti in ottimi rapporti e cercavano da tempo un nuovo progetto dove poter recitare insieme.

Dopo aver letto la sceneggiatura di Una folle passione, la Lawrence la inviò a Cooper, convincendolo ad accettare. Cooper, allo stesso modo, studiò il periodo storico e l’attività del suo personaggio, calandosi come suo solito quanto più possibile nella mentalità di questo. Accanto a loro, nei panni del controverso Galloway, vi è l’attore Rhys Ifans, ricordato in particolare per il ruolo di Spike in Nottingh Hill. Sean Harris, attore visto anche in Mission: Impossible – Rogue Nation Prometheus, invece, ricopre il ruolo di Campbell, uno dei lavoratori di George. Toby Jones, noto come doppiatore di Dobby nella saga di Harry Potter, recita qui nel ruolo dello sceriffo McDowell, mentre Sam Reid è Joe Vaughn.

Una folle passione: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Una folle passione è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 11 giugno alle ore 21:20 su Canale 5.

Fonte: IMDb

 

 

Hill of Vision: l’incontro con i protagonisti

Hill of Vision: l’incontro con i protagonisti

È stato presentato a Roma Hill of Vision, il nuovo film di Roberto Faenza, prolifico regista, sceneggiatore e professore italiano che ha girato spesso anche negli Stati Uniti e che questa volta sceglie di raccontare «una storia incredibile, se non fosse accaduta davvero», come dice lui stesso: il racconto dell’infanzia del genetista premio Nobel per la scienza Mario Capecchi.

Hill of Vision è stato proiettato quest’anno in apertura al Bifest (Bari International Film Festival), prodotto da Elda Ferri e Milena Canonero, costumista che si è aggiudicata l’Oscar per quattro volte, è nato praticamente per caso, come racconta Ferri: «Sono stata io ad instillare in Roberto l’idea di girare questa storia. Ero in una sala d’attesa e leggendo una rivista mi sono imbattuta nella notizia che diceva che lo scienziato Mario Capecchi aveva regalato al museo di Kyoto un cappello. Il fatto mi ha talmente incuriosita che abbiamo deciso di partire, intervistarlo e conoscere cosa ci fosse dietro».

Prende la parola il regista, a cui stanno particolarmente a cuore le tematiche sulla formazione, anche e soprattutto quando attingono dalla storia: «Il punto focale che mi ha interessato di più e che ho voluto trasmettere ai miei giovani attori, è la fortuna che Mario ha avutoad incontrare i suoi zii quaccheri, scienziati, che capiscono che lui non è affatto stupido, come invece gli viene detto da tutti a scuola. Il fatto che i suoi adulti di riferimento credano in lui, gli dà la spinta per riprendere a vivere e diventare chi poi è diventato. Trovo che sia una storia talmente incoraggiante che debba essere per forza portata al cinema, e anche nelle scuole. Jona che visse nella balena è stato visto da un milione e mezzo di studenti, con Hill of Vision arriverò a due! », sorride soddisfatto Roberto Faenza che nella sua carriera può vantare una grande affinità nella direzione di giovani talenti: «De Sica sosteneva che fosse difficilissimo lavorare con i ragazzini, io invece penso che sia la cosa più semplice del mondo. Basta, però, trovare il bambino giusto. Sanno essere disponibilissimi, a meno che tu non vada contro qualcosa che proprio non vogliono fare. Con Lorenzo Ciamei e Sofia D’Elia non ho dovuto praticamente far nulla, andavano avanti da soli, non mi chiedevano nessun chiarimento, a differenza degli adulti che hanno sempre bisogno di capire tutto», spiega ridendo il regista.

Viene poi rivolta una domanda a Milena Canonero, che racconta la propria esperienza anche attraverso il rapporto con Faenza e Elda Ferri, che risale agli anni ’90 con Mio caro dottor Gräsler: «Non si tratta mai di fare solo dei “vestitini”, si comincia sempre col capire innanzitutto quale sia il film che vuole fare il regista. Quando scelgo di lavorare ad un progetto è perché è il soggetto a incuriosirmi. In questo caso l’amicizia che mi lega a Elda e Roberto non mi ha influenzata, perché era la storia stessa di Mario Capecchi a essere entusiasmante. Quando lo abbiamo conosciuto ci ha raccontato tanti aneddoti che non è stato possibile inserire nel film, ci vorrebbe quasi un seguito», dice scherzando Canonero, che rivela, tra l’altro, il suo importante coinvolgimento nella scrittura e lavorazione del film: «Non guardo mai se la produzione del film sia grande o piccola. Se trovassi qualcosa d’interessante in un Marvel potrei anche collaborare in uno di quei film», scherza Canonero con la sua proverbiale eleganza.

Faenza svela poi che il protagonista di Hill of Vision ha guardato il film in anteprima: «Mario Capecchi non ha commentato nulla perché ha pianto per due ore  mezza. Dopo un po’ ha solo detto che quella fosse la prima volta che qualcuno gli stava restituendo qualcosa. È rimasto molto colpito. Credo che sia stato il rapporto con la mamma ad averlo toccato di più. Lui a casa conserva ancora il baule con delle lettere appartenute a lei che ha scelto di non leggere, dopo tutti questi anni. L’aspetto più drammatico per lui riguarda il ricordo del padre. Ne ha memoria come se fosse un demonio, non ne vuol sentire parlare. È forse anche un tantino esagerato. Quello che lui ci ha sempre detto quando lo abbiamo intervistato, è che l’unica cosa della sua vita che veramente merita di essere raccontata è la sua infanzia. E credo che sia un insegnamento di grande conforto per i ragazzi di oggi, che spesso oggi sono totalmente abbandonati dalla società e i genitori non se ne occupano».

Quasi in chiusura, la costumista e produttrice Milena Canonero si lascia scappare la rivelazione di una nuova idea che sta prendendo forma nel cantiere del regista: «La nuova direttrice di Rai Cinema ci ha proposto di fare un film su Alda Merini, siamo stati seguiti nel progetto da Arnoldo Mondadori Jr che l’ha conosciuta. A luglio inizieremo con il set».

Hill of Vision uscirà in sala il 16 giugno.

Pirati dei Caraibi: Johnny Depp torna nel franchise?

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Pirati dei Caraibi: Johnny Depp torna nel franchise?

A seguito della vittoria in tribunale di Johnny Deppil destino sulla carriera dell’attore sembra essere tornato nei pensieri di Hollywood, tanto che l’attore dopo il verdetto potrebbe presto essere riabilitato nientemeno che dalla Disney. Le voci su un potenziale ritorno di Johnny Depp sulle scene hollywoodiane si susseguono praticamente dal giorno della vittoria. Negli ultimi giorni a parlare di un possibile riavvio del franchise di Pirati dei Caraibi è stato il produttore di Top Gun: Maverick, Jerry Bruckheimer, che reduce dal successo del film ha rivelato lo stato dell’arte in seno allo studios.

Il produttore ha confermato che è nelle intenzioni della Disney riavviare un franchise e che ci sono ben due progetti in fase di sviluppo. Il primo è un reboot ancora avvolto nel mistero e l’altra per una nuova versione della storia con protagonista Margot Robbie. A parlare invece esplicitamente di Johnny Depp è stato un ex dirigente della Disney, che ha parlato della questione a  People, affermando che il ritorno di Depp nel reboot si concretizzerà davvero:  «Credo assolutamente che, dopo il verdetto di questi gironi, la saga di Pirati dei Caraibi sia pronta per il reboot con Johnny nei panni del capitano Jack. Il discorso è molto, molto semplice: dietro ad un progetto del genere c’è letteralmente un tesoro per il botteghino, il personaggio è profondamente amato in tutto il mondo e fa parte della cultura Disney».

Che dire, al momento nulla di ufficiale ma il ritorno dell’attore nei panni dell’iconico personaggio sarebbe il giusto modo per porre fine ad una vicende che indipendentemente da chi ha perso o vinto, è stata fin dall’inizio brutta per tutti. Johnny Depp ha interpretato Jack Sparrow per ben 5 volta dal primo La maledizione della prima luna, fino a Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma (2006), Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo (2007), Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare (2011) e Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar (2017).

Aquaman e il regno perduto: l’hashtag BoycottAquaman2 di tendenza dopo le voci sul ruolo ampliato di Amber Heard

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Come molti di voi sapranno Johnny Depp ha vinto nella sua battaglia legale contro la star di Aquaman Amber Heard, ma per molte persone questo non è abbastanza. C’è chi ritiene che la carriera dell’attore sia stata ingiustamente rovinata dopo che la sua ex moglie lo ha bollato come un “picchiatore di moglie” e la notizia secondo cui il suo ruolo nel prossimo atteso sequel Aquaman e il regno perduto sia stato ampliato di recente nel montaggio finale non è stato accolto favorevolmente. 

Tutto è iniziato quando un utente di Twitter chiamato Undercover Audience  ha affermato che le ultime proiezioni di prova per il sequel hanno aumentato il minutaggio e il rullo sullo della Heard nei panni di Mera da circa 10 minuti a 20-25 minuti. Tempo fa avevamo pubblicato la notizia secondo cui Warner Bros. avrebbe limitato il ruolo della Heard in Aquaman e il regno perduto a causa della mancanza di chimica con il co-protagonista Jason Momoa, ma l’attore ha affermato di credere che in realtà il taglio sia dovuto alla sua guerra in tribunale con Johnny Depp. Riformulare Mera sarebbe stata la mossa più intelligente dello studio, ovviamente, ma molti fan non sono contenti che Amber Heard, possa avere più scene, tanto da far ritornare di tendenza l’hashtag BoycottAquaman2. 

Probabilmente tutto ciò è iniziato quando Johnny Depp è stato licenziato dalla Warner Bros.’ dal franchise di Animali fantastici e sostituito con un altro attore, Mads Mikkelsen, quindi è probabile che i suoi fan finché non accadrà lo stesso a Heard… continueranno a mantenere di tendenza l’hastag #BoycottAquaman2.

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman e il regno perduto

Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe in Aquaman e il regno perduto, sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel, diretto ancora una volta da James Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno anche Patrick Wilson nei panni di Ocean Master, Amber Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il padre di Mera, e ancora Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta, che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo film.

David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di Wanscriverà la sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman e il regno perduto uscirà nelle sale americane il 17 marzo 2023.

Valentina Lodovini racconta la sua esperienza in Love & Gelato

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Valentina Lodovini è Francesca in Love & Gelato, il nuovo film Netflix, disponibile sulla piattaforma a partire dal 22 giugno. Ecco cosa ci ha raccontato del suo personaggio.

Volto amatissimo del cinema italiano, Valentina Lodovini è trai protagonisti di Love & Gelato. Nel film interpreta Francesca, una giovane donna italiana che prende sotto la sua ala Lina, la figlia di una sua amica americana che non c’è più. Con tanta energia, ma anche con discrezione, aiuterà la giovane a trovare la sua strada nel corso di una calda estate romana.

Già dal titolo, il film richiama alla mente quest’abitudine, tutta italiana, di cercare cura e conforto nel cibo, in particolare nel gelato. Ma qual è il conforto di Valentina Lodovini?

“Nella vita la mia carezza è il carboidrato (ride)! … Una cosa che su di me esercita una grande influenza è l’arte in generale. Dico sempre che se la vita ti delude, rifugiati nell’arte. Quindi andare in un museo mi rimette in pace e mi offre un punto di vista nuovo sulle cose. L’arte ti fa capire che esiste un altro punto di vista. E anche quello, oltre al cibo, nel nostro Paese, è una cosa che troviamo dietro ogni angolo.”

Nel film, Valentina Lodovini recita in lingua doppia, confessando di aver girato tutte le scene importanti del suo personaggio in due versioni: “L’esperienza della doppia lingua è stata divertente. Giravo sempre tutte le scene in italiano e in inglese, perché a seconda della situazione si sceglieva una versione piuttosto che un’altra. Guardando il trailer ho un po’ ‘rosicato’ perché mi hanno tagliato un bel monologo in inglese e hanno scelto l’italiano, ma forse in quel momento era più adatto per il personaggio.”

La storia del cinema è piena di pellicole che raccontano più o meno la storia che vediamo in Love & Gelato: una giovane donna americana che viene in Italia per trovare se stessa. Tra esempi altissimi, come Vacanze Romane, e film neo riusciti, come Mangia Prega Ama, da cosa dipende il fascino che il Belpaese esercita sui cugini d’Oltreoceano?

“Credo che sia la Storia italiana ad esercitare questo fascino sugli stranieri. Siamo nati in una culla di cultura e questa cosa si percepisce. Quando sono negli Stati Uniti io avverto il contrario, avverto la mancanza della loro storia. Ma basta pensare all’Opera, che ha fatto conoscere l’italiano in tutto il mondo. Chiunque, grazie all’Opera, conosce almeno una parola di italiano. In Italia la Storia si respira ad ogni angolo, e Roma in particolare, ti sbatte in faccia la sua bellezza. Nonostante non sia una bellezza di cui ci si prende cura, resta comunque da togliere il fiato.”

Com’è stato lavorare con una produzione Netflix e come è andato il lavoro con Brandon Camp, il regista?

“La presenza di Netflix la davo per scontata. Immaginavo che, essendo una produzione Netflix America, sarebbe andato tutto in un certo modo. Avevamo tanti giorni per lavorare, si aveva il tempo per fare le cose per bene (…) Porterò sempre con me il lavoro con il regista, e questo non dipende dalla nazionalità ma dalla qualità umana. Mi sono sentita sempre protetta e coinvolta nella parte creativa, Brandon ha visto tutti i miei film, e non capita sempre. Ha tenuto in considerazione molti dei miei suggerimenti e, soprattutto nei momenti in cui dovevo essere più allegra, dovevo spingere di più sulla commedia, lui mi diceva sempre che non avrebbe potuto darmi indicazioni che io già non sapessi, essendo italiana. Diceva sempre ‘l’avete inventata voi la commedia’.”

Love & Gelato arriva su Netflix dal 22 giugno. Diretto da Brandon Camp, vede nel cast, oltre a Valentina Lodovini, Susanna Skaggs, Saul Nanni e Tobia de Angelis.

Love & Gelato: intervista ai protagonisti del film Netflix

Black Panther: Wakanda Forever, una promo art rivela il nuovo look di Shuri

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Recentemente abbiamo dato una prima (sfocata) occhiata a Namor interpretato da Tenoch Huerta tramite alcune immagini promozionali di Black Panther: Wakanda Forever. Ebbene oggi nuove promo art sono state trovate online grazie alla promozione tie-in di Sprite.

Le immagini non sono delle più nitide, ma grazie a quest’ultima fuga di notizie vediamo Okoye (Danai Gurira ) e Ahuri (Letitia Wright) che assumono la tipica posa di saluto del Wakanda, con quest’ultimo che sfoggia un outfit aggiornato e una nuova pettinatura. All’inizio di questa settimana è circolata una voce secondo cui il primo trailer del sequel avrebbe debuttato stasera durante le finali NBA, ma questa voce sembra essere stata smentito.

Cosa sappiamo su Black Panther: Wakanda Forever

I dettagli ufficiali della trama sono ancora nascosti, ma ci è stato assicurato che il sequel del MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità del suo personaggio, T’Challa. Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11 novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

Love & Gelato: intervista ai protagonisti del film Netflix

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Love & Gelato: intervista ai protagonisti del film Netflix

Susanna Skaggs, Saul Nanni e Tobia de Angelis sono i protagonisti di Love & Gelato, il nuovo film originale Netflix, che sarà disponibile il 22 giugno sulla piattaforma.

“Prima di cominciare a girare, non avevo molte aspettative, non sapevo cosa aspettarmi dalla città e dall’esperienza. Sapevo solo che mi sarebbe piaciuto visitare il Paese e imparare la lingua. Quello che mi ha colpito di più del lavoro sul set è stato il modo in cui si sono superate le barriere linguistiche sul set. Erano due culture che si mescolavano sul set, tra l’italiano e l’inglese, e l’ho trovato davvero brillante.”

Esordisce così Susanna Skaggs, protagonista di Love & Gelato, il nuovo film Netflix in cui interpreta Lina, una ragazza americana che, dopo aver perso la madre, arriva a Roma per esaudirne l’ultimo desiderio: passare un’estate nella Città Eterna, dove da ragazza sua madre ebbe un’esperienza indimenticabile.

“Quello che ho ammirato di Roma invece è che tutto è molto antico. Camminare tra edifici così vecchi che ancora stanno in piedi e vengono usati… persino l’edificio in cui c’è il McDonald è un posto bellissimo. È tutto così diverso rispetto al posto in cui vivo io!”

Come ogni americana a Roma, Lina sarà “contesa” tra più giovani italiani. In questo caso si tratta di Alessandro e Lorenzo, interpretati rispettivamente da Saul Nanni e Tobia de Angelis. Entrambi i giovani interpreti hanno recitato in inglese, un’esperienza nuova per loro, dalla quale però escono entrambi vincitori.

“Per me è stato bellissimo avere l’occasione di cimentarsi in un’altra lingua – spiega Nanni – qualche anno fa ho vissuto a Los Angeles e questa è stata una bella possibilità che ti porta a vivere in un altro mondo. Dovevo interpretare un ragazzo italiano, per cui andava anche bene l’accento che avevo io. È stato bellissimo costruire il rapporto con il regista in un’altra lingua.”

Tobia de Angelis aveva più timori, come spiega: “Ero abbastanza spaventato per la doppia lingua, perché in italiano posso improvvisare e aggiungere cose. Mentre in inglese dovevo mantenere un tono, una fluidità. Abbiamo però deciso che avrei mantenuto il mio accento, dal momento che dovevo interpretare un ragazzo italiano. Abbiamo cercato una via di mezzo tra ciò che era accettabile per un pubblico americano e quello che invece andava bene per il mio personaggio. Quello che infatti mi ha aiutato era sporcare con alcuni intercalari in italiano.”

In che modo, in Love & Gelato, il percorso dei personaggi coincide con quello degli interpreti?

Susanna Skaggs: “Per fortuna, rispetto alla sorte di Lina, mia madre è qui con me e sono molto contenta di questo, è stata con me per tutte le riprese. Mi immedesimo nell’ansia di Lina nel provare nuove cose e nel permettere a me stessa di apparire strana. Ho davvero apprezzato la sua forza di volontà nel lasciarsi andare. Mi sento in connessione con questo aspetto, e ho capito che a volte basta solo avere coraggio e saltare da una scogliera con un ragazzo italiano. Essere aperta a nuove esperienze.”

Nanni interpreta invece un ragazzo costretto dalla famiglia a seguire un percorso che lui non sente suo: “Conosco tante persone che hanno avuto una vita scritta da altri. Ho anche tanti amici che vivono questa situazione. Io per fortuna ho avuto una famiglia che mi ha sempre supportato nelle mie scelte. È stata una bella esperienza portare sullo schermo questo aspetto perché appartiene ad altri che conosco.” De Angelis, invece ha cercato di aggiungere un po’ di spirito al suo Lorenzo, per renderlo più simile a se stesso, meno “bravo ragazzo” in senso bidimensionale e più persona con cui entrare in relazione. 

Ma cosa c’è di affascinante per gli americani nel nostro Paese? Secondo Tobia de Angelis “L’Italia e l’America hanno un rapporto privilegiato. Siamo una specie di figliocci degli Stati Uniti, e qualche volta sono loro i nostri figliocci, quindi c’è la fascinazione reciproca. Rispetto ad altri paesi non è così, nella mia esperienza spesso l’italiano non è visto di buon occhio.”

Nonostante il film ricordi una certa cinematografia che vede lo straniero in Italia a confronto con sapori, luoghi e amori del posto (basti pensare a Vacanze Romane o Io ballo da sola), il regista Brandon Camp ha assegnato dei compiti ai protagonisti che prevedevano la visione di una serie di commedie romantiche di fine anni Novanta inizio Duemila, un suggerimento per rettare il tono del film. 

E Susanna, Tobia e Saul hanno fatto i compiti con grande diligenza, pur avendo in mente loro stessi dei modelli e delle ispirazioni a cui tendere per quello che riguarda la propria carriera. E se Susanna Skaggs si è dimostrata molto attenta a alle giovani interpreti americane, facendo il nome, tra le altre, di Florence Pugh, Nanni e de Angelis si sono divisi i Golden boys del cinema italiano contemporaneo, ispirandosi rispettivamente a Alessandro Borghi e Luca Marinelli (con una nomination particolare, da parte di Tobia, per la personalità e il talento di Elio Germano).

Love & Gelato arriva su Netflix a partire dal 22 giugno.

Valentina Lodovini racconta la sua esperienza in Love & Gelato

Spider-Man: No Way Home – The More Fun Stuff Version torna al cinema con una versione estesa

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Sebbene si vociferava da mesi, Sony Pictures e Marvel Studios hanno annunciato che  Spider-Man: No Way Home tornerà ufficialmente nelle sale questo autunno con Spider-Man: No Way Home – The More Fun Stuff Version, un taglio esteso del Grande successo da miliardi di dollari del 2021. Attualmente, il film diretto da Jon Watts riaprirà negli Stati Uniti e in Canada il 2 settembre, con l’annuncio di altri paesi che si aggiungeranno a breve.

È stato fortemente ipotizzato sin dalla corsa iniziale del film che Sony intendesse ripubblicare la pellicola al cinema ad un certo punto nel 2022 e quelle voci sono diventate qualcosa di più quando  il film è uscito in home video senza includere scene eliminate.

Dal punto di vista della storia, è improbabile che il nuovo taglio sia drasticamente diverso dall’originale, ma dovremmo aspettarci una forte dose di nuove scene che probabilmente coinvolgerà i tre Spidey insieme, nonché forse qualche altra scena di Matt Murdock e i cattivi del multiverso. C’è anche la possibilità che alcuni lavori sugli effetti visivi vengano aggiornati per il nuovo taglio. Dunque possiamo aspettarci che Spider-Man: No Way Home – The More Fun Stuff Version venga  ripubblicato su 4K Ultra HD, Blu-ray e Digital anche quest’inverno, probabilmente giusto in tempo per Natale. Guarda un’anteprima di una di queste nuove scene nel video dell’annuncio qui sotto:

https://www.youtube.com/watch?v=ZaEZqG82U5U

Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione

Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2. Nel film, accanto a Tom Holland, tornano a interpretare Peter Parker/Spider-Man anche Tobey Maguire e Andrew Garfield.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.

Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato: tutte le curiosità sul film

Tutti conoscono il film del 2005 La fabbrica di cioccolato, diretto da Tim Burton e con Johnny Depp nei panni dell’iconico Willy Wonka, proprietario della stravagante fabbrica di cioccolato del titolo. Le generazioni di spettatori più giovani probabilmente non sanno però che già nel 1971 era stato portato sul grande schermo un adattamento del celebre romanzo omonimo di Roald Dahl. Con il titolo Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, questo presenta grossomodo la medesima vicenda, seppur con alcune significative differenze. Diretto da Mel Stuart e interpretato dall’attore Gene Wilder, il film è oggi considerato un vero e proprio cult.

A far scoprire il romanzo di Dahl a Stuart fu sua figlia, che avendo appena letto il libro gli chiese di farne un film. Ben presto, il racconto divenne oggetti di forte interesse, presentandosi sulla carta come un film adatto alle famiglie sulla scia di titoli come Il mago di Oz e Mary Poppins. La sceneggiatura che ne venne scritta, firmata da David Seltzer, lasciò però particolarmente scontento proprio Dahl, il quale affermò che questo adattamento aveva completamente perso di vista il cuore narrativo del racconto, dando inoltre maggior enfasi a Wonka piuttosto che a Charlie, il vero protagonista del romanzo.

Distintosi per dei buoni incassi e per una nomination agli Oscar per la miglior colonna sonora, Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato è ad ogni modo divenuto un classico del cinema fantastico, guadagnando sempre più popolarità anche a distanza di tempo dalla sua uscita. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato: la trama e il cast del film

Protagonista del film è il giovane Charlie Bucket, il quale vive in estrema povertà insieme ai genitori e ai quattro nonni. La sua vita cambia improvvisamente quando trova uno dei cinque biglietti d’oro che permettono ad altrettanti fortunati di fare una visita nella misteriosa fabbrica di cioccolato di proprietà dell’ancor più misterioso Willy Wonka. Accompagnato dal nonno Joe, Charlie ha così modo di conoscere tanto gli altri bambini vincitori quanto una realtà imprevedibile, che si svelerà sempre più ai suoi occhi come l’inizio di qualcosa di magico nella sua vita.

Come anticipato, ad interpretare Willy Wonka vi è l’attore Gene Wilder, celebre anche per il film Frankenstein Junior. Questi accettò la parte solo a condizione che la prima apparizione di Wonka sullo schermo lo avesse visto uscire dalla fabbrica zoppicando claudicante con un bastone, per poi perderlo lungo il tragitto, e fare una capriola rivelando di essere sanissimo. Tale sua volontà è stata poi esaudita e questo è proprio il modo in cui Wonka compare per la prima volta nel film. L’attore, inoltre, contribuì a definire il look del personaggio, in particolar modo per quanto riguarda l’abbigliamento.

Accanto a lui, nei panni del giovane Charlie Bucket, vi è Peter Ostrum. Per lui si trattò del primo film come attore e rimase anche l’unico, in quanto in seguito Ostrum decise di abbandonare la recitazione per diventare un veterinario. L’attore premio Oscar Jack Albertson interpreta il ruolo del nonno Joe, mentre gli attori Julie Dawn Cole, Denise Nickerson, Paris Themmen e Michael Bollner interpretano rispettivamente Verusca Salt, Violet Beauregarde, Mike Travis e Augustus Gloop, gli altri bambini vincitori del concorso. Questi ultimi e Ostrum hanno dichiarato di essere rimasti in contatto dopo il film e ancora oggi partecipano insieme ad occasioni dedicate a questo.

Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato film

Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato: le differenze tra il libro e il film

Un romanzo come quello di Dahl era particolarmente complesso da adattare, in particolare per la grande quantità di ambienti e situazioni bizzarre. Si dovette pertanto ricorre ad una serie di modifiche, che trasformarono però il racconto a tal punto da non renderlo gradito allo scrittore. La prima sostanziale differenza è quella di aver reso Willy Wonka il protagonista, riportandolo come tale già nel titolo del film. Oltre ciò, differenze si possono ritrovare nella descrizione della famiglia di Charlie. Nel film questa è infatti molto meno povera rispetto a quanto riportato nel libro. Un elemento che il film amplifica rispetto al libro è inoltre quello delle canzoni.

Nel libro queste vengono eseguite solo dagli Oompa Loompa, mentre nel film vi sono diversi personaggi che si esibiscono nel canto. Anche gli stessi Oompa Lumpa sono stati raffigurati in modo diverso rispetto al libro. In questo, sono personaggi grandi come bambole e continuamente intenti a ridere. Nel film sono invece di dimensioni maggiori e si caratterizzano per la pelle arancione e i capelli verdi. In ultimo, il personaggio di Wonka acquista nel film dei connotati molto più inquietanti e da sociopatico. Di conseguenza, molte situazioni nel corso del film acquistano un tono più cupo.

Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 10 giugno alle ore 21:10 sul canale TwentySeven.

Fonte: IMDb, Looper

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