Ronnie
Sandahl, sceneggiatore di “Borg
McEnroe“, torna a raccontare il risvolto intimista e
psicologico dello sport dirigendo TIGERS, il film
distribuito da Adler Entertainment nelle sale dal
22 luglio e liberamente ispirato alla storia
dell’ex calciatore prodigio Martin Bengtsson. Il racconto di
un’ossessione, ma anche della disciplina necessaria a raggiungere
obiettivi, del coraggio e dell’onestà verso se stessi.
Nelle parole del regista, Tigers “é una
storia sulle tigri del mondo del calcio. Su uomini giovani e
ammirati, rinchiusi in gabbie dorate, addomesticati fino a
diventare marchi”. Ronnie Sandhal è sceneggiatore, regista e
autore ed ha lavorato a una trilogia di film su sport e psicologia:
oltre a “Tigers” ha scritto anche la sceneggiatura di “Borg
McEnroe” (2017) e del prossimo dramma sulla ginnastica “Perfect”,
diretto da Olivia Wilde.
Martin Bengtsson ha raccontato la sua vicenda nel libro
“Nell’ombra di San Siro” (In The Shadow of San Siro),
pubblicato nel 2007: la storia di come il sogno di una vita si è
trasformato in un incubo e delle circostanze esterne e interne che,
combinate, lo hanno portato alla depressione e al crollo
mentale.
Nel cast del film, oltre ad Erik Enge nei panni di Bengtsson,
anche Maurizio Lombardi (Pinocchio, 1994, The New Pope),
Lino Musella (The Young Pope, Favolacce, Il Cattivo Poeta)
e Gianluca Di Gennaro (Capri-Revolution, Gomorra – La Serie 2).
TIGERS
– la trama
Martin è uno dei
talenti calcistici più promettenti che la Svezia abbia mai visto. A
sedici anni, il sogno di una vita diventa realtà quando viene
acquistato da uno dei club più prestigiosi d’Italia. Tuttavia quel
sogno ha un prezzo molto alto in termini di sacrificio, dedizione,
pressione e, soprattutto, solitudine. Martin inizia a chiedersi se
questa sia davvero la vita che ha tanto desiderato. “Tigers” è una corsa sulle montagne russe della vita e della
morte attraverso la moderna industria del calcio. Con una
prospettiva unica sul mondo degli sport professionistici, Ronnie
Sandahl racconta la vera storia del sedicenne prodigio del calcio
Martin Bengtsson. Un dramma di formazione sull’ossessione ardente
di un giovane in un mondo in cui tutto, e tutti, hanno un
prezzo.
The Mauritanian è
stato presentato alla
Berlinale 2021 fuori concorso, ed è ora disponibile su Amazon Prime Video. La
sceneggiatura muove le fila dal libro autobiografico di
Mohamedou Ould Slahi, scritto durante la
detenzione in carcere nel 2005 e pubblicato soltanto dieci anni più
tardi con il titolo Guantanamo Diary. Opera dai
toni prevalentemente drammatici e d’inchiesta, e basata su una
storia vera, indaga la ricerca di una verità celata dalla crudeltà
di un governo che agisce nel silenzio generale, pur di trovare un
capro espiatorio in un nemico asserito come tale, senza soppesare
realmente le nozioni di innocenza e colpevolezza.
The Mauritanian: la vera storia di
Mohamedou Ould Slahi
Mohamedou Ould
Slahi, originario dalla Mauritania, è rinchiuso da ben
otto anni nel terribile carcere di Guantanamo poiché è stato
ritenuto uno dei responsabili dell’organizzazione terroristica
degli attentati dell’11 settembre. Non vi è nessuna prova certa
contro di lui, unicamente una serie di coincidenze e supposizioni,
benchè non sia effettivamente accusato di nulla. Gli è stata
estorta una confessione dopo tremende torture inflittegli, il che
lo ha autocondannato a vita. Il caso di Mohamedou viene riaperto
improvvisamente quando l’avvocato per i diritti civili
Nancy Hollander (Jodie
Foster)decide di volerne assumere la difesa in vista
di un potenziale nuovo processo. Contemporaneamente, il tenente
colonnello Stuart Couch (Benedict
Cumberbatch) è incaricato a preparare l’accusa,
scovando qualche omissione negli archivi ufficiali. Dunque Nancy e
la fedele collaboratrice Teri (Shailene
Woodley) iniziano a indagare per scoprire la verità
celata dietro la prigionia di Mohamedou; si troveranno a che fare
con un intero sistema che cerca di occultare ogni prova relativa
all’esistenza di Guantanamo e delle terribili torture e ingiustizie
che vi si compiono.
Sul piano narrativo, la
trama di The Mauritanian procede su due linee
parallele: da un lato, veniamo a conoscenza della vita di Slahi in
prigione, dall’altro assistiamo alle indagini della Hollander e del
tenente Couch. Nancy è ferma, rigorosa, ma compassionevole quando
necessario. Nella sua mente, non importa se Salahi sia colpevole o
meno: dopo aver invocato l’habeas corpus, il governo deve ora
necessariamente accusarlo di un crimine se intende continuare la
sua prigionia. Numerosi sono i flashback delle torture
subite dal protagonista, della sua infanzia e dello studio come
ingegnere in Germania, quindi in Afghanistan, nel 1990, nei
campi di addestramento dei mujahideen (all’epoca alleati degli
Stati Uniti contro Mohammad Najibullah, il leader scelto dai
russi, come ricorda lui stesso ai suoi torturatori), quindi a
Montreal, dove secondo le accuse, avrebbe finalizzato la sua
collaborazione con Al-Qaeda.
The Mauritanian si
confronta direttamente con l’ideologia che è alla base di tutto:
scatti persistenti di bandiere americane che sventolano sopra un
cortile di una prigione mostrano un nazionalismo protettivo; il
modo vago e frenetico con cui i funzionari governativi spazzano via
i dubbi ci ricorda che il desiderio pubblico di sangue, dopo l’11
settembre, ha soppiantato ogni senso di giustizia.
Il punto di luce di The Mauritanian
è l’interpretazione di Rahim
Il punto di luce massima di The
Mauritanian è costituito dall’interpretazione di Tahar Rahim,
diamante dell’intera pellicola; la capacità dell’attore risiede
infatti nel delineare in maniera ottimale l’identità del
prigioniero, tramite frammenti di quotidianità prelevati di
soppiatto, come lo scambio di qualche frase con un altro
prigioniero, senza poterlo vedere, o mentre cerca di “fare
amicizia” con un’iguana. Le fasi giudiziarie sono limitate alla
breve parte finale, accompagnata poi da veri filmati di repertorio,
mentre il resto del racconto si concentra sulle fasi investigative
e sul dramma personale vissuto dal protagonista.
Jodie Foster e
Benedict Cumberbatch, sebbene regalino due performance
degne di nota, sono invece costretti all’interno di una
sceneggiatura che lascia loro poco spazio per mettersi in luce,
puntando tutto su Tahar Rahim. Il personaggio meno centrato e
motivato di tutti, risulta purtroppo essere quello dell’assistente
Teri Duncan, a cui non è riservato uno sviluppo coerente e la cui
presenza per lo sviluppo drammaturgico dell’opera risulta essere
puramente accessoria.
The Mauritanian
non riesce purtroppo ad evitare di cadere in uno schematismo
consolidato del genere; ne consegue che, benché le vicissitudine
dei personaggi siano emotivamente coinvolgenti, è difficile
individuare intuizioni o soluzioni stilistiche che riescano ad
elevare la pellicola rispetto ad altri prodotti sui generis. La
pellicola è un esempio, nel complesso piuttosto godibile, di cinema
civile, corretto e necessario, privo tuttavia di un efficacia
narrativa e filmica tale da far emergere il tutto rispetto ad altri
prodotti simili. La perspicacia massima di Kevin
Macdonald risiede nella claustrofobia fotografica
derivante dal gioco di spazi chiusi o semi-aperti, che dominano il
girato e sono indirizzati a trasmettere la sensazione di perpetua
impotenza di cui è vittima Slahi.
McDonald gioca con le proporzioni e
tonalità di colore per stabilire il passato di Slahi, le sue
esperienze a Guantanamo e il processo. C’è un’ironica attenzione ai
dettagli, che perdura per l’intero minutaggio: ne sono esempi
l’indugiare su un cartello che recita “Non fare del male alle
iguane”. Penalità di 10.000 dollari”.
Kevin Macdonald non
risparmia pugni mentre descrive la tortura e la degradazione
prevalenti a Guantanamo dopo l’11 settembre, indirizzando
chiaramente lo sguardo dello spettatore alla consapevolezza che
l’esperienza di Slahi non è stata unica: egli era uno dei centinaia
ad affrontare questi orrori. La visualizzazione di Macdonald nei
riguardi della figura di Slahi, l’uso della musica, della luce e
del montaggio e la performance viscerale di Rahim costituiscono i
punti vincenti dell’intera pellicola, ultimo lavoro di
Kevin Macdonald e per cui, ricordiamo, Jodie Foster ha vinto il
Golden Globe come migliore attrice protagonista, e Tahar Rahim
ha ricevuto una nomination per il migliore attore in un film
drammatico.
Il prossimo ottobre i fan di
Batman scopriranno una versione innovativa degli
inizi della guerra al crimine del guardiano di Gotham in
Batman: L’Impostore, una miniserie in tre
parti pubblicata da DC Comics. La serie sarà presentata in tutto il
mondo martedì 12 ottobre e sarà successivamente
raccolta in un volume cartonato, disponibile a partire da
febbraio2022.
Contemporaneamente alla versione in
lingua inglese, la serie sarà lanciata anche nei seguenti paesi:
Spagna, Germania, Brasile, Messico, Italia, Francia, Russia,
Repubblica Ceca, Polonia, Giappone, Corea del Sud, Turchia e
Argentina.
Lo sceneggiatore e regista
MattsonTomlin (Project
Power, Little Fish), in collaborazione con
AndreaSorrentino, maestro
dell’horror e del thriller vincitore del premio Eisner (Joker:
Il sorriso che uccide, Batman: Il killer che sorride,
Green Arrow), mostrerà una Gotham violenta e disperata,
dove ogni pugno fa davvero male e ogni azione porta a conseguenze
che vanno molto al di là dell’immaginazione di Batman.
“Sono un fan di Batman da
sempre e poter raccontare la mia visione di Gotham è un sogno che
si avvera,” ha affermato lo scrittore
MattsonTomlin. “La
domanda «cosa accadrebbe se Batman esistesse davvero?’»ha
un potenziale enorme e, analizzare le sue conseguenze narrative più
estreme, permette di raggiungere orizzonti che di recente non sono
stati esplorati nelle storie a fumetti. «Batman: L’Impostore»
presenta Bruce Wayne e le persone vicine a lui esaltando i loro
difetti più tragici e, allo stesso tempo, rendendo tutti i
personaggi molto credibili. Gli ostacoli che Batman dovrà
affrontare sono figli di una realtà che rispecchia da vicino la
nostra.”
La missione di Bruce Wayne/Batman è
cominciata solo un anno prima, ma lui ha già capito di poter fare
la differenza. Purtroppo, però, Batman si è anche fatto dei nemici
molto influenti. Chi tradizionalmente detiene il potere a Gotham è
infastidito dalle sue interferenze negli affari della città, e
sembra che uno di loro abbia un piano per eliminarlo. C’è un
secondo Batman che sta pattugliando i tetti e i vicoli di Gotham… e
non si fa scrupoli a uccidere i criminali, dal vivo o davanti alle
telecamere. Quando il Dipartimento di Polizia di Gotham unirà i
suoi mezzi a quelli dei più ricchi e dei più influenti della città
per lanciare la sua offensiva, Batman dovrà scovare questo
impostore e ristabilire la sua reputazione. Ma come puoi dimostrare
la tua innocenza, quando tu per primo indossi una maschera?
“Ammiro le sue
opere da anni e lavorare con Andrea Sorrentino è un privilegio
assoluto” ha aggiunto Tomlin. “La sua incredibile capacità
di rappresentare la realtà e il suo genio narrativo hanno spinto
questa storia verso nuove vette, e i colori spettacolari di Jordie
Bellaire hanno reso speciale questo mio primo lavoro per la
DC.”
“Avevo già disegnato Batman
nelle vesti di co-protagonista in un paio di occasioni, ma questa è
la prima volta in cui ho la possibilità di lavorare su una storia
dedicata interamente a lui ed è incredibile” ha aggiunto
AndreaSorrentino. “Sono un
suo grandissimo fan sin da ragazzo e dalla visione del Batman di
Tim Burton del 1989: avere la possibilità di lavorare con Mattson e
Jordie per questa nuova interpretazione del Cavaliere Oscuro è come
ricevere un regalo di Natale in anticipo!”
In occasione del 20° anniversario
dell’uscita del primo capitolo, nelle multisale del circuito UCI
Cinemas arriva in versione rimasterizzata in 4K la saga de Il Signore degli Anelli, il
capolavoro del fantasy distribuito da Warner Bros. e interpretato
da un cast d’eccezione, che vede tra i suoi membri
Ian McKellen,
Elijah Wood,
Viggo Mortensen,
Sean Astin, Billy Boyd, Orlando Bloom,
Sean Bean,
Cate Blanchett, John Rhys-Davies, Hugo Weaving, Christopher Lee
e Karl Urban.
Le avventure degli abitanti della
Terra di Mezzo accompagneranno i fan della saga per tutta
l’estate:
Dal 22 al 26 luglio – Il Signore degli Anelli – La Compagnia
dell’Anello, il colossal vincitore di 4 premi
Oscar su 13 candidature che porta per la prima volta sul grande
schermo Frodo e i suoi amici hobbit, lo stregone Gandalf, il
tormentato Boromir, il ramingo Aragorn, l’elfo Legolas e il nano
Gimli;
Dal 27 al 30 luglio – Il Signore degli Anelli – Le due
Torri, il secondo capito della saga vincitore di
2 premi Oscar, che regala agli spettatori uno degli scontri più
epici della storia del cinema: la Battaglia del Fosso di Elm;
Dal31 luglio al 4 agosto –
Il Signore degli Anelli – Il Ritorno del
Re, uno dei tre film più premiati di sempre, che tra
i vari riconoscimenti vanta 11 premi Oscar e segna l’epilogo della
lotta contro Sauron, il Signore Oscuro.
UCI Bicocca (MI), UCI Fiume Veneto
(PN) e UCI Porta di Roma (RM) proietteranno
Il Signore degli Anelli – La Compagnia
dell’Anello, Il Signore degli Anelli – Le due
Torri e Il Signore degli Anelli – Il
Ritorno del Realle 16:30 e alle
20:30. Inoltre è prevista una proiezione speciale in
lingua originalealle 20:00.
Le altre multisale che
parteciperanno alle proiezioni sono UCI Alessandria (AL), UCI
Arezzo (AR), UCI Showville Bari (BA), UCI Cagliari (CA), UCI
Meridiana Casalecchio di Reno (BO), UCI Luxe Campi Bisenzio (FI),
UCI Casoria (NA), UCI Catania (CT), UCI Certosa (MI), UCI Fiumara
(GE), UCI Montano Lucino (CO), UCI Curno (BG), UCI Ferrara, UCI
Firenze (FI), UCI Seven Gioia del Colle (BO), UCI Lissone (MB), UCI
Cinepolis Marcianise (CE), UCI Luxe Marcon (VE), UCI RedCarpet
Matera (MT), UCI Luxe Maximo (RM), UCI MilanoFiori (MI), UCI
Molfetta (BA), UCI Moncalieri (TO) UCI Orio (BG), UCI Perugia (PG),
UCI Piacenza (PC), UCI Parco Leonardo (RM), UCI Reggio Emilia (RE),
UCI Romagna Savignano sul Rubicone (RN), UCI Roma Est (RM), UCI
Sinalunga (SI), UCI Torino Lingotto (TO), UCI Verona e UCI Villesse
(PN).
UCI Luxe Campi Bisenzio, UCI Luxe
Marcon e UCI Luxe Maximo applicheranno la tariffa di 7,90 euro,
mentre nelle restanti multisale il costo del biglietto è di 6,90
euro. Dove la tariffa ordinaria è inferiore a 6,90 euro il prezzo
dell’evento sarà l’intero del giorno. È possibile acquistare i
biglietti presso le casse delle multisala coinvolte, tramite App
gratuita di UCI Cinemas per dispositivi Apple e Android e sul sito.
I biglietti paper-less acquistati tramite App e i biglietti
elettronici acquistati tramite sito danno la possibilità di evitare
la fila alle casse con –FILA+FILM. Il pubblico può comunque
acquistare i biglietti anche tramite il call center (892.960) e le
biglietterie automatiche self-service presenti sul posto. Il
biglietto sarà nominativo se acquistato online, mentre presso le
biglietterie è previsto un registro nominativo dei clienti, come da
regolamento.
In tutte le multisala UCI riaperte,
sono stati introdotti i nuovi protocolli di sicurezza a
salvaguardia della salute e del benessere di tutto il pubblico e
dello staff, come le nuove misure di distanziamento sociale che
includono limitazioni nel numero di posti disponibili per ogni
spettacolo e la garanzia di avere delle poltrone vuote tra gli
spettatori. Sono state inoltre adottate misure speciali affinché il
percorso all’interno del cinema possa avvenire senza alcun tipo di
contatto diretto e infine sono state potenziate le procedure di
pulizia, con interventi più regolari.
Black
Widow non è un propriamente un film sulle origini di
Natasha Romanoff, nonostante racconti finalmente cosa sia accaduto
all’ex spia durante gli anni trascorsi sotto il dominio della
Stanza Rossa. A voler essere precisi, infatti, si tratta di un
prequel ambientato tra gli eventi di Civil
War e Infinity
War. Dunque, la domanda sorge spontanea: ci sono altri
personaggi del MCU che meriterebbero un film
prequel – non necessariamente una origin story –
ambientato prima dell’attuale continuity?
Screen Rant ha provato a buttare giù 10 ipotesi:
1Isaiah Bradley
In
The Falcon and the Winter Soldier, è stato rivelato che
durante la guerra di Corea, il governo degli Stati Uniti ha dato il
Siero del super soldato a Isaiah Bradley, che ha poi trascorso il
resto della sua vita affrontando discriminazione, incarcerazione e
sperimentazione prima di ottenere, finalmente, il riconoscimento
che meritava alla fine della serie.
Nella serie, menziona eventi come salvare la
sua unità da un campo di prigionia e combattere contro il Soldato
d’Inverno, che all’epoca era ancora sotto il controllo dell’Hydra.
Isaiah Bradley merita un film prequel che esplori l’eroismo e le
avversità che ha dovuto affrontare.
Tuttavia, nel corso della medesima
intervista, il presidente dei Marvel Studios ha avuto l’opportunità
di riflettere anche con la rinnovata collaborazione con il regista
Sam Raimi per Doctor
Strange in the Multiverse of Madness, dal momento che
all’epoca del primo Spider-Man diretto da Raimi nel 2002, Feige era già un
collaboratore di Avi Arad, produttore esecutivo del film.
“Tutto ciò che facciamo ai
Marvel Studios lo facciamo pensando dal punto di vista del
pubblico: come possiamo fare per far sentire il pubblico in un
determinato modo? Come possiamo evocare quel determinato tipo di
emozione? Sento di averlo imparato guardando Sam Raimi lavorare ai
film di Spider-Man”, ha raccontato il boss della Casa delle
Idee. “Sono stato veramente fortunato a trovarmi su quei set e
a lavorare insieme all’ex capo dei Marvel Studios, Avi Arad. Ora mi
trovo io nella medesima posizione… È come se un cerchio si fosse
chiuso, dal momento che Sam è tornato a lavorare per noi su Doctor
Strange, personaggio che, insieme a Spider-Man, è stato co-creato
da Steve Ditko e che è anche uno dei suoi proferiti.”
Poi ha aggiunto: “Davvero, è
semplicemente emozionante vedere Sam lavorare di nuovo per noi e
mettere il suo marchio sul sequel di Doctor Strange. E per tutti
coloro che conoscono quel marchio, sanno quanto la cosa possa
essere eccitante. Per chi invece non lo conosce, non vedo l’ora che
vedano il film. Ne resteranno sbalorditi e penseranno: ‘Cos’altro
ha fatto questo regista?’. Così andranno ad approfondire la sua
filmografia e scopriranno che si tratta di Sam Raimi, uno dei
migliori registi di tutti i tempi.”
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America
Chavez).
Doctor Strange in the Multiverse
of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022.
Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo
anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe
apparire in un cameo anche Bruce
Campbell, attore feticcio di Sam
Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in
merito.
Sembra che Marvel/Disney+ abbiano confermato
Loki 2, la seconda stagione della
serie tv LOKI.
LOKI,
che è attualmente in produzione nella sua prima stagione, inizierà
la produzione nella seconda stagione nel gennaio 2022. A darne
conferma è stato Production Weekly . Loki sarà
presentato in anteprima il prossimo anno su Disney+.
Inoltre Marvel ha rivelato che ci
sarà davvero una seconda stagione di “Loki ” tramite un inserto in
una scena dopo i titoli di coda nell’episodio finale della stagione
1 che trovate di seguito:
Non sono stati forniti ulteriori
dettagli per quanto riguarda la prossima stagione della serie che
vede protagonista Tom Hiddleston come personaggio titolare.
LOKI
è la terza serie del Marvel Cinematic Universe
su Disney Plus. Il primo è stato l’acclamato
“WandaVision”, con Elizabeth Olsen e Paul Bettany, che martedì
ha ottenuto 23 nomination agli Emmy.
LOKI
segue le vicende del dio dell’Inganno quando esce dall’ombra di suo
fratello, in una nuova serie che si svolge dopo gli eventi di
Avengers: Endgame. Tom Hiddleston torna nei panni del
protagonista, insieme a Owen Wilson, Gugu Mbatha-Raw,
Sophia Di Martino, Wunmi Mosaku e Richard E.
Grant. Kate Herron è la regista, mentre
Michael Waldron è il capo sceneggiatore.
“Il sottotitolo del film, La
Leggenda dei Dieci Anelli, in realtà, lo collega all’inizio del
MCU”, ha spiegato Feige. “I Dieci Anelli sono
l’organizzazione che ha rapito Tony Stark all’inizio del primo Iron
Man. E quell’organizzazione è stata ispirata da un personaggio
chiamato il Mandarino, nei fumetti. Tornando al primo Iron Man,
avevamo pensato: ‘Quando porteremo questo personaggio sullo
schermo?’. Volevamo farlo solo quando sentivamo di potergli rendere
davvero giustizia e poter finalmente mostrare tutta la sua
complessità. Francamente, non avremmo potuto farlo in un film di
Iron Man, perché un film di Iron Man deve parlare di Iron Man. Un
film di Iron Man deve parlare di Tony Stark.”
Sempre nel corso della medesima
intervista, Kevin Feige ha poi spiegato come Simu Liu è stato scelto per il ruolo del
primo supereroe asiatico del MCU: “L’attore che avrebbe dovuto
interpretare Shang-Chi è stata la prima domanda che Destin Daniel
Cretton si è posto quando è stato scelto come regista. Il nostro
produttore, Jonathan Schwartz, e la nostra casting director, Sarah
Finn, hanno visto centinaia di persone. Simu Liu è arrivato quando
eravamo in una fase già avanzata, e quando è così è molto probabile
che non succeda nulla. Durante un processo del genere, vuoi che
tutti si guardino e dicano: ‘Abbiamo trovato la persona giusto. È
lui’. Per Shang-Chi non eravamo ancora arrivati a quel
punto.”
“Poi è arrivato Simu, che Sarah
aveva già visto, e ha fatto questa lettura con Destin”, ha
aggiunto Feige. “Poi abbiamo testato la sua alchimia con
Awkwafina. All’inizio ho pensato: ‘Chi è questo tizio? Vediamo un
po’… ‘. E alla fine ho scoperto questa personalità a dir poco
contagiosa che amava interagire con i suoi fan attraverso il web.
Simu è stata la vera sfida. Presentare un nuovo eroe Marvel non è
mai facile. C’è sempre tantissima pressione su di noi e anche sugli
attori. Ma Simu ce l’ha fatta! Non vedo l’ora che il pubblico veda
finalmente il film a settembre.”
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di NetflixKim’s Convenience. Insieme a
lui, nel cast, figureranno anche Tony
LeungChiu-wai nei panni del
Mandarino, e Awkwafina,
che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è
vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci
sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto
i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.
Alcuni anni fa, l’accordo tra
Marvel e Sony in merito
all’utilizzo di Spider-Man nel MCU saltò temporaneamente,
salvo poi essere riformulato dopo poco tempo. Il nuovo accordo tra
le parti ha portato, poi, alla realizzazione di
Spider-Man: No Way Home, che dovrebbe essere l’ultimo
film in solitaria per l’Uomo Ragno di
Tom Holland (anche se, da contratto, sembra che
l’attore dovrà apparire almeno in un altro film del MCU, forse il
sequel di Doctor
Strange?).
Parlando con
Rotten Tomatoes in occasione della promozione di Black
Widow, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha parlato di come Marvel e Sony
sono riuscite a “salvare”
l’accordo relativo ai film dell’Uomo Ragno, ma ha anche
affrontato la questione di un possibile crossover tra Venom e Spider-Man, quindi tra lo SPUMC e il MCU,
qualcosa che i fan chiedono a gran voce ormai da diversi anni.
“Ovviamente, non mi piace
parlare di rumor, speculazioni… di quello che potrebbe o non
potrebbe accadere in relazione a qualsiasi personaggio che i Marvel
Studios non hanno ancora portato sullo schermo”, ha dichiarato
Feige. “Dirò quello che ho sempre detto: lavorando alla Marvel
da 20 anni, alla fine tendi a non escludere nulla, a non ignorare
nulla. Quando, come e dove accadrà… resta da vedere. Potrebbe
succedere, certo… ma qualsiasi voce che si legge online potrebbe
accadere in qualsiasi momento, così come potrebbe non accadere
mai.”
Spider-Man: No Way Home promette di stabilire quale
sarà il posto del simpatico arrampicamuri nel MCU, ma non solo: in
effetti, è da un po’ di tempo che si parla anche di un possibile
cameo di Tom Holland in Venom: La
furia di Carnage (con
tutte le implicazioni che ciò comporterebbe!), ma ovviamente
per adesso si tratta soltanto di rumor. Non ci resta altro da fare
che aspettare l’uscita dei rispettivi film in sala, dal momento che
è altamente improbabile che dettagli così importanti sulla trama
verranno anticipati dai Marvel Studios…
Il film è diretto
da Jon Watts (già regista
di Homecoming e Far
From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e
da Amy Pascal per la Pascal Production.
Il film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.
Arriva in sala il 14 luglio I Croods 2
– Una nuova era, sequel del fortunato film
d’animazione targato Universal. Qui potete vedere la nostra
intervista ai doppiatori italiani: Francesco
Pannofino (Grug Crood), Leo Gassmann (Guy
Crood), Alice Pagani (Hip Crood), Virginia
Raffaele (Speranza Superior), Alessandro
Gassmann (Filo Superior), Benedetta
Porcaroli (Aurora Superior).
I Croods sono
sopravvissuti ad innumerevoli pericoli e disastri, dalle zanne di
bestie preistoriche alla possibile fine del mondo, ma ora dovranno
affrontare la loro sfida più grande: un’altra famiglia.
I Croods 2 – Una nuova
era, la trama
In questa nuova avventura Grug
(Francesco Pannofino), Hip (Alice
Pagani) Guy (Leo Gassmann) insieme a Hugga, Tonco e Nonna
partono alla ricerca di un posto più sicuro in cui vivere, un posto
che possono chiamare ‘Casa’. Alla fine del lungo viaggio scoprono
un luogo meraviglioso che sembra soddisfare tutti i loro desideri
MA…. c’è solo un problema: è occupato da un’altra famiglia, I
Superior! I Superior sono una moderna famiglia composta da Filo, il
capofamiglia (Alessandro
Gassmann), la mamma Speranza (Virginia Raffaele) e la figlia
adolescente Aurora (Benedetta
Porcaroli). I Superior, con la loro ingegnosa casa sull’albero,
le invenzioni sorprendenti e gli acri irrigati e pieni di ortaggi
freschi, sono due gradini sopra i Croods nella scala evolutiva.
Dopo averli accolti in un primo momento con tutte le onorificenze,
non passa molto tempo prima che le tensioni aumentino tra la
famiglia delle caverne e la famiglia moderna. Proprio quando
tutto sembra perduto una nuova minaccia porterà entrambe le
famiglie in un’avventura epica che le costringerà ad abbracciare le
loro diversità, a darsi forza l’un l’altra e a forgiare un futuro
insieme.
Arriva da
Deadline la notizia che Matt Shakman, regista
dell’acclamata serie MarvelWandaVision (disponibile su Disney+), dirigerà un nuovo film della
saga di Star Trek per conto di Paramount
Pictures.
La fonte riporta che la produzione
del film, che non ha ancora un titolo ufficiale, inizierà
ufficialmente nella primavera del 2022. L’ultima bozza della
sceneggiatura è opera di Lindsey Beer e
Geneva Robertson. Secondo la fonte, si tratterà
dell’ultimo tentativo da parte di Paramount di far decollare un
nuovo progetto legato alla saga di successo, dopo che i tentativi
da parte di Quentin Tarantino e Noah Hawley sono ufficialmente naufragati.
I dettagli sul progetto sono ancora
scarsi, ma sembra che Chris Pine, Zachary Quinto, Zoe
Saldana e il resto del cast introdotto ufficialmente
nella “Kelvin Time”, ossia la linea temporale in cui sono
ambientati i film realizzati dal 2009 al 2013 e prodotti da
J.J. Abrams, dovrebbe fare ritorno (anche se
The Hollywood Reporter chiarisce che al momento la cosa non è
certa). Ovviamente, la Bad Robots di Abrams sarà nuovamente
coinvolta nella produzione.
Proprio nella giornata di ieri è
stato annunciato che Matt Shakman ha ricevuto una
candidatura agli Emmy Awards 2021 come miglior regista di un film,
miniserie o speciale drammatico grazie a WandaVision. Secondo la fonte, nell’ultimo
periodo Shakman avrebbe ricevuto molte offerte relative a molti
progetti diversi, scegliendo alla fine di occuparsi del nuovo
Star Trek.
Dopo l’improvvisa e tragica morte di
Chadwick Boseman, il regista Ryan Coogler ha lavorato duramente per
riscrivere la sceneggiatura di Black
Panther: Wakanda Forever, anche se ancora non sappiamo
in che modo la storia del sequel di adatterà all’assenza del
personaggio di T’Challa.
Parlando con
Rotten Tomatoes in occasione della promozione di Black
Widow, il presidente dei Marvel StudiosKevin Feige ha parlato della scomparsa di
Boseman: “La morte di Chad ha colpito il mondo intero, così
come ha colpito tutti noi, perché non eravamo a conoscenza di
nulla”, ha ammesso il boss della Casa delle Idee. “Eravamo
sommersi dalle domande, ma nessuna di queste riguardava il sequel.
Pensavamo soltanto a lui, alla sua famiglia, a sua moglie e alla
sua eredità.”
Parlando invece del sequel, ha
spiegato: “Ci siamo rivolti a Ryan Coogler perché sapevamo che
poteva farci da guida. Abbiamo parlato di portare avanti l’eredità
di Wakanda e raccontare una storia che fosse significativa,
rispettosa e al tempo stesso divertente, entusiasmante e piena di
speranza. È stato molto difficile pensare a tutte cose cose sapendo
che Chad non c’era più.”
Ora che le riprese del sequel sono
ufficialmente iniziate, Feige ha elogiato il team creativo dietro
il sequel di Black
Panther, promettendo ai fan un film davvero speciale:
“Ryan e Nate Moore, il nostro produttore, così come l’intero
cast e il nostro co-sceneggiatore Joe Robert Cole, hanno fatto
alcune cose davvero straordinarie per quanto riguarda la
storia”, ha anticipato. “Sarà un film davvero emozionante.
Abbiamo in mente qualcosa di davvero speciale.”
Black
Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’8
luglio 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il
personaggio interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
L’attore Tenoch Huerta è in trattative
con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del
sequel.
ATTENZIONE – L’ARTICOLO CHE
SEGUE CONTIENE SPOILER SU BLACK WIDOW
Cate Shortland, la regista di Black Widow, ha parlato di
una questione legata al film che sta facendo molto discutere nelle
ultime ore: un apparente buco di trama presente nel finale del
cinecomic con protagonista Scarlett
Johansson.
Dopo la battaglia culminante nella
Stanza Rossa, Natasha rimane in piedi tra le macerie della fortezza
un tempo galleggiante, mentre il Segretario Thaddeus Ross (William
Hurt) irrompe sulla scena. Dato che Natasha è ancora
in fuga a causa della questione legata agli Accordi di Sokovia in
Captain
America: Civil War, si presume che l’intento di Ross sia
quello di arrestarla. Tuttavia, la scena si interrompe prima che
Ross possa effettivamente fare qualcosa: ci ritroviamo così a circa
due settimane dopo quel momento, quando una bionda Natasha è ormai
pronta a partire per riunirsi con i suoi compagni Vendicatori.
Chiaramente, in molti si sono chiesti perché Black Widow abbia glissato
sulla fuga di Natasha, arrivando a considerare quel passaggio come
un vero e proprio buco di trama.
Secondo Shortland, il finale di
Black
Widow non è affatto un buco di trama, tuttavia
non è neanche qualcosa pensato per essere colmato. Parlando con
The Wrap in occasione dell’uscita del film, la regista ha
spiegato che la decisione di lasciare nel mistero l’interazione tra
Natasha e Ross è stata “intenzionale”.
“È stato intenzionale, perché
volevamo lasciare la domanda su come Nat se la sarebbe cavata,
piuttosto che dare vita ad un altro combattimento e magari arrivare
a sfinire il pubblico”, ha spiegato Cate Shortland. “Volevamo lasciare gli
spettatori con una domanda, e cioè come aveva fatto Nat ad usare la
sua ingegnosità, perché alla fine l’ha fatto. Probabilmente ha
negoziato una via d’uscita da quella situazione. Ma non lo
so…”
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz. Il film è uscito nelle sale il 7 luglio e
su Disney+ con
Accesso Vip il 9 luglio.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha finalmente rivelato cosa è
successo all’epoca del breve scioglimento dell’accordo tra Marvel e
Sony in merito all’inclusione del personaggio di Spider-Man nell’Universo Cinematografico
Marvel.
In una recente intervista con
Rotten Tomatoes in occasione della promozione di Black
Widow, Feige ha spiegato: “C’è stato un tempo in cui
sembrava che i Marvel Studios non sarebbero più stati coinvolti nei
film di Spider-Man ad opera della Sony. Sono passati solo pochi
mesi, ma sono stati mesi emozionanti per tutti noi, da entrambe le
parti”, ha spiegato il boss della Casa delle Idee. “E
alcuni mesi in cui siamo finiti nell’occhio del ciclone, per ovvi
motivi. Mi piace guardare sempre il lato positivo, e il lato
positivo in quell’occasione era che avevamo fatto due grandi film
di Spider-Man con Amy Pascal, Tom Rothman, Jon Watts e Tom
Holland. Ne ero molto orgoglioso e felice e ovviamente volevo
che la cosa continuasse. Voglio essere felice per ciò che abbiamo,
sempre… e non arrabbiarmi per ciò che invece non abbiamo.”
Feige ha poi aggiunto:
“Fortunatamente Tom Rothman, e Bob Iger, all’epoca CEO della
Disney, insieme ad Alan Horn e Alan Bergman, all’epoca presidente
dei Walt Disney Studios, si sono tutti resi conto, così come lo
stesso Tom Holland, che sarebbe stato più divertente se avessimo
continuato a lavorare tutti insieme. Non dovevamo permettere che
gli affari o la politica si mettessero in mezzo. L’accordo era
iniziato con Amy Pascal e io non avevo nulla a che fare con numeri,
contratti, politica. Ciò che mi interessava era la storia e l’amore
per Spider-Man, Peter Parker, e per l’universo Marvel. Per fortuna
le cose sono andate avanti ed ora aspettiamo tutti l’arrivo di No
Way Home.”
In passato Tom Holland aveva parlato di quanto questa
esperienza fosse stata estenuante per lui. Il giovane attore aveva
ricevuto la notizia della momentanea fine dell’accordo tra Marvel e
Sony durante il D23 del 2019, dove i Marvel Studios avevano
annunciato i loro piani per la Fase 4, mentre Holland era lì per
promuovere il film d’animazione Onward – Oltre la magia, insieme a
Chris Pratt.
In seguito, l’ex CEO della Disney
Bob Iger rivelò che il giovane attore aveva avuto un ruolo attivo
nella mediazione tra Marvel e Sony, che ha portato poi ad un nuovo
contratto e alla realizzazione dell’attesissimo
Spider-Man: No Way Home.
Ryan Reynolds ha diffuso un video in cui, nei
panni di Deadpool, incontra per la prima volta un
personaggio del MCU. Si tratta di Korg, l’alieno di
roccia con le movenze e la voce di Taika Waititi,
visto in Thor:
Ragnarok e in Avengers:
Endgame.
Tuttavia l’incontro, come spesso
accade con Deadpool è meta-cinematografico, con il Mercenario
Chiacchierone che parla al pubblico e che in questa occasione
invita Korg a commentare con lui il nuovo trailer di
Free Guy, il film proprio con Ryan Reynolds in arrivo ad agosto.
Certamente un bel modo per
cominciare ad entrare in contatto con il mondo Marvel/Disney!
Deadpool incontra il primo personaggio del MCU
Nella fusione tra Fox e Disney,
sappiamo che l’unico personaggio degli X-Men a non venire
modificato sarà proprio Deadpool ed è chiaro che Ryan Reynolds sta cominciando a preparare il
terreno per il suo rotorno.
Dal pluripremiato regista e
sceneggiatore Justin Chon, Blue Bayou è la
commovente storia senza tempo di una singolare famiglia americana
che combatte per il proprio futuro. Antonio LeBlanc (Chon), di
origine coreana, adottato e cresciuto in una piccola città della
Louisiana bayou, è sposato con l’amore della sua vita, Kathy
(Alicia
Vikander) ed è il padre adottivo della loro amata
figlia Jessie. Cercando di rendere la vita migliore per la sua
famiglia, dovrà affrontare i fantasmi del suo passato quando
scoprirà di poter essere deportato dall’unico paese che abbia mai
chiamato casa. Dal 16 settembre al cinema.
Protagonisti di Blue
Bayou sono Justin Chon,
Alicia Vikander,Mark
O’Brien,Linh Dan Pham eEmory
Cohen.
Ecco il trailer di They
Talk, il film diretto da Giorgio Bruno
che arriverà al cinema il prossimo 28 luglio. Nel film un cast
internazionale con protagonisti Rocío Muñoz Morales,
Jonathan Tufvesson, Margaux Billard, Sidney Cressida Rae White,
Aciel Martinez Poll.
Il film, prodotto da Massimo
Di Rocco, Luigi Napoleone, Pier Francesco
Aiello, è una produzione Bartlebyfilm e Pfa Films con
Vision Distribution.
They Talk, la trama
Durante le riprese di un documentario, Alex, tecnico del suono,
registra per caso delle voci sinistre, non umane che cercano di
metterlo in guardia da qualcosa o da qualcuno. La ricerca per
scoprire il significato di quelle parole farà riaffiorare persone
ed eventi misteriosi legati al suo passato. E proprio come il
passato che ritorna, un’onda nera, minacciosa e lugubre inizierà a
tormentarlo.
Dal 16 settembre
arriva nei cinema italiani IL MATRIMONIO DI ROSA,
la brillante commedia diretta da Icíar Bollaín che
ha trionfato al box office spagnolo e ottenuto 8 nomination ai
Premi Goya.
Il matrimonio di Rosa, la trama
Il film racconta un fenomeno
internazionale, per la prima volta sul grande schermo, che ha
origine in Giappone ma che, in pochissimo tempo, si è diffuso in
tutto il mondo: il matrimonio in solitaria. Donne di ogni età, da
sole o in compagnia di familiari e invitati, sentono il bisogno di
“impegnarsi” con sé stesse, promettendosi di rispettarsi e amarsi,
in una cerimonia che prende in prestito tutti gli elementi del
matrimonio convenzionale come il rito, l’abito, l’anello e persino
la luna di miele.
IL MATRIMONIO DI
ROSA ritrae, tra i colori di una Spagna autentica e
lontana da luoghi comuni, una protagonista coraggiosa e amorevole,
punto di riferimento di una famiglia che per troppo tempo l’ha data
per scontata. Per questo Rosa decide di riprendere in mano la
propria vita e di dare una svolta alla routine quotidiana che le ha
impedito di realizzare i propri sogni. Per la prima volta Rosa
metterà sé stessa davanti a tutto, fino ad arrivare a un punto di
svolta improvviso che coglierà tutti di sorpresa.
Rosa ha un lavoro estenuante, un
fratello ingombrante, un padre troppo presente, una sorella
piuttosto sfuggente, una figlia che ritorna a casa sola e con due
bambini e un fidanzato che riesce a vedere a stento. Troppo
abituata a mettere sempre i bisogni degli altri prima dei suoi,
Rosa sta per compiere 45 anni e la sua vita non solo è fuori
controllo, ma è molto lontana dall’essere qualcosa che può
definirsi “sua”. Decide così di dare uno scossone alla propria vita
e di afferrarne le redini, o almeno tentare di farlo. Quello che
vuole veramente è realizzare il sogno di riaprire la vecchia
sartoria della madre, ma, prima di farlo, Rosa vuole organizzare un
matrimonio molto speciale: un matrimonio con sé stessa. Senza
rivelare a nessuno le proprie intenzioni Rosa convoca i fratelli e
la figlia a Benicasim, il paese di origine della madre, come
testimoni del suo “matrimonio”. Ma Rosa scoprirà presto che
fratelli e figlia hanno altri piani e ognuno i propri problemi, e
che cambiare la sua vita non sarà una facile impresa…
IL MATRIMONIO DI
ROSA, diretto da Icíar Bollaín,
protagonistiCandela Pena, Sergi
Lopez, Nathalie Poza, Ramon
Barea e Paula Usero sarà nelle sale
italiane con Officine UBU da giovedì 16
settembre.
Diretto da Domee
Shi, vincitrice del Premio Oscar® per il cortometraggio
del 2018 Bao, il nuovo lungometraggio d’animazione targato
Pixar Animation Studios Red
arriverà nel 2022.
Red
vede protagonista Mei Lee, una tredicenne che si trasforma
improvvisamente in un gigantesco panda rosso quando si emoziona
troppo (che significa praticamente SEMPRE). La madre di Mei Lee,
Ming, è protettiva, se non leggermente autoritaria, e non si
allontana mai da sua figlia: una realtà imbarazzante per
un’adolescente come lei.
ATTENZIONE – L’ARTICOLO CHE
SEGUE CONTIENE SPOILER SU BLACK WIDOW
Taskmaster ha affrontato spesso
Vedova Nera nei fumetti, ma la versione del personaggio presente in
Black
Widow è leggermente diversa dalla controparte
fumettistica. Proprio per questo, alcuni fan che non hanno
familiarità con il background dei fumetti, potrebbero rimanere con
più domande che risposte dopo la visione del film…
1In che modo Black Widow ha cambiato
Taskmaster?
L’identità di Taskmaster è sempre stato un
mistero durante la promozione di Black Widow. O
meglio, l’identità dell’attore che interpreta Taskmaster lo è
stata. La maggior parte dei fan pensava che Taskmaster sarebbe
stato rivelato come Tony Masters anche nel film: non è andata così.
La persona che si nasconde dietro Taskmaster è una donna che
Natasha Romanoff credeva di aver ucciso da bambina quando ha
disertato lo SHIELD.
Questo Taskmaster non ha un talento naturale
nell’imitare le abilità degli altri e non è potenziato da un Siero
del super-soldato, ma è invece una giovane donna traumatizzata,
controllata da un chip per computer usato per migliorare le sue
abilità e dotata di una super tuta che serve a proteggerla. Il
cambiamento serve a mostrare al pubblico fino a che punto è
arrivata Vedova Nera dai suoi giorni nella Stanza Rossa, capendo
che il “danno collaterale” che si è lasciata alle spalle era una
persona reale, non solo parte del risultato di una
missione.
Zack Snyder’s Justice League ha segnato l’ultima
incursione del controverso regista nel DCEU. Nonostante sia Snyder
che i fan vorrebbero che la sua visione dell’universo condiviso
continuasse, la Warner Bros. è di tutt’altro avviso.
Lo studio ha più volte chiarito che
non ci sarà nessun sequel della
Snyder Cut e sulla scia di questa presa di posizione è
stato messo in piedi un progetto senza alcuno scopo di lucro,
creato da alcuni fan, e intitolato The Dreamscapes of
Justice League: A Motion Comic, che
proverà a dare vita agli altri film dedicati ai personaggi DC che
Snyder aveva in mente, sfruttando gli storyboard emersi online a
cui il regista aveva lavorato con Jim Lee.
Come spiegato da
ComicBookMovie, l’attore Ray Porter, che
interpreta Darkseid nella versione di
Justice League ad opera di Snyder, presterà la sua voce in
qualità di narratore, e nel progetto è stato coinvolto anche
Harry Lennix, interprete di Martian Manhunter. Al
momento non sappiamo se Snyder è a conoscenza del progetto né se
sarà coinvolto in qualche modo. Tuttavia, è probabile che il team
dietro al motion comic, Matthew Miranda e
Maroof Husain (ex podcaster, ora registi), abbia
intenzione di scrivere i dialoghi basandosi sulle linee guida che
Snyder ha sviscerato nel corso degli anni.
Il motion comic uscirà entro la fine
dell’anno, con l’obiettivo di supportare il movimento
#RestoreTheSnyderVerse e l’American Foundation for Suicide Prevention. Inoltre,
The Dreamscapes of Justice League: A Motion Comic conterrà
nuove illustrazioni originali di Mariano De Venezia e dell’artista
esperto di VFX Luis Bedregal.
Zack
Snyder’s Justice Leagueè uscito in streaming il
18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky
e TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore
circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.
È da molto tempo ormai che si parla
di un possibile cameo di Bruce Campbell in
Doctor
Strange in the Multiverse of Madness. Lo stesso
attore, più volte, ha stuzzicato la curiosità dei fan attraverso i
suoi profili social, ma la verità è ad oggi non esiste ancora
nessuna conferma ufficiale in merito ad una sua apparizione
nell’attesissimo sequel.
Di recente Campbell è stato ospite
di una speciale proiezione congiunta de La casa 2 e
Bubba Ho-Tep – Il re è qui e, come riportato da
ComicBook, ha parlato ancora una volta della sua
chiacchieratissima presenza nel film di Sam Raimi,
dando una risposta volutamente criptica: “Possono solo
rispondere in modo strano. Posso rispondere alla domanda, ma dando
una risposta strana. Sono in Doctor Strange 2? La risposta strana
è…linoleum.”
Tuttavia, l’attore ha approfondito
la questione in un’intervista con Entertament
Weekly, spiegando: “Direi che è una voce abbastanza
interessante. Non credo di poter essere denunciato per questo. È
una voce molto interessante, sì. Penso che ci sia una sola regola:
i film di Sam Raimi non sono buoni se non ci sono anche io. Se Sam
vuole realizzare un buon film, allora sa che deve coinvolgermi. Ma
con questi film così grandi non si può mai sapere. Alcune cose
restano, altre vengono tagliate… quindi, non lo so. Ecco perché
sono volutamente criptico: 1) Non voglio essere citato in giudizio;
2) Non voglio dare false speranze. Tutto quello che posso dire è
che mi piace sempre lavorare con il mio vecchio amico Sam
Raimi.”
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America
Chavez).
Doctor Strange in the Multiverse
of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022.
Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo
anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe
apparire in un cameo anche Bruce
Campbell, attore feticcio di Sam
Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in
merito.
Ecco finalmente il trailer di
Come un Gatto in Tangenziale – Ritorno a Coccia di
Morto, sequel della commedia di grande successo
del 2017/18, con Paola Cortellesi e Antonio
Albanese, scritto e diretto da Riccardo
Milani. Il film, in anteprima il 14 e 15 agosto, arriva al
cinema il 26 agosto.
Uscirà al cinema il 26
Agosto
Come un Gatto in Tangenziale – Ritorno a Coccia di
Morto, il secondo capitolo della commedia campione
d’incassi e Biglietto d’Oro del 2018 diretta da Riccardo
Milani con protagonisti
Paola Cortellesi e
Antonio Albanese. “Tante cose sono più importanti
di un film, anche se, in certi momenti, poche cose possono
diventare importanti quanto un film. Gatto torna al cinema e
io sono felice quanto lui e quanto il suo pubblico che lo
aspettava. Buona ripartenza a tutti. E arrivederci a Coccia
di Morto…” ha dichiarato il regista Riccardo Milani.
Massimiliano Orfei,
Amministratore Delegato di Vision Distribution, ha detto: “E’
per Vision motivo di
orgoglio aver co-prodotto e
poter distribuire Come
un Gatto in Tangenziale – Ritorno a Coccia di
Mortonelle sale italiane. La
distribuzione del film, nei nostri obiettivi, rappresenta il
grande evento cinematografico che decreterà il ritorno in sala del
grande pubblico e la vera ripartenza del mercato. Con l’uscita
di Come un Gatto in Tangenziale – Ritorno a Coccia di
Morto il 26 agosto, il grande cinema popolare italiano si
prende finalmente una data che è stata sempre appannaggio dei
grandi blockbuster hollywoodiani, in uno dei periodi
tradizionalmente più ricchi dell’intera stagione distributiva. È
un’operazione che ha tutti i numeri per cambiare in modo permanente
i modelli distributivi e il suo successo è fondamentale non solo
per Vision, per i produttori e per il film, ma per le prospettive
di crescita dell’intera industria nazionale. Il nostro
ringraziamento va a Riccardo, Paola e Antonio, a Mario Gianani e
alla Wildside, a tutta la straordinaria squadra che ha realizzato
il film”.
Mario Gianani, Amministratore
Delegato della Wildside, società del gruppo Fremantle, ha detto:
“Questo è per noi il film della ripartenza e non solo in senso
commerciale. Grazie a Riccardo Milani, Paola Cortellesi e Antonio
Albanese – insieme con Vision – vogliamo restituire al pubblico la
solida spensieratezza che questo film saprà regalarci. Farlo
d’estate, in un momento tradizionalmente appannaggio dei film
americani, è una sfida che, siamo sicuri,Come
un Gatto in Tangenziale – Ritorno a Coccia di
Morto, saprà cogliere”.
Come un Gatto in Tangenziale – Ritorno a Coccia di
Morto è prodotto da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa
per Wildside, società del gruppo Fremantle, e Vision Distribution,
in collaborazione con Sky e Amazon Prime Video. Nel cast, accanto a
Cortellesi e Albanese, tornano Sonia Bergamasco e Claudio
Amendola. Il cast si arricchisce con la presenza di Luca
Argentero e Sarah Felberbaum.
La sceneggiatura è firmata da Furio
Andreotti, Giulia Calenda, Paola Cortellesi e Riccardo Milani. La
fotografia è di Saverio Guarna, la scenografia di Maurizia
Narducci, i costumi di Alberto Moretti, il montaggio di Patrizia
Ceresani e Francesco Renda. Come un Gatto in
Tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto sarà distribuito in Italia
e nel mondo da Vision Distribution.
Chiaramente, la promozione si sta
rivelando una grossa occasione per Tarantino di toccare gli
argomenti più svariati, che in alcuni casi esulano anche dal
romanzo, dalla sua carriera e dai suoi progetti futuri. In una
recente intervista con Cinema
Blend, infatti, è stato chiesto al celebre regista un commento
sul movimento che ha permesso la realizzazione di
Zack Snyder’s Justice League.
Tarantino ha ammesso di non aver
ancora visto il film ma di aver amato l’entusiasmo dei fan che ha
poi consentito al progetto di vedere la luce. “In realtà non
l’ho ancora visto perché non ho HBO Max, ma è qualcosa che mi
piacerebbe assolutamente vedere”, ha spiegato il regista.
“Non ho mai visto neanche la versione cinematografica, ma sono
veramente curioso di vedere questa versione lunga quattro ore, la
versione originale di Zack. Ad ogni modo, penso che sia stato
davvero fantastico… Cioè, che tutta la campagna messa insieme dai
fan sia stata qualcosa di incredibile. Il fatto che continuassero a
insistere e insistere e insistere…”
Quentin Tarantino potrebbe non aver ancora
visto Zack
Snyder’s Justice League, ma è chiaro che ama vedere i fan
sostenere le visioni creative originali dei registi, anche quando
gli studi non sono d’accordo. Sebbene Tarantino non abbia
menzionato lo Snyderverse, sappiamo che il regista è un grande fan
dei fumetti e che in passato aveva anche provato a realizzare
un film dedicato a Luke Cage.
ATTENZIONE – L’ARTICOLO CHE
SEGUE CONTIENE SPOILER SU BLACK WIDOW
Al pari di Iron Man, in Avengers:
Endgame anche Vedova Nera ha compiuto l’ultimo
sacrificio quando è saltata dalla scogliera su Vormir per
assicurarsi che le Gemme dell’Infinito tornassero nelle mani degli
eroi più potenti della Terra. Tuttavia, mentre Tony Stark ha
ricevuto un funerale al quale hanno presenziato quasi tutti i
personaggi del MCU, per Natasha Romanoff non è
stato così.
Nella scena post-credits di
Black Widow
(che
abbiamo analizzato in quest’articolo), apprendiamo che Natasha
è stata sepolta nel Midwest, ma neanche questa volta abbiamo visto
un funerale in ricordo del Vendicatore caduto. Parlando con
Variety in occasione della promozione del film, la regista
Cate Shortland ha dichiarato: “Scarlett me
ne ha parlato: il suo personaggio avrebbe odiato un funerale
pubblico. Quindi mi sembrava giusta l’idea di seppellirla in un
luogo veramente privato, da qualche parte in una località sperduta.
È perfetto.”
“Conosco la reazione che i fan
hanno avuto alla morte di Natasha”, ha aggiunto Shortland.
“Il fatto che abbiamo avuto modo di vedere quel momento tra lei
e sua sorella, significa per me che lei è eterna, capisci?”.
Da queste ultime parole si evince che, probabilmente, i piani dei
Marvel Studios sono quelli di approfondire i sentimenti di Yelena
Belova (Florence
Pugh) in relazione alla morte di Nat nella serie
Hawkeye.
Dopottutto, nella scena post-credits
di Black Widow
assistiamo al ritorno della Contessa Valentina Allegra de Fontaine
(già vista in The Falcon and the Winter Soldier) che fa
credere a Yelena che la morte di Nat sia stata tutta colpa di
Occhio di Falco. Si presume, dunque, che nelle serie troveremo
Clint Barton alle prese con il dolore per la morte della sua cara
amica e con le relative conseguenze.
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta
nei mesi scorsi da Ned Benson(The
Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz. Il film è uscito nelle sale il 7 luglio e
su Disney+ con
Accesso Vip il 9 luglio.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Sappiamo tutti che la Warner Bros.
aveva offerto a James Gunn la possibilità di dirigere una
serie di proprietà della DC quando il regista ha iniziato le
trattative con lo studio dopo essere stato licenziato da
Guardiani
della Galassia Vol. 3, e Superman era chiaramente uno di questi
progetti.
Alla fine, il regista ha deciso di
sviluppare una nuova versione di Suicide
Squad, ma è mai stato tentato dalla prospettiva di portare
il suo stile inconfondibile nell’universo di un personaggio così
iconico come l’uomo d’acciaio? Sulla base di ciò che Gunn
ha rivelato a Entertainment Weekly
(via
ComicBookMovie) durante una recente intervista, pare che il
pensiero non gli abbia neanche mai sfiorato la mente…
“Personaggi come Superman o come la Justice League sono talmente conosciuti… o
comunque le persone hanno così tante idee su chi sono, che ai miei
occhi appaiono tutti come un parco giochi poco divertente”, ha
dichiarato il regista, che ha poi aggiunto che il motivo per cui ha
scelto la Task Force X era proprio perché di trattava di un gruppo
di personaggi meno conosciuti attraverso cui dare vita ad
un’avventura più orientata agli adulti.
Chiaramente, James Gunn si è divertito moltissimo a
lavorare a The Suicide
Squad. La domanda sorge dunque spontanea: ha mai preso
in considerazione la possibilità di un sequel? Il regista ha
ammesso: “Ho avuto delle idee, in realtà. Se facessi un sequel,
non sarebbe: ‘Hey, mettiamo insieme un’altra squadra e
facciamolo!’. No, dovrebbe essere qualcosa di molto
diverso…”
James Gunn sui cinecomics: “La
maggior parte mi annoiano”
Ovviamente, se Gunn avrà o meno
l’opportunità di dirigere un sequel di The Suicide
Squad dipenderà probabilmente da come verrà accolto
il primo film. In un’altra intervista con SFX Magazine (via
Total Film), invece, il regista ha rivelato di non essere
particolarmente entusiasta dello stato del cinema di supereroi.
“In questo momento, la maggior
parte dei film di supereroi sono noiosi per me””, ha
confessato ridendo. “Li ho amati all’inizio e ci sono ancora
persone che cercano di fare cose diverse con questi film, quindi
non è una regola valida al 100%. Tuttavia, molti di loro sono
noiosi. Quindi penso che si tratti di introdurre altri elementi
provenienti da generi diversi.”
“Ho amato l’idea di realizzare
un film di guerra con dei supercriminali”, ha aggiunto Gunn.
“Film come Quella sporca dozzina e Dove osano le aquile,
contengono elementi diversi appartenenti ai generi che trattano di
guerra e di rapina, ma anche il furto, la posta in gioco alta,
l’avventura… “
Tra i personaggi dell’acclamata
serie WandaVision che sono entrati subito nel cuore
di tutti i fan del MCU, figura certamente
Agatha Harkness, interpretata dalla meravigliosa Kathryn Hahn. Considerato il ruolo del
personaggio nella serie (soprattutto dopo gli eventi dell’episodio
finale) e il successo ottenuto dallo stesso, in molti si chiedono
se e quando ritroveremo Agatha nel MCU.
Ora, durante una recente intervista
con
Rotten Tomatoes in occasione della promozione di Black
Widow, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha confermato che Agatha tornerà
ufficialmente nell’Universo Cinematografico Marvel, senza però
specificare in quale progetto ritroveremo la potentissima
strega.
“Un giorno. Un giorno,
presto”, ha risposto Feige quando gli è stato chiesto quando
rivedremo Miss Harkness. “Prossimamente vedremo Kathryn Hahn
nel sequel di Cena con delitto – Knives Out, e forse sarà impegnata
anche in altri progetti. Per quanto riguarda il MCU, mettiamola
così… il suo ritorno ci sarà, ma non può arrivare così
presto.”
Feige ha poi rivelato come abbia
fatto Hahn ad ottenre la parte: “Tutti noi dei Marvel Studios
siamo sempre stati dei grandissimi fan di Kathryn. Coincidenza, era
venuta per una riunione generale proprio quando stavamo cercando
l’attrice che doveva interpretare Agatha. Tutti abbiamo detto:
‘Perché non ci abbiamo pensato prima?’. Kathryn è
fantastica.”
Il futuro di Agatha Harkness nel MCU dopo WandaVision
Il personaggio di Agatha Harkness
non dovrebbe apparire in Doctor
Strange in the Multiverse of Madness (c’è sempre la
possibilità che Hahn abbia girato un cameo in gran segreto), ma
sembra che Feige abbia un piano ben preciso per il suo ritorno, che
potrebbe anche non impostarla necessariamente come villain. Sebbene
nel finale della serie Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) l’abbia lasciata intrappolata a Westview come
“Agnes”, in realtà nei fumetti le due finiscono per unire le forze
e diventare alleate. La domanda sorge dunque spontanea: dove
rivedremo Agatha Harkness?
Harley Quinn è diventata in breve tempo uno
dei personaggi più amati del DCEU, e questo grazie soprattutto alla
performance di Margot Robbie, che tornerà nei panni della
Mattacchiona nell’attesissimo The Suicide
Squad di James
Gunn.
Il personaggio era già apparso in
Suicide Squad di David Ayer e in Birds of
Prey di Cathy Yan, ma più di recente è stato menzionato
anche in
Zack Snyder’s Justice League: nell’epilogo del film,
infatti, abbiamo appreso che Harley è morta tra le braccia di
Batman dopo avergli fatto promettere di uccidere il Joker (le
strade dei due personaggi si erano incrociate nel film di Ayer del
2016). Tuttavia, quando
Entertainment Weekly ha raccontato a Robbie della morte del suo
personaggio, avvenuta off-screen, l’attrice ha rivelato di non aver
ancora visto la
Snyder Cut e che non era a conoscenza dell’aneddoto.
“Cosa? Non lo sapevo
(ride). Grazie per avermelo detto!”, ha esordito Margot.
“Immagino che sia un po’ come i fumetti. La versione
cinematografica dell’universo DC, in realtà, penso che sia molto
simile ai fumetti. In ogni fumetto succede qualcosa e in quello
successivo ne succedono altre… magari quel personaggio è morto o
non sta più con quella persona, o forse è semplicemente diverso.
Succede lo stesso nei film. Funziona tanto nel mondo dei fumetti
quanto nell’universo dei film DC.”
“Non è come la Marvel, dove tutto è ovviamente
collegato in modo più lineare. Sembra che ci siano così tante
storie, mondi e film adiacenti che accadono allo stesso momento,
proprio come nei fumetti”, ha continuato l’attrice.
“Quindi sì, non lo sapevo, ma non cambia ciò che le altre
persone sono in grado di fare con questo universo, almeno non
credo. Ciò che un regista decide non credo imponga ciò che un altro
regista potrebbe essere in grado di scegliere e fare con quel mondo
e con quei personaggi, il che è piuttosto divertente. Penso che sia
un aspetto interessante per chi lavora all’universo DC. Possono
permettersi di farlo, esattamente come ha fatto James. Non doveva
essere in debito con la versione di David Ayer. Poteva prendere
quei personaggi e farli suoi, il che, sono sicura, è stato molto
più eccitante per lui.”
Sempre nel corso della medesima
intervista, Margot Robbie ha anche parlato del futuro di
Harley Quinn sul grande schermo, rivelando di non sapere quale sarà
il prossimo film in cui rivedremo la Mattacchiona e ammettendo di
volersi prendere una pausa dal personaggio: “Ho girato Birds of
Prey e poi ho girato The Suicide Squad… ho bisogno di una pausa, perché
interpretare Harley è estenuante. Non so quando la rivedremo. Sono
curiosa di saperlo tanto quanto lo è il pubblico.”
Fra spietate lotte per il potere e
faide familiari non meno cruente, tornano con nuovi intrighi e
colpi di scena le vicende dei Roy, la numerosa e a dir poco
problematica famiglia a capo di uno dei più grandi gruppi mediatici
al mondo protagonista di Succession,
la cui terza attesissima stagione
arriverà in autunno su Sky e in streaming su NOW come
annunciato dal trailer appena rilasciato.
Nel cast di Succession
tornano Brian Cox, Jeremy Strong, Sarah Snook, Kieran
Culkin, Alan Ruck, Nicholas Braun, Matthew Macfadyen, Peter
Friedman, J. Smith Cameron, Dagmara Dominczyk, Justine Lupe, David
Rasche, Fisher Stevens, Hiam Abbass, Arian Moayed, Harriet Walter e
James Cromwell. Ma i nuovi episodi vedranno anche diversi nuovi
ingressi: Alexander Skarsgård, Sanaa Lathan, Linda
Emond, Jihae,
Adrien Brody e Hope Davis.
Dopo l’imboscata subita da parte
del figlio ribelle Kendall (Jeremy Strong), ritroviamo Logan Roy
(Brian Cox) in una posizione molto rischiosa, mentre cerca in tutti
i modi di rinsaldare gli equilibri familiari, politici e finanziari
del suo impero. Le tensioni aumentano mentre un’aspra battaglia
aziendale minaccia di trasformarsi in una guerra civile
familiare.
Succession è una serie
creata da Jesse Armstrong, anche showrunner; produttori esecutivi
sono Jesse Armstrong, Adam McKay, Frank Rich, Kevin Messick, Jane
Tranter, Mark Mylod, Tony Roche, Scott Ferguson, Jon Brown e Will
Ferrell.
Succession 3
Succession
3 è la terza stagione della serie tv Succession
creata da Jesse Armstrong, per il canale
americano HBO.
La serie è incentrata sulla famiglia immaginaria di Roy, i
proprietari disfunzionali di un impero globale dei media e
dell’ospitalità che si battono per il controllo dell’azienda in
mezzo all’incertezza sulla salute del patriarca della famiglia,
Logan Roy.
In Succession 3
ritorneranno i protagonisti Marcia
Roy (stagione 1-in corso), interpretata
da Hiam Abbass, Greg
Hirsch (stagione 1-in corso), interpretato
da Nicholas Braun. Logan Roy (stagione 1-in
corso), interpretato da Brian Cox, Roman
Roy (stagione 1-in corso), interpretato da Kieran Culkin, Frank
Vernon (stagione 1-in corso), interpretato da Peter Friedman, Rava
Roy (stagione 1-in corso), interpretata da Natalie Gold, Tom
Wambsgans (stagione 1-in corso), interpretato da Matthew
Macfadyen. Connor Roy (stagione 1-in corso),
interpretato da Alan Ruck, Siobhan “Shiv” Roy (stagione 1-in
corso), interpretata da Sarah Snook, Kendall Roy (stagione 1-in
corso), interpretato da Jeremy Strong, Lawrence Yee (stagione 1-in
corso), interpretato da Rob Yang.
The Witcher 2,
è la seconda stagione della nuova serie fantasy NetflixThe
Witcher, basata sull’omonima saga
bestseller.
La serie dunque è stata rinnovata
per una seconda stagione ancor prima dell’uscita della prima e sarà
composta da otto episodi. La showrunner Lauren Schmidt Hissrich ha
così commentato: «Sono molto emozionata perché, ancora prima che
gli spettatori abbiano la possibilità di guardare la prima
stagione, siamo già in grado di confermare che torneremo nuovamente
nel Continente per continuare a raccontare la storia di Geralt,
Yennefer e Ciri e mostrare il meraviglioso lavoro del cast tecnico
e artistico». Netflix annuncia l’inizio delle
riprese della seconda stagione di The Witcher e rende noto il cast. Le riprese
inizieranno nel mese di febbraio in Gran
Bretagna.
The Witcher 2: quando esce
in streaming?
The Witcher 2 in streaming
uscirà su Netflix il 17 dicembre 2021.
The Witcher 2:
cast
Confermati
Henry Cavill (Mission:
Impossible – Fallout, Justice League) nel ruolo di Geralt
di Rivia, Anya Chalotra (Agatha Christie – La serie
infernale, Wanderlust) nel ruolo di Yennefer e
Freya Allan (La guerra dei mondi, Into The
Badlands) nel ruolo di Ciri e Joey Batey (Knightfall,
Strike) nel ruolo del personaggio più amato dai fan:
Jaskier.
Si uniranno al cast per la seconda
stagione Yasen Atour (Young Wallander) che interpreterà
Coen, Agnes Bjorn (Monster) nel ruolo di Vereena, Paul
Bullion (Peaky Blinders) che interpreterà Lambert, Thue
Ersted Rasmussen (Fast and Furious 9) nel ruolo di Eskel,
Aisha Fabienne Ross (The Danish Girl) nel ruolo di Lydia,
Kristofer Hivju (Il Trono di Spade) che interpreterà
Nivellen e Mecia Simson, nel ruolo di Francesca.
La serie sarà diretta da Stephen
Surjik (The Umbrella Academy) per gli episodi 02×01 e
02×02, Sarah O’Gorman (Cursed) per gli episodi 02×03 e
02×04, Ed Bazalgette (The Last Kingdom) per gli episodi 02×05 e
02×08 e Geeta V. Patel (Meet The Patels) per gli episodi
02×06 e 02×07.
Riconfermati inoltre nei propri
ruoli MyAnna Buring (Kill List) Tissaia,
Tom Canton (Good Karma Hospital)
Filavandrel, Lilly Cooper (Peterloo)
Murta, Jeremy Crawford (Titans) Yarpin
Zigrin, Eamon Farren (Twin Peaks) Cahir,
Mahesh Jadu (Marco Polo) Vilgefortz,
Terence Maynard (Maledetto) Artorius,
Lars Mikkelson (House of Cards)
Stregobor, Mimi Ndiweni (Black Earth
Rising)Fringilla Vigo, Royce Pierreson
(Judy) Istredd, Wilson Radjou-Pujalte
(Hunter Street)Dara, Anna Shaffer
(Harry Potter)Triss Merigold, Therica Wilson
Read (Young Wallander) Sabrina.
La showrunner e produttrice
esecutive di The Witcher, Lauren Schmidt Hissrich,
ha dichiarato: «Anche per la seconda stagione è stato mantenuto
un altissimo livello artistico del cast. Sophie Holland e il suo
team hanno nuovamente selezionato i migliori attori per incarnare
questi personaggi, siamo entusiasti di vedere queste nuove storie
prendere vita sotto la direzione di registi tanto
affermati.»
The Witcher 2:
trama
Nella seconda stagione, convinto
che Yennefer sia morta nell’epica battaglia di Colle Sodden, Geralt
di Rivia porta Ciri nel luogo più sicuro che conosce, la sua casa
d’infanzia, Kaer Morhen. Mentre i re, gli elfi, gli umani e i
demoni del Continente lottano per la supremazia fuori dalle sue
mura, Geralt di Rivia deve proteggere la ragazza da qualcosa di
molto più pericoloso: il misterioso potere dentro di sé.
The Witcher, serie fantasy basata
sull’omonima saga bestseller, è il racconto epico di una famiglia e
del suo destino. Geralt di Rivia, un solitario cacciatore di
mostri, lotta per trovare il proprio posto in un mondo in cui le
persone spesso si dimostrano più malvagie delle bestie. Il suo
destino si intreccerà poi con quello di una potente strega e una
giovane principessa con un pericoloso segreto. I tre si
ritroveranno ad attraversare insieme un mondo sempre più
instabile.
Le dichiarazioni sulla seconda
stagione
Lauren Schmidt
Hissrich – showrunner della serie – sul rapporto tra
Geralt e Ciri: “La prima stagione si conclude con quella che
penso sia una delle scene più emozionanti che abbiamo girato,
ovvero quella in cui Geralt e Ciri si ritrovano dopo essersi
cercati per tutta la stagione. Sembra di vedere la figura di un
padre e quella di una figlia, come se fosse tutto perfetto, peccato
che non si siano mai incontrati prima. È stato davvero divertente
iniziare la seconda stagione pensando che non fossero ancora una
famiglia e chiedendoci cosa potessero fare per diventarlo. Da un
lato abbiamo Geralt, che ha giurato di non aver bisogno di nessuno
al mondo e poi gli viene presentata una ragazza, ora unicamente
affidata a lui. E dall’altro abbiamo Ciri, che è abituata ad avere
persone che si occupano di lei, ma scappa da tutti per un’intera
stagione e poi le viene detto che Geralt si prenderà cura di lei. È
stato davvero interessante iniziare la seconda stagione con due
personaggi incerti su come stare e crescere insieme. Volevamo
assicurarci che sembrasse una relazione autentica, che non fossero
legati fin dall’inizio”.
Sempre Lauren Schmidt
Hissrich sui nuovi personaggi della seconda stagione:
“Ci sono tanti nuovi personaggi che introdurremo nella seconda
stagione. Vedremo Dijkstra per la prima volta e una sorta di Regno
di Redania. So che molti fan sono entusiasti di incontrare Philippa
per la prima volta, Codringher e Fenn, Rience, Nenneke. Ci sono
così tanti nuovi personaggi, ma devo dire che Vesemir è quello che
non vedo l’ora che il nostro pubblico incontri. Vesemir è parte
integrante della storia che stiamo raccontando in questa stagione.
Ovviamente stiamo tornando a Kaer Morhen per la prima volta e, in
una stagione in cui Geralt diventa padre di Ciri, ci sembrava molto
importante mostrare chi fosse la sua figura paterna. Ci ritroviamo
quindi con una storia multigenerazionale, in quanto anche Vesemir e
Ciri hanno una storia, e questo ci porta a pensare che tutti questi
personaggi sono fatti per interagire e imparare l’una dall’altro e
combattere l’uno con l’altro”.
Freya Allan sulle
sequenze di combattimento di Ciri in questa stagione:
“Allenarmi per il combattimento è una delle cose di cui ero più
entusiasta per questa seconda stagione. Adoro il dipartimento
stunt. Abbiamo coinvolto i migliori, sono così divertenti e tirano
fuori il meglio di te. Ciri inizia ad allenarsi e l’allenamento
diventa una delle sue principali fonti di motivazione. È molto
determinata e vuole davvero diventare una grande guerriera e una
Witcher”.
Anya Chalotra
sulle caratteristiche preferite del suo personaggio Yennefer:
“Devo dire che lei trova sempre un modo per fare quello che
vuole. È una sopravvissuta, questo è l’aspetto che preferisco di
lei, anche se ce ne sono tanti altri che amo. Siamo diventate
abbastanza simili e abbiamo imparato l’una dall’altra”.
Henry Cavill sul percorso del suo
personaggio Geralt di Rivia: “Ho interpretato la prima stagione
in modo libero, vedevamo Geralt nelle terre selvagge e senza
obbligatoriamente dover intraprendere grandi dialoghi. Ho pensato
che fosse meglio fare la parte dell’uomo che parla poco e che
sembra stia pensando tanto. Questa era l’intenzione, ma poi,
una volta entrato in contatto con Ciri e con i Witcher, ho pensato
che avrei dovuto farlo parlare di più, lasciare che fosse prolisso,
filosofico e intellettuale come veramente è. Non è solo un grosso
vecchio bruto dai capelli bianchi”.