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Come funziona l’accordo SONY/Marvel per lo sfruttamento dei personaggi?

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Tom Rothman di Sony ha confermato che Spider-Man di Tom Holland tornerà per un altro crossover MCU. Spider-Man di Holland fa parte del Marvel Cinematic Universe sin dalla sua introduzione in Captain America: Civil War. La presenza del personaggio nel MCU è stata a lungo subordinata a una delicata collaborazione tra Marvel Studios e Sony per condividerlo tra i film corali prodotti dalla Marvel e i film solisti prodotti dalla Sony. Con l’attuale trilogia di Spider-Man con protagonista Tom Holland che si conclude, alcuni fan si chiedono esattamente cosa potrebbe riservare il futuro dell’attore nel MCU.

Sono state rivelate alcune nuove informazioni sul futuro di Spider-Man nel MCU. Parlando con il podcast Phase Zero alla premiere di Spider-Man: No Way Home a Los Angeles, Tom Rothman di Sony Pictures ha spiegato che, sulla base dell’attuale partnership tra Sony e Marvel, c’è ancora almeno un crossover MCU che porterebbe Holland nell’orbita di gli altri personaggi Marvel. Rothman ha detto:

“Ne prestiamo uno a loro, poi loro ne prestano uno a noi, ed è così che Benedict è in questo film, quindi abbiamo un altro prestito da restituire.” Quindi possiamo aspettarci un altro Tom Holland in un crossover Marvel, anche se non sappiamo quando.

Spider-Man: No Way Home, il trailer ufficiale

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 15 dicembre 2021.

Dune in DVD, Blu-ray, 4K Ultra HD E Steelbook 4K Ultra HD

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Dune in DVD, Blu-ray, 4K Ultra HD E Steelbook 4K Ultra HD

Dopo aver incassato più di 350 milioni di dollari al boxoffice internazionale, Dune, il film acclamato dalla critica, è disponibile in DVD, Blu-ray, 4K Ultra HD E Steelbook 4K Ultra HD. Diretto dal candidato all’Oscar Denis Villeneuve con protagonista Timothée Chalamet, il film di Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures, adattamento per il grande schermo dell’omonimo best seller di Frank Herbert, è stato presentato Fuori Concorso venerdì 3 settembre, in prima mondiale, alla 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. Dune in 4K UHD e Blu-ray conterrà più di un’ora di esclusivi contenuti speciali con tante curiosità sulla realizzazione del film.

Dune, un’epica avventura ricca di emozioni, racconta la storia di Paul Atreides, un giovane brillante e talentuoso, nato con un grande destino che va ben oltre la sua comprensione, che dovrà viaggiare verso il pianeta più pericoloso dell’universo per assicurare un futuro alla sua famiglia e alla sua gente. Mentre forze maligne si fronteggiano in un conflitto per assicurarsi il controllo esclusivo della più preziosa risorsa esistente sul pianeta – una materia prima capace di sbloccare il più grande potenziale dell’umanità – solo coloro che vinceranno le proprie paure riusciranno a sopravvivere.

Nel cast il candidato all’Oscar Timothée Chalamet (“Call Me by Your Name”, “Piccole Donne”), Rebecca Ferguson (“Stephen King’s Doctor Sleep”, “Mission: Impossible – Fallout”), Oscar Isaac (i film di “Star Wars”), il candidato all’Oscar  Josh Brolin (“Milk”, “Avengers: Infinity War”), Stellan Skarsgård (“Chernobyl” di HBO, “Avengers: Age of Ultron”), Dave Bautista (la serie di film di “Guardiani della Galassia”, “Avengers: Endgame”), Zendaya (“Spider-Man: Homecoming”, “Euphoria” di HBO), Chen Chang (“Mr. Long”, “Crouching Tiger, Hidden Dragon”), David Dastmalchian (“Blade Runner 2049”, “The Dark Knight”), Sharon Duncan-Brewster (“Rogue One: A Star Wars Story”, “Sex Education”), con la candidata all’Oscar Charlotte Rampling (“45 Years”, “Assassin’s Creed”), con Jason Momoa (“Aquaman”, “Il Trono di Spade” di HBO) e il premio Oscar®Javier Bardem (“No Country for Old Men”, “Skyfall”).

Villeneuve (“Arrival”, “Blade Runner 2049”) dirige “Dune” da una sceneggiatura da lui scritta insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth, basata sull’omonimo romanzo di Frank Herbert. Villeneuve è anche produttore del film insieme a Mary Parent, Cale Boyter e Joe Caracciolo Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert, Byron Merritt e Kim Herbert.

Dietro la macchina da presa, Villeneuve ritrova la scenografa due volte candidata all’Oscar® Patrice Vermette (“Arrival”, “Sicario”, “The Young Victoria”), il montatore due volte candidato all’Oscar® Joe Walker (“Blade Runner 2049”, “Arrival”, “12 Anni Schiavo”), il due volte premio Oscar® supervisore agli effetti visivi Paul Lambert (“First Man”, “Blade Runner 2049”) e il premio Oscar® per gli effetti speciali Gerd Nefzer (“Blade Runner 2049”).

Villeneuve collabora per la prima volta con il direttore della fotografia candidato all’Oscar® Greig Fraser (“Lion”, “Zero Dark Thirty”, “Rogue One: A Star Wars Story”); la costumista tre volte candidata all’Oscar® Jacqueline West (“The Revenant”, “Il Curioso Caso di Benjamin Button”, “Quills – La penna dello scandalo”), il secondo costumista Bob Morgan e il coordinator delle controfigure Tom Struthers (la trilogia de “Il Cavaliere Oscuro”, “Inception”). Il compositore premio Oscar® Hans Zimmer (“Blade Runner 2049”, “Inception”, “Il Gladiatore”, “Il Re Leone”) ha realizzato la colonna sonora.

Dune è inoltre già disponibile per l’acquisto e il noleggio in digitale su Apple Tv app, Amazon Prime Video, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, Microsoft Film & TV e a noleggio su Sky Primafila e Mediaset Infinity.

Brie Larson: 10 cose che non sai sull’attrice

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Brie Larson: 10 cose che non sai sull’attrice

Brie Larson è una di quelle attrici che continuerà a fare storia nel mondo del cinema. L’attrice americana ha sempre lavorato sodo, con molti sacrifici, per arrivare dove si trova ora, forte del suo carisma e del suo talento.

Brie Larson ha fatto innamorare il pubblico con la sua bellezza acqua e sapone e con una bravura nella recitazione genuina, dando vita a ruoli di donne forte ed indipendenti, che non devono chiedere scusa a nessuno per come sono.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Brie Larson.

Brie Larson: i suoi film

1. Ha recitato in noti film. La carriera cinematografica di Brie Larson è iniziata ben presto, quando lei era ancora bambina: il primo film in cui appare, infatti, è Special Delivery (1999). In seguito, la Larson lavora in 30 anni in 1 secondo (2004), Sleepover (2004), Hoot (2006), House Broken – Una casa sottosopra (2009) e Lo stravagante mondo di Greenberg (2010). Dal 2010, Brie Larson comincia a guadagnare ruoli di maggior rilievo, prendendo parte a film come Scott Pilgrim vs. the World (2010), 21 Jump Street (2012), The Spectacular Now (2012), Don Jon (2013), Short Term 12 (2013), The Gambler (2014) e Un disastro di ragazza (2015). Nel 2015 conquista il mondo con la sua interpretazione in Room, per poi recitare in Free Fire (2016), Kong: Skull Island (2017) e Il castello di vetro (2017). Tra gli ultimi film, vi sono Captain Marvel (2019), Avengers: Endgame (2019), Unicorn Store (2019) e Il diritto di opporsi (2019).

2. Ha lavorato anche in televisione. Nonostante sia la carriera cinematografica quella in cui Brie Larson ha più investito, in realtà il suo debutto nel mondo della recitazione è avvenuto nel piccolo schermo. L’attrice americana, infatti, è apparsa in diverse puntate al The Tonight Show with Jay Leno nel 1998, per poi apparire in alcuni episodi di diverse serie tv come Il tocco di un angelo (1999), Popular (1999), Raising Dad (2001-2002), Hope & Faith (2003), Ghost Whisperer (2008), United States of Tara (2009-2011), The League (2011) e Community (2013-2014).

brie larson

Brie Larson è Captain Marvel

3. Si è fatta consigliare da Chris Evans. Dare vita ad un personaggio come quello di Captain Marvel non è cosa facile e, per realizzarlo, Brie Larson si è sottoposta ad un allenamento psicologico, oltre che fisico, facendosi consigliare anche da chi, sotto questo aspetto, ci è già passato. Non ha caso, Chris Evans a consigliato a Brie di concentrarsi sul personaggio senza badare a ciò che la circonda, facendo sì che la popolarità e la fama siano tutte cose bizzarre che accadono a qualcun altro.

4. Aveva inizialmente rifiutato il ruolo di Captain Marvel. Per Brie Larson il ruolo di Captain Marvel è molto importante perché non chiede scusa per quello che è, vive nelle sue imperfezioni e fa ammenda per i suoi errori. Tuttavia, in principio, la Larson aveva rifiutato il ruolo, per il semplice fatto di non immaginarsi nei panni di un supereroe, preferendo ruoli piccoli che le permettano di scomparire all’interno dei personaggi. Alla fine, l’attrice si è lasciata conquistare dalla descrizione e dalle sfaccettature del suo personaggio nella sceneggiatura.

Brie Larson ha vinto un Oscar

5. Ha contattato Jennifer Lawrence dopo aver vinto l’Oscar. Gli Oscar del 2016 sono stati dominati dalla vittoria assoluta di Brie Larson che si è guadagnata la statuetta come Miglior Attrice Protagonista per la sua interpretazione in Room. Tuttavia, dopo la vittoria, l’attrice ha ammesso di essersi sentita vulnerabile e di non sapere come reagire in merito alle alte aspettative. Così, ha deciso di chiamare l’amica Jennifer Lawrence, che aveva vinto l’Oscar tre anni prima, che l’ha tranquillizzata ammettendo di non pensare a quelle cose che, ma di immaginare di aver ricevuto un semplice dottorato, una certificazione.

Brie Larson in Scott Pilgrim vs. The World

6. Ha voluto essere nel film per lavorare con Edgar Wright. Brie Larson voleva essere nel film Scott Pilgrim vs. The World perché era una grande fan del regista Edgar Wright. Non aveva letto nessuno dei fumetti dedicati a Scott Pilgrim, ma aveva visto un disegno di Envy Adams, il personaggio per il quale si propose e che poi ottenne, rimanendone affascinata. Larson ha deciso di guardare gli Adult Video Awards per trarre ispirazione per questo. La maggior parte delle star femminili mostrate, però, si comportavano in modo molto vanitoso, quindi Larson ha basato la sua voce e il linguaggio del corpo sui modelli.

brie larson

Brie Larson in Room

7. Brie Larson ha emozionato il mondo con Room. Nel marzo del 2016 anche l’Italia ha potuto andare al cinema a vedere Room, film che racconta la storia di Ma, una ragazza rapita in giovane età da un maniaco e segregata in un bunker per anni, e di Jack, figlio di Ma avuto da una delle tante violenze del suo sequestratore. Entrambi vivono nel bunker e Ma cerca di creare un mondo di fantasia per il suo bambino che continua a crescere e a fare domande circa il mondo esterno. Per poter interpretare Ma, Brie Larson ha parlato con alcune vittime di molestie e con associazioni che le aiutano, cercando di entrare nella psicologia di un personaggio forte e molto sfaccettato.

8. Brie Larson ha un legame personale con Room. La vita da reclusi che Ma e Jack sono costretti a vivere a Brie Larson ha ricordato di quando da piccola viveva in un monolocale con sua sorella e sua madre. Infatti, per assecondare la sua vocazione di attrice, la madre di Brie (con le due figlie) decise di trasferirsi da Sacramento a Los Angeles, vivendo in un monolocale con un letto ribaltabile, con un guardaroba striminzito e mangiando surgelati e fagioli.

Brie Larson è su Instagram

9. Ha un profilo Instagram ufficiale. Come moltit altri suoi colleghi, anche Brie Larson ha un dato vita ad un account Instagram ufficiale, seguito da 6,8 milioni di persone. Sulla sua bacheca, molto variegata e piena di post molto ironici che la vedono spesso protagonista, sono presenti anche molti video che la ritraggono durante i duri allenamenti svolti per poter interpretare Captain Marvel. Ma, se alla fine dell’allenamento ci sono le ciambelline, allora va tutto bene.

Brie Larson è fidanzata

10. È nuovamente fidanzata. Dopo circa sei anni di relazione con Alex Greenwald, cantante dei Phantom Planet, lui e Brie Larson hanno rotto il fidanzamento. I due si erano fidanzati ufficialmente verso la metà del 2016, dopo tre anni di frequentazione, e le nozze sembravano imminenti. Non sono chiari i motivi della rottura e questo non sorprende: i due, infatti, sono molto riservati circa la loro vita privata. Dal 2019, invece, l’attrice ha una relazione con l’attore Elijah Allan-Blitz.

Fonti: IMDb, biography

Kingsman 3: a settembre 2022 le riprese del terzo capitolo

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Kingsman 3: a settembre 2022 le riprese del terzo capitolo

Le riprese di Kingsman 3 dovrebbero iniziare nel settembre 2022, secondo il regista del film. Basato sul fumetto di Mark Millar, il franchise cinematografico di Kingsman è iniziato nel 2015 con Kingsman: The Secret Service ed è stato seguito da Kingsman: The Golden Circle del 2017, con entrambi i film che sono diventati successi al botteghino. L’ultimo film del franchise è un prequel intitolato The King’s Man – Le origini, che uscirà da noi a gennaio, dopo essere stato ritardato di due anni a causa della pandemia.

Kingsman 3 chiuderà il viaggio di Eggsy

In una recente intervista con Comicbook.com, Matthew Vaughn, che ha diretto tutti i film di Kingsman, ha confermato che la produzione di Kingsman 3 inizierà nel settembre 2022. Vaughn ha confermato che il film concluderà la storia di Eggsy, rendendolo la parte finale di una trilogia di film, senza contare il prequel in arrivo. Tuttavia non è stata ancora fissata nessuna data d’uscita né ci sono conferme sul cast coinvolto.

A guardare la schedule della 20th Century Pictures, però, si nota che c’è un film senza titolo in uscita il 15 settembre 2023. Kingsman: The Golden Circle è stato rilasciato nello stesso fine settimana di settembre 2017 e sia Kingsman: The Secret Service che The King’s Man – Le origini aveva originariamente pianificato una data di uscita per settembre, quindi è probabile che lo studio miri a quella data di uscita per il prossimo terzo capitolo.

King’s Man – Le origini, l’incontro con i protagonisti

The Unforgivable: recensione del film con Sandra Bullock

The Unforgivable: recensione del film con Sandra Bullock

Esiste davvero la possibilità di una nuova vita per un pregiudicato? The Unforgivable sembra porre questa domanda allo spettatore, portando sullo schermo la storia struggente di un’assassina che tenta di ritrovare i suoi affetti una volta uscita di prigione. Il film di Nora Fingscheidt è un validissimo adattamento della serie inglese Unforgiven, soprattutto grazie alla protagonista Sandra Bullock. Vediamo il perché.

Due sorelle e un omicidio

Ruth Slater (Sandra Bullock) è in carcere da vent’anni, metà della sua vita. È accusata di aver sparato ad un poliziotto mentre una squadra tentava di sfrattare lei e la sorellina Katy dalla proprietà del padre defunto. Per buona condotta, Ruth viene liberata e cerca di rimettersi in carreggiata: trova lavoro, anzi due lavori. Non riesce però a darsi pace: vuole riabbracciare la sorella, desiderio che le ha dato la forza di resistere tutti quegli anni prigione. Katherine ora vive in una nuova famiglia, suona il pianoforte ed è ignara del suo passato: conserva solo qualche immagine confusa. Grazie a John (Vincent D’onofrio) un avvocato dal cuore buono, Ruth affronta pregiudizi e spettri passati nel tentativo di ritrovare l’unico straccio di famiglia che le è rimasto. La pena da scontare, anche dopo il carcere, sembra essere ancora lunga per Ruth

Le relazioni famigliari al centro della storia

Famiglie distorte, assenti, mozzate, stravolte, surrogate. C’è ogni possibile sfumatura dei rapporti famigliari in The Unforgivable. Genitori morti in vari modi, figli sofferenti e traumatizzati. Ma anche fratelli che vivono fianco a fianco e sorelle separate forzatamente. La potenza del lungometraggio è tutta racchiusa nelle emozioni che viaggiano attraverso le relazioni parentali.

Emozioni forti che in The Unforgivable scaturiscono da un evento tragico, vissuto da entrambi i fratelli. La morte del poliziotto cambia la vita non solo a Katy e Ruth, ma anche ai figli del poliziotto ucciso: i ragazzi, una volta adulti, portano dentro un dolore incolmabile, una rabbia che si trasforma in voglia di vendetta e rivincita. In The Unforgivable è mostrato il circolo vizioso della sofferenza: ogni accadimento luttuoso genera nuovo dolore a nuove persone, in una spirale che arriva a risucchiare tutti i personaggi del film.

Sandra Bullock: potente e glaciale

Ruth è una donna segnata profondamente dalle tragedie che si sono susseguite nella sua vita: la morte dei genitori, l’assassinio, la perdita della sorella, il carcere. Fin dalle prime immagini, il volto di Sandra Bullock ci comunica il tormento interiore, la sofferenza del personaggio. Lo sguardo perso, annebbiato, il viso che pare impassibile a tutto. E in questa immensa freddezza, le poche espressioni marcate risultano potentissime e dense d’emozione.

Con fare stoico, Ruth si è arresa al suo destino, ma non si lascia demotivare. Nonostante tutto, ha ancora degli obiettivi da realizzare: riprendere il lavoro che l’appassionava da giovane, ritrovare Katy. Sandra marcia imperterrita, letteralmente: cammina tantissimo in The Unforgivable, proprio a rendere l’idea della resilienza del personaggio.

I buoni in The Unforgivable

Per il punto di vista adottato, in The Unforgivable non esiste un vero e proprio personaggio cattivo: abbiamo invece tanti anti-eroi. L’anti-eroe è quel character che, per quanto moralmente scorretto, è presentato in modo da sembrare umano, dotato di emozioni e di sensibilità.

Il discorso vale in primis per Ruth. Non si riesce a non compatirla, anche se siamo consapevoli del fatto che sia un’assassina. Come lo spettatore, anche gli altri personaggi del film sono combattuti. Inizialmente, o non appena vengono a sapere della sua condotta, la disprezzano. Ma conoscendola a poco a poco ne colgono il lato umano e la sofferenza. La lotta per ripulire l’identità, per essere perdonata non è solo della protagonista: anche il pubblico e i personaggi sono combattuti a livello morale. Ruth è buona o cattiva?

Perché The Unforgivable merita di essere visto

Un film ricco, carico di emozioni, che affronta il tema della scarcerazione in chiave originale. The Unforgivable merita anche per i colpi di scena e la cura con cui le immagini sono state costruite, in un ottimo mix di inquadrature ampie e composite e primissimi piani.

The Unforgivable è disponibile in streaming sulla piattaforma Netflix.

Spider-Man: No Way Home, il cast chiede: “No spoiler!”

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Spider-Man: No Way Home, il cast chiede: “No spoiler!”

Sono ormai diversi anni che le grandi produzioni molto attese dai fan coinvolgono gli attori protagonisti per appelli al “No Spoiler”, e Spider-Man: No Way Home si è unito al coro. Tutto è cominciato con Thanos, che chiedeva ai fan di non spoilerare prima Infinity War e poi Endgame, e a lui si sono uniti molti altri film, e ora tocca allo Spider-Man 3 di Tom Holland.

Ecco di seguito il video che Holland, Zendaya e Jacob Batalon hanno registrato per chiedere ai fan di non spoilerare il film!

Spider-Man: No Way Home, il trailer ufficiale

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 15 dicembre 2021.

Moonfall: guarda i primi 5 minuti del disaster movie di Roland Emmerich

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È stato diffuso il video dei primi 5 minuti di Moonfall, il nuovo disaster movie di Roland Emmerich, regista di 2012, Independence Day e The Day After Tomorrow. Moonfall, che nel cast conta Halle Berry, Patrick Wilson, John BradleyMichael Peña, Charlie Plummer, Kelly Yu, Donald Sutherland è un’esclusiva per l’Italia Italian International Film – Gruppo Lucisano in collaborazione con Rai Cinema e uscirà in Italia il 3 febbraio 2022 distribuito da 01 Distribution.

Ecco il video di seguito:

Spider-Man: No Way Home, prime reazioni entusiaste dagli USA

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Spider-Man: No Way Home, prime reazioni entusiaste dagli USA

Si è tenuta ieri la premiere statunitense di Spider-Man: No Way Home e le prime reazioni della stampa al nuovo film Marvel/Sony sono a dir poco travolgenti. Tra chi dichiara che non c’è mai stato un film di Spider-Man così travolgente e chi invece tira un sospiro di sollievo perché l’Uomo Ragno ha finalmente avuto un threequel degno, sembra proprio che Kevin Feige, Amy Pascal e tutta la squadra realizzativa del film abbiano fatto un ottimo lavoro.

Senza aggiungere ulteriori commenti che potrebbero dare troppe indicazioni su ciò che accade nel film, rimandiamo il nostro commento a questa sera, mentre da domani, 15 dicembre, Spider-Man: No Way Home arriverà nei cinema di tutta Italia!

Spider-Man: No Way Home, il trailer ufficiale

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 15 dicembre 2021.

Critics Choice Awards 2022: tutte le nomination

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Critics Choice Awards 2022: tutte le nomination

Dopo le nomination ai Golden Globes 2022, anche la Critics Choice Association ha annunciato le candidature ai Critics Choice Awards 2022. Ecco di seguito i nominati per i premi assegnati dalla critica statunitense al meglio del cinema degli ultimi 12 mesi.

BEST PICTURE
Belfast
CODA
Don’t Look Up
Dune
King Richard
Licorice Pizza
Nightmare Alley
The Power of the Dog
tick, tick…Boom!
West Side Story

BEST ACTOR
Nicolas Cage – Pig
Benedict Cumberbatch – The Power of the Dog
Peter Dinklage – Cyrano
Andrew Garfield – tick, tick…Boom!
Will Smith – King Richard
Denzel Washington – The Tragedy of Macbeth

Jessica Chastain – The Eyes of Tammy Faye
Olivia Colman – The Lost Daughter
Lady Gaga – House of Gucci
Alana Haim – Licorice Pizza
Nicole Kidman – Being the Ricardos
Kristen Stewart – Spencer

BEST SUPPORTING ACTOR
Jamie Dornan – Belfast
Ciarán Hinds – Belfast
Troy Kotsur – CODA
Jared Leto – House of Gucci
J.K. Simmons – Being the Ricardos
Kodi Smit-McPhee – The Power of the Dog

BEST SUPPORTING ACTRESS
Caitríona Balfe – Belfast
Ariana DeBose – West Side Story
Ann Dowd – Mass
Kirsten Dunst – The Power of the Dog
Aunjanue Ellis – King Richard
Rita Moreno – West Side Story

BEST YOUNG ACTOR/ACTRESS
Jude Hill – Belfast
Cooper Hoffman – Licorice Pizza
Emilia Jones – CODA
Woody Norman – C’mon C’mon
Saniyya Sidney – King Richard
Rachel Zegler – West Side Story

BEST ACTING ENSEMBLE
Belfast
Don’t Look Up
The Harder They Fall
Licorice Pizza
The Power of the Dog
West Side Story

BEST DIRECTOR
Paul Thomas Anderson – Licorice Pizza
Kenneth Branagh – Belfast
Jane Campion – The Power of the Dog
Guillermo del Toro – Nightmare Alley
Steven Spielberg – West Side Story
Denis Villeneuve – Dune

BEST ORIGINAL SCREENPLAY
Paul Thomas Anderson – Licorice Pizza
Zach Baylin – King Richard
Kenneth Branagh – Belfast
Adam McKay, David Sirota – Don’t Look Up
Aaron Sorkin – Being the Ricardos

BEST ADAPTED SCREENPLAY
Jane Campion – The Power of the Dog
Maggie Gyllenhaal – The Lost Daughter
Siân Heder – CODA
Tony Kushner – West Side Story
Jon Spaihts, Denis Villeneuve, Eric Roth – Dune

BEST CINEMATOGRAPHY
Bruno Delbonnel – The Tragedy of Macbeth
Greig Fraser – Dune
Janusz Kaminski – West Side Story
Dan Laustsen – Nightmare Alley
Ari Wegner – The Power of the Dog
Haris Zambarloukos – Belfast

BEST PRODUCTION DESIGN
Jim Clay, Claire Nia Richards – Belfast
Tamara Deverell, Shane Vieau – Nightmare Alley
Adam Stockhausen, Rena DeAngelo – The French Dispatch
Adam Stockhausen, Rena DeAngelo – West Side Story
Patrice Vermette, Zsuzsanna Sipos – Dune

BEST EDITING
Sarah Broshar and Michael Kahn – West Side Story
Úna Ní Dhonghaíle – Belfast
Andy Jurgensen – Licorice Pizza
Peter Sciberras – The Power of the Dog
Joe Walker – Dune

BEST COSTUME DESIGN
Jenny Beavan – Cruella
Luis Sequeira – Nightmare Alley
Paul Tazewell – West Side Story
Jacqueline West, Robert Morgan – Dune
Janty Yates – House of Gucci

BEST HAIR AND MAKEUP
Cruella
Dune
The Eyes of Tammy Faye
House of Gucci
Nightmare Alley

BEST VISUAL EFFECTS
Dune
The Matrix Resurrections
Nightmare Alley
No Time to Die
Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings

BEST COMEDY
Barb & Star Go to Vista Del Mar
Don’t Look Up
Free Guy
The French Dispatch
Licorice Pizza

BEST ANIMATED FEATURE
Encanto
Flee
Luca
The Mitchells vs the Machines
Raya and the Last Dragon

BEST FOREIGN LANGUAGE FILM
A Hero
Drive My Car
Flee
The Hand of God
The Worst Person in the World

BEST SONG
Be Alive – King Richard
Dos Oruguitas – Encanto
Guns Go Bang – The Harder They Fall
Just Look Up – Don’t Look Up
No Time to Die – No Time to Die

BEST SCORE
Nicholas Britell – Don’t Look Up
Jonny Greenwood – The Power of the Dog
Jonny Greenwood – Spencer
Nathan Johnson – Nightmare Alley
Hans Zimmer – Dune

Miami Vice: trama, cast e curiosità sul film

Miami Vice: trama, cast e curiosità sul film

Maestro di film d’azione e thriller come Manhunter – Frammenti di un omicidio, Heat – La sfida e Collateral, Michael Mann ha nel 2006 portato sul grande schermo la trasposizione in forma di lungometraggio di una delle più celebri serie TV degli anni Ottanta. Si tratta di Miami Vice, basato sul titolo omonimo e interpretato dagli attori Colin Farrell e Jamie Foxx. Mann, che era stato produttore esecutivo della serie e conosce dunque molto bene quell’universo narrativo, rivisita qui temi e argomenti per dar vita ad una nuova epopea del crime.

Come Collateral, anche per Miami Vice il regista impresse sul film una serie di nuove sperimentazioni consentite dal digitale. Egli limitò infatti l’utilizzo della pellicola alle scene dove è presente grande movimento e quelle ambientate sott’acqua. Le riprese furono poi tutt’altro che semplici, con Mann che si spinse a girare in luoghi pericolosi e con condizioni climatiche spesso sfavorevoli. Tensioni e conflitti tra il cast e i membri della troupe fecero infine di Miami Vice un titolo che si presentava da subito come particolarmente problematico.

Con un budget di 135 milioni di dollari, inoltre, questo andò incontro ad un risultato economico non del tutto soddisfacente, incassando globalmente circa 164 milioni. Con il tempo, tuttavia, il film è stato rivalutato ed è oggi considerato un cult e uno dei più interessanti del regista. Prima di intraprenderne una visione, però, sarà certamente utile approfondire alcune curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla colonna sonora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Miami Vice: la trama del film

Protagonisti del film sono Sonny Crockett e Ricardo Tubbs, due abilissimi agenti della polizia di Miami i quali vengono scelti per infiltrarsi all’interno di una pericolosissima organizzazione sudamericana che si occupa di trasportare ingenti quantitativi di droga all’interno del territorio degli Stati Uniti. A controllare questo traffico vi sono Arcangel de Jesus Montoya e la sua Isabella, un’affascinante e seducente donna di origini cubano-cinesi, con la quale Crocket inizia una relazione pericolosa. Le cose si complicano ulteriormente per i due agenti a causa di José Yero, il braccio destro di Montoya che, non convinto della reale identità degli agenti, progetta un piano per smascherarli. Prima che ciò avvenga, i due dovranno incastrare una volta per tutte il potente criminale.

Miami Vice: il cast del film

Ad interpretare Crockett e Tubbs vi sono rispettivamente gli attori Colin Farrell e Jamie Foxx. In preparazione ai loro personaggi, Mann li ha fatti entrambi addestrare con veri agenti delle forze dell’ordine che lavorano sotto copertura. I due attori hanno così avuto modo di seguire gli agenti in vere operazioni di questo tipo, imparando moltissimo sul modo in cui casi di questo tipo si svolgono. Gestire i due attori però non fu facile. Foxx aveva da poco vinto l’Oscar per Ray e questo lo spinse a fare richieste come una paga maggiore e ulteriori trattamenti di lusso. Farrell, invece, non fu d’accordo con alcune delle scelte stilistiche di Mann, finendo con il non apprezzare il risultato finale.

Ad interpertare l’affascinante Isabella vi è l’attrice Gong Li, nota anche per film come Lanterne rosse, Addio mia concubina e Memorie di una geisha. Arcangel de Jesus Montoya è invece interpretato da Luis Tosar, mentre José Yero ha il volto di John Ortiz. A ricoprire il ruolo della detective Trudy Joplin vi è la candidata all’Oscar Naomie Harris, la quale dovette girare tutte le sue scene durante i weekend poiché impegnata anche sul set di Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma. Justin Theroux è il detective Larry Zito, mentre completano il cast gli attori Ciaran Hinds nei panni dell’agente FBI James Fujima, Barry Shabaka Henley in quelli del tenente Martin Castillo e Elizabeth Rodriguez in quelli di Gina Calabrese.

Miami Vice colonna sonora

Miami Vice: la colonna sonora del film

Come quasi tutti i film di Mann e come il precedente Collateral, anche Miami Vice contiene una vasta gamma di canzoni di varia matrice. Per la realizzazione della colonna sonora di questo film, però, è bene notare come Mann decise di prendere apertamente le distanze da quella utilizzata per la serie televisiva. Il compositore di quella, Jan Hammer, non venne ad esempio contattato per collaborare a questo film. Si ritrovano dunque brani come In The Air Tonight, il pezzo musicale che apre l’album discografico del film, il quale è una rivisitazione di un pezzo di Phil Collins da parte dei Nonpoint, una band nu metal di Miami. Vi si trovano poi anche due canzoni di Moby, una dalle tonalità techno (Anthem) e l’altra dalle tonalità malinconiche (One Of These Mornings);

Gli addetti alla colonna sonora sono John Murphy, King Britt e Klaus Badelt, i quali hanno poi incluso anche artisti come i Felix da Housecat con il remix di un pezzo di Nina Simone (Sinnerman), gli scozzesi Mogwai con due canzoni rock strumentali e i Goldfrapp con la sensuale canzone Strict Machine. Infine i ritmi latini delle canzoni di Emilio Estefan e di Manzanita.Il brano che apre il film e che accompagna i trailer, Numb/Encore dei Linkin Park assieme al rapper Jay-Z, non è incluso invece fra le 17 tracce della colonna sonora. Stessa cosa accade per Wide Awake e Shape of Things to Come degli Audioslave, nonostante siano poi presenti nel film.

Miami Vice: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Miami Vice grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 13 dicembre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

 

MCU: le 20 migliori citazioni dei protagonisti

MCU: le 20 migliori citazioni dei protagonisti

I film e le serie tv del MCU hanno regalato innumerevoli citazioni memorabili da parte dei suoi personaggi iconici che hanno accompagnato i fan dal 2008.

Alcune di queste, sono state cruciali per definire l’arco dei personaggi, altre a trasmettere un messaggio profondo, altre ancora sono talmente tanto divertenti che sono diventate indimenticabili: vediamo assieme quali sono le 20 migliori in assoluto!

“Cos’è il dolore se non l’amore che persiste?”

civil war visioneLa frase di Visione sul dolore è la citazione più memorabile in WandaVision ed è già diventata una delle più memorabili dell’intero MCU. Non solo queste parole catturano sinteticamente l’essenza dell’intera trama di WandaVision, ma offrono anche un punto di vista preciso sul senso del dolore.

Mostra il dolore come un segno di forza, un modo per l’amore di perseverare oltre la morte e che può permettere di amare ancora di più dopo una dolorosa perdita. Anche se il fratello di Wanda, Pietro, e il Visione che amava sono morti, il suo amore per loro persevererà sempre.

“Ti amo 3000”

Tony Stark ha salvato l’universo, ma il messaggio che ha lasciato in caso di morte dimostra che pensava sempre alla sua famiglia. Riprendendo la citazione della figlia, Tony esplicita quanto l’abbia amata e che, anche se è scomparso, il suo amore nei confronti della piccola non svanirà mai.

È il messaggio più semplice, ma più dolce e potente che Tony potesse lasciare. Questa citazione è arrivata anche ad incapsulare come i fan del MCU si sentono nei confronti di Tony Stark, poiché è impossibile misurare adeguatamente il profondo amore e apprezzamento che hanno sempre avuto per il personaggio.

“Tu non sarai mai un dio”

La migliore citazione di Loki nel MCU arriva proprio prima di essere ucciso da Thanos: Loki sa per esperienza personale che c’è un prezzo più che salato da pagare per essersi spinti troppo in là in nome di un senso distorto della giustizia. Mentre Thanos si sente fiducioso e sicuro di sé riguardo al suo piano per riportare l’equilibrio nell’universo, Loki riconosce l’arroganza del Titano Pazzo.

Prima di esalare l’ultimo respiro, Loki rimarca il fatto che Thanos non è un dio e mai lo sarà, il che si rivela essere vero, poiché è proprio il comportamento divino di Thanos ad essere la sua rovina.

“Asgard non è un luogo. Non lo è mai stato. Potrebbe essere qui. Asgard è dove si trova il nostro popolo”

Le sagge parole di Odino a Thor sono essenzialmente una versione aggiornata della celebre citazione “Casa è dove si trova il cuore”: cerca di far capire a Thor che ciò che Asgard è lo definisce il suo popolo e non la sua posizione nell’universo.

Questo aiuta Thor a capire che può salvare la sua casa e il suo popolo da Hela, anche se questo significa distruggere ciò che ha rappresentato Asgard, ovvero la sua casa da quando è nato. Ma anche se il luogo fisico viene distrutto, Asgard continua a vivere attraverso la sua gente.

“Ti avrà anche generato magari, ma non era tuo padre!”

I film di Guardiani della Galassia sono fortemente incentrati sull’importanza fondatrice della famiglia: uno dei migliori momenti che lo dimostra è nel sequel, quando diventa chiaro che Yondu è stato più una figura paterna per Peter Quill di quanto lo sia mai stato Ego.

Ego sarà anche il padre biologico di Peter, ma Yondu è quello che ha cresciuto Peter, era sempre lì per lui e lo ha plasmato rendendolo l’uomo che è diventato. Ciò lo rende una vera e propria figura paterna per Peter, il che è ulteriormente consolidato quando Yondu sacrifica la sua vita in modo che Peter possa vivere.

“Stiamo affrontando un esercito di robot… e io ho un arco e delle frecce. Nulla di tutto questo ha senso”

Molto prima della sua serie tv da solista su Disney+, avevamo già imparato a conoscere bene il paradosso associato ad Occhio di Falco: non aveva superpoteri, ma continuava a trovarsi in situazioni in cui tutti gli altri li avevano. Questo è ciò che rende la sua battuta in Avengers: Age Of Ultron così perfetta.

Clint Barton ha sempre riconosciuto la stravaganza di quanto gli stava accadendo, ma è sempre sceso in campo – proprio come tutti gli altri eroi.

“A qualunque costo…”

Captain America è sempre riuscito a ispirare i Vendicatori, anche tramite le sue parole, così come fa in Avengers: Endgame.

Steve Rogers ha ricordato alla sua squadra più e più volte che avrebbero fatto “tutto il necessario” per riportare indietro chi era stato spazzato via dallo Snap di Thanos…”a qualunque costo“; questo è diventato il mantra dei Vendicatori, parte di ciò che ha reso la posta in gioco del film così alta: ogni singolo eroe era disposto a perdere la vita per salvare tutti gli altri.

“Se non sei niente senza questa tuta allora non dovresti averla”

Tony Stark è diventato il mentore di Peter Parker quando questi si è unito al MCU, ma il loro rapporto non è stato affatto rose e fiori: Peter voleva fortemente dimostrare di essere un eroe valido come il resto dei Vendicatori, nel corso di Spider-Man: Homecoming, il che l’ha visto spesso scontrarsi con Tony.

Anche se era stato dotato da Tony di una tuta tecnologicamente avanzata, Peter ha dovuto capire prima di tutto chi era senza di essa: ha dimostrato, proprio come Tony, che tutta la tecnologia del mondo non fa un eroe, ma le scelte che si prendono.

“Non ho niente da dimostrarti”

Come primo film da solista nel MCU, sembrava che Captain Marvel avesse molto da dimostrare al pubblico e tutta la potenza dell’eroina è stata incanalata nello scontro finale con Yon-Rogg.

YonRogg ha cercato di spingere “Vers” a combattere contro di lui senza i suoi poteri, cercando di dimostrare quanto potesse valere all’agente Kree che aveva presumibilmente investito così tanto tempo e risorse in lei. Dopo il suo tradimento e il modo in cui le ha impedito di essere se stessa, Carol Danvers ha finalmente capito di essere libera di abbracciare pienamente i suoi poteri.

“Non è sola”

Quando i Vendicatori affrontano le forze di Thanos a Wakanda, assistiamo a una battaglia sconcertante, in cui i nostri eroi e i loro alleati in di Wakanda vengono rapidamente sopraffatti. Quando Scarlet Witch si unisce alla battaglia, viene derisa da Proxima Midnight sul fatto che morirà da sola in battaglia, il che ha portato a una delle citazioni più memorabili di Black Widow.

È un piccolo, ma significativo momento, in quanto, prima che si unisse alla squadra, Natasha era l’unica vendicatrice donna. Ha preso Wanda sotto la sua ala, e le due hanno unito le forze con Okoye in battaglia per respingere Thanos. Il loro piccolo team-up sarebbe stato ripreso più tardi – senza Natasha – in Endgame con molte più donne e uno sguardo a come il MCU era cambiato in un decennio.

“Posso farlo tutto il giorno”

Questa battuta va di diritto nella categoria “citazione che definisce il personaggio”: non vi è infatti frase di Capitan America più memorabile per descrivere Steve Rogers. Dall’essere brutalmente picchiato da ragazzino debole nei vicoli, ad affrontare robot e alieni come eroe nazionale, il suo modo di affrontare i problemi è sempre rimasto lo stesso. È sempre disposto a rischiare la vita per un bene superiore e sa che nulla è più importante che salvare le vite degli altri.

In altre parole, non importa quanto disfatto, malconcio o stanco sia Capitan America: sarà sempre pronto a combattere fino alla fine. Dopo aver ripetuto la stessa citazione in tre film a tre diversi avversari, Steve Rogers ha reso abbastanza chiara l’idea che possa “fare questo tutto il giorno”.

“Questo è il mio segreto, Cap; sono sempre arrabbiato”

The Avengers è stato pieno di momenti folli e sbalorditivi, ma probabilmente la migliore entrata in scena nel film è stata quella di Bruce Banner all’ultimo minuto che, con una virata di 180 gradi si è trasformato in Hulk, scagliando un pugno direttamente in faccia all’alieno gigante. In una manciata di secondi, Banner è passato da scienziato nervoso e nerd a inarrestabile, tostissimo Vendicatore.

È una delle uniche volte in cui è riuscito a rimanere assolutamente calmo in tutto il MCU. La citazione serve anche come parte cruciale dell’arco di Hulk: affermando che “è sempre arrabbiato” prima di trasformarsi nel gigante verde, rivela che Bruce Banner ha ora il controllo totale su Hulk.

“Wakanda per sempre!”

Dopo il successo inaspettatamente clamoroso di Black Panther, “Wakanda forever” è diventato l’ultima aggiunta al dizionario americano, un inno ripetuto ovunque: fan, celebrità e atleti di livello mondiale hanno diffuso la Black Panther-mania con i loro tentativi di replicare il saluto wakandiano a braccia incrociate.

Questo grido di guerra/saluto è diventato lo slogan non ufficiale del film ed è stato apprezzato così tanto che il sequel di Black Panther sarà proprio intitolato Wakanda Forever.

“Io sono Iron Man”

Queste quattro parole sono state artefici della creazione del Marvel Cinematic Universe come i fan lo conoscono ora; fino all’avvento di Iron Man, i supereroi hanno sempre avuto una caratteristica necessaria: avevano bisogno di identità segrete. Peter Parker ha lottato con la sua identità in tre film, Batman si è sempre battuto per non lasciare mai trapelare il suo vero io e la famiglia Parr della Pixar è stata sempre molto attenta a tenere segreti i suoi poteri.

Al contrario, Tony Stark non arriva mai a sperimentare nessuno di questi problemi e decide semplicemente di rivelare al mondo intero la sua vera identità sulla televisione nazionale. È stata una fine perfetta per un film innovativo e la maniera ideale per mostrare sia la natura egocentrica e violenta di Stark che la sua personalità benevola ed eroica.

“Abbiamo un Hulk”

Iron Man dichiarò per la prima volta il possesso di un Hulk da parte dei Vendicatori per intimidire Loki, la più grande minaccia della Terra, durante la battaglia di New York. Bruce Banner riuscì poi a palesarsi da New York, a Sokovia, a un altro pianeta e infine a un’astronave asgardiana accompagnato da un ormai eroico Loki. Il Dio dell’inganno ha poi ripetuto la medesima citazione per intimidire Thanos, la più grande minaccia dell’universo.

Quella che all’inizio era solo una frase divertente e buttata lì, è diventata qualcosa di molto più significativo: ha sancito il viaggio di Loki da cattivo imbroglione a eroe non riconosciuto. Come bonus aggiuntivo, ha anche introdotto i fan alla prima scena di lotta epica di Infinity War: un Hulk contro Thanos, che purtroppo finisce in una sconfitta imbarazzante per il gigante verde.

“C’era un’idea…”

C’era un’idea, Stark lo sa, chiamata Iniziativa Avengers. L’idea era di riunire un gruppo di persone notevoli, vedere se potevano diventare qualcosa di più. Capire se potevano lavorare insieme quando avevamo bisogno di loro per combattere le battaglie che non abbiamo mai potuto fare“.

Questo monologo iconico era l’ultimo passo di Nick Fury per riuscire a rendere realtà l’iniziativa degli Avengers attentamente pianificata, a cui aveva lavorato da quando aveva invaso la casa di Tony Stark nella sua prima apparizione. Anni dopo, il primo trailer di Infinity War inizia con lo stesso discorso, che non è solo motivazionale: questi sono i Vendicatori. Un gruppo di persone straordinarie, che hanno lavorato insieme per diventare qualcosa di più e per combattere le battaglie che nessun altro poteva. È esattamente quello che sono riusciti a fare nei primi due film degli Avengers e ciò che hanno trascurato in Civil War, che poi è letteralmente costato loro metà dell’universo.

“Noi siamo Groot!”

Per un estraneo al MCU, questa citazione non ha assolutamente senso: tuttavia, per i fan della Marvel, si collega ad un momento unico nella sua commovente rarità. Per un personaggio che è capace di pronunciare solo le parole “‘Io’ e ‘sono’ e ‘Groot’, esclusivamente in questo ordine”, come dice Rocket, sentirlo aggiungere una nuova parola al suo vocabolario limitato è incredibile: ascoltare il pronome “io” essere sostituito dal collettivo “noi” ci ha commosso enormemente.

Sentirlo dire “noi siamo Groot” come ultimo saluto mentre sacrifica la sua vita per salvare i suoi compagni Guardiani è… straziante. E sì, secondo James Gunn, regista di Guardiani della Galassia, Groot è davvero morto e il bambino/adolescente Groot che i fan hanno visto da Guardiani della Galassia Vol. 2 sarebbe suo figlio.

“Se non riusciremo a proteggere la Terra stai pur certo che la vendicheremo!”

Questa famosa citazione potrebbe essere stata ignorata all’epoca come una semplice battuta da parte di Tony Stark per intimidire Loki in The Avengers. Tuttavia, era praticamente impossibile che qualcosa di così significativo non fosse legato a un ipotetico film futuro: infatti, anni dopo, Infinity War e Endgame hanno dato a questa frase un significato completamente nuovo.

Sorprendentemente, i fan hanno visto di rado i Vendicatori… vendicarsi propriamente. Hanno vendicato la “morte” di Phil Coulson nel loro primo film, che in realtà non è da tenere in considerazione a causa degli eventi di Agents of S.H.I.E.L.D.

“Dormammu, sono venuto a patteggiare”

Questa lista è piena di citazioni, cruciali per un personaggio o per l’intero MCU, ma questa battuta di Doctor Strange è totalmente a sè stante: l’unico motivo per cui viene menzionata è che è diventata una delle battute più citate nel MCU. E lo è diventata nel giro di pochi minuti, quando Doctor Strange ha intrappolato il sovrano della Dimensione Oscura in un loop temporale scandito da un’onda infinita di parole ripetute.

Ma questa citazione è in realtà più che uno scherzo fastidioso: questa insolita, ma intelligente tattica ha portato ad un atto finale totalmente innovativo in un film Marvel che non è incentrato su una scena di combattimento.

“Avresti dovuto mirare alla testa”

Molti considerano Thanos come il più grande cattivo del MCU: uno dei fattori che contribuiscono a ciò sono sicuramente i suoi monologhi memorabili, primo fra tutti quello iniziale di Infinity War, grazie al quale il Titano Pazzo si afferma come il nemico definitivo. “Temilo. Scappa da lui. Il destino arriva lo stesso. E ora, è qui. O dovrei dire, sono io” dice, mentre mostra la Pietra del Potere sul suo guanto.

Anche prima di Infinity War, Thanos ci ha fatto venire i brividi nella scena post-credits di Age Of Ultron, dove indossa per la prima volta il Guanto dell’Infinito e dichiara minacciosamente: “Bene, lo farò da solo”. Durante Infinity War, ci sono innumerevoli altri esempi di battute sia minacciose che toccanti, ma una sola citazione combina queste due in modo indimenticabile, ovvero la frase con cui Thanos spazza via metà dell’universo. “Avresti dovuto puntare alla testa“.

Spider-Man: Across the Spider-Verse, le varianti che potrebbero apparire nel film

Il primo trailer di Spider-Man: Across the Spider-Verse (Part One) ha rivelato che i protagonisti di Spider-Man: Un nuovo universo, Miles Morales e Spider-Gwen, dovranno affrontare Spider-Man 2099. Molto probabilmente, avranno anche a che fare con molte altre varianti di Spider-Man provenienti da tutto il multiverso, comprese molte delle migliori versioni di Spider-Man della Marvel Comics.

Il multiverso è diventato una parte sostanziale della storia di Spider-Man, facendo convergere non solo le realtà di Miles Morales e Gwen Stacy ma presentandoci anche nuovi personaggi: su questa scia, dopo l’uscita del First Look di Across the Spider-Verse, i fan si stanno chiedendo quali altri personaggi dei fumetti di Spidey potrebbero essere introdotti in questo secondo capitolo.

Spider-Man Zombie

Dato che la realtà alternativa dei fumetti Marvel Zombies sta ottenendo la propria serie animata su Disney+, è molto probabile che anche la versione zombie di Spider-Man appaia nel nuovo film. Questa variante di Peter Parker, infettata dal temuto virus zombie, potrebbe fungere da cattivo in una nuova storyline, dato che è in realtà una delle versioni più potenti dell’Uomo Ragno.

Spider-Man Zombie non solo è diventato effettivamente immortale grazie al virus, ma ha anche ottenuto il Potere Cosmico quando lui e altri zombie hanno attaccato Galactus: ciò lo rende potenzialmente un nemico affascinante e terrificante nel multiverso.

Silk

È facile immaginare che Silk apparirà ad un certo punto in Across the Spider-Verse (Parte Uno) oppure nel secondo capitolo, che uscirà nel 2023. Cindy Moon non proviene da una realtà alternativa, ma è originaria della Terra-616: è una studentessa che è stata morsa dallo stesso ragno di Peter e si configura quindi come una versione alternativa, femminile, dell’iconico personaggio.

Silk potrebbe aggiungersi al film d’animazione, provenendo da un universo differente da quello di Miles, ma sicuramente manterrebbe i suoi poteri unici, che includono la capacità di generare ragnatele di tessuto organico, diverse dalla varietà meccanica di Peter.

Spider-Man U.K.

Spider-Man U.K. è anche il Capitain Britain del suo universo, il che lo rende ideale per un’ipotetica apparizione in Across the Spider-Verse: in quanto membro del Captain Britain Corps, questa versione di Spider-Man ha il compito di difendere il multiverso dalle minacce del Magistrato Omniversale, Saturnyne.

William Braddock potrebbe plausibilmente apparire anche in altre circostanze: il capitano Carter è effettivamente il capitano britannico del MCU, oltre che guardiano del multiverso. Spider-Man U.K. potrebbe quindi potenzialmente apparire nella stagione 2 di What If…?

Lady Spider

across the spider-verseLady Spider è una delle migliori versioni alternative di Spider-Woman nei fumetti e sarebbe molto divertente includerla in Across the Spider-Verse: l’eroina proviene dalla realtà alternativa a tema steampunk di Terra-803. Il suo costume unico, che presenta bizzarre zampe di ragno alimentate a vapore, sarebbe reso perfettamente dal punto di vista grafico.

Nella sua realtà combatte i Sinistri Sei in stile steampunk e si è incrociata con molte altre varianti di Spider-Man e Spider-Woman nei fumetti, il che dovrebbe identificarla come una candidata ideale per un’apparizione nel film.

L’Uomo Ragno Superiore

Una delle migliori versioni di Doctor Octopus è apparsa nel primo film Into The Spider-Verse del 2018, ovvero Olivia Octavius, con cui i nostri eroi si devono scontrare. Un’altra grande versione dai fumetti che potrebbe apparire è lo Spider-Man Superiore, che in realtà non è altro che Otto Octavius nel corpo di Peter Parker.

Un Octavius morente ha scambiato la sua coscienza con quella di Parker, ottenendo la giovinezza e il potere dell’Uomo Ragno per un periodo di tempo e apparentemente condannando Peter Parker alla morte nel corpo malandato di Otto.

Spider-Hulk

across the spider-verseCi sono state un paio di versioni di “Spider-Hulk” nella Marvel Comics: entrambe sarebbero ottime aggiunte al prossimo film, per combinare l’ agilità dell’Uomo Ragno e la forza bruta di Hulk. Spider-Hulk è apparso per la prima volta in Web of Spider-Man #70 negli anni ’90, quando l’Uomo Ragno ha ottenuto i poteri di Hulk.

La seconda versione è apparsa nel fumetto del 2020 Immortal Hulk: Great Power, che in questo caso ha dato a Bruce Banner i poteri dell’Uomo Ragno; entrambe le iterazioni del personaggio sarebbero molto divertenti nel film.

“May Day” Parker

across the spider-verseMay “May Day” Parker è la figlia di Peter Parker e Mary Jane Watson in Terra-982, la casa dell’universo MC2: è un grandioso ed estremamente divertente personaggio, che avrebbe senso apparisse in Across the Spider-Verse.

May Parker sviluppa i suoi poteri da adolescente e prende il posto del padre dopo che questi è stato gravemente ferito in una battaglia. Ha anche già avuto a che fare con le altri varianti dell‘Uomo Ragno nei fumetti, il che rende probabile che lo farà anche nella versione animata.

Capitan Universo

La variante Captain Universe dell’Uomo Ragno è uno degli esseri cosmici più potenti dell‘Universo Marvel, il che lo rende un personaggio da dover assolutamente far debuttare nel MCU; oltretutto, ci sono un paio di versioni di Captain Universe, tra cui scegliere.

Peter Parker ottiene i poteri di Capitan Universo in maniera fortuita, alla fine del crossover degli anni ’90 Acts of Vengence. Durante il crossover Spider-Geddon che ha riunito molteplici varianti dell’Uomo Ragno molti anni dopo, anche Miles Morales è stato dotato della forza cosmica.

Ben Reilly

across the spider-verseUna delle versioni più significative di Spider-Man nei fumetti è il clone di Peter Parker, Ben Reilly. Reilly è emerso dal “Clone Sage“, un enorme crossover degli anni ’90 che all’epoca fu percepito in maniera controversa dai fan, proprio per l’ aver sostituito Peter con il personaggio di Ben. Da allora, tuttavia, Ben è diventato un membro benvoluto della famiglia allargata dell’Uomo Ragno.

Si potrebbe introdurre Ben Reilly in Across the Spider-Verse semplicemente rendendolo un’altra variante di Spider-Man, senza dover per forza entrare nelle complessità del “Clone Sage”, la cui storyline ha poi incorporato diversi cloni differenti.

Supaidāman

Supaidāman è la versione dell’Uomo Ragno della serie giapponese live-action del 1978 sull’eroe titolare. La serie era composta da 41 episodi e la sua fama si è estesa ben oltre il Giappone, rendendo questa versione una scelta perfetta da esplorare nel multiverso.

Nonostante abbia un costume che è più o meno lo stesso di quello del fumetto, Supaidāman ha delle differenze nella backstory e nei poteri che lo distinguono. Infatti, Takuya Yamashiro ottiene i suoi poteri da un alieno dopo che un’astronave si schianta vicino a casa sua.

Live! Corsa contro il tempo: trama e cast del film con Aaron Eckhart

Sempre più negli ultimi decenni cinema e televisione si sono scambiati i rispettivi canoni influenzandosi sempre più. La possibilità della TV di avere trasmissioni in diretta è in particolare una delle possibilità che la settima arte ha cercato di inglobare all’interno dei propri meccanismi tecnici o narrativi. Ciò che accade in diretta, infatti, conferisce una certa imprevedibilità al tutto, che favorisce la presa sugli spettatori. Da questo principio nasce così Live! Corsa contro il tempo, che unisce tale potenzialità ad una storia di genere thriller crime. Questo è stato diretto nel 2019 da Steven C. Miller, già affermatosi come regista di First Kill e Escape Plan 2.

Esperto di questo genere, Miller si è affidato ad una serie di noti attori del cinema e della televisione per dar vita a questo suo ultimo progetto. Girato in tempi brevissimi, Live! Corsa contro il tempo si è dimostrato un buon prodotto del suo genere, con tutte le principali caratteristiche del suo genere di riferimento. Ad avvalorare il tutto vi è però l’occhio instancabile delle telecamere, che riprendono ogni cosa vissuta dal protagonista dando l’impressione di sta vedendo qualcosa che accade in diretta davanti a noi. Accolto da una discreta accoglienza di critica e pubblico, il film è in realtà inedito in Italia.

Questo non ha infatti mai conosciuto il buio della sala cinematografica, passando direttamente su alcune delle principali piattaforme streaming. Si tratta però di un titolo particolarmente interessante per gli appassionati del genere, che merita di essere riscoperto. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Live! Corsa contro il tempo: la trama del film

Protagonista del film è Frank Penny, un solitario ed impulsivo poliziotto di Birmingham, in Alabama. Dopo aver commesso un grave errore durante una passata missione di lavoro, che ha compromesso la sua intera carriera, si trova oggi rassegnato e senza ambizioni in attesa di una nuova chance per potersi riscattare. L’occasione gli si presenta quando la figlia di 11 anni del commissario della polizia, Volk, viene rapita e tenuta nascosta in un posto segreto della città. Penny ha a disposizione solo 80 minuti per mettere insieme tutti gli indizi e trovare la ragazza prima che sia troppo tardi.

Per riuscire nella missione il poliziotto farà a modo suo sfidando gli ordini del capo arrabbiato e preoccupato per la sua bambina. Durante le indagini, inoltre, Penny avrà a che fare con Ava Brooks, una giovane vlogger ambiziosa che armata di telecamera riprenderà l’intera caccia al killer trasmettendola in diretta streaming sui social, con l’intenzione di rivelare la verità sull’attività della polizia. Con la pressione di ogni sua mossa sotto gli sguardi di tutti, Penny si trova a dover dar vita ad una vera e propria corsa contro il tempo per salvare la bambina e riacquistare la propria credibilità come poliziotto.

Live! Corsa contro il tempo cast

Live! Corsa contro il tempo: il cast del film

Ad interpretare l’agente Frank Penny vi è l’attore Aaron Eckhart, celebre per film come Thank You For Smoking, Il cavaliere oscuro, Qualcosa di speciale e Sully. Non nuovo ad opere di genere d’azione, l’attore si è preparato a questo attraverso un addestramento fisico che gli permettesse di dar vita anche alle sequenze più complesse. Inoltre, Eckhart ha avuto modo anche di imparare a maneggiare alcune delle armi più comuni tra gli agenti di polizia, al fine di risultare più realistico nella sua interpretazione. Accanto a lui, nei panni della vlogger Ava Brooks vi è invece l’attrice Courtney Eaton. Modella australiana, questa è già apparsa al cinema con i film Mad Max: Fury Road e Gods of Egypt.

Giancarlo Esposito, celebre per essere stato Gus Fring in Breaking Bad e Moff Gideon in The Mandalorian, interpreta qui Volk, capitano di polizia la cui figlia è stata misteriosamente rapita. Anche l’attore ha avuto modo di prepararsi al ruolo in modo speciale, incontrando diversi capi di polizia e apprendendo da loro le varie procedure che si è soliti seguire in casi di rapimento. L’attrice Dina Meyer, celebre per le serie Beverly Hills 90210 e Birds of Prey, è qui presenti nei panni di Ruth Carter. Ben McKenzie è invece Dean Keller. L’attore è meglio noto per aver interpretato Ryan Atwood nella serie The O.C. e il giovane James Gordon in Gotham. L’attrice Jessica Lu, infine, è Clover.

Live! Corsa contro il tempo: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Live! Corsa contro il tempo è infatti disponibile nei cataloghi di Amazon Prime Video e Infinity. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 13 dicembre alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

https://www.youtube.com/watch?v=tJXWVJBSRQw

Fonte: IMDb

Chloë Grace Moretz: 10 cose che non sai sull’attrice

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Chloë Grace Moretz: 10 cose che non sai sull’attrice

Chloë Grace Moretz è una di quelle attrici da tenere d’occhio per il prossimo futuro. La giovane attrice americana ha già dimostrato più e più volte, nei suoi quindici anni e più di carriera, di avere un talento innato per la recitazione. Il suo viso dolce e sempre solare, insieme alle sue capacità, ha saputo conquistare tante diverse fasce del pubblico di tutto il mondo che si affezionato a lei e l’ha vista crescere.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Chloë Grace Moretz.

Chloë Grace Moretz: i suoi film

1. Chloë Grace Moretz: i film e la carriera. L’attrice ha debuttato al cinema con Heart of the Beholder (2005), per poi ottenere maggior popolarità nello stesso anno con Amityville Horror. In seguito ha recitato in FBI: Operazione tata (2006), Zombies – La vendetta degli innocenti (2006), The Eye (2008) e (500) giorni insieme (2009). Comincerà a diventare famosa dal 2010 grazie ai film Kick-Ass e Diario di una schiappa, Hugo Cabret (2011), Dark Shadows (2012), Kick-Ass 2 (2013) e Lo sguardo di Satana – Carrie (2013). Negli ultimi anni ha recitto in Resta anche domani (2014), Sils Maria (2014), The Equalizer – Il vendicatore (2014), La quinta onda (2016), Cattivi vicini 2 (2016), La diseducazione di Cameron Post (2018), Suspiria (2018), Greta (2018) e Tom & Jerry (2021).

2. Chloë Grace Moretz è anche doppiatrice. Nel corso della sua carriera, Chloë Grace Moretz ha vestito anche i panni della doppiatrice. L’attrice, infatti, ha lavorato al doppiaggio delle serie A scuola con l’imperatore (2006), I miei amici Tigro e Pooh (2007-2009) e American Dad! (2014), e dei film animati Bolt – Un eroe a quattro zampe (2008), La storia della principessa splendente (2014), La famiglia Addams (2019), nei panni di Mercoledì, Scarpette rosse e i sette nani (2019) e La famiglia Addams 2 (2021). Ha inoltre partecipato al doppiaggio dei videgiochi Kick-Ass: The Game (2010) e Dishonored (2012).

Chloë Grace Moretz

Chloë Grace Moretz: età, altezza e fisico dell’attrice

3. Chloë Grace Moretz è piccoletta. Nonostante sembri molto slanciata, Chloë Grace Moretz in realtà è piccoletta: l’attrice, infatti, è alta 163 centimetri. tuttavia, la sua è una statura che può essere considerata media e la Moretz non ha avuto nessun tipo di problema per questo, riuscendo a dare vita a tutti i suoi personaggi serenamente. Nata il 10 febbraio del 1997, la Moretz ha oggi 24 anni.

4. Chloë Grace Moretz è stata vittima di body shaming. Quello del body shaming sembra un tunnel senza uscita e sembra proprio che questi attacchi ignoranti e sessisti non abbiano fine. Anche Chloë Grace Moretz ha ricevuto degli attacchi per la sua forma fisica, avvenuti quando aveva 15 anni e si trovava sul set di un film. L’attrice, infatti, fu attaccata dal suo collega che vestiva i panni del suo ragazzo sul grande schermo e che riuscì a farla piangere. Più grande di lei di circa 7-8 anni, l’attore si permise di criticarla per il suo peso, dicendole che non sarebbe mai uscito con lei nella vita reale perché troppo grossa.

Chloë Grace Moretz Instagram

5. Chloë Grace Moretz ha un profilo Instagram molto seguito. Come la maggior parte dei suoi colleghi, anche Chloë Grace Moretz si è lasciata affascinare dal social Instagram, tanto da dare vita ad un proprio account ufficiale, seguito da qualcosa come 19,5 milioni di persone. L’attrice è molto attiva sul social e sulla sua bacheca vengono postate prevalentemente foto che ritraggono protagonista di campagne pubblicitarie o progetti cinematografici in via di sviluppo, ma anche di progetti umanitari e sociali. Poche le foto in cui la si vede durante momenti di vita quotidiana con la famiglia o gli amici.

6. Chloë Grace Moretz ha dichiarato il suo amore per Brooklyn Beckham su Instagram. Durante i cinque anni di frequentazione (con una lunga pausa di riflessione nel mezzo), Chloë Grace Moretz non si è trattenuta dal pubblicare scatti che la ritraevano con la sua dolce metà di allora, Brooklyn Beckham. Sono molte le foto, tuttora presenti, che la vedevano sorridente accanto a quello che oggi è il suo ex, proprio come i comuni mortali. Tuttavia, quando i due non si sono più frequentati, la Moretz aveva mandato qualche messaggio subliminale, pubblicando nelle storie la citazione di Be Careful, canzone Cardi B, che parla di tradimento e di un avvertimento per chi pratica una ferita al suo cuore.

Chloë Grace Moretz: chi è il suo fidanzato

7. Chloë Grace Moretz è stata fidanzata con Brooklyn Beckham. Circa sei anni fa, Chloë Grace Moretz e Brooklyn Beckham avevano iniziato a frequentarsi come amici, ma qualcosa, negli anni, è cambiato. I due, infatti, sono usciti allo scoperto nel 2016. Nonostante il periodo di riflessione iniziato nell’ottobre dello stesso anno e durato fino all’autunno dell’anno dopo (pare per colpa della distanza), i due sono rimasti insieme fino all’aprile del 2018. Non è chiaro cosa sia successo (si vocifera che il giovane Beckham l’abbia tradita), ma i due si sono detti addio e pare che abbiano preso strade diverse sin da subito.

Chloe Grace Moretz Carrie

Chloë Grace Moretz in Lo sguardo di Satana – Carrie

8. Ha potuto lavorare solo poche ore al giorno. Nel film del 2013 Lo sguardo di satana – Carrie, nuovo adattamento dell’omonimo romanzo di Stephen King, la Moretz ha interpretato proprio il ruolo della protagonista Carrie, ragazza dotata di poteri telecinetici. Poiché al momento delle riprese era minorenne, le era permesso lavorare soltanto per otto ore al giorno. Molte delle scene in cui il personaggio è presente  sono state girate utilizzando una controfigura.

9. Ha costruito la propria versione del personaggio. Questo in cui la Moretz ha recitato è il quarto adattamento per il cinema del romanzo di King. In preparazione al provino per la parte, la giovane attrice ha dichiarato di non aver guardato nessuna delle precedenti versioni cinematografiche, al fine di non esserne influenzata. Anche dopo aver ottenuto la parte, la Moretz non ha voluto guardare quei film, evitando così di esserne influenzata e avere più possibilità di dar vita alla propria versione del personaggio.

Chloë Grace Moretz e Kate Harrison

10. Chloë Grace Moretz frequenta una modella. Da quando Chloë Grace Moretz  e Brooklyn Beckham si sono detti addio nella primavera del 2018, entrambi si sono rifatti una vita sentimentale. Se lui è avvistato prima mentre baciava Lexi Wood, una modella di Playboy, e poi mentre frequenta la modella Hana Cross, lei (dopo una chiacchierata frequentazione con Dylan O’Brian) pare stia frequentando la modella Kate Harrison. Le solite voci di corridoio affermano anche che le due già convivano in una casa a Los Angeles.

Fonti: IMDb, thefamouspeople, elle

Servant 3: trailer della nuova stagione

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Servant 3: trailer della nuova stagione

Apple TV+ ha diffuso il trailer di Servant 3, l’attesa terza stagione di Servant, la serie di successo creata e prodotta da M. Night Shyamalan. La nuova stagione di 10 episodi debutterà con il lancio del primo il 21 gennaio 2022 su AppleTV+, seguito da un nuovo episodio settimanale, ogni venerdì.

Tre mesi dopo aver lasciato la casa dei Turner, nella seconda stagione, ora le cose sembrano tornate al loro posto. Dorothy e Sean stravedono per Jericho, Julian ha una nuova fidanzata e Leanne è tornata a casa. Sotto la minaccia incombente del culto e con visitatori sospettosi appostati in un parco nelle vicinanze, Leanne fa tutto il possibile per sentirsi al sicuro, portando ancora più scompiglio nella famiglia Turner. Nel momento in cui Sean inizia a confidare nel potere di Leanne, Dorothy si sente sempre più minacciata e preoccupata per la sicurezza di Jericho. Mentre i Turner lottano per mantenere integra la loro famiglia, devono fare i conti con il prezzo del ritorno di Jericho. Meglio fare attenzione a ciò che si desidera.

https://youtu.be/q2RpsLfhEr4

Il cast della terza stagione di Servant include Lauren Ambrose, Toby Kebbell, Nell Tiger Free e Rupert Grint, a cui si aggiunge Sunita Mani (“Spirited”, “Mr. Robot”, “GLOW”).

Producono la serie con Shyamalan anche Jason Blumenthal, Todd Black, Steve Tisch, Ashwin Rajan e Taylor Latham. I registi di questa stagione sono M. Night Shyamalan, Ishana Night Shyamalan, Carlo Mirabella-Davis, Dylan Holmes, Celine Held & Logan George, Kitty Green e Veronika Franz & Severin Fiala; tra gli autori troviamo Ryan Scott, Ishana Night Shyamalan, Alyssa Clark, Laura Marks, Henry Chaisson, Amy Louise Johnson e Kara Lee Corthon. “Servant” è una produzione di Blinding Edge e Escape Artists. La serie è stata creata dal produttore esecutivo e scrittore nominato dalla British Academy of Film and Television Arts Tony Basgallop.

Golden Globes 2022: ecco la lista dei nominati, c’è anche Paolo Sorrentino

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Sono stati annunciati i candidati ai Golden Globes 2022, i premi assegnati al cinema americano dalla stampa estera, la Hollywood Foreign Press Association. Ecco di seguito tutti i nominati tra cui, nella categoria miglior film in lingua non inglese, spicca anche E’ Stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino.

Miglior serie commedia o musical

Miglior attore drammatico, Televisione

Migliore attrice di mini serie o film tv

Miglior regia

Miglior attrice commedia o musical

Miglior attore drammatico

Miglior serie drammatica

Miglior attrice drammatica, televisione

Miglior attore in una mini serie o film tv

Miglior attore, commedia o musical

Miglior attore non protagonista

Miglior colonna sonora

Miglior attrice comica, Televisione

  • Hannah Einbinder (“Hacks”)
  • Elle Fanning (“The Great”)
  • Issa Rae (“Insecure”)
  • Tracee Ellis Ross (“Black-ish”)
  • Jean Smart (“Hacks”)

Miglior mini serie o film tv 

Miglior attore non protagonista, Televisione

Miglior film, musical o commedia

Miglior attrice non protagonista

Miglior film in lingua non inglese

  • “Compartment No. 6” (Sony Pictures Classics) — Finland, Russia, Germany
  • “Drive My Car” (Janus Films) — Japan
  • E’ stata la mano di Dio (Netflix) — Italy
  • “A Hero” (Amazon Studios) — France, Iran
  • Parallel Mothers” (Sony Pictures Classics) — Spain

Miglior Sceneggiatura

Miglior attrice Drammatica

Miglior film drammatico

Miglior attore comico, Televisione

Miglior attrice non protagonista, Televisione

Miglior canzone originale

  • “Be Alive” from “King Richard” (Warner Bros.) — Beyoncé Knowles-Carter, Dixson 
  • “Dos Orugitas” from “Encanto” (Walt Disney Pictures) — Lin-Manuel Miranda 
  • “Down to Joy” from “Belfast” (Focus Features) — Van Morrison 
  • “Here I Am (Singing My Way Home)” from “Respect” (MGM/United Artists Releasing) — Jamie Hartman, Jennifer Hudson, Carole King 
  • “No Time to Die” from “No Time to Die” (MGM/United Artists Releasing) — Billie Eilish, Finneas O’Connell 

Miglior film d’animazione

  • Encanto” (Walt Disney Studios Motion Pictures) 
  • “Flee” (Neon) 
  • Luca” (Walt Disney Studios Motion Pictures) 
  • “My Sunny Maad” (Totem Films)
  • Raya and the Last Dragon” (Walt Disney Studios)

Downton Abbey II: Una Nuova Era, teaser trailer del sequel

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Downton Abbey II: Una Nuova Era, teaser trailer del sequel

La Universal Pictures Italia ha diffuso il teaser trailer di Downton Abbey II: Una Nuova Era, l’atteso secondo film del franchise Downton Abbey.

Diretto da Simon Curtis e scritto da  Julian Fellowes Downton Abbey II: Una Nuova Era è prodotto da Gareth Neame, Liz Trubridge, Julian Fellowes. Nel cast ritorna i protagonisti  Hugh Bonneville, Laura Carmichael, Jim Carter, Brendan Coyle, Michelle Dockery, Kevin Doyle, Joanne Froggatt, Harry Hadden-Paton, Robert James-Collier, Allen Leech, Phyllis Logan, Elizabeth McGovern, Sophie McShera, Tuppence Middleton, Lesley Nicol, Maggie Smith, Imelda Staunton, Penelope Wilton. In aggiunta al cast originale ci saranno Hugh Dancy, Laura Haddock, Nathalie Baye, Dominic West e Jonathan Zaccaï.

“Dopo un anno molto impegnativo con così tanti di noi separati dalla famiglia e dagli amici, è un enorme conforto pensare che ci aspettano tempi migliori e che il prossimo Natale ci ritroveremo con i tanto amati personaggi di Downton Abbey”, ha detto il produttore Neame.

Anche il presidente di Focus Features Peter Kujawski si è concentrato sui piaceri ristoratori di un ritorno a Downton: “Non c’è posto come casa per le vacanze e non possiamo immaginare un regalo migliore che riunirsi con Julian, Gareth e l’intera famiglia Downton nel 2021 per riportare a casa i Crawley per i loro fan”.

Animali fantastici – I segreti di Silente: primo trailer ufficiale

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Animali fantastici – I segreti di Silente della Warner Bros. Pictures è la nuova avventura del Wizarding World creato da J.K. Rowling. Animali fantastici – I segreti di Silente presenta un cast guidato dal premio Oscar  Eddie Redmayne (“La teoria del tutto”), il due volte candidato all’Oscar Jude Law (“Ritorno a Cold Mountain”, “Il talento di Mr. Ripley”), con Ezra Miller, Dan Fogler, Alison Sudol, Callum Turner, Jessica Williams, Katherine Waterstone Mads Mikkelsen. David Yates ha diretto Animali fantastici – I segreti di Silente, un film scritto da J.K. Rowling e Steve Kloves, basato su una sceneggiatura di J.K. Rowling. I produttori del film sono David Heyman, J.K. Rowling, Steve Kloves, Lionel Wigram e Tim Lewis, mentre Neil Blair, Danny Cohen, Josh Berger, Courtenay Valenti e Michael Sharp sono i produttori esecutivi.

In Animali fantastici – I segreti di Silente Il professor Albus Silente (Jude Law) sa che il potente mago oscuro Gellert Grindelwald (Mads Mikkelsen) è intenzionato a prendere il controllo del mondo magico. Non essendo in grado di fermarlo da solo, Silente affida al magizoologo Newt Scamander (Eddie Redmayne) il compito di guidare un’intrepida squadra di maghi, streghe e un coraggioso Babbano pasticcere in una pericolosa missione, dove incontrano vecchie e nuove creature e si scontrano con la crescente legione di seguaci di Grindelwald. Con una posta in gioco così alta, quanto a lungo Silente potrà restare in disparte?

Il team creativo che ha lavorato dietro  le quinte include il direttore della fotografia George Richmond (“Rocketman”, “Kingsman: Il cerchio d’oro”), lo scenografo vincitore di tre Oscar® Stuart Craig (“Il paziente inglese”, “Le relazioni pericolose”, “Gandhi”, i film di “Harry Potter” e “Animali fantastici”) e lo scenografo Neil Lamont (“Solo: A Star Wars Story”, “Rogue One: A Star Wars Story”), la costumista vincitrice di quattro Oscar® Colleen Atwood (“Chicago”, “Memorie di una geisha”, “Alice in Wonderland”, “Animali fantastici e dove trovarli”) e il montatore che da tempo collabora con Yates, Mark Day (“Animali fantastici: i crimini di Grindelwald”, gli ultimi quattro film di “Harry Potter”). La musica è del nove volte candidato all’Oscar® James Newton Howard (“Notizie dal mondo”, “Animali fantastici: i crimini di Grindelwald”, “Defiance – I giorni del coraggio”, “Michael Clayton”, i film di “Hunger Games”).

La Warner Bros. Pictures presenta una produzione Heyday Films, un film di David Yates, Animali fantastici – I segreti di Silente. Il film sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures, e l’uscita nelle sale italiane è prevista per il 13 Aprile 2022.

Yellowstone: la quarta stagione dal 14 Dicembre su SKY e NOW

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Yellowstone: la quarta stagione dal 14 Dicembre su SKY e NOW

Tornano i cowboy e le immense praterie del Montana di Yellowstone, l’amatissima serie TV con Kevin Costner, giunta ormai alla quarta stagione: dal 14 dicembre su Sky Atlantic e in streaming su NOW. Scritti e prodotti da Taylor Sheridan, i dieci nuovi episodi proseguono la narrazione dell’epopea neo – western sulle storie di confine dei Dutton e il loro viscerale legame con lo sterminato e ambitissimo ranch di cui sono proprietari da generazioni.

Yellowstone è un’avvincente saga familiare con protagonista ancora una volta il premio Oscar Kevin Costner nei panni del cowboy John Dutton. Nel cast tornano anche i figli di John, interpretati da Kelly Reilly, Luke Grimes e Wes Bentley, oltre a Kelsey Chow, Cole Hauser, Gil Birmingham e Josh Holloway.

Yellowstone – quarta stagione, la trama

John Dutton, proprietario di un ranch nel Montana, lotta per mantenere la stabilità della famiglia e del ranch, minacciato dai costruttori e da una riserva indiana, a cui si aggiunge la corruzione della classe politica. Tutti hanno un obiettivo: conquistare il territorio del ranch. La nuova stagione inizia subito dopo l’adrenalinico finale della terza stagione, con le vite di John, Bette e Kayce in pericolo e con Jamie contro la sua famiglia. La guerra contro Market Equities è ancora in corso.

Yellowstone 4 è la quarta stagione della serie Yellowstone creata da Taylor Sheridan e John Linson per il Paramount Network con Kevin Kostner.

In Yellowstone 4 protagonisti sono Kevin Costner nel ruolo di John Dutton, è un patriarca miliardario della sesta generazione della famiglia Dutton, che controlla il Yellowstone Dutton Ranch, il più grande ranch contiguo degli Stati Uniti. Luke Grimes nei panni di Kayce Dutton, un ex SEAL della Marina degli Stati Uniti e uno dei figli di John ed Evelyn. Kelly Reilly nei panni di Beth Dutton, una finanziera e figlia di John ed Evelyn. Wes Bentley nei panni di Jamie Dutton, avvocato, aspirante politico e uno dei figli di John ed Evelyn. Cole Hauser nel ruolo di Rip Wheeler, caposquadra del ranch di Yellowstone e del braccio destro di John. Kelsey Asbille nel ruolo di Monica Long Dutton, moglie dei nativi americani di Kayce. Brecken Merrill nel ruolo di Tate Dutton, figlio di Kayce e Monica e unico nipote di John. Jefferson White nel ruolo di Jimmy Hurdstrom, un ranch di Yellowstone. Danny Huston nel ruolo di Dan Jenkins, un miliardario sviluppatore di terreni dalla California con l’aspirazione di costruire su parti di Yellowstone.

Thor: Love and Thunder, Michael Giacchino alla colonna sonora

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Thor: Love and Thunder, Michael Giacchino alla colonna sonora

Sarà il premio Oscar Michael Giacchino a comporre la colonna sonora di Thor: Love and Thunder, il nuovo film Marvel Studios, diretto da Taika Waititi e interpretato, tra gli altri, da Chris Hemsworth, Natalie Portman e Tessa Thompson.

A confermare la notizia è lo stesso Giacchino che lo comunica simpaticamente sul suo account Twitter:

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 maggio 2022.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

In the fabulous underground, in arrivo su Rakuten Tv e Amazon Prime Video

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È in uscita gratuita a dicembre su Rakuten Tv, Amazon Prime Video e per gli abbonati del canale Rarovideo l’opera In the fabulous underground”.

Il film dei registi Mauro John Capece (Reverse, La Scultura e La Danza Nera) e Claudio Romano (Ananke) è stato scritto dalla docente Betty L’Innocente e si è avvalso della collaborazione di Marco Fioramanti, noto artista italiano e intimo amico di Anton Perich.

Il documentario racconta la vita straordinaria di Anton Perich, artista, fotografo, pittore e regista underground, attivo a New York a partire dagli anni ’70.

Perich si trasferì dalla Parigi dei Letteristi a New York dove iniziò a collaborare insieme ad Andy Warhol come fotografo per la rivista Interview Magazine. Assiduo frequentatore del Max’s Kansas City e dello Studio 54 ha immortalato nei suoi scatti la “beat generation”, la “punk generation” e la “Warhol generation”. Nel 1978 inventò la Painting Machine, ovvero la prima macchina al mondo in grado di dipingere; oggi è valutata come il primo prototipo di stampante a getto d’inchiostro e plotter. Anton Perich, considerato un pioniere dell’arte digitale, fondò nel 1978 NIGHT, lo spazio galleria interattivo per le sue opere fotografiche. Oggi le sue fotografie sono esposte in tutte in mondo.

“In the Fabulous Underground”, girato tra gli Stati Uniti e la Croazia, è un importante documento sulla nightlife della Factory di Warhol.

Il documentario è un viaggio tra il passato e il presente, tra Mikulići, città natale dell’artista, e New York, sua città d’adozione. Per raccontare il fermento di quegli anni l’opera si affida alle testimonianze di artisti quali Taylor Mead (scrittore e attore in numerose pellicole di Andy Warhol), Susan Blond (attualmente produttrice discografica, al tempo nota per essere stata la prima donna andata in onda senza veli sulla TV americana, proprio in un film di Perich) e Victor Bockris (biografo di Andy Warhol, Lou Reed, Patti Smith).

A rendere unico “In the Fabulous Underground” sono i filmati inediti girati fra lo Studio 54 e il Max’s Kansas City che mostrano personaggi del calibro di Salvador Dalì, Muhammad Alì, Taylor Mead e lo stesso Andy Warhol.

I fratelli De Filippo, la recensione del film di Sergio Rubini

I fratelli De Filippo, la recensione del film di Sergio Rubini

Eduardo, Peppino e Titina: da sempre e per sempre I Fratelli De Filippo. Loro i protagonisti assoluti del film di Sergio Rubini presentato alla Festa del Cinema di Roma e nei cinema il 13, 14 e 15 dicembre per una uscita speciale che anticipa il passaggio su Rai1 del 29 dicembre. Un diverso Natale in Casa Cupiello, insomma, ci aspetta. E per una volta l’occasione di conoscere meglio figure entrate nel mito, che siamo spesso abituati a fotografare semplicisticamente.

Questa l’operazione del regista pugliese, che dopo venti anni e 14 film diretti si mette dietro la macchina da presa per raccontare il teatro, una passione comune a quella dei tre fratelli, animati dal sacro fuoco ed eredi putativi del grande Eduardo Scarpetta (interpretato da Giancarlo Giannini).

La storia de I Fratelli De Filippo

Cresciuti a Napoli all’inizio del Novecento, Eduardo, Peppino e Titina non sono mai stati riconosciuti come figli dallo ‘zio’, che però sin da bambini li porta con sé dietro le quinte e sul palcoscenico. Alla morte dell’attore, ai tre non spetta nulla della sua eredità, ma il riscatto passa per la formazione del trio De Filippo, sogno accarezzato per anni dai tre fratelli.

Che sullo schermo hanno i volti di Mario Autore, Domenico Pinelli e Anna Ferraioli Ravel (rispettivamente Eduardo, Peppino e Titina), circondati da Giovanni Esposito, Nicola Di Pinto, Augusto Zucchi, Lucianna De Falco, Marianna Fontana e Maurizio Casagrande, oltre a  Maurisa Laurito, Maurizio Micheli e Vincenzo Salemme. Un cast ricco, ampio, variegato, forse troppo, che sicuramente aiuta i tre protagonisti a emergere in un affresco composto da figure di contorno, nel quale sono i conflitti tra il Vincenzo Scarpetta di Biagio Izzo e il fratellastro Eduardo, e di quest’ultimo con Peppino, a spingere avanti la narrazione e a catturare.

Il contesto rischia di diventare il vero protagonista

Nonostante i nomi impegnati nella scrittura, i dialoghi non sono certamente la forza di una produzione nata per la serialità tv, e che di quel mondo sconta qualche difetto. Al netto di una grande cura e attenzione a scenografie, location, costumi e ricostruzioni di un contesto che rischia di diventare il vero protagonista. Più ancora del trio patrimonio nazionale o di una regia che – forse per cronachistico rispetto – non riesce a trasmettere il cuore messo nel presentare e realizzare il progetto.

Una storia “italiana” e “di una ferita familiare” l’ha definita lo stesso Rubini, che già sogna un sequel, con il quale arrivare fino al 1944, quando definitivamente le strade dei De Filippo si divisero. Che forse farebbe bene a destinare definitivamente al piccolo schermo, senza confusioni, ma che difficilmente potrebbe aggiungere molto – cinematograficamente parlando – al conflitto ampiamente esplorato in questa sede, per altro senza poter contare sulla parabola del tanto bistrattato Peppino, dei tre il più sfaccettato e imprevedibile, nel bene e nel male.

I personaggi sono appiattiti

L’eccessiva caratterizzazione dei personaggi, tutti troppo netti, coerentemente con la natura teatrale del loro habitat e della vicenda, appiattisce un po’ alcuni passaggi. E il bilancio finale è sicuramente indebolito da alcune immagini che verrebbe da definire datate o poco credibili (come la versione anziana della Signora De Filippo o certe esagerazioni dell’encomiabile Giannini e della Laurito). E se per lo sbarco in una Milano nebbiosa e dove nessuno “sta mai coi man in man” c’è la scusa della citazione, per la dedica al Vesuvio siamo più dalle parti di Un posto al sole…

Non serviva insistere sullo stereotipo, in una pièce nella quale Napoli spunta dietro ogni angolo, in ogni scena, dalla riproposizione della poesia Napule all’elegia della sua gente, nata per recitare e costantemente in scena. Ma d’altronde non si potevano eliminare sentimentalismi e napoletanità, anche nelle sue manifestazioni più popolari, da un omaggio del genere, che nella sua circolarità si chiude con un finale conciliatorio. Che sarà bene non scomodare ulteriormente.

The Batman: il piano dell’Enigmista nel nuovo trailer internazionale

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La Warner Bros. Japan (tramite Culture Crave) ha recentemente diffuso un nuovo trailer per The Batman. Il trailer internazionale rivela alcune nuove scene molto brevi del film mai viste prima, uno dei quali mostra la parete dell’Enigmista piena di ritagli di giornale e fotografie. Uno sguardo dentro il pozzo nero della mente del prossimo grande villain con cui dovrà confrontarsi il Cavaliere Oscuro.

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Spider-Man: No Way Home, Doctor Strange usa le rune come Scarlet Witch?

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Doctor Strange lancia un incantesimo come Scarlet Witch in un nuovo trailer di Spider-Man: No Way Home. Come sappiamo, nel film di prossima uscita, Spider-Man di Tom Holland sarà accompagnato da un altro grande eroe Marvel, ovvero il Doctor Strange di Benedict Cumberbatch.

Dal momento in cui è stato annunciato che Doctor Strange sarebbe stato in Spider-Man: No Way Home, gli spettatori hanno iniziato a speculare sul suo ruolo e su eventuali connessioni che avrebbe avuto con Doctor Strange in the Multiverse of Madness. I trailer hanno rivelato che Peter cerca Stephen Strange dopo aver avuto l’idea di usare la magia per annullare la rivelazione sulla sua identità fatta da Mysterio alla fine di Far From Home.

Tuttavia, l’incantesimo non va come previsto, dal momento che “apre” il multiverso e i cattivi dei precedenti franchise di Spider-Man cominciano a saltare nel MCU. Strange è anche quello che rivela a Peter che tutti loro sono destinati a morire combattendo contro Spider-Man nei loro universi. Il marketing di Spider-Man: No Way Home indica che questo coinvolgerà Strange a svolgere un ruolo importante nel terzo atto del film.

Nell’ultimo spot di Spider-Man: No Way Home pubblicato da Sony, viene mostrato un nuovo momento, molto breve, del terzo atto che vede coinvolto Doctor Strange e include una connessione a Scarlet Witch. Strange viene mostrato mentre lancia un incantesimo usando le rune, proprio come quelle usate da Wanda Maximoff e Agatha Harkness in WandaVision.

Potete vedere l’epico momento al secondo 10 del video a seguire:

Spider-Man: No Way Home, il trailer ufficiale

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 15 dicembre 2021.

Guardiani della Galassia Vol. 3, James Gunn chiarisce la cast-list di Google

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James Gunn chiarisce alcune informazioni errate diffuse su Internet in merito al cast confermato di Guardiani della Galassia Vol. 3. Nello tempo che è intercorso tra l’uscita di Guardiani della Galassia Vol. 2 e adesso, Gunn è stato licenziato per un breve periodo dalla Disney, e in quel periodo ha lavorato a The Suicide Squad per DC e Warner.

Ora che tutto è stato riportato alla normalità, lo sceneggiatore-regista nella squadra Marvel preferito dai fan è al lavoro su Guardiani della Galassia Vol. 3, che di recente ha avviato la produzione. L’uscita del film è attualmente prevista per maggio 2023 e dovrebbe essere l’ultimo film MCU per diversi personaggi.

Sappiamo che lLa maggior parte del cast originale di Guardiani della Galassia tornerà per il nuovo film, come Chris Pratt, Zoe Saldana, Karen Gillan, Dave Bautista, Pom Klementieff, Vin Diesel e Bradley Cooper. Anche Sean Gunn tornerà per occuparsi della motion capture di Rocket Raccoon, mentre Sylvester Stallone interpreterà ancora una volta Stakar Ogord. Nel frattempo, Guardiani della Galassia Vol. 3 ha aggiunto due nuovi arrivati: Chukwudi Iwuji e Will Poulter, quest’ultimo nei panni di Adam Warlock.

Tuttavia, se si prova a cercare il film su Google, si noterà un cast molto più ricco. Gunn è intervenuto sulla questione via social media per sfatare la falsa lista del cast, secondo la quale Chris Hemsworth, Seth Green, Viola Davis, Jai Courtney, Joel Kinnaman, Idris Elba e King Bach sono tutti nel film insieme a Poulter. “Qualcuno si sta divertendo su Google Movie con il cast di #GotGVol3,” ha scritto Gunn prima di andare a sottolineare che solo Poulter è confermato dall’elenco considerevole.

https://twitter.com/JamesGunn/status/1470039407549988864?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1470039407549988864%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fguardians-galaxy-3-cast-confirmed-director-james-gunn%2F

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff, Karen Gillan, Will Poulter insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

Spider-Man: No Way Home, l’account Twitter del film “trolla” i fan!

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Mentre l’attesa per l’arrivo al cinema di Spider-man: No Way Home si fa sempre meno lunga, l’account Twitter ufficiale del film non perde occasione per prendere in giro i fan, a seguito dell’ondata di speculazioni e teoria che sono state promosse sul web nelle ultime settimane.

Postando una foto dal trailer del film, in cui compaiono Spider-Man e MJ, è stato evidenziato un pezzetto di un palazzo alle loro spalle e il post invita a ingrandire la foto per vedere un easter egg che sicuramente è sfuggito ai fan.

Ingrandendo la figura, però, si legge soltanto: “Speriamo che stiate avendo una bella giornata!” CONTROLLATE VOI STESSI A QUESTO LINK! L’idea è semplice ma ingegnosa e prende garbatamente in giro i cacciati di indizi e riferimenti a tutti i costi.

Spider-Man: No Way Home, il trailer ufficiale

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 15 dicembre 2021.

Giovanni Troilo, regista di Vesuvio, racconta il suo documentario presentato al Noir in Festival

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L’area che comprende il Vesuvio e i Campi Flegrei —il secondo super-vulcano che periodicamente ricorda agli abitanti delle zone di Agnano, Pozzuoli e Bagnoli della sua esistenza attraverso stormi sismici ricorrenti—, è la più densamente abitata d’Europa. In caso di eruzione i risultati sarebbero catastrofici.

Abbiamo incontrato Giovanni Troilo, regista del documentario Vesuvio, in occasione della presentazione del film al Noir in Festival. Documentarista di grande successo, noto principalmente per il suo lavoro con Sky Arte, che porta avanti da circa dieci anni (di recente abbiamo visto Frida Viva la Vida), Troilo si presenta al festival con un documentario insolito, dal grande fascino. Ma che ci fa un documentario sulla regione vulcanica del napoletano nella selezione di un festival dedicato al cinema di genere noir?

È un linguaggio al confine tra fiction e documentario, e devo dire che questa modalità di racconto a Napoli funziona particolarmente bene. La prima volta che ho pensato di fare questo film, immaginavo di realizzare un mockumentary su questo allarme eruzione, su una possibile messa in atto del piano di evacuazione. In realtà sin dai primi sopralluoghi è stato subito chiaro che la finzione da noi immaginata non sarebbe stata nemmeno vagamente simile alla messa in scena del reale che avremmo intercettato Nella maggior parte dei casi i protagonisti delle molte storie del film non li abbiamo cercati, ci siamo imbattuti in loro. I più importanti sono state delle vere e proprie epifanie, spesso giunte nel momento in cui, dopo una lunga giornata di esplorazione, eravamo ad un passo dal desistere.

Ad esempio durante le prime giornate di sopralluoghi, dopo una serie di insuccessi, eravamo diretti al cratere e su questa strada verso l’apocalisse, tra le ultimissime case che affollano il cono del Vesuvio, abbiamo scorto un’insegna: Paradise Tv! La prima epifania ci aveva portato ad una delle storie più importanti del film.

Come hai rintracciato i personaggi e le storie, e quanto tempo hai impiegato?

Abbiamo iniziato con l’idea di questo film nel 2018, ci è voluto tanto. È stato un paziente spendere del tempo per cercare di cogliere l’essenza del luogo. In questo senso è stato fondamentale avere un team che, innamoratosi del progetto, ha deciso di sposarlo in toto facendosi carico dei molti sacrifici. Oltre al produttore Davide Azzolini che ha deciso di imbarcarsi su questo progetto totalmente al buoi, sono molto grato al cameraman Valerio Coccoli, al fonico Renato Grieco e soprattutto ad Allegra Nelli che è stata fondamentale nella ricerca delle storie e nella relazione continua con questi personaggi.

L’idea di avere tanti protagonisti che potessero portare ad una percezione collettiva e condivisa di questo senso del pericolo e di come ci si può convivere, che investe tutti dalla nascita alla morte, era necessario. Con il tempo mi sono fatto l’idea che questo gigantesco apparato vulcanico somiglia molto a quelli che Timothy Morton definisce iperoggetti, ovvero degli oggetti così grandi e multidimensionali che risulta impossibile alla singola percezione umana leggerne l’interezza.

La soluzione che abbiamo tentato è stata quella di aggregare le singole percezioni in una sorta di rete sensoriale collettiva per provare a leggere meglio questo oggetto così complesso. Che continua a sfuggire soprattutto per la così grande differenza di  scala temporale  che c’è tra la vita di un apparato vulcanico e quella di un essere umano.

Il film è molto democratico nelle esistenze che racconta, dal Vescovo che presenzia il miracolo di San Gennaro al fabbricante di fuochi d’artificio, tutte le storie hanno la stessa importanza. Di alcune Giovanni Troilo è testimone, di altre è partecipe, con domande e interviste vere e proprie ai personaggi che di volta in volta incontra. In base a cosa hai scelto di intervenire o meno?

C’è una componente istintiva molto forte per progetti di questo tipo. Dipende molto dal tempo, ma anche dall’utilità che ci può essere nel chiedere qualcosa, quando la storia non passa chiaramente attraverso le immagini. Io credo fermamente che, anche di fronte alla forza delle parole, spesso un’immagine possa essere molto più permeante. Poi sicuramente c’è una questione di bilanciamento del racconto, infatti non è un caso che l’aspetto informativo sia delegato al personaggio del vulcanologo. Questo serve allo spettatore per orientarsi, ed è lo scheletro minimo per avere la possibilità di avere altri momenti lisergici. Il tentativo era quello di  far partire lo spettatore dalla terra ferma, e di traghettarlo pian piano al largo. Per ritrovarsi qualche minuto dopo un po’ disorientati, per scoprire che sotto i piedi la terra non è così fissa, ma trema, e trovarsi in un nuovo territorio con nuove regole fisiche, in cui non si può far altro che abbandonarsi e provare a immedesimarsi.

Nelle note di regia scrivi “A Napoli non si è vicini o dentro a un vulcano. Si è vulcano.” Come sei stato accolto?

Benissimo. Sono stato felicissimo di avere la possibilità di fare un progetto del genere a Napoli, dove avevo già fatto diversi lavori ma con un respiro minore. È una città che mi dà una carica energetica che mi dura per anni. Ero certo della risposta e le aspettative sono state più che confermate.

In che modo Vesuvio si inserisce nel tuo percorso artistico che di recente si era focalizzato prevalentemente sul documentario d’arte?

Ci sono dei progetti che abbracciano archi di tempo così differenti che necessariamente devono convivere sul piano temporale. L’ultimo lavoro di questo tipo che avevo fatto è stato Coeurope, un documentario molto affine nell’approccio a Vesuvio e la cui lavorazione ha richiesto moltissimo tempo. Sarebbe bellissimo fare solo questo, ma anche impensabile. E così ci sono questi documentari d’arte che amo moltissimo e che da quasi dieci anni realizzo per Sky Arte. Mi appassiona molto il fatto di poter sperimentare dei linguaggi e di poterli portare al cinema, è capitato di recente con Frida, con Monet e succederà di nuovo con un progetto su Borromini.

Presentato in anteprima al Noir in Festival a Milano, Vesuvio uscirà a marzo in day and date, al cinema che in streaming, sulla piattaforma IWonder di I Wonder Pictures, accompagnato anche da presentazioni con i protagonisti.

Teemu Nikki: intervista al regista di Nimby – Not in my backyard, dal Noir in Festival

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In Italia lo dovremmo conoscere da diversi anni, dal momento che è lui la mente dietro a Mental, serie Rai che nasce come remake di uno show finlandese, ma di lui si è parlato moltissimo dall’ultimo festival di Venezia, dove il suo Il Cieco che non voleva vedere Titanic ha fatto innamorare la stampa al Lido. Ora, torna in Italia con il suo ultimo film, Nimby – Not in my backyard, presentato al Noir in Festival: lui è Teemu Nikki; lo abbiamo raggiunto al telefono, ecco cosa ci ha raccontato.

Dopo Mental e Il Cieco, anche Nimby trova spazio in Italia, con l’esordio ad un Festival del nostro Paese, cosa la lega all’Italia?

“Prima di tutto abbiamo un distributore – risponde Teemu Nikki, con grande semplicità e onestà – e questo aiuta il dialogo, così i film arrivano in Italia. Per quanto riguarda Mental è diventato un format di successo in Italia, ma a parte questo, sembra che il pubblico italiano capisca bene il nostro lavoro, il nostro linguaggio, il modo in cui raccontiamo le cose.”

Nimby è una satira sociale, politicizzata ma non cattiva. I toni sono leggeri e a volte anche esilaranti. Che cosa era interessato a raccontare?

“Ogni volta che decido di fare un film è perché c’è un argomento che mi stuzzica e che mi fa pensare. In questo caso si trattava del tema della tolleranza, verso persone diverse, verso opinioni diverse. Quindi, all’inizio l’idea era quella di fare una commedia, nel farlo è diventata una commedia nera e ha assunto anche delle sfumature politiche. Penso che in realtà quello che volevo fare era dare al pubblico del materiale su cui riflettere. Godersi il film, sì, ma poi cercare di capire cosa aveva raccontato, è un invito a guardarsi allo specchio.”

Nelle note di regia, Teemu Nikki scrive che odia quando scopre di aver avuto un pregiudizio su qualcuno o qualcosa e che vorrebbe cambiare. Si può quindi dire che Nimby è una specie di terapia?

“Tutti i film sono una specie di terapia, ma forse la terapia sarebbe costata meno!”

Gli attori, soprattutto i giovani interpreti, offrono delle performance autentiche e molto convincenti, sono uno degli elementi di forza del film. Qual è stato il processo di casting, c’erano elementi specifici che si cercavano negli attori? 

“Per quello che riguarda l’attore che interpreta il nazista, Elias Westerberg, lo conoscevo da prima, volevo vederlo senza capelli, per questo l’ho scelto (ride)! Ma è un bravo attore e porta nel personaggio l’energia giusta. Per l’interprete di Mervi, Susanna Pukkila, non avevo mai lavorato con lei, questo è il suo primo ruolo dopo essere uscita dalla scuola di recitazione, mentre l’interprete di Kata, Almila Bagriacik, è molto famosa in Germania, non avevo mai lavorato con lei, ma quando li ho visti tutti insieme ho capito che erano giusti, avevano la giusta energia.”

Dal momento che racconta sempre le persone e la società, come sarebbe un suo film sugli ultimi due anni, con il mondo in pandemia?

“Una commedia nera! Ma a essere onesto, non lo so ancora, perché è ancora troppo presto. Stiamo ancora vivendo questo periodo, potrei parlarne in un film tra 5 anni. Ci vuole il giusto distacco”.

NIMBY – Not in my backyard arriverà su IWONDERFULL.it, la piattaforma streaming di I Wonder Pictures in collaborazione con MYmovies, e contemporaneamente nei cinema a partire dal 14 dicembre, dopo essere stato presentato in anteprima al XXXI Noir in Festival.

Lorenzo Richelmy, intervista al protagonista di Diario di Spezie dal Noir in Festival

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Sabato 11 dicembre è stato presentato in concorso al Noir Festival 2021 Diario di Spezie, primo film di Massimo Donati, tratto dal suo omonimo romanzo pubblicato da Mondadori nel 2013 e prodotto con il sostegno della Trentino Film Commission. Protagonista del film è Lorenzo Richelmy, che abbiamo raggiunto al telefono per parlare proprio di questo thriller che lo vede ritornare al Noir in Fest.

Dopo l’esperienza di Ride, di Jacopo Rondinelli, e quella con Il talento del calabrone, di Giacomo Cimini, Lorenzo Richelmy vede un altro suo film presentato al festival del cinema di genere a Milano. Che affinità c’è con il Noir in Festival?

“La prima volta che ho partecipato al Noir in Festival ero un giurato, era il 2017 mi pare – esordisce Richelmy, facendo risalire la sua amicizia con il festival ancora a prima del 2018, anni di uscita di RideIo sono un amante del genere, aborro invece il mix di generi. Come attore appassionato d’arte, mi piacciono le scelte radicali. Il genere permette ad un autore o a un film di essere molto dritto. In un momento in cui è sempre più difficile ottenere la sospensione di giudizio dal pubblico, perché ora il pubblico è espertissimo, si fa subito le sue idee, mentre il genere ti leva dal campo un sacco di problematiche, anche da un punto di vista produttivo. Il genere ti permette di fare una scelta, che poi magari è sbagliata, ma preferisco sbagliare piuttosto che fare un film grignolino, carino, di intrattenimento. Io non sono un grande fan del cinema come intrattenimento, mi piace emozionarmi, non divertirmi. Quello, nella mia esperienza, lo faccio con i videogiochi, per cui per me il cinema è un oggetto di studio. Quindi sì, il genere mi piace, e sono legato al Noir in Festival perché sono attratto da questo tipo di storie, sia come attore che come spettatore. E il genere a tinte fosche mi piace molto.”

Chi è Luca Treves, protagonista di Diario di Spezie?

“Io cerco sempre di scegliere delle storie che possano avere una valenza contemporanea. Luca è un personaggio che si è accomodato, ha trovato un posto che tutto sommato gli sta comodo. Ha il suo piccolo ristorante, anche se poteva diventare un grande chef. Come spesso succede ai ragazzi in questi anni, lui sceglie di accontentarsi. Negli anni ’60-’70 si protestava per il posto fisso, che era considerato uno schifo. Adesso un ragazzo di 20 anni elemosina un posto fisso, e dal punto di vista generazionale per me è una sconfitta totale. Il ragazzo di 30 anni che è stato testimone della fine dell’analogico e della nascita del digitale, secondo me, è rimasto un po’ fregato, facendo finta che il problema non esiste. Il mio personaggio parla un po’ di questa frustrazione che si sopporta perché si riesce ad andare avanti. Sembra che vada tutto bene, ma in realtà nasconde drammi perché non siamo fatti per restare figli tutta la vita. Luca Treves è figlio di sua moglie, anche, e non si decide a diventare un uomo. All’inizio del film lo vediamo così, ma grazie ad Andreas, nel corso della storia, dovrà trovare il suo modo di diventare uomo. Luca è un bimbo nella sua confort zone e nell’arco del film sarà costretto a diventare un uomo.”

Luca tiene un diario delle spezie, in cui annota i nomi delle spezie che assaggia e che trova, ne elenca dettagli, usi e profumi. Hai un’abitudine del genere, tenere un diario, non di spezie ma magari di esperienze o pensieri?

“Non scritto, ma musicale. Sono un grande appassionato di musica, la mia playlist va da Bach alla death metal più incazzata. Ho sempre fatto molta ricerca, anche se ora su Spotify mi sono addormentato un po’, ma sto anche lavorando tanto, sono cambiate delle cose. Però ero uno che almeno una volta al mese, se non a settimana, si metteva a fare ricerca di musica, anche perché io applico la musica al mio mestiere: ogni personaggio ha una canzone, ogni film una playlist, ogni scena un ritmo.” 

Ci sono due storie parallele in Diario di Spezie, da una parte le indagini, dall’altra l’on the road di cui Lorenzo Richelmy è protagonista. Sempre più attori tendono a leggere solo la loro parte della sceneggiatura, per godersi lo spettacolo al cinema. Tu hai avuto contezza della storia nell’insieme?

“Molti amici e colleghi lo fanno, lo rispetto, ma a me sembra strano. Credo che bisogna avere un quadro della storia. A me piace capire tutto del film, mi piace capire che ritmo avrà il film e lavorare con il regista, io sono uno di quelli che studia anche gli archi emotivi degli altri personaggi, per capire bene come incastrare il mio.”

Il film è recitato in lingue diverse, c’è il francese, il tedesco, un po’ di inglese e l’italiano. Questo impasto linguistico ti ha condizionato o ti ha dato delle indicazioni, oppure è stato del tutto irrilevante, visto che il tuo personaggio recita prevalentemente in italiano?

“Il mio personaggio parla in veneto, non strettissimo, ma è comunque un linguaggio lontano dalla mia confort zone che è questa con cui ti sto parlando. L’estetica musicale del film si lega al linguaggio. La musica diegetica si lega molto al mix di voci e anche questo spinge lo spettatore a non avere un riferimento attaccamento regionale. Questo permette alla storia di essere senza spazio, e questo alimenta il thriller, perché non ti dà modo di capire a fondo cosa sono i personaggi, non capisci neanche che cosa vogliono fino alla fine. Questo mix linguistico, questa non appartenenza, gioca il gioco del thriller. E per me, che non mi diverto a fare le cose comode, questo aspetto contribuisce a creare suspance e curiosità.”

Presentato al Noir in Festival in concorso, Diario di Spezie, di Massimo Donati vede trai protagonisti, accanto a Lorenzo Richelmy, anche Fabrizio Ferracane e Fabrizio Rongione. Il film è prodotto da Master Five Cinematografica con Rai Cinema e Rodeo Drive.

Spider-Man: i migliori film sull’Uomo Ragno, secondo Ranker

Spider-Man: i migliori film sull’Uomo Ragno, secondo Ranker

Fin dall’ideazione del personaggio, che ha debuttato nel fumetto Amazing Fantasy #15 nel 1962, la storia di Spider-Man ha ricevuto diversi adattamenti. Che si tratti di animazione, film live-action o videogiochi, le storyline dedicate all’amato personaggio hanno trasceso i fumetti, conferendogli lo status di uno degli eroi più amati di sempre.

Spider-Man è apparso in nove film da solista fin dal 2002, con una prossima decima (e attesissima) apparizione in Spider-Man: No Way Home. Tom Holland, in una conversazione con Total Film, ha affermato che il film di prossima uscita vedrà “tre generazioni riunirsi”, e i fan di Ranker, per ingannare l’attesa, hanno classificato tutti i film in cui l’arrampica muri è apparso.

Spider-Man (1977)

Il mal accolto film del 1977 sull’Uomo Ragno, riproposto poi come episodio pilota televisivo, presentava l’attore Nicholas Hammond nel ruolo del protagonista: il film uscì solo 15 anni dopo la nascita del personaggio nei fumetti e, purtroppo, soffrì delle grandi limitazioni tecniche dovute all’epoca in cui venne prodotto.

Potrebbe essere ingiusto, quindi, criticare la confezione tecnica del film, uscito ben 25 anni prima del debutto di Tobey Maguire nei panni dell’eroe. Nonostante sia ritenuto il film su Spider-Man meno memorabile, ci sono comunque aspetti tecnici del film da tenere in considerazione, comprese alcune impressionanti inquadrature in POV dell’arrampica-muri. È deludente che Hammond non riprenderà il suo ruolo in No Way Home, ha riferito l’ Hollywood Reporter, poiché sarebbe interessante vedere la sua versione modernizzata.

The Amazing Spider-Man 2 (2014)

the amazing spider-man 3Il secondo film che si posiziona in basso nella classifica di Ranked è The Amazing Spider-Man ritenuto piuttosto debole in quanto la narrazione, a detta di molti fan, si concentrerebbe maggiormente sull’ironizzare su possibili trame e personaggi per film futuri, senza riuscire effettivamente a mettere insieme una storia coesa e avvincente. Indipendentemente da questa critica, The Amazing Spider-Man 2 presenta comunque alcuni dei momenti più memorabili di qualsiasi film di Spidey.

Il film presenta ai fan una delle versioni più accurate della tuta di Spider-Man, oltre ad essere impreziosito dalla performance magnetica di Andrew Garfield; questo film ha anche sancito la fine temporanea delle iterazioni dell’eroe di Garfield, che è stato riavviato nel MCU solo tre anni dopo. Poiché Garfield ha espresso pubblicamente che il volere dello studio gli ha spezzato il cuore, secondo Variety sarebbe gratificante per molti se gli fosse data l’opportunità di riprendere il suo ruolo.

Spider-Man 3 (2007)

Dovendo proseguire le intenzioni di due film precedenti amatissimi dal pubblico, Spider-Man 3 ha osato forse troppo, secondo i fan di Ranked, presentando agli spettatori ben tre villain principali. Oltre a questo, il terzo film della trilogia di Raimi presenta la famigerata scena di Peter che balla per strada, che è stata parodiata un decennio dopo in Spider-Man: Into the Spiderverse.

Anche se il film è criticato per non essere all’altezza dei precedenti film di Sam Raimi, presenta comunque pregi lodevoli: c’è una conclusione, per quanto ingarbugliata ma comunque soddisfacente dell’arco di Peter e la sequenza finale di Peter e MJ che ballano è memorabile, nonostante la loro relazione tumultuosa. Può essere il terzo peggior film di Spider-Man, ma rimane ancora un’ottima interpretazione da parte di Toby Maguire di Peter Parker, secondo molti.

The Amazing Spider-Man (2012)

the amazing spider-man 3Cinque anni dopo l’uscita di Spider-Man 3, la Sony ha optato per un reboot del franchise dedicato all’Uomo Ragno, con il film The Amazing Spider-Man, in cui è Andrew Garfield a vestire i panni dell’eroe omonimo. In molti non hanno apprezzato pienamente la direzione grintosa e vibrante con cui è stata declinata la storia del personaggio, sostenendo che fosse una reazione al successo dei film di Batman di Christopher Nolan.

Il tono cupo, quasi privo di umorismo, del film è stato considerato un allontanamento sgradito dalla natura spensierata dei film precedenti, e i fan hanno sostenuto che Spider-Man non si adatta ai caratteri del “supereroe grintoso”. L’aspetto forse più di successo del film è stata l’interpretazione di Garfield del personaggio, che ha dimostrato subito quanto potenziale il giovane attore avesse.

Spider-Man: Far From Home (2019)

Spider-Man: Far From Home ha segnato la quinta apparizione di Tom Holland nei panni di Peter Parker (compresi i film del MCU non incentrati su Spidey), rendendolo lo Spider-Man con il maggior numero di apparizioni nel cinema live-action. Oltre a questo, Far From Home ha anche introdotto un cattivo che non era mai stato adattato prima: Quentin Beck, alias Mysterio, interpretato da Jake Gyllenhaal.

Le interazioni tra Mysterio e Peter si sono dispiegate tra sequenze originali e piene d’inventiva, come quella dell’apparizione simultanea di più versioni di Spider-Man che attaccano Peter, Spider-Man intrappolato in una palla di neve che è diventata il casco di Mysterio, e una versione zombificata del defunto mentore di Peter, Iron Man. Queste scene hanno elevato la fattura del prodotto e e hanno contribuito ad affermare Mysterio come uno dei migliori cattivi di Spider-Man.

Spider-Man: Homecoming (2017)

Il primo film da solista di Spider-Man all’interno del MCU, Homecoming, è arrivato dopo la prima apparizione di Peter in Captain America: Civil War. Ricollegandosi agli eventi del film, vediamo Peter tentare di conciliare il suo status di eroe dopo essere stato coinvolto in battaglia dagli Avengers.

Il film è stato lodato per la sua rappresentazione accurata delle caratteristiche di Peter, che molti sostengono abbia cementato ulteriormente le capacità di Tom Holland come grandioso Spider-Man. Una sequenza che vede Peter trovare la determinazione di sollevare tonnellate di macerie per fuggire, è stata particolarmente lodata per essere un chiaro omaggio a Amazing Spider-Man #33, dimostrando che i registi del MCU si sono dedicati a ritrarre la spinta di Peter a superare le avversità e ad adempiere alla sua responsabilità di proteggere il suo quartiere.

Spider-Man: Un nuovo universo (2018)

Spider-Man: Un nuovo UniversoCome unico film dell’Uomo Ragno premiato con l’Oscar (e il più votato su IMDb), Spider-Man: Into the Spider-Verse è stato universalmente elogiato fin dalla sua uscita nel 2018. Il film segue le vicende dell’adolescente Miles Morales, mentre si destreggia nell’acquisizione della sua nuova identità da Uomo Ragno.

Il film è stato lodato per il suo impressionante stile visivo, l’umorismo e le innovazioni narrative: vedere il giovane Spider-Man che impara ad essere un eroe tramite interazioni con altre versioni del personaggio è qualcosa che non era mai stato fatto prima, e ha dimostrato che il concetto di “Spider-verse“, o multiverso, funziona incredibilmente bene. Forse, se No Way Home riporterà effettivamente tutti gli Spider-Man cinematografici sul grande schermo, dovrà il suo inevitabile successo a questo amato film d’animazione.

Spider-Man (2002)

Indipendentemente da quante versioni del personaggio ci siano o da quante altre ci possano essere, nessuna esisterebbe se non fosse per il roboante successo di Spider-Man del 2002. Il film di Raimi, insieme a X-Men del 2000, ha stabilito lo standard per il genere supereroistico, ponendo probabilmente le basi per i franchise multimiliardari MCU e DCEU.

Il primo film dell’Uomo Ragno ad essere distribuito nei cinema presentava alcune eccellenti sequenze d’azione che hanno subito dimostrato che Maguire poteva essere un grande Uomo Ragno, compresa una drammatica, emotivamente toccante, disperata lotta contro il Green Goblin di Willem Dafoe. La vendetta di Goblin contro l’Uomo Ragno è profondamente personale, il che ha reso la trama del primo Spider-Man ancora più avvincente e l’interazione tra le due figure continuerà con la confermata apparizione di Dafoe in No Way Home.

Spider-Man 2 (2004)

Ampiamente considerato come uno dei più grandi film di supereroi di tutti i tempi, Spider-Man 2 vanta un cast e uno stile registico già ben rodato, rendendolo il film che probabilmente ci ha consegnato la vera essenza di Spider-Man al meglio. Con un’incredibile performance di Alfred Molina nei panni del Dottor Octopus, Spider-Man 2 è innegabilmente un classico del genere supereroistico.

Uno degli aspetti più attesi del prossimo No Way Home è proprio il ritorno di Molina nei panni del tormentato cattivo 17 anni dopo la sua prima e unica apparizione. Se le voci diffuse sul coinvolgimento di Tobey Maguire nel film sono vere, forse il primo film di questa lista sarà surclassato dall’attesissimo No Way Home.

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