Home Blog Pagina 930

Rocket Raccoon potrebbe essere il personaggio più tragico del MCU

0

La backstory mai raccontata di Rocket Raccoon nel MCU potrebbe essere uno dei retroscena più tragici dell’intero universo condiviso. Rocket è stato un personaggio alquanto trascurato nell’Universo Cinematografico Marvel, in parte a causa dello status dei Guardiani della Galassia come seconda grande squadra del franchise, in parte a causa dello stesso team, in cui l’attenzione è sempre stata focalizzata maggiormente su Star-Lord e Gamora.

In generale, Rocket Raccoon è sempre stato considerato una figura di supporto e, a differenza di altri personaggi come Peter Quill, Gamora e Drax, le sue origini non sono mai stata realmente affrontate all’interno della saga. È un vero peccato, perché in realtà Rocket ha una backstory tanto insolita quanto affascinante, che è stata soltanto accennata nel MCU.

Nei fumetti, Rocket Raccoon inizia la sua storia come creatura geneticamente modificata resa senziente da robot che avevano il compito di prendersi cura di un pianeta abitato da malati di mente. Cercando di lasciare il pianeta, i robot custodi hanno ingegnerizzato gli animali fino a quando non hanno potuto soddisfare la loro direttiva, per dirigersi poi verso l’altra parte del pianeta, denudando questa metà mentre estraevano risorse.

Questo pianeta – chiamato “Halfworld” – è il luogo da cui viene mostrato Rocket in Guardiani della Galassia, per gentile concessione della sua fedina penale, suggerendo che questa parte della sua vita è la stessa sia nei fumetti che nel MCU. Se fosse così, i fan potrebbero essere pronti per la backstory più devastante del franchise…

La storia mai raccontata di Rocket Raccoon nel MCU

Al di là della tragedia legata all’origine di Rocket nei fumetti, in un panel del 2017 James Gunn aveva affermato che la backstory di Rocket nel MCU è “leggermente più devastante di quello che conosciamo grazie ai fumetti”, suggerendo che il fatto che sia stato abbandonato dai creatori di robot non è nulla se paragonato a ciò che ha invece subito nel MCU. È probabile che le parole di Gunn facciano riferimento al fatto che Rocket si sia spezzato a causa dei continui esperimenti scientifici fatti su di lui e che alla fine abbia fatto qualcosa di terribile; o che forse i suoi creatori gli hanno fatto qualcosa che gli ha provocato un danno permanente.

Ad ogni modo, sembra chiaro che il Rocket Raccoon mostrato nel primo film dei Guardiani vive ancora in balia delle cicatrici del suo passato. Sebbene sia facile considerare la sua natura aggressiva e la sua propensione alla violenza come tratti intrinseci, è più probabile che questi siano il risultato del suo brutale rifiuto del ruolo di custode e sugli esperimenti che sono stati condotti.

Questo spiegherebbe anche perché Rocket trova così difficile sia in Guardiani della Galassia che in Guardiani della Galassia Vol. 2 fidarsi dei suoi amici e mostrare loro affetto in maniera aperta, poiché la sua storia pregressa testimonia che non ha mai imparato del tutto come si faccia… almeno fino agli eventi dei film.

Monster Hunter rimosso in Cina a causa di una battuta considerata razzista

0

Una scena ritenuta controversa è stata rimossa da Monster Hunter di Paul W.S. Anderson, in seguito alle forti critiche del pubblico cinese sui social media. Il film è l’adattamento della popolarissima serie di videogiochi Capcom. La storia racconta di una forza militare d’élite degli Stati Uniti che entra accidentalmente in un wormhole e viene inviata in un mondo abitato da tutte le creature con cui i fan della saga videoludica hanno familiarizzato nel corso degli anni. In Cina è uscito lo scorso 3 dicembre, mentre negli Stati Uniti uscirà il ​​giorno di Natale.

Subito dopo l’uscita, il film ha suscitato un vero polverone a causa di una battuta contenuta al suo interno e considerata razzista. Il punto focale della controversia è, appunto, una battuta pronunciata dal personaggio di Jin Au-Yeung, che si baserebbe su un gioco di parole tra “knees” (ginocchia) e “chinese/chi-knees (cinese)”: tale gioco di parole richiama ad una battuta che in Asia è ritenuta molto offensiva, con accezione razzista e sessista. Come risultato, il film è stato ritirato dalla sale cinesi ad un solo giorno dall’uscita. 

Adesso Deadline riporta che la battuta è stata ufficialmente rimossa dal film. Una delle società di produzione coinvolte nel film, la Constantin Film, si è scusata e ha annunciato di aver rimosso la battuta offensiva. Tuttavia, al momento non è chiaro se il film tornerà nei cinema cinesi. Tencent, un’altra società di produzione che ha lavorato a Monster Hunter e che si occupa della sua distribuzione in Cina, sta attualmente negoziando con il governo del paese per il ritorno del film nelle sale.

In una nota ufficiale, Constantin Film ha dichiarato: “Non c’era assolutamente alcuna intenzione di discriminare, insultare o offendere in altro modo nessuno di origini cinesi. Constantin Film ha ascoltato le preoccupazioni espresse dal pubblico cinese e ha rimosso la battuta che ha portato a questo malinteso involontario.” 

Tutto quello che sappiamo su Monster Hunter

Monster Hunter è l’adattamento dell’omonimo videogioco sviluppato da Capcom. Il film, scritto e diretto da Paul W.S. Anderson (regista della saga di Resident Evil), annovera nel cast Milla Jovovich, Tony Jaa, T.I., Ron Perlman, Meagan Good e Diego Boneta. L’uscita nelle sale americane è fissata per il 30 dicembre 2020.

Dietro il nostro mondo, ce n’è un altro: un mondo di mostri pericolosi e potenti che governano il loro dominio con ferocia mortale. Quando il tenente Artemis (Milla Jovovich) e i suoi fedeli soldati vengono trasportati dal nostro mondo al loro, il tenente imperturbabile subisce uno shock. Nella sua disperata battaglia per la sopravvivenza contro enormi nemici con poteri incredibili e attacchi inarrestabili, Artemis si unirà a un uomo misterioso che ha trovato il modo di reagire.

Dune: per il figlio di Frank Herbert sarà l’adattamento definitivo

0

Brian Herbert, il figlio di Frank Herbert, ha dichiarato che Dune di Denis Villeneuve sarà l’adattamento definitivo del celebre romanzo di fantascienza. Herbert ha raccolto l’eredità di suo padre, portando avanti la saga attraverso fumetti e romanzi prequel.

Dune è stato adattato più volte, sia al cinema che in televisione. Alejandro Jodorowsky ha cercato di realizzare un primo adattamento negli anni ’70, ma purtroppo quel progetto non superò mai la fase di sviluppo. Nel 2000 c’è stato anche un adattamento per il piccolo schermo targato SyFy, ma è la versione del 1984 ad opera di David Lynch quella certamente più famosa.

L’imminente adattamento di Villeneuve, che è stato posticipato da dicembre di quest’anno al 1 ottobre 2021, è uno dei film in uscita più attesi. Interpretato da Timothée Chalamet, Zendaya, Oscar Isaac e Rebecca Ferguson, il film adatterà la prima metà del capolavoro di fantascienza di Herbert. Di recente è stato confermato che il film arriverà contemporaneamente nelle sale e su HBO Max.

In un’intervista con Inverse, Brian Herbert ha rivelato di aver visitato il set di Budapest e, dopo aver visto il trailer, è fiducioso che i fan saranno soddisfatti dell’adattamento. Herbert e sua moglie hanno visto il cast girare diverse scene durante la loro visita ed è rimasto particolarmente impressionato dalla grandezza della produzione.

“Sono rimasto molto colpito dal trailer ed ero entusiasta di essere effettivamente sul set del film a Budapest l’anno scorso, dove io e mia moglie abbiamo visto le riprese di diverse scene. Questo è un film davvero grande, un progetto importante che sarà per sempre considerato l’adattamento cinematografico definitivo del classico romanzo di Frank Herbert. I fan adoreranno questo film. Denis Villeneuve è il regista perfetto per Dune.”

In DuneTimothée Chalamet interpreterà il protagonista Paul Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio fra il duca Leto Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel cast anche Javier BardemZendayaOscar IsaacRebecca FergusonStellan SkarsgardDave Bautista, Charlotte Rampling Jason Momoa. Ricordiamo che il film arriverà nelle sale americane e su HBO Max il 1 ottobre 2021.

Ida Engvoll chi è? Curiosità sull’attrice di Love and Anarchy

Ida Engvoll chi è? Curiosità sull’attrice di Love and Anarchy

Dopo avervi parlato delle famose attrici francesi Odile Vuillemin e Juliette Roudet, protagoniste della serie Profiling, oggi ci spostiamo nella bella Svezia per conoscere una delle sue artiste più promettenti. Stiamo parlando di Ida Engvoll, protagonista di film e serie tv di successo come Rebecka Martinsson e Love and Anarchy.

Se la vostra conoscenza della Svezia si ferma alla sua geografia o al catalogo Ikea venite con noi a scoprire tutto quello che c’è da sapere su Ida Engvoll, una delle attrici svedesi più famose degli ultimi anni.

Ida Engvoll film e serie tv: gli inizi della sua carriera

Nata a Söderhamn, in Svezia, il 6 ottobre 1985, Ida Engvoll comincia a studiare recitazione fin da bambina seguendo corsi di teatro e di musica. La sua istruzione continua e, dopo aver ottenuto il diploma, Ida si iscrive all’Accademia Teatro di Stoccolma che frequenta dal 2007 al 2010. Negli anni in cui frequenta l’accademia, è molto attiva e partecipa come co-editrice anche a un progetto antologico teatrale su scala nazionale.

Terminati i suoi studi a Stoccolma, Ida è pronta per lanciarsi nel mondo dello spettacolo. L’attrice comincia la sua gavetta e accetta alcune ‘comparsate’ e piccoli ruoli in serie tv scandinave come Levande Begravd (2009), Friedriks Nya Mamma (2011), De Dödas Röster (2011) e Arne Dahl: Europa Blues (2011). Il suo debutto sul grande schermo invece arriva nel 2013 quando partecipa al film, diretto da Birger Larsen, Mördaren Ljuger Inte Ensam.

La grande occasione cinematografica per Ida Engvoll, tuttavia, arriva nel 2015 quando viene scelta per un ruolo nel film Mr. Ove, diretto da Hannes Holm. Adattamento cinematografico del romanzo L’Uomo Che Metteva In Ordine Il Mondo di Fredrik Backman, riceve nel 2017 due candidature agli Oscar.

Ove Lindahl (Rolf Lassgård), è un sessantenne che vive in un quartiere residenziale di cui è presidente e che gestisce con il pugno di ferro. Dopo aver perso sua moglie Sonja (Ida Engvoll) a causa di un cancro sei mesi prima, Ove è caduto in una profonda depressione che ha influito inevitabilmente sulle sue relazioni interpersonali.

Vedovo e pensionato, per Ove la gestione del quartiere è diventata ormai la sua unica ragione di vita. Per questo motivo, quando l’incarico gli viene tolto e affidato a un suo ex amico, Rune (Börje Lundberg), l’uomo decide di farla finita. Tuttavia, i suoi tentatii di suicidio vengono continuamente interrotti…

Ida Engvoll in The Bridge

Nel 2015, oltre a partecipare al film Mr. Ove, Ida fa il suo debutto nella famosa serie The Bridge (in svedese, Bron), ideata da Hans Rosenfeldt per la SVT1, famoso network svedese. La serie crime thriller, in onda dal 2011 al 2018 per 4 stagioni e 38 episodi, fa strage di consensi tra pubblico e critica, spingendo i produttori a venderne i diritti in diversi paesi. Negli anni, infatti, spuntano ben cinque remake della serie, uno statunitense, uno franco-britannico (The Tunnel), uno russo-estone, uno malese e uno austro-tedesco (Pagan Peak).

La serie, ambientata tra Svezia e Danimarca, si apre con un misterioso duplice omicidio. Sul ponte di Øresund vengono ritrovati dei resti umani posizionati proprio sulla linea di confine tra i due paesi scandinavi. Non sapendo bene di chi sia la giurisdizione, le forze di polizia di entrambi i paesi cominciano a lavorare sul caso, collaborando per l’identificazione del cadavere.

Le analisi preliminari rivelano che i resti appartengono a due persone differenti, una politica svedese e una prostituta danese. Per questo motivo le autorità di entrambi i paesi sono ‘costrette’ a collaborare per giungere alla risoluzione del caso. Le indagini vengono quindi affidate alla detective svedese Saga Norén (Sofia Helin) e all’agente danese Martin Rohde (Kim Bodnia).

Durante le investigazioni, il duplice omicidio viene rivendicato da un presunto terrorista che, servendosi di un giornalista, denuncia la società contemporanea e giura vendetta. Sarà compito di Saga e Martin lavorare insieme per assicurare questo pericoloso assassino alla giustizia.

Nella serie The Bridge, Ida Engvoll interpreta Tina, una giornalista che viene licenziata dopo aver pubblicato una soffiata che causa la morte di un uomo. L’attrice compare solo in tre episodi della terza stagione.

Ida Engvoll in Rebecka Martinsson

Nel 2017 per Ida Engvoll arriva la grande occasione televisiva quando viene scelta per il ruolo della protagonista nell nuova serie poliziesca Rebecka Martinsson, basata sui romanzi di Åsa Larsson. Diretta da Fredrik Edfeldt e scritta da Mattias Grosin e Henrik Engström, la prima stagione della serie è basata su ben quattro dei romanzi della scrittrice, ovvero:

La serie debutta, con la sua prima stagione di 8 episodi, su TV4, il più grande canale svedese, nel marzo del 2017 ed ha come protagonista Ida Engvoll. Nella seconda stagione – ancora inedita in Italia – però molte cose cambiano, a partire proprio dal ruolo di Rebecka Martinsson che viene affidato a Sasha Zacharias. Inoltre, la seconda stagione sembra non sia basata su nessuno dei libri di Åsa Larsson che ha comunque deciso di partecipare alla stesura dello script.

La serie racconta la storia di Rebecka Martinsson (Ida EngvollSasha Zacharias), un brillante avvocato originaria di Kiruma ma trasferitasi a Stoccolma per lavoro. Nonostante nella capitale svedese Rebecka abbia ottenuto un grande successo, lavorando per un prestigioso studio legale, la donna decide di tornare a casa.

A spingerla a questa decisione è la scioccante notizia della morte improvvisa di una sua cara amica d’infanzia. Quando Rebecka torna a Kiruma, scopre però che quella morte misteriosa non è stata accidentale ma che si tratta di un omicidio. Una delle sue più care amiche è stata uccisa e ora è compito suo risolvere il caso…

Ida Engvoll in Love and Anarchy

Negli anni successivi Ida continua a lavorare quasi esclusivamente sul piccolo schermo e in serie tv svedesi come Vår tid är nu (2017-2019), Bonusfamiljen (2017-2018) e Andra Åket (2018). Nel 2020 tuttavia, la Engvoll fa un bel salto di qualità entrando a far parte del cast della serie ‘dramedy’ dal titolo Love and Anarchy (titolo originale, Kärlek & Anarki), prodotta dal gigante dello streaming, Netflix. Ideata da Lisa Langseth – regista e sceneggiatrice del film del 2017 Euphoria con Alicia Vikander ed Eva Green -, Love and Anarchy è la seconda serie svedese prodotta da Netflix, dopo Quicksand.

La serie è ambientata nel 2018 a Stoccolma e ha come protagonista Sofie Rydman (Ida Engvoll), una consulente aziendale molto ambiziosa, nonché madre di due figlie e moglie frustrata di un regista pubblicitario. A causa dei numerosi impegni lavorativi di entrambi, la passione tra Sofie e suo marito si è ormai spenta e la donna è costretta a trovare piacere altrove.

Quando Sofie viene assunta dalla casa editrice Lund & Lagerstedt, la sua monotona vita prende una svolta inaspettata. Sorpresa una sera in ufficio a masturbarsi dal giovane addetto informatico Max Järvi (Björn Mosten), la donna comincia con il suo collega un gioco assai audace fatto di flirt e scappatelle. Nonostante le regole prestabilite, il loro gioco si fa sempre più ‘pericoloso’ e ben presto sono i sentimenti a mettere a entrambi i bastoni tra le ruote…

Love and Anarchy è andata in onda per una sola stagione di 8 episodi e ad oggi non sappiamo se o quando la serie tornerà con una nuova stagione. Netflix, infatti, non ha ancora annunciato il rinnovo o la cancellazione di Love & Anarchy ma la notizia potrebbe arrivare entro la fine del 2020.

Ida Engvoll su Instagram

Se volete essere sempre aggiornati sulle ultime avventure professionali di Ida Engvoll e sulla sua vita privata, vi consigliamo di seguire il suo account Instagram ufficiale. Non dimenticate inoltre di seguire l’account ufficiale della serie Love and Anarchy e ovviamente quello di Netflix per tutti gli aggiornamenti.

Fonte: Wiki, IMDB

Noah Schnapp, chi è? Curiosità sull’attore di Stranger Things

Noah Schnapp, chi è? Curiosità sull’attore di Stranger Things

Grazie al fenomeno Stranger Things, serie originale targata Netflix, negli ultimi anni abbiamo imparato a conoscere nuovi, giovani e talentuosi attori. Tra questi, oltre all’ormai celebre Millie Bobby Brown – protagonista dell’acclamato film Enola Holmes -, c’è anche Noah Schnapp, l’amatissimo interprete di Will in Stranger Things.

Scopriamo quindi insieme tutto quello che c’è da sapere su Noah Schnapp, sulla sua carriera in ascesa e qualche curiosità sulla sua vita privata.

Noah Schnapp film e serie tv: gli inizi della sua carriera

Noah Schnapp, età 16 anni, è nato il 3 ottobre del 2004 a Scarsdale, New York, Stati Uniti, da Mitchell e Karine Schnapp entrambi di origini canadesi di religione ebraica, e ha una sorella gemella di nome Chloe. Sin da piccolo Noah sogna di fare l’attore; in particolare all’età d cinque anni esprime interesse per la recitazione dopo aver visto a Broadway il musical Annie. Da allora il piccolo di casa Schnapp continua il suo percorso di studio e crescita, avvicinandosi sempre di più al mondo dello spettacolo.

Comincia pian piano a prendere confidenza con il palcoscenico partecipando a diversi spettacoli scolastici e allo stesso tempo prendendo lezioni di recitazione. All’età di otto anni Noah ha già a stoffa del professionista e i genitori lo iscrivono a un programma intensivo di recitazione dello Star Kidz di Westchester. Qui Noah affina la sua tecnica e fa pratica con i vari coach, preparandosi al mondo del cinema, del teatro e della tv.

https://www.instagram.com/p/BaF4bXnlYlG/?utm_source=ig_web_copy_link

La sua prima vera opportunità lavorativa arriva nel 2015, quando a soli 11 anni Noah Schnapp viene scelto dal regista Steven Spielberg per interpretare un ruolo minore nel film Il Ponte delle Spie.

Ambientato negli anni della guerra fredda, il film racconta dell’arresto e del relativo processo a Rudolf Abel (Mark Rylance), una pericolosa spia sovietica, poi condannato al carcere per spionaggio. Ma mentre Abel viene arrestato negli States, anche sul versante sovietico un cittadino americano viene catturato e condannato. Si tratta Francis Gary Powers (Austin Stowell) un pilota di un aereo-spia abbattuto dai sovietici.

USA e URSS sono bloccati in un impasse così James Donovan (Tom Hanks), avvocato di Abel, suggerisce una via di risoluzione alternativa. I prigionieri dei rispettivi paesi verranno liberati e ‘scambiati’ sul Ponte di Glienicke, oggi famoso come “ponte delle spie”.

Noah Schnapp in Stranger Things: il successo con Netflix

Dopo il suo debutto al cinema con Il Ponte delle Spie, il giovane e promettente Noah continua la sua carriera al cinema e in tv. La sua grande occasione, tuttavia, arriva solo un anno più tardi, nel 2016, quando l’attore viene scelto per entrare a far parte del cast della nuova serie targata Netflix, dal titolo Stranger Things.

Ideata da Matt e Ross Duffer, la serie è ambientata negli anni ottanta e racconta della misteriosa sparizione di un bambino nella città immaginaria di Hawkins, nell’Indiana.

Il 6 novembre del 1983, un ragazzino di dodici anni, Will Byers (Noah Schnapp), parte di un gruppo di quattro amici fraterni, scompare in circostanze assai misteriose. Contemporaneamente, subito dopo la scomparsa di Will, in città compare una misteriosa ragazzina dai capelli rasati e dotata di straordinari poteri psicocinetici. La ragazza, è scappata da un laboratorio segreto proprio nei pressi di Hawkins, grazie alla distrazione fornita dall’attacco di una inquietante creatura ai danni di un ricercatore.

Approfittando dell’incidente, la ragazza scappa dal laboratorio dove era rinchiusa e, durante la fuga, si imbatte nei migliori amici di Will, Mike Wheeler (Finn Wolfhard), Dustin Henderson (Gaten Matarazzo) e Lucas Sinclair (Caleb McLaughlin). I ragazzi, alla disperata ricerca del loro amico, decidono di aiutare la ragazza che, grazie al numero tatuato sul suo braccio, viene identificata con il nome di Undici (Millie Bobby Brown). Mike decide quindi di nasconderla a casa sua e la ragazza, per sdebitarsi, aiuta i tre amici nelle ricerche di Will. Ma presto i ragazzi scopriranno che il loro amico è in guai molto grossi…

Stranger Things, in onda dal 2016 e attualmente in corso d’opera, a oggi conta 3 stagioni e 25 episodi, disponibili in streaming su Netflix. La quarta stagione, già annunciata, arriverà su Netflix a marzo 2021.

Noah Schnapp e Millie Bobby Brown

La serie Stranger Things ha avuto e continua ad avere un successo incredibile, facendo strage di consensi sia tra i giovanissimi che tra gli adulti. Ma se questi ultimi sembrano apprezzarne principalmente lo stile un po’ retro, per i più piccoli sono i protagonisti la vera attrattiva. Giovani, talentuosi e con i piedi per terra, gli attori della serie sono riusciti fin da subito a far breccia nel cuore degli spettatori.

Uno dei punti di forza dello show, arrivato ormai alla sua quarta stagione, è anche l’incredibile chimica creatasi tra i protagonisti, amici sul set e nella vita reale. Accomunati dall’età, dalla stessa passione per la recitazione e dallo stesso stile di vita un po’ folle per degli adolescenti, gli interpreti di Stranger Things ormai sono visti quasi come un’indissolubile gang.

https://youtu.be/pRTZArctIZc

Una delle amicizie più chiacchierate e amate dal pubblico è senza dubbio quella tra Noah Schnapp e Millie Bobby Brown. I due attori, conosciutisi sul set di Stranger Things, sono ormai inseparabili. Prima della scoppio della pandemia da Coronavirus, infatti, li si vedeva spesso insieme, in giro a far danni o a intrattenere i fan con simpatici video pubblicati sui social.

In particolare, uno dei video più amati dai loro rispettivi fandom, risale a circa un anno fa ed è stato pubblicato dallo stesso Noah. L’attore infatti, gestisce un suo personalissimo canale Youtube dove pubblica video con la sua gemella Chloe, piccoli vlog, challenge, video collaborazioni con altri youtuber, contenuti inediti e molto altro ancora. In questo simpatico video di circa sette minuti, Noah e Billie si divertono a ‘testare’ la loro amicizia, rispondendo a delle domande, in una classica “best friends challenge”.

Noah Schnapp 2020: i nuovi progetti

La pandemia da Coronavirus, oltre ad aver causato la morte di centinaia di persone in tutto il mondo, è riuscita anche a bloccare tutte le produzioni cinematografiche e televisive. Un gran numero di film e serie tv sono infatti ferme in fase di pre o post produzione, aspettando che il virus rallenti per poter ripartire.

Tuttavia, ci sono molti dei contenuti girati tra la metà e la fine del 2019 che sono stati rilasciati proprio quest’anno. Tra questi ci sono anche due film che vedono la partecipazione del nostro giovanissimo attore. Il primo dei due titoli in questione è Wainting For Anya, diretto da Ben Cookson, e uscito nelle sale a febbraio del 2020.

Ambientato negli anni della Seconda Guerra Mondiale, il film racconta la storia di Jo (Noah Schnapp), un giovane pastore che, insieme all’aiuto della vedova Horcada (Anjelica Houston), aiuta i bambini ebrei a passare il confine francese e a raggiungere la Spagna.

Con il secondo film cambiamo completamente registro. Hubie Halloween è infatti una commedia, diretta da Steven Brill, che ha come protagonista Adam Sandler. Nel cast del film – in cui Noah interpreta un ruolo minore – spiccano anche i nomi di Steve Buscemi, Ray Liotta, Maya Rudolph, Ben Stiller e molti altri ancora.

Il film gira tutto attorno alla festività di Halloween e alla città di Salem. Il protagonista, Hubie Dubois (Adam Sandler) conosciuto per la sua ossessione per Halloween, è negli anni diventato lo zimbello della città. Quest’anno però qualcosa andrà storto durante le feste e sarà compito di Hubie salvare la situazione.

Hubie Halloween è disponibile in streaming su Netflix dal 7 ottobre 2020.

Noah Schnapp su Instagram

Per essere sempre aggiornati sulle ultime avventure professionali di Noah Schnapp e ficcanasare un po’ nella sua vita privata, vi consigliamo di seguire il suo account ufficiale Instagram. Inoltre, se volete una dose extra di contenuti, tenete sempre d’occhio il suo canale Youtube.

https://www.instagram.com/p/BvgP9_onYMV/?utm_source=ig_web_copy_link

Fonte: Wiki, IMDB, Fandom

Evanna Lynch, chi è? Curiosità sull’attrice della saga di Harry Potter

Ci sono saghe cinematografiche che nel corso degli anni sono riuscite a far sognare milioni di spettatori e che ancora oggi fanno strage di visualizzazioni sulle maggiori piattaforme di streaming. Oltre all’iconica e immortale trilogia de Il Signore degli Anelli, l’altra saga cinematografica per eccellenza è quella dedicata a Harry Potter. I libri dedicati al maghetto con gli occhiali hanno incantato intere generazioni di lettori e i film sono riusciti a portare sul grande schermo le stesse magiche atmosfere delle pagine di J.K. Rowling. I film, inoltre, ci hanno permesso di scoprire nuovi talenti della recitazione come Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint, Tom Felton e ovviamente Evanna Lynch.

La Luna Lovegood della saga letteraria di Harry Potter trova il suo doppio cinematografico nella bella Evanna che dà vita a un personaggio davvero iconico. Oggi quindi vi parliamo di questa giovane ma straordinaria attrice e della sua carriera prima e dopo il fenomeno Harry Potter. Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su Evanna Lynch.

Evanna Lynch biografia: l’infanzia e il magico incontro con J.K. Rowling

Evanna Lynch, età 29 anni, è nata il 16 agosto del 1991 a Termonfeckin, un piccolo villaggio irlandese della contea di Louth. Figlia d Marguerite e Donald Lynch, Evanna ha due sorelle maggiori, Emily e Mairead, e un fratello minore di nome Patrick. Fin da bambina sembra mostrare un forte interesse e quasi un’ossessione per i libri di J. K. Rowling, dedicati a Harry Potter. Il suo amore per questa saga letteraria la spinge più volte a scrivere, da fan, lettere all’autrice, sperando un giorno di poterla incontrare.

La sua passione per Harry Potter le è stata di grande conforto in un periodo molto buio della sua adolescenza. Dagli undici ai tredici anni, infatti, Evanna soffre di anoressia, malattia che non riesce a tenere a bada. Per molto tempo, costretta in un letto d’ospedale, i libri e le lettere di risposta della Rowling sono state per Evanna una vera e propria terapia, spingendola a trovare la forza per uscire da quell’incubo.

Durante il suo periodo in ospedale, in occasione dell’uscita del romanzo Harry Potter e L’Ordine della Fenice, Evanna riesce a ottenere un permesso speciale di un’ora per poter ricevere una copia autografata del libro. In quell’occasione la ragazza riesce finalmente a incontrare J.K. Rowling con la quale fin a quel momento aveva parlato solo tramite lettera.

Durante il loro incontro, Evanna confessa alla Rowling di voler interpretare il ruolo di Luna nella saga cinematografica e le promette che per allora sarà in salute e fuori pericolo. Con questa promessa in tasca, Evanna continua la sua riabilitazione fino a quando finalmente riesce a tornare a casa.

Evanna Lynch film e serie tv: Harry Potter e la promessa mantenuta

Libera dal suo letto d’ospedale e di nuovo in forma, Evanna continua con la sua vita e i suoi studi, cominciando anche a prendere lezioni di recitazione. La sua preparazione artistica si arricchisce giorno per giorno e continua per molti anni fino a quando, nel gennaio del 2006, Evanna tenta la sua prima audizione. La ragazza si presenta ai casting a Londra proprio di Harry Potter e L’Ordine della Fenice ovviamente per il ruolo di Luna Lovegood. Dopo aver ‘combattuto’ contro altre 15mila ragazze e dopo lo screen test con Daniel Radcliffe, Evanna riesce ad aggiudicarsi la parte.

Molti anni più tardi, purtroppo, cominciano a girare spiacevoli voci a proposito di un coinvolgimento della Rowling nel casting di Evanna. Secondo alcuni, infatti, il suo incontro anni prima con la Rowling, potrebbe averla agevolata durante l’audizione. Tuttavia, sono la stessa scrittrice e i produttori a smentire queste voci. Sembra infatti che la Rowling non sapesse nulla del provino di Evanna e che la decisione finale di assegnarle la parte sia stata presa principalmente dal produttore David Heyman. Quest’ultimo infatti dichiara: “le altre potrebbero interpretare Luna; Evanna invece è Luna”.

L’affinità di Evanna con il personaggio di Luna Lovegood, spinge i produttori ad assegnarle il ruolo nonostante la sua giovane età – ha soli 14 anni – e la sua mancanza di esperienza come attrice professionista. Incredibile ma vero, Harry Potter e L’Ordine della Fenice segna il debutto cinematografico di Evanna Lynch che tornerà poi anche nei capitoli successivi della saga.

Evanna Lynch in Harry Potter: il suo debutto al cinema

Nel 2007 nelle sale cinematografiche esce il quinto film della saga del maghetto con gl occhiali, Harry Potter e L’Ordine della Fenice, ovvero il debutto sul grande schermo di Evanna Lynch. Il film, diretto da David Yates, segue come sempre le avventure di Harry e dei suoi amici, ormai sempre più vicini alla battaglia finale con il malvagio Voldemort.

Dalla morte di Cedric Diggory (Robert Pattinson) ucciso da Voldemort (Ralph Fiennes) nel labirinto, durante il torneo tre maghi, il mondo della magia è completamente cambiato. Tra maghi e streghe serpeggia il dubbio e in molti non credono o non vogliono credere a fatto che il signore oscuro sia davvero tornato. Questo scetticismo generale è avallato dalle discutibili dichiarazioni del Ministero della Magia che, per evitare il panico, nega l’evidenza.

Harry (Daniel Radcliffe), ancora provato dalla morte di Cedric, si sente isolato e appesantito da un’oscurità che sembra non lasciarlo mai da solo. A Hogwarts nessuno crede alla storia di Voldermort e all’assassinio di Cedric, dandogli dell’agitatore visionario. Nonostante il sostegno dei suoi migliori amici Ron (Rupert Grint) e Hermione (Emma Watson), Harry si sente sempre più solo e impotente. Potter vorrebbe infatti esercitarsi con la magia per poter un giorno affrontare Voldermort in battaglia ma c’è chi a Hogwarts pare abbia ‘bandito’ ogni attività magica.

Leggi anche: Rachelle Lefevre: tutto quello che non sai sull’attrice di Twilight

La Gazzetta del Profeta ha pubblicato un articolo in cui, oltre a negare il ritorno del signore oscuro, accusa Silente (Michael Gambon) di un imminente colpo di stato. Secondo il giornale, il preside di Hogwarts pare stia mettendo su un esercito per prendere con la forza il comando del Ministero della Magia. Per paura quindi che queste voci siano reali, il Ministero stesso invia a Hogwarts un’ispettrice, Dolores Umbridge (Imelda Staunton), che oltre a bandire la magia pratica dalla scuola, crea un regime di terrore tra gli studenti.

Nel frattempo Harry, seguendo l’esempio di Silente, Sirius Black (Gary Oldman), Remus Lupin (David Thewlis) e Alastor “Malocchio” Moody (Brendan Gleeson), tutti membri della società segrete dell’Ordine della Fenice, crea una sua piccola setta di maghi, L’Esercito di Silente. Comincia egli stesso a insegnare magia ai suoi compagni, studiando gli incantesimi più avanzati e preparandosi a una futura battaglia.

Sono tante le responsabilità di Harry che, purtroppo, deve anche affrontare un altro grande problema. Da mesi ormai soffre di incubi ricorrenti che hanno come protagonista sempre la stessa persona, Voldermort. Nei suoi incubi Harry vede cose che non riesce a spiegarsi, alcune che sembrano ricordi passati e altre visioni del presente. Grazie a Silente e incredibilmente a Piton (Alan Rickman), Harry scoprirà che la mente di Voldemort e la sua sono in comunicazione e che il signore oscuro sta cercando qualcosa, un “oggetto” che gli permetterà di sferrare il suo terribile attacco…

Evanna Lynch in Harry Potter e L’Ordine della Fenice interpreta Luna Lovegood, strega purosangue, figlia della defunta Pandora e di Xenophilius Lovegood (Rhys Ifans), editore della rivista il Cavillo. Luna è bizzarra, stravagante, con la testa sempre fra le nuvole ma anche buona e generosa nonché incredibilmente coraggiosa. Grazie a lei e alle sue stranezze, Harry si sentirà meno solo…

Evanna Lynch e Robbie Jarvis: un amore nato sul set

Accade spesso che attori e attrici, obbligati a passare tante ore sul set insieme, finiscano con lo sviluppare sentimenti che vanno ben oltre la semplice amicizia. E se gli attori in questioni sono un gruppo di adolescenti, il rischio di flirt è dietro l’angolo.

In particolare, nel corso degli anni, il cast della saga di Harry Potter ha visto la nascita di numerosissimi amori rivelatisi più o meno duraturi. Tra le varie coppiette formatesi negli anni ricordiamo Bonnie Wright, la Ginny Weasley della saga, e Jamie Campbell Bower, interprete del giovane Gellert Grindelwald. Il loro amore, nato nel 2009 sul set di Harry Potter e I Doni della Morte – Parte 1, è durato fino al 2012 per poi dissolversi nel nulla.

Ancora, a essere colpiti dalla freccia di cupido sono Tom Felton, il malvagio Draco Malfoy, e Jade Olivia interprete di Astoria Greengrass, moglie di Malfoy in Harry Potter e I Doni della Morte – Parte 2. I due piccioncini sono stati insieme per ben sette anni prima di lasciarsi definitivamente nel 2016. [fonte: Fandom]

https://www.instagram.com/p/61HlbYwrZv/?utm_source=ig_web_copy_link

L’ultimo flirt della lista, non di certo per importanza, vede protagonista Evanna Lynch e Robbie Jarvis, interprete del giovane James Potter, padre di Harry. I due, conosciutisi sul set di Harry Potter e L’Ordine della Fenice, si sono frequentati solo per un anno, rompendo nel novembre del 2016. Ma la bella Evanna sembra aver già dimenticato la storia con Robbie. Sembra infatti che l’attrice attualmente sia impegnata con con il musicista Andel con il quale ha una relazione a distanza. Mentre infatti Evanna vive a Londra, Andel vive a Los Angeles. [Fonte: Daily Entertainmente NewsCelebritux]

Evanna Lynch su Instagram

Attrice, vegana convinta, animalista e attivista, Evanna Lynch è sempre impegnata con qualche nuovo progetto. Per restare sempre aggiornati sulla sua vita privata e professionale, vi consigliamo di seguire il suo account Instagram ufficiale.

Fonte: Wiki, IMDB, FandomDaily Entertainment NewsCelebritus

Wonder Woman 1984: le prime reazioni elogiano il “cuore” del film

0

Il 2020 non è stato di certo un buon anno per i fan dei cinecomics. Nonostante l’uscita nelle sale di Birds of Prey lo scorso febbraio (che ha comunque raccolto pareri contrastanti), la pandemia di Coronavirus ha letteralmente stravolto il calendario delle uscite delle più grandi major americane, con il conseguente rinvio di alcuni dei titoli più attesi dell’anno al 2021. Naturalmente, l’emergenza sanitaria ha avuto effetti irreversibili anche sul MCU e sul DCEU.

Tuttavia, pare che le cose stiano lentamente migliorando, con l’uscita ormai imminente dell’attesissimo Wonder Woman 1984 di Patty Jenkins. Come sappiamo, infatti, il film uscirà nei cinema internazionali a partire dal 16 dicembre (in Italia arriverà soltanto il 28 gennaio), mentre negli Stati Uniti arriverà il giorno di Natale, con un’uscita “congiunta” sia al cinema che su HBO Max.

Una manciata di critici americani ha avuto la possibilità di vedere Wonder Woman 1984 in anteprima, ed ecco che online sono arrivate le primissime reazioni al sequel di Patty Jenkins, il quale ha ricevuto un’accoglienza decisamente positiva. Potete leggere alcuni commenti a caldo estrapolati da Twitter di seguito:

Erik Davis (Fandango): “Sono così felice di annunciare che #WW84 è un vero spasso, dall’inizio alla fine. Un complimento eccezionale per il primo film: è pieno di cuore, speranza, amore, azione, romanticismo e umorismo. @PattyJenks, @GalGadot e il team hanno prodotto uno dei migliori sequel della DC. Ero in lacrime quando è finito. Non posso dire molto sulla trama a causa degli spoiler, ma è super intelligente. La sola sequenza di apertura è sbalorditiva e ogni scena d’azione è diversa e unica. Penso anche che quella di Hans Zimmer sia una delle sue migliori colonne sonore… e, per chi se lo stesse chiedendo, la chimica tra Gadot e Pine è ancora una volta incandescente.” 

Joblo.com: “Il nostro @JimmytotheO ha cavalcato il fulmine per una MERAVIGLIA di film! @PattyJenks e @GalGadot l’ho fatto di nuovo! @WonderWomanFilm #WW84 è un glorioso successo! Dalla sequenza di apertura mozzafiato all’atto finale originale e rivitalizzante, c’è molto per cui gioire. Gadot cattura perfettamente l’essenza di Wonder Woman ancora una volta! @PedroPascal1 e #KristenWiig sono scelte di cast a dir poco brillanti. E sì, il ritorno insolito e ispirato di #ChrisPine è un valore aggiunto, sia a livello di umorismo sia a livello di sentimenti.”

Perri Nemiroff (Collider): “Preferisco Wonder Woman a Wonder Woman 1984. Ma preferisco di gran lunga vedere i registi percorrere nuove, grandi oscillazioni con i sequel e questo è sicuramente ciò che Patty Jenkins e la sua squadra fanno qui. Non tutto quadra, ma il valore dell’altruismo, dell’amore e della compassione traspaiono. #WW84”

Terri Schwartz (IGN): “Ho avuto la fortuna di essere tra i primi a vedere (finalmente!) Wonder Woman 1984. L’ho adorato. Il primo Wonder Woman è il mio preferito dei film DC moderni. #WW84 compi e tutti i passi successivi in modo intelligente, raccontando una storia molto umana e bellissima per Diana Prince. Penso che ciò che mi ha sorpreso di più sia stato che il messaggio: ciò che #WW84 ti lascia sembra essere ancora più importante in relazione alla fine di quest’anno, e di certo @PattyJenks non avrebbe potuto prevederlo quando ha realizzato il film. Inoltre, è così eccitante avere di nuovo grandi film, gioiosi e di successo, pronti ad uscire.”

Josh Horowitz (MTV News): “Il più grande complimento che posso fare a #WW84 è che a volte sembra un film perduto dell’era dei supereroi di Richard Donner. C’è molto da amare in questo sequel. Ho alcune cose interessanti da cucinare con il cast e @PattyJenks. Rimanete sintonizzati!”

Amy Ratcliffe (Nerdist): “Ieri ho visto Wonder Woman 1984 e… onestamente è proprio quello di cui avevo bisogno. Quello di cui tutti abbiamo bisogno. È edificante, pieno di speranza e assolutamente… Wonder Woman! Un bel film con temi che ti colpisco dritto al cuore. #WW84. Non ho intenzione di fare spoiler, ma dirò anche che WW84 non ha l’aspetto o il mode di nessun altro film di supereroi moderno. Non vedo l’ora di parlarne tutti insieme!”

Germain Lussier (io9): “Ieri ho visto Wonder Woman 1984 a casa ed era tutto ciò di cui avevo bisogno, e tanto altro ancora. Il film è estremamente ambizioso, incredibilmente eccitante e pieno di speranza, cosa davvero necessaria di recente. È anche molto lungo, ma mi ha ricordato quanto bene possa farti sentire un grande blockbuster.”

Wonder Woman 1984 uscirà il 25 Dicembre 2020 in America e il 14 Gennaio 2021 in Italia. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

Insonnia d’amore: trama, cast e frasi del film con Tom Hanks

Insonnia d’amore: trama, cast e frasi del film con Tom Hanks

Nora Ephron è universalmente riconosciuta come una delle migliori sceneggiatrici della commedia romantica statunitense. Negli anni ha infatti regalato al cinema opere iconiche come Harry, ti presento Sally…, C’è posta per te e Julie & Julia. Tra i suoi lavori più apprezzati si annovera però anche il film del 1993 intitolato Insonnia d’amore, il cui titolo originale è Sleepless in Seattle. Giocando ancora una volta con i sentimenti dei protagonisti, l’autrice, qui anche regista, costruisce la romantica vicenda di due personaggi attratti l’uno dall’altra ma separati da una considerevole distanza geografica.

Come sempre, la Ephron si dimostra una maestra nel dar vita ad una serie di ostacoli che arricchiscono il racconto, evitando con grande astuzia cliché e simili. Prende così vita uno dei film sentimentali più noti degli anni Novanta, apprezzato ancora oggi come modello esemplare per il suo genere di riferimento. Ad arricchire questo vi sono anche le interpretazioni di due tra i maggiori interpreti di Hollywood del momento, che hanno saputo rendere particolarmente umani e memorabili i rispettivi personaggi. A dare ulteriore prestigio al film vi sono poi i risultati da questo ottenuti in seguito alla sua distribuzione in sala.

Insonnia d’amore arrivò infatti ad affermarsi come uno dei titoli più redditizi del suo anno, guadagnando un totale di 227 milioni di dollari a livello mondiale a fronte di un budget di soli 21. Il film venne poi candidato al prestigioso premio Oscar nelle categorie per la miglior canzone originale “A Wink and a Smile”, e per la miglior sceneggiatura originale. Ancora oggi questo è il film perfetto da riguardare in occasione di una serata di puro piacere, ma prima di fare ciò è certamente utile scoprire alcune delle principali curiosità legate a tale opera. Proseguendo nella lettura sarà dunque possibile scoprire molte di queste, dalla trama al cast alle piattaforme su cui è disponibile il film.

Insonnia d’amore: la trama del film

Protagonista del film è Sam Baldwin, giovane architetto rimasto da poco vedovo. Per tentare di elaborare il lutto, egli decide di trasferirsi da Chicago a Seattle con suo figlio Jonah, di 8 anni. Nonostante il passare del tempo, però, Sam sembra non riuscire proprio ad accettare l’assenza dell’amata moglie. Stanco di vedere il padre così triste, suo figlio decide di attuare un piano per aiutarlo. Jonah si rivolge infatti ad un noto programma radiofonico, confidando il desiderio di vedere il padre nuovamente innamorato e felice. Il caso di Sam raggiunge in breve una portata nazionale, suscitando la commozione di numerose donne.

Tra queste vi è la giornalista Annie Reed, la quale però vive a Baltimora, dall’altra parte degli Stati Uniti. La donna, inoltre, è prossima alle nozze con il fidanzato Walter Jackson, un brav’uomo per il quale tuttavia non avverte quel sentimento magico sperato. Dopo aver scritto quasi per gioco a Sam, la lettera di Annie viene pescata tra tante, suscitando l’interesse dell’architetto. Ha così inizio un’accesa corrispondenza tra i due, che porterà entrambi a riscoprire l’amore. La distanza che li separa è però considerevole, e i due dovranno mettercela tutta per riuscire ad incontrarsi e coronare i loro desideri.

Insonnia d'amore cast

Insonnia d’amore: il cast del film

Come sempre accade per questo genere di film, molto del successo si basa sulla giusta scelta degli interpreti principali e sulla chimica di coppia che si forma tra questi. Per il ruolo di Sam Baldwin, dunque, vennero condotte lunghe ricerche che portarono a considerare attori come Dennis Quai, Michael Keaton e John Travolta. Alla fine, tuttavia, venne scelto Tom Hanks, il quale era diventato disponibile in seguito allo stop di un suo altro progetto. L’attore viveva però un periodo particolarmente impegnato, e mentre recitava in Insonnia d’amore doveva anche registrare le sue battute di dialogo per il film Pixar Toy Story. Per il ruolo di Annie Reed, allo stesso modo, vennero considerate diverse attrici.

Tra queste si annoverano Julia Roberts, celebre per le sue commedie romantiche, Kim Basinger, Michelle Pfeiffer e Jodie Foster. Tutte finirono però con il rifiutare il ruolo, o per via di altri impegni o non credendo nella validità del progetto. Alla fine, fu Meg Ryan ad ottenere la parte. L’attrice era già divenuta celebre per aver recitato nel precedente film della Ephron Harry, ti presento Sally…. Accanto a loro, nel ruolo del fidanzato Walter, vi è invece l’attore Bill Pullman, noto per Independence Day. Ross Malinger, che oggi non svolge più la professione di attore, interpreta invece Jonah, il figlio di Sam. Vi sono poi le attrici Rosie O’Donnell nei panni di Becky, Gaby Hoffmann in quelli di Jessica, e Carey Lowell come Maggie Abbott, la defunta moglie di Sam.

Insonnia d’amore: le frasi più belle, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film è possibile fruire di Insonnia d’amore grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno sabato 5 dicembre alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Nel film sono inoltre presenti diverse frasi oggi entrate a far parte dell’immaginario comune. Si tratta di battute e affermazioni che descrivono alla perfezione non solo il contesto in cui si svolge la storia ma anche i protagonisti che le pronunciano. Di seguito si riportano le più belle e più importanti del film.

  • “Il destino è una cosa che ci siamo inventati per non affrontare il fatto che tutto succede in modo assolutamente casuale.” (Annie Reed)
  • “Tu non vuoi essere innamorata, tu vuoi essere innamorata in un film!” (Becky)
  • “È più facile essere uccisi da un terrorista che sposarsi dopo aver superato i quaranta.” (Victoria)
  • “Te lo mostro io un segno… Dov’è Seattle? Dov’è Baltimora? Aha, qui! Uno, due, tre, quattro! Ci saranno venti stati tra qui e Baltimora. Questo è un segno!” (Sam Baldwin)

Fonte: IMDb

Natural Born Killers: trama, cast e le vere storie dietro al film

Negli anni Novanta sono molti i film dedicati alla figura del serial killer, realmente esistito o meno, arrivati sul grande schermo. La violenza divenne infatti un elemento sempre più sdoganato, forse troppo, e le vite di questi super criminali divennero sempre più attraenti. Tra i film più emblematici a riguardo si ritrova Assassini Nati – Natural Born Killers, diretto nel 1994 dal premio Oscar Oliver Stone. Con un montaggio particolarmente dinamico, registri stilistici diversi e ulteriori stravaganze, il regista è così tornato con quest’opera a parlare della violenza, qui però elaborata per assumere un effetto satirico, evidenziando così lo stretto rapporto che lega questa al sempre più vasto mondo dei media.

Originariamente la prima versione della sceneggiatura era stata scritta da Quentin Tarantino, affermatosi in quello stesso anno con Pulp Fiction. Al centro di quanto da lui scritto vi era una trama particolarmente complessa e con numerosi riferimenti alla corrente dell’avanpop, a cui si aggiungevano inoltre violenza dilagante e dialoghi particolarmente espliciti e frenetici.  Stone, tuttavia, decise di rimettere mano a tale sceneggiatura, privilegiando il rapporto tra violenza e media. Alla fine, con la sua riscrittura non era rimasto quasi più nulla di quanto ideato da Tarantino, il quale prese a quel punto le distanze dal progetto fino a chiedere di rimuovere il suo nome dai titoli.

Per via delle sue scene e tematiche controverse, il film fu accolto da subito da grandi polemiche. In molti, infatti, videro nel film un pericoloso esempio di esaltazione della violenza e dei suoi artefici. Nonostante ciò, una volta giunto il sala questo riuscì ad affermarsi come un discreto successo, incassando un totale di 50 milioni di dollari a fronte di un budget di 34. Sono molte le curiosità legate al film, sia quelle relative al suo cast di attori che quelle legate ad una serie di eventi avvenuti in seguito alla sua distribuzione pubblica. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile scoprire tutto ciò, certamente utile ai fini di una visione più completa.

Assassini Nati – Natural Born Killers: la trama del film

Protagonista del film è la coppia formata da Mickey e Mallory Knox, i quali sono degli spietati serial killer, privi di qualsiasi scrupolo morale. La loro scia di omicidi si manifesta nuovamente in un bar lungo la celebre strada Route 66. Da qui ha inizio il racconto sulle origini della loro storia d’amore e della loro sete di morte e violenza. I due, dal turbolento passato, hanno infatti vissuto una vita sempre macchiata dalla morte e dalla follia, elementi che ora sono anche le loro uniche linee guida nella vita di tutti i giorni. I loro omicidi iniziano però a fare sempre più rumore, attirando le attenzioni del detective Jack Scagnetti, il quale si propone di trovare e catturare la coppia di assassini. Allo stesso tempo però, anche il cronista Wayne Gale si interessa al caso, facendo diventare Mickey e Mallory una vera e propria coppia di celebrità.

Assassini Nati - Natural Born Killers cast

Assassini Nati – Natural Born Killers: il cast del film

Per dar vita agli iconici personaggi del film, Stone ebbe la necessità di trovare gli interpreti più idonei a poter rappresentare la follia presente in ognuno di questi. Dopo aver condotto attente ricerche, il regista non però alcun dubbio: ad interpretare Mickey Knox doveva essere l’attore Woody Harrelson. Il regista lo scelse per via del suo enigmatico sorriso, come anche per la sua capacità di apparire allo stesso tempo innocuo e inquietante. Il padre dell’attore, inoltre, è realmente stato un serial killer, e secondo Stone ciò favoriva la presenza in Harrelson di una mentalità di quel genere. Per il ruolo di Mallory, invece, venne scelta Juliette Lewis. L’attrice ottenne il ruolo dopo aver dimostrato il suo desiderio a dar vita ad un personaggio folle come quello dell’assassina. La Lewis, inoltre, entrò talmente tanto nella parte da rompere realmente il naso ad uno degli attori coinvolti.

Il premio Oscar Tommy Lee Jones compare poi nel film nel ruolo di Dwight McClusky, il direttore del penitenziario. Entusiasta di partecipare al film, questi lavorò a lungo sul proprio personaggio, arrivando a decidere egli stesso l’abbigliamento e il taglio di capelli che questi avrebbe sfoggiato. Jones ancora oggi ricorda il film come uno dei migliori della sua carriera. Robert Downey Jr., invece, compare nei panni del cronista Wayne Gale. Per prepararsi a tale parte, egli spese diverso tempo a stretto contatto con il conduttore di programmi shock Steve Dunleavy. Grazie a questi apprese i segreti del mestiere, come anche l’accento australiano che sfoggia poi nel film. L’attore Tom Sizemore, divenuto celebre proprio grazie a questo film, interpreta invece il personaggio del detective Jack Scagnetti. Per ottenere tale parte, l’attore scrisse un monologo, poi recitato davanti a Stone stesso. Rimastone colpito, il regista decise di affidargli il ruolo.

Assassini Nati – Natural Born Killers: le vere storie dietro al film

Pur non essendo basato direttamente su una storia vera, reali sono le vicende verificatesi in seguito alla distribuzione in sala del film. Negli anni, infatti, Assassini Nati – Natural Born Killers ha dato vita a diversi casi emulazione. Tra i più celebri tra questi vi è quello della diciottenne Sarah Edmondson e il suo ragazzo Benjamin Darras, i quali sembra abbiano visto il film prima di ordire una rapina trasformatasi poi in efferato omicidio. I parenti di una delle vittime hanno in seguito intentato una causa contro Stone. Un altro particolare caso fu quello del diciassettenne Nathan K. Martinez, il quale nell’ottobre del 1994 sembra avesse visto il film circa una dozzina di volte, arrivando perfino a rasarsi i capelli per assomigliare al protagonista. Il ragazzo, in seguito, uccise brutalmente la matrigna e la sorellastra.

Uno dei più noti casi è però quello relativo al massacro della Columbine High School. Passato alla storia come uno dei più drammatici attacchi in una scuola statunitense, questo ha in Eric Harris e Dylan Klebold i suoi due responsabili. Questi, si scoprì in seguito, erano grandi fan del film, e ne erano rimasti talmente tanto affascinati da averlo visto più e più volte. In particolare, a colpirli, sembra sia stato il vedere due spietati assassini diventare delle vere e proprie celebrità grazie ai media. Forse in cerca della stessa notorietà, i due arrivarono ad uccidere ben 13 persone e ferirne altre 24 prima di esser definitivamente fermati. Tali casi non fecero altro che far inasprire le già dure polemiche nei confronti del film.

Assassini Nati – Natural Born Killers: il trailer e dove vedere in streaming e in TV il film

Per gli appassionati del film è possibile fruire di Assassini Nati – Natural Born Killers grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Google Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno sabato 5 dicembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Oscar Isaac sarà Solid Snake nel film su Metal Gear Solid

0
Oscar Isaac sarà Solid Snake nel film su Metal Gear Solid

Il tanto atteso adattamento di Metal Gear Solid di Sony sembra aver acquisito un notevole slancio a seguito della notizia che rivela Deadline che Oscar Isaac è stato chiamato a interpretare Solid Snake nel film di Jordan Vogt-Roberts. Il film è attualmente in fase di sviluppo presso Sony Pictures con Vogt-Roberts alla regia.

Il film è basato sul videogioco Metal Gear Solid creato da Hideo Kojima e pubblicato da Konami. La sceneggiatura è stata scritta da Derek Connolly. Avi Arad sta producendo. Peter Kang è il supervisore esecutivo dello studio.

Il gioco è stato lanciato per la prima volta su PlayStation nel 1987 e segue Snake, un soldato che si infiltra in un impianto di armi nucleari per neutralizzare la minaccia terroristica di Foxhound, un’unità delle forze speciali. Il gioco ha ricevuto un’accoglienza calorosa su molti fronti, ma la sua narrazione che ha un mood cinematografico ha sempre fatto pensare che un adattamento cinematografico sarebbe stato inevitabile.

L’attore aveva espresso diversi mesi fa il suo interesse nel ruolo, ma la sua dichiarazione non era stata presa troppo sul serio dai fan, che sanno quanto poco possano contare le “speranze” dichiarate degli attori a fronte delle decisioni degli studios.

Dato il programma estremamente fitto di Isaac, una data di inizio della produzione è ancora sconosciuta, ma il suo coinvolgimento rende questa proprietà una priorità assoluta per lo studio, in futuro. Per quanto riguarda Isaac, Metal Gear Solid potrebbe essere l’altro importante franchise della sua carriera, dopo la partecipazione alla terza trilogia di Star Wars.

Nel prossimo futuro di Oscar Isaac ci sono Scene da un matrimonio, con Jessica Chastain, per la HBO e il ruolo ambitissimo di Moon Knight, prossima serie Marvel di Disney+. Nel prossimo futuro, invece, lo vedremo in Dune di Denis Villeneuve e in The Card Counter di Paul Schrader. Inoltre reciterà e produrrà l’adattamento del fumetto Ex Machina di Brian K. Vaughn intitolato The Great Machine e reciterà in Francis And The Godfather di Barry Levinson, al fianco di Jake Gyllenhaal.

10 giorni con Babbo Natale, recensione del film con Diego Abatantuono

Alessandro Genovesi, alle prese con il sequel dell’acclamato 10 giorni senza mamma, che gli aveva permesso di vincere il “Biglietto d’oro” come film più visto in sala nell’annata 2018/2019, ripropone, stavolta sul piccolo schermo, le vicende della famiglia Rovelli, disponibili dal 4 dicembre su Amazon Prime video.

Stavolta abbiamo una new entry che fa la differenza: Diego Abatantuomo, il quale veste con maestria e dolcezza i panni di un inedito Babbo Natale; a fargli quasi da spalla un Fabio De Luigi un po’ meno divertente di 10 giorni senza mamma, ma che comunque non perde la sua verve. 

In 10 giorni con Babbo Natale troviamo una famiglia cresciuta (invecchiata) e problematica: Carlo (Fabio De Luigi) è il mammo (come lo definisce Bianca) disoccupato, Giulia (Valentina Lodovini) è la perfetta donna in carriera mai a casa, Camilla (Angelica Elli) è alle prese con un’adolescenza ambientalista e Tito (Matteo Castellucci) sta attraversando una fase di disincanto sfociata in filo-fascismo, mentre Bianca (Bianca Usai) rimane la piccola di casa, che fa qualche osservazione di troppo. 

A fare da molla due esigenze contrapposte, ma non inconciliabili: da un lato la necessità di Giulia di raggiungere Stoccolma nelle feste di Natale per un colloquio di lavoro e dall’altra quella di Carlo di non perdere la sua famiglia; di qui la decisione di Carlo di rimettere in moto il vecchio van dove era sbocciato il loro amore e trascorrere il Natale tutti insieme. Nonostante l’entusiasmo della truppa non sia esattamente alle stelle, l’incontro di un uomo vestito da Babbo Natale cambierà radicalmente la direzione del loro viaggio.

Il Film è il classico racconto di Natale che però si blocca a metà fra realtà e fantasia, forse non soffermandosi abbastanza nell’indagine dell’una né dell’altra. Si propone di esplorare una famiglia problematica, come lo sono tutte (chi più, chi meno) alla ricerca di una serenità da tempo perduta.

10 giorni con Babbo Natale10 giorni con Babbo Natale è un Road Movie

È un road movie dove il lato “road” della storia non sempre convince: a volte si impantana, rallenta, ma non per questo non riesce nella resa dei conflitti, accentuandoli ed inasprendoli in un climax ascendente di dissapori, di parole non dette e gesti esagerati, alleggeriti dalla comicità esilarante e sempre convincente di un Diego Abatantuomo straordinariamente in parte.

Il film tocca i temi più disparati, dal razzismo al conflitto genitori – figli, dalla disoccupazione all’elemento magico, soffermandosi su di alcuni più di altri, peccando talvolta di poca sostanza, poco pragmatismo.

Alessandro Genovesi firma la regia di una commedia di Natale che non supera, né tantomeno eguaglia i livelli di comicità e compiutezza del capitolo precedente; tuttavia riesce a dotare di una dimensione più spirituale e ragionata un film leggero, che lascia col sorriso lo sguardo a volte disilluso di chi, crescendo, ha scordato la magia del Natale. 

Fuori era primavera in anteprima su RaiPlay

0
Fuori era primavera in anteprima su RaiPlay

Fuori era primavera, il film collettivo di Gabriele Salvatores, sarà disponibile su RaiPlay dal 10 dicembre in anteprima assoluta e andrà in onda in prima visione su Rai3 sabato 2 gennaio 2021.

Prodotto da Indiana Production con Rai Cinema, Fuori era primavera è un intimo racconto degli italiani in lockdown: dalle meravigliose piazze italiane vuote, agli eroi in prima linea nelle corsie degli ospedali, ai balconi in festa, alle riprese domestiche. Una testimonianza collettiva filtrata attraverso la regia e la visione di un grande artista che,con un vero e proprio film documentario, restituisce alla nostra futura memoria una fotografia autentica e completa dell’Italia di oggi.

Seguiamo l’ordine cronologico ed emotivo degli eventi – afferma Gabriele Salvatores – a partire da quando l’Italia guardava alla Cina e al virus come un problema lontano, passando per la graduale consapevolezza dell’emergenza, per arrivare all’inizio della fase due. Al di là degli aspetti tecnici, quello che vorrei emergesse è la sincerità di questi racconti, che siano veri, fatti col cuore. C’è poi un altro tema che ho particolarmente a cuore che emergerà dal racconto: la rinascita della natura“.

Fuori era primavera, la recensione

Star Trek: Discovery 3 stagione, tutto quello che c’è da sapere

Star Trek: Discovery 3 stagione, tutto quello che c’è da sapere

Star Trek: Discovery 3 è l’attesissima terza stagione della serie tv Star Trek Discovery creata da Bryan Fuller e Alex Kurtzman per il network americano della CBS.

Star Trek: Discovery 3, quando esce e dove vederla in streaming

La stagione di Star Trek: Discovery 3 di 13 episodi è stata presentata in anteprima sul servizio di streaming CBS All Access il 15 ottobre 2020 e si è conclusa il 7 gennaio 2021. In Italia Star Trek: Discovery 3 in streaming ha debuttato su Netflix. Star Trek: Discovery 3 in streaming è disponibile su Paramount+ 

La trama di Star Trek: Discovery 3

Dopo aver viaggiato nel futuro per proteggere i dati intelligenti della Sfera da Controllo, un’intelligenza artificiale canaglia destinata a distruggere tutta la vita senziente, Michael Burnham arriva nell’anno 3188 e scopre di aver avuto successo: la vita esiste in questo futuro. Burnham si schianta contro la nave di Cleveland “Book” Booker, un corriere che trasporta merci rubate. Spiega che in un evento chiamato “The Burn”, la maggior parte del dilitio della galassia (l’elemento utilizzato dalle astronavi per viaggiare a velocità di curvatura) è esploso, distruggendo molte astronavi inclusa la maggior parte della Flotta Stellare.

Ora la galassia è disconnessa e non è più governata dalla Federazione Unita dei Pianeti. Burnham aiuta Book a proteggere il suo carico, un verme di trance in via di estinzione che sta portando in un santuario, da altri corrieri. In cambio, Book la porta in una stazione spaziale della Federazione apparentemente abbandonata dove trovano Aditya Sahil, un “collegamento con la Federazione” in attesa nella speranza che un ufficiale della Flotta Stellare arrivi un giorno alla stazione. Burnham gli dà un incarico di recitazione per la Flotta Stellare. Sahil non è in grado di localizzare la USS Discovery , che stava viaggiando nel futuro con Burnham.

Il cast di Star Trek: Discovery 3

Nel cast di Star Trek: Discovery 3  Sonequa Martin-Green interpreta Michael Burnham, primo ufficiale della Discovery , insieme al ritorno di Doug Jones , Anthony Rapp , Mary Wiseman e Shazad Latif. A loro si uniscono David Ajala e Rachael Ancheril. La stagione è stata ordinata a febbraio 2019, con Paradise promosso a co-showrunner insieme al co-creatore della serie Kurtzman. Hanno concluso la seconda stagione con la Discovery che viaggiava nel futuro, oltre la continuità esistente di Star Trek , che ha permesso loro di esplorare un nuovo periodo di tempo per il franchise, inclusi nuovi design e tecnologie dello scenografo Phillip Barker. La stagione introduce i primi personaggi di Star Trek esplicitamente non binari e transgender, rispettivamente interpretati dagli ospiti ricorrenti Blu del Barrio e Ian Alexander .

Star Trek: Discovery 3: trailer

Spider-Man 3: un nuovo indizio sulla possibile presenza di Holland-Maguire-Garfield?

0

Da quando è arrivata la notizia – ad oggi non ancora confermata ufficialmente – che Jamie Foxx tornerà a vestire i panni di Electro in Spider-Man 3 (l’attore aveva anche condiviso un posto sul proprio Instagram, salvo poi eliminarlo alla velocità della luce), siamo stati bombardati da report secondo cui il trequel introdurrà finalmente la versione live action dello Spider-Verse. 

Si vocifera che anche Tobey Maguire e Andrew Garfield riprendano i rispettivi ruoli di Peter Parker nel nuovo film, e la cosa sembra ora essere stata anticipata preso da un video apparso su YouTube e condiviso da Sony Channel Latinoamérica. Si tratta di un canale ufficiale con 182.000 abbonati che promuove di tutto, da Hell’s Kitchen a The Good Doctor, passando per America’s Got Talent. 

È possibile che non ci sia nulla di ufficiale in merito a ciò che viene presentato nel video, ma The Direct ha comunque tradotto il testo contenuto al suo interno, il quale recita: “Chi è il tuo Spider-Man preferito? Non devi scegliere! Nel Multiverso della Marvel, tutto può succedere. E in Spider-Man 3, è molto probabile che li vedrai tutti. Sì, esatto! I tre Peter Parker che salvano il mondo insieme.”

In precedenza era stato rivelato che una grossa “bomba” in merito alla trama di Spider-Man 3 sarebbe stata confermata entro la fine dell’anno, anche se ad oggi ancora non sappiamo di cosa potrebbe trattarsi. Indipendentemente da ciò, il video in questione contribuisce sicuramente a dare un po’ di credibilità in più alle voci secondo cui la collaborazione tra Sony Pictures e Marvel Studios potrebbe espandersi ben oltre le nostre aspettative…

https://www.youtube.com/watch?time_continue=10&v=1O3VgwxcScI&feature=emb_title

Cosa sappiamo di Spider-Man 3?

Di Spider-Man 3 – che arriverà al cinema il 17 Dicembre 2021 – si sa ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella secondo cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il personaggio di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce). Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle precedenti…

Tom Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone: Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man 3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi del MCU.

MCU: i migliori supereroi in base al loro arco narrativo

MCU: i migliori supereroi in base al loro arco narrativo

Il MCU è pieno di zeppo di supereroi ma anche di personaggi secondari parecchio intriganti, che si tratti di spalle, cattivi o interessi amorosi. Tuttavia, alcuni personaggi ricevono semplicemente più attenzione di altri, o perché sono parte integrante di una squadra o perché sono i protagonisti di saghe a loro dedicate.

L’universo dei supereroi esiste dal 2008 e durante la sua esistenza è riuscito a cambiare le vite dei suoi eroi in più di un’occasione. A volte in meglio, a volte in peggio. Tuttavia, è impossibile negare che alcuni supereroi hanno avuto un grandissimo arco narrativo, mentre altri non sono stati così fortunati, come sottolineato da una nuova “lista” di Screen Rant:

Gamora

Inizialmente, Gamora si è isolata dagli altri e non si è fidata di nessuno. Per non parlare della complicata relazione con suo “padre” Thanos. Tuttavia, quando si è unita al team dei Guardiani della Galassia, le cose sono cambiate in meglio e ha trovato sia amicizia che amore.

Tutto è stato vanificato quando Thanos ha sacrificato Gamora su Vormir: quando è tornata,  infatti, era una versione più vecchia di se stessa, che non aveva sperimentato ancora nessuna delle esperienze sopracitate ed era tornata ad essere cruda e violenta come un tempo.

Bucky Barnes

Anche se oggi è un eroe, Bucky Barnes non ha mai avuto molto spazio nei film e sembra quasi che il MCU non sappia cosa fare con lui. Potrebbe benissimo essere uno dei più forti Vendicatori, in quanto dotato delle abilità e dell’addestramento necessari.

Tuttavia, il suo passato con l’Hydra e gli abusi subiti lo hanno configurato come personaggio alquanto instabile. La sua situazione è migliorata notevolmente negli ultimi anni, ma ha ancora molta strada da fare prima di poter attuare il suo vero potenziale.

Occhio di Falco

A differenza della maggior parte degli Avengers originali, Occhio di Falco non ha mai avuto il suo film in solitaria e anche il suo ruolo in altri film del MCU è stato notevolmente diminuito di volta in volta.

Di conseguenza, alcuni dei colpi di scena legati al suo personaggio sembravano alquanto casuali, come la sua famiglia segreta o il tempo in cui si è trasformato in uno spietato assassino. Occhio di Falco è un bravo ragazzo, ma meriterebbe un percorso più approfondito di quello che ha ottenuto fino ad oggi nel MCU.

Spider-Man

Ad oggi, sembra che Spider-Man sia sulla buona strada per diventare il nuovo Iron Man. Tuttavia, questo sembra un potenziale sprecato, poiché Peter Parker ha tutto ciò di cui ha bisogno per imparare a stare in piedi da solo. Peter ha iniziato il suo viaggio da supereroe da bambino e alla fine è diventato più fiducioso, convinto di poter aiutare le persone.

Ma vive ancora nell’ombra di Tony Star: deve ancora affrontare gli errori del passato del multimiliardario, ora che il suo mentore se n’è andato (come combattere Quentin Beck che vuole vendicarsi di Tony). Detto in parole povere, Spider-Man ha bisogno di ancora più tempo per diventare un eroe davvero indipendente.

Vedova Nera

vedova neraIn attesa dell’arrivo nelle sale del suo film in solitaria, sappiamo che lo stato attuale di Vedova Nera è tutt’altro che ottimista: è morta su Vormir dove lei e Occhio di Falco sono andati a prendere la Gemma dell’Anima e fermare Thanos. Natasha ha sacrificato la sua vita poiché credeva che Clint avesse un motivo in più per cui vivere: la sua famiglia.

Anche se è stato un gesto nobile, Natasha era un personaggio che si meritava comunque di meglio, considerando tutto il dolore e la sofferenza che ha dovuto affrontare in passato. Tale consapevolezza ha reso la sua morte ancora più divisiva. 

Hulk

Il problema più grande di Bruce Banner era che odiava se stesso, quello che diventava, il suo “lato oscuro”. Era come se ci fossero due persone invece di una – Hulk e Bruce Banner – ed era impossibile per quest’ultimo conciliare le due parti della sua personalità.

Fortunatamente, Bruce alla fine si è reso conto che Hulk non era qualcosa che doveva scacciare, e in Avengers: Endgame ha combinato il meglio delle due personalità: l’intelligenza di Banner e la forza di Hulk.

Thor

Thor avrebbe potuto classificarsi più in alto in questa lista, se solo non si fosse indebolito in Avengers: Endgame (2019). Ogni Vendicatore ha affrontato la sconfitta in un modo diverso, ma la reazione di Thor è stata tutt’altro che salutare. Gli ci è voluto un po’ per tornare alla sua vecchia personalità, e anche allora, era chiaro che non sarebbe mai più stato lo stesso.

Forse è meglio così, ma considerando l’età di Thor e tutta la sua esperienza, avrebbe comunque potuto gestire la situazione in modo migliore, proprio come i suoi compagni Avengers. Almeno, sembra che abbia fatto pace con se stesso nel finale del film…

Nebula

Nebula è uno dei pochi antagonisti del MCU che ha avuto la possibilità di ricominciare da capo e costruirsi una nuova vita. Era arrabbiata, violenta e piena di odio quando è apparsa per la prima volta in Guardiani della Galassia (2014).

diava sua sorella e il padre adottivo Thanos, che l’ha torturata più volte. Nebula ha fatto pace con sua sorella, si è unita ai Vendicatori nella loro lotta e ha persino trovato nuovi amici. Alla fine, ha anche avuto la possibilità di opporsi a Thanos e ottenere la sua dolce vendetta.

Captain America

Alcune persone odiavano Steve Rogers dopo che questi ha preso la decisione di tornare indietro nel tempo in Avengers: Endgame (2019) e vivere il resto della sua vita con Peggy Carter. È difficile negare, tuttavia, che Captain America ne abbia passate tante e meriti un po’ di pace e tranquillità.

Era un uomo fuori dal tempo che ha combattuto molte battaglie, ha contribuito a rendere il mondo un posto migliore e questo era tutto ciò che voleva, originariamente. Ma è stranamente simbolico che sia stato il suo amico (e nemico) Tony Stark ad ispirare Steve, che alla fine ha seguito i suoi consigli e ha deciso di pensare a se stesso per una volta.

Iron Man

Alla fine, il miglior arco narrativo di un personaggio appartiene nientemeno che a Tony Stark, ossia Iron Man. Stark ha iniziato come un ricco playboy sbadato che di tanto in tanto vendeva armi e annegava i suoi dispiaceri nell’alcol. Gli ci è voluto un po’ di tempo, ma alla fine ha cambiato le cose e ha dimostrato di essere molto più di un semplice uomo con un vestito elegante, salvando il mondo più volte.

Si è sistemato, ha messo su famiglia ed è uscito di scena con il botto quando ha salvato il mondo – anzi, l’universo – da Thanos ancora una volta. È persino riuscito a riconciliarsi in qualche modo con suo padre, così come con Captain America.

MCU: le amicizie che potrebbero terminare con l’avvio della Fase 4

0

Il MCU ha sempre raccontato di amicizie piuttosto iconiche. Tuttavia, ci sono buone probabilità che non tutti questi accoppiamenti sopravvivano alla Fase 4 che partirà ufficialmente il prossimo anno con l’arrivo di Black Widow. CBR ha realizzato un esclusivo video in cui vengono analizzate alcune delle amicizie più significative dell’Universo Cinematografico Marvel che potrebbero non durare in futuro, o perché alcuni personaggi usciranno di scena o perché alcuni si riveleranno essere dei cattivi.

L’analisi parte dal rapporto tra Peter Parker/Spider-Man e Ned Leeds, una delle migliori amicizie presenti nel MCU. I due, da sempre migliori amici, hanno spesso lavorato insieme dando ottimi risultati, con Ned che funge da mago della tecnologia per conto di Peter. Tuttavia, i due potrebbero ritrovarsi presto ad intraprendere percorsi diversi. Per molti versi, il Ned del MCU è un sostituto di Harry Osborn, mentre per altri assomiglia all’amico di Miles Morales, Ganke Lee. È qui che le cose si fanno interessanti: nei fumetti, Ned Leeds assume il ruolo di Hobgoblin, uno dei cattivi più pericolosi di Spider-Man. In quanto tale, il Ned del MCU potrebbe finire per diventare un cattivo in futuro.

Di seguito il video che analizza quali amicizie potrebbero finire nella Fase 4 del MCU, tra cui quella tra Rocket e Groot, Carol Danvers/Captain Marvel e Nick Fury, e tante, tante altre…

Il futuro del MCU dopo gli eventi di Avengers: Endgame

Dopo gli eventi di Avengers: Endgame, non è ancora del tutto chiaro quale forma prenderà la prossima fase dell’Universo Cinematografico Marvel. Sebbene ci siano buone possibilità che i personaggi che la Disney ha acquisito dalla Fox arriveranno molto presto sul grande schermo, non ci sono ancora informazioni concrete su quando o come potrebbe accadere. Allo stato attuale, ci sono molte potenziali direzioni che il MCU potrebbe prendere in futuro, anche se resta da vedere esattamente quale sarà quella definitiva.

Justice League: perché il Joker di Leto è così importante per la Snyder Cut?

0

Nonostante la Snyder Cut di Justice League contenga già numerose sorprese per tutti i fan di Zack Snyder, il ritorno del Joker di Jared Leto è sicuramente uno degli aspetti più intriganti della nuova versione del cinecomic DC. Definire il Joker di Leto divisivo, vorrebbe dire usare un mero eufemismo. In molti credevano che l’attore avrebbe offerto una performance che avrebbe in qualche modo “omaggiato” il lavoro di Heath Ledger, ma alla fine la versione del Joker di Leto si è rivelata molto diversa da quella dell’attore scomparso prematuramente.

Come molti hanno sottolineato negli anni trascorsi dall’uscita di Suicide Squad, il Joker di Leto è stato in qualche modo la versione “Hot Topic” del personaggio, con tanto di vestiti attillati, capelli lisci, gioielli ingombranti e tatuaggi. Probabilmente, il premio Oscar non avrà avuto alcuna voce in capitolo riguardo al look del supercriminale; ciò che invece è stata quasi esclusivamente una sua responsabilità è l’interpretazione del personaggio, anche se non è da escludere che i numerosi problemi che hanno caratterizzato la produzione del cinecomic possano aver in qualche modo inficiato la sua performance.

Tuttavia, sono passati quattro anni da quando il Joker di Jared Leto è apparso sullo schermo, e quelli che hanno apprezzato la sua interpretazione sono ansiosi di vedere l’attore tornare nei panni del personaggio. Allo stesso tempo, i suoi detrattori sono curiosi di scoprire se Snyder sarà in grado di fornire un’iterazione migliore dell’iconico villain.

Perché tutti parlano del Joker di Leto nella Snyder Cut di Justice League?

Di tutti gli aspetti confermati del taglio di Justice League ad opera di Zack Snyder, quello che ha maggiormente attirato l’attenzione sui social media negli ultimi tempi (come confermato anche da un recente studio) è stato proprio il ritorno del Joker di Leto. Sebbene possa sembrare strano, ci sono alcune ragioni piuttosto logiche dietro questa curiosità così spasmodica. In primis, si tratta di un’aggiunta completamente nuova al film, non avendo avuto il Joker alcun ruolo nella versione cinematografica di Joss Whedon. Un altro fattore  da considerare è che, al di là di quanto sia stata divisiva la performance di Leto, il Joker, in qualità di personaggio, è e sarà sempre motivo di grande interesse e dibattito. Di conseguenza, l’aggiunta del Clown Principe del Crimine a qualsiasi film DC lo rende automaticamente un progetto di altissimo profilo.

Inoltre, è risaputo che i fan non hanno mai avuto modo di verificare la totalità di ciò che Leto e il regista David Ayer avevano in mente per la loro versione del Joker, poiché gran parte delle scene di Leto sono state tagliate dal montaggio finale a causa delle pressanti ingerenze della Warner Bros. Resta da vedere se una Ayer Cut di Suicide Squad vedrà mai la luce. Tuttavia, c’è la possibilità che la versione del Joker di Leto ad opera di Snyder possa incorporare alcune delle cose rimosse in passato dal cinecomic del 2016, se non altro per migliorare la caratterizzazione del personaggio a livello complessivo.

Infine, c’è parecchio interesse tra i fan della DC riguardo alla presenza del Joker in Justice League a causa del fatto che la versione di Jared Leto non sembra adattarsi logicamente ai piani di Zack Snyder per il suo taglio. È una sorta di jolly rispetto alla storia che tutti conosciamo, e questo è sicuramente un fattore eccitante, anche per chi non ha mai particolarmente apprezzato il ritratto dell’attore in Suicide Squad.

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Il Padrino: per la Paramount un quarto capitolo è una possibilità

0

La Paramount ha affermato che un quarto film della saga de Il Padrino è una possibilità. Negli ultimi mesi si è tornato a parlare della celebre trilogia in seguito alla notizia della distribuzione della Director’s Cut de Il Padrino – Parte III, che uscirà alla fine del mese di dicembre con il titolo “Mario Puzo’s The Godfather, Coda: The Death of Michael Corleone”. Secondo Diane Keaton, a cui non era piaciuta la conclusione originale della trilogia, il nuovo taglio ha migliorato notevolmente il film.

Nel 1990, all’epoca della sua uscita in sala, Il Padrino – Parte III è stato accolto in maniera negativa rispetto ai primi due capitoli, da sempre considerati due dei migliori film della storia del cienma. Francis Ford Coppola ha iniziato a lavorare sulla Director’s Cut all’inizio di quest’anno, un lavoro più o meno simile a quanto già fatto in passarto con Apocalypse Now Redux. Secondo quanto riportato, la nuova versione del film sarà corredata da un nuovo inizio, un nuovo finale e anche da una serie di riprese alternative di alcune scene, oltre a nuovi spunti musicali.

Adesso, in una dichiarazione ufficialmente rilasciata al New York Times, la Paramount Pictures ha affermato che un quarto capitolo de Il Padrino è una possibilità. Lo studio ha specificato che la decisione di dare o meno il via libera ad un nuovo film dipenderà dall’arrivo nelle loro mani della “storia giusta”. In passato, Coppola si era sempre dichiarato contrario ad un nuovo eventuale capitolo. Tuttavia, la decisione finale spetta comunque alla Paramount, in possesso dei diritti sulla saga.

“Sebbene non ci siano piani imminenti per un altro film nella saga de Il Padrino, dato il potere duraturo della sua eredità, rimane una possibilità qualora venisse fuori la storia giusta”, questa la dichiarazione ufficiale della Paramount.

I progetti in cantiere legati alla saga de Il Padrino

Attualmente, ci sono diversi progetti in lavorazione incentrati sul making of de Il Padrino. Tra questi, figura anche Francis and The Godfather con Oscar Isaac e Jake Gyllenhaal, che racconterà proprio della realizzazione del film e del conflittuale rapporto tra Coppola e il produttore Robert Evans. Il film, che sarà diretto da Barry Levinson, si concentrerà infatti sulle battaglie leggendarie e selvagge che hanno portato alla realizzazione del classico del 1972.

Mark Ruffalo condivide una nota dello smartphone con gli spoiler del MCU

0

Mark Ruffalo ha condiviso una nota contenente alcuni spoiler relativi ad Avengers: Infinity War, incluso il colpo di scena finale. Conosciuto per aver involontariamente rivelato dettagli top secret sulle trame dei film dei Marvel Studios, una volta Ruffalo arrivò persino a trasmettere in live streaming i primi minuti di Thor: Ragnarok.

Nonostante Kevin Feige e il suo team amino pianificare con largo anticipo le varie fase del loro universo condiviso, nel corso degli anni hanno anche fatto un ottimo lavoro nel cercare di mantenere segreti alcuni punti delle trame dei loro film, per non rovinare la sorpresa ai fan e agli spettatori. Se si considera l’interesse – spesso morboso – che esiste nei confronti del MCU e l’era social in cui viviamo (dove il rischio spoiler è quasi sempre elevatissimo!), si tratta di un’impresa davvero incredibile. Tuttavia, i Marvel Studios hanno spesso dovuto tenere d’occhio alcuni dei membri del cast dei loro film, che spesso si sono lasciato sfuggire dettagli considerati assolutamente top secret.

Ora che la Saga dell’Infinito è giunta al termine, Mark Ruffalo può tirare un sospiro di sollievo e parlare liberamente dei grandi momenti del MCU, inclusi quelli più recenti, che hanno rappresentato un enorme cambiamento all’interno della narrativa del franchise. Attraverso il suo account Twitter, l’attore ha condiviso uno screenshot di una nota salvata sul suo telefono che elenca alcuni grossi spoiler che – probabilmente – aveva appuntato come promemoria: tra questi, figura anche il finale di Avengers: Infinity War, in cui Thanos ha fatto fuori metà della popolazione mondiale.

Mark Ruffalo e il “problema” degli spoiler nel MCU

Le altre due voci segnate da Ruffalo nella nota fanno riferimento a Thor: Ragnarok e ad Avengers: Endgame. La frase “Being a friend from work” si riferisce alla scena in cui Thor ritrova Hulk nella Battaglia dei Campioni ospitata dal Gran Maestro Sakaar. La cosa interessante è che, tecnicamente, non si tratta di uno spoiler, dal momento che quella scena faceva parte del marketing del film ed era presente in numerosi trailer e spot tv.

Gli emoji dei taco, invece, fanno riferimento la scena in cui Smart Hulk ha distribuito i taco ad Ant-Man dopo che il suo cibo è stato spazzato dal vento dopo l’arrivo del Benatar al quartier generale degli Avengers. Non si tratta di uno spoiler così grande; tuttavia, è un dettaglio che è stato comunque tenuto nascosto, dal momento che tutto ciò che riguardava Smart Hulk era considerato “spoiler”.

Deathstroke: Zack Snyder e Joe Manganiello hanno dei piani per il personaggio?

0

Joe Manganiello non è mai riuscito a lasciare un segno indelebile nei panni di Slade Wilson/Deathstroke, apparendo nei panni del personaggio soltanto in una breve scena post-credits della versione cinematografica di Justice League. Tuttavia, si spera che la Snyder Cut, in cui l’ex star di True Blood tornerà nei panni del letale mercenario, possa finalmente rendere giustizia al ruolo.

Prima di essere scelto come interprete di Deathstroke, Manganiello è stato uno dei principali contendenti al ruolo di Superman ne L’uomo d’acciaio (sempre diretto da Zack Snyder), ma è stato costretto a ritirarsi dalla “corsa” a causa dei suoi impegni con la serie True Blood. Durante una nuova intervista con Light Cast (via CBM), l’attore ha parlato proprio della mancata possibilità di indossare l’iconico costume rosso e blu.

“Non mi piace soffermarmi troppo su cose che non sono accadute”, ha dichiarato Joe Manganiello quando gli viene chiesto se cova ancora del risentimento per aver perso il ruolo. “Cosa puoi farci? Sono stato legato per 6 anni ad uno show televisivo… quello era il mio lavoro.”

Tuttavia, qualcosa di buono è comunque venuto fuori da quell’incontro con Snyder, perché alla fine Manganiello è stato scelto come interprete di Deathstroke nel DCEU. Il personaggio avrebbe dovuto figurare come villain principale del Batman di Ben Affleck, progetto poi naufragato e passato nelle mani di Matt Reeves (che lo ha reso l’attesissimo The Batman che arriverà al cinema nel 2022).

Ciononostante, Joe Manganiello ha anticipato che potrebbe esserci qualcos’altro in lavorazione per il personaggio, oltre alla sua imminente apparizione nella Snyder Cut di Justice League. L’attore si è rifiutato di scendere nei particolari, limitandosi a dire che che lui e Zack Snyder hanno in serbo delle cose davvero interessanti e molto divertenti.

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Logan: Fox aveva dei piani per un sequel con X-23

0
Logan: Fox aveva dei piani per un sequel con X-23

Dafne Keen, la giovane star di Logan – The Wolverine, ha rivelato che, prima dell’acquisizione da parte della Disney, la Fox aveva dei piani per un potenziale spin-off incentrato su X-23. Keen è attualmente la protagonista della serie HBO His Dark Materials – Queste oscure materie, adattamento della trilogia letteraria di successo di Philip Pullman, in cui è presente anche il padre dell’attrice, Will Keen, meglio conosciuto per aver interpretato Michael Adeane in The Crown. Dafne Keen ha interpretato Laura/X-23 nell’ultimo film in cui Hugh Jackman ha interpretato l’iconico Wolverine. La giovane attrice ha quasi rubato la scena alla star australiana, prestando la giusta dose di rabbia ed emozione al ruolo del clone mutante di Logan.

Proprio in base alla forza di quella performance, erano in molti a pensare che Dafne Keen sarebbe ancora apparsa sul grande schermo. Tuttavia, quei piani sono stati ufficialmente sospesi dopo l’acquisizione della Fox da parte della Disney, che messo la parola fine all’universo cinematografico degli X-Men conosciuto fino a quel momento. La stessa Keen ha dichiarato di essere pronta a riprendere il ruolo di X-23 quando i mutanti verranno finalmente introdotti nell’Universo Cinematografico Marvel. Nonostante la Marvel non abbia ancora rivelato i suoi piani in merito ai personaggi, è quasi certo che quando il franchise verrà riavviato ci saranno nuovi attori ad interpretare i celebri mutanti.

Ora, Dafne Keen ha rivelato che c’erano davvero dei piani per un sequel di Logan – The Wolverine incentrato su X-23; o almeno, questo è quello che le era stato riferito durante la produzione del film. Parlando con Elle in occasione della promozione della seconda stagione di His Dark Materials, Keen ha spiegato che, dopo essere stata informata sulla possibilità di un eventuale sequel, non è stata più contattata da nessuno. La giovane attrice ha però dichiarato che, dal suo punto di vista, la storia di X-23 non si è ancora conclusa, e che ci sarebbe molto altro da raccontare, sottolineando che sarebbe disposta a tornare nei panni del personaggio per il MCU.

“Mi era stato detto da alcune persone alla Fox che forse ci sarebbe stato un altro film. Ma questo è stato molto tempo fa, quando stavamo girando. Non mi hanno mai più contattata”, ha spiegato l’attrice. “Mi sento come se la storia di X-23 fosse solo all’inizio. C’è ancora tanto da dire: è come una staffetta. Io sono entrato in gioco quando aveva già scritto e fatto la pre-produzione, quando avevano già deciso di fare il film. Quindi, non appena diranno: ‘Andiamo!’, io ci sarò.”

Tutto quello che sappiamo su Logan – The Wolverine

Logan – The Wolverine è uscito nelle sale a marzo del 2017. Il film è diretto da James Mangold (già regista di Wolverine: L’Immortale), mentre nel cast figurano Hugh Jackman, Dafne Keen, Boyd HolbrookRichard E. GrantStephen Merchant, Eriq La Salle, Elise Neal e Patrick Stewart.

Logan – The Wolverine è stato universalmente acclamato come il migliore adattamento dedicato al singolo personaggio e in generale il miglior film sugli X-Men mai visto al cinema. Il film ha debuttato al Festival di Berlino ed è stato nominato agli Oscar per la migliore sceneggiatura adattata, primo cinecomic a raggiungere tale livello di riconoscimento dall’industria.

Mank, recensione del film di David Fincher

0
Mank, recensione del film di David Fincher

A sei anni dal suo ultimo film, L’Amore Bugiardo – Gone Girl, David Fincher si siede di nuovo sulla sedia di regia e regala al mondo Mank, la sua undicesima fatica disponibile direttamente su Netflix a partire dal 4 dicembre 2020. Ed è paradosso che un lavoro del genere, di tale scopo e grandezza, arrivi direttamente sulla piattaforma, confinato sugli schermi di casa o, peggio, dei pc degli abbonati. Certo, Fincher ha un rapporto privilegiato con il colosso dello streaming, alla luce della sua produzione seriale, eppure come Martin Scorsese, che ha trovato spazio solo su Netflix per il suo The Irishman, così il regista di Seven ha trovato il suo spazio per raccontare la sua storia.

Mank è il nomignolo di Herman J. Mankiewicz, brillante sceneggiatore e personaggio scomodo, alcolista e avversario del golden boy di Hollywood, quell’Orson Welles a cui, a soli 24 anni, la RKO offrì carta bianca per realizzare il suo debutto al cinema, Quarto Potere. Il film ripercorre il processo creativo di Mankiewicz per realizzare la sceneggiatura che conquistò il premio Oscar nel 1942. Il lavoro di Fincher, che si avvale di una sceneggiatura firmata dal padre Jack Fincher molti anni fa e che lui ha certamente rimaneggiato pur non comparendo nel credits, non si può assimilare né al biopic su Mank, né al racconto del making of del più grande film della storia del cinema.

Ficher racconta il presente attraverso la contemporaneità di Mank

Mank film 2020Ammantando la storia che vuole raccontare di nostalgia, David Fincher utilizza lo spazio del film per mettere in scena il suo Paese, le difficoltà che esso affronta sia da un punto di vista politico sia da quello dell’informazione, attraverso un lavoro che percorre tanti punti di vista, tanti personaggi, tante situazioni, scegliendo la forma del flashback per giustificare e raccontare qual è il mondo, la Hollywood nella quale Mank stesso vive a dalla quale attinge il materiale che riverserà nella storia di Charles Foster Kane. Le writers room, la crisi economiche, le elezioni in California, la nube che si addensa sull’Europa, William Randolph Hearst (magnate della comunicazione su cui varrà modellato il Kane immaginario), la dolce Marion Davies, l’alcol, la devozione di e per Sara, ma soprattutto l’impossibilità di tacere qualsiasi pensiero, anche il più scomodo, che passa per la testa del protagonista.

L’humus in cui prospera Mankiewicz è ricchissimo e David Fincher lo racconta con un occhio clinico, mai schierato, sebbene venga il sospetto, a vedere confronti aspri tra il protagonista e il bimbo prodigio, che l’ago del regista penda dalla parte del primo. Tuttavia non viene mai messa in scena solo la sua voce, ma un insieme di punti di vista, di personaggi, che danno spessore alla storia, rendendola viscosa da attraversare.

La mente di Mank è la nuova Rosabella

Gli omaggi a Quarto Potere si sprecano, nelle inquadrature, nelle scelte estetiche, nella disposizione degli oggetti in scena, tuttavia il vero punto di contatto tra Mank e il film del 1941 sembra essere il forte parallelismo costruito tra la mente di Mank stesso e la misteriosa Rosabella. La funzione dello slittino di Kane, quell’oggetto misterioso che dà il via alla narrazione e che in qualche modo contiene la soluzione dell’enigma sulla vera natura e identità del protagonista del film di Welles, è la stessa che per Fincher ha la mente del protagonista, intorno alla quale si costruisce una storia polifonica, rivolta all’attualità, al mondo in cui vive il regista di Denver. In questo parallelo si esplica al meglio l’amore per il cinema thriller che ha Fincher e che in più di un’occasione ha declinato nelle maniere più differenti nei suoi racconti per il grande schermo.

La dicotomia tra racconto contemporaneo e ricostruzione storica si rivela anche nello stile che Fincher adotta per raccontare. La fotografia in bianco e nero, le lenti scelte per inquadrare i suoi attori, le angolazioni, i costumi, persino la ricostruzione musicale certosina dei soliti ottimi Trent Reznor e Atticus Ross ci raccontano un film girato 80 anni fa. Di contrasto le interpretazioni, le battute affilate, i concetti che il film mette in scena sono modernissimi e ne svelano l’effettiva contemporaneità. In particolare le interpretazioni di Gary Oldman, Amanda Seyfried, Lily Collins, Tuppence Middleton, Tom Burke e di tutto il cast del film regalano uno spessore e una polifonia di punti di vista degni del miglior racconto corale.

Il lavoro svolto sull’immagine, che sfarfalla e gracchia, è un messaggio d’amore profondo ad un immaginario che non esiste più, tanto potente e attuale proprio perché sarà fruito su schermi piccoli, casalinghi. Mank è dunque un film che potrebbe rappresentare un vero e proprio spartiacque per il futuro della sala, di fronte ad una situazione contemporanea in cui l’istituzione stessa del cinema è messa in pericolo.

MankIl grande cinema su Netflix

Da un punto di vista distributivo, Mank è la prosecuzione di un lavoro organico e continuo che Netflix ha cominciato ormai più di un paio di anni fa con Roma di Alfonso Cuaron, e che ha portato avanti con grande successo con titoli del calibro del citato The Irishman, ma anche Storia di un matrimonio e il recente Il processo ai Chicago 7. La casa del grande cinema resta la sala, sicuramente, ma la piattaforma si offre sempre più come un porto franco per quei cineasti che non si piegano alle logiche degli studios, quelle figure ormai eroiche non vogliono assoggettarsi alla logica che “l’unica vera star è Leo il leone” (come dice in Mank un rampante Louis B. Mayer riferendosi al logo della MGM), quegli artisti del nostro tempo che vogliono ancora il loro spazio per raccontare la contemporaneità, attraverso la propria lente.

Il decennio del 2010 era stato inaugurato da David Fincher con uno dei migliori film del cinema contemporaneo, The Social Network, che ancora oggi dice moltissimo del mondo in cui viviamo. In apertura del nuovo decennio, Fincher prova di nuovo a regalarci un titolo che potrebbe accompagnarci per i prossimi dieci anni, un’altra opera attuale, ricca, intelligente e personale.

Tra le nuvole: trama, cast e frasi del film con George Clooney

Tra le nuvole: trama, cast e frasi del film con George Clooney

Considerato uno dei migliori film del suo decennio, Tra le nuvole è, insieme a Juno, il più noto tra i lungometraggi del regista Jason Reitman. Questo venne portato in sala a partire dal 2009, dopo essere stato presentato in anteprima al Toronto International Film Festival e al Festival Internazionale del Film di Roma. Affermatosi da subito come un grande successo, questo è incentrato sul personaggio di Ryan Bingham, cinico manager costantemente in viaggio, il quale non sembra avere neanche un briciolo di una vita “stabile”. Tra commedia e grandi sentimenti, si snoda così la sua storia, particolarmente coinvolgente.

Quanto narrato nel film è tratto dall’omonimo romanzo del 2001 scritto da Walter Kirn. Questi raccontò di aver ideato la storia in seguito all’incontro con alcuni “tagliatori di teste”, la professione svolta dal protagonista. Diventato un caso editoriale, il libro finì nelle mani di Reitman solo qualche anno dopo. Rimastone affascinato, questi decise di acquisire i diritti dell’opera con l’intenzione di dar vita ad una trasposizione per il cinema. Avvalendosi di un grande cast di interpreti, questa è infine diventata film, il quale ha poi ottenuto alcuni dei maggiori riconoscimenti dell’industria americana.

Costato appena 25 milioni di dollari, Tra le nuvole è infatti arrivato ad incassarne ben 166 in tutto il mondo. Tale successo ha permesso al film di acquisire una particolare attenzione, divenendo poi uno dei maggiori contendenti alla stagione dei premi. Ai premi Oscar, il film ha infatti ricevuto ben 6 nomination, tra cui miglior film, miglior regia e miglior attore protagonista. Proseguendo qui nella lettura, sarà possibile scoprire alcune tra le principali curiosità legate al film, molte delle quali legate al cast, come anche le frasi più celebri e le piattaforme dove poter vedere il film in streaming.

Tra le nuvole: la trama del film

Protagonista del film è Ryan Bingham, il cui lavoro è quello di occuparsi del licenziamento di dipendenti, operando sull’intero territorio statunitense. Per questo motivo, egli si trova a viaggiare di continuo, attraversando ogni aeroporto esistente nel paese. La sua vita è così tutt’altro che stabile, essendo privo di affetti e di una fissa dimora. L’unico legame affettivo è quello che ha con le due sorelle, che vede però naturalmente soltanto poche volte all’anno. Ogni tanto, egli si concede fugaci avventure di una notte, come quella avuta con la bella Alex, incontrata nell’albergo di Dallas in cui si trovava a soggiornare. Con quest’ultima nasce però un’alchimia nuova, che spinge Ryan a voler rincontrare la donna.

A spezzare la sua routine ci pensa però il suo superiore, Craig Gregory, il quale richiamandolo nella sede principale gli comunica delle sconvolgenti novità. La nuova neoassunta Natalie, laureata e brillante nelle intuizioni, ha infatti avuto l’idea di far risparmiare alla compagnia milioni di dollari semplicemente comunicando dei licenziamenti attraverso videochiamata. Per Ryan ciò significa però addio voli, addio viaggio e addio vita lontano da ogni altra cosa che egli considera un problema. Egli decide allora di opporsi, invitando Natalie a seguirlo durante i suoi viaggi. Attraverso questi, le loro due generazioni si troveranno a scontrarsi, andando incontro alla necessità del rapporto umano, specialmente nei difficili casi di licenziamento.

Tra le nuvole cast

UP IN THE AIR

Tra le nuvole: il cast del film

Per dar vita ad un personaggio controverso come quello di Ryan, che di professione licenzia le persone, il regista dichiarò di aver avuto la necessità di affidare tale ruolo ad un attore ricco di fascino e carisma, che potesse rendere simpatico anche il personaggio più sgradevole. Per Reitman, dunque, la prima scelta fu il premio Oscar George Clooney, che si disse lieto di accettare. Per prepararsi alla parte, l’attore si documentò a lungo sul tipo di lavoro svolto dal suo protagonista, ricercando una routine per potersi calare in quella mentalità. L’attore richiese inoltre di far entrare gli abiti per lui previsti per il film nella valigia che egli porta sempre dietro con sé nel film. Questo dettaglio gli permise di trovarsi a dover gestire un numero limitato di indumenti, calandosi così ulteriormente nella scomodità vissuta dal personaggio.

Anche il ruolo della brillante Natalie è stato scritto pensando ad un’attrice in particolare. Si tratta di Anna Kendrick, che il regista disse di aver particolarmente apprezzato nel film Rocket Science. Grazie a Tra le nuvole, l’attrice ebbe modo di confermare la propria popolarità, ottenendo anche una nomination agli Oscar come miglior attrice non protagonista. Nelle stessa categoria venne candidata anche Vera Farmiga, qui presente nei panni dell’affascinante Alex. L’attore Jason Bateman, oggi noto per la serie Ozark, è invece l’interprete di Craig Gregory, il superiore di Ryan. Il premio Oscar J. K. Simmons è invece presente nel ruolo di Bob, uno dei dipendenti licenziati dal protagonista. Sam Elliott è invece il pilota di aerei Maynard Finch.

Tra le nuvole: le frasi, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film è possibile fruire di Tra le nuvole grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno giovedì 3 dicembre alle ore 21:15 sul canale Nove.

Nel film sono inoltre presenti diverse frasi oggi entrate a far parte dell’immaginario comune. Si tratta di battute e affermazioni che descrivono alla perfezione non solo il contesto in cui si svolge la storia ma anche i protagonisti che le pronunciano. Di seguito si riportano le più belle e più importanti del film.

  • Stasera molti, rientrando a casa, saranno salutati da cani saltellanti e figli che strillano; il loro coniuge chiederà “com’è andata la giornata” e stasera si addormenteranno. Le stelle usciranno discrete dai loro nascondigli diurni. E una di quelle luci, appena più luminosa delle altre… sarà l’ala del mio aereo che passa. (Ryan Bingham)
  • Se tu ripensi ai ricordi più belli, ai momenti più importanti della tua vita, eri forse da solo? La vita è più bella in compagnia. (Ryan Bingham)
  • Le cose che tutti odiano del viaggiare: l’aria riciclata, la luce artificiale, i distributori automatici di succhi di frutta, il sushi scadente sono calde reminiscenze che io sono a casa. (Ryan Bingham)
  • Più lentamente si vive più velocemente si muore: non siamo cicogne zoppe, siamo squali! (Ryan Bingham)

Fonte: IMDb

Matrix 4, Dune e tutti i film Warner Bros del 2021 usciranno su HBO Max

0

La Warner Bros ha deciso che tutti i suoi film in uscita nel 2021 arriveranno direttamente su HBO Max e in contemporanea in sala, così come accade a Wonder Woman 1984. Lo studio di Burbank, con sede in California, sta spostando la sua intera lista di uscite del 2021 su HBO Max in base al mese di uscita previsto. Dopo il periodo di accesso di un mese sulla piattaforma HBO Max a livello nazionale, ogni film lascerà la piattaforma e continuerà la sua vita nelle sale negli Stati Uniti e nei territori internazionali, con tutte le finestre di distribuzione abituali che si applicano al titolo.

I film interessati sono: The Little ThingsJudas and the Black MessiahTom & JerryGodzilla vs. KongMortal Kombat, Those Who Wish Me Dead, The Conjuring: The Devil Made Me Do It, In The Heights, Space Jam: A New Legacy, The Suicide Squad, Reminiscence, Malignant, Dune, The Many Saints of Newark, King Richard, Cry Macho e Matrix 4.

Il comunicato ufficiale recita: “Il modello ibrido è stato creato come risposta strategica all’impatto della pandemia globale in corso”. I cinema non sono propensi ad essere completamente soddisfatti di questo e sarà interessante vedere quanto faranno pagare un biglietto per i film Warner Bros. Il rischio preso con Tenet ha evidentemente spaventato lo studio.

Cosa succederà con la distribuzione italiana non lo sappiamo ancora, tuttavia la scelta Warner, seppure si comprende da un punto di vista commerciale, resta un brutto precedente per il futuro della sala post-pandemia.

Fonte: Deadline

Fata madrina cercasi, recensione del nuovo film Disney+

0
Fata madrina cercasi, recensione del nuovo film Disney+

Esattamente puntuale per la stagione natalizia, arriva Fata madrina cercasi (Godmothered) il nuovo film originale Disney+ diretto da Sharon Maguire che offre uno sguardo nuovo, moderno, femminista sul concetto di “happily ever after”, ovvero il “per sempre felici e contenti”.

Il film, dalla trama semplice e le intenzioni pure, è la storia di Eleanor (la Jillian Bell già protagonista di Brittany non si ferma più), una giovane e inesperta fata madrina in formazione che, dopo aver sentito che la professione da lei scelta rischia l’estinzione, decide di mostrare al mondo che le persone hanno ancora bisogno di queste figure tradizionalmente buone e propizie. L’intero mondo delle Fate Madrine è infatti a rischio conversione in Fatine dei denti, ma lei non ci sta. Dopo aver trovato una lettera smarrita di una bambina di 10 anni in difficoltà, Eleanor la rintraccia e scopre che la bambina in questione, Mackenzie, è ora una mamma single di 40 anni (Isla Fisher) che lavora in un notiziario di Boston. Aveva trovato una lettera molto vecchia, la cui destinataria, nel frattempo, aveva già avuto la sua vita o almeno aveva già cominciato a vivere pienamente, anche se con qualche difficoltà. L’intento di Eleanor, una volta fattasi accettare da Mackenzie, è quello di regalare alla donna tutto ciò che serve per ottenere il suo “felice e contenta”, tuttavia l’aspirante fata madrina non ha fatto i conti con la vita vera, e con quello che succede quando le cose non vanno esattamente secondo i piani.

Inizia la prova gratuita di 7 giorni. Guarda Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Scritto da Kari Granlund e Melissa Stack, Fata madrina cercasi è un feel-good movie, perfetto per l’atmosfera serena e un po’ pigra delle vacanze di Natale, che però riesce a raccontare la fiaba classica della principessa che trova la felicità in una chiave moderna e realistica, senza bisogno di un principe azzurro e di una carrozza nuziale che si allontana verso il tramonto, in chiusura.

Fata madrina cercasi offre un’alternativa al classico “per sempre felici e contenti”

Con un cast e una crew quasi completamente al femminile, Fata madrina cercasi cerca di rintracciare nell’autonomia di una donna moderna il suo scopo, la sua felicità. È così che mentre gli sforzi di Eleanor sono rivolti a cercare un consono principe azzurro per Mackenzie, la donna è presa soprattutto dalle figlie, dalla sorella e dal lavoro, senza dare troppo peso a una eventuale relazione romantica.

Così Eleanor capisce che il suo scopo non è quello di lavorare secondo la tradizione che il suo mestiere richiede, ma semplicemente quello di sbloccare una situazione di felicità in latenza. Tutte le donne protagoniste del film vivono un momento di stasi, e l’arrivo goffo, travolgente e divertente di Eleanor porterà scompiglio e un nuovo ordine, costringendo le protagoniste a guardare la vita da un’altra prospettiva, mettendo loro a portata di mano la vera felicità, pur essendone lei stessa inconsapevole.

Il film Disney+ offre quindi delle versioni alternative del “e vissero per sempre felici e contenti”, delle versioni che vanno a stimolare l’autonomia, l’auto-affermazione delle giovani donne, perché è inevitabile che il film si rivolga principalmente ad un pubblico femminile molto giovane. Sembra quasi che Walt Disney stia portando avanti un tentativo di retcon, andando a modificare il classico finale da fiaba con principe e principessa finalmente insieme, sposi e felici, o meglio, che stia proponendo un modello alternativo, come già detto, che però viene presentato come più soddisfacente, più accattivante e rock.

MCU: tutti i personaggi che potrebbero rivelarsi dei mutanti

MCU: tutti i personaggi che potrebbero rivelarsi dei mutanti

Anche i superpoteri subiranno una sorta di restyling a partire dalla Fase 4 del MCU. Inoltre, l’esistenza dei mutanti – che prima o poi verranno ufficialmente introdotti nell’universo condiviso – solleva più di un’importante questione: cosa significa davvero avere un’abilità sovrumana? Cosa succede quando un mutante non vuole i suoi poteri? E se gli eroi già affermati del MCU non avessero ottenuto i loro pot ri per pura coincidenza? Se fosse stati dormienti nei loro geni dalla nascita? Screen Rant ha raccolto i personaggi del MCU che potrebbero essere mutanti da sempre:

Scarlet Witch

La rivelazione della natura mutante di Scarlet Witch non è solo probabile, ma è un dato di fatto. I suoi poteri magici derivano dalle sperimentazioni dell’HYDRA con la Gemma della Mente all’interno dello scettro di Loki. La sola ragione per cui Wanda e suo fratello Pietro erano gli unici sopravvissuti agli esperimenti di Wolfgang von Strucker era che avevano un’anomalia genetica che li ha aiutate ad acquisire i loro poteri. Dalla scena post-credits di Captain America: The Winter Soldier, i fan attendono il momento in cui il MCU riconosca finalmente i gemelli come mutanti.

A causa della sua capacità di alterare la realtà, Wanda Maximoff potrebbe essere l’escamotage per l’introduzione di mutanti in WandaVision o Doctor Strange in the Multiverse of Madness. I suoi figli gemelli, Wiccan e Speed, che verranno introdotti nella serie destinata a Disney+, potrebbero essere i primi due mutanti ufficiali del MCU. Più tardi, si potrebbe finalmente rivelare che Wanda è la figlia di Magneto. Ad oggi, tutto sembra indicare che Scarlet Witch potrebbe diventare il mutante più importante del Multiverso.

Quicksilver

Avengers: Age of UltronProprio come sua sorella gemella, Quicksilver è stato il più vicino ad essere un mutante rispetto a tutti gli altri personaggi apparsi nel MCU. Nel caso di Pietro, la scoperta del gene mutante e dei poteri sempre più onnipotenti di Wanda potrebbe dargli una meritata seconda possibilità per dimostrare il suo valore, dopo la sua morte in Avengers: Age of Ultron.

Come mutante a tutti gli effetti, Pietro Maximoff potrebbe affrontare difficoltà interessanti, come trovarsi diviso tra mutanti buoni e cattivi, o trovarsi al centro di uno scontro tra mutanti e inumani, o magari al centro di uno scontro tra i Vendicatori, gli X-Men e la Confraternita di Magneto. Diverse cose sorprendenti possono accadere con Quicksilver, visto anche il coinvolgimento di Evan Peters in WandaVision

Captain Marvel

La stessa Carol Danvers potrebbe rivelarsi una mutante geneticamente modificata per assorbire il potere del Tesseract, il che spiegherebbe perché una semplice esplosione l’ha resa uno dei personaggi più potenti del MCU. Come mutante, Carol Danvers potrebbe diventare il modello definitivo del gene X, fungendo da icona per i mutanti in tutto l’universo. Questo potrebbe anche essere il motivo per cui Kamala Khan adotta il soprannome di Ms. Marvel. Inoltre, nuovi personaggi come Wiccan e Speed ​​potrebbero trovare un modello in un mutante come Captain Marvel. Opposta a Kamala, l’iconico pilastro degli X-Men, Rogue, potrebbe essere introdotta nel MCU come principale antagonista di Captain Marvel, prima dell’assorbimento dei poteri di Carol Danvers da parte dei mutanti.

Captain Marvel potrebbe non essere stata associata ai mutanti così spesso, ma Carol Danvers ha frequentato molti personaggi legati agli X-Men. Attraverso Captain Marvel, il lato cosmico del MCU potrebbe legarsi al lato cosmico degli X-Men, con Captain Marvel 2 che potrebbe introdurre i Predoni Stellari, un gruppo di pirati spaziali guidati dal padre scomparso da tempo di Scott Summers, alias Ciclope. Che si tratti di affrontare la sua interazione con un personaggio degli X-Men o di rivelare che Carol è in realtà una mutante, Captain Marvel 2 potrebbe aprire la strada ad iconiche trame cosmiche come la saghe “Brood” e “Dark Phoenix”.

Ms. Marvel

ms. marvelKamala Khan è uno dei personaggi centrali della Marvel quando si tratta di affrontare il tema delle lotte sociali in relazione alle abilità sovrumane. I suoi geni sono disumani nei fumetti, ma dopo il flop della serie Inhumans, il MCU potrebbe scegliere di riconfigurare i poteri di Kamala e renderla una mutante.

Se si scopre che Captain Marvel possiede geni mutanti, Kamala potrebbe considerarla un modello per la sua specie, il che la porterebbe ad adottare il soprannome di Ms. Marvel. Con Kamala Khan come mutante, il MCU dovrebbe trovare un modo per includerla negli X-Men o spiegare perché sceglie di non unirsi a loro.

Hulk

La rivelazione di Hulk come mutante potrebbe essere una delle più grandi sorprese che la Fase 4 del MCU possa offrire. Ovviamente, questo non significa che la Disney dovrebbe riconfigurare Hulk per essere il principale potere mutante di Bruce Banner, ma i geni di Banner potrebbero spiegare perché non è morto nel suo fatidico incidente Gamma. In base a quanto visto ne L’incredibile Hulk, il manuale della miostatina di Betty Ross e una ricreazione fallace del Siero del supersoldato sono stati i due elementi che hanno causato l’esplosione Gamma che ha poi donato a Bruce Banner la maledizione di Hulk, ma anche i suoi dormienti geni mutanti avrebbero potuto essere coinvolti.

In Avengers: Endgame, Smart Hulk ha osservato che “è stato creato” per resistere alla radiazione Gamma di tutte e sei le Gemme dell’Infinito messe insieme. Quello che forse non sa è che è nato in grado di assorbire l’energia Gamma, proprio come i gemelli Maximoff sono nati pronti per sviluppare ulteriormente i loro geni. Tutti possono essere stati “scelti” dalla selezione naturale per essere inclini all’evoluzione sovrumana. Questa nuova informazione potrebbe dare una nuova svolta all’arco narrativo di Bruce Banner, che risulta stagnante dopo la fusione tra l’uomo e il mostro tra gli eventi di Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

America Chavez

Nei fumetti, America Chavez è strettamente connessa al Multiverso, essendo nata e cresciuta in una realtà senza tempo e senza spazio chiamata Utopian Parallel. I suoi poteri di distorsione della realtà provengono dal Demiurgo, un’entità magica che ha distrutto la sua realtà domestica.

Il MCU potrebbe combinare le origini multiversali di America Chavez con l’introduzione dei mutanti. Il suo presunto coinvolgimento in Doctor Strange in the Multiverse of Madness potrebbe spiegare perché i geni mutanti latenti in migliaia di individui si risvegliano improvvisamente. Pertanto, America Chavez potrebbe essere l’ospite di uno dei geni mutanti più potenti dell’intero Multiverso.

Occhio di Falco

La maggior parte dei Vendicatori torreggia su Clint Barton perché è uno degli unici eroi del MCU senza un superpotere appariscente. In un universo in cui il numero di mostri alimentati dalla rabbia, divinità asgardiane e Super Soldati aumenta di minuto in minuto, un ragazzo con arco e frecce non sembra così impressionante.

Tuttavia, questo particolare tiratore non sbaglia mai un singolo colpo. Nella vita reale, questo livello di precisione è impossibile, il che suggerisce che Occhio di Falco non è un essere umano ordinario. Sebbene il MCU corra il rischio di diminuire il suo merito, un corpo mutante spiegherebbe perché è impossibile per Clint Barton sbagliare un colpo.

Janet Van Dyne

Ant-Man and The WaspIl viaggio di Janet van Dyne nel Regno Quantico, a cui molti non sarebbero potuti sopravvivere, le ha dato la capacità di guarigione quantistica invece di ucciderla. Avrebbe molto senso collegare l’improbabile sopravvivenza di Wasp con i suoi geni mutanti latenti.

Dopotutto, il Regno Quantico e il Multiverso sono strettamente legati, e sia Scarlet Witch che America Chavez potrebbero essere i mutanti che aprono il Multiverso. Una Janet van Dyne mutante non sarebbe senza precedenti, dato che i fumetti della Marvel Ultimate hanno reso Wasp un mutante i cui geni hanno aiutato Hank Pym a sviluppare la sua tecnologia che altera le dimensioni.

Ghost

ant-man and the waspIl conflitto principale di Ava Starr, a.k.a. Ghost, è quello di non poter controllare i suoi poteri – proprio come Rogue degli X-Men -, che derivano da un incidente quantistico. Ant-Man and the Wasp le ha garantito la sopravvivenza, quando Janet Van Dyne le ha donato un po’ della sua energia quantistica.

Come con Wasp, tutte le abilità di Ghost potrebbero essere spiegate combinando la sua storia di origine con la rivelazione dei suoi geni mutanti, il che può dare ad Ava Starr un futuro pieno di speranza nel MCU.

Natalie Portman teme il “confronto fisico” con Chris Hemsworth in Thor 4

0

In Thor: Love and Thunder, Natalie Portman farà il suo tanto atteso ritorno nell’Universo Cinematografico Marvel nei panni di Jane Foster. Tuttavia, vedremo un lato completamente diverso del personaggio, dal momento che è destinata a trasformarsi nel nuovissimo – almeno per il pubblico della sala – Mighty Thor.

È stato al Comic-Con di San Diego dello scorso anno che la Portman è salita sul palco del padiglione H con in mano il Mjolnir, confermando ufficialmente il suo coinvolgimento nell’atteso nuovo film di Taika Waititi. Da allora, ha iniziato ad allenarsi per assicurarsi di essere nella migliore forma possibile per interpretare la versione femminile del Dio del Tuono.

Di recente, l’attrice è apparsa durante lo show di Jimmy Kimmel (via CBM), parlando del tempo che sta trascorrendo in Australia in vista dell’inizio della produzione e del lavoro che sta svolgendo per prepararsi al meglio a tornare nell’universo condivsio. Parlando dei muscoli impressionanti di Chris Hemsworth (che proprio negli ultimi giorni aveva condiviso sui social una nuova foto del suo incredibile fisico), la Portman ha ammesso di sentirsi un tantino sotto pressione all’idea di tornare a recitare al suo fianco.

“Sembra ultraterreno”, ha ironizzato l’attrice. “E poi mi sento veramente ignorante su questi argomenti… su come funzionino i muscoli, su come diventino così. Ad esempio, dove va il sangue quando usi i muscoli? Perché sembrano così pallidi. O forse è più un problema di abbronzatura da muratore (ride). Ha un aspetto grandioso e proprio per questo c’è molta pressione. Sembrerò sua nonna al confronto.”

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 11 febbraio 2022.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Justice League Snyder Cut: il ritorno di Leto è l’argomento più discusso sui social

0

A quanto pare, l’attesa dei fan per il ritorno del Joker di Jared Leto nella Snyder Cut di Justice League, ha raggiunto picchi enormi sui social media. Il Joker di Leto è stato una figura divisiva fin dalla sua introduzione in Suicide Squad del 2016. Da allora, non è apparso in nessun altro film del DCEU: Leto non è apparso né in Birds of Prey con Margot Robbie né apparirà in The Suicide Squad di James Gunn.

Tuttavia, Zack Snyder sembra interessato a riportare indietro il personaggio. Lo scorso ottobre, infatti, è stato annunciato che Leto avrebbe ripreso i panni del Clown Principe del Crimine nella versione di Justice League ad opera di Snyder. Il film sarà una miniserie in quattro parti che verrà distribuita su HBOMax nel 2021. La miniserie conterrà altre due ore e mezza di materiale inedito, girato prima del coinvolgimento di Joss Whedon nella produzione. Nonostante i fan stessero aspettando la Snyder Cut da tantissimo tempo, nulla ha stuzzicato il loro interesse più del ritorno di Leto nei panni del Joker.

Secondo Netbase Quid, una società di analisi dei social media, le storie sul ritorno del Joker di Jared Leto sono state di gran lunga superiori a qualsiasi altro argomento relativo alla Snyder Cut di Justice League. Il numero di storie ha superato qualsiasi notizia, inclusa la disputa in corso tra Ray Fisher e la Warner Bros. L’interesse è aumentato a metà ottobre, con il 31% dei post sui social media relativi a Justice League focalizzati proprio sul potenziale coinvolgimento di Leto. L’interesse non è diminuito: anche se sono trascorse diverse settimane, la Snyder Cut e Joker continuano ad essere temi caldi. 

Il ritorno di Leto come Joker è, comprensibilmente, molto atteso. Anche se il suo ruolo in Suicide Squad è stato molto controverso, l’opportunità di vederlo in coppia con Batman nella Snyder Cut di Justice League è davvero eccitante. Uno dei motivi per cui Joker è stato accolto così male in Suicide Squad è stato il breve minutaggio a disposizione. Il marketing del film aveva esaltato il suo ruolo, così come tutte le voci che avevano dato Leto come significativo all’interno della storia. Tuttavia, le aspettative non sono state all’altezza del clamore sollevato.

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Morto Hugh Keays-Byrne, l’Immortan Joe di Mad Max: Fury Road

0
Morto Hugh Keays-Byrne, l’Immortan Joe di Mad Max: Fury Road

L’attore britannico naturalizzato australiano Hugh Keays-Byrne, che ha interpretato il cattivo Toecutter nel primo Mad Max del 1979 e che era tornato nella saga come interprete di Immortan Joe in Mad Max: Fury Road, è morto all’età di 73 anni.

Nato il 18 maggio 1947 a Srinigar, nel Kashmir, due anni prima della formazione dell’India, da genitori britannici, Keays-Byrne è cresciuto in Inghilterra. Ha iniziato a recitare negli anni ’60, apparendo in diverse produzioni per la Royal Shakespeare Company. Il suo debutto cinematografico è stato nel 1974 in Stone, dove ha interpretato Toad, un membro di una banda di motociclisti fuorilegge.

L’anno successivo ha recitato ne Il Drago di Hong Kong, una parodia di James Bond con l’ex interprete di 007, George Lazenby. È apparso in molti altri titoli ozploitation degli anni ’70, culminati con il ruolo di Toecutter, il cattivo squilibrato del primo Mad Max di George Miller. Keays-Byrne è tornato nel franchise grazie a Mad Max: Fury Road, interpretando ancora una volta il cattivo, Immortan Joe.

Il regista Ted Geoghegan ha rivelato via Twitter che Keays-Byrne è morto martedì, all’età di 73 anni. Geoghegan ha reso omaggio alle interpretazioni dell’attore nel franchise di Mad Max, sottolineando il suo grande impegno umanitario. La notizia è stata confermata anche su Facebook da Brian Trenchard-Smith, il regista britannico che aveva scelto Keays-Byrne per Il Drago di Hong Kong. Trenchard-Smith ha reso omaggio al senso dell’umorismo di Keays-Byrne e ha anche menzionato la sua coscienza sociale.

Sebbene abbia avuto una carriera ampia e variegata, non c’è dubbio che Hugh Keays-Byrne sarà ricordato sempre per il suo doppio ruolo nel franchise di Mad Max. Il fatto che sia tornato a recitare in Mad Max: Fury Road a 35 anni di distanza dalla sua prima apparizione nel franchise è stata una testimonianza della sua incredibile longevità in qualità di attore. Interpretando ruoli molto diversi, Keays-Byrne è riuscita a rendere sia Toecutter che Immortan Joe due villain tanto terrificanti quanto iconici. Non c’è dubbio che le sue interpretazioni abbiano giocato un ruolo chiave nella duratura popolarità di entrambi i film.

Spider-Man 3: Jamie Foxx criptico in merito al suo coinvolgimento

0

Jamie Foxx ha ironizzato in merito alla sua presenza in Spider-Man 3, dichiarando che sarebbe felice di tornare a vestire i panni di Electro e lasciando intendere che nessun accordo è stato ancora firmato. Molto prima che Tom Holland interpretasse il simpatico arrampicamuri nel MCU, Andrew Garfield ha interpretato Peter Parker per il franchise The Amazing Spider-Man targato Sony. Nel sequel del 2014, The Amazing Spider-Man – Il potere di Electro, Jamie Foxx ha interpretato Max Dillon, un mite dipendente della Oscorp che, in seguito ad un incidente devastante, diventa il cattivo Electro. La Sony aveva grandi progetti per il franchise, che alla fine sono andati in pezzi a seguito proprio del flop di The Amazing Spider-Man 2

Tuttavia, recenti voci sembrano indicare che la saga di The Amazing Spider-Man non sia totalmente finita nel dimenticatoio. All’inizio di ottobre, infatti, è arrivata la notizia che Jamie Foxx apparirà nell’attesissimo Spider-Man 3 del MCU, dove tornerà a vestire i panni proprio di Electro. Il ritorno di Foxx, ovviamente, apre ad una serie di possibilità infinite in merito al Multiverso del MCU e al modo in cui si collegherà ai precedenti film dedicati a Spider-Man. Ad oggi, la Marvel non ha ancora confermato la presenza di Foxx nel film, il che getta più di un dubbio sul fatto che il casting possa davvero concretizzarsi.

In una recente intervista con CinemaBlend in occasione della promozione di Soul, Jamie Foxx ha parlato della possibilità di tornare ad interpretare Electro in Spider-Man 3. All’attore è stato chiesto se l’Electro che vedremo nel MCU sarà un prosieguo del personaggio già apparso sul grande schermo o una nuova iterazione dello stesso; com’era prevedibile, l’attore non ha potuto rivelare nulla. Tuttavia, la cosa più sorprendente, è che la risposta di Foxx ha lasciato intendere che l’attore non abbia ancora neanche firmato con la Marvel per apparire nel film. Il premio Oscar si è limitato a dire che sarebbe aperto alla possibilità e che sarebbe felice di tornare nei panni del villain. “Hai assolutamente ragione, non posso dire nulla. Ma se faccio parte del film, allora ne sarò davvero felice”, si è limitato a dire Foxx.

Foxx ha eluso la domanda, ma ciò non significa che non farà parte del cast del film, visto che ad ottobre aveva confermato il suo ritorno attraverso un post condiviso su Instagram (poi subito eliminato). A questo punto, gli scenari ipotizzabili sono molteplici: non avendo confermato ancora nulla, è probabile che neanche i Marvel Studios siano convinti della presenza di Electro nel film; oppure, semplicemente, Jamie Foxx non è ancora autorizzato a parlare del suo coinvolgimento, come accade di frequente quando si tratta di grandi blockbuster o di film di supereroi (l’ultimo caso esemplare, in tal senso, è Mads Mikkelsen, che aveva negato il suo coinvolgimento in Animali Fantastici 3, per poi essere confermato nel cast soltanto pochi giorni dopo).

Cosa sappiamo di Spider-Man 3?

Di Spider-Man 3 – che arriverà al cinema il 17 Dicembre 2021 – si sa ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella secondo cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il personaggio di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce). Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle precedenti…

Tom Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone: Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man 3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi del MCU.

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità