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Richard Armitage: 10 cose che non sai sull’attore

Richard Armitage: 10 cose che non sai sull’attore

La maggior parte degli spettatori lo ricordano con le fattezze di Thorin Scudodiquercia, ma l’attore Richard Armitage vanta numerose altre celebri partecipazioni in noti titoli, tanto per il cinema quanto per la televisione, dove oggi Armitage è principalmente attivo. Apprezzato da critica e pubblico, l’attore ha saputo provare la propria versatilità, affermandosi come interprete di tutto rispetto.

Ecco 10 cose che non sai di Richard Armitage.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Richard Armitage moglie

Richard Armitage: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore compare inizialmente al cinema con un breve cameo nel film Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999). Dopo anni di televisione, torna a recitare per il grande schermo nel ruolo di Heinz Kruger in Captain America – Il primo vendicatore (2011), con Chris Evans. La vera popolarità la ottiene grazie al ruolo di Thorin Scudodiquercia nella trilogia Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato (2012), con Martin Freeman, Lo Hobbit – La desolazione di Smaug (2013), con Benedict Cumberbatch, e Lo Hobbit – La battaglia delle cinque armate (2014). Recita poi in Into the Storm (2014), Alice attraverso lo specchio (2016), Ocean’s 8 (2018) e The Lodge (2019).

9. È noto per i suoi ruoli televisivi. Tra i primi ruoli di rilievo ricoperti dall’attore in televisione vi sono quelli per le miniserie Between the Sheets (2003) e Nord e Sud (2004). Successivamente, si afferma con il personaggio di Guy of Gisborne in Robin Hood (2006-2009), che gli dà grande notorietà. Recita poi in titoli come Spooks (2008-2010), Strike Back (2010-2011) e Hannibal (2015), con Mads Mikkelsen, Berlin Station (2016), con Rhys Ifans, e The Stranger (2020).

8. È il doppiatore principale di una nota serie. Dal 2017 Armitage si diletta anche con il doppiaggio, dando voce al personaggio Trevor Belmont, protagonista della serie animata Castelvania, basata sull’omonimo videogioco. Il personaggio doppiato da Armitage è un cacciatore di vampiri caduto in disgrazia, il cui compito è però ancora quello di difendere la Valacchia da Dracula e le sue maligne creature. Per l’attore si tratta del primo, e per ora unico, ruolo da doppiatore.

Richard Armitage non ha una moglie

7. Ha avuto una relazione con un’attrice. Nel prendere parte allo spettacolo teatrale The Crucible (2014), Armitage conosce l’attrice Samantha Colley, nota anche per i suoi ruoli in Solo: A Star Wars Story (2018) e Genius (2017-2018). I due intraprendono una relazione, annunciando poi nel 2016 di essere ufficialmente fidanzati e pronti al matrimonio. Questo, tuttavia, non avrà mai luogo, poiché i due interpreti interromperanno il loro rapporto senza fornire particolari motivazioni. Ad oggi Armitage sembra dunque essere single.

Richard Armitage in Star Wars

6. Ebbe un cameo nel primo film della trilogia prequel. Mentre terminava i propri studi alla London Academy of Music and Dramatic Art, l’attore iniziò a recitare in alcuni piccoli ruoli per il cinema o la televisione. Uno di questi fu come pilota in Star Wars: Episodio 1 – La minaccia fantasma. Armitage ha raccontato di essere rimasto particolarmente colpito dalla grandezza del set, come anche la sua difficoltà nell’individuare sé stesso all’interno del film, per via della breve apparizione concessagli.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Richard Armitage Lo Hobbit

Richard Armitage in Lo Hobbit

5. Il suo personaggio avrebbe dovuto portare una lunga barba. Originariamente, il nano Thorin, interpretato da Armitage, era stato concepito con un look diverso da quello poi apparso nel film. Questi avrebbe dovuto infatti portare una lunga barba, proprio come descritto anche nel romanzo. Tuttavia, la produzione pensò che questa avrebbe potuto limitare la recitazione di Armitage, e optò dunque per una barba corta, simbolo del lutto per la perdita di Erebor.

4. Ha odiato uno dei suoi costumi. Durante le riprese di Lo Hobbit – La desolazione di Smaug, all’attore fu fornito un soprabito da lui poco apprezzato tanto per il materiale quanto per la sua non praticità. Armitage richiese dunque al regista Peter Jackson di trovare il modo affinché potesse non doverlo più utilizzare. Jackson fu così costretto a riscrivere una delle scene, prevedendo uno scontro con il drago Smaug dove il soprabito prendeva fuoco, dando così all’attore la possibilità di poterlo abbandonare.

3. Ha tenuto per sé un’oggetto di scena. È norma piuttosto diffusa ad Hollywood che al termine delle riprese di un film gli attori coinvolti possano prendere per sé alcuni cimeli dal set. Con la conclusione del terzo capitolo della trilogia di Lo Hobbit, anche Armitage ebbe tale possibilità. L’attore scelse di tenere per sé la spada ammazza orchi, da lui sfoggiata durante l’intera trilogia.

Richard Armitage in Hannibal

2. Ha interpretato un noto personaggio. Nel 2015 l’attore prende parte agli ultimi sei episodi della terza stagione di Hannibal, recitando nel ruolo del celebre serial killer Francis Dolarhyde. Il personaggio è l’antagonista principale del romanzo Il delitto della terza luna, e da subito si pone come uno dei principali avversari di Hannibal Lecter. Anche nella serie, i due ingaggeranno uno scontro fino all’ultimo sangue.

Richard Armitage: età e altezza

1. Richard Armitage è nato a Leicester, in Inghilterra, il 22 agosto 1971. L’attore è alto complessivamente 189 centimetri.

Fonte: IMDb

Justice League: i dettagli sul ruolo di Darkseid nella battaglia flashback

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Il personaggio di Darkseid, tagliato dalla versione cinematografica di Justice League e sostituito da Steppenwolf, farà il suo attesissimo debutto nella Snyder Cut del film, che arriverà su HBO Max il prossimo anno. L’arrivo del potente villain è stato anticipato dal primissimo teaser trailer dell’unica versione del cinecomic riconosciuta da Zack Snyder.

Adesso, grazie a quanto riportato da un utente di Twitter (via Screen Rant), sono emersi nuovi dettagli sul ruolo originale del temibile personaggio. L’utente Twitter in questione, infatti, avrebbe tradotto il murales del Tempio delle Amazzoni che racconta propria la battaglia della prima invasione di Steppenwolf, a cui avrebbe dovuto prendere parte anche Darkseid.

La traduzione dell’utente confermerebbe quanto già trapelato in un vecchio report del 2018: nella versione originale, Zeus avrebbe mandato suo figlio Ares a combattere contro Darkseid. Il villain riuscirebbe a sopravvivere alla battaglia, nonostante ne esca gravemente ferito: per questo motivo, è costretto a ritirarsi e a lasciare le tre Scatole Madre agli umani, agli atlantidei e alle amazzoni.

Lo scontro tra Ares e Darkseid nella Snyder Cut di Justice League?

Questa storyline è stata totalmente eliminata dalla versione cinematografica rimaneggiata da Joss Whedon, in cui è stato Steppenwolf il villain principale del film. Dunque, nella Snyder Cut di Justice League – che arriverà su HBO Max nella prima metà del 2021 – dovremmo finalmente vedere lo scontro tra Ares e Darkseid.

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Avatar 2: una ripresa subacquea nella nuova foto dal backstage

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Avatar 2: una ripresa subacquea nella nuova foto dal backstage

Come sappiamo ormai da diverso tempo, le riprese di Avatar 2 sono ufficialmente ripartite agli Stone Street Studios di Wellington, in Nuova Zelanda. Il regista James Cameron, il produttore Jon Landau e tutta la troupe americana coinvolta nella produzione del film hanno dovuto sottoporsi ad un periodo di quarantena prima di poter tornare effettivamente operativi.

Adesso, l’account Twitter ufficiale della saga ci regala una nuova immagine dal backstage del film con protagonista il giovane attore Britain Dalton, che nei sequel interpreterà Lo’ak, il secondogenito di Jake e Neytiri. Nello scatto possiamo vedere l’attore impegnato nella realizzazione, attraverso la performance capture, di una particolare sequenza subacquea.

Di recente abbiamo appreso la notizia che, proprio a causa dell’arrivo della troupe dei sequel di Avatar in Nuova Zelanda, la produzione dei film è stata accusata di “favoritismo politico” da parte dell’opposizione dell’attuale governo. Il leader del partito liberista ACT New Zealand aveva dichiarato: “Quali sono le regole sui confini? Per adesso sembra che se sei un amico del governo, allora tutto ti è concesso. Altrimenti, problemi tuoi! Dovrebbe esserci una regola per tutti. È inaccettabile che la scelta di chi far entrare nel paese spetti ai politici.”

Avatar 2 debutterà il 17 dicembre 2021, seguito dal terzo capitolo il 22 dicembre 2023. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 19 dicembre 2025 17 dicembre 2027.

Il cast della serie di film è formato da Kate WinsletEdie FalcoMichelle YeohVin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam WorthingtonZoe SaldanaStephen LangSigourney WeaverJoel David MooreDileep Rao e Matt Gerald.

Split: al via una petizione per rimuovere il film da Netflix

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Split: al via una petizione per rimuovere il film da Netflix

Split, il film di M. Night Shyamalan del 2016 interpretato da James McAvoy, è finito sotto accusa. Secondo quanto leggiamo su Screen Rant, sarebbe stata lanciata infatti una petizione per chiedere a Netflix di rimuovere il film. Il motivo? La rappresentazione che nel film verrebbe fatta delle persone affette da disturbo dissociativo della personalità.

Secondo gli utenti che hanno dato il via alla petizione su Change.org, la storia e i personaggi di Split offenderebbero chi soffre di disturbo dissociativo dell’identità, dando un quadro della malattia che non corrisponderebbe alla realtà. A sostegno della campagna è esploso su Twitter anche l’hashtag #GetSplitOffNetflix.

Al momento il colosso dello streaming non ha commentato in alcun modo la vicenda: non sappiamo quindi se il film verrà effettivamente rimosso o se Netflix si limiterà ad anteporre ai titoli di testa un disclaimer relativo all’autenticità o meno di quanto rappresentato nella pellicola. Non è escluso che anche M. Night Shyamalan – molto attivo sui social – possa intervenire personalmente sulla questione, magari rilasciando una comunicazione ufficiale.

Split e la trilogia concepita da M. Night Shyamalan

In attesa di aggiornamenti, ricordiamo che il soggetto di Split è ispirato alla figura di Billy Milligan, un criminale statunitense affetto da disturbo dissociativo della personalità. Il film fa parte di una trilogia concepita dallo stesso Shyamalan, a cui appartengono anche Unbreakable – Il predestinato (2000) e Glass (2019). 

Black Panther: Ernie Hudson conferma che sarebbe dovuto apparire nel film

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Nel 2015, quando Black Panther era ancora in fase di sviluppo, alcune voci volevano che Ernie Hudson, noto per i suoi ruoli nella saga di Ghotsbusters e nel film Il Corvo, fosse il favorito per interpretare il personaggio di Re T’Chaka nel film. Quando la parte venne poi ufficialmente affidata a John Kani, il possibile coinvolgimento di Hudson è passato alla storia come l’ennesimo rumor, ma oggi scopriamo che in realtà l’attore è stato molto vicino ad ottenere il ruolo.

Anche se non è mai stato in lizza per la parte, Hudson ha rivelato (via ComicBook) di aver incontrato Louis D’Esposito, co-presidente dei Marvel Studios, per discutere proprio della possibilità di interpretare il ruolo del padre di T’Challa nel film. All’epoca però D’Esposito gli disse che la parte in questione “era troppo piccola”, e che alla fine, per l’attore, sarebbe emerso sicuramente qualcosa di più importante.

Dopo Black Panther, Ernie Hudson spera ancora di poter entrare nel MCU

L’attore ha anche rivelato di essere ancora in contatto con D’Esposito: periodicamente, infatti, Hudson manda al co-presidente della Marvel un messaggio per sapere se c’è qualche nuovo ruolo o qualche nuova possibilità di entrare a far parte del MCU. L’attore è un grandissimo fan dei fumetti e sembra essere davvero ansioso di unirsi alla grande famiglia Marvel prima o poi.

E se ci fosse per lui una possibilità nell’atteso sequel di Black Panther? In attesa di scoprirne di più, ricordiamo che prossimamente ritroveremo Ernie Hudson nei panni di Winston Zeddemore in Ghostbusters: Legacy, quarto film dell’omonima saga che sarà diretto da Jason Reitman e che arriverà al cinema il 5 marzo 2021.

Wonder Woman 1984: ecco perché non sarà un vero e proprio sequel

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Wonder Woman 1984: ecco perché non sarà un vero e proprio sequel

Batman v Superman: Dawn of Justice è stato il film che ha introdotto il personaggio di Diana Prince nell’era presente, mentre Wonder Woman è stato il film che ha esplorato non solo il suo passato, ma ha anche introdotto le guerriere Amazzoni al mondo degli umani. Ambientato durante i giorni bui della Prima Guerra Mondiale, nel film Diana ha dovuto fare i conti con le conseguenze del conflitto e con la perdita dell’amore della sua vita.

In una recente intervista con Games Radar, l’attrice Gal Gadot ha parlato del personaggio di Diana e ha spiegato come cambierà in Wonder Woman 1984, attesissimo sequel che arriverà al cinema il prossimo ottobre. “Il primo film era davvero una sorta di coming-of-age. Abbiamo visto come Diana Prince è diventata Wonder Woman e come ha acquisito la sua forza e i suoi poteri”, ha spiegato Gadot. “Era pura, acerba, era una sorta di pesce fuor d’acqua… era molto più giovane!” 

Parlando del sequel, l’attrice ha anche specificato che il nuovo film non sarà propriamente un seguito. Non riprendiamo la storia dal punto in cui l’abbiamo lasciata l’ultima volta, anche perché sono passati 66 anni”, ha detto Gadot. “Vive da oltre sei decenni da sola, nel mondo degli uomini, al servizio dell’umanità e facendo del bene. E questa nuova storia è una storia a sé stante. L’unica cosa che probabilmente condividono le due storie è probabilmente il fatto che ci siano sia Diana Prince che Steve Trevor.”

Gal Gadot anticipa una Diana più saggia e matura in Wonder Woman 1984

Dopo aver sottolineato quindi che Wonder Woman 1984 non sarà esattamente un sequel diretto del primo film, Gadot ha poi aggiunto: “Al di là di questo, però, si tratta di un mondo completamente nuovo, di un’epoca diversa… anche Diana è diversa, e la storia è totalmente nuova. È un film a sé stante. Autentico. Nel primo film, una cosa importante che abbiamo sottolineato era l’ingenuità del personaggio di Diana. Adesso Diana non è più così ingenua. Ha vissuto tante esperienze. È diventata più matura. Questa volta incontreremo un personaggio evoluto rispetto al passato.”

Wonder Woman 1984 uscirà il 2 ottobre 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

The Handmaid’s Tale 4: teaser promo della nuova stagione

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The Handmaid’s Tale 4: teaser promo della nuova stagione

Hulu ha diffuso il primo atteso teaser promo di The Handmaid’s Tale 4, la quarta stagione dell’acclamata serie tv The Handmaid’s Tale.

The Handmaid’s Tale 4

The Handmaid’s Tale 4 è la quarta stagione della serie tv The Handmaid’s Tale creata da Bruce Miller per HULU e basata sul romanzo omonimo distopico del 1985 dell’autrice femminista Margaret Atwood.

In The Handmaid’s Tale 4 ritorneranno June Osborne / Difred (stagione 1-in corso), interpretata da Elisabeth MossSerena Joy Waterford (stagione 1-in corso), interpretata da Yvonne Strahovski, Comandante Fred Waterford (stagione 1-in corso), interpretato da Joseph Fiennes, Emily / Diglen / Disteven (stagione 1-in corso), interpretata da Alexis Bledel, Janine / Diwarren / Didaniel (stagione 1-in corso), interpretata da Madeline Brewer, Lydia Clements / Zia Lydia (stagioni 1-in corso), interpretata da Ann Dowd, Luke Bankole (stagioni 1-in corso), interpretato da O. T. Fagbenle, Custode Nick Blaine (stagioni 1-in corso), interpretato da Max Minghella, Moira Strand (stagioni 1-in corso), interpretata da Samira Wiley, Rita (stagioni 2-in corso, ricorrente stagione 1), interpretata da Amanda Brugel e Comandante Joseph Lawrence (stagioni 3-in corso, ricorrente stagione 2), interpretato da Bradley Whitford.

La serie racconta di In un futuro non lontano, il tasso di fertilità umana è in calo a causa di malattie e inquinamento. Dopo una guerra civile, il regime teocratico totalitario di Gilead prende il comando nella zona un tempo conosciuta come Stati Uniti d’America. La società è organizzata da leader assetati di potere e divisa in nuove classi sociali, in cui le donne sono brutalmente soggiogate e non possono lavorare, leggere o maneggiare denaro.

Hellboy: Ron Perlman ha rifiutato di apparire nel reboot

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Hellboy: Ron Perlman ha rifiutato di apparire nel reboot

Ron Perlman è tornato a parlare del tanto chiacchierato reboot di Hellboy, il film di Neil Marshall uscito nelle sale lo scorso anno, che ha visto nei panni del personaggio dei fumetti creato da Mike Mignola l’attore David Harbour, noto per la serie Stranger Things.

In una nuova intervista concessa a ComciBookMovie, Perlman – che aveva interpretato il personaggio di Anung Un Rama nei due adattamenti diretti da Guillermo del Toro, usciti nel 2004 e nel 2008 – ha rivelato che ha avuto la possibilità di apparire nel reboot. L’attore ha spiegato di aver declinato l’offerta proprio perché il film non sarebbe stato diretto da Del Toro.

“L’unica cosa che ha fermato il terzo Hellboy diretto da Guillermo del Toro è perché quel ragazzo è uno dei registi più impegnati del mondo”, ha spiegato l’attore. “Non avrebbe mai potuto farlo con tutte le cose che ha già in cantiere, anche se avesse voluto. I due film non hanno nulla a che fare l’uno con l’altro.”

Ron Perlman rivela di non aver mai visto il reboot di Hellboy

“Il reboot è qualcosa a cui mi è stata data la possibilità di partecipare, ma l’unica versione di Hellboy che mi interessa è quella che ho fatto con Guillermo, quindi ho rifiutato. In realtà, mi sono tenuto proprio alla larga da quel progetto: ne ho sentito parlare pochissimo e non l’ho neanche visto”, ha aggiunto Perlman. “Ho augurato loro ogni bene, ma non era una cosa che mi interessava.”

Non sappiamo quando sia stata offerta esattamente a Ron Perlman la possibilità di tornare, ma è sicuramente interessante sapere che lo studio – almeno inizialmente – lo volesse di nuovo nei panni di Red, cosa che forse avrebbe portato maggior fortuna al reboot di Neil Marshall (anche se non possiamo saperlo con certezza).

Matrix 4: si torna sul set, ecco Keanu Reeves e Carrie-Ann Moss a Berlino

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Dopo anni di rumor e speculazioni, ad agosto dello scorso anno è stato ufficialmente confermato che la Warner Bros. è al lavoro su Matrix 4, nuovo capitolo della celebre saga che vedrà non solo il ritorno di Lana Wachowski (co-regista e co-sceneggiatrice della trilogia originale insieme alla sorella Lilly) dietro la macchina da presa, ma anche quello di Keanu Reeves e Carrie-Ann Moss rispettivamente nei panni dei personaggi di Neo e Trinity.

La produzione del film era stata bruscamente interrotta (così come quella di tantissime altre produzioni in tutto il mondo) a causa della pandemia di Covid-19. Adesso, la produzione ha finalmente ricevuto il via libera per poter tornare a girare a Berlino, e grazie a TMZ abbiamo la possibilità di dare un primissimo sguardo al ritorno degli attori sul set.

Nei nuovi scatti è possibile vedere, oltre a Keanu Reeves e Carrie-Ann Moss, anche la new netry Neil Patrick Harris: nessun dettaglio sul ruolo che la star di How I Met Your Mother avrà nel nuovo episodio è stato rivelato, ma stando alle prime indiscrezioni l’attore dovrebbe interpretare un villain. Potete vedere tutte le nuove foto dal set cliccando QUI.

Come torneranno in vita i personaggi di Neo e Trinity in Matrix 4?

Sia Neo che Trinity sono stati uccisi alla fine di Matrix: Revolutions del 2003, quindi sarà certamente interessante scoprire in che modo i due personaggi verranno riportati in vita. Nel film non ci sarà invece Laurence Fishburne, dal momento che nel nuovo capitolo dovremmo vedere una versione più giovane di Morpheus, probabilmente interpretata dall’attore Yahya Abdul-Mateen II (Aquaman). 

Matrix 4 vedrà nel cast il ritorno di Keanu ReevesCarrie-Ann Moss e Jada Pinkett-Smith al fianco delle new entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica Henwick Toby Onwumere. L’uscita nelle sale è fissata per il 1 aprile 2022. Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell.

Henry Cavill spera di poter interpretare Superman ancora a lungo

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Henry Cavill spera di poter interpretare Superman ancora a lungo

Dopo la release di Justice League nel 2017, le possibilità che Henry Cavill tornasse ad interpretare Superman nel DCEU si sono abbassate drasticamente. Anche in Shazam!, ad esempio, il cameo dell’eroe kryptoniano è stato realizzato utilizzando uno stunt, e questo perché all’epoca si vociferava che l’attore e la Warner Bros. non fossero riusciti a raggiungere un nuovo accordo economico.

Tuttavia, lo scorso mese abbiamo appreso la notizia che Cavill è ufficialmente in trattative per tornare nei panni dell’uomo d’acciaio nell’universo condiviso: il ritorno in questione però sarà relegato ad un ruolo di supporto in uno dei prossimi film del DCEU in uscita (non è stato ancora rivelato quale); quindi, almeno per ora, non ci sono possibilità di vedere un’eventuale sequel de L’Uomo d’Acciaio di Zack Snyder.

Adesso, in una recente intervista con Variety, l’attore ha parlato proprio dell’iconico ruolo di Superman, senza rivelare nulla in merito al futuro cinematografico del personaggio, ma spiegando che amerebbe interpretarlo ancora per molto tempo: “Sono sempre stato un fan di Superman”, ha detto Cavill. “Con un personaggio del genere, porti quel ruolo con te anche fuori dal set. E diventa parte della tua immagine pubblica.”

Henry Cavill parla di Superman: “Il ruolo che mi ha cambiato la vita.”

“Quando incontri dei bambini, dei bambini che non mi vedono come Henry Cavill, ma che mi vedono come Superman, sai che c’è una responsabilità che deriva da tutto questo. È un personaggio meraviglioso. È una responsabilità che sono felice di avere, così come spero di avere la possibilità di interpretare Superman ancora nel corso degli anni”, ha aggiunto l’attore in riferimento al suo futuro nei panni dell’eroe.

“La mia vita è cambiata drasticamente a causa di quel ruolo”, ha spiegato l’attore in merito a ciò che ha significato interpretare il personaggio al cinema. “Mi ha aperto tantissime porte. È uno di quei personaggi che può davvero cambiare l’intero corso di una carriera. Sono incredibilmente grato per questo. Inoltre, è un ruolo che mi ha insegnato tanto anche a proposito di me stesso.”

“Superman è fondamentalmente un bravo ragazzo, e quando lo interpreti inizi a fare inevitabilmente dei paragoni con te stesso. Pensi: ‘Sono una brava persona?’ Sono abbastanza bravo da essere in grado di interpretare Superman’. E se per caso senti di non esserlo, allora devi lavorare su te stesso per assicurarti di essere una persona migliore. Penso che sia questo che facciamo nella vita di tutti i giorni.”  

Ricordiamo che di recente è stata annunciata la release della Snyder Cut di Justice League su HBO Max. La versione del cinecomic di Zack Snyder così come concepito inizialmente dal regista verrà lanciata sulla piattaforma di streaming nella prima metà del 2021. Durante il commento in diretta a L’Uomo d’Acciaio – in cui Snyder ha ufficializzato l’arrivo della Snyder Cut su HBO Max -, era stato lo stesso Henry Cavill ad ammettere che sarebbe stato onorato di tornare a vestire i panni di Superman.

Angelina Jolie spiega il motivo del divorzio da Brad Pitt

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Angelina Jolie spiega il motivo del divorzio da Brad Pitt

Durante una lunga intervista con Vogue India, l’attrice, regista, produttrice e attivista Angelina Jolie ha raccontato le ragioni del suo divorzio da Brad Pitt, nel 2016, dopo una relazione di dodici anni, due anni di matrimonio e sei figli, di cui tre adottati.

“Ho scelto il divorzio per il bene della mia famiglia e so che è stata la decisione più giusta (…) Continuo a preoccuparmi per loro e concentrarmi sulla loro guarigione. Alcuni hanno approfittato del mio silenzio e i bambini vedono bugie su di me e se stessi nei media, ma ricordo sempre loro che conoscono la verità (…) In effetti, sono sei ragazzi molto coraggiosi e molto forti» ha continuato Jolie.”

Angelina Jolie e i figli, dopo il divorzio

La notizia della separazione trai due attori ha messo fine a un sogno di Hollywood, nato sul set di Mr. e Mrs. Smith, nel 2004. L’esigenza di difendere i figli da una relazione che non poteva più funzionare sembra stata quindi la molla che ha scatenato la decisione, condivisa dai due. Inoltre, di fronte ad alcune accuse mosse all’attrice di essere poco stabile, Angelina Jolie ha commentato che lei non ha bisogno di difendersi da nessuna accusa, visto che i suoi figli la conoscono e sacco che tipo di persona è.

“I miei figli conoscono la vera me e mi hanno aiutato a ritrovarmi e a volermi bene (…) Anche loro ne hanno passate molte. Imparo dalle loro forze. Come genitori, incoraggiamo i nostri figli ad accettare tutto ciò che sono e tutto ciò che sanno essere giusto nei loro cuori, ma a loro volta si guardano indietro e vogliono lo stesso per noi”.

Per quanto riguarda invece gli impegni cinematografici dell’attrice, lo scorso anno l’abbiamo vista di nuovo al cinema nei panni di Malefica, in Maleficent: Signora del Male.

Brad Pitt
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Fonte

Lydia Bosch: 10 cose che non sai sull’attrice

Lydia Bosch: 10 cose che non sai sull’attrice

Popolare attrice spagnola, Lydia Bosch ha negli anni conquistato sempre più fama, tanto nel proprio paese natale quanto a livello internazionale. In Italia, ad esempio, è nota per alcune note serie televisive. Il titolo che più le ha conferito fama, tuttavia, è quello di Un medico in famiglia, la versione originale da cui fu poi tratta l’omonima e celebre trasposizione italiana.

Ecco 10 cose che non sai su Lydia Bosch.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Lydia Bosch Le verità nascoste

Lidya Bosch: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in noti film spagnoli per il cinema. L’attrice debutta sul grande schermo nel 1986, con la pellicola El disputado voto del señor Cayo. Successivamente, recita in titoli come Jarrapellejos (1988), La luna negra (1989), Adeus Princesa (1992), Una casa en las afueras (1995), Al limite (1997), con Bud Spencer, e You’re the one (una historia de entonces) (2000), con il quale si consacra. Tornerà poi al cinema soltano nel 2013, con il film La hermandad.

9. È nota per i suoi ruoli televisivi. All’inizio della sua carriera l’attrice recita in alcuni titoli televisivi come le serie Un, dos, tres… responda otra vez (1984-1992), El olivar de Atocha (1989), El obispo leproso (1990), Lleno, por favor (1993) e ¿Quién dá la vez? (1995). Il vero successo arriva però grazie Médico de familia, dove dal 1995 al 1999 recita nel ruolo di Alicia Soller. A partire dal nuovo millennio intensifica la propria presenza in televisione recitando nella serie Motivos personales (2005), Gran Hotel (2013), Los misterios de Laura (2014), Senza identità (2014-2015), e Le verità nascoste (2018).

8. Ha ricevuto un’importante nomination. Con il film You’re the one (una historia de entonces), drammatica storia d’amore al temo del regime fascista in Spagna, l’attrice ha ottenuto alcuni dei maggiori riconoscimenti della sua carriera. Tra questi vi è la nomination come miglior attrice protagonista al prestigioso premio Goya, considerato l’equivalente spagnolo del premio Oscar. Pur non riportando la vittoria, la Bosch ha avuto modo di affermarsi ulteriormente all’interno dell’industria.

Lidya Bosch è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo verificato seguito da oltre 230 mila persone. All’interno di questo la Bosch è solita condividere immagini relative a suoi momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non mancano poi anche foto di curiosità a lei legate, come anche di serate di gala o eventi a cui ha preso parte

6. Utilizza il social per promuovere il proprio lavoro. Tramite il proprio profilo, inoltre, l’attrice condivide con i propri follower immagini promozionali dei suoi progetti da interprete. Sono presenti anche interviste da lei rilasciate e foto di backstage tratte dai set a cui ha preso parte. Numerose sono anche le immagini realizzati per riviste dedicate al mondo dello spettacolo.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Lydia Bosch Instagram

Lidya Bosch: chi è suo marito

5. È stata sposata con un attore. Nel corso degli anni l’attrice ha sempre cercato di evitare la diffusione di dettagli relativi alla propria vita sentimentale. È tuttavia noto che nel 1992 diede alla luce la prima figlia, avuta con l’attore spagnolo Miguel Molina, con la quale si frequentava in quel periodo. I due si sposano poi ufficialmente nel 1994, divorziando tuttavia soltanto due anni dopo, nel 1996, citando differenze inconciliabili.

4. Si è sposata una seconda volta. Nel 2001 l’attrice si è sposata per una seconda volta con l’architetto Alberto Martín, con il quale si frequentava già precedentemente. Nel 2003 la coppia diede alla luce due gemelli, e per loro la Bosch decise di prendersi una pausa di due anni dal mondo della recitazione. Nel 2009, l’attrice ha poi dato vita ad una turbolenta separazione dal marito, culminata nel divorzio ufficializzato nel 2010.

Lidya Bosch: chi è il suo partner attuale

3. È molto riservata. Dal momento del suo secondo divorzio ad oggi, l’attrice ha ulteriormente diradato le notizie sulla propria vita privata. Il suo impegno è infatti quello di tenere nettamente separati lavoro e famiglia, cercando così di crescere i tre figli lontani dai riflettori della mondanità. Attualmente, perciò, non è possibile stabilire se la Bosch abbia o meno una nuova relazione, e i suoi profili social non sembrano suggerire nulla a riguardo.

Lidya Bosch in Le verità nascoste

2. È la protagonista della serie. Nel 2018 l’attrice recita nel ruolo di Lidia McMahón in Le verità nascoste. All’interno della serie, il suo personaggio è la madre di Paula, ragazza scomparsa in strane circostanza e ricomparsa dopo anni ormai adolescente. Intorno a tale mistero si svolgeranno una serie di indagini, che porteranno la stessa Lidia ad essere una delle principali accusate della scomparsa della figlia.

Lidya Bosch: età e altezza

1. Lydia Bosch è nata a Barcellona, in Spagna, il 26 novembre 1963. L’attrice è alta complessivamente 165 centimetri.

Fonte: IMDb

Adam Driver, ecco la backstory che avrebbe voluto per Kylo Ren

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Adam Driver, ecco la backstory che avrebbe voluto per Kylo Ren

Mentre Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è stato distribuito nelle sale lo scorso dicembre, per molti versi la sua storia è tutt’altro che finita. Nei mesi successivi alla sua uscita, i fan hanno appreso dal cast e dai creatori del film le molteplici sceneggiature, riscritture e concetti che non sono finiti sullo schermo.

Una cosa su cui molti fan e critici hanno concordato è la performance di Adam Driver nei panni di Kylo Ren. Il suo personaggio è stato l’antagonista principale della trilogia sequel, è stato senza dubbio il personaggio più avvincente di questo nuovo corso ed è stato magistralmente interpretato da Driver. Tuttavia, come molti personaggi de L’Ascesa di Skywalker, sembra che per Kylo Ren sia stato pianificato più di quello che è apparso nel montaggio finale.

Lev Grossman, noto per la sua trilogia di Magicians e che ha scritto il primissimo articolo in merito ad Episodio IX per Vanity Fair, ha recentemente condiviso alcuni spunti delle sue interviste con il cast del film sul set. IndieWire ha riportato i pensieri di Grossman: “Penso che probabilmente la cosa che mi mancava è che volevo vedere più dettagli sull’infanzia di Kylo Ren… Pensavo che sarebbero tornati indietro nel tempo per mostrarci di più sul perché si è rivolto al lato oscuro. [Adam Driver] ha avuto molti pensieri interessanti sull’infanzia di Ben Solo”.

Adam Driver avrebbe voluto dei flashback del piccolo Ben Solo

Ne Gli Ultimi Jedi di Rian Johnson, il pubblico ha visto che Ben Solo si è rivolto al lato oscuro quando suo zio e maestro, Luke Skywalker, ha tentato di ucciderlo. Oltre a ciò, non sappiamo molto della caduta di Ben oltre a poche righe di dialogo su come è stato tentato da Snoke. Guardando indietro, il suo aver ceduto al lato oscuro è sembrata un po’ troppo rapido, allo stesso modo della sua redenzione nel film di J.J. Abrams. Grossman ha continuato a parlare di come Adam Driver aveva immaginato l’educazione di Kylo:

“Si tratta in realtà di qualcosa che Adam Driver ha detto… Ha detto Han Solo e Leia erano troppo egocentrici e avevano un’idea di se stessi come eroi che era troppo ingombrante per lasciare spazio all’essere genitori attenti nel modo in cui un giovane e tenero Kylo Ren aveva davvero bisogno. Non ci sono molti di questi aspetti nel film, quindi penso solo che dobbiamo supporre che la sua infanzia sia stata trascurata”.

Sembra certamente che Adam Driver sapesse di più sul perché il suo personaggio sia caduto e credeva che il pubblico sarebbe riuscito a vederlo. Delle scene di flashback sulla sua relazione con Han e Leia, o persino qualche pezzo di dialogo sui suoi ricordi d’infanzia, sarebbero serviti non solo al suo personaggio, ma alla storia generale e a come il pubblico sarebbe potuto entrare meglio in connessione con la sua caduta e poi redenzione.

Diabolik: il teaser poster del film dei Manetti Bros

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Diabolik: il teaser poster del film dei Manetti Bros

Subito dopo l’annuncio del listino 01 Distribution e della scoperta che Diabolik, dei Manetti Bros, uscirà il 31 dicembre 2020, ecco che arriva anche il teaser poster del film, con protagonisti Luca Marinelli e Miriam Leone. Eccolo di seguito:

Diabolik

A dare il volto al Re del Terrore è Luca Marinelli, l’affascinante Eva Kant è interpretata da Miriam Leone mentre Valerio Mastandrea veste i panni dell’ispettore Ginko. Nel cast anche Alessandro RoiaSerena Rossi e Claudia Gerini. Il film, adattamento cinematografico delle avventure del personaggio creato da Angela e Luciana Giussani, è scritto da Michelangelo La Neve e Manetti bros., che hanno firmato il soggetto insieme a Mario Gomboli.

DIABOLIK è una produzione Mompracem con Rai Cinema, prodotto da Carlo Macchitella e Manetti bros., in associazione con Astorina, con il sostegno di Emilia – Romagna Film CommissionFriuli Venezia Giulia Film CommissionFilm Commission Vallee D’Aoste. Il film uscirà nelle sale italiane il 31 dicembre 2020 distribuito da 01 Distribution.

01 Distribution: presentato il listino tra Freaks Out e Diabolik

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01 Distribution: presentato il listino tra Freaks Out e Diabolik

È stato presentato questa mattina il listino 01 Distribution per la prossima stagione cinematografica e, a confermare una tendenza che sembra stia assumendo sempre maggiore sostanza, negli ultimi anni, le proposte della distribuzione sono tutte interessanti, differenti tra loro e molto valide, sulla carta.

Nel mondo che sta uscendo dalla pandemia, anche la distribuzione parte con cautela proponendo, dal 15 luglio, Gli Anni più belli, di Gabriele Muccino, una ri-distribuzione che dovrebbe instaurare di nuovo la confidenza tra pubblico e sala in quanto spazio comune e condiviso. L’11 agosto toccherà a The Turning – La casa del male, horror di Floria Sigismondi con Mackenzie Davis e Finn Wolfhard. Torna al cinema il 19 agosto Volevo Nascondermi, il film di Giorgio Diritti con Elio Germano, mentre settembre si presenta ricco nella seconda metà del mese.

Il 17 settembre arrivano Mister Link e Miss Marx. Il primo è il nuovo capolavoro Laika, già premiato con un Golden Globe per il miglior film d’animazione nella passata stagione cinematografica, il secondo è il racconto biografico su Eleanor, la figlia minore di Karl Marx, con Romola Garai, di Susanna Nicchiarelli. Chiude il mese, il 24, Il giorno sbagliato, con protagonista Russell Crowe.

Il primo ottobre esce Lacci, di Daniele Lucchetti, con Alba Rohrwacher e Luigi Lo Cascio, l’8 Divorzio a Las Vegas con Giampaolo Morelli, Andrea Delogu, Ricky Memphis e Gianmarco Tognazzi e il 29 Come Play – Gioca con me, horror acclamato all’estero con Gillian Jacobs e Azhy Robertson, scritto e diretto da Jacob Chase.

Due titoli italiani ci aspettano invece a novembre. Il 5 del mese arriva Il cattivo poeta, che di Gianluca Jodice, in cui ci aspetta un Sergio Castellitto completamente irriconoscibile, mentre il 26 arriva Ritorno al crimine, il sequel di Non ci resta che il crimine ancora una volta scritto e diretto da Massimiliano Bruno.

Sono stati tenuti in coda, nel periodo che dovrebbe essere più ricco per il box office, due dei titoli più attesi dei prossimi mesi. Arriverà il 16 dicembre al cinema Freaks Out, il nuovo film di Gabriele Mainetti che è stato finalmente completato, mentre il 31 dicembre arriva Diabolik, dei Manetti Bros, con Luca Marinelli nei panni del personaggio dei fumetti.

La timeline del listino 01 Distribution

Fanno parte del listino, anche se non hanno ancora una data d’uscita, che quindi slitta presumibilmente nel 2021, il nuovo film di Sergio Castellitto, Il Materiale Emotivo, l’attesissimo film di Nanni Moretti, Tre Piani, che probabilmente andrà a Cannes 2021, i nuovi film di Salvatores e Martone, ma anche la nuova attesissima collaborazione di Martin Scorsese e Leonardo DiCaprio, Killers of Flower Moon, le cui riprese dovrebbero cominciare a breve.

MCU: i personaggi che potrebbero essere segretamente degli Skrull

Il debutto degli Skrull nel MCU è avvenuto nel 2019 grazie al film Captain Marvel. A differenza di quanto raccontato nella serie a fumetti Secret Invasion”, però, nel cinecomic con protagonista il premio Oscar Brie Larson gli Skrull sono dei personaggi buoni piuttosto che dei cattivi, visto che vogliono solamente cercare una nuova casa dopo che il loro vecchia ambiente è stato distrutto dagli spietati Kree. Nonostante ciò, Kevin Feige ha più volte dichiarato che tra gli Skrull esiste una “moralità” molto variegata, lasciando intendere che prima o poi le loro versioni cattive prenderanno il sopravvento. Il sito The Direct ha ipotizzato quali personaggi potrebbero essere presi di mira ed essere rubati delle loro identità in base agli obiettivi degli Skrull di invadere la Terra…

Happy Hogan

Per portare a compimento un’invasione programmata da tempo, sono necessarie numerose risorse. Nel MCU, uno dei modi migliori per ottenerle è quello di infiltrarsi in una multinazionale affermata come le Stark Industries. Dal momento che Gwyneth Paltrow che tornerà più a vestire i panni di Pepper Potts, il personaggio più vicino all’azienda che potremmo ritrovare è certamente Happy Hogan (Jon Favreau).

Dopo la morte di Tony Stark in Avengers: Endgame e dopo aver aiutato Peter Parker a risolvere i suoi problemi in Spider Man: Far From Home, Hogan è un personaggio che potrebbe non apparire in molti altri film del MCU (a parte l’annunciato Spider-Man 3): gli Skrull potrebbero quindi cogliere al volo l’occasione e sostituirsi al capo della sicurezza delle Stark Industries senza che gli eroi principali se ne accorgano.

Thunderbolt Ross

Non è difficile immaginare che il generale Thaddeus “Thunderbolt” Ross (William Hurt) possa essere già stato sostituito da uno Skrull nel MCU. Dopo la sua prima apparizione ne L’Incredibile Hulk del 2008, non abbiamo più visto Ross fino a Captain America: Civil War del 2016, dove ha rivestito un ruolo chiave in merito allo scioglimento dei Vendicatori.

In teoria, potrebbe essere stato il primo tentativo degli Skrull di provare ad ingannare direttamente gli eroi. Lo scopo di sostituire Ross potrebbe essere dovuto ai suoi legami con i leader dell’esercito e del governo. Avendo fiducia in questi leader, per gli Skrull dovrebbe poi essere una passeggiata assumere le sembianze di altri personaggi chiave nel corso del tempo…

Janet Van Dyne

ant-man and the waspDopo essere rimasta bloccata nel regno quantico per molti anni, Janet Van Dyne (Michelle Pfeiffer) è tornata nel mondo reale durante Ant-Man e The Wasp del 2018. Tuttavia, in seguito è stata vittima dello schiocco della dita di Thanos insieme a suo marito Hank Pym (Michael Douglas) e a sua figlia Hope (Evangeline Lilly). Anche se è tornata durante gli eventi di Endgame (come visto durante il funerale di Tony Stark), i fan del MCU non sanno ancora molto sul personaggio, il che la rende una candidata principale per essere una sostituita degli Skrull.

La ragione dietro la sostituzione di Janet potrebbe essere dovuta alla sua connessione con le “Particelle Pym” e con il regno quantico. È stato accertato durante Ant-Man e The Waspche le particelle sono una tecnologia molto ricercata nel MCU e che gli Skrull ne sarebbero consapevoli. Per riuscire ad ottenerle, gli Skrull avrebbero bisogno di qualcuno che stia sempre con Hank Pym: pertanto, sostituire Janet dovrebbe essere la via più semplice per i mutaforma per studiare le particelle ed il regno quantico, e successivamente colpire ed entrarne in possesso.

Maria Hill

spider-man: far from home

Maria Hill (Cobie Smulders) è un altro possibile personaggio che potrebbe essere stato sostituito dagli Skrull. Anche se in Spider-Man: Far Far Home è stata già sostituita da Soren sulla Terra, dove si trovi la vera Maria Hill è ancora sconosciuto alla maggior parte dei fan. Essendo la più fidata alleata di Nick Fury, si presume che sia persa con lui nello spazio – come anticipato anche dalla scena post-credits del film -, impegnati a dare vita ad una nuova organizzazione (presumibilmente la S.W.O.R.D.) per combattere le minacce ultraterrene.

Dato che la Hill si trova nelle immediate vicinanze degli Skrull, sarebbe stato facile per i mutaforma sostituirsi a lei prima, durante o dopo gli eventi di Far From Home. Avere una versione Skrull di Hill a stretto contatto con Nick Fury sarebbe un grande vantaggio per loro, permettendo alla razza extraterrestre di prendere coscienza dei diversi piani segreti riguardo la nuova organizzazione di Fury.

Wong

Un altro possibile candidato è Wong (Benedict Wong), prezioso alleato del Dottor Strange (Benedict Cumberbatch). Durante gli eventi di Avengers: Infinity War, l’esistenza di Strange divenne di dominio pubblico a causa della sua battaglia contro l’Ordine Nero di Thanos per le strade di New York. Gli Skrull sarebbero consapevoli di quanto sia potente il Dottore e tenerlo d’occhio sarebbe una mossa saggia, poiché rappresenta una grande minaccia per la loro invasione.

Prendere il post di Wong offrirebbe ai mutaforma uno sguardo all’interno del lato magico e mistico del MCU. In questo modo, gli Skrull avrebbero accesso a tutta una serie di artefatti magici che potrebbero potenzialmente modificare ed usare a loro vantaggio.

Carol Danvers (Captain Marvel)

captain marvelIn quanto membro più potente dei Vendicatori, è normale che gli Skrull proverebbero a rubare l’identità di Carol Danvers (Brie Larson). Con la morte di Tony Stark e il ritiro di Captain America alla fine di Avengers: Endgame, è facile ipotizzare che Captain Marvel prenderà le redini del team di Vendicatori, ponendosi come leader della squadra.

Tuttavia, la fiducia di Danvers nei confronti degli Skrull potrebbe essere usata contro di lei, rendendola vulnerabile e un bersaglio facile da colpire per i mutaforma. Chiaramente, avere una versione Skrull di Captain Marvel sarebbe un vantaggio enorme per l’infiltrazione della razza aliena… 

Sam Wilson (Captain America/Falcon)

Un altro candidato a cui gli Skrull potrebbe provare a rubare l’identità se la serie a fumetti “Secret Invasion” venisse mai adattata è Sam Wilson (Anthony Mackie), attuale Capitan America dopo gli eventi di Avengers: Endgame.

Assumere l’identità di Wilson dovrebbe rappresentare una mossa saggia per gli Skrulls, in quanto c’è la possibilità che Sam sarà co-capitano degli Avengers insieme a Captain Marvel, creando così una nuova dinamica molto simile a quella esistente tra Tony Stark e Steve Rogers. Attraverso Danvers e Wilson, gli Skrull cercherebbe di ottenere il controllo del team, portando ad inevitabili scontri emotivi tra gli eroi.

Wanda Maximoff (Scarlet Witch)

È difficile prevedere come potremmo trovare Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen) durante “Secret Invasion”, ma si presume che sarà dalla parte degli eroi. Non c’è dubbio che Wanda Maximoff sia uno dei Vendicatori più potenti, il che la rende uno degli obiettivo primari degli Skrull.

Tuttavia, non è noto se gli Skrull siano anche in grado replicare i suoi poteri esadecimali. Gli Skrull sarebbero consapevoli dei folli livelli di potere di Maximoff, quindi abbatterla e cercare di copiare i suoi poteri dovrebbe essere nella loro lista di priorità. Far sostituire Maximoff dagli Skrull peggiorerebbe sicuramente le cose per il resto degli eroi….

Shuri

Nel canone del MCU, è stato confermato che Shuri (Letitia Wright) è la persona più intelligente dell’intero universo. Per questo motivo, gli Skrull potrebbero provare a sostituirla durante gli eventi di “Secret Invasion”. Solo con Avengers: Infinity War i confini di Wakanda sono stati aperti al resto del mondo; un’apertura al mondo esterno avrebbe reso più facile per gli Skrull catturare Shuri.

Wakanda non è solo la sede del Vibranium ma anche della maggior parte delle tecnologia avanzate della Terra. Assumere l’identità di Shuri darebbe agli Skrull un accesso diretto alla tecnologia del paese e al Vibranium, che potrebbero tornare loro utile per la battaglia contro gli eroi del MCU.

DC FanDome potrebbe cambiare il futuro delle convention

DC FanDome potrebbe cambiare il futuro delle convention

La pandemia di COVID-19 ha cambiato la forma della vita sociale per tutto il pianeta e, in particolare, anche la stagione delle convention si presenta molto diversa da quella che è sempre stata, con il Comic Con di San Diego previsto per un’edizione totalmente in digitale. Ma al gruppo di convention che porteranno ad annunci e celebrazioni per la cultura nerd si è aggiunto quest’anno il DC FanDome, un evento completamente a tema DC durante il quale scopriremo quali sono le ultime novità e i grandi annunci relativi al cinema di casa Warner Bros dedicato ai supereroi.

Questo nuovo evento, che si svolgerà naturalmente on line per evitare gli ormai celebri assembramenti principale causa di contagio da coronavirus, potrebbe non solo togliere al San Diego Comic Con alcuni degli annunci più succulenti per la prossima stagione, ma potrebbe potenzialmente essere un fattore importante nel cambiare per sempre la scena delle convention e degli eventi dedicati ai fan.

Tutto sulla DC, tutto il giorno

DC FanDomeDC FanDome sarà un evento online della durata di un solo giorno durante il quale verranno annunciate notizie su ogni aspetto del marchio DC tra fumetti, programmi TV, videogiochi e, naturalmente, film (È già stato confermato che diversi film DCEU in arrivo presenzieranno all’evento).

Warner Bros. aveva precedentemente annunciato che il DCEU avrebbe fatto un grande ritorno a San Diego quest’anno con un panel nella Hall H dopo aver saltato l’evento dell’anno scorso e aver lasciato i loro “rivali” dei Marvel Studios tutti i riflettori. È ancora possibile che DC sia presente all’evento online di SDCC a luglio, ma molto probabilmente conserverà le più interessanti novità per il DC FanDome, il mese successivo. Una tale mossa darà a DC una possibilità in più di dominare il ciclo delle notizie sull’intrattenimento per un periodo più lungo, poiché in questo modo i suoi annunci non si batteranno per “le prime pagine” con altre società e studi come accade al SDCC.

Il destino degli Studios?

Star Wars Celebration 2019Questa strategia è in linea con la direzione che sempre più aziende stanno adottando quando si tratta di eventi dedicati ai fan per gestire dei franchise. Negli ultimi dieci anni, la Disney ha ospitato la sua D23 Expo ogni due anni, un evento pieno di annunci che pian piano ha cominciato a includere anche annunci relativi ai marchi di Star Wars e Marvel. Allo stesso modo, Star Wars Celebration è un evento annuale che promuove esclusivamente quel franchising. Si è persino verificato un cambiamento nel settore dei videogiochi, con sempre più aziende che si tirano fuori dal mega-evento E3 a favore di singoli eventi organizzati dal marchio, che di volta in volta mette al centro il suo prodotto.

Mentre la prossima celebrazione di Star Wars è stata sospesa fino al 2022 e la prossima Expo D23 fissata per il 2021, potrebbero esserci altri eventi specifici per il fandom in arrivo nel prossimo futuro oltre a quelli di DC. Warner Bros. ha registrato diversi eventi del genere per le sue proprietà più famose, come Harry Potter, Looney Toons e persino Pretty Little Liars. Tuttavia, la fattibilità di questi eventi dipenderà dal successo di DC FanDome. Se tutto andrà bene per la DC ad agosto, c’è da aspettarsi una serie di eventi sullo stesso stile.

Il futuro delle convention?

san diego comic con 2018In questo momento, FanDome è esclusivamente un evento online. Tuttavia, se si rivelasse un successo, non sarebbe sorprendente vedere l’evento trasformarsi in un evento dal vivo nel futuro post-pandemia, proseguendo sulla strada delle altre convention “a marchio”.

Con un numero crescente di aziende e studi che intraprendono il percorso solista, è molto probabile che nel prossimo futuro, il Comic-Con di San Diego non sarà considerato il gigante tra gli eventi dedicati alla cultura pop che invece è oggi. Il Comic Con di San Diego, così come quello di New York, o il CCXP di San Paolo, hanno una copertura mediatica importante, ma è chiaro che se gli annunci in sede di convention diminuiscono perché vengono ricollocati, calerà anche l’attenzione dei giornali verso l’evento cumulativo.

Che ne sarà dei fan?

San Diego Comic Con 2016Gli eventi da solista sono ovviamente l’opzione migliore per le aziende nella maggior parte dei casi, poiché possono essere certe che tutti gli occhi dei partecipanti sono puntati su di loro e non devono competere direttamente con i loro concorrenti. E i fan? Molti partecipanti alle convention amano andare al SDCC, ad esempio, descrivendolo come un’oasi di cultura pop che racchiude i loro universi preferiti che offre la miscela perfetta tra senso di comunità e grandezza.

La maggior parte delle convention di fandom monotematiche accolgono un pubblico più vario, grazie anche al numero incredibile di talent coinvolti, ma hanno poco da offrire sul lato dei contenuti sui fan. SDCC è famosa per le sue enormi presentazioni nella Hall H, ma anche per regalare ai fan un grande senso di comunità, tuttavia possono rivelarsi anche dispersivi proprio perché nella folla il singolo fan non ha lo spazio che vorrebbe. Se una persona va al SDCC per partecipare agli eventi legati a Star Wars, potrebbe anche essere sfortunato e non riuscire ad entrare proprio a quell’evento, cosa che non può capitare alla Star Wars Celebration, dove ogni evento è legato a Star Wars.

DC FanDome si rivelerà un punto di svolta per la scena delle convention così come la conosciamo? Potrebbe. In che modo, non lo sappiamo ancora, ma gli organizzatori avranno il vantaggio di osservare come si svolgerà il SDCC at Home e avranno l’opportunità di imparare da eventuali errori.

Chris Evans ricorda il primo incontro con Paul Rudd sul set di Civil War

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Sappiamo quanto interpretare un eroe o un villain in uno dei film dei Marvel Studios sia, oggi, uno dei ruoli più ambiti dagli attori ad Hollywood, e non soltanto per i soldi, ma anche per il riconoscimento da parte del pubblico e per l’affetto dei fan. Oltretutto, gli attori appartenenti alla grande famiglia Marvel non hanno mai nascosto quanto sia divertente girare un film dello studio, sottolineando più volte quanto salutare sia l’ambiente di lavoro durante le riprese.

A volte, capita però che ci si possa sentire disorientati quando si ha a che fare per la prima volta con dei progetti così importanti e, soprattutto, con un team di lavoro così grande come quello della Marvel. È quanto successo a Paul Rudd la prima volta che ha dovuto dividere il set con il resto dei suoi colleghi: l’aneddoto è stato rivelato da una fan page su Tumbler (via The Direct) dedicata a Chris Evans, che ha condiviso un estratto da uno speciale del format “Actors on Actors” di Variety, mai rilasciato, che ha visto protagonisti proprio i due attori del MCU.

Nel post condiviso online, si parla della prima volta in cui Rudd ha incontrato Evans durante il primo giorno sul set di Captain America: Civil War, uscito nel 2016. Evans ha spiegato che lui e il resto del cast dei Vendicatori erano ansiosi di conoscere il collega e del fatto che il personaggio di Ant-Man si unisse finalmente al gruppo; dall’altro lato, però, Rudd era veramente ansioso all’idea di recitare al fianco del resto del team, al punto da celarsi dietro il nervosismo che avrebbe caratterizzato il personaggio di Scott Lang per nascondere la sua preoccupazione.

Il primo incontro tra Chris Evans e Paul Rudd dimostra quanto “salutare” sia l’ambiente sui set dei film Marvel

Nonostante le tensioni del collega, Evans – che fino a quel momento non lo aveva mai incontrato – decise di metterlo subito a suo agio e di coinvolgerlo in una sorta di video parodia in cui lui e gli altri Vendicatori si divertivano a ballare sulle note della celebre canzone di Grease “We Go Together”, proprio a sottolineare l’importanza di Civil War e del fatto che il film riunisse la maggior parte dei personaggi dell’universo condiviso.

A quanto pare, al di là dei timori di Paul Rudd, l’ambiente sul set era talmente rilassato che spesso Chris Evans era solito andare in giro e disturbare gli altri membri del cast con la sua macchina fotografica, proprio per dar vita a momenti esilaranti e divertenti. Questo dimostra quanto, nonostante la costante pressione, i Marvel Studios sono molto attenti a creare degli ambienti di lavoro in cui agli attori sia anche permesso di divertirsi e godersi anche momenti di relax.

The Hateful Eight: a Tarantino venne proposto di far uscire il film sugli iPhone

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In una recente intervista con il Wall Street Journal (via Uproxx), Jess Shell, amministratore delegato della NBCUniversal, ha svelato un dettaglio inedito e assolutamente divertente a proposito di The Hateful Eight, l’ottavo film di Quentin Tarantino uscito nelle sale di tutto il mondo nel 2015.

Nel corso dell’intervista Shell ha raccontato di un incontro con Tarantino prima dell’uscita del film, per discutere appunto i dettagli della distribuzione. All’epoca il regista aveva già spiegato di essere intenzionato a far uscire il suo film nel formato Ultra Panavision 70mm, inutilizzato da circa cinquant’anni. Tarantino, grande estimatore e sostenitore della pellicola e dell’esperienza cinematografica da sempre, voleva che il 70mm servisse non soltanto ad evidenziare i paesaggi, quindi i luoghi dell’azione, ma anche a mettere in risalto le performance degli attori.

Durante l’incontro tra Shell e Tarantino, subito dopo che il regista espresse le proprie volontà, sottolineando che i cinema in cui sarebbe stato programmato The Hateful Eight in 70mm dovevano essere attrezzato con proiettori speciali, l’amministratore esclamò: “E se facessimo uscire il film, in esclusiva, direttamente sugli iPhone?”. A quel punto, senza mostrare il ben che minimo turbamento, Tarantino esclamò un semplice – ed ironico – “Fantastico!” e abbandonò il meeting.

Non sappiamo cosa abbia spinto Jess Shell a rivelare l’aneddoto, ma è palese dalle sue dichiarazioni quanto Tarantino disapprovasse l’idea. Anche se The Hateful Eight non è stato accolto all’unanimità né dalla critica né dal pubblico, è innegabile quanto una release destinata ai dispositivi mobile avrebbe tolto gran parte del fascino ad un film concepito proprio per essere goduto sul grande schermo, privando lo spettatore di quell’esperienza cinematografica fortemente voluta da Tarantino.

Deadpool vs Marvel Universe: la “folle” idea di Ryan Reynolds

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Deadpool vs Marvel Universe: la “folle” idea di Ryan Reynolds

Attraverso Hindustan Times, Roger Wardell – che già in passato aveva anticipato diversi scoop relativi al futuro del MCU – ha sganciato una nuova bomba che ovviamente deve essere presa non come una notizia ufficiale ma soltanto come un puro e semplice rumor. La nuova speculazione riguarda Ryan Reynolds e le sue speranze circa l’effettiva realizzazione di Deadpool 3.

Una fonte anonima avrebbe rivelato che, nel corso del 2019, Ryan Reynolds aveva sviluppato un’idea secondo cui Deadpool avrebbe ucciso l’Universo Marvel sotto l’egida di Fox. Il film in questione, con Michael Bay in trattative per occuparsi della regia, avrebbe così permesso al Mercenario Chiacchierone di poter entrare ufficialmente a far parte del MCU.

Anche se si tratta di una voce a cui è molto difficile credere, ci sono in realtà diversi elementi che potrebbero avere una propria logica: Reynolds, infatti, aveva lavorato con Bay per il film Six Underground, finanziato da Netflix e sceneggiato proprio dagli autori di Deadpool, Rhett Reese e Paul Wernick; l’attore potrebbe aver discusso del progetto con il noto regista proprio durante la produzione del film.

Quale sarà il futuro cinematografico di Deadpool?

Ryan Reynolds ha già incontrato i Marvel Studios e Kevin Feige lo scorso anno anno per discutere proprio del futuro cinematografico di Deadpool, ma ad oggi non è ancora chiaro come si evolverà la figura del Mercenario Chiacchierone sul grande schermo, soprattutto in relazione all’ingresso del personaggio nell’Universo Cinematografico Marvel. È innegabile quanto la prospettiva descritta da Wardell possa essere a dir poco eccitante, ma ovviamente fino a quando non ci sarà una conferma ufficiale, è bene che i fan non lavorino troppo di fantasia…

Deadpool è un personaggio molto amato, non solo dai lettori dei fumetti, e i primi due film sotto l’egida della Fox sono stati un vero successo al box office: non sorprende, dunque, che la Marvel abbia deciso di far proseguire le avventure di Wade Wilson sul grande schermo. La vera domanda adesso è un’altra: il film sarà vietato ai minori? Deadpool 3 rappresenterà ufficialmente il primo film R-rated dei Marvel Studios?

Vi ricordiamo che a confermare l’ingresso di Deadpool nel MCU era stato Alan Horn, presidente di Walt Disney Studios, durante il CinemaCon di Las Vegas, rassicurando il pubblico accorso al panel che presto arriverà un altro titolo della serie di film con Ryan Reynolds.

Doctor Strange 2: Bruce Campbell aggiorna sullo stato del film

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Doctor Strange 2: Bruce Campbell aggiorna sullo stato del film

Bruce Campbell, attore molto amato dai fan, noto per il ruolo di Ash Williams nel franchise di Evil Dead (La Casa, in italiano), non è estraneo ai film di supereroi. L’attore, infatti, è apparso brevemente in tutte e tre i film dedicati a Spider-Man che sono stati diretti da Sam Raimi, collaboratore e amico di lunga data con cui aveva già lavorato nell’iconico franchise horror di Evil Dead. 

Adesso, con Raimi che si occuperà ufficialmente della regia dell’atteso sequel Marvel Doctor Strange in the Multiverse of Madness, i fan – ma anche lo stesso Campbell! – sperano vivamente che l’attore possa fare la sua apparizione nel film, magari attraverso un cameo, proprio come avvenuto per la trilogia di Raimi dedicato all’Uomo Ragno.

In una nuova intervista con Diabolique Magazine, Campbell ha parlato proprio dell’evoluzione dell’Universo Cinematografico Marvel e dell’annunciato sequel di Doctor Strange, aggiornando sullo stato del film e della produzione, e sulla possibilità di una sua comparsata.

“Per quanto riguarda Doctor Strange, tutti attendo le prossime mosse della Marvel e, soprattutto, i titoli che arriveranno prossimamente. Credo che la produzione del sequel non partirà fino al 2021. La Marvel deve capire prima come potersi muovere, vista l’attuale situazione mondiale… devo capire a quali film dare la priorità, quali film ritarderanno, quali progetti invece verranno cancellati. È un lavoro in continua evoluzione.”, ha spiegato l’attore.

Bruce Campbell intenzionato a prendere parte a Doctor Strange in the Multiverse of Madness

Le parole di Campbell non confermano ovviamente che nel film vedremo un suo cameo, ma dal tono delle sue dichiarazioni sembra che l’attore abbia quantomeno incontrato i Marvel Studios e discusso della possibilità di apparire nel sequel di Doctor Strange con Raimi.

È probabile che l’attore stesse facendo, più semplicemente, delle allusioni in base alla sua longeva esperienza nell’industria cinematografica… eppure, il riferimento all’inizio della produzione potrebbe significare che l’attore ne sappia più di quanto i fan credano. D’altronde, già in passato Campbell aveva fatto intendere di essere intenzionato a voler prendere parte al film…

Annunciato ufficialmente questa estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange 2 vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

Secondo Collider, la produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro mani con il regista.

Il primo film su Doctor Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda Swinton Chiwetel EjioforRachel McAdams non tornerà nei panni di Christine Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity War e in Endgame.

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 5 novembre 2021.

Jurassic Park torna in vetta al box office americano

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Jurassic Park torna in vetta al box office americano

Quasi tre decenni dopo aver conquistato per la prima volta il grande schermo, il classico senza tempo Jurassic Park di Steven Spielberg è tornato nuovamente in vetta al box office americano. A causa della pandemia di Covid-19, infatti, i cinema stanno riproponendo, oltre a titoli recenti mai arrivati in sala ma usciti soltanto in streaming (come Trolls World Tour o The Hunt), anche grandi pellicole del passato.

Con 230 sale in cui è stato nuovamente distribuito, ed è un incasso pari a 517.600 $, Jurassic Park è diventato il film più visto negli Stati Uniti lo scorso weekend, battendo un altro celebre cult diretto da Spielberg e tornato di recente nelle sale americane, ossia Lo Squalo: distribuito in 187 sale, il film è riuscito a portare a casa 516.300 $. Altri grandi classici che sono stati riproposti al cinema di recente sono Ritorno al futuro, E.T. – L’extra-terrestre e I Goonies

All’epoca della sua uscita, l’11 giugno 1993, Jurassic Park è rimasto per tre settimane consecutive in vetta al botteghino: grazie allo scorso weekend, per la quarta volta consecutiva il film è riuscito a raggiungere la posizione numero 1 del box office domestico. Ad oggi, il classico diretto da Spielberg ha guadagnato più di 1.033,4 $ in tutto il mondo (404,3 $ in America e 629,1 $ nel resto del mondo).

Jurassic Park: 10 curiosità sul film di Steven Spielberg

Al momento, la stragrande maggioranza delle principali catene cinematografiche americane resta chiusa, anche se molti si aspettano di riaprire entro le prossime settimane, con nuovi film che dovrebbero arrivare verso la fine di luglio, tra cui Mulan il 24 luglio e Tenet il 31 luglio. Sembra, dunque, che le attività in sala inizieranno a riprendere in modo significativo relativamente presto; tuttavia, con l’attuale pandemia di Coronavirus che rimane una minaccia ancora imminente negli Stati Uniti, esiste la possibilità che gli spettatori assistano ad ulteriori ritardi…

Wonder Woman 1984: da quanto Patty Jenkins pensava al ritorno di Steve Trevor?

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Steve Trevor si è sacrificato per un bene superiore quando, alla fine di Wonder Woman del 2017, si è fatto esplodere a mezz’aria per salvare il mondo da un veleno mortale. Sembrava l’uscita di scena definitiva per il personaggio: inoltre, con Wonder Woman 1984 ambientato decenni dopo il primo film, nessuno credeva che potesse esserci ancora un modo per Steve di far parte della vita di Diana Prince.

Eppure, l’attesissimo sequel ha trovato una maniera per riportare indietro l’eroe senza che questi fosse invecchiato di un giorno. Come Steve Trevor riuscirà a tornare indietro è ancora oggi un mistero, ma nel frattempo l’attore Chris Pine ha svelato nuovi dettagli su ciò che i fan dovranno aspettarsi dal sequel diretto ancora una volta da Patty Jenkins, in una recente intervista con Games Radar.

“Quello che dirò di lui è che è profondamente, estremamente eccitato”, ha spiegato Pine. “È entusiasta di poter tornare da Diana. È entusiasta di questo mondo. Riguardo al tono del personaggio, ciò che ora è diverso è che non più stanco del mondo. Non è stanco. Il tono del personaggio è completamente diverso rispetto a quello del primo film.” 

Chris Pine anticipa un grande cambiamento di tono per Steve Trevor in Wonder Woman 1984

“Ho pensato che fosse una bella idea”, ha aggiunto l’attore riferendosi al fatto che Steve si sentirà come un pesce fuor d’acqua in un mondo che non comprende totalmente. “È una mossa brillante da parte della regista Patty Jenkins. Questa è solo una piccola chiara indicazione di un grande cambiamento di tono che ci sarà questa volta.”

Per quanto riguarda invece da quanto Patty Jenkins stava pensando di far tornare in azione il personaggio di Steve Trevor, Pine ha confermato che è un’idea su cui la regista stava rimuginando dal primo Wonder Woman: “Verso la fine della lavorazione del primo film, Patty stava rimuginando su quest’idea. Quindi sì, sapevo che sarei tornato. Penso che potrebbe anche aver iniziato a pensare alla storia già mentre stavamo promuovendo il primo film.”

Wonder Woman 1984 uscirà il 2 ottobre 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

Spider-Man: Far From Home, il cast non ha mai letto la sceneggiatura completa

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L’attrice Zendaya ha rivelato che il cast di Spider-Man: Far From Home non ha mai avuto la possibilità di leggere la sceneggiatura completa del film a causa degli spoiler relativi ad Avengers: Endgame. Uscito ad aprile dello scorso anno, il cinecomic di Anthony e Joe Russo ha segnato la fine della Saga dell’Infinito e del MCU così come abbiamo imparato a conoscerlo in tutti questi anni.

Soltanto pochi mesi dopo, con l’uscita al cinema di Far From Home, il pubblico ha potuto vedere come il mondo fosse cambiato dopo gli eventi di Endgame. Tecnicamente, lo stesso Far From Home ha rappresentato uno spoiler, dal momento che prima degli eventi di Engame, Peter Parker (Tom Holland) era già morto. Ciononostante, la Marvel ha comunque rilasciato il primo trailer del film di Jon Watts prima che Endgame arrivasse nelle sale.

Quel trailer ha cercato di nascondere il più grande spoiler relativo al cinecomic di Anthony e Joe Russo, ossia il fatto che Iron Man (Robert Downey Jr.) sarebbe morto durante la battaglia finale contro Thanos (Josh Brolin). Gli effetti che la morte di Iron Man avrebbe avuto su Peter sono diventati di grande interesse per i fan, considerato il forte legame tra i due personaggi: nonostante infatti il personaggio sia morto, è possibile comunque “percepire” la presenza di Tony Stark lungo tutto l’arco narrativo di Far From Home. 

L’approccio della Marvel agli spoiler su Avengers: Endgame presenti nella sceneggiatura di Spider-Man: Far From Home

Sappiamo quanto la Marvel tenga alla segretezza quando si tratta dei suoi progetti, e la cosa ovviamente non esclude neanche gli stessi membri del cast, come rivelato in una recente intervista con Variety da Zendaya, interprete di MJ. L’attrice ha infatti spiegato il tipo di approccio della Marvel agli spoiler su Endgame presenti in Far From Home.

“C’erano sono così tanti segreti… metà della sceneggiatura non abbiamo neanche potuto leggerla perché c’erano troppi spoiler, all’epoca, su Endgame. Era come se non sapessi davvero cosa stessi facendo. È tutto talmente grande e talmente collegato che alla fine ti ritrovavi a pensare ‘Ok, forse ci capirò qualcosa mentre giriamo’.”, ha dichiarato l’attrice.

Ricordiamo che Zendaya tornerà nei panni di MJ in Spider-Man: Far From Home, la cui produzione sarebbe dovuta partire il prossimo luglio: a causa della pandemia di Covid-19, però, è stata ufficialmente posticipata. Al momento non è chiaro quando le riprese del film partiranno, anche perché uteriori complicazioni – oltre che dall’attuale situazione mondiale – derivano anche dagli impegni del protagonista Tom Holland con l’annunciato adattamento cinematografico di Uncharted, che arriverà al cinema prima della terza avventura dedicata all’Uomo Ragno targata Sony e Marvel.

Justice League Snyder Cut: svelata la finestra di lancio su HBO Max

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Sappiamo ormai da diverse settimane che il prossimo anno, su HBO Max, arriverà la tanto attesa Snyder Cut di Justice League, ossia la versione del cinecomic uscito nelle sale nel 2017 così come inizialmente concepita dal regista Zack Snyder. Fino ad ora sapevamo soltanto che la Director’s Cut del film sarebbe arrivata il prossimo anno, ma nessuna possibile finestra di lancio era stata ancora rivelata.

Adesso, in una recente intervista con Variety in cui si è parlato dello stato del servizio di streaming, Sandra Dewey, presidente di WarnerMedia Entertainment, ha svelato che l’uscita della Snyder Cut di Justice League è prevista per “l’inizio della prima metà del 2021”. Nessun ulteriore dettaglio è stato rivelato, ma almeno i fan sanno adesso quanto più o meno dovranno ancora attendere prima di potersi gustare l’originale versione del cinecomic DC.

Si tratta naturalmente di una mossa strategica, dal momento che a partire dalla seconda metà del 2021 la Warner Bros. distribuirà ben due nuovi cinecomic targati DC: stiamo parlando di The Suicide Squad di James Gunn, previsto per il 6 agosto 2021, e dell’attesissimo The Batman di Matt Reeves, che arriverà invece il 1 ottobre 2021. La Snyder Cut di Justice League dovrebbe dunque anticipare l’uscita dei due attesissimi cinecomic.

La Snyder Cut di Justice League presentata al DC FanDome

Ricordiamo che Zack Snyder deve ancora completare la post-produzione della sua versione di Justice League. Di recente il regista ha confermato che sarà presente al DC FanDome, evento virtuale e gratuito organizzato da Warner Bros. e dedicato all’Universo DC, che avrà luogo il prossimo 22 agosto. Durante l’evento verrà presentato quasi sicuramente il primo trailer ufficiale della Snyder Cut, con Snyder che rivelerà nuovi dettagli sulla sua creatura.

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Billions 5 da domani su Sky Atlantic e NOW TV

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Billions 5 da domani su Sky Atlantic e NOW TV

È di nuovo guerra, spietata ma irresistibile, tra il miliardario rockstar Bobby “Axe” Axelrod (Damian Lewis) e il sempre più spregiudicato Chuck Rhoades (Paul Giamatti), i due carismatici e amatissimi protagonisti di Billions 5, la quinta stagione di Billions che torna dal 24 giugno alle 21.15 su Sky Atlantic e in streaming su NOW TV con i primi sette attesissimi episodi della nuova stagione, la quinta, che verrà trasmessa in due tranches a causa del temporaneo stop alla produzione imposto dall’emergenza COVID-19.

Accantonata l’inaspettata ed efficacissima alleanza della scorsa stagione, i due protagonisti della serie torneranno uno contro l’altro, ancora più determinati a distruggersi una volta per tutte mentre nuovi nemici si profilano all’orizzonte. A complicare l’intricatissimo puzzle fatto di finanza, ambizione, potere, soldi e bugie, inedite e rischiose alleanze e nuovi personaggi interpretati da due new-entry d’eccezione nel cast: da una parte Corey Stoll (House of Cards), nei panni di un nuovo temibile avversario di Axe, dall’altra Julianna Margulies (The Good Wife) nel ruolo di Catherine Brant, una professoressa di sociologia della Ivy League nonché autrice di successo.

La quinta stagione di Billions, l’amatissimo financial drama targato SHOWTIME creato da Brian Koppelman (Ocean’s Thirteen) e David Levien e prodotto – fra gli altri – da Andrew Ross Sorkin, vedrà la lotta per il potere delle scorse stagioni trasformarsi in una vera e propria battaglia per la sopravvivenza in cui ristabilire nuovi equilibri diventerà fondamentale per tutti i personaggi, che dovranno adattarsi per non rischiare di scomparire. La rinnovata rivalità tra Axe e Chuck, infatti, non sarà l’unico fattore di cui i due protagonisti dovranno preoccuparsi. Da un lato Axelord dovrà fare i conti con il miliardario Mike Prince, un gigante degli affari venuto da una piccola città dell’Indiana che diventerà presto una seria minaccia; dall’altro Chuck arriverà ai ferri corti con la procuratrice distrettuale Mary Ann Gramm, interpretata da Roma Maffia (Nip/Tuck), e dovrà affrontare la crisi del suo matrimonio con Wendy Rhoades (Maggie Siff, Sons of Anarchy), che rivaluterà la sua lealtà e creerà sorprendenti nuove alleanze che la metteranno in contrasto sia con Chuck che con Axe. Nel frattempo, Taylor Mason – Asia Kate Dillon (John Wick 3 – Parabellum) – dovrà tornare alla Axe Capital, dove lotterà per proteggere dipendenti e risorse.

Nel cast di Billions riprendono i loro ruoli David Costabile (Suits) nei panni di Mike Wagner, braccio destro di Axe; Condola Rashād(Money Monster – L’altra faccia del denaro) è ancora Kate Sacher; Jeffrey DeMunn (Il miglio verde), che interpreta Charles Rhoades Sr, il padre di Chuck; e Kelly AuCoin (Drunk Parents), nel ruolo di “Dollar” Bill Stearn. Nuovi ingressi nel cast oltre a Stoll e Margulies anche Rick Hoffman (Suits) nei panni del Dott. Swerdlow, medico dai metodi poco ortodossi, Frank Grillo(Kingdom) nel ruolo di Nico Tanner, un artista contemporaneo, e Daniel Breaker (Mozart in the Jungle) nei panni di Scooter Dunbar, il capo dello staff di Michael Prince.

Bad Boys For Life da domani in home video

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Bad Boys For Life da domani in home video

I Bad Boys sono tornati. Will Smith e Martin Lawrence vi aspettano per l’ultima grande corsa in Dvd, Blu-ray e 4k Ultra HD per vivere le avventure della coppia di poliziotti più irriverente e indimenticabile di sempre, grazie a Universal Pictures Home Entertainment Italia.  Uscito al cinema il 20 febbraio, poco prima dell’emergenza sanitaria, Bad Boys for Life si è comunque dimostrato un successo al botteghino. Ora, in arrivo in home video dal prossimo 24 giugno, si prepara a conquistare i salotti di casa con le edizioni Dvd, Blu-ray e 4k Ultra HD.

Diretto da Adil El Arbi e Bilall Fallah, questo terzo (ed ultimo?) capitolo dell’apprezzata saga action mette in scena il ritorno dei “cattivi ragazzi” Mike Lowrey (Will Smith) e Marcus Burnett (Martin Lawrence) per un’ultima avventura insieme. Approdati al cinema per la prima volta nel lontano 1995, dopo 25 anni si ritrovano con la stessa alchimia di sempre per chiudere il cerchio. Mentre Mike è in piena crisi di mezz’età, Marcus è deciso ad andare in pensione per godersi la famiglia. Quello che li riunirà è una vendetta ai danni di Mike da parte di un boss del cartello locale.

All’interno delle edizioni home video, numerosi contenuti speciali esclusivi per un totale di oltre 65 minuti! Dietro le quinte, scene eliminate e tagliate, papere dal set, easter egg e molto di più vi attendono per scoprire tutto quello che c’è da sapere sui Bad Boys. Bad Boys for Life sarà disponibile anche in un imperdibile set, in Dvd e Blu-ray, contenente i tre film della saga action con protagonisti Will Smith e Martin Lawrence, per rivivere le avventure di Bad Boys sin dagli inizi e divertirsi con tutta la famiglia.

CONTENUTI EXTRA NEL FORMATO DVD

  • Scene estese e alternative
  • Scene eliminate & bloopers E molto altro!

CONTENUTI EXTRA ESCLUSIVI DEI FORMATI BLU-RAY E 4K UHD

  • Corri o muori: la creazione di Bad Boys for Life
  • Compagni d’avventure: dietro le quinte
  • E’ giunto il momento: terzo capitolo del franchise
  • Easter egg: riferimenti nascosti E molto altro!

Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria, trailer del film Netflix

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Netflix ha diffuso il trailer di Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria, il nuovo film di animazione originale diretto dal leggendario animatore e regista premio Oscar Glen Keane, che sarà disponibile in autunno in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo.

Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria, una co-produzione Pearl Studio e Netflix, vede come produttrici le celebri Gennie Rim e Peilin Chou. Nella versione originale del film, la voce della giovane protagonista Fei Fei è dell’attrice rivelazione Cathy Ang. Il voice cast originale vede inoltre la presenza di Phillipa Soo (Chang’e), Robert G. Chiu (Chin), Ken Jeong (Gobi), John Cho (Papà), Ruthie Ann Miles (Mamma), Margaret Cho (Zia Ling), Kimiko Glenn (Zia Mei), Artt Butler (Zio) e Sandra Oh (Signorina Zhong). Diretto dal premio Oscar Glen Keane (Dear Basketball), la pellicola è prodotta da Gennie Rim (Gli Incredibili, Cars, Ratatouille e Up), Peilin Chou (Mulan, Romy & Michelle, Il piccolo yeti)

Autore: Audrey Wells (The Hate U Give) Co-regista: il premio Oscar John Kahrs (Paperman) Produttori esecutivi: Janet Yang (The Joy Luck Club), Glen Keane, Ruigang Li, Frank Zhu, Thomas Hui Musiche di: Christopher Curtis (Chaplin), Marjorie Duffield, Helen Park (KPOP) Compositore: il premio Oscar Steven Price (Gravity) Scenografa: Céline Desrumaux

Una brillante ragazzina, spinta dalla determinazione e dalla passione per la scienza, costruisce una navicella spaziale per andare sulla Luna e dimostrare l’esistenza della leggendaria dea che vi abita. Una volta atterrata, rimane coinvolta in una ricerca inaspettata e scopre un luogo bizzarro popolato da creature fantastiche. Diretto dal leggendario animatore Glen Keane e prodotto da Gennie Rim e Peilin Chou, “Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria” è un’emozionante avventura musicale che racconta la capacità di andare avanti, l’accettazione di novità inattese e il potere dell’immaginazione.

Homemade, la collezione di corti d’autore targata Netflix

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Homemade, la collezione di corti d’autore targata Netflix

Netflix annuncia oggi HOMEMADE, una collezione di corti creati da celebrati filmmaker provenienti da ogni parte del mondo. Confinati a casa per la pandemia causata dal Coronavirus, questi filmmaker raccontano storie personali e commoventi che catturano la nostra esperienza collettiva della vita in quarantena.  Prodotto da The Apartment Pictures, parte del gruppo Fremantle, e Fabula, HOMEMADE è una celebrazione della maestria e dell’artigianalità dell’arte cinematografica, così come del potere duraturo della creatività di fronte ad una pandemia globale.

Realizzati utilizzando solo attrezzature trovate a casa, le storie variano da diari intimi della vita quotidiana dei registi a brevi racconti di fantasia e spaziano in una varietà di generi, offrendo una lente d’ingrandimento su come il lockdown ha colpito diversi paesi e vite in tutto il mondo.  Lorenzo Mieli, CEO di The Apartment, e Juan de Dios Larraín e Pablo Larraín di Fabula hanno radunato filmmaker da ogni parte del mondo per partecipare a questo progetto.

Dietro la macchina da presa infatti alcuni tra i più acclamati cineasti di oggi:

  • Ladj Ly (I Miserabili) – corto filmato a Clichy Montfermeil (Francia)
  • Paolo Sorrentino (La Grande Bellezza, The New Pope) – corto girato a Roma (Italia)
  • Rachel Morrison (Black Panther, Mudbound) – corto girato a Los Angeles, (USA)
  • Pablo Larraín (El Club, Jackie) – corto girato a Santiago (Cile)
  • Rungano Nyoni (Kuuntele, I  am not a witch) – corto girato a Lisbona (Portogallo)
  • Natalia Beristáin (She does not want to sleep alone) – corto girato a Mexico City (Messico)
  • Sebastian Schipper (Victoria, Roads) – corto filmato a Berlino (Germania)
  • Naomi Kawase (True Mothers, Sweet Bean) – corto girato a Nara (Giappone)
  • David Mackenzie (Hell or High Water, Outlaw King) – corto filmato a Glasgow (Scozia)
  • Maggie Gyllenhaal –  (Lontano da qui / The Honourable Woman) corto girato in Vermont (USA)
  • Nadine Labaki & Khaled Mouzanar (Caramel, Capernaum) – corto filmato a Beirut (Libano)
  • Antonio Campos (The Devil All The Time) – corto filmato a Springs, New York City (USA)
  • Johnny Ma (Old Stone; To live to sing) – corto girato a San Sebastián del Oeste, Jalisco (Messico)
  • Kristen Stewart – (Clouds of Sils Maria / Come Swim) corto filmato a Los Angeles (USA)
  • Gurinder Chadha (Sognando Beckham; Blinded by the light – Travolto dalla musica) – corto filmato a Londra (UK)
  • Sebastián Lelio (Gloria Bell, A Fantastic Woman) – corto filmato a Santiago (Cile)
  • Ana Lily Amirpour (A Girl Walks Home Alone at Night; The Bad Batch) – corto filmato a Los Angeles (USA)

Homemade, il trailer

Lorenzo Mieli, CEO di The Apartment: “Questo progetto è stato per noi una bella occasione per mandare un forte messaggio di unità e resilienza alla comunità creativa internazionale. Voglio ringraziare Netflix e tutti i registi per aver raccolto questa sfida e aver dimostrato che, persino in tempi così difficili, è possibile intraprendere strade mai battute prima ed emozionanti”.Juan de Dios Larraín, CEO di Fabula: “Homemade è un invito ad un gruppo di registi ad esplorare la creatività sotto le stesse condizioni. E’ molto democratico. Non è una questione di risorse, al centro c’è la creatività ”.

Pablo Larraín, Regista: “È un’occasione meravigliosa per lavorare con persone che ammiro. Ed un’opportunità straordinaria per continuare a lavorare, grazie a Netflix ed al suo straordinario team, in giorni così confusi ed unici.”

Teresa Moneo, Direttore dei Film Originali presso Netflix: “Vedere le storie degli altri può aprire i cuori e le mente e farci sentire tutti più uniti. Ecco perché, in questi tempi senza precedenti, siamo onorati di lavorare con questo incredibile e variegato gruppo di filmmaker e di portare le loro storie personali ai nostri abbonati in tutto il mondo”.

Paolo Sorrentino: “Homemade è stata una grande sfida per chi desidera narrare. Trovare nella propria casa, e senza nient’altro a disposizione una storia e dei personaggi mi ha fatto sentire come quando, da ragazzino, sognavo di fare questo lavoro”. La collezione sarà resa disponibile su Netflix a livello globale il prossimo 30 Giugno 2020.

Giancarlo Giannini avrà una stella sulla Walk of Fame

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Anche Giancarlo Giannini andrà ad occupare una prestigiosa mattonella della Hollywood Walk of Fame! Dopo sessant’anni di carriera, all’attore verrà assegnato il riconoscimento che viene assegnato solo alle star del cinema (ma anche della musica, della tv e della cultura) che hanno lasciato il segno nel firmamento di Hollywood.

Giancarlo Giannini è uno dei volti italiani famosi in tutto il mondo, grazie soprattutto alla collaborazione con Lina Wertmüller. L’interprete è stato più volte insignito di grandi riconoscimenti in patria, come i 5 David di Donatello e i 5 Nastri D’argento, ma anche all’estero è stato più volte elogiato. Nel 1973 vinse infatti a Cannes il Prix d’interprétation masculine per Film d’amore e d’anarchia – Ovvero “Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza…”  e nel 1977 fu nominato come Miglior attore protagonista per Pasqualino Settebellezze, entrambi firmati da Wertmüller.

Giannini stesso ha dichiarato la sua gioia e il suo onore a ricevere tale riconoscimento, dedicandolo proprio alla donna che tante volte ne ha esaltato il talento e ad un altro stimatissimo regista italiano: “Sono felicissimo per questo importante riconoscimento, dedico questa preziosa stella a Franco Zeffirelli e Lina Wertmüller”.

Proprio nei mesi passati, durante Cannes 2019, Giannini è stato al fianco di Wertmüller che è stata premiata per la sua carriera e che nello stesso anno ha vinto un Premio Oscar, sempre alla carriera.

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