The
Acolyte: La Seguace è stata colpita da un’ondata di
recensioni negative prima ancora del suo lancio su Disney+. Anche se da allora
abbiamo assistito a molte lamentele legittime, un punto critico per
alcuni è stato purtroppo il cast e la troupe dello show.
Durante una recente apparizione su
The View, i conduttori dello show hanno chiesto alla protagonista
della serie Amandla Stenberg di commentare
l’essere stata presa di mira da “alcuni esponenti di
destra” e hanno affrontato quello che ha precedentemente
descritto come “razzismo intollerabile” (un problema
affrontato anche da Moses Ingram, di Obi-Wan Kenobi).
“È stato molto doloroso
per me. Non è qualcosa per cui penso che tu possa prepararti
emotivamente”, ha detto Stenberg (tramite SFFGazette.com). “[Noi]
accogliamo con favore le critiche allo spettacolo quando si tratta
di narrazione o performance. Ma quando si tratta di minacce di
morte, linguaggio razzista orribile e violento, per me è
inaccettabile.”
“E ho dovuto pensare molto
profondamente e intensamente a quando mostri disciplina e quando
mostri onore. E immagino che in questo caso mostrare disciplina
voglia dire impegnarti a non reagire all’odio e quando decidi di
impegnarti onorando i tuoi valori e il tuo sistema di
credenze.”
“In questo caso, ho deciso che
la cosa più importante per me era essere esplicita, perché penso
che anche il silenzio possa inviare un messaggio”, ha
osservato, riferendosi a un video musicale condiviso sui suoi
account sui social media il mese scorso. “E l’inazione può
essere molto pericolosa.”
“E così, beh, ho pubblicato una
traccia di dissing… ho pubblicato una traccia di diss a riguardo… e
si chiama ‘Discourse’ e riguarda davvero ciò che ho vissuto, ma
riguarda anche la divisione della cultura e quanto sia difficile
per tutti noi ora navigare tra le informazioni in questa nuova era.
È così difficile dire cosa sia vero, sai, online.”
“Questi algoritmi online
modellano le nostre realtà, il nostro pensiero e il giornalismo
clickbait e questi algoritmi traggono profitto anche dalla nostra
rabbia e dal nostro odio”, ha aggiunto Stenberg. “E penso
che sia qualcosa di cui siamo consapevoli, ma non abbiamo
necessariamente abbastanza discorsi o infrastrutture in giro perché
è così nuovo.”
The
Acolyte: La Seguace è l’annunciata serie tv parte del
franchise di Star Wars creata
da Leslye Headland. La serie tv è ambientato alla
fine dell’era dell’Alta Repubblica prima degli eventi dei
principali film di Star
Wars.
The
Acolyte: La Seguace è ambientato alla fine dell’era
dell’Alta Repubblica in un mondo di “segreti oscuri e poteri
emergenti del lato oscuro”, circa 100 anni prima di
Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999). Un’ex
Padawan si riunisce con il suo Maestro Jedi per indagare su una
serie di crimini, ma le forze che affrontano sono più sinistre di
quanto avessero mai previsto.
Nel cast della serie
tv protagonisti sono Amandla Stenberg
come ex padawan, Lee Jung-jae come Maestro Jedi,
Manny Giacinto,
Dafne Keen come una giovane Jedi,
Jodie Turner-Smith, Rebecca Henderson nei panni di
Vernestra Rwoh, un cavaliere Jedi prodigio. Charlie
Barnett come un giovane Jedi, Dean-Charles
Chapman,
Carrie-Anne Moss come una Jedi,
Margherita Levieva, Joonas Suotamo nei panni di
Kelnacca, un maestro Jedi Wookiee.
L’amico immaginario può essere fonte
di grande compagnia e supporto nella difficile e delicata fase
della crescita e anche il cinema è
pieno di compagni d’avventure più o meno immaginari per i
giovani protagonisti di turno. Da amici immaginari positivi come
Bing Bong in Inside Out o quelli recentemente visti in IF – Gli amici
immaginari, fino a quelli più controversi e spaventosi
visti in film come Fight Club, Jojo
Rabbit o il recente Imaginary.
Uno dei più terrificanti è però senza dubbio quello del film
Z: Vuole giocare.
Diretto nel 2019 da Brandon
Christensen (qui al suo secondo lungometraggio dopo
l’horror Still/Born, ma regista anche di
Superhost e The Puppetman) è questo uno dei film
di questo genere più apprezzati degli ultimi anni, pur essendo
passato in sordina rispetto al suo potenziale. Si offre infatti un
contorto racconto che scava nella psicologia dei personaggi, che
punta a mettere in crisi la distizione tra vero e finto e che non
si sbilancia nell’offrire chiare soluzioni o risposte.
Per gli amanti del genere, si tratta
dunque di un titolo da non perdere, capace di rimanere nella mente
ben oltre il termine della visione. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
Z: Vuole giocare. Proseguendo qui nella lettura
sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
spiegazione del finale. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Z: Vuole giocare
Elizabeth e
Kevin Parsons sono una felice coppia con un figlio
di otto anni, Joshua. Quando quest’ultimo rivela
loro di avere un nuovo ha un nuovo amico immaginario di nome
Z, inizialmente i due genitori non se ne
preoccupano, ma la loro tranquillità si trasformerà presto in
terrore quando l’influenza di Z su Josh prenderà una svolta
sinistra. Intenti ad approfondire il legame del figlio con tale
“amico immaginario”, scopriranno come questo sia legato al passato
di Beth e che Z potrebbe dunque essere qualcosa di più di un
semplice frutto della fantasia di Josh.
Ad interpretare Elizabeth vi è
l’attrice Keegan Connor Tracy, conosciuta per il
film Final Destination 2, la serie C’era una
volta e la trilogia di Descendants. Nel ruolo di suo marito Kevin vi è
l’attore Sean Rogerson, mentre Jett
Klyne recita nel ruolo di Joshua Parsons. Completano poi
il cast gli attori Stephen McHattie nel ruolo del
dottor Seager, Saran Canning in quelli di Jenna
Montgomery e Sarah Munn e Grace
Christensen nel ruolo di Beth e Jenna da giovani.
Luke Moore dà invece corpo a Z.
La spiegazione del finale del film
Nel corso del film, come anticipato,
Beth scopre che non è la prima volta che Z perseguita qualcuno
nella sua famiglia. Il dottor Seager le rivela che egli era in
realtà anche il suo amico immaginario da bambina, la manifestazione
di un disturbo per il quale Beth era stata curata con dei farmaci
che le avevano completamente cancellato dalla memoria quel ricordo.
Da quella rivelazione la sua mente la porta improvvisamente a
ricordare tutto.
La donna ora è sicura che Z esista
davvero e che dopo tanti anni sia tornato, ma non tanto per
perseguitare suo figlio quanto per riprendere da dove aveva
lasciato con lei. Dopo aver vissuto una serie di eventi spaventosi,
Beth decide dunque di porre fine a Z. Nel finale, dopo uno scontro
con la misteriosa creatura, Beth decide di togliersi la vita nella
speranza di porre fine all’influenza di Z su di le e sul figlio.
Tuttavia, il suicidio non va come previsto e Beth ne esce
catatonica ma viva.
La cosa sembra però aver funzionato
ugualmente, poiché Z scompare e Josh sembra non essere più sotto la
sua influenza. Nell’ultima scena, però, il bambino dà la buonanotte
a tutti prima di andare a letto e, sorprendentemente, la dà anche a
Z. Il film termina così. Non è dunque chiaro se Z sia
effettivamente stato sconfitto, dato che Josh gli dà la buonanotte
e sembra dunque comunicare ancora con lui. È possibile che Z sia
rimasto intrappolato con Beth nel suo stato vegetativo, con la
capacità però di comunicare ancora con Josh.
Il trailer di Z: Vuole
giocare e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Z:
Vuole giocare grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rai Play e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì
10 luglio alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Basato sull’omonimo romanzo del 2013
di Kevin Kwan, il film diretto da Jon M. Chu – regista
anche di G.I. Joe – La vendetta,
Now You See Me 2e Wicked
–Crazy & Rich (il cui titolo originale è in
realtà Crazy Rich Asians) si è affermato come il primo
film di un grande studio hollywoodiano con un cast a maggioranza
cinese in un’ambientazione moderna dopo Il circolo della
fortuna e della felicità del 1993. Un grande successo che ha
contribuito a dimostrare come anche la cultura asiatica possa
trovare il proprio spazio nell’industria cinematografica.
Come noto, Netflix voleva produrre il film e ha offerto
un budget molto più alto, ma il produttore Kevin
Kwan ha deliberatamente rifiutato l’offerta in favore di
un modesto budget di 30 milioni di dollari da parte della Warner
Bros. Questo è stato fatto per dare il messaggio che i film in
studio degli asiatici-americani sono commercialmente validi e
meritano il grande schermo. La cosa è poi stata confermata
dall’incasso, pari a circa 240 milioni di dollari.
Cosa che ha reso Crazy &
Rich una delle commedie romantiche di maggior successo
degli ultimi anni. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune
delle principali curiosità relative a Crazy &
Rich. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e ai sequel in fase di
sviluppo. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Protagonista del film è la
newyorkese Rachel Chu, che accompagna il suo
fidanzato di lunga data Nick Young al matrimonio
del suo migliore amico a Singapore. Emozionata perché visiterà
l’Asia per la prima volta, ma nervosa perché conoscerà la famiglia
di Nick, ben presto Rachel scopre che Nick deve averle omesso
qualche piccolo dettaglio sulla sua vita. Infatti, non solo Nick è
il discendente di una delle famiglie più importanti del Paese, ma è
anche uno degli scapoli più ambiti.
Accanto a Nick, Wu diventerà dunque
facilmente bersaglio delle gelosissime ragazze del posto e peggio
ancora della madre di lui, Eleanor
Sung-Young, che sembra non approvare la scelta del figlio.
Diventa subito chiaro che i soldi non possono comprare l’amore, ma
possono senz’altro complicarlo. Tra incomprensioni, equivoci e
situazioni al limite della follia, Rachel dovrà dunque cercare di
salvare la propria relazione e trovare il modo di farsi
accettare.
Il cast di attori del film
Ad interpretare Rachel Chu vi è
Constance Wu, la quale è stata la prima e unica
attrice considerata per il ruolo principale. Le riprese sono state
addirittura ritardate per adattarsi ai suoi impegni. Recitano poi
nel film le attrici Gemma Chan nel ruolo di Astrid Young-Teo,
Lisa Lu in quelli Shang Su Yi e
Awkwafina nel ruolo di Goh Peik Lin. La
premio Oscar Michelle Yeoh interpreta invece Eleanor
Sung-Young, mentre Ken Jeong – celebre per il suo
ruolo nella trilogia di Una notte da leoni – ricopre il ruolo Goh Wye Mun.
Questo è il primo film di
Henry Golding, che interpreta qui Nick. Prima di
questo film, egli era un conduttore di programmi di viaggio, ma è
stato introdotto nel progetto dopo che il suo nome è stato
suggerito ad uno dei produttori. Tuttavia, Henry rifiutò più volte
il provino per il ruolo, poiché non pensava di essere abbastanza
bravo per la parte e riteneva che un attore professionista sarebbe
stato più adatto. Solo quando il regista, Jon M. Chu, lo ha
contattato tramite un amico comune su Facebook, è stato finalmente
convinto a partecipare alla parte.
Prima dell’uscita del film,
Jon M. Chu ha dichiarato che sarebbe stato
disposto a dirigere un sequel, se il primo film fosse stato un
successo. Dato che ciò si è poi verificato, la Warner Bros.
Pictures ha confermato che un sequel è in fase di sviluppo, ma il
periodo della pandemia di Covid-19 ha fortemente rallentato i
lavori su tale progetto. Le ultime notizie a riguardo risalgono
all’ aprile 2024, quando è stato riferito che le riprese del sequel
ufficiale inizieranno all’inizio del 2025.
Questo sarà basato sul secondo
romanzo della trilogia, China Rich Girlfriend,
mentre già si prevede che anche il terzo libro della serie,
Rich People Problems, potrebbe diventare
un film qualora il primo sequel otterrà un buon successo. Nel
maggio 2022, era invece stato riferito che un film spin-off
incentrato sul personaggio di Gemma Chan e sulla sua storia d’amore con il
personaggio di Harry Shum Jr., come suggerito
nella scena dei titoli di coda del film, era in fase di sviluppo.
Su tale progetto non vi sono però ad oggi novità.
Il trailer di Crazy &
Rich e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Crazy
& Rich grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì
10 luglio alle ore 21:20 su
Canale 5.
Considerato uno dei maestri del
cinema d’azione e noir, Michael Mann –
recentemente tornato al cinema con Ferrari – ha
affrontato tali generi attraverso film di ogni volta diversi e
ricchi di particolarità tecniche sempre nuove. Dopo aver realizzato
Collateral e Nemico pubblico, si è
dedicato al mondo degli hacker con Blackhat
(qui
la recensione). Uscito al cinema nel 2015, questo ha già nel
suo titolo tutto ciò che occorre sapere sulla vicenda. Il
“black hat” è infatti un pericoloso hacker con intenti
criminali, che punta sulla vulnerabilità del Web per compiere
compromettenti violazioni informatiche.
L’idea di realizzare un film su
questa realtà è nata in Mann in seguito alla diffusione di Stuxnet,
un malware progettato dagli americani e dagli israeliani per
sabotare le centrifughe dell’impianto nucleare iraniano di Natanz.
La necessità di dar vita ad un contesto tanto basato sul mondo del
digitale ha richiesto al regista di sposare appieno questo per la
realizzazione del film. Blackhat è infatti il
primo film di Mann ad essere girato interamente con tale
tecnologia, mentre anche i suoi più recenti lavori avevano al loro
interno anche alcune riprese realizzate con pellicola.
Nonostante l’attualità delle
tematiche e le grandi tecnologie sfoggiate,
Blackhat ha finito per rivelarsi uno dei più
clamorosi flop del suo anno al box office. Si tratta però di
un’opera estremamente sottovalutata, valida tanto come thriller
quanto come riflessione sulle moderne guerre tecnologiche. Prima di
intraprendere una visione del film, proseguendo qui nella lettura
sarà possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Protagonista del film è
Nicholas Hathaway, un abile e spregiudicato hacker
che si ritrova a scontare una condanna per alcuni reati di
pirateria informatica. Una svolta per lui arriva nel momento in cui
l’agente FBIChen Dawai decide di avvalersi della sua
esperienza per una missione altamente complicata. I servizi segreti
si trovano infatti a dover fronteggiare una RAT, ovvero un malware
in grado di controllare un sistema da remoto scavalcando le
autorizzazioni previste. Così facendo, gli anonimi criminali
informatici hanno preso il controllo di una centrale nucleare di
Hong Kong e del Chicago Mercantile Exange. A patto di un
annullamento della pena, Nicholas decide di accettare
l’offerta.
Seguendo le direttive dell’agente
Carol Barrett, Nicholas inizia dunque ad indagare
sul misterioso hacker, cercando di scoprirne l’identità prima che
questi possa spezzare i delicati equilibri tra la Cina e gli Stati
Uniti. Incentivato dalla possibilità di ottenere la sua libertà,
come anche dal sentimento che sviluppa per Lien
Chen, Nicholas farà di tutto pur di conquistarsi una nuova
vita. Per riuscirci, però, si troverà a dover fare i conti con il
caso più complesso in cui si sia mai imbattuto. Il peso della pace
internazionale grava interamente sulle sue spalle e più passa il
tempo più Nicholas rischia di rimanerne schiacciato in modo
irrimediabile.
Il cast del film
Per dar vita al protagonista del
film, Nicholas Hathaway, il regista decise di affidarsi all’attore
ChrisHemsworth. Divenuto celebre per il film
Thor,
questi si è distinto anche grazie a titoli come
Rush e Heart of the Sea, dando prova di buone doti
drammatiche. Per poter interpretare un hacker, però, questi si è
trovato a dover approfondire tale ruolo e il contesto in cui questi
soggetti operano. Per aiutarlo in ciò, diversi veri hacker sono
stati coinvolti nella realizzazione del film, servendo come
consulenti. Parlando con loro Hemsworth ha potuto apprendere quanto
necessario per poter dar vita ad una performance credibile.
L’agente Chen Dawai ha il volto di
Leehom Wang, noto in particolare come cantante pop
ma visto anche nel film Lussuria – Seduzione e tradimento.
L’agente Carol Barrett è invece interpretata dalla premio Oscar
Viola Davis, la
quale ha accettato il ruolo dopo essere rimasta affascinata
dall’importanza delle tematiche trattate. L’attrice cinese
Tang Wei, protagonista anche lei di Lussuria –
Seduzione etradimento, si trovava qui al suo primo
film statunitense, interpretando Lien Chen. A dare volto all’hacker
ricercato dall’FBI, Sadak, vi è invece Yorick van
Wageningen, attore olandese noto per Millennium – Uomini che odiano le donne.
Nel finale del film, Hathaway deduce
che l’attacco dell’hacker alla centrale nucleare era solo un test
per un piano successivo: sabotare una grande diga e distruggere
diverse grandi miniere di stagno in Malesia, permettendo all’hacker
di trarre profitto comprando opzioni di stagno. A Giacarta, entra
nel computer di una banca per prosciugare i conti bancari di Sadak,
costringendo quest’ultimo a contattarlo. Sadak e Hathaway si
accordano dunque per incontrarsi e discutere di una partnership.
Hathaway, però, prevede un doppio gioco e si prepara ad un Piano
B.
Sebbene Hathaway insista che Sadak e
Kassar vengano da soli, essi portano i loro scagnozzi. Lien riesce
ad individuarli e avverte Hathaway, che ordina loro un nuovo posto
in un parco durante una grande processione religiosa. Nonostante
ciò, dall’incontro si scaturisce una sparatoria, durante la quale
Hathaway viene colpito più volte, ma riesce a uccidere i rinforzi.
Sadak lo pugnala poi con un coltello ma Hathaway riesce a reagire,
pugnalandolo a sua volta e uccidendolo. Egli infine si riunisce con
Lien, che gli cura le ferite, prima di lasciare l’Indonesia con i
soldi di Sadak.
Blackhat: il trailer e dove vedere
il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Blackhat grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google
Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 6 febbraio alle ore 21:00
sul canale 20 Mediaset.
L’abbiamo vista di recente in sala
in Il Vangelo Secondo Maria di Paolo
Zucca, ed è a teatro con “Solo
Anna”, uno spettacolo ispirato
adAnna Magnani, sua maestra d’arte e di
vita, al Wood Natural Bar di Roma. Lei
è Lidia Vitale, volto intenso e voce scura,
indimenticabile Teresa Malatesta di Ti mangio il cuore di Pippo
Mezzapesa, visto a Venezia 79.
L’abbiamo raggiunta al telefono per
farci raccontare del suo ultimo film
dal 20 giugno su Prime Video, Maschile Plurale, la seconda arrembante
avventura di Antonio e Luca (dopo Maschile
Singolare), diretto da Alessandro Guida.
Nel film Lidia Vitale interpreta Gaia
Trevis, una critica gastronomica in grado di mettere in discussione
le certezze del protagonisti.
Lidia Vitale in Maschile Plurale
Ma com’è nata la
collaborazione con Guida per Maschile Plurale?“Questa
collaborazione nasce perché Alessandro Guida mi ha contattata.
Avevo seguito la sua esperienza in Maschile
Singolare, lo spirito che guida il mio lavoro in questo
momento è il sostegno ai giovani. Fare cinema è
una delle cose più difficili al mondo e realizzare un film
appartiene al mondo dei sogni. Quello che mi ha spinto ad accettare
non è stato il ruolo, ma il desiderio di sostenere un progetto che
in qualche modo si era sfidato e aveva vinto la possibilità di fare
il secondo capitolo.
Lo avrei fatto comunque,
indipendentemente dalla sceneggiatura. Poi mi sono ritrovata in un
gruppo di persone delicate, che ci stavano mettendo l’anima.
Mi piace seguire i giovani se posso contribuire alla loro
crescita, credo sia questo il compito di un adulto che ha
già fatto un pezzo di strada: stare accanto e sostenere i più
giovani. Oltretutto il tema LGBTQ+, come ogni tema relativo ai
diritti umani, mi sta a cuore, quindi perché no? C’erano già due
elementi importanti per accettare il ruolo”.
Il lavoro di acting
coach
Foto di Azzurra Primavera via Words For You
Il lavoro di attore è spesso
associato al narcisismo. Ma Lidia Vitale porta avanti da tempo
anche il lavoro di acting coach, mettendosi al servizio di
interpreti più giovani. Si tratta di un’anomalia?
“Penso che un vero attore non
possa interpretare un’altra persona se non rompe prima le barriere
dell’ego. Quelle che per me sono fonti di ispirazione, come
Cate Blanchett, Juliette Binoche, Margot Robbie, e
tante altre colleghe nel mondo, sono persone che lavorano
costantemente sulla destrutturazione dell’ego. Ho avuto la grande
fortuna di aver incontrato dei grandi maestri. Non essendo riuscita
a entrare nelle accademie, mi sono costruita un percorso e mi sono
andata a cercare quelle figure che mi hanno formata profondamente.
Una delle regole che ho assimilato è quella di creare
successori, quelli a cui passare lo scettro quando non ci
sarò più. Io amo veder fiorire un giovane, mi
riempie il cuore, vedere accedere alla propria grandezza un essere
umano. Mi appassiona.”
In particolar modo quando si
tratta di donne: “Penso che, soprattutto per le donne,
affinare certi strumenti porta a ampliare le consapevolezze e
significa diventare padrone delle proprie vite, senza paura. Io ho
bisogno delle altre donne accanto, e che si uniscano a fare rete.
Ci sono tante donne che seguo in questo processo di creare
consapevolezza.”
Una rete che ha costruito
anche sul set di
Ti mangio il cuore con
Elodie, alla quale ha fatto da acting coach:
“Dal set di quel film mi porto nel cuore il lavoro sui personaggi e
il legame con Elodie. Io e lei abbiamo risuonato l’una con l’altra
immediatamente, come fosse una mia figlia del mondo. Con lei ho
sviluppato un atteggiamento materno, all’interno del quale
accompagnavo la sua crescita. Mi sono presa molto a cuore il suo
percorso e poi le voglio bene! E allo stesso modo il rapporto con
Antonella Gaeta (sceneggiatrice del film, ndr),
che trovo una penna eccellente. Quel progetto è stato fatto da un
gruppo veramente bello.”
Sia per
Ti mangio il cuore che per Il Vangelo Secondo Maria, Lidia
Vitale ha lavorato in location selvagge, la Puglia e la
Sardegna. Che ruolo svolge la location nell’interpretazione di
un ruolo?
“Sono di quegli attori che va in
location molto prima dell’inizio delle riprese, perché credo sia
fondamentale percorrere i luoghi in cui si origina il personaggio.
Tra un po’ voglio fare un personaggio a cinque stelle, perché sto
sempre in mezzo alle paludi (scherza)! Mi piace connettermi con lo
spirito viscerale e animale, sarà il mio amore per la natura che mi
porta a recitare sempre nel fango! Il ruolo dell’ambiente è
fondamentale. C’è bisogno di radicarsi dove il personaggio vive e
dove consuma la sua quotidianità. Lo stesso valore hanno i
costumi!”
Foto di Azzurra Primavera via Words For You
Per Netflix con Carolina
Crescentini nella serie su
Adelina Tattilo
Teatro, cinema ma anche serialità e piattaforme, presto
Lidia Vitale arriva su Netflix nella
serie
Mrs Playmen, in cui Carolina Crescentini interpreta Adelina
Tattilo, un’editrice, giornalista e produttrice cinematografica
italiana, che ha lottato per cambiare la società italiana negli
anni ’60.
“Sono felicissima di aver partecipato alla serie! Per me si sta
profilando un anno in cui ho lavorato molto spesso a storie che
raccontano di empowerment femminile. Sono felice
che la mia vita stia attraendo questo tipo di racconti e sono stata
felice di lavorare con Carolina Crescentini che è
una mia amica da tanto tempo. È stato bello lavorare insieme anche
perché è stato il coronamento di un’amicizia che dura da anni e che
ci ha dato la possibilità di creare una rete di scambio. Quella di
Tattilo è una storia importante, racconta di come un femminile che
si prende un potere sano e non prevaricatorio può cambiare le sorti
degli eventi.”
Oltre a Netflix, vedremo di nuovo Lidia
Vitale in sala con Death do us
part di David Chavez Grant e
Abigail Ory ambientato durante lo scoppio della
peste nera nel XVI secolo. Per adesso possiamo goderci la sua
interpretazione in Maschile Plurale, dal 20 giugno su Prime
Video.
Dopo che Quentin
Tarantino ha dichiarato il suo amore per i loro film in
tutti i modi possibili, e dopo che James Wan e
Edgar Wright hanno recentemente reso il loro
personale omaggio alla gloriosa stagione dei B-movie horror
italiani con
Malignant e Ultima notte a Soho, ecco arrivare
Immaculate. Interpretato (e co-prodotto) da
Sydney Sweeney, questo nuovo horror ha spinto
ancora più agli estremi l’omaggio ai maestri dell’horror
all’italiana ambientando la storia nel nostro Paese e utilizzando
tutti gli strumenti e i trucchi di un film a basso costo, allo
stesso modo dei sopra citati cineasti.
Immaculate, la
trama
La vicenda di
Immaculate segue le gesta di Suor Cecilia, giovane
e innocente novizia che arriva in un vecchio convento di campagna
dove viene accolta nel migliore dei modi. In particolare la nuova
arrivata stringe amicizia con la giovane novizia Guendalina e con
il sacerdote del convento, Padre Sal. Ben presto però cominciano ad
accadere eventi strani e terrificanti, il più inspiegabile dei
quali si manifesta quando Cecilia scopre di essere incinta…
Photo Courtesy of NEON
L’amore e la conoscenza
della storia del cinema horror non sono sufficienti se non si ha
qualcosa da dire veramente esplorando il genere. Gli input e gli
stili dei capolavori del passato devono servire come spunto per per
trovare una propria voce. È quello che purtroppo non succede con
Immaculate: lo sceneggiatore Andrew
Lobel e il regista Michael Mohan – che
aveva già lavorato con Sydney Sweeney nel 2011 grazie
a Voyeurs –
sembrano essere molto più desiderosi di offrire il loro omaggio al
passato che di creare una trama solida.
In questo modo
Immaculate sviluppa una storia che diventa ben
presto un mix zoppicante tra Il presagio e
Rosemary’s Baby, con brevi spruzzi di
Midsommar di Ari Aster e (questo
fa veramente male…) Shining di Stanley
Kubrick. L’elemento che invece manca del tutto
è quel pizzico di
novità nell’esposizione estetica o narrativa, un colpo di scena o
un tocco visivo in grado di dare una spruzzata di originalità.
Atmosfere e estetica alla base del
film
Mohan si concentra
soprattutto nel ricreare le atmosfere e l’estetica “economica” ma
efficace degli orrori italiani degli anni ’60 e ’70. Il direttore
della fotografia Elisha Christian (Voyeurs, La
casa di notte) è piuttosto abile nell’utilizzare l’assenza di luce
per creare immagini spaventose, mentre il regista aggiunge un paio
di scene in cui gli effetti cruenti sono chiaramente realizzati
“alla buona”, proprio per farli risaltare l’artigianalità del
prodotto. È proprio questa la parte migliore di
Immaculate: guardare il sangue sgorgare a fiotti e
godersi i momenti in cui si vede quanto sia in realtà salsa di
pomodoro, o quello che si adoperava decenni fa. Se solo Mohan e
Sobel avessero spinto ancora di più questo aspetto del loro film,
magari rendendolo così folle da trasformarsi in una commedia
parossistica, forse Immaculate avrebbe potuto
funzionare. Invece l’horror sembra purtroppo prendersi sul serio,
creando così un vuoto che scena dopo scena si trasforma in
noia.
Photo Courtesy of NEON
Eros e Thanatos fuori tempo
massimo
Ciò che funziona ancora
meno è poi la “sessualizzazione” del personaggio principale, il
tentativo di mescolare innocenza e lussuria come facevano Bava e
soprattutto Fulci in quegli anni. Nella seconda parte del film lo
spettatore può vedere Sydney Sweeney che indossa praticamente
soltanto la classica camicia da notte bianca trasparente, capo di
vestiario che ovviamente nella resa dei conti finale viene più
volte imbrattato con il sangue suo e di altri personaggi. Questa
unione esplicita di Eros e Thanatos funzionava decenni fa, quando i
film e il loro ruolo in un altro tipo di società erano molto
diversi. Adesso, invece, sembra solo un trucco economico e
ingenuo…
Un film dell’orrore può
sbagliare in tanti modi che potrebbero tutto sommato renderlo
ancora stranamente piacevole: esagerare con gli effetti, coi
brividi a buon mercato, con la parodia slapstick e così via. Gli
appassionati del genere lo sanno bene. L’unica cosa che va evitata
è la mancanza di tentativi, lo scivolare in qualcosa di noioso.
Immaculate contiene alcune idee che alla fine non
diventano mai un insieme coeso, risultando in una sequenza infinita
di scene già viste dal pubblico in molti, troppi altri film
decisamente migliori. Sydney Sweeney lotta, piange, alla fine
combatte. Ma non ci interessa davvero il suo personaggio o il suo
destino, soprattutto perché siamo un po’ troppo annoiati per
raggiungere una anche minima empatia…
A24 ha svelato il primo trailer di We
Live in Time, il film dramma romantico con protagonisti i
candidati all’Oscar Andrew Garfield (The Eyes of
Tammy Faye) e
Florence Pugh (Oppenheimer), che sarà presentato in
anteprima mondiale al Toronto Film Festival.
Nel film del regista due volte
vincitore del BAFTA John Crowley
(Brooklyn), Almut (Pugh) e Tobias (Garfield) si
conoscono in un incontro a sorpresa che cambia le loro vite.
Attraverso le istantanee della loro vita insieme – innamorarsi
l’uno dell’altro, costruire una casa, diventare una famiglia –
viene rivelata una verità difficile che ne scuote le fondamenta.
Mentre intraprendono un percorso sfidato dai limiti del tempo,
imparano ad apprezzare ogni momento del percorso non convenzionale
che la loro storia d’amore ha intrapreso.
Scritto da Nick
Payne (The Last Letter from Your Lover), We Live
in Time è stato sviluppato da StudioCanal, che ha prodotto
il film insieme a Leah Clarke e Adam Ackland di SunnyMarch, nonché
a Guy Heeley. Benedict Cumberbatch è stato il
produttore esecutivo. Il film dovrebbe uscire contro Piece
by Piece di Morgan Neville, il film
biografico su Pharrell Williams raccontato in
Lego da Focus Features, così come titoli come
Terrifier 3 e My Hero Academia: You’re
Next.
Sam Raimi,
architetto del franchise de La Casa, ha concluso
un accordo per dirigere e produrre Send Help, un
nuovo thriller horror per 20th Century Studios. Non ancora
ufficialmente approvato dallo studio, secondo Deadline, il film è descritto
come un thriller horror ambientato su un’isola. Si dice che la
storia cada da qualche parte tra l’adattamento di Stephen
King di Rob Reiner Misery e il classico
Castaway di Robert Zemeckis.
Il film è basato su una
sceneggiatura originale di Damian Shannon e
Mark Swift (Baywatch).
Raimi produrrà insieme a Zainab Azizi sotto
Raimi Productions, e il film dovrebbe uscire nelle
sale.
Sam Raimi torna all’horror
Uno dei registi di genere più
influenti ancora in attività, Raimi è responsabile del franchise de
La Casa, il cui capitolo più recente, Evil
Dead Rise, ha incassato oltre 147 milioni di dollari in
tutto il mondo la scorsa primavera. Come è stato anticipato, sono
attualmente in lavorazione due nuovi film senza titolo dei registi
Francis Galluppi e Sébastien Vaniček e della Ghost House Pictures
di Raimi e Robert Tapert.
Come regista, il lavoro più recente
di Raimi è Doctor Strange nel Multiverso della Follia,
che ha generato oltre 955 milioni di dollari a livello globale per
la Marvel. È anche noto per il suo
lavoro di regia nel franchise di Spider-Man, così
come per titoli come Drag Me to Hell e Il
Grande e Potente Oz. Come produttore, i suoi film in
uscita includono il thriller horror Don’t Move,
che Netflix ha lanciato in aprile, e il thriller horror
Locked, con Bill Skarsgård e
Anthony Hopkins, attualmente in fase di post
produzione.
La star di BridgertonSimone
Ashley si è unita al cast di F1, il
film sulle corse di Formula 1 con Brad Pitt. Il film segue Pitt nei panni di
Sonny Hayes, un ex pilota di Formula
1 che ritorna in questo sport e collabora e fa da mentore
al debuttante Joshua Pearce (Damson Idris) su
APXGP, un immaginario undicesimo team sulla griglia.
I fan più attenti hanno avvistato
Ashley con Idris durante il fine settimana al Gran Premio di Gran
Bretagna sul circuito di Silverstone a Northampton, in Inghilterra,
dove sono continuate le riprese del progetto.
Kerry Condon,
Javier Bardem,
Tobias Menzies, Sarah Niles e Samson
Kayo completano il cast del film, che sarà girato durante
i fine settimana del Gran Premio, mentre la squadra immaginaria
gareggia contro i titani di questo sport. I dettagli sul ruolo di
Ashley vengono tenuti nascosti. Il primo teaser di “F1” è stato rilasciato
domenica in concomitanza con la gara, vinta dal co-produttore del
film, il sette volte campione del mondo di Formula 1 Lewis
Hamilton.
F1 sarà distribuito
nei cinema e in IMAX dalla Warner Bros. Pictures a livello
internazionale il 25 giugno 2025 e in Nord America il 27 giugno
2025.
Tutto quello che sappiamo sul film F1 con Brad
Pitt
Con Brad Pitt nei panni di un ex pilota che torna
in Formula 1, insieme a Damson
Idris nel ruolo del suo compagno di squadra all’APXGP, una
squadra immaginaria sulla griglia di partenza, il film è stato
girato durante i weekend in cui si sono effettivamente svolti i
Gran Premi, gareggiando contro i titani di questo sport. Il cast
comprende anche la candidata all’Oscar® Kerry
Condon, il vincitore dell’Oscar® Javier
Bardem, il vincitore dell’Emmy e del Golden Globe
Tobias Menzies, Sarah Niles e
Kim Bodnia.
Kosinski (“Top Gun: Maverick”)
dirige e produce il film insieme a Jerry Bruckheimer e Chad Oman
della Jerry Bruckheimer Films, Brad Pitt, Dede Gardner e
Jeremy Kleiner per la Plan B Entertainment e Lewis
Hamilton con la sua Dawn Apollo Films. Il film è stato realizzato
in collaborazione con la Formula 1® e l’intera comunità della F1,
compresi i 10 team di F1 e i loro piloti, la FIA e gli
organizzatori delle gare. Il candidato all’Oscar® Ehren Kruger
(“Top Gun: Maverick”) scrive la sceneggiatura. L’amministratore
delegato della Copper, Penni Thow, è il produttore esecutivo.
L’uscita in sala comprenderà anche
le sale IMAX®. Le immagini cristalline, unite alla geometria
personalizzata della sala IMAX e al potente audio digitale, creano
un ambiente unico che farà sentire il pubblico come se fosse
realmente immerso nel film. Il film sarà distribuito nelle sale di
tutto il mondo e in IMAX® da Warner Bros. Pictures in Nord America
il 27 giugno 2025 e a livello internazionale a partire dal 25
giugno 2025.
Jennifer Lawrence ha annunciato un nuovo
progetto. A24 ha opzionato la graphic novel di
Paul B. Rainey Why Don’t You Love Me?,
scegliendo Lawrence come protagonista e Robert
Funke per scrivere l’adattamento del film. La notizia
arriva poche settimane dopo
la notizia che Lawrence produrrà e reciterà in The
Wives, un giallo ispirato a Real
Housewives che sarà co-prodotto da Apple Studios e
A24, che Apple Original Films ha
ottenuto in una situazione altamente competitiva.
Pubblicata nel 2023, la graphic
novel è una commedia incentrata su una coppia alle prese con il
loro matrimonio mentre sente che qualcosa non va bene nella loro
realtà. I produttori del film saranno Jennifer Lawrence e Justine
Ciarrocchi per Excellent Cadaver, Ari Aster, Lars
Knudsen ed Emily Hildner per Square Peg e
A24. Rainey fungerà da produttore esecutivo. Funke è meglio
conosciuto per aver co-creato la commedia dark On Becoming
a God in Central Florida, con Kirsten
Dunst, presentata in anteprima su Showtime nel 2019.
A24 ha distribuito
nell’ultimo periodo MaXXXine di Ti
West e ha recentemente acquisito Mice, un horror che vedrà
David Bruckner dirigere da una sceneggiatura di
Todd Spence e Zak Whitem una
specifica che segna la prima vendita del duo a uno studio
importante. Lawrence e il suo Excellent Cadaver sono rappresentati
da LBI Entertainment e Hansen, Jacobson, Teller; Funke di CAA,
Mosaic e Lichter, Grossman, Nichols; e Rainey di Gersh, che ha
gestito l’accordo per il libro.
Oggi Apple TV+ ha svelato il
trailer di “Omnivore”, la nuova docuserie in
arrivo il 19 luglio. Creata e narrata da René
Redzepi, stimato chef e comproprietario del ristorante
Noma, famoso in tutto il mondo, “Omnivore”
accompagna gli spettatori in un viaggio coinvolgente
nell’universo del cibo, esplorando la profonda bellezza e
l’intricata complessità dell’esperienza umana attraverso la lente
degli ingredienti chiave che ci collegano tutti.
Omnivore: il trailer della serie Apple TV+
Ogni episodio di “Omnivore” celebra
la coltivazione, la trasformazione e il consumo di otto tra gli
ingredienti più essenziali al mondo: la banana, il peperoncino, il
caffè, il mais, il maiale, il riso, il sale e il tonno, rivelando
come essi costituiscano le pietre miliari del patrimonio culturale
globale. Redzepi e il produttore esecutivo vincitore di un Emmy,
Matt Goulding (“Anthony Bourdain: Explore Parts Unknown”), guidano
il pubblico in un’odissea che abbraccia tutto il mondo, svelando le
intricate storie che si celano dietro questi ingredienti e che
hanno plasmato società, culture, credenze e il corso della storia
umana.
Episode 1. René Redzepi in “Omnivore,” premiering July 19, 2024 on
Apple
TV+.
La serie porta gli spettatori nelle
più disparate destinazioni di tutto il mondo, tra cui Bali,
Colombia, Danimarca, Gibuti, Francia, India, Giappone, Messico,
Perù, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Spagna e Thailandia, oltre a
diverse località degli Stati Uniti.
In ogni episodio, Redzepi e i collaboratori della serie offrono
un’esplorazione intima delle tradizioni culinarie, mostrando gli
sforzi locali per onorare, conservare e proteggere le offerte della
Terra. Ciascun episodio è diretto da un regista diverso che guida
il viaggio alla scoperta del singolo ingrediente; tra questi:
Isabel Coixet, Drea Cooper, Nicola B. Marsh, Sami Khan, Collin
Orcutt, David Charles Rodrigues, Rintu Thomas e Mateo Willis.
“Omnivore” è prodotta per Apple TV+ da FIFTH SEASON e Film45 con
i produttori esecutivi Redzepi, Goulding, Chris Rice, Ben Liebmann,
Michael Antinoro, Max Wagner, Collin Orcutt e Mateo Willis. Cary
Joji Fukunaga ha sviluppato “Omnivore” per la televisione.
Matthew Chauncey
(What
If…?) è stato scelto per scrivere la terza stagione di
X-Men
’97 di Disney+, il revival della Marvel Animation della classica
serie animata degli anni ’90. Chauncey succede a Beau
DeMayo che si è
separato dalla Marvel all’inizio di quest’anno, prima della
première della serie il 20 marzo, dopo aver completato il lavoro
sia sulla Stagione 1 che sulla Stagione
2.
Chauncey lavorerà al fianco del
regista di X-Men
’97Jake Castorena, che ha lavorato
al seguito animato fin dall’inizio. Larry Houston, Eric e
Julia Lewald, produttori esecutivi dell’originale
X-Men: The Animated Series, rimarranno come
produttori consulenti. La seconda stagione del revival, le cui
sceneggiature sarebbero state riviste, è in produzione. La terza
stagione è in sviluppo.
X-Men ’97, la
serie tv
X-Men
’97 si è rivelato un grande successo di critica e di
fan: il finale del 15 maggio, “La tolleranza è l’estinzione, parte
3”, ha raccolto 3,5 milioni di visualizzazioni a livello globale
nei primi cinque giorni su Disney+, diventando il finale
di serie animata più visto dalla
prima stagione di What
If…?.
I Marvel Studios hanno chiaramente
preso atto della popolarità della serie e stanno finalmente
procedendo con il tanto atteso reboot degli X-Men in live-action. Recentemente abbiamo
saputo che lo scrittore di
Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente sarà lo
sceneggiatore Michael Lesslie.
Il cast vocale di X-Men
’97 include Ray Chase nei panni di
Ciclope, Jennifer Hale nei panni di Jean Grey,
Alison Sealy-Smith nei panni di Tempesta,
Cal Dodd nei panni di Wolverine, JP
Karliak nei panni di Morph, Lenore Zann
nei panni di Rogue, George Buza nei panni di
Bestia, AJ LoCascio come Gambit, Holly
Chou come Jubilee, Isaac Robinson-Smith
come Bishop, Matthew Waterson come Magneto e
Adrian Hough come Nightcrawler.
Il
Sudestival – progetto dell’Associazione Culturale Sguardi,
fondato e diretto da Michele Suma e afferente all’Apulia
Cinefestival Network e all’AFIC – accoglie, per il secondo anno
consecutivo, LES NUITS EN OR 2024, la prestigiosa
manifestazione realizzata dall’Académie de César e
dall’Accademia di Cinema Italiano – Premi David di
Donatello.
Dopo il successo dello
scorso anno, i migliori cortometraggi di tutto il mondo saranno i
protagonisti dei due giorni di proiezioni gratuite nella suggestiva
cornice di Monopoli, presso il Roof Garden del Teatro
« Radar », sabato 13 e domenica 14 luglio, dalle
ore 21 :00 alla 01 :00, con la
collaborazione dei TEATRI di BARI, come prima tappa di una
serie di appuntamenti su tutto il territorio nazionale inaugurati
proprio a Monopoli dal Sudestival.
In tutto il mondo, più di
30 Accademie di Cinema selezionano e premiano ogni anno il miglior
cortometraggio all’interno della loro produzione nazionale. Ancora
una volta l’Académie des César ha voluto promuovere queste opere in
Francia e su territorio internazionale, grazie al programma unico
de LES NUITS EN OR, che riunisce 30 cortometraggi,
provenienti dai Paesi più disparati, che aprono gli orizzonti più
vasti, vincitori dei premi equivalenti ai César assegnati dalle
proprie Accademie di Cinema (Bafta, David di Donatello, Goya,
Magritte, Oscar…). In Italia le LES NUITS EN OR saranno proposte
anche a Courmayeur, Fiorano Modenese, Minturno, Modena,
Palermo/Bagheria, Peschiera del Garda e Roma. Monopoli apre il tour
della rassegna internazionale il 13 luglio.
Vera fotografia e vetrina
del cinema emergente, la manifestazione regala un viaggio
attraverso la diversità delle culture del mondo, alla scoperta e
alla promozione di tanti talentuosi registi della narrazione del
corto. Al link disponibile il programma della manifestazione e le
info sui corti: www.sudestival.org. La
serata sarà inaugurata da un aperitivo di benvenuto, offerto da
Cantine Museo « Albea » di Alberobello e da Azienda
Agricola « Annese » di Monopoli.
Seguirà il saluto di
Manuela Pineskj, segretario generale dell’Accademia del
Cinema Italiano – Premi David di Donatello, del sindaco di
Monopoli, Angelo Annese, e dell’assessora alla Cultura di
Monopoli, Rosanna Perricci. introdurrà la selezione
Michele Suma, direttore artistico del SUDESTIVAL.
Tutte le
proiezioni sono a ingresso gratuito fino a esaurimento posti. In
caso di meteo avverso le proiezioni si terranno all’interno del
Teatro Radar.
Qui di seguito tutti i cortometraggi del programma di LES NUITS EN
OR 2024
THE
MEATSELLER
David 2024
Miglior cortometraggio
Italia
Regia di Margherita Giusti
The Meatseller è la storia vera di Selinna
Ajamikoko, una giovane nigeriana che sogna di diventare una
macellaia come sua made. Per realizzare il suo desiderio,
intraprende un lungo viaggio verso l’Italia pieno di atrocità e
bestialità.
A
CAMERA ON MY LAP
Safta 2023
Miglior cortometraggio documentario
Sudafrica
Regia di Shelley Barry
Girato con un telefono cellulare durante il lockdown
a Gqeberha, in Sudafrica. Shelley, la regista, studia come dare
vita a delle inquadrature in un contesto statico : la sua
casa, the Blue House.
AGUSTINA
Ariel 2023
Miglior cortometraggio di fiction
Messico
Regia di Luciana Herrera Casa
Augustina è sconvolta quando si rende conto che il
viaggio sulla luna promesso dalla sua insegnante è solo una
finzione. Mentre nel paese scoppia il conflitto, suo padre è
costretto a fuggire ed Augustina deve trovare un modo per
affrontare la realtà.
AIRHOSTESS-737
Iris 2023
Miglior cortometraggio
Grecia
Regia di Thanasis Neofotistos
Vanina, un’assistente di volo di 39 anni, è in
servizio su un Boeing-73. Si lamenta per l’apparecchio ortodontico
da poco applicato, nel tentativo tardivo di un sorriso perfetto.
Quello che dovrebbe invece fare è affrontare la madre,
ormai e per
sempre, la cuis alma si trova nella zona cargo dell’aereo.
ARMAT
Prix du cinema Suisse 2024
Miglior cortometraggio d’animazione
Svizzera
Regia diÉlodie
Dermange
Élodie cerca di saperne di più
sulle origini armene della sua famiglia e arriva a scoprire una
storia terribile.
ATESTACE
Cesky Lev 2024
Miglior cortometraggio
Repubblica Ceca
Regia di Jan Hecht
E la vigilia di Natale : un giovane medico alle
prime armi si ritrova ad affrontare da solo il suo primo turno di
notte. Niente fa presagire che questa serata tranquilla si
trasformerà in una lotta non solo per salvare la vita di un
bambino, ma anche la sua credibilità professionale e
personale.
BIG
BANG
Grande premio do cinema
Brasileiro 2023
Miglior cortometraggio di fiction
Brasile
Regia di Carlos Segundo
Uberlandia, Brasile. Chico si guadagna da vivere
riparando forrni, nei quali si inserisce facilmente grazie alla sua
piccola statura.
CRAB
DAY
Bafta 2024
Miglior cortometraggio d’animazione
Regno Unito
Regia di Ross Stringer
Come parte del rituale annuale di una comunità di
pescatori, un ragazzo deve uccidere il suo primo granchio per
diventare un uomo e ottenere il rispetto di suo padre.
ÉTÉ
96
César 2024
Miglior cortometraggio d’animazione
Frncia
Regia di Mathilde Bédouet
L’immancabile «picnic del 15 agosto »
sull’isola di Callot. Ma quest’anno Paul, la sua famiglia e i loro
amici si ritrovano intrappolati dalla marea…
GOLDEN
LEGGINS
Golden Dziga 2023
Miglior cortometraggio
(Premio Yu. A. Minzyanov)
Ucraina
Regia di Arkadiy Nepytaliuk
Unione Sovietica, 19 agosto 1991. A Mosca è in corso
il Putsch di agosto : comizi, barricate e carri aramti, mentre in un
campo estivo per bambini e ragazzi vicino a Zaporizhzhia, la vita
trascorre come sempre.
HOW
TO PLEASE
Jussi 2024
Miglior cortometraggio
Finlandia
Regia di Elina Talvensaari
L’iracheno Wed Al-Asadi racconta la storia di come è
rimasto impastoiato nel sistema di richiesta di asilo in
Filandia.
ICE
MERCHANTS
Sophia 2023
Miglior cortometraggio d’animazione
Portogallo
Regia di Joao Gonzalez
Ogni giorno, un padre e suo figlio
si lanciano con un paracadute dalla casa di ghiaccio nella quale
vivono, in cima ad una scogliera, per recarsi al lontano villaggio
per vendere il ghiaccio che producono.
IN
THE MOUNTAIN’S SHADE
Ophir 2023
Miglior cortometraggio
Israele
Regia di Maya Kessel
Nel bel mezzo della sua giornata lavorativa nel
cantiere, Ming viene distolto dalla sua routine quotidiana per
andare in un luogo che gli ricorda la casa che aveva lasciato.
AUNQUE ES DE
NOCHE
Goya 2024
Miglior cortometraggio di fiction
Spagna
Regia di Guillermo Garcia Lopez
Intorno ad un falò, a Canada Real, la più grande
baraccopoli d’Europa nella periferia di Madrid, Toni, un ragazzino
di 13 anni, scopre che il suo miglior amico Nasser sta per lasciare
il posto. Toni cerca allora un modo per rimanere legato a lui,
aggrappandosi alle credenze Rom.
LA
VALISE ROUGE
Filmprais 2023
Miglior cortometraggio
Lussemburgo
Regia di Cyrus Neshvad
Aereoporto di Lussemburgoo. Tarda sera. Una
sedicenne iraniana velata è visibilmente spaventata all’idea di
ritirarer la sua valigia rossa dal nastro rasportatore.
LEILA
Guldbagge 2024
Miglior cortometraggio
Svezia
Regia di Fariba Haridari
Uno spaccato toccante della vita di Leila,
un’affascinante trasgender di 64 anni che si trova a vivere e
rivendicare costantemente il suo posto in un mondo a lei ostile,
poco prima che i talebani riprendano il controllo
dell’Afghanistan.
LES
SILENCIEUX
Magritte 2024
Miglior cortometraggio di fiction
Belgio
Regia di Basile Vuillemin
Al termine di una battuta di pesca infruttuosa, il
capitano e l’equipaggio decidono di fare qualcosa di rischioso per
cambiare la loro sorte.
LUCID
DREAMING
Gouden Kalf 2023
Miglior cortometraggio
Paesi Bassi
Regia di Emma Evelein
Una ragazza in treno si perde nel mondo di un uomo
seduto di fronte a lei e mentre ci si lascia trasportare, il treno
e i suoi passeggeri diventano parte del’esperienza che lei vive
grazie a lui.
MONSOON
BLUE
Golden horse 2023
Miglior cortometraggio d’animazione
Taiwan
Regia di Jay Hiukit Wong e Ellis Kayin
Chan
Il sogno di un pesce rosso di essere libero lo
riporta a ricordi a lungo dimenticati e scatena dentro di sè una
tempesta.
ONCE
UPON A VILNIUS
Sidabrinè Gervè 2023
Miglior cortometraggio
Lituania
Regia di Eitvydas Doskus
Vilnius è una città con una notevole patrimonio
storico e dal carattere unico che attualmente sta suvendo
importanti cambiamenti. Alcuni dei momenti che la nostra telecamera
ha registrato non ci sono già più. Il film è quindi una
testimonianza di ciò che si è lentamente perso e uno sguardo su ciò
che sarà.
PALOQUEMAO
Macondo 2023
Miglior cortometraggio
Colombia
Regia di Jeferson Cardoza Herrera
Pedrò è un vampiro. Lavora tra le corsie piene di
aglio, frutta, erbe e crocifissi del mercato di Paloquemao.
Allorché il 28 maggio 2016, la più grande rete di traffico di
sangue di Bogotà viene smantellata, il suo spacciatore Harbey per
sfuggire si nasconde nel mercato, minacciando il rapporto di Pedro
con Angie, la ragazza di cui è innamorato.
THE
DAY I DIED
Robert 2024
Miglior cortometraggio documentario
Danimarca
Regia di Alexander Rahnami Mannstaedt
É la storia di Alezander, un
venticinquenne operato al cuore che si trova ad affrontare la
caducità della vita, attraverso interviste molto intime e riprese
commoventi.
THE
FLYING SAILOR
Canadian screen award 2023
Miglior cortometraggio d’animazione
Canada
Regia di Amanda Forbis e Wendy Tilby
Due navi si scontrano in un porto, l’esplosione
scuote una città, un marinaio che viene lanciato verso il cielo.
Un’audace miscela di commedia, suspense e filosofia, Il marinaio
volante è un’esilarante riflessione sulla meraviglia e sulla
fragilità dell’esistenza.
VREAU SA SPARG
SERA
Gopo 2023
Miglior cortometraggio
Romania
Regia di Teona Galgotiu
Sara si trova ad affrontare i primi sintomi di una
malattia ereditata dal padre che, nella sua fase finale, la porterà
a uno stato vegetativo. Sara ha bisgono di prendere una decisione
molto importante. Ma prima di questo, deve cercare di liberarsi dei
ricordi tragici della sua infanzia, così va a trovare il padre
allettato e gli rivela tutto quello che non è mai riuscita a dirgli
fino a quel momento.
WAR
IS OVER!
Oscar 2023
Miglior cortometraggio d’animazione
Stati Uniti
Regia di Dave Mullins
Durante una guerra insensata, due soldati su fronti
opposti giocano una partita a scacchi. Un eroico piccione
viaggiatore consegna le mosse ai due soldati sul campo di battaglia
mentre i combattimenti si intensifica.
XANH
Deutscher Kurzfilmpreis 2023
Miglior cortometraggio d’animazione
Germania
Regia di Thi Dang An Tran
Duy Em chiede al padre perché non si sia difeso da
dei commenti razzisti. La risposta li porterà indietro alla sua
vita passata, tra i profughi fuggiti su imbarcazioni di fortuna dal
Vietnam.
I Marvel Studios hanno pubblicato un
nuovo spot televisivo per Deadpool &
Wolverine che finalmente presenta una discreta
quantità di filmati inediti del prossimo trequel. C’è una
bellissima
inquadratura di Alioth che si avvicina ai
resti di Giant-Man nel Vuoto e un divertente
scambio tra il Mercenario Chiacchierone e Logan in cui viene
chiarito che il mutante artigliato non è un fan di Wade Wilson.
Il più grande punto di discussione è
che Cassandra Nova apparentemente usa i suoi
poteri telecinetici per far volare Deadpool e Wolverine; tuttavia,
a un esame più attento, si tratta di due scene diverse messe
insieme mentre lei è nel Vuoto e si trovano in una strada
cittadina.
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free
Guy e
The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un
recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente
Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
Con queste prime immagini inizia il
viaggio di FIORE MIO, il primo film
scritto, diretto e interpretato da Paolo Cognetti, che verrà
presentato in anteprima mondiale alla 77esima edizione del
Locarno Film Festival come evento di preapertura il 6
agosto in Piazza Grande.
Dopo il successo de Le otto
montagne – tratto dal suo omonimo romanzo e diretto da Felix
Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, vincitore del Premio
della Giuria a Cannes 2022 – Paolo Cognetti arriva al cinema
il 25, 26 e 27 novembre con un nuovo titolo, prodotto da
Samarcanda Film, Nexo Studios, Harald House eEDI
Effetti Digitali Italiani con il sostegno della Film
CommissionVallée d’Aoste.
Protagonista di FIORE MIO,
che dopo l’uscita italiana sarà distribuito in tutto il
mondo da Nexo Studios (dettagli e sale a breve su nexostudios.it),
è il tema più viscerale della poetica di Cognetti: quella montagna
che l’autore ha esplorato anche nel documentario Sogni di Grande
Nord diretto da Dario Acocella, dove ha seguito le
tracce del Christopher McCandless di Into the Wild
negli incredibili e remoti scenari dell’Alaska. Questa volta il
viaggio di Paolo Cognetti si fa più vicino allo spettatore e
racconta, in modo intimo, introspettivo e mai scontato, la sua
montagna: il Monte Rosa.
A chiudere il viaggio la presenza
preziosa del cantautore Vasco Brondi, amico fraterno di
Cognetti e in questa occasione, per la prima volta, al lavoro su
un’intera colonna sonora. Per il film, oltre alle musiche
originali, Brondi ha scritto e interpretato una nuova canzone,
“Ascoltare gli alberi”, che chiuderà il documentario. “Fiore
mio”, la traccia presente nel finale del film e che ne ha ispirato
il titolo, è invece da tempo una delle canzoni più popolari di
Andrea Laszlo De Simone, cantautore e musicista torinese che ha
vinto il Premio César 2024 per la Migliore Musica Originale di
Animal Kingdom(Le Règne Animal), divenendo il primo
italiano ad aggiudicarsi questo prestigioso premio.
Apple TV+
ha svelato oggi le prime immagini della seconda stagione di
Scissione (Severance), la serie thriller ambientata
sul posto di lavoro acclamata dalla critica e vincitrice di un
Emmy. Diretta e prodotta esecutivamente da Ben
Stiller e creata, scritta e prodotta
esecutivamente da Dan Erickson, la seconda
stagione, composta da 10 episodi, farà il suo debutto su Apple TV+
il 17 gennaio 2025 con il primo episodio seguito da nuove puntate
ogni venerdì fino al 21 marzo.
Scissione 2: il primo trailer della serie Apple TV+
Scissione 2 – cosa sappiamo della
serie
La prima stagione completa di
“Scissione“, disponibile in streaming su Apple TV+,
è stata acclamata dal pubblico e dalla critica internazionale e,
oltre a vincere gli AFI Awards, ha ottenuto 14 nomination agli
Emmy, tra cui Outstanding Drama Series, Outstanding Directing for a
Drama Series (Ben Stiller), Outstanding Lead Actor
in a Drama Series (Adam Scott) e Outstanding
Writing for a Drama Series, aggiudicandosi i premi nelle categorie
Outstanding Music Composition for a Series e Outstanding Main Title
Design. La serie ha ottenuto anche due Writers Guild of America
Awards come Miglior nuova serie e Miglior serie drammatica, oltre a
due nomination agli Screen Actors Guild Award e una nomination ai
Producers Guild e ai Directors Guild Awards.
In “Scissione” Mark
Scout (Adam Scott) guida un team di lavoro della
Lumon Industries i cui dipendenti sono stati sottoposti a una
procedura di scissione, che divide chirurgicamente i loro ricordi
professionali da quelli personali. Questo audace esperimento di
“equilibrio tra lavoro e vita privata” viene messo in discussione
quando Mark si ritrova al centro di un mistero da svelare che lo
costringerà a confrontarsi con la vera natura del suo lavoro… e di
se stesso. Nella seconda stagione, Mark e i suoi amici
scoprono le terribili conseguenze derivanti dall’aver giocato
con la barriera della separazione, che li
trascinerà ulteriormente lungo un percorso di guai e
dolore.
La seconda stagione riunisce il cast
di star, tra cui il candidato all’Emmy Adam Scott, Britt
Lower, Tramell Tillman, Zach Cherry, Jen Tullock, Michael Chernus,
Dichen Lachman, il vincitore dell’Emmy John
Turturro, il premio Oscar® Christopher Walken e la
vincitrice dell’Oscar® e dell’Emmy Patricia Arquette e dà
il benvenuto alla nuova series regular Sarah Bock.
“Scissione” è
prodotta esecutivamente da Ben Stiller, che dirige anche cinque
episodi della nuova stagione, alternandosi alla regia con Uta
Bresiewitz, Sam Donovan e Jessica Lee Gagné. La serie è scritta,
creata e prodotta esecutivamente da Dan Erickson. La seconda
stagione è prodotta anche da John Lesher, Jackie Cohn, Mark
Friedman, Beau Willimon, Jordan Tappis, Sam Donovan, Caroline
Baron, Richard Schwartz, Nicholas Weinstock. Oltre a essere
protagonisti, Adam Scott e Patricia Arquette sono anche produttori
esecutivi. Fifth Season è lo studio.
Dopo i rumors che hanno cominciato a circolare all’inizio del
mese, arriva da Variety la conferma che Brendan Gleeson è ufficialmente entrato a far
parte del cast di Spider-Noir,
la serie sul personaggio Marvel nata dalla collaborazione
tra SONY e Amazon.
Si tratta di uno dei primi progetti
annunciati di Brendan Gleeson dopo la sua nomination
all’Oscar e al Golden Globe in “Gli
spiriti dell’isola“. Gleeson reciterà nella serie insieme
al protagonista della serie precedentemente annunciato Nicolas Cage e al
recentemente sceltoLamorne Morris. Lo
spettacolo è stato formalmente ordinato e a maggio Cage è
stato ufficializzato nel ruolo principale. Come riportato in
precedenza, la serie debutterà a livello nazionale sul canale
lineare di MGM+ e poi a livello globale su Prime Video.
Spider-Noir: tutto quello
che sappiamo sulla serie
Spider-Noir è
prodotto da Oren Uziel e Steve
Lightfoot, che fungeranno anche da co-showrunner e
produttori esecutivi. Hanno sviluppato la serie con il team di
Spider-Man:
Un nuovo universo composto da Phil Lord,
Christopher Miller e Amy Pascal, che
saranno anche produttori esecutivi. Harry Bradbeer
sarà il produttore esecutivo e dirigerà i primi due episodi. Pascal
è produttore esecutivo tramite Pascal Pictures. La serie è prodotta
da Sony Pictures Television e Amazon MGM Studios, con Lord e Miller
attualmente sotto un accordo generale con Sony.
Cage ha già interpretato Spider-Noir nel film
d’animazione vincitore dell’Oscar del 2018 Spider-Man:
Un nuovo universo. Questa sarà la prima volta che il
personaggio verrà interpretato in un progetto live-action. Secondo
la trama ufficiale, “Noir” racconterà la storia
“di un investigatore privato anziano e sfortunato (Cage) nella
New York degli anni ’30, costretto a fare i conti con la sua vita
passata come unico e unico supereroe della città”.
Spider-Noir è
stato il secondo spettacolo annunciato nell’ambito di una
partnership tra Amazon e Sony per sviluppare progetti sui
personaggi Marvel associati a Spider-Man
controllati da Sony. Il primo è stato “Silk: Spider
Society”, a cui è stato originariamente dato il via libera
nel 2022, ma è stato riferito a maggio che il progetto non sarebbe
andato avanti.
Temuera Morrison
nel ruolo di Boba Fett ha fatto il suo tanto atteso ritorno in
The Mandalorian, e la seconda
stagione dello show si è conclusa con una scena post-crediti che ha
posto le basi per The
Book of Boba Fett.
Sfortunatamente, quella serie è
stata ampiamente considerata una delusione dai fan, anche se un
episodio dedicato a The
Mandalorian – che includeva le apparizioni di
Luke Skywalker e Ahsoka Tano – ha messo in ombra enormemente il
cacciatore di taglie protagonista!
Parlando al recente MCM Comic Con
London (tramite Yahoo! News), l’attore di Boba Fett Temuera
Morrison (che è stato critico nei confronti dell’invasione
della “sua” serie da parte di The
Mandalorian) ha affermato di ritenere che il favore
ora debba essere ripagato. “In realtà mi piacerebbe che il mio
personaggio visitasse The Mandalorian, il forte di Mando o qualcosa
del genere, e entrasse lì e prendesse a calci anche lui qualche
culo davvero serio”, ha detto ai fan. “Mi piacerebbe fare
quello che lui ha fatto con me, è entrato nel mio show, e ha rubato
un episodio del mio show.”
The Book of Boba Fett avrà
una seconda stagione con Temuera Morrison?
Durante una recente apparizione ad
una convention, a Morrison è stato chiesto se avrebbe lavorato con
Ming-Na Wen, l’attrice che interpreta Fennec Shand, e ha condiviso
le loro speranze deluse di continuare a collaborare. “Sia lei
che io volevamo lavorare molto duramente nella speranza che
potessero andare avanti [e] fare un 2 e un 3 e un 4 e un 5 e un 6 e
un 7”, ha rivelato l’attore. “Ho cercato di spingerli
anche in quella direzione”, ha detto quando gli è stato
chiesto del possibile ritorno dello show. “Ha bisogno di più
stimoli, ma comunque…” Morrison non sembra particolarmente
ottimista riguardo al fatto che The Book of Boba
Fett riceverà una seconda stagione e, con la Disney che
cerca di tagliare i costi di streaming, ci sono buone possibilità
che Temuera Morrison venga relegato in un ruolo da
comprimario o comparsa nel prossimo film The Mandalorian e
Grogu.
Per certi aspetti, ha senso che lo
spettacolo rimanga una serie limitata. Dopotutto, ha finalmente
risolto il mistero di come il cacciatore di taglie sia
sopravvissuto agli eventi de Il Ritorno dello Jedi
e alla fine abbia consolidato il suo posto come nuovo leader di
Tatooine.
Anche se c’era spazio per raccontare
più storie, la risposta allo spin-off è stata un po’ tiepida e il
modo in cui le cose si sono svolte non era quello che molti fan
volevano vedere da un personaggio che era probabilmente al suo
meglio come misterioso cacciatore di taglie.
È stata completata la Giuria
internazionale del Concorso dell’81. Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica della Biennale di Venezia (Venezia 81) –
diretta da Alberto Barbera (28 agosto – 7
settembre 2024) – che sarà composta complessivamente da nove
personalità internazionali del cinema, che attribuiranno il Leone
d’oro per il miglior film e gli altri premi ufficiali.
La giuria di Venezia 81
Presieduta – come già annunciato l’8 maggio scorso – dall’attrice
francese Isabelle Huppert, la Giuria
internazionale del Concorso Venezia 81 sarà
inoltre composta da: il regista e sceneggiatore americano
James Gray; il regista e sceneggiatore britannico
Andrew Haigh; la regista, sceneggiatrice e
produttrice polacca Agnieszka Holland; il regista
e sceneggiatore brasiliano Kleber Mendonça Filho;
il regista, sceneggiatore e produttore mauritano
Abderrahmane Sissako; il regista e sceneggiatore
italiano Giuseppe Tornatore; la regista e
sceneggiatrice tedesca Julia von Heinz; l’attrice
cinese Zhang Ziyi.
Il Leone d’oro per il miglior film e
gli altri premi ufficiali saranno annunciati e consegnati durante
la cerimonia di chiusura dell’81. Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica, sabato 7 settembre sul palco della Sala Grande del
Palazzo del Cinema al Lido di Venezia.
La Giuria Venezia 81 assegnerà ai
lungometraggi in Concorso – senza possibilità di ex-aequo – i
seguenti premi ufficiali: Leone d’Oro per il miglior film, Leone
d’Argento – Gran Premio della Giuria, Leone d’Argento – Premio per
la migliore regia, Coppa Volpi per la migliore interpretazione
femminile, Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile,
Premio Speciale della Giuria, Premio per la migliore sceneggiatura,
Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice
emergente.
All’inizio di quest’anno, abbiamo
avuto una prima visione sfocata del set delle riprese di Isabela Merced nei panni di Dina per la
seconda stagione dell’adattamento di The
Last of Us – Stagione 2: della
HBO. Ora, grazie ad alcune nuove foto dal set di
Vancouver, possiamo osservare molto meglio l’attrice di
Madame Web e Superman mentre
pattuglia le strade con la pistola spianata accanto a Bella Ramsey nei panni di Ellie.
Se hai giocato al videogioco
The Last of Us Part II, queste foto
probabilmente ti sembreranno molto familiari. In caso contrario,
attenzione ai principali
spoiler.
Seguono SPOILER
Le foto mostrano le due ragazze che
pattugliano la strada. Sulla base di questi scatti, diremmo che ci
sono buone probabilità di vedere Ellie e Dina poco dopo essere
arrivate a Seattle alla ricerca di Abby (Kaitlyn
Dever) e dei suoi alleati del Washington Liberation Front
dopo che hanno brutalmente ucciso Joel (Pedro
Pascal).
C’è sempre la possibilità che lo
show non rimanga rigidamente vicino al gioco in questo senso, ma
non possiamo immaginare che manterranno Joel in vita per l’intera
stagione (muore abbastanza presto nel gioco).
Intanto, il regista della serie, Neil
Druckmann, annuncia la fine delle sue riprese!
La serie The
Last of Us racconta una storia di sopravvivenza che si
svolge vent’anni dopo che la civiltà moderna è stata distrutta.
Joel, un sopravvissuto, viene ingaggiato per far uscire di nascosto
Ellie, una ragazza di 14 anni, da un’opprimente zona di quarantena.
Quello che sembrava un incarico di poco conto diventa presto un
viaggio brutale e straziante, poiché entrambi dovranno attraversare
gli Stati Uniti e dipendere l’uno dall’altro per riuscire a
sopravvivere.
The
Last of Us è scritto e prodotto esecutivamente da
Craig Mazin e Neil Druckmann. La serie è una
co-produzione con Sony Pictures Television ed è prodotta
esecutivamente da Carolyn Strauss, Jacqueline Lesko, Cecil
O’Connor, Asad Qizilbash, Carter Swan e Evan Wells.
Società di produzione: PlayStation Productions, Word Games, The
Mighty Mint e Naughty Dog.
La serie ha per protagonisti
Pedro Pascal, Bella Ramsey, Gabriel Luna e
Rutina Wesley. I nuovi membri del cast di questa
stagione includono Kaitlyn Dever nel ruolo di Abby, Jeffrey Wright nel ruolo di Dixon, Isabela Merced nel ruolo di Dina,
Young Mazino nel ruolo di Jesse, Ariela
Barer nel ruolo di Mel, Tati Gabrielle
nel ruolo di Nora, Spencer Lord nel ruolo di Owen
e Danny Ramirez nel ruolo di Manny.
Catherine O’Hara è anche una guest star in un
ruolo non rivelato.
Una cosa che Mazin e Druckmann non
faranno è andare oltre il materiale di partenza esistente, come il
dramma di genere della HBO Il
Trono di Spade ha fatto dopo aver coperto i cinque romanzi
pubblicati della serie di George R.R. Martin; Martin deve ancora
finire il sesto e il settimo libro previsti. “Non esiste un
mondo in cui vorrei che il nostro show andasse oltre il materiale
di partenza che la gente conosce già“, ha detto Mazin.
Il quarto episodio di
House of
the Dragon si è concluso con un’intensa
“Danza dei Draghi” che ha coinvolto tre delle bestie
sputafuoco di Westeros e i loro cavalieri, e quando il fumo si è
diradato, la devastante battaglia di Riposo del Corvo ha lasciato
sul campo un personaggio importante morto e uno gravemente
ferito.
Cavalcando Vhagar, il drago più
antico e più grande vivente,
Aemond Targaryen è riuscito a eliminare il drago Meleys di
Rhaenys Targaryen, facendo precipitare la bestia e il cavaliere
verso una morte ardente.
Anche Re Aegon e Sunfyre erano
impegnati in battaglia con Rhaenys e Meleys quando Vhagar attacca e
la prima esplosione di Aemond abbatté suo fratello. Danno
collaterale, oppure Aemond stava cogliendo l’occasione per
vendicarsi del fratello maggiore per averlo costantemente schernito
e preso in giro da bambino?
Durante un’intervista con
Total Film, l’attore Ewan Mitchell, che
interpreta Aemond, ha dichiarato che il suo personaggio sapeva
esattamente cosa stava facendo, ma le sue motivazioni potrebbero
non essere così chiare come si potrebbe pensare.
“Questo è ciò che rende il
personaggio così avvincente, non sai cosa gli passa per la
testa”, dice Mitchell. “Potrebbe guardare qualcuno in un
modo che lascia pensare che vuole cucinargli un buon pasto e
portarlo ad un appuntamento, oppure in un modo che lascia pensare
che vuole trasformarlo in un pasto e portare Vhagar ad un
appuntamento. Non sai cosa sta pensando, ma forse in fondo lo sai.
Non è solo quel personaggio unidimensionale, dal cappello nero, non
è un sociopatico senza cervello. Ci sono ingranaggi che girano
dietro i suoi occhi.”
HBO ha rilasciato un teaser per il
quinto episodio di questa settimana, e ci dà un’idea di cosa
aspettarci dalle conseguenze della battaglia, mentre la testa della
povera Meleys viene fatta sfilare per le strade di Approdo del re.
Vediamo anche Rhaenyra e le sue forze considerare le loro opzioni,
e sembra che la Regina Nera stia per intraprendere un’azione
drastica per ritorsione.
Per quanto riguarda Aegon, vediamo
sua madre Alicent chiedere se è vivo, e il fatto che venga
trasportato in una specie di lettiga anziché in una bara potrebbe
fornirci la nostra risposta.
La durata finale di
Deadpool &
Wolverine è stata rivelata, e dopo tutto il trequel
dei Marvel Studios non sarà il film più lungo
della serie. Mentre il debutto nel MCU di Mercenario Chiacchierone
durerà 2 ore, 7 minuti e 45 secondi con i titoli di
coda (probabilmente inclusa la presunta scena
post-crediti), durerà solo 1 ora e 59 minuti senza, e questo lo
rende appena più breve di Deadpool 2.
La quantità di cameo che ci
aspettiamo di vedere (alcuni confermati, altri vociferati) insieme
ai report secondo cui questo film getterà le basi per il debutto
degli X-Men e Avengers 5 e 6
hanno portato ad alcune speculazioni secondo cui D&W
sarebbe potuto essere lungo anche 2 ore e mezzo – come capita
sempre più spesso, oggi – ma sembra che il regista Shawn
Levy dovrà stipare un bel po’ di materiale in poco meno di
120 minuti.
Alcuni spoiler in occasione dei
recenti eventi per i fan sono comparsi online, ma nulla di
particolarmente rivelatore, e la Marvel sta facendo del suo meglio
per assicurarsi che il film rimanga un segreto fino a quando non
arriverà nei cinema.
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free
Guy e
The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un
recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente
Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
Sarà disponibile dal 12
luglio su Disney+ il film
Descendants – L’ascesa di Red, il quarto capitolo
del franchise Descendants, nonché spin-off dei
tre film precedenti. In questo nuovo lungometraggio, l’ex
ragazzina cattiva Uma, ora nuova preside della Auradon Prep,
organizza un evento a cui partecipano diversi regnanti, tra cui
Red (Kylie Cantrall), la figlia ribelle
della Regina di Cuori di Wonderland. Dopo che la Regina di Cuori
organizza però un colpo di stato contro Auradon, Red e
Chloe (Malia Baker), la figlia di
Cenerentola, viaggiano indietro nel tempo per annullare l’evento
che ha portato la madre di Red verso la malvagità.
È più difficile essere la
figlia di un villain che tutti temono o la figlia di una
principessa perfetta come Cenerentola?
Kylie Cantrall: Mi
sembra che entrambe le cose comportino una serie di problemi. E
posso immaginare che per Chloe si tratti di aspettative a cui deve
rispondere. E poi per Red, credo che la gente tratti Red come se
fosse già stata trattata come una cattiva per tutta la vita, a
causa del pregiudizio “Tua madre è la Regina di Cuori, quindi
sono sicuro che anche tu devi essere cattiva, giusto“? Ma
credo che questa sia la cosa più difficile per Red nel corso del
film, che scopre la differenza tra ciò che la gente le dice che è o
quello che dovrebbe essere e ciò che sua madre vuole che sia. Ma
poi cerca anche di capire chi vuole essere lei e chi è, al di là
del titolo di Principessa del Paese delle Meraviglie e del titolo
di figlia della Regina di Cuori. Penso che per lei sia un viaggio
alla scoperta di se stessa e che sì, non è tutto bianco o nero. E
si rende conto che non deve essere una villain o un eroina, ma può
semplicemente essere se stessa.
Malia Baker: È un
film sul rapporto madre/figlia e mi sembra che lo sia in un modo
che non è così pittoresco, non è solo per un tipo di madre/figlia,
è davvero… spazia in tutte le varianti, e penso che Kylie abbia
detto magnificamente com’è Red con sua madre. Ma Chloe, con sua
madre, ha a che fare con quegli stereotipi di perfezionismo o di
bisogno di essere perfetta e di avere tutto sotto controllo, mentre
lei impara che può lasciarsi andare un po’. Penso che impariamo
molto l’una dall’altra nel corso del film ed è un contrasto molto
bello da vedere.
Rita Ora è la Regina di Cuori in Descendants – L’ascesa di
Red
Cos’ha significato per voi
far parte di questa saga con Descendants – L’ascesa di
Red?
Kylie Cantrall:
Onestamente è stato un vero e proprio turbine, dall’aver ottenuto
il ruolo più di un anno fa a oggi. Ma credo che il più grande
momento “da brivido” sia stato quello di poter sfoggiare il titolo
di Descendants e indossarlo sulle nostre spalle. Penso che
sia un vero onore avere l’opportunità di portare avanti questa
eredità. Questo franchise ha significato molto per me, quando ero
bambina, quindi… pensare di rendere felici anche solo uno o due
bambini che guardano questo film, mi basta e avanza.
Malia Baker: È
vero. Nello stesso modo in cui Descendants ci ha toccato
quando eravamo più giovani, sento che se saremo in grado di farlo
per molte generazioni a venire, allora avremo lasciato il segno,
avremo fatto la nostra parte.
Cosa potete raccontarci del vostro casting per questo
film?
Kylie Cantrall: A
dire il vero, non è stato un processo particolarmente intenso,
perché in realtà è stata l’audizione più tranquilla di tutta la mia
carriera. Il personaggio mi è piaciuto molto dal momento in cui ho
letto il copione. Ho sentito che potevo portare qualcosa di bello,
che ero in sintonia con il personaggio e che mi divertiva. Così ho
giocato e mi è piaciuto molto il suo essere multidimensionale. C’è
così tanta vulnerabilità e profondità, ma è anche spiritosa e ha
delle battute divertenti, quindi mi è sembrato così divertente e
credo che questo sia emerso di sicuro.
Brandy Norwood è Cenerentola e Malia Baker è Chloe in Descendants –
L’ascesa di Red
Malia Baker: Il mio
è stato diverso. È successo con mesi di anticipo e mi hanno detto:
“Vogliamo che ti presenti per Chloe” e io ho amato i
Descendants da piccola e non ero una grande cantante,
quindi ho pensato: “Ovviamente non lo farò“. Ho rifiutato
un paio di volte, ma hanno continuato a chiedermelo. Poi mi hanno
detto: “Ora vogliamo che tu faccia una videochiamata con
Kylie“, e io amavo Kylie, eravamo amiche sui social media. Poi
ho scoperto durante la telefonata che Brandy Norwood avrebbe
interpretato la mamma di Chloe e ho pensato: “Oh mio Dio, devo
farlo. Devo fare la cantante!“. La telefonata è durata circa
un’ora. Mi hanno chiamato la sera dopo e mi hanno detto: “Ci
siamo dimenticati di chiederti di cantare, potresti mandarci dei
video?” Così ho registrato alcuni brani e gliel’ho mandati,
ottenendo il ruolo.
Come si è svolta la ricerca
dell’equilibrio tra il far sentire Descendants – L’ascesa di Red
come parte del franchise e il renderlo una cosa
nuova?
Kylie Cantrall: È
la nostra rivisitazione e questa è la mentalità che ho cercato di
avere. Naturalmente onoriamo sempre i film del passato e credo che
quella specie di essenza degli originali emerga e risplenda in
questo film con i numeri di danza e la musica e il mondo di
Auradon. Penso che tutto questo sia molto nostalgico, ma anche
molto nuovo, molto diverso e… c’era molta libertà nel sapere che
potevamo semplicemente giocare e divertirci.
The
Umbrella Academy ritorna per la sua quarta e
ultima stagione il mese prossimo e Netflix
ha pubblicato un trailer esteso che mette in luce molti nuovi
filmati.
Nel finale della terza stagione, i
membri sopravvissuti della famiglia Hargreeves e della Sparrow
Academy hanno unito le forze e sono riusciti a prevenire il
“kugelblitz”. Ci sono state alcune vittime, ma niente di tutto ciò
ha avuto davvero importanza alla fine perché tutto si è
ripristinato, con i nostri eroi ora apparentemente impotenti che si
sono separati nel tentativo di vivere una vita “normale” in quella
che viene definita la linea temporale finale.
Secondo questo teaser,
almeno alcuni personaggi riusciranno a riacquistare le proprie
abilità, poiché emerge una nuova misteriosa minaccia e la squadra
deve cercare di prevenire l’ennesima apocalisse e combattere o
unire le forze con (non è chiaro) alcuni volti nuovi.
Nick Offerman,
Megan Mullally – che sono sposati nella vita reale
e sono apparsi insieme in Parks and Recreation – e
David Cross (Arrested
Development) sono pronti a unirsi alla mischia.
Offerman e Mullally interpreteranno
i Drs. Gene e Jean Thibedeau, “una coppia sposata di professori
di community college del New Mexico che indossano calzature comode
e soffrono del caso più estremo di deja vu che questa sequenza
temporale abbia mai visto”. Cross, nel frattempo, interpreterà
Sy Grossman, “un onesto e timido imprenditore e padre di
famiglia che non si fermerà davanti a nulla pur di riconnettersi
con la figlia e riaverla”.
The Umbrella Academy – stagione finale, il trailer
In un’intervista con Tudum, lo
showrunner di The
Umbrella Academy Steve Blackman
ha anticipato alcuni eventi della quarta stagione e ha affrontato
la scena post-credits della terza stagione che fa da sfondo alla
nuova stagione. Ha dichiarato che nulla nella serie – compreso
“Sparrow” Ben (Justin H. Min) nella metropolitana – è fatto per
caso:
“Siamo chiari: quello è Sparrow
Ben. La domanda che dovreste porvi è: che cazzo ci fa su un treno
della metropolitana coreana a leggere un libro sulla ceramica?
Strano, vero? Certo che lo è! Questa è “The Umbrella Academy”. Come ogni buon
fan di “Umbrella” sa, nessun momento della serie esiste in modo
isolato. Tutto ciò che vediamo ha un significato. E questo momento
non fa eccezione. Ben ha un motivo per essere lì…“.
Nel cast di The
Umbrella Academy figurano anche Elliot Page (Close To You) nel ruolo di Vanya,
Tom Hopper (Love in the Villa) nel ruolo di
Luther, Robert Sheehan (The Last Bus) nel ruolo di
Klaus e Aidan Gallagher (Nicky, Ricky, Dicky &
Dawn) nel ruolo di Five, David Castañeda nel ruolo
di Diego e Ritu Arya nel ruolo di Lila. La sinossi
ufficiale della stagione recita:
I fratelli Hargreeves si
sono dispersi dopo che la resa dei conti all’Hotel Oblivion ha
portato a un completo reset della loro linea temporale. Privati dei
loro poteri, ognuno di loro è stato lasciato a cavarsela da solo e
a trovare una nuova normalità, con gradi di successo molto diversi.
Tuttavia, le caratteristiche del loro nuovo mondo inquietante si
rivelano troppo difficili da ignorare a lungo. Il loro padre
Reginald, vivo e vegeto, è uscito dall’ombra ed è entrato
nell’occhio pubblico, supervisionando un potente e nefasto impero
commerciale. Una misteriosa associazione nota come i Custodi tiene
riunioni clandestine nella convinzione che la realtà in cui vivono
sia una menzogna e che stia per arrivare una grande resa dei conti.
Mentre queste nuove e strane forze cospirano intorno a loro, la
Umbrella Academy deve riunirsi un’ultima volta – rischiando di
sconvolgere la pace traballante che tutti hanno sopportato così
tanto per garantire – per mettere finalmente le cose a posto.
Grey’s
Anatomy non riesce a rinunciare a Ellen Pompeo. Dopo aver dato l’addio alla
protagonista nel 2023, il lungo medical drama non ha mai abbandonato Meredith
Grey e ora Deadline ha rivelato che la ABC sta preparando un
ritorno importante della Pompeo nella nuova stagione dello show. I
nuovi episodi inizieranno in autunno.
La Pompeo dovrebbe essere presente
in almeno sette dei 18 episodi della stagione 21 del medical
drama. Il numero è piuttosto elevato per un personaggio che era
praticamente scomparso e lascia intendere un arco narrativo che
potrebbe essere estremamente eccitante per i nuovi episodi.
Inoltre, è stato lasciato intendere che la partecipazione della
Pompeo potrebbe estendersi fino a 14 episodi, il che
significherebbe essenzialmente che sarebbe come se Meredith Grey
non avesse mai lasciato il Grey Sloan Memorial Hospital.
Nelle ultime stagioni, non è stato
raro che Meredith sia stata assente per un paio di episodi o abbia
avuto solo un paio di scene, soprattutto dopo che il cast è
diventato sempre più numeroso. Questo ha spinto gli
sceneggiatori delle passate stagioni a creare episodi
soprannominati “All-Meredith”, in cui l’attenzione veniva riportata
sul personaggio dopo che i fan avevano iniziato a sentirla troppo
esclusa. Questa volta, se la partecipazione della Pompeo si
estenderà effettivamente a più di 10 episodi, è probabile che ci si
senta come ai vecchi tempi prima del suo grande addio.
Meredith non è mai andata via
da “Grey’s Anatomy”.
Anche se la Pompeo ha annunciato
formalmente la sua uscita di scena e la serie ha persino
realizzato un episodio d’addio, ha continuato a ricevere un
ruolo di primo piano negli episodi successivi e ha continuato a
fare la voce fuori campo che i fan hanno imparato a conoscere e
amare fin dal primo episodio.
All’inizio di quest’anno, la
showrunner di Grey’s
Anatomy Meg Marin ha parlatodell’entità della partecipazione della Pompeo nelle ultime
stagioni e ha rivelato che “è sempre una parte enorme dello show”.
La Marinis ha anche affermato che sarebbe stata in grado di tornare
ogni volta che lo avesse voluto, e sembra che questo sia accaduto
prima del previsto.
Non possiamo inoltre ignorare il
fatto che la stagione 21 sarà un po’ diversa per i fan, e forse il
ritorno di Meredith potrebbe essere un modo per la ABC di tenere a
bada il fandom della serie. La serie sta riducendo la
partecipazione di alcuni dei membri più anziani del cast,
oltre a cambiare la fascia oraria di messa in onda. Secondo il
presidente del Disney TV Group Craig Erwich,
tuttavia, questo non è un segnale che Grey’s Anatomy sia vicino alla fine
della sua corsa.
La ABC trasmetterà la stagione 21
di Grey’s
Anatomy in autunno.
La maggior parte delle conoscenze
di Daniel LaRusso sono state apprese dal suo sensei, il signor
Miyagi (Pat Morita). Attraverso una serie di
compiti banali, Daniel ha imparato a padroneggiare le sue abilità
di karate, che si sono rivelate preziose in tutti questi anni. La
sesta e ultima stagione di Cobra
Kai renderà omaggio al signor
Miyagi in diversi modi, tra cui il nuovo Miyagi-Do.
Tuttavia, l’onore più grande è
quello di insegnare a un giovane gruppo di artisti marziali le
abilità che il signor Miyagi ha lavorato duramente per impattare.
Una delle scene più famose di Karate Kid è quella in cui
Daniel si imbatte nel signor Miyagi, che sta cercando di catturare
una mosca con le bacchette. Il signor Miyagi ci sta provando
pazientemente da un po’, ma quando Daniel lo raggiunge, la fortuna
dei principianti gli sorride e riesce a prendere la mosca. Il
signor Miyagi deve trovare un altro modo per insegnare a Daniel la
pazienza. Un nuovo poster per la sesta stagione richiama questo
momento iconico.
La locandina è semplice, ma ha un
grande significato e una storia alle spalle. Mostra una mosca
intrappolata tra le due estremità di una bacchetta, un’impresa che
non è riuscita nemmeno a Daniel nel suo fortunato tentativo. La
mosca è perfettamente incastrata tra le due bacchette senza essere
schiacciata, a testimonianza della cura e dell’attenzione con cui
l’acchiappatore l’ha catturata. Un testo sul poster sottolinea il
messaggio: “La pazienza sarà messa alla prova“.
Le arti marziali e la vittoria nei
tornei si basano sul tempismo. Ciò richiede molta pazienza per
evitare di colpire in un momento inopportuno e di perdere la
vittoria. Con l’avvicinarsi del Sekai Taikai, il Miyagi-Do deve
esercitarsi a superare la prova dell’impazienza se vuole
vincere.
Ralph
Macchio interpreta Daniel LaRusso fin dal primo film
del 1984. In Cobra Kai, il suo mentore, il signor Miyagi, non è più
presente per trasmettere la sua saggezza, ma Daniel ha portato con
sé questi insegnamenti. Collider ha parlato con Macchio di quanto
sarà influente il signor Miyagi nella stagione finale. Macchio ha
parlato di un grande arco narrativo per il personaggio, quando
Daniel scoprirà nuove informazioni che lo disorienteranno. Ha
parlato di questo, dicendo,
“Mi è piaciuto molto trovare il
modo di Daniel di incanalare i Miyagi-ismi e i riferimenti.Ma ci sono momenti in cui si immerge così tanto in quell’eredità
che è difficile distinguere, come dici tu, le proprie convinzioni,
e penso che questa stagione apra un vaso di Pandora in cui si trova
a riconsiderare cose sul suo mentore su cui non riesce mai a
trovare la verità e deve fare i conti con tutto questo
personalmente.Si tratta di un grande arco narrativo in
questa stagione, che si avvia verso la seconda parte e che
sicuramente si risolverà nella terza parte.Sono entusiasta
che i fan lo vedano”.
La sesta stagione di Cobra
Kai, composta da tre parti, uscirà il 18 luglio, il 28 novembre
e la parte finale nel 2025. Recuperate su Netflix
prima che la stagione finale prenda il via.
Apple TV+
pubblica un nuovo inquietante teaser per la seconda stagione di
Scissione (Severance).
Non è stato mostrato molto in questo video promozionale, ma chi ha
occhi attenti potrebbe trovare un messaggio segreto che è stato
messo in atto per i fan. Sono passati due anni dalla messa in onda
della prima stagione di Severance e le immagini del secondo
episodio della serie sono state mostrate durante la recente
presentazione della Apple WWDC 2024.
Secondo il teaser condiviso su X
(ex Twitter), l’unica cosa contenuta nel video è il tema della
serie che suona in sottofondo e un video in penombra di quello che
potrebbe essere un ascensore delle Lumon Industries. Sebbene non
siano stati mostrati molti dettagli in questo teaser, c’è una
teoria secondo cui la luce rossa lampeggiante potrebbe essere un
messaggio segreto con la scritta “DOMANI”.
Le riprese della seconda stagione
di Scissione
(Severance) sono iniziate a gennaio
2024 e si sono concluse ad aprile. Finora, durante la
presentazione di Apple
TV+ a giugno, sono stati rilasciati scorci e spezzoni del
prossimo episodio dello show. Al momento non è ancora stato
confermato il rilascio del trailer ufficiale della seconda
stagione.
Cosa sappiamo della seconda
stagione di “Severance”?
La stagione 1 di Severance
è stata nominata per numerosi premi sin dalla sua prima uscita nel
febbraio 2022. Lo show ha ricevuto 6 nomination ai Primetime Emmy
Awards 2022, ha ottenuto 3 nomination agli Independent Spirit
Awards 2023 e ha vinto le categorie “Serie drammatica” e “Nuova
serie” ai Writers Guild of America Awards 2023.
L’ultimo episodio di
Severance è stato trasmesso l’8 aprile 2024. Prima della
messa in onda dell’ultimo episodio, Apple TV+ ha annunciato che
lo show era stato autorizzato per una seconda stagione.
Finora è stato confermato che Adam Scott
tornerà per riprendere il suo ruolo principale di Mark Scout.
Torneranno anche Patricia Arquette nel
ruolo di Harmony Cobel,John Turturro nel ruolo di Irving
Bailiff e Christopher Walken nel ruolo di Burt
Goodman, solo per citarne alcuni.
Inoltre, sono stati
annunciati nuovi membri del cast che si uniranno alla seconda
stagione. Si tratta di Bob Balaban
(Asteroid City), Robby
Benson (La bella e la bestia),
Stefano Carannante (Blue
Bloods), Gwendoline
Christie (Wednesday),
John Noble (Il Signore degli
Anelli: Il ritorno del re), Ólafur Darri
Ólafsson (Eurovision Song Contest: The
Story of Fire Saga), Alia
Shawkat (Arrested
Development) e Merritt Wever
(The Walking Dead).
La seconda stagione
Scissione (Severance) non ha
ancora annunciato una data di uscita. Fino ad allora, è possibile
vedere in streaming tutti gli episodi della prima stagione su Apple
TV+. Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti. Potete
vedere il teaser qui sopra.
Vikings: Valhalla di Jeb
Stuart è un racconto
epico degli eventi che circondano la brutale lotta per i cuori
e le menti del popolo norreno alla fine dell’XI secolo. È
prevista una terza stagione e dobbiamo ripercorrere quanto
accaduto alla fine della seconda stagione per prepararci alla
terza, che debutterà l’11 luglio. Lo show ruota attorno a tre
personaggi: Leif Eriksson (Sam Corlett), sua
sorella Freydis Eriksdottir (Frida
Gustavsson) e Harald Sigurdsson (Leo
Suter).
Le prime due stagioni hanno visto
un’enorme quantità di spargimenti di sangue e di amori perduti, e
la terza stagione non mancherà di riproporre le stesse cose. Anche
se Freydis è stata separata da Leif e Harald, è probabile che gli
archi caratteriali dei tre protagonisti si intreccino mentre la
lotta tra i vichinghi pagani degli Antichi Dei e il movimento
cristiano continua a creare uno scisma all’interno dei numerosi
clan della nazione vichinga. Vediamo dove ci siamo lasciati alla
fine della
Stagione 2e come si evolve la situazione nella
Stagione 3.
Cosa è successo a Freydis in
“Vikings:Valhalla” Stagione 2?
Dopo essere fuggita da Kattegat e
dallo spietato re Sweyn Forkbeard (Soren Pilmark),
Freydis si separa da Harald. Viene portata nella roccaforte
vichinga di Jomsborg da Lord Herekr (Bradley
James), che condivide la sua visione di un futuro
tradizionale del popolo norreno basato sull’ideologia pagana degli
Antichi Dei. Al suo arrivo, c’è subito tensione per il modo in cui
Herekr separa gli abitanti della città in un sistema di classi.
Anche se Herekr cerca di placare Freydis facendola diventare
un’alta sacerdotessa, lei lo contesta per il trattamento che
riserva agli abitanti di Jomsborg.
Dopo che Freydis ha dato alla luce
il figlio suo e di Harald, i due vengono alle mani per il modo in
cui la religione degli Antichi Dei viene interpretata e applicata
alla gente di Jomsborg. Il disaccordo continua ad acuirsi e si
conclude con la morte di Harekr, rendendo Freydis il sovrano della
città. La battaglia più importante per Jomsborg arriva quando Jarl
Olaf Haraldsson (Johannes Haukur Johannesson)
porta il suo esercito sulle coste di Jomsberg e sfida Freydis e il
suo ordine degli Antichi.
Questa è la sequenza più cruciale
alla fine della Stagione 2. Olaf sfida il governo di Freydis e lei
è più che pronta ad affrontarlo. Dopo aver sferrato un attacco a
sorpresa che lascia la ciurma di Olaf morta, Freydis dimostra di
essere la più grande e cattiva vichinga abbattendo Olaf con una
lancia nel petto dopo un combattimento corpo a corpo. In vista
della terza stagione, Freydis è il personaggio più potente e
influente dello show.
Leif e Harald compiono un
viaggio insidioso a Costantinopoli
Quando Harald si rende conto di
aver bisogno di un’enorme quantità di denaro e di un esercito per
diventare il leader che immagina, lui e Leif si imbarcano in una
pericolosa missione per assicurarsi entrambi e sfidare Re Canuto
(Bradley Freegard). Dopo un pericoloso viaggio
attraverso una brutale e spietata strada ghiacciata, arrivano nella
capitale Costantinopoli. Lungo la strada, Leif incontra e si
innamora di una studiosa di nome Mariam (Hayat
Kamille). Lei gli insegna a leggere e a scrivere, ma è
affetta da una malattia terminale e muore alla fine del loro
viaggio.
Per la seconda volta in due
stagioni, Leif si ritrova con il cuore spezzato e ognuno dei suoi
amori muore tra le sue braccia. Nel frattempo, anche
Harald si innamora di quella che crede essere la figlia dell’uomo
che gli ha venduto la barca. In realtà, Elena (Sofya Lebvedva) è la
donna promessa all’imperatore Romanos III (Nikolai
Kinski). È un duro colpo per il sicuro Harald, ma Elena lo
rassicura sul fatto che prova ancora qualcosa per lui e che ora
ha l’esercito necessario per sfidare Canuto. Un’altra
possibilità da non scartare è che Harald rimanga a Costantinopoli
per corteggiare Elena. È stato un imprevedibile jolly durante le
prime due stagioni dello show. Il diavolo irascibile sembra aver
già dimenticato il figlio avuto con Freydis.
Nel castello di Londra, governato
dalla regina Emma (Laura Berlin), si sono
verificati una serie di giochi di testa e di politica
simili a quelli di Game of
Thrones. La sua tumultuosa relazione con il
viscido conte Godwin (David Oakes) ha visto alti e
bassi. Ma dopo un attentato alla sua vita, Emma è più che mai
sospettosa di Godwin.
Ha dimostrato di essere il
personaggio più saggio e lucido della serie e ora che ha avuto la
conferma che la malizia è alle porte di casa sua, sarà
interessante vedere come laaffronterà. Re
Canuto ha appoggiato Godwin consegnandogli in sposa la nipote Gytha
(Henessi Schmidt) e unendo le famiglie norrene e
inglesi. Jeb Stuart ha lasciato una terza stagione ricca di
possibilità deliziose, e sarà affascinante vedere dove andrà
Vikings: Valhalla nella terza stagione.
Sin dalla sua prima puntata,
Trying ha raccontato la storia
sincera di una coppia in missione per far crescere la propria
famiglia, ma non nel modo tradizionale, mentre affronta il
complesso processo di adozione. Grazie a un umorismo
costante, a personaggi stravaganti e a un’atmosfera di benessere,
lo show è diventato rapidamente uno dei migliori di Apple TV+ e ha
mantenuto questo titolo. Con una nicchia unica di televisione sana,
la serie eccelle nel bilanciare umorismo e cuore, un talento che è
ancora vivo e vegeto nell’ultima stagione.
La quarta stagione continua a seguire le vite di Nikki
(Esther Smith), Jason (Rafe
Spall), Princess (Scarlett Rayner), Tyler
(Cooper Turner) e il resto della loro famiglia,
con una stagione ricca di eventi. Ma il finale, intitolato
“Scott of the Atlantic”, lascia più di un
cliffhanger. Avviando Jason verso un nuovo percorso
professionale, l’ultima stagione promette altre commedie emotive,
ma ciò che rimane ambiguo è l’importante colpo di scena del ritorno
della madre biologica di Princess e Tyler.
L’arrivo di Kat (Charlotte
Riley) costringerà Nikki e Jason a confrontarsi con una
delle loro più grandi paure come genitori. Anche il resto della
famiglia subisce dei cambiamenti, con il padre di Jason, Vic
(Phil Davis), che decide se continuare a
frequentare qualcuno, e il drammatico e ambiguo cliffhanger di
Karen (Siân Brooke) e Scott (Darren
Boyd). Anche se lo show non è ancora stato
ufficialmente rinnovato, c’è ancora molto da raccontare
sulla storia della famiglia.
Trying spinge Jason a cambiare
carriera
Nel corso della stagione, Jason ha
lavorato con suo figlio e con altri bambini adottati diventando un
allenatore. Ha dedicato molto tempo a unificare il gruppo, poiché
ogni bambino ha problemi unici che rendono più difficili gli sport
di squadra. Dopo una stagione di lavoro con loro, Jason li ha
relativamente sotto controllo, ma nel finale Nikki lo aiuta a
capire che il suo sforzo ha fatto perdere loro il
vantaggio.
Stanno perdendo la partita perché
lui li ha spinti a giocare senza la loro rabbia. Facendo un
discorso di incoraggiamento, Jason raduna la sua squadra, che
riesce a pareggiare la partita nel secondo tempo. Questo episodio
ha dato a Jason la possibilità di avere un impatto sulla
vita di questi ragazzi, compreso, ma non solo, suo figlio
Tyler. Dimostra inoltre di avere un talento nel lavorare con
loro.
Dopo aver osservato i suoi
progressi, Nikki e l’assistente sociale di Jason, Noah
(Karl Collins), suggeriscono a Jason di
intraprendere la carriera di assistente sociale. Sebbene siano
necessari due anni di corsi per ottenere la qualifica, Jason è
interessato. Dopo aver accettato un lavoro come tassista nella
terza stagione per alleviare i problemi economici della
famiglia, a Jason spetta un lavoro che lo appassiona. Ne parla con
Nikki, ammettendo di volerci provare, e Nikki lo sostiene. Anche se
la decisione viene presa verso la fine dell’episodio, segna un
cambiamento importante. Diventare un assistente sociale
sarebbe un momento di svolta per Jason, che ha lottato
contro il processo di adozione e ora intende aiutare gli altri.
Il ritorno di Kat lascia un
drammatico cliffhanger per “Trying”.
Dopo un salto temporale di sei
anni che ha saltato il periodo immediatamente successivo
all’adozione ufficiale, la quarta stagione affronta un aspetto
diverso della vita adottiva: le complessità legate al passato del
bambino. Ormai adolescente, Princess lotta per venire a patti con
la sua storia con la madre biologica, sentendosi abbandonata. Nel
corso della quarta stagione, Princess cerca Kat, rintracciando i
suoi indirizzi conosciuti, ma tutto ciò che ottiene è un percorso.
Nikki e Princess hanno affrontato difficoltà nel loro rapporto,
soprattutto quando Princess è diventata un’adolescente, quindi non
dice a Nikki cosa sta facendo. Princess si confida invece con la
zia Karen, che la aiuta con una certa riluttanza.
Ilcoinvolgimento di Karen crea una frattura tra Karen e
Nikki, che si sente tradita dalla bugia, ma le due si
riconciliano nel finale.
Prima del finale, le tracce di
Princess la portano in Spagna, ma Nikki e Jason le impediscono di
andarci e Nikki invece viaggia. A differenza di Princess, Nikki
trova Kat nel penultimo episodio, ma non lo dice alla figlia. Kat
non risponde alle domande e lascia Nikki non appena viene a
conoscenza del loro legame, così Nikki sostiene che le tracce si
sono perse per risparmiare Princess. Tuttavia, nel finale, Princess
scopre la verità grazie a una foto sul telefono di Nikki, ma prima
che possa affrontare Nikki, arriva Kat. La trama
viene lasciata lì, preparando un incontro tra Kat e Princess, che
ha già delle domande da fare alla sua madre biologica. Ma la
comparsa di Kat costringerà Nikki ad affrontare la sua più grande
paura da genitore.
Cosa succederà al resto della
famiglia nel finale della quarta stagione di “Trying”?
Dopo essersi rimesso in gioco per
la prima volta dopo la morte della moglie, Vic ha dovuto affrontare
una scelta difficile quando la donna che ha incontrato ha voluto
una relazione. Non essendo pronto per questo, Vic si rende conto
che in realtà vuole solo sistemare le cose, quindi pensa di
iniziare a lavorare come tuttofare piuttosto che uscire con
qualcuno. Ma questo non è nulla in confronto alla storia di Karen e
Scott.
Nella quarta stagione, Scott ha
deciso di attraversare l’Atlantico a remi. Sebbene abbia esitato
nella sua decisione, il finale inizia con il suo lancio, dal quale
Karen lo dissuade prontamente. Non ha mai creduto che sarebbe
andato fino in fondo, ma quando la cosa diventa reale, si preoccupa
per la sua sicurezza. Sebbene Karen non si esprima razionalmente,
solleva timori validi. Alla fine, ammettendo di
sottovalutare il marito, Karen convince Scott a
ritirarsi dalla spedizione.
Ma la trama non finisce qui. Scott
nota il disegno della figlia per celebrare la spedizione sul
pavimento dell’auto e si china per prenderlo mentre l’auto sbanda.
Mentre Karen è con Nikki e Jason a festeggiare dopo la partita di
calcio di Tyler, Scott non si vede da nessuna parte. Al contrario,
Freddy (Oliver Chris), che ha allenato Scott nel
canottaggio, arriva alla festa, annunciando che deve parlare di
Scott con Karen. La serie passa alla sua auto, con oggetti lanciati
in giro, prima di mostrare Scott che voga verso il
mare. Questa scena è stata interpretata in diversi modi:
alcuni sostengono che Scott sia morto e che la voga rappresenti
l’aldilà.
Altri suggeriscono che sia stato
ferito e che la remata sia stata un sogno, mentre altri ancora
sostengono che Scott sia vivo e vegeto, ma che abbia cambiato idea
e abbia intrapreso il pericoloso viaggio. Di certo, la sua
scelta di non arrendersi si adatta meglio al tono della
serie, ma Trying non è contrario a un colpo di
scena emotivo. Il suo finale ambiguo potrà essere chiarito solo
nella quinta stagione, lasciando il pubblico a chiedere di più.
Dopo il selvaggio cliffhanger della
scorsa settimana, il finale di stagione di Doctor
Who, “Empire of Death”, risolve
finalmente il mistero centrale che ha tenuto in ombra il
Dottore (Ncuti
Gatwa) e Ruby Sunday (Millie
Gibson) per tutta la stagione: chi è la madre di
Ruby e perché è così importante? Le risposte alle altre domande
che hanno proliferato nella prima stagione: da dove viene Sutekh
(Gabriel Woolf)?
Perché ci sono così tante Triadi di
Susan (Susan Twist)? Come fa la signora Flood
(Anita Dobson) a riconoscere un TARDIS? – sono più
complicati di quanto si possa immaginare, e uno rimane
stranamente senza risposta in vista della seconda
stagione. E c’è forse la domanda più importante di tutte:
come fanno un Signore del Tempo e una ragazza umana a sconfiggere
un nemico indomabile come il dio della morte?
Da dove viene il Sutekh di
Doctor Who?
“Empire of Death” riprende proprio
da dove si era interrotto “The Legend of Ruby Sunday“, con
Sutekh il Distruttore, un antico essere alieno, che scatena il suo
“dono di morte” sulla Terra: una gigantesca onda di sabbia che
uccide tutto ciò che tocca. Il Dottore e Melanie Bush
(Bonnie Langford) superano l’assalto
iniziale della carneficina, ma quando tornano al quartier generale
della UNIT è troppo tardi. Tutti i membri della sala di controllo,
tra cui Kate Lethbridge-Stewart (Jemma Redgrave) e
Rose, la figlia di Donna Noble (Yasmin Finney),
sono evaporati nella polvere come la conclusione di Avengers:Infinity
War.
Nella disperata speranza di
ricostruire l’identità di sua madre, Ruby programma la Finestra del
Tempo fino alla notte della sua nascita. Il Dottore e Mel si
riuniscono a Ruby e Sutekh, da vero guastafeste qual è, si unisce
alla loro riunione. L’ultima volta che il Dottore e Sutekh si sono
scontrati, il Dottore lo ha bandito in un vortice temporale. In
realtà, Sutekh si è fissato al TARDIS.
Il dio della morte si è nascosto
nella scatola blu per tutto questo tempo, raccogliendo
abbastanza potere per ascendere alla divinità e piazzando i suoi
agenti dormienti ovunque il Dottore abbia visitato. Questi
agenti (gli “angeli della morte” di Sutekh) sono esseri con
personalità e vita, finché Sutekh non li possiede psichicamente.
Dando a ognuno lo stesso volto, il Dottore non poteva che esserne
incuriosito. Il fatto di chiamare Susan Triade con il nome del
nonno del Dottore ha reso la trappola perfetta.
Come se non bastasse, Sutekh ha
dirottato e corrotto il TARDIS, lasciando il Dottore, Ruby e
Melanie bloccati. Fortunatamente, poiché i ricordi di Ruby
alimentano la Finestra del Tempo, Ruby manifesta un “TARDIS della
Memoria”, un TARDIS molto più piccolo e meno potente alimentato da
vari ricordi. Il trio sfugge all’onda di morte di Sutekh, ma
assiste all’eradicazione di ogni forma di vita nel tempo e nello
spazio. Il Dottore, sconfortato, si incolpa della
distruzione dell’universo.
Come fanno il Dottore e Ruby
Sunday a trovare la madre di Ruby?
A furia di arrampicarsi sugli
specchi, il Dottore si rende conto che lo schermo della Finestra
del Tempo visualizza alcuni ricordi ogni volta che Ruby pensa a sua
madre. Ruby non ne riconosce uno, la trasmissione in diretta
dell’intervista a un politico, perché proviene dal futuro
alternativo in cui ha vissuto e che ha dimenticato
nell’episodio “73 Yards”. Nel 2046, il Primo Ministro Roger ap
Gwilliam (Aneurin Barnard) ha istituito uno
screening obbligatorio del DNA. Se la madre di Ruby fosse
ancora viva, il suo DNA sarebbe stato registrato. Portano
il TARDIS della memoria in un futuro “morto”, scansionano il sangue
di Ruby nel sistema e trovano una corrispondenza.
Purtroppo, nessuno può sfuggire
alla portata del dio della morte. Sutekh possiede Mel attraverso le
cellule morte del suo corpo, anche se l’ex compagna del Dottore
resiste valorosamente. Sutekh convoca il Dottore e Ruby nel 2024 –
dove, ironia della sorte, Sutekh è perplesso
quanto noi sul mistero della madre di
Ruby. È l’unica persona nell’universo che non riesce a
identificare, e questo non va bene.
Ruby accetta di dare a Sutekh il
nome della madre, fermandosi a pochi centimetri dal suo
gigantesco naso da sciacallo. Proprio mentre sta per
rivelare il colpo di scena della stagione di Doctor Who, lancia una corda dal TARDIS della
memoria intorno al collo di Sutekh. Il Dottore afferra la corda con
il guanto intelligente di “The Church on Ruby Road” e la aggancia
alla console del vero TARDIS. Insieme, i due trascinano
Sutekh per un altro viaggio nel tempo e nello spazio.
Chi è la madre di Ruby Sunday
in “Doctor Who”?
Ripercorrere l’onda della
morte di Sutekh ne contrasta gli effetti. Tutti tornano in
vita, anche se un po’ impolverati. Il Dottore non trae gioia
dall’occasione; dice cupamente a Sutekh che, poiché Sutekh si è
attaccato al TARDIS, ha essenzialmente trasformato il Dottore nel
dio della morte. Metafora o no, dopo il pronunciamento del Dottore
pieno di sensi di colpa, Sutekh svanisce in cenere nel vortice
del tempo: un finale pieno di karma per il cattivo di
Doctor Who che ha giocato a lungo con la truffa meglio di
chiunque altro. Dopo tutto questo tempo, la risposta sulla madre di
Ruby è semplice: si chiama Louise Allison Miller (Faye
McKeever).
Nel 2004 Louise aveva 15 anni, era
sola, terrorizzata e incinta. Ha affidato la figlia neonata a Ruby
Road perché sapeva che una chiesa era più sicura per la sua bambina
che vivere con il terribile padre di Louise. Poiché Ruby e il
Dottore l’hanno “investita di significato”, si è evoluta in un
concetto abbastanza potente da terrorizzare un dio. “La persona più
importante dell’universo era la più ordinaria”, dichiara il
Dottore. E perché ha indicato il Dottore? Louise stava indicando il
cartello stradale di Ruby Road dietro di lui. Ha dato un nome a sua
figlia prima di partire.
Dopo un attimo di esitazione, Ruby
si presenta a Louise in una caffetteria. Le donne condividono un
momento di tenerezza, stringendosi l’un l’altra mentre piangono.
Più tardi, mentre Louise si integra bene con Carla
(Michelle Greenidge) e Cherry (Angela
Wynter) Sunday, è il Dottore che, ancora una volta, rimane
in disparte dal punto di vista emotivo. A differenza del suo
predecessore, il Quattordicesimo Dottore (David
Tennant), Quindici non riesce ancora a crearsi una
famiglia e a rimanere in un posto. Entrambi gli amici capiscono che
questo è l’inizio del viaggio di Ruby con la sua famiglia e
la fine delle loro avventure insieme, almeno per ora. Ruby
ha guarito il cuore del Dottore e lui giura di onorare questo
legame.
Chi è la signora Flood e come è
collegata a “Doctor Who” Stagione 2?
Il Dottore parte per galassie
sconosciute e si chiude il sipario sulla leggenda della
meravigliosa Ruby Sunday e della sua ordinaria, ma straordinaria,
madre naturale. Ncuti Gatwa tornerà a dicembre per l’annuale
speciale natalizio di Doctor Who (scritto dall’ex
showrunner Steven Moffat), affiancata questa volta
da nientemeno che la stessa Lady Whistledown di Bridgerton,
Nicola Coughlan. Tutto lascia pensare che
Millie Gibson tornerà per la
seconda stagione, oltre alla
guest star di “Boom” Varada Sethu che si
unirà al TARDIS a tempo pieno.
Ma una domanda persiste: che ne
sarà della signora Flood? A questo proposito, Russell T
Davies non fornisce alcuna risposta, ma solo accenni
allettanti. Prima che lei e Carla si dissolvano nell’onda della
morte di Sutekh, la signora Flood fa riferimento al suo “vero nome”
e ai “piani” che non è riuscita a realizzare, per non parlare
dell’inquietante affermazione: “Dì al tuo Creatore che verrò a
distruggere i suoi cancelli d’oro”.
Torna a raccontare il lieto fine di
Ruby prima di apparire sul tetto dell’edificio con in mano una
valigia e un ombrello e avvolta in una sontuosa pelliccia bianca.
Rompe la quarta parete e parla direttamente alla telecamera per la
seconda volta in questa stagione, mettendo allegramente in
guardia sul “terribile” finale del Dottore e augurandoci la
buonanotte come la favola della buonanotte del mondo.
Qualunque cosa Davies abbia in serbo per la seconda stagione, alcuni misteri è meglio lasciarli
irrisolti – fino alla prossima volta.