Nella foto vediamo Tom
Bombadil, il mistico personaggio di J.R.R.
Tolkien spesso escluso dagli adattamenti, apparirà nella
seconda stagione di Gli Anelli del Potere. Ed è lui trai
protagonisti di queste prime foto.
Rory Kinnear interpreterà Tom
Bombadil nell’imminente seconda stagione de Il Signore degli Anelli e Vanity Fair
ha appena pubblicato una nuova serie di immagini che offrono il
primo sguardo al leggendario personaggio in live-action. Bombadil è
uno degli esseri più affascinanti della Terra di Mezzo, tanto che
Lord Elrond lo definisce “una strana creatura” durante il Concilio
di Elrond nei romanzi. Le immagini appena rilasciate sembrano
provenire principalmente dalla stessa scena della nuova stagione,
con Bombadil che conversa con un altro strano individuo introdotto
ne Gli anelli del potere, lo Straniero (Daniel Weyman). I due si
vedono a colloquio in un cottage vicino ai confini di Rhûn, le
terre che costituiscono la parte orientale della Terra di
Mezzo.
Il Vecchio Tom, come lo chiamavano
i romanzi, è un personaggio che ha vissuto nella Terra di Mezzo – o
Arda, come era conosciuta – molto prima dell’arrivo dei Valar, gli
Elfi di Valinor, e della comparsa dei Signori Oscuri, Morgoth e
Sauron. Descritto nei libri di Tolkien come “più vecchio del
vecchio”, Bombadil sembra essere un’enciclopedia di tutte le
conoscenze della Terra di Mezzo, dato che esisteva prima della
creazione degli esseri viventi. Avrebbe quindi senso che un mago
che ha perso la memoria, nello Straniero, chiedesse consiglio a
lui.
Parlando di Old Tom, gli showrunner
de Gli Anelli del Potere J.D. Payne e Patrick McKay hanno spiegato
a Vanity Fair perché un personaggio così iconico non è mai stato
inserito in nessun adattamento delle opere di Tolkien. “C’è una
ragione per cui non è stato presente nei precedenti adattamenti,
perché in un certo senso è una sorta di personaggio
anti-drammatico“, dice Payne a proposito del Vecchio Tom.
“Non è un personaggio che ha un programma particolarmente
forte. Osserva il dramma, ma in gran parte non vi partecipa. Ne La
Compagnia dell’Anello, i personaggi vanno lì e si trattengono per
un po’, e Tom fa cadere su di loro alcune conoscenze“.
Aggiunge McKay: “Conoscenze che non sono particolarmente
rilevanti per quello che stanno facendo o stanno per
fare“.
La nuova stagione debutterà a
livello globale giovedì 29 agosto 2024 su Prime Video, in più
lingue e in oltre 240 Paesi e territori. Per rimanere aggiornati su
tutte le novità relative alla serie Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del
Potere, visitate la pagina dedicata sul sito di
Amazon MGM Studios.
Antony Starr ha
avuto un grande impatto nel ruolo dello psicotico supereroe
conosciuto come Homelander, tra i principali protagonisti della
serie The Boys, di
Prime Video. Da tempo, però, sono in
molti a chiedersi se c’è la possibilità che prima o poi lo si possa
vedere nei panni di un supereroe più convenzionale. Una recente
voce di corridoio ha affermato che il ruolo di protagonista della
prevista serie Max Booster Gold è già stato
assegnato e, quando i fan hanno notato che Starr e il co-CEO dei DC
Studios James Gunn hanno iniziato a seguirsi su
Instagram, sono aumentate le speculazioni sul fatto che l’attore
australiano potrebbe essere stato scritturato per il ruolo di
Michael Jon Carter.
Perché proprio questo personaggio e
non un altro ruolo del DCU? La somiglianza dell’attore al supereroe dei
fumetti DC ha sicuramente reso facile questo accostamento.
Tuttavia, è proprio Starr a rispondere ora a queste teorie,
affermando durante un intervista a ComicBook.com: “Io e James
giochiamo solo a golf”. L’attore ha poi aggiunto che “Non
vedo l’ora di vedere cosa farà con l’Universo DC. Penso che sia un
regista, un produttore e un talento fenomenale. È uno dei più
grandi del settore, quindi non vedo l’ora di vedere cosa sta
preparando”.
Ad oggi, alcune fonti riportano che
gli attori Dylan Playfair, Fionn Whitehead e
Patrick Schwarzenegger stanno tutti facendo dei
provini per il ruolo di Booster, ma ad oggi non ci sono conferme
ufficiali a riguardo. Sappiamo che le priorità di DC Studios sono
Superman e Supergirl, come primi
personaggi ad arrivare sul grande schermo. Ma chi sarà il prossimo?
Sembra che Green Lanterns stia prendendo forma,
mentre si dice che anche Booster Gold sia vicino all’inizio della
produzione.
Il regista James Gunn ha precedentemente affermato che la
serie comedy esplorerà la “sindrome dell’impostore come
supereroe”. Il co-CEO dei DC Studios, Peter Safran, ha
descritto il personaggio come “un perdente del futuro che
utilizza la tecnologia per tornare al presente” e finge di
essere un supereroe. Booster Gold è un personaggio dei fumetti
creato da Dan Jurgens, pubblicato dalla DC Comics. La sua prima
apparizione è in Booster Gold (prima serie) n. 1 (febbraio
1986).
È un supereroe, membro della
Justice League proveniente dal XXV secolo.
Peculiarità del personaggio è il fare il supereroe per professione,
ovvero dedicarsi a imprese eroiche (sempre enfatizzate) a scopo di
lucro, utilizzando numerosi sponsor e pubblicizzando dei prodotti.
Booster è sempre accompagnato da Skeets, un robottino dorato
sarcastico che lo punzecchia e prende in giro in continuazione. Era
anche un grande amico di Ted Kord, il secondo Blue
Beetle, insieme al quale ha dato vita a numerosi sketch comici
durante la gestione di Keith Giffen e J.M. DeMatteis della Justice
League International.
L’amicizia tra George Clooney e Brad Pitt è ampiamente nota e i due hanno
avuto modo di portarla sul set in molteplici occasioni, dalla
trilogia di Ocean’s Eleven fino al film del 2008 Burn After Reading, che ad oggi è stata la loro ultima
collaborazione. Ora, però, i due sono pronti per dar vita ad una
nuova iconica coppia cinematografica per Wolfs,
una nuova commedia d’azione di Columbia Pictures e Apple Original
Films.
Sony, Lionsgate, Apple e Netflix hanno scatenato una guerra di offerte per il
film, prima che Apple concludesse l’affare. George Clooney e Brad Pitt, che producono entrambi il film
attraverso le loro società di produzione, hanno poi accettato una
riduzione del proprio compenso per negoziare un’uscita nelle sale
con Apple, cosa che sembra essere ora garantita con un’uscita in
sala fissata al 20 settembre.
La trama e il cast di Wolfs
La trama di Wolfs,
secondo una sinossi ufficiale, vede Clooney interpretare un
faccendiere professionista assunto per coprire un crimine di alto
profilo. Ma quando arriva un secondo faccendiere (Pitt) e i due
‘lupi solitari’ sono costretti a lavorare insieme, si ritrovano con
una serata che va fuori controllo in modi che nessuno dei due si
aspettava. Il breve teaser rilasciato nella giornata di ieri
lasciava infatti intendere una forte tensione tra di loro, ora
esplorata con il più ampio trailer del film.
Accanto a George Clooney e Brad Pitt in Wolfs
troviamo come co-protagonisti gli attori Amy Ryan
(Only Murders in the Buildings, Beau ha paura),
Poorna Jagannathan (Big Little Lies, The Night
Of) e Austin Abrams, noto per il ruolo di
Ethan Lewis in Euphoria, mentre alla sceneggiatura e alla
regia c’è il tre volte regista di Spider-ManJon Watts, che ha
rinunciato alla regia di Fantastici
Quattro per occuparsi di questo progetto.
Le riprese aggiuntive
di Captain
America: Brave New World sono in corso e sono ora
spuntate online alcune foto inedite di uno dei set del
film. In queste non c’è traccia del cast ma, grazie anche alla
descrizione di una scena, si possono dedurre alcuni dettagli su ciò
che ci si può attendere una volta in sala. Il piano prevede infatti
di girare una sequenza d’azione che vedrà l’auto di Sam (Anthony
Mackie) fermata dalla polizia con delle trappole.
Seguirà una sparatoria, in cui uno dei poliziotti si beccherà un
proiettile e l’auto dell’eroe esploderà.
Seguirà un combattimento corpo a
corpo, il che significa che si potrebbe avere qualcosa di simile a
quanto visto in Captain America: The Winter Soldier, con memorabili
scene d’azione. La fuga del nuovo Captain America dalla polizia era
già stata vociferata, anche se sembra che si tratti di una
sostituzione o di un’aggiunta a una sequenza del trailer del
CinemaCon in cui Sam viene fermato dalle autorità di Washington
D.C.
Sembra inoltre ormai sicuro che il
Presidente Ross (Harrison
Ford) userà i suoi poteri per rendere l’ex Falcon un
fuggitivo. Anche se non siamo sicuri del motivo, non sarebbe la
prima volta che Ross si scontra con un Avengers. Non resta dunque
che attendere maggiori informazioni come anche qualche materiale
promozionale del film che offra uno sguardo migliore a quanto fino
ad oggi ci è stato solo anticipato tramite fonti più o meno
ufficiali.
Quello che sappiamo sul film Captain America:
Brave New World
Captain America: Brave New World riprenderà da
dove si è conclusa la serie Disney+The Falcon and the Winter
Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie)
dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il
regista Julius Onah (Luce, The
Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un
“thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno
del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la
sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile
Hulk del 2008.
Secondo quanto riferito, la star
di Alita: Angelo della BattagliaRosa
Salazar interpreta la
cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà
degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà
il Marvel Cinematic
Universe su una dimensione più terrestre e realista, come
già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad
ora, il film è indicato come uno dei titoli più importanti
della Fase
5.
Anthony
Mackie ha recentemente dichiarato che questo film
è “10 volte più grande” della sua serie Disney+ e ha parlato della dinamica tra Cap e il
nuovo Falcon, Joaquin Torres. “Sono in coppia alla pari“,
ha scherzato. “Sono entrambi militari. Io ero il suo ufficiale
comandante. Tra noi c’è più amicizia rispetto al modo in cui
ammiravo Steve o al modo in cui non mi piaceva Bucky“.
“Questo film è un chiaro reset.
Ristabilisce davvero l’idea di cosa sia e cosa sarà questo
universo“, ha aggiunto Mackie. “Penso che con questo film,
si stia ottenendo un chiaro, nuovo marchio di ciò che
la Marvel vuoole
essere nello stesso modo in cui hanno fatto con Captain America: The Winter
Soldier“.
Primo ciak per
Maschi veri, la serie tv comedy in 8 episodi, una
produzione Groenlandia, società del gruppo Banijay, prodotta da
Matteo Rovere, con protagonisti Maurizio Lastrico, Matteo
Martari, Francesco Montanari e Pietro Sermonti, scritta da Furio
Andreotti, Giulia Calenda e Ugo
Ripamonti, in arrivo solo su Netflix nel 2025.
Mattia (Maurizio
Lastrico), Massimo (Matteo Martari),
Riccardo (Francesco Montanari) e Luigi
(Pietro Sermonti) sono quattro amici sulla
quarantina che, in un mondo che prova a cambiare verso la parità
sociale e di genere, si ritrovano, loro malgrado, ad affrontare i
propri pregiudizi, i paradigmi della “mascolinità tossica” e le
conseguenze inaspettate che derivano dal doversi mettere in
discussione. Da sempre legati al loro status di maschi alfa, i
quattro amici dovranno improvvisamente riscoprire il loro posto
nella società e nelle dinamiche di coppia, senza perdere, nel
frattempo, loro stessi.
Thony, Sarah
Felberbaum, Laura Adriani, Alice Lupparelli, Corrado Fortuna,
Nicole Grimaudo completano il cast della serie, diretta da
Matteo Oleotto e Letizia
Lamartire.
Foto Credits – LUCIA IUORIO Netflix
Maschi veri – Una
Serie Netflix – produzione Groenlandia – prodotta da Matteo
Rovere
Cast: Maurizio Lastrico,
Matteo Martari, Francesco Montanari, Pietro Sermonti, Thony, Sarah
Felberbaum, Laura Adriani, Alice Lupparelli e con Corrado Fortuna e
Nicole Grimaudo
Regia: Matteo Oleotto, Letizia Lamartire
Scritta da: Furio Andreotti, Giulia Calenda, Ugo
Ripamonti
Direttore della Fotografia: Valerio Azzali
Casting Director: Francesca Borromeo
(u.i.c.d.)
Scenografo: Fabrizio D’Arpino
Costumista: Elena Minesso
Trucco: Daniela Scumaci
Capelli: Michele Vigliotta
Montaggio: Pietro Morana, Michele Gallone,
Giorgia Currà
Avrete probabilmente sentito
parlare dell’ultima serie true crime di Netflix, Unbelievable, una
mini serie in otto parti su casi di stupro irrisolti. Ciò significa
che probabilmente avrete sentito parlare dell’attrice protagonista
della serie, Kaitlyn Dever, che è diventata famosa
dopo la messa in onda. Ma chi è?
Chi è Kaitlyn Dever?
Kaitlyn Dever è
un’attrice e cantante americana che ha partecipato a numerosi film
e programmi televisivi di piccole e grandi dimensioni. In
particolare, è l’attrice protagonista della serie femminista
Unbelievable di Netflix, basata su un articolo
giornalistico vincitore del Pulitzer, intitolato An Unbelievable
Story of Rape, realizzato dalle organizzazioni statunitensi The
Marshall Project e ProReublica. La storia è incentrata su Marie
Adler (Kaitlyn Dever), una diciottenne violentata
sotto la minaccia di un coltello a Washington nel 2008, quando uno
sconosciuto si è introdotto nel suo appartamento e l’ha legata al
letto.
Fuori dal set, la Dever ha formato
la band folk-pop Beulahbelle con la sorella Mady (che è la sua
copia sputata!).
Chi altro appare in Unbelievable
accanto a Kaitlyn Dever?
Kaitlyn Dever
guida il cast di Unbelievable insieme a Elizabeth Marvel,
Toni Collette e Merritt Wever. In una precedente
intervista con Teen Vogue, la Dever ha raccontato come l’aver visto
la Collette in Il sesto senso abbia scatenato il suo interesse per
la recitazione, affermando che “il primo film di paura che i miei
genitori mi hanno fatto vedere è stato Il sesto senso. Quando ho
visto [Collette]
in quel film, ho pensato: “Oh mio Dio, questa è una vera
performance”. È stata la prima interpretazione onesta che ho visto
e mi ha lasciato senza fiato e ho pensato: “È questo che voglio
fare. È esattamente quello che voglio fare”.
Qual è l’età di Kaitlyn
Dever?
Kaitlyn Dever ha
22 anni (è nata il 21 dicembre 1996) e sta già facendo faville nel
mondo dello spettacolo. Davvero notevole, lo sappiamo.
Kaitlyn Dever, i film e le serie
tv nel quale ha recitato
Oltre al
legal dramaUnbelievable, la Dever ha
all’attivo alcuni ruoli minori e maggiori in progetti come
Bad Teacher, J. Edgar, The Mentalist, Last Man Standing,
Booksmart e recentemente il dramma biografico Beautiful Boy con
Timothée Chalamet e
Steve Carell.
La Walt Disney
Pictures ha fatto uscire il primo trailer del suo prossimo
sequel animato, Oceania
2 (Moana 2), condiviso proprio da
Dwayne “The Rock” Johnson, star del film.
Dwayne “The Rock” Johnson
riprenderà il ruolo del semidio polinesiano mutaforma
Maui,
insieme ad
Auli’i Cravalho,
che sarà ancora una volta la voce del personaggio
principale.
Oceania
2, sequel di Oceania era stato
originariamente concepito come una serie Disney+, ma si dice che i dirigenti
dello studio siano rimasti così colpiti dal lavoro dello
sceneggiatore e regista David G. Derrick Jr. sugli
episodi iniziali che hanno deciso di rinnovare le sue idee per un
unico film per il grande schermo.
“Una delle cose più emozionanti
è stata trovare la nostra Moana e quanto sia stato emozionante. La
ricerca globale per trovare la nostra Moana – che, detto tra noi,
abbiamo trovato – non ve lo dico ancora. [È stato molto
emozionante”.
Cravalho ha detto quanto segue
riguardo alla sua sostituzione l’anno scorso. “Non vedo l’ora
di aiutare a trovare la prossima attrice che possa rappresentare lo
spirito coraggioso, l’innegabile arguzia e la forza emotiva di
Moana. Sono davvero onorata di passare il testimone alla prossima
giovane donna di origine delle isole del Pacifico, per onorare le
nostre incredibili culture e comunità del Pacifico che hanno
contribuito a ispirare la sua storia. E non vedo l’ora di assistere
a tutte le bellissime rappresentazioni del Pacifico che
verranno”.
The ocean is calling her back 🌊🌺
Experience the new trailer for Disney’s
#Moana2 tomorrow and see the movie only in theaters November
27, 2024!
Oceania
2, l’epico musical animato dei Walt Disney Animation
Studios, porta il pubblico in un nuovo viaggio con Vaiana, Maui e
un nuovo equipaggio di improbabili marinai. Dopo aver ricevuto
un’inaspettata chiamata dai suoi antenati, Vaiana deve viaggiare
verso i mari lontani dell’Oceania e in acque pericolose e lontane
per un’avventura diversa da qualsiasi altra che abbia mai
affrontato. Diretto da Dave Derrick Jr. con le
musiche dei vincitori del Grammy Abigail Barlow ed
Emily Bear, del candidato al Grammy
Opetaia Foa’i e del tre volte vincitore del Grammy
Mark Mancina (Lin-Manuel Miranda
non tornerà nel ruolo), Oceania
2 uscirà nelle sale il 27 novembre 2024.
Gli attori Auli’i
Cravalho e Dwayne
Johnson riprenderanno i loro ruoli da doppiatori
rispettivamente per Vaiana e Maui. Sappiamo però che inizialmente
la Disney aveva previsto di continuare la storia di
Oceania come
serie in streaming su Disney+. Tuttavia, quando il progetto ha
iniziato a prendere forma e la popolarità dell’originale è
aumentata, la Disney ha deciso di trasformare la serie in un
lungometraggio per le sale cinematografiche. È dunque stato
annunciato che Oceania
2 arriverà nelle sale il 27 novembre,
rispettando la tradizione di distribuire ogni anno un film
d’animazione nel giorno del Ringraziamento.
Con The Last of
Us – stagione 2 attualmente
in produzione, è stato recentemente annunciato che Jeffrey Wright è stato scritturato per il
ruolo di Isaac, segnando la seconda volta che un attore del
franchise di successo del videogioco riprende il suo ruolo nella
serie televisiva della HBO. Jeffrey Wright è diventato un nome noto grazie
a progetti come
Westworld e Casino Royale, ma di
recente ha ricevuto maggiore attenzione per il suo ruolo di Jim
Gordon in The
Batman e ha recitato in American Fiction, nominato agli Oscar lo
scorso anno.
La
prima stagione di The
Last of Us, in gran parte adattata dal videogioco di
Naughty Dog, segue il viaggio di Joel (Pedro
Pascal) ed Ellie (Bella
Ramsey) attraverso l’America infestata dagli zombie. In
The Last of Us: Part II i giocatori vestiranno anche i panni di
Abby (interpretata da Kaitlyn Dever), una giovane donna che ha un
conto in sospeso con Joel dopo gli eventi del primo gioco (e della
prima stagione). Abby fa anche capo direttamente all’Isaac di
Wright e, sebbene il personaggio non abbia molto tempo sullo
schermo, la sua presenza incombe sulla seconda metà della Parte
II.
La scelta di Jeffrey Wright pone anche un’importante
domanda su come sarà strutturata la seconda stagione. Mentre i
co-creatori di The
Last of Us, Neil Druckmann e Craig
Mazin, hanno già confermato che la trama della
Parte II sarà suddivisa in più di una stagione, la
Parte II utilizza anche una narrazione non lineare
per raccontare lati opposti della stessa storia e Isaac non appare
fino alla seconda metà del gioco. Questa recente notizia di casting
suggerisce che la serie della HBO potrebbe discostarsi dalla
struttura del gioco – ma chi è veramente Isaac e perché è così
importante per The Last of
Us?
Come si collega il WLF a Isaac in
The Last of Us?
Isaac è il comandante del Fronte di
Liberazione di Washington, una delle due fazioni principali di
The Last of Us: Part II. Il WLF
(spesso soprannominato “Wolves”) è un gruppo militare organizzato
che controlla Seattle, dove si svolge la maggior parte della
seconda stagione. Isaac è uno dei membri fondatori della WLF, nata
come gruppo ribelle per protestare contro la FEDRA (Federal
Disaster Response Agency). Come il gruppo di resistenza di Kathleen
(Melanie
Lynskey), che ha rovesciato la FEDRA nella prima
stagione, il WLF si è stancato del controllo autoritario e
dell’abuso di potere della FEDRA.
Dopo una sanguinosa ribellione, la
WLF ha cacciato la FEDRA da Seattle e Isaac è uno dei pochi leader
sopravvissuti. I Lupi assunsero quindi le responsabilità della
FEDRA, assicurando le linee di rifornimento attraverso la città e
proteggendo la comunità. Con l’aggravarsi della minaccia di
infezione, Isaac decise di reinsediare i suoi seguaci nel SoundView
Sstadium, l’equivalente nel mondo del CenturyLink Stadium di
Seattle. Sotto la guida di Isaac, la WLF divenne un’organizzazione
paramilitare e formò una società civile, sviluppando risorse
energetiche sostenibili e fornendo sicurezza dagli infetti e
un’economia funzionante. In apparenza, la WLF sembrava restituire
una parvenza di umanità all’America post-apocalittica. Tuttavia,
con il passare del tempo, la natura brutale di Isaac iniziò a
manifestarsi.
Isaac ha un passato oscuro in The
Last of Us
Sebbene la vita di Isaac prima
dell’apocalisse rimanga un mistero, era un soldato del Corpo dei
Marines degli Stati Uniti. Questo spiega la sua attitudine al
combattimento, alla leadership, alla disciplina e, soprattutto,
alla tortura e agli interrogatori. Una volta diventato leader del
WLF, Isaac riuscì a reinsediare i Lupi nel SoundView Stadium, ma
molti cittadini si rifiutarono di emigrare. Chiunque disobbedisse
agli ordini di Isaac veniva sottoposto a pubblica esecuzione,
comprese le famiglie e i bambini.
Nella Parte II, i giocatori possono
scoprire i resti di Hillcrest, una piccola comunità che ha
preferito l’indipendenza dal regime del WLF. Come rappresaglia per
la loro sfida, Isaac guidò un assalto alla piccola città fino a
quando i sopravvissuti caddero in rango. Mentre il WLF espandeva il
suo dominio, Isaac cercava di ottenere il dominio totale su Seattle
con il pretesto di formare una società sicura per i civili.
Tuttavia, quando il giocatore incontra Isaac nel gioco, egli ha
trasformato la WLF in una fazione persino peggiore della FEDRA.
‘The Last of Us: Part II’
introduce la guerra tra i Wolves e Seraphites
The Last Of Us: Part II presenta
Isaac al giocatore mentre tortura un prigioniero Serafita,
impostando il suo conflitto principale. Isaac combatte una
battaglia persa contro i Serafiti, che il giocatore deve
attraversare mentre esplora Seattle. I Serafiti sono noti anche
come “Cicatrici”, soprannome che deriva dalle cicatrici che si sono
autoimposti sulle guance, e sono membri di un culto religioso
estremista primitivo che si contende il controllo di Seattle. Isaac
ha messo in atto un regime brutale contro gli Scars, conducendo
esecuzioni pubbliche e trasformando un intero hotel in una stazione
WLF progettata per la tortura e gli interrogatori. Isaac ha un
passato di mediazione della pace, per poi distruggerla e uccidere i
suoi prigionieri.
Dopo aver catturato la leader dei
Serafiti, la Profeta, l’ha tenuta prigioniera per fermare ulteriori
conflitti con le Cicatrici. Tuttavia, il Profeta convinse
gradualmente altri Lupi che la loro guerra era infruttuosa e
distruttiva, minando l’autorità di Isacco. Egli decise quindi di
giustiziare la Profeta, trasformandola in una martire e dando luogo
a un’enorme battaglia tra le due fazioni che permise agli Scarsi di
conquistare un territorio nella zona. I passi falsi di Isaac in
materia di leadership si ricollegano ai temi generali di
The Last of Us, che commentano il ciclo della
violenza e della vendetta. Egli permette ad Abby di andare in
missione per rintracciare Joel e cercare vendetta per la morte del
padre, e rappresenta il problema più ampio che la Parte II
affronta: la violenza e la vendetta sono autodistruttive e
continuano un ciclo che creerà solo più devastazione.
Non è ancora chiaro come Isaac
apparirà in The Last of Us – Stagione 2. Dato che
la Parte II è suddivisa in più stagioni e il personaggio di
Jeffrey Wright non compare fino alla seconda
metà della storia, Isaac potrebbe benissimo comparire in nuove
scene ambientate prima degli eventi della Parte
II. In origine il personaggio aveva una presenza più
significativa nella storia originale del secondo gioco, ma alla
fine il suo ruolo è stato ridotto, il che significa che potremmo
vedere alcuni contenuti inutilizzati della Parte II
nell’adattamento della HBO. Dato che la seconda stagione potrebbe
anche abbandonare la struttura narrativa non lineare del gioco e
raccontare gli eventi in ordine cronologico, questo spiegherebbe
una maggiore apparizione di Jeffrey Wright.
Sarà interessante vedere come
l’interpretazione di Jeffrey Wright si tradurrà in televisione e se
verranno apportate modifiche significative alla rappresentazione
originale del personaggio nei giochi. The Last of Us –
Stagione 2 è attualmente in fase di produzione e la sua
uscita è prevista per il prossimo anno. Fino ad allora, i fan
potranno sempre tornare ai giochi per vivere in prima persona
l’esperienza del leader del WLF.
Il mondo di Naruto
è pieno di incredibili shinobi, ognuno con le proprie tecniche e la
propria storia che li rendono importanti alleati o formidabili
nemici. All’apice del mondo ninja c’era il clan Senju, una famiglia
di shinobi famosi per la loro forza e ricordati per il loro impatto
sulla società. Sebbene nella serie non compaiano molti di loro, la
loro influenza si avverte ovunque, poiché la loro eredità comprende
tutto, dal Villaggio della Foglia Nascosta alla tradizione dei
jinchuriki, fino alla filosofia di pace sostenuta dai protagonisti
della serie. Con un adattamento
live-action nelle mani di Destin Daniel
Cretton, questo è il momento perfetto per conoscere la
storia del clan Senju.
Il clan Senju fondò il villaggio
nascosto tra le foglie
La più grande eredità duratura del
clan Senju fu la fondazione del Villaggio Nascosto tra le Foglie,
Konohagakure. Prima della fondazione della Foglia Nascosta, il
mondo dei ninja si trovava in un’epoca conosciuta come il Periodo
degli Stati Combattenti, un periodo in cui i clan erano in costante
guerra e in lotta tra loro. Questo periodo era noto per lo spietato
spargimento di sangue, in quanto gli shinobi spesso non vivevano a
lungo fino all’età adulta a causa del pericolo sempre presente del
conflitto, che vedeva anche i bambini uccisi sul campo di
battaglia. All’epoca, i Senju erano una delle famiglie più potenti,
ma avevano un rivale altrettanto temibile: il clan Uchiha. Queste
due famiglie erano perennemente in conflitto tra loro, poiché molti
Senju venivano uccisi dagli Uchiha e viceversa.
I continui scontri tra le due
formidabili famiglie raggiunsero alla fine una tregua dopo che i
capi dei due clan, Hashirama Senju e Madara Uchiha,
giunsero a un accordo per allearsi al fine di proteggere meglio le
loro famiglie. I due shinobi erano diventati amici da bambini,
prima di scoprire che erano nati da famiglie che avevano giurato di
combattere l’una contro l’altra. Alla fine, dopo essere diventati
leader dei rispettivi gruppi, Hashirama si avvicinò a Madara e i
due fondarono il Villaggio Nascosto tra le Foglie.
Hashirama Senju
Fino ai giorni nostri della serie,
Hashirama Senju è una leggenda tra le leggende, considerato da
molti il più potente shinobi mai esistito. Dopo aver contribuito
alla fondazione di Konoha, fu scelto come Primo Hokage, il leader
dell’intero villaggio. Era talmente rispettato e temuto da
guadagnarsi il soprannome di “Dio degli Shinobi”, a testimonianza
della sua incomparabile forza.
Hashirama era rinomato per i suoi
insondabili livelli di chakra, in quanto possedeva incredibili
quantità di potenza grezza che gli conferivano capacità e
resistenza senza pari. Era famoso anche per il suo ninjutsu unico,
in quanto Hashirama era l’unico utilizzatore naturale del Rilascio
del Legno, un tipo di tecnica che gli permetteva di creare legno e
altre piante in misura tale da poter cambiare interi paesaggi da
solo. Oltre all’immensa scala del Rilascio del Legno, era in grado
di catturare le bestie con la coda. Le bestie con la coda erano
esseri gargantueschi fatti interamente di chakra, in grado di
spianare le montagne, anche se non erano insormontabili per
Hashirama. Hashirama riuscì a catturare molte bestie con la coda e
le distribuì ad altri villaggi come offerte simboliche di pace.
In definitiva, furono le speranze di
Hashirama e la ricerca di un mondo pacifico a renderlo una figura
così influente in Naruto, non solo la sua immensa forza. Nonostante
fosse temuto tra gli shinobi, Hashirama aveva una personalità
eccitabile e amichevole che lo rendeva simpatico a coloro che
avevano la fortuna di essergli amici. Il desiderio di Hashirama di
proteggere la sua famiglia, che comprendeva l’intera Konoha,
sarebbe diventato una filosofia nota come Volontà di Fuoco, la
pietra miliare degli insegnamenti della Foglia Nascosta.
Tobirama
Senju
Tobirama era il fratello minore di
Hashirama e il suo più feroce alleato. Era un potente shinobi dai
capelli bianchi, che quasi eguagliava Hashirama in forza, dato che
i due fratelli erano in grado di rivaleggiare con Madara e suo
fratello Izuna. Insieme, questi quattro erano tra gli shinobi più
pericolosi e rispettati del loro tempo. Tobirama divenne il Secondo
Hokage e istituì molte tradizioni per la Foglia Nascosta, come
l’accademia ninja, gli esami per Chūnin e persino le forze di
polizia di Konoha. Sebbene molte delle azioni di Tobirama abbiano
dato stabilità a Konoha, egli lasciò anche inavvertitamente
un’eredità complicata che includeva diverse conseguenze
negative.
La nomina del clan Uchiha a forza di
polizia del villaggio ostracizzò la famiglia dal resto del
villaggio, alimentando il loro risentimento verso il resto di
Konoha per generazioni. Era noto anche per la sua innovazione e
ingegnosità nel ninjutsu, avendo creato molte tecniche notevoli
come la Tecnica del Clone d’Ombra e la Reincarnazione del Mondo
Impuro. Mentre la prima sarebbe diventata uno dei jutsu preferiti
di Naruto, la seconda finì per diventare un’arma pericolosa usata
da molti antagonisti nel corso della serie.
Itama e Kawarama Senju
Tobirama e Hashirama non erano gli
unici fratelli dell’altro, poiché ne avevano altri due che subirono
la stessa sorte di molti altri durante il periodo degli Stati
Combattenti. Kawarama, come i suoi fratelli, era un ninja di
talento già in giovane età. Tuttavia, il talento non era sempre una
garanzia di sopravvivenza, poiché Kawarama fu ucciso dagli Uchiha
quando aveva solo 7 anni.
Il giovane Itama rimase sconvolto
dalla morte del fratello, mostrando il suo animo gentile e mite.
Tuttavia, anche lui divenne un martire del clan Senju e fu ucciso
sul campo di battaglia in giovane età. Sebbene questi due fratelli
non siano vissuti per vedere Konoha, la loro morte è stata un
fattore importante nel febbrile desiderio di pace di Hashirama, per
porre fine all’insensato spargimento di sangue dei bambini.
Mito Uzumaki
Pur non essendo nata nel clan Senju,
Mito Uzumaki sposò Hashirama e divenne un membro integrante della
famiglia. Mito proveniva dal clan Uzumaki, lontano parente dei
Senju, anch’essi rinomati per la loro incredibile forza. In
particolare, gli Uzumaki possedevano una costituzione sovrumana e
un talento nell’uso del chakra per le tecniche di sigillo.
Questa combinazione rendeva Mito la
candidata perfetta per diventare il primo jinchuriki della Volpe a
Nove Code, poiché la bestia dalla coda era sigillata dentro di lei
per proteggere il villaggio dalle sue capacità distruttive. Grazie
alle capacità e all’amore di suo marito Hashirama, Mito riuscì a
contenere la bestia, stabilendo un’importante tradizione per i
jinchuriki della Foglia Nascosta. Ciò costituì un precedente per
Konoha, poiché i futuri jinchuriki della Volpe a Nove Code erano
parenti di Mito, e sia Kushina che Naruto provenivano dalla stirpe
degli Uzumaki.
Lady Tsunade
Nonostante la loro incommensurabile
influenza sulla serie, la maggior parte del clan Senju non è
presente per gran parte della serie. Il membro vivente più
importante della famiglia è Tsunade, che è stata di vitale
importanza per la sopravvivenza della Foglia Nascosta durante
alcuni dei suoi periodi più difficili. Tsunade era la nipote di
Hashirama e avrebbe portato avanti la sua eredità diventando il
Quinto Hokage della Foglia Nascosta.
Prima di guidare il villaggio,
Tsunade è diventata famosa come membro dei leggendari Sannin, un
trio di ninja della Foglia Nascosta che si è guadagnato il
riconoscimento per la loro bravura durante la Seconda Guerra
Mondiale Shinobi. Il gruppo era composto da lei, da Jiraiya, il
saggio rospo, e da Orochimaru, un ninja canaglia che aveva
disertato dalla Foglia. Dopo aver subito la morte di diversi cari,
Tsunade lasciò il villaggio perché disillusa dalla vita mortale
degli shinobi. Tuttavia, un giovane e spavaldo Naruto, insieme al
suo vecchio amico Jiraiya, riuscirono a convincere Tsunade a
tornare e ad assumere il mantello di Hokage dopo la morte del
precedente.
Se da un lato Tsunade aveva
ereditato l’inclinazione del nonno per il gioco d’azzardo e la sua
personalità a volte indulgente, dall’altro possedeva un’incredibile
abilità come shinobi che la rendeva perfettamente in grado di
guidare il villaggio. Tsunade era nota in tutto il mondo come la
più grande ninja medico, avendo sviluppato innumerevoli tecniche e
procedure di guarigione per garantire che gli shinobi potessero
essere curati adeguatamente dentro e fuori la battaglia.
Le sue tecniche speciali le
consentivano di avere una costituzione ineguagliabile e capacità
rigenerative che ben si accoppiavano con la sua forza distruttiva.
Infatti, oltre alle sue capacità di guarigione, Tsunade era anche
una delle più potenti combattenti corpo a corpo del mondo, capace
di frantumare la terra con i suoi pugni e i suoi calci.
Maxton Hall – Il
mondo tra di noi viene rinnovata per una seconda stagione su
Prime
Video dopo il successo mondiale. La seconda
stagione della serie è stata confermata, con il ritorno di Damian
Hardung e Harriet Herbig-Matten nei ruoli principali di James e
Ruby.
Maxton Hall – Il mondo tra di noi
è stato rinnovato per una seconda stagione su Prime Video dopo il successo mondiale La serie
originale tedesca raggiunge la più grande audience globale di un
titolo non americano nella sua settimana di lancio nella storia di
Prime
Video
Maxton Hall – The World
Between Us è al primo posto della classifica Prime Video
in oltre 120 paesi e territori. Questa moderna storia d’amore ha
anche un indice di gradimento del 95% su Rotten Tomatoes.
Prime Video conferma il rinnovo
della seconda stagione di questa serie di successo mondiale
Maxton Hall – The World Between Us
è un successo globale su Prime
Video. La serie, prodotta da UFA Fiction, ha raggiunto
nella sua prima settimana di lancio il più alto numero di
visualizzazioni globali per un titolo originale non americano nella
storia di Prime Video. Dal suo lancio, la serie originale tedesca è
stata al primo posto della classifica Prime Video in oltre 120
Paesi e territori su Prime
Video e al terzo posto in oltre 50 Paesi e territori,
tra cui Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia, Canada, Messico,
Brasile e Sudafrica.
I fan di tutto il mondo sono
entusiasti di Maxton Hall – The World Between Us e hanno assegnato
alla serie un indice di gradimento del 95% su Rotten Tomatoes. La
moderna storia d’amore tra James Beaufort ( Damian Hardung ) e Ruby
Bell ( Harriet Herbig-Matten ) è anche attualmente il titolo più
visto su Prime Video in Germania ed è al primo posto nella
classifica Prime Video Germania dal suo lancio il 9 maggio.
Prime
Video ha inoltre annunciato oggi la conferma della
seconda stagione della serie, con il ritorno di Damian Hardung e
Harriet Herbig-Matten nei ruoli principali di James e Ruby. I nuovi
episodi sono basati sulla seconda parte della serie di romanzi
bestseller Save You dell’autrice Mona Kasten e sono nuovamente
prodotti da UFA Fiction. Maxton Hall – The World Between Us è
disponibile in esclusiva su Prime Video come parte dell’abbonamento
Prime. I membri Prime hanno accesso a un fantastico intrattenimento
e a servizi convenienti, il tutto con un’unica iscrizione e al
prezzo contenuto di 8,99 euro al mese o 89,90 euro all’anno.
“Maxton Hall – Il mondo tra di noi
dimostra ancora una volta che i contenuti locali con storie
avvincenti hanno il potere di raggiungere il pubblico di tutto il
mondo”, ha dichiarato James Farrell, VP International Originals di
Amazon MGM Studios. “Dopo l’originale francese Medellín e Culpa Mía
e Reina Roja dalla Spagna, Maxton Hall – The World Between Us è il
prossimo successo europeo che delizia il pubblico globale. Non
vediamo l’ora di vedere la seconda stagione”.
Maxton Hall – Il mondo tra di noi,
la trama
Maxton Hall – Il mondo tra di noi
racconta una storia d’amore universale tra due persone provenienti
da mondi diversi che ha affascinato gli spettatori di tutto il
mondo”, afferma Philip Pratt, Head of German Originals di Amazon
MGM Studios per Prime Video. “Non vediamo l’ora di iniziare la
produzione della nuova stagione e di continuare a raccontare la
storia di Maxton Hall – The World Between Us”.
Ceylan Yildirim , produttore di
UFA Fiction, afferma: “Iniziata come produzione locale per il
mercato tedesco, Prime Video ha prima diffuso l’entusiasmo per il
nostro progetto internamente e poi lo ha portato in tutto il mondo.
Siamo sopraffatti dalle reazioni euforiche di tutto il mondo alla
nostra prima stagione e siamo molto grati di poter continuare a
raccontare la commovente storia d’amore di Mona Kasten! Il cast, la
troupe e noi siamo entusiasti e pronti per la seconda
stagione!“.
Informazioni su
Maxton Hall – Il mondo tra di noi Stagione 1
Quando Ruby Bell diventa testimone
involontaria di un segreto esplosivo all’istituto privato Maxton
Hall, l’arrogante erede milionario James Beaufort deve fare i conti
con l’arguta borsista, nel bene e nel male. Da quel momento in poi,
il bel studente cerca di comprare il silenzio di Ruby. E sebbene i
due provengano da mondi diversi, presto rischieranno tutto per
stare insieme…
Maxton Hall – Il mondo tra
di noi completa la vasta gamma di migliaia di film ed
episodi di serie su Prime Video, tra cui originali
tedeschi come LOL: Last One Laughing , Die Therapie di
Sebastian Fitzek, Der Greif , LUDEN – Könige der Reeperbahn, Die
Discounter, Joko Winterscheid Presents : The World’s Most Dangerous
Show , Silver e Sachertorte, i vincitori dell’Emmy
The Marvelous Mrs. Maisel e Lizzo’s Watch Out for the Big
Grrrls, la serie satirica drammatica di supereroi nominata all’Emmy
The
Boys , nonché AIR – Il grande lancio,
Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere, Citadel, Tom
Clancy’s Jack Ryan,
Creed III, Samaritan, Thirteen Lives, Being the Ricardos, The
Tomorrow War, Reacher e The Prince of Zamunda 2. È inoltre
disponibile un’ampia gamma di contenuti su licenza.
I membri Prime guardano Prime
Video tramite l’app Prime Video, disponibile su numerosi smart TV,
tra cui i modelli Samsung e LG, nonché su dispositivi mobili,
Amazon Fire TV, Fire TV Stick, tablet Fire, Apple TV, Magenta TV,
PlayStation, Roku, Sky Q e online. Una panoramica dei dispositivi
compatibili con l’app Prime Video è disponibile nella scheda
informativa di Amazon.
Al giorno d’oggi ci sono molti
programmi da guardare attraverso i tanti servizi di streaming, e
molti di essi sono solo a scopo di intrattenimento o per spegnere
il cervello e non dover pensare per un po’. Tuttavia, alcuni
spettacoli lasciano un’impressione duratura e risuonano con molti
spettatori. Se si conosce qualcuno che ricorda il protagonista o se
ci si può relazionare personalmente con ciò che accade nello show,
si guarda e si sente tutto. Maid è una di queste serie.
Maid (la
recensione) è una
serie drammatica di Netflix del
2021 che segue Alex (Margaret
Qualley) e la sua giovane figlia Maddy (Rylea
Nevaeh Whittet) mentre sfuggono a una relazione abusiva
con il fidanzato di lunga data di Alex, Sean (Nick
Robinson).
Con pochissimo in tasca quando esce
dalla porta della roulotte che condivide con Sean, Alex sa di
essere sola ma è meglio che si occupi di Maddy. Diventa una
cameriera per provvedere a Maddy e aiutarla a costruirsi una vita
lontano dagli abusi.
La serie racconta alcuni alti e
bassi che Alex sperimenta come sopravvissuta a un abuso domestico e
madre single e come può progredire e sfuggire alla loro attuale
situazione. Basato sul libro di memorie di Stephanie Land,
Maid: Hard Work, Low Pay, and a Mother’s Will to
Survive, la miniserie in dieci episodi è davvero
avvincente da guardare.
Nel corso degli episodi, Alex e
Maddy finiscono in un centro di accoglienza per donne, dove Alex
lotta per ricevere i sussidi per l’assistenza all’infanzia o per
dimostrare di essere in grado di essere la badante principale di
Maddy. Alex è alle prese con la sua salute mentale, con Sean che la
maltratta mentalmente e fisicamente e con i clienti con cui deve
lavorare.
Mentre cerca di far crescere la sua
attività di cameriera, inizia a scrivere dei suoi clienti e alla
fine si unisce a un gruppo di terapia che le fa immaginare una vita
migliore per lei e Maddy. Questo spinge Alex a iscriversi al
college di Missoula, nel Montana, dove era stata accettata prima di
rimanere incinta. Alex viene ammessa e sa che è arrivato il momento
di mettere le cose a posto, in modo che le due possano lasciare
Washington. Cosa succederà alla fine per Alex e Maddy? Vediamo
l’episodio finale.
La base clienti e la crescita
personale di Alex
Nell’ultimo episodio di questa
serie emotivamente sconvolgente, Alex si libera dalle catene
dell’abuso e può finalmente respirare di nuovo. In quest’ultimo
episodio, Alex pulisce la casa di un’accaparratrice, anche se il
lavoro da svolgere è di gran lunga superiore a quello che il
cliente può pagare.
Poiché la cliente è anche una madre
single, Alex la aiuta a pulire tutta la casa senza pagare gli
straordinari. Grazie a ciò, la cliente presenta Alex al gruppo di
hoarder che frequenta, dandole una base di clienti con cui
lavorare. Alex tiene anche un corso di scrittura creativa ad altre
persone nel rifugio per violenze domestiche in cui era ospitata,
dimostrando la sua passione per la scrittura e come la scrittura
sia il suo biglietto d’uscita dall’abuso.
Sean si rende conto dei suoi veri
colori
Anche la battaglia per
l’affidamento in corso tra Sean e Alex giunge a una svolta. Con
l’aiuto di uno dei suoi clienti e dell’avvocato Regina
(Anika Noni Rose), i due notificano a Sean
un’ordinanza restrittiva a causa dei suoi abusi. Sean contesta la
mozione e ora Alex deve dimostrare che Sean era violento, il che la
spinge a chiedere a suo padre, Hank (Billy Burke),
di testimoniare sugli abusi.
Poiché Hank e Sean si stanno
entrambi disintossicando dall’alcol, Hank si rifiuta di
testimoniare contro di lui, anche se ciò potrebbe significare che
Alex non riuscirà ad arrivare in tempo in Montana per la scuola.
Alex si rende conto che Hank non testimonierà contro Sean perché
anche Hank in passato ha abusato della madre di Alex nello stesso
modo in cui Sean lo fa con Alex. Gli uccelli di una stessa piuma si
uniscono e Alex rompe i legami con il padre per il bene della sua
salute mentale.
Quando tutto sembra perduto per
riuscire a tenere Maddy lontana da Sean, le tendenze violente di
quest’ultimo traspaiono. Durante una visita in tribunale tra Maddy,
Sean e Paula (Andie MacDowell), la madre di Alex,
Sean perde le staffe. Maddy fa i capricci in un parco giochi e,
poiché Sean è stato 24 ore senza bere, perde le staffe con Maddy.
Quando Alex e Sean parlano dell’accaduto, Sean rivela che se non ci
fosse stata Paula, Sean avrebbe portato Maddy con sé in un negozio
di liquori o in un bar per bere. In quel momento, Sean si rende
conto di come sarebbe stata la relazione con Maddy e rinuncia ai
suoi diritti, dando la custodia completa ad Alex.
Paula cambia idea… Di nuovo
Alex cerca di convincere Paula a
venire con lei e Maddy in Montana dopo aver trovato la madre che
dormiva nella sua auto in un parcheggio di Walmart. Paula cerca di
dire che dorme lì perché le piace vivere uno stile di vita nomade,
ma Alex sa che non è così. Alex vuole aiutare a prendersi cura
della madre, visto che non può farlo da sola. Paula all’inizio
rifiuta, non volendo lasciare il luogo in cui hanno vissuto
generazioni della loro famiglia.
Dopo la visita a Sean e Maddy,
Paula cambia idea e dice ad Alex che verrà in Montana con la figlia
e la nipote. Ma la cosa dura poco, perché Paula decide di andare a
vivere con il suo fidanzato, Micah. Alla fine Micah butta fuori la
moglie per Paula e si trasferisce da lei. Anche se Alex sa che
Paula ha un’altra relazione che non durerà, smette di mettersi
all’ultimo posto e continua a progettare di trasferirsi in Montana
con Maddy.
La mossa finale di Alex e
Maddy
L’episodio si conclude in modo
molto sentito. Alex raccoglie le ultime cose dal rifugio e dalla
roulotte di Sean. Anche se Alex porge un ramoscello d’ulivo dicendo
che Sean può visitare i due quando vuole, lui dice che non lo farà
finché non sarà sobrio. Gli spettatori si rendono conto che Alex
non è l’unica ad essere cresciuta nel corso della stagione e che,
dopotutto, potrebbe esserci una speranza per Sean. Per tutta la
durata della puntata, sullo schermo appare un indicatore di denaro,
in modo che chi guarda possa tenere il conto di quanti soldi ha o
non ha Alex.
Alla fine dell’episodio, il
rilevatore di denaro si trasforma in un rilevatore di chilometri,
mentre Maddy e Alex salgono sulla station wagon e partono per il
Montana. Mentre stanno guidando, lo show torna indietro all’ultimo
giorno di terapia di gruppo di Alex, dove lei parla del suo giorno
più felice. Alex aveva scritto di un futuro giorno più felice
invece di scegliere un giorno felice del passato. Questo giorno
comprende un’escursione con Maddy sul monte Sentinel, dove possono
ammirare la loro nuova città e ricominciare da capo. Questa parte
va avanti e indietro tra la scrittura di Alex e la coppia
madre-figlia che vive realmente quel giorno più felice.
Ci sarà una seconda stagione di
Maid?
Lo spettacolo si conclude con una
nota così leggera e promettente, che lascia a chi lo guarda una
sensazione di speranza. Chiunque abbia vissuto un’esperienza simile
o conosca qualcuno che l’ha vissuta può capire che c’è una luce
alla fine del tunnel per tutti. Sebbene Netflix
non abbia in cantiere una seconda stagione, la storia di Alex e
Maddy è stata lasciata aperta. Anche se questa è la fine della
strada per Alex e Maddy, Maid è uno show che rimarrà impresso a
chiunque lo guardi.
Sono bastati pochi anni all’attrice
Vanessa Kirby per diventare uno dei nomi più
affermati e richiesti della sua generazione. Attiva tanto al cinema
quanto in televisione, l’attrice è oggi in rapida ascesa, e con due
film attualmente presenti nel concorso della Mostra
del Cinema di Venezia sembra ora vivere il momento della sua
consacrazione. Dalla serie The
Crown al film Pieces of a
Woman, la Kirby è certamente uno dei volti del
momento.
Vanessa Kirby sarà Sue Storm nel film The Fantastic Four
È stato annunciato che
Vanessa Kirby farà parte del cast dell’annunciato
reboot The
Fantastic Four targato Marvel Studios. L’attrice sarà Sue Storm alias
la donna invisibile nel film che sarà diretto da Matt
Shakman nel quale reciterà al fianco di
Pedro Pascal, Joseph
Quinn, Ebon
Moss-Bachrach, Ralph Ineson, Julia
Garner, Natasha
Lyonne e John
Malkovich. L’attrice ha anche finito la lavorazione
del thriller Night Always Comes di
Benjamin Caron e
nel nuovo film di Ron Howard, Eden che
reciterà al fianco di Star come
Sydney Sweeney e
Ana de Armas.
2. È nota anche per i suoi
ruoli televisivi. La Kirby è particolarmente nota per i
suoi ruoli televisivi, che le hanno permesso di sfoggiare tutto il
suo talento. Il primo di questi risale al 2011, quando è Ruth Elms
in The Hour. Successivamente recita nella miniserie
Grandi speranze (2011), nel ruolo di Estella, e in
Labyrinth (2012). Grande notorietà la ottiene grazie a
The Frankenstein Chronicles (2015-2017), con Sean
Bean, e in particolare con la serie The Crown
(2016-2017), dove nelle prime due stagioni interpreta la
principessa Margaret, recitando accanto all’attrice Claire
Foy.
3. Ha ottenuto importanti
riconoscimenti. Grazie al suo ruolo nella serie
The
Crown, l’attrice ha avuto modo non solo di affermare
definitivamente tutta la sua grazia e il suo talento, ma anche di
ricevere alcuni tra i principali riconoscimenti dell’industria. È
infatti stata nominata al prestigioso premio Emmy Awards come
miglior attrice non protagonista nel 2018. Nello stesso anno ha
vinto il Bafta TV Awards nella medesima categoria, dove era già
stata candidata anche l’anno prima. È inoltre stata candidata ai
SAG Awards nella categoria per il miglior cast, insieme ai suoi
colleghi di serie.
Vanessa Kirby in The
Crown
4. Al provino rischiò di
non ottenere la parte. Oggi risulta pressoché impossibile
immaginare il personaggio della giovane principessa Margaret con un
volto diverso da quello della Kirby. Eppure, per poco l’attrice non
rischiò di perdere la parte. Il giorno del suo provino, infatti,
l’attrice decise di applicare dell’autoabbronzante sulle proprie
caviglie, tentando di nascondere il proprio pallore. Al momento di
vestirsi, tuttavia, dimenticò tale dettaglio e pertanto finì con
l’indossare un abito che delle sue gambe mostrava ben più che le
sole caviglie. La differenza di colore della sua pelle sembra aver
distratto molto gli addetti al casting, che quasi si persero
l’interpretazione a cui l’attrice stava dando vita.
5. È rimasta affascinata
dal ruolo. Una volta ottenuta la parte, l’attrice decise
di compiere una serie di ricerche sulla vita della principessa
Margaret, così da poterla comprendere meglio e calarsi in modo
realistico nei suoi panni. Nel fare ciò, la Kirby ha affermato di
essere rimasta particolarmente colpita dai tanti aspetti poco noti
della donna. L’attrice ha ritrovato nella vita di lei numerosi
conflitti, personali o con il resto della propria famiglia, a cui
poi ha avuto modo di dar vita nelle corso della prime due stagioni
della serie. Esplorare un tale personaggio, si è così rivelato per
lei un compito estremamente affascinante e ricco di sorprese.
Vanessa Kirby: Tom Cruise e il suo
fidanzato
6. Si credeva avesse una
relazione con il noto attore. Nel corso del 2017, mentre
era impegnata con le riprese del film Mission: Impossible –
Fallout, molte testate di gossip riportarono la
notizia secondo cui l’attrice stava intraprendendo una relazione
con il collega Tom
Cruise. Per mettere a tacere tali voci, rivelatesi
dunque false, la Kirby si decise a rendere nota la sua relazione
con l’attore Callum Turner, conosciuto sul set del
film Queen & Country. La coppia, molto riservata, aveva
infatti deciso di non rendere nota la propria storia d’amore. Nel
febbraio del 2020, tuttavia, hanno annunciato la separazione.
Vanessa Kirby in Mission:
Impossible
7. Fa parte della nota
saga. Con il film Mission: Impossible – Fallout,
l’attrice ha fatto il suo esordio nella celebre saga
action con il ruolo di Alanna Mitsopolis, alias Vedova
Bianca, una trafficante d’armi e la figlia di Max, che Hunt ha
arrestato durante gli eventi del primo film. Ad aver fortemente
voluto la Kirby per tale ruolo è stato Cruise in persona, rimasto
particolarmente colpito dall’interpretazione di lei in The
Crown. La presenza nel film dell’attrice è poi stata così
apprezzata anche dai fan da convincere i produttori a farla
diventare parte del gruppo di protagonisti, permettendole così di
riprendere il ruolo anche per il settimo e ottavo capitolo.
Vanessa Kirby in The World to
Come
8. È tra i protagonisti del
film. In The World to Come l’attrice dà vita a
Tallie, donna nell’America rurale di fine Ottocento che si trova a
dover combattere contro le ingiustizie dell’epoca. Per l’attrice,
un ruolo del genere è stato un vero e proprio dono, poiché da
diverso tempo cercava di interpretare un personaggio che avesse
nell’opposizione alle restrizioni sociali il proprio scopo. Per la
Kirby, infatti, è fondamentale dare voce a quelle figure che troppo
spesso non ne hanno, e se anche il film è ambientato in un epoca
lontana, questa sembra per lei sempre troppo spesso simile
all’attualità.
Vanessa Kirby è su Instagram
9. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo personale e verificato seguito da 1,8
milioni di persone. All’interno di questo, la Kirby è solita
condividere numerosi post relativi ai propri progetti da
interprete, dalle interviste alle premiere a cui ha preso parte.
Non mancano, inoltre, le foto di questi giorni che la ritraggono
sul red carpet di Venezia. Ma all’interno del profilo si possono
ritrovare anche post di altro tipo, da quelli relativi ai suoi
momenti di svago a quelli incentrati su luoghi o attività da lei
svolte.
Vanessa Kirby: età e altezza
10. Vanessa Kirby è nata a
Londra, Inghilterra, il 18 aprile del 1988. L’attrice è
alta complessivamente 170 centimetri.
I
film thriller dove alla fine l’assassino viene catturato e
condannato per i suoi crimini sono belli e rincuoranti, ma
sfortunatamente nella realtà non sempre le cose vanno così. Molto
spesso il killer rimane anonimo, e le sue vittime private di
giustizia. Un caso esemplare di questo tipo è il film
Zodiac, diretto nel 2007 da David
Fincher. Affermatosi come uno dei più importanti registi
della sua generazione, questi si è in particolare distinto come
maestro del thriller, realizzando film iconici come Seven, Gone Girl, il recente
The
Killer e la serie Mindhunter. Con il film
qui approfondito ha però saputo raggiungere nuovi livelli di tale
genere, raccontando una storia estremamente adatta alle sue corde e
alla sua poetica.
La sceneggiatura del film, firmata
da James Vanderbilt, è tratta dai libri che il
vignettista e scrittore Robert Graysmith ha
dedicato alla figura del Killer dello Zodiaco.
Quando Fincher venne a sapere del progetto dedicato al celebre
serial killer se ne interessò subito. Il regista, infatti, aveva
dei vaghi ricordi delle gesta di Zodiac, che nella
sua immaginazione era diventato l’uomo nero per eccellenza. Ad
attrarlo in particolare vi era naturalmente il finale irrisolto,
fedele a quanto avviene nella vita reale. Per poter rimanere
ulteriormente vicino a questa, Fincher e Vanderbilt iniziarono una
lunga ricerca, intervistando testimoni e consultando i rapporti
della polizia. Fu proprio grazie al loro film che il caso di
Zodiac tornò alla ribalta.
Zodiac è ancora
oggi considerato uno dei più importanti thriller degli ultimi
decenni, pur con tutte le sue atipicità. All’interno di una
“normale” sfida tra investigatori e serial killer, il regista ha
infatti inserito una cornice ricca di eventi che legano il caso di
Zodiac al suo periodo storico, rendendo i due pressoché
inseparabili. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
storia vera dietro il film. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Zodiac
Il film ruota intorno alla vicenda
del serial killer Zodiac, il quale a partire dal 4
luglio del 1969 inizia ad uccidere una serie di innocenti coppie
utilizzando sempre le stesse modalità. Il caso diventa di grande
interesse nel momento in cui l’assassino inizia ad inviare una
serie di strane lettere in codice ai giornali locali, chiedendo che
vengano pubblicate. I primi giornalisti coinvolti sono quelli del
San Francisco Chronicle, tra cui l’eccentrico Paul
Avery e il fumettista Robert Graysmith, i
quali iniziano a condurre una serie di ricerche per conto loro.
Allo stesso tempo, il detective David Toschi
indaga sul caso alla disperata ricerca di indizi. Mentre il killer
continua ad uccidere, la caccia nei suoi confronti si fa sempre più
serrata, ma le possibilità di acciuffarlo sembrano sempre più
lontane.
Zodiac: il cast del film
Per il personaggio del fumettista
Robert Graysmith, Fincher non ha avuto dubbi: l’attore perfetto era
Jake
Gyllenhaal. Questi venne scelto per la sua capacità di
dar vita sia all’ingenuità del personaggio quanto ai suoi aspetti
più compromettenti. Dopo aver accettato la parte, per prepararsi a
questa Gyllenhaal decise di incontrare il vero Graysmith. Da lui
apprese tutto ciò che c’era da sapere sul caso, e lo studiò per
assumerne comportamenti e modi di fare. Il giornalista Paul Avery è
invece interpretato da Robert Downey
Jr.. Il rapporto tra questi e Fincher non fu dei
migliori e l’attore lamentò in più occasioni il desiderio del
regista di dar vita a numerose ripetizioni della stessa scena. Alla
fine, tuttavia, i due riuscirono a trovare un punto d’incontro.
Mark Ruffalo
interpreta il detective David Toschi, un ruolo a cui inizialmente
non era interessato. Dopo aver parlato con Fincher, però, si è
lasciato entusiasmare dal progetto, accettando la parte. Per dar
vita a Toschi, l’attore ha letto tutto ciò che ha potuto su di lui
e il caso, arrivando anche ad incontrare il vero detective, da cui
ha potuto ottenere informazioni preziose. L’attore Anthony
Edwards è invece presente nei panni del detective Bill
Armstrong, mentre
Brian Cox in quelli dell’avvocato Malvin Belli.
Chloe Sevigny
compare invece nei panni di Melanie, la compagna di Graysmith.
Infine, l’attore John Carroll Lynch interpreta
Arthur Leigh Allen, principale sospettato di essere il killer
Zodiac.
La storia vera dietro il film
Il Killer dello
Zodiaco è lo pseudonimo del serial killer mai identificato
che operò nella California settentrionale alla fine degli anni
Sessanta. La sua vicenda è stata descritta come il più famoso caso
di omicidio irrisolto della storia americana ed è diventato un
punto fermo della cultura popolare e un punto di riferimento per
gli sforzi dei detective dilettanti. Zodiac è noto per aver ucciso
cinque vittime conosciute nell’area della baia di
San Francisco tra il dicembre 1968 e l’ottobre
1969, operando in ambienti rurali, urbani e suburbani.
Prese di mira giovani coppie e un tassista
solitario. Gli attacchi noti hanno avuto luogo a Benicia, Vallejo,
nella contea di Napa e nella città di San Francisco.
Due delle sue vittime ferite sono
però sopravvissute. Oltre loro, Zodiac ha però anche affermato di
aver ucciso un totale di trentasette vittime. È infatti stato
collegato a numerosi altri casi irrisolti, alcuni dei quali nella
California meridionale o al di fuori dello Stato, ma per la maggior
parte di questi non è stato possibile verificare la sua effettiva
colpevolezza. Per quanto riguarda il suo nome, Zodiac lo ha coniato
a partire da una serie di messaggi di scherno inviati a giornali
regionali, in cui minacciava omicidi e attentati se non fossero
stati stampati. Alcune delle lettere includevano crittogrammi, o
cifrari, in cui l’assassino affermava di raccogliere le sue vittime
come schiavi per l’aldilà.
Dei quattro cifrari prodotti, due
rimangono irrisolti e uno è stato decifrato solo nel 2020. Sebbene
siano state avanzate molte teorie sull’identità dell’assassino,
l’unico sospettato che le autorità hanno nominato pubblicamente è
Arthur Leigh Allen, un ex insegnante di scuola
elementare e condannato per reati sessuali, morto però nel 1992.
Sebbene lo Zodiaco abbia cessato le comunicazioni scritte intorno
al 1974, la natura insolita del caso ha suscitato un interesse
internazionale che si è protratto negli anni. Il Dipartimento di
Polizia di San Francisco ha dichiarato il caso “inattivo”
nell’aprile 2004, ma lo ha riaperto prima del marzo 2007.
Il killer Zodiac ha davvero scritto al giornale?
Il 31 luglio 1969 furono inviate
tre lettere rispettivamente al Vallejo Times-Herald, al San
Francisco Chronicle e al San Francisco Examiner. Erano per lo più
identiche e riportavano i dettagli delle armi e delle munizioni
utilizzate per gli omicidi. Dichiarava: “Mi piace uccidere perché è
molto divertente” e minacciava di uccidere ancora se le testate si
fossero rifiutate di pubblicare il suo cifrario allegato.
Un’altra lettera fu inviata
all’Examiner cinque giorni dopo, in cui si prendeva in giro la
polizia per non essere riuscita a risolvere il cifrario. “Quando lo
decifreranno, mi avranno”. Questa lettera contiene il primo uso del
nome “Zodiaco”. Il San Francisco Chronicle pubblicò il codice, ma
non fermò gli omicidi. Nel settembre successivo, gli studenti
universitari Bryan Hartnell e Cecelia Shepard furono entrambi
accoltellati da un uomo che indossava un costume con cappuccio e il
simbolo dello Zodiaco. Shepard morì per le ferite riportate, mentre
Hartnell sopravvisse.
Un mese dopo, il tassista Paul
Stine, 28 anni, fu colpito alla testa e gli fu asportato un pezzo
di camicia. Dave Toschi della polizia di San Francisco indagò sulla
scena del crimine e presto sarebbe diventato l’ispettore più famoso
legato al caso. La fama e lo stile di Toschi avrebbero ispirato
film come Dirty Harry e Bullitt. Toschi considerò la morte di Stine
come una rapina di routine, fino a quando l’assassino non inviò una
lettera al San Francisco Chronicle che includeva il pezzo mancante
della camicia macchiata di sangue di Stine per dimostrare la sua
legittimità. Nel film, Paul Avery del Chronicle legge la lettera,
riunendo finalmente Toschi (Ruffalo), Avery (Downey Jr.) e il
vignettista Robert Graysmith (Gyllenhaal), divenuto ossessionato
dallo Zodiaco.
Zodiac e Paul Avery sono diventati improbabili amici di penna
nella realtà
Il Chronicle divenne presto la
principale corrispondenza dello Zodiaco per la pubblicazione,
inviandogli altre due lettere quell’anno. Le lettere includevano
codici cifrati e resoconti della polizia che lo aveva quasi
catturato ma che lo aveva ignominiosamente lasciato andare. Nel
corso del 1970, Avery ricevette molte altre lettere dallo Zodiaco,
alcune delle quali negavano il coinvolgimento nei recenti crimini,
mentre altre ne rivendicavano la responsabilità.
Approfittando della fama che gli
articoli di Avery gli avevano procurato, nell’aprile 1970 lo
Zodiaco pretese che gli abitanti della Bay Area di San Francisco
indossassero “bottoni dello Zodiaco” con il suo simbolo. Nel luglio
1970, Avery si lamentò della mancanza di “bottoni dello Zodiaco”.
Il Chronicle decise di non pubblicare alcune lettere di Zodiac in
questo periodo, con Avery che controllava la narrazione in prima
persona. Di conseguenza, l’assassino probabilmente si sentì
frustrato e iniziò a prendere di mira Avery personalmente.
Un anno dopo aver ricevuto per
posta gli abiti insanguinati di Paul Stine, Avery ricevette un
biglietto di Halloween che recitava: “Dal tuo amico segreto”, “Cucù
– sei condannato” e il numero “4-teen”, che implicava che lo
Zodiaco avesse rivendicato una quattordicesima vittima non
identificata o che potesse essere lo stesso Avery. A differenza di
quanto suggerisce il film, in questa busta non c’era alcun panno
insanguinato, poiché gli abiti di Paul Stine erano stati ricevuti
l’anno precedente.
Tuttavia, come suggerisce il film,
questa nuova corrispondenza mirata diretta specificamente ad Avery
(o “Averly”, come Zodiac spesso sbagliava a scrivere) significava
che Avery portava sempre con sé un revolver calibro 38 da allora.
Il film fa anche notare correttamente che i dipendenti del
Chronicle, compreso lo stesso Avery, in seguito avrebbero indossato
per scherzo le spille “Io non sono Avery” per evitare di diventare
la prossima vittima di Zodiac.
Il caso Zodiac rimane irrisolto
Il caso rimane aperto anche nella
città di Vallejo e nelle contee di Napa e Solano. Il Dipartimento
di Giustizia della California ha mantenuto un fascicolo aperto
sugli omicidi di Zodiac dal 1969. L’indagine su Zodiac rimane
tuttora in corso anche in altre giurisdizioni, ma la verità
sull’identità dell’assassino rimane un mistero. L’11
dicembre 2020, come anticipato, è stata pubblicata la
notizia, confermata dall’FBI, che
lo statunitense David Oranchak, il programmatore
belga Jarl Van Eycke e l’australiano Sam
Blake hanno decriptato il testo cifrato di 340 caratteri
inviato da Zodiac al San Francisco Chronicle l’8
novembre 1969. Il messaggio, comprensivo di errori,
recita:
«SPERO CHE VI STIATE DIVERTENDO
MOLTO CERCANDO DI PRENDERMI QUELLO NELLO SHOW TELEVISIVO CHE HA
FATTO IL PUNTO SU DI ME NON ERO IO NON HO PAURA DELLA CAMERA A GAS
PERCHÉ MI MANDERÀ IN PARADISO PRIMA PERCHÉ ORA HO ABBASTANZA
SCHIAVI CHE LAVORANO PER ME DOVE TUTTI GLI ALTRI NON HANNO NIENTE
QUANDO ANDRANNO IN PARADISO PERCIÒ LORO SONO SPAVENTATI DALLA MORTE
E IO NON SONO SPAVENTATO PERCHÉ SO CHE LA MIA VITA SARÀ UNA VITA
FACILE IN MORTE PARADISO»
Il trailer di Zodiac e dove vedere
il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Zodiac grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV,Apple iTunes, Now, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
sabato 16marzo alle ore
21:00 sul canale Iris.
Zodiac in streaming è disponibile sulle seguenti
piattaforme:
Rosalie è un dramma
storico ed è stato presentato in anteprima, durante la scorsa
edizione, nella sezione Un Certain Regard al
Festival di Cannes 2023. Questo è il secondo film della regista
e sceneggiatrice francese
Stéphanie Di Giusto, che torna dopo il successo della
sua opera prima
Io danzerò, con un nuovo racconto al femminile ambientato
nell’800.
La trama di Rosalie
Questo lungometraggio è ambientato
nel 1870 dove la protagonista
Rosalie, l’attrice
Nadia Tereszkiewicz, vive in una rurale fattoria francese con
il padre vedovo interpretato da Gustave Kervern.
All’insaputa di tutti la giovane donna ha un segreto, soffre di
irsutismo, una malattia causata dagli ormoni e che
provoca la crescita eccessiva di peli in zone del corpo
timpicamenti maschili. Dopo decenni passati a
radersi il viso quotidianamente e a tenerla il più
possibile lontana da occhi indiscreti, il padre di Rosalie ha
combinato per l’unica figlia un matrimonio con
Abel, l’attore francese
Benoît Magimal, proprietario di una taverna in
un villaggio operario in Bretagna.
Quest’uomo ancora ostacolato dalle
ferite riportate sul campo di battaglia in
gioventù, infatti porta un busto per aiutarlo nella postura, però è
alla disperata ricerca della dote di Rosalie per salvare i suoi
affari. Ben consapevole dei problemi di Abel, il padre della
ragazza non rivela le particolarità della figlia e si assicura che
lei non lo riveli fino a quando non si saranno spostati. Durante la
prima notte di nozze Rosalie purtroppo non può più
nascondere la sua condizione, Abel si arrabbia ma decide comunque
di far rimanere la sua neo sposa che nel frattempo inizia a
lavorare come cameriera nel suo locale.
L’atteggiamento solare e la presenza
attraente di Rosalie, inizia ad attirare molti clienti tra gli
operai e un giorno la giovane fa una scommessa con un cliente per
vedere chi riesce a farsi crescere dei baffi migliori tra i due. Il
marito è ovviamente scontroso e furioso, ma la ragazza sostiene che
la sua barba potrebbe attirare visitatori, come in uno spettacolo
“freak show“, il circo con fenomeni da baraccone che
ai tempi andavano in voga nelle grandi città. In effetti, è
esattamente così che va a finire e in breve tempo la gente del
posto rimane affascinata da Rosalie, che mantiene un comportamento
molto femminile nonostante la sua rigogliosa e molto notabile folta
barba.
STEPHANIE-DI GIUSTO-PHOTO-01
Una storia vera ma non una
biografia
L’ispirazione di Stéphanie
Di Giusto per Rosalie è stata Clémentine
Delait, una donna che viveva con orgoglio la sua
condizione di “donna barbuta” nella stessa epoca del film. La
regista però ha specificatamente scelto, con la sceneggiatrice
Sandrine Le Coustumer, che non voleva realizzare
un biopic. Proseguendo la storia Rosalie fa anche amicizia con
Jeanne, l’attrice e figlia d’arte Anna
Biolay, una giovane donna della fabbrica affascinata dalla
sua presenza ma anche con una bambina che vuole adottare con il
marito. Da metà film però la magia della curiosità per la moglie di
Abel viene spezzata per colpa di ben due abitanti del villaggio:
Pierre il vecchio compagno di guerra di Abel,
l’attore
Guillaume Gouix, e il propretario della
fabbrica Barcelin, interpretato da
Benjamin Biolay.
I due uomini odiano
Rosalie però per due motivi differenti; uno perchè
è il classico maschio che ha paura delle donne diverse degli
standard del tempo e il secondo invece perchè con il successo del
locale lui non può attuare il suo piano di chiudere la taverna. Per
fortuna alla fine di tutto finalmente Abel, che viene mostrato fin
dall’inizio come un uomo di poche parole ma buono, accetterà
Rosalie e si innamorerà veramente della moglie. Purtroppo però il
finale, molto confusionario, lascia un pò
perplessi sulla scelta di finire con la coppia che si lancia nel
fiume senza una spiegazione logica.
Nadia Tereszkiewicz
l’anima del film
Per concludere questo secondo film
di Stéphanie Di Giusto è realizzato con
una prospettiva decisamente più moderna del
procedimento del classico dramma storico e con uno sguardo
femminista. Le scene che rappresentano al meglio
quest’idea sono quelle dove si mostra il desiderio
sessuale di Rosalie nei confronti dell’uomo che ha
sposato, nell’autoerotismo quando è sola nel bosco ma anche in una
precisa sequenza di seduzione che omaggia il celebre
Lezioni di piano.
Rosalie è un
lungometraggio che si basa sulla bravura straordinaria dei suoi
interpreti principali interpretati da Benoît
Magimal e Nadia Tereszkiewicz. Ovviamente
quella che spicca di più è l’attrice che porta sul grande schermo
una performance emotiva, che ti fa tifare per tutta la durata per
la sua protagonista e forse accettare il finale senza capire se
effettivamente i due sopravviveranno al tuffo nell’acqua.
Gasoline Rainbow è
stato presentato in anteprima durante la scorsa edizione della
Mostra internazionale del cinema di Venezia nella sezione
Orizzonti. Questo film diretto da
Bill Ross IV e Turner Ross fonde, fin dalle prime inquadrature,
un coming of age con un documentario amatoriale in
grado di raccontare la vacanza, rito di qualsiasi nuova
generazione, di un gruppo di diplomati tra la fine del liceo e
quello verrà. Non importa cosa succederà poi, tra proseguire gli
studi o scegliere altre strade l’importante è vivere al meglio
quest’ultima avventura con gli amici di sempre, senza aver ancora
la consapevolezza dell’età adulta e le responsibile che ormai sono
dietro l’angolo.
La trama di Gasoline Rainbow
Gasoline Rainbow
dei fratelli Ross segue un gruppo di neodiplomati
mentre intraprendono un viaggio verso la costa del Pacifico alla
ricerca della famosa “Festa alla Fine del Mondo”.
I protagonisti sono cinque amici: Tony Abuerto, Micah
Bunch, Nichole Dukes, Nathaly Garcia, Makai Garza, tutti
accreditati come loro stessi. I registi ci tengono a spiegarlo
subito all’inizio del film con un montaggio delle loro personali
tessere di riconoscimenti come studenti della Wiley High
School. Tre ragazzi e due ragazze lasciano quindi la loro
piccola cittadina dell’Oregon e si dirigono verso
la costa del Pacifico, ammassati in un
van con solo uno zaino ciascuno e un playlist che fonde
vari generi musicali d’ascoltare e cantare durante il lungo viaggio
che gli aspetta.
Come insegnano tutti i road
movie, la strada però non sarà priva d’ostacoli, e il
primo è quello di ritrovarsi, dopo una notte passata a bere e
conoscere nuova gente, privi delle ruote del loro pulmino. Da qui
il gruppo dopo aver sfogato tutta la rabbia nei confronti dei
ladri, che sono effettivamente i giovani che gli hanno invitati
alla festa della sera precedente, cammineranno per kilometri
interminabili nel deserto. Arrivati ad una tipica tavola calda
americana fanno amicizia con una coppia di vagabondi, di neanche
vent’anni, che gli consignano di prendere un treno per continuare
l’avventura.
I protagonisti quindi
ascoltano i nuovi amici, in modo molto illegale, prendono al volo
un treno merci che li porta direttamente a
Portland dove gli aspetta, finalmente, un vero
letto su cui dormire. Infatti Tony, Micah, Nichole, Nathaly, Makai
vengono accolti a casa di un parente stretto di un dei tre ragazzi.
Questa parte forse è quella in cui più si svelano i cinque
neodiplomati che esprimono le loro paure e incertezze sul loro
futuro, il pensiero comune di ogni nuova generazione pronta per
diventare adulta. Il viaggio del gruppo continuerà, anche navigando
su una barca, raggiungendo la metà che hanno
inseguito per tutta la durata del film che si rivelerà una festa
con un falò di fuoco sulla spiaggia. Alla fine
però di questo racconto di formazione i giovani diplomati
realizzeranno la triste realtà che da qui in poi la loro vita sarà
piena solo di responsibilità ma che potranno sempre contare sulla
loro forte e profonda amicizia.
Un vero spaccato della Generazione
Z
Girato in quello che è diventato il
tipico stile dei Ross Brothers, con fotocamera del
cellulare e filmati amatoriali come in un
documentario, di una versione inedita della voglia di viaggiare
d’oggi degli adolescenti. La mancanza di una sceneggiatura si vede,
ma questa è un aspetto vincente che lascia spazio al cast, alle
prime prove attoriali, per colmare le lacune e creando un ritratto
così più autentico della gioventù contemporanea della Gen Z.
I cinque sono infatti figli di
quella profonda provincia americana dove le scelte sono poche,
ancora adesso, come le possibilità per borse di studio e
frequentare università o una famiglia benestante ancora molti
optano per l’esercito inconsapevoli di quello che gli aspetta.
Questa opzione è quella che ricorre nei pensieri dell’unico maschio
bianco del quintetto che non sa cosa fare e sceglie la svolta più
facile in una nazione guerrafondaia. Per fortuna la coppia di
registi non si sofferma solo su questo aspetto, ma mostra quanto la
Generazione Z è fluida e capace d’accetarsi, si mostra benissimo
nelle scene girate sulla barca dove anche i ragazzi si truccano
come quando vai ad un Pride.
Per concludere con Gasoline
Rainbow i fratelli Ross rifiutano i cliché che sono
endemici in un film del genere, come atleti o cheerleaders, ma
giovani di buon cuore, provenienti dai margini della società, che
trovano anime e nuovi amici che la pensano allo stesso modo nella
loro ricerca della felicità e di un futuro migliore.
Warner Bros. Discovery e Moleskine
lanciano “The Harry Potter Spells Collection”, una
selezione di taccuini e agende che celebra la magia di Harry
Potter, un mondo che da decenni appassiona milioni di
fan in tutto il mondo.
La collezione è innanzitutto
composta da due taccuini e due agende la cui grafica esclusiva
celebra gli incantesimi iconici di una delle saghe più amate al
mondo.
Le copertine rigide hanno dettagli
fosforescenti che aggiungono un ulteriore tocco di magia
illuminandosi visibilmente e a lungo al buio. Particolarità che
ovviamente si aggiungono ai dettagli tipici di Moleskine, come gli
angoli arrotondati delle copertine, la pagina color avorio e
l’inimitabile “in caso di smarrimento, si prega di restituire a”
sulla carta di copertina. Sono disponibili anche un taccuino cahier
con copertina morbida e set regalo confezionati in preziose scatole
che combinano un taccuino, una penna Kaweco fosforescente di
Harry
Potter e un set di washi tape anch’essi
fosforescenti.
Nel mondo magico, un incantesimo
evoca una potente magia: per i fan di Harry
Potter ogni incantesimo familiare sblocca anche
ricordi, evoca emozioni e fornisce ispirazione. La vera magia,
naturalmente, avviene quando la penna tocca la carta; questi
taccuini e diari sono un promemoria quotidiano che annotare idee a
mano è il primo passo per farle prendere vita!
“Moleskine è lieta di
collaborare con uno storytelling così iconico”, afferma
Daniela Riccardi, CEO di Moleskine.
“Come narratori, sappiamo che
la scrittura a mano dà forma fisica alla creatività”, afferma
Philippe Roucoule, Senior Vice President of EMEA Consumer Products,
Warner Bros. Discovery. “Siamo lieti di unirci a Moleskine per
ispirare i fan a liberare la loro immaginazione attraverso gli
incantesimi di queste avventure magiche.”
Dopo aver interpretato il ruolo di
Eddie Horniman in The Gentlemen, Theo James ha trovato il suo prossimo
ruolo. Secondo Variety, l’attore si è unito al cast di
Fuze, il prossimo film diretto da David
Mackenzie che seguirà una rapina che avrà luogo dopo
un’evacuazione provocata da una bomba inesplosa della Seconda
Guerra Mondiale trovata in un cantiere edile a Londra. Il ruolo che
James interpreterà non è stato confermato, ma non è l’unico attore
legato al film in uscita, le cui riprese inizieranno attualmente a
luglio.
Aaron Taylor-Johnson si era già unito al cast
di Fuze, mentre David Mackenzie
si prepara affinché le telecamere inizino a girare il suo prossimo
thriller sulla rapina. Taylor-Johnson è stato recentemente visto
nel ruolo di Tom Ryder in The
Fall Guy, dove il personaggio presentato come una star
del cinema imprudente si è rivelato essere il principale
antagonista della storia. Il prossimo grande progetto in cui
vedremo l’attore sarà Kraven – Il Cacciatore,
l’emozionante avventura che si svolgerà nello stesso universo di
Venom e Madame Web. Proprio come
per Theo James, il ruolo che Taylor-Johnson
interpreterà in Fuze non è stato ancora
rivelato.
Theo James ha
raggiunto la popolarità dieci anni fa, quando ha interpretato Four
in Divergent, un adattamento di un libro uscito
nelle sale dopo che Twilight e The Hunger
Games avevano dimostrato che i lettori erano molto
disposti a vedere i loro personaggi preferiti fare il salto dalla
pagina al il grande schermo. James è noto anche per aver
interpretato Cameron Sullivan nella seconda stagione di
The White Lotus, la pluripremiata
serie della HBO.
Fuze sarà diretto
da David Mackenzie. Il regista ha recentemente
lavorato in Under the Banner of Heaven, una serie
televisiva in cui Andrew Garfield interpreta un
detective che inizia a perdere la sua fede religiosa quando nella
sua città si verificano brutali omicidi. Prima di ciò, il regista
ha ricevuto molti elogi per il suo lavoro in Hell or High Water, un film poliziesco in cui
Chris Pine e Ben Foster
interpretano due fratelli che compiono rapine in banca nel
tentativo di salvare la fattoria della loro famiglia.
L’attrice Molly
Ringwald ha partecipato al podcast “WTF” di Marc Maron e ha
rivelato di aver cercato di convincere la figlia ventenne a non
diventare un’attrice a causa di quanto sia difficile per le giovani
donne a Hollywood. La Ringwald, icona dei film adolescenziali degli
anni ’80 grazie ai ruoli in “The
Breakfast Club”, “Bella in rosa” e altri, ha
detto di essere stata sfruttata come giovane attrice e che è quasi
impossibile non esserlo a Hollywood. “Non mi sono mai sentita
parte di una comunità quando ero a Hollywood, solo perché ero così
giovane”, ha detto Ringwald.
“Non mi piaceva andare in giro
per locali. Mi sembra di essere più socievole ora di quanto non lo
fossi allora. Ero solo troppo giovane”. “Si sono
approfittati di me”, ha continuato poi Molly Ringwald.
“Non si può essere una giovane attrice a Hollywood e non avere
intorno dei predatori”. L’attrice ha dunque raccontato di
essersi trovata “sicuramente in situazioni discutibili” da
giovane attrice, ma di essersi affidata al suo “incredibile
istinto di sopravvivenza e a un superego piuttosto grande” per
“trovare un modo per proteggermi” dai predatori del
settore.
Molly Ringwald in Breakfast Club.
“Può essere straziante”, ha
aggiunto la Ringwald. “E ora ho una figlia di 20 anni che sta
per intraprendere la stessa professione, anche se ho fatto di tutto
per convincerla a fare qualcos’altro. Ed è difficile”. In
un’intervista al Times di Londra, Molly Ringwald
aveva invece raccontato di aver recentemente rivisto “Breakfast
Club” con la figlia e di aver notato che: “Ci
sono molte cose che amo davvero del film, ma ci sono elementi che
non sono invecchiati bene – come il personaggio di Judd Nelson,
John Bender, che essenzialmente molesta sessualmente il mio
personaggio”. “Sono contenta di poterlo guardare e di
poter dire che le cose sono davvero diverse ora”, ha
detto.
Collider ha appreso che le
riprese dell’attesissima serie sequel di Prime Video,
Blade
Runner 2099, inizieranno nel giugno 2024, con location
confermate sia a Praga che in Spagna. La produzione della serie,
che durerà fino a dicembre, promette di continuare la leggendaria
saga di Blade Runner con la stimata Michelle Yeoh in prima linea nel cast. La
serie ha avuto originariamente il via libera alla fine dell’estate
del 2022 e ora inizierà finalmente quasi due anni dopo.
Michelle Yeoh,
un’attrice vincitrice dell’Oscar nota per i suoi ruoli in
Everything Everywhere All at Once, Star
Trek: Discovery e La tigre e il
dragone guiderà il cast in quella che sarà
un’estensione rivoluzionaria dell’universo di Blade Runner. Il
coinvolgimento di Michelle Yeoh aggiunge un significativo
livello di prestigio ed entusiasmo al progetto, segnando un momento
cruciale sia per i fan che per i nuovi arrivati. A tornare al
timone come produttore è il visionario Ridley
Scott, che ha diretto il film originale del 1982 e
prodotto il suo sequel acclamato dalla critica, Blade Runner
2049. L’influenza di Scott assicura che la prossima
serie rimarrà fedele alle radici del franchise mentre esplora nuovi
orizzonti.
Silka Luisa, nota
per il suo lavoro su Shining Girls e per la
produzione di Strange Angel e Halo, sarà la showrunner ed è pronta
a garantire che ci sia una nuova prospettiva nel mondo distopico di
Blade Runner. Anche se l’elenco completo dei
registi degli episodi rimane segreto, è confermato che
Jonathan van Tulleken, che ha diretto i primi due
episodi di Shogun di FX, dirigerà i primi episodi
della serie. Originariamente, Jeremy Podeswa,
famoso per Il Trono di
Spade, avrebbe dovuto dirigere la première, ma ha
dovuto dimettersi a causa di conflitti di programmazione.
Michael Green, che
ha co-scritto la sceneggiatura di Blade Runner
2049 e recentemente ha co-creato la serie di successo
di NetflixBlue Eye Samurai, fungerà da
produttore esecutivo. Il suo coinvolgimento garantisce continuità
nella narrazione. La storia di Blade
Runner 2099 è avvolta nel mistero, con solo il
dettaglio allettante che sarà ambientata cinquant’anni dopo gli
eventi del sequel. La serie è pronta a esplorare ulteriormente le
questioni filosofiche ed etiche che hanno definito la saga di
Blade Runner, esplorando nuovi aspetti della
convivenza umana e replicante in una società futura.
I dettagli della trama del film sono
tenuti segreti, ma secondo quanto riferito è descritto come una
commedia romantica in cui i personaggi devono decidere con chi
vogliono trascorrere l’eternità. Patrick Cunnane
ha scritto la sceneggiatura di Eternity dopo aver
precedentemente fatto il suo debutto come scrittore nella serie TV
NetflixDesignated Survivor.
Trevor e Tim White produrranno il film per Star
Thrower Entertainment, e le star Teller e Olsen fungeranno anche da
produttori esecutivi di Eternity. Il film non ha
ancora una data di uscita ufficiale, ma la produzione inizierà
quest’estate.
Sono stati anni
importanti per la Randolph, che è stata recentemente nominata e ha
vinto il suo primo Oscar per la sua interpretazione di Mary Lamb in
The Holdovers – lezioni di vita, la commedia natalizia
interpretata anche da Paul Giamatti e
Dominic Sessa. È apparsa anche con una forte
interpretazione nel docudrama Netflix Rustin al
fianco di Colman Domingo, anche lui nominato agli
Oscar l’ultimo anno (ha però perso in favore di Robert
Downey Jr.).
Ha anche interpretato un ruolo
ricorrente nel ruolo della detective Donna Williams nella serie TV
Only Murders in the Building, che tornerà con la
quarta stagione entro la fine dell’anno. I fan possono anche
sentire la sua voce nel film d’animazione del 2022 Il gatto
con gli stivali: L’ultimo desiderio, che è stato nominato
all’Oscar come miglior film d’animazione. Si conferma che
Da’Vine Joy Randolph apparirà accanto a
Mark Strong e Omar Sy in
Shadow Force, il thriller d’azione di prossima
uscita dello scrittore/regista Joe Carnahan (Smokin Aces,
Copshop, Narc).
Arriva gratis e
in esclusiva su Mediaset Infinity
la nuova serie turca If You Love (Ya Çok
Seversen). La romantic comedy in 40 episodi, ha come
protagonisti Kerem Bürsin (già noto al pubblico italiano
per il ruolo di Serkan in Love is in the Air) e Hafsanur
Sancaktutan. A firmare la sceneggiatura
Yeşim Çıtak, sceneggiatrice di alcuni dei più
grandi successi della serialità turca, come Love is in the air e Dreams and Realities – La
forza dei sogni.
La trama di If You
Love
Ates Arcali (Kerem Bürsin) è il
cinico rampollo di una famiglia benestante di Istanbul. Cresciuto
in collegio a seguito della morte della madre, ha trascorso la sua
vita all’estero imparando molto presto a bastare a se stesso e a
diffidare da chiunque. Leyla (Hafsanur Sancaktutan) non ha mai
conosciuto la sua famiglia d’origine e si guadagna da vivere
organizzando truffe matrimoniali e ingannando il prossimo. Le vite
di Ates e Leyla si incroceranno per caso e il destino farà presto
la sua parte, costringendoli a collaborare.
If You Love si è
aggiudicata il premio di Best Romantic Comedy TV Series ai Golden
Butterfly Awards 2023, la più prestigiosa cerimonia di premiazione
di musica e televisione turca. Kerem Bürsin e Hafsanur Sancaktutan
hanno inoltre ottenuto il premio come Miglior Attore e Migliore
Attrice per le loro interpretazioni nei ruoli di Ates e Leyla.
If You Love è in
arrivo dal 3 giugno, gratis e in esclusiva, su Mediaset Infinity
con la pubblicazione di un episodio al giorno, da lunedì a venerdì.
Guarda qui i primi tre minuti in anteprima di If You Love.
Con Maggio che volge al termine
approfondiamo tutte le uscite di Giugno 2024 in
arrivo su Disney+
I film in uscita su Disney+ a
Giugno 2024
Diane von Furstenberg: Woman in
Charge, dal 25 Giugno
La storia dell’iconica pioniera
conosciuta in tutto il mondo con le sue iniziali DVF. Figlia di un
sopravvissuto all’Olocausto, principessa per matrimonio e
fondatrice di un marchio di moda. Con interviste a Oprah
Winfrey, Marc Jacobs, Hillary Rodham Clinton e altri
ancora.
Uno sguardo inedito sulla vita
irrefrenabile di una luminare della cultura. In un momento in cui
l’uguaglianza di genere e la questione femminile sono in primo
piano, la vita di Diane von Furstenberg è un esempio di
empowerment, resilienza, imprenditorialità e stile. Con la sua
caparpietà, Diane von Furstenberg è un’ispirazione
per le donne. Non si è mai vista come una vittima del sessismo, ma
ha abbracciato la sua femminilità in modo forte e profondo,
tracciando un percorso per sua figlia e per la prossima generazione
di donne.
Poche donne incarnano la gravitas,
la grazia e il gusto di Diane von Furstenberg. Cittadina del mondo
e figlia di un sopravvissuto all’Olocausto, la sua storia e il suo
operato sono stati di grande aiuto per molte persone in tutto il
mondo. Nel 1974, Diane von Furstenberg ha trasformato non solo il
suo destino, ma anche quello di innumerevoli donne con
l’introduzione dell’iconico “wrap dress”, un capo unico che ha
conferito immediatamente stile e sicurezza a chi lo indossava,
indipendentemente dalle proprie forme, dal background o dallo
status.
Alla vigilia della sua mostra
retrospettiva, che segna i 50 anni di carriera, Diane von
Furstenberg riflette sul suo percorso pionieristico in un regno
dominato dagli uomini, che l’ha portata a costruire un
multimilionario impero della moda e a sfidare lo status quo con
l’audace domanda “Perché una donna non può fare ciò che fa un
uomo?”.
Con risoluta determinazione, ha
affrontato diverse sfide: è stata una donna single in grado di
gestire una carriera, crescere due figli e affrontare
coraggiosamente il cancro. Niente l’ha fermata, anzi, gli
ostacoli hanno alimentato la sua missione: ispirare le
donne di tutto il mondo a perseguire con uguale passione i
propri obiettivi e a progettare la propria vita. Diane
von Furstenberg è nata per essere una donna al comando e
per ispirare altre donne a prendere in mano il proprio destino.
Billy & Molly: An Otter Love Story, Speciale national
Giographic
Quando una lontra selvaggia in
bisogno di aiuto arriva sul loro pontile nelle remote isole
scozzesi delle Shetland, Billy, sua moglie Susan e il loro devoto
cane da pastore Jade si ritrovano con un nuovo membro in famiglia.
Prodotto da National Geographic e Silverback Films, Billy &
Molly: An Otter Love Story è una storia commovente diretta
da Charlie Hamilton James e girata in 4K. Questo documentario ci
mostra come l’amore possa risvegliarci alla bellezza della
natura.
Le serie tv in uscita su Disney+ a
Giugno 2024
The Acolyte: La Seguace, dal 5
Giugno
I primi due episodi della serie
originale live action targata Lucasfilm. In
The Acolyte: La Seguace, un’indagine su una scioccante
serie di crimini mette un rispettato Maestro Jedi (Lee Jung-jae)
contro una pericolosa guerriera del suo passato (Amandla Stenberg).
Man mano che emergono nuovi indizi, i due percorrono un sentiero
oscuro dove forze sinistre rivelano che non tutto è come
sembra…
Becoming Karl Lagerfeld, dal 7
Giugno
Nel 1972, Karl Lagerfeld ha 38 anni
e non porta ancora il suo iconico taglio di capelli. È uno
stilista di prêt-à-porter, sconosciuto al grande pubblico. Quando
incontra e si innamora del sensuale Jacques de Bascher, un giovane
dandy ambizioso e problematico, il più misterioso degli stilisti
osa sfidare il suo amico (e rivale) Yves Saint Laurent,
genio dell’haute couture sostenuto dal discusso uomo d’affari
Pierre Bergé. Tra glamour e conflitti personali, feste grandiose e
passioni distruttive, questa serie svelala storia di Karl prima di
Lagerfeld.
Abbott Elementary, la
terza stagione dal 12 Giugno
La serie originale su Disney+ con i primi episodi –
Abbott Elementary è una comedy ambientata sul posto di
lavoro che segue un gruppo di insegnanti dediti e appassionati – e
una preside un po’ fuori dalle righe – alle prese con il sistema
scolastico pubblico di Filadelfia. Nonostante le difficoltà, sono
determinati ad aiutare i loro studenti ad avere successo nella vita
e, sebbene questi incredibili dipendenti pubblici siano in
minoranza e sottopagati, amano quello che fanno, anche se non
concordano con l’atteggiamento non proprio esemplare del distretto
scolastico nei confronti dell’educazione dei bambini.
WELCOME TO WREXHAM – terza stagione, dal 12 giugno
Nel 2020, Rob McElhenney e Ryan
Reynolds si sono uniti per acquistare il Wrexham Football
Club, una squadra di quinta categoria, nella speranza di creare una
storia di riscatto per cui tutto il mondo potesse tifare. Il mondo
ne ha preso atto e il cambiamento è in corso. Dopo 15 dolorose
stagioni nella National League, il club ha finalmente ottenuto la
promozione nella English Football League. Il Wrexham AFC sarà
all’altezza della sfida e saprà risollevarsi?
We Were the Lucky Ones, dal 19
Giugno
La serie originale su Disney+ con tutti gli episodi –
Basato sul romanzo bestseller del New York Times di Georgia Hunter,
l’adattamento televisivo di
We Were the Lucky Ones
è una serie limitata ispirata all’incredibile storia vera di una
famiglia ebrea che viene divisa all’inizio della Seconda Guerra
Mondiale. La serie segue i vari membri della famiglia attraverso i
continenti mentre fanno di tutto per sopravvivere e per
ritrovarsi.
The Veil, dal 26 Giugno
La serie originale su Disney+ con tutti gli episodi – Con
Elisabeth Moss, la serie FX
The Veil è uno spy thriller che esplora la singolare e
complicata relazione tra due donne coinvolte in un pericoloso gioco
di verità e bugie, in un viaggio tra Istanbul, Parigi e Londra.
Mentre una delle donne nasconde un segreto, l’altra ha il compito
di svelarlo prima che migliaia di vite siano messe in pericolo. Nel
frattempo, i responsabili delle missioni della CIA e della DGSE
francese devono mettere da parte le loro divergenze per evitare un
potenziale disastro.
Il regista Baz
Luhrmann non è più legato all’atteso adattamento in lingua
inglese del romanzo russo “Il maestro e
Margherita”, come ha appreso Variety. Nel 2019 era stato
riferito per la prima volta che Luhrmann aveva intenzione di
sviluppare un film basato sull’iconico libro attraverso la sua
società in joint-venture con Len Blavatnik, Baz & Co. Ma il film ha
tardato a concretizzarsi e Baz Luhrmann è a quel punto passato a
dirigere il biopic “Elvis”, nominato agli Oscar, e la serie
limitata “Faraway
Downs”. Ora, il regista si è ritirato completamente dal
progetto. Secondo Variety, c’erano dubbi sui diritti del libro. I
produttori del film hanno rifiutato di commentare, anche se una
fonte contesta la confusione sui diritti.
Di cosa parla Il maestro e Margherita?
Romanzo fondamentale del XX secolo,
Michail
Bulgakov ha scritto per la prima volta “Il Maestro
e Margherita” nell’Unione Sovietica negli anni ’30, ma fu
pubblicato solo alcuni decenni dopo la morte dell’autore. La storia
fantastica, ispirata al Faust, vede il Diavolo visitare
l’Unione Sovietica e include elementi di satira, cristianesimo,
commedia e soprannaturale. La trama è poi incentrata sulla storia
d’amore tra uno scrittore e drammaturgo anonimo (definito il
“Maestro”) e Margherita Nikolaevna, sulle persecuzioni politiche
inflitte a costui da parte delle autorità sovietiche degli anni
trenta, e il suo riscatto.
Il testo controverso è da tempo
oggetto di discordia. È stato pubblicato postumo alla fine degli
anni ’60 in Francia e, secondo l’esito di una causa intentata dai
presunti eredi di Bulgakov, la sua prima pubblicazione non era
conforme alle leggi statunitensi sul copyright, facendolo cadere
nel pubblico dominio. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica e la
formazione della Federazione Russa, sono state emanate diverse
leggi internazionali che hanno ripristinato il diritto d’autore
sull’opera, che alla fine è passata a Sergey
Shilovsky e a sua sorella Daria
Shilovskaya.
Gli Shilovsky non sono discendenti
diretti dell’autore, ma sostengono di aver ereditato il libro dalla
nonna, terza moglie di Bulgakov. Nonostante ciò, la coppia è stata
ferocemente protettiva nei confronti dell’opera. Nel 2014 hanno
intentato una causa a New York per una traduzione in inglese del
libro pubblicata mentre era fuori copyright. (Il tribunale non ha
messo in dubbio la proprietà dei diritti degli Shilovy, ma ha dato
ragione all’editore). Anche una versione russa completata nel 1994
dell’opera di Yuri Kara sarebbe stata bloccata a causa dei
diritti.
A parte le questioni legate ai
diritti, nel corso degli anni decine di altri registi hanno tentato
e fallito di realizzare una versione cinematografica de “Il
maestro e Margherita”, tra cui, si dice, Roman
Polansky, Federico Fellini e
Terry Gilliam. Nel 2008 il produttore
Scott Steindorff avrebbe acquisito i diritti per
realizzare una versione in lingua inglese che non è mai stata
realizzata. “I diritti sono stati acquistati, le sceneggiature
scritte, i diritti decaduti, i soldi sperperati, le location
esplorate”, ha scritto Mia Taylor in un articolo del 2000 per
la rivista letteraria Tin House sui vari tentativi falliti di
realizzare il film.
“Sono stati realizzati anche
adattamenti oscuri, che sembrano impossibili da rintracciare. Ma
qualcosa sembra inevitabilmente ostacolare questi sforzi. Trentatré
anni dopo la pubblicazione del libro, il film definitivo non è
ancora stato realizzato”. Baz Luhrmann, come anticipato, si
era interessato all’adattamento ormai cinque anni fa, ma oltre alle
preoccupazioni sui diritti si dice che a farlo ora uscire dal
progetto ci sia stato anche un disaccordo sulla sceneggiatura.
Tuttavia, secondo Variety, Luhrmann, che è stato a lungo un fan del
libro, non avrebbe del tutto rinunciato a tornare un giorno su
questo adattamento.
Mentre Sony
Pictures continua a ripubblicare tutti gli otto film
live-action di Spider-Man nelle sale, l’ultima
avventura di Spidey che torna sul grande schermo è
Spider-Man: Far From Home del 2019.
Anche se i primi film hanno
funzionato abbastanza bene, sembra che questi episodi più recenti
della serie siano semplicemente troppo freschi nella mente di molte
persone, dato che la seconda uscita da solista di Tom Holland nei panni del Lanciaragnatele ha
incassato solo $ 265.000 lunedì, mettendo a segno il giorno di
apertura più basso delle riedizioni, fino a questo momento.
È interessante notare che questa
versione di
Far From Home include una scena che non era
presente nella versione cinematografica originale del film, con
Spidey che elimina alcuni scagnozzi nel suo costume di Iron
Spider.
Per quanto riguarda la prossima
volta che vedremo il personaggio sul grande schermo in una nuova
avventura, sappiamo che un quarto film di Spider-Man è nelle prime
fasi di sviluppo, ma il progetto deve ancora essere annunciato
ufficialmente.
Tom Holland e Zendaya torneranno nei panni di Peter Parker e
MJ, e si dice che questo film sarà il primo capitolo di una nuova
trilogia, anche se Holland non sembra entusiasta di rimanere nel
ruolo del personaggio ancora per molto. Durante una recente
intervista, l’attore ha detto di sentirsi troppo
abituato alla
“coperta di sicurezza di Spider-Man”.
Gli sceneggiatori di No Way
HomeChris McKenna e Erik
Sommers stanno attualmente lavorando alla sceneggiatura,
ma non sappiamo ancora quale dei suoi temibili nemici causerà
problemi a Peter e soci. La maggior parte dei principali cattivi di
Spidey sono già stati utilizzati nei film precedenti (Green Goblin,
Doctor Octopus, ecc.), ma una voce recente afferma che il sequel
ancora senza titolo conterrà un cattivo che non abbiamo ancora
visto in live-action.
Tom Holland ha conquistato
Hollywood e i cuori del pubblico all’età di 21 anni. La sua
carriera è appena cominciata, eppure tutti vogliono sapere di più
su di lui. Come, ad esempio, di quella volta che era stato
Billy Elliot. Cosa non sapete su Tom Holland? Ecco
dieci curiosità su di lui:
Tom Holland: film e carriera
1. Thomas Stanley Holland è nato
in Inghilterra nel 1996. È figlio di una fotografa, Nicola
Elizabeth Frost, e di un comico e attore, Dominic Holland, ed è il
più grande di quattro fratelli. Ha cominciato a ballare hip hop
alla Nifty Feet Dance School di Wimbledon, a Londra, ed è stato
scoperto dalla coreografa Lynne Page, durante un’esibizione della
scuola ad un festival di danza nel 2006. Fu lei a mandarlo alle
audizioni per Billy Elliot, dove Tom Holland impressionò il
regista Stephen Daldry. Billy Elliot fu il primo ruolo di
tutta la carriera di Tom.
Tom Holland arriva alla première di “Spider-Man: No Way Home” –
Foto di imagepressagency via Depositphoto.com
2. Tom Holland, i film. Il
primo ruolo al cinema fu in quanto doppiatore, per il ruolo di Shô
nella versione inglese di Arrietty – Il mondo segreto sotto il
pavimento (2010). In seguito, recitò in The Impossible al fianco di Naomi Watts (2012), in
Locke (2013), in Come vivo ora (2013), nella
serie tv Wolf Hall (2015), Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick (2015). La
carriera continuava a procedere, ma abbastanza in secondo piano,
nonostante l’attenzione attirata soprattutto con The Impossible e l’immortale successo di Billy
Elliot (Elton John stesso era un fan della sua performance).
Nel 2020 presta la sua voce per i film Onward – Oltre la magia e Dolittle. E’ protagonista inoltre del film
originale NetflixLe strade del male.
Tom Holland è Spiderman nel MCU
La svolta, per Tom Holland, è
arrivata con il ruolo di Spider-Man, che fece la sua prima
apparizione in Captain
America: Civil War (2015). Nel 2016 ha poi recitato in
Il volto della verità, Civiltà
perduta e Terre selvagge, prima che finalmente
arrivasse Spider-Man:
Homecoming nel 2017. Uno degli attori più amati del
pubblico del MCU, ha poi recitato in
The Current War e spezzato i cuori del fan in Avengers:
Infinity War e in Avengers:
Endgame. Il 2019 è anche l’anno del secondo capitolo della
nuova saga su Peter Parker Spider-Man:
Far From Home. Nel 2021 ritornerà ad interpretare Peter
Parker nell’attesissimo Spider-Man:
No Way Home. diretto ancora una volta da diretto da Jon
Watts.
Tom Holland protagonista
di Uncharted
Sono in arrivo parecchi titoli con
Tom Holland. Sarà infatti protagonista di Chaos
Walking, Cherry – Innocenza perduta e
dell’attesissimo Uncharted
nel quale reciterà nei panni di Nathan Drake, il protagonista
dell’omonimo franchise videoludico.
Tom Holland in Billy
Elliot
3. Il primo ruolo di Tom
Holland? Billy Elliot al West End di Londra. Il West End
è la Broadway londinese, e Tom Holland ci è arrivato senza aver mai
recitato prima. Ha fatto otto audizioni e si è sottoposto a due
anni di training per arrivare finalmente al palcoscenico, ma nel
2008 ha debuttato nei panni del giovane ballerino. Originariamente,
era entrato a far parte del cast nei panni di Michael, il migliore
amico di Billy, ma si conquistò il ruolo di protagonista dopo solo
due mesi. Non sapeva solo ballare, ma era diventato famoso per le
proprie acrobazie sul palcoscenico. Tom Holland è stato Billy
Elliot per due anni, e ha lasciato lo show appena prima di compiere
quattordici anni.
4. Tom Holland è particolarmente
agile. Il ruolo di Billy Elliot ha lanciato la carriera di un
attore particolarmente abile fisicamente. Non solo sul
palcoscenico, ma anche sul set: il che lo rende perfetto per
interpretare un eroe agile come Spider-Man. Tom Holland ama girare
scene particolarmente difficili dal punto di vista della resistenza
fisica: “Sono stato buttato di qua e di là cui cavi, trascinato
sott’acqua eccetera. E l’ho adorato” aveva raccontato parlando di
The Impossible: “Un’altra cosa che ho apprezzato è che (il
film) mi ha insegnato che non devi interamente contare sulla tua
abilità recitativa per rappresentare delle emozioni. Puoi usare ciò
che ti circonda per aiutarti”.
5. E non finisce qui. Oltre
a essere un ottimo ballerino e un amante dell’azione, Tom Holland
ha un altro talento nascosto: ne sa qualcosa di parkour. Che sia
tornata utile per il ruolo di Spider-Man?
6. Tom Holland è l’attore più
giovane ad aver mai interpretato Spider-Man. Tom Holland è nato
nel 1996, e Captain America: Civil War è
uscito nel 2016. Il che vuol dire che, al momento del casting, Tom
era ancora un teenager, ed è anche l’attore più giovane ad aver mai
interpretato il supereroe: Tobey Maguire aveva 27 anni, e Andrew
Garfield ne aveva 26 anni quando furono scelti per il ruolo.
7. Tom Holland ha scoperto di
aver ottenuto il ruolo di Spider-Man su Instagram. “Ero a letto
a guardare instagram” ha raccontato all’Hollywood Reporter,
“era passato circa un mese dalla mia audizione, e Marvel aveva appena postato una
foto dicendo di andare sul loro sito per scoprire chi sarebbe stato
il prossimo Spider-Man. Dal mio computer, sono andato sul sito
della Marvel, ed era lì: “Il nuovo Spider-Man è Tom
Holland”. Sono impazzito completamente”.
8. Il suo gadget di Spider-Man
preferito. È la Morte Nera Lego! “Era delicata, ne avevamo
solamente sette e le dovevamo rompere” ha raccontato Tom, “e Jacob
(che interpreta Ned) continuava a romperle troppo presto”.
Costavano 500$ l’una.
Tom Holland, gli Avengers e
gli spoiler
9. Tom Holland ha un problema con gli spoiler.
Quando si è parte di un franchise come quello del MCU, si hanno grandi
responsabilità: tra cui quella di tenere la bocca chiusa. Cosa che
Tom Holland fa fatica a fare, come quella volta che ha rovinato
Avengers: Infinity War ad una
proiezione del film, appena prima che il pubblico vedesse il film.
Per fortuna, ogni tanto c’è Benedict Cumberbatch: che gli fa un
po’ da baby-sitter durante le interviste e gli impedisce di
fare uno spoiler dopo l’altro. Gli spoiler di Tom Holland sono
diventati una cosa talmente frequente che anche la Marvel stessa l’ha utilizzata in un
video promozionale chiamato “Say No to Spoilers” nel quale tutti
gli attori del cast di Infinity War si rifiutano
categoricamente di rivelare dettagli sul film. Tranne Tom Holland,
che ha la bocca tenuta ben chiusa da del nastro adesivo nero.
10. Tom Holland ha un cane, e le
vuole tanto bene. Si chiama Tess, è un adorabile pitbull, e
l’Instagram di Tom Holland è costellato di foto sue. A quanto pare,
quando non sono insieme, Tom la vede su Face Time, e più di una
volta l’ha portata con sé alle interviste. Tom ha addirittura un
ritratto di lei, che lui ha definito “il miglior regalo di
sempre”.
Tom Holland fidanzata
Tom Holland è
stato fidanzato con Nadia Parkes,
classe ’96, anche lei è attrice d è apparsa tra gli altri nelle
serie tvDoctor Who
e
The spanish princess.
Dal
luglio del 2017 Tom Holland è impegnato in una relazione con
Zendaya,
sua co-star nel franchise di Spider-Man.
Ben Affleck e Jon Bernthal si preparano a un’altra giornata
di riprese. Ben Affleck, 51 anni, è stato visto indossare
una camicia blu e dei kaki mentre chiacchierava con un membro della
troupe sul set di The
Accountant 2 martedì (28 maggio) a Los Angeles.
Dall’altra parte del set, Jon Bernthal, 47 anni, ha preso un telefono
mentre si dirigeva alla sua roulotte per prepararsi a girare alcune
scene.
Ben Affleck e Jon Bernthal stanno girando il film da
diverse settimane. La notizia di un sequel è stata confermata per
la prima volta a marzo: scoprite cosa sappiamo del cast del
film!
Nelle ultime settimane è stato
riferito che Ben Affleck e la moglie Jennifer Lopez hanno avuto problemi nel loro
matrimonio. È stato anche rivelato che Ben Affleck si è trasferito dalla loro casa
comune. Di seguito le foto:
A gennaio, è arrivata la notizia che
è in sviluppo per Amazon Prime Video una serie basata sul fumetto
vincitore dell’Eisner Award di Ed Brubaker e
Sean Phillips, Criminal, e il
progetto ha ora aggiunto un altro membro principale del cast.
Insieme a Richard Jenkins nei panni di Ivan ci sarà
Adria Arjona nei panni di Greta
Watson (sembra che per qualche motivo abbiano eliminato la
“t” dal nome del personaggio).
Questa versione di Greta è descritta
come “una ladra d’auto e pilota di alto livello dalla lingua
tagliente e la madre vedova di Angie. Da quando suo marito è morto
in un colpo in banca andato male, Greta ha lottato con se stessa
per sfuggire all’unica vita che abbia mai conosciuto – e all’unico
posto in cui abbia mai prosperato. Il problema è che è brava in
questo. Sta cercando un grosso risultato, una somma di denaro che
può usare come una pistola per sparare via lei e Angie da questa
vita e in un’altra.”
Adria Arjona è
stata un vago interesse amoroso di Jared Leto in Morbius, ma ha avuto la possibilità di
brillare nei panni di Bix in Andor,
ed è pronta a riprendere il ruolo per la seconda stagione. Apparirà
prossimamente al fianco di Glen Powell nella commedia thriller di
Netflix, Hit Man, e nel debutto alla
regia di Zoe Kravitz, Blink
Twice. I suoi altri crediti cinematografici e televisivi
includono Triple Frontier, Six
Underground, Emerald City, True
Detective, Irma Vep, Good
Omens e Narcos.
Ed Brubaker è a
bordo come co-showrunner e produttore esecutivo insieme a
Jordan Harper. Sean Phillips è
anche produttore esecutivo, così come Sarah
Carbiener e Phillip Barnett. I registi di
Captain
Marvel Ryan Fleck e Anna Boden
dirigeranno i primi quattro episodi.
“Criminal è un’amata graphic
novel creata dal team più iconico della storia dei fumetti. So che
i nostri clienti Prime Video a livello mondiale apprezzeranno
immediatamente questa storia e non vedo l’ora di lavorare con Ed,
Jordan e il team per portarla a sullo schermo”, ha detto
Nick Pepper, capo degli Amazon MGM Studios, quando
lo spettacolo è stato annunciato per la prima volta.
Brubaker ha aggiunto: “Sean e io
abbiamo costruito questo mondo nei nostri libri per oltre un
decennio, e ora essere in grado di portarlo in vita per Amazon è
semplicemente incredibile. E avere Amazon che sostiene il progetto
come ha fatto, e mostra così tanta fiducia nella visione mia e di
Jordan per lo show è ancora più incredibile.”
Vision ha diffuso
il primo trailer di Shoshana,
il nuovo film di diretto da Michael Winterbottom
che vede protagonisti Douglas Booth, Irina Starshenbaum,
Harry Melling, Aury Alby e Ian Hart.
Ispirato a eventi realmente
accaduti, Shoshana
è un thriller politico ambientato negli anni Trenta che affronta il
modo in cui l’estremismo politico e la violenza creino una
separazione tra le persone costringendole a scegliere da che parte
stare. Prodotto da Revolution Films, Bartlebyfilm con Vision
Distribution, in collaborazione con Sky.
Il film Shoshana
segui due agenti di polizia britannici, Thomas Wilkin e Geoffrey
Morton, nella loro caccia al carismatico poeta e combattente per la
libertà sionista Avraham Stern, che stava complottando per
sfrattare le autorità britanniche.
Nel dicembre del 2016, il mondo ha
detto addio alla sua Principessa, al suo
Generale: dopo un collasso su un volo verso Los
Angeles, Carrie Fisher si spense. L’icona di Star
Wars ha subito un arresto cardiaco e, dopo aver trascorso
quattro giorni in terapia intensiva, è morta all’età di 60 anni, in
ospedale.
Il
coroner ha stabilito che al momento del decesso, nel suo corpo
c’erano tracce di sostanze stupefacenti. L’attrice ha trascorso
anni alle prese con problemi di abuso di droghe e il caro amico di
Carrie, James Blunt, ha affermato che Disney e
Lucasfilm le avevano fatto “pressione affinché dimagrisse”.
James Blunt e
Carrie Fisher divennero improbabilmente amici
all’inizio degli anni 2000 e scrissero il suo primo album, “Back to
Bedlam” del 2004, mentre erano a casa di lei. Dopo la sua morte,
Blunt ha eseguito un omaggio all’attrice che potete ascoltare di
seguito:
“Ero con lei il giorno prima che
morisse, quando è venuta a casa mia”, ha detto al pubblico
dell’Hay Festival nel Regno Unito (tramite SFFGazette.com). “E
aveva davvero maltrattato il suo corpo, e aveva appena ottenuto di
nuovo il lavoro di interpretare la Principessa Leila in un nuovo
film di Star Wars.”
“Quindi era davvero su di giri e
positiva, ma avevano esercitato molta pressione su di lei affinché
dimagrisse. Ha parlato delle difficoltà che le donne hanno nel
settore, di come agli uomini è permesso di invecchiare, e alle
donne certamente no nel cinema e in TV.” “E ha messo davvero molta
pressione su se stessa, ha iniziato di nuovo a usare droghe e
quando è salita sull’aereo, si era effettivamente uccisa”, ha
continuato Blunt. “Dicono che si sia trattato di qualche tipo
di insufficienza cardiaca, ma aveva preso abbastanza farmaci per
organizzare una festa davvero bella.”
L’insinuazione qui sembra essere che la pressione dei capi
dello studio per farle perdere peso per il suo ritorno in Star Wars
abbia contribuito all’uso di droga e alla morte di Fisher.
L’attrice aveva finito di girare il ruolo della Principessa Leia in
Star Wars: Gli ultimi Jedi di Rian
Johnson quando morì ed era apparsa in precedenza in
Il risveglio della Forza. Quando J.J.
Abrams è tornato nel franchise per L’Ascesa di
Skywalker,
i filmati inutilizzati delle scene cancellate sono stati
utilizzati per dare un saluto a Leia.
Nella sua autobiografia, Blunt ha
detto che la figlia di Fisher, Billie Lourd, lo ritiene in parte responsabile
della morte di sua madre. “Charlie, il suo migliore amico, l’ha
affrontata in modo più diretto e le ha detto che aveva bisogno di
smettere di drogarsi”, ha scritto. “Ho adottato un
approccio diverso e mi sono fatto con lei, fingendo con me stesso
che un giorno l’avrei guidata verso la redenzione, ma non quel
giorno. Di conseguenza, sua figlia Billie mi incolpa in parte per
la sua morte e non mi parla più.”
Come anticipato
qualche settimana fa sono in corso le riprese di
Sandokan, l’annunciato nuovo adattamento seriale
della saga di romanzi di Emilio Salgari. La produzione è in queste
ore impegnata in Calabria, sul set a Le Castella, località dal
fascino intramontabile. Sul set sono stati fotografati tutti
principali attori della serie Tv Sandokan, da Can Yamana Ed Westwick, passando per John
Hannah e Alessandro Preziosi, poi ancora Alanah
Bloor, Mark Grosy, Gilberto Gliozzi e tanti altri.
La Calabria sta vivendo una nuova
rinascita come set cinematografico. Sono molte le produzioni che si
sono alternate negli ultimi anni, senza dimenticare la serie tv
The Good Mather prodotta per Disney+ che ha ottenuto molto
riconoscimenti nel mondo. Di seguito le foto:
La serie è un nuovo adattamento
della storica saga di romanzi di Emilio Salgari, sviluppata per la
televisione da Alessandro Sermoneta, Scott
Rosenbaum e Davide Lantieri, e diretta da Jan
Maria Michelini e Nicola Abbatangelo.
Sandokan andrà in onda prossimamente su Rai1 e
sarà distribuita in tutto il mondo da Fremantle International e in
Spagna da Mediterráneo Mediaset España Group.
Vedremo Can Yaman nei panni della Tigre della Malesia, in
una veste originale, affiancato dall’esordiente Alanah
Bloor nel ruolo di Marianna. Con loro ci saranno Ed Westwick (Gossip Girl, I figli degli
uomini) nel ruolo dell’affascinante antagonista Lord Brooke,
mentre sarà Alessandro Preziosi (I Medici,
Black Out, La vita bugiarda degli adulti) a dare il volto
all’iconico Yanez de Gomera. Si uniranno al cast anche John
Hannah (The last of us, Quattro Matrimoni e un
funerale, Sliding Doors, La Mummia),Madeleine Price,
Gilberto Gliozzi (Loro, I delitti del Barlume),
Mark Grosy (Zero Zero Zero) e Samuele
Segreto (Stranizza d’amuri, L’Ora).
Sandokan – la trama
Borneo, metà del 1800. Un
paradiso abitato dalle tribù native dei Dayak, che vivono secondo
le loro antiche tradizioni, ma dominato dalla spietata legge degli
inglesi, all’apice del loro potere coloniale. Sandokan vive alla
giornata, senza schierarsi: combatte per se stesso e per la sua
ciurma di pirati, tra cui il fidato Yanez. Ma la sua vita cambia
quando, durante un’incursione, incontra Marianna, la bella figlia
del console britannico di Labuan. È l’inizio di una storia d’amore
impossibile tra due anime inaspettatamente simili: Marianna, di
sangue nobile, ma con lo spirito selvaggio di chi è cresciuto in un
paradiso tropicale, e Sandokan, leader pirata e avventuriero, che
porta in sé il sangue di re guerrieri. Sulle loro tracce si metterà
il leggendario cacciatore di pirati, Lord James Brooke, che non si
fermerà davanti a niente pur di catturare Sandokan e conquistare il
cuore di Marianna.
Sandokan è un
racconto di avventura e di amore, in cui i protagonisti scopriranno
se stessi e capiranno di appartenere a una storia molto più grande,
fatto di rivoluzione, di amore per la natura e di lotta per la
libertà.
Da un’idea di Luca Bernabei,
Sandokan sarà una grande epopea con un tratto da
fiaba e un forte legame con l’ambiente. La serie racconterà le
origini della Tigre della Malesia, che torna finalmente sul
piccolo schermo. Vedremo nascere il mito di Sandokan, la
sua scoperta di essere figlio di un antico re guerriero,
vivremo con lui l’amore con Marianna, l’amicizia con Yanez e la
rivalità con Lord Brooke: avventura, azione, eroismo ed una
rivoluzionaria storia d’amore, in un racconto pronto a incantare
adulti e bambini, unendo tutta la famiglia.