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Fantasticon Film Fest: un week-end spettacolare con nuove anteprime, ospiti e la premiazione di Dario Argento

Fantasticon Film Fest

Si preannuncia un week-end spettacolare al Fantasticon Film Fest (qui il programma), il nuovo festival dedicato ai film di genere che si svolgerà dal 24 al 26 novembre presso l’auditorium di Fiera Milano Rho nell’ambito di Milan Games Week & Cartoomics 2023 (MGW CMX 2023): l’avveniristica sala da 900 posti allestita con impianto audio/video di ultima generazione è pronta ad accogliere anche per il fine settimana il pubblico con due nuove giornate all’insegna di incontri, anticipazioni, anteprime e grandi ospiti che ruotano intorno al mondo anime, fantasy e horror.

Questi gli appuntamenti imperdibili della manifestazione:

Sabato 25 novembre

  • Slotherhouse: in anteprima nazionale l’attesissimo film horror sulle gesta del bradipo assassino all’interno di una confraternita universitaria femminile. Per il prestigioso quotidiano The Guardian «Le persone devono andare a vedere Slotherhouse. E ce ne devono andare tante quanto per Barbie, è un instant cult». Proiezione in anteprima italiana OV con sub ITA sabato 25 novembre alle 10.15;
  • Mad God: un interessante film d’animazione sperimentale ambientato in un mondo di mostri, scienziati pazzi e maiali da guerra. In questo lavoro portato avanti per passione nell’arco di 30 anni, il regista Phil Tippett – creatore degli effetti speciali di Jurassic Park e Star Wars qui alla sua opera prima – ha coniugato diverse innovative tecniche di animazione, facendone un titolo perfetto per il festival. Proiezione OV con sub ITA sabato 25 novembre alle 12.15;
  • Vermin è il primo lungometraggio di Sébastien Vaniček, vincitore di numerosi premi internazionali per i suoi cortometraggi, e considerato una giovane promessa del nuovo cinema horror francese. Aracnofobia incontra Les Miserables in un film di genere al cardiopalma che non lascia tregua e con un importante messaggio, dove l’invasione dei ragni funge da allegoria sociale. Proiezione OV con sub ITA sabato 25 novembre alle 14.00;
  • I primi 5 minuti di Silent Night – Il Silenzio Della Vendetta, l’adrenalinico revenge movie natalizio in uscita il 30 novembre con Plaion Pictures, che segna il ritorno alla regia del grande maestro dell’action John Woo, il regista di Hong Kong che ha riscritto le regole del genere action americano. La proiezione sabato 25 novembre alle ore 16.00 sarà introdotta da Roberto Recchioni, una delle rockstar del fumetto italiano, sceneggiatore di Dylan Dog, scrittore di Tex, Diabolik e Topolino, recentemente passato alla regia con Carne Fredda;
  • Blue Giant: un emozionante e avvincente anime sui sogni e sulla passione nel mondo della musica, tratto dal premiato manga di Shinichi Ishizuka con 11 milioni di copie vendute e diretto con maestria da Yuzuru Tachikawa, campione di incassi in Giappone, proiezione in anteprima italiana OV con sub ITA alle 16.30 introdotta dal mangaka Ishizuka in persona;
  • grande chiusura della giornata alle ore 19.30 con i Manetti bros., i fratelli registi, sceneggiatori e produttori più estroversi del cinema di genere italiano che saranno presenti per incontrare il pubblico e introdurre l’anteprima di Diabolik chi sei? in uscita il 30 novembre, prodotto da Mompracem con Rai Cinema in associazione con Astorina e con Bleidwin, distribuito da 01 Distribution.

Domenica 26 novembre

  • L’armata delle tenebre – director’s cut: in occasione del trentesimo anniversario verrà presentata la director’s cut del film di Sam Raimi (terzo capitolo della trilogia di La casa) che ha generato un vero e proprio fenomeno di culto e che ha reso il commesso dei magazzini S-Mart Ash Williams uno dei personaggi più iconici della storia del cinema. La proiezione OV con sub ITA domenica 26 novembre alle 10.30 sarà introdotta da Roberto Recchioni;
  • Mind Game: pluripremiato anime underground, con indice di gradimento 100% su Rotten Tomatoes, realizzato dall’innovativo STUDIO 4 e che vede alla regia, per la prima volta sul grande schermo, il geniale Masaaki Yuasa con un’avventura all’avanguardia. La proiezione OV con sub ITA domenica 26 novembre alle 12.30 sarà introdotta da Dario Moccia, uno degli streamer più seguiti d’Italia e punto di riferimento per gli amanti della cultura pop e nerd;
  • tra le anticipazioni assolutamente da non perdere la programmazione per la prima volta sul grande schermo alle 12.30 del trailer di Godzilla Minus One, il nuovo impressionante capitolo del fenomeno globale Godzilla, trentesimo e attesissimo film sul Re dei Mostri prodotto dall’iconica Casa di produzione TOHO e al cinema solo dal 1 al 6 dicembre come evento speciale distribuito da Nexo Digital;
  • Dario Argento, tra i più grandi registi italiani viventi e indiscusso maestro del brivido, riceverà alle 15.00 il Legend Award, il premio alla carriera riservato alle grandi personalità del cinema fantastico, e introdurrà la proiezione di Dario Argento Panico, l’acclamato documentario di Simone Scafidi sulla sua vita e sulla sua carriera, che vanta la partecipazione straordinaria di Guillermo Del Toro, Gaspar Noé e Nicolas Winding Refn; il premio gli verrà consegnato dall’attrice Ilenia Pastorelli, l’altra grande protagonista della giornata e che è stata diretta dallo stesso Argento in Occhiali Neri;
  • alle 14:45 incontro speciale con Luca Micheli, Head of Sound di Chora Media seguito da un un ascolto speciale a luci spente tratto da The Horror Podcast, il primo podcast in Italia prodotto in Dolby Atmos, ideato per risvegliare gli incubi e trasportare gli ascoltatori in un mondo in cui la realtà e la fantasia si mescolano, dando vita a orrori inquietanti e inaspettati;
  • I Cavalieri dello Zodiaco: Saint Seya – Sould of Gold: in esclusiva per la prima volta doppiati in italiano i primi due episodi della serie commemorativa dell’amata saga creata dal sensei Masami Kurumada, per celebrarne i quaranta anni di carriera. La trama originale si svolge durante I Capitoli di Ade e vede come protagonisti i dodici Cavalieri d’Oro, che si ritrovano inspiegabilmente nelle terre ghiacciate di Asgard dopo il loro sacrificio: proiezione doppiata in ITA domenica 26 novembre alle ore 18.00.
 
 

I 10 biopic più controversi e perché sono risultati divisivi

biopic più controversi house of gucci Lady Gaga

Ormai sono decenni che Hollywood punta nel raccontare storie di vita reale, vedi Napoleon ora al cinema, e che siano poi diventati trasposizioni cinematografiche. Certo alcuni di questi sono risultati i biopic più controversi d’altri e tutti indipendentemente dalla qualità del film o dalla fedeltà degli eventi mostrati davvero accaduti. Questi film possiedono grossolane imprecisioni, invenzioni di trama ridicole o mostrano stereotipi offensivi ma comunque sono sempre presenti nella stagione degli Awards ed alcuni si sono pure aggiudicati l’Oscar.

Tuttavia, alcuni di questi biopic vanno oltre la divisione dei fans più accaniti o degli storici e provocano un vero dibattito mediatico per le loro controverse rappresentazioni di personaggi ed eventi reali. Il genere è stato testimone di numerosi film controversi, ma alcuni si distinguono come i biopic più controversi.

Ecco i 10 biopic più controversi di sempre

1House of Gucci

House of Gucci film 2021

Il film di questa Top 10 che risulta tra i biopic più controversi è decisamente House of Gucci. Il lungometraggio del 2021 ha suscitato polemiche per le libertà creative prese nel ritrarre l’omicidio di Maurizio Gucci, interpretato da Adam Driver, da parte della sua ex moglie Patrizia Reggiani di Lady Gaga. Inoltre, le scelte del casting e le performance esagerate degli attori, hanno acceso discussioni sulla rappresentazione dei personaggi e degli accenti italiani.

La controversia è stata ulteriormente alimentata dalla disapprovazione del biopic da parte della famiglia Gucci, con diversi membri della dinastia che hanno espresso insoddisfazione per il prodotto finale.

Perché è controverso: per le performance degli attori protagonisti che erano esagerate come i finti accenti. 

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Cristóbal Balenciaga: la nuova serie spagnola in arrivo su Disney+

Cristóbal Balenciaga serie tv disney

Cristóbal Balenciaga, la serie drama originale ispirata alla vita e all’eredità del creatore spagnolo di Guetaria, uno degli stilisti più iconici di tutti i tempi, debutterà il 19 gennaio 2024 in esclusiva su Disney+. Nella serie, creata da Lourdes Iglesias e dai 12 volte vincitori del premio Goya Aitor Arregi, Jon Garaño e Jose Mari Goenaga (La trincea infinita), l’attore Alberto San Juan interpreta Cristóbal Balenciaga, un uomo enigmatico e di straordinario talento che sfidò le convenzioni sociali dell’epoca e rivoluzionò il mondo della moda.

Cristóbal Balenciaga: quando esce e dove vederla in streaming

Cristóbal Balenciaga in streaming debutterà il 19 gennaio 2024 in esclusiva su Disney+

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Cristóbal Balenciaga: trailer

Cristóbal Balenciaga: trama 

Cristóbal Balenciaga inizia quando lo stilista presenta la sua prima collezione di Haute Couture parigina nel 1937. Si è lasciato alle spalle una carriera di successo nei suoi atelier di Madrid e San Sebastian vestendo l’élite e l’aristocrazia spagnola. Tuttavia, i modelli che avevano fatto tendenza in Spagna non funzionano nell’impero della moda sofisticata di Parigi, dove Chanel, Dior e Givenchy sono il punto di riferimento dell’Haute Couture. Guidato dall’ossessione per il controllo in tutti gli aspetti della sua vita, Cristóbal Balenciaga definirà il suo stile e alla fine diventerà uno dei più importanti stilisti di tutti i tempi.

Cristóbal Balenciaga: il cast

Cristóbal Balenciaga è interpretato da Alberto San Juan e da un cast internazionale di attori che danno vita a celebri personaggi del XX secolo che sono stati fondamentali nella vita del Maestro. Tra questi, Belén Cuesta (Fabiola de Mora y Aragón); Josean Bengoetxea (l’uomo d’affari di San Sebastian, Nicolás Bizkarrondo); Cecilia Solaguren(sua moglie, Virgilia Mendizabal); Adam Quintero (Ramón Esparza, collaboratore dello stilista); Thomas Coumans (Wladzio D’Attainville, socio e partner commerciale di Cristóbal Balenciaga); Gemma Whelan (Prudence Glynn, giornalista del Times); Anouk Grinberg (Coco Chanel); Gabrielle Lazure (Carmel Snow, fashion director di Harper’s Bazaar); Patrice Thibaud (Christian Dior); Nine d’Urso (la modella Colette); Anna-Victoire Olivier (l’attrice Audrey Hepburn).

La serie

Per quanto riguarda la parte tecnica di Cristóbal Balenciaga, il team è composto da professionisti eccellenti. Tra gli altri, il compositore Alberto Iglesias, vincitore di 11 Premi Goya (nominato 19 volte), quattro volte candidato agli Academy Award, tre volte ai Bafta Award e due volte ai Golden Globes, è responsabile della colonna sonora originale; Bina Daigeler, candidata agli Academy Award per il film live-action Mulan dei Walt Disney Studios e candidata agli Emmy Award per i costumi di Mrs. America, è la costumista di Cristóbal Balenciaga, insieme al suo collaboratore Pepo Ruiz Dorado; Javier Agirre Erauso (vincitore del Premio Goya per Handia) è il direttore della fotografia; Mikel Serrano (vincitore del Goya per Handia e Il sabba) è il direttore artistico; Karmele Soler(vincitore del Premio Goya per La pelle che abito) è la makeup artist.

La serie è prodotta da Xabier Berzosa per Moriarti Produkzioak e Irusoin. Moriarti Produkzioak è stata fondata nel 2001 e i suoi film hanno partecipato a numerosi festival internazionali e hanno ottenuto più di 450 premi. Tra i riconoscimenti: 12 premi Goya e 31 nomination; due candidature per rappresentare la Spagna agli Academy Awards. Premio Speciale della Giuria al Festival Internazionale del Cinema di San Sebastian, oltre alla Concha de Plata per la Miglior Regia, al Premio per la Miglior Sceneggiatura e al Premio FIPRESCI; Premio Forqué per il Miglior Film; un Premio EFA; un Premio Platino e il Premio Sant Jordi per il Miglior Film. Irusoin, invece, è stata fondata nel 1982 come società di produzione di scripted, documentari e film d’animazione. Ha due centri di produzione e post-produzione: uno a Bilbao e l’altro a San Sebastian. Le sue produzioni hanno ricevuto numerosi premi e hanno avuto un’importante presenza nei festival internazionali.

 
 

Unica: recensione del documentario su Ilary Blasi su Netflix

Unica recensione Ilary Blasi

Di questa storia se n’è parlato troppo, troppo poco e in modo sbagliato. In questo modo Ilary Blasi racconta a Unica, documentario Netflix in arrivo sulla piattaforma il 24 novembre, la sua verità. Una verità che i giornali hanno bramato, che hanno richiesto, a cui è stata negata e che arriva per la prima volta dalla conduttrice italiana più chiacchierata del momento. Un racconto preciso, puntuale e meticoloso nella sua ricostruzione, dopo un anno dalla separazione ufficiale, con ancora un processo in tribunale in atto, e che mette Ilary Blasi e Francesco Totti ancora nel mirino di paparazzi, giornalisti e mondo dello spettacolo. Una coppia nata grazie alla televisione e al mondo dell’intrattenimento che ha fatto sognare milioni di italiani, romani e romanisti ma che l’anno scorso ha preso la decisione di separarsi per motivi che sono ormai sulla bocca di tutti.

Unica, la verità di Ilary Blasi

La conduttrice del Grande Fratello Vip, Isola dei Famosi, volto noto di Mediaset racconta la sua verità in un luogo neutro, non tra le pareti di casa sua perché una relazione che è nata sotto i riflettori non può certo “lavare i panni sporchi in casa”. Dopo le dichiarazioni dell’ex calciatore della Roma su Il Corriere arriva anche la versione della storia di Ilary Blasi che inizia subito mettendo a posto tutte le pedine. Partendo dal 2021 anno in cui inizia a rompersi qualcosa nel legame tra lei e l’ex marito. Non esistono schieramenti o colpevolizzazioni, ma una disamina apparentemente chiara di una vicenda di cui i gossippari italiani si sono nutriti. A fare da sfondo alla vicenda una Roma che Blasi descrive come parte integrante di questo processo. Una Roma che le ha voltato le spalle per difendere il suo capitano, ancora una volta.

Roma pettegola, Roma che nasconde gli sbagli di un uomo che, secondo il racconto di Ilary Blasi, ha fatto di tutto per farsi scoprire pur di non raccontare a viso aperto la verità alla, ormai, ex moglie. Lei stessa che è stata additata come traditrice per un caffè preso con un giovane ragazzo e la sua amica nell’intimità di un appartamento vicino alla stazione dei treni di Milano. È difficile parlare di Totti e Blasi come due persone separate ma in sostanza i loro mondi, anche durante il matrimonio, non si sono mai incontrati. Il mondo dello spettacolo e dei riflettori non è mai stato ambiente frequentato da Francesco Totti che invece ha sempre fatto parlare di sé per le sue prodezze con il pallone. Viceversa, dopo vent’anni di matrimonio, Ilary Blasi non si è mai interessata al mondo del calcio portando avanti il suo lavoro in televisione. Due persone distinte che in questo lungo viaggio di matrimonio hanno usato le loro carte vincenti per andare avanti e farsi un nome.

unica

A chi credo? Ai giornalisti o a mio marito?

Insieme in tutti i momenti della vita, belli e brutti, la coppia Blasi-Totti si è davvero coperta le spalle a vicenda anche quando, come racconta Blasi in Unica, la popolarità di lui come calciatore, varie storie e tradimenti che gli sono stati affibbiati, sono stati una cosa che ha subito. In Unica c’è molto di Francesco Totti, così come molto ce n’è nella vita di Ilary Blasi per cui raccontare la sua storia senza parlare dell’ex marito sarebbe stato impossibile. Un punto importante della loro storia è l’addio al calcio dell’ex capitano della A.S. Roma (matrimonio calcistico durato più di quello sentimentale). Quel 28 maggio lo ricordiamo tutti e tra le mura di casa, racconta Blasi, si consumava un dramma. Lei stessa si commuove pensando a quei momenti di sofferenza del marito. Paradossalmente però il momento in cui Totti va in “pensione” lei ha sempre più opportunità nel mondo della televisione. Molto spesso è via per lavoro, soprattutto a Milano, luogo nevralgico dello show business italiano.

Asse Milano-Roma. La prima offre opportunità, la seconda sempre troppo ostile per Blasi, una Roma a cui piace parlare sottovoce e mai in faccia. Dopo l’addio al calcio, si racconta in Unica, le cose sono sempre andate bene per la coppia che non ha mai perso quell’intimità in camera da letto. Nel racconto di Ilary Blasi appare molta sincerità sulla fine del loro matrimonio e sui presunti lati oscuri del suo ex marito, fin ora mai raccontati. Totti viene descritto come un uomo non tanto vendicativo quanto furbo, quasi manipolatore, doppiogiochista, come un boss silenzioso della sua Roma che non vuole farsi beccare a parlare male di lui. Le sue mosse sembrano studiate a tavolino e messo di fronte alla verità mente con freddezza. Freddezza che però non traspare in Ilary Blasi che in Unica si racconta per la donna di spettacolo che è, abituata a stare con un cono di luce puntato sulla testa e lo fa con precisione, commozione ma anche con autoironia.

 
 

BE SHORT- Branded Entertainment Short Movies Summit: torna il Festival dedicato ai corti e al Branded Entertainment

BE SHORT

Venerdì 24 novembre, dalle ore 15.00 alle ore 19.00, si terrà presso CityLife Anteo di Milano (Piazza Tre Torri 1/L) BE SHORT, la seconda edizione del festival dedicato all’approfondimento dei cortometraggi e del branded entertainment, organizzato da OBE – Osservatorio Branded Entertainment (Associazione che studia e promuove la diffusione sul mercato italiano del branded entertainment come leva strategica per la comunicazione integrata di marca) e Giffoni Innovation Hub, in collaborazione con DCA / Digital Cinema Advertising.

Be Short, un evento aperto al pubblico previa prenotazione gratuita, è un importante momento di confronto tra professionisti ed esperti del settore audiovisivo che credono nel linguaggio cinematografico e nella sua capacità di veicolare i valori e la mission di un brand. Una fusione, quella tra la comunicazione di marca e il cinema che riesce a raccontare il purpose di un’azienda, trasmetterne la storia e la sua evoluzione.

Un incontro che rappresenta un’occasione di analisi degli obiettivi di un branded short movie – che va dalla nascita dell’idea creativa alla sua produzione e distribuzione – soffermandosi in particolare sull’andamento del mercato italiano e l’individuazione di possibili scenari futuri.

L’evento, moderato dal giornalista Giampaolo Colletti, sarà suddiviso in 5 panel dedicati a specifiche tematiche con la proiezione di short movie che vedranno il coinvolgimento di tanti ospiti e aziende che condivideranno le loro testimonianze raccontando alcune case di corti realizzati e curiosità, tra cui Philadelphia, Lavazza, Scuola Holden, Henkel/Dixan, Sky, Findus e Dude.

Il programma di Be Short è consultabile a questo link. È possibile partecipare all’evento riservando gratuitamente il proprio posto su Eventbrite.it a questo link.

 
 

Scream VII: la produzione vorrebbe il ritorno di Neve Campbell e Patrick Dempsey

Scream VII Neve Campbell

È stata una settimana particolarmente movimentata per il franchise di Scream: l’imminente settimo episodio, Scream VII, ha perso entrambe le sue protagoniste in meno di ventiquattr’ore, con Melissa Barrera (interprete di Sam Carpenter) licenziata da Spyglass per i suoi recenti post sui social media riguardanti la guerra tra Israele e Hamas e Jenna Ortega (interprete di Tara Carpenter) che ha invece abbandonato il progetto a causa di conflitti di programmazione con la seconda stagione di Mercoledì di Netflix. Mentre il franchise si appresta dunque un profondo cambiamento narrativo, Variety riporta che lo studio sta valutando la possibilità di riportare in scena la protagonista originale della saga, Neve Campbell (interprete di Sidney Prescott).

Accanto a lei, Spyglass vorrebbe anche il suo ex co-protagonista Patrick Dempsey (interprete di Mark Kincaid). I due non appaiono insieme da Scream 3, con i loro personaggi che sono sposati fuori dallo schermo. Nonostante gli sviluppi di questa settimana, dunque, i produttori puntano ancora a una data di uscita nel 2025, ripartendo però da zero e concepire una storia incredibilmente buona, nella speranza di convincere Campbell a tornare dopo la sua assenza in Scream VI, assenza legata alle divergenze riguardo il compenso. James Vanderbilt e Guy Busick sono ancora impegnati nella stesura della sceneggiatura, ma prepareranno dunque ora una nuova bozza da presentare allo studio e al regista Christopher Landon in tempi relativamente brevi.

Scream VII: tutto quello che sappiamo sul film

Dopo mesi di attesa, è stato confermato che Scream VII è ufficialmente in fase di sviluppo. Nel 2022, il franchise slasher preferito dai fan è stato ripreso sotto la guida del duo di registi Tyler Gillett e Matt Bettinelli-Olpin, che fanno parte del collettivo di cineasti noto come Radio Silence. I due hanno diretto sia Scream del 2022 che Scream VI di quest’anno, che è diventato il capitolo di maggior incasso del franchise a livello nazionale. Secondo The Hollywood Reporter, Scream VII è ora pronto per essere realizzato, pur se con un cambio alla regia. Sarà infatti Christopher Landon, il regista di successi horror come i film Auguri per la tua morte, il suo sequel, e Freaky, ad occuparsi della regia.

I membri del collettivo Radio Silence, che comprende anche il produttore Chad Villella, rimarranno però a bordo come produttori esecutivi del nuovo film. Landon in seguito alla notizia ha reagito condividendo una foto di Ghostface con la didascalia: “Sembra che 7 sia davvero un numero fortunato“. Con i suoi precedenti film Landon ha già dimostrato la sua capacità di decostruire il genere slasher, che è uno degli elementi chiave dei film di Scream. Il regista si è poi detto estraneo all’allontanamento di Barrera e si trova dunque ora a dar vita ad un racconto con nuovi protagonisti.

 
 

Sinistri Sei: il film sarebbe di nuovo nei piani della Sony

sinistri sei

La Sony Pictures ha cercato di far decollare un film sui Sinistri Sei fin dalla metà degli anni 2000. L’idea è nata prima dell’uscita di The Amazing Spider-Man 2, con il sequel del 2014 che doveva porre le basi per l’assemblaggio della squadra di cattivi in un progetto spin-off. Il Peter Parker di Andrew Garfield avrebbe in quel caso dovuto essere il sesto membro della squadra, dopo essere stato ingannato da un Norman Osborn resuscitato per unirsi ai loro ranghi. Il progetto è poi stato completamente annullato, con Spider-Man che si è invece unito agli Avengers nel film Captain America: Civil War.

Ora però, con una serie di film spin-off in live-action che comprendono Venom, Venom: La furia di Carnage, Morbius e titoli di prossima uscita come Madame Web, Kraven Il cacciatore e Venom 3 (nessuno dei quali include Spider-Man), sembra proprio che il progetto per i Sinistri Sei sia di nuovo sul tavolo. Secondo lo scooper Daniel Richtman, infatti, la Sony sta attualmente sviluppando il progetto, che avrà come protagonisti i suoi personaggi di questi film spin-off. Dunque Venom, Morbius, l’Avvoltoio, Kraven il Cacciatore, Rhino ed Ezekiel sono tra i papabili membri del gruppo, essendo ad oggi stati già introdotti nello Spider-Man Universe di Sony.

Non è chiaro ad oggi quali potrebbero essere gli obiettivi dei Sinistri Sei, anche se la scena post-credits di Morbius ha suggerito che Adrian Toomes stava cercando di creare una squadra di cattivi per fare del bene, dunque una cosa simile a quanto fatto dalla DC con Suicide Squad. Se davvero il film dovesse verificarsi, però, questo potrebbe anche rappresentare l’attesa incursione dei personaggi Sony nell’MCU, dove potrebbero dunque scontrarsi con lo Spider-Man di Tom Holland. Oppure, potrebbe essere l’occasione per dare ad Andrew Garfield il suo tanto atteso terzo film su Spider-Man. Ad ora, non resta che scoprire se davvero questo progetto verrà confermato dalla Sony.

 
 

Fantastici Quattro: Anya Taylor-Joy potrebbe avere un ruolo da villain nel film

anya taylor joy Fantastici Quattro

Da un po’ di tempo si mormora in rete che i Marvel Studios stiano valutando l’idea di fornire Galactus di un Araldo donna nel film del MCU Fantastici Quattro al posto del celebre Silver Surfer, mentre altre teorie si spingono a suggerire che l’araldo sarà proprio il surfista argentato, solo cambiato di genere. Naturalmente non c’è ancora nessuna conferma né a riguardo, ma lo scooper Daniel Richtman – colui che per primo ha dato la notizia del casting di Pedro Pascal per il ruolo di Mister Fantastic – riporta ora che Anya Taylor-Joy sarebbe stata presa in considerazione per un ruolo da villain nel reboot.

Ad oggi non è confermata neanche la presenza di Galactus come principale antagonista – per il quale si sono però riportate voci secondo cui Javier Bardem sarebbe in trattative per il ruolo – dunque non è possibile stabilire chi Taylor-Joy potrebbe effettivamente interpretare all’interno del film. Se la presenza di Galactus in Fantastici Quattro venisse però confermata, si potrebbe supporre che l’attrice potrebbe essere la candidata numero uno per il ruolo del suo araldo, il quale potrebbe però non essere necessariamente un Silver Surfer donna, ma anche Frankie Raye, conosciuta anche come Nova.

Nei fumetti dei Fantastici Quattro, Frankie Ray ha acquisito i poteri della Torcia Umana grazie allo scienziato Phineas T. Horton. In seguito si innamorò proprio di Johnny Storm ma, nel tentativo di salvare la Terra, si offrì volontaria per diventare il nuovo Araldo di Galactus. Imbevuta del Potere Cosmico, Frankie divenne l’onnipotente Nova e fu incaricata di trovare nuovi mondi da consumare per il suo padrone. Sarebbe un ruolo perfetto per Anya Taylor-Joy che, come noto, ha già avuto a che fare con il mondo Marvel interpretando una mutante in The New Mutants. Ad ora, però, non resta che attendere notizie ufficiali.

Fantastici Quattro: quello che sappiamo sul cast del film

Per il ruolo di Reed Richards (Mister Fantastic), il candidato numero uno attualmente è l’attore Pedro Pascal (The Last of Us), mentre per Sue Storm (Donna Invisibile), Johnny Storm (Torcia Umana) e Ben Grimms (La Cosa) si continuano a riportare i nomi di Vanessa Kirby (Napoleon), Joseph Quinn (Stranger Things) e Ebon Moss-Bachrach  (The Bear). Anche per questi, però, si attende un’ufficialità da parte dei Marvel Studios. Si è poi parlato di Javier Bardem per il ruolo di Galactus, ma anche  Antonio Banderas sarebbe ancora in lizza per il ruolo. Infine, sembra che sia in corso la ricerca di un’attrice per l’araldo di Galactus, che potrebbe però non essere Silver Surfer.

LEGGI ANCHE: Fantastici Quattro: 8 cattivi che vorremmo vedere nel prossimo film Marvel

Ad oggi sappiamo solo che Matt Shakman (produttore e regista di WandaVision) dirigerà Fantastici Quattro da una sceneggiatura di Jeff Kaplan, Ian Springer, Josh Friedman, co-sceneggiatore di Avatar: La via dell’acqua, e Cameron Squires. I dettagli della trama sono ancora un mistero, ma Kevin Feige ha confermato che non si tratterà di un’altra origin story per il super-team. Il film, infine, è atteso in sala per il 2 maggio 2025.

 
 

Federico Zampaglione, alternare cinema e musica “mi tiene vivo”. Intervista al regista di The Well

The well film 2024 Federico Zampaglione

Ospite d’apertura della prima edizione del Fantasticon Film Fest (qui il programma), il nuovo festival dedicato ai film di genere che si svolgerà dal 24 al 26 novembre presso l’auditorium di Fiera Milano Rho nell’ambito di Milan Games Week & Cartoomics 2023 (MGW CMX 2023), Federico Zampaglione, regista e nome storico dei Tiromancino, presenta The Well, il suo ultimo film che segna il ritorno alla regia dopo Morrison. Lo abbiamo raggiunto al telefono per farci raccontare il suo nuovo progetto, che già da qualche tempo circola nella filiera del Festival.

Intervista a Federico Zampaglione

Dopo la parentesi di Morrison, torna al genere, cosa c’è di confortante nello spaventare le persone?

Quando riesci a spaventare il pubblico, gli regali un’emozione forte. Io sono sempre stato un fan delle emozioni forti, sia nella musica che nel cinema, mi piace colpire.

Da dove nascono le principali suggestioni che hanno portato alla realizzazione di The Well?

Tutto nasce da una conversazione con mia moglie: le chiesi quale fosse la cosa che più la spaventava, e lei mi rispose “il pozzo”. E in effetti è un posto abbastanza tetro, non si sa mai cosa ci sia nel fondo. Da questo spunto, dopo tanto tempo, ho elaborato questa storia che ha impiegato molto tempo per diventare poi un film, sia il processo di scrittura che quello di realizzazione sono stati impegnativi.

The Well è stato definito “un horror gotico dal sorprendente gusto moderno”. Come si coniugano i linguaggi classici, quello dell’horror gotico in particolare, con il gusto di un artista che è inserito nella sua contemporaneità?

La modernità viene conferita dal taglio, dalla scrittura, dalla recitazione, dalle scelte registiche. Un film gotico negli anni ’60 aveva un determinato tipo di approccio, adesso si genera un aggiornamento di quegli elementi perché si adottano attraverso degli strumenti e una sensibilità contemporanea.

Il film ha già avuto una vita festivaliera e la presenza alla prima edizione del Fantasticon si inserisce in questo percorso. Cosa c’è di particolare o interessante, se c’è, nell’accompagnare i propri film nel circuito dei festival?

Da una parte c’è grande entusiasmo perché si mostra un lavoro che in genere si impiega sempre tanto tempo per realizzare. D’altra parte c’è anche una certa ansia perché dopo aver lavorato su un prodotto a lungo e al meglio, quel lavoro verrà sottoposto al giudizio degli altri. Quindi c’è una piccola componente di timore rispetto all’accoglienza che verrà riservata al film. Poi i festival sono un contesto in cui si ricevono giudizi spesso severi, quindi si corre il rischio di bruciare il film con un passaparola non proprio favorevole. Per adesso, The Well sta piacendo molto, e quindi vedendo che il pubblico era contento e i commenti positivi, abbiamo cominciato a goderci questa reazione, mettendo un po’ da parte l’ansia.

L’anima musicale e cinematografica si intrecciano nella sua carriera artistica ormai da molti anni, c’è un’espressione, tra le due, in cui Federico Zampaglione si sente maggiormente se stesso?

Sono due approcci molto diversi, lavorare in studio o sul set comporta due stili di vita completamente diversi. La regia è un lavoro molto mentale, devi tenere a mente centinaia di cose, la testa è continuamente connessa con la miriade di cose a cui pensare. Se un regista non ha le idee chiare, comunica confusione alla troupe e tutta la produzione diventa un disastro, bisogna quindi trovare il modo di tenere tutto sotto controllo. La musica ti lascia più libero, non hai a che fare con 50 persone che non hai mai incontrato in vita tua ma che devi gestire, sul set. Quando fai un disco o un tour stai sempre con le stesse persone, che sono molte meno, in studio magari, oppure sul palco, dove arrivi e trovi tutto già sistemato. Quindi sono due esperienze diverse che mi mettono entrambe alla prova. La cosa che mi piace di più è che si possono alternare e, appena sento odore di routine, mi piace spezzarla, passando da una parte all’altra. Questo mi tiene vivo e mi impedisce di impigrirmi, continuo a imparare e a mettermi in gioco, è come se tornassi sempre in un posto, e quando torni da qualche parte vuoi tornare bene.

 
 

Insurgent: trama, cast e curiosità del film con Shailene Woodley

Insurgent film

La cosiddetta The Divergent Series è stata una delle più popolari serie cinematografiche giunte al cinema nello scorso decennio e incentrate su elementi come una società distopica e un contesto fantascientifico. Tratta dai romanzi della scrittrice Veronica Roth, la serie si compone di tre film, intitolati Divergent, Insurgent (qui la recensione) e Allegiant. Usciti in sala tra il 2014 e il 2016, questi hanno contribuito a lanciare la carriera dell’attrice Shailene Woodley, come anche di alcuni suoi comprimari.

Pubblicata tra il 2011 e il 2013, la trilogia di Divergent incontrò subito il favore dei lettori attratti dal genere, che potevano ritrovare nelle storie narrate dalla Roth atmosfere simili a quelle di Hunger Games e Maze Runner. Tale successo, spinse la Summit Entertainment ad acquisirne i diritti, con l’intenzione di dar vita ad una trasposizione cinematografica cavalcando l’onda del successo del genere. Con il secondo capitolo, Insurgent, si porta avanti quanto narrato nel precedente film, con il gruppo di protagonisti intento nel tentativo di riportare la pace nella futuristica città di Chicago.

Con un budget più elevato rispetto a Divergent, attestato intorno ai 110 milioni di dollari, il film riuscì ugualmente ad affermarsi come un buon successo, arrivando ad un incasso complessivo a livello mondiale di circa 297 milioni, di poco maggiore rispetto a quello ottenuto dal precedente capitolo. Il film si confermò un grande successo presso un pubblico di giovani anche grazie alle numerose nomination ottenute ai Teen Choice Awards, che premiarono la Woodley come miglior attrice in un film d’azione. Nel riscoprire il film, può essere particolarmente utile essere a conoscenza delle curiosità ad esso legate, molte delle quali relative al cast di attori. Di seguito si vedrà anche dove poter ritrovare il film in streaming.

Insurgent: la trama del film

Nel secondo film della trilogia, Insurgent, la spietata Jeanine Matthews possiede ora il controllo di Chicago. La leader degli Eruditi è decisa a scovare tutti i Divergenti della città, condannandoli all’esilio. Tris, nuovo nome assunto da Beatrice, Caleb, Peter e Quattro sono riusciti a fuggire e a trovare rifugio presso Johanna Reyes, capo dei Pacifici. La loro latitanza, tuttavia, pone sempre più a rischio gli equilibri della città e fuggire è un’opzione che non può essere perseguita a lungo. In tutto ciò, Tris scopre di possedere uno speciale potere in grado di aprire una secolare scatola che contiene un messaggio segreto da parte degli antenati.

Nel momento in cui la crudele Jeanine minaccia di uccidere tre innocenti al giorno, per tutti i giorni in cui la ragazza rifiuterà di consegnarsi agli Eruditi, questa decide di uscire allo scoperto. Nel frattempo, il gruppo di ribelli riesce ora ad entrare in contatto con un manipolo di Esclusi, capeggiati da Evelyn. Mentre il gruppo tenta di trovare un modo per rispondere all’attacco della spietata rivale, gli equilibri tra di loro si spezzeranno e riformeranno in modo imprevedibile, e ben presto ognuno di loro sarà costretto a riconsiderare le proprie certezze.

Insurgent: il cast del film

Per il ruolo di Tris, i produttori avevano in mente un solo nome, quello di Shailene Woodley. L’attrice, tuttavia, non era convinta di voler accettare la parte. Dopo aver parlato con la sua amica Jennifer Lawrence, protagonista di Hunger Games, si convinse a ricoprire il ruolo di Tris. Per il personaggio di Quattro, invece, venne scelto l’attore Theo James, il quale accettò di partecipare a condizione che gli venisse permesso di girare da sé anche le scene più complesse, senza ricorrere a controfigure. Infine, tra i protagonisti, si annovera Miles Teller, nel ruolo di Peter. Questi, inizialmente, si era candidato per la parte di Quattro, e non era certo di voler accettare altrimenti. Venne tuttavia convinto dalla Woodley, con la quale ha una solida amicizia.

Per il ruolo della perfida Jeanine Matthews i produttori scelsero invece la premio Oscar Kate Winslet. Per lei si trattava del primo ruolo da cattiva della sua carriera, e per poter risultare più convincente decise di mantenere una certa distanza dagli altri attori, evitando di comportarsi in modo troppo dolce nei loro confronti. A dar vita a Caleb, fratello della protagonista, è invece l’attore Ansel Elgort. Questi ebbe qui modo di stringere un ottimo legame con la Woodley, che avrebbe poi recitato nel ruolo della sua fidanzata nel film Colpa delle stelle. Nei film sono poi presenti gli attori Zoë Kravitz nei panni di Christina, Jai Courtney in quelli di Eric, Maggie Q nel ruolo della dottoressa Tori, e Ashley Judd per il personaggio di Natalie Prior. Naomi Watts ricopre il ruolo di Evelyn, indossando una parrucca scura per l’occasione. La premio Oscar Octavia Spencer ha invece la parte di Johanna, e Rosa Salazar quella di Lynn.

Insurgent cast

Insurgent: le differenze con il libro

Nell’adattare i tre romanzi della Roth, come al solito, si sono rese necessarie alcune modifiche ai personaggi o agli eventi della storia. Ciò è motivato dalla necessità di rendere più cinematografici tali elementi, andando così incontro ad un maggior favore di pubblico. Nonostante ciò, l’autrice dei libri si è dichiarata soddisfatta delle modifiche attuate e degli sforzi volti a mantenere una generale fedeltà ai testi letterari di riferimento. Ciò che per lo studios di produzione era invece assolutamente necessario attenuare era l’atmosfera eccessivamente cupa e la violenza troppo presente. L’intento, infatti, era quello di realizzare dei film che non ottenessero restrizioni di pubblico e fossero così fruibili da tutti.

Tra i primi e più significativi cambiamenti, vi quello relativo al rapporto tra le fazioni. Per accentuare il conflitto tra gli appartenenti a gruppi diversi, si è infatti tenuto a sottolineare in più occasioni quanto tra questi vi siano nette divisioni, tanto nello stile di vita che nel pensiero. Oltre a questo, è la natura dei personaggi ad aver subito talvolta radicali trasformazioni nel passaggio dalla pagina allo schermo. Molti di quelli presenti nel libro, inoltre, non vengono inseriti nel film. Ad aver subito radicali trasformazioni sono anche il ruolo di Jeanine e l’intero finale del film, che diverge rispetto a quello narrato nel romanzo. In particolare, gli sceneggiatori hanno deciso di aggiungere l’elemento della misteriosa scatola. Grazie a questa hanno potuto introdurre eventi poi ripresi nel terzo film.

Il sequel di Insurgent, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dato il buon riscontro economico del film, si è poi deciso di realizzare anche il terzo capitolo, Allegiant, che porta avanti quanto narrato nel precedenti film, con il gruppo di protagonisti impegnato nel tentativo di riportare la pace nella futuristica città di Chicago e svelare i suoi segreti. Questo terzo capitolo ebbe però un risultato al box office molto al di sotto delle aspettative e ciò ha portato ad un drastico cambio di rotta per quanto riguardava i progetti futuri legati alla saga. Il quarto capitolo, che avrebbe dovuto essere anche l’ultimo, dal titolo Ascendant, è dunque stato annullato e così la serie di Divergent si è conclusa bruscamente con Allegiant, ritrovandosi con un finale aperto e privo degli sviluppi promessi.

Per gli appassionati del film, o per chi volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Insurgent è infatti presente nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film verrà inoltre trasmesso in televisione in data giovedì 23 novembre alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Fonte: IMDb

 
 

Constantine 2: il regista aggiorna sul sequel DC con Keanu Reeves

Constantine 2

In un’intervista con The Hollywood Reporter, il regista di Constantine 2 Francis Lawrence ha finalmente rivelato gli attuali progressi del tanto atteso sequel del fantasy soprannaturale della DC del 2005. Lawrence ha confermato che il sequel guidato da Keanu Reeves riprenderà il suo sviluppo subito dopo il Ringraziamento.

Siamo ancora all’inizio, poiché lo sciopero ha sospeso tutto per un po‘”, ha detto Lawrence. “Quindi probabilmente inizieremo a tornare insieme dopo il Ringraziamento e a scavare di nuovo per cercare di risolverlo.”

Inoltre, il filmmaker ha parlato anche dei “molti ostacoli” che il progetto ha dovuto affrontare durante il suo lungo processo di sviluppo. “Io, Keanu, Akiva [Goldsman] abbiamo provato nel corso degli anni a disputare nuovamente il controllo del personaggio perché era stato consegnato indietro“, ha ricordato Lawrence. “Penso che la NBC abbia fatto uno show televisivo, e poi JJ [Abrams] avrebbe provato a fare qualcosa. E poi il regime a Washington è cambiato e loro hanno i loro piani. Ma fortunatamente siamo riusciti a ottenere un po’ di controllo sul personaggio e abbiamo iniziato a lavorare su alcune idee per Constantine 2, di cui siamo davvero entusiasti”.

Di cosa parlava Constantine?

Constantine del 2005 era vagamente basato sul personaggio del detective dell’occulto della DC Comics/Vertigo Comics creato da Alan Moore e Steve Bissette. Era incentrato su John Constantine, uno stregone ed esorcista che aiuta le persone con problemi soprannaturali. Oltre a Reeves, l’adattamento vedeva protagonisti anche Rachel Weisz nei panni di Angela Dodson, Shia LaBeouf nei panni di Chas Kramer, Tilda Swinton nei panni di Gabriel, Djimon Hounsou nei panni di Papa Midnite e Peter Stormare nei panni di Lucifero.

Il prossimo sequel Constantine 2 sarà scritto da Akiva Goldsman, con J.J. Abrams e Hannah Minghella come produttori. Ulteriori dettagli sulla trama e sui personaggi sono ancora tenuti nascosti, ma Lawrence in precedenza aveva rivelato che è nelle sue intenzione fare un sequel come un “vero film di Constantine classificato come R”.

 
 

Horcrux: tutte le armi che possono distruggere i pezzi dell’anima di Lord Voldemort

Horcrux

La serie di Harry Potter è piena di tradizioni misteriose che devono ancora essere completamente esplorate. Una delle magie più oscure che incontriamo nel corso della saga letteraria e cinematografica è quella legata agli Horcrux, oggetti che mantengono intatto il loro fascino maligno e che soprattutto sono avvolti dal mistero nella loro “meccanica”.

Sappiamo che gli Horcrux servono per custodire parti di un’anima, così che se il corpo principale della persona che crea l’incantesimo viene ucciso, un pezzetto della sua anima continua a rimanere in vita nel Horcrux appena creato. Per far ciò è necessario commettere un atto feroce, un omicidio, che spacca l’anima.

In pochissimi, nella storia della magia, hanno provato a creare degli Horcrux, chi ci è riuscito con successo è ovviamente Lord Voldemort, che ne ha creati sei (Il Diario di Riddle, l’Anello di Orvoloson Gaunt, il Medaglione di Salazar Serpeverde, la Coppa di Tosca Tassorosso, il Diadema di Priscilla Corvonero, Nagini), più il settimo, inconsapevole, Harry Potter stesso.

Nell’ultimo capitolo della saga, Harry, Ron e Hermione dedicano tutti i loro sforzi a distruggerli, ma quali sono i modi in cui un Horcrux può essere distrutto? Eccoli di seguito!

1Amore sacrificale

Si tratta di un punto controverso, ma Raptor potrebbe facilmente essere considerato uno pseudo-Horcrux. Ha servito come custodia per l’anima di Lord Voldemort (Ralph Fiennes). Sebbene l’anatomia di questa relazione fosse molto diversa da quella di Harry o Nagini, non si può negare che i due fossero profondamente connessi quasi allo stesso livello. Per questo motivo, Raptor potrebbe essere visto come il primo Horcrux di Voldemort che viene distrutto.

Ma a differenza della maggior parte degli altri contenitori, Raptor è stato distrutto da… l’amore. Nella Pietra Filosofale, solo il tocco delle mani di Harry fa sì che Raptor si sbricioli in polvere. Ovviamente, questo non ha funzionato sugli Horcrux tradizionali, ma questo momento è caratteristico nel comprendere la complessità e il mistero degli Horcrux.

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Fantasticon Film Fest: al via presso l’auditorium di Fiera Milano Rho

Fantasticon Film Fest

Si parte finalmente con Fantasticon Film Fest (FFF, qui il programma), il nuovo festival dedicato ai film di genere che si svolgerà dal 24 al 26 novembre presso l’auditorium di Fiera Milano Rho nell’ambito di Milan Games Week & Cartoomics 2023 (MGW CMX 2023): all’interno del più grande evento pop culture, gaming & entertainment del Nord Italia, con più di 150.000 visitatori attesi, un’avveniristica sala da 900 posti allestita con impianto audio/video di ultima generazione è pronta ad accogliere e coinvolgere il pubblico per un’inedita esperienza totalmente cinematografica durante 3 giorni ricchi di panel, anticipazioni, anteprime e grandi ospiti che ruotano intorno al mondo anime, fantasy e horror.

Organizzato da Echo e Fiera Milano in collaborazione con Fandango Club Creators e con la direzione artistica di Manlio Gomarasca, il FFF presenta un palinsesto imperdibile fin dalla giornata di venerdì 24 novembre:

  • Mad Heidi è la commedia horror ispirata alla più famosa orfanella di montagna: in questo caso, dopo che i magnati del formaggio svizzero hanno giustiziato il suo fidanzato Peter e costretto la giovane a prendere parte al brutale festival del wrestling, Heidi diventa un’amazzone ribelle determinata a porre fine ai fascisti del formaggio e a vendicare la morte del suo amato e lo splatter è assicurato. Proiezione OV con sub ITA venerdì 24 novembre alle ore 12.00;
  • Home Education – Le regole del male, nuovo horror psicologico in arrivo al cinema giovedì 30 novembre distribuito da Warner Bros. Pictures. Il film segna l’esordio alla regia di un lungometraggio di Niada, regista italiano con base a Londra, e vanta un cast internazionale che vede come protagonisti Julia Ormond (Vento di Passioni), Lydia Page (Blue Jean) e Rocco Fasano (SKAM Italia). Il film è una produzione Warner Bros Entertainment Italia, Indiana Production, BlackBox Srl e con Squareone Productions GmbH. Il regista e l’attore Rocco Fasano saranno in sala per presentare l’anteprima esclusiva del film venerdì 24 novembre alle ore 14.00;
  • alle 15.30 grandi nomi saranno protagonisti del CINECOMIX PANEL sullo stretto rapporto che lega la settima arte alla graphic novel, un’interessante masterclass moderata dallo scrittore e giornalista Luca Crovi, volto di riferimento del giallo all’italiana:
    • Paolo Barbieri, illustratore e autore di fama internazionale, che ha realizzato innumerevoli copertine per autori di culto quali Michael Crichton, George R. R. Martin, Umberto Eco, Marion Zimmer Bradley, Herbie Brennan e Wilbur Smith e tante altre prestigiose firme. Nel 2001 è stato direttore del reparto colori alle scenografie in Aida degli alberi, film d’animazione italiano di Guido Manuli e con la colonna sonora di Ennio Morricone.
    • Lamberto Bava, grande icona del cinema horror italiano famoso in tutto il mondo per aver diretto la visionaria e feroce opera pop-rock-punk Demoni e aver portato il mondo delle fiabe moderne in televisione con la serie Fantaghirò. Lamberto Bava è stato anche aiuto-regista del padre sul set del primo, indimenticabile, adattamento cinematografico di Diabolik;
    • Daniele Serra, tre volte vincitore del British Fantasy Award come “Best Artist” (2012, 2017 e 2021) e finalista al World Fantasy Award 2021, ha realizzato cover, illustrazioni interne e adattamenti a fumetti per autori del calibro di Stephen King, Clive Barker, Ramsey Campbell, Joe R. Lansdale e Joyce Carol Oates;
    • Andrea Ferro dei Lacuna Coil, grande appassionato di cinema horror.
  • City Hunter The Movie: Angel Dust: per celebrare i 35 anni della serie animata, arriva il nuovo film tratto dal mitico manga di Tsukasa Hojo, fenomeno cult negli anni ’80 che ha segnato un’epoca conquistando fan in tutto il mondo, proiezione in anteprima italiana OV con sub ITA venerdì 24 novembre alle ore 16.20;
  • The Well, l’atteso e scioccante nuovo lungometraggio di Federico Zampaglione, che dopo Shadow, ritorna al cinema horror di respiro internazionale con un film sanguinario e spietato, ricco di creature demoniache. Definito dalla critica anglosassone come “un horror gotico dal sorprendente gusto moderno”, The Well si propone come il film italiano più estremo e raccapricciante di tutti i tempi, con un cast al femminile da brivido: Claudia Gerini e Lauren LaVera di Terrifier 2. La proiezione OV con sub ITA venerdì 24 novembre sarà introdotta dal regista Federico Zampaglione, artista musicale poliedrico e nuova stella del cinema gore italiano.
 
 

Bottoms: recensione del film di Prime Video

Bottoms Prime Video

Le pellicole adolescenziali hanno da sempre catturato molto l’attenzione del pubblico: fin dai primi esempi di teen movie come Grease o The breakfast club, i giovani spettatori come anche gli adulti amano ritornare anche solo per qualche ora all’adolescenza (per come viene rappresentata nei film!). Sulla scia di questi titoli, Bottoms è allora un nuovo esempio di teen movie che si adatta ai cambiamenti stessi della società. Diretta da Emma Seligman (Shiva baby), la pellicola ospita un cast formato da una nuova generazione di giovani attori: Rachel Sennot (The idol) qui interpreta Pj, mentre Ayo Edebiri (The bear) è nei panni di Josie. Altre figure interessanti nel cast sono le due modelle Havana Rose Liu e Kaia Gerber, figlia della nota ex top model Cindy Crawford.

Bottoms: il nuovo fight club

Pj e Josie sono il classico duo di personaggi poco considerati nel liceo ed entrambe sono innamorate delle due ragazze più popolari della scuola, Isabel e Brittany. Isabel ha però una relazione con il capitano della squadra di football della scuola, la figura attorno la quale si sviluppa praticamente tutta la vita scolastica: Jeff. Dopo una lite tra i due, Isabel sale in macchina di Josie e colpisce – seppur leggermente – Jeff messosi davanti per non farle partire. Pj e Josie, convocate dal preside per aver “gravemente ferito” Jeff, si giustificano dicendo di aver creato un club di autodifesa per ragazze. Così danno inizio a quello che ha tutta l’aria di essere un fight club: molte ragazze della scuola aderiranno, tra cui anche Isabel e Brittany.

Questo permetterà a tutte di sentirsi più forti e sviluppare un forte legame di amicizia (per alcune anche oltre l’amicizia!). Ma il club non sembra essere ben voluto da tutti: in una scuola in cui il centro di tutto è la squadra di football, un club femminista di autodifesa così popolare non può essere ben accetto. Tim, spalla di Jeff, inizia ad indagare sul club, sul suo scopo e sulla sua nascita, rivelando pubblicamente la verità e generando non poco scompiglio.

Bottoms recensione

Un teen movie LGBT+ friendly

La prima cosa che salta subito all’occhio in Bottoms è la presenza di due protagoniste dichiaratamente lesbiche che vivono tranquillamente la propria omosessualità. Pur non trattandosi del primo esempio di personaggi gay in nel genere adolescenziale (si pensi alla serie Glee o al film Tuo, Simon), qui  si hanno delle particolarità. Prima di tutto, Pj e Josie sono perfettamente a loro agio con loro stesse: la loro omosessualità non è un qualcosa che loro stanno scoprendo nella fase adolescenziale, non viene messa in dubbio da nessuno e viene semplicemente accettata da tutti. È pur vero che al ritorno a scuola Pj e Josie trovano le scritte Faggot #1 e #2 sui loro armadietti (dispregiativo in inglese per omosessuale), ma ciò dipende dal fatto che all’inizio le due sono viste come le “sfigate” della scuola.

Un liceo fallocentrico e maschilista

Fin dalle prime scene è dunque da subito chiara la realtà della Rockbridge Fall high school: tutta l’attività scolastica ruota solamente attorno alla squadra maschile di football e più precisamente attorno a Jeff. Questo è un atteggiamento sistemico, individuato non solo nei giocatori di football, ma anche dallo stesso preside, che contribuisce al verificarsi di ingiustizie all’interno del liceo, quelle stesse ingiustizie da cui le protagoniste cercheranno di difendersi.

Bottoms Rachel Sennot Ayo Edebiri

Bottoms: la lotta alla violenza di genere

Un aspetto interessante del film è dunque che, pur mantenendo un’atmosfera comica e leggera, affronta tematiche di grande spessore, soprattutto nella società attuale. Il corso di autodifesa dimostra a tutte le donne che possono avere una potenza anche fisica pari agli uomini, o comunque una forza d’animo ed un coraggio che compensano l’assenza di muscoli. In Bottoms le ragazze riescono a combattere tra loro e contro dei ragazzi grandi e muscolosi nelle scene finali.

Ma non è solo questo a ricordare a tutte la propria forza. Il fight club diventa un luogo per tutte di sorellanza e solidarietà, questa esperienza le ha rese più forti e sicure di sé. Inoltre, le ragazze hanno anche la possibilità di condividere l’una con l’altra i propri problemi, traumi o casi di violenza. Sentiamo una delle ragazze parlare del proprio stalker, che minaccia continuamente di ucciderla, e di come la polizia non faccia nulla: si limita ad affermare che finché non ci prova veramente loro non possono intervenire.

Già ritornando all’inizio della pellicola si trova un esempio della moderna cultura di colpevolizzazione della donna: quando Pj e Josie vengono convocate dal preside questo afferma “perché non vi date una svegliata ed imparate a difendervi da sole senza investire qualcuno?”. Si tratta ovviamente di una situazione comica, non essendoci stata nessuna effettiva violenza o incidente, ma già questo fa comprendere quanta importanza viene data a Jeff e quanta poca alle ragazze, la cui versione delle vicende non viene neanche considerata e la colpa viene fatta ricadere interamente su di loro, colpevolizzandole. Bottoms, dunque, punta a scardinare queste basi per impostarne di nuove, fondate sulla lotta alla violenza di genere.

 
 

Fargo 5: recensione della serie di Noah Hawley

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Continuano i racconti antologici della serie Fargo, arrivata al quinto ciclo che riporta gli spettatori nel Midwest, tra Minnesota e North Dakota, nel 2019. La stagione, guidata da Juno Temple e Jon Hamm, sembra recuperare i canoni dei primi anni, riportando in primo piano una violenza annichilita dal mondo in cui infuria.

Fargo 5, la trama

Protagonista della storia è Dorothy ‘Dot’ Lyon, una classica casalinga del Midwest che, in occasione di un’assemblea scolastica, perde il controllo e viene arrestata dalla polizia. In quest’occasione, l’apparentemente dolce e indifesa Dot riesce però a uscire su cauzione, recuperata dall’incredulo marito Wayne (David Rysdahl), che non si capacita di come la minuta e dolce moglie si sia lasciata coinvolgere nei disordini scoppiati all’assemblea. Ci viene presentata poi anche la famiglia di Wayne, in particolar modo sua madre e suocera di Dot, Lorraine Lyon (Jennifer Jason Leigh), una donna ricca e potente, dalle idea continuamente repubblicane che sembra non approvare molto il matrimonio del figlio, nonostante ormai duri da diversi anni, con tanto di figlia quasi adolescente. Tutto sembra tornare alla normalità, fino a che Dot viene aggredita in casa e rapita da due brutti ceffi. Wayne, disperato e spaventato, chiama subito la polizia, e si rivolge a sua madre: è infatti convinto che presto verrà richiesto un riscatto e solo le tasche di mammina potranno aiutarlo a riavere a casa sua moglie.

Ma ancora una volta, sorprendendo per primo lo spettatore, Dot riesce a scappare, rivelandosi un incrocio letale tra Commando e McGyver, e ritorna a casa, fingendo che nulla sia accaduto. Non troppo lontano da lì, Roy Tillman, sceriffo del North Dakota, incontra il rapitore di Dot, chiedendogli come mai non sia riuscito a riportargli sua… moglie. Accompagnato dal maldestro figlio Gator (Joe Keery), che ha un fortissimo desiderio di dimostrare il suo valore, Roy porterà avanti il suo proposito, mentre Dot, ormai allertata, è pronta a far riemergere tutti i segreti del suo passato misterioso.

Al timone c’è Noah Hawley

Fargo 5 porta la firma di Noah Hawley, che ricopre le vesti di showrunner, produttore esecutivo, sceneggiatore e regista di alcuni episodi. La sua presenza regala una grande coesione alla storia e contribuisce a renderla avvincente, soprattutto perché da un punto di vista tematico questo quinto ciclo appare leggermente meno ambizioso di quelli precedenti, seppure riesce comunque a costruire un’immagine di un’America che ci piacerebbe appartenesse al recente passato ma che invece è ancora estremamente attuale.

L’ambientazione nel 2019, un passato recentissimo, quindi ma un mondo completamente diverso che non aveva ancora conosciuto la pandemia moderna, proietta la storia in un contesto trumpiano che stabilisce immediatamente il tono e anche la caratterizzazione di alcun personaggi che si rivelano poi il vero e proprio cuore della storia. Juno Temple dimostra dei colori inediti, anche se non insospettati, dato che se pure ha raggiunto il successo globale di recente grazie a Ted Lasso, circola da davvero tanto tempo, nonostante la giovane età, e di esperienza ne ha moltissima. Quasi quanta quel consumato guascone di Jon Hamm che per il suo sceriffo Roy Tillman, un uomo senza legge se non la sua, mette in gioco non più il fascino a là Don Draper che lo ha reso maledettamente amabile, ma una fisicità ingombrante e sgradevole, un volto duro, un aspetto ottuso e allo stesso tempo dall’intelligenza sorprendente, estremamente minaccioso.

Fargo 5Fargo 5 brilla principalmente nella scrittura dei dialoghi, firmati come detto da Hawley, che si caratterizzano per l’umorismo che viene mescolato all’acume e alle formule sintattiche astruse che con scioltezza vengono pronunciate dagli interpreti, i quali aggiungono brio e saggezza. In questi scambi cadenzati e contorti, pervasi da un’atmosfera cupa e sospesa, che spesso si affaccia nei territori dell’assurdo, rintracciamo un ritorno alle origini, alla prima stagione e addirittura all’originale film dei Cohen che ha ispirato il progetto in primo luogo.

Il tono della stagione è bizzarro, stravagante, e sembra tener conto, in maniera tacita e sottile del caos che sarebbe arrivato di lì a pochi mesi, l’evento che avrebbe stravolto il mondo, e per certi versi Hawley racconta un cosmo allo sbando che è in attesa inconsapevole della catastrofe, sia nel mondo reale che in quello immaginato nello show. Questo equilibrio costante tra reale e iper-reale conduce la serie sul filo del caos, dove sembra trovare la sua perfetta dimensione esistenziale.

 
 

Emily Blunt: 10 cose che non sai sull’attrice

Emily-Blunt-Oppenheimer Oscar

Emily Blunt è un po’ come Mary Poppins: praticamente perfetta. Nel giro di dieci anni circa, a partire dalla sua apparizione ne Il diavolo veste Prada, l’attrice è stata in grado di costruirsi una carriera interessante e variegata, interpretando ruoli diversissimi: dura, brillante, calda e materna, sarcastica.

Ecco dieci curiosità su Emily Blunt.

Emily Blunt: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in diversi celebri film. La Blunt ha intrapreso la propria carriera cinematografica con il ruolo di Tasmin in My Summer of Love. La fama arriva poi nel 2006, quando interpreta Emily ne Il diavolo veste Prada, recitando accanto a Anne Hathaway e Meryl Streep. Da quel momento recita in film come Il club di Jane Austen (2007), The Young Victoria (2009), Wolfman (2010), I fantastici viaggi di Gulliver (2010), I Muppet (2011), I guardiani del destino (2011), Looper (2012), Edge of Tomorrow – Senza domani (2014), Into the Woods (2014), Sicario (2015) e Il cacciatore e la regina di ghiaccio (2016). Negli ultimi anni ha invece recitato in La ragazza del treno (2016), A Quiet Place: Un posto tranquillo (2018), Il ritorno di Mary Poppins (2018), A Quiet Place II (2020), Jungle Cruise (2021) e Oppenheimer (2023). Sempre nel 2023 ha recitato al fianco di Chris Evans nel film Netflix Original Pain Hustlers – Il business del dolore. Nel 2024 sarà trai protagonisti The Fall Guy, il nuovo film action di David Leitch con Ryan Gosling.

2. Ha svolto anche diversi ruoli da doppiatrice. Oltre a recitare davanti la macchina da presa, la Blunt si è in diverse occasioni cimentata anche come doppiatrice. Nel 2009 ha infatti dato voce al personaggio Juliet Hobbes nell’episodio Lisa the Drama Queen, presente nella ventesima stagione dei Simpson. In seguito è stata Giulietta in Gnomeo & Giulietta (2011) e ha dato voce a Nahoko Satomi nella versione inglese del film d’animazione giapponese Si alza il vento (2013). È poi stata Zoe in Animal Crackers (2017), Tempest Shadow in My Little Pony: Il film (2017) e ha ripreso i panni di Giulietta in Sherlock Gnomes (2018).

3. Ha recitato anche in alcune serie televisive. Dopo aver partecipato ad alcuni film televisivi all’inizio della sua carriera, la Blunt ottiene nel 2005 un ruolo di rilievo nella serie Empire, recitando in sei episodi nei panni di Camane. Ad oggi quella è stata la sua unica partecipazione ad una serie televisiva, ma attualmente è impegnata nelle riprese di The English, dove ricoprirà il ruolo di Cornelia Locke. Qui protagonista, la Blunt darà vita ad una donna in cerca di vendetta verso l’uomo che ritiene responsabile della morte di suo figlio.

Emily Blunt Il diavolo veste Prada

Emily Blunt è finalmente su Instagram

4. Non ha possiede un profilo sul social network fino al Luglio del 2023. L’attrice ha in più occasioni dichiarato di non essere una grande fan dei social network, dove troppo spesso la vita privata si mescola con quella pubblica. Proprio per perseguire il desiderio di non condividere troppo di sé, la Blunt ha deciso di non possedere alcun account ufficiale sul social Instagram né su altri social. Almeno fino a Luglio del 2023, quando a sorpresa ha aperto un proprio profilo instagram con il nickname di 1eblnt

 

 

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Emily Blunt, John Krasinski e le figlie Violet e Hazel

5. Emily Blunt e John Krasinski vogliono una grande famiglia insieme. Emily Blunt e John Krasinski si sono fidanzati nel 2009, per poi sposarsi nel 2010 sul Lago di Como. Da quel momento sono diventati una delle coppie più amate del mondo di Hollywood, noti per la chimica che li unisce ma anche per le loro diverse collaborazioni insieme. I due hanno già due bambine, Hazel e Violet, nate rispettivamente nel 2014 e nel 2016, ma a quanto pare ne sembrano pronti ad avere anche altri figli. La Blunt stessa ha infatti raccontato al Telegraph della loro volontà di dar vita ad una famiglia numerosa, considerando che entrambi vengono a loro volta da nuclei famigliari con molti figli.

6. A quiet place – Un posto tranquillo è stato ispirato dalla nascita della loro seconda figlia. Acclamato dal pubblico e dalla critica, A Quiet Place è stato un successo commerciale che vede come protagonisti proprio John Krasinski e Emily Blunt. Ciò che pochi sanno, è che il film è stato in parte ispirato dalla nascita della loro secondogenita. La prima copia della sceneggiatura è stata ultimata tre settimane dopo la nascita della bambina, e Krasinski ha riposto nella storia il “vivere nella speranza di tenerla al sicuro, di tenerla in vita“. Oltre l’horror, il film si concentra infatti sul tema della genitorialità e di cosa un genitore è disposto a fare per i propri figli.

Emily Blun in A Quiet Place

7. Emily Blunt è stata la prima e unica scelta per A Quiet Place – Un posto tranquillo. John Krasinski e Emily Blunt, marito e moglie, hanno lavorato come una vera squadra per Un posto tranquillo. Lei ha letto la riscrittura del marito e l’ha incoraggiato a dirigere il film, e l’ha informato del fatto che non avrebbe lasciato a nessuna interpretare il ruolo di Evelyn: era suo e basta. Krasinski ha raccontato di aver preso ciò in modo molto positivo: l’entusiasmo della moglie per il copione e il desiderio di recitare con lui sono stati “il più grande complimento della mia carriera“.

Emily Blunt John Krasinski

Emily Blunt in Il diavolo veste Prada

8. Ha personalmente caratterizzato il suo personaggio. In Il diavolo veste Prada la Blunt, qui in una delle sue prime interpretazioni di grande importanza, ricopre la parte di Emily, collega della protagonista. Questo personaggio non era stato pensato come inglese, ma la Blunt pensava che sarebbe stato interessante renderla tale e riuscì a convincere i produttori di questa idea. In diverse scene, inoltre, la si può vedere correre sullo sfondo, in modo del tutto improvvisato. L’attrice sentiva infatti che il suo personaggio sarebbe stato sempre impegnato e voleva tenerla in attività nel film.

Emily Blunt in Oppenheimer

9. Interpreta la moglie di Oppenheimer. In Oppenheimer, il nuovo film di Christopher Nolan, la Blunt ricopre il ruolo di Katherine “Kitty” Oppenheimer, ovvero la moglie del fisico protagonista. Biologa, botanica ed ex membro del Partito Comunista d’America, Katherine ha assistito Oppenheimer nel corso dell’intero Progetto Manhattan che ha portato alla realizzazione della bomba atomica. Per interpretarla, la Blunt si è basata su alcuni testi biografici, fotografie e altri materiali di questo tipo.

Emily Blunt: età e altezza dell’attrice

10. Emily Blunt è nata il 23 febbraio 1983 a Londra, in Inghilterra. L’attrice è alta complessivamente 1.70 metri.

Fonti: IMDb

 
 

Le ultime novità di Novembre al cinema: Napoleon, Cento Domeniche e La Chimera

Novembre al cinema Cento Domeniche

Le pellicole di Novembre al cinema di questa settimana racchiudono il meglio del nostro cinema italiano. Dopo le anteprime italiane durante l’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma arrivano questo giovedì il nuovo film di Antonio Albanese e la nuova favola di Alice Rohrwacher che ha conquistato la critica già da maggio a Cannes. Di grande importanza è poi l’uscita in sala di Napoleon, il film di Ridley Scott dedicato al celebre imperatore francese. Questi e altri titoli vanno dunque ad aggiungersi a titoli già al cinema come  Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente e C’è ancora domani, con quest’ultimo in sala da ormai un mese.

Vediamo insieme le pellicole di novembre da oggi al cinema

Cento Domeniche

Cento Domeniche film recensione

Antonio Albanese torna dietro la macchina da presa per uno dei suoi film più personali visto che è stato girato ad Olginate in provincia di Lecco, il suo paese di origine. Cento Domeniche è incentrato sulle vicissitudini di Antonio, un ex operaio che conduce un’esistenza tranquilla fin quando non riceve la notizia che Emilia, la sua unica figlia, si vuole sposare. Colmo di gioia decide di pagare le spese necessarie con i risparmi di una vita, scoprendo però che il direttore della banca di cui si fidava è scappato con i soldi di alcuni clienti e tra cui i suoi. Nel cast oltre all’attore e regista protagonista, anche Sandra Ceccarelli, Elio De Capitani e Giulia Lazzarini.

Fisherman’s Friends

Il secondo titolo di queste pellicole di novembre è Fisherman’s Friends di Chris Foggin, storia vera della band musicale di canzoni marinaresche della Cornovaglia. Un film brillante, ma al tempo stesso profondo e ricco di insegnamenti di vita, interpretato da un cast composto d’attori britannici, tra cui James Purefoy, Daniel Mays, Meadow Nobrega e David Hayman. La storia parte da quando Danny, un dirigente musicale londinese cinico e dalla vita frenetica, si reca a malincuore in Cornovaglia per l’addio al celibato del suo collega Henry. Lì viene ingannato dal suo capo Troy per cercare di ingaggiare un gruppo di pescatori che cantano canzoni marinaresche. Il protagonista ovviamente avrà il difficile compito di conquistare il rispetto dell’improbabile boy band composta da Jim, Jago, Leadville e Rowan, dei veri “lupi di mare” che credono nel valore dell’amicizia e della comunità piuttosto che ai soldi, alla fama e alla fortuna.

Heartless – Senza Cuore

Heartless – Senza Cuore è un lungometraggio ambientato nell’Estate del 1996, a nord-est del Brasile. La protagonista è Tamara che si gode le ultime vacanze prima di trasferirsi nella capitale per gli studi. Un giorno sente parlare di una ragazza soprannominata “Senza Cuore”, e la giovane inizierà a prova un’attrazione crescente per questa misteriosa giovane.  Questo film in Italia è già stato presentato quest’anno a Venezia 80 nella sezioni Orizzonti ed è l’esplorazione in forma di lungometraggio dell’omonimo cortometraggio del 2014 dei registi brasiliani Nara Normande & Tiao.

Il paese dei jeans in Agosto

Il Paese dei Jeans in agosto film 2023

Questo film è l’opera prima della regista Simona Bosco Ruggeri, nel quale mette in scena l’amore nei nostri tempi. Il paese dei jeans in Agosto è una commedia che racconta l’universo fra i social e la socialità di una piccola provincia italiana, un tempo isolata da tutto, ora connessa fortemente grazie ad internet. Il protagonista è Carlo, un giovane di 26 anni, ex vip ed ora ovviamente influencer alla ricerca perenne di soldi, che conosce Luisa, una ragazza ricca con cui inscenerà una perfetta relazione e storia d’amore fatta di foto su Instagram e gite da sogno. Chissà se alla fine di tutto questo nascerà un amore vero tra @IlCarlito e @LaRosetti. Il cast principale è formato da giovani attori come Lina Siciliano, Pasquale Risiti e Ludovica Coscione con la partecipazione straordinaria di Nunzia Schiano.

In fila per due

Tra le novità di novembre al cinema vi è anche In fila per due, una commedia italiana con per protagonisti Francesca Chillemi, Andrea Di Maria e Ilaria Rossi. Il film è ambientato in un paese alle falde del Vesuvio, dove il protagonista che si chiama Germano, trentacinquenne pigro, vive una storia d’amore con Sonia, sua coetanea tanto bella, ovviamente interpretata dalla ex Miss Italia, quanto gelosa e possessiva. Una scossa di terremoto di origine vulcanica, fa scattare il piano di evacuazione che prevede il trasferimento degli abitanti del paese verso un altro Comune gemellato e finalmente Germano forse potrà allontanarsi dalla sua ragazza.

La Chimera

La chimera Josh O'Connor

Dopo il passaggio al Festival di Cannes e poi a quello di Roma, finalmente esce in sala la nuova opera cinematografica di Alice Rohrwacher. La Chimera ci porta indietro nel tempo esattamente negli anni Ottanta, nel traffico clandestino dei manufatti storici, alimentato dai “tombaroli”. Il film racconta la storia di un archeologo britannico interpretato da Josh O’Connor, che viene coinvolto nel mercato nero di reperti storici preziosi, rubati dalle tombe durante gli scavi in Toscana. Nel cast anche la sorella Alba Rohrwacher ed Isabella Rossellini.

Mary e lo spirito di mezzanotte

Mary e lo spirito di mezzanotte

Tra le novità di novembre al cinema arriva anche Mary e lo spirito di mezzanotte, film d’animazione scritto e diretto dal maestro Enzo d’Alò, arrivato alla sua settima produzione. La storia racconta di Mary una bambina di 11 anni che ama cucinare e spera di entrare nella prestigiosa scuola locale ma sua madre Scarlett, non ha né il tempo né l’abilità di seguirla in cucina. Chi invece la sostiene è la nonna Emer, che però finisce in ospedale per un improvviso e grave malore. Per allenarsi e rendere il suo soggiorno in ospedale più piacevole, Mary decide comunque di cucinarle qualcosa, prendendo spunto da un vecchio ricettario di famiglia e facendosi aiutare da Tansey, una misteriosa ragazza che sembra conoscere molto bene la nonna. Questo è l’unico titolo tra i nuovi usciti a Novembre adatto a tutta la famiglia.

Napoleon

Napoleon Joaquin Phoenix Waterloo

Il Premio Oscar Joaquin Phoenix dopo essere stato Commodo ne Il gladiatore nel 2000, ritrova Ridley Scott con Napoleon, dove indossa i pesanti panni di Napoleone Bonaparte. Un personaggio storico complesso che in questa pellicola di novembre viene inquadrato dalle sue origini alla carriera nell’esercito, fino all’ascesa come Imperatore. La storia è raccontata attraverso la relazione con la sua prima moglie, Giuseppina, l’attrice inglese Vanessa Kirby. In Napoleon ritroviamo le celebri battaglie combattute dal leader militare e l’insaziabile ambizione, mossa dalla sua mente strategica.

 
 

Napoleon: quali sono le differenze con la storia vera?

Napoleon film 2023

Autore di kolossal storici come I duellanti, Il gladiatore e Le crociate, il regista Ridley Scott è ora riuscito, dopo anni e anni di tentativi, a realizzare un nuovo progetto di questo genere: Napoleon (qui la recensione). Un film biografico sulla storia vera del celebre imperatore francese ricordato tanto per le sue vincenti strategie belliche quanto per le proprie manie di grandezza, che lo hanno infine portato a spingersi troppo oltre e a distruggere quanto fino a quel momento costruito. Il film di Scott, in sala dal 23 novembre e con il premio Oscar Joaquin Phoenix nel ruolo di Napoleone Bonaparte, ripercorre dunque la principali vicende della vita di tale influente figura storica, tra imprese militari, politiche e anche sentimentali.

Nel film si esplora infatti anche il rapporto turbolento di Napoleone con la moglie Giuseppina, interpretata da Vanessa Kirby. Un rapporto dal quale emergono tutte la manie di possessione e le insicurezze de feroce imperatore. Come già avvenuto per i precedenti kolossal storici di Scott, ma anche in generale con tanti film storici, anche Napoleon riporta però diverse inesattezze storiche, con il regista che sembra più interessato ad intrattenere che non a fornire un accurato resoconto storico. D’altronde, a chi gli ha rivolto critiche di questo tipo, il regista ha prontamente replicato con un’esilarante risposta. Ma, senza sminuire il valore del film, vediamo quali sono queste inesattezze storiche presenti in Napoleon.

1La morte di Napoleone e le sue ultime parole

Napoleon Joaquin Phoenix

Napoleon si conclude con l’esilio di Napoleone a Sant’Elena dopo la sconfitta subita a Waterloo. Dopo aver trascorso sei anni sull’isola, Napoleone morì il 5 maggio del 1821, all’età di 51 anni. Il cancro allo stomaco è ampiamente considerata la causa della morte, stabilita sul rapporto dell’autopsia del medico di Napoleone, François Carlo Antommarchi. Teorie cospiratorie hanno però indicato un possibile avvelenamento intenzionale da arsenico, ma sono state successivamente smentite da Philip Corso e J. Thomas Hindmarsh in The Death of Napoleon: The Last Campaign. Napoleone poté avere una degna sepoltura a Parigi solo nel 1840. Le sue ultime parole, similmente a quelle di Giuseppina, furono: “La Francia… l’esercito… il capo dell’esercito… Joséphine“, mentre il film riporta solo “Francia, esercito, Giuseppina”.

Fonti: NationalGeographic, Biography

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Andrew Davis, regista di Il fuggitivo, spiega il problema dei thriller moderni

Il fuggitivo film Andrew Davis

Il regista Andrew Davis ha vissuto un periodo di grande successo nei primi anni ’90 con film come Trappola in alto mare (1992) e Il fuggitivo (1993). Quest’ultimo, in particolare, si è distinto per aver guadagnato oltre 400 milioni di dollari al botteghino a fronte di un budget di soli 44 milioni, ottenendo recensioni entusiaste e 7 nomination al premio Oscar, tra cui quella del Miglior Film.  Tale titolo viene ora riproposto nelle sale statunitensi per il suo 30° anniversario e, durante la promozione, Davis ha rivelato il motivo per cui ritiene che quel film abbia avuto più successo di molti thriller moderni.

Parlando con Comicbook.com, il regista ha infatti spiegato che secondo lui il fascino de Il fuggitivo è la sua teatralità, mentre i thriller moderni si concentrano troppo sul realismo. “L’incedere del film e il suo ritmo… è un’interessante linea di demarcazione tra le cose che oggi sono tagliate così velocemente che si fa fatica a seguire quello che succede“, ha detto il regista, continuando poi con: “E i personaggi borbottano quando parlano ora, è una specie di realtà… ci sono attori che borbottano per tenersi legati alla realtà, ma così non si riesce a capire le loro parole“.

Il fuggitivo penso che abbia una struttura più classica in termini di come le informazioni vengono date alle persone e di come le si segue nel corso della narrazione“, ha concluso Andrew Davis. Riguardo a cosa rende rilevante il suo film ancora oggi, egli sembra poi non avere dubbi: “Certamente si è discusso molto del ruolo delle case farmaceutiche e del loro agire scellerato nel mettere in commercio farmaci che fanno male alle persone. La storia di base de Il fuggitivo è proprio questa: un medico che dice: ‘Questo Provasic fa sanguinare la gente’ e loro devono farlo tacere perché vogliono fare soldi. È una storia molto attuale“.

 
 

MCU: Kelsey Grammer è sicuro di tornare nei panni di Bestia nel franchise

Kelsey Grammer Bestia MCU

Come noto a chi ha visto il film del MCU, The Marvels (qui la recensione), la scena dopo i titoli di coda propone Monica Rambeau intrappolata in un altro universo dopo aver richiuso il buco nel tessuto spaziale aperto dal villain del film. In questa nuova realtà la sua defunta madre, Maria Rambeau è la supereroina cosmica nota con il nome di Binary, nonché alleata del mutante Bestia degli X-Men. Quest’ultimo compare a sua volta in scena, interpretato dall’attore che già gli aveva dato corpo in X-Men – Conflitto finale, Kelsey Grammer.

Proprio Grammer rompe ora il silenzio sul suo cameo, affermando di essere convinto che non si tratta dell’ultima volta che il pubblico vedrà Bestia nel Marvel Cinematic Universe. “È mia speranza, che lo rivedrete. Posso dire con una certa sicurezza che lo rivedrete. Mi piacerebbe molto“, ha dichiarato a TheWrap l’attore, oscillando però tra certezza e speranza personale. La sua apparizione nel film ha in ogni caso spiegato dove sono stati fino ad ora gli X-Men del MCU, ovvero in un universo differente da quello di cui si è fino ad oggi raccontato.

Kelsey Grammer si è poi detto “molto soddisfatto” delle reazioni dei fan al cameo, aggiungendo: “Ho sempre voluto interpretarlo di nuovo. Lo considero un personaggio straordinario, un vero e proprio personaggio di gravitas e importanza nella nostra cultura. Sono felice che Bestia sia tornato e spero che sia tornato in modo concreto“. Se davvero Bestia dovesse ricomparire nel MCU, è difficile stabilire che ruolo potrebbe effettivamente avere, ma data la sua immensa sapienza potrebbe certamente tornare utile al gruppo per sventare le minacce che incombono sul Multiverso.

The Marvels, quello che c’è da sapere sul film

The Marvels, il sequel con protagonista il premio Oscar Brie Larson, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision. Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel, infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista di Candyman. Nel cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms. Marvel) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreterà il villain principale. Il film è in sala dall’ 8 novembre 2023.

Nel film, Carol Danvers alias Captain Marvel deve farsi carico del peso di un universo destabilizzato. Quando i suoi compiti la portano in un wormhole anomalo collegato a un rivoluzionario Kree, i suoi poteri si intrecciano con quelli della sua super fan di Jersey City Kamala Khan, alias Ms. Marvel, e con quelli della nipote di Carol, il capitano Monica Rambeau, diventata ora un’astronauta S.A.B.E.R.. Insieme, questo improbabile trio deve fare squadra e imparare a lavorare in sinergia per salvare l’universo come “The Marvels”.

 
 

Barbie: Matt Bomer rivela di aver rifiutato il ruolo di un Ken

Matt Bomer Barbie

In una recente intervista a Vanity Fair, il vincitore del Golden Globe Matt Bomer ha confermato di aver quasi interpretato uno dei Ken nel film live-action Barbie di Greta Gerwig. L’attore ha infatti ricordato il processo di casting per il film campione d’incassi, rivelando che durante la registrazione del video per l’audizione ha vestito i panni di diverse tipologie di Ken. “L’ho registrato da solo, interpretando diversi Ken e vestendomi in modo diverso per ognuno di loro“, ha detto Bomer. “Ho registrato le battute del dialogo dell’altra persona sul mio registratore e poi mi sono dato spazio per rispondere“.

L’attore, noto per il ruolo di Neal Caffrey nella serie televisiva White Collar, ha raccontato che alla fine ha però rifiutato l’opportunità di interpretare Ken, spiegando che ha scelto di “non passare troppo tempo lontano dalla sua famiglia“, cosa che sarebbe invece successa se fosse dovuto recarsi all’estero per la produzione del film. Matt Bomer ha poi rivelato che anche altri attori avrebbero dovuto apparire in Barbie, tra cui Bowen Yang, Dan Levy e Ben Platt, indicativamente sempre nei panni di altre versioni di Ken, ma la cosa non si è concretizzata neanche per loro.

Barbie, tutto quello che c’è da sapere sul film

Dalla sceneggiatrice/regista candidata all’Oscar Greta Gerwig (Piccole donne, Lady Bird) arriva Barbie con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie (Bombshell – La voce dello scandalo, Tonya) e Ryan Gosling (La La Land, Drive) nei panni di Barbie e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera (End of Watch – Tolleranza zero, i film Dragon Trainer), Kate McKinnon (Bombshell – La voce dello scandalo, Yesterday), Michael Cera (Scott Pilgrim vs. the World, Juno), Ariana Greenblatt (Avengers: Infinity War, 65 – Fuga dalla Terra), Issa Rae (The Photograph – Gli scatti di mia madre, Insecure), Rhea Perlman (Nei miei sogni, Matilda 6 Mitica) e Will Ferrell (Anchorman, Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno).

Fanno parte del cast del film anche Ana Cruz Kayne (Piccole donne), Emma Mackey (Emily, Sex Education), Hari Nef (Assassination Nation, Transparent), Alexandra Shipp (i film X-Men), Kingsley Ben-Adir (Quella notte a Miami, Peaky Blinders), Simu Liu (Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli), Ncuti Gatwa (Sex Education), Scott Evans (la serie TV Grace e Frankie), Jamie Demetriou (Crudelia), Connor Swindells (Sex Education, Emma.), Sharon Rooney (Dumbo, Jerk), Nicola Coughlan (Bridgerton, Derry Girls), Ritu Arya (The Umbrella Academy) e il premio Oscar Helen Mirren (The Queen – La Regina).

 
 

Silent Night – Il silenzio della vendetta: il primo morto non si scorda mai – clip esclusiva

Ecco una clip in esclusiva dal titolo “Il primo morto non si scorda mai” tratta da “Silent Night – Il silenzio della vendetta”, atteso film action diretto da John Woo. SILENT NIGHT – IL SILENZIO DELLA VENDETTA, sarà nei cinema dal 30 novembre in anteprima mondiale distribuito da Plaion Pictures.

Con il suo stile inconfondibile, John Woo torna a Hollywood dopo cult come Face/Off, Nome in codice: Broken Arrow e Mission: Impossible II, realizzando un revenge movie adrenalinico in cui l’azione conta letteralmente più delle parole. Il trailer si apre sulle iconiche note natalizie di Carol of the Bells, che presto esplodono in una travolgente variazione dell’Inno alla gioia. Un’esplosione musicale che va di pari passo con le scene mozzafiato, in cui a farla da padrone sono effetti speciali, sparatorie e inseguimenti da urlo che si susseguono in un racconto dal ritmo sincopato, anticipando un’esperienza cinematografica unica e imperdibile, da godersi appieno sul grande schermo.

Ispirato dai capolavori e dai successi recenti del genere, SILENT NIGHT – IL SILENZIO DELLA VENDETTA porta l’action a nuovi livelli, grazie alla geniale messa in scena del suo regista, che torna nuovamente a sfidare se stesso e il pubblico dopo aver rivoluzionato il cinema action grazie ai suoi indimenticabili lavori hongkonghesi quali A Better Tomorrow e The Killer, che hanno influenzato generazioni di cineasti, fra cui Quentin Tarantino. Intenso protagonista di questa pellicola 100% action è Joel Kinnaman. Già apprezato in noti action movie come Robocop (2014) e nel ruolo  di Rick Flag in Suicide Squad e The Suicide Squad – Missione suicida, Kinnaman è il volto senza voce protagonista di questa spietata storia di vendetta ambientata durante la notte di Natale, tutt’altro che calma e che si tingerà di rosso per portare a compimento la terribile missione punitiva di un padre tormentato a cui è stato tolto il dono più prezioso – il proprio figlio – cambiando per sempre la sua vita e quella della sua famiglia. Nel cast anche Scott Mescudi, in arte Kid Cudi (X – A Sexy Horror Story), e Catalina Sandino Moreno (Maria Full of Grace).

 
 

The Last of Us – Parte 2: Bella Ramsey entusiasta di tornare nei panni di Ellie e della trama di Dina

The Last of Us - parte 2: Bella Ramsey

In una recente intervista con Collider, la star di The Last of Us Bella Ramsey ha espresso quanto sia entusiasta di girare finalmente il prossimo capitolo del dramma horror di successo della HBO, rivelando che è pronta a fare altre acrobazie con Ellie.

Sì, molte cose. Sono emozionato per le cose davvero intense, perché ovviamente ho fatto un po’ di queste cose nella prima stagione, ma ne farò di più“, ha commentato la Ramsey. “E in realtà scene più fisiche perché Ellie è ovviamente più in forma fisicamente nella seconda stagione. Adoro le acrobazie e mi piace svegliarmi con dei lividi il giorno dopo e ritrovarmi con un occhio nero, solo perché è così bello aver fatto questo.”

La star de Il trono di spade (Game of Thrones) ha anche condiviso quale trama di The Last of Us – Parte II di Naughty Dog non vede l’ora di vedere. Bella Ramsey ha continuato: “Quindi non vedo l’ora di fare quella roba, e anche la trama di Dina. Perché ovviamente ho avuto un episodio nella prima stagione con Ellie e Riley, ma averlo come trama principale per tutta la seconda stagione è davvero emozionante.

Quando inizieranno le riprese della seconda stagione di The Last of Us?

Dopo la fine degli scioperi di Hollywood, HBO sta attualmente pianificando l’inizio della produzione della seconda stagione di The Last of Us all’inizio del 2024. Le riprese dovrebbero iniziare il 7 gennaio a Vancouver, in Canada. Al momento, la data di uscita del prossimo capitolo non è stata ancora fissata, ma HBO spera che la serie possa tornare sugli schermi nel 2025.

Attualmente The Last of Us – Parte II vede protagonisti Pedro Pascal nei panni di Joel, Bella Ramsey nei panni di Ellie, Gabriel Luna nei panni di Tommy Miller e Rutina Wesley nei panni di Maria. Si prevede che la seconda stagione di The Last of Us sarà basata sull’acclamato sequel del videogioco di Naughty Dog The Last of Us Part II, che presenterà un significativo salto temporale introducendo una Ellie ormai adulta. A causa dello sciopero degli attori durato 118 giorni, non sono ancora stati fatti nuovi annunci sul casting per la seconda stagione.

La serie The Last of Us  è prodotta e co-scritta dal creatore di Chernobyl Craig Mazin e dallo scrittore del gioco originale Neil Druckmann, che è anche uno dei registi. È una coproduzione con Sony Pictures Television in associazione con PlayStation Productions. I produttori esecutivi sono Carolyn Strauss, il presidente di Naughty Dog Evan Wells e Asad Qizilbash e Carter Swan di PlayStation Productions. La prima stagione è ora disponibile per lo streaming su NOW.

 
 

Melissa Barrera rompe il silenzio dopo il licenziamento da Scream VII: “Condanno l’antisemitismo e l’islamofobia”

Melissa Barrera in una scena di Scream VI

Melissa Barrera rompe il silenzio dopo essere stata licenziata da Scream VII. “Innanzitutto condanno l’antisemitismo e l’islamofobia. Condanno l’odio e i pregiudizi di qualsiasi tipo contro qualsiasi gruppo di persone“, ha affermato Melissa Barrera in una dichiarazione condivisa su Instagram Stories.

Il post di Melissa Barrera arriva dopo che Spyglass Media l’ha eliminata dal cast del franchise horror per i suoi post sui social media sul conflitto Israele-Hamas.

Come latina, orgogliosa messicana, sento la responsabilità di avere una piattaforma che mi concede il privilegio di essere ascoltata, e quindi ho cercato di usarla per sensibilizzare sulle questioni che mi stanno a cuore e per prestare la mia voce a coloro che sono in bisogno”, continua la dichiarazione di Barrera. “Ogni persona su questa terra – indipendentemente dalla religione, razza, etnia, genere, orientamento sessuale o status socio-economico – merita pari diritti umani, dignità e, naturalmente, libertà.

Ha continuato: “Credo che un gruppo di persone NON sia la loro leadership e che nessun organo di governo dovrebbe essere al di sopra delle critiche. Prego giorno e notte per non più morti, per non più violenza e per una coesistenza pacifica. Continuerò a parlare a favore di coloro che ne hanno più bisogno e a sostenere la pace e la sicurezza, i diritti umani e la libertà”.

Melissa Barrera ha concluso la sua dichiarazione così: “Per me il silenzio non è un’opzione”. In una dichiarazione dopo la notizia che Barrera non avrebbe continuato nel ruolo di Sam Carpenter, Spyglass Media ha sottolineato le ragioni per cui avevano abbandonato l’attrice messicana.

La posizione di Spyglass è inequivocabilmente chiara: abbiamo tolleranza zero per l’antisemitismo o l’incitamento all’odio in qualsiasi forma, compresi falsi riferimenti al genocidio, alla pulizia etnica, alla distorsione dell’Olocausto o qualsiasi cosa che oltrepassi palesemente il limite dell’incitamento all’odio“, si legge nella dichiarazione.

Il giorno dopo l’esclusione di Barrera da Scream VII, è stato confermato che anche Jenna Ortega non sarebbe tornata nel film horror.

 
 

Star Wars: Daisy Ridley afferma che il nuovo film “non è quello che mi aspettavo”

Daisy Ridley Star Wars

Da tempo si vociferava che Daisy Ridley potesse essere in trattative per tornare a vestire i panni della protagonista della trilogia sequel di Star Wars, Rey, per un futuro progetto ambientato nella galassia lontana lontana, e la notizia è stata finalmente confermata durante la Star Wars Celebration di Londra lo scorso aprile. L’attrice riprenderà infatti il ruolo di Rey “Skywalker” nel film ancora senza titolo che sarà diretto dalla regista Sharmeen Obaid-Chinoy, di cui ad ora sappiamo solo che sarà ambientato ben quindici anni dopo gli eventi de L’ascesa di Skywalker. I dettagli della trama sono infatti tenuti ancora segreti, ma si vocifera che Rey sarà una “potente maestra Jedi” che gestirà la propria accademia di addestramento con l’obiettivo di far risorgere l’ordine Jedi.

Ora, Daisy Ridley ha finalmente parlato per la prima volta di questo suo ritorno nei panni della Jedi durante un’intervista con Collider. “Ero spaventatissima prima di salire sul palco, perché nessuno sapeva che ci sarei stata anche io”, ha detto a proposito della sua apparizione a sorpresa al panel di Celebration. “Nessuno sapeva che sarei andata alla Celebration, a parte Kathleen Kennedy e un paio di persone. Ero così nervosa. Ma ho ricevuto un’accoglienza meravigliosa e la storia del prossimo film è davvero bella. Sto aspettando di leggere il copione definitivo perché, ovviamente, non ho altri aggiornamenti. Non è quello che mi aspettavo, ma sono molto eccitata“. La Ridley ha dunque mantenuto un certo riserbo sui dettagli specifici della trama, rivelando però di essere rimasta sorpresa lei stessa dalla storia.

Non ho letto nulla, ma conosco la storia. Vale davvero la pena di raccontarla, di esplorarla, e credo che la gente sarà entusiasta“, ha però aggiunto l’attrice, specificando però che da quello che le è stato raccontato alla sceneggiatura qualcosa potrebbe certamente cambiare. Con la conclusione degli scioperi, i lavori su questo nuovo film dovrebbero ricominciare a breve, con Ridley che ha affermato di credere che proprio questo sarà il primo dei tre progetti di Star Wars annunciati ad entrare in produzione. Non resta dunque che attendere maggiori informazioni su questo decimo capitolo, che è lecito suppore introdurrà nuovi personaggi, mondi e storie, aprendo ipoteticamente ad un futuro totalmente nuovo per la saga.

 
 

Sean Penn elogia la schietta onestà di Matthew Perry riguardo alle sue dipendenze

Sean Penn
Sean Penn al Festival di Cannes - Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Sean Penn, che ha recitato in due episodi di Friends nel 2001, ha detto che il defunto attore Matthew Perry era un “ragazzo di talento”, e ha detto di averlo elogiato l’ultima volta che si sono incontrati.

Non posso affermare di averlo conosciuto bene, ma mi è piaciuto molto“, ha detto Sean Penn nell’episodio di mercoledì di Piers Morgan Uncensored. L’ho visto di recente, e stavamo entrambi prendendo un volo in partenza dall’aeroporto di Los Angeles, e gli ho fatto i complimenti per quello che sapevo del suo libro.”

Il libro di memorie di Perry, Friends, Lovers, and the Big Terrible Thing, parla della sua battaglia decennale contro la dipendenza da droga e alcol. Sean Penn ha ammesso di “non aver letto il libro“, ma ha detto di aver letto “diverse” interviste di Matthew Perry sull’opera.

“Sembrava che ne parlasse, lo avesse affrontato ed era molto intelligente e audace al riguardo. E offre generosamente la sua esperienza alle persone per essere d’aiuto”, ha detto l’attore. “È tragico, non posso dire di essere rimasto terribilmente sorpreso. Non so cosa riferisca l’intero coroner e tutto il resto, ma so che nel corso degli anni aveva causato molti danni ai suoi organi”.

Sean Penn ha detto che Matthew Perry ha lasciato un impatto duraturo sul mondo. “Ha avuto modo di lasciarsi alle spalle quella storia e di dare molta gioia a molte persone con il suo talento“, ha detto. “Quindi auguro ogni bene alla sua famiglia. Matthew Perry è morto all’età di 54 anni il mese scorso nella sua casa di Pacific Palisades. La causa ufficiale della morte non è stata ancora determinata.

 
 

Jamie Foxx accusato di violenza sessuale a New York

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Jamie Foxx è stato citato in giudizio per una presunta violenza sessuale avvenuta nel 2015. Il 55enne premio Oscar (vero nome Eric Marlon Bishop) è stato accusato di aver messo le mani sulla vita di una donna non identificata, per poi spostarle sotto il top. Poi avrebbe iniziato a massaggiare il seno della querelante, trascinandola in una zona appartata del tetto del Catch NYC & Roof, dove ha toccato altre parti intime del suo corpo.

Il caso è stato archiviato ai sensi dell’Adult Survivors Act di New York, che prevede una finestra di un anno affinché i querelanti di violenza sessuale possano presentare cause civili, indipendentemente dai termini di prescrizione. Quella finestra si chiuderà giovedì e ha portato a una raffica di cause legali per aggressioni sessuali.

Jamie Foxx ha vinto l’Oscar come miglior attore per la sua interpretazione di Ray Charles nel film Ray, vincendo un Academy Award, un BAFTA, uno Screen Actors Guild Award e un Golden Globe.

La causa sostiene che l’incidente in questione è iniziato quando un’amico della querelante ha chiesto a Jamie Foxx una foto. La causa ha affermato che Foxx “sembrava ubriaco in quel momento” e che ha detto alla querelante che somigliava a Gabrielle Union, complimentandosi con lei per il “corpo da top model” e per il suo profumo.

Quando Jamie Foxx ha proseguito con la sua presunta aggressione fisica, i documenti del tribunale affermano che la querelante cercò di scappare. La presunta aggressione si è finalmente interrotta quando l’amica della querelante è corsa in suo aiuto.

La querelante afferma di aver cercato cure mediche e di aver sofferto dolore e disagio emotivo” a causa della “violenza sessuale, abuso, aggressione e percosse“. La causa nomina Foxx e Catch, nonché i suoi dipendenti, e chiede un risarcimento e un risarcimento danni punitivi.

 
 

Prime Video cancella tre serie, dopo gli annunci di Netflix, gli streamer dimezzeranno i contenuti?

Prime Video cancella tre serie

Prime Video ha cancellato tre spettacoli, secondo Deadline, poiché Harlan Coben’s Shelter , The Horror of Dolores Roach e With Love non torneranno per le nuove stagioni. Non è stato rivelato un motivo specifico per le cancellazioni, anche se si dice che il numero delle serie dovrebbe diminuire ora che gli scioperi sono finiti.

Secondo una stima, il numero di spettacoli con sceneggiatura all’attivo nel 2022 ha raggiunto 599. Poiché gli streamer e le reti di trasmissione ridurranno la programmazione, gli analisti hanno suggerito che il numero potrebbe essere dimezzato nei prossimi anni. La notizia segue la cancellazione da parte di Netflix di diversi originali, tra cui Shadow e Bone.

Dunque anche se è chiaro che le emittenti e gli streamer stanno cancellando una serie di spettacoli in seguito agli scioperi di scrittori e attori, una drastica riduzione delle serie con sceneggiatura originale è in programma da qualche tempo mentre Hollywood continua a tagliare i costi.

Quest è anche un duro colpo per la programmazione diversificata poiché The Horror of Dolores Roach, basato su un’opera teatrale con una sola donna, Empanada Loca, e le serie di podcast, e With Love di Gloria Calderón Kellett , erano serie particolarmente diversificate.

Altre serie cancellate di recente includono The Muppets Mayhem di Disney+, Hallmark’s Ride, Shadow and Bone di Netflix, Glamorous e Agent Elvis, Praise Petey di Freeform, The Rookie: Feds di ABC, Chapelwaite di MGM+ e Rabbit Hole di Paramount+, Attrazione Fatal e Joe Pickett, oltre alla fine di Blue Bloods e Young Sheldon della CBS, La Brea della NBC e SEAL Team della Paramount+ e Superman & Lois della CW .

 
 

Napoleon: Ridley Scott difende la sequenza dell’invasione in Egitto

Napoleon Joaquin Phoenix Egitto

Da oggi in sala, il film Napoleon (qui la recensione) suscita già da diverse settimane sentimenti contrastanti in chi ha avuto modo di vederlo, specialmente per via di alcune sequenze giudicate non storicamente corrette (critica a cui il regista Ridley Scott ha prontamente risposto). Tra le più controverse presenti in Napoleon vi è quella dell’invasione in Egitto da parte del Napoleone interpretato da Joaquin Phoenix. Ora, in un’intervista rilasciata a Deadline, Scott ha parlato in difesa di questa specifica scena, dove tra le altre cose vediamo Napoleone far sparare i cannoni contro le piramidi. Ad aver destato perplessità, tuttavia, è stato anche il confronto faccia a faccia tra Napoleone e un’antica mummia.

Non si tratta di Tutankhamon, forse un faraone meno importante“, ha spiegato Scott. “Fecero incursioni e trovarono e riportarono dall’Egitto molti meravigliosi manufatti, tra cui gli aghi di Cleopatra che ora si trovano a Parigi. Napoleone fece molti saccheggi in quei luoghi stranieri, come in Italia, dove portò via tutte le opere d’arte dalla cattedrale di Milano“. “L’hanno conquistato abbastanza facilmente“, ha dichiarato il regista, tornando a parlare dell’Egitto. “Credo che gli egiziani abbiano gettato la spugna immediatamente. Non credo che ci sia stato nemmeno un conflitto. E così hanno potuto, diciamo, divertirsi in Egitto in quel momento particolare. Mentre lui si trovava lì, hanno sicuramente ammirato dei manufatti straordinari e hanno deciso di riportarli in Francia“.

“Ho visto un dipinto che ritrae Napoleone in piedi con un gruppo di eleganti ufficiali mentre osserva l’apertura di bara e la figura avvolta nelle bende in essa contenuta, probabilmente per 3000 anni. Ho pensato che dovevo farlo, era un contrappunto così bello di due universi. L’universo moderno di Napoleone Bonaparte e l’universo antico del Faraone, un Faraone minore, ma comunque un Faraone. Avrebbe dovuto essere importante per essere imbalsamato e sepolto nella bara in quel modo. La cosa interessante è che, mentre la giravamo, Joaquin, ha preso questa scatola per stare in piedi, si è tolto il cappello, l’ha messo sopra la bara e ha fissato attentamente il Faraone. Poi ha allungato delicatamente la mano per toccare la superficie di quella pelle che ormai sembra carta”.

All’improvviso il Faraone è scivolato da un lato e ha provocato a Joaquin un piccolo spavento. Ma abbiamo continuato a girare. Lui ci ha giocato un attimo e quando è sceso dalla scatola e abbiamo interrotto la riprese mi ha chiesto se fossi stato io a far muovere la mummia. Gli ho risposto di no, ma lo spavento che gli ha provocato è stato così genuino, fantastico“. In Napoleon questa scena, pur se controversa proprio per via dei furti perpetrati dall’esercito francese e dal loro prendersi gioco della cultura egitta, è dunque tratta da una nota immagine (qui visibile) e va a rappresentare un confronto tra due leader distanti nel tempo ma accomunati dal desiderio di grandezza. In un certo senso, dunque, è come se Napoleone stesse guardando il proprio futuro.

 
 

The Bikeriders: il film con Austin Butler trova una nuova casa dopo l’uscita dei 20th Century Studios

The Bikeriders film 2023

Quasi una settimana dopo che 20th Century Studios ha rimosso The Bikeriders della New Regency dal suo programma di uscita nelle sale, Deadline fa sapere che l’imminente dramma ricco di star ha finalmente trovato una nuova casa, la Focus Features.

Focus Features ha acquisito i diritti di distribuzione cinematografica globale del film che vede protagonista Austin Butler. Il sito inoltre rileva che lo studio sta attualmente pianificando di distribuire The Bikeriders nelle sale nel 2024. Prima dello sciopero SAG-AFTRA, il film era previsto per il debutto cinematografico statunitense il 1 dicembre 2023 dopo la sua anteprima mondiale al 50° Telluride Film Festival avvenuta lo scorso Agosto.

Siamo lieti di aggiungere un progetto così avvincente alla ricca lista di film del prossimo anno“, ha dichiarato in un comunicato il presidente di Focus Features, Peter Kujawski. Non vediamo l’ora di lavorare ancora una volta al fianco di New Regency e di riunirci con il talentuoso Jeff Nichols su un altro dei suoi progetti visionari. Questo film esemplifica il nostro impegno a collaborare con i migliori registi e partner di produzione del settore, e non vediamo l’ora di sfruttare il suo successo iniziale per attirare il pubblico in questo film toccante, sostenuto dalle potenti performance di un cast incredibile”.

Tutto quello che sappiamo su The Bikeriders

Nel cast di The Bikeriders ci sono Tom Hardy (Venom), Jodie Comer (Killing Eve), Austin Butler (Elvis), Norman Reedus (The Walking Dead), Michael Shannon (Revolutionary Road), Boyd Holbrook (Logan), Toby Wallace (The Society), Karl Glusman (The Neon Demon), Mike Faist (West Side Story), Damon Herriman (Justified), Emory Cohen (The OA), Beau Knapp (Southpaw) e Happy Anderson (Mindhunter).

“Kathy, un volitivo membro dei Vandals, gruppo punk rock statunitense, sposato con un motociclista selvaggio e spericolato di nome Benny, racconta l’evoluzione dei Vandals nel corso di un decennio, iniziando da un club locale di outsider e proseguendo da bei momenti in moto in giro per le strade e nel rispetto per il loro forte e costante leader Johnny”, si legge nella sinossi. “Nel corso degli anni, Kathy fa del suo meglio per destreggiarsi tra la natura selvaggia del marito e la sua fedeltà a Johnny, con il quale sente di dover competere per l’attenzione di Benny. Mentre la vita nei Vandals diventa sempre più pericolosa e il gruppo minaccia di diventare una banda ancora più sinistra, Kathy, Benny e Johnny sono costretti a fare delle scelte sulla loro lealtà verso il gruppo e tra loro.

Ispirato all’omonimo libro fotografico di Danny Lyon del 1967, il film è scritto e diretto da Jeff Nichols. I produttori esecutivi sono Fred Berger, Sam Hanson, David Kern, Yariv Milchan e Michael Schaefer con la produzione di Arnon Milchan, Kierke Panisnick e Donald Sparks.