Nonostante siano passato oltre
vent’anni dal primo capitolo della saga di
Ocean’s Eleven, il film di Steven
Soderbergh rimane uno dei progetti più divertenti e
costellati di grandi star della storia recente di Hollywood.
George Clooney,
Brad Pitt,
Matt Damon,
Julia Roberts, Don Cheadle e
altri si univano per portare a segno una rapita ideata da Danny
Ocean, eppure quel cast poteva essere anche più ricco. George Clooney
ha recentemente confermato che sia Mark Wahlberg che Johnny Depp erano stati contattati per
recitare nel film.
“Steven aveva appena girato ‘Erin Brockovich’ e ‘Traffic’, ed è
stato nominato per [un Oscar per] la regia di entrambi i
film”, ha detto George Clooney
durante una discussione con Soderbergh al TCM Film Festival.
“Quindi, le persone volevano davvero lavorare con lui
(…)Detto questo, alcune persone ci hanno detto di
no”, ha aggiunto Soderbergh.
“L’hanno fatto”, ha detto
George Clooney.
“Alcune persone molto famose ci hanno detto di andare subito a
fanculo. Mark Wahlberg, Johnny Depp. Ce n’erano altri. Adesso se ne
pentono. Io invece mi pento di aver fottuto Batman.”
Più avanti, via Variety, Clooney ha
ricordato come hanno convinto la mega star Julia Roberts a firmare per interpretare l’ex
moglie del suo personaggio.“Abbiamo inviato a Julia una
sceneggiatura e ho scritto una nota dicendo: ‘Ho sentito che ora
guadagni 20 [milioni di dollari] per un film'”, ha detto
Clooney. “E le abbiamo inviato una banconota da $ 20 … La
battuta l’ha fatta ridere, e sì, è saltata a bordo.”
Ocean’s Eleven ha ottenuto il plauso della
critica e ha incassato 450 milioni di dollari al botteghino
mondiale. Il film ha dato vita a un franchise che ha portato a due
sequel con il cast originale, Ocean’s Twelve del
2004 e Ocean’s Thirteen del 2007, oltre a uno
spin-off al femminile con Ocean’s 8 del 2018 con Sandra Bullock
e Cate
Blanchette.
La Warner Bros. sta attualmente
sviluppando un riavvio del franchise con Margot Robbie e Ryan Gosling come protagonisti. Robbie
produrrà il film sotto la sua bandiera LuckyChap con Tom
Ackerley e Michelle Graham. Gary
Ross, Olivia Milch e Josey McNamara di
LuckyChap saranno i produttori esecutivi. Village Roadshow è anche
coinvolto nel progetto in qualità di produttore esecutivo.
L’ultima volta che abbiamo
visto
Scarlet Witch di Elizabeth Olsen, è stato nella sua dipartita
in Doctor Strange nel Multiverso della
Follia. Nel film si era seppellisce
apparentemente sotto Wundagore Mountain. I fan con gli occhi di
falco hanno notato un lampo di luce rossa prima che il monte
crollasse su di essa, forse suggerendo che Wanda Maximoff in
realtà sia fuggita in luoghi sconosciuti.
Distruggere ogni copia di Darkhold attraverso il Multiverso ha
contribuito in qualche modo a riscattare l’Avenger dalle sue azioni
malvagie, e i fan sono ora ansiosi di rivedere il suo
personaggio. Durante una recente apparizione
al The Today Show, a
Elizabeth Olsen è stato chiesto se stesse
pianificando un ritorno nel MCU. Sfortunatamente, non ha
rivelato quello che tutti voi vi aspettavate.“È una domanda alla quale è difficile per me
rispondere”, ha iniziato
l’attrice, “perché sento che le mie
parole sono sempre distorte ogni volta che
rispondo”.“Lo spero, ma non ne ho
idea. Quando lo dico, non è per un modo di dire. È perché dico:
‘Sì, lo spero’, e lo dico sul serio.”
Aggiungendo che “assolutamente
non”ha iniziato a girare nulla e confermando
di non aver visto alcun copione, Olsen ha concluso la risposta
sottolineando che“non c’è nessun
contratto”. Questo è in linea con i
commenti passati che l’attrice ha fatto rivelando che ora firma
un’estensione del contratto ogni volta che i Marvel Studios
vogliono che faccia un nuovo film o programma TV.
Il
buon senso ci dice che Scarlet Witch sarà una parte importante
diAvengers: The Kang Dynasty e Avengers:
Secret Wars,
anche se c’è la possibilità che il personaggio appaia anche
inAgatha:
Coven of Chaos. In ogni caso non possiamo far
altro che aspettare un annuncio ufficiale!
November – I
cinque giorni dopo il Bataclan racconta proprio ciò che promette nel titolo: il
breve tempo successivo a quel 13 novembre del 2015 che la Francia
(ma non solo) ricorda come una delle infinite ferite inferte dalla
follia degli attentati terroristici che hanno caratterizzato il
nostro secolo.
Diretto da Cédric
Jimenez, presentato al Festival di Cannes dello scorso
anno e candidato a ben sei premi César,
November è fedele allo stile del suo
regista, anche se la sceneggiatura è stata scritta da
Olivier Demangel. L’ultimo film di Jimenez era
stato infatti BAC Nord del 2020, un’altra pellicola ad
altissimo tasso adrenalinico che vedeva sempre le forze dell’ordine
all’opera nello sventare rischi, in quel caso localizzati ad una
zona ristretta della Francia e nell’ambito del narcotraffico.
November – I cinque giorni dopo il Bataclan, la recensione
Il regista di Marsiglia è
infatti avvezzo all’analisi di profili duri, com’era stato nel 2017
per L’uomo dal cuore di ferro, la storia
dell’agghiacciante gerarca nazista Reinhard
Heydrich chiamato proprio da Hitler con l’appellativo che
dà il nome al titolo del film. Ed è attratto da racconti che vedono
messa in scena l’eterna lotta tra chi combatte per il bene e chi lo
fa per il male, tra legalità e crimine, tra buoni e cattivi, come
French Connection del 2014 che raccontava
di un giudice determinato a stanare il capo di un’organizzazione di
stampo mafioso.
È insomma il tema
principale anche di November, quel dubbio
atroce che accompagna il ritmo febbrile di
tutto il film, nella corsa estenuante dei personaggi di
fantasia interpretati da
Jean Dujardin, Anaïs Demoustier, Jérémie
Renier e Sandrine Kiberlain. I
cinque giorni dopo il Bataclan sarebbero appunto il
concentrato delle ricerche che la sezione antiterrorismo della
polizia francese mette in atto con foga e impiegando decine di
operatori istituendo una rete di ricerche senza sosta, nella
speranza di scovare i responsabili della carneficina avvenuta a
Parigi consistita in tre esplosioni nei pressi dello stadio e delle
sparatorie in più luoghi pubblici – tra cui, appunto, il celebre
teatro – causando la morte di 137 persone e 368 feriti.
Ma
nel film di Cédric Jimenez la parte degli
attentati rivendicati dall’ISIS non si vede nemmeno per un attimo.
Tutto il racconto si svolge all’interno delle stanze degli uffici
della polizia, non viene mostrata la vita personale di nessun
agente e tutto convoglia verso il tentativo di riuscita delle
indagini: nei ragionamenti dei protagonisti, nella loro raccolta
ansiosa di tracce, anche le più trascurabili, che potrebbero
ricondurre a un minimo barlume di risoluzione.
Il presidente Hollande,
allora in carica, dichiara lo stato di emergenza e chiude le
frontiere. La Francia è in ginocchio anche perché, a gennaio di
quello stesso anno, era stata attaccata la sede del giornale
Charlie Hebdo. Il regista fa trasudare tutto
questo: la responsabilità profonda che ognuno sente per il proprio
ruolo di fronte alla difesa del Paese, insieme allo smarrimento e
all’angoscia nell’eventualità di prendere piste false. Le riprese
sono alternate tra movimenti di macchina chiari, con lo stile delle
serie tv statunitensi sulle unità anticrimine, e riprese da
videocamere a infrarossi poste sugli elmetti dei soldati, o
dall’alto in notturna con droni. Il ritmo serrato è dunque
agevolato dal punto di vista della macchina da presa, ma non vuole
limitarsi a quello.
Traspare chiaramente in
November il sentimento del regista che vive
le emozioni dei personaggi che riprende, che empatizza con la
paura, il desiderio di riuscita e, forse per alcuni aspetti,
l’ammirazione per l’eroismo di chi ha scelto un mestiere che con
ottime probabilità espone a una morte violenta.
November pone molti interrogativi, e riesce
a far osservare quei fatti partendo dalla prospettiva di chi mette
la propria umanità fallibile al servizio della possibilità di
salvare vite umane e arginare problemi di proporzioni mondiali. Ma
riesce a farlo senza patriottismo e, piuttosto, con un ottimo
andamento registico e narrativo.
Nonostante Netflix
abbia confermato ufficialmente The Sandman 2 con
un annuncio di un rinnovo pubblicato lo scorso novembre, da allora
non abbiamo più ricevuto notizie in merito al sequel della serie di
successo The Sandman. Ebbene oggi però a fornire i
primi aggiornamenti sullo stato delle cose è stato il co creatore
Neil Gaiman e lo ha fatto condividendo un
aggiornamento incoraggiante tramite la sua pagina Tumblr.
“Le sceneggiature sono
scritte. Stiamo lanciando il primo episodio che gireremo. I set
sono in fase di progettazione.” Nel finale di stagione,
Lucifer sembrava radunare i suoi eserciti in preparazione
di una guerra contro Morpheus e The Dreaming, ma se hai letto
“Season of Mists”, saprai che il Signore dell’Inferno non cerca
vendetta nel modo che ti aspetteresti. Sebbene nulla sia stato
confermato, molto probabilmente la seconda stagione introdurrà gli
altri membri della famiglia Endless di Dream: Destiny,
Delirium e (forse) Destruction.
The rumours are true. Netflix is thrilled
that so many of you have been watching Sandman, and the thing we
were all hoping would happen… has indeed happened… pic.twitter.com/zc5CrhsdZK
Tratta dalla premiata serie di
fumetti di DC Comics scritta da Neil Gaiman, THE
SANDMAN è un ricco connubio tra mitologia e fantasy
dark che si intrecciano nel corso di dieci incredibili capitoli
incentrati sulle numerose avventure di Sogno. La serie è ideata da
Gaiman, dallo showrunner Allan
Heinberg e da David S. Goyer, che ne sono
anche i produttori esecutivi, ed è prodotta da Warner Bros.
Television. L’uomo della sabbia, conosciuto anche come Sogno
(Tom Sturridge), è il potente essere cosmico che
controlla il nostro mondo onirico. Quando è catturato
inaspettatamente e tenuto prigioniero per oltre un secolo, Sogno
deve viaggiare attraverso mondi e linee temporali differenti per
riparare il caos causato dalla sua assenza.
Il cast di THE
SANDMAN include inoltre Boyd Holbrook, Patton
Oswalt, Vivienne Acheampong,
Gwendoline Christie, Charles Dance, Jenna Coleman,
David Thewlis, Stephen Fry, Kirby Howell-Baptiste, Mason
Alexander Park, Donna Preston, Vanesu Samunyai (conosciuta in
precedenza con il nome “Kyo Ra”), John Cameron Mitchell, Asim
Chaudhry, Sanjeev Bhaskar, Joely Richardson, Niamh Walsh, Sandra
James-Young e Razane Jammal.
Dopo la notizia che Sydney
Elizabeth Agudong avrà il compito di portare in vita Nani,
arrivano novità in merito a un altro membro del cast del
live-action di Lilo &
Stitch. Un report di Deadline informa che
il vincitore di Emmy e Tony Award Courtney B.
Vance si è unito al cast nei panni di Cobra
Bubbles, interprete di un ruolo chiave nella storia.
Cobra Bubbles è un
uomo duro. Nonostante inizialmente sia un antagonista per Lilo e
Stitch, non è affatto malvagio. In qualità di assistente sociale,
voleva assicurarsi che Lilo, che aveva perso i genitori, potesse
essere adeguatamente curata da Nani poiché anche lei era abbastanza
giovane, nonostante fosse legalmente considerata un’adulta. Il
personaggio si evolve poi nel corso della storia.
Courtney B. Vance è
meglio conosciuto per il suo lavoro in Lovecraft
Country della HBO (per il quale ha vinto l’Emmy Award come
attore guest in una serie drammatica) e The People v. O.J.
Simpson: American Crime Story (un’altra vittoria Emmy come
attore protagonista in una miniserie/film) per aver interpretato il
famoso avvocato Johnnie Cochran. È anche apparso
in film come Caccia a Ottobre Rosso,
Dangerous Minds, Space Cowboys e
La Mummia. Il film sarà diretto da Dean
Fleischer Camp.
Il remake live-action di
Lilo &
Stitch è stato sviluppato per la prima volta nel 2018.
Pubblicato originariamente nel 2002, Lilo
& Stitch è il 42esimo
film d’animazione della Disney. Il film è stato ben
accolto e da allora è stato uno dei film preferiti da molti, con
Stitch che è diventato rapidamente un’altra mascotte iconica della
Disney. Dan Lin e Jonathan Eirich di Rideback produrranno il
remake, mentre Ryan Halprin di Rideback sarà il produttore
esecutivo del nuovo film.
Confermati nel cast del live action
di Lilo &
Stitch ci sono al momento Sydney Elizabeth
Agudong nel ruolo di Nani, Maia Kealoha
in quello della protagonista Lilo, Courtney B.
Vance sarà Cobra Bubbles.
“Lilo è una ragazza hawaiana
solitaria che adotta un piccolo e brutto ‘cane’, che lei chiama
Stitch”, recita la sinossi del film d’animazione
originale. “Stitch sarebbe l’animale domestico perfetto se
non fosse in realtà un esperimento genetico che è fuggito da un
pianeta alieno ed è precipitato sulla Terra. Attraverso il suo
amore, la sua fede e la sua fede incrollabile nell’ohana, il
concetto hawaiano di famiglia, Lilo aiuta a sbloccare il cuore di
Stitch e gli dà la possibilità di prendersi cura di qualcun
altro.
The ghost of Richard Harris, su Sky Arte
lunedì 24 aprile alle 21.15, in streaming solo su NOW e disponibile
anche on demand, è un film diretto da Adrian
Sibley che esplora la vita privata e pubblica di uno degli
attori più significativi della sua generazione, Richard
Harris. Figura intensa ed elettrica sia sul palcoscenico
che sullo schermo, l’attore irlandese nella sua carriera ha
attraversato cinque decenni e generi cinematografici diversi, è
stato premiato come miglior attore a Cannes nel 1964 ed è stato
nominato due volte agli Oscar, nel 1963 e nel 1990.
È
morto nel 2002, lasciando un grande vuoto in chi lo ha amato, in
particolare nei suoi tre figli Damian, Jarede e Jamie, che in
questo film scavano nella memoria e ripercorrono insieme la vita
del padre che avrebbero voluto tutto per sé ma che invece era
spesso assente per lavoro.
Tra
vecchi scatoloni e fotografie in bianco e nero, filmati inediti e
interviste a chi ha lavorato con lui, come Vanessa Redgrave
e
Russell Crowe, il film racconta l’infanzia e gli
esordi di Harris, e prosegue con aneddoti che
ricordano come fosse eccessivo, dipendente dall’alcol e dalla
droga, ma anche profondamene dedito al suo lavoro e capace di
mettersi in gioco: è stato infatti anche un cantante che ha
raggiunto le vette delle classifiche con cinque album, e un poeta
acclamato e prolifico.
The ghost of Richard Harris è un ritratto
di un uomo turbolento, che ha vissuto di alti e bassi, ma che in
fondo era anche padre e nonno affettuoso, che ha deciso di
accettare nella saga di
Harry Potter la parte di
Silente, l’ultima in cui ha recitato al cinema, per far felice
la nipote.
È il 1981 quando Sam
Raimi (recentemente tornato alla regia con Doctor Strange nel Multiverso
della Follia) porta cinque ragazzi in uno chalet di
montagna per farli scontrare con uno spietato demone maligno. Nasce
così La casa, uno dei più celebri cult del cinema
horror, capace di prendere le regole del genere e farne qualcosa di
nuovo. 42 anni, due sequel, un remake e una serie televisiva dopo,
ci spostiamo ora dal bosco alla città con La casa – Il
risveglio del male, diretto da Lee Cronin e prodotto
dallo stesso Raimi. Un cambio di location che aggiorna dunque la
saga, in quello che è a tutti gli effetti un quinto capitolo
reboot.
Nuova location, sì, ma anche
ulteriori altri elementi che, in linea con la politica dei reboot,
hanno l’obiettivo di far sintonizzare questo nuovo film con le
attuali tendenze e sensibilità, del cinema ma non solo. Inutile
girarci però intorno, La casa – Il risveglio del
male è concepito per spaventare e di paura riesce a
suscitarne, tanta. Lo fa già a partire dal nuovo contesto: un
lugubre condominio di Los Angeles. Qui, tra corridoi caratterizzati
dalla semi oscurità e da ampi spazi aperti e abbandonati, vive
Ellie (Alyssa Sutherland), tatuatrice e madre di
tre figli, che riceve la visita di sua sorella Beth (Lily
Sullivan), tecnica del suono per una rock band e da poco
scopertasi incinta.
Una famiglia senza padri, dunque,
che può contare solo sulla forza della propria unione. Il
ricongiungimento delle due sorelle è però compromesso dal
ritrovamento di un antico libro, ricco di inquietanti illustrazioni
realizzate col sangue. Un ritrovamento che, di suo, aggiunge
ulteriore tensione al racconto. Basta poi l’ascolto di alcune
registrazioni di quanto in esso scritto per scatenare un demone in
carne e ossa sulla famiglia. Ed è qui che subentra l’orrore
definitivo: impossessatosi di Ellie, il demone costringerà i
restanti protagonisti ad una crudele, violenta e primordiale
battaglia per la sopravvivenza.
La casa – Il risveglio del male è pura follia
orrorifica
Se il remake del 2013 ha
sconvolto gli spettatori per l’elevato livello di atrocità e
sangue, La casa – Il risveglio del male è pronto a
scioccare ancor di più quanti avranno il coraggio di affrontare la
sua visione. Nel corso dei suoi 97 minuti di durata, il film offre
infatti un continuo alternarsi tra semplice stato di allerta a
momenti di puro orrore. Non ci sono pause, non c’è possibilità di
tirare sospiri di sollievo. Proprio come quando si va sulle
montagne russe, che finché non se ne scende si vive un continuo
senso di terrore (ma anche eccitazione, per i più coraggiosi), così
La casa – Il risveglio del male da quando inizia e fino ai
suoi titoli di coda costringe a confrontarsi con scioccanti
mutilazioni, elementi splatter, jumpscare, sangue a non finire e
molto altro ancora.
Quanto visto nel trailer, già di suo
particolarmente impressionante, è solo parte di ciò che il film ha
da offrire. Il che farà certamente piacere agli appassionati del
genere dallo stomaco forte, che davanti a sequenze come quella in
cui viene adoperata una grattugia o ancora quelle che prevedono lo
smembramento dei corpi, ritroveranno soluzioni visive e idee di
messa in scena realizzate con un certo gusto. Senza dimenticare la
mamma demoniaca interpretata dalla Sutherland: una presenza
memorabile, spaventosa già solo per il trucco che la caratterizza.
Elementi, questi, che fanno di La casa – Il risveglio del
male un horror decisamente convincente che, anche riprendendo
inquadrature tipiche dell’estetica di Raimi o fornendo omaggi ai
classici horror, centra in pieno l’obiettivo di fare paura. Forse
facendone anche troppa.
Quella certa paura di una scrittura più ambiziosa
Tanto orrore, dunque, che è
indubbiamente ciò che un film come La casa – Il risveglio del
male deve offrire ai propri spettatori, ma carente è stata
l’attenzione riposta nella sua scrittura. Certo, abbiamo un cambio
di location che “svecchia” la saga (in modo molto simile a quanto
avvenuto con ScreamVI),
due madri emancipate e attuali riflessioni legate al tema della
maternità e della famiglia non tradizionale. Eppure, Cronin (anche
sceneggiatore del film oltre che suo regista) sembra non aver avuto
il coraggio di usare tali elementi in modo più ambizioso. La paura
generata ad esempio dagli spazi in cui si muovono i protagonisti è
merito più di una regia attenta a valorizzare tali ambienti, che
non di una scrittura che invece si limita ad utilizzarli nel modo
più canonico.
Naturalmente l’aspetto visivo in un
horror ha la precedenza e come già riportato La casa – Il
risveglio del male in questo eccelle. Ma il mancato sostegno
di una sceneggiatura meno prevedibile, meno canonica, si fa sentire
in più momenti. Viene così a mancare, ad esempio, un maggior
approfondimento dei personaggi protagonisti, che avrebbe invece
potuto conferire ulteriore valore tanto alla loro presenza nel film
quanto al film stesso. Conseguenza più evidente di questa carenza è
però la mancanza di un senso di imprevedibilità, attraverso il
quale si sarebbe potuto iniettare nello spettatore un terrore
capace di continuare anche oltre l’uscita dalla sala. La casa –
Il risveglio del male regala invece un shock temporaneo, ma
considerando il livello di questo shock probabilmente va bene anche
così.
Mentre il 18 maggio uscirà in sala
Fast
X, è stato annunciato che Louis
Leterrier si unirà alla Famiglia Toretto
per l’ultimo capitolo del
franchise, Fast
and Furious 11. Leterrier ha sostituito Justin
Lin come regista del decimo capitolo lo scorso maggio, una
sostituzione improvvisa che ha chiaramente portato a qualcosa di
significativo per il team, dal momento che la produzione ha deciso
di confermarlo per l’ultimo capitolo dell’enorme franchise di
Universal.
“Louis è entrato a far parte
del team di ‘Fast & Furious’ senza problemi, con un’innata
comprensione del franchise, che è più forte che mai dopo due
decenni. Sotto la sua direzione, ‘Fast X’ sarà un thriller ad alta
intensità con tutta l’azione spettacolare, le emozioni e i colpi di
scena che i fan si aspettano – e anche di più”, ha dichiarato
Peter Cramer, presidente della Universal Pictures.
“Siamo entusiasti che continuerà a lavorare con la sua magia
sulla sedia da regista”.
Fast X, La fine della
corsa ha inizio
Fast
X uscirà nelle sale il 18 maggio 2023 ed è
diretto dal regista di Transporter Louis
Leterrier, che ha raccolto il timone dopo che Justin Lin ha
improvvisamente abbandonato il progetto a causa di divergenze
creative. Il film è scritto da Justin Lin e Dan Mazeau, con Justin
Lin ancora impegnato come produttore del film.
La fine della corsa ha inizio.
Fast
X, il decimo film della
saga di Fast & Furious, dà il via ai capitoli
finali di uno dei più leggendari e popolari franchise
cinematografici, giunto al suo terzo decennio e ancora sostenuto
dallo stesso cast e dagli stessi personaggi degli esordi. Nel corso
di molte sfide e contro ostacoli impossibili, Dom Toretto
(Vin
Diesel) e la sua famiglia hanno superato in astuzia,
coraggio e abilità tutti i nemici che hanno incontrato sul loro
cammino. Ora si trovano di fronte all’avversario più letale che
abbiano mai affrontato: una minaccia terribile che emerge dalle
ombre del passato, alimentata dalla vendetta, determinata a
disperdere la famiglia e a distruggere per sempre tutto e tutti i
suoi cari.
In Fast Five del 2011, Dom e la sua
squadra hanno eliminato il famigerato boss della droga brasiliano
Hernan Reyes e distrutto il suo impero su un ponte di Rio De
Janeiro. Quello che non sapevano è che il figlio di Reyes, Dante
(Jason
Momoa di Aquaman), ha assistito a tutto questo e
ha passato gli ultimi 12 anni a elaborare un piano per far pagare a
Dom il prezzo più alto. Il complotto di Dante spingerà la famiglia
di Dom da Los Angeles alle catacombe di Roma, dal Brasile a Londra
e dal Portogallo all’Antartide. Si stringeranno nuove alleanze e
torneranno vecchi nemici. Ma tutto cambia quando Dom scopre che suo
figlio di 8 anni (Leo Abelo Perry, Black-ish) è
l’obiettivo finale della vendetta di Dante.
Durante una recente conversazione
con
i fratelli Russo nell’ambito del loro podcast Pizza
Film School, il regista Zack Snyder ha
ammesso che la Warner Bros. ha cercato di spingerlo ad alleggerire
il tono di Justice
League aggiungendo più umorismo.
“La sceneggiatura di
Justice League si è evoluta da quello”, ha detto
il regista rivelando delle note che ha ricevuto dai vertici dello
studio. “Sarò onesto, la sceneggiatura, quello che è
successo con ‘Justice League’, perché avevamo una sceneggiatura
molto… la sceneggiatura originale era molto più oscura e strana, e
poi è uscito ‘Batman
Vs. Superman‘, e lo studio è stato tipo, ‘Non è abbastanza
divertente, le persone vogliono film più divertenti, vogliono cose
divertenti al suo interno.'”
“Siamo tornati indietro e
abbiamo fatto un… abbiamo alleggerito il film in generale. E
direi che
il mio taglio di ‘Justice League’è una sorta di via di
mezzo”, ha continuato Zack Snyder.
“Avevamo apportato le modifiche per lo studio e sarò
franco, Chris [Terrio] e io non siamo i ragazzi più divertenti del
mondo, non siamo come fantastici scrittori di barzellette… sono
solo onesto al 100% riguardo a questo [ride].”
“Avevamo
Ezra Miller ed è piuttosto divertente, quello era un po’ il suo
ruolo, essere The Flash, ed essere giovane, ed essere un po’
irriverente e in soggezione nei confronti di Batman e Superman. E
ha fatto un ottimo lavoro, e quella parte è stata
grandiosa.” Durante la conversazione, Snyder ha anche
confermato che si parlava effettivamente di rilasciare Justice League di Zack Snyder come una serie
in sei parti su HBO Max, solo che alla fine la cosa non è accaduta
a causa di alcune “regole legali” non
rivelate.
Legendary e Warner Bros. Pictures
hanno rivelato che l’attesissimo sequel Godzilla
vs. Kong di Adam Wingard si intitolerà
ufficialmente Godzilla
x Kong: The New Empire e uscirà nelle sale
quasi esattamente tre anni dopo il suo predecessore, il 15 marzo
2024.
Mentre i dettagli della trama vengono tenuti pesantemente nascosti,
la sinossi anticipa che il film metterà “L’onnipotente
Kong e il temibile Godzilla contro una colossale minaccia
sconosciuta nascosta nel nostro mondo, sfidando la loro stessa
esistenza e la nostra. Il film approfondisce i le storie di questi
Titani, le loro origini e i misteri di Skull Island e oltre, mentre
scopri la mitica battaglia che ha contribuito a forgiare questi
straordinari esseri e li ha legati all’umanità per
sempre.“
Il film è interpretato da
Dan Stevens (Legion; The Guest),
Rebecca Hall (Iron
Man 3; Transcendence), Brian
Tyree Henry
(Atlanta ; Eternals), Kaylee
Hottle (Godzilla vs. Kong ; Magnum
PI), Fala Chen (Shang-Chi e La leggenda
dei dieci anelli; The Undoing),
Alex Ferns (The Batman; Wrath of
Man) e Rachel House (Thor:
Ragnarok; Next Goal Wins). Wingard torna alla
regia con una sceneggiatura di Terry Rossio, Jeremy Slater e Simon
Barrett. Godzilla
x Kong: The New Empire arriverà nei cinema il 15
marzo 2024!
I diritti cinematografici di
Namor sono stati a lungo oggetto di
discussione, e la conversazione continua anche dopo il debutto del
personaggio in Black Panther: Wakanda Forever. Durante la
Fase 4 del sequel di Black Panther,Tenoch Huerta ha introdotto per la prima volta
Namor nel MCU e il personaggio è
destinato a fare altre apparizioni nel futuro del franchise.
Tuttavia, proprio come i diritti cinematografici di Bruce Banner/Hulk, i diritti di distribuzione
di Namor sono bloccati tra i Marvel Studios e la Universal Pictures. Questo rende poco chiaro
il suo futuro nel franchise, ma i Marvel Studios vorranno sicuramente tenersi
stretto l’antieroe originale dei Marvel Comics.
Namor ha debuttato pubblicamente nei fumetti
Marvel Comics nel numero 1 del 1939,
diventando così uno dei personaggi originali della
Marvel. Nel corso degli anni, sono stati fatti
diversi tentativi per portare Namor in live-action, soprattutto nella sua
serie televisiva in sviluppo negli anni Cinquanta, ma non sono
andati a buon fine. Namor è stato uno dei
principali personaggi della Marvel Comics i cui
diritti cinematografici sono stati venduti ad altri studios,
unendosi alla schiera degli X-Men, dei Fantastici Quattro e di Spider-Man.
1La Marvel può usare Namor in un altro
film?
Dopo il suo debutto come personaggio
secondario in Black Panther: Wakanda Forever, la presenza di
Namor nei futuri progetti del MCU
rende felici i fan. Agli inizi del franchise, era facile dare a
Bruce Banner lo sviluppo di cui aveva bisogno, anche se era un
personaggio secondario nei progetti di altri eroi.
Ma
qualche anticipazione arriva da Comicbook.com, dallo scrittore di
Avengers: La dinastia Kang, Jeff Loveness, ha
rivelato di essere “entusiasta di scrivere Namor“.
Pur non fornendo esattamente una conferma, questo sembra suggerire
che Namor apparirà in Avengers: La dinastia Kang, il primo evento
crossover degli Avengers nella Fase 6.
Conferenza stampa gremita al cinema
Nuovo Sacher di Roma per la presentazione
de
Il sol dell’avvenire, nuovo attesissimo film di
Nanni Moretti. Con questo lavoro il regista
partecipa al
prossimo Festival di Cannes, assieme ad altri due italiani,
Marco Bellocchio ed Alice
Rohrwacher – “una regista molto interessante”, afferma
Moretti. “Mi dispiace che non ci sia Matteo Garrone”,
aggiunge. Il film, ci tiene a sottolineare con una battuta, non è
certo il suo ultimo: “Forse chiudo questa primissima fase della
mia carriera, alla quale poi seguirà la seconda, di un’altra
cinquantina d’anni, e forse anche una terza”. A chi gli
domanda come si stia preparando a sbarcare sulla croisette di
Cannes, il regista risponde così: “Vado a Cannes con il solito
spirito”. A proposito dell’esperienza di quel festival
aggiunge: “È bello quando c’è una platea che ride e si
commuove. Ancora più bello quando questa è enorme come al Palazzo
del cinema di Cannes”.
La costruzione de Il sol
dell’avvenire di Nanni Moretti
Il primo nucleo de
Il sol dell’avvenire nasce diverso tempo fa:
“Per quanto riguarda il film ambientato nel ’56, alcuni anni
fa, prima di Tre piani con le sceneggiatrici Federica Pontremoli e
Valia Santella cercammo di scrivere un film ambientato a
quell’epoca. Però, non ne eravamo soddisfatti. […] Dopo Tre piani,
aggiungendo alla compagnia Francesca Marciano, ho pensato di tenere
quell’ambientazione del ’56, ma […] volevo raccontare anche la vita
del regista”. Nanni Moretti precisa poi che
Il sol dell’avvenire non è stato influenzato dallo scoppio della
guerra in Ucraina, poiché: “La prima stesura è del giugno
2021”. Le riprese sono iniziate a inizio marzo 2022, ma la
sceneggiatura non ha subito modifiche importanti a seguito degli
eventi. Moretti racconta poi come il finale del film si sia evoluto
nel tempo. Senza anticipare nulla, si può dire che “L’ultima
ventina di inquadrature non era prevista nella sceneggiatura”.
Il loro inserimento è avvenuto in due fasi diverse: la prima,
l’ultimo giorno di riprese, la seconda, a montaggio già
iniziato.
Una scrittura molto femminile ne Il
sol dell’avvenire
Anche in questo nuovo lavoro,
Nanni Moretti torna a collaborare dunque con due
donne, cui se ne aggiunge una terza: Francesca
Marciano. Il regista rimarca la loro influenza positiva:
“Con Santella e Pontremoli lavoro da tanto tempo. Ora anche con
Francesca Marciano. Questo si riflette molto
positivamente sulle sceneggiature e sul mio desiderio di raccontare
figure femminili”. Francesca Marciano aggiunge delle
considerazioni su come sia cambiata la scrittura per il cinema
oggi, rispetto al passato: “E’ normale, per noi che abbiamo una
certa età, trovare che le cose cambiano. […] Per chi scrivere un
film, oggi, ad esempio, è una domanda diversa da quello che poteva
essere 30 anni fa. Roma aveva una quantità di produttori
indipendenti. […] Adesso abbiamo le piattaforme e le sale vuote.
Dobbiamo pensare a fare un cinema che forse non è più in sincrono
con la realtà di oggi. […] Il film non ha un giudizio su questo.
[…] Noi vogliamo fare dei film, Nanni vuole fare film che ancora
assomigliano a lui, alla sua etica, ai suoi principi, a ciò che è
importante per lui. Tutto è diverso, ma […] c’è una coerenza nel
lavoro artistico e immaginativo in questo film. Penso che sia
importante. Penso che sia anche una libertà, oggi più di prima,
fare film che rispondono a una visione del mondo che continua ad
avere il suo potere”.
Il sol dell’avvenire nelle parole
dei protagonisti
Silvio Orlando: “Erano 17 anni che non lavoravo
con Nanni ed ero molto felice che mi avesse richiamato. – L’ultimo
lavoro insieme era stato Il Caimano ndr. […] Vedendo il film sono
stato ancora più felice di essereci, perchè effettivamente è un
film che è un po’ una summa, la chiusura di un cerchio, della
storia personale che ho con Nanni, iniziata con Palombella rossa.
Questo film mi ha scosso dal profondo. […] Non è un film qualsiasi
per me, al di là della mia partecipazione”. Poi scherza:
“Ho detto mille volte nelle interviste che quando Nanni mi
chiama sono molto contento, anche felice, ma quando non mi chiama
sono molto più sereno. Dopo 17 anni di serenità, sono rientrato di
nuovo nella squadra. Però devo dire che questa volta è stato
veramente una passeggiata, è stato tutto molto gradevole”. Il
film è stato girato prevalentemente negli studi di Cinecittà. A
proposito di questo,
Silvio Orlando commenta: “Mi piace moltissimo
recitare in studio. […] perchè c’è più possibilità di
concentrazione. […] Avvicina di più a un’esperienza teatrale. Ti
senti molto più a fuoco in un set ricostruito. Una giornata ne vale
due rispetto a un set dal vivo. Sappiamo come è complicato girare
per le strade di Roma, ad esempio, in questi ultimi anni”.
Barbora Bobulova si
commuove raccontando come è entrata a far parte di quella che
chiama “famiglia morettiana”: “Voi siete una famiglia. Sono
entrata in questa famiglia dall’esterno. Mi sono sentita molto
accolta. […] Per me è stato bellissimo. Mi sono sentita accudita,
accarezzata. Ogni giorno sul set per me era un dono”. Prosegue poi
parlando delle sue affinità col personaggio di Vera, che
interpreta: “Già dal provino […] ho capito che questo personaggio
doveva essere mio. L’ho proprio sentito. A partire dal fatto che
fosse una sarta, mia nonna era una sarta. Poi, l’invasione
sovietica in Ungheria, mia madre è ungherese. Sono vissuta nel
socialismo. C’erano tantissimi elementi che mi rendevano affine a
questo personaggio. Quando Nanni mi ha scelto sono scoppiata a
piangere, come adesso. È stato un viaggio bellissimo. […] È stato
un privilegio anche lavorare con Silvio, mi ha dato
tantissimo”.
Margherita Buy, al suo quinto film con Nanni Moretti,
si dice molto contenta di aver partecipato a un lavoro così
“complesso”: “Ero molto curiosa di vedere anche tutte le altre
storie che si intrecciavano come sarebbero state rese”.
Riguardo al ritorno da attrice al fianco di Moretti e al loro lungo
percorso artistico insieme afferma: “Con Nanni […] prima siamo
stati sposati, poi fratelli, ora separati. Abbiamo fatto tutto il
percorso familiare. È bello ritrovarsi sul set e […] ricominciare
questi rapporti che si interrompono, poi riprendono. Avevamo fatto
Tre piani, film bellissimo, ma c’era una parte di dolore molto
forte che abbiamo vissuto sul set. Questo è stato un film non
facile, però in alcuni momenti mi sono anche molto
divertita”.
Di industria
cinematografica, piattaforme e cambiamenti
Non mancano una serie di domande
sullo stato del cinema italiano, sull’evoluzione dell’industria
cinematografica, sul nuovo mercato delle piattaforme e la crisi
delle sale. Rispetto a questi temi, Moretti espone il proprio punto
di vista.
Lo stato del cinema italiano
Moretti si dice convinto della
validità di molti registi e film italiani, che dimostrano la buona
salute del nostro cinema. Tuttavia, si concentra su ciò che intorno
ad essi si muove, focalizzando l’attenzione sui problemi del
mercato e non solo: “Il cinema italiano è vivo, come sempre. Ci
sono tanti registi, anche giovani – fino ai 65 anni – poi ci sono
Amelio, Bellocchio. […] E’ un cinema vivo di registi e film, però
privo di una cura, di attenzione intorno. Parlo ad esempio della
mancanza di belle trasmissioni sul cinema in televisione. […] A
volte il pubblico dà delle sorprese piacevoli”, cita il caso
dell’ampio successo Le otto montagne, “però intorno a questi film e
registi non c’è un’attenzione, una cura, che meriterebbero”. “I
film d’autore […] un tempo venivano ben preparati, coccolati,
uscivano al momento giusto. […] Ormai ci sono tanti film che
vengono gettati allo sbaraglio. Il pubblico non capisce cosa sta
uscendo, non capisce che tipo di film siano. […] Non è bello”.
Prosegue: “Un problema negli ultimi anni […] è stato, poi, che
tanti film teoricamente commerciali, praticamente, commerciali non
lo sono stati per niente. Questo, a proposito di industria
cinematografica è un fenomeno su cui riflettere”.
Le piattaforme
Sulle piattaforme e il loro ruolo
nell’industria cinematografica, Moretti ha le idee chiarissime e le
riassume, oltre che in una spassosissima sequenza de Il Sol
dell’avvenire, anche in una semplice affermazione: “Le
piattaforme vanno bene per le serie. I film si devono fare per il
cinema”.
Gli esercenti
A chi gli domanda cosa dovrebbero
fare gli esercenti per portare il pubblico in sala, Moretti
risponde così, da esercente della sala nella quale si svolge
l’incontro stampa: “Programmare buoni film” e cita alcuni
dei titoli che hanno fatto parte della programmazione più recente
del Nuovo Sacher. “In questo forse sono un po’ vecchio. Penso
che programmare buoni film sia la cosa principale”.
Nanni Moretti, fieramente contro
corrente
In questo panorama, il regista de
Il sol dell’avvenire rivendica infine il suo
essere stato sempre “contro corrente”, fedele al proprio modo di
fare cinema e alla propria idea di fruizione cinematografica,
indissolubilmente legata alla sala. “Ho sempre reagito andando
contro l’onda del momento. […] A metà anni 80 c’era la tendenza a
fare film fintamente internazionali, con cast e ambientazione
internazionale, in Italia, Firenze, o Venezia. Io ho reagito a
questa tendenza dominante […] con una mia casa di produzione – la
Sacher Film ndr- e producendo film italiani. […] Qualche anno dopo,
i cinema chiudevano […] e io ho aperto questa sala, andando contro
questa tendenza. Così anche più di 15 anni fa, quando gli
esordienti non se li filava nessuno, ho cominciato a fare […] Bimbi
belli, il festival con i registi esordienti. Anche ora, appunto, in
un momento di difficoltà delle sale, ho fatto finta di niente e ho
continuato a pensare, scrivere, girare, montare il mio film per gli
spettatori in un cinema. Quindi, cerco sempre di non preoccuparmi
troppo di quello che sta succedendo intorno”.
Il sol dell’avvenire, prodotto da Sacher Film e
Fandango, con Rai Cinema, Le Pacte, in collaborazione con France 3
Cinema, è in sala dal 20 aprile.
Marvel Studios ha
rilasciato una nuova featurette per Guardiani della Galassia
Vol. 3con lo
sceneggiatore/regista James Gunn, il capo dell’MCU Kevin
Feige e il cast del trequel che riflette sul viaggio che
li ha portati a questo punto.
Ci sono alcuni nuovi frammenti di filmati del film, insieme a
approfondimenti su com’è stato dare vita a questi personaggi dopo
che così tante persone hanno dubitato delle possibilità di successo
del franchise nel 2014. Molte persone hanno sostenuto che Guardiani della Galassia sarebbe stato ” Il primo
flop dei Marvel Studios” quando è stato annunciato, ma è invece
diventata una delle proprietà di maggior successo dei Marvel
Studios.
Di recente vi abbiamo
segnalato che la previsione per questo film è che possa
debuttare negli USA con un impressionante $ 130 milioni di incassi
nel primo weekend, anche se questo è un numero che potrebbe
facilmente aumentare man mano che ci avviciniamo alla data di
uscita che è prevista per il 5 maggio 2023.
Guardiani della
Galassia Vol. 3, la trama ufficiale
Guardiani della Galassia Vol. 3, l’attesissimo
terzo e ultimo capitolo della trilogia di Guardiani della
Galassia di James Gunn, che arriverà il 3 maggio nelle
sale italiane. “Nel film Marvel Studios
Guardiani della Galassia Vol. 3, l’amato gruppo
di improbabili Super Eroi sembra po’ diverso ultimamente. Peter
Quill, ancora provato dalla perdita di Gamora, deve riunire intorno
a sé la sua squadra per difendere l’universo, oltre a proteggere
uno di loro. Una missione che, se non sarà portata a termine con
successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li
conosciamo”.
La Universal Studios ha diffuso un
secondo trailer ufficiale di Fast X
(Fast and Furious 10), l’attesissimo decimo capitolo
della saga di
Fast and Furious. A poco più di un mese dalla fine,
Universal Pictures ha lanciato il secondo trailer cheoffre uno sguardo ancora migliore all’epica penultima
avventura per Dominic Toretto (Vin
Diesel) e la sua famiglia allargata.
Fast X, La fine della
corsa ha inizio
Fast
X uscirà nelle sale il 18 maggio 2023 ed è
diretto dal regista di Transporter Louis
Leterrier, che ha raccolto il timone dopo che Justin Lin ha
improvvisamente abbandonato il progetto a causa di divergenze
creative. Il film è scritto da Justin Lin e Dan Mazeau, con Justin
Lin ancora impegnato come produttore del film.
La fine della corsa ha inizio.
Fast
X, il decimo film della
saga di Fast & Furious, dà il via ai capitoli
finali di uno dei più leggendari e popolari franchise
cinematografici, giunto al suo terzo decennio e ancora sostenuto
dallo stesso cast e dagli stessi personaggi degli esordi. Nel corso
di molte sfide e contro ostacoli impossibili, Dom Toretto
(Vin
Diesel) e la sua famiglia hanno superato in astuzia,
coraggio e abilità tutti i nemici che hanno incontrato sul loro
cammino. Ora si trovano di fronte all’avversario più letale che
abbiano mai affrontato: una minaccia terribile che emerge dalle
ombre del passato, alimentata dalla vendetta, determinata a
disperdere la famiglia e a distruggere per sempre tutto e tutti i
suoi cari.
In Fast Five del 2011, Dom e la sua
squadra hanno eliminato il famigerato boss della droga brasiliano
Hernan Reyes e distrutto il suo impero su un ponte di Rio De
Janeiro. Quello che non sapevano è che il figlio di Reyes, Dante
(Jason
Momoa di Aquaman), ha assistito a tutto questo e
ha passato gli ultimi 12 anni a elaborare un piano per far pagare a
Dom il prezzo più alto. Il complotto di Dante spingerà la famiglia
di Dom da Los Angeles alle catacombe di Roma, dal Brasile a Londra
e dal Portogallo all’Antartide. Si stringeranno nuove alleanze e
torneranno vecchi nemici. Ma tutto cambia quando Dom scopre che suo
figlio di 8 anni (Leo Abelo Perry, Black-ish) è
l’obiettivo finale della vendetta di Dante.
La 76esima edizione del
Festival di Cannes ha svelato il poster ufficiale di
questa sua edizione 2023. Su di esso vi è l’attrice
Catherine Deneuve, immortalata mentre si trova
sulla spiaggia di Pampelonne, per le riprese di La Chamade
di Alain Cavalier. In quel film la Deneuve
interpretava Lucile, che conduce una vita mondana e superficiale,
venata di disinvoltura e gusto per il lusso. Il suo cuore batte
freneticamente, in fretta, con passione. Proprio come il cuore del
cinema che il Festival di Cannes celebra ogni anno: il suo battito
vivo e corposo si sente ovunque. Il cuore della Settima Arte – dei
suoi artisti, professionisti, dilettanti – batte come un tamburo,
al ritmo dell’urgenza che la sua natura eterna impone.
“Gioiosa, audace e romantica,
una giovane donna dai lunghi capelli biondi sorride, fiduciosa, al
suo futuro. È una certa forma di magia che Catherine Deneuve
incarna: pura, incandescente e talvolta trasgressiva. È questa
indicibile magia che il 76° Festival Internazionale del Film
trasmette con questo manifesto senza tempo. Per ribadire il
glorioso presente del cinema e per intravederne un futuro pieno di
promesse. Catherine Deneuve rappresenta ciò che il cinema non
dovrebbe mai smettere di essere: sfuggente, audace, irriverente.
Qualcosa di evidente: una necessità”, è quanto riporta il
comunicato diffuso dal Festival.
La locandina ufficiale del 76°
Festival di Cannes è stata realizzata da Hartland
Villa (Lionel Avignon, Stefan de Vivies) da una foto di
Jack Garofalo sul set di La Chamade. Come
noto, il Festival di Cannes si terrà dal 16 al 27
maggio e il suo programma ufficiale è già stato
svelato, e tra i nomi già annunciati spiccano Martin Scorsese
e Wes Anderson, ma anche Wim Wenders,
Kore-eda Hirokazu e Todd Haynes. Per
quanto riguarda invece l’avventura italiana sulla croisette,
quest’anno è il turno di Nanni Moretti, Marco
Bellocchio e Alice Rohrwacher, tutti e
tre in concorso. In attesa che il Festival abbia inizio, ecco qui
di seguito il poster ufficiale:
Il regista indiano Tarsem
Singh, formatosi come autore di celebri videoclip, è poi
approdato al cinema realizzando film fortemente influenzati dal
fantasy o dalla fantascienza. Titoli come Immortals,Biancaneve o Self/Less presentano
infatti contesti futuristici o fiabeschi, con i quali Singh può
sbizzarrire tutto il suo talento visionario, presentando narrazioni
thriller o avvincenti racconti d’azione. Il suo primo film,
The Cell – La cellula (qui la recensione), del 2000,
presentava già queste caratteristiche ed è probabilmente ancora
oggi il lungometraggio che meglio esprime i suoi interessi
artistici, il tutto calato in un racconto profondamente cupo e ai
limiti della distopia.
Caratterizzato da scenografie
oniriche, con ampi omaggi ad vari artisti contemporanei, da
H.R. Giger a Damien Hirst,
The Cell – La cellula sembra essere un classico thriller
psicologico incentrato sulla figura del serial killer, ma al di là
della trama il film presenta molto più di quanto si potrebbe
pensare. Il regista porta infatti lo spettatore e i suoi personaggi
letteralmente all’interno della mente di un assassino, dando forma
a tutti gli incubi che si agitano in essa. Costato 33 milioni di
dollari, il film ne guadagnò ben 104, a conferma del grande
interesse suscitato nei fan del genere.
Tuttavia The Cell – La
cellula fu anche oggetto di numerose critiche, sia per i suoi
eccessi stilistici che per la sceneggiatura tutt’altro che
perfetta. Negli anni è però stato rivalutato come un titolo a suo
modo degno di nota, che non manca di suscitare ancora un certo
fascino. Prima di intraprenderne una visione, sarà certamente utile
approfondire alcune curiosità relative a tale film. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e al suo sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti la pellicola nel proprio
catalogo.
The Cell – La cellula: la trama del film
In un futuro non troppo lontano, una
tecnologia sperimentale permette agli psicanalisti di entrare
letteralmente all’interno dell’inconscio dei loro pazienti, per
meglio indagare sulla loro mente e ricorrere a dalle terapie più
efficaci. Catherine Deane specializzata in questo
tipo di tecnologia, viene incaricata dall’ ispettore di polizia
Peter Novak di entrare all’interno della mente di
Carl Stargher, un serial killer finito in coma,
per scoprire il luogo di prigionia della sua ultima vittima. L’uomo
dopo aver catturato le sue prede, le intrappola infatti in una
specie di gabbia destinata a riempirsi d’acqua, facendole così
morire di annegamento.
Catherine comincia così le sue
indagini all’interno della mente del serial killer, scoprendo che
le violenze subite nell’infanzia ne hanno scisso la psiche: da una
parte vi è un un bambino, che riassume la sua parte buona, ma
dall’altra vi è un mostro dispotico che dà forma ai peggiori
istinti del serial killer. Piano piano, Catherine conquista la
fiducia del bambino nel tentativo di scoprire ciò che egli sa
dell’ultima ragazza rapita. Così facendo, tuttavia, finisce per
diventare a sua volta prigioniera nella mente del criminale, dove
può accaderle di tutto.
The Cell – La cellula: il cast del film
Ad interpretare Catherine Deane vi è
l’attrice e cantante Jennifer Lopez,
la quale accettò il ruolo in quanto affascinata dal contesto
immaginato dal regista. Nel film l’attrice appare anche con costumi
e acconciature molto diverse, che simboleggiano i cambiamenti del
suo personaggio. Inizialmente la Lopez aveva richiesto di poter
indossare degli abiti comodi, ma ciò le fu negato in quanto la
scomodità di questi era ideale al malesse vissuto dal suo
personaggio. Accanto a lei, nei panni del serial killer Carl
Stargher vi è Vincent
D’Onofrio, il quale ha rivelato che dopo aver visto la
sua interpretazione sua moglie si è rifiutata di dormire accanto a
lui per ben due settimane.
Ad interpretare il piccolo Carl
Stargher vi è invece l’attore Jake Thomas, noto
principalmente per aver interpretato poi Matt McGuire nella serie
Lizzie McGuire. Nei panni del detective Peter Novak vi è
l’attore Vince Vaughn,
mentre Tara Subkfoff è Julia Hickson, la ragazza
rapita da Carl. Quest’ultima, che doveva recitare sott’acqua in una
scena, non sapeva starci senza tenersi chiuso il naso con le dita.
Per mancanza di tempo, non fu possibile sostituirla con un’altra
attrice e la scena rimase così. Nel film sono poi presenti
Jake Weber nei panni di Gordon Ramsey e
Marianne Jean-Baptiste in quelli della dottoressa
Miriam Kent.
The Cell – La cellula: il
sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Nel 2009 è stato realizzato un
sequel del film, dal titolo The Cell 2 – La soglia del
terrore. Questo è diretto non più da Singh ma da
Tim Iacofano e anche il cast di attori è
completamente diverso. Protagonista è l’attrice Tessie
Santiago, nei panni di Maya, un’investigatrice con la
capacità di leggere nella mente degli altri. Nel film la donna si
trova a dover entrare nella mente di un serial killer che tortura
le sue vittime fino a farle morire, per poi riportarle in vita e
ucciderle di nuovo. Questo sequel è stato però rilasciato
direttamente per il mercato home video, non ottenendo un
particolare successo.
È possibile fruire di
The Cell – La cellula grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Chili Cinema e Rai Play. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 19 aprile alle ore
21:30 sul canale Warner
TV.
Nel loro raccontare mondi,
personaggi e storie, il cinema e i videogiochi hanno più volte
incrociato le loro strade, offrendosi l’un l’altro nuovi
appassionanti contenuti. È quello che è accaduto anche con il film
del 2005 Doom, diretto dal polacco
Andrzej Bartkowiak, principalmente celebre per
essere stato il direttore della fotografia di film come Un giorno di ordinaria
follia e L’avvocato del diavolo. Per
il suo terzo lungometraggio per il cinema egli dà vita alla
trasposizione della celebre serie videoludica, divenuta popolare in
particolare per essere uno degli esempi più influenti del genere
sparatutto in prima persona.
Con il successo del secondo
videogioco della serie, gli studios hollywoodiani iniziano ad
interessarsi alla realizzazione di un film incentrato su questi.
Tuttavia, a frenarne la realizzazione vi fu il tristemente noto
massacro alla Columbine High School. Tale evento portò a ritenere
inadatto un film incentrato su quelle particolari sparatorie, e il
progetto venne momentaneamente accantonato. Con l’uscita nel 2004
del videogioco Doom 3, tuttavia, i discorsi intorno alla
realizzazione di un film ripresero, portando infine ad un
adattamento liberamente ispirato proprio al nuovo capitolo della
serie.
Arrivato in sala, Doom si
rivelò però un cocente insuccesso di pubblico. Il film arrivò
infatti a guadagnare soltanto poco meno di 60 milioni a livello
globale, a fronte di un budget di quasi 70. Tale risultato spinse
naturalmente la Universal a non mettere in cantiere un sequel,
preferendo abbandonare ogni piano a riguardo. Ad oggi, però, il
film risulta essere uno “scult” da recuperare sia per gli effetti
speciali impiegati per i mostri presenti (realizzati dal premio
Oscar Stan Winston), sia per il suo cast di noti
attori. Proseguendo nella lettura si potranno scoprire le
principali curiosità legate a Doom.
Doom: la trama del
film
La storia del film si apre su Marte,
all’interno della stazione spaziale Olduvai, dalla quale
improvvisamente si interrompono le comunicazioni con la Terra. Gli
ultimi messaggi ricevuti non lasciano però molti dubbi: si tratta
di richieste di aiuto. Individuati alcuni superstiti tra gli
scienziati lì presenti, un gruppo di esperti marines vengono
inviati lì per trarre in salvo questi e abbattere la minaccia
presentatasi, qualunque essa sia. Tra gli uomini scelti vi sono
l’infallibile caposquadra Sarge e l’ex scienziato
John “Reaper” Grimm. Arrivati sulla stazione
tramite un congegno di teletrasporto chiamato Arca, gli
uomini si imbattono nei responsabili Markus
Pinzerowski e il dottor Carmack. Questi,
in stato confusionale, avvertono il gruppo di alcune pericolose
presenze.
Ben presto, infatti, questi si
imbattono in una serie di strane creature aliene, denominate Imp.
Riuscendo ad uccidere una di queste, i soldati hanno modo di
analizzarla, scoprendo cose ben più terribili di quanto potessero
aspettarsi. La loro missione di salvataggio diventa allora una vera
e propria prova di sopravvivenza, dove la fiducia reciproca verrà
continuamente messa a dura prova. Per poter sperare di non essere
coinvolti da quanto sta accadendo su Olduvai, i soldati e gli
scienziati superstiti dovranno trovare il modo di fuggire,
assicurandosi però di non portare dietro con sé le mostruosità lì
presenti.
Doom: il cast del
film
Per dar vita al film, i produttori
desideravano affidare i ruoli di protagonisti ad alcuni celebri
nomi del genere fantascientifico e d’azione. Il primo nome
considerato per il protagonista fu quello di Arnold
Schwarzenegger, che aveva già recitato in un ruolo
simile nel film Predator. L’attore però rifiutò la parte,
che fu allora proposta a Vin
Diesel, divenuto celebre grazie a Fast &
Furious. Dopo che anche questi declinò l’offerta, il ruolo di
John Grimm venne proposto a Dwayne
Johnson. Egli però preferì interpretare il duro Sarge,
trovandolo maggiormente interessante anche per via di alcuni suoi
aspetti controversi. L’attore raccontò di essersi preparato al
ruolo cercando di prendere dimestichezza con i videogiochi da cui
il film era tratto, avvertendo però un profondo senso di nausea
dato dalla loro particolare modalità di gioco.
Il ruolo del protagonista John Grimm
viene invece ricoperto da Karl
Urban, divenuto particolarmente noto grazie al
personaggio di Eomer in Il Signore degli Anelli. L’attrice
Rosamund
Pike, candidata all’Oscar per Gone Girl, dà
invece vita a Samantha Grimm, sorella di John nonché scienziata di
fondamentale importanza all’interno della stazione Olduvai. Questi
attori dovettero sottoporsi anche ad alcune settimane di
addestramento militare, al fine di acquisire tanto la fisicità
quanto la credibilità richiesta per i ruoli. Nei panni del
responsabile della stazione Marcus Pinzerowski vi è invece l’attore
Dexter Fletcher, oggi noto come regista di
Rocketman e
Bohemian Rapsody. L’attore Doug Jones è
invece interprete di alcuni dei principali mostri presenti nel
film. Jones è noto per essere specializzato in ciò, avendo dato
anche vita alle creature di Il labirinto del Fauno e
La forma
dell’acqua.
Doom: il sequel, il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
I non entusiasmanti risultati del
film non permisero di dar vita ad un sequel del film, come
inizialmente previsto dai produttori. Tuttavia, nel 2019 viene
realizzato Doom: Annihilation, diretto da Tony
Giglio. Il film si configura come un reboot della serie, e
dunque non come un vero e proprio sequel. L’idea per questo nuovo
lungometraggio ha preso forma soltanto dopo l’ennesimo successo
della saga videoludica con il nuovo capitolo rilasciato nel 2016.
Per questa nuova trasposizione, il regista decise di introdurre più
mostri, più azione e più elementi basati direttamente dai
videogiochi. Il film è poi arrivato direttamente per l’home-video,
non passando dunque in sala. Nonostante ciò, le vendite hanno fatto
registrare buoni incassi.
Per gli appassionati del film è
possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Doom è infatti disponibile nel catalogo
di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, e
Netflix. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento
generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato
periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre
trasmesso in televisione il giorno mercoledì 19
aprile alle ore 21:00 sul canale
20 Mediaset.
La Lionsgate sta lavorando a un
adattamento di una serie TV basata sulla tetralogia di
Twilight, come conferma Variety. La serie sarebbe basata
sull’omonima serie di libri di Stephanie Meyers,
precedentemente adattata in un franchise cinematografico. Al
momento, al progetto non è associato alcun autore o servizio di
streaming/rete.
Wyck Godfrey ed
Erik Feig dovrebbero essere i produttori
esecutivi. Feig è l’ex co-presidente del Lionsgate Motion Picture
Group, mentre Godfrey e la sua società di produzione Temple Hill
hanno prodotto i cinque film di “Twilight”. Si prevede inoltre che
Meyers sarà coinvolta in qualsiasi potenziale serie. Tuttavia,
Lionsgate non ha ancora replicato alle richieste di Variety di
commentare la notizia.
Il franchise cinematografico, noto
collettivamente come The Twilight Saga, era
composto da cinque film ed è uscito tra il 2008 e il 2012. I cinque
film hanno incassato oltre $ 3 miliardi al botteghino globale in
totale e avevano come protagonisti Robert Pattinson e Kristen
Stewart, poi diventate star internazionali di altissimo
livello.
In esclusiva nazionale e per la
prima volta in Italia, ARF! e
l’Instituto Cervantes di Roma presentano alla Sala Dalì di Piazza
Navona la mostra del rinomato artista spagnolo, vincitore di 5
Eisner Awards e 2 Harvey Awards, David Aja.
“Con un linguaggio ricco di
sfumature, David Aja non è solo uno dei grandi autori contemporanei
del fumetto spagnolo, ma una figura ammirata in tutta Europa. È una
gioia e un motivo di orgoglio portare il meglio del suo lavoro ai
romani” così dichiara il Direttore Instituto Cervantes di Roma
Ignacio Peyró.
In De Sagittis et
Seminibus, che sarà inaugurata il 28 aprile 2023
alle ore 18 alla presenza dell’artista, verranno esposte
alcune delle creazioni più rappresentative dell’intero percorso
artistico di David Aja.
Dalle pagine di Daredevil e
di The Immortal Iron Fist sui testi di Ed Brubaker e Matt
Fraction allo straordinario ciclo di Hawkeye (Marvel / Panini Comics) che lo
consacra nel comicdom mondiale; dalle avventure di Clint
“Occhio di Falco” Barton in assolo senza Avengers, alle
pluripremiate copertine per la Scarlet Witch di James Robinson.
Inoltre le tavole di The Seeds (Berger Books / Bao
Publishing, 2021), scritta da Ann Nocenti, a completamento di
questa ricca esposizione romana con la quale i visitatori potranno
ammirare tutti i processi creativi di Aja, in un percorso che
coniuga armonicamente il suo inconfondibile tratto “classico” e al
contempo modernissimo al design e alle sperimentazioni grafiche e
digitali che ne caratterizzano l’intera opera.
Come sottolinea Stefano
“S3Keno” Piccoli, direttore di ARF!
Festival e curatore della mostra: “Con questa
esposizione dedicata all’arte di David Aja, vogliamo proseguire
quello stesso percorso intrapreso con altri grandi autori
internazionali come Frank Quitely e Darwyn Cooke che – nel
pubblicare per la Marvel e la DC Comics – riescono magistralmente a
far convivere le leggendarie icone pop del fumetto supereroistico
nordamericano a un segno d’autore ultra riconoscibile,
caratterizzante, di alta cifra stilistica”.
Le opere in mostra saranno raccolte
nell’ARFbook 2023, il catalogo delle mostre di ARF! disponibile
presso il Bookshop di ARF! Festival dal 12 maggio al Mattatoio La
Pelanda a Roma.
David Aja,
(Valladolid, 1977), fumettista, grafico e illustratore, si è
laureato in Belle Arti all’Università di Salamanca, con
specializzazione in Design e Audiovisivo, cominciando quasi
immediatamente a lavorare come professionista per quotidiani e
riviste periodiche come El Paìs, Rolling Stone, Men’s Health, per
illustrazione editoriale, copertine di dischi e pubblicità.
Come fumettista è approdato alla
Marvel Comics nel 2005 cominciando a disegnare
su X-Men Unlimited, Wolverine e
Daredevil (da ricordare la sua storia La vita
segreta di Foggy Nelson sui testi di Ed Brubaker),
fino ad un primo memorabile ciclo di The ImmortalIron Fist scritto da Matt
Fraction tra il 2006 e il 2008. Seguiranno The New
Avengers, Captain America,
Thor,Secret Avengers e
nuovamente Wolverine (memorabile Debt of Death
scritta da David Lapham nel 2011), ma è proprio il rinnovato
connubio artistico con Fraction che nel 2012 lo porterà al suo più
grande successo: Hawkeye, premiata con 2 Eisner Awards nel 2013 e
altri due nel 2014. Numerosissime le copertine che firma ancora per
la Marvel, tra le quali Fantastic Four, Iron Man, Black Panther,
Secret Wars, Star
Wars, The Punisher, Jessica Jones, Doctor Strange, X-Corps ma
soprattutto per la serie Scarlet Witch, grazie alle cui
illustrazioni vince il suo 5° Eisner Award nel 2016.
Slegatosi dal genere supereroistico,
nel 2018 con Ann Nocenti crea la miniserie «epica e disturbante»
The Seeds, pubblicata negli USA dalla Berger Books di Karen Berger
e in Italia come volume unico da Bao Publishing, di cui Frank
Quitely ha detto: «Un libro disegnato splendidamente, costruito in
modo davvero completo e intelligente!» É invece del 2021 la sua
prima collaborazione con la DC Comics, con la bellissima storia
breve The Devil in the detail per la prestigiosa collana d’autore
Batman: Black & White, di cui cura sia i testi che i disegni.
Mi piace affrontare ogni nuovo progetto in modo diverso,
mettermi alla prova tutto il tempo. Perché?Da un lato non
mi piace ripetere quello che ho fatto, perché l’ho già fatto,
e dall’altro penso che ogni storia abbia bisogno del “proprio modo”
per essere raccontata. Sì, mi piace complicarmi le cose, ma spero sia un bene per le
storie che disegno. David Aja
Disney+ ha diffuso il trailer
ufficiale di Sam – Una vita da Sassone,
la prima serie originale prodotta in Germania e interpretata da
Malick Bauer, Svenja Jung, Luise von Finckh, Ivy Quainoo,
Thorsten Merten, Martin Brambach, Carina Wiese e Tyron
Ricketts.
Sam – Una vita da
Sassone: Quando esce e dove vederla in streaming
Sam – Una vita da
Sassone debutterà il 26 aprile in esclusiva sulla
piattaforma streaming Disney+ con tutti i sette
episodi.
La trama e il cast di
Sam – Una vita da Sassone
Sam – Una vita da Sassone
si basa sull’incredibile storia vera di Samuel Meffire, il primo
poliziotto nero della Germania dell’Est. È una serie avvincente che
segue l’irrefrenabile ricerca di Sam del proprio posto in una
società caratterizzata da forti pregiudizi. Nella sua lotta per
vincere il sistema, diventa il volto di una campagna antirazzista e
il simbolo di una nuova Germania. Tuttavia, la sua fulminea ascesa
alla fama è rapidamente seguita da una brusca caduta: finisce
infatti dietro le sbarre e i tabloid tedeschi lo bollano come
“nemico pubblico numero 1”.
Il vincitore dell’International
Emmy Award Jörg Winger (Deutschland83/86/89), che è anche
showrunner di Sam – Una vita da Sassone, Sebastian
Werninger (entrambi della Big Window Productions) e Tyron Ricketts
(Panthertainment) sono i produttori della miniserie in sette parti.
L’executive producer è Leslie-Alina Schäfer, la producer è Naomi
Marne (Big Window Productions). I creatori sono Tyron Ricketts,
Jörg Winger e Christoph Silber (Nordwand).
Sam – Una vita da Sassone
riunisce una squadra eccezionale e diversificata, sia davanti che
dietro la macchina da presa: i registi principali sono Soleen Yusef
(House Without Roof, Deutschland89) e Sarah
Blaßkiewitz (Precious Ivie), gli sceneggiatori principali
sono Jörg Winger e Christoph Silber che hanno scritto le
sceneggiature insieme alla Writers Room Malina Nnendi Nwabuonwo,
Toks Körner, Tyron Ricketts, Soleen Yusef e Carolin Würfel).
Sam – Una vita da Sassone
si basa sulla biografia di Samuel “Sam” Njankouo Meffire. Malick
Bauer (Frau Jordan stellt gleich, Wir) è il
protagonista; Alex – il mentore di Sam, con cui condivide
l’esperienza di essere un tedesco nero – è interpretato da Tyron
Ricketts. Svenja Jung, Luise von Finckh, Carina Wiese, Paula Essam,
Ivy Quainoo, Thorsten Merten, Martin Brambach, Nyamandi Adrian,
Aristo Luis, Daniel Klare e altri ancora fanno parte del cast con
Stephan Burchardt e Max Preiss alla regia. Sam – Una vita da
Sassoneè una produzione Big Window Productions in
collaborazione con Panthertainment per Disney+. La miniserie in sette parti è
sponsorizzata dal German Motion Picture Fund (GMPF) e da Medienbord
Berlin Brandenburg.
Apple
TV+ ha rilasciato oggi il trailer di High Desert, la
nuova dark comedy in 8 episodi con Patricia
Arquette, che è anche produttrice esecutiva,
Matt Dillon, Christine Taylor, Weruche Opia,
Brad Garrett, Bernadette Peters, Rupert Friend e Keir
O’Donnell.
Diretta dal vincitore dell’Emmy Jay
Roach, creata da Nancy Fichman, Katie Ford e Jennifer
Hoppe e con Ben Stiller come produttore esecutivo, la
serie, composta da otto episodi della durata di mezz’ora ciascuno,
farà il suo debutto su Apple TV+ il 17 maggio con i primi tre
episodi, seguiti da nuovi episodi settimanali, ogni mercoledì.
https://youtu.be/vcPQHH9PxtQ
La trama e il cast di High
Desert
High Desert segue
le vicende di Peggy (Patricia Arquette), una tossicodipendente che
decide di ricominciare da capo dopo la morte dell’amata madre, con
la quale viveva nella piccola città di Yucca Valley, in California,
e prende una decisione che le cambia la vita: diventare un
investigatore privato.
La serie è creata e scritta da
Nancy Fichman (“Nurse Jackie – Terapia d’urto”,
“Damages”), Katie Ford (“Miss Detective”) e Jennifer
Hoppe (“Grace and Frankie”, “Nurse Jackie – Terapia
d’urto”, “Damages”), che sono anche produttori esecutivi. “High
Desert” è prodotto internamente da Apple Studios, Red Hour Films, 3
Arts Entertainment e Delirious Media.
Il progetto riunisce Ben Stiller e Patricia
Arquette dopo “Scissione“,
“Escape at Dannemora” e il classico della commedia “Amori e
disastri (Flirting with Disaster)” e ritrova lo stesso Stiller e
Jay Roach di nuovo insieme dopo il loro lavoro su un’altra
leggendaria trilogia di commedie “Ti presento i miei”, “Mi presenti
i tuoi?”, “Vi presento i nostri”.
Anche se la maggior parte dei film
d’azione vede l’eroe sconfiggere i cattivi e salvare la situazione,
nei film che vi proponiamo in questo articolo l’eroe fallisce.
Negli esempi più classici di Bene contro Male, può sembrare
essenziale regalare al pubblico un finale che evochi l’ottimismo,
come Indiana Jones che combatte i nazisti e
impedisce la loro conquista del mondo ne I predatori dell’arca perduta, o il
maresciallo Kane che difende la città e spara al fuorilegge
Frank Miller in Mezzogiorno di
fuoco. Ogni tanto, però, è altrettanto importante mostrare
l’eroe che perde e il male che trionfa, confezionando un finale
moralmente ambiguo, ma non per questo meno realistico, per un film
d’azione.
1Avengers: Infinity War
(2018)
Avengers: Infinity War contrappone alcuni dei
più potenti della Terra a Thanos, il
Titano Pazzo, il cui unico desiderio è spazzare
via metà della popolazione mondiale usando il Guanto dell’Infinito. Nonostante gli sforzi
congiunti di Capitan America, Iron
Man, Hulk, Doctor
Strange, Vedova Nera e molti altri,
Thanos finisce per avere successo.
Lo
Snap rimane uno dei momenti più devastanti del MCU: gli eroi
falliti guardano Visione,
Spider-Man e altri loro amici svanire nel nulla,
il loro destino è incerto, la loro assenza ricorda l’ultimo
sacrificio e forse è il miglior esempio recente di film d’azione in
cui gli eroi falliscono.
I Pixar Animation Studios tornano al
Festival di Cannes 76 il 27 maggio per l’anteprima
mondiale del loro nuovissimo lungometraggio Elemental. Presentato Fuori Concorso,
il film uscirà nelle sale il 16 giugno negli Stati Uniti e il 21
giugno in Francia. Elemental è il quarto
lungometraggio dei Pixar Animation Studios ad essere presentato
nella Selezione Ufficiale, dopo Up, Inside
Out e Soul.
A Element City fuoco,
acqua, terra e aria convivono in perfetta armonia. È qui che vivono
Ember, una giovane donna impavida e arguta con una forte
personalità, e Wade, un ragazzo sentimentale, amante del
divertimento e che segue il flusso. La loro amicizia sfida le
convinzioni di Ember sul mondo in cui vivono…
Pete Docter, chief creative officer della Pixar, ha dichiarato
che il ritorno di quest’anno a Cannes è particolarmente speciale
per lo studio. «Mentre emergiamo tutti dai nostri bozzoli
pandemici e ci riuniamo nelle stanze delle storie, nelle giornate
di animazione e nelle sessioni di brainstorming improvvisate, è una
gioia e un onore riavere la Pixar sulla Croisette. Diretto dallo
straordinario narratore Peter Sohn, ‘Elemental’ è divertente, pieno
di cuore e, francamente, sbalorditivo da vedere. È stato creato per
essere visto dal pubblico sul grande schermo e mi piace che sarà
presentato in anteprima mondiale a Cannes».
La Disney ha chiesto agli attori
Adèle Exarchopoulos e Vincent
Lacoste di prestare le loro voci agli incredibili
personaggi di Element City, Flam (Ember) e Flack (Wade) nella
versione francese.
Thierry Frémaux,
Delegato Generale del Festival: «Per molti anni, il Festival di
Cannes ha accolto film d’animazione provenienti da tutto il mondo.
Pixar Animation Studios, con Up, diretto da Pete Docter, ha fatto
la storia di Cannes aprendo la 62a edizione del Festival nel 2009.
È stato un evento meraviglioso! Questa è un’altra grande
opportunità, per presentare l’incredibile Elemental, per la “Last
Screening” di questo 76° Festival di Cannes, e per pensare alle
nostre vite in modo così potente».
Sony Pictures ha
diffuso il trailer ufficiale di Insidious:
La Porta Rossa, il quinto capitolo della
serie horror di culto che è diretto e interpretato da
Patrick Wilson.
In Insidious:
La Porta Rossa, il cast originario del franchise
horror si riunisce nell’ultimo capitolo della terrificante saga
della famiglia Lambert. Per mettere a tacere i loro demoni una
volta per tutte, Josh (Patrick Wilson) e Dalton
(Ty Simpkins), ormai in età da college, devono spingersi
nell’“Altrove” più a fondo di quanto non abbiano mai fatto,
affrontando l’oscuro passato della loro famiglia e una serie di
nuovi e più spaventosi terrori che si nascondono dietro la porta
rossa.
Dopo il sensazionale successo dei loro primi tre film, i Me
Contro Te sono tornati con una nuova, inedita avventura…
questa volta in missione nella giungla! Me Contro Te Il
Film – Missione Giungla arriva oggi mercoledì 19 aprile,
su tutte le principali piattaforme digitali per
Warner Bros. Home Entertainment. Il film è disponibile per
l’acquisto su Apple TV app, Prime Video, Youtube, Rakuten TV e Microsoft Film
& TV e, dal 3 maggio, anche a noleggio su Sky Primafila e Mediaset
Infinity.
A partire da domani, giovedì 20 aprile, ‘Me Contro Te Il Film –
Missione Giungla’ arriva anche in DVD e in una speciale edizione
DVD con gadget portachiavi: all’interno diversi contenuti speciali
incluso un imperdibile Backstage. E per i fan di Lui e Sofì,
disponibile da domani anche l’imperdibile cofanetto “4 film
collection” che conterrà al suo interno le quattro imperdibili
avventure cinematografiche dei Me Contro Te.
I Me contro Te hanno inoltre presentato oggi, sul loro
canale YouTube ufficiale, i primi dieci minuti del film in
anteprima, disponibili a questo link:
‘Me Contro Te Il Film – Missione Giungla’, sempre per la regia
di Gianluca Leuzzi, è una produzione Warner Bros. Entertainment
Italia, Colorado Film Production e Me Contro Te.
La trama di Me Contro Te Il Film – Missione
Giungla
Dopo le avventure nell’Antico Egitto, Luì e Sofì vorrebbero
solo riposarsi, ma una nuova minaccia incombe sulla Terra. Una
fonte magica nascosta tra la giungla custodisce la chiave per
annullare tutti gli incantesimi del mondo ma, se contaminata, può
trasformare la Terra in un deserto spoglio e senza vita. Viperiana
lo ha scoperto e con l’aiuto del suo fedele servitore Serpe ha già
iniziato a mescolare nella fonte pozioni stregate che rendono
l’acqua viola; ci vorrà solo qualche giorno perché tutto sia
irreversibilmente avvelenato. Inizia una lotta contro il tempo per
Luì e Sofì che insieme all’aiutante di Pongo e accompagnati dalla
guida Serenino e da Tara, figlia del capo tribù dei Pesantosi,
dovranno decifrare la mappa che li condurrà alla fonte magica e
sventare il piano diabolico di Viperiana. Ma devono stare attenti,
perché tra loro si nasconde un nemico inaspettato!
Me Contro Te Il Film – Missione
Giungla è scritto da Emanuela Canonico, Andrea Boin,
Luigi Calagna, Sofia Scalia e Gianluca Leuzzi. Il film è diretto da
Gianluca Leuzzi.
La fotografia del film è di Vito Trecarichi, il montaggio di
Davide Cerfeda, la scenografia di Mario Torre e i costumi di Tecla
Turiaco. Le musiche del film sono di Matteo Curallo.
Me contro Te Il Film – Missione
Giungla è una produzione Warner Bros. Entertainment
Italia, Colorado Film Production e Me Contro Te. Il film è stato
distribuito nelle sale italiane da Warner Bros. Pictures.
Ryan Reynolds, Jason Momoa e Aubrey Plaza si
uniscono per una nuova commedia che promette molte risate, un
progetto ibrido tra animazione e live-action che vanterà di un cast
stellare. Secondo Deadline, il film sarà diretto
da Peter Atencio e si intitolerà Animal
Friends. I dettagli della trama sono attualmente tenuti
nascosti dalla produzione Lionsgate, che si avvarrà anche di una
performance di Vince Vaughn. Il film sarà R-Rated,
dando a tutti gli artisti la libertà di scatenarsi con i loro
personaggi, in quello che è stato annunciato essere un road
movie.
Ryan Reynolds è attualmente impegnato con
Deadpool 3, che integrerà il personaggio
nell’universo cinematografico Marvel dopo aver fatto parte del
franchise degli X-Men di Fox dal 2016. Il sequel
vedrà Hugh Jackman tornare nel ruolo di Wolverine
dopo aver chiuso la sua storia nell’acclamatissimo
Logan di James Mangold,
un’avventura western che è servita come addio per l’attore e per il
Charles Xavier di Patrick Stewart. Tuttavia,
entrambi gli interpreti sarebbero tornati ai rispettivi ruoli, con
Stewart che è apparso in Doctor Strange nel Multiverso
della Follia della scorsa estate.
Jason Momoa dovrà affrontare un diverso tipo
di problema con i supereroi quando tornerà ad Atlantide in Aquaman e il
Regno Perduto che uscirà alla fine dell’anno.
James Wan siederà ancora una volta dietro la
macchina da presa per un’altra avventura oceanica ambientata nel
DC
Extended Universe. Oltre a raccogliere ancora una
volta il tridente, Momoa salirà a bordo di un’auto truccata super
veloce per entrare in pista con Fast
and Furious 10, il mese prossimo. In qualità di nuovo
arrivato nel franchise di corse su strada, rapine e auto che
possono volare nello spazio, Jason Momoa vestirà i panni del cattivo e sarà
un prezioso alleato per la Cipher di
Charlize Theron.
Dopo anni di gavetta, balzata di
recente all’attenzione della prima classe di Hollywood con una
nomination individuale ai Golden Globes e una vittoria di gruppo ai
SAG per The White Lotus – Sicily, Aubrey
Plaza reciterà nel prossimo progetto di Francis
Ford Coppola, Megalopolis.
Il film seguirà la storia di una donna (Nathalie
Emmanuel) che si sentirà divisa tra il punto di vista
conservatore di suo padre (Forest
Whitaker) e la visione del mondo del suo ragazzo
(Adam
Driver). Sebbene non sia stata fissata una data di
uscita per il progetto, le riprese si sono concluse il mese scorso,
il che significa che non ci vorrà molto prima che un distributore
faccia un annuncio su quando il pubblico può aspettarsi di vedere
il film nei cinema.
Dopo essere balzati all’attenzione
del grande pubblico con Captain America: The Winter
Soldier, Anthony e Joe Russo hanno
costruito una solida carriera di registi e produttori e hanno dato
vita, con la loto AGBO, a numerosi progetti di successo, tra cui il
franchise di Tyler Rake su Netflix
(Extraction, in originale).
Il 16 giugno 2023 arriverà sulla
piattaforma Tyler Rake 2, e secondo i produttori, ci
sarebbe abbastanza spazio anche per un terzo capitolo della saga,
visto che Chris Hemsworth, protagonista principale,
sembra richiamare tantissimo successo e pubblico, anche al di fuori
del MCU, dove ha conosciuto i
Russo.
In occasione della premiere di
Citadel a Londra, altro progetto a cui i Russo
prestano il loro genio, associandosi questa volta a Prime Video, Joe Russo ha dichiarato che sebbene
non ci siano ancora dei veri e proprio lavori in corsi per un loro
prossimo film, un Tyler Rake 3 sembra essere il passo più ovvio per
la squadra.
Nella sua risposta, Russo ha
affermato che c’è la ferma intenzione di espandere il franchise:
“Voglio dire, non vuoi mai anticipare la risposta del pubblico,
ma c’è sicuramente spazio per un Tyler Rake 3. Ci sono alcune
sorprese in Tyler Rake 2 che potrebbero aprire il mondo del
franchise, e oltre quelle, penso che Sam Hargrave abbia fatto un
incredibile lavoro con questo film, e penso che abbia superato il
primo”.
Il primo film di Tyler
Rake è stato rilasciato su Netflix il 24
aprile 2020 e non è passato molto tempo prima che venisse
confermato che Joe Russo aveva firmato con Netflix per scrivere un
sequel. Il primo sguardo al sequel è stato presentato in anteprima
poco più di un anno dopo alla presentazione
TUDUM di Netflix nel settembre 2021.
Da quando Disney+ ha portato Marvel
eStar
Warsin televisione, c’è stato un crescente
interesse per scoprire in anticipo la durate degli episodi. Questi
sono sempre stati un argomento caldo tra i fan quando si è trattato
dei film, ma ora questo interesse si è trasferito sui prodotti
concepiti per il piccolo schermo .
Alla fine, tutto si riduce a voler semplicemente sempre di
più da questi prodotti, ma se qualcuno di voi sperava in un
gigantesco finale per la
terza stagionedi The
Mandalorianrimarrà parecchio
deluso. La cosa positiva è che non durerà solo 25 minuti come
alcuni rumors avevano suggerito nelle scorse settimane ma oggi è
stato riferito che l’ultimo episodio durerà
solo 38 minuti e 56 secondi.
In tutta onestà, è all’incirca la stessa lunghezza della
premiere della terza stagione, “The Apostate”, ma è un po’ più
breve dei precedenti finali di The
Mandalorian. “Redemption”
della prima stagione è durato 50 minuti, mentre “The Rescue” della
seconda stagione è durato 48 minuti. Questo dettagli rende
questo epilogo il finale più breve dello show fino ad oggi. E’ una
notizia “sorprendente” considerato quanto c’è da svelare prima che
salutiamo ancora una volta Din Djarin e Grogu.
Nella terza stagione continuano i
viaggi del Mandaloriano nella galassia di Star
Wars. Un tempo cacciatore di taglie solitario, Din Djarin si è
riunito a Grogu. Nel frattempo, la Nuova Repubblica lotta per
allontanare la galassia dal suo passato oscuro. Il Mandaloriano
incontrerà vecchi alleati e si farà nuovi nemici mentre lui e Grogu
continuano il loro viaggio insieme.
The
Mandalorian torna su Disney+ il 1° marzo. La serie è
interpretata da
Pedro Pascal, Katee Sackhoff, Carl Weathers, Amy Sedaris, Emily
Swallow e Giancarlo Esposito. Tra i registi degli otto
episodi della terza stagione ci sono Rick Famuyiwa, Rachel
Morrison, Lee Isaac Chung, Carl Weathers, Peter Ramsey e
Bryce Dallas Howard. Jon Favreau è showrunner/capo sceneggiatore ed
executive producer insieme a Dave Filoni, Rick Famuyiwa, Kathleen
Kennedy e Colin Wilson. Karen Gilchrist e Carrie Beck sono i
co-executive producer.
Ewan McGregor reciterà nel ruolo principale in
Lodi, una serie drammatica in via di sviluppo di
Prime Video. Lo apprendiamo da Variety. La serie è ispirata a
un articolo online scritto dal giornalista e autore Andrew
Dubbins.
Secondo la descrizione ufficiale, la
storia segue il venditore di auto Lou (Ewan
McGregor): dopo che un mafioso si offre di acquistare
la sua concessionaria a Lodi, in California, l’uomo si infiltra
nella mafia, lavorando come informatore per l’FBI. Nei tre anni
successivi, Lou viene pesantemente coinvolto nel lavoro della
famiglia criminale, facendosi strada tra i ranghi mentre cerca di
ottenere le prove per la prima condanna in assoluto di un
famigerato boss del crimine, Joe Bonnano.
Timothy Greenberg
sarà showrunner e produttore esecutivo. Il lavoro più recente di
Greenberg è stata la dark comedy del 2019 Living With
Yourself, dove ha lavorato come showrunner, scrittore e
produttore esecutivo. La serie, interpretata da Paul
Rudd, ha ottenuto una nomination ai Golden Globe per la
performance di Rudd, insieme a una nomination al Writer’s Guild per
la sceneggiatura di Greenberg. Greenberg è stato anche produttore
esecutivo di The Daily Show con Jon
Stewart, vincendo due Emmy e un Peabody Award. McGregor
sarà anche produttore esecutivo di Lodi, insieme
ad Allie Goss, Jon Liebman e
Kaleb Tuttle di Brillstein Creative
Partners. Entertainment One è lo studio
che si occuperà della produzione e dello sviluppo, insieme a Amazon
Studios.
A momento, Ewan McGregor è impegnato nella
produzione dell’adattamento Showtime/Paramount+ del romanzo di Amor Towles A
Gentleman in Moscow, in cui reciterà e produrrà. Di
recente ha anche ripreso il ruolo di Obi-Wan
Kenobi nell’omonima serie Disney+, che ha seguito anche in veste
di produttore. Gli altri crediti televisivi di McGregor includono
il suo ruolo vincitore di un Emmy nella serie biografica di Netflix
Halston, oltre al doppio ruolo per la stagione 3
di Fargo su
FX nei panni dei fratelli Ray ed Emmitt Stussy, che gli è valso un
Golden Globe.
I recenti ruoli cinematografici di
Ewan McGregor includono il dramma di
prossima uscita You Sing, I Sing Louder, in cui
recita accanto a sua figlia Emma. È anche apparso nel film
d’animazione Pinocchio di Guillermo Del
Toro del 2022 nei panni di Sebastian J.
Cricket, il grillo parlante, e in Raymond &
Ray al fianco di Ethan Hawke.
Uno spot tv esteso diThe
Flashè stato rilasciato prima della
prima mondiale del film al CinemaCon che avverrà il 25
aprile. Sebbene questo promo sia fondamentalmente
solo una versione troncata del primo trailer con alcune scene
rieditate e cambiate, ci sono un paio di nuovi shot che possiamo
ammirare, tra cui un nuovo sguardo al costume aggiornato che The
Flash indosserà nel suo primo grande film standalone in arrivo al
cinema!
The
Flash arriverà finalmente nelle sale
cinematografiche il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da
Andy
Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due, e vedrà
Ezra
Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da
Justice
League. Egli viaggerà indietro nel tempo per
impedire l’omicidio di sua madre. Tuttavia, dopo aver alterato la
linea temporale, Barry Allen si ritrova intrappolato in una realtà
alternativa senza metaumani. Per sistemare le cose, si allea con un
vecchio Batman (Michael Keaton)
e con la naufraga kryptoniana Supergirl (Sasha Calle)
per salvare la nuova linea temporale dalle forze del generale
Zod (Michael
Shannon) e tornare nel suo universo.