Domenica 6 febbraio RaiUno ci riporta nel rione, riprende a raccontare le storie di Lila e Lenù ne L’Amica Geniale 3 – Storia di chi fugge e di chi resta. E proprio dal titolo, ormai, lo sappiamo, c’è chi fuggita, Elena, dalla povertà e dall’ignoranza, e chi invece è rimasta, Raffaella, sempre alle sue condizioni.
L’Amica Geniale 3 – Storia di chi fugge e di chi resta racconta gli anni ’70
La terza stagione della serie HBO-Rai Fiction espande il suo racconto, non solo perché le due protagoniste, sempre interpretate da Gaia Girace e Margherita Mazzucco, sono cresciute ed entrambe hanno trovato la loro strada che le rende in qualche modo uniche per la loro generazione e il loro tempo, ma anche perché l’affresco dei romanzi, e con essi della serie, si allarga al racconto di un’Italia tumultuosa, in cui l’università, la fabbrica, la piazza, persino il silente e pigro rione in cui crescono Lila e Lenù diventano teatri di scontri politici e bracci armati, di ideologie e di conflitti destinati a dare forma al Paese contemporaneo.
La regia della serie questa volta ha una sola voce, quella di Daniele Luchetti, che si sostituisce a Saverio Costanzo e Alice Rohrwacher e che accompagna le due protagoniste, con tutti i loro amici e nemici, per i tumultuosi anni ’70. La produzione si conferma di ottimo livello, sia da un punto di vista tecnico che artistico, con una riduzione da romanzo attenta e funzionale, ma soprattutto con dei protagonisti sempre più maturi e a loro agio con i personaggi che portano sullo schermo.
Due donne contro
Non solo, ne L’Amica Geniale 3 – Storia di chi fugge e di chi resta la nostre due protagoniste cominciano a sperimentare ancora di più, sulla loro pelle, la disparità tra uomo e donna, tra quello che è concesso agli uni e quello che devono rubare e strappare per sé le altre. Le mani lunghe, i commenti sgradevoli, le etichette, le imposizioni, l’essere per forza uno strumento per la felicità dell’uomo, l’essere sottoposta a giudizio, sottomessa a volontà maschile, essere non soggetto agente ma oggetto reagente. E chi un modo, chi in un altro, entrambe tentano di sottrarsi a ciò che a loro è stato destinato, entrambe provano a scrivere una storia che sia soltanto loro.
Lila, dopo essere scappata con il figlio dal matrimonio infelice con Stefano, grazie all’aiuto di Enzo (Giovanni Buselli, unico personaggio maschile positivo dell’intera serie!), lavora adesso nel salumificio Soccavo, in cui oltre a sopportare condizioni di lavoro disumane, deve anche tenere a bada Bruno Soccavo, vecchio amico conosciuto a Ischia ai tempi dell’amore proibito per Nino, e ora capo dell’azienda di famiglia e troppo sicuro di poter fare ciò che vuole con le sue operaie, e soprattutto con Lila. Dal canto suo, Elena sembra che sia sul punto di ottenere tutto ciò che desidera: ha scritto il suo primo libro, lo presenta nelle librerie d’Italia, è fidanzata con un giovane professore, Pietro, la cui famiglia gli Airota, sembra capace di aprirle tutte le porte del mondo accademico al quale lei si sta avvicinando.
Vite parallele ma co-dipendenti
Due vite che scorrono ormai parallele, ma che tornano ad incrociarsi quando Elena torna dai genitori, al rione, e Lila chiede il suo aiuto. Si ricuce così lo strappo che le aveva viste lontane per così tanto tempo, e le due amiche geniali tornano a parlarsi, ad aiutarsi, a tessere quella tela insolita e misteriosa che è la loro amicizia, sempre al limite tra l’amore viscerale che si prova per i consanguinei, e il disprezzo per chi rappresenta esattamente ciò che vogliamo essere e che non riusciamo ad essere.
In L’Amica Geniale 3 – Storia di chi fugge e di chi resta, Lila e Lenù continuano ad essere complementari e antitetiche, e forse proprio questo è il segreto del fascino magnetico di questa storia di donne profondamente ancorata al suo tempo, eppure sempre attuale, perché nonostante gli anni e le lotte, le donne devono sempre faticare un po’ di più, per avere successo nel lavoro, per essere indipendenti, per far capire anche a chi le ama che sono complete anche senza essere mogli o madri, che non sono oggetti reagenti, che possono scegliere per sé, che possono avere il coraggio della solitudine e stare bene con le loro scelte.

Black Bolt apparirà come membro degli Illuminati nel sequel di Doctor Strange. Data la storia di Black Bolt, la sua presenza nel film è abbastanza probabile. Anson Mount presumibilmente interpreterà l’eroe, anche se non c’è la certezza che la Marvel torni ad esplorare nella serie fallita della ABC per pescare i suoi personaggi.
Ci sono state voci sul debutto di Ghost Rider in

Ci sono molti indizi che suggeriscono la presenza di Mr. Fantastic in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Probabilmente John Krasinski sarà il leader dei Fantastici Quattro.
Inizialmente,

Già solo dal trailer di 

Può sembrare strano, ma pare che
Ci sono stati pareri contrastanti sul possibile coinvolgimento di
La serie What if…? sembra offrire tutta una serie di personaggi a Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Nello show, l
Il crime è indubbiamente un genere intramontabile. Dai grandi film classici, ai cult come
C’è un’altra categoria che esplora personaggi e temi oscuri: il genere slasher. Parliamo di film come Halloween – La notte delle streghe (John Carpenter), horror in cui vi è un maniaco omicida mascherato come antagonista che perseguita un gruppo di persone in un piccolo spazio per ucciderle brutalmente.
Molti paragonano il successo dell’MCU degli ultimi anni a quello del film western degli anni Trenta e Settanta. Entrambi i generi hanno dominato la cultura popolare dei rispettivi periodi e hanno saturato il mercato con la loro produzione.
I Kaijū sono i mostri tipici della fantascienza giapponese. Per antonomasia, i film che li vedono protagonisti prendono il nome di Kaijū. Il capostipite del genere è Godzilla, ma ricordiamo anche film come King Kong e Ghostbusters.
I road movie sono film che oscillano sempre tra il successo e l’insuccesso, senza mai svettare più di tanto. Il road movie è un genere di film che esiste da sempre, soprattutto negli Stati Uniti: dalle carovane western a
Genere che spazia dalla letteratura al cinema, il mistery è sempre affascinante per il pubblico, che ha la possibilità di risolvere il caso mentre si svolgono gli eventi. Il successo dei gialli è attualissimo, come dimostrano gli adattamenti dei romanzi di Agatha Christie da parte di
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Per evadere dalla realtà, il genere
Dopo il successone dei musical anni Cinquanta come Singing in the Rain e Un americano a Parigi, il genere ha visto una rinnovata popolarità recentemente: dal 2016 con
Un genere che, pur avendo i suoi alti e bassi, mantiene sempre un certo livello di interesse agli occhi del pubblico è l’horror. Categoria senz’altro non per tutti, ma che è in grado di generare fenomeni di fandom non indifferenti.
Debolezze e prospettive




Così costruita, la serie sembra dunque avere le carte in regola per attrarre non solo gli appassionati del personaggio ma anche gli amanti di questo genere di racconti thriller. Nel mantenersi particolarmente fedeli al romanzo, inoltre, gli sceneggiatori trovano il giusto equilibrio tra i tanti eventi da raccontare, donando ad ognuno la giusta importanza all’interno del racconto complessivo. Difficilmente si proverà dunque la sensazione di non avere tutti i tasselli del puzzle a disposizione o di passare da una situazione all’altra in modo forzato. Al contrario, Reacher è un vero piacere da guardare e il merito è per buona parte del suo protagonista.
Quando Emma e Peter si incontrano c’è una cosa che li fa legare immediatamente: sono entrambi stati lasciati nello stesso weekend dai rispettivi partner. Si dice “mal comune mezzo gaudio”, ma la loro autocommiserazione prende una strana piega quando scoprono sui social che i rispettivi partner sono già andati avanti. Sulla trentina e terrorizzati di aver perso la loro unica possibilità di vivere felici e contenti, i due escogitano un piano disperato per porre fine alle nuove relazioni dei loro ex e riconquistarli. Con Charlie Day, Jenny Slate, Gina Rodriguez e
Vivien (
La trilogia di film che racconta il complesso rapporto amoroso tra Tessa (

Possiamo vedere Reva Connors in alcuni episodi di due serie Netflix: Luke Cage e Jessica Jones. Nella propria serie, Jones, sotto il controllo mentale di Kilgrave, finisce per uccidere Connors.
Non è solo uno dei migliori criminali dei fumetti di Daredevil, Kilgrave è uno dei più temibili cattivi dell’universo Marvel per Netflix. Usando i suoi poteri di controllo mentale per piegare gli altri al suo volere, spinge Jessica Jones oltre suoi limiti, per poi venire ucciso dalla stessa Jones nel finale della prima stagione.
Il protagonista della serie
Legata al personaggio descritto sopra, Frank Castle, c’è la sua famiglia. In The Punisher, i tre membri in foto vengono tutti uccisi a Central Park. La morte violenta della famiglia rimane un importante punto di svolta per Frank che, essenzialmente per dolore e per rabbia, diventa Il Punitore.
Elektra è uno dei personaggi più famosi associati a Daredevil, e senza dubbio i fan della Marvel apprezzerebbero il suo debutto nella MCU. Con la sua morte alla fine della prima stagione di The Defenders, però, non c’è quasi nessuna possibilità che possa apparire in futuri progetti Marvel.
Nella serie Netflix The Punisher, sono pochi i personaggi bianchi o neri, buoni o cattivi: dominano le sfumature di grigio. Un’eccezione è Sam Stain, l’agente della Sicurezza Nazionale. Stein è la cosa più vicina a un eroe a tutto tondo e ciò rende la sua morte ancora più tragica.
Con la recente apparizione di Daredevil in Spider-Man, i fan si stanno già chiedendo quali elementi della storia dell’eroe saranno incorporati in altri progetti MCU. Ad esempio, sarà affascinante vedere come la Marvel pensa di rappresentare il rapporto di Matt Murdock con Stick, sua figura di riferimento, quasi paterna.


