Dopo l’impresa compiuta
riuscendo finalmente a realizzare la sua Snyder Cut di
Justice
League, Zack Snyder torna ad un progetto originale,
questa volta su “piccolo”schermo, per un film targato Netflix: Army
of the Dead.
Immaginate un mondo dove
Las Vegas, che già di per sé è una città singolare, sia la
residenza di un gruppo di super intelligenti e evoluti zombie.
Dentro ad una città circondata da un muro (vi ricorda qualcosa?)
allo scopo di contenerli, questi zombie 2.0 vivono indisturbati
fino a quando uno sgangherato gruppo di coraggiosi uccisori di
zombie non si reca nella red zone per recuperare un bottino
multimilionario custodito all’interno del caveau di un casinò
abbandonato. Questo sbilenco gruppo di eroi riuscirà nell’impresa?
Una cosa è certa, il gioco vale la candela, tigre zombie
compresa.
Seduto come in
un’inquadratura di uno dei suoi film, Zack Snyder
dà il benvenuto all’incontro stampa di Army
of The Dead che comprende un incredibile cast:
Dave Bautista, Ella Purnell, Omari Hardwick, Matthias
Schweighöfer, Ana de la Reguera, Nora Arnezeder, Tig Notaro, Garret
Dillahunt, Theo Rossi, Raul Castilo, Samantha Win, Huma S. Qureshi,
Hiroyuki Sanada e Richard Cetrone.
Ogni personaggio è
contraddistinto da una caratteristica e ognuno di loro,
pre-apocalisse zombie, aveva una mansione, o un lavoro
completamente differente, un po’ come tutti coloro che si sono
dovuti reinventare causa Covid.
Cambiare è inevitabile?
“Ognuno si è dovuto abituare ad una nuova normalità –
spiega Nora Arnezeder – per esempio il mio personaggio
nel film è una solitaria che impara come stare in gruppo e lavorare
insieme, ma soprattutto scopre cos’è la solidarietà e l’umanità nel
suo percorso e credo sia ciò che è successo a molte persone durante
la pandemia.”
E se per la bionda Lily
nel film cambiare è inevitabile, per Omari Hardwick, la star
di Power, il cinema prende spunto dalla realtà “ognuno di noi
ha un destino e un percorso scritto per una ragione e credo sia un
po’ profetico e ironico che Zack sia riuscito a portare alla vita
un film come questo dove l’arte imita la vita, e a volte, come in
questo caso, in un certo senso la precede.”
Parola al protagonista di Army of the Dead, Dave Bautista
Profetico, geniale, un
gran comunicatore in grado di mettere insieme in armonia un
variegato numero di attori, così viene descritto Zack Snyder
dai protagonisti del suo film, soprattutto dal leader Dave
Bautista, che, per la prima volta nella sua carriera di attore,
offre davvero una performance che non si basa affatto solo sulla
presenza scenica e sul fisico: “La prima volta che ho letto la
sceneggiatura ho pensato che fosse davvero una storia di
redenzione, il che mi ha sorpreso, perché pensavo che Scott, il mio
personaggio, fosse il classico eroe d’azione, ma quando ho visto
che non era così ma che aveva moltissime sfumature, un passato e
tanta sofferenza, ho pensato che avesse molta anima – dice
l’ex wrestler – Zack mi ha dato molta libertà nell’esprimermi,
volevo dare spessore a questo personaggio, ovviamente fisicamente
lo rispecchio già, credo sia interessante la vulnerabilità che è
stata data al mio Scott, in questo modo le persone fanno il tifo
per lui, soprattutto quando si trova nelle situazioni più
difficili. C’è un bellissimo risvolto familiare, è un film
stratificato, non è la classica pellicola sugli zombie, ci sono
moltissime emozioni e questo per me rende la storia interessante e
unica.”
È ormai noto come Snyder
abbia una fascinazione per la mitologia greca, anche in Army of
The Dead non si è lasciato sfuggire l’occasione e il suo zombie
alpha infatti, prende spunto proprio dal Dio Zeus, ma da dove viene
questa passione? “Sono un grande fan di Joseph Campbell e il suo
“potere del mito”, il modo in cui troviamo spesso noi stessi nel
mito e come il mito stesso in molte cose sia lo strumento per
decodificare il mondo. C’è una ragione sul perché le storie vengono
raccontate nel tempo nelle differenti culture, credo sia un modo
per ricordare noi stessi, per me l’aspetto mitologico di questo
Zeus è per descriverlo come una sorta di padre di questa specie è
l’Adamo di questo nuovo mondo, un leader, e quando vede la statua
di Zeus è come se vedesse sé stesso, lì realizza che ha bisogno di
un mantello.”
Il film arriverà
su Netflix il 21 maggio. Preparatevi a un’esplosione di
divertimento pop e fluo, che però non trascura un sotto testo di
critica alla società americana e alla sua gestione, antieroi
problematici che scappano dai loro problemi e zombie per i quali
fare il tifo, innamorati e molto più umani di quello che si può
pensare. Tra tigri zombie e Las Vegas distrutta, Zack Snyder
ci regala un film stratificato, come i suoi personaggi, che vivono
in un mondo molto simile al nostro e lottano per redimersi, nessuno
vuole essere un eroe, per fortuna!
Powered by 