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Zack Snyder svela la prima pagina del suo Justice League Book 1

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Zack Snyder svela la prima pagina del suo Justice League Book 1

Zack Snyder ha condiviso la prima pagina di Justice League Book 1. Il regista sta attualmente lavorando alla tanto clamorosa Snyder Cut del cinecomic uscito nel 2017, che dovrebbe arrivare su HBO Max nella prima metà del 2021. Negli ultimi anni, Snyder ha continuamente condiviso contenuti del suo taglio del film, comprese immagini dal backstage e foto inedite.

Dopo più di due anni di campagna incessante da parte dei sostenitori del movimento #ReleaseTheSnyderCut, sostenuti da personalità dell’industria e dalla maggior parte del cast e della troupe del cinecomic, la distribuzione della versione del regista del travagliato blockbuster è stata finalmente ufficializzata. Come la maggior parte dei fan saprà, Snyder avrebbe dovuto dirigere Justice League, ma a causa di una tragedia familiare è stato il regista Joss Whedon ad assemblare il montaggio finale. Sfortunatamente, invece di terminare semplicemente il progetto, il regista di The Avengers ha effettuato una serie massiccia di riprese aggiuntive che hanno cambiato in modo significativo i piani originali di Snyder. Ora, la versione originale del cinecomic sta finalmente per arrivare, con alcuni nuovi contenuti aggiuntivi, come ad esempio l’inclusione del personaggio del Joker.

Ora, attraverso il suo account Vero ufficiale, Snyder ha condiviso un’immagine di “JL Book 1“. Come ben sapranno i suoi fan, il regista ha un debole per gli storyboard dei suoi film: questa è la prima pagina del film originale di Justice League, con un’immagine che ci mostra Ben Affleck alle prese con la prova costume di Batman.

I piani originali di Zack Snyder con la DC

La dicitura Justice League Book 1 fa riferimento al fatto che, in origine, Zack Snyder aveva un piano che prevedeva la realizzazione di ben cinque film per il DCEU; un piano iniziato con L’uomo d’acciaio del 2013 e che sarebbe dovuto terminare con Justice League Book 2 e 3.

Negli ultimi anni, la Warner Bros.ha adottato un approccio diverso nei confronti del suo franchise dedicato ai fumetti DC, abbandonando molti dei piani iniziali e basandosi più sul concetto di Multiverso che sull’interconnettività narrativa. Ciò consentirebbe l’esistenza di due diverse Justice League, con la versione di Whedon ufficialmente canonica nella realtà primaria, mentre la versione di Snyder è qualcosa appartenente ad una linea temporale alternativa.

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Contagion: Steven Soderbergh al lavoro sul sequel spirituale

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Contagion: Steven Soderbergh al lavoro sul sequel spirituale

Steven Soderbergh è ufficialmente al lavoro su un sequel spiriturale di Contagion, film diretto dal regista premio Oscar nel 2011 e interpretato – tra gli altri – da Matt Damon, Kate Winslet e Gwyneth Paltrow. La pellicola, sceneggiata da Scott Z. Burns, era incentrata su un’epidemia legata alla diffusione di un virus mortale e sul collasso della società in seguito alla sua rapida propagazione.

Di recente il film è tornato a far discutere proprio a causa dell’attuale situazione globale legata al Covid-19: non solo durante il lockdown dello scorso marzo il film è stato uno dei più visti sulle varie piattaforme di streaming, ma in molti hanno riscontrato diversi parallelismi tra ciò che accade nella pellicola e il modo in cui gli Stati Uniti – e più in generale il mondo – hanno affrontato quest’anno la pandemia di Coronavirus.

In una recente intervista durante il podcast Happy Sad Confused, Soderbergh ha confermato di essere al lavoro su un sequel di Contagion. Il regista ha parlato del nuovo film come una sorta di sequel “filosofico” dell’originale: il nuovo progetto infatti, che sarà nuovamente scritto da Burns, non sarà una storia direttamente collegata al primo film o un prosieguo di quanto visto nel 2011. I due film avranno soltanto una trama molto simile, ma ci saranno delle sostanziali differenze.

“Ho un progetto in fase di sviluppo a cui Scott Burns sta lavorando con me, che è una sorta di sequel filosofico di Contagion, ma in un contesto diverso”, ha dichiarato il regista. “Li guarderai in un certo senso come se fossero accoppiati, ma con colori di capelli molto diversi. Scott e io ne abbiamo parlato: ‘Allora, qual è la prossima iterazione di una storia tipo Contagion?’. Ci abbiamo lavorato; probabilmente dovremmo lavorarci ancora un po’.”

Non solo Contagion: pandemia tra cinema e serialità

Le opere di fiction a tema “pandemia virale” non sono di certo una novità a Hollywood, da titoli più datati come Virus letale del 1995 con Dustin Hoffman e Rene Russo a serie tv più recenti come The Strain, creata da Guillermo del Toro e Chuck Hogan,. In realtà, vivere una pandemia nella realtà porterà adesso ad un ritratto molto diverso di come questi tipi di storie. I concetti basati sulla fantasia, l’immaginazione e la speculazione possono ora essere radicati nell’esperienza della vita reale, con gli spettatori che potrebbero iniziare a vedere dei riscontri già in opere di imminente distribuzione, come la serie The Stand tratta dal romanzo di Stephen King o, appunto, il sequel spirituale di Contagion

Biancaneve: trama, cast e curiosità sul film con Julia Roberts

Biancaneve: trama, cast e curiosità sul film con Julia Roberts

Da sempre le fiabe sono fonte di grandi ispirazioni per il cinema e le sue storie. Nei decenni sul grande schermo si sono avvicendate innumerevoli versioni e reinterpretazioni dei più celebri racconti di questo tipo, arricchendo l’immaginario di generazioni e generazioni di spettatori. Tra le tante, quella di Biancaneve è certamente una delle più celebri. Questa è stata portata diverse volte al cinema, tra cui con i noti adattamenti della Disney. Nel 2012 arriva però una versione live action (qui la recensione) ispirata non all’omonimo film d’animazione del 1937, bensì direttamente alla folkloristica fiaba popolare europea.

Diretto da Tarsem Singh, il film in questione non fa infatti parte degli innumerevoli rifacimenti in live action prodotti negli ultimi anni dalla Disney. Questo prende come spunto di partenza la fiaba dei fratelli Jakob e Wilhelm Grimm. La loro è infatti la versione più conosciuta di tale racconto, pubblicata per la prima volta nel 1812 nella raccolta Fiabe dei bambini e del focolare. Per una strana coincidenza, quello di Singh non è stato l’unico film dedicato a Biancaneve arrivato al cinema nel 2012. Nello stesso anno è infatti stato distribuito anche Biancaneve e il cacciatore, una versione più dark della storia con protagonista l’attrice Kristen Stewart.

Tra i maggiori punti di forza del film Singh si ritrovano non solo un grande cast di noti attori, ma anche la colonna sonora del veterano Alan Menken e i costumi di Eiko Ishioka, che per il suo lavoro qui è stata candidata al premio Oscar. Tutti questi elementi hanno contribuito al buon successo del film, arrivato ad un incasso complessivo di circa 183 milioni di dollari a fronte di un budget di 85. Prima di intraprendere una visione del film, però, può tornare utile approfondire ulteriormente alcuni aspetti di questo, come la trama e i retroscena riguardanti il cast. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile scoprire ciò e molto altro.

Biancaneve: la trama del film

La vicenda si apre in un regno non meglio definito, dove il re è da poco rimasto vedovo dell’amata moglie. Per non lasciare l’amata figlia senza una madre, decide di risposarsi, e sceglie come nuova consorte la bellissima regina Clementianna. Ciò che non sa, però, è che questa è in realtà una malvagia strega esperta di magia nera. La donna uccide infatti il re, divenendo così l’unica regnante. Con lei ha inizio un periodo di terrore e povertà, mentre Biancaneve si ritrova a vivere segregata nel palazzo, temuta poiché in grado di reclamare il trono. Clementianna, inoltre, non nasconde una profonda gelosia per la bellezza della giovane.

Il giorno del suo diciottesimo compleanno, però, Biancaneve decide di sfidare gli ordini della regina e uscire dalle mura per conoscere il mondo e scoprire in che situazione si trova il suo regno. Nel corso della sua uscita, ella si imbatte nell’affascinante principe Alcott. Di questi è però innamorata anche Clementianna, e temendo la concorrenza della figliastra decide di farla portare nel bosco per essere uccisa. Biancaneve riuscirà però a salvarsi, e nella sua fuga si imbatterà in un gruppo di sette nani ribelli. Saranno proprio loro ad aiutarla nella sua battaglia contro l’usurpatrice, permettendole di reclamare ciò che le spetta di diritto.

Biancaneve castBiancaneve: il cast del film

Per dar vita a personaggi tanto celebri come quelli della fiaba di Biancaneve, era assolutamente necessario individuare gli interpreti più adeguati a tale importante compito. Per la parte della giovane protagonista venne infine scelta Lily Collins. Questa dichiarò in seguito di essere sempre stata un’amante del personaggio, e di aver inizialmente sostenuto un provino per il film Biancaneve e il cacciatore, finendo però con l’interpretare Biancaneve in quest’altra trasposizione. Interpretare la protagonista le ha permesso di indossare abiti meravigliosi, ma le ha anche richiesto un particolare studio. Per calarsi meglio nel ruolo, infatti, l’attrice si è documentata sulle varie versioni della fiaba, cercando di ricostruire la psicologia di Biancaneve. Ad interpretare suo padre nel film è l’attore Sean Bean, che ancora una volta si trova ad interpretare un personaggio destinato a morire.

Nel ruolo della regina cattiva vi è invece l’attrice premio Oscar Julia Roberts. Questa dichiarò di essere stata inizialmente contraria all’idea di recitare in tali vesti, ma di essersi infine lasciata convincere dal regista, di cui è una grande ammiratrice. Durante le riprese l’attrice si è trovata ad indossare enormi abiti da ballo, e i suoi figli, talvolta presenti sul set, erano soliti andarsi a nascondere sotto di questi. L’attore Armie Hammer è invece presente nei panni del principe Alcott. La sceneggiatura originale prevedeva una scena egli a torso nudo, e la Regina che osservava ammirata quanto fosse liscio il petto dell’uomo. Questa scena ha dovuto essere modificata quando Hammer ha rifiutato si radersi i peli dal petto. Il noto caratterista Danny Woodburn è invece presente nei panni di Grimm, leader dei sette nani.

Biancaneve: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Biancaneve grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno lunedì 28 dicembre alle ore 21:25 sul canale Rai 1.

Fonte: IMDb

Hanna: trama, cast e curiosità sul film con Saoirse Ronan

Hanna: trama, cast e curiosità sul film con Saoirse Ronan

Conosciuto principalmente per film in costume come Orgoglio e pregiudizio, Espiazione e Anna Karenina, nel 2011 il regista Joe Wright si è cimentato con successo nella realizzazione del thriller d’azione Hanna. Al centro di questo vi è una giovanissima ragazza cresciuta come una guerriera e un’assassina da suo padre, ex agente governativo. Il motivo di tale addestramento è presto spiegato: qualcuno sta dando la caccia ad Hanna, e lei dovrà scoprire il perché. Acclamato come uno dei migliori film del suo genere del suo anno, tale lungometraggio è basato sulla sceneggiatura scritta dall’esordiente Seth Lochhead, il quale la realizzò come elaborato finale per la scuola di cinema da lui frequentata.

Wright ha descritto il film come un fiaba dark, dove l’innocenza della giovane protagonista è costretta a scontrarsi con la dura realtà di un mondo tutt’altro che roseo. Interpretabile dunque anche come una metafora sul difficile passaggio dall’adolescenza all’età adulta, Hanna rappresenta un’opera molto importante per il regista, particolarmente legato a tali tematiche. Per realizzare il film, inoltre, Wright ha affermato di essersi ispirato molto al cinema di David Lynch, con numerosi riferimenti alle qualità mistiche dei film di questi. Con le riprese svoltesi tra la Germania e la Finlandia, tale opera ha così da subito acquisito l’interesse di numerosi spettatori amanti del genere.

Una volta arrivato in sala, Hanna è stato ben accolto dalla critica e dal pubblico. La pellicola ha infatti incassato oltre 65 milioni di dollari a fronte di un budget di 30. Particolarmente apprezzate sono state le interpretazioni dei protagonisti e la qualità della regia. Prima di intraprendere una visione del film, sarà certamente utile approfondire ulteriormente alcuni aspetti del film, come la trama e i retroscena relativi al cast. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile scoprire tutto ciò è anche diverse altre curiosità. Si elencheranno infine anche le principali piattaforme streaming dove è possibile ritrovare il film per una comoda visione casalinga.

Hanna: la trama del film

Protagonista della storia è Hanna, un’adolescente dalla pelle candida, gli occhi di ghiaccio e i capelli biondissimi e arruffati. Questa vive in nei boschi del nord Europa, con il padre Erik, ex agente della CIA, che giorno dopo giorno la addestra a diventare un soldato perfetto. La giovane è infatti in grado di combattere, sopravvivere e soprattutto uccidere. Vissuta per 16 anni in questo deserto di ghiaccio, Hanna si troverà ora a dover fare i conti con il desiderio adolescenziale di esplorare il mondo, inseguendo così la curiosità di scoprire cose nuove. Ritrovatasi catapultata nel mondo vero, con enorme meraviglia vi troverà tutte le cose di cui aveva solo letto: l’elettricità, la musica, le altre persone.

Uscire allo scoperto, però, non si rivelerà essere stata una buona idea. La ragazza dovrà infatti fare i conti con le sue misteriose origini, dalle quali il padre ha sempre cercato di proteggerla. Ben presto, sulle sue tracce si porrà la spietata Marissa Wiegler, agente speciale della CIA, che da tempo cerca Hanna e suo padre per eliminarli una volta per tutte. Per la giovane arriverà dunque il momento di mettere in pratica quanto imparato nel corso dei suoi anni di addestramento. Ancor più che dimostrare le proprie abilità, però, dovrà dimostrare a sé stessa di essere pronta a crescere e assumere responsabilità impreviste.

Hanna cast

Hanna: il cast del film

Per dar vita alla giovane protagonista del film sono state diverse le attrici prese in considerazione. Ad aver ottenuto il ruolo è però stata la candidata all’Oscar Saoirse Ronan. Fu poi proprio lei a richiedere che Wright venisse scelto come regista, avendo già collaborato con lui per Espiazione. Per prepararsi al ruolo, l’attrice si è poi dovuta sottoporre a diverse ore giornaliere di allenamento fisico, praticando anche le principali forme di combattimento corpo a corpo. Questo ha permesso all’attrice di poter interpretare personalmente molte delle complesse sequenze di lotta previste dal copione. L’attrice si è inoltre sottoposta ad uno sbiancamento delle proprie sopracciglia, così da assumere un’ulteriore particolarità, che nelle intenzioni del regista la rende più simile ad un lupo bianco.

Accanto a lei, nel ruolo del padre Erik è invece presente l’attore Eric Bana. Questi ha speso diverso tempo in compagnia della Ronan, sviluppando così con lei una buona chimica di coppia. I due hanno così potuto dar vita ad un più realistico rapporto tra padre e figlia. La premio Oscar Cate Blanchett dà invece vita alla spietata agente della CIA Marissa Wiegler. Particolarmente apprezzata per la sua interpretazione, l’attrice è stata assistita nella sua preparazione da un ex agente dei servizi segreti, dal quale ha potuto imparare tutti i segreti del mestiere. Nel film sono poi presenti gli attori Tom Hollander, già noto per la trilogia di Pirati dei Caraibi, e qui interprete di Isaacs. Olivia Williams, nota per film come Il sesto senso e Anna Karenina, è invece Rachel. Jessica Barden, celebre per il ruolo di Alyssa in The End of the F***ing World, è invece Sophie.

Hanna: la serie TV, il trailer e dove vedere il film in streaming

Dato il buon successo del film, nel 2019 questo viene riadattato in una serie televisiva allo stesso modo intitolata Hanna. Distribuita su Amazon Prime Video, questa riprende le vicende narrate nel film, ampliando però il mondo narrativo tramite l’introduzione di nuovi personaggi, nuovi ambienti e nuovi eventi. Ad interpretare la protagonista è ora l’attrice Esme Creed-Miles, divenuta celebre proprio grazie a tale ruolo. Suo padre Erik ha invece il volto di Joel Kinnaman. Ad oggi la serie si compone di due stagioni, per un totale di 16 episodi. Nel luglio del 2020 questa viene però rinnovata anche una terza stagione, prevista per il 2021.

È possibile fruire di Hanna grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno lunedì 28 dicembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Onward – Oltre la Magia in streaming su Disney+ dal 6 gennaio 2021

Diretto da Dan Scanlon e prodotto da Kori Rae, il lungometraggio d’animazione targato Disney e Pixar Onward – Oltre la Magia sarà disponibile in streaming su Disney+ dal 6 gennaio 2021. Ambientato in un immaginario mondo fantastico, il film racconta la storia di due fratelli elfi adolescenti che si imbarcano in una straordinaria avventura per scoprire se nel mondo esista ancora un po’ di magia.

Quando due fratelli elfi adolescenti, Ian e Barley Lightfoot, hanno l’inaspettata opportunità di trascorrere un giorno in più con il loro defunto padre, si imbarcano in una straordinaria avventura a bordo dell’epico furgone di Barley, Ginevra. Come ogni impresa che si rispetti, la loro avventura è ricca di incantesimi magici, mappe misteriose, ostacoli insormontabili e scoperte incredibili. Ma quando la coraggiosa mamma dei ragazzi, Laurel, si accorge che i suoi figli sono scomparsi, si allea con la Manticora, una ex guerriera in parte leone, in parte pipistrello e in parte scorpione, e inizia a cercarli. Nonostante le pericolose maledizioni, questo singolo magico giorno potrebbe significare molto più di quanto avessero mai immaginato.

Nella versione italiana del film, il cast di voci comprende Sabrina Ferilli nei panni di Laurel Lightfoot, una mamma determinata e devota che lavora duramente e si impegna con tutto il cuore in tutto ciò che fa; e Fabio Volo in quelli di Wilden Lightfoot, intelligente e sicuro di sé, ha scoperto un modo creativo e al tempo stesso fantastico per rivedere i suoi figli molti anni dopo la sua morte. Tra le voci italiane anche Favij, Raul Cremona e David Parenzo che interpretano rispettivamente uno spiritello, un apprendista stregone e un cameriere.

House of Cardin, il documentario su Pierre Cardin in onda su Sky Arte

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Nel giorno della scomparsa di Pierre Cardin, che si è spento oggi all’età di 98 anni, Sky Arte propone in prima visione HOUSE OF CARDIN in onda questa sera alle 21.15 su Sky Arte e in streaming su NOW TV. Il documentario racconta la vita, i disegni e la gloriosa carriera del genio Pierre Cardin, che ha concesso l’accesso esclusivo ai suoi archivi e al suo impero. La pellicola verrà trasmessa anche mercoledì 30 dicembre alle 21.15 e martedì 5 gennaio alle 19.35 su Sky Arte e in streaming su NOW TV.

Milioni di persone conoscono il logo iconico e la firma presente ovunque, ma pochi sanno chi sia lo straordinario uomo che sta dietro quel marchio. Il film cerca di rispondere alla domanda: chi è Pierre Cardin? Qual è la storia di questa icona leggendaria? House of Cardin rappresenta un’occasione unica per sbirciare nella mente di un genio, è un documentario autorizzato che racconta la vita di Pierre Cardin, che ha permesso interviste inedite al tramonto di una gloriosa carriera.

HOUSE OF CARDIN – Questa sera alle 21.15 su Sky Arte e in streaming su NOW TV

Tenet su Infinity in 4K dal 29 dicembre

Tenet su Infinity in 4K dal 29 dicembre

Scritto e diretto da Christopher Nolan, uno dei più celebri registi contemporanei con i maggiori incassi nella storia del cinema, Tenet sarà disponibile su Infinity in 4K dal 29 dicembre. Tenet è un film epico d’azione che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale e segue le vicende di un agente segreto che cercherà di impedire la terza guerra mondiale.

In Tenet, John David Washington interpreta il Protagonista che, armato solo di una parola – Tenet – e in lotta per la sopravvivenza di tutto il mondo, viene coinvolto in una missione attraverso il crepuscolare mondo dello spionaggio internazionale, che si svolgerà al di là del tempo reale. Non un viaggio nel tempo. Ma Inversione.

Tenet: cinque curiosità che devi assolutamente sapere sul film di Christopher Nolan

Girato in sette diversi Paesi (Estonia, Italia, India, Danimarca, Norvegia, Regno Unito e Stati Uniti) e realizzato con un mix di IMAX e pellicola in 70mm, Tenet è l’undicesimo film del regista britannico che utilizza il tempo, visto dalla maggior parte delle persone come una dinamica inalterabile della nostra esistenza, trasformandolo in un filo capace di essere manovrato, piegato, attorcigliato, accostato… o invertito.

Il film è interpretato da un cast d’eccezione che include ancheRobert Pattinson,Elizabeth Debicki, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-JohnsonClémence Poésy con Michael Caine e Kenneth Branagh. Tenet è prodotto da Emma Thomas e Christopher Nolan, mentre Thomas Hayslip è il produttore esecutivo.

La squadra creativa che ha lavorato dietro le quinte comprende il direttore della fotografia Hoyte van Hoytema, lo scenografo Nathan Crowley, la montatrice Jennifer Lame, il costumista Jeffrey Kurland, il supervisore degli effetti visivi Andrew Jackson e il supervisore degli effetti speciali Scott Fisher. La colonna sonora è opera del compositore Ludwig Göransson.

Bruce Wayne è Batman: quale momento-rivelazione tratto dai film è il migliore?

“Devi solo toglierti la mascherina e mostrarci chi sei veramente”. Le parole pronunciate dal Joker ne Il Cavaliere Oscuro racchiudono una delle più grandi crisi che Batman ha dovuto affrontare: il mondo che scopre la sua identità. Nel corso degli anni, le diverse iterazioni cinematografiche di Batman hanno enfatizzato (a vari livelli) l’importanza che Bruce Wayne attribuisce alla sua maschera, al suo simbolismo e alla protezione che offre agli altri.

Ci sono stati diversi casi nei film in cui l’identità di Bruce è stata rivelata, sia per scelta che contro la sua volontà. Smascherare il cavaliere oscuro offre alle storie che vengono raccontate un potente strumento per incorporazione al loro interno sia il conflitto che la catarsi…

Vicki Vale – Batman

Batman di Tim Burton non è stato di certo esente da polemiche, dal cambiare l’origine di Batman alla dimostrazione della sua volontà di uccidere. Anche i fan di lunga data sono rimasti comprensibilmente perplessi quando hanno visto Alfred, il fidato maggiordomo di Bruce, che ha lasciato volontariamente Vicki Vale nella Batcaverna.

Il co-sceneggiatore Sam Hamm ha spiegato che non è stata una sua scelta inserire la scena nel film, sostenendo che “quello è l’ultimo giorno di lavoro di Alfred a Villa Wayne”, ma che il serrato programma di produzione ha reso necessaria quell’aggiunta. La scena segue i precedenti tentativi di Bruce di confessare a Vicki di essere Batman, e avrebbe avuto più peso se Vicki fosse apparsa nel sequel, dove la rivelazione avrebbe potuto incorporare qualche conflitto nella storia. Ciò non è mai accaduto, lasciando il momento come una sfortunata macchia nera sul curriculum di Alfred.

Coleman Reese – Il Cavaliere Oscuro

In realtà, è alquanto sorprendente che più membri della Wayne Enterprises non abbiano dedotto l’identità segreta di Bruce nella trilogia de Il Cavaliere Oscuro, considerando il suo uso continuato dei vasti giocattoli della sua azienda.

Il dipendente dell’azienda Coleman Reese finisce per fare questa deduzione e porta le sue scoperte a Lucius Fox. Minaccia di ricattare Bruce e la Wayne Enterprises, cosa che Lucius sottolinea in modo esilarante, rendendola una mossa imprudente. Con calma ricorda a Reese che l’uomo che sta accusando – ammesso che le sue accuse siano fondate – è uno degli uomini più potenti del mondo che passa le notti a ridurre i criminali in poltiglia. Reese ritrae saggiamente la sua proposta di ricatto e se ne va, soltanto per azzardare poi una mossa ancora più sciocca mettendosi nel mirino del Joker.

Edward Nygma – Batman Forever

Batman Forever non ha mai trovato i consensi dei fan, il che non sorprende considerando che ci sono film di gran lunga migliori con il Crociato Incappucciato. Eppure, una cosa che tenta seriamente di fare è esplorare la psiche oscura di Bruce, qualcosa che il regista Joel Schumacher avrebbe voluto approfondire ancora di più.

Nel corso della storia, Bruce esamina le sue paure e la sua infanzia con la Dottoressa Meridian e pone domande abbastanza esistenziali sull’essere Batman. Quando diventa una vittima di “The Box”, l’oggetto che Edward Nygma/Enigmista rea per infiltrarsi nella mente delle persone, Nygma riceve l’immagine di un pipistrello gigante. Da questo deriva naturalmente l’identità segreta di Batman e usa le informazioni per inseguire il Cavaliere Oscuro.

Lucius Fox – Batman Begins

Dopo che Bruce torna a lavorare alla Wayne Enterprises, fa amicizia con Lucius Fox e inizia ad andare da lui con alcune “richieste insolite”. Lucius capisce subito che Bruce ha i suoi assi nella manica, ma gli fornisce comunque l’attrezzatura di cui ha bisogno.

Sapendo che il suo coinvolgimento potrebbe implicare la colpevolezza, Lucius implora Bruce di non dirgli cosa sta pianificando in modo da poter mantenere una negazione plausibile, ma avverte Bruce di non considerarlo un idiota. Bruce è d’accordo e la coppia forma una partnership rispettosa per tutta la trilogia de Il Cavaliere Oscuro, rendendo pragmatica e necessaria la deduzione di Lucius sugli sforzi di Bruce per espandere la storia.

John Blake – Il Cavaliere Oscuro: Il ritorno

Prima di diventare un poliziotto delle forze di polizia di Gotham, John Blake ha vissuto in un orfanotrofio da ragazzo. Un giorno, l’orfanotrofio è stato visitato da Bruce Wayne e Blake ha riconosciuto la rabbia che Bruce nascondeva dietro la sua facciata miliardaria, che condivide con Bruce in futuro dopo l’esperienza di pre-morte del Commissario Gordon.

Blake paragona il nascondere la sua rabbia dietro un sorriso all’indossare una maschera, esplorando ulteriormente il concetto della maschera come un simbolo, cosa che il film approfondisce abbastanza. Nel corso del tempo, Bruce impara a vedere l’idealismo in Blake, qualcosa che una volta possedeva, e tenta di guidarlo lungo la strada sull’importanza di proteggere i propri cari mantenendo la segretezza.

Barry Allen – Justice League

Il Barry Allen di Ezra Miller è stato uno degli aspetti più popolari di Justice League, incorporando umorismo e cuore nel tetro universo cinematografico stabilito da Zack Snyder. Uno dei suoi momenti migliori arriva quando arriva a casa sua nientemeno che da Bruce Wayne.

Mentre Bruce esamina il nascondiglio di Barry, quest’ultimo tenta di deviare le domande di Bruce sui suoi superpoteri, aggirando in punta di piedi tutto, dai sospetti di Bruce sulle sue capacità alle indagini sul vestito di Flash. All’improvviso, Bruce sferza un Batarang verso Barry e Barry passa immediatamente alla sua modalità fulminea. Fissa il Batarang mentre gli passa accanto, poi guarda Bruce incredulo: lo prende ed esclama la sua eccitazione nell’apprendere che Bruce è Batman.

Bane – Il Cavaliere Oscuro: Il ritorno

Il pubblico ha capito dal momento in cui è uscito il teaser trailer de Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno che Batman aveva qualcosa di severo. Le loro paure furono amplificate solo quando Alfred tentò di dissuadere Bruce dall’assumere da solo la figura massiccia.

Quando Bane saluta Batman nelle fogne di Gotham con l’agghiacciante “Non facciamo cerimonie qui, signor Wayne”, improvvisamente non era solo il sé fisico di Batman a preoccupare i fan. Avendo già visto le capacità distruttive di Bane, le implicazioni del caos che Bane avrebbe potuto raccogliere sulla vita e la reputazione di Bruce erano sicuramente presenti nella mente di molte persone nel momento in cui ha rivelato la sua conoscenza dell’identità di Bruce.

Rachel Dawes – Batman Begins

Rachel Dawes rappresenta per Bruce molto di più di un semplice interesse amoroso; è la sua coscienza emotiva e il legame con la sua infanzia, la quale gli spiega che lui è molto di più dell’essere solo un vigilante.

Dopo che Bruce torna a Gotham e assume il ruolo di Batman, vede Rachel per la prima volta dopo diversi anni. Guardando la sua macchina sportiva e la sua vita privata, Rachel presume che non sia altro che una ricca e viziata persona mondana. Lui cerca di spiegare che è più di quello che vede, e lei risponde che non è chi è interiormente, ma è quello che fa che lo definisce. Bruce le racconta questa lezione come Batman più avanti nel film, dimostrando la cura e il rispetto che ha per lei.

Selina Kyle – Batman: Il ritorno

La migliore scena di Batman – Il ritorno si svolge quando Bruce Wayne e Selina Kyle si incontrano alla sontuosa festa di Max Schrek. Oltre all’eccellente recitazione per conto di Michael Keaton e Michelle Pfieffer, il momento più emotivo è quando assistiamo alle loro reciproche rivelazioni circa le identità mascherate l’uno dell’altro.

Dopo aver litigato per via del desiderio di Selina di uccidere Max, Bruce tenta di calmarla e la coppia ripete le frasi che si erano detti l’un l’altro in precedenza come Batman e Catwoman. Dopo aver realizzato che c’è di più nella loro relazione di quanto sapessero in precedenza, si fissano increduli negli occhi finché non decidono che è meglio lasciare la festa verso un esito incerto.

Jim Gordon – Il Cavaliere Oscuro: Il ritorno

Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno potrebbe essere considerato da molti un atto di chiusura imperfetto della trilogia de Il Cavaliere Oscuro, ma colpisce sicuramente in modo toccante per come chiude la relazione tra Batman e il Commissario Gordon. Mentre Batman si prepara a far volare la bomba via da Gotham, Gordon dice a Batman che le persone dovrebbero conoscere l’eroe che li ha salvati. Batman dice al Commissario che gli eroi possono essere chiunque, anche qualcuno che fa qualcosa di semplice come confortare un bambino traumatizzato i cui genitori erano appena morti, per ricordare loro che il mondo non era finito.

Gordon è sbalordito mentre ricorda il momento in cui ha incontrato Bruce. Considerando che il loro rapporto professionale è iniziato con Gordon che vuole conoscere l’identità di Batman, il cerchio si chiude quando Blake si commisererà con Gordon, alla fine, che i cittadini di Gotham non sapranno mai chi ha salvato la loro città. Gordon sorride e risponde con: “Lo sanno. Era Batman”.

Wonder Woman 1984 ha evitato un errore commesso da L’uomo d’acciaio

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ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU WONDER WOMAN 1984!

Wonder Woman 1984 ha evitato saggiamente di ripetere una controversia legata a L’uomo d’acciaio. In che modo? Non adattando la morte di Maxwell Lord nei fumetti. Ambientato decenni dopo il primo film, Wonder Woman 1984 di Patty Jenkins vede Diana Prince vivere una vita relativamente normale a Washington D.C. lavorando come antropologo allo Smithsonian. È lì che incontra i due possibili cattivi del film, Barbara Minerva/Cheetah e Maxwell Lord, che diventano entrambi cattivi usando la Dreamstone.

Barbara è innamorata della bellezza e del coraggio di Diana, quindi desidera essere proprio come lei – e così facendo, non solo diventa tutto ciò che aveva sempre sognato, ma anche di più. Poiché Diana è un’amazzone con poteri divini, Barbara ottiene anche una super forza. Nel frattempo, Maxwell Lord si spinge molto più avanti, diventando letteralmente la Dreamstone: usa, cioè, le sue nuove abilità per ottenere il potere supremo e abbattere la civiltà così come la gente la conosce. Considerando quanto potere ottiene, l’unico modo per invertire tutto è fermarlo.

Diana usa il suo Lazo per rivelare la verità a Maxwell Lord e al mondo, il che convince lui e tutti gli altri a rinunciare ai loro desideri. È un finale molto più personale rispetto al primo film e presenta un messaggio di speranza al pubblico; tuttavia, quel finale avrebbe potuto essere completamente diverso. Nei fumetti, infatti, Wonder Woman uccide Maxwell Lord spezzandogli il collo, il che salva gli altri eroi ma costringe anche Batman e Superman a rivoltarsi contro di lei ed escluderla dalla Justice League.

Cosa potevano avere in comune Wonder Woman 1984 e L’uomo d’acciaio?

La morte di Maxwell Lord nei fumetti ha avuto luogo nell’arco narrativo “Sacrifice”, in cui Lord ha usato i suoi poteri psionici per convincere Superman che i suoi compagni eroi della Justice League erano suoi acerrimi nemici. Wonder Woman non poteva fermarlo, se non uccidendolo. È stato un momento assai controverso per i fan dei fumetti, e mentre Wonder Woman che uccide Lord in Wonder Woman 1984 avrebbe creato paragoni con quell’arco narrativo, in realtà sarebbe stato paragonato di più a L’uomo d’acciaio.

Come molte persone ricorderano, Zack Snyder e L’uomo d’acciaio hanno attirato l’ira dei fan per il fatto che Superman ha spezzato il collo di Zod. Dato che Superman, come Batman, dovrebbe essere contrario ad ogni forma di omicidio, la morte di Zod per mano dell’eroe nel film del 2013 è stata decisamente sorprendente. Per questo motivo, se Wonder Woman avesse ucciso Maxwell Lord nel sequel, sarebbe stato di sicuro in linea con i fumetti, ma al tempo stesso sarebbe stata anche una scelta molto controverso: per questo motivo, è stata una mossa intelligente evitarlo. Al contrario, Wonder Woman 1984 si chiude in un modo migliore, con un messaggio molto più ottimista.

Wonder Woman 1984 uscirà il 25 Dicembre 2020 in America e il 14 Gennaio 2021 in Italia. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

DCEU: la WB punta a quattro cinecomic all’anno, due su HBO Max

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DCEU: la WB punta a quattro cinecomic all’anno, due su HBO Max

Il DCEU sta iniziando a dare corpo ai piani per espandere notevolmente il franchise, con l’ipotesi di due film all’anno che verrebbero distribuiti direttamente su HBO Max. Il DCEU è stato ufficialmente inaugurato nel 2013 con L’uomo d’acciaio di Zack Snyder, con Henry Cavill nei panni di Kal-El. Tre anni dopo Batman v Superman: Dawn of Justice ha introdotto sul grande schermo la Wonder Woman di Gal Gadot e il Batman di Ben Affleck. Tuttavia, il franchise ha faticato a decollare, soprattutto se paragonato al suo “naturale” concorrente, il MCU.

Mentre il MCU è stato acclamato dalla critica e ha battuto record su record al botteghino, il DCEU ha lottato per riuscire a tenere il passo. Film come Suicide Squad e Justice League o non sono stati accolti bene dalla critica o hanno faticato per avere un impatto al box office. Wonder Woman del 2017 e Aquaman del 2018 hanno cambiato tutto: entrambi sono stati ben accolti dalla critica, con il cinecomic di James Wan che è diventato il primo film del DCEU a superare l’incasso di 1 miliardo di dollari. Nonostante una solida lista di titoli annunciati per i prossimi anni, i piani circa il futuro dell’universo condiviso non sembrano essere ancora del tutto chiari.

Ora, Walter Hamada, presidente della DC films, ha rivelato i piani dello studio per il futuro, che dovrebbero entrare in vigore già dal 2022. Secondo quanto riportato dal NYT, lo studio prevede di distribuire due film del DCEU all’anno direttamente su HBO Max, insieme ad altri due film che arriveranno invece soltanto nelle sale (fino a quattro titoli all’anno). I titoli destinati alla piattaforma di streaming si concentreranno su personaggi più piccoli e più rischiosi (come Batgirl e Static Shock). Inoltre, Hamada ha affermato anche che, oltre ai film, sono possibili serie tv che si collegheranno all’universo cinematografico più ampio.

DCEU: un franchise più grande e coerentemente interconnesso

Il più ampio universo DC è stato oggetto di forti disordini per un bel po’ di tempo: nonostante la Warner continuasse a produrre film, i piani dello studio in merito al franchise non sono mai stati definiti con chiarezza. A volte, sembrava che lo studio volesse soltanto sfornare titoli semplicemente per competere con la Marvel, senza curarsi realmente di creare un franchise più grande e coerentemente interconnesso. Quello sforzo, ovviamente, non stava funzionando, e nel corso degli anni è diventato palese che Warner Bros. e DC Films avevano bisogno di rivalutare la loro linea d’azione in merito ai loro adattamenti a fumetti.

WandaVision, nuovo trailer della serie Marvel Studios

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WandaVision, nuovo trailer della serie Marvel Studios

Disney+ ha diffuso il nuovo trailer di WandaVision, la serie originale Marvel Studios che arriverà in esclusiva su Disney+ il 15 gennaio 2021 e che vede nel cast Elizabeth Olsen e Paul Bettany.

WandaVision unisce televisione classica e Marvel Cinematic Universe e vede protagonisti Wanda Maximoff e Visione, due individui dotati di super poteri che conducono vite di periferia idealizzate, che iniziano a sospettare che ogni cosa non sia come sembra. La nuova serie è diretta da Matt Shakman mentre Jac Schaeffer è il capo sceneggiatore.

WandaVision è uno delle prossime miniserie in uscita su Disney+ creata da Jac Schaeffer e basata sui personaggi Marvel  Scarlet/Scarlet Witch interpretato da Elizabeth Olsen e Vision interpretato da Paul Bettany. La serie è ambientato nel Marvel Cinematic Universe (MCU) e ne condividendo la continuità con i film.

Disney+ è il servizio di streaming dedicato ai film e ai prodotti di intrattenimento di Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e altri brand, riuniti insieme, per la prima volta. Come parte della divisione Media ed Entertainment Distribution di Disney, Disney+ è disponibile sulla maggior parte degli schermi connessi a Internet e offre una programmazione senza interruzioni pubblicitarie con una varietà di lungometraggi originali, documentari, serie live-action e animate e cortometraggi. Oltre ad offrire un accesso senza precedenti allo sterminato archivio cinematografico e televisivo di Disney, Disney+ è il nuovo servizio di streaming dove trovare le ultime uscite cinematografiche distribuite da The Walt Disney Studios.

The Flash: Zack Snyder avrebbe voluto vedere il Batman di Jeffrey Dean Morgan

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Zack Snyder pensa che la versione “Flashpoint” di Batman ad opera di Jeffrey Dean Morgan “avrebbe potuto essere fantastica”. Morgan ha fatto il suo debutto nel DCEU nei panni di Thomas Wayne in Batman v Superman: Dawn of Justice. A differenza di altri attori coinvolti nel DCEU, il ruolo di Morgan è stato abbastanza piccolo, limitato a solo un’apparizione non accreditata in un film.

Tuttavia, le morti di Thomas e Martha Wayne alimentano Bruce in Batman v Superman, così come in Justice League. Nonostante la sua brevità, l’apparizione di Morgan è stata sufficiente per far sperare che avrebbe interpretato il Batman dell’universo di “Flashpoint” nell’attesissimo The Flash: avrebbe così reso omaggio alla celebre trama dei fumetti in cui è Thomas a diventare Batman, e non Bruce.

Anche se The Flash adatterà la trama di “Flashpoint”, sembra che Morgan non interpreterà Batman. Invece, Michael Keaton e Ben Affleck riprenderanno le loro rispettive iterazioni di Bruce Wayne nel film. Sebbene entrambi i ritorni siano particolarmente eccitanti, significa anche che il Batman di “Flashpoint” non prenderà parte al film… almeno per ora! Ciò è di sicuro deludente per alcuni fan, soprattutto perché Morgan aveva precedentemente espresso interesse ad interpretare la versione di Thomas Wayne vista nella serie a fumetti. Adesso, sembra che anche una figura di spicco del DCEU fosse interessata a quella versione di Batman…

Parlando con TheFilmJunkee (via Screen Rant), Zack Snyder ha discusso del casting di Jeffrey Dean Morgan, spiegando: “Amo Jeffrey Dean. L’ho scelto perché mi piaceva l’idea che Thomas Wayne fosse un tipo un po’ tosto, non un pazzoide. Mi piace anche la dualità, che è poi il motivo per cui sono stati uccisi… sai, era che non ha dato subito il suo portafoglio. Ha cercato di reagire un po’, il che penso sia una cosa che ha perseguitato Bruce in qualche modo.”

Snyder ha poi parlato della possibilità che Morgan interpretasse il Batman di “Flashpoint”: “Chiaramente, potrebbe farlo. Non è un problema. Anche se non credo che accadrà. Ma avrebbe potuto essere bello.”

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 1 luglio 2022. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League. Confermata anche la presenza di Michael Keaton e Ben Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di Batman. Il film dovrebbe essere ispirato alla serie a fumetti “Flashpoint” del 2011, scritta da Geoff Johns e disegnata da Andy Kubert.

Venom 2 potrebbe anticipare l’esplorazione del Multiverso in Spider-Man 3

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Come sappiamo ormai da diverso tempo, la storia dell’attesissimo Spider-Man 3, attualmente in fase di produzione, coinvolgerà il Multiverso e probabilmente la Sony potrebbe contribuire alla sua creazione attraverso Venom: Let There Be Carnage.

Il personaggio dell’Uomo Ragno ha trascorso anni fuori dall’Universo Cinematografico Marvel prima che la Sony e i Marvel Studios raggiungessero un accordo per “condividere” cinematograficamente i diritti sull’eroe. Tuttavia, il successo della nuova iterazione di Spider ad opera di Tom Holland ha riacceso le speranze in merito ad un nuovo universo condiviso targato esclusivamente Sony. Tutto è iniziato nel 2018 con l’uscita di Venom e proseguirà il prossimo anno con l’arrivo di Venom: Let There Be Carnage, sebbene i film non siano collegati al MCU (almeno finora!).

La possibilità che i personaggi dell’Universo Marvel di proprietà della Sony Pictures si incrociano con il MCU e con lo Spider-Man di Holland sembra ora più che mai decisamente probabile. Nelle ultime settimane si è parlato moltissimo del casting di Spider-Man 3 e del ritorno di moltissimi volti noti dei precedenti franchise cinematografici dedicati all’arrampicamuri. È ovvio che il film tratterà in qualche modo del Multiverso, soprattutto anche grazie alla presenza di Doctor Strange, in attesa dell’arrivo nelle sale del sequel Doctor Strange in the Multiverse of Madness. E anche se i fan credono che ciò che vedremo in Spider-Man 3 verrà anticipato in altri film del MCU, è probabile che in realtà sia proprio Venom 2 il film che potrebbe contenere al suo interno diversi indizi su quanto vedremo nella terza avventura cinematografica di Spidey collegata all’universo condiviso.

Uno dei più grandi rumor su Venom: Let There Be Carnage è che Tom Holland apparirà in qualche modo nel sequel. Tali voci circolavano da prima dell’uscita di Venom; tuttavia, si sono rivelate false. L’apparizione di Holland in Venom 2 non è stata al momento confermata, ma una sua eventuale apparizione nel sequel potrebbe essere sicuramente legata al Multiverso. Marvel e Sony hanno soltanto poche opzioni per poter adattare un ruolo del genere alla storia e sarebbe alquanto sorprendente se Venom 2 rendesse il Sony’s Marvel Uuniverse ufficialmente parte della realtà principale del MCU con il cameo di Holland. Al contrario, Holland potrebbe apparire come l’Uomo Ragno dell’universo di Venom. Questo potrebbe generare un po’ di confusione, con Holland che interpreta due diverse versioni di Spider-Man, ma sarebbe un seme decisamente intrigante da piantare prima dell’arrivo di Spider-Man 3.

Venom 2 e le infinità possibilità di legarsi narrativamente a Spider-Man 3

Venom: Let There Be Carnage potrebbe presentare Tom Holland come una nuova iterazione di Spider-Man, ma l’incontro che i fan vogliono vedere di più è quello tra l’Eddie Brock di Tom Hardy e lo Spidey di Holland del MCU. Ciò può ancora essere realizzato nel sequel di Venom, andando così ad impostare la trama di Spider-Man 3 in diversi modi. Potenzialmente, il cameo di Holland potrebbe figurarsi in una realtà alternativa, con il personaggio confuso da ciò che sta accadendo, creando così un legame con le sue avventure nel Multiverso. C’è anche la possibilità che l’apparizine di Holland possa essere utilizzata per anticipare la presenza di Venom in Spider-Man 3. Ancora, una potenziale scena post-credits in cui Venom viene trasportato in una nuova realtà dopo aver sconfitto Carnage, potrebbe fare molto per la trama di Spider-Man 3 e anticipare così la sua apparizione nel film.

Le possibilità di ciò che Venom: Let There Be Carnage potrebbe fare per legarsi a Spider-Man 3 sono alquanto vaste, in quanto non necessitano neanche di una reale apparizione da parte di Holland. Il trailer di Morbius ha confermato la presenza di Avvoltoio (Michael Keaton) e persino un poster con lo Spider-Man di Tobey Maguire. Non si sa cosa la Sony abbia intenzione di fare con Venom: Let There Be Carnage, ma potrebbe andare oltre lo Spidey di Holland. Il sequel potrebbe includere o fare riferimento ad altre versioni di Spider-Man o includere altri personaggi che appariranno in Spider-Man 3.

Wonder Woman 1984: ecco perché Diana non sfoggia né la spada né lo scudo

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ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU WONDER WOMAN 1984!

In Wonder Woman 1984, l’ultima aggiunta al DCEU, la regista e il suo team hanno scelto di proposito di non far morire alcun personaggio. Il film è uscito il giorno di Natale nelle sale americane e su HBO Max. Anche se le recensioni sono parecchio contrastanti, il film è diventato l’attuale leader al botteghino durante la pandemia, superando sia I Croods 2 – Una nuova era che Tenet.

Chi ha apprezzato Wonder Woman 1984 crede che il sequel sia stato l’antidoto ideale a questo 2020, senza dubbio uno degli anni più bui della storia. Il film trasmette un messaggio di amore e speranza, che è in linea con le convinzioni e i valori fondamentali di Diana Prince. In contrasto con l’originale Wonder Woman, che si è concluso con un’enorme battaglia contro Ares, Wonder Woman 1984 vede Diana salvare il mondo facendo appello al meglio dell’umanità attraverso la compassione e la comprensione, dando a tutti una possibilità di redenzione. Sebbene il film abbia comunque molta azione, è stata una scelta intenzionale quella di minimizzare la violenza, così come quella di non far morire alcun personaggio.

In un’intervista con JoBlo, Patty Jenkins e Gal Gadot hanno spiegato che il loro intento era quello di fare un film che non desse priorità alla violenza dei supereroi, sottolineando quanto sia stata intenzionale la scelta di non far morire alcun personaggio durante il film.

Gadot: “Questo è uno dei motivi per cui abbiamo deciso che non avrebbe dovuto avere una spada o uno scudo. Diana non è aggressiva. Non è lì per combattere. È una pacificatrice. Sapete, è anche convinta che le persone non nascono cattive, ma lo diventano. Siamo tutti uguali, abbiamo tutti i nostri momenti in cui non facciamo la cosa giusta. Diana cerca di assorbire il meglio dalle persone e il suo difetto è sempre quello di proteggerle e di dare il buon esempio. Per lei l’umanità sarà in grado prima o poi di capire determinate cose, ma lei farà e darà sempre tutto ciò che ha per portare bontà all’umanità.”

Jenkins: “E non muore una persona in tutto il film. Potresti o non potresti accorgertene, ma abbiamo fatto di tutto perché ciò accadesse… perché se tutte queste persone erano sotto l’influenza di qualcos’altro, allora non era colpa loro. Mi è piaciuto affrontare una sfida del genere. Non è colpa loro se ti stanno attaccando, quindi è diventato parecchio interessante…”

Wonder Woman 1984 uscirà il 25 Dicembre 2020 in America e il 14 Gennaio 2021 in Italia. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

Justice League Snyder Cut: per WB è “una strada che non porterà a nulla”

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È diventato abbastanza chiaro, soprattutto nel corso degli ultimi mesi, che la Warner Bros. sta progettando una sorta di “Multiverso della DC” per raccontare storie, sia sul grande che sul piccolo schermo, che possano essere collegate in futuro, ma dove si inserisce la Snyder Cut di Justice League all’interno di quest’ambizioso progetto?

Sono stati spesi ben 70 milioni di dollari per completare gli effetti visivi e reclutare i membri del cast originale per le riprese aggiuntive, ecco perché in molti credono che la versione del cinecomic ad opera di Zack Snyder sarà molto importante per il futuro del DCEU. La verità è che… non è così! In base a quanto si apprende da un nuovo profilo del New York Times dedicato al capo della DC Films Walter Hamada, Snyder non fa attualmente parte del “nuovo progetto della DC Films”, con i dirigenti dello studio che descrivono la versione targata HBO Max di Justice League “come un vicolo cieco narrativo – una strada che non porterà da nessuna parte.”

In altre parole, le possibilità che un sequel, uno spin-off o che questo taglio del film influenzino altre storie del DCEU sono decisamente scarse. In realtà, la cosa non dovrebbe sorprendere più di tanto; al contrario, potrebbe spiegare perché si era parlato di un’espansione dell’universo di Justice League che avrebbe dovuto assumere la forma di un fumetto (e commissionata allo scrittore e fumettista Scott Snyder).

Il fatto che la Snyder Cut verrà distribuita è già di per sé una grande vittoria, ovviamente, e il suo annuncio è stato un vero e proprio shock, dal momento che nessuna credeva che la WB avrebbe mai davvero assecondato il volere del fandom.

Vi ricordiamo che la Snyder Cut dJustice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Gli Eterni: la descrizione dei personaggi svela nuovi dettagli sulla trama

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Gli Eterni sarebbe dovuto arrivare nelle sale lo scorso novembre, ma a causa della pandemia di Coronavirus il film è slittato di un intero anno. Sulla trama del film non sappiamo ancora molto, ma di recente sono trapelate online (via Redwolf) le descrizioni dei vari personaggi che vedremo nell’attesissimo cinecomic Marvel. Potete leggerle di seguito:

Ikaris (Richard Madden) è il leader tattico e il più potente Eterno ed è orgoglioso di tenere al sicuro gli altri Eterni. Virtuoso, gentile e carismatico, Ikaris vanta il potere di una forza incredibile, il volo e la capacità di proiettare raggi di intensa energia cosmica dai suoi occhi. Quando i mostruosi Devianti tornano dopo secoli, Ikaris riunirà gli Eterni dispersi per fermare la nuova minaccia.

Sersi (Gemma Chan) è l’Eterno con un’affinità per l’umanità. Sersi è tanto felice di lavorare come curatrice di un museo quanto di salvare gli esseri umani dalla minaccia dei Devianti. Sersi ha la capacità di manipolare la materia, cambiando la composizione di qualsiasi materiale non senziente che tocca. È anche innamorata di Ikaris da secoli e lo aiuta a reclutare gli Eterni per un’ultima missione.

Ajak (Salma Hayek) è il leader spirituale degli Eterni. La sua saggezza ha aiutato a guidare la squadra da quando sono arrivati ​​qui dal loro pianeta natale per aiutare a difendere l’umanità dai Devianti e per aiutare gli umani ad avanzare verso la civiltà moderna in cui vivono oggi. Ajak non solo può curare sia gli umani che gli Eterni, ma è anche in grado di comunicare con i Celestiali.

Phastos (Brian Tyree Henry) è benedetto con il potere dell’invenzione. È in grado di creare tutto ciò che può immaginare a condizione che abbia abbastanza materie prime a sua disposizione. Nel corso dei secoli, Phastos ha contribuito al progresso tecnologico dell’umanità, mantenendo sempre il suo splendore nascosto nell’ombra.

Makkari (Lauren Ridloff) è la donna più veloce dell’universo. Usa la sua super velocità cosmica per esplorare i pianeti alla ricerca degli Eterni e, in quanto unica Eterna sorda, il boom sonoro che accompagna la sua corsa cosmica non la colpisce.

La descrizione dei personaggi che vedremo ne Gli Eterni

Druig (Barry Keoghan) può usare l’energia cosmica per controllare la mente degli uomini. Druig si è allontanato dagli altri Eterni perché non era d’accordo con il modo in cui hanno interagito con l’umanità nel corso dei secoli. Distaccato e potente, a volte è difficile determinare se è amico o nemico.

Gilgamesh (Don Lee) è il membro più forte e gentile della squadra. Diventa il partner di fatto di Thena quando gli eventi del passato la esiliano dal resto della squadra. Capace di proiettare un potente esoscheletro di energia cosmica, Gilgamesh è un feroce guerriero che è diventato leggendario per i suoi combattimenti con i Devianti nel corso della storia.

Thena (Angelina Jolie), una feroce guerriera più a suo agio in battaglia che in qualsiasi altro contesto, ha la capacità di usare l’energia cosmica per formare qualsiasi arma portatile a cui possa pensare. Spesso scontrosa e distaccata, stringe un’improbabile amicizia con Gilgamesh che abbraccia secoli.

Kingo (Kumail Nanjiani) è l’Eterno con il potere di proiettare proiettili di energia cosmica con le sue mani. Nel corso dei secoli si è innamorato del concetto di fama. Al giorno d’oggi, è una famosa star di Bollywood che deve lasciare la sua vita fatta di ricchezza e celebrità per aiutare la squadra a respingere la nuova minaccia Deviante.

Sprite (Lia McHugh) è una ragazza di 12 anni che ha la capacità di lanciare illusioni realistiche. La sua amicizia con Sersi nasconde una tristezza nei confronti del mondo perché è stata trattata come una bambina dall’umanità per secoli. Ma Sprite è molto più forte e intelligente di quanto sembri, il che tornerà utile quando combatteranno con i Devianti.

Gli Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris), Kit Harington (Black Knight), Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite), Gemma Chan (Sersi) e Don Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta da Matthew Ryan Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12 febbraio 2021.

Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

Natasha Romanoff: curiosità su Vedova Nera della Marvel

Natasha Romanoff: curiosità su Vedova Nera della Marvel

Il mondo dei supereroi è un tripudio di testosterone. Tra Marvel e DC Comics gli eroi mascherati ormai non si contano più. Ma come dietro ogni uomo c’è una grande donna, anche dietro ogni supereroe c’è una grande eroina. Nonostante siano numericamente inferiori rispetto ai loro colleghi uomini, le supereroine giocano un ruolo fondamentale nella lotta contro i cattivi. E oggi vi parliamo proprio di una delle eroine Marvel più amate, Natasha Romanoff, meglio conosciuta come Vedova Nera.

Personaggio dei famosi fumetti della Marvel Comics, creati dal genio di Stan Lee, N. Korok e Don Heck, Vedova Nera fa parte dei Vendicatori (in inglese, Avengers) e dello S.H.I.E.L.D. La sua prima apparizione dell’universo bidimensionale illustrato della Marvel risale all’aprile del 1964, nel fumetto Tales of Suspence.

Nonostante non sia dotata di poteri speciali come i suoi colleghi Thor o Captain America, Vedova Nera è una delle supereroine più amate di tutti i tempi. In pochi però conoscono davvero la sua storia e il suo passato da spia. Scopriamo quindi insieme tutto quello che c’è da sapere su Natasha Romanoff e su Black Widow, la sua letale identità segreta.

Natasha Romanoff in Avengers: la storia di Vedova Nera

Natalia Alianovna Romanova – conosciuta negli States come Natasha Romanoff – nasce in Russia, a Stalingrado, il 5 maggio del 1984 da una famiglia lontana discendente dei reali russi. A un mese dalla sua nascita, a causa di un attacco degli imperialisti, la casa della sua famiglia viene rasa al suolo. La madre, che è riuscita a salvare solo la piccola, avendo perso tutto quello che possiede, decide di affidare sua figlia a Ivan Petrovich, un misterioso soldato.

Petrovich non è infatti un semplice soldato ma una spia, un agente segreto che lavora per il pericolosissimo KGB, i servizi segreti sovietici. Convinto del potenziale della piccola, Ivan comincia sin da subito ad addestrare Natalia a diventare una spia. Ben presto, infatti, la giovane recluta entra nella Red Room, noto anche come il Black Widow Program (in inglese Programma Vedova Nera). Si tratta di un programma segreto gestito dal KGB che trasforma giovani donne in letali assassine con un durissimo addestramento e con il lavaggio del cervello.

Reclutata giovanissima dal KGB, Natalia viene sottoposta a un indottrinamento assai intenso e finisce col diventare una delle spie più pericolose nonché una delle migliori assassine al mondo. Dotata di carisma, fascino e straordinarie abilità sia fisiche che mentali, Natalia diventa ben presto la punta di diamante della Red Room Academy. Tuttavia, essendo stata addestrata a eseguire gli ordini senza batter ciglio, alla ragazza viene spesso chiesto di uccidere innocenti a sangue freddo.

Natasha Romanoff nel mirino dello S.H.I.E.L.D.

Nonostante sembri all’apparenza un’assassina senza scrupoli, Natalia ben presto comincia a risentire dell’addestramento da spia e delle scelte fatte in nome del programma Black Widow. Le esecuzioni ordinate dalla Red Room cominciano a pesarle sulla coscienza tanto da sentirsi quasi perseguitata dalle anime degli innocenti uccisi in nome del KGB. Natalia negli anni ha dato tutta se stessa all’organizzazione, rinunciando anche all’opportunità un giorno di poter diventare madre. La sterilizzazione di tutte le reclute, infatti, fa parte della cerimonia del diploma della Red Room Academy.

Per poter diventare una vera spia, ogni ragazza deve assoggettarsi completamente al volere della Red Room, rinunciando a essere una persona per diventare un’arma al servizio del KGB. La famiglia e la maternità sono considerate delle mere distrazione dall’organizzazione, cose alle quali le reclute dovranno rinunciare.

Eliminando le distrazioni e completando il programma, Natalia comincia quindi la sua carriera di spia, diventando la più pericolosa minaccia sovietica in tutto il mondo. Grazie alle sue abilità e alla sua fama worldwide, Natalia finisce nel mirino dello Strategic Homeland Intervention, Enforcement, and Logistics Division, conosciuto con l’acronimo S.H.I.E.L.D. Si tratta di un’agenzia militare americana antiterrorismo e di intelligence extra governativa, incaricata di proteggendo gli Stati Uniti e il mondo intero da tutte le possibili minacce.

Riconoscendo nella Romanoff una minaccia mondiale, il diretto dello S.H.I.E.L.D., Nick Fury, decide di inviare uno dei suoi migliori agenti per eliminare la spia nemica. La missione viene quindi affidata a Clint Burton, meglio conosciuto come Occhio di Falco per la sua abilità con arco e frecce. Tuttavia, riconoscendo in Natalia delle doti eccezionali, invece di portare a termine il suo compito, Occhio di Falco propone allo S.H.I.E.L.D. di reclutare la ragazza. Vedova Nera lascia quindi la Russia per gli States e diventa una delle punte di diamante dello S.H.I.E.L.D.

Vedova Nera e gli Avengers: l’incontro con Tony Stark

Tra i primi nonché il più importante degli incarichi assegnati alla Romanoff dallo S.H.I.E.L.D. c’è sicuramente quello di infiltrata speciale alle Stark Industries. Sotto copertura, Natalia viene assunta come notaio grazie al suo incredibile curriculum, alle sue esperienze e ovviamente grazie anche al suo fascino.

Nonostante Natalia sia ricorsa a stratagemmi non proprio onorevoli per ottenere il posto alle Stark Industries, il suo ruolo è solo quello di osservatrice. Nick Fury, infatti, l’ha assegnata per tenere sotto controllo Tony Stark, inventore visionario e CEO della sua azienda. Genio, miliardario, filantropo e playboy, Stark è infatti il volto di Iron Man, l’uomo dall’armatura d’acciaio.

Anni prima, Tony Stark era stato rapito in Afghanistan da un gruppo di terroristi chiamati Ten Rings ed era riuscito a fuggire grazie a una delle sue folli invenzioni. Si tratta di un’incredibile armatura che gli aveva permesso di sconfiggere i suoi nemici, scappando via e polverizzando il loro nascondiglio. Una volta tornato a casa aveva continuato a lavorare sulla sua armatura, creando una che si adattasse perfettamente al suo corpo, dandogli una forza sovrumana e delle incredibili abilità. Grazie a quell’armatura era nato un nuovo supereroe, l’invincibile Iron Man.

https://youtu.be/1Fbz2HkbR0s

Leggi anche: Iron Man: l’evoluzione completa della sua armatura – Cinefilos.it

Il compito di Natalia è quindi quello di osservare Tony Stark e il suo operato, valutando se sia adatto per entrare a far parte degli Avengers. I Vendicatori, sono un gruppo di supereroi creato dallo S.H.I.E.L.D. per neutralizzare un nemico potente, impossibile da sconfiggere con armi convenzionali. Il gruppo, nato per contrastare la comparsa del malvagio Loki, comprende un gran numero di supereroi e supereroine. Nel gruppo originario, comparso nel primo film della saga dei Vendicatori, The Avengers (2012), ci sono sei membri:

  • Tony Stark/Iron Man
  • Steve Rogers/Capitan America
  • Thor
  • Bruce Banner/Hulk
  • Clint Barton/Occhio di Falco
  • Natasha Romanoff/Vedova Nera

Nel film The Avengers (2012), i sei Vendicatori dello S.H.I.E.L.D. collaborano per sconfiggere il crudele e pericoloso Loki. Il nemico comune altri non è che un alieno del pianeta Asgard, figlio adottivo di Odino e Nemesi nonché fratellastro di Thor. Negli anni però il gruppo degli Avengers cresce e accogli nuovi membri tutti dotati di poteri o abilità particolari. Stiamo parlando di:

  • Hank Pym/Ant-Man/Giant-Man/Calabrone
  • Janet van Dyne/Wasp
  • T’Challa/Pantera Nera
  • Carol Danvers/Ms. Marvel
  • Visione
  • Peter Paker/Spider-Man
  • Scott Lang/Ant-Man
  • Susan Richards/Donna Invisibile
  • Reed Richards/Mr. Fantastic
  • Ben Grimm/La Cosa
  • Johnny Storm/La Torcia Umana
  • James Howlett/Wolverine
  • Doc Samson
  • Daisy Johnson/Quake
  • Jim Rhodes/War Machine
  • Danny Rand/Pugno d’acciaio
  • Luke Cage
  • Bucky Barnes/Soldato d’inverno
  • Sam Wilson/Falcon

I vendicatori della Marvel sono tantissimi e molte delle loro storie raccontate al cinema differiscono da quelle originali dei fumetti tanto amati dai cultori del genere. Se volete quindi una lista completa e dettagliata di tutti gli Avengers divisi per gruppi di appartenenza e per epoche, vi consigliamo di dare uno sguardo alla pagina Wiki Fandom.

Natasha Romanoff, film dedicato a Vedova Nera

Nonostante sia sempre stato considerato come un personaggio secondario, anche Natasha Romanoff alias Black Widow, potrà godersi presto il suo momento di gloria. La Vedova Nera degli Avengers sarà infatti protagonista di un intero film targato Marvel Studios che presumibilmente arriverà in sala nel 2021. Il film, annunciato al San Diego Comic-Con del 2019, sarebbe dovuto uscire in sala in Italia il 29 aprile 2020 e il 1 maggio 2020 negli States.

A causa della pandemia da Coronavirus e della relativa emergenza sanitaria, l’uscita del film è stata purtroppo rimandata. Con l’avanzata dei contagi, i lockdown e la chiusura dei cinema, la Marvel si è trovata costretta a fare un passo indietro e a ‘parcheggiare’ il film Black Widow. Dopo alcune indiscrezioni che davano per certa l’uscita del film il 6 novembre 2020, Entertainment Weekly ha poi pubblicato la data ufficiale del posticipo della Disney. Black Widow uscirà in sala il prossimo 7 maggio 2021.

Black Widow trama e personaggi

Il film, il primo della Phase 4 della Marvel, racconta la storia di Natasha Romanoff – interpretata da Scarlett Johansson -, partendo delle origini fino ad oggi. La prima parte del film e presumibilmente alcuni flashback, saranno dedicati al passato di Nathasha, una giovane reclutata dal KGB negli anni ottanta e addestrata a diventare una spia assassina. La pellicola ripercorrerà i primi anni di reclutamento di Natasha e il suo addestramento tra le fila di ‘vedove nere’ del Black Widow Program del KGB.

Con un balzo temporale, i film ci riporta al presente, in quel lasso di tempo tra i capitoli Captain America: Civil War e Avengers: Infinity War. In questo periodo, Vedova Nera, tormentata ancora dal suo passato, decide di allontanarsi momentaneamente dagli Avengers per affrontare così i suoi demoni personali. Nathasha torna quindi alle sue origini, dalla sua vecchia famiglia formata dalle spie Yelena Belova (Florence Pugh), Melina Vostokoff (Rachel Weisz) e Alexei Shostakov (David Harbour).

Lentamente Natasha si accorgerà che i demoni del suo passato, dei quali sembra essersi liberata negli ultimi anni, sono tornati a tormentarla. C’è una pericolosa cospirazione legata proprio al suo passato che la Romanoff dovrà affrontare e distruggere prima che sia troppo tardi.

I migliori film del 2020, secondo me – di Chiara Guida

I migliori film del 2020, secondo me – di Chiara Guida

Esiste una sola occasione, nell’arco di un intero anno lavorativo, in cui mi concedo di usare la prima persona: il momento della Top 10 dell’anno. E infatti, eccomi qui a proporvi la mia lista dei migliori film del 2020. Lo faccio con la mia voce perché, per loro natura, le classifiche di questo tipo contengono una componente discrezionale troppo importante per attribuirle ad una impersonale terza persona, ma anche perché mi diverte molto.

Intanto specifico che ho tenuto conto, nella classifica, di quelle che sono state le difficoltà logistiche di questi ultimi dodici mesi, durante i quali, a causa della ormai ben nota pandemia di coronavirus in corso, le sale sono state aperte a pieno regime soltanto a Gennaio e Febbraio, rimanendo poi chiuse, aperte a mezzo servizio (nel periodo estivo fino all’inizio dell’autunno) e poi ancora chiuse, come in questo momento.

Alla luce di questa difficoltà nel vedere i film in sala e considerato che in genere la mia classifica comprende solo i film usciti al cinema, la lista che ho compilato quest’anno comprenderà non solo i titoli che rispettano il requisito classico, ma anche quelli distribuiti direttamente sulle piattaforme di streaming on line, in abbonamento o acquisto e noleggio.

Partiamo però dagli illustri esclusi, che per una decisione puramente istintiva, sono i primi esclusi tra le cose che ho visto quest’anno. Dall’intelligentissimo remake de L’uomo Invisibile, diretto da Leigh Whannell con Elizabeth Moss, al divertente Palm Springs, diretto da Max Barbakow, che gioca con gli archetipi della commedia romantica e dei loop temporali, passando per Emma, esordio di Autumn de Wilde che ci ricorda che i classici di Jane Austen non sono ancora esausti e hanno ancora cose da dire al pubblico di oggi, fino allo show di Adam Sandler, Diamanti Grezzi, dei Fratelli Safdie, all’allucinato e romantico Undine di Christian Petzold, fino al ritorno di David Fincher con l’ambizioso Mank.

Già solo a leggere l’elenco degli esclusi, mi rendo conto che stilare la classifica dei migliori film del 2020 non è affatto semplice come si può immaginare, data la chiusura delle sale e la scarsità di film visti al cinema. Ma proprio questa sventura si è trasformata in un elemento di ricchezza, perché l’assenza di blockbuster (con l’eccezione di Tenet, che non è finito in classifica) ha dato maggiore visibilità a titoli meno “rumorosi”. Così, alla luce di queste considerazioni e queste rinunce, ecco la mia personalissima lista dei migliori film del 2020.

I migliori film del 2020 – parte 1

10.Sto pensando di finirla qui

I'm Thinking of Ending ThingsCapita raramente di trovarsi di fronte a film che mettono in discussione lo spettatore e rendono il giudizio difficilmente “polarizzabile”. In un periodo storico invero molto triste per la critica cinematografica e il giudizio critico sull’opera cinematografica, in cui tutto è bianco o nero, netto e diretto, in genere riportabile in poche righe di un commento incazzato su qualche social, il film di Charlie Kaufman è sfuggente, perturbante, difficile da comprendere, lascia aperte piste, tracce, indizi per farsi leggere senza mai lasciarsi afferrare, anche molto tempo dopo la fine della visione.

Quando sembra che ti stia accogliendo alla sua comprensione, Sto pensando di finirla qui sterza, cambia direzione, deraglia sul finale, ma la visione rimane sempre rapita e disorientata, allo stesso tempo. Non si tratta di un film di facile fruizione, ma è sicuramente un modo di fare cinema, di raccontare stati d’animo e situazioni, più che storie, che fanno discutere e mantengono allenato il muscolo dello spirito critico (che dovrebbe essere sempre in forma in ogni spettatore, sia esso addetto ai lavori o no).

9.Time

time fox rich

Tra le cose più interessanti ma anche emotivamente devastanti che ho visto quest’anno, un posto d’onore spetta al bellissimo documentario di Garrett Bradley presentato al Sundance e poi nella Selezione Ufficiale della Festa di Roma. Oltre ad essere un forte atto di condanna al sistema carcerario statunitense, il film racconta una storia d’amore travolgente.

Proprio nell’equilibro tra pubblico e privato risiede la potenza di Time. Il suo bianco e nero morbido, i filmati casalinghi mossi o fuori fuoco, il coraggio di una donna che per amore ha sfidato un sistema e che, magari all’inizio involontariamente, si è resa voce di una vera e propria piaga sociale e portavoce di chi non poteva parlare. Un vero e proprio terremoto d’amore, che il racconto cinematografico ha glorificato.

8.The Social Dilemma

the social dilemma recensioneArrivato all’inizio dell’anno su Netflix, il documentario di Jeff Orlowski è innanzitutto interessante per la forma che unisce una componente più corposa documentaristica a una parte dimostrativa di fiction, che mette in scena quanto documentato. Il film informa, spaventa, apre gli occhi, eppure la sua natura lo rende un Giano Bifronte, pronto a svelarsi come un oggetto ideale di quel meccanismo produttivo che lui stesso denuncia.

Oltre ogni teoria complottista, The Social Dilemma è un film che dà consapevolezza di un sistema all’interno del quale ci troviamo tutti e dal quale appare impossibile uscire. Lo fa con un linguaggio semplice, diretto forse poco inventivo ma sicuramente funzionale.

7.Da 5 Bloods – Come fratelli

Mentre scrivo, le ore alla Casa Bianca di Donald Trump sono contate e il prossimo 21 gennaio cederà la sua poltrona nella Stanza Ovale a Joe Biden. Tuttavia, gli anni di Trump sono stati caratterizzati da scontri e lotte tutt’altro che pacifiche per le strade degli Stati Uniti. Non è un caso che negli ultimi 4 anni, Spike Lee abbia diretto due film, e che questi siano proprio BlackkKlansman e Da 5 Bloods.

Del primo si è parlato giustamente in abbondanza e con grandi lodi. Uscito direttamente su piattaforma, il secondo ha avuto meno visibilità (BlackkKlansman ha vinto il Gran Prinx a Cannes 2018 e l’Oscar 2019 alla sceneggiatura), ma è un film che sembra sia stato scritto domani. Il regista racconta l’America di oggi, attraverso storie di ieri. La ferocia e la lucidità di Lee si sentono ad ogni passo e il film è un potente atto d’accusa verso una società che non ha ancora trovato la forza di fare pace con la sua bellissima e inevitabile varietà razziale.

6.Favolacce

favolacce berlinale 2020I Fratelli D’Innocenzo colpiscono ancora. Hanno vinto l’Orso d’argento a Berlino per la migliore sceneggiatura e hanno stregato il pubblico, prima in streaming e poi al cinema, quando quest’estate il loro film è stato quello più visto nelle sparute sale aperte in poche città italiane. La bellezza tribale del film ne fa un oggetto preziosissimo. La lucidità con cui questi due giovani autori raccontano il mondo è un tesoro da custodire e alimentare, da parte mia con il sostegno e i soldi ben spesi per andare a vederli sempre in sala.

Storiacce di piccole bestie alle prese con un mondo popolato di lupi, il film è un atto d’amore verso un mondo emarginato, tanto geolocalizzato e raccontato con un occhio più affettuoso che imparziale quanto indefinibile nel tempo e nello spazio e per questo universale. Un’opera con una grande finezza narrativa e un ottimo gusto cinematografico, che stride meravigliosamente con la cattiveria e la bruttura che mette in scena.

I migliori film del 2020 – parte 2

5.I predatori

I Predatori recensioneSeconda opera prima in classifica (la prima era il documentario Time), il film d’esordio di Pietro Castellitto è interessante sotto molti punti di vista. Per prima cosa concilia con equilibrio e garbo i registri comici e drammatici che di volta in volta sembra abbracciare, senza mai propendere troppo da una parte o dall’altra. Certo, c’è una strana discrepanza tra il fatto che il film condanna chiaramente una fascia alto borghese a cui il regista stesso appartiene e dal quale proviene e trae le possibilità per fare cinema. Ma i ribelli “dall’interno”, soprattutto se arguti e dotati, fanno simpatia.

In secondo luogo, e forse è la cosa più interessante del film, I Predatori ha una sceneggiatura molto complessa, rischiosa per una prima volta dietro la macchina da presa. La ricchezza di personaggi e di eventi, gli intrecci e le varie facce di ogni carattere hanno messo in luce una scrittura matura, che sembra vada oltre il dato anagrafico e l’effettiva esperienza del suo autore.

4.Il processo ai Chicago 7

Il processo ai Chicago 7L’idea che Aaron Sorkin realizzi una sceneggiatura e poi un film da uno dei processi più discussi della storia d’America è semplicemente elettrizzante. E infatti il suo nuovo film da regista finisce alto alto in classifica perché è effettivamente uno dei migliori prodotti cinematografici usciti quest’anno (purtroppo direttamente in piattaforma). La precisione delle battute e il ritmo incalzante rendono il film avvincente, il racconto eroico che si fa dei protagonisti è trascinante, persino la forma classica della regia assume nuovo spessore di fronte ad una storia scritta con tale perizia.

Aaron Sorkin è il più grande sceneggiatore vivente e il suo nuovo film ci dà la dimostrazione che, qualche volta, anche solo una grande sceneggiatura può fare un grande film. Poi, in questo caso, lo scrittore si appoggia ad uno squadrone di attori sublimi, e il gioco è fatto.

3.1917

Dean-Charles Chapman 1917Arrivati in zona podio, sembra strano trovare questo titolo, visto che è stato trai protagonisti della scorsa stagione dei premi e sembra uscito una vita fa, nel mondo pre-pandemia. In effetti, il film di Sam Mendes è arrivato in sala all’inizio di Gennaio e rientra a tutti gli effetti nel cinema di questo sfortunato 2020. Apoteosi della tecnica al servizio della drammaturgia, il film è un esempio di ingegno registico, visione, organizzazione, grandezza e ambizione.

Fotografia, suono, recitazione, regia sono raramente così devote allo scopo di raccontare un’avventura e offrire un viaggio, senza mai dimenticare che il viaggio stesso è un’esperienza umana che trasuda orrore e paura, dalla prima all’ultima inquadratura,  nella quale, finalmente, si trova un briciolo di distensione e ristoro. 1917 è meraviglioso.

2.A Hidden Life

a hidden life la vita nascostaIn silenzio, in pochissime sale, con una distribuzione assolutamente ingiusta e crudele, quest’anno è arrivato in sala anche A Hidden Life – La vita nascosta, il film di Terrence Malick visto e amato tantissimo a Cannes 2019. Reduce da anni difficili, in cui sembrava aver annacquato la sua potenza narrativa in tanti film “minori”, il maestro texano torna ai fasti del suo cinema migliore, con la rielaborazione di una storia vera. E naturalmente incanta e ammalia.

Quello che Malick ci ricorda con questo film è la sua grandezza, non solo per la capacità di infondere uno spessore unico e distintivo ad ogni inquadratura, ma anche per la freschezza con cui muove la macchina da presa, inventando punti di vista e offrendo momenti di altissimo cinema, per contenuto, forma e intenzione. The master is back.

1.Ema

EmaPrima posizione scelta più con le viscere che con la testa. Il film di Pablo Larrain, anch’esso penalizzato da un’uscita in sala che gli ha dato poca visibilità (ma almeno mi ha permesso di metterlo sulla cima alla classifica dei migliori film del 2020), è un colpo di fulmine che mi porto dentro da Venezia 2019. Un inno travolgente e sensuale alla vita, alla madre terra, agli elementi e alla voglia, ferina, di trovare un posto nel mondo, plasmandolo a propria misura.

Ema è fuoco, è danza tribale e selvaggia, è quel ritmo di reggaeton che smuove i lombi e innesca desideri sessuali, ossessivi, ripetitivi, che però, in mezzo al circolo di streghe di cui la protagonista è Strega Suprema, diventano istinti vitali, guizzi di passione, desiderio bruciante di vita e spazio. Il film di Larrain è un’esplosione di energia sessuale che travolge lo spettatore, sfruttando lo sguardo furbo e puro allo stesso tempo di Mariana De Girolamo/Ema, forza creatrice, che pota via i rami morti per dare nuova vita, una strega, un folletto. Larrian risveglia i sensi con il suo ritmo, riempie gli occhi con i suoi colori, travolge e irretisce, ti fa innamorare della sua protagonista. Non fa prigionieri.

Avengers: Age Of Ultron ha anticipato l’arrivo dei mutanti nel MCU?

Gli eventi di Avengers: Age of Ultron hanno segretamente anticipato l’esistenza dei mutanti nel MCU? Nonostante il ruolo gigantesco che svolgono all’interno di Marvel Comics, i mutanti sono stati completamente assenti dall’universo cinematografico della Disney, in gran parte a causa della proprietà dei diritti sugli X-Men da parte dell’ex 20th Century Fox. Dopo l’acquisizione dello studio da parte della Casa di Topolino, i Marvel Studios avranno il compito di spiegare dove sono stati i mutanti in tutti questi anni; un compito arduo, considerando che devono ancora essere menzionati nei molti film e serie tv del franchise.

Le premesse di Age of Ultron

Tuttavia, guardando alle storie MCU già esistenti che avrebbero potuto accennare all’esistenza di mutanti, Avengers: Age of Ultron si distingue rispetto alle altre, in particolare da quando il film ha introdotto Quicksilver e Scarlet Witch, personaggi creati per i primi fumetti degli X-Men. Nel materiale originale, si è pensato a lungo che i gemelli Maximoff fossero i figli mutanti di Magneto (sebbene quelle origini siano state recentemente ricollegate). Anche se la versione di Quicksilver del MCU è stata uccisa nel terzo atto di Age of Ultron, Wanda è ancora viva e sembra essere un personaggio che giocherà un ruolo molto importante nell’evoluzione della Fase 4. Grazie all’arrivo dell’attesissima serie WandaVision, Scarlet Witch sembra aver aumentato i suioi poteri di manipolazione della realtà. Questa particolare abilità, precedentemente inesplorata nel MCU, si è dimostrata di grande impatto nella trama dei fumetti “House of M”, che si è conclusa con una Wanda sconvolta che ha cancellato l’esistenza della maggior parte della popolazione mutante.

È da tempo che si parla del fatto che Kevin Feige possa in qualche modo adattare “House of M” per portare i mutanti nel MCU. Ma prima che lo faccia, sarà probabilmente necessario rispondere ad alcune domande su Wanda e il suo passato, la maggior parte delle quali derivano da Avengers: Age of Ultron. Ecco come e perché il secondo film degli Avengers tornerà probabilmente ad essere importante in futuro…

Il retroscena di Scarlet Witch

Considerando il grande ruolo che è destinata a svolgere nella prossima Fase 4 del MCU, si sa relativamente poco del retroscena dell’universo di Wanda. Si scopre che lei e suo fratello, Pietro, sono rimasti orfani dopo che la loro casa a Sokovia è stata bombardata con armi Stark, un evento che ispira i gemelli a offrirsi volontari per gli esperimenti dell’Hydra con lo scettro di Loki. Wanda e Pietro sono gli unici sopravvissuti alla sperimentazione e, per ragioni lasciate vaghe nel film, acquisiscono capacità sovrumane.

Tuttavia, nel recente libro tie-in “The Wakanda Files”, Shuri menziona che l’Hydra ha scelto Sokovia come terreno di prova per le “anomalie genetiche” dei suoi cittadini – un potenziale indizio che i gemelli potrebbero essere stati mutanti, con un gene X, da sempre. Elizabeth Olsen, che interpreta Wanda nei film, ha detto che l’imminente WandaVision esplorerà le radici sokoviane del personaggio. Pertanto, è possibile che il MCU inizi a colmare le lacune della storia delle origini di Scarlet Witch, forse entrando più nel dettaglio su ciò che ha reso i gemelli Maximoff così speciali.

I poteri di Wanda e la sua “origine”

I poteri di Scarlet Witch sono stati notevolmente incoerenti sia nel MCU che nei fumetti. In Avengers: Age of Ultron, l’agente Maria Hill descrive le abilità di Wanda come “interfacciamento neuroelettrico, telecinesi, manipolazione mentale”, tutto ciò che mostra durante il suo primo film. Mentre le puntate successive mostrano la sua capacità di levitazione e di usare la telecinesi per scontrarsi con Thanos, le sue capacità di controllo mentale sono decisamente assenti dopo Age of Ultron. Nelle sue prime apparizioni nei fumetti, Wanda è in grado di creare “bulloni esagonali”, esplosioni di energia rossa usate per influenzare la probabilità degli eventi intorno a lei. Nel corso degli anni, gli autori hanno notevolmente aumentato i suoi poteri, dandole la capacità di alterare la realtà stessa. La sua capacità di piegare la realtà, così come la sua grande abilità come maga, la rendono una delle figure più potenti dell’universo Marvel.

L’imminente serie WandaVision sembra finalmente attingere all’alterazione della realtà di Wanda. Nel trailer, sembra che lei abbia (forse inconsciamente) creato la sua dimensione “tascabile”, una realtà in cui altre persone sono state risucchiate con lei. Se questo è qualcosa che l’iterazione MCU del personaggio è davvero in grado di fare, è possibile che questa non sia la prima volta che ha cambiato il mondo intorno a lei senza che nessun altro se ne accorga. Se è così, forse i suoi poteri hanno lavorato in incognito da (o prima) di Avengers: Age of Ultron.

Il momento “House Of M” di Wanda

Nella trama di “House of M”, una Wanda affranta e fuori controllo interrompe la linea temporale principale della Marvel dopo aver appreso che i suoi figli, Tommy e Billy, erano in realtà estensioni delle sue capacità e, quindi, non esistevano realmente. A differenza della sua controparte fumettistica, la versione MCU di Scarlet Witch ha già subito la sua enorme perdita, avendo perso i suoi genitori, suo fratello, il suo amore e il suo intero paese nel giro di pochi anni. Durante la battaglia culminante di Avengers: Age of Ultron, Wanda in qualche modo apprende che suo fratello è stato ucciso e scatena un’ondata di potere telecinetico che distrugge i robot in avvicinamento di Ultron.

Questo momento sarebbe stato monumentale nella vita di Wanda, ma stranamente non è mai più stato menzionato nelle sue successive apparizioni. Sulla base di ciò che il trailer di WandaVision anticipa sulla reale portata dei suoi poteri, potrebbe essere possibile che questa esplosione di energia abbia avuto conseguenze più grandi. Con la serie Disney+ che promette molte sorprese, sarebbe una svolta intelligente se venisse rivelato che la Scarlet Witch del MCU aveva già avuto il suo M-Day, avendo forse cancellato una popolazione mutante per sempre o avendoli magari depotenziati.

Il problema con la Gemma della Mente

Potrebbe risultare che non abbiamo visto l’ultima volta di Wanda a Sokovia, anche dopo la caduta (letterale) della nazione. Il secondo trailer di WandaVision mostra Wanda che guarda meravigliata la Gemma della Mente, ma un’ispezione ravvicinata potrebbe suggerire che questo sia in realtà un flashback dei giorni precedenti ad Avengers: Age of Ultron, un periodo in cui era ancora sotto il controllo dell’Hydra. Innanzitutto, il suo aspetto fisico è terribilmente simile al suo debutto cinematografico nella scena dei titoli di coda di Captain America: Winter Soldier. Il suo viso ha un aspetto insolitamente affamato, i suoi capelli sono spettinati e il suo vestito grigio sembra incredibilmente simile a quello che indossava durante la sua prima apparizione. Inoltre, lo sfondo industriale e tetro potrebbe benissimo rivelarsi essere la base sokoviana del Barone von Strucker.

Poi c’è la Gemma della Mente stessa, che ha un’aura blu che la circonda – un dettaglio strano considerando che la gemma è gialla e la firma del potere di Wanda è rossa. Tuttavia, prima degli eventi di Avengers: Age of Ultron, la Gemma della mente era ancora incorporata nel cristallo blu all’interno dello scettro di Loki, suggerendo che Wanda a un certo punto avrebbe rimosso la gemma dal suo involucro. La relazione di Wanda con questa particolare Gemma dell’Infinito è stata ben consolidata (come le origini dei suoi poteri e la sua capacità di distruggerla), ma se questa è davvero una scena flashback, è possibile che una connessione più profonda possa essere rivelata. Nei fumetti, Wanda usa le capacità telepatiche del professor Xavier per aiutare a portare le persone dell’universo nella sua nuova realtà. La Gemma della Mente potrebbe svolgere un ruolo simile nella versione del MCU di “House of M”?

La fase 4 potrebbe reintrodurre mutanti

Wolverine- L'immortaleSe Wanda ha davvero il potere di alterare la realtà, potrebbe essere quel personaggio abbastanza potente da portare i mutanti nel MCU. Inoltre, se è in qualche modo responsabile della loro scomparsa, la Fase 4 potrebbe seguire il suo viaggio per espiare il suo errore. WandaVision fornirà sicuramente diverse rivelazioni su Scarlet Witch, sia per i personaggi che per lo spettatore, e probabilmente accennerà al suo ruolo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness del 2022. Con i personaggi già confermati che attraversano gli universi nell’imminente Spider-Man 3, non è da escludere la possibilità per Wanda di avventurarsi nel Multiverso alla ricerca dei mutanti scomparsi.

Indipendentemente da come la loro lunga assenza verrà giustificata, i mutanti stanno sicuramente entrando nel MCU e, data l’affiliazione dei fumetti di Wanda con gli X-Men, è probabile che giocherà un ruolo nel loro emergere. Tanti anni dopo la sua uscita, ci sono ancora alcuni fili della trama irrisolti lasciati da Avengers: Age of Ultron, molti dei quali coinvolgono Wanda. Dal momento che Kevin Feige e i Marvel Studios non hanno mai evitato di riesaminare i film precedenti, non diamo per scontato di aver visto tutto di Sokovia…

Wonder Woman 1984: dalla scena che WB voleva eliminare all’ispirazione del Superman del ’78

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La regista Patty Jenkins ha rivelato che la Warner Bros. voleva tagliare una delle scene iniziali di Wonder Woman 1984. In una nuova intervista con JoBlo, Jenkins ha spiegato che la major non voleva inserire nel film la sequenza iniziale ambientata su Themyscira, che la regista riteneva invece fondamentale per il pubblico che non aveva dimestichezza con il personaggio di Diana o che, più semplicemente, non aveva visto il primo capitolo.

“La scena su Themyscira non era presente all’inizio. È stata inserita a causa del successo del primo film, ma anche per un altro motivo. Ci sono due sequenze d’apertura nel nostro film. Ne abbiamo parlato a lungo con lo studio. Loro dicevano: devi tagliare il centro commerciale e gli anni Ottanta, o devi tagliare l’Amazzonia. Anche se fosse risultato troppo lungo, alla fine ho capito che avevamo bisogno di quella scena perché mi sono resa conto che tutte le persone che non avevano visto il primo Wonder Woman, adesso si sarebbero ritrovare a vederlo, ad esempio, su un aereo. È difficile capire chi è Diana e cosa sta accadendo senza mostrare Themyscira.”

In occasione dell’uscita del film nelle sale americane e su HBO Max, nella giornata di ieri la WB ha organizzato uno speciale watchalong del sequel durante il quale Patty Jenkins, l’attrice Gal Gadot e la stessa major erano a disposizione dei fan per rispondere alle più svariate domande a proposito del film. In tale occasione, Jenkis ha rivelato che Superman di Richard Donner del 1978 è stata una delle fonti d’ispirazione per Wonder Woman 1984

Su Twitter, la regista ha spiegato: “Mi sono ispirata a quel film, di sicuro. Queste sono le mie due iterazioni preferite nel mondo dei supereroi. Ho adorato il primo Superman, così come ho adorato il primo Spider-Man. Perfezione allo stato puro. Mi hanno ispirato davvero tanto.”

Wonder Woman 1984 uscirà il 25 Dicembre 2020 in America e il 14 Gennaio 2021 in Italia. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

Tom Hanks pensa che i cinema sopravviveranno grazie ai film Marvel e ai grandi franchise

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Tom Hanks pensa che i cinema riusciranno a sopravvivere alla pandemia, ma soltanto grazie ai grandi blockbuster. Il due volte premio Oscar è attualmente protagonista di Notizie dal mondo, l’ultimo film di Paul Greengrass. Il film è uscito nei cinema degli Stati Uniti il giorno di Natale e verrà rilasciato in VOD a breve. Distribuito nelle sale insieme a Wonder Woman 1984, il lancio del film è passato in sordina proprio a causa dell’uscita congiunta del sequel di Patty Jenkins sia al cinema che su HBO Max.

Durante la promozione del film, Hanks ha spiegato a Collider come vede il futuro dei cinema. Secondo l’amatissimo attore, un cambiamento era già nell’aria, al di là della pandemia di Covid-19. Sebbene Hanks creda che i cinema sopravviveranno alla pandemia, pensa che le opzioni che le sale avranno da offrire in futuro saranno molto diverse e più limitate. Secondo la star, nei cinema verranno distribuiti soltanto i grandi blockbuster, mentre i titoli più piccoli o indipendenti passeranno direttamente allo streaming.

“Un cambio della marea era comunque in arrivo. Era previsto”, ha spiegato Tom Hanks. “Esisteranno ancora i cinema? Assolutamente, esisteranno ancora. In un certo modo penso che gli esercenti, appena potranno ripartire, avranno libertà di scelta sulla tipologia di film che vorranno proiettare. I grandi eventi cinematografici saranno quelli che governeranno i cinema. News of the World potrebbe essere l’ultimo film per adulti che racconta la storia di gente che parla di cose interessanti a essere proposto sul grande schermo da qualche parte perché dopo tutto ciò, per garantire il ritorno in sala del pubblico, avremo i film dell’Universo Cinematografico Marvel e di ogni genere di franchise.”

Un altro film con protagonista Tom Hanks del 2020, Greyhound, è stato rilasciato direttamente in streaming, su AppleTV+, all’inizio di quest’anno. Il film sarebbe dovuto arrivare nelle sale cinematografiche americane il 22 marzo scorso: in seguito allo scoppio della pandemia di COvid-19, la Apple ha acquistato i diritti di distribuzione per 70 milioni di dollari. Hanks è stato sotto gli occhi dell’opinione pubblica dall’inizio della pandemia, quando lui e la moglie Rita Wilson sono stati due dei primissimi personaggi pubblici a risultare positivi al virus.

Zack Snyder elogia l’uso del Lazo della Verità in Wonder Woman 1984

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Zack Snyder ha rivelato che il suo momento preferito di Wonder Woman 1984 è il modo in cui Diana Prince usa il Lazo della Verità nel film. Il Lazo della Verità è stato per molto tempo un segno distintivo dell’arsenale di Wonder Woman. La sua prima apparizione nei fumetti risale al 1942. Tra i suoi numerosi poteri, l’arma aiuta anche Wonder Woman a rivelare le vere intenzioni dei suoi nemici

Il Lazo della Verità è già stato visto più volte nel DCEU. Ha fatto la sua prima apparizione nel debutto di Wonder Woman in Batman v Superman: Dawn of Justice. Da allora, il Lazo è apparso insieme a Wonder Woman sia in Justice League, sia nel primo lungometraggio da solista del personaggio del 2017, e ora anche in Wonder Woman 1984. Nel sequel, uscito in America il giorno di Natale sai al cinema che su HBO Max, Diana lo usa più che mai.

Attraverso una domanda posta a Patty Jenkins su Twitter, Snyder ha chiesto alla regista come è stato concepito il Lazo della Verità nel sequel. Il regista ha anche rivelato che il Lazo è ciò che ha più amato del film, citando le sequenze d’azione in cui Diana lo usa come punto culminante. A quanto pare, Snyder era particolarmente curioso di sapere come Jenkins e il suo team avessero sviluppato le particolari tecniche utilizzate nel sequel. Nella sua risposta, la regista ha detto che molte ricerche sono state dedicate all’esplorazione di nuove idee per il Lazo, come se fosse possibile per Diana generare abbastanza velocità attraverso di esso da poter bloccare i proiettili.

Anche se all’inizio del DCEU l’uso del Lazo da parte di Wonder Woman potrebbe essere stato in qualche modo limitato, i fan lo vedranno finalmente nella sua piena gloria proprio grazie a Wonder Woman 1984. Ci sono diverse scene importanti in cui Wonder Woman usa il Lazo, incluso quando salva due bambini da una carovana militare in Egitto e durante il suo combattimento con Barbara Minerva/Cheetah, alla Casa Bianca. A quanto pare, però, il momento più emozionante, però, arriva quando Wonder Woman lo usa per imparare a volare, facendosi strada tra la folla.

Wonder Woman 1984 uscirà il 25 Dicembre 2020 in America e il 14 Gennaio 2021 in Italia. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

MCU: quale Original Six ha ucciso il maggior numero di personaggi?

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I cattivi Marvel sono noti per aver accumulato un certo numero di vittime sul grande schermo, ma anche eroi come gli Avengers hanno ucciso diversi personaggi nel MCU. Gli scontri uno contro uno tra eroe e cattivo sono terreno fertile per morte e distruzione, soprattutto quando i Vendicatori si riuniscono per combattere collettivamente minacce su larga scala per l’universo. Tuttavia, solo uno può rivendicare il titolo di Avenger più letale.

Anche se nuovi eroi ed eroine si uniscono ai ranghi dei Vendicatori ogni anno, i sei membri originali della squadra d’élite messa insieme da Nick Fury – Iron Man, Thor, Captain America, Vedova Nera, Hulk e Occhio di Falco – rimangono il cuore e l’anima su cui è stato costruito il franchise . E in qualità di membri più longevi del MCU, gli eroi ben noti già dalla Fase 1 hanno condiviso la sfortunata circostanza di impegnarsi nel maggior numero di battaglie, sconfiggendo così il maggior numero di nemici.

Maggiori superpoteri e una vita più lunga equivalgono ad una maggiore capacità di uccidere. Ecco perché al primo posto figura Thor, probabilmente il più potente dei Vendicatori originali, e certamente il più anziano. In Avengers: Infinity War, Thor afferma: “Ho millecinquecento anni. Ho ucciso il doppio dei nemici rispetto ai miei anni”, il che porrebbe il numero delle uccisioni del Dio del Tuono ad un minimo di 3000. Thor combatte intere armate di giganti, elfi e altre creature in tutta la serie dedicata agli Avengers, persino nei film in solitaria tipicamente riservati a storie più intime che favoriscono lo sviluppo del personaggio rispetto all’azione. Le oltre 3000 uccisioni di Thor sono più di qualsiasi altro Vendicatore nel MCU. Tuttavia, mettendo da parte temporaneamente la longevità di Thor, l’Asgardiano si avvicina molto di più al resto del team, perdendo forse anche il suo titolo di Vendicatore più letale a causa di un eroe terrestre.

Per essere un umano senza poteri speciali, a parte un geniale intelletto e miliardi di dollari, Tony Stark è un assassino altamente prolifico. Con una ben nota storia nella tecnologia delle armi e la tuta di ferro altamente avanzata di Iron Man, Stark conta abbastanza uccisioni da potersi classificare secondo nella lista dei più letali Vendicatori. Nel suo film d’esordio, uccide dozzine di nemici subito dopo aver forgiato il suo primo abito. Lo schicco di Stark in Avengers: Endgame non solo sconfigge Thanos (e purtroppo anche se stesso) ma presumibilmente centinaia di soldati di Thanos sia a terra che in aria.

Thor, Iron Man e gli altri: ecco i Vendicatori più letali del MCU

Thor e Iron Man fanno quindi squadra a sé, mentre i restanti quattro Vendicatori si trovano molto indietro in termini di uccisioni. Il servizio di Cap nel conflitto più mortale della storia umana durante Captain America: Il primo vendicatore significa certamente che l’eroe ha alle spalle un numero di uccisioni più alto di quanto ci si potrebbe aspettare, ma tale numero è senza dubbio inferiore rispetto a quello di Hulk, specialmente contando il tempo trascorso dal Gigante Verde a Sakaar.

Completano la lista Occhio di Falco e Vedova Nera: anche se la storia travagliata di Vedova Nera e la trasformazione di Occhio di Falco in Ronin potrebbero giustificare diverse morti, i loro ruoli da assassini letali erano probabilmente più adatti ad eliminare i singoli bersagli.

Shia LaBeouf: i Marvel Studios avevano pensato all’attore per il ruolo di un supereroe

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Secondo un nuovo report di Variety, i Marvel Studios avevano pensato a Shia LaBeouf per il ruolo di un supereroe in uno dei loro prossimi progetti. A quanto pare la Casa delle Idee aveva puntato all’ex enfant prodige dopo l’acclamato Honey Boy, pellicola autobiografica di cui LaBeouf ha curato anche la regia.

Tuttavia, sempre come riferito dalla fonte, tra lo studio e LaBeouf non c’è mai stato un incontro reale per discutere dell’eventuale progetto. Inoltre, pare che i Marvel Studios abbiano fatto marcia indietro – e quindi ripensato alla loro idea di ingaggiarlo – in seguito alle recenti accuse mosse ai danni dell’attore dalla sua ex compagna, l’attrice e cantante FKA Twigs, che aveva conosciuto proprio sul set di Honey Boy e che lo ha accusato di percosse e abusi (e anche di averle trasmesso una malattia venerea in maniera del tutto consapevole).

In seguito alle accuse di Twigs, Netflix ha rimosso il nome di LaBeouf dalla campagna promozionale in occasione dei prossimi Oscar di Pieces of a Woman, l’acclamato film di Kornél Mundruczó in cui l’attore recita al fianco di Vanessa Kirby (premiata a Venezia con la Coppa Volpi per la sua interpretazione).

Shia LaBeouf licenziato da Don’t Worry Darling, il nuovo film di Olivia Wilde

Shia LaBeouf ha alle spalle una lunga storia fatta di problemi legati all’abuso di sostanze, alla gestione della rabbia e alla mancanza di professionalità. Nel corso degli anni, il suo comportamento è stato ampiamente tollerato a Hollywood a causa del suo innegabile talento. Tuttavia, sempre il report di Variety chiarisce sul reale motivo per cui l’attore abbia abbandonato il cast di Don’t Worry Darling, il nuovo film da regista di Olivia Wilde (La rivincita delle sfigate). 

A settembre venne ufficializzato che LaBeouf aveva abbandonato il progetto a causa di altri impegni e che sarebbe stato sostituito da Harry Styles (Dunkirk). Adesso, invece, come spiegato dalla fonte, pare che l’attore sia stato licenziato dalla stessa Wilde proprio a causa del suo comportamento anti-professionale. Una fonte vicina alla produzione del film ha spiegato che non è facile lavorare con l’attore e che LaBeouf è stato più volte sgradevole sia con Wilde che con i membri del cast e della troupe.

Martin Scorsese parla del suo nuovo film: “Userò l’esperienza di The Irishman come lezione”

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Sappiamo ormai da diverso tempo che il prossimo attesissimo progetto di Martin Scorsese sarà Killers of the Flower Moon, film che vedrà recitare nuovamente insieme Leonardo DiCaprio Robert De Niro, per la prima volta diretti dal regista di Toro Scatenato e Taxi Driver. 

Le riprese del film, che verrà finanziato da Apple e distribuito nelle sale americane dalla Paramount Pictures, sarebbero dovute partire a marzo di quest’anno, ma causa della pandemia di Covid-19 sono state posticipate di un anno esatto. Adesso, in una recente intervista con Empire realizzata in occasione del primo anno trascorso dall’uscita di The Irishman, Scorsese ha parlato del suo nuovo film e del fatto che la produzione sia stata posticipata a marzo 2021.

“Sono felice che al pubblico sia piaciuto The Irishman. Questi apprezzamenti mi hanno colpito molto”, ha spiegato il regista. “Il Covid, questa pandemia, ha interrotto un processo creativo. Mi sono dovuto concentrare su me stesso. In particolare i primi due mesi, quando eravamo tutti blindati nelle nostre case, hanno eliminato moltissime distrazioni. Devo trovare un modo per ritrovare quel particolare impulso creativo per il mio nuovo film, allo stesso modo in cui è accaduto con Irishman. Tolte tutte le cerimonie di premiazione, tutte quelle cose… tornare in una stanza da solo, con un progetto, a chiedermi se riuscirò a fare qualcosa di nuovo.”

Poi ha aggiunto: “Con The Irishman abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Che sia un grande film, o un buon film, o non lo sia, io non lo so. Quello che so è che riesco a vederlo. Quello che voglio dire è che devo tornare e trovare quella stessa scintilla. Non so se ci riuscirò. Questa pandemia, però, ha reso quasi obbligatorio provare e cercare di riuscirci. Perché tutto il resto se n’è andato, la vita di una volta non c’è più. Cosa ci resta adesso? Le persone che ami, la famiglia e, si spera, quella scintilla… di ravvivarla per un nuovo film. Ma continuo a ripensare a The Irishman. Userò quell’esperienza come lezione.”

La trama del nuovo film di Martin Scorsese

Killers of the Flower Moon vedrà recitare per la prima volta insieme, in un film di Scorsese, Leonardo DiCaprio e Robert De Niro (in precedenza, i due avevano recitato insieme in Voglia di Ricominciare del 1993 e ne La stanza di Marvin del 1996). In una vecchia intervista concessa a Cahiers du Cinéma, il regista aveva così parlato del film: “Posso dire che sarà un western. È ambientato in Oklahoma tra il 1921 e il 1922. Ci saranno dei cowboy, che avranno sia delle vetture che dei cavalli. Il film racconterà soprattutto degli Osage, una tribù indiana alla quale viene donato questo territorio orribile: loro amavano questo territorio, perché pensavano che ai bianchi non sarebbe mai interessato. Poi ci hanno scoperto il petrolio e, per circa dieci anni, gli Osage sono diventati il popolo più ricco della Terra. Poi, come accaduto nello Yukon e nelle regioni minerarie del Colorado, sbarcarono gli avvoltoi, i bianchi, arrivarono gli europei, e tutto andò perduto. Laggiù, avevano così tanto potere e un tale controllo su tutto che era più probabile andare in prigione per avere ammazzato un cane che un indiano.”

Patty Jenkins dai supereroi che vorrebbe portare al cinema alla sua Cleopatra

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Nella giornata di ieri, a soli pochi giorni dall’uscita di Wonder Woman 1984 nelle sale e su HBO Max, si è tenuto su Twitter uno speciale watchalong del film durante il quale la regista Patty Jenkins, l’attrice Gal Gadot e la Warner Bros. erano a disposizione dei fan per rispondere alle più svariate domande a proposito del sequel, ma non solo.

Una domanda che ha attirato l’attenzione di molti riguardava la lunga lista di personaggi dei fumetti che Jenkins sarebbe eventualmente interessata a portare sul grande schermo. La regista, che è stata confermata alla regia di Wonder Woman 3 (che vedrà anche il ritorno di Gadot), ha rivelato che amerebbe raccontare sul grande schermo le avventure di tre supereroi in particolare: Superman, appartenente all’universo DC, e poi Spider-Man e Vedova Nera, entrambi appartenenti all’universo Marvel. “Grazie per la domanda”, ha risposto Jenkins alla domanda di un fan. “Probabilmente Superman, Spider-Man o Black Widow! Tanto potenziale con tutti loro, sempre”. 

Ricordiamo che in passato la regista ha avuto la possibilità di lavorare con i Marvel Studios: a Jenkins, infatti, era stata proposta la regia di Thor: the Dark World, progetto dalla quale la stessa ha deciso di allontanarsi a causa di alcune “divergenze creative”. Nonostante tra i prossimi progetti della regista figuri anche un nuovo film di Star Wars, al momento sembra improbabile che possa realmente occuparsi di uno dei cinecomics della “concorrenza”.

Patty Jenkins sull’approccio a Cleopatra

Tra i progetti futuri della regista di Monster, uno dei più attesi è sicuramente Cleopatra, che la vedrà dirigere nuovamente Gal Gadot nei panni della regia d’Egitto. In una recente intervista con Collider in occasione della promozione di Wonder Woman 1984, la regista ha parlato del chiacchieratissimo progetto, spiegando cosa avrà in comune con i suoi lavori precedenti:

“Credo di amare particolarmente le storie di personaggi complicati, come ad esempio quella che ho raccontato in Monster. Quando entri nel punto di vista di quel personaggio, la sua storia diventa molto interessante, in un modo forse diverso. Spero di aver fatto la stessa cosa con Wonder Woman. Voglio approcciarmi allo stesso modo a Cleopatra. L’unica storia che conosciamo veramente su di lei ci è stata tramandata dai romani, che la odiavano e l’hanno uccisa. Vogliamo cercare di capire cos’altro esiste su una delle donne più famose della storia, su una delle grandi leader d’Egitto. Racconteremo la storia che tutti conoscono, ma cambiando il punto di vista. A quel punto, la comprensione sarà totalmente diversa.”

Wonder Woman 1984 uscirà il 25 Dicembre 2020 in America e il 14 Gennaio 2021 in Italia. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

Wonder Woman 3 in lavorazione, tornano Gal Gadot e Patty Jenkins

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Wonder Woman 3 in lavorazione, tornano Gal Gadot e Patty Jenkins

Variety conferma che è ufficialmente entrato in produzione Wonder Woman 3 alla Warner Bros. La rivista riporta anche che Gal Gadot tornerà a vestire i panni di Diana Prince mentre alla regia è stata confermata Patty Jenkins, che ha già diretto Wonder Woman nel 2017 e Wonder Woman 1984 uscito in questi ultimi giorni in sala e su HBO Max negli USA, e in arrivo nel 2021 in Italia.

L’annuncio arriva in coda all’arrivo dei primi dati relativi all’accoglienza del secondo film con protagonista l’Amazzone della DC Comics in uscita nel giorno di Natale sulla piattaforma della Warner Bros e in alcuni cinema selezionati. Lo Studio ha annunciato che il terzo film sarà distribuito in sala, come da tradizione pre-covid.

“Dal momento che i fan di tutto il mondo hanno accolto Diana Prince, portando in alto la performance in apertura nel weekend di Wonder Woman 1984, siamo emozionati nell’essere in grado di continuare la sua storia con le nostre Wonder Women nella vita vera, Gal e Patty, che torneranno per concludere la trilogia cinematografica a lungo pianificata.” Si legge nelle dichiarazioni di Toby Emmerich, capo di Warner Bros.

La Wonder Woman di Gal Gadot, intanto, sarà vista prossimamente anche in Justice League su HBO Max, nella versione del film pensata da Zack Snyder.

Wonder Woman 1984 è uscito il 25 Dicembre 2020 in America e il 14 Gennaio 2021 in Italia. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

Fonte: Variety

Edward mani di forbice: le curiosità sul film con Johnny Depp

Edward mani di forbice: le curiosità sul film con Johnny Depp

Il regista Tim Burton ha da sempre abituato i suoi spettatori a confrontarsi con delle fiabe, racconti fantastici dove anche l’impossibile diventa realtà. Grazie ad Edward mani di forbice, uno dei suoi titoli più apprezzati e celebrati di tutta la sua carriera, egli ci svela così l’origine della neve, dando vita ad una storia ricca di poesia, emozioni e riferimenti all’immaginario culturale di cui da sempre Burton fa sfoggio. Racconto senza tempo sul diverso e sulle tante sfumature dell’amore, il titolo del 1990 è tutt’oggi l’opera che più di ogni altra incarna la poetica del regista originario della grigia Burbank.

L’idea per tale film è infatti da ritrovarsi nell’infanzia del regista. Questi era infatti solito dar vita ad una serie di cupi disegni per esternare i propri sentimenti di isolamento e di incapacità di comunicare con quanti intorno a lui. Nel film si può infatti ritrovare la figura dell’emarginato, ricorrente nel cinema di Burton, contrapposta alla colorata ma bigotta popolazione del sobborgo dove si svolgono le vicende. Attraverso l’uso di colori, cliché e uno stile volutamente retrò, il regista dà così vita alle sue creature, riuscendo ad infondere in esse sentimenti estremamente personali e a renderli universali.

Acclamato dalla critica e dal pubblico, Edward mani di forbice arrivò ad un incasso complessivo di circa 86 milioni di dollari a fronte di un budget di 20 milioni. Nell’opera si possono poi ritrovare innumerevoli riferimenti, i più evidenti dei quali rimandano ad opere come Frankenstein e La bella e la bestia. Prima di gettarsi in una nuova visione del film, può senz’altro essere utile approfondire alcuni dei principali aspetti del film. Dalla trama al cast di attori, passando infine per la colonna sonora e alcune delle frasi più belle del film. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile ritrovare tutto ciò, come anche le principali piattaforme streaming dove poter ritrovare il film.

Edward mani di forbice: la trama del film

La storia si svolge in un ridente e colorato quartiere di periferia, a cui si contrappone un tetro e tenebroso castello. Qui, da orma troppo tempo, vive in completa solitudine il giovane Edward, creatura quasi umana, la cui imperfezione lo costringe ad isolarsi dal resto del mondo, timoroso di affacciarsi ad una società poco incline ad accettarlo. Edward, ha infatti delle forbici per mani, a causa della prematura morte del suo creatore. Scoperto però dalla gentile Peggy, rappresentante Avon alla disperata ricerca di clienti, Edward si troverà ora per la prima volta a lasciare quel tetro ambiente, trovando ospitalità nella cittadina fino a quel momento temuta.

Qui egli sviluppa una straordinaria capacità creativa che gli varrà un’iniziale amicizia dell’intero vicinato. La grande voglia di Edward di conoscere una realtà diversa da quella sino ad allora vissuta non basterà però perché il quartiere si liberi definitivamente di quei pregiudizi tanto temuti dal giovane. Ben presto, infatti, egli sarà costretto a rapportarsi e scontrarsi con il bigottismo e l’ipocrisia, a causa dei quali si sentirà sempre più smarrito. Per sua fortuna a rassicurarlo ci sarà la bella figlia di Peggy, Kim, grazie alla quale Edward scoprirà l’esistenza di un sentimento mai conosciuto prima: l’amore.

Edward mani di forbice: il cast del film

Per dar vita al personaggio di Edward così come Burton l’aveva immaginato, era necessario trovare l’attore che meglio di chiunque altro avrebbe potuto vestire quei panni. Inizialmente la Fox propose Tom Cruise per la parte, ma il regista non era convinto. Egli preferì invece assegnare il ruolo a Johnny Depp, all’epoca noto come sex-symbol. L’attore era infatti in cerca di un personaggio con cui potersi togliere quest’etichetta, e lo trovò in Edward. Affascinato dal ruolo, Depp iniziò a guardare numerosi film di Charlie Chaplin, studiando i modi per poter comunicare emozioni senza l’uso di dialoghi. Il film in questione ha rappresentato la prima di tante collaborazioni tra l’attore e Burton.

Accanto a lui nel film si ritrova poi Winona Ryder nei panni di Kim. L’attrice raccontò in seguito di aver fatto molta fatica a calarsi nei panni di questa, essendo un personalità completamente diversa dalla sua. Secondo l’attrice, le ragazze come Kim erano quelle con cui aveva a lungo avuto problemi durante l’adolescenza. L’attrice Dianne West dà invece vita a Peggy, madre di Kim e colei che aiuta Edward ad uscire dal suo tetro castello. Questa fu da subito una grande sostenitrice del progetto, e secondo Burton fu proprio grazie a lei che questo riuscì a prendere vita. Una volta che la West accettò la propria parte, diversi altri attori mostrarono interesse nei confronti del film.

L’oggi premio Oscar Alan Arkin è invece presente nei panni di Bill Boggs, marito di Peggy e padre di Kim. Questo ammise in seguito di aver faticato a comprendere il progetto, ma di essere rimasto entusiasta dalla fantasia di Burton. L’attrice Kathy Baker recita qui in uno dei suoi primi ruoli comici grazie a Joyce, la vicina di Peggy che tenta di sedurre Edward. Anthony Michael Hall ha invece ricoperto il personaggio di Jim, violento fidanzato di Kim. Infine, Vincent Price, da sempre idolo di Burton, compare nei panni dello scienziato che dà vita ad Edward. Questo è stato per lui l’ultimo ruolo della sua carriera, in quanto venuto poi a mancare nel 1993.

Edward mani di forbice cast

Edward mani di forbice: i costumi e la colonna sonora

Le iconiche mani di Edward furono disegnate da Stan Winston, il re del trucco e degli effetti speciali famoso per aver lavorato a Terminator, Jurassic Park e Alien. Fu Winston a decidere di usare delle vere forbici per le dita di Edward. Quando Winston mostrò i primi schizzi a Burton, a quanto pare lui disse: ”Non pensavo che avrebbe davvero avuto dita di forbice. Pensavo sarebbero stati solamente lunghi e affilati pezzi di metallo che non erano stati finiti, ma così è molto meglio!” In seguito, Winston collaborò ancora con il regista, per Batman – Il ritorno e Big Fish. Il look del personaggio è invece ispirato a Robert Smith, frontman del gruppo post-punk The Cure, e venne realizzato da Ve Neill. Winston e Neill ottennero poi una nomination all’Oscar.

Edward mani di forbice rappresenta inoltre uno dei punti più alti della collaborazione di Burton con il celebre compositore Danny Elfman. Quest’ultimo ha più volte citato il lavoro svolto per tale film come il suo più personale e favorito, nonché uno dei più difficili a cui si sia mai dedicato. Per questo egli sviluppo tre temi principali, indicati come il “Tema Principale”, il “Tema Emozionale”, e il “Ballo di Ghiaccio”. Quest’ultima è la composizione più riconoscibile, nonché quella che ha in seguito caratterizzato maggiormente il film e la memoria che se ne ha. Elfman raccontò infine di essere rimasto particolarmente intristito dalla fine della lavorazione, desiderando poter ulteriormente esplorare quel mondo narrativo e le sue musiche.

Edward mani di forbice: le frasi, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Edward mani di forbice grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes, Disney+ e Amazon Prime Video Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno giovedì 24 dicembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Edward mani di forbice è un film memorabile non solo per i personaggi, per l’atmosfera, per l’estetica inconfondibile, ma anche per alcune frasi memorabili.

  • Non mi ha finito. (Edward)
  • “Come fai a sapere che lui è ancora vivo?”
    “Non lo so, non ne sono sicura ma io credo che lo sia. Vedi, prima che lui venisse in questa città la neve non era mai caduta, ma dopo il suo arrivo è caduta. Se ora lui non fosse lassù, non credo che nevicherebbe così. A volte può vedermi ancora ballare tra quei fiocchi”. (Kim)
  • “Stringimi.”
    “Non posso…” (Kim e Edward)
  • Morì, prima di finire l’uomo da lui creato. (Kim)
  • “Allora perché lo hai fatto?”
    “Perché me lo hai chiesto tu.” (Kim e Edward)

Fonte: IMDb

Spider-Man 3: 10 iterazioni passate che non dovrebbero apparire nel film

Sembra che Spider-Man 3, la terza avventura di Peter Parker collegata al MCU, vedrà il ritorno di moltissimi volti noti dell’universo dell’Uomo Ragno già apparsi nei precedenti franchise cinematografici. Tuttavia, ci sono alcuni di loro che forse non dovrebbero fare ritorno. Ecco, secondo ComicBookMovie, chi sono e perché:

Harry Osborn/Green Goblin (James Franco)

James Franco è un grande attore, ma l’arco del suo Harry Osborn si è concluso in modo deludente in Spider-Man 3, con la trasformazione del suo personaggio in Green Goblin. Franco non ha mai ricordato con affetto la sua esperienza nell’universo Marvel, ma è stato chiaramente tentato a fare ritorno nel mondo dei fumetti per il progetto Multiple Man di Fox, poi cancellato.

È noto anche per essere molto affezionato a Sam Raimi, quindi forse ci potrebbero essere i presupposti per un ritorno in Spider-Man 3 del 2021? Speriamo di no! Non c’è niente di buono che potrebbe venir fuori dal fatto che Harry faccia parte di questo viaggio nello Spider-Verse, ed è ovvio che Norman dovrebbe essere al centro dell’attenzione per il momento (specialmente se viene impostato come nuovo grande cattivo).

Venom (Topher Grace)

Tra non molto, Tom Holland e Tom Hardy saranno destinati a condividere lo schermo nei panni rispettivamente di Spider-Man e Venom, ma probabilmente ciò non accadrà in Spider-Man 3. I Marvel Studios potrebbero essere felici di usare volti familiari del passato, ma impiegare anche i personaggi di Sony è un’altra questione. C’è, tuttavia, un Venom del passato che potrebbe essere usato nel threequel…

Topher Grace ha interpretato Eddie Brock in Spider-Man 3 del 2007, ma la sua interpretazione del cattivo non è stata ben accolta. Inserito nel film, Venom è diventato una delle parti peggiori di un film già di suo non propriamente memorabile. Non avrebbe senso riportarlo indietro… a meno che il Peter di Holland non prenda il suo simbionte!

Capitano George Stacy (Denis Leary)

Se The Amazing Spider-Man 3 non fosse stato demolito da Sony, il piano era che Peter Parker portasse alla luce un siero che avrebbe resuscitato i morti, incluso il capitano George Stacy. Nessuno sa come avrebbe funzionato, ma forse nessuno è davvero interessato a visitare un mondo in cui l’arrampicamuri è riuscito a riportare indietro i suoi amici e familiari caduti.

A parte questo, il capitano Stacy di Denis Leary non era eccezionale. Nemmeno la versione di James Cromwell in Spider-Man 3 lo è stata. Se George dovesse tornare davvero sul grande schermo, dovrebbe essere con un nuovo attore nel MCU, e non con un volto del passato.

Gwen Stacy (Bryce Dallas Howard)

Parlando della famiglia Stacy, è stato rivelato che Emma Stone tornerà come Gwen Stacy in Spider-Man 3. Alcuni credono che sarà vestita come Spider-Gwen, e questo sarebbe un ruolo certamente interessante per l’attrice nel film. Potrebbe anche essere un pio desiderio, ma vedere di più su Gwen è sicuramente una prospettiva allettante. Non abbiamo bisogno di più versioni, però!

Bryce Dallas Howard è una grande attrice e una regista formidabile (vedi The Mandalorian), ma la sua Gwen non ha mai avuto un impatto duraturo. Se Kirsten Dunst cambierà idea sul ritorno e i Marvel Studios vogliono dare allo Spidey di Tobey Maguire un interesse amoroso, potrebbe funzionare, ma anche in questo caso non ce ne sarebbe realmente bisogno…

Ben Parker (Martin Sheen)

Lo zio Ben è stato totalmente irrilevante nell’Universo Cinematografico Marvel, e un threequel già così affollato potrebber non essere il posto migliore per reintrodurlo. Cliff Robertson è morto nel 2011, lasciando ai Marvel Studios una sola scelta: Martin Sheen. Non era molto bravo nel ruolo ed è troppo vecchio per interpretare una nuova versione dello stesso personaggio sulla Terra che il Peter di Tom Holland chiama casa.

Se Robertson fosse stato ancora con noi, allora la sua versione che arrivava per unire tutti e tre gli Spider-Men cinematografici avrebbe potuto avere un senso e apparire familiare agli occhi dei fan dei primi tre film. Allo stato attuale, però, lo zio Ben è meglio conservarlo per una storia futura.

Betty Brant (Elizabeth Banks)

Il Marvel Cinematic Universe ha una Betty Brant, ed è chiaramente un’aspirante reporter dato il lavoro che fa per lei e per il liceo di Peter Parker. Quanto sarebbe bello per lei trovarsi faccia a faccia con la sua controparte più anziana e alternativa dell’universo, ora giornalista di punta per The Daily Bugle? In realtà, neanche lontanamente.

Questo sarebbe un cameo lasciato totalmente al caso. Inolte, considerato che Elizabeth Banks è oggi una vera star rispetto a quando è stata rilasciata la trilogia di Spider-Man di Sam Raimi, sarebbe meglio farle interpretare un personaggio diverso che rivisitare il passato. La Betty del MCU è già fantastica di per sé, quindi è meglio tenere i riflettori puntati su di lei!

Harry Osborn/Green Goblin (Dane DeHaan)

Secondo alcuni rumor, il Green Goblin di Dane DeHaan tornerà in Spider-Man 3, una decisione impossibile da capire dopo The Amazing Spider-Man 2. Mal progettato, e ancor più mal interpretato dalla star di Chronicle, questo Gobby era davvero uno scherzo. Sony che lo ha scelto come leader dei Sinistri Sei è stata la battuta d’arresto finale e aspettarsi che i fan prendessero sul serio il cattivo – nonostante sia stato completamente rivisitato – è una grande prova di fiducia anche da parte dei Marvel Studios.

Vederlo assomigliare all’Ultimate Green Goblin potrebbe funzionare, ma questo solleva comunque una domanda: “Perché?”. Se è vero che Spider-Man 3 sta riportando Willem Dafoe nei panni di Norman Osborn, questo è davvero l’unico Goblin di cui abbiamo realmente bisogno in un film già di per sé molto ambizioso. 

Sandman (Thomas Haden Church)

Non c’era nulla di intrinsecamente sbagliato nel Sandman di Thomas Haden Church: le cose iniziarono davvero ad andare storte solo quando, per qualche motivo, si rivelò essere il vero assassino di Ben Parker. Si vocifera che anche Church sia in trattative per tornare allo Spider-Verse, e grazie al modo in cui la tecnologia è avanzata, forse ora è il momento giusto per usare di nuovo Sandman.

Se i Marvel Studios non avessero usato un sosia di Sandman in Spider-Man: Far From Home, avrebbe potuto funzionare, ma ora sembrerebbe ridondante. Non c’è molto che Sandman possa portare in Spider-Man 3 o in un film multidimensionale sui Sinistri Sei; ci sono cattivi decisamente migliori da utilizzare. Non saremo troppo sconvolti se dovesse davvero tornare, ma i Marvel Studios dovranno fare molto per dargli un ruolo rilevante.

Felicia (Felicity Jones)

Felicity Jones ha avuto una piccola parte in The Amazing Spider-Man 2 come “Felicia”, un personaggio che si credeva fosse Felicia Hardy, a.k.a. Gatta Nera. Quella trasformazione avrebbe dovuto avvenire nei Sinistri Sei, progetto poi cancellato. Ora, però, è giusto dire che sia Jones che Gatta Nera meritano più di una piccola parte in un film già molto affollato.

Se la Sony prevede di dare a Jones un ruolo da protagonista in un film su Gatta Nera, va bene, ma probabilmente ci sono ruoli migliori per l’attrice nell’Universo Cnematografico Marvel. Gestita correttamente, potrebbe funzionare, ma è probabile che richieda troppo tempo sullo schermo!

Lizard (Rhys Ifans)

Da un lato, perché non fare in modo che Lizard si unisca ai Sinistri Sei? I Marvel Studios potrebbero migliorare il suo aspetto e Rhys Ifans non era certo male come Curt Connors (nemmeno Dylan Baker, ma non è mai diventato Lizard nei film di Sam Raimi).

Tenendo conto di ciò, forse è meglio che Lizard sia il principale cattivo in un altro film, e non in Spider-Man 3. Preferibilmente, lo stesso discorso dovrebbe valere anche per Kraven il Cacciatore. Usare troppi cattivi in ​​modo usa e getta sarebbe un errore, quindi per ora è meglio tenere Lizard come riserva.

We can be heroes: recensione del film con Pedro Pascal

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We can be heroes: recensione del film con Pedro Pascal

Non esiste giorno migliore di quello di Natale per debuttare con un film per famiglie, e Netflix lo sa bene, tanto che quest’anno, ha unito i buoni sentimenti, l’avventura e il divertimento, con un occhio di riguardo ai più piccoli, per mettere a disposizione dei suoi abbonati, proprio il 25 dicembre, We can be heroes, il nuovo film originale della piattaforma, scritto e diretto da Robert Rodriguez.

Sequel diretto di Le avventure di Sharkboy e Lavagirl in 3-D, We can be heroes racconta della nuova generazione di eroi, i figli dei Super, che sono costretti a entrare in azione dopo che i loro genitori sono stati presi in ostaggio dagli alieni che minacciano la Terra.

We Can Be Heroes

We can be heroes è sequel ed erede di Spy Kids

La lezione di Spy Kids si sente forte e chiara, anche se questa volta Rodriguez contamina il suo mondo colorato di piccoli eroi con i superpoteri che hanno invaso cinema, tv, piattaforme e streaming, negli ultimi dieci anni. E così i figli delle spie diventano figli di supereroi alle prese con la pesante eredità dei genitori che, salvando il mondo, stabiliscono standard altissimi per i giovani protagonisti.

Sulla scia dei film tv prodotti in grande quantità da Disney Channel e ora da Disney+, Netflix conferma la sua intenzione di potenziare l’offerta per il pubblico più giovane, a partire dai prodotti di animazione, fino a film del genere che sono sicuramente un diversivo divertente per i più giovani e per un pomeriggio in famiglia.

I temi che il regista affronta sono tutti edificanti, dall’importanza di avere fiducia in se stessi, al valore del lavoro di squadra quando si è in difficoltà, fino alla consapevolezza delle proprie forze e alla fondamentale presa di coscienza del proprio ruolo all’interno di una comunità. La giovane protagonista, Missy (YaYa Gosselin), è infatti l’unica senza superpoteri, ma è anche l’unica in possesso di una capacità di leadership che dovrà imparare a gestire, per accettarsi e farsi accettare dagli altri. 

we can be heroes recensionePersonaggi edificanti ma divertenti

Numerosissime sono invece le trovate divertenti e gustose, che rendono la visione di We can be heroes gradevole anche per i più grandi, come la giovane eroina con una voce magica, A Cappella (Lotus Blossom) che non perde occasione per introdurre siparietti musicali, o la piccola Guppy (Vivian Blair) che va addirittura in modalità berserk quando perde il controllo, proprio lei che è il link con il film precedente, dal momento che è la figlia di Lavagirl e Sharkboy. Oltre a rappresentare un gruppo molto inclusivo, questi simpatici e svegli supereroi sono un gruppo davvero ben scritto e immaginato. Certo il film palesa una ingenuità disarmante, ma svolge egregiamente il suo compito di raccontare una storia edificante per tutti.

Arricchiscono il cast, oltre ai simpatici volti dei giovani protagonisti, anche nomi di prestigio e richiamo, come Pedro Pascal, Priyanka Chopra Jonas, Christian Slater e Boyd Holbrook.

Disponibile dal 25 dicembre sulla piattaforma, We can be heroes è un’avventura divertente per tutta la famiglia, perfetta per le vacanze di Natale casalinghe che si prospettano in questo 2020 disastroso.

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