Da quando è stato annunciato un
nuovo film dei Fantastici
Quattro ambientato nel MCU, i fan hanno iniziato a
speculare sugli attori che vorrebbero vedere nei panni dei membri
della prima famiglia di supereroi Marvel. Di recente, una piattaforma
di scommesse sportive online ha reso noti i nomi degli attori che i
fan vorrebbero vedere nell’atteso nuovo film.
Bovada – via
CBR – ha condiviso diverse classifiche per ognuno dei
personaggi principali della saga dei Fantastici Quattro con il
rispettivo elenco di potenziali attori. Il primo personaggio
menzionato è Reed Richards/Mister Fantastic, con nomi come
John Krasinski di The Office e A
Quiet Place e William Jackson Harper di
The Good Place e C’è sempre il sole a
Philadelphia in cima alla lista.
Un altro casting del film
estremamente popolare è quello relativo alla moglie di Krasinski,
Emily Blunt, che i fan vorrebbero vedere nel ruolo
di Sue Storm/La Donna invisible. Altre attrici che i fan avrebbero
proposto per la parte sono Lily James (Mank),
Samara Weaving(Hollywood) e
Jessica Chastain(X-Men: Dark Phoenix).
Per quanto riguarda il re di
Latveria, Victor Von Doom/Dottor Doom, pare che i fan vogliano
vedere Giancarlo Esposito di Breaking Bad
e The Mandalorian nella parte. Per quanto
riguarda Johnny Storm/La Torcia Umana, Anthony
Ramos di Hamilton sarebbe il favorito insieme a
Zac Efron(Ted Bundy – Fascino criminale)
e Riz Ahmed(Soud of Metal). Infine,
Stephen Graham di Boardwalk Empire
sarebbe il favorito per il ruolo di Ben Grimm/La Cosa, insieme a
Dean Norris (Breaking Bad), John
Cena (The Suicide Squad) e Nathan
Fillion(Castle).
Il film dei Fantastici
Quattro ambientato nel MCU è stato ufficialmente
annunciato durante lo scorso Investor Day 2020 di Disney. Al
momento i dettagli sul film sono scarsi: sappiamo soltanto che la
pellicola sarà diretta da Jon Watts, regista di
Spider-Man: Homecoming, Spider-Man:
Far From Home e di
Spider-Man 3, attualmente in fase di produzione.
Alcuni membri della troupe di
Mission
Impossible 7 hanno preso le difese di Tom Cruise dopo il recente “sfogo”
dell’attore sul set. All’inizio di questa settimana, è diventato
virale
un audio dell’attore che sul set del settimo capitolo della
celebre saga ammonisce (con toni parecchio veementi) due membri
della produzione del film per aver infranto i protocolli di
sicurezza legati al Covid-19.
L’audio ha fatto letteralmente il
giro del mondo, suscitando reazioni contrastanti. In seguito,
ci sarebbe stata una seconda sfuriata della star che avrebbe
spinto altri cinque membri della troupe ad abbandonare il set. Ora,
come riportato da People,
altri membri della troupe del film – rimasti anonimi – sarebbero
intervenuti in difesa di Cruise e del suo comportamento,
giustificando la sua reazione.
Una fonte interna alla produzione
avrebbe spiegato quanto segue: “È davvero difficile spiegare
quanto Tom Cruise sia incredibilmente concentrato nel far sì che
ogni film che fa venga realizzato al massimo delle possibilità. I
film della saga di Mission Impossible sono molto speciali per lui.
Sono i ‘suoi’ film. Tom ha aiutato a stabilire le norme anti-
Covid. Ed è normale che se la prenda sul piano personale quando il
protocollo non viene rispettato. In tutti questi anni di lavoro su
Mission Impossible, nessuno lo ha mai sentito alzare la voce. Di
base è concentrato sulle riprese. Ma questo film è diverso dagli
altri. Deve anche assicurarsi che tutti stiano bene.”
Un altro insider, invece, ha
dichiarato: “La vita di Tom è il suo lavoro. Avverte davvero la
pressione per quanto la situazione sia diventata pericolosa oggi. E
non vuole ulteriori interruzioni. C’è davvero tantissimo in ballo.
Quando vede dei comportamenti che non sono professionali, vuole
sistemare le cose.”
Le date di uscita di Mission
Impossible 7 e 8
Nei prossimi due capitoli della saga
di Mission Impossible, Tom
Cruise e Rebecca
Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e
Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea
Whigham(Kong: Skull Island),Hayley
Atwell(Captain America: Il primo
vendicatore),Pom
Klementieff(Guardiani della
Galassia) e Esai
Morales(Ozark). Christopher
McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il
loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 19 novembre
2021 e il 4 novembre 2022.
Dopo l’acclamata interpretazione di
Dafne Keen nei panni di Laura/X-23 in Logan – The Wolverine del 2017, in molti
pensavano che la giovane attrice avrebbe avuto l’opportunità di
riprendere il ruolo in un nuovo film. Ovviamente, le cose sono
cambiate dopo che la Disney ha acquistato la Fox.
Di recente era stata proprio la star
di His Dark Materials – Queste oscure materie a
confermare che, in origine,
c’erano davvero dei piano per uno spin-off dedicato a X-23
prima dell’acquisizione, ma ha anche specificato che da allora non
ha più avuto alcun aggiornamento al riguardo. Tuttavia, sembra che
la recente notizia che i Marvel Studios stiano ufficialmente andando
avanti con Deadpool 3, abbia dato alla giovane attrice la
speranza che, prima o poi, potremmo vederla di nuovo nei panni del
clone e figlia di Wolverine all’interno del MCU.
“Sto cercando di non alzare
troppo le mie aspettative nel caso in cui non accada nulla, ma
spero davvero che lo facciano, perché ho adorato interpretare
Laura”, ha detto Keen a
ComicBook riguardo a un potenziale ritorno nel ruolo.
“Occupa un posto molto speciale nel mio cuore ed è un
personaggio incredibile. E ad essere onesti, l’intera situazione di
Deadpool 3 mi ha davvero reso felice perché…
ovviamente, quando la Disney ha comprato la Fox, sospettavo che non
ne avrebbero fatto più film vietati ai minori. Ma dare il via
libera a Deadpool 3 è un ottimo segnale per altri film rating
R.”
Il grande successo di Logan
Logan – The
Wolverine è stato universalmente acclamato come
il migliore adattamento dedicato al singolo personaggio e in
generale il miglior film sugliX-Men mai
visto al cinema. Il film ha debuttato al Festival di Berlino ed è
stato nominato agli Oscar per la migliore sceneggiatura adattata,
primo cinecomic a raggiungere tale livello di riconoscimento
dall’industria.
A gennaio, il regista di Doctor
StrangeScott Derrickson ha
annunciato che non avrebbe diretto il sequel Doctor
Strange in the Multiverse of Madness, adducendo come
motivazione per il suo abbandono del progetto le tradizionale
“divergenze creative” con i Marvel Studios. Da allora non si è più saputo
nulla sull’abbandono del regista, nonostante quest’ultimo rimanga
collegato al sequel in qualità di produttore esecutivo.
Ora, sembra molto che Derrickson
abbia finalmente rotto il silenzio su quando accaduto, alludendo
attraverso il suo profilo
Twitter ufficiale che una scontro a livello di visione è stato
davvero al centro della sua decisione di abbandonare il franchise.
Sembra che il boss dei Marvel Studios Kevin
Feige volesse che il regista realizzasse un film molto
diverso da quello che aveva inizialmente immaginato. In passato è
stato riferito che Derrickson aveva in mente di realizzare il primo
film horror del MCU, ma probabilmente i piani sono
cambiati quando si deciso di portare lo Stregone Supremo e Scarlet
Witch in un viaggio attraverso il Multiverso.
Nonostante le divergenze di
opinioni, il regista sembra soddisfatto della scelta di Sam Raimi come nuovo regista del sequel di
Doctor
Strange, che visti i trascorsi – la trilogia di Spider-Man con
Tobey Maguire, ma anche film come La casa e
Darkman – potrebbe dare vita a qualcosa di molto speciale.
Via
Twitter, Derrickson ha scritto: “Ho preso delle decisioni
creative molto dure quest’anno. Ma giurai dopo Ultimatum alla Terra
(2008) che non mi sarei mai più ritrovato a dirigere il film di
qualcun altro, e sto tenendo fede alla mia promessa.”
Il regista – che ha in programma di
dirigere l’annunciato sequel di Labyrinth – ha poi aggiunto: “Non credo sia il
compito di un produttore assecondare ciecamente le richieste di un
regista. Credo sia fondamentale che il produttore e il regista
vogliano fare lo stesso film. Multiverse of Madness è in ottime
mani con Sam Raimi.”
Annunciato ufficialmente questa
estate al Comic-Con di San Diego, Doctor
Strange 2 vedrà Benedict
Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange.
Diretto da Sam
Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias
Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista
dopo WandaVision.
Secondo Collider, la
produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo
sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non
è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere
firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe
intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro
mani con il regista.
Secondo Zack Snyder, un modello come quello del
MCU, con la sua narrativa
interconnessa, non potrebbe mai funzionare per il DCEU. Snyder ha
diretto i primi due film che hanno rilanciato al cinema i
personaggi di Superman e Batman (L’uomo
d’acciaio e
Batman v Superman: Dawn of Justice), gettando le basi per
un nuovo universo condiviso basato sulle proprietà della DC.
Tuttavia, la storia del regista con
la Warner Bros. e la DC Films è stata alquanto complicata.
Nonostante L’uomo
d’acciaio e Batman v Superman abbiamo raggiunto degli incassi
notevoli, entrambi i film sono stati stroncati sia dalla critica
che dai fan. Ciò ha spinto la WB ha riconsiderare i suoi piani per
l’intero franchise, senza considerare che nel bel mezzo della
produzione di Justice
League, Snyder ha dovuto abbandonare il progetto a
causa di una tragedia familiare. Il regista è stato sostituito in
corsa da Joss Whedon, che ha stravolto la storia
inizialmente concepita dal collega e portato al cinema un film
completamente diverso rispetto a quelle che erano le intenzioni
originale di Snyder.
Durante una recente intervista con
il canale YouTube
TheFilmJunkee (via Screen
Rant), il regista ha condiviso i suoi pensieri sulla strategia
della Warner Bros. in merito al DCEU, che a partire da Wonder
Woman ha comunque sfornato una serie di titoli che sono
stati maggiormente apprezzati rispetto al passato (come Aquaman e
Shazam!).
“Francamente, adoro il fatto che
abbiano deciso di assecondare la loro personalità”, ha
spiegato Zack Snyder. “credo che ci sia stato un
periodo intermedio in cui forse hanno cercato di capire come
procedere. A cosa mi riferisco con periodo intermedio? Quando hanno
valutato la possibilità di essere come la Marvel o provare a fare le cose in
modo diverso. Adesso credo che abbiano trovato la loro strada… una
strada in cui il regista viene prima di ogni cosa. Cosa il
multiverso consente di fare… ascoltare la visione del regista e poi
assemblare i personaggi.
Zack Snyder e l’approccio diversificato del DCEU
Il regista ha poi aggiunto:
“Anche quando stavo girando L’uomo d’acciaio, Batman v Superman e Justice League, c’erano film d’animazione e
serie DC che non avevano nulla a che fare con ciò che stavamo
facendo. E non c’era un modo di collegarli insieme senza far
sentire il fandom alienato. Sono anni che la Marvel pensa alla costruzione del
suo universo. Ogni volta che c’era un nuovo film, si collegava a
quelli precedenti e tutto sembrava muoversi nella stessa direzione.
Questo con la DC non sarebbe mai potuto accadere. Perché c’erano
già troppe cose estremamente popolari, a livello televisivo e
cinematografico, che non potevano essere azzerate. Ogni cosa aveva
già un suo tono, un suo universo. Ecco perché sono contento che
l’universo DC si sia stabilizzato attraverso un approccio molto più
diversificato.”
Gal Gadot ha risposto alle accuse di
whitewashing in merito al ruolo di Cleopatra
nell’annunciato film che sarà diretto da Patty Jenkins. Il film segnerà la terza
collaborazione tra l’attrice israeliana e la regista statunitense
dopo Wonder
Woman del 2017 e l’attesissimo Wonder Woman
1984, in arrivo domani nelle sale americane e in
contemporanea su HBO Max.
Quando è stato annunciato il casting
di Gadot, i detrattori hanno sostenuto che la scelta dell’attrice
ignorasse volontariamente le origini miste di Cleopatra. Un’altra
attrice bianca aveva già interpretato la parte: la leggendaria
Elizabeth Taylor aveva portato sullo schermo
il mito di Cleopatra nell’omonimo film del 1963 diretto da
Joseph L. Mankiewicz. All’epoca, fu uno dei film
più costosi mai realizzati, che mandò quasi in bancarotta la 20th
Century Fox.
Adesso, Gal Gadot ha difeso di parlare del ruolo e di
difendere la sua decisione di accettare la parte. In una nuova
intervista con BBC Arabic (via
The Independent), l’attrice ha specificato che Cleopatra era di
origine macedone e che la produzione non è riuscita a trovare
un’attrice che si adattasse alla parte. Ha poi aggiunto che il film
è progetto che le sta particolarmente a cuore, invitando le persone
che hanno un problema con il suo casting a cercare di capire che la
figura di Cleopatra può tranquillamente prestarsi a qualsiasi tipo
di interpretazione.
“Prima di tutto, se vogliamo
essere fedeli ai fatti, Cleopatra era macedone. Stavamo cercando
un’attrice macedone che potesse adattarsi a Cleopatra. Non c’era e
Cleopatra è un progetto che mi sta molto a cuore. Ho amici da tutto
il mondo, che siano musulmani o cristiani o cattolici, atei o
buddisti, o ovviamente ebrei. Le persone sono persone e quello che
voglio fare è celebrare l’eredità di Cleopatra e onorare questa
straordinaria icona storica che ammiro davvero tanto. Chiunque può
fare un film su Cleopatra e chiunque può provare a dare vita ad una
sua versione. È un progetto che mi appassiona davvero tanto. Ecco
perché farò anche io la mia versione di Cleopatra.”
Cleopatra: un progetto in cantiere da anni
La sceneggiatura del film è stata
scritta da Laeta Kalogridis, mentre la produzione
è stata affidata a Paramount Pictures, che ha battuto in corsa
Warner Bros e Netflix. Il film sulla vita di Cleopatra era in
cantiere da tanto tempo, con
Angelina Joliee Lady
Gaga che sono state corteggiate per il ruolo e
con registi del calibro di James Cameron, Denis
Villeneuve e David Fincher
avvicinatisi al progetto.
Warner Bros. ha fissato la data di
uscita di Furiosa, il prequel di Mad
Max: Fury Road incentrato sul personaggio interpretato
nel film del 2015 dal premio Oscar Charlize Theron. Fury
Road ha rilanciato in grande stile la saga partorita dalla
mente di George Miller e iniziata nel lontano 1979 col
primo film interpretato da Mel Gibson.
Il quarto capitolo, uno spettacolare
action che ha introdotto per la prima volta il personaggio
dell’Imperatrice Furiosa, è arrivato a trent’anni di distanza
dall’uscita del terzo episodio (Oltre la sfera del tuono)
e ha visto nel cast, oltre a Theron, anche il candidato all’Oscar
Tom Hardy, che ha raccolto l’eredità di Gibson
come nuovo interprete del protagonista Max Rockatansky.
Nonostante il grande successo di
Fury
Road, un nuovo film è stato bloccato per anni a causa di
una disputa legale tra Miller e la Warner Bros. Tuttavia, lo scorso
ottobre il progetto è stato confermato ufficialmente attraverso la
notizia del casting di Anya-Taylor Joy, la star di The New Mutants e
La regina degli scacchi, che interpreterà una versione più
giovane del personaggio di Furiosa. Oltre a lei, nel cast ci
saranno anche Chris Hemsworth(Thor:
Ragnarok) e Yahya Abdul-Mateen II(Aquaman),
anche se al momento i loro ruoli non sono stati ancora svelati.
Adesso, Furiosa –
questo sarà il titolo ufficiale – ha finalmente una data di uscita.
La Warner Bros. – via
Screen Rant – ha infatti annunciato che il film arriverà nelle
sale americane il 23 giugno 2023. La major ha anche speficiato che
il film uscirà soltanto nelle sale e non in contemporanea anche su
HBO Max.
La pre-produzione di Furiosa
George Miller
dirigerà, co-scriverà e produrrà
Furiosa insieme al suo partner di produzione
di lunga data Doug Mitchell. Il film sarà prodotto
dal marchio australianoKennedy Miller Mitchell di Miller,
insieme al partner di Fury
Road, la Warner Bros. Pictures.
Nel preparare la sceneggiatura di
Mad
Max: Fury Road, Miller e il
co-sceneggiatore Nick Lathouris hanno
sviluppato storie di origine per ogni personaggio, ma non è stato
rivelato molto sul passato di Furiosa nel film del 2015. Adesso
avremo la possibilità di vedere il personaggio all’origine del suo
mito.
Considerato uno dei più grandi
successi della Pixar Animation Studios, il film d’animazione
Alla ricerca
di Nemo è ancora oggi un esempio perfetto di
grande intrattenimento per piccoli e adulti. La storia di un padre
alla ricerca del proprio figlio è quanto mai universale, e se come
qui è ambientata nei coloratissimi oceani del pianeta Terra,
l’avventura diventa ancor più vivace, sorprendente ed emozionante.
Si tratta infatti di una delle opere più entusiasmanti della nota
casa d’animazione, nonché di uno dei maggiori prodigi della
computer grafica realizzati all’epoca della sua uscita, il
2003.
Ideato e diretto da Andrew
Stanton, in collaborazione con Lee
Unkrich, il film nasce da una serie di suggestioni.
Stanton ha infatti raccontato di aver sempre trovato affascinanti i
pesci nell’acquario che possedeva il suo dentista, ritrovandosi ad
immaginare per loro delle grandi storie. Il desiderio definitivo di
realizzare un film animato dedicato al mondo marino è però arrivato
nel momento in cui egli ha visitato un grande parco marino in
compagnia di suo figlio. Dopo diversi anni di lavoro sulla
sceneggiatura, il film è infine stato pronto per essere realizzato,
ricercando il massimo realismo possibile per le scene ambientate
sott’acqua.
Uscito infine il sala, il film
divenne uno di maggiori risultati economici dell’anno, con un
guadagno complessivo di circa 940 milioni di dollari a fronte di un
budget di 94. Ciò lo portò inoltre a diventare il film d’animazione
con il maggior incasso di sempre. Un successo che si protrasse per
l’intera stagione, portando infine Alla ricerca di Nemo a
vincere l’Oscar come miglior film d’animazione. Proseguendo qui
nella lettura sarà possibile approfondire le principali curiosità
legate a tale titolo, da quelle relative alla trama e fino al cast
di doppiatori che danno voce ai celebri personaggi. Infine, si
ritroverà l’elenco delle piattaforme contenenti il film nel proprio
catalogo.
Alla ricerca di Nemo: la trama del
film
Protagonista del film è Marlin, un
pesce pagliaccio che ha di recente perso la moglie Coral e tutte le
sue uova, ad eccezione di Nemo, unico superstite dopo l’attacco di
un predatore. Come figlio unico e con una pinna atrofica, Nemo è
soffocato dalle attenzioni paterne, il che lo porterà a
disobbedirgli e a nuotare in mare aperto. Qui il piccolo pesciolino
si imbatterà in grandi pericoli, che lo porteranno anche al di
fuori del suo ambiente naturale. Quest’ulteriore perdita spingerà
Marlin ad addentrarsi nell’oceano per ritrovare il suo piccolo
Nemo. Con una simpaticissima compagna di viaggio, Dory, pesce
chirurgo affetta da perdite di memoria a breve termine, Marlin
scoprirà l’oceano, conoscerà squali vegetariani e tartarughe
velocissime, fino a ritrovare suo figlio ed a raccontargli
un’avventura che mai avrebbe creduto di poter affrontare.
Alla ricerca di Nemo: il cast e i
personaggi del film
Per dare vita ad un film di questo
tipo, e garantirgli un certo successo, era necessario per gli
autori trovare le giuste voci per i personaggi protagonisti. Per il
doppiaggio dell’iperprotettivo pesce Marlin, la
prima scelta del regista è sempre stato l’attore Albert
Brooks. Questi rimase da subito entusiasta del
personaggio, apprezzando il suo essere un pesce pagliaccio che non
fa ridere. L’attore si dedicò così a puntare in particolare su tale
aspetto. In italiano il personaggio ha invece la voce dell’attore
Luca
Zingaretti. Il giovanissimo Alexander
Gould, oggi noto attore televisivo, è invece stato scelto
per dare voce a Nemo, il disobbediente figlio di
Marlin che si troverà a vivere un’incredibile avventura lontano da
casa.
Di particolare popolarità è il
personaggio di Dory, la sbadata pesciolina
compagna di viaggio di Marlin. Stanton decise di affidare la parte
alla conduttrice televisiva Ellen DeGeneres dopo
averla vista improvvisare in televisione. In italiano il
personaggio ha invece la voce di Carla Signorinis.
Il candidato all’Oscar Willem
Dafoe è invece la voce di Branchia,
un anziano idolo moresco, leader dei pesci contenuti nell’acquario
del dentista. L’attore Barry Humphries è invece la
voce di Bruto, uno squalo bianco impegnato nel suo
tentativo di diventare vegetariano. Eric
Bana ha invece dato voce a Randa, lo
squalo martello che si aggira per l’oceano insieme a Bruto. La
premio Oscar Allison Janney ha invece dato voce a
Diva, la stella marina contenuta nell’acquario.
Geoffrey Rush, infine, è la voce di
Amilcare, un pellicano che aiuterà Marlin e Dory a
raggiungere Nemo.
Alla ricerca di Nemo: il sequel,
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Dato il grande successo del film,
era lecito aspettarsi un sequel di questo che raccontasse ulteriori
avventure nell’oceano. Sono in realtà dovuti passare ben 13 anni
prima che questo prendesse forma con il titolo di Alla ricerca di
Dory. Concentrandosi sulla simpatica pesciolina, il film è
infatti non solo un sequel ma anche un vero e proprio spin-off.
Nuovamente diretto da Stanton, e con la DeGeneres a dare voce al
personaggio, il film è arrivato in sala nel 2016. In esso si
raccontano ulteriori dettagli relativi al passato di Dory, la quale
sarà ora protagonista di un’avventura tutta sua. Affermatosi come
un nuovo grande successo della Pixar, il film ha guadagnato oltre
un miliardo di dollari a fronte di un budget di circa 200.
Prima di vedere tale sequel, è per
ora possibile fruire di Alla ricerca di Nemo grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Il film è infatti
disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema,
Google Play, Infinity, Apple iTunes e Disney+. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto
un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film
sarà inoltre trasmesso in televisione in prima
visione il giorno mercoledì 23 dicembre
alle ore 21:20 sul canale Rai
2.
Arriva il 25 dicembre la
prima incursione di Shonda Times su Netflix.
Dopo 15 anni di successi alla ABC, la regina della tv porta la sua
ShondaLand sulla piattaforma, e lo fa con Bridgerton, primo adattamento seriale
basato sulla saga di romanzi firmata dall’americana Julia
Quinn. I libri sono un successo mondiale e a giudicare dalla
serie in otto episodi disponibile dal giorno di Natale, saranno una
miniera d’oro anche per il servizio di streaming.
La trama di Bridgerton
La storia racconta dei
Bridgerton, una potente e ricchissima famiglia che
vive nella Londra della Reggenza, Età della Reggenza. La serie si
apre sull’inizio della stagione che prevede la presentazione a
corte delle fanciulle da marito. Daphne, la primogenita Bridgerton,
fa il suo debutto e agli occhi della Regina è lei il diamante della
stagione, colei che tutti vorranno e che dovrà accaparrarsi il
miglior marito possibile. Dall’altra parte, questo ruolo è occupato
dal Duca di Hastings, affascinante giovane erede che però sembra
non avere alcuna intenzione di sposarsi per oscure
ragioni.
La premessa, che
lasceremo scarna per evitare spoiler o ulteriori indicazioni, ci
proietta direttamente in un mondo che Jane Austen
ha raccontato in lungo e in largo, rendendolo romantico e moderno,
e la serie di Rimes non tradisce questa aspettativa. Il tono della
serie è spesso lezioso, a volte stucchevole, presentando modelli di
società che non sono assolutamente attuali, eppure nelle stanze
private delle donne da marito, nei circoli per uomini nobili
serpeggia il seme della rivoluzione.
Donne e uomini nella
stessa trappola sociale
Donne consapevoli della
loro condizione di donne, svantaggiate rispetto agli uomini, uomini
che d’altro canto si sentono intrappolati in ruoli sociali che
vorrebbero sfuggire ai doveri e al machismo che impone loro di
essere in un determinato modo, giovani donne che vorrebbero
scrivere, viaggiare e studiare piuttosto che trovarsi marito e
altri che si trovano perfettamente al loro agio esattamente dove
sono.
Insomma, Shonda Times (e Julia
Quinn) fanno di tutti per offrire un codice
comportamentale differente e moderno anche agli spettatori che
cercano un guilty pleasure per queste pigre e casalinghe vacanze di
Natale.
Le barriere razziali come retaggio storico
L’ideatrice di Grey’s Anatomy e Le regole del delitto perfetto fa però di più:
ci mostra come la barriera etnica che vorrebbe una società
completamente bianca in quel periodo storico nei salotti londinesi
che contano sia una prigione mentale che la Storia ha imposto.
Basta un semplice stratagemma narrativo per giustificare la
presenza di persone di colore tra le più alte cariche del regno e
trai nobili, ad esempio, segno che alcune cose possono non solo
cambiare, ma devono farlo.
Un altro riferimento
importante per la serie che le conferisce un ritmo incalzante è il
debito che ha con Gossip Girl. Come nella serie che ha lanciato
la carriera di Blake Lively, anche in Bridgeton c’è una
misteriosa pettegola che, invece di usare un blog, scrive un foglio
scandalistico, in cui riporta tutti i pettegolezzi di cui l’alta
società è ghiotta ma dei quali è anche il soggetto prediletto. Un
tocco di frivolezza che però contribuisce alla confezione di ogni
singolo episodio, con una introduzione e una conclusione che si
offrono anche come riflessioni alte su ciò che stiamo per vedere o
che abbiamo appena visto.
Interpreti bellissimi e volti
peculiari
Naturalmente la serie è
arricchita da uno stuolo di attori molto interessante, perché se i
protagonisti
Phoebe Dynevor e
Regé-Jean Page sono sfacciatamente belli, perfetti
sotto ogni punto di vista, il resto del cast dimostra una curiosità
verso volti e fisionomie che contribuisce a caratterizzare i
personaggi e a renderli accattivanti agli occhi del pubblico, dal
pretendente più goffo alla lady più altera.
Bridgeton è senza dubbio una serie che rientra
nella definizione di guilty pleasure, tuttavia come ogni serie di
Shonda Rimes è caratterizzata da un ottimo ritmo e
una sotterranea riflessione sociologica che la rendono più preziosa
e importante di quanto non si presenti.
Tutti
per 1 – 1 per tutti, un film Sky Original,
prodotto da Vision Distribution e Indiana, sarà il 25 dicembre in
prima assoluta su Sky e in streaming su NOW TV, disponibile anche
on demand. In occasione della presentazione del film, ecco la
nostra intervista a Valerio Mastandrea che torna a indossare i
panni di Porthos dopo Moschettieri del Re – Penultima
missione.
Il film è il sequel di Moschettieri
del re – penultima missione, diretto da Giovanni Veronesi, e vede
nel cast
Pierfrancesco Favino,
Valerio Mastandrea,
Rocco Papaleo, Giulia
Michelini, Anna
Ferzetti, Federico
Ielapi, Sara
Ciocca, Giulio
Scarpati e Margherita
Buy. Assenti Matilde Gioli e Sergio Rubini, che invece
facevano parte del primo film.
Sempre goliardici ma più
arrugginiti, tornano i Moschettieri D’Artagnan (Pierfrancesco
Favino), Porthos (Valerio Mastandrea) e Athos (Rocco Papaleo),
richiamati dalla Regina Anna d’Austria (Margherita Buy) per
un’ultimissima missione segreta. Guidati stavolta da una singolare
veggente di nome Tomtom (Giulia Michelini), si lanceranno in una
nuova, mirabolante, avventura che intreccerà i destini della
piccola Principessa Ginevra (Sara Ciocca), figlia di Enrichetta
d’Inghilterra (Anna Ferzetti), e Buffon (Federico Ielapi), un
giovanissimo e riccioluto orfanello. In un viaggio costellato di
sfide di ogni genere e incontri fantastici, tra cui quello con
Cyrano (Guido Caprino), si troveranno ad affrontare la più dura
delle prove: scegliere tra la fedeltà alla Corona e quella
all’amicizia.
Il 25 dicembre
debutta su NetflixBridgerton,
la prima serie targata Shondaland (casa di produzione fondata da
Shonda Rhimes). La serie è stata creata dal suo collaboratore di
lunga data, Chris Van Dusen (Scandal, Grey’s Anatomy, Private Practice) e sarà
disponibile il giorno di Natale in tutti i Paesi in cui il servizio
è attivo.
Basato sulla serie di bestseller
della scrittrice Julia Quinn, Bridgerton è
una serie romantica, scandalosa e arguta che celebra l’eternità di
amicizie durature, famiglie che trovano la loro strada e la ricerca
di un amore che conquisti tutto. La serie è interpretata da
Phoebe Dynevor, Regé-Jean Page, Golda
Rosheuvel, Jonathan Bailey, Luke Newton, Luke Thompson, Claudia
Jessie, Nicola Coughlan, Ruby Barker, Sabrina Bartlett, Ruth
Gemmell, Adjoa Andoh, Polly Walker, Bessie Carter e Harriet
Cains.
Bridgerton, la trama
Bridgerton
segue le vicende di Daphne Bridgerton (Phoebe Dynevor), la figlia maggiore
della potente famiglia Bridgerton mentre fa il suo debutto nel
competitivo mercato matrimoniale di Regency London. Sperando di
seguire le orme dei suoi genitori e trovare il vero amore, le
prospettive di Daphne inizialmente sembrano non essere messe in
discussione. Mentre suo fratello maggiore inizia a escludere i suoi
potenziali corteggiatori, il foglio dello scandalo dell’alta
società scritto dalla misteriosa Lady Whistledown pone Daphne sotto
una cattiva luce. Entra in gioco il desiderabile e ribelle Duca di
Hastings (Regé-Jean Page), scapolo impegnato e considerato match
ideale dalle mamme delle debuttanti. Nonostante i due affermino di
non volere nulla di ciò che l’altro ha da offrire, la loro
attrazione è innegabile e le scintille volano mentre si trovano
impegnati in una crescente battaglia di ingegni e mentre affrontano
le aspettative della società per il loro futuro.
Il 25 dicembre debutta su Netflix in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo
We
can be Heroes, il nuovo film live action per i ragazzi
e le famiglie diretto da Robert Rodriguez.
Nel cast di We
can be Heroes YaYa Gosselin,
Pedro Pascal,
Priyanka Chopra Jonas,
Christian Slater, Boyd Holbrook, Christopher McDonald e Adriana
Barraza. Nel cast anche Vivien Lyra Blair, Isaiah Russell-Bailey,
Akira Akbar, Lyon Daniels, Nathan Blair, Lotus Blossom, Hala
Finley, Andy Walken, Dylan Henry Lau, Andrew Diaz, Taylor Dooley,
Sung Kang, Haley Reinhart, J. Quinton Johnson, Brittany Perry
Russell e JJ Dashnaw.
We can be Heroes, la trama
Quando gli invasori alieni
rapiscono tutti i supereroi della Terra, i loro figli vengono
portati al sicuro in un rifugio del Governo. La giovane e
intelligente Missy Moreno (Yaya Gosselin) non si fermerà però
davanti a nulla per salvare il suo papà supereroe Marcus Moreno
(Pedro Pascal). Missy fa squadra con il resto dei giovani super per
sfuggire a Miss Granada (Priyanka Chopra-Jones), la misteriosa
babysitter inviata dal Governo per controllarli.
Se vogliono salvare i loro
genitori, dovranno lavorare insieme usando i propri super poteri –
dall’elasticità al controllo del tempo, fino alla capacità di
prevedere il futuro – formando un team straordinario. Ricco di
azione ed emozioni, WE CAN BE HEROES è diretto da Robert Rodriguez
(SPY KIDS, LE AVVENTURE DI SHARKBOY E
LAVAGIRL) e vede nel cast anche Boyd Holbrook, Christian
Slater, Chris McDonald e Adriana Barraza.
Nonostante quest’anno non sia stato
canonico, per moltissimi punti di vista, i film horror del
2020 sono stati numerosi e non hanno smesso di fare
compagnia agli spettatori anche se questi non si sono mossi dalle
proprie case e sono rimasti in casa.
I film di paura
hanno sempre un pubblico nutrito e pronto ad emozionarsi e a
saltare dalla poltrona, e la dimensione casalinga potrebbe aver
accentuato questa esigenza, dato che guardare film che
spaventassero e scuotessero gli animi poteva essere un simpatico
diversivo alla monotonia.
Di seguito, ecco un breve elenco
film horror usciti nel 2020, sia al cinema, per i
pochi mesi in cui hanno funzionato, che sulle piattaforme, che
hanno fatto grande compagnia ai reclusi in quarantena.
The Boy – La maledizione di Brahms
Dopo aver spaventato
milioni di spettatori in The Boy, la bambola Brahms è tornata,
pronta a seminare nuovamente terrore. Ignara della terrificante
storia della villa in cui si è trasferita, una giovane famiglia è
pronta a iniziare una nuova vita. Qui il piccolo Jude trova un
amico: una bambola di porcellana apparentemente innocua, che però
prende vita ogniqualvolta le sue regole non vengono rispettate. Il
legame tra il bimbo e la bambola si fa di giorno in giorno più
morboso, fino a quando Liza (Katie
Holmes) capisce che dietro quel volto lucido e sempre
sorridente si nasconde in realtà una presenza oscura. Riuscirà a
risalire all’origine degli eventi inspiegabili e inquietanti che si
manifestano nella casa e svelare la maledizione di Brahms?
Fantasy Island
In
Fantasy Island, prodotto dalla BlumHouse (Scappa
– Get Out e Halloween) , l’enigmatico Mr. Roarke riesce a far
avverare i sogni dei suoi fortunati ospiti, in un lussuoso, quanto
remoto, villaggio vacanze tropicale. Ma quando le fantasie
diventano incubi, gli ospiti dovranno risolvere il mistero
dell’isola per fuggire e mettere in salvo le loro vite. Diretto da
Jeff Wadlow, Fantasy Island è scritto da Jeff Wadlow & Chris
Roach & Jillian Jacobs e prodotto da Jason Blum e Marc
Toberoff.
La Llorona di Jayro Bustamante
Nelle orecchie di Alma e
dei suoi figli, durante la guerra civile in Guatemala, risuonano le
parole «Se piangete, vi ammazzo». Trent’anni dopo, si apre il
procedimento penale contro Enrique, un generale in pensione
responsabile del genocidio. Quando però il generale viene
prosciolto grazie all’annullamento del processo, lo spirito della
Llorona comincia a vagare per il mondo come un’anima perduta tra i
vivi. Di notte, Enrique sente i suoi lamenti. Sua moglie e sua
figlia credono che stia avendo manifestazioni di demenza legate
all’Alzheimer. Non possono sospettare che la loro nuova governante,
Alma, sia lì per ottenere quella vendetta negata dal processo.
Il buco
Nelle profondità di quello
che sembra un bellissimo ristorante si trova “il buco”, una
struttura che sembra infinita e in cui una tavola imbandita si
muove per i vari piani. Tutti i suoi abitanti devono nutrirsi dallo
stesso piatto, e quelli che si trovano sotto vivono con la speranza
di trovare almeno le briciole per sopravvivere. Goreng (Iván
Massagué) ha scelto volontariamente di farsi rinchiudere, come
pretesto per smettere di fumare. Quello che vedrà in quella strana
prigione lo cambierà per sempre.
The Wolf House
Maria, una giovane donna,
trova rifugio in una casa nel sud del Cile dopo essere fuggita da
una setta di fanatici religiosi tedeschi. Viene accolta in casa da
due maiali, unici abitanti del luogo. Come in un sogno, l’universo
della casa reagisce ai sentimenti di Maria. Gli animali si
trasformano lentamente in esseri umani e la casa diventa un mondo
da incubo. Ispirato al caso reale della Colonia Dignidad, The Wolf
House si traveste da fiaba animata prodotta dal leader della setta
per indottrinare i suoi seguaci.
ANTEBELLUM
l’autrice di successo
Veronica Henley (Janelle Monáe) si ritrova intrappolata in una
realtà parallela orribile. Ogni momento potrebbe essere l’ultimo.
Per evitare di rimanere intrappolata per sempre in questo mondo
d’orrore e panico, Veronica deve svelare il folle e antico mistero
che si nasconde dietro tutta questa angoscia prima che sia troppo
tardi. ANTEBELLUM è il nuovo e terrificante thriller del produttore
degli acclamati film GET OUT and US, e dei registi rivoluzionari
Gerard Bush e Christoper Renz.
His House
Dopo essere fuggiti dal Sudan del Sud in guerra, una giovane
coppia fatica ad adattarsi alla nuova vita in una cittadina inglese
dove si nasconde un male indicibile.
Sto pensando di finirla qui
Film del premio Oscar Charlie
Kaufman (Se
mi lasci ti cancello) tratto dal romanzo di successo
di Iain Reid. Nonostante i dubbi sul loro rapporto, una giovane
donna (Jessie Buckley) parte in viaggio con il suo nuovo ragazzo
(Jesse Plemons) alla volta della fattoria di famiglia. Bloccata
alla fattoria durante una tempesta di neve con la madre
(Toni
Collette) e il padre (David
Thewlis) di Jake, la ragazza comincia a mettere in discussione
tutto quello che sapeva o credeva di aver capito del suo compagno,
di se stessa e del mondo.
Relic
Quando l’ottuagenaria Edna scompare
inspiegabilmente, sua figlia Kay (Emily Mortimer) e la nipote Sam
(Bella
Heathcote) si precipitano nella decadente casa di
campagna della loro famiglia e trovano indizi della sua crescente
demenza sparsi per la casa in sua
assenza. Dopo che Edna è tornata misteriosamente
come è scomparsa, la preoccupazione di Kay che sua
madre
L’Uomo Invisibile
Ciò che non riesci a
vedere può farti del male. La vincitrice dell’Emmy
Elisabeth Moss (Noi; The Handmaid’s Tale di Hulu) è la
protagonista di una terrificante storia in chiave moderna
sull’ossessione, ispirata ad uno dei mostri più popolari della
Universal. Intrappolata in una relazione violenta e manipolatrice
con un ricco e brillante scienziato, Cecilia Kass (Moss)
scappa nel cuore della notte facendo perdere le sue tracce, con
l’aiuto di sua sorella (Harriet Dyer, The InBetween della NBC), di
un loro amico d’infanzia (Aldis Hodge, Straight Outta Compton) e
dalla figlia adolescente di quest’ultimo (Storm Reid, Euphoria della HBO). Ma quando il violento ex di
Cecilia (Oliver Jackson-Cohen,
Hill House di Netflix) si suicida e le lascia in eredità una parte
cospicua della sua vasta fortuna, Cecilia sospetta che la sua morte
sia solo una messa in scena. Mentre una serie di inquietanti
coincidenze diventano letali e minacciano la vita di coloro che
ama, la sanità mentale di Cecilia inizia a vacillare, nel suo
disperato tentativo di dimostrare di essere braccata da qualcuno
che nessuno può vedere.
Jason Blum, il
nostro attuale maestro dell’horror, produce
L’Uomo Invisibile (The Invisible Man) con la sua Blumhouse
Productions.
L’Uomo Invisibile (The
Invisible Man) è scritto, diretto e prodotto esecutivamente da
Leigh Whannell, uno dei creatori originali del franchise Saw che ha
recentemente diretto Upgrade e Insidious 3 – L’inizio.
I Marvel Studios hanno portato sul grande
schermo molti fantastici personaggi dei fumetti fin dal 2008, anno
di uscita del primo Iron
Man. Tuttavia, ci sono alcuni eroi e altrettanti cattivi
che sono stati uccisi nell’universo cinematografico troppo
presto!
Alexander Pierce
Rivelatosi come il vero
leader dell’HYDRA, Alexander Pierce è riuscito a infiltrarsi nel
Governo degli Stati Uniti, nel Consiglio di sicurezza mondiale e
nello S.H.I.E.L.D. Ucciso da Nick Fury alla fine di
Captain America: The Winter Soldier, la storia del cattivo
è finita troppo presto, così come quella dell’HYDRA. Farlo scappare
o farlo continuare a maneggiare i fili dell’organizzazione
dall’interno della prigione sarebbe stato un bel modo per
continuare questa sottotrama nel MCU.
Robert Redford, che ora si è ritirato dalla recitazione, ha
fatto un ritorno a sorpresa in Avengers:
Endgame, che è stato accolto con favore, ma è stato
soltanto quando gli eroi sono tornati nel 2012. Non possiamo fare a
meno di sperare che i Marvel Studios avessero pensato di
più al futuro prima di uccidere Pierce.
Ulysses Klaue
Introdotto in Avengers:
Age of Ultron come un modo per anticipare l’esistenza di
Wakanda prima che Black
Panther venisse distribuito nel 2018, Ulysses Klaue si è
dimostrato un divertente antagonista in quel film. Fu in occasione
della prima uscita da solista di T’Challa che per la prima volta
divenne il centro della scena; tuttavia, la sua collaborazione con
Erik Killmonger venne interrotta quando il cattivo lo tradì.
Questo potrebbe essere stato un
colpo di scena a sorpresa, ma che spreco per un attore come
Andy Serkis! Se i Marvel Studios fossero stati un po’
più pazienti, Klaue sarebbe potuto diventare Klaw e diventare un
formidabile nuovo nemico per Black Panther nel MCU. A questo punto, non siamo
sicuri di quale fosse lo scopo di includerlo se non quello di
ripagare il suo cameo in Age of
Ultron.
Skurge
Interpretato dal talentuoso
Karl Urban, Skurge ha dimostrato di essere molto più di un
semplice servitore di Hela. Chiaramente in conflitto su ciò che la
Sovrana stava facendo ad Asgard, l’Esecutore alla fine decise di
fare la cosa giusta, pagando però la sua scelta con la vita. È
stato un momento eroico e memorabile in Thor:
Ragnarok, ma non possiamo credere che non ci fosse un modo
per cui avrebbe potuto vivere.
Come alleato del Dio del Tuono,
Skurge avrebbe potuto portare molto a livello di narrativa,
soprattutto se si stava preparando a riscattarsi dopo tutto ciò che
aveva fatto per ordine di Hela. La morte di Skurge è il perfetto
esempio di occasione persa.
Arnim Zola
Arnim Zola ha avuto solo
una piccola parte in Captain America: Il primo Vendicatore del 2011, ma in
The Winter Soldier – per la gioia di tutti i fan dei
fumetti – l’abbiamo visto tornare in forma robotica. Non si è
alzato e ha iniziato a camminare, anche se l’idea è stata presa in
considerazione dai Marvel Studios (quella versione di
Zola ha quasi avuto un cameo in Ant-Man).
Invece, è stato ridotto in mille pezzi nel tentativo di uccidere
Steve Rogers e Natasha Romanoff, e sembra che questa sia stata la
fine definitiva del devoto dell’HYDRA.
È possibile che
possa tornare, ma questa sembrava una fine definitiva per il
cattivo. Forse la Marvel ha ritenuto che un robot che
cammina e che parla fosse semplicemente troppo ridicolo, ma Zola è
uno dei migliori nemici di Capitan America e qualcuno che meritava
sicuramente di meglio.
I Tre Guerrieri
Taika Waititi ha realizzato
uno dei migliori film della Marvel con Thor:
Ragnarok, ma la sua decisione di uccidere i Tre Guerrieri
lo perseguita ancora. Hela aveva già fatto abbastanza per
affermarsi come una minaccia per Thor e Asgard, e far fare un
lavoro così breve a Volstagg e Fandral (Ray Stevenson e Zachary
Levi) non ha fatto bene a nessuno.
È stato solo uno spreco di talento e
di attori, nonché di personaggi che sono stati trascurati sin
dall’inizio. Hogun (Tadanobu Asano) ha avuto un finale leggermente
migliore, ma questa è stata una mossa confusa da parte dei Marvel Studios, e probabilmente un
modo affrettato per toglierli dalla storia prima di Avengers: Infinity War. Come Sif, si
sarebbe dovuto predisporre un futuro ritorno.
Iron Monger
Per molto tempo, un tropo
ricorrente nei film di supereroi è stato quello di uccidere i
cattivi. Sembra che gli studi non sapessero cosa farne una volta
sconfitti, e il povero Obidiah Stane è stato vittima di quella
tendenza frustrante. Dopo aver quasi sconfitto Tony Stark, Iron
Monger è stato ridotto in mille pezzi e quella fu la sua fine.
Se fosse stato messo dietro le
sbarre, un’eventuale alleanza con Justin Hammer poteva ancora
essere discussa, mentre prendere in considerazione Stane per la
prossima serie Armor
Wars in arrivo su Disney+ sarebbe stato un passo
successivo appropriato. Possiamo solo sperare che suo figlio
ritorni a minacciare eroi come Ironheart e War Machine.
Quicksilver
Quicksilver è stato
introdotto in Avengers:
Age of Ultron meno di un anno dopo che una versione
diversa del mutante si era presentata in
X-Men: Giorni di un futuro passato. La versione di Fox,
interpretata da
Evan Peters, è riuscita a mettere in ombra quella di
Aaron Taylor-Johnson, ma quest’ultimo non ha mai avuto la
possibilità di brillare dopo essere stato ucciso così presto.
Il suo sacrificio è
stato in parti uguali eroico e memorabile, ma ci sarebbe piaciuto
vedere Pietro diventare un Vendicatore a tutti gli effetti. Da
allora sua sorella Wanda ha ricevuto la sua giusta quota di
riflettori, ma Quicksilver avrebbe potuto essere un attore chiave
nel MCU. Speriamo solo che ci siano
piani per lui in
WandaVision.
Crossbones
Con la sua storia delle
origini che si svolge in
Captain America: The Winter Soldier, aveva senso
per Brock Rumlow tornare come Crossbones in Civil
War. Le foto del set avevano anticipato un design
impressionante del costume, ma ancora non sapevamo che il suo tempo
sullo schermo sarebbe stato limitato a un breve combattimento con
Cap prima di essere fatto saltare in aria da Scarlet Witch.
Con ciò, la sua storia finì e uno
dei migliori cattivi dell’eroe finì per essere rimesso in disparte.
Sarebbe stato bello per Crossbones venire dopo il nuovo Capitan
America, Sam Wilson. Avrebbe potuto anche unirsi a lui, ma i
Marvel Studios hanno perso
l’occasione e questo è uno dei pochi passi falsi fatti dai Fratelli
Russo nel MCU.
Baron Strucker
Baron Strucker è un cattivo
ricorrente nell’universo dei fumetti Marvel, e una volta è persino
riuscito a fare il lavaggio del cervello a Wolverine e usarlo come
agente dell’HYDRA. La versione del MCU è stata responsabile della
creazione di Quicksilver e Scarlet Witch, ma dopo essere stato
facilmente sconfitto dai più potenti eroi della Terra in Avengers:
Age of Ultron, è stato ucciso nella sua cella di
prigione da Ultron.
Era un arco abbastanza appropriato
per il cattivo, ma anche deludente. Non stiamo dicendo che sarebbe
stato una grande minaccia nel MCU, ma è strano che non abbia
avuto nemmeno una ruolo in
Captain America: The Winter Soldier. È difficile
non pensare a cosa sarebbe potuto succedere con Strucker ancora nei
paraggi…
Ultron
Ultron è uno dei più grandi
cattivi dei fumetti mai creati e tra i peggiori nemici che i
Vendicatori abbiano mai affrontato. Renderlo un cattivo ragazzo nel
sequel di
Joss Whedon è stata una decisione insolita, anche se la sua
scena finale ha portato una fine molto più toccante di quanto siamo
abituati a vedere nei film di supereroi.
Visione, il figlio, che distruggeva
Ultron, il padre, era appropriato e tragico in egual misura. Cinque
anni dopo, è ancora sorprendente che non ci sia stato un solo
suggerimento sulla sopravvivenza di Ultron, ma questo potrebbe e
dovrebbe cambiare mentre ci dirigiamo verso la Fase 4 e oltre.
Forse avremo finalmente qualche suggerimento in
WandaVision, quando Visione tornerà
miracolosamente dalla morte.
Con Wonder
Woman 1984 di
Patty Jenkins ormai in dirittura d’arrivo, Gal Gadot sembra guardare già al futuro,
immaginando un possibile crossover tra la sua Diana Prince e il
Black Adam di
Dwayne Johnson. Gadot ha assunto per la prima volta il
ruolo di Wonder Woman in Batman v Superman: Dawn of Justice del 2016, per poi
recitare in Wonder
Woman e
Justice League, entrambi del 2017. Parallelamente, Johnson
è pronto ormai da tempo per il suo debutto nel DCEU nei panni di
Black Adam, che è attualmente in fase di pre-produzione.
Dopo numerosi rinvii, Wonder
Woman 1984 sarà finalmente disponibile questa
settimana. Il film uscirà nelle sale in contemporanea con l’uscita
su HBO Max il prossimo 25 dicembre. L’introduzione di Johnson nei
panni di Black Adam, invece, era inizialmente prevista nel
cinecomic Shazam!, ma la
Warner Bros. ha poi optato direttamente per un film da solista.
Tuttavia, la produzione di Black
Adam è stata ritardata a causa della pandemia: ad oggi
sappiamo che le riprese dovrebbero finalmente iniziare nella
primavera del 2021.
Gal Gadot ha recentemente parlato con
MTV News di Wonder
Woman 1984 e del suo prossimo film Red Notice,
interpretato proprio al fianco di Johnson e di Ryan Reynolds. Durante l’intervista è stato
chiesto a Gadot se le piacerebbe vedere un crossover tra Wonder
Woman e Black Adam. La riposta dell’attrice è stata: “Diamo a
Black Adam il rispetto che merita Black Adam. Non voglio arrivare e
rubare la scena a nessuno. È The Rock, non posso rubargli la scena.
Forse in futuro. Voglio dire… chi può dirlo?”. L’attrice ha
lasciato scaltramente la porta aperta ad un’eventuale possibilità,
sottolineando candidamente che il personaggio di Black Adam merita
un’introduzione sul grande schermo indipendente.
Wonder
Woman 1984 uscirà il 25 Dicembre 2020 in America
e il 14 Gennaio 2021 in Italia. Il film è stato definito dal
produttore Charles Roven un
sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso
personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che
seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non
dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale
definendolo “la prossima iterazione della
supereroina”.
L’ordine cronologico del personaggio
di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta
nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn
of Justiceper poi tornare al vecchio secolo
con Wonder
Woman. Il sequel vedrà
ancora Gal
Gadot nei panni di Diana Prince opposta
a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris
Pine (volto del redivivo Steve Trevor)
e Pedro
Pascal (nei panni di Maxwell Lord).
È palese che Kevin Feige e il suo
team della Marvel abbiano amato le idee che il
regista e sceneggiatore aveva proposto loro. Eppure, dopo l’inizio
della produzione del primo film del 2014, pare che un ex dirigente
della Casa delle Idee avesse riscontrato un problema con la
performance di Bradley Cooper, scelto come doppiatore
ufficiale del personaggio di Rocket Raccoon.
Nonostante Cooper abbia contribuito
con la sua performance a rendere il procione geneticamente
modificato uno dei personaggi più amati del franchise, a quanto
pare l’ex dirigente in questione era inizialmente contrariato dalla
sua interpretazione.
Come spiegato da
James Gunn: “Un dirigente – che ora non lavora più
per Disney/Marvel – aveva visto un montaggio
provvisorio del film e aveva detto: ‘Perché abbiamo pagato per un
attore come Bradley Cooper se non si percepisce nemmeno che è
lui?’. E io ho risposto che lo avevamo ingaggiato perché è un
grande attore. Questo è il punto! Sta semplicemente creando un
personaggio.”
Nonostante la chiusura delle sale,
il cinema in difficoltà e il periodo non proprio facile per
l’industria dell’intrattenimento, il grande schermo è riuscito
comunque (aiutato dalle versioni surrogate su piattaforma e
streaming) a regalare tante emozioni al pubblico del 2020.
Ecco quindi i migliori film del
2020 secondo la redazione di Cinefilos.it, tra uscite al cinema che
risalgono al pre-pandemia, direct to digital e offerte delle
piattaforme in abbonamento.
Decimo posto occupato da
un’opera prima, un esperimento che fa fronte alla scarsità di mezzi
con intelligenza e perizia, nonostante la mancanza di esperienza.
Andrew Patterson si cimenta in un genere preciso,
la fantascienza, ma lo fa contaminandola con il thriller.
Il risultato è un film che non
consente distrazioni, che lascia incollati allo schermo (quello
piccolo, è disponibile su Prime Video) e
che fonda su recitazione, messa in scena e capacità registica il
suo successo.
Quando Aaron
Sorkin torna a raccontare storie, il popolo dei cinefili
(e non solo) si mette comodo e si fa raccontare, perché come scrive
lui, non lo fa proprio nessuno, in questo momento storico.
Il film, che ha anche diretto,
uscito direttamente su Netflix, è la
conferma del suo talento e di una nuova maturità anche dietro alla
macchina da presa e alle prese con uno squadrone di attori
fuoriclasse.
Il tanto atteso ritorno al cinema
di Francesco Bruni si conquista un posto di tutto
rispetto nella classifica dei migliori film visti in sala, anche se
per pochi giorni. Come ogni storia che il regista e sceneggiatore
porta al cinema, anche questo film racconta un incontro importante
con una parte di sé.
Si ride, si piange, si riflette,
alla fine si esce dalla sala (ma il film è disponibile su tutte le
piattaforme per essere visto e rivisto) arricchiti e anche un po’
frastornati. Ma felici di aver avuto la possibilità di essersi
fatti raccontare questa storia.
Sembra un film di Ere geologiche
fa, eppure è uscito in sala in Italia a gennaio. Premiato con
l’Oscar alla migliore sceneggiatura originale,
Jojo Rabbit è diventato il simbolo ante litteram di una
reclusione forzata che ha interessato tutto il mondo.
Taika Waititi ha dimostrato una grande
sensibilità e tutto il suo cast ha contribuito a un’appassionante e
toccante racconto sul valore della purezza anche in tempi
difficili.
L’approccio moderno ad una
storia raccontata già innumerevoli volte fa di questo film di
Greta
Gerwig uno dei migliori visti quest’anno. Uscito nella
prima settimana del 2020 sembra appartenere ad un passato lontano,
ma si conquista a buon diritto il suo posto in classifica.
La regista e sceneggiatrice compie
una magia con un cast superlativo e regala una versione aggiornata
al 2020 di un classico che ancora parla alle generazioni
contemporanee.
I fratelli Safdie
sono tornati, su Netflix, affidandosi ad Adam Sandler, e non potevano fare scelta
migliore. Il noto comico, come ha già dimostrato in altre
circostanze, dà il meglio di sé quando viene messo alla prova fuori
dalla sua confort zone.
Destinato a diventare un piccolo
film di culto,
Diamanti Grezzi è una delle esperienze più
interessanti che questo bizzarro anno cinematografico ci ha
offerto.
Dopo il folgorante
La terra dell’abbastanza, i fratelli
D’Innocenzo tornano con storie di piccoli animali, di
cuccioli e di lupi. Presentato a Berlino, dove ha conquistato il
premio alla sceneggiatura, ha avuto una vita turbolenta, tra sala,
streaming e di nuovo sala.
Vero è che Elio Germano rimane impresso nella memoria per
il suo personaggio così sgradevole eppure così umano, ma la vera
gemma del film sono i piccoli protagonisti, raccontati e inquadrati
con tenerezza e una maturità incredibile per la loro giovane età da
Fabio e Damiano D’Innocenzo.
Charlie Kaufman ha
contribuito a rendere ancora più assurdo questo strano anno
cinematografico. Il suo ritorno al cinema da regista è sbarcato su
Netflix e ci ha regalato momenti surreali di scrittura sopraffina e
di immagini visionarie.
Forse confuso, troppo ambizioso e
non del tutto compiuto, il film di Kaufman è una vera e proprio
esperienza cinematografica che coinvolge lo spettatore fino
all’ultima bizzarra inquadratura, a metà tra confessione personale
e presa in giro.
Il magnifico lavoro di
Sam Mendes rispunta alla fine dell’anno nella
classifica dei migliori film usciti nel 2020 dopo aver cavalcato
l’onda della Notte degli Oscar durante la quale, a sorpresa, è
rimasto in panchina, cedendo il posto a
Parasite.
Poco male, il valore
dell’incredibile sforzo tecnico di Mendes non diminuisce di fronte
a premi sfumati (anche se bene assegnati) e si conferma un vero è
proprio “film da vedere”, magari anche su Prime Video (dove è disponibile) se avete una tv
abbastanza grande!
Arrivato a inizio
dicembre su Netflix, il ritorno di David Fincher
non poteva che essere celebrato con un primo posto all’unanimità.
L’opera monumentale del regista di Seven è un interessantissimo affresco di ciò
che sta succedendo negli Stati Uniti, raccontato attraverso il
filtro del tempo e di uno dei momenti più significativi della
storia della vecchia Hollywood.
Sicuramente un’esperienza
cinematografica impegnativa, Mank è il titolo che
più è piaciuto alla redazione di Cinefilos.it quest’anno.
M. Night Shyamalan
è tornato a parlare del perché non abbia mai realizzato un
cinecomic Marvel o DC. Dopo essere esploso
grazie al successo di The Sixth Sense – Il sesto senso nel 1999, il regista
e sceneggiatore sembrava essere pronto a diventare il nuovo
Spielberg. Sebbene abbia prodotto altri successi, tra cui il film
di supereroi non convenzionale Unbreakable e il film di fantascienzaSigns,
Shymalan non è mai riuscito veramente ad imporsi come la forza
registica che molti si aspettavano che diventasse.
La stella di Shyamalan ha iniziato a
sbiadire con l’uscita di
Lady in the Water, fantasy stroncato dalla critica che ha
incassato soltanto 73 milioni di dollari a fronte di un budget di
70 milioni. Nonostante sia sempre stato un regista stravagante,
quel film sembrava aver rivelato una vena di autoindulgenza in
Shyamalan che ha messo parte del pubblico contro di lui. Da allora,
fan e critica si sarebbero sempre più allontanati dal regista a
causa dei suoi successivi lavori: E venne il giorno, L’ultimo
dominatore dell’aria e – soprattutto –
After Earth.
A partire dal 2015, i budget dei
film di Shyamalan si sono notevolmente ridotti, ma le performance
al botteghino delle sue creature sono tornate a dare ottimi
risultati, come dimostrato da The Visit, Split e
Glass. Tuttavia, sono in molti a chiedersi se il regista –
attualmente impegnato con la produzione della serie
Servant e con la post-produzione del suo nuovo film,
Old – tornerà mai a dirigere un film in grado di scalare i
vertici del box office di tutto il mondo.
M. Night Shyamalan e la sua visione
dei supereroi
Sappiamo già che in passato a
M. Night Shyamalan era stata proposta la gestione
di diversi franchise, inclusa la regia di alcuni cinecomic sia
Marvel che DC. Adesso, in una nuova
intervista con
ComicBook, Shyamalan è tornato a parlare del perché non abbia
mai accettato di dirigere un film di supereroi. Il motivo
principale? A quanto pare, la sua visione sul mondo dei cinecomics è sempre stata in conflitto con quelli
degli studi.
“Ho avuto molte conversazioni
nel corso degli anni su molti dei supereroi con molti degli studi
che li possiedono, e su come avrei voluto affrontarli. Sono sempre
state situazioni in cui, se avessi capito che il mio stile poteva
andare bene per loro, avrei accettato senza dubbio. Ho realizzato i
miei cinecomics nella maniera in cui volevo venissero realizzati:
con uno stile minimalista, fatto di sottintesi, senza effetti
speciali in CGI e con un linguaggio che non differisce troppo dal
genere. Per questo motivo, ogni volta che ne abbiamo discusso, alla
fine diventavo molto nervoso all’idea, perché non credo che
avrebbero mai voluto da me qualcosa di intimista o di
introspettivo. Poi, nella vita… mai dire mai.”
All’inizio del mese di dicembre è
arrivata la
notizia – forse non così inaspettata – che la Warner Bros.,
sulla scia della strategia impiegata per Wonder Woman
1984, ha deciso di distribuire tutti i suoi titoli attesi
per il 2021 in contemporanea sia al cinema che su HBO Max. Questa
decisione riguardava, naturalmente, anche Dune, il
nuovo adattamento del celebre romanzo di fantascienza di Frank
Herbert, pubblicato nel 1965.
Adesso, stando a quanto riportato da
Deadline, il film di Denis Villeneuve potrebbe tornare ad essere
un’esclusiva per la sala. Come spiegato dalla fonte, Warner Bros. e
Legendary Pictures – casa di produzione affiliata alla major che
non aveva accolto bene la decisione di WarnerMedia in merito
all’uscita “congiunta” – starebbero per raggiungere un accordo per
garantire a Dune un’uscita
esclusiva in sala che escluderebbe così la distribuzione su HBO
Max. Discorso diverso, invece, per quanto riguarda Godzilla vs Kong, che resterebbe destinato sia
al grande schermo che alla piattaforma di streaming.
L’accordo sarebbe stato proposto in
un base ad una mera previsione: ad ottobre 2021, mese in cui
Dune
debutterà ufficialmente, si spera che grazie alla maggiore
diffusione dei vaccini anti-Covid, il pubblico potrà sentirsi
nuovamente pronto a tornare in sala. Godzilla vs Kong debutterà invece a maggio del
prossimo anno, periodo in cui la situazione a livello mondiale
potrebbe ancora essere a rischio. Naturalmente, vi terremo
aggiornati sull’evolversi della situazione…
George Clooney, attore premio Oscar ed ex
detentore del mantello di Batman, ha ammesso di aver sbagliato a
consigliare al collega Ben Affleck di non assumere il ruolo del
supereroe. Clooney ha interpretato il Cavaliere Oscuro nel
famigerato
Batman & Robin, film del 1997 che viene spesso citato
come uno dei peggiori film di supereroi mai realizzati. Affleck ha
assunto il ruolo del Crociato di Gotham a partire da Batman V Superman: Dawn of Justice del 2016, per
tornare poi ad interpretare il personaggio in Justice League del 2017.
Il storia cinematografica dell’eroe
principale dei fumetti DC è stata decisamente altalenante. Il
debutto sul grande schermo del personaggio è avvenuto nel 1989,
con il celebre Batman di
Tim Burton in cui
Michael Keaton ha interpretato il ruolo principale, ripreso
anche nel sequel Batman – Il ritorno. Quando Keaton e
Burton hanno lasciato il franchise, il regista
Joel Schumacher e Val Kilmer sono stati ingaggiati per
realizzare Batman Forever che, nonostante il successo
finanziario, è stato pesantemente stroncato dalla critica.
Ad oggi, Batman & Robin
– diretto sempre dal compianto Schumacher – è diventato il live
action sull’uomo pipistrello meno apprezzato di sempre, nonché il
film della carriera di George Clooney di cui lo stesso attore non è
orgoglioso. Nonostante l’enorme successo della successiva trilogia
de Il Cavaliere Oscuro di
Christopher Nolan con Christian Bale, quando Affleck è stato
scelto per subentrare al collega, Clooney aveva consigliato alla
star di non farlo. Ora, la star del recente The Midnight Sky sembra essersi pentito di quel
consiglio…
In un’intervista durante lo show di
Howard Stern, George Clooney ha ricordato la sua esperienza
come Batman in Batman & Robin, dichiarando: “Credo
che le persone mi cerchino per un consiglio in base alla mia
esperienza. Voglio dire: ho preso parte ad un grandissimo flop ma
ho avuto anche tanti successi. Non significa necessariamente che la
gente ti ascolti. Ben, ad esempio, non mi ha ascoltato e alla fine
ha accettato la parte. È evidente che mi sbagliavo, perché ha fatto
un ottimo lavoro. Tutto quello che io posso fare è impartire
consigli basandomi sulla mia esperienza.”
La carriera di George Clooney dopo Batman & Robin
Sicuramente, George
Clooney deve aver imparato molto dalla sua
esperienza nei panni di Batman. Archiviata l’esperienza con i film
di supereroi, l’attore ha sempre alternato cinema commerciale a
prodotti di nicchia più autoriali, arrivando addirittura a vincere
due premi Oscar: nel 2006 come migliore attore non protagonista per
il film Syriana e nel 2013 come miglior film
per Argo, in cui figura tra i produttori insieme
a Ben Affleck e Grant Heslov.
Christopher Nolan sembra essere interessato
alla potenziale idea che i suoi film vengano adattati in
videogiochi. Annoverato tra i registi più rinomati a livello
internazionale del 21° secolo, Nolan è stato un pioniere nel
settore e ha rilasciato diversi film che hanno riscontrato pari
successo di pubblico e critica. Il suo stile visivo e narrativo,
capace di distinguerlo da qualsiasi altro collega, gli ha fatto
guadagnare nel tempo una fan base molto solida, e non è escluso che
quello stile possa contaminare un giorno anche altri media.
La popolarità di Nolan è sicuramente
esplosa dopo l’enorme successo de Il Cavaliere Oscuro, ma il suo contributo
all’industria risale a molto prima che dirigesse il celebre Joker
di
Heath Ledger. I suoi primi film, tra cui Memento e Insomnia, hanno ricevuto recensioni
positive e iniziato a conquistare una buona fetta di appassionati.
Con Batman Begins e The Prestige la popolarità di Nolan è arrivata alle
stelle, fino alla definitiva consacrazione con Il Cavaliere Oscuro e altri titoli quali
Inception,
Interstellar, Dunkirk e il
più recente
Tenet. In tutti i suoi film, Nolan è stato elogiato per la
creazione di un’atmosfera efficace e per la stratificazione di
contenuti narrativi e tematici complessi, corredata da azione ed
effetti di grande impatto.
Nonostante il suo impegno sia sempre
stato saldamente ancorato al cinema, sembra che Christopher Nolan possa essere interessato ad
un potenziale trasferimento del suo stile unico nel mondo dei
videogiochi. In una recente intervista con il famoso giornalista
esperto in materia Geoff
Keighley, Nolan ha discusso della possibilità che i suoi film
vengano adattati in videogiochi. “È sicuramente qualcosa che mi
interessa”, ha detto. “È un mondo fantastico”. Nolan
ha espresso grande rispetto per l’arte e per il processo di
creazione dei videogiochi, dicendo che se qualcuno dei suoi lavori
fosse mai stato adattato, si sarebbe dovuto trattare di un processo
eseguito nel modo giusto.
“Non voglio che venga realizzato
un gioco su licenza. Non voglio dare vita ad un tie-in di qualcosa
e sfruttare un brand reso celebre magari da un film. È la stessa
cosa che succede quando si adatta un film da un videogioco e non si
vuole sfruttare soltanto quel brand, ma fare qualcosa di grandioso
che possa valere anche da solo. Vuoi fare qualcosa di
eccezionale.”
Vedremo mai un film di Christopher
Nolan oggetto di un adattamento videoludico?
Se gestiti nel modo corretto, i film
di Nolan potrebbero essere un ottimo materiale per gli adattamenti
di videogiochi. Basti pensare a titoli come
Inception,
Interstellar e
Tenet per capire che siamo in presenza di materiale
decisamente interessante per un adattamento in formato interattivo.
Ovviamente, come specificato anche da Nolan, il processo di
sviluppo di un videogioco è molto più complicato di quello di una
produzione cinematografica, e sappiamo quanto gli adattamenti di
qualità nel corso degli anni siano stati rari. Tuttavia, ciò non
significa che i fan non possano incrociare le dita e sperare che
prima o poi un film di Nolan diventa oggetto di un adattamento
videoludico.
James Gunn ha rivelato che il pitch di
Guardiani della Galassia Vol. 2 era davvero
molto semplice. Il regista è salito a bordo del MCU grazie al primo film del 2014,
che è diventato in breve tempo un successo clamoroso. Proprio per
questo, i Marvel Studios hanno dato al regista il pieno
controllo creativo sul sequel, uscito a tre anni di distanza dal
predecessore.
Anche Guardiani della Galassia Vol. 2 è stato un
grande successo, con più di 859 milioni di dollari incassati in
tutto il mondo. Le reazioni al film sono state generalmente
positive, con i fan che hanno apprezzato in modo particolare, oltre
alla superba performance del cast, anche le varie citazioni
contenute al suo interno. Probabilmente, si è trattato di un film
più emozionante rispetto all’originale, considerate le diverse
relazioni tra i vari personaggi che sono state sviscerate
all’interno della trama. Al centro della narrazione c’era Star-Lord
che scopriva finalmente la vera identità del suo padre biologico,
Ego il Pianeta Vivente, interpretato da Kurt Russell, personaggio che – a quanto pare
– è bastato da solo a convincere i Marvel Studios ad autorizzare il
sequel.
In risposta ad un fan su Twitter,
che gli ha chiesto delle differenze tra i pitch dei primi due film,
James Gunn ha parlato proprio delle sue idee
proposte alla Marvel per
Guardiani della Galassia Vol. 2, rivelando che in
realtà… non c’era nessuna idea! Il regista e sceneggiatore ha
spiegato, infatti, che nel sequel sarebbe stato rivelato che Ego
era il padre di Star-Lord e questo è stato sufficiente affinché i
Marvel Studios dessero il via
libera al film.
“Il mio pitch per Guardians era
un documento di 19 pagine a proposito degli elementi visivi,
un’enorme sequenza (la fuga da Morag) per cui ho realizzato dei
bozzetti e un’intera presentazione con immagini, riferimenti,
attori… Il mio pitch per Vol. 2 era essenzialmente: ‘Suo padre è
Ego il Pianeta Vivente’. La Marvel ha detto: ‘Fantastico.
Procedi!’.”
Sta per chiudersi il 2020, anno che
passerà alla storia per uno dei più difficili della storia e come
ogni fine mese ecco tutte le novità in arrivo a Gennaio 2021 su
Prime Video. Tra le uscite da segnalare la
terza
stagione di American Gods, il Doc
I am Greta, il thriller italiano La Stanza e la serie animata Star Trek: Lower
Decks.
I am Greta
Un intimo documentario
che racconta la storia dell’adolescente attivista per il clima
Greta Thunberg attraverso filmati avvincenti e mai visti prima,
diretto dal regista svedese Nathan Grossman. A partire dallo
sciopero scolastico solitario per una giustizia climatica fuori dal
parlamento svedese, Grossman segue Greta nella sua ascesa alla
ribalta e nel suo impatto globale galvanizzante che ha scatenato
scioperi scolastici in tutto il mondo. Il film culmina con il suo
incredibile viaggio nel 2019 in barca a vela nell’Oceano Atlantico
per raggiungere New York e parlare all’ONU durante il Summit sul
clima.
La Stanza – Dal 4
gennaio in anteprima esclusiva su Prime Vide
Un thriller psicologico
che va a scandagliare l’animo e i segreti di tre personaggi:
Giulio (Guido Caprino), Stella (Camilla Filippi) e Sandro (Edoardo
Pesce). Una storia tesa e affilata come una lama in cui la posta in
gioco non potrebbe essere più alta. La mattina in cui Stella
decide di togliersi la vita, alla sua porta bussa uno sconosciuto
che sembra conoscerla fin troppo bene. Quando poi in casa arriva
anche Sandro, l’uomo che ha spezzato il cuore di Stella, una
situazione già complicata si trasforma rapidamente in caos: Giulio,
lo sconosciuto, sembra intenzionato a portare alla luce tutti i
segreti della casa. Chi è Giulio? Cosa nascondono Stella e
Sandro?
American Gods 3– dall’11
gennaio in esclusiva su Prime Video la terza stagione con un
episodio a settimana
American Gods
racconta l’epica storia di un’inevitabile guerra tra i Vecchi Dei
della mitologia e i Nuovi Dei della tecnologia. Ricky Whittle
interpreta l’ex galeotto Shadow Moon, un uomo a servizio del
misterioso Mr. Wednesday, interpretato da Ian McShane (Deadwood,
John Wick) – che scoprirà, non solo che il suo carismatico ma
inaffidabile capo in realtà è il Dio norreno Odino, ma anche che
è…suo padre. Nella terza stagione, Shadow cerca disperatamente di
sfuggire a questo destino andando ad abitare nell’idilliaca e
nevosa cittadina di Lakeside, in Wisconsin, e di creare il proprio
destino da sé, guidato dagli dèi della sua stirpe, gli Orishas.
Scoprirà presto che le acque apparentemente calme della cittadina
hanno sorgenti profonde, oscure, dalle quali non puoi scappare solo
perché sei un dio. L’unica scelta – ed una scelta obbligata – è
decidere che tipo di dio essere.
Il cast di American Gods 3
include anche Crispin
Glover che interpreta Mr. World,
DemoreBarnes
nei panni diMr. Ibis,
DeveryJacobs nel ruolo
di Sam Black Crow,
Blythe Danner
èDemeter,
Marilyn Manson è
Johan Wengren,
Julia Sweeney è
Hinzelman,
IwanRheon
èLiam Doyle,
Danny Trejo èMr. World,
Peter Stormare è
Czernobog,
Denis O’Hare èTyr,
Lela Loren èMarguerite,
Dominique Jackson
èMs. World,
Wale èChango,
HerizenGuardiola èOshun, eEric
Johnson è Chad Mulligan.
James May: Oh Cook – Dal 15
gennaio in esclusiva su Prime Video
James May: Oh Cook
è una serie non-fiction Amazon Original in sette episodi con
James May. La serie sarà basata sul primo libro di ricette di James
intitolato ‘Oh Cook!: 60 easy recipes that any idiot can
make’. Con un titolo ispirato a uno dei più noti modi di dire
usati dal presentatore durante The Grand Tour, James
May: Oh Cook è una serie che parla di cucina ma vista dalla
prospettiva di qualcuno che non sa veramente cucinare. Per la
durata della serie James dimostrerà al pubblico che se sei in grado
di cucinare decentemente un paio di cose, sai cucinare qualsiasi
cosa. Lo show mostrerà James alle prese con alcune delle 60 ricette
che ha dovuto imparare dal suo libro. Ogni episodio sarà dedicato
ad uno specifico tema culinario come ad esempio la pasta, i
classici da pub, il cibo indiano, le torte, gli arrosti, e in
ognuno verranno presentate tre ricette oltre ad alcuni piatti
facili e veloci da preparare direttamente con gli elementi
immancabili in tutte le dispense.
Star Trek: Lower Decks – Dal 22
gennaio in esclusiva su Prime Video
Creata dal vincitore dell’Emmy Mike
McMahan (Rick e Morty, Solar Opposites), la nuova serie animata in
dieci episodi Star Trek: Lower Decks si svolge nel 2380 e si
concentra sull’equipaggio di supporto che presta servizio su una
delle astronavi meno importanti della Flotta Stellare, la U.S.S.
Cerritos. Ensigns Mariner, Boimler, Rutherford e Tendi incastrare i
loro compiti e le loro vite sociali, spesso mentre la navicella è
scossa da una moltitutidine di anomalie galattiche. Fra
l’equipaggio della Flotta Stellare che risiede sottocoperta nella
U.S.S. Cerritos ci sono il Guardiamarina Beckett, con la voce di
Tawny Newsome, il Guardiamarina Brad Boimler, con la voce di Jack
Quaid, il Guardiamarina Tendi, con la voce di Noël Wells e il
Guardiamarina Rutherford, con la voce di Eugene Cordero. Tra i
personaggi della Flotta Stellare c’è anche l’equipaggio del ponte
con il capitano Carol Freeman, con la voce di Dawnn Lewis, il
comandante Jack Ransom, con la voce di Jerry O’Connell, il tenente
Shaxs, con la voce di Fred Tatasciore e il Dottor T’Ana, con la
voce di Gillian Vigman. Nella serie anche alcuni camei degli attori
di Star Trek: The Next Generation e Star Trek: Picard come Jonathan
Frakes e Marina Sirtis.
Sul più bello – dall’8 gennaio in
anteprima esclusiva su Prime Video
Marta, tanto simpatica
quanto bruttina, soffre dalla nascita di una rara malattia
genetica. Nonostante tutto, Marta è la ragazza più solare che
abbiate mai conosciuto. Carattere travolgente ha fretta di fare
tutto e subito. A 19 anni come ogni ragazza della sua età sogna il
grande amore ma lei non è una che si accontenta e prima che la sua
malattia degeneri vuole sentirsi dire “ti amo” da un ragazzo bello…
il più bello di tutti. I suoi amici e coinquilini Jacopo e
Federica sono la sua famiglia e ogni volta fanno il possibile per
dissuaderla dal puntare troppo in alto. Finché ad una festa Marta
vede Arturo: bello, sicuro di sé e per lei completamente
inarrivabile. In altre parole, la preda perfetta. Ma mentre i
fedeli amici si preparano a gestire l’ennesima delusione, lei sente
che stavolta le cose andranno in maniera diversa anche se dovrà
vedersela con Beatrice, una temuta rivale che tenterà di
scombinare il suo piano d’amore.
https://www.youtube.com/watch?v=dFBTXWP_PqA
One Night i Miami – Dal 15 gennaio
in esclusiva su Prime Video
Durante un’incredibile
notte del 1964 quattro icone dello sport, della musica e
dell’attivismo si incontrano per festeggiare una delle rimonte più
importanti della storia della box. Lo sfavorito Cassius Clay (Eli
Goree), che da lì a poco avrebbe cambiato nome in Muhammad Ali, ha
infatti appena battuto il campione dei pesi massimi Sonny Liston
presso la Convention Hall di Miami, e vuole festeggiare con tre dei
suoi amici: Malcolm X (Kingsley Ben-Adir), Sam Cooke (Leslie Odom
Jr.) e Jim Brown (Aldis Hodge). Basato sull’omonimo e premiato
spettacolo teatrale e diretto da Regina King, One Night in Miami è un racconto di finzione
ispirato alla storica notte che questi quattro formidabili
individui hanno passato insieme, una panoramica delle lotte che
queste persone hanno affrontato e del ruolo vitale che ognuno di
loro ha ricoperto nel movimento per i diritti civili e nella
rivoluzione culturale degli anni 60. Più di 40 anni dopo, le loro
conversazioni sulle ingiustizie raziali e religiose e sulla
responsabilità personale hanno ancora grande valore.
Sai tenere un segreto? dal 20
gennaio in anteprima esclusiva su Prime Video
Credendo che l’aereo stia per
precipitare, Emma racconta tutti i suoi segreti al suo vicino di
posto sconosciuto. O almeno, così crede lei… finché non incontra di
nuovo Jack, il giovane CEO della compagnia per cui lavora e che ora
sa tutti i suoi imbarazzanti segreti. Il film è basato sull’omonimo
romanzo bestseller del New York Times di Sophie Kinsella. Nel cast
Alexandra
Daddario, Tyler
Hoechlin, Laverne Cox e Kimiko Glenn.
FORTE – dal 25 gennaio in
anteprima esclusiva su Prime Video
FORTE è una commedia francese con
Melha Bedia, Valérie Lemercier & Alison Wheeler e Jonathan
Cohen. La ventenne Nour è figlia unica, divertente, lavora come
receptionist in una palestra. Nour è anche sovrappeso e ha
difficoltà ad accettare il proprio aspetto. I suoi più cari amici
cercano di consigliarla, ma senza successo, soprattutto per quanto
riguarda la vita amorosa. Ma quando un’istruttrice di pole-dance
della sua palestra si offre di darle delle lezioni, decide di
provare.
Ballo Ballo – dal 25 gennaio in
anteprima esclusiva su Prime Video
Ballo Ballo è una
commedia musicale con i grandi successi di Raffaela Carrà
ambientata negli sfavillanti anni ’70 in Spagna, periodo segnato
però anche da una rigida censura dei costumi. Maria (Ingrid Garcia
Jonsson) è una ragazza piena di vita e voglia di libertà, con la
grande passione del ballo. Dopo avere abbandonato il suo promesso
sposo davanti all’altare di una chiesa di Roma, torna a Madrid per
scoprire cosa vuole davvero dalla vita. Va a vivere con la sua
amica Amparo (Veronica Echegui) e con un colpo di fortuna riesce a
entrare nel corpo di ballo del programma di maggior successo del
momento, “Las noches de Rosa”. Lì si innamora di Pablo (Fernando
Guallar), figlio del temibile censore televisivo Celedonio, che sta
seguendo le orme del padre nell’emittente televisiva. Accompagnati
dai più grandi successi di Raffaella Carrà, in un turbinio di
musiche e di coreografie in technicolor, scopriremo se vale davvero
la pena andare contro ogni regola e avere il coraggio di cambiare
radicalmente la propria vita.
Sta per chiudersi il 2020, anno che
passerà alla storia per uno dei più difficili della storia e come
ogni fine mese ecco tutte le novità in arrivo a Gennaio 2021 su
Disney+. Tra le novità
assolute da segnalare il debutto della prima serie tv
Marvel, WandaVision.
Arrivano anche Onward – Oltre la magia e Marvel Studios: Legends e molto
altro.
Quando due fratelli elfi
adolescenti, Ian e Barley Lightfoot, hanno l’inaspettata
opportunità di trascorrere un giorno in più con il loro defunto
padre, si imbarcano in una straordinaria avventura a bordo
dell’epico furgone di Barley, Ginevra. Come ogni impresa che si
rispetti, la loro avventura è ricca di incantesimi magici, mappe
misteriose, ostacoli insormontabili e scoperte incredibili. Ma
quando la coraggiosa mamma dei ragazzi, Laurel, si accorge che i
suoi figli sono scomparsi, si allea con la Manticora, una ex
guerriera in parte leone, in parte pipistrello e in parte
scorpione, e inizia a cercarli. Nonostante le pericolose
maledizioni, questo singolo magico giorno potrebbe significare
molto più di quanto avessero mai immaginato.
WandaVision: in streaming dal 15 Gennaio
WandaVision
unisce televisione classica e Marvel Cinematic
Universe e vede protagonisti Wanda Maximoff (Elizabeth
Olsen) e Visione (Paul
Bettany), due individui dotati di super poteri che
conducono vite di periferia idealizzate, che iniziano a sospettare
che ogni cosa non sia come sembra. La nuova serie è diretta da
Matt Shakman mentre Jac Schaeffer è il capo sceneggiatore.
Marvel Studios: Legends, in streaming dall’8 gennaio
Marvel Studios: Legends è un
appassionante ripasso sulle storie dei vari eroi e villain Marvel protagonisti delle prossime
attesissime serie che debutteranno in anteprima su Disney+, ponendo le basi per
le prossime avventure. I primi due episodi saranno incentrati su
Wanda Maximoff e Visione.
Le cronache di Narnia – Il viaggio
del veliero: in streaming dal 29 gennaio
Di ritorno a Narnia per
unirsi al Principe Caspian per un viaggio sul maestoso vascello
reale conosciuto come “Veliero dell’Alba”, in
Le cronache di Narnia – Il viaggio del veliero Lucy,
Edmund e il loro cugino Eustace incontrano tritoni, draghi, nani e
un gruppo errante di guerrieri perduti. Avvicinandosi ai confini
del mondo, la loro incredibile avventura in mare salpa verso una
conclusione emozionante, ma incerta.
Pixar Popcorn, in streaming dal 22
gennaio
Pixar Popcorn è una collezione di
mini cortometraggi con i personaggi Pixar protagonisti di nuove
brevissime storie create dai talentuosi animatori Pixar.
PJ Masks – Super pigiamini: i
primi 7 episodi della quarta stagione in streaming dal 29
gennaio
I PJ Masks continuano la battaglia
per il cielo e lo spazio con l’aiuto del loro nuovo amico, Newton
Star. Quando Octobella, un nuovo e spumeggiante cattivo che vive
nei canali d’acqua della città dà del filo da torcere ai ragazzi,
i PJ Masks mostrano al nuovo eroe riluttante e solitario cosa vuol
dire lavoro di squadra. Ma Octobella non sa cosa che essere un eroe
significa aiutare i tuoi amici e niente può distruggere l’amicizia
dei PJ Masks!
Ballo Ballo di
Nacho Álvarez in anteprima esclusiva su Amazon Prime
Video dal 25 gennaio. L’esordio alla regia di Nacho
Álvarez è una sfavillante commedia musicale, una
celebrazione in technicolor della libertà d’espressione
attraverso i più grandi successi di Raffaella
Carrà.
Una commedia musicale con i grandi successi di
Raffaela Carrà
Ballo Ballo è una commedia
musicale ambientata negli sfavillanti anni ’70 in Spagna, periodo
segnato però anche da una rigida censura dei costumi. Maria è una
ragazza piena di vita e voglia di libertà, con la grande passione
del ballo. Dopo avere abbandonato il suo promesso sposo davanti
all’altare di una chiesa di Roma, torna a Madrid per scoprire cosa
vuole davvero dalla vita. Va a vivere con la sua amica Amparo e con
un colpo di fortuna riesce a entrare nel corpo di ballo del
programma di maggior successo del momento, “Las noches de Rosa”.
Lì si innamora di Pablo, figlio del temibile censore televisivo
Celedonio, che sta seguendo le orme del padre nell’emittente
televisiva. Accompagnati dai più grandi successi di Raffaella
Carrà, in un turbinio di musiche e di coreografie in technicolor,
scopriremo se vale davvero la pena andare contro ogni regola e
avere il coraggio di cambiare radicalmente la propria vita.
Una produzione INDIGO
FILM con RAI CINEMA eTORNASOL EL SUSTITUTO PRODUCCIONES
AIE in coproduzione con RTVE in
collaborazione con AMAZON PRIME VIDEO con il sostegno di
ICAAComunidad de Madrid
In
Fino all’Ultimo Indizio il Vice Sceriffo della Kern
County, Joe “Deke” Deacon (Washington) viene mandato a Los Angeles
per quello che doveva essere un veloce incarico di raccolta di
prove. Al contrario, si trova coinvolto nella caccia al killer che
sta terrorizzando la città. A guidare l’indagine, il Sergente Jim
Baxter (Malek) che, colpito dall’istinto di Deke, richiede il suo
aiuto non ufficiale. Ma mentre danno la caccia al killer,
Baxter ignora che l’indagine sta riportando a galla alcune
situazioni vissute in passato da Deke, svelando segreti scomodi che
potrebbero mettere a repentaglio molto più che il suo caso.
Il cast principale include anche
Natalie Morales (“Battle of the Sexes”), Terry Kinney (“Mile 22”,
“Billions” per la TV), Chris Bauer (“Sully”, “The
Deuce”per la TV), Joris Jarsky ( “Bad Blood”per la TV), Isabel
Arraiza ( “Pearson”per la TV) e Michael Hyatt (“Crazy
Ex-Girlfriend”).
Fino all’Ultimo Indizio è prodotto dal premio
Oscar® ed Emmy, Mark Johnson (“Breaking Bad”, “Rain Man”) e
Hancock, con Mike Drake e Kevin McCormick come produttori
esecutivi.
Dietro la cinepresa, Hancock ha
chiamato a lavorare con lui alcuni dei suoi collaboratori di lungo
corso, tra cui il direttore della fotografia candidato all’Oscar,
John Schwartzman (“Seabiscuit”, “The Founder”, “Saving Mr. Banks”),
lo scenografo candidato all’ Oscar®, Michael Corenblith (“Apollo
13”, “The Founder”, “The Blind Side”), il montatore Robert Frazen
(“The Founder”) e il costumista Daniel Orlandi (“The Founder”, “The
Blind Side”). Le musiche sono del compositore più volte candidato
all’Oscar®, Thomas Newman (“1917”, “Bridge of Spies”, “Saving Mr.
Banks”). Warner Bros. Pictures presenta una produzione Gran Via,
“Fino all’Ultimo Indizio”, che sarà distribuita in tutto il mondo
da Warner Bros. Pictures.
Svelati teaser trailer, teaser
poster e nuove immagini di Il principe cerca
figlio (Coming 2 America), il cui titolo italiano
sarà Il
principe cerca figlio. Gli Amazon Studios lanceranno
il film in esclusiva in tutto il mondo su Prime
Video il 5 Marzo 2021.
Il principe cerca
figlio è diretto da Craig Brewer e si
basa su una sceneggiatura scritta daKenya Barris, Barry W.
Blaustein e David Sheffield, su un soggetti
diBarry W. Blaustein, David Sheffield e Justin
Kanew.Basato sui personaggi creati da
Eddie Murphy e prodotto da Kevin Misher e Eddie
Murphy. Costumi di Ruth E. Carter
Executive producer: Brian Oliver, Bradley Fischer,
Valerii An, Kenya Barris, Charisse Hewitt-Webster, Michele Imperato
Stabile e Andy Berman Con:
Eddie Murphy, Arsenio Hall, Jermaine Fowler, Leslie Jones,
Tracy Morgan, KiKi Layne, Shari Headley, con Wesley Snipes e James
Earl Jones. A cui si uniscono John Amos, Teyana Taylor, Vanessa
Bell Calloway, Paul Bates, Nomzamo Mbatha, Bella Murphy
Nel rigoglioso regno di Zamunda, Re
Akeem (Eddie Murphy) è appena stato incoronato e con il suo fidato
consigliere Semmi (Arsenio Hall) intraprende una nuova ed
esilarante avventura che li porta ad attraversare il globo partendo
dalla loro meravigliosa nazione africana fino al Queens, il
quartiere di New York dove tutto è iniziato.
Gal Gadot ha subito impressionato il suo
co-protagonista Ben Affleck durante il provino per
Wonder Woman in Justice
League. La Diana Prince di Gadot è diventato uno dei
personaggi preferiti del DCEU grazie al suo film in solitaria e
all’attesissimo sequel, Wonder Woman
1984.
Diana è stata introdotta in Batman v Superman: Dawn of Justice del 2016, quando il
Bruce Wayne/Batman di Affleck l’ha incontrata durante l’evento di
gala organizzato da Lex Luthor. Wonder Woman ha avuto un ruolo più
importante in Justice
League, anche se il film stesso è stato accolto male. Dopo
il suo ritorno in Wonder Woman
1984, rivedremo Gadot nella tanto attesa
Snyder Cut, che ripristinerà la visione originale del
film ad opera di Zack Snyder.
Mentre l’uscita della nuova versione
di Justice
League si avvicina, Snyder continua a condividere
dettagli sia in merito al suo taglio che dalla produzione della
versione cinematografica. Parlando con
TheFilmJunkee durante un evento in live streaming (via
Screen Rant), il regista ha parlato dell’audizione di Gadot
come Wonder Woman e della reazione di Affleck.
“Quando abbiamo fatto il casting
di Gal… stavano girando una scena che non è nel film, l’avevamo
appena scritta per l’audizione e lei si stava confrontando con lui
a proposito del bere, o, non solo, in merito a qualcosa di intenso,
e alla fine delle scena lei gli ha detto qualcosa – era qualcosa
tipo: ‘Non hai mai conosciuto una donna come me’. E poi il giorno
dell’audizione, lui stava recitando la scena con quest’espressione
davvero seria… lei recitò la sua parte e Ben si girò verso la
telecamera ed esclamò: ‘Whoa’. Fu un momento bellissimo, perché
entrambi pensammo: ‘Questa è Wonder Woman. Immagino che abbiamo
finito con i casting’.”
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Secondo alcune voci dell’ultima ora,
la MGM, uno dei più antichi studi cinematografici
in attività, starebbe valutando la possibilità di una vendita di
tutte le sue risorse, inclusa la sua vasta libreria di film, che
include anche il franchise di James Bond. Inaugurata nel 1924, la MGM prende
il nome dai tre studi che sono stati consolidati dalla leggenda del
cinema Marcus Loew: Metro Pictures, Goldwyn Pictures e Louis B.
Mayer Pictures. Loew ha anche fondato la famosa catena di cinema
che portava il suo nome, che è stata rilevata da AMC nel 2006, a
sua volta in difficoltà finanziarie.
Lo studio è meglio conosciuto per
aver prodotto i film di
James Bond, insieme a EON Productions, dall’inizio del
franchise. La serie è attualmente arrivata al 25esimo episodio,
No Time to
Die, che è stato più volte posticipato a causa del
Coronavirus. La MGM ha anche prodotto una serie di altri grandi
film, tra cui la serie de La Pantera Rosa, i titoli della
saga di Rocky con Sylvester Stallone e persino la trilogia
de Lo Hobbit. È anche responsabile di alcune serie tv di
successo, da Stargate SG-1 a The Handmaid’s Tale. Nell’ultimo
decennio, i film dello studio sono stati distribuiti da un certo
numero di società, in seguito al suo quasi fallimento nel 2009.
Nonostante sia sopravvissuta a quella crisi, sembra però che MGM
non sopravviverà alla pandemia.
Il
Wall Street Journal riporta, infatti, che la
MGM starebbe attivamente cercando di vendere lo
studio attraverso le banche di investimento Morgan Stanley e
LionTree LLC. Il report sottolinea che MGM sarebbe stata valutata a
5,5 miliardi di dollari, un numero che include non solo tutti i
suoi titoli attuali, ma l’intera cineteca storica. Secondo quanto
riferito, la società è fiduciosa che un servizio di streaming, o
un’azienda che desidera espandere la propria portata in termini di
streaming, sarà disposta a pagare quella cifra apparentemente alto
per i suoi contenuti.
MGM vuole vendere: quale futuro per James Bond?
Se la vendita dovesse andare a buon
fine, la MGM diventerà il primo grande studio cinematografico ad
essere “schiacciato” dalla pandemia. Lo studio ha dovuto fare i
conti con il fatto che nessuno dei suoi film è arrivato nelle sale
nel 2020. Ad un certo punto si era parlato della possibilità di
vendere No
Time to Die ad un grosso servizio di streaming.
Tuttavia, nessuno sembrava essere disposto a pagare 600 milioni di
dollari per accaparrarsi il film con
Daniel Craig: inoltre, ulteriori ritardi in merito
alla release sarebbero costati allo studio 1 milione di interessi
al mese. All’epoca, in molti si chiedevano come sarebbe riuscita la
MGM a sostenere quel tipo di debito, viste le sue precedenti
difficoltà finanziarie.
La risposta, ormai chiara, è che non
è possibile. Senza alcun reddito e senza un’opzione di streaming a
cui rivolgersi, come Disney o Warner Bros., MGM sembra aver
terminato le disponibilità e, di conseguenza, le opzioni. Se lo
studio verrà venduto, sarà certamente un giorno triste nella storia
del cinema, anche se non del tutto sorprendente, viste le
difficoltà che l’industria ha dovuto affrontare nel corso del 2020.
La vendita avrà sicuramente ripercussioni anche per No Time to Die. Se
la MGM verrà presto venduta, il film di Bond potrebbe alla fine
ritrovarsi davvero a essere distribuito su un servizio di
streaming.
Arriva da
Observer la notizia che David Gordon Green,
regista di Halloween e del prossimo Halloween
Kills, è in trattative con Blumhouse e Morgan Creek per occuparsi della regia
del sequel de L’esorcista.
La pellicola originale, uscita nel 1973, è ancora oggi considerata
il più grande horror di tutti i tempi.
Il film di William
Friedkin venne nominato a 10 premi Oscar (incluso miglior
film), vincendo due statuette, e generò anche due sequel e due
prequel/spin-off. Fino ad un oggi, avevamo sentito parlare del
nuovo film basato su L’esorcista come di un
reboot, ma adesso sappiamo che sarà in realtà un sequel. Non sono
stati rivelati ulteriori dettagli, quindi non sappiamo se il film
sarà direttamente collegato al capolavoro degli anni ’70.
Jason Blum (a capo della
Blumhouse), David Robinson e James Robinson saranno coinvolti nella
produzione. Dopo il grande successo di critica e pubblico del film
originale, nel 1977 venne rilasciato L’esorcista II –
L’eretico; tredici anni dopo, nel 1990, uscì
invece L’esorcista III, diretto
da William
Peter Blatty, autore del romanzo originale che ispirò
il film di Friedkin, scomparso nel 2017.
In nessuno dei due sequel venne
coinvolto Friedkin e nessuno dei due film ottenne il successo del
capostipite; tuttavia, nel 2004 venne realizzato un prequel diretto
da Lenny Harlin e dedicato alle vicende
di padre Lankester Merrin, seguito nel 2005 da un altro prequel più
o meno identico a quello dell’anno precedente, diretto però
da Paul Schrader.
La Morgan Creek Entertainment è
stata già responsabile della realizzazione de L’esorcista
III (1990) e dei due prequel L’esorcista
– La genesi (2004) e Dominion: Prequel
to the Exorcist (2005). Di recente William Friedkin ha dichiarato attraverso il
suo profilo Twitter che non sarà in alcun modo coinvolto nel nuovo
film.