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Hammamet, recensione del film con Pierfrancesco Favino

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Dopo Il Divo, Il Traditore, Loro (parte 1 e 2) arriva al cinema anche Hammamet, il nuovo film di Gianni Amelio che, come i film citati, si annuncia come il ritratto di uno degli uomini di potere che hanno plasmato il nostro Paese, così come lo conosciamo oggi. La scelta di Amelio cade sulla figura di Bettino Craxi, il segretario del Partito Socialista Italiano che fu il centro dell’inchiesta Mani Pulite e che morì in Tunisia all’inizio del 2000.

Il regista calabrese dà inizio al suo racconto nel momento in cui Craxi è all’apice del suo potere, il congresso di partito che si è tenuto a Milano nel 1989. Nel momento che rappresenta l’apogeo della sua parabola di potere, Amelio inserisce un disturbatore, il tesoriere del Partito, che gli va incontro in quella occasione per manifestare le sue perplessità e preoccupazioni sui movimenti della Magistratura: si stanno muovendo cose più grandi di lui e il loro metodo di gestione dei fondi del “più grande partito di opposizione” sarà presto sotto i riflettori di tutta Italia. Due anni dopo scoppierà infatti l’inchiesta, ma Amelio fa un balzo in anvanti di 10 anni. È la fine del 1999, Craxi è vecchio e afflitto dal diabete nella sua villa ad Hammamet, sulla costa della Tunisia, da dove, nelle giornate limpide, si vede l’Italia. Una notte, un giovane fa irruzione nella sua casa, rischiando di prendersi anche un colpo di pistola da parte della milizia tunisina che presidia la villa. È Fausto, figli del tesoriere del partito, suicidatosi durante le indagini della magistratura.

Hammamet parla di un uomo che ha perso il potere

In questo modo, Amelio mette il personaggio del presidente in mezzo a due fuochi: da una parte Anita, la figlia/infermiera che si prende cura di lui e ne mitiga i temperamenti ancora vivaci, che lo lega a un presente di sofferenza e reclusione, che gli ricorda con ogni premura che lui ha perso il potere che tanto amava; dall’altra il misterioso Fausto, che riporta alla memoria del protagonista tutte le sue mancanze, i suoi errori, quel passato in cui, nel pieno vigore del suo corpo, possedeva tutto il potere e la capacità decisionale che aveva sempre voluto. Questo doppio rapporto, a metà tra il racconto biografico e il messaggio simbolico, è lo scheletro attorno al quale Amelio costruisce il suo Hammamet e la sua figura di Craxi.

Un Craxi che però non viene mai nominato. Un Presidente, così viene chiamato, senza nome, così come ogni personaggio storico che il film mostra. Neppure la figlia del protagonista si chiama Stefania, come nella realtà, ma Anita, a ricordare la moglie di Giuseppe Garibaldi, personaggio storico molto caro a Craxi e che viene rievocato più di una volta e in più di un modo, nel corso del film. Un uomo senza nome, dunque, quasi un simbolo di una persona che ha perso il potere e che ora fa i conti con la malattia e la morte che si avvicina, in un oblio inevitabile.

Pierfrancesco Favino è straordinario

A differenza di questa indeterminatezza del protagonista, che ricorda quasi il modo in cui Paolo Sorrentino ha trattato la figura di Berlusconi in Loro 1, la rappresentazione fisica che ne fa Pierfrancesco Favino sfiora la perfezione, non solo per il modo in cui l’attore utilizza il trucco prostetico e che non ha nulla da invidiare al make-up departement che ha trasformato Christian Bale in Dick Cheney o Gary Oldman in Winston Churchill, ma anche per un studio profondo di movenze, toni, tempi, respiro addirittura. E di fronte a questo lavoro titanico dell’attore romano il resto del cast scompare, completamente inadeguato a stargli intorno e a confrontarsi con quella performance.

È difficile capire quale fosse l’intento preciso di Gianni Amelio, sembra quasi che con Hammamet il regista stesso sia confuso nello scegliere un modo per raccontare un personaggio storico tanto importante e ingombrante per la Storia italiana. Forse la chiave del film va ricercata nel personaggio di Fausto: uno sconosciuto che attraverso un forte legame con il suo passato mette il protagonista di fronte alla terribile condizione di sconfitta che rappresenta il suo presente.

 
 

Avengers: Endgame, i dettagli sulla scena alternativa della morte di Iron Man

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Dopo che Tony Stark usa il Guanto dell’Infinito per fermare Thanos ed il suo esercito in Avengers: Endgame, rimane gravemente sfregiato e incapace di parlare. Si tratta di un’immagine abbastanza cruda che ha reso la visione della morte di Iron Man ancora più difficile da “sopportare” per tutti i fan, ma sappiate che le cose potevano essere ancora più… brutali!

Matt Aitaken, supervisione degli effetti digitali visivi della Weta, ha dichiarato: “Abbiamo dato ai registi una gamma completa di sguardi tra cui scegliere e uno di quelli rappresentava il punto esatto in cui l’energia delle pietre aveva agito fino al viso e aveva fatto spuntare fuori uno dei bulbi oculari di Tony, che gli pendeva sulla guancia”. Ridendo, Aitaken ha poi aggiunto: “Ovviamente, non hanno scelto quello.”

Certamente, siamo tutti contenti che la scena sia stata realizzata in modo totalmente diverso, ma c’è una ragione precisa se il team VFX del film aveva deciso di spingersi così oltre: “Con qualsiasi tipo di progetto in sviluppo, vuoi essere in grado di offrire ai registi una gamma completa di possibilità, che si tratti di un leggero tocco o di qualcosa che possa addirittura sfociare nell’orrore, anche se sai che quella non sarà mai la loro scelta”, ha spiegato il produttore Jen Underdahl. “Facendo questo tipo di esercizio e dando loro la possibilità di vedere ogni sorta di piccola sfumature del processo, possiamo essere in grado di prevedere i loro gusti e le loro scelte per il futuro.”

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Ricordiamo che Avengers: Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Film evento del decennio, è riuscito in un’impresa che sembrava impossibile: ricapitolare un discorso narrativo iniziato nel 2008 da Iron Man, riunendo sul grande schermo tutti i personaggi del Marvel Universe. Gli incassi hanno premiato lo studio di Kevin Feige, raggiungendo e superando in cima alla classifica Avatar di James Cameron.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris EvansScarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd Brie Larson.

Fonte: ComicBookMovie

 
 

Marvel: 5 personaggi che vedremo spesso nel prossimo decennio

La Marvel ha attraversato numerosi cambiamenti negli ultimi 10 anni. Mentre ci prepariamo all’inaugurazione di un nuovo decennio di storie, è importanti ricordare tutti i personaggi che sono stati presentati nel MCU, per capire se gli stessi saranno effettivamente presenti anche in futuro.

Altrettanto importante, però, è capire quali sono i personaggi che non hanno ancora debuttato sul grande schermo e che potrebbero farlo prossimamente. Ecco quindi 5 personaggi di cui probabilmente sentiremo ancora parlare nel prossimo decennio, tanto tra le pagine scritte quanto sul grande schermo…

1The Mighty Thor

Jane Foster che assume i poteri e l’identità di Thor è stato un assoluto colpo di genio ed ha creato un personaggio che avrà certamente un’eredità molto lunga. Farà già il suo debutto sul grande schermo, nell’attesissimo Thor: Love and Thunder, ma non possiamo immaginare fino a che punto il personaggio possa essere spinto.

C’è sicuramente il potenziale giusto affinché The Mighty Thor sostituisca il figlio di Odino, come già accaduto in passato. Non è di certo a corto di fan e il fatto che sia legata ad un personaggio così affermato le conferisce indubbiamente una longevità ancora maggiore.

Fonte: CBR

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Ghostbusters: Legacy, 10 cose che vogliamo vedere nel film

Ghostbusters: Legacy

Dopo il flop del recente reboot al femminile di Ghostbusters, i fan del franchise erano preoccupati che le possibilità di vedere un nuovo capitolo della saga fossero praticamente nulle. La notizia di un nuovo riavvio del franchise di certo più promettente, Ghostbusters: Legacy, ha fatto quindi la gioia di chi è cresciuto con i film dedicati agli Acchiappafantasmi.

In seguito alla release del primo trailer ufficiale del film diretto da Jason Reitman, non sono mancate le speculazioni a proposito della trama, dal momento che le domande dei fan su questo ulteriore riavvio, su cosa racconterà e in che modo sarò collegato ai primi due film originali, si sprecano.

Ecco, quindi, 10 cose che ci auguriamo di vedere in Ghostbusters: Legacy

1Il cast originale sotto forma di… fantasmi!

Dal primo trailer ufficiale, emerge chiaramente che l’eredità del cast originale di Ghostbusters avrà un ruolo chiave nella trama del nuovo film. Questa è sicuramente una grande mossa, che piacerà sicuramente a tutte le tipologie di pubblico.

Se Reitman vuole davvero catturare il cuore dei fan più nostalgici, c’è una scelta narrativa che potrebbero rivelarsi vincente: riportare il cast originale… sotto forma di fantasmi! Da spettri, gli Acchiappafantasmi originali potevano guidare la nuova squadra e insegnare loro come agire da eroi, prima di passare definitivamente all’aldilà.

Fonte: ScreenRant

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City of Crime, recensione del film con Chadwick Boseman

21 Bridges city of crime recensione

Esce in sala il 9 gennaio City of Crime, ultimo film di Brian Kirk che in originale pota il titolo assai più significativo di 21 Bridges, che sta ad indicare proprio i 21 ponti, di cui tre tunnel, che verranno chiusi ad un certo punto della storia per isolare la città.

La trama di City of Crime

Il poliziesco è un genere coriaceo, come i suoi protagonisti, non si estingue mai del tutto e spesso riemerge negli anfratti di Hollywood per dare vita a film che si inseriscono alla perfezione nel filone che vede protagonisti poliziotti incorruttibili e criminali inafferrabili. In questa circostanza, il film, prodotto dai Fratelli Russo, vede protagonista nei panni del detective Andre Davis Chadwick Boseman, attore reso celebre dal ruolo di Black Panther nel Marvel Cinematic Universe e qui interprete di un poliziotto incorruttibile, con la fama di cecchino e con un codice d’onore immacolato. Tutti i giorni, in strada, l’uomo si fa carico dell’eredità del padre, anche lui poliziotto e morto in servizio, lasciandosi alle spalle un figlio e un ideale.

L’azione prende il via quando otto poliziotti restano uccisi in uno scontro a fuoco con una banda di narcotrafficanti e piccoli spacciatori. Un prezzo altissimo in fatto di vite di agenti, che la città non perdonerà agli “sventurati” criminali, che presto si riveleranno essere giovani sprovveduti non pienamente consapevoli del pasticcio in cui si sono messi. Il capitano della polizia, interpretato da J.K. Simmons, fa affiancare Davis dalla detective Sienna Miller, specializzata in narcotraffico. I due, in un inseguimento che dura tutta una notte, si avventureranno in una corsa contro il tempo per fermare i due criminali.

City of Crime è un poliziesco tradizionale

City of Crime adotta ogni archetipo del genere poliziesco e lo mette al servizio di una storia tanto prevedibile quanto solida, in cui la città di New York diventa protagonista, lontana dalle spettacolarizzazioni e pienamente inserita dentro il suo tessuto stradale. Incroci, metropolitane, ponti (appunto), ogni elemento fisico della città diventa protagonista nel corso di un inseguimento sempre più confusionario, che sfocia in un colpo di scena tanto annunciato quanto ben costruito.

La prevedibilità non è però da attribuire a una cattiva scrittura, ma ad un’aderenza al genere così precisa e puntuale in ogni suo cardine che il film si scrive da solo nella mente dello spettatore avvezzo a quel tipo di intreccio. City of Crime è un poliziesco che potrebbe essere uscito vent’anni fa, senza infamia e senza lode, nonostante l’impegno che la nutrita schiera di interpreti di alto livello infonde in ogni singolo personaggio.

 
 

Martin Scorsese ancora sulla Marvel: “Ricordo che faceva fumetti”

Martin Scorsese The Irishman
Foto di Aurora Leone © Cinefilos.it

Il leggendario regista Martin Scorsese ha ammesso di non sapere quali siano i supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel… e, a quanto pare, non gli interessa saperlo! Le recenti dichiarazioni di Scorsese (“I film di supereroi non sono cinema”) hanno fatto il giro del mondo e scatenato le ieri di tantissimi fan della Casa delle Idee. C’è anche però chi ha saputo ironizzare sulla questione, come la stessa figlia del regista, Francesca, che ha ben pensato di incartare i regali di Natale indirizzati al suo illustre papà con della carta a tema Marvel!

Certo, per alcuni, pensare che Martin Scorsese non sappia neanche chi siano i supereroi Marvel può essere semplicemente assurdo, dal momento che Avengers: Endgame è diventato il più grande incasso nella storia del cinema, con il marketing del film che ha invaso praticamente ogni tipo di media. Ma anche prima del successo di Endgame, la Marvel ha dominato il box office mondiale per oltre un decennio. Il primo film del MCU, Iron Man, uscito nel 2008, ha sancito l’inizio di una nuova era per i film di supereroi e ha contribuito a rilanciare la carriera di Robert Downey Jr.; dall’uscita del film, i personaggi e le storie del MCU sono diventati sempre più interconnessi, fino al culmine di un arco narrativo lungo ben 11 anni, la chiusura di un cerchio rappresentata appunto da Endgame. 

Ospite di una delle celebri roundtable di THR organizzata in occasione dell’award season, Martin Scorsese ha risposto candidamente alle critiche che gli sono state mosse per i suoi commenti in merito ai film di supereroi. Quando il moderatore della tavola rotonda ha sottolineato che il regista avesse espressamente criticato i film della Marvel, lo stesso Scorsese ha replicato: “Ho detto film di supereroi, non ho mai detto film della Marvel. Neanche conosco i supereroi della Marvel. Mi ricordo che la Marvel realizzava fumetti”. 

Tornando invece sulle sue dichiarazioni secondo le quali i film di supereroi non sarebbero cinema ma soltanto dei grandi parchi giochi, il regista ha preferito anche una volta spiegarsi meglio: “Ricordo che quando venne costruita Disneyland, una delle aspirazioni degli studio era quella di diventare importante nella cultura americana proprio come Disneyland. Il primo studio a fare una cosa del genere è stata la Universal con i suoi tour, con i suoi blockbuster in cima alle attrazioni. Il senso dei parchi a tema è sempre stato questo. Non è una cosa cattiva. Tutti si divertono nei parchi giochi. Soltanto che adesso in un parco divertimenti ci sono anche i film.”

Fonte: ScreenRant

 
 

David Ayer a ruota libera su The Suicide Squad, Gotham City Sirens e il sequel di Bright

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In occasione di un panel targato Fox e dedicato alla serie Deputy durante il press tour della Television Critics Association, il regista di Suicide Squad, David Ayer, ha rivelato che il suo viaggio all’interno del DCEU potrebbe ancora continuare: lo stesso, infatti, in riferimento all’imminente arrivo nelle sale di Birds of Prey, ha confermato che Gotham City Sirens, il cinecomic che riunirà sullo schermo Harley Quinn, Catwoman e Poison Ivy, non è stato cancellato, ma soltanto “messo in pausa” dalla Warner Bros., con buona possibilità che prima o poi riceva definitivamente il via libera.

E sempre a proposito di Suicide Squad, Ayer ha rivelato che avrebbe potuto dirigere il sequel. Dopo aver espresso attraverso i social tutto il suo supporto e la sua ammirazione nei confronti di James Gunn, il regista ha rivelato a proposito di The Suicide Squad che gli sarebbe stata offerta la possibilità di dirigerlo: “Mi è stato offerto di farlo, ma ho preferito intraprendere un’altra strada”, ha spiegato Ayer.

Il film di Gunn sarà un vero e proprio reboot con alcuni collegamenti alla pellicola di Ayer, incluso diversi attori di quel film che torneranno ufficialmente nel cast, come Margot Robbie, Joel Kinnaman, Jai Courtney e Viola Davis. Anche se non sarà lui a riportare sul grande schermo la Task Force X, Ayer è apparso fiducioso in merito ai suoi impegni con la DC Films, rivelando di essere assolutamente disponibile a dirigere un nuovo adattamento: “Adoro la creazione di quel mondo e adoro il potere che ha la comunicazionie al giorno d’oggi e, soprattutto, che hanno i fan. Può essere pericoloso: è come essere un giocoliere con tante motoseghe al posto delle sfere, ma al tempo stesso è qualcosa che mi affascina, quindi sono certo che mi immergerò ancora in quell’universo.” 

LEGGI ANCHE – Suicide Squad, David Ayer: “Vorrei una macchina del tempo”

Sempre in occasione del medesimo evento, David Ayer ha avuto anche la possibilità di aggiornare sul sequel di Bright, il film Netflix da lui diretto nel 2017, con protagonisti Will Smith e Joel Edgerton: “Lo stiamo sviluppando e spero che saremo in grado iniziare i lavori sul film al più presto”, ha dichiarato il regista, che ha poi espresso il desiderio di voler esplorare ulteriormente quel mondo, dal momento che si tratta di un “universo davvero ricco” che ha intenzione di “approfondire ancora”. 

 
 

The Flash: Andy Muschietti adatterà una versione “diversa” di Flashpoint

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Quando il film dedicato al personaggio di The Flash interpretato nel DCEU da Ezra Miller venne annunciato per la prima volta, trapelò online l’indiscrezione che la trama del film si sarebbe basata sulla serie a fumetti del 2011 “Flashpoint”, scritta da Geoff Johns e disegnata da Andy Kubert. Il film ha avuto poi una gestazione particolarmente travagliata e quando è stato annunciato che il progetto era ufficialmente tornato in carreggiata con Andy Muschietti (IT e IT – Capitolo Due) alla regia, in molti hanno pensato che il film avrebbe adattato per il grande schermo una nuova storia basata sul Velocista Scarlatto.

Adesso però, come riportato in esclusiva da That Hashtag Show, apprendiamo che The Flash, nella versione di Muschietti, sarà ancora basato su “Flashpoint”. La conferma è arrivata dallo stesso regista in occasione di un panel dedicato al thriller/horror Underwater con Kristen Stewart, in cui Muschietti ha fatto da moderatore: il regista ha però specificato alla fonte che il suo film prenderà in prestito diversi elementi da “Flashpoint”, ma non sarà un adattamento diretto di quella serie, dichiarando che il film presenterà una “diversa versione di Flashpoint rispetto a quella che i fan si aspettano.”

Muschietti non ha rivelato di più: anche se il film dovesse concedersi grandi libertà rispetto alla storia originale, è comunque probabile che la trama racconti di realtà alternative e di viaggi nel tempo. Forse, c’è ancora una possibilità di rivedere Jeffrey Dean Morgan nei panni di Thomas Wayne…

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The Flash arriverà al cinema il 1 luglio 2022. Christina Hodson è attualmente in trattative per scrivere una nuova versione del film, dopo i suoi lavori in pellicole come Bumblebee Birds of Prey, quest’ultimo dedicato prevalentemente alla figura di Harley Quinn, interpretata nuovamente da Margot Robbie.

L’attore Ezra Miller ha più volte ribadito che il film è assolutamente confermato e certo, e con la conferma di Andy Muschietti alla regia sembrerebbe essere tutto pronto per un imminente inizio della produzione.

The Flash avrà nuovamente Miller nel ruolo del protagonista, Barry Allen, mentre sembra confermato anche Billy Crudup nel ruolo di Herny Allen.

Fonte: ComicBookMovie

 
 

Oscar 2020: anche quest’anno nessun presentatore

Oscar 2020

Anche la cerimonia degli Oscar 2020, come quella dello scorso anno, si svolgerà senza nessun presentatore ufficiale.

Oggi, durante la sua sessione esecutiva del tour stampa invernale della Television Critics Association, Karey Burke, a capo della ABC Entertainment, ha confermato che l’imminente spettacolo durante il quale verranno assegnati i famosi premi cinematografici non avrà “nessun presentatore tradizionale”. Le votazioni per gli Academy Awards si sono concluse martedì sera e le nomination che saranno annunciate il 13 gennaio.

“Ci aspettiamo di avere un set di nomination molto commerciale e un sacco di incredibili elementi sono stati messi insieme per farci pensare che avremo di nuovo uno spettacolo molto divertente”, ha spiegato Burke in risposta alla richiesta di motivazioni per la scelta di rinunciare di nuovo al presentatore.

L’edizione degli Oscar 2019 sono stati i primi a non avere un presentatore dal 1989. Kevin Hart era stato inizialmente scelto per ricoprire il ruolo, ma si è dimesso pochi giorni dopo l’annuncio dopo che molti dei suoi tweet omofobi sono riemersi dal passato della sua timeline social su Twitter.

Gli Oscar dell’anno scorso, che hanno attirato poco meno di 30 milioni di telespettatori, hanno visto un leggero aumento delle valutazioni dal 2018, ma hanno comunque ottenuto il secondo numero di spettatori più piccolo di sempre per una trasmissione degli Academy Awards. Parte del motivo per cui gli spettatori sono tornati agli Oscar lo scorso anno è stato senza dubbio per vedere se la trasmissione televisiva avrebbe funzionato lo stesso senza presentatore, date tutte le polemiche che hanno circondato l’abbandono di Hart.

Fonte: Variety

 
 

Hammamet: Gianni Amelio e Pierfrancesco Favino presentano il film

Hammamet

Uscirà il 9 gennaio e punta a far discutere Hammamet, il nuovo film di Gianni Amelio che racconta gli ultimi mesi di vita di Bettino Craxi, nella città tunisina che ne ha visto la morte. Ad interpretare il segretario del PSI è stato chiamato Pierfrancesco Favino, che dopo aver vestito i panni di Tommaso Buscetta ne Il Traditore di Marco Bellocchio, torna a trasformarsi in una delle personalità più importanti della Storia d’Italia.

“Non considero Craxi una star – esordisce Amelio – lo considero un politico, sul quale è calato da decenni un silenzio assordante, ingiusto. Le opinioni si esprimono anche quando sono in disaccordo. Si può criticare anche in modo non fazioso. Ho voluto fare un film non sul Craxi degli anni ’80, ma su quello della fine del secolo scorso. Prendo in esame 6 – 7 mesi della sua vita e racconto la sua agonia, quella di un uomo di potere che ha perso il potere e va verso la morte.”

Una visione inedita rispetto ad un personaggio che ha sempre creato dibattito e discussioni, essendo stato protagonista di una delle pagine più nere della politica italiana.

Secondo Gianni Amelio, Craxi “non si è messo in salvo, ad Hammamet. Lì lui coltiva rimpianti, rimorsi, desideri, è un uomo macerato fino all’auto-distruzione. Lui muore in Tunisia, ma se gli avessero dato la possibilità di essere operato da qualche altre parte, chissà… è un uomo che è andato verso la morte, e lo racconto in modo evidente.”

Superstar del film, protagonista intorno al quale ruota tutta la storia è Pierfrancesco Favino: “Senza Favino, il film non sarebbe mai nato – ha chiarito il regista – Sfido chiunque altro al mio posto a trovare un altro attore che potesse fare il personaggio del Presidente come lo ha fatto lui.”

Per interpretare Craxi, Favino si è sottoposto a lunghe ore di make up che lo hanno completamente trasformato. Il colpo d’occhio è impressionante, il lavoro mimetico egregio, lo stile e il talento dell’attore romano messi a dura prova da un ruolo tanto impegnativo: “Spesso è il trucco che ti dà la chiave. Lavoravamo 5 ore e mezza ogni giorno e siamo arrivati a un rituale, quando mi mettevo le sopracciglia e gli occhiali, quello era il momento in cui, come nel teatro No giapponese, si attraversa il ponte verso l’oblio di sé. Piano piano, tutte le mattine e le notti passate insieme, era questo il momento in cui si apriva quella porta. La maschera, molto spesso, ti consente di toccare qualcosa di molto più profondo che altrimenti non si sarebbe toccato.”

Hammamet: trailer del film di Gianni Amelio con Pierfrancesco Favino

Nel film è presente un personaggio apparentemente misterioso, un personaggio che non viene indagato ma che si delinea soltanto per il suo confronto con il protagonista. Interpretato da Luca Filippi, si tratta di Fulvio, figlio di Vincenzo Balzamo. “Affrontando gli ultimi mesi di vita di un ex leader, avevo bisogno di un antagonista per ragioni drammaturgiche, ho scelto di metterci un personaggio che fosse il figlio di chi in vita aveva sempre cercato di mettere sul chi vive lo stesso protagonista. Ci sono tanti nodi da sciogliere, e questo personaggio in qualche modo cerca le risposte e instaura con il Presidente un rapporto speciale.”

Ma nella realtà e nel film, Bettino Craxi era un latitante o esule?

“Nessuno dei due – risponde Amelio – Un latitante si nasconde, la legge non sa dove si trova. Provenzano è stato latitante per molto tempo. Di Craxi si conosceva persino il numero di telefono. Giornalisti che lo intervistavano, politici, amici, cantanti che lo avvisavano che sarebbero passati. Non è nemmeno un esule, visto che su di lui pendevano condanne passate in giudicato. Era un contumace: ovvero qualcuno che dovrebbe andare in tribunale e non si presenta.”

Il lavoro di Pierfrancesco Favino è stato anche quello di costruire il privato di un uomo che naturalmente conosceva solo nell’aspetto privato: “Conoscevo il politico, la figura pubblica, ma non l’uomo privato, ed è questo che io ho ricercato, quello che mi ha interessato. Dovendo fare lui, cerco di assumere il suo punto di vista, anche perché è l’unica cosa che posso fare, non essendo politico né magistrato. Mi tengo stretta la mia prospettiva da attore.

(…) Penso che, questo film sicuramente non nasconde il rapporto padre/figlia, che ovviamente mi ha portato a pensare a me come padre e a me come figlio. Ho sentito che stavamo toccando la fine di una generazione di uomini che avevano, nei confronti della propria intimità ed emotività, un rapporto molto complesso, a cui era stato insegnato che mostrare la propria emotività ai figli era segno di grande debolezza. Non si faceva. Questa leadership familiare ti lascia da solo. Al di là di ogni merito o demerito, Craxi si sentiva paterno verso l’Italia, si sentiva molto italiano come appartenenza alla bandiera. Credo che questa sua paternità l’abbia molto sentita, e quella leadership ti lascia profondamente solo. Quelle sono le emozioni con le quali ho empatizzato per interpretarlo.”

Hammamet, di Gianni Amelio, con Pierfrancesco Favino esce in sala il 9 gennaio, distribuito in 450 copie da 01 Distribution.

 
 

Cosa mi lasci di te: trailer del film su Jeremy Camp

Notorious Pictures ha diffuso il trailer ufficiale di Cosa mi lasci di te l’emozionante film diretto da Jon e Andrew Erwin‚ e ispirato alla vita del cantante statunitense Jeremy Camp

La pellicola arriva a marzo nelle sale italiane. A vestire i panni del musicista sarà KJ Apa il giovane attore che ha avuto il suo primo ruolo nel 2014 con Qua la zampa! e ha ottenuto fama internazionale con la sua partecipazione nella serie tv Riverdale, del network The CW.

Cosa mi lasci di te‚ presentato al CinemaCon di Las Vegas‚ è ispirato ad una commovente storia vera e racconta dell’amore di Jeremy Camp per la sua fidanzata Melissa. I due giovanissimi decidono di sposarsi nonostante le gravi condizioani di salute della ragazza e da questa esperienza nasce la canzone I Still Believe, uno dei brani più famosi di Jeremy Camp e colonna sonora del film.

Jeremy Camp ha pubblicato undici album. La sua musica, un mix di ballate con influenze rock, lo ha portato a vincere cinque GMA Dove Awards, a ricevere tre nomination all’American Music Awards e un Grammy Award come ‘miglior album Pop/Contemporary Gospel’ nel 2010 per il suo album, Speaking Louder Than Before.

Nel cast, accanto a KJ Apa, troviamo Britt Robertson (Tomorrowland) nei panni di Melissa, Gary Sinise (CSI: New York) sarà Tom Camp il padre del ragazzo, Shania Twain, Britt Robertson, Melissa Roxburgh e Nathan Dean Parsons.

Cosa mi lasci di te è diretto dai fratelli Jon Erwin e Andrew Erwin, da una sceneggiatura di Jon Erwin e Jon Gunn.

 
 

Piccole Donne: diretto da Greta Gerwig, al cinema dal 9 gennaio

Piccole Donne

Piccole Donne, diretto da Greta Gerwig, al cinema dal 9 gennaio prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.

Protagoniste del film, nei ruoli delle quattro sorelle March, Jo, Meg, Amy e Beth, sono Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh e Eliza Scanlen. Nel cast anche Laura Dern, Timothée Chalamet, Tracy Letts, Bob Odenkirk, James Norton, Louis Garrel, Chris Cooper e l’attrice Premio Oscar Meryl Streep. Il film, che ha ricevuto cinque nomination ai BAFTA Awards, sarà nelle sale italiane dal 9 gennaio prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia in 400 copie.

Piccole Donne, le protagoniste

Mi sono immersa in questo film con tutta me stessa – racconta la regista Greta Gerwig, nominata all’Oscar nel 2018 per Lady Bird. Gerwig aggiunge – Piccole Donne ha fatto parte della mia vita da sempre. Non ho passato un istante della mia vita senza sapere chi fosse Jo March, lei è la mia donna, la persona che avrei voluto essere e la persona che spero di essere diventata”. Ad interpretare il ruolo di Jo March è Saoirse Ronan che ritrova la regista Greta Gerwig dopo il successo di Lady Bird.

Non ho mai lavorato con una regista come Greta Gerwig. Sembra che Greta voglia invitarci nel mondo segreto della famiglia March – dichiara Ronan sulla regista, e sul film aggiunge – Credo che oggi questa storia sia più attuale che mai. Racconta di giovani donne che stanno per intraprendere importanti percorsi di vita e la percezione della storia cambia in base a quale fase della vita stiamo vivendo”.

“Credo che il desiderio di Meg di sposarsi e diventare madre sia una scelta femminista. Si pensa che per essere femminista tu debba rifiutare il matrimonio ma per Meg sposarsi è la cosa che più conta” racconta Emma Watson che nel film interpreta la sorella maggiore Meg. Il ruolo di Amy è interpretato da Florence Pugh che sul suo personaggio afferma: “Amy è vista come la giovane viziata della famiglia ma in realtà è un’artista che fa di tutto per essere la migliore versione di sé stessa”. La giovane attrice australiana Eliza Scanlen, che invece interpreta il ruolo di Beth, afferma: “Il film ci spiega che le emozioni che proviamo durante l’infanzia sono importanti tanto quanto quelle che proviamo da adulti”

Piccole Donne, il film

La sceneggiatrice e regista Greta Gerwig (Lady Bird) ha realizzato il film di Piccole Donne basandosi sia sul romanzo di Louisa May Alcott che sui suoi scritti, ripercorrendo avanti e indietro nel tempo la vita dell’alter ego dell’autrice, Jo March.

Secondo la Gerwig, la tanto amata storia delle sorelle March – quattro giovani donne ognuna determinata a inseguire i propri sogni – è al tempo stesso intramontabile e attuale. Jo, Meg, Amy e Beth March, nel film sono interpretate da Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh, ed Eliza Scanlen, con Timothee Chalamet nei panni del loro vicino Laurie, Laura Dern in quelli di Marmee, e Meryl Streep nel ruolo della Zia March.

 
 

I più importanti eventi di questa decade per il cinema di genere

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La decade appena trascorsa ha visto il cinema di genere dominare il box office, e dar vita ad alcuni dei più interessanti discorsi cinematografici degli ultimi anni. Tra la nascita di veri e propri universi cinematografici, acquisizioni miliardarie che hanno dato nuova vita ad alcune delle più celebri storie di sempre, e l’affermarsi di nuovi registi che hanno permesso all’horror, la fantascienza e alla distopia di tornare da re al cinema, numerosi sono i casi eclatanti da appuntare anche in vista del futuro.

Il magazine «The Hollywood Reporter» ha così stilato un elenco di quelli che sono i principali eventi legati al cinema di genere che hanno segnato gli ultimi dieci anni, e che continueranno ad avere il loro peso su quelli ancora da venire.

Ecco dunque, i più importanti eventi di questa decade per il cinema di genere.

1La Disney acquista la Century Fox

Una delle più significative notizie cinematografiche di questa decade è l’acquisizione da parte della Disney della Fox, storica major hollywoodiana. L’accordo ha permesso alla Disney di implementare in modo esponenziale il proprio patrimonio culturale, accogliendo nella sua famiglia personaggi Marvel di cui non possedeva i diritti (come gli X-Men o I Fantastici Quattro), e potendo aggiungere la vasta storia cinematografica della Fox alla propria piattaforma da poco disponibile, Disney+. La Disney aggiunge così un nuovo fondamentale tassello al proprio impero audiovisivo.

Fonte: THR

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Jon Favreau: 10 cose che non sai sul regista

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Tra le personalità più poliedriche attualmente in attività vi è senza dubbio Jon Favreau. Regista, sceneggiatore, attore, produttore e doppiatore, Favreau si è distinto in ogni campo, divenendo celebre da una decina d’anni a questa parte per essere un elemento ricorrente in casa Disney, dove in particolare ha prestato le sue abilità per alcuni film Marvel.

Ecco 10 cose che non sai di Jon Favreau.

Jon Favreau: i suoi film

1. Ha diretto diversi celebri film. Favreau esordisce alla regia nel 2001 con il film Made – Due imbroglioni a New York. Nel 2003 realizza invece il film natalizio Elf – Un elfo di nome Buddy, per poi dirigere Zathura – Un’avventura spaziale nel 2005, e divenire popolare con Iron Man (2008) e Iron Man 2 (2010), con protagonista Robert Downey Jr..Successivamente dirige il film Cowboys & Aliens (2011), Chef – La ricetta perfetta (2014) e più recentemente i live-action Disney Il libro della giungla (2016) e Il re leone (2019).

2. È un noto produttore. Nel corso della sua carriera Favreau si distingue anche come produttore, ricoprendo tale carica per i film Iron Man, Iron Man 2, Cowboys & Aliens, The Avengers (2012), Iron Man 3 (2013), Chef – La ricetta perfetta, Avengers: Age of Ultron (2015), Il libro della giungla (2016), Avengers: Infinity War (2018), Avengers: Endgame (2019) e Il re leone (2019). Per la televisione Favreau è invece produttore della serie The Mandalorian, con protagonista Pedro Pascal.

3. Ha una lunga carriera d’attore. Favreau si è affermato inizialmente come attore, recitato in celebri film come Hoffa – Santo o mafioso? (1992), Batman Forever (1995), Deep Impact (1998), Made – Due imbroglioni a New York (2001), Elf – Un elfo di nome Buddy (2003), Daredevil (2003), Ti odio, ti lascio, ti… (2006), Iron Man (2008), L’isola delle coppie (2009), Iron Man 2 (2010), John Carter (2012), Iron Man 3 (2013), The Wolf of Wall Street (2013) e nei film Spider-Man: Homecoming (2017), Avengers: Endgame (2019) e Spider-Man: Far from Home (2019).

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4. È anche doppiatore. Negli anni Favreau si è distinto anche come doppiatore, prestando la sua voce per il film d’animazione Boog & Elliott a caccia di amici (2006) e per i film G-Force – Superspie in missione (2009), Il signore dello zoo (2011), Il libro della giungla (2016) e Solo: A Star Wars Story (2018). Ha inoltre doppiato il personaggio di Pre Vizsla nella serie animata Star Wars The Clone Wars (2010-2013).

Jon Favreau è su Instagram

5. Ha un account personale. Favreau è presente sul social network Instagram con un proprio profilo verificato, seguito da 2,1 milioni di persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago, con amici o colleghi, ma anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete, regista e produttore.

Jon Favreau ha recitato in Friends

6. Ha avuto un ruolo nella celebre sit-com. Jon Favreau, nel 1997, ottiene il ruolo di Pete Becker, personaggio apparso in sei episodi della serie Friends. Qui l’attore interpretava uno dei fidanzati di Monica. Favreau ha dichiarato di ripensare ancora oggi a quel personaggio, chiedendosi quali siano state le sue sorti dopo la sua uscita di scena dalla serie.

Jon Favreau e la serie The Mandalorian

7. È lo sceneggiatore della serie. Oltre ad averla prodotta, Favreau è lo sceneggiatore di tutti gli otto episodi della serie Disney+ The Mandalorian. Per la sua scrittura ha affermato di essersi ispirato alle vecchi storie western e di samurai, immaginando il protagonista come una nuova versione del personaggio interpretato da Clint Eastwood nella celebre Trilogia del Dollaro.

8. Ha avuto lui l’idea di tenere segreto “Baby Yoda”. Tra le cose più apprezzate della serie The Mandalorian vi è senza dubbio il piccolo “Baby Yoda”. Favreau ha detto che l’idea di tenere segreto tale personaggio gli è stata data da alcune parole pronunciate dall’attore Donald Glover, il quale affermava che spesso la sorpresa è la miglior arma nei confronti del pubblico.

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Jon Favreau ha diretto Chef – La ricetta perfetta

9. Ha realmente imparato a cucinare. Per le riprese del film da lui scritto, diretto e interpretato, Favreau si è impegnato per imparare a cucinare così da non doversi far sostituire da una controfigura. Il regista e attore ha infatti preso lezioni presso un noto chef di Los Angeles, imparando da lui i segreti del mestiere.

Jon Favreau: il suo patrimonio

10. Ha un ricco patrimonio. Grazie ai suoi numerosi lavori e ai numerosi ambiti ricoperti, Favreau si è affermato negli anni come una figura particolarmente redditizia dell’industria hollywoodiana. Il suo patrimonio stimato è di circa 60 milioni di dollari.

Fonte: IMDb

 
 

I 10 migliori abiti delle celebrità del 2019

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Nel pieno della “Awards season” le celebrità di Hollywood sono solite sfoggiare alcuni tra i più eleganti e migliori abiti che si possano vedere, vere e proprie opere d’arte di stilisti famosi e apprezzati in tutto il mondo. Il 2019, come ogni altro anno, ha così visto sfilare sui prestigiosi red carpet abiti di grande eleganza, stravaganza o dall’indiscusso gusto provocatorio.

In attesa di scoprire cosa indosseranno le star per prendere parte ai premi cinematografici del 2020, ecco un elenco dei migliori abiti sfoggiati durante l’anno appena conclusosi, dalla classe di Zendaya alla provocazione di Billy Porter.

1Mahershala Ali

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Vincitore del premio Oscar come miglior attore non protagonista per il film Green Book, Mahershala Ali ha per l’occasione indossato un abito disegnato da Van Van Alonso. La giacca di broccato nero è stata abbinata ad una camicia con collo alla coreana e pantaloni smoking neri, venendo giudicato come uno dei migliori abiti dell’anno. Accessoriato con eleganti scarpe in velluto scamosciato, l’abito ha poi trovato il tocco di classe nel cappello Gigi Burris indossato dall’interprete.

Fonte: THR

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Luca Medici: 10 cose che non sai sull’attore

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Se non tutti sanno chi è Luca Medici, tutti conoscono però il suo nome d’arte: Checco Zalone. Il comico pugliese è ad oggi il vero re mida del box office italiano, con i suoi film che hanno guadagnato decine di milioni di euro. Apprezzato dal pubblico e dalla critica, Medici ha imparato a mostrarsi con parsimonia, alimentando un vero e proprio culto nei suoi confronti che lo rende oggi un attore tanto desiderato quanto controverso.

Ecco 10 cose che non sai di Luca Medici.

Luca Medici: i suoi film

1. I suoi film sono stati dei grandi successi al box office. Pochi i titoli nella sua filmografia, ma scelti e progettati con cura. Il comico debutta infatti al cinema nel 2009 con Cado dalle nubi, per poi essere nuovamente protagonista in Che bella giornata (2011), Sole a catinelle (2013) e Quo vado? (2016). Nel 2020 torna al cinema con il film Tolo Tolo.

2. Si è formato in televisione. Medici ha fatto le sue prime apparizioni pubbliche in televisione, nel programma comico Zelig, dove partecipa dal 2006 al 2008 interpretando il personaggio di Checco Zalone, parodia di un cantante neomelodico pugliese. Nel 2009 è protagonista del programma Checco Zalone Show, mentre nel 2011 porta in televisione un programma intitolato Resto Umile World Show, basato su di un suo spettacolo comico.

3. È anche sceneggiatore e regista. L’attore ha partecipato alla scrittura di tutti e cinque i film da lui interpretati. Nel 2020 ha inoltre debuttato alla regia dirigendo il suo nuovo film, Tolo Tolo.

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Luca Medici è su Instagram

4. Ha da poco aperto un proprio profilo. L’attore è da poco arrivato sul social network Instagram, con un profilo a nome Checco Zalone, seguito da sole 191 mila persone. Medici sembra infatti intenzionato ad utilizzare il social esclusivamente per promuovere il suo film, limitando quindi il numero dei suoi post.

Luca Medici: la sua vita privata

5. Ha una compagna. L’attore ha una relazione con Mariangela Eboli, amministratrice della MXL, società del celebre compagno. I due sono particolarmente riservati riguardo alla loro vita sentimentale, e per tanto si sa poco. Nel 2018 era circolata la notizia di un loro imminente matrimonio, ma ad oggi i due sembrano ancora non aver compiuto il grande passo.

6. È padre. Pur non rilasciando dettagli circa la sua vita privata, è tuttavia noto che il comico ha avuto con la compagna due bambine, nate rispettivamente nel 2013 e nel 2017.

Luca Medici: le sue canzoni

7. Ha inciso numerosi singoli. Nel corso degli anni l’attore non è venuto meno alla sua attività di musicista, incidendo alcuni brani divenuti estremamente popolari, in particolare per i testi di genere comico. Tra questi si annoverano Siamo una squadra fortissimi (2006), I uomini sessuali (2010), L’amore non ha religione (2011) e Immigrato (2019).

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Luca Medici è laureato

8. Si è laureato all’Università di Bari. Ben prima di dar vita al personaggio che tutti conoscono, Luca Medici, dopo aver conseguito il diploma presso il liceo scientifico, ha ottenuto una laurea in giurisprudenza all’Università di Bari “Aldo Moro”.

Luca Medici: il suo patrimonio

9. Ha un guadagnato molto grazie ai suoi incassi. I film dell’attore sono tra i più redditizi degli ultimi anni nel panorama italiano. Se il suo primo film aveva infatti guadagnato 14 milioni, il secondo è arrivato ad una cifra record di 43 milioni. I successivi hanno poi continuato ad infrangere record, con Sole a catinelle arrivato a 52 milioni e Quo Vado? a 65. Grazie anche alla sua società, la MZL, l’attore sarebbe così arrivato ad ottenere un patrimonio stimato tra i 4 e 7 milioni di euro.

Luca Medici età e altezza

10. Luca Medici è nato a Capurso, nei pressi di Bari, il 3 giugno 1977. L’altezza complessiva dell’attore è di 173 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

 
 

Renée Zellweger: 10 cose che non sai sull’attrice

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Dopo un periodo di inattività, l’attrice Renée Zellweger è tornata da protagonista al cinema nel film Judy, con un ruolo che le ha permesso di ottenere importanti riconoscimenti da parte della critica. Già vincitrice di un Oscar nel 2003, la Zellweger è conosciuta in particolare per il personaggio di Bridget Jones.

Ecco 10 cose che non sai di Renée Zellweger.

Renée Zellweger: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice ha debuttato al cinema con il film La vita è un sogno (1993), per poi recitare in celebri film degli anni Novanta come Giovani, carini e disoccupati (1994), Jerry Maguire (1996), La voce dell’amore (1998), per poi acquisire ulteriore notorietà con Io, me & Irene (2000) e Il diario di Bridget Jones (2001). Con quest’ultimo in particolare consacra la sua carriera. L’attrice recita poi in celebri film come Chicago (2002), Ritorno a Cold Mountain (2003), Che pasticcio, Bridget Jones! (2004), Cinderella Man – Una ragione per lottare (2005), Miss Potter (2006), In amore niente regole (2008), Appaloosa (2008), New in Town (2009), Bridget Jone’s Baby (2016) e Judy (2019).

2. È stata protagonista di una serie TV. La Zellweger è stata protagonista, nel 2019, anche della serie Netflix What/If. Qui interpreta il personaggio di Anne Montgomery, misteriosa e ricca benefattrice che concede ad una coppia di sposi in difficoltà, cambiando tuttavia per sempre le loro vite.

3. È stata anche produttrice. L’attrice ha ricoperto il ruolo di produttrice per il film Miss Potter, di cui è anche interprete. Veste nuovamente tale ruolo per i film televisivi Living Proof (2008) Cinnamon Girl (2013).

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Renée Zellweger non ha figli

4. Non ha avuto figli. Nonostante abbia alle spalle un breve matrimonio con il cantante Kenny Chesney, e una relazione con l’attore Bradley Cooper durata dal 2009 al 2011, l’attrice non ha mai avuto figli. La Zellweger ha più volte affermato di non sentirsi per questo incompleta, ribadendo che non sono i figli a denifire una donna.

Renée Zellweger e gli Oscar

5. Ha vinto un Oscar. L’attrice ha ricevuto nella sua carriera tre nomination ai premi Oscar per tre anni consecutivi. La prima candidatura arriva nel 2002 per il film Il diario di Bridget Jones, poi nel 2003 con Chicago e nel 2004 come miglior attrice non protagonista per il film Ritorno a Cold Mountain. Grazie alla sua interpretazione in quest’ultimo film vince infine il premio.

Renée Zellweger in What/If

6. È attratta dal suo personaggio. L’attrice ha dichiarato di essere profondamente diversa dal suo personaggio nella serie What/It, ma di sentirsene profondamente attratta, sia per la sua spregiudicatezza sia perché le permette di fare cose che altrimenti non farebbe mai.

Renée Zellweger in Judy

7. Si è allenata a lungo per il ruolo. L’attrice è protagonista nel film Judy, dove interpreta la celebre cantante Judy Garland. Per prepararsi al meglio alla parte, l’attrice ha preso lezioni di canto per oltre un anno prima dell’inizio delle riprese del film.

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8. Ha vinto diversi premi. Grazie a tale ruolo, la Zellwegger ha ricevuto numerosi apprezzamenti, arrivando ad essere candidata come miglior attrice ai Critic’s Choice Movie Awards, ai Satellite Awards, e ai Golden Globe, vincendo il premio durante la cerimonia di quest’ultimo.

Renée Zellweger: il suo 2019

9. È tornata sulla cresta dell’onda. Il 2019 si è rivelato un anno particolarmente ricco per l’attrice, che è stata protagonista sia di una serie TV che di un film. Questi ruoli le hanno permesso di tornare alla ribalta, ponendo fino ad un periodo di inattività durato diversi anni.

Renée Zellweger età e altezza

10. Renée Zellweger è nata a Katy, in Texas, Stati Uniti, il 25 aprile 1969. L’attrice è alta complessivamente 160 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 
 

Rebel Wilson: 10 cose che non sai sull’attrice

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L’attrice comica Rebel Wilson ha negli anni partecipato ad alcune delle più celebri commedie cinematografiche viste di recente sul grande schermo. che sia per ruoli da protagonista o da caratterista, la Wilson si è fatta apprezzare in più occasioni per le sue capacità comiche, ottenendo l’apprezzamento di pubblico e critica.

Ecco 10 cose che non sai di Rebel Wilson.

Rebel Wilson: i suoi film

1. Ha recitato in celebri commedie. L’attrice debutta al cinema nel 2007 con il film Ghost Rider. Si fa notare ulteriormente con un piccolo ruolo nel film Le amiche della sposa (2011), ottenendo poi ulteriore notorietà recitando in Tre uomini e una pecora (2011), The Wedding Party (2012), Che cosa aspettarsi quando si aspetta (2012) e Pitch Perfect (2013), che ne consacra il talento comico. Da quel momento recita in popolari film come Pain & Gain (2013), Notte al museo – Il segreto del faraone (2014), Pitch Perfect 2 (2015), Grimsby – Attenti a quell’altro (2016), Single ma non troppo (2016), Pitch Perfect 3 (2018), Non è romantico? (2019), Attenti a quelle due (2019), Cats (2019) e Jojo Rabbit (2019).

2. Ha recitato anche in televisione. La Wilson debutta in televisione nel 2006 con la serie World Record Pizza, per poi recitare anche in Pizza (2003-2007), The Wedge (2006-2007), Bogan Pride (2008), Super Fun Night (2013-2014) e Les Norton (2019).

3. Ha collaborato come sceneggiatrice. Nel corso della sua carriera l’attrice ha in più occasioni partecipato alla scrittura delle serie TV, a cui ha inoltre preso parte come interprete. Tra queste si annoverano The Wedge, Bogan Pride e Super Fun Night.

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Rebel Wilson è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 7 milioni di persone. Qui l’attrice è particolarmente attiva, condividendo fotografie scattate in momenti di svago con amici o colleghi. Numerose sono anche le immagini o i video promozionali dei suoi progetti da interprete.

Rebel Wilson non è fidanzata

5. La celebrità le ha reso difficile la vita sentimentale. La Wilson ha recentemente dichiarato di aver riscontrato particolare difficoltà a dar vita ad una relazione sentimentale stabile, poiché la sua celebrità sarebbe un ostacolo più grande del previsto. Alcuni uomini con cui l’attrice ha avuto appuntamenti non l’avrebbero trovata divertente come si aspettavano, ha raccontato l’attrice, mentre altri sarebbero stati intimoriti dalla continua presenza di paparazzi.

Rebel Wilson in Cats

6. È allergica ai gatti. L’attrice è stata scelta per il ruolo della gatta Jennyanydots nel film musical Cats, trasposizione dell’omonima opera teatrale, dove recita accanto agli attori Jennifer Hudson e Judi Dench. La Wilson si è dichiarata particolarmente sorpresa dall’esperienza di interpretare un gatto, considerata la sua forte allergia ai felini.

Rebel Wilson in Pitch Perfect

7. Ha improvvisato molte delle sue battute. Il film Pitch Perfect permette all’attrice di dar sfogo alla propria comicità, divenendo così particolarmente celebre. Stando a quanto dichiarato dalle sue co-star nel film, la Wilson avrebbe improvvisato gran parte delle sue battute, dando vita ad alcuni dei momenti più riusciti e più comici dell’intero film.

8. Vorrebbe realizzare un quarto capitolo. La Wilson si è detta particolarmente legata al personaggio interpretato nella trilogia, quello di Fat Amy, a tal punto da spingere affinché venga realizzato un quarto capitolo. Nel novembre del 2018, infine, arriva la conferma che un nuovo film è in produzione, e le riprese dovrebbero iniziare quanto prima.

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Rebel Wilson: il suo 2019

9. Ha recitato in diversi film. Il 2019 è stato un anno particolarmente ricco per l’attrice, che è stata protagonista assoluta del film Non è romantico?, ma anche di Attenti a quelle due, dove recita accanto all’attrice Anne Hathaway. Ha inoltre dei ruoli di rilievo anche nei film Jojo Rabbit e Cats.

Rebel Wilson età e altezza

10. Rebel Wilson è nata a Sydney, in Australia, il 2 marzo 1980. L’attrice è alta complessivamente 163 centimetri.

Fonte: IMDb

 
 

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, Maz Kanata era un animatronic nel film

star wars: l'ascesa di skywalker

Se pensavate che il personaggio di Maz Kanata interpretato dal premio Oscar Lupita Nyong’o in Star Wars: L’Ascesa di Skywalker fosse opera dei prodigi della CGI, beh… vi sbagliavate di grosso! In una recente intervista con Cinemablend, infatti, l’artista Neal Scanlan ha rivelato che il personaggio non è stato ricreato digitalmente, ma era un animatronic, ossia un pupazzo meccanico.

Ne Il Risveglio della Forza il personaggio di Maz Kanata ha preso vita grazie alla motion capture che ha visto coinvolta l’attrice Lupita Nyong’o (12 Anni Schiavo, Noi); per L’Ascesa di Skywalker, invece, le cose sono andate diversamente, con J.J. Abrams che ha deciso di ricorrere all’animatronica per ricreare la pirata e contrabbandiere. A tal proposito la Scanlan, supervisore creativo agli effetti di creature e trucco speciale del film, ha spiegato:

“Per noi Maz Kanata rappresenta molto più di un animatronic. Per noi rappresentava un coinvolgimento molto più intimo della tecnologia dell’animatronica all’interno della scena. E ovviamente, visto che il personaggio era coinvolto nelle scene con Leia, J.J. Abrams ci ha spinto a fare questo tipo di tentativo. Voleva che tutti i personaggi coinvolti in quelle sequenze fossero intimamente coinvolti, e ciò riguardava anche gli animatronic.”

LEGGI ANCHE – Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, i dettagli sul flashback con i giovani Luke e Leia

Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

 
 

The Irishman: il processo di de-aging degli attori in una speciale featurette

In seguito al grande successo ottenuto da The Irishman di Martin Scorsese in occasione dell’award season di quest’anno, Netflix ha deciso di diffondere online una bellissima featurette della durata di ben 13 minuti dedicata al processo di de-aging degli attori protagonisti realizzato dai maghi della Industrial Light and Magic.

La nuova speciale featurette sugli effetti visivi di The Irishman è dedicata ai segreti dietro il processo necessario al ringiovanimento dei personaggi interpretati da Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci.

Ricordiamo che The Irishman ha ottenuto 14 candidature ai Critics Choice Awards (tra cui Miglior Film e Miglior Regista), 5 candidature ai Golden Globes (incluso Miglior Film Drammatico e Miglior Regista) e 4 candidature ai SAG Awards (incluso Miglior Cast). La pellicola è stata inoltre eletta il Miglior Film del 2019 dalla National Board of Review e dal New York Film Critics Circle. Potete gustarvi la featurette sui VFX di seguito:

LEGGI ANCHE – The Irishman: la storia vera dietro al film di Martin Scorsese

The Irishman è stato scelto per aprire il New York Film Festival. In Italia ha debuttato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2019, prima del debutto su Netflix avvenuto lo scorso 27 novembre. Protagonisti della pellicola, Robert De NiroAl Pacino e Joe Pesci, in un’epica saga sulla criminalità organizzata nell’America del dopoguerra.

La storia è raccontata attraverso gli occhi del veterano della Seconda Guerra Mondiale, Frank Sheeran – imbroglione e sicario – che ha lavorato al fianco di alcune delle figure più importanti del 20° secolo: nel corso dei decenni, uno dei più grandi misteri irrisolti della storia americana, la scomparsa del leggendario sindacalista Jimmy Hoffa, ci accompagnerà in uno straordinario viaggio attraverso i segreti del crimine organizzato, i suoi meccanismi interni, le rivalità e le connessioni con la politica tradizionale.

Fonte: ComingSoon.net

 
 

Thor: Love and Thunder, 10 personaggi che potrebbe interpretare Christian Bale

christian bale batman

I fan della Marvel non vedono l’ora che arrivi nelle sale Thor: Love and Thunder di Taika Waititi. A far crescere l’hype attorno al quarto film del MCU dedicato al Dio del Tuono interpretato da Chris Hemsworth è arrivata nelle ultime ore la notizia del casting di Christian Bale nel film.

Come spesso accade quando si tratti di grandi blockbuster, non è trapelata la minima indiscrezione a proposito al personaggio che l’ex incarnazione di Batman nella trilogia de Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan interpreterà nel film. Guardando sia alla serie “The Mighty Thor” che ad altre storie a fumetti, ci sono una serie di interessantissimi personaggi che Bale potrebbe interpretare.

Ma quali sono i più probabili? Gli abbiamo raccolti di seguito, scegliendo i 10 personaggi ai quali l’attore premio Oscar per The Fighter potrebbe prestare il proprio volto.

1Thunderstrike

Nei fumetti, Eric Masterson è un architetto molto amico di Thor, anche quando l’eroe venne punito per aver ucciso Loki. Mentre Thor alla fine venne liberato, Eric ricevette un’arma incantata da Odino come segno di ringraziamento per il suo operato, assumendo definitivamente il mantello di Thunderstrike. La storia del personaggio dovrebbe essere un attimo rivista in prossimità di un eventuale debutto sul grande schermo, ma lo stesso ha delle potenzialità che sono indubbie. 

Sebbene non sia un personaggio estremamente popolare, Eric è stato un membro del Thor Corps al fianco di Beta Ray Bill: vedere quel gruppo sul schermo potrebbe essere davvero fantastico. Vedere Bale in questo ruolo non è la possibilità più eccitante di tutte, ma è comunque una che potrebbe funzionare se gestita in maniera corretta.

Fonte: ComicBookMovie

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Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, Billie Lourd ha interpretato la giovane Leia nel flashback

star wars: l'ascesa di skywalker

È cosa nota ormai che le scene di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker con protagonista la compianta Carrie Fisher sono state realizzate grazie all’utilizzo di materiale inedito proveniente da Il Risveglio della Forza. In una particolare scena del film di J.J. Abrams, però, è stato necessario utilizzare un corpo sul quale poter applicare il volto della Fisher: si tratta del flashback in cui appaiono i giovani Luke e Leia allenarsi con le spade laser, scena realizzata grazie ai giornalieri de Il Ritorno dello Jedi.

In una recente intervista con Yahoo Entertainment, Patrick Tubach, VFX supervisior della Lucasfilm, ha rivelato che il corpo utilizzato nella sequenza flashback con Luke e Leia è quello di Billie Lourd, figlia di Carrie Fisher e interprete del Tenente Connix nella trilogia sequel.

“Billie ha interpretato sua madre”, ha spiegato Tubach. “È stato un momento commovente, e nessuno ha mai preso alla leggera il fatto che Billie fosse disposta a sostituire sua madre. È stato un momento fantastico per tutti noi. Se hai la possibilità di avere qualcuno che interpreta la parte di Carrie, è grandioso che sia Billie a farlo, perché ci sono tantissime somiglianze tra loro, ed è proprio su queste che abbiamo lavorato. La vera sfida è stato il processo di sincronizzazione delle immagini di Leia e far sì che tutto funzionasse nella scena.”

LEGGI ANCHE – Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, 10 rumor che si sono rivelati falsi

Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

 
 

Morbius: il primo trailer del film con Jared Leto sta per arrivare

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Nonostante le riprese del film siano terminate, non sappiamo ancora molto su Morbius, l’attesissimo nuovo cinecomic Sony che vedrà il premio Oscar Jared Leto (Dallas Buyers Club, Suicide Squad) nei panni del Vampiro Vivente creato da Roy Thomas e Gil Kane.

Il film arriverà nelle sale il prossimo luglio, ma ancora non è stata rilasciata nessuna immagine ufficiale del cinecomic. Adesso però, stando a quanto riportato dalla pagina Patreon del noto scooper Daniel Richtman, sembra che il primo trailer ufficiale di Morbius sia pronto a fare il suo debutto.

Secondo quanto apprendiamo dal report di ComicBook, in base a quanto dichiarato da Richtman le prime immagini ufficiali del film con Jared Leto arriveranno online nei giorni successivi al prossimo 12 gennaio. Il trailer del film potrebbe essere associato alle copie statunitensi di Bad Boys for Life con Will Smith e Martin Lawrence o a quelle di Dolittle con Robert Downey Jr.

Sarà davvero così? Non ci resta che attendere…

LEGGI ANCHE – Morbius: Jared Leto è il vampiro vivente nella nuova foto

Jared Leto è il protagonista dello spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione alla Sony, Morbius: il Vampiro Vivente. Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.

Tyrese Gibbs, Adria Arjona e Jared Harris completano il cast del film, che uscirà nelle sale il 31 luglio 2020. La Arjona interpreterà Martine Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della tradizione.

Con Morbius continua il piano della Sony per espandere un universo parallelo a quello dei Marvel Studios, inaugurato lo scorso anno da Venom di Ruben Fleischer. Il film sarà diretto da Daniel Espinosa (Safe House – Nessuno è al sicuro, Life – Non oltrepassare il limite), mentre la sceneggiatura è stata firmata da Matt Sazama e Burk Sharpless, che vantano nel proprio curriculum titoli come Power RangersDracula UntoldThe Last Witch Hunter – L’Ultimo Cacciatore di Streghe e Gods of Egypt.

Creato dallo scrittore Roy Thomas e dall’artista Gil Kane, il personaggio di Morbius è apparso per la prima volta nei panni di un criminale di Spider-Man nell’ottobre 1971 e si è evoluto in una specie di eroe dei fumetti nel corso dei decenni.

 
 

Joker: gli addetti al trucco sul comportamento turbolento di Joaquin Phoenix sul set

joker

Nonostante sia stato acclamato tanto dalla critica quanto dal pubblico, la lavorazione di Joker pare sia stata decisamente travagliata a causa dei comportamenti problematici del protagonista Joaquin Phoenix, di recente premiato con un Golden Globes per la sua memorabile interpretazione di Arthur Fleck. Al di là di alcuni piccoli screzi che molti sostengono ci siano stati tra lo stesso Phoenix e il regista Todd Phillips, pare che a soffrire di più dell’atteggiamento dell’attore sul set del film sia stato il restante comparto tecnico.

Nuovi interessanti dettagli su quanto accaduto durante la lavorazione di Joker tra Joaquin Phoenix e la troupe del film sono emersi online nelle ultime ore grazie ad una presentazione dedicata ai dieci titoli candidabili per il miglior trucco e acconciatura in vista dei prossimi Oscar. È stato proprio durante tale presentazione che sono emerse nuove indiscrezioni sul comportamento turbolento di Phoenix durante le riprese del film. Il sito Next Best Picture si offre un resoconto su ciò che è stato sviscerato:

“Uno dei punti focali della presentazione è stata la difficoltà di lavorare con Phoenix. Inizialmente voleva occuparsi da solo del trucco e dell’acconciatura, perciò con i truccatori si è dovuto trovato un compromesso. Inoltre, sembra che a Phoenix non piaccia essere toccato molto spesso. Aveva perso più di 20 kg per il film e diceva spesso di essere ‘affamato’. Di conseguenza, capitava che se ne andasse durante una sessione di tinta ai capelli o che scomparisse dal set tra un ciak e l’altro: la troupe incaricata di badare ai ritocchi ha avuto non pochi problemi con lui. Garantire una continuità al trucco è stato un processo talmente arduo che la persona incaricata di mantenere quella continuità, alla fine, ha deciso di licenziarsi. La troupe cercava di tenerlo a bada dandogli dei cracker per farlo stare fermo (dal momento che non poteva mangiare altro).”

Al di là del suo strano comportamento sul set o dei metodi bizzarri impiegati per entrare nei panni del Clown Principe del Crimine, è innegabile quanto Joaquin Phoenix si sia messo in discussione per offrire una performance assolutamente magistrale, già premiata con un Golden Globes e in odore – ne siamo certi – di altri importantissimi riconoscimenti, Oscar incluso.

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Joker diretto da Todd Phillips vede nel cast Joaquin PhoenixZazie BeetzFrances ConroyBrett CullenDante Pereira-OlsonDouglas Hodge e Josh Pais ed è arrivato nelle sale il 4 ottobre 2019. Contrariamente alle altre apparizioni del personaggio nei Batman di Tim Burton, nella trilogia del Cavaliero Oscuro di Christopher Nolan e in Suicide Squad, il film è ambientato negli anni Ottanta e racconta l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.

Da sempre solo in mezzo alla folla, Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) desidera ardentemente che la luce risplenda su di lui. Cercando di cimentarsi come comico di cabaret, scopre che lo zimbello sembra invece essere proprio lui. Intrappolato in un’esistenza ciclica sempre in bilico tra apatia, crudeltà e, in definitiva, tradimento, Arthur prenderà una decisione sbagliata dopo l’altra, provocando una reazione a catena di eventi.

Fonte: ComicBookMovie

 
 

Christian Bale sarebbe un perfetto Minotauro in Thor: Love and Thunder

Out of the Furnace

Il celebre fumettista statunitense Jason Aaron, conosciuto per la serie “Thor: God of Thunder” e per altri celebri fumetti Marvel, ha un’idea sul personaggio che Christian Bale potrebbe interpretare nell’attesissimo Thor: Love and Thunder di Taika Waititi. In seguito alla notizia che l’attore premio Oscar per The Fighter è in trattative per entrare a far parte dell’Universo Cinematografico Marvel, il fumettista ha suggerito attraverso il suo account Twitter che Bale potrebbe interpretare Minotauro, alter ego di Dario Agger.

Jason Aaron ha suggerito attraverso il suo account Twitter che Christian Bale potrebbe interpretare Minotauro in Thor: Love and Thunder, personaggio da lui creato sei anni fa proprio per la serie “Thor: God of Thunder”: “Adesso sapete per chi faccio il tifo. Chi interpreterà Christian Bale in Thor: Love and Thunder?”, ha scritto Aaron su Twitter, postando un’immagine di Agger e lasciando intendere che Bale dovrebbe interpretare proprio il personaggio in questione.

Creato da Aaron nel 2014, Dario Agger era soltanto un ragazzino quando, durante una vacanza su un’isola privata insieme alla sua famiglia, venne attaccato da alcuni banditi. Riuscì a fuggire verso una grotta vicina, trovando una statua magica tramite la quale invocò il potere necessario a mettere in atto la sua vendetta nei confronti del mondo. Ottenne forza e resistenza sovrumane, insieme alla capacità di trasformarsi in una gigantesca creatura molto simile ad un toro. Armato dei suoi oscuri poteri, da adulto Dario ottenne il controllo della multinazionale Roxxon Energy Corporation, cercando di ottenere ricchezza ed influenza con ogni mezzo a sua disposizione. I suoi modi da omicida e le sue pratiche commerciali distruttive, soprattutto nei confronti dell’ambiente, lo portarono a scontrarsi sia con Thor che con Jane Foster nelle vesti di Mighty Thor.

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Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto The Mighty Thor, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo”.

L’uscita nelle sale è fissata invece al 5 novembre 2021.

Fonte: ScreenRant

 
 

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, i dettagli sul flashback con i giovani Luke e Leia

star wars: l'ascesa di skywalker

Uno dei momenti più belli ed emozionanti di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è sicuramente il flashback in cui vediamo i giovani Luke e Leia allenarsi con le spade laser. Adesso, in una recente intervista, il co-sceneggiatore del film Chris Terrio ha avuto modo di svelare i dettagli dietro la creazione della sequenza, rivelando che per realizzarla è stato utilizzato del materiale proveniente da Il Ritorno dello Jedi.

La scena di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker con i giovani Luke e Leia intenti ad allenarsi con le spade laser rivela che, inizialmente, Leia era destinata a diventare un Jedi come suo fratello e suo padre: le cose cambiarono quando una sorta di premonizione le suggerì che suo figlio Ben sarebbe morto se avesse portato a termine il suo addestramento. Intervistato da The Hollywood Reporter, Chris Terrio ha spiegato che le scene dell’attrice usate nella sequenza in questione sono state realizzate grazie al girato de Il Ritorno dello Jedi.

“Abbiamo avuto accesso ai giornalieri della trilogia originale. Nel flashback con Luke e Leia, quell’immagine di Carrie arriva da Il Ritorno dello Jedi. Abbiamo avuto accesso a tutto ciò che si trova nell’archivio, cosa che si è rivelata estremamente utile. Quindi, sì, la trilogia originale è stata uno strumento fondamentale per quel flashback e anche per la parte audio.”

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Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

 
 

No Time to Die: Hans Zimmer subentra per la colonna sonora

no time to die

Hans Zimmer, compositore amatissimo da Hollywood e famoso per le colonne sonore de Il Gladiatore, Il Re Leone e la Trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, è subentrato a Dan Romer nella composizione della colonna sonora di No Time to Die, il film numero 25 del franchise di James Bond.

Variety ha diffuso la notizia che Zimmer ha preso il posto di Romer, che si è allontanato dalla produzione a causa di differenze creative. Zimmer, MGM e Eon Productions non hanno confermato né smentito la notizia, ma le fonti di Variety, abbastanza insistenti, dicono che il compositore ha lasciato il film lo scorso mese.

Il film, atteso nelle sale l’8 aprile 2020, vede nel cast Daniel Craig (James Bond), Ralph Fiennes (M), Naomie Harris (Eve Moneypenny), Ben Whishaw (Q), Rory Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey Wright (Felix Leiter). Le new entry del cast sono invece Rami MalekBilly Magnussen, Lashana Lynch e Ana de Armas.

Vi ricordiamo che la produzione ha assunto Phoebe Waller-Bridge per “ravvivare” lo script di Bond 25 sotto speciale richiesta di Craig, grande fan di Fleabag e Killing Eve, le due serie prodotte e scritte dall’attrice. Era dal 1963 (l’ultima fu Johanna Hardwood con Dr. No e From Russia With Love) che la casa di produzione non assumeva una donna per dare voce ai personaggi del franchise, una scelta oggi più che mai “rilevante”.

In No Time To Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

 
 

PGA Awards 2020: ecco tutte le nominations

PGA Awards

La Producers Guild of America ha annunciato le nomination per i titoli che concorreranno al PGA Awards 2020, edizione numero 31.

I PGA, che contano 8,200 membri, hanno premiato quello che sarebbe poi diventato il vincitore dell’Oscar per ben 21 volte su 30, negli ultimi anni, inclusi Green Book e La forma dell’acqua negli ultimi due anni.

Ecco i nominati ai PGA Awards 2020

The Darryl F. Zanuck Award for Outstanding Producer of Theatrical Motion Pictures

1917
Producers: Sam Mendes, Pippa Harris, Jayne‐Ann Tenggren, Callum McDougall

Ford v Ferrari
Producers: Peter Chernin & Jenno Topping, James Mangold

The Irishman
Producers: Jane Rosenthal & Robert De Niro, Emma Tillinger Koskoff & Martin Scorsese

Jojo Rabbit
Producers: Carthew Neal, Taika Waititi

Joker
Producers: Todd Phillips & Bradley Cooper, Emma Tillinger Koskoff

Knives Out
Producers: Rian Johnson, Ram Bergman

Little Women
Producer: Amy Pascal

Marriage Story
Producers: Noah Baumbach, David Heyman

Once Upon a Time in… Hollywood
Producers: David Heyman, Shannon McIntosh, Quentin Tarantino

Parasite
Producers: Kwak Sin Ae, Bong Joon Ho

The Award for Outstanding Producer of Animated Theatrical Motion Pictures

Abominable
Producer: Suzanne Buirgy

Frozen II
Producer: Peter Del Vecho

How to Train Your Dragon: The Hidden World
Producers: Bradford Lewis, Bonnie Arnold

Missing Link
Producers: Arianne Sutner, Travis Knight

Toy Story 4
Producers: Mark Nielsen, Jonas Rivera

The Norman Felton Award for Outstanding Producer of Episodic Television – Drama

Big Little Lies (Season 2)
Producers: David E. Kelley, Jean‐Marc Vallée, Andrea Arnold, Reese Witherspoon, Bruna Papandrea, Nicole Kidman, Per Saari, Gregg Fienberg, Nathan Ross, David Auge, Lauren Neustadter, Liane Moriarty

The Crown (Season 3)
Producers: Peter Morgan, Suzanne Mackie, Stephen Daldry, Andy Harries, Benjamin Caron, Matthew Byam Shaw, Robert Fox, Michael Casey, Andy Stebbing, Martin Harrison, Oona O Beirn

Game of Thrones (Season 8)
Producers: David Benioff, D.B. Weiss, Carolyn Strauss, Bernadette Caulfield, Frank Doelger, David Nutter, Miguel Sapochnik, Bryan Cogman, Chris Newman, Greg Spence, Lisa McAtackney, Duncan Muggoch

Succession (Season 2)
Producers: Jesse Armstrong, Adam McKay, Frank Rich, Kevin Messick, Mark Mylod, Jane Tranter, Tony Roche, Scott Ferguson, Jon Brown, Georgia Pritchett, Will Tracy, Jonathan Glatzer, Dara Schnapper, Gabrielle Mahon

Watchmen (Season 1)
Producers: TBD

The Danny Thomas Award for Outstanding Producer of Episodic Television – Comedy

Barry (Season 2)
Producers: Alec Berg, Bill Hader, Aida Rodgers, Liz Sarnoff, Emily Heller, Julie Camino, Jason Kim

Fleabag (Season 2)
Producers: Phoebe Waller‐Bridge, Harry Bradbeer, Lydia Hampson, Harry Williams, Jack Williams, Joe Lewis, Sarah Hammond

The Marvelous Mrs. Maisel (Season 3)
Producers: Amy Sherman‐Palladino, Daniel Palladino, Dhana Gilbert, Daniel Goldfarb, Kate Fodor, Sono Patel, Matthew Shapiro

Schitt’s Creek (Season 5)
Producers: Eugene Levy, Daniel Levy, Andrew Barnsley, Fred Levy, David West Read, Ben Feigin, Michael Short, Rupinder Gill, Colin Brunton

Veep (Season 7)
Producers: David Mandel, Frank Rich, Julia Louis‐Dreyfus, Lew Morton, Morgan Sackett, Peter Huyck, Alex Gregory, Jennifer Crittenden, Gabrielle Allan, Billy Kimball, Rachel Axler, Ted Cohen, Ian Maxtone‐Graham, Dan O’Keefe, Steve Hely, David Hyman, Georgia Pritchett, Erik Kenward, Dan Mintz, Doug Smith

The David L. Wolper Award for Outstanding Producer of Limited Series Television

Chernobyl
Producers: Craig Mazin, Carolyn Strauss, Jane Featherstone, Johan Renck, Chris Fry, Sanne Wohlenberg

Fosse/Verdon
Producers: Thomas Kail, Steven Levenson, Lin‐Manuel Miranda, Joel Fields, George Stelzner, Sam Rockwell, Michelle Williams, Tracey Scott Wilson, Charlotte Stoudt, Nicole Fosse, Erica Kay, Kate Sullivan, Brad Carpenter

True Detective
Producers: TBD

Unbelievable
Producers: TBD

When They See Us
Producers: Jeff Skoll, Jonathan King, Jane Rosenthal, Robert De Niro, Berry Welsh, Oprah Winfrey, Ava DuVernay, Amy Kaufman, Robin Swicord

The Award for Outstanding Producer of Televised or Streamed Motion Pictures

American Son
Producers: TBD

Apollo: Missions to the Moon
Producers: TBD

Black Mirror: Striking Vipers
Producers: TBD

Deadwood: The Movie
Producers: David Milch, Carolyn Strauss, Gregg Fienberg, Scott Stephens, Daniel Minahan, Ian McShane, Timothy Olyphant, Regina Corrado, Nichole Beattie, Mark Tobey

El Camino: A Breaking Bad Movie
Producers: TBD

The Award for Outstanding Producer of Non-Fiction Television

30 for 30 (Season 10)
Producers: TBD

60 Minutes (Season 51, Season 52)
Producers: TBD

Leaving Neverland
Producers: TBD

Queer Eye (Season 3, Season 4)
Producers: David Collins, Michael Williams, Rob Eric, Jennifer Lane, Jordana Hochman, Rachelle Mendez, Mark Bracero

Surviving R. Kelly (Season 1)
Producers: TBD

The Award for Outstanding Producer of Live Entertainment & Talk Television

The Daily Show with Trevor Noah (Season 25)
Producers: TBD

Dave Chappelle: Sticks & Stones
Producers: TBD

Last Week Tonight with John Oliver (Season 6)
Producers: TBD

The Late Show with Stephen Colbert (Season 5)
Producers: TBD

Saturday Night Live (Season 45)
Producers: TBD

The Award for Outstanding Producer of Game & Competition Television

The Amazing Race (Season 31)
Producers: Jerry Bruckheimer, Bertram van Munster, Jonathan Littman, Elise Doganieri, Mark Vertullo, Phil Keoghan

The Masked Singer (Season 1)
Producers: TBD

RuPaul’s Drag Race (Season 11)
Producers: TBD

Top Chef (Season 16)
Producers: Dan Cutforth, Jane Lipsitz, Doneen Arquines, Casey Kriley, Tara Siener, Justin Rae Barnes, Blake Davis, Patrick Schmedeman, Wade Sheeler, Tom Colicchio, Padma Lakshmi, Elida Carbajal Araiza, Brian Fowler, Caitlin Rademaekers, Steve Lichtenstein, Emily Van Bergen

The Voice (Season 16, Season 17)
Producers: John de Mol, Mark Burnett, Audrey Morrissey, Stijn Bakkers, Amanda Zucker, Kyra Thompson, Teddy Valenti, Kyley Tucker, Carson Daly

La cerimonia durante la quale verranno annunciati i vincitori si terrà il 18 gennaio al Hollywood Palladium.

La cerimonia prevederà anche una serie di riconoscimenti speciali, compresi: Ted Sarandos (Milestone Award); Brad Pitt, Dede Gardner e Jeremy Kleiner di Plan B (David O. Selznick Achievement Award in Theatrical Motion Pictures); Marta Kauffman (Norman Lear Achievement Award in Television); Octavia Spencer (Visionary Award); e al film Bombshell della Lionsgate (The Stanley Kramer Award).

 
 

Gli Eterni: un Celestiale al centro di un nuovo concept ufficiale

gli eterni

Lo scorso luglio avevamo avuto la possibilità di dare un primo sguardo ai Celestiali, gli umanoidi alti più di seicento metri e rivestiti con un’armatura che ricopriranno un ruolo chiave ne Gli Eterni, attesissimo film Marvel basato sui personaggi creati da Jack Kirby.

Adesso, un nuovo concept ufficiale del film in arrivo quest’anno ci permette di dare un’ulteriore occhiata ad uno dei Celestiali che vedremo nel film. L’identità dell’umanoide in questione non è stata rivelata, ma secondo alcuni potrebbe trattarsi di Ovunque, l’osservatorio interdimensionale visto in Guardiani della Galassia e Avengers: Infinity War, dimora del Collezionista.

Potete vedere il concept di seguito:

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Gli Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris), Kit Harington (Black Knight), Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite), Gemma Chan (Sersi) e Don Lee (Gilgamesh).

Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato al The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

La sceneggiatura è stata scritta da Matthew Ryan Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 6 novembre 2020.

Fonte: ComicBookMovie

 
 

Inception: neanche Leonardo DiCaprio è in grado di spiegare il finale

inception

Il cinema di Christopher Nolan è noto anche per la quantità di domande, di dubbi e di perplessità che riesce ad instillare nella mente dello spettatore. In particolare, sono in molti che continuano – ancora oggi – ad interrogarsi su uno dei momenti della sua filmografia che, probabilmente, ha generato il più gran numero di discussioni e dibattiti: il finale di Inception.

Se avete visto il film e pensate di non averlo capito, non preoccupatevi più di tanto, perché a quanto pare… non siete i soli! Anche chi ha preso parte alla pellicola in prima persona ha ammesso di avere ancora le idee confuse in merito alla storia: stiamo parlando di Leonardo DiCaprio, protagonista del film al fianco di attori del calibro di Tom Hardy, Ken Watanabe, Joseph Gordon-Levitt, Ellen Page, Marion Cotillard Cillian Murphy.

In un recente podcast con Marc Maron (via Entertainment Weekly), l’attore premio Oscar per Revenant – Redivivo ha condiviso i suoi pensieri in merito al finale di Inception, ammettendo candidamente di non saperne spiegare il finale:

“Non so se sia tutto un sogno e se sia realtà. Non ne ho davvero idea. Quando lavori ad un film del genere, tendi a focalizzarti sul tuo personaggio. Quando si tratta di Christopher Nolan e della sua mente e di come questa lavora per mettere insieme tutti i pezzi, ognuno si ritrova a cercare di ricostruire quel puzzle. In merito al finale… penso che la risposta dipenda soltanto dall’occhio di chi guarda”, ha dichiarato DiCaprio.

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Diversi anni fa, lo stesso Christopher Nolan aveva fornito la seguente spiegazione al finale del suo film:

“In generale, in questi discorsi, si dice sempre ‘Inseguite i vostri sogni’. Io non ve lo dirò, perché non ci credo. Inseguite, piuttosto, la vostra realtà. Nel tempo si è deciso che la realtà sia il parente povero dei nostri sogni. E io invece voglio dire che i sogni, le nostre realtà virtuali, le astrazioni di cui ci si innamora e in cui ci si crogiola, sono dei sottogruppi della realtà”.

“ll modo in cui il film finisce, il momento in cui il personaggio di Leonardo DiCaprio, Cobb, — si riunisce ai suoi bambini, corrisponde alla sua realtà soggettiva. Non se ne preoccupa più, e questo porta a un assunto: forse tutti i livelli di realtà sono validi. La macchina da presa si sposta sulla trottola che gira e prima che si fermi lo schermo va al nero”.

“Di solito scappo dal retro prima che il film finisca perché le persone vogliono catturarmi. Quel punto interessa tantissimo gli spettatori in termini assoluti: anche se mentre guardo il film so che è finzione e quindi una sorta di realtà virtuale. Ma la domanda se la scena finale sia un sogno o sia vera è la domanda che mi è stata posta più che su qualsiasi altro film io abbia fatto. È la cosa che mi si chiede di più e che interessa di più perché riguarda la realtà. È la realtà quello che conta”.