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Cinecittà riapre al pubblico insieme al MIAC

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Cinecittà riapre al pubblico insieme al MIAC

Immergersi nelle storie raccontate dal mondo dell’audiovisivo è stato il passatempo preferito durante la quarantena: i personaggi di film e serie tv sono diventati per molti gli amici virtuali con cui condividere gli ultimi due mesi. Ora, grazie al DPCM Rilancio del 17 maggio, che regola le riaperture del patrimonio di musei e mostre del territorio italiano, è possibile mettere da parte il telecomando e tornare a vivere il cinema davvero da protagonisti assaporandone la magia e scoprendo i suoi segreti. Da venerdì 29 Maggio, ogni weekend dalle 10.00 alle 18.30, Cinecittà torna ad accogliere gli amanti della Settima Arte offrendo la possibilità di visitare in tutta sicurezza l’offerta espositiva degli Studios, realizzata e promossa da Istituto Luce-Cinecittà: le esposizioni permanenti di Cinecittà si Mostra, Felliniana e il MIAC, il Museo italiano dell’Audiovisivo e del Cinema.

E torna così fruibile anche il resto del patrimonio di Cinecittà: 40 ettari di spazio a disposizione, i monumentali set all’aperto e il grande parco centrale, abitato da elementi scenografici originali come la Venusia, la grande testa di donna usata per le riprese de Il Casanova di Federico Fellini.

Con Cinecittà si Mostra si viaggia nella storia del cinema italiano e degli Studios. L’esperienza di visita è suddivisa in due momenti distinti: il tour guidato con mediazione specializzata all’aperto conduce sui set grandi set permanenti di Roma Antica, Tempio di Gerusalemme e Firenze del 1400 , mentre filmati, costumi di scena e sale interattive sui mestieri del cinema, sono visitabili autonomamente all’interno degli edifici storici (con il percorso a senso unico indicato dalla segnaletica della Mostra). Una proposta che ogni anno vede crescere il gradimento del pubblico ormai stabilmente al di sopra delle 90mila presenze.

Nel centenario dalla nascita del regista de La dolce vita sarà possibile tornare a visitare anche Felliniana – Ferretti sogna Fellini, ulteriore percorso di Cinecittà si Mostra, che regala la straordinaria immersione nell’immaginario del Maestro rivisitato e creato dal suo scenografo, il tre volte premio Oscar Dante Ferretti, che con la sodale (a sua volta vincitrice di tre Oscar) Francesca Lo Schiavo ricostruisce attraverso ambienti scenografici – vere e proprie installazioni d’arte – luoghi, oggetti, ispirazioni, sogni dell’universo del regista. Entrare in Felliniana è come entrare non solo con gli occhi dentro un film di Fellini.

Così come si potrà entrare dentro 120 anni di storia dello spettacolo italiano con le video-installazioni e le esperienze immersive del MIAC, il nuovissimo Museo italiano dell’Audiovisivo e del Cinema. Un percorso espositivo di 1600 metri quadri attraverso centinaia di filmati provenienti dalle più importanti cineteche d’Italia, e installazioni interattive, videoarte, percorsi multimediali, che sorprendono lo spettatore facendolo entrare nel lungo film che il cinema italiano, la TV e la Radio hanno prodotto dall’invenzione del cinematografo di fine ‘800 fino alle serie tv di oggi. Un viaggio sorprendente, spiazzante, vivacissimo, già salutato con entusiasmo dalla stampa italiana e da tante testate internazionali.

“Riuscire a riaprire le mostre e il museo permettendo così al grande pubblico di tornare a camminare per i viali alberati che hanno visto passare i volti più importanti del cinema nazionale e internazionale è uno sforzo importante che testimonia quanto la nostra volontà di portare avanti la mission di conoscenza e valorizzazione del patrimonio degli Studi di Cinecittà non abbia perso priorità nemmeno con lo stop imposto dall’emergenza Covid-19” commenta Giancarlo Di Gregorio, direttore di Cinecittà si Mostra. “Tempio del cinema in Italia dal 1937, anno della sua fondazione, Cinecittà coniuga l’attività di polo di produzione e realizzazione di opere cinematografiche con quella di struttura espositivo-museale in continuo ampliamento già dal 2011: siamo sicuri che la ripresa delle visite guidate, seppure in questa prima fase con una frequenza inferiore, rappresenterà l’occasione per tornare a vivere la città di Roma e il tempo libero in modo diverso, non solo in sicurezza e con tranquillità ma anche con intelligenza. Siamo inoltre fiduciosi di poter riprendere già nelle prossime settimane le nostre proposte dedicate alle famiglie e ai ragazzi, due pubblici che in questi anni non hanno mai perso occasione di dimostrarci il proprio affetto”.

A partire dal mese di Giugno su prenotazione ([email protected]) saranno disponibili anche le visite In Famiglia che offrono un’esperienza di attività completamente all’aperto per nuclei familiari, pensata per essere condivisa da grandi e piccoli nel pieno rispetto delle misure di sicurezza per la salute.

Batman Begins vs Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno: qual è il migliore?

La trilogia de Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan è probabilmente la trasposizione delle avventure di Batman sul grande schermo più amata e apprezzata di sempre. Molti fan concordano sul fatto che tutti e tre i film della trilogia abbiano lo stesso valore, sia per quanto riguarda la costruzione del racconto sia per quanto concerne la messa in scena.

Eppure, altri sono fermamente convinti che il miglior film della trittico di Nolan sia Il Cavaliere Oscuro del 2008, mentre a lungo si discute su quale sia il degno successore nella classifica dei migliori, se Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno o Batman Begings. Abbiamo provato a mettere i due film a confronto, cercando 10 motivi (5 per ogni titolo) per cui entrambi potrebbe effettivamente rappresentare il “secondo” miglior film della trilogia dopo Il Cavaliere Oscuro: 

Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno: il Bane di Tom Hardy

Una delle cose migliori e forse più belle di Batman in quanto personaggio, oltre ad essere ben scritto e molto complesso, è che probabilmente ha la migliore galleria di nemici nella storia dei fumetti. Joker è naturalmente al primo posto, perché oltre ad essere la sua nemesi, è spesso considerato uno dei migliori cattivi di sempre, insieme a Darth Vader. Tuttavia, anche Bane è cattivo degno di nota, che purtroppo – fino all’uscita de Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno – non ha avuto la giustizia che meritava sul grande schermo.

Bane è stato pensato per essere un’antagonista fisicamente dominante ma anche intelligente, caratteristica quest’ultima che nel film Batman & Robin del 1997 è stato totalmente ignorata. Christopher Nolan e Tom Hardy hanno reso giustizia a Bane dando vita a un personaggio con un’intensa fisicità, che emana costantemente un’aria di feroce intimidazione. A metà tra terrorista e guerrigliero, in qualche modo il Bane di mostra un’eleganza nel suo aspetto che, parallelamente, è un segnale di forza da non sottovalutare…

Batman Begins: lo Spaventapasseri di Cillian Murphy

Batman Begins ha regalato ai fan un’altra eccellente interpretazione di uno dei cattivi più iconici nella mitologia di Batman. Nonostante sia un villain di supporto, lo Spaventapasseri è un personaggio che è stato scritto e interpretato brillantemente. Insieme alla sceneggiatura, Cillian Murphy è stato in grado di regalare una performance davvero notevole. Nei fumetti Jonathan Crane/Spaventapasseri viene mostrato essenzialmente come uno squilibrato.

Batman Begins, pur rispettando il personaggio, ne ha stravolto la storia da un punto di vista creativo. Crane è sempre uno psicopatico, ma nasconde la sua follia dietro un aspetto professionale dovuto ai suoi studi e alla sua professione, cosa che nei fumetti non viene messa così in evidenza. A mano a mano che ci addentriamo nella storia, scopriamo il lato più sadico di Crane, con la storia che riesce ad incorporare sapientemente la celebre maschera del cattivo senza ricorrere ad un costume vero e proprio che avrebbe certamente stonato con il tono generale del film.

Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno: eventi su larga scala

Gli eventi su larga scala narrati in Batman Begins sono abbastanza importanti se si tiene in considerazione l’intera trilogia, ma Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno parla di eventi e situazioni che sono molto più radicati all’interno della mitologia. Alcune storyline possono risultare meno approfondite di altre quanto nel contesto generale del film si parla di eventi che hanno una risonanza a dir poco massiccia, ma non è questo il caso de Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno

Insieme alla sceneggiatura, un esempio in tal senso è sicuramente l’eccellente ritratto che Tom Hardy è riuscito a dare di Bane, l’antagonista principale del film. La storyline del personaggio si adatta alla perfezione nella storia dell’intera trilogia e, cosa ancora più importante, in quella personale di Bruce Wayne/Batman.

Batman Begins: l’inizio del viaggio dell’eroe

Un altro grande merito della trilogia è quello di aver fortemente catalizzato l’attenzione sul “viaggio dell’eroe”, dall’inizio alla fine. Anche se Il Cavaliere Oscuro è senza dubbio il miglior film della trilogia, il primo e il terzo film sono decisamente superiori in quanto la storia è fortemente legata alla figura di Bruce Wayne, guidata dalle sue scelte e dalle sue motivazioni.

Essendo una storia di origini (anche piuttosto efficace), Batman Begins cattura i primi momenti distintivi della vita di Bruce e gli anni formativi che precedono i suoi primi giorni in qualità di Batman. Inoltre, il film gioca in maniera eccellente sul concetto di paura: Bruce si allena per diventare un eroe, prima di rendersi conto che la vendetta o la morte non sono la risposta, abbracciando una volta per tutte le paure e usandole come armi contro i criminali di Gotham.

Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno: la fine del viaggio dell’eroe

Si può tranquillamente sostenere che la fine del viaggio di Bruce Wayne da eroe sia tanto importante quanto il suo inizio. Ciò è uno degli aspetti più belli de Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno, che in questo senso rappresenta la conclusione ideale di Batman Begins. Anche il finale, così come il primo film, è fortemente incentrato sulla figura di Bruce Wayne e sulle sue scelte.

Dopo una lunga pausa, Bruce tornò ad agire in qualità di Batman trasudando una certa spavalderia e sottovalutando non solo la minaccia, ma anche se stesso, perdendo di vista ciò che lo rende davvero forte. Una volta in prigione, afferma addirittura di non avere paura, ma di essere soltanto arrabbiato: si dimentica del fatto che abbracciare le sue paure rappresenta proprio il suo più grande punto di forza. Il film si chiude con Bruce che capisce di non poter più indossare il mantello e che è arrivato il momento di tramandare la sua eredità ad un degno successore…

Batman Begings: l’essenza di “Anno Uno”

Prendere ispirazione dalle storie a fumetti per cercare di creare un live action memorabile è quasi sempre la strada più giusta da seguire. Ciò risulta ancora più evidente quando si tratta di un personaggio profondo come Batman, con una pletora di storie eccellenti che lo definiscono e da cui poter attingere. Essendo una storia di origine, Batman Begins prende in prestito diversi elementi di “Anno Uno”, riuscendo a catturare con successo l’essenza di ciò che ha reso quella run così amata.

Il film spazia dal mettere in evidenza l’intenso allenamento di Bruce, fino al modo in cui Bruce cerca di acclimatarsi al mantello di Batman, per non parlare dell’eccellente costruzione della relazione tra lui e il Commissario Gordon, una dinamica chiave non solo in tutta la trilogia, ma anche nell’intera mitologia del personaggio.

Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno: Bruce al suo “peggio”

Bruce/Batman le prende di santa ragione durante l’intera trilogia. Ne Il Cavaliere Oscuro abbiamo addirittura visto un Batman assumersi la responsabilità per la “caduta” di un “Cavaliere Bianco” che avrebbe dovuto prendere il suo posto nella vigilanza sulla città di Gotham. Tuttavia, Bruce viene rappresentato al livello più basso di umanità nel capitolo finale della trilogia.

Un Batman troppo sicuro di sé viene demolito fisicamente per mano di Bane: il suo passato torna a perseguitarlo ed è persino costretto ad assistere impotente al disfacimento della sua città. Ciò è dovuto in parte alla brillante ispirazione dalla serie a fumetti “Knightfall”.

Batman Begins: il Ra’s Al Ghul di Liam Neeson

Batman Begins porta alla luce un altro cattivo di Batman davvero eccellente, ma forse meno conosciuto, ossia Ra’s Al Ghul, capo della Lega degli Assassini. La trama incorpora brillantemente il personaggio e la sua evoluzione nella storia di origine ispirata ad “Anno Uno”.

Liam Neeson ha regalato un’altra memorabile performance, oltre ad essersi dimostrato la scelta perfetta per Ra’s Al Ghul: la presenza forte ed elegante dell’attore nordinrlandese si è sposata perfettamente con la potente dinamica del Bruce di Christian Bale.

Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno: l’arco narrativo

Le influenze e le ispirazioni dagli archi narrativi presenti nei fumetti sono stati fondamentali per rendere la trilogia eccezionale. Il primo film ha usato “Anno Uno”, il secondo “Il Lungo Halloween” e “The Killing Joke”, e il finale “Knightfall” e “Terra di Nessuno”. Tutte queste ispirazioni sono state trattate con grande rispetto, ma rispetto al primo film, Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno fonde due archi per creare una premessa incredibilmente scoraggiante.

L’inclusione di Bane e la distruzione iniziale di Batman furono sapientemente reinventate attraverso “Knightfall”, ma aggiungendo ad esso il taglio della Gotham proveniente dai disegni di “Terra di Nessuno”: lasciandola la città gestita dai terroristi guidati da Bane, però, è stata una svolta decisiva per la storia raccontata nel film.

Batman Begings: il Bruce Wayne di Christian Bale

Christian Bale interpreta il ruolo di Bruce Wayne/Batman nella trilogia. Essendo però Batman Begins più incentrato sul personaggio, è probabilmente il capitolo della trilogia a contenere la migliore performance dell’attore britannico naturalizzato statunitense.

Bale, vincitore dell’Oscar per The Fighter, mostra la sua versatilità anche in Batman Begins, dimostrandosi forse una delle migliori incarnazioni di Bruce Wayne. Da un lato incarna perfettamente la presenza grezza e potente di Batman; dall’altro, tutte quelle sfumature e quei tormenti del Bruce nasconde dietro la “maschera” da playboy milionario.

Fonte: Screen Rant

Star Wars: qual è il mistero dietro ai Fantasmi di Forza?

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Star Wars: qual è il mistero dietro ai Fantasmi di Forza?

Con più di dieci film, decine di videogiochi, centinaia di libri, fumetti e altre storie su ogni mezzo immaginabile, si potrebbe pensare che non ci siano misteri nel mondo di Star Wars, ma la verità è che si sono ancora alcuni dettagli non sviscerati e non ancora troppo chiari ai fan e agli spettatori. Dopotutto, la galassia lontana lontana è sempre stata un grande enigma e ha esercitato fascinazione sin dal suo esordio, su tutto, la Forza, le sue manifestazioni e i Fantasmi di Forza.

Oltre ogni tipo di enigma ed espediente narrativo o potere Jedi, il concetto di Fantasmi di Forza è sempre stato di grande fascino e complessità. Tutti i cavalieri Jedi possono trasformarsi in Fantasmi di Forza? Questi esseri possono interagire con il mondo reale? Possono essere utili praticamente all’eroe oppure essere solo da guida e consiglio per chi è vivo e combatte il Lato Oscuro? La storia vista nei film ci dà risposte contrastanti.

Come funzionano davvero i Fantasmi di Forza in Star Wars?

Ad esempio, all’inizio si pensava che quella dei Fantasmi di Forza fosse una specialità di Yoda e Obi-Wan, ma poi abbiamo visto che anche Darth Vader, riscattatosi in Anakin Skywalker alla morte, ha raggiunto la forma di Fantasma di Forza. Vuol forse dire che l’espressione “diventare tutt’uno con la Forza” che si suole dire alla morte di un Jedi, indica l’automatica capacità di diventare Fantasma? Oppure è solo un modo di dire che riguarda il ricongiungersi con le forze dell’universo?

Secondo una nuova teoria apparsa su Reddit, la verità sta in un concetto familiare ai fan di Star Wars, ovvero il famoso Equilibrio della Forza. Come sottolinea Redditor, il lato oscuro e la luce non compensano l’equilibrio, in quanto è quasi sempre la luce a vincere, lo abbiamo visto alla fine della trilogia originale e alla fine della trilogia sequel. Invece, il vero equilibrio viene raggiunto solo attraverso la Forza vivente e la Forza cosmica. La sesta stagione di Star Wars: The Clone Wars tocca brevemente questo argomento quando Yoda sente la voce di Qui-Gon Jinn.

L’equilibro nella Forza non è tra lato chiaro e lato oscuro?

Come spiega il Maestro Jedi morto, queste due incarnazioni della Forza, cosmica e vivente, si mescolano anche dopo la morte, motivo per cui egli è in grado di comunicare con il mondo dei vivi sotto forma di Fantasma di Forza. Pertanto, nonostante la sua fedeltà al lato oscuro per gran parte della sua vita, l’equilibrio della Forza cosmica e vivente ha permesso ad Anakin di diventare un Fantasma della Forza.

Certo, questa nuova teoria sembra andare a minare il concetto di equilibrio nella Forza che è alla base del combattimento giusto nel franchise, ma sembra anche interessante per capire in che modo il mondo dei Jedi versati nell’uso della Forza ha la possibilità di tornare sotto questa forma mistica ed affascinante.

Jurassic World: Dominion sarà “l’inizio di una nuova era” per la saga

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Il franchise di Jurassic Park continuerà dopo l’uscita di Jurassic World: Dominion, che a quanto pare rappresenterà l’inizio di una nuova era nell’ambito del franchise. Nel lontano 1993, Steven Spielberg ha creato una delle saghe più remunerative di sempre; alcuni anni fa, precisamente nel 2015, il franchise è stato rilanciato grazie a Jurassic World con Chris Pratt e Bryce Dallas Howard, film che ha infranto nuovi record d’incassi e ha confermato quanto il pubblico sia ancora affezionato agli iconici dinosauri.

Anche se il sequel Jurassic World: Il Regno Distrutto è stato accolto più freddamente e ha anche incassato di meno al botteghino, la Universal era comunque intenzionata a concludere la nuova trilogia. Colin Trevorrow ha firmato per tornare a dirigere Jurassic World 3, nel quale ha coinvolto anche gli attori storici del franchise originale, ossia Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum, che rivedremo tutti nel nuovo film.

Dal momento che Jurassic World: Dominion chiuderà ufficialmente la nuova trilogia, molti fan si chiedono se la saga avrà ancora un futuro sul grande schermo. In una recente intervista con Collider, lo storico produttore del franchise Frank Marshall ha confermato che ci sono già dei piani per far sì che la saga di Jurassic Park possa continuare dopo l’uscita nelle sale di Dominion.

La saga di Jurassic Park continuerà anche dopo l’uscita di Jurassic World: Dominion

Marshall ha spiegato che Jurassic World: Dominion non è mai stato concepito come la fine del franchise, ma soltanto come l’ultimo capitolo della nuova trilogia. Il produttore ha spiegato che Jurassic World 3 sarà “l’inizio di una nuova era” per la saga, dichiarando: “In questo nuovo film i dinosauri saranno sulla terraferma. Saranno tra noi… e spero che ci rimarranno ancora per un po’ di tempo.”

Il fatto che un franchise come Jurassic Park possa continuare dopo l’uscita di Jurassic World: Dominion (attualmente fissata per il 2021), non dovrebbe sorprendere più di tanto: la Universal Pictures, infatti, ha guadagnato quasi 3 miliardi di dollari grazie ai primi due film della nuova trilogia e il ritorno del cast originale in Jurassic World 3 potrebbe assicurare un altro successo al botteghino.

Jurassic World: Dominion vedrà sia Chris Pratt che Bryce Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella Pineda, Jake Johnson Omar Sy. Laura Dern Sam Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che avevano in Jurassic Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta in Jurassic World: Il Regno Distrutto.

Hugh Jackman, Wolverine nel MCU? James Mangold favorevole

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Hugh Jackman, Wolverine nel MCU? James Mangold favorevole

Anche il regista di Logan, James Mangold, vuole che Hugh Jackman torni ad intepretare Wolverine nel MCU, a patto che la storia che vedrà il debutto del personaggio nell’universo condiviso sia buona. Tre anni fa, Mangold e Jackman hanno unito le forze per Logan, film che ha rappresentato il canto del cigno dell’attore australiano nei panni dell’iconico mutante dei fumetti.

Logan è considerato uno dei miglior cinecomics di sempre, ed è anche riuscito ad ottenere una nomination agli Oscar per la migliore sceneggiatura non originale. Molti fan concordano sul fatto che il film rappresenti l’addio ideale di Jackman al personaggio, un modo estremamente toccante attraverso cui è stato chiuso l’arco narrativo dello stesso. Dopo l’uscita di Logan, la Disney ha acquistato l’ex 20th Century Fox e i Marvel Studios sono nuovamente tornati in possesso dei diritti cinematografici degli X-Men.

I fan non vedono l’ora di vedere i personaggi creati da Stan Lee e Jack Kirby entrare a far parte della grande famiglia cinematografica Marvel, nonostante alcuni siano rimasti abbastanza delusi dal fatto che l’accordo sia stato siglato ufficialmente dopo l’addio di Hugh Jackman al personaggio di Wolverine. I fan avrebbero adorato vedere il Wolverine di Jackman al fianco degli altri eroi del MCU, idea che a quanto pare avrebbe fatto la felicità anche di James Mangold: secondo il regista, l’importante è che l’ingresso del mutante nel MCU attraverso l’incarnazione dell’attore australiano abbia un senso narrativo.

Anche James Mangold vuole che Hugh Jackman interpreti Wolverine nel MCU, ma ad una condizione…

In una recente intervista con ComicBook, Mangold ha parlato proprio della possibilità che Jackman interpreti Wolverine nel MCU. Il regista ha spiegato che, se la sceneggiatura del film funziona e il MCU è in grado di fare qualcosa di realmente utile con il personaggio, allora non ci sarebbero assolutamente problemi:

“Sarebbe sorprendente se Hugh tornasse a vestire i panni di Wolverine. Sul web non fanno altro che parlarne, che scambiarsi voci, rumors… e in genere queste cose generano guadagni, oltre che dibattiti. Non sono preoccupato, l’importante è che qualcuno abbia una buona idea. Se poi c’è bisogno di farlo soltanto per fare soldi, e alla fine si realizza un film completamente vuoto, allora la cosa mi metterebbe tristezza.”

La prossima volta che vedremo Wolverine al cinema, sarà sicuramente nel Marvel Cinematic Universe e sarà sicuramente con un altro volto. Certo, sarà difficile per i fan imparare ad accettare un altro attore nei panni del mutante canadese, ma se un attore alto e bello è riuscito ad entrare nei cuori degli spettatori interpretando un personaggio che dovrebbe essere, su carta, basso brutto e sgradevole, chiunque può tentare l’impresa di sostituire Hugh Jackman.

Venezia 2020 si farà, le parole di Luca Zaia, governatore del Veneto

Il Festival del cinema di Venezia 2020 proseguirà come previsto per questo autunno, a confermarlo è Luca Zaia, il governatore del Veneto. Il governatore ha dichiarato che il festival cinematografico più longevo del mondo, che dovrebbe svolgersi dal 2 al 12 settembre, è ancora attivo. La conferma ufficiale arriva pochi giorni dopo che la Biennale di Venezia, che sovrintende al festival del cinema tra una serie di altri eventi artistici, spostando la sua Biennale di Architettura al 2021, ha invece annunciato che le date per la manifestazione legata al cinema erano rimaste invariate.

Zaia ha dichiarato domenica che la Biennale di Architettura è stata rinviata a causa di complicazioni nella costruzione dei padiglioni necessari. Il festival del cinema continuerà, anche se ha avvertito che probabilmente ci saranno meno film quest’anno. All’inizio di maggio, la lettera, firmata dal direttore artistico di Venezia Alberto Barbera, aveva lo scopo di valutare quanti registi, attori e produttori erano disposti a partecipare al festival.

“Sappiamo che sarebbe semplicemente impossibile pianificare un festival senza sapere se tutti voi siete disposti a utilizzare il Festival per dare un nuovo inizio e un segnale forte per mantenere vivo il cinema, anche in questi tempi difficili”, ha scritto Barbera. La lettera ha anche chiesto ai produttori e agli agenti di vendita “la concreta possibilità di portare (talent) per accompagnare i film invitati”.

Il festival di Venezia 77 si farà

Evidentemente, gli organizzatori – che avrebbero dovuto prendere una decisione alla fine di maggio – sono ora fiduciosi che il festival sia in grado di andare avanti come previsto, anche se quest’anno l’aspetto dell’evento sarà diverso, poiché le misure di salvaguardia della salute pubblica devono essere prese in considerazione e l’organizzazione del festival non ha ancora specificato quali saranno i parametri e le misure di sicurezza da adottare.

Già in precedenza, i portavoce del Festival di Venezia avevano dichiarato che il festival non avrebbe seguito la strada virtuale, ma avevano chiarito nel loro sondaggio di settore che stavano prendendo in considerazione una “sala di proiezione virtuale, utilizzando una piattaforma online sicura” per coloro che non sarebbero stati in grado di partecipare ma che si erano comunque accreditati. A gennaio, il festival ha rivelato che Cate Blanchett sarebbe stata la presidente della giuria.

L’Italia riaprirà i suoi confini per i viaggiatori europei il 3 giugno, rinunciando alle restrizioni obbligatorie di quarantena per i viaggi in entrata. Il paese, che è stato tra i più colpiti dal coronavirus in Europa, sta uscendo lentamente dal blocco nelle ultime settimane, anche se finora ha registrato 32.785 vittime.

Fonte: Variety

Dallas Buyers Club: 10 cose che non sai sul film

Dallas Buyers Club: 10 cose che non sai sul film

Con il plauso generale della critica, il film Dallas Buyers Club, diretto da Jean-Marc Vallée, si è affermato come uno dei titoli di punta del 2013. Vincitore di numerosi premi in tutto il mondo, questo non ha solo portato alla luce una storia realmente accaduta, ma ha anche decretato l’inizio di una nuova fase della carriera del suo protagonista, Matthew McConaughey.

Ecco 10 cose che non sai di Matthew McConaughey.

Parte delle cose che non sai sul film

Dallas Buyers Club storia vera

Dallas Buyers Club: la trama del film

10. È ispirato ad una storia vera. Ambientato tra il 1985 e il 1988, il film segue la vita del texano Ron Woodroof, appassionato di rodeo dalla sregolata condotta a base di alcool, droga e sesso. Dopo il rapporto avuto con una tossicodipendente, apprende di aver contratto l’HIV, proprio nel periodo di massima diffusione dell’AIDS. Con un’aspettativa di vita di soli trenta giorni, Woodroof decide di importare illegalmente i medicinali necessari a combattere la malattia.

Dallas Buyers Club: la storia vera

9. Sono state apportate alcune modifiche. Non esiste molta documentazione sulla vera storia narrata nel film. Per raccontarla, i due sceneggiatori si sono basati sulle lunghe interviste che fecero personalmente a Woodroof nel 1992. Nel corso degli anni, rielaborarono poi quanto ottenuto per arrivare ad una sceneggiatura piuttosto fedele ma con alcune libertà narrative. Questa venne poi acquistata nel 2012.

8. Woodroof non prendeva attivamente parte ai rodeo. All’interno del film, tanto all’inizio quanto alla fine, il protagonista viene visto mettersi alla prova cavalcando un toro nel rodeo. Questo non avveniva nella realtà, dove Woodroof partecipava a questi eventi solo come spettatore, ed è piuttosto una libertà che i due sceneggiatori si presero, rendendola una metafora sulla volontà del protagonista di sfidare la sorte.

7. Il personaggio di Rayon non è ispirato ad una persona realmente esistente. Tra le libertà che i due sceneggiatori si sono presi per il film, vi è quella relativa al personaggio del transgender Rayon, interpretato dall’attore Jared Leto. Questi non esiste nella realtà, ed è piuttosto ispirato a varie persone intervistate. Il personaggio venne inoltre scritto per permettere al protagonista di avere una spalla che portasse il protagonista a scontrarsi con i propri pregiudizi.

Dallas Buyers Club è su RaiPlay

6. È disponibile in streaming. Per chi desidera vedere o rivedere il film, sarà possibile farlo semplicemente accedendo alla piattaforma streaming di RaiPlay. Questa è totalmente gratuita. Non occorrerà attivare alcun abbonamento, ma basterà invece iscriversi per poter avviare in modo estremamente semplice la riproduzione del film.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Dallas Buyers Club Jared Leto

Dallas Buyers Club: gli attori del film

5. Matthew McConaughey ha perso numerosi chili. Per ricoprire il ruolo del protagonista, e la sua progressiva decadenza fisica, McConaughey si è sottoposto ad una notevole trasformazione fisica, che lo ha portato a perdere circa 21 chili. L’attore, dopo anni di ruoli spesso simili tra loro, aveva infatti deciso di mettersi alla prova con un ruolo più impegnativo da un punto di vista fisico e interpretativo.

4. I due protagonisti hanno trionfato agli Oscar. Per il loro ruolo nel film, sia McConaughey che Leto, hanno trionfato ai premi Oscar del 2014. Il primo vinse il premio come miglior attore protagonista, il secondo come non protagonista. Per entrambi si trattava della loro prima nomination, e contribuì a consacrarne le carriere.

3. Diversi attori erano stati presi in considerazione per il film. Il film ebbe una gestazione di circa vent’anni, e numerosi nomi si legarono al progetto nel corso di questi. Inizialmente, negli anni Novanta, si era pensato all’attore Woody Harrelson per dar vita a Woodroof, ma il progetto non si realizzò. In seguito, anche Brad Pitt e Ryan Gosling furono in lizza per il ruolo. Quando nel 2012 il progetto prese finalmente vita, oltre a McConaughey e Leto vennero considerati per dei ruoli non specificati anche gli attori Hilary Swank e Gael Garcia Bernal, i quali tuttavia non finirono con il recitarvi.

Dallas Buyers Club: il ruolo di Jared Leto

2. Si è trasformato fisicamente. Noto per le sue trasformazioni fisiche, Leto si è sottoposto per il film ad una dieta di soli liquidi che lo ha portato a perdere circa 13 chili in brevissimo tempo. Anche nel suo caso, infatti, era importante mostrare il deteriorarsi del fisico del suo personaggio, il transgender Rayon. Nel ritirare il suo Oscar, Leto ha poi dichiarato di non volersi più sottoporre a simili “torture”.

1. È sempre rimasto nel personaggio. Ricordando l’esperienza delle riprese, Leto ha raccontato di come la rapida perdita di peso lo abbia portato a sentirsi una persona differente tanto nel modo di camminare quanto in quello di parlare. L’attore ha sfruttato tale sensazione per rimanere nel personaggio anche durante la pausa tra una ripresa ed un’altra.

Fonte: IMDb, Slate

 

L’Uomo d’Acciaio: il riferimento a Watchmen che nessuno ha notato

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L’Uomo d’Acciaio di Zack Snyder, il film con Henry Cavill che ha dato ufficialmente il via al DCEU, contiene un collegamento a Watchmen che nessuno ha notato. Snyder è noto per i dettagli a volte impercettibili che vengono disseminati nei suoi film, che spesso necessitano di una seconda visione per poter essere colti tutti al meglio. Di recente il regista ha partecipato ad un #QuartantineWatchParty de L’Uomo d’Acciaio e, oltre ad aver annunciato ufficialmente l’uscita della Snyder Cut di Justice League, ha anche rivelato nuovi dettagli sul cinecomic del 2013 dedicato all’eroe kryptoniano.

Il #QuartantineWatchParty si è rivelato un’esperienza assolutamente imperdibile per i fan del regista, con lo stesso che ha passato il tempo a discutere di alcune delle sue easter-egg preferite, soprattutto quelle che nessuno aveva mai notato. Tra queste, ad esempio, figura la luna frantumata di Krypton, destinata a prefigurare l’arrivo di Doomsday nel nascente  – all’epoca – DCEU; ancora, il regista ha parlato anche di una breve scena con Alessandro Juliani, che nel film interpreta il sergente Sekowsky che aiuta il Dr. Emil Hamilton a cercare una nave kryptoniana, e che nella serie prequel Smallville interpretava proprio Hamilton.

Durante l’evento, però, i fan hanno avuto la possibilità di scoprire collegamenti ancora più profondi tra L’Uomo d’Acciaio e i precedenti lavori di Zack Snyder. Tra questi, anche un easter-egg di Watchmen del 2009, diretto sempre da Snyder: come riportato da Screen Rant, ad uno sguardo più attento è possibile notare che lo screensaver del personaggio di Sekowsky è un’immagine della superficie di Marte; questo è un chiaro riferimento a Watchmen, dove sempre Juliani interpretava lo scienziato della NASA che individuò il Dr. Manhattan sul Pianeta Rosso.

Un riferimento a Watchmen è presente ne L’Uomo d’Acciaio… e forse non lo avete notato!

Un dettaglio del genere, sicuramente sfuggito agli occhi dei più, indica in realtà quanto Snyder pensi a collegare i suoi film tra loro. Sebbene Watchmen sia tecnicamente una proprietà della DC, nei fumetti esiste in un universo separato rispetto alla run tradizionale della DC Comics: i due universi si sono poi intrecciati nel famoso “Rebirth” di Geoff Johns, nella quale veniva spiegato che una forza oscura e misteriosa era responsabile per aver “rubato” cinque anni di vita, amore e speranza agli eroi.

Nel 2018, alcune news sembravano aver confermato che Henry Cavill fosse definitivamente uscito dal DCEU. Lo scorso anno, però, è stato lo stesso attore a dichiarare di non aver ancora rinunciato al ruolo, nonostante i piani per riportare Superman sul grande schermo non siano ancora chiari e definiti.

Ricordiamo che al momento Henry Cavill è la star della serie The Witcher disponibile su Netflix, in cui interpreta l’eroe Geralt di Rivia. Di recente è emerso che l’attore potrebbe interpretare un “mutante famoso” in Captain Marvel 2, ma per ora non esiste ancora una conferma ufficiale.

Profiling: trama, cast, episodi, stagioni e dove vederla

Profiling: trama, cast, episodi, stagioni e dove vederla

Profiling è la serie tv del 2009 ideata da Fanny Robert e Sophie Lebarbier per TF1 e racconta le vicende della Police nationale parigina. La serie è composta da ben 10 stagion ied è attualmente in corso.

Profiling: quando esce e dove vederla in streaming

La prima stagione ha fatto il suo debutto in Francia nel 2009 ed è tutt’ora in onda su TF1. In Italia la serie è disponibile su Fox Crime e sul digitale terrestre da Cielo.

Profiling: la trama e il cast

La serie tv racconta della criminologa Chloé Saint-Laurent che viene assegnata come consulente dal commissario Lamarck alla squadra investigativa della polizia criminale guidata da Matthieu Pérac. Nella risoluzione dei casi d’omicidio Chloé ha un approccio molto particolare con i delitti che si trova ad affrontare: la sua forte empatia la porta a pensare come l’assassino o la vittima, estraniandosi da tutto e da tutti, e scontrandosi quindi con quello più solido e metodico del poliziotto. Entra poi in scena l’ispettore Rocher, un poliziotto pragmatico e poco avvezzo alle gentilezze e alle chiacchiere. Nonostante questo carattere irritabile egli è ben disposto verso la psicologa Saint-Laurent, consapevole del valore della stessa. Dopo la partenza di Chloé, la protagonista della serie diventa Adèle Delettre.

In Profiling protagonisti sono Chloé Saint-Laurent (stagioni 1-6, guest 7), interpretata da Odile Vuillemin, Comandante Matthieu Perac (stagioni 1-2, guest 7), interpretato da Guillaume Cramoisan, Comandante Thomas Rocher (stagioni 3-in corso), interpretato da Philippe Bas, Tenente Hippolyte de Courtène (stagioni 1-in corso), interpretato da Raphael Ferret, Commissario Grégoire Lamarck (stagioni 1-9, guest 10), interpretato da Jean-Michel Martial, Tenente Fred Kancel (stagioni 1-5), interpretata da Vanessa Valence, Adèle Delettre/Camille Delettre (stagioni 4-9, ricorrente 6), interpretata da Juliette Roudet, Emma Tomasi (stagioni 6-8), interpretata da Sophie de Fürst, Jessica Kancel (stagioni 7-in corso, ricorrente 4-6, guest 5), interpretata da Julia Piaton (st. 4-6) e da Diane Dassigny (st. 7-in corso), Olivia Lathis (stagione 9-in corso), interpretata da Nilusi Nissanka, Jacques Bèrault (stagione 10-in corso), interpretato da Guy Lecluyse e Tamara Marthe (stagione 10-in corso), interpretata da Shy’m.

Profiling: la prima stagione

Nel primo episodio che si intitola “Moins que rien” Chloe Saint-Laurent, una psicologa specializzata in criminologia, viene inserita nella squadra del comandante Matthieu Perac. I colleghi non sono entusiasti dell’arrivo della ragazza e ne sottovalutano le potenzialità. Una donna viene trovata morta vicino a dei cassonetti. Chloe e Mattieu scoprono che la vittima è una mitomane che assume l’identità di altre persone. I primi sospetti sono rivolti al fratello della donna che hai dei piccoli precedenti per episodi di violenza.

Nel secondo episodio che si intitola “Sans rémission” – “Il veleno e la cura” Un giovane oncologo viene trovato morto nel suo studio. Dalle analisi risulta che è stato avvelenato con il siero di belladonna. I primi sospetti sono rivolti al padre della vittima e a un naturopata che si oppone alla fissazione dei due medici per le cure invasive. Il caso sembra toccare da vicino Matthieu, dal momento che il fratello era morto di cancro. Grazie all’assistente del naturopata, Matthieu riesce a capire chi ha rubato la belladonna: si tratta di una ragazza che era in cura dalla vittima.

Nel terzo episodio che si intitola “Il figliol prodigo” Il corpo di un giovane avvocato viene trovato morto nelle fogne della città. Dopo avere parlato con il compagno di stanza della vittima, Matthieu e Chloe interrogano uno psicologo a cui il giovane si era rivolto dopo aver perso una causa importante in tribunale. Lo specialista aveva utilizzato l’ipnosi e aveva fatto scoprire al ragazzo di essere stato rapito quando aveva solo due anni. Chloe e Matthieu interrogano la madre/rapitrice che confessa di avere avuto un litigio col giovane, ma di non averlo ucciso.

Nel quarto episodio che si intitola “Il paradiso perduto” La giovane moglie di un ricco commerciante viene trovata pugnalata sul bordo della piscina di casa. Chloe e Matthieu indagano sul marito della vittima, che è sparito ed è il primo sospettato. Quando viene ritrovato morto nel bagagliaio della sua auto, i sospetti ricadono sull’ex moglie, che era al corrente della gravidanza della giovane donna. Avendo un alibi attendibile, i sospetti si spostano sul figlio della vittima, ma risulta essere colpevole solo del furto di 100000 € dalla cassaforte del padre.

Nel quinto episodio che si intitola “Una persona perbene” Un attivista rimane ucciso nell’incendio di un residence. Matthieu e Chloe danno la notizia alla giovane moglie che, in stato interessante, ha un malore e viene portata in ospedale dove partorisce, ma si rifiuta di prendere in braccio il piccolo. In un primo momento, Matthieu pensa che ad appiccare l’incendio sia stato proprio il proprietario della struttura, ma dimostra di non aver nessun interesse e comunque ha un alibi. Dopo accurate ricerche, risalgono a colui che ha dato fuoco all’immobile, un attivista compagno della vittima il quale però non ha ucciso l’uomo. Chloe intuisce che il colpevole è un’altra attivista, ma col suo modo di fare un po’ sopra le righe, compromette importanti prove per incriminarla.

Nel sesto episodio che si intitola “Dietro la maschera” Chloe e Matthieu decidono di mettere da parte le loro divergenze per aiutare un uomo che si è rivolto a loro per ritrovare la figlia, scomparsa da sei mesi. Per prima cosa si rivolgono alla sua migliore amica che, grazie a Chloe, le dà il nome di un ragazzo con cui l’amica si sentiva in internet da un po’. Tramite l’indirizzo IP, scoprono che in realtà, la ragazza era caduta nella rete di un maniaco, nonché padre di una compagna di classe, ma in realtà, era la ragazza, con le sue amiche, ad aver organizzato tutto per ridere alle spalle della scomparsa. Grazie a un video girato dalle ragazze, risalgono a un taxi appartenente a un anziano deceduto, ma ora in possesso del figlio, pregiudicato per molestie sessuali.

La cattedrale del mare: trama, cast, episodi e dove vederla

La cattedrale del mare: trama, cast, episodi e dove vederla

La cattedrale del mare è la serie tv di origine spagnola diretta da Jordi Frades, Salvador García Ruiz e basata sull’omonimo romanzo scritto da Ildefonso Falcones, segue un servo della gleba che vuole cambiare il suo destino. La miniserie è scritta da Ildefonso Falcones, Rodolf Sirera, Sergio Barrejón, Antonio Onetti.

La cattedrale del mare: dove vederla in streaming

La prima stagione de La cattedrale del mare è disponibile su Netflix. La serie ha debuttato 1º settembre 2018. In chiaro, è attualmente in onda su Canale 5.

La cattedrale del mare: la trama e il cast

La serie ambientata a Barcellona nel XIV secolo, racconta uno dei momenti più prosperi della sua storia: la città è cresciuta fino alla Ribera, un umile quartiere di pescatori, dove si sta costruendo la chiesa di Santa María del Mar. In questo contesto un servo, Arnau Estanyol, arriva a Barcellona dopo essere fuggito insieme a suo padre dagli abusi dei signori feudali. Arnau lavorerà come palafreniere, facchino e soldato, per poi diventare un uomo libero. La sua ascesa sociale lo porterà dalla miseria ad una vita agiata da cambiavalute, il che risveglierà l’invidia dei suoi nemici, che trameranno un complotto e metteranno la sua vita nelle mani dell’Inquisizione.

La  cattedrale del mare protagonisti sono Arnau Estanyol interpretato da Aitor Luna, Joan Estanyol interpretato da Pablo Derqui, Mar Estanyol interpretata da Michelle Jenner Sahat interpretato da José María, Pou Elionor interpretata da Silvia Abascal, Francesca Esteve interpretata da Nathalie Poza, Aledis Segura interpretata da Andrea Duro e Genís Puig interpretato da Críspulo Cabezas.

Curiosità sulla serie tv

Le riprese della serie iniziarono nell’estate del 2016 e contavano 2.500 comparse, 220 animali e 2.000 costumi.Quasi l’80% delle sue scene sono state girate in esterni, inclusa la Basilica di Santa Maria del Mar. Si è girato anche a Castiglia-La Mancia, Castiglia e León, Madrid, nei comuni Estremadura, Aragona e in Catalogna.

La trama degli episodi di La cattedrale del mare

Nella prima puntatain cerca di libertà, il servo Bernat fugge a Barcellona con suo figlio Arnau per salvarlo dagli abusi dei signori feudali. Dopo la morte della sorella però Bernat si ritrova nuovamente da solo, ma per fortuna trova impiego presso le scuderie con il figlio. I lavori per la costruzione dell’imponente chiesa di Santa Maria del Mar, la Chiesa voluta dal popolo, continuano e all’ombra della cattedrale Bernat si fa carico di un “secondo figlio”, l’orfano Joan. L’incontro con Joan e la costruzione della Cattedrale del Mare cambieranno per sempre la vita di Arnau. Nascerà una grande amicizia tra i due ragazzi, ma anche un proposito comune, partecipare all’edificazione della Chiesa. Il piccolo Arnau contribuirà infatti come bastaix, ossia come portatore di pietre.

Nella seconda puntata

Bernat Estanyol sposa Francesca Esteve, ma il giorno delle nozze va in rovina per colpa dell’arrivo del proprietario delle terre, che usa i suoi diritti feudali per reclamare la prima notte di nozze con Francesca. Dopo nove mesi la giovane sposa da alla luce il suo primo figlio. Un nuovo matrimonio porta Bernat e Arnau a cambiare casa e lavoro, mentre a Joan viene offerta l’opportunità di studiare.

Nella terza puntata

Dopo quattro anni e i servi affamati si ribellano contro i nobili. Un atto di coraggio trasforma il sogno di Arnau in realtà e in seguito troverà anche l’amore. Joan ascolta una confessione allarmante. Dilaniato a metà tra due donne, Arnau scappa andando in guerra. Alla ricerca di Arnau, Aledis fa un incontro fatale.

Tenet: Christopher Nolan ha davvero fatto schiantare un aereo

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Tenet: Christopher Nolan ha davvero fatto schiantare un aereo

Mentre continua a crescere l’attesa per Tenet, soprattutto in merito alla data di uscita del film (che ancora oggi rimane avvolta nel mistero), il protagonista John David Washington ha rivelato un particolare decisamente curioso a proposito di una particolare scena del nuovo trailer del film di Christopher Nolan in cui – nei minuti finali – è possibile vedere un aereo che prende fuoco.

Come apprendiamo grazie a Cinema Blend, John David Washington ha partecipato in collegamento all’evento che si è tenuto su Fortnite per il lanco ufficiale del nuovo trailer di Tenet e ha svelato che la sequenza dell’aereo che possiamo vedere alla fine del trailer è stata girato dal vero, senza che venissero utilizzati modellini o venisse impiegata la CGI: l’aereo che vediamo nel trailer ha davvero preso fuoco e si è davvero schiantato!

Washington ha spiegato: “Quello era un aereo vero, e quello in cui l’aereo si è schiantato era un vero edificio. Sia io, che il resto del cast che la troupe eravamo sul set e abbiamo assistito alle riprese. È stato epico! È stato qualcosa di incredibile. Quando hanno gridato stop, siamo letteralmente esplosi in urla e applausi. E anche Christopher era parecchio soddisfatto. Quello che vedete, è successo davvero.”

Christopher Nolan ha davvero fatto schiantare un aereo per una scena del suo nuovo attesissimo Tenet

Al di là delle opinioni personali su Nolan come regista, è innegabile quanto un’operazione del genere sia assolutamente sorprendente. Pochi cineasti possono avere l’opportunità di realizzare una cosa del genere sul set di un loro film. Dettagli come questo, insieme agli altri che siano certi emergeranno nelle prossime settimane, non fanno altro che preannunciare un film ricco di eventi strabilianti, come forse non ne abbiamo mai visti prima…

John David Washington è il nuovo protagonista nel nuovo film di fantascienza, Tenet, di Christopher Nolan.  Armato di una sola parola – Tenet – e in lotta per la sopravvivenza di tutto il mondo, il Protagonista viaggia attraverso un crepuscolare mondo di spionaggio internazionale per una missione che si svolgerà in qualcosa al di là del tempo reale. Non viaggio nel tempo. Inversione.

Protagonisti di Tenet oltre ai già citati Robert Pattinson e John David Washington ci sono anche Elizabeth Debicki, Michael Caine, Kenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson e Clémence Poésy. Il film, il primo lungometraggio di Nolan dal 2017, anno di Dunkirk, viene descritto come un’epica storia action che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale. Il regista ha scritto la sceneggiatura da un’idea originale e le riprese in sette paesi sono ora in corso.

Love Life, quando esce; trama, cast, trailer e dove vederla

Love Life, quando esce; trama, cast, trailer e dove vederla

Love Life è l’annunciata serie tv romantica targata HBO con protagonista Anna Kendrick. La serie sarà una serie antologica, quindi ogni stagione avrà nuove storie e nuovi protagonisti ed è prodotta da Bridget Bedard, Sam Boyd, Paul Feig Jessie Henderson e Anna Kendrick.

Love Life: quando esce e dove vederla in streaming

Love Life debutterà negli USA sul servizio di streaming HBO Max per il suo lancio il 27 maggio 2020. AL momento in Italia la serie non ha una collocazione.

Love Life: trailer ufficiale

HBO MAX ha diffuso il trailer ufficiale della serie tv il 25 Maggio 2020.

https://youtu.be/uZp_g271jpo

Love Life: la trama e il cast

Una serie di antologie che segue una persona diversa ogni stagione dalla loro prima storia d’amore fino alla loro ultima storia d’amore.  In Love Life protagonisti sono Anna Kendrick nel ruolo di Darby, Zoë Chao nel ruolo di Sara, Yang Sasha Compère nel ruolo di Mallory, Peter Vack nel ruolo di Jim e Lesley Manville in un ruolo ancora inedito. Nei ruoli ricorrenti troveremo Scoot McNairy nel ruolo di Bradley Field, John Gallagher Jr. e Kingsley Ben-Adir nel ruolo di Grant.

Love life, ecco tutti gli episodi;

Il primo episodio si intitolerà “Bradley Field” ed è scritto da Bridget Bedard. Il secondo episodio si intitolerà “Claudia Hoffman” ed è scritto da Megan Mercier. Il terzo episodio si intitolerà “Danny Two Phones” ed è scritto da Ali Liebegott. Il quarto episodio si intitolerà “Love Life” ed è scritto da Sam Boyd. Il quinto episodio si intitolerà “Luke Ducharme” ed è scritto da Sam Boyd. Il sesto episodio si intitolerà “Magnus Lund” ed è scritto da Brigitte Munoz-Liebowitz. Il settimo episodio si intitolerà “Magnus Lund Part II” ed è scritto da Brigitte Munoz-Liebowitz e Jack Moore. L’ottavo episodio si intitolerà “Sara Yang” ed è scritto da Ali Liebegott.

Justice League: l’attore di Darkseid non è “arrabbiato” con Thanos

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Ray Porter, l’attore che ha interpretato Darkseid nella Snyder Cut di Justice League, ha condiviso i suoi pensieri in merito al fatto che il Thanos dell’Universo Cinematografico Marvel abbia debuttato prima del “il tiranno di Apokolips” sul grande schermo. Thanos è indubbiamente uno dei più grandi antagonisti del MCU, responsabile della morte di alcuni degli eroi più amati, tra cui Gamora, Visione, Vedova Nera e Iron Man.

Al contrario, Darkseid non ha ricevuto lo stesso tipo di trattamento da un punto di vista tanto narrativo quanto cinematografico. Inizialmente, il personaggio avrebbe dovuto giocare un ruolo chiave all’interno di Justice League, al pari di quanto fatto da Thanos in Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Purtroppo, dopo che Snyder decise di abbandonare il film, il personaggio venne tagliato dalla versione che abbiamo visto al cinema.

Fortunatamente, Darkseid è rimasto nella Snyder Cut di Justice League, che debutterà ufficialmente il prossimo anno su HBO Max. Già in passato Snyder aveva condiviso dettagli inediti sulla presenza Darkseid nella sua versione del cinecomic, rivelando che Porter aveva completato tutte le sue scene. Eppure, il personaggio DC ha avuto un destino cinematografico completamente diverso rispetto a quello del “rivale” Marvel, nonostante quest’ultimo – nei fumetti – sia proprio ispirato a Darkseid.

L’attore di Darkseid nella Snyder Cut di Justice League non è “arrabbiato” con Thanos…

In una recente intervista con TheFilmJunkee, Ray Porter ha parlato proprio del debutto del personaggio di Thanos nel MCU e del fatto che il suo Darkseid non abbia ricevuto la stessa gloria e la medesima attenzione. Prima ha ironizzato, dichiarando: “Datemi quel Guanto!”, poi ha parlato della sua ammirazione per la performance di Josh Brolin. Tuttavia, ha anche ammesso quanto segue:

“È stata un po’ una seccatura che ci fosse un personaggio come Thanos nei film sui Vendicatori e che in Justice League le cose siano andate diversamente… è vero, c’era Steppenwolf, ma non è la stessa cosa. O almeno, non credo. C’è stato un incredibile lavoro per quanto riguarda il film. Ma ad ogni modo non sono arrabbiato per come le cose sono andate a finire.”

Vi ricordiamo che la Justice League Snyder Cut uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO MAX che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA, o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss WhedonNel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche: Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley CollerGoeff Johns e Ben Affleck stesso.

Star Wars IX: i piani originali per la morte del Generale Hux

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Star Wars IX: i piani originali per la morte del Generale Hux

Anche nella sceneggiatura di Duel of the Fates, la versione di Star Wars Episodio IX ad opera di Colin Trevorrow, era prevista la morte del personaggio del Generale Armitage Hux interpretato da Domhnall Gleeson; tuttavia, la scena in questione nello script di Trevorrow era molto più dark rispetto a quella che abbiamo visto ne L’Ascesa di Skywalker di J.J. Abrams, episodio che ha diviso in maniera significativa tanto la critica quanto il pubblico.

Prima dell’uscita de L’Ascesa di Skywalker, i fan si erano già ampiamente divisi a proposito de Gli Ultimi Jedi di Rian Johnson; tuttavia, rispetto a Episodio VIII, il quantitativo di critiche e disappunto da parte degli appassionati è stato indubbiamente minore. In origine, Colin Trevorrow avrebbe dovuto dirigere Episodio IX, ma alcune “divergenze creative” con la Lucasfilm lo hanno spinto ad abbandonare il progetto; così, la casa di produzione ha incaricato nuovamente J.J. Abrams – già regista de Il Risveglio della Forza – della regia.

Nonostante una solida base di fan, l’ambizioso lavoro di Abrams sul capitolo finale della saga degli Skywalker è stato criticato per diversi motivi. Adesso, grazie a Screen Rant, veniamo a conoscenza del fatto che nella sceneggiatura di Duel of the Fates, il regista di Jurassic World aveva in programma un finale molto diverso per il Generale Hux di Gleeson. Al contrario di quanto abbiamo visto ne L’Ascesa di Skywalker, in cui Hux muore per mano di Enric Pryde (Richard E. Grant), nella sceneggiatura di Trevorrow l’uscita di scena del personaggio doveva essere molto più oscura e… “trionfale”.

La morte del personaggio del Generale Hux pensata in origine per Star Wars IX

In un estratto della sceneggiatura originale, vengono illustrati i dettagli sulla morte originale del Generale Hux: “Hux si precipita nella sua camera lussureggiante e prende una delle tante spade laser che custodiva gelosamente. L’attiva e si trafigge da solo con la spada alla lama viola. Hux si inginocchia, la spada laser gli sporge dal petto, mentre fuori dalla finestra si vedono le navi del Primo Ordine che sparano.”

A quanto pare, Duel of the Fates avrebbe dovuto mostrarci un aspetto inedito di Hux, ossia il fatto che il Generale era un collezionista di manufatti sia Sith che Jedi, estremamente invidioso della sensibilità della Forza. Indubbiamente, però, la versione di Trevorrow è più adatta per un personaggio su cui avremmo forse dovuto saperne di più nell’arco dell’intera trilogia sequel.

Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran,con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Harry Potter: l’ispirazione per il nome di Severus Piton

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Harry Potter: l’ispirazione per il nome di Severus Piton

La scrittrice britannica J.K. Rowling ha rivelato attraverso il suo account Twitter ufficiale  l’ispirazione per il nome di Severus Piton (Severus Snape in originale), il professore di Pozioni della scuola di Hogwarts, nonché direttore della casa di Serpeverde, sicuramente uno dei personaggi più controversi della serie “magica” di Harry Potter, interpretato nelle trasposizioni cinematografiche dal compianto Alan Rickman.

Fin dall’arrivo di Harry ad Hogwarts, Severus Piton – definito dalla stessa Rowling un vero e proprio “antieroe” – ha sempre cercato di ostacolare i piani del Prescelto: alla fine della saga, però, il ruolo del maestro di Pozioni all’interno della storia viene completamente ribaltato e scopriamo che dietro le sue azioni apparentemente crudeli, si nasconde in realtà una persona estremamente coraggiosa che aveva a cuore soltanto il bene e la sicurezza di Harry.

Harry Potter e i Doni della Morte“, l’ultimo libro della serie, è uscito nel lontano 2007. Tuttavia, nonostante siano trascorsi quasi 13 anni da allora, la Rowling continua ancora oggi a condividere dettagli inediti e a svelare nuovi segreti sull’amato franchise. Di recente, una nuova rivelazione a proposito dell’origine del nome di Severus Piton rende la genesi del personaggio sicuramente meno controversa del suo ruolo all’interno della storia.

L’origine del nome di Severus Piton, uno dei personaggi più “controversi” di Harry Potter

Stando a quanto spiegato da J.K. Rowling in un nuovo tweet, il nome Severus proviene da una strada che la stessa Rowling era solita imboccare quando viveva a Clapham (distretto nel sud-ovest di Londra) e si recava a lavoro, prima di diventare la scrittrice famosa che tutti conosciamo e amiamo. La Rowling, però, ha anche spiegato che l’associazione è stata del tutto “involontaria”, e che solo anni dopo ha realizzato di aver scelto il nome Severus proprio in onore di quella strada che percorreva ogni giorno…

Nella saga di Harry Potter i nomi hanno sempre avuto un significato importante: quasi sempre, infatti, derivano o dalla mitologia o da altre opere. Ad esempio, sia il nome che il cognome di Remus Lupin alludono alla sua natura di lupo mannaro, così come il nome si Sirius Black fa riferimento alla sua forma animale, perché Sirio è una stella bianca della costellazione del Cane Maggiore. Tuttavia, in una serie come quella di Harry Potter, che presenta così tanti personaggi, ha senso che non tutti i nomi nascondano un significato simbolo o semplicemente più profondo.

Harry Potter è una serie cinematografica colossal fantasy basata sull’omonima saga letteraria di J.K. Rowling. È stata distribuita dalla Warner Bros. in otto lungometraggi che hanno accompagnato tutto il primo decennio del XXI secolo, da La pietra filosofale (2001) a I Doni della Morte – Parte 2 (2011). È terza tra le saghe con il maggior incasso di tutti i tempi (se non si tiene conto dell’inflazione), con 7.7 miliardi di dollari.

Justice League Snyder Cut potrebbe durare ben 4 ore

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Justice League Snyder Cut potrebbe durare ben 4 ore

La Justice League Snyder Cut, come viene ufficialmente intitolata, sarà un’impresa mastodontica, con un budget totalmente dedicato ed una post-produzione che sarà lunga come qualsiasi lavorazione di un film inedito. Inoltre sappiamo da oggi che il budget assegnatoli sarà anche utilizzato per la colonna sonora, anche se non sappiamo se la sua versione avrà ancora le musiche originali di Junkie XL, e non quelle di Danny Elfman, subentrato al compositore proprio con l’avvento di Joss Whedon al timone del film.

Ebbene secondo un nuovo report abbiamo appreso che la visione originale del regista potrebbe durare ben 4 ore. Inoltre a quanto sembra c’è una possibilità che il film possa essere suddivisa in sei capitoli facilmente fruibili. Come vi abbiamo rivelato ieri la WB sta affidando a Zack Snyder  20-30 milioni di dollari per finire anche la post-produzione sul suo film, tra cui VFX e la colonna sonora.

Justice League Snyder Cut ad episodi?

Ciò che verrà esattamente aggiunto al film rimane ancora un mistero, ma un’opera così lunga può voler dire solo una cosa, che Zack Snyder ha molto – e intendiamo molto  – che ci vuole mostrarci. Forse potremo finalmente vedere un quadro più definitivo della visione di Snyder, e magari che ci faccia comprendere ad esempio il viaggio indietro nel tempo di The Flash in Batman v Superman.

In merito alla possibilità del film che possa diventare una sorta di racconto seriale in se episodi al momento pare che non sia stato ancora deciso ma sicuramente il nuovo taglio ci riserverà diverse sorprese dato che ora sappiamo che coinvolgerà Darkseid. Che dire, ora che il film è stato finalmente confermato immaginiamo che inizieremo a saperne molto di più presto, dunque non resta che aspettare ulteriori notizie. 

Vi ricordiamo che la Justice League Snyder Cut uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO MAX che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA, o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss WhedonNel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Zack Snyder condivide la prima foto a colori di Ryan Choi nella Justice League Snyder Cut

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Quelli che stiamo vivendo sono giorni particolarmente intensi per Zack Snyder e la cosiddetta Justice League Snyder Cut, che è stata annunciata mercoledì scorso. Ebbene dopo avervi rivelato quanto costerà la riedizione del film e la conferma della presenza di un supervillain, oggi il noto regista ha diffuso la prima foto ufficiale di uno dei personaggi tagliati nel film.

Si tratta di Ryan Choi AKA The Third Atom, un noto personaggio che appare nell’universo DC. Il regista aveva già condiviso un paio di scatti dell’attore Orion Lee nel ruolo prima d’ora, ma questo è il nostro primo sguardo a colori come Choi. L’attore è stato accreditato nella versione theatrical della Justice League ma come scienziato degli STAR Labs appare solo sullo sfondo. Chiaramente, nel taglio di Snyder avrà sicuramente un ruolo più normale e certamente recupererà il suo ruolo e nome originale.

Da quando Snyder ha girato Justice League The CW ha introdotto la sua versione di Ryan Choi nel Arrowverse. Osric Chau è apparso come il personaggio nel crossover “Crisis on Infinite Earths“. Tuttavia, deve ancora indossare il ruolo di Atomo di Ray Palmer. Tuttavia non crediamo che Choi diventi l’eroe destinato nel film. Ma farà comunque piacere ai fan di vedere la visione originale del personaggio. Che dire, non resta che aspettare ulteriori notizie in merito al film. Nel frattempo godiamoci questa nuova energia che sta arrivando dal DC Universe.

Vi ricordiamo che la Justice League Snyder Cut uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO MAX che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA, o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss WhedonNel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Fonte: Vero

 

 

Anna Ferzetti: 10 cose che non sai sull’attrice

Anna Ferzetti: 10 cose che non sai sull’attrice

Con una filmografia di pochi ma ben selezionati progetti, l’attrice Anna Ferzetti si è distinta negli ultimi anni come una personalità meritevole d’interesse all’interno del panorama cinematografico e televisivo nazionale. In particolare, ha conquistato critica e pubblico grazie ai suoi ruoli brillanti in prodotti giovanili o in apprezzate commedie.

Ecco 10 cose che non sai di Anna Ferzetti.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Anna Ferzetti Instagram

Anna Ferzetti: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice debutta al cinema con il film Into the Stones (2012), per poi comparire nel thriller St@lker (2014), con Anna Foglietta. Successivamente, recita in titoli come Short Skin – I dolori del giovane Edo (2014), Slam – Tutto per una ragazza (2016), con Luca Marinelli, Il colore nascosto delle cose (2017), con Adriano Giannini, Terapia di coppia per amanti (2017), Finding Camille (2017), All My Loving (2019), e Domani è un altro giorno (2019), con Marco Giallini e Valerio Mastandrea.

9. Ha preso parte a produzioni televisive. La carriera della Ferzetti ha inizio in televisione con ruoli nei film Puccini (2009) e Pane e libertà (2009), per poi proseguire con la partecipazione ad alcuni episodi di serie TV come Caccia al re – La narcotici (2011), Il commissario Rex (2011) e Benvenuti a tavola (2013). Ottiene poi ulteriore notorietà con il ruolo di Teresa in Il tredicesimo apostolo: La rivelazione (2014). Dal 2016 al 2018 recita in Rocco Schiavone, per poi interpretare Paola nella celebre serie SKAM Italia (2018), prendendo però parte solo alla prima stagione. Nel 2020 è attesa nella nuova serie Netflix Curon.

8. Ha ottenuto dei significativi riconoscimenti. Grazie al suo ruolo nel film Domani è un altro giorno, l’attrice ha ricevuto numerosi apprezzamenti da parte della critica e dell’industria stessa. In seguito, è stata nominata come miglior attrice non protagonista ai Nastri d’argento e ai David di Donatello. Anche se non ha riportato vittorie, la Ferzetti ha così avuto modo di affermarsi ulteriormente all’interno del panorama cinematografico italiano.

Anna Ferzetti: la sua biografia

7.  Ha vissuto a Londra. Dopo aver completato gli studi presso una scuola tedesca a Roma, l’attrice si trasferì a vivere per alcuni anni a Londra, dove ha svolto diversi lavori. Desiderosa di perseguire la carriera nel mondo dello spettacolo, rientrò infine in Italia per studiare recitazione nella capitale, dove tutt’ora vive.

Anna Ferzetti è su Instagram

6. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network con un profilo seguito da 16,4 mila persone. All’interno di questo è solita condividere immagini promozionali dei suoi progetti futuri, ma anche numerose foto scattate in compagnia di amici e colleghi, durante momenti di svago quotidiano. Arricchiscono il profilo anche curiosità generali e suoi pensieri sul mondo.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Anna Ferzetti padre

Anna Ferzetti e Pierfrancesco Favino

5. È la compagna del noto attore. La Ferzetti è anche nota per essere la moglie del noto attore Pierfrancesco Favino. La coppia si formò nel 2003, ed oggi hanno due figlie. Molto riservati, i due non sono soliti parlare della propria vita privata, e anzi tendono a tenere ben separata questa da quella lavorativa. Sul profilo Instagram di lei, però, è possibile ritrovare alcune foto di loro momenti passati insieme.

4. Non sono sposati. Benché spesso venga creduto il contrario, la coppia non si è mai ufficialmente sposata. In diverse occasioni i due hanno parlato di questo come un evento che prima o poi potrebbe avere luogo, ma per il momento la cosa sembra non avere molta importanza, e certamente non pregiudica minimamente la loro stabilità come coppia.

Anna Ferzetti: chi è suo padre

3. È la figlia di un noto attore. L’attrice è la figlia di Gabriele Ferzetti, noto interprete italiano la cui carriera copre un arco che va dagli anni Quaranta sino ai primi del Duemila. L’attore è in particolare noto per essere stato il protagonista maschile del film L’avventura. La figlia Anna ereditò da lui la passione per la recitazione.

Anna Ferzetti in SKAM Italia

2. Ha avuto un ruolo nella celebre serie. SKAM Italia è oggi una delle più celebri serie italiane legate al mondo giovanile e alle sue tematiche. Nata come webserie, SKAM è poi stata promossa a vera e propria serie dato il grande successo ottenuto. Comparsa solamente nella prima stagione, l’attrice ha ricoperto il ruolo di Paola, la madre della protagonista Eva.

Anna Ferzetti: età e altezza

1. Anna Ferzetti è nata a Roma, Italia, nel 1982. L’attrice è alta complessivamente 176 centimetri.

Fonte: IMDb

Carlo Buccirosso: 10 cose che non sai sull’attore

Carlo Buccirosso: 10 cose che non sai sull’attore

 Tra i più brillanti attori della sua generazione, Carlo Buccirosso viene spesso ricordato per i suoi ruoli in alcune popolari commedie, ma chi ha avuto modo di osservarlo in film più complessi avrà certamente notato le sue grandi doti, che gli permettono di spaziare attraverso i generi. Memorabili sono infatti anche i suoi ruoli drammatici, dove l’attore risulta particolarmente convincente.

Ecco 10 cose che non sai di Carlo Buccirosso.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Carlo Buccirosso Instagram

Carlo Buccirosso: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema con il film L’ultima scena (1988), per poi ottenere maggior popolarità con L’amico del cuore (1998), Febbre da cavallo – La mandrakata (2002), Le barzellette (2004), In questo mondo di ladri (2004), ed Eccezzziunale veramente – Capitolo secondo… me (2006). Ottiene poi grandi riconoscimenti per il suo ruolo nel film Il divo (2008), con Toni Servillo. Negli anni successivi recita in titoli come, La grande bellezza (2013), La gente che sta bene (2014), Song’e Napule (2014), Noi e la Giulia (2015), di Edoardo Leo, Mamma o papa? (2017), con Paola Cortellesi, Ammore e Malavita (2017), con Giampaolo Morelli, 5 è il numero perfetto (2019) e Sono solo fantasmi (2019).

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso degli anni, Buccirosso ha acquisito una buona fama anche sul piccolo schermo, recitando nella serie Un ciclione in famiglia (2006-2008). Ha poi recitato nei film VIP (2008) e Finalmente una favola (2008). Nel 2010 è invece il commissario Sergio Di Mauro nella miniserie Due imbroglioni e… mezzo!, con protagonista Claudio Bisio. Da quel momento, l’attore si dedicherà principalmente al cinema, tornando in televisione soltanto nel 2019 per il ruolo di Alessandro Vitali in Imma Tataranni – Sostituto procuratore.

8. Ha vinto un importante premio. Ad oggi l’attore vanta quattro nomination al premio David di Donatello, tutte come miglior attore non protagonista. La sua prima volta è nel 2009 per il film Il divo, mentre nel 2015 è candidato per Noi e la Giulia, grazie al quale vince poi il premio. Verrà candidato nuovamente nel 2018 per Ammore e malavita e nel 2020 per 5 è il numero perfetto. 

Carlo Buccirosso è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da46 mila persone. All’interno di questo- l’attore è solito condividere immagini riguardanti i suoi progetti da interprete, siano essi per il cinema, la televisione o il teatro. Non mancano poi messaggi diretti ai suoi fan, come anche immagini scattate in momenti di svago.

Carlo Buccirosso: chi è sua moglie

6. È estremamente riservato. Della vita privata dell’attore si sa poco o nulla. Alcune voci indicano che ad oggi abbia una compagna, ma sulla sua identità non sono state rilasciate informazioni. Buccirosso è infatti particolarmente riservato, e non condivide minimamente dettagli a riguardo. Anche i suoi profili social non lasciano trasparire alcun indizio.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Carlo Buccirosso Il Divo

Carlo Buccirosso in La rottamazione di un italiano perbene

5. È tornato a recitare a teatro. Grande e intramontabile amore dell’attore è il teatro. Nel corso della sua carriera non ha infatti mai dimenticato di dedicarvisi, e nel 2019 è tornato a calcare il palcoscenico con lo spettacolo La rottamazione di un italiano perbene, da lui scritto, diretto ed interpretato. Nell’opera Buccirosso dà vita ad Alberto Pisapìa, ristoratore in crisi per via delle numerose difficoltà economiche.

Carlo Buccirosso e Biaggio Izzo

4. Ha recitato più volte con il celebre comico. Nel corso della sua carriera Buccirosso ha dato vita a diversi sodalizzi artistici. Tra questi, vi è quello con l’attore Biaggio Izzo, con il quale ha lavorato in diversi spettacoli teatrali e nei film L’amico del cuore, Le barzellette e Un’estate ai Caraibi. Provenienti dalla stessa città, i due hanno spesso incarnato il ruolo del napoletano in giro per l’Italia o per il mondo.

Carlo Buccirosso in Il divo

3. Ha interpretato un noto politico italiano. Nel film dedicato alla figura di Giulio Andreotti, l’attore ha interpretato il ruolo di Paolo Pomicino, noto politico degli anni Settanta e Ottanta che ha ricoperto diverse cariche ministeriali sotto il governo della Democrazia Cristiana. Per la sua interpretazione, l’attore si è sottoposto ad un processo di trucco volto a fargli acquisire somiglianza con il vero Pomicino.

Carlo Buccirosso in La grande bellezza

2. Ha un ruolo nel film vincitore dell’Oscar. Buccirosso è poi tornato a collaborare con il regista Paolo Sorrentino per il film La grande bellezza, vincitore dell’Oscar al miglior film straniero. Qui, recita nel ruolo di Lello Cava, ricco venditore all’ingrosso di giocattoli, facente parte della decadente fauna in cui il protagonista Jep Gambardella si imbatte nel suo percorso attraverso Roma.

Carlo Buccirosso: età e altezza

1. Carlo Buccirosso è nato a Napoli, Italia, il 7 luglio 1954. L’attore è alto complessivamente 168 centimetri.

Fonte: IMDb

Batman & Robin: lo sceneggiatore si scusa per aver fatto un brutto film

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Che tutti reputino Batman & Robin, il film del 1997 con George Clooney del un brutto film è risaputo. Ma forse non tutti sanno che anche lo sceneggiatore del film lo considera tale, almeno non fino ad oggi!

I supereroi sono diventati il ​​genere più popolare e di successo finanziario nell’industria cinematografica odierna. Si potrebbe dire che l’uscita di X-Men nel 2000 abbia dato il via a questa mania o forse Spider-Man di Sam Raimi due anni dopo, che è diventato il primo film a incassare oltre $ 100 milioni nel suo weekend di apertura. Ma in realtà, c’erano già due importanti franchise di supereroi prima della fine del secolo particolarmente attivi. Stiamo parlando di Superman e Batman, entrambi proprietà della DC e della Warner Bros. Su ognuno di loro sono stati prodotti quattro film, con la quarta “puntata” che ha affossato entrambi i franchise. Nel caso del cavaliere oscuro, fu il Batman & Robin che ha letteralmente ucciso il genere per molto anni a venire, e da quant apprendiamo oggi anche il suo sceneggiatore è d’accordo.

Akiva Goldsman, che ha scritto sia Batman Forever sia Batman & Robin, ha parlato con Collider del franchise e ha ammesso che nonostante le buone intenzioni, hanno realizzato un brutto film: “Per quanto riguarda Batman e Robin , quel film mi ha un po’ confuso le idee. Voglio dire, non intendevamo fare un brutto film – lo giuro, nessuno pensava “Sara orrendo –  Voglio dire, ecco l’ironia: c’era una bobina che era stata messa insieme a metà [delle riprese], dove in realtà tutto sembrava molto oscuro in un modo interessante. Poi sappiamo che è venuto un po’ così. Penso che siamo tutti dispiaciuti. “

Che dire, sono passati ventitré anni, quindi penso che tutti noi lo abbiamo ormai superato. Dopotutto, se non fosse stato le azioni esagerate in stile Adam West, i capezzoli del costume e i costanti giochi di ghiaccio di Mr. Freeze, non ci sarebbe stata la necessità di un riavvio e dunque non avremmo mai visto la trilogia di The Dark Knight di Christopher Nolan. Quindi, come si dice,  non tutti i male vengono per nuocere.

Avengers: Infinity War, ecco la scena di un eroe importante tagliata dal film

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Come molti di voi sanno Avengers: Infinity War ha riunito praticamente tutti gli eroi Marvel che fanno parte nell’MCU, con la sua durata di 2 ore e 30 minuti è riuscito a riunire sotto la stessa pellicola i Vendicatori, i Guardiani e molti altri. Quindi, a differenza dei precedenti film corali del Marvel Cinematic Universe, come Spider-Man Homecoming e Black Panther o Captain America: Civil Warnon c’è stato spazio per introdurre nuovi importanti eroi nell’universo cinematografico.

Ma come qualcuno di voi forse saprà, una delle prime bozze di sceneggiatura del film conteneva l’introduzione di un famosissimo eroe Marvel, NOVA. Ma forse fino ad oggi nessuno conosce quale sarebbe stato effettivamente il suo ruolo nel film. Ebbene oggi finalmente scopriamo molto di più riguardo a questo eroe che è stato poi tagliato dal film in fase di riscrittura.

A rivelare ulteriori dettagli sul fatto che Richard Rider non è riuscito ad entrare nella trama del film sono stati gli sceneggiatori di Infinity War Christopher Markus e Stephen McFeely e l’occasione è stata un’intervista per celebrare l’uscita del film: “È stata un’idea iniziale” – ha rivelato Markus – “ma avevamo appena raggiunto una massa critica di nuovi personaggi, e dopo esserci sbarazzati della sequenza su Xandar, non aveva più molto senso la sua presenza”

Ma quale sequenza di Avengers Infinity War che conteneva NOVA è stata tagliata?

La sequenza di Xandar a cui Markus si riferisce era la scena d’apertura originale di Infinity War –  l’attacco di Thanos su Xandar per rivendicare la Gemma del Potere. Nel film stesso, questo è solo accennata, ma le prime bozze di sceneggiatura includevano una epica scena nel quale le forze del Titano Pazzo distruggevano i Nova Corp, dando il via al processo che poi portava Rider a diventare l’unico portatore della SUPER Nova, come per i fumetti. Ma come dice Markus, alla fine la scena è stata tagliata per il limitato tempo a disposizione, e con esso anche il noto personaggio Marvel.

Al momento non sappiamo con certezza se ci sarà modo e spazio per vedere finalmente il personaggio ma quel che è certo è che il set-up per il debutto di Rider è già lì pronti in attesa di essere rivelato e un film di Nova  sembra inevitabile. Infatti è noto che la Marvel sta lavorando da tempo per portarlo nell’MCU. Al momento, tuttavia, questa non sembra essere una priorità per lo studio e sembra più probabile che proveranno a introdurlo di nascosto in un altro film per capire se possa far innamorare i fan. Questo film con ogni probabilità potrebbe essere Guardiani della Galassia Vol 3 attualmente in sviluppo, dunque non resta che aspettare ulteriori sviluppi.

Avengers: Infinity War è il film del 2018 diretto da Joe Russo, Anthony Russo con Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett Johansson. I supereroi Marvel più amati di sempre sono tornati sul grande schermo con una nuova, adrenalinica avventura in Avengers: Infinity War. diretto da Anthony e Joe Russo e prodotto da Kevin Feige., anche in 3D. In un viaggio cinematografico decennale senza precedenti, il nuovo film Marvel Avengers: Infinity War abbraccia l’intero Universo Cinematografico Marvel e porta sul grande schermo la più grande e fatale resa dei conti di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati dovranno essere pronti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo impeto di devastazione e rovina porti alla fine dell’universo.

Wonder Woman 1984: la Golden Eagle a 360°

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Wonder Woman 1984: la Golden Eagle a 360°

Una nuova action figure di Wonder Woman 1984 di Hot Toys ci offre uno sguardo dettagliato all’armatura dell’aquila reale di Diana. Il sequel di Wonder Woman, che ha riscosso un enorme successo nel 2017, porterà Diana e un redivivo Steve negli anni ’80. Lì si uniranno a Maxwell Lord, interpretato da Pedro Pascal, e Barbara Anne Minerva / Cheetah, con il volto di Kristen Wiig. Ma il film includerà anche Themyscira e le Amazzoni, grazie a scene di flashback, e l’eroina combattere indossando la Golden Eagle.

Il costume in questione ha debuttato la scorsa estate, in un poster del film. Nei fumetti, Diana indossa per la prima volta l’armatura alla fine degli anni ’90, quando è impegnata in una lotta contro Lex Luthor e altri cattivi della DC Comics. L’Armatura dell’Aquila reale è qualcosa che Diana indossa solo quando ha bisogno di protezione extra in una battaglia. C’è da chiedersi quale sia la minaccia, in questo film, che spinge Diana ad indossare la Golden Eagle, visto chi ha già affrontato senza di essa.

La figure di Wonder Woman 1984 con la Golden Eagle

Fortunatamente, Hot Toys (via Sideshow) ci presenta una interessante distrazione, in attesa di scoprire chi sarà così potente da costringere Diana a indossare quel costume da battaglia. Il famoso marchio di giocattoli ha presentato una figure realistica di Diana nella sua armatura Golden Eagle. La figura è alta circa 30,5 cm e presenta due serie di ali intercambiabili, di cui una per il volo. Viene fornito anche di un set di tre paia mani, con una appositamente creata per impugnare il lazo della verità di Estia.

Vi ricordiamo che Wonder Woman 1984 uscirà il 14 agosto 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

“Il film racconterà un lasso di tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi. Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le corde del cuore.“ 

L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal.

Justice League: confermato Darkseid nella Snyder Cut

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Justice League: confermato Darkseid nella Snyder Cut

Dopo l’annuncio sull’imminente arrivo della Snyder Cut di Justice League, cominciano a susseguirsi report e notizia in merito a cosa aspettarci dalla visione originale di Zack Snyder del tormentato film del 2017. Ebbene dopo l’annuncio ufficiale e il report sul costo di produzione che l’operazione avrà, nei giorni scorsi il The Hollywood Reporter ha rivelato un lungo approfondimento sull’operazione.

La cosiddetta Justice League Snyder Cut non è un’operazione isolata, anzi è stata una scelta ben precisa da parte della Warner Bros che come sappiamo ha deciso finalmente di giocarsi le sue carte nella cosiddetta guerra dello streaming. Infatti, dopo anni di incertezze lo studios ha rotto gli indugi e deciso di utilizzare il brand HBO, ormai diventato sinonimo di grandi serie di qualità, per lanciare negli USA HBO MAX, il servizio streaming che farà capo a tutto l’inventario WarnerMedia. Non a caso lo studios ha da tempo avviato una politica di revival, come quello su Friends, e non è un caso che i rinnovi in Europa della programmazione della famosa sit-com sono a scadenza ben precisa.

Il lancio di HBO Max è imminente e anche senza la pandemia di Coronavirus che distrugge le economie di tutto il mondo, e probabile che molte persone non potranno permettersi  una miriade di abbonamento che ad oggi conta quello di Netflix, Amazon Prime, Apple TV, Starsplay, Nowtv, Disney Plus. Tuttavia WarnerMedia crede ancora che saranno in grado di convincere la gente a sborsare soldi per un altro servizio. Con oltre 10.000 ore di contenuti in allestimento che saranno resi disponibili grazie a loro profondo catalogo di film e programmi TV, con altri da aggiungere dopo il lancio, HBO Max è senza dubbio un’offerta allettante. La domanda per noi italiani sarà un’altra, vedremo mai il servizio anche in Italia? probabilmente ci toccherà aspettare come accaduto per Netflix

Cosa c’entra la concorrenza sulle piattaforme streaming e la Justice League Snyder Cut?

Ma cosa c’entra tutto questo con la Justice League Snyder Cut vi starete chiedendo voi? ebbene centra e come perché un brand come quello della DC e supereroi del calibro di Batman, Superman e Wonder Woman hanno una grande presa nel pubblico americano e non solo, dunque è probabile che il film è parte di una precisa strategia di prodotto che accompagnerà l’avvento della nuova piattaforma. Ad oggi sappiamo che arriverà sulla piattaforma nel 2021 e includerà una tonnellata di contenuti inediti che non abbiamo visto nel taglio dato al film da Joss Whedon. Cosa, esattamente, vedremo, non possiamo ancora dirlo, ma grazie a THR, sappiamo che vedremo Darkseid, il famoso supervillain dell’universo DC. 

L’iconico cattivo della DC apparirà nel taglio inedito della Snyder Cut e mentre non è chiaro quanto grande sarà il suo ruolo, possiamo immaginare che sarà coinvolto in modo sostanziale nell’arco narrativo originale del film, soprattutto grazie a tutto il materiale pubblicato sul personaggio dal regista in forma di di storyboard, scene tratte da scene cancellate. Quel che certo è che Zack aveva grandi, grandi piani per il personaggio e sarà affascinante scoprire come sarà la sua visione originale.

Vi ricordiamo che la Justice League Snyder Cut uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO MAX che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA, o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss WhedonNel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Francesco Di Leva: 10 cose che non sai sull’attore

Francesco Di Leva: 10 cose che non sai sull’attore

Distintosi tra cinema, televisione e teatro, Francesco Di Leva è oggi uno dei più promettenti interpreti italiani. Attore brillante e in grado di assumere ruoli molto diversi tra loro, ha dato prova nel corso degli anni di saper scegliere i progetti più adatti a sé, arricchendoli con la propria presenza e il proprio carisma. Apprezzato dalla critica, l’attore è oggi uno dei nomi più richiesti per il cinema nazionale.

Ecco 10 cose che non sai di Francesco Di Leva.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Francesco Di Leva Gomorra

Francesco Di Leva: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. Tra i primi ruoli ricoperti dall’attore per il cinema vi è quello nel film erotico La donna lupo (1999). Successivamente recitò per titoli come Pater familias (2003), Mater Natura (2005), Noi credevamo (2008) e Una vita tranquilla (2010), con Toni Servillo. Successivamente, grazie alla notorietà raggiunta, prende parte a film come Milionari (2014), La stoffa dei sogni (2014), con Sergio Rubini, Natale col boss (2015), Caccia al tesoro (2017), Metti la nonna in freezer (2018), con Miriam Leone, e Bob & Marys – Criminali a domicilio (2018), con Rocco Papaleo. Nel 2019 è protagonista del film Il sindaco del rione Sanità.

9. Ha preso parte a produzioni televisive. All’inizio della sua carriera, Di Leva ha preso parte a titoli televisivi come il film Un nuovo giorno (1999) e le serie La squadra (2003), R.I.S. – Delitti imperfetti (2006), Crimini (2006) e Squadra antimafia – Palermo oggi (2010). Nel 2013 diventa celebre grazie al suo ruolo nella serie Il clan dei camorristi, dove recita accanto a Stefano Accorsi.

8. Ha ricevuto importanti riconoscimenti. Negli ultimi anni l’attore ha attirato su di sé le attenzioni della critica e dell’industria, che lo ha in particolare apprezzato nei suoi ruoli per i film Una vita tranquilla e Il sindaco del rione Sanità. Per questi, è infatti stato candidato rispettivamente come miglior attore non protagonista e miglior attore protagonista ai David di Donatello, nel 2011 e nel 2020.

Francesco Di Leva è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network con un profilo seguito da 13,7 mila persone. All’interno di questo, Di Leva è solito condividere prevalentemente immagini promozionali dei suoi progetti da interprete, sia attraverso articoli sia attraverso interviste rilasciate. Non mancano però anche immagini della sua quotidianità.

Francesco Di Leva: ha una moglie?

6. È molto riservato. Della vita privata dell’attore si sa poco e nulla. Di Leva è più interessato a dar vita a discorsi sul proprio mestiere che sulla sua sfera sentimentale. Neanche dai suoi profili social è possibile determinare se abbia o meno una moglie.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Francesco Di Leva Il sindaco del rione Sanità

Francesco Di Leva a teatro con Gomorra

5. Ha recitato nello spettacolo teatrale tratto dal romanzo. Nel 2007, l’attore è protagonista dell’adattamento teatrale del libro di Saviano, divenuto in seguito un film e una serie TV. Lo spettacolo, realizzato con il Teatro Stabile di Napoli, permise a Di Leva di ottenere grande visibilità a livello nazionale, e contribuendo alla maggior offerta di ruoli al cinema e in televisione.

Francesco Di Leva in Il clan dei camorristi

4. Era attratto dalla negatività del personaggio. Nella serie Il clan dei camorristi, l’attore ha ricoperto il ruolo dello spietato Ciccio Capuano. Nel parlare del personaggio, Di Leva ha affermato di essere da subito rimasto affascinato dalla sua malvagità. Per l’attore si tratte del classico “fascino del male”, e desideroso di comprenderne i meccanismi accettò il ruolo.

3. Ha studiato a lungo per il ruolo. Per poter dar vita ad un realistico ritratto del personaggio, l’attore si è concentrato sul ricostruire le fasi di quella che può essere realmente la vita di un boss malavitoso. In particolare, Di Leva ha puntato tutto sull’imprevedibilità di Capuano, elemento che lo rende tanto pericoloso.

Francesco Di Leva è Il sindaco del rione Sanità

2. Prova sentimenti contrastanti per il personaggio. Di Leva ha raccontato di essersi trovato davanti ad una grande sfida nell’interpretare Antionio Barracano, protagonista del film. In quanto attore, un ruolo del genere è per lui un’occasione magnifica, ma come uomo lo disprezza fortemente. Per lui è stato dunque complesso non giudicare il personaggio, ma limitarsi a dargli vita in modo oggettivo.

Francesco Di Leva: età e altezza

1. Francesco Di Leva è nato a Napoli, Italia, il 4 settembre 1978. L’attore è alto complessivamente 172 centimetri.

Fonte: IMDb

Joel McHale: 10 cose che non sai sull’attore

Joel McHale: 10 cose che non sai sull’attore

Celebre protagonista di una delle più note sit-com degli ultimi anni, Joel McHale ha negli consolidato la propria notorietà recitando in noti titoli tanto per la televisione quanto per il cinema. Ancora oggi l’attore non manca di reinventarsi continuamente di ruolo in ruolo, ottenendo la benevolenza della sua numerosa schiera di fan.

Ecco 10 cose che non sai di Joel McHale.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Joel McHale moglie

Joel McHale: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore esordisce con un piccolo ruolo nel film Spider-Man 2 (2004), per poi ottenere maggior notorietà grazie a titoli come The Informant! (2009), con Matt Damon, Un anno da leoni (2011), Ted (2012), con Mark Wahlberg, Insieme per forza (2014), Liberaci dal male (2014) e Natale con i tuoi (2014), dove recita accanto a Robin Williams. Di recente ha invece recitato in Assassination Nation (2018), Game Over, Man! (2018) e Pupazzi senza gloria (2018), con Melissa McCarthy. Nel 2020 è invece tra i protagonisti del thriller Becky.

9. È noto per i suoi ruoli televisivi. A conferire grande popolarità all’attore, è la serie Community, dove recita dal 2009 al 2015 nel ruolo di Jeff Winger, recitando accanto all’attore Donald Glover. Terminata la serie, l’attore prende parte ad alcune puntate di noti titoli come X-Files (2016-2018), Santa Clarita Diet (2018-2019), The Rookie (2019) e Black-ish (2020). Nello stesso 2020 recita nel ruolo di Starman nella serie Stargirl.

8. Si è distinto come doppiatore. Nel corso della sua carriera, McHale ha inoltre preso parte in qualità di doppiatore ad alcune celebri serie televisive animate, come anche ad alcuni lungometraggi per il cinema. Tra i primi si annoverano titoli come Robot Chicken (2007-2009), Phineas e Ferb (2011), Randy – Un Ninja in classe (2013-2015), BoJack Horseman (2015) e Rick and Morty (2017). Ha invece prestato la propria voce per i film Boog & Elliot 2 (2008) e Tappo – Cucciolo in un mare di guai (2019).

Joel McHale in Tiger King

7. Ha partecipato ad un episodio della serie. Nell’ottavo episodio della celebre docu serie Tiger King, distribuita su Netflix, l’attore è presente nel ruolo di sé stesso. Qui, in veste di conduttore, si occupa di intervistare alcuni dei protagonisti della serie, domandando loro in che modo sia cambiata la loro vita da quando hanno partecipato a tale programma.

Joel McHale: chi è sua moglie

6. Si è sposato prima di diventare famoso. Nel 1996, quando la sua carriera da attore doveva ancora prendere il via, McHale si è sposato con Sarah Williams, dando con lei vita a due figli, nati nel 2005 e nel 2008. La coppia vive ben lontana dalla mondanità, impegnandosi per avere una vita famigliare del tutto normale e più privata.

Parte delle cose che non sai sul film

Joel McHale Community

Joel McHale in Spider-Man 2

5. Ha avuto un cameo nel film. Ancora poco noto, l’attore compare con un piccolo ruolo in Spider-Man 2. È infatti riconoscibile nei panni di un impiegato nella banca dove avviene poi lo scontro tra l’uomo ragno e il Dottor Octopus. Il suo cameo è rimasto noto per essere particolarmente divertente, merito anche dell’espressività dell’attore.

Joel McHale in Ted

4. Ha recitato nel film comico. In Ted, storia di un dissacrante orso di peluche che prende vita, l’attore ha ricoperto il ruolo di Rex. Questi è lo squallido capo del personaggio interpretato dall’attrice Mila Kunis. Nel raffigurare tale personaggio, l’attore ha affermato di essersi potuto sbizzarrire a dar vita allo scorretto umorismo pensato dal regista Seth MacFarlane.

Joel McHale in Community

3. È il protagonista della serie. In Community, la sit-comedy che l’ha reso celebre, l’attore ricopre il ruolo del cinico avvocato Jeff Winger, a cui viene revocato il permesso di esercitare la sua professione in seguito alla scoperta che la sua laurea è falsa. Essendo il protagonista, l’attore è comparso in tutti i 110 episodi che compongono la serie.

2. È convinto che si farà il film tratto dalla serie. In una recente intervista, l’attore ha parlato del rinnovato interesse nei confronti di un ipotetico film su Community. Stando a quanto dichiarato, ora più che mai sembrerebbero esserci ottime possibilità che il progetto venga realizzato, riunendo il cast di attori a cinque anni dalla fine dell’apprezzata sit-com.

Joel McHale: età e altezza

1. Joel McHale è nato a Roma, in Italia, il 20 novembre 1971. L’attore è alto complessivamente 193 centimetri.

Fonte: IMDb

John David Washington: 10 cose che non sai sull’attore

John David Washington: 10 cose che non sai sull’attore

Sono bastati pochi film perché l’attore John David Washington si affermasse come uno dei nomi di punta del momento. Già protagonista di acclamati titoli, l’interprete ha dimostrato di possedere carisma e versatilità, elementi che gli hanno fatto guadagnare l’attenzione tanto della critica quanto dei principali autori di Hollywood, che subito l’hanno voluto nei propri film.

Ecco 10 cose che non sai di John David Washington.

Parte delle cose che non sai sull’attore

John David Washington padre

John David Washington: i suoi film e le serie TV

10. È protagonista di celebri lungometraggi. Ancora bambino, l’attore debutta sul grande schermo con un cameo nel film Malcolm X (1992). Cresciuto, Washington si dedica poi attivamente alla recitazione, recitando in titoli come Love Beats Rhymes (2017), Monsters and Men (2018) e All Rise (2018). La consacrazione arriva però grazie al ruolo da protagonista in BlackKklansman (2018), dove recita accanto ad Adam Driver. Nello stesso anno ha un ruolo anche in Old Man & the Gun, con Robert Redford. L’attore è ora atteso come protagonista del nuovo film di Christopher Nolan, Tenet (2020), dove reciterà con Robert Pattinson.

9. Ha recitato in una nota serie TV. Nel 2015 l’attore viene scelto per ricoprire uno dei ruoli principali nella serie Ballers, composta da cinque stagioni e andata in onda fino al 2019. Protagonista è l’attore Dwayne Johnson, nel ruolo di un giocatore di football in pensione che diventa ora manager finanziario di altri giocatori. Tra questi, vi è proprio il personaggio ricoperto da Washington.

8. Ha prodotto un film. Prima di debuttare come attore, Washington si è cimentato nel ruolo di produttore per il film Codice Genesi, film post apocalittico con protagonisti gli attori Denzel Washington e Gary Oldman. Attualmente, si tratta dell’unico caso fino ad ora in cui l’attore ha ricoperto tali vesti, ma ha più volte dichiarato che è questa un’attività che non esclude di riprendere in futuro.

John David Washington è su Instagram

7. Ha un account privato. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 326 mila persone. Contrariamente a quanto i personaggi pubblici fanno, Washington ha reso privato il proprio account, impedendo per tanto di vedere i post da lui pubblicati. Per poterlo fare, è necessario inviare la richiesta di poter seguire l’account, attendendo la conferma a riguardo.

John David Washington e il football

6. È stato un promettente giocatore. Prima di diventare un attore, Washington aveva intrapreso una carriera nel football professionistico. Iniziò nel 2006 facendo parte della squadra St. Louis Rams, dove giocò per un anno. In seguito, si trasferì nella tedesca Rhein Fire, ma il meglio di sé lo diede come membro, dal 2009 al 2012, dei Sacramento Mountain Lions. Quando nel 2012 la lega in cui giocava chiuse i battenti, Washington rinunciò a tale sport.

Parte delle cose che non sai sull’attore

John David Washington Tenet

John David Washington ha un celebre padre

5. È figlio di un due volte premio Oscar. Come il cognome potrà suggerire, John David è figlio di Denzel Washington. Fu proprio recitando accanto al padre nel film Malcolm X che l’attore ebbe il suo primo ruolo. Il cinema li ha poi riuniti con il film Codice Genesi, di cui John David era produttore. Oggi, questi sembra destinato a poter ricoprire una carriera ricca di successi come quella del padre.

John David Washington in Ballers

4. Con la serie ha unito le sue due passioni. Per l’attore la serie Ballers è stata un vero e proprio trampolino di lancio, e gli ha inoltre permesso di unire la sua passione per la recitazione con quella per il football. Avendo infatti per anni praticato tale sport, Washington è stato avvantaggiato nel risultare credibile ed estremamente preciso nel riprodurre le meccaniche di tale gioco.

John David Washington recita in Tenet

3. È il protagonista del film. Ormai particolarmente richiesto, l’attore sarà protagonista del film Tenet, previsto per l’estate del 2020. Come ogni film di Nolan che si rispetti, l’attore ha dichiarato di non essere autorizzato a rilasciare alcuna dichiarazione riguardo il film, e che l’unica cosa che può affermare è di non aver mai visto nulla di simile prima. Dal poco che si può intuire dal trailer, il tema sarà quello della reversibilità del tempo.

John David Washington non ha una fidanzata

2. È single. Durante alcune cerimone di gala, l’attore si è presentato in compagnia di sua madre. Ciò ha spinto molti a chiedersi se nella vita privata di Washington via sia una persona speciale, e sembra che attualmente egli sia single. Tuttavia, l’attore si è dimostrato molto riservato, e pertanto non è possibile essere certi di tale ipotesi.

John David Washington: età e altezza

1. John David Washington è nato a Los Angeles, in California, Stati Uniti, il 28 luglio 1984. L’attore è alto complessivamente 175 centimetri.

Fonte: IMDb

L’amore bugiardo – Gone Girl: 10 cose che non sai sul film

L’amore bugiardo – Gone Girl: 10 cose che non sai sul film

Ad oggi, L’amore bugiardo – Gone Girl è l’ultimo film uscito al cinema del regista David Fincher. Maestro del thriller, anche in questo caso l’autore di The Social Network costruisce un intricato gioco di inganni e sospetti, con il quale riesce a tenere lo spettatore con il fiato per oltre due ore e venti. Interpretato dagli attori Ben Affleck e Rosamund Pike, il film si è affermato come uno dei più acclamati del 2014.

Ecco 10 cose che non sai di L’amore bugiardo – Gone Girl.

Parte delle cose che non sai sul film

L'amore bugiardo finale

L’amore bugiardo – Gone Girl: la trama del film

10. È basato su di un’inspiegabile scomparsa. Protagonista del film è Nick Dunne, il quale rientrando in casa il giorno del suo quinto anniversario scopre che sua moglie, Amy, è scomparsa. Avvertire le autorità, ben presto queste iniziano a sospettare che il colpevole sia proprio lo stesso Dunne, e una serie di indizi non fanno che confermare tale ipotesi. La verità, tuttavia, è molto più complessa del previsto.

L’amore bugiardo – Gone Girl è tratto da un libro

9. È la trasposizione di un noto romanzo. La pellicola è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo thriller pubblicato nel 2012 da Gillian Flynn. Dato l’ottimo successo, questo venne da subito selezionato per un adattamento. Per la sua realizzazione, venne ingaggiata la stessa Flynn, che si occupo di scrivere la sceneggiatura dal film, debuttando così in tale ruolo.

L’amore bugiardo – Gone Girl è disponibile in streaming

8. È presente sulle principali piattaforme. Per chi desidera vedere, o rivedere il film, sarà possibile farlo grazie alla sua presenza su alcune delle più note piattaforme di streaming presenti sul Web. Tra queste si annoverano Rakuten TV, Chili, Infinity e Tim Vision. In base a quale di queste si utilizzerà, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film.

L’amore bugiardo: il finale del film

7. La vittima è in realtà il carnefice. Fino alla metà del film, lo spettatore segue le indagini che incriminano il protagonista maschile come maggior indiziato della scomparsa della moglie. Esattamente a metà dell’opera, tuttavia, scopriamo che è la stessa Amy ad aver inscenato la propria scomparsa, desiderosa di fuggire dal marito e anzi facendolo diventare il principale sospettato.

6. Il film ha un finale aperto. Dopo aver rivisto nel marito ciò che la fece innamorare di lui, Amy decide di tornare a casa. Per non destare sospetti, fingerà di essere stata rapita da un suo spasimante, poi ucciso nel tentativo di fuga. Nick scoprirà però la verità, ma per non peggiorare le cose accetterà di vivere con quel segreto, consapevole però dell’ambiguità che lo unisce a sua moglie.

Parte delle cose che non sai sul film

L'amore bugiardo cast

L’amore bugiardo – Gone Girl: il cast del film

5. Il regista ha scelto Affleck per una sua qualità. Fincher ha raccontato che al momento del casting per il ruolo maschile si imbatté in alcune foto di Ben Affleck. Ritrovando in ognuna di queste un suo enigmatico sorriso, il regista pensò che fosse l’attore giusto per dar vita al misterioso Nick Dunne, affidandogli pertanto il ruolo.

4. Rosamund Pike è diventata celebre grazie a questo film. L’attrice Rosamund Pike venne scelta da Fincher poiché, come Affleck, possiede una qualità che la rende enigmatica. Secondo il regista, infatti, è impossibile stabilire con esattezza l’età dell’attrice, che può sembrare allo stesso tempo una ragazza come anche una donna adulta. Grazie al ruolo di Amy, la Pike ottenne una nomination all’Oscar, e divenne da quel momento particolarmente celebre.

3. Vi recita anche un noto attore televisivo. All’interno del film, con un ruolo di rilievo, è presente anche l’attore Neil Patrick Harris. Noto per essere stato Barney in How I Met Your Mother, l’attore interpreta qui Desi Collings, vecchio spasimante di Amy. Sarà proprio lui ad accoglierla nella sua casa, cadendo vittima della trappola archittettata dalla donna.

L’amore bugiardo: film simili

2. Rientra un ampio filone di thriller. Maestro del thriller, Fincher ha realizzato diversi altri che, anche solo per la tensione generata, ricordano L’amore bugiardo. Tra questi vi sono Seven (1995), con Brad Pitt, Zodiac (2007), con Jake Gyllenhaal, e Millennium (2011), con Rooney Mara. Tra gli altri titoli simili si possono citare anche La ragazza del treno (2016), Widows (2018) e Animali notturni (2016).

L’amore bugiardo: le frasi migliori del film

1. È ricco di frasi divenute cult. Riportate nel film, vi sono molte delle frasi più iconiche del romanzo. Grazie al successo della pellicola, questa sono poi diventate particolarmente celebri, ricordate e citate in più occasioni. Ecco alcune delle frasi migliori del film:

“Quando penso a mia moglie, penso sempre alla sua testa.
Immagino di aprirle quel cranio perfetto e srotolarle il cervello in cerca di risposte alle domande principali di ogni matrimonio. ‘A cosa pensi?’ ‘Come ti senti’ ‘Che cosa ci siamo fatti?'” (Nick Dunne)

“Nick amava la ragazza che fingevo di essere: la “strafica”. Gli uomini dicono sempre cosi, no? Il complimento assoluto. “…è una strafica!”. La “strafica” è sexy, la “strafica” è divertente, la “strafica” non si arrabbia mai col suo uomo, si limita a sorridere, rammaricata e amorevole, e poi gli offre la bocca da scopare.” (Amy Dunne)

“Sì, io ti amo ma siamo riusciti solo ad odiarci e a dominarci a vicenda facendoci molto male!” – “Si chiama matrimonio!” (Nick e Amy Dunne)

Fonte: IMDb

Tenet: la sinossi del film e il nome del… Protagonista

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Tenet: la sinossi del film e il nome del… Protagonista

Secondo la sua sinossi ufficiale, il personaggio principale di Tenet si chiamerà, letteralmente, Protagonista. Nonostante le continue preoccupazioni in merito alla possibilità che i cinema possano non riaprire in sicurezza quest’estate dopo i blocchi del coronavirus, il nuovo film di Christopher Nolan rimane sulla buona strada per un’uscita a metà luglio. Per garantire che il film sia effettivamente redditizio, secondo quanto riferito Warner Bros. ha bisogno di circa l’80% dei cinema di tutto il mondo di nuovo operativi (in particolare, quelli nei principali mercati come New York e California).

Ma, rendendosi conto della possibilità che ciò non sia fattibile, lo studio ha evitato di menzionare la data di uscita di Tenet nel recente trailer. Intanto, però, si sta sciogliendo leggermente la segretezza intorno al film e alla sua trama che si promette essere complicata. Oltre a diffondere una manciata di nuovi spot televisivi, WB ha finalmente fatto uscire il trailer integrale di Tenet (dopo averlo presentato in anteprima su Fortnite), rivelando di più sulla sua trama. Il trailer è stato accompagnato da una nuova sinossi che, semmai, solleva più domande sul film di quante ne risponda.

La prima sinossi di Tenet

John David Washington è il nuovo protagonista nel nuovo film di fantascienza, Tenet, di Christopher Nolan Armato di una sola parola – Tenet – e in lotta per la sopravvivenza di tutto il mondo, il Protagonista viaggia attraverso un crepuscolare mondo di spionaggio internazionale per una missione che si svolgerà in qualcosa al di là del tempo reale. Non viaggio nel tempo. Inversione.

Protagonisti di Tenet oltre ai già citati Robert Pattinson e John David Washington ci sono anche Elizabeth Debicki, Michael Caine, Kenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson e Clémence Poésy. Il film, il primo lungometraggio di Nolan dal 2017, anno di Dunkirk, viene descritto come un’epica storia action che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale. Il regista ha scritto la sceneggiatura da un’idea originale e le riprese in sette paesi sono ora in corso.

Il team creativo dietro le quinte di Nolan comprende il direttore della fotografia Hoyte van Hoytema, lo scenografo Nathan Crowley, la montatrice Jennifer Lame, la costumista Jeffrey Kurland, il supervisore degli effetti visivi Andrew Jackson e il supervisore degli effetti speciali Scott Fisher. La colonna sonora è composta da Ludwig Göransson. Tenet è stato girato in location in sette Paesi diversi. Warner Bros. Pictures presenta Syncopy Production, un film di Christopher Nolan, Tenet. Warner Bros. Pictures distribuisce il film in tutto il mondo il 17 luglio 2020.

Le cose che non ti ho detto, il trailer del film

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Le cose che non ti ho detto, il trailer del film

Ecco il trailer di Le cose che non ti ho detto, il nuovo film di William Nicholson, con Annette Bening, Bill Nighy e Josh O’ Connor.

LE COSE CHE NON TI HO DETTO, secondo lungometraggio del regista e sceneggiatore William Nicholson, sarà disponibile dal 29 maggio (distribuito da Vision Distribution e Cloud 9) sulle maggiori piattaforme digitali: SKY PRIMAFILA PREMIERE –APPLE TV –  CHILI – GOOGLE PLAY – INFINITY – TIMVISION – RAKUTEN TV – CG ENTERTAINMENT.

LE COSE CHE NON TI HO DETTO è un racconto intimo ed emozionante basato su una vicenda autobiografica del regista. In questo film si racconta in modo diretto e senza falsi sentimentalismi la separazione tra due genitori e l’impatto emotivo che questo evento scatena sui componenti della famiglia. È una storia di dolore e separazione, ma anche di crescita e di consapevolezza, una storia in cui ci possiamo riconoscere, perché appartiene a molti di noi.

Il cast vanta la presenza di Annette Bening, quattro volte candidata al Premio OscarÒ: e vincitrice di due Golden Globe per “La diva Julia – Being Julia” e “I ragazzi stanno bene”, l’attore inglese Bill Nighy (Love Actually – L’amore davvero, I Pirati dei Caraibi, Harry Potter e i Doni della Morte), e Josh O’ Connor (La terra di Dio, The Program).

SINOSSI

Grace (Annette Bening) ed Edward (Bill Nighy), sposati da 29 anni, vivono una vita tranquilla nella città costiera di Seaford, Inghilterra, in una casa piena di libri e oggetti accumulati. Quando il figlio Jamie (Josh O’Connor) va a trovarli per il fine settimana, Edward lo informa che ha deciso di lasciare sua madre Grace. Grace non accetta la decisione di Edward e cade in una depressione profonda. Sarà Jamie attraverso la sua vicinanza a risvegliare in lei l’attitudine alla felicità e a una nuova possibilità di vita. In questa storia non ci sono cattivi ma solo persone reali, che hanno vissuto per troppo tempo trascinando dietro di sé vecchi errori e ora ne stanno pagando le conseguenze. Non ci sono risposte immediate né percorsi semplici che portino ad una soluzione. Un marito, una moglie e il loro figlio sono costretti ad affrontare verità dure, e ripartendo da quelle verità, sono costretti a plasmare nuovamente le loro vite.

The Lighthouse, recensione del film con Robert Pattinson

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The Lighthouse, recensione del film con Robert Pattinson

Osannato a Cannes 2019, dove è stato presentato nella selezione ufficiale della Quinzaine des Réalisateurs, già circondato dall’aura di film culto ed erede del successo di critica e pubblico dell’opera prima The VVitch, che ha messo al centro dell’attenzione cinefila l’esordiente Robert Eggers, The Lighthouse è finalmente disponibile per l’acquisto e il noleggio su Amazon Prime Video.

L’uscita on demand aggira l’ostacolo delle sale chiuse per la pandemia di COVID-19 in corso e fa entrare direttamente nelle case degli appassionati cinefili, l’opera seconda di uno dei registi che negli ultimi anni ha promesso di rinnovare il volto del cinema di genere horror, contaminandolo con le atmosfere folkloristico religiose del New England di metà ‘600.

The Lighthouse, la storia

Con The VVitch, The Lighthouse trova un’assonanza nella contaminazione dei generi e nella location. La storia è infatti ambientata a largo delle coste del New England, su un’isola deserta che ospita soltanto un faro e delle colonie di gabbiani. La storia segue Ephraim Winslow (Robert Pattinson), un giovane che si reca su quell’isola per fare da assistente al vecchio guardiano del faro, Thomas Wake (Willem Dafoe).

Accolto in maniera brusca dal burbero Wake, Winslow si renderà presto conto che la vita al faro è ben più dura di quella che si immaginava e il comportamento bizzarro del vecchio non sarà certo d’aiuto. Gli impedisce di avere accesso alla lanterna del faro, che invece lui va ogni sera a venerare, completamente nudo, minaccia di mandarlo via dall’isola senza paga, perché inadeguato, tenta in ogni modo di rendere la sua vita difficile, con storie di leggende marinaresche oscure.

Abusi, fatica, fame, alcol renderanno Winslow vittima di allucinazioni e deliri, fino allo scontro inevitabile con il vecchio Wake, quasi fosse lui stesso un mostro marino da sconfiggere per ottenere la salvezza e la ricompensa.

Come hanno fatto Ari Aster e Jordan Peele, altri due giovani autori che si sono distinti negli ultimi anni nella scena del cinema di genere horror con le loro opere prime (rispettivamente Hereditary e Get Out), anche Eggers ha esordito con un film più “sicuro”, il citato The VVitch, per poi alzare di molto la posta con un secondo lavoro più ambizioso e di difficile lettura, come accaduto con Midsommar e Us.

Murnau, Lovecraft e i riferimenti di The Lighthouse

The Lighthouse è infatti un film contraddittorio, che nonostante la reiterazione di situazioni sgradevoli, sottopone lo spettatore anche ad una continua esposizione alla bellezza delle sue immagini. Sia l’aspect ratio (1.19:1) che la fotografia (bianco e nero molto contrastato) richiamano alla memoria il cinema degli anni ’20 e ’30 e lo stile di Dreyer, senza il suo misticismo ma fortemente evocato soprattutto nell’uso del primo piano, e di Murnau, con M – Il Mostro di Dusseldorf che diventa il primo evidente riferimento visivo di Eggers. Dopotutto non è nuova la passione del regista per Murnau, tanto che nei suoi prossimi progetti c’è un remake di Nosferatu il vampiro.

Non solo i riferimenti visivi sono ricchi e alti, anche quelli letterari sono moltissimi e di facile rintracciabilità in The Lighthouse, a partire dai miti marinareschi, ma anche dalla letteratura d’avventura dell’Ottocento, con particolare predilezione per l’opera di Melville, ma con numerose evocazioni della mitologia greca antica, oltre al mito di Cthulhu e alla letteratura lovecraftiana in generale.

La natura letteraria di The Lighthouse, così bene rintracciata nei riferimenti tematici e visivi, si rispecchia anche nella stesura dei dialoghi, pochi e declamati con voce stentorea, quasi che i due protagonisti fossero i principali attori di un dramma da palcoscenico. Questa sensazione viene a mancare nella seconda parte del film, quando l’aspetto allucinatorio delle immagini oniriche che si susseguono, sovrapponendosi alla realtà, prendono il sopravvento e saturano lo spettatore.

Un’opera divertente da “leggere”

Eggers si serve del genere horror per provare a penetrare nelle menti dei suoi protagonisti, tuttavia resta in superficie e alla fine si affida più al potere di annichilimento delle immagini e all’affollamento di significati che esse portano che ad un vero e proprio viaggio dentro la testa dei protagonisti, i quali nel finale come eroi della mitologia si incontrano con il loro fato, predetto da visioni e maledizioni.

The Lighthouse ha tutte e carte in regola per doppiare il successo di The VVitch, affascinando critici e pubblico, ma lascia anche insinuare il dubbio che forse il cinema di Robert Eggers, per quanto ricercato, sia comunque ancora acerbo e troppo superficiale. E per un regista pieno di talento all’opera seconda è un difetto cui il tempo porrà rimedio.

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