La Snyder Cut di
Justice
League, ufficialmente denominata adesso Zack Snyder’s Justice
League, sarà un film molto diverso rispetto a quello
arrivato nelle sale nel 2017. Dopo che Snyder decise di abbandonare
il progetto nel bel mezzo della post-produzione, Joss
Whedon(The Avengers) venne incaricato di
occuparsi delle riprese aggiuntive.
Secondo una stima approssimativa, il
25% della versione cinematografica del film apparterebbe al taglio
originale di Snyder, mentre il restante 75% sarebbe frutto
dell’operato di Whedon: ciò significa che la maggior parte del
lavoro di Snyder non è stato considerato durante il montaggio
finale del film destinato alle sale.
Adesso la Snyder
Cut arriverà ufficialmente su HBO Max il prossimo anno,
con i fan che non vedono l’ora di vedere la versione del film così
come Snyder l’aveva inizialmente concepito. Ciò significa che nel
film vedremo anche diversi personaggi che nella versione
cinematografica non sono stati inclusi, come
Darkseid (sostituito da SteppenWolf) o
Martian Manhunter: sì, anche il Segugio di Marte
dovrebbe apparire nella Snyder Cut, dal momento che si tratta –
come confermato dallo stesso Snyder attraverso una serie di
storyboard – dell’alter ego del Generale Calvin
Swannick interpretato da Harry Lennix ne
L’Uomo d’Acciaio e in Batman v Superman: Dawn of Justice.
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Zack Snyder sembra aver confermato
che nella Snyder Cut di Justice League vedremo anche Martian
Manhunter
Dunque, vedremo davvero il
personaggio di Martian Manhunter nella
Snyder Cut di Justice
League? Sembrerebbe proprio di sì, come riportato
anche da
WeGotDiscovered: lo stesso Harry Lennix,
infatti, ha
twittato un’immagine del Generale, a dimostrazione che nella
versione inedita del film ritroveremo il personaggio alle prese con
la trasformazione nel suo alter ego. Inoltre, lo stesso
Zack Snyder ha repostato il tweet di Lennix
attraverso il suo account Vero, confermando
implicitamente che nella Snyder Cut vedremo finalmente
Martian Manhunter.
Vi ricordiamo che la Justice
League Snyder Cut uscirà
nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner
Bros HBO MAX che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA, o su SKY ATLANTIC. Tuttavia,
quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che
aspettare ulteriori notizie.
Captain America e Black Widow saranno solo amici e alleati
nel MCU, ma nei fumetti hanno
effettivamente un figlio insieme. O almeno ce l’hanno in una linea
temporale possibile, nei fumetti. Il film d’animazione del 2008
Next Avengers: Heroes of Tomorrow ha presentato la
prossima generazione di Vendicatori e i personaggi si sono
dimostrati così amati da essere presto introdotti nel multiverso
dei fumetti Marvel. E indovinate chi è il
leader di questa squadra? James Rogers, figlio di Steve e
Natasha.
Il personaggio proveniente da una
linea temporale distopica in cui il mondo è stato devastato da
Ultron. James, che guida la squadra formata da Francis Barton
(figlio di Hawkeye e Mockingbird) e Azari T’Challa (figlio di
Black Panther e Tempesta), possiede la forza super umana di suo
padre e forse l’invecchiamento ritardato di sua madre. Impugna
persino uno scudo di energia su modello di quello di Cap. Quando
Kang il Conquistatore lancia i Vendicatori di oggi nel futuro,
Steve e Natasha si trovano faccia a faccia con il loro bambino.
Vedremo il figlio di Captain America e Black
Widow al cinema?
Ci sono molte cose che sono rimaste
inesplorate su James, tuttavia. Ad esempio, è presumibilmente una
creazione geneticamente modificata di qualche tipo, dato che
Natasha non può concepire bambini a causa della mutilazione subita
nella Stanza Rossa, durante il suo addestramento. Questa storia è
davvero sorprendente, visto che, nonostante la mole di persone che
entrambi hanno amato nel corso della loro storia a fumetti, non c’è
mai stata una storia trai due, o una relazione che non fosse
professionale.
Le versioni del MCU dei due personaggi,
Scarlett Johansson e
Chris Evans, hanno probabilmente più chimica delle
loro controparti a fumetti, come visto in Captain America: The Winter
Soldier. Detto questo, non sembra del tutto fuori
questione immaginare che James Rogers possa apparire nel MCU ad un certo punto, ora che nei
prossimi anni avremo sicuramente la possibilità di esplorare il
multiverso, soprattutto con What
if…? e con il sequel di Doctor Strange.
Il nuovo numero di
Total Film è tutto dedicato all’attesissimo Tenet, il
nuovo film di Christopher Nolan che arriverà prossimamente
nelle sale di tutto il mondo. Sulla scia del
nuovo trailer diffuso online pochissimi giorni fa, lo speciale
del noto magazine ci regala non solo una serie di nuove immagini
esclusive, ma anche alcuni dettagli emersi direttamente
dall’intervista rilasciata da Nolan alla rivista.
A proposito della trama del film,
Christopher Nolan ha spiegato di voler provare
a rivoluzionare il genere spionistico: “È un
film veramente ambizioso e dalla portata gigantesca. Prende un
genere, vale a dire il film di spionaggio, e cerca di esplorare
tramite esso un nuovo territorio. È un film che prova a portare il
pubblico in un viaggio che potrebbero non aver mai fatto prima, e
che potrebbe essere davvero inaspettato.”
Il regista ha anche parlato della
chiacchieratissima scena dell’aereo
esploso davvero sul set del film, spiegando quanto segue:
“Avevo progettato di usare delle miniature, parti di set e un
mix di effetti visivi. Poi abbiamo iniziato a fare i conti e
abbiamo capito che sarebbe stato molto più conveniente utilizzare
un vero aereo e girare quella sequenza dal vivo. La scena è
riuscita alla grande grazie a Scott Fisher, il supervisore agli
effetti speciali, e a Nathan Crowley, lo scenografo. Con
quest’ultimo ho parlato tanto del modo migliore per riuscire a
girare la scena utilizzando la macchina da presa. È stato davvero
emozionante.”
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Christopher Nolan anticipa che
Tenet esplorerà nuovi territori del genere spionistico
John David Washington è il nuovo protagonista nel
nuovo film di fantascienza, Tenet,
di Christopher
Nolan. Armato di una sola parola – Tenet
– e in lotta per la sopravvivenza di tutto il mondo, il
Protagonista viaggia attraverso un crepuscolare mondo di spionaggio
internazionale per una missione che si svolgerà in qualcosa al di
là del tempo reale. Non viaggio nel tempo. Inversione.
Ci sono grandi novità per
She-Hulk, la serie Marvel in sviluppo per Disney+. Sebbene il “momento A-Force”
durante la battaglia finale di Avengers:
Endgame sia risultato a qualcuno un po’ forzato, è
stato un ottimo modo per mostrare al pubblico un quadro completo
del roster al femminile in casa Marvel (Cinematic
Universe). Non si erano mai viste così tante eroine tutte
insieme sullo schermo, e la scena ha fomentato tutti, oltre ad
offrire ai fan tanto materiale per immaginare il team up dei
sogni!
Fino a questo momento Captain
Marvel è stata l’unica eroina della Casa delle Idee a
essere protagonista di un film da solista, mentre la pandemia ha
fermato l’uscita, ritardandola di qualche mese, del film dedicato a
Vedova Nera, che tutti aspettiamo con grande impazienza. Ma la
Marvel si vuole davvero impegnare,
in questa direzione, tanto che, come sappiamo, anche la Scarlet
Witch di Elizabeth Olsen sarà protagonista di una serie (al fianco
di Visione), mentre su Disney + sono in fase di sviluppo serie su
Hawkeye, Ms. Marvel e She-Hulk, tutti con donne nel ruolo principale.
Dopo Black Widow e Captain Marvel, spazio a
She-Hulk
L’attesa per Black
Widow e il successo di Captain
Marvel fanno bene sperare, un team up al femminile
scritto bene e prodotto con criterio può solo arricchire
l’immaginario comune agli spettatori di cinecomic, dare nuovi
spunti e idee per lavorare con personaggi interessanti e variare la
scena cinematografica contemporanea. Tanto che si hanno già le
prime idee su quale possa essere the next big thing in casa
Marvel.
Sembra che
She-Hulk, prevista per Disney+, sarà non solo una serie su
Jennifer Walters, parente di Bruce Banner e affetta dallo stesso
problema… verde, ma che l’avvocatessa possa avere al suo fianco un
personaggio di tutto rispetto e di primo piano nel panorama
marveliano. Secondo le fonti di
We Got This Covered, infatti, per doppiare il duo Thor/Hulk,
She-Hulk sarà affiancata nientemeno che dalla Thor/Jane Foster di
Natalie Portman!
Una replica di Thor: Ragnarok?
Ovviamente, l’idea potrebbe essere
liquidata come una pallida copia del duetto esploso con Thor:
Ragnarok, ma il fatto che queste eroine si possano
incontrare sembra uno dei presupposti più sicuri che ci sono per
dare fondamento alla Fase 4, ancora avvolta nella nebbia del
mistero. Potrebbe essere un binomio interessante e potrebbe
aggiungere sicuramente sfumature differenti a quanto già visto e
immaginato da Taika Waititi.
A parte l’annuncio ufficiale
della serie in produzione durante l’ultimo Comic-Con,
She-Hulk è un progetto ancora in fase embrionale,
almeno stando a quanto si sa di ufficiale, e ci sarà ancora molto
tempo per fare congetture e previsioni su chi sarà la
prescelta.
A causa della pandemia di Covid-19,
anche il nuovo film di Edgar
Wright, Last Night
in Soho, è stato posticipato. L’ultima fatica del
regista della “Trilogia del Cornetto” e di Baby Driver sarebbe dovuta arrivare nelle sale
americane il prossimo 8 ottobre, ma adesso il film, come rivelato
dallo stesso Wright via
Twitter, è stato posticipato al 23 aprile 2021.
Ispirato a
Repulsion di Roman Polanski e a A Venezia…
un dicembre rosso shocking di Nicolas Roeg, Last Night in
Soho racconterà la storia di una giovane donna che verrà
misteriosamente trasportata negli anni ’60, avendo così la
possibilità di conoscere il suo idolo. Al momento questi sono gli
unici dettagli sulla trama disponibili.
Annunciata la nuova data di uscita
di Last Night in Soho, il nuovo film di Edgar Wright
A proposito di Last Night
in Soho, Edgar
Wright aveva dichiarato: “Mi sono reso conto che
non avevo mai raccontato una storia nel centro di Londra, in
particolare a Soho, un quartiere dove ho trascorso tantissimo tempo
negli ultimi venticinque anni. Con Hot Fuzz e Shaun
Of The Dead ho parlato di luoghi in cui siete vissuti, mentre
questo parlerà della Londra in cui sono esistito.”
Last Night
in Soho non è l’unico progetto cinematografico che
Edgar
Wright ha in cantiere: come confermato lo scorso anno,
il regista sarà impegnato anche con la realizzazione di un
documentario sulla rock band Sparks, di cui ha già
raccolto del materiale e filmato il concerto al O2 Forum Kentish
Town di Londra nel 2018.
Il franchise de Il Pianeta
delle Scimmie dovrebbe continuare con un nuovo film della
saga che potrebbe arrivare entro pochi anni, e adesso il regista
Wes Ball ha deciso di aggiornare sullo stato della
pre-produzione. Iniziata ufficialmente nel lontano 1968, la saga de
Il Pianeta delle Scimmie ha una lunga tradizione alle
spalle, tornata negli ultimi anni alla ribalta grazie al successo
dei film della trilogia reboot firmati da Rupert
Wyatt prima e da Matt
Reeves poi.
Per quanto riguarda Wes
Ball, il regista americano si è fatto conoscere grazie
alla saga di Maze
Runner, basata sui romanzi di James
Dashner, di cui ha diretto tutti e tre i capitoli
cinematografici. Inizialmente, sempre per conto della Fox, Ball
avrebbe dovuto dirigere il live action di Mouse Guard, tratto dai fumetti e dalla
graphic novel di David Petersen, ma il
progetto è stato definitivamente cancellato. All’inizio del 2020, è
stato poi confermato alla regia del nuovo film della saga de
Il Pianeta delle Scimmie, che non sarà un reboot,
ma “un’estensione” della trilogia iniziata nel 2011: ciò significa
che con molta probabilità rivedremo anche l’amato personaggio di
Cesare interpretato da Andy Serkis.
Adesso, in una recente intervista
con
Discussing Film, Wes Ball ha spiegato di
essere già impegnato con lo sviluppo del nuovo film e di tenere
regolarmente delle call via Zoom con lo sceneggiatore Josh
Friedman per discutere dello script “in continua
evoluzione”. Ball ha spiegato di aver lavorato a tantissime
idee per il film durante la quarantena e che lui e il suo team di
lavoro non hanno mai smesso di pensare al concept del nuovo
capitolo. Il regista ha anche rivelato che il film “potrebbe
entrare in una sorta di produzione virtuale molto presto, dal
momento che sarà in larga parte girato grazie all’impiego della
CGI.”
Il nuovo film della saga de Il
Pianeta delle Scimmie potrebbe entrare in produzione prima del
previsto
Il nuovo capitolo della saga de
Il Pianeta delle Scimmie porterà avanti la storia
di Cesare, il protagonista della serie reboot (interpretato da
Andy Serkis) iniziata 2011 con L’alba
del pianeta delle scimmie e proseguita nel 2014 e nel
2017 rispettivamente con Apes Revolution – Il pianeta
delle scimmie e The War – Il pianeta delle
scimmie. Ricordiamo che Wes Ball sarà
anche a capo della produzione del film, con il suo partner alla
Oddball Entertainment, Joe Hartwick.
Il Pianeta delle
Scimmie (Planet of the Apes) è una media franchise
composto da nove film, due serie televisive e vari libri, fumetti e
videogiochi. È basato sul romanzo “Il pianeta delle scimmie (La
Planète des Singes)” di Pierre Boulle, pubblicato
per la prima volta nel 1963 in cui gli esseri umani si scontrano
per il controllo della terra con scimmie intelligenti (Simius
sapiens).
Josh Trank, regista dello sfortunato reboot di
Fantastic 4 – I Fantastici Quattro del
2015, non vuole che i fan chiedano a gran voce – come fatto dai
sostenitori di Zack Snyder per Justice
League – la release della Director’s
Cut del suo film. La Fox ingaggiò Trank dopo il successo
del suo debutto alla regia, Chronicle. Purtroppo, una
serie di divergenze creative, unite ad una massiccia sessione di
riprese aggiuntive, hanno completamente stravolto il risultato
finale.
I Fantastic 4 – I Fantastici Quattro che
abbiamo visto nelle sale non è il film che Josh Trank aveva concepito e più volte, nel
corso degli anni, il regista ha raccontato – almeno dal suo punto
di vista – cosa sia effettivamente successo durante la
travagliatissima produzione del cinecomic. Ora che la Snyder Cut di Justice League
verrà ufficialmente rilasciata, i fan hanno capito che le case di
distribuzione sono molto attente e sempre vigili a quelle che sono
le loro richieste (forse più del dovuto!), e sembra che nuovi
movimenti a favore delle release di determinate Director’s Cut
stiano prendendo piede (è il caso, ad esempio, di Suicide Squad di David Ayer,
con sempre più fan che stanno chiedendo al regista, su Twitter, se
vedremo mai il suo taglio del film).
Sulla scia di quest’ondata di
entusiasmo, sembra che i fan si stiano coalizzando per chiedere
alla Fox (ora di proprietà della Disney) la release della
Director’s Cut di Fantastic 4 – I Fantastici Quattro. A quanto
pare, però, la cosa non sembra minimamente interessare Josh Trank. Quando un fan gli ha scritto su
Twitter: “Ci stiamo attivando per la tua versione di
Fantastici Quattro”, il regista ha risposto con un secco:
“Non c’è bisogno.”
Josh Trank non vuole che i fan si
mobilitino per la release della Director’s Cut del suo Fantastici
Quattro
L’atteggiamento restio di Josh Trank è probabilmente sintomatico di una
vicenda sicuramente dolorosa e fortemente stressante che il regista
intende soltanto lasciarsi alle spalle. Probabilmente, a differenza
dei suoi colleghi, Trank non sente l’esigenza di mostrare al
pubblico come sarebbe stata la sua versione del film, progetto dal
quale lo stesso nel corso degli anni si è pubblicamente distanziato
più e più volte.
L’esperienza di Josh Trank con Fantastic
4 – I Fantastici Quattro è soltanto uno dei
numerosi esempi di registi che spesso si sono trovati a dover
lottare contro gli studi cinematografici, ma in tal senso ne
rappresenta sicuramente uno dei più estremi. Quanto accaduto con la
Fox ha inoltre spinto Trank ad accontonare il suo spin-off della
saga di Star
Wars dedicato a Boba
Fett e l’adattamento del
videogame Shadow of the Colossus. Il regista
ha ribadito di non essere più interessato a trasporre sul grande
schermo “videogame o proprietà di altro genere.”
Quello che stiamo vivendo non è
certamente un momento facile per l’industria cinematografica, e al
tempo stesso non lo è per tutti gli appassionati che non vedono
l’ora di tornare in sala. Negli ultimi due mesi abbiamo visto i
calendari delle uscite delle più importanti case di distribuzione
cinematografiche completamente stravolti, con film che sono stati
addirittura posticipati di un anno.
Anche i Marvel Studios, purtroppo, non hanno potuto
fare altro che adeguarsi all’attuale situazione, con Black
Widow che è stato posticipato da Maggio e Novembre, e
con Gli Eterni
– uno dei film più attesi della Fase 4 del MCU – che da Novembre uscirà adesso
direttamente il prossimo anno. Era da un po’ di tempo che non
avevamo aggiornamenti sul film, ma grazie a Kit
Harington sappiamo adesso qualcosa in più sullo
stato del cinecomic dedicato ai personaggi dei fumetti creati da
Jack Kirby.
Naturalmente, anche il cast del film
è piuttosto confuso in merito all’attuale situazione e,
soprattutto, in merito a quando sarà possibile tornare sui set
cinematografici. In un recente Q&A con i fan (via
CBM), Harington ha dichiarato quanto segue: “Gli Eterni è
finito. Abbiamo terminate le riprese. Adesso, solo Dio sa cosa
succederà… in generale e con il film. Io non ne ho proprio idea.
Ora come ora, non so proprio cosa accadrà… in generale.”
Kit Harington aggiorna su Gli
Eterni, uno dei titoli più attesi della Fase 4 del MCU
Probabilmente, prima dell’uscita del
film, Kit
Harington si aspettava di dover prendere parte ad una
sessione di riprese aggiuntive durante l’estate, per poi partire
con il tradizionale press tour. I piani sono stati
totalmente stravolti, con Gli Eterni che dal
6 novembre di quest’anno è stato posticipato al 12 febbraio
2021.
Il film arriverà nelle sale, ma la
diffusione dei primi materiali ufficiali potrebbe non essere così
vicina. Inoltre, l’attuale situazione mondiale potrebbe avere
effetti anche sulla promozione dei film, quindi è probabile che i
fan debbano aspettarsi una gestione della Fase 4 del MCU molto diversa dalle
precedenti.
Gli Eterni, diretto
da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina
Jolie (Thena), Richard
Madden (Ikaris), Kit
Harington (Black Knight), Kumail
Nanjiani (Kingo), Lauren
Ridloff (Makkari), Brian Tyree
Henry (Phastos), Salma
Hayek (Ajak), Lia
McHugh (Sprite), Gemma
Chan (Sersi) e Don Lee
(Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta
da Matthew e Ryan
Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12
febbraio 2021.
Secondo gli ultimi aggiornamenti, il
cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi
immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi
Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le
fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un
aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un
uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama
muoversi tra gli umani.
All’inizio del mese vi avevamo
riportato una
notizia a dir poco sensazionale: Tom Cruise collaborerà con l’imprenditore
ed inventore sudafricano Elon
Musk e con la NASA alla
realizzazione di un nuovo film d’azione che sarà ambientato nello
spazio. Adesso, come riportato da
Deadline, il progetto in questione ha finalmente trovato un
regista: si tratta di Doug Liman, che aveva già
lavorato con Cruise in Edge of Tomorrow e Barry Seal –
Una storia americana.
Al momento non si conoscono
ulteriori dettagli sull’ambizioso progetto, che rappresenterà
ufficialmente il primo lungometraggio di finzione girato
interamente nello spazio. Non sappiamo chi sarà lo studio che si
occuperà di finanziare e distribuire la pellicola, né chi si
occuperà di scrivere la sceneggiatura. Un progetto, dunque, ancora
in una fase embrionale ma che inizia piano piano a prendere forma,
e che al momento vede Cruise impegnato con l’azienda aerospaziale
SpaceX (fondata nel 2012 da Musk) e con la
NASA per cercare di capire in che modo poter realizzare il film e,
soprattutto, permettere all’attore di poter realizzare i suoi
stunt.
Tra i piani di Tom Cruise e del regista Doug
Liman ci sarebbe anche la realizzazione di un altro film
per conto della Paramount Pictures, che dovrebbe intitolarsi
Luna Park e che dovrebbe raccontare di una storia
ambientata sempre nello spazio; anche su quest’altro progetto,
però, i dettagli sono piuttosto scarsi. Inoltre, Liman è da tempo
impegnato con la scrittura dell’annunciato sequel di Edge of Tomorrow, che dovrebbe vedere il
ritorno di Cruise al fianco di Emily Blunt.
Doug Liman dirigerà l’annunciato
film con Tom Cruise che verrà interamente girato nello spazio
Nell’ultimo decennio, Tom
Cruise si è imposto come una delle più grandi
star a livello mondiale del cinema d’azione. La natura adrenalinica
dell’attore e il suo desiderio di sfidare costantemente i limiti,
lo hanno spinto ogni volta a realizzare da solo i propri stunt,
anche quelli più pericolosi, come accaduto più volte sul set dei
vari film della saga di Mission
Impossible, nonostante i vari incidenti che
comunque non hanno mai fermato lo spirito indomito dell’attore.
Ricordiamo che appena sarà possibile
tornare sui set cinematografici, Tom Cruise riprenderà la produzione di
Mission Impossible
7 e 8, i due
nuovi capitoli della saga che saranno diretti entrambi
da Christopher McQuarrie, già regista degli
episodi
Rogue NationeFallout. I
due film verranno girati in contemporanea e faranno il loro debutto
nelle sale americane rispettivamente il 19 novembre 2021 e il 4
novembre 2022.
Pluripremiato e generalmente
apprezzato, Silvio Orlando è uno dei più noti
attori del panorama cinematografico italiano. I suoi personaggi
sono oggi iconici, vere e proprie maschere dell’italianità, e la
sua capacità di passare con naturalezza dal dramma alla commedia lo
ha da sempre caratterizzato per l’essere un interprete versatile e
carismatico.
Ecco 10 cose che non sai di
Silvio Orlando.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Silvio Orlando: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. Orlando debutta al cinema nel 1988 con il
film Kamikazen – Ultima notte a Milano, per poi affermarsi
grazie a titoli come Sud (1993), Ferie
d’agosto (1996), Auguri professore (1997), Nirvana
(1997) e Preferisco il rumore del mare (2000). Recita poi
nel film La stanza del figlio (2001), con Laura
Morante, Luce dei miei occhi (2011), e
Il caimano (2006), con ottiene grandi riconoscimenti.
Negli anni seguenti è invece nel cast dei film Il papà di
Giovanna (2008), con Alba
Rohrwacher, Il grande sogno (2009), con
Riccardo
Scamarcio, La
passione(2010), Missione di
pace (2011), Un castello in Italia (2013), di
Valeria Bruni
Tedeschi,La variabile
umana (2013), La sedia della
felicità(2014), e Un paese quasi perfetto
(2016).
9. Ha preso parte a note
produzioni televisive. All’inizio della sua carriera,
l’attore ottiene buona visibilità recitando nella serie TV
Zanzibar (1988), per poi recitare in Felipe ha gli
occhi azzurri (1991), Michele alla guerra (1994),
La vita che verrà (1999), Padri e figli (2005) e
Il delitto di Via Poma (2011). Nel 2016 recita nella serie
The Young
Pope, che vanta un cast internazionale comprendente
Jude
Law. Nel 2019 prende poi parte alla seconda stagione,
The New
Pope, a cui si aggiunge l’attore John
Malkovich.
8. Ha partecipato al
doppiaggio di un film. Nel 2003 Orlando debutta come
doppiatore per il film d’animazione Opopomoz, diretto da
Enzo D’Alò. Qui dà voce al personaggio di Peppino,
nella storia che si incentra sul malvagio tentativo di Sua
Profondità di impedire la nascita di Gesù. Ambientato nell’odierna
Napoli, il film vanta pertanto un cast di noti doppiatori
napoletani, tra cui lo stesso Orlando.
Silvio Orlando: chi è sua
moglie
7. È sposato con
un’attrice. Dall’ottobre del 2008 Orlando è sposato con
l’attrice Maria Laura Rondanini, nota in
particolare per aver recitato nel ruolo di Madre Basilicata in
La grande bellezza. I due si sono incontrati nei primi
anni del 2000, ed hanno sempre indicato la comune napoletanità come
una delle componenti fondamentali del feeling instauratosi tra di
loro.
6. Hanno più volte recitato
insieme. Nel corso degli anni la coppia ha formato un vero
e proprio sodalizio artistico. Hanno infatti recitato insieme nei
film Il consiglio d’Egitto (2002) e Il posto
dell’anima (2003), come anche nel film televisivo Il
delitto di Via Poma. Hanno poi più volte condiviso il
palcoscenico per spettacoli teatrali.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Silvio Orlando in The New Pope
5. Ha dovuto recitare in
inglese. Per la serie diretta da Paolo
Sorrentino, l’attore si è dovuto cimentare con la
recitazione in lingua inglese. Stando a quanto da lui affermato,
questa si è rivelata una sfida particolarmente ardua da portare a
termine, e per non sfigurare accanto agli altri co-protagonisti ha
dovuto esercitarsi a lungo. Per la versione italiana, ha invece
curato il doppiaggio di sé stesso.
4. È estremamente attratto
dal suo personaggio. Nel raccontare il personaggio del
cardinal Voiello, Segretario di Stato, l’attore afferma che è uno
dei ruoli che più gli hanno dato soddisfazioni nella sua carriera.
Si è in particolare dichiarato attratto dalla sua complessità,
dalle innumerevoli sfumature che riesce ad avere nel corso della
storia.
Silvio Orlando in Si nota
all’imbrunire
3. Di recente ha recitato a
teatro. Una delle grandi passioni dell’attore è il
teatro, a cui non manca mai di tornare. Nella primavera del 2019,
infatti, è stato protagonista dello spettacolo Si notaall’imbrunire, dove recita nei panni di Silvio, un uomo
ritiratosi a vita privata che nel ricevere la visita dei suoi
famigliari svelerà una serie di stranezze, derivate dalla sua
solitudine. Nello spettacolo, l’attore recita anche insieme alla
moglie.
Silvio Orlando in La scuola
2. È il protagonista del
film. Apripista per una serie di film a tema scolastico,
La scuola vede come protagonista Orlando nei panni del
professor Vivaldi, insegnante di italiano e storia, amato dagli
alunni per il suo modo di fare umano e comprensivo. L’intera storia
è ripercorsa attraverso i suoi ricordi, che si alternano con il
presente, nel quale si svolge l’ultimo giorno di scuola.
Silvio Orlando: età e altezza
1. Silvio Orlando è nato a
Napoli, Italia, il 30 giugno 1957. L’attore è alto
complessivamente 162 centimetri.
Sarà Scott
Derrickson a firmare il sequel di
Labyrinth, in collaborazione con TriStar Pictures.
Il film riporterà sul grande schermo il mondo del fantasy culto del
1986 con David Bowie. Il progetto vede il
coinvolgimento della famiglia Henson, che si annoverano trai
produttori del film, Lisa Henson e Brian Henson
di The Jim Henson Company.
A firmare la sceneggiatura è stata
chiamata Maggie Levin che ha già firmato
Into the Dark, mentre la regia di Derrickson ci
lascia intuire che forse il regista di Doctor
Strange ha
lasciato la sedia di regia di Doctor Strange in the Multiverse of Madness,
altro sequel con protagonista Benedict Cumberbatch
di casa Marvel, proprio per mettere le mani
su questo materiale che è molto allettante per un nerd.
Nel film del 1986, seguiamo le
avventure di Sarah, una giovanissima Jennifer Connelly, che deve salvare suo
fratello più piccolo che per sbaglio è stato offerto a Jareth, Re
dei Goblin, interpretato da David Bowie. Per
farlo, la ragazza dovrà affrontare molti ostacoli in un pericoloso
mondo fantastico.
Mettere mano a questa mitologia può
essere davvero molto pericoloso, se si considera il fandom del film
originale. Pericoloso perché nel mondo in cui i social e il fan
service guidano, in maniera neanche tanto celata, le scelte di
alcune produzioni, un prodotto del genere rischia di essere un
ibrido che perde di vista la qualità di scrittura per assecondare
un pubblico che, comunque, non sarà mai felice al 100%.
La Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica della Biennale di
Venezia partecipa a We Are One: A Global Film
Festival, il festival digitale prodotto e organizzato da
Tribeca Enterprises e YouTube, a
cui collaborano 21 festival cinematografici
internazionali, il cui programma è stato annunciato oggi
all’indirizzo web www.weareoneglobalfestival.com.
We Are One: A Global Film Festival sarà online per
10 giorni dal 29 maggio al 7 giugno2020 esclusivamente su
YouTube.com/WeAreOne.
“Siamo onorati e felici di
partecipare a We Are One – ha dichiarato il
Direttore della Mostra di Venezia, Alberto Barbera
– come segno di simpatia e solidarietà per i nostri amici del
Tribeca, offrendo allo stesso tempo al pubblico
mondiale un assaggio di ciò che facciamo a Venezia per sostenere
concretamente i registi emergenti. Il nostro contributo al
programma include tre cortometraggi (uno di un maestro, Guillermo
Arriaga, due di giovani e talentuose registe, Kostantina Kotzamani
e Clemence Poésy), nonché due lungometraggi realizzati nell’ambito
del nostro programma speciale chiamato Biennale College – Cinema,
di cui siamo particolarmente orgogliosi. Completano il programma,
sei film in Virtual Reality provenienti dalle selezioni del
Concorso VR, l’innovativa sezione introdotta dalla Mostra di
Venezia per la prima volta tre anni fa”.
In particolare, la Mostra di
Venezia contribuisce al programma online di We Are
One: A Global Film Festival con i seguenti titoli:
Electric
Swan di Kostantina Kotzamani
(Grecia, 2019) – cortometraggio
No one left
behind di Guillermo Arriaga
(Messico, 2019) – cortometraggio
The Tears’
Thing di Clemence Posey (Francia,
2019) – cortometraggio
Passenger
– Venice VR 2019
The Waiting
Room – Venice VR 2019
Bloodless
– Venice VR 2017, vincitore del Best VR Story
Isle of the
Dead – Venice VR 2018, vincitore del Best VR
Story
On Off
– Venice VR 2017, Biennale College
Daughters of
Chibok – Venice VR 2019, vincitore del
Best VR Immersive Linear Story
Beautiful
Things di Giorgio Ferrero (Italia,
2017) – lungometraggio Biennale College Cinema
Mary is Happy, Mary is
Happy di Nawapol
Thamrongrattanarit (Thailandia, 2013) –
lungometraggio Biennale College Cinema
Dopo una ricca carriera nel settore
musicale, Chiara Iezzi è oggi una promettente
interprete, divista tra l’Italia e gli Stati Uniti. Divisa tra
recitazione, scrittura, regia e produzione, oggi la Iezzi ha
abbracciato il cinema a 360° gradi, distinguendosi per i suoi
numerosi progetti di livello internazionale.
Ecco 10 cose che non sai di
Chiara Iezzi.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Chiara Iezzi: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in diversi
lungometraggi. Il primissimo ruolo cinematografico
dell’attrice risale al 2004, quando ottiene il ruolo di una
compositrice musicale nel film Christmas in Love,
cinepanettone che vede la presenza dell’attore Danny
DeVito. Nel 2016 ottiene invece il suo primo vero e
proprio ruolo, interpretando Anna in Il ragazzo della
Giudecca, con Giancarlo Giannini. Nel 2017 è
invece Esther nel film di fantascienzaThe Broken
Key. Prossimamente reciterà invece nel lungometraggio
intitolato Sidus.
9. Ha recitato in alcune
serie TV. Dopo essere comparsa in alcuni episodi delle
serie comedy Sensualità a corte (2008) e I soliti
idioti (2010), l’attrice ottiene maggior popolarità grazie al
ruolo nella serie di Disney Channel Alex & Co, dove
interpreta Victoria Williams, mamma di Linda e proprietaria della
scuola dove si svolgono le vicende.
8. Ha scritto, diretto e
prodotto un cortometraggio. Con la sua società, la
Licantro Bros Film, nel 2014 la Iezzi avvia la produzione del
cortometraggio The Age of Wars, da lei anche scritto,
diretto e interpretato. Tale progetto, tuttavia, non è ancora stato
reso pubblico poiché in lavorazione per una sua versione più
estesa.
Chiara Iezzi ha partecipato a The
Voice of Italy
7.È stata
concorrente del noto programma. Affermata cantante, nel
2015 la Iezzi si mette alla prova partecipando alla terza edizione
del programma televisivo The Voice of Italy. Qui riesce ad
attirare l’attenzione dei giudici, dapprima entrando nella squadra
capitanata dal rapper J-Ax, e in seguito in quella di Roby e
Francesco Facchinetti.
Chiara Iezzi: chi è suo marito
6. Si è sposata
civilmente. Nell’agosto del 2014 vengono ufficializzate le
nozze tra la cantante e attrice ed un ex rabbino ortodosso di nome
Meir. Sulla coppia vi sono poche informazioni, poiché questi
preferiscono mantenere una certa riservatezza per quanto riguarda
la propria vita privale. È tuttavia noto che il loro matrimonio è
avvenuto con formula civile sull’isola di Cipro.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Chiara Iezzi è su Instagram
5. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 31,4 mila persone. All’interno
di questo la Iezzi è solita condividere numerose foto di suoi
momenti di svago quotidiano, il più delle volte in compagnia di
amici o colleghi. È inoltre possibile vedere le sue storie
Instagram, salvate in evidenza nella home del suo profilo.
4. Condivide molti dei suoi
progetti professionali. Il profilo social è però il canale
privilegiato attraverso cui l’attrice condivide informazioni sui
suoi progetti da interprete. All’interno di questo si ritrovano
infatti immagini promozionali ma anche interviste e foto tratte da
conferenze stampa o eventi di gala.
Chiara Iezzi e la musica
3. Ha vinto al Festival di
Sanremo. Nel 1996, in coppia con sua sorella firma un
contratto con la Sony Music Italia, e le due si presentano al
Festival di Sanremo nella categoria giovani come Paola & Chiara. Le
due torneranno anche l’anno successivo, vincendo il primo premio
nella categoria “Nuove proposte” grazie al brano Amici come
prima.
2. Ha intrapreso la carriera
da solista. Progressivamente, a partire dal 2006, Chiara
ha perseguito una carriera da solista, staccandosi dal duo composto
con la sorella. In seguito, ha pubblicato quattro EP e quattro
singoli. Tuttavia, dal 2016 si dedica in modo quasi esclusivo alla
sua carriera da attrice, passione avuta sin da bambina.
Chiara Iezzi: età e altezza
1. Chiara Iezzi è nata a
Milano, Italia, il 27 febbraio 1973. L’attrice è alta
complessivamente 160 centimetri.
Distribuito in sala nel novembre
del 2019, Gli uomini
d’oro ha raccolto buoni consensi all’interno
della produzione cinematografica italiana. Scritto, diretto e
montato da Vincenzo Alfieri, il film ripercorre un
reale fatto di cronaca della metà degli anni Novanta, condendolo
tanto di tinte noir quanto di situazioni da commedia nera.
10. Narra di una pericolosa
rapina. Il film è ambientato a Torino nel 1996, dove un
semplice impiegato delle poste vede sfumare la propria pensione
anticipata per via di una riforma governativa. Per vendetta, decide
di rapinare il furgone portavalori che ha guidato per anni. Per
farlo, si avvale dell’aiuto di alcuni amici, ma nel momento in cui
nella banda entreranno anche due veri criminali, le cose si
complicheranno in modo pericoloso.
Gli uomini d’oro: la storia
vera
9. È ispirato ad una storia
vera. La vicenda narrata nel film avvenne realmente nel
giugno del 1996, ed è nota come la “rapine alle poste di Torino”.
L’evento ebbe grande risalto mediato all’epoca, specialmente per
via della somma derubata e per l’efferatezza degli omicidi legati
all’evento. La banda criminale, proprio per via del bottino di
oltre 2 miliardi di lire, venne soprannominata “gli uomini
d’oro”.
8. Fu un colpo ben
organizzato. Per quanto gli autori della rapina vennero
infine individuati, il loro piano era inizialmente progettato a
regola. Durante il trasporto del contante nel blindato, infatti, la
banda avrebbe scambiato le reali banconote con pezzi di carta
dall’uguale peso. Tuttavia, nel dimenticare uno dei sacchi
contenenti il vero denaro, il gruppo si rovina con le sue mani,
lasciando così sufficienti prove per l’operazione che infine li
smaschererà.
Gli uomini d’oro: la colonna
sonora del film
7. Vanta una colonna sonora
molto apprezzata. Le musiche originali del film sono state
curate dal compositore Francesco Cerasi, il quale
ha realizzato per la pellicola otto brani dai titoli Calcio di
rigore, La buca, Se credi che una cosa sia impossibile, La rapina
del lupo, L’infarto, L’amore, Dancing with wolves e C’è
differenza. La colonna sonora può essere ascoltata anche in
streaming grazie alla piattaforma Spotify.
Gli uomini d’oro è in
streaming
6. È possibile trovarlo
sulle principali piattaforme. Per chi volesse vedere o
rivedere il film, è possibile farlo grazie alla sua presenza su
alcune delle principali piattaforme di streaming oggi in
circolazione. Questi è infatti presente nel catalogo di
Rakuten TV, Chili e iTunes. Per poterlo vedere, basterà noleggiarlo
o acquistarlo alla cifra indicata.
Parte delle cose che non sai sul
film
Gli uomini d’oro: il cast del
film
5. Giampaolo Morelli è il
protagonista. Nel ruolo di Luigi, impiegato delle poste in
cerca di vendetta, vi è l’attore Giampaolo
Morelli. Nel raccontare come ha lavorato sul proprio
personaggio, questi ha raccontato di essersi concentrato sulle sue
motivazioni. Per quanto il suo sia un gesto criminale, infatti,
l’attore ha cercato di far trasparire come questo sia stato dettato
da una situazione tragica, cercando quindi di rivelare l’uomo oltre
il rapinatore.
4. Fabio de Luigi ha un
ruolo inedito. Nel film è presente anche l’attore Fabio De
Luigi nei panni di Alvise Zago. Per lui si è trattato
di un vero e proprio cambio di tono, trovandosi a lavorare su
sfumature noir. Per costruire il suo personaggio, De Luigi si è
principalmente concentrato sul rendere credibile il suo accento
torinese, per poi ricercare anche una personalità nelle movenze del
personaggio.
3. Edoardo Leo si è
sottoposto ad una trasformazione fisica. Per ricoprire il
ruolo di Lupo, uno dei veri criminali del film, Edoardo
Leo ha raccontato di aver guadagnato circa dieci chili
di muscoli per poter risultare ancor più minaccioso.
Particolarmente impegnativo è stato il lavoro svolto per ottenere
un accento che potesse contribuire a questa minacciosità.
Gli uomini d’oro: il finale del
film
[ALLERTA
SPOILER]
2. È strutturato in
capitoli. Il film si divide in tre capitoli, chiamati “il
playboy”, “il cacciatore” e “il lupo”. Ognuno di questi narra gli
eventi dalla prospettiva di uno dei protagonisti. Alla fine, queste
tre linee narrative si ricongiungono per arrivare alla tragica
conclusione della storia degli uomini d’oro.
1. Tutt’oggi vi sono
misteri irrisolti sul crimine. Come riportato anche nel
finale del film, sono ancora molti gli interrogativi senza risposta
relativi alla rapina del 1996. Quello che più di altri ancora oggi
rimane senza alcuna risposta né indizio è dove siano finiti parte
dei soldi rapinati. Un’ingente somma, infatti non fu mai ritrovata,
e ancora oggi nessuno dei criminali ancora in vita ha mai
confessato.
Sono passati dieci anni da quando la
folle visione di Edgar Wright, Scott
Pilgrim vs the World, basata sull’omonimo fumetto, è
arrivata al cinema. All’epoca il film era pieno di giovani volti di
attori semi sconosciuti, tutti o quasi che hanno fatto carriera e
che sono diventati volti molto molto noti per il grande
pubblico.
Ecco dove sono e cosa fanno, oggi, i
protagonisti di Scott Pilgrim vs the World:
Michael Cera
Prima di diventare Scott
Pilgrim, Cera era conosciuto già come George-Michael Bluth nella
serie cult Arrested Development, andata avanti
fino al 2019. Lo abbiamo visto in Superbad e in
Juno. Il suo fascino da nerd un po’ imbranato lo
ha fatto amare dalle ragazze e lo ha reso simpatico ai ragazzi, e
in più, i grandi sforzi che il suo Scott compie per vincere il
cuore di Ramona sono all’altezza di quelli di un vero eroe.
Si muove ancora oggi con elasticità
tra cinema e tv. Lo abbiamo visto in This is the
End, in Molly’s Game e in Magic
Magic, mentre nel 2019 ha detto addio al suo personaggio
icona di Arrested Development.
Ellen Wong
Wong è la vendicativa ex
fidanzata di Scott, Knives Chau. E chi può biasimarla? Lei e Scott
erano felici fino a che lei non ha scoperto che le fantasie di lui
erano tutte per un’altra ragazza. La sua rabbia è comprensibile, lo
sappiamo tutti, ma i suoi metodi sono un pochino oltre la linea del
lecito!
L’attrice canadese ha iniziato la
sua carriera in TV ed è stata scelta per il suo ruolo di Knives
perché è stata in grado di padroneggiare facilmente l’intensa
coreografia di combattimento. Dopo Scott Pilgrim,
Wong è tornata in TV, apparendo nella serie The Carrie
Diaries e, più recentemente, nella tanto acclamata
Glow.
Mary Elizabeth Winstead
Senza Ramona, la storia non
sarebbe neanche esistita. Per tutti è comprensibile perché Scott
perde la testa per lei. I suoi grandi occhi sono proprio difficili
da ignorare, e difficili da dimenticare per i suoi malvagi ex!
Dopo la sua esperienza nel film
Sky High nel 2005, Scott Pilgrim è stato il film
che ha fatto notare Mary Elizabeth Winstead al
mondo. Da allora, è apparsa nel film indipendente acclamato dalla
critica Smashed (2012), per il quale ha ricevuto
una nomination all’Independent Spirit Award. Elizabeth Winstead ha
anche interpretato la figlia di Bruce Willis nei film Die Hard ed è
apparsa nel tanto discusso 10 Cloverfield Lane. Più recentemente, si è
stabilita in TV, apparendo al fianco di Ewan
McGregor nella serie TV Fargo, che è sfociata in una
storia d’amore tra i due.
Webber interpreta Stephen
Stills, il cantante solista e il chitarrista della band di Scott.
Webber non ha avuto una carriera molto attiva come attore, Avendo
recitato in molti film ma sempre in ruoli marginali.
In compenso è anche regista e spesso
dirige la moglie, Teresa Palmer, nei suoi film.
Alison Pill
Pill interpreta l’ex di
Scott Kim Pine, che ha rotto con lui quando lui si è trasferito.
Successivamente si riuniscono, e diventa la batterista della sua
band. Prima di Scott Pilgrim, Pill è apparsa in
Milk (2008), Confessions of a Teenage
Drama Queen (2004) e Dan in Real Life
(2007).
Dopo Scott Pilgrim, Pill ha avuto
una carriera molto ricca: è apparsa in serie di grande impatto e
successo, coem Newsroom,American Horror
Story e addirittura in Star Trek- Picard,
al fianco di Patrick Stewart.
Johnny Simmons
Nei panni di Giovane Neil
Nordegraf, coinquilino di Stills, Simmons interpreta il fanboy
della band Sex Bob-omb alla perfezione. Fa il tifo per Scott e
vuole essere come lui. Prima di Scott Pilgrim, Simmons ha recitato
in Jennifer’s Body (2009), Hotel for
Dogs (2009) e Evan Almighty (2007).
Dopo Scott Pilgrim, Simmons ha
continuato il suo lavoro nel mondo del cinema partecipando a
21 Jump Street (2012), Noi siamo infinito (2012) ed altri, compresa
la bella Girl Boss.
Aubrey Plaza
L’attrice di commedia
interpreta Julie Powers, una vera rogna in Scott Pilgrim. Lei è
cattiva, è la ragazza che vorresti evitare in qualsiasi situazione
sociale. Plaza ha già una lunga lista alle spalle, nel suo cv,
prima di Scott Pilgrim, è stata in Parks and
Recreation, 30 Rock (2006), Mystery Team
(2009) e Funny People (2009).
Da quando è apparsa in Scott
Pilgrim, è rimasta sul grande schermo, partecipando a Dirty
Grandpa (2017) e brilla come protagonista in
Ingrid Goes West (2017), che racconta di uno
stalker dei social media che si trasferisce a Los Angeles per
perseguitare la sua stella di Instagram preferita.
Kieran
Culkin
Il più giovane e meno
famoso fratello di Macaulay interpreta Wallace Wells, l’amico del
college gay di Scott, che potrebbe essere innamorato di lui. Ama
ascoltare le conversazioni di Scott e ha una straordinaria capacità
di scrivere a velocità superveloce.
Culkin recita sin da piccolo, a
volte insieme al suo fratello più famoso, in Mamma ho perso l’aereo (1990) e
Mamma ho perso l’aereo mi sono smarrito a New York
(1992). Quando è riuscito a staccarsi dall’ombra del fratello
maggiore, Culkin è apparso in She’s all that
(1999) e The Cider House Rules (1999). Dopo Scott
Pilgrim, Culkin ha recitato principalmente in parti minuscole in
serie TV come Fargo e Succession. Wallace rimane il suo ruolo
più famoso fino ad oggi.
Anna Kendrick
Ora il suo nome non ha
bisogno di alcuna introduzione. Kendrick interpreta la sorella più
piccola di Scott, Stacey, che è molto ma molto più matura del
fratello. Non ha problemi a iniettare morale e lezioni di vita
nella vita di Scott. Scott Pilgrim è arrivato in un momento in cui
Kendrick era in vetta, a Hollywood, grazie alla sua prova in
Tra le Nuvole, per la quale ha ricevuto una
nomination agli Oscar, ed aveva già recitato nella saga dal
successo mondiale Twilight, dove interpretava
Jessica, una delle compagne di classe di Bella (Kristen
Stewart) al liceo.
Tra i membri del cast di Scott
Pilgrim, Kendrick è tra le star più grande, soprattutto a seguito
del grande successo della trilogia di Pitch Perfect. Oltre al doppiaggio di
Trolls e Trolls World Tour, l’attrice ha un radioso e
impegnato futuro, sia al cinema che in tv.
Jason Schwartzman
Schwartzman era all’epoca
il volto più noto di quel cast di semi-sconosciuti. Interpreta
Gideon Graves, il settimo malefico ex fidanzato di Ramona, leader e
fondatore della League of Ramona’s Evil Ex-Boyfriends. Nella serie
a fumetti è il principale cattivo di Scott.
Schwartzman, nipote di Francis Ford
Coppola, ha inaugurato la sua carriera di attore nel 1998 con
Rushmore, ed ha recitato in molti film, tra cui
Marie Antoinette (2006), The
Darjeeling e Limited (2007).
Dopo Scott Pilgrim, Schwartzman ha
allargato il suo campo di interesse alla scrittura e alla regia,
diventando anche produttore esecutivo. Tra gli altri, ha
sceneggiato anche L’Isola dei Cani (2018) ed ha diretto alcuni
episodi di Mozart in the Jungle.
Mae Withman
Withman interpreta Roxy
Ritcher, la quarta ex fidanzata cattiva di Ramona, nella storia, è
nata sulla luna ed è per metà un ninja.
Ha cominciato a recitare da piccola,
e la ricordiamo in Un giorno…per caso, al fianco
di George Clooney, nel 1996, ma l’abbiamo vista
anche in Noi Siamo Infinito. Dopo Scott Pilgrim si è
distinta soprattutto nel lavoro in tv e nel doppiaggio.
Brandon Routh
Interprete di Todd Ingram, Routh è
passato alla notorietà planetaria attraverso il personaggio di
Superman. Il suo Ingram è il terzo fidanzato cattivo di Ramona. È
anche un vegano, noto per tradire sia la sua dieta vegana che la
sua ragazza, Envy Adams, credendo di poter cavarsela con qualsiasi
cosa perché è una rock star.
Dopo Scott Pilgrim, come accennato,
la sua carriera è stata legata ai fumetti. Tra
Superman per il cinema (e la tv) e Athom per la
tv, Brandon è un volto noto e amato dai nerd.
Brie Larson
Non ha certo bisogno di
presentazioni il premio Oscar Brie Larson, che in
Scott Pilgrim interpreta Envy Adams, fidanzata tradita di Todd
Ingram. Prima di Scott Pilgrim vs the World,
Larson è apparsa in molti film, per lo più indipendenti,
costruendosi una grande carriera.
La svolta è arrivata con
Room, del 2015. Il film le è valso l’Oscar e anche
l’entrata nel cono di luce della notorietà di massa, situazione che
l’ha portata anche a firmare un contratto multifilm con i Marvel Studios, per i quali è diventata
Captain
Marvel.
Chris Evans
Appena prima
dell’esplosione della sua carriera, e dei suoi bicipiti,
Chris Evans è stato Lucas Lee, il secondo
prepotente ex fidanzato cattivo di Ramona. Prima di Scott Pilgrim,
Evans era già stato la Torcia Umana per Fox, nei due film sui
Fantastici Quattro, ma nel 2011 diventa
Captain America e questo ruolo gli cambia decisamente
la vita.
Dopo sette film, oltre diversi
cameo, per i Marvel Studios, Evans è pronto a
voltare pagina. Nel suo futuro c’è la regia e diversi film e serie
tv in cui l’attore si mette alla prova e che saranno sicuramente
amati dal foltissimo gruppo di fan che si è costruito negli anni
grazie al Marvel Cinematic
Universe.
Quasi tutti i più grandi attori
trasmettono il loro sconfinato talento, inevitabilmente, ai loro
figli. Per chi ama il cinema, si tratta di una cosa a dir poco
fantastica. Di esempi, in tal senso, ce ne sono tantissimi:
Will Smith,
Meryl Streep, Robin Williams… sono tutti attori che
hanno insegnato alla loro prole l’arte della recitazione.
Capita poi che molto spesso i figli
di queste grandi star interpretino dei ruoli di supporto negli
stessi film in cui recitano i loro genitori, andando spesso ad
interpretare il figlio o la figlia del personaggio che i loro
illustri genitori interpretano in quel determinato film.
Bright Side ha raccolto 10 film in cui 10 attori recitano al
fianco dei loro figli e grazie ai quali – per tutti noi cinefili –
è possibile apprezzare ancora di più queste relazioni tanto
affettive quanto lavorative:
Will Smith e Jaden Smith
Abbiamo conosciuto questa coppia
indimenticabile nel film La ricerca della felicità(The Pursuit of
Happyness) del 2006. Il piccolo Jaden è riuscito a conquistare
il cuore del pubblico alla sola età di 8 anni. La chimica tra
Will Smith e il piccolo protagonista ha
permesso al film dell’italiano Gabriele Muccino di rappresentare al meglio la
relazione padre/figlio.
Il film è ispirato alla vita di
Chris Gardner, un imprenditore milionario che durante i primi anni
’80 visse giorni di intensa povertà, con un figlio a carico e senza
una casa dove poterlo crescere. Nel 2013 Smith e il piccolo Jaden
sono tornati a lavorare insieme nel film After Earth di M. Night Shyamalan, dove hanno recitato ancora
una volta nei panni di padre e figlio.
Ben Stiller e Jerry Stiller
Ben Stiller e suo padre Jerry (scomparso di recente) hanno recitato
insieme in molti film, tra cui Zoolander e Pesi
massimi. La loro collaborazione più celebre, però, è
sicuramente quella ne Lo spaccacuori(The
Heartbreak Kid), uscito nle 2007, nel 2007, dove hanno
interpretato proprio una coppia di padre e figlio.
Il film, diretto da
Bobby e Peter Farrelly, racconta
la storia di Eddie Cantrow, proprietario di un negozio di articoli
sportivi, quarantenne e celibe, che un giorno capisce di non aver
realizzato molto in campo sentimentale, e che forse sia arrivata
l’ora di accasarsi. I suoi dubbi esistenziali vengono alimentati
dal padre Doc, malato di sesso.
Kirk, Michael e Cameron
Douglas
3 geneazioni di Douglas a confronto
nella commedia Vizio di Famiglia(It Runs in
the Family), diretta nel 2003 da Fred
Schepisi. Si tratta di tre grandi attori, con anche il più
giovane del terzetto, Kirk, che proprio grazie a questo film
dimostrò di aver ereditato tutto il talento del padre e del
nonno.
La storia del film ruota attorno a
tre generazioni di una famiglia newyorkese di successo, ciascuno
con una serie di problemi in cui vengono evidenziati i delicati
rapporti tra padre e figlio. Kirk Douglas (scomparso di recente) è stato il
primo della stirpe ad iscrivere il suo nome nell’olimpo delle
stelle di Hollywood grazie a film come Orizzonti di Gloria
e Spartacus;Michael Douglas, premio Oscar per Wall
Street, è stato protagonista di alcune delle pellicole più
celebri degli anni ’80/’90.
Meryl Streep e Mamie Gummer
Meryl Streep è una delle grandi attrici del
nostro tempo: film dopo film, ci mostra quanto siano eccezionali le
sue capacità recitative, continuandoci a stupire sempre. Sua
figlia, Mamie Gummer, non è certamente da meno,
sebbene, per ora, siano relativamente pochi i film in cui ha
recitato.
La prima volta che le abbiamo viste
insieme è stato in Un amore senza tempo nel 2007. Ma è stato grazie
a Dove eravamo rimasti(Ricki and The
Flash), l’ultimo film del compianto
Jonathan Demme, che madre e figlia hanno mostrato i
loro talenti combinati. Il film racconta di Linda, una rock star
ormai sulla via del tramonto che, per seguire la sua passione
musicale, ha abbandonato la famiglia in Indianapolis e si è
costruita una nuova vita a Los Angeles formando una band.
Charlie Sheen e Martin Sheen
Martin Sheen, noto
per il grandissimo Apocalypse Now di Francis Ford Coppola, è il padre di
un altro celebre attore, ossia Charlie Sheen, star per oltre 10 anni della
celebre sit-com Due uomini e mezzo.
Nonostante i due abbiano dei
caratteri molto diversi, hanno recitato insieme in ben due film:
Codice criminale del 1998 e Wall
Street del 1987; in entrambi hanno interpretato padre e
figlio.
Donald e Kiefer Sutherland
Kiefer Sutherland è
stato il grande protagonista della serie 24, che è
riuscita a rimanere in onda per 9 anni, riscuotendo un discreto
successo. Per di più, è il figlio del talentuoso Donald Sutherland, visto di recente nella
trilogia di Hunger
Games nel ruolo del temibile Presidente Snow. I due
Sutherland hanno recitato per la prima volta insieme nel 1996, nel
film Il momento di uccidere di Joel
Schumacher.
La loro seconda apparizione insieme
sul grande schermo è avvenuta di recente, nel film Il fuoco della giustizia(Forsaken)
del 2015, in cui John Henry, un pistolero dal passato torbido, fa
ritorno nella città natale con la speranza di ricucire il rapporto
con il padre.
Sylvester e Sage Stallone
È impossibile non riconoscerlo.
Rocky Balboa è uno dei pugili più celebrati della
storia, anche se si tratta di un personaggio immaginario. Di tutta
la saga, il film Rocky V ha una trama forse meno
accattivante, sebbene presenti un elemento significativo:
l’apparizione del figlio maggiore di Sylvester Stallone, Sage.
Nel film, uscito nel 1990 e diretto
da John G. Avildsen, possiamo vederli mentre
giocano ad interpretare padre e figlio in modo tanto naturale
quanto divertente. Avildsen – scomparso nel 2017 – aveva diretto
anche il primo capitolo della saga, vincitore di tre premi Oscar,
incluso miglior film e miglior regia.
Robin e Zelda Williams
Nel 2004 esce House of D –
Il mio amico speciale, il primo grande film in cui il
compianto Robin Williams recita insieme a sua figlia,
Zelda. Nel film il magnifico attore, scomparso nel 2014, affronta
un ruolo molto complesso, poiché interpreta un bidello afflitto da
disabilità mentale.
Esordio alla regia di David
Duchovny, il film racconta dell’artista americano Tom
Warshaw (interpretato dallo stesso Duchovny) che, nel cercare di
risolvere la sua problematica vita adulta, non può fare a meno di
riflettere sulla sua straordinaria infanzia.
Tom e Colin Hanks
L’incomparabile Tom Hanks ha recitato con suo figlio Colin nel
film The Great Buck Howard del 2007. In questo
film, il protagonista principale è sorprendentemente Colin, non
Tom.
Diretto da Sean McGinly e
interpretato anche da John Malkovich e Emily Blunt, nel film il giovane Colin sfida
suo padre a colpi di talento, interpretando un ragazzo che lascia
il college per realizzare il suo sogno: diventare un grande
scrittore.
Clint e Scott Eastwood
Potremmo dire che quella formata da
Clint e Scott
Eastwood è una delle coppie padre-figlio più famose di
Hollywood. Entrambi hanno costruito un’eccellente carriera basata
su film classici e indimenticabili, con il gigante Clint che ad
oggi è una figura che non può non essere associata al cinema
americano per eccellenza.
Ha collaborato con suo figlio Scott
in ben quattro film: Flags of Our Fathers, Di nuovo in
gioco, Invictus – L’invincibile e Gran
Torino. Altri film celebri in cui ha recitato il più
giovane di casa Eastwood sono Snowden, Fast &
Furious 8 e Pacific
Rim – La rivolta.
Il film di animazione di Lorenzo Mattotti che ha incantato il
Festival
di Cannes e ha ottenuto il Premio come Miglior Regia ad Alice
nella città, sarà protagonista il 26 maggio alle
17.30 di un evento speciale educational
online promosso da Indigo
Film, Rai Cinema, Bim
Distribuzione e Scelte di Classe_ il progetto didattico
di Alice nella città che porta il cinema a
scuola.
Dichiara Lorenzo Mattotti:
“Sono felice che “La famosa invasione degli orsi in Sicilia”
diventi un’occasione per un’esperienza formativa di didattica a
distanza. In questo momento di difficoltà per il Paese e per il
mondo della scuola credo che ognuno debba fare la propria parte e
anche un film, se presentato nel giusto modo, può trasformarsi in
un momento di confronto e di crescita. In fondo, è di questo che il
romanzo di Dino Buzzati parla: di come è difficile diventare grandi
rimanendo fedeli a se stessi, di quanto sia importante imparare a
convivere con gli altri e di quanto sia fondamentale rispettare la
natura. Mi sembrano tutti temi fortemente attuali. Mentre
realizzavo “La famosa invasione degli orsi in Sicilia” ho
sempre pensato ai ragazzi, volevo poter fare un film a loro misura,
perché sono loro il nostro futuro.”
L’evento, che si svolgerà sulla
piattaforma di Mymovies Live, coinvolgerà 500 studenti e
docenti della Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado di 11
regioni, che avranno l’opportunità di vedere il film e, a
seguire, incontreranno il suo autore, Lorenzo
Mattotti che, in diretta streaming dal suo studio di
Parigi, risponderà alle loro domande e potrà raccontare (e
mostrare) come è nata l’idea del film e come hanno preso vita dalla
sua matita i suoi protagonisti animati.
La diretta con Lorenzo
Mattotti sarà visibile on line sia sulla pagina del
film che sulla pagina di alice nella città
Per i docenti verrà inoltre
organizzato da Scelte di classe un incontro di
film literacy sul film, in collaborazione con TIMVISION –
Institutional Partner dell’iniziativa, per fornire agli insegnati
strumenti utili per proseguire poi il lavoro con i ragazzi.
L’evento nasce con l’intento di
sostenere ed affiancare il mondo della scuola che, in piena
emergenza Covid-19, si è trovata ad affrontare una situazione
inedita e a sperimentare la didattica a distanza senza avere
momenti di confronto con gli studenti.
A inizio marzo oltre 9.000 studenti
di tutto il territorio nazionale avrebbero dovuto vedere al cinema
La famosa invasione degli orsi in Sicilia e incontrare il
suo autore all’interno del progetto dal titolo “La famosa invasione
degli orsi…a scuola!”
Per questo motivo e per andare
incontro ai tanti che ne facevano richiesta, i promotori hanno
scelto di trasformare l’appuntamento in
un’occasione di didattica online come segnale di
ripartenza, nella speranza di riprendere l’evento
completo con il nuovo anno scolastico, confidando nella riapertura
delle scuole e delle sale.
Chris Evans ha ufficialmente detto addio al
personaggio di Captain America con l’uscita nelle
sale di Avengers:
Endgame, il cinecomic campione d’incassi che ha
segnato la fine delle avventure di Steve Rogers all’interno del
MCU. In una recente intervista con
The Hollywood Reporter, Evans è tornato a parlare del ruolo che
gli ha regalato la fama internazionale e dei suoi iniziali dubbi
sull’accettare o meno la parte.
“La sofferenza sarebbe stata
soltanto mia”, ha spiegato Chris Evans ricordando il momento in cui gli
era stato offerto un contratto per nove film, spiegando come
all’epoca i suoi problemi con l’ansia lo abbiano quasi spinto a non
accettare di unirsi al MCU. “Alla fine si è rivelata
la decisione migliore che potessi prendere, e devo dire grazie
soltanto a Kevin Feige per aver insistito e per avermi impedito di
commettere un errore gigantesco”, ha continuato Evans.
“Ad essere sinceri, tutte le
cose che inizialmente temevo non si sono mai avverate. Mi sono
innamorato del personaggio di Steve Rogers praticamente da
subito”. L’attore ha poi rivelato di aver trovato una grande
spalla e scoperto un grande amico in
Chris Hemsworth, che nel MCU interpreta Thor, il figlio di
Odino: “È stato bello lavorare in quel periodo con Chris,
perché vedevo che anche lui si stava impegnando in qualcosa di
davvero grande. Voglio dire: all’epoca Robert Downey Jr. era già
Robert Downey Jr. e Scarlett Johansson era già Scarlett
Johansson. Io e Chris eravamo ancora degli attori sconosciuti e già
avevamo i nostri stand-alone, quindi abbiamo condiviso le nostre
ansie e le nostre paure. E devo dire che la cosa ha reso il tutto
molto più confortante.”
Chris Evans torna a parlare del ruolo di Captain America
Solo: A Star Wars Story, il secondo spin-off della
saga di Star
Wars, non è stato propriamente un successo, tanto che la
Lucasfilm, dopo l’uscita nelle sale del film di Ron
Howard, ha deciso di accantonare ufficialmente l’idea
della serie antologia (iniziata con Rogue
One) e di concentrarsi, almeno per ora, sul futuro
“televisivo” della saga (con la seconda stagione di The
Mandalorian annunciata ufficialmente e una serie
dedicata a Obi-Wan Kenobi che dovrebbe entrare in
produzione quanto prima).
Nonostante
Solo abbia avuto una produzione travagliatissima
(Ron Howard è subentrato a Phil
Lord e Chris Miller dopo il loro
licenziamento a causa di alcune “divergenze creative”) e sia stato
un vero flop al box office, il fandom di Star
Wars sembra comunque essere molto legato al film: in
molti, infatti, vorrebbero vedere cosa è successo a Han,
Chewbacca e Qi’ra tra gli eventi di
Solo e quelli di Una Nuova Speranza (soprattutto
a causa di quel sorprendente cameo di Darth Maul
nel film).
Adesso, a due anni esatti
dall’uscita del film al cinema (negli Stati Uniti è uscito il 25
maggio del 2018), su Twitter (come riportato da
CBM) è esploso nuovamente l’hashtag
#MakeSolo2Happen, che esorta la Lucasfilm a
realizzare il sequel dello spin-off. Il fatto che l’hashtag sia
tornato in trend-topic dimostra ancora una volta quanto il fandom
di Star
Wars sia legato al film e quanto vorrebbe vedere il
ritorno del giovane Han sul grande schermo. Con il lancio di
Disney+,
si potrebbe anche pensare ad un eventuale sequel da lanciare
direttamente sulla piattaforma di streaming o magari ad una serie
tv che continui la storia del contrabbandiere e del suo gruppo di
amici.
#MakeSolo2Happen: i fan di Star
Wars tornano a farsi sentire su Twitter e chiedono il sequel di
Solo
Almeno per il momento, non sembra
che la Lucasfilm sia intenzionata a realizzare un sequel di
Solo,
quindi molte delle domande lasciate dal film sono destinate ancora
a non avere una risposta. Tuttavia, se c’è una cosa che abbiamo
imparato dal movimento #ReleaseTheSnyderCut in
merito alla Snyder Cut di Justice League
(che il prossimo anno arriverà ufficialmente su HBO Max), è che le
case di distribuzione possono davvero ascoltare i fan se lo
vogliono…
Solo: A Star Wars Story è un film del 2018 diretto da
Ron Howard con Alden
Ehrenreich, Woody
Harrelson, Emilia
Clarke, Donald Glover e
Thandie Newton. Attraverso una serie di audaci bravate
nel profondo di un mondo criminale oscuro e pericoloso, Han Solo fa amicizia con il suo
futuro possente copilota Chewbacca e incontra il famigerato
giocatore d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che determinerà
il futuro di uno degli eroi più improbabili della saga di
Star
Wars.
Frank Marshall, il
produttore del leggendario franchise di Jason
Bourne, spera di poter realizzare un sesto film della
celebre saga con protagonista Matt Damon. Il franchise basato sui romanzi di
Robert Ludlum è iniziato ufficialmente nel 2002 e
da allora il personaggio di Jason Bourne è diventato uno degli eroi
del cinema d’azione più amati di sempre. Dopo quattro film della
saga principale, il franchise ha dato vita anche ad uno spin-off
con Jeremy Renner(The Bourne Legacy) e
ad una serie tv attualmente in produzione (Treadstone),
collegata e basata sulla serie di film.
L’ultimo film del franchise ad
essere arrivato nelle sale è stato Jason
Bourne del 2016, diretto da Paul
Greengrass e interpretato – tra gli altri – anche dal
premio Oscar Alicia Vikander. Nonostante il film non sia
stato accolto positivamente dalla critica, è riuscito comunque ad
incassare 415 milioni di dollari in tutto il mondo (un sorta di
piccolo record, soprattutto perché uscito quasi 10 anni dopo
The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello sciacallo del
2007). Nel corso degli anni, anche Matt Damon si è dichiarato più volte
disponibile a tornare nei panni dell’ex sicario della CIA.
Adesso, sembra che anche
Frank Marshall, storico produttore del franchise,
sia interessato a continuare con le avventure del personaggio. In
una recente intervista con
Collider (la stessa in cui ha parlato del futuro di Jurassic Park e confermato che James Mangold dirigerà
Indiana Jones 5), Marshall ha espresso il suo interesse
nel realizzare un sesto film del franchise. Il produttore ha
provato a contestualizzare le sue speranze, dichiarando per
potrebbe esserci l’opportunità per un nuovo regista di rilanciare
la saga.
Il produttore Frank Marshall spera
di realizzare un nuovo film di Jason Bourne: sarà un reboot o un
sesto capitolo?
Paul Greengrass ha
diretto tutti gli episodi della saga di Bourne, ad
eccezione del primo The Bourney Identity (diretto da
Doug Liman) e dello spin-off The Bourne
Legacy (diretto da Tony Gilroy). Il fatto che
Greengrass potrebbe non tornare dietro la macchina da presa,
significa che forse la Universal sta pensando ad un vero e proprio
reboot della saga: ciò potrebbe significare che anche il ritorno di
Damon non sia scontato e che un altro attore potrebbe raccoglierne
l’eredità.
Un altro grande interrogativo
riguarda lo spin-off The Bourney Legacy e il possibile ritorno di
Jeremy Renner, dal momento che gli eventi di
quel film sono stati in larga parte ignorati dal quinto capitolo
del 2016. Aaron Cross e Jason Bourne si riuniranno sul grande
schermo per il nuovo film? Per adesso si brancola nel buio…
Bourne è una serie
cinematografica di film di spionaggio con
protagonista Jason Bourne, ex agente della CIA,
interpretato da Matt
Damon. Il soggetto dei film sono
i romanzi di Robert Ludlum, mentre
la sceneggiatura è di Tony Gilroy.
I film sono prodotti e distribuiti nelle sale cinematografiche
dalla Universal Studios. La serie ha inoltre generato
uno spin-off incentrato su di un altro agente, Aaron Cross,
interpretato da Jeremy Renner.
Nonostante tutti i problemi che ha
dovuto affrontare in fase di produzione (inclusa una battaglia
legale con Amazon), alla fine Un Giorno di Pioggia a New York, l’ultimo film
di Woody
Allen, è uscito in diversi paesi europei (Italia
inclusa), riscuotendo un ottimo successo e incassando oltre 20
milioni di dollari. Adesso il film si prepara ad essere lanciato
sulle piattaforme on demand britanniche, e proprio per tale
occasione Allen ha rilasciato una nuova intervista al
Daily Mail.
Parlando del successo commerciale
del film, nonostante tutte le polemiche (legate anche alla vita
privata del regista) che lo hanno accompagnato prima e dopo
l’uscita, Woody
Allen ha spiegato: “Non sento di essere stato
‘vendicato’ perché significherebbe che in qualche modo mi sentivo
preoccupato. Non vorrei passare come una persona insensibile, ma
non lo ero. Ovviamente so bene di essere oggetto di gossip e di
essere al centro di scandali, ma non posso lasciarmi disturbare o
anche solo distrarre da queste cose. Continuo a vivere la mia vita.
Lavoro. Suono il jazz. Seguo lo sport. Vedo i miei amici. Non ho
mai letto nulla di ciò che mi riguarda. Anche perché si tratta di
accuse false che sono servite ad inscenare un vero dramma da
tabloid.”
In seguito agli ultimi avvenimenti
personali che hanno caratterizzato la vita di Allen, numerose star
di Hollywood hanno pubblicamente difeso il regista, tra cui
Scarlett Johansson,
Kate Winslet e anche la sua ex partner ed ex musa
Diane Keaton. Altre, come Timothée Chalamet (protagonista – tra l’altro
– di
Un Giorno di Pioggia a New York), lo hanno invece
condannato, specificando di non voler più lavorare con lui.
Woody Allen sul successo di Un
Giorno di Pioggia a New York e sul voltafaccia di Timothée
Chalamet
A proposito del voltafaccia di
Chalamet – che vedremo prossimamente in Dune di
Denis Villeneuve – Woody Allen ha
ribadito quanto già raccontato nella sua autobiografia
“A proposito di
niente” (edita in Italia da La nave di
Teseo): “Timothée disse a mia sorella che era importante
per lui dissociarsi da me perché concorreva all’Oscar con Chiamami
Col Tuo Nome. È stata una mossa strategica. Che cosa posso
mai fare? Anche se Dylan dicesse di essersi inventata tutto e
chiedesse scusa, ci sarebbe comunque qualcuno che continuerebbe a
credere alla sua versione. Posso soltanto ignorare tutto e
continuare a lavorare ed andare avanti. Sono circondato da persone
che conosco da tantissimo tempo. Loro sanno la verità.”
Infine, parlando della sua
personalità e del fatto che gran parte del mondo lo “etichetti”
come un intellettuale, Allen ha spiegato: “Credo di essere una
persona normalissima. Le persone mi hanno sempre visto come un
intellettuale, cosa che non sono. Leggo solo fumetti da quando
avevo 18 anni. Però ho sempre portato gli occhiali e quando i
direttori di casting guardando qualcuno come me, che non sono
propriamente un Sylvester Stallone, allora finiscono sempre per
affidargli il ruolo del professore. Di conseguenza, tutti pensano
che io sia un intellettuale. Funziona così.”
Ricordiamo che il prossimo film di
Woody
Allen sarà Rifkin’s Festival, girato in Spagna e
realizzato grazie al sostegno della Tripictures. Il film avrà come
protagonisti Elena Anaya, Louis
Garrele Gina Gershon, e
racconterà la storia di una coppia americana sposata che si reca al
San Sebastián Film Festival. La coppia resta folgorata dalla magia
del festival e dei film in concorso, oltre che dalla bellezza e dal
fascino della Spagna. La donna avrà una relazione con un brillante
regista francese, mentre l’uomo si innamorerà di una bellissima
donna spagnola del luogo.
Dopo che la Warner Bros. ha
ufficialmente confermato l’arrivo della Snyder Cut di Justice League
su HBO Max il prossimo anno, si è cominciato a parlare anche della
possibilità di vedere la Director’s Cut di Suicide
Squad, il cinecomic del 2016 diretto da David
Ayer che, al pari del film di Zack
Snyder, è stato drasticamente cambiato in fase di
post-produzione.
Prima lo stesso Ayer aveva condiviso
su Twitter una
GIF del Joker di Jared Leto, lasciando intuire che presto ci
sarebbe stato un annunciato legato alla sua versione del film; poi
è tornato sui suoi passi, dichiarando che al momento nulla bolle in
pentola e che, ovviamente, spera un giorno di poter mostrare al
mondo il suo taglio del cinecomic con Margot Robbie.
Adesso il regista ha preso
nuovamente la parola sempre tramite il suo profilo Twitter e, in risposta
alla domanda di un fan, ha confermato non solo che la Director’s
Cut di Suicide
Squad esiste, ma che è anche quasi completa, ad
eccezione di alcuni effetti visivi.
David Ayer torna a parlare della
Director’s Cut di Suicide Squad, rivelando che il suo taglio è
quasi completo
Ora che i fan hanno finalmente
ottenuto ciò che volevano, ossia la release della Snyder Cut di Justice League,
sembra che l’attenzione adesso sia tutta per il Suicide
Squad di David
Ayer: non è escluso che un movimento simile a quello
messo in piedi dai fan con #ReleaseTheSnyderCut
possa portare la medesima “fortuna” anche al taglio inedito del
cinecomic dedicato alla Squadra Suicida.
Sempre via Twitter, David
Ayer ha specificato: “Il mio
taglio non è l’apoteosi del cinema. È semplicemente meglio di ciò
che il pubblico ha visto al cinema. E sì, avrebbe senso
aggiornarlo”.E ancora:“Il mio taglio sarebbe facile da completare.
Sarebbe incredibilmente catartico per me. È estenuante farsi
prendere a calci in c**o per un film che ha ricevuto un trattamento
alla ‘Edward mani di forbice’. Il film che ho realizzato non è mai
stato visto.”
A proposito di Suicide
Squad, di recente David
Ayer aveva rivelato che avrebbe potuto dirigere il
sequel. Dopo aver espresso attraverso i social tutto il suo supporto e la sua
ammirazione nei confronti di James
Gunn, il regista ha rivelato a proposito
di The Suicide
Squad che gli sarebbe stata offerta la
possibilità di dirigerlo: “Mi è stato offerto di farlo, ma
ho preferito intraprendere un’altra strada”, ha spiegato
Ayer.
Il nuovo annunciato film dedicato a
Spawn è ancora in sviluppo e continua a prendere
forma, almeno secondo le recenti dichiarazioni del produttore
Jason
Blum. Il film sarà diretto da Todd McFarlane, che è anche il creatore del
personaggio dei fumetti pubblicati dalla Image Comics. Non è la
prima volta che Spawn arriva sul grande schermo: già nel lontano
1997 la New Line Cinema realizzò un film diretto da Mark A.Z. Dippé
con protagonisti Michael Jai White (Arrow) e John
Leguizamo (Moulin Rouge!).
Nonostante ottenne un discreto
successo al box office, venendo anche elogiato per essere stato il
primo film di supereroi ad avere come protagonista un attore
afro-americano, il film venne massacrato dalla critica e anche da
parte del pubblico, ma negli anni è riuscito a diventare un vero e
proprio cult grazie alla release in home video. Adesso il
personaggio di Spawn si prepara a tornare sul
grande schermo, nonostante siano ormai già parecchi anni che si
parla del reboot che porterà la firma di Todd McFarlane, senza che però ci siano mai
notizie concrete circa un’effettiva uscita al cinema.
Adesso, in una recente intervista
con ComicBook, Jason
Blum ha dichiarato che “c’è stata parecchia
attività” attorno al nuovo reboot, annunciato per la prima
volta nel 2017, descrivendo lo sviluppo del nuovo film come un vero
e proprio “evento sismico”. “Al momento non ho nuovi
aggiornamenti, ma posso garantirvi che ce ne saranno”, ha
spiegato Blum.
Jason Blum conferma lo sviluppo di
Spawn e anticipa un ingresso nel cast che potrebbe “far esplodere
il web!”
Il produttore ha anche assicurato
che, nonostante tutte le complicazioni del caso (dovute anche
all’attuale situazione mondiale), il suo desiderio è quello di
realizzare il film: “Voglio davvero fare questo film. Non lo
metterai mai da parte. Ne ho parlato anche con altre persone”.Jason
Blum ha anche anticipato che un grande nome di
Hollywood potrebbe aggiungersi al cast: “Abbiamo un’offerta sul
tavolo. Se riuscissimo ad averlo sarebbe un successo. Sarebbe una
di quelle notizie che farebbero esplodere il web!
Vedremo…”
In passato era stato lo stesso
Todd McFarlane a ribadire di voler realizzare
un film vietato ai minori, in rispetto al personaggio e ai toni dei
fumetti originali: “Ho pochissime richieste in merito al
film”, aveva spiegato McFarlane. “Deve essere classificato
come R, cioè vietato ai minori di 17 anni. Non ci possono essere
discussioni al riguardo. Non mi interessa ciò che accadrà nel film,
l’importante è che Spawn sia cool e tosto.”
Il nuovo film dedicato a
Spawn avrà come protagonista il premio Oscar
Jamie Foxx nel ruolo dell’antieroe del titolo.
Del cast dovrebbe far parte anche Jeremy Renner nei panni di Twitch Williams.
Greg Nicotero, truccatore di The Walking
Dead, si occuperà del trucco e degli effetti speciali.
Ilfilm sarà prodotto
da Jason
Blum e dalla sua Blumhouse Productions.
Adesso è ufficiale: James Mangold, regista di Logan
e Le
Mans ’66 – La grande sfida, dirigerà Indiana
Jones 5. Annunciato per la prima volta nel 2016, il
quinto capitolo della saga di Indiana Jones non ha avuto
certamente una pre-produzione facile: numerose sono state le
riscritture della sceneggiatura, con il film che è stato
posticipato ben due volte (la prima volta sarebbe dovuto arrivare
nelle sale a luglio dello scorso anno).
Quando tutto sembrava ufficialmente
pronto a partire, con le riprese programmate per questa primavera,
Steven
Spielberg ha annunciato di aver abbandonato la regia
del film, mentre Harrison Ford è stato confermato ancora una
volta nei panni dell’iconico archeologo. Dopo la notizia della
dipartita di Spielberg, è iniziata a circolare una voce secondo cui
la regia del film sarebbe stata offerta a James Mangold, regista di Cop Land, Walk
the Line e dei più recenti Logan
e Le
Mans ’66 – La grande sfida.
In seguito è arrivata – purtroppo –
la pandemia di Covid-19, e la data di uscita di Indiana Jones
5 è stata ufficialmente posticipata a luglio 2022. In
attesa di scoprire quando potranno ufficialmente partire le riprese
del film, è stato lo storico produttore della saga Frank
Marshall a confermare, durante un’intervista con
Collider (la stessa in cui ha parlato del
futuro della saga di
Jurassic Park), che sarà James Mangold a dirigere il quinto capitolo
della saga di Indiana Jones, il primo che non poterà la
firma di Steven
Spielberg.
James Mangold, regista di Logan,
dirigerà Indiana Jones 5: è ufficiale!
Nel corso dell’intervista Marshall
ha spiegato che Mangold “adora il franchise di Indiana
Jones” e che è stato proprio il suo amore per la saga a
renderlo il sostituto perfetto di Spielberg, che figurerà comunque
in qualità di produttore. Marshall ha inoltre elogiato Mangold come
regista, dichiarando: “È meraviglioso. Penso che abbia anche un
bellissimo rapporto con Harrison. Sembra che tutti i pezzi del
puzzle stiano finalmente combaciando. È la volta buona.”
Marshall ha inoltre dichiarato che
la fase di riscrittura dello script di Indiana Jones
5“è appena cominciata”: è probabile, dunque, che
Mangold contribuirà al progetto anche in qualità di sceneggiatore,
magari partendo da una nuova base, senza rimaneggiare quanto fatto
in precedenza. Ricordiamo che Jonathan
Kasdan (figlio dello sceneggiatore de I
predatori dell’arca perduta, Lawrence
Kasdan) era stato incaricato di scrivere la sceneggiatura dopo che
lo sceneggiatore originale David Koepp aveva
lasciato il progetto.
Indiana Jones è
una saga cinematografica basata sulle avventure dell’immaginario
archeologo ideato da George
Lucas. La saga, con Harrison Ford nel ruolo di Indiana Jones,
è iniziata nel 1981 con la distribuzione del film I predatori
dell’arca perduta. Un prequel intitolato Indiana Jones e il tempio maledetto è uscito nel 1984,
mentre il sequel Indiana Jones e l’ultima crociata nel
1989. Un quarto film, Indiana Jones e il regno del teschio di
cristallo, è uscito nei cinema nel 2008. I film sono stati
tutti diretti da Steven
Spielberg.
Divisa tra cinema e televisione,
Euridice Axen ha negli ultimi anni partecipato ad
alcuni popolari titoli, grazie ai quali ha potuto ottenere una
notorietà a livello nazionale. Specialmente in anni recenti, si è
distinta per un carisma e una presenza scenica invidiabili, e la
critica di settore non ha mancato di riconoscerle pertanto alcuni
prestigiosi premi.
Ecco 10 cose che non sai di
Euridice Axen.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Euridice Axen: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato per celebri
lungometraggi. L’attrice ha debuttato sul grande schermo
con un ruolo nel film Crushed Lives – Il sesso dopo i
figli (2015), per poi ottenere il ruolo di Marta nell’horror
The End? L’inferno
fuori (2017). Nel 2018 diventa celebre grazie al
personaggio di Tamara nel film Loro 1 e
Loro 2, con
protagonisti gli attori Toni Servillo,
Fabrizio
Bentivoglio e Riccardo
Scamarcio. Nello stesso anno recita in Bene ma non
benissimo, mentre nel 2019 è protagonista di Nati 2
volte.
9. È nota per i ruoli
televisivi. La Axen ha iniziato la propria carriera
recitando nelle soap CentoVetrine (2005-2006) e
Vivere (2006-2007). Successivamente prende parte a note
serie come Medicina generale (2009), R.I.S. Roma –
Delitti imperfetti (2010-2012), Cugino e cugino
(2011) e Le tre rose di Eva (2013-2017). Recita poi nella
sesta puntata della quinta stagione di L’ispettoreColiandro (2016), con Giampaolo
Morelli, e nella quarta della prima stagione di
The Young Pope
(2016), con Jude
Law. Nel 2019 è poi nel cast della serie Il
processo, con Vittoria
Puccini.
8. Ha ottenuto un
prestigioso premio. Il ruolo che ha permesso all’attrice
di ottenere popolarità anche a livello cinematografico, è quello di
Tamara in Loro, ispirato alla figura di Silvio Berlusconi.
La Axen ha infatti ricevuto molti apprezzamenti, ottenendo poi il
premio Guglielmo Biraghi al premio Nastro d’argento. L’anno
seguente, invece, le viene conferito il Filming Italy Movie Award
come attrice rivelazione durante la Mostra del Cinema di
Venezia.
Euridice Axen è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 98,1 mila persone. All’interno
di questo è solita condividere immagini legate alla propria
quotidianità, come anche fotografie realizzate per riviste o
servizi di moda. Non mancano inoltre anche sue curiosità e
riflessioni, condivise con i fan.
6. È solita promuovere il
proprio lavoro. Tramite il suo account, la Axen condivide
dettagli riguardanti i progetti a cui ha preso parte, come
interviste, foto dal dietro le quinte e locandine. Il social si
rivela infatti particolarmente utile per la promozione dei propri
lavori, siano essi di natura cinematografica che televisiva.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Euridice Axen: chi è il suo
compagno
5. È molto
riservata. L’attrice si è dimostrata particolarmente
riservata sulla propria vita privata, affermando di preferire che
la propria sfera sentimentale rimanga lontano dall’invasività dei
media. A riguardo, è però nota la sua relazione con l’attore
spagnolo Raul Pena, durata all’incirca un paio di
anni, dal 2017 al 2019.
Euridice Axen in Loro
4. Non ha avuto problemi con
il nudo. All’interno del film Loro, l’attrice
ricopre il ruolo di Tamara, moglie del personaggio di Scamarcio e
amante del ministro interpretato da Bentivoglio. Nel dar vita a
Tamara, l’attrice ha affermato di non aver provato alcun imbarazzo,
neanche per le scene più controverse o quelle di nudo. Ha infatti
affermato che quando si recita il pudore non può esistere, e
occorre affrontare quanto previsto senza falsi moralismi.
3. Non ha mai giudicato il
proprio personaggio. Nel dar vita ad una personalità
volgare e spregiudicata come quella di Tamara, per la Axen è stato
importante non cedere al giudizio nei suoi confronti. L’attrice ha
infatti cercato di darne una rappresentazione oggettiva, tanto
negli aspetti negativi quanto in quelli positivi, cercando infatti
di far esaltare anche l’ingenuità del personaggio.
Euridice Axen in The Young
Pope
2. Si era presentata per un
ruolo diverso. Prima di recitare per Paolo
Sorrentino nel film Loro, l’attrice era già
comparsa in un episodio di The Young Pope.
Originariamente, si era presentata per il ruolo di una suora, poi
assegnato ad un’altra attrice. Tuttavia, risultando particolarmente
convincente, le fu proposto di ricoprire il ruolo di una
giornalista.
Euridice Axen: età e altezza
1. Euridice Azen è nata a
Roma, Italia, il 20 settembre 1980. L’attrice è alta
complessivamente 167 centimetri.
Celebre attore spagnolo,
Aitor Luna ha ad oggi partecipato a diverse
produzioni cinematografiche e televisive, che gli hanno permesso di
ottenere un buon successo. A partire dal 2020, Luna oltrepassa i
confini nazionali recitando in una serie Netflix, che gli permette di essere conosciuto a
livello internazionale.
Ecco 10 cose che non sai di
Aitor Luna.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Aitor Luna: i suoi film e le serie
TV
10. Ha recitato per il
cinema spagnolo. Dopo anni di televisione, l’attore compie
il suo debutto sul grande schermo con il film Killing Time
(2015). Successivamente recita in MyBakery in
Brooklyn – Un pasticcio in cucina (2016) e Sordo
(2018). Sempre nel 2018 è poi tra i protagonisti di El
aviso. Tornerà poi al cinema con il dramma Carneval,
la cui uscita è tuttavia ancora da stabilire.
9. È noto per i suoi ruoli
televisivi. L’attore ottiene grande notorietà recitando
per la soap opera Los hombres de Paco (2005-2009), nel
ruolo di Gonzalo Montoya. In seguito, ottiene ruoli di rilievo in
titoli spagnoli come La ira (2009), Gran reserva
(2010-2013), dove recita anche Úrsula
Corberó,La fuga (2012), Las aventuras
del capitan Alatriste (2013), Cuéntame un cuento
(2014) e Velvet (2016), con il quale ottiene ulteriore
notorietà nel ruolo di Humberto Santamaria. Negli anni successivi
prende poi parte a La cattedrale del
mare (2018) e La reina del Sur (2019), dove
recita anche Raoul
Bova.
8. Ha recitato per una serie
Netflix. Nel 2020 l’attore ricopre il ruolo di Sergio
nella serie spagnola Valeria, distribuita sulla
piattaforma streaming Netflix a partire dall’8 maggio. Di genere
drammatico, la serie segue le vicende di Valeria, una scrittrice
attanagliata dal senso di star trascurando qualcosa di fondamentale
tanto nella propria scrittura quanto nel proprio matrimonio.
7. Ha ottenuto un importante
premio. Nel 2010 all’attore viene conferito, dalla Union
de Actores, il premio come miglior attore non protagonista per la
serie Gran Reserva. Grazie a tale riconoscimento, la
carriera dell’attore conosce una nuova fase di splendore, ottenendo
nuovi importanti ruoli.
Aitor Luna: la sua vita
privata
6. È molto
riservato. Della vita privata e sentimentale dell’attore
si sa poco o nulla. Luna, infatti, ha mantenuto negli anni un
profilo particolarmente basso, evitando in ogni modo l’esposizione
dei media. Anche i suoi account social non lasciano trasparire
indicazioni a riguardo, lasciando all’attore il suo riserbo.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Aitor Luna è su Instagram
5. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 117 mila persone. All’interno
di questo, è solito condividere foto e video di sé durante momenti
di svago, da solo o in compagnia di amici o colleghi. Molto
presenti sono anche le immagini di luoghi da lui visitati, come
anche quelle realizzate per riviste pubblicitarie.
4. Sul suo profilo
sponsorizza i propri lavori. Luna utilizza il suo profilo,
in particolare, per condividere immagini promozionali dei suoi
progetti da interprete. Sempre legate a quest’ambito, sono anche le
foto ritraenti i dietro le quinte dei set a cui ha preso parte.
Aitor Luna e Yon Gonzáles
3. È fratello di un altro
noto attore spagnolo. Luna è il fratello maggiore di
Yon Gonzáles, anch’egli di professione attore, e
noto per il suo ruolo nella serie Netflix Le ragazze del
centralino. I due fratelli hanno poi avuto modo di recitare
insieme nel 2011 nella serie Gran Reserva, dove Gonzáles
ricopriva il ruolo di Manuel Hernández.
Aitor Luna in La cattedrale del
mare
2. È uno dei protagonisti
della serie. A partire dal 2020, anche un altro progetto
interpretato da Luna è ora disponibile su Netflix. Si tratta di
La cattedrale del mare, ambientata nella Barcellona del
XIV secolo. Qui Luna interpreta Arnau Estanyol, servo fuggito al
suo padrone in cerca di ascesa sociale.
Aitor Luna: età e altezza
1. Aitor Luna è nato a
Vergara, in Spagna, il 18 settembre 1981. L’attore è alto
complessivamente 190 centimetri.
HBO Max, DC e WB sono stati tutti
coinvolti, negli ultimi giorni, dall’annuncio che finalmente la
Snyder Cut di Justice League vedrà la luce del
sole, sul piccolo schermo. Tuttavia sembra che non sia l’ultima
notizia rilevante che potrebbe arrivare da casa Warner. Secondo
quanti riporta
theculturednerd.org, sembra che AT&T e Warner Media
rivogliano Ben Affleck come Batman.
Non si tratta, come si può
facilmente pensare, di un ritorno provvisorio di Affleck nel
costume per degli eventuali reshoot del film di Zack
Snyder, ma per una storia completamente nuova. Sembra che
in giro ci sia una sceneggiatura che portava il nome originario di
Batman vs Deathstroke e che questa possa essere la
prossima tappa di Batfleck.
Ora, questo non vuol dire
assolutamente che The
Batman in produzione di Matt Reeves
sia stato messo da parte, anzi, sembra che i due progetti possano
tranquillamente coesistere, andando avanti parallelamente.
Dopotutto nella DC il multiverso è un principio noto e questo
potrebbe essere applicato anche al corrispettivo cinematografico. A
questo punto si potrebbero aprire numerose possibilità, visto cosa
la DC ha fatto con gli show The CW e come ha portato sul piccolo
schermo il multiverso stesso.
Con la Justice
League di Zack Snyder in arrivo nel 2021,
la domanda che molti hanno posto è: “Cosa verrà dopo?”; Ben
Affleck è stato visto in una forma incredibilmente buona
nell’ultimo mese e con AT&T e WarnerMedia che vorrebbero di
nuovo Affleck in casa con il mantello di Batman, potrebbe davvero
voler dire che l’attore avrà un futuro, di nuovo, come Cavaliere
Oscuro, dopo la Snyder Cut di Justice League.
Non si sa se questo progetto è stato
pensato per una la versione teatrale o per la HBO Max. Non è ancora
sicuro se sia stata fatta un’offerta o se Ben sia stato contattato
direttamente per il progetto, ma AT&T è molto soddisfatta per
il fatto che la Justice League di Zack Snyder abbia finalmente
trovato uno spazio per essere vista e che ci sia ancora qualcosa da
dire per lo “Snyderverse”.
Vi ricordiamo che la Justice
League Snyder Cut uscirà nel
2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO
MAX che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso.
Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su
qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile
nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in
esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare
che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA, o su
SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque
non ci resta che aspettare ulteriori notizie.
L’ambientazione, l’atmosfera, i
costumi e, naturalmente, i gioielli sono cose che amiamo vedere nei
film, e che insieme ai personaggi e alla trama contribuiscono a
creare un film che possa essere organico e credibile per tutti.
Alcuni dei gioielli iconici dei film che hanno fatto la storia del
cinema non dei veri e propri simboli riconosciuti in tutto il
mondo, e possederli potrebbe essere la gioia dei collezionisti, ma
in alcuni casi anche dei cosplayer che potrebbero così dare un
tocco di ulteriore verosimiglianza alle loro creazioni.
Grazie a Bright
Side, abbiamo trovato alcune belle repliche di collane,
bracciali e anelli di film famosi che sono effettivamente in
vendita. Tra oggetti assimilabili al merchandise ed altri più
vicini al collezionismo cinefilo, ecco gli iconici gioielli del
cinema che si possono davvero comprare. Magari tra questi c’è
l’oggetto che può realizzare i vostri sogni!
Gli iconici gioielli del cinema che si possono davvero
comprare
Sta iniziando una nuova era nel
mondo dei fumetti! Da giovedì 4 giugno partiranno
ufficialmente le pubblicazioni DC Comics a cura di
Panini Comics! Superman,
Batman, WonderWoman, Flash e
LanternaVerde sono solo alcuni
dei supereroi dell’Universo DC – uno dei più grandi editori al
mondo di fumetti e graphic novel in lingua inglese – che
troveranno dunque nuova vita negli albi e nei volumi che Panini
Comics renderà disponibili in formato cartaceo e digitale.
Le pubblicazioni DC Panini
Comics si raggruppano in due linee di
pubblicazione: i periodici spillati o
brossurati, distribuiti in edicola e in fumetteria, e i
volumi, distribuiti in fumetteria e in libreria.
Tutte le informazioni e i dettagli (dalle date di uscita alle
caratteristiche tecniche) sono disponibili sul sito ufficiale Panini Comics.
Le serie principali dell’Universo
DC saranno dieci, distinte in albi
spillati monografici confezionati con carta ad alta
grammatura e tecniche di stampa all’avanguardia. Due i
quindicinali, Batman e
Superman, otto i mensili:
Justice League,
Wonder Woman,
Batman/Superman, Lanterna
Verde, Flash,
Aquaman, Harley
Quinn e DC Crossover (che
raccoglierà tutti gli eventi che costituiranno la spina dorsale
dell’Universo DC, a partire dalla miniserie Evento
Leviathan che coinvolge tutti i più grandi detective
del multiverso in un caso di spionaggio internazionale).
I numeri uno di questi titoli si
raccolgono sotto il nome di City Edition: ogni
copertina è infatti ambientata in una città italiana. A dar vita a
queste illustrazioni esclusive per Panini Comics
sono stati 10 artisti del mondo del fumetto:
LeeBermejo,
SimoneBianchi, Lelio
Bonaccorso, GiorgioCavazzano, MatteoCremona, Gabriele dell’Otto,
EmanuelaLupacchino,
MiloManara, Francesco
Mattina, Andrea Sorrentino. Si tratta di
artwork unici, pezzi da collezione disponibili anche in una
versione in serie limitata e rinominata per
l’occasione Museum Edition (senza elementi grafici
in copertina e stampata a colori su carta Tintoretto da 250
gr).
Ci saranno poi 5 numeri
Alfa, albi celebrativi contenenti storie del
passato e inedite, ognuno con una cover d’autore, disponibile anche
in versione variant gold metallizzata: Mirka
Andolfo (Wonder Woman), Jacopo
Camagni (Flash), Giuseppe
Camuncoli(Superman), Werther
Dell’Edera (Lanterna Verde) e Carmine di
Giandomenico (Batman). I 5 numeri potranno anche
essere acquistati in un cofanetto celebrativo contenente la doppia
versione di ogni albo e un’esclusiva litografia realizzata da
Werther Dell’Edera.
A questi spillati, disponibili in
edicola, fumetteria e in digitale, si aggiungerà anche la collana
DC Best Seller, che ripubblicherà in
formato tascabile le grandi saghe DC, a partire dal Batman
di Scott Snyder e Greg Capullo. E ancora i nuovi volumi
DC Black Label, l’etichetta nera di DC
con le storie non in continuità con le serie regolari – più crude e
for mature readers – scritti e disegnati da grandi autori
che daranno la loro interpretazione, senza censure, dei più grandi
supereroi del mondo.
Sul versante librario, la collana
DC Library raccoglierà le migliori storie
DC di sempre, dai grandi classici del passato (come Batman: Il
ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller) ai capolavori
moderni (come Superman: L’Uomo d’Acciaio di Brian Bendis).
Non mancheranno poi le riproposte classiche: i volumi conclusivi
del DC Rebirth, che riprenderanno
esattamente nel punto in cui il precedente editore si è fermato, le
storiche serie Vertigo, i corposi
DC Omnibus con interi cicli entrati nella
leggenda, e i DC Classics, che
presenteranno il meglio delle storie Silver Age e
Bronze Age dei comics. Siete pronti ad immergervi in un
universo fantastico? La nuova era DC targata Panini Comics
è iniziata!
Dopo aver aperto la
51esima Quinzaine des Réalisateurs del 72°
Festival
di Cannes ed essere presentato al Toronto International Film
Festival, sarà disponibile anche per il pubblico
italiano Doppia
Pelle(Le Daim), eccentrica black
comedy di Quentin Dupieux, apprezzato regista
di opere particolarmente originali
come Rubber e Réalité e
conosciuto sulla scena musicale europea come Mr. Oizo.
A prestare il volto al protagonista
Georges, uomo stravagante e ossessionato dalla sua giacca di pelle
di daino, è il Premio Oscar Jean
Dujardin, affiancato dal Premio
César Adèle Hanel (Ritratto della
giovane in fiamme; 120 battiti al
minuto; La ragazza senza nome) nel ruolo di
Denise, una cameriera appassionata di montaggio. Tra realtà e
finzione cinematografica, la coppia darà vita a delle situazioni
bizzarre e inverosimili, ai limiti della vera
follia.Doppia
Pelle sarà disponibile sulla
piattaforma SKY (all’interno di Primafila Premiere) e
MioCinema grazie
ad Europictures a partire
dal 22 giugno.
Lucy De Crescenzo,
CEO di Europictures, sulla scelta di preferire una piattaforma
digitale rispetto alla tradizionale uscita in sala, ha così
commentato: “Sebbene la riapertura delle sale sia prevista
per il 15 di giugno, ritengo che linee guida imposte dal governo
siano difficili da attuare e praticare, come annunciato anche
dall’ANEC. Non è mia intenzione estromettere la sala a favore dello
streaming, ma credo che non ci siano i presupposti per portare un
film come Doppia Pelle in sala in questo momento. Sarebbe un
fallimento annunciato da ogni punto di vista. Doppia Pelle è un
film d’autore che viene dal Festival di Cannes, e prodotti come
questo hanno una maggiore ricezione nelle sale di città, in
circuiti di ricerca, non sono film da Multiplex. In qualità di
distributore che ha sempre portato tutti i sui film al cinema,
vorrei che questa scelta di uscire direttamente in VOD sia un
monito per comunicare che la ripartenza in questi termini non è
perseguibile e che i protocolli vanno urgentemente
rivisti.”