La Lucasfilm ha
appena rivelato che il 27-28-29-30 agosto 2020 si svolgerà la
Star
Wars Celebration 2020. Durante l’ultima giornata
dell’edizione 2019, è stato annunciato che la convention dell’anno
prossimo si svolgerà nel centro congressi di Anaheim, dove si
svolge anche la D23, la convention Disney a scadenza biennale, che
tra pochi mesi aprirà le porte.
Breaking news! @SW_Celebration
is headed to Anaheim, August 27-30, 2020. Tickets will be available
Friday, June 21st @ 9:00am PT.
Vi ricordiamo che Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker, capitolo conclusivo della nuova
trilogia del franchise diretto da J.J.
Abrams, arriverà nelle sale a dicembre
2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, le teorie sul significato del titolo
Dopo la tuta super tecnologica con
tanto di Intelligenza artificiale incorporata e dopo la Iron Spider
vista in Infinity War e Endgame,
in Spider-Man: Far From Home, Peter Parker avrà
ben tre “cambi d’abito”.
Ecco di seguito la tuta tattica
nera, il costume più tradizionale, ma leggermente più scuro e con
il logo più stilizzato rispetto a quello visto in
Homecoming, e infine di nuovo la bellissima Iron
Spider.
I trailer ci hanno confermato che
tutte queste divise da Uomo Ragno compariranno nel film in uscita
il prossimo luglio.
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron
Spider vista in Avengers: Infinity
War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera,
con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da
tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno
di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta
su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
Sono stati diffusi i nuovo
character poster internazionali di Men In Black:
International in cui, oltre a dare un’occhiata ai
nuovi alieni che vedremo nel film, vediamo anche per la prima volta
il personaggio di Rebecca Ferguson.
Eccoli di seguito:
1 di 5
Men In Black:
International, annunciato lo scorso anno, vedrà
tornare sul grande schermo gli agenti in nero che difendono e
proteggono la Terra dalle razze aliene ostili, accogliendo e
aiutando a integrarsi quelle invece amichevoli. I due attori, che
si sono incontrati per la prima volta sul set di Thor:
Ragnarok, in cui interpretavano il
protagonista Thor e la new entry
del MCUValchiria, stanno adesso affollando i social
network con foto e video dal backstage del film che li vede di
nuovo in coppia.
Tessa e
Chris rimpiazzeranno Will
Smith e Tommy Lee
Jones come protagonisti della storia, mentre nel film
tornerà Emma Thompson nel ruolo del capo del MIB, Agente O.
Questa presenza illustre indica che il film avrà connessione con il
franchise originale, avvalorandone quindi la natura di spin-off e
non di reboot, come era stato ipotizzato in precedenza.
“Gli Uomini in Nero hanno
sempre protetto la Terra dalla feccia dell’universo. In questa
nuova avventura, affrontano la più grande minaccia fino ad oggi:
una talpa nell’organizzazione Men in Black.
“
All’inizio di Avengers:
Endgame, Captain Marvel salva Tony Stark
perso nello spazio e poi sparisce a gestire e cercare di salvare
altri pianeti in difficoltà nella galassia. Quando ritorna, dopo il
salto temporale di 5 anni, l’eroina sfoggia un nuovo look, quei
capelli corti che l’hanno resa molto più simile alla sua
controparte dei fumetti.
Anche se il dettaglio sembra
frivolo, sembra che sia stato oggetto di discussioni alla Marvel
Studios. Durante la presentazione dell’edizione in Home Video di
Captain Marvel, la produttrice del film
Victoria Alonso ha spiegato che
quella soluzione non le piaceva, che non era favorevole al cambio
di look in Endgame:
“Quel taglio di capelli è stato
oggetto di conversazioni –ha dichiarato
Victoria Alonso-Ed io ero contraria
perché avevo paura del fatto che le persone l’avevano appena
incontrata, avevano appena capito chi era e temevo che il cambio di
look li destabilizzasse. Ho pensato che era troppo presto, ma
chiaramente mi sbagliavo.”
Per quanto riguarda il futuro
dell’attore, il prossimo 25 luglio arriverà in Italia Men
in Black: International, in cui recita di nuovo accanto a
Tessa Thompson, la Valchiria del MCU, in uno spin
off del franchise che lanciò la carriera di Will
Smith al cinema. Intanto, il suo Thor potrebbe apparire in
Guardiani della Galassia Vol. 3, stando a come si
è concluso il suo arco narrativo in Avengers:
Endgame.
Ecco il nuovo trailer italiano di
Yesterday,
musical diretto da Danny Boyle e scritto da
Richard Curtis (Love Actually, About Time,
Notting Hill) in cui viene immaginato un mondo dove
nessuno – tranne un cantautore di nome Jack – ricorda o sa chi
siano i Beatles.
Nel film l’esordiente
Himesh Patel (visto però nella soap opera della
BBC EastEnders) interpreta infatti un ragazzo che, vittima
di di uno strano incidente d’autobus, si sveglia e scopre che la
band di John Lennon, Paul
McCartney, Ringo Starr e George
Harrison non è mai esistita.
Il cast di supporto vede
Kate McKinnon nei panni dell’agente musicale di
Jack e Lily James in quelli della sua migliore
amica. Insieme a loro anche Ana de Armas e
Lamorne Morris. Yesterday
è atteso nelle sale il 28 Giugno 2019.
I protagonisti del MCU hanno avuto, nelle
prime fasi dell’Universo condiviso, delle trilogie che
raccontassero la loro storia; è accaduto a Thor, a Cap e prima di
tutti a Iron Man. Quando Ant-Man è arrivato sul
grande schermo, con il suo “piccolo” filma misura del suo
protagonista, tutti pensavamo che anche lui sarebbe stato
protagonista di una trilogia standalone. Tuttavia sembra che non
sarà così.
Dopo il primo film, abbiamo avuto
Ant-Man and the Wasp, che ha replicato la formula
del heist movie aggiungendo una magnifica co-protagonista
a Scott Lang, e adesso dovrebbe essere il turno di Ant-Man
3, ma sembra che non sia in programma, almeno da quanto
dichiarato dallo stesso protagonista Paul Rudd, che appunto
interpreta l’eroe in miniatura.
Parlando con Yahoo! in merito alla
possibilità di realizzare Ant-Man 3, l’attore ha
dichiarato: “Non so se si farà. Dovete chiamare i piani alti e
mettere in moto una petizione affinché si faccia”.
L’ultimo film del
franchise, Ant-Man and The Wasp, ha
visto Scott Lang (Paul Rudd) alle prese con
le conseguenze delle proprie scelte come Supereroe e come padre,
dopo Captain America: Civil War. Mentre lotta
per ritrovare un equilibrio tra la sua vita famigliare e le
responsabilità di Ant-Man, viene chiamato da Hope van Dyne e il Dr.
Hank Pym per intraprendere una nuova missione: salvare Janet van
Dyne persa nel Regno Quantico. Scott deve quindi indossare di nuovo
i panni di Ant-Man e imparare a combattere al fianco di Wasp, pur
cercando di rispettare gli arresti domiciliari. Il tutto mentre si
impegna a dare una mano all’amico Luis (Michael
Peña), tenendosi pronto a combattere un nuovo nemico,
Ghost (Hannah John-Kamen), e il suo alleato Bill
Foster (Laurence Fishburne).
Abbiamo ritrovato il personaggio,
insieme a Wasp, in Avengers:
Endgame, diretto da Anthony e Joe
Russo.
Warner Bros Italia ha
diffuso il primo trailer italiano di Doctor
Sleep, il film sequel sequel di
Shining (portato al cinema da Stanley
Kubrick nel 1980), in cui Ewan McGregor
interpreterà l’adulto Danny Torrance.
In regia ci sarà Mike
Flanagan, che di recente ha diretto per
Netflix Gerald’s Game, ennesimo adattamento
di un’opera di King.
La Warner Bros. mette dunque la
parola fine ad un progetto che dura ormai da molti anni: si era già
parlato di un possibile prequel intitolato The
Overlook Hotel, tuttavia è soltanto grazie al successo
di IT che gli studios hanno affrettato
la produzione di Doctor Sleep.
Nel romanzo
vediamo Danny Torrance, ormai adulto, sopportare il trauma vissuto
all’interno dell’ Overlook Hotel, diventato una sorta di riflesso
del padre omicida, sotto forma di rabbia persistente e alcolismo
che attenua il suo dolore così come i suoi poteri. La capacità di
avere visioni ritorna quando Danny torna sobrio e usa il suo dono
per aiutare i morenti in un ospizio…
Doctor
Sleep è interpretato da Ewan McGregor
(“Star
Wars: Episodi I – La minaccia fantasma, II – L’attacco dei
cloni e III – La vendetta dei Sith”, “T2 Trainspotting”) nel ruolo
di Dan Torrance, da Rebecca Ferguson (i film
“Mission: Impossible”, “The Greatest Showman”) in quello di Rose
The Hat, e da Kyliegh Curran, al suo debutto in un
lungometraggio, nel ruolo di Abra. Il cast principale include anche
Carl Lumbly, Zahn McClarnon, Emily Alyn Lind, Bruce
Greenwood, Jocelin Donahue, Alex Essoe e Cliff
Curtis. Trevor Macy e Jon Berg sono i produttori del film,
mentre Roy Lee, Scott Lumpkin, Akiva Goldsman e Kevin McCormick ne
sono i produttori esecutivi. Il team creativo di Flanagan che ha
lavorato dietro le quinte è composto dal direttore della fotografia
Michael Fimognari (“The Haunting of Hill House”), dagli scenografi
Maher Ahmad (“Duri si diventa”) ed Elizabeth Boller (“Terrore del
silenzio”), e dalla costumista Terry Anderson (“Nella tana dei
lupi”). La colonna sonora è opera dei The Newton Brothers (“The
Haunting of Hill House”).
Lo scorso novembre è
arrivata la notizia dell’entrata in produzione de Il
Gladiatore 2, il sequel dell’ormai classico film di
Ridley Scott, che vedeva contrapporsi il
gladiatore Russell Crowe contro l’imperatore
Joaquin Phoenix.Arrivano adesso alcuni
aggiornamenti sul progetto, direttamente dai produttore
Walter F. Parkes e Laurie
MacDonald. Intervistati da HeyUGuys, i due hanno confermato
che il lavoro si sta svolgendo a stretto contatto con il regista
Scott e con lo sceneggiatore Peter Craig.
La storia racconterà di Lucio, il
figlio di Lucilla che fu interpretata da Connie
Nielsen nel film del 2000. Sarà ambientata 25 anni dopo,
quando Lucio sarà ormai adulto ma avrà ancora come punto di
riferimento il sacrificio di Massimo. Non si sa ancora se ad
interpretare Lucio sarà chiamato Spencer Treat
Clark, che lo aveva già incarnato da piccolo, ma l’attore
è tutt’ora molto attivo e potrebbe anche essere confermato. Lo
abbiamo infatti visto al cinema in Glass, in
cui è tornato ad interpretare il figlio di Bruce
Willis per il film di M. Night Shyamalan,
come era stato per Unbreakable, nel 2000.
Per quello che riguarda la
lavorazione, Ridley Scott potrebbe cominciare sul set soltanto dopo
aver concluso il lavoro sulla serie tv fantascientifica
Raised by the Wolves, facendo de Il Gladiatore 2
il suo prossimo progetto cinematografico.
Proprio nel momento in cui al cinema
arrivano per l’ultima volta i “suoi” X-Men, Bryan
Singer torna a far parlare di sé per le spiacevoli vicende
personali che lo hanno travolto e, forse, lo hanno allontanato sia
dal nuovo capitolo dei Mutanti Marvel, sia dal set di Bohemian Rhapsody
(almeno hanno contribuito ad allontanarlo).
Il regista ha infatti accettato di
pagare $ 150.000 per far decadere le accuse di stupro a suo carico.
In particolare, il regista è stato accusato di aver violentato un
ragazzo di 17 anni nel 2003.
Cesar
Sanchez-Guzman ha intentato una causa ai danni di Singer
nel dicembre 2017 in cui ha affermato che il regista lo aveva
aggredito sessualmente durante una festa in barca a Seattle.
Sanchez-Guzman ha affermato che Singer ha fatto sesso orale su di
lui contro la sua volontà, e lo ha penetrato in modo anale. Singer
ha negato le accuse. In una deposizione di mercoledì, un
curatore fallimentare ha raccomandato al tribunale di approvare un
accordo da $ 150.000 con Singer.
Sanchez-Guzman ha presentato istanza
di fallimento nel 2014 e il caso è stato archiviato. Il curatore
fallimentare riaprì la causa nel 2018, con la motivazione che il
credito di Sanchez-Guzman contro Singer non era stato elencato tra
i suoi beni e che qualsiasi ricavato doveva essere disponibile per
i suoi creditori.
Il fiduciario, Nancy
James, raggiunse l’accordo con gli avvocati di Singer.
Nella sua deposizione, James nota che gli avvocati di Singer hanno
sostenuto che le affermazioni di Sanchez-Guzman dovrebbero essere
vietate dallo statuto di limitazioni. Nota anche che non è stata
prodotta alcuna prova che dimostri che Singer abbia partecipato
alla festa in barca.
“Il fiduciario ha stabilito che
tali questioni favoriscono l’accordo”, ha scritto l’avvocato
di James. In una dichiarazione, l’avvocato di Singer,
Andrew Brettler, ha detto che il regista rimane
fermo sulla sua posizione di innocenza.
“Il debitore ha presentato un
reclamo contro il signor Singer secondo il quale non aveva alcun
diritto legale di archiviazione – ha detto Brettler – il
Sig. Singer ha negato persino di conoscere questo individuo, tanto
meno avrebbe presumibilmente interagito con lui più di 15 anni fa.
La decisione di risolvere la questione con il fiduciario
fallimentare era puramente commerciale, in quanto i costi del
contenzioso supererebbero di gran lunga l’importo richiesto dal
fiduciario per estinguere i creditori che erano debitori del denaro
quando il debitore ha presentato istanza di fallimento”.
Secondo i termini dell’accordo, $
61.000 andrebbero ai creditori. La maggior parte di tale cifra
rappresenta il debito dei prestiti agli studenti, che non è
scaricabile in caso di fallimento. Ulteriori fondi saranno
utilizzati per pagare la gestione del caso. Sanchez-Guzman otterrà
la cifra rimanente.
“Ci dovrebbero essere almeno
fondi nominali restituiti al debitore come surplus alla fine del
caso” ha scritto l’avvocato di James, aggiungendo che anche
lui beneficerà del fatto che i suoi prestiti agli studenti saranno
ripagati. “L’accordo alleggerirà il debitore di una cifra
significativa”.
Se l’accordo è approvato, la causa
di Sanchez-Guzman sarà respinta. La causa è stata archiviata
poco dopo che Singer è stato licenziato dalla regia di
Bohemian Rhapsody. Più recentemente,
Millennium Films aveva ingaggiato Singer per
dirigere Red Sonja, ma i piani per far partire le
riprese in Bulgaria quest’anno sono stati annullati.
A gennaio, l’Atlantic ha pubblicato
nuove accuse a Singer di cattiva condotta sessuale ai danni di
quattro adolescenti. Gli avvocati di Singer hanno costantemente
negato che il loro cliente ha fatto sesso con ragazzi minorenni, e
ha contestato molti aspetti dei resoconti degli accusatori.
Hugh
Jackman ha annunciato lo scorso anno che non tornerà
nei panni di Wolverine nei prossimi progetti
legati al mutante di casa Marvel. Il futuro del personaggio è
tutto da riscrivere alla luce del recente accordo firmato
dalla Disney con
la Fox, con quest’ultima che cederà di
fatto alla casa di Topolino tutti i diritti cinematografici dei
supereroi come Deadpool, Fantastici
Quattro e X-Men.
Il piano, secondo le ultime
indiscrezioni, sarebbe rimpiazzare Jackman con un attore molto più
giovane per introdurre Logan nel MCU senza alcun legame con la
precedente versione dell’eroe. Ma quali potrebbero essere i
candidati?
Oscar
Isaac è uno degli attori più talentuosi e richiesti a
Hollywood, e ha già partecipato a diversi franchise di successo
come Star
Wars (nei panni di Poe Dameron nell’ultima trilogia) e
X-Men (vestendo i panni del villain Apocalisse),
quindi non sorprenderebbe vederlo interpretare un altro personaggio
della cultura pop.
Fisicamente Isaac sempre perfino più adatto e
simile alla versione originale del Mutante, quindi perché non
sperare?
Amatissimo dai cinefili
appassionati del cinema di Tim Burton, idolo
indiscusso della generazione di spettatori che è cresciuta con i
Pirati dei Caraibi e con il suo Jack
Sparrow, Johnny Depp è un attore per
tutte le stagioni. Ha dimostrato, nel corso della sua carriera, di
saper gestire ruoli comici e drammatici, grotteschi e violenti,
raccontando vite di gangster, uomini comuni, eccentrici
cioccolatai, creature imperfette, pirati, maghi e investigatori
tormentati.
Seppure negli ultimi anni l’attore
ha avuto una battuta d’arresto per via di qualche scelta
professionale poco felice e di diversi problemi personali, sembra
che la sua ultima grande apparizione sul grande schermo lo abbia
messo nei binari giusti, mentre dal prossimo 20 giugno lo
aspettiamo in Arrivederci Professore, di
Wayne Roberts e distribuito in Italia da
Notorious Pictures.
La sua interpretazione di Gellert
Grindelwald in Animali Fantastici: I Crimini di
Grindelwald gli ha dato di nuovo un ruolo all’altezza
delle sue grandi doti, un cattivo carismatico dallo sguardo
penetrante, un personaggio che Depp ha interpretato alla
perfezione.
Ma cosa ci dobbiamo aspettare dal
futuro dell’attore? Ecco 4 ruoli assolutamente da non perdere per
tutti i suoi fan:
1Animali Fantastici
3
Dopo la sontuosa performance ne I Crimini di
Grindelwald, Johnny Depp dovrebbe
tornare a interpretare il famigerato Mago Oscuro del mondo di Harry
Potter per il terzo capitolo del franchise. Secondo i piani
originali, Depp dovrebbe tornare, insieme a Jude
Law che invece interpreta Albus Silente, per almeno altri
tre film, il capitolo tre, quattro e il conclusivo cinque, in cui
dovremmo vedere il celebre scontro in cui Silente sconfiggere
Grindelwald, come racconta la Storia della Magie e pure il dorso
delle Cioccorane!
Tuttavia, le vicende personali di Depp hanno
gettato un’ombra su questa partecipazione, visto che la
Warner Bros non sembra ancora sicura al 100% di
confermare la partecipazione dell’attore. Staremo a vedere quali
aggiornamenti arriveranno nei prossimi mesi, ma se Johnny dovesse
tornare al sexy e autero look di Grindelwald, il franchise potrebbe
soltanto trarne giovamento!
Il “ritorno a casa” di
Spider-Man nel MCU è stato accolto dai fan come
uno dei più grandi eventi nella storia del cinecomic, considerando
che i diritti del personaggio erano ancora di proprietà della Sony,
e la scelta del nuovo Peter Parker da inserire nel cast di Captain America:
Civil War è ricaduta su Tom
Holland. Per alcuni, compreso Stan Lee, si tratta del
miglior Uomo Ragno di sempre, e forse un po’ di credito dovremmo
darlo ad un altro attore della scuderia Marvel e a quella
telefonata giunta negli uffici di Kevin Feige al momento
giusto…
“Abbiamo lavorato insieme in
Heart of the Sea, e un anno dopo con i Vendicatori mentre stavano
per lanciare il nuovo Spider-Man. Ho semplicemente fatto quello che
potevo, telefonando e dicendo che Tom era una delle persone con più
talento con cui mi era capitato di lavorare e con un grande cuore.
Oggi condividiamo una bella amicizia e ci rispettiamo a
vicenda“.
Presto rivedremo Holland nel sequel
di Homecoming, Far From Home, il cinecomic che
chiuderà la Fase 3 del MCU introducendo al pubblico nuovi
personaggi e il misterioso Multiverso.
Diretto ancora una volta da Jon
Watts, Spider-Man: Far From
Home arriverà nelle sale il 10 Luglio. Confermati nel
cast del film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di
Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di
Nick Fury e Cobie Smulders in quelli
di Maria Hill.
Le riprese del film sono durate
circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete
abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle. Naturalmente il
film vedrà tornare anche Flash Thompson (Tony
Revolori) e Ned Leeds (Jacob Batalon),
gli altri compagni di scuola di Peter. Ma cosa conosciamo realmente
della trama e quali teorie circolano intorno al nuovo titolo dei
Marvel Studios?
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron
Spider vista in Avengers: Infinity
War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera,
con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da
tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno
di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta
su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
Arriva oggi in sala, distribuito da
Universal, I Morti non Muoiono, il nuovo film di
Jim Jarmusch presentato in apertura in
Concorso al Festival di Cannes 2019. Il film, una
zombie comedy nel pieno stile del regista, vede
protagonista un cast d’eccezione composto da: Bill Murray,
Adam Driver, Tilda Swinton, Chloë Sevigny,
Steve Buscemi, Danny Glover, Caleb Landry Jones, Iggy Pop,
Selena Gomez e Tom Waits.
I Morti non
Muoiono – la recensione del film
di Jim Jarmusch
Nella tranquilla cittadina di
Centreville, qualcosa non va come dovrebbe. La luna splende grande
e bassa nel cielo, le ore di luce del giorno diventano
imprevedibili e gli animali iniziano a mostrare comportamenti
insoliti. Nessuno sa bene perché. Le notizie che circolano sono
spaventose e gli scienziati sono preoccupati. Ma nessuno prevede la
conseguenza più strana e più pericolosa che inizierà presto a
tormentare Centerville: I morti non muoiono – escono dalle loro
tombe e iniziano a nutrirsi di esseri viventi, e gli abitanti della
cittadina dovranno combattere per la loro sopravvivenza.
Jim Jarmusch presenta la zombie comedy a
Cannes 2019
Dallo scrittore-regista Jim
Jarmusch (Paterson; Gimme
Danger) arriva una commedia horror con un cast stellare
formato da attori abituali di Jarmusch e nuovi arrivati con uno
sguardo turbolento, triste e satirico sulle abitudini e i desideri
degli americani alla fine del mondo – uno stato della nazione
ironicamente terrificante, affrontato con originale
cinematografia.
Dreamcatchers
Entertainment è lieta di annunciare l’arrivo nei
cinema italiani a ottobre del documentario Searching
Eva, lungometraggio d’esordio di Pia Hellenthal presentato
all’interno della sezione Panorama alla 69ma edizione della
Berlinale e ora in concorso internazionale e in anteprima italiana
al Biografilm Festival di Bologna.
Searching Eva sfida
i limiti, i pregiudizi e i gusti del pubblico, mettendo in scena
attraverso un diario visivo la vita pubblica e privata della
ventenne Eva Collé, modella-artista-personaggio sui social media
che incarna una sorta di progetto d’arte vivente. Eva è una,
nessuna e centomila, in grado di re-inventarsi ogni volta che vuole
e simbolo di una generazione fluida che si racconta attraverso i
social. Scrivendo e parlando di temi comunemente ritenuti intimi o
imbarazzanti e mostrando il proprio corpo, Eva riflette su chi è
veramente, facendo crollare le barriere dell’intimità ed
esponendosi fino in fondo. Ma qual è il confine tra essere e la sua
rappresentazione? Pia Hellenthal dipinge il ritratto dell’esistenza
contemporanea, in cui il concetto di un’identità solida e
immutabile è ormai passato di moda. Siete pronti a entrare nel
mondo senza filtri di Eva Collé? Searching Eva
arriverà nei cinema italiani a ottobre.
Searching Eva è
prodotto da Corso Film- und Fernsehproduktion, da Erik
Wunker e Martin Roelly; Giorgia
Malatrasi e Daniela Dieterich hanno
partecipato alla produzione creativa, mentre la distribuzione
italiana è affidata a Dreamcatchers Entertainment,
casa di produzione nata a Milano, alla sua prima avventura nella
distribuzione cinematografica.
Warwick Davis ha
condiviso una foto speciale dall’evento
che si è tenuto alla Islands of Adventure di Orlando, dove è stata
inaugurata una nuova attrazione a tema Harry
Potter: Hagrid’s Magical Creatures Motorbike
Adventure.
L’immagine, un vero tuffo nel
passato per i fan di Harry Potter, mostra lo
stesso Warwick Davis (Professor Vitius, ma anche
il folletto della Gringott Unci-Unci), James
Phelps e Oliver Phelps (Fred e George
Weasley), Evanna Lynch (Luna Lovegood),
Rupert Grint (Ron Weasley) e Tom
Felton (Draco Malfoy).
È dal 2011 che il cast non si
riunisce al completo, era l’anno in cui davanti agli occhi
emozionati e straziati del mondo, si concludeva la magica avventura
del franchise sul grande schermo.
Se Warwick Davis ha
continuato a lavorare nel grande cinema partecipando ai film del
franchise di Star
Wars, con i quali debutto anni fa, i giovani
interpreti non hanno avuto una carriera altrettanto ricca di
esperienze, fatta eccezione forse per Felton, che
del gruppo rappresentato in foto, è quello che ha maggiormente
sfruttato la scia del successo di Harry Potter per
continuare a lavorare, principalmente nel mondo della
serialità.
Il franchise si è ampliato con lo
spin-off di Animali Fantastici, che però non vede coinvolti nessuno
dei volti principali della saga originale. Questa nuova pentalogia
è arrivata al secondo capitolo, I Crimini di
Grindelwald, ma il progetto completo prevede altri tre
film che arriveranno nei prossimi anni in sala.
Uno dei misteri irrisolti di
A Quiet
Place potrebbe essere finalmente affrontato nel
sequel, scritto e diretto ancora una volta da John Krasinski, ovvero l’origine dei predatori
alieni privi di vista e con un udito estremamente sensibile che
hanno invaso la Terra e messo a dura prova l’esistenza della
famiglia protagonista.
A rivelarlo è una delle new entry
del cast, Brian Tyree Henry, parlando del film in
un’intervista con l’Observer:
“Sto ancora cercando di
scoprire di cosa tratterà la sceneggiatura, ma credo davvero che
esploreremo le vicende di quella famiglia che continua a
sopravvivere e il fatto che non sono i soli. Probabilmente
otterremo anche delle risposte in merito all’origine di questo
disastro ambientale perché il pubblico vuole saperlo. Ci sarà uno
sguardo sull’altro lato dell’ umanità che è sopravvissuta a questo
evento“.
Insieme all’attore sono stati
confermati Emily
Blunt, Millicent Simmonds e
Noah Jupe, che ritorneranno nei rispettivi ruoli
interpretati nel film del 2018, e Cillian
Murphy, che secondo le ultime indiscrezioni dovrebbe
vestire i panni di un misterioso personaggio con cattive intenzioni
che si unirà al clan familiare sopravvissuto agli eventi del primo
film.
A
Quiet Place 2 (questo il titolo ufficiale) è atteso
nelle sale il 15 Maggio 2020,
“Una piccola idea è diventata
più grande, e mentre la maggior parte dei sequel parla del ritorno
di un cattivo o del ritorno di un eroe, non volevo che il mio
andasse in questa direzione.” ha spiegato Krasinski in
un’intervista. “Di A
Quiet Place 2 abbiamo un mondo, e il resto
della popolazione che sta attraversando esattamente quella stessa
esperienza. Ci sono altri sopravvissuti? Cosa possiamo esplorare
ancora? Cosa accadrà dopo?“.
Vero e proprio caso cinematografico
della scorsa stagione, A
Quiet Place – Un Posto Tranquillo ha trasformato
l’esperienza cinematografica di milioni di spettatori proponendogli
uno spettacolo inedito.
La vicenda segue il viaggio di una
famiglia costretta a vivere nel silenzio per non cadere vittima di
misteriose creature che vengono attirate dai suoni. Consapevoli che
ogni minimo sussurro, ogni minimo passo, significa la morte, Evelyn
(Emily Blunt) e Lee (John Krasinski) sono determinati a trovare un
modo per proteggere i loro figli mentre tentano disperatamente di
contrattaccare.
Patty Jenkins è al
lavoro su Wonder Woman 1984, film sequel del primo
Wonder Woman del 2017 e in cui, oltre a
Gal Gadot nei panni della protagonista, tornerà
anche Chris Pine in quelli di Steve Trevor.
Dato che a conclusione del primo
film Trevor muore, in molti si sono chiesti come e perché la
Jenkins ha voluto di nuovo riportare sul set il personaggio e il
suo interprete. Sul come, è probabile che dovremo aspettare fino
all’uscita del film, ma sul perché è la stessa Jenkins che ci dà
delle delucidazioni, durante la tavola rotonda dei registi con
The Hollywood Reporter (via CB).
La regista ha parlato della sua
esperienza con diversi attori, spiegando quanto dà soddisfazione a
un regista lavorare con gli stessi attori nel momento in cui li
conosci anche personalmente e, in un certo senso, puoi dirigerli
meglio di altri che conosci appena.
Data la loro collaborazione anche
per la miniserie I Am the Night, la regista e
l’attore hanno instaurato un legame molto solido che oltre ad
essere professionale, appare essere anche personale. Relazioni di
amicizia tra registi e collaboratori non sono insolite, anche
nell’ambito del grande cinema di Hollywood e la collaborazione tra
Patty Jenkins e Chris Pine sembra
proprio una di queste relazioni. Speriamo che questo rapporto possa
portare, cinematograficamente parlando, buoni frutti.
Il film è stato definito dal
produttore Charles Roven un sequel “inusuale”, che
poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso
team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma
che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale
definendo Wonder Woman 1984 “la prossima
iterazione della supereroina”.
“Il film racconterà un lasso di
tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio
di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi.
Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che
potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco
di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le
corde del cuore.“
Il sequel vedrà
ancora Gal Gadot nei panni di Diana
Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per
interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche
Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e
Pedro Pascal, in un ruolo ancora misterioso.
Tutti i film dei Marvel Studios hanno avuto
una o più scene eliminate dal montaggio finale, di
cui molte contenute nelle edizioni homevideo, mentre altre sono
state soltanto scritte e mai realizzate. Tra queste ce ne sono
alcune che, col senno di poi, avrebbero decisamente cambiato il
corso della narrazione o influito su alcuni aspetti particolari dei
cinecomic.
Ma di quali parliamo?
1Tensione fra Steve Rogers e Howard
Stark in Captain America: Il Primo Vendicatore
Inizialmente Captain America: Il primo
vendicatore avrebbe potuto contenere una piccola
anticipazione degli eventi di Civil
War, grazie ad una scena in cui Steve Rogers
discuteva con il giovane Howard Stark in merito
alla valutazione delle armi del’ Hydra.
Questa tensione verrà infatti riproposta nel
terzo film del franchise su Cap quando il figlio di Stark, Tony, si
troverà in disaccordo con Steve sugli accordi di Sokovia. Peccato
non aver visto la sequenza, perché avrebbe aggiunto dettagli
interessanti sul passato e le ripercussioni nella vita dei
personaggi.
La galleria di antagonisti di
The Batman sembrerebbe ufficialmente allineata: è
il sito Geeks WorldWide a riportare infatti che nel film di
Matt Reeves, ideato per riavviare le sorti del
crociato di Gotham al cinema dopo il tentativo di Zack
Snyder con Ben
Affleck, vedremo ben quattro villain affiancare il
protagonista Robert
Pattinson.
Ma di chi parliamo?
1Firefly
Arriviamo all’ultimo villain della lista,
forse il più inaspettato: Firefly. Il personaggio
non fa parte della serie A degli antagonisti di Batman, ma a quanto
pare farà il debutto sul grande schermo in questo adattamento dei
fumetti in un ruolo secondario.
La
prima descrizione spiega che si tratta di “un incendiario
professionista che tenta di bruciare tutti i posti in cui non era
ben accetto quando era orfano“. In tv ha avuto una breve
apparizione nella serie Arrow.
Nel backstage di Avengers:
Endgame era vietato portare videocamere e scattare foto,
una policy molto severa che serviva a limitare gli spoiler. Sebbene
lo studio sia riuscito, fin quasi alla fine, a limitare i danni e
ad evitare quasi completamente gli spoiler, ora sappiamo che sul
set molti degli attori principali avevano telefoni cellulari e
hanno realizzato dei video.
Anche Chris Hemsworth ha realizzato
un video segreto, che però ha presentato per la prima volta al
mondo durante una puntata di The Tonight Show with Jimmy
Fallon. Nel video, Hemsworth indossa il costume del
Thor depresso e canta Hurt di Johnny Cash, una delle canzoni più
tristi del mondo, tenendo fede allo stato d’animo del suo
personaggio anche tra una ripresa e l’altra! Ecco il video:
Per quanto riguarda il futuro
dell’attore, il prossimo 25 luglio arriverà in Italia Men
in Black: International, in cui recita di nuovo accanto a
Tessa Thompson, la Valchiria del MCU, in uno spin off del franchise
che lanciò la carriera di Will Smith al cinema.
Intanto, il suo Thor potrebbe apparire in
Guardiani della Galassia Vol. 3, stando a come si
è concluso il suo arco narrativo in Avengers:
Endgame.
A Beautiful Mind è
quel film che nel 2001 ha conquistato pubblico e critica grazie
alla sua grazia, alla regia introspettiva e alle favolose
interpretazioni degli attori protagonisti. Quella rappresentata è
la storia di uno dei più brillanti matematici del ventesimo secolo
che ha saputo affascinare milioni di persone in tutto il mondo con
le sue innovative teorie. Ecco, allora, dieci cose da
sapere su A Beautiful Mind.
A Beautiful Mind film
1. John Nash ha visitato il
set. Il reale protagonista su cui il film si basa, ovvero
John Forbes Nash Jr., ha fatto visita al set del film
e Russell Crowe ha dichiarato di essere rimasto
affascinato dal modo in cui egli muoveva le sue mani, cercando di
fare la stessa cosa nel film. Pensava che ciò lo avrebbe aiutato ad
entrare nel personaggio.
2. Un approccio diverso per
dare vita i deliri del protagonista. Durante le riprese,
Ron Howard, regista del film, ha deciso che i
deliri di Nash sarebbe dovuti essere introdotti prima in modo
udibile e poi visivamente. Questo fornisce un indizio per il
pubblico e stabilisce i deliri dal punto di vista di Nash. Nella
vita reale, i suoi deliri erano sempre uditivi e lo stesso
protagonista ha ammesso di non averne mai avuti di visivi.
3. Una tecnica innovativa
per rappresentare le epifanie di Nash. I produttori hanno
sviluppato una tecnica per questo tipo di rappresentazione. I
matematici li hanno descritto questi momenti come “il senso del
fumo”, “lampi di luce” e “tutto ciò che si avvicinava”, così i
realizzatori hanno usato un lampo di luce su un oggetto o una
persona per indicare i momenti creativi di Nash.
A Beautiful Mind streaming
4. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere questo
film, è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle varie
piattaforme di streaming digitale legale come Rakuten Tv, Chili,
Google Play, iTunes, Infinity e Netflix.
A Beautiful Mind frasi
5. Frasi memorabili e
bellissime. Un film come A Beautiful Mind non poteva non
dare vita ad una serie di frasi indimenticabili. Ecco qualche
esempio:
Ho bisogno di credere che qualcosa
di straordinario sia possibile. (Alicia Nash)
È soltanto nelle misteriose
equazioni dell’amore che si può trovare ogni ragione logica.
(John Nash)
Io non credo nella fortuna, ma
credo fermamente nell’assegnare un valore alle cose. (John
Nash)
La crudeltà dell’uomo è pari solo
alla sua fantasia. (William Parcher)
Personalmente ritengo che questo
corso sarà una totale perdita del vostro e decisamente più grave
del mio tempo. Tuttavia, siamo qui quindi potete frequentare o no,
potete pensare o no, potete completare il compito a vostro
piacimento. Abbiamo concluso. (John Nash)
A Beautiful Mind cast
6. John Nash poteva avere
un altro volto. Pare che siano stati molti gli attori
contattati per interpretare il protagonista, prima di arrivare a
scegliere Russell Crowe. Tra i tanti, si menzionano Bruce
Willis, John Travolta,
Tom Cruise,
Robert Downey Jr., Nicolas Cage, Johnny Depp, Ralph Fiennes,
Brad Pitt, Mel Gibson e Gary
Oldman.
7. Sono stati fatti diversi
provini per trovare il volto di Alicia Nash. Così per il
protagonista, anche per il ruolo della moglie erano state scelte
diverse attrici. Pare, infatti, che Charlize Theron fosse stata considerata per
ruolo, così come Emily Watson che però venne
considerata troppo inglese, mentre Mira Sorvino
venne considerata troppo vecchia. Alla fine, la scelta è caduta su
Jennifer Connelly.
8. Nel film appare anche la
figlia del regista.Bryce Dallas Howard, figlia del regista Ron
Howard, appare in un breve cameo durante il film, dopo la scena
della conferenza di matematica quanto John Nash è sedato dal Dr.
Rosen (Christopher
Plummer), guardando nell’auto mentre si allontana.
A Beautiful Mind trama
9. Storia di una vita
vera. Questo film si ispira alla vita di John Forbes Nash
Jr. nato in una famiglia borghese della Virginia occidentale nel
1928 e considerato uno dei più brillanti matematici mai esistiti,
grazie anche alla sua teoria dei giochi. Purtroppo, egli era anche
vittima della schizofrenia che lo ha portato da un ospedale
psichiatrico all’altro, arrivando a riprendere il controllo della
sua vita e tornando alle ricerche solo nel 1994.
A Beautiful Mind libro
10. Il film si ispira ad
una biografia.A Beautiful Mind è un film che si
ispira liberamente al libro Il genio dei numeri. Storia di John
Nash, matematico e folle, scritto nel 1998 dalla giornalista
Sylvia Nasar. Questo libro ha avuto molto successo
ed è stato anche considerato come finalista del premio Pulitzer del
’98.
Alessandro Rak,
regista d’animazione de L’Arte della Felicità e di
Gatta Cenerentola, ha presentato ad
Annecy il suo nuovo film d’animazione da regista,
The Walking Liberty, un racconto in parte ispirato
allo spirito ottimista riflesso dall’omonima scritta sul mezzo
dollaro d’argento emesso dalla Unite States Mint dal 1916 al
1947.
Come si vede nel primo trailer, in
esclusiva su Variety, il nuovo film di Rak – su
cui ha lavorato per oltre un anno – è ambientato in un mondo
post-apocalittico in cui la giungla ha coperto quasi tutto, tranne
uno schermo che proietta Il Grande Dittatore di Charlie
Chaplin.
Il film prende spunto dai
“movimenti populisti politicamente distruttivi che stiamo
vedendo spuntare in tutta Europa”, ha detto Rak. E questo
viene raccontato “attraverso gli occhi” di due personaggi, una
ragazza di 15 anni di nome Yaya, che ha elementi del protagonista
del marinaio di Hugo Pratt “Corto Maltese”, anche se in
un’incarnazione femminile, e un gigante malato di mente di nome
Lennie che ha il doppio della sua età.
“Sono entrambi innocenti senza
genitori”, ha detto Rak, il quale ha specificato che la
narrazione non chiarisce mai quali siano le origini della
distruzione del mondo. “L’idea è di raccontare la storia di due
persone che sono nate in un nuovo mondo e non hanno una connessione
diretta con la storia”, ha detto.
Per quanto riguarda la scelta di
The Walking Liberty come titolo del film, Rak ha
detto quello che gli piaceva “era la parola libertà” e il fatto che
il mezzo dollaro d’argento “ha fatto storia per vari motivi tra
cui quello che è diventato la moneta scelta per eseguire trucchi
magici.”
Inoltre, il titolo ricorda
The Walking Dead, ha aggiunto, il regista, ma
mentre quello show è “su un futuro apocalittico che è
orribile” ci piace l’idea di un futuro “che è legato
all’idea di libertà futura”, ha osservato Rak. E quindi la
parola Liberty al posto di Dead.
The Walking Liberty
è prodotto dalla consueta casa di produzione con cui lavora Rak, la
Mad Entertainment di Napoli, con alcuni fondi del
Ministero della Cultura italiano. Mad è in trattative avanzate per
trovare un produttore francese che partecipi alla produzione.
X-Men:
Dark Phoenix tratterà la storia di uno dei personaggi
più amati della saga degli X-Men, Jean Grey, che si evolve
nell’iconica DARK PHOENIX. Nel corso di una pericolosa
missione nello spazio, Jean viene colpita da una potente forza
cosmica che la trasforma in uno dei più potenti mutanti di tutti i
tempi. Lottando con questo potere sempre più instabile e con i suoi
demoni personali, Jean perde il controllo e strappa qualsiasi
legame con la famiglia degli X-Men, minacciando di distruggere il
pianeta. Il film è il più intenso ed emozionante della saga, mai
realizzato prima. È il culmine di vent’anni di film dedicati agli
X-Men, la famiglia di mutanti che abbiamo amato e conosciuto deve
affrontare il nemico più devastante: uno di loro.
X-Men:
Dark Phoenix tratterà la storia di uno dei personaggi
più amati della saga degli X-Men, Jean Grey, che si evolve
nell’iconica DARK PHOENIX. Nel corso di una pericolosa
missione nello spazio, Jean viene colpita da una potente forza
cosmica che la trasforma in uno dei più potenti mutanti di tutti i
tempi. Lottando con questo potere sempre più instabile e con i suoi
demoni personali, Jean perde il controllo e strappa qualsiasi
legame con la famiglia degli X-Men, minacciando di distruggere il
pianeta. Il film è il più intenso ed emozionante della saga, mai
realizzato prima. È il culmine di vent’anni di film dedicati agli
X-Men, la famiglia di mutanti che abbiamo amato e conosciuto deve
affrontare il nemico più devastante: uno di loro.
La fine di Avengers:
Endgame ha visto un lieto fine insperato per
Captain America che si è trovato a viaggiare nel
tempo per risistemare le Gemme dell’Infinito e ha finalmente colto
l’occasione di rimanere con Peggy Carter e di vivere la vita che ha
sempre sognato.
Sembrava finita qui, e invece i
Fratelli Russo hanno confermato a Syfy che ci sono
altre storie da raccontare di Captain America e
che potremmo presto vederle al cinema. In merito al suo rimanere
nel passato con l’amore della sua vita, i Russo hanno spiegato:
“C’è una storia che lo spiega, una storia che noi però nel film
non vediamo. Ed è una storia che spiegheremo ad un certo
punto.”
E poi hanno aggiunto: “Stando
alle regole sui viaggi nel tempo che abbiamo stabilito nel film,
c’è una grande avventura da raccontare, un’avventura mancante, per
così dire. La cosa bella del Marvel Cinematic Universe è che se
qualcosa non viene raccontato, c’è sempre una possibilità che possa
trovare uno spazio narrativo in una produzione futura.“
Chissà cosa avranno in serbo per noi
i registi, soprattutto alla luce del fatto che il loro ingresso nel
MCU è avvenuto proprio con Captain America: Winter
Soldier e che quindi conoscono bene e sanno raccontare il
personaggio.
Dopo la reunion canora (parziale,
vista l’assenza di Victoria), le Spice Girls
tornano a far parlare di sé e annunciano un film in lavorazione
alla Paramount, con tutte e cinque le ragazze spaziali che negli
anni ’90 hanno conquistato il mondo.
Melanie
Brown (Scary), Emma
Bunton (Baby), Melanie
Chisholm (Sporty), Geri
Halliwell (Ginger) e Victoria
Beckham (Posh) sono tutte coinvolte nel progetto, stando a
quanto riporta THR.
La presidente della Paramount
Animation Mireille Soria ha dichiarato che le
Spice Girls “hanno un’idea che stanno sviluppando.
Sono tutte molto coinvolte nel progetto.” Sembra che il film sia ad
uno stadio di sviluppo embrionale.
Al momento quattro Spice su cinque
sono coinvolte nel loro nuovo tour. La Spice Girls avevano già
partecipato alla realizzazione di un film, Spice Girls – Il
film (Spice World) uscito nel 1997
e diretto da Bob Spiers. È un film musicale che presenta
come protagoniste le componenti della band britannica nei panni di
sé stesse. Nel film sono presenti le canzoni dell’album
Spiceworld, secondo album della band composto da dieci
canzoni uscito nel 1997.
Al Porto Antico di Genova,
nell’ambito della rassegna estiva “Genova Porto Antico
EstateSpettacolo”, torna dal 3 luglio la
terza edizione di Cine&Comic Fest: una
settimana di incontri e anteprime cinematografiche per un festival
dedicato a cinema e fumetto e alle reciproche connessioni e
contaminazioni.
A firmare
ilmanifesto di questa terza
edizione è ancora una
volta Zerocalcare, che interpretando
perfettamente lo spirito della manifestazione ci restituisce, con
il suo inconfondibile tratto, il Porto Antico di Genova come luogo
d’accoglienza, aperto e senza barriere, simbolico approdo per ogni
diversità.
Particolarmente nutrita quest’anno
la presenza femminile, a cominciare da Ilenia
Pastorelli, Isabella
Ragonese e Linda
Caridi, tra le più interessanti e rappresentative
giovani attrici del cinema italiano che nella magica e intima
cornice dell’Isola delle Chiatte saranno protagoniste degli
incontri del nuovo format “Dive sul Mare”.
Sempre al femminile, ma sul
versante fumetto, torna a Cine&Comic Fest Nova
Sin, per parlare con Zerocalcare dell’adattamento per
immagini di Star
Wars: Episodio IV – Una nuova speranza che hanno
realizzato insieme, riproducendo secondo il loro personalissimo
stile i momenti più significativi del titolo cinematografico.
Il 3 luglio,
ad aprire la manifestazione in perfetto stile cine&comic, sarà
l’anteprima italiana di Escape Plan 3 – L’ultima
sfida. Il film, è l’ultimo capitolo del
fortunato franchise action interpretato da Sylvester
Stallone – onorato dal Festival di Cannes con un
grande incontro dedicato alla sua carriera e all’imminente uscita
di Rambo V – qui nei panni dell’esperto di
sicurezza Ray Breslin. Accanto a lui in questa nuova missione,
torna Dave Bautista (I guardiani
della Galassia) nel ruolo di Trent Derosa, sempre più legato
alla Breslin Security ma anche attento a mantenere la propria
indipendenza e la sua semi-segreta carriera da mercenario.
Escape Plan 3 – L’ultima sfida è
un’esclusiva per l’Italia di Lucisano Media Group e M2 Pictures e
uscirà in sala il 4 luglio 2019 distribuito da M2 Pictures.
È invece ancora una donna,
interpretata da una straordinaria Jodie
Foster, la protagonista di Hotel
Artemis, in anteprima italiana a Cine&Comic Fest
il 4 luglio. Nel film ambientato in un futuro
prossimo la Foster è una misteriosa infermiera che gestisce un
ospedale sotterraneo per curare i criminali più pericolosi di Los
Angeles. Accanto a lei ritroviamo Dave Bautista,
che interpreta un inserviente incaricato di mantenere l’ordine
dell’ospedale. In tema di contaminazioni: Hotel
Artemis segna il debutto alla regia
di Drew Pearce, sceneggiatore
diIron Man 3, Mission Imposible – Rogue
Natione della serie comica britannica di
supereroi, No Heroics. Hotel Artemis
è un’esclusiva per l’Italia di Leone Film Group, al cinema dal
1agosto 2019 distribuito da 01 Distribution.
Gli incontri con gli artisti e
le proiezioni di Cine&Comic Fest si
terranno nelle varie
location del Porto Antico di
Genova, nel cuore della città: nel teatro all’aperto (e
coperto) della Piazza delle Feste, sul
palcoscenico sospeso tra mare e cielo dell’Isola delle
Chiatte, nel suggestivo spazio della fortezza storica
di Porta Siberia, nella
multisala The Space
Cinemaenella
Libreria Coop.Inoltre, dopo la
prima esperienza del 2018, anche per il 2019 sono in programma
collegamenti e iniziative condivise con il Palazzo
Ducale di Genova.
Ma tutto questo non è che l’inizio:
altri incontri, altri nomi, altri titoli e soprattutto altre
sorprese sono in arrivo. Il programma definitivo sarà disponibile
su www.portoantico.it.
Arriverà al cinema il prossimo 25 luglio Midsommar – Il villaggio dei dannati, il nuovo
film di Ari Aster che segue il successo di
Hereditary e promette un
nuovo appuntamento con il terrore. Ecco qui il trailer italiano del
film distribuito da Eagle Pictures.
Il film vede nel cast principale
Florence Pugh, Jack Reynor, William Jackson Harper
e Will Poulter. Arriverà in estate negli Stati
Uniti e quindi probabilmente in autunno in Italia. Il primo trailer
si caratterizza da colori e atmosfere che sembrano molto lontane
dal genere horror ma allo stesso tempo sembra rievocare alcuni
dettami che abbiamo riscontrato anche in
Hereditary.
Nel trailer si vede una persona
deforme, come già capitato nel primo film, e sembra che le
circostanza della narrazione siano legate a un culto dei boschi,
una qualche religione animista, lo spiritismo che poi si rivela
essere la base della storia nell’altro film.
Aspetteremo con ansia di essere
ammaliati e spaventati, ancora una volta, da Midsommar di Ari Aster,
mentre intanto il cinema ci offre l’opera seconda dell’altro
giovane regista considerato il nuovo guru dell’horror,
Jordan Peele e il suo Noi.
Prodotto da HBO e Sky Original,
Chernobyl è la mini-seri del
momento. Accolta in trionfo in tutto il mondo e trasmessa in
Italia, su Sky Atlantic, a partire da lunedì 10 giugno (e per le 4
settimane successive), lo show racconta del disastro della centrale
di Chernobyl, adottando un linguaggio che fonde dramma e thriller,
in cui l’indagine alla ricerca delle cause e delle responsabilità
per l’incidente viene affiancata dalla tragedia umana che
l’incidente stesso ha costituito.
La storia parte dalla notte
dell’incidente, il 26 aprile del 1986, e racconta delle conseguenze
a breve termine, delle prime vittime, degli scienziati ignari, dei
tentativi portati avanti per arginare una catastrofe che poteva
essere fatale per l’Europa intera. Si conclude nelle aule del
tribunale dove sono stati processati i colpevoli del disastro
nucleare, il peggiore del genere che la storia ricordi, per il
quale non è possibile, ancora oggi, quantificare i danni in termini
di vite umane.
Creato da Craig
Mazin, che ha anche firmato la sceneggiatura,
Chernobyl è un oggetto prezioso. La regia, firmata
da Johan Renck, è attenta, delicata, capace di
caricare di tensione e anche di poesia scenari catastrofici, mette
al centro della scena, soprattutto nei primi episodi, il corpo
pesante, grigio e ferito della centrale stessa. Gli squarci nei
suoi fianchi, sul suo tetto, sono ferite dai quali esce un veleno
invisibile del quale nessuno davvero conosceva ancora la
pericolosità.
Questa consapevolezza lucida e
terrificante conferisce ancora maggiore tensione al racconto, e
tutto passa attraverso le scelte della regia di indirizzare
l’attenzione dello spettatore sui volti, quelli degli operatori
impreparati, dei pompieri sfiniti, dei minatori accaldati, quei
minatori protagonisti della sequenza più bella e potente
dell’intera serie: nudi di fronte al caldo e alla fatica, come nudo
è l’uomo di fronte a catastrofi del genere, esposto alle radiazioni
che avvelenano il corpo ignaro. L’approccio così attento e
delicato, anche nel tracciare immaginari catastrofici, si associa
ad un eccellente lavoro sulla fotografia e soprattutto sul sound
design, a cui spesso è affidato tutto l’apporto emotivo e
drammatico delle scene mostrate.
Peccato solo che questa attenzione
non si rispecchi anche nella scrittura che si lascia andare,
soprattutto nella seconda parte, alla semplificazione della
situazione politica dell’Ucraina all’epoca dell’esplosione: i
cattivi finiscono per essere i rappresentanti del regime comunista,
gli scienziati vittime di un potere folle che li voleva costringere
al silenzio, i protagonisti eroi che si scagliano contro
quell’ordine. Pare infatti che la Russia abbia male accolto la
serie, annunciando la produzione di uno show sullo stesso tema che
però vorrebbe rintracciare i copevoli addirittura nelle fila della
CIA. Ma, lontanissimo dall’essere una presa di posizione politica,
quella delle serie sembra, appunto, solo una semplificazione di una
società complessa e difficilissima da leggere, soprattutto oggi,
una scelta che mira quindi ad una maggiore fruibilità da parte
dello spettatore.
Discutibile, ma anche in
questo caso comprensibile, la scelta di sintetizzare la squadra di
scienziati che lavorarono alle indagini sull’incidente,
riassumendoli nella figura della scienziata Ulana
Khomyuk che, da sola, trova la verità. Un’ulteriore
semplificazione dei fatti che invece hanno necessitato di tante
menti al lavoro, per ricostruire le dinamiche dell’incidente e
quantificare le conseguenze.
La divisione del racconto in cinque
episodi si trasforma anche un una curva di Gauss drammaturgica, in
cui il picco di maestosità viene raggiunto, in crescendo dagli
episodi uno e due, nel terzo, per poi scemare lentamente, ma pur su
livello alti, nella quarta e quinta puntata. E tutta la sezione
ascendente di questa curva vede protagonisti gli scienziati che
conducono l’indagine, l’occhio attraverso cui ci viene raccontata
la storia, ma tiene in primo piano l’orrore, la piccolezza e
fallibilità umana di fronte a un disastro che non è stato capito,
nel corso del suo svolgersi. A questa prima parte folgorante,
corrisponde una seconda parte più didascalica, che si focalizza sul
processo e sulle condanne ai colpevoli.
A prestare i volti a questi
personaggi ci sono una manciata di attori, noti e meno noti, dai
protagonisti Jared Harris, Stellan Skarsgård e Emily
Watson, ai comprimari
Barry Keoghan, Michael McElhatton e Jessie
Buckley, interpreti intensi ed equilibrati che riescono a
mettere in scena la tragedia senza crogiolarsi nell’orrore,
assecondando il gusto della regia che preferisce conferire potenza
e maestosità a protagonisti animati e inanimati attraverso le
inquadrature, senza soffermarsi sulla miseria e sul dolore.
Nell’approccio che i creatori hanno
adottato per portare sullo schermo Chernobyl, il
fatto reale, raccontato con dovizia di particolari e gusto per
l’indagine, scivola in secondo piano. Non c’è niente, dei fatti che
sono accaduti e che vengono esposti, che non si possa leggere sulla
pagina aggiornata di Wikipedia dedicata al disastro, e c’è
senz’altro una grande abilità a drammatizzare a questo livello, una
successione di eventi tanto dolorosa e spaventosa. Quello che
davvero emerge dalle scelte dei realizzatori e che conferisce forza
alla serie, sono le storie private, il sacrificio ignaro di molti,
l’enormità della tragedia, la paura, la lotta, l’ineluttabilità di
quanto accaduto e l’inenarrabile tragicità della conseguenza.
Rocketman,
biopic musicale sulla vita di Elton John, è stato
bandito in Samoa a causa delle scene gay come riportato dal sito
Reuters. L’isola del Sud Pacifico ha infatti impedito l’uscita
nelle sale del film a partire dalla scorsa settimana appellandosi
all’impossibilità di far convivere la rappresentazione
dell’omosessualità e la cultura religiosa.
Viene sottolineato come la
popolazione totale di Samoa si aggiri intorno ai 200.000 abitanti,
e il 97% di questa si identifica come cristiana. Sfortunatamente la
censura di Rocketman non
è un caso isolato, considerando che sempre più film continuano ad
essere modificati, tagliati e banditi nel mondo.
A marzo un’analisi della CNN aveva
rilevato l’esclusione di due minuti di scene da Bohemian
Rhapsody, racconto della vita di Freddie Mercury, da parte
della censura cinese. Il footage in questione riguardava momenti
legati alla sessualità del frontman dei Queen, tra cui i baci con
un altro uomo e il taglio della parola “gay”.
Una politica che definire
medioevale è alquanto approssimativo e che viene adottata dal
governo del paese dal 2016, da quando è stata legalmente vietata la
rappresentazione di “comportamenti sessuali anormali” (comprese le
relazioni gay e lesbiche) in televisione e spettacoli online. Come
diretta conseguenza, diversi membri della comunità LGBT cinese
hanno definito l’uscita di Bohemian Rhapsody nelle
sale una “vittoria” per la loro comunità, considerando il cospicuo
numero di titoli occidentali che ogni anno raggiunge i cinema
locali.