Arriva da Deadline la notizia
che la MGM è in trattative per acquistare i diritti di sfruttamento
cinematografico di The Hail Mary, il
nuovo romanzo di Andy Weir, autore di The
Martian, il libro che ispirò
lo sci-fi omonimo di Ridley Scott. Il film basato sul nuovo
romanzo di Weir avrà come protagonista Ryan Gosling, che sarà coinvolto nel progetto
anche in qualità di produttore insieme a Ken Kao.
Il film segnerà per Gosling un
ritorno al genere sci-fi dopo dopo Blade
Runner 2049 di Denis Villeneuve e
First Man – Il primo uomo di
Damien Chazelle, regista con cui aveva già lavorato
nell’acclamatissimo La La Land.
Il romanzo di Weir, che sarà pubblicato nel corso del 2021 in
America, è descritto come il racconto solitario di un astronauta su
una nave spaziale che ha il compito di salvare il pianeta. Gosling
avrà proprio il ruolo dell’astronauta protagonista.
Ryan Gosling è noto per film quali Crazy,
Stupid, Love, Le idi di marzo, Drive e Come un tuono. Ha
ricevuto due nomination all’Oscar (Half Nelson e il
sopracitato La La
Land) e cinque candidature ai Golden Globes,
vincendone uno per il musical di Chazelle. Nel 2014 ha debuttato
alla regia con
Lost River.
La produzione di
The Batman è stata momentaneamente sospesa a
causa della pandemia di Covid-19. In attesa di scoprire quando le
riprese potranno ufficialmente ripartire, sono arrivate nuove
dichiarazioni da parte dell’attore John
Turturro in merito al suo personaggio
nell’attesissimo cinecomic di Matt Reeves.
In una recente intervista pubblicata
da
Inquirer, l’attore ha parlato del boss Carmine
Falcone, il villain che interpreterà nel film, rivelando
di essere sempre stato legato al personaggio di Batman, nonostante
durante la sua adolescenza abbia preferito un altro eroe
mascherato, ossia… Zorro! Queste le sue dichiarazioni:
“Interpreto il cattivo. Amavo
Batman da ragazzino, ma la verità è che sono un fan di Zorro
(ride). Non c’è Batman senza Zorro. Quando avevo 5 anni,
pensavo di essere Zorro usando semplicemente una spada. Avevo un
bastoncino con cui colpivo più padre per tutto il tempo. Poi,
quando è arrivato Batman in televisione, è stata una fortissima
emozione.”
L’attore ha poi aggiunto: “Ho
letto alcuni dei fumetti. Mio figlio legge sempre i fumetti della
DC. Quindi per anni ho avuto a che fare con queste cose. Mi piace
molto Matt Reeves come regista. E poi il cast è davvero
interessante.”
HN Entertainment ha suggerito che le
riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di
Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche
di Batman
v Superman: Dawn of Justice, Justice
League, Wonder
Woman e del sequel Wonder
Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata
al 25 giugno 2021.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“,
scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in
modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di
Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una
cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham
City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà
disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei
film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti
sospettati“.
La versione di Star Wars IX di Colin Trevorrow prende vita grazie ad un nuovo
video in versione animata che immagina come sarebbe stato il film
diretto dal regista di
Jurassic World. Assunto in origine per terminare la Saga
degli Skywalker, nel settembre del 2017 Trevorrow annunciò di aver
abbandonato il progetto a causa di alcune
divergenze creative con la Lucasfilm, che allora “ripiegò” su
J.J. Abrams, il quale aveva già diretto Il
Risveglio della Forza nel 2015.
Negli ultimi mesi sono emersi online
numerosi dettagli a proposito della sceneggiatura che
Colin Trevorrow scrisse per Star
Wars Episodio IX, dettagli che ci hanno permesso di
comprendere meglio come sarebbe stata la sua versione del film,
indubbiamente molto diversa da quella portata al cinema da Abrams.
Il film di Trevorrow avrebbe dovuto intitolarsi Duel of
the Fates: per scoprire tutti i dettagli, vi
rimandiamo al
nostro articolo dedicato.
Lucasfilm e il
regista J.J. Abrams uniscono ancora una
volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio
verso una galassia lontana lontana con Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente
conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno
nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film
comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam
Driver, Daisy
Ridley, John
Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall
Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas
Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams
e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason
McGatlin sono i produttori esecutivi.
Fan di Birds of
Prey e, soprattutto, di Harley Quinn, questa è la news che fa al caso
vostro: se siete alla ricerca di una nuova ricetta da sperimentare
durante queste settimane di reclusione forzata, sappiate che da
oggi avrete a disposizione le istruzioni per realizzare l’iconico
egg sandwich a cui Margot
Robbie è tanto “affezionata” nel film diretto da
Cathy Yan.
La ricetta è stata svelata –
attraverso un video realizzato in esclusiva per
Variety – da Bruno Oliver, che nel film
interpreta il cuoco Sal che prepara i panini di cui la Mattacchiona
è così ghiotta. La ricetta include bacon, uova, formaggio americano
e del pane a forma di ciabatta. A causa della pandemia di Covid-19,
Oliver ha svelato di aver dovuto girare quattro negozi per trovare
tutti gli ingredienti e poter realizzare la video ricetta.
Alla celebre rivista l’attore ha
spiegato che, inizialmente, non riusciva a capire che importanza
potesse avere all’interno della storia il sandwich all’uovo, fino a
quando non ha poi visto il film: “Ho letto molto cose in merito
al significato che si cela dietro al panino nel film. È una sorta
di metafora dell’emancipazione di Harley. E poi, è importante
sottolineare che Sal è l’uomo uomo con cui Harley non si scontra
nel film…”
Potete vedere la video ricetta – via YouTube – di
seguito:
Birds of
Prey, diretto
da CathyYan, è uscito
nelle sale il 7 febbraio 2020. Nel cast
anche Mary Elizabeth Winstead, Jurnee
Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e Black
Canary), Rosie Perez (Renee Montoya)
e Ella Jay Basco (Cassandra Cain).
Ewan
McGregorinterpreta invece uno dei due principali
villain del film, Maschera
Nera, alter ego di Roman Sionis.
Chi conosce i fumetti lo ricorderà come uno dei più grandi
nemici di Batman (negli anni Ottanta esplose proprio come nemesi
del Cavaliere Oscuro) nonché temibile boss mafioso di Gotham
City.
“Avete mai sentito la storia del
poliziotto, dell’uccello canoro, dello psicopatico e della
principessa mafiosa? Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita
di Harley Quinn) è una storia contorta raccontata dalla stessa
Harley, come solo Harley può farlo. Quando il malvagio narcisista
di Gotham, Roman Sionis, e il suo zelante braccio destro, Zsasz,
puntano gli occhi su una ragazza di nome Cass, la città si rivolta
per cercarla. I percorsi di Harley, Cacciatrice, Black Canary e
Renee Montoya si incontrano e l’improbabile quartetto non ha altra
scelta che allearsi per abbattere Roman.”
Arriva da Variety la notizia
che, dopo 6
Underground di
Michael Bay e il prossimo Red Notice con Dwayne
Johnson e
Gal Gadot, Ryan Reynolds porterà avanti la sua
collaborazione con Netflix grazie ad un nuovo entusiasmante
progetto: si tratta dell’adattamento live action di
Dragon’s Lair, il videogioco arcade
pubblicato da Cinematronics negli anni ’80 e basato sui
filmatio a cartone animato realizzati dalla Don
Bluth Animation.
Ryan Reynolds sarà coinvolto nel progetto in
qualità di attore e produttore. Un live action di
Dragon’s Lair è in cantiere a Hollywood
da quasi 40 anni. La sceneggiatore del film porterà la firma di Dan
e Kevin Hageman, noti per aver contribuito alla storia di The
LEGO Movie e per aver firmato la sceneggiatura di Scary
Stories to Tell in the Dark.
Il protagonista del videogioco è il
cavaliere Dirk the Daring (Dirk l’Ardito) che ha il compito di
salvare la bella principessa Daphne dal crudele drago Singe
che si nasconde in un castello stregato. Dirk deve superare indenne
tutte le insidie che si celano in ogni stanza del castello per
cercare di giungere nella tana del drago e liberare Daphne, tenuta
prigioniera in una sfera di cristallo.
Per Ryan Reynolds, Dragon’s
Lair rappresenterà la terza incursione nel mondo
dei videogame, dopo aver preso già parte a Pokémon
– Detective Pikachu (in cui ha prestato la voce al celebre
Pikachu nella versione originale) e alla commedia fantastica
Free Guy – Eroe per gioco, che dovrebbe arrivare nelle
sale americane il prossimo 3 luglio.
Nonostante Doctor
Strange sia stato, in generale, molto apprezzato dai
fan, in molti hanno recriminato al film di Scott Derrickson il modo in cui è stato
trattato il personaggio di Christine Palmer interpretato da
Rachel McAdams. Gli amanti del personaggio,
infatti, non hanno visto l’Infermiera di Notte che hanno imparato
ad amare grazie ai fumetti, ma soltanto un personaggio utilizzato
come semplice interesse amoroso di Stephen Strange: nel sequel,
Doctor Strange in
the Multiverse of Madness, è stato già confermato
che
la McAdams non ci sarà.
Adesso, in una recente intervista
con Junkfood
Cinema, lo sceneggiatore di Doctor
Strange, C. Robert Cargill, ha rivelato che prima di
Rachel McAdams, in realtà, la parte era stata proposta a
Jessica Chastain, la quale rifiutò il ruolo.
Lo sceneggiatore ha spiegato perché: “Questa è
la cosa interessante che Hollywood sta iniziando a scoprire: molte
delle attrici là fuori vogliono essere dei supereroi proprio come i
loro colleghi maschi. So che questa cosa è successa con Scott
Derrickson. È andato da Jessica Chastain per cercare di averla in
Doctor Strange, perché la stavamo considerando
per la parte di Christine.”
Cargill ha poi aggiunto: “Lei ha
risposto: ‘Guarda, questo progetto sembra fantastico, e mi
piacerebbe farlo. Ma ho solo una possibilità di essere in un film
Marvel e diventare un personaggio
Marvel; mi sono allenata e voglio
davvero indossare un mantello’. È stato il rifiuto più bello di
sempre. Voleva essere in un film Marvel, ma voleva essere il
supereroe, non la tosta Infermiera di Notte.”
Quel “desiderio di indossare un
mantello” ha poi spinto Jessica Chastain ad accettare il ruolo
della villain Vuk in X-Men: Dark Phoenix, scelta che non si è
rivelata particolarmente acuta, non solo per l’accoglienza che il
film ha ricevuto, ma anche per le critiche che sono state mosse al
suo personaggio, di fatto poco tratteggiato e mal sfruttato
all’interno del cinecomic.
Annunciato ufficialmente questa
estate al Comic-Con di San Diego, Doctor
Strange 2 vedrà Benedict
Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange.
Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà
anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista
dopo WandaVision. Le riprese
dovrebbero cominciare nella prima metà del 2020.
Secondo Collider, la
produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo
sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non
è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere
firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe
intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro
mani con il regista.
Il primo film su Doctor
Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la
nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al
confronto con Dormammu. Nel film c’erano
anche Benedict Wong, Tilda
Swinton e Chiwetel
Ejiofor. Rachel
McAdams non tornerà nei panni di Christine
Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity
Ware inEndgame.
I Fantasmi di Forza di Kylo
Ren e di Anakin Skywalker appaiono nel
finale di Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker in un bellissimo fan edit che
immagina una conclusione alternativa per il film di J.J.
Abrams che ha chiuso ufficialmente la Saga degli
Skywalker.
Nella scena finale de L’Ascesa di Skywalker, dopo aver festeggiato
la vittoria della Resistenza, Rey si reca su Tatooine nella
vecchia casa degli Skywalker: lì seppellisce le spade laser
appartenute alla famiglia Skywalker, per poi accendere
temporaneamente la sua nuova spada dal colore giallo, e, dopo aver
visto i fantasmi di Forza di Luke e Leia e aver ottenuto la loro
approvazione, decide di assumere il cognome di “Skywalker”.
Adesso, un video fan edit diffuso su
Reddit dall’utente Zilliongamer immagina che nel commovente
finale del film, insieme ai Fantasmi di Forza di Luke e Leia,
appaiano a Rey anche quelli di Kylo Ren e di Anakin Skywalker,
probabilmente il finale che molti fan avrebbero voluto vedere e che
ricorda maggiormente (proprio per la presenza di Anakin) quello de
Il Ritorno dello Jedi.
Potete vedere il video cliccando sull’immagine di seguito:
Lucasfilm e il
regista J.J. Abrams uniscono ancora una
volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio
verso una galassia lontana lontana con Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente
conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno
nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film
comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam
Driver, Daisy
Ridley, John
Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall
Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas
Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e
Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin
sono i produttori esecutivi.
Negli anni l’attore Dominc
West ha guadagnato sempre più popolarità agli occhi di
critica e pubblico recitando in celebri titoli per il cinema, che
gli hanno permesso di confrontarsi con rinomati registi e attori. A
renderlo famoso, però, è stata in particolare la televisione,
essendo stato il protagonista di una delle più apprezzate serie TV
degli ultimi decenni.
9. È noto come protagonista
di una serie TV. Il primo grande successo per l’attore
arriva nel 2002, quando viene scelto per essere il protagonista
della serie The Wire, nel ruolo del detective James
McNulty. La serie andrà avanti fino al 2008, permettendo all’attore
di diventare un volto noto. Successivamente torna sul piccolo
schermo per le serie The Hour (2011-2012), The Affair:
Una relazione pericolosa (2014-2019), I miserabili
(2018-2019), Brassic (2019) e Stateless
(2020).
8. È stato nominato per
importanti premi. Grazie al suo ruolo nella serie The
Affair, l’attore ha potuto ottenere importanti riconoscimenti
che hanno contribuito ad accrescere la sua popolarità. Viene
infatti nominato come miglior attore in una serie drammatica ai
Golden Globe nel 2015, mentre nel 2016 e nel 2017 vince il premio
come miglior attore per la medesima serie.
Dominic West: moglie e figli
7. È sposato. Dal
2010 l’attore è sposato con la produttrice Catherine
Fitzgerald, con cui aveva intrapreso una relazione già
dieci anni prima. Particolarmente riservata, la coppia ha raramente
reso pubblici aspetti della propria vita sentimentale, limitandosi
ad annunciare la nascita dei loro quattro figli, nati
rispettivamente nel 2006, 2008, 2009 e 2015.
6. Ha una figlia da una
precedente relazione. Nel 1998 nasce la prima figlia
dell’attore, avuta da una sua relazione con l’aristocratica Polly
Astor. Sulla loro storia vi sono pochissimi dettagli, poiché i due
furono particolarment riservati a riguardo.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Dominic West in Star Wars
5. Ha avuto un cameo in un
film della celebre saga. Nel 1999, ancora alle prime
esperienze cinematografiche, l’attore prende parte al film
Star
Wars: Episodio I – La minaccia fantasma, nel ruolo di una
delle guardie del palazzo dove alloggia la principessa Padme.
All’epoca nessuno fece caso al cameo, ma quando West divenne un
attore noto, in molti riconobbero il suo volto all’interno del
celebre film.
Dominic West è Jean Valjean in I
Miserabili
4. Aveva inizialmente
rifiutato il ruolo. Quando all’attore fu proposto di
interpretare il crudele Jean Valjean nella miniserie I
miserabili, l’attore rifiutò la parte, spaventato all’idea di
assumere un ruolo tanto iconico e già interpretato da grandi
attori. Dopo alcune settimane però, in cui l’attore ebbe modo di
leggere il romanzo da cui era tratta la storia, decise di
ripensarci e accettare, affascinato dal personaggio.
3. Veniva trattato in modo
poco amichevole da un collega. Uno dei personaggi chiave
della storia, oltre a Jean Valjean, è Javert. Nella miniserie
questi è interpretato dall’attore DavidOyelowo, il quale inizialmente non diede affatto
confidenza a West, anzi evitandolo durante l’intero periodo delle
riprese. Soltanto alla fine si spiegò, affermando di averlo evitato
per mantenere vivo il conflitto presente tra i loro rispettivi
personaggi.
2. È entusiasta del tempo
avuto per lavorare al personaggio. Una delle cose che
l’attore ha apprezzato di più del lavorare alla serie è il tempo
che ha potuto impiegare nello studio, nella costruzione e
nell’evoluzione del suo personaggio. West ha infatti affermato che
al cinema è raro poter avere tale possibilità, e che invece ciò
permette di entrare in maggior contatto con il ruolo da
ricoprire.
Dominic West: età e altezza
1. Dominic West è nato a
Sheffield, in Inghilterra, il 15 ottobre 1969. L’attore è
alto complessivamente 183 centimetri.
Apprezzato interprete
cinematografico, Adriano Giannini si è negli anni
costruito una carriera all’insegna della versatilità,
distinguendosi in diversi ambiti. Grazie al suo talento ha poi
avuto modo di partecipare anche a film internazionali, imponendosi
all’attenzione della critica e di un pubblico ben più ampio.
9. Ha preso parte a
produzioni televisive. Giannini alterna il cinema alla
televisione, partecipando per il piccolo schermo a miniserie come
Luisa Sanfelice (2004), L’isola dei segreti –
Korè (2009), Missing (2012), In Treatment
(2013-2016), dove ricopre il ruolo di Pietro accanto all’attore
Sergio
Castellitto, e Boris Giuliano – Un poliziotto a
Palermo (2016). Recita inoltre nel film Il coraggio di
vincere (2017).
8. È un noto
doppiatore. Nel corso della sua carriera l’attore non ha
mai lasciato da parte la propria passione per il doppiaggio. Negli
anni è infatti stato la voce di importanti attori come
Joaquin Phoenix,
Tom Hardy, Heath
Ledger, Christian
Bale e Jude
Law. È stato inoltre la voce italiana del personaggio
interpretato da Matthew
McConaughey nella serie True Detective.
Adriano Giannini e Gaia
Trussardi
7. Si è sposato.
Nell’agosto del 2019 arriva la notizia che l’attore si è sposato in
gran segreto con l’imprenditrice Gaia Trussardi. I
due sono stati visti insieme per la prima volta nel 2017, e da
allora hanno sempre condotto una vita sentimentale particolarmente
riservata. I due si sono sposati tra pochi intimi all’Isola
d’Elba.
Adriano Giannini: chi è suo
padre
6. È figlio di un noto
attore. Adriano Giannini è il figlio del celebre
Giancarlo Giannini, tra gli attori più apprezzati
e premiati della storia del cinema italiano, noto per film come
Pasqualino settebellezze e Travolti da un insolito
destino nell’azzuro mare d’agosto. Giannini ebbe Adriano dal
matrimonio con l’attrice Livia Giampalmo.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Adriano Giannini è la voce di
Joker
5. Ha doppiato in più
occasioni il noto personaggio. La fama di Giannini come
doppiatore raggiunge il picco nel 2008, quando presta la propria
voce per il doppiaggio italiano di Il cavaliere oscuro,
dove ricopre il personaggio del Joker. Nel 2019 torna a dar voce
italiana all’iconico personaggio per il film Joker,
incentrato proprio sul malvagio clown.
4. Condivide il personaggio
con suo padre. Un’altra curiosità legata al rapporto tra
Giannini e il Joker è quella che vede il suo doppiaggio del
personaggio come fosse stato ereditato dal padre. Giancarlo era
infatti la voce italiana del Joker di Jack
Nicholson nel film Batman del 1989.
3. È stato premiato per il
suo doppiaggio. Nel 2009 l’attore riceve il Nastro
d’argento per il suo doppiaggio del Joker interpretato da
Heath Ledger. Il celebre villain di Gotham City
porta fortuna all’attore, che nel 2019 ottiene il premio come
miglior voce maschile del 2019 al Gran Premio Internazionale di
Doppiaggio per il lavoro svolto sul Joker di Joaquin
Phoenix.
Adriano Giannini è su
Instagram
2. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 27,3 mila persone. All’interno
di questo l’attore è solito convidere fotografie scattate in
momenti di svago, ma anche nei posti da lui visitati. Non mancano
poi anche immagini promozionali dei suoi progetti da attore o di
tematiche che gli stanno a cuore.
Adriano Giannini: età e
altezza
1. Adiano Giannini è nato a
Roma, Italia, il 10 maggio 1971. L’attore è alto
complessivamente 180 centimetri.
Noto attore italiano,
Giorgio Pasotti si è negli anni affermato
recitando in noti lungometraggi nazionali, spaziando dalla commedia
al dramma e affermandosi per la sua versatilità. Ha poi conquistato
il grande pubblico prendendo parte a note produzioni televisive,
grazie alle quali si è svelato come attore completo.
Ecco 10 cose che non sai di
Giorgio Pasotti.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Giorgio Pasotti: i suoi film e i
programmi televisivi
10. Ha recitato in noti
lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 1991 con il
film L’anno del terrore, per poi recitare in I piccoli
maestri (1998), Ecco fatto (1998), di Gabriele
Muccino, L’ultimo bacio (2000), Dopo
mezzanotte (2004), Quale amore (2005), Le rose
del deserto (2006), Baciami ancora (2010), dove
recita accanto agli attori Stefano Accorsi,
Vittoria Puccini,
Pierfrancesco
Favino e Claudio
Santamaria. È poi tra i protagonisti di La grande
bellezza (2013), accanto a Toni
Servillo, e prende parte a Sapore di te
(2014), Un matrimonio da
favola (2014), Mio papà (2014), e Nove lune e
mezza (2017), di Michela
Andreozzi.
9. Ha presto parte a
produzioni televisive. Negli anni l’attore recita anche
per la televisione, divenendo famoso per il ruolo dell’ispettore
Paolo Libero nella serie Distretto di polizia (2002-2005).
Recita poi in E poi c’è Filippo (2006), La scelta di
Laura (2009), Il mistero sottile (2016-2017), Il
capitano Maria (2018), La compagnia del cigno (2019)
e Il silenzio dell’acqua (2019), accanto all’attrice
Ambra
Angiolini.
8. Ha ricevuto importanti
riconoscimenti. Nel 2005 l’ottore ottiene la sua prima
candidatura ai David di Donatello come miglior attore per il film
Dopo mezzanotte, dove interpreta il personaggio di
Martino. Nello stesso anno l’attore viene premiato al Festival di
Berlino come miglior stella emergente del cinema italiano.
Giorgio Pasotti è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 127 mila persone. All’interno
di questo Pasotti è solito condividere diverse tipologie di
fotografie, da quelle scattate in momenti di svago a quelle
ritraenti luoghi o curiosità da lui viste. Non mancano però anche
numerose immagini promozionali dei suoi progetti da interpreti.
Giorgio Pasotti ed Elisa
6. Ha avuto una relazione
con la celebre cantante. Nel 2001 l’attore partecipa al
videoclip del brano Luce (tramonti a nord est), della
cantante Elisa. Con lei intraprende una relazione,
di cui tuttavia si hanno pochi dettagli. I due, molto riservati,
evitano infatti di condividere in modo pubblico la propria storia
sentimentale, di cui per tanto non si sa con esattezza l’anno in
cui sia terminata.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Giorgio Pasotti: ha una figlia
5. È padre di una
bambina. Nel gennaio del 2010 l’attore diventa padre per
la prima volta, insieme all’allora compagna Nicoletta
Romanoff. La relazione dei due dura fino al 2016,
momento in cui si separano citando differenze inconciliabili.
Nonostante ciò, rimangono in buoni rapporti anche per crescere la
figlia.
Giorgio Pasotti in La grande
bellezza
4. Ha interpretato il
personaggio di Stefano. Nel film La grande
bellezza, premiato con l’Oscar, l’attore è Stefano, uomo
particolare e misterioso, il quale possiede una valigetta con le
chiavi dei più bei palazzi di Roma, inaccessibili a tutti tranne
che a lui. L’attore lo ha descritto come il custode della “grande
bellezza” di cui parla il film.
3. Ha lavorato personalmente
al look del personaggio. Tra i motivi che hanno portato
alla scelta di Pasotti per il ruolo vi è la grande disponibilità
dell’attore a mettersi in gioco con look sempre diversi. Per il
personaggio di Stefano ha infatti personalmente ideato alcune
soluzioni visive poi finite nel film, come ad esempio il bastone da
appoggio.
Giorgio Pasotti in Baciami
ancora
2. Si è trasformato
esteticamente per il ruolo. Per riprendere, a quasi dieci
anni di distanza, il personaggio di Adriano in Baciami
ancora, l’attore si è sottoposto ad un processo di
trasformazione estetica che lo ha portato a sfoggiare una calvizie,
ottenuta tramite il trucco. Appena uscito dal carcere, il
personaggio doveva infatti avere un aspetto decisamente sfatto.
Giorgio Pasotti: età e altezza
1. Giorgio Pasotti è nato a
Bergamo, Italia, il 22 giugno 1973. L’attore è alto
complessivamente 175 centimetri.
Nota a livello televisivo e
cinematografico, l’attrice Issa Rae si è negli
anni distinta per le sue scelte, che l’hanno portata a partecipare
a titoli di grande successo. Distintasi anche come sceneggiatrice e
produttrice, la Rae ha dimostrato di essere una personalità attenta
e interessata ad ogni aspetto della vita di un film o di una serie,
qualità che non fanno che conferirle ulteriore prestigio.
Ecco 10 cose che non sai di
Issa Rae.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Issa Rae: i suoi film e le serie
TV
10. È nota per i suoi ruoli
televisivi. L’attrice ottiene una prima notorietà grazie
alla serie The Misadventures of Awkward Black Girl
(2011-2013), per poi prendere parte a titoli come The
Number (2012-2013), True Friendship Society (2013),
al film televisivo Rubberhead (2014), e alla serie
Insecure (2016-2018), che le permette di raggiungere
grande popolarità e importanti riconoscimenti critici. Nel 2019
recita invece nella serie A Black Lady Sketch Show.
9. Ha recitato in film per
il cinema. Dopo un esordio cinematografico avvenuto con
A Bitter Lime, per poi ottenere popolarità grazie al ruolo
di April Ofrah in Il coraggio della
verità – The Hate U Give (2018), dove tra gli altri recita
insieme all’attore Anthony
Mackie. Tornerà poi al cinema per i film La
piccola boss (2019), The Photograph (2020) e The
Lovebirds (2020).
8. È un’affermata
produttrice. Nel corso della sua carriera l’attrice ha da
subito manifestato un forte interesse per l’aspetto produttivo. Ha
infatti ricoperto tale ruolo per svariate serie TV come The
Misadventures of Awkward Black Girl (2013), How Men Become
Dogs (2013), Little Horribles (2013), Inside Web
Series (2013), Roomielovefriends (2013-2014), The
Choir (2013-2015), First (2014-2015),
Insecure (2016-2018) e A Black Lady Sketch Show
(2019).
Issa Rae è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram, dove attualmente possiede un totale di 2,4 milioni di
euro. All’interno del proprio profilo la Rae è solita condividere
immagini dei servizi fotografici di cui è protagonista, come anche
numerose foto promozionali dei suoi progetti o immagini relative ad
attività quotidiane.
Issa Rae: chi è il suo
fidanzato?
6. È molto riservata sulla
sua vita sentimentale. Non si conosce l’anno preciso in
cui hanno iniziato a frequentarsi, ma è risaputa la lunga relazione
che lega l’attrice a Louis Diame, businessman del Senegal. I due
sono sempre stati particolarmente riservati, evitando ogni tipo di
esposizione mediatica. Nell’aprile del 2019, tuttavia, in seguito
ad un’apparizione pubblica, viene fatto notare che l’attrice porta
al dito un anello di fidanzamento, e che quindi la coppia sarebbe
prossima al matrimonio.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Issa Rae in Perfect Strangers
5. Produrrà il remake del
noto film italiano. Affascinata dal film Perfetti
sconosciuti, l’attrice ha acquisito insieme ad altri
partner i diritti per produrne un remake americano, le cui riprese
dovrebbero iniziare nel 2020. La Rae, che è rimasta colpita dal
modo in cui il film originale fonda comicità e dramma, ha inoltre
espresso la sua volontà di ricoprire il ruolo di uno dei
protagonisti.
Issa Rae in Insecure
4. La serie è basata su sue
esperienze. Ispirata dal suo libro di memorie The
Misadventures of An Awkward Black Girl, poi divenuto anche
serie per il web, Insecure segue le vicende di due donne e
della loro amicizia in un contesto che sembra porle sempre più in
situazioni anomale e scomode.
3. Ha ricevuto importanti
riconoscimenti. Per la sua interpretazione nella serie,
l’attrice ha ricevuto alcuni dei riconoscimenti più prestigiosi
dell’industria hollywoodiana. È infatti stata nominata ai Golden
Globe e ai premi Emmy come miglior attrice in una serie televisiva
comica.
Issa Rae: il suo patrimonio
2. Il suo patrimonio è
cresciuto molto negli ultimi anni. Grazie alle sue
numerose attività da attrice, sceneggiatrice e produttrice, la Rae
si è affermata molto all’interno di Hollywood nell’ultimo decennio.
Ciò le ha permesso di acquisire popolarità e prestigio, tramutatisi
in un patrimonio che ammonta all’incirca sui 4 milioni di
dollari.
Issa Rae: età e altezza
1. Issa Rae è nata a Los
Angeles, in California, Stati Uniti, il 12 gennaio 1985.
L’attrice è alta complessivamente 177 centimetri.
Nota per il suo ruolo da
protagonista nella saga horror Underworld,
l’attrice Kate Beckinsale si è negli anni
guadagnata le lodi della critica recitando in film molto diversi
tra loro. Ha infatti partecipato tanto a grandi blockbuster quanto
ad opere di stampo più autoriale. Grazie ai suoi personaggi comici,
in particolari, ha conquistato le simpatie di numerosi spettatori
in tutto il mondo.
Ecco 10 cose che non sai di
Kate Beckinsale.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Kate Beckinsale: i suoi film da
attrice
10. Ha recitato in film
molto noti. L’attrice debutta al cinema nel film Molto
rumore per nulla (1993), per poi prendere parte a celebri
titoli come Scacco matto (1994), Bangkok, senza
ritorno (1999), Pearl Harbor (2001), con Ben
Affleck, Quando l’amore è
magia à Serendipity (2001), Van Helsing (2004),
The Aviator (2004), con Leonardo
DiCaprio, Cambia la tua vita con un click
(2006), Vacancy (2007), Stanno tutti
bene (2009), Contraband (2012), Total Recall – Atto
di forza (2012), con Colin
Farrell, Meredith – The Face of an Angel
(2014), Stonehearts
Asylum(2014) Un’occasione da Dio (2015),
Amore e inganni (2016) e The Only Living Boy in New
York (2017), dove recita accanto a Jeff
Bridges.
9. È la protagonista di una
nota saga horror. Nel 2003 l’attrice viene scelta per
ricoprire il ruolo della protagonista Selene nel film horror
Underworld.
Il ruolo le permette di ottenere grande popolarità, tornando poi a
riprendere il ruolo nei sequel Underworld: Evolution
(2006), Underworld – La ribellione dei Lycans (2009),
Underworld – Il
risveglio (2012) e Underworld: Blood
Wars (2016), indicato come capitolo conclusivo.
8. Ha recitato in una serie
TV. Nel 2019 l’attrice è la protagonista della serie
Amazon The Widow, dove ricopre il ruolo di Georgia Wells.
Di genere thriller, la storia è incentrata su una donna alle prese
con la misteriosa scomparsa del marito. Le sue ricerche la
porteranno in Congo, dove sarà costretta a confrontarsi con la
verità di quanto accaduto all’uomo amato.
Kate Beckinsale: fidanzato e
marito
7. Era sentimentalmente
legata ad un noto attore. La Beckinsale è stata per otto
anni legata all’attore Michael Sheen, dal 1995 al
2003, avendo da lui una figlia nel 1999. Per poter passare più
tempo insieme, l’attrice fece inoltre in modo che il compagno
venisse preso per un ruolo nel film Underworld, dove Sheen
ricoprì infatti il ruolo del villain principale.
6. È stata sposata con un
regista. Durante le riprese del film Underworld,
l’attrice si innamorò del regista Len Wiseman, con
il quale convolò a nozze nel maggio del 2004. Dopo 11 anni di
matrimonio, tuttavia, i due annunciano la separazione nel 2015, per
poi ufficializzare il divorzio l’anno seguente.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Kate Beckinsale è su Instagram
5. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 4,1 milioni di persone.
All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie
scattate in momenti di svago, sia casalingo che in compagnia di
amici o colleghi. Non mancano poi anche video e immagini
promozionali dei suoi progetti da interprete, come anche diverse
curiosità condivise con i fan.
Kate Beckinsale in The Aviator
4. Ha interpretato una
celebre attrice della storia del cinema. Per il film
The Aviator, storia del regista e aviatore Howard
Hughes firmata da Martin Scorsese,
l’attrice ha ricoperto il ruolo della celebre Ava
Gardner, celebre interprete del cinema classico
hollywoodiano. Per tale ruolo, la Beckinsale guadagnò oltre 15
chili, al fine di poter assomigliare maggiormente alla Gardner.
Kate Beckinsale in Van Helsing
3. Si temeva non avrebbe
accettato il ruolo. Al momento del casting per il film
Van Helsing, incentrato sul celebre cacciatore di vampiri,
il regista desiderava avere la Beckinsale nel ruolo della
co-protagonista Anna Valerious. Tuttavia, temeva che questa non
avrebbe accettato, dato che in quel periodo stava girando
Underworld, simile per toni e genere. Venuta a sapere del
progetto, invece, l’attrice richiese personalmente di poter
ricoprire il ruolo.
Kate Beckinsale in Underworld
2. Voleva dare un’immagine
diversa di sé. Al momento di girare il film
Underworld, l’attrice aveva preso parte quasi
esclusivamente a film in costume, dove interpretava ragazze per
bene. Per togliersi quest’etichetta di dosso, l’attrice accettò la
parte della vampira Selene nel celebre horror, desiderando fornire
un’immagine diversa di sé.
Kate Beckinsale: età e altezza
1. Kate Beckinsale è nata a
Londra, Inghilterra, il 26 luglio 1973. L’attrice è alta
complessivamente 170 centimetri.
Nel giro di pochi anni l’attore
Jack Reynor si è fatto notare per via della sua
partecipazione a noti film, recitando al fianco di celebri attori
hollywoodiani. Di recente Reynor ha recitato anche in note serie
televisive, espandendo i suoi orizzonti e raggiungendo una più
ampia notorietà. Alla ricerca del ruolo da protagonista giusto,
l’attore non manca di aggiungere importanti titoli alla propria
filmografia.
9. Ha preso parte a
produzioni televisive. Recentemente l’attore si è fatto
notare per aver recitato nell’episodio Impossible Planet
della serie antologica Eletric Dreams (2017), prodotta da
Amazon. Torna in televisione nel 2018 con la serie Strange
Angel, dove recita nel ruolo del protagonista Jack Parson,
accanto all’attrice Bella
Heathcote.
8. Ha partecipato al
doppiaggio di un film. Nel 2018 l’attore dà vita alla sua
prima prova come doppiatore con il film Mowgli – Il figlio
della giungla, diretto da Andy
Serkis. Nel film l’attore presta infatti la voce a uno
dei fratelli lupo del giovane protagonista.
Jack Reynor è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 27,1 mila persone. All’interno
di questo l’attore è solito condividere fotografie di vario tipo,
da curiosità quotidiani ai luoghi da lui visitati. Non mancano
inoltre anche immagini promozionali dei suoi progetti da
interprete.
6. Possiede un canale
dedicato al cinema. Oltre al proprio profilo personale,
l’attore è anche il proprietario di un canale dedicato al cinema.
Questo si chiama “jrcinemania“, ed è seguito da oltre 7,9
mila persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere
il proprio amore per la settima arte, postando immagini dei suoi
film preferiti e spiegando perché sono così importanti per lui.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Jack Reynor in Transformers 4
5. Ha avuto delle iniziali
difficoltà durante le riprese. Nel quarto capitolo della
saga dedicata ai robot extraterrestri, l’attore ricopre il ruolo di
Shane Dyson. Per lui si tratta del primo grande film con effetti
speciali. Per questo ha avuto delle iniziali difficoltà
nell’orientarsi durante le riprese, poiché privo di riferimenti
visivi concreti. Il grosso viene infatti realizzato in
post-produzione. Ad aiutarlo a gestire il set ci ha però pensato il
protagonista Mark Wahlberg, non nuovo al
genere.
4. Si è allenato molto per
il suo ruolo. Partecipare ad un film come Transformers
4 richiede una grande preparazione fisica. All’attore è
infatti stato chiesto di correre, arrampicarsi, cadere incolume e
numerose altre attività fisiche. Per riuscire in ciò l’attore si è
preparato fisicamente per oltre due mesi, praticando diversi sport
per assicurarsi di lavorare su ogni muscolo possibile.
Jack Reynor in Midsommar
3. È orgoglioso della sua
scena di nudo. Nel film horror Midsommar l’attore
è protagonista di una scena in cui appare totalmente nudo. Reynor
ha dichiarato di non aver provato alcun imbarazzo nel girare la
scena, ma anzi di esserne orgoglioso poiché rovesce lo stereotipo
del film horror in cui a spogliarsi è la donna.
Jack Reynor e Madeline
Mulqueen
2. Ha una relazione con una
modella. Nel 2014 l’attore rivela la sua relazione con la
modella irlandese Madeline Mulqueen. I due hanno
condotto negli anni una vita di coppia particolarmente riservata,
specialmente in seguito alla volontà di lei di abbandonare le scene
per dedicarsi ad altre attività che non comprendano l’esposizione
mediatica.
Jack Reynor: età e altezza
1. Jack Reynor è nato a
Longmont, in Colorado, Stati Uniti, il 23 gennaio 1992.
L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.
Celebre attrice di film comici o
musicali, l’attrice Brittany Snow ha negli anni
consolidato il proprio talento affermandosi tanto per le doti
interpretative quanto per quelle canore. Divisasi tra cinema e
televisione, è ad oggi un volto noto per molti spettatori, i quali
la ricordano senza dubbio per i suoi ruoli più celebri.
Ecco 10 cose che non sai di
Brittany Snow.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Brittany Snow: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attrice esordisce al cinema nel 2004,
recitando nel film The Manchurian Candidate, con Denzel
Washington. Successivamente prende parte
a Missione tata (2005), Il mio ragazzo è un
bastardo (2006) e Hairspray – Grasso è bello (2007),
con John
Travolta, e grazie al quale ottiene maggior
popolarità. Negli anni seguenti recita in Las Vegas – Terapia
per due (2008), Che la fine abbia inizio (2008),
Janie Jones (2010) e Voices
(2012), accanto all’attrice Rebel Wilson. Qui ricopre il ruolo di Chloe,
che riprenderà anche in Pitch Perfect
2 (2015) e Pitch Perfect
3 (2017). Nel 2019 recita invece in Someone
Great, accanto all’attrice Gina
Rodriguez.
9. Ha preso parte a
produzioni televisive. Tra i primi ruoli importanti della
sua carriera vi è quello di Susan LeMay nella soap opera
Sentieri (1999-2000). Continua poi a lavorare per la
televisione recitando in serie come American Dreams
(2002-2005), Nip/Tuck (2005), Gossip Girl (2009),
Harry’s Law (2011), Ben and Kate (2012-2013),
Full Circle (2015) e Almost Family
(2019-2020).
8. Ha diverse nomination ai
Teen Choice Awards. Nel corso della sua carriera l’attrice
ha collezionato ben cinque nomination ai Teen Choice Awards, premi
assegnati da un pubblico di adolescenti. La prima candidatura
dell’attrice risale al 2003, come miglior attrice drammatica per la
serie American Dreams. Per tale ruolo verrà nominata anche
l’anno seguente, mentre nel 2008 rientra nella categoria come
miglior attrice horror per il film Che la fine abbia
inizio. Nel 2013 e nel 2015 viene invece nominata insieme al
cast di Pitch Perfect, riportando la vittoria nella
seconda occasione.
Brittany Snow è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 2,8 milioni di persone.
All’interno di questo l’attrice è solita condividere diverse
tipologie di foto, da quelle scattate in momenti di svago a quelle
ritraenti luoghi o oggetti vari. Non mancano poi anche video o foto
dei suoi progetti da interprete.
Brittany Snow e Tyler Hoechlin
6. Ha avuto una relazione
con l’attore. Nel 2012 l’attrice rivela pubblicamente la
sua relazione con l’attore Tyler Hoechlin, celebre
per il ruolo di Derek Hale nella serie Teen Wolf. I
due, particolarmente riservati, dimostrano l’intenzione di non
condividere particolari dettagli della propria vita sentimentale
tramite social network o altri media. Mantenendo una certa
riservatezza, si limitano ad annunciare la separazione, avvenuta
nel 2015.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Brittany Snow in Pitch Perfect
5. Ha recitato realmente
nuda per una scena. Nel primo film della trilogia
l’attrice è presente in una scena, condivisa con l’attrice
Anna Kendrick, dove le due fanno una doccia
insieme. L’atmosfera erotica percepibile è merito della chimica tra
le due attrici. Stando a quanto da loro dichiarato, se all’inizio
l’essere entrambe nude poteva essere imbarazzante, in breve si sono
abituate alla cosa, sfruttandola per rendere più realistica la
scena.
4. Considera perfetto il
finale. L’attrice si è dichiarata particolarmente
soddisfatta del finale dell’ultimo dei tre film. Ha infatti
dichiarato che questo è stato frutto di tanta improvvisazione e
devozione alla storia e ai personaggi. La volontà di raccontare di
un gruppo di donne diverse ma unite raggiunge qui la sua massima
espressione.
Brittany Snow in Gossip Girl
3. Ha recitato in un
episodio della celebre serie. Nel 2009 l’attrice compare
come guest star nell’episodio Valley Girl, il
ventiquattresimo della seconda stagione. Qui ricopre il ruolo di
Lillian “Lily” Rhodes. La puntata doveva servire ad introdurre tale
personaggio, con il fine di costruirvi sopra una serie spin-off. Il
progetto tuttavia non venne mai realizzato.
Brittany Snow in Hairspray
2. Ha cantato uno dei brani
del film. Grazie al film Hairspray l’attrice ha
potuto dare prova di non essere solo una brava interprete ma di
possedere anche notevoli qualità canore. All’interno della
pellicola si esibisce infatti nel brano The New Girl in
Town. La possibilità di cantare le permetterà poi di essere
scelta per il cast di Pitch Perfect, altro film ricco di
canzoni.
Brittany Snow: età e altezza
1. Brittany Snow è nata a
Tampa, in Florida, Stati Uniti, il 9 marzo 1986. L’attrice
è alta complessivamente 163 centimetri.
Nel giro di poco più di un decennio
l’attrice Anna Kendrick si è affermata come
interprete di valore, in grado di passare con naturalezza dalla
commedia al dramma al thriller. Ciò le ha permesso di partecipare
ad una grande varietà di film, distinguendosi e ottenendo di
conseguenza alcuni prestigiosi riconoscimenti dell’industria.
9. È la protagonista e la
produttrice di una serie TV. La Kendrick sarà la
produttrice della serie Love Life, di cui sarà anche
interprete nel ruolo di Darby. Questa sarà strutturata in modo
antologico, con ogni stagione incentrata sulla vita sentimentale
del protagonista di turno, dalle prime alle ultime esperienze
amorose. La serie è attualmente in pre-produzione, e verrà
distribuito sul finire del 2020.
8. Ha ricevuto una
nomination all’Oscar. Nel 2010 ottiene un prestigioso
riconoscimento nel momento in cui viene nominata ai premi Oscar
come miglior attrice non protagonista per il ruolo di Natalie
Keener nel film Tra le nuvole. Il premio verrà poi vinto
da Mo’Nique per il film Precious, ma
permetterà alla Kendrick di ottenere grande visibilità per il
futuro della sua carriera.
Anna Kendrick è su Instagram
7. Ha un account molto
seguito. L’attrice è presente sul social network Instagram
con un profilo seguito da oltre 16,3 milioni di persone.
All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie di
diverso tipo, da quelle scattate in momenti di svago a quelle
raffiguranti luoghi visitati. Non mancano poi immagini più legate
al suo lavoro, attraverso cui l’attrice promuovere i propri
progetti da interprete.
Anna Kendrick: chi è il suo
compagno
6. Ha una relazione da
diversi anni. A partire dal febbraio del 2014 l’attrice
rende pubblica la propria relazione con il direttore della
fotografia Ben Richardson, conosciuto sul set del
film Drinking Buddies –
Amici di bevuta, dove la Kendrick ricopriva un ruolo di
rilievo. Particolarmente riservata, la coppia non ha mai rilasciato
grandi annunci pubblici, preferendo tenere la propria vita privata
lontana dai riflettori.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Anna Kendrick canta Cups
5. Ha dimostrato doti da
cantante. All’interno del film Pitch Perfect,
l’attrice si esibisce nel brano Cups, divenuto da quel
momento estremamente popolare. L’attrice ha dichiarato di aver
imparato e fatto pratica con la canzone dopo averla scoperta sul
social Reddit. Durante il provino, l’esecuzione le permise di
ottenere il ruolo, e i produttori decisero di inserire il brano nel
film.
Anna Kendrick in Twilight
4. Ha improvvisato molti dei
suoi dialoghi. L’attrice è nota per ottenere la libertà di
improvvisare, sua grande qualità. In particolare, sul set del film
New Moon, nella scena dove lei e
l’attrice Kristen Stewart escono insieme dal
cinema, la Kendrick ha totalmente reinventato le battute previste,
mantenendone il senso ma improvvisandole a suo modo per un maggior
realismo.
3. Si era dimenticata di
aver recitato nella saga. Nel 2018 ricorreva il decimo
anniversario dall’uscita in sala del primo film della saga. In
molti hanno celebrato la ricorrenza, ma non l’attrice. Soltanto con
ritardo la Kendrick pubblicherà un tweet tramite il proprio account
Twitter affermando di essersi completamente scordata di aver
recitato nei celebri film.
Anna Kendrick: il suo 2020
2. Reciterà in un film di fantascienza. Nel corso
del 2020 è prevista l’uscita in sala del nuovo film con
protagonista l’attrice. Intitolato Stowaway, il film narra
di un passeggero clandestino su di un’astronave diretta per Marte.
Durante il viaggio, non mancheranno di verificarsi inaspettate
complicazioni. A metà tra il thriller e lo sci-fi, il film vedrà
nel cast anche l’attrice Toni
Collette.
Anna Kendrick: età e altezza
1. Anna Kendrick è nata a
Portland, nel Maine, Stati Uniti, il 9 agosto 1985.
L’attrice è alta complessivamente 157 centimetri.
Arriverà il 3 aprile 2020
suPrime VideoTales From The Loop, una nuova produzione
Fox21 Television Studios e Amazon Studios che si
basa sul racconto illustrato, Loop, di
Simon Stålenhag. Il
lavoro dell’illustratore svedese è un esempio di multimedialità
artistica che dalla carta stampata, il racconto illustrato, si
riversa in rete, grazie alla continua espansione del suo mondo con
nuove pubblicazioni, e all’esistenza di un gioco da tavolo
ambientato proprio nel mondo delle sue illustrazioni.
Tales From The Loop, un’opera
crossmediale
Adesso, l’arrivo della serie tv
amplia ulteriormente questo universo narrativo su più piattaforme,
e candida Loop ad essere un esempio di
quella narrazione multimediale che si sta consolidando e sta
coinvolgendo sempre più realtà produttive. Basti pensare che, in
Italia, il progetto de Il
Confine di Sergio Bonelli
Editore nasce come una serie a fumetti che si
sviluppa parallelamente in serie tv, ma anche in gioco da tavolo e
in una serie di romanzi.
Nata dallo sforzo congiunto della
piattaforma streaming con Fox, la serie è creata e scritta da
Nathaniel Halpern, sceneggiatore, tra le altre, di
serie di successo quali Outcast
e Legion,
e vede alla regia del primo episodio Mark Romanek.
La serie si avvale anche del contributo di Matt
Reeves, che ricopre il ruolo di produttore esecutivo con
la sua 6th & Idaho, insieme ad Adam Kassan e
Rafi Crohn. A completare la squadra produttiva,
c’è lo stesso Stålenahg che ha fornito i suoi
contributi originali.
Tales From The
Loop racconta la storia di una cittadina sovrastata
dal “Loop”, un centro di ricerca avveniristico progettato allo
scopo di rivelare i misteri dell’universo, e che rende plausibili e
possibili situazioni che si sarebbero potuti immaginare solo in
scenari di fantascienza. Lo slogan del Loop è infatti:
rendere possibile l’impossibile.
E proprio nell’ambito del genere
fantascientifico si muove la serie, con una struttura antologica,
nella quale ad ogni episodio corrisponde uno dei
Tales (racconti) del titolo. Gli elementi
di coesione tra un racconto e l’altro sono l’ambientazione comune a
ogni storia, e alcuni dei personaggi principali, che vengono
coinvolti a diverso titolo nella vicenda di volta in volta narrata.
Tra questi ci sono
Rebecca Hall, Jonathan Pryce e Paul
Schneider.
All’ombra del Loop, la cittadina
che fa da sfondo alla storia è silenziosa, le persone che la
attraversano si muovono in un paesaggio ovattato, sospeso e magico
che regala un’atmosfera quasi onirica al racconto. Quello che però
più sorprende è la continua mescolanza di oggetti, ambienti,
elementi presi in prestito da decadi differenti, spaziando poi per
accattivanti design fantascientifici e strutture steampunk, tutto
mescolato da una scala cromatica tenue che rapisce lo sguardo.
L’impressione prevalente, a
giudicare dal materiale visto in anteprima (solo gli episodi 1, 4 e
6), è quella di un’ambientazione fantascientifica strumentale al
racconto della e sull’esistenza. Ovvero, i
personaggi, calati in questo mondo dove le possibilità dell’essere
sono innumerevoli, si confrontano con alcuni dei dilemmi più
profondi dell’umanità. E se in alcuni casi l’esito è affascinante
ma rimane distante dal coinvolgimento emotivo dello spettatore, in
altri (l’episodio 4, ad esempio) esplode con una violenza
trascinante e regala riflessioni esistenziali di grande peso.
A fronte a questa altalena emotiva,
che può coinvolgere o meno lo spettatore a seconda delle corde che
tocca di volta in volta, si nota una componente tecnica di grande
raffinatezza in cui la regia si mette al servizio del piacere
visivo legato alla bellezza della scenografia, esaltata da campi
lunghi: una natura gloriosa che si fonde con elementi
fantascientifici di grande appeal.
La colonna sonora di Philip Glass
Un altro elemento importante che fa
da collante ed amalgama le storie differenti, per temi e toni, è
l’accompagnamento musicale, che è stato affidato alla mano
inconfondibile di Philip Glass e che arricchisce e
arreda tutta l’opera.
Nonostante l’indiscussa bellezza
estetica della serie e la profondità con cui affronta temi
fondamentali dell’esistenza umana, Tales From The
Loop potrebbe risultare ostica per quegli spettatori
abituati a ritmi serrati ed esperienze visive più immediate.
Tuttavia, è proprio nell’andamento
cadenzato ed elegante che la seriePrime
Video rivela la sua più preziosa qualità:
Tales From The Loop si traveste da
racconto fantascientifico per scrutare con la punta di dita lunghe
e sottili nell’animo umano, raccontandoci virtù, paure, traumi e
timori con eleganza e delicatezza.
Manca ormai pochissimo alla fine di
Marzo 2020 e mentre la pandemia non accenna a fermarsi vi sveliamo
in anteprime le novità del mese di Aprile 2020 in arrivo su
Prime Video. Vi segnaliamo inoltre che
Prime Video ha reso disponibile
gratuitamente per tutti i clienti Amazon una selezione di serie e
film Amazon Original per bambini e famiglie, oltre
a una lista di titoli acquisiti in continuo aggiornamento, tra
cui anche: Peppa Pig (stagione 1), Mia and
Me e Horrible Histories: The Movie – Rotten
Romans. Per la lista completa e accedere all’offerta
disponibile gratuitamente in Italia visitare: primevideo.com/gratispertutti.
TALES FROM THE LOOP
Tales From The Loop sarà
disponibile in versione originale, doppiata e sottotitolata in
esclusiva su Prime Video dal 3 Aprile 2020.
Dal produttore
esecutivo Matt Reeves e basata sui lavori
dell’acclamato artista svedese Simon
Stålenhag, Tales from the Loop narra
le storie di una cittadina e di tutti coloro che vivono sotto
il “Loop” una macchina costruita per esplorare
i misteri dell’universo rendendo possibili cose che fino a
quel momento erano concepibili solo per la fantascienza. Il
cast della serie
annovera Rebecca Hall (Vicky Cristina
Barcelona, The Town), Paul
Schneider (Parks and Recreation), Daniel
Zolghardi (Eighth Grade), Duncan Joiner
(Waco) e Jonathan Pryce (The Two
Popes, Game of Thrones).
Tales from the Loop è prodotta da Fox21
Television Studios e dagli Amazon Studios, in collaborazione con
6th & Idaho e Indio Studio. La serie è stata creata da Nathaniel
Halpern, che ha sceneggiato gli otto episodi e ha svolto il ruolo
di produttore esecutivo al fianco di Mark Romanek, Matt Reeves,
Adam Kassan, Rafi Crohn, Mattias Montero, Samantha Taylor Pickett,
Adam Berg e Simon Stålenhag.
Bosch 6 dal 17 Aprile
A partire dal 17
Aprile sarà disponibile la sesta stagione
di Bosch, la serie più
longeva di Amazon Prime Video di cui è già stata annunciata anche
la settima e ultima stagione. Basata sui romanzi
best seller di Michael Connelly, la serie è
composta da episodi della durata di un’ora e conta nel cast
Titus Welliver (Lost) nei panni del
Detective della Omicidi Harry Bosch, Jamie Hector
(The Wire) nel ruolo del Detective Jerry Edgar, Amy Aquino
(Being Human) nei panni della Tenente Grace Billets,
Madison Lintz (The Walking
Dead) nel ruolo di Maddie Bosch e Lance Reddick
(John Wick:
Chapter 3 – Parabellum) nel ruolo del Capo Irvin
Irving.
Nei dieci episodi della sesta
stagione, dopo che un fisico medico viene assassinato e il
materiale radioattivo potenzialmente mortale che portava con sé
scompare, Bosch si ritrova al centro di un complesso caso tra un
omicidio, una caotica indagine federale e una catastrofica minaccia
alla città di Los Angeles – la città a cui ha giurato servizio e
protezione.
Scandal: la settima stagione dal 27 Marzo
La settima e ultima stagione della
serie televisiva Scandal è stata trasmessa in prima visione negli
Stati Uniti d’America per la prima volta dall’emittente ABC dal 5
ottobre 2017 al 19 aprile 2018. In Italia è andata in onda in prima
visione sul canale satellitare Fox Life dal 24 aprile al 17 luglio
2018. Il dodicesimo episodio di questa stagione, Lasciate che mi
ripresenti, rappresenta la prima parte di un crossover con Le
regole del delitto perfetto, il quale continua con il tredicesimo
episodio della quarta stagione di quest’ultima, Lahey contro lo
stato della Pennsylvania.
Castle: tutte le 8 stagione
Castle è una serie
televisiva statunitense, trasmessa da ABC dal 2009 al 2016. Creata
da Andrew W. Marlowe, la serie è interpretata da
Nathan Fillion e
Stana Katic, e narra le vicende di Richard
Castle, un famoso scrittore di romanzi gialli che collabora
alle indagini della detective di polizia Kate Beckett. In
Italia è trasmessa in prima visione satellitare dai canali di Fox
Italia dal 16 ottobre 2009 (con il titolo Castle – Detective tra le
righe per le prime due stagioni, poi con il titolo originale
Castle), e successivamente in chiaro da Rai 2 dal 10 gennaio 2010
(con il solo titolo originale).
Sword Art Online: Alicization seconda parte
Arriva finalmente la seconda parte della seconda stagione a
partire dal 26 Aprile (un episodio a settimana in versione
originale e sottotitolata)
Tutti i grandi sceneggiatori
conoscono l’importanza di un ottimo punto medio, ossia quell’evento
significativo, generalmente imprevisto o improvviso, che alza la
posta in gioco e dà al protagonista una forte spinta nel suo
percorso narrativo. Alcuni film non hanno un punto medio ben
riconoscibile ed ecco perché spesso si rivelano molto deboli: è un
chiaro segno che la struttura nel suo insieme è piuttosto
fragile.
Tutti i migliori film hanno un punto
medio definito e riconoscibile, quel plot twist che
aumenta le aspettative e sciocca il pubblico, dando il via la fase
successiva dello sviluppo del protagonista e del racconto.
Ecco di seguito i 10 migliori
plot twist nella storia del cinema che
arrivano a metà della narrazione e che cambiano inevitabilmente (e
in meglio) la nostra percezione del film:
Dal tramonto all’alba
Questo è quel tipo di plot
twist che cambia totalmente il genere di un film. La prima
metà de Dal tramonto all’alba di Robert
Rodriguez, infatti, scorre come un tradizionale poliziesco
d’azione su una coppia di rapinatori di banche in fuga che
irrompono all’interno del camper di una famiglia in viaggio per
farsi scortare lungo il confine messicano. Una volta giunti a
destinazione, si fermano in uno strip club per incontrarsi con un
boss narcotrafficante. È a questo punto che il film si trasforma
improvvisamente in un horror cruento, dal momento che tutti i
personaggi del bar si rivelano essere dei vampiri. A quel punto, i
protagonisti dovranno unire le forze per sopravvivere alla
notte.
L’amore bugiardo – Gone Girl
Con l’adattamento cinematografico de
L’amore bugiardo – Gone Girl,
David Fincher ha apportato alcune modifiche al romanzo
originale di Gillian Flynn, ma ha mantenuto il plot twist
presente a metà della narrazione, ossia il fatto che la
protagonista Amy sia viva e che ha simulato il suo omicidio. Dopo
circa un’ora in cui lo spettatore osserva suo marito Nick e i suoi
comportamenti sospetti, dubitando palesemente di lui anche a causa
di tutta la pressione dei media e dell’indagine criminale in corso,
è scioccante scoprire che era stata Amy ad architettare il tutto,
rivelandosi malvagia proprio come Nick l’aveva sempre
descritta…
Jurassic Park
Quando John Hammond invita i
paleontologi Alan Grant, Ellie Sattler e Ian Malcolm nel suo parco
a tema dedicato ai dinosauri in cerca della loro approvazione,
resta deluso nell’apprendere che tutti e tre pensano che la sua
idea sia alquanto sconsiderata. A circa metà del film film, il T.
Rex protagonista fugge dal suo recinto. La posta in gioco aumenta e
i personaggi si ritrovano divisi: il divario tra le scene guidate
dai dialoghi e quelle invece cariche d’azione è adesso notevole.
L’attacco del T. Rex segna quel momento esatto in cui Jurassic Park passa dall’essere una meditazione
esistenziale sui pericoli di agire come un Dio ad un grande
blockbuster in piena regola.
Pulp Fiction
È difficile
tracciare un plot twist quando la storia viene raccontata
senza seguire una linearità temporale. Ma l’uccisione di Vincent
Vega per mano di Butch Coolidge in Pulp Fiction si adatta al contesto narrativo. Il fatto
che Vincent venga ucciso casualmente a sangue freddo da qualcuno
che ha incontrato solo una volta, e anche di sfuggita, è una svolta
decisamente insolita per l’arco del suo personaggio, che fino a
quel momento era uno che flirtava con la moglie del suo capo.
Oltretutto, contribuisce ad aggiungere anche un senso di
inquietudine alle sue scene successive, ambientate pochi giorni
prima della sua morte. Quelle scene vedono anche il suo compagno
Jules rinunciare alla sua vita criminale, evitando così lo stesso
destino.
Qualcuno volò sul nido del cuculo
A metà di Qualcuno volò sul nido
del cuculo, il capolavoro di
Miloš Forman sul disagio presente negli ospedali psichiatrici,
il protagonista Randle McMurphy, interpretato da
Jack Nicholson, accompagna i pazienti in viaggio. È un momento
particolarmente elettrizzante, in cui viene concesso un assaggio di
libertà non solo a Randle, ma anche agli altri pazienti ospitati
nella struttura. Ma ci viene regalata anche una profonda
descrizione della realtà e sulla storia del suo protagonista che fa
inevitabilmente riflettere: quando ritorna in ospedale, McMurphy
deve fare i conti con la possibilità che non possa mai più andare
via da lì…
Arancia meccanica
Arancia meccanica, adattamento cinematografico
dell’omonimo romanzo di Anthony Burgess ad opera di Stanley
Kubrick, è un classico del cinema fantascientifico distopico. È una
brillante satira sociale, che prende i problemi sociali del 1971 e
li esaspera all’interno di un’ambientazione futuristica. Dopo che
Alex DeLarge ha trascorso metà del film commettendo allegramente
crimini senza preoccuparsi del mondo, viene pizzicato dagli sbirri
e gettato in una spietata prigione. Al fine di ottenere una pena
ridotta, prende parte a un programma di riabilitazione sperimentale
per “curare” le sue inclinazioni e la sua delinquenza.
Lo squalo
All’inizio
de
Lo squalo, la creatura inizia ad attaccare la
spiaggia vicino Amity, dove vive il capo della polizia Martin
Brody. A causa della burocrazia posta dal sindaco Vaughn, Brody non
è stato in grado di chiudere la spiaggia, quindi decide che la cosa
migliore da fare è pattugliare il perimetro con Hooper e i suoi
ufficiali. Tuttavia, quando lo squalo entra nell’estuario e il
figlio di Brody rischia di essere attaccato, decide di cambiare
tattica. A circa metà del film, quindi, si unisce a Hooper e Quint
per circondare l’habitat dello squalo e ucciderlo in un
ambiente a lui familiare.
Alien
Uno degli elementi principali che
rendono Alien un capolavoro del cinema horror è che Ridley
Scott non ha mai voluto terrorizzare lo spettatore fin dall’inizio.
Si è preso il suo tempo per settare i personaggi e definire le loro
personalità prima di mostrare la memorabile sequenze in cui il
Facehugger fuoriesce dallo stomaco di G.E. Kane (John Hurt). Pochi
istanti prima, l’equipaggio era intento a cenare e parlare del
fatto che Kane fosse sopravvissuto ad un incontro con una specie
extraterrestre sconosciuta. Poi, improvvisamente, a metà della
scena, Kane inizia a sussultare: l’equipaggio lo sdraia sul tavolo
ed un piccolo alieno gli esplode dal petto. Il terrore ha
inizio!
Il padrino
All’inizio
de
Il Padrino, sembra che Michael Corleone sia destinato a
diventare il primo della sua famiglia a poter condurre una vita
legittima. Tuttavia, mentre gli attentati alla vita di suo padre
continuano, Michael viene sempre più attratto dalla criminalità.
Organizza un incontro con Virgilio Sollozzo e il capitano
McCluskey, uno sporco poliziotto pagato dal “Turco”, per discutere
di una tregua. Improvvisamente, afferra una pistola e li uccide
entrambi, iniziando così la sua discesa nella terribile impresa di
famiglia.
Psycho
Psycho di Alfred Hitchcock è impostato come un thriller
poliziesco, con il personaggio di Marion Crane che ruba del denaro
al suo capo e scappa dalla città. Tuttavia, a metà, il film cambia
non solo genere ma anche protagonista: Marion si ferma in un motel
e viene assassinata sotto la doccia, apparentemente dalla madre di
Norman Bates. Questa è universalmente riconosciuta come la più
grande svolta narrativa nella storia del cinema. Hitchcock scelte
una delle maggiori star dell’epoca, Janet Leigh, facendo credere al
pubblico che fosse la vera protagonista della storia, per poi
ucciderla a metà film.
Evangeline Lilly si è scusata per un post
pubblicato nelle scorse settimane attraverso il suo account
Instagram a proposito della pandemia di
Coronavirus. Con il propagarsi dell’emergenza,
anche la Lilly – come tantissime altre star di Hollywood – ha
voluto esprimere i suoi pensieri in merito alla drammatica
situazione che stiamo vivendo a livello mondiale.
Le prime dichiarazioni della star
del
MCU in merito alla questione, però, avevano lasciato interdetti
i suoi follower e scatenato le reazioni del web: l’attrice,
infatti, aveva dichiarato che – nonostante la pandemia – la sua
vita e quella della sua famiglia sarebbe andata avanti come al
solito, senza nessun cambio di abitudini, e che la
“libertà” – secondo lei – era più importante della
responsabilità sociale in termini di
“auto-isolamento”.
Naturalmente, l’attrice è stata
subito ammonita pubblicamente per la sua posizione, cosa che
evidentemente l’ha spinta a rivedere le sue “convinzioni” e a
ritrattare quanto affermato in precedenza. Dopo quasi una settimana
e mezzo di critiche pubbliche, infatti, Evangeline Lilly è tornata su Instagram
per chiedere scusa a tutti e per chiare le sue precedenti
affermazioni.
Ieri pomeriggio l’attrice ha
condiviso uno scatto della sua famiglia mentre è intenta a giocare
ad un gioco da tavolo. Nella didascalia che ha accompagnato
l’immagine, l’interprete
di Wasp nel MCU si è scusata per le sue precedenti
dichiarazioni e per aver minimizzato la situazione.
Di seguito la traduzione di parte del post:
“Ciao a tutti.
Vi scrivo da casa mia, dove sono
in isolamento dal 18 marzo, da quando sono state istituite le
distanze sociali nella piccola comunità in cui vivo attualmente.
All’epoca del mio post del 16 marzo, le direttive delle autorità
qui erano che non ci riunissimo in gruppi di oltre 250 persone e
che ci lavassimo le mani regolarmente, cosa che stavamo già
facendo.
Due giorni dopo, quelle
direttive sono cambiate e, nonostante la mia intensa trepidazione
per le ripercussioni socioeconomiche e politiche di tutto questo,
PER FAVORE, SO CHE STO FACCIO LA MIA PARTE PER APPIATTIRE LA CURVA
DEL CONTAGIO, RISPETTANDO LE DISTANZE SOCIALI E RESTANDO A CASA CON
LA MIA FAMIGLIA.
Voglio offrire le mie PIù
sincere scuse per l’insensibilità mostrata nel mio precedente post
nei confronti della reale sofferenza e paura che ha attanagliato il
mondo a cauda del COVID-19. Nonni, genitori, figli, sorelle e
fratelli stanno morendo: il mondo si sta impegnato per trovare un
modo per fermare questa minaccia reale, e il mio conseguente
silenzio ha lanciato un messaggio sprezzante, arrogante e
criptico.
Le mie scuse dirette e sentite
vanno a tutti coloro che sono stati colpita da questa pandemia. Non
ho mai avuto intenzione di ferirvi. Quando ho scritto quel post 10
giorni fa, pensavo soltanto di infondere un po’ di calma
nell’isteria collettiva.”
Potete leggere il post originale cliccando sullo screenshot di
seguito:
In attesa di capire quando
ripartirà la produzione di Mission:
Impossible 7e
8, arrivano delle nuove ed interessanti
dichiarazioni in merito al longevo franchise con protagonista
Tom Cruise da parte di Brian De Palma, maestro del cinema che nel
lontano 1996 diresse proprio il primo capitolo della saga.
In una recente intervista con
AP, infatti, il regista di capolavori quali
Carrie – Lo Sguardo di Satana,
Scarface e Gli Intoccabili ha rivelato di non apprezzare
particolarmente tutti i capitoli che sono stati realizzati dopo il
suo, e di vederci dietro la loro realizzazione un mero interesse
economico. Queste le dichiarazioni di De Palma:
“Sono storie che continuano a
fare di continuo soltanto per ragioni economiche. Dopo aver fatto
Mission: Impossible, Tom Cruise mi ha chiesto di iniziare a
lavorare al prossimo episodio e io gli dissi: ‘Stai scherzando?’.
Uno basta e avanzava. Perché qualcuno avrebbe voluto farne un
altro? Ovviamente, il motivo era fare soldi. Ma io non sono mai
stato uno di quei registi interessati a fare i soldi, cosa che per
me rappresenta il grande problema di Hollywood. Questa è la sua
corruzione.”
Mission:
Impossible 7 e Mission: Impossible 8
verranno girati in contemporanea ma non è ancora chiaro quali altri
membri del cast torneranno sul set per le riprese.
Christopher McQuarrie scriverà e dirigerà i
film, che faranno il loro debutto nelle sale americane
rispettivamente il 23 luglio 2021 e il 5 agosto 2022.
Nessun aggiornamento sul destino di
August Walker e Alan Hunley, i personaggi interpretati
da Henry
Cavill e Alec
Baldwin, che secondo le ultime
indiscrezioni rientrerebbero nei piani di McQuarrie per i
sequel. Ma come farli tornare, visto che nel precedente film sono
morti?
Sono state diffuse online alcune
immagini che ci mostrano la scena tagliata da Star Wars: L’Ascesa di
Skywalkercon Kylo Ren e la maschera di Darth Vader. I frame in questione rivelano che
nel film di J.J. Abrams che ha chiuso
ufficialmente la “Saga degli Skywalker”, avremmo dovuto vedere una
scena in cui Kylo contempleava l’elmetto dell’iconico
antagonista.
Le immagini in questione, in realtà,
sembrano provenire da una scena già presente all’inizio del film,
quando vediamo brevemente Kylo interagire con Rey proprio in
presenza della reliquia legata a suo nonno. Ciò dimostra che,
probabilmente, la scena in questione avrebbe dovuto essere molto
più lunga e mostrarci, eventualmente, un confronto tra Ben e lo
spirito di Lord Vader.
Potete vedere tutte le foto cliccando sull’immagine di seguito
(via Imgur):
Lucasfilm e il
regista J.J. Abrams uniscono ancora una
volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio
verso una galassia lontana lontana con Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente
conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno
nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film
comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam
Driver, Daisy
Ridley, John
Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall
Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas
Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian
McDiarmid e Billy Dee
Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e
Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin
sono i produttori esecutivi.
Dan Fogler ha
elogiato la sceneggiatura di Animali
Fantastici 3, rivelando che il terzo capitolo
della avventure di Newt Scamander ambientate nel Mondo Magico di
J.K. Rowling sarà molto più simile al primo
fim della saga che a
I Crimini di Grindelwald. Fogler, che interpreta
Jacob Kolwalski nel franchise, ha aggiornato sul terzo film in una
recente intervista con Syfy Wire.
L’attore ha rivelato alla fonte
quanto segue: “Posso dire di aver letto la
sceneggiatura di Animali fantastici 3 e lo sviluppo del mio
personaggio è davvero adorabile. È molto simile alla sensazione del
primo film, che penso sia grandioso”.
Fogler ha poi confermato che la
storia del film avrà al centro una guerra potenzialmente
devastante. Fogler ha spiegato: “Il film ci
condurrà verso questa enorme guerra che avrà luogo sullo sfondo
della Seconda Guerra Mondiale, quindi, come potete immaginare, ci
saranno delle scene di battaglia davvero epiche”.
In effetti, già
I Crimini di Grindelwald aveva posto le basi per una
resa dei conti tra gli eroi del Mondo Magico e i seguaci di
Grindelwald; a quanto pare, con Animali Fantastici
3 verrà aumentata ancora di più la posta in
gioco. Ricordiamo che
le riprese del film sono state momentaneamente annullate a
causa dell’emergenza Coronavirus.
Animali
Fantastici 3 vedrà il ritorno di Eddie
Redmayne (Newt Scamander), Jude
Law (Albus Silente), Johnny
Depp (Gellert Grindelwald), Ezra
Miller (Credence/Aurelius Silente), Alison
Sudol (Queenie Goldstein), Dan
Fogler (Jacob Kowalski) e Katherine
Waterston (Tina Goldstein) insieme alla new
entry Jessica Williams, già apparsa
brevemente ne I
Crimini di Grindelwald, nei panni di Eulalie ‘Lally’
Hicks, insegnante presso la Scuola di Magia e Stregoneria di
Ilvermorny.
Nel film i personaggi viaggeranno
verso Rio de Janeiro, Brasile, raccontando la vita dei maghi nel
più grande paese del Sud America all’inizio del XX
secolo. David Yates tornerà alla regia
mentre J.K.
Rowling, oltre a figurare come produttrice, sarà
co-sceneggiatrice al fianco dell’ormai fidato Steve
Kloves, qui alla sua prima esperienza nella saga
di Animali Fantastici dopo l’ottimo lavoro svolto con
Harry
Potter. L’uscita nelle sale è fissata
al 12 novembre 2021, esattamente tre anni
dopo quella di Animali
Fantastici: I Crimini di Grindelwald.
Nonostante la drammatica situazione
che stiamo vivendo a livello mondiale a causa della pandemia di
Covid-19, sembra che per ora le riprese di Doctor
Strange 2 siano ancora programmate per partire
ufficialmente a giugno. Il sequel è stato annunciato lo scorso anno
in occasione del San Diego Comic-Con, con
Benedict Cumberbatch che tornerà a vestire i
panni di Stephen Strange.
Secondo quanto apprendiamo da
Variety, la
produzione del sequel di Doctor
Strange potrebbe non essere soggetta ad alcun
ritardo o rinvio. Dato che il film è ancora in fase di
pre-produzione, fino ad ora i lavori sul cinecomic sono stati in
grado di proseguire da remoto: la fonte sostiene che ci sono ancora
buone possibilità per far sì che le riprese inizino davvero a
giugno.
Se la situazione a livello mondiale
dovesse sfortunatamente peggiorare, le cose potrebbero naturalmente
cambiare, ma giugno è ancora abbastanza lontano per poter azzardare
una previsione. Molto dipenderà anche da dove i Marvel Studios decideranno di girare il film:
sempre la fonte sottolinea, infatti, che le produzioni dei film
girati negli Stati Uniti potrebbero ripartire prima di tutte le
altre.
Annunciato ufficialmente questa
estate al Comic-Con di San Diego, Doctor
Strange 2 vedrà Benedict
Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange.
Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà
anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista
dopo WandaVision. Le riprese
dovrebbero cominciare nella prima metà del 2020.
Secondo Collider, la
produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo
sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non
è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere
firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe
intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro
mani con il regista.
Il primo film su Doctor
Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la
nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al
confronto con Dormammu. Nel film c’erano
anche Benedict Wong, Tilda
Swinton e Chiwetel
Ejiofor. Rachel
McAdams non tornerà nei panni di Christine
Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity
Ware inEndgame.
Alcune settimane fa vi avevamo
riportato
la notizia secondo cui George Miller starebbe
progettando un nuovo film della saga di Mad
Max, ossia un prequel di Fury Road che si focalizzerà su una
giovane Furiosa,
prima che il personaggio interpretato da Charlize
Theron nel film del 2015 diventasse una Figlia di
Guerra.
Adesso, come spiega Variety, pare che il
prossimo film del franchise a vedere la luce sarà effettivamente
questo. Secondo la fonte, Miller spera di iniziare a girare il film
già il prossimo anno, ma non è tutto: sembra, infatti, che Anya-Taylor Joy (Split, The New
Mutants) sia la favorita per interpretare la giovane Furiosa
e raccogliere quindi l’eredità della Theron. La fonte specifica
comunque che l’attrice non è l’unica ad aver incontrato Miller per
discutere della parte: ciò significa che, alla fine, il ruolo
potrebbe essere affidato a qualcun’altro.
In precedenza avevamo appreso che
l’attore Yahya Abdul-Mateen II, visto
in Aquaman e Watchmen,
sarebbe il favorito per interpretare il protagonista maschile dello
spin-off. L’attore sarà il protagonista dell’atteso Candyman e figura anche nel cast
di Matrix
4, attualmente in fase di produzione.
Naturalmente vi terremo aggiornati su tutti gli sviluppi.
Stando ai piani
originali di George Miller, ci
dovrebbero essere altri due film del franchise con protagonista
Tom Hardy (l’attore ha firmato un contratto per
quattro film) e persino uno spin-off sul personaggio di
Furiosa
con Charlize Theron. La battaglia
legale tra Miller e la Warner Bros. a causa del budget
impiegato per Fury Road ha inevitabilmente
rallentato i lavori sulla saga e lo sviluppo dei nuovi film.
Mad Max: Fury Road ha avuto un
successo travolgente. Dalla presentazione a Cannes alla vittoria di
sei Oscar (su dieci nomination), il film con Tom
Hardy e Charlize
Theron è certamente uno dei migliori film degli
ultimi dieci anni.
La Sony Pictures ha diffuso online –
via
ComicBook – una nuova immagine promozionale di Morbius
che anticipa la trasformazione di Jared
Leto nella celebre nemesi di
Spider-Man. Il film sarà il secondo capitolo dello Spider-Verse
della Sony inaugurato nel 2018 da Venom,
il cinecomic con
Tom Hardy nei panni del simbionte del titolo, il cui sequel è
attualmente in fase di produzione.
La nuova immagine promozionale, in
bianco e nero, ci mostra il personaggio di Leto, lo scienziato
Michael Morbius, con una squarcio lungo tutto il viso che rivela il
Vampiro Vivente in cui si trasformerà. Al momento la data di uscita
del film nelle sale americane è ancora fissata per il 31 luglio
2020: non sappiamo se, a causa della pandemia di Covid-19, anche la
release di Morbius
subirà uno slittamento.
Jared Leto è
il protagonista dello spin-off dedicato al personaggio dello
Spider-Verse in produzione alla Sony, Morbius: il
Vampiro Vivente. Il premio Oscar interpreta il Dr.
Michael Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale
malattia del sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli.
Diventando Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il
gusto per il sangue umano.
Tyrese Gibbs, Adria
Arjona e Jared
Harris completano il cast del film, che uscirà
nelle sale il 31 luglio 2020. La Arjona interpreterà Martine
Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei
fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di
sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una
strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della
tradizione.
Con Morbius continua
il piano della Sony per espandere un universo parallelo a quello
dei Marvel Studios, inaugurato lo scorso anno
da Venom di Ruben
Fleischer. Il film sarà diretto da Daniel
Espinosa (Safe House – Nessuno è al sicuro, Life –
Non oltrepassare il limite), mentre la sceneggiatura è stata
firmata da Matt Sazama e Burk Sharpless, che vantano nel proprio
curriculum titoli come Power
Rangers, Dracula Untold, The Last Witch
Hunter– L’Ultimo Cacciatore di
Streghe e Gods of Egypt.
Creato dallo
scrittore Roy Thomas e
dall’artista Gil Kane, il personaggio di
Morbius è apparso per la prima volta nei panni di un criminale di
Spider-Man nell’ottobre 1971 e si è evoluto in una specie di eroe
dei fumetti nel corso dei decenni.
Birds of
Prey non sarà sicuramente stato il re del box
office, ma se c’è una cosa in cui il film si è rivelato vincente è
stata l’introduzione dei nuovi personaggi al fianco dell’amata
Harley Quinn di
Margot Robbie.
Con tutti i nuovi
personaggi introdotti e la miriade di potenziali nuove storie su cu
poter basare il sequel, ecco 5 personaggi – tanto dai fumetti
quanto dallo stesso DCEU – che vorremmo vedere in un ipotetico
sequel di Birds of
Prey che, al dispetto della performance al
botteghino, siamo certi che la Warner Bros. annuncerà prima o
poi…
Captain Boomerang
Quando hanno visto la sua faccia su
un manifesto “Wanted”, i fan hanno in qualche modo sperato che il
personaggio comparisse improvvisamente nell’arco della storia.
Chiaramente, il destino del personaggio sul grande schermo dipende
da cosa accadrà in The Suicide Squad di
James Gunn. Se il suo personaggio dovesse sopravvive, sarebbe
davvero divertente vederlo interagire con le Birds of Prey, forse
in un modo anche conflittuale che sicuramente garantirebbe
quell’aspetto comico agli eventi.
Wonder Woman
Questa interazione tra l’universo di
Birds of Prey e quello di Wonder Woman sarebbe sicuramente gratificante per i
fan del DCEU. Il modo in cui è stato realizzato il cinecomic di
Cathy Yan fa sicuramente sembrare che sia “la pecora nera” dei
film DC, come Deadpool lo è stato per il MCU. Questi personaggi operano
secondo un diverso insieme di regole e sono in grado di fare quello
che vogliono; d’altronde, il film è tutto incentrato
sull’emancipazione femminile, quindi sarebbe interessante vedere
queste eroine interagire con Diana Prince in qualche modo.
Deathstroke
I fan hanno chiesto a gran voce la
possibilità di vedere Deathstroke nel DCEU, sin da quando
Ben Affleck diffuse il test footage di
Joe Manganiello con il costume. Inizialmente destinato ad
essere il cattivo del The Batman di Affleck, il pubblico lo ha visto
brevemente in una delle due scene post-credit di Justice League con Lex Luthor, intenzionato a
mettere insieme un proprio gruppo di supercriminali.
Nonostante il DCEU vada ormai in una direzione diversa, sembra che
Manganiello nei panni di Deathstroke sia ancora richiestissimo dal
fandom, e un eventuale sequel di Birds of Prey potrebbe
rappresentare il film perfetto per l’introduzione di questo tipo di
villain.
Black Adam
Black Adam sarà interpretato da uno degli attori più
“testosteronici” della storia del cinema. Immaginare
Dwayne Johnson al fianco di
Margot Robbie, con i loro rispettivi personaggi che magari
rompono la quarta parete e si rivolgono direttamente al pubblico,
potrebbe essere una delle cose più divertenti mai viste prima nel
DCEU. È anche vero, però, che i piani già stabiliti per il film in
solitaria dedicato al personaggio potrebbero impedire a tutto ciò
di realizzarsi nel concreto… ma come si dice, sognare non costa
nulla!
Poison Ivy
La più
grande delusione quando è stato annunciato il cast di
Birds Of Prey, è stata l’esclusione del personaggio di
Poison Ivy. Quest’ultima e Harley Quinn, nei fumetti, sono
protagoniste di una run sorprendente: alla fine, diventano
anche una coppia. Molti fan vogliono vedere i due personaggi
insieme sul grande schermo, proprio come nei fumetti. Una rom-com
decisamente folle, che potrebbe servire agli sceneggiatori di un
eventuale sequel di Birds of Prey anche per ribaltare determinati schermi
e topoi narrativi. Se Ivy dovesse davvero far parte del cast del
sequel, o se il chiacchieratissimo
Gotham City Sirens dovesse mai vedere la luce, ci
auguriamo che entrambi i film siano in grado di rendere giustizia
alla loro relazione.
Sfortunatamente, per ogni progetto
di Star Wars che è stato realizzato,
altrettanti sono stati cancellati, magari anche progetti che, dopo
essere stati annunciati, erano stati accolti con un certo clamore
da parte del fandom.
In attesa di scoprire quale sarà il
futuro cinematografico di Guerre Stellari dopo la
fine della Saga degli Skywalker (giunta ufficialmente a
conclusione, dopo oltre 40 anni, con
L’Ascesa di Skywalker), ecco 10 progetti di Star Wars che sono stati
annullati e che sembrano davvero promettenti…
Lo spin-off di James Mangold su Boba Fett
Quando la Disney e la Lucasfilm
hanno iniziato a lavorare agli spin-off di Star
Wars per cercare di ampliare ed integrare l’universo di Guerre
Stellari, per lungo tempo si è parlato di
un film interamente dedicato a
Boba Fett. Inizialmente, Josh Trank (Fantastic 4 – I Fantastici
4) avrebbe dovuto dirigere lo spin-off, che è poi passato nelle
mani di
James Mangold, regista di Walk the Line e
Logan. Nella trilogia originale di
Star Wars, Jeremy Bulloch ha basato la sua interpretazione
di Fett su quella di
Clint Eastwood nel ruolo dell’uomo senza nome nella Trilogia
del Dollaro di Sergio Leone; parallelamente, Mangold ha dimostrato
di essere un grande regista di western con il suo remake di
Quel treno per Yuma e il finale del suo Logan
ispirato a al western Shane. Un film di Boba Fett diretto
da Mangold sarebbe potuto essere davvero fantastico….
La trilogia di Rian Johnson
Rian Johnson si è fatto purtroppo una cattiva reputazione
tra i fan di
Star Wars, che sono rimasti delusi da alcune svolte
narrative de
Gli Ultimi Jedi. Bisogna riconoscere però che gran parte
degli errori commessi in Episodio VIII erano dovuti anche
alla scarsa eredità che
J.J. Abrams aveva lasciato a Johnson dopo
Il Risveglio della Forza. Se pensiamo a film come
Looper e
Cena con delitto – Knives Out, è innegabile quanto Johnson
sia unn regista di talento.
La sua trilogia di Star Wars sembra essere stata
cancellata – o almeno, il suo sviluppo appare decisamente lento -,
ma potrebbe ancora trattarsi di qualcosa di davvero
interessante…
Star Wars Detours
La Lucasfilm assunse il team
creativo dietro il film Robot Chicken per scrivere una
serie di commedie animate su normali abitanti della Galassia le cui
vite vengono influenzate, in chiave ironica, dagli eventi della
saga di Star Wars. La produzione della serie, intitolata
Star Wars Detours (una vera e propria parodia della saga),
è iniziata nel 2012, proprio prima che la Disney acquistasse la
Lucasfilm. 39 episodi vennero conclusi e pronti per essere
trasmessi, con altre 62 sceneggiatura già pronte. Tuttavia, nel
2013 la Casa di Topolino ha rinviato la serie a tempo
indeterminato, perché considerato non era in linea con il
brand.
Lo spin-off sugli Wookiee di George Lucas
Negli anni ’80,
George Lucas ebbe l’idea di realizzare uno spin-off incentrato
interamente suglie Wookiee. All’epoca dichiarò: “Quando ho
iniziato a lavorare sugli Wookiee, ho pensato ad un film soltanto
su di loro”. Alla fine, Lucas ci ha porto nel mondo della
specie extraterrestre, grazie a Kashyyyk, ne
La Vendetta dei Sith, ma quell’intero film sugli esseri
dal linguaggio incomprensibile non ha mai visto la luce… e poteva
essere un’esperienza cinematografica davvero unica.
Star Wars: 1313
Star
Wars: 1313 era un videogioco sviluppato da LucasArts per
console di ottava generazione. Il team dietro la realizzazione del
gioco puntava a colpire un audience “maturo”: il gioco,
infatti, avrebbe agito come risposta a tutti i media della saga
prodotti per il pubblico dei più piccoli.Uno screenshot dal progetto poi cancellato è emersa online di
recente, confermando le voci secondo cui i giocatori sarebbero
stati in grado di entrare in azione come
Boba Fett. Il videogioco sarebbe
stato ambientato nel mondo sotterraneo criminale di Coruscant, il
pianeta immaginario presente nella trilogia prequel.
Lo spin-off su Obi-Wan Kenobi
Secondo quanto riferito in passato,
Stephen Daldry, regista di Billy Elliot e The Hours, era stato
ingaggiato per
dirigere e co-scrivere uno spin-off con protagonista
Ewan McGregor e incentrato sull’esilio di Obi-Wan Kenobi su Tatooine. Purtroppo, quel
film è stato cancellato. Al suo posto, è stata ordinata
una serie destinata a Disney+ e ambientata tra la trilogia
prequel e la trilogia originale, in cui sarà sempre McGregor
riprenderà il suo iconico ruolo di Obi-Wan. Non male!
La trilogia di Benioff & Weiss
Dopo il
flopo di Solo
al box office, la Lucasfilm decise di chiudere con gli spin-off di
Star Wars e di concentrarsi nuovamente sulla saga
principale. Per questo, affidò lo sviluppo di una nuova trilogia
agli showrunner di Game of
Thrones, David Benioff e DB Weiss. Se c’è una cosa che la
popolare serie HBO ha dimostrato, è proprio che Benioff e Weiss
sono dei grandi autori, soprattutto quando si tratta di adattare
del materiale originale. Purtroppo,
a causa delle solite “divergenze creative”, i due hanno sciolto
l’accordo e abbandonato il progetto.
Knights Of The Old Republic
III
I giochi della serie Knights of
the Old Republic sono i preferiti dal fandom di
Star Wars. Tuttavia, il secondo della serie, The Sith
Lords, non è stato all’altezza del primo; per questo ne venne
pianificato un terzo per riportare nella giusta pista le storie di
Darth Revan e dell’Esilio. Un personaggio femminile dotato di spada
laser, chiamato Naresha, venne creato per essere il protagonista;
perfino gli ambienti vennero progettati. Tuttavia, lo sviluppo del
videogioco si è arrestato e alla fine non è mai stato
completato.
Star Wars: Underworld
Descritto come un dramma oscuro con
episodi della durata di un’ora, Star Wars: Underworld
sarebbe stato ambientato durante l’ascesa dell’Impero,
concentrandosi sulle lotte di potere nel ventre criminale della
Galassia. Personaggi iconici come
Han Solo, Chewbacca, C-3PO, Lando Calrissian, Boba Fett e
l’Imperatore Palpatine dovevano apparire. Ronald D. Moore di
Battlestar Galactica faceva parte della squadra di
sceneggiatori e lo stesso
George Lucas era coinvolto nello sviluppo dello show. Sono
state scritte 50 sceneggiature, alcune basate già su una seconda
bozza, e altri 50 episodi erano previsti in aggiunta.
La trilogia sequel di George Lucas
George Lucas ha sempre pensato a
Star Wars come ad una saga in nove parti, ma l’accoglienza
riservata alla trilogia prequel lo ha fortemente scoraggiato nel
realizzare quella sequel. Tuttavia, aveva una visione chiara di
come sarebbero stati i successivi film. Per aumentare il valore
della sua azienda prima di venderla alla Disney, Lucas aveva
perfezionato i suoi vecchi trattamenti per gli Episodi VII,
VIII e IX. Sfortunatamente, i dirigenti della Disney pensavano
di avere più autorità sul canone di Star Wars del suo
stesso creatore: così accantonarono quei trattamenti e assunsero
J.J. Abrams per rifarsi a Una Nuova Speranza, senza una vera e propria tabella
di marcia per la trilogia che poi abbiamo visto al cinema…
Durante una diretta Instagram che
risale allo scorso 22 marzo, Harbour ha espresso il desiderio di
poter finalmente vedere il film per intero (cosa che non ha ancora
fatto) e ha rivelato che, se dipendesse da lui, penserebbe
seriamente ad una distribuzione sulla piattaforma di streaming che
in Italia ha debuttato lo scorso 24 marzo. Queste le dichiarazioni
complete dell’attore in merito:
“Non vedo l’ora di vedere
Black Widow, se mai saremo
in grado di far uscire quel film al cinema. Non l’ho ancora visto e
mi piacerebbe avere la possibilità di farlo. Ho visto alcune cose
in ADR e la qualità mi sembrava davvero buona. Sono davvero
entusiasta del film e mi piacerebbe poter vedere quello che ho
fatto. Dannazione, lo guarderei anche su
Disney+.”
Nonostante
anche i fan abbiamo chiesto la release di Black Widow su
Disney+, la fruizione in streaming non garantirebbe alla
multinazionale i medesimi guadagni che invece sarebbero certi
grazie all’arrivo al cinema: quindi, destinare un film del MCU esclusivamente a
Disney+ significherebbe condannarne il successo e
garantire alla Casa di Topolino una grave perdita in termini
economici.
La regia
di Black
Widow è stata affidata a Cate
Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of
Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno
anche David
Harbour, Florence
Pugh, e Rachel
Weisz.
Will Smith ha ammesso di sentirsi in qualche
modo responsabile per la quantità di disinformazione che ruota
attorno alla pandemia di Coronavirus a causa di Io Sono
Leggenda, lo sci-fi distopico che lo ha visto
protagonista nel 2007, per la regia di Francis Lawrence.
Abbastanza di recente l’attore è
apparso al “Red Table Talk” condotto dalla moglie Jada Pinkett-Smith per condividere con il
pubblico i suoi pensieri in merito al Covid-19, alla pandemia e
all’attuale reclusione forzata che gran parte della popolazione
mondiale è costretta a sperimentare in queste settimane.
La star di Io Sono Leggenda
non ha perso tempo ed ha quasi subito tirato in ballo la questione,
cercando di sfatare alcuni falsi miti che stanno circolando sul web
in questi giorni e che riguardano proprio il virus.
Quando Tom Hanks ha annunciato di essere risultato
positivo al Coronavirus, il film di Lawrence con protagonista
Smith è subito balzato in tendenza su Twitter, con diversi utenti
che hanno “ironizzato” sullo sviluppo della situazione nelle
settimane a venire.
Adesso, sembra proprio che la star
del recente Bad Boys for Life sia tutt’altro che divertita per gli
accostamenti che vengono fatti tra la pandemia e il suo film del
2007.
Will Smith è infatti convinto che la pellicola abbia
contribuito alla divulgazione della disinformazione in merito al
Covid-19 e al contagio. Proprio per questo, ha voluto mandare un
messaggio agli spettatori, nella speranza di chiarire le cose:
“Nel 2008 ho girato Io Sono
Leggenda. Mi sento in qualche modo responsabile di gran parte della
disinformazione che circola al momento”, ha dichiarato Will
Smith. “Nel film interpreto un virologo e, all’epoca delle
riprese, ho avuto la possibilità di andare al CDC per prepararmi al
ruolo. Ho appreso determinate cose che riguardano i virus e gli
agenti patogeni virali che hanno cambiato la mia vita e il mio modo
di guardare il mondo. Ci sono una serie di concetti basilari che
purtroppo le persone non comprendono. Ciò che all’epoca volevo era
l’opportunità di rendere più chiare in futuro queste basi e,
soprattutto, di capire che bisogna fare affidamento soltanto sugli
specialisti.”
Per rendere spaventoso qualcosa che
non si vede, più che ricorrere in modo eccessivo a facili trucchi
di post-produzione, è possibile avvalersi della pura e semplice
messa in scena. È ciò che fa il regista e sceneggiatore Leigh
Whannell, costruitosi una fama legando il proprio nome
alle saghe horror di Saw e Insidious. Con L’uomo
invisibile, interpretato da Elisabeth Moss, riporta ora a nuova vita uno
dei classici dell’orrore
targato Universal, riadattato affinché possa parlare in modo
particolarmente intelligente di uno dei veri incubi odierni: lo
stalking.
Il film ha inizio nel momento in
cui Cecilia (Elisabeth
Moss) fugge nella notte dalla villa del suo compagno
Adrian, il quale si rivela essere una personalità possessiva e
pericolosa. Settimane dopo la sua fuga, la protagonista apprende
del misterioso suicidio del suo ex. Ma per quanto la cosa sembri
certa, la donna sente di non essere al sicuro e piano piano si
convince che Adrian non è morto. È lì fuori da qualche parte, solo
che lei, né nessuno altro, possono vederlo.
L’uomo
invisibile: la paura di ciò che non si vede
Che cosa può raccontare oggi una
storia come quella dell’uomo invisibile? Questa poteva essere
affrontata nel superficiale fine di dar vita ad un horror buono per
spaventare un pubblico di coraggiosi, o attraverso una brillante
rilettura che, oltre a generare quel clima di terrore richiesto dal
genere, è in grado di dirci qualcosa su una delle tematiche più
attuali del nostro tempo. Fortunatamente è stata questa seconda
opzione a prevalere. L’uomo
invisibilemuove i primi passi
a partire dal conflitto venutosi a generare nel momento in cui la
donna protagonista lascia di nascosto il suo violento compagno. Un
evento di cui spesso si ha notizia nel mondo reale, e che nel film
segna il tema portante.
Ancor prima del reale manifestarsi
del mostro che dà il titolo al film, il regista sceglie di
costruire la necessaria atmosfera di tensione mostrando gli effetti
che a livello psicologico minano la salute mentale della
protagonista. Effetti che sono causa del controllo subito per anni
dal suo ex, il quale era quasi arrivato a controllare anche cosa
lei pensasse. Qualunque persona o rumore inconsueto diventano
sentimento di minaccia, di un terrore che è annidato nella propria
testa, che nessuno a parte chi ne è affetto può vedere. E trattando
proprio di invisibilità, il regista sottolinea anche allo
spettatore questa minaccia portando spesso e volentieri
l’attenzione su inquadrature vuote, apparentemente innocue ma da
cui potrebbe presentarsi all’improvviso il pericolo più
inaspettato.
L’assenza diventa così più
spaventosa di ciò che si manifesta concretamente. Ma anche se
invisibile, non c’è nulla del villain che rimandi al fantasy.
Decidendo di trattare tematiche estremamente concrete come la
violenza sulle donne e lo stalking, il regista e sceneggiatore non
poteva infatti tradirsi assegnando origini fantastiche all’uomo del
titolo. Addio dunque a pozioni o incantesimi dell’invisibilità, con
il personaggio che acquista la sua qualità in modo forse
fantascientifico ma non implausibile, e con un ancor più evidente
fine di perseguitare la sua vittima.
Guardando L’uomo
invisibile ci si trova allora davanti ad un prodotto
in grado di incutere timore proprio per il suo essere aderente alla
realtà, utilizzando la storia e il suo genere per un film che pone
lo spettatore nelle condizioni di chi arriva ad avere paura anche
della propria ombra. Se ciò avviene, è anche merito della
protagonista Elisabeth Moss, distintasi negli anni per la
sua bravura e che dà qui vita ad una performance sofferta e
credibile, dove si alterna paura e frustrazione.
Il regista la rende protagonista di
un film che affronta un timore universale, permettendole però, una
volta scoperto il trucco, di divenire l’artefice del proprio
destino. Si potrà contestare al film, e a ragione, che data la sua
durata di due ore piene non mancano sequenze meno incisive, che
rischiano di rendere altalenante il ritmo, ma per il suo valore
tematico, e per la brillante messa in scena costruita in torno ad
esso, L’uomo invisibile ha le qualità per
affermarsi come un brillante horror che rilancia in modo
intelligente una delle icone del genere.