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Will Smith, Io Sono Leggenda e la disinformazione sul Covid-19

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Will Smith, Io Sono Leggenda e la disinformazione sul Covid-19

Will Smith ha ammesso di sentirsi in qualche modo responsabile per la quantità di disinformazione che ruota attorno alla pandemia di Coronavirus a causa di Io Sono Leggenda, lo sci-fi distopico che lo ha visto protagonista nel 2007, per la regia di Francis Lawrence.

Abbastanza di recente l’attore è apparso al “Red Table Talk” condotto dalla moglie Jada Pinkett-Smith per condividere con il pubblico i suoi pensieri in merito al Covid-19, alla pandemia e all’attuale reclusione forzata che gran parte della popolazione mondiale è costretta a sperimentare in queste settimane.

La star di Io Sono Leggenda non ha perso tempo ed ha quasi subito tirato in ballo la questione, cercando di sfatare alcuni falsi miti che stanno circolando sul web in questi giorni e che riguardano proprio il virus. Quando Tom Hanks ha annunciato di essere risultato positivo al Coronavirus, il film di Lawrence con protagonista Smith è subito balzato in tendenza su Twitter, con diversi utenti che hanno “ironizzato” sullo sviluppo della situazione nelle settimane a venire.

Adesso, sembra proprio che la star del recente Bad Boys for Life sia tutt’altro che divertita per gli accostamenti che vengono fatti tra la pandemia e il suo film del 2007. Will Smith è infatti convinto che la pellicola abbia contribuito alla divulgazione della disinformazione in merito al Covid-19 e al contagio. Proprio per questo, ha voluto mandare un messaggio agli spettatori, nella speranza di chiarire le cose:

“Nel 2008 ho girato Io Sono Leggenda. Mi sento in qualche modo responsabile di gran parte della disinformazione che circola al momento”, ha dichiarato Will Smith. “Nel film interpreto un virologo e, all’epoca delle riprese, ho avuto la possibilità di andare al CDC per prepararmi al ruolo. Ho appreso determinate cose che riguardano i virus e gli agenti patogeni virali che hanno cambiato la mia vita e il mio modo di guardare il mondo. Ci sono una serie di concetti basilari che purtroppo le persone non comprendono. Ciò che all’epoca volevo era l’opportunità di rendere più chiare in futuro queste basi e, soprattutto, di capire che bisogna fare affidamento soltanto sugli specialisti.”

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Fonte: ComicBook

L’uomo invisibile: la recensione del film con Elisabeth Moss

L’uomo invisibile: la recensione del film con Elisabeth Moss

Per rendere spaventoso qualcosa che non si vede, più che ricorrere in modo eccessivo a facili trucchi di post-produzione, è possibile avvalersi della pura e semplice messa in scena. È ciò che fa il regista e sceneggiatore Leigh Whannell, costruitosi una fama legando il proprio nome alle saghe horror di Saw e Insidious. Con L’uomo invisibile, interpretato da Elisabeth Moss, riporta ora a nuova vita uno dei classici dell’orrore targato Universal, riadattato affinché possa parlare in modo particolarmente intelligente di uno dei veri incubi odierni: lo stalking.

Il film ha inizio nel momento in cui Cecilia (Elisabeth Moss) fugge nella notte dalla villa del suo compagno Adrian, il quale si rivela essere una personalità possessiva e pericolosa. Settimane dopo la sua fuga, la protagonista apprende del misterioso suicidio del suo ex. Ma per quanto la cosa sembri certa, la donna sente di non essere al sicuro e piano piano si convince che Adrian non è morto. È lì fuori da qualche parte, solo che lei, né nessuno altro, possono vederlo.

L’uomo invisibile: la paura di ciò che non si vede

Che cosa può raccontare oggi una storia come quella dell’uomo invisibile? Questa poteva essere affrontata nel superficiale fine di dar vita ad un horror buono per spaventare un pubblico di coraggiosi, o attraverso una brillante rilettura che, oltre a generare quel clima di terrore richiesto dal genere, è in grado di dirci qualcosa su una delle tematiche più attuali del nostro tempo. Fortunatamente è stata questa seconda opzione a prevalere. L’uomo invisibile muove i primi passi a partire dal conflitto venutosi a generare nel momento in cui la donna protagonista lascia di nascosto il suo violento compagno. Un evento di cui spesso si ha notizia nel mondo reale, e che nel film segna il tema portante.

Ancor prima del reale manifestarsi del mostro che dà il titolo al film, il regista sceglie di costruire la necessaria atmosfera di tensione mostrando gli effetti che a livello psicologico minano la salute mentale della protagonista. Effetti che sono causa del controllo subito per anni dal suo ex, il quale era quasi arrivato a controllare anche cosa lei pensasse. Qualunque persona o rumore inconsueto diventano sentimento di minaccia, di un terrore che è annidato nella propria testa, che nessuno a parte chi ne è affetto può vedere. E trattando proprio di invisibilità, il regista sottolinea anche allo spettatore questa minaccia portando spesso e volentieri l’attenzione su inquadrature vuote, apparentemente innocue ma da cui potrebbe presentarsi all’improvviso il pericolo più inaspettato.

L’assenza diventa così più spaventosa di ciò che si manifesta concretamente. Ma anche se invisibile, non c’è nulla del villain che rimandi al fantasy. Decidendo di trattare tematiche estremamente concrete come la violenza sulle donne e lo stalking, il regista e sceneggiatore non poteva infatti tradirsi assegnando origini fantastiche all’uomo del titolo. Addio dunque a pozioni o incantesimi dell’invisibilità, con il personaggio che acquista la sua qualità in modo forse fantascientifico ma non implausibile, e con un ancor più evidente fine di perseguitare la sua vittima.

L Uomo Invisibile Recensione

Guardando L’uomo invisibile ci si trova allora davanti ad un prodotto in grado di incutere timore proprio per il suo essere aderente alla realtà, utilizzando la storia e il suo genere per un film che pone lo spettatore nelle condizioni di chi arriva ad avere paura anche della propria ombra. Se ciò avviene, è anche merito della protagonista Elisabeth Moss, distintasi negli anni per la sua bravura e che dà qui vita ad una performance sofferta e credibile, dove si alterna paura e frustrazione.

Il regista la rende protagonista di un film che affronta un timore universale, permettendole però, una volta scoperto il trucco, di divenire l’artefice del proprio destino. Si potrà contestare al film, e a ragione, che data la sua durata di due ore piene non mancano sequenze meno incisive, che rischiano di rendere altalenante il ritmo, ma per il suo valore tematico, e per la brillante messa in scena costruita in torno ad esso, L’uomo invisibile ha le qualità per affermarsi come un brillante horror che rilancia in modo intelligente una delle icone del genere.

Gli Eterni: Atlantide e Namor verranno “menzionati” nel film?

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Gli Eterni: Atlantide e Namor verranno “menzionati” nel film?

È da un po’ di tempo che si parla – anche con una certa insistenza – della possibile presenza del personaggio di Namor il Sub-Mariner ne Gli Eterni, l’atteso cinecomic Marvel che dovrebbe arrivare nelle sale a novembre di quest’anno (il condizionale è d’obbligo, considerata l’attuale situazione a causa della pandemia di Coronavirus e il rinvio a data da destinarsi di Black Widow).

Adesso, stando ad un nuovo report di MCU Cosmic (via ComicBookMovie), è proprio nel film di Chloe Zhao che il personaggio creato da creato da Bill Everett dovrebbe fare il suo debutto cinematografico. In base a quello che si legge nel report, nel film assisteremo alla caduta di Atlantide, e che il suo leader – Namor, appunto – e il suo popolo verranno introdotti e rievocati attraverso una serie di dialoghi, qualcosa di molto simile a quanto fatto con Wakanda in Avengers: Age of Ultron e al Siero del supersoldato ne L’incredibile Hulk

Ciò significa che, quasi sicuramente, non è ancora stato scelto un attore per interpretare Namor sul grande schermo, e che Gli Eterni servirà soltanto ad introdurre narrativamente (e contestualmente) il personaggio, che quasi certamente avrà maggiore spazio nei futuri film del MCU.

Nel frattempo, la Scanline VFX, lo studio dedicato agli effetti visivi che è stato ingaggiato per lavorare al film Marvel, ha confermato via Twitter (come emerso sempre grazie a ComicBookMovie) di non aver interrotto la post-produzione del cinecomic e di essere ancora al lavoro sul progetto, ma da remoto.

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Gli Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris), Kit Harington (Black Knight), Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite), Gemma Chan (Sersi) e Don Lee (Gilgamesh).

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Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

La sceneggiatura è stata scritta da Matthew Ryan Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 6 novembre 2020.

The Batman: lo stop alle riprese verrà prolungato

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The Batman: lo stop alle riprese verrà prolungato

Lo slittamento della produzione di The Batman potrebbe durare più del previsto, secondo quanto dichiarato dal regista Matt Reeves. Precisamente il 14 marzo, abbiamo appreso la notizia che la produzione del nuovo cinecomic DC dedicato all’Uomo Pipistrello si sarebbe fermata per due settimane a causa dell’emergenza Coronavirus. Adesso, è stato lo stesso Reeves a rivelare che quasi sicuramente la produzione non riprenderà nei tempi inizialmente previsti.

La prima parte del film è stata girata a Londra durante il mese di gennaio. A marzo, la troupe avrebbe dovuto spostarsi verso Liverpool, ma in seguito all’esplosione della pandemia, è stato deciso di bloccare ufficialmente le riprese. Adesso, via Twitter, Reeves ha risposto ad un fan che ha chiesto aggiornamenti in merito alla produzione del film, e il regista ha confermato che non si tornerà sul set fino a quando “la situazione non sarà sicura per tutti”. 

Ciò indica che le due settimane di stop precedentemente annunciate, si sono adesso trasformate in una lasso di tempo indefinito che, proprio a causa dell’attuale situazione, non permette di definire con certezza quando la macchina The Batman potrà ripartire. A questo punto, è probabile che anche la data di uscita del film (attualmente fissato per il 2021) possa subire una variazione, ma su questo non esistono ancora conferme.

Potete vedere il tweet originale di Reeves di seguito:

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Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Andy Serkis (Alfred), Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon) e Paul Dano (Enigmista). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard, ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.

HN Entertainment ha suggerito che le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of JusticeJustice LeagueWonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.

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The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Fonte: ScreenRant

Patty Jenkins temeva il flop di Thor: The Dark World

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Patty Jenkins temeva il flop di Thor: The Dark World

Forse non tutti sanno (o ricordano) che Patty Jenkins, regista di Wonder Woman e dell’attesissimo sequel Wonder Woman 1984, era stata “corteggiata” dai Marvel Studios per occuparsi della regia di Thor: The Dark World, il secondo capitolo delle avventure dedicate al Dio del Tuono interpretato da Chris Hemsworth, uscito nel 2013. La Jenkins rifiutò però l’incarico e adesso ha rivelato di averlo fatto perché non voleva essere accusata di un eventuale flop del film.

In tutti questi anni, la Jenkins ha più volte rivelato i dettagli della sua visione originale del film, che ha sempre descritto come una space opera con sfumature alla Romeo e Giulietta. Adesso, in una lunga intervista con Vanity Fair, la regista ha ammesso che, all’epoca, non credeva nella sceneggiatura che la Marvel le aveva proposto per Thor: The Dark World: per questo motivo, temeva che, qualora il film si fosse rivelato un fallimento, la colpa sarebbe ricaduta esclusivamente su di lei.

Di seguito le sue dichiarazioni complete:

Non credevo di poter realizzare un buon film sulla base della sceneggiatura che stavano progettando. Penso che sarebbe stato un grosso problema, e che alla fine se qualcosa fosse andato storto, sarebbe stata colpa mia. Mi sembrava già di sentire i commenti: ‘Oh mio Dio, questa donna ha diretto questo film e ha fallito in tutte queste cose’. È stata l’unica volta nella mia carriera in cui mi sono sentita di dire: ‘Fatelo con un altro regista e non sarà questo grande problema’. Forse lo capiranno e lo adoreranno più di quanto io possa fare, pensavo. Non puoi realizzare un film in cui non credi. Se l’avessi fatto, l’unico motivo sarebbe stato quello di dimostrare alle persone che potevo farcela. Al contrario, non avrebbe dimostrato nulla se non ci fossi riuscita. Non penso che avrei avuto un’altra possibilità in seguito. Quindi, sono veramente grata.”

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Patty Jenkins tornerà alla regia di Wonder Woman 1984, la cui data di uscita è stata di recente posticipata a causa dell’emergenza Coronavirus. Il film, inizialmente previsto per il 6 giugno 2020, arriverà adesso nelle sale americane il prossimo 14 agosto.

Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal. L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman.

I Goonies: il provino di Sean Astin per il ruolo di Mikey

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I Goonies: il provino di Sean Astin per il ruolo di Mikey

Sean Astin ha condiviso l’inedito video del suo provino per I Goonies, il cult generazionale diretto nel 1985 da Richard Donner e sceneggiato da Chris Columbus su un’idea di Steven Spielberg. Astin è noto soprattutto per aver interpretato il ruolo di Sam nella trilogia de Il Signore degli Anelli, e più di recente per aver vestito i panni di Bob Newby nella seconda stagione della serie Stranger Things. La sua carriera, però, cominciò proprio nel lontano 1985, quando era ancora un bambino ed ottenne la parte di Mikey Walsh ne I Goonies. 

Proprio di recente, attraverso il suo profilo Instagram ufficiale, Astin ha deciso di condividere con tutti i suoi follower l’inedito video che mostra il provino che circa 35 anni fa l’attore (all’epoca tredicenne) sostenne per ottenere la parte del piccolo protagonista nel film di Donner. In realtà, il video è stato condiviso per una buona causa e per cercare di sensibilizzare gli utenti: nella didascalia che ha accompagnato il filmato, infatti, l’attore ha chiesto ai suoi follower di sostenere la Croce Rossa Americana andando a donare il sangue.

Potete vedere il video cliccando sull’immagine di seguito:

i goonies

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A dicembre dello scorso anno, I Goonies è tornato nelle sale italiane in occasione del suo 35° anniversario. Il film racconta di una banda di piccoli eroi lanciata in un’avventurosa ricerca ricca di imprevisti che superano la più fervida immaginazione.

Seguendo una misteriosa mappa del tesoro fino a giungere in uno spettacolare regno sotterraneo pieno di passaggi tortuosi, trappole esplosive e vecchie navi pirata colme di dobloni d’oro, i ragazzi cercano di sfuggire a una famiglia di goffi e cattivi soggetti e a un mostro gentile con una faccia tale da far intenerire solo sua madre.

Un’avventura per tutta la famiglia, dall’inizio alla fine delle innumerevoli peripezie, I Goonies sono un tesoro cinematografico ricco di azione mozzafiato, suspense e spettacolari effetti speciali.

Fonte: ScreenRant

Ryan Guzman: 10 cose che non sai sull’attore

Ryan Guzman: 10 cose che non sai sull’attore

Giovane attore divisosi tra cinema e televisione, Ryan Guzman ha in breve tempo partecipato a progetti che gli hanno permesso di entrare in contatto con noti attori e registi, maturando come interprete. Attualmente protagonista di una serie TV, Guzman cerca sempre più di imporsi come uno dei nomi di punta della sua generazione.

Ecco 10 cose che non sai di Ryan Guzman.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Ryan Guzman Instagram

Ryan Guzman: i suoi film e i programmi televisivi

10. Ha recitato in noti film per il cinema. L’attore debutta sul grande schermo con il film musicale Step Up 4 Revolution, dove ricopre il ruolo di Sean, raggiungendo una buona notorietà. Torna poi al cinema con There’s Always Woodstock (2014) e April Rain – Pioggia di proiettili (2014), riprendendo poi il suo ruolo in Step Up All In (2014). Recita poi accanto a Jennifer Lopez nel film Il ragazzo della porta accanto (2015) e in Jem e le Holograms (2015). Nel 2016 ottiene ulteriore popolarità recitando nell’apprezzato Tutti vogliono qualcosa, mentre negli ultimi anni ha recitato in Armed (2018) e Backtrace (2018) accanto a Sylvester Stallone.

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso della sua carriera Guzman non ha mancato di comparire anche in televisione, recitando inizialmente nella serie Pretty Little Liars (2013-2014), e successivamente in Heroes Reborn (2015-2016) e Notorius (2016). Dal 2018 ricopre il ruolo di Eddie Diaz nella serie 9-1-1, recitando accanto all’attrice Angela Bassett.

Ryan Guzman è su Instagram

8. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 746 mila persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate durante momenti di svago o di luoghi da lui visitati. Non mancano poi anche numerose immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Ryan Guzman in Step Up

7. Non aveva esperienze di danza. L’attore ha dichiarato che prima di prendere parte alle riprese di Step Up 4 Revolution non si era mai esibito in coreografie di danza. Per questo motivo ha dovuto sottoporsi a costanti esercizi e allenamenti, così da poter essere in grado di soddisfare quanto previsto dal film. Il processo è stato lungo e faticoso, e in più occasioni Guzman ha dubitato di potercela fare. Alla fine, tuttavia, è riuscito a raggiungere un buon livello, sfoggiato nel film.

6. Non è impulsivo come il suo personaggio. Nel film Sean è solito rompere le regole e porsi contro chi le detta. Al contrario, Guzman ha dichiarato di essere di opinione diversa a riguardo. Per lui prima di poter essere dei rivoluzionari occorre prima conoscere bene le regole. Per l’interprete dar vita a questo personaggio gli ha pertanto permesso di sperimentare nuovi aspetti caratteriali.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Ryan Guzman Step Up

Ryan Guzman: il suo fisico

5. Si allena continuamente. Sin dai suoi primi ruoli l’attore ha sfoggiato un fisico particolarmente scolpito e atletico. Ciò è stato merito dell’allenamento richiesto per recitare in Step Up 4 Revolution. Guzman si allenava infatti per circa 9 ore al giorno con ballerini professionisti, e altre 4 ore per suo conto. In un’intervista dichiarò di quanto i primi tempi fosse massacrante mantenere questo regime, ma che ancora oggi è solito mantenersi in costante esercizio.

Ryan Guzman in Pretty Little Liars

4. Ha recitato nella nota serie. Agli inizi della sua carriera l’attore aveva anche recitato in alcuni episodi della serie Pretty Little Liars. Qui appare per la prima volta nel sedicesimo episodio della quarta stagione, nel ruolo di Jake, istruttore di arti marziali. Negli episodi che lo hanno visto protagonista, egli incontra la giovane Aria grazie al suo lavoro, iniziando a nutrire un sentimento nei suoi confronti.

Ryan Guzman in 9-1-1

3. È tra i protagonisti della serie. A partire dalla seconda stagione, l’attore è entrato a far parte della serie 9-1-1 nel ruolo del pompiere Eddie. Pur entrando a serie già iniziata, l’attore ha raccontato di essersi trovato particolarmente a suo agio, con gli altri membri del cast che lo hanno accolto come uno di famiglia. In seguito, seppe che alcuni di questi volevano riservargli alcuni scherzi, che tuttavia non sono poi più stati messi in atto.

2. Ha seguito la giornata tipo di alcuni pompieri. Per prepararsi al ruolo e comprendere le dinamiche interne di una caserma dei pompieri, l’attore decise di visitarne una, passando un’intera giornata in compagnia dei pompieri lì presenti. Ha lavorato con loro, accompagnandoli anche in alcune emergenze. L’esperienza si è rivelata per lui particolarmente formativa ai fini del ruolo.

Ryan Guzman: età e altezza

1. Ryan Guzman è nato a Abilene, in Texas, Stati Uniti, il 21 settembre 1987. L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Christopher Lloyd: 10 cose che non sai sull’attore

Christopher Lloyd: 10 cose che non sai sull’attore

Christopher Lloyd è uno di quegli attori che vantano una lunga carriera di successi e personaggi divenuti iconici. Su tutti, vi è senza dubbio il dottor Emmett “Doc” Brown della trilogia di Ritorno al futuro, personaggio grazie al quale è stato amato da intere generazioni, ascrivendosi per sempre nella storia del cinema.

Ecco 10 cose che non sai di Christopher Lloyd.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Christopher Lloyd Chi ha incastrato Roger Rabbit

Christopher Lloyd: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in famosissimi film. L’attore esordisce al cinema nel 1975 con il film Qualcuno volò sul nido del cuculo, con Jack Nicholson, e ottiene da subito notorietà. Negli anni successivi arriva a prendere parte a film come Verso il sud (1978), Il postino suona sempre due volte (1981) e Non toccate le ragazze (1984). La fama mondiale arriva però grazie al film Ritorno al futuro (1985). Da qui la sua carriera conosce un periodo d’oro, che lo vedrà recitare in Chi ha incastrato Roger Rabbit (1988), Ritorno al futuro – Parte II (1989), Ritorno al futuro – Parte III (1990), La famiglia Addams (1991), Dennis la minaccia (1993), La famiglia Addams 2 (1993), e Man on the Moon (1999), con Jim Carrey. Nel corso degli ultimi anni ha invece recitato in Piranha 3D (2010), Sin City – Una donna per cui uccidere (2014), Insospettabili sospetti (2017), accanto a Michael Caine e Morgan Freeman, e La settima musa (2018).

9. È noto anche per i ruoli televisivi. Nel corso della sua carriera l’attore ha sempre alternato con successo cinema e televisione. Tra i titoli per il piccolo schermo più celebri a cui ha partecipato si annoverano le serie Taxi (1979-1983), Il meglio del west (1981-1982), Il falco della strada (1985), La strada per Avonlea (1992), Deadly Games (1995-1997), Malcolm (2002), West Wing – Tutti gli uomini del presidente (2005), Clubhouse (2004-2005), Una pupa in libreria (2005-2006) e Cyberchase (2002-2019). Tra i film a cui invece ha preso parte si annoverano Il cowboy e la ballerina (1984), Bambini a noleggio (1995), I racconti di Quicksilver (1997), Il piccolo capo indiano (1998) e Alice nel Paese delle Meraviglie (1999).

8. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. Oltre ad essere particolarmente amato dal pubblico, l’attore si è in diverse occasioni affermato anche presso la critica, la quale gli ha tributato importanti riconoscimenti. Tra questi si annoverano tre Emmy Awards, assegnatigli come miglior attore non protagonista nel 1982 e 1983 per la serie Taxi, e come miglior attore protagonista nel 1992 per la serie La strada per Avonlea.

Christopher Lloyd in Chi ha incastrato Roger Rabbit

7. Ha amato dar vita al suo personaggio. In Chi ha incastrato Roger Rabbit, l’attore ricopre il ruolo del cattivissimo giudice Doom. Lloyd ha affermato di essersi particolarmente divertito a dar vita a questo personaggio, ritenendolo talmente cattivo da essere uno spasso da interpretare.

6. Ha trovato un modo per rendere il personaggio più inquietante. Guardando il celebre film, ci si potrebbe essere accorti di un piccolo ma fondamentale dettaglio. Il giudice Doom interpretato da Lloyd non chiude mai le palpebre. Nell’immaginare il personaggio, infatti, l’attore se lo figurò con grandi e perfidi occhi che non si chiudono mai, risultando così ancor più inquietanti.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Christopher Lloyd Ritorno al futuro

Christopher Lloyd in Ritorno al Futuro

5. Aveva rifiutato il ruolo. Un produttore amico di Lloyd gli propose il ruolo del dottor Brown nel film Ritorno al futuro. Questi tuttavia rifiutò, non interessato al ruolo. Fu solo grazie a sua moglie, la quale lo convinse a cambiare idea, che Lloyd ricontattò la produzione chiedendogli di affidargli il ruolo. Difficile oggi immaginare Doc Brown con un volto diverso.

4. Non conosceva il vero nome del suo iniziale co-protagonista. Il ruolo di Marty McFly era originariamente stato assegnato all’attore Eric Stoltz. Questi, anche al di fuori delle riprese, pretese di essere però chiamato sempre con il nome del suo personaggio. Quando in seguito venne sostituito con l’attore Michael J. Fox, e venne comunicato il cambio a Lloyd, questi stupito chiese chi fosse Eric, convinto che il suo vero nome fosse Marty.

3. Avrebbe voluto girare un quarto capitolo. Per anni l’attore chiese che venisse realizzato un quarto ed ultimo film. Il suo desiderio era infatti che questo venisse ambientato nell’antica Roma, periodo storico da lui particolarmente amato. Tuttavia, per via di vari fattori, l’idea non venne mai realmente presa in considerazione.

Christopher Lloyd: oggi

2. Continua ancora oggi a recitare. Nonostante l’età avanzata, l’attore non sembra avere intenzione di fermarsi. Negli ultimi anni ha infatti recitato in diversi film e serie TV, apparendo in oltre 16 produzioni tra il 2018 e il 2020. Queste comprendono serie TV come Pappa e ciccia, 12 Mokeys, Cyberchase e film come Guess Who Died, One by One, e l’atteso Time, the Fourth Dimension.

Christopher Lloyd: età e altezza

1. Christopher Lloyd è nato a Stamford, nel Connecticut, Stati Uniti, il 22 ottobre 1938. L’attore è alto complessivamente 185 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Alan Arkin: 10 cose che non sai sull’attore

Alan Arkin: 10 cose che non sai sull’attore

Attore dalla lunga carriera, Alan Arkin si è negli anni affermato come interprete di grande livello, arrivando a partecipare ad alcuni dei film più noti degli ultimi decenni. A partire dal nuovo millennio ha poi conosciuto una seconda vita, tornando in auge grazie a iconici ruoli che gli hanno permesso di ottenere alcuni tra i più prestigiosi riconoscimenti dell’industria.

Ecco 10 cose che non sai di Alan Arkin.

Parte delle cose che non sai sull’attore

alan arkin oscar

Alan Arkin: i suoi film e i programmi televisivi

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. Arkin debutta al cinema nel 1966 con il film Arrivano i russi, arrivano i russi, che gli permette di ottenere da subito una buona notorietà. Negli anni successivi reciterà in film come Sette volte donna (1967), L’infallibile ispettore Clouseau (1968), L’urlo del silenzio (1968), Comma 22 (1970), Una strana coppia di sbirri (1974), Il grande imbroglio (1986), Edward mani di forbice (1990), accanto a Johnny Depp e Winona Ryder, Genitori cercasi (1994), Gattaca – La porta dell’universo (1997) e Little Miss Sunshine (2006), dove recita accanto agli attori Abigail Breslin e Paul Dano, consacrando la propria carriera. Negli ultimi anni ha poi preso parte ai film Io & Marley (2008), I Muppet (2011), Argo (2012), di Ben Affleck, Il grande match (2013), Insospettabili sospetti (2017), dove è co-protagonista con Morgan Freeman e Michael Caine, e Dumbo (2019).

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso della sua carriera l’attore ha compiuto sporadiche apparizioni anche sul piccolo schermo recitando in film come Fuga da Sobibor (1987) e La guerra di Varian (2001). Torna a recitarvi in modo più continuativo per la serie Netflix The Kominsky Method, dove recita nel ruolo di Norman Newlander, condividendo la scena con l’attore Michael Douglas.

8. Si è cimentato nella regia. Oltre a vantare una lunga carriera come interprete, Arkin ha in diverse occasioni compiuto il passaggio dietro la macchina da presa, facendo il suo esordio alla regia con il film Piccoli omicidi (1971), commedia irriverente sulla vita nella caotica New York degli anni ’70. Nel 1977 dirige il suo secondo, e ultimo, lungometraggio, intitolato Quella pazza famiglia di Fikus, incentrata su una famiglia ebraica alle prese con la difficile realtà moderna.

Alan Arkin ha vinto un Oscar

7. Ha ottenuto l’ambito premio. Nel 2007 l’attore viene nominato al premio Oscar come miglior attore non protagonista per il suo ruolo di Edwin Hoover nel film Little Miss Sunshine. La sera della cerimonia, Arkin riporterà poi la vittoria, ottenendo così una nuova prolifica fase della sua carriera, segnata da un successo tanto atteso.

6. Ha ricevuto anche altre nomination. Quella in cui riportò la vittoria era per Arkin la terza nomination al premio. Era stato nominato già nella categoria di non protagonista per il suo primo film Arrivano i russi, arrivano i russi, nel 1967. Nel 1969 è di nuovo candidato per L’urlo del silenzio. Otterrà poi una quarta nomination nel 2013, per il suo ruolo nel film Argo.

Parte delle cose che non sai sull’attore

alan arkin edward mani di forbice

Alan Arkin in Edward mani di forbice

5. Non riusciva a comprendere il film. L’attore, che nel film interpreta il padre della protagonista, dichiarò che mentre leggeva la sceneggiatura ebbe difficoltà a comprendere il film, il quale sembrava non avere senso ai suoi occhi. Fu soltanto quando l’attore vide il set che compreso il genio visionario di Burton, accettando immediatamente la parte propostagli.

Alan Arkin in Little Miss Sunshine

4. Stava per perdere il ruolo. Per il ruolo del nonno Edwin Hoover, che portò tanta fortuna all’attore, stava per essere scelto Donald Sutherland. Soltanto all’ultimo gli fu preferito Arkin, che poté dar vita ad uno dei suoi ruoli più iconici.

3. Il suo personaggio è meno presente di altri. All’interno del film, il personaggio interpretato dall’attore compare per circa 30 minuti complessivi. Un minutaggio piuttosto ridotto rispetto agli altri membri del cast, ma che non ha impedito ad Arkin di farsi notare con la sua brillante interpretazione, premiata poi con l’Oscar.

2. Ha dato vita ad una scena iconica. Durante una delle scene più note del film, l’attore si lancia in un lungo discorso pieno di profanità e oscenità. Molto divertente, la scena ha tuttavia richiesto particolari accorgimenti. La giovane Abigail Breslin non doveva infatti poter ascoltare le sue parole, eccessive per un bambino, e così le fu fatta sentire della musica tramite auricolari per coprire la voce dell’attore.

Alan Arkin: età e altezza

1. Alan Arkin è nato a New York, Stati Uniti, il 26 marzo 1934. L’attore è alto complessivamente 177 centimetri.

Fonte: IMDb

Chandra Wilson: 10 cose che non sai sull’attrice

Chandra Wilson: 10 cose che non sai sull’attrice

Popolare attrice televisiva, Chandra Wilson ha costruito la propria carriera intorno al personaggio di Miranda Biley, presente tanto nella celebre Grey’s Anatomy quanto nelle serie spin-off ad essa collegate. Negli anni ha potuto così ottenere sempre maggiori riconoscimenti, tanto da parte della critica quanto dallo stesso pubblico.

Ecco 10 cose che non sai di Chandra Wilson.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

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Chandra Wilson: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri serie televisive. Dopo aver intrapreso la propria carriera recitando in alcuni episodi di serie come Law & Order – I due volti della giustizia (1992), Bob Patterson (2001), Sex and the City (2002) e I soprano (2004), l’attrice diventa estremamente popolare grazie al personaggio della dottoressa Miranda Bailey nella serie Grey’s Anatomy (2005-2020). Riprenderà tale ruolo anche negli spin-off Grey’s Anatomy: B-Team (2018) e Station 19 (2018-2020), dove recita accanto a Jaina Lee Ortiz.

9. Ha preso parte ad alcuni noti film per il cinema. Il debutto cinematografico per l’attrice arriva nel 1993, quando recita nel film Philadelphia accanto agli attori Tom Hanks e Danzel Washington. Successivamente apparirà anche in Stella solitaria (1996), Strangers with Candy (2005) e Frankie & Alice (2010), con l’attrice Halle Berry.

8. Si è distinta come regista. Particolarmente legata alla serie Grey’s Anatomy, l’attrice ha compiuto in diverse occasioni il passaggio dietro la macchina da presa, dirigendo un totale di 21 episodi in un arco temporale che va dal 2009 al 2019.

Chandra Wilson è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un totale di 30,4 mila follower. Qui la Wilson è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non mancano infatti anche numerose immagini raffiguranti il dietro le quinte dei set frequentati, in particolare quello relativo alla serie Grey’s Anatomy.

Chandra Wilson: chi è suo marito

6. Non è sposata. L’attrice ha dichiarato in diverse interviste di non essere sposata, ma di avere una relazione da oltre trent’anni con un uomo di cui però non è stato rivelato il nome. L’attrice è infatti molto protettiva nei confronti dei suoi famigliari, e raramente viene accompagnata da questi ad occasioni di gala. È tuttavia noto che con il compagno la Wilson ha avuto tre figli, nati rispettivamente nel 1992, nel 1998 e nel 2005.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

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Chandra Wilson in Grey’s Anatomy

5. Ha ricevuto nomination ad importanti premi. Grazie al suo apprezzato ruolo nella serie Grey’s Anatomy, dove recita dal 2005, l’attrice ha potuto ottenere alcuni dei più prestigiosi riconoscimenti dell’industria. È stata infatti nominata per ben quattro volte agli Emmy Awards come miglior attrice non protagonista in una serie drammatica. Pur non riportando vittorie, ha potuto ricevere prestigiose lodi. Ha invece vinto il SAG Awards come miglior attrice in una serie drammatica nel 2007.

4. Recita nella serie sin dal suo inizio. L’attrice è una dei pochissimi membri del cast, insieme a James Pickens Jr., a recitare sin dall’inizio della serie, nel 2005, e ad essere ancora parte dello show. Ciò le ha permesso di recitare in più di 360 episodi, affermandosi inevitabilmente come uno dei volti più noti della televisione.

3. Non ha idea di come proseguirà la serie. L’attrice, membro fisso del cast, ha rivelato di non sapere quali strade verranno prese per il futuro né a quale conclusione arriverà la serie. Questo mistero non è tuttavia un peso per lei, la quale ha affermato di sfruttare l’incertezza per vivere ogni episodio al meglio, concentrandosi così sul presente del personaggio.

Chandra Wilson in Philadelphia

2. Ha avuto un piccolo ma significativo ruolo nel noto film. Philadelphia, film del 1993 del regista Jonathan Demme, è incentrato sul delicato tema dell’AIDS, e fu uno dei primi grandi film a trattare tale argomento in modo esplicito. Nel film l’attrice, ancora agli inizi della sua carriera, ricopre il ruolo di Chandra, collega di lavoro del protagonista Andy Beckett e chiamata a testimoniare al processo dall’avvocato Joe Miller.

Chandra Wilson: età e altezza

1. Chandra Wilson è nata a Houston, in Texas, Stati Uniti, il 27 agosto 1969. L’attrice è alta complessivamente 152 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

Marvel Movies: 10 attori che hanno recitato in un film Marvel, fuori dal MCU

Il direttore del casting dietro il Marvel Cinematic Universe, Sarah Finn, ha un occhio impeccabile per la scelta degli attori che popolano, di volta in volta, le storie del MCU. Ad esempio, quando ha suggerito per la prima volta a Chris Pratt il ruolo di Peter Quill, il regista James Gunn ha respinto l’idea, ma Pratt ha finito per ottenere il ruolo e dimostrarsi la scelta ideale.

Capita però che Finn scelga degli attori che hanno già lavorato in Marvel Movies, che però sono esterni e/o precedenti all’intero progetto MCU. Dai nomi più ovvi fino a quelli che forse abbiamo dimenticato, ecco gli attori che hanno recitato in Marvel Movies esterni al MCU.

Jon Favreau

Oltre a Kevin Feige e Robert Downey Jr., Jon Favreau è una delle persone che ha contribuito in maniera decisiva al buon avvio del MCU. Come regista di Iron Man del 2008, Jon Favreau ha impostato il modello base per i 22 film che sarebbero seguiti e, cosa ancora più importante, ha realizzato un film abbastanza forte, che è stato accolto abbastanza bene da poter diventare il primo di una serie di 22.

Anche se ha diretto solo Iron Man e Iron Man 2, Favreau ha continuato ad apparire nel franchise nei panni di Happy Hogan, ruolo che si è man mano ampliato. In precedenza aveva interpretato il ruolo del partner di Matt Murdock, Foggy Nelson, al fianco di Ben Affleck nel film Daredevil del 2003, che però non ha lusingato né pubblico né critica, né tanto meno le storie a fumetti da cui è tratto.

Idris Elba

Sebbene Ghost Rider: Spirit of Vengeance sia arrivato nei cinema più tardi rispetto al primo film di Thor, Idris Elba ha interpretato il ruolo di Moreau nel film Nicolas Cage prima di essere l’austero e fedele Heimdall nel MCU.

Sia Moreau che Heimdall sono personaggi per i quale Idris Elba ha dovuto lavorare molto con gli occhi, e se il secondo è un ruolo che viene direttamente dai fumetti, il primo è un personaggio che è stato inventato per il film, senza nessuna references precedente.

Ray Stevenson

Come ha attestato Zachary Levi durante il suo tour promozionale di Shazam!, i Tre Guerrieri non hanno avuto molto spazio della trilogia dedicata a Thor del MCU. Levi ha interpretato Fandral, Tadanobu Asano ha interpretato Hogun e Ray Stevenson ha interpretato Volstagg.

Molto prima di ricoprire un ruolo che si è rivelato marginale nei film di Thor, Stevenson ha recitato in Punisher: War Zone nel ruolo del vigilante assetato di sangue Frank Castle, meglio conosciuto come The Punisher.

David Hasselhoff

Il casting di Samuel L. Jackson nel ruolo di Nick Fury è stato un processo unico. Quando la Marvel ha riorganizzato il personaggio per la linea “Ultimate”, hanno chiesto a Jackson il permesso di usare proprio i suoi tratti per il Direttore dello SHIELD. Quindi, quando Fury è stato portato sullo schermo nel MCU, è stato facilissimo scegliere proprio Jackson.

Ma molto prima che Fury fosse reinventato, David Hasselhoff lo interpretò nel film per la TV, Nick Fury: Agent Of S.H.I.E.L.D.. Poi, in Guardiani della Galassia Vol. 2, Hasselhoff ha interpretato se stesso in un cameo.

Michael B. Jordan

Anche se passerà molto tempo prima che Thanos perda il posto di migliore villain del MCU, Erik Killmonger occupa a buon diritto un secondo a breve distanza. Michael B. Jordan ha portato vera umanità a Killmonger, al punto che il pubblico può addirittura simpatizzare con le sue ragioni. Prima di collaborare con Ryan Coogler per la terza volta in Black Panther, Jordan ha interpretato Johnny Storm, ovvero la Torcia Umana, nel reboot dei Fantastici 4 di Josh Trank.

Il film è stato considerato uno dei peggiori film di supereroi mai realizzati, ma Jordan ha trovato il suo riscatto quando, tre anni dopo, Black Panther è stato elogiato come uno dei migliori film di sempre, ed è addirittura stato il primo cinecomic a ricevere una nomination agli Oscar come Miglior Film.

Jennifer Connelly

Jennifer Connelly ha doppiato Karen, l’intelligenza artificiale presente nel costume hi-tech di Peter Parker, in Spider-Man: Homecoming. In precedenza era stata scelta per interpretare Betty Ross, al fianco di Eric Bana, nel film del 2003, L’Incredibile Hulk, diretto da Ang Lee.

Una buffa coincidenza vuole che, nella vita reale, Jennifer Connelly sia sposata con Paul Bettany, che, prima di dare corpo a Vision in Avengers: Age of Ultron, era la voce di JARVIS, l’intelligenza artificiale nella tuta di Iron Man.

Ray Wise

Il ruolo più iconico di Ray Wise sarà sempre quello di Leland Palmer nella surreale serie di David Lynch, Twin Peaks, ma l’attore ha anche interpretato due personaggi secondari nei progetti Marvel. È stato un segretario di Stato privo di personalità nel prequel X-Men: L’Inizio del 2011, diretto da Matthew Vaughn.

Poi, qualche anno dopo, è apparso sulla ABC come Hugh Jones nella serie TV del MCU Agent Carter. Il suo personaggio ha avuto un arco narrativo molto più soddisfacente della sua prima apparizione Marvel, nel corso delle due stagioni dello show con Hayley Atwell.

Lou Ferrigno

Marvel MoviesNella serie tv degli anni Settanta/Ottanta, The Incredible Hulk, Bill Bixby ha recitato nel ruolo principale di David Banner. Il personaggio, all’epoca, non si chiamava Bruce, visto che i dirigenti della TV avevano stranamente deciso che David era un nome più riconoscibile. All’epoca, la CGI non esisteva, quindi, quando lo scienziato Banner si trasformava in Hulk, per rendere la cosa credibile si decise di scegliere un bodybuilder da dipingere di verde.

Quel bodybuilder era Lou Ferrigno, che è passato alla storia della tv proprio per quell’iconico ruolo. Sebbene Mark Ruffalo interpreta Hulk del MCU con la motion capture, Ferrigno ha contribuito effetti vocali al personaggio. Ed ha anche interpretato una guardia di sicurezza nel Hulk del 2008.

Laurence Fishburne

Con ruoli memorabili nella cinematografia moderna, Laurence Fishburne è uno degli attori più iconici di Hollywood. Prima di interpretare Bill Foster, l’originale Giant-Man (o Goliath), in Ant-Man and the Wasp nel MCU, Fishburne ha interpretato il criminale cosmico in I Fantastici Quattro e Silver Surfer.

L’aspetto fisico di Silver Surfer è stato interpretato da Doug Jones (altrettanto irriconoscibile nei ruoli in Hellboy, Il Labirinto del Fauno e La Forma dell’Acqua), ma Fishburne ha prestato la sua voce al personaggio.

Chris Evans

Marvel MoviesAll’ultimo posto c’è l’esempio più ovvio, noto ma anche bello di questa lista. Chris Evans ha interpretato Johnny Storm in due film sui Fantastici Quattro prima di interpretare Steve Rogers in Captain America: Il Primo Vendicatore e nei sei film successivi del MCU (senza contare i suoi quattro cameo).

Sia lui che i fan del MCU, ora che il personaggio di Johnny Storm è utilizzabile nei Marvel Movies, hanno ironizzato su un incontro trai due personaggi, la Torcia Umana e Captain America, entrambi interpretati da Chris Evans. Ma pare che Cap si sia ufficialmente ritirato.

Disney+, cosa vedere? 10 consigli inconsueti

Disney+, cosa vedere? 10 consigli inconsueti

Disney+, la piattaforma di streaming della Casa di Topolino, è da ieri finalmente disponibile anche in Italia. Una valanga di contenuti a marchio DisneyPixarMarvelStar Wars e National Geographic sono adesso a disposizione anche per il nostro mercato, regalandoci un’altra opportunità per cercare di combattere la reclusione forzata di queste settimane a causa della pandemia di Coronavirus.

Naturalmente, i contenuti da poter visionare e dei quali godere sono infiniti: c’è davvero l’imbarazzo della scelta e spesso capita di abbandonarsi a pigri rewatch perché non si ha voglia di scoprire cosa di nuovo il servizio ha da offrirci.

Di seguito abbiamo raccolto 10 titoli che forse non conoscete o che non pensavate fossero disponibili su Disney+ e che vi consigliamo caldamente di vedere o recuperare:

Le avventure di Ichabod e Mr. Toad

Tra tutti i classici d’animazione Disney disponibili, pensiamo che sia doveroso consigliarvi quello forse più sottovalutato di tutti, probabilmente dimenticato dai qui. Stiamo parlando de Le Avventure di Ichabod e Mr. Toad, titolo del 1968 – l’11 Classico Disney secondo il canone ufficiale – diviso in due episodi basati rispettivamente su “Il vento tra i salici” di Kenneth Grahame e “La leggenda di Sleepy Hollow” di Washington Irving. Il film gode di una scarsa fama, soprattutto in Italia, perché non è mai arrivato al cinema, ma è stato distribuito direttamente in home video. Disney+ è quindi l’occasione ideale per riscoprire due storie classiche raccontate attraverso l’inconfondibile stile della Disney.

Quattro bassotti per un danese

Chi è cresciuto con i lungometraggi live action prodotti dalla Disney a partire dal 1940, ricorderà sicuramente Quattro bassotti per un danese, probabilmente uno dei titoli più celebri sfornati dalla Casa di Topolino durante gli anni ’60. Se per qualcuno, quindi, potrebbe trattarsi di un apprezzato e nostalgico rewatch, per altri invece, i più giovani, potrebbe essere una piacevole scoperta. Una commedia canina piena zeppa di divertentissimi disastri, interpretata dall’iconico Dean Jones, che con la Disney aveva dato il via ad un vero e proprio sodalizio tra gli anni ’60 e ’70 grazie ad altre pellicole quali F.BI.: Operazione gatto e Il fantasma del pirata Barbanera… 

Il fantasma del pirata Barbanera

E proprio Il fantasma del pirata Barbanera è un altro titolo che ci sentiamo caldamente di consigliarvi. Un film sicuramente meno noto di Quattro bassotti per un danese, diretto da Robert Stevenson, che per la Disney avrebbe diretto tantissimi altri film, tra cui i ben più celebri e amati Mary Poppins e Pomi d’ottone e manici di scopa. Ma fortunatamente, proprio grazie a Disney+, avrete la possibilità di scoprire ed innamorarvi (eventualmente) di questa deliziosa commedia fantastica ricca di colpi di scena, con l’iconico Peter Ustinov nei panni del leggendario pirata.

Splash – Una sirena a Manhattan

Molte sono le volte in cui Tom Hanks e Ron Howard hanno lavorato insieme. Tra tutte le loro collaborazioni, e tra quelle presenti su Disney+, vi invitiamo a recuperare Spalsh – Una sirena a Manhattan, qualora non abbiamo mai visto questa romantica commedia fantastica. Il film venne distribuito nel 1984 dalla Touchstone Pictures (di proprietà dei Walt Disney Studios) e ricevette una nomination all’Oscar nel 1985 per la migliore sceneggiatura originale. La storia è quella di un giovane che si innamora di una donna bellissima e misteriosa che nasconde però un grande segreto: la ragazza (interpretata da una giovanissima e all’epoca lanciatissima Daryl Hannah) è una sirena…

Nel fantastico mondo di Oz

Forse non tutti sanno (o ricordano) che il celeberrimo Il mago di Oz ha avuto un sequel non ufficiale nel 1985: Nel fantastico mondo di Oz. Il film venne prodotto dalla Disney senza il coinvolgimento della Warner Bros. e della MGM (dietro il successo del capolavoro con Judy Garland). All’epoca della sua uscita in sala non venne particolarmente apprezzato, né dal pubblico né dalla critica, ma col tempo – grazie ai passaggi televisivi, alla release in home video e anche al passaparola – è diventato un piccolo cult per molti adulti e bambini. Il film è basato sul secondo e sul terzo romanzo della saga di Oz scritta da L. Frank Baum.

Taron e la pentola magica

Al pari di Le Avventure di Ichabod e Mr. Toad, un altro Classico Disney inspiegabilmente poco conosciuto e poco apprezzato è indubbiamente Taron e la pentola magica, uscito nel 1985 e basato sui primi due libri della serie “Le cronache di Prydain” di Lloyd Alexander. 25° Classico Disney secondo il canone ufficiale, il film è diretto da registi di Red e Toby – Nemiciamici ed è ancora oggi il film della Casa Topolino ad aver avuto il minor successo, soprattutto a causa del suo “stile” (considerato troppo controcorrente per l’epoca). Eppure, si tratta di una meravigliosa ed elettrizzante avventura fantastica con diverse virate nell’horror, che dovete assolutamente conoscere e recuperare. Piccola curiosità: è stato il primo film Disney non musical a non contenere nessuna canzone, né come sottofondo, né cantata dai personaggi.

Tutto quella notte

Tra tutti i titoli della filmografia di Chris Columbus presenti su Disney+, avremmo potuto consigliarvi gli ormai inflazionati Mamma, ho perso l’aereo o Mrs. Doubtfire. E invece no: abbiamo scelto un film del papà dei primi due Harry Potter che forse in pochi avete visto e che quasi sicuramente i più ignorano. Si tratta di Tutto quella notte, commedia avventurosa che vede una giovane babysitter (interpretata da Elisabeth Shue) protagonista di tutta una serie di disavventure insieme ai giovani ragazzi lasciategli in custodia. Quella che sembrava essere una serata tranquilla e monotona, si trasforma ben presto in un’avventura pericolosa e variegata per le strade di una Chicago notturna.

Le avventure di Rockeeter

Due anni dopo aver diretto Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi, il regista Joe Johnston tornò a lavorare con la Disney per occuparsi della regia de Le avventure di Rockeeter, tratto dall’omonimo fumetto di “The Rocketeer” di Dave Stevens. Il film è ambientato durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale e vede nel cast anche Timothy Dalton e una giovanissima Jennifer Connelly. Diversi anni dopo, Johnson sarebbe tornato ad occuparsi di “supereroi”: è infatti il regista di Captain America – Il primo vendicatore, prima avventura del MCU interamente dedicata al personaggio di Steve Rogers, interpretato da Chris Evans.

Cool Runnings – Quattro sotto zero

Di tutte le pellicole live action prodotte dalla Disney negli anni ’90, la più divertente e spassosa, ma anche tra le più sconosciute e/o dimenticate, è sicuramente Cool Runnings – Quattro sotto zero, diretta da Jon Turteltaub (regista de Il mistero dei templari) e ispirata alla vera storia della Nazionale di bob della Giamaica che partecipò ai Giochi olimpici invernali di Calgary 1988. Il cast è assolutamente perfetto e i momenti esilaranti si sprecano, ottimo da rivedere o scoprire in compagnia della famiglia o degli amici. Inoltre, si tratta di una delle ultime interpretazioni dell’iconico John Candy, che morì l’anno successivo all’uscita del film.

Il sapore della vittoria – Uniti si vince

Lo spot è stato spesso al centro di moltissimi dei lavori realizzati dalla Disney. Tra i più bei drammi sportivi che troverete su Disney+, Il sapore della vittoria – Uniti si vince è uno di quelli che vale la pena rivedere o al quale dedicare una prima inedita visione. Il film narra l’incredibile storia vera della squadra di football americano del liceo T.C. Williams High School di Alexandria (Virginia), ed ha come protagonista Denzel Washington. Un classico prodotto a stelle e strisce che mescola ingiustizia e buoni sentimenti. Nel cast anche un giovanissimo Ryan Gosling.

Red Guardian vs Captain America: David Harbour sull’ipotetico scontro

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David Harbour ha rivelato chi potrebbe vincere in un ipotetico scontro all’interno dell’Universo Cinematografico Marvel tra Red Guardian, il personaggio che l’attore interpreterà nell’attesissimo Black Widow, e il Captain America di Chris Evans.

Il Red Guardian interpretato da Harbour, noto anche come Alexie shostakov, è l’equivalente russo di Captain America. In una recente diretta streaming su Instagram, un fan ha chiesto ad Harbour chi potrebbe vincere in un’ipotetico scontro, Red Guardian o Captain America? Prendendo forse la domanda un po’ più seriamente del previsto, la star di Stranger Things ha dichiarato:

“Spero che voi ragazzi sappiate che io non sono Red Guardian e che Chris Evans non è Captain America. Quindi, se avessimo effettivamente combattuto con i nostri scudi, non potrei sapere come sarebbe stato. Non sarebbe bello come nei film, perché la maggior parte dei combattimenti con lo scudo è fatta dai nostri stunt. Penso di potero battere in uno scontro con lo scudo? Non è lo so, è abbastanza forte. Direi di no, ma penso di essere subdolo, quindi gliela darei soltanto vinta.”

LEGGI ANCHE – David Harbour: “Red Guardian è il miglior supereroe del MCU”

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh, e Rachel Weisz.

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Tenet: quale futuro per il film di Christopher Nolan in sala?

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Tenet: quale futuro per il film di Christopher Nolan in sala?

Nelle ultime settimane abbiamo assistito al rinvio in sala di alcuni dei titoli più attesi della stagione cinematografica in corso, da No Time to Die a Fast & Furious 9. Più di recente, anche Wonder Woman 1984 ha dovuto arrendersi all’emergenza Coronavirus e posticipare il suo arrivo al cinema. Una sorte ancora più ambigua è toccata a tutte quelle pellicole che sono state posticipate e per le quali non è ancora stata annunciata una nuova release, come Mulan, The New Mutants e l’ancor più atteso Black Widow dei Marvel Studios.

Ma c’è ancora un film molto atteso sul quale vige un alone di mistero che inizia a preoccupare appassionati e non: stiamo parlando di Tenet, il nuovo film di Christopher Nolan che “dovrebbe” arrivare nelle sale americane il prossimo 17 luglio (in Italia, invece, arriverà il prossimo 18 settembre). Sarà ancora così? Il film manterrà la sua data di uscita originale e non verrà posticipato? A quanto pare, sì!

Un nuovo report di Deadline, infatti, suggerisce che la Warner Bros. non ha intenzione di posticipare la data di uscita di Tenet e che, ad oggi, il film resta confermato nelle sale americane per il prossimo 17 luglio. La speranza, da parte della major, è che la pandemia di Covid-19 sia stata arginata per allora, e che le sale cinematografiche siano tornate alla loro quotidiana e regolare attività.

Al momento – purtroppo – non possiamo prevedere se ciò accadrà davvero. Per adesso, un rinvio del film è ancora possibile, ma probabilmente fino a maggio/giugno la Warner Bros. continuerà a tentennare e a non prendere alcuna decisione definitiva, prima di doversi poi “arrendere” in base alla situazione che si prospetterà a livello mondiale.

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Tenet, il nuovo film di Christopher Nolandopo le prime immagini di ieriTenet vede protagonista John David Washington insieme a Robert Pattinson Elizabeth Debicki.

Con Tenet, i fan stanno pensando che la fine di Inception è stata reale, non si sia trattato di un sogno, e che ora vedremo la storia di quei bambini, espandendo così l’universo di Inception, consentendo anche l’esplorazione di nuovi temi e nuove storie. Come ipotizzato da The Hollywood Reporter, Tenet potrebbe rivelare che la tecnologia dei sogni sviluppata per i militari in Inception è andata ancora oltre, o è stata sviluppata in qualcosa di ancora più pericoloso, questa volta permettendo alle missioni di spionaggio di non funzionare nel regno dei sogni ma di attraversare tempo.

Forse gli eventi di Inception hanno avuto conseguenze terribili e impreviste, portando la prossima generazione a dover affrontare proprio quei cambiamenti.

È possibile, anzi probabile, che Tenet sia completamente scollegato da Inception. Una delle cose che rende così affascinante il film del 2012 è il finale ambiguo, dato che i fan possono decidere da soli se il ritorno a casa di Dom nella sua famiglia è reale o è un sogno. Se Tenet fosse davvero un sequel di Inception, potrebbe risolvere questa ambiguità. Ma per ora si tratta solo di congetture.

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Protagonisti di Tenet oltre ai già citati Robert Pattinson e John David Washington ci sono anche Elizabeth Debicki, Michael Caine, Kenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson e Clémence Poésy. Il film, il primo lungometraggio di Nolan dal 2017, anno di Dunkirk, viene descritto come un’epica storia action che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale. Il regista ha scritto la sceneggiatura da un’idea originale e le riprese in sette paesi sono ora in corso.

Il film, il primo lungometraggio di Nolan dal 2017, anno di Dunkirk, viene descritto come un’epica storia action che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale. Il regista ha scritto la sceneggiatura da un’idea originale e le riprese in sette paesi sono ora in corso. Lo studio ha già fissato la data di uscita per il 17 luglio 2020. Nolan ed Emma Thomas producono, con Thomas Hayslip produttore esecutivo. Il team di Tenet include il direttore della fotografia di Dunkirk Hoyte van Hoytema (girato in un mix di Imax e 70mm) e la montatrice Jennifer Lame, lo scenografo Nathan Crowley, il costumista Jeffrey Kurland e il supervisore del VFX Andrew Jackson.

The Great: nuovo teaser

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The Great: nuovo teaser

Hulu ha diffuso il nuovo teaser trailer di The Great, l’attesa nuova serie originale Hulu The Great, un dramma comico, satirico sull’ascesa di Caterina la Grande da un estraneo alla monarca regnante da più tempo nella storia della Russia.

https://youtu.be/CWaJ6pzrV5U

The Great è creato e scritto da Tony McNamara che ne è anche il produttore esecutivo, gli altri produttori esecutivi sono Marian Macgowan, Josh Kesselman e Ron West della Thruline, Brittany Kahan Ward della Echo Lake, Doug Mankoff e Andrew Spaulding, Elle Fanning, Mark Winemaker e Matt Shakman. Il progetto è prodotto dalla Civic Center Media in associazione con MRC Television.

STARZPLAY, il servizio di streaming premium di Starz, ha annunciato oggi che ha firmato un accordo di licenza con ViacomCBS Global Distribution Group per MRC Television’s attesissima serie “The Great nel Regno Unito, Repubblica d’Irlanda,  Germania, Austria, Spagna, Francia, Italia, Svizzera, Belgio, Olanda, Lussemburgo, e l’America Latina. La nuova serie andrà in onda nell’estate 2020.

The Great ha tutto quello che STARZPLAY cerca di offrire al nostro pubblico a livello mondiale, pubblico che da noi si aspetta solo contenuti premium,” ha affermato Superna Kalle, EVP, Starz International Digital Networks. “Un premiato sceneggiatore, un cast di grande talento, e. dulcis in fundo, una storia di grande intrattenimento molto divertente e, al tempo stesso, toccante. Siamo molto orgogliosi di aggiungere ‘The Great’ to our content offering.”

The Great: la trama e il cast

Con solo fatti storici occasionali la serie è interpretata da Elle Fanning, Nicholas Hoult, Phoebe Fox, Adam Godley, Gwilym Lee, Charity Wakefield, Douglas Hodge, Sacha Dhawan, Sebastian de Souza, Bayo Gbadamosi e Belinda Bromilow.

 

Ben Affleck si allena con il costume in un video dal backstage di BvS

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Il regista Zack Snyder continua a diffondere materiale inedito proveniente dal set di Batman v Superman: Dawn of Justice, il cinecomic DC uscito nelle sale nel 2016. Mentre i fan continuano a chiedersi se la #SnyderCut di Justice League verrà mai rilasciata ufficialmente, il regista ha condiviso su VERO un nuovo video registrato durante le riprese del blockbuster che ha visto protagonisti Henry Cavill e Ben Affleck.

Il video in questione ci mostra proprio Ben Affleck mentre si allena con il costume del Crociato di Gotham. Di recente l’attore si era dichiarato a sostegno della #SnyderCut, rivelando:

“Non ne sapevo nulla, in realtà. Zack mi ha detto: ‘Hey, si sta muovendo qualcosa’. E allora io gli ho detto: ‘Zack, ti voglio bene e ti supporto. Di qualsiasi cosa si tratti, sono pronto ad aiutarti’. All’epoca delle riprese di Justice League, Zack ha dovuto affrontare una tragedia familiare. Molto spesso, quando ti ritrovi a lavorare con due registi, è come avere il corpo di una mucca e la testa di un cavallo… e questo nel bene e nel male. Penso che la versione del film di Zack debba essere resa disponibile.”

Potete vedere il video dal backstage cliccando sull’immagine di seguito:

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Nelle ultime settimane sono emersi ulteriori dettagli circa la lavorazione “travagliata” di Justice League, con Snyder che ha spiegato che i cambiamenti apportati in itinere sono stati causati da varie interferenze con lo studio:

“Partivamo con l’idea che una minoranza di persone non aveva amato Batman v Superman, e questo ha avuto un effetto anche sul film successivo. La mia versione originale del film, che avevo scritto insieme a Chris Terrio, non è mai stata girata. L’idea reale, difficile, e spaventosa, non è mai stata realizzata per le paure dello studio, e io e miei collaboratori eravamo insicuri proprio a causa della reazione scatenata da Batman v Superman […]

Sarebbe stata una lunga storia da raccontaresaremmo finiti in un futuro a distanza dove Darkseid conquistava la Terra e dove Superman cedeva all’equazione dell’anti vita. Alcuni membri della Justice League sopravvivevano in quel mondo combattendo, Batman rompeva il suo patto con Cyborg e Flash tornava indietro nel tempo per dire qualcosa a Bruce…

Black Widow: un personaggio del film collegato a The Avengers

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Black Widow: un personaggio del film collegato a The Avengers

È stata rivelata l’identità del personaggio che l’attore Ray Winstone (La leggenda di Beowulf) interpreterà in Black Widow, l’attesissimo cinecomic Marvel dedicato al personaggio di Vedova Nera, interpretato da Scarlett Johansson. A quanto pare, il personaggio in questione è direttamente collegato con The Avengers, la prima avventura dei Vendicatori nel MCU uscita al cinema nel 2012.

La storia raccontata in Black Widow sarà ambientata tra gli eventi di Captain America: Civil War e quelli di Avengers: Infinity War. Nat è in fuga dopo aver infranto gli Accordi di Sokovia: ciò permetterà al film di introdurre i personaggi di Yelena Belova (Florence Pugh), Red Guardian (David Harbour) e Iron Maiden (Rachel Weisz), che uniranno che forze con Nat per cercare di abbattere una volta per tutte la Stanza Rossa. Adesso, sappiamo che questa missione coinvolgerà un personaggio già menzionato nel film di Joss Whedon. 

L’ultimo numero di Empire Magazine dedicato al film, rivela infatti – come portato alla luce da Marvel Studios News – che Ray Winstone avrà il ruolo di Dreykov, il capo della Stanza Rossa. Anche se si tratta di un personaggio del MCU che non abbiamo mai visto prima, in realtà è stato menzionato in The Avengers da Loki (Tom Hiddleston), quando il Dio dell’Inganno si riferisce a Nat come alla “figlia di Dreykov”.

Se Dreykov sia il padre naturale di Natasha o semplicemente il mentore che l’ha cresciuta ed allenata, questo lo scopriremo soltanto quando il film arriverà nelle sale. Ricordiamo che, a causa dell’emergenza Coronavirus, la pellicola è stata posticipata a data da definirsi (sarebbe dovuta arrivare al cinema in Italia il 29 aprile e in America il 1 maggio).

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La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh, e Rachel Weisz.

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Star Wars IX: il trailer onesto evidenzia i buchi nella trama

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Star Wars IX: il trailer onesto evidenzia i buchi nella trama

È arrivato online il trailer onesto di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, il capitolo finale della Saga degli Skywalker che, come ormai ben sappiamo, è stato accolto in maniera contrastante tanto dalla critica quanto dal pubblico. Per quanto gli effetti visivi straordinari e il ritmo incalzante e frenetico del film siano stati apprezzati, al tempo stesso i più non hanno gradito l’incoerenza del film tanto a livello narrativo quanto a livello tematico.

In effetti, è stato grazie al romanzo basato sul film, uscito negli Stati Uniti lo scorso 17 marzo, che molti dei buchi nella trama del film hanno trovato una spiegazione logica, come ad esempio il ritorno di Palpatine. Adesso, il trailer onesto del film realizzato da Screen Junkies mette in evidenza proprio la fragilità della struttura narrativa del film, anche in relazione ai drastici cambi di rotta – soprattutto in termini di tono – del precedente Gli Ultimi Jedi diretto da Rian Johnson.

Potete vedere l’esilarante trailer onesto di seguito:

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Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam DriverDaisy RidleyJohn Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

Hellboy: per David Harbour, il flop è colpa dei fan di Del Toro

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Hellboy: per David Harbour, il flop è colpa dei fan di Del Toro

David Harbour sostiene che il vero motivo dietro al flop del reboot di Hellboy uscito nelle sale lo scorso anno siano i fan di Guillermo del Toro, regista di ben due film basati sul personaggio dei fumetti creato da Mike Mignola, usciti rispettivamente nel 2004 e nel 2008. Nonostante l’entusiasmo iniziale per il ritorno di Red sul grande schermo, il reboot è stato accolto negativamente tanto dalla critica quanto dal pubblico, soprattutto a causa dell’inconsistenza della storia e di un cattivo sviluppo dei personaggi.

Adesso, in occasione di una diretta su Instagram, è stato lo stesso David Harbour a spiegare che i fan di Del Toro avevano reagito male alla notizia di un reboot ancor prima che il film arrivasse nelle sale. Nonostante l’attore abbia più volte sottolineato che è giusto che le persone sentano e provano cose differenti in merito ad un determinato film, la sua delusione in merito alla faccenda era decisamente palese. Queste le sue dichiarazioni complete:

“Penso che sia fallito in partenza, prima ancora che iniziassimo a girare, perché il pubblico non voleva che facessimo il film. Guillermo del Toro e Ron Perlman hanno dato vita a qualcosa di iconico che pensavamo potesse essere reinventata, ma la voce del popolo di internet continuava a non volerne sapere. Penso che abbiamo girato un film divertente… sicuramente con dei problemi, ma divertente. Semplicemente, le persone erano contrarie al film dall’inizio. Ho imparato molte cose da quest’esperienza.”

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Uscito nelle sale l’11 aprile 2019, Hellboy è il nuovo adattamento del fumetto di Mike Mignola che ha come protagonista David Harbour nei panni di Big Red.

Dietro la macchina da presa, Neil Marshall, regista rivelazione per l’horror The Descent – Discesa nelle tenebre, che dirige David Harbour (star della serie Stranger Thingsal cinema con I segreti di Brokeback Mountain e La guerra dei mondi) nei panni del semi-demone che protegge la Terra dalle creature soprannaturali che la minacciano, come la Regina di Sangue, interpretata dalla bellissima Milla Jovovich (la saga Resident EvilZoolander 2). Completano il cast Ian McShane (John Wick 1, 2), Sasha Lane (American Honey) e Daniel Dae Kim (The Divergent Series: Allegiant).

Hellboy è tornato ed è più indemoniato che mai nel reboot della saga tratta dai fumetti cult di Mike Mignola. Il leggendario supereroe demoniaco, detective del BPRD (Bureau for Paranormal Research and Defense) che protegge la Terra dalle creature sovrannaturali che la minacciano, è chiamato in Inghilterra per combattere tre giganti infuriati. Qui scoprirà le sue origini e dovrà vedersela con Nimue, la Regina di Sangue, un’antica strega resuscitata dal passato e assetata di vendetta contro l’umanità. Hellboy dovrà cercare di fermare Nimue con ogni mezzo, in un epico scontro per scongiurare la fine del mondo.

Fonte: ScreenRant

Wonder Woman 1984: posticipata di due mesi l’uscita

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Wonder Woman 1984: posticipata di due mesi l’uscita

Alla fine, anche Wonder Woman 1984 ha dovuto “arrendersi” all’emergenza Coronavirus e posticipare la sua data di uscita. Come riportato da Variety, infatti, il sequel diretto da Patty Jenkins e interpretato da Gal Gadot non arriverà più nelle sale il prossimo 6 giugno, ma bensì il 14 agosto. L’uscita è stata rimandata di due mesi: nulla di particolarmente eclatante, se consideriamo il rinvio di titoli quali No Time to Die (7 mesi) e Fast & Furious 9 (1 anno).

In seguito all’annuncio della nuova data di uscita del film, la regista Patty Jenkins ha voluto rassicurare i fan, specificando che il film è ancora destinato alle sale cinematografiche, e che non verrà rilasciato direttamente in streaming: “Abbiamo fatto Wonder Woman 1984 per il grande schermo e credo nel potere del cinema”, ha scritto la regista su Twitter. “In questo momento terribile, dove i proprietari delle sale che combattono sono davvero tanti, sia felici di poter posticipare il nostro film al 14 agosto 2020 nei cinema più vicini a voi, e pregare che arrivino al più presto tempi migliori.”

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Vi ricordiamo che Wonder Woman 1984 uscirà il 14 agosto 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

“Il film racconterà un lasso di tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi. Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le corde del cuore.“ 

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L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal.

Harry Potter e il calice di Fuoco: gli errori di continuity nel film

A partire dal quarto adattamento, Harry Potter e il calice di Fuoco, i film della saga magica targata Warner Bros si sono fatti più “adulti” ma anche, per molti versi e a causa delle trame che si stratificavano sempre più, più approssimativi.

Mentre le storie della Rowling si arricchivano di personaggi e trame, i film, per ragioni comprensibili e impliciti in ogni adattamento, si semplificavano, cercando di mandare avanti soltanto la parte centrale della storia, nella maniera più coerente possibile.

Tuttavia, in Harry Potter e il Calice di Fuoco è capitato che alcune cose sfuggissero di mano, e così, alla fine, il film presenta delle incongruenze e degli errori di continuity. Ecco quali sono:

L’asciugamano che rimbalza

Quando Harry esce dal lago dopo la Seconda Prova, Hermione gli corre incontro e gli mette il proprio asciugamano sulle spalle. Sembrerebbe una mossa altruista, ma nella ripresa successiva sembra averglielo tolto rubato subito.

Forse ha avuto freddo lei stessa? Ma nell’inquadratura successiva, torna a riavvolgerlo nell’asciugamano! Il regista ovviamente ha dimenticato di mantenere la continuità tra queste brevi sequenze, e questo non indica per forza un errore grave ma un po’ di distrazione da parte della segretaria di edizione, senza dubbio.

Harry non è bravo a proteggere Sirius

A causa del fatto che la maggior parte del Paese pensa che sia un assassino squilibrato che è appena fuggito dalla prigione più sicura del mondo, Sirius Black è scappato in groppa a Fierobecco alla fine di Harry Potter e il prigioniero di Azkaban. Per assicurarsi che nessuno possa scoprire dove si trova o cosa sta facendo, Sirius sta usando vari nomi in codice.

A Harry però questo non sembra importare e, quando scrive al suo padrino, si rivolge a lui proprio con il suo vero nome, ovvero “Sirius”, in bella vista sulla busta. Anche nel mondo dei maghi non ci sono molte persone che si chiamano Sirius, eppure Harry dovrebbe fare più attenzione!

E Sirius non sa leggere le sue lettere

Anche se non vediamo molto il personaggio interpretato da Gary Oldman in questo film, lo vediamo in un camino e sentiamo la sua voce. Nella scena, Harry sta leggendo una lettera di Sirius, e lo spettatore sente la voce dell’uomo che pronuncia le stesse parole che sono scritte nella lettera.

Tuttavia, nel PS della lettera c’è scritto (si vede a schermo) “a proposito, l’uccello morde”, ma la voce di Sirius che ci “racconta” la lettera ripete soltanto: “P.S. l’uccello morde”. L’incongruenza è mantenuta anche nel doppiaggio italiano. Non sarebbe stato più corretto fornire a Goldman lo stesso testo che Daniel Radcliffe tiene in mano nella scena?

Neville si può teletrasportare?

L’abbiamo visto alcune volte nel mondo di Harry Potter, quindi sappiamo che le lunghe tavole della Sala Grande possono fare grandi cose. Quando gli studenti si preparano al banchetto ad inizio film, vediamo Neville seduto accanto a Hermione.

Pochi istanti dopo però, è dall’altra parte del tavolo, accanto a Dean. Si potrebbe tranquillamente dire che Neville si è alzato e si è mosso, ma data la lunghezza del tavolo, gli ci sarebbe voluto del tempo per passare dall’altro lato, accanto al compagno di dormitorio! Sembra molto più plausibile che qualcuno non sia stato troppo attento nella disposizione dei ragazzi!

E anche la McGranitt può farlo?

Ci sono due momenti in Harry Potter e il calice di fuoco in cui la McGranitt sembra eseguire una magia che non sa nemmeno di essere in grado di fare. In primo luogo, quando, nel corso della Prima Prova, gli insegnanti cadono per evitare il drago, vengono mostrati lei e Piton che si rimettono in piedi, ma poi l’inquadratura cambia e i due vengono ugualmente mostrati mentre si rimettono in piedi!

Più avanti nel film, la vediamo confortare Harry, mentre gli tiene una mano sulla spalla. La scena successiva la mostra in un posto completamente diverso, in piedi accanto a Piton. Sembra chiaro a questo punto che la professoressa di Trasfigurazioni abbia trovato il modo di teletrasportarsi all’interno di Hogwarts!

Qualcuno pensa ancora di essere al terzo anno…

Come sappiamo, il professor Lupin decide che era meglio lasciare Hogwarts e la cattedra di Difesa contro le arti oscure quando i genitori degli studenti cominciano a sapere che è un lupo mannaro. Pertanto, Malocchio Moody ottiene la cattedra e non vediamo Lupin per un po’, nella saga. Per qualche motivo, però, in una scena del film si sente chiaramente una comparsa che dice: “Ho il professor Lupin, dopo” facendo riferimento alla lezione successiva!

Questa è una delle comparse più pigre dell’intera storia del cinema! Chiunque le avesse detto di pronunciare quella battuta, avrebbe dovuto controllare e sapere che si trattava di una cosa assolutamente contro la continuity del film!

Un drago fuggito non sembra essere un problema

Quando il drago fugge dalle sue catene, tutti hanno giustamente paura. Ma in realtà non sembra essere un vero e proprio problema. Tutti gli insegnanti sembrano preoccupati, ma non c’è un gruppo di addestratori di draghi a portata di mano per arginare una qualsiasi crisi o per porre rimedio a qualcosa che va storto.

Tutti i campioni, chi meglio e chi peggio, riescono ad affrontare il loro drago. L’Ungaro Spinato che si trova ad affrontare Harry finisce nel lago. Tuttavia, nessuno ha davvero visto che ciò accade e si potrebbe pensare che sarebbe necessario un accertamento per capire come sta l’animale e anche che fine ha fatto, data la sua pericolosità!

Nessuno sa dove guardare

Visto che non esistono cavalli volanti giganti che spingono carrozze magiche attraverso il cielo nella vita reale, la carrozza Beauxbatons ha dovuto essere ricostruita in cielo con gli effetti visivi. Per questo motivo, nessuno tra la folla di studenti sa davvero dove guardare nel momento in cui appare la carrozza stessa nel film (le comparse non la vedono, probabilmente hanno solo indicazioni vaghe).

Ci sono alcuni ragazzi che guardano verso il cielo (probabilmente come gli è stato detto), alcuni, invece, guardano verso il basso (dove ci sono esattamente zero cavalli magici) e altri addirittura guardano in macchina!

Un uomo morto non può fare niente “volontariamente”

Quando Peter Minus sta preparando la pozione che può riportare in vita Voldemort, prende un osso dalla tomba del padre di Tom Riddle e dice: “Osso del padre, dato involontariamente”.

La parola esatta, come nel libro e nei sottotitoli stranieri del film, dovrebbe essere “inconsapevole”. Non ha molto senso che si sia scelto di cambiare la frase del libro, perché una persona morta non può fare “volontariamente” nulla. L’idea di fare qualcosa “inconsapevolmente” ha molto più senso e rimuove la ripetitività accidentale della frase successiva necessaria all’incantesimo: “volontariamente sacrificata”.

Barty Crouch deve prendere una pozione molto forte

Sia ne La Camera dei Segreti che ne I Doni della Morte Parte 1 vediamo Harry, Ron ed Hermione sotto l’influenza della pozione Polisucco. Allo stesso modo, ne I Doni della Morte Parte 1 vediamo una varietà di personaggi trasformarsi in Harry usando la stessa pozione., e tutti mantengono la propria voce.

Barty Crouch è in grado di trasformarsi in Malocchio Moody sia nel corpo che nella voce. È una formula avanzata della Polisucco quella che prende lui? Probabilmente è dovuto al fatto che sentire la voce di David Tennant uscire dalla bocca di Brendon Gleeson sarebbe stato strano, e avrebbe bruciato il colpo di scena del film!

Spawn: 5 motivi per cui abbiamo bisogno del reboot

Spawn: 5 motivi per cui abbiamo bisogno del reboot

Todd McFarlane è noto ai più per The Amazing Spider-Man, ma in realtà è stato grazie  a Spawn che è riuscito a diventare uno degli autori di maggior successo dell’industria del fumetto. Il personaggio era già arrivato sul grande schermo nell’estate del 1997.

È da tempo ormai che si parla del nuovo adattamento cinematografico delle avventure del celebre personaggio, in cui McFarlane sarà coinvolto in prima persona, tanto in qualità di sceneggiatore quanto in qualità di regista.

Ecco 5 motivi per cui abbiamo davvero bisogno, adesso, di un reboot di Spawn, che purtroppo non ha ancora ricevuto alcun via libera ufficiale: McFarlane, infatti, non è ancora riuscito a trovare una distribuzione. Aspettare ancora, potrebbe rivelarsi un errore fatale…

Il rating

I fumetti e la serie animata di Spawn sono sempre stati dedicati ad un pubblico “adulto”. Considerato il momento storico attuale, in cui i cinecomic R-Rated sono stati ampiamente rivalutati (si pensi, ad esempio, al grande successo di Joker), un film su Spawn vietato ai minori non sembrerebbe più un’impresa tanto rischiosa come accaduto con il primo adattamento del 1997. Più volte McFarlane ha lasciato intendere che il suo film sarà vietato ai minori e che non deluderà le aspettative dei fan (come accaduto, invece, con il PG-13 imposto a Venom). Ci aspettiamo, dunque, una trasposizione cinematografica molto fedele al materiale originale…

Il coinvolgimento diretto di McFarlane

Anche se non è ancora ufficiale, McFarlane ha lasciato più volte intendere che sarà sia regista che sceneggiatore del nuovo Spawn, etichettando il film come progetto nato sulla scia della passione. Il lavoro di McFarlane sui fumetti è sempre stato ottimo: nessuno conosce il personaggio in modo approfondito come lui. Inoltre, più volte lo stesso ha sottolineato come il reboot sarà fedele ai fumetti e diverso da pellicole come Logan e Deadpool. Inutile dire che i fan sono più che soddisfatti del diretto coinvolgimento di McFarlane.

La Blumhouse coinvolta nella produzione

La Blumhouse Productions di Jason Blum è nota per aver realizzato alcuni horror di grande successo come Paranormal Activity, Insidious, The Purge, Sinister e Ouija. In seguito all’attenzione ricevuta da Scappa – Get Out, lo studio è stato coinvolto anche in diversi progetti “più insoliti” per i suoi standard, come Blackkklansman, Upgrade e The Invisible Man. Il coinvolgimento di Blumhouse in Spawn non può che far ben sperare. Purtroppo, però, non sappiamo in via ufficiale se la casa di produzione sia ancora collegata o meno al progetto. Più volte McFarlane ha specificato che sarà disposto a prendere le distanze Blumhouse se imporranno troppi cambiamenti alla sua sceneggiatura…

Il successo della serie animata

Quando Spawn è andato in onda per la prima volta sulla HBO, nessuno si aspettava che un racconto d’animazione destinato al piccolo schermo potesse contenere dei toni così oscuri. Ciononostante, la serie animata – trasmessa dal 1997 al 1999, per un totale di 18 episodi suddivisi in tre stagioni – divenne un successo e non fece altro che accrescere la commerciabilità sul larga scala della creatura infernale creata da McFarlane. Nella serie, Spawn era doppiato dall’attore e doppiatore americano Keith David, noto soprattutto per aver prestato il suo talento vocale a personaggi di documentari, cartoni animati e videogiochi. Chissà se avremo un suo cameo nel reboot…  

Fare “ammenda” del film del 1997…

È chiaramente necessario un riavvio di Spawn per provare a cancellare dalla memoria collettiva il film del 1997. Lo stesso attore protagonista, Michael Jai White, ha più volte dichiarato di provare imbarazzo per quel film, mentre la critica ne ha sempre giudicato male gli effetti speciali datati e i dialoghi al limite del volgare. Come accennato in precedenza, un personaggio iconico come Spawn merita un degno trattamento cinematografico. Con l’attuale tecnologia e il coinvolgimento di McFarlane, il panorama di oggi sembra essere lo scenario migliore per rilanciare il personaggio sul grande schermo, deliziando per i fan sfegatati e provando a fare leva anche sui neofiti. In tutto ciò, Greg Nicotero (famoso per The Walking Dead) è stato coinvolto nel progetto in qualità di truccatore.

Fonte: ScreenRant

James Pickens Jr: 10 cose che non sai sull’attore

James Pickens Jr: 10 cose che non sai sull’attore

Celebre attore televisivo, James Pickens Jr. vanta una lunga carriera composta da alcuni tra i più celebri titoli della televisione. Non gli mancano però anche importanti collaborazioni con noti registi e attori di cinema, e così facendo Pickens Jr. ha potuto affermarsi presso un più ampio pubblico con le proprie doti.

Ecco 10 cose che non sai di James Pickens Jr.

Parte delle cose che non sai sull’attore

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James Pickens Jr.: i suoi film e le serie TV

10. È noto per i suoi ruoli televisivi. L’attore inizia la sua carriera in televisione, raggiungendo una prima notorietà grazie alla serie Beverly Hills, 90210 (1991-1992), per poi prendere parte negli anni seguenti ad alcuni episodi di varie serie TV. Sul finire degli anni ’90 ottiene ruoli di rilievo in Troppi in famiglia (1996-1997), Brooklyn South (1997-1998), Da un giorno all’altro (1998-2000), The Practice – Professione avvocati (1997-2000) e X-Files (1998-2018). Successivamente ottiene ruoli in Philly (2001-2002), Pappa e ciccia (1990-2018), dove recita accanto all’attore John Goodman, e The Conners (2018-2019). La sua fama d’interprete è però dovuta al ruolo del dottor Richard Webber nella serie Grey’s Anatomy (2005-2020), per cui ha recitato in 362 episodi.

9. Ha recitato per il cinema. Nel corso degli anni l’attore non ha mancato di compiere incursioni cinematografiche, facendosi ad esempio notare in film come Sleepers (1996), con Brad Pitt, Billy Crudup e Robert De Niro. Successivamente recita in L’agguato – Ghosts for the Past (1996), Benvenuta in Paradiso (1998), Sfera (1999), Traffic (2000), con gli attori Benicio del Toro e Don Cheadle, Rimbalzi d’amore (2010) e 42 – La vera storia di una leggenda americana (2013), con Harrison Ford.

James Pickens Jr. è su Instagram

8. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 1,1 milioni di persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago, ma molto presenti sono anche sue foto ad aventi di gala, in compagnia di amici o altre celebrità. Non mancano infine anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

James Pickens Jr.: chi è sua moglie

7. È sposato da molti anni. Nel 1984 l’attore sposa la cantante Gina Taylor, con cui aveva intrapreso una relazione negli anni precedenti. La Taylor è nota in particolare per essere stata membro del gruppo Musique, composto da cinque cantanti e appartenente al genere della disco music. La coppia si è sempre dimostrata particolarmente attenta a non condividere dettagli personali con i media e la stampa.

6. Hanno avuto due figli. Tra i pochi annunci pubblici fatti dalla coppia vi sono quelli relativi alla nascita dei due figli, Carl Tharps e Gavyn Pickens. Entrambi i figli hanno poi inseguito una carriera nel mondo dello spettacolo. Tharps, ad esempio, ha negli anni costruito una propria notorietà nell’ambito della musica hip-hop.

Parte delle cose che non sai sull’attore

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James Pickens Jr. in Grey’s Anatomy

5. È tra i pochi membri del cast a non aver ricevuto nomination ad importanti premi. Nonostante sia da sempre membro del cast principale e ricopra un personaggio apprezzato dal pubblico, l’attore è uno dei pochissimi a non aver mai ricevuto una nomination per premi come i SAG, Golden Globe o Emmy Awards.

4. È presente sin dalla prima stagione. L’attore è uno dei tre interpreti rimasti ancora oggi in attivo nella serie ad essere stati presenti sin dalla prima stagione. Ciò ha infatti portato l’attore a recitare il suo personaggio per un arco di quindici anni ed un totale di oltre trecento episodi.

3. Non sa cosa gli riserverà il futuro. Un evento inaspettato coglie di sorpresa i fan del personaggio interpretato dall’attore. Al termine della quindicesima stagione questi viene infatti licenziato dall’ospedale in cui lavora da sempre. Ciò rappresenta una grande sfida per l’attore, curioso di sapere quali risvolti prenderà ora il suo personaggio nel futuro.

James Pickens Jr. in X-Files

2. Ha recitato nella celebre serie di fantascienza. L’attore è noto anche per aver interpretato il ruolo di Alvin Kersh nella serie X-Files, comparendo in un totale di 21 episodi in un arco temporale che va dal 1998 al 2018. Il personaggio, vicedirettore dell’FBI, era inizialmente previsto come guest soltanto per alcuni episodi, ma dato il grande favore di pubblico è stato promosso a membro del cast principale.

James Pickens Jr.: età e altezza

1. James Pickens Jr. è nato a Cleveland, in Ohio, Stati Uniti, il 26 ottobre 1954. L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Valerio Aprea: 10 cose che non sai sull’attore

Valerio Aprea: 10 cose che non sai sull’attore

Rinomato attore italiano, Valerio Aprea si è distinto negli anni per aver interpretato ruoli di rilievo in celebri film italiani. Con il tempo, ha così potuto affermarsi presso un pubblico sempre più ampio, ottenendo anche le lodi della critica.

Ecco 10 cose che non sai di Valerio Aprea.

Parte delle cose che non sai sull’attore

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Valerio Aprea: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 1998 con il film Piccole anime, per poi recitare in Eccomi qua (2003), Non prendere impegni stasera (2006), Ho voglia di te (2007), Diciotto anni dopo (2010) e Nessuno mi può giudicare (2011), con Paola Cortellesi e Raoul Bova. Ottenuta maggior notorietà, l’attore si è poi ulteriormente affermato grazie a noti titoli come Boris – Il film (2011), Viva l’Italia (2012), con Alessandro Gassmann, e la trilogia Smetto quando voglio (2014), Smetto quando voglio – Masterclass (2017) e Smetto quando voglio – Ad honorem (2017), dove recita accanto agli attori Edoardo Leo, Valeria Solarino, Paolo Calabresi, Stefano Fresi, Pietro Sermonti e Neri Marcorè. Negli ultimi anni ha invece recitato in La profezia dell’armadillo (2018), La prima pietra (2018) e Figli (2020).

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Alla carriera cinematografica Aprea ha sempre alternato anche quella televisiva. È infatti nota la sua partecipazione a serie come Ho sposato un calciatore (2005), Il maresciallo Rocca (2005), Buttafuori (2006) e Boris (2007-2010), dove ha ricoperto il ruolo di uno degli sceneggiatori della fiction fittizia. Ha poi recitato anche in Tutti pazzi per amore 2 (2010) e Dov’è Mario? (2016).

8. Ha ottenuto una nomination ad un importante premio. Per il ruolo di Mattia Argeri, latinista ridottosi a fare il benzinaio, Aprea ottiene la nomination come miglior attore non protagonista al premio David Di Donatello. Pur non riportando la vittoria, ha modo di ottenere maggior visibilità, aprendo nuove porte per la sua carriera.

Valerio Aprea è su Twitter

7. Ha un account sul social network. L’attore è presente su Twitter, dove attualmente possiede 8.230 follower. Qui l’attore è solito condividere informazioni sui suoi progetti da interprete, ma anche diverse curiosità nonché pensieri personali sulla società o sulle ultime notizie d’attualità.

Valerio Aprea: la sua vita privata

6. È molto riservato. Pur disponendo di alcuni profili social, l’attore non ha mai permesso che la sua vita privata finisse in mostra su questi. Negli anni si è infatti dimostrato particolarmente riservato, a tal punto che non è dato sapere se abbia una fidanzata o una moglie.

Parte delle cose che non sai sull’attore

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Valerio Aprea in Smetto quando voglio

5. Ha sostenuto diversi provini. Presentatosi ai casting per il film Smetto quando voglio, l’attore ha inizialmente sostenuto il provino per il ruolo di Andrea De Sanctis, e in seguito per quello di Giorgio Sironi. Il regista desiderava infatti capire quale attore fosse più adatto a quale ruolo, facendoli così provare per tutti. Ad Aprea assegno infine il ruolo di Mattia Argeri.

4. È entusiasta del progetto. Nel leggere la sceneggiatura del film, l’attore ha dichiarato di essere rimasto particolarmente sorpreso. Stando alle sue parole, è raro trovare progetti così innovativi e ben pensati oggi giorno, ed è per questo che ha fatto di tutto pur di riuscire a prendervi parte.

Valerio Aprea in La profezia dell’armadillo

3. È la voce dell’animale del titolo. Nel film ispirato all’omonima graphic novel, l’attore dà voce al personaggio dell’Armadillo, che si rivela essere la coscienza del giovane protagonista. Questi lo supporta nei momenti più difficili, ma non manca di rivelare anche un carattere indolente e menefreghista, distaccandosi dalla classica figura del mentore.

Valerio Aprea e Ad Alta voce

2. Fa parte dell’iniziativa Rai. Sul sito di Rai Play Radio, l’attore è presente tra gli attori che hanno prestato la propria voce per leggere alcuni racconti o libri, ascoltabili gratuitamente online. Ciò rientra nel programma Ad alta voce, dove Aprea ha letto alcuni racconti di Alberto Moravia o Guida galattica per gli autostoppisti.

Valerio Aprea: età e altezza

1. Valerio Aprea è nato a Roma, Italia, l’11 aprile 1968. L’attore è alto complessivamente 172 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Edgar Wright e i consigli su come aiutare il cinema in tempi di Covid-19

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Edgar Wright è intervenuto sulla recente situazione dell’industria cinematografica a causa della pandemia di Coronavirus, dando a tutti gli appassionati di cinema dei consigli per cercare di far sopravvivere l’esperienza della sala cinematografica.

In un articolo scritto per Empire, Wright ha ricordato a tutti quanto sia speciale l’esperienza di guardare un film al cinema, sul grande schermo: “Vivere un film significa alzare il mio c**o dal divano, andare al cinema, sedermi con amici o con sconosciuti”. Il regista ha osservato che una ripresa delle sale dopo i recenti avvenimenti potrebbe essere “più dura del previsto”, ed ecco perché ha dato alcuni suggerimenti su come “un fan della settima arte” possa dare il suo contribuito per provare, nel suo piccolo, ad arginare i danni.

“Un modo per mostrare il proprio costante sostegno è quello di diventare membri del proprio cinema proferito. Dopo aver letto la mia lettera, acquista un abbonamento per te o per una persona a te cara. Compra delle carte regalo. Dona a chi puoi e quanto puoi. Se puoi permettertelo, considera di non chiedere il rimborso del tuo abbonamento illiminato”, ha scritto Wright.

LEGGI ANCHE – Edgar Wright al lavoro sul documentario dedicato alla rock band Sparks

Poiché molte industrie – inclusa quella cinematografica – soffrono economicamente in seguito alle misure preventive varate dopo la pandemia di Coronavirus, il regista Christopher Nolan ha chiesto al Congresso degli Stati Uniti di stanziare dei fondi per le sale americane.

Ricordiamo che Edgar Wright è attualmente impegnato con la post-produzione del suo ultimo film, Last Night in Soho, un thriller che si ispira alle atmosfere di A Venezia… un dicembre rosso shocking di Nicolas Roeg e Repulsione di Roman Polanski.

Joel Edgerton: 10 cose che non sai sull’attore

Joel Edgerton: 10 cose che non sai sull’attore

Joel Edgerton non è soltanto uno dei più talentuosi interpreti della sua generazione, ma ha saputo distinguersi anche come regista, sceneggiatore e produttore. Personalità poliedrica, Edgerton ha in breve tempo avuto modo di collaborare con importanti registi e attori, imponendosi all’interno dell’industria come uno dei nomi di punta del momento.

Ecco 10 cose che non sai su Joel Edgerton.

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Joel Edgerton: i suoi film da regista e interprete

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 1996 con In corsa con il sole. Ottiene inizialmente parti in film come Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni (2002), King Arthur (2004), Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith (2005), Il respiro del diavolo (2007), Animal Kingdom (2010) e Warrior (2011), dove recita accanto a Tom Hardy. Il ruolo da co-protagonista in questo film gli permette di ottenere maggior popolarità, e di arrivare così a recitare in film come Zero Dark Thirty (2012), con Jessica Chastain, Il grande Gatsby (2013), con Leonardo DiCaprio, Life (2015), Regali da uno sconosciuto (2015), Black Mass – L’ultimo gangster (2015), con Johnny Depp, Loving (2016), con Ruth Negga, It Comes at Night (2017), Bright (2017), con Will Smith, Red Sparrow (2018), Boy Erased – Vite cancellate (2018), Il re (2019) e The Green Knight (2020).

9. Ha scritto e diretto alcuni film. Dopo essersi messo alla prova con alcuni cortometraggi, Edgerton debutta come regista con il film thriller Regali da uno sconosciuto (2015), di cui è anche sceneggiatore e interprete, condividendo la scena con l’attore Jason Bateman. Nel 2018 firma la regia del suo secondo lungometraggio, Boy Erased – Vite cancellate, dove dirige gli attori Lucas Hedges, Nicole Kidman e Russell Crowe. Tra gli altri film di cui Edgerton ha invece firmato la sola sceneggiatura si annoverano Jane Got a Gun (2016) e Il re (2019).

8. Ha ricevuto importanti riconoscimenti. Negli ultimi anni l’attore ha imposto su di sé le attenzioni della critica, che non ha mancato di riconoscerne il talento. Ottiene una prima importante candidatura come miglior regista di un’opera prima per Regali da uno sconosciuto al Directors Guild of America Award. Tra il 2016 e il 2017 ottiene invece importanti riconoscimenti per il suo ruolo da protagonista in Loving, venendo candidato ai Gotham Independent Film Awards, ai Critic’s Choice Movie Awards e ai Golden Globe.

Joel Edgerton è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram, dove attualmente possiede 133 mila follower. Qui l’attore è solito condividere prevalentemente immagini o video promozionali dei suoi progetti da interprete o da regista, ma non mancano anche foto tratte dagli eventi di gala a cui Edgerton ha preso parte.

Joel Edgerton: chi è la sua compagna

6. È attualmente impegnato in una relazione sentimentale. In diverse occasioni l’attore è stato visto spendere del tempo insieme a Christine Centenera, editor di Vogue. I due si sarebbero conosciuti nei primi mesi del 2019 tramite amici, intraprendendo una relazione. Particolarmente riservati, non sono soliti far coincidere la propria vita privata con quella professionale, ma anzi tengono ben separate le due cose.

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Joel Edgerton in Star Wars

5. Ha interpretato un noto ruolo. Nei film L’attacco dei cloni e La vendetta dei Sith, rispettivamente i capitoli II e III della saga di Star Wars, l’attore ha brevemente ricoperto il ruolo di Owen Lars, fratellastro di Anakin Skywalker e zio di Luke Skywalker. Il personaggio qui introdotto ricompare anche nel capitolo IV, Una nuova speranza, ma interpretato da un diverso attore.

Joel Edgerton dirige Boy Erased

4. Ha tratto il film da un romanzo. La seconda prova da regista di Edgerton, Boy Erased, è tratta dall’omonimo romanzo di Garrand Conley, il quale descrive la sua vicenda di omosessuale costretto a seguire una terapia di conversione, come imposto dai genitori. Edgerton ha affermato di essere rimasto folgorato dalla storia, la quale ha rappresentato l’occasione giusta per tornare dietro la macchina da presa.

3. Ha incontrato la persona a cui si ispira il suo personaggio. Nel film l’attore ricopre anche il ruolo di Victor Sykes, terapeuta incaricato della riconversione sessuale del giovane protagonista. Per prepararsi al ruolo, Edgerton ha incontrato la persona a cui si ispira il personaggio. Questi, anni dopo gli eventi raccontati nel libro e nel film, ha chiesto scusa per il dolore causato dalla terapia.

Joel Edgerton in Il Re

2. Ha immaginato una trasposizione più moderna. Nello scrivere la sceneggiatura di Il Re, ispirata all’opera Enrico V, di Shakespeare, Edgerton ha deciso di dar vita ad una trasposizione che rimanesse legata al periodo storico dell’opera, ma che sfoggiasse caratteristiche e temi più contemporanei. Merito anche dell’universalità del testo shakespeariano, il film risulta così essere una lucida riflessione sul potere e la corruzione che infonde in chi ne ha.

Joel Edgerton: età e altezza

1. Joel Edgerton è nato a Blacktown, in Australia, il 23 giugno 1974. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.

Fonte: IMDb

Rosamund Pike: 10 cose che non sai sull’attrice

Rosamund Pike: 10 cose che non sai sull’attrice

Dopo aver recitato in alcune popolari commedie, l’attrice Rosamund Pike ha visto la sua carriera conoscere nuovo splendore grazie al suo ruolo nel film L’amore bugiardo – Gone Girl, dove indossa le vesti di una spietata femme fatale. Da quel momento ha avuto modo di spaziare nei generi, sfoggiando doti da interprete che la rendono tra le più affascinanti della sua generazione.

Ecco 10 cose che non sai di Rosamund Pike.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

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Rosamund Pike: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in noti lungometraggi. L’attrice debutta al cinema con il film La morte può attendere (2002), facente parte della saga di 007. Successivamente partecipa a film di vario genere come Orgoglio e pregiudizio (2005), con Keira Knightley, Il caso Thomas Crawford (2007), An Education (2009), We Want Sex (2010), La versione di Barney (2010), con Paul Giamatti, La fine del mondo (2013), con Simon Pegg, e L’amore bugiardo – Gone Girl (2014), dove recita accanto a Ben Affleck e che le permette di ottenere grande popolarità. In seguito, è tra i protagonisti dei film A United Kingdom (2016), Hostiles (2017), con Christian Bale, A Private War (2018), The Informer – Tre secondi per sopravvivere (2019), con Joel Kinnaman, e Radioactive (2019).

9. Ha preso parte a produzioni televisive.  Dopo alcuni primi ruoli televisivi ricoperti nelle serie Wives and Daughters (1999) e Love in a Cold Climate (2001), l’attrice torna di recente a recitare in televisione per serie come State of Union (2019) e Archibald’s Next Big Thing (2019), mentre è doppiatrice nelle serie d’animazione Watership Down (2018), Moominvalley (2019) e Thunderbirds Are Go (2015-2020).

8. È stata nominata all’Oscar. Grazie al suo ruolo da protagonista nel film L’amore bugiardo – Gone Girl, l’attrice ottiene diversi importanti riconoscimenti da parte della critica. Viene infatti nominata come miglior attrice ai Critic’s Choice Movie Award, agli Screen Actors Guild Awards, ai Bafta Awards e ai Golden Globe. Arriva infine ad ottenere la prestigiosa nomination ai premi Oscar, grazie alla quale ha modo di consacrarsi come interprete.

Rosamund Pike: la sua vita privata

7. Ha avuto una relazione con un noto regista. Grazie al film Orgoglio e pregiudizio, l’attrice conosce il regista Joe Wright, con cui intraprende una relazione. Dopo alcuni anni, i due annunciano il fidanzamento ufficiale, affermando di essere prossimi alle nozze. Tuttavia, prima che questo possa avvenire la coppia annuncia la separazione, senza fornire ulteriori informazioni.

6. Ha un nuovo compagno.  Nel 2009 l’attrice rende nota la sua relazione con il matematico Robie Uniacke. La coppia avrà poi due figli, nati rispettivamente nel 2012 e nel 2014. Particolarmente riservati, i due hanno negli anni cercato di mantenere privata la propria vita sentimentale, e con l’assenza dell’attrice dai principali social network ciò è stato più facile.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

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Rosamund Pike in Gone Girl

5. È stata scelta per una sua qualità. Il regista David Fincher ha affermato di aver scelto la Pike per il ruolo da protagonista nel thriller L’amore bugiardo – Gone Girl, poiché dal suo viso risulta difficile stabilire la sua età, potendo così essere scambiata tanto per una ragazza quanto per una donna più matura. Aspetto di mistero che risultava perfetto per la parte.

4. Si è ispirata alle interpretazioni di note attrici. Per dar vita ad Amy Dunne, donna misteriosa, apparentemente fragile ma molto pericolosa, l’attrice ha dichiarato di essersi ispirata alle interpretazioni di Nicole Kidman nel film Da morire e di Sharon Stone in Basic Instinct.

Rosamund Pike in Orgoglio e pregiudizio

3. Per recitare nel film ha rinunciato ad un ruolo in una celebre saga. L’attrice è stata fin da subito la prima scelta per il ruolo di Jane in Orgoglio e pregiudizio. Accentandolo, la Pike rinunciò al ruolo della maligna giornalista Rita Skeeter nel film Harry Potter e il calice di fuoco.

2. Ha trascorso del tempo insieme alle altre protagoniste. Prima che iniziassero le riprese del film, l’attrice ha trascorso del tempo insieme alle altre co-protagoniste nella location scelta per essere casa Bennet. Qui hanno avuto modo di stringere un feeling l’una con l’altra, prendendo anche confidenza con gli spazi della casa.

Rosamund Pike: età e altezza

1. Rosamund Pike è nata a Londra, Inghilterra, il 27 gennaio 1979. L’attrice è alta complessivamente 174 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Morto Albert Uderzo, il papà di Asterix e Obelix

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Morto Albert Uderzo, il papà di Asterix e Obelix

È morto, all’età di 92 anni, il disegnatore e icona del fumetto Albert Uderzo, il papà di Asterix e Obelix (insieme a René Goscinny). Ad annunciare la scomparsa della mente dietro le esilaranti avventure dei due divertenti galli in lotta contro l’Impero Romano invasore è stata la famiglia all’agenzia AFP.

Nato da genitori italiani, aveva disegnato ben ventiquattro albi, dal 1959 al 1977 ed aveva ripreso a farlo, per altre otto volte, dopo la morte di Goscinny, dal 1980 fino a 2005.

I personaggi hanno influenzato anche il mondo del cinema, con ben 4 lungometraggi in live action, oltre agli innumerevoli adattamenti in animazione. Nelle versioni dal vivo, Edouard Baer e Gérard Depardieu hanno interpretato Asterix e Obelix.

Doc – Nelle tue mani: la miniserie con Luca Argentero

Doc – Nelle tue mani: la miniserie con Luca Argentero

Debutterà in prima serata da giovedì 26 marzo Doc – Nelle tue mani, la nuova miniserie con protagonista Luca Argentero. Ispirata alla vera storia del dottor Pierdante Piccioni, la serie racconta la malattia come possibilità di nuova occasione, di cambiamento, di sfida. Quando non è grave al punto da mettere in pericolo la vita stessa, forse può essere la strada per la ricerca del senso più profondo dell’esistenza.

Ogni puntata tratta diversi casi clinici che i nostri protagonisti riusciranno a risolvere non solo grazie alle loro competenze scientifiche, ma anche alla progressiva scoperta delle vite private dei pazienti, che a poco a poco riveleranno aspetti segreti, dimenticati o trascurati. Ciascuno avrà una seconda occasione per riconsiderare alcuni capitoli della propria vita come una relazione segreta, un legame nascosto, un vizio clandestino. In ogni episodio i personaggi coinvolti nel caso medico – dal paziente, ai suoi parenti, ai medici – ne usciranno più consapevoli.

Doc – Nelle tue mani, la trama

DOC. Nelle tue mani trama

A causa di un trauma cerebrale Andrea Fanti (Luca Argentero) ha perso la memoria dei suoi ultimi dodici anni e, per la prima volta, si ritrova ad essere non più il medico brillante di sempre, ma un semplice paziente. Amputato di molti dei suoi ricordi, precipita in un mondo sconosciuto: famiglia, figli, amici, colleghi, tutti diventano improvvisamente estranei. Anche la sua carriera torna indietro: da primario a meno di uno specializzando. L’ospedale diventa l’unico posto in cui si sente veramente a casa, rappresenta il luogo della rinascita che gli offre l’opportunità di essere un medico nuovo, molto diverso da quello che era stato fino al momento dell’incidente.

Autorevole. Sicuro. Impeccabile. Lo vorremmo sempre così il medico che ci cura. E anche se parla una lingua piena di tecnicismi lasciamo che sia lui a governare la nostra vita quando la salute s’incrina. Ma cosa succede se sotto il camice bianco che indossa c’è un uomo che come i suoi malati lotta con il proprio dolore, i propri limiti e le proprie insicurezze? Questo medico è Andrea Fanti, il protagonista di Doc – Nelle tue mani, il nuovo medical drama in onda su Rai1.

Doc – Nelle tue mani racconta in fondo che siamo tutti pazienti prima o poi e che il caso più importante che il protagonista di questa serie è costretto a risolvere è identico a quello che ognuno di noi affronta ogni giorno quando si domanda: chi sono davvero? qual è il mio posto?  Le riprese della serie si sono svolte tra Roma, Milano e Formello; per la location ospedaliera il Policlinico Universitario Campus Biomedico e  l’Università Campus Biomedico di Roma hanno messo a disposizione spazi e tecnologie.

Doc – Nelle tue mani, la fiction

Andrea Fanti è un giovane e brillante primario di Medicina Interna. Le sue diagnosi sono veloci, acute e corrette. È temuto e rispettato dai colleghi e dai pazienti, con i quali è particolarmente distaccato e pragmatico. L’empatia per lui è fuorviante. Ripete spesso infatti che il malato è il peggior medico di sé stesso. Questo è in sintesi il dottor Fanti prima dello sparo che spezza in due la sua vita. A premere il grilletto nella sala d’attesa dell’ospedale è il padre di un paziente deceduto nel suo reparto. Quando si risveglia dal lungo intervento chirurgico, appare subito chiaro che il proiettile ha cancellato dal suo cervello i ricordi degli ultimi dodici anni di vita. Riconosce i colleghi, dei quali nota però, con stupore, le rughe e i cambiamenti.

La memoria di Andrea si è fermata a un passo dalla morte di suo figlio Mattia. Scopre la scioccante verità quando dal letto d’ospedale chiede di lui; si trova così a vivere di nuovo il lutto per quella perdita. Non riconosce sua figlia Carolina perché la sua ultima immagine è di lei bambina e non ricorda nemmeno che a causa della scomparsa di Mattia si è separato dalla moglie, dirigente sanitario nello stesso ospedale. Anche dell’esperienza di primario non ha consapevolezza, né arriverebbe mai a immaginare di essere stato un despota in corsia, severo e freddo con tutti.

Ora Andrea è finito improvvisamente dall’altra parte. È un paziente inchiodato a un referto inequivocabile: corteccia cerebrale gravemente lesionata. C’è soltanto una cosa che non è cambiata: il desiderio di essere medico. Chiede di poter continuare la sua professione, ma l’unica possibilità che gli viene offerta è quella di ripartire dal basso insieme a chi ha vent’anni meno di lui, a chi come primario ha maltrattato senza pietà. Contro tutto e tutti, Andrea si impegna come non mai per dimostrare di essere ancora il medico brillante che è stato. Scopre anzi che può diventare un medico persino migliore perché ha vissuto l’ospedale anche da “malato”. Perché capisce che l’empatia è in realtà un potente strumento di cura e che una malattia non è solo un rompicapo da risolvere, ma una seconda occasione che la vita a volte concede. Una seconda occasione che va colta.

Doc – Nelle tue mani, tutte le puntate

DOC. Nelle tue mani

DOC. Nelle tue mani: EPISODIO 1 – MENO 12

La vita del professor Andrea Fanti, brillante primario di Medicina Interna, è sconvolta quando il padre di un paziente morto nel reparto gli spara un colpo alla testa. Andrea sopravvive allo sparo, ma perde la memoria degli ultimi dodici anni di vita. Quando si risveglia fatica a riconoscere i suoi colleghi, la sua famiglia e l’uomo che era diventato.

DOC. Nelle tue mani: EPISODIO 2 – SELFIE

Andrea viene ricoverato nel reparto di Medicina Interna, nella speranza che col passare del tempo il luogo a lui più familiare lo aiuti a recuperare i ricordi. Giulia segue la sua riabilitazione, ma si trova ad avere a che fare con un uomo diverso da quello che conosceva. E mentre Andrea cerca di fare i conti con la sua nuova condizione, si lascia coinvolgere dal caso medico del suo compagno di stanza, Jacopo, un ragazzino con una patologia complessa e un inconfessabile segreto.

DOC. Nelle tue mani: EPISODIO 3 – NIENTE DI PERSONALE

Andrea torna in reparto come aiutante degli specializzandi, che fino a poche settimane prima erano terrorizzati da lui e che faticano ad abituarsi all’inaspettato rovesciamento dei ruoli. Mentre cerca di riconquistare l’ex moglie, la collaborazione con Giulia sul caso di un giovane manager si rivelerà ostica e ricca di sorprese.

DOC. Nelle tue mani: EPISODIO 4 – UNA COSA BUONA CHE FA MALE

L’arrivo di un malato particolarmente importante per Giulia esaspera la competizione fra gli specializzandi e Andrea ha l’occasione di iniziare a conoscerli veramente. Nel frattempo, coinvolge il reparto nella ricerca della password della sua mail che potrebbe aiutarlo a ricostruire una parte fondamentale del suo passato, ma che qualcuno vuole nascondergli a tutti i costi.

DOC. Nelle tue mani: EPISODIO 5 – L’ERRORE

Giulia riporta Andrea in reparto per una paziente che chiede di essere visitata esclusivamente da lui e che non sa delle sue attuali condizioni. Un errore causato dalla sua amnesia mette però tutti gli specializzandi sotto pressione. Intanto, Alba è costretta ad affrontare il rancore che prova nei confronti di sua madre.

DOC. Nelle tue mani: EPISODIO 6 – COME ERAVAMO

Un episodio speciale ambientato dieci anni prima. Andrea, ancora insieme alla famiglia e medico entusiasta, ha per la prima volta l’occasione di fare un salto di carriera. Tenere insieme tutto però non è semplice: la competizione con il suo collega Marco, in cui si trova improvvisamente coinvolto, rischia di fargli perdere di vista chi è veramente.

DOC. Nelle tue mani: EPISODIO 7 – LIKE

L’arrivo in reparto di Carolina, colpita da una patologia misteriosa, fa esplodere una serie di conflitti tra Andrea e Agnese che insieme dovranno superare per il bene della figlia. L’attenzione dei giovani specializzandi, invece, è richiamata da un’appariscente influencer e Alba non riesce a nascondere la sua gelosia nei confronti di Riccardo.

DOC. Nelle tue mani: EPISODIO 8 – IL GIURAMENTO DI IPPOCRATE

Nel tentativo di recuperare il suo ruolo di padre e aiutare Carolina a riprendersi dalla malattia, Andrea torna a corteggiare Agnese. Un fastidioso mal di testa mette in difficoltà Gabriel nella cura di un paziente, mentre Elisa e Riccardo sono alle prese con un aspirante astronauta.

I personaggi della fiction DOC. Nelle tue mani

DOC. Nelle tue mani

Andrea Fanti (Luca Argentero), uno dei migliori primari di Medicina Interna, freddo, distante e per nulla empatico con i pazienti, a seguito di un colpo di pistola alla testa che gli porta via dodici anni di memoria, è costretto a tornare in ospedale paziente prima, aiutante degli specializzandi poi. Studente tra quelli che erano i suoi studenti. Ha perso ogni ricordo degli ultimi dodici anni, compreso quello più drammatico, la morte del figlio, che ha sgretolato la sua famiglia e lo ha reso duro e impassibile. L’amnesia non gli toglie il dolore dell’assenza del bambino, ma permette ad Andrea di decidere l’uomo e il medico che vuole essere. Contrariamente al passato, Fanti sceglierà la strada dell’empatia e dell’ascolto.

Al fianco di Fanti c’è Giulia Giordano (Matilde Gioli), che da lui – un tempo suo primario – aveva imparato il metodo da applicare in ospedale: zero empatia, zero ascolto del paziente, fiducia esclusiva nei risultati delle analisi e dell’esame clinico. Ma Giulia è anche la dottoressa che Andrea ha dimenticato di aver amato in passato. Ora che non riconosce più l’uomo che ama, Giulia cerca di seguire fedelmente gli insegnamenti di Andrea, ma questo la porterà ad entrare sempre più in conflitto con lui. Per fortuna può contare sul sostegno di Lorenzo Lazzarini (Gianmarco Saurino), suo brillante collega e caro amico. A volte sembra che lui consideri Giulia qualcosa di più di una semplice amica, ma all’ultimo momento si tira sempre indietro, preferendo dedicarsi senza impegno alle tante ragazze che cadono facilmente vittima del suo sorriso.

Andrea non si accorge dei sentimenti di Giulia, perché in ospedale lavora anche Agnese Tiberi (Sara Lazzaro), ex moglie e ora direttrice sanitaria. Nonostante siano separati da quasi dieci anni, Fanti vuole riconquistarla, scontrandosi con la ferma opposizione di lei, che nel frattempo si è rifatta una vita e non può cancellare il passato con semplicità. Il filo che continua ad unire Andrea e Agnese passa attraverso Carolina (Beatrice Grannò), la loro figlia maggiore che, dopo la morte del fratello, è stata costretta a crescere troppo in fretta. Brava ragazza e studentessa modello, a cui però i genitori non hanno mai prestato abbastanza attenzione tanto da non scorgere i segni di un disagio profondo e di un segreto nascosto da troppo tempo.

Ad aiutare Andrea a non perdersi in questo nuovo mondo sconosciuto c’è Enrico Sandri (Giovanni Scifoni), il suo migliore amico, nonché neuropsichiatra infantile. Enrico è un medico brillante dalla grande sensibilità umana. Il suo contributo sarà fondamentale per aiutare Andrea nel suo percorso di riabilitazione. Poco prima del colpo di pistola, Andrea scopre che Marco Sardoni (Raffaele Esposito), un medico suo sottoposto, ha falsificato un documento per nascondere la vera causa della morte di un paziente. Quello che fino ad allora Andrea ha considerato un errore umano si rivela improvvisamente qualcosa di molto più grave.

Sardoni, certo di essere radiato dall’Ordine dei medici, si salva grazie all’amnesia di Andrea che cancella ogni traccia dell’accaduto e gli permette addirittura di diventare primario al suo posto. Andrea si ritroverà quindi ad obbedire proprio agli ordini del medico che, prima dell’incidente, era intenzionato a denunciare e che più di ogni altro è prova a ostacolare il suo reinserimento in ospedale. Ad accompagnare Andrea nella sua vita quotidiana in reparto c’è anche un piccolo gruppo di specializzandi: la timida Alba (Silvia Mazzieri), ragazza emotivamente fragile ignara della sua grande forza d’animo; l’esuberante Riccardo (Pierpaolo Spollon), che cela dietro la sua simpatia un segreto; la dura Elisa (Simona Tabasco), che nel tempo si è costruita uno scudo per difendersi dalle difficoltà della vita; Gabriel (Alberto Malanchino), il perfezionista, che cerca sempre di acquisire nuovi meriti per saldare un debito con il passato.

Harry Potter e il Calice di Fuoco: perché Silente è così arrabbiato con Harry?

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Uno dei momenti più discussi degli adattamenti cinematografici di Harry Potter è senza dubbio quel momento molto famoso, in Harry Potter e il Calice di Fuoco, in cui Silente perde le staffe e urla contro Harry, appena dopo che il nome del ragazzo è stato estratto dal potente oggetto magico.

Nei libri c’è scritto chiaramente che il Preside chiede “con calma” a Harry se ha messo lui il suo nome nel Calice di Fuoco, ma nel film di Mike Newell, Michael Gambon strattona il ragazzo, scuotendolo e urlandogli contro.

Non è stato rivelato un motivo per questo cambiamento, quindi molto probabilmente è stata una decisione creativa del regista Mike Newell insieme a Michael Gambon quando hanno costruito il personaggio, per aggiungere drammaticità. L’intensità di Silente è un argomento di discussione tra i fan di Harry Potter in quanto fuori dal personaggio, dato che il Silente dei libri non avrebbe mai reagito in modo così aggressivo nei confronti di Harry, o di nessun altro studente.

Harry Potter: le differenze tra libro e film che non hanno senso

La scena come descritta nel libro implica che Silente sapeva che non avrebbe potuto essere Harry, motivo per cui chiede “con calma”, dato che era una semplice formalità – nel film, la reazione di Silente mostra che crede che Harry avrebbe potuto farlo.

Sebbene l’intensità della reazione di Silente sia in qualche modo comprensibile, dato che quello che è appena successo mette in pericolo la vita di Harry, non si adatta al personaggio creato da J.K. Rowling, e anzi separa ancora di più la versione del libro da quella del film, al punto che possono essere considerati quasi due personaggi diversi.

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