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Glass: M. Night Shyamalan e l’emozionante messaggio per la fine della trilogia

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A pochi giorni dall’uscita nelle sale di Glass, M. Night Shyamalan ha voluto condividere un emozionante messaggio sul suo profilo twitter dove sancisce la fine di un percorso creativo iniziato nel 2000 con Unbreakable.

Queste le parole del regista: “Ad una settimana dall’uscita di Glass mi sento pieno di tante emozioni. Sono appena atterrato a Philadelphia, felice di essere a casa. La fine della trilogia sembra un capitolo che si sta chiudendo nella mia carriera. Non posso dirvi quanto sono grato di avere la possibilità di raccontarvi storie.

Glass – recensione del film di M. Night Shyamalan

Intervistato da Vulture in occasione dell’uscita di GlassM. Night Shyamalan ha negato qualsiasi ipotesi di sequel e svelato un interessante dettaglio della lavorazione del primo film con Bruce Willis.

Queste le parole del regista: “Originariamente Unbreakable e Split erano stati concepiti come un’unica storia. David Dunn e l’Orda si sarebbero incontrati in stazione e Dunn avrebbe iniziato a…Tuttavia ero consapevole che sarei andato incontro ad alcuni problemi narrativi, e ogni volta che alzi la posta in gioco, non puoi più tornare indietro […] Ma se avessi introdotto le due ragazze rapite, il tempo utile per lo sviluppo del personaggio sarebbe stato minimo e ne avrebbe tolto a quello di David, della moglie e del figlio“.

Sul sequel Shyamalan ha invece spiegato:

L’idea non mi interessa perché non c’è abbastanza pericolo. È come se la mia arma non fosse adatta agli effetti pirotecnici richiesti…semplicemente non sono bravo in queste cose. Film come Avengers e altri del genere…non saprei proprio dove iniziare“.

Glass: le prime reazioni al film sono positive

Qui la prima sinossi: Dunn (Bruce Willis) sta dando la caccia alla Bestia, controparte sovrumana di Crumb (James McAvoy), scontrandosi con lui in maniera sempre più aspra. Intanto Price (Samuel L. Jackson) emerge dall’ombra, nascondendo dei segreti che si riveleranno pericolosi per entrambi.

Interpretato da Samuel L. Jackson, James McAvoy, Bruce Willis e dall’attrice vincitrice del Golden Globe Sarah Paulson, Glass porta avanti le vicende narrate in Unbreakable – Il Predestinato (2000) e Split (2016), entrambi scritti e diretti dallo stesso Shyamalan. Glass vede David Dunn all’inseguimento dell’identità sovrumana di Kevin Wendell Crumb, ovvero la Bestia, in un susseguirsi di incontri sempre più pericolosi. Elijah Price, noto anche con lo pseudonimo de “l’Uomo di Vetro”, emergerà dall’ombra in possesso di segreti decisivi per entrambi gli uomini.

Fonte: M. Night Shyamalan

Vedova Nera sarà il primo film vietato ai minori dei Marvel Studios?

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La diversità sarà un valore celebrato dalla Fase 4 del MCU, come spiegato da Kevin Feige in numerose interviste, e il film su Vedova Nera potrebbe inaugurare questa nuova fase diventando il primo capitolo dei Marvel Studios ad uscire nelle sale come vietato ai minori. A suggerirlo è Charles Murphy di That Hashtah Show su Twitter, precisando che si tratterebbe soltanto di un rumor e non di una conferma ufficiale.

Lo standalone riprenderà le sorti di Natasha Romanoff quindici anni dopo la caduta dell’Unione Sovietica negli Stati Uniti. Detto ciò, è evidente che il film si piazzerà in un momento della timeline antecedente a Iron Man 2 (dove Vedova Nera debuttava ufficialmente). Probabile quindi un’ambientazione a metà degli anni 2000, una posizione storica che potrebbe ammettere la tanto sperata reunion tra Natasha e Clint Barton (Occhio di Falco) mentre collaborano a Budapest, oppure il primo incontro fra l’eroina e il Soldato d’Inverno

Vedova Nera: ecco cosa possiamo aspettarci dal cinecomic prequel

Vi ricordiamo la sceneggiatura del cinecomic è stata affidata a Jac Schaeffer (già autrice di TiMER, Nasty Woman, Frozen – Le avventure di Olaf) e la regia a Cate Shortland.

Il villain del film su Vedova Nera sarà quasi sicuramente un uomo, descritto come un individuo “entusiasmante” e di etnia non identificata, ma che si aggira intorno ai quarant’anni. Sfogliando la storia dell’eroina nei fumetti, un personaggio che corrisponde a questa descrizione è il Guardiano Rosso, soldato russo tra i più amati dai fan; oppure potrebbe trattarsi di Taskmaster, supercriminale mercenario capace di duplicare perfettamente i movimenti di chiunque e infiltrato nello SHIELD. Possibile, vista l’ambientazione in Europa, anche la presenza di Night Raven, apparso nella graphic novel Fury / Black Widow: Death Duty. Viene inoltre menzionato che gli studios sono in cerca di un’attrice di 50 anni che possa interpretare un villain secondario.

Vedova Nera: il film sarà un prequel con il Soldato d’inverno?

Fonte: Twitter

Critics’ Choice Awards 2019: la notte di Roma, due parimerito nella winner list

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Sono stati assegnati nella notte i Critics’ Choice Awards 2019, in precedenza chiamati Broadcast Film Critics Association Awards (o BFCA Awards) e Critics’ Choice Movie Awards, i riconoscimenti che la critica statunitense assegna al meglio di cinema e tv.

I premi di quest’anno si sono distinti per ben due parimerito nelle categorie dedicate alle attrici, quella principale delle attrici di cinema e quella della migliore interpreta in una mini serie.

Inoltre, i critici americani hanno deciso di premiare Roma di Alfonso Cuaron, che ha vinto per il miglior film, la regia, la fotografia e per il miglior film straniero. Si potrebbe quasi parlare di concorrenza sleale! In che modo gestiranno il bellissimo film del regista messicano agli Oscar?

CINEMA

PICTURE

Roma

ACTOR

Christian Bale, “Vice”

ACTRESS (tie)

Glenn Close, “The Wife

Lady Gaga, “A Star Is Born”

SUPPORTING ACTOR

Mahershala Ali, “Green Book”

SUPPORTING ACTRESS

Regina King, “If Beale Street Could Talk”

YOUNG ACTOR/ACTRESS

Elsie Fisher, “Eighth Grade”

ACTING ENSEMBLE

“The Favourite”

DIRECTOR

Alfonso Cuaron, “Roma”

ORIGINAL SCREENPLAY

Paul Schrader, “First Reformed”

ADAPTED SCREENPLAY

Barry Jenkins, “If Beale Street Could Talk”

CINEMATOGRAPHY

Alfonso Cuaron, “Roma”

PRODUCTION DESIGN

Hannah Beachler and Jay Hart, “Black Panther”

EDITING

Tom Cross, “First Man”

COSTUME DESIGN

Ruth Carte, “Black Panther”

HAIR AND MAKEUP

“Vice”

VISUAL EFFECTS

“Black Panther”

ANIMATED FEATURE

“Spider-Man: Into the Spider-Verse”

ACTION MOVIE

“Mission: Impossible – Fallout

COMEDY

“Crazy Rich Asians”

ACTOR IN A COMEDY

Christian Bale, “Vice”

ACTRESS IN A COMEDY

Olivia Colman, “The Favourite”

SCI-FI OR HORROR MOVIE

“A Quiet Place”

FOREIGN LANGUAGE FILM

“Roma”

SONG

“Shallow” (from “A Star Is Born”)

SCORE

Justin Hurwitz, “First Man”

TELEVISION

DRAMA SERIES

“The Americans”

ACTOR IN A DRAMA SERIES

Matthew Rhys, “The Americans”

ACTRESS IN A DRAMA SERIES

Sandra Oh, “Killing Eve”

SUPPORTING ACTOR IN A DRAMA SERIES

Noah Emmerich, “The Americans”

SUPPORTING ACTRESS IN A DRAMA SERIES

Thandie Newton, “Westworld”

COMEDY SERIES

“The Marvelous Mrs. Maisel”

ACTOR IN A COMEDY SERIES

Bill Hader, “Barry”

ACTRESS IN A COMEDY SERIES

Rachel Brosnahan, “The Marvelous Mrs. Maisel”

SUPPORTING ACTOR IN A COMEDY SERIES

Henry Winkler, “Barry”

SUPPORTING ACTRESS IN A COMEDY SERIES

Alex Borstein, “The Marvelous Mrs. Maisel”

LIMITED SERIES

“The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story”

MOVIE MADE FOR TELEVISION

“Jesus Christ Superstar Live in Concert”

ACTOR IN A LIMITED SERIES OR MOVIE MADE FOR TELEVISION

Darren Criss, “The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story”

ACTRESS IN A LIMITED SERIES OR MOVIE MADE FOR TELEVISION (tie)

Amy Adams, “Sharp Objects”

Patricia Arquette, “Escape at Dannemora”

SUPPORTING ACTOR IN A LIMITED SERIES OR MOVIE MADE FOR TELEVISION

Ben Whishaw, “A Very English Scandal”

SUPPORTING ACTRESS IN A LIMITED SERIES OR MOVIE MADE FOR TELEVISION

Patricia Clarkson, “Sharp Objects”

ANIMATED SERIES

“BoJack Horseman”

Stephen King: 10 film da vedere tratti dai suoi romanzi

Stephen King è uno degli autori migliori che la letteratura mondiale abbia mai potuto conoscere. Ha emozionato milioni di persone e intere generazioni con i suoi romanzi, continuando a scrivere racconti di successo uno dietro l’altro.

Di Stephen King, i libri adattati sono davvero numerosi, diventando forse l’autore più inflazionato in questo senso: basti pensare che, giusto per fare qualche esempio, tra il 2019 e il 2020 sono previsti gli adattamenti di Pet Sematary, Doctor Sleep, Revival e Sleeping Beauties (che dovrebbe diventare una serie tv). E se si pensa che dal Stephen King’s world sono in arrivo altre idee, non resta che aspettare prima i libri e poi gli adattamenti.

Ecco, allora, una lista di dieci film da vedere tratti dai romanzi di Stephen King.

Stand By Me – Ricordo di un’estate

stephen king

Nel 1986, uscì nei cinema un film diventato un cult: Stand by Me – Ricordo di un’estate. Tratto dal racconto Il corpo, facente parte della raccolta Stagioni Diverse di King, il film è diretto da Rob Reiner, con Wil Wheaton, River Phoenix, Corey Feldman e Jerry O’Connell.

Il film, come il libro, è ambientato durante il periodo estivo (momento di perdita dell’innocenza e acquisizione della consapevolezza) dell’anno 1959: quattro amici dodicenni, Gordon, Chris, Teddy e Vern, decidono di andare alla ricerca del corpo di Ray Bower, un ragazzo scomparso tre giorni prima, dopo aver saputo che il fratello maggiore di Vern e un suo amico si sono imbattuti nel suo cadavere senza denunciarne il ritrovamento.

Quello che sarebbe stato il desiderio di riscattarsi e diventare degli eroi per tutti, finisce per mutare: le esperienze che compiono sul loro cammino li aiuteranno a maturare e ad approfondire la loro amicizia.

Misery non deve morire

stephen king

Diretto da Rob Reiner, nel 1990 uscì nei cinema Misery non deve morire, film tratto dal romanzo Misery di Stephen King, scritto tre anni prima. In questo film, Kathy Bates, che ha regalato al mondo del cinema una delle sue migliori interpretazioni (vincendo l’Oscar come Miglior Attrice Protagonista), interpreta Annie Wilkes, una donna che apparentemente sembra volenterosa di aiutare Paul Sheldon, scrittore di successo che, a causa di un incidente si frattura le gambe e viene da lei ospitato per la degenza.

In realtà, Annie è una lettrice appassionata di tutti i libri scritti da Paul che ha deciso di terminare il ciclo di racconti dedicato a Misery Chastain, facendola morire nell’ultimo romanzo. Annie, che ha un passato da serial killer, non approva il finale e tenterà di farlo cambiare all’autore: egli, invece, cercherà di scappare dalla sua carceriera.

Shining

stephen king

Dell’adattamento di Shining realizzato da Stanley Kubrick si è veramente detto di tutto e oltre, diventando quasi più famoso per i suoi retroscena che per come venne narrato. Realizzato nel 1980, leggenda vuole che Kubrick cercasse un libro horror da poter adattare, per farsi apprezzare sia dal pubblico che dalla critica dopo il fallimento di Barry Lyndon.

Trovando in Shining di King l’unico romanzo in grado di potergli dare tutto quello che cercava, decise di realizzarne un film: uscito nel maggio del 1980, tra i protagonisti vi sono Jack Nicholson e Shelley Duvall.

La pellicola di Kubrick, che racconta l’evoluzione della pazzia dello scrittore Jack Torrance che decide di lavorare come guardiano invernale per l’Overlook Hotel restando in isolamento con moglie e figlio per diversi mesi tra le montagne del Colorado, venne aspramente contestata da King stesso, che lo definì freddo e distaccato, totalmente l’opposto del libro che aveva realizzato lui. In ogni caso, Shining è stato uno dei film che ha contribuito alla storia del cinema horror.

Il miglio verde

stephen king

Nel 1999 venne realizzato Il miglio verde, adattamento dell’omonimo romanzo di Stephen King scritto nel 1996. Scritto, diretto e prodotto da Frank Darabont, il film ha per protagonisti Tom Hanks e Micheal Clarke Duncan.

Quello che viene narrato è il racconto che Paul Edgecomb fa alla sua amica Elaine Connelly mentre si trova in una casa di riposo: nella Louisiana di inizio anni ’30, lui lavorava come capo delle guardie che sovrintendono il braccio della morte nel penitenziario di Cold Mountain. Tra i detenuti che erano condattati alla pena capitale c’era lui, John Coffrey, un ragazzone di colore giudicato colpevole per aver uccido due gemelline di nove anni. Eppure lui è gentile con tutti, quasi ingenuo e candido e possiede anche la qualità di risucchiare il dolore dalle altrui persone.

It

IT

Pennywise è tornato e ha deciso di spaventare ancora il mondo. Dopo la miniserie realizzata nel 1990 diretta da Tommy Lee Wallace e con Tim Curry nei panni del clown, già nel 2009 la Warner Bros volle trasportare al cinema un adattamento di uno dei romanzi più famosi di Stephen King: It.

Dopo alcuni problemi produttivi, si decise di dividere il film in due parti: It – Capitolo Uno, uscito il 19 ottobre 2017, presenta tutti i personaggi, dai giovani membri del Club dei Perdenti fino agli antagonisti e, ovviamente, a Pennywise. Il film, diretto da Andres Muschietti ha messo d’accordo pubblico e critica, riuscendo a creare il giusto hype per la seconda parte, It – Capitolo Due, in cui i membri del Club dei Perdenti sono diventati ormai adulti e si troveranno a combattere It e le loro paure in maniera definitiva. L’uscita di questo secondo capitolo è prevista per la fine del 2019.

Carrie – Lo sguardo di Satana

Carrie Lo sguardo di Satana

Carrie è stato il primo romanzo di Stephen King ad essere pubblicato, nel 1974, portandolo al successo. Da questo romanzo sono stati realizzati tre adattamenti, Carrie – Lo sguardo di Satana (1976), Carrie (2002) e Lo sguardo di Satana – Carrie (2013) e un sequel, Carrie 2 – La furia (1999).

La storia è quella di Carrie, timida ragazza che frequenta l’ultimo anno delle scuole superiori: è emarginata dalle sue compagne di classe, che la bullizzano, e ha sempre dovuto convivere con una madre fortemente devota alla religione. I continui scherni a scuola, i castighi della madre e la scoperta dei suoi poteri, non faranno altro che alimentare la rabbia di Carrie che non rimarrà contenuta troppo a lungo.

La zona morta

Tra i diversi adattamenti dei libri di King realizzati per il cinema, anche David Cronenberg ne ha realizzato uno: infatti, nel 1983 ha diretto La zona morta, tratto dall’omonimo libro dello scrittore americano.

Prodotto dalla Dino de Laurentiis Company e interpretato da Christopher Walken, Brooke Adams e Tom Skerritt, La zona morta racconta la storia di Johnny Smith, professore di lettere che finisce in coma, vittima di un incidente stradale. Dopo alcuni anni, Smith si risveglia e si accorge che, oltre a non avere più niente della vita di prima, di poter predire il tragico futuro delle persone soltanto toccandole: comprende che questo dono gli può servire per cambiare in meglio il destino delle persone.

Le ali della libertà

Le ali della libertà film

Nel 1994, dal racconto Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank, facente parte della raccolta Stagioni diverse, è stato tratto il film Le ali della libertà. La pellicola, diretta da Frank Darabont, con Tim Robbins e Morgan Freeman tra i protagonisti, racconta la storia di Andy Dufresne, un dirigente bancario condannato all’ergastolo per l’assassinio della moglie e dell’amante nella prigione di Shawshank.

Egli è innocente, ma cerca di affrontare la condizione con calma e speranza, pur subendo diverse violenze in carcere. L’uomo riuscirà comunque a fare amicizia con Red, ergastolano di lunga detenzione che rinnova la biblioteca ed è diventato complice del direttore per i suoi affare non proprio puliti.

Secret Window

stephen king

Nel 2004 è stato realizzato Secret Window, film diretto da David Koepp e tratto dal racconto Finestra segreta, giardino segreto incluso nella raccolta Quattro dopo mezzanotte, del 1990, scritta da Stephen King.

L’adattamento, che vede Johnny Depp, John Turturro e Timothy Hutton tra i protagonisti, racconta la storia di Morton “Mort” Rainey, uno scrittore di romanzi horror e thriller psicologici che entra, senza farsi sorprendere, nella stanza di un motel. Qui, scopre che sua moglie Amy è in compagnia del suo amante, Ted.

Ormai il blocco dello scrittore lo condiziona da un po’ di tempo e, dopo aver divorziato, si trasferisce in una casa nel bosco: sarà qui che avverranno la maggior parte dei problemi che nascono dall’incontro tra John Shooter e Mort.

1922

Nel 2017, è uscito sulla piattaforma digitale Netflix l’adattamento del libro di Stephen King 1922, incluso nell’antologia Notte buia, niente stelle. Il film, diretto da Zak Hilditch, racconta la storia di un agricoltore, tale Wilfred James, che, mentre si trova in una camera d’albergo, scrive in una lettera nella quale confessa di aver ucciso la moglie, grazie all’aiuto del figlio.

Quello che avviene subito dopo è un flashback che porta all’estate del 1922, in cui tra Wilfred e la moglie si consumano delle accese discussioni in merito a un terreno da lei ereditato che avrebbe voluto vendere ad una compagnia per potersi trasferire in città. Wilfred e il figlio decidono di sbarazzarsi di lei e ognuno regge il gioco all’altro quando lo sceriffo inizia ad indagare. In seguito, viene raccontato come il gesto compiuto dai due in passato, abbia scatenato una serie di conseguenze tremende e disastrose.

10 modi per introdurre i personaggi Fox nel MCU

10 modi per introdurre i personaggi Fox nel MCU

A seguito dell’accordo fra Disney e Fox, con la prima che ha finalmente acquisito tutte proprietà cinematografiche dell’altra, gli X-Men e i Fantastici Quattro torneranno “a casa” per la gioia dei fan. Questo vuol dire che adesso i Marvel Studios, in seno alla Disney, non solo potranno utilizzare la parola “mutanti”, ma anche avere accesso a tutti quei personaggi che fino a questo momento gli erano preclusi.

Ma come fare a introdurli nel MCU?

Seconda Guerra Mondiale e Wolverine

Di tutti i modi in cui i personaggi Marvel precedentemente gestiti dalle Fox potranno essere introdotti nel MCU, quello che vede Wolverine in un ruolo importante è forse tra i più affascinanti; e per farlo bisognerebbe riportare l’eroe indietro di qualche anno per organizzare un incontro con…Capitan America.

In questa storyline vedremo un’ultima volta Steve Rogers al fianco del Mutante per combattere Teschio Rosso durante l’epoca della Seconda Guerra Mondiale.

Deadpool e la continuity

Tra i personaggi Marvel finora gestiti dalla Fox, Deadpool è l’unico ad essere potenzialmente “contemporaneo” alla timeline del MCU e potrebbe facilmente inserirsi nella narrazione dell’universo condiviso senza troppi scossoni.

Potrebbe anche rivelarsi un buon modo per tenere Josh Brolin nella famiglia, una volta che Thanos avrà terminato la sua corsa in Avengers: Endgame, nei panni di Cable.

I Mutanti sono rimasti nascosti

E se il corso del MCU svelasse che in realtà i mutanti sono rimasti nascosti fino ad adesso, mentre l’umanità ha praticamente dimenticato la loro esistenza? Non sarebbe interessante vedere di nuovo in azione gli X-Men con il Professor X e Magneto che lavorano insieme per combattere qualche minaccia mutante?

Forse in seguito ad una di queste missioni (finite male) Xavier decide di cancellare la memoria dei suoi simili, e ciò spiegherebbe il perché della loro scomparsa o giustificare la paura e l’odio dell’umanità nei loro confronti.

House of M

È evidente che a causa dei diritti sul personaggio in mano alla Fox, Scarlet Witch non abbia espresso tutto il suo potenziale nel corso del MCU. Ma ora che l’amore della sua vita (Visione) è morto, la perdita di suo fratello, e tanti altri ostacoli, che ne sarà dell’eroina? Questa rabbia repressa si scatenerà contro il mondo?

La trama di House of M potrebbe offrire, il tal senso, molte possibilità, dove il risveglio retroattivo del gene mutante, la resurrezione di Quicksilver, così come la potenziale resurrezione di Magneto sarebbero ottimi presupposti dai quali ripartire.

Spider-Man e la Torcia Umana

Il numero inaugurale di Amazing Spider-Man vedeva Peter Parker tentare di unirsi alla squadra dei Fantastici Quattro, e da allora lui e Johnny Storm, aka la Torcia Umana, sono diventati praticamente migliori amici.

Perché quindi non introdurre la prima famiglia di supereroi nel MCU tramite Spidey? D’altronde anche Spider-Man: Homecoming si era collegato ad altri personaggi Marvel, come Tony Stark, o Nick Fury nell’imminente Far From Home e ora sembra logico che piuttosto che dargli un altro mentore dovrebbe avere un collega alla pari con cui affrontare nuove missioni.

Gli Inumani in Wakanda

Mentre alcuni vorrebbero dimenticare la loro esistenza nel MCU, Gli Inumani potrebbero in realtà rivelarsi una risorsa interessante per quanto riguarda l’ingresso dei personaggi Fox. Ma in che modo?

Sappiamo, grazie ai fumetti, che questi eroi sono strettamente legati alla nazione di Black Panther, il Wakanda, come i Fantastici Quattro, prima che le loro trame diventassero indipendenti. È possibile che possa essere questa location la chiave per portare nell’universo condiviso il team di Inhumans?

I poteri dei Fantastici Quattro derivano da Thanos

In attesa di scoprire quali conseguenze porterà nel MCU Avengers: Infinity War, sappiamo che Thanos ha lasciato indietro parecchia tecnologia da battaglia nel Wakanda, qualcosa di molto simile a ciò che l’Avvoltoio aveva usato in Spider-Man: Homecoming lavorando su vecchi detriti di Chitauri.

E se fossero queste tecnologie a far ottenere ai Fantastici Quattro i loro poteri? Sembra un modo valido valido per legare la prima famiglia della Marvel al MCU no?

Sokovia diventa Latveria

L’MCU ha introdotto Sokovia in Avengers: Age of Ultron, e alla fine del film l’abbiamo vista letteralmente devastata da Ultron. Cosa sia successo al luogo e ai sopravvissuti non è certo, ed è alquanto improbabile immaginare che sia stata conquistata da un signore della guerra…oppure no?

E se fosse stato nientemeno che il Dottor Destino a trasformare Sokovia in Latveria? D’altronde è qui che il villain vive come monarca, tenendo la sua nazione protetta dagli affari internazionali e dai cali economici.

Tempesta in Wakanda

Nei fumetti Tempesta è stata anche la moglie di Black Panther, forse una delle donne di colore più iconiche della storia della Marvel Comics, e potrebbe diventare la chiave per introdurre i Mutanti nel MCU.

In passato il regista del cinecomic su T’Challa, Ryan Coogler, ha espresso il suo desiderio di raccontare sul grande schermo storie che fossero al di fuori dai limiti dei personaggi di Black Panther…sarà davvero l’eroina ad unire i due mondi?

Silver Surfer di Adam McKay

Di recente è stato confermato che il regista Adam McKay (The Big Short, Vice) sarebbe interessato a dirigere un film su Silver Surfer, forse il personaggio e il modo ideale per introdurre le forze cosmiche di Galactus nel MCU.

Uno standalone su Silver Surfer potrebbe infatti espandere il lato cosmico dell’universo condiviso come nessun capitolo è riuscito a fare prima, oppure offrire una storia sul potere all’altezza di quella di Thanos.

Leggi anche – X-Men: come sono cambiati dai fumetti al cinema – Parte 1 e Parte 2

Fonte: CBR

True Detective 3: da lunedì su Sky Altantic la terza stagione

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True Detective 3: da lunedì su Sky Altantic la terza stagione

Un macabro omicidio, un’indagine che sembra non portare da nessuna parte, che si snoderà attraverso tre decenni raccontati alternando diversi piani temporali e che trentacinque anni dopo tornerà a tormentare la sempre più labile memoria del detective che la condusse. Tornano a gennaio, in contemporanea assoluta con gli Stati Uniti, i ritmi sbilenchi e le atmosfere rarefatte di True Detective 3, il crime drama True Detective fra le produzioni più ambiziose e di prestigio di HBO.

I nuovi episodi segnano un vero e proprio ritorno alle origini, al tono di quella prima, amatissima stagione che ha fatto della serie antologica di Nic Pizzolatto, showrunner e sceneggiatore nonché regista di alcuni di questi nuovi episodi, un cult in tutto il mondo.La terza stagione di True Detective debutterà il 14 gennaio in lingua originale con sottotitoli alle 21.15 (ma sarà possibile godersi il primo episodio anche già alle 3 della notte fra domenica e lunedì) e il lunedì successivo, 21 gennaio, in versione in italiano. Gli episodi – in entrambe le versioni, sottotitolati e doppiati in italiano – saranno ovviamente disponibili anche su Sky On Demand e su NOW TV.

Protagonista il Premio Oscar per Moonlight Mahershala Ali, qui nei panni del detective Wayne Hays. Capelli ingrigiti, pistola e distintivo consegnati ormai da tempo e segnato per sempre da un macabro crimine che all’epoca dei fatti sconvolse la sua carriera, Hays proverà, da anziano, a ricostruire i fatti lottando contro un nemico apparentemente invincibile, il tempo, che sembra aver avuto la meglio sulla sua capacità di ricordare come andò. Nel cast del nuovo ciclo di episodi anche Stephen Dorff (SomewhereImmortals) e Carmen Ejogo (Selma – La strada per la libertà, Animali fantastici e dove trovarli).

Giunta alla terza stagione, la serie – definita da The Atlantic “lo show migliore della televisione” – rinnova come da regola cast, ambientazione e storia ma centra sempre il suo racconto sullo sviluppo delle indagini di un caso di omicidio e sui tormenti degli investigatori, mantenendo intatta la sua cifra fatta di toni dolenti e atmosfere rarefatte. Nelle prime due stagioni, che sono valse alla prestigiosa produzione HBO ben cinque Emmy e numerose nomination ai Golden Globe, si sono alternati grandi interpreti, dal folgorante esordio con Matthew McConaughey e Woody Harrelson, ai protagonisti della seconda stagione Colin Farrell, Vince Vaughn, Rachel McAdams e Taylor Kitsch.

True Detective 3

True Detective 3, trama

Sullo sfondo della storia raccontata nella terza stagione di True Detective si srotolano i freddi paesaggi rurali dell’Arkansas, nel cuore degli Stati Uniti, con una storia frantumata nell’arco di tre decenni. Il detective Wayne Hays ha trascorso gli ultimi 35 anni come un supplizio, per via delle conseguenze di un caso che ha sconvolto la sua carriera. Nel 1980 lui e il suo partner sul posto, l’investigatore dell’Arkansas Roland West (Stephen Dorff) vengono incaricati di condurre le indagini su due fratelli scomparsi nell’altopiano di Ozark. Ad essere coinvolta nel caso è anche l’insegnante e scrittrice Amelia Reardon (Carmen Ejogo). Nel racconto di Hays, attraverso alcuni flashback e come in un puzzle che si ricompone ricordo dopo ricordo, riviviamo il caso che sconvolgerà la loro vita e, a dieci anni dal primo giorno d’indagine, rivelerà una tremenda verità…

Scritta e prodotta da Nic Pizzolatto, la serie vedrà in questa stagione anche il suo debutto dietro la macchina da presa insieme agli altri registi Jeremy Saulnier (Green Room) e Daniel Sackheim (The Americans, Dr. House, Lie to Me). Tra i produttori Scott Stephens (WestWorld), Matthew McConaughey (Dallas Buyers Club, Mud, The Wolf of Wall Street) e Woody Harrelson (Tre manifesti a Ebbing, Missouri, la saga diHunger Games).

Dal 21 gennaio in lingua italiana, tutti i lunedì dalle 21.15 su Sky Atlantic

 

Billions 4: trailer ufficiale della serie

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Billions 4: trailer ufficiale della serie

Dopo il teaser promo la Showtime ha diffuso il trailer ufficiale di Billions 4, l’attesa quarta stagione della serie BILLIONS con protagonisti Paul Giamatti e Damian Lewis.

Il primo episodio di Billions 4 sarà presentata in anteprima negli USA domenica 17 marzo alle 21.

Interpretato dal premio Oscar, vincitore di Emmy e Golden Globe, Paul Giamatti e vincitore dell’Emmy e Golden Globe Damian Lewis, BILLIONS 4 è una delle serie drammatiche più importanti della rete, con una media di cinque milioni di spettatori settimanali su tutte le piattaforme. Le prime tre stagioni di BILLIONS sono andate in onda in Italia su Sky Atlantic e sono disponibili su Now Tv.

BILLIONS 4, la trama

Quando tutti sono fuori per cercare vendetta, nessuno è al sicuro.  Bobby Axelrod (Lewis) e Chuck Rhoades (Giamatti), ex nemici, e Wendy Rhoades (Maggie Siff), moglie del primo e fidata consigliere del se condo, si sono uniti per formare un’alleanza difficile da pensare ma molto efficace, mirata allo sradicamento di tutti i loro rivali, tra cui Grigor Andolov (guest star John Malkovich), Taylor Mason (Asia Kate Dillon), Brian Connerty (Toby Leonard Moore) e Waylon “Jock” Jeffcoat (guest star Clancy Brown). L’ambizione e il tradimento sono da sempre al centro di BILLIONS, e in questa stagione tutti i personaggi scoprono esattamente quanto è alto il prezzo che dovranno pagare per soddisfare tali esigenze. La serie vede protagonisti nel cast anche David Costabile, Condola Rashad, Kelly AuCoin, Jeffrey DeMunn e Malin Akerman,

BILLIONS è stato creato e prodotto esecutivamente dagli showrunner Brian Koppelman e David Levien. La serie è stata creata anche da Andrew Ross Sorkin.

MCU: 7 personaggi che meriterebbero la loro serie tv

MCU: 7 personaggi che meriterebbero la loro serie tv

Come saprete i Marvel Studios stanno lavorando per portare sulla nuova piattaforma streaming di Disney alcune serie tv dedicate a Loki, Scarlet Witch e Visione, Soldato d’Inverno e Falcon, che faranno parte del MCU.

Ma quali altri personaggi vorremmo vedere approfonditi sul piccolo schermo? Chi merita maggiore spazio? Ecco 7 candidati ideali:

Starforce

starforce

Introdotta nei fumetti nel 1992 come una speciale squadra di villain, la Starforce è un gruppo di guerrieri Kree riuniti dalla Suprema Intelligenza, composto tra gli altri da Ronan l’Accusatore e Korath Il Persecutore. La sua controparte dei Marvel Comics ha anche sfidato gli Avengers quando gli eroi tentarono di fermare l’avanzata dei Kree.

Gli altri componenti sono Att-Lass, guerriero spietato e fisicamente molto potente e uno dei pochi guerrieri Kree capaci di brandire le Nega-Bande di Mar-Vell, ovvero i guanti che attingono energia interdimensionale; Bron-Char, guerriero Kree introdotto nel fumetto evento del 1998 Live Kree or Die e uno dei pochi personaggi Marvel capace di distruggere lo scudo di Captain America; Minn-Erva, genetista dei Kree e uno dei villain meno noti di Captain Marvel, scienziato senza scrupoli che non esita a sperimentare su “razze inferiori” come gli umani e in possesso di abilità di manipolazione energetica di base analoghe a quelle di Carol Danvers.

Thunderbolts

ant-man and the wasp

Thunderbolts sono un gruppo supereroi ex criminali, creato da Kurt Busiek nel 1997 e apparso per la prima volta nei fumetti Marvel nelle storie di The Incredible Hulk n.449. Si tratta di una squadra molto simile a quella dei Vendicatori, ma con intenzioni e obiettivi diversi: i loro piani vengono gestiti dal Barone Zemo, che intende ricreare i Signori del Male in segreto.

Tra i personaggi del team attualmente presenti ne MCU ci sono ovviamente Zemo, Ghost  e Crossbones.

Ravagers

I Ravagers sono un gruppo criminale interstellare composto da ladri, contrabbandieri, criminali, banditi, mercenari, cacciatori di taglie e pirati; ne esistono almeno cento fazioni intorno alla galassia e ognuna di queste ha un proprio capitano che guida le loro operazioni.

Dopo la morte di Yondu Udonta il gruppo potrebbe riunirsi sotto Stakar e Aleta insieme a Ogord, Martinex e Charlie-27 per nuove e appassionanti missioni.

Valchiria

Valchiria ha debuttato nel MCU lo scorso anno in Thor: Ragnarok, catturando immediatamente l’attenzione grazie alla convincente prova di Tessa Thompson e all’adattamento del personaggio attuato dagli sceneggiatori e dal regista Taika Waititi.

Guerriera disillusa e riluttante, Valchiria nascondeva un passato doloroso (di cui abbiamo avuto un accenno grazie ad un flashback che raccontava la caduta delle Valchirie per mano di Hela), e su questo potrebbe basarsi una serie prequel che segue la vita precedente dell’eroina.

Shuri

Sin dalla sua prima apparizione in Black Panther Shuri ha messo in mostra le infinite potenzialità di un personaggio che in molti danno come erede di Tony Stark alla guida del lato “scientifico” del MCU. La conferma è arrivata in Avengers: Infinity War, dove la sorella minore di T’Challa si è resa utile fino all’arrivo di Thanos (e sappiamo che è sopravvissuta allo schiocco…).

Dunque non sarebbe poi così sbagliato dedicarle uno standalone, meglio se prequel, in cui mostrare cosa ha reso Shuri la mente brillante che conosciamo ora e cosa ha fatto prima degli eventi di Black Panther.

La principessa wakandiana potrebbe inoltre dirigere il settore scientifico e tecnologico in America, dopo che T’Challa ha aperto le frontiere del suo paese oltre i confini nazionali.

Occhio di Falco

Uno dei personaggi più amati dai fan dell’universo Marvel ha forse subito il trattamento peggiore nel passaggio dai fumetti al grande schermo. Parliamo ovviamente di Clint Barton aka Occhio di Falco, la cui ultima apparizione risale a Captain America: Civil War e che rivedremo ad aprile in Avengers: Endgame al fianco dei Vendicatori dopo la triste assenza in Infinity War.

Come dichiarato da Kevin Feige, il futuro prossimo dei Marvel Studios (Fase 4) sarà legato ad una nuova versione dei personaggi che abbiamo visto e amato nei film finora prodotti, e secondo gli ultimi report potrebbe presentarsi per Occhio di Falco l’occasione di uno standalone incentrato sull’eroe.

Il rumor è stato rilanciato da MCU Cosmic, specificando che l’azienda starebbe sviluppando un paio di progetti per “testare” nuovi piani di gioco, e uno di questi sarebbe dedicato a Clint Barton aka Occhio di Falco.

Korg e i fratelli di guerra

Korg è stata la vera sorpresa di Thor: Ragnarok e i fan stanno chiedendo a gran voce uno standalone ai Marvel Studios, vista la popolarità che è riuscito a guadagnarsi in poco tempo.

Sulla scia di Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame ci sarebbero diversi modi in cui re-introdurre il personaggio in una serie tv prequel di Ragnarok, di stampo comico, insieme a Miek mentre i due tentano di radunare i prigionieri su Sakaar.

Leggi anche – MCU: 10 personaggi che vorremmo vedere nell’universo condiviso

Fonte: Comicbook

Paperino: quello che non sapete di questo personaggio molto amato

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Lui è Paperino, Paolino Paperino. Casacca e berretto da marinaio, Paperino è il papero più famoso del mondo che ha divertito, educato e fatto commuovere tante generazioni e continua a farlo anche oggi.

Sfortunato, squattrinato, iroso e dedito  al dolce far niente, Paperino è uno dei personaggi più amati del mondo Disney ed è, forse, quello più umano, ricco di chiaroscuri, di profondità e di contraddizioni: è pronto ad oziare e si arrabbia subito, ma è anche generoso e simpatico (e poi si trasforma anche in Paperinik, ma non ditelo in giro!).

Ecco tutto quello che non sapevate sul grande Paperino.

Paperino e Paperina

paperino

Paperino e Paperina: imparerai ad amarli, se già non lo fai.
I due futuri fidanzati si sono incontrati per la prima volta nel 1937 nel cortometraggio Don Paperino: tuttavia, la controparte femminile di allora, Donna Duck, era ben lontana rispetto alla caratterizzazione assunta in seguito da Daisy Duck (Paperina, appunto), in primis per il fatto di non essere stata concepita come personaggio ricorrente. Al Taliaferro decise, però di inserirla nelle proprie storie per dargli un po’ di movimento.

Sicché, il personaggio di Paperina appare per la prima volta in Paperino e l’appuntamento del 1940, con sceneggiatura del fumettista ed illustratore Carl Barks: sarà verso la fine dello stesso anno che Paperina apparirà anche nei fumetti, diventando parte del cast principale e cominciando ad assumere la caratterizzazione di fidanzata affettuosa e tutta pepe. Se Paperino, in genere, passa le sue giornate ad oziare, Paperina è quella che lavora, anche se non è ben chiaro che professione svolga di preciso: si sa che partecipa alla redazione del Papersera, quotidiano di Paperon de’ Paperoni e spesso è anche un’inviata televisiva.

Se, secondo la genealogia realizzata dal fumettista e illustratore Don Rosa, che si è basato sulle storie a fumetti di Carl Barks, Paperino è figlio di Ortensia de’ Paperoni, sorella di Paperon de’ Paperoni, e di Quackmore Duck, figlio di Nonna Papera (e ha anche una sorella gemella, Della Duck, che è la madre dei suoi birbanti nipotini Qui, Quo e Qua), Paperina è figlia di Pa Duck e Ma Duck, è nipote di Elvira Papera e ha una sorella che si chiama Matilde, la madre delle sue nipotine Emy, Ely ed Evy.

È chiaro constatare, che Paperina era stata creata davvero con l’intento di essere una controparte femminile di Paperino, diventando poi la sua fidanzata. I due, infatti, sono fidanzati da tempo, ma Paperina continua ad essere corteggiata dalla nemesi di Paperino: il fortunatissimo Gastone.

Paperino: cartoni

paperino

Paperino nasce nel 1934 nel cortometraggio di animazione, targato Disney, intitolato La gallinella saggia. Il corto, che faceva parte della serie Sinfonie Allegre, si basava su una popolare fiaba russa dal titolo La gallinella rossa. Il successo che Paperino comincia ad assumere è rilevante e gli viene dedicata una striscia a fumetti nel tardo ’34 nelle Silly Symphony e poi nelle strisce giornaliere di Topolino.

Sarà grazie ad Al Taliaferro che Paperino potrà godere di tutto il successo che lo accompagna sin dagli anni ’30. Paperino è un personaggio che dedica la sua intera vita all’ozio e quando non lo fa è costantemente sfortunato oppure è in balia dei dispetti attuati dai suoi tre vivaci nipoti. Nel corso della sua carriera, sono stati realizzati moltissimi cartoni con Paperino protagonista, e per la maggior sono cortometraggi: in questi cartoni animati, la sua parlata non è chiara ed è proprio quella di un papero.

Questa sua caratterizzazione lo fa diventare simpatico agli occhi del mondo, soprattutto ai bambini. Come detto, Paperino compare nel 1934 e da qui non si è più fermato, continuando ad essere protagonista, o comprimario, di moltissimi cortometraggi che l’hanno fatta da padrona nei restanti anni ’30 e in tutti gli anni ’40 e ’50 (compare anche nel lungometraggio Bongo e i tre avventurieri, nel segmento di Topolino e il fagiolo magico e nel film I tre caballeros del 1944), spesso condividendo le storie con Topolino e un altro dei personaggi Disney più amati, Pippo.

Paperino, però, comincia a diradare le apparizione con il termine degli anni ’50. Nel 1959, dopo tre anni di sosta, è gran protagonista del corto Paperino nel mondo della matemagica, mentre negli anni ’60 apparirà in una manciata di corti e negli anni ’80 compare in Canto di Natale di Topolino (1983) e in Chi ha incastrato Roger Rabbit (1988). In seguito, Paperino farà parte di Il principe e il povero (1990) e nel lungometraggio Fantasia 2000.

Paperino: video

I video che ritraggono Paperino sono veramente tanti e quasi non si contano. Il web è un mondo veramente pieno di video che ripropongono i cartoni con Paperino protagonista. Basta andare su il motore di ricerca preferito e inserire “Paperino video”: non potrà che esserci l’imbarazzo della scelta.

Paperino: youtube

Youtube è il luogo adatto per poter cercare i corti di Paperino. Che sia un modo per tornare bambini per un po’, o per far conoscere questo personaggio ai propri bambini, su questa piattaforma è possibile trovare davvero di tutto! Addirittura, si trovano anche dei video di oltre un’ora, in cui sono stati uniti diversi cortometraggi!

Paperino nel mondo della matemagica

paperino

Paperino nel mondo della matemagica è un cortometraggio animato del 1959, realizzato a scopo educativo ed usato anche nelle scuole americane. Realizzato sulla falsa di riga di Alice nel paese delle meraviglie e diretto da Wolfgang Reitherman (uno dei Nine Old Man di casa Disney, animatore di Biancaneve e i sette nani, Pinocchio e regista de La bella addormentata nel bosco e, inseguito, de Gli Aristogatti e Robin Hood), il corto racconta la storia di Paperino che, armato di fucile da ciaccia, entra nella terra della Matematiga.

Il regno è fantastico, occupato dagli elementi della matematica che si materializzano sotto fora di alberi, torrenti e una matita che gioca a tris. Trovare la retta via è complicato e, novello Dante, Paperino sarà guidato dallo Spirito d’Avventura: grazie a lui, il protagonista riuscirà a intuire una probabile relazione esistente tra la musica e i numeri, venendo catapultato nell’antica Grecia e trovandosi in compagnia di Pitagora.

Dopo aver imparato dal suo spirito che Pitagora è stato uno dei primi a realizzare inizi della musica, Paperino si troverà in mano il pentagramma, esempio della sezione aurea e modello per la realizzazione degli elementi della geometria. Edifici antichi e varie sculture si basano proprio sul rettangolo aureo, così come il corpo umano. Lo spirito insegna a Paperino che la matematica è la chiave di tutto ed è l’unica via d’accesso verso il futuro, e di quanto sia importante cominciare ad apprezzarne il valore.

Paperino: Operazione papero

paperino

Nel 2000, Paperino è stato protagonista di un videogioco intitolato Paperino: Operazione Papero, destinato a diverse consolle, come Game Boy Color, Microsoft Windows e Playstation.

Inizialmente Paperino e Gastone si trovano a casa del loro amico Archimede per assistere alla diretta del primo servizio di Paperina: lei è riuscita ad entrare nel tempio dello stregone Merlock per poter scovare i propri diabolici piani, ma viene scoperta ed imprigionata.

Paperino, in gara aperta con Gastone, si mette subito alla ricerca di Paperina, usando l’ultima invenzione di Archimede, ovvero, una porta spazio-temporale che per poter trasportare Paperino ha bisogno di una certa quantità di energia. Lo scopo del gioco è riuscire a recuperare l’energia necessaria per arrivare al tempo e salvare la sua amata, affrontando i soliti nemici (come Amelia e la Banda Bassotti).

Fonti: britannica, circleofcinema

The Social Network: Aaron Sorkin vuole il sequel

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The Social Network: Aaron Sorkin vuole il sequel

Uscito nelle sale otto anni fa, The Social Network adattava per il grande schermo il libro Miliardari per caso – L’invenzione di Facebook: una storia di soldi, sesso, genio e tradimento di Ben Mezrich incentrato sui primi anni di Facebook dalla sua fondazione nel 2004 fino alla causa da 600 milioni di dollari indetta contro il fondatore Mark Zuckerberg.

La pellicola vinse ben 4 Golden Globe, tra cui quello del Miglior film drammatico, e ottenne 8 candidature agli Oscar 2011, vincendone 3, per la miglior sceneggiatura non originale, la miglior colonna sonora e il miglior montaggio.

The Social Network: il trailer onesto

Quasi un decennio dopo lo sceneggiatore Aaron Sorkin, che di recente ha debuttato come regista in Molly’s Game, è tornato a parlare del film in un’intervista con AP Entertainment e della possibilità che venga realizzato un sequel:

Prima di tutto, conosco molto di più su Facebook nel 2005 che nel 2018, ma so abbastanza per sapere che dovrebbe esserci un sequel […] Sono successe un sacco di cose molto interessanti e drammatiche dalla conclusione del film con la risoluzione della causa dei gemelli Winklevoss Twins e Eduardo Saverin. E Scott Rudin, che ha prodotto The Social Network, mi ha inviato più di una e-mail con il messaggio ‘Non è arrivato il momento di un sequel?

Il primo film è stato diretto da David Fincher e vedeva nel cast Jesse Eisenberg, Andrew Garfield, Armie Hammer, Justin Timberlake e Rooney Mara.

Fonte: AP Entertainment

Lady Sif: i Marvel studios al lavoro sulla serie tv?

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Lady Sif: i Marvel studios al lavoro sulla serie tv?

Dopo Loki, Scarlet Witch e Visione, Soldato d’Inverno e Falcon, i Marvel Studios potrebbero aver deciso di dedicare un’altra serie tv da consegnare al servizio streaming di Disney + nelle prossime stagioni. Ma di quale personaggio del MCU stiamo parlando? A quanto pare la designata sarebbe nientemeno che Lady Sif, la guerriera asgardiana vista l’ultima volta sul grande schermo in Thor: The Dark World e brevemente in Agents of S.H.I.E.L.D.

Il rumor è stato lanciato da Discussion Film, senza alcuna conferma ufficiale da parte della Disney né ulteriori informazioni in merito. È ovvio che, nel caso la notizia si rivelasse fondata, il ritorno di Jaimie Alexander nei panni dell’eroina sarebbe plausibile.

Proprio l’attrice nelle scorse settimane aveva twittato un’immagine di Lady Sif che per alcuni fan era un volontario indizio di qualcosa di più importante. Sarà davvero così? Rivedremo in azione il personaggio?

Jaimie Alexander suggerisce il ritorno di Lady Sif

Gli altri titoli in sviluppo sono dedicati a Scarlet WitchFalcon e Soldato d’Inverno, ed è probabile che vengano confermati già nei prossimi giorni.

È ormai ufficiale: i Marvel Studios sono al lavoro sulla prima di una lunga lista di serie tv destinate alla nuova piattaforma streaming di Disney, che avrà come protagonista Loki e che farà parte del Marvel Cinematic Universe. L’annuncio è arrivato direttamente dal CEO Bob Iger insieme al nome del servizio in arrivo nel 2019, che si chiamerà Disney +insieme alla notizia che Tom Hiddleston tornerà a vestire i panni del Dio dell’Inganno anche sul “piccolo” schermo.

Vi ricordiamo che la piattaforma streaming Disney ha già ordinato nel suo catalogo una serie inedita su Star Wars ideata da Jon Favreau, un’altra basata sui film di High School Musical e il live action di Lilli e il Vagabondo.

Fonte: Discussion Film

Captain Marvel: quanto ci è voluto per costruire il fisico dell’eroina?

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La star di Captain Marvel, Brie Larson, si è allenata per nove mesi per completare la sua trasformazione nel supereroe della Marvel, trasformando il suo corpo in “un’arma e uno strumento” fatto di “puri muscoli”.

Larson ha confessato al Los Angeles Times di non essere mai stata “particolarmente attiva” prima di accettare il ruolo del guerriero mezzo umano e mezzo Kree che promette di essere il più potente di tutta la legione di super-esseri del Marvel Cinematic Universe.

“Carol è un guerriero addestrato e io riesco a malapena a camminare in linea retta – ha detto Larson – Quindi per me arrivare al punto in cui posso fare tutte le cose che mi sono state richieste significava davvero mettermi alla prova dedicandomi un sacco di ore all’allenamento”.

Larson ha seguito un rigoroso processo di formazione durato nove mesi che ha visto l’attrice ventinovenne impegnata in allenamenti giornalieri di 90 minuti per sei mesi, seguiti da altri tre mesi di intensi allenamenti di due ore due volte al giorno. Tutto il suo allenamento è stato documentato dal suo account Instagram.

“Facevo un’ora e mezza di allenamento cardio o di forza, andavo a mangiare qualcosa, poi svenivo per un’ora e per poi indossare un altro paio di pantaloni da ginnastica e andare in palestra per fare altre due ore di allenamento” ha detto Larson. “Ci sono stati momenti in cui ho pianto, ci sono stati momenti in cui ho pensato che fosse troppo difficile, dove sono stato spinta oltre la mia comfort zone”.

Il film, in arrivo il prossimo 8 marzo, ci mostrerà come Brie Larson sia riuscita davvero a costruirsi il fisico adatto a interpretare l’eroina che con ogni probabilità riuscirà a sconfiggere Thanos.

Captain Marvel: tutti i segreti nascosti nel secondo trailer

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Vi ricordiamo che alla regia del film con protagonista Brie Larson, ci sono Anna Boden e Ryan Fleck. Il film invece arriverà al cinema il 6 marzo 2019.

Il cast ufficiale: Brie LarsonSamuel L. JacksonBen MendelsohnDjimon HounsouLee PaceLashana LynchGemma ChanAlgenis Perez SotoRune TemteMcKenna GraceClark GreggJude LawAnnette Bening.

La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una guerra galattica tra due razze aliene, è lì che l’eroina interverrà. Ambientato negli anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.

Captain Marvel: 10 teorie sul film che potrebbero avverarsi

Il Ritorno di Mary Poppins: un sequel è già in lavorazione

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Il Ritorno di Mary Poppins: un sequel è già in lavorazione

Apprendiamo da CBR che la Disney è nelle prime fasi di sviluppo di un sequel di Il Ritorno di Mary Poppins. Il secondo film basato sulla serie di libri di P.L. Travers, con protagonista Emily Blunt è già riuscito a guadagnare oltre 260 milioni di dollari al botteghino USA. E ora sembra che la Disney voglia riportare la tata magica sul grande schermo.

Secondo The Sun, i dirigenti della Disney sono nelle fasi iniziali della messa a punto di una trama per un nuovo sequel. Rob Marshall, che ha diretto l’ultimo film, tornerà probabilmente alla regia insieme alla star, Emily Blunt. Parlando a un evento per i candidati al BAFTA, Marshall ha detto: “Sono le prime fasi, ma in questo momento dirò che esistono otto libri della serie, quindi c’è ancora molto materiale da non perdere.”

“Emily si illumina quando me ne parla e se la gente lo vuole, penso che accadrà”, ha aggiunto il produttore John DeLuca. La Blunt aveva infatti già dichiarato di essere “pronta per un sequel”.

Il Ritorno di Mary Poppins, leggi la recensione

Il film racconta di Jane e Michael Banks oramai diventati adulti che, dopo una grave perdita, accolgono in casa Mary Poppins. Attraverso le sue doti magiche, e con l’aiuto del suo amico Jack, Mary aiuterà la famiglia a riscoprire la gioia e il senso di meraviglia che hanno abbandonato le loro vite.

Nel cast del film Emily Blunt, nel ruolo che fu di Julie AndrewsLin-Manuel Miranda, creatore del musical di grandissimo successo Hamilton, e la tre volte premio Oscar Meryl Streep, che interpreterà il ruolo della cugina Topsy. Ben Whishaw (Spectre, The Zero Theorem, Paddington) interpreterà invece Michael Banks da adulto e Emily Mortimer sarà Jane. Infine ci saranno anche Dick Van Dyke e Angela Lansbury.

La sceneggiatura sarà scritta da David Magee; per quanto riguarda la colonna sonora, importantissima per questo progetto, il candidato al premio Oscar Marc Shaiman si occuperà della composizione, mentre il vincitore del Tony Award Scott Wittman scriverà nuove canzoni originali.

A dirigere il film è stato chiamato un esperto di musical, Rob Marshall. L’ambientazione, che nel primo film era di poco precedente alla Prima Guerra Mondiale, in questo film sarà quella della Grande Depressione, mentre la storia sarà basata sulle storie di Pamela Lyndon Travers su Mary Poppins e la famiglia Banks.

World War Z: ecco il titolo di lavorazione del sequel

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World War Z: ecco il titolo di lavorazione del sequel

Dopo mesi di speculazioni e smentite, la produzione del sequel di World War Z può finalmente iniziare, come riportato da Production Weekly. Le riprese partiranno a Marzo con la troupe che si muoverà tra Thailandia, Spagna e lo stato americano della Georgia, mentre il titolo provvisorio di lavorazione sarà Maximillian.

L’ultimo aggiornamento sul film risale a novembre 2017, quando David Fincher spiegò i suoi piano per la costruzione di una mitologia del franchise. Era stato poi Variety a spiegare che le riprese sarebbero state posticipate (e la release fissata al 2020) per permettere a Brad Pitt di completare il suo lavoro con Quentin Tarantino sul set di Once Upon A Time In Hollywood.

Pitt è infatti il protagonista, insieme a Leonardo DiCaprio, del nuovo film del regista di Pulp Fiction. Questo impegno, in un progetto forse più definito di World War Z 2, ha determinato lo slittamento del film di zombie.

World War Z 2: Paramount conferma David Fincher e Brad Pitt

World War Z è la trasposizione cinematografica del romanzo “World War Z La guerra mondiale degli zombi” di Max Brooks del 2006. Brad Pitt tornerà nei panni di Gerry Lanel, e sarà nuovamente produttore. A scrivere la sceneggiatura del film sarà lo scrittore e regista Steven Knight, che ha scritto e diretto l’apprezzatissimo Locke, con Tom Hardy e visto al Festival di Venezia 2013. Inoltre, ha scritto le sceneggiature dei film in arrivo Seventh Son, Madame Mallory e il piccolo chef indiano con Helen Mirren e il biopic su Bobby Fischer, Pawn Sacrifice. É sua anche la sceneggiatura del film di CronenbergLa promessa dell’assassino.

Fonte: Production Weekly

Spider-Man: Un nuovo universo, ecco la versione live action di Spider-Gwen

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Di tutte le versioni dell’Uomo Ragno viste in Spider-Man: Un nuovo universo, quella di Spider-Gwen è senza dubbio la più apprezzata dai fan. Bella, in gamba, sveglia e divertemte, il personaggio è la perfetta spalla per Miles Morales. Nel film la sua voce è quella di Hailee Steinfeld, cantante e attrice in sala in Bumblebee, al momento.

Bosslogic ha immaginato una versione live action di Spider-Gwen, con il look del personaggio visto al cinema, ma con il volto e le fattezze della Steinfeld. Ecco di seguito il sorprendente risultato:

Dopo aver vinto il Golden Globes 2019 come miglior film d’animazione e dopo aver ricevuto la nomination ai BAFTA 2019 nella stessa categoria, il film è proiettato verso gli Oscar 2019 come frontrunner.

Spider-Man: Un nuovo universoecco la recensione

Spider-Man: Un Nuovo Universo racconta le vicende del teenager Miles Morales e delle infinite possibilità dello Ragno-Verso, dove più di una persona può indossare la maschera. Una visione fresca di un nuovo Universo Spider-Man con uno stile visivo innovativo e unico nel suo genere.

Il film è diretto da Bob Persichetti, Peter Ramsey, Rodney Rothman, con Shameik Moore e Jake Johnson. Uscita al cinema il 25 dicembre 2018. Durata 117 minuti. Distribuito da Warner Bros. Italia.

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Il cast di doppiatori americano comprendere gli attori Shameik Moore, Jake Johnson, Mahershala Ali, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Liev Schreiber, Luna Lauren Velez, Zoë Kravitz, Nicolas Cage.

A dirigere Spider-Man – Un nuovo universo sono ben tre registi, Bob Persichetti (sceneggiatore de Il piccolo principe), Peter Ramsey (Le 5 leggende) e Rodney Rothman, che ritroveremo prossimamente alla regia di un film live action, ovvero lo spin-off di 21, Jump Street. La sceneggiatura è di quest’ultimo insieme a Phil Lord (Piovono polpette, The Lego movie 1 e 2, 22 Jump Street), autore anche del soggetto. Il film è dedicato alla memoria di Steve Ditko, morto il 6 luglio 2018, e contiene l’ultimo cammeo vocale di Stan Lee. Nell’originale, Zoe Kravitz dà la voce a Mary Jane e Hailee Stanfield a Gwen Stacy.

Avengers: Endgame, i Vendicatori torneranno negli anni Settanta?

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Avengers: Endgame, i Vendicatori torneranno negli anni Settanta?

L’aggiornamento del cast di Avengers: Endgame sulla pagina ufficiale di IMDB del film sembra aver confermato che nel film assisteremo a diversi viaggi nel tempo e che gli eroi torneranno indietro agli anni Settanta, epoca mai esplorata prima nel MCU.

Questa ipotesi scaturisce dalla descrizione del personaggio interpretato da Monica Mathis, una certa “Car Girl #1 dei ’70“, e da quello interpretato da Miles Webb che apparirà come “Scienziato/Addetto al laboratorio dei ’70“. Sarà davvero così? Ma soprattutto, perché i Vendicatori dovrebbero tornare nel 1970?

Sappiamo che John Slattery ha girato alcune scene nei panni di Howard Stark, e che il primo Stark Expo ha avuto luogo durante quel decennio, quindi è del tutto possibile che rivedremo parte di quegli anni nell’universo cinematografico…

Avengers: Endgame, il primo trailer di Avengers 4

Avengers: Endgame arriverà al cinema il 24 Aprile 2019, diretto da Anthony e Joe Russo, e porterà a conclusione la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.

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Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Avengers: Endgame, tutti i segreti del trailer

Fonte: CBM

John Lasseter nuovo capo della Skydance Animation

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È notizia di ieri che John Lasseter è stato nominato ufficialmente nuovo capo della Skydance Animation.

Il lavoro è stato assegnato a Lasseter dopo una serie di tentativi falliti di affiliarsi ad altri gruppi produttivi, tentativi arrivati anche alla Warner Bros. Primia di questo prestigioso incarico, lo ricordiamo, Lasseter era a guida dei Walt Disney Animation Studios e dai Pixar Animation Studios, posizione da cui fu allontanato a causa di un’accusa di molestie, svelata lo scorso anno.

A diffondere ufficialmente la notizia è stato il CEO della Skydance Media, David Ellison, che ha elogiato il lavoro passato di Lasseter, definendolo un visionario, spiegando che la sua decisione di assumerlo è stata a lungo considerata ed è motivata dalla volontà di dare una seconda possibilità a un uomo che, nel campo dell’animazione, ha contribuito a scrivere la storia del cinema.

Dopo un provvisorio allontanamento dalla Pixar, all’inizio dello scorso anno, a giugno è stato comunicato che John Lasseter avrebbe lasciato lo studio a fine anno, e adesso è tornato in pista alla guida della Skydance Animation.

Le implicazioni di questa decisione possono essere molteplici, a partire dalla considerazione di quanto fossero gravi le accude e le effettive azioni di Lasseter all’epoca della denuncia per molestie sul posto di lavoro.

Questa nuova assunzione potrebbe essere il primo indizio che la “caccia alle streghe” scatenatasi a Hollywood a seguito dello scandalo Weinstein, potrebbe tornare a parametri più concreti e circoscritti. Ovviamente non si sta qui screditando le “vittime” di Lasseter, ma questo potrebbe essere un invito a dare spazio alla ragione e alla giustizia, per le vittime da ogni parte dello “schieramento”.

Captain Marvel: 10 modi in cui potrebbe collegare Infinity War a Endgame

Le uscite ravvicinate di Captain Marvel e Avengers: Endgame fanno supporre che il film con Brie Larson risponderà alle domande lasciate aperte in Infinity War creando un ponte diretto con il successivo capitolo dei Vendicatori.

Ma in che modo? Ecco 10 possibili soluzioni:

Il mistero del cercapersone

L’arrivo di Capitan Marvel nel MCU si vociferava fin dai tempi di Avengers: Age of Ultron, tuttavia è solo alla fine di Infinity War che ne abbiamo avuto la conferma definitiva: nella scena post credits vediamo infatti Nick Fury tirare fuori il suo cercapersone e inviare un sos d’emergenza a Carol Danvers. Ma da dove arriverà? Da quale epoca, quale anno?

Probabilmente la risposta a questa domanda verrà fornita dal film solista in uscita a Marzo, e il mistero sul cercapersone vedrà finalmente la luce: il cinecomic spiegherà quindi l’origine dell’oggetto e come riesce Fury a mettersi in contatto con l’eroina?

Carol salverà Tony

Un’altra interessante teoria basata sul materiale del primo trailer di Avengers: Endgame immagina che Tony Stark verrà recuperato e salvato da Carol Danvers, aka Captain Marvel; l’eroina verrà infatti introdotta nel MCU a Marzo nel cinecomic con Brie Larson ed è attesa in Avengers: Endgame in seguito all’invio del messaggio di Nick Fury alla fine di Infinity War, dunque è possibile che il personaggio entri in scena per aiutare Iron Man già nel prologo del film.

Ronan conosce i segreti di Thanos

Il film su Captain Marvel andrà ad esplorare una zona inedita del MCU (o almeno per buona parte), ovvero la galassia dove Thanos e i Kree hanno vissuto per anni all’oscuro degli abitanti della Terra. Sappiamo inoltre che il Titano Pazzo e uno di loro, Ronan, hanno avuto uno stretto rapporto di “lavoro”…

Dunque è probabile che l’alieno Kree possa conoscere qualche informazione sulle gemme dell’infinito utili ai Vendicatori, oppure un punto debole di Thanos?

La Terra è un punto nevralgico della mappa cosmica

Di tutti i miliardi di pianeti confermati sulla mappa cosmica dell’universo Marvel, la Terra potrebbe rivelarsi il più importante: qui gli Asgardiani hanno sostato varie volte, è stata la casa delle gemme dell’infinito e teatro di battaglie epiche tra supereoi. Ma perché?

Forse il film su Capitan Marvel potrebbe aiutare a risolvere questa domanda, e probabilmente Carol avrà saputo prima degli altri personaggi le intenzioni di Thanos di invadere il nostro pianeta. Staremo a vedere…

Dov’era Carol quando la Terra aveva bisogno di lei?

Captain Marvel

Il dubbio, a questo punto, resta: perché Nick Fury non ha reclutato prima Capitan Marvel nel team dei Vendicatori? Perché ha aspettato così tanto a chiamarla? Perché Carol non è intervenuta per salvare la Terra dai tanti e diversi problemi in cui si è trovata a partire dagli anni ’90? Tutte queste domande potrebbero essere assolte nel suo film solista e legarsi a doppio filo con Avengers: Endgame in vari modi.

Forse Fury riteneva il suo potere troppo grande, e il fatto che l’abbia chiamata solo ora significa davvero che lei è l’ultima opzione possibile per salvare metà dell’universo. Forse la sua “alleanza” con l’umanità non è completamente stabilita, essendo l’eroina metà Kree metà umana…

Captain Marvel sarà il futuro leader dei Vendicatori

Kevin Feige ha confermato che Captain Marvel occuperà una posizione centrale all’interno dell’universo cinematografico, un po’ ciò che ha fatto Tony Stark aka Iron Man finora: un leader incontrastato e potentissimo. Tuttavia, da ciò che abbiamo visto nei trailer, sembra che Carol entrerà nel MCU come semplice soldato dell’esercito Kree e soltanto dopo prenderà la strada “solista”.

Le implicazioni per Endgame quindi sono piuttosto importanti: se Tony morirà, allora Captain Marvel si farà avanti come nuovo leader.

Viaggi nel tempo

Le tante teorie su Avengers: Endgame sembravano portare avanti quella legata al Regno Quantico come risoluzione della Decimazione, ovvero la morte di metà della popolazione dell’universo per mano di Thanos. Tuttavia le recenti dichiarazioni di Samuel L. Jackson ci portano a credere che sarà invece Carol Danvers/Captain Marvel a determinare la guerra contro Thanos… con un viaggio nel tempo!

Parlando di Captain Marvel con Entertainment TonightSamuel L. Jackson, che tornerà a interpretare un giovane Nick Fury con entrambi gli occhi, ha commentato i formidabili poteri di Carol Danvers (Brie Larson) e ha apparentemente ha rivelato un enorme SPOILER che potrebbe avere importanti implicazioni per il seguito di Infinity War.

“È praticamente il personaggio più forte – in termini di qualcuno con poteri in grado di fare delle cose – nell’universo Marvel. Quindi, per Carol Danvers essere quella persona e per Brie diventare quella persona, sarà un evento esplosivo. Voglio dire, [i Vendicatori] si trovano ad avere a che fare con delle situazioni davvero concrete e difficili in questo momento – abbiamo visto cosa è accaduto in Infinity War – così ora sappiamo che abbiamo bisogno di qualcosa che sia potente come Thanos. E a un certo punto scopriremo quanto è potente lei e scopriremo anche tutte le cose di cui è capace. È una delle poche persone nell’universo Marvel che può viaggiare nel tempo, quindi… “

Le “origini” dello schiocco

E se lo schiocco non fosse stata una sorpresa per Nick Fury? E se il leader dei Vendicatori avesse previsto il piano di Thanos? Cosa implicherebbe questa trama? Dopotutto la sua reazione è stata piuttosto “rilassata”…

Praticamente Fury ha semplicemente chiamato Carol Danvers, senza dare ulteriori spiegazioni sull’evento, dunque potrebbe significare che esista un accordo prestabilito tra lui e l’eroina; oppure qualcosa di simile allo schiocco è già successo prima e Captain Marvel ha fatto promettere a Fury che l’avrebbe chiamata in caso di pericolo.

La rivelazione degli Skrull segreti

Il nuovo trailer di Captain Marvel ha finalmente spiegato di cosa sono capaci gli Skrull, alieni mutaforma che invaderanno la Terra. Con il loro ingresso nel MCU i fan stanno già speculando su quali personaggi si riveleranno essere dei nemici in incognito, e potremmo ottenere le prime risposte già nel film.

È logico che gli Skrull si siano infiltrati in posizioni di potere, come il governo degli Stati Uniti o lo S.H.I.E.L.D., o forse anche nel corpo di Nick Fury in persona…

I nuovi cattivi

Possiamo dire che finora Thanos è stato il miglior antagonista del MCU ma è probabile che lascerà l’universo condiviso alla fine di Avengers: Endgame e che ci sarà bisogno in futuro di un’altra figura altrettanto minacciosa da opporre agli eroi.

Forse un candidato sarà tra i protagonisti del film di Captain Marvel? Debuttando così nelle seconde linee ed esplodendo, come ha fatto Thanos, al culmine di una narrazione decennale? Chi potrebbe essere allora? Magari Dormammu? Che ne pensate?

Leggi anche – Captain Marvel: tutti i segreti del film rivelati sul set

Fonte: CBR

Tintin: Peter Jackson e Steven Spielberg finalmente al lavoro su un nuovo film

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Dopo molto parlarne, sembra finalmente che Steven Spielberg e Peter Jackson si siano decisi a portare avanti il progetto cinematografico dedicato a Tintin, il giornalista belga figlio di Hergé.

Benoit Mouchart, direttore editoriale della Casterman, la casa editirce che pubblica i fumetti del personaggio, ha confermato che i due cineasti sono al lavoro sul secondo film, dopo il successo di Le avventure di Tintin – Il segreto dell’Unicorno, arrivato al cinema nel 2011.

La notizia metterà sicuramente di buon umore non solo i fan del fumetto e del film d’avventura di otto anni fa, ma anche quelli di Spielberg e di Jackson, soprattutto, il quale dopo il flop di Macchine Mortali ha certamente bisogno di trovare altro spazio e un nuovo successo di critica e pubblico.

Secondo Mouchart, i due registi lavoreranno a una rielaborazione di due albi, Lo scettro di Ottokar (1939) e L’affare Girasole (1956), cosa che era già accaduta con l’adattamento precedente.

Steven Spielberg: “Tintin 2 non è morto!”

Il primo film ha visto protagonisti Jamie Bell e Andy Serkis, è stato realizzato in animazione CGI e motion capture ed è stato un successo di critica e di pubblico. Staremo a vedere se, a distanza di tanti anni, anche il cast sarà confermato.

Fonte: CS

Ant-Man and The Wasp: i Russo hanno “suggerito” la scena finale

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Ant-Man and The Wasp: i Russo hanno “suggerito” la scena finale

In una delle due scene post credits di Ant-Man and the Wasp , vediamo Scott Lang rimanere intrappolato nella dimensione del Regno Quantico proprio durante lo schiocco delle dita di Thanos. Soluzione brillante che collega in maniera praticamente perfetta il film con Avengers: Infinity War e con Avengers: Endgame, il capitolo della resa dei conti in uscita ad Aprile.

Sulla scena è tornato a parlare Peyton Reed, regista dei due Ant-Man, spiegando che l’idea è nata grazie alla consultazione dei fratelli Russo e degli sceneggiatori di Infinity War:

Eravamo tutti insieme allo stesso tavolo, io, Paul [Rudd], gli sceneggiatori del film Chris McKenna ed Eric Summers, i fratelli Russo e gli sceneggiatori di Infinity War Christopher Marcus e Stephen McFeely per discutere sulla timeline, e stavamo parlando dei personaggi che avrebbero scontato la Decimazione di Thanos” ha raccontato Reed. “Allora ci siamo chiesti: Bill Foster è lì con Scott e Hope? E Eva Starr? Moriranno tutti? Poi è stato deciso che il 50% dei personaggi doveva rimanere vittima dello schiocco, ed è stato lì che Marcus e McFeely hanno lanciato quest’idea per la scena post credits“.

Non posso dire che non sia stato difficile crearla, perché se messa a paragone con il finale di Infinity War, non c’era finale drammatico più grande che potessimo offire. Sapevamo che se avessimo introdotto il concetto del Regno Quantico troppo presto nel film non sarebbe interessato a nessuno, e avrebbe minacciato seriamente il corso della storia”.

Ant-Man and the Wasp, recensione del film con Evangeline Lilly e Paul Rudd

In Ant-Man and The Wasp Scott Lang (Paul Rudd) è alle prese con le conseguenze delle proprie scelte come Supereroe e come padre, dopo Captain America: Civil War. Mentre lotta per ritrovare un equilibrio tra la sua vita famigliare e le responsabilità di Ant-Man, viene chiamato da Hope van Dyne e il Dr. Hank Pym per intraprendere una nuova missione: salvare Janet van Dyne persa nel Regno Quantico. Scott deve quindi indossare di nuovo i panni di Ant-Man e imparare a combattere al fianco di Wasp, pur cercando di rispettare gli arresti domiciliari. Il tutto mentre si impegna a dare una mano all’amico Luis (Michael Peña), tenendosi pronto a combattere un nuovo nemico, Ghost (Hannah John-Kamen), e il suo alleato Bill Foster (Laurence Fishburne).

Kevin Feige e Stephen Broussard hanno prodotto il film con Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Charles Newirth, mentre Stan Lee ne è stato produttore esecutivo. Chris McKenna e Erik Sommers, Paul Rudd e Andrew Barrer insieme a Gabriel Ferrari hanno invece firmato la sceneggiatura.

Ant-Man and the Wasp è diretto da Peyton Reed. Il cast del film comprende  Paul RuddEvangeline LillyMichael PeñaMichael DouglasMichelle Pfeiffer Judy Greer, Laurence Fishbourne, Hannah John-Kamen e Walton Goggins. Il team creativo di Peyton Reed comprende il direttore della fotografia nominato all’Oscar per il fim Insider – Dietro la Verità Dante Spinotti, lo scenografo Shepherd Frankel (Ant-Man,  Bad Words), gli editor Dan Lebental (Ant-ManSpider-Man: Homecoming) e Craig Wood (Guardiani della Galassia, Vol.2The Great Wall), la costume-designer Louise Frogley (Spider-Man: HomecomingLa Grande Tempesta), il VFX Supervisor due volte nominato all’Oscar Stephane Ceretti (Doctor Strange, 2017), e l’SFX Supervisor otto volte nominato all’Oscar Dan Sudick (Guardiani della Galassia, Vol.2). 

Ant-Man and the Wasp: Evangeline Lilly e Paul Rudd a Roma

Fonte: Collider (via Cinemablend)

Aquaman: incassi alle stelle, il film sempre più vicino a quota 1 miliardo

Inarrestabile Aquaman: continua la corsa stellare del cinecomic DC al box office, dove ha superato quota 971.5 milioni di dollari nel mondo e si prepara a toccare la cima del miliardo nei prossimi giorni. Un risultato difficilmente pronosticabile visti i precedenti del franchise ottenuti da titoli come Batman v Superman e Justice League.

 Se così fosse, il blockbuster diventerebbe il più alto incasso della Warner Bros. del 2018 (nonché il quinto miglior incasso della stagione cinematografica).

Aquaman, recensione del film con Jason Momoa

L’inizio della corsa di Aquaman non poteva essere  più positiva: grazie ai 93.6 milioni di dollari incassati nel weekend d’apertura al box office cinese, il film di James Wan diventa il miglior debutto della storia per quanto riguarda il mercato asiatico e il migliore di sempre per quanto riguarda i cinecomic DC.

Superato di gran lunga Ready Player One (che lo scorso anno ne aveva registrati 61.6), Aquaman è anche il quinto miglior opening per un film di supereroi e il quarto per un titolo americano quest’anno. Per intenderci, Wonder Woman aveva toccato quota 90.4, Man of Steel 63.4, Batman v Superman: Dawn of Justice 95.7 e Justice League 106 nella prima settimana di programmazione.
Aquaman  è stato diretto da James Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring, Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason Momoa. Con lui ci sarà Amber Heard nei panni di Mera, Yahya Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi Lin e  Willem Dafoe.

Aquaman è il re dei Sette Mari. Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di proteggere il mondo intero.

Aquaman: c’è davvero un easter egg di Man of Steel?

Fonte: CBM

The Umbrella Academy: foto promozionali

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The Umbrella Academy: foto promozionali

Dopo il teaser promo la Netflix ha diffuso le foto promozionali di  The Umbrella Academy l’annunciato adattamento seriale dell’omonima serie di romanzi. The Umbrella Academy che avrà come protagonista l’attrice Ellen Paghe debutterà il 15 febbraio su Netflix.

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Basato sui celebri fumetti e graphic novel The Umbrella Academy, è stata creata e scritta da Gerard Way (My Chemical Romance) e illustrato da Gabriel Bá, The Umbrella Academy è una serie live-action che segue i membri di una famiglia disfunzionale di supereroi (The Umbrella Academy) – Monocle, Spaceboy, The Kraken, The Rumor, The Séance, Number Five, The Horror e The White Violin – mentre lavorano insieme per risolvere la misteriosa morte del padre mentre modellano la loro personalità e abilità divergenti. Pubblicato da Dark Horse Comics, la serie a fumetti ha ottenuto molti elogi da parte di fan e critici per il suo alternato e intrigante approccio al genere dei supereroi.

The Umbrella Academy, la serie tv

The Umbrella Academy sarà prodotta da Universal Cable Productions. Steve Blackman (Fargo, Altered Carbon) sarà produttore esecutivo e showrunner, con produttori esecutivi  Mike Richardson di Bluegrass Television e Keith Goldberg di Dark Horse Entertainment. Gerard Way sarà come produttore co-esecutivo. La sceneggiatura pilota è stata adattata dalla serie di fumetti di Jeremy Slater (The Exorcist).

In The Umbrella Academy  protagonisti sono Ellen Page, Tom Hopper, Robert Sheehan, Emmy Raver-Lampman, David Castaneda, Aidan Gallagher, Mary J. Blige , Ashley Madekwe, Cameron Britton, Colm Feore, Adam Godley, John Magaro e Kate Walsh.

Men In Black: International, le nuove foto ufficiali

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Men In Black: International, le nuove foto ufficiali

Entertainment Weekly dedica la sua prossima cover a Men In Black: International, il nuovo capitolo che rivoluziona la saga che ha visto protagonisti Tommy Lee Jones e Will Smith. Questa volta è il turno di Chris Hemsworth Tessa Thompson che si ritrovano dopo Thor: Ragnarok (dove hanno interpretato Thor e Valchiria).

Il film sembra molto simile al primo film del franchise, con la Thompson nel ruolo che è stato di Will Smith, ovvero la nuova recluta degli uomini in nero. Nel cast figurano anche Liam Neeson Emma Thompson.

Di seguito potete dare uno sguardo alla copertina più una manciata di immagini ufficiali.

Men in Black: International – il trailer italiano

Men In Black: International, annunciato lo scorso anno, vedrà tornare sul grande schermo gli agenti in nero che difendono e proteggono la Terra dalle razze aliene ostili, accogliendo e aiutando a integrarsi quelle invece amichevoli. I due attori, che si sono incontrati per la prima volta sul set di Thor: Ragnarok, in cui interpretavano il protagonista Thor e la new entry del MCU Valchiria, stanno adesso affollando i social network con foto e video dal backstage del film che li vede di nuovo in coppia.

Tessa e Chris rimpiazzeranno Will Smith Tommy Lee Jones come protagonisti della storia, mentre nel film tornerà Emma Thompson nel ruolo del capo del MIB, Agente O. Questa presenza illustre indica che il film avrà connessione con il franchise originale, avvalorandone quindi la natura di spin-off e non di reboot, come era stato ipotizzato in precedenza.

“Gli Uomini in Nero hanno sempre protetto la Terra dalla feccia dell’universo. In questa nuova avventura, affrontano la più grande minaccia fino ad oggi: una talpa nell’organizzazione Men in Black. “

Men in Black: International, recensione del film 

Fonte: EW

Glass: recensione del film di M. Night Shyamalan

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Glass: recensione del film di M. Night Shyamalan

Arriva nelle sale italiane il 17 gennaio 2019 Glass, il film di M. Night Shyamalan che chiude la sua trilogia supereroistica e che vede tornare protagonisti Elijah Price (Samuel L. Jackson), David Dunn (Bruce Willis) e Kevin Wendell Crumb (James McAvoy) con tutte le sue personalità.

Realizzare un sequel è una scelta rischiosa, soprattutto quando si tratta di materiale originale. Ma decidendo di chiudere la sua ideale trilogia, Shyamalan si è andato a ficcare in un vicolo molto stretto, visto che più che un terzo capitolo di un trittico, Glass è a tutti gli effetti un crossover che mescola i toni e i personaggi di Unbreakable e di Split.

Il primo elemento rilevante è appunto l’adozione delle atmosfere di Split, toni thriller horror dunque, e lo stile di regia di Unbreakable. L’esito è contrastante. Da una parte Shyamalan si conferma maestro dello studio dell’inquadratura, delle trovate di regia, del punto di vista che adotta per inquadrare la scena ma anche della costruzione visiva del racconto in cui ogni emozione e personaggio è caratterizzato da una scelta cromatica precisa: il viola è la calma meditabonda della mente criminale, il verde è la salda serenità dell’eroe, il giallo è la schizofrenica esuberanza del villain e delle sue personalità.

Glass è un crossover tra Unbreakable e Split

D’altra parte il film sceglie un comparto sonoro che ricorda moltissimo quello di Split e si libera quindi della possente onda emotiva veicolata dalla colonna sonora che James Newton Howard compose all’epoca per Unbreakable e che in questo contenso fa sentire la sua mancanza.

Da un punto di vista della scrittura, Glass risente della necessità di Shyamalan di spiegarsi con i suoi spettatori. Il suo grande amore per i fumetti viene trasformato in più di una occasione in dichiarazioni e dialoghi goffi che suonano proprio come se lo stesso regista fosse a parlare direttamente al pubblico. M. Night si fa dunque divulgatore di cultura “fumettara” in un’epoca in cui la cultura pop ne è già intrisa.

Nella sconfinata (ma comprensibile) presunzione di creatore di universi condivisi in cui la realtà è popolata di essere straordinari così come li leggiamo nei fumetti (e li vediamo al cinema), Shyamalan tenta di portare di nuovo sul grande schermo una visione autoriale del supereroe, come fu nel 2000: ecco che l’azione è spesso vista in soggettiva, o fuori campo, o attraverso barriere che possono essere una finestra o il vetro di un furgone blindato. Un linguaggio raffinato e personale, che rischia di risultare vecchio all’occhio assuefatto all’azione caotica e frenetica, spiattellata sotto al naso dello spettatore.

Unbreakable – Il predestinato (2000) e Split (2016) sono due film compiuti, autoconclusivi e che stabiliscono una semplice verità: i supereroi esistono e sono tra noi. Da una parte abbiamo l’affermazione di David Dunn, come Guardiano che assume il suo ruolo di difensore dei più deboli, dall’altra c’è Kevin, con il suo disturbo di personalità, che abbraccia la sua natura di villain. Buoni contro cattivi, come è sempre accaduto nel grande schema dell’universo.

Ancora una storia di origini

Che senso può avere dunque Glass? Già dal titolo, Shyamalan sembra darci la sua indicazione fondamentale: il protagonista è Elijah. Il personaggio che vede la sua determinazione nell’esistenza del suo opposto nel film del 2000 (l’uomo che si rompe le ossa a ogni urto che incontra l’uomo apparentemente indistruttibile), è ancora alla ricerca di se stesso, del suo posto nel mondo e del bisogno di conferma, un po’ infantile, che “non è stato un errore della natura”.

In quest’ottica, una delle chiavi di lettura del film sembra darcela proprio il personaggio interpretato da Samuel L. Jackson, che nel terzo atto spiega il suo progetto: non un grande spettacolo finale, con l’eroe contro la bestia, ma una nuova storia d’origine, la sua, in cui conosciamo il vero scopo de L’Uomo di Vetro.

In quest’ottica, Glass è il dramma di un uomo che ha impiegato tutta la vita a trovare il suo posto nel mondo. Da questo punto di vista, il film rintraccia moltissimo della poetica classica del regista, che risale ai suoi film più riusciti di inizio carriera.

M. Night Shyamalan dice più di quanto non riesca a far arrivare allo spettatore, per questo Glass si rivela essere un ingranaggio non perfettamente oliato, ma non per questo privo di fascino. Il “pensiero felice” dell’appassionato di fumetti M. Night viene affidato al finale del film: i supereroi esistono, sono in mezzo a noi e devono avere la possibilità di accogliere la loro alterità. Da parte dell’uomo comune, quello senza super poteri, c’è bisogno soltanto di un atto di fede.

Glass, il trailer del film

Glass: le mille personalità di Kevin nella nuova clip

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Glass: le mille personalità di Kevin nella nuova clip

A pochi giorni dall’uscita nelle sale di Glass , capitolo conclusivo della trilogia firmata da M. Night Shyamalan, ecco arrivare online una nuova clip che vede protagonisti Kevin Wendell Crumb (il personaggio interpretato da James McAvoy) e tutte le sue mille personalità.

Potete dargli uno sguardo qui sotto.

Glass: M. Night Shyamalan dice no al sequel e rivela un segreto di Unbreakable

Intervistato da Vulture in occasione dell’uscita di GlassM. Night Shyamalan ha negato qualsiasi ipotesi di sequel e svelato un interessante dettaglio della lavorazione del primo film con Bruce Willis.

Queste le parole del regista:

Originariamente Unbreakable e Split erano stati concepiti come un’unica storia. David Dunn e l’Orda si sarebbero incontrati in stazione e Dunn avrebbe iniziato a Tuttavia ero consapevole che sarei andato incontro ad alcuni problemi narrativi, e ogni volta che alzi la posta in gioco, non puoi più tornare indietro […] Ma se avessi introdotto le due ragazze rapite, il tempo utile per lo sviluppo del personaggio sarebbe stato minimo e ne avrebbe tolto a quello di David, della moglie e del figlio“.

Sul sequel Shyamalan ha invece spiegato:

L’idea non mi interessa perché non c’è abbastanza pericolo. È come se la mia arma non fosse adatta agli effetti pirotecnici richiesti…semplicemente non sono bravo in queste cose. Film come Avengers e altri del genere…non saprei proprio dove iniziare“.

Glass: le prime reazioni al film sono positive

Qui la prima sinossi: Dunn (Bruce Willis) sta dando la caccia alla Bestia, controparte sovrumana di Crumb (James McAvoy), scontrandosi con lui in maniera sempre più aspra. Intanto Price (Samuel L. Jackson) emerge dall’ombra, nascondendo dei segreti che si riveleranno pericolosi per entrambi.

Interpretato da Samuel L. Jackson, James McAvoy, Bruce Willis e dall’attrice vincitrice del Golden Globe Sarah Paulson, Glass porta avanti le vicende narrate in Unbreakable – Il Predestinato (2000) e Split (2016), entrambi scritti e diretti dallo stesso Shyamalan. Glass vede David Dunn all’inseguimento dell’identità sovrumana di Kevin Wendell Crumb, ovvero la Bestia, in un susseguirsi di incontri sempre più pericolosi. Elijah Price, noto anche con lo pseudonimo de “l’Uomo di Vetro”, emergerà dall’ombra in possesso di segreti decisivi per entrambi gli uomini.

Glass, recensione del film di M. Night Shyamalan

 

Fonte: Fandango

Berlinale 2019: nuovi titoli del concorso

Berlinale 2019: nuovi titoli del concorso

Sono stati aggiunti altri 11 film al concorso della Berlinale 2019, mentre altre sei titoli si sono aggiunti al programma speciale della Berlinale Special.

Al momento sono 17 le produzioni che partecipaeranno all’evento e che comprendono film provenienti da Belgio, Brasile, Canada, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Israele, Italia , Macedonia, Mongolia, Norvegia, Repubblica popolare cinese, Polonia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ucraina, Regno Unito e Stati Uniti.

Ecco la lista provvisoria con i nuovi titoli annunciati in competizione.

Competition

Di jiu tian chang (So Long, My Son)
People’s Republic of China
by Wang Xiaoshuai (In Love We Trust, Beijing Bicycle, Chinese Portrait)
with Wang Jingchun, Yong Mei, Qi Xi, Wang Yuan, Du Jiang, Ai Liya, Xu Cheng, Li Jingjing, Zhao Yanguozhang
World premiere

Elisa y Marcela (Elisa & Marcela)
Spain
by Isabel Coixet (Elegy, The Bookshop, The Secret Life of Words)
with Natalia de Molina, Greta Fernández, Sara Casasnovas, Tamar Novas, Maria Pujalte
World premiere

Gospod postoi, imeto i’ e Petrunija (God Exists, Her Name is Petrunija)
Macedonia / Belgium / Slovenia / Croatia / France
by Teona Strugar Mitevska (When the Day Had No Name, The Women Who Brushed Off Her Tears, I Am From Titov Veles)
with Zorica Nusheva, Labina Mitevska, Simeon Moni Damevski, Suad Begovski, Violeta Shapkovska, Stefan Vujisic, Xhevdet Jahari, Andrijana Kolevska
World premiere

Marighella
Brazil
by Wagner Moura
with Seu Jorge, Adriana Esteves, Bruno Gagliasso, Jorge Paz, Luiz Carlos Vasconcelos, Humberto Carrão, Bella Camero, Ana Paula Bouzas
World premiere – First Feature
Out of competition

Mr. Jones
Poland / United Kingdom / Ukraine
by Agnieszka Holland (Spoor, Europa Europa, Angry Harvest)
with James Norton, Vanessa Kirby, Peter Sarsgaard
World premiere

Öndög
Mongolia
by Wang Quan’an (White Deer Plain, Apart Together, Tuya‘ s Marriage)
with Dulamjav Enkhtaivan, Aorigeletu, Norovsambuu Batmunkh
World premiere

The Operative
Germany / Israel / France / USA
by Yuval Adler (Bethlehem)
with Diane Kruger, Martin Freeman, Cas Anvar
World premiere – Out of competition

La paranza dei bambini (Piranhas)
Italy
by Claudio Giovannesi (Fiore, Alì Blue Eyes)
with Francesco Di Napoli, Ar Tem, Viviana Aprea, Pasquale Marotta
World premiere

Systemsprenger (System Crasher)
Germany
by Nora Fingscheidt (Without this World)
with Helena Zengel, Albrecht Schuch, Gabriela Maria Schmeide, Lisa Hagmeister
Wold premiere – First Feature

Ut og stjæle hester (Out Stealing Horses)
Norway / Sweden / Denmark
by Hans Petter Moland (The Beautiful Country, A Somewhat Gentle Man, In Order of Disappearance)
with Stellan Skarsgård, Tobias Santelmann, Bjørn Floberg, Danica Curcic
World premiere

Varda par Agnès (Varda by Agnès) – Documentary
France
by Agnès Varda (Cléo from 5 to 7, The Gleaners and I, The Beaches of Agnès, Faces Places)
World premiere – Out of competition

Berlinale Special at the Haus der Berliner Festspiele

ANTHROPOCENE: The Human Epoch – Documentary
Canada
by Jennifer Baichwal (Long Time Running, Watermark, Manufactured Landscapes), Nicholas de Pencier (Long Time Running, Black Code, Four Wings and a Prayer), Edward Burtynsky (Watermark)
European premiere

Es hätte schlimmer kommen können – Mario Adorf (It Could Have Been Worse – Mario Adorf) – Documentary
Germany
by Dominik Wessely (Reverse Angle: Rebellion of the Filmmakers, Nelly’s Adventure, The Housewife’s Flower)
with Mario Adorf, Senta Berger, Margarethe von Trotta
World premiere

El Norte (The North)
USA (1984)
by Gregory Nava (Bordertown, My Family, Selena)
with Zaide Silvia Gutiérrez, David Villalpando, Ernesto Gómez Cruz, Lupe Ontiveros
El Norte was restored in 2017 by the Academy Film Archive, supported in part by the Getty Foundation.
European premiere of the restored version
In cooperation with NATIVe

Berlinale Special Gala at the Friedrichstadt-Palast

The Boy Who Harnessed the Wind
United Kingdom
by Chiwetel Ejiofor
with Chiwetel Ejiofor, Maxwell Simba, Lily Banda, Noma Dumezweni, Aïssa Maïga, Joseph Marcell, Lemogang Tsipa European premiere – First Feature

Lampenfieber (Kids in the Spotlight) – Documentary
Germany
by Alice Agneskirchner (On Hunting – Who Owns Nature?, 20xBrandenburg, Dear Mum, I Hardly Knew You…)
World premiere

Berlinale Special Gala at the Zoo Palast

Celle que vous croyez (Who You Think I Am)
France
by Safy Nebbou (Angel of Mine, Dumas, In the Forests of Siberia)
with Juliette Binoche, François Civil, Nicole Garcia
World premiere

Alla luce degli eventi recenti, il direttore del festival Dieter Kosslick ha commentato il film in concorso Grâce à Dieu di François Ozon: “Grâce à Dieu – sugli abusi sessuali su minori che sono andati avanti per anni nell’arcidiocesi di Lione – mostra come il cinema possa essere rilevante. L’arcivescovo e gli altri membri dell’arcidiocesi sono stati accusati di mantenere segrete le loro conoscenze sui casi di abuso. Il procedimento giudiziario è iniziato il 7 gennaio 2019, accompagnato da un’ampia copertura mediatica. La Berlinale mostrerà il film all’inizio del festival.”

Oscar 2019: la produzione vuole gli Avengers sul palco

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Oscar 2019: la produzione vuole gli Avengers sul palco

La rinuncia di Kevin Hart a condurre la cerimonia degli Oscar 2019 ha portato a un unicum negli ultimi 30 anni, gli Academy Awards 2019 non avranno nessun conduttore. Tuttavia i produttori non si arrendono e stanno cercando di portare sul palcoscenico del Dolby la maggior parte delle star possibili per rendere più appetibile la serata in onda sulla ABC.

Secondo The Hollywood Reporter la produzione dello spettacolo vorrebbe riunire sul palco la maggior parte degli Avengers possibili. Nel 2013, l’Academy ospitò Robert Downey Jr. (Iron Man), Chris Evans (Captain America), Mark Ruffalo (Bruce Banner/The Hulk), Jeremy Renner (Occhio di Falco) e Samuel L. Jackson (Nick Fury) tutti insieme.

Per lo spettacolo, ma anche per la rete, sarebbe un grande colpo, visto che gli attori del franchise Marvel sono molto amati dal pubblico. Considerando che la ABC, dove viene trasmessa la cerimonia, appartiene alla Disney, così come i Marvel Studios, che quest’anno promuoveranno Avengers: Endgame, una tale scelta di ospiti sul palco farebbe felici tutte le parti coinvolte.

Avengers: Endgame, il primo trailer di Avengers 4

Avengers: Endgame arriverà al cinema il 24 Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.

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Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Avengers: Endgame, tutti i segreti del trailer

Anne Hathaway, Mark Ruffalo e Tim Robbins nel nuovo film di Todd Haynes

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Il progetto ancora senza titolo ufficiale di Todd Haynes (Carol, Lontano dal paradiso, Velvet Goldmine) si arricchisce di un cast illustre, come riportato nelle ultime ore da Variety: Anne Hathaway, Mark Ruffalo e Tim Robbins reciteranno infatti nel nuovo film del regista americano incentrato sullo scandalo della compagnia chimica DuPont.

Ruffalo figurerà anche in vesti di produttore insieme Pamela Koffler e Christine Vachon della Killer Films, mentre Jeff Skoll e Jonathan King della Participant Media saranno i produttori esecutivi al fianco di Michael Sledd.  Le riprese inizieranno la prossima settimana a Cincinnati.

Tratta da una storia vera, la pellicola seguirà Bilott, il personaggio interpretato da Ruffalo, condurre una causa ambientalista contro la compagnia DuPont che avrebbe nascosto un precedente di inquinamento chimico durato decenni.

Anne Hathaway e Mark Ruffalo nel cast del nuovo lavoro di Todd Haynes

Fonte: Variety

Benvenuti a Marwen, recensione del film di Robert Zemeckis

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Benvenuti a Marwen, recensione del film di Robert Zemeckis

Maestro di viaggi di fantasia, ma mai troppo distanti dalla realtà, Robert Zemeckis torna al cinema con una nuova avventura fantastica, che ci porta a Marwen, una immaginaria cittadina del Belgio assediata dai nazisti, durante la Seconda Guerra Mondiale. In Benvenuti a Marwen, il regista di Ritorno al Futuro parte da una storia vera e racconta la fatica di una risalita, dopo il tonfo e il dolore di una profonda caduta.

Mark Hogancamp è un fotografo e un artista, che dopo una violenta aggressione a opera di cinque omofobi perde tutta la memoria della sua vita precedente e fatica a rimettersi in piedi, diventa dipendente dalle sue medicine e si inventa un posto dove poter curare la sua anima fatta a pezzi, la sua mente a cui è stato strappato il passato e anche il suo fisico, malridotto e ancora convalescente dopo il coma. A questo posto attribuisce un nome, Marwen, una popolazione, il soldato Hoggie e la sua squadra di soldatesse che sembrano provenire da tutto il mondo, e dei nemici da combattere, cinque soldati tedeschi. Hoggie è il salvatore e l’eroe della città, protegge le soldatesse e ogni volta sconfigge i nemici che puntualmente si rianimano, pronti per una nuova battaglia.

Si scopre presto che nel racconto di Zemeckis, come accaduto nella realtà a Hogancamp, che è stato aggredito nel 2000, Hoggie è un alter ego, un pupazzo su cui il protagonista riversa le sue paure ma anche le sue aspettative e i suoi desideri, tanto che quando arriva una nuova vicina, Nicol, e Mark si infatua di lei, la sua soluzione è quella di far sposare Hoggie con una nuova bambola, di nome… Nicol. Hoggie è il salvatore, il leader e il centro di Marwen, la sua speranza.

Il percorso lento verso la risalita ci porta in un mondo senza antefatto, così come la memoria di Mark che è stata cancellata dall’aggressione. Anche noi siamo proiettati nel suo eterno presente, senza una spiegazione che ci contestualizzi la sua situazione, ma soltanto un progressivo scoprire ciò che è accaduto attraverso le sue crisi e attraverso le donne che popolano il suo mondo, le stesse donne che diventano bambole, con cui lui gioca, che protegge e con cui “si cura”.

Zemeckis sembra quasi essere il protagonista, sembra quasi che il regista trovi nel cinema e nella creazione dell’immagine, una cura, una via per rigenerarsi. E lo fa mescolando la live action con i toni fantastici e con la motion capture, il cui utilizzo ha perfezionato nei suoi tre film realizzati con questa tecnica.

Dal canto suo Steve Carrell, protagonista assoluto di Benvenuti a Marwen, riesce ancora una volta a sorprendere, e come spesso accade agli attori di grande talento, riesce a trasmettere maggiore empatia con ruoli del genere, che hanno “pochi mezzi” esteriori, niente trucco o protesi per cambiare fisionomia, ma soltanto l’intensità e la delicatezza di un interprete poliedrico.

Benvenuti a Marwen ci accoglie in un mondo spezzato che cerca faticosamente, attraverso la fantasia, di rimettersi insieme, di ricucirsi da solo. Nonostante il grande amore e la compassione da cui è sempre circondato il protagonista, il suo è un cammino solitario e doloroso, ma coraggioso ed emozionante.

Il trailer di Benvenuti a Marwen

Una notte di 12 anni, recensione del film di Álvaro Brechner

Una notte di 12 anni, recensione del film di Álvaro Brechner

Una notte di 12 anni, terzo lungometraggio dell’uruguayano Álvaro Brechner (Bad day to go fishing, Mr. Kaplan), affronta un tema ancora scottante nella memoria storica del suo paese, poiché appartiene al recente passato: la dittatura che ha tenuto sotto scacco l’Uruguay dal 1973 al 1985, interrompendo una pur radicata tradizione democratica.

Il film, presentato allo scorso Festival di Venezia nella sezione Orizzonti e poi uscito in Uruguay, Argentina, Brasile e Messico, non vuole però, nelle intenzioni del regista, essere una denuncia della dittatura, ma indagare come possano uomini – se ne prendono in considerazione tre, ma in totale furono nove – privati non solo della libertà, ma della possibilità di usare la parola e gran parte dei propri sensi, isolati, sopravvivere per più di un decennio senza perdere sé stessi.

Nell’Uruguay della dittatura militare, nel 1973, tre guerriglieri Tupamaros vengono arrestati e portati in carcere, dove, con spostamenti continui da una caserma all’altra, resteranno in isolamento per dodici anni, ostaggi del regime, che si riserva di ucciderli in caso di nuovi attacchi da parte di guerriglieri ancora attivi nel paese. Senza poter parlare, spesso incappucciati, ammanettati, nutriti a malapena e privati di tutto, saranno portati ai limiti della resistenza umana e psicologica e solo aggrappandosi ai pochi brandelli di vita con cui verranno in contatto o al potere dell’immaginazione potranno evitare l’annientamento.

Una notte di 12 anni, i protagonisti

I tre prigionieri sono José “Pepe” Mujica (Antonio De La Torre), Eleuterio Fernández Huidobro (Alfonso Tort) e Mauricio Rosencof (Chino Darín). Il film si basa sulle testimonianze della loro reale esperienza. Oggi, sono considerati figure di spicco della vita democratica del paese post dittatura: Mujica è stato Presidente dell’Uruguay, Huidobro Ministro della difesa, mentre Rosencof è scrittore e poeta.

Di fatto, la denuncia non può che emergere dal film con estrema forza, proprio perché scaturisce direttamente dai fatti e non è ostentata. Il regista non punta sull’elemento cruento, ma piuttosto sulla privazione sensoriale, da rendere ad esempio assumendo il punto di vista del prigioniero incappucciato, sulla fame, sull’assenza di igiene, sul vuoto delle celle in cui nulla si può fare, perché nulla c’è. Non mostra quasi mai le torture vere e proprie subite dai tre, ma manette strette ai polsi, insulti, umiliazioni. Non vi sono neanche discorsi di denuncia da parte dei protagonisti.

Mostrare gli effetti della deprivazione totale è però di per sé un atto d’accusa contro chi ha pensato, orchestrato e reso possibile quel sistema. Brechner riesce ad essere coinvolgente e mai retorico, scegliendo tre attori che per immedesimarsi nei rispettivi ruoli si sono sottoposti a una prova di resistenza fisica e mentale notevole, a un forte dimagrimento.

Hanno provato anche loro, in parte, “nella propria carne” –  la citazione de La colonia penale di Kafka apre il film – cosa significhi quella condizione, dando tutti un’egregia prova attoriale. Non solo Antonio De La Torre, forse il più noto dei tre (Volver, Gli amanti passeggeri), più volte candidato ai premi Goya, che dà vita ai deliri di Mujica, ma anche Alfonso Tort, già scelto da Brechner per Bad day to go fishing e Chino Darín (Il Clan).

Il regista fa anche un buon lavoro di sceneggiatura per far appassionare lo spettatore alle vicende di tre detenuti che, in isolamento per anni, non fanno altro che essere spostati di caserma in caserma. Ricrea l’alienazione di questi luoghi, la ripetitività e l’ossessività dei movimenti al loro interno, un tempo circolare dove difficilmente si distingue il giorno dalla notte, ma spezza abilmente la monotonia con incursioni frequenti nelle menti dei tre, nel loro ondeggiare tra follia e lucidità, nel lavorio incessante per creare spazi astratti di evasione con fantasie su persone care, o ricordi riproposti in chiave onirica, con giochi immaginari, o inventando nuovi codici di comunicazione in assenza di linguaggio.

In più, una vena umoristica attraversa questo universo cupo e disperante ed è forse l’aspetto che più stupisce. Il film è punteggiato di situazioni paradossali, grottesche, quasi da teatro dell’assurdo, ma basate su episodi realmente accaduti, che offrono un quadro insolito della situazione carceraria. Non trova posto invece il pietismo, anche quando si dà spazio ai momenti di solidarietà umana che pure vi sono stati, ai brevi e sporadici incontri con i familiari che hanno reso, almeno per poco, sopportabile la prigionia.

Nella colonna sonora spicca una versione di The sound of silence di Simon & Garfunkel, reinterpretata in modo originale da Silvia Pérez Cruz – anche attrice nei panni della moglie di Huidobro – a sottolineare  l’importanza del silenzio per arrivare a conoscere davvero sé stessi, delineando col suo stesso andamento l’evoluzione dei protagonisti dalla completa disperazione alla consapevolezza della propria forza, alla speranza di farcela che caratterizza gli ultimi anni della prigionia.

Una notte di 12 anni non esplora solo una pagina buia della storia uruguayana, in cui la vicenda dei protagonisti testimonia le enormi potenzialità dell’uomo, in grado di aggrapparsi a tutto pur di sopravvivere per poi risorgere dalle proprie ceneri e può essere letta come metafora di un paese capace di rigenerarsi, ma fa riflettere su un mondo contemporaneo sempre più intransigente e dominato da sentimenti di paura e rabbia, mantenendo una forte connotazione di speranza e apertura verso il futuro.

Il trailer de Una notte di 12 anni

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