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Scott Eastwood: 10 cose che forse non sai sull’attore

Scott Eastwood: 10 cose che forse non sai sull’attore

Scott Eastwood è uno di quegli attori che non ha mai sfruttato la fama o la discendenza per farsi un nome nel mondo del cinema, riuscendo a cavarsela da solo con le sue capacità e con il suo talento.

Figlio del più celebre Clint (a cui somiglia tantissimo) ha cominciato la sua carriera a circa vent’anni per non fermarsi e continuare a camminare con le sue gambe, riuscendo a partecipare a diversi tipi di film e tutti di successo.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Scott Eastwood.

Tutti i film di Scott Eastwood

Scott Eastwood in Fast & Furious 8 (2017)
Foto di Matt Kennedy – © Universal Pictures

1. I film e la carriera di Scott Eastwood. La carriera dell’attore americano è iniziata nel 2006 quando, a vent’anni, recita nel film Flags of Our Fathers, per poi continuare in An American Crime (2007), Pride (2007), Player 5150 (2008) e Gran Torino (2008). La sua carriera continua sul grande schermo grazie ai film Invictus – L’invincibile (2009), The Lion of Judah (2011), The Forger (2012), Di nuovo in gioco (2012), Fury (2014) e La risposta è nelle stelle (2015). Tra i suoi ultimi lavori vi sono Diablo (2015), Snowden (2016), Suicide Squad (2016), La legge della notte (2016), Fast & Furious 8 (2017), Overdrive (2017), Pacific Rim: La rivolta (2018). Nel 2020 recita in The Outpost, mentre nel 2021 è nel cast di Wrath of Man, con Jason Statham e in Dangerous. Nel 2022 ha interpretato Noah in I Want you Back, Riggin in 1992 Nel 2023 ha ripreso il ruolo di Little Nobody in Fast X. Nel 2024 è Nash nel film Tin Soldier. Il prossimo anno sarà Joe Travers in Alarum.

2. È anche un produttore. Nel corso della sua carriera, Scott Eastwood non si è solo dedicato all’attività di attore, ma ha esplorato diversi ambiti del cinema, come la produzione. Infatti, ha vestito i panni del produttore per i film The Perfect Wave (2014), Stranded (2014) e Walk of Fame (2017). L’attore, inoltre, è coinvolto nella produzione del film House of the Holy che, attualmente, è in fase di pre-produzione.

Chi è la sua fidanzata di Scott Eastwood?

3. La sua ex fidanzata è morta in un incidente stradale. Da pochi anni a questa parte, Scott Eastwood ha rivelato che Jewel Brangman, una sua ex fidanzata, è morta in un incidente nel 2014. La sua morte è dovuta allo scoppio dell’airbag dell’auto in cui si trovata che è gli esploso in faccia come un proiettile, tanto da spezzarle la spina dorsale. Di questo fatto non è riuscito a parlarne per diverso tempo perché non riusciva a farsene una ragione di aver perso così una delle persone con cui aveva condiviso la propria intimità.

Nell’agosto 2017, Eastwood si è aperto con i media sulla morte della sua ex fidanzata, Jewel Brangman, Ha dichiarato: “A volte è un circo incredibile, ma vivere sulla strada penso che sarebbe dura. Non ho ancora una famiglia, ma un giorno la desidero, e penso a cosa significherebbe avere dei figli e stare lontano da loro. Questo mi preoccupa.

4. Attualmente è fidanzato. Sembra che da un paio di anni a questa parte l’attore abbia trovato l’amore grazie a Maddie Serviente. Tuttavia, in passato, ha avuto una vita sentimentale piuttosto turbolenta: pare, infatti, che abbia frequentato, tra le altre, Sala Leal, Jana Kramer e Brittany Brousseau.

Scott Eastwood è su Instagram

5. Ha un profilo ufficiale Instagram. Anche Eastwood, come la maggior parte dei suoi colleghi, ha deciso di aprire un proprio account ufficiale Instagram, seguito da circa 3,2 milioni di persone. La sua bacheca è un tripudio di fotografie che lo vedono quasi sempre protagonista insieme alla sua famiglia, soprattutto con suo padre Clint, in momenti di svago e quotidianità. Sono molte anche le foto che lo ritraggono in momenti lavorativi, tra set e photoshot.

Scott Eastwood è stato protagonista di Fury

6. È quasi arrivato alle mani sul set. Sembra che durante le riprese di Fury, Eastwood sia quasi arrivato alle mani con Brad Pitt e Shia LaBeouf. Il motivo scatenante è che l’attore aveva assunto un atteggiamento previsto dalla sceneggiatura e di cui i due attori non erano a conoscenza, tra cui continuare a sputare tabacco. Così, i due si sono rivolti a Eastwood e gli animi si sono surriscaldati fino a quando la verità non è venuta a galla.

7. Si è sottoposto ad un duro allenamento. Come il resto del cast anche Eastwood ha dovuto sottostare ad un rigido allenamento gestito dalla Navy SEALs. Lo scopo è stato quello di far aumentare la resistenza e di poter fare fronte agli sforzi che si sarebbero presentati sul set.

scott eastwood

Scott Eastwood in Gran Torino

8. Ha recitato con un altro nome. Per far sì che non si parlasse di nepotismo, l’attore ha deciso di farsi accreditare con il nome di nascita, ovvero Scott Reeves. Inoltre, in questo film non è l’unico della famiglia ad essere presente: infatti, anche Kyle Eastwood ha lavorato al film, collaborando alla colonna sonora. Per lui, inoltre, non si trattava della prima volta che condivideva il set con il padre, avendo già avuto modo di lavorare con lui in Flags of Our Fathers, Invictus – L’invincibile e Di nuovo in gioco.

Scott Eastwood in Suicide Squad

9. Ha avuto un ruolo nel film del 2016. Nel Suicide Squad diretto nel 2016 da David Ayer, Eastwood ha avuto modo di ricoprire il ruolo di GQ Edwards, un Navy SEAL che aiuta Flag nella sua missione. Inizialmente, Ayer aveva contattato Shia LaBeouf per il ruolo, ma l’attore è stato scartato dallo studio. In seguito, Eastwood ha raccontato di considerare quella sul set di questo film una delle sue esperienze preferite, nonostante sia rimasto profondamente inquietato dalla presenza di Jared Leto, il quale si divertiva a fare scherzi sulla base della personalità del Joker.

Scott Eastwood: età e altezza

10. Scott Eastwood è nato il 21 marzo del 1986 a Carmel, in California, e la sua altezza complessiva corrisponde a 180 centimetri.

Fonti: IMDb, Daily Mail

Cartoni animati anni ’80: i migliori titoli da vedere

Cartoni animati anni ’80: i migliori titoli da vedere

Ogni generazione ha i propri cartoni animati di riferimento. Titoli con cui è cresciuta e che hanno saputo insegnare importanti valori attraverso un intrattenimento il più universale possibile. Questo tipo di opere, spesso sottovalutate, rimangono però nel cuore degli spettatori, indicando periodi della propria vita in cui bastava guardare qualche puntata del proprio cartone preferito per sentirsi felici. Molti dei protagonisti di questi prodotti sono spesso considerati veri e propri amici, dai quali è sempre bello tornare. Per chi è cresciuto nei primi anni Ottanta (ma non solo), ecco allora un elenco dei migliori cartoni animati anni ’80, da recuperare e riscoprire!

La lista dei migliori Cartoni animati anni ’80

Negli anni ’80 i cartoni animati in televisione si sono moltiplicati, permettendo l’arrivo di titoli provenienti da ogni parte del mondo. Se il Giappone è ovviamente stato in prima linea in ciò, offrendo alcuni dei cartoni più iconici e popolari di sempre, anche la Disney ha avuto il suo ruolo nella diffusione di nuovi cartoni animati. Molti dei titoli mandati in onda in questo decennio si sono poi affermati come cartoni animati estremamente popolari ancora a distanza di anni dalla loro distribuzione. Ecco di seguito i titoli da non perdere!

Serie e personaggi a cartoni animati anni ’80 Disney

Cartoni animati anni '80 Disney

Nel 1984 viene fondata la Disney Television Animation, sussidiaria di Disney Branded Television, divisione del gruppo The Walt Disney Company. L’obiettivo era quello di sviluppare cartoni animati Disney per la televisione, che permettessero alla Disney di espandere la propria attività raggiungendo un più ampio pubblico. Inizialmente, però, tale sussidiaria non disponeva dell’autorizzazione a creare contenuti basati sui principali personaggi dei film d’animazione Disney, come invece avverrà a partire dagli anni ’90. Nel corso degli anni ’80, dunque, la divisione diede vita a soli tre cartoni animati. Eccoli qui di seguito.

I Gummi. Considerati da molti una fantasia, i Gummi sono degli orsi antropomorfi gentili e adorabili, che cercano di vivere in armonia con gli umani, anche se a volte non è proprio facile. Composta da 65 episodi, questa è stata la prima serie a cartoni animati realizzata dalla Disney Television Animation ed è basata sugli orsetti gommosi, i quali diventano qui protagonisti di tante avventure.

I Wuzzles. La seconda serie animata realizzata dalla Disney Television Animation è I Wuzzles, che ha come protagoniste delle creature chiamate Wuzzle (che significa “mescolare”), ognuna delle quali è un mix di due diverse specie animali realmente esistenti. I Wuzzle sono dotati di ali e vivono nella terra di Wuz, dove anche le piante, gli oggetti e gli edifici sono delle mescolanze come i protagonisti.

DuckTales – Avventure di paperi. Il primo vero grande successo della Disney Television Animation è stato DuckTales – Avventure di paperi, andato in onda dal 1987 al 1990. Sebbene fosse vietato utilizzare i personaggi principali, a personaggi minori come Zio Paperone e Qui, Quo e Qua è stata fatta un’eccezione, e la Disney ha dato la possibilità di fare una breve apparizione a Paperino nella serie.

Serie e personaggi a cartoni animati anni ’80 giapponesi

Cartoni animati anni '80 giapponesi

Il Giappone è noto per le sue opere d’animazione, conosciute con il nome di Anime. Oltre ai tanti lungometraggi, negli anni sono tantissime le serie anime arrivate in Italia, contribuendo a formare intere generazioni di spettatori. Tra titoli estremamente popolari e altri meno noti ma altrettanto validi, ecco un elenco di cartoni da recuperare assolutamente.

Astro Boy. In un mondo futuristico dove i robot convivono con gli esseri umani, Astro Boy è un bambino meccanico dai sentimenti e dall’intelligenza umani, creato dal dottor Tenma. Avendo poteri e capacità superiori a quelli della media umana, Astro diviene un difensore della giustizia contro la criminalità e i mali del mondo. Astro Boy è il remake a colori datato 1980-81 della prima serie anime del 1963-66 dedicata ad Astro Boy; entrambe sono adattamenti del manga creato negli anni cinquanta da Osamu Tezuka.

I predatori del tempo. I predatori del tempo è un anime giapponese prodotto dalla Tatsunoko, appartenente alle serie Time Bokan, di cui è la quarta serie. Consiste in 53 episodi trasmessi in Italia a partire dal 1985. La storia ruota intorno a due squadre di viaggiatori del tempo, il cui compito è quello di preservare il corretto andamento della storia. Una delle due squadre, però, opera in realtà in incognito per un misterioso essere malvagio, il quale aspira a riscrivere la storia a proprio vantaggio. Spetta alla squadra buona impedire che ciò avvenga.

Muteking. Il protagonista è Takoro, un alieno dall’aspetto simile a un polpo rosa proveniente da un lontano pianeta chiamato Tako. Arrivato sulla Terra per catturare un gruppo di pericolosi criminali intergalattici, egli fa la conoscenza di Linn un ragazzo dodicenne che può aiutarlo nella sua missione. Takoro è infatti in grado di trasformare il giovane uno straordinario guerriero intergalattico che combatte su un paio di pattini a rotelle. Composta da 56 episodi, Muteking è uno dei più celebri cartoni animati giapponesi degli anni ’80.

Gigi la trottola. A dir poco iconico, Gigi la trottola è il cartone animato tratto dall’omonimo manga, composto da 65 episodi. La trama ruota intorno a Kappei Sakamoto, un ragazzo dotato di grandi capacità verso qualunque tipo di sport, simpatico, dolce e generoso, ma ha un unico “difetto”: non raggiunge neanche il metro d’altezza. Iscrittosi al basket, egli farà di tutto pur di conquistare la bella Akane, combinandone però di tutti i colori, anche per via della sua passione per le mutandine bianche.

Hello! Spank. Tratto dall’omonimo manga, Hello! Spank è composto da 63 episodi e racconta la storia di Aika una giovane ragazza segnata dalla scomparsa in mare di suo padre. Quando anche il suo cagnolino rimane vittima di un incidente, si ritrova ad adottare un cane goffo ma simpatico, capace di parlare con lei. Nel corso della serie i due vivranno avventure di ogni tipo, senza mai dimenticare i loro traumi passati.

Holly e Benji, due fuoriclasse. La trama ruota intorno ad Oliver Atton (Holly), un giovane che sogna di vincere i Mondiali con il Giappone e viene aiutato in ciò da Roberto Sedinho, un ex calciatore brasiliano. Si tratta del primo anime televisivo tratto dal manga Capitan Tsubasa, composto da 128 episodi e divenuto estremamente popolare anche a decenni di distanza dalla sua messa in onda.

Occhi di gatto. La giovane Hitomi Kisugi gestisce il caffè Cat’s Eye (“Occhi di gatto”) con la sorella maggiore Rui e quella minore Ai. Il bar è, però, una copertura: Hitomi e le sue sorelle sono, infatti, una celebre banda dedita al furto di opere d’arte, anch’essa chiamata Cat’s Eye. Anche questa popolare serie giapponese, andata in onda dal 1983 al 1985 per un totale di 73 episodi, è tratta dall’omonimo manga di successo.

Lupin, l’incorregibile Lupin. Uno dei più popolari personaggi dei cartoni animati (e non solo) di sempre, il ladro Lupin, è stato protagonista tra il 1984 e il 1984 di una serie chiamata Lupin, l’incorregibile Lupin, composta da 50 episodi. Questa è la terza trasposizione del manga Lupin III, che narra le incredibili avventure di Lupin, intento in furti di grande valore, aiutato da fedeli amici e ostacolato da numerosi nemici. Recentemente Netflix ha lanciato una serie originale che si ispira liberamente al personaggio.

Dragon Ball. La Toei Animation ha prodotto una serie televisiva anime basata sui primi sedici volumi del manga, intitolata semplicemente Dragon Ball. Essa ripercorre la narrazione a partire dall’incontro fra Bulma e Goku fino alla sconfitta di Piccolo durante il 23º torneo Tenkaichi. La serie è andata in onda in Italia dal 1989 al 1999, per un totale di 153 episodi. Ancora oggi è uno dei cartoni più amati e popolari di sempre.

I cavalieri dello Zodiaco. È questa una serie televisiva anime tratta dal manga Saint Seiya – I Cavalieri dello zodiaco di Masami Kurumada, prodotta dalla Toei Animation dal 1986 al 1989 per un totale di 114 episodi. La serie copre la prima e la seconda parte del manga (Sanctuary e Poseidon) e una saga intermedia (Asgard) creata appositamente per la versione animata. È un altro dei cartoni più celebri di sempre.

Sigle e canzoni dei cartoni animati anni ’80

Cartoni animati anni '80 sigla

Oltre ai titoli fin qui elencati, i quali presentano tutti delle sigle particolarmente celebri per quanto riguarda i cartoni animati degli anni ’80, qui di seguito si riportano quelle serie divenute celebri proprio grazie alla loro sigla. Come si potrà notare, la maggior parte di queste sono state cantate da Cristina D’Avena, vera e propria voce ammaliatrice di un’intera generazione di giovani spettatori.

Fantazoo. Fantazoo è una serie televisiva a cartoni animati nata da una co-produzione nippo-olandese basata su una serie olandese di fumetti a strisce, pubblicata ancora oggi su vari quotidiani dei Paesi Bassi. La serie è stata trasmessa per la prima volta in Italia da Oden TV nel marzo del 1989 e successivamente da diverse reti locali. I protagonisti di questa serie sono Alvaro il bue e Camilla la tartaruga.

Mila e Shiro due cuori nella pallavolo. Questo anime è stato trasmesso in Giappone dal 1984 al 1985 ed arrivato in Italia nel 1986, trasmesso su Italia 1. La serie narra la storia di Yu Hazuki (Mila Hazuki nell’edizione italiana) che si trasferisce in città per frequentare le scuole medie. A scuola viene a contatto con la pallavolo, sport di cui con il tempo diventerà una campionessa. La sigla italiana “Mila e Shiro – Due cuori nella pallavolo” è stata scritta da Alessandra Valeri Manera, con musica di Carmelo “Ninni” Carucci, ed è stata cantata da Cristina D’Avena.

Sampei. Sampei è un ragazzo di trecidi anni con la passione per la pesca che attraverserà il Giappone alla ricerca di nuove avventure. In ogni episodio, con l’aiuto del nonno e del suo misterioso maestro, cerca di appendere nuove tecniche e abilità per diventare un perfetto pescatore. La sigla italiana “Sampei” è stata scritta da Lucio Macchiarella, su musica e arrangiamento di Mike Fraiser e Douglas Meakin ed è interpretata dai Rocking Horse.

Tartarughe Ninja alla riscossa. Tartarughe ninja alla riscossa è una serie televisiva a cartoni animati del 1987. In Italia viene trasmessa dal 1988 su varie emittenti locali. Si tratta della prima di tante serie animate dedicate ai celebri personaggi dei fumetti. La sigla italiana “Tartarughe ninja alla riscossa” scritta da Alessandra Valeri Manera e composta da Enzo Draghi, è cantata da Giampi Daldello.

Ti voglio bene Denver. È questo un cartone animato di coprodotto tra Stati Uniti e Francia, in origine trasmesso dal 1988. Ebbe un così grande successo che fu replicato ogni anno. Protagonista è Denver, un dinosauro tutto verde, abile skater e chitarrista ghiotto di patatine fritte che riesce a parlare il linguaggio umano, che utilizza per comunicare con un gruppo di amici umani. La sigla italiana “Ti voglio bene Denver” è cantata da Cristina D’Avena e scritta da Alessandra Valeri Manera e Carmelo Carucci.

Siamo fatti così – Esplorando il corpo umano. Siamo fatti così (titolazione Mediaset) o Esplorando il corpo umano (titolazione DeAgostini) è una serie televisiva a disegni animati francese educativa, dedicata al funzionamento del corpo umano, composta da 26 episodi e trasmessa per la prima volta in Francia nel 1987. La sigla italiana “Siamo fatti così” è stata scritta da Alessandra Valeri Manera, con musica di Massimiliano Pani, ed è stata cantata da Cristina D’Avena.

Pollon. Pollon è’ l’unica figlia del dio Apollo, vive sull’Olimpo e vuole diventare a tutti i costi una dea a tutti gli effetti. La serie, tratta dall’omonimo manga, è diventata molto popolare in Italia dove è stata trasmessa per la prima volta nel 1981 su Italia 1 all’interno del celebre programma Bim Bum Bam. La sigla italiana è stata scritta da Piero Cassano e da Alessandra Valeri Manera ed è cantata da Cristina D’Avena.

Lucky Luke. Lucky Luke è una serie animata ispirata alla storia a fumetti francesi Lucky Luke. La prima serie andò in onda a partire dal 1984 ed ha per protagonista un cowboy solitario che viaggia attraverso il Far West. Accompagnato dal suo fedele cavallo Jolly Jumper e il cane da guarda carcerario Rantanplan, si ritrova a confrontarsi con vari banditi e teppisti come i Fratelli Dalton, Billy the Kid, Jesse James e Phil Defer. La sigla italiana è cantata da Giorgio Vanni.

Ken il guerriero. Ken il guerriero è un manga giapponese del 1983. Dal manga furono tratte delle serie animate televisive. In Italia vennero trasmesse due serie animate prodotte dal 1984. Il protagonista delle serie è il guerriero Kenshiro e all’interno della serie e del manga si trovano molti stereotipi della cultura giapponese e dei manga, come le arti marziali, l’olocausto nucleare e il senso del sacrificio. La sigla italiana della prima serie “Ken il guerriero” è stata scritta da Lucio Macchiarella su musica di Claudio Maioli, che ne fu anche l’interprete con lo pseudonimo Spectra.

Kiss me Licia. Kiss me Licia è manga pubblicato in Giappone dal 1982 al 1984. Questo è stato poi trasportato in un anime televisivo trasmesso in Giappone dal 1983 con lo stesso titolo. In Italia la serie è stata messa in onda da Italia 1 nel 1985 ed ebbe un notevole successo. La sigla italiana “Kiss me Licia” è stata scritta da Alessandra Valeri Manera su arrangiamenti di Giordano Bruno Martelli, ed è stata cantata da Cristina D’Avena.

Lanterns: la regista di The End Of The F***ing World, Lucy Tcherniak, sarebbe in trattative per la serie

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Mentre attendiamo di sapere quali attori si caleranno nei ruoli dei co-protagonisti John Stewart e Hal Jordan nella prossima serie Lanterns della HBO, potrebbe essere stato svelato chi è stato arruolato per dirigere alcuni degli episodi. Si ritiene che Stephen Williams (Lost, Watchmen, Westworld) sia in trattative per dirigere l’episodio pilota, ma secondo Daniel Richtman anche Lucy Tcherniak è in trattative per dirigere un numero imprecisato di episodi. La Tcherniak ha già diretto Sunny (2024), Station Eleven (2021) e The End of the F***ing World (2017). Si attendono naturalmente conferme riguardo a chi andrà a dirigere gli episodi della serie.

Cosa sappiamo di Lanterns?

La serie Lanterns segue due personaggi centrali dell’Universo DC: la nuova recluta John Stewart e il veterano Hal Jordan. La storia vede i nostri poliziotti intergalattici coinvolti in un oscuro mistero terrestre mentre indagano su un omicidio nel cuore dell’America, una premessa molto intrigante che promette una miscela di avventure cosmiche e lavoro investigativo concreto, e qualcosa di nettamente diverso dalla norma DC.

James Gunn e Peter Safran, Co-Presidenti e Co-CEO dei DC Studios, hanno dichiarato: “Siamo entusiasti di portare questo titolo fondamentale della DC alla HBO con Chris, Damon e Tom al timone. John Stewart e Hal Jordan sono due dei personaggi più avvincenti della DC e Lanterns li porta in vita in una storia poliziesca originale che è una parte fondamentale del DCU unificato che lanceremo la prossima estate con Superman”.

Il creatore di Lost e Watchmen, vincitore di un Emmy Award, Damon Lindelof, sta lavorando alla sceneggiatura dell’episodio pilota insieme allo showrunner di Ozark Chris Mundy e all’acclamato scrittore di fumetti Tom King. Si dice che anche Justin Britt-Gibson, Breannah Gibson e Vanessa Baden Kelly siano a bordo (anche se la notizia non è ancora stata confermata). La produzione di Lanterns dovrebbe iniziare nel primo trimestre del 2025 nel Regno Unito, il che potrebbe portare la serie a un’uscita nel 2026.

Secondo quanto riferito, a Josh Brolin era stato offerto il ruolo di Jordan, ma recentemente abbiamo appreso che aveva rifiutato. Secondo le notizie successive, anche Ewan McGregor (Obi-Wan Kenobi, Birds of Prey), Matthew McConaughey (Deadpool e Wolverine, Interstellar) e Chris Pine (Star Trek, Wonder Woman) erano in lizza, con Pine che avrebbe ricevuto l’offerta in caso di rifiuto di Brolin. Non sappiamo se Pine sia o meno effettivamente in fase di trattative, ma gli addetti ai lavori ritengono che McConaughey non sia assolutamente in lizza.

Constantine 2: il produttore rivela che il copione è finito ed è “troppo spaventato per leggerlo”

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Poco dopo l’annuncio del primo “capitolo” del nuovo slate del DCU da parte di James Gunn, l’anno scorso, sono iniziate a circolare voci su un sequel diretto di Constantine, il film del 2005, e la Warner Bros. ha poi confermato che il progetto era effettivamente nelle prime fasi di sviluppo. Da allora, le notizie sullo stato di Constantine 2 sono state contrastanti e, dal momento che dallo scorso febbraio è calato il silenzio radio, si è pensato che il sequel fosse stato abbandonato.

Tuttavia, il produttore Lorenzo di Bonaventura ha ora rivelato che la sceneggiatura è stata completata… e deve solo trovare il coraggio di leggerla! “Sapete, è nella mia casella di posta elettronica proprio adesso. È buffo, ma ho troppa paura di leggerla”, ha dichiarato a ComicBook.com. “Voglio così tanto che sia bello. Probabilmente lo leggerò nei prossimi giorni. Quando salirò su un aereo”.

Sappiamo che una sceneggiatura finita non significa necessariamente che un progetto entrerà effettivamente in produzione, ma di certo lo prendiamo come un segnale positivo. Per quanto ne sappiamo, Keanu Reeves riprenderà il ruolo dell’occultista fumatore, mentre il regista Francis Lawrence tornerà a dirigere il film. Non resta a questo punto che attendere maggiori aggiornamenti, per scoprire quanto siamo ancora distanti dal vedere Constantin 2 concretizzarsi.

Come si collocherà Constantin 2 nel DC Universe?

Non sappiamo se il sequel farà parte del DCU o sarà un progetto “Elseworlds” come i film sul Joker di Todd Phillips o The Batman – Parte 2 di Matt Reeves, ma John Constantine è strettamente legato a Swamp Thing nei fumetti, quindi si ipotizza che il personaggio possa essere reintrodotto come parte del DCU. Il primo Constantine, come noto, ha ricevuto critiche contrastanti quando è uscito nel 2005, ma nonostante un’interpretazione americanizzata del mago scozzese e alcune libertà rispetto al materiale di partenza, i fan hanno reagito bene all’interpretazione di Reeves dell’antieroe e il film ha guadagnato un forte seguito nel corso degli anni.

Emily in Paris – Stagione 4: recensione della seconda parte su Netflix

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L’americana a Parigi più famosa di Netflix ritorna con tante nuove avventure in giro per l’Europa. Dopo la prima parte della quarta stagione di Emily in Paris, arrivata in piattaforma lo scorso 15 agosto, aveva portato a degli esiti abbastanza scontati: Emily può vivere la sua storia d’amore con Gabriel e il lieto fine è sempre dietro l’angolo. La seconda parte della quarta stagione, formata da 5 episodi di circa 30 minuti l’uno, presenta anche nuovi personaggi, parallelamente alle figure principali, presenti dalle prime stagioni. Tra questi emergono soprattutto Genevieve, interpretata da Thalia Besson, figlia del marito di Sylvie da una relazione con una donna americana, e Marcello Muratori, interpretato dall’italiano Eugenio Franceschini (Io che amo solo te, sconnessi), nuova affascinante fiamma all’italiana di Emily.

Emily in Paris: italians do it better

Il Natale arriva anche nella Parigi di Emily e tutti sembrano avere grandi piani per le feste: Sylvie passerà le vacanze con il marito e Genevieve, appena arrivata da New York, Mindy darà  una grande festa di Natale e Emily tornerà a Chicago dalla sua famiglia. Nonostante i lussi regalategli da Sylvie con un upgrating in business class, il volo di Emily è cancellato. Nel passare le vacanze con Gabriel, Camille e la famiglia di Camille, delle prime tensioni si iniziano a creare nella coppia, fino a scoppiare proprio sulle vette delle Alpi. Emily tornerà a Parigi senza Gabriel, ma avendo conosciuto un misterioso e affascinante italiano venuto in suo soccorso.

Genevieve diviene una new entry all’agenzia Grateau, divenendo una figura però troppo invadente per Emily e per tutto il resto del team. Parigi sembra essere bloccata nelle soliti abitudini e in una certa monotonia: è arrivato il momento per Emily di esplorare nuovi orizzonti!

Il continuo cliché della relazione impossibile

Emily in Paris - Stagione 4
Foto di stephanie branchu/STEPHANIE BRANCHU/NETFLIX – © 2024 Netflix, Inc.

Fin dalla prima stagione di Emily in Paris il tira e molla con lo chef Gabriel è continuo: prima per via della presenza di Camille e  poi per il patto fatto tra le due amiche, Emily e Gabriel non riescono a trovare il giusto equilibrio per stare insieme. Ciononostante, la prima parte della quarta stagione si chiude con i due ancora insieme, in una relazione che sembrerebbe stabile e promettente. Peccato però che le storie d’amore impossibili vendano molto di più, attraendo il grande pubblico.

Lo stesso pattern dei due innamorati che non riescono a stare insieme continua a ripetersi, stagione dopo stagione, ogni volta  in maniera più assurda e quasi irrealistica. Nel sesto episodio della quarta stagione vediamo infatti Gabriel abbandonare Emily, inesperta nello sci, sulla cima di una montagna per correre dietro a Camille per accertarsi che lei e il (finto) bambino che porta in grembo stessero bene.

Nonostante essere abbandonati a morire congelati sembra abbastanza per chiunque per andarsene indignati, per Gabriel a quanto pare non è così. Tornati dalle vacanze di Natale, il tentativo di riconciliazione di Emily viene anche respinto da Gabriel, il quale la accusa di non essersi mai sforzata di capirlo. In un vittimismo tutto francese, si chiude l’ennesimo capitolo tra i due, ma la loro sembra comunque essere una storia infinita!

Stessa storia, nuova città

emily in Paris
Foto di stephanie branchu/STEPHANIE BRANCHU/NETFLIX – © 2024 Netflix, Inc.

Ormai è chiaro: Emily in Paris non si discosta mai troppo dal format iniziale, ogni stagione non aggiunge molto di più rispetto alla precedente. In questo modo la serie si continua a affermare come un prodotto leggero e scorrevole, ma monotono.

L’unico effettivo elemento di cambiamento che caratterizza la seconda parte della quarta stagione di Emily in Paris è proprio la location. Emily lascia finalmente la sua amata Parigi per ritrovare una nuova vita e un nuovo amore in un’altra famosa capitale europea: Roma. Qui Emily scopre un nuovo stile di vita, legato all’importanza della  famiglia, delle tradizioni e della storia.

Cameo all’italiana in Emily in Paris

Lily Collins e Eugenio Franceschini in Emily in Paris - stagione 4 parte 2
Foto di GIULIA PARMIGIANI/NETFLIX – © 2024 Netflix, Inc.

Il cambio di scenario presente negli ultimi episodi della quarta stagione di Emily in Paris porta con se una nuova cultura, una nuova lingua e… alcuni attori italiani. Primo fra tutti è proprio Eugenio Franceschini nel ruolo di Marcello Muratori; a questo però si affianca anche l’affascinante Raoul Bova (Immaturi, scusate se esisto!) nei panni di uno dei tanti amanti di Sylvie.

La presenza di attori italiani e dello sviluppo di nuove vicende a Roma amplia ulteriormente il plurilinguismo della serie. Se già nelle stagioni precedenti venivano mantenuti i dialoghi in francese con i sottotitoli, ora si aggiunge anche l’italiano. Nella versione originale in inglese, Bova e Franceschini recitano direttamente in inglese, così da non essere doppiati e mantenere un autentico accento italiano.

Emily in Paris (ora in Rome) continua a mantenere una trama costante, priva di grandi colpi di scena e cadendo a tratti nella banalità. Ciononostante, un cambio di città potrebbe effettivamente essere il preludio di altri cambiamenti, di un nuovo inizio.

Spider-Man 4: un rumor suggerisce i diversi villain inizialmente presi in considerazione

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I piani originali prevedevano che Spider-Man 4 fosse una storia di strada che ruotava intorno a Peter Parker e Daredevil che si alleavano per combattere il sindaco Wilson Fisk. Si prevedeva che Ant-Man sarebbe stato coinvolto nella storia e che il film sarebbe uscito nel 2025, finché gli scioperi dell’anno scorso non hanno provocato il caos a Hollywood. Ora il film dovrebbe arrivare nelle sale nel 2026, a cavallo tra Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars.

Il Peter Parker di Tom Holland sarà presumibilmente il protagonista del primo dei due Avengers, quindi una semplice storia di strada non funzionerà più, soprattutto se Doomsday si concluderà con la distruzione della Terra-616 e la creazione di una nuova realtà simile a Battleworld. Ieri, The Cosmic Circus ha riferito che il piano prevede che Spider-Man 4 sia incentrato sulla collaborazione tra Peter e il Venom di Tom Hardy per combattere Knull, Dio dei Simbionti, che cerca di avvolgere il Multiverso nell’oscurità.

Il sito ha poi condiviso nuovi dettagli su ciò che i Marvel Studios stavano considerando per un film che un tempo sembrava destinato a essere un sequel di Daredevil: Born Again (che non funziona più a seguito di una revisione creativa e del fatto che la seconda stagione non inizierà la produzione prima della fine dell’anno). A quanto pare, inoltre, per Spider-Man 4 sono stati presi in considerazione diversi cattivi, tra cui Maggia, Mister Negative, Spencer Smythe, Scorpion e Prowler. È interessante notare che “la Marvel ha ancora intenzione di raccontare questa storia… ma forse dovremo aspettare ancora un po’”.

Spider-Man: Far From Home

Cosa sappiamo su Spider-Man 4?

Oltre a Tom Holland, Zendaya dovrebbe riprendere il suo ruolo di MJ in Spider-Man 4. Si dice che Sydney Sweeney interpreterà Black Cat, mentre è stato ampiamente riportato – ma non confermato – che Charlie CoxVincent D’Onofrio e Paul Rudd appariranno come Daredevil, The Kingpin e Ant-Man.

Per quanto riguarda chi potrebbe dirigere Spider-Man 4, sono stati fatti molti i nomi che circolano in rete. Tra questi, Justin Lin (Fast & Furious), Drew Goddard (The Cabin in the Woods) e, più recentemente, Adil El Arbi e Bilall Fallah di Ms. Marvel e Adam Wingard, regista di Godzilla x Kong: The New Empire. Attualmente, però, sarebbe il regista di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli Destin Daniel Cretton ad essere in trattative per il ruolo.

Spider-Man 4 non ha ancora una data di uscita confermata.

James McAvoy: 10 cose che forse non sai sull’attore

James McAvoy: 10 cose che forse non sai sull’attore

James McAvoy è uno dei migliori attori degli ultimi anni che ha saputo dimostrare al mondo intero il suo talento, il suo fascino e il suo trasformismo unico e inimitabile. L’interprete scozzese ha saputo sempre scegliere ruoli di prima qualità, a volte anche iconici, riuscendo ad entrare nell’immaginario collettivo e a farsi apprezzare da un pubblico di generazioni miste.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su James McAvoy.

I film in cui ha recitato James McAvoy

1. Ha recitato in celebri film. McAvoy debutta nel 1995, a soli 16 anni, nel film The Near Room, per poi proseguire con Regeneration (1997), The Pool (2001), Bright Young Things (2003) e Wimbledon (2004), per arrivare alla svolta con Le cronache di Narnia – Il leone, la strega e l’armadio (2005). La sua carriera continua con L’ultimo re di Scozia (2006), Penelope (2006), Becoming Jane – Il ritratto di una donna contro (2007), Espiazione (2007), Wanted – Scegli il tuo destino (2008) e The Last Station (2009), interpretando poi Charles Xavier in X-Men – L’inizio (2011). Tra i suoi ultimi film vi sono The Conspirator (2011) In trance (2013), Filth (2013), La scomparsa di Eleanor Rigby (2013), X-Men – Giorni di un futuro passato (2014), Victor – La storia segreta del dott. Frankenstein (2015), X-Men – Apocalisse (2016), Split (2016), Atomica bionda (2017), Submergence (2017), Glass (2019), X-Men – Dark Phoenix (2019), It – Capitolo due (2019) e My Son (2021), Nella bolla (2023), The Book of Clarence (2023) e Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti (2024).

2. James McAvoy è anche doppiatore e produttore. Come è capitato anche a molti altri suoi colleghi, James McAvoy è riuscito ad esplorare diversi ambiti dell’intrattenimento, arrivanod a vestire i panni del doppiatore e anche quelli del produttore, l’attore, infatti, ha prestato la propria voce per i film Strings (2004), Gnomeo & Giulietta (2011), Il figlio di Babbo Natale (2011) e Sherlock Gnomes (2018). Inoltre, figura come produttore per il film Filth, del quale è anche protagonista.

James McAvoy in Le Cronache di Narnia

3. Ha amato molto interpretare Mr. Tumnus. Quando ha girato Le Cronache di Narnia, James McAvoy non avrebbe mai immaginato che interpretare Mr. Tumnus sarebbe stata la svolta della sua carriera. Così è stato e l’attore scozzese ha in seguito rivelato di aver amato molto il fatto di interpretare uno dei suoi personaggi preferiti della letteratura per ragazzi. Proprio quel ruolo, inoltre, gli ha permesso di ottenere maggiore notorietà e di venir chiamato per progetti sempre più entusiasmanti.

Le cronache di Narnia James McAvoy
James McAvoy e Georgie Henley in Le cronache di Narnia – Il leone, la strega e l’armadio. Foto di Pierre Vinet – © Disney Enterprises, Inc. and Walden Media, LLC. All Rights Reserved.

James McAvoy ha recitato in Espiazione

4. È rimasto molto colpito dalla sceneggiatura del film. Nel 2007 l’attore recita nel dramma storico Espiazione, al fianco di Keira Knightley e Saoirse Ronan. Nel film, McAvoy interpreta Robbie Turner, figlio della governante della famiglia Tallis e con un’istruzione a Cambridge grazie al datore di lavoro della madre. L’attore ha in seguito raccontato di considerare quella di Espiazione la miglior sceneggiatura che ha avuto modo di leggere nel corso della sua carriera.

James McAvoy nel film horror It

5. Si è infortunato sul set del film. James McAvoy è un grande fan di Stephen King e ha letto la maggior parte dei suoi libri, per cui ha accettato subito di interpretare l’adulto Bill in It – Capitolo Due. Sul set, tuttavia, si è infortunato durante le scene di lotta del suo personaggio con Pennywise, riportando un doppio stiramento alla coscia. A un certo punto, McAvoy ha condiviso sulla sua pagina Instagram una foto di sacchetti di ghiaccio sull’infortunio.

James McAvoy ha recitato nella serie Shameless

6. Ha recitato nella celebre serie. Tra il 2004 e il 2005 McAvoy ha preso parte anche la popolare serie Shameless, dove ha recitato nel ruolo di Steven McBride, il fidanzato (e poi marito) di Fiona Gallagher. Appare nel primissimo episodio, per poi andarsene nella seconda serie dopo aver partecipato ad un totale di 13 episodi. Steve viene spesso presentato come l’eroe morale dello show. Pur essendo un ladro d’auto, afferma con orgoglio di non aver commesso alcun crimine violento nella sua vita.

 

James McAvoy torna al cinema nel 2024 con Speak No Evil – Non parlare agli sconosciuti

 

7. Ha evitato di guardare il film originale. Nel 2024 torna al cinema con il film thriller/horror Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti, remake dell’omonimo danese in cui due famiglie decidono di trascorrere una vacanza insieme solo per scoprire poi terribili realtà. McAvoy ha dichiarato di non aver guardato l’originale (qui un approfondimento sul film) prima di iniziare a lavorare a questo remake, in modo che non influenzasse l’interpretazione del suo ruolo. L’ha poi guardato entro 24 ore dalla fine delle riprese ed è rimasto molto colpito.

Speak No Evil - Non parlare con gli sconosciuti

James McAvoy, sua moglie e il figlio

8. È stato sposato con Anne-Marie Duff. Della vita amorosa di James McAvoy non si è mai saputo molto. Ciò che è certo che l’attore scozzese è stato sposato per dieci anni con la collega Anne-Marie Duff: i due, infatti, sono conosciuti sul set della serie televisiva Shameless nel 2004, per poi sposarsi due anni più tardi. Tuttavia, qualcosa non ha funzionato, tanto da annunciare, nel maggio del 2016, la loro separazione e il loro futuro divorzio. I motivi della rottura non sono chiari, ma i due sono rimasti in ottimi rapporti e lo saranno sempre per il bene di loro figlio Brendan, nato nel giugno del 2010.

9. Ha una nuova moglie. Anche se non perde la buona abitudine di tenere nascosta la sua vita privata, si sa che James McAvoy è attualmente impegnato. La fortunata è Lisa Liberati: i due si sono conosciuti più di due anni fa sul set del film Split, dove la Liberati lavorava come assistente del regista. In ogni caso, la loro frequentazione è iniziata diversi mesi dopo che McAvoy si era separato dalla moglie ed è poi culminata in un matrimonio nel 2019 svoltosi in forma privata.

L’età e l’altezza di James McAvoy

10. James McAvoy è nato il 21 aprile del 1979 a Glasgow, in Scozia. L’attore è alto complessivamente 1.70 metri.

Fonti: IMDb, Daily Mail

Twilight of the Gods: un epico trailer ufficiale per la serie di Zack Snyder

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La serie animata per adulti sulla mitologia norrena di Zack Snyder, Twilight of the Gods, debutterà su Netflix il 19 settembre e lo streamer ha ora rilasciato – dopo un primo teaser – un trailer ufficiale ricco di azione. Questo promo completo mette in evidenza un sacco di battaglie sanguinose, mentre una guerriera mortale di nome Sigrid arruola l’aiuto di Loki (probabilmente non è una grande idea) per fare guerra a Thor dopo che il vendicativo Dio del Tuono ha ucciso tutta la sua famiglia.

In un mondo mitico di grandi battaglie, grandi imprese e grande disperazione, Leif (Stuart Martin), un re mortale, viene salvato sul campo di battaglia da Sigrid (Sylvia Hoeks), una guerriera dalla volontà di ferro di cui si innamora”, si legge nella sinossi aggiornata. “La prima notte di nozze, Sigrid e Leif sopravvivono alla furia del terrore di Thor (Pilou Asbæk), che li spinge – insieme a un gruppo di crociati – a una spietata missione di vendetta, contro ogni previsione. Questa eroica storia di amore, perdita e vendetta è un viaggio all’inferno e oltre… attraverso terre fantastiche, campi di battaglia feroci e sanguinosi e guerre combattute contro divinità e demoni”.

Il progetto è stato descritto come “influenzato dagli anime”, ma a giudicare da questa anteprima, diremmo che lo stile di animazione è più simile a quello dello studio irlandese Cartoon Saloon, nominato agli Oscar (The Secret of Kells, Song of the Sea, The Breadwinner, Wolfwalkers). I recenti film di Rebel Moon hanno lasciato molti fan diffidenti nei confronti di qualsiasi cosa legata a Snyder (se non lo erano già prima), ma questo è un trailer innegabilmente impressionante.

Il cast di doppiatori di Twilight of the Gods

L’impressionante cast vocale comprende Sylvia Hoeks (Blade Runner 2049, The Girl in the Spider’s Web) nel ruolo di SIGRID, Stuart Martin (Jamestown, Babylon) nel ruolo di LEIF, Pilou Asbæk (Game of Thrones, Ghost in the Shell) nel ruolo di THOR, John Noble (Fringe, Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re) nel ruolo di ODIN, Paterson Joseph (Peep Show, The Leftovers) nel ruolo di LOKI, Rahul Kohli (iZombie, The Haunting of Bly Manor) nel ruolo di EGILL, Jamie Clayton (Sense8, The L Word: Generation Q) nel ruolo di THE SEID-KONA, Kristopher Hivju (Game of Thrones, The Witcher) nel ruolo di ANDVARI, Peter Stormare (Fargo, Prison Break) nel ruolo di ULFR, Jamie Chung (The Hangover Part II, Once Upon a Time) nel ruolo di HEL, Lauren Cohan (The Walking Dead, Batman v Superman: Dawn of Justice) nel ruolo di INGE e Corey Stoll (House of Cards, Ant-Man) nel ruolo di HRAFNKEL.

Stone Quarry Animation ha sviluppato la serie insieme a Xilam Animation, una società di produzione parigina che ha prodotto Oggy e gli scarafaggi. Twilight of the Gods è stato classificato come TV-MA, con avvisi per linguaggio, nudità, sesso e fumo.

Transformers One in anteprima sabato 21 e domenica 22 settembre

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Transformers One in anteprima sabato 21 e domenica 22 settembre

Un nuovo imperdibile appuntamento per tutta la famiglia al The Space Cinema! Sabato 21 e domenica 22 settembre, infatti, sarà possibile vedere in anteprima in tutte le sale del circuito “Transformers One”, il nuovo film d’animazione della saga con protagonisti Optimus Prime e Megatron.

Per festeggiare questa occasione, tutti coloro che acquisteranno il biglietto online per le proiezioni di sabato 21 settembre riceveranno in regalo delle le card dedicate alla saga.

Inoltre, fino a domenica 15 settembre, presso il The Space Limena, saranno allestite delle statue con i robot del film con cui grandi e piccoli potranno scattare delle foto ricordo.

È possibile acquistare i propri biglietti per assistere alla proiezione con i saluti in sala sul sito di The Space Cinema oppure utilizzando l’App ufficiale di The Space Cinema.

La trama di Transformers One

Tra gli altri membri del cast, Scarlett Johansson nel ruolo di Elita, Keegan-Michael Key nel ruolo di Bumblebee, Jon Hamm nel ruolo di Sentinel Prime e Laurence Fishburne nel ruolo di Alpha Trion.

“Transformers One è la storia inedita delle origini di Optimus Prime e Megatron, meglio conosciuti come nemici giurati, ma un tempo amici legati come fratelli che hanno cambiato per sempre il destino di Cybertron. Nel primo film dei Transformers completamente animato in computer grafica, TRANSFORMERS ONE vanta un cast di voci stellare, tra cui Chris HemsworthBrian Tyree HenryScarlett JohanssonKeegan-Michael KeySteve BuscemiLaurence Fishburne e Jon Hamm.”

Torna il Cinematographer’s Brunch

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Torna il Cinematographer’s Brunch

Torna il Cinematographer’s Brunch, domenica 6 ottobre presso la suggestiva location di Largo Venue a Roma.

Organizzato da Bladerunner in collaborazione con Fabrique du Cinéma e giunto alla sua quarta edizione, l’evento porta avanti l’obiettivo di promuovere la transizione ecologica nell’industria cinematografica italiana, riunendo professionisti del settore per discutere e adottare pratiche sostenibili sui set.

Questa edizione si arricchisce grazie alla presenza di personalità che hanno affrontato con carisma la lotta per l’ambiente: il Presidente del Consiglio Generale della Fondazione UniVerde, ex Ministro dell’Ambiente e dell’Agricoltura Alfonso Pecoraro Scanio; il Direttore di Teleambiente Stefano Zago; la delegazione dell’ONG Green Cross Italia fondata da Rita Levi-Montalcini (filiale nazionale della Green Cross International di Mikhail Gorbaciov); il Presidente di Retake Roma Cristiano Tancredi ed il Dirigente di Slow Food Alessandro Ansidoni.

La loro partecipazione testimonia l’importanza crescente dell’evento: nato nel settembre 2022 durante la 79ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il Cinematographer’s Brunch si pone sempre più come anello di congiunzione tra produzioni cinematografiche e transizione ecologica, anche grazie al dialogo tra realtà di settore, maestranze e direttori della fotografia determinati ad esplorare soluzioni innovative per ridurre l’impatto ambientale delle produzioni audiovisive.

L’urgenza di un cambiamento è ormai ineludibile, come sottolineato nel corso della terza edizione dal noto geologo, divulgatore scientifico e saggista italiano Mario Tozzi. Con l’appuntamento del 6 ottobre 2024 la manifestazione promette di essere ancora più ambiziosa e fungere da catalizzatore per l’Agenda 2030, affrontando il tema del cambiamento climatico in modo diretto e concreto.

Il programma di quest’anno sarà moderato dalla giornalista Chiara Del Zanno (Rolling Stone, Fabrique du Cinéma) ed includerà installazioni artistiche – come la scenografia “Il Cubo” realizzata interamente con materiali riciclati – e performance dal vivo, tra cui quelle di Paolo Soloperto, del coreografo Michel Fuscaldo e dell’artista  Francesco Patanè.

Il talk “Eco Set” vedrà la partecipazione di esperti come Giacomo Spaconi, Lorenzo Vecchi (Zen2030) e Daniele Marrocu (Green Manager), che condivideranno le loro esperienze e visioni per un cinema più verde. Inoltre avrà luogo la premiazione dello Z-Pitch dell’accademia NABA.

La media partnership con Teleambiente e Luce Mag consentirà una diffusione più ampia dei contenuti sviluppati durante l’evento. Tra i partner enogastronomici: la “Cantina Planeta” e la “Tenuta Le Quinte”. La giornata si concluderà con un concerto live, offrendo un momento di svago dopo un’intensa giornata di discussioni e scambi di idee.

Emmy Awards 2024 in streaming su NOW e in tv su SKY

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Emmy Awards 2024 in streaming su NOW e in tv su SKY

Dal Peacock Theater di Los Angeles, in esclusiva su Sky e NOW la diretta della grande notte dei premi al meglio della TV americana: la cerimonia di consegna dei 76esimi Primetime Emmy Awards verrà trasmessa su Sky Atlantic (e in streaming solo su NOW) nella notte fra domenica 15 e lunedì 16 settembre (dalle 2.00 di mattina italiane, col pre-show che inizierà già un’ora prima).

I titoli HBO Original e Sky Exclusive The Gilded Age e True Detective: Night Country, e l’apprezzatissima quinta stagione di Fargo, tutti disponibili su Sky e in streaming su NOW, si contendono alcuni dei premi principali della serata.

Per la seconda stagione di THE GILDED AGE, nomination come miglior serie drama, con Carrie Coon in gara come Miglior attrice protagonista di una serie drammatica.

La serie HBO firmata da una vera e propria istituzione in tema di drammi in costume, sir Julian Fellowes, racconta l’età dorata americana di fine diciannovesimo secolo, proprio al centro del conflitto tra tradizione e modernità, con la nuova borghesia sempre più alla ribalta anche grazie all’avanzare delle conquiste tecnologiche che segnarono quegli anni. Bertha Russell (Carrie Coon), stella nascente della classe emergente, non ha sicuramente intenzione di accettare rifiuti e nella nuova stagione continua la sua lotta contro l’antiquata aristocrazia che cerca invece di mantenere la propria esclusiva supremazia.

TRUE DETECTIVE: NIGHT COUNTRY

TRUE DETECTIVE: NIGHT COUNTRY è in gara invece come miglior miniserie o serie antologica, con Jodie Foster in lizza per il premio con Miglior attrice protagonista in una miniserie.

La quarta stagione dell’acclamata serie HBO vede le protagoniste Jodie Foster, premio Oscar per Sotto Accusa e Il Silenzio degli Innocenti, e Kali Reis (Catch the Fair One) confrontarsi per risolvere una nuova, agghiacciante indagine. Siamo in Alaska e quando la lunga notte invernale cala a Ennis, i sei uomini che gestiscono la Tsalal Arctic Research Station svaniscono senza lasciare traccia. Per risolvere il caso, le detective Liz Danvers ed Evangeline Navarro dovranno affrontare i loro demoni e l’oscurità del posto per scoprire segreti sepolti e ben custoditi dal ghiaccio.

Fargo – stagione 5

Anche FARGO conquista la nomination come miglior miniserie o serie antologica, con i suoi protagonisti Jon Hamm e Juno Temple nominati rispettivamente come miglior attore e miglior attrice della categoria. Nella quinta stagione, dopo che una serie di eventi inaspettati fa finire Dorothy “Dot” Lyon (Juno Temple) nei guai con le autorità, questa apparentemente tipica casalinga del Midwest ripiomba improvvisamente in una vita che pensava di essersi lasciata alle spalle. Lo sceriffo del North Dakota Roy Tillman (Jon Hamm) sta infatti cercando Dot da molto tempo.

IL SIMPATIZZANTE

Il Simpatizzante

Fra i migliori attori non protagonisti di una miniserie o serie antologica anche Robert Downey Jr per la sua interpretazione ne IL SIMPATIZZANTE, avvincente storia di spionaggio e satira interculturale targata HBO basata sull’omonimo romanzo di Viet Thanh Nguyen, vincitore del Premio Pulitzer. La serie racconta delle lotte di una spia comunista metà francese e metà vietnamita durante gli ultimi giorni della guerra del Vietnam e della sua nuova vita da rifugiato a Los Angeles, dove scopre che i suoi giorni da spia non sono finiti. Robert Downey Jr interpreta 4 diversi ruoli.

Oceania 2: Dwayne Johnson vuole che Maui rappresenti una sfida alla mascolinità

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Oceania 2 è finalmente in arrivo e i fan della Disney non potrebbero essere più entusiasti di immergersi nuovamente nel mondo di Vaiana, Maui e Hei Hei nel corso dell’anno. Se da un lato il cast principale tornerà per un’altra avventura, dall’altro il sequel si addentrerà in un nuovo territorio con ciascuno di questi personaggi, e lo stesso vale per il semidio preferito da tutti, Maui. In un’intervista con Entertainment Weekly, la co-regista Dana Ledoux Miller e l’interprete del personaggio Dwayne Johnson hanno parlato di alcuni aspetti che il film esplorerà con Maui.

Una delle nuove sfide che il semidio dovrà affrontare in Oceania 2 sarà quella di mostrarsi vulnerabile e di chiedere aiuto, un aspetto che Johnson ritiene importante sottolineare in termini di mascolinità. “Li stiamo mettendo alla prova, li stiamo sottoponendo a nuove sfide e questo li spinge entrambi in posti che non abbiamo ancora visto raggiungere”, ha detto Miller parlando di Moana e Maui. “Questo permette alla loro amicizia di crescere e a quel rapporto di diventare ancora più importante per loro. Ma significa anche che Maui, un personaggio molto più grande della vita, è vulnerabile. Non è facile per nessuno di noi chiedere aiuto nella propria vita”.

Al D23 Johnson ha approfondito questa idea: “L’idea di chiedere aiuto è in realtà un superpotere. Per me la mascolinità non è essere un duro. Non è essere un duro. La mascolinità potente è avere la fiducia di guardarsi dentro e dire: “Questo è ciò che sento, e va bene. Ecco il mio petto. Sarò lieto di aprirlo a qualcuno che può aiutarmi’”. Johnson ha raccontato di aver imparato a tenere per sé le proprie emozioni crescendo, e questo lo ha portato a rimanere solo nel mondo dello sport e del wrestling. Le cose sono cambiate, però, dopo che ha perso diversi amici per suicidio, scoprendo il potere di aprirsi, e Johnson ha identificato questa lotta a Maui.

Quando sono arrivato a Maui, mi sono detto: “Ok, so chi è questo”, un ragazzo che è adora presentarsi a dovere, che fa spettacolo, che ama tenere la corte, cantare, ballare e far sentire bene la gente”, ha detto Johnson. “Ma nel profondo c’è molto che bolle in pentola e con cui, alla fine, dovrà fare i conti, perché è come una palla che tieni sott’acqua. Alla fine devi lasciarla andare ed esploderà”.

È un momento importante per far capire alle persone che si può essere forti, grandi, indipendenti, ma che è giusto chiedere aiuto”, ha detto Johnson. “Quando finalmente chiedete aiuto, l’universo e i vostri cari hanno un modo per venirvi incontro. Anche le persone più forti hanno bisogno di aiuto”. Quell’aiuto arriverà da Vaiana, e questa volta la gerarchia tra loro è cambiata parecchio. “Sono molto più compagni. Non c’è più tanta gerarchia e potere tra semidio e umano”, ha detto Cravalho. “Lui si fida di lei per prendere decisioni importanti e lei si fida di Maui per ascoltarla”.

Cosa sappiamo su Oceania 2?

Oceania 2, l’epico musical animato dei Walt Disney Animation Studios, porta il pubblico in un nuovo viaggio con Vaiana, Maui e un nuovo equipaggio di improbabili marinai. Dopo aver ricevuto un’inaspettata chiamata dai suoi antenati, Vaiana deve viaggiare verso i mari lontani dell’Oceania e in acque pericolose e lontane per un’avventura diversa da qualsiasi altra che abbia mai affrontato. Diretto da Dave Derrick Jr. con le musiche dei vincitori del Grammy Abigail Barlow ed Emily Bear, del candidato al Grammy Opetaia Foa’i e del tre volte vincitore del Grammy Mark Mancina (Lin-Manuel Miranda non tornerà nel ruolo), Oceania 2 uscirà nelle sale il 27 novembre 2024.

Gli attori Auli’i CravalhoDwayne Johnson riprenderanno i loro ruoli da doppiatori rispettivamente per Vaiana e Maui. Sappiamo però che inizialmente la Disney aveva previsto di continuare la storia di Oceania come serie in streaming su Disney+. Tuttavia, quando il progetto ha iniziato a prendere forma e la popolarità dell’originale è aumentata, la Disney ha deciso di trasformare la serie in un lungometraggio per le sale cinematografiche. È dunque stato annunciato che Oceania 2 arriverà nelle sale il 27 novembre, rispettando la tradizione di distribuire ogni anno un film d’animazione nel giorno del Ringraziamento.

Venom: The Last Dance, il nuovo trailer prepara l’incontro con Spider-Man

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Il nuovissimo trailer di Venom: The Last Dance ha non solo introdotto ulteriori elementi del film, ma anche gettato una serie di elementi che potrebbero condurre all’incontro tra Spider-Man ed Eddie Brock/Venom. Gran parte del trailer è, come si può notare, dedicato alla presunta fine della collaborazione tra Venom e Brock. Ma questa separazione significherebbe che Hardy potrebbe vedere il suo amico sacrificare tutto per salvare il mondo e tenerlo al sicuro dal divino Knull, desideroso di conquistare la terra.

Se non sarà soddisfatto di questa fine, Brock potrebbe però trovare un altro modo per riunirsi a Venom dopo Venom: The Last Dance. È a questo punto che potrebbe rientrare in gioco il pezzo del simbionte rimasto nel MCU dagli eventi di Spider-Man: No Way Home. Anche se Knull riuscirà a impossessarsi di Venom, non avrà dunque reclamato la totalità del simbionte. Allo stesso modo, anche Eddie Brock avrà la possibilità di ricongiungersi con il suo amico, perché nel MCU c’è ancora un po’ della sostanza nera.

Naturalmente, ciò significherebbe che Brock e Venom potrebbero manifestarsi nel territorio di Spider-Man, portando idealmente al loro scontro nell’atteso Spider-Man 4. Da tempo, infatti, circolano voci secondo qui il quarto film con l’Uomo Ragno di Tom Holland potrebbe includere Venom o in generale il simbionte nero e il relativo costume che Spider-Man ottiene dall’incontro con tale sostanza. Non resta che attendere per scoprire se queste supposizioni si riveleranno esatte.

Venom-e-Spider-Man Spider-Man: No Way Home

La serie di Venom sta anticipando un crossover con Spider-Man già da tempo

Da quando il primo film di Venom si è rivelato un successo, i fan si sono chiesti se fosse in programma un crossover con Spider-Man. Le star della serie, Tom Hardy e Andy Serkis – regista di Venom: La furia di Carnage – hanno fatto ben poco per placare queste domande durante la loro permanenza in questo universo. Prima che il secondo film arrivasse nelle sale, Serkis ha infatti parlato con IGN di un possibile crossover. “Guardate, questa è la domanda sulla bocca di tutti”, ha spiegato il regista.

Vogliono sapere se Venom incontrerà Spider-Man, ma personalmente non succederà mai. Sto solo scherzando, certo che succederà…”. Ora, a quanto pare, siamo più vicini che mai a quel fatidico incontro. “Guarda, dipende da quando vuoi arrivarci e anche da quale sia l’appetito”, spiega Serkis. “Se la gente vuole altre storie di Venom, allora, saltando direttamente a Spider-Man, si potrebbero perdere tanti grandi personaggi supercriminali nel frattempo. Quindi, in un certo senso, affrettando il passo, si potrebbe chiudere la porta”.

Naturalmente, Serkis sapeva anche che il suo film avrebbe avuto una scena post-credits che avrebbe anticipato direttamente il confronto tra questi due personaggi. Non si sono incontrati direttamente in Spider-Man: No Way Home. Quel film ha gettato tutte le basi e ora sembra che Venom: The Last Dance stia facendo lo stesso. Quindi, è meglio che Tom Holland si metta in palestra, perché Spider-Man 4 potrebbe davvero presentare quella battaglia da K.O. che i fan stanno aspettando.

Elizabeth Olsen parla di Robert Downey Jr. e del suo futuro nel MCU

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Dopo aver debuttato nel MCU con il ruolo di Wanda Maximoff in Avengers: Age of Ultron, Elizabeth Olsen ha avuto un ruolo ricorrente in un paio di franchise diversi, prima di essere finalmente al centro della scena in WandaVision.

Lanciata nel 2021, è stata la prima serie TV Disney+ dei Marvel Studios e, per molti fan, è ancora tra le migliori. Doctor Strange nel Multiverso della Follia seguì l’anno successivo, ma risultò divisivo a causa del suo ritratto malvagio della Scarlet Witch. Corrotta dal Darkhold, Wanda si scatenò in una furia omicida attraverso il Multiverso prima di togliersi apparentemente la vita.

The Standard ha recentemente parlato con la Olsen e ha iniziato chiedendole cosa ne pensasse del ritorno shock di Robert Downey Jr. nel MCU come Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars‘ Doctor Doom

“Un sacco di gente mi mandava messaggi dicendo: ‘Non posso credere a questa cosa di Downey, lo sapevi?’ e io pensavo: ‘Non ho idea di cosa stiate parlando’ e sono dovuta andare su internet per scoprirlo”, ha ammesso l’attore. “C’è un cervello Marvel che ci fa sapere [quando è in preparazione un nuovo film o una serie TV]”.

Robert Downey Jr. vince il primo Oscar per Oppenheimer

Elizabeth Olsen ha aggiunto: “Ho adorato Wandavision, che ha aperto un mondo intero per me e per il personaggio, totalmente diverso da quello in cui ho firmato per la prima volta 10 anni fa. Poi Multiverse of Madness è stata una cosa completamente diversa, ma ho avuto modo di seguire il filo di questa donna e di utilizzarla in modo diverso e sorprendente”.

Cosa ha detto Elizabeth Olsen su Scarlet Witch

Alla domanda su quale potrebbe essere il suo futuro nel MCU, l’attrice di Scarlet Witch ha risposto: “Nessuno mi sta legando. Sono scelte per continuare ad andare avanti con loro [Marvel]. Ogni volta si tratta di una conversazione: cosa ci piacerebbe fare? Ed è come tornare in una famiglia: il mio dialect coach, il mio movement coach, gli stunt, la troupe, gli operatori di ripresa”. C’è molto da amare nel farne parte”.

Cosa ha detto Elizabeth Olsen su Agatha All Along

In una conversazione separata con Happy Sad Confused, la Olsen ha anche condiviso i suoi pensieri sull’imminente lancio di Agatha All Along. Pur non avendo fatto alcun cenno al suo coinvolgimento nello show (non ci aspettiamo che la Strega Scarlatta appaia, purtroppo), ha detto: “Sono davvero entusiasta di Kathryn [Hahn] Quel cast è incredibilmente divertente, e ho sentito solo dei pezzi di loro… Sono entusiasta per loro”.

Vedremo cosa succederà, ma anche se la Olsen non dovesse fare un’apparizione a sorpresa in Agatha All Along, ci aspettiamo che la serie faccia qualche grosso accenno – se non una vera e propria conferma – su cosa ne sia stato della Vendicatrice dopo la distruzione del Darkhold.

Inoltre, ci sono ancora voci insistenti sui piani per un film da solista su Scarlet Witch.

Transformers One: il prequel ottiene su Rotten Tomatoes il punteggio più alto del franchise

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Sono arrivate le prime recensioni del film prequel animato della Paramount Pictures, Transformers One, e sono (per lo più) molto positive, il che sorprende un po’ viste le reazioni negative e contrastanti ai trailer.

La storia è incentrata sui leggendari nemici Optimus Prime (all’epoca conosciuto come Orion Pax) e Megatron (all’epoca chiamato D-16) prima che diventassero nemici giurati come leader delle rispettive fazioni di Transformer, gli Autobot e i Decepticon.

Chris Hemsworth (Thor) dà la voce a Pax, mentre Brian Tyree Henry (Eternals) interpreta D-16. Il film presenta i due amici di allora come semplici bot operai, incapaci di trasformarsi nelle loro forme di veicoli e armi. Mentre riuniscono un gruppo di guerrieri per combattere contro un misterioso cattivo simile a una pianta, acquisiscono la capacità di diventare “Robot travestiti”.

Anche se alcuni critici non sono stati conquistati da questa avventura per famiglie (ci sono un paio di verdetti negativi), sembra che lo studio sia riuscito a rivitalizzare questo franchise per una nuova generazione.

Transformers One ha attualmente un punteggio del 92% su Rotten Tomatoes, basato su 25 recensioni.

Per scoprire alcune delle recensioni e delle reazioni, consultare i link sottostanti.

La storia del film Transformers One

Tra gli altri membri del cast, Scarlett Johansson nel ruolo di Elita, Keegan-Michael Key nel ruolo di Bumblebee, Jon Hamm nel ruolo di Sentinel Prime e Laurence Fishburne nel ruolo di Alpha Trion.

“Transformers One è la storia inedita delle origini di Optimus Prime e Megatron, meglio conosciuti come nemici giurati, ma un tempo amici legati come fratelli che hanno cambiato per sempre il destino di Cybertron. Nel primo film dei Transformers completamente animato in computer grafica, TRANSFORMERS ONE vanta un cast di voci stellare, tra cui Chris Hemsworth, Brian Tyree Henry, Scarlett JohanssonKeegan-Michael Key, Steve Buscemi, Laurence Fishburne e Jon Hamm.”.

The Radleys: Damian Lewis e Kelly Macdonald alle prese con l’oscuro nel primo trailer

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Abbiamo visto il trailer di Salem’s Lot, e ora abbiamo un primo sguardo a un film sui vampiri un po’ meno intenso. La Lionsgate ha pubblicato il primo trailer di quella che viene descritta come una nuova “commedia thriller” (noi diremmo più horror) intitolata The Radleys, diretta da Euros Lyn e scritta da Talitha Stevenson.

Damian Lewis e Kelly Macdonald interpretano una coppia sposata con due figli che nasconde un oscuro segreto: sono tutti mostri non morti che devono consumare sangue per sopravvivere.

L’apparentemente idilliaca vita di periferia della famiglia viene messa a soqquadro quando la figlia Clara cede ai suoi impulsi naturali e uccide un adolescente che la stava aggredendo sessualmente nel bosco.

Nel tentativo di evitare di essere scoperto, il patriarca Peter decide di ricorrere all’aiuto del fratello gemello (anch’egli interpretato da Lewis), anch’egli vampiro e non altrettanto preoccupato di tenere nascosto questo fatto come il resto della famiglia.

È stato davvero divertente recitare”, ha detto Lewis del suo doppio ruolo in una recente intervista. “Naturalmente, dovevo rimanere concentrato e ricordare quale fratello ero da una scena all’altra, quindi da un punto di vista pratico le cose hanno richiesto un po’ più di tempo. Penso che tutti abbiano un senso di dualità in un certo senso, ma con Will (lo zio), è davvero l’unico che può essere veramente se stesso e dire ‘sì, sono un vampiro, berrò del sangue e mi piacerà!

“Stavo ascoltando la radio mentre venivo da Glasgow e ho iniziato a pensare che la maggior parte dei musicisti potrebbe essere un vampiro”, ha aggiunto Macdonald. “Diana Ross? Vampiro! Annie Lennox? Vampiro!”. Quando le è stato chiesto se qualcuno dei suoi precedenti mariti sullo schermo potesse essere un vampiro, ha riso: “Steve Buscemi – sicuramente un vampiro!”.

Di cosa parla The Radleys?

“I pluripremiati attori Kelly Macdonald (Non è un paese per vecchi) e Damian Lewis (”Billions”, ‘C’era una volta… a Hollywood’) sono i protagonisti di una commedia dark thriller che racconta di una famiglia di periferia apparentemente normale ma con un succoso segreto: sono vampiri. Alla luce del sole, i Radley possono sembrare normali, ma possono astenersi dalle loro voglie naturali solo per un po’, finché la sanguinosa verità non viene a galla e mette a soqquadro la loro tranquilla vita di campagna”.

The Radleys esce in anteprima nelle sale, in digitale e on-demand il 4 ottobre.

Spider-Man 4, secondo quanto riportato, vedrà Spidey allearsi con il VENOM di Tom Hardy [SPOILER]

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Sony Pictures ha pubblicato il trailer finale di Venom: The Last Dance. In esso abbiamo potuto dare un’occhiata alla mente alveare dei simbionti e un primo sguardo a Knull, Dio dei simbionti.

Venom e Venom: Let There Be Carnage hanno lasciato solo qualche vago accenno al cattivo, sebbene sia una scelta naturale per la conclusione di una trilogia. Tuttavia, secondo The Cosmic Circus, il prossimo threequel sarà solo l’inizio per Knull.

Secondo Alex Perez, ha saputo per la prima volta dei piani per Knull all’inizio di quest’anno – a cui ha accennato sui social media già ad aprile – e ha sentito all’epoca che non sarebbe stato un personaggio unico. A quanto pare, ci sono ancora piani per riportare il Re del Nero in un progetto futuro, il più probabile dei quali sarà…Spider-Man 4

Questo nuovo rapporto afferma che il piano prevede che lo Spider-Man di Tom Holland e il Venom di Tom Hardy facciano squadra dopo Venom: The Last Dance pone le basi per il loro atteso incontro.

“Alla fine di Venom: The Last Dance, potremmo vedere Eddie Brock entrare nel Marvel Cinematic Universe“, spiega il sito, ”e alcune fonti indicano che le recenti riprese a New York di Venom: The Last Dance abbia a che fare con questo”.

E aggiungono: “Non solo, ma ho sentito dire che il potenziale cattivo di questo film sarebbe Knull, che sta cercando di avvolgere l’intero multiverso nella sua oscurità dopo la sua scoperta”.

Cosa potrebbe accadere tra Marvel Studios e Sony per la saga del Multiverso?

La Sony ha permesso ai Marvel Studios di utilizzare il wall-crawler, rendendo felici i fan e producendo alcuni dei loro più grandi successi critici e commerciali. Tuttavia, ciò significa che Peter Parker è stato off-limits in film come Venom e Morbius, una situazione frustrante per lo studio quando sa che si possono fare soldi con i crossover.

La Saga del Multiverso apre le porte a questa possibilità e a Spider-Man e Venom che partono per una sorta di “missione secondaria” tra gli eventi di Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars ha senso su diversi livelli. E sì, questo significa che la prevista storia di strada con Daredevil è stata messa da parte.

I Marvel Studios hanno persino gettato le basi per questo con la scena post-credits di Spider-Man: No Way Home; un pezzo del Simbionte è stato lasciato sulla Terra-616, dando a Eddie un collegamento con quel mondo e una possibile via di ritorno. Speriamo che Destin Daniel Cretton riesca a farlo funzionare!

Tutto quello che c’è da sapere su Venom: The Last Dance

In Venom: The Last Dance, Tom Hardy torna a vestire i panni di Venom, uno dei personaggi più grandi e complessi della Marvel, per l’ultimo film della trilogia. Eddie e Venom sono in fuga. Braccati da entrambi i loro mondi e con la rete che si stringe, il duo è costretto a prendere una decisione devastante che farà calare il sipario sull’ultimo ballo di Venom e Eddie.

Il film è interpretato da Tom Hardy, Chiwetel Ejiofor, Juno Temple, Peggy Lu, Alanna Ubach, Stephen Graham e Rhys Ifans. Kelly Marcel dirige una sceneggiatura da lei scritta, basata su una storia di Hardy e Marcel. Il film è prodotto da Avi Arad, Matt Tolmach, Amy Pascal, Kelly Marcel, Tom Hardy e Hutch Parker.

Venom: The Last Dance uscirà nelle sale il 24 ottobre.

James Gunn rivela che il panel di Creature Commandos al NYCC parlerà del futuro del DCU

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Nel gennaio del 2023, i co-CEO dei DC Studios James Gunn e Peter Safran hanno condiviso con il mondo la loro nuova visione del franchise di intrattenimento della DC quando hanno rivelato il programma di apertura del nuovo DCU, che comprende film come Superman, The Brave and the Bold, Swamp Thing e The Authority e serie televisive come Lanterns, Creature Commandos, Booster Gold, Waller e Paradise Lost. Ora, con Creature Commandos che debutterà il 5 dicembre su Max, i fan della DC potranno saperne di più sul futuro del DCU grazie al panel del New York Comic Con.

Giovedì, Gunn ha condiviso sui social media la notizia che, insieme ai membri del cast di Creature Commandos Frank Grillo, David Harbour, Zoe Chao, Sean Gunn, Dean Lorey e Steve Agee parteciperà a un panel al NYCC il 19 ottobre e in quell’occasione “vi aggiornerà su tutti i dettagli del nostro esercito di mostri e sui semi del DCU!”. Non resta dunque che attendere ancora pochi giorni per scoprire quali novità potrebbero arrivare su questo nuovo universo condiviso ad oggi ancora piuttosto misterioso.

Tutto quello che sappiamo su Creature Commandos

La serie animata Creature Commandos, composta da 7 episodi, sarà trasmessa in streaming su Max e avrà come protagonisti David Harbour  nel ruolo di Eric Frankenstein/Mostro di Frankenstein, Indira Varma nel ruolo della Sposa, Maria Bakalova di Guardiani della Galassia Vol. 3 nel ruolo della Principessa Ilana Rostovic, Zoe Chao nel ruolo della Dott.ssa Nina Mazursky, Alan Tudyk nel ruolo del Dottor Phosphorus, Sean Gunn nel ruolo di Weasel  e Frank Grillo nel ruolo di Rick Flag Senior.

Steve Agee riprenderà il suo ruolo di Peacemaker, John Economos. È prevista anche la partecipazione di Viola Davis nel ruolo di Amanda Waller. Recentemente James Gunn ha rivelato di considerare La sposa di Indira Varma come il personaggio principale della serie. Ha anche aggiunto che non sta dirigendo alcun episodio, ma ha diretto le sessioni di registrazione di ciascun attore.

La nuova serie riprende direttamente dopo il finale della prima stagione di Peacemaker, che lascia la Waller con le mani legate dal punto di vista operativo, il che significa che non è più in grado di farla franca mettendo in gioco vite umane per portare a termine le sue missioni clandestine e moralmente discutibili. Al contrario, recluta una banda di disadattati, non diversamente dalla Suicide Squad e da Peacemaker“, ha rivelato Gunn.

Aggiunge che i protagonisti di Creature Commandos “sono dei veri e propri mostri, e non vedo l’ora di farveli conoscere. Creare questa serie è stata una delle gioie assolute della mia vita“.

Inside Out 2 in streaming su Disney+ dal 25 settembre

Inside Out 2 in streaming su Disney+ dal 25 settembre

Il film Disney e Pixar Inside Out 2, il titolo d’animazione con il più alto incasso di tutti i tempi, arriverà su Disney+ il 25 settembre.

Certified-Fresh on Rotten Tomatoes e celebrato dalla critica come “perfezione assoluta, esilarante” (Jazz Tangcay, Variety) e “un’esperienza indimenticabile” (Landon Johnson, Awards Watch), l’attesissimo e commovente sequel ha già dimostrato di essere un blockbuster di successo. Inside Out 2 è il film d’animazione con il più alto incasso di tutti i tempi, che ha raggiunto più velocemente il miliardo di dollari a livello globale ed è attualmente l’ottavo film che ha incassato di più nella storia del box office mondiale, mentre in Italia è il quarto* film con il più alto incasso di tutti i tempi (*dati Cinetel).

Iscriviti a Disney+ per guardare Inside Out 2 e molto altro. Dove vuoi. Quando vuoi.

Di cosa parla Inside Out 2

Il film Disney e Pixar Inside Out 2  torna nella mente dell’adolescente Riley proprio quando il Quartier Generale viene improvvisamente demolito per far posto a qualcosa di completamente inaspettato: nuove Emozioni! Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto, che a detta di tutti gestiscono da tempo un’attività di successo, non sanno come comportarsi quando arriva Ansia. E sembra che non sia sola.

Nella versione italiana del film, a prestare le proprie voci sono Stella Musy (Gioia), Melina Martello (Tristezza), Paolo Marchese (Rabbia), Daniele Giuliani (Paura), Veronica Puccio (Disgusto), Pilar Fogliati (Ansia), Deva Cassel (Ennui), Marta Filippi (Invidia), Federico Cesari (Imbarazzo), Sara Ciocca (Riley) e Stash (Lance Slashblade).

Scarlet Witch: un nuovo rapporto confermerebbe i piani per un film in solitaria

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È da qualche anno che si parla di un film solista su Scarlet Witch con Elisabeth Olsen e ora, forse, abbiamo finalmente la conferma che i Marvel Studios stanno effettivamente sviluppando un film che darà al personaggio i riflettori che merita. Anche se gli addetti ai lavori non hanno ancora fatto i conti, un nuovo rapporto di Production Weekly afferma che un film sulla Strega Scarlatta è in lavorazione e che si punta a un’uscita nel 2026. Gli scrittori di WandaVisionAgatha All Along Jac Schaeffer e Megan McDonnell starebbero lavorando alla sceneggiatura.

Production Weekly, sostanzialmente, è un database di cast e troupe (generalmente) affidabile, ma i progetti che mette in evidenza sono spesso soggetti a cambiamenti, quindi anche se è probabile che ci siano i primi piani in atto per un film su Scarlet Witch, è ancora presto per poter dare per certo un progetto su di lei in uscita nel 2026. Come noto, non vediamo Wanda dai tempi di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, quando la potente ex Vendicatrice trovò un po’ di redenzione per le sue azioni malvagie distruggendo ogni copia del Darkhold e facendo crollare una montagna su di sé.

Molti fan hanno ritenuto che questo “heel turn” non fosse meritato e che il passaggio del personaggio a cattivo a tutti gli effetti tra gli eventi di WandaVision e il sequel di Doctor Strange non avesse davvero senso. Questo è certamente discutibile (le azioni di Wanda nella serie Disney+ erano molto… discutibili, dopo tutto), ma la stessa Olsen ha condiviso sentimenti simili. In una recente intervista, all’attrice è infatti stato chiesto se potrebbe riprendere il ruolo nel MCU e ha risposto come segue.

È un personaggio a cui amo tornare quando c’è un modo per usarla bene e credo di essere stata fortunata, quando ho iniziato sono stata usata bene… e per un attimo non sapevano cosa fare di me! Se c’è un buon modo per usarla, sono sempre felice di tornare”. Non è previsto che Wanda appaia nella prossima serie Agatha All Along Disney+, ma probabilmente avremo qualche aggiornamento sul suo stato che potrebbe darci un’idea più precisa di se e quando il personaggio farà il suo ritorno nel MCU.

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WandaVision è un profondo e doloroso ritratto di Wanda

Lodata per la sua struttura narrativa unica e la profondità emotiva, WandaVision ha ritratto Wanda come una figura tragica che deve lottare con la perdita. In effetti, la serie ha presentato al pubblico la cruda vulnerabilità di Scarlet Witch, mescolando il suo potere da colosso con il dolore umano in un modo immediatamente identificabile. Una combinazione così interessante, la capacità di Wanda di piegare la realtà con fragilità emotiva, l’ha resa uno dei personaggi più interessanti dell’MCU.

La storia di Scarlet Witch ha preso una svolta nel sequel di Doctor Strange

Ma la trama di Wanda ha preso una piega molto diversa in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Nel film, diventa la cattiva principale del film, spinta alla disperazione dal suo bisogno di riunirsi ai bambini che ha perso nel mondo creato da lei. Si è fatta strada attraverso il multiverso, diventando sempre più pericolosa e squilibrata; agli antipodi rispetto al personaggio più sfumato presentato in WandaVision.

Quel cambiamento nella caratterizzazione ha fatto storcere il naso a fan e critici. Molti hanno ritenuto che gli sviluppi nel film andassero contro la crescita emotiva sperimentata da Wanda in WandaVision. La stessa Elizabeth Olsen aveva delle preoccupazioni sulla gestione del suo personaggio, affermando in un’intervista con Vanity Fair qualche tempo fa che la stanza degli sceneggiatori non comunicava mai tra i progetti. Per questo motivo, la tragica trama di Wanda è diventata un po’ ripetitiva e in realtà piuttosto sconnessa come arco narrativo complessivo del personaggio.

Per quanto frustrante, Elizabeth Olsen ha detto che non esclude di riprendere il ruolo Scarlet Witch, a patto che il modo in cui il personaggio verrà raccontato abbia senso.

X-Men: nuovi rumor sul futuro della squadra e di Wolverine nel MCU

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Kevin Feige aveva assicurato ai fan che un reboot degli X-Men era in cantiere poco dopo l’acquisizione degli asset della 20th Century Fox da parte della Disney nel 2019, ma solo di recente abbiamo iniziato a ricevere alcuni aggiornamenti ufficiali sul progetto. Michael Lesslie dovrebbe essere l’autore della sceneggiatura e, sebbene non sia ancora stato annunciato un regista, si ritiene che lo studio abbia iniziato a incontrare i registi e che lo sviluppo del film dovrebbe entrare nel vivo all’inizio del 2025.

Per ora si tratta solo di voci, ma se queste ultime affermazioni di Daniel Richtman si riveleranno esatte, i fan potrebbero rimanere molto sorpresi dai piani della Marvel per gli eroi mutanti e, in particolare, per Wolverine. Secondo lo scooper, nel reboot degli X-Men del MCU non ci sarà affatto Wolverine e la squadra sarà “simile” alla serie animata X-Men ’97 con l’aggiunta di altri personaggi. A quanto pare, Logan non farà parte dell’elenco perché Hugh Jackman rimarrà in giro per un bel po’, forse anche dopo Avengers: Secret Wars.

Quando arriverano gli X-Men nel MCU?

I film dedicati ai mutanti Marvel hanno cominciato la loro corsa cinematografica nel 2000 con il primo film di Bryan Singer, seguito nel 2003 dal secondo capitolo. Nel 2006 è uscito Conflitto finale diretto da Brett Ratner. Nel 2009 è stata inaugurata la trilogia dedicata a Wolverine che ha percorso le sale parallelamente con la tetralogia prequel: del 2009 è X-Men le origini – Wolverine, del 2011 X-Men: l’inizio, del 2013 Wolverine – l’immortale, del 2014 Giorni di un futuro passato, del 2016  Apocalisse, del 2017 Logan: The Wolverine e del 2019 Dark Phoenix.

I due film dedicati a Deadpool, del 2016 e del 2018 sono stati ambientati nello stesso universo della Fox. Ora Deadpool e Wolverine porterà nel MCU i due eroi del titolo, e aprirà ufficialmente la strada ai mutanti Marvel verso l’universo condiviso di Kevin Feige. Ancora non sappiamo quando arriveranno ufficialmente con il film tutto loro che è stato annunciato, ma tra alcuni camei, riferimenti e la recente serie animata X-Men ’97 il loro debutto potrebbe ormai sempre imminente.

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L’incredibile Hulk: Tim Blake Nelson ammette di avere il “cuore spezzato” per il mancato sequel

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Tim Blake Nelson tornerà finalmente a vestire i panni del Leader in Captain America: Brave New World, più di quindici anni dopo aver interpretato la parte ne L’incredibile Hulk. Il film fu il secondo progetto del MCU ma dato il suo modesto incasso i Marvel Studios non sono più tornati sul personaggio per un’altra uscita da solista, e tutte le anticipazioni sul futuro del ruolo di Nelson sembravano destinate a non realizzarsi. Questo è stato un peccato per l’attore, che ha detto di aver avuto il cuore spezzato all’epoca, ma che con il senno di poi (e con la possibilità di continuare il ruolo in un Marvel Cinematic Universe radicalmente diverso), è contento che sia andata come è andata.

Ho imparato dall’attrice Lois Smith, in un momento davvero propizio della mia carriera, che per gli attori caratteristi – e io sono decisamente un attore caratterista, e orgogliosamente un attore caratterista – che alla fine non si tratta di un solo film o di raggiungere un risultato particolare”, ha detto Tim Blake Nelson a The Hollywood Reporter. “Si tratta piuttosto dell’accumulo di personaggi, di quella che mi piace chiamare la mia rogues gallery di strambi disfunzionali che mi è stato permesso di interpretare. I film hanno bisogno di queste persone per far fare bella figura ai protagonisti, e io sono felice di interpretare questo ruolo. Spesso sono i personaggi più interessanti di un film“.

Tim Blake Nelson
Tim Blake Nelson si trasforma ne Il Leader in L’incredibile Hulk

Essere riportato nel MCU dai [produttori Marvel] Kevin [Feige], Nate [Moore] e Kyana [F. Davidson] per essere un cattivo accanto a Giancarlo [Esposito] e Anthony Mackie è stato un grande onore. È stata un’avventura davvero interessante. Mi si è spezzato il cuore quando sembrava che non sarei tornato nel ruolo del Leader, ma ora sono contento che ci siano voluti 16 anni perché ha reso il personaggio più interessante. E in questi 16 anni ho avuto modo di fare molte altre cose belle che forse non mi sarebbero capitate se avessi interpretato il personaggio principale del cattivo in un sequel di Hulk due anni dopo L’incredibile Hulk di Edward Norton.

Ho amato lavorare con Edward e ho avuto modo di dirigere Edward in un film subito dopo [Foglie d’erba, 2009], quindi, per non assumere un atteggiamento panglossiano nei confronti di tutto questo, penso ancora che sia accaduto tutto nel migliore dei modi, anche se c’è stata molta disperazione associata agli anni successivi”. Al momento, i materiali promozionali di Captain America: Brave New World non hanno ancora mostrato il Leader in volto, lasciando dunque vivo il mistero circa il suo aspetto. Un mistero che potrebbe essere svelato con l’avvicinarsi dell’uscita del film.

Red Sonja: una nuova foto di Matilda Lutz con un costume fedele al fumetto

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È passato un bel po’ di tempo dall’ultima volta che abbiamo avuto aggiornamenti ufficiali sul reboot di Red Sonja della Millennium Films, ma la pagina Instagram del film ha ora condiviso una nuova foto dietro le quinte della star di Revenge, Matilda Lutz nei panni della protagonista. Come si può vedere, l’armatura della Lutz è piuttosto fedele alle successive rappresentazioni del personaggio nei fumetti (il bikini succinto con la cotta di maglia non si sarebbe mai visto), e sembra anche che sfoggi il caratteristico trucco per il viso di Sonja. Di seguito, ecco l’immagine:

Quando vedremo Red Sonja?

Dopo oltre un decennio di tentativi di portare avanti il progetto con diversi scrittori e registi in varie fasi, Millennium è finalmente riuscita a mettere in produzione il suo reboot di Red Sonja nel 2022, con il regista di Solomon Kane, M.J. Bassett al timone e Lutz che prende il posto dell’attrice di Ant-Man and the Wasp e Thunderbolts* Hannah John Kamen nel ruolo della temibile guerriera del titolo.

Il primo trailer è stato proiettato per i presenti al San Diego Comic-Con lo scorso anno, ma ad oggi non abbiamo ancora visto alcun filmato ufficiale. Speriamo che questa nuova foto BTS sia il segnale che a breve potranno esserci aggiornamenti sul film, come un primo teaser. Parlando del film a Collider lo scorso anno, il produttore Les Weldon ha promesso che “i fan potranno vederlo presto”.

Abbiamo appena finito il montaggio. Il film è molto radicato e molto reale, se vogliamo, ma ci sono un paio di sequenze in cui dobbiamo mettere a punto la CGI in modo che non si guardi e si dica: ‘Oh, quella creatura non c’era proprio’”. Abbiamo quindi terminato il film e siamo pronti a passare alla fase successiva di post-produzione”.

Nel corso di un’intervista del 2022, invece, Bassett ha rivelato di aver deciso di modificare un aspetto chiave della storia di Sonja: il suo brutale stupro da parte dei nemici predoni. “Non mi interessano le donne di fantasia che usano [lo stupro] come motore di motivazione”, ha detto. “Non è una motivazione forte. È solo un essere umano nel mondo della femminilità”.

Insieme a Lutz nel cast troviamo anche Robert Sheehan (The Umbrella Academy), Wallis Day (Krypton), Michael Bisping (xXx: Return of Xander Cage), Martyn Ford (F9: The Fast Saga), Eliza Matengu (Thor: Love and Thunder), Manal El-Feitury (Code Red) e Katrina Durden (Doctor Strange).

The Penguin: rivelato il punteggio su Rotten Tomatoes

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The Penguin: rivelato il punteggio su Rotten Tomatoes

L’embargo sulle recensioni di The Penguin è stato revocato oggi e ciò significa che ora sappiamo qual è il punteggio su Rotten Tomatoes per la serie HBO/Max. Lo spin-off di Batman era stato originariamente concepito come il primo di una serie di show televisivi esclusivi di Max ambientati nel Bat-verso di Matt Reeves. I progetti ambientati nel GCPD e nel manicomio di Arkham non sono andati in porto, lasciando al Pinguino il compito di colmare il divario tra The Batman e The Batman – Parte 2.

Nel momento in cui scriviamo, The Penguin si trova al 91% sulla base di 32 recensioni. Da quello che possiamo dire, la stragrande maggioranza dei critici ha avuto accesso all’intera stagione di 8 episodi. Per questo motivo, è improbabile che si tratti di un’esca come Secret Invasion, la cui qualità è scesa notevolmente dopo che le puntate successive alle prime due sono state sottoposte a critici e spettatori.

Tornando a The Penguin, per contestualizzare, The Batman è “Certified Fresh” su Rotten Tomatoes con un punteggio dell’85%, mentre Gotham – che ha esplorato anche la storia delle origini del Pinguino – ha un punteggio complessivo del 77% basato su tutte e cinque le stagioni. Non sappiamo se il piano prevede una seconda stagione per The Penguin, soprattutto se la DC Studios ha i suoi piani per il DCU con i quali, Elseworlds o meno, questi progetti rivali interferiscono in qualche modo.

The Penguin serie tv Colin Farrel
Colin Farrell in una scena di The Penguin

Cosa aspettarsi da The Penguin?

La serie riprenderà subito dopo gli eventi di The Batman, c’è un vuoto di potere a Gotham dopo l’arresto di Falcone e Oz sta cercando di riempire questo spazio. Mentre il film ci dà una buona visione delle motivazioni del Pinguino, la serie in arrivo approfondirà aspetti che non abbiamo potuto vedere nel film, dai flashback della sua infanzia al suo attuale rapporto con la madre mentalmente disturbata (Deirdre O’Connell).

Mi è piaciuto molto fare la parte nel film di Batman e l’idea che saremmo stati viziati dall’avere otto ore per approfondire la psicologia e la storia di questo personaggio”, ha detto Farrell. “I retroscena hanno un ruolo importante nella serie televisiva”.

Un’altra parte importante della sua storia sarà Sofia di Cristin Milioti, anche se non si sa molto del suo personaggio, Farrell ha rivelato: “Sono due sopravvissuti che sono stati immersi in mondi di doppiezza, sconfitta e violenza”, e ha aggiunto: “Sono molto sospettosi. Hanno anche un passato molto personale”. Sarà molto interessante vedere come si svilupperà questa storia.

Frankenstein: Oscar Isaac nei panni di Victor nelle prime foto dal film di Guillermo Del Toro

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Il regista di Hellboy, Guillermo del Toro è nel Regno Unito per le riprese del suo atteso film su Frankenstein. Ha messo insieme un cast incredibile che comprende Jacob Elordi nel ruolo del mostro di Frankenstein e Oscar Isaac in quello di Victor Frankenstein. Il progetto, che dovrebbe essere un’esclusiva di Netflix, aveva originariamente come protagonista Andrew Garfield di The Amazing Spider-Man, prima che l’attore fosse costretto a ritirarsi a causa dei conflitti di programmazione causati dagli scioperi di Hollywood dello scorso anno.

Ora, però, abbiamo una prima immagine proprio di Isaac sul set nel ruolo di Victor; come previsto, si tratta di un film d’epoca e sarà presentato nello stile unico di del Toro. I dettagli sulla trama del film non sono stati rivelati, ma sappiamo che il regista ha scritto la sceneggiatura insieme a J. Miles Dale, che è stato produttore di Guillermo del Toro’s Cabinet of Curiosities per Netflix. Del Toro ha trascorso la maggior parte dei due decenni a cercare di riportare Frankenstein sullo schermo e ha parlato più volte di voler dare il suo tocco al classico romanzo di Mary Shelley.

Come sicuramente saprete, il personaggio interpretato da Oscar Isaac, Victor Frankenstein, è uno scienziato brillante ma egoista che dà vita a una creatura in un esperimento mostruoso che alla fine porta alla rovina sia del creatore che della sua tragica creazione. Di seguito, ecco la prima immagine dell’attore:

Chi c’è nel cast del Frankenstein di Guillermo del Toro?

Guillermo del Toro scrive, dirige e produce Frankenstein insieme a J. Miles Dale, che è stato produttore di Guillermo del Toro’s Cabinet Of Curiosities per Netflix. Il romanzo classico di Mary Shelly segue la storia di Victor Frankenstein, uno scienziato brillante ma egoista che dà vita a una creatura in un mostruoso esperimento che alla fine porta alla distruzione sia del creatore che della sua tragica creazione. Del Toro sta sviluppando il progetto Frankenstein da diverso tempo e da tempo desiderava realizzare un film incentrato sull’iconica storia di Shelley, ma non si sa ancora quale sarà il suo punto di vista sul racconto classico.

Nel film Oscar Isaac interpreterà Victor Frankenstein, mentre Mia Goth sarà la protagonista femminile, ma il suo ruolo effettivo è ancora sconosciuto. Così come è sconosciuto il ruolo che avranno Christoph Waltz e Charles DanceAndrew Garfield era inizialmente stato scelto per interpretare la Creatura, ma ha dovuto rinunciare al film per via di altri impegni, venendo sostituito da Jacob Elordi. Le riprese del film dovrebbero svolgersi nel corso dei prossimi mesi, con una distribuizione prevista su Netflix per il 2025.

Juror No. 2: il nuovo film di Clint Eastwood ha finalmente una data d’uscita negli USA

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L’AFI Film Festival ha annunciato che Juror No. 2, il nuovo thriller prodotto dalla Warner Bros. del regista premio Oscar Clint Eastwood, sarà presentato in anteprima mondiale come film di chiusura domenica 27 ottobre. Lo studio di produzione distribuirà poi il film, limitatamente ad alcune sale, a partire da venerdì 1 novembre. Al momento non è noto quando il nuovo progetto del regista di Million Dollar Baby e Gran Torino, arriverà in Italia, anche se è lecito presumere che non dovrebbe trascorrere molto tra la distribuzione americana e quella italiana.

C’è solo un Clint Eastwood – e l’AFI è orgogliosa di presentare la prima mondiale di questo nuovo capitolo della sua gloriosa carriera”, ha dichiarato Bob Gazzale, presidente e CEO dell’AFI, in un comunicato. “Siamo onorati di riunire ancora una volta la comunità – artisti e pubblico – per celebrare un’icona americana”. Con la data d’uscita finalmente nota, non resta che attendere ulteriori dettagli sul film, a partire da un primo trailer che ci offra uno sguardop più approfondito sulla vicenda narrata.

Di cosa parla Juror No. 2?

Scritto da Jonathan Abrams, il film segue Justin Kemp (Nicholas Hoult) che, mentre presta servizio come giurato in un processo per omicidio di alto profilo, si trova alle prese con un grave dilemma morale – che potrebbe usare per influenzare il verdetto della giuria e potenzialmente condannare o liberare l’assassino accusato. Juror No. 2 è interpretato anche dalla candidata all’Oscar Toni Collette (”Hereditary“), dal premio Oscar J.K. Simmons (”Whiplash“), oltre che da Zoey Deutch, Chris Messina, Gabriel Basso, Leslie Bibb e Kiefer Sutherland.

Alcuni rumor fino ad oggi circolati in rete hanno suggerito che questo potrebbe essere il film conclusivo della carriera di Eastwood. Non è certo se Juror No. 2 sarà davvero il  progetto finale del regista e sebbene da alcuni isia etichettato come tale, Eastwood non ha dichiarato personalmente le sue intenzioni riguardo al ritiro. Tuttavia, con il quattro volte vincitore dell’Oscar che ha compiuto 94 anni ed ha oltre 5 decenni sulla sedia da regista, è possibile che questo possa davvero essere il suo ultimo film. Naturalmente, ci auguriamo di poter continuare a gioire della sua maestria ancora molto a lungo.

Inside Out 2: svelata la data d’arrivo su Disney+

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Inside Out 2: svelata la data d’arrivo su Disney+

Inside Out 2 della Pixar arriverà in streaming su Disney+ il 25 settembre, come ha annunciato lo studio attraverso i suoi canali social giovedì. Il film arriva così sulla piattaforma dopo il sorprendente debutto nelle sale a giugno, che lo ha reso il film di maggior incasso dell’anno con oltre 1,6 miliardi di dollari in tutto il mondo. Il sequel, che segna il debutto alla regia di Kelsey Mann, ha anche infranto i record diventando il film d’animazione con i maggiori incassi di tutti i tempi, nonché l’ottavo film con i maggiori incassi di tutti i tempi e il primo film d’animazione a superare il miliardo di dollari all’estero.

Di cosa parla Inside Out 2?

Inside Out 2 della Disney e della Pixar torna nella mente dell’adolescente Riley, appena uscito dalla scuola, proprio mentre il quartier generale sta subendo un’improvvisa demolizione per far posto a qualcosa di completamente inaspettato: nuove Emozioni!”, recita la sinossi ufficiale. “Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto, che da tempo gestiscono un’operazione di successo a detta di tutti, non sanno bene come sentirsi quando arriva Ansia. E sembra che non sia sola”.

Il cast vocale di Inside Out 2 comprende Amy Poehler nel ruolo di Gioia, Phyllis Smith nel ruolo di Tristezza, Lewis Black nel ruolo di Rabbia, Tony Hale nel ruolo di Paura, Liza Lapira nel ruolo di Disgusto, Maya Hawke nel ruolo di Ansia, Ayo Edebiri nel ruolo di Invidia, Adèle Exarchopoulos nel ruolo di Ennui, Paul Walter Hauser nel ruolo di Imbarazzo, Kensington Tallman nel ruolo di Riley, Diane Lane nel ruolo di Mrs. Anderson, Kyle MacLachlan nel ruolo di Mr. Anderson, June Squibb nel ruolo di Nostalgia, Ron Funches nel ruolo di Bloofy, Yvette Nicole Brown nel ruolo di Coach Roberts e John Ratzenberger nel ruolo di Fritz.

Kristen Stewart: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Kristen Stewart: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Conosciuta per il ruolo di Bella Swan nella saga di Twilight, Kristen Stewart negli ha dimostrato di essere perfettamente in grado di uscire dalla gabbia di quel ruolo e quella saga per affermarsi come una beniamina del cinema indipendente, capace di aggiudicarsi ruoli interessanti dei quali è stata all’altezza e confermarsi così come una delle attrici più interessanti e versatili della sua generazione.

Ecco dieci cose che forse non sapete su Kristen Stewart.

I film da attrice di Kristen Stewart

1. Ha recitato in celebri film. Stewart ottiene dei primi ruoli importanti nei film La sicurezza degli oggetti (2001) e Panic Room (2022). In seguito recita in Oscure presenze a Cold Creek (2003), Le parole non dette (2004), Into the Wild – Nelle terre selvagge (2007), e The Cake Eaters – Le vie dell’amore (2007). Nel 2008 entra a far parte di Twilight, The Twilight Saga: New Moon, The Twilight Saga: Eclipse, The Twilight Saga: Breaking Bad Parte 1 e Parte 2. Oltre a questa saga, ha poi recitato anche in Adventureland (2009), Biancaneve e il cacciatore (2012), On the Road (2012), Still Alice (2014), Equals (2015), Café Society (2016), Personal Shopper (2016), Billy Lynn – Un giorno da eroe (2016), Seberg – Nel mirino (2019) e Charlie’s Angels (2019). In seguito ha preso parte a Underwater (2020), Non ti presento i miei (2020), Spencer (2021), Crimes of the Future (2022) e Love Lies Bleeding (2024).

2. Debutterà alla regia di un lungometraggio. Oltre ad aver costruito una solida carriera come attrice, la Stewart è ora pronta per distinguersi anche come regista. Ha già ricoperto questo ruolo per il corto Come Swim, per i video musicali Sage + The Saints: Take Me to the South, Chvrches: Down Side of Me e Boygenius: The Film, oltre che per un episodio della serie Homemade. Al momento, l’attrice è però al lavoro sul suo primo lungometraggio, The Chronology of Water, adattamento di un romanzo che un romanzo che rinnova radicalmente la tradizione del memoir, raccontando senza ipocrisie il genere, la sessualità, la dipendenza, l’abuso infantile, l’elaborazione del lutto e il superamento della sofferenza.

Kristen Stewart è Bella Swan in Twilight

3. Fu la prima ad essere ingaggiata. Dopo averla vista recitare nel film Into the Wild – Nelle terre selvagge, la regista Catherine Hardwicke decise di scegliere Kristen Stewart per il ruolo di Bella, dato che nel volto dell’attrice aveva ritrovato il giusto mix di desiderio e innocenza. L’attrice fu dunque sottoposta ad un provino, che poi vinse battendo anche concorrenti come Jennifer Lawrence, qui subito scartata ma poi scelta come protagonista di Hunger Games.

Love Lies Bleeding Kristen Stewart
Kristen Stewart in Love Lies Bleeding. Foto di Anna Kooris/Anna Kooris – © Crack in the Earth LLC

Kristen Stewart interpreta Lady Diana in Spencer

4. Si è preparata in vari modi per il ruolo. Nel film Spencer, Kristen Stewart ha interpretato l’iconica Lady Diana. Per il ruolo, il regista Pablo Larraín le ha fatto guardare l’interpretazione di Gena Rowlands in Una moglie (1974) per prepararsi. Stewart si è poi allenata per sei mesi per perfezionare il suo accento e ha rivelato di aver guardato The Crown (2016) per prepararsi. Ha inoltre ammesso in alcune interviste di essersi immedesimata talmente tanto nel personaggio della Principessa Diana da aver avuto diversi crolli emotivi. Secondo l’attrice, infine, alla fine della prima settimana di riprese sentiva che: “Questa è la cosa migliore che abbia mai fatto. Non mi sono mai sentita così viva”.

Kristen Stewart è oggi in Love Lies Bleeding, il suo film del 2024

5. Il personaggio protagonista è stato scritto pensando a lei. In Love Lies Bleeding la Stewart interpreta Lou, una giovane che gestisce una palestra ed ha un rapporto complicato con il padre, trafficante d’armi. Per lei tutto cambia quando incontra l’aspirante culturista Jackie, con la quale intraprende una storia d’amore. Come rivelato dalla regista, Rose Glass, il personaggio di Lou è stato scritto appositamente per Kristen Stewart, che ha poi accettato il ruolo con entusiasmo.

Kristen Stewart è su Instagram

6. Non possiede un profilo sul social network. L’attrice ha in più occasioni dichiarato di non essere una grande fan dei social network, dove troppo spesso la vita privata si mescola con quella pubblica. Proprio per perseguire il desiderio di non condividere troppo di sé, ha deciso di non possedere alcun account ufficiale sul social Instagram né su altri social. Si possono tuttavia ritrovare alcune fan page grazie alle quali sarà possibile rimanere aggiornati sui suoi progetti.

Kristen Stewart e Robert Pattinson

7. È celebre la sua relazione con Robert Pattinson. Sul set di Twilight l’attrice conosce Robert Pattinson, con cui intraprende una relazione. La storia tra di loro è durata all’incirca quattro anni, finendo poi bruscamente 2013 dopo la pubblicazione di alcune fotografie che insinuavano la presenza di una relazione tra l’attrice e il regista di Biancaneve e il cacciatore, Rupert Sanders. In seguito, la Stewart ha diretto il cortometraggio Come Swim per riflettere sulla fine di questa sua relazione.

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Kristen Stewart e Robert Pattinson in The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 1. Foto di Andrew Cooper – © 2011 – Summit Entertainment

Chi è la fidanzata di Kristen Stewart?

8. Ha avuto alcune celebri fidanzate. La prima relazione pubblica di Kristen Stewart con una donna risale al 2014, CON Alicia Cargile. Le due passarono due anni insieme, e si lasciarono nell’ottobre del 2016. In seguito, Kristen fece la sua comparsa con la cantante St. Vincent al CFDA/Vogue Fashion Fund Show. Kristen Stewart è stata poi fidanzata con la modella di Victoria’s Secret Stella Maxwell. Attualmente, dal 2019 ha una relazione con la sceneggiatrice Dylan Meyer.

9. Kristen Stuart ha parlato della bisessualità: “Non confonde per niente”. La sessualità della Stewart è sempre stata molto chiacchierata. A riguardo l’attrice ha detto che “è difficile parlarne. Non voglio sembrare presuntuosa, perché ognuno ha un’esperienza diversa. Il fatto è che la sessualità è una zona grigia. Io sto cercando di riconoscere quella fluidità (…) che c’è sempre stata. Ma forse è solo ora che possiamo cominciare a parlarne”. Riguardo all’essere bisessuale, inoltre, ha aggiunto: “Non sei confuso se sei bisessuale. Non è una cosa che confonde, per niente. Per me, è piuttosto il contrario”.

L’età, l’altezza e il fisico di Kristen Stewart

10. Kristen Stewart è nata il 9 aprile 1990 a Los Angeles, California, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1,65 metri. Una statura dunque nella media, con un fisico che l’ha però resa una vera e propria sex symbol. Attenta alla sua forma, l’attrice non ha mancato di mettere in mostra il proprio corpo nei suoi film o nelle premiere a cui prende parte, affermando di non avere problemi di alcun tipo a riguardo.

Fonti: IMDb

The Batman: guida ai riferimenti e agli Easter Eggs

The Batman: guida ai riferimenti e agli Easter Eggs

Il film The Batman (qui la recensione) contiene un gran numero di Easter Eggs e riferimenti ai fumetti DC originali che hanno ispirato il film. Dai costumi alle note ai personaggi, passando per elementi della trama. Anche i fan di Batman più devoti avranno bisogno di diverse visioni per individuarli tutti. Di seguito, un compendio dei principali riferimenti a fumetti e degli Easter Eggs interni a The Batman, che aiuteranno a dare una lettura più profonda e articolata al film di Matt Reeves con Robert Pattinson, Zoe Kravitz, Jeffrey Wright, Paul Dano, John Turturro e Colin Farrell.

Batman: Ego

Scritto e disegnato dalla leggenda dei fumetti Darwyn Cooke nel 2000, Batman: Ego contrappone Batman e Bruce Wayne, l’uno contro l’altro in una battaglia psicologica e filosofica dopo una brutta notte di lavoro che lascia entrambe le personalità a chiedersi se stanno davvero facendo la cosa giusta. Sebbene molti fumetti abbiano esplorato la dualità dei supereroi e le loro identità segrete, nessuno lo ha fatto con la stessa efficacia di Batman: Ego. The Batman prende in prestito molto dal concetto di base e dalla narrazione in prima persona di Cooke nel trattamento di Bruce Wayne. Ciò è più evidente nel finale del film, dove Batman, come in Ego, decide di essere un simbolo di speranza oltre che di paura.

Batman: The Long Halloween

Pubblicato originariamente in 13 numeri nel 1996-1997 e recentemente adattato in un film d’animazione in due parti, The Long Halloween dello sceneggiatore Jeph Loeb e dell’artista Tim Sale è ampiamente considerato una delle migliori storie di Batman di tutti i tempi. Ambientato nel secondo anno della carriera di Batman, la storia lo vede instaurare una timida collaborazione con il tenente Jim Gordon e il procuratore distrettuale Harvey Dent, mentre incrociano un misterioso assassino soprannominato Holiday, che uccide i membri della famiglia criminale Falcone durante le vacanze.

Pur non adattando esattamente la sua storia, The Batman è incentrato anche su una serie di omicidi che prendono di mira le persone che gestiscono davvero Gotham City, con il primo omicidio che si svolge la notte di Halloween. The Batman approfondisce anche la difficile collaborazione tra Batman e Jim Gordon e come si è sviluppato per la prima volta nel legame indissolubile che hanno avuto negli anni successivi.

Batman: Anno Uno

Scritto da Frank Miller con le illustrazioni di Dave Mazzucchelli nel 1987, Batman: Year One ha stabilito una nuova storia di origine per Batman dopo l’evento Crisis on Infinite Earths che ha ripristinato la storia della DC Comics. The Batman prende molto in prestito da Batman: Year One nel suo sviluppo di Selina Kyle, che ha lo stesso background della sua controparte a fumetti. Zoë Kravitz sfoggia anche lo stesso taglio di capelli corto che aveva Selena Kyle in Batman: Year One e molti dei suoi costumi sembrano essere stati presi direttamente dai disegni di Dave Mazzucchelli.

Batman: Terra Uno

La linea Earth One della DC Comics aveva lo scopo di raccontare nuove storie con i famosi supereroi in un formato di graphic novel che era meno dipendente dalla continuità e più accessibile ai nuovi lettori e ai fan occasionali. La serie Batman: Earth One sviluppata dall’ex CCO della DC Comics Geoff Johns e dall’artista Gary Frank ha presentato l’idea che l’omicidio dei genitori di Bruce Wayne potrebbe essere stato politico e legato alla campagna di Thomas Wayne per il sindaco di Gotham City.

The Batman presenta la stessa idea, ma prende anche in prestito pesantemente da Batman: Earth One la versione di Alfred Pennyworth, che ha servito come capo dei dettagli di sicurezza di Thomas Wayne piuttosto che essere il suo maggiordomo. Alfred di Andy Serkis sfoggia una barba ben curata che ricorda il design di Gary Frank per l’Alfred di Terra Uno e viene anche mostrato mentre cammina con un bastone. The Batman prende in prestito anche qualcosa dalla rappresentazione di Earth One della relazione Bruce Wayne/Alfred Pennyworth e dalla sua versione dell’Enigmista, che era un serial killer ossessionato da Batman, piuttosto che un rapinatore amante degli enigmi.

Batman: The Telltale Series

Molti fumetti di Batman alludevano al fatto che gli omicidi di Thomas e Martha Wayne fossero legati al loro passato oscuro che fece sì che la loro uccisione violenta fosse mascherata da comune rapina, ma nessuno di loro alla fine suggerisce che i Wayne fossero colpevoli dei crimini di cui erano stati accusati. I videogiochi Batman: The Telltale Series sono stati unici nell’esplorare ciò che era stato solo accennato nei fumetti, costringendo Bruce Wayne ad affrontare i legami di suo padre con le famiglie della criminalità organizzata di Gotham City e la rivelazione che sua figlia aveva abusato della sua autorità di medico per conto dei suoi soci in affari.

The Batman esplora anche l’idea che Thomas Wayne fosse un complice volontario di Carmine Falcone e prende in prestito dallo sviluppo dei giochi della storia d’amore tra Batman e Catwoman. Anche la scena finale di The Batman, in cui Selina Kyle lascia Gotham City su una moto dopo aver cercato di convincere Batman ad abbandonare Gotham City, sembra essere stata ispirata dal finale del primo gioco di Batman: The Telltale Series.

Batman: Anno Zero

Batman: Zero Year ha stabilito una nuova storia per Batman dopo New 52, il riavvio del 2011 della continuità della DC Comics, derivando dai fumetti mensili di Batman dello scrittore Scott Snyder e dell’artista Greg Capullo. La scena finale di The Batman prende in prestito un po’ da Zero Year, con l’esistenza di Batman che viene rivelata al mondo e Batman che abbandona la vendetta in favore della speranza. Anche il terzo atto del film, in cui il piano sinistro dell’Enigmista si conclude con una Gotham City allagata, è stato tratto direttamente dal finale di gioco dell’Enigmista in Batman: Zero Year.

Batman: Year Two

Pubblicato originariamente nel 1987 e scritto da Mike W. Barr con le illustrazioni di Todd McFarlane e Alan DavisBatman: Year Two collocò Batman in una difficile alleanza con le bande di Gotham City per fermare un violento vigilante chiamato Reaper. Oltre ad essere ambientato durante il secondo anno di Batman come supereroe, The Batman trova anche l’Uomo Pipistrello che mette in discussione i suoi metodi e lavora con criminali come Pinguino e Catwoman per porre fine a un male più grande. Tuttavia, a differenza del Batman dei fumetti, il Batman di Robert Pattison rimane fedele al suo giuramento di evitare di usare le pistole.

Sal “Boss” Maroni

Nella scena di apertura di The Batman, il sindaco in carica descrive i suoi sforzi per screditare il boss Maroni, durante un dibattito televisivo. Apparso per la prima volta in Detective Comics n. 66 nel 1942, Sal “Boss” Maroni è stato presentato come il gangster responsabile di aver lanciato l’acido in faccia a Harvey Dent, alimentando la sua trasformazione nel cattivo Due Facce. Storie successive, come Batman: Year One e The Long Halloween, portarono Maroni a capo di una delle principali famiglie criminali di Gotham City, seconda al potere solo a Carmine Falcone. The Batman suggerisce una relazione simile tra le sue versioni di Carmine Falcone e Sal Maroni, che Falcone cita quando Bruce Wayne gli chiede della morte dei suoi genitori.

La battuta “Io sono vendetta” di Batman rende omaggio alla serie animata

Mentre la “voce” di Batman viene ascoltata durante la narrazione di apertura di The Batman, la prima volta che parla diegeticamente arriva dopo aver impedito a una banda con la faccia dipinta da teschio di uccidere un uomo in una stazione della metropolitana. Alla domanda su chi sia, Batman risponde “Io sono vendetta“. Mentre una scena simile si vede in Batman: Earth One, lo slogan “Io sono vendetta” è stato pronunciato per la prima volta nell’episodio “Nothing To Fear” di Batman: The Animated Series, in cui Batman incontra per la prima volta lo Spaventapasseri.

Dosato con la tipica tossina della paura di Spaventapasseri, Batman inizia ad avere allucinazioni della sua peggiore paura, uno spettrale Thomas Wayne che lo chiama, una disgrazia per la loro famiglia. Alla fine, Batman è riuscito a superare le visioni, concedendosi un discorso di incoraggiamento ormai famoso in cui affermava “Io sono la vendetta! Io sono la notte! Io sono Batman!”

Tim Drake di Titans è un membro di una gang

La banda che Batman contrasta nella sua prima apparizione nel film, presenta un membro con una faccia semidipinta, che apparentemente sta per subire la sua iniziazione nella banda uccidendo un innocente a caso. Questo membro della gang è interpretato dall’attore Jay Lycurgo, che è diventato un easter egg per via del suo casting nella serie HBO Max Titans, dove ha interpretato il ruolo del terzo Robin, Tim Drake nella terza stagione della serie. Lycurgo ha completato il suo lavoro su The Batman prima di essere scritturato in Titans, ma il suo accordo di non divulgazione gli ha impedito di dire ai produttori di Titans che aveva una posizione di rilievo nel film. Sebbene siano ruoli completamente casuali, molti fan di Titans hanno fatto un doppio gioco nel riconoscere Lycurgo in The Batman.

Il distretto di Jim Gordon fa riferimento alle origini di Batman

The Batman commissario Gordon

Quando Batman viene convocato sulla scena dell’omicidio del sindaco, viene rivelato che il tenente Jim Gordon opera fuori dal 39° distretto di Gotham City. Questo è un riferimento alla prima storia di Batman che è stata pubblicata nel maggio 1939. Oltre ad essere la prima apparizione di Batman, Detective Comics #27 è stata anche la prima apparizione a fumetti di Jim Gordon.

Wayne Tower, The Iceberg Lounge e altri monumenti di Gotham City

The Batman fa riferimento a una serie di luoghi di spicco di Gotham City visti nei fumetti, con i chyron delle notizie che elencano i quartieri importanti come Gotham Heights, Port Adams e Grant Park. La versione di Batman della Batcaverna si trova in un seminterrato segreto della Wayne Tower piuttosto che in una grotta sotto Wayne Manor, imitando la base operativa di Batman come si vede nei fumetti di Batman dell’età del bronzo, dove voleva essere più vicino alla città.

Il club del Pinguino, l’Iceberg Lounge, gioca un ruolo di primo piano in The Batman, anche se sembra essere un club per il divertimento piuttosto il sofisticato club dei fumetti. Infine, Pinguino menziona il penitenziario di Blackgate, una prigione dell’isola che funge da versione di Alcatraz di Gotham City, quando Carmine Falcone viene arrestato.

William Kenzie era un poliziotto disonesto nei fumetti

L’indagine di Batman porta alla sua scoperta che un agente di polizia, William Kenzie, è corrotto. Un poliziotto disonesto di nome William Kenzie ha avuto un ruolo di primo piano nella trama del fumetto Gotham Central, incentrato sulle sfide uniche affrontate dagli agenti di polizia di Gotham City. Dato che uno spinoff sul GCPD basato su The Batman è una delle nuove serie TV DC in pre-produzione per HBO Max, c’è la possibilità che Kenzie possa tornare come parte del cast.

La storia di Thomas Wayne e di Carmine Falcone fa riferimento a Il lungo Halloween

Quando Bruce Wayne incontra Carmine Falcone, il gangster ricorda come una volta Thomas Wayne gli ha salvato la vita e come ha ricordato di aver visto un giovane Bruce Wayne assistere all’operazione da una balconata della casa. Questa scena è stata mostrata per la prima volta in un flashback in Batman: The Long Halloween. Una versione estesa della scena può essere vista nell’adattamento animato di Il lungo Halloween, con Falcone in via di guarigione che dice a Bruce Wayne che i criminali sono superstiziosi per natura prima di offrirgli il suo portafortuna.

L’architettura di Gotham onora gli autori di fumetti

Mentre i titoli di coda di The Batman onorano molti dei grandi creatori di fumetti il ​​cui lavoro ha ispirato il film, ad alcuni viene dato un riconoscimento specifico all’interno del film. Uno dei video dell’Enigmista mostra una lettera dello studio legale di Miller e Moore, in un apparente omaggio al creatore di Batman: The Dark Knight Frank Miller e all’autore di Batman: The Killing Joke Alan Moore. Il co-creatore di Batman Bob Kane viene menzionato quando la posta di Bruce Wayne rivela che la Wayne Tower si trova in Kane Street. Infine, durante l’inseguimento in auto in cui Batman insegue il Pinguino, un segnale stradale indica la strada per Robinson Bridge, in riferimento a Jerry Robinson, co-creatore di Robin e Joker.

Il busto di Shakespeare

Un busto di William Shakespeare può essere visto sullo sfondo dell’ufficio di Bruce Wayne in The Batman. Questo è un riferimento alla serie televisiva Batman del 1966, in cui il Bruce Wayne di Adam West accedeva alla Batcaverna attraverso un interruttore abilmente nascosto nascosto all’interno del busto di William Shakespeare nel suo ufficio a Wayne Manor.

Entrambe le mani sulla Bat-corda

Un altro cenno allo spettacolo di Batman del 1966 arriva più avanti nel film, quando Batman corre lungo il lato di un edificio con l’aiuto di un cavo di decelerazione. Si tratta di un’eco ironica delle molte volte che Batman di Adam West e Robin di Burt Ward si sono arrampicati lentamente sui lati degli edifici nella serie televisiva.

Il cognome da nubile di Martha Wayne e la storia della famiglia Arkham

Nella maggior parte delle versioni della storia di Batman, il nome da nubile di Martha Wayne era Kane, ovvero il nome di un’altra delle cinque famiglie fondatrici di Gotham City, prima di sposare Thomas Wayne. Batman: Earth One ha cambiato questa consuetudine, con Martha Wayne che originariamente era Martha Arkham e aveva alle spalle una storia di malattia mentale. The Batman prende in prestito quest’eco per raccontare la sua versione della madre di Bruce Wayne.

Edward Elliot è stato messo a tacere

Uno dei video dell’Enigmista rivela che un giornalista di nome Edward Elliot è stato misteriosamente assassinato mentre lavorava a una storia sulla malattia mentale di Martha Wayne. Successivamente viene confermato che Carmine Falcone era responsabile dell’uccisione di Edward Elliot, avendo frainteso la richiesta di Thomas Wayne di far tacere Elliot. Questo, insieme all’uso della parola “zittire”, sembra impostare l’introduzione di Thomas “Hush” Elliot nell’universo di Batman. Questo è in qualche modo ironico, poiché il Hush del fumetto voleva vendicarsi della famiglia Wayne perché Thomas Wayne aveva sventato accidentalmente il piano di Tommy Elliot di uccidere i suoi genitori.

“Il più grande detective del mondo”

The Penguin Colin Farrell
Colin Farrell è Oswald Coppelbot in The Penguin

A un certo punto Jim Gordon e Batman si confrontano con il Pinguino riguardo alla loro convinzione che lui sia l’informatore responsabile della caduta di Boss Maroni. Dopo aver indicato una ragione piuttosto ovvia per cui gli indizi dell’Enigmista non potevano riferirsi a lui, il Pinguino chiama sarcasticamente Batman e Gordon “i più grandi investigatori del mondo“. Nei fumetti, Batman è chiamato il più grande detective del mondo, tra gli altri titoli onorifici come il Cavaliere Oscuro e il Crociato Incappucciato.

La storia di Selina Kyle è un altro cenno a Il lungo Halloween

Zoe KravitzUno dei colpi di scena più sorprendenti di Batman arriva quando Selina Kyle rivela di essere la figlia illegittima di Carmine Falcone. Questa rivelazione è meno sorprendente per i lettori di fumetti, tuttavia, poiché la ricerca di Selina Kyle per confermare l’identità di suo padre è stata una delle principali sottotrame di The Long Halloween e dei suoi sequel, Batman: Dark Victory e Catwoman: When In Rome.

La lotta di Selina con Falcone

La lotta di Selina Kyle con Carmine Falcone in The Batman replica un momento iconico di Batman: Year One, che per primo ha stabilito l’animosità tra la gatta ladra e suo padre criminale, anche prima che fosse confermato come suo padre. Selina graffia la guancia di Falcone imitando l’animale che diventerà il suo omonimo. La stessa cosa accade nel film, con Zoë Kravitz che ferisce il boss del crimine di John Turturro nello stesso identico modo.

Batman usa il veleno e prefigura Bane?

Mentre affronta i seguaci dell’Enigmista nel climax di The Batman, il Cavaliere Oscuro si inietta una sostanza verde che sembra rivitalizzarlo, ma gli fa anche perdere il controllo della rabbia e picchiare quasi a morte un delinquente. Sebbene non sia identificata per nome, la sostanza sembra simile al veleno, la droga che è stata utilizzata da Bane per aumentare temporaneamente la sua forza e resistenza. Tuttavia, prima che Bane fosse introdotto nei fumetti nel 1993, Batman divenne dipendente da una droga simile nella trama del 1991 Batman: Venom.

Il pipistrello e il gatto

The Batman Catwoman

Nella scena finale di The Batman, Selina Kyle si riferisce a se stessa e Batman come “Il pipistrello e il gatto”, dicendo che i nomi suonano bene insieme. Oltre ad essere la cosa più vicina al nome Catwoman in The Batman, la battuta sembra essere un richiamo ai fumetti romantici di Batman dello scrittore Tom King, che spesso vedevano Bruce Wayne e Selina Kyle semplicemente riferirsi l’un l’altro come “Pipistrello” e “Gatto”.

Bludhaven

Prima di lasciare Gotham City, Selina Kyle dice a Batman che intende andare a nord dello stato e che potrebbe fermarsi in una città chiamata Blüdhaven. Forse l’unica città sulla Terra peggiore di Gotham City in termini di corruzione, Blüdhaven è anche il protettorato di Nightwing nei fumetti. Dick Grayson ha adottato Blüdhaven come sua nuova casa nella serie Nightwing del 1996 e continua a proteggerla nell’attuale serie Nightwing dello scrittore Tom Taylor e dell’artista Bruno Redondo.

Il nuovo amico dell’Enigmista

The Batman Joker Barry Keoghan

Mentre l’Enigmista incarcerato si lamenta del fatto che la stampa sia diventata così concentrata sulle vite che Batman ha salvato da essersi completamente dimenticati di lui, viene confortato da una figura invisibile nella cella accanto, che assicura l’Enigmista che ha fatto abbastanza bene, riflettendo sul fatto che “Un giorno sei in cima, quello dopo sei un clown. Beh, lascia che te lo dica, ci sono cose peggiori da fare”. Matt Reeves ha confermato che questa figura invisibile è Joker, ma afferma di non aver ancora deciso se il Clown Principe del Crimine apparirà nel sequel di The Batman o in una delle prossime serie spin-off di HBO Max.

The Batman: la spiegazione del finale del film con Robert Pattinson

Il finale di The Batman (qui la recensione) conclude la prima storia del nuovo universo di Batman di Matt Reeves e Robert Pattinson, ma il viaggio del Cavaliere Oscuro è tutt’altro che finito. L’atteso film introduce un nuovo Bruce Wayne/Batman sul grande schermo dopo essere stato originariamente pensato come spinoff di Batman V Superman: Dawn of Justice e Justice League, dove il personaggio era interpretato da Ben Affleck. Le cose sono però cambiate nel 2017 e The Batman è diventato l’origine di un nuovo universo separato, che però è solo all’inizio.

La trama di The Batman

Apparentemente ambientato ai giorni nostri, The Batman segue Bruce Wayne nel suo secondo anno di lotta contro il crimine come Crociato con il Cappello di Gotham City. Con Alfred Pennyworth come confidente e alleato, Batman cerca di risolvere il mistero degli omicidi dell’Enigmista e di capire come tutto ciò si colleghi ai suoi genitori, Thomas e Martha Wayne. Naturalmente, essendo relativamente nuovo nel lavoro e non avendo mai affrontato prima cattivi come l’Enigmista, il Pinguino e Falcone, Batman è un po’ fuori dalla sua portata. Sta ancora imparando e l’esperienza complessiva lo cambia per sempre.

Gran parte del finale di The Batman è poi dedicato a gettare le basi per il futuro dell’eroe, così come per il futuro della polizia e della malavita di Gotham. È tutto piuttosto lineare, con poche cose lasciate in sospeso a livello macroscopico. Tuttavia, nel finale di The Batman si sviluppano diverse storie minori che potrebbero complicare la prossima avventura di Bruce Wayne come Cavaliere Oscuro. Esploriamole qui di seguito in questa spiegazione del finale.

Il vero piano dell’Enigmista in The Batman

Uno dei più grandi colpi di scena di The Batman è la ragione degli omicidi dell’Enigmista. Apparentemente stava dando la caccia a politici e poliziotti corrotti, ma il motivo della loro corruzione è stato rivelato solo in seguito. Il film propone l’idea che l’Enigmista sia proprio come il Cavaliere Oscuro, ma invece di essere entrambi vigilanti che cercano di fare del bene, rappresentano due facce di una stessa medaglia: orfani in cerca di vendetta contro Gotham, ognuno dei quali esegue la propria forma di giustizia. La spiegazione del piano dell’Enigmista è fondamentalmente legata a Thomas Wayne e al suo obiettivo di ricostruire Gotham.

Da bambino, Edward Nashton rimase orfano e crebbe in povertà, diventando infine un contabile da adulto. È grazie al suo lavoro che scopre cosa è successo con Renewal, il piano di ricostruzione delle infrastrutture della città messo in atto dalla famiglia Wayne. Dopo la morte di Thomas, il piano cadde nel dimenticatoio, ma invece di essere sciolto completamente, il denaro finì per essere arraffato da Carmine Falcone. Il signore del crimine ha approfittato dell’opportunità: ha usato le sue conoscenze sugli affari di droga del suo rivale per far arrestare Salvatore Maroni, e poi ha usato il denaro per installare un regime fantoccio a Gotham City.

The-Batman-Paul-Dano

Poiché anche Edward era destinato a beneficiare del Renewal, egli si vendicò contro le persone che gli avevano fatto un torto indiretto, diventando l’Enigmista per combattere l’ingiustizia. La sua ultima vittima sarebbe stata Bruce Wayne, un altro orfano che riteneva avesse ricevuto attenzioni immeritate dopo la morte di Thomas e Martha. La gente dimenticò infatti rapidamente il piano di Renewal e si concentrò interamente su Bruce Wayne, un ragazzo che aveva tragicamente perso i genitori; nel frattempo, tutti gli altri orfani della città continuavano a soffrire.

Agli occhi dell’Enigmista, Bruce è dunque il catalizzatore della caduta del Renewal, mentre Falcone e tutti gli altri rappresentavano null’altro che l’effetto domino che aveva portato a quel risultato. L’ultimo tassello della punizione dell’Enigmista consisteva dunque nel distruggere le mura di Gotham e nell’inondare la città, costringendo così a un “vero cambiamento”: lavare via la corruzione e ricominciare da capo. Un piano che nel finale egli riesce in parte ad attuare. La sua tempestiva cattura, però, permette a Batman di arginare i danni.

Il legame tra l’Enigmista e Batman

L’idea che Batman abbia un effetto su Gotham, buono o cattivo che sia, si concretizza nel finale del film, in particolare dopo che Jim Gordon lo trattiene dall’uccidere uno degli scagnozzi dell’Enigmista sopra il maxischermo. Quando lo scagnozzo viene smascherato, guarda Batman e dice: “Io sono la vendetta”. Il suo volto potrebbe non sembrare troppo familiare, ma è lo stesso che Bruce Wayne incontra al funerale all’inizio del film, quello che esprime malcontento nei confronti dei funzionari di Gotham.

La sua affermazione di essere “vendicatore” è una condanna della crociata di Batman a Gotham, oltre che un testamento ai cattivi della città. All’inizio del film, Batman ha combattuto una banda di clown, presumibilmente ispirata a Joker, e ora un altro criminale si è attaccato all’Enigmista, l’ultimo supercriminale della città. Il fatto è che, come diventa chiaro nel resto del film, Batman non ha impedito alle persone di diventare criminali, perché non ha realizzato nulla che potesse combattere il motivo per cui si sono dati al crimine in primo luogo. E in un atto di terrore contro gli abitanti di Gotham, il sicario ha combattuto per la propria vendetta, appropriandosi quindi delle parole di Batman.

Il Pinguino prende il posto di Falcone

Il primo spinoff di The Batman sarà la serie The Penguin, incentrata sul Pinguino. Sebbene il suo passato con Carmine Falcone e Salvatore Maroni non sia descritto in dettaglio nel film, non è necessario per la trama o per il nascente universo di Gotham. La serie spinoff sarà infatti ambientata all’indomani di The Batman e dell’allagamento di Gotham. Il finale del film implica fortemente, attraverso le azioni di Pinguino e la voce fuori campo del sindaco, che il cattivo diventerà un nuovo signore del crimine e riempirà il vuoto di potere lasciato da Falcone. Il crimine deve esistere a Gotham perché ci sia un Batman, dopotutto.

Presumibilmente, la serie The Penguin prenderà ispirazione dalla storia a fumetti Batman: No Man’s Land, in cui Gotham subisce un terremoto catastrofico che lascia la città in macerie. Per ripristinare l’ordine e la ricostruzione, la maggior parte dei cittadini viene evacuata e la città viene lasciata vuota, diventando una terra di nessuno. Naturalmente, i cattivi più feroci di Batman colgono l’occasione per conquistare parti di Gotham e stabilire nuovi territori, portando così a una guerra totale tra il Cavaliere Oscuro e i suoi arcinemici. Parte di questa storia può essere adattata allo spinoff con Colin Farrell, che mostra cosa succede alla malavita di Gotham dopo la morte di Falcone.

Catwoman parte per Bludhaven (la città di Nightwing)

Analogamente a Il cavaliere oscuro – Il ritorno, in cui Catwoman chiede a Batman di venire via con lei e lui rifiuta (anche se alla fine accetterà), Catwoman parte per la sua strada nel finale di The Batman dopo avergli chiesto di lasciarsi Gotham alle spalle. La sua partenza non è la parte più intrigante della scena, perché potrà sempre tornare in The Batman – Parte 2 se la storia lo richiederà. Piuttosto, è il fatto che nomina Bludhaven come la città in cui sta andando. Nei fumetti, Bludhaven è il luogo in cui Dick Grayson si reca quando si mette in proprio e diventa Nightwing, abbandonando la sua identità di Robin e spalla di Batman.

È improbabile che Nightwing esista già, perché prima dovrebbe diventare Robin e Bruce Wayne è Batman solo da due anni. Considerando che il film si conclude con una nota di speranza, con Batman che si apre alla gente di Gotham e si affaccia alla luce, senza contare che Bruce Wayne viene a patti con Alfred Pennyworth e la sua famiglia, è possibile che The Batman – Parte 2 introduca un giovane Dick Grayson. I semi sono stati piantati per la realizzazione della storia. La menzione di Bludhaven da parte di Catwoman è stata solo un modo semplice per far sì che la storyline fosse presente nella mente dei fan, perché non è detto che Bludhaven non possa esistere senza Nightwing.

Naturalmente, la domanda è: e se, in questo universo batmaniano, Nightwing esistesse già separatamente da Batman? The Batman ha incluso diverse informazioni che hanno cambiato il mito del supereroe (Catwoman è qui la figlia di Falcone, per esempio), quindi non sarebbe inverosimile che anche Nightwing abbia una nuova origine. Dopotutto, se la storia della Corte dei Gufi avrà luogo in The Batman – Parte 2, Nightwing dovrebbe farne parte, visti i suoi legami con quel gruppo nei fumetti.

Chi ha ucciso i genitori di Bruce Wayne?

Gli omicidi di Thomas e Martha Wayne sono sempre stati un punto focale della storia delle origini di Batman, ma The Batman adotta un approccio diverso. Il film non si sofferma sul fatto che la loro morte lo abbia ispirato a diventare un vigilante, né mostra la loro morte in modo esplicito. Invece, il mistero su chi li ha uccisi (e su chi ha ordinato i loro omicidi) diventa una sottotrama mentre si dipana il puzzle dell’Enigmista. Di solito, Joe Chill è la persona che uccide i genitori di Bruce Wayne nei fumetti e nella maggior parte delle storie, come in Batman Begins.

Ma in The Batman, gli omicidi dei Wayne possono essere attribuiti a due persone: Carmine Falcone e Salvatore Maroni. Entrambi erano i maggiori boss del crimine di Gotham, ma Falcone aveva un rapporto più stretto con Thomas Wayne. Così, quando Thomas si rivolse a Falcone chiedendogli di occuparsi di un giornalista, Falcone fece assassinare il giornalista e presumibilmente avrebbe usato le informazioni per ricattare Thomas. A seconda della prospettiva, è possibile che Maroni abbia fatto uccidere Thomas Wayne (e Martha) per impedire a Falcone di controllare i Wayne.

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Tuttavia, poiché Thomas ha minacciato di rivolgersi alla polizia, è anche possibile che Falcone abbia fatto uccidere i genitori di Bruce per evitare di finire in prigione. In definitiva, il mistero rimane irrisolto nel film, ma è ragionevole che Falcone abbia fatto uccidere i Waynes; il fatto che abbia tramato per controllare l’élite di Gotham dopo aver eliminato Maroni dall’equazione dimostra che è qualcuno con il potere e il know-how per farlo funzionare – e non ha paura di sporcarsi le mani di tanto in tanto.

Il significato dell’ultima scena di The Batman

Ciò che impedisce a Batman di andarsene con Catwoman è la visione del Batsegnale nel cielo. Forse non è stato il fattore decisivo, ma ha rappresentato un riconoscimento della sua crociata, che Catwoman ha compreso appieno. È per questo che i due si separano una volta lasciato il cimitero e Batman la guarda attraverso lo specchietto laterale della moto. Lei ha contribuito a cambiarlo senza saperlo. È stata in parte responsabile della sua apertura e dell’avergli fatto capire gli errori commessi. A questo punto della storia, lui non è più “vendetta”; è qualcosa di più, qualcosa di meglio, e lei è stata una delle tante persone che lo hanno spinto in quella direzione.

Ma nel momento successivo, nell’inquadratura finale di The Batman, si dedica completamente ad essere un nuovo Batman per Gotham City. Invece di considerare le azioni dell’Enigmista come un fallimento fondamentale da parte sua, le vede semplicemente come una conseguenza da correggere. La scena finale in cui vede Catwoman scomparire nella nebbia e poi guarda avanti ricorda il finale de Il cavaliere oscuro, in cui Batman scompare nella notte su una moto. Tuttavia, invece di scomparire per diversi anni come il Batman di Christian Bale, l’uomo pipistrello di Robert Pattinson si prepara a continuare il suo viaggio.

La spiegazione del messaggio dell’Enigmista nella scena post-credits

The Batman evita la tradizionale scena post-credits a favore di un messaggio finale dell’Enigmista. Proprio alla fine dei titoli di coda, sullo schermo appare infatti un messaggio che dice al pubblico “Addio”, ma prima che lo schermo diventi nero, un’immagine lampeggia per un breve momento. Può essere difficile capire cosa dice il messaggio, ma si tratta del sito web dell’Enigmista che compare nel film: Rata Alada. Si tratta di un sito web divertente che permette agli spettatori di cimentarsi in tre indovinelli, con una ricompensa se si risponde correttamente a tutti gli indovinelli.

Gli indovinelli e le ricompense sono già cambiati alcune volte, quindi è possibile che cambino ancora. È interessante notare che non è la prima volta che un progetto di Batman fa qualcosa di simile. Nel 1966, una stazione radiofonica di Los Angeles collaborò con la 20th Century Fox per realizzare una promozione che premiava una persona con un pranzo nel lotto dello studio con Batman e Robin stessi se la persona indovinava il numero del Batphone.

The Batman film incassi

Il vero significato del finale di The Batman 

In The Batman, Bruce Wayne cerca di vendicarsi per gli omicidi dei suoi genitori e per la corruzione generale di Gotham City, ma tutto gli si ritorce contro. Batman ha delle regole – non usa pistole e non uccide – ma in generale questo è tutto ciò che lo separa dall’Enigmista, che si crede un vigilante in cerca di vendetta. Come Bruce, Edward Nashton era un orfano, ma mentre lui era costretto a vivere in un orfanotrofio mal finanziato in cui i bambini morivano ogni inverno, Bruce Wayne è cresciuto nella ricchezza della Wayne Tower. E per finire, Bruce non ha fatto nulla per aiutare la città, cosa di cui il nuovo sindaco di Gotham lo accusa direttamente.

Per la maggior parte del film, il tema di fondo è dunque la vendetta, perché sia Batman che l’Enigmista perseguono la vendetta contro la città che ha fatto loro un torto, ma in modi diversi. Per Bruce, Gotham e i suoi politici, poliziotti e criminali corrotti dovevano pagare per gli omicidi dei suoi genitori – e che fosse o meno la sua vera intenzione, Bruce cercava di compiere l’eredità di suo padre perché Thomas non poteva farlo – mentre l’Enigmista voleva che le stesse persone pagassero per averlo deluso, personalmente, dopo che era rimasto orfano – non prima, come nel caso di Bruce.

Il cupo senso di inutilità che entrambi hanno provato da orfani li ha spinti a diventare ciò che sono in The Batman. Ma a causa delle azioni e delle accuse dell’Enigmista nei confronti di Bruce Wayne come persona, Batman passa dalla vendetta alla speranza. È per questo che raggiunge fisicamente e metaforicamente il sindaco di Gotham all’interno dell’arena, non solo per salvarla e proteggerla, ma anche per essere una luce guida per la gente di Gotham, un vero faro di speranza.

All’inizio del film, il Batsegnale incuteva paura ai criminali e, sebbene alla fine sia ancora così, ora ha avuto un impatto anche su tutti gli altri. Batman ha davvero avuto un effetto sulla città, di cui i suoi genitori potrebbero essere orgogliosi. Bruce Wayne si trasforma dunque da un recluso che si nasconde dietro una maschera – il suo vero volto – a qualcuno che può diventare l’uomo che suo padre voleva che fosse (e qualcuno che non eviterà più le persone a lui più vicine); e Batman si trasforma da un simbolo di paura e vendetta a un simbolo di fede e speranza. In definitiva, tutto si riduce a un rinnovamento, per Gotham, Bruce Wayne e Batman.

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