Scott Eastwood è
uno di quegli attori che non ha mai sfruttato la fama o la
discendenza per farsi un nome nel mondo del cinema, riuscendo a
cavarsela da solo con le sue capacità e con il suo talento.
Figlio del più celebre Clint (a cui
somiglia tantissimo) ha cominciato la sua carriera a circa
vent’anni per non fermarsi e continuare a camminare con le sue
gambe, riuscendo a partecipare a diversi tipi di film e tutti di
successo.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Scott Eastwood.
1. I film e la carriera di
Scott Eastwood. La carriera dell’attore americano è
iniziata nel 2006 quando, a vent’anni, recita nel film Flags of
Our Fathers, per poi continuare in An American Crime
(2007), Pride (2007), Player 5150 (2008) e
Gran Torino (2008). La sua carriera continua sul grande
schermo grazie ai film Invictus –
L’invincibile (2009), The Lion of Judah (2011),
The Forger (2012), Di nuovo in gioco (2012), Fury (2014) e La risposta è nelle stelle (2015). Tra i suoi ultimi
lavori vi sono Diablo (2015), Snowden (2016), Suicide Squad (2016), La legge della notte (2016), Fast & Furious 8 (2017), Overdrive (2017),
Pacific Rim: La rivolta (2018). Nel 2020 recita in
The Outpost, mentre nel 2021 è nel cast di Wrath of
Man, con Jason
Statham e in Dangerous. Nel 2022 ha
interpretato Noah in I Want you Back, Riggin in 1992 Nel 2023 ha
ripreso il ruolo di Little Nobody in Fast X.
Nel 2024 è Nash nel film Tin Soldier. Il prossimo anno sarà Joe
Travers in Alarum.
2. È anche un
produttore. Nel corso della sua carriera, Scott
Eastwood non si è solo dedicato all’attività di attore, ma
ha esplorato diversi ambiti del cinema, come la produzione.
Infatti, ha vestito i panni del produttore per i film The
Perfect Wave (2014), Stranded (2014) e Walk of
Fame (2017). L’attore, inoltre, è coinvolto nella produzione
del film House of the Holy che, attualmente, è in fase di
pre-produzione.
Chi è la sua fidanzata di Scott
Eastwood?
3. La sua ex fidanzata è
morta in un incidente stradale. Da pochi anni a questa
parte, Scott Eastwood ha rivelato che Jewel
Brangman, una sua ex fidanzata, è morta in un incidente
nel 2014. La sua morte è dovuta allo scoppio dell’airbag dell’auto
in cui si trovata che è gli esploso in faccia come un proiettile,
tanto da spezzarle la spina dorsale. Di questo fatto non è riuscito
a parlarne per diverso tempo perché non riusciva a farsene una
ragione di aver perso così una delle persone con cui aveva
condiviso la propria intimità.
Nell’agosto 2017, Eastwood si è
aperto con i media sulla morte della sua ex fidanzata, Jewel
Brangman, Ha dichiarato: “A volte è un circo incredibile, ma vivere
sulla strada penso che sarebbe dura. Non ho ancora una famiglia, ma
un giorno la desidero, e penso a cosa significherebbe avere dei
figli e stare lontano da loro. Questo mi preoccupa.
4. Attualmente è
fidanzato. Sembra che da un paio di anni a questa parte
l’attore abbia trovato l’amore grazie a Maddie
Serviente. Tuttavia, in passato, ha avuto una vita
sentimentale piuttosto turbolenta: pare, infatti, che abbia
frequentato, tra le altre, Sala Leal, Jana Kramer
e Brittany Brousseau.
Scott Eastwood è su Instagram
5. Ha un profilo ufficiale
Instagram. Anche Eastwood, come la maggior parte dei suoi
colleghi, ha deciso di aprire un proprio account ufficiale
Instagram, seguito da circa 3,2 milioni di persone. La sua bacheca
è un tripudio di fotografie che lo vedono quasi sempre protagonista
insieme alla sua famiglia, soprattutto con suo padre Clint, in
momenti di svago e quotidianità. Sono molte anche le foto che lo
ritraggono in momenti lavorativi, tra set e photoshot.
Scott Eastwood è stato protagonista
di Fury
6. È quasi arrivato alle
mani sul set. Sembra che durante le riprese di
Fury, Eastwood sia quasi arrivato alle mani con Brad Pitt e
Shia LaBeouf.
Il motivo scatenante è che l’attore aveva assunto un atteggiamento
previsto dalla sceneggiatura e di cui i due attori non erano a
conoscenza, tra cui continuare a sputare tabacco. Così, i due si
sono rivolti a Eastwood e gli animi si sono surriscaldati fino a
quando la verità non è venuta a galla.
7. Si è sottoposto ad un
duro allenamento. Come il resto del cast anche Eastwood ha
dovuto sottostare ad un rigido allenamento gestito dalla Navy
SEALs. Lo scopo è stato quello di far aumentare la resistenza e di
poter fare fronte agli sforzi che si sarebbero presentati sul
set.
Scott Eastwood in Gran
Torino
8. Ha recitato con un altro
nome. Per far sì che non si parlasse di nepotismo,
l’attore ha deciso di farsi accreditare con il nome di nascita,
ovvero Scott Reeves. Inoltre, in questo film non è
l’unico della famiglia ad essere presente: infatti, anche
Kyle Eastwood ha lavorato al film, collaborando
alla colonna sonora. Per lui, inoltre, non si trattava della prima
volta che condivideva il set con il padre, avendo già avuto modo di
lavorare con lui in Flags of Our Fathers, Invictus –
L’invincibile e Di nuovo in gioco.
Scott Eastwood in Suicide Squad
9. Ha avuto un ruolo nel
film del 2016. Nel Suicide Squad diretto nel 2016 da
David Ayer, Eastwood ha avuto modo di ricoprire il
ruolo di GQ Edwards, un Navy SEAL che aiuta Flag nella sua
missione. Inizialmente, Ayer aveva contattato Shia
LaBeouf per il ruolo, ma l’attore è stato scartato dallo
studio. In seguito, Eastwood ha raccontato di considerare quella
sul set di questo film una delle sue esperienze preferite,
nonostante sia rimasto profondamente inquietato dalla presenza di
Jared Leto, il
quale si divertiva a fare scherzi sulla base della personalità del
Joker.
Scott Eastwood: età e altezza
10. Scott Eastwood è nato il
21 marzo del 1986 a Carmel, in California, e la sua
altezza complessiva corrisponde a 180 centimetri.
Ogni generazione ha i propri
cartoni animati di riferimento. Titoli con cui è cresciuta e che
hanno saputo insegnare importanti valori attraverso un
intrattenimento il più universale possibile. Questo tipo di opere,
spesso sottovalutate, rimangono però nel cuore degli spettatori,
indicando periodi della propria vita in cui bastava guardare
qualche puntata del proprio cartone preferito per sentirsi felici.
Molti dei protagonisti di questi prodotti sono spesso considerati
veri e propri amici, dai quali è sempre bello tornare. Per chi è
cresciuto nei primi anni Ottanta (ma non solo), ecco allora un
elenco dei migliori cartoni animati anni ’80, da
recuperare e riscoprire!
La lista dei migliori Cartoni
animati anni ’80
Negli anni ’80 i cartoni animati in
televisione si sono moltiplicati, permettendo l’arrivo di titoli
provenienti da ogni parte del mondo. Se il Giappone è ovviamente
stato in prima linea in ciò, offrendo alcuni dei cartoni più
iconici e popolari di sempre, anche la Disney ha avuto il suo
ruolo nella diffusione di nuovi cartoni animati. Molti dei titoli
mandati in onda in questo decennio si sono poi affermati come
cartoni animati estremamente popolari ancora a distanza di anni
dalla loro distribuzione. Ecco di seguito i titoli da non
perdere!
Serie e personaggi a cartoni
animati anni ’80 Disney
Nel 1984 viene fondata la
Disney Television Animation, sussidiaria di Disney
Branded Television, divisione del gruppo The Walt Disney Company.
L’obiettivo era quello di sviluppare
cartoni animati Disney per la televisione, che permettessero
alla Disney di espandere la propria attività raggiungendo un più
ampio pubblico. Inizialmente, però, tale sussidiaria non disponeva
dell’autorizzazione a creare contenuti basati sui
principali personaggi dei film d’animazione Disney, come invece
avverrà a partire dagli anni ’90. Nel corso degli anni ’80, dunque,
la divisione diede vita a soli tre cartoni animati. Eccoli qui di
seguito.
I Gummi.
Considerati da molti una fantasia, i Gummi sono degli orsi
antropomorfi gentili e adorabili, che cercano di vivere in armonia
con gli umani, anche se a volte non è proprio facile. Composta da
65 episodi, questa è stata la prima serie a cartoni animati
realizzata dalla Disney Television Animation ed è basata sugli
orsetti gommosi, i quali diventano qui protagonisti di tante
avventure.
I Wuzzles. La
seconda serie animata realizzata dalla Disney Television Animation
è I Wuzzles, che ha come protagoniste delle creature
chiamate Wuzzle (che significa “mescolare”), ognuna delle quali è
un mix di due diverse specie animali realmente esistenti. I Wuzzle
sono dotati di ali e vivono nella terra di Wuz, dove anche le
piante, gli oggetti e gli edifici sono delle mescolanze come i
protagonisti.
DuckTales – Avventure di
paperi. Il primo vero grande successo della Disney
Television Animation è stato DuckTales – Avventure di
paperi, andato in onda dal 1987 al 1990. Sebbene fosse vietato
utilizzare i personaggi principali, a personaggi minori come Zio
Paperone e Qui, Quo e Qua è stata fatta un’eccezione, e la Disney
ha dato la possibilità di fare una breve apparizione a Paperino
nella serie.
Serie e personaggi a cartoni animati anni ’80 giapponesi
Il Giappone è noto per le sue opere
d’animazione, conosciute con il nome di Anime. Oltre ai tanti
lungometraggi, negli anni sono tantissime le serie anime arrivate
in Italia, contribuendo a formare intere generazioni di spettatori.
Tra titoli estremamente popolari e altri meno noti ma altrettanto
validi, ecco un elenco di cartoni da recuperare assolutamente.
Astro Boy. In
un mondo futuristico dove i robot convivono con gli esseri umani,
Astro Boy è un bambino meccanico dai sentimenti e dall’intelligenza
umani, creato dal dottor Tenma. Avendo poteri e capacità superiori
a quelli della media umana, Astro diviene un difensore della
giustizia contro la criminalità e i mali del mondo. Astro
Boy è il remake a colori datato 1980-81 della prima serie
anime del 1963-66 dedicata ad Astro Boy; entrambe sono adattamenti
del manga creato negli anni cinquanta da Osamu Tezuka.
I predatori del
tempo.I predatori del tempo è un anime
giapponese prodotto dalla Tatsunoko, appartenente alle serie Time
Bokan, di cui è la quarta serie. Consiste in 53 episodi trasmessi
in Italia a partire dal 1985. La storia ruota intorno a due squadre
di viaggiatori del tempo, il cui compito è quello di preservare il
corretto andamento della storia. Una delle due squadre, però, opera
in realtà in incognito per un misterioso essere malvagio, il quale
aspira a riscrivere la storia a proprio vantaggio. Spetta alla
squadra buona impedire che ciò avvenga.
Muteking. Il
protagonista è Takoro, un alieno dall’aspetto simile a un polpo
rosa proveniente da un lontano pianeta chiamato Tako.
Arrivato sulla Terra per catturare un gruppo di pericolosi
criminali intergalattici, egli fa la conoscenza di Linn un ragazzo
dodicenne che può aiutarlo nella sua missione. Takoro è infatti in
grado di trasformare il giovane uno straordinario guerriero
intergalattico che combatte su un paio di pattini a rotelle.
Composta da 56 episodi, Muteking è uno dei più celebri
cartoni animati giapponesi degli anni ’80.
Gigi la trottola.
A dir poco iconico, Gigi la trottola è il cartone animato
tratto dall’omonimo manga, composto da 65 episodi. La trama ruota
intorno a Kappei Sakamoto, un ragazzo dotato di grandi capacità
verso qualunque tipo di sport, simpatico, dolce e generoso, ma ha
un unico “difetto”: non raggiunge neanche il metro d’altezza.
Iscrittosi al basket, egli farà di tutto pur di conquistare la
bella Akane, combinandone però di tutti i colori, anche per via
della sua passione per le mutandine bianche.
Hello! Spank.
Tratto dall’omonimo manga, Hello! Spank è composto da 63
episodi e racconta la storia di Aika una giovane ragazza segnata
dalla scomparsa in mare di suo padre. Quando anche il suo cagnolino
rimane vittima di un incidente, si ritrova ad adottare un cane
goffo ma simpatico, capace di parlare con lei. Nel corso della
serie i due vivranno avventure di ogni tipo, senza mai dimenticare
i loro traumi passati.
Holly e Benji, due
fuoriclasse. La trama ruota intorno ad Oliver Atton
(Holly), un giovane che sogna di vincere i Mondiali con il Giappone
e viene aiutato in ciò da Roberto Sedinho, un ex calciatore
brasiliano. Si tratta del primo anime televisivo tratto dal manga
Capitan Tsubasa, composto da 128 episodi e divenuto
estremamente popolare anche a decenni di distanza dalla sua messa
in onda.
Occhi di gatto. La
giovane Hitomi Kisugi gestisce il caffè Cat’s Eye (“Occhi di
gatto”) con la sorella maggiore Rui e quella minore Ai. Il bar è,
però, una copertura: Hitomi e le sue sorelle sono, infatti, una
celebre banda dedita al furto di opere d’arte, anch’essa chiamata
Cat’s Eye. Anche questa popolare serie giapponese, andata in onda
dal 1983 al 1985 per un totale di 73 episodi, è tratta dall’omonimo
manga di successo.
Lupin, l’incorregibile
Lupin. Uno dei più popolari personaggi dei cartoni animati
(e non solo) di sempre, il ladro Lupin, è stato protagonista tra il
1984 e il 1984 di una serie chiamata Lupin, l’incorregibile
Lupin, composta da 50 episodi. Questa è la terza trasposizione
del manga Lupin III, che narra le incredibili avventure di
Lupin, intento in furti di grande valore, aiutato da fedeli amici e
ostacolato da numerosi nemici. Recentemente Netflix ha
lanciato una
serie originale che si ispira liberamente al personaggio.
Dragon Ball. La
Toei Animation ha prodotto una serie televisiva anime basata sui
primi sedici volumi del manga, intitolata semplicemente Dragon Ball. Essa ripercorre la narrazione a partire
dall’incontro fra Bulma e Goku fino alla sconfitta di Piccolo
durante il 23º torneo Tenkaichi. La serie è andata in onda in
Italia dal 1989 al 1999, per un totale di 153 episodi. Ancora oggi
è uno dei cartoni più amati e popolari di sempre.
I cavalieri dello
Zodiaco. È questa una serie televisiva anime tratta dal
manga Saint Seiya –
I Cavalieri dello zodiaco di Masami Kurumada, prodotta
dalla Toei Animation dal 1986 al 1989 per un totale di 114 episodi.
La serie copre la prima e la seconda parte del manga
(Sanctuary e Poseidon) e una saga intermedia
(Asgard) creata appositamente per la versione animata. È un
altro dei cartoni più celebri di sempre.
Sigle e canzoni dei cartoni animati anni ’80
Oltre ai titoli fin qui elencati, i
quali presentano tutti delle sigle particolarmente celebri per
quanto riguarda i cartoni animati degli anni ’80, qui di seguito si
riportano quelle serie divenute celebri proprio grazie alla loro
sigla. Come si potrà notare, la maggior parte di queste sono state
cantate da Cristina D’Avena, vera e propria voce
ammaliatrice di un’intera generazione di giovani spettatori.
Fantazoo.Fantazoo è una serie televisiva a cartoni animati nata da
una co-produzione nippo-olandese basata su una serie olandese di
fumetti a strisce, pubblicata ancora oggi su vari quotidiani dei
Paesi Bassi. La serie è stata trasmessa per la prima volta in
Italia da Oden TV nel marzo del 1989 e successivamente da diverse
reti locali. I protagonisti di questa serie sono Alvaro il bue e
Camilla la tartaruga.
Mila e Shiro due cuori
nella pallavolo. Questo anime è stato trasmesso in
Giappone dal 1984 al 1985 ed arrivato in Italia nel 1986, trasmesso
su Italia 1. La serie narra la storia di Yu Hazuki (Mila Hazuki
nell’edizione italiana) che si trasferisce in città per frequentare
le scuole medie. A scuola viene a contatto con la pallavolo, sport
di cui con il tempo diventerà una campionessa. La sigla italiana
“Mila e Shiro – Due cuori nella pallavolo” è stata scritta
da Alessandra Valeri Manera, con musica di Carmelo “Ninni” Carucci,
ed è stata cantata da Cristina D’Avena.
Sampei. Sampei è
un ragazzo di trecidi anni con la passione per la pesca che
attraverserà il Giappone alla ricerca di nuove avventure. In ogni
episodio, con l’aiuto del nonno e del suo misterioso maestro, cerca
di appendere nuove tecniche e abilità per diventare un perfetto
pescatore. La sigla italiana “Sampei” è stata scritta da
Lucio Macchiarella, su musica e arrangiamento di Mike Fraiser e
Douglas Meakin ed è interpretata dai Rocking Horse.
Tartarughe Ninja alla
riscossa.Tartarughe ninja alla riscossa è una
serie televisiva a cartoni animati del 1987. In Italia viene
trasmessa dal 1988 su varie emittenti locali. Si tratta della prima
di tante serie animate dedicate ai celebri personaggi dei fumetti.
La sigla italiana “Tartarughe ninja alla riscossa” scritta
da Alessandra Valeri Manera e composta da Enzo Draghi, è cantata da
Giampi Daldello.
Ti voglio bene
Denver. È questo un cartone animato di coprodotto tra
Stati Uniti e Francia, in origine trasmesso dal 1988. Ebbe un così
grande successo che fu replicato ogni anno. Protagonista è Denver,
un dinosauro tutto verde, abile skater e chitarrista ghiotto di
patatine fritte che riesce a parlare il linguaggio umano, che
utilizza per comunicare con un gruppo di amici umani. La sigla
italiana “Ti voglio bene Denver” è cantata da Cristina
D’Avena e scritta da Alessandra Valeri Manera e Carmelo
Carucci.
Siamo fatti così –
Esplorando il corpo umano.Siamo fatti così
(titolazione Mediaset) o Esplorando il corpo
umano (titolazione DeAgostini) è una serie televisiva
a disegni animati francese educativa, dedicata al funzionamento del
corpo umano, composta da 26 episodi e trasmessa per la prima volta
in Francia nel 1987. La sigla italiana “Siamo fatti così”
è stata scritta da Alessandra Valeri Manera, con musica di
Massimiliano Pani, ed è stata cantata da Cristina D’Avena.
Pollon. Pollon è’
l’unica figlia del dio Apollo, vive sull’Olimpo e vuole
diventare a tutti i costi una dea a tutti gli effetti. La serie,
tratta dall’omonimo manga, è diventata molto popolare in Italia
dove è stata trasmessa per la prima volta nel 1981 su Italia 1
all’interno del celebre programma Bim Bum Bam. La sigla
italiana è stata scritta da Piero Cassano e da Alessandra Valeri
Manera ed è cantata da Cristina D’Avena.
Lucky Luke.Lucky Luke è una serie animata ispirata alla storia a
fumetti francesi Lucky Luke. La prima serie andò in onda a partire
dal 1984 ed ha per protagonista un cowboy solitario che viaggia
attraverso il Far West. Accompagnato dal suo fedele cavallo Jolly
Jumper e il cane da guarda carcerario Rantanplan, si ritrova a
confrontarsi con vari banditi e teppisti come i Fratelli Dalton,
Billy the Kid, Jesse James e Phil Defer. La sigla italiana è
cantata da Giorgio Vanni.
Ken il guerriero.Ken il guerriero è un manga giapponese del 1983. Dal
manga furono tratte delle serie animate televisive. In Italia
vennero trasmesse due serie animate prodotte dal 1984. Il
protagonista delle serie è il guerriero Kenshiro e
all’interno della serie e del manga si trovano molti stereotipi
della cultura giapponese e dei manga, come le arti marziali,
l’olocausto nucleare e il senso del sacrificio. La sigla italiana
della prima serie “Ken il guerriero” è stata scritta da
Lucio Macchiarella su musica di Claudio Maioli, che ne fu anche
l’interprete con lo pseudonimo Spectra.
Kiss me Licia.Kiss me Licia è manga pubblicato in Giappone dal 1982 al
1984. Questo è stato poi trasportato in un anime televisivo
trasmesso in Giappone dal 1983 con lo stesso titolo. In Italia la
serie è stata messa in onda da Italia 1 nel 1985 ed ebbe un
notevole successo. La sigla italiana “Kiss me Licia” è
stata scritta da Alessandra Valeri Manera su arrangiamenti di
Giordano Bruno Martelli, ed è stata cantata da Cristina
D’Avena.
Mentre attendiamo di sapere
quali attori si caleranno nei ruoli dei co-protagonistiJohn Stewart e Hal Jordan nella
prossima serie Lanterns
della HBO, potrebbe essere stato svelato chi è stato arruolato per
dirigere alcuni degli episodi. Si ritiene che Stephen
Williams (Lost, Watchmen, Westworld) sia in
trattative per dirigere l’episodio pilota, ma secondo Daniel Richtman
anche Lucy Tcherniak è in trattative per dirigere
un numero imprecisato di episodi. La Tcherniak ha già diretto
Sunny (2024), Station Eleven (2021) e The End of the F***ing World (2017). Si attendono
naturalmente conferme riguardo a chi andrà a dirigere gli episodi
della serie.
Cosa sappiamo di Lanterns?
La serie Lanterns
segue due personaggi centrali dell’Universo DC: la nuova recluta
John Stewart e il veterano Hal Jordan. La storia
vede i nostri poliziotti intergalattici coinvolti in un oscuro
mistero terrestre mentre indagano su un omicidio nel cuore
dell’America, una premessa molto intrigante che promette una
miscela di avventure cosmiche e lavoro investigativo concreto, e
qualcosa di nettamente diverso dalla norma DC.
James Gunn e Peter Safran,
Co-Presidenti e Co-CEO dei DC Studios, hanno dichiarato: “Siamo
entusiasti di portare questo titolo fondamentale della DC alla HBO
con Chris, Damon e Tom al timone. John Stewart e Hal Jordan sono
due dei personaggi più avvincenti della DC e Lanterns li porta in
vita in una storia poliziesca originale che è una parte
fondamentale delDCUunificato
che lanceremo la prossima estate con Superman”.
Il creatore di Lost e
Watchmen, vincitore di un Emmy Award, Damon
Lindelof, sta lavorando alla sceneggiatura dell’episodio
pilota insieme allo showrunner di OzarkChris
Mundy e all’acclamato scrittore di fumetti Tom
King. Si dice che anche Justin
Britt-Gibson, Breannah Gibson e
Vanessa Baden Kelly siano a bordo (anche se la
notizia non è ancora stata confermata). La produzione di Lanterns
dovrebbe iniziare nel primo trimestre del 2025 nel Regno Unito, il
che potrebbe portare la serie a un’uscita nel 2026.
Secondo quanto riferito, a Josh Brolin era stato offerto il ruolo di
Jordan, ma recentemente abbiamo appreso che aveva rifiutato.
Secondo le notizie successive, anche Ewan McGregor (Obi-Wan Kenobi, Birds of Prey), Matthew McConaughey (Deadpool e Wolverine,
Interstellar) e Chris Pine (Star Trek, Wonder Woman) erano in lizza, con Pine che
avrebbe ricevuto l’offerta in caso di rifiuto di Brolin. Non
sappiamo se Pine sia o meno effettivamente in fase di trattative,
ma gli addetti ai lavori ritengono che McConaughey non sia
assolutamente in lizza.
Poco dopo l’annuncio del primo
“capitolo” del nuovo slate del DCU da parte di James Gunn, l’anno scorso, sono iniziate a
circolare voci su un sequel diretto di
Constantine, il
film del 2005, e la Warner Bros. ha poi confermato che il
progetto era effettivamente nelle prime fasi di sviluppo. Da
allora, le notizie sullo stato di Constantine
2 sono state contrastanti e, dal momento che dallo
scorso febbraio è calato il silenzio radio, si è pensato che il
sequel fosse stato abbandonato.
Tuttavia, il produttore
Lorenzo di Bonaventura ha ora rivelato che la
sceneggiatura è stata completata… e deve solo trovare il coraggio
di leggerla! “Sapete, è nella mia casella di posta elettronica
proprio adesso. È buffo, ma ho troppa paura di leggerla”, ha
dichiarato a ComicBook.com. “Voglio così
tanto che sia bello. Probabilmente lo leggerò nei prossimi giorni.
Quando salirò su un aereo”.
Sappiamo che una sceneggiatura
finita non significa necessariamente che un progetto entrerà
effettivamente in produzione, ma di certo lo prendiamo come un
segnale positivo. Per quanto ne sappiamo, Keanu Reeves riprenderà il ruolo
dell’occultista fumatore, mentre il regista Francis
Lawrence tornerà a dirigere il film. Non resta a questo
punto che attendere maggiori aggiornamenti, per scoprire quanto
siamo ancora distanti dal vedere Constantin 2
concretizzarsi.
Come si collocherà Constantin 2 nel DC Universe?
Non sappiamo se il sequel farà parte
del DCU o sarà un progetto “Elseworlds” come i film
sul Joker di Todd Phillips o The Batman – Parte 2 di
Matt Reeves, ma John Constantine è strettamente
legato a Swamp Thing nei fumetti, quindi si ipotizza che il
personaggio possa essere reintrodotto come parte del DCU. Il primo Constantine, come noto, ha ricevuto
critiche contrastanti quando è uscito nel 2005, ma nonostante
un’interpretazione americanizzata del mago scozzese e alcune
libertà rispetto al materiale di partenza, i fan hanno reagito bene
all’interpretazione di Reeves dell’antieroe e il film ha guadagnato
un forte seguito nel corso degli anni.
L’americana a Parigi più famosa di
Netflix
ritorna con tante nuove avventure in giro per l’Europa. Dopo la
prima parte della quarta stagione di Emily in Paris, arrivata in
piattaforma lo scorso 15 agosto, aveva portato a degli esiti
abbastanza scontati: Emily può vivere la sua storia d’amore con
Gabriel e il lieto fine è sempre dietro l’angolo. La
seconda parte della quarta stagione, formata da 5 episodi di
circa 30 minuti l’uno, presenta anche nuovi personaggi,
parallelamente alle figure principali, presenti dalle prime
stagioni. Tra questi emergono soprattutto Genevieve, interpretata
da Thalia Besson, figlia del marito di Sylvie da
una relazione con una donna americana, e Marcello Muratori,
interpretato dall’italiano Eugenio Franceschini
(Io
che amo solo te,
sconnessi), nuova affascinante fiamma all’italiana di
Emily.
Emily in Paris: italians do it
better
Il Natale arriva anche nella Parigi
di Emily e tutti sembrano avere grandi piani per le feste: Sylvie
passerà le vacanze con il marito e Genevieve, appena arrivata da
New York, Mindy darà una grande festa di Natale e Emily
tornerà a Chicago dalla sua famiglia. Nonostante i lussi
regalategli da Sylvie con un upgrating in business class, il volo
di Emily è cancellato. Nel passare le vacanze con Gabriel, Camille
e la famiglia di Camille, delle prime tensioni si iniziano a creare
nella coppia, fino a scoppiare proprio sulle vette delle Alpi.
Emily tornerà a Parigi senza Gabriel, ma avendo conosciuto un
misterioso e affascinante italiano venuto in suo soccorso.
Genevieve diviene una new entry
all’agenzia Grateau, divenendo una figura però troppo invadente per
Emily e per tutto il resto del team. Parigi sembra essere bloccata
nelle soliti abitudini e in una certa monotonia: è arrivato il
momento per Emily di esplorare nuovi orizzonti!
Fin dalla prima stagione di
Emily in Paris il tira e molla con lo chef Gabriel è
continuo: prima per via della presenza di Camille e poi per
il patto fatto tra le due amiche, Emily e Gabriel non riescono a
trovare il giusto equilibrio per stare insieme. Ciononostante, la
prima parte della quarta stagione si chiude con i due ancora
insieme, in una relazione che sembrerebbe stabile e promettente.
Peccato però che le storie d’amore impossibili vendano molto di
più, attraendo il grande pubblico.
Lo stesso pattern dei due
innamorati che non riescono a stare insieme continua a ripetersi,
stagione dopo stagione, ogni volta in maniera più assurda e
quasi irrealistica. Nel sesto episodio della quarta stagione
vediamo infatti Gabriel abbandonare Emily, inesperta nello sci,
sulla cima di una montagna per correre dietro a Camille per
accertarsi che lei e il (finto) bambino che porta in grembo
stessero bene.
Nonostante essere abbandonati a
morire congelati sembra abbastanza per chiunque per andarsene
indignati, per Gabriel a quanto pare non è così. Tornati dalle
vacanze di Natale, il tentativo di riconciliazione di Emily viene
anche respinto da Gabriel, il quale la accusa di non essersi mai
sforzata di capirlo. In un vittimismo tutto francese, si chiude
l’ennesimo capitolo tra i due, ma la loro sembra comunque essere
una storia infinita!
Ormai è chiaro: Emily in
Paris non si discosta mai troppo dal format iniziale, ogni
stagione non aggiunge molto di più rispetto alla precedente. In
questo modo la serie si continua a affermare come un prodotto
leggero e scorrevole, ma monotono.
L’unico effettivo elemento di
cambiamento che caratterizza la seconda parte della
quarta stagione di Emily in Paris è proprio la location. Emily
lascia finalmente la sua amata Parigi per ritrovare una nuova vita
e un nuovo amore in un’altra famosa capitale europea: Roma. Qui
Emily scopre un nuovo stile di vita, legato all’importanza
della famiglia, delle tradizioni e della storia.
Il cambio di scenario presente
negli ultimi episodi della
quarta stagione di Emily in Paris porta con se
una nuova cultura, una nuova lingua e… alcuni attori italiani.
Primo fra tutti è proprio Eugenio Franceschini nel
ruolo di Marcello Muratori; a questo però si affianca anche
l’affascinante
Raoul Bova (Immaturi,
scusate se esisto!) nei panni di uno dei tanti amanti di
Sylvie.
La presenza di attori italiani e
dello sviluppo di nuove vicende a Roma amplia ulteriormente il
plurilinguismo della serie. Se già nelle stagioni precedenti
venivano mantenuti i dialoghi in francese con i sottotitoli, ora si
aggiunge anche l’italiano. Nella versione originale in inglese,
Bova e Franceschini recitano direttamente in inglese, così da non
essere doppiati e mantenere un autentico accento italiano.
Emily in Paris
(ora in Rome) continua a mantenere una trama costante, priva di
grandi colpi di scena e cadendo a tratti nella banalità.
Ciononostante, un cambio di città potrebbe effettivamente essere il
preludio di altri cambiamenti, di un nuovo inizio.
I piani originali prevedevano che
Spider-Man 4 fosse una storia di strada che
ruotava intorno a Peter Parker e Daredevil che si alleavano per
combattere il sindaco Wilson Fisk. Si prevedeva che Ant-Man sarebbe
stato coinvolto nella storia e che il film sarebbe uscito nel 2025,
finché gli scioperi dell’anno scorso non hanno provocato il caos a
Hollywood. Ora il film dovrebbe arrivare nelle sale nel 2026, a
cavallo tra Avengers:
Doomsday e Avengers:
Secret Wars.
Il Peter Parker di Tom Holland sarà presumibilmente il
protagonista del primo dei due Avengers, quindi una semplice storia
di strada non funzionerà più, soprattutto se Doomsday si concluderà
con la distruzione della Terra-616 e la creazione di una nuova
realtà simile a Battleworld. Ieri, The Cosmic Circus ha riferito
che il piano prevede che Spider-Man 4 sia
incentrato sulla collaborazione tra Peter e il Venom di
Tom Hardy per combattere Knull, Dio dei
Simbionti, che cerca di avvolgere il Multiverso nell’oscurità.
Il sito ha poi condiviso nuovi
dettagli su ciò che i Marvel Studios stavano considerando per un
film che un tempo sembrava destinato a essere un sequel di
Daredevil: Born Again (che non
funziona più a seguito di una revisione creativa e del fatto che la
seconda stagione non inizierà la produzione prima della fine
dell’anno). A quanto pare, inoltre, per Spider-Man
4 sono stati presi in considerazione diversi cattivi, tra
cui Maggia, Mister Negative,
Spencer Smythe, Scorpion e
Prowler. È interessante notare che “la
Marvel ha ancora intenzione di
raccontare questa storia… ma forse dovremo aspettare ancora un
po’”.
Cosa sappiamo su Spider-Man 4?
Oltre a Tom
Holland,Zendaya dovrebbe
riprendere il suo ruolo di MJ in Spider-Man
4. Si dice che Sydney
Sweeney interpreterà Black Cat,
mentre è stato ampiamente riportato – ma non confermato –
che Charlie
Cox, Vincent
D’OnofrioePaul Rudd appariranno
come Daredevil, The Kingpin e Ant-Man.
Per quanto riguarda chi potrebbe
dirigere Spider-Man 4, sono stati fatti molti
i nomi che circolano in rete. Tra questi, Justin
Lin (Fast & Furious), Drew
Goddard (The Cabin in the Woods) e,
più recentemente,
Adil El Arbi e Bilall Fallah di Ms.
Marvel e Adam Wingard, regista
di Godzilla
x Kong: The New Empire. Attualmente, però, sarebbe il
regista di Shang-Chi e la leggenda
dei dieci anelli Destin Daniel Cretton ad essere in trattative
per il ruolo.
Spider-Man
4 non ha ancora una data di uscita confermata.
James McAvoy è uno
dei migliori attori degli ultimi anni che ha saputo dimostrare al
mondo intero il suo talento, il suo fascino e il suo trasformismo
unico e inimitabile. L’interprete scozzese ha saputo sempre
scegliere ruoli di prima qualità, a volte anche iconici, riuscendo
ad entrare nell’immaginario collettivo e a farsi apprezzare da un
pubblico di generazioni miste.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su James McAvoy.
2. James McAvoy è anche
doppiatore e produttore. Come è capitato anche a molti
altri suoi colleghi, James McAvoy è riuscito ad esplorare diversi
ambiti dell’intrattenimento, arrivanod a vestire i panni del
doppiatore e anche quelli del produttore, l’attore, infatti, ha
prestato la propria voce per i film Strings (2004),
Gnomeo & Giulietta
(2011), Il figlio di Babbo
Natale (2011) e Sherlock Gnomes (2018).
Inoltre, figura come produttore per il film Filth, del
quale è anche protagonista.
James McAvoy in Le Cronache di Narnia
3. Ha amato molto
interpretare Mr. Tumnus. Quando ha girato LeCronache di Narnia, James McAvoy non avrebbe mai
immaginato che interpretare Mr. Tumnus sarebbe
stata la svolta della sua carriera. Così è stato e l’attore
scozzese ha in seguito rivelato di aver amato molto il fatto di
interpretare uno dei suoi personaggi preferiti della letteratura
per ragazzi. Proprio quel ruolo, inoltre, gli ha permesso di
ottenere maggiore notorietà e di venir chiamato per progetti sempre
più entusiasmanti.
4. È rimasto molto colpito
dalla sceneggiatura del film. Nel 2007 l’attore recita nel
dramma storico Espiazione, al fianco di Keira
Knightley e Saoirse Ronan. Nel film,
McAvoy interpreta Robbie Turner, figlio della governante della
famiglia Tallis e con un’istruzione a Cambridge grazie al datore di
lavoro della madre. L’attore ha in seguito raccontato di
considerare quella di Espiazione la miglior sceneggiatura
che ha avuto modo di leggere nel corso della sua carriera.
James McAvoy nel film horror It
5. Si è infortunato sul set
del film. James McAvoy è un grande fan di Stephen
King e ha letto la maggior parte dei suoi libri, per cui
ha accettato subito di interpretare l’adulto Bill in It –
Capitolo Due. Sul set, tuttavia, si è infortunato durante le
scene di lotta del suo personaggio con Pennywise, riportando un
doppio stiramento alla coscia. A un certo punto, McAvoy ha
condiviso sulla sua pagina Instagram una foto di sacchetti di
ghiaccio sull’infortunio.
James McAvoy ha recitato nella serie Shameless
6. Ha recitato nella celebre
serie. Tra il 2004 e il 2005 McAvoy ha preso parte anche
la popolare serie Shameless, dove ha recitato nel ruolo di
Steven McBride, il fidanzato (e poi marito) di Fiona Gallagher.
Appare nel primissimo episodio, per poi andarsene nella seconda
serie dopo aver partecipato ad un totale di 13 episodi. Steve viene
spesso presentato come l’eroe morale dello show. Pur essendo un
ladro d’auto, afferma con orgoglio di non aver commesso alcun
crimine violento nella sua vita.
James McAvoy torna al cinema nel
2024 con Speak No Evil – Non parlare agli sconosciuti
7. Ha evitato di guardare il
film originale. Nel 2024 torna al cinema con il film
thriller/horror Speak No
Evil – Non parlare con gli sconosciuti, remake
dell’omonimo danese in cui due famiglie decidono di trascorrere una
vacanza insieme solo per scoprire poi terribili realtà. McAvoy ha
dichiarato di non aver guardato l’originale (qui
un approfondimento sul film) prima di iniziare a lavorare a
questo remake, in modo che non influenzasse l’interpretazione del
suo ruolo. L’ha poi guardato entro 24 ore dalla fine delle riprese
ed è rimasto molto colpito.
James McAvoy, sua moglie e il figlio
8. È stato sposato con
Anne-Marie Duff. Della vita amorosa di James McAvoy non si
è mai saputo molto. Ciò che è certo che l’attore scozzese è stato
sposato per dieci anni con la collega Anne-Marie
Duff: i due, infatti, sono conosciuti sul set della serie
televisiva Shameless nel 2004, per poi sposarsi due anni
più tardi. Tuttavia, qualcosa non ha funzionato, tanto da
annunciare, nel maggio del 2016, la loro separazione e il loro
futuro divorzio. I motivi della rottura non sono chiari, ma i due
sono rimasti in ottimi rapporti e lo saranno sempre per il bene di
loro figlio Brendan, nato nel giugno del 2010.
9. Ha una nuova
moglie. Anche se non perde la buona abitudine di tenere
nascosta la sua vita privata, si sa che James McAvoy è attualmente
impegnato. La fortunata è Lisa Liberati: i due si
sono conosciuti più di due anni fa sul set del film Split, dove
la Liberati lavorava come assistente del regista. In ogni caso, la
loro frequentazione è iniziata diversi mesi dopo che McAvoy si era
separato dalla moglie ed è poi culminata in un matrimonio nel 2019
svoltosi in forma privata.
L’età e l’altezza di James McAvoy
10. James McAvoy è nato il
21 aprile del 1979 a Glasgow, in Scozia. L’attore è alto
complessivamente 1.70 metri.
La serie animata per adulti sulla
mitologia norrena di Zack Snyder, Twilight
of the Gods, debutterà su Netflix il 19 settembre e lo streamer ha ora
rilasciato –
dopo un primo teaser – un trailer ufficiale ricco di azione.
Questo promo completo mette in evidenza un sacco di battaglie
sanguinose, mentre una guerriera mortale di nome Sigrid arruola
l’aiuto di Loki (probabilmente non è una grande idea) per fare
guerra a Thor dopo che il vendicativo Dio del Tuono ha ucciso tutta
la sua famiglia.
“In un mondo mitico di grandi
battaglie, grandi imprese e grande disperazione, Leif (Stuart
Martin), un re mortale, viene salvato sul campo di battaglia da
Sigrid (Sylvia Hoeks), una guerriera dalla volontà di ferro di cui
si innamora”, si legge nella sinossi aggiornata. “La prima
notte di nozze, Sigrid e Leif sopravvivono alla furia del terrore
di Thor (Pilou Asbæk), che li spinge – insieme a un gruppo di
crociati – a una spietata missione di vendetta, contro ogni
previsione. Questa eroica storia di amore, perdita e vendetta è un
viaggio all’inferno e oltre… attraverso terre fantastiche, campi di
battaglia feroci e sanguinosi e guerre combattute contro divinità e
demoni”.
Il progetto è stato descritto come
“influenzato dagli anime”, ma a giudicare da questa
anteprima, diremmo che lo stile di animazione è più simile a quello
dello studio irlandese Cartoon Saloon, nominato agli Oscar (The
Secret of Kells, Song of the Sea, The Breadwinner,
Wolfwalkers). I recenti film di Rebel Moon
hanno lasciato molti fan diffidenti nei confronti di qualsiasi cosa
legata a Snyder (se non lo erano già prima), ma questo è un trailer
innegabilmente impressionante.
Il cast di doppiatori di
Twilight of the Gods
L’impressionante cast vocale
comprende Sylvia Hoeks (Blade Runner 2049, The
Girl in the Spider’s Web) nel ruolo di SIGRID, Stuart
Martin (Jamestown, Babylon) nel ruolo di LEIF, Pilou
Asbæk (Game of Thrones, Ghost in the Shell) nel
ruolo di THOR, John Noble (Fringe,
Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re) nel ruolo di ODIN,
Paterson Joseph (Peep Show, The
Leftovers) nel ruolo di LOKI, Rahul Kohli
(iZombie, The Haunting of Bly Manor) nel ruolo di EGILL,
Jamie Clayton (Sense8, The L Word: Generation
Q) nel ruolo di THE SEID-KONA, Kristopher
Hivju (Game of Thrones, The
Witcher) nel ruolo di ANDVARI, Peter
Stormare (Fargo, Prison Break) nel ruolo di ULFR,
Jamie Chung (The Hangover Part II, Once
Upon a Time) nel ruolo di HEL, Lauren Cohan (The Walking Dead, Batman v Superman: Dawn of Justice)
nel ruolo di INGE e Corey Stoll (House of Cards, Ant-Man)
nel ruolo di HRAFNKEL.
Stone Quarry Animation
ha sviluppato la serie insieme a Xilam Animation, una società
di produzione parigina che ha prodotto Oggy e gli scarafaggi.
Twilight of the Gods è stato classificato come
TV-MA, con avvisi per linguaggio, nudità, sesso e fumo.
Un nuovo
imperdibile appuntamento per tutta la famiglia al The Space
Cinema! Sabato 21 e domenica 22
settembre, infatti, sarà possibile vedere in anteprima in
tutte le sale del circuito “Transformers
One”, il nuovo film d’animazione della saga con
protagonisti Optimus Prime e Megatron.
Per festeggiare
questa occasione, tutti coloro che acquisteranno il
biglietto online per le proiezioni di sabato 21
settembre riceveranno in regalo delle le
card dedicate alla saga.
Inoltre, fino a
domenica 15 settembre, presso il The Space
Limena, saranno allestite delle statue
con i robot del film con cui grandi e piccoli potranno scattare
delle foto ricordo.
È possibile
acquistare i propri biglietti per assistere alla proiezione
con i saluti in sala sul sito di The Space Cinema oppure
utilizzando l’App ufficiale di The Space
Cinema.
La trama di Transformers One
Tra gli altri membri del
cast, Scarlett
Johansson nel ruolo di
Elita, Keegan-Michael Key nel ruolo di
Bumblebee, Jon Hamm nel ruolo di
Sentinel Prime e Laurence Fishburne nel
ruolo di Alpha Trion.
“Transformers One è la storia
inedita delle origini di Optimus Prime e Megatron, meglio
conosciuti come nemici giurati, ma un tempo amici legati come
fratelli che hanno cambiato per sempre il destino di Cybertron. Nel
primo film dei Transformers completamente animato in computer
grafica, TRANSFORMERS ONE vanta un cast di voci stellare, tra
cui Chris
Hemsworth, Brian Tyree
Henry, Scarlett
Johansson, Keegan-Michael
Key, Steve Buscemi, Laurence
Fishburne e Jon
Hamm.”
Torna il
Cinematographer’s Brunch, domenica 6 ottobre presso
la suggestiva location di Largo Venue a Roma.
Organizzato da
Bladerunner in collaborazione con Fabrique du Cinéma
e giunto alla sua quarta edizione, l’evento porta avanti
l’obiettivo di promuovere la transizione ecologica nell’industria
cinematografica italiana, riunendo professionisti del settore per
discutere e adottare pratiche sostenibili sui set.
Questa edizione si
arricchisce grazie alla presenza di personalità che hanno
affrontato con carisma la lotta per l’ambiente: il Presidente del
Consiglio Generale della Fondazione UniVerde, ex Ministro
dell’Ambiente e dell’Agricoltura Alfonso Pecoraro Scanio; il
Direttore di Teleambiente Stefano Zago; la delegazione
dell’ONG Green Cross Italia fondata da Rita Levi-Montalcini
(filiale nazionale della Green Cross International di Mikhail
Gorbaciov); il Presidente di Retake Roma Cristiano Tancredi
ed il Dirigente di Slow Food Alessandro Ansidoni.
La loro partecipazione
testimonia l’importanza crescente dell’evento: nato nel settembre
2022 durante la 79ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia, il Cinematographer’s Brunch si pone sempre
più come anello di congiunzione tra produzioni cinematografiche e
transizione ecologica, anche grazie al dialogo tra realtà di
settore, maestranze e direttori della fotografia determinati ad
esplorare soluzioni innovative per ridurre l’impatto ambientale
delle produzioni audiovisive.
L’urgenza di un
cambiamento è ormai ineludibile, come sottolineato nel corso della
terza edizione dal noto geologo, divulgatore scientifico e saggista
italiano Mario Tozzi. Con l’appuntamento del 6 ottobre 2024
la manifestazione promette di essere ancora più ambiziosa e
fungere da catalizzatore per l’Agenda 2030, affrontando il
tema del cambiamento climatico in modo diretto e concreto.
Il programma di
quest’anno sarà moderato dalla giornalista Chiara Del Zanno
(Rolling Stone, Fabrique du Cinéma) ed includerà
installazioni artistiche – come la scenografia “Il Cubo” realizzata
interamente con materiali riciclati – e performance dal vivo, tra
cui quelle di Paolo Soloperto, del coreografo Michel Fuscaldo e
dell’artista
Francesco Patanè.
Il talk “Eco Set” vedrà
la partecipazione di esperti come Giacomo Spaconi,
Lorenzo Vecchi (Zen2030) e Daniele Marrocu (Green
Manager), che condivideranno le loro esperienze e visioni per un
cinema più verde. Inoltre avrà luogo la premiazione dello
Z-Pitch dell’accademia NABA.
La media partnership
con Teleambiente e Luce Mag consentirà una diffusione più ampia
dei contenuti sviluppati durante l’evento. Tra i partner
enogastronomici: la “Cantina Planeta” e la “Tenuta Le Quinte”. La
giornata si concluderà con un concerto live, offrendo un
momento di svago dopo un’intensa giornata di discussioni e scambi
di idee.
Dal Peacock
Theater di Los Angeles, in esclusiva su Sky e NOW
la diretta della grande notte dei premi al meglio della TV
americana: la cerimonia di consegna dei 76esimi Primetime
Emmy Awards verrà trasmessa su Sky Atlantic (e in
streaming solo su NOW) nella notte fra domenica 15 e
lunedì 16 settembre (dalle 2.00 di mattina italiane, col pre-show
che inizierà già un’ora prima).
Per la
seconda stagione di THE GILDED AGE, nomination come
miglior serie drama, con Carrie Coon in gara come
Miglior attrice protagonista di una serie drammatica.
La serie HBO
firmata da una vera e propria istituzione in tema di drammi in
costume, sir Julian Fellowes, racconta l’età dorata americana di
fine diciannovesimo secolo, proprio al centro del conflitto tra
tradizione e modernità, con la nuova borghesia sempre più alla
ribalta anche grazie all’avanzare delle conquiste tecnologiche che
segnarono quegli anni. Bertha Russell (Carrie Coon), stella
nascente della classe emergente, non ha sicuramente intenzione di
accettare rifiuti e nella nuova stagione continua la sua lotta
contro l’antiquata aristocrazia che cerca invece di mantenere la
propria esclusiva supremazia.
TRUE DETECTIVE: NIGHT COUNTRY
TRUE
DETECTIVE: NIGHT COUNTRY è in gara invece come miglior
miniserie o serie antologica, con Jodie Foster in lizza per il
premio con Miglior attrice protagonista in una miniserie.
La quarta
stagione dell’acclamata serie HBO vede le protagoniste Jodie Foster, premio Oscar per Sotto
Accusa e Il Silenzio degli Innocenti, e Kali Reis
(Catch the Fair One) confrontarsi per risolvere una nuova,
agghiacciante indagine. Siamo in Alaska e quando la lunga notte
invernale cala a Ennis, i sei uomini che gestiscono la Tsalal
Arctic Research Station svaniscono senza lasciare traccia. Per
risolvere il caso, le detective Liz Danvers ed Evangeline Navarro
dovranno affrontare i loro demoni e l’oscurità del posto per
scoprire segreti sepolti e ben custoditi dal ghiaccio.
Fargo – stagione 5
Anche
FARGO conquista la nomination come miglior
miniserie o serie antologica, con i suoi protagonisti Jon Hamm e Juno Temple
nominati rispettivamente come miglior attore e miglior attrice
della categoria. Nella quinta stagione, dopo che una serie di
eventi inaspettati fa finire Dorothy “Dot” Lyon (Juno Temple) nei
guai con le autorità, questa apparentemente tipica casalinga del
Midwest ripiomba improvvisamente in una vita che pensava di essersi
lasciata alle spalle. Lo sceriffo del North Dakota Roy Tillman (Jon
Hamm) sta infatti cercando Dot da molto tempo.
IL SIMPATIZZANTE
Fra i migliori
attori non protagonisti di una miniserie o serie antologica anche
Robert Downey Jr per la sua interpretazione ne
IL SIMPATIZZANTE, avvincente storia di spionaggio
e satira interculturale targata HBO basata sull’omonimo romanzo di
Viet Thanh Nguyen, vincitore del Premio Pulitzer. La serie racconta
delle lotte di una spia comunista metà francese e metà vietnamita
durante gli ultimi giorni della guerra del Vietnam e della sua
nuova vita da rifugiato a Los Angeles, dove scopre che i suoi
giorni da spia non sono finiti. Robert Downey Jr interpreta 4
diversi ruoli.
Oceania
2 è finalmente in arrivo e i fan della Disney non
potrebbero essere più entusiasti di immergersi nuovamente nel mondo
di Vaiana, Maui e Hei Hei nel corso dell’anno. Se da un lato il
cast principale tornerà per un’altra avventura, dall’altro il
sequel si addentrerà in un nuovo territorio con ciascuno di questi
personaggi, e lo stesso vale per il semidio preferito da tutti,
Maui. In un’intervista con Entertainment Weekly, la
co-regista Dana Ledoux Miller e l’interprete del
personaggio Dwayne
Johnson hanno parlato di alcuni aspetti che il film
esplorerà con Maui.
Una delle nuove sfide che il semidio
dovrà affrontare in Oceania
2 sarà quella di mostrarsi vulnerabile e di chiedere
aiuto, un aspetto che Johnson ritiene importante sottolineare in
termini di mascolinità. “Li stiamo mettendo alla prova, li
stiamo sottoponendo a nuove sfide e questo li spinge entrambi in
posti che non abbiamo ancora visto raggiungere”, ha detto
Miller parlando di Moana e Maui. “Questo permette alla loro
amicizia di crescere e a quel rapporto di diventare ancora più
importante per loro. Ma significa anche che Maui, un personaggio
molto più grande della vita, è vulnerabile. Non è facile per
nessuno di noi chiedere aiuto nella propria vita”.
Al D23 Johnson ha approfondito
questa idea: “L’idea di chiedere aiuto è in realtà un
superpotere. Per me la mascolinità non è essere un duro. Non è
essere un duro. La mascolinità potente è avere la fiducia di
guardarsi dentro e dire: “Questo è ciò che sento, e va bene. Ecco
il mio petto. Sarò lieto di aprirlo a qualcuno che può
aiutarmi’”. Johnson ha raccontato di aver imparato a tenere
per sé le proprie emozioni crescendo, e questo lo ha portato a
rimanere solo nel mondo dello sport e del wrestling. Le cose sono
cambiate, però, dopo che ha perso diversi amici per suicidio,
scoprendo il potere di aprirsi, e Johnson ha identificato questa
lotta a Maui.
“Quando sono arrivato a Maui, mi
sono detto: “Ok, so chi è questo”, un ragazzo che è adora
presentarsi a dovere, che fa spettacolo, che ama tenere la corte,
cantare, ballare e far sentire bene la gente”, ha detto
Johnson. “Ma nel profondo c’è molto che bolle in pentola e con
cui, alla fine, dovrà fare i conti, perché è come una palla che
tieni sott’acqua. Alla fine devi lasciarla andare ed
esploderà”.
“È un momento importante per far
capire alle persone che si può essere forti, grandi, indipendenti,
ma che è giusto chiedere aiuto”, ha detto Johnson. “Quando
finalmente chiedete aiuto, l’universo e i vostri cari hanno un modo
per venirvi incontro. Anche le persone più forti hanno bisogno di
aiuto”. Quell’aiuto arriverà da Vaiana, e questa volta la
gerarchia tra loro è cambiata parecchio. “Sono molto più
compagni. Non c’è più tanta gerarchia e potere tra semidio e
umano”, ha detto Cravalho. “Lui si fida di lei per
prendere decisioni importanti e lei si fida di Maui per
ascoltarla”.
Cosa sappiamo su Oceania
2?
Oceania
2, l’epico musical animato dei Walt Disney Animation
Studios, porta il pubblico in un nuovo viaggio con Vaiana, Maui e
un nuovo equipaggio di improbabili marinai. Dopo aver ricevuto
un’inaspettata chiamata dai suoi antenati, Vaiana deve viaggiare
verso i mari lontani dell’Oceania e in acque pericolose e lontane
per un’avventura diversa da qualsiasi altra che abbia mai
affrontato. Diretto da Dave Derrick Jr. con le
musiche dei vincitori del Grammy Abigail Barlow ed
Emily Bear, del candidato al Grammy
Opetaia Foa’i e del tre volte vincitore del Grammy
Mark Mancina (Lin-Manuel Miranda
non tornerà nel ruolo), Oceania
2 uscirà nelle sale il 27 novembre 2024.
Gli attori Auli’i
Cravalho e Dwayne
Johnson riprenderanno i loro ruoli da doppiatori
rispettivamente per Vaiana e Maui. Sappiamo però che inizialmente
la Disney aveva previsto di continuare la storia di
Oceania come
serie in streaming su Disney+. Tuttavia, quando il progetto ha
iniziato a prendere forma e la popolarità dell’originale è
aumentata, la Disney ha deciso di trasformare la serie in un
lungometraggio per le sale cinematografiche. È dunque stato
annunciato che Oceania
2 arriverà nelle sale il 27 novembre,
rispettando la tradizione di distribuire ogni anno un film
d’animazione nel giorno del Ringraziamento.
Il nuovissimo trailer di
Venom:
The Last Dance ha non solo introdotto ulteriori
elementi del film, ma anche gettato una serie di elementi che
potrebbero condurre all’incontro tra Spider-Man ed Eddie
Brock/Venom. Gran parte del trailer è, come si può notare, dedicato
alla presunta fine della collaborazione tra Venom e Brock. Ma
questa separazione significherebbe che Hardy potrebbe vedere il suo
amico sacrificare tutto per salvare il mondo e tenerlo al sicuro
dal divino Knull, desideroso di conquistare la terra.
Se non sarà soddisfatto di questa
fine, Brock potrebbe però trovare un altro modo per riunirsi a
Venom dopo Venom: The
Last Dance. È a questo punto che potrebbe rientrare in
gioco il pezzo del simbionte rimasto nel MCU dagli eventi di Spider-Man:
No Way Home. Anche se Knull riuscirà a impossessarsi di
Venom, non avrà dunque reclamato la totalità del simbionte. Allo
stesso modo, anche Eddie Brock avrà la possibilità di
ricongiungersi con il suo amico, perché nel MCU c’è ancora un po’ della
sostanza nera.
Naturalmente, ciò significherebbe
che Brock e Venom potrebbero manifestarsi nel territorio di
Spider-Man, portando idealmente al loro scontro nell’atteso
Spider-Man 4. Da tempo, infatti, circolano voci
secondo qui il quarto film con l’Uomo Ragno di Tom Holland potrebbe includere Venom o in
generale il simbionte nero e il relativo costume che Spider-Man
ottiene dall’incontro con tale sostanza. Non resta che attendere
per scoprire se queste supposizioni si riveleranno esatte.
La serie di Venom sta anticipando
un crossover con Spider-Man già da tempo
Da quando il primo film di
Venom si è rivelato un successo, i fan si sono
chiesti se fosse in programma un crossover con Spider-Man. Le star
della serie, Tom Hardy e Andy Serkis – regista
di Venom: La furia di Carnage – hanno fatto
ben poco per placare queste domande durante la loro permanenza in
questo universo. Prima che il secondo film arrivasse nelle sale,
Serkis ha infatti parlato con IGN di un possibile
crossover. “Guardate, questa è la domanda sulla bocca di
tutti”, ha spiegato il regista.
“Vogliono sapere se Venom
incontrerà Spider-Man, ma personalmente non succederà mai. Sto solo
scherzando, certo che succederà…”. Ora, a quanto pare, siamo
più vicini che mai a quel fatidico incontro. “Guarda, dipende
da quando vuoi arrivarci e anche da quale sia l’appetito”,
spiega Serkis. “Se la gente vuole altre storie di Venom,
allora, saltando direttamente a Spider-Man, si potrebbero perdere
tanti grandi personaggi supercriminali nel frattempo. Quindi, in un
certo senso, affrettando il passo, si potrebbe chiudere la
porta”.
Naturalmente, Serkis sapeva anche
che il suo film avrebbe avuto una scena post-credits che avrebbe
anticipato direttamente il confronto tra questi due personaggi. Non
si sono incontrati direttamente in Spider-Man:
No Way Home. Quel film ha gettato tutte le basi e ora
sembra che Venom: The
Last Dance stia facendo lo stesso. Quindi, è meglio
che Tom Holland si metta in palestra, perché
Spider-Man 4 potrebbe davvero presentare quella
battaglia da K.O. che i fan stanno aspettando.
Dopo aver debuttato nel MCU con il ruolo di Wanda
Maximoff in
Avengers:Age of
Ultron, Elizabeth Olsen ha avuto un ruolo ricorrente
in un paio di franchise diversi, prima di essere finalmente al
centro della scena in WandaVision.
Lanciata nel 2021, è stata la prima
serie TV Disney+ dei Marvel Studios e, per molti fan, è ancora tra
le migliori. Doctor Strange nel Multiverso della
Follia seguì l’anno successivo, ma risultò
divisivo a causa del suo ritratto malvagio della Scarlet Witch. Corrotta dal Darkhold, Wanda si scatenò
in una furia omicida attraverso il Multiverso prima di togliersi
apparentemente la vita.
“Un sacco di gente mi
mandava messaggi dicendo: ‘Non posso credere a questa cosa di
Downey, lo sapevi?’ e io pensavo: ‘Non ho idea di cosa stiate
parlando’ e sono dovuta andare su internet per scoprirlo”,
ha ammesso l’attore. “C’è un cervello Marvel che ci fa sapere [quando è
in preparazione un nuovo film o una serie TV]”.
Elizabeth Olsen ha aggiunto:
“Ho adorato Wandavision, che ha aperto un mondo intero per me
e per il personaggio, totalmente diverso da quello in cui ho
firmato per la prima volta 10 anni fa.Poi
Multiverse of Madness è stata una cosa completamente diversa, ma ho
avuto modo di seguire il filo di questa donna e di utilizzarla in
modo diverso e sorprendente”.
Cosa ha detto Elizabeth Olsen su Scarlet
Witch
Alla domanda su quale potrebbe
essere il suo futuro nel MCU, l’attrice di Scarlet Witch ha
risposto: “Nessuno mi sta legando.Sono
scelte per continuare ad andare avanti con loro [Marvel].Ogni
volta si tratta di una conversazione: cosa ci piacerebbe
fare?Ed è come tornare in una famiglia: il mio
dialect coach, il mio movement coach, gli stunt, la troupe, gli
operatori di ripresa”.C’è molto da amare nel
farne parte”.
In una conversazione separata con
Happy Sad
Confused, la Olsen ha anche condiviso i suoi pensieri
sull’imminente lancio di Agatha
All Along. Pur non avendo fatto alcun cenno al
suo coinvolgimento nello show (non ci aspettiamo che la Strega
Scarlatta appaia, purtroppo), ha detto: “Sono davvero
entusiasta di Kathryn [Hahn] Quel cast è incredibilmente
divertente, e ho sentito solo dei pezzi di loro… Sono entusiasta
per loro”.
Vedremo cosa succederà, ma anche se
la Olsen non dovesse fare un’apparizione a sorpresa in Agatha
All Along, ci aspettiamo che la serie faccia
qualche grosso accenno – se non una vera e propria conferma – su
cosa ne sia stato della Vendicatrice dopo la distruzione del
Darkhold.
Sono arrivate le prime recensioni
del film prequel animato della Paramount Pictures,
Transformers
One, e sono (per lo più) molto positive, il che
sorprende un po’ viste le reazioni negative e contrastanti ai
trailer.
La storia è incentrata sui
leggendari nemici Optimus Prime (all’epoca conosciuto come Orion
Pax) e Megatron (all’epoca chiamato D-16) prima che diventassero
nemici giurati come leader delle rispettive fazioni di Transformer,
gli Autobot e i Decepticon.
Chris Hemsworth
(Thor) dà la voce a Pax, mentre
Brian Tyree Henry (Eternals) interpreta D-16. Il film
presenta i due amici di allora come semplici bot operai, incapaci
di trasformarsi nelle loro forme di veicoli e armi. Mentre
riuniscono un gruppo di guerrieri per combattere contro un
misterioso cattivo simile a una pianta, acquisiscono la capacità di
diventare “Robot travestiti”.
Anche se alcuni critici non sono
stati conquistati da questa avventura per famiglie (ci sono un paio
di verdetti negativi), sembra che lo studio sia riuscito a
rivitalizzare questo franchise per una nuova generazione.
Transformers One ha
attualmente un punteggio del 92% su Rotten Tomatoes, basato su 25
recensioni.
Per scoprire alcune delle
recensioni e delle reazioni, consultare i link sottostanti.
#TransformersOne has the TOUCH! Don’t let the trailers fool
you, this is X-Men First Class on Cybertron. @CooleyUrFaceOff
delivers a shock(wave)ingly compelling film about oppressive
systems & how to fight them. The series has never felt more
exciting, action packed, and alive! pic.twitter.com/7iBK8GTOBR
“Transformers One” is a fun and refreshingly
sophisticated retelling of the events that made enemies of Optimus
Prime and Megatron.https://t.co/cv7obqiIoY
#TransformersOne is genuinely the biggest surprise of 2024.
What I thought would be disposable children’s fare turned out to be
a stunningly animated, very funny, surprisingly emotional and
visceral film about the power of belief. Well, shit 😅 Full review
Thursday! pic.twitter.com/HRvhXTaLG1
Tra gli altri membri del cast,
Scarlett Johansson nel ruolo di Elita,
Keegan-Michael Key nel ruolo di Bumblebee,
Jon Hamm nel ruolo di Sentinel Prime e
Laurence Fishburne nel ruolo di Alpha Trion.
“Transformers One è la storia
inedita delle origini di Optimus Prime e Megatron, meglio
conosciuti come nemici giurati, ma un tempo amici legati come
fratelli che hanno cambiato per sempre il destino di Cybertron. Nel
primo film dei Transformers completamente animato in computer
grafica, TRANSFORMERS ONE vanta un cast di voci stellare, tra cui
Chris Hemsworth, Brian Tyree
Henry, Scarlett
Johansson, Keegan-Michael Key,
Steve Buscemi, Laurence Fishburne e Jon Hamm.”.
Abbiamo visto il trailer di
Salem’s Lot, e ora abbiamo un primo sguardo a un
film sui vampiri un po’ meno intenso. La Lionsgate ha pubblicato il
primo trailer di quella che viene descritta come una nuova
“commedia thriller” (noi diremmo più horror) intitolata
The Radleys, diretta da Euros Lyn e
scritta da Talitha Stevenson.
Damian Lewis e
Kelly Macdonald interpretano una coppia sposata con
due figli che nasconde un oscuro segreto: sono tutti mostri non
morti che devono consumare sangue per sopravvivere.
L’apparentemente idilliaca vita di
periferia della famiglia viene messa a soqquadro quando la figlia
Clara cede ai suoi impulsi naturali e uccide un adolescente che la
stava aggredendo sessualmente nel bosco.
Nel tentativo di evitare di essere
scoperto, il patriarca Peter decide di ricorrere all’aiuto del
fratello gemello (anch’egli interpretato da Lewis), anch’egli
vampiro e non altrettanto preoccupato di tenere nascosto questo
fatto come il resto della famiglia.
“È stato davvero divertente
recitare”, ha detto Lewis del suo doppio ruolo in una
recente intervista. “Naturalmente, dovevo
rimanere concentrato e ricordare quale fratello ero da una scena
all’altra, quindi da un punto di vista pratico le cose hanno
richiesto un po’ più di tempo.Penso che tutti
abbiano un senso di dualità in un certo senso, ma con Will (lo
zio), è davvero l’unico che può essere veramente se stesso e dire
‘sì, sono un vampiro, berrò del sangue e mi piacerà!
“Stavo ascoltando la radio
mentre venivo da Glasgow e ho iniziato a pensare che la maggior
parte dei musicisti potrebbe essere un vampiro”, ha
aggiunto Macdonald. “Diana Ross?Vampiro!Annie Lennox?Vampiro!”. Quando le è stato chiesto se qualcuno
dei suoi precedenti mariti sullo schermo potesse essere un vampiro,
ha riso: “Steve Buscemi – sicuramente un
vampiro!”.
Di cosa parla The Radleys?
“I pluripremiati attori
Kelly Macdonald (Non è un paese per vecchi) e
Damian Lewis (”Billions”, ‘C’era una volta… a Hollywood’) sono i
protagonisti di una commedia dark thriller che racconta di una
famiglia di periferia apparentemente normale ma con un succoso
segreto: sono vampiri.Alla luce del sole, i
Radley possono sembrare normali, ma possono astenersi dalle loro
voglie naturali solo per un po’, finché la sanguinosa verità non
viene a galla e mette a soqquadro la loro tranquilla vita di
campagna”.
The Radleys esce in anteprima nelle
sale, in digitale e on-demand il 4 ottobre.
Venom e
Venom:Let There Be Carnage hanno lasciato
solo qualche vago accenno al cattivo, sebbene sia una scelta
naturale per la conclusione di una trilogia. Tuttavia, secondo
The Cosmic Circus, il prossimo threequel sarà solo l’inizio per
Knull.
Secondo Alex Perez, ha saputo per
la prima volta dei piani per Knull all’inizio di quest’anno – a cui
ha accennato sui social media già ad aprile – e ha sentito
all’epoca che non sarebbe stato un personaggio unico. A quanto
pare, ci sono ancora piani per riportare il Re del Nero in un
progetto futuro, il più probabile dei quali
sarà…Spider-Man 4
Questo nuovo rapporto afferma che
il piano prevede che lo Spider-Man di
Tom Holland e il Venom di Tom Hardy
facciano squadra dopo Venom:The Last Dance pone le basi per
il loro atteso incontro.
“Alla fine di
Venom:The Last Dance, potremmo vedere Eddie Brock
entrare nel Marvel Cinematic
Universe“, spiega il sito, ”e alcune fonti
indicano che le recenti riprese a New York di Venom:The Last Dance abbia a che fare con questo”.
E aggiungono: “Non solo, ma
ho sentito dire che il potenziale cattivo di questo film sarebbe
Knull, che sta cercando di avvolgere l’intero multiverso nella sua
oscurità dopo la sua scoperta”.
Cosa potrebbe accadere tra Marvel Studios e Sony per la saga
del Multiverso?
La Sony ha permesso ai Marvel Studios di utilizzare il wall-crawler,
rendendo felici i fan e producendo alcuni dei loro più grandi
successi critici e commerciali. Tuttavia, ciò significa che Peter
Parker è stato off-limits in film come Venom
e Morbius, una situazione frustrante
per lo studio quando sa che si possono fare soldi con i
crossover.
La Saga del Multiverso apre le
porte a questa possibilità e a Spider-Man e Venom che partono per
una sorta di “missione secondaria” tra gli eventi di Avengers:Doomsday e
Avengers:Secret Wars
ha senso su diversi livelli. E sì, questo significa che la prevista
storia di strada con Daredevil è stata messa da parte.
I Marvel Studios hanno persino
gettato le basi per questo con la scena post-credits di
Spider-Man: No Way Home; un pezzo del Simbionte è
stato lasciato sulla Terra-616, dando a Eddie un collegamento con
quel mondo e una possibile via di ritorno. Speriamo che Destin
Daniel Cretton riesca a farlo funzionare!
Tutto quello che c’è da sapere su Venom:The Last
Dance
In Venom:The Last
Dance, Tom Hardy torna a vestire i panni di Venom,
uno dei personaggi più grandi e complessi della Marvel, per l’ultimo film della
trilogia. Eddie e Venom sono in fuga. Braccati da entrambi i loro
mondi e con la rete che si stringe, il duo è costretto a prendere
una decisione devastante che farà calare il sipario sull’ultimo
ballo di Venom e Eddie.
Il film è interpretato da
Tom Hardy,
Chiwetel Ejiofor,
Juno Temple, Peggy Lu, Alanna Ubach, Stephen Graham e
Rhys Ifans. Kelly Marcel dirige una sceneggiatura da
lei scritta, basata su una storia di Hardy e Marcel. Il film è
prodotto da Avi Arad, Matt Tolmach, Amy Pascal, Kelly Marcel, Tom
Hardy e Hutch Parker.
Venom:The Last Dance uscirà nelle sale il 24
ottobre.
Nel gennaio del 2023, i co-CEO dei
DC Studios James
Gunn e Peter Safran hanno condiviso
con il mondo la loro nuova visione del franchise di intrattenimento
della DC quando hanno rivelato il programma di apertura del nuovo
DCU, che comprende film come Superman,
The Brave and the Bold, Swamp
Thing e The
Authority e serie televisive come Lanterns,
Creature
Commandos, Booster Gold, Waller
e Paradise
Lost. Ora, con Creature
Commandos che debutterà il 5 dicembre su Max, i fan
della DC potranno saperne di più sul futuro del DCU grazie al panel del New York Comic Con.
Giovedì, Gunn ha condiviso sui social media la
notizia che, insieme ai membri del cast di Creature
CommandosFrank Grillo, David Harbour, Zoe Chao,
Sean Gunn, Dean Lorey e
Steve Agee parteciperà a un panel al NYCC il 19
ottobre e in quell’occasione “vi aggiornerà su tutti i dettagli
del nostro esercito di mostri e sui semi del DCU!”. Non resta dunque che attendere ancora
pochi giorni per scoprire quali novità potrebbero arrivare su
questo nuovo universo condiviso ad oggi ancora piuttosto
misterioso.
La serie animata Creature
Commandos, composta da 7 episodi, sarà trasmessa in
streaming su Max e avrà come protagonisti David Harbour nel ruolo di Eric
Frankenstein/Mostro di Frankenstein, Indira Varma
nel ruolo della Sposa, Maria Bakalova di Guardiani della Galassia Vol.
3 nel ruolo della Principessa Ilana Rostovic, Zoe
Chao nel ruolo della Dott.ssa Nina Mazursky, Alan Tudyk nel ruolo del Dottor Phosphorus,
Sean Gunn nel ruolo di Weasel e Frank Grillo nel ruolo di Rick Flag
Senior.
Steve Agee
riprenderà il suo ruolo di Peacemaker, John Economos. È prevista anche la
partecipazione di Viola Davis nel ruolo di Amanda Waller.
Recentemente James Gunn ha rivelato di considerare La sposa
di Indira Varma come il personaggio principale
della serie. Ha anche aggiunto che non sta dirigendo alcun
episodio, ma ha diretto le sessioni di registrazione di ciascun
attore.
“La nuova serie riprende
direttamente dopo il finale della prima stagione di Peacemaker, che
lascia la Waller con le mani legate dal punto di vista operativo,
il che significa che non è più in grado di farla franca mettendo in
gioco vite umane per portare a termine le sue missioni clandestine
e moralmente discutibili. Al contrario, recluta una banda di
disadattati, non diversamente dalla Suicide Squad e da Peacemaker“, ha
rivelato Gunn.
Aggiunge che i protagonisti di Creature
Commandos “sono dei veri e propri mostri, e
non vedo l’ora di farveli conoscere. Creare questa serie è stata
una delle gioie assolute della mia vita“.
Il film Disney e Pixar
Inside Out
2, il titolo d’animazione con il più alto incasso
di tutti i tempi, arriverà su Disney+ il 25 settembre.
Certified-Fresh on Rotten Tomatoes
e celebrato dalla critica come “perfezione assoluta,
esilarante” (Jazz Tangcay, Variety) e “un’esperienza
indimenticabile” (Landon Johnson, Awards Watch), l’attesissimo e
commovente sequel ha già dimostrato di essere un blockbuster di
successo. Inside Out 2 è il film d’animazione con il più
alto incasso di tutti i tempi, che ha raggiunto più velocemente il
miliardo di dollari a livello globale ed è attualmente l’ottavo
film che ha incassato di più nella storia del box office mondiale,
mentre in Italia è il quarto* film con il più alto
incasso di tutti i tempi (*dati Cinetel).
Iscriviti a Disney+ per
guardare Inside Out 2 e molto altro. Dove vuoi.
Quando vuoi.
Di cosa parla Inside Out 2
Il film Disney e Pixar Inside
Out 2 torna nella mente dell’adolescente Riley proprio
quando il Quartier Generale viene improvvisamente demolito per far
posto a qualcosa di completamente inaspettato: nuove Emozioni!
Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto, che a detta di tutti
gestiscono da tempo un’attività di successo, non sanno come
comportarsi quando arriva Ansia. E sembra che non sia sola.
Nella versione italiana del film, a
prestare le proprie voci sono Stella Musy (Gioia), Melina Martello
(Tristezza), Paolo Marchese (Rabbia), Daniele Giuliani (Paura),
Veronica Puccio (Disgusto), Pilar Fogliati (Ansia), Deva Cassel
(Ennui), Marta Filippi (Invidia), Federico Cesari (Imbarazzo), Sara
Ciocca (Riley) e Stash (Lance Slashblade).
È da qualche anno che si parla di un
film solista su Scarlet Witch con
Elisabeth Olsen e ora, forse, abbiamo
finalmente la conferma che i Marvel Studios stanno effettivamente
sviluppando un film che darà al personaggio i riflettori che
merita. Anche se gli addetti ai lavori non hanno ancora fatto i
conti, un nuovo rapporto di Production Weekly afferma che un film
sulla Strega Scarlatta è in lavorazione e che si punta a un’uscita
nel 2026. Gli scrittori di WandaVision
e Agatha
All AlongJac Schaeffer e
Megan McDonnell starebbero lavorando alla
sceneggiatura.
Production Weekly,
sostanzialmente, è un database di cast e troupe (generalmente)
affidabile, ma i progetti che mette in evidenza sono spesso
soggetti a cambiamenti, quindi anche se è probabile che ci siano i
primi piani in atto per un film su Scarlet Witch,
è ancora presto per poter dare per certo un progetto su di lei in
uscita nel 2026. Come noto, non vediamo Wanda dai tempi di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, quando la
potente ex Vendicatrice trovò un po’ di redenzione per le sue
azioni malvagie distruggendo ogni copia del Darkhold e facendo
crollare una montagna su di sé.
Molti fan hanno ritenuto che questo
“heel turn” non fosse meritato e che il passaggio del personaggio a
cattivo a tutti gli effetti tra gli eventi di WandaVision e il sequel di Doctor Strange non avesse davvero senso.
Questo è certamente discutibile (le azioni di Wanda nella serie
Disney+ erano molto… discutibili, dopo
tutto), ma la stessa Olsen ha condiviso sentimenti simili. In una
recente intervista, all’attrice è infatti stato chiesto se potrebbe
riprendere il ruolo nel MCU e ha risposto come segue.
“È un personaggio a cui amo
tornare quando c’è un modo per usarla bene e credo di essere stata
fortunata, quando ho iniziato sono stata usata bene… e per un
attimo non sapevano cosa fare di me! Se c’è un buon modo per
usarla, sono sempre felice di tornare”. Non è previsto che
Wanda appaia nella prossima serie Agatha
All AlongDisney+, ma probabilmente avremo
qualche aggiornamento sul suo stato che potrebbe darci un’idea più
precisa di se e quando il personaggio farà il suo ritorno nel
MCU.
WandaVision è un
profondo e doloroso ritratto di Wanda
Lodata per la sua struttura
narrativa unica e la profondità emotiva,
WandaVision ha ritratto Wanda come una figura
tragica che deve lottare con la perdita. In effetti, la serie ha
presentato al pubblico la cruda vulnerabilità di Scarlet Witch,
mescolando il suo potere da colosso con il dolore umano in un modo
immediatamente identificabile. Una combinazione così interessante,
la capacità di Wanda di piegare la realtà con fragilità emotiva,
l’ha resa uno dei personaggi più interessanti dell’MCU.
La storia di Scarlet
Witch ha preso una svolta nel sequel di Doctor
Strange
Ma la trama di Wanda ha preso una
piega molto diversa in Doctor Strange nel
Multiverso della Follia. Nel film, diventa la cattiva
principale del film, spinta alla disperazione dal suo bisogno di
riunirsi ai bambini che ha perso nel mondo creato da lei. Si è
fatta strada attraverso il multiverso, diventando sempre più
pericolosa e squilibrata; agli antipodi rispetto al personaggio più
sfumato presentato in WandaVision.
Quel cambiamento nella
caratterizzazione ha fatto storcere il naso a fan e critici. Molti
hanno ritenuto che gli sviluppi nel film andassero contro la
crescita emotiva sperimentata da Wanda in
WandaVision. La stessa Elizabeth Olsen aveva delle preoccupazioni
sulla gestione del suo personaggio, affermando in un’intervista con
Vanity Fair qualche tempo fa che la stanza degli sceneggiatori non
comunicava mai tra i progetti. Per questo motivo, la tragica trama
di Wanda è diventata un po’ ripetitiva e in realtà piuttosto
sconnessa come arco narrativo complessivo del personaggio.
Per quanto frustrante, Elizabeth Olsen ha detto che non esclude di
riprendere il ruolo Scarlet Witch, a patto che il modo in cui il
personaggio verrà raccontato abbia senso.
Kevin Feige aveva assicurato ai fan che un
reboot degli X-Men era in cantiere poco dopo l’acquisizione degli
asset della 20th Century Fox da parte della Disney nel 2019, ma
solo di recente abbiamo iniziato a ricevere alcuni aggiornamenti
ufficiali sul progetto. Michael Lesslie dovrebbe essere l’autore
della sceneggiatura e, sebbene non sia ancora stato annunciato un
regista, si ritiene che lo studio abbia iniziato a incontrare i
registi e che lo sviluppo del film dovrebbe entrare nel vivo
all’inizio del 2025.
Per ora si tratta solo di voci, ma
se queste ultime affermazioni di Daniel Richtman
si riveleranno esatte, i fan potrebbero rimanere molto sorpresi dai
piani della Marvel per gli eroi mutanti e, in
particolare, per Wolverine. Secondo lo scooper, nel reboot degli
X-Men del MCU non ci sarà affatto Wolverine e
la squadra sarà “simile” alla serie animata X-Men
’97 con l’aggiunta di altri personaggi. A quanto pare,
Logan non farà parte dell’elenco perché Hugh Jackman rimarrà in giro per un bel po’,
forse anche dopo Avengers:
Secret Wars.
I due film dedicati a
Deadpool, del 2016 e del 2018 sono stati
ambientati nello stesso universo della Fox. Ora Deadpool e
Wolverine porterà nel MCU i due eroi del
titolo, e aprirà ufficialmente la strada ai mutanti Marvel verso
l’universo condiviso di Kevin Feige. Ancora non sappiamo quando
arriveranno ufficialmente con il film tutto loro che è stato
annunciato, ma tra alcuni camei, riferimenti e la recente serie
animata X-Men ’97 il
loro debutto potrebbe ormai sempre imminente.
Tim Blake Nelson
tornerà finalmente a vestire i panni del Leader in Captain America: Brave New World, più di
quindici anni dopo aver interpretato la parte ne
L’incredibile Hulk. Il film fu il secondo progetto
del MCU ma dato il suo modesto incasso
i Marvel Studios non sono più tornati sul
personaggio per un’altra uscita da solista, e tutte le
anticipazioni sul futuro del ruolo di Nelson sembravano destinate a
non realizzarsi. Questo è stato un peccato per l’attore, che ha
detto di aver avuto il cuore spezzato all’epoca, ma che con il
senno di poi (e con la possibilità di continuare il ruolo in un
Marvel Cinematic Universe
radicalmente diverso), è contento che sia andata come è andata.
“Ho imparato dall’attrice Lois
Smith, in un momento davvero propizio della mia carriera, che per
gli attori caratteristi – e io sono decisamente un attore
caratterista, e orgogliosamente un attore caratterista – che alla
fine non si tratta di un solo film o di raggiungere un risultato
particolare”, ha detto Tim Blake Nelson a
The Hollywood Reporter. “Si
tratta piuttosto dell’accumulo di personaggi, di quella che mi
piace chiamare la mia rogues gallery di strambi disfunzionali che
mi è stato permesso di interpretare. I film hanno bisogno di queste
persone per far fare bella figura ai protagonisti, e io sono felice
di interpretare questo ruolo. Spesso sono i personaggi più
interessanti di un film“.
Tim Blake Nelson si trasforma ne Il Leader in L’incredibile
Hulk
“Essere riportato nel MCU dai [produttori Marvel] Kevin [Feige], Nate [Moore]
e Kyana [F. Davidson] per essere un cattivo accanto a Giancarlo
[Esposito] e Anthony Mackie è stato un grande onore. È stata
un’avventura davvero interessante. Mi si è spezzato il cuore quando
sembrava che non sarei tornato nel ruolo del Leader, ma ora sono
contento che ci siano voluti 16 anni perché ha reso il personaggio
più interessante. E in questi 16 anni ho avuto modo di fare molte
altre cose belle che forse non mi sarebbero capitate se avessi
interpretato il personaggio principale del cattivo in un sequel di
Hulk due anni dopo L’incredibile Hulk di Edward Norton.
“Ho amato lavorare con Edward e
ho avuto modo di dirigere Edward in un film subito dopo [Foglie
d’erba, 2009], quindi, per non assumere un atteggiamento
panglossiano nei confronti di tutto questo, penso ancora che sia
accaduto tutto nel migliore dei modi, anche se c’è stata molta
disperazione associata agli anni successivi”. Al momento, i
materiali promozionali di Captain America: Brave New World non hanno
ancora mostrato il Leader in volto, lasciando dunque vivo il
mistero circa il suo aspetto. Un mistero che potrebbe essere
svelato con l’avvicinarsi dell’uscita del film.
È passato un bel po’ di tempo
dall’ultima volta che abbiamo avuto aggiornamenti ufficiali sul
reboot di Red
Sonja della Millennium Films, ma la pagina Instagram
del film ha ora condiviso una nuova foto dietro le quinte della
star di Revenge,Matilda Lutz nei panni
della protagonista. Come si può vedere, l’armatura della Lutz è
piuttosto fedele alle successive rappresentazioni del personaggio
nei fumetti (il bikini succinto con la cotta di maglia non si
sarebbe mai visto), e sembra anche che sfoggi il caratteristico
trucco per il viso di Sonja. Di seguito, ecco l’immagine:
Dopo oltre un decennio di tentativi
di portare avanti il progetto con diversi scrittori e registi in
varie fasi, Millennium è finalmente riuscita a mettere in
produzione il suo reboot di Red
Sonja nel 2022, con il regista di Solomon
Kane,M.J. Bassett al timone e Lutz che
prende il posto dell’attrice di Ant-Man and the Wasp e
Thunderbolts*Hannah John
Kamen nel ruolo della temibile guerriera del titolo.
Il primo trailer è stato proiettato
per i presenti al San Diego Comic-Con lo scorso anno, ma ad oggi
non abbiamo ancora visto alcun filmato ufficiale. Speriamo che
questa nuova foto BTS sia il segnale che a breve potranno esserci
aggiornamenti sul film, come un primo teaser. Parlando del film a
Collider lo scorso anno, il produttore Les Weldon
ha promesso che “i fan potranno vederlo presto”.
“Abbiamo appena finito il
montaggio. Il film è molto radicato e molto reale, se vogliamo, ma
ci sono un paio di sequenze in cui dobbiamo mettere a punto la CGI
in modo che non si guardi e si dica: ‘Oh, quella creatura non c’era
proprio’”. Abbiamo quindi terminato il film e siamo pronti a
passare alla fase successiva di post-produzione”.
Nel corso di un’intervista del 2022,
invece, Bassett ha rivelato di aver deciso di modificare un aspetto
chiave della storia di Sonja: il suo brutale stupro da parte dei
nemici predoni. “Non mi interessano le donne di fantasia che
usano [lo stupro] come motore di motivazione”, ha detto.
“Non è una motivazione forte. È solo un essere umano nel mondo
della femminilità”.
Insieme a Lutz nel cast troviamo
anche Robert Sheehan (The
Umbrella Academy), Wallis Day(Krypton), Michael Bisping (xXx:
Return of Xander Cage), Martyn
Ford (F9: The Fast Saga), Eliza
Matengu (Thor: Love and Thunder),
Manal El-Feitury (Code Red) e
Katrina Durden (Doctor
Strange).
L’embargo sulle recensioni
diThe
Penguin è stato revocato oggi e ciò significa che
ora sappiamo qual è il punteggio su Rotten Tomatoes per la serie
HBO/Max. Lo spin-off di Batman era stato originariamente concepito
come il primo di una serie di show televisivi esclusivi di Max
ambientati nel Bat-verso di Matt Reeves. I
progetti ambientati nel GCPD e nel manicomio di Arkham non sono
andati in porto, lasciando al Pinguino il compito di colmare il
divario tra The
Batman e The Batman – Parte 2.
Nel momento in cui scriviamo,
The
Penguin si trova al 91% sulla base di 32
recensioni. Da quello che possiamo dire, la stragrande maggioranza
dei critici ha avuto accesso all’intera stagione di 8 episodi. Per
questo motivo, è improbabile che si tratti di un’esca come Secret Invasion, la cui qualità è scesa notevolmente
dopo che le puntate successive alle prime due sono state sottoposte
a critici e spettatori.
Tornando a The
Penguin, per contestualizzare, The
Batman è “Certified Fresh” su Rotten Tomatoes con un
punteggio dell’85%, mentre Gotham – che ha esplorato anche
la storia delle origini del Pinguino – ha un punteggio complessivo
del 77% basato su tutte e cinque le stagioni. Non sappiamo se il
piano prevede una seconda stagione per The
Penguin, soprattutto se la DC Studios ha i suoi
piani per il DCU con i quali, Elseworlds o meno, questi
progetti rivali interferiscono in qualche modo.
La serie riprenderà subito dopo gli
eventi di The
Batman, c’è un vuoto di potere a Gotham dopo l’arresto
di Falcone e Oz sta cercando di riempire questo spazio. Mentre il
film ci dà una buona visione delle motivazioni del Pinguino, la
serie in arrivo approfondirà aspetti che non abbiamo potuto vedere
nel film, dai flashback della sua infanzia al suo attuale rapporto
con la madre mentalmente disturbata (Deirdre O’Connell).
“Mi è piaciuto molto fare la
parte nel film di Batman e l’idea che saremmo stati viziati
dall’avere otto ore per approfondire la psicologia e la storia di
questo personaggio”, ha detto Farrell. “I retroscena hanno un ruolo
importante nella serie televisiva”.
Un’altra parte importante della sua storia sarà Sofia di
Cristin Milioti, anche se non si sa molto del suo
personaggio, Farrell ha rivelato: “Sono due sopravvissuti che
sono stati immersi in mondi di doppiezza, sconfitta e
violenza”, e ha aggiunto: “Sono molto sospettosi. Hanno
anche un passato molto personale”. Sarà molto interessante
vedere come si svilupperà questa storia.
Il regista di Hellboy, Guillermo del Toro è nel
Regno Unito per le riprese del suo atteso film su
Frankenstein. Ha messo insieme un cast incredibile
che comprende Jacob Elordi nel ruolo del mostro di
Frankenstein e Oscar Isaac in quello di Victor Frankenstein.
Il progetto, che dovrebbe essere un’esclusiva di Netflix, aveva originariamente come protagonista
Andrew Garfield di The Amazing Spider-Man, prima che
l’attore fosse costretto a ritirarsi a causa dei conflitti di
programmazione causati dagli scioperi di Hollywood dello scorso
anno.
Ora, però, abbiamo una prima
immagine proprio di Isaac sul set nel ruolo di Victor; come
previsto, si tratta di un film d’epoca e sarà presentato nello
stile unico di del Toro. I dettagli sulla trama del film non sono
stati rivelati, ma sappiamo che il regista ha scritto la
sceneggiatura insieme a J. Miles Dale, che è stato
produttore di Guillermo del Toro’s Cabinet of Curiosities per
Netflix. Del Toro ha trascorso la maggior parte dei due decenni a
cercare di riportare Frankenstein sullo schermo e ha parlato più
volte di voler dare il suo tocco al classico romanzo di Mary
Shelley.
Come sicuramente saprete, il
personaggio interpretato da Oscar Isaac, Victor Frankenstein, è uno
scienziato brillante ma egoista che dà vita a una creatura in un
esperimento mostruoso che alla fine porta alla rovina sia del
creatore che della sua tragica creazione. Di seguito, ecco la prima
immagine dell’attore:
Chi c’è nel cast del
Frankenstein di Guillermo del Toro?
Guillermo del Toro scrive, dirige e
produce Frankenstein insieme a J. Miles Dale,
che è stato produttore di Guillermo del Toro’s Cabinet Of
Curiosities per Netflix. Il romanzo classico di
Mary Shelly segue la storia di Victor
Frankenstein, uno scienziato brillante ma egoista che dà vita a una
creatura in un mostruoso esperimento che alla fine porta alla
distruzione sia del creatore che della sua tragica creazione. Del
Toro sta sviluppando il progetto Frankenstein da diverso
tempo e da tempo desiderava realizzare un film incentrato
sull’iconica storia di Shelley, ma non si sa ancora quale sarà il
suo punto di vista sul racconto classico.
Nel film Oscar
Isaac interpreterà Victor
Frankenstein, mentre Mia Goth sarà
la protagonista femminile, ma il suo ruolo effettivo è ancora
sconosciuto. Così come è sconosciuto il ruolo che avranno Christoph Waltz e Charles Dance. Andrew
Garfield era inizialmente stato scelto per
interpretare la Creatura, ma ha dovuto rinunciare al film per via
di altri impegni, venendo sostituito da Jacob Elordi. Le riprese del film dovrebbero
svolgersi nel corso dei prossimi mesi, con una distribuizione
prevista su Netflix per il 2025.
L’AFI Film Festival
ha annunciato che Juror No. 2, il nuovo thriller
prodotto dalla Warner Bros. del regista
premio Oscar Clint Eastwood, sarà presentato in anteprima
mondiale come film di chiusura domenica 27 ottobre. Lo studio di
produzione distribuirà poi il film, limitatamente ad alcune sale, a
partire da venerdì 1 novembre. Al momento non è noto quando il
nuovo progetto del regista di Million Dollar Baby e
Gran Torino, arriverà in Italia, anche se è lecito
presumere che non dovrebbe trascorrere molto tra la distribuzione
americana e quella italiana.
“C’è solo un Clint Eastwood – e l’AFI è orgogliosa di
presentare la prima mondiale di questo nuovo capitolo della sua
gloriosa carriera”, ha dichiarato Bob
Gazzale, presidente e CEO dell’AFI, in un comunicato.
“Siamo onorati di riunire ancora una volta la comunità –
artisti e pubblico – per celebrare un’icona americana”. Con la
data d’uscita finalmente nota, non resta che attendere ulteriori
dettagli sul film, a partire da un primo trailer che ci offra uno
sguardop più approfondito sulla vicenda narrata.
Di cosa parla Juror No. 2?
Scritto da Jonathan
Abrams, il film segue Justin Kemp (Nicholas
Hoult) che, mentre presta servizio come giurato in un
processo per omicidio di alto profilo, si trova alle prese con un
grave dilemma morale – che potrebbe usare per influenzare il
verdetto della giuria e potenzialmente condannare o liberare
l’assassino accusato. Juror No. 2 è interpretato
anche dalla candidata all’Oscar Toni Collette
(”Hereditary“),
dal premio Oscar J.K. Simmons (”Whiplash“),
oltre che da Zoey Deutch, Chris Messina, Gabriel Basso,
Leslie Bibb e Kiefer Sutherland.
Alcuni rumor fino ad oggi circolati
in rete hanno suggerito che questo potrebbe essere il film
conclusivo della carriera di Eastwood. Non è certo se Juror
No. 2 sarà davvero il progetto finale del regista e
sebbene da alcuni isia etichettato come tale, Eastwood non ha
dichiarato personalmente le sue intenzioni riguardo al ritiro.
Tuttavia, con il quattro volte vincitore dell’Oscar che ha compiuto
94 anni ed ha oltre 5 decenni sulla sedia da regista, è possibile
che questo possa davvero essere il suo ultimo film. Naturalmente,
ci auguriamo di poter continuare a gioire della sua maestria ancora
molto a lungo.
Inside Out
2 della Pixar arriverà in streaming su Disney+ il 25
settembre, come ha annunciato lo studio attraverso i suoi
canali social giovedì. Il film arriva così sulla piattaforma dopo
il sorprendente debutto nelle sale a giugno, che lo ha reso il film
di maggior incasso dell’anno con oltre 1,6 miliardi di dollari in
tutto il mondo. Il sequel, che segna il debutto alla regia di
Kelsey Mann, ha anche infranto i record diventando
il film d’animazione con i maggiori incassi di tutti i tempi,
nonché l’ottavo film con i maggiori incassi di tutti i tempi e il
primo film d’animazione a superare il miliardo di dollari
all’estero.
Di cosa parla Inside Out 2?
Inside Out
2 della Disney e della Pixar torna nella mente
dell’adolescente Riley, appena uscito dalla scuola, proprio mentre
il quartier generale sta subendo un’improvvisa demolizione per far
posto a qualcosa di completamente inaspettato: nuove Emozioni!”,
recita la sinossi ufficiale. “Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e
Disgusto, che da tempo gestiscono un’operazione di successo a detta
di tutti, non sanno bene come sentirsi quando arriva Ansia. E
sembra che non sia sola”.
Il cast vocale di Inside Out 2
comprende Amy Poehler nel ruolo di Gioia,
Phyllis Smith nel ruolo di Tristezza,
Lewis Black nel ruolo di Rabbia, Tony
Hale nel ruolo di Paura, Liza Lapira nel
ruolo di Disgusto, Maya Hawke nel ruolo di Ansia, Ayo
Edebiri nel ruolo di Invidia, Adèle
Exarchopoulos nel ruolo di Ennui, Paul Walter
Hauser nel ruolo di Imbarazzo, Kensington
Tallman nel ruolo di Riley, Diane Lane
nel ruolo di Mrs. Anderson, Kyle MacLachlan nel
ruolo di Mr. Anderson, June Squibb nel ruolo di
Nostalgia, Ron Funches nel ruolo di Bloofy, Yvette Nicole Brown nel
ruolo di Coach Roberts e John Ratzenberger nel ruolo di Fritz.
Conosciuta per il ruolo di Bella
Swan nella saga di
Twilight, Kristen Stewart negli ha dimostrato di
essere perfettamente in grado di uscire dalla gabbia di quel ruolo
e quella saga per affermarsi come una beniamina del cinema
indipendente, capace di aggiudicarsi ruoli interessanti dei quali è
stata all’altezza e confermarsi così come una delle attrici più
interessanti e versatili della sua generazione.
Ecco dieci cose che forse non sapete su Kristen
Stewart.
2. Debutterà alla regia di
un lungometraggio. Oltre ad aver costruito una solida
carriera come attrice, la Stewart è ora pronta per distinguersi
anche come regista. Ha già ricoperto questo ruolo per il corto
Come Swim, per i video musicali Sage + The Saints:
Take Me to the South,Chvrches: Down Side of Me e
Boygenius: The Film, oltre che per un episodio della serie
Homemade. Al momento, l’attrice è però al lavoro sul suo
primo lungometraggio, The Chronology of Water,
adattamento di un romanzo che un romanzo che rinnova radicalmente
la tradizione del memoir, raccontando senza ipocrisie il genere, la
sessualità, la dipendenza, l’abuso infantile, l’elaborazione del
lutto e il superamento della sofferenza.
Kristen Stewart è Bella Swan in
Twilight
3. Fu la prima ad essere
ingaggiata. Dopo averla vista recitare nel film Into
the Wild – Nelle terre selvagge, la regista Catherine
Hardwicke decise di scegliere Kristen Stewart per il ruolo di
Bella, dato che nel volto dell’attrice aveva ritrovato il giusto
mix di desiderio e innocenza. L’attrice fu dunque sottoposta ad un
provino, che poi vinse battendo anche concorrenti come
Jennifer Lawrence, qui
subito scartata ma poi scelta come protagonista di Hunger Games.
4. Si è preparata in vari
modi per il ruolo. Nel film Spencer, Kristen
Stewart ha interpretato l’iconica Lady Diana. Per il ruolo, il
regista Pablo Larraín le ha fatto guardare
l’interpretazione di
Gena Rowlands in Una moglie (1974) per prepararsi.
Stewart si è poi allenata per sei mesi per perfezionare il suo
accento e ha rivelato di aver guardato The
Crown (2016) per prepararsi. Ha inoltre ammesso in alcune
interviste di essersi immedesimata talmente tanto nel personaggio
della Principessa Diana da aver avuto diversi crolli emotivi.
Secondo l’attrice, infine, alla fine della prima settimana di
riprese sentiva che: “Questa è la cosa migliore che abbia mai
fatto. Non mi sono mai sentita così viva”.
Kristen Stewart è oggi in Love
Lies Bleeding, il suo film del 2024
5. Il personaggio
protagonista è stato scritto pensando a lei. In Love
Lies Bleeding la Stewart interpreta Lou, una giovane che
gestisce una palestra ed ha un rapporto complicato con il padre,
trafficante d’armi. Per lei tutto cambia quando incontra
l’aspirante culturista Jackie, con la quale intraprende una storia
d’amore. Come rivelato dalla regista, Rose Glass,
il personaggio di Lou è stato scritto appositamente per Kristen
Stewart, che ha poi accettato il ruolo con entusiasmo.
Kristen Stewart è su Instagram
6. Non possiede un profilo sul
social network. L’attrice ha in più occasioni dichiarato di non
essere una grande fan dei social network, dove troppo spesso la
vita privata si mescola con quella pubblica. Proprio per perseguire
il desiderio di non condividere troppo di sé, ha deciso di non
possedere alcun account ufficiale sul social Instagram né su altri
social. Si possono tuttavia ritrovare alcune fan page grazie alle
quali sarà possibile rimanere aggiornati sui suoi progetti.
Kristen Stewart e Robert Pattinson
7. È celebre la sua relazione con
Robert Pattinson. Sul set di Twilight l’attrice conosce Robert Pattinson, con cui intraprende una
relazione. La storia tra di loro è durata all’incirca quattro anni,
finendo poi bruscamente 2013 dopo la pubblicazione di alcune
fotografie che insinuavano la presenza di una relazione tra
l’attrice e il regista di Biancaneve e il cacciatore, Rupert
Sanders. In seguito, la Stewart ha diretto il
cortometraggio Come Swim per riflettere sulla fine di
questa sua relazione.
8. Ha avuto alcune celebri
fidanzate. La prima relazione pubblica di Kristen Stewart con
una donna risale al 2014, CON Alicia Cargile. Le
due passarono due anni insieme, e si lasciarono nell’ottobre del
2016. In seguito, Kristen fece la sua comparsa con la cantante
St. Vincent al CFDA/Vogue Fashion Fund Show.
Kristen Stewart è stata poi fidanzata con la modella di Victoria’s
Secret Stella Maxwell. Attualmente, dal 2019 ha
una relazione con la sceneggiatrice Dylan
Meyer.
9. Kristen Stuart ha parlato
della bisessualità: “Non confonde per niente”. La
sessualità della Stewart è sempre stata molto chiacchierata. A
riguardo l’attrice ha detto che “è difficile parlarne. Non
voglio sembrare presuntuosa, perché ognuno ha un’esperienza
diversa. Il fatto è che la sessualità è una zona grigia. Io sto
cercando di riconoscere quella fluidità (…) che c’è sempre stata.
Ma forse è solo ora che possiamo cominciare a parlarne”.
Riguardo all’essere bisessuale, inoltre, ha aggiunto: “Non sei
confuso se sei bisessuale. Non è una cosa che confonde, per niente.
Per me, è piuttosto il contrario”.
L’età, l’altezza e il fisico di Kristen Stewart
10. Kristen Stewart è nata
il 9 aprile 1990 a Los
Angeles, California, StatiUniti. L’attrice è
alta complessivamente 1,65 metri. Una statura
dunque nella media, con un fisico che l’ha però resa una vera e
propria sex symbol. Attenta alla sua forma, l’attrice non ha
mancato di mettere in mostra il proprio corpo nei suoi film o nelle
premiere a cui prende parte, affermando di non avere problemi di
alcun tipo a riguardo.
Il filmThe
Batman (qui
la recensione) contiene un gran numero di Easter
Eggs e riferimenti ai fumetti DC
originali che hanno ispirato il film. Dai
costumi alle note ai personaggi, passando per elementi della trama.
Anche i fan di Batman più devoti avranno bisogno di diverse visioni
per individuarli tutti. Di seguito, un compendio dei principali
riferimenti a fumetti e degli Easter Eggs interni a The
Batman, che aiuteranno a dare una lettura più profonda e
articolata al film di Matt Reeves con
Robert Pattinson,
Zoe Kravitz,
Jeffrey Wright, Paul Dano, John
Turturro e
Colin Farrell.
Batman: Ego
Scritto e disegnato dalla
leggenda dei fumetti Darwyn Cooke nel 2000,
Batman: Ego contrappone Batman e Bruce Wayne,
l’uno contro l’altro in una battaglia psicologica e filosofica dopo
una brutta notte di lavoro che lascia entrambe le personalità a
chiedersi se stanno davvero facendo la cosa giusta. Sebbene molti
fumetti abbiano esplorato la dualità dei supereroi e le loro
identità segrete, nessuno lo ha fatto con la stessa efficacia di
Batman: Ego. The Batman prende in
prestito molto dal concetto di base e dalla narrazione in prima
persona di Cooke nel trattamento di Bruce Wayne. Ciò è più evidente
nel finale del film, dove
Batman, come in Ego, decide di essere un simbolo di speranza oltre
che di paura.
Batman: The Long Halloween
Pubblicato originariamente
in 13 numeri nel 1996-1997 e recentemente adattato in un film
d’animazione in due parti, The Long Halloween dello
sceneggiatore Jeph Loeb e dell’artista Tim
Sale è ampiamente considerato una delle migliori storie di
Batman di tutti i tempi. Ambientato nel secondo anno della carriera
di Batman, la storia lo vede instaurare una timida collaborazione
con il tenente Jim Gordon e il procuratore distrettuale Harvey
Dent, mentre incrociano un misterioso assassino soprannominato
Holiday, che uccide i membri della famiglia criminale Falcone
durante le vacanze.
Pur non adattando esattamente la sua
storia, The
Batman è incentrato anche su una serie di omicidi che
prendono di mira le persone che gestiscono davvero Gotham City, con
il primo omicidio che si svolge la notte di Halloween. The
Batman approfondisce anche la difficile collaborazione tra
Batman e Jim Gordon e come si è sviluppato per la prima volta nel
legame indissolubile che hanno avuto negli anni successivi.
Batman: Anno Uno
Scritto da Frank
Miller con le illustrazioni di Dave
Mazzucchelli nel 1987, Batman: Year One
ha stabilito una nuova storia di origine per Batman dopo l’evento
Crisis on Infinite Earths che ha ripristinato la storia
della DC Comics. The Batman prende molto in
prestito da Batman: Year One nel suo sviluppo di
Selina Kyle, che ha lo stesso background della sua controparte a
fumetti. Zoë Kravitz sfoggia anche lo stesso
taglio di capelli corto che aveva Selena Kyle in Batman:
Year One e molti dei suoi costumi sembrano essere stati
presi direttamente dai disegni di Dave
Mazzucchelli.
Batman: Terra Uno
La linea Earth One
della DC Comics aveva lo scopo di raccontare nuove storie con i
famosi supereroi in un formato di graphic novel che era meno
dipendente dalla continuità e più accessibile ai nuovi lettori e ai
fan occasionali. La serie Batman: Earth One sviluppata
dall’ex CCO della DC Comics Geoff Johns e
dall’artista Gary Frank ha presentato l’idea che
l’omicidio dei genitori di Bruce Wayne potrebbe essere stato
politico e legato alla campagna di Thomas Wayne per il sindaco di
Gotham City.
The Batman presenta
la stessa idea, ma prende anche in prestito pesantemente da
Batman: Earth One la versione di Alfred
Pennyworth, che ha servito come capo dei dettagli di
sicurezza di Thomas Wayne piuttosto che essere il suo maggiordomo.
Alfred di Andy Serkis sfoggia una barba ben curata
che ricorda il design di Gary Frank per l’Alfred
di Terra Uno e viene anche mostrato mentre cammina con un
bastone. The Batmanprende
in prestito anche qualcosa dalla rappresentazione di Earth One
della relazione Bruce Wayne/Alfred Pennyworth e dalla sua versione
dell’Enigmista, che era un serial killer ossessionato da Batman,
piuttosto che un rapinatore amante degli enigmi.
Batman: The Telltale Series
Molti fumetti di Batman
alludevano al fatto che gli omicidi di Thomas e Martha Wayne
fossero legati al loro passato oscuro che fece sì che la loro
uccisione violenta fosse mascherata da comune rapina, ma nessuno di
loro alla fine suggerisce che i Wayne fossero colpevoli dei crimini
di cui erano stati accusati. I videogiochi Batman: The Telltale
Series sono stati unici nell’esplorare ciò che era stato solo
accennato nei fumetti, costringendo Bruce Wayne ad affrontare i
legami di suo padre con le famiglie della criminalità organizzata
di Gotham City e la rivelazione che sua figlia aveva abusato della
sua autorità di medico per conto dei suoi soci in affari.
The Batman esplora
anche l’idea che Thomas Wayne fosse un complice volontario di
Carmine Falcone e prende in prestito dallo sviluppo dei giochi
della storia d’amore tra Batman e Catwoman. Anche la scena finale
di The Batman, in cui Selina Kyle lascia Gotham City su una moto
dopo aver cercato di convincere Batman ad abbandonare Gotham City,
sembra essere stata ispirata dal finale del primo gioco di
Batman: The Telltale Series.
Batman: Anno Zero
Batman: Zero Year ha
stabilito una nuova storia per Batman dopo New 52, il riavvio del
2011 della continuità della DC Comics, derivando dai fumetti
mensili di Batman dello scrittore Scott Snyder e dell’artista Greg
Capullo. La scena finale di The Batman prende in
prestito un po’ da Zero Year, con l’esistenza di Batman
che viene rivelata al mondo e Batman che abbandona la vendetta in
favore della speranza. Anche il terzo atto del film, in cui il
piano sinistro dell’Enigmista si conclude con una Gotham City
allagata, è stato tratto direttamente dal finale di gioco
dell’Enigmista in Batman: Zero Year.
Batman: Year Two
Pubblicato originariamente
nel 1987 e scritto da Mike W. Barr con le
illustrazioni di Todd McFarlane e Alan
Davis, Batman: Year Two collocò Batman in
una difficile alleanza con le bande di Gotham City per fermare un
violento vigilante chiamato Reaper.
Oltre ad essere ambientato durante il secondo anno di Batman come
supereroe, The Batman trova anche l’Uomo Pipistrello che mette in
discussione i suoi metodi e lavora con criminali come Pinguino e
Catwoman per porre fine a un male più grande. Tuttavia, a
differenza del Batman dei fumetti, il Batman di Robert Pattison rimane fedele al suo
giuramento di evitare di usare le pistole.
Sal “Boss” Maroni
Nella scena di apertura di
The Batman, il sindaco in carica descrive i suoi
sforzi per screditare il boss Maroni, durante un dibattito
televisivo. Apparso per la prima volta in Detective Comics n. 66
nel 1942, Sal “Boss” Maroni è stato presentato come il
gangster responsabile di aver lanciato l’acido in faccia a Harvey
Dent, alimentando la sua trasformazione nel cattivo Due Facce.
Storie successive, come Batman: Year One e The Long
Halloween, portarono Maroni a capo di una delle principali famiglie
criminali di Gotham City, seconda al potere solo a Carmine Falcone.
The Batman suggerisce una relazione simile tra le
sue versioni di Carmine Falcone e Sal Maroni, che Falcone cita
quando Bruce Wayne gli chiede della morte dei suoi genitori.
La battuta “Io sono vendetta” di
Batman rende omaggio alla serie animata
Mentre la “voce” di Batman
viene ascoltata durante la narrazione di apertura di The
Batman, la prima volta che parla diegeticamente arriva
dopo aver impedito a una banda con la faccia dipinta da teschio di
uccidere un uomo in una stazione della metropolitana. Alla domanda
su chi sia, Batman risponde “Io sono vendetta“. Mentre una
scena simile si vede in Batman: Earth One, lo slogan “Io
sono vendetta” è stato pronunciato per la prima volta nell’episodio
“Nothing To Fear” di Batman: The Animated
Series, in cui Batman incontra per la prima volta lo
Spaventapasseri.
Dosato con la tipica tossina della
paura di Spaventapasseri, Batman inizia ad avere allucinazioni
della sua peggiore paura, uno spettrale Thomas Wayne che lo chiama,
una disgrazia per la loro famiglia. Alla fine, Batman è riuscito a
superare le visioni, concedendosi un discorso di incoraggiamento
ormai famoso in cui affermava “Io sono la vendetta! Io sono la
notte! Io sono Batman!”
Tim Drake di Titans è un membro di
una gang
La banda che Batman
contrasta nella sua prima apparizione nel film, presenta
un membro con una faccia semidipinta, che apparentemente sta per
subire la sua iniziazione nella banda uccidendo un innocente a
caso. Questo membro della gang è interpretato dall’attore
Jay Lycurgo, che è diventato un easter egg per via
del suo casting nella serie HBO Max Titans, dove
ha interpretato il ruolo del terzo Robin, Tim Drake nella terza
stagione della serie. Lycurgo ha completato il suo lavoro su
The Batman prima di essere scritturato in Titans,
ma il suo accordo di non divulgazione gli ha impedito di dire ai
produttori di Titans che aveva una posizione di rilievo nel
film.
Sebbene siano ruoli completamente casuali, molti fan di Titans
hanno fatto un doppio gioco nel riconoscere Lycurgo in The
Batman.
Il distretto di Jim Gordon fa
riferimento alle origini di Batman
Quando Batman viene convocato sulla
scena dell’omicidio del sindaco, viene rivelato che il tenente Jim
Gordon opera fuori dal 39° distretto di Gotham City. Questo è un
riferimento alla prima storia di Batman che è stata pubblicata nel
maggio 1939. Oltre ad essere la prima apparizione di Batman,
Detective Comics #27 è stata anche la prima apparizione a fumetti
di Jim Gordon.
Wayne Tower, The Iceberg Lounge e
altri monumenti di Gotham City
The Batman fa
riferimento a una serie di luoghi di spicco di Gotham City visti
nei fumetti, con i chyron delle notizie che elencano i quartieri
importanti come Gotham Heights, Port Adams e Grant Park. La
versione di Batman della Batcaverna si trova in un seminterrato
segreto della Wayne Tower piuttosto che in una grotta sotto Wayne
Manor, imitando la base operativa di Batman come si vede nei
fumetti di Batman dell’età del bronzo, dove voleva essere più
vicino alla città.
Il club del Pinguino, l’Iceberg
Lounge, gioca un ruolo di primo piano in The
Batman, anche se sembra essere un club per il
divertimento piuttosto il sofisticato club dei fumetti. Infine,
Pinguino menziona il penitenziario di Blackgate, una prigione
dell’isola che funge da versione di Alcatraz di Gotham City, quando
Carmine Falcone viene arrestato.
William Kenzie era un poliziotto
disonesto nei fumetti
L’indagine di Batman porta
alla sua scoperta che un agente di polizia, William Kenzie, è
corrotto. Un poliziotto disonesto di nome William Kenzie ha avuto
un ruolo di primo piano nella trama del fumetto Gotham Central,
incentrato sulle sfide uniche affrontate dagli agenti di polizia di
Gotham City. Dato che uno spinoff sul GCPD basato su
The
Batman è una delle nuove serie TV DC in pre-produzione
per HBO Max, c’è la possibilità che Kenzie possa tornare come parte
del cast.
La storia di Thomas Wayne e di
Carmine Falcone fa riferimento a Il lungo Halloween
Quando Bruce Wayne incontra
Carmine Falcone, il gangster ricorda come una volta Thomas Wayne
gli ha salvato la vita e come ha ricordato di aver visto un giovane
Bruce Wayne assistere all’operazione da una balconata della casa.
Questa scena è stata mostrata per la prima volta in un flashback in
Batman: The Long Halloween. Una versione estesa della
scena può essere vista nell’adattamento animato di Il lungo
Halloween, con Falcone in via di guarigione che dice a
Bruce Wayne che i criminali sono superstiziosi per natura prima di
offrirgli il suo portafortuna.
L’architettura di Gotham onora gli
autori di fumetti
Mentre i titoli di coda di
The Batman onorano molti dei grandi creatori di
fumetti il cui lavoro ha ispirato il film, ad alcuni
viene dato un riconoscimento specifico all’interno del film. Uno
dei video dell’Enigmista mostra una lettera dello studio legale di
Miller e Moore, in un apparente omaggio al creatore di Batman:
The Dark KnightFrank Miller e all’autore di
Batman: The Killing JokeAlan Moore. Il
co-creatore di Batman Bob Kane viene menzionato
quando la posta di Bruce Wayne rivela che la Wayne Tower si trova
in Kane Street. Infine, durante l’inseguimento in auto in cui
Batman insegue il Pinguino, un segnale stradale indica la strada
per Robinson Bridge, in riferimento a Jerry
Robinson, co-creatore di Robin e Joker.
Il busto di Shakespeare
Un busto di William
Shakespeare può essere visto sullo sfondo dell’ufficio di Bruce
Wayne in The Batman. Questo è un riferimento alla
serie televisiva Batman del 1966, in cui il Bruce Wayne di
Adam West accedeva alla Batcaverna attraverso un
interruttore abilmente nascosto nascosto all’interno del busto di
William Shakespeare nel suo ufficio a Wayne Manor.
Entrambe le mani sulla
Bat-corda
Un altro cenno allo
spettacolo di Batman del 1966 arriva più avanti nel film, quando
Batman corre lungo il lato di un edificio con l’aiuto di un cavo di
decelerazione. Si tratta di un’eco ironica delle molte volte che
Batman di Adam West e Robin di Burt
Ward si sono arrampicati lentamente sui lati degli edifici
nella serie televisiva.
Il cognome da nubile di Martha
Wayne e la storia della famiglia Arkham
Nella maggior parte delle
versioni della storia di Batman, il nome da nubile di Martha Wayne
era Kane, ovvero il nome di un’altra delle cinque famiglie
fondatrici di Gotham City, prima di sposare Thomas Wayne.
Batman: Earth One ha cambiato questa consuetudine, con
Martha Wayne che originariamente era Martha Arkham e aveva alle
spalle una storia di malattia mentale. The Batman
prende in prestito quest’eco per raccontare la sua versione della
madre di Bruce Wayne.
Edward Elliot è stato messo a
tacere
Uno dei video
dell’Enigmista rivela che un giornalista di nome Edward Elliot è
stato misteriosamente assassinato mentre lavorava a una storia
sulla malattia mentale di Martha Wayne. Successivamente viene
confermato che Carmine Falcone era responsabile dell’uccisione di
Edward Elliot, avendo frainteso la richiesta di Thomas Wayne di far
tacere Elliot. Questo, insieme all’uso della parola “zittire”,
sembra impostare l’introduzione di
Thomas “Hush” Elliot nell’universo di Batman. Questo è in
qualche modo ironico, poiché il Hush del fumetto voleva vendicarsi
della famiglia Wayne perché Thomas Wayne aveva sventato
accidentalmente il piano di Tommy Elliot di uccidere i suoi
genitori.
A un certo punto Jim Gordon e Batman
si confrontano con il Pinguino riguardo alla loro convinzione che
lui sia l’informatore responsabile della caduta di Boss Maroni.
Dopo aver indicato una ragione piuttosto ovvia per cui gli indizi
dell’Enigmista non potevano riferirsi a lui, il Pinguino chiama
sarcasticamente Batman e Gordon “i più grandi investigatori del
mondo“. Nei fumetti, Batman è chiamato il più grande detective
del mondo, tra gli altri titoli onorifici come il Cavaliere Oscuro
e il Crociato Incappucciato.
La storia di Selina Kyle è un altro
cenno a Il lungo Halloween
Uno dei colpi di scena più
sorprendenti di Batman arriva quando Selina Kyle rivela di essere
la figlia illegittima di Carmine Falcone. Questa rivelazione è meno
sorprendente per i lettori di fumetti, tuttavia, poiché la ricerca
di Selina Kyle per confermare l’identità di suo padre è stata una
delle principali sottotrame di The Long Halloween e dei
suoi sequel, Batman: Dark Victory e Catwoman: When In
Rome.
La lotta di Selina con Falcone
La lotta di Selina Kyle con
Carmine Falcone in The Batman replica un momento
iconico di Batman: Year One, che per primo ha stabilito
l’animosità tra la gatta ladra e suo padre criminale, anche prima
che fosse confermato come suo padre. Selina graffia la guancia di
Falcone imitando l’animale che diventerà il suo omonimo. La stessa
cosa accade nel film, con Zoë Kravitz che ferisce il boss del crimine di
John Turturro nello stesso identico modo.
Batman usa il veleno e prefigura
Bane?
Mentre affronta i seguaci
dell’Enigmista nel climax di The Batman, il Cavaliere Oscuro si
inietta una sostanza verde che sembra rivitalizzarlo, ma gli fa
anche perdere il controllo della rabbia e picchiare quasi a morte
un delinquente. Sebbene non sia identificata per nome, la sostanza
sembra simile al veleno, la droga che è stata utilizzata da Bane
per aumentare temporaneamente la sua forza e resistenza. Tuttavia,
prima che Bane fosse introdotto nei fumetti nel 1993, Batman
divenne dipendente da una droga simile nella trama del 1991
Batman: Venom.
Il pipistrello e il gatto
Nella scena finale di The
Batman, Selina Kyle si riferisce a se stessa e Batman come
“Il pipistrello e il gatto”, dicendo che i nomi suonano bene
insieme. Oltre ad essere la cosa più vicina al nome Catwoman in
The Batman, la battuta sembra essere un richiamo
ai fumetti romantici di Batman dello scrittore Tom
King, che spesso vedevano Bruce Wayne e Selina Kyle
semplicemente riferirsi l’un l’altro come “Pipistrello” e
“Gatto”.
Bludhaven
Prima di lasciare Gotham
City, Selina Kyle dice a Batman che intende andare a nord dello
stato e che potrebbe fermarsi in una città chiamata Blüdhaven.
Forse l’unica città sulla Terra peggiore di Gotham City in termini
di corruzione, Blüdhaven è anche il protettorato di Nightwing nei
fumetti. Dick Grayson ha adottato Blüdhaven come sua nuova casa
nella serie Nightwing del 1996 e continua a proteggerla
nell’attuale serie Nightwing dello scrittore Tom
Taylor e dell’artista Bruno Redondo.
Il nuovo amico dell’Enigmista
Mentre l’Enigmista incarcerato si
lamenta del fatto che la stampa sia diventata così concentrata
sulle vite che Batman ha salvato da essersi completamente
dimenticati di lui, viene confortato da una figura invisibile nella
cella accanto, che assicura l’Enigmista che ha fatto abbastanza
bene, riflettendo sul fatto che “Un giorno sei in cima, quello
dopo sei un clown. Beh, lascia che te lo dica, ci sono cose
peggiori da fare”.Matt Reeves
ha confermato che questa figura invisibile è Joker, ma afferma
di non aver ancora deciso se il Clown Principe del Crimine apparirà
nel sequel di The Batman o in una delle
prossime serie spin-off di HBO Max.
Il finale di The
Batman (qui
la recensione) conclude la prima storia del nuovo universo di
Batman di Matt Reeves e Robert Pattinson, ma il viaggio del Cavaliere
Oscuro è tutt’altro che finito. L’atteso film introduce
un nuovo Bruce Wayne/Batman sul grande schermo dopo essere stato
originariamente pensato come spinoff di Batman V Superman: Dawn of Justice e Justice League, dove il personaggio era
interpretato da Ben Affleck. Le cose sono però cambiate nel
2017 e The Batman è diventato l’origine di un
nuovo universo separato, che però è solo all’inizio.
La trama di The Batman
Apparentemente ambientato ai giorni
nostri, The Batman segue Bruce Wayne nel suo
secondo anno di lotta contro il crimine come Crociato con il
Cappello di Gotham City. Con Alfred Pennyworth come confidente e
alleato, Batman cerca di risolvere il mistero degli omicidi
dell’Enigmista e di capire come tutto ciò si colleghi ai suoi
genitori, Thomas e Martha Wayne. Naturalmente, essendo
relativamente nuovo nel lavoro e non avendo mai affrontato prima
cattivi come l’Enigmista, il Pinguino e Falcone, Batman è un po’
fuori dalla sua portata. Sta ancora imparando e l’esperienza
complessiva lo cambia per sempre.
Gran parte del finale di The
Batman è poi dedicato a gettare le basi per il futuro
dell’eroe, così come per il futuro della polizia e della malavita
di Gotham. È tutto piuttosto lineare, con poche cose lasciate in
sospeso a livello macroscopico. Tuttavia, nel finale di The
Batman si sviluppano diverse storie minori che potrebbero
complicare la prossima avventura di Bruce Wayne come Cavaliere
Oscuro. Esploriamole qui di seguito in questa spiegazione
del finale.
Il vero piano dell’Enigmista in The
Batman
Uno dei più grandi colpi di scena di
The Batman è la ragione degli omicidi
dell’Enigmista. Apparentemente stava dando la caccia a politici e
poliziotti corrotti, ma il motivo della loro corruzione è stato
rivelato solo in seguito. Il film propone
l’idea che l’Enigmista sia proprio come il Cavaliere Oscuro, ma
invece di essere entrambi vigilanti che cercano di fare del bene,
rappresentano due facce di una stessa medaglia: orfani in cerca di
vendetta contro Gotham, ognuno dei quali esegue la propria forma di
giustizia. La spiegazione del piano dell’Enigmista è
fondamentalmente legata a Thomas Wayne e al suo obiettivo di
ricostruire Gotham.
Da bambino, Edward Nashton rimase
orfano e crebbe in povertà, diventando infine un contabile da
adulto. È grazie al suo lavoro che scopre cosa è successo con
Renewal, il piano di ricostruzione delle infrastrutture della città
messo in atto dalla famiglia Wayne. Dopo la morte di Thomas, il
piano cadde nel dimenticatoio, ma invece di essere sciolto
completamente, il denaro finì per essere arraffato da Carmine
Falcone. Il signore del crimine ha approfittato dell’opportunità:
ha usato le sue conoscenze sugli affari di droga del suo rivale per
far arrestare Salvatore Maroni, e poi ha usato il denaro per
installare un regime fantoccio a Gotham City.
Poiché anche Edward era destinato a
beneficiare del Renewal, egli si vendicò contro le persone che gli
avevano fatto un torto indiretto, diventando l’Enigmista per
combattere l’ingiustizia. La sua ultima vittima sarebbe stata Bruce
Wayne, un altro orfano che riteneva avesse ricevuto attenzioni
immeritate dopo la morte di Thomas e Martha. La gente dimenticò
infatti rapidamente il piano di Renewal e si concentrò interamente
su Bruce Wayne, un ragazzo che aveva tragicamente perso i genitori;
nel frattempo, tutti gli altri orfani della città continuavano a
soffrire.
Agli occhi dell’Enigmista, Bruce è
dunque il catalizzatore della caduta del Renewal, mentre Falcone e
tutti gli altri rappresentavano null’altro che l’effetto domino che
aveva portato a quel risultato. L’ultimo tassello della punizione
dell’Enigmista consisteva dunque nel distruggere le mura di Gotham
e nell’inondare la città, costringendo così a un “vero
cambiamento”: lavare via la corruzione e ricominciare da capo. Un
piano che nel finale egli riesce in parte ad attuare. La sua
tempestiva cattura, però, permette a Batman di arginare i
danni.
Il legame tra l’Enigmista e
Batman
L’idea che Batman abbia un effetto
su Gotham, buono o cattivo che sia, si concretizza nel finale del
film,
in particolare dopo che Jim Gordon lo trattiene dall’uccidere uno
degli scagnozzi dell’Enigmista sopra il maxischermo. Quando lo
scagnozzo viene smascherato, guarda Batman e dice: “Io sono la
vendetta”. Il suo volto potrebbe non sembrare troppo
familiare, ma è lo stesso che Bruce Wayne incontra al funerale
all’inizio del film, quello che esprime malcontento nei confronti
dei funzionari di Gotham.
La sua affermazione di essere
“vendicatore” è una condanna della crociata di Batman a Gotham,
oltre che un testamento ai cattivi della città. All’inizio del
film, Batman ha combattuto una banda di clown, presumibilmente
ispirata a Joker, e ora un altro criminale si è attaccato
all’Enigmista, l’ultimo supercriminale della città. Il fatto è che,
come diventa chiaro nel resto del film, Batman non ha impedito alle
persone di diventare criminali, perché non ha realizzato nulla che
potesse combattere il motivo per cui si sono dati al crimine in
primo luogo. E in un atto di terrore contro gli abitanti di Gotham,
il sicario ha combattuto per la propria vendetta, appropriandosi
quindi delle parole di Batman.
Il Pinguino prende il posto di
Falcone
Il primo spinoff di The
Batman sarà la serie The
Penguin, incentrata sul Pinguino. Sebbene il suo
passato con Carmine Falcone e Salvatore Maroni non sia descritto in
dettaglio nel film, non è necessario per la trama o per il nascente
universo di Gotham. La serie spinoff sarà infatti ambientata
all’indomani di The Batman e dell’allagamento di
Gotham. Il finale del film implica
fortemente, attraverso le azioni di Pinguino e la voce fuori campo
del sindaco, che il cattivo diventerà un nuovo signore del crimine
e riempirà il vuoto di potere lasciato da Falcone. Il crimine deve
esistere a Gotham perché ci sia un Batman, dopotutto.
Presumibilmente, la serie The
Penguin prenderà ispirazione dalla storia a fumetti
Batman: No Man’s Land, in cui Gotham subisce un terremoto
catastrofico che lascia la città in macerie. Per ripristinare
l’ordine e la ricostruzione, la maggior parte dei cittadini viene
evacuata e la città viene lasciata vuota, diventando una terra di
nessuno. Naturalmente, i cattivi più feroci di Batman colgono
l’occasione per conquistare parti di Gotham e stabilire nuovi
territori, portando così a una guerra totale tra il Cavaliere
Oscuro e i suoi arcinemici. Parte di questa storia può essere
adattata allo spinoff con Colin Farrell, che mostra cosa succede alla
malavita di Gotham dopo la morte di Falcone.
Catwoman parte per Bludhaven (la
città di Nightwing)
Analogamente a Il cavaliere oscuro – Il ritorno, in cui Catwoman
chiede a Batman di venire via con lei e lui rifiuta (anche se alla
fine accetterà), Catwoman parte per la sua strada nel finale di
The Batman dopo avergli chiesto di lasciarsi
Gotham alle spalle. La sua partenza non è la parte più intrigante
della scena, perché potrà sempre tornare in The
Batman – Parte 2 se la storia lo richiederà.
Piuttosto, è il fatto che nomina Bludhaven come la città in cui sta
andando. Nei fumetti, Bludhaven è il luogo in cui Dick Grayson si
reca quando si mette in proprio e diventa Nightwing, abbandonando
la sua identità di Robin e spalla di Batman.
È improbabile che Nightwing esista
già, perché prima dovrebbe diventare Robin e Bruce Wayne è Batman
solo da due anni. Considerando che il film si
conclude con una nota di speranza, con Batman che si apre alla
gente di Gotham e si affaccia alla luce, senza contare che Bruce
Wayne viene a patti con Alfred Pennyworth e la sua famiglia, è
possibile che The
Batman – Parte 2 introduca un giovane Dick Grayson. I
semi sono stati piantati per la realizzazione della storia. La
menzione di Bludhaven da parte di Catwoman è stata solo un modo
semplice per far sì che la storyline fosse presente nella mente dei
fan, perché non è detto che Bludhaven non possa esistere senza
Nightwing.
Naturalmente, la domanda è: e se, in
questo universo batmaniano, Nightwing esistesse già separatamente
da Batman? The Batman ha incluso diverse
informazioni che hanno cambiato il mito del supereroe (Catwoman è
qui la figlia di Falcone, per esempio), quindi non sarebbe
inverosimile che anche Nightwing abbia una nuova origine.
Dopotutto, se la storia della Corte dei Gufi avrà luogo in The
Batman – Parte 2, Nightwing dovrebbe farne parte,
visti i suoi legami con quel gruppo nei fumetti.
Chi ha ucciso i genitori di Bruce
Wayne?
Gli omicidi di Thomas e Martha Wayne
sono sempre stati un punto focale della storia delle origini di
Batman, ma The Batman adotta un approccio diverso.
Il film non si sofferma sul fatto che la loro morte lo abbia
ispirato a diventare un vigilante, né mostra la loro morte in modo
esplicito. Invece, il mistero su chi li ha uccisi (e su chi ha
ordinato i loro omicidi) diventa una sottotrama mentre si dipana il
puzzle dell’Enigmista. Di solito, Joe Chill è la persona che uccide
i genitori di Bruce Wayne nei fumetti e nella maggior parte delle
storie, come in Batman Begins.
Ma in The Batman,
gli omicidi dei Wayne possono essere attribuiti a due persone:
Carmine Falcone e Salvatore Maroni. Entrambi erano i maggiori boss
del crimine di Gotham, ma Falcone aveva un rapporto più stretto con
Thomas Wayne. Così, quando Thomas si rivolse a Falcone chiedendogli
di occuparsi di un giornalista, Falcone fece assassinare il
giornalista e presumibilmente avrebbe usato le informazioni per
ricattare Thomas. A seconda della prospettiva, è possibile che
Maroni abbia fatto uccidere Thomas Wayne (e Martha) per impedire a
Falcone di controllare i Wayne.
Tuttavia, poiché Thomas ha
minacciato di rivolgersi alla polizia, è anche possibile che
Falcone abbia fatto uccidere i genitori di Bruce per evitare di
finire in prigione. In definitiva, il mistero rimane irrisolto nel
film,
ma è ragionevole che Falcone abbia fatto uccidere i Waynes; il
fatto che abbia tramato per controllare l’élite di Gotham dopo aver
eliminato Maroni dall’equazione dimostra che è qualcuno con il
potere e il know-how per farlo funzionare – e non ha paura di
sporcarsi le mani di tanto in tanto.
Il significato dell’ultima scena di The Batman
Ciò che impedisce a Batman di
andarsene con Catwoman è la visione del Batsegnale nel cielo. Forse
non è stato il fattore decisivo, ma ha rappresentato un
riconoscimento della sua crociata, che Catwoman ha compreso
appieno. È per questo che i due si separano una volta lasciato il
cimitero e Batman la guarda attraverso lo specchietto laterale
della moto. Lei ha contribuito a cambiarlo senza saperlo. È stata
in parte responsabile della sua apertura e dell’avergli fatto
capire gli errori commessi. A questo punto della storia, lui non è
più “vendetta”; è qualcosa di più, qualcosa di meglio, e lei è
stata una delle tante persone che lo hanno spinto in quella
direzione.
Ma nel momento successivo,
nell’inquadratura finale di The Batman, si dedica
completamente ad essere un nuovo Batman per Gotham City. Invece di
considerare le azioni dell’Enigmista come un fallimento
fondamentale da parte sua, le vede semplicemente come una
conseguenza da correggere. La scena finale in cui vede Catwoman
scomparire nella nebbia e poi guarda avanti ricorda il finale de
Il cavaliere oscuro, in cui Batman scompare nella
notte su una moto. Tuttavia, invece di scomparire per diversi anni
come il Batman di Christian Bale, l’uomo pipistrello di Robert Pattinson si prepara a continuare il
suo viaggio.
La spiegazione del messaggio
dell’Enigmista nella scena post-credits
The
Batman evita la tradizionale scena post-credits a
favore di un messaggio finale dell’Enigmista. Proprio alla fine dei
titoli di coda, sullo schermo appare infatti un messaggio che dice
al pubblico “Addio”, ma prima che lo schermo diventi nero,
un’immagine lampeggia per un breve momento. Può essere difficile
capire cosa dice il messaggio, ma si tratta del sito web
dell’Enigmista che compare nel film: Rata Alada. Si tratta di un
sito web divertente che permette agli spettatori di cimentarsi in
tre indovinelli, con una ricompensa se si risponde correttamente a
tutti gli indovinelli.
Gli indovinelli e le ricompense sono
già cambiati alcune volte, quindi è possibile che cambino ancora. È
interessante notare che non è la prima volta che un progetto di
Batman fa qualcosa di simile. Nel 1966, una stazione radiofonica di
Los Angeles collaborò con la 20th Century Fox per realizzare una
promozione che premiava una persona con un pranzo nel lotto dello
studio con Batman e Robin stessi se la persona indovinava il numero
del Batphone.
Il vero significato del finale
di TheBatman
In The
Batman, Bruce Wayne cerca di vendicarsi per gli
omicidi dei suoi genitori e per la corruzione generale di Gotham
City, ma tutto gli si ritorce contro. Batman ha delle regole – non
usa pistole e non uccide – ma in generale questo è tutto ciò che lo
separa dall’Enigmista, che si crede un vigilante in cerca di
vendetta. Come Bruce, Edward Nashton era un orfano, ma mentre lui
era costretto a vivere in un orfanotrofio mal finanziato in cui i
bambini morivano ogni inverno, Bruce Wayne è cresciuto nella
ricchezza della Wayne Tower. E per finire, Bruce non ha fatto nulla
per aiutare la città, cosa di cui il nuovo sindaco di Gotham lo
accusa direttamente.
Per la maggior parte del film, il
tema di fondo è dunque la vendetta, perché sia Batman che
l’Enigmista perseguono la vendetta contro la città che ha fatto
loro un torto, ma in modi diversi. Per Bruce, Gotham e i suoi
politici, poliziotti e criminali corrotti dovevano pagare per gli
omicidi dei suoi genitori – e che fosse o meno la sua vera
intenzione, Bruce cercava di compiere l’eredità di suo padre perché
Thomas non poteva farlo – mentre l’Enigmista voleva che le stesse
persone pagassero per averlo deluso, personalmente, dopo che era
rimasto orfano – non prima, come nel caso di Bruce.
Il cupo senso di inutilità che
entrambi hanno provato da orfani li ha spinti a diventare ciò che
sono in The
Batman. Ma a causa delle azioni e delle accuse
dell’Enigmista nei confronti di Bruce Wayne come persona, Batman
passa dalla vendetta alla speranza. È per questo che raggiunge
fisicamente e metaforicamente il sindaco di Gotham all’interno
dell’arena, non solo per salvarla e proteggerla, ma anche per
essere una luce guida per la gente di Gotham, un vero faro di
speranza.
All’inizio del film, il Batsegnale
incuteva paura ai criminali e, sebbene alla fine sia ancora così,
ora ha avuto un impatto anche su tutti gli altri. Batman ha davvero
avuto un effetto sulla città, di cui i suoi genitori potrebbero
essere orgogliosi. Bruce Wayne si trasforma dunque da un recluso
che si nasconde dietro una maschera – il suo vero volto – a
qualcuno che può diventare l’uomo che suo padre voleva che fosse (e
qualcuno che non eviterà più le persone a lui più vicine); e Batman
si trasforma da un simbolo di paura e vendetta a un simbolo di fede
e speranza. In definitiva, tutto si riduce a un rinnovamento, per
Gotham, Bruce Wayne e Batman.