Daredevil:
Born Again ha recentemente ripreso la produzione dopo
la pausa per gli scioperi di Hollywood, e le prime foto del set
sono state condivise online all’inizio di oggi, confermando
le voci secondo cui Elden Henson (Foggy
Nelson) e Deborah Ann Woll (Karen Page)
torneranno a essere i migliori amici e soci in affari di Matt Murdock (Charlie Cox).
Ora, grazie ad alcuni nuovi scatti
e video, abbiamo un assaggio del trio che cammina per le strade di
Hell’s Kitchen, oltre a una prima occhiata alla Tigre Bianca (White
Tiger) in costume. Le foto sono un po’ sfocate, ma sembra che a
Foggy sia cresciuta la barba, mentre Karen sfoggia una nuova
pettinatura. Le foto di White Tiger sono più
chiare, ma possiamo vedere Hector Ayala
(presumibilmente) solo di spalle.
Precedenti indiscrezioni
sostenevano che la Tigre Bianca venisse introdotta quando Murdock
prende Ayala come cliente dopo che questi ha aiutato a prevenire
una rapina, che si rivela essere un tentato omicidio da parte di
poliziotti corrotti che stavano cercando di mettere a tacere un
informatore prima che potesse arrivare al processo. Uno degli
agenti muore, lasciando che Hector venga processato come assassino
di poliziotti. Guardate i video e le foto ai link qui sotto:
Lo scorso ottobre è stato reso noto
che Daredevil:
Born Again stava subendo un “significativo reboot
creativo” dopo la pausa produttiva dovuta agli scioperi della WGA e
della SAG-AFTRA. Gli sceneggiatori Chris Ord e Matt Corman sono
stati tolti dal progetto insieme ai registi della serie, mentre
alcune scene ed episodi già terminati saranno mantenuti con
l’aggiunta di ulteriori elementi seriali.
Netflix
ha reclutato altre sei attori per unirsi all’attesissima
seconda stagione della serie di spionaggio
The Recruit, che vede protagonista
Noah Centineo nei panni di un avvocato della CIA
invischiato in una situazione pericolosa.
Non è ancora stata fissata una data
di uscita precisa per la seconda stagione, ma si
prevede che arriverà sul servizio di streaming nel corso
dell’anno.
Dopo l’annuncio dell’ingresso della
star di Past Lives Teo
Yoo come series regular, il servizio di streaming ha
aggiunto altri membri del cast alla seconda stagione di
The
Recruit, tra cui Felix Solis (Ozark)
nel ruolo di Tom Wallace, Brooke Smith
(Grey’s Anatomy) nel ruolo di Marcy Potter, Omar
Maskati (Unbelievable) nel ruolo di Jae King,
Alana Hawley Purvis (Supergirl) nel ruolo di
Amanda Fern,Devika Bhise (Juno Marsh),
James Purefoy (The Following) nel ruolo di
Oliver Bonner Jones, Do Hyun Shin
(Hospital Playlist) nel ruolo di Yoo Jin Lee, Young-Ah
Kim (Juvenile Justice) nel ruolo di Grace e
Sanghee Lee (All of Us Are Dead) nel ruolo di Nan
Hee.
Secondo The Wrap, la serie d’azione ha già iniziato le riprese
della seconda stagione a Vancouver, in Canada, e
si appresta a portare la produzione a Seul, in Corea del Sud.
Di cosa parla The Recruit?
All’inizio della prima stagione di
The Recruit, l’avvocato della CIA Owen Hendricks
(Centineo) scopre una lettera che minaccia di rivelare i segreti
dell’agenzia. Owen, che è relativamente nuovo nella posizione,
viene rapidamente spinto nel pericoloso mondo dello spionaggio
globale. La seconda stagione dovrebbe mettere Owen in un’altra
situazione mortale, questa volta in Corea del Sud, dove scoprirà
che la minaccia è più vicina di quanto pensi.
La serie THE RECRUIT è incentrata
su Owen Hendricks (Noah Centineo), un giovane avvocato della CIA la
cui prima settimana di lavoro è messa sottosopra quando scopre una
lettera minacciosa dall’ex informatrice Max Meladze (Laura
Haddock), che vuole denunciare l’agenzia a meno che non la
scagionino da un orribile crimine. Owen presto resta coinvolto nel
mondo pericoloso e spesso assurdo dei giochi di potere e dei suoi
malvagi partecipanti mentre attraversa il mondo nella speranza di
completare la sua missione e lasciare un segno nella CIA.
The Recruit è
stata creata da Alexi Hawley. Hawley è anche produttore esecutivo
dello show insieme a Centineo, Doug Liman, Gene Klein, David
Bartis, Adam Ciralsky, Charlie Ebersol e Julian Holmes.
Secondo Deadline,
il prossimo debutto alla regia di Zoë Kravitz ha ricevuto un nuovo titolo dagli
Amazon MGM Studios.
Originariamente chiamato
Pussy Island, il film thriller con Channing Tatum è ora ufficialmente intitolato
Blink
Twice. Inoltre, Amazon MGM Studios ha confermato che
Blink
Twice arriverà nelle sale il 23 agosto 2024. La
data di uscita nelle sale vedrà il film debuttare nello stesso mese
di altri progetti di alto profilo, tra cui Borderlands,
Alien:
Romulus e Kraven the
Hunter.
Cosa aspettarsi dal film di
debutto alla regia di Zoë Kravitz?
“In Blink
Twice, il miliardario della tecnologia Slater King
(Channing
Tatum) incontra la cameriera Frida al suo gala di
raccolta fondi e scocca la scintilla. La invita a unirsi a lui e ai
suoi amici per una vacanza da sogno sulla sua isola privata“,
si legge nella sinossi. “È un paradiso. Le notti selvagge si
fondono con i giorni di sole e tutti si divertono un mondo. Nessuno
vuole che questo viaggio finisca, ma quando iniziano ad accadere
cose strane, Frida comincia a mettere in discussione la sua realtà.
C’è qualcosa di sbagliato in questo posto. Dovrà scoprire la verità
se vuole uscire viva da questa festa“.
Oltre a dirigere, Zoë Kravitz ha anche co-scritto la
sceneggiatura con E.T. Feigenbaum (High Fidelity).
Blink
Twice sarà interpretato anche da Naomi
Ackie,
Christian Slater, Geena Davis, Adria Arjona, Simon Rex, Haley
Joel Osment, Kyle MacLachlan e Alia Shawkat. Il film è
prodotto da Bruce Cohen, Kravitz, Tiffany Persons e dalla Free
Association di Tatum.
Diablo Cody ha
dichiarato che lavorerebbe volentieri a Jennifer’s Body
2, un sequel di Jennifer’s Body.
Parlando con Bloody Disgusting,
Diablo Cody, che ha scritto la sceneggiatura di
Jennifer’s Body del 2009, ha rivelato che
lavorerebbe volentieri a un sequel del film se si presentasse
l’occasione.
“Sì! Voglio fare un
sequel“, ha detto Cody. “Non ho finito con Jennifer’s
Body. Devo solo trovare… devo collaborare con persone che ci
credono quanto me e questo non è ancora successo. Ho bisogno di
qualcuno che ci creda e che abbia un miliardo di dollari”.
Di cosa parla Jennifer’s
Body?
Diretto da Karyn
Kusama, Jennifer’s Body è uscito nelle
sale statunitensi nel settembre 2009. Sebbene all’epoca abbia
ricevuto recensioni contrastanti da parte della critica e dei fan
(in parte a causa di una campagna di marketing mal riuscita),
Jennifer’s Body è poi diventato una sorta di
classico di culto rispettato per le sue tematiche femministe.
“Quando un demone si impossessa di
lei, la sexy liceale Jennifer (Megan Fox) rivolge un occhio
famelico ai ragazzi che prima non avevano mai avuto una possibilità
con lei”, si legge nella sinossi. “Mentre la malvagia Jennifer
soddisfa il suo appetito di carne umana con la popolazione maschile
della scuola, la sua amica secchiona, Needy (Amanda Seyfried),
viene a sapere cosa sta succedendo e giura di porre fine alla
carneficina”.
Nel frattempo, il nuovo film
scritto da Cody, Lisa Frankenstein, uscirà nelle
sale statunitensi il 9 febbraio 2024. Il film è interpretato da
Kathryn Newton, Close Sprouse, Liza Soberano e Joe
Chrest.
La Cody ha anche dichiarato a
Bloody Disgusting che sta lavorando alla sceneggiatura di un altro
film horror. “Ne ho una incompiuta che devo finire e che credo
sia sicuramente l’horror più diretto, cioè palese, gore e
spaventoso che abbia mai scritto”, ha detto. “Sono davvero
orgogliosa del concetto e devo solo spingermi oltre il
traguardo“.
Dua Lipa e Henry Cavill in
“Argylle - La super spia”
In vista dell’uscita del film il 2
febbraio, il regista Matthew Vaughn ha confermato
che ci sono piani per altre storie di Argylle.
Parlando con
Deadline, il regista ha confermato che gli
piacerebbe lavorare di nuovo con
Henry Cavill, Sam
Rockwell e
Bryce Dallas Howard. L’agenzia fa notare che la casa
di produzione di Matthew Vaughn i Marv
Studios, pare abbia in sviluppo “diversi prequel e
sequel di Argylle e Kingsman“.
A quanto pare, non si tratta solo
di sequel: il regista spera infatti di realizzare una serie prequel
sulla spia protagonista di
Henry Cavill, che interpreta Louis
Partridge, già protagonista di
Enola Holmes di Netflix.
“Nel film, Elly Conway è
un’autrice solitaria di una serie di romanzi di spionaggio
best-seller, la cui idea di felicità è una notte a casa con il suo
computer e il suo gatto, Alfie.” si legge sulla sinossi.
“Ma quando le trame dei libri di fantasia di Elly, incentrati
sull’agente segreto Argylle e sulla sua missione di svelare un
sindacato di spionaggio globale, iniziano a rispecchiare le azioni
segrete di un’organizzazione di spionaggio nella vita reale, le
serate tranquille a casa diventano un ricordo del passato.
Accompagnata da Aiden (Rockwell), una spia allergica ai gatti,
Elly (portando Alfie nel suo zaino) corre attraverso il mondo per
stare un passo avanti agli assassini mentre il confine tra il mondo
immaginario di Elly e quello reale inizia a confondersi.
Argylle – La super
spia è stato scritto da Jason Fuchs, che produce il
film insieme a Vaughn e David Reid. Tra i produttori esecutivi
figurano Adam Fishbach, Zygi Kamasa, Carlos Peres e Claudia
Vaughn.
Oltre al cast già citato,
Argylle – La super
spia è interpretato da Sam Rockwell, John
Cena, Ariana DeBose, Catherine O’Hara, Sofia Boutella e Samuel L.
Jackson. Il gatto Alfie è invece interpretato da Chip, il
felino realmente esistito che appartiene alla top model
Claudia Vaughn.
Argylle – La super
spia uscirà in Italia l’01 febbraio 2024,
mentre nelle sale statunitensi il 2 febbraio 2024,
distribuito da Universal Pictures e Apple Original Films. Verrà
presentato in anteprima su Apple
TV+ in un secondo momento.
Paul Mescal ha ottenuto il ruolo di
William Shakespeare in Hamnet di
Chloé Zhao. Secondo Vogue, Paul Mescal interpreterà l’iconico drammaturgo
in Hamnet di Zhao, adattamento dell’omonimo romanzo del 2020 di
Maggie O’Farrell.
Il film, annunciato nell’aprile
2023, avrà come protagonista anche Jessie Buckley
di Fargo. In precedenza si vociferava chePaul
Mescal fosse coinvolto nel film, ma ora il suo casting
è stato confermato.
“Quel libro – è semplicemente
devastante“, ha detto Paul Mescal. “Non vedo l’ora. Se avessi
detto a una versione più giovane di me stesso che il film sarebbe
stato girato quest’anno, non ci avrei creduto. Ovviamente ho già
partecipato a un film con Jessie, ma non abbiamo mai condiviso lo
schermo o un processo di lavoro insieme. Penso che sia una delle
nostre grandi del momento. E Chloé è una persona con cui non vedo
l’ora di entrare nel vivo del lavoro e di entrare nella testa di
questi personaggi“.
La sinossi del romanzo di O’Farrell
recita: “Inghilterra, 1580: La peste nera si insinua nel paese,
una minaccia sempre presente, infettando i sani e i malati, i
vecchi e i giovani. La fine dei giorni è vicina, ma la vita va
sempre avanti. Un giovane precettore di latino, senza un soldo e
vessato da un padre violento, si innamora di una giovane donna
straordinaria ed eccentrica. Agnes è una creatura selvaggia che
cammina per le terre della sua famiglia con un falco sul guanto ed
è nota in tutta la campagna per le sue insolite doti di guaritrice,
che capisce le piante e le pozioni meglio delle persone. Una volta
stabilitasi con il marito in Henley Street a Stratford-upon-Avon,
diventa una madre ferocemente protettiva e una forza costante e
centrifuga nella vita del giovane marito, la cui carriera sul
palcoscenico londinese sta appena decollando quando l’amato
figlioletto soccombe a una febbre improvvisa”.
Zhao – noto per
aver diretto The Rider del 2017, Nomadland
del 2020 e Eternals
del 2021 – ha scritto la sceneggiatura di Hamnet
insieme a O’Farrell. Il film non ha ancora una data di uscita.
La Disney ha condiviso una canzone
eliminata di Wish
dal suo ultimo film d’animazione fantasy, che è ora disponibile per
il noleggio o l’acquisto sulle piattaforme digitali.
La canzone eliminata, intitolata
“A Wish Worth Making“, viene rivelata in una nuovissima
featurette di Wish, in cui i
registi Chris Buck e Fawn Veerasunthorn raccontano
la storia dietro la sua creazione. La canzone è interpretata dal
personaggio di Victor Garber, Saba Sabino.
Il film è il 62esimo film della
Disney Animated Canon. Wish è
una storia completamente nuova ambientata nel magico regno di
Rosas, dove Asha, un’ottimista con uno spirito acuto e una profonda
cura per la sua comunità, si rivolge al cielo in un momento di
bisogno ed esprime un desiderio,” recita la sinossi del
film. “La richiesta di Asha riceve risposta da una forza
cosmica, una piccola sfera di energia sconfinata,
Stella. Insieme, affronteranno il più formidabile dei nemici
per salvare la sua comunità e dimostrare che quando la volontà di
un essere umano coraggioso si connette con la magia delle stelle,
possono accadere cose meravigliose.
Riguardo all’interpretazione di
DiCaprio,
Scorsese ha dichiarato: “Si è spinto così a fondo nelle
complessità e nelle contraddizioni di un uomo così debole, così
malleabile, che ha fatto cose indicibili, ma che ha anche amato
veramente sua moglie. Leo ha creato senza paura un vero Uomo
Qualunque… un Uomo Qualunque che la gente non vuole riconoscere. E
questo resterà nel tempo“.
Lily Gladstone, che interpreta Mollie
Kyle in Killers of the Flower Moon, ha anche
detto che i suoi genitori erano “arrabbiati” quando hanno
scoperto che
DiCaprio non era stato nominato. Ha aggiunto:
“DiCaprio è
stato il primo a mandarmi un messaggio di congratulazioni, con
tanto di coriandoli. Gli ho detto quanto fossimo tutti sconvolti.
La mia nomination è in parte uguale alla sua. Non avrei potuto fare
quello che ho fatto senza la sua generosità come attore e come
essere umano“.
Anche se non ha ottenuto la
nomination all’Oscar
per l’attore protagonista,
Killers of the Flower Moon ha comunque ottenuto le
nomination all’Oscar
per il miglior film (Dan Friedkin, Bradley Thomas, Scorsese
e Daniel Lupi, produttori), attore non protagonista
(Robert
De Niro), attrice protagonista (Lily
Gladstone), Fotografia (Rodrigo Prieto), Costumi
(Jacqueline West), Regia (Martin
Scorsese), Montaggio (Thelma Schoonmaker), Musica
(colonna sonora originale) (Robbie Robertson), Musica (canzone
originale) (Wahzhazhe (A Song For My People), musica e testi di
Scott George) e Scenografia (Jack Fisk e Adam Willis).
Tra i nominati per Attore
protagonista, invece, figurano Bradley Cooper per Maestro,
Colman Domingo per Rustin, Paul Giamatti per The Holdovers, Cillian Murphy per Oppenheimer e Jeffrey Wright per American Fiction.
Killers of the Flower Moon è attualmente
disponibile in streaming su Apple
TV+.
Quando manca una settimana
all’uscita di Suicide Squad: Kill the Justice League, a una
settimana dall’uscita, è stato pubblicato un nuovo trailer
live-action per il gioco, che mostra un caos esilarante con la
partecipazione di alcuni volti famosi.
Il nuovo trailer live-action
presenta la coppia Will Arnett e Ron Funches, che
si alleano nel trailer per affrontare la Justice
League. Con un divertente colpo di scena,
Funches è anche vestito da Harley Quinn, con tanto di giacca di pelle e
capelli tinti.
I due si uniscono poi ad altre due
persone per abbattere alcuni nemici, prima che arrivi la Justice
League in cerca di uno scontro. Guardate il nuovo trailer di
Suicide Squad: Kill the Justice League:
Suicide Squad: Kill the
Justice League mette i giocatori nei panni del gruppo di
criminali trasformati in mercenari noto come Suicide
Squad. Il gioco vede protagonisti Harley Quinn,
Deadshot, Capitan Boomerang e King Shark, che hanno il compito
di salvare il mondo uccidendo la Justice League. Il gioco includerà
una serie di eroi, tra cui Batman – doppiato dal compianto Kevin
Conroy – e altri cattivi come Pinguino, Brainiac e altri
ancora.
Kill the Justice League è il prossimo capitolo
dell'”Arkhamverse” di Rocksteady dedicato ai giochi DC. Si svolge
cinque anni dopo gli eventi della trilogia Batman: Arkham Knight
del 2015.Suicide
Squad: Kill the Justice League verrà lanciato il
2 febbraio 2024 per PC, PlayStation 5 e Xbox Series X/S.
Ian McShane ha
fornito un aggiornamento su Ballerina,
il prossimo film spin-off del franchise di
John Wick con Ana de Armas.
Parlando con Collider, a
Ian McShane, che interpreta Winston Scott
nel
franchise di John Wick, è stato chiesto cosa i
fan possono aspettarsi dal suo personaggio nel prossimo film
Ballerina.
“Questa volta stiamo
proteggendo
Ana de Armas e ho avuto il mio grande amico, il signor Lance
Reddick. Dio ti benedica, Lance – è mancato l’anno scorso“, ha
detto McShane. “Questo film è ambientato tra John Wick 3 e
John Wick
4, perché c’è anche
Keanu [Reeves].
Non volevamo ambientarlo dopo John Wick 4,
perché poi i social media avrebbero detto: ‘Oh, quindi è ancora
vivo! Cosa farà la prossima volta? C’è un John Wick 5?!”. In questo
modo, si può ancora mantenere la finzione che potrebbe non esserci
un
John Wick 5“.
“Ma Lance e io portiamo la
nostra solita protezione verso la signora de Armas. E Len è stato
un piacere per me lavorare con lei. Anche in questo caso, abbiamo
lavorato in anticipo sulla sceneggiatura, quindi non ci sono state
perdite di tempo. In John Wick a volte mi fanno sembrare un po’ un
dizionario inglese. Sono ottimi sceneggiatori, Michael [Finch] e
Shay [Hatten]. Lo esaminiamo, lo verifico con loro e lo riduciamo a
qualsiasi cosa. Len ha parlato con Chad [Stahelski], quindi credo
che ci sia una continuità con gli altri film di Wick. Quindi
dovrebbe essere molto piacevole. [È stato bello lavorare con Ana.
Credo che
Gabriel Byrne interpreti il cattivo principale, quindi c’è un
buon attore per voi“.
Oltre ad
Ana De Armas, Keanu
Reeves,Reddick,
Gabriel Byrne e McShane, Ballerina
è interpretato da Anjelica Huston, Catalina Sandino Moreno
e
Norman Reedus. Il film è diretto da Len
Wiseman, mentre la sceneggiatura è stata scritta da
Shay Hatten, Michael Finch e Emerald Fennell. Ballerina
esce nelle sale il 7 giugno 2024, distribuito da
Lionsgate.
Sebbene non si sappia molto del
nuovo film di Martin Scorsese su Gesù, il regista si è
aperto su quando intende iniziare le riprese di una parte del
progetto.
Parlando con America Magazine di
recente, a Martin Scorsese è stato chiesto del suo nuovo
film e del motivo per cui sta cercando di fare un altro film su
Gesù dopo il film del 1988 L’ultima tentazione di
Cristo. Scorsese ha detto che una
conversazione avuta con Papa Francesco gli ha
fatto pensare a come presentare Gesù in un contesto moderno e che
spera di iniziare presto a girare parte del film.
“Sto pensando in risposta a ciò
che ha scritto Papa Francesco e all’idea di rendere Gesù
accessibile, non mettendo Gesù su un muro o in un dipinto o in una
vetrata“, ha detto Scorsese. “Gesù è immediato, con noi
ora, proprio nella stanza mentre parliamo. E si tratta
dell’accessibilità di ciò che Gesù è e continua ad essere nella
nostra vita. Per questo sto pensando a un film che potrebbe essere
in parte moderno, in parte antico, non ne sono del tutto sicuro.
Abbiamo elaborato una sceneggiatura, io e [il collaboratore di
lunga data] Kent Jones. Spero di poterne girare una parte in aprile
per poterlo realizzare“.
Il film non sarà la “solita
narrazione lineare” della vita di Gesù
Martin Scorsese ha poi aggiunto che il suo
film non sarà una versione “solita e lineare” della vita
di Gesù, dicendo che una parte del film sarà basata sul libro
A Life of Jesus di Shūsaku Endō,
che tratta della figura di Gesù e di come si rapporta alla vita
delle persone al giorno d’oggi.
“Ma non si tratterebbe in alcun
modo di una narrazione consueta e lineare della vita di Gesù”,
ha detto Martin Scorsese. “Sarebbe qualcosa che ci
fa pensare a Gesù nel presente. E anche in modo diverso. In parte
si baserebbe su ciò che Shūsaku Endō ha scritto nel suo libro Una
vita di Gesù. Mi è sembrato molto interessante il modo in cui
affronta la questione da un punto di vista asiatico per farci
vedere Gesù in un altro modo, e come si riferisce alla nostra vita
attuale. E come sarà sempre qualcosa al centro della nostra
vita“.
Martin Scorsese, che ha già realizzato
L’ultima tentazione di Cristo nel 1988, ha annunciato di voler
realizzare un nuovo film su Gesù Cristo nel maggio 2023, dopo che
lui e la moglie Helen Morris hanno incontrato
privatamente Papa Francesco in Vaticano. Nell’ottobre 2023,
Scorsese ha anche confermato a Sight and Sound che il film
non avrebbe avuto una narrazione lineare. Martin Scorsese è attualmente candidato
all’oscar come miglior regista per Killers
of the Flower Moon
Il regista di Superman: Legacy,
James Gunn, ha parlato del processo di
storyboarding per il film dei DC Studios. Su
Threads è stato chiesto a James Gunn quanto si attenga di solito agli
storyboard quando realizza un film. Ha risposto che era solito
attenersi strettamente ad essi tra
Slither del 2006 e Guardiani della Galassia Vol. 2 del
2017, ma che è diventato più sciolto e cambia le cose quando trova
“la magia”.
Quando gli è stato chiesto quanti
storyboard ci sono per Superman: Legacy,
James Gunn ha risposto che, anche se non
li conta, ce ne sono “migliaia” per il prossimo film
dell’Universo DC. Il regista ha anche rivelato che Superman:
Legacy è stato realizzato con lo storyboard
“molto tempo fa“, poiché ritiene che la pianificazione sia
molto più semplice quando è presente una base di storyboard.
Il ruolo del protagonista di
Superman:
Legacy è interpretato da David
Corenswet (Pearl, The Politician), mentre Lois
Lane sarà interpretata dalla star di The Marvelous Mrs. MaiselRachel
Brosnahan. A loro si aggiungono
Nicholas Hoult, Skyler Gisondo, María Gabriela De Faría, Sara
Sampaio, Isabela Merced,
Nathan Fillion, Edi Gathegi, Anthony Carrigan e altri
ancora. L’uscita del film è prevista per l’11 luglio 2025.
Di cosa parla Superman:
Legacy?
“Superman: Legacy
racconta la storia del viaggio di Superman per riconciliare la sua
eredità kryptoniana con la sua educazione umana come Clark Kent di
Smallville, Kansas“, si legge nella sinossi ufficiale del
film. “È l’incarnazione della verità, della giustizia e
dell’American way, guidato dalla gentilezza umana in un mondo che
considera la gentilezza fuori moda“.
“Superman: Legacy è il vero
fondamento della nostra visione creativa per l’Universo
DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC,
ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti,
dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il
mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Superman:
Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.
Prime
Video ha diffuso il trailer ufficiale di Ricky
Stanicky, il nuovo film Prime Original
diretto da Peter Farrelly con
John Cena e
Zac Efron protagonisti. Ricky
Stanicky è una divertentissima commedia, vietata ai
minori, su uno scherzo fatto da bambini e finito male, e su una
bugia durata decenni e andata troppo oltre.
Zac Efron, Andrew Santino e Jermaine Fowler guidano il
cast, interpretando gli amici d’infanzia Dean, JT e Wes, che hanno
inventato il personaggio immaginario e loro migliore amico Ricky
Stanicky.
John Cena interpreta l’imitatore di celebrità “Rock
Hard” Rod, assunto dal trio per impersonare il loro amico
immaginario, Ricky
Stanicky. Il film segna l’attesissimo ritorno al
genere comedy del regista Peter Farrelly, dopo aver creato cult
classici, come, tra gli altri, Tutti pazzi per Mary e Scemo e più scemo!
La trama di Ricky Stanicky
Quando tre migliori amici
d’infanzia fanno uno scherzo che va storto, inventano l’immaginario
Ricky
Stanicky perché li tiri fuori dai guai. Vent’anni dopo
aver creato questo “amico”, Dean, JT e Wes (Zac
Efron, Andrew Santino e Jermaine Fowler) usano ancora
l’inesistente Ricky come comodo alibi per il loro comportamento
immaturo. Quando le loro mogli e partner si insospettiscono e
chiedono di incontrare finalmente il leggendario Signor Stanicky,
il trio, colpevole, decide di assumere l’attore fallito e sboccato
imitatore di celebrità “Rock Hard” Rod (John
Cena) per dargli vita. Ma quando Rod si
spinge troppo oltre con il ruolo attoriale che sognava da una vita,
i tre iniziano a desiderare di non aver mai inventato Ricky. Dal
regista Peter Farrelly e con altri membri del cast tra cui
William H. Macy, Lex Scott Davis e Anja
Savcic.
Una vita che va a rotoli, una
pericolosa eredità e morti violente avvolte nel mistero. Questi
sono gli ingredienti principali dell’intrigante e cupo
k-thriller poliziescoEredità
sepolta (titolo inglese The Bequeathed,
titolo coreano 선산). La miniserie targata Netflix è basata sull’omonimo
webtoon di Kang Tae-kyung ed è co-scritta e
prodotta da Yeon Sang-ho, l’autore del celebre e
acclamato film Train to Busan e
della spaventosa serie Netflix Hellbound. Mettendo da
parte orribili zombie e demoni infernali, Sang-ho realizza per il
piccolo schermo un crime realistico, avvincente e
angosciante che sfugge agli stereotipi soprannaturali per
immergere ora il pubblico in una nevrotica storia sulla perfidia e
la perversità umana.
Eredità sepolta è composto
da 6 episodi di circa 45-50 minuti ciascuno e
disponibile dal 19 gennaio 2024 sull’amata
piattaforma Tudum.
Eredità sepolta | In foto (al centro) l’attrice Kim Hyun-joo nei
panni di Yoon seo-ha.
Eredità sepolta: la trama
Mentre incarica un detective privato
di procurarle le prove dell’infedeltà del marito, Yoon
Seo-ha (interpretata dall’attrice Kim
Hyun-joo, precedentemente protagonista di
Hellbound e Jung_E),
docente ordinaria, cerca di conquistare la tanto agognata
promozione facendo da assistente e ghostwriter a un viscido e
scorretto professore universitario. Ma tra delusioni e tradimenti,
la sua vita si complica ancor di più quando, improvvisamente, un
traumatico e doloroso passato bussa alla sua porta: dopo la
dipartita di uno sconosciuto zio deceduto a causa di un
avvelenamento da tallio, Seo-ha scopre di essere l’erede del
cimitero di famiglia.
Intanto, anche il misterioso e
strambo fratellastro Kim Young-ho (Ryu Kyung-soo,
Itaewon Classe Jung_E) è deciso a lottare per
ottenere una parte dell’eredità. È così che l’investigatore capo
Park Sang-min (Park Byung-eun) e
il detective Choi Sung-jun (Park
Hee-soon) si ritrovano a dover investigare su una serie di
atroci omicidi legati ai due fratellastri e all’oscuro cimitero
dietro cui si cela un disonorevole segreto.
Eredità sepolta | In foto (da sinistra a destra) gli attori Park
Hee-soon e Ryu Kyung-soo.
Due tempi, due storie, due eredità
Episodio dopo episodio, morte dopo
morte, la serie travolge e cattura il pubblico in una fitta e
intricata trama che si dipana tra un confuso passato e un
pericoloso incerto presente. La narrazione si sviluppa su
due minitrame parallele che non si intrecciano
mai: da un lato, emerge la triste storia di Seo-ha e
Young-ho, i due fratellastri costretti a pagare le
conseguenze ereditate delle scelte di un padre assente e infelice;
dall’altro, invece, prende forma la storia di Sang-min e
Sung-jun, i due detective che, nel tentativo di fuggire
dai propri problemi familiari, finiscono per vincolarsi l’un
l’altro in un ingiusto e inconcludente conflitto lavorativo. È
proprio in questo vorticoso intreccio di tristi amori,
famiglie in frantumi e amicizie finite che i protagonisti
si rivelano, a poco a poco, le vittime collaterali
di un fato beffardo e scorretto.
Al di là dei parallelismi
sopraccitati (quello del passato-presente e delle due coppie di
protagonisti), la trama si eleva su un terzo parallelismo
che riguarda le “eredità sepolte” (a cui il titolo fa
appunto riferimento). Due sono, dunque, le eredità familiari che
Seo-ha e Young-ho sono costretti ad affrontare e, in qualche modo,
accettare: un’eredità materiale, legata al cimitero di proprietà
del defunto zio Yoon Myung-gil; e un’eredità ancor più importante,
quella biologica, legata a un “amore peccaminoso”, un rapporto
incestuoso di cui il povero Young-ho è il frutto.
Eredità sepolta | Immagine dal set. Crediti: Jeong Se Hyeon/
Netflix.
Una storia sincera di bugie e occulto
La mostruosa e terrificante
atmosfera soprannaturale che tanto ha caratterizzato le precedenti
opere di Yeon Sang-ho lascia ora spazio, dunque, a una
storia più sincera e verosimile, in cui è il buio
dell’animo umano a dipingere l’atmosfera funerea e tormentosa di
questo mistery thriller sudcoreano breve e
intenso.
Inoltre, ad arricchire ulteriormente
di mistero e oscurità la serie, alla trama si aggiunge il fascino
dell’occulto e dello sciamanesimo. Inquietanti
rituali, talismani insanguinati e confuse possessioni si tessono al
funereo velo che ricopre l’intera vicenda. L’elemento dell’occulto,
seppur in brevi scene chiave, contribuisce così a dipingere un
quadro più complesso e suggestivo, caratterizzato da un
climax di suspance e tensione.
Un k-thriller che merita una possibilità
Nonostante il ritmo a tratti un po’
troppo lento, la serie riesce a
intrattenere piacevolmente il pubblico grazie al
talentuoso e carismatico cast e, soprattutto, alla
narrazione così contorta e imprevedibile da
incuriosire e confondere allo stesso tempo lo spettatore.
Eredità Sepolta entra, quindi, nella lista di quei
prodotti originali Netflix – di cui fanno parte, per esempio,
La creatura di Gyeongseong,
Sweet Home e Hellbound, appunto – che
miscelano dramma e orroreal suggestivo ed
ermetico folclore del Sud Corea, e che meritano senza
indugio una possibilità.
Arriva in prima visione su Rai 4 il
film On the Edge, titolo internazionale
scelto al posto dell’originale francese Entre la
vie et la mort. Traducibile come “sul filo del
rasoio” o “in bilico“, è questo un teso
thriller realizzato nel 2022 dal regista e sceneggiatore
Giordano Gederlini, già distintosi per aver
collaborato alla sceneggiatura dei film Doppio
sospetto e I
miserabili. Gederlini, cileno residente a Bruxelles ma
vissuto anche a Barcellona e in Francia, ha raccontato di aver
costruito questo film a partire dalla volontà di raccontare un
personaggio incapace di sentirsi a casa ovunque egli si trovi.
Più sviluppava il racconto, però,
più questo si concentrava sul rapporto tra padri e figli, sulle
difficoltà di ricoprire l’uno o l’altro ruolo e sulla volontà di
fare del proprio meglio in tali vesti. A partire da questa
tematica, su cui si costruisce il carattere del protagonista,
prende poi vita un duro thriller profondamente radicato
nell’ambiente urbano di una Bruxelles fredda e alienante, nel quale
si muovo personaggi ambigui e dei quali è difficile fidarsi. Il
film non è arrivato nelle nostre sale, ma grazie ora al suo
passaggio televisivo, gli appassionati del genere potranno
finalmente vederlo.
Un buon motivo per farlo è dato
anche dagli attori coinvolti nel progetto, artisti di provenienze
diverse che offrono qui interpretazioni di alto livello. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di On the Edge
Protagonista del film è Leo
Castañeda, conducente di treno sulla Linea 6 della
metropolitana. Una sera, mentre è alla guida e sta per fermarsi a
una stazione, un ragazzo si lancia sui binari e muore poco dopo in
ospedale. Leo è sconvolto, perché ha riconosciuto in quel suicida
suo figlio Hugo che non vedeva da due anni. Le
indagini svelano che il ragazzo era coinvolto in una sanguinosa
rapina, ma Leo vuole saperne di più e scoprire cosa o chi abbia
portato suo figlio al suicidio. Scortato dalla polizia, l’uomo
intraprende allora una serie di indagini infiltrandosi tra spietati
gruppi criminali di zona.
Quando la verità inizia a venire
alla luce, però, il commissario responsabile del caso, nota una
certa confidenza di Leo con l’ambiente della malavita. Questo
dettaglio cambierà il seguito delle indagini che prenderanno una
svolta violenta e ambigua. Il passato dell’uomo inizierà a venire
allo scoperto, facendo emergere ulteriori colpi di scena su una
vicenda che sembra non poter essere più complicata e ambigua di
così. L’unico modo per Leo per uscirne vivo, sarà risolvere quanto
prima quel mistero.
Il cast di On the Edge e le location del film
Ad interpretare Leo Castañeda vi è
l’attore spagnolo Antonio de la Torre, noto per i
film Volver – Tornare, Ballata dell’odio e dell’amore e
La vendetta di un uomo tranquillo.On the Edge è
stato il suo primo film in lingua francese. Nel ruolo di suo figlio
Hugo, invece, si ritrova l’attore Noé Englebert.
Di particolare importanza è la presenza dell’attrice Marine
Vacth nel ruolo di Virginie. Vacth è nota per aver
recitato nei film
Giovane e bella, Doppio amore e Masquerade –
Ladri d’amore. È però anche nota per aver interpretato la
fata madrina da adulta in Pinocchio.
Recitano poi nel film gli attori
Olivier Gourmet nel ruolo del commissario di
polizia, Fabrice Adde in quelli di Carl e Tibo
Vandenborre nel ruolo di Arsen. Per quanto riguarda le
riprese del film, queste si sono svolte a
Bruxelles, luogo che secondo il regista è dotato
di un’atmosfera post industriale a metà tra una città anglosassone
e Berlino. Questa sua atmosfera, dunque, la rende una città dalle
caratteristiche perfette per un film noir e thriller come On
the Edge.
Il trailer di On the Edge
e dove vedere il film in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 26 gennaio alle ore 21:20
sul canale Rai 4. Di conseguenza, per un limitato
periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai
Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il
momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma,
completamente gratuita, per trovare il film e far partire la
visione.
Nato come film per denunciare una
volta di più gli orrori della guerra in Vietnam,
Rambo è in breve diventato un grande
classico, nonché uno dei più apprezzati film del suo anno. È
inoltre il film che, insieme a Rocky, ha contribuito a lanciare la carriera
dell’attore Sylvester
Stallone. Oggi inserito tra i più grandi personaggi
della storia del cinema, il combattivo veterano si è visto
diventare protagonista di un’intera saga, oggi composta da ben
5 film realizzati tra il 1982 e il 2019. Dopo il grande
successo dei primi due capitoli, nel 1988 è uscito
RamboIII, il quale
presenta un’ambientazione inedita ma in linea con il periodo
storico.
Diretto stavolta da Peter
MacDonald, già regista della seconda unità di Rambo 2 – La vendetta,
il film porta infatti il personaggio di Rambo nel pieno del
conflitto afgano, territorio in quegli anni diviso da una guerra
che vedeva contrapposti Stati Uniti e URSS. Rambo III
sposta dunque il centro dell’interesse dalla guerra del Vietnam al
nuovo conflitto che teneva in quegli anni il mondo con il fiato
sospeso. Si propone così come un’opera che riflette su quanto
accadeva in quel dato momento, non senza un’ovvia propensione per
la celebrazione degli Stati Uniti.
Con un incasso globale di 189
milioni di dollari a fronte di un budget di circa 63, Rambo
III si affermò come un buon successo, con la critica che
eloggiò le sue scene di azione. Ancora oggi è uno dei capitoli più
apprezzati della saga. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama del film Rambo
III
Nel terzo film della serie,
Rambo vive ora in Thailandia, dove si è recato per
cercare una nuova pace interiore aiutato dai monaci buddhisti, ai
quali in cambio offre aiuto nel restauro del loro monastero. Qui
però il veterano non è dedito solo ad attività pacifiche. Egli
partecipa infatti regolarmente a degli incontri di lotta, donando
poi i soldi vinti ai suoi nuovi amici monaci. La sua tranquillità
viene però nuovamente spezzata da una nuova visita di
Trautman. Questi chiede infatti al soldato di
prendere parte ad una missione in Afghanistan per fornire ai locali
delle armi per combattere contro gli occupanti russi. Rambo però,
memore delle esperienze precedenti, decide di rifiutare
l’incarico.
Si troverà tuttavia a cambiare idea
nel momento in cui verrà a sapere che Trautman è stato catturato
dai russi. Si reca così in Pakistan, dove alleatosi con un gruppo
di ribelli del luogo tenta un primo assalto per salvare il
colonnello. L’attacco non va però nel migliore dei modi. Pur
riuscendo a liberare Trautman, Rambo si ritrova con questi nel bel
mezzo del nulla, lasciati a piedi dall’elicottero con il quale
avevano tentato la fuga. Esposti agli attacchi del nemico, i due
uomini dovranno ora cercare di sopravvivere in un territorio a loro
pressoché sconosciuto. La loro unica salvezza sarà di nuovo le
grandi doti da stratega di Rambo.
Il cast di Rambo III e le location dove è
stato girato il film
Tornato a vestire i panni di Rambo,
Sylvester Stallone si è per l’occasione
preparato in modo ancora più rigido. Egli si è infatti sottoposto a
otto mesi di duro allenamento, così da implementare la propria
massa muscolare. Allo stesso tempo, si è cimentato nel
combattimento SWAT, nel tiro con l’arco e in diversi corsi di
sopravvivenza. Per recitare nel nuovo capitolo, però, egli chiese
come parte del suo compenso anche un jet Gulfstream, dal valore di
12 milioni di dollari, ottenendolo. Con un elicottero, invece,
stava per andare incontro ad un terribile incidente quando non vide
che stava per essere colpito dalle pale in azione del velivolo.
Accanto a lui, nel ruolo del
sergente Samuel Trautman vi è invece l’attore
RichardCrenna. Egli ha ripreso
qui il personaggio per la terza ed ultima volta, essendo comparso
anche nei precedenti due film. L’attore è infatti poi scomparso
poco prima della realizzazione del quarto capitolo. Successivamente
a Rambo III, egli recitò in Hot Shots! 2, dove
dava vita ad una parodia della serie e del suo personaggio. Accanto
a loro nel film si rirovano poi anche Marc de
Jonge nel ruolo del colonnello Alexei Zaysen,
Kurtwood Smith nei panni di Robert Griggs e
Sasson Gabai in quelli di Mousa Ghani.
Per quanto riguarda le location,
Rambo IIIè stato girato in diverse
zone del Mondo, in particolare in Thailandia, fra
Bangkok ed il monastero buddista di Chiang
Mai, passando poi per Peshawar in
Pakistan e Israele fra
Tel Aviv, Eilat e
Jaffa. Infine, alcune riprese si sono svolte anche
negli Stati Uniti, nello specifico
nell’Imperial County in
California e a Yuma fra la
Fort Yuma Indian Reservation e la Yuma
Territorial Prison State Park, in
Arizona. Tutti questi ambienti hanno permesso al
film di dotarsi anche di un’atmosfera esotica, assente nei
precedenti due.
Il trailer di Rambo III e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Rambo
III è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Infinity+, Now
e Paramount+. Per vederlo, una volta scelta
la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite
temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente
nel palinsesto televisivo di venerdì 25 gennaio
alle ore 21:20 sul canale Italia
1.
Sono quindici le opere che
concorreranno quest’anno al
Premio David di Donatello – Cecilia Mangini 2024 per il miglior
documentario. Lo annuncia Piera Detassis,
Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia del Cinema
Italiano – Premi David di Donatello in accordo con il Consiglio
Direttivo composto da Nicola Borrelli, Francesca Cima,
Edoardo De Angelis, Domenico Dinoia, Francesco Giambrone, Valeria
Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco
Ranieri Martinotti, Francesco Rutelli.
La commissione per i documentari
composta da Guido Albonetti, Pedro Armocida, Osvaldo
Bargero, Raffaella Giancristofaro, Stefania Ippoliti, Betta Lodoli,
Pinangelo Marino e Giacomo Ravesi ha
proposto una selezione più ampia, di quindici titoli anziché dieci,
com’era già avvenuto nel 2019 e 2020, visto «il ritrovato interesse
dell’industria per le molteplici forme del cinema del reale,
accolto da un’importante risposta di pubblico, e sulla base
della qualità che abbiamo riscontrato, con l’idea di restituire
alla Giuria dell’Accademia una fotografia il più possibile
rappresentativa della produzione nazionale».
I film selezionati per concorrere al
Premio David di Donatello – Cecilia Mangini 2024 per il miglior
documentario sono:
CHUTZPAH – QUALCOSA SUL
PUDORE di Monica Stambrini
Nel pieno di una crisi personale e
lavorativa, la regista comincia a filmare la sua vita, se stessa, i
suoi genitori, i suoi figli, i suoi amici e amanti, le sue sedute
di psicoterapia, apparentemente senza una ragione, se non quella di
rispondere alla domanda: chi sono?
ENZO JANNACCI – VENGO
ANCH’IO di Giorgio Verdelli
Il talento immenso e spiazzante di
Enzo Jannacci raccontato, sullo sfondo di una Milano senza tempo,
attraverso prestigiose testimonianze di amici e colleghi, dal
figlio Paolo a Vasco Rossi e poi Paolo Conte, Claudio Bisio, Diego
Abatantuono, Roberto Vecchioni e molti altri.
FELA, IL MIO DIO VIVENTE di
Daniele Vicari
Primi anni ’80: un giovane regista,
Michele Avantario, incontra il grande musicista e rivoluzionario
nigeriano Fela Kuti e da quel momento dedica la sua vita alla
realizzazione di un film interpretato dallo stesso Fela. Non ci
riuscirà mai, ma scoprirà qualcosa di più importante per lui:
una nuova idea di esistenza.
IO, NOI E GABER di Riccardo
Milani
A vent’anni dalla scomparsa il primo
docufilm ufficiale su Giorgio Gaber, protagonista di una pagina
irripetibile dello spettacolo italiano, dalla musica leggera al
teatro canzone: dalla storia più privata evocata dalle parole
della figlia e delle persone a lui più vicine al racconto corale
di grandi personaggi che lo hanno amato.
KRIPTON di Francesco
Munzi
Un’indagine sulla vita sospesa di
sei ragazzi, tra i venti e i trent’anni, volontariamente ricoverati
in due comunità̀ psichiatriche della periferia romana, che
combattono con disturbi della personalità̀ e stati di alterazione.
La condizione estrema del disturbo mentale diventa la chiave per
avvicinarsi all’abisso misterioso della nostra mente, e possibile
metafora del nostro tempo.
LAGGIÙ QUALCUNO MI AMA di
Mario Martone
Il viaggio personale di Mario
Martone nel cinema di Massimo Troisi nella città comune ai due
registi, Napoli. Col montaggio dei film si intersecano alcune
conversazioni con artisti che lo hanno amato e ne sono stati
influenzati, e con Anna Pavignano, che con Troisi scriveva i suoi
film.
LE MURA DI BERGAMO di
Stefano Savona
Bergamo, marzo 2020: l’epidemia di
Covid-19 è scoppiata, le strade si sono svuotate, gli incontri sono
proibiti. Dopo gli incubi di questa notte infinita, i sopravvissuti
si risvegliano in una città sconosciuta. Medici, infermieri,
pazienti, volontari, e anche chi è solo stato sfiorato dalla
tragedia, cercano un proprio ruolo nel processo di guarigione
collettiva.
MUR di Kasia
Smutniak
Kasia Smutniak esordisce alla regia
con un film che è allo stesso tempo un diario intimo e una
denuncia, girato tra i migranti al confine tra Polonia e
Bielorussia, nella zona rossa dove l’accesso non è consentito ai
media, ma anche nei pressi del cimitero ebraico del ghetto di Łodź,
di fronte alla casa dei nonni dove Smutniak giocava da bambina.
N’EN PARLONS PLUS (NON NE
PARLIAMO PIÙ) di Cécile Khindria e Vittorio Moroni
Quando Sarah, 30 anni, diventa
madre, decide di rompere l’omertà imposta dal padre sul passato
della sua famiglia: durante la guerra d’Algeria, suo nonno ha
combattuto a fianco dei francesi contro l’indipendenza del suo
popolo. La famiglia fugge a Marsiglia, ma viene rinchiusa in un
campo.
RAFFA di Daniele
Luchetti
Una docuserie che ripercorre la vita
pubblica e privata di Raffaella Carrà, simbolo di libertà e di
parità tra i sessi negli anni ’70, regina della TV pubblica negli
anni ’80 e icona LGBTQ negli anni ’90: un mito che supera ogni
barriera culturale e generazionale, ma anche un mistero di cui
nessuno possiede la chiave.
ROMA, SANTA E DANNATA di
Daniele Ciprì, Roberto D’Agostino, Marco Giusti
Un viaggio nella notte romana
durante il quale Roberto D’Agostino racconta all’amico Marco
Giusti, ripresi da Daniele Ciprì, perché Roma è una città unica
e infernale, capace di tutto. Un viaggio al calar delle tenebre
perché è di notte che si percepisce meglio il frastuono del
mondo.
SCONOSCIUTI PURI di
Valentina Cicogna e Mattia Colombo
Ogni notte nella sala autopsie della
dottoressa Cristina Cattaneo arrivano corpi senza nome. Lei li
chiama gli Sconosciuti Puri, che appartengono spesso ai margini
della società: senzatetto, prostitute, adolescenti in fuga.
Ultimamente sono soprattutto migranti. Cosa succede quando i morti
hanno perso la loro identità̀?
SEMIDEI di Fabio Mollo e
Alessandra Cataleta
Mezzo secolo di storia ripercorso
raccontando le due statue bronzee meglio conservate al mondo, i
Bronzi di Riace, riemersi nel 1972 dopo duemila anni passati
sott’acqua. Interviste e documenti inediti, testimonianze dirette e
il racconto di un presente in tumulto sono il cuore di questo
viaggio.
TAXIBOL di Tommaso
Santambrogio
Il famoso regista filippino Lav Diaz
e Gustavo Flecha, tassista cubano, si ritrovano a discutere di
politica, migrazione, condizioni sociali e amore fra le strade
cubane. Lav in realtà sta cercando un misterioso, violento ex
generale scappato dalle Filippine al termine della dittatura di
Marcos, Juan Mijares Cruz, che si dice viva nascosto
nell’entroterra cubano.
UMBERTO ECO – LA BIBLIOTECA
DEL MONDO di Davide Ferrario
La biblioteca privata di Umberto Eco
era un mondo a sé: più di 30.000 volumi di titoli contemporanei e
1.500 libri rari e antichi. Davide Ferrario ha avuto accesso alla
biblioteca grazie alla famiglia: ne è nato un documentario che
cerca di afferrare il senso dell’idea di biblioteca in quanto
“memoria del mondo”.
La Giuria dell’Accademia voterà una
prima volta per individuare la cinquina di candidati al premio e,
successivamente, decreterà il vincitore del David per il miglior
documentario che dal 2021 è stato intitolato alla memoria di
Cecilia Mangini, instancabile indagatrice del reale e indimenticata
pioniera e outsider del cinema italiano.
La Commissione ha così motivato la
selezione 2024:
«Dalla sua prima selezione, nel
2019, questa Commissione ha registrato con soddisfazione e orgoglio
il consistente incremento della produzione documentaria. Il
ritrovato interesse dell’industria per le molteplici forme del
cinema del reale è stato innegabilmente accolto da
un’importante risposta di pubblico, in sala e sulle altre
piattaforme di distribuzione. Secondo i dati Cinetel, nel 2023 sono
stati distribuiti nelle sale cinematografiche ben 140 documentari
contro i 56 del 2017 e i 61 del 2019.
A fronte di questi numeri molto
significativi, sulla base della qualità che abbiamo riscontrato e
con l’idea di restituire alla Giuria dell’Accademia una fotografia
il più possibile rappresentativa della produzione nazionale, per il
2024 la Commissione propone quindi, come era avvenuto nel 2019 e
nel 2020, una selezione più ampia, di 15 titoli su 138 iscritti, e
non più 10.
Tra le opere scelte compaiono i film
di alcuni registi già affermati nel cinema non documentario, spesso
protagonisti di una tendenza, quella biografica, che si afferma
sempre più e si lega frequentemente a importanti figure musicali e
dello spettacolo, realizzata anche in modalità seriale. A questi si
affiancano le opere di altre generazioni di autori che intercettano
e sintetizzano i temi e le urgenze della società contemporanea,
mettono in relazione il presente col passato, si aprono a
esperienze e a sguardi internazionali. Una tendenza che ci fa
piacere segnalare anche quest’anno è la presenza di più co-regie,
nelle quali è significativa la presenza di autrici.
Dall’osservazione della produzione
2023 il documentario conferma una vitalità smagliante, la pluralità
di vocazioni – tra cui quella informativa, di strumento conoscitivo
prossimo all’inchiesta giornalistica – e la sua intrinseca,
straordinaria capacità di ibridare e tenere insieme tra loro
linguaggi, tecnologie e approcci molto differenti, riusare immagini
preesistenti, fare racconto di archivi e sentimenti privati,
illuminare contesti e individui marginali o dimenticati,
interpellare la collettività.
Sottoponiamo questa selezione alla
Giuria dell’Accademia e alla stampa sperando di aver contribuito
anche quest’anno a comunicare in modo più completo le varie anime
di un panorama produttivo eterogeneo. Consapevoli del fatto che
produzioni e distribuzioni sostengono con sempre più forza e
convinzione queste opere»
Se siete approdati a questa
recensione ci sono estese probabilità che abbiate già visto il film
Nyad – Oltre l’oceano. Se non lo avete ancora fatto e se,
per un caso ancor più fortuito, non conoscete la vicenda della
nuotatrice Diane Nyad, vi suggeriamo di resistere alla
tentazione di passare da Wikipedia e guardare il film per intero
perché questa storia vera, profondamente umana vi terrà col fiato
sospeso ad ogni singolo frame, più di un thriller. A metà del film,
tuttavia, per quanto la suspence rimanga a livelli altissimi, non
vi importerà più di sapere come termina la straordinaria impresa
che qui si racconta: che si vinca o si perda, alla fine, l’aver
provato con assoluta determinazione a raggiungere il proprio
obiettivo è il messaggio che ogni spettatore potrà portare con sé
oltre i titoli di coda.
Dai registi premio Oscar per Free
Solo
Nyad – Oltre l’oceano è un
progetto Netflix diretto nel 2023 da Jimmy Chin ed
Elizabeth Chai Vasarhelyi, coppia nella vita e nella
professione, vincitrice del premio
Oscar nel 2019 per il documentario Free Solo. E se del
documentario ritroviamo il rigore stilistico con cui vengono
raccontati gli aspetti pratici del sogno che spinge Nyad a tentare
a nuoto la traversata tra Cuba e la Florida, il loro esordio può
dirsi pienamente riuscito anche dal punto di vista narrativo.
L’equilibrio tra le due dimensioni crea un ampio movimento che
sospinge il film come le bracciate della nuotatrice nel pericoloso
oceano che ha scelto di sfidare. Non solo sentimenti: dietro
un’impresa del genere c’è un apparato tecnico studiato fin nei
minimi dettagli e le scelte di regia lo mettono in luce con grande
attenzione, perché questo è quanto era dovuto alla trasposizione
cinematografica dell’autobiografia della stessa Nyad, Find a
Way.
La nuotatrice è interpretata da una
gloriosa Annette Bening, mai così intensa, che ha dichiarato di
essersi allenata per un anno intero prima di iniziare le riprese e
di aver accettato con entusiasmo senza realizzare che avrebbe
dovuto nuotare per la maggior parte del tempo. Lo schermo è tutto
per lei e non solo perché è la protagonista; al suo fianco Jodie Foster le lascia il campo per interpretare alla
perfezione il ruolo di comprimario: è infatti suo il volto
dell’amica Bonnie Stoll, allenatrice e motivatrice di Nyad
sia fuori che dentro l’acqua.
La solidarietà che lega le due donne
è solo uno dei tanti livelli di lettura del film, di sicuro non il
meno importante. Per i rispettivi ruoli entrambe le attrici stanno
facendo incetta di premi della critica al femminile,
dall’Alliance of Women Film Journalists agli Women Film
Critics Circle Awards, e sono state candidate alle edizioni
2024 dei Golden Globe e degli Oscar. Annette Bening è ormai alla
quinta candidatura per l’ambita statuetta, Jodie Foster è stata
premiata per ben due volte dall’Academy per le interpretazioni come
attrice protagonista in Sotto accusa e Il silenzio degli innocenti.
Una storia di coraggio e
determinazione che ha per obiettivo tornare a sentirsi vivi
Diane Nyad, nuotatrice di
professione aveva tentato una prima volta l’impresa nel 1978,
all’età di ventotto anni, dopo una carriera da record e con il
sostegno di generosi sponsor, i cui mezzi, tuttavia, niente avevano
potuto contro la furia delle onde avverse. Una sconfitta che a
trent’anni di distanza brucia ancora e così Nyad, a cui la Bening
presta un corpo atletico e ben allenato, decide di riprovarci. Una
decisione che appare fin da subito una follia. Con gli anni andiamo
avanti verso il degrado fisico, così è la vita di tutti: il corpo
si indebolisce, dice il mondo, ma la mente, intende dimostrare la
nuotatrice, può fortificarsi e a sessant’anni urlare ai muscoli:
“Seguitemi!” con una grinta che i vent’anni non conoscono, per
ricordarci cosa significa essere vivi e ancora padroni del proprio
destino.
Nyad – Oltre l’oceano, che
nella pronuncia inglese si sovrappone alla parola di origine greca
naiade, ovvero ‘ninfa delle acque’, arriva a raccogliere attorno a
sé un gruppo eterogeneo di persone che iniziano col supportarla per
poi scoprire, con il progressivo farsi dell’impresa, che
l’entusiasmo della nuotatrice ha fornito una ragion d’essere alle
loro stesse vite e che, tentativo dopo tentativo, quell’avventura è
diventata anche la propria: Key West, come Itaca, è una meta a cui
nessuno è più disposto a rinunciare.
Nyad – oltre l’oceano, oltre gli
abusi, oltre la depressione
Il film propone varie angolazioni
tematiche intersecate con grande padronanza dalla sceneggiatura di
Julia Cox: la passione e la determinazione di un’atleta che
a sessant’anni suonati non teme di affrontare oltre centosettanta
chilometri di oceano, le profondità che l’amicizia al femminile
riesce a sondare talvolta più dell’amore, ma anche il difficile
tema degli abusi sessuali negli ambienti sportivi giovanili da
parte degli allenatori e la depressione, il vuoto della vecchiaia
che incombe, il bisogno di riscoprirsi esseri progettuali, di
lanciare una fune che traini avanti un’esistenza sbiadita verso
terreni inesplorati dove “tutta la ragione che usiamo nella vita
non conta più, è uno stato onirico” per sentire che se qualcuno può
attraversarli quel qualcuno siamo proprio noi.
Il film è stato girato in Repubblica
Domenicana all’interno di una gigantesca piscina a sfioro
sull’oceano e gli effetti speciali riproducono in maniera cocente
le allucinazioni di una lunga permanenza in acqua, amplificando la
percezione della determinazione dell’atleta ma soprattutto della
donna, che affrontando le onde sta attraversando anche i propri
fantasmi.
“Ognuno di noi dovrebbe avere un
complesso di superiorità. Ognuno di noi dovrebbe sentirsi il
protagonista della propria vita” dichiara Nyad a Bonnie,
perché provare e riprovare ancora, in fondo, non è forse il segreto
del nostro essere al mondo? Ricordate solo questo: “Uno: non
bisogna arrendersi mai; due: non si è mai troppo vecchi per
inseguire i propri sogni; tre: ci vuole un team”.
La Fase 5 del MCU è ormai a metà strada, e
l’ultimo anno ha portato molti alti, bassi estremi e molte
opportunità mancate. Essere nel bel mezzo della Fase 5 del MCU
significa essere al centro della Saga del Multiverso nel suo
complesso, con il tempo che scorre sull’opportunità di iniziare a
legare insieme narrazioni più ampie. Tra la Fase 4 e la Fase 5 sono
stati introdotti più personaggi Marvel che mai e, sebbene la Marvel
abbia fatto un buon lavoro adattando molte storie per il grande
schermo, ci sono state alcune storie che avrebbero potuto essere
servite meglio. Queste sono le 10 grandi opportunità che il
MCU non ha saputo sfruttare fin ora.
1La Fase 5 avrebbe dovuto includere un
film sui Vendicatori
Una
delle mosse più rischiose che la Marvel ha fatto con le fasi 4 e 5
del MCU è stata quella di non presentare un film sui Vendicatori.
Di conseguenza, i presunti protagonisti del team-up finale si
sentono più disgiunti che mai, con The Marvels che è stato il film
più vicino a un team-up del MCU dopo Avengers: Endgame e non è riuscito ad attirare le
folle. Un tempo i film sui Vendicatori aiutavano a scandire ogni
fase del MCU, ma ora è difficile tenere traccia di dove e perché
una fase è andata avanti.
Come riportato da Deadline, il candidato
all’Oscar Edward
Norton sostituirà Benedict Cumberbatch nel ruolo del musicista
Pete Seeger nel prossimo
biopic su Bob Dylan diretto da James
Mangold. Il film, intitolato
A Complete Unknown, avrà come protagonista
Timothée Chalamet nel ruolo della stella del
folk e vedrà anche la partecipazione di Elle Fanning nel ruolo dell’artista e
interesse amoroso di Dylan, Sylvie Russo.
Cumberbatch era stato inizialmente scelto per il progetto nel
maggio dello scorso anno, prima di ritirarsi a causa di conflitti
di programmazione.
A Complete Unknown si concentrerà sui giorni di
maggiore trasformazione della carriera di Dylan. Seguendo il
giovane cantante folk e la sua chitarra per le strade e i
palcoscenici di New York nel 1965, quando Dylan sostituì la sua
acustica con un’elettrica e portò un nuovo sound nel settore. Anche
la storia d’amore tra Dylan e Russo sarà collegata al film, dato
che i due erano apparentemente inseparabili durante questo periodo
della loro vita e si servivano l’un l’altro come muse. Possiamo
aspettarci che una buona parte del film si concentri sulla
creazione e sull’uscita del quinto album di Dylan, Bringing It
All Back Home, perché è stato allora è salito davvero alla
ribalta con il brano classico “Like a Rolling Stone“.
Per quanto riguarda il ruolo di
Norton, Seeger è stato un vero pioniere del folk. Anche se molti
non se ne rendono conto, canzoni come “Where Have All The
Flowers Gone?”, “If I Had A Hammer” e “Turn!
Turn! Turn!” erano state scritte da Seeger prima che gruppi
come Peter, Paul e Mary e i Byrds ne facessero dei successi. Per
quanto riguarda il suo rapporto con Dylan, le strade dei due si
sarebbero incrociate al Newport Folk Festival del 1965, quando
Dylan aveva da poco affrontato le critiche per il suo passaggio
dall’acustica all’elettrica. Dylan idolatrava Seeger, ma la
reazione negativa che Seeger ebbe nei confronti dell’esibizione di
Dylan quel giorno avrebbe lasciato per sempre un segno nel cuore
del cantante.
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la possibilità di vedere al cinema gratis Te l’Avevo Detto, il film diretto da
Ginevra Elkann con
Alba Rohrwacher, Valeria Golino, Valeria
Bruni Tedeschi,Sofia Panizzi e
Riccardo Scamarcio, in sala dal 1° febbraio
distribuito da Fandango Distribution.
Ecco le città in cui sarà possibile
partecipare alle proiezioni:
ROMA
CINEMA LUX
giovedì 1 febbraio – 10 biglietti
venerdì 2 febbraio – 10 biglietti
sabato 3 febbraio – 10 biglietti
domenica 4 febbraio – 10 biglietti
CINEMA GIULIO CESARE
giovedì 1 febbraio – 10 biglietti
venerdì 2 febbraio – 10 biglietti
sabato 3 febbraio – 10 biglietti
domenica 4 febbraio – 10 biglietti
CINEMA EURCINE
giovedì 1 febbraio – 10 biglietti
venerdì 2 febbraio – 10 biglietti
sabato 3 febbraio – 10 biglietti
domenica 4 febbraio – 10 biglietti
TORINO
CINEMA ROMANO
giovedì 1 febbraio – 10 biglietti
venerdì 2 febbraio – 10 biglietti
sabato 3 febbraio – 10 biglietti
domenica 4 febbraio – 10 biglietti
BOLOGNA
CINEMA ODEON
giovedì 1 febbraio – 10 biglietti
venerdì 2 febbraio – 10 biglietti
sabato 3 febbraio – 10 biglietti
domenica 4 febbraio – 10 biglietti
MILANO
ANTEO PALAZZO DEL CINEMA
giovedì 1 febbraio – 10 biglietti
venerdì 2 febbraio – 10 biglietti
sabato 3 febbraio – 10 biglietti
domenica 4 febbraio – 10 biglietti
Saranno accolte tutte le richieste che arriveranno
entro e non oltre il 1° febbraio, compatibilmente con la
disponibilità di posti.
I
biglietti saranno validi per il primo spettacolo serale dagiovedì
1° febbraio a domenica 4 febbraioe
potranno essere richiesti inviando una e-mail a[email protected]. E’
fondamentale specificare nel testo della e-mail che si effettua la
richiesta viaCINEFILOS.
Per questioni legate
all’organizzazione degli eventi, sarà necessario inviare la
richiesta dei biglietti entro e non oltre il prossimo giovedì 17
gennaio. I
biglietti potranno essere ritirati direttamente alla cassa dei
cinema presentando la email di conferma ricevuta unitamente ad un
documento di identità.
Te l’Avevo Detto, la trama del film
Gennaio. Roma è ancora addobbata a
festa, il Natale in fondo è da poco passato. Il problema, però, è
che il periodo invernale non coincide con le temperature segnate
sul termoregolatore, che aumentano quattro o cinque gradi in più di
giorno in giorno. L’asfalto brucia, il sole non riscalda ma cuoce.
Un’anomalia preoccupante, che però non sembra toccare Gianna
(Valeria
Bruni Tedeschi), una fanatica religiosa ossessionata
dalla sua amica Pupa (Valeria
Golino), la quale a sua volta pensa solo a risollevare
la sua carriera di pornostar giunta al capolinea da diversi anni.
Ma non sono le uniche: anche a Caterina (Alba
Rohrwacher) non interessa, troppo presa dall’alcol a
cui non riesce proprio a rinunciare. Men che meno a padre Bill
(Danny Huston), ex eroinomane impegnato a capire
dove seppellire le ceneri di sua madre. Ognuno di loro ha altro a
cui pensare; ha vizi e fisime che non riesce a controllare. Nessuno
si rende conto che il clima è cambiato, e che lentamente sta
danneggiando tutto. Perché pensando troppo a se stessi, non si ha
il tempo e la voglia di guardare realmente fuori, o ascoltare
davvero una radio impazzita che ci avvisa di… stare attenti.
Fresca di nomination all’Oscar come
Miglior attrice, Lily Gladstone ha ora trovato il suo prossimo
progetto. La star di Killers of the Flower Moon sarà
infatti la protagonista di The Memory
Police, adattamento dell’acclamato romanzo di
fantascienza del 1994 di Yoko Ogawa. THR riporta che la Gladstone è
stata scritturata per recitare in questo progetto di lunga data,
annunciato per la prima volta nel 2020. Reed
Morano (I Think We’re Alone Now) è stato
ingaggiato per dirigere il film, mentre il premio Oscar
Charlie Kaufman adatterà il romanzo di Ogawa per
lo schermo, firmando dunque la sceneggiatura.
Martin Scorsese, che ha diretto Lily Gladstone
in Killers of the Flower Moon, sarà invece produttore
esecutivo del progetto, così come Ogawa. Pubblicato per la
prima volta in giapponese nel 1994, The Memory Police
si svolge su una misteriosa isola senza nome la cui intera
popolazione soffre di amnesia collettiva. Quando gli abitanti
dimenticano il loro attaccamento agli oggetti, vengono catturati
dall’enigmatica Polizia della Memoria che controlla l’isola. La
protagonista, una scrittrice senza nome, cerca di finire di
scrivere il suo libro prima che la Polizia della Memoria le porti
via tutto ciò che ha e tutto ciò che è.
Ad aiutarla in questo compito c’è il
suo editore, l’ultima persona sull’isola che può ancora ricordare.
Ispirato alle opere di Franz Kafka, il libro
presenta dunque un tono surreale e onirico, perfetto dunque per un
autore come Kaufman che ha costruito la propria fama su opere
cerebrali come Essere
John Malkoviche Eternal Sunshine of the Spotless
Mind. Tradotto tardivamente in inglese nel 2019, The
Memory Police ha riscosso un grande successo, ottenendo
nomination per il National Book Award, l’International Booker Prize
e il World Fantasy Award. È ora pronto a diventare un film, con una
protagonista d’eccezione.
Il cast del film Frankenstein di Guillermo del
Toro si è riunito per una nuova foto in vista delle
riprese, anche se, come si può notare, tra i presenti manca
l’attore più importante. L’immagine è stata scattata
all’interno del locale Pai di Toronto, dove il regista e gli
attoriMia
Goth, Oscar
Isaac, Charles
Dancee Christoph
Waltzsi devono essere recati per un incontro in
vista del film. Manca però all’appello Jacob
Elordi,
recentemente scelto per interpretare la Creatura di Frankenstein
nel film. Come noto, il nuovo progetto del regista premio Oscar
sarà un nuovo adattamento dell’iconico romanzo gotiche del 1818
di Mary Shelley, a cui indubbiamente del Toro
apporterà un tocco personale.
Tutto quello che c’è da sapere sul
Frankenstein di Guillermo del Toro
Guillermo del Toro scrive, dirige e
produce Frankenstein insieme a J. Miles Dale,
che è stato produttore di Guillermo del Toro’s Cabinet Of
Curiosities per Netflix. Il romanzo classico di
Mary Shelly segue la storia di Victor
Frankenstein, uno scienziato brillante ma egoista che dà vita a una
creatura in un mostruoso esperimento che alla fine porta alla
distruzione sia del creatore che della sua tragica creazione. Del
Toro sta sviluppando il progetto Frankenstein da diverso
tempo e da tempo desiderava realizzare un film incentrato
sull’iconica storia di Shelley, ma non si sa ancora quale sarà il
suo punto di vista sul racconto classico.
Nel film Oscar
Isaac interpreterà Victor
Frankenstein, mentre Mia Goth sarà
la protagonista femminile, ma il suo ruolo effettivo è ancora
sconosciuto. Così come è sconosciuto il ruolo che avranno Christoph Waltz e Charles Dance. Andrew
Garfield era inizialmente stato scelto per
interpretare la Creatura, ma ha dovuto rinuciare al film per via di
altri impegni, venendo sostituito da Jacob
Elordi. Le riprese del film dovrebbero svolgersi nel
corso dei prossimi mesi, con una distribuizione prevista su
Netflix per il 2025.
All’inizio di questo mese il mondo
dei blockbuster ha ricevuto un importante aggiornamento, con la
notizia che un Top Gun 3
sarebbe effettivamente in lavorazione. Le aspettative per un
potenziale nuovo film sono decisamente alte, soprattutto dopo il
successo critico e finanziario di Top Gun:
Maverick nel 2022 – e secondo il regista di quel film,
Joseph Kosinski, questo rappresenta una sfida
unica. In una recente apparizione al podcast Happy Sad Confused, Kosinski ha però rivelato di non
aver sentito ufficialmente parlare di un terzo film di Top Gun e
che tornerebbe alla saga solo se ci fosse un motivo
sufficientemente valido per la storia.
“Non saputo nulla di certo a
riguardo“, ha rivelato Kosinski. “Naturalmente non si può
fare a meno di pensare: se ce ne fosse un altro, quale sarebbe la
storia? Come potremmo – qual è la ragione emotiva per riportare
Maverick? Qual è la sfida? Dopo aver fatto questo, come si potrebbe
spingere la storia abbastanza in là da creare una sfida, per andare
oltre. Quindi, ovviamente, si pensa a queste cose. Ma per quanto mi
riguarda, ho questo film di F1 davanti a me in questo momento. Sto
sviluppando altre cose. Tom [Cruise] sta girando l’ottova Mission:
Impossible e poi forse andrà nello spazio. Quindi abbiamo tutti
cose molto ambiziose davanti a noi“.
“Ci sono voluti 36 anni per
avere Top Gun: Maverick, potrebbero volerci altri 36 anni per il
prossimo film“, ha concluso Kosinski. Stando a quanto
affermato dal regista, dunque, al momento Top Gun 3
sarebbe unicamente un’idea, senza ancora piani certi a riguardo.
Considerando gli impegni tanto del regista quanto di Tom Cruise, potrebbe effettivamente volerci un
po’ prima che il film si concretizzi, ammesso che venga
effettivamente realizzato. Per il momento, non resta dunque che
attendere maggiori novità a riguardo, nella speranza che il
progetto possa entrare ufficialmente in produzione.
Cosa sappiamo su Top Gun 3?
Top Gun 3, seguito
ufficiale di Top
Gun: Maverick, è ufficialmente in lavorazione, secondo
un nuovo rapporto, con Tom
Cruise e altre due star che tornano nel franchise.
Cruise ha ripreso il ruolo di Pete “Maverick” Mitchell dopo più di
tre decenni per Top
Gun: Maverick, protagonista del sequel che sarebbe
diventato il secondo film di maggior incasso del 2022
dietro Avatar:
La Via dell’Acqua.
Le speculazioni su un seguito di
Top
Gun: Maverick sono aumentate di nuovo negli ultimi
giorni, dato l’annuncio del nuovo accordo di
Tom Cruise per recitare in grandi progetti di successo
per la Warner Bros. Nell’immediato periodo successivo, molti
si sono chiesti cosa avrebbe significato l’accordo per la
Paramount, consolidata compagnia dell’attore e di franchise come
Top Gun.
Matt Belloni
conferma che la Paramount sta ufficialmente andando avanti con
Top Gun 3. Cruise tornerà nei panni di Pete
Mitchell, così come Glen Powell e
Miles Teller, che hanno avuto ruoli di spicco come
Hangman e Rooster, rispettivamente, nel tanto atteso sequel del
2022. Belloni aggiunge che il co-sceneggiatore di Top
Gun: Maverick, Ehren Kruger, sta già scrivendo la
sceneggiatura, con Joseph Kosinski che
potrebbe tornare sia alla regia che alla produzione.
Come riportato da Deadline, Focus Features ha
vinto un’asta per i diritti di Black Bag,
un film thriller di spionaggio che il regista premio Oscar Steven Soderbergh dirigerà quest’estate in
Europa da una sceneggiatura di David Koepp. Gli
attori Cate Blanchett e Michael Fassbender sono stati scelti come
protagonisti, mentre Casey Silver e Greg
Jacobs saranno i produttori del progetto. Soderberg e
Koepp hanno recentemente collaborato al thriller horror Presence, presentato in anteprima al Sundance Film
Festival, che vede protagonista Lucy Liu alle prese con una casa di periferia
abitata da un’entità misteriosa.
Ad oggi non sono state fornite
indicazioni sulla trama del progetto, su cui dunque si attendono
ulteriori notizie. In ogni caso, né per Blanchett né per Fassbender
si tratterebbe della prima collaborazione con il regista. L’attrice
ha già recitato per lui in Intrigo a Berlino ed è
stata una delle star di Ocean’s
8, che Soderbergh ha prodotto. Fassbender, invece, ha
invece lavorato con lui in Knockout – Resa dei conti.
Koepp, oltre che per il già citato Presence, ha
invece collaborato con Soderbergh anche per il film Kimi –
Qualcuno in ascolto.
Si tratta in ogni caso di un nuovo
interessante progetto per i due attori. Fassbender è reduce dal
thriller di David FincherThe Killer, presentato in concorso a Venezia e poi
distribuito su Netflix, ma anche dal film di Taika WaititiChi segna
vince. Blanchett, invece, ha da poco concluso le riprese
del film Borderlands,
dove interpreta Lillith, e sarà prossimamente anche nella serie TV
Disclaimer. Se davvero le riprese di Black Bag
inizieranno nel corso dell’estate, è lecito aspettarsi
maggiori aggiornamenti nel corso delle prossime settimane.
Il primo Spider-Man del grande
schermo, Tobey Maguire e la star di The
Amazing Spider-Man, Andrew Garfield, hanno come noto ripreso i
loro rispettivi ruoli accanto all’Uomo Ragno del MCU interpretato da Tom Holland per Spider-Man: No Way Home del 2021, e il film, facendo
dunque leva anche sull’effetto nostalgia, è diventato uno dei più
grandi successi del franchise. Non dovrebbe quindi sorprendere più
di tanto sapere che la Sony Pictures sarebbe desiderosa di
replicare quell’esperienza riportando in scena Maguire e Garfield
anche nell’atteso Spider-Man 4.
Secondo l’insider Daniel
Richtman, lo studio vorrebbe che entrambi gli attori tornino
per riunirsi a Holland per il film attualmente in fase di sviluppo
(ma non ancora annunciato ufficialmente). Inoltre, Richtman ha
anche detto che
Wilson Fisk/Kingpin potrebbe apparire nel film, ma che
l’interprete del personaggio, Vincent
D’Onofrio, non è ancora entrato in trattative. Per il
momento si tratta solo di indiscrezioni e le probabilità che queste
volontà si concretizzino non sono molto alte. La presenza degli
Spider-Man di Maguire e Garfield in No Way Home era dovuta
ad un evento eccezionale, che aveva fatto incrociare tre universi
differenti.
Replicare un simile evento sarebbe
non solo difficile, ma rischierebbe di dare al film un senso di
“già visto”. Richtman accenna dunque anche ad un possibile
conflitto di interessi tra la Sony e il presidente dei Marvel
Studios Kevin Feige, che sembrerebbe invece
intenzionato a realizzare un film “più concreto, mentre la Sony
vorrebbe che sia enorme“. In ogni caso, sia Garfield che
Maguire hanno già espresso il loro interesse per un ritorno, quindi
anche se non dovessero apparire in Spider-Man 4, ci sono
buone possibilità che i loro Spider-Man possano tornare in scena
per l’evento conclusivo della Saga del Multiverso: Avengers:
Secret Wars.
ComicBook.com ha ora
recentemente chiesto proprio a Bartlett del tempo trascorso a
lavorare su Doctor Strange 2 e lei ha confermato che la
visione di Derrickson era molto diversa da quella di Raimi. “Ho
lavorato al progetto per circa un anno. Sono stata la prima
sceneggiatrice di Doctor Strange 2 ed è stato molto
divertente“, ha spiegato. “Ci sono due versioni. C’è la
versione di Raimi e Michael Waldron, che è squisita, e io le amo
entrambe. Poi ho lavorato con Scott Derrickson. L’abbiamo
sviluppato per circa un anno nella stanza con Kevin Feige, Eric
Hauserman Carroll, Lou D’Esposito e Richie Palmer“.
“È stato Scott, è stato davvero
emozionante e divertente. Non riesco ancora a credere di aver
ottenuto quel lavoro. Non so come ho fatto a ottenere quel lavoro.
Ho ottenuto il lavoro. Abbiamo avuto un’intera bozza e poi,
naturalmente, è arrivata la pandemia, che è stata un incubo“.
Purtroppo a Bartlett non è stato permesso di condividere alcun
dettaglio sulla bozza originale, ma ha elogiato i Marvel Studios. “Sono così
gentili e molto generosi. È stato come lavorare con degli studiosi,
credo, di questi fumetti. È stato davvero divertente“, ha
commentato entusiasta. Sarebbe però interessante un giorno scoprire
cosa prevedeva effettivamente il film da lei e Derrickson
concepito.
Robert Downey Jr. ha ottenuto la sua terza
nomination all’Oscar, nella categoria Miglior attore non
protagonista, per il film Oppenheimer.
La sua prima candidatura risale al 1993, quando fu nominato come
Miglior attore per la sua interpretazione di Charlie
Chaplin nel biopic Charlot. Quell’anno vinse però
Al Pacino per Scent of aWoman. Secondo molti, Downey Jr. avrebbe meritato la
vittoria in quell’occasione, ma in un’intervista rilasciata
mercoledì ai co-conduttori di The View, l’attore ha
dichiarato di considerare quella mancata vittoria un sollievo.
“Ero giovane e pazzo“, ha
detto Robert Downey Jr. a mo’ di spiegazione. Vincere quel premio
in quel momento, secondo l’attore, gli avrebbe dato “l’impressione
di essere sulla strada giusta”. A Whoopi Goldberg, presente all’intervista e sua
partner nella commedia Soapdish del 1991, ha detto:
“Whoopi se lo ricorda“. Come noto, dopo quella sua prima
nomination all’Oscar, Downey Jr. ha vissuto “30 anni di
dipendenza, depravazione e disperazione“, secondo le parole
dell’attore, poi tornato alla ribalta grazie ad Iron
Man.
Downey ha ora espresso la prima
felicità per le nomination di Oppenheimer
di quest’anno: “sono così felice per tutte le 13
nomination“, ha detto, aggiungendo che “non riesco a
credere che sia la prima nomination agli Oscar per
Emily Blunt“. Nel film di Christopher Nolan, Downey Jr. interpreta il
presidente della Commissione per l’Energia Atomica degli Stati
Uniti, Lewis Strauss. Per la sua interpretazione, l’attore è ad
oggi il favorito alla vittoria. Una vittoria che arriverebbe dunque
in un momento più appropriato della sua carriera. Per scoprire se
Downey Jr. sarà effettivamente chiamato sul palco a ritirare il
premio, l’appuntamento è fissato al 10 marzo.
Dopo l’abbandondono di Steven Yeun, il ruolo di
Sentry previsto per il film Thunderbolts
è ad oggi ancora scoperto. Sembra però che un sostituto potrebbe
essere in arrivo. Deadline ha infatti riportato la
notizia secondo cui l’attore Lewis Pullman sarebbe
la prima scelta per sostituire Yeun nel prossimo progetto dei
Marvel Studios. Se l’accordo si
concluderà, Pullman andrà dunque a recitare accanto a Florence Pugh, David Harbour, Sebastian Stan e Wyatt Russell, già annunciati come
protagonisti del film durante il D23 del 2022. Ad ora i Marvel
Studios non hanno rilasciato commenti, per cui bisognerà
presumibilmente attendere l’esito delle trattative.
Pullman è stato visto di recente
nella serie Lezioni di chimica della Apple, ma è noto
per aver anche interpretato il tenente Robert “Bob” Floyd in
Top Gun: Maverick, il film campione d’incassi da 1,5
miliardi di dollari. Tra gli altri ruoli di rilievo da lui
ricoperti, figurano quelli nei film Sette sconosciuti a El
Royale e la serie televisiva Outer Range. Quello in
Thunderbolts potrebbe dunque essere un
ruolo capace di conferire a Pullman ulteriore notorietà. Come noto,
Sentry sembra avrà un ruolo molto importante all’interno del film
e, potenzialmente, nel Marvel Cinematic Universe da quel momento in
poi.
Cosa sappiamo sul film Thunderbolts?
In Thunderbolts,Harrison
Ford sostituirà
il defuntoWilliam Hurt nei panni di Thaddeus
“Thunderbolt” Ross. Il resto del cast è attualmente composto da Red
Guardian (David
Harbour), Ghost (Hannah
John-Kamen), Yelena Belova (Florence
Pugh), Bucky Barnes/The Winter Soldier
(Sebastian
Stan), John Walker/ US Agent (Wyatt
Russell) e Taskmaster (Olga
Kurylenko). Secondo quanto appreso la contessa
Valentina Allegra de Fontaine (Julia
Louis-Dreyfus) metterà insieme la squadra e potrebbe anche
essere parzialmente responsabile della creazione di
Sentry. Nel cast è stata annunciata anche Ayo Edebiri, in un ruolo ancora non
stato rivelato. Thunderbolts
è attualmente previsto nelle sale il 25 luglio
2025.
Ben Affleck sta finalmente per tornare nel
mondo di The
Accountant, con l’atteso secondo film della serie
che entrerà in produzione nel corso di quest’anno. Il primo film,
uscito nel 2016, vedeva Affleck nei panni di un assassino con un
disturbo dello spettro autistico, le cui abilità da genio della
matematica confluiscono nella sua identità di copertura di
ragioniere pubblico. Il film, diretto da Gavin
O’Connor è stato concepito come un franchise per Affleck,
ma ha dovuto affrontare la sfida di debuttare tra le uscite di
Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League di Zack Snyder.
Tra le responsabilità di Affleck nei
confronti della DC e i suoi impegni da regista, il sequel di
The Accountant è dunque stato rimandato più volte. Secondo
Deadline, però, il sequel sarà
finalmente in produzione quest’anno, con una probabile data di
uscita nel 2025. La rivelazione è emersa insieme ad una notizia non
correlata, ovvero quella che Affleck e Matt Damon
lavoreranno di nuovo insieme in Animals, un thriller
incentrato su un rapimento che sarà prodotto da Netflix.
Secondo quanto riportato da Deadline, Affleck girerà
Animals prima di mettersi al lavoro su The Accountant
2.
Già nel 2020, dopo aver fatto
squadra con O’Connor per Tornare a vincere, Affleck ha parlato dei piani per
The Accountant 2 durante un’intervista con Collider, dove
aveva dichiarato che: “ne abbiamo parlato. Sembra che si stia
discutendo se farne una serie televisiva o meno. Lo sceneggiatore
[Bill Dubuque] ha avuto successo ed è molto impegnato, quindi è
fuori a fare le sue cose. E qualcuno mi ha detto: “Se riuscissimo a
trovare una sceneggiatura da adattare per farne un sequel… Ma è un
po’ difficile, perché la personalità del personaggio è così
specifica che non è possibile dire semplicemente: “Beh, abbiamo
chiamato questa sceneggiatura Action Movie Shootout, e ora la
chiameremo The Accountant 2”“.
Insieme a questo sequel, però,
sembrerebbero esserci piani già anche per un terzo film. “Ho
sempre voluto farne tre, perché il secondo sarà più incentrato su…
integreremo suo fratello nella storia“, aveva detto O’Connor
in un’intervista. “Quindi ci sarà più tempo sullo schermo per
Jon Bernthal nel secondo film. E poi il terzo film sarà, come lo
chiamo io, ‘Rain Man con gli steroidi’. Il terzo film sarà con i
due fratelli, questa strana coppia. Il terzo film sarà un buddy
movie“. Non resta dunque che attendere maggiori informazioni
su The Accountant 2, per scoprire in che modo evolverà il
racconto e il suo protagonista.