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Daredevil: Born Again, le foto e video dal set mostrano la reunion e il primo sguardo a White Tiger

Daredevil: Born Again serie tv 2024

Daredevil: Born Again ha recentemente ripreso la produzione dopo la pausa per gli scioperi di Hollywood, e le prime foto del set sono state condivise online all’inizio di oggi, confermando le voci secondo cui Elden Henson (Foggy Nelson) e Deborah Ann Woll (Karen Page) torneranno a essere i migliori amici e soci in affari di Matt Murdock (Charlie Cox).

Ora, grazie ad alcuni nuovi scatti e video, abbiamo un assaggio del trio che cammina per le strade di Hell’s Kitchen, oltre a una prima occhiata alla Tigre Bianca (White Tiger) in costume. Le foto sono un po’ sfocate, ma sembra che a Foggy sia cresciuta la barba, mentre Karen sfoggia una nuova pettinatura. Le foto di White Tiger sono più chiare, ma possiamo vedere Hector Ayala (presumibilmente) solo di spalle.

Precedenti indiscrezioni sostenevano che la Tigre Bianca venisse introdotta quando Murdock prende Ayala come cliente dopo che questi ha aiutato a prevenire una rapina, che si rivela essere un tentato omicidio da parte di poliziotti corrotti che stavano cercando di mettere a tacere un informatore prima che potesse arrivare al processo. Uno degli agenti muore, lasciando che Hector venga processato come assassino di poliziotti. Guardate i video e le foto ai link qui sotto:

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Cosa sappiamo su Daredevil: Born Again

Daredevil: Born Again durerà 18 episodi e vedrà il ritorno delle star principali Charlie Cox e Vincent D’Onofrio, che riprenderanno i rispettivi ruoli di Matt Murdock/Daredevil e Wilson Fisk/Kingpin.

Lo scorso ottobre è stato reso noto che Daredevil: Born Again stava subendo un “significativo reboot creativo” dopo la pausa produttiva dovuta agli scioperi della WGA e della SAG-AFTRA. Gli sceneggiatori Chris Ord e Matt Corman sono stati tolti dal progetto insieme ai registi della serie, mentre alcune scene ed episodi già terminati saranno mantenuti con l’aggiunta di ulteriori elementi seriali.

Entrambi i personaggi hanno debuttato nel Marvel Cinematic Universe nel 2021. Kingpin è stato guest-star nella serie Disney+ Hawkeye e Matt Murdock è apparso brevemente in Spider-Man: No Way Home. Cox è stato anche guest-star in due episodi di She-Hulk: Attorney at Law, dove ha mostrato un lato più leggero dell’eroe.

 
 

The Recruit 2 si arricchisce di altri sei nuovi volti nel cast

The Recruit 2

Netflix ha reclutato altre sei attori per unirsi all’attesissima seconda stagione della serie di spionaggio The Recruit, che vede protagonista Noah Centineo nei panni di un avvocato della CIA invischiato in una situazione pericolosa.

Non è ancora stata fissata una data di uscita precisa per la seconda stagione, ma si prevede che arriverà sul servizio di streaming nel corso dell’anno.

Dopo l’annuncio dell’ingresso della star di Past Lives Teo Yoo come series regular, il servizio di streaming ha aggiunto altri membri del cast alla seconda stagione di The Recruit, tra cui Felix Solis (Ozark) nel ruolo di Tom Wallace, Brooke Smith (Grey’s Anatomy) nel ruolo di Marcy Potter, Omar Maskati (Unbelievable) nel ruolo di Jae King, Alana Hawley Purvis (Supergirl) nel ruolo di Amanda Fern, Devika Bhise (Juno Marsh), James Purefoy (The Following) nel ruolo di Oliver Bonner Jones, Do Hyun Shin (Hospital Playlist) nel ruolo di Yoo Jin Lee, Young-Ah Kim (Juvenile Justice) nel ruolo di Grace e Sanghee Lee (All of Us Are Dead) nel ruolo di Nan Hee.

Secondo The Wrap, la serie d’azione ha già iniziato le riprese della seconda stagione a Vancouver, in Canada, e si appresta a portare la produzione a Seul, in Corea del Sud.

Di cosa parla The Recruit?

All’inizio della prima stagione di The Recruit, l’avvocato della CIA Owen Hendricks (Centineo) scopre una lettera che minaccia di rivelare i segreti dell’agenzia. Owen, che è relativamente nuovo nella posizione, viene rapidamente spinto nel pericoloso mondo dello spionaggio globale. La seconda stagione dovrebbe mettere Owen in un’altra situazione mortale, questa volta in Corea del Sud, dove scoprirà che la minaccia è più vicina di quanto pensi.

La serie THE RECRUIT è incentrata su Owen Hendricks (Noah Centineo), un giovane avvocato della CIA la cui prima settimana di lavoro è messa sottosopra quando scopre una lettera minacciosa dall’ex informatrice Max Meladze (Laura Haddock), che vuole denunciare l’agenzia a meno che non la scagionino da un orribile crimine. Owen presto resta coinvolto nel mondo pericoloso e spesso assurdo dei giochi di potere e dei suoi malvagi partecipanti mentre attraversa il mondo nella speranza di completare la sua missione e lasciare un segno nella CIA.

The Recruit è stata creata da Alexi Hawley. Hawley è anche produttore esecutivo dello show insieme a Centineo, Doug Liman, Gene Klein, David Bartis, Adam Ciralsky, Charlie Ebersol e Julian Holmes.

 
 

Pussy Island con Channing Tatum cambia titolo e data di uscita

Zoe Kravitz The Batman

Secondo Deadline, il prossimo debutto alla regia di Zoë Kravitz ha ricevuto un nuovo titolo dagli Amazon MGM Studios.

Originariamente chiamato Pussy Island, il film thriller con Channing Tatum è ora ufficialmente intitolato Blink Twice. Inoltre, Amazon MGM Studios ha confermato che Blink Twice arriverà nelle sale il 23 agosto 2024. La data di uscita nelle sale vedrà il film debuttare nello stesso mese di altri progetti di alto profilo, tra cui Borderlands, Alien: Romulus e Kraven the Hunter.

Cosa aspettarsi dal film di debutto alla regia di Zoë Kravitz?

In Blink Twice, il miliardario della tecnologia Slater King (Channing Tatum) incontra la cameriera Frida al suo gala di raccolta fondi e scocca la scintilla. La invita a unirsi a lui e ai suoi amici per una vacanza da sogno sulla sua isola privata“, si legge nella sinossi. “È un paradiso. Le notti selvagge si fondono con i giorni di sole e tutti si divertono un mondo. Nessuno vuole che questo viaggio finisca, ma quando iniziano ad accadere cose strane, Frida comincia a mettere in discussione la sua realtà. C’è qualcosa di sbagliato in questo posto. Dovrà scoprire la verità se vuole uscire viva da questa festa“.

Oltre a dirigere, Zoë Kravitz ha anche co-scritto la sceneggiatura con E.T. Feigenbaum (High Fidelity). Blink Twice sarà interpretato anche da Naomi Ackie, Christian Slater, Geena Davis, Adria Arjona, Simon Rex, Haley Joel Osment, Kyle MacLachlan e Alia Shawkat. Il film è prodotto da Bruce Cohen, Kravitz, Tiffany Persons e dalla Free Association di Tatum.

 
 

Jennifer’s Body 2: Diablo Cody vuole fare un sequel dell’horror con Megan Fox

Jennifer's Body 2

Diablo Cody ha dichiarato che lavorerebbe volentieri a Jennifer’s Body 2, un sequel di Jennifer’s Body.

Parlando con Bloody Disgusting, Diablo Cody, che ha scritto la sceneggiatura di Jennifer’s Body del 2009, ha rivelato che lavorerebbe volentieri a un sequel del film se si presentasse l’occasione.

Sì! Voglio fare un sequel“, ha detto Cody. “Non ho finito con Jennifer’s Body. Devo solo trovare… devo collaborare con persone che ci credono quanto me e questo non è ancora successo. Ho bisogno di qualcuno che ci creda e che abbia un miliardo di dollari”.

Di cosa parla Jennifer’s Body?

Diretto da Karyn Kusama, Jennifer’s Body è uscito nelle sale statunitensi nel settembre 2009. Sebbene all’epoca abbia ricevuto recensioni contrastanti da parte della critica e dei fan (in parte a causa di una campagna di marketing mal riuscita), Jennifer’s Body è poi diventato una sorta di classico di culto rispettato per le sue tematiche femministe.

Il film è interpretato da Megan Fox, Amanda Seyfried, Adam Brody, Amy Sedaris, Johnny Simmons, J. K. Simmons, Cynthia Stevenson e Chris Pratt.

“Quando un demone si impossessa di lei, la sexy liceale Jennifer (Megan Fox) rivolge un occhio famelico ai ragazzi che prima non avevano mai avuto una possibilità con lei”, si legge nella sinossi. “Mentre la malvagia Jennifer soddisfa il suo appetito di carne umana con la popolazione maschile della scuola, la sua amica secchiona, Needy (Amanda Seyfried), viene a sapere cosa sta succedendo e giura di porre fine alla carneficina”.

Nel frattempo, il nuovo film scritto da Cody, Lisa Frankenstein, uscirà nelle sale statunitensi il 9 febbraio 2024. Il film è interpretato da Kathryn Newton, Close Sprouse, Liza Soberano e Joe Chrest.

La Cody ha anche dichiarato a Bloody Disgusting che sta lavorando alla sceneggiatura di un altro film horror. “Ne ho una incompiuta che devo finire e che credo sia sicuramente l’horror più diretto, cioè palese, gore e spaventoso che abbia mai scritto”, ha detto. “Sono davvero orgogliosa del concetto e devo solo spingermi oltre il traguardo“.

 
 

Argylle pronto a diventare un franchise con sequel e serie tv

Argylle - La super spia film 2023
Dua Lipa e Henry Cavill in “Argylle - La super spia”

In vista dell’uscita del film il 2 febbraio, il regista Matthew Vaughn ha confermato che ci sono piani per altre storie di Argylle.

Parlando con Deadline, il regista ha confermato che gli piacerebbe lavorare di nuovo con Henry CavillSam Rockwell e Bryce Dallas Howard. L’agenzia fa notare che la casa di produzione di Matthew Vaughn i Marv Studios, pare abbia in sviluppo “diversi prequel e sequel di Argylle e Kingsman“.

A quanto pare, non si tratta solo di sequel: il regista spera infatti di realizzare una serie prequel sulla spia protagonista di Henry Cavill, che interpreta Louis Partridge, già protagonista di Enola Holmes di Netflix.

Di cosa parla Argylle?

Nel film, Elly Conway è un’autrice solitaria di una serie di romanzi di spionaggio best-seller, la cui idea di felicità è una notte a casa con il suo computer e il suo gatto, Alfie.” si legge  sulla sinossi. “Ma quando le trame dei libri di fantasia di Elly, incentrati sull’agente segreto Argylle e sulla sua missione di svelare un sindacato di spionaggio globale, iniziano a rispecchiare le azioni segrete di un’organizzazione di spionaggio nella vita reale, le serate tranquille a casa diventano un ricordo del passato. Accompagnata da Aiden (Rockwell), una spia allergica ai gatti, Elly (portando Alfie nel suo zaino) corre attraverso il mondo per stare un passo avanti agli assassini mentre il confine tra il mondo immaginario di Elly e quello reale inizia a confondersi.

Argylle – La super spia è stato scritto da Jason Fuchs, che produce il film insieme a Vaughn e David Reid. Tra i produttori esecutivi figurano Adam Fishbach, Zygi Kamasa, Carlos Peres e Claudia Vaughn. 

Oltre al cast già citato, Argylle – La super spia è interpretato da Sam Rockwell, John Cena, Ariana DeBose, Catherine O’Hara, Sofia Boutella e Samuel L. Jackson. Il gatto Alfie è invece interpretato da Chip, il felino realmente esistito che appartiene alla top model Claudia Vaughn.

Vaughn è noto per aver diretto Layer Cake del 2004, Stardust del 2007, Kick-Ass del 2010, X-Men: L’Inizio del 2011, Kingsman: The Secret Service del 2014, Kingsman: Il cerchio d’oro del 2017 e The King’s Man del 2021. Il film è classificato PG-13, il che significa che è il primo film di Vaughn non classificato R dopo X-Men: First Class.

Argylle – La super spia uscirà in Italia l’01 febbraio 2024, mentre nelle sale statunitensi il 2 febbraio 2024, distribuito da Universal Pictures e Apple Original Films. Verrà presentato in anteprima su Apple TV+ in un secondo momento.

 
 

Paul Mescal sarà William Shakespeare nell’Hamnet di Chloé Zhao

Il nemico Paul Mescal

Paul Mescal ha ottenuto il ruolo di William Shakespeare in Hamnet di Chloé Zhao. Secondo Vogue, Paul Mescal interpreterà l’iconico drammaturgo in Hamnet di Zhao, adattamento dell’omonimo romanzo del 2020 di Maggie O’Farrell.

Il film, annunciato nell’aprile 2023, avrà come protagonista anche Jessie Buckley di Fargo. In precedenza si vociferava chePaul Mescal fosse coinvolto nel film, ma ora il suo casting è stato confermato.

Quel libro – è semplicemente devastante“, ha detto Paul Mescal. “Non vedo l’ora. Se avessi detto a una versione più giovane di me stesso che il film sarebbe stato girato quest’anno, non ci avrei creduto. Ovviamente ho già partecipato a un film con Jessie, ma non abbiamo mai condiviso lo schermo o un processo di lavoro insieme. Penso che sia una delle nostre grandi del momento. E Chloé è una persona con cui non vedo l’ora di entrare nel vivo del lavoro e di entrare nella testa di questi personaggi“.

Buckley e Paul Mescal hanno recitato entrambi in The Lost Daughter (2023), diretto da Maggie Gyllenhaal.

Di cosa parla Hamnet?

La sinossi del romanzo di O’Farrell recita: “Inghilterra, 1580: La peste nera si insinua nel paese, una minaccia sempre presente, infettando i sani e i malati, i vecchi e i giovani. La fine dei giorni è vicina, ma la vita va sempre avanti. Un giovane precettore di latino, senza un soldo e vessato da un padre violento, si innamora di una giovane donna straordinaria ed eccentrica. Agnes è una creatura selvaggia che cammina per le terre della sua famiglia con un falco sul guanto ed è nota in tutta la campagna per le sue insolite doti di guaritrice, che capisce le piante e le pozioni meglio delle persone. Una volta stabilitasi con il marito in Henley Street a Stratford-upon-Avon, diventa una madre ferocemente protettiva e una forza costante e centrifuga nella vita del giovane marito, la cui carriera sul palcoscenico londinese sta appena decollando quando l’amato figlioletto soccombe a una febbre improvvisa”.

Zhao – noto per aver diretto The Rider del 2017, Nomadland del 2020 e Eternals del 2021 – ha scritto la sceneggiatura di Hamnet insieme a O’Farrell. Il film non ha ancora una data di uscita.

 
 

Wish: rivelata la canzone cancellata dopo l’uscita in digitale del film Disney

La Disney ha condiviso una canzone eliminata di Wish dal suo ultimo film d’animazione fantasy, che è ora disponibile per il noleggio o l’acquisto sulle piattaforme digitali.

La canzone eliminata, intitolata “A Wish Worth Making“, viene rivelata in una nuovissima featurette di Wish, in cui i registi Chris Buck e Fawn Veerasunthorn raccontano la storia dietro la sua creazione. La canzone è interpretata dal personaggio di Victor Garber, Saba Sabino.

 

Il film è il 62esimo film della Disney Animated Canon. Wish è una storia completamente nuova ambientata nel magico regno di Rosas, dove Asha, un’ottimista con uno spirito acuto e una profonda cura per la sua comunità, si rivolge al cielo in un momento di bisogno ed esprime un desiderio,” recita la sinossi del film. “La richiesta di Asha riceve risposta da una forza cosmica, una piccola sfera di energia sconfinata, Stella. Insieme, affronteranno il più formidabile dei nemici per salvare la sua comunità e dimostrare che quando la volontà di un essere umano coraggioso si connette con la magia delle stelle, possono accadere cose meravigliose.

Wish è diretto dal regista premio Oscar Chris Buck (Frozen – Il regno di ghiaccioFrozen 2 – Il Segreto di Arendelle) e Fawn Veerasunthorn (Raya e l’ultimo drago), e prodotto da Peter Del Vecho (Frozen – Il regno di ghiaccioFrozen 2 – Il Segreto di Arendelle) e Juan Pablo Reyes Lancaster Jones (Encanto). Jennifer Lee (Frozen – Il regno di ghiaccioFrozen 2 – Il Segreto di Arendelle) è la produttrice esecutiva, oltre che sceneggiatrice del progetto insieme a Allison Moore (Notte stellataManhunt). Le canzoni originali sono firmate dalla cantautrice nominata ai Grammy Julia Michaels e dal produttore/autore/musicista vincitore del Grammy Benjamin Rice, mentre la colonna sonora è composta da Dave Metzger.

 
 

Martin Scorsese sulla bocciatura di Leonardo DiCaprio agli Oscar: “La sua performance resisterà”.

Leonardo DiCaprio
Leonardo DiCaprio al Festival di Cannes - Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Martin Scorsese afferma che l’interpretazione di Leonardo DiCaprio in Killers of the Flower Moon “resisterà ancora” nonostante la mancata candidatura all’Oscar per il ruolo. Parlando con Variety, Martin Scorsese ha reagito al recente rifiuto dell’Oscar per l’attore protagonista di Killers of the Flower Moon.

Riguardo all’interpretazione di DiCaprio, Scorsese ha dichiarato: “Si è spinto così a fondo nelle complessità e nelle contraddizioni di un uomo così debole, così malleabile, che ha fatto cose indicibili, ma che ha anche amato veramente sua moglie. Leo ha creato senza paura un vero Uomo Qualunque… un Uomo Qualunque che la gente non vuole riconoscere. E questo resterà nel tempo“.

Lily Gladstone, che interpreta Mollie Kyle in Killers of the Flower Moon, ha anche detto che i suoi genitori erano “arrabbiati” quando hanno scoperto che DiCaprio non era stato nominato. Ha aggiunto: “DiCaprio è stato il primo a mandarmi un messaggio di congratulazioni, con tanto di coriandoli. Gli ho detto quanto fossimo tutti sconvolti. La mia nomination è in parte uguale alla sua. Non avrei potuto fare quello che ho fatto senza la sua generosità come attore e come essere umano“.

Quali nomination agli Oscar ha ricevuto Killers of the Flower Moon?

Anche se non ha ottenuto la nomination all’Oscar per l’attore protagonista, Killers of the Flower Moon ha comunque ottenuto le nomination all’Oscar per il miglior film (Dan Friedkin, Bradley Thomas, Scorsese e Daniel Lupi, produttori), attore non protagonista (Robert De Niro), attrice protagonista (Lily Gladstone), Fotografia (Rodrigo Prieto), Costumi (Jacqueline West), Regia (Martin Scorsese), Montaggio (Thelma Schoonmaker), Musica (colonna sonora originale) (Robbie Robertson), Musica (canzone originale) (Wahzhazhe (A Song For My People), musica e testi di Scott George) e Scenografia (Jack Fisk e Adam Willis).

Tra i nominati per Attore protagonista, invece, figurano Bradley Cooper per Maestro, Colman Domingo per Rustin, Paul Giamatti per The Holdovers, Cillian Murphy per Oppenheimer e Jeffrey Wright per American Fiction. Killers of the Flower Moon è attualmente disponibile in streaming su Apple TV+.

 
 

Suicide Squad: trailer live action del gioco con Ron Funches nei panni di Harley Quinn

Suicide Squad: Kill the Justice League

Quando manca una settimana all’uscita di Suicide Squad: Kill the Justice League, a una settimana dall’uscita, è stato pubblicato un nuovo trailer live-action per il gioco, che mostra un caos esilarante con la partecipazione di alcuni volti famosi.

Il nuovo trailer live-action presenta la coppia Will Arnett e Ron Funches, che si alleano nel trailer per affrontare la Justice League. Con un divertente colpo di scena, Funches è anche vestito da Harley Quinn, con tanto di giacca di pelle e capelli tinti.

I due si uniscono poi ad altre due persone per abbattere alcuni nemici, prima che arrivi la Justice League in cerca di uno scontro. Guardate il nuovo trailer di Suicide Squad: Kill the Justice League:

Di cosa parla Suicide Squad: Kill the Justice League?

Suicide Squad: Kill the Justice League mette i giocatori nei panni del gruppo di criminali trasformati in mercenari noto come Suicide Squad. Il gioco vede protagonisti Harley Quinn, Deadshot, Capitan Boomerang e King Shark, che hanno il compito di salvare il mondo uccidendo la Justice League. Il gioco includerà una serie di eroi, tra cui Batman – doppiato dal compianto Kevin Conroy – e altri cattivi come Pinguino, Brainiac e altri ancora.

Kill the Justice League è il prossimo capitolo dell'”Arkhamverse” di Rocksteady dedicato ai giochi DC. Si svolge cinque anni dopo gli eventi della trilogia Batman: Arkham Knight del 2015.Suicide Squad: Kill the Justice League verrà lanciato il 2 febbraio 2024 per PC, PlayStation 5 e Xbox Series X/S.

 
 

Ballerina: Ian McShane aggiorna sullo spin-off di John Wick con Ana de Armas

Ballerina

Ian McShane ha fornito un aggiornamento su Ballerina, il prossimo film spin-off del franchise di John Wick con Ana de Armas.

Parlando con Collider, a Ian McShane, che interpreta Winston Scott nel franchise di John Wick, è stato chiesto cosa i fan possono aspettarsi dal suo personaggio nel prossimo film Ballerina.

Questa volta stiamo proteggendo Ana de Armas e ho avuto il mio grande amico, il signor Lance Reddick. Dio ti benedica, Lance – è mancato l’anno scorso“, ha detto McShane. “Questo film è ambientato tra John Wick 3 e John Wick 4, perché c’è anche Keanu [Reeves]. Non volevamo ambientarlo dopo John Wick 4, perché poi i social media avrebbero detto: ‘Oh, quindi è ancora vivo! Cosa farà la prossima volta? C’è un John Wick 5?!”. In questo modo, si può ancora mantenere la finzione che potrebbe non esserci un John Wick 5“.

Ma Lance e io portiamo la nostra solita protezione verso la signora de Armas. E Len è stato un piacere per me lavorare con lei. Anche in questo caso, abbiamo lavorato in anticipo sulla sceneggiatura, quindi non ci sono state perdite di tempo. In John Wick a volte mi fanno sembrare un po’ un dizionario inglese. Sono ottimi sceneggiatori, Michael [Finch] e Shay [Hatten]. Lo esaminiamo, lo verifico con loro e lo riduciamo a qualsiasi cosa. Len ha parlato con Chad [Stahelski], quindi credo che ci sia una continuità con gli altri film di Wick. Quindi dovrebbe essere molto piacevole. [È stato bello lavorare con Ana. Credo che Gabriel Byrne interpreti il cattivo principale, quindi c’è un buon attore per voi“.

Chi altro recita in Ballerina?

Oltre ad Ana De ArmasKeanu Reeves, Reddick, Gabriel Byrne e McShane, Ballerina è interpretato da Anjelica Huston, Catalina Sandino Moreno e Norman Reedus. Il film è diretto da Len Wiseman, mentre la sceneggiatura è stata scritta da Shay Hatten, Michael Finch e Emerald Fennell. Ballerina esce nelle sale il 7 giugno 2024, distribuito da Lionsgate.

 
 

Martin Scorsese: ecco di cosa parlerà il film su Gesù e quando inizieranno le riprese!

Martin Scorsese
Martin Scorsese al Festival di Cannes - Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Sebbene non si sappia molto del nuovo film di Martin Scorsese su Gesù, il regista si è aperto su quando intende iniziare le riprese di una parte del progetto.

Parlando con America Magazine di recente, a Martin Scorsese è stato chiesto del suo nuovo film e del motivo per cui sta cercando di fare un altro film su Gesù dopo il film del 1988 L’ultima tentazione di Cristo. Scorsese ha detto che una conversazione avuta con Papa Francesco gli ha fatto pensare a come presentare Gesù in un contesto moderno e che spera di iniziare presto a girare parte del film.

Sto pensando in risposta a ciò che ha scritto Papa Francesco e all’idea di rendere Gesù accessibile, non mettendo Gesù su un muro o in un dipinto o in una vetrata“, ha detto Scorsese. “Gesù è immediato, con noi ora, proprio nella stanza mentre parliamo. E si tratta dell’accessibilità di ciò che Gesù è e continua ad essere nella nostra vita. Per questo sto pensando a un film che potrebbe essere in parte moderno, in parte antico, non ne sono del tutto sicuro. Abbiamo elaborato una sceneggiatura, io e [il collaboratore di lunga data] Kent Jones. Spero di poterne girare una parte in aprile per poterlo realizzare“.

Il film non sarà la “solita narrazione lineare” della vita di Gesù

Martin Scorsese ha poi aggiunto che il suo film non sarà una versione “solita e lineare” della vita di Gesù, dicendo che una parte del film sarà basata sul libro A Life of Jesus di Shūsaku Endō, che tratta della figura di Gesù e di come si rapporta alla vita delle persone al giorno d’oggi.

Ma non si tratterebbe in alcun modo di una narrazione consueta e lineare della vita di Gesù”, ha detto Martin Scorsese. “Sarebbe qualcosa che ci fa pensare a Gesù nel presente. E anche in modo diverso. In parte si baserebbe su ciò che Shūsaku Endō ha scritto nel suo libro Una vita di Gesù. Mi è sembrato molto interessante il modo in cui affronta la questione da un punto di vista asiatico per farci vedere Gesù in un altro modo, e come si riferisce alla nostra vita attuale. E come sarà sempre qualcosa al centro della nostra vita“.

Martin Scorsese, che ha già realizzato L’ultima tentazione di Cristo nel 1988, ha annunciato di voler realizzare un nuovo film su Gesù Cristo nel maggio 2023, dopo che lui e la moglie Helen Morris hanno incontrato privatamente Papa Francesco in Vaticano. Nell’ottobre 2023, Scorsese ha anche confermato a Sight and Sound che il film non avrebbe avuto una narrazione lineare. Martin Scorsese è attualmente candidato all’oscar come miglior regista per Killers of the Flower Moon

 
 

James Gunn ha realizzato lo storyboard di Superman: Legacy “molto tempo fa”

Superman: Legacy film 2025 James Gunn

Il regista di Superman: Legacy, James Gunn, ha parlato del processo di storyboarding per il film dei DC Studios. Su Threads è stato chiesto a James Gunn quanto si attenga di solito agli storyboard quando realizza un film. Ha risposto che era solito attenersi strettamente ad essi tra Slither del 2006 e Guardiani della Galassia Vol. 2 del 2017, ma che è diventato più sciolto e cambia le cose quando trova “la magia”.

Quando gli è stato chiesto quanti storyboard ci sono per Superman: Legacy, James Gunn ha risposto che, anche se non li conta, ce ne sono “migliaia” per il prossimo film dell’Universo DC. Il regista ha anche rivelato che Superman: Legacy è stato realizzato con lo storyboard “molto tempo fa“, poiché ritiene che la pianificazione sia molto più semplice quando è presente una base di storyboard.

Il ruolo del protagonista di Superman: Legacy è interpretato da David Corenswet (Pearl, The Politician), mentre Lois Lane sarà interpretata dalla star di The Marvelous Mrs. Maisel Rachel Brosnahan. A loro si aggiungono Nicholas Hoult, Skyler Gisondo, María Gabriela De Faría, Sara Sampaio, Isabela Merced, Nathan Fillion, Edi Gathegi, Anthony Carrigan e altri ancora. L’uscita del film è prevista per l’11 luglio 2025.

Di cosa parla Superman: Legacy?

Superman: Legacy racconta la storia del viaggio di Superman per riconciliare la sua eredità kryptoniana con la sua educazione umana come Clark Kent di Smallville, Kansas“, si legge nella sinossi ufficiale del film. “È l’incarnazione della verità, della giustizia e dell’American way, guidato dalla gentilezza umana in un mondo che considera la gentilezza fuori moda“.

“Superman: Legacy è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Superman: Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

 
 

Ricky Stanicky: trailer del film Prime Video con John Cena e Zac Efron

Prime Video ha diffuso il trailer ufficiale di Ricky Stanicky, il nuovo film Prime Original diretto da Peter Farrelly con John Cena e Zac Efron protagonisti. Ricky Stanicky è una divertentissima commedia, vietata ai minori, su uno scherzo fatto da bambini e finito male, e su una bugia durata decenni e andata troppo oltre.

Zac Efron, Andrew Santino e Jermaine Fowler guidano il cast, interpretando gli amici d’infanzia Dean, JT e Wes, che hanno inventato il personaggio immaginario e loro migliore amico Ricky Stanicky. John Cena interpreta l’imitatore di celebrità “Rock Hard” Rod, assunto dal trio per impersonare il loro amico immaginario, Ricky Stanicky.  Il film segna l’attesissimo ritorno al genere comedy del regista Peter Farrelly, dopo aver creato cult classici, come, tra gli altri, Tutti pazzi per Mary e Scemo e più scemo!

La trama di Ricky Stanicky

Quando tre migliori amici d’infanzia fanno uno scherzo che va storto, inventano l’immaginario Ricky Stanicky perché li tiri fuori dai guai. Vent’anni dopo aver creato questo “amico”, Dean, JT e Wes (Zac Efron, Andrew Santino e Jermaine Fowler) usano ancora l’inesistente Ricky come comodo alibi per il loro comportamento immaturo. Quando le loro mogli e partner si insospettiscono e chiedono di incontrare finalmente il leggendario Signor Stanicky, il trio, colpevole, decide di assumere l’attore fallito e sboccato imitatore di celebrità “Rock Hard” Rod (John Cena) per dargli vita.   Ma quando Rod si spinge troppo oltre con il ruolo attoriale che sognava da una vita, i tre iniziano a desiderare di non aver mai inventato Ricky. Dal regista Peter Farrelly e con altri membri del cast tra cui William H. Macy, Lex Scott Davis e Anja Savcic. 

 
 

Eredità sepolta: recensione del funereo k-drama Netflix

Eredità sepolta recensione serie

Una vita che va a rotoli, una pericolosa eredità e morti violente avvolte nel mistero. Questi sono gli ingredienti principali dell’intrigante e cupo k-thriller poliziesco Eredità sepolta (titolo inglese The Bequeathed, titolo coreano 선산 ). La miniserie targata Netflix è basata sull’omonimo webtoon di Kang Tae-kyung ed è co-scritta e prodotta da Yeon Sang-ho, l’autore del celebre e acclamato film Train to Busan e della spaventosa serie Netflix Hellbound. Mettendo da parte orribili zombie e demoni infernali, Sang-ho realizza per il piccolo schermo un crime realistico, avvincente e angosciante che sfugge agli stereotipi soprannaturali per immergere ora il pubblico in una nevrotica storia sulla perfidia e la perversità umana.

Eredità sepolta è composto da 6 episodi di circa 45-50 minuti ciascuno e disponibile dal 19 gennaio 2024 sull’amata piattaforma Tudum.

Eredità sepolta | In foto (al centro) l’attrice Kim Hyun-joo nei panni di Yoon seo-ha.

Eredità sepolta: la trama

Mentre incarica un detective privato di procurarle le prove dell’infedeltà del marito, Yoon Seo-ha (interpretata dall’attrice Kim Hyun-joo, precedentemente protagonista di Hellbound e Jung_E), docente ordinaria, cerca di conquistare la tanto agognata promozione facendo da assistente e ghostwriter a un viscido e scorretto professore universitario. Ma tra delusioni e tradimenti, la sua vita si complica ancor di più quando, improvvisamente, un traumatico e doloroso passato bussa alla sua porta: dopo la dipartita di uno sconosciuto zio deceduto a causa di un avvelenamento da tallio, Seo-ha scopre di essere l’erede del cimitero di famiglia.

Intanto, anche il misterioso e strambo fratellastro Kim Young-ho (Ryu Kyung-soo, Itaewon Class e Jung_E) è deciso a lottare per ottenere una parte dell’eredità. È così che l’investigatore capo Park Sang-min (Park Byung-eun) e il detective Choi Sung-jun (Park Hee-soon) si ritrovano a dover investigare su una serie di atroci omicidi legati ai due fratellastri e all’oscuro cimitero dietro cui si cela un disonorevole segreto.

Eredità sepolta | In foto (da sinistra a destra) gli attori Park Hee-soon e Ryu Kyung-soo.

Due tempi, due storie, due eredità

Episodio dopo episodio, morte dopo morte, la serie travolge e cattura il pubblico in una fitta e intricata trama che si dipana tra un confuso passato e un pericoloso incerto presente. La narrazione si sviluppa su due minitrame parallele che non si intrecciano mai: da un lato, emerge la triste storia di Seo-ha e Young-ho, i due fratellastri costretti a pagare le conseguenze ereditate delle scelte di un padre assente e infelice; dall’altro, invece, prende forma la storia di Sang-min e Sung-jun, i due detective che, nel tentativo di fuggire dai propri problemi familiari, finiscono per vincolarsi l’un l’altro in un ingiusto e inconcludente conflitto lavorativo. È proprio in questo vorticoso intreccio di tristi amori, famiglie in frantumi e amicizie finite che i protagonisti si rivelano, a poco a poco, le vittime collaterali di un fato beffardo e scorretto.

Al di là dei parallelismi sopraccitati (quello del passato-presente e delle due coppie di protagonisti), la trama si eleva su un terzo parallelismo che riguarda le “eredità sepolte” (a cui il titolo fa appunto riferimento). Due sono, dunque, le eredità familiari che Seo-ha e Young-ho sono costretti ad affrontare e, in qualche modo, accettare: un’eredità materiale, legata al cimitero di proprietà del defunto zio Yoon Myung-gil; e un’eredità ancor più importante, quella biologica, legata a un “amore peccaminoso”, un rapporto incestuoso di cui il povero Young-ho è il frutto.

Eredità sepolta | Immagine dal set. Crediti: Jeong Se Hyeon/ Netflix.

Una storia sincera di bugie e occulto

La mostruosa e terrificante atmosfera soprannaturale che tanto ha caratterizzato le precedenti opere di Yeon Sang-ho lascia ora spazio, dunque, a una storia più sincera e verosimile, in cui è il buio dell’animo umano a dipingere l’atmosfera funerea e tormentosa di questo mistery thriller sudcoreano breve e intenso.

Inoltre, ad arricchire ulteriormente di mistero e oscurità la serie, alla trama si aggiunge il fascino dell’occulto e dello sciamanesimo. Inquietanti rituali, talismani insanguinati e confuse possessioni si tessono al funereo velo che ricopre l’intera vicenda. L’elemento dell’occulto, seppur in brevi scene chiave, contribuisce così a dipingere un quadro più complesso e suggestivo, caratterizzato da un climax di suspance e tensione.

Un k-thriller che merita una possibilità

Nonostante il ritmo a tratti un po’ troppo lento, la serie riesce a intrattenere piacevolmente il pubblico grazie al talentuoso e carismatico cast e, soprattutto, alla narrazione così contorta e imprevedibile da incuriosire e confondere allo stesso tempo lo spettatore. Eredità Sepolta entra, quindi, nella lista di quei prodotti originali Netflix – di cui fanno parte, per esempio, La creatura di Gyeongseong, Sweet Home e Hellbound, appunto – che miscelano dramma e orrore al suggestivo ed ermetico folclore del Sud Corea, e che meritano senza indugio una possibilità.

 
 

On the Edge: tutto quello che c’è da sapere sul film

On the Edge Antonio de la Torre

Arriva in prima visione su Rai 4 il film On the Edge, titolo internazionale scelto al posto dell’originale francese Entre la vie et la mort. Traducibile come “sul filo del rasoio” o in bilico“, è questo un teso thriller realizzato nel 2022 dal regista e sceneggiatore Giordano Gederlini, già distintosi per aver collaborato alla sceneggiatura dei film Doppio sospetto e I miserabili. Gederlini, cileno residente a Bruxelles ma vissuto anche a Barcellona e in Francia, ha raccontato di aver costruito questo film a partire dalla volontà di raccontare un personaggio incapace di sentirsi a casa ovunque egli si trovi.

Più sviluppava il racconto, però, più questo si concentrava sul rapporto tra padri e figli, sulle difficoltà di ricoprire l’uno o l’altro ruolo e sulla volontà di fare del proprio meglio in tali vesti. A partire da questa tematica, su cui si costruisce il carattere del protagonista, prende poi vita un duro thriller profondamente radicato nell’ambiente urbano di una Bruxelles fredda e alienante, nel quale si muovo personaggi ambigui e dei quali è difficile fidarsi. Il film non è arrivato nelle nostre sale, ma grazie ora al suo passaggio televisivo, gli appassionati del genere potranno finalmente vederlo.

Un buon motivo per farlo è dato anche dagli attori coinvolti nel progetto, artisti di provenienze diverse che offrono qui interpretazioni di alto livello. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di On the Edge

Protagonista del film è Leo Castañeda, conducente di treno sulla Linea 6 della metropolitana. Una sera, mentre è alla guida e sta per fermarsi a una stazione, un ragazzo si lancia sui binari e muore poco dopo in ospedale. Leo è sconvolto, perché ha riconosciuto in quel suicida suo figlio Hugo che non vedeva da due anni. Le indagini svelano che il ragazzo era coinvolto in una sanguinosa rapina, ma Leo vuole saperne di più e scoprire cosa o chi abbia portato suo figlio al suicidio. Scortato dalla polizia, l’uomo intraprende allora una serie di indagini infiltrandosi tra spietati gruppi criminali di zona.

Quando la verità inizia a venire alla luce, però, il commissario responsabile del caso, nota una certa confidenza di Leo con l’ambiente della malavita. Questo dettaglio cambierà il seguito delle indagini che prenderanno una svolta violenta e ambigua. Il passato dell’uomo inizierà a venire allo scoperto, facendo emergere ulteriori colpi di scena su una vicenda che sembra non poter essere più complicata e ambigua di così. L’unico modo per Leo per uscirne vivo, sarà risolvere quanto prima quel mistero.

On the Edge Marine Vacth

Il cast di On the Edge e le location del film

Ad interpretare Leo Castañeda vi è l’attore spagnolo Antonio de la Torre, noto per i film Volver – Tornare, Ballata dell’odio e dell’amore e La vendetta di un uomo tranquillo. On the Edge è stato il suo primo film in lingua francese. Nel ruolo di suo figlio Hugo, invece, si ritrova l’attore Noé Englebert. Di particolare importanza è la presenza dell’attrice Marine Vacth nel ruolo di Virginie. Vacth è nota per aver recitato nei film Giovane e bella, Doppio amore e Masquerade – Ladri d’amore. È però anche nota per aver interpretato la fata madrina da adulta in Pinocchio.

Recitano poi nel film gli attori Olivier Gourmet nel ruolo del commissario di polizia, Fabrice Adde in quelli di Carl e Tibo Vandenborre nel ruolo di Arsen. Per quanto riguarda le riprese del film, queste si sono svolte a Bruxelles, luogo che secondo il regista è dotato di un’atmosfera post industriale a metà tra una città anglosassone e Berlino. Questa sua atmosfera, dunque, la rende una città dalle caratteristiche perfette per un film noir e thriller come On the Edge.

Il trailer di On the Edge e dove vedere il film in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente presente nel palinsesto televisivo di venerdì 26 gennaio alle ore 21:20 sul canale Rai 4. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

 
 

Rambo III: trama, cast e curiosità sul film

Rambo III film

Nato come film per denunciare una volta di più gli orrori della guerra in Vietnam, Rambo è in breve diventato un grande classico, nonché uno dei più apprezzati film del suo anno. È inoltre il film che, insieme a Rocky, ha contribuito a lanciare la carriera dell’attore Sylvester Stallone. Oggi inserito tra i più grandi personaggi della storia del cinema, il combattivo veterano si è visto diventare protagonista di un’intera saga, oggi composta da ben 5 film realizzati tra il 1982 e il 2019. Dopo il grande successo dei primi due capitoli, nel 1988 è uscito Rambo III, il quale presenta un’ambientazione inedita ma in linea con il periodo storico.

Diretto stavolta da Peter MacDonald, già regista della seconda unità di Rambo 2 – La vendetta, il film porta infatti il personaggio di Rambo nel pieno del conflitto afgano, territorio in quegli anni diviso da una guerra che vedeva contrapposti Stati Uniti e URSS. Rambo III sposta dunque il centro dell’interesse dalla guerra del Vietnam al nuovo conflitto che teneva in quegli anni il mondo con il fiato sospeso. Si propone così come un’opera che riflette su quanto accadeva in quel dato momento, non senza un’ovvia propensione per la celebrazione degli Stati Uniti.

Con un incasso globale di 189 milioni di dollari a fronte di un budget di circa 63, Rambo III si affermò come un buon successo, con la critica che eloggiò le sue scene di azione. Ancora oggi è uno dei capitoli più apprezzati della saga. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama del film Rambo III

Nel terzo film della serie, Rambo vive ora in Thailandia, dove si è recato per cercare una nuova pace interiore aiutato dai monaci buddhisti, ai quali in cambio offre aiuto nel restauro del loro monastero. Qui però il veterano non è dedito solo ad attività pacifiche. Egli partecipa infatti regolarmente a degli incontri di lotta, donando poi i soldi vinti ai suoi nuovi amici monaci. La sua tranquillità viene però nuovamente spezzata da una nuova visita di Trautman. Questi chiede infatti al soldato di prendere parte ad una missione in Afghanistan per fornire ai locali delle armi per combattere contro gli occupanti russi. Rambo però, memore delle esperienze precedenti, decide di rifiutare l’incarico.

Si troverà tuttavia a cambiare idea nel momento in cui verrà a sapere che Trautman è stato catturato dai russi. Si reca così in Pakistan, dove alleatosi con un gruppo di ribelli del luogo tenta un primo assalto per salvare il colonnello. L’attacco non va però nel migliore dei modi. Pur riuscendo a liberare Trautman, Rambo si ritrova con questi nel bel mezzo del nulla, lasciati a piedi dall’elicottero con il quale avevano tentato la fuga. Esposti agli attacchi del nemico, i due uomini dovranno ora cercare di sopravvivere in un territorio a loro pressoché sconosciuto. La loro unica salvezza sarà di nuovo le grandi doti da stratega di Rambo.

Rambo III cast

Il cast di Rambo III e le location dove è stato girato il film

Tornato a vestire i panni di Rambo, Sylvester Stallone si è per l’occasione preparato in modo ancora più rigido. Egli si è infatti sottoposto a otto mesi di duro allenamento, così da implementare la propria massa muscolare. Allo stesso tempo, si è cimentato nel combattimento SWAT, nel tiro con l’arco e in diversi corsi di sopravvivenza. Per recitare nel nuovo capitolo, però, egli chiese come parte del suo compenso anche un jet Gulfstream, dal valore di 12 milioni di dollari, ottenendolo. Con un elicottero, invece, stava per andare incontro ad un terribile incidente quando non vide che stava per essere colpito dalle pale in azione del velivolo.

Accanto a lui, nel ruolo del sergente Samuel Trautman vi è invece l’attore Richard Crenna. Egli ha ripreso qui il personaggio per la terza ed ultima volta, essendo comparso anche nei precedenti due film. L’attore è infatti poi scomparso poco prima della realizzazione del quarto capitolo. Successivamente a Rambo III, egli recitò in Hot Shots! 2, dove dava vita ad una parodia della serie e del suo personaggio. Accanto a loro nel film si rirovano poi anche Marc de Jonge nel ruolo del colonnello Alexei Zaysen, Kurtwood Smith nei panni di Robert Griggs e Sasson Gabai in quelli di Mousa Ghani.

Per quanto riguarda le location, Rambo III è stato girato in diverse zone del Mondo, in particolare in Thailandia, fra Bangkok ed il monastero buddista di Chiang Mai, passando poi per Peshawar in Pakistan e Israele fra Tel Aviv, Eilat e Jaffa. Infine, alcune riprese si sono svolte anche negli Stati Uniti, nello specifico nell’Imperial County in California e a Yuma fra la Fort Yuma Indian Reservation e la Yuma Territorial Prison State Park, in Arizona. Tutti questi ambienti hanno permesso al film di dotarsi anche di un’atmosfera esotica, assente nei precedenti due.

Il trailer di Rambo III e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Rambo III è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Infinity+, Now e Paramount+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 25 gennaio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

 
 

Premio David di Donatello – Cecilia Mangini 2024 per il miglior documentario: ecco le opere in gara

Premi David di Donatello 2022

Sono quindici le opere che concorreranno quest’anno al Premio David di Donatello – Cecilia Mangini 2024 per il miglior documentario. Lo annuncia Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello in accordo con il Consiglio Direttivo composto da Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Domenico Dinoia, Francesco Giambrone, Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti, Francesco Rutelli.

La commissione per i documentari composta da Guido Albonetti, Pedro Armocida, Osvaldo Bargero, Raffaella Giancristofaro, Stefania Ippoliti, Betta Lodoli, Pinangelo Marino e Giacomo Ravesi ha proposto una selezione più ampia, di quindici titoli anziché dieci, com’era già avvenuto nel 2019 e 2020, visto «il ritrovato interesse dell’industria per le molteplici forme del cinema del reale, accolto da un’importante risposta di pubblico, e sulla base della qualità che abbiamo riscontrato, con l’idea di restituire alla Giuria dell’Accademia una fotografia il più possibile rappresentativa della produzione nazionale».

I film selezionati per concorrere al Premio David di Donatello – Cecilia Mangini 2024 per il miglior documentario sono:

CHUTZPAH – QUALCOSA SUL PUDORE di Monica Stambrini

Nel pieno di una crisi personale e lavorativa, la regista comincia a filmare la sua vita, se stessa, i suoi genitori, i suoi figli, i suoi amici e amanti, le sue sedute di psicoterapia, apparentemente senza una ragione, se non quella di rispondere alla domanda: chi sono?

ENZO JANNACCI – VENGO ANCH’IO di Giorgio Verdelli

Il talento immenso e spiazzante di Enzo Jannacci raccontato, sullo sfondo di una Milano senza tempo, attraverso prestigiose testimonianze di amici e colleghi, dal figlio Paolo a Vasco Rossi e poi Paolo Conte, Claudio Bisio, Diego Abatantuono, Roberto Vecchioni e molti altri.

FELA, IL MIO DIO VIVENTE di Daniele Vicari

Primi anni ’80: un giovane regista, Michele Avantario, incontra il grande musicista e rivoluzionario nigeriano Fela Kuti e da quel momento dedica la sua vita alla realizzazione di un film interpretato dallo stesso Fela. Non ci riuscirà mai, ma scoprirà qualcosa di più importante per lui: una nuova idea di esistenza.

IO, NOI E GABER di Riccardo Milani

A vent’anni dalla scomparsa il primo docufilm ufficiale su Giorgio Gaber, protagonista di una pagina irripetibile dello spettacolo italiano, dalla musica leggera al teatro canzone: dalla storia più privata evocata dalle parole della figlia e delle persone a lui più vicine al racconto corale di grandi personaggi che lo hanno amato.

KRIPTON di Francesco Munzi

Un’indagine sulla vita sospesa di sei ragazzi, tra i venti e i trent’anni, volontariamente ricoverati in due comunità̀ psichiatriche della periferia romana, che combattono con disturbi della personalità̀ e stati di alterazione. La condizione estrema del disturbo mentale diventa la chiave per avvicinarsi all’abisso misterioso della nostra mente, e possibile metafora del nostro tempo. 

LAGGIÙ QUALCUNO MI AMA di Mario Martone

Il viaggio personale di Mario Martone nel cinema di Massimo Troisi nella città comune ai due registi, Napoli. Col montaggio dei film si intersecano alcune conversazioni con artisti che lo hanno amato e ne sono stati influenzati, e con Anna Pavignano, che con Troisi scriveva i suoi film.

LE MURA DI BERGAMO di Stefano Savona

Bergamo, marzo 2020: l’epidemia di Covid-19 è scoppiata, le strade si sono svuotate, gli incontri sono proibiti. Dopo gli incubi di questa notte infinita, i sopravvissuti si risvegliano in una città sconosciuta. Medici, infermieri, pazienti, volontari, e anche chi è solo stato sfiorato dalla tragedia, cercano un proprio ruolo nel processo di guarigione collettiva.

MUR di Kasia Smutniak

Kasia Smutniak esordisce alla regia con un film che è allo stesso tempo un diario intimo e una denuncia, girato tra i migranti al confine tra Polonia e Bielorussia, nella zona rossa dove l’accesso non è consentito ai media, ma anche nei pressi del cimitero ebraico del ghetto di Łodź, di fronte alla casa dei nonni dove Smutniak giocava da bambina.

N’EN PARLONS PLUS (NON NE PARLIAMO PIÙ) di Cécile Khindria e Vittorio Moroni

Quando Sarah, 30 anni, diventa madre, decide di rompere l’omertà imposta dal padre sul passato della sua famiglia: durante la guerra d’Algeria, suo nonno ha combattuto a fianco dei francesi contro l’indipendenza del suo popolo. La famiglia fugge a Marsiglia, ma viene rinchiusa in un campo.

RAFFA di Daniele Luchetti

Una docuserie che ripercorre la vita pubblica e privata di Raffaella Carrà, simbolo di libertà e di parità tra i sessi negli anni ’70, regina della TV pubblica negli anni ’80 e icona LGBTQ negli anni ’90: un mito che supera ogni barriera culturale e generazionale, ma anche un mistero di cui nessuno possiede la chiave.

ROMA, SANTA E DANNATA di Daniele Ciprì, Roberto D’Agostino, Marco Giusti

Un viaggio nella notte romana durante il quale Roberto D’Agostino racconta all’amico Marco Giusti, ripresi da Daniele Ciprì, perché Roma è una città unica e infernale, capace di tutto. Un viaggio al calar delle tenebre perché è di notte che si percepisce meglio il frastuono del mondo.

SCONOSCIUTI PURI di Valentina Cicogna e Mattia Colombo 

Ogni notte nella sala autopsie della dottoressa Cristina Cattaneo arrivano corpi senza nome. Lei li chiama gli Sconosciuti Puri, che appartengono spesso ai margini della società: senzatetto, prostitute, adolescenti in fuga. Ultimamente sono soprattutto migranti. Cosa succede quando i morti hanno perso la loro identità̀?

SEMIDEI di Fabio Mollo e Alessandra Cataleta

Mezzo secolo di storia ripercorso raccontando le due statue bronzee meglio conservate al mondo, i Bronzi di Riace, riemersi nel 1972 dopo duemila anni passati sott’acqua. Interviste e documenti inediti, testimonianze dirette e il racconto di un presente in tumulto sono il cuore di questo viaggio.

TAXIBOL di Tommaso Santambrogio

Il famoso regista filippino Lav Diaz e Gustavo Flecha, tassista cubano, si ritrovano a discutere di politica, migrazione, condizioni sociali e amore fra le strade cubane. Lav in realtà sta cercando un misterioso, violento ex generale scappato dalle Filippine al termine della dittatura di Marcos, Juan Mijares Cruz, che si dice viva nascosto nell’entroterra cubano.

UMBERTO ECO – LA BIBLIOTECA DEL MONDO di Davide Ferrario

La biblioteca privata di Umberto Eco era un mondo a sé: più di 30.000 volumi di titoli contemporanei e 1.500 libri rari e antichi. Davide Ferrario ha avuto accesso alla biblioteca grazie alla famiglia: ne è nato un documentario che cerca di afferrare il senso dell’idea di biblioteca in quanto “memoria del mondo”.

La Giuria dell’Accademia voterà una prima volta per individuare la cinquina di candidati al premio e, successivamente, decreterà il vincitore del David per il miglior documentario che dal 2021 è stato intitolato alla memoria di Cecilia Mangini, instancabile indagatrice del reale e indimenticata pioniera e outsider del cinema italiano.

La Commissione ha così motivato la selezione 2024:

«Dalla sua prima selezione, nel 2019, questa Commissione ha registrato con soddisfazione e orgoglio il consistente incremento della produzione documentaria. Il ritrovato interesse dell’industria per le molteplici forme del cinema del reale è stato innegabilmente accolto da un’importante risposta di pubblico, in sala e sulle altre piattaforme di distribuzione. Secondo i dati Cinetel, nel 2023 sono stati distribuiti nelle sale cinematografiche ben 140 documentari contro i 56 del 2017 e i 61 del 2019.

A fronte di questi numeri molto significativi, sulla base della qualità che abbiamo riscontrato e con l’idea di restituire alla Giuria dell’Accademia una fotografia il più possibile rappresentativa della produzione nazionale, per il 2024 la Commissione propone quindi, come era avvenuto nel 2019 e nel 2020, una selezione più ampia, di 15 titoli su 138 iscritti, e non più 10.

Tra le opere scelte compaiono i film di alcuni registi già affermati nel cinema non documentario, spesso protagonisti di una tendenza, quella biografica, che si afferma sempre più e si lega frequentemente a importanti figure musicali e dello spettacolo, realizzata anche in modalità seriale. A questi si affiancano le opere di altre generazioni di autori che intercettano e sintetizzano i temi e le urgenze della società contemporanea, mettono in relazione il presente col passato, si aprono a esperienze e a sguardi internazionali. Una tendenza che ci fa piacere segnalare anche quest’anno è la presenza di più co-regie, nelle quali è significativa la presenza di autrici.

Dall’osservazione della produzione 2023 il documentario conferma una vitalità smagliante, la pluralità di vocazioni – tra cui quella informativa, di strumento conoscitivo prossimo all’inchiesta giornalistica – e la sua intrinseca, straordinaria capacità di ibridare e tenere insieme tra loro linguaggi, tecnologie e approcci molto differenti, riusare immagini preesistenti, fare racconto di archivi e sentimenti privati, illuminare contesti e individui marginali o dimenticati, interpellare la collettività.

Sottoponiamo questa selezione alla Giuria dell’Accademia e alla stampa sperando di aver contribuito anche quest’anno a comunicare in modo più completo le varie anime di un panorama produttivo eterogeneo. Consapevoli del fatto che produzioni e distribuzioni sostengono con sempre più forza e convinzione queste opere»

 
 

Nyad – Oltre l’oceano: la recensione del film con Annette Bening e Jodie Foster

Nyad - oltre l'oceano recensione

Se siete approdati a questa recensione ci sono estese probabilità che abbiate già visto il film Nyad – Oltre l’oceano. Se non lo avete ancora fatto e se, per un caso ancor più fortuito, non conoscete la vicenda della nuotatrice Diane Nyad, vi suggeriamo di resistere alla tentazione di passare da Wikipedia e guardare il film per intero perché questa storia vera, profondamente umana vi terrà col fiato sospeso ad ogni singolo frame, più di un thriller. A metà del film, tuttavia, per quanto la suspence rimanga a livelli altissimi, non vi importerà più di sapere come termina la straordinaria impresa che qui si racconta: che si vinca o si perda, alla fine, l’aver provato con assoluta determinazione a raggiungere il proprio obiettivo è il messaggio che ogni spettatore potrà portare con sé oltre i titoli di coda.  

Dai registi premio Oscar per Free Solo

Nyad – Oltre l’oceano è un progetto Netflix diretto nel 2023 da Jimmy Chin ed Elizabeth Chai Vasarhelyi, coppia nella vita e nella professione, vincitrice del premio Oscar nel 2019 per il documentario Free Solo. E se del documentario ritroviamo il rigore stilistico con cui vengono raccontati gli aspetti pratici del sogno che spinge Nyad a tentare a nuoto la traversata tra Cuba e la Florida, il loro esordio può dirsi pienamente riuscito anche dal punto di vista narrativo. L’equilibrio tra le due dimensioni crea un ampio movimento che sospinge il film come le bracciate della nuotatrice nel pericoloso oceano che ha scelto di sfidare. Non solo sentimenti: dietro un’impresa del genere c’è un apparato tecnico studiato fin nei minimi dettagli e le scelte di regia lo mettono in luce con grande attenzione, perché questo è quanto era dovuto alla trasposizione cinematografica dell’autobiografia della stessa Nyad, Find a Way.

La nuotatrice è interpretata da una gloriosa Annette Bening, mai così intensa, che ha dichiarato di essersi allenata per un anno intero prima di iniziare le riprese e di aver accettato con entusiasmo senza realizzare che avrebbe dovuto nuotare per la maggior parte del tempo. Lo schermo è tutto per lei e non solo perché è la protagonista; al suo fianco Jodie Foster le lascia il campo per interpretare alla perfezione il ruolo di comprimario: è infatti suo il volto dell’amica Bonnie Stoll, allenatrice e motivatrice di Nyad sia fuori che dentro l’acqua.

La solidarietà che lega le due donne è solo uno dei tanti livelli di lettura del film, di sicuro non il meno importante. Per i rispettivi ruoli entrambe le attrici stanno facendo incetta di premi della critica al femminile, dall’Alliance of Women Film Journalists agli Women Film Critics Circle Awards, e sono state candidate alle edizioni 2024 dei Golden Globe e degli Oscar. Annette Bening è ormai alla quinta candidatura per l’ambita statuetta, Jodie Foster è stata premiata per ben due volte dall’Academy per le interpretazioni come attrice protagonista in Sotto accusa e Il silenzio degli innocenti. 

Nyad - oltre l'oceano Annette Bening Jodie FosterUna storia di coraggio e determinazione che ha per obiettivo tornare a sentirsi vivi

Diane Nyad, nuotatrice di professione aveva tentato una prima volta l’impresa nel 1978, all’età di ventotto anni, dopo una carriera da record e con il sostegno di generosi sponsor, i cui mezzi, tuttavia, niente avevano potuto contro la furia delle onde avverse. Una sconfitta che a trent’anni di distanza brucia ancora e così Nyad, a cui la Bening presta un corpo atletico e ben allenato, decide di riprovarci. Una decisione che appare fin da subito una follia. Con gli anni andiamo avanti verso il degrado fisico, così è la vita di tutti: il corpo si indebolisce, dice il mondo, ma la mente, intende dimostrare la nuotatrice, può fortificarsi e a sessant’anni urlare ai muscoli: “Seguitemi!” con una grinta che i vent’anni non conoscono, per ricordarci cosa significa essere vivi e ancora padroni del proprio destino.  

Nyad – Oltre l’oceano, che nella pronuncia inglese si sovrappone alla parola di origine greca naiade, ovvero ‘ninfa delle acque’, arriva a raccogliere attorno a sé un gruppo eterogeneo di persone che iniziano col supportarla per poi scoprire, con il progressivo farsi dell’impresa, che l’entusiasmo della nuotatrice ha fornito una ragion d’essere alle loro stesse vite e che, tentativo dopo tentativo, quell’avventura è diventata anche la propria: Key West, come Itaca, è una meta a cui nessuno è più disposto a rinunciare. 

Nyad – oltre l’oceano, oltre gli abusi, oltre la depressione

Il film propone varie angolazioni tematiche intersecate con grande padronanza dalla sceneggiatura di Julia Cox: la passione e la determinazione di un’atleta che a sessant’anni suonati non teme di affrontare oltre centosettanta chilometri di oceano, le profondità che l’amicizia al femminile riesce a sondare talvolta più dell’amore, ma anche il difficile tema degli abusi sessuali negli ambienti sportivi giovanili da parte degli allenatori e la depressione, il vuoto della vecchiaia che incombe, il bisogno di riscoprirsi esseri progettuali, di lanciare una fune che traini avanti un’esistenza sbiadita verso terreni inesplorati dove “tutta la ragione che usiamo nella vita non conta più, è uno stato onirico” per sentire che se qualcuno può attraversarli quel qualcuno siamo proprio noi.

Il film è stato girato in Repubblica Domenicana all’interno di una gigantesca piscina a sfioro sull’oceano e gli effetti speciali riproducono in maniera cocente le allucinazioni di una lunga permanenza in acqua, amplificando la percezione della determinazione dell’atleta ma soprattutto della donna, che affrontando le onde sta attraversando anche i propri fantasmi.

“Ognuno di noi dovrebbe avere un complesso di superiorità. Ognuno di noi dovrebbe sentirsi il protagonista della propria vita” dichiara Nyad a Bonnie, perché provare e riprovare ancora, in fondo, non è forse il segreto del nostro essere al mondo? Ricordate solo questo: “Uno: non bisogna arrendersi mai; due: non si è mai troppo vecchi per inseguire i propri sogni; tre: ci vuole un team”.

 
 

Le 10 più grandi mancate opportunità nella fase 5 del MCU

MCU Avengers squadra originale

La Fase 5 del MCU è ormai a metà strada, e l’ultimo anno ha portato molti alti, bassi estremi e molte opportunità mancate. Essere nel bel mezzo della Fase 5 del MCU significa essere al centro della Saga del Multiverso nel suo complesso, con il tempo che scorre sull’opportunità di iniziare a legare insieme narrazioni più ampie. Tra la Fase 4 e la Fase 5 sono stati introdotti più personaggi Marvel che mai e, sebbene la Marvel abbia fatto un buon lavoro adattando molte storie per il grande schermo, ci sono state alcune storie che avrebbero potuto essere servite meglio. Queste sono le 10 grandi opportunità che il MCU non ha saputo sfruttare fin ora.

1La Fase 5 avrebbe dovuto includere un film sui Vendicatori

What If Avengers 1988

Una delle mosse più rischiose che la Marvel ha fatto con le fasi 4 e 5 del MCU è stata quella di non presentare un film sui Vendicatori. Di conseguenza, i presunti protagonisti del team-up finale si sentono più disgiunti che mai, con The Marvels che è stato il film più vicino a un team-up del MCU dopo Avengers: Endgame e non è riuscito ad attirare le folle. Un tempo i film sui Vendicatori aiutavano a scandire ogni fase del MCU, ma ora è difficile tenere traccia di dove e perché una fase è andata avanti.

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Edward Norton sostituisce Benedict Cumberbatch nel biopic su Bob Dylan

Edward Norton 2020
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Come riportato da Deadline, il candidato all’Oscar Edward Norton sostituirà Benedict Cumberbatch nel ruolo del musicista Pete Seeger nel prossimo biopic su Bob Dylan diretto da James Mangold. Il film, intitolato A Complete Unknown, avrà come protagonista Timothée Chalamet nel ruolo della stella del folk e vedrà anche la partecipazione di Elle Fanning nel ruolo dell’artista e interesse amoroso di Dylan, Sylvie Russo. Cumberbatch era stato inizialmente scelto per il progetto nel maggio dello scorso anno, prima di ritirarsi a causa di conflitti di programmazione.

A Complete Unknown si concentrerà sui giorni di maggiore trasformazione della carriera di Dylan. Seguendo il giovane cantante folk e la sua chitarra per le strade e i palcoscenici di New York nel 1965, quando Dylan sostituì la sua acustica con un’elettrica e portò un nuovo sound nel settore. Anche la storia d’amore tra Dylan e Russo sarà collegata al film, dato che i due erano apparentemente inseparabili durante questo periodo della loro vita e si servivano l’un l’altro come muse. Possiamo aspettarci che una buona parte del film si concentri sulla creazione e sull’uscita del quinto album di Dylan, Bringing It All Back Home, perché è stato allora è salito davvero alla ribalta con il brano classico “Like a Rolling Stone“.

Per quanto riguarda il ruolo di Norton, Seeger è stato un vero pioniere del folk. Anche se molti non se ne rendono conto, canzoni come “Where Have All The Flowers Gone?”, “If I Had A Hammer” e “Turn! Turn! Turn!” erano state scritte da Seeger prima che gruppi come Peter, Paul e Mary e i Byrds ne facessero dei successi. Per quanto riguarda il suo rapporto con Dylan, le strade dei due si sarebbero incrociate al Newport Folk Festival del 1965, quando Dylan aveva da poco affrontato le critiche per il suo passaggio dall’acustica all’elettrica. Dylan idolatrava Seeger, ma la reazione negativa che Seeger ebbe nei confronti dell’esibizione di Dylan quel giorno avrebbe lasciato per sempre un segno nel cuore del cantante.

 
 

Te l’Avevo Detto: prenota il tuo biglietto gratis con Cinefilos.it

Te l'avevo detto Valeria Bruni Tedeschi

Cinefilos.it offre la possibilità di vedere al cinema gratis Te l’Avevo Detto, il film diretto da Ginevra Elkann con Alba Rohrwacher, Valeria Golino, Valeria Bruni Tedeschi, Sofia Panizzi e Riccardo Scamarcio, in sala dal 1° febbraio distribuito da Fandango Distribution.

Ecco le città in cui sarà possibile partecipare alle proiezioni:

ROMA 
 
CINEMA LUX
giovedì 1 febbraio – 10 biglietti
venerdì 2 febbraio – 10 biglietti
sabato 3 febbraio – 10 biglietti
domenica 4 febbraio – 10 biglietti
 
CINEMA GIULIO CESARE
giovedì 1 febbraio – 10 biglietti
venerdì 2 febbraio – 10 biglietti
sabato 3 febbraio – 10 biglietti
domenica 4 febbraio – 10 biglietti
 
CINEMA EURCINE
giovedì 1 febbraio – 10 biglietti
venerdì 2 febbraio – 10 biglietti
sabato 3 febbraio – 10 biglietti
domenica 4 febbraio – 10 biglietti
TORINO
 
CINEMA ROMANO
giovedì 1 febbraio – 10 biglietti
venerdì 2 febbraio – 10 biglietti
sabato 3 febbraio – 10 biglietti
domenica 4 febbraio – 10 biglietti
 
BOLOGNA
 
CINEMA ODEON
giovedì 1 febbraio – 10 biglietti
venerdì 2 febbraio – 10 biglietti
sabato 3 febbraio – 10 biglietti
domenica 4 febbraio – 10 biglietti
MILANO
 
ANTEO PALAZZO DEL CINEMA
giovedì 1 febbraio – 10 biglietti
venerdì 2 febbraio – 10 biglietti
sabato 3 febbraio – 10 biglietti
domenica 4 febbraio – 10 biglietti

Saranno accolte tutte le richieste che arriveranno entro e non oltre il 1° febbraio, compatibilmente con la disponibilità di posti.

I biglietti saranno validi per il primo spettacolo serale da giovedì 1° febbraio a domenica 4 febbraio e potranno essere richiesti inviando una e-mail a [email protected]. E’ fondamentale specificare nel testo della e-mail che si effettua la richiesta via CINEFILOS.

Per questioni legate all’organizzazione degli eventi, sarà necessario inviare la richiesta dei biglietti entro e non oltre il prossimo giovedì 17 gennaio. I biglietti potranno essere ritirati direttamente alla cassa dei cinema presentando la email di conferma ricevuta unitamente ad un documento di identità.

Te l’Avevo Detto, la trama del film

Gennaio. Roma è ancora addobbata a festa, il Natale in fondo è da poco passato. Il problema, però, è che il periodo invernale non coincide con le temperature segnate sul termoregolatore, che aumentano quattro o cinque gradi in più di giorno in giorno. L’asfalto brucia, il sole non riscalda ma cuoce. Un’anomalia preoccupante, che però non sembra toccare Gianna (Valeria Bruni Tedeschi), una fanatica religiosa ossessionata dalla sua amica Pupa (Valeria Golino), la quale a sua volta pensa solo a risollevare la sua carriera di pornostar giunta al capolinea da diversi anni. Ma non sono le uniche: anche a Caterina (Alba Rohrwacher) non interessa, troppo presa dall’alcol a cui non riesce proprio a rinunciare. Men che meno a padre Bill (Danny Huston), ex eroinomane impegnato a capire dove seppellire le ceneri di sua madre. Ognuno di loro ha altro a cui pensare; ha vizi e fisime che non riesce a controllare. Nessuno si rende conto che il clima è cambiato, e che lentamente sta danneggiando tutto. Perché pensando troppo a se stessi, non si ha il tempo e la voglia di guardare realmente fuori, o ascoltare davvero una radio impazzita che ci avvisa di… stare attenti.

 
 

Lily Gladstone protagonista dell’adattamento di Charlie Kaufman di The Memory Police

Lily Gladstone
Lily Gladstone al Festival di Cannes - Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Fresca di nomination all’Oscar come Miglior attrice, Lily Gladstone ha ora trovato il suo prossimo progetto. La star di Killers of the Flower Moon sarà infatti la protagonista di The Memory Police, adattamento dell’acclamato romanzo di fantascienza del 1994 di Yoko Ogawa. THR riporta che la Gladstone è stata scritturata per recitare in questo progetto di lunga data, annunciato per la prima volta nel 2020. Reed Morano (I Think We’re Alone Now) è stato ingaggiato per dirigere il film, mentre il premio Oscar Charlie Kaufman adatterà il romanzo di Ogawa per lo schermo, firmando dunque la sceneggiatura.

Martin Scorsese, che ha diretto Lily Gladstone in Killers of the Flower Moon, sarà invece produttore esecutivo del progetto, così come Ogawa. Pubblicato per la prima volta in giapponese nel 1994, The Memory Police si svolge su una misteriosa isola senza nome la cui intera popolazione soffre di amnesia collettiva. Quando gli abitanti dimenticano il loro attaccamento agli oggetti, vengono catturati dall’enigmatica Polizia della Memoria che controlla l’isola. La protagonista, una scrittrice senza nome, cerca di finire di scrivere il suo libro prima che la Polizia della Memoria le porti via tutto ciò che ha e tutto ciò che è.

Ad aiutarla in questo compito c’è il suo editore, l’ultima persona sull’isola che può ancora ricordare. Ispirato alle opere di Franz Kafka, il libro presenta dunque un tono surreale e onirico, perfetto dunque per un autore come Kaufman che ha costruito la propria fama su opere cerebrali come Essere John Malkovich e Eternal Sunshine of the Spotless Mind. Tradotto tardivamente in inglese nel 2019, The Memory Police ha riscosso un grande successo, ottenendo nomination per il National Book Award, l’International Booker Prize e il World Fantasy Award. È ora pronto a diventare un film, con una protagonista d’eccezione.

 
 

Frankenstein: Guillermo del Toro e il cast del film posano insieme per una foto

Guillermo Del Toro Frankenstein
Foto di Raffaele Piano © Cinefilos.it

Il cast del film Frankenstein di Guillermo del Toro si è riunito per una nuova foto in vista delle riprese, anche se, come si può notare, tra i presenti manca l’attore più importante. L’immagine è stata scattata all’interno del locale Pai di Toronto, dove il regista e gli attori Mia GothOscar IsaacCharles Dance Christoph Waltz si devono essere recati per un incontro in vista del film. Manca però all’appello Jacob Elordi, recentemente scelto per interpretare la Creatura di Frankenstein nel film. Come noto, il nuovo progetto del regista premio Oscar sarà un nuovo adattamento dell’iconico romanzo gotiche del 1818 di Mary Shelley, a cui indubbiamente del Toro apporterà un tocco personale.

Tutto quello che c’è da sapere sul Frankenstein di Guillermo del Toro

Guillermo del Toro scrive, dirige e produce Frankenstein insieme a J. Miles Dale, che è stato produttore di Guillermo del Toro’s Cabinet Of Curiosities per Netflix. Il romanzo classico di Mary Shelly segue la storia di Victor Frankenstein, uno scienziato brillante ma egoista che dà vita a una creatura in un mostruoso esperimento che alla fine porta alla distruzione sia del creatore che della sua tragica creazione. Del Toro sta sviluppando il progetto Frankenstein da diverso tempo e da tempo desiderava realizzare un film incentrato sull’iconica storia di Shelley, ma non si sa ancora quale sarà il suo punto di vista sul racconto classico.

Nel film Oscar Isaac interpreterà Victor Frankenstein, mentre Mia Goth sarà la protagonista femminile, ma il suo ruolo effettivo è ancora sconosciuto. Così come è sconosciuto il ruolo che avranno Christoph Waltz e Charles DanceAndrew Garfield era inizialmente stato scelto per interpretare la Creatura, ma ha dovuto rinuciare al film per via di altri impegni, venendo sostituito da Jacob Elordi. Le riprese del film dovrebbero svolgersi nel corso dei prossimi mesi, con una distribuizione prevista su Netflix per il 2025.

 
 

Top Gun 3: Joseph Kosinski afferma che il film potrebbe non concretizzarsi a breve

top gun 3

All’inizio di questo mese il mondo dei blockbuster ha ricevuto un importante aggiornamento, con la notizia che un Top Gun 3 sarebbe effettivamente in lavorazione. Le aspettative per un potenziale nuovo film sono decisamente alte, soprattutto dopo il successo critico e finanziario di Top Gun: Maverick nel 2022 – e secondo il regista di quel film, Joseph Kosinski, questo rappresenta una sfida unica. In una recente apparizione al podcast Happy Sad Confused, Kosinski ha però rivelato di non aver sentito ufficialmente parlare di un terzo film di Top Gun e che tornerebbe alla saga solo se ci fosse un motivo sufficientemente valido per la storia.

Non saputo nulla di certo a riguardo“, ha rivelato Kosinski. “Naturalmente non si può fare a meno di pensare: se ce ne fosse un altro, quale sarebbe la storia? Come potremmo – qual è la ragione emotiva per riportare Maverick? Qual è la sfida? Dopo aver fatto questo, come si potrebbe spingere la storia abbastanza in là da creare una sfida, per andare oltre. Quindi, ovviamente, si pensa a queste cose. Ma per quanto mi riguarda, ho questo film di F1 davanti a me in questo momento. Sto sviluppando altre cose. Tom [Cruise] sta girando l’ottova Mission: Impossible e poi forse andrà nello spazio. Quindi abbiamo tutti cose molto ambiziose davanti a noi“.

Ci sono voluti 36 anni per avere Top Gun: Maverick, potrebbero volerci altri 36 anni per il prossimo film“, ha concluso Kosinski. Stando a quanto affermato dal regista, dunque, al momento Top Gun 3 sarebbe unicamente un’idea, senza ancora piani certi a riguardo. Considerando gli impegni tanto del regista quanto di Tom Cruise, potrebbe effettivamente volerci un po’ prima che il film si concretizzi, ammesso che venga effettivamente realizzato. Per il momento, non resta dunque che attendere maggiori novità a riguardo, nella speranza che il progetto possa entrare ufficialmente in produzione.

Cosa sappiamo su Top Gun 3?

Top Gun 3, seguito ufficiale di Top Gun: Maverick, è ufficialmente in lavorazione, secondo un nuovo rapporto, con Tom Cruise e altre due star che tornano nel franchise. Cruise ha ripreso il ruolo di Pete “Maverick” Mitchell dopo più di tre decenni per Top Gun: Maverick, protagonista del sequel che sarebbe diventato il secondo film di maggior incasso del 2022 dietro Avatar: La Via dell’Acqua.

Le speculazioni su un seguito di Top Gun: Maverick sono aumentate di nuovo negli ultimi giorni, dato l’annuncio del nuovo accordo di Tom Cruise per recitare in grandi progetti di successo per la  Warner Bros. Nell’immediato periodo successivo, molti si sono chiesti cosa avrebbe significato l’accordo per la Paramount, consolidata compagnia dell’attore e di franchise come Top Gun.

Matt Belloni conferma che la Paramount sta ufficialmente andando avanti con Top Gun 3. Cruise tornerà nei panni di Pete Mitchell, così come Glen Powell e Miles Teller, che hanno avuto ruoli di spicco come Hangman e Rooster, rispettivamente, nel tanto atteso sequel del 2022. Belloni aggiunge che il co-sceneggiatore di Top Gun: Maverick, Ehren Kruger, sta già scrivendo la sceneggiatura, con Joseph Kosinski che potrebbe tornare sia alla regia che alla produzione.

 
 

Black Bag: Cate Blanchett e Michael Fassbender nel film di Steven Soderbergh

Black Bag Cate Blanchett Michael Fassbender

Come riportato da Deadline, Focus Features ha vinto un’asta per i diritti di Black Bag, un film thriller di spionaggio che il regista premio Oscar Steven Soderbergh dirigerà quest’estate in Europa da una sceneggiatura di David Koepp. Gli attori Cate Blanchett e Michael Fassbender sono stati scelti come protagonisti, mentre Casey Silver e Greg Jacobs saranno i produttori del progetto. Soderberg e Koepp hanno recentemente collaborato al thriller horror Presence, presentato in anteprima al Sundance Film Festival, che vede protagonista Lucy Liu alle prese con una casa di periferia abitata da un’entità misteriosa.

Ad oggi non sono state fornite indicazioni sulla trama del progetto, su cui dunque si attendono ulteriori notizie. In ogni caso, né per Blanchett né per Fassbender si tratterebbe della prima collaborazione con il regista. L’attrice ha già recitato per lui in Intrigo a Berlino ed è stata una delle star di Ocean’s 8, che Soderbergh ha prodotto. Fassbender, invece, ha invece lavorato con lui in Knockout – Resa dei conti. Koepp, oltre che per il già citato Presence, ha invece collaborato con Soderbergh anche per il film Kimi – Qualcuno in ascolto.

Si tratta in ogni caso di un nuovo interessante progetto per i due attori. Fassbender è reduce dal thriller di David Fincher The Killer, presentato in concorso a Venezia e poi distribuito su Netflix, ma anche dal film di Taika Waititi Chi segna vince. Blanchett, invece, ha da poco concluso le riprese del film Borderlands, dove interpreta Lillith, e sarà prossimamente anche nella serie TV Disclaimer. Se davvero le riprese di Black Bag inizieranno nel corso dell’estate, è lecito aspettarsi maggiori aggiornamenti nel corso delle prossime settimane.

 
 

Spider-Man 4: la Sony vorrebbe il ritorno di Tobey Maguire e Andrew Garfield

Spider-Man 4

Il primo Spider-Man del grande schermo, Tobey Maguire e la star di The Amazing Spider-Man, Andrew Garfield, hanno come noto ripreso i loro rispettivi ruoli accanto all’Uomo Ragno del MCU interpretato da Tom Holland per Spider-Man: No Way Home del 2021, e il film, facendo dunque leva anche sull’effetto nostalgia, è diventato uno dei più grandi successi del franchise. Non dovrebbe quindi sorprendere più di tanto sapere che la Sony Pictures sarebbe desiderosa di replicare quell’esperienza riportando in scena Maguire e Garfield anche nell’atteso Spider-Man 4.

Secondo l’insider Daniel Richtman, lo studio vorrebbe che entrambi gli attori tornino per riunirsi a Holland per il film attualmente in fase di sviluppo (ma non ancora annunciato ufficialmente). Inoltre, Richtman ha anche detto che Wilson Fisk/Kingpin potrebbe apparire nel film, ma che l’interprete del personaggio, Vincent D’Onofrio, non è ancora entrato in trattative. Per il momento si tratta solo di indiscrezioni e le probabilità che queste volontà si concretizzino non sono molto alte. La presenza degli Spider-Man di Maguire e Garfield in No Way Home era dovuta ad un evento eccezionale, che aveva fatto incrociare tre universi differenti.

Replicare un simile evento sarebbe non solo difficile, ma rischierebbe di dare al film un senso di “già visto”. Richtman accenna dunque anche ad un possibile conflitto di interessi tra la Sony e il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige, che sembrerebbe invece intenzionato a realizzare un film “più concreto, mentre la Sony vorrebbe che sia enorme“. In ogni caso, sia Garfield che Maguire hanno già espresso il loro interesse per un ritorno, quindi anche se non dovessero apparire in Spider-Man 4, ci sono buone possibilità che i loro Spider-Man possano tornare in scena per l’evento conclusivo della Saga del Multiverso: Avengers: Secret Wars.

 
 

Doctor Strange 2: la sceneggiatrice originale conferma che ci sono “due versioni del sequel”

Doctor Strange 2

I piani originali di Doctor Strange 2, poi intitolato Doctor Strange nel Multiverso della Follia (qui la recensione) prevedevano il ritorno del regista di Scott Derrickson, ma purtroppo le divergenze creative hanno portato Derrickson a separarsi dai Marvel Studios. Il regista della trilogia di Spider-Man, Sam Raimi, è a quel punto stato arruolato per sostituirlo e lo sceneggiatore di Loki, Michael Waldron, ha riscritto la sceneggiatura che era stata scritta dalla sceneggiatrice originale, Jade Halley Bartlett.

ComicBook.com ha ora recentemente chiesto proprio a Bartlett del tempo trascorso a lavorare su Doctor Strange 2 e lei ha confermato che la visione di Derrickson era molto diversa da quella di Raimi. “Ho lavorato al progetto per circa un anno. Sono stata la prima sceneggiatrice di Doctor Strange 2 ed è stato molto divertente“, ha spiegato. “Ci sono due versioni. C’è la versione di Raimi e Michael Waldron, che è squisita, e io le amo entrambe. Poi ho lavorato con Scott Derrickson. L’abbiamo sviluppato per circa un anno nella stanza con Kevin Feige, Eric Hauserman Carroll, Lou D’Esposito e Richie Palmer“.

È stato Scott, è stato davvero emozionante e divertente. Non riesco ancora a credere di aver ottenuto quel lavoro. Non so come ho fatto a ottenere quel lavoro. Ho ottenuto il lavoro. Abbiamo avuto un’intera bozza e poi, naturalmente, è arrivata la pandemia, che è stata un incubo“. Purtroppo a Bartlett non è stato permesso di condividere alcun dettaglio sulla bozza originale, ma ha elogiato i Marvel Studios. “Sono così gentili e molto generosi. È stato come lavorare con degli studiosi, credo, di questi fumetti. È stato davvero divertente“, ha commentato entusiasta. Sarebbe però interessante un giorno scoprire cosa prevedeva effettivamente il film da lei e Derrickson concepito.

 
 

Robert Downey Jr. dice di sentirsi “sollevato” per non aver vinto l’Oscar per Charlot

Oppenheimer Robert Downey jr

Robert Downey Jr. ha ottenuto la sua terza nomination all’Oscar, nella categoria Miglior attore non protagonista, per il film Oppenheimer. La sua prima candidatura risale al 1993, quando fu nominato come Miglior attore per la sua interpretazione di Charlie Chaplin nel biopic Charlot. Quell’anno vinse però Al Pacino per Scent of a Woman. Secondo molti, Downey Jr. avrebbe meritato la vittoria in quell’occasione, ma in un’intervista rilasciata mercoledì ai co-conduttori di The View, l’attore ha dichiarato di considerare quella mancata vittoria un sollievo.

Ero giovane e pazzo“, ha detto Robert Downey Jr. a mo’ di spiegazione. Vincere quel premio in quel momento, secondo l’attore, gli avrebbe dato “l’impressione di essere sulla strada giusta”. A Whoopi Goldberg, presente all’intervista e sua partner nella commedia Soapdish del 1991, ha detto: “Whoopi se lo ricorda“. Come noto, dopo quella sua prima nomination all’Oscar, Downey Jr. ha vissuto “30 anni di dipendenza, depravazione e disperazione“, secondo le parole dell’attore, poi tornato alla ribalta grazie ad Iron Man.

Downey ha ora espresso la prima felicità per le nomination di Oppenheimer di quest’anno: “sono così felice per tutte le 13 nomination“, ha detto, aggiungendo che “non riesco a credere che sia la prima nomination agli Oscar per Emily Blunt“. Nel film di Christopher Nolan, Downey Jr. interpreta il presidente della Commissione per l’Energia Atomica degli Stati Uniti, Lewis Strauss. Per la sua interpretazione, l’attore è ad oggi il favorito alla vittoria. Una vittoria che arriverebbe dunque in un momento più appropriato della sua carriera. Per scoprire se Downey Jr. sarà effettivamente chiamato sul palco a ritirare il premio, l’appuntamento è fissato al 10 marzo.

 
 

Thunderbolts: Lewis Pullman in trattative iniziali per interpretare Sentry

Thunderbolts

Dopo l’abbandondono di Steven Yeun, il ruolo di Sentry previsto per il film Thunderbolts è ad oggi ancora scoperto. Sembra però che un sostituto potrebbe essere in arrivo. Deadline ha infatti riportato la notizia secondo cui l’attore Lewis Pullman sarebbe la prima scelta per sostituire Yeun nel prossimo progetto dei Marvel Studios. Se l’accordo si concluderà, Pullman andrà dunque a recitare accanto a Florence Pugh, David Harbour, Sebastian Stan e Wyatt Russell, già annunciati come protagonisti del film durante il D23 del 2022. Ad ora i Marvel Studios non hanno rilasciato commenti, per cui bisognerà presumibilmente attendere l’esito delle trattative.

Pullman è stato visto di recente nella serie Lezioni di chimica della Apple, ma è noto per aver anche interpretato il tenente Robert “Bob” Floyd in Top Gun: Maverick, il film campione d’incassi da 1,5 miliardi di dollari. Tra gli altri ruoli di rilievo da lui ricoperti, figurano quelli nei film Sette sconosciuti a El Royale e la serie televisiva Outer Range. Quello in Thunderbolts potrebbe dunque essere un ruolo capace di conferire a Pullman ulteriore notorietà. Come noto, Sentry sembra avrà un ruolo molto importante all’interno del film e, potenzialmente, nel Marvel Cinematic Universe da quel momento in poi.

Cosa sappiamo sul film Thunderbolts?

In Thunderbolts, Harrison Ford sostituirà il defunto William Hurt nei panni di Thaddeus “Thunderbolt” Ross. Il resto del cast è attualmente composto da Red Guardian (David Harbour), Ghost (Hannah John-Kamen), Yelena Belova (Florence Pugh), Bucky Barnes/The Winter Soldier (Sebastian Stan), John Walker/ US Agent (Wyatt Russell) e Taskmaster (Olga Kurylenko). Secondo quanto appreso la contessa Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus) metterà insieme la squadra e potrebbe anche essere parzialmente responsabile della creazione di Sentry. Nel cast è stata annunciata anche Ayo Edebiri, in un ruolo ancora non stato rivelato. Thunderbolts è attualmente previsto nelle sale il 25 luglio 2025.

 
 

The Accountant 2: le riprese del sequel con Ben Affleck inizieranno nel 2024

The Accountant film

Ben Affleck sta finalmente per tornare nel mondo di The Accountant, con l’atteso secondo film della serie che entrerà in produzione nel corso di quest’anno. Il primo film, uscito nel 2016, vedeva Affleck nei panni di un assassino con un disturbo dello spettro autistico, le cui abilità da genio della matematica confluiscono nella sua identità di copertura di ragioniere pubblico. Il film, diretto da Gavin O’Connor è stato concepito come un franchise per Affleck, ma ha dovuto affrontare la sfida di debuttare tra le uscite di Batman v Superman: Dawn of Justice e Justice League di Zack Snyder.

Tra le responsabilità di Affleck nei confronti della DC e i suoi impegni da regista, il sequel di The Accountant è dunque stato rimandato più volte. Secondo Deadline, però, il sequel sarà finalmente in produzione quest’anno, con una probabile data di uscita nel 2025. La rivelazione è emersa insieme ad una notizia non correlata, ovvero quella che Affleck e Matt Damon lavoreranno di nuovo insieme in Animals, un thriller incentrato su un rapimento che sarà prodotto da Netflix. Secondo quanto riportato da Deadline, Affleck girerà Animals prima di mettersi al lavoro su The Accountant 2.

Già nel 2020, dopo aver fatto squadra con O’Connor per Tornare a vincere, Affleck ha parlato dei piani per The Accountant 2 durante un’intervista con Collider, dove aveva dichiarato che: “ne abbiamo parlato. Sembra che si stia discutendo se farne una serie televisiva o meno. Lo sceneggiatore [Bill Dubuque] ha avuto successo ed è molto impegnato, quindi è fuori a fare le sue cose. E qualcuno mi ha detto: “Se riuscissimo a trovare una sceneggiatura da adattare per farne un sequel… Ma è un po’ difficile, perché la personalità del personaggio è così specifica che non è possibile dire semplicemente: “Beh, abbiamo chiamato questa sceneggiatura Action Movie Shootout, e ora la chiameremo The Accountant 2”“.

Insieme a questo sequel, però, sembrerebbero esserci piani già anche per un terzo film. “Ho sempre voluto farne tre, perché il secondo sarà più incentrato su… integreremo suo fratello nella storia“, aveva detto O’Connor in un’intervista. “Quindi ci sarà più tempo sullo schermo per Jon Bernthal nel secondo film. E poi il terzo film sarà, come lo chiamo io, ‘Rain Man con gli steroidi’. Il terzo film sarà con i due fratelli, questa strana coppia. Il terzo film sarà un buddy movie“. Non resta dunque che attendere maggiori informazioni su The Accountant 2, per scoprire in che modo evolverà il racconto e il suo protagonista.