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BATMAN: le apparizioni di Ben Affleck nel DCEU classificate dalla peggiore alla migliore

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Quando si è saputo che Ben Affleck era stato scritturato per interpretare il Cavaliere Oscuro in Batman v Superman: Dawn of Justice, la reazione non è stata molto positiva.

L’attore e regista avrebbe poi recitato in cinque film del DC Extended Universe, e definirli controversi sarebbe un eufemismo. Sebbene Ben Affleck abbia dimostrato che i suoi detrattori si sbagliavano, a volte gli è stato affidato del materiale su cui lavorare piuttosto scadente, che in alcuni casi ha finito per uccidere il suo amore per Batman.

Da allora, Robert Pattinson ha assunto il ruolo di Bruce Wayne in The Batman e i DC Studios hanno in programma di ingaggiare un nuovo Crociato incappucciato per The Brave and the Bold. Il tempo di ABen Affleck  come eroe è terminato, ma come si collocano le sue apparizioni nel DCEU secondo Rotten Tomatoes?

In questo articolo, stiliamo una classifica delle apparizioni sul grande schermo dell’attore nei panni di Batman secondo l’aggregatore di recensioni, ma fidatevi di noi quando vi diciamo che potreste rimanere sorpresi dal confronto che ne viene fuori! Prima di addentrarci in questa classifica, vale la pena ricordare i film di Batfleck che non sono diventati realtà. Per cominciare, dopo Justice League, Ben Affleck avrebbe dovuto dirigere e interpretare The Batman. La trama avrebbe dovuto essere incentrata sulla caccia a Batman da parte di Deathstroke, ma una miriade di motivi ha portato l’attore a decidere di non voler fare il film.

Qualche anno dopo, la Warner Bros. lo tentò nuovamente per un ruolo cameo in The Flash. Il film avrebbe dovuto concludersi con uno stinger che gettava le basi per Crisi sulle Terre Infinite, ma il crossover – e il cameo di Affleck in Aquaman e il Regno Perduto – sono stati cancellati dai DC Studios. Di conseguenza, il periodo in cui Ben Affleck ha indossato il mantello e il cappuccio è terminato anni prima di quanto originariamente previsto. Non sapremo mai se questi film sarebbero andati meglio di questi…

Suicide Squad

suicide squad

  • Punteggio: 26%.
  • Marcio o fresco: Marcio

Consenso della critica: Suicide Squad vanta un cast di talento e un po’ più di umorismo rispetto ai precedenti sforzi del DCEU, ma non bastano a salvare il deludente risultato finale da una trama confusa, da personaggi poco scritti e da una regia raffazzonata.

Quando le foto del set di Suicide Squad hanno iniziato a circolare online, mostrando Batman apparentemente in lotta con Joker e Harley Quinn, i fan hanno iniziato a perdere la testa. Dopo tutto, era come vedere finalmente i fumetti prendere vita.

La “lotta” si è rivelata una delusione, con il Cavaliere Oscuro che non ha mai condiviso lo schermo con il Clown Principe del Crimine. E no, non crediamo che l'”Ayer Cut” di David Ayer possa migliorare questo cameo in gran parte privo di scopo. In compenso, l’acceso confronto di Bruce Wayne con Amanda Waller in una scena a metà dei titoli di coda è stato relativamente memorabile. Affleck ha dato il meglio di sé.

Batman v Superman: Dawn of Justice

Batman v Superman: Dawn of Justice

  • Punteggio: 29%.
  • Marcio o fresco: Marcio

Consenso della critica: Batman v Superman: Dawn of Justice soffoca una storia potenzialmente potente – e alcuni dei supereroi più iconici d’America – in un tetro vortice di azione guidata dagli effetti.

Batman v Superman: Dawn of Justice non è così brutto come alcuni vorrebbero far credere. Zack Snyder ha indubbiamente preso alcune decisioni creative discutibili, tra le quali spicca il fatto che il Crociato incappucciato abbia ucciso i suoi nemici.

Mettendo da parte questo aspetto per un momento, il Batman di Ben Affleck era probabilmente più intimidatorio e formidabile di tutti i suoi predecessori. Un duro in grado di affrontare Superman uno contro uno, l’attore ha indubbiamente dimostrato che tutti i suoi detrattori si sbagliavano con questa poderosa interpretazione. In definitiva, avrebbe meritato un film migliore, ma questo Batman era difficile da non amare.

Justice League

justice league

  • Punteggio: 40%
  • Marcio o fresco: Marcio

Consenso della critica: Justice League supera un certo numero di film della DC, ma il suo unico limite non è sufficiente per eliminare l’estetica torbida, i personaggi esili e l’azione caotica che continuano ad affliggere il franchise.

Joss Whedon non è riuscito a “sistemare” Justice League, ma ha apportato alcuni miglioramenti. Tuttavia, questi non si sono estesi a Batman. Anche se non ci sono stati molti cambiamenti, Bruce che deride Wonder Woman per la morte di Steve Trevor è stato un momento brutti e su cui il regista ha decisamente toppato.

Poi, c’è il fatto che Batman era un totale imbranato, che faceva battute e battute a raffica in un modo che avrebbe potuto funzionare per Tony Stark, ma che si è rivelato poco adatto a questa icona della DC Comics.

Il lavoro di Ben Affleck qui mancava di sottigliezza ed è stato il lavoro su Justice League che, secondo quanto riferito, lo ha portato ad abbandonare il ruolo e a scartare The Batman. Sì, ha odiato così tanto questa esperienza.

The Flash

ben affleck the flash

  • Punteggio: 63%.
  • Marcio o fresco: Fresco

Consenso della critica: The Flash è divertente, dal ritmo incalzante e nel complesso si colloca tra i migliori film DC degli ultimi anni.

The Flash apparteneva più al Batman di Michael Keaton che a quello di Affleck, ma l’attore ha comunque fatto un cameo memorabile. Solo che è stato memorabile per quelle che si sarebbero rivelate tutte le ragioni sbagliate.

In qualche modo, Andy Muschietti ha convinto l’attore a tornare per un ruolo da non protagonista in The Flash, che vedeva il Cavaliere Oscuro combattere il crimine in pieno giorno e fare battute con The Flash e Wonder Woman che ci hanno fatto rabbrividire nel 2017.

Possiamo solo supporre che Ben Affleck si stesse preparando per cose più grandi e migliori con il film Crisi sulle Terre Infinite, ormai fallito. Il costume era terribile, le scene d’azione non erano molto meglio e gli effetti visivi sono tra i peggiori del genere. Questo film può essere annoverato tra le “migliori” apparizioni di Ben Affleck nel DCEU, ma non illudetevi: è quasi certamente il peggiore.

Zack Snyder’s Justice League

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  • Punteggio: 72%.
  • Marcio o fresco: Fresco

Consenso della critica: Zack Snyder’s Justice League è all’altezza del suo titolo, con un taglio ampio che si espande per adattarsi alla visione del regista e che dovrebbe soddisfare i fan che lo hanno voluto. Zack Snyder’s Justice League è stato un miglioramento rispetto alla versione di Whedon, soprattutto per quanto riguarda Batman.

Le battute smielate sono state eliminate e l’interpretazione di Ben Affleck è stata notevolmente migliorata. Il film è sembrato comunque un passo indietro rispetto a quanto visto in Batman v Superman; tuttavia, almeno Batman si è sentito di nuovo Batman e non un aspirante MCU.

Anche se la tuta di Batman indossata nella battaglia finale non era ai massimi livelli, Ben Affleck ha fatto del suo meglio con il materiale che aveva a disposizione e i ripetuti accenni di Snyder alla storia d’amore tra Bruce Wayne e Diana Prince sono stati accolti con favore, per la maggior parte. Per quanto riguarda i contenuti extra girati per la Zack Snyder’s Justice League, è stato fantastico vedere che Ben Affleck era disposto a gettare le basi per dei sequel che all’epoca erano almeno in parte possibili.

9-1-1: la settima stagione dal 29 maggio su Disney+

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9-1-1: la settima stagione dal 29 maggio su Disney+

Disney+ ha annunciato che la settima stagione della serie drama di successo 9-1-1 debutterà il 29 maggio sulla piattaforma streaming in Italia. Prodotta da 20th Television in associazione con Ryan Murphy Television e Brad Falchuk Teley-Vision, la serie continuerà a esplorare il mondo dei primi soccorritori – tra cui agenti di polizia, vigili del fuoco e centralinisti – che si trovano a dover affrontare le situazioni più spaventose, scioccanti e strazianti.

Nell’episodio che apre la stagione, “Abbandonare la nave“, Athena e Bobby partono per la loro luna di miele in crociera ma, quando il dovere chiama, la loro vacanza viene rimandata. Nel frattempo, un jet da caccia intrappola un civile mentre una coppia rimane bloccata a causa di un incidente insolito.

La serie è interpretata da Angela Bassett (Athena Grant), Peter Krause (Bobby Nash), Jennifer Love Hewitt (Maddie Buckley), Oliver Stark (Evan “Buck” Buckley), Kenneth Choi (Howie “Chimney” Han), Aisha Hinds (Henrietta “Hen” Wilson), Ryan Guzman (Eddie Diaz) e Gavin McHugh (Christopher Diaz).
 
9-1-1 è stata creata da Ryan Murphy, Brad Falchuk e Tim Minear. Angela Bassett, Peter Krause, John J. Gray, Brad Buecker, Kristen Reidel, Juan Carlos Coto e Lyndsey Beaulieu sono anche produttori esecutivi. Minear è anche showrunner.

I 10 episodi della settima stagione arriveranno in streaming su Disney+ in Italia a cadenza settimanale.

La vita che volevi: la nuova serie italiana Netflix con Vittoria Schisano

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Dal 29 Maggio sarà disponibile solo su Netflix, La vita che volevi, la nuova serie prodotta da Banijay Studios Italy, creata e diretta da Ivan Cotroneo con Vittoria Schisano, nel ruolo della protagonista Gloria. Nel cast anche Giuseppe Zeno (Sergio), Pina Turco (Marina), Alessio Lapice (Pietro) e Nicola Bello (Andrea), oltre Bianca Nappi, Francesco Pellegrino e Bellarch.

La vita che volevi  è una storia di legami, amicizia e scoperta, che racconta della felicità che crediamo di volere (programmata, ordinata, semplice) ma anche di quella che ci sorprende, che scombina la vita. È ciò che accade a Gloria, la protagonista, e che risuona poi in tutti i personaggi della storia.

La serie, creata e scritta da Ivan Cotroneo e da Monica Rametta è diretta dallo stesso Cotroneo. La produzione è a cura di Massimo Del Frate, Head of Drama per Banijay Studios Italy.

La serie, in 6 episodi, è ambientata tra Lecce, il Salento e Napoli.

La trama di La vita che volevi

Gloria, la protagonista de LA VITA CHE VOLEVI, è convinta di aver trovato la felicità a Lecce, dove ha fondato una piccola agenzia turistica e trovato l’amore con Ernesto ma, un giorno, la sua vita viene sconvolta dall’arrivo di Marina, sua amica ai tempi dell’università a Napoli, prima che Gloria iniziasse il suo percorso di transizione.

Marina porta con sé Andrea e Arianna, i figli avuti da due diverse relazioni, ed è incinta di un terzo, il cui padre è Pietro, un giovane dal carattere passionale e forse anche pericoloso.

Gloria preferirebbe non riallacciare i rapporti con Marina, lei le ricorda una parte della sua vita che vorrebbe dimenticare. Marina nasconde però molti segreti e presto in scena arriverà anche Sergio, il padre di Arianna, un uomo tutto d’un pezzo fin da subito molto diffidente nei confronti di Gloria. Per lei, è giunto il momento di fare i conti con “la vita che voleva”, il suo passato e il suo futuro, per scoprire che la felicità a volte arriva in forme inaspettate e che l’amore è l’unica forza capace di rendere la vita degna di essere vissuta.

Captain America: Brave New World, nuove immagini rivelano l’inedito elmetto di Sam Wilson

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Mancano nove mesi all’arrivo nelle sale di Captain America: Brave New World e nell’attesa vengono ora fornite nuove immagini promozionali che rivelano che Sam Wilson indosserà un elmetto nel film. Considerando quanto fosse perfetta la tuta di Sam in The Falcon and The Winter Soldier, i fan sono rimasti delusi dal fatto che l’eroe indosserà ora gli occhiali di Falcon con la vecchia tuta di Steve Rogers. Questo copricapo rappresenta ora un’altra grande novità e non sembra molto diverso dal casco di Ant-Man. Tuttavia, vediamo un tubo di respirazione che suggerisce che Sam potrebbe indossarlo durante una battaglia ad alta quota.

C’è anche un accenno alla “A” di Capitan America sul casco, anche se è relativamente sottile.

https://twitter.com/MarvelNewsFilms/status/1785777183518060651?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1785777183518060651%7Ctwgr%5E9741041582003450fc00748a6be065c3f2daf7d6%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbookmovie.com%2Fcaptain-america%2Fcaptain-america-new-world-order%2Fcaptain-america-brave-new-world-promo-art-reveals-sam-wilsons-new-ant-man-style-helmet-a210755

Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, il film è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

Anthony Mackie ha recentemente dichiarato che questo film è “10 volte più grande” della sua serie Disney+ e ha parlato della dinamica tra Cap e il nuovo Falcon, Joaquin Torres. “Sono in coppia alla pari“, ha scherzato. “Sono entrambi militari. Io ero il suo ufficiale comandante. Tra noi c’è più amicizia rispetto al modo in cui ammiravo Steve o al modo in cui non mi piaceva Bucky“. “Questo film è un chiaro reset. Ristabilisce davvero l’idea di cosa sia e cosa sarà questo universo“, ha aggiunto Mackie. “Penso che con questo film, si stia ottenendo un chiaro, nuovo marchio di ciò che la Marvel vuoole essere nello stesso modo in cui hanno fatto con Captain America: The Winter Soldier“.

George Miller offre aggiornamenti sui film del franchise di Mad Max dopo Furiosa

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Il franchise di Mad Max è diventato un gigante nel mondo del cinema, portando gli spettatori in una corsa selvaggia attraverso un mondo post-apocalittico. Alla fine di questo mese, arriverà finalmente un nuovo capitolo: Furiosa: A Mad Max Saga, un nuovo prequel incentrato sulle origini dell’Imperatrice Furiosa (Anya Taylor-Joy). In una recente intervista con Entertainment Weekly, George Miller, ideatore del franchise, ha anticipato che in Furiosa ci sarà un breve cameo di Max Rockatansky e della sua iconica auto, l’Interceptor, per ricordare al pubblico la cronologia del franchise.

Nel fare ciò che abbiamo fatto nella preparazione di Mad Max: Fury Road, abbiamo anche scritto cosa è successo a Max nell’anno precedente a quello in cui lo incontriamo [in quel film]“, ha rivelato Miller. “E mentre ci avviciniamo alla fine di questo film, la cronologia… In pratica, dovevamo capire che Mad Max era in agguato da qualche parte perché sappiamo cosa è successo. Gli sceneggiatori sanno cosa è successo a Mad Max nell’anno precedente, e abbiamo un’intera storia che vorrei fare prima o poi, se ne avrò l’occasione“.

Sembra dunque che Miller abbia altro in serbo per questa saga. Mentre c’è chi si aspetta un sequel di Mad Max: Fury Road, per ora sembra che il regista sia intenzionato ad esplorare aspetti precedenti agli eventi di quel film uscito ormai 9 anni fa. Non resta dunque che attendere di scoprire in che modo Furiosa: A Mad Max Saga verrà accolto per poter provare ad immaginare il futuro del franchise. Se il film si affermasse come un grande successo, c’è da aspettarsi che un nuovo capitolo potrebbe essere realizzato in tempi più brevi, riportando Max Rockatansky al centro della saga.

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Furiosa: A Mad Max Saga, quello che sappiamo sul film

In Furiosa: A Mad Max Saga, Anya Taylor-Joy assume il ruolo che è stato di Charlize Theron in Mad Max: Fury Road. La sinossi ufficiale recita: mentre il mondo va in rovina, la giovane Furiosa viene strappata dal Luogo Verde delle Molte Madri, e cade nelle mani di una grande Orda di Motociclisti guidata dal Signore della Guerra Dementus. Attraversando le Terre Desolate, si imbattono nella Cittadella presieduta da Immortan Joe. Mentre i due tiranni si battono per il predominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove e mettere insieme i mezzi per trovare la strada di casa.

Taylor-Joy ha rivelato che il film è molto diverso da Fury Road. Mentre quest’ultimo era un “road movie” che si svolge in pochi giorni, questo nuovo film è invece descritto come un racconto più “epico, che si svolge su un più lungo periodo di tempo, e in un certo senso impari a conoscere Furiosa meglio in questo modo“. Atteso da molti anni e a lungo bloccato da una disputa legale tra Miller e la Warner Bros. il film è ora in fase di post-produzione. Furiosa è scritto, diretto e prodotto da George Miller insieme al suo partner di produzione di lunga data Doug Mitchell. Oltre a Taylor-Joy, nel film ci sarà anche Chris Hemsworth nel ruolo del villain. Furiosa debutterà nelle sale il 24 maggio 2024.

Alien: Romulus, una nuova foto mostra lo spaventoso Xenomorfo

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Alien: Romulus, una nuova foto mostra lo spaventoso Xenomorfo

Gli ultimi due film del franchise di Alien, Prometheus e Alien: Covenant, hanno iniziato a espandere il mondo della serie per esplorare diversi tipi di terrore, ma il prossimo Alien: Romulus del regista Fede Álvarez riporterà la saga alle sue origini, concentrandosi sul mostruoso xenomorfo. Con il film che arriverà nelle sale quest’estate, USA Today ha svelato un nuovo look dell’iconica creatura e, sebbene la foto non fornisca molte informazioni sulla trama dello spinoff, l’immagine serve a ricordare quanto tale alieno sarà inquietante. Qui di seguito, ecco la nuova foto di Alien: Romulus:

Alien: Romulus, tutto quello che sappiamo sul film

Il film è interpretato da Cailee Spaeny (Priscilla), David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is Easy), Archie Renaux (Tenebre e ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn (Aftersun) e Aileen Wu. Alien: Romulus è diretto da Fede Alvarez (La casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues (L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.

Nel film, stando alla sinossi ad oggi riportata, un gruppo di giovani coloni spaziali, mentre rovista nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, si ritrova faccia a faccia con la forma di vita più terrificante dell’universo. Dovranno allora cercare di sopravvivere e impedire che quel male possa diffondersi. Il film è atteso in sala a partire dal 16 agosto.

Il film è prodotto da Ridley Scott (Napoleon), che ha diretto l’originale Alien e ha prodotto e diretto i nuovi film della saga, Prometheus e Alien: Covenant, Michael Pruss (Lo strangolatore di Boston) e Walter Hill (Alien); mentre Fede Alvarez, Elizabeth Cantillon (Charlie’s Angels), Brent O’Connor (Bullet Train) e Tom Moran (Unstoppable – Fuori controllo) sono i produttori esecutivi.

Durante una chiacchierata con Variety sul red carpet dei Gotham Awards dello scorso anno, la Spaeny aveva rivelato che Romulus si svolge tra gli eventi dell’Alien originale di Ridley Scott e il sequel di James Cameron, Aliens – Scontro finale. “Dovrebbe inserirsi tra il primo e il secondo film“, ha detto Spaeny. “Hanno portato lo stesso team di ‘Aliens’, il film di James Cameron. Le stesse persone che hanno costruito quegli xenomorfi sono venute a costruire i nostri. Quindi vedere il progetto originale con le persone originali che hanno lavorato a questi film per più di 45 anni e che hanno fatto parte della loro vita è stato davvero incredibile“. Sappiamo ora che il nuovo capitolo si svolge prima di entrambi questi film.

A produrre il film c’è naturalmente anche la Scott Free, la società del regista originale di Alien, Ridley Scott, che è produttore esecutivo. Con il titolo Alien: Romulus, non è dunque ancora stato rivelato molto riguardo all’ambientazione, alla collocazione temporale o alla trama del film. Ad aprile, Álvarez aveva rilasciato un’immagine dietro le quinte di un facehugger che stringe il ciak del film a bordo di una stazione spaziale. La presenza del facehugger conferma che il film si svolgerà dopo gli eventi di Prometheus e Alien: Covenant, che hanno rappresentato le origini degli Xenomorfi così come li si conosce.

Il Cavaliere Oscuro: per Jonathan Nolan realizzare un nuovo capitolo “sarebbe un sogno”

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Jonathan Nolan ha scritto Il Cavaliere Oscuro e Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno insieme al fratello Christopher Nolan (dopo aver contribuito a Batman Begins), ma da allora si è concentrato su progetti per il piccolo schermo come Westworld e Fallout. Christopher ha dichiarato in più occasioni di aver chiuso con Batman, mentre Christian Bale ha giurato di tornare solo se il regista lo farà. Di conseguenza, abbiamo accettato che questa trilogia si sia conclusa nel 2012 e che venga lasciata in pace.

Tuttavia, in una nuova intervista, Jonathan ha chiarito che sarebbe disposto a tornare nel mondo di Batman… anche se suo fratello avrebbe bisogno di essere convinto. “Sarebbe un sogno“, ha detto. “Quel periodo ha rappresentato circa 10 anni della mia vita, da quando ho ricevuto la chiamata per lavorare a Batman Begins nel 2003 fino alla realizzazione di Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno nel 2012, ed è stato epico“.

La possibilità di lavorare con Christian, Heath, Morgan Freeman, Michael Caine e lo straordinario cast di quei film“, ha continuato Nolan. “Una sorta di icona americana. Quindi, se avessi la possibilità di tornare indietro e lavorarci di nuovo – assolutamente“. Sarebbe certamente una bella idea, ma con il reboot del DCU da parte dei DC Studios e due franchise di Batman – The Batman di Matt Reeves e The Brave and the Bold di Andy Muschietti – che riporteranno Batman sul grande schermo, probabilmente non c’è posto per un revival di alcun tipo per il franchise dei due Nolan.

Il Cavaliere Oscuro: Jonathan Nolan rivela che l’Enigmista è stato preso in considerazione e perché non è apparso

Chris era indeciso se farne un altro“, ha detto Jonathan a proposito di come è nato Il Cavaliere Oscuro. “Penso che non volesse diventare un regista di film di supereroi. Era molto orgoglioso di ‘Batman Begins’, ma per me era come se avessimo costruito questa fantastica auto sportiva e io gli dicessi: ‘Facciamoci un giro. Non vuoi farne un’altra?“.

Abbiamo passato un’ora a raccontare la storia delle origini, ed è fantastico, ma è come se ci chiedessimo: “Cosa possiamo fare di più con questo?”. Possiamo prendere gli stessi personaggi e spostarci leggermente in un genere diverso? Possiamo passare da un film d’avventura a un film poliziesco, a un film sulla mafia, e portarci dentro quella sensazione?“.

The Mandalorian & Grogu: le riprese inizieranno questo mese

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The Mandalorian & Grogu: le riprese inizieranno questo mese

The Mandalorian & Grogu sarà il primo film di Star Wars a uscire nelle sale cinematografiche dopo L’ascesa di Skywalker del 2019, arrivando sul grande schermo il 22 maggio 2026. Ora, Making Star Wars ha invece condiviso un aggiornamento sulle riprese: “Alcune fonti riportano che le riprese di The Mandalorian & Grogu saranno effettivamente in corso a maggio“, spiegano. “A maggio ci saranno delle riprese. Non si dice che sia il 1° maggio, non si dice che sia il 31 maggio, ma è da qualche parte nel corso di questo mese che si girerà per quel film specifico“. L’ultima volta era stato riportato che le riprese sarebbero iniziate a metà giugno, quindi sembra che i lavori inizieranno prima del previsto.

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The Mandalorian & Grogu, tutto quello che sappiamo sul film

The Mandalorian & Grogu inizierà la produzione entro quest’estate a Los Angeles. Jon Favreau è produttore esecutivo insieme a Filoni e Kennedy, che ha descritto la “nuova storia” come “perfetta per il grande schermo”. Con Pedro Pascal nel ruolo del cacciatore di taglie con l’elmetto Din Djarin, The Mandalorian ha segnato la prima serie televisiva di Star Wars in live-action quando è stata lanciata su Disney+ nel novembre 2019. Nel 2023 è andata in onda la terza stagione, che si è conclusa con l’insediamento di Din e Grogu – il suo apprendista mandaloriano e figlio adottivo – sul pianeta Nevarro, un tempo privo di vegetazione.

È lì che Din diventa un sicario della neonata Nuova Repubblica, stringendo un patto con il Capitano Carson Teva (Paul Sun-Hyung Lee), ranger di Adelphi, per dare la caccia ai resti imperiali ancora fedeli all’Impero caduto. “Sono entusiasta di quello che stiamo facendo in questo momento, ma il film, credo, sarà grandioso“, ha dichiarato recentemente Filoni, sceneggiatore, regista e produttore di The Mandalorian, a ET. “Con Jon al timone, sarà fantastico, e lui ha studiato così bene Star Wars ora, quindi ha una grande stenografia e amo collaborare con lui. Sono entusiasta di condividere il futuro di quello che stiamo facendo“.

Josh Brolin sull’assenza di Cable in Deadpool & Wolverine: “La Marvel è un labirinto complesso”

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Il Cable di Josh Brolin è stato introdotto in Deadpool 2 e, dopo essere stato inizialmente un antagonista di Wade Wilson, il guerriero che viaggia nel tempo si è unito al protagonista e ai suoi alleati. È stata la tecnologia del futuro di Cable a permettere a Deadpool di viaggiare indietro nel tempo e impedire che Vanessa (Morena Baccarin) e i membri della X-Force venissero uccisi, quindi si è generalmente ipotizzato un ritorno del personaggio quando i Marvel Studios hanno annunciato che un terzo film, Deadpool & Wolverine, era in fase di sviluppo.

Anche se c’è sempre la possibilità che Cable – e la Domino di Zazie Beetz – appaiano in Deadpool & Wolverine, i loro ritorni non sono stati riportati dai giornali o dai vari scoop online che hanno fatto trapelare con precisione molti degli altri camei. Parlando con Brolin della seconda stagione di Outer Range di Prime Video, The Playlist ha ora scherzato sul fatto che, dal momento che è stato inserito nel cast di Deadpool & Wolverine su IMDb, deve essere presente nel film.

 Josh Brolin è dunque stato al gioco per poi spiegare quanto sia complicato comprendere i piani della Marvel: “Sono nel film? Sìììì! Volevo tanto partecipare a quel film. L’universo Marvel è un labirinto più complesso di quando lo sarà mai Outer Range, amico mio. E non saprò mai dove andrà a parare, o a proposito di cosa, o in cosa sono coinvolto e in cosa non lo sia. Cable è stato molto divertente. Mi è piaciuto interpretare quel ruolo. È stato molto divertente”.

Sembra dunque che la menzione dell’attore nel cast del film sia un mero errore. Ma Brolin sembra assolutamente disposto a riprendere i panni di Cable, per cui non è escluso che lo si possa rivedere in futuro nel Marvel Cinematic Universe, magari proprio accanto a Deadpool e Wolverine. “Di Hugh [Jackman] sono assolutamente innamorato“, ha aggiunto Josh Brolin. “Non so quanti anni abbia ora – ha 56, 57 anni? Voglio dire, sul serio, quel tipo non invecchia. Quindi, sì. Sono un suo grande fan“. Sarebbe un trio niente male per un film Marvel.

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Presunto innocente: teaser della nuova serie con Jake Gyllenhaal

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Presunto innocente: teaser della nuova serie con Jake Gyllenhaal

Apple TV+ ha svelato il teaser di Presunto innocente, la nuova serie limitata di otto episodi interpretata e prodotta da Jake Gyllenhaal e ideata da David E. Kelley e dal produttore esecutivo J.J. Abrams.

Completano il cast Ruth Negga, Bill Camp, OT Fagbenle, Chase Infiniti, Elizabeth Marvel, Nana Mensah, Renate Reinsve, Peter Sarsgaard e Kingston Rumi Southwick.

https://youtu.be/imJgAa2NeTg

Presunto innocente in streaming

Presunto innocente farà il suo debutto il 12 giugno con i primi due episodi seguiti da un nuovo episodio ogni mercoledì, fino al 24 luglio.

Presunto innocente in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:

La trama di Presunto innocente

Basata sull’omonimo bestseller del New York Times di Scott Turow, la serie accompagna gli spettatori in un viaggio avvincente attraverso l’orribile omicidio che sconvolge l’ufficio del procuratore di Chicago, quando il vice procuratore capo Rusty Sabich (interpretato da Jake Gyllenhaal) viene sospettato del crimine. La serie esplora l’ossessione, il sesso, la politica, il potere e i limiti dell’amore, mentre l’accusato lotta per tenere insieme la sua famiglia e il suo matrimonio.

La serie Presunto innocente è prodotta da Bad Robot Productions e David E. Kelley Productions in associazione con Warner Bros. Television, con cui Bad Robot ha un accordo globale. Abrams e Rachel Rusch Rich producono esecutivamente per Bad Robot. Kelley è showrunner e produttore esecutivo della David E. Kelley Productions insieme a Matthew Tinker. Anche Dustin Thomason, Sharr White e Gyllenhaal sono produttori esecutivi. Turow e Miki Johnson sono co-produttori esecutivi. Anne Sewitsky è produttrice esecutiva e dirige i primi due episodi e l’ottavo. Il regista Greg Yaitanes, vincitore di un Emmy, è produttore esecutivo e dirige gli episodi dal terzo al settimo.

Il coraggio di Blanche: recensione del film di Valérie Donzelli

Il coraggio di Blanche: recensione del film di Valérie Donzelli

Il coraggio di Blanche è un film francese diretto nel 2023 da Valérie Donzelli. La regista è più conosciuta in Italia come interprete del film La guerra è dichiarata, candidato agli Oscar come miglior film straniero nel 2012. Il titolo originale della pellicola è L’amour et les forêts, come il romanzo di Eric Reinhardt a cui la sceneggiatura è liberamente ispirata e proprio per questo premiato come miglior adattamento cinematografico ai premi César 2024. L’amore e i boschi: una dicotomia che è un peccato perdere nella traduzione (ma sappiamo che la storia degli adattamenti di titoli in lingua straniera in italiano non è tra le più felici, basti pensare al caso di Se mi lasci ti cancello). Da una parte l’amore, dall’altra le foreste, in un’immagine che raccoglie un intero racconto. Se ci troviamo a vagare nei boschi, fisici o psicologici che siano, siamo soli: l’amore è rimasto altrove e il nostro io più profondo con lui.

Il coraggio di Blanche: una storia universale e singolare

Quando si affronta un film sulla violenza di genere sembra sempre di averlo già visto. Perché solo due sono i finali possibili per le donne che ne sono vittime, ritrovarsi o perdersi del tutto, e perché la storia si snoda sempre, inevitabilmente, attraverso una serie di fasi che vanno dall’innamoramento, all’allontanamento dai propri cari, all’insinuarsi dei primi dubbi della coscienza inascoltati dall’anima che vuole amare, all’emergere inequivocabile della violenza. Dalla fiaba all’incubo, senza una sosta di coscienza alle varie stazioni, senza passare dal via.

Eppure non tutto è già stato visto, non tutto è già stato vissuto e il cinema rivendica il diritto di raccontare una storia universale in maniera singolare: in questo caso alla maniera di Blanche, la protagonista, interpretata da Virginie Efira, anzi: doppiamente interpretato da Virginie Efira che presta il volto anche alla sorella gemella di Blanche, Rose. Non è un caso che si scelga di inserire nella sceneggiatura questo particolare: i legami fra gemelli omozigoti sono tra i più forti e indissolubili eppure l’incontro con Grégoire Lamoureux (Melvil Poupaud) riesce a insinuarsi anche in questa relazione e ad allargare sempre più la distanza tra le due sorelle. I nomi dei protagonisti svelano un gioco di parole che sembra sottolineare come sia necessario fare attenzione alle apparenze: ‘l’amoureux’ significa infatti ‘l’innamorato’, mentre il cognome di Blanche, ‘renard’, significa ‘volpe’, ma i ruoli fanno presto a capovolgersi. O forse la piccola volpe non ha voluto vedere né sentire? ‘L’amavo fino alle lacrime che le facevo versare’ recita l’uomo nella prima notte d’amore. Gli abbracci, i sussurri, il contesto: tutto sembra perfetto finché arrivano esili segnali che solo l’ispessimento della ripetizione nel tempo rende visibili.

Il coraggio di Blanche Virginie Efira
LAMOUR-ET-LES-FORETS-©-2023-RECTANGLE-PRODUCTIONS-FRANCE-2-CINEMA-LES-FILMS-DE-FRANCOISE

Blanche non è libera nemmeno di annunciare alla sorella gemella la felicità di una gravidanza, senza accorgersi che il mondo dell’uomo di cui si è innamorata si sta richiudendo attorno a lei senza via di scampo. Come le brezze leggere che si avvertono nelle stanze dalle finestre chiuse senza capire da dove siano entrate, così Blanche avverte dubbi e sensazioni a cui non riesce a dare un nome e va avanti, fino a quando si accorge che ogni fibra del suo corpo è satura di un sentimento ineludibile che non è più l’amore, quanto lo smarrimento di chi si trova a vagare nella foresta perché ha smarrito la strada.

Il coraggio di riconoscersi come vittima

In una delle scene di violenza più feroci del film Blanche scorre le mani sui dorsi dei libri quasi a chiedere difesa a tutta la poesia e la letteratura di cui si è nutrita e che l’hanno resa una donna autonoma, capace di comprendere il mondo e le sue sfumature. Eppure né la sua educazione, né il suo lavoro, niente di tutto quello che ha saputo costruire nella vita sono bastate a tenerla lontano dall’orrore che sta vivendo.

A trasmetterle la consapevolezza che si stava abbandonando all’amore più che al suo portatore e che adesso ne è vittima. Vittima: una parola che le donne che subiscono violenza, soprattutto quella psicologica, fanno fatica a pronunciare, attribuirsi, perché vengono invece sempre accusate di essere colpevoli dell’infelicità dell’uomo che non sanno amare abbastanza. Abbastanza: un’altra parola importante che arriva come una liberazione quando qualcuno, qualcosa, dentro di noi, forse può arrivare a salvarci. Il coraggio forse, con l’augurio che tutte possano trovare il coraggio di Blanche.

L’Esorcista del Papa: il sequel con Russell Crowe è ora ufficiale!

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Sembra proprio che Russell Crowe avrà a che fare con gli esorcismi ancora per un po’. Dopo averlo visto nel trailer di L’Esorcismo – Ultimo atto, arriva ora la conferma che l’attore riprenderà il ruolo di padre Gabriele Amorth nel sequel di L’esorcista del Papa (i due franchise non sono collegati tra loro. Il film horror del 2023 ha infatti ottenuto un buon successo economico e ha raccolto una schiera di fan che già da mesi chiedono a gran voce un sequel. Voci sulla realizzazione di un secondo capitolo circolavano già da tempo, visto anche il finale aperto del film, e finalmente è arrivata la conferma che il sequel si farà!

Il produttore Jeff Katz è intervenuto mercoledì sui social media per dire a tutti i fan de L’esorcista del Papa che la loro pazienza è stata ripagata. Ha informato i suoi follower di aver ricevuto ufficialmente la chiamata per andare avanti con il prossimo film del franchise. “Amorth Nation – Ho appena ricevuto la chiamata. È UFFICIALMENTE IN CORSO“, ha scritto Katz nel post. “Grazie ai fantastici fan de [L’esorcista del Papa]. Siete stati voi a rendere possibile tutto questo. Fate il pieno alla vostra Lambretta e preparatevi a cavalcarla“.

https://twitter.com/PodKatz/status/1785827304213745886?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1785827304213745886%7Ctwgr%5Efb0c3291e3551dbe67b5a19b5c8119a87879be43%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fcomicbook.com%2Fhorror%2Fnews%2Fthe-popes-exorcist-sequel-confirmed-producer-russell-crowe%2F

In una risposta a un suggerimento di un fan sul titolo del prossimo sequel, Katz ha rivelato la speranza che il franchise mantenga lo stesso sistema di denominazione dei film de Il Pianeta delle Scimmie. “Personalmente vorrei che il titolo fosse sullo stile di “Il pianeta delle scimmie”, in modo da avere cose come “Pregate per l’esorcista del PapaoIl Paradiso aiuti l’esorcista del Papa” e cose simili“, ha scritto il produttore. “Ma questo è solo un mio pensiero“.

L’esorcista del Papa: la trama e il cast del film

Diretto da Julius Avery con Russell Crowe, Daniel Zovatto, Alex Essoe e Franco Nero nel ruolo del Papa, il film (qui la recensione) racconta la storia di Padre Amorth che, indagando sulla terrificante possessione di un ragazzo in Spagna, finirà per scoprire una cospirazione secolare che il Vaticano ha disperatamente cercato di tenere nascosta. Cospirazione che sta però ora tornando alla luce attraverso la nuova manifestazione di spaventosi demoni, uno dei quali ha preso possesso proprio del corpo del ragazzo su cui Amorth è stato chiamato a compiere un esorcismo. Per riuscire però nel compito di scacciare quell’essere maligno, Amorth avrà bisogno di condurre approfondite ricerche.

Daniel Radcliffe replica alla posizione anti-trans di J.K. Rowling: “Mi rende molto triste”

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La star di “Harry Potter Daniel Radcliffe si apre nuovamente sui continui commenti di J.K. Rowling contro le donne trans, dicendo che “mi rende davvero triste“. In una nuova intervista rilasciata all’Atlantic, Radcliffe ha dichiarato di non aver più avuto contatti diretti con la Rowling dopo i suoi tweet del giugno 2020, criticati da molti come anti-trans. “Mi rende davvero triste, in definitiva“, ha detto a proposito della situazione. “Perché guardo alla persona che ho conosciuto, ai tempi in cui ci siamo incontrati, ai libri che ha scritto e al mondo che ha creato, e tutto questo è per me così profondamente empatico“.

Ho lavorato con il Trevor Project per 12 anni e mi sarebbe sembrato, non so, un’immensa codardia non dire qualcosa“, ha detto Radcliffe all’Atlantic. “Volevo cercare di aiutare le persone che erano state colpite negativamente dai commenti. E dire che se quelle sono le opinioni di Jo, allora non sono le opinioni di tutti coloro che sono associati al franchise di ‘Potter‘”. Radcliffe ha poi riconosciuto che “Harry Potter” “non sarebbe esistito senza” la Rowling, “quindi niente nella mia vita sarebbe probabilmente accaduto nel modo in cui è senza quella persona“. Ma, ha continuato, “questo non significa che devi le cose in cui credi veramente a qualcun altro per tutta la vita“.

J.K. Rowling, autrice di Harry Potter, risponde a Daniel Radcliffe ed Emma Watson sul sostegno ai diritti delle persone trans

La nuova dichiarazione di Daniel Radcliffe in merito arriva dopo che, il mese scorso, la Rowling ha risposto a un utente su X affermando di aspettarsi delle scuse da Radcliffe e Emma Watson, anche lei dichiaratasi distante da quanto espresso dalla scrittrice. All’epoca, Radcliffe decise di rilasciare una dichiarazione attraverso il Trevor Project – un’associazione di beneficenza LGBTQ a cui era associato da tempo. Quando gli è ora stata chiesta una nuova risposta a quanto dichiarato dalla Rowling, Radcliffe si è limitato a dire: “Continuerò a sostenere i diritti di tutte le persone LGBTQ e non ho altri commenti da fare“.

La star di Shōgun Anna Sawai ha dovuto rinunciare al ruolo di Katana in Suicide Squad

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Shōgun, il dramma storico di FX acclamato dalla critica, ha concluso la scorsa settimana il suo ciclo di 10 episodi e Anna Sawai è stata universalmente elogiata per la sua interpretazione della tragica Toda Mariko. Tra le voci di nomination agli Emmy, la star vista anche Monarch: Legacy of Monsters sarà ora sicuramente sommersa di offerte cinematografiche e non ci sarebbe da sorprendersi se prima o poi le venisse proposto un ruolo da supereroe.

Sawai ha dunque parlato della sua carriera e del suo potenziale trasferimento a Hollywood a THR, rivelando che la sua grande occasione sarebbe potuta arrivare molto prima, ma l’impegno con la sua band J-Pop, le FAKY, l’ha costretta a perdere l’occasione di fare il provino per il ruolo di Katana in Suicide Squad del 2016. “Dopo la formazione – più anni di formazione – o sei fortunato e ti unisci a un gruppo, o debutti come cantante solista, o te ne vai“, ha spiegato Sawai.

Mi sono detta: “Questa è la mia occasione!”. Poi sono andata dal mio manager e mi ha detto: ‘Non puoi fare l’audizione’. In pratica mi hanno detto che se fossi stata via per più di un mese, le ragazze [gli altri membri delle FAKY] non avrebbero avuto nulla da fare. Sembrava che mi stessero davvero vincolando e, a causa del mio contratto, non potevo andarmene fino al momento in cui me ne sono effettivamente andata [nel 2018]“.

Naturalmente, non è detto che la Sawai avrebbe effettivamente ottenuto la parte, e anche se l’avesse ottenuta, potrebbe non aver fatto molto per il suo status. Katana è stata infine interpretata da Karen Fukuhara, star di The Boys, e sebbene abbia fatto un buon lavoro, il personaggio non era esattamente posizionato per essere un punto di riferimento, tant’è che Fukuhara ha poi ottenuto una buona popolarità solo grazie alla serie di Prime Video.

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Shōgun avrà una seconda stagione?

Nonostante l’amore diffuso che lo show ha ricevuto negli ultimi mesi, la risposta al rinnovo o meno di Shōgun per una seconda stagione sembra un secco no. Questo è supportato dai recenti commenti dei creatori dello show, Rachel Kondo e Justin Marks, che hanno entrambi ribadito che lo show è sempre stato pensato come una serie limitata a una sola stagione. Kondo e Marks sembrano più che soddisfatti del punto in cui la serie è stata lasciata, e lo ribadiscono ulteriormente nella dichiarazione che segue:

Abbiamo portato la storia alla fine del libro e abbiamo messo un punto alla fine della frase. Amiamo il modo in cui finisce il libro; è stata una delle ragioni per cui entrambi sapevamo di volerlo fare, e abbiamo concluso esattamente in quel punto. In passato mi è capitato di assistere a episodi come questo, in cui si costruisce un’intera fabbrica che produce solo 10 auto e chiude i battenti. È una rottura. Uno dei nostri produttori ha scritto un manuale di istruzioni di quasi 900 pagine su come realizzare questo show, lungo quasi quanto il libro Shogun. C’era dentro tutta questa conoscenza infrastrutturale. Spero solo che qualcun altro, magari un amico, abbia bisogno di un manuale di produzione sul Giappone feudale, così potrò dire: “Ecco, usa questo libro. Ti farà risparmiare 11 mesi‘”.

È chiaro che Rachel Kondo e Justin Marks tengono in grande considerazione il romanzo originale di James Clavell e hanno voluto raccontare la storia nel modo più accurato possibile, aggiornandola per il pubblico moderno. Hanno certamente ragione sul fatto che il libro originale ha un finale potente e chiaro, quindi ha senso che Kondo e Marks non vogliano stravolgerlo troppo. Terminare una serie nel suo momento migliore e abbandonarla finché si è in vantaggio ha certamente i suoi vantaggi. Dopotutto, Shōgun è stato ripetutamente paragonato a Game of Thrones, uno show che ha infamemente cercato di adattare materiale al di là dei libri, con una conclusione disastrosa.

M3GAN 2.0: la star di Ahsoka Ivanna Sakhno entra nel cast

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M3GAN 2.0: la star di Ahsoka Ivanna Sakhno entra nel cast

C’è grande attesa per il sequel di M3GAN (qui la recensione), dopo che il film horror fantascientifico acclamato dalla critica ha ottenuto ottimi risultati al botteghino. Questo secondo film dedicato alla ultraprotettiva bambola, intitolato M3GAN 2.0, è ufficialmente in fase di sviluppo, ma ancora poco o nulla sappiamo a riguardo. Deadline riporta però ora che la star di Ahsoka Ivanna Sakhno si è unita al cast. Non sono stati forniti dettagli sul suo personaggio, ma si parla di un “ruolo importante“. Sakhno si unisce dunque alle star del film originale Allison Williams e Violet McGraw.

Sakhno ha interpretato la mercenaria Shin Hati, sensibile alla Forza, nella serie Disney+ di Star Wars e dovrebbe riprendere il ruolo anche nella seconda stagione. Prima di rivedere Sakhno nella galassia lontana lontana, però, è dunque probabile che faccia prima la sua comparsa nell’universo di M3GAN 2.0, la cui uscita in sala – inizialmente prevista per il 17 gennaio 2025 – è ora stata fissata al 16 maggio 2025. Mentre dunque continuano i preparativi per il film, si attende di sapere quale ruolo l’attrice avrà all’interno di questo sequel.

M3GAN 2.0: cosa sappiamo del film

M3GAN vede Williams (Girls, Get Out) nei panni di Gemma, una brillante robotica di un’azienda di giocattoli che utilizza l’intelligenza artificiale per sviluppare una bambola a grandezza naturale programmata per essere la più grande compagna di un bambino e la più grande alleata di un genitore. Dopo aver ottenuto inaspettatamente la custodia della nipote orfana, Gemma chiede l’aiuto del prototipo M3GAN, ma, come ci si potrebbe aspettare, le cose non vanno esattamente secondo i piani.

Il film si conclude con Gemma e Cady che riescono a distruggere la forma fisica di M3GAN, ma non si può tenere a bada una buona bambola assassina troppo a lungo, ed è fortemente implicito che la coscienza dell’I.A. sia stata trasferita nel dispositivo smart home Alexa di Gemma. Akela Cooper, autrice del primo film, si occuperà nuovamente della sceneggiatura insieme a Gerard Johnstone, che tornerà anche alla regia. Ulteriori dettagli sulla trama di M3GAN 2.0 sono ancora sconosciuti, anche se il produttore James Wan ha dichiarato che il sequel esplorerà ulteriormente l’universo delle AI.

Robert Downey Jr. respinge le critiche di Chris Hemsworth a Thor: “È il più complesso degli Avengers”

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Robert Downey Jr. non accetta le lamentele di Chris Hemsworth su Thor nel Marvel Cinematic Universe. Nell’ambito di una recente intervista a Vanity Fair, la star di Thor ha infatti rivelato di essersi sentito frustrato nell’interpretare l’eroe asgardiano in quattro film standalone e in diversi altri film degli “Avengers“. “A volte mi sentivo come una guardia di sicurezza per la squadra“, ha ammesso Hemsworth. “Leggevo le battute degli altri e pensavo: ‘Oh, loro hanno cose molto più fighe. Si divertono di più. Cosa sta facendo il mio personaggio?”. Si trattava sempre di dire: ‘Hai la parrucca. Hai i muscoli. Hai il costume. Dov’è l’illuminazione?”. Sì, faccio parte di questa grande cosa, ma probabilmente sono abbastanza sostituibile“.

Downey ha però respinto la frustrazione di Hemsworth, dichiarando alla rivista: “Prima di tutto, Thor come personaggio è stato molto difficile da adattare – un sacco di limitazioni implicite – ma lui e Ken Branagh hanno capito come trascenderlo, renderlo in qualche modo relazionabile ma simile a un dio”. “Hemsworth è, a mio parere, la psiche più complessa di tutti gli Avengers“, ha aggiunto Downey. “Ha arguzia e gravitas, ma anche tanta moderazione, fuoco e dolcezza“. Downey ha poi elogiato Hemsworth e l’arco delle sue performance nei film MarvelThor: Ragnarok“, “Avengers: Infinity War” e “Avengers Endgame” come “una formidabile tripletta“.

Robert Downey Jr. e Chris Hemsworth torneranno nel MCU?

Sebbene la Marvel non abbia ancora confermato il ritorno dell’Iron Man di Robert Downey Jr. e del Thor di Chris Hemsworth, entrambi gli attori hanno espresso interesse a rimettere i loro costumi da supereroi per il grande schermo. Hemsworth vuole dare ai fan della Marvel il film su Thor che meritano, dopo aver fallito con “Thor: Love and Thunder” del 2022 (“Mi sono fatto prendere dall’improvvisazione e dalla stravaganza, e sono diventato la parodia di me stesso“, ha detto l’attore). Downey, nel frattempo, il mese scorso ha dichiarato alla rivista Esquire che sarebbe sicuramente disposto a interpretare nuovamente Iron Man, anche se non tutti sembrano ben disposti ad un ritorno del personaggio.

La stranezza: la storia vera e il significato dietro il film

La stranezza: la storia vera e il significato dietro il film

Roberto Andò è uno di quei registi che negli ultimi anni ha regalato al cinema italiano film in grado di suscitare domande e riflessioni, spesso attraverso l’utilizzo di generi diversi. Da Viva la libertà a Le confessioni, da Una storia senza nome e fino Il bambino nascosto. Con quello che ad oggi è il suo ultimo film, La stranezza (qui la recensione) si è poi riconfermato come uno dei più interessanti registi attivi oggi in Italia. Distribuito nel 2022, il film porta a riscoprire la figura di Luigi Pirandello attraverso una storia che, nel pieno dell’intenzione celebrativa dell’autore premio Nonel, si muove tra realtà e finzione, divertendo ma anche sollevando importanti riflessioni sulla natura umana.

Candidato a ben 14 David di Donatello (vincendo poi quelli per Miglior sceneggiatura originale, Miglior produttore, Miglior costumista e Miglior scenografo), il film ha dunque presentato una serie di elementi che hanno subito attirato l’attenzione della critica e del pubblico, facendo registrare incassi superiori ai 5 milioni di euro. Si tratta dunque di uno dei maggiori successi per un film italiano negli ultimi anni, favorito anche da un crescente passaparola che ha permesso di rendere tale pellicola sempre più popolare. Indubbiamente la presenza dei tre principali protagonisti, Toni Servillo e il duo Ficarra e Picone ha aiutato in tal senso.

Grazie ora al suo passaggio televisivo, è dunque questo un titolo da non perdere, meritevole anzi di più visioni affinché si possano cogliere le sue numerose sfumature che tanto ci dicono dell’arte cinematografica e teatrale quanto dell’essere umano e della vita. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a La stranezza. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera a cui si ispira. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La stranezza cast Ficarra e Picone

La trama e il cast di La stranezza

Nel 1920, Luigi Pirandello torna per motivi personali in Sicilia e all’arrivo a Girgenti apprende della morte dell’amata balia Maria Stella. Al funerale incontra due becchini, Nofrio e Bastiano, esseri singolari che per diletto praticano anche il teatro. Sempre più incuriosito dal fascino singolare dei due becchini, Pirandello decide di spiarne le prove e assiste alla prima della loro nuova farsa: La trincea del rimorso, ovvero Cicciareddu e Pietruzzu. Durante lo spettacolo, però, accade un evento imprevisto che costringe Nofrio e Bastiano a interrompere la rappresentazione. Per Pirandello, presente tra il pubblico, sarà la scintilla che darà forma a quella stranezza che aveva in mente da un po’.

Leggi anche: La stranezza, la recensione del film con cui (ri)scoprire Pirandello

Ad interpretare Luigi Pirandello vi è l’attore Toni Servillo, mentre Sebastiano “Bastiano” Vella e Onofrio “Nofrio” Principato sono interpretati rispettivamente dal duo comico Salvatore Ficarra e Valentino Picone. I due sono poi stati candidati insieme come Miglior attore protagonista ai David di Donatello. Fanno poi parte del cast l’attrice Giulia Andò nel ruolo di Santina Vella, sorella di Sebastiano e amante di Onofrio, mentre l’attore Rosario Lisma è Mimmo Casà e Aurora Quattrocchi è la balia Maria Stella. L’attrice Donatella Finocchiaro interpreta invece Maria Antonietta, mentre Luigi Lo Cascio è il capocomico e Renato Carpentieri fa una breve comparsa nel ruolo dello scrittore Giovanni Verga.

La storia vera e il significato del film

Nel pieno rispetto della poetica pirandelliana, dove verità e finzione si mescolano continuamente, anche il film presenta una combinazione di vicende e personaggi realmente esistiti e altri invece pura invenzione degli sceneggiatori Roberto Andò, Ugo Chiti, Massimo Gaudioso. La stranezza propone dunque un ipotetico antefatto all’ideazione di Sei Personaggi in cerca d’autore, inscenando la vicenda di due personaggi in realtà mai esistiti: i becchini appassionati di teatro Nofrio e Bastiano. Questi personaggi servono infatti al film unicamente come presenza che scatena l’intuizione in Pirandello di quel qualcosa a cui non riusciva a dare forma.

Nel corso del film, l’autore premio Nobel è infatti quasi un personaggio secondario, più spettatore che non attivamente coinvolto nelle vicende. Egli si limita ad osservare le loro vicende teatrali, trovando ispirazione in esse per quella serie di tematiche che gli interessava affrontare e che confluiranno poi in Sei Personaggi in cerca d’autore. Se dunque gli elementi biografici di Pirandello sono ispirati alla realtà, dal suo ritorno in Sicilia per il compleanno di Giovanni Verga fino agli accenni riguardanti la salute di sua moglie Maria Antonietta Portulano. Dal momento in cui incontra Nofrio e Bastiano, però, subentra la finzione.

La stranezza trama film

Sarà dunque osservando le situazioni di vita quotidiana che i due becchini teatranti portano in scena, con i loro paradossi, contraddizioni e quelle maschere indossate per rispettare certe convenzioni, che Pirandello sviluppa l’idea per Sei Personaggi in cerca d’autore. Opera che, come mostrato nel finale del film, verrà poi accolta in modo contrastante al momento della sua prima il 9 maggio del 1921 al Teatro Valle. Il pubblico presente in sala scatenò infatti una vera e propria rivolta nei confronti di Pirandello, accusandolo di averli ingannati con una farsa. Nel 1923 l’opera diverrà però uno dei maggiori successi di Pirandello e lo porterà a ricevere il Premio Nobel nel 1934.

Per quanto riguarda Nofrio e Bastiano, invece, il finale del film solleva dubbi non sulla loro reale esistenza, che sappiamo non trovare conferme nella realtà, bensì sulla loro effettiva presenza nelle vicende del film. Quando nel finale Pirandello chiede all’assistente di scena se i biglietti per i due becchini siano stati ritirati, questi gli dice di non aver mai ricevuto disposizione di invitare nessuno che corrispondesse a quei nomi, lasciando il grande autore in preda ai dubbi. Anche Nofrio e Bastiano sono dunque personaggi inventati dalla mente di Pirandello? Possibile che l’autore abbia immaginato tutte le vicende dei film, assistendo dunque ad un mero manifestarsi dei fantasmi della sua mente?

Sono domande che si pongono anche gli spettatori di una rappresentazione dei Sei personaggi in cerca d’autore. Cos’è vero e che cos’è falso? Dove inizia la persona e dove il personaggio? Nel sollevare tali domande mentre racconta la finta genesi della vera opera, La stranezza si dimostra dunque intenzionato a replicare a sua volta gli espedienti del testo di Pirandello, suscitando medesime domande e riflessioni sulla natura umana e i confini tra persona e personaggio. Il film, dunque, ci racconta della celebre opera non in modo lineare ma ricorrendo a quel teatro nel teatro e a quella frammentazione della linea temporale teorizzata da Pirandello, per il quale la vita non segue un corso lineare.

Il trailer di La stranezza e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di La stranezza grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 1° maggio alle ore 21:30 sul canale Rai 1.

Ora sappiamo perché Joaquin Phoenix ha deciso di abbandonare “Doctor Strange”

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Quasi dieci anni fa, quando il MCU era in piena espansione e la Fase 3 era di gran moda, i Marvel Studios erano alla ricerca di un attore che incarnasse in modo convincente il personaggio che oggi è uno dei supereroi più popolari del franchise: Doctor Strange. All’epoca, Joaquin Phoenix (Joker: Folie à Deux) sembrava un candidato sicuro per il ruolo, e il vincitore dell’Oscar era già in procinto di recitare nel blockbuster. Ma poi… se n’è andato. Cosa è successo? In una lunga intervista con SlashFilm, il regista di Doctor Strange Scott Derrickson ha parlato del processo di ricerca dell’attore perfetto e ha rivelato cosa è successo con Phoenix.

Durante l’intervista, Derrickson ha rivelato che, per quanto fosse entusiasta di Joaquin Phoenix, ha sempre voluto che Benedict Cumberbatch (Sherlock) interpretasse lo Stregone Supremo. Il problema era che c’era un conflitto di programmazione e Cumberbatch non sarebbe stato disponibile per le riprese nel periodo stabilito dai Marvel Studios per il film. Inoltre, per quanto a Joaquin Phoenix piacesse l’idea di diventare Stephen Strange, aveva delle riserve sul fatto di firmare un contratto per più film con la Disney.

Questo non ha impedito a Joaquin Phoenix di incontrare Derrickson e di ascoltare ciò che il regista aveva da dire. Derrickson ha dichiarato a SlashFilm che hanno “trascorso un paio di lunghi pomeriggi” insieme e che è rimasto “davvero colpito” dall’approccio di Phoenix al ruolo e dal processo sull’approccio ai personaggi dell’attore. Derrickson ha anche aggiunto di aver pensato che Phoenix stesse iniziando ad aprirsi alla possibilità di diventare il volto di Doctor Strange.

Joaquin Phoenix “Non ha mai fatto parte del MCU”, afferma Scott Derrickson

Doctor Strange

La mente di Derrickson stava ancora giocando con l’idea di Cumberbatch, tuttavia, e per quanto amasse Phoenix, alcune cose stavano diventando chiare per entrambi:

Ho incontrato un gruppo di attori e Joaquin è stato quello con cui ho passato più tempo. Mentre continuavamo a parlare, mi è stato chiaro che Joaquin non apparteneva a quel film e probabilmente non è mai appartenuto al MCU. È un ragazzo molto specifico, con obiettivi molto specifici come attore e un modo molto specifico di recitare. Credo che sia diventato chiaro a entrambi che forse non era il caso di farlo, ecco come si è arrivati a questo punto“.

Non è difficile immaginare il tipo di coinvolgimento che Joaquin Phoenix voleva avere con il mondo dei supereroi. Dopo aver visto Joker, è chiaro che l’attore era interessato a qualcosa che gli offrisse molto più margine di manovra per provare a giocare, senza necessariamente legarsi troppo al canone del personaggio. Per quanto riguarda Doctor Strange, Derrickson alla fine ha convinto i Marvel Studios e la Disney a spostare l’intero programma di riprese per accogliere Benedict Cumberbatch, ed è abbastanza facile capire che è stata la mossa giusta.

Secret Wars: 6 varianti di Capitan America che Chris Evans potrebbe interpretare nel gran finale

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Chris Evans ha interpretato per la prima volta Steve Rogers in Captain America: Il primo vendicatore e, dopo numerose apparizioni nel MCU (anche nei franchise di Avengers e Spider-Man), l’attore ha finalmente detto addio al ruolo in Avengers: Endgame.

Da allora, Steve è diventato M.I.A., anche se il suo destino finale non è ancora stato rivelato. Tuttavia, con il Multiverso in gioco, ci sono infinite possibilità per quanto riguarda il ritorno di Capitan America in Avengers: Secret Wars.

Durante il fine settimana, è stato riferito che Chris Evans è ormai un punto fermo per quel film. Se da un lato prevediamo che si riunisca agli altri sei Vendicatori originali nel ruolo del Cap “classico”, dall’altro scommettiamo che l’attore interpreterà anche alcune varianti diverse. Di seguito, troverete alcune delle possibilità più eccitanti, intriganti e probabili…

Soldier Supreme

Soldier Supreme

Introdotto durante l’evento Infinity Wars del 2018, il Soldato Supremo è un’amalgama di Capitan America e Doctor Strange.

Non solo possiede la forza, l’agilità e le abilità di combattimento potenziate di Cap, ma il Soldato Supremo esercita anche la padronanza di Stephen Strange sulla magia e sugli artefatti mistici (rendendolo un supereroe formidabile su più fronti).

In questo modo Chris Evans avrebbe la possibilità di fare qualcosa di nuovo in un ruolo a cui è legato dal 2011, interpretando uno Steve simile a quello che tutti conosciamo e amiamo, anche se con un tocco magico diverso da quello che abbiamo visto prima d’ora.

Zombie CAP

Zombie Cap

Abbiamo già visto un Capitan America non-morto in What If…?, ma quello Steve Rogers non era altro che uno zombie barcollante. Tuttavia, se i Marvel Studios ci portano in un mondo di zombie più in linea con quanto visto sulla pagina, Evans potrebbe subire una rivelazione davvero sorprendente.

Onestamente, saremmo felici di vederlo trasformarsi nella Variante animata per una o due scene, ma il Colonnello Rogers sarebbe ancora meglio.

Un tempo Presidente degli Stati Uniti, è stato responsabile della trasformazione di Spider-Man e trasformato in un cattivo mangia-cervelli da nientemeno che il Teschio Rosso. Immaginate i Vendicatori che pensano di aver trovato Cap su un’altra Terra, solo per essere accolti da questo!

Cap-Wolf

Cap-Wolf

Nei fumetti, Steve è stato trasformato in un lupo mannaro in una storia che si è svolta sulle pagine di Capitan America #402 e #403. Infettato da un virus creato da Nightshade, Cap ha mantenuto la sua coscienza umana ma ha anche ceduto agli istinti primordiali di un lupo mannaro.

Cap-Lupo è diventato un beniamino dei fan e in seguito è stato reintrodotto come variante di Terra-666 in un mondo in cui i Vendicatori erano dei mostri. Tuttavia, nonostante il suo aspetto bestiale, Cap-Wolf era un eroe tanto quanto la sua controparte della Terra-616. Basterebbe un po’ di VFX per trasformare Chris Evans in un Capitan America che non avremmo mai immaginato di vedere in live-action.

Old Man Rogers

Old Man Rogers

I Marvel Studios non hanno ancora stabilito se lo Steve Rogers della Terra 616 sia vivo o morto. Sappiamo che ha viaggiato indietro nel tempo per ottenere il suo lieto fine con Peggy Carter, tornando poi nel presente per donare il suo scudo a Sam Wilson.

Supponendo che Steve sia ancora vivo, potrebbe tornare in azione come Old Man Rogers. Indossando l’armatura e utilizzando il siero del Super Soldato che gli scorre nelle vene, sarebbe bello vedere Chris Evans esplorare i limiti dell’eroe prima di essere probabilmente riportato alla sua giovinezza. Sarà anche il suo Vartiant della Terra-616 (sì, stiamo barando un po’), ma bisogna ammettere che sarebbe uno spasso vederlo sullo schermo!

President Rogers

President Rogers

In diverse realtà, esistono versioni di Capitan America che sono diventate Presidente degli Stati Uniti. Abbiamo persino intravisto uno di loro nella prima stagione di What If…?

Questa variante potrebbe fondersi con un’altra; ad esempio, pensiamo che sarebbe fantastico vedere un gruppo di Vendicatori viaggiare in un’altra realtà, entrare nella Casa Bianca e trovare il colonnello Rogers non morto seduto dietro la scrivania (come abbiamo accennato sopra).

Che si tratti di un Capitan America tirannico che detiene il potere nello Studio Ovale o di una Variante che ha cambiato il suo mondo in meglio, c’è qualcosa di interessante in questo concetto che Avengers: Secret Wars ha la possibilità di esplorare.

Hydra Cap

Hydra Cap

A proposito di varianti malvagie di Capitan America, non ce ne sono di peggiori di questa. Nelle pagine di Capitan America, abbiamo appreso che Steve era stato segretamente un fedele agente dell’HYDRA fin dall’infanzia, anche se è seguita una retcon che ha fatto sì che il Cubo Cosmico avesse semplicemente riscritto la realtà.

Alla fine, il Cap dell’HYDRA e lo Steve normale sono diventati due personaggi separati, rendendo più facile per i fan accettare che un doppelganger abbia fatto tutte le cose contro cui l’eroe si batte.

Siamo tutti entusiasti di vedere Chris Evans brandire di nuovo lo scudo, ma se fosse un Capitan America malvagio che, nel suo mondo, è fedele all’HYDRA? Naturalmente, vorrebbe ancora salvare il Multiverso per il proprio tornaconto e, senza dubbio, avrebbe una dinamica affascinante con i veri eroi della Terra-616.

Superman, Rachel Brosnahan ringrazia per il “passaggio di consegna” Elizabeth Tulloch

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Di recente abbiamo appreso che la quarta e ultima stagione di Superman e Lois ha ufficialmente terminato le riprese, e la star Elizabeth Tulloch ha ora deciso di dare un addio affettuoso al suo personaggio di Lois Lane.

Quanto sono fortunata ad aver potuto abitare le ossa, il cervello e il cuore di questa donna negli ultimi 6 anni, 4 dei quali in #supermanandlois. Lois Lane è stata un’icona per tutto il tempo in cui lo è stato Superman grazie alla sua ferocia, alla sua etica del lavoro, alla sua determinazione, alla sua giocosità, al suo impegno nel trovare la verità, non importa a quale costo“.

L’attrice ha poi ringraziato il cast e la troupe dello show e ha augurato la migliore fortuna a James Gunn che si prepara a riportare l’Uomo d’Acciaio sul grande schermo con Superman, ill reboot del DCU attualmente in lavorazione.

“Auguro la migliore fortuna a @jamesgunn e al resto del cast e della troupe, e in particolare a @rachelbrosnahan – sono sicuro che sarai una Lois meravigliosa e non vedo l’ora di vedere cosa farai con questo ruolo. Divertiti tantissimo, io so di essermi divertita“. Rachel Brosnahan ha poi risposto: “Congratulazioni a tutta la squadra! E grazie per questo bellissimo passaggio di testimone“.

Poiché internet è oscuro e pieno di strambi, alcuni hanno criticato la star di La meravigliosa signora Maisel per non aver citato Amy Adams, che è stata l’ultima attrice a interpretare Lois sul grande schermo (anche se stava chiaramente rispondendo al tag di Tulloch). Non abbiamo ancora visto Rachel Brosnahan nei panni di Lois Lane, né in una foto ufficiale né sul set, ma Gunn ha recentemente condiviso uno scatto dietro le quinte dell’attrice insieme alla co-star David Corenswet in occasione del Superman Day.

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Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Avengers 5: un rumors rivela i 5 personaggi che saranno fondamentali per il film

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Avengers 5 era precedentemente conosciuto come Avengers: The Kang Dynasty, con il cambio di titolo avvenuto poco dopo che i Marvel Studios hanno deciso di licenziare l’attore Jonathan Majors e togliere  l’attenzione da Kang il Conquistatore.

Anche se Kang non sarà dimenticato – una delle sue varianti dovrebbe ancora essere la minaccia principale della Saga del Multiverso – lo scrittore di Loki e Doctor Strange nel Multiverso della Follia Michael Waldron sta ora revisionando la sceneggiatura di Avengers 5, dopo che Jeff Loveness ci aveva provato per primo a scrivere il film.

Quest’ultimo sarebbe stato licenziato dal progetto poco dopo l’uscita del sequel di Ant-Man, mentre il regista di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli Destin Daniel Cretton è passato a Wonder Man e al sequel di Shang-Chi.

Non si sa molto dei prossimi film sui Vendicatori (il sesto capitolo è ancora intitolato Secret Wars), ma lo scooper @MyTimeToShineH sostiene di aver appreso l’identità di cinque personaggi che saranno fondamentali in questa avventura.

Chi saranno i protagonisti di Avengers 5?

Si tratta di Capitan America (Sam Wilson), Spider-Man, Moon Knight, Hulk e She-Hulk.

Non è stato fornito alcun contesto aggiuntivo, anche se in precedenza è stato riferito che Spidey guiderà la propria squadra in questo film. Il Capitan America del MCU dovrebbe essere assolutamente al centro dell’attenzione, mentre è giunto il momento di riabbracciare Moon Knight dopo il grande cliffhanger di Jake Lockley.

Come può questo film affrontare questo aspetto e il posto di Moony nel più ampio MCU Questo è ancora da vedere. Per quanto riguarda Hulk e sua cugina She-Hulk, non uno ma due supereroi potenti saranno fondamentali per ribaltare le sorti di quella che potrebbe essere un’altra guerra multiversale. Non ci aspettiamo un’altra stagione di She-Hulk: Attorney at Law, quindi il passaggio di Jennifer Walters al franchise degli Avengers è un passo logico.

È davvero un sistema di classificazione per il pubblico che ci segue“, ha detto l’anno scorso il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige a proposito della Saga del Multiverso. “Serve a tenere traccia di come i pezzi si incastrano al loro posto. Non tutti i film della Saga dell’Infinito si sono concentrati sulle Pietre dell’Infinito o su Thanos, e sarà così anche nel 5 e nel 6. Ma ci stiamo preparando. Ma ci stiamo preparando“.

Sapete, sto per compiere 23 anni alla Marvel. È un periodo lungo. Non è proprio metà della mia vita, ma è quasi metà della mia vita. [Molti di noi sono insieme da dieci anni o più. E lo facciamo solo perché siamo così entusiasti e innamorati del potenziale di ciò che possiamo fare in futuro“.

Le trame che si intrecciano attraverso la Fase 5 e 6 fino a Secret Wars e le opportunità che il multiverso offre a livello di narrazione sono un aspetto completamente nuovo del MCU”, ha concluso il dirigente.

Avengers: La Dinastia Kang è attualmente previsto nelle sale il 1° maggio 2026, mentre Avengers: Secret Wars è previsto per il 7 maggio 2027.

Margot Robbie punta al ruolo di protagonista nell’adattamento di Olivia Wilde su AVENGELYNE

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Di recente abbiamo saputo che era in fase di sviluppo un film live-action basato sulla serie di fumetti fantasy/horror Avengelyne di Rob Liefeld, e abbiamo alcuni interessanti aggiornamenti svelati da Deadline.

Come riportato in precedenza, il progetto sarà diretto da Olivia Wilde (Don’t Worry Darling), con la LuckyChap, la società che Margot Robbie gestisce insieme a Tom Ackerley e Josey McNamara, e Simon Kinberg, a bordo per la produzione. Ora abbiamo appreso che la Warner Bros è in trattativa per chiudere un accordo a sette cifre per i diritti cinematografici del film e che lo sceneggiatore di Poor Things Tony McNamara ha firmato la sceneggiatura.

Gli addetti ai lavori hanno anche confermato che Margot Robbie è interessata a interpretare il ruolo principale, ma sembra che la sua decisione dipenderà dalla sceneggiatura.  Una prima versione del film era in lavorazione dal 2013, con l’ex attrice di The Mandalorian Gina Carano come protagonista.

Di cosa parla Avengelyne?

Il fumetto Avengelyne è stato creato da Liefeld e Cathy Christian ed è incentrato su un angelo caduto che combatte le forze del male. “Avengelyne ha risuonato in modo così forte con il pubblico perché la sua storia di redenzione è così simile a quella di un personaggio”, ha dichiarato Liefeld. “Un angelo caduto, condannato a redimersi servendo l’umanità, la Terra è un ambiente estraneo per lei, che deve adattarsi per salvare se stessa e l’umanità. Il suo dilemma è fonte di umorismo in mezzo al grande motore della trama che guida il suo viaggio“.

La sinossi di Deadline recita: “Avengelyne è un angelo che combatte le forze del male e spesso si trova faccia a faccia con demoni e mostri. È stata la guerriera più temuta della Casa della Guerra del Cielo, avendo fatto irruzione da sola nel Pandemonio, la fortezza esterna dell’Inferno, per affrontare il Diavolo in persona. È un angelo caduto, bandito dal Paradiso da Dio dopo essere stato ingannato e aver messo in dubbio il suo amore per gli umani. Avengelyne è stata privata di tutte le sue capacità angeliche, a parte la sua grande forza e il suo sangue che, una volta estratto dal suo corpo, può essere usato come arma o come miracolo una volta potenziato citando i versetti della Bibbia. Avengelyne usa i suoi poteri per combattere i demoni sulla terra e viene preparata per essere l’ultima speranza dell’umanità in un prossimo Armageddon“.

Olivia Wilde si è fatta conoscere come attrice prima di attirare l’attenzione con il suo debutto alla regia, il film Booksmart, un film sull’adolescenza del 2019. Ha poi diretto il discusso thriller del 2022 Don’t Worry Darling ed è prossimamente impegnata nella regia di Naughty della Universal, di cui LuckyChap è anche produttore.

Margot Robbie è nota per aver interpretato Harley Quinn in Birds of Prey e nei film della Suicide Squad, e di recente ha aumentato notevolmente il suo profilo da attrice di succeso recitando e producendo Barbie di Greta Gerwig.

X-MEN ’97: Ciclope, Jean Grey in azione contro le sentinelle nella clip

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L’episodio di questo mercoledì di X-Men ’97 dà il via a un finale in tre parti intitolato “La tolleranza è l’estinzione“. Con Bastion deciso a porre fine all’umanità mutante e un esercito di “Prime Sentinelle” a disposizione, gli eroi sembrano destinati ad affrontare la loro sfida più difficile.

Abbiamo una lunga lista di domande senza risposta in queste puntate, tra cui il ruolo che Magneto giocherà nel processo ora che è in mano a Bastion e se il viaggio nel tempo sarà usato per annullare il genocidio che ha avuto luogo su Genosha (e che ha portato alla morte di Gambit).

Grazie a Toonado.com, abbiamo una nuova clip dell’episodio 8 che vede Ciclope, Jean Grey e Cable in fuga da un esercito di Sentinelle e che si legano come solo questi mutanti sanno fare.

Jean non è tecnicamente la madre di Nathan, ovviamente, ma il suo clone (Madelyne Pryor) sì. Questo sneak peek ricco di azione dimostra che non si scherza con i Summers (come dice Scott), e speriamo che Cable diventi un membro permanente degli X-Men dopo il suo ritorno a sorpresa/origine in questo revival.

C’era la possibilità, credo, di mantenere la promessa degli X-Men“, ha detto in precedenza il responsabile Marvel Studios per la TV, lo streaming e l’animazione Brad Winderbaum a proposito del seguito di X-Men: The Animated Series. “Gli X-Men sono una storia di personaggi che vivono in un mondo complicato come il nostro. E dal punto di vista tematico, raccontare una storia degli X-Men significa onorare questo aspetto, secondo me“.

C’era qualcosa in quella serie originale su Fox Kids dopo la scuola che sembrava incontrare il pubblico dove si trovava. Non era una serie per bambini che ti parlava male, era una serie per bambini che ti onorava come essere umano e onorava il modo in cui vedevi il mondo fuori dalla tua finestra e ti faceva sapere che anche altre persone lo vedevano“, ha aggiunto. “Anche se sei un bambino che sta ancora trovando la sua voce, non sei solo. E se c’è una cosa che il nuovo show può far rivivere, spero sia proprio questa“. Di seguito la clip:

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Cosa c’è da sapere su X-Men ’97?

La nuovissima serie X-Men ’97, composta da 10 episodi, è arrivata in streaming a partire dal 20 marzo. La serie rivisita l’epoca iconica degli anni ‘90, con il gruppo di mutanti che usa i propri poteri straordinari per proteggere un mondo che li odia e li teme, vengono messi alla prova come mai prima d’ora, costretti ad affrontare un nuovo futuro pericoloso e inaspettato.

Il cast delle voci nella versione originale include Ray Chase (Ciclope), Jennifer Hale (Jean Grey), Alison Sealy-Smith (Tempesta), Cal Dodd (Wolverine), JP Karliak nel ruolo di Morph, Lenore Zann nel ruolo di Rogue, George Buza nel ruolo di Bestia, AJ LoCascio (Gambit), Holly Chou (Jubilee), Isaac Robinson-Smith (Alfiere), Matthew Waterson (Magneto) e Adrian Hough (Nightcrawler).

Deadpool & Wolverine, dalle foto promozionali un nuovo look di Logan e strane varianti di Wade Wilson

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Deadpool & Wolverine si sta avvicinando rapidamente e le nuove immagini promozionali del film mettono in primo piano il Merc with the Mouth e le sue strampalate varianti. Abbiamo scatti in alta risoluzione di Kidpool, Babypool, Dogpool e Headpool (che si dice sia la testa mozzata dell’Arma XI di X-Men Origins: Wolverine). Nessuno di loro è stato mostrato nei trailer del film, il che suggerisce che il piano prevede che le varianti siano per lo più tenute nascoste.

C’è anche un grande scatto di Hugh Jackman vestito da Wolverine e molti pezzi accattivanti con i “migliori Bubs” del MCU che assumono pose diverse insieme. Sebbene abbiamo visto molte varianti di Wade Wilson, è probabile che i camei più importanti del film siano tenuti nascosti fino alla fine del film. Un attore che possiamo apparentemente dimenticare di vedere in Deadpool & Wolverine è la star di X2: X-Men United Brian Cox. Alla domanda di The Starting Line se è previsto che riprenda il suo ruolo del malvagio William Stryker, l’attore ha risposto: “Non ne ho sentito parlare“.

E ha aggiunto: “No, voglio dire, ho fatto Stryker, e poi l’hanno rifatto in Australia, e il mio amico Danny Huston ha interpretato Stryker. Danny è un mio vecchio amico, quindi non mi sento… ma continuavo a pensare perché non me l’hanno chiesto. Quando queste cose finiscono, tendo a lasciarle andare. Non mi soffermo su nulla. Voglio dire, se vogliono farlo con l’altra parte sono affari loro“.

Date un’occhiata alle ultime immagini promozionali di Deadpool e Wolverine negli X post qui sotto.

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Il Regno del Pianeta delle Scimmie: epiche scene inedite nel final trailer

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Il Regno del Pianeta delle Scimmie, l’ultimo capitolo del franchise rilanciato del Pianeta delle Scimmie, arriverà nelle sale tra dieci giorni esatti e la 20th Century Studios ha rilasciato un po’ di nuovo materiale promozionale, tra cui un trailer finale ricco di azione e di nuove riprese.

Il teaser ci dice qualcosa di più sulla nuova scimmia protagonista, Noa, e ci rivela perché ha una vendetta contro il tirannico Proximo Caesar. Sentiamo anche parlare Mae, e sembra che la ragazza umana sia pienamente consapevole che il mondo apparteneva al suo popolo prima della rivolta delle scimmie.

Questo significa che KOTPOTA chiuderà il cerchio degli eventi? È possibile, ma potremmo vedere almeno un altro film prima che le cose inizino a collegarsi al Pianeta delle scimmie originale. Guardate il nuovo trailer di Il Regno del Pianeta delle Scimmie, insieme  a due featurette di seguito:

Tutto quello che sappiamo su Il Regno del Pianeta delle Scimmie

La sinossi ufficiale di Il Regno del Pianeta delle Scimmie (Kingdom of the Planet of the Apes) riporta: “Alcuni gruppi di scimmie non hanno mai sentito parlare di Cesare, mentre altri hanno distorto il suo insegnamento per costruire imperi fiorenti. In questo scenario, un leader delle scimmie inizia a schiavizzare altri gruppi per trovare la tecnologia umana, mentre un’altra scimmia, che ha visto il suo clan essere preso in ostaggio, intraprende un viaggio per trovare la libertà. Una giovane donna umana, intanto, diventa la chiave per la ricerca di quest’ultimo, anche se ha dei piani tutti suoi.”

Il regista Wes Ball dà nuova vita all’epico franchise ambientato diverse generazioni dopo il regno di Cesare, in cui le scimmie sono la specie dominante che vive in armonia e gli umani sono costretti a vivere nell’ombra. Mentre un nuovo tirannico leader delle scimmie costruisce il suo impero, una giovane scimmia intraprende uno straziante viaggio che la porterà a mettere in discussione tutto ciò che conosceva sul passato e a fare scelte che definiranno un futuro sia per le scimmie che per gli umani.

Il Regno del Pianeta delle Scimmie è diretto da Wes Ball (trilogia di Maze Runner) ed è interpretato da Owen Teague (It), Freya Allan (The Witcher), Kevin Durand (Locke & Key), Peter Macon (Shameless) e William H. Macy (Fargo). La sceneggiatura è di Josh Friedman (La guerra dei mondi), Rick Jaffa & Amanda Silver (Avatar: La Via dell’Acqua) e Patrick Aison (Prey), basata sui personaggi creati da Rick Jaffa & Amanda Silver. Il film è prodotto da Wes Ball, Joe Hartwick Jr. (Maze Runner), Rick Jaffa, Amanda Silver e Jason Reed (Mulan), mentre Peter Chernin (trilogia de Il Pianeta delle Scimmie) e Jenno Topping (Le Mans ’66 – La grande sfida) sono i produttori esecutivi. Il film è atteso in sala il 10 maggio.

Captain America: Brave New World, le foto promozionali svelano finalmente l’Hulk rosso di Harrison Ford

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Già da un po’ di tempo avevamo intuito che in Captain America: Brave New World avrebbe visto il debutto di Hulk Rosso nel MCU già da un po’, ma di recente ne abbiamo avuto la conferma grazie ad alcuni giocattoli Happy Meal di McDonald’s!

Non è il modo ideale per dare una prima occhiata al mostro rosso, ma i peluche non erano esattamente dettagliati. Ora, grazie ad alcune nuove immagini promozionali, possiamo finalmente dare un’occhiata al design del personaggio.

L’immagine non è delle più chiare, ma ci dà comunque un’idea abbastanza precisa di cosa aspettarci dalla versione di Brave New World del trasformato Presidente Generale Thaddeus “Thunderbolt” Ross (Harrison Ford). E no, non sembra che si farà ricrescere i baffi quando si trasformerà!

 

Un paio di settimane fa sono state diffuse le prime foto ufficiali del film, che mostrano Anthony Mackie nei panni del redivivo Sam Wilson, dotato dell’iconico scudo di vibranio di Steve Rogers, e la nostra nuova Sentinella della Libertà che incontra Ross, il quale incaricherà Wilson di riformare i Vendicatori.

Nel filmato proiettato al CinemaCon all’inizio di questo mese, Ross accoglie Wilson alla Casa Bianca per lodarlo per il suo passato eroismo, ma il caos si scatena quando la musica attiva alcuni assassini agenti dormienti, tra cui Isaiah Bradley di Carl Lumbly, che tentano di eliminare il Presidente.

Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, il film è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

Addio alla Terra: recensione del k-drama di Netflix

Addio alla Terra: recensione del k-drama di Netflix

Immagina di svegliarti un giorno e scoprire che tutto ciò che conosci e ami è destinato a scomparire per sempre. La tua casa, la tua famiglia, i tuoi amici e persino la tua stessa vita. Cosa faresti se ti restassero solo 200 giorni su questa Terra?

È su questo interrogativo che si basa la tragica storia di Addio alla Terra (titolo originale 종말의 바보), il nuovo emozionante k-drama distopico di Netflix con protagonisti gli attori Ahn Eun-jin (Hospital Playlist, My Dearest, The Good Bad Mother) e Yoo Ah-in (Burning, Hellbound, Alive). Diretta da Kim Jin-min (Extracurricular, My Name) e scritta da Jeong Seong-joo (Secret Affair, Heard It Through the Grapevine), la serie è ispirata al romanzo The Fool At the End of the World (Shūmatsu no Fūru) di Kōtarō Isaka, autore giapponese già noto al pubblico italiano per l’opera I sette killer dello Shinkansen da cui è stato tratto l’adrenalinico thriller di David Leitch, Bullet Train.

La serie, composta da 12 episodi di circa un’ora ciascuno, è disponibile su Netflix da venerdì 26 aprile 2024.

Addio alla Terra – Foto di Netflix

“Oggi, domani e ogni giorno, aspettiamo la fine. Insieme.”

È la primavera del 2025 quando la pacifica città di Woongcheon, in Corea del Sud, si ritrova improvvisamente sconvolta da caos e illegalità. La spaventosa notizia di un asteroide in rotta di collisione con la Terra, che minaccia di devastare gran parte dell’Asia, inclusa la penisola coreana, getta la città nel panico ed entra in vigore la legge marziale. Le scorte di cibo e medicine diminuiscono, scoppiano guerre civili, i detenuti fuggono dalle prigioni, i bambini vengono rapiti sempre più frequentemente dai trafficanti di esseri umani e alcune sette religiose prendono il sopravvento.

In questo sfondo apocalittico, a soli 200 giorni dalla fine, quattro amici d’infanzia – la coraggiosa insegnante Se-kyung (Ahn Eun-jin), il giovane prete Sung-jae (Jeon Seong-woo), la ex comandante In-a (Kim Yoon-hye) e il brillante scienziato Ha Yun-sang (Yoo Ah-in) – lottano per proteggere il proprio quartiere e gli ultimi bambini rimasti dall’oscurità dei criminali.

Mentre il conto alla rovescia verso la fine del mondo prosegue implacabile, i cittadini di Woongcheon si sforzano di affrontare l’inevitabile con coraggio e determinazione, confrontandosi con i loro rimpianti e con il futuro che è stato loro negato.

Addio alla Terra – In foto l’attrice Ahn Eun-jin nei panni di Jin Se-kyung.

“Un posto senza speranza è l’inferno”

Addio alla Terra catapulta il pubblico nella ormai disastrata e sofferente cittadina di Woongcheon con una precisa premessa: “Questa storia mostra gli ultimi giorni della gente della nostra città”. Ed è esattamente ciò che accade: episodio dopo episodio, infatti, la narrazione intreccia le vite dei personaggi, principali e secondari, per raccontare tutta la rabbia, l’odio, il dolore e la profonda depressione dei loro ultimi giorni sulla Terra. Tra adorabili fugaci momenti di felicità e dolorosi avvenimenti, il regista Kim Jin-min tenta quindi di catturare su schermo come reagirebbe l’umanità innanzi alla fine, e lo fa attraverso gli sguardi di differenti generazioni: dalla fievole speranza dei bambini destinati a non vedere mai la luce del mondo e quelli che non avranno mai la possibilità di diventare grandi, fino alla forte disperazione degli adulti e la solitudine degli anziani.

I tre moschettieri + 1

Tra tutti i personaggi, quello di Se-kyung emerge senza dubbio come il più complesso e interessante della serie. Se-kyung si distingue fin dal primo episodio come una vera e propria “eroina alle prime armi”. È, infatti, la prima a combattere con coraggio e a rischiare la propria vita per rivendicare i bambini perduti (per cui i sensi di colpa non la lasciano riposare) e proteggere gli ultimi rimasti. In un mondo in cui la catastrofe imminente ha spazzato via ogni certezza, Se-kyung trova nel suo impegno per i bambini una ragione per andare avanti, una fiamma di speranza che la spinge ad affrontare il pericolo con dedizione.

Addio alla Terra – In foto l’attrice Kim Yoon-hye nel ruolo di Kang In-a.

Ma nonostante le nobili intenzioni e la grande forza morale che guidano il personaggio di Se-kyung, la sua figura non riesce del tutto a risultare convincente. Nel corso degli eventi, infatti, sembra che il suo personaggio si annulli progressivamente, con la sua unica funzione narrativa che appare sempre più limitata alla sola necessità di assicurare che il sacrificio dei bambini perduti non sia vano. Così, l’evoluzione e la profondità emotiva di Se-kyung vengono sacrificate a vantaggio di un ritratto più “eroico”, ma meno plausibile.

Il vortice di vendetta, confusione e irrazionalità che segue Se-kyung travolge ingiustamente anche il personaggio di Yoo Ah-in. Yun-sang decide di tornare a casa per condividere gli ultimi istanti sulla Terra con Se-kyung, ma il suo ritorno sembra non avere un impatto significativo sul corso degli eventi e sul destino dei protagonisti. Fin dai primi istanti del suo ritorno, il suo personaggio sembra relegato all’ombra di Se-kyung. Yun-sang appare al pubblico come un protagonista passivo, il cui ruolo pare definirsi principalmente dalla sua dipendenza emotiva.

Addio alla Terra – In foto l’attore Jeon Seong-woo nel ruolo di Woo Sung-jae.

Diversa è invece la situazione per i personaggi di Jeon Seong-woo e Kim Yoon-hye: pur avendo ruoli minori, il giovane prete Sung-jae e l’ex comandante In-a (che acquisisce un valore aggiunto anche per il suo riferimento alla comunità LGBTQ+, un aspetto tutt’altro che comune nella serialità sudcoreana) mostrano un’evoluzione significativa nel corso della storia, riuscendo a creare un forte legame emotivo con il pubblico. Infatti, mentre il rispettoso e gentile Sung-jae, deluso dalle istituzioni ecclesiastiche, decide di rinunciare ai suoi voti per vivere gli ultimi giorni come un fedele laico; In-a, dopo una vita dedicata a proteggere gli altri, trova il coraggio di congedarsi, liberandosi del peso delle sue responsabilità e mettendosi in viaggio per riscoprire se stessa.

Non è tutta colpa di Yoo Ah-in!

Sarà davvero una sfida impossibile per l’opera di Kim Jin-min guadagnarsi un posto nell’ambita Top10 di Netflix. Al di là del significativo sabotaggio ricevuto in patria a causa della partecipazione dell’attore Yoo Ah-in, indagato lo scorso anno per uso di droghe (e si sa quanto può essere severa e impietosa l’opinione pubblica sudcoreana), Addio alla Terra fatica a imporsi come un adattamento degno dell’opera di Isaka.

Nonostante il superamento del ritmo troppo lento e ripetitivo dei primi episodi, infatti, il pubblico non riesce mai a sentirsi completamente coinvolto dalla narrazione. Sebbene l’intento registico di Kim Jin-min e Jeong Seong-joo sia lodevole nel creare un mondo distopico il più autentico e realistico possibile, rinunciando del tutto al fantasy (che invece caratterizza i celebri k-thriller apocalittici quali Sweet HomeHellbound), Addio alla Terra finisce per accontentarsi di una trama piatta e depotenzializzata che, oltre a compromettere la capacità dell’opera di mantenere viva l’attenzione e l’interesse nel corso della visione, non riesce a trasmettere appieno l’emozione e l’impatto che ci si aspetterebbe dallo scenario apocalittico dell’opera di Isaka.

Chris Hemsworth: per l’attore il personaggio è diventato “la parodia di se stesso” in Thor: Love and Thunder

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Thor: Love and Thunder ha ricevuto un’accoglienza contrastante da parte dei fan. Il sequel del MCU ha esteso ulteriormente il tono stravagante e comico di Thor: Ragnarok. Tuttavia, in una recente intervista, l’attore Chris Hemsworth ha espresso un certo rammarico per questa direzione del film e ha parlato di dove ritiene che il progetto sia andato storto.

Chris Hemsworth dice di “non aver fatto centro” con Thor: Love and Thunder

Dopo la crescita del personaggio di Thor in Thor: Ragnarok, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, Thor: Love and Thunder ha portato il viaggio del personaggio in una direzione inaspettata.

In un’intervista con Karen Valby di Vanity Fair, Chris Hemsworth ha parlato di ciò che non ha funzionato nella sua quarta uscita da solista nei panni del Dio del Tuono. Ha espresso il suo rammarico per aver puntato maggiormente sulla commedia nel sequel. Ha spiegato: “Mi sono fatto prendere dall’improvvisazione e dalla stravaganza e sono diventato la parodia di me stesso. Non sono riuscito ad atterrare”.

All’inizio dell’intervista, Chris Hemsworth ha descritto i motivi della sua frustrazione nel ruolo di Thor. Ha dichiarato che gli altri Vendicatori avevano archi caratteriali migliori, mentre lui come Thor si sentiva solo “una guardia di sicurezza per la squadra“. Poi, Thor: Ragnarok ha modificato il personaggio. Ha permesso a Chris Hemsworth di utilizzare le sue doti comiche naturali per la parte.

Ma dopo l’arco di tre film in Thor: Ragnarok, Infinity War e Endgame, il personaggio è diventato quasi completamente comico in Love and Thunder. La combinazione con gli archi narrativi più seri di Jane Foster e Gorr il Macellaio ha prodotto risultati contrastanti per i fan delle precedenti apparizioni di Thor nel MCU.

L’accoglienza critica e commerciale di Thor: Love and Thunder non è stata così eccezionale come quella dei precedenti tre film di Chris Hemsworth nel MCU. Dopo l’uscita del film, Hemsworth ha parlato con Josh Horowitz per l’Happy Sad Confused Podcast e ha detto che secondo lui Thor ha bisogno di un drastico cambio di tonalità per il futuro.

Bring Her Back sarà il prossimo film horror dei registi di Talk to Me

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A24 collaborerà nuovamente con Danny e Michael Philippou di Talk to Me per un nuovo film horror con Sally Hawkins intitolato Bring Her Back.

Dopo il successo della loro unione per il film horror del 2023 Talk to Me, A24 e i coniugi Philippous hanno deciso di riunirsi per altri progetti, soprattutto se si considera che Talk to Me è stato il titolo horror di A24 che ha ottenuto il miglior risultato sul mercato nazionale.

Bring Her Back riunirà A24 e i Philippou

Sally Hawkins non è estranea al cinema di genere, avendo recitato in La forma dell’acqua di Guillermo Del Toro e Godzilla: King of the Monsters di Michael Dougherty. È nota soprattutto per i ruoli drammatici in film come Spencer, Submarine, Un’educazione, Happy-Go-Lucky.

La trama di Bring Her Back è attualmente sconosciuta, ma il film si aggiunge ai progetti che i Philippous stanno già sviluppando, con un sequel di Talk to Me e un progetto di documentario ispirato al loro viaggio nel mondo del deathmatch wrestling underground internazionale.

Talk to Me è stato uno dei film horror più apprezzati del 2023, con un’interpretazione di spicco della protagonista Sophie Wilde. Il film ha consacrato il duo di registi australiani Philippous come una nuova ed entusiasmante voce del genere. Samantha Jennings e Kristina Ceyton della Causeway Films produrranno Bring Her Back. L’inizio della produzione è previsto per l’estate del 2024.

The idea of you: recensione del nuovo film con Anne Hathaway

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The idea of you: recensione del nuovo film con Anne Hathaway

Per quanto il cinema possa essere un’arte in grado di produrre opere complesse e intricate, talvolta ciò che il pubblico cerca è una semplice e rassicurante storia a lieto fine. Film come The idea of you sono perfetti per i momenti in cui serve una commedia romantica per evadere, anche solo per un po’, dalla realtà. Tratto dall’omonimo romanzo dell’attrice e scrittrice Robinne Lee (Sette anime), The idea of you presenta un cast di figure già ben affermate nel panorama cinematografico internazionale. Anne Hathaway (Oscar come miglior attrice non protagonista per Les Misérables) interpreta qui la protagonista Solène, mentre l’attore Nicholas Galitzine (Bottoms) è nel ruolo di Hayes.

The idea of you: l’amore ai tempi del Coachella

Solène è una madre divorziata, proprietaria di una piccola galleria d’arte contemporanea; all’alba dei suoi quarant’anni vive per la figlia Iz, facendo una vita tranquilla senza eccessi. Per un caso del destino si ritrova ad accompagnare la figlia al Coachella, e qui incontra Hayes, pop star poco più che ventenne. Tra i due si crea immediatamente un legame, scatta un improbabile colpo di fulmine. Per quanto Solène tema i suoi sentimenti per Hayes, e soprattutto i giudizi che deriverebbero da una loro relazione, i due sembrano perennemente attratti. Ma vivere sotto il continuo giudizio altrui non è facile: semplicemente alcune volte l’amore non è abbastanza, serve anche il giusto tempismo.

The Idea of You film 2024Un amore senza età

Fin dalla trama diviene chiaro al pubblico che The idea of you non è certamente una pellicola di alto spessore come tematiche trattate. Ciò però non significa che non raggiunga il suo principale scopo di intrattenere il pubblico. La commedia in sé si mantiene molto leggera, senza però cadere nella banalità.

Le rom-com tendono a raccontare prevalentemente storie d’amore tra teenager o giovani: ciò può essere ricollegabile ad un preconcetto sociale per cui la passione e l’innamoramento sono ricollegabili più alla gioventù. L’originalità in The idea of you sta proprio nel focus sull’età dei due personaggi: Solène ha appena compiuto quarant’anni, ha una figlia adolescente e un matrimonio alle spalle, mentre Hayes è nel pieno dei suoi vent’anni, con tanto successo davanti a sé. Per quanto tra i due ci possa essere un amore potente, la differenza d’età finisce per essere un problema.

Solène si mostra fin da subito in tutta la sua maturità: non riesce a fidarsi di Hayes e cerca di chiarire dalla prima uscita il loro rapporto. Il peso delle responsabilità verso sua figlia e gli altri sembra fermarla, finché non trova la forza di abbandonarsi totalmente a questa folle passione.

Il temibile giudizio dei social

Ogni essere umano in una comunità tende a conformarsi alle leggi sociali qui stabilite, temendo il giudizio altrui e una forma di esclusione dal gruppo. Questo fattore viene enormemente amplificato dai social: questi diventano una sorta di patibolo per tutti i martiri giudicati e condannati aspramente dalle figure già ben note come haters.

In The idea of you questo finisce per essere un elemento di rottura: il giudizio altrui. La paura di essere giudicata negativamente da amiche, familiari e dalla stessa figlia ferma Solène dal rendere pubblica la sua relazione con Hayes. Nel momento però in cui la notizia diviene pubblica gli attacchi sui social e sui magazine diventano continui e asfissianti, per Solène come anche per Iz.

La realtà presentata sembra sempre falsa, superficiale: per coloro che vivono sotto i riflettori è difficile essere visti per loro stessi, o anche solo poter essere loro stessi. Lo stesso Hayes sottolinea come lui non riesca a fidarsi facilmente delle persone.

E così viene da sé bollare le celebrità per ciò che sembrano al feroce pubblico dei social: Solène non era più una donna con un passato difficile ed un nuovo amore davanti a sé, ma solo una signora troppo matura, troppo avanti con l’età per poter stare con Hayes. Le critiche e gli insulti cechi diventano continui, solo perché Solène non corrisponde all’ideale della ragazza adatta ad una giovane pop star.

The idea of you si presenta come una classica commedia romantica, con un punto di vista originale. Pur rispettando queste aspettative, la pellicola non ha niente di più: con alcune mancanze dal punto di vista tecnico, quali l’utilizzo quasi casuale in poche scene dello split screen, The idea of you non è certamente un capolavoro di cinematografia. Ciononostante incanta un pubblico alla ricerca di una bella storia d’amore, così coinvolgente nella sua semplicità.

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