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Godzilla x Kong: Il nuovo Impero, un nuovo teaser trailer suggerisce il nuovo look di Godzilla

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Un nuovo trailer di Godzilla x Kong: Il nuovo Impero rivela un nuovo look di Godzilla, dimostrando il modo in cui avrà molteplici forme nel film di squadra con il suo amico peloso. Il film vedrà il famoso kaiju ottenere un aspetto potenziato che fa diventare rosa le sue scaglie e i suoi occhi, una nuova forma in modo che possa affrontare il Re Skar e altre minacce nel film. Tuttavia, il regista Adam Wingard aveva precedentemente affermato che il film presenterà molteplici forme per il Re dei Mostri man mano che la coloritura rosa prende il sopravvento sul suo corpo.

Ora, Kaiju News Outlet ha pubblicato uno spot televisivo prima dell’uscita di Godzilla x Kong, che accenna brevemente a una nuova forma per Godzilla.

https://twitter.com/KaijuNewsOutlet/status/1765026866002321695?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1765026866002321695%7Ctwgr%5Ed2eb4d65b0c6d4a6a7af25a25c23de68a99d1fdb%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fgodzilla-x-kong-movie-trailer%2F

Al minuto 0:04, si può vedere il Titano nuotare nell’acqua, con scaglie bianche pallide che emergono dalla superficie. Ciò suggerisce una forma di colore bianco, anche se non è chiaro a che punto del film potrebbe apparire questa versione.

Mentre i dettagli della trama vengono tenuti pesantemente nascosti, la sinossi anticipa che il film metterà “L’onnipotente Kong e il temibile Godzilla contro una colossale minaccia sconosciuta nascosta nel nostro mondo, sfidando la loro stessa esistenza e la nostra. Il film approfondisce i le storie di questi Titani, le loro origini e i misteri di Skull Island e oltre, mentre scopri la mitica battaglia che ha contribuito a forgiare questi straordinari esseri e li ha legati all’umanità per sempre.

Il film è interpretato da Dan Stevens (Legion; The Guest), Rebecca Hall (Iron Man 3;  Transcendence), Brian Tyree Henry (Atlanta ; Eternals), Kaylee Hottle (Godzilla vs. Kong ; Magnum PI), Fala Chen (Shang-Chi e La leggenda dei dieci anelli;  The Undoing), Alex Ferns (The BatmanWrath of Man) e Rachel House (Thor: RagnarokNext Goal Wins). Wingard torna alla regia con una sceneggiatura di Terry Rossio, Jeremy Slater e Simon Barrett. Godzilla x Kong: Il nuovo Impero arriverà nei cinema il 15 marzo 2024!

Carla Gugino si unisce a Naomi Watts e Bill Murray in The Friend

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Carla Gugino si unisce a Naomi Watts e Bill Murray in The Friend

Dopo aver ottenuto una nomination al Critics Choice’ Award per il ruolo di Verna nell’horror gotico di successo di Netflix La caduta della casa degli Usher, l’ultimo di molti progetti che ha intrapreso con il creatore Mike Flanagan, Carla Gugino è stata scelta per un ruolo in The Friend, la commedia drammatica indipendente con Naomi Watts e Bill Murray, che adatta il bestseller del New York Times di Sigrid Nunez.

I dettagli del personaggio non sono stati rivelati. Insieme a Carla Gugino, altri protagonisti, come annunciato in precedenza, includono Sarah Pidgeon, Constance Wu, Ann Dowd, Noma Dumezweni, Felix Solis e Owen Teague.

Vincitore del National Book Award for Fiction 2018, The Friend segue una scrittrice di New York all’indomani della morte inaspettata del suo amico di sempre e mentore. Successivamente, la donna dovrà affrontare la complicata eredità letteraria di lui, tre eccentriche ex mogli e un enorme alano dal cuore spezzato di nome Apollo.

Scott McGehee e David Siegel dirigono il film basandosi su una loro sceneggiatura, e producendo anche attraverso la loro nuova società Big Creek Projects. Liza Chasin sta anche producendo per la sua 3dot Productions (The Lost City, Anatomy of a Scandal). Il dirigente di Watts produce insieme a Mike Spreter per Big Creek e Margaret Chernin per 3dot, con CAA Media Finance che si occupa dei diritti nazionali del film.

Clotilde Esposito: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Clotilde Esposito: 10 cose che forse non sai sull’attrice

La giovane Clotilde Esposito vanta ad oggi una carriera prevalentemente televisiva, con titoli grazie ai quali si è costruita una buona reputazione di interprete capace di passare con naturalezza da toni drammatici ad altri più spensierati. Ad averla resa una delle interpreti da tenere d’occhio per il futuro ci ha però pensato la popolare serie Mare fuori, dove Esposito stagione dopo stagione ha dato continua prova del proprio talento.

Clotilde Esposito: i suoi film e le serie TV

1. È nota per alcune serie TV. L’esordio in televisione per Esposito avviene nel 2012 con la partecipazione alla soap opera Un posto al sole. Successivamente recita nella miniserie Pupetta – Il coraggio e la passione (2013), dove interpreta la protagonista da giovane, nella serie Sotto copertura (2015) e nella serie Furore – Il vento della speranza (2014-2017), dove è la co-protagonista Giuseppina Fiore. Dal 2020 recita invece nella popolare serie Rai Mare fuori, condividendo la scena con gli attori Massimiliano Caiazzo, Nicolas Maupas, Giacomo Giorgio, Artem e Matteo Paolillo.

2. Ha recitato in un film. Ad oggi Esposito ha preso parte ad un solo film per il cinema. Si tratta di Milionari, diretto nel 2014 da Alessandro Piva, tratto dal romanzo “I milionari” scritto da Luigi Alberto Cannavale e Giacomo Gensini e ispirato alle vicende di un clan criminale napoletano. In questo film l’attrice interpreta la versione di Rosaria, che da adulta è poi interpretata dall’attrice Valentina Lodovini. Nel film recitano anche Carmine Recano, Francesco Scianna e Francesco Di Leva.

Clotilde Esposito in Mare fuori

3. È una delle protagoniste della serie. In Mare fuori Esposito interpreta Silvia Scacco, un’adolescente civettuola e piacente che ha fatto della seduzione la sua arma principale, seguendo i consigli della madre. Cresciuta con il mito dei soldi e della vita facile, si ritrova a finire in carcere dopo essere stata incastrata da quello che credeva il suo amore. All’interno dell’IPM sviluppa poi ottimi rapporti di amicizia con la maggior parte delle detenute, per le quali si dimostra sempre di grande supporto quando queste ne hanno bisogno, senza dimenticarsi però delle proprie ambizioni.

Clotilde Esposito Mare fuori

4. Non si ritrova nel proprio personaggio. Parlando di Silvia, l’attrice ha raccontato di aver fatto abbastanza fatica a calarsi nei suoi panni per la serie Mare fuori, non condividendo poi molto con lei e ritenendosi anzi all’estremo opposto. Con il tempo, tuttavia, Esposito ha imparato a comprendere Silvia e a scoprirsi profondamente affascinata dal suo modo di essere, di vivere la vita, dal suo senso di libertà e dalla sua energia. Una volta compreso ciò, ha trovato la giusta chiave per interpretarla.

Clotilde Esposito in Sotto copertura

5. Ha preso parte alla serie poliziesca. Nel 2015 Esposito recita con il ruolo di Giuliana Simeone nella prima stagione della serie Sotto copertura. In essa si racconta l’attività investigativa che porta all’arresto del capo del Clan dei Casalesi Antonio Iovine per mano del commissario Michele Romano (ispirato alla figura di Vittorio Pisani), capo della squadra mobile di Napoli, aiutato dal suo gruppo composto da Rosanna Croce, Arturo De Luca, Salvo Izzo e Carlo Caputo.

Clotilde Esposito in Un posto al sole

6. Ha avuto un ruolo nella celebre soap opera.  Dopo aver iniziato a studiare recitazione presso la Scuola di Cinema Teatro e Danza “La Ribalta” di Castellammare di Stabia, nel 2012, in quello stesso anno Esposito ha ottenuto un primo ruolo da attrice, ovvero quello dell’adolescente Greta Fournier nella celebre soap opera Un posto al sole. Pur essendo un ruolo piccolo, ha permesso a Esposito di iniziare il proprio percorso artistico, facendosi notare e ottenendo una prima notorietà.

Clotilde Esposito: Maria Esposito è sua sorella?

7. Non è la sorella della sua collega di set. A partire dalla seconda stagione di Mare fuori si è unita al cast anche l’attrice Maria Esposito, fattasi subito notare per il ruolo di Rosa Ricci. Data anche una certa somiglianza che intercorre tra Maria e Clotile, i fan hanno iniziato a supporre che quel cognome in comune indicasse che le due sono sorelle. In realtà, come rivelato, non c’è alcun legame di parentela tra di loro e il loro ugual cognome è solamente una coincidenza. Esposito è infatti, come noto, un cognome estremamente diffuso in Campania.

Clotilde Esposito Maria Esposito Mare fuori

Clotilde Esposito è su Instagram

8. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguita da 567 mila persone e dove attualmente si possono ritrovare circa 400 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice e da modella, inerenti il dietro le quinte di tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Clotile Esposito: chi è il suo fidanzato?

9. È molto riservata. L’attrice ha sempre dimostrato di voler mantenere una certa separazione tra la propria vita lavorativa e quella personale. Ha dunque evitato di condividere particolari dettagli su di essa e pertanto ad oggi non è noto, ad esempio, se abbia un fidanzato o no. Si tratta di un aspetto della sua vita privata che comprensibilmente – e giustamente – Esposito preferisce non far sapere, limitando ciò che si sa di lei alla sola sfera lavorativa.

Clotilde Esposito: età, altezza e origini dell’attrice

10. Clotilde Esposito è nata il 20 aprile del 1997 a Napoli. L’attrice è alta complessivamente 1,65 metri.

Fonti: Wikipedia, Instagram, ETalenta, Elle

Cameron Diaz in trattative per recitare con Keanu Reeves nel nuovo film di Jonah Hill

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Cameron Diaz è in trattative per recitare nella commedia dark Outcome. Il film sarà diretto da Jonah Hill e vedrà Keanu Reeves nel ruolo principale. Reeves interpreta una star di Hollywood di nome Reef che è costretta ad affrontare i suoi problemi ed espiare i suoi errori passati dopo essere stata minacciata con un bizzarro video dal suo passato.

Secondo Apple Original Fims (tramite Variety), Cameron Diaz è ora in trattative per unirsi al cast di Outcome. La natura del ruolo di Diaz non è stata ancora confermata, poiché altri personaggi oltre a Reef non sono stati ancora rivelati. Questa notizia conferma anche il ritorno di Cameron Diaz alla recitazione.

Nel 2018, l’attrice ha fatto notizia annunciando che avrebbe fatto un passo indietro dalla recitazione per concentrarsi sulla sua carriera di autrice e imprenditrice. Non ha avuto un ruolo cinematografico da quando ha interpretato Miss Hannigan nel remake di Annie del 2014. Da allora, è stato annunciato che avrebbe recitato al fianco di Jamie Foxx in Back in Action, in uscita quest’anno. Questi due nuovi ruoli quindi confermano che Diaz sta ufficialmente emergendo dalla pensione.

Outcome riunirà anche Cameron Diaz e Keanu Reeves sullo schermo. L’ultima volta che la coppia ha recitato insieme è stata nella commedia dark del 1996 Due mariti per un matrimonio.

Final Destination 6: le riprese sono ufficialmente iniziate!

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Final Destination 6: le riprese sono ufficialmente iniziate!

Final Destination 6 riceve un importante aggiornamento sulle riprese dal produttore Craig Perry. Con un esordio di successo nel 2000, la serie di Final Destination rimane uno dei franchise horror più famosi e anche divertenti. Un quinto film è stato distribuito nel 2011 e il franchise è rimasto inattivo per più di un decennio, ma l’anno scorso è stato confermato che un sesto film è effettivamente in lavorazione dai registi Zach Lipovsky e Adam B. Stein. Si prevede che il film seguirà un gruppo di primi soccorritori mentre incontrano la loro fine in modi inaspettati, continuando la tradizione del franchise.

Craig Perry rivela sui social media (tramite Bloody Disgusting), che le riprese di Final Destination 6 sono ufficialmente iniziate. Oltre al post di Perry sulle riprese del film, il report include anche la conferma che il prossimo sequel si chiamerà Final Destination: Bloodlines. Ecco il commento di Perry: “Dopo un lungo e faticoso duro lavoro dovuto alla pandemia e agli scioperi, il primo giorno è finalmente pronto”, scrive Perry. “Il 2025 segnerà il 25° anniversario dell’uscita del primo capitolo della serie. Onorare l’occasione con un’altra uscita cinematografica mondiale (in IMAX, niente meno) è una cosa rara e meravigliosa. Ci vediamo l’anno prossimo! PS: lo so, lo so – Pet Sematary: Bloodlines. Ma questo è il titolo che abbiamo da tre anni e lo manteniamo… per ora”.

Finora non c’è stata alcuna conferma ufficiale sul fatto che Final Destination 6 sarà l’ultimo capitolo, ma un aggiornamento condiviso lo scorso ottobre suggerisce che potrebbe potenzialmente essere l’inizio di una nuova versione del franchise.

James Gunn risponde alle voci sul casting di Wonder Woman nel DC Universe

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James Gunn ha replicato alle ultime voci sui casting del DC Universe, questa volta legate a Wonder Woman nello show televisivo Paradise Lost. Mentre l’universo DC di Gunn ha trovato il suo Superman in David Corenswet e Supergirl in Milly Alcock, ci sono ancora diversi eroi iconici rimasti da scegliere per il franchise. Uno dei ruoli ancora mancanti nel prossimo riavvio è Wonder Woman, personaggio che verrà riformulato nell’universo DC dopo la conclusione della sequenza temporale del film DCEU nel 2023.

Mentre il film Superman di James Gunn è ora in produzione, i fan del DC Universe sono già ansiosi di scoprire chi interpreterà l’iconica amazzone. Nonostante fosse impegnato a girare il suo nuovo film, a Gunn è stato chiesto su Threads se una recente voce sul casting di Wonder Woman fosse vera o no.

Quando Matthew Simmons gli ha chiesto se Elizabeth Debicki sarebbe stata scelta per interpretare Wonder Woman, Gunn ha semplicemente dichiarato: “Proviene da un sito che sta inventando un sacco di cose (adoro lavorare con Elizabeth ma non ho mai nemmeno pensato a questo).” Debicki non è estranea al genere dei cinecomic, poiché è apparsa in Guardiani della Galassia Vol. 2 e in Guardiani della Galassia Vol. 3 nel ruolo di Ayesha.

Dato che Gal Gadot ha ufficialmente finito con Wonder Woman e non la interpreterà nel nuovo franchise di Gunn, si pone la domanda su quale sia effettivamente lo status di Diana nell’universo DC. Quando i DC Studios hanno annunciato i loro numerosi film e programmi TV sull’Universo DC nel gennaio 2023, non era previsto in quella lista iniziale un film da solista dedicato a Wonder Woman. Resta da vedere se un film su Wonder Woman possa essere messo in cantiere o meno più avanti nel corso del capitolo 1, “Gods and Monsters“, poiché ci sono ancora progetti non annunciati, secondo Gunn e Peter Safran.

Dato lo status iconico di Wonder Woman, è lecito ritenere che Diana sarà vista prima o poi nell’Universo DC. Sarebbe scioccante se non avesse il suo film entro i primi cinque anni dal lancio dell’Universo DC. Ma per ora, il tempo dirà quali piani l’Universo DC ha in serbo per Wonder Woman e se apparirà in Paradise Lost mentre viene reinventata per il grande schermo.

The Bad Guy: annunciata la seconda stagione della serie Prime Video

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Prime Video ha annunciato oggi il rinnovo per una seconda stagione della serie Original italiana The Bad Guy con Luigi Lo Cascio e Claudia Pandolfi, a cui si unirà per questa nuova stagione anche Stefano Accorsi. Con loro nel cast anche Selene Caramazza, Giulia Maenza e Antonio Catania. Le riprese della seconda stagione si sono svolte nel Lazio, in Emilia Romagna e in Sicilia.

La prima stagione di The Bad Guy, acclamata da pubblico e critica, ha raccontato l’incredibile storia di Nino Scotellaro (Lo Cascio), integerrimo pubblico ministero siciliano che, dopo la condanna per mafia, decide di mettere a segno un machiavellico piano di vendetta, diventando il “bad guy” in cui è stato ingiustamente trasformato. Questa seconda stagione torna come un ponte tra passato e futuro, tra i fantasmi di rimpianti e rimorsi e il desiderio di una nuova, irraggiungibile vita, in un racconto che unisce il crime con la dark comedy.

Diretta da Giuseppe G. Stasi e Giancarlo Fontana, creata da Ludovica Rampoldi, Davide Serino e Giuseppe G. Stasi, e scritta da Fortunata Apicella, Giacomo Bendotti, Giordana Mari, Ludovica Rampoldi, Davide Serino e Giuseppe G. Stasi, la seconda stagione di The Bad Guy è prodotta da Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori, Viola Prestieri di Indigo Film in coproduzione con Amazon MGM Studios, in associazione con il distributore internazionale FIFTH SEASON e in collaborazione con Rai Cinema, che per la prima volta trasmetterà una serie originale Prime Video sulla televisione lineare. La seconda stagione di The Bad Guy debutterà in Italia su Prime Video nel 2025, e successivamente sarà trasmessa da Rai che manderà in onda anche la prima stagione in chiaro. Le vendite internazionali nel resto del mondo, sia della prima che della seconda stagione, saranno gestite da FIFTH SEASON.

_StefanoAccorsi_TheBadGuy2_foto di Andrea Miconi

“La seconda stagione di The Bad Guy ricomincia dal punto esatto in cui abbiamo lasciato i nostri protagonisti. E li segue nella loro lenta discesa in quella voragine in cui Bene e Male, Buoni e Cattivi si mescolano tra loro al punto da apparire indistinguibili. Il sapore giocoso e ironico della prima stagione persiste, ma nel lavoro di scrittura fatto assieme abbiamo deciso di virarlo gradualmente su una tonalità più intimista, emotiva e tragica. Se ci trovassimo davanti alla partitura di una Messa da Requiem, The Bad Guy sarebbe il Lacrimosa”, hanno raccontato Giuseppe G.Stasi e Giancarlo Fontana.

“Siamo felicissimi di riportare al pubblico The Bad Guy, e di vedere che direzione prenderà questo geniale intreccio nella seconda stagione”, ha commentato Nicole Morganti, head of Originals, Italy & Southern Europe, Prime Video. “Questa serie offre un racconto innovativo e accattivante, un cast straordinario – che anche in questa stagione riserverà altre bellissime sorprese – un team creativo e produttivo di grandissimi talenti, e un entusiasmante approccio che sperimenta con i generi rivoluzionandoli.”

“Siamo sempre alla ricerca di modi nuovi per sperimentare con il nostro approccio alla distribuzione, e la collaborazione con Indigo Film, Rai Cinema e FIFTH SEASON segna un passo avanti nel nostro rapporto con l’industria italiana e con le produzioni del nostro paese. Non vediamo l’ora di condividere questa nuova stagione col nostro pubblico dopo l’entusiastica accoglienza che ha riservato all’innovativo stile narrativo della prima stagione”, ha affermato Marco Azzani, Country Managing Director di Prime Video Italia.

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_GiancarloFontana_GiuseppeGStasi_TBG2_foto di Andrea Miconi

“La seconda stagione di The Bad Guy rappresenta un’importante sfida produttiva anche per la responsabilità di essere all’altezza di una prima stagione che è stata così amata da pubblico e critica. Siamo entusiasti del lavoro creativo del nostro preziosissimo team di scrittura e dell’immaginario visivo che i registi stanno realizzando per rilanciare il racconto. Tutto lo sforzo produttivo mira a rendere possibile la visione degli autori per dare alla serie una fortissima e peculiare identità, che speriamo riesca a sorprendere, spiazzare e divertire gli spettatori così come succede ogni giorno a tutti coloro, talent, reparti tecnici e artistici, che ci stanno accompagnando in questo incredibile viaggio”, ha dichiarato Nicola Giuliano, Indigo Film.

Jennifer Ebell, EVP of EMEA Sales and Acquisitions di FIFTH SEASON, ha aggiunto: “The Bad Guy innova il genere “storie di mafia” con un concept fresco e originale in cui un protagonista fondamentalmente buono subisce una trasformazione per diventare un cattivo e trovare giustizia e vendetta. Questa serie complessa, avvincente e divertente offre un soggetto contemporaneo e un cast di prima classe, che ne fanno lo show italiano migliore che abbiamo visto negli ultimi anni. The Bad Guy è esattamente ciò che i buyers cercano in questo momento, e in questa nuova collaborazione strategica con Amazon, non vediamo l’ora di riportare questa serie di grande successo al pubblico internazionale.”

Dakota Johnson sul flop di Madame Web: “Il pubblico sarà sempre in grado di fiutare le str*nzate”

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Dakota Johnson ha condiviso i suoi pensieri brutalmente onesti sulla realizzazione di Madame Web e sulla sua accoglienza negativa da parte di stampa e pubblico. Mentre l’universo cinematografico Marvel si sta sviluppando bene intorno allo Spider-Man di Tom Holland, l’universo Spider-Man di Sony ha realizzato a oggi una serie di film deludenti.

Parlando con Bustle, Dakota Johnson ha rivelato che probabilmente non realizzerà mai più un film come Madame Web. L’attrice ha parlato della sua esperienza nel realizzare il film e ha rivelato la conclusione a cui è arrivata dopo l’intero processo, dicendo: “Non ho senso in quel mondo. E ora lo so”. Le parole di Johnson – e l’accoglienza negativa del film – rendono impossibile quindi la realizzazione di Madame Web 2, e l’attrice sembra d’accordo, poiché ha rivelato di comprendere le critiche che il film ha dovuto affrontare.

“È stata sicuramente un’esperienza per me realizzare quel film. Non avevo mai fatto niente del genere prima. Probabilmente non farò mai più niente del genere perché non ho senso in quel mondo. E adesso lo so. Ma a volte in questo settore, firmi per qualcosa, e pensi sia un determinato tipo di progetto e poi, mentre lo realizzi, diventa una cosa completamente diversa, e dici: “Aspetta, cosa?” è stata una vera esperienza di apprendimento, e ovviamente non è bello far parte di qualcosa che è stato ridotto a brandelli, ma non posso dire di non capire.”

Dakota Johnson ha detto che è stato brutto far parte di un film che è stato “fatto a pezzi”, come nel caso di Madame Web. Durante l’intervista, l’attrice ha spiegato ulteriormente perché il film ha avuto un’accoglienza così negativa. Alla domanda se fosse infastidita dalle recensioni negative, Johnson ha rivelato di non essere sorpresa dal fatto che l’accoglienza di Madame Web sia stata negativa.

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L’attrice ha poi spiegato più nel dettaglio: “Le decisioni vengono prese da comitati [nei grandi film], e l’arte non funziona bene quando viene decisa da comitati”. La posizione di Johnson sull’argomento è che il pubblico è abbastanza intelligente da rendersi conto quando gli viene venduto qualcosa che non corrisponde alla promozione e che i dirigenti non credono che il pubblico se ne accorga. Ciò si collega in modo interessante al marketing di Madame Web che ha anticipato le quattro eroine simili a Spider-Man solo per vederle brevemente nel film.

“È così difficile realizzare dei film, e in questi grandi film che vengono realizzati – e sta cominciando a succedere anche con i più piccoli, ed è questo che mi fa davvero impazzire – le decisioni vengono prese da comitati, e l’arte non funziona bene quando è fatta dal comitato. I film sono realizzati da un regista e da un team di artisti che lo circondano. Non puoi creare arte basandoti su numeri e algoritmi. Da molto tempo ho la sensazione che il pubblico sia estremamente intelligente e i dirigenti hanno iniziato a credere che non lo siano. Il pubblico sarà sempre in grado di fiutare le stronzate.”

Outlander: Tobias Menzies svela se tornerà per la stagione finale

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Buone notizie per Jamie e Claire Fraser, cattive notizie per la fervente fan base di Outlander. Tobias Menzies non riprenderà i suoi ruoli di Frank o Jonathan “Black Jack” Randall prima che la serie Starz concluda la sua ottava e ultima stagione, ha detto l’attore in esclusiva a TVLine.

Cosa posso dire?” Menzies rifletté, ridacchiando (e inavvertitamente alimentando le nostre speranze… poco prima di deluderle). “Sarebbe fantastico. [Ma] no, non mi vedrai”.

La notizia non è un grande shock, dato che sia Frank – il marito di Claire ai suoi tempi – sia il suo sadico antenato Black Jack – che ha tormentato i Fraser in vari modi per anni – sono entrambi morti nella storia.

[SPOILER DEL LIBRO IN AVANTI] Tuttavia, grazie ai capricci del viaggio nel tempo, Black Jack appare brevemente in Written in My Own Heart’s Blood , il nono capitolo della serie di romanzi di Diana Gabaldon su cui è basato lo spettacolo. E ci sono sempre flashback, sogni e visioni… anche se sembra che nessuno di questi sia nelle carte di Black Jack o del suo molto più mite discendente del 20° secolo.

Outlander ha concluso la prima metà della sua settima stagione nell’agosto 2023. Starz non ha ancora annunciato quando Outlander tornerà per la stagione 7B. All’inizio del 2023, la rete via cavo ha fatto sapere ai fan che il dramma storico si concluderà con una stagione 8 di 10 episodi. Inoltre, Starz ha ordinato una serie prequel, Outlander: Blood of My Blood, che racconterà le storie dei genitori di Jamie e Claire.

Outlander terminerà con l’ottava stagione

Prima della premiere della settima stagione, Outlander è già stato rinnovato per la sua ottava e ultima stagione. Starz ha anche ordinato una serie per il prequel di Outlander intitolato Outlander: Blood of My Blood, che esplorerà la storia d’amore dei genitori di Jamie, Brian Fraser ed Ellen Mackenzie.

Basato sulla serie di romanzi bestseller di Diana Gabaldon, Outlander inizia quando un’infermiera militare del 20° secolo nel 1945 si ritrova trasportata indietro nel tempo fino al 1743, dove incontra e si innamora del guerriero delle Highland Jamie Fraser. Nel cast Caitriona Balfe, Sam Heughan, Sophie Skelton, Richard Rankin, Maria Doyle Kennedy, Duncan Lacroix, David Berry, César Domboy, Lauren Lyle, Colin McFarlane, Caitlin O’Ryan e altri.

Outlander è prodotto da Ronald D. Moore, Maril Davis, Matthew B. Roberts, Toni Graphia, Andy Harries e Jim Kohlberg. È prodotto da Tall Ship Productions, Left Bank Pictures e Story Mining & Supply Co., in associazione con Sony Pictures Television.

Daniel Day-Lewis ha chiuso con la recitazione. Critica aspramente gli streamer

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Sembra che la decisione di Daniel Day-Lewis di ritirarsi dalla recitazione sia irrevocabile e che non tornerà davanti alla macchina da presa, almeno secondo Jim Sheridan, suo amico e regista che lo ha diretto in tre film: Il mio piede sinistro nel 1989 che valse a Daniel Day-Lewis il suo primo premio Oscar, Nel nome del padre per il quale è stato nominato del 1993 e The Boxer del 1997.

“Dice che ha chiuso. Continuo a parlare con lui”, ha detto Sheridan a ScreenDaily (via Variety) sull’argomento della pensione di Daniel Day-Lewis. “Mi piacerebbe fare di nuovo qualcosa con lui. È come tutti gli altri. Apre gli streamer e ci sono settemila scelte, nessuna buona. Il film è stato spostato dal dominio pubblico a quello privato: se hai un telecomando, puoi fermarlo. Non è la stessa esperienza. Sarebbe bello vedere Daniel tornare e fare qualcosa perché è così bravo.”

Daniel Day-Lewis ha annunciato il suo ritiro dalla recitazione nel giugno 2017, diversi mesi prima dell’uscita di Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson. Quel film, che valse a Day-Lewis un’altra nomination all’Oscar come miglior attore, è stato quindi il suo ultimo film. “Daniel Day-Lewis non lavorerà più come attore”, disse all’epoca il portavoce dell’attore in una nota. “È immensamente grato a tutti i suoi collaboratori e al pubblico nel corso di questi anni. Questa è una decisione privata e né lui né i suoi rappresentanti faranno ulteriori commenti sull’argomento. “

Riflettendo più tardi sulla sua decisione in un’intervista con la rivista W, Day-Lewis ha detto che “prima di realizzare [Il filo nascosto], non sapevo che avrei smesso di recitare”. Parte del motivo per cui Day-Lewis ha annunciato il suo ritiro in una dichiarazione pubblica era che avrebbe avuto più difficoltà a uscirne. Voleva “tracciare una linea” nella sabbia e fare piani concreti per eliminare gradualmente Hollywood dalla sua vita.

“Sapevo che era insolito rilasciare una dichiarazione”, ha detto Day-Lewis. “Ma volevo tracciare una linea. Non volevo essere risucchiato in un altro progetto. Per tutta la vita ho parlato di come avrei dovuto smettere di recitare, e non so perché questa volta fosse diverso, ma l’impulso di smettere ha messo radici in me e quella è diventata una compulsione. Era qualcosa che dovevo fare.”

Day-Lewis ha recentemente partecipato ai premi del National Board of Review e si è riunito con Martin Scorsese, che lo ha diretto in Gangs of New York, l’uscita pubblica ha alimentato le voci su un possibile ritorno dell’attore, anticipando una futura collaborazione tra loro.

Daniel Day-Lewis ha vinto tre premio Oscar come migliore attore protagonista. Il primo per Il mio piede sinistro, il secondo ne Il petroliere di Paul Thomas Anderson e il terzo per Lincoln, di Steven Spielberg.

Young Sheldon: CBS ordina lo spin-off su Georgie e Mandy

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Young Sheldon: CBS ordina lo spin-off su Georgie e Mandy

È ufficiale: la CBS ha ordinato una serie per uno spin-off di Young Sheldon incentrato su Georgie e Mandy.

La serie ancora senza titolo – scritta dai co-creatori di Young Sheldon Chuck Lorre e Steven Molaro, e dal veterano di TBBT (e attuale showrunner di Sheldon) Steve Holland – seguirà le vicessitudini dei personaggi preferito dai fan interpretati Montana Jordan ed Emily Osmentmentre crescono la loro giovane famiglia in Texas mentre affrontano le sfide dell’età adulta, della genitorialità e del matrimonio“, secondo il logline ufficiale.

Come riportato per la prima volta da TVLine, la settima stagione di Young Sheldon presenterà il matrimonio di Georgie e Mandy.

È stato un privilegio trascorrere gli ultimi sette anni con Sheldon e la famiglia Cooper e ora questo meraviglioso viaggio continuerà con Georgie e Mandy“, ha dichiarato martedì in una dichiarazione il presidente della CBS Entertainment Amy Reisenbach. “Chuck ed entrambi gli Steve hanno fatto un lavoro magistrale sviluppando questi personaggi e intrattenendo generazioni di fan con storie commoventi e riconoscibili portate in vita da Montana ed Emily. Attendiamo con impazienza il prossimo capitolo di questo amato universo”.

Lorre, Molaro e Holland hanno aggiunto: “Da The Big Bang Theory a Young Sheldon, il mondo della famiglia Cooper è stato incredibilmente speciale per noi. Siamo molto entusiasti di continuare le loro storie attraverso gli occhi di Georgie e Mandy”.

A differenza di Young Sheldon, che si è concentrato su un formato a telecamera singola, lo spin-off di Georgie e Mandy tornerà alla multi-camera e girerà di fronte a un pubblico in studio dal vivo, proprio come The Big Bang TheoryIl conteggio degli episodi e la data di uscita per la prima stagione non sono ancora stati confermati, ma la serie sarà presentata in anteprima durante la stagione televisiva 2024-25.

Supponendo che la narrazione di Young Sheldon mantenga un ritmo costante, Sheldon compirà 14 anni nella settima stagione – l’età in cui, secondo la  cronologia precedentemente stabilita di Big Bang, il futuro vincitore del Premio Nobel si trasferisce da Medford, Texas, a Pasadena, California, per iniziare i suoi studi universitari presso il California Institute of Technology.

Nello stesso anno, Georgie si sposa per la prima volta e il patriarca della famiglia George incontra il suo creatore, preparando Young Sheldon per un addio agrodolce non diverso dal classico dei primi anni ’90 The Wonder Years. Ma il tempo dirà se lo spin-off rimarrà fedele al canone. Come Holland  aveva precedentemente avvertito TVLine, “solo perché [è successo qualcosa durante  il Big Bang ] non significa che sia una storia che [il nostro narratore] deve raccontare”.

Superman: Nicholas Hoult, cresciuto con Smalville, si è allenato per Lex

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Chi pensava che Lex Luthor fosse solo un supercriminale dalla mente acuta si sbaglia: il Lex di Nicholas Hoult che vedremo in Superman di James Gunn ha avuto bisogno di allenarsi. Almeno è questo quello che l’attore ha raccontato a Michael Rosenbaum durante un’ospitata al podcast “Inside of You”.

Hoult ha spiegato che ha preso a modello un passaggio di All-Star Superman, in cui Lex Luthor parla del suo corpo e dei suoi muscoli per dire se sono o meno frutto del lavoro e del sudore e sembra che l’attore abbia preso sul serio quella parte. Inoltre, come abbiamo già visto, si è anche rasato la testa.

Tuttavia non è stato questo il momento migliore dell’incontro con Michael Rosenbaum. Hoult ha infatti confessato al collega e grande amico di James Gunn che il suo Lex di Smalville è stato il primo che lui abbia mai conosciuto. “Sono cresciuto con Smallville, avevo 11 o 12 anni” ha spiegato Nicholas Hoult. “Era una serie che amavo, è stata la prima con cui ho conosciuto la storia di Superman e Lex.” Per poi dilungarsi in una serie di complimenti per l’interpretazione di Luthor offerta da Rosenbaum nella serie al fianco di Tom Welling.

Cosa sappiamo sul nuovo Superman?

Superman avrà come protagonisti anche Rachel Brosnahan nel ruolo di Lois Lane e Nicholas Hoult in quello di Lex Luthor, oltre a Isabela Merced nel ruolo di Hawkgirl, Edi Gathegi in quello di Mister Terrific, Nathan Fillion in quello della Lanterna Verde Guy Gardner e Anthony Carrigan in quello di Metamorpho.

Più recentemente, Sara Sampaio ha firmato per interpretare l’assistente/amante di Lex, Eve Teschmacher, e Skyler Gisondo è stato scritturato per il ruolo di Jimmy Olsen.Sono attesi anche i membri della squadra di antieroi The Authority e María Gabriela de Faría (Animal Control) è stata scritturata per il ruolo di Angela Spica/The Engineer. Si dice anche che la Supergirl di Milly Alcock farà il suo debutto prima del suo film su Supergirl: Woman of Tomorrow, ma non è ancora stato confermato.

Non sappiamo ancora con esattezza come questi altri supereroi si inseriranno nella storia, ma James Gunn ha precedentemente rivelato che la doppia vita di Superman

Ewan McGregor ricorda il suo peggior momento sul set di Star Wars

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Anche se generalmente la trilogia prequel di Star Wars non è amata quanto la prima originale dai fan della prima ora del franchise, ci ha pur sempre regalato la performance di Ewan McGregor nei panni di Obi-Wan Kenobi da padawan e poi da giovane maestro Jedi.

Ebbene, l’attore ha trovato il modo di raccontare quale è stato il peggior momento della sua vita sul set di Star Wars e il video in cui lo fa è diventato virale su TikTok.

https://twitter.com/JasonKPargin/status/1764715339852431628?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1764715339852431628%7Ctwgr%5E94d6472e4e69a7b565717cb6768d72e131fa6d5e%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fstar-wars-ewan-mcgregor-worst-moment-video%2F

Il racconto di Ewan McGregor si sofferma nel descrivere una delle scene più importanti della trilogia, la conclusiva consegna del neonato Luke a suo zio Owen. Ebbene, complice una scenografia completamente fatta di green screen, il racconto di McGregor è esilarante e il suo stato d’animo in quel momento deve davvero essere stato bizzarro, dal momento che si aspettava di dover recitare una grande scena e aveva invitato i suoi amici sul set.

Nonostante la spudorata CGI, c’è da dire che la scena conclusiva di La Vendetta dei Sith è comunque molto emozionante e evocativa, ed è entrata nell’immaginario collettivo, così come quella del giovane Luke che guarda il tramonto binario su Tatooine.

Abbiamo rivisto da poco Ewan McGregor nei panni del cavaliere Jedi nella serie per Disney+ Obi-Wan Kenobi. Nonostante delle recensioni non proprio entusiastiche, la piattaforma sta valutando l’idea di una seconda stagione che avrebbe il sostegno del protagonista.

John Wick: il franchise si espanderà con un’altra serie

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John Wick: il franchise si espanderà con un’altra serie

Michael Burns, vicepresidente della Lionsgate, ha rivelato che la casa di produzione è al lavoro sull’espansione del franchise di John Wick. “Penso che prenderemo uno dei nostri grandi franchise d’azione con Keanu Reeves, penso che sarà una serie televisiva”. Ha spiegato in occasione di una conferenza stampa.

Keanu Reeves ha interpretato l’eroe d’azione in quattro film, usciti tra il 2014 e il 2023. Inoltre, il franchise è stato già arricchito da The Continental, una serie presentata in anteprima su Peacock e disponibile in Italia su Prime Video.

La nuova serie di John Wick, confermata da Deadline, sarà il prequel The Continental, che consisteva in tre film da un’ora e mezza. “Abbiamo finito per stringere un accordo a breve termine su quello show con Peacock e Amazon”, ha detto Burns riguardo all’evento in tre parti, che ha debuttato a ottobre.

I quattro film di John Wick fino ad oggi hanno incassato più di 1 miliardo di dollari al botteghino globale. In arrivo c’è anche Ballerina, uno spin off del film, che vede protagonista Ana de Armas.

Twilight: Lionsgate al lavoro su una serie animata

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Twilight: Lionsgate al lavoro su una serie animata

La Lionsgate sta espandendo il franchise di Twilight con una nuova serie animata. Michael Burns, vicepresidente della Lionsgate, ha condiviso la notizia durante una conferenza stampa di Morgan Stanley, rivelando: “Usciremo con la serie ‘Twilight’, una serie animata, penso che ci sarà molto interesse per questo progetto.”

La serie animata sarebbe basata sull’omonima serie di libri di Stephanie Meyer, precedentemente adattata in un franchise cinematografico, con Kristen Stewart, Robert Pattinson e Taylor Lautner.

Ci sono stati quattro romanzi della serie – “Twilight”, “New Moon”, “Eclipse” e “Breaking Dawn” – pubblicati tra il 2005 e il 2008. Nel 2015, Meyer ha pubblicato il libro “Life and Death: Twilight Reimagined”, che racconta la storia scambiando i due personaggi principali, Bella e Edward. Infine, nel 2020, Meyer ha pubblicato “Midnight Sun”, che raccontava la storia del primo libro dal punto di vista di Edward invece che da quello di Bella.

La serie cinematografica, conosciuta collettivamente come “The Twilight Saga”, comprendeva cinque film (il libro “Breaking Dawn” è stato diviso in due) usciti tra il 2008 e il 2012. I cinque film di “Twilight” hanno incassato oltre 3 miliardi di dollari al cinema. box office globale in totale.

Bob Iger rivela che la Disney ha accantonato diversi film e contesta la teoria dell’affaticamento del pubblico

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Sul palco della conferenza di Morgan Stanley Technology, Media, and Telecom a San Francisco, Bob Iger CEO di Disney ha parlato di ciò che stava facendo per correggere la rotta dello STUDIOS che è tornato a dirigere. 

Devi uccidere le cose in cui non credi più“, ha detto, “e non è facile perché o hai iniziato, o hai dei costi irrecuperabili, o è una relazione con i tuoi dipendenti o con la comunità creativa.”

Bob Iger non ha dichiarato i titoli di quali progetti sono stati accantonati e ha continuato: “Devi fare quelle scelte difficili. In realtà abbiamo fatto quelle chiamate difficili. Non siamo stati così pubblici a riguardo, ma abbiamo già eliminato alcuni progetti, che semplicemente non ritenevamo fossero abbastanza forti”.

Il dirigente è noto per i suoi forti rapporti con i talenti a Hollywood e ha affermato di aver trascorso del tempo con i registi dando loro “i suoi appunti” e chiedendo loro di guardare i film più volte prima del rilascio per garantire che lo studio mantenga il suo standard di eccellenza.

La scorsa settimana la Disney ha annunciato che Sean Bailey avrebbe lasciato la carica di presidente degli studi cinematografici e sarebbe stato sostituito dall’ex co-presidente della Searchlight Pictures David Greenbaum mentre Bob Iger tentava di rimescolare le carte all’interno del team esecutivo e riavviare lo studio cinematografico.

Dopo che The Marvels ha incassato poco più di 200 milioni di dollari in tutto il mondo lo scorso anno – in calo dell’81% rispetto al botteghino di 1,1 miliardi di dollari dell’originale Captain Marvel del 2019 – e Ant-Man And The Wasp: Quantumania  ha deluso con 476 milioni di dollari in tutto il mondo, Iger ha messo in discussione il concetto secondo la quale “il pubblico sarebbe stanco dei film di supereroi e franchise”.

I buoni film, ha detto, attirano la gente al cinema e ha citato come esempio il candidato all’Oscar Oppenheimer della Universal.

Bob Iger ha sottolineato che non è un caso che i primi 33 film dei Marvel Studios abbiano prodotto quasi 30 miliardi di dollari al botteghino globale. Il programma dei Marvel Studios è stato ridotto e ha detto di sentirsi bene con la squadra. L’unica uscita di supereroi dello studio quest’anno è l’atteso Deadpool & Wolverine, la  cui uscita è prevista per il 26 luglio negli Stati Uniti e nel Regno Unito.

Il CEO della Disney ha pubblicizzato gli highlights cinematografici di quest’anno, tra cui  Il Regno del pianeta delle scimmie  il 10 maggio negli Stati Uniti, Inside Out 2  il 14 giugno,  Oceania 2  il 27 novembre e Mufasa: Il Re Leone  il 20 dicembre.

Bob Iger ha anche fatto riferimento alla lotta per procura in corso con gli investitori attivisti Nelson Peltz di Trian Partners e Blackwells Capital e ha detto che stava cercando di non lasciarsi distrarre dalla questione. Sto lavorando davvero duramente per non lasciare che questo mi distragga perché quando mi distraggo, tutti quelli che lavorano per me si distraggono e non è una buona cosa“, ha detto.

Gli investitori attivisti sono in lizza per un posto nel consiglio di amministrazione e hanno pubblicato un libro bianco sulla governance aziendale di Disney chiedendo tagli, azioni urgenti sul business della TV lineare e la necessità di unire Disney+ e Hulu.La questione dei posti nel consiglio sarà determinata durante l’assemblea generale annuale della Disney il 3 aprile.

Inexorable: la spiegazione del finale del film

Inexorable: la spiegazione del finale del film

Quante sfumature esistono dell’amore? Se lo chiede anche il regista belga Fabrice du Welz, che con i suoi film ha in particolare esplorato gli aspetti più orrorifici di questo sentimento e di ciò che in suo nome si è capaci di compiere, specialmente quando per determinati individui si manifesta l’impossibilità di possedere del tutto la persona amata. Un tema, quello della follia che corrompe l’amore, che il regista ha affrontato con la cosiddetta Trilogia delle Ardenne, composta dai film Calvaire (2004), Alleluia (2014) e Adorazione (2019). Trilogia che diventa però ora quadrilogia con il suo ultimo lungometraggio Inexorable, realizzato nel 2021.

Ricorrente in questi film è un personaggio di nome Gloria, che in Inexorable diventa l’incarnazione di tutti questi sentimenti e temi che al regista interessa esplorare e il film in sé si dimostra un solido thriller capace di incuriosire, affascinare, sedurre e terrorizzare, fino al suo scioccante finale, presentando anche alcune dinamiche che richiamano al film premiato agli Oscar Parasite. Apprezzato da critica e pubblico ma passato in sordina, grazie ora al suo passaggio televisivo è possibile riscoprire Inexorable ed unirsi al regista nel suo riflettere sulle perversioni dell’amore e dei confini oltre cui non si può più parlare di tale sentimento, essendo sfociati in ben altro.

Per gli appassionati del genere, si tratta dunque di un titolo da non lasciarsi sfuggire, che grazie ai suoi colpi di scena e alla sua atmosfera di tensione offre una visione difficile da dimenticare. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Inexorable. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Inexorable

Protagonista del film è Marcel Bellmer, uno scrittore egocentrico e mendace che, dopo aver pubblicato un romanzo di successo, Inexorable, fatica a trovare l’ispirazione per continuare a scrivere. Per cercare di superare questo fastidioso blocco, l’uomo decide allora di trasferirsi insieme alla moglie e alla figlia in una grande abitazione di famiglia da poco ereditata, che si trova in aperta campagna. Qui, nella pace dell’ambiente naturale, Marcel spera di trovare nuove ispirazioni. Le sue speranze verranno esaudite in modo imprevisto, quando nella sua vita comparirà Gloria, una misteriosa ragazza che sembra celare dei segreti capaci di porre a rischio gli equilibri all’interno della famiglia.

Ad interpretare Marcel vi è l’attore Benoît Poelvoorde, noto per aver recitato in film come Dio esiste e vive a Bruxelles, 7 uomini a mollo e Una famiglia in affitto. Accanto a lui, nel ruolo della moglie Jeanne vi è invece l’attrice Mélanie Doutey, anche lei vista in 7 uomini a mollo ma anche nella serie Le 7 vite di Léa. L’attrice Alba Gaïa Bellugi, invece, ricopre qui il ruolo di Gloria. Classe 1995, Bellugi ha recitato in Quasi amici, nel film italiano La stoffa dei sogni e nella serie Into the Night. Completano il cast l’attrice Janaina Halloy nel ruolo di Lucie, figlia di Marcel e Jeanne, Anaël Snoek in quelli di Paola e Sam Louwyck in quello di Harry Ledoux.

Inexorable spiegazione cast

La spiegazione del finale di Inexorable

Come anticipato, la tranquillità della famiglia Bellmer viene messa a dura prova dopo che la giovane Gloria riesce a farsi assumere presso di loro come addetta alle pulizie della villa. Inizialmente affabile e di buoni modi, Gloria piano piano manifesterà sempre più comportamenti strani, facendo emergere degli evidenti legami passati con Marcel. Cercando di capire cosa lo lega a quella giovane che è convinto di non aver mai visto prima, lo scrittore scoprirà che si tratta di una figlia avuta da una precedente relazione. Tuttavia la cosa si complica in quanto Gloria prova anche una forte attrazione per quello che è dunque suo padre.

Tanta è la sua determinazione che arriverà anche a compiere un gesto incestuoso, scoperto poi dalla moglie di Marcel. A quel punto diventa sempre più evidente un intento distruttivo della giovane nei confronti della famiglia Bellmer. Nel finale, dunque, Marcel e Gloria si uccidono a vicenda e la loro morte appare l’unica e inesorabile soluzione possibile per quel loro rapporto. Così facendo, però, la ragazza di fatto ottiene ciò che desiderava, ovvero distruggere la vita e la reputazione di quel padre amato e odiato ma anche quella di sua moglie Jeanne, vista come un’usurpatrice. Non da ultima, quella della piccola Lucie, la quale come Gloria dovrà crescere con l’assenza di un padre.

Il trailer di Inexorable e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Seven grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 5 marzo alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Margherita delle stelle: la storia vera dietro il film

Margherita delle stelle: la storia vera dietro il film

Ispirato liberamente all’autobiografia Nove vite come i gatti. I miei primi novant’anni laici e ribelli, il film Margherita delle stelle (qui la recensione) porta in TV la storia di Margherita Hack, tra le più apprezzate astrofisiche a livello internazionale e incarnazione di una serie di valori e ideali tanto nobili quanto troppo spesso trascurati. A dirigere questo biopic è Giulio Base (già regista di film come Il maledetto e À la recherche), che affida a Cristiana Capotondi il ruolo della Hack, raccontata dalla giovinezza e fino all’età adulta, ripercorrendo le tappe più importanti della sua vita e facendone emergere l’unicità d’animo e di pensiero.

Il film, che attinge da fonti inedite ed esclusive, tra cui la già citata autobiografia Nove vite come i gatti, scritta dalla stessa Hack insieme al giornalista e divulgatore scientifico Federico Taddia, celebra dunque le battaglie portate avanti dall’astrofisica contro il regime fascista, contro il maschilismo degli ambienti accademici, ma anche la sua passione per lo sport, l’amore con il compagno di tutta una vita e il forte legame con i genitori. Nel 2022 ricorreva il centenario dalla nascita di Hack, motivo per cui il film a lei dedicato diventa l’occasione per riscoprire una delle personalità che più hanno conferito prestigio all’Italia.

Coprodotto da Rai Fiction e Minerva Pictures e scritto da Monica Zapelli insieme allo stesso Taddia, Margherita delle stelle si presenta dunque come un coming of age intimo ed emozionante di una donna che è stata, oltre che una grande astrofisica, un vero modello di emancipazione, curiosità e autenticità. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ad alcuni accenni sulla storia vera di Margherita Hack. Infine, si riporterà dove e quando poter vedere il film in TV o in streaming.

Margherita delle stelle trama

La trama e il cast di Margherita delle stelle

Il film racconta gli anni meno noti di Margherita Hack, dall’infanzia agli anni scolastici dove è costretta a scontrarsi con le imposizioni di un mondo maschile e con la diffusione dell’ideologia fascista. Margherita cerca di opporsi però a tutte le forze che le si pongono contro, cercando di crescere mantenendo sempre quella voglia di libertà e autonomia insegnatale dai due amorevoli genitori. L’adolescente diventa poi la giovane donna che si innamora del mondo delle stelle e, a dispetto di tutte le convenzioni e i limiti posti alle aspirazioni femminili, riuscirà ad emergere in un mondo fatto e governato da soli uomini.

Ad interpretare Margherita Hack vi è l’attrice Cristiana Capotondi, nota per film come Notte prima degli esami, Nome di donna e la miniserie Le fate ignoranti. Capotondi interpreta qui la scienziata dai suoi anni giovanili fino a quelli dell’anzianità, sfoggiando per questi ultimi un trucco che le ha permesso di somigliare maggiormente alla vera Hack. Nel ruolo di Aldo de Rosa, amico e poi marito di Margherita, vi è invece l’attore Flavio Parenti, recentemente visto anche in La lunga notte – La caduta del Duce. Cesare Bocci (il celebre Mimi Augello di Il commissario Montalbano e Sandra Ceccarelli interpretano invece Roberto e Maria Luisa Poggesi Hack, genitori di Margherita.

Margherita delle stelle cast

La vera storia dietro Margherita delle stelle

Il film, dunque, si concentra sul racconto dei primi anni di vita di Margherita Hack, durante i quali si formerà come persona e svilupperà le idee che la porteranno poi a diventare la celebrata astrofisica che oggi conosciamo. Hack, che nasce nel 1922, anno della Marcia su Roma, consegue nel 1940 il diploma di maturità classica, laureandosi poi in fisica cinque anni più tardi, nel 1945 con una tesi di astrofisica sulle Cefeidi, realizzata presso l’osservatorio di Arcetri di Firenze. Proprio in quegli anni, però, Hack si trova a scontrarsi con le imposizioni del regime fascista, che mal vedevano la presenza di una donna in ambienti considerati esclusivamente maschili.

Hack dichiererà infatti di essere stata “fascista fino al 1938, fino al giorno in cui entrarono in vigore le leggi razziali“, momento a partire dal quale capì che il nazionalismo professato dal partito intendeva porsi al di sopra di tutto e tutti, cosa che non era disposta ad accettare. Ebbe dunque numerosi scontri negli ambienti accademici, dove dovette in più occasioni dimostrare il doppio dei colleghi uomini per provare di meritarsi il proprio posto in quel contesto. Dopo aver insegnato all’Università di Firenze dal 1948 al 1951, dal 1954 al 1963 passa a lavorare all’Osservatorio astronomico di Merate e ottenendo poi nel 1964 la cattedra di astronomia all’Università di Trieste dove insegnerà fino al 1º novembre 1992

È stata la prima donna italiana a dirigere l’Osservatorio Astronomico di Trieste dal 1964 al 1987, portandolo a rinomanza internazionale. Oltre al suo lavoro di scienziata, Hack in gioventù praticò con successo la pallacanestro e l’atletica leggera e fu campionessa di salto in alto e in lungo in campionati universitari. Negli anni, si betté poi per i diritti civili, da quelli per gli omosessuali a quello per l’eutanasia e fino a quelli della vita animale. Accanto a lei, per tutto il tempo, c’è stato il marito Aldo de Rosa, sposato il 19 febbraio 1944 e con il quale rimase insieme fino alla fine dei loro giorni.

Il trailer di Margherita delle stelle e quando vedere il film su Rai 1 e in streaming su RaiPlay

Il film è presente nel palinsesto televisivo di martedì 5 maggio alle ore 21:25 sul canale Rai 1. Di conseguenza, sarà poi presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Regé-Jean Page con Michael Fassbender e Cate Blanchett per Steven Soderbergh

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Regé-Jean Page reciterà al fianco di Michael Fassbender e Cate Blanchett nel thriller Focus Feature Black Bag, diretto da Steven Soderbergh. David Koepp ha scritto la sceneggiatura con la produzione di Casey Silver e Greg Jacobs.

I dettagli della trama vengono tenuti nascosti, a parte il fatto che il film viene descritto come un thriller di spionaggio. Il mese scorso, Deadline ha dato la notizia che Focus aveva ottenuto i diritti di Black Bag dopo essere arrivato sul mercato e che il piano sarebbe stato di girare questa primavera.

Dopo il suo ruolo da protagonista nella serie di successo di Netflix Bridgerton, Regé-Jean Page ha registrato un aumento di notorietà e di prestigio legato al suo nome, tanto che in molti si sono litigati la sua attenzione, anche se le sue scelte non hanno rispecchiato, a oggi, questa promessa di grandezza. Oltre a Bridgerton, è apparso di recente in Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri della Paramount e nel film d’azione di Netflix The Grey Man. Attualmente è anche destinato a recitare nel reboot di Paramount di The Saint con Doug Liman che ha recentemente firmato per dirigere.

Il Robot Selvaggio: trailer e il poster del film

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Il Robot Selvaggio: trailer e il poster del film

Dalla DreamWorks Animation arriva Il Robot Selvaggio, il nuovo adattamento di una straordinaria opera letteraria, l’amato e pluripremiato bestseller del New York Times n. 1 di Peter Brown, Il Robot Selvatico.

L’epica avventura segue il viaggio di un robot – l’unità ROZZUM 7134, abbreviato “Roz” – che dopo un naufragio si ritrova su un’isola disabitata dove dovrà imparare ad adattarsi all’ostile ambiente circostante, costruendo gradualmente relazioni con gli altri animali dell’isola e adottando un’ochetta orfana.

Il Robot Selvaggio, il poster

Il Robot Selvaggio ha per protagonisti la vincitrice del premio Oscar® Lupita Nyong’o (Noi, Black Panther) nel ruolo del robot Roz; il candidato agli Emmy e al Golden Globe Pedro Pascal (The Last of Us, The Mandalorian) nel ruolo della volpe Fink; la vincitrice dell’Emmy Catherine O’Hara (Schitt’s Creek, Campioni di razza) nel ruolo dell’opossum Pinktail; il candidato al premio Oscar® Bill Nighy (Living, Love Actually – L’amore davvero) nel ruolo dell’oca Longneck; Kit Connor (Heartstopper, Rocketman) nel ruolo dell’oca Brightbill e la candidata al premio Oscar® Stephanie Hsu (Everything Everywhere All at Once, The Fall Guy in uscita quest’estate) nel ruolo di Vontra, un robot che si unirà a Roz sull’isola.

Il film si avvale anche delle voci di Mark Hamill, icona della cultura pop e vincitore dell’Emmy Award (Star Wars, Il ragazzo e l’airone), di Matt Berry (What We Do in the Shadows, SpongeBob – Il Film) e di Ving Rhames (Mission: Impossible, Pulp Fiction), vincitore di un Golden Globe e candidato agli Emmy.

Una storia emozionante sulla scoperta di sé stessi, un’emozionante analisi sul legame tra tecnologia e natura, una commovente esplorazione di cosa significhi essere vivi e connessi a tutti gli esseri viventi.

Il Robot Selvaggio è scritto e diretto dal pluricandidato all’Oscar® Chris Sanders – sceneggiatore e regista di Dragon Trainer, I Croods e Lilo & Stitch di Disney Animation Studios – ed è prodotto da Jeff Hermann (Baby Boss 2 – Affari di famiglia della DreamWorks Animation; co-produttore del franchise Kung Fu Panda).

Il robot selvatico di Peter Brown, romanzo illustrato per ragazzi pubblicato per la prima volta nel 2016, è diventato un fenomeno, balzando al primo posto della classifica dei bestseller del New York Times. Il libro ha poi ispirato una trilogia che ora comprende La fuga del robot selvatico e The Wild Robot Protects. Il lavoro di Brown sulla serie Il robot selvatico e sugli altri suoi bestseller gli è valso un Caldecott Honor, un Horn Book Award, due E.B. White Awards, due E.B. White Honors, un Children’s Choice Award come illustratore dell’anno, due Irma Black Honors, un Golden Kite Award e un New York Times Best Illustrated Book Award.

Adèle Exarchopoulos: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Adèle Exarchopoulos: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Da quando nel 2013 è stata protagonista di La vita di Adele, l’attrice francese Adèle Exarchopoulos è divenuta sempre di più una delle nuove stelle della recitazione francese. Già in quell’intenso film lasciava trasparire tutta la sua capacità di mettersi al servizio di un personaggi complesso, tormentato ed emotivamente intenso, conferendogli una naturalezza disarmante. Nel tempo l’attrice ha riproposto queste sue qualità, maturando come interprete e guadagnando continuamente consensi.

Adèle Exarchopoulos: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. L’attrice intraprende la propria carriera nel mondo del cinema recitando in film come Boxes (2006), I ragazzi di Timpelbach (2008) e Vento di primavera (2010). È poi con il film La vita di Adele (2013) che si consacra a livello internazionale e in seguito a quel titolo reciterà in Il tuo ultimo sguardo (2016), di Sean Penn, Quattro vite (2016), Le Fidèle – Una vita al massimo (2017), Nureyev – The White Crow (2018), Sybil – Labirinti di donna (2019), Mandibules – Due uomini e una mosca (2020), Generazione Low Cost (2021), Passages (2023), Le ladre (2023), The Animal Kingdom (2023) e Je voirai toujours vos visages (2023).

2. Ha preso parte anche a prodotti televisivi. Oltre a recitare per il cinema, Exarchopoulos si è concessa anche qualche incursione nella televisione. Agli inizi della sua carriera, nel 2006, ha infatti recitato in un episodio della serie R.I.S. Police Scientifique, mentre nel 2020 è stata tra le protagoniste delle serie Le Flamme e Le Flambeau, les aventuriers de Chupacabra. Nel 2023 è stata tra i concorrenti della terza stagione della versione francese di LOL: Chi ride è fuori!, venendo però eliminata per terza.

Adèle Exarchopoulos in La vita di Adele

3. È spesso stata un tutt’uno con il personaggio. Buona parte delle riprese dedicate ad Adèle Exarchopoulos che sono state utilizzate in La vita di Adele sono in realtà dell’attrice quando non era nel suo personaggio. La telecamera la riprendeva infatti anche in momenti di pausa, mentre mangiava e persino quando dormiva sul treno mentre si recavano sul set. D’altronde, la stessa attrice ha raccontato che uno dei motivi per cui ha ottenuto il ruolo in seguito al provino è per il modo in cui mangia e che dunque c’è molto di lei nel personaggio. Il nome del suo personaggio è stato anche cambiato da Clementine (come è nella grafic novel da cui è tratto il film) ad Adèle.

Adele Exarchopoulos La vita di Adele

4. Ha stretto un ottimo legame con la sua co-protagonista. Adèle Exarchopoulos e Léa Seydoux hanno dichiarato di aver riso e scherzato molto durante le riprese delle scene di sesso, cosa che le ha aiutate a sciogliersi e a sentirsi più a proprio agio l’una con l’altra. Le due hanno così sviluppato un ottimo legame, che ha però portato anche all’emergere di alcune voci secondo cui tra loro ci fosse una relazione. Sia Léa Seydoux che Adèle Exarchopoulos hanno però poi dichiarato che la relazione dei loro personaggi non ha un corrispettivo nella realtà, ma che si considerano molto amiche.

5. Si è espressa a favore delle scene di sesso. Come noto, le scene di sesso in La vita di Adele hanno generato diverse polemiche e la stessa Seydoux le ha giudicate eccessive. Exarchopoulos, però, non è di questo parere. “Tutti facciamo sesso, è come una droga, tutti lo amano. Dovevamo mostrare come fare l’amore con qualcuno sia viscerale. Dovevamo trasmettere quanto di te stesso metto in quest’atto. Così abbiamo scelto di mostrare a tutti l’emozione che si cela dietro la scoperta della propria sessualità. Siamo adulti, quindi andiamo. È finzione, è cinema. Non capisco il problema”, ha affermato l’attrice.

Adèle Exarchopoulos in Le ladre

6. Si è esercitata per una scena in particolare. Nel film del 2023 Le ladre, disponibile su Netflix, Exarchopoulos interpreta Alex, la socia di una criminale decisa a ritirarsi da quel mestiere, non prima però di aver compiuto un ultimo colpo. Per questo film, l’attrice si è dovuta prepare fisicamente ad una serie di sequenze complesse, tra cui una scena di lotta sulle note della musica classica di Strauss, scena che è anche un chiaro riferimento a quella della lotta nel casinò abbandonato nel film Arancia meccanica.

Adèle Exarchopoulos in Passages

7. Ha accettato di recitare nel film senza neanche aver letto la sceneggiatura. Nel 2023 l’attrice ricopre il ruolo di Agathe, che si ritrova coinvolta in un triangolo amoroso nel film Passages, diretto da Ira Sachs. Nel corso di un’intervista ha raccontato di aver accettato la parte senza neanche il bisogno di leggere prima la sceneggiatura. Ha infatti incontrato il regista per un caffè e in seguito alla sua sola spiegazione del progetto l’attrice si è detta così affascinata e coinvolta dalle parole di Sachs da aver subito dato la propria disponibilità a recitare nel film.

Adele Exarchopoulos Passages

Adèle Exarchopoulos è su Instagram

8. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 2 milioni di persone e dove attualmente si possono ritrovare oltre 400 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice e da modella, inerenti il dietro le quinte di tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Adèle Exarchopoulos e la sua vita privata: Doums e il figlio

9. Ha avuto un figlio da un noto rapper. L’attrice ha avuto una relazione a partire dal 2016 con il rapper francese Mamadou Coulibaly, noto come Doums, membro del gruppo collettivo hip hop francese L’entourage. I due hanno poi avuto un figlio, nato nel 2017, ma in quello stesso anno si sono anche separati. In precedenza, dal 2012 al 2015 ha avuto invece una relazione con l’attore Jérémie Laheurte, conosciuto sul set di La vita di Adele. Ad oggi non è noto se l’attrice sia single o meno.

Adèle Exarchopoulos: età, altezza e origini dell’attrice

10. Adèle Exarchopoulos è nata a Parigi il 22 novembre del 1993. L’attrice è alta complessivamente 1,73 metri. È iglia di Didier Exarchopoulos, un insegnante di chitarra di origine greca da parte di padre, e di Marina Niquet, un’infermiera. Ha due fratelli minori, Baptiste ed Émile.

Fonti: IMDb, Instagram

Margherita delle stelle: recensione del film sull’astronoma Hack

Margherita delle stelle: recensione del film sull’astronoma Hack

Margherita Hack ci ha lasciati il 29 giugno 2013, ma il 12 giugno 2022 ricorrevano i cento anni dalla sua nascita, e in occasione di quella ricorrenza nasce il film Margherita delle stelle, affidato dalla Rai a Giulio Base – e a una “squadra molto importante”, come la definisce Maria Pia Ammirati direttrice di Rai Fiction – e dal 5 marzo disponibile in prima serata su Rai 1 e su RaiPlay.

A riportare in vita la grande astrofisica italiana c’è Cristiana Capotondi, da poco apparsa sul grande schermo con Alessandro Siani e nel televisivo Le fate ignoranti, che qui troviamo accompagnata da Cesare Bocci, Sandra Ceccarelli e Flavio Parenti in alcuni ruoli chiave di questo “ritratto intimo” e personale di colei che ancora oggi dovrebbe essere un modello per tutti, di emancipazione, coraggio, libertà di pensiero e impegno civile. Come dimostrano le sue parole, oggi più che mai valide e attuali: “Cerchiamo di vivere in pace, qualunque sia la nostra origine, la nostra fede, il colore della nostra pelle, la nostra lingua e le nostre tradizioni. Impariamo a tollerare e ad apprezzare le differenze. Rigettiamo con forza ogni forma di violenza, di sopraffazione, la peggiore delle quali è la guerra“.

Margherita delle stelle, la trama

Come si vede sin dalle prime scene del film, nelle quali ci viene presentata la piccola Margherita (interpretata da Sveva Zalli), autonoma e curiosa sin da bambina e sostenuta da due genitori straordinariamente anticonformisti (Bocci e Ceccarelli) che le insegnano la libertà di scegliere e di opporsi a certi dogmi dalla società, primi fra tutti quelli dell’oppressiva ideologia fascista. Vegetariana, amante dello studio e della natura, Margherita cresce fuori dagli schemi, diversa, per modo di vestire e di pensare, da tutte le sue coetanee, anche quando, liceale, alza la voce contro l’espulsione di una insegnante ebrea dal proprio istituto, rischiando di subire la stessa sorte. Ma sono anche gli anni della scoperta dello sport agonistico, altra sua grande passione, della scoperta delle stelle e del ritorno del piccolo Aldo (Parenti), ormai cresciuto e con il quale nasce un legame che li unirà – anche in matrimonio – fino alla morte. E che la accompagnerà nelle successive tappe della sua vita, sempre affrontate con coraggio e indipendenza, che l’hanno portata a emergere in un mondo fatto e governato da soli uomini, grazie alle sue forza di volontà e competenza, che da fenomenale ricercatrice l’hanno fatta arrivare al centro Astronomico di Merate, dominato da dinamiche baronali e maschiliste, e diventare la prima donna a dirigere l’Osservatorio Astronomico di Trieste.

Margherita Hack, stella polare

Già protagonista di documentari e imperdibili interviste (disponibili su RaiPlay, oltre che su YouTube), Margherita Hack continua a essere un raro esempio di libertà e onestà intellettuale, oltre che di tenacia. Caratteristiche che insieme allo studio indefesso e a una incrollabile forza di volontà l’hanno resa la donna corretta, indipendente e geniale che non poteva che meritare un ulteriore approfondimento. Che in questo caso si ispira – “liberamente” al libro “Nove vite come i gatti” scritto dalla stessa Hack con Federico Taddia, dal quale Monica Zapelli ha tratto la sceneggiatura di quello che si configura come vero e proprio romanzo di formazione, un coming of age che sceglie di raccontare Margherita più che la Professoressa Hack, non a caso partendo dalla sua infanzia e adolescenza.

Margherita delle stelle recensione serieUna missione, in un certo senso, dalla valenza educativa più auspicata che dichiarata, ma che della unicità del singolarissimo personaggio fa il suo principale punto di forza. Una chiave perfetta per raccontare la possibilità di non piegarsi alle barbarità – passate e presenti – della nostra società, senza abbandonarsi alla pigrizia (non solo mentale) o cedere al sopruso, che vive della simpatia e delle conquiste della protagonista, encomiabilmente interpretata da una Cristiana Capotondi resa dal trucco quasi più credibile come Margherita adolescente che con il doppio mento e i capelli grigi. Elementi che sicuramente hanno pesato sul ritorno di Giulio Base alla produzione televisiva dopo più di dieci anni e dopo l’ultimo À la recherche presentato alla Festa del Cinema di Roma, ma che non possono non averlo condizionato – e in definitiva frenato – nella sua intenzione di realizzare un “racconto poco ortodosso, poco lineare, poco scontato” e capace di emozionare.

Margherita delle stelle, da vedere

Compito non semplice, d’altronde, dovendo selezionare ampiamente tra i tanti momenti fondanti di una vita come quella della Hack e gli episodi più rappresentativi e coerenti con la storia di empowerment femminile, ma non priva di leggerezza, che si puntava a costruire. Nella quale sono sorprese positive gli inserimenti di materiale di repertorio e foto d’epoca, ma che procede spesso per tappe fin troppo sintetiche e affrettate. Che nulla tolgono al valore di testimonianza e dell’operazione in generale, ma che non riescono a far dimenticare l’origine celebrativa della stessa e a toccare le corde sperate.

Kevin Spacey sarà “il Diavolo” nel nuovo film di Massimo Paolucci

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Kevin Spacey apparirà nei panni di un personaggio chiamato “Il Diavolo” nel thriller psicologico di Massimo Paolucci, The Contract, di cui si sono appena concluse le riprese principali a Roma. Il film in lingua inglese, descritto come avente una trama simile a Angel Heart di Alan Parker e L’avvocato del diavolo di Taylor Hackford, vede nel cast anche Eric Roberts e Vincent Spano. Kevin Spacey è arrivato a Roma lo scorso dicembre per girare il film.

La carriera della star di House of Cards è implosa a causa delle accuse di cattiva condotta sessuale nel 2017, ma da allora è stato ritenuto non responsabile in una causa intentata nell’ottobre 2022 dall’attore di Star Trek: Discovery Anthony Rapp ed è stato dichiarato non colpevole in un processo per aggressione nel luglio 2023 nel Regno Unito. Presto tornerà sugli schermi cinematografici statunitensi con il thriller indipendente Peter Five Eight, interpretato anche da Rebecca de Mornay, che uscirà negli Stati Uniti in versione limitata il 22 marzo. Il film segna il primo ruolo da protagonista di Spacey da quando è stato prosciolto dal processo di Londra.

In The Contract, Spacey interpreta un personaggio chiamato “Il Diavolo”, che secondo la dichiarazione è in qualche modo simile al ruolo di Al Pacino in L’avvocato del diavolo, in cui interpreta Satana che assume le sembianze di un avvocato umano, e a quello di Robert De Niro in Angel Heart, un uomo d’affari satanico che assume uno squallido detective privato per scendere all’inferno. I produttori Massimiliano Caroletti e Sandro Lazzarini hanno detto di aver “corteggiato” Spacey per otto mesi per convincerlo a interpretare il ruolo.

Senza Prove: trailer italiano del film di Béatrice Pollet

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Senza Prove: trailer italiano del film di Béatrice Pollet

Ecco il trailer di Senza Prove, il film di Béatrice Pollet con Maud Wyler e Géraldine Nakache in anteprima a C-MOVIE FILM FESTIVAL. Senza Prove arriverà al cinema in Italia dal 21 marzo distribuito da Kitchenfilm.

Senza Prove, la trama

Claire e Sophie hanno studiato insieme e sono entrambe avvocate. Claire è felicemente sposata con Thomas e hanno due figlie. Ma la loro vita viene sconvolta, quando la polizia trova vicino alla loro casa, un neonato che si ritiene sia di Claire. Sophie costruisce la sua difesa, anche se Claire sostiene di non aver né visto né sentito che era di nuovo incinta, ma come può non essersene accorta? L’essenza della maternità diventa presto Il fulcro del caso.

Senza Prove, il manifesto

Sugar: trailer della nuova dramedy prodotta e interpretata da Colin Farrell

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Oggi Apple TV+ ha svelato il trailer di Sugar, la nuova dramedy con protagonista Colin Farrell che farà il suo debutto il 5 aprile con i primi due episodi degli otto totali, seguiti da un nuovo episodio ogni venerdì.

Interpretata e prodotta da Colin Farrell, Sugar è una rivisitazione contemporanea e unica di uno dei generi più popolari e significativi della storia della letteratura, del cinema e della televisione: il giallo con protagonista un detective privato. Il candidato al premio Oscar Colin Farrell interpreta John Sugar, un investigatore privato americano alle prese con la misteriosa scomparsa di Olivia Siegel, l’amata nipote del leggendario produttore di Hollywood Jonathan Siegel. Mentre Sugar cerca di determinare cosa sia successo a Olivia, porterà alla luce anche i segreti della famiglia Siegel, alcuni molto recenti, altri sepolti da tempo.

La serie è interpretata anche da Kirby (“Sandman”), Amy Ryan (“The Wire”), James Cromwell (“Succession”), Anna Gunn (“Breaking Bad”), Dennis Boutsikaris (“Better Call Saul”), Nate Corddry (“Mindhunter”), Sydney Chandler (“Don’t Worry Darling”) e Alex Hernandez (“Invasion”).

Sugar è creata da Mark Protosevich, che è anche produttore esecutivo. Audrey Chon e Simon Kinberg producono esecutivamente per la Genre Films, che ha firmato la sua seconda serie con Apple TV+ nell’ambito dell’accordo complessivo con lo stesso Kinberg, dopo “Invasion“. Anche Sam Catlin, Scott Greenberg e Chip Vucelich sono produttori esecutivi. La serie è diretta da Fernando Meirelles (“City of God”, “I due Papi”), che è anche produttore esecutivo, e Adam Arkin (“The Offer”), che è anche produttore co-esecutivo.

Stellan Skarsgård si è divertito sul set di Thor: “Non è un crimine fare cose non intellettuali”

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Mentre lo vediamo nei panni disgustosi del Barone Vladimir Harkonnen in Dune: Parte Due, Stellan Skarsgård è una sorta di veterano del MCU in cui interpreta l’intelligente e bonario dottor Erik Selvig, Lo abbiamo visto in Thor, The Avengers, Thor: The Dark World, Avengers: Age of Ultron e Thor: Love and Thunder. Nel film del 2011 che introduceva il Dio del Tuono, la maggior parte delle scene di Skarsgård erano con Natalie Portman e Kat Dennings.

In una nuova intervista, Stellan Skarsgård ha condiviso quanto sia stata per lui un’esperienza divertente e ha ammesso che il tempo trascorso con le sue co-protagoniste è stata una sorta di esperienza di apprendimento per lui.

“Il film è stato divertente. Vivevamo a Santa Fe, dove hanno più Birkenstock e code di cavallo grigie che in qualsiasi altro posto negli Stati Uniti. No, non ero eccitato. Ero, ‘Che ca**o?’ Non sapevo molto di Thor, o conoscevo il vero Thor, ma non sapevo molto dei fumetti. Quindi il fatto era che Kenneth Branagh lo stava dirigendo, e lui è bravo. Ho detto ‘OK, lo farò’ ma il fatto è che, quando firmi per uno di questi, firmi per quattro, quindi mi sono sentito come se avessi venduto l’anima al diavolo, ma non l’ho fatto, perché soprattutto per il primo mi sono divertito molto.”

“Eravamo io, Kat Dennings e Natalie Portman, il trio. Eravamo costantemente insieme in tutte le scene, mi divertivo tantissimo e imparavo tantissimo sulle ragazze perché la maggior parte del tempo eravamo bloccati in macchina, e stavamo aspettando, e ho semplicemente ascoltato quelle due ragazze parlare di uomini. Sì, voglio dire, non pensavo che fosse così impari.”

“Perché ho continuato a lavorare con la Marvel dopo? Avevo un contratto ed era divertente fare quelle piccole cose. Non devi essere troppo pretenzioso riguardo a quello che fai. Non è un crimine fare cose non intellettuali.”

Per quanto sia divertente pensare a Skarsgård che fa il terzo incomodo nelle conversazioni tra Portman e Dennings, è piacevole sentire un attore parlare in modo così positivo della sua esperienza cinematografica sui supereroi, il tutto difendendo il genere da coloro che lo guardano dall’alto in basso.

Non sappiamo se e quando Stellan Skarsgård potrebbe tornare nel MCU come Selvig, soprattutto perché un altro film di Thor deve ancora essere confermato.

Chris Evans sui film tratti dai fumetti: “Se fosse facile, ce ne sarebbero molti di più belli”

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Anche se ha appeso il suo scudo al chiodo, Chris Evans resta un fedelissimo dei cinecomics che non perde occasione di difendere e elogiare. I film sui supereroi non hanno avuto un periodo facile negli ultimi due anni, poiché sia il pubblico che la critica sembrano sentirsi sempre più stanchi di questo tipo di storie, con la recente produzione di Marvel Studios e Warner Bros./DC.

Oggi è diventato quasi di moda girare film basati sui fumetti, con registi di tutto rispetto come Martin Scorsese, Francis Ford Coppola e Quentin Tarantino che delineano i loro problemi con quella che quest’ultimo ha descritto come la “Marvelizzazione di Hollywood” in una recente intervista.

Alcuni sarebbero d’accordo con le loro valutazioni, e la maggior parte probabilmente ammetterebbe che almeno sollevano alcuni punti validi, ma con così tanta negatività diretta ai cinecomics, può essere facile dimenticare che il genere ha prodotto del cinema di buon livello per un tempo abbastanza lungo.

All’ex Capitan America del MCU, Chris Evans, è stato chiesto il suo punto di vista sull’attuale situazione dei film di supereroi e l’attore ha dichiarato: “Se fosse facile, ce ne sarebbero molti di più belli, senza cercare di gettare ombra. [Alcuni] sono film oggettivamente fenomenali”.

Chris Evans svela qual è il suo film Marvel preferito

L’ultimo film che poteva essere definito tale, in questo genere, è forse Avengers: Endgame del 2019. Riusciranno Deadpool e Wolverine a cambiare le cose?

Per quanto riguarda Chris Evans e il suo potenziale ritorno nel MCU nei panni di Steve Rogers, persistono voci secondo cui avrà un ruolo in Avengers: Secret Wars, ma se i recenti commenti dell’attore sono indicativi, non ha fretta di riprendere lo scudo. “In definitiva, spero davvero di recitare un po’ meno nella mia vita”, ha detto in un’intervista del 2023. “Ho molti altri interessi. Guarda, non ho assolutamente scalato nessuna montagna in questo campo. Non ho Oscar e non sono in alcun modo confuso con altri nomi che sono in cima alla montagna. Ma mi ritengo anche molto soddisfatto”. Ha spiegato, alludendo a una pausa dalla recitazione o semplicemente all’approfondimento di altri suoi interessi, come la regia.

Spaceman: la spiegazione del finale del film Netflix

Spaceman: la spiegazione del finale del film Netflix

Dopo essere stato presentato al Festival internazionale del cinema di Berlino nel febbraio 2024, il film Spaceman (qui la recensione) ha ora fatto il suo debutto sulla piattaforma Netflix, dove è subito divenuto uno dei titoli più visti del momento. Diretto da Johan Renck a partire da una sceneggiatura scritta da Colby Day basata sul romanzo Spaceman of Bohemia, scritto dal ceco Jaroslav Kalfar, il film non è in realtà quello che qualcuno si aspettava e sono infatti molti gli utenti ad aver lamentato di essersi sentiti ingannati. Pensando di trovarsi davanti ad un adrenalinico film di fantascienza, si sono invece ritrovati con un film ambientato sì nello spazio ma profondamente incentrato sull’interiorità del protagonista e le sue riflessioni sul proprio rapporto con la moglie.

Non c’è dunque una particolare missione da compiere o comunque questa non è mai il principale interesse del film, rivolto invece verso una dimensione più intimistica e romantica. Chiarito questo aspetto, Spaceman è dunque un film che utilizza la propria ambientazione per rappresentare ulteriormente l’isolamento del protagonista, ma anche per concretizzare quel senso del tempo e della vita che egli va ricercando nel corso della storia. Come noto, però, a causa delle reazioni contrastanti delle proiezioni di prova, il film è rimasto in post-produzione per quasi 3 anni. Durante questi alcuni aspetti sono stati cambiati e gli effetti speciali migliorati, ma di base gli intenti emotivi del film sono rimasti inalterati.

Se dunque si sono apprezzati film come Moon, il film di con Sam Rockwell, Arrival, diretto da Denis Villeneuve, o Ad Astra, con Brad Pitt, Spaceman è un film adatto da vedere, che offre l’immensità dell’universo a fare da contorno a riflessioni ed emozioni umane a partire dalle quale si muove un’indagine sul valore dei rapporti e il loro posto nella vita di tutti noi. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Spaceman. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale.

Spaceman Adam Sandler
© 2023 Netflix, Inc. Courtesy of Netflix

La trama e il cast di Spaceman

Protagonista del film è Jakub Procházka, grande appassionato di scienze fin dalla tenera età il quale vede concretizzarsi il suo sogno di andare nello spazio. La sua missione solitaria, che lo porterà nei pressi di Venere, durerà otto mesi e lo vedrà impegnato nella ricerca di un’antica e misteriosa polvere intergalattica. Il prezzo da pagare però, è quello di vedere andare in frantumi la sua vita sulla Terra. Sua moglie Lenka, infatti, non è più disposta a vedersi trascurata per colpa delle grandi ambizioni del marito. Mentre è da solo nel silenzio dello spazio, Jakub cercherà allora di portare a termine il suo lavoro mentre inevitabilmente riflette sul suo rapporto con la moglie. Ad aiutarlo in ciò, arriverà un ragno alieno gigante, il quale gli permetterà di ripercorrere tutta la sua vita.

Ad interpretare Jakub vi è qui l’attore Adam Sandler, che torna dunque ad un ruolo drammatico – o comunque non propriamente comico – dopo quelli per i film Ubriaco d’amore, Reign Over Me, The Meyerowitz Stories e Diamanti grezzi. Nel film è presente anche sua figlia, Sunny Sandler, nel ruolo della ragazza che gli chiede se egli sia l’uomo più solo del mondo. Nel ruolo della moglie Lenka vi è invece Carey Mulligan, la quale era incinta di 8 mesi nella vita reale, tra l’inizio e la metà del 2023, quando ha girato le scene aggiuntive del film con Lena Olin nel ruolo di sua madre. Isabella Rossellini interpreta la commissaria Tuma, mentre la voce di Hanuš in lingua originale è quella di Paul Dano.

La spiegazione del finale di Spaceman

Il finale del nuovo film d’avventura fantascientifico di Netflix Spaceman è piuttosto ambiguo, soprattutto per quanto riguarda il destino del protagonista Jakub. Quando l’astronauta arriva finalmente alla Nube di Chopra, dove si prepara a raccogliere campioni delle misteriose particelle cosmiche rosa e viola. Qui, però, Jakub sembra sperimentare tutto il suo passato in una volta sola. Riflette allora sulla notte in cui ha incontrato Lenka e comincia a capire che erano destinati a incontrarsi, nonostante l’improbabilità che ciò accadesse. Jakub ritrova così l’amore per la sua innamorata, mentre Hanuš dice che il suo viaggio “inizia e finisce qui”, venendo poi consumato da dei piccoli acari noti come Gompeds, che lo portano infine a dissolversi in polvere spaziale.

In quanto Jakub, egli non torna sulla Terra alla fine del film, ma lo si vede recuperato dagli astronauti di un’astronave coreana dopo aver attraversato la Nube di Chropra. Jakub è in grado di chiamare Lenka dalla navicella coreana, dove sembra essere al sicuro e finalmente diretto a casa. Nella scena finale, Jakub chiede dunque a Lenka se lo bacerebbe di nuovo. Dopo aver sperimentato la Nuvola di Chopra e aver fatto ritorno a “L’inizio”, egli chiede dunque una seconda possibilità che li riporti all’inizio. La donna, ricordando l’origine della loro relazione, offre una risposta positiva, che lascia dunque pensare che quando Jakub tornerà a casa, avrà ancora lei come moglie e inizieranno un nuovo percorso.

Spaceman Carey Mulligan Adam Sandler
Carey Mulligan è Lenka e Adam Sandler è Jakub in Spaceman. Cr. Courtesy of Netflix © 2023.

Questa richiesta di un bacio rimanda alla breve scena onirica in cui Jakub, vestito con una tuta spaziale, incontra Lenka vestita da principessa nella foresta. L’astronauta, infatti, aveva spiegato per lui Lenka sia una ninfa delle acque che ha il potere di uccidere gli uomini mortali con un bacio. Proprio chiedendole quest’ultimo, Jakub sembra dunque voler far simbolicamente morire la sua carriera di astronauta, disposto dunque a rinunciare alla vita dei suoi sogni nello spazio per concentrarsi completamente sulla donna amata e sul loro rapporto, senza che nulla più possa ostacolarli.

Il finale di Spaceman offre dunque la conclusione del percorso evolutivo di Jakub, che da astronauta totalmente concentrato sulla propria carriera arriva ad riconoscere l’amore quale vero valore da perseguire. Arriva a questa consapevolezza anche grazie al rapporto e alla saggezza di Hanuš, il quale non viene svelato se sia una creatura realmente esistente o semplicemente il frutto dell’immaginazione del solitario Jakub. Non vengono offerti dettagli neanche sulla Nube di Chopra, la quale rappresenterebbe però l’inizio e la fine dell’universo. Un inizio e una fine che dunque permettono a Jakub di vivere l’esperienza del suo amore per Lenka nella sua totalità, mischiando passato, presente e futuro e portandolo a scegliere lei.

Il trailer di Spaceman e come vedere il film in streaming su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di Spaceman unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente presente nella Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.

Ricomincio da Taaac: al via le riprese del secondo film de “Il Milanese Imbruttito”

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Al via a Milano le riprese di “Ricomincio da Taaac, secondo film de “Il Milanese Imbruttito”, a 3 anni dal grande successo di “Mollo tutto e apro un chiringuito”.

L’atteso sequel vede protagonista ancora l’apprezzato Germano Lanzoni nei panni dell’iconico “Signor Imbruttito”, milanese purosangue ormai entrato nell’immaginario collettivo non solo lombardo ma di tutta Italia, sopravvissuto alla poco fortunata avventura in Sardegna del primo capitolo. Ad affiancarlo, tutti i personaggi del mondo Imbruttito, come il Giargiana, la Wife, il Nano, l’Imbruttita.

Ricomincio da Taaac, previsto nelle sale nel prossimo autunno, vede nel cast, tra gli altri, Brenda Lodigiani, Paolo Calabresi, Claudio Bisio, Laura Locatelli, Leonardo Uslengo, Valerio Airò, Renato Avallone e tra le new entry Raul Cremona, Francesco MandelliMaurizio Bousso e Martina Bonan, è ancora diretto da Pietro Belfiore, Davide Bonacina, Andrea Fadenti, Andrea Mazzarella e Davide Rossi ed è prodotto da Giovanni Cova per QMI, Ramaya Productions e Medusa Film in collaborazione con Prime Video.

Il set, che si concluderà a fine marzo, questa volta si svolgerà interamente nel territorio lombardo, toccando diversi luoghi della città di Milano, in particolare il quartiere Portanuova, cuore pulsante e rappresentativo del capoluogo lombardo, che si presenta come una vivace e dinamica espressione di POP Culture, con l’obiettivo di diventare una vera e propria piazza di intrattenimento per il pubblico, oltre che simbolo di una grande riqualificazione architettonica urbana di carattere culturale, sociale e ambientale. Grazie a una partnership con COIMA, gruppo specializzato nell’investimento, sviluppo e gestione di patrimoni immobiliari italiani per conto di investitori istituzionali, faranno da cornice alle riprese le suggestive e iconiche location piazza Gae Aulenti, Biblioteca degli Alberi (BAM) e Bosco Verticale.

Previste inoltre riprese anche sui Navigli e presso l’Abbazia di Chiaravalle, oltre a un excursus a Bellagio sul lago di Como.

Social brand di proprietà di Shewants e creato da Marco De Crescenzio, Federico Marisio e Tommaso Pozza, “Il Milanese Imbruttito” dal web è diventato in pochi anni un fenomeno culturale e sociale che oggi conta 2 milioni di follower su Facebook, più di 770mila su Instagram, più di 500mila sul canale ufficiale YouTube e più di 220mila su TikTok. La prima trasposizione cinematografica, “Mollo tutto e apro un chiringuito”, uscito nel 2021, ha esordito subito sul podio del box office, risultando tra i maggiori incassi italiani nel periodo pandemico.

Ricomincio da Taaac aggiunge nuove sfumature e angolature a un personaggio che, da un apparente profilo di maschera contemporanea, offre una riflessione ironica e sagace sui tempi che stiamo vivendo – dichiara Giovanni Cova, produttore e Presidente di QMI. “Nella nostra narrazione, inoltre, la città di Milano non è una semplice location ma è diventata ormai una vera e propria protagonista, con le sue peculiarità, le sue contraddizioni, i suoi luoghi famosi e gli angoli nascosti, il suo continuo divenire e le eterogenee anime che ogni giorno la abitano e la vivono e che nelle sue dinamiche sociali e nei cambiamenti linguistici diventa comunque uno specchio dell’Italia intera e della nostra epoca”.

“Siamo felici che ci sia stata data la possibilità di intraprendere un nuovo viaggio nel mondo del Milanese Imbruttito” affermano i coproduttori Ramaya Productions. “Seppur il film sia ambientato interamente a Milano, il ‘nostro eroe’ si troverà ad affrontare un ambiente ancora più sconosciuto e inesplorato rispetto alla sua precedente avventura in Sardegna”.

“È per noi un orgoglio e traguardo poter approdare nuovamente al cinema e nelle piattaforme di streaming con il secondo lungometraggio del progetto “Il Milanese Imbruttito” – afferma Tommaso Pozza, CEO di Shewants/Il Milanese Imbruttito. “Un percorso che dura più di 10 anni sui social, in costante evoluzione e che vedrà ancora protagonista il cast dei nostri attori-eroi alle prese con nuove avventure, questa volta interamente nella “city”. Siamo sicuri che ci sarà da ridere!”.

Ricomincio da Taaac è un film prodotto da Giovanni Cova per QMI, Ramaya Productions e Medusa Film in collaborazione con Prime Video; regia di Pietro Belfiore, Davide Bonacina, Andrea Fadenti, Andrea Mazzarella e Davide Rossi; sceneggiatura di Pietro Belfiore, Davide Bonacina, Marco De Crescenzio, Andrea Fadenti, Andrea Mazzarella, Tommaso Pozza, Davide Rossi, Federico Marisio. Si ringrazia COIMA, location partner del film. Nelle sale nell’autunno 2024.

Dune: Parte Tre, il CEO di Legendary Entertainment dà un aggiornamento

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Dopo il successo nel primo weekend al botteghino di Dune: Parte Due, così come il suo successo di critica, molti si chiedono se Dune: Parte Tre sia o meno in cantiere. Parlando con CNBC, il CEO di Legendary Entertainment – che ha prodotto sia Dune che Dune: Parte Due –  Josh Grode ha risposto proprio a questa domanda.

“Dobbiamo avere tutti gli stakeholder creativi allineati e sostenere la visione”, ha affermato Grode. “Penso che tutti siano molto emozionati e si stiano davvero godendo questo momento e se Denis [Villeneuve] riesce a realizzare la sceneggiatura giusta e sente di poter offrire un’altra esperienza alla pari con quella che abbiamo appena completato, allora non vedo perché no.”

Dopo la sua uscita nel fine settimana, Dune: Parte Due ha già incassato 81,5 milioni di dollari a livello nazionale e 178,5 milioni di dollari in tutto il mondo, secondo Deadline. Villeneuve ha anche accennato alle sue speranze di realizzare un terzo film, basato sul libro di Frank Herbert Dune: Messiah, sottolineando che il lavoro su una sceneggiatura è già in corso, ma che ha altri progetti su cui lavorare prima di tornare nel mondo di Dune.

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